10 minute read

Alpewa

Next Article
Editoriale

Editoriale

Alpewa Offerta più ampia

CON NUOVI SERVIZI

Dopo Italia e Austria, l’azienda apre una filiale anche in Germania. Non solo: ha in programma un piano di investimenti per i prossimi tre-quattro anni, con l’ampliamento dello spazio produttivo e digitalizzazione del magazzino

Qualità, competenza e supporto tecnico completo rappresentano gli ingredienti che hanno consentito ad Alpewa di diventare uno dei leader di mercato nel settore dei tetti e delle facciate in Italia e in Austria. E con la neonata filiale inaugurata in Germania, l’azienda con sede a Bolzano mira a espandere il proprio business a livello territoriale. Non solo: il piano di sviluppo della società punta anche a un’ottimizzazione nell’organizzazione aziendale e all’introduzione di nuovi servizi, per essere sempre più vicina ai propri clienti. Per esempio, da poco l’azienda ha ampliato la sua offerta anche alla vendita di macchinari e attrezzature per le lavorazioni dei metalli, spiega a Lattoneria Andreas Koler, ceo di Alpewa Italia e Austria.

Domanda. Quali sono le novità di Alpewa per il 2022?

Risposta. L’azienda ne ha in serbo parecchie. Quest’anno, infatti, parte un piano di investimenti per i prossimi tre-quattro anni, che

Consegna Variobend doppia bandiera 8x1,50 al cliente Cerantola di Rosà (Vicenza). Al centro, il ceo di Alpewa Andreas Koler R ivit èxonatrici).

LE NOVX

«La nostra gax

Manuele Avanzolini

CONSULENZA A PORTATA DI MANO

Data la vastità di prodotti offerti, sia per l’involucro edilizio che per gli operatori del settore della lattoneria e delle impermeabilizzazioni, Alpewa ha deciso di offrire una consulenza “Oltre lo Standard”. Grazie al personale altamente specializzato, con una formazione a 360 gradi nell’ambito delle attrezzature e dei materiali per l’involucro edilizio, Alpewa mette a disposizione dei propri clienti un furgoncino express pronto a offrire attrezzature e consulenza da cantiere per l’installazione dei materiali.

Da sinistra, Angelo Cimini (mastro lattoniere, assistenza tecnica e commerciale), Fabian Pircher (area manager, assistenza tecnica Alto Adige), Hans Kaufmann (ufficio acquisti)

«La x

xxxxxnio X xxFabio Franchini

Fabian Pircher, area manager Alpewa mentre prova l’innovativo software Variobend V-Touch si aggira intorno ai 10 milioni di euro e comprende tutte e tre le filiali della società: Alpewa Italia, Austria e la neonata Alpewa Germany. In particolare, in Italia nel 2022 ci sarà un ampliamento dello spazio produttivo e di magazzino, che verrà raddoppiato. In più, stiamo investendo nel rinnovo del parco macchine, con le ultime novità a livello tecnologico, e stiamo implementando un magazzino completamente digitalizzato.

D. Che cosa comporta, invece, l’inizio della vendita di macchinari e attrezzature?

R. Cominciare a vendere macchinari e attrezzature sul mercato italiano è stata la risposta a un’esigenza che ci è pervenuta dai clienti. Sicuramente non è il nostro core business, ma permette di essere un player di riferimento per tutto ciò che riguarda il mondo della lavorazione dei metalli, tornando a dare una offerta completa al mercato.

D. Che cosa contiene e come è organizzato il catalogo dedicato a questo nuovo business?

R. Il catalogo contiene tutta la gamma di attrezzature manuali e attrezzi speciali che servono al lattoniere per realizzare il proprio lavoro, dalle pinze per tagliare la lamiera ai

Piegatrice a bandiera Variobend presso lo showroom Alpewa, di cui è distributore unico e autorizzato macchinari per la profilatura o doppia aggraffatura in copertura.

D. In futuro pensate anche al noleggio?

R. No, perché il noleggio è molto problematico, soprattutto per quanto riguarda la gestione e riparazione dei macchinari. Ci abbiamo provato 20 anni fa e abbiamo avuto varie esperienze negative. I macchinari non tornavano mai dal cantiere nelle condizioni di partenza, pertanto abbiamo deciso di non offrire più questo servizio. In più, parliamo di macchine e attrezzature che non prevedono investimenti di entità così elevata da non poter essere affrontati. Ci sono altri sistemi come l’affitto in loco, molto diffuso in Germania e nei Paesi dell’Est Europa, con officine attrezzate presso i rivenditori dove i lattonieri possono noleggiare macchine per lavorare lamiere in loco.

D. Come vi siete organizzati internamente per questa nuova attività?

R. Al momento gestiamo questo progetto con le persone già presenti nell’organico Alpewa, adoperando l’attuale rete vendita composta da 15 area manager esterni e una persona interna. A maggio dello scorso anno abbiamo iniziato con le linee di piegatrici mono e doppia bandiera

xxxxxnio X xxFabio Franchini

Piegatrici manuali Schechtl di cui Alpewa è distributore Variobend e le linee di taglio Slinet dell’azienda Asco, che si occupa direttamente sia dell’assistenza tecnica che dell’installazione. Pertanto, per queste linee di macchine al momento non è richiesto personale tecnico Alpewa.

D. Macchinari e attrezzature si possono vedere anche da vicino?

R. Stiamo finendo di allestire presso la sede di Bolzano un’area espositiva di circa 250 metri quadri, con i prodotti dei principali marchi di macchinari motorizzati, manuali e attrezzature. Non escludo un ulteriore ampliamento in futuro.

D. Tra le macchine c’è qualche new entry?

R. Per Asco la novità per il 2022 è una nuova

Xxxxxxx linea di taglio più piccola, la Slinet 1.0, indirizzata al piccolo-medio lattoniere. Poi, entro metà anno dovrebbe uscire una nuova piegatrice della Schechtl con battuta conica.

D. Quali sono i plus di queste macchine?

R. Per quanto riguarda Variobend ritengo che il punto cruciale sia l’assistenza diretta da parte del produttore. Ormai queste macchine sono molto complesse, anche dal punto di vista della programmazione, e dubito che un distributore, con il proprio personale, sia in grado di gestirle autonomamente, soprattutto se si tratta di un rivenditore multimarca. Asco offre anche dei pacchetti di assistenza post vendita con cadenza di manutenzione annuale. Inoltre, è una ditta giovane, che ha grande sensibilità nei confronti del mercato e voglia di investire nelle novità. Oggi Variobend è il più grande produttore di piegatrici a bandiera in Europa, con circa 130 macchine all’anno, e per il futuro ha grossi piani di investimento per ampliare la gamma dei prodotti e il potenziale di produzione.

D. L’edilizia ha spinto anche la lattoneria nel 2021. Che cosa prevedete per il nuovo anno?

R. Il 2021 è stato un anno straordinario sotto tutti i punti di vista, dalla reperibilità delle materie prime all’evoluzione dei prezzi, fino al forte aumento della domanda e di volumi, che in alcuni settori sono incrementati anche al 50% . Questa situazione durerà anche nel 2022, anche se credo ci sarà una maggiore stabilità dei prezzi e una maggiore tranquillità dei clienti sul fronte dei tempi di consegna.

D. Quali sono le prospettive di Alpewa?

R. La principale sfida consiste nell’affrontare l’aumento dei volumi, che comporta anche un maggiore flusso di materiale in entrata da gestire e allocare. Da aprile 2022 avremo già uno spazio aggiuntivo che ci consentirà un ampliamento del 60% di quello attualmente disponibile, e una migliore gestione del magazzino. Verso la fine dell’anno completeremo inoltre il progetto di digitalizzazione del magazzino e di integrazione nel nostro gestionale. Credo che la gestione della logistica sia uno dei punti cruciali per essere competitivi sul mercato attuale. I clienti chiedono ai distributori risposte immediate: nessuno può e vuole più aspettare, pertanto il servizio diventa fondamentale.

D. Si parla molto di mancanza di manodopera specializzata. È un problema che vi tocca?

R. La carenza di manodopera specializzata sta diventando un problema non solo nel settore della lattoneria. I giovani non sono molto interessati ad avviare una professione artigiana e nel nostro settore specifico c’è anche una mancanza

di cultura. In futuro il problema principale non sarà vendere il materiale, ma avere clienti specializzati che sappiano installare i prodotti.

D. C’è un modo per avvicinare i giovani a questo settore?

R. Per fortuna in Alto Adige esiste una scuola professionale di lattoneria, che sta facendo un buon lavoro, ma nel resto d’Italia, manca una formazione dedicata a questo tipo di professionalità. Con Prefa Academy abbiamo iniziato dei corsi di formazione, calendarizzati fino a maggio. Con l’ampliamento della sede Alpewa abbiamo inoltre in progetto di aprire una nostra Academy che consenta di fare formazione anche su altri prodotti, come gli impermeabilizzanti Firestone, di cui siamo esclusivisti per il mercato italiano. Intendiamo dunque continuare a investire nella formazione dei nostri clienti, ma anche fare rete con altre aziende del mondo dell’edilizia, come la carpenteria o il fissaggio. Tuttavia, per quanto l’industria possa dare un contributo alla formazione, credo debbano essere gli stessi artigiani a doversi raggruppare in un’associazione di categoria e pubblicizzare il proprio lavoro presso le scuole professionali e le scuole medie, per attrarre i più giovani a intraprendere la professione.

D. Come sta andando Firestone?

R. Molto bene. Siamo partiti quattro anni fa e siamo riusciti ad aumentare il fatturato del 400%. Si tratta di prodotti che si sposano bene con il settore della lattoneria. Lavorando in copertura spesso emerge la necessità di eseguire anche interventi di impermeabilizzazione e le membrane Firestone offrono al lattoniere un vero valore aggiunto.

D. I bonus per l’edilizia continueranno a spingere il settore?

R. Non credo siano stati solo i bonus edilizi a trainare il mercato. C’è grande liquidità disponibile e le persone sono interessate a investire, in gran parte nel mondo immobiliare. Inoltre, il covid ha fatto crescere le esigenze di un maggiore comfort e spazio all’interno delle abitazioni, spingendo ulteriormente gli investimenti, in particolare nelle ristrutturazioni. Dobbiamo però fare attenzione: i bonus hanno dato una grande spinta, ma nell’arco di due-tre anni si

Andreas Koler, ceo Alpewa con il nuovo catalogo attrezzature per la lattoneria

Attrezzature Alpewa per la lattoneria, esposte nel nuovo showroom arresterà, anche nel nostro settore.

D. L’Europa spinge sulla riqualificazione degli edifici per risparmiare energia: che cosa comporta per la lattoneria?

R. L’esigenza di riqualificare e isolare gli edifici sta portando a un incremento esponenziale, non solo in Italia, del mercato delle facciate ventilate. E la necessità di coibentare le coperture sta portando a un aumento del numero di interventi per il rifacimento dei tetti. Spesso, per motivi di peso sulle vecchie strutture, vengono preferiti prodotti leggeri come quelli proposti da Alpewa.

D. Qual è la vostra strategia a riguardo la sostenibilità?

R. Personalmente ritengo abbia un grosso valore, che cerco di trasmettere anche in azienda. Stiamo provvedendo a limitare l’uso di plastica e carta e ridurre i consumi energetici grazie a un intervento di isolamento in copertura nelle sede di Bolzano. Tuttavia, come azienda commerciale altre cose sono più difficili da implementare.

D. Le grandi opere di lattoneria sono sempre più utilizzate anche per il residenziale. Quanto è importante il design?

R. Il design e la qualità del prodotto sono sempre stati prioritari per Alpewa. Con l’introduzione di alcuni prodotti particolari, come i pannelli del produttore tedesco Fielitz, siamo riusciti a entrare nella nicchia di mercato dell’architettura di design, sia per l’interior che in facciata, che ci sta dando grandi soddisfazioni.

D. Come vede il settore della lattoneria da qui a dieci anni?

R. Il problema principale sarà la manodopera. Mi chiedo: chi ci costruirà le case tra dieci anni? Probabilmente si andrà verso moduli prefabbricati che ognuno assemblerà da sé. Già adesso la tendenza è quella di prodotti sempre più facili da installare, spesso prefabbricati, che non richiedono grande specializzazione o macchinari particolari, ma non basta per fare una copertura o una facciata a regola d’arte. Ci vuole competenza e la voglia di migliorarsi costantemente.

D. Il prezzo dei metalli si stabilizzerà?

R. Ci potranno essere ancora piccole oscillazioni, ma credo che non arriveremo più alla situazione del 2021, in cui il prezzo dell’acciaio è salito del 60-65%. Non dobbiamo aspettarci però neanche che i prezzi scendano. Diciamo che la scarsa reperibilità dei materiali sta innescando una situazione di speculazione, ma ritengo che nel 2022 la situazione rimarrà più o meno stabile.

di Veronica Monaco

Xxxxxxx

This article is from: