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Hi-tech

ARRIVA IL CEMENTO CHE RICARICA LE E-AUTO

La guida autonoma delle auto fa passi in avanti. E aumentano le sperimentazioni: il Dipartimento dei trasporti dell’Indiana (Stato degli Usa), la Purdue University e la startup tedesca Magment hanno annunciato di stare testando il primo segmento al mondo di autostrada pavimentata con un nuovo «cemento conduttivo». Il progetto sfrutta un innovativo cemento magnetizzabile, che consente agli utenti dell’autostrada di ricaricare wireless i veicoli elettrici durante la guida. Secondo Magment, il prodotto è in grado di offrire una ricarica wireless da record, con una efficienza fino al 95%. Il sistema, nel progetto, può essere integrato in tradizionali infrastrutture stradali, dato che è robusto e a prova di atti vandalici. Sono previste tre fasi di sperimentazione. Le prime due sono fasi di test e analisi per l’ottimizzazione della pavimentazione, la terza sarà il vero test su un quarto di miglio (circa 200 metri), dove gli ingegneri testeranno la possibilità di sfruttare l’innovativo calcestruzzo verificando il funzionamento anche di veicoli ad alta potenza (200 kilowatt e oltre). ai veicoli a guida autonoma, ha cominciato a testare veicoli con questo tipo di tecnologia. La notizia non sarebbe sorprendente se non fosse che il luogo prescelto per la sperimentazione è New York, una delle città con maggiore traffico. Mobileye al momento testa due veicoli a guida autonoma nella Grande Mela, ma nei prossimi mesi arriveranno a sette. New York è un cantiere continuo, un con lavori edili, pedoni, ciclisti, auto parcheggiate in doppia e a volte anche tripla-fila, che rendono difficile il funzionamento di qualsiasi tecnologia di guida autonoma. Per questo, tra le norme previste per la città c’è l’obbligo per il conducente di veicoli a guida autonoma a tenere le mani sul volante e il pagamento di una scorta della polizia in qualunque momento di test. Ma Mobileye ha ottenuto dallo Stato il permesso a effettuare prove sulla rete stradale pubblica, unica azienda del settore con questo tipo di chance.

HIGH TECH

LE NECESSITÀ DELLO SMART WORKING

Lo smart working rimarrà, in parte, nell’organizzazione del lavoro di molte imprese. Ma la produttività dei lavoratori da remoto può essere compromessa da una serie di problemi: il 42% di chi lavora da casa per la mancanza di apparecchiature o tecnologie adeguate, per il 60% per la mancanza di interazione con gli altri. Sono i risultati di una ricerca condotta da Epson su un campione di persone che ha lavorato da casa nei primi mesi del 2021 in 11 Paesi europei. Tra gli altri ostacoli, ci sono l’incapacità di portare a termine determinati compiti per il 45% degli intervistati, e le condizioni generali di lavoro (44%). E il 45% dichiara che la propria motivazione diminuirà se non vi saranno ulteriori miglioramenti nel futuro del lavoro da remoto. La stessa percentuale (45%), infine, afferma di non essere soddisfatta del supporto fornito dal proprio datore di lavoro. Insomma, non basta lasciare a casa i dipendenti, ma bisogna che abbiano gli strumenti giusti per poter lavorare: il 38% ha bisogno di una sedia nuova o migliore, il 35% di un monitor più performante, il 26% dichiara di aver bisogno di una nuova stampante e il 37% di più materiale di consumo (inchiostro e toner).

GUIDA AUTONOMA NEL CAOS DI NEW YORK

Mobileye, azienda del gruppo Intel specializzata in chip per la computer vision destinati

UN VERO BOOM DEI SOLDI DIGITALI

C’è un aspetto della tecnologia che interessa di vicino il commercio: le criptovalute, come bitcoin, ethereum e tante altre. Nel mondo, oltre 221 milioni di persone sono attualmente in possesso di criptovalute, cioè soldi esclusivamente digitali e non emessi da alcuno Stato. Il volume è più che raddoppiato nella prima metà dell’anno, secondo lo studio Measuring Global Crypto Users condotto da Crypto.com. La crescita più veloce è stata registrata nel periodo compreso tra febbraio e maggio, passando in un trimestre da 106 a 203 milioni.

MapeLevel EasyWDG System

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