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Digital House La domotica piace, ma resta il gap

HOME AUTOMATION

digital house LA DOMOTICA PIACE, MA RESTA IL GAP

Il 72% degli italiani acquista oggetti o dispositivi per la casa perché trova molto utile la loro funzione smart, su tutte quella di poter controllare gli ambienti interni all’abitazione tramite le telecamere di sicurezza. Lo rivela un’indagine condotta da Altroconsumo, che ha coinvolto 1.817 cittadini. A loro è stato chiesto se avessero in casa almeno un oggetto con funzionalità intelligente (esclusi smartphone e tablet). Oltre a quella delle telecamere di sicurezza, le funzionalità avanzate più richieste riguardano gli assistenti vocali (come Alexa, Google

Smart Home, Apple HomePod), ma anche lampadine e termostato smart, che riescono a gestire da remoto illuminazione e riscaldamento. Secondo la ricerca, inoltre, le abitazioni degli italiani utilizzano sempre di più l’Internet delle cose, cioè oggetti interconnessi, che sono alla base della domotica. È un mercato in continua espansione, con un fatturato assoluto in Italia arrivato a 650 milioni di euro, a partire dagli apparecchi televisivi smart, connessi online, ormai utilizzati dal 72% degli italiani.

Non sono, però, tutte rose e fiori: circa il 30% degli intervistati da Altroconsumo testimonia di aver avuto almeno un problema di funzionamento, in particolare con televisore, stampanti e asciugatrici. Spesso l’automazione risulta troppo complicata da utilizzare, cioè con un’interfaccia grafica non immediatamente comprensibile. Inoltre, le app (per il 43% degli intervistati) non si sono rivelate adeguate una volta messe alla prova sul campo. Altri problemi sono invece imputati alla connessione wi-fi (36%) e al malfunzionamento dell’applicazione che controlla il dispositivo, spesso sopravvenuto dopo un aggiornamento software (30%). Questo aspetto deriva dal fatto che aggiornando il sistema operativo di uno smartphone o tablet, sia iOs sia Android, anche le applicazioni installate andrebbero ottimizzate per la nuova release: un aggiornamento che non sempre avviene o che è ignorato dall’utente. Il risultato è che non solo l’app relativa al dispositivo diventa inutilizzabile o malfunzionante, ma diventa improbabile anche l’interazione tra i vari device dell’abitazione. Ed è questo il motivo (come riportato su YouTrade di marzo) per cui i big come Samsung, Amazon, Google e Apple si sono consorziati per proporre una piattaforma unica, Matter, che garantisca dispositivi smart certificati e compatibili.

di Giuseppe Rossi

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