Pochi giorni fa, sul sito del magazine online australiano Mixdown (www.mixdownmag.com.au/past-present-future-dream-theater) è stata pubblicata un’intervista a Jordan Rudess, il quale, a dispetto del titolo riportato, parla solo di alcuni degli strumenti che abitualmente usa in studio, e di Images and Words; il cui tour celebrativo dei 25 anni dall’uscita sul mercato, “Images, Words & Beyond”, è da poco ripreso con le date giapponesi ed asiatiche. Ecco qui, per voi fans italiani, la traduzione da noi curata. I Dream Theater possedevano già una cerchia di fan quando, nel 1992, pubblicarono il loro secondo album, Images and Words – ma fino a quel disco non avevano un vero e proprio sound. Sapevano di voler essere progressive, melodici ed heavy, ma quel disco ha consolidato la loro direzione futura. Era distintivo, virtuosistico e ben prodotto, mentre il nuovo cantante James LaBrie portava un nuovo sapore alla band. A differenza del disco d'esordio When Dream And Day Unite, Images and Words suonava come una vera e propria affermazione. Ora, i Dream Theater stanno portando l'album in Australia, per la celebrazione del suo 25esimo anniversario. Images and Words è uscito in un periodo in cui l'hard rock era in una fase calante e stava arrivando il grunge. I Dream Theater sono riusciti comunque a trovare il loro pubblico e a mantenerlo attraverso un decennio povero di virtuosismi. Il tastierista Jordan Rudess non era un membro dei Dream Theater quando il disco fu registrato - anche se andò vicino a farne parte nel 1994, prima del suo arrivo definitivo nel 1999 - ma ha trascorso quasi due decenni con quel materiale tra le dita. “Un mio amico, all'epoca chitarrista ed intervistatore, incontrò i Dream Theater nel 1992, per fare un'intervista riguardo quell'album e pensò che mi sarebbe piaciuta quella musica”, dice Rudess. “Quando scoprì che da lì a breve avrei fatto le audizioni per i Dream Theater, mi passò Images and Words e ne rimasi davvero impressionato. Non solo per il loro mix di prog e metal, ma anche per il virtuosismo, che non ho mai sentito nel mondo del rock. Avevano dei bei pezzi ed erano, soprattutto, grandi musicisti. Posso dire che questi ragazzi non erano dilettanti. Avevano grande padronanza dei loro strumenti; avrei potuto davvero avere un'intesa con loro, perché io provengo da un background classico, dove si fa tantissima pratica. Pagina News: www.facebook.com/YtseItalia2.0 Gruppo: www.facebook.com/groups/ytseitaliatheroom World Official Dream Theater Fan Club: http://dreamtheater.club
“Quando lo ascoltai, mi fece subito un grande effetto, ma aveva anche un sound che per me era nuovo, un vero mix tra metal e prog. Mi sentivo così connesso con la musica ed ho suonato questi brani così tante volte nel corso degli anni che sono parte di me. Una delle cose importanti per me è essere rispettoso delle cose che i fan adorano di essi. Quando arriva la parte di tastiera, cerco di non allontanarmi troppo dall'originale, quando penso che ciò che vogliono sentire necessiti di qualcosa in particolare. Poi ci sono una manciata di assoli dove sento di poter fare le mie cose e allontanarmi leggermente. Questo è il mio approccio: inizialmente il rispetto, e poi metterci dentro anche qualcosa di mio” Siccome questa è l'edizione da studio di Mixdown, abbiamo pensato di chiedere a Rudess cosa usa, attualmente per registrare: “La mia DAW [digital audio workstation, ndr] è Logic, e lo uso per i miei vari plugin. Ho appena scoperto uno strumento virtuale davvero fantastico, che si chaima Heavier 7 strings. È di una compagnia cinese, la Three-Body Technology, e hanno realizzato uno strumento basato su una chitarra virtuale. Sono rimasto stupefatto l'altro giorno, quando l'ho suonata. È arrivata solo due giorni fa e il suono può essere così buono e potente che mi ha quasi fatto sobbalzare dalla sedia. Non ho mai avuto sulla mia tastiera un vero e proprio tono “chitarristico” di questa forza, quindi è stato davvero divertente. Inoltre mi sto appassionando di 8DIO, che realizza della roba fantastica. Stanno uscendo con una libreria di ottoni, sia solisti che ensamble, Century Ensemble Brass, con un bellissimo suono. Sono un grande fan della Spectrasonics e uso spesso il loro software Omnisphere in studio. Per me, quando sono a casa e sto lavorando, tutto dipende da un master controller. Io uso la mia Korg KRONOS a 88 tasti e il mio computer, ed ho il giusto software per far girare il mio mondo”. Rudess, inoltre, sviluppa software con la sua compagnia, Wizdom Music, che ha realizzato un'intera suite di app, come SampleWiz, MorphWiz, HarmonyWiz, EarWizard e SketchWiz. “Uno degli strumenti che uso molto in studio si chiama GeoShred” dice Rudess. “È come uno strumento di prossima generazione basato sull'iPad, anche se ora gira pure sull'iPhone. Ti permette di suonare dei bending incredibili e modificarne le altezze. Ti permette un sacco di controllo. Funziona tramite una tecnologia chiamata physical modelling. Ho dedicato molto tempo nello sviluppo di questi strumenti e consegnarli al mondo. Una delle cose più interessanti di tutto questo è che il mercato indiano è molto incuriosito da questo, per via delle possibilità di bending e altre variazioni microtonali che si possono ottenere.” Intervista originale di Peter Hodgson. © 2017 Mixdown Australia. Traduzione italiana a cura di Johnny Bros. La lettura e utilizzo di questa traduzione è strettamente riservato agli utenti e tesserati di YtseItalia 2.0 Fanclub ufficiale italiano dei Dream Theater. Vietate la riproduzione e diffusione.
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