Evolversi per rimanere se stessi - Una chiacchierata con John Myung

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Lo scorso novembre, il fan club americano “Dream Theater USA” ha avuto l'opportunità di raggiungere John Myung prima dello show di Rochester, NY. Il bassista dei Dream Theater ha parlato della reazione dei fan al tour "Images, Words & Beyond", la sua influenza nel nuovo album dei Dream Theater, come è cambiato il suo modo di fare pratica nel corso degli anni, le novità riguardo i Jelly Jam e come rimanere ispirato musicalmente. Ha anche parlato di uno dei suoi passatempi preferiti durante i tour. Come è stato accolto il tour “Images, Words & Beyond”? È stato accolto molto bene e ci siamo divertiti molto. Ci è sembrato che la cosa perfetta da fare a questo punto, fosse riprendere quel periodo della nostra storia, che fu un momento di svolta per noi. C'è qualcosa di naturale nel rispolverare quel periodo, come se si stesse chiudendo un cerchio. Anche per molti fan equivale a tornare indietro nel tempo e rivivere quel periodo. Ho incontrato fan che sono venuti a vederci perché c'erano 25 anni fa, e non necessariamente ci hanno seguito recentemente, ma proprio il fatto che stiamo suonando questo disco, li ha fatti uscire allo scoperto. Inoltre questo ha dato una possibilità ai nostri fan più giovani che non hanno avuto la possibilità di ascoltare questa parte della nostra storia, di ascoltarla ora. Quali sono, oggi, le reazioni a Images And Words, paragonate a quelle del 1992? È interessante perché i fan più vecchi sembrano cantarlo sempre di più man mano che si va avanti. Conoscono il disco dentro e fuori. Inoltre sembra aver toccato le corde della nostra “fan base” più giovane, lo adorano. Ha una sorta di elemento senza tempo al suo interno. Non sembra invecchiato. Hai affrontato qualche brano in maniera differente questa volta? Suoniamo il disco abbassato di mezzo tono. Questo dà al disco un'atmosfera leggermente più dark e più heavy, e penso che l'effetto sia molto interessante. Qual è l'ispirazione e la storia dietro Learning To Live? È stata quella la prima canzone che hai scritto? Sì. [Learning To Live] era solo un insieme di pensieri e di come mi sentivo in quel periodo della mia vita (intorno ai 20 anni, ndr). Credo che, quando sei giovane, cerchi qualcosa che ti possa parlare. Qualcosa che ti dica che quella è la tua vocazione… “deve essere questo”. C'è quel senso dell'avventura mentre cerchi davvero di trovare qualcosa che possa far combaciare la tua vita con i tuoi obiettivi. Tu crei, dai forma e sviluppi qualcosa in una canzone, a livello di testo, ma non la realizzi davvero. Così come quando leggo, raccolgo parole e pensieri e le scrivo. Non necessariamente so il motivo per cui queste parole gravitino attorno a me, ma queste finiscono sulla carta. Così raccolgo un po' di parole, frasi e le trasformo in una canzone. Ripensandoci, è esattamente ciò di cui parla la

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canzone... di ciò che vedo mancare al mondo, mentre io voglio solo trovare il mio posto, senza essere costretto o influenzato dalla negatività che mi circonda. Hai sempre sentito una vocazione, nella musica? Intorno al 1979 o 1980, probabilmente intorno a quel periodo, ho sentito in maniera davvero forte che era ciò che volevo fare. Mi è capitato di suonare il basso e, connettendomi alla musica con quello strumento, tutto ciò mi è sembrato reale. Con tutti i cambiamenti che ci sono stati nell'industria musicale, qual è il modo migliore per i fan per supportare i Dream Theater ora? Ciò che fa un appassionato di musica è attendere con ansia ogni nuovo album e passare del tempo ad ascoltarlo. Non penso che qualcuno possa dire a qualcun altro come apprezzare qualcosa, ma il fatto che ci sono persone che apprezzano il nostro lavoro è una benedizione e qualcosa che noi non diamo per scontato. Essendo io un fan di altre band e di altra musica, credo che evolversi e rimanere interessanti sia una parte importante del nostro lavoro. Avere un obiettivo è il nostro obiettivo, ma anche avere altre persone collegate ad esso e trovare come questo si relazioni con loro. Speriamo di continuare ad evolverci ed essere musicalmente pertinenti, in modo da continuare a raggiungere la gente. Ora, 25 anni dopo, è incredibile vedere il ricambio generazionale che c’è stato nel nostro pubblico; abbiamo persone che ora sono cresciute, si sono sposate, hanno avuto figli e adesso li portano ai concerti. È davvero fantastico vedere queste cose. Pensi che rivisitare Images And Words possa avere un'influenza sulla direzione del prossimo album? Credo che avrà un influenza ben definita sul prossimo album. Ci ha permesso di riallinearci e ricalibrarci con ciò che facciamo meglio; e ciò che facciamo meglio arriva a più persone. Vedo il nostro prossimo disco allinearsi con questa prospettiva. Come continui a sfidare te stesso, musicalmente e creativamente, e a rimanere ispirato? La musica è così vasta e c'è così tanto da imparare. A questo punto, cerco di imparare e studiare cose che non necessariamente mi servono (con i Dream Theater). Come imparare il contrabbasso o il violoncello. Ho un contrabbasso elettrico a casa, un Ned Steinberger. Se potessi passare mezz'ora al giorno, anche solo toccando lo strumento e pensare in quel modo, sarebbe molto più utile per mantenersi in allenamento, anziché preoccuparsi se un giorno sarò in grado di utilizzarlo nella band. Credo che sia più importante fare qualcosa di musicale. Inoltre registro le idee durante i soundcheck. Collaboro con Ty Tabor e Rod Morgenstein nei Jelly Jam; facciamo cose divertenti. Poco prima che iniziasse il tour, abbiamo avuto l'estate libera e abbiamo girato un video per una delle nostre canzoni. Fare cose divertenti al di fuori della band e concentrarsi su cose che sono personali mi aiutano a mantenere la giusta prospettiva musicale.

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Qualche progetto per i Jelly Jam? Stavo parlando con Ty proprio prima di venire qui e John (Petrucci) sta per andare in tour con il G3 per un po', così avrò un po' di tempo libero. Quindi credo che, probabilmente, a fine gennaio mi incontrerò con Ty e Rod per lavorare su qualche idea per un futuro album dei Jelly Jam. Parlando d'altro, qual è stato un posto davvero interessante che hai visitato durante il tour? Abbiamo visitato un sacco di nuove città in questo tour. Yogyakarta in Indonesia è davvero un posto bellissimo. Dubai è un altro. È davvero interessante vedere posti del mondo che non hai mai visitato, come Mumbai in India. Durante i giorni liberi, cerco di uscire e giocare a golf. A Dubai siamo andati a giocare a golf di notte perchè di giorno c'erano 48° C e non potevamo fare nulla. Così la mia prima partita notturna a golf è stata a Dubai. Abbiamo iniziato a giocare alle 22 ed è stato fantastico come tutto fosse illuminato. Sono andato a giocare a golf anche a Yogyakarta, ed è stato davvero interessante. Vedere il campo da golf, per me, dice molto per potersi fare un idea della città in cui ti trovi. Come ti eserciti attualmente? Fai ancora pratica per 6 ore al giorno? Cerco di riscaldami almeno due ore e mezza prima di ogni show. In generale, quando sono a casa, trovo sempre almeno tre ore da dedicare a qualcosa che devo fare, sia che mi stia preparando per un tour, o per del nuovo materiale su cui stiamo lavorando o per qualcosa di speciale da aggiungere in scaletta. Come Portrait Of Tracy, il pezzo di Jaco Pastorius in armonici, che ho dovuto mettere nella mia routine in modo da averlo pronto. C'è sempre un minimo di 3 ore di materiale che devi suonare. Quando sei un musicista professionista e questo diventa un lavoro, puoi riuscirci facilmente. Quando sono a casa ci sono altre cose da fare, ma devo dedicarvi un minimo di tre ore e cerco di farlo al mattino. Sono una persona mattiniera, mi piace svegliarmi presto e dopo queste tre ore, ho tutto il resto della giornata libero. Intervista originale di Victoria Martinez per DT USA pubblicata su dreamtheater.club Traduzione italiana a cura di Johnny Bros per YtseItalia 2.0. Foto di John Myung in concerto di Alessandro De Vito © 2017 Dream Theater USA / DT World / YtseItalia 2.0. Tutti i diritti riservati, vietata la riproduzione anche parziale.

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