Sorrisi 7 2015

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Camilla Dragani 7 anni

tortino agrodolce di sardine la ricetta per la vitamina D

carenza di Vitamina D i rischi

dente santo dente avvelenato

la regola della sterilizzazione

orgogliosa del proprio apparecchio

questione di gustii denti neri nella tradizione giapponese

infiammazione o infezione? Italia maglia nera per l’uso degli antibiotici

in questo numero

Siamo tutti pronti per la bella stagione? Dalla redazione di Sorrisi Splendenti speriamo vivamente di sì... Ridendo e scherzando, siamo arrivati al settimo numero e i bambini dello studio della dottoressa Menna ci hanno regalato tantissimi bei disegni. I colori ci raccontano di bimbi gioiosi che, tra una tranquilla seduta dentistica e l’altra, si divertono tra fiori e alberi, farfalle e soli splendenti, altalene e cieli azzurri. Ecco perché in questo numero, oltre a consigli sulla buona salute dei denti e qualche passatempo, trovate anche questo invito: portate i vostri figli a giocare all’aria aperta! Spesso si ha paura che i bambini prendano freddo o che i più vivaci si facciano male, o ancora pensiamo di non avere abbastanza tempo. Loro invece ce lo chiedono e il loro corpo lo reclama, proprio per stare in buona salute. È il monito anche di Mauro Frisani, docente di Ottica e Optometria all’Università di Torino, secondo il quale «la luce naturale salva la vista». L’esperto snocciola dati allarmanti: i bimbi di oggi, spiega, saranno per almeno il 40% i miopi di domani e in alcuni Paesi dell’Asia è in corso una vera e propria epidemia di miopia. Esiste certamente una componente genetica ma anche una ambientale: il pensiero va inevitabilmente a tablet e pc e alle ore passate stravaccati davanti ad essi. A sostegno della sua tesi l’oculista cita due studi pubblicati sulla rivista “Ophtalmology” che dimostrerebbero come la luce naturale stimoli la produzione di dopamina, ormone che previene l’occhio lungo, tipico dei miopi. Anche per l’asma, patologia sempre in aumento, i medici consigliano i giochi all’aria aperta, lo sottolinea Marco Sala, pediatra dell’ospedale San Paolo di Milano. Lo «sforzo fisico è uno dei fattori scatenanti, ma i genitori non devono tenere i figli sotto una campana di vetro. Se la malattia è sotto controllo, i bambini possono tranquillamente fare sport, anzi devono. Praticare un’attività fisica in modo regolare - continua Sala - li aiuta, perché l’allenamento può ridurre l’incidenza e la gravità della broncocostrizione». Anche L’American Academy of Pediatrics consiglia gite in bicicletta, camminate e, in generale, i giochi all’aperto, evitando zone ad alto tasso di inquinamento o dove c’è un’alta concentrazione di polline. Ovviamente non dimentichiamoci che virus, batteri e microbi in generale proliferano più in luoghi piccoli e chiusi e che spesso il contagio avviene con le goccioline di saliva tra individui a stretto contatto. Dai allora, andiamo, respiriamo aria nuova, giochiamo nei parchi, pedaliamo e camminiamo. Soprattutto coloriamo le nostre giornate come i bambini ci suggeriscono.

antibiotici in pediatria

aria pulita

sorrisi


sorrisi… Gli antibiotici vanno assunti in presenza di infezioni batteriche e non virali, come sono spesso influenze e raffreddori, che passano solo quando il nostro sistema immunitario reagisce, producendo anticorpi. Ecco, in sintesi, quanto emerge dai lavori del 70° Congresso Italiano di Pediatria, tenutosi a Palermo la scorsa estate. Sembra un’informazione scontata e quasi banale, ma in realtà moltissimi genitori, assolutamente in buona fede, al primo colpo di tosse e dopo un giorno di febbre alta, preferiscono somministrare quello sciroppo magico, tanto per essere sicuri, tanto per stare coperti. Ma non è così e gli effetti collaterali ci sono. In Italia, infatti, gli antibiotici sono i farmaci più usati in età pediatrica, specie per il trattamento delle infezioni respiratorie, e secondo i dati dell’Osservatorio Arno, vengono utilizzati nel 42% dei bambini di età inferiore ad 1 anno, nel 65% di quelli tra i 2 e i 5 anni, nel 41% dei bimbi tra 6 e 11 anni e nel 33% degli adolescenti tra 12 e 13 anni. Ma non è tutto: l’Italia è tra i Paesi europei con i livelli più

2 elevati di antibiotico-resistenza, aumentata dal 21% del 2003 all’attuale 35%. «Gli antibiotici sono farmaci preziosi, ma vanno usati con equilibrio. È fondamentale che prima di prescriverli ci sia una diagnosi certa di infezione verosimilmente batterica da parte del pediatra, altrimenti si corre il rischio, come sta accadendo nel nostro Paese, che alcuni di questi farmaci spesso abusati, perdano di efficacia» esordisce Paola Marchisio, pediatra al Policlinico di Milano. Insomma i batteri “si abituano” a quel determinato principio attivo, “imparano” a contrastarlo, così da rendere blanda la medicina di fronte all’aggressore più preparato e forte. Le recenti linee guida, approvate dalla Consensus Conference del 2013 sull’impiego giudizioso della terapia antibiotica nelle infezioni delle vie aeree in età pediatrica, indicano comunque che l’antibiotico è necessario in molti casi, tra cui l’otite media acuta, la rinosinusite, la polmonite e la meningite. Aggiunge Susanna Esposito, direttore della Pediatria ad alta intensità di cura dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e presidente della SITIP, la Società italiana di infettivologia pediatrica: «Raccomandiamo sempre ai genitori che in caso di prescrizione medica di antibiotico, questo venga assunto in modo corretto. Il fai da te va evitato: questi farmaci devono essere somministrati ai dosaggi raccomandati dal pediatra, con il numero di dosi indicate nell’arco della giornata e per tutto il tempo utile ad ottenere la completa eliminazione dei batteri che hanno causato la malattia, di solito non meno di 7-10 giorni».

ia r t ia d e p in i c i t o i b i t an ne ed infezione Spesso, i due termini infiammazio e sono ritenuti vengono confusi o semplicement ra ricordarvi la sinonimi. Non è così. Vogliamo allo e più oculata differenza, anche per un’assunzion dei farmaci, come gli antibiotici. me delle modL’infiammazione (o flogisi) è l’insie tretto dell’orificazioni che si verificano in un dis da alterarne le ganismo colpito da un danno tale ioni si manifunzioni cellulari. Queste modificaz calor aumento festano attraverso cinque sintomi: mata, tumor della temperatura della zona infiam dolore, funcgonfiore, rubor arrossamento, dolor nale. Queste tio laesa compromissione funzio di agenti fisimanifestazioni insorgono a seguito ci, chimici o meccanici. si intende una Con il termine infezione, invece, o alla penetrareazione patologica di un organism microrganismi zione e alla moltiplicazione di tazoi). Per in(virus, batteri, miceti, protozoi, me della faringite, tenderci potremmo fare l’esempio

frono di reflusche spesso, nelle persone che sof azione corrosiso, è un’infiammazione dovuta all’ infezione inneva dei succhi gastrici e non ad un’ ismo. Altro scata da batteri entrati nell’organ mazione della esempio è la pulpite, cioè l’infiam ento non vanpolpa di un dente, per il cui trattam infiammatori, no somministrati antibiotici, ma ant o va usato un mentre in caso di ascesso dentari si possa tratantibiotico mirato solo quando non ndo la stessa tare il dente immediatamente o qua gengivali con infezione si estende oltre i limiti (es. guancia). gonfiore anche di tessuti limitrofi

Niccolò Carapello 4 anni

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Davide Tucci 7 anni

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I t a l i a maglia n

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nell’uso degli antibiotic i

Quello dei batteri resis tenti agli antibiotici è ormai un problema mon diale e in Europa, secondo il “Centro europe o per la prevenzione e il controllo delle mala ttie” (Ecdc), la maglia nera spetta all’Italia, bo cciata nell’uso corretto degli antibiotici. L’a buso degli antibiotici rende i microorganism i sempre più resistenti e duri da debella re, per questo vengono chiamati dalla scien za superbatteri. Il nostro Paese ha il no n invidiabile primato di essere nella fascia co n la più alta percentuale di resistenza prat icamente per tutti i batteri. Per il batterio Klebsiella Pneumoniae, tipico delle infezio ni ospedaliere, la cui resistenza ai carbapen emi, l’ultima trincea contro le infezioni, è quasi raddoppiata in media in Europa passan do dal 4,6 all’8,3%, mentre in Italia è tra il 25 e il 50%! La resistenza alla terza genera zione di cefalosporine, sempre per la Klebsie lla, ci vede nella fascia peggiore, quella tra il 25 e il 50%. Stesso discorso vale per Esch erichia Coli e Acinobacter, due dei batteri che causano più comunemente infezioni, mentre anche per lo Stafilococco Aureo resis tente alla Meticillina (Mrsa), l’Italia vede pe rcentuali da primato europeo, fra il 25% e il 50%.

Le case all’alt senza cemeenztza dei campanili fa, o ma non è une con facilità, sign re. Chi sarà ques to speciale om uratore?

Sante D’Andrea 10 anni


sorrisi…

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Durante lo scorso Fe Sanremo, tutti hann stival di o notato l’apparecchio ortodontic lika Ayane, la bella e brav o di Maa cantan-

orgogliosa d e l p ro p ri o a p p a re c c h io

Siamo abituati fin dall’infanzia ad accostare ai denti bianchi l’idea di bellezza e di salute e abbiamo una certa difficoltà a renderci conto che si tratta essenzialmente di un fattore culturale. Le innumerevoli immagini pubblicitarie, televisive e cinematografiche ci hanno talmente plasmati che oggi non ci accontentiamo più del colore naturale dei nostri denti e sogniamo un bianco assoluto. Ma basta allontanarsi un po’, nel tempo o nello spazio, per capire che altre suggestioni e altri canoni estetici esistono. In Giappone, per esempio, molto tempo fa le donne, anche le geishe, usavano una tecnica chiamata ohaguro. Bruciavano ossidi ferrosi e li miscelavano con tè nero, aggiungevano una pappa a base di riso, sake e caramello; le cronache raccontano che ne usciva un pigmento nero di pessimo odore. Serviva, oltre che per preparare un inchiostro e per tingere tessuti di seta e di cotone, anche per colorarsi i denti. Il termine ohaguro significa proprio denti neri e designa una consuetudine durata quasi un millennio, dall’anno mille fino agli inizi del secolo scorso, quando scomparve solo perché venne proibita dalla legge. Inoltre, la parola giapponese kuro è legata alle tenebre della notte, ed il nero è anche un colore amato dai samurai, perché rappresentava la forza e la dignità; ancora i buddisti lo associavano alla stabilità perché, se ulteriormente miscelato, prevale su ogni altro colore e si mantiene uguale a se stesso. Secondo lo scrittore Junichiro Tanizaki, il nero dei denti doveva servire a mettere in risalto il contrasto con il bianco del volto, che veniva così truccato. Il tutto allo scopo di conformarsi a un’immagine estetica che dava grande valore a un viso dall’espressione fissa e immutabile, in cui non si potesse distinguere alcun cambiamento dell’umore. Insomma, un intero universo di simboli che forse ha dato origine all’abitudine di inserire l’ohaguro tra le cerimonie che segnavano l’ingresso tra gli adulti delle giovani dell’alta società e le rendevano pronte per il matrimonio.

Elisabetta Cocchetti 8 anni

e s t i on e i t s d i gu

te arrivata terza con il br ano Adesso e qui (Nostalgico presente ). I media ne hanno parlato, probabilm ente qualcuno ha ironizzato sul fatto che una cantante poteva evitare, gli adolescenti le hanno invece strizzato l’occhio. Insomma Malika ha dovu to replicare: «Mi stupisce che il mio apparecchio procuri tutta questa cu riosità. I denti se li curano solo quelli che non fanno i cantanti famosi?» La ca ntante ha dimostrato che l’apparec chio non pregiudica la vita di tutti i giorni e neppure il canto e che pu ò essere uno strumento che aggiung e fascino e di cui non bisogna vergog narsi.

Federica Persichillo 9 anni


splenDENTI

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Tale processo, se ben organizzato, consente di non banalizzare le sequenze, di riconoscere il valore di ogni singola informazione riguardante la sterilizzazione e di procedere eseguendo azioni ben definite e ben coordinate. È un processo in costante evoluzione ed è fondamentale che gli operatori incaricati siano sempre aggiornati. La loro sicurezza e la sicurezza dei pazienti è un ambito da non sottovalutare mai. Seppure, infatti, non esista una disciplina specifica su questa materia, ciò non toglie che la non corretta sterilizzazione può comportare responsabilità molto ampie, anche di rilevanza giuridica, sia per il titolare dello studio che per gli operatori professionali che vi lavorano all’interno. La violazione di uno o più requisiti previsti dalla legge - per esempio il D.Lgs. Testo Unico Sicurezza Luoghi Lavoro D.Lgs. 81/2008, il D.Lgs. 46/’97 che disciplina i dispositivi medici, il D.Lgs. 502/’92 (art. 8ter) in forza della quale occorre allestire uno spazio per la sterilizzazione - può essere punita sia con sanzioni economiche, sia con la revoca dell’autorizzazione sanitaria. Inoltre, la non corretta erogazione di prestazioni odontoiatriche, tra cui rientra anche l’assunzione di malattie da infezione sanitaria, può comportare la configurazione in capo al titolare dello studio odontoiatrico di profili di responsabilità civile e penale. Nel nostro ordinamento, la prima viene sanzionata attraverso la quantificazione di un risarcimento-danno a favore del paziente leso, la seconda attraverso l’applicazione di una sanzione di natura penale. In entrambi i casi, anche ai fini della difesa, è fondamentale avere in studio una documentazione che descriva puntualmente e precisamente le attività del processo di sterilizzazione, dalla sanificazione degli ambienti alla custodia dei Dispostivi Medici sterilizzati, e che possa quindi dimostrare e provare la non colpevolezza dell’odontoiatra e degli operatori sanitari che hanno effettuato i diversi passaggi della sterilizzazione.

1 . n a l o g re o di sterilizzazione

il process

Una prestazione odontoiatrica è una sequenza di azioni (anestesia, apertura della cavità, protezione dei tessuti sottostanti, tecniche adesive, compattazione materiale, polimerizzazione, occlusione e modellazione) che trasforma le risorse (materiali e strumentazione) in un “prodotto” finito (per esempio un’otturazione). Coinvolge direttamente il cliente esterno nella produzione ed è anche per questo che le prestazioni odontoiatriche rientrano nella categoria dei servizi. La sterilizzazione dei dispositivi medici è un processo di supporto, fondamentale per la produzione di servizi odontoiatrici di qualità. La sicurezza dell’ambiente e dei dispositivi medici utilizzati è uno degli indicatori di qualità più importanti per i pazienti. Gli operatori sono direttamente coinvolti nel processo di sterilizzazione e la loro formazione è di basilare importanza.

Lucrezia Salutare 7 anni

coline ic p e e v a r b o Siam za fine; n e s e il f m ia form e intorno, t a t s ’e d m a li o gironz giorno il o t t u t o d n a r lavo agazzini m i e ir p m ie r per ellini. n a r g i s io z e r p di

Chi siamo?

Giulia 4 anni


sorrisi… Ogni anno a maggio, fino al 2011 il primo giovedì del mese poi il 1° maggio, si celebra a Cocullo, in provincia dell’Aquila, un antichissimo rito, trasformatosi oggi in una festa sacra e insieme profana. Tutto ha inizio con i serpari che alla fine di marzo si recano fuori paese in cerca dei serpenti. Una volta catturati, i rettili vengono custoditi con attenzione in scatole di legno (in tempi remoti dentro dei contenitori di terracotta) per 15-20 giorni, riscaldati dalla crusca e nutriti con topi vivi e uova sode. Cocullo costituiva, per la potenza di Roma, l’ultimo baluardo militare del Lazio, come si legge nello storico Strabone. Quindi il paese, con le zone limitrofe, era sede dei servizi logistici dell’esercito romano impegnato per la conquista di Corfinium. Naturalmente, con la loro prolungata permanenza, i romani introdussero, fra i locali, i loro usi, costumi e tradizioni pagane. Una di queste tradizioni consisteva appunto nell’offrire, ai primi tepori primaverili, alla Dea Angizia, un omaggio di serpenti vivi come rito propiziatorio. Tale usanza è rimasta radicata tra i cocullesi anche nel periodo in cui venne San Domenico, un monaco benedettino di Foligno che attraversò il Lazio e l’Abruzzo fondando monasteri ed eremitaggi. Dopo i molteplici miracoli operati dal Santo nel liberare i cocullesi dalle morsicature di vipere e serpenti velenosi, il rito pagano fu trasformato dalla popolazione in un rito di religioso omaggio cattolico a San Domenico, come atto di filiale gratitudine al Santo che tangibilmente e praticamente si era dimostrato, al contrario della muta ed inerme dea Angizia, liberatore dalle tristi conseguenze del veleno dei serpenti. Inoltre San Domenico, per similitudine simbolica, aiuta a liberare le anime dagli assalti del serpente infernale, eterno nemico di Dio e dell’uomo. Il monaco si fermò a Cocullo per sette anni, lasciando un suo dente (il dente santo che cura e protegge dal dente avvelenato) e un ferro di cavallo della sua mula, che divennero delle reliquie. Per questo la mattina

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dente dente della ricorrenza, nella chiesa a lui dedicata, i fedeli tirano con i denti una catenella per mantenere i denti stessi in buona salute e poi si mettono in fila per raccogliere la terra benedetta che si trova nella grotta dietro la nicchia del Santo. La terra sarà poi tenuta in casa come protezione dagli influssi malefici, sparsa nei campi per allontanare gli animali nocivi oppure sciolta nell’acqua e bevuta per combattere la febbre. A mezzogiorno, quando esce la processione, i serpari con il loro bottino strisciante, aspettano la statua del patrono per donargli i serpenti più vispi. Il gesto di porre delle serpi intorno alla statua di un santo, esprime la soluzione dell’eterna opposizione tra il mondo naturale, con tutte le sue insidie, e il mondo umano costretto a difendersi per sopravvivere. San Domenico in tale circostanza incarna la figura eroica capace di conciliare i due mondi.

antità , contengono qu e h c ri ta davvero poche n e o n m li so a ro ti o n u fo fl e e L D2 e, i vitamina D3, ombri, salmon sg , e h g n apprezzabili d ri a e sci grassi com uzzo; tra queste: pe fegato di merl i d o li o ; o zz u rde. sardine e merl ure a foglia ve rd ve ; va o u i; ic e, veloce. latte e latt a ricetta veloc n u o m ia n o p Vi pro ti. per 5/10 minu le e m i d to e c le nell’a sca e marinate li e la n o d io n z a a in r a m prep ulite le sardine, apritele eli epe, unicco. tta nel suo su , poco sale e p ve to u li l’ u p p te a lo 1 ll o o a m p m e p . ta l’arancia e am pelato, il prezz lo al composto te o te e li g ra m a o l’ re rp , o sp c to a in tt 2 e tappa il pangra antitativo ete l’olio te metà del qu n mixer ponete l succo e azionate. Aggiung u ia g a in d a 3 e a la p dere fi p o ta zzata da ortezza di sten oleate una pir c , c a to l’ e c a te i ia te l’uvetta stri d b b ta A a rin to. Salate lega verso l’alto. lt ra esce dalla ma st vo p ri o il ic a n te rn u la te n o u in sc arte da creare el petappa 4 perte con la p stante parte d poste, in modo p re a la vr so te e delle sardine a si d a n u e q st infine cine tra loro, lla farcia. aromatizzato, to a tt le sarde ben vi ra g n a i copertura de p d il to ti. n o ra c st te o n ri u p o ecina di minu reando d c a o n u ss r a germente e c e b p il i d ro o rivolto ve ate a 220 gra sce con l’intern mone, sale e pepe e inforn li dite con olio, tappa 5 con

e c l o d o r g a tortino e n i d r a s i d

Qu pro ma


splenDENTI

Simona Marino 9 anni

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Lucrezia Salutare 7 anni

ma le ore suo na.

carenza di vitamina D durante la gravidanza

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rischio per il nascituro di ipoplasie dello smalto e carie

Un recentissimo lavoro apparso sulla prestigiosa rivista Pediatrics, ha messo in relazione una carenza di vitamina D durante il secondo o terzo trimestre di gravidanza e la presenza di carie registrata nei bambini all’età di 1 anno. Lo studio è stato disegnato come uno studio prospettico di corte ed ha reclutato 207 future mamme da una zona urbana economicamente svantaggiata. Le gestanti sono state sottoposte a un prelievo di siero per la determinazione dei livelli di 25-idrossi vitamina D, che rappresenta la più abbondante forma circolante di vitamina D. All’età di 1 anno, i bambini sono stati sottoposti ad una visita odontoiatrica da parte di un esami, o ll e ic m r e v è natore “cieco” rispetto ai valori sierici di vitamiuando nascee niente bello; na D registrati nelle gestanti. oprio brutto e vengon fuori Il 33 % delle future mamme presentava livelli carenti di tale vitamina. Ipoplasia dello smalto è a poi cresce tici colori. s a t n a f stata riscontrata nel 22% dei lattanti, mentre il dei 23% presentava lesione cariose di tipo cavitario. Questo studio chiude un po’ il cerchio rispetto a una serie di situazioni che possono predisporre i numero di porzioni 4 porzioni bambini più piccoli alla carie. Infatti, in un altro tempi di preparazione 30 minuti Sardine, 700 gr. recente studio, è stato riportato che mamme con tempi di cottura 10 minuti Pangrattato, 80 gr. carenza di vitamina D durante la gestazione avedifficoltà facile Uvetta sultanina, 60 gr. vano un maggior rischio di partorire un bambino Aceto di mele con basso peso alla nascita rispetto all’età geAglio, 1 spicchio stazionale. Inoltre è stato ormai verificato che Limone, 1 bambini con basso peso alla nascita hanno un riArancia, 1 schio maggiore rispetto ai normo-peso di presenPrezzemolo, 1 mazzetto tare ipoplasie dello smalto, anomalie che rapOlio extra vergine di oliva presentano a loro volta un importante fattore di Sale marino integrale rischio per l’insorgenza di lesioni cariose, specie Pepe in soggetti provenienti da nuclei familiari con basso livello socio-economico. Alla luce di tutto ciò appare evidente come Non è un re, le patologie del cavo orale vadano ma ha la coro na. considerate e affrontate sempre più Non è un orolo in un’ottica più generale di salute. gio,


sorrisi

sorrisi… splenDENTI

8 coordinamento editoriale Annalisa Bottega progetto grafico e impaginazione MobyDick - Ortona

sorrisi… indovinelli 1. la rondine 2. le formiche

3. la farfalla

Maria Sciolè 4 anni

4. il gallo

n.7 - aprile 2015

periodico informativo e di intrattenimento a diffusione interna a cura dello Studio dentistico MENNA Via Alessandrini 28 - Ortona • www.studiomennabimbismile.it

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