Le Chiavi di Ecate Nel millenario millenario io mosaico mosaico di di Otranto Otranto di di Pantaleone Pantaleone ee nel nel Giudizio Giudizio Nel io Universale di di Michelangelo Michelangelo ilil segreto segreto tenuto tenuto nascosto nascosto Universale dai primi primi capi capi Templari Templari dalla dalla Chiesa Chiesa ee dalla dalla nobiltà? nobiltà? dai nobiltà
di di Gabriella Gabriella Fabiani Fabiani 1
Quale fu la ragione che nel 1099 portò quei nove Cavalieri Crociati Quale fu la ragione che nel 1099 portò quei nove Cavalieri Crociati a scavare proprio sotto il Tempio di Salomone? Perché ciò che a scavare proprio sotto il Tempio di Salomone? Perché ciò che scoprirono è rimasto sempre segreto? Perché, dopo quanto trovato, scoprirono è rimasto sempre segreto? Perché, dopo quanto trovato, cominciarono a costruire templi dedicati al Femminino Sacro e cominciarono a costruire templi dedicati al Femminino Sacro e rifiutare, non il simbolo della croce, ma la figura di Gesù? rifiutare, non il simbolo della croce, ma la figura di Gesù? Perché gli Ebrei sarebbero il Popolo eletto? Perché gli Ebrei sarebbero il Popolo eletto? Perché ci furono l’inquisizione e le stragi catare? Chi erano quei suoi Perché ci furono l’inquisizione e le stragi catare? Chi erano quei suoi che Arnaud Amaury intendeva dio avrebbe riconosciuto rispondendo che Arnaud Amaury intendeva dio avrebbe riconosciuto rispondendo al soldato che gli chiedeva come riconoscere gli eretici dagli altri? al soldato che gli chiedeva come riconoscere gli eretici dagli altri? Quali sono i segreti legati alla francese cittadina di Rennes Le Chateau? Quali sono i segreti legati alla francese cittadina di Rennes Le Chateau? Cos’è che fa dire all’autrice che gli ultimi duemila anni Cos’è che fa dire all’autrice che gli ultimi duemila anni sono una ripetizione dei precedenti? sono una ripetizione dei precedenti? A queste e ad altre domande che da quel lontano tempo nei secoli A queste e ad altre domande che da quel lontano tempo nei secoli si sono sommate e mai hanno trovato risposte esaurienti, risponde si sono sommate e mai hanno trovato risposte esaurienti, risponde l’autrice nel testo. Lo fa attraverso uno studio sistematico di varie opere che l’autrice nel testo. Lo fa attraverso uno studio sistematico di varie opere che ad un certo punto della sulla vita il destino sembra metterle a bella posta ad un certo punto della sulla vita il destino sembra metterle a bella posta sulla strada. Decifrando il messaggio nascosto nelle opere dagli artisti sulla strada. Decifrando il messaggio nascosto nelle opere dagli artisti l’autrice realizza esserci una verità mai raccontata, comprendendo anche l’autrice realizza esserci una verità mai raccontata, comprendendo anche che quanto scoperto non riguarda solo lei ma l’intera umanità. che quanto scoperto non riguarda solo lei ma l’intera umanità. Gabriella Fabiani (8 luglio da di oltre sediciessoterica, anni si Gabriella Fabiani (8 luglio 1954), da oltre sedici anni si1954), occupa ricerca Gabriella (8essoterica, luglio 1954), da oltree sedici anni si occupa di Fabiani ricerca esoterica paranormale. esoterica e paranormale. Questa sua ricerca l’ha portata ad analizzare alcune opere che occupasua di ricerca ricerca l’ha essoterica, esoterica e paranormale. Questa opere e ponevano interrogativi dalla loro realizzazione che ilportata destinoad le analizzare ha messo alcune sulla strada Questa sua ricerca l’ha portata ad analizzare alcune che ponevano dalla loro opere realizzazione che il cercare di comprenderne il racconto espressointerrogativi contenuto. Tra queste vi sono l’ormai opere che ponevano interrogativi dalla loro realizzazione destino messoilsulla cercare dima comprenderne millenario mosaico di Otranto, noto le perhaessere più strada grandeed’Europa anche per il che il destino le ha messo sulla strada e cercare di racconto espresso queste opere vi sono racconto ancora incompresoil contenuto al suo contenuto. interno, ilTraGiudizio Universale di comprenderne il racconto espresso contenuto. Tra queste l’ormai millenario mosaico di Otranto, perdiessere il più e Michelangelo, i Pastori di Arcadia di Nicolas Poussin, la Madonna dellenoto Rocce Leonardo opere vi d’Europa sono l’ormai Otranto,ancora noto grande mamillenario anche mosaico per il di racconto altre opere ancora. per essere il più grande d’Europa ma anche per il incompreso contenuto suosiinterno, Giudizio Gabriella Fabiani (8 luglio 1954), da oltre sedici al anni occupail di ricercaUniversale essoterica, racconto ancora incompreso contenuto al suo interno, illa di Michelangelo, i Pastori di ad Arcadia di Nicolas Poussin, esoterica e paranormale. Questa sua ricerca l’ha portata analizzare alcune opere che Giudizio Universale di Michelangelo, i Pastori di Arcadia Madonna delle Rocce opere sulla ancora. ponevano interrogativi dalla loro realizzazione chediilLeonardo destino lee altre ha messo strada e di Nicolas Poussin, la Madonna delle Rocce di Leonardo cercare di comprenderne il racconto espresso contenuto. Tra queste opere vi sono l’ormai e altre opere ancora. millenario mosaico di Otranto, noto per essere il più grande d’Europa ma anche per il racconto ancora incompreso contenuto al suo interno, il Giudizio Universale di
2
Immagini di copertina: Statua della Libertà di New York Sezione dei “Pastori di Arcadia” di Nicolas Poussin Statuetta simboleggiante la Grande Madre La Grande Madre in uno dei cerchi nel grano
3
A mia nipote Rebecca ai miei figli Maura e Stefano
Ricerca aggiornata al 30 Marzo 2021… l’”indagine” continua …
4
Indice Premessa pag. 10 Introduzione pag. 16 Sintetico panorama sui miti pag. 20 Un primo approfondimento pag. 50 Un secondo approfondimento pag. 58 Vesta pag. 102 I “dischi genetici” della Colombia pag. 108 L’arcano 21 pag. 116 L’eden di Michelangelo e la lunetta di Giacobbe e Giuseppe pag. 120 Il Giudizio Universale pag. 134 Il Demiurgo e Marduk/Zeus pag. 152 Il dio Baal pag. 160 Piano raggiunto pag. 164 Settima sezione del Giudizio Universale pag. 168 L’Enlil e l’Enki biblici sono il Rama e il Lakshmasa indù pag. 180 Nove Livelli da risalire pag. 188 Nona sezione del giudizio universale pag. 192 Non è Pietro ma Salomone pag. 208 Il mistero di Rennes le Chateau pag. 214 La “nuova donna” pag. 222 I popoli a destra e a sinistra del Cristo risorto pag. 226 Giacobbe e San Bartolomeo pag. 230 Le due donne al centro dell’opera pag. 232 Maometto, il dio Ptah, e Ismaele pag. 236 La costellazione dei Gemelli, del Toro e le tre stelle di Capella nel G.U. pag. 246 Le persone “ricacciate giù” dagli angeli pag. 256 Il mosaico di Otranto pag. 260 La “corona” del mosaico pag.276 Il quadrato cosmogonico del mosaico pag. 280 5
La sirena bicaudata pag. 290 Il Toro e il mostruoso gatto del quadrato cosmogonico pag. 294 Il “braccio” sinistro del mosaico pag. 300 Al centro del braccio pag. 306 Il lato destro del “braccio” destro pag. 318 Il lato sinistro del “braccio” destro pag. 330 La Sibilla delfica e il “dente bastardo” pag. 338 Un’altra sezione del “corpo” del mosaico pag. 342 La Torre di Babele del mosaico pag. 346 Nimrod pag. 349 La donna “a testa in giù” riportata nel “corpo” del mosaico pag. 354 Il Capro e l’orribile mostro del mosaico pag. 362 Alessandro Magno pag. 364 Opere contenenti il numero 16 come il quadrato cosmogonico del mosaico pag. 368 I Kalpa di Manu e la via crucis cattolica pag. 370 Il numero cinque pag. 376 L’ opera di Pasquale Cati nella Cappella Altemps pag. 380 La Terra la nostra “Arca”pag. 386 I Castelli Romani pag. 392 Sulla via della conclusione pag. 406 Conclusioni pag. 412 Ringraziamenti pag. 416 Testi letti pag. 417
Ricerca depositata su Patamu registry n° 153788 E’ proprietà intellettuale dell’autrice la ricerca, della quale nessuna parte può essere riprodotta, memorizzata, fotocopiata senza il consenso scritto dell’autrice, che avendo come principio la libera e gratuita diffusione della cultura, che appartiene a tutta l’umanità, non avrà difficoltà a concedere il permesso del materiale in oggetto di interesse del richiedente.
6
7
“Il vero senza menzogna, è certo e verissimo. Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli della cosa una. E poiché tutte le cose sono e provengono da una, per la mediazione di una, così tutte le cose sono nate da questa cosa unica mediante adattamento.” adattamen Ermete Trismegisto
8
9
PREMESSA Ho potuto comprendere il racconto fatto da Michelangelo nel Giudizio Universale a seguito delle tante ricerche effettuate per decrittare il racconto contenuto nell’ormai millenario mosaico pavimentale della chiesa di Otranto che il destino mise sulla mia strada nell’ormai lontano duemilasette. Ricerche accese tre anni prima per cercare di comprendere il senso del mistico e del paranormale che, senza avessi fatto nulla ne chiesto niente, a un certo punto della mia vita avevo iniziato a vivere in modo pressante. In un tempo come il nostro è però senz’altro difficile credere possa aver compreso il racconto contenuto in queste opere grazie anche a quel vissuto; anche se sappiamo poco o nulla di com’è composto l’uomo, la scienza vuole che certe esperienze siano dimostrate e ciò non è possibile in quanto non possono essere ripetute a comando e tantomeno registrate. Abbiamo stabilito l’esistenza dell’aura, ma non sappiamo ancora quasi nulla della sua funzione, come sappiamo ancora troppo poco di come agisce il nostro cervello di cui sembra usiamo solo il 3/5%, ne siamo ancora in grado di capire qual è il compito di quelle parti di DNA che sono state catalogate da alcuni ricercatori come spazzatura genetica. Madre Natura non crea ne produce cose che non servono! Il non credere o dubitare dell’esistenza di manifestazioni paranormali e/o mistiche (che vanno comunque decrittate e comprese e non è semplice perché si è perso molto di quel Sapere) non ha molto senso, sarebbe più opportuno pensare e dire che non siamo ancora in grado di dimostrare scientificamente certe cose e chissà quando e se mai lo saremo. Questa incredulità non è un’esclusiva degli scienziati, caratterizza la maggior parte delle persone, perché quando tenti di spiegare il paranormale vissuto o che vivi, non essendo prerogativa di tutti, e vivendo comunque ogni persona esperienze diverse (anche se tutti siamo mirati a un fine collettivo il percorso è diverso per ognuno), ti può credere e capire solo chi certe esperienze le vive. Tutte le informazioni sono dentro di noi, ed è lì che dobbiamo andarle a cercare per poi comprenderle e scoprire chi è il dio/dea in noi attivando quella macchina meravigliosa di cui Madre Natura ci 10
ha dotato: il cervello. Come disse mia nipote quando aveva solo 5/6 anni, dobbiamo usare il cervello, portare tutto al cuore, e dopo averlo esaminato e compreso, riportare di nuovo tutto al cervello. Questo non è comunque semplice farlo poiché, vibrando a una bassa frequenza, esseri non positivi riescono a insinuarsi nei nostri corpi sottili e, manovrandoci come marionette, riescono a portarci fuori strada. Il loro obiettivo è non farci scoprire il dio/dea che dorme in ognuno di noi e, purtroppo, quasi mai lo scopriamo e non scopriamo neanche CHI veramente siamo e PERCHE’ siamo qui. La storia che in quei tre anni mi veniva narrata attraverso il paranormale e il mistico che avevo preso a vivere attraverso visioni, sogni e altri strani modi, mi portò in breve tempo a conclusioni importanti ma diverse dagli insegnamenti della religione cui appartenevo o a quelle di altre religioni (nel tempo compresi che ciò che avevo visto molti erano Archetipi; alcuni di quegli Archetipi li ritroverò poi sui libri, molti li ritroverò simboleggiati nei cerchi nel grano; altre visioni erano legate a quelle che ritenni mie vite precedenti, altre visioni, scoprii poi, erano preveggenze). Si può dire iniziai la mia ricerca più per verificare se le sinapsi del mio cervello stessero continuando a fare il loro dovere che per verificare se quanto mi portava a concludere il racconto che mi veniva fatto in quello strano modo potesse avere un riscontro. Riscontro che invece per caso trovai nel 2007 grazie ad una ragazza del centro di Umberto di Grazia che mi parlò della conferenza sul mosaico di Otranto tenutasi la sera prima da Francesco Corona, autore di un libro sul mosaico di Pantaleone. L’entusiasmo con cui la ragazza mi raccontava quanto detto dal Corona sul mosaico accese la mia curiosità, così cercai l’opera in Internet, dove trovai un lavoro di Sabato Scala sul mosaico contenente delle immagini. Nell'immagine che vedevo sullo schermo del computer, e credevo riguardasse la totalità dell'opera, mi colpì subito la figura femminile posta circa al centro dell’opera, comprendendo anche cosa intendesse dire il monaco con quella figura: quella donna era la risposta che invano andavo cercando da oltre tre anni e non trovavo sui libri. Convinta di non aver incontrato per caso il mosaico sulla mia strada, cominciai a cercare per saperne di più. Non ero molto interessata a una visita del luogo (in seguito 11
ci andrò più volte) perché avevo letto che non avrei potuto vedere il mosaico nella sua interezza in quanto coperto da panche e altri arredi della chiesa, così cercai dei libri di Grazio Gianfreda, il sacerdote che aveva scritto del mosaico, ma erano introvabili. Provai a inviare e-mail a persone che già avevano studiato o studiavano il mosaico per saperne di più, ma anche quella strada si rivelò infruttuosa. Finalmente, dopo tempo, in una libreria di Roma per caso trovai il sospirato libro: una riedizione rivista e aggiornata delle Edizioni del Grifo che conteneva all’interno anche la foto del mosaico. La foto dell’opera mi fece rendere conto che, oltre la parte che avevo visto in Internet, il mosaico aveva anche due altre parti laterali. L’opera totale mi colpì ancora di più, quanto invece scriveva don Grazio Gianfreda nel libro mi fu di poco aiuto. Capivo perché alcuni personaggi erano presenti nel mosaico, ma non comprendevo ancora il senso del racconto fatto dal monaco. E comprendere il resto di quanto il monaco raccontava nel suo mosaico non era semplice. Non era semplice perché Pantaleone, il monaco basiliano che quasi un millennio prima aveva realizzato l’opera, aveva inventato lui molti degli animali simbolici riportati nel mosaico; non era semplice perché non conoscevo nulla della materia chiamata esoterismo, non conoscevo il significato dei Simboli, sapevo poco o nulla delle varie religioni compresa quella a cui appartenevo, e non sapevo nulla di astronomia. In più non era semplice riflettere e ragionare con quella spada di Damocle che sentivo sulla testa perché da qualche mese ero venuta a sapere del calendario Maya, del 2012 e le varie tesi e domande che l’arrivo di questo anno accendevano. Non sapevo nulla neanche di alieni ed extraterrestri, che prima che vivessi delle esperienze personali legate a loro, paranormali e non, erano per me solo un soggetto della fantasia di autori per fare film. Dopo aver inutilmente cercato per mesi aiuto e confronto attraverso le persone nuove che sembrava il destino avesse preso a mettermi sulla strada, poiché ritenuto da loro incredibile e impossibile quanto invece per me era certo, mi spinsi in una prima interpretazione dell’opera e la pubblicai in Rete con l’auspicio che quella interpretazione facesse nascere una qualche discussione utile. Ma difficilmente le cose vanno come ci si auspica. Il fatto che non fossi creduta era comprensibile. 12
Affermare di comprendere un’opera che aspettava da quasi un millennio di essere compresa grazie ad esperienze paranormali e mistiche era già inusuale, inoltre quanto dicevo e scrivevo sconvolgeva totalmente quanto detto dalle religioni e sui loro fondatori fino a quel momento. Cosa che invece era quanto deducevo sommando le mie particolari esperienze e quanto capivo il monaco aveva voluto tramandare per metterci in guardia riguardo i tempi finali che stiamo vivendo. Poiché nell’interpretazione del mosaico pubblicata in Rete non ero comunque riuscita a spiegare tutto il racconto contenuto nell’opera, sollecitata dalle particolari esperienze paranormali e mistiche che proseguivano in modo pressante (in quel periodo mi capitava di avere due tre esperienze al giorno e poi c’erano anche i sogni), continuai le ricerche e ripresi a riflettere e ragionare sulle particolari esperienze vissute e quelle che continuavo a vivere. Ormai ero certa non fosse stato un caso quello di essere venuta a conoscenza del mosaico di Otranto. Pur senza credere a tutto quanto vedevo a livello mistico e paranormale - perché nel frattempo avevo anche capito che potevano arrivare ricordi animici non corrispondenti al vero, e questo perché ci sono Entità che possono intrufolarsi nei sogni, parlare nella testa, e produrre visioni per fare confusione su quanto ci svela la nostra Coscienza più profonda - ragionando di nuovo sulle mie particolari esperienze, raffrontandole col solido che avevo e su cui potevo riflettere, dopo un po’ di tempo compresi che la strada che avevo intrapreso era una strada chiusa del Labirinto e la mia ricerca sarebbe dovuta estendersi ben oltre le date su cui già avevo indagato e ragionato. Andando avanti la mia strada sarà comunque lastricata da molti altri errori perché avevo ancora molto da imparare. Quando mi resi conto di quanto fosse limitato l’arco di tempo storico su cui avevo indagato e quale fosse il motivo per cui come abitanti di questo pianeta stavamo vivendo tutti i problemi che stiamo vivendo, compresi che quelle che erano le nostre origini come abitanti di questo pianeta partivano da ben più lontano di quanto ritenevano più ricercatori, e mi apparve chiaro che la teoria darwiniana non era esatta poiché l’uomo non si era evoluto dalla scimmia terrestre. Essendo stato creato a immagine e somiglianza di Dio era stato 13
creato ermafrodito1 (da tener presente che ancora nascono bambini ermafroditi, e per gli Indiani d’America l’ermafrodito è considerato una divinità). In più, leggendo quanto antichi testi tramandavano e ciò che scrivevano ricercatori che praticavano l’ipnosi e riportavano esperienze dei loro pazienti, mi convinsi che quelle persone che affermavano di essere canalizzatori erano per lo più soggetti manipolati da esseri di altre dimensioni il cui interesse era solo quello di portarci fuori strada. Quindi non positivi e sicuramente fuorvianti. Compresi tutto questo cercando di unire il cuore alla logica, compresi anche, però, che questa mia convinzione era ancora difficile da riportare, ancor meno facile a credere, soprattutto provare. Questo perché, oltre la storia scriverla i vincitori, la Verità è stata (ed è) modificata ogni volta che era ed è scomoda, e perché ci erano e ci sono nascosti documenti e verità importanti. Dopo aver chiarito in me alcuni concetti, rileggendomi con diverso spirito analitico dei libri già letti e con una diversa cognizione alcune parti della Bibbia, riesaminando e riflettendo sulle varie storie raccontate su ufo e alieni, gli aneddoti legati a loro e quelli che mi erano accaduti in prima persona, compresi un po’ meglio ciò che il monaco voleva dire con la simbologia usata nel racconto contenuto nel mosaico. Tutto diventava un po’ più chiaro. Diventava più chiaro perché dalle alte gerarchie ecclesiastiche Maria venisse definita Vergine e perché di questo ne avevano fatto un dogma; diventava chiaro il motivo che aveva portato la grande follia di Hitler a sterminare sei milioni di ebrei insieme a zingari, omosessuali e disabili, perché Pio XII2 non fece molto per aiutare gli ebrei in tempo di guerra. Motivo che era probabilmente lo stesso che aveva mosso la Crociata contro gli Albigesi tra il 1209 e il 1229 per estirpare il catarismo nella Linguadoca3. Riguardo questi fatti la decodificazione del mosaico ci farà comprendere che la Chiesa cattolica ha sbagliato più volte, ma vedremo anche come tutte le religioni monoteiste nate dalla Bibbia siano comunque in errore, e a quel punto diventerà chiaro anche che tipo di prove cercassero gli uomini di Hitler nei dintorni di Montsegur, in Turchia e in Tibet. Prove
1
https://ilmanifesto.it/il-dio-ermafrodito/ https://cronologia.leonardo.it/storia/a1943h.htm 3 https://it.politica.narkive.com/6K9qickJ/brevissimo-riassunto-della-storia-omicida-della-chiesa-di-roma 2
14
che prima di Hitler probabilmente erano le stesse che cercava in Egitto Napoleone Bonaparte.
15
Introduzione Il mosaico, realizzato all’interno della cattedrale di Otranto (cittadina in provincia di Lecce) tra il 1163 e il 1165, chiesa costruita sopra i resti di una Domus romana e un tempio pagano dedicato alla dea Minerva consacrata nel 1088, fa pensare all’artista che l’ha costruito come ad un esperto della tecnica del mosaico ma soprattutto come ad una persona con una conoscenza teologica polimorfa non indifferente. Di lui non si conoscono i dati anagrafici, lui stesso si firma come autore del mosaico Pantaleonis presbiteri, per questo si ipotizza fosse un chierico o un monaco basiliano di origine greca dell’allora vicina abbazia di San Nicola di Casole4. L’opera è da secoli oggetto di studio da parte di appassionati e ricercatori che tentano di comprendere il messaggio che il monaco volle lasciare ai posteri, finora, però, sono state formulate solo delle ipotesi. Questo accade perché si parte dal presupposto sbagliato che il mosaico, essendo inserito in una chiesa cristiana, debba in qualche modo essere rappresentativo di un messaggio evangelico. Nel mosaico esistono riferimenti a tutte le religioni, tuttavia, come vedremo, essi non sono da connotare nel senso che ci si aspetterebbe. Valutando il bestiario inventato da Pantaleone e i personaggi biblici presenti nel mosaico, l'ipotesi vagliata finora da studiosi e ricercatori è quella secondo cui alcuni tra i primi Cavalieri Crociati - gli stessi che con l’aiuto di Bernardo di Chiaravalle fondarono poi l’Ordine Templare nel 1118 - dalla prima Crociata del 1099 avessero riportato qualcosa dall’Oriente. Se valutiamo come dal XII secolo iniziò a cambiare il soggetto dei mosaici nelle chiese, e consideriamo la letteratura che al tempo cominciò a diffondersi seppur attraverso un linguaggio criptato, il tutto porta a pensare che quei nove Cavalieri Crociati qualcosa effettivamente trovarono. Non saprei dire se proprio sotto il tempio di Salomone com’è narrato, ma in Oriente quei Crociati trovarono qualcosa d’importante che li illuminò. Non era sicuramente il grande tesoro in senso venale, come sempre creduto, ma facilmente un qualcosa che permise loro di sapere e conoscere molte cose del passato, del Cosmo e della storia dell’Umanità sulla terra. 4
https://it.wikipedia.org/wiki/Pantaleone_(monaco)
16
Gli animali simbolici inventati e i personaggi inseriti da Pantaleone nel mosaico, per quanto possa sembrare assurdo dato che l’opera è stata realizzata nel XII secolo, le ampie ricerche effettuate portano a ipotizzare che il monaco, simboleggiando i diversi periodi cosmici dei fatti narrati, racconti anche delle sperimentazioni genetiche fatte in un passato remoto da una civiltà molto progredita precedentemente esistita sulla terra. Racconti cosa hanno causato quelle sperimentazioni a livello cosmico tra le stelle ed i pianeti, che cosa hanno causato geneticamente nelle persone derivanti da quegli esperimenti, e come da tutto ciò si sia accesa quella ciclicità negativa alla quale siamo ancora dentro. Ciclicità che potrebbe essere legata a quel Corpo Celeste di cui alcuni scienziati in questo periodo vanno ipotizzando l’esistenza, ed essere lo stesso corpo celeste la cui influenza arriva ciclicamente a distruggere la vita sulla Terra per punire i terrestri per quell’antico errore di cui continuano a non poter prendere coscienza perché la verità gli è nascosta, e il che li porta a ripetere l’errore. Quanto narra il monaco, come le grandi catastrofi che la Terra ha subito in passato, si collega al Codice Astronomico velato negli antichi miti e leggende e a quei numeri ricorrenti nei testi delle varie religioni. Stesso Codice Astronomico che in modo diverso, dopo Pantaleone, riporterà Dante Alighieri nascondendolo dietro li versi strani della sua Commedia. Racconto che più avanti ancora nel tempo farà Michelangelo e, come vedremo, sempre criptandolo, molti altri artisti del tempo simboleggeranno nelle loro opere. Il racconto di Pantaleone abbraccia un periodo lungo svariati millenni, narra la storia genetica e religiosa non ufficiale dell’umanità, traccia la storia del movimento degli Astri, come questi hanno influenzato nel tempo il nostro Pianeta, come hanno influenzato le persone che lo abitavano e viceversa, e arriva a consegnarci un radicale e inatteso messaggio finale in grado di illuminarci sul chi sia in realtà la vestita di Sole della Rivelazione di Giovanni portandoci a capire, insieme alla data della fine dei tempi, anche che tipo di messaggio quella donna dovrà consegnare all’umanità. Diversamente da Pantaleone, di Michelangelo sappiamo un po’ di più. Michelangelo Buonarroti nasce il 6 marzo 1475 a Caprese, un piccolo paese della 17
Toscana, vicino ad Arezzo. Ancora in fasce è portato dalla famiglia a Firenze. Giovanissimo è avviato dal padre Ludovico agli studi umanistici sotto la guida di Francesco da Urbino, poi passa alla scuola del Ghirlandaio, che rimane stupefatto vedendo i disegni eseguiti dal giovanissimo allievo. Doveva rimanere per contratto almeno tre anni nella bottega del Maestro, ma anche a causa della grande passione per la scultura, nel giro di un anno abbandona la comoda sistemazione per trasferirsi nel Giardino di San Marco5. Una libera scuola di scultura e di copia dell'antico che Lorenzo de’ Medici aveva istituito nei Giardini di San Marco6. Un luogo frequentato anche da coloro che saranno in seguito suoi committenti. Quanto fatto da Michelangelo nella Sistina gli fu commissionato da Giulio II7 (Giuliano della Rovere) prima, che gli affidò l’incarico di dipingere la volta quando l’artista aveva quasi quarant’anni, e da Paolo III8 (Alessandro Farnese) che chiese all’artista, ormai anziano e che ancora non aveva iniziato la resurrezione chiestagli dal precedente Clemente VII9 (Giulio de’ Medici), di dipingere, invece della resurrezione, il Giudizio Universale. Grazie alla documentazione messagli a disposizione dalle alte gerarchie cattoliche del tempo, con il racconto che Michelangelo farà nel Giudizio Universale in fondo accontenterà entrambi i papi e l’opera che realizzerà sarà quella che influenzerà a tal punto l’arte da creare una scuola cui s’ispireranno gli artisti successivi, il manierismo. Il racconto fatto nel Giudizio Universale da Michelangelo, che come altri artisti del tempo è sicuro abbia conosciuto gli stessi fatti di cui aveva saputo il monaco Pantaleone, è dedicato a svelare chi realmente incarnavano coloro che ci sono stati erroneamente tramandati come Maria e suo figlio e chi fece nascere l’infondatezza della crocifissione e resurrezione di Gesù, quindi è più semplice da decriptare. Non si comprende il racconto fatto dall’artista nell’opera perché, oltre non essere i personaggi creduti quelli da lui raffigurati, la storia che Michelangelo inserisce nel 5
https://www.latoscanadileonardo.it/it/luoghi/citta-metropolitana-di-firenze/comune-di-firenze/giardino-di-lorenzo-demedici.html 6 https://dueminutidiarte.com/2015/06/06/michelangelo-biografia-breve/ 7 https://it.cathopedia.org/wiki/Papa_Giulio_II 8 https://cronologia.leonardo.it/biogra2/paoloiii.htm 9 https://cronologia.leonardo.it/biogra2/clemevii.htm
18
Giudizio Universale è diversa da quella riportata e conosciamo attraverso il Vangelo, la Bibbia, ed altri antichi testi. L’artista narra di divinità incarnate e quanto queste come persone fecero sulla terra, che come tali, commisero anche loro degli errori innescando la ripetizione che stiamo vivendo.
19
Un sintetico panorama sui miti m ripreso dalla Rete Il mito pelasgico Robert Graves nel suo libro Miti Greci, espone la sua ricostruzione del mito originale della creazione secondo i Pelasgi, gli abitanti preellenici della Grecia. Siamo in epoca arcaica dove non vi erano era né dèi né sacerdoti, ma soltanto una dea universale e le sue sacerdotesse, qui la donna dominava l’uomo, e vi era soltanto una dea universale: Eurinome, Eurinome che significa “colei che regna sugli spazi”, divenuta poi anche Signora dello Spazio. La leggenda narra che la Dea di Tutte le Cose, emerse nuda dal Caos, non trovò nulla di solido per posarvi i piedi e allora divise il mare dal cielo e intrecciò sola una danza sulle onde. Il suo movimento cominciò a produrre un turbinio alle sue spalle che la costrinse costrins a voltarsi: era il Vento del Nord, detto anche Borea, che incalzava dietro di lei. La Dea, d’improvviso, tese le mani e lo afferrò, poi lo sfregò fra le dita e di colpo il vento assunse la forma di un serpente che chiamò Ofione. Quella presenza, però, ispirò immediatamente in lei il desiderio di procreare e così riprese a danzare in maniera sempre più leggiadra, sensuale e selvaggia, tanto da accendere in Ofione la fiamma del desiderio. Il serpente l’avvolse nelle sue spire e si accoppiò con la Dea che rimase incinta. Volando sul mare, prese la forma di una colomba e depose l’Uovo Universale. Ofione si arrotolò sette volte attorno all’ uovo, finché questo si schiuse e ne uscirono tutte le cose esistenti, figlie di Eurinome: il sole, la luna, i pianeti, 20
le stelle, la terra intera e le sue creature. Nella Bibbia troviamo che prima della creazione “lo spirito di Dio aleggiava sulle acque” (Genesi 1,1); lo spirito in ebraico è femminile e iconograficamente è raffigurato da una colomba. Successivamente sivamente troviamo Eva che è indotta a peccare dal serpente e poi lo schiaccia. In questa parte emerge chiaramente che il racconto biblico della creazione deve parecchio agli antichi miti mediterranei. Il mito prosegue con Eurinome e Ofione che si stabilirono sul Monte Olimpo, ma ben presto Ofione irritò la dea perché si vantava di essere il creatore dell’Universo, allora la dea lo relegò nelle buie caverne sotterranee, così nacque l’inimicizia tra la donna e il serpente. La
dea
poi
creò le
sette
potenze planetarie e mise a capo di ciascuna di esse un Titano e una Titanessa che presiedevano ad una funzione della Natura: Tia
e Iperione al Sole, che
governavano la luce; Febe e Atlante
alla
Luna,
che
governavano la magia; Dione e Crio al pianeta Marte, che governavano la crescita; Meti e Ceo al pianeta Mercurio, 21
che governavano la saggezza; Meti e Ceo che governavano la legge; Teti e Oceano a Venere, che governavano l’amore; Rea e Crono al pianeta Saturno, che governavano la pace.
antico simbolo
(il cavallo che simboleggia Ecate?)
cerchio nel grano
Il primo uomo fu Pelasgo, capostipite dei Pelasgi10 nati, narra il mito, dai denti spezzati a Ofione, che presero esero dal primo uomo creato, il quale insegnò ai suoi simili l’arte dell’agricoltura e della pastorizia. I Pelasgi sostenevano di essere nati dai denti di Ofione, in una versione successiva del mito Cadmo, l’eroe fondatore di Tebe in Beozia, originario della la Palestina, per ordine di Atena seminò i denti di un serpente e da essi nacquero gli Sparti, che divennero suoi fedeli compagni.11 I miti sono senz’altro il modo adottato dai nostri Antichi Avi per tramandare la storia degli dei, dell’umanità, e dei movimenti vimenti del cosmo incluse le catastrofi, ma vagliandoli non si giunge comunque mai a una conclusione che possa permettere di affermare “è andata certamente così”. La mitologia dei Greci sorse dalla fusione dei culti autoctoni a con le religioni delle popolazioni azioni indoeuropee che, provenendo da Nord, si stabilirono in Grecia tra il XIX e il XVII secolo a.C.12 Se nella fase più arcaica i Greci avevano concepito le loro divinità come personificazioni delle forze naturali di corpi celesti o di particolari concetti, i, in un'epoca successiva, probabilmente sotto l'influsso di classi più colte, essi elaborarono una serie di divinità antropomorfe, con caratteri più decisamente umani. Questi dèi proteggono i loro eroi favoriti e si intromettono frequentemente nella vita degli uomini. Da questa evoluzione delle divinità derivò, col tempo, il sorgere di una 10
http://www.lacitta.eu/storia/17858-i-pelasgi-popoli-dei-mari-e-antenati antenati-degli-etruschi.html https://www.pausacaffeblog.it/wp/2016/06/eurinome.html 12 http://www.tages.eu/la-nascita-delle-civilta-indoeuropee/ 11
22
complessa mitologia, ricca di varianti e sfumature, ma sostanzialmente omogenea. Il mito Omerico Secondo Omero tutti gli esseri sono figli di Oceano e Teti;Oceano è un fiume che avvolge la terra, Teti è signora delle acque. Si tratta dunque di un'altra versione della coppia Ofione-Eurinome.
Nella
versione
pelasgica, come abbiamo visto in precedenza, Oceano e Teti sono la coppia di titani associati al pianeta Venere. Urano Nella sua Teogonia della mitologia greca, Esiodo scrive che Urano, figlio e al contempo sposo di Gea, era il dio del cielo. Secondo alcuni miti era figlio del cielo superiore, Etere (l’aria degli dei) e di Emera, il giorno. Urano sarebbe quindi contrapposto ad Etere: il primo sarebbe il dio del cielo e dell’aria che anche gli uomini respiravano, mentre il secondo era il dio della parte superiore dell’aria. Urano si unì a Gea gettandole addosso delle gocce di pioggia e facendo nascere dei mostri, gli Ecatonchiri, dotati di cento braccia e cinquanta teste. Dopo di che i loro figli furono anche i Ciclopi. Urano, avendo il terrore che i figli potessero prendere il suo posto, man mano che nascevano li gettava nel Tartaro, la zona più profonda dell’Ade. Gea, molto arrabbiata per questo, spinse i suoi figli a ribellarsi al padre. Solo Crono ebbe il coraggio di farlo, ed evirò il padre proprio mentre stava per unirsi di nuovo alla madre. Dal sangue di Urano nacquero le Erinni, le ninfe Melie, i giganti, e dalla spuma del mare Afrodite. I Titani unendosi a Crono detronizzarono Urano. Afrodite 23
Esistono diversi miti sulla nascita della dea, ma i più noti sono quelli tramandati da Esiodo e Omero. Esiodo sostenne che la dea scaturì dal seme di Urano, dio del cielo, quando i suoi genitali caddero in mare a seguito della castrazione perpetrata dal figlio Saturno per vendicare Gea, sua madre e sposa di Urano. Il sangue e il seme in essi contenuti divennero schiuma dalla quale, presso l'isola di Cipro, emerse Venere.
Secondo Omero, invece,
Venere sarebbe figlia di Giove e della ninfa degli oceani Dione e nacque da una conchiglia uscita dal mare. Venere si distingue per il carattere capriccioso, vanitoso e volitivo. A causa della sua immensa bellezza, Giove temeva che ella sarebbe stata causa di dispute tra gli altri dei e la diede quindi in sposa a Vulcano, il dio del fuoco, fabbro degli dei, di brutto aspetto, ma caratterizzato da un carattere fermo e costante e sempre dedito al lavoro. Il matrimonio non soddisfece, soddisfe però, la dea, che intrecciò molte relazioni amorose, sia con umani che con dei. In particolare, è nota la relazione con Marte, il dio della guerra. I due furono scoperti da Vulcano e, imprigionati in una rete metallica da lui stesso lavorata, furono furon esposti al ludibrio degli altri dei.
24
Si dice che dagli amori di Venere e Marte nacquero Cupido, Deimo, e Fobo. Cupido collaborò sempre con la madre, tranne in un caso: gelosa della bellezza di una donna mortale di nome Psiche. Venere chiese al figlio di farla innamorare del più brutto degli umani. Cupido prima accettò l'incarico ma poi s'innamorò egli stesso della donna. Psiche superò tutte le prove richieste da Venere e alla fine fu ricompensata da Giove che benedisse l'unione con Cupido. (In un'altra versione il padre di Cupido è Giove e non Marte.)
Dall'unione di Venere col terrestre Anchise sarebbe nato n Enea, il padre di Ascanio, il capostipite della futura Roma. Ascanio fu uno dei protagonisti della guerra di Troia scaturita dalla rivalità fra Giunone, Minerva e Venere. Le tre divinità volevano aggiudicarsi la mela destinata da Eris, dea della discordia, alla più bella tra le dee13. Il mito orfico Qui troviamo il mito di Euriome riportato in modo diverso: Secondo i misteri orfici orfic la Notte dalle ali nere fu amata dal Vento e depose un uovo d'argento nel grembo
dell’Oscurità; dall'uovo nacque Fanete14 (o
Fanes o Phanes) che mise in moto l'Universo. Fanete era un ermafrodito dalle ali d'oro, e poiché aveva quattro teste, teste di volta in volta ruggiva come un leone, muggiva come un toro, sibilava come un serpente o belava come un ariete (Asmodeo?). La Notte visse con lui in una grotta e assunse il triplice aspetto di Notte, Ordine e Giustizia. Dinnanzi a quella grotta sedeva l'inesorabile esorabile madre Rea che battendo le mani su un bronzeo tamburo costringeva gli uomini a prestare attenzione agli oracoli della dea. Fanete creò la terra, il cielo, il sole e la luna; ma la triplice dea imperò sull'Universo finché il suo scettro passò nelle mani di Urano15 13
https://it.wikipedia.org/wiki/Venere_(divinit%C3%A0) https://psicologiaalchemica.wordpress.com/2019/09/22/la-materia materia-prima-e-il-mito-di-fanete/ 15 http://ilcrepuscolo.altervista.org/php5/index.php?title=Mitologia_Greca 14
25
(Il serpente e le teste di Fanete le ritroviamo in Asmodeo, che ha una zampa d’oca, simbolo del dominio sulla materia16.) Urano Nella sua Teogonia della mitologia greca, Esiodo scrive che Urano, figlio e al contempo mpo sposo di Gea, era il dio del cielo. Secondo alcuni miti era figlio del cielo superiore, Etere (l’aria degli dei) e di Emera, il giorno. Urano sarebbe quindi contrapposto ad Etere: il primo sarebbe il dio del cielo e dell’aria che anche gli uomini respiravano, iravano, mentre il secondo era il dio della parte superiore dell’aria. Urano si unì a Gea gettandole addosso delle gocce di pioggia e facendo nascere dei mostri, gli Ecatonchiri, dotati di cento braccia e cinquanta teste. Dopo di che i loro figli furono anche i Ciclopi (nell’Odissea, ad Ulisse, Omero fa
incontrare
Polifemo
in
Sicilia!17). Urano, avendo il terrore che i figli potessero prendere il suo posto, man mano che nascevano li gettava nel Tartaro, la zona più profonda dell’Ade. Gea, molto arrabbiata arrabbia per questo, spinse i suoi figli a ribellarsi al padre. Solo Crono ebbe il coraggio di farlo, ed evirò il padre proprio mentre stava per unirsi di nuovo alla madre. Dal sangue di Urano nacquero le Erinni, le ninfe Melie, i giganti, e dalla spuma del mare Afrodite. I Titani unendosi a Crono detronizzarono Urano. Urano viene spesso rappresentato come una figura alata; nella mitologia romana rappresenta il cielo. Chronos 16 17
https://forum.termometropolitico.it/110068-san-giacomo-di-compostela compostela-e-il-simbolismo-del-gioco-dell-oca.html https://it.wikipedia.org/wiki/Polifemo#:~:text=Omero%20ci%20narra%20che%20Ulisse,compagni%20vennero%20catturati%20dal%20gigante. https://it.wikipedia.org/wiki/Polifemo#:~:text=Omero%20ci%20narra%20che%20Ulisse,compagni%20vennero%20catturati%20dal%20gigan
26
Chronos, in alcune fonti adattato in lingua italiana come Crono18, è una divinità delle teogonie orfiche avente il compito di temporizzare gli eventi. Nella teogonia di stampo orfico, attribuita a Ieronimo e a Ellanico, llanico, di datazione incerta di seguito riportata nel
modo
secolo
più
esauriente da Damacio nel VI
d.C., così viene presentata la genesi
dell’universo: all’inizio vi è l’acqua e la materia; da questi si condensa la terra; prima di questi non c’è nulla, osserva Damacio, forse perché il "prima" è di natura "indicibile" quindi tramandato segretamente; segr dall'acqua e dalla terra prese origine un serpente avente la testa di un toro e quella di un
leone
e
in mezzo tra
queste il volto di un dio, aveva anche le ali poste dietro le spalle, il suo nome era Tempo (Chrónos) privo di vecchiaia, ma
ebbe
nome
anche
di
il
Eracle; a
questo serpente era congiunta Ananke (Necessità) incorporea, per natura identica ad Adrastrea19 con le braccia aperte a contenere tutto il mondo; Tempo il serpente, è padre di Etere umido, di Chaos senza limiti e di Erebo genera
nebbioso; in
l’Uovo;
questa
dall'Uovo
triade
nasce
un
Tempo essere
dall’aspetto sia femminile che maschile, con le ali 18 19
https://www.sullacrestadellonda.it/mitologia/crono.htm https://it.wikipedia.org/wiki/Adrastea_(mitologia)
27
d’oro, le teste del toro sui fianchi, un enorme serpe sul capo somigliante a tutte le creature selvatiche, elvatiche, questo essere conteneva in sé tutti i semi delle creature future, il nome di questo essere nato dall'Uovo era Protogono anche chiamato Zeus o Pan20. Il cristiano Atenagora di Atene nel II secolo d.C., riassume in questo modo questa teogonia: Omero afferma: "L'Oceano "L' origine degli dèi, e la madre Teti”, e Orfeo, che per primo scoprì i loro nomi, narrò dettagliatamente le loro nascite, raccontò tutto quanto è stato compiuto da ognuno ed è ritenuto da loro di parlare di teologia in modo del tutto rispondente al vero; anche Omero lo segue molto da vicino, per lo più anche a proposito degli dèi, e fa derivare anch'egli la loro prima origine dell'acqua: a: "Oceano che per tutti è l'origine". Infatti, secondo lui, l'acqua era il principio di tutte le cose; dall'acqua, poi, si costituì il fango21. Quindi, secondo Omero e Orfeo, che Atenagora riprende, da Oceano e Teti – fu generato un essere vivente, un serpente con aggiunta una testa di leone, con in mezzo il volto di un dio, dal nome Eracle e Tempo. Questo Eracle generò un uovo estremamente grande che pieno della forza di chi l'aveva generato, si spezzò in due per uno sfregamento. La parte della sua sommità finì per diventare Cielo, mentre la parte racchiusa in basso diventò Terra; fuoriuscì
anche
un
dio
dal duplicecorpo. Cielo, unitosi a Terra, generò le femmine Cloto, Lachesi e Atropo, e come maschi generò i Centomani, Cotto, Gige, Briareo e i Ciclopi Bronte, Serope, e Arge; avendo appreso che sarebbe stato privato del potere re dai suoi figli, dopo averli incatenati, li precipitò nel Tartaro. 20 21
https://it.wikipedia.org/wiki/Chronos_(Orfismo) https://it.wikibooks.org/wiki/La_religione_greca/Le_religioni_dei_misteri/L%27Orfismo
28
Perciò Terra adirata generò i Titani:”E la Terra signora generò come figli i Celesti a cui danno anche il nome Titani, in quanto punirono punir il Cielo stellato”.22 Un'ulteriore teogonia orfica emerge dai discorsi sacri, in ventiquattro rapsodie (detta anche Teogonia rapsodica), ), di cui diversi autori neoplatonici riportano alcuni passi attribuiti a Orfeo ma probabilmente frutto di una rielaborazione riel di materiale arcaico avvenuta tra il I e il II secolo d.C.: Tempo genera Etere e quindi un chasma (baratro) grande che si estende qua e là; poi il Tempo per mezzo di Etere forma un "Uovo d'argento"; dall'"Uovo d'argento" emerge Phanes, ermafrodito, dotato di quattro occhi, con ali d'oro e munito di diverse teste di animali; Phanes regna con Nyx (Notte) sua paredra, madre e figlia, dal potere mantico; Notte genera Gaia e Urano, trasmettendo il potere regale a quest'ultimo; Gaia e Urano generano Kronos che castra il padre strappandogli il potere regale; il seguito è simile alla Teogonia esiodea fino ino a Zeus che inghiotte Phanes Ph divenendo il dio del Tutto (un un fatto simboleggiato simb nei fulmini che Zeus ha in mano, nell’oggetto prima usato nelle funzioni cattoliche e uguale al Vaira indù.).
Zeus riavvia una nuova teogonia, in questo qu nuovo processo il re degli dèi sposa Demetra che ha già una figlia, Persefone, poi da Semele, Sem donna mortale, il mito riporta Zeus avrà un figlio, Dioniso - identificato a Roma col dio Bacco, con il Fuflun degli Etruschi23, e con la divinità italica liber pater24 - che sarà protagonista nella nascita del genere umano (quindi quindi il genere umano nasce nasc con Dioniso): Presso Orfeo sono tramandati quattro regni: primo quello di Urano, che ricevette Crono una volta 22 23 24
https://it.wikipedia.org/wiki/Chronos_(Orfismo) https://it.wikipedia.org/wiki/Fufluns http://www.cassiciaco.it/navigazione/africa/romanitas/dei/dioniso.html
29
che ebbe evirato i genitali del padre; dopo Crono regnò Zeus, che scaraventò nel Tartaro il genitore; a Zeus successe Dioniso che, dicono, i Titani gravitanti intorno a lui dilaniarono, per una macchinazione di Era, e si cibarono delle sue carni. E Zeus, colto dallo sdegno, li folgorò e, generatasi la materia dalla cenere fumante da essi prodotta, nacquero gli uomini. Titanomachia Nella mitologia greca viene detta Titanomachia la lotta condotta da Zeus, Poseidone e Ade contro i Titani. Nella titanomachia si affrontarono due fazioni, quella capitanata da Zeus, che vedeva tutti gli dei dell’Olimpo più i Ciclopi e gli Ecantonchiri (giganti dalle cento braccia), in guerra contro la fazione dei Titani guidati da Crono. La Titanomachia durò più di duecentocinquantamila anni (dieci "grandi anni", in pratica dieci Cicli di 25600 anni), in cui le lotte tra i due schieramenti si susseguirono di continuo. La titanomachia è oggetto della narrazione di svariati poemi ciclici, tra cui la Teogonia di Esiodo e il poema perduto perduto Titanomachia, attribuito a Eumelo di Corinto. Secondo la tradizione, furono proprio i Centimani e i Ciclopi a dare una svolta alla guerra. Infatti essa durava da dieci "grandi anni" e si era giunti a uno stallo. Gea allora consigliò agli dei di liberare i Ciclopi e andare a prendere i giganti Centimani Briareo, Cotto e Gige – precedentemente imprigionati nel Tartaro da Urano – e convincerli a unirsi alla battaglia. Zeus seguì il consiglio di Gea: liberò i Ciclopi, che per gratitudine gli fabbricarono delle nuove armi da usare contro i Titani, le folgori. Rifocillò gli Ecatonchiri con nettare e ambrosia25 e li invitò a lottare al suo fianco contro i Titani. Cotto diede la sua parola per tutti e tre. La guerra riprese con gli dei schierati in cima al monte Olimpo e i Titani sulla cima dell'Otri, a sud del monte Olimpo e a nord della piana della Tessaglia. Ma i nuovi combattenti avevano cento mani ciascuno, con le quali presero cento pietre e le scagliarono contro i Titani. Con tale pioggia di pietre e con l'aiuto delle nuove armi donate dai Ciclopi, i Titani furono sconfitti. In seguito vennero incatenati e poi fatti precipitare nel Tartaro. Gli stessi Ecatonchiri furono messi a guardia dei Titani, chiusi in una fortezza sigillata con delle porte di metallo create da Poseidone. 25
https://it.wikipedia.org/wiki/Ambrosia_(mitologia)
30
Secondo Tallo, Tallo storico del I° secolo citato da Taziano nel suo “Oratio Oratio ad Graecos” (scritto dopo il 165 d.C.), la vittoria di Zeus e dei suoi alleati Centimani contro i Titani si verificò trecentoventidue anni prima della guerra di Troia, Troia cioè circa verso il 1500 a.C., una data accettabile per l'espansione ellenica in Tessaglia. Dopo un’estenuante guerra che fa tremare la terra fino alle sue profondità, i Titani vengono vinti e l’ordine cosmico ristabilito. Almeno per un po’ di tempo. Le ambizioni izioni di armonia di Zeus dovranno attendere ancora, e questa volta la causa della presenza di un nuovo, terrificante nemico per il re dell’Olimpo è nientemeno che Gea. Dopo l’interminabile scontro tra Olimpi e Titani, nel preciso istante in cui il mondo mon ha ritrovato la pace, Gea si unisce a Tartaro, l’universo scuro e sotterraneo nascosto nella zona più nascosta della terra e genera Tifone, il più orribile dei mostri. I suoi occhi sputano fuoco, e dalle sue
spalle
emergono cento teste di serpente. serpe Ma l’aspetto più inquietante che lo distingue è la capacità di modulare un infinito numero di voci e linguaggi: può passare senza sforzo dal linguaggio degli dèi, degli uomini o lanciare versi di animale. La sua capacità non conosce limiti, può imitare il ruggito feroce di un leone o i dolci guaiti di un cagnolino. La vera mostruosità di Tifone risiede proprio nello spaventoso contrasto della sua natura, che racchiude una mescolanza confusa di ogni cosa, cosa elemento che lo avvicina simbolicamente proprio rio al caos, e rappresenta l’unione in un solo essere con dei tratti più contraddittori. Se una creatura così votata al caos avesse la meglio, l’obiettivo di un perfetto (kòsmos, ordine) di Zeus si sgretolerebbe senza rimedio, riportando il mondo alla condizione di caos, rendendo vani i lunghi conflitti che gli dèi avevano 31
combattuto proprio per contrastare il ritorno ad uno stato di disordine. La storia del mondo della mitologia greca si delinea quindi come una lunga sequenza di episodi ciclici inn cui le manifestazioni del Caos primordiale tentano di minare i progressi verso il raggiungimento dell’armonia armonia del cosmo, cosmo di cui Zeus si fa garante con la sconfitta dei Titani, imprigionati nelle viscere del nebbioso Tartaro. Esiodo mostra così la supremazia della nuova generazione di dèi, gli Olimpi, più intelligenti, più astuti e “umani” dei più vecchi Titani, legati in misura maggiore al caos originario, di cui conservano le tracce nell’indole brutale e violenta.26 Dopo aver letto più miti, viene da porsi una domanda: come mai proprio Gea, che aveva aiutato Zeus salvandolo dalla furia del padre Crono, avrebbe dovuto voler generare Tifone, questo nuovo mostro per schiacciare il re dell’Olimpo? L’alternanza lternanza delle Forze, dove comunque, come forse volevano riferire sia gli indù che gli egizi - i primi ponendo la Dea sopra all’Asse, i secondi situando sull’Asse invece lo Scarabeo - si potrebbe paragonare al gioco del tiro alla fune dove vince
la squadra (la Forza) più forte e dove a stabilire la vittoria ria di una parte o dell’altra il giudice neutrale è la Grande Madre. “Squadra” che è forte o meno a seconda delle buone o cattive azioni umane ma, come suggerisce l’immagine della Dea che “tiene al laccio” i due serpenti, non essendoci tra quelle forze mai una vittoria definitiva ma solo una temporanea illusione di stabilità tra due 26
https://sullespalledeigiganti541588352.wordpress.com/2018/08/18/tifone 52.wordpress.com/2018/08/18/tifone-e-la-crisi-dellordine-cosmico/
32
basse energie in perenne conflitto che rappresentano comunque
“la
padella
o
la
brace”,
come
“suggerisce ggerisce” il Vasari nella
sua
della
“Madonna
compassione”,
dobbiamo “elevarci”. Oltre esprimere di essere alla
fine
del
Ciclo,
quindi vicinissimi all’uscita dalla prigione e a un possibile “rovesciamento” delle Forze, orze, anche i cerchi nel grano - che sono secondo me le nostre “trombe del giudizio” -
indicano che
dobbiamo obbiamo andare oltre. Dobbiamo cioè (ri)salire e tornare all’Antica Madre. In questo momento abbiamo la possibilità di farlo!
Il mito di Demetra Demetr e Persefone Nota presso i Romani col nome di Cerere, come i fratelli Zeus, Ade e Poseidone, e le sorelle Era e Estia, Demetra apparteneva alla prima generazione divina degli dei Olimpi. Era quindi figlia di Crono, che la inghiottì, e di Rea. Alter ego della madre ed anche di Gea, come loro era venerata come Madre Terra; ma mentre Gea rappresentava l’elemento primordiale e Rea la potenza generatrice, Demetra era la divinità della terra coltivata, la dea del grano. Con il dono dell’agricoltura, oltura, fondamento della civiltà, Demetra dette agli uomini anche le 33
regole del vivere civile e di conseguenza le leggi. La tradizione classica riporta Demetra27 tra gli Olimpi, e ci dice di una sua figlia: Core. Inn miti riportati da altri autori troviamo tro che Demetra, ebbe Pluto da Iasone; Dèmetra, somma Dea, generò con l'eroe Iasone, nel pingue suol di Creta, nel solco tre volte scassato, il buon Pluto, che sopra la Terra ed il Pelago immenso, va dappertutto; e chi trova, chi può su lui metter le mani, subìto fa che ricco divenga, e gli accorda fortuna ricco divenga, e gli accorda fortuna.”Egli era figlio di Demetra e Iasone, e nipote di Dardano28, fondatore di Troia. La figura di Pluto,, dapprima legata alla prosperità dei campi, si estese ad ogni forma di benessere, accrescendo il suo valore augurale. Quale dio agrario, era legato alle ricchezze minerarie e al sottosuolo in generale, quindi spesso confuso e identificato con Plutone (divinità degli inferi più antica corrispondente al successivo Ade) questo avvenne in particolar modo col diffondersi dei Misteri Eleusini. Già presso i romani
si
trovano ben pochi
riferimenti diretti a Pluto, solitamente identificato con Dite, anch'esso poi confluito in Plutone29. Nella Divina Commedia Dante lo pone come guardiano del IV cerchio dell’Inferno (canto VII) in cui vengono puniti avari e prodighi. La sua descrizione è molto vaga, ma gli fa recitare uno dei versi più famosi dell'intero poema: “Pape Satan, pape satan aleppe"30. Secondo Igino da Iasone Demetra ebbe anche Filomelo, Filom definito gemello di Pluto, da Poseidone ebbe il cavallo Arione trasformandosi in Furia o in giumenta(!). Pausania aggiunse che dal semidio Carmanor ebbe Crisotemi ed Eubolo e ci sono altre versioni ancora insomma, non è facile districarsi tra miti e autori diversi e trovare trov “il bandolo 27
http://ilcrepuscolo.altervista.org/php5/index.php?title=Demetra https://it.wikipedia.org/wiki/Dardano 29 http://www.treccani.it/enciclopedia/dite_%28Enciclopedia--Dantesca%29/ 30 https://it.wikipedia.org/wiki/Pape_Sat%C3%A0n,_pape_Sat%C3%A0n_aleppe 28
34
della matassa”. Poi ci sono miti simili in altre culture. Quello che si può tentare di fare, però, è oltre riflettere su alcuni miti, aggiungere alla riflessione i suggerimenti avuti dal mistico e paranormale vissuto e, tenendo a mente le parole di Ermete Trismegisto, riflettendo anche sul solido su cui posso riflettere si può provare a riportare un filo storico che potrebbe avvicinarsi a quanto potrebbe essere avvenuto realmente sulla terra. Una curiosità: sembra all'inizio Pluto distribuisse ricchezza solo ai meritevoli poi, reso cieco da Zeus, divenne geloso delle persone oneste e cominciò a distribuirla senza nessun criterio; come divinità bendata troviamo riportata Tyche, figlia di Oceano e Teti31, quindi una divinità che governava prima degli Olimpi. Esiodo presenta Tyche come figlia di Teti e di Oceano, si tratta pertanto di una delle sette Oceanine figlia di quella lontana coppia di divinità. La prima di queste figlie esercitava il suo potere sull’acqua del mare, mentre la seconda su quella dei fiumi. Pindaro32 ci illumina sulla questione: “Tyche, la Salvatrice”, che al tempo di Pindaro era stata trasformata in una figlia di Zeus mentre non lo è, fu chiamata a difendere la città siciliana di Imera. In realtà si credeva che il destino della Moira dovesse necessariamente subire una evoluzione, che (come sta avvenendo adesso) poteva essere tanto verso un futuro prospero quanto verso un terribile declino e si attribuiva tale evoluzione a Tyche, la dea degli eventi. Quindi, seppur forse non pienamente a conoscenza di cosa si trattasse, ciò fa capire che quelle genti intuivano che quando era il momento questo poteva significare andare verso un declino o verso un’evoluzione. Quindi conoscevano la ciclicità del tempo. Anche secondo il poeta che viene richiamato da Pausania, Tyche non è semplicemente una delle Moire ma, al contrario, è di esse la più potente: per questo motivo era venerata con l’appellativo di “potnia” (“regina”); in altri termini: una grande dea. Nell’opera omerica, la Moira assumeva un ruolo ancora più importante 31 32
http://www.treccani.it/enciclopedia/oceano-e-oceanidi_%28Enciclopedia-Italiana%29/ http://www.treccani.it/enciclopedia/pindaro_%28Enciclopedia-Italiana%29/
35
di quello di Zeus stesso33. (Teniamola a mente Tyche, perché, sia come Moira regina, che come Nemesi, dea "distributrice della lla Giustizia", e pure come Pianeta34, la ritroveremo.) Il rapimento di Core/Persefone Demetra, madre di Persefone(Core), ore), avuta dal fratello Zeus, era figlia di Crono e Rea. Un giorno Persefone, mentre coglieva dei fiori con altre compagne si allontanò allonta dal gruppo e all'improvviso la terra si aprì e dal profondo degli abissi e apparve Ade, dio dell'oltretomba e signore dei morti che la rapiva perchè da tempo innamorato di lei. Il rapimento si era compiuto grazie al volere di Zeus che aveva dato il suo consenso ad Ade per compiere la violenta azione amorosa. Demetra, accortasi che la figlia era scomparsa, per nove giorni corse per tutto il mondo alla sua ricerca sino alle più remote regioni della terra. Ma per quanto cercasse, non riusciva ne a trovarla, ne ad avere notizie del suo rapimento. All'alba del decimo giorno, avendo udito le urla disperate della fanciulla mentre veniva rapita ma non aveva fatto in tempo a vedere il volto del rapitore, venne in aiuto di Demetra (la psicopompa) Ecate35, che suggerì a Demetra di chiedere ad Elios, il Sole. E così fu. Questi disse a Demetra che a rapire la figlia era stato Ade. Inutile descrivere la rabbia e l'angoscia di Demetra, tradita dalla sua stessa famiglia di olimpici. Demetra abbandonò l'Olimpo e per vendicarsi, decise che la terra non avrebbe più dato frutti ai mortali così la razza umana si sarebbe estinta nella carestia. In questo modo gli dei non avrebbero più potuto ricevere i sacrifici votivi degli uomini di cui erano tanto orgogliosi. 33
https://studiahumanitatispaideia.wordpress.com/2013/04/28/il-culto-di-tyche/ https://studiahumanitatispaideia.wordpress.com/2013/04/28/il https://gaetaniumberto.wordpress.com/2016/11/07/tyche-il--pianeta-gigante-perduto-potrebbe-esistere-davvero/ 35 https://www.romanoimpero.com/2010/02/culto-di-ecate.html ecate.html 34
36
La dea sii mise quindi a vagare per il mondo per cercare di soffocare la sua disperazione, sorda ai lamenti degli dei e dei mortali che già assaporavano l'amaro gusto della carestia. Il suo pellegrinaggio la portò ad Eleusi, in Attica, sotto le spoglie s di una vecchia, dove regnava il re Celeo con la sua sposa Metanira. Demetra fu accolta benevolmente nella loro casa e divenne la nutrice del figlio del re, Demofonte. Col tempo Demetra si affezionò al fanciullo che faceva crescere come un dio, nutrendolo, ndolo, all'insaputa dei genitori, con la divina ambrosia, il nettare degli dei. Attraverso Demofonte la dea riusciva in questo modo a saziare il suo istinto materno, soffocando il dolore per la perduta figlia. Decise anche di donare a Demofonte l'immortalità tà e di renderlo pertanto simile ad un dio ma, mentre era intenta a compiere i riti necessari, fu scoperta da Metanira, la madre di Demofonte. A quel punto Demetra, abbandonò le vesti di vecchia e si manifestò in tutta la sua divinità facendo risplendere laa reggia della sua luce divina. Delusa dai mortali che non avevano gradito il dono che voleva fare a Demofonte, si rifugiò presso sulla sommità del monte Callicoro dove gli stessi Eleusini gli avevano nel frattempo edificato un tempio. Il dolore per la scomparsa omparsa della figlia, adesso che non c'era più Demofonte a distrarla, ricominciò a farsi sentire più forte che mai e a nulla valevano le suppliche dei mortali che nel frattempo venivano decimanti dalla carestia. Alla fine Zeus, costretto a cedere alle suppliche dei mortali rtali e degli stessi dei, inviò Ermes, il messaggero degli dei, nell'oltretomba da Ade per ordinargli di rendere Persefone alla madre. Ade, inaspettatamente, non recriminò alla decisione di Zeus ma anzi esortò Persefone a fare fa ritorno dalla madre. L'inganno era in agguato. Infatti Ade, prima che la sua dolce sposa salisse sul cocchio di Ermes, fece mangiare a Persefone un seme di melograno, compiendo in questo modo il prodigio che le avrebbe impedito di rimanere manere per sempre nel regno della luce. Grande fu la commozione di Demetra quando rivide la figlia, ed in quello stesso 37
istante la terrà ritornò fertile ed il mondo riprese a godere dei suoi doni. Solo più tardi Demetra Demetr scoprì l'inganno teso da Ade: Persefone, avendo mangiato il seme di melograno nel regno dei morti, era costretta a farvi ritorno, ogni anno, per un lungo periodo. Questo infatti era il volere di Zeus. Fu così allora che Demetra decretò che nei sei mesi che Persefone fosse stata nel el regno dei morti, nel mondo sarebbe calato il freddo e la natura si sarebbe addormentata, dando origine all'autunno e all'inverno, mentre nei restanti sei mesi la terra sarebbe rifiorita, dando origine alla primavera e all'estate36. Sul culto di Demetra emetra e Core sono fondati i pre-ellenici pre Misteri Eleusini37, che si svolgevano originariamente a Eleusi, nell'Attica, nell'Attica, fin dal VII secolo a.C., quali le feste per l'agricoltura e la fertilità. In seguito, quando Eleusi diventò parte dello Stato ateniese, tali feste divennero il culto ufficiale della lega ateniese e si estesero a tutta la Grecia nonché alle colonie. Ebbero notevole diffusione anche a Roma, come culto di Cerere-Proserpina, Proserpina, contando tra gli iniziati Cicerone (106-43 a.C.)e in seguito l'imperatore Gallieno (253-268 d.C.). Il culto fu vietato dall'imperatore cristiano Teodosio nel 392 ed Eleusi fu poi saccheggiata dai visigoti
..
Gli dei del Nord (mitologia norrena) Si narra gli Æsir e i Vanir vivessero in una terra chiamata Ásaheimr o Ásaland posta al centro del mondo. In questa lontana terra, sulla cima di montagne così alte che quasi toccano il cielo, gli dèi innalzarono la fortezza di Ásgarðr dove, tra splendidi edifici e magnifici templi, andarono a vivere con le loro famiglie e i loro figli. Da quel luogo elevato e remoto, gli Æsir stabilirono il loro dominio sul mondo, il governo sugli elementi e il destino di tutti gli esseri. Ma mentre gli Æsir si stabilivano nelle loro fortezze celesti, un'altra stirpe tirpe sceglieva di vivere a contatto con gli eterni cicli della terra. Dei Vanir non si può dir molto: non sappiamo da chi discendessero, né 36 37
https://www.selinunte.net/mito_demetra_core.htm https://www.riflessioni.it/dizionario_religioni/misteri-eleusini.htm eleusini.htm
38
chi fossero i loro sovrani. Vivevano in una remota terra chiamata Vanaheimr, la cui localizzazione è incerta, anche se alcuni
dicono
occidente
di
si
trovasse
Ásaheimr.
soprannaturale
a
Popolo
misterioso e
potente, i Vanir erano esperti in pratiche magiche, di cui erano depositarie soprattutto le donne; grazie a tale scienza essi erano in grado di vedere il futuro. Quella dei Vanir era una società chiusa in sé stessa, gelosa delle proprie caratteristiche e peculiarità. Comune era presso di loro la pratica dell'incesto e non era raro che venissero celebrati matrimoni tra fratelli. Un tempo – racconta la vǫlva – vi fu una guerra tra gli Æsir e i Vanir, guerra che si concluse con una riconciliazione ciliazione tra le due stirpi divine. Vennero scambiati degli ostaggi, sicché alcuni degli æsir andarono a vivere nel Vanaheimr, Vanaheimr mentre alcuni dei potenti vanir vennero accolti nell'Ásgarðr. nell' Quattordici sono gli dèi [æsir] [ di stirpe divina che reggono la città di Ásgarðr, Ásgarðr e parimenti quattordici sono le dee [ásinjur], non meno sante e potenti. Signore di Ásgarðr è Odino, e questi sono coloro che insieme a lui governano la fortezza:
Porr,
Baldr,
Njǫrðr,
Freyr,
Týr, Bragi,
Heimdallr, Hǫðr ðr, Víðarr, Váli, Ullr e Forseti, a
cui va
aggiunto Loki38, il quattordicesimo. Queste sono le dee: Frigg, Sàga, Eir, Gefjun, Fulla, Freyja39, Sjǫfn, Lofn, Vàr, Vǫr, Syn, Hlin, Snotra, e Gnà. Ma anche Sól e Bil sono annoverate tra le dee,e 38 39
http://parliamotedesco.altervista.org/blog/la-leggenda-di-loki/ loki/ https://www.nightwishersitaly.com/freja/
39
annoverate tra le dee, e di loro abbiamo già parlato. Vi sono poi altre dee
che
servono
nella
Valhǫll
portando da bere agli einherjar: esse sono le Valchirie. Signore di Ásgarðr è Odino, il principale e il più anziano degli Æsir. Freyja
Odino è chiamato Allfǫðr «padre di
Reperto Valchiria
tutti», perché è da lui che discendono tutti gli dei. dei Óðinn governa tutte le cose del mondo e, benché
Reperto antidiluviano
anche
gli
altri
dèi
siano potenti, tuttavia lo servono, come i figli fanno con il padre. Frigg figlia di Fjǫrgynni è la sua sposa. Molti sono i figli di Odino. Il primo è Þórr, che Odino generò unendosi alla sua stessa figlia Jǫrð.. Colmo di vigore, Þórr supera in forza tutte le creature viventi. Sposa di Þórr è Sif dalle trecce d'oro, da cui ha avuto un figlio, Móði, e una figlia, Þrúðr. Un altro figlio, Magni,
Þórr
ha generato con la gigantessa
Járnsaxa. Ullr,, grande arciere e sciatore, è figlio di primo letto di Sif, dunque figliastro di Þórr. Il secondo figlio di Óðinn, Óðinn avuto da Frigg, è Baldr. È il migliore degli Æsir,, bello d'aspetto, saggio e gentile. Tutti gli portano amore a e rispetto. Sua sposa è Nanna figlia di Nepr.. Loro figlio è Forseti, giudice degli dèi. Fratelli di Baldr sono il dio Hǫðr, che è cieco, e il veloce Hermóðr. Ma Óðinn è padre di 40
molti altri dèi. La gigantessa Gríðr gli ha partorito Víðarr il silenzioso, il più forte degli Æsir dopo Þórr. La principessa Rindr lo ha reso padre del coraggioso Váli. Anche il valoroso Týr è figlio di Óðinn, pur se altri lo dicono piuttosto figlio del gigante Hymir. Tra gli altri dèi, contiamo poi Bragi, sommo per eloquenza, abile nella poesia e nelle arti scaldiche. Sua sposa è Iðunn, colei che custodisce le mele che gli dèi devono mangiare quando invecchiano invecchi per ridiventar giovani. E ancora ricordiamo Heimdallr la sentinella di Ásgarðr, che fu generato all'inizio dei tempi da nove no madri, tutte sorelle. Per ultimo rimane daa enumerare Loki,, inganni,
il
fabbro
di
figlio
di
Fárbauti e di Laufey; la sua opera sarà tristemente nota tra gli dèi e tra gli uomini finché durerà il mondo. Poco si può aggiungere sull'altra stirpe divina, quella dei Vanir. Non conosciamo la loro origine né sappiamo chi fossero i loro sovrani. Dei Vanir conosciamo appena i nomi di coloro che, dopo la guerra che oppose le due stirpi divine, abbandonarono il Vanaheimr e si trasferirono nell'Ásgarðr Ásgarðr in qualità di ostaggi, condividendo con gli Æsir la dimora e il rango divino. Costoro furono Njǫrðr e i suoi figli Freyr e Freyja. Questi due giovani – da nessuno invisi – erano i figli che Njǫrðr, secondo il costume dei Vanir,, aveva avuto dalla sua stessa sorella. Presso gli Æsir, tuttavia, un'unione tra parenti così stretti non era permessa. Giunti nell'Ásgarðr, Njǫrðr e i suoi figli si sposarono a loro volta. La fiera Skaði, figlia del gigante Þjazi,, divenne moglie di Njǫrðr, anche se la loro unione non fu delle più felici. Freyr sposò la bellissima Gerðr, Gerðr figlia del gigante Gymir, per il cui amore cedette la propria spada. Freyja sposò un áss chiamato Óðr, che però era sempre lontano in viaggio e molto la trascurava40. 40
http://bifrost.it/GERMANI/3.Glideidelnord/01-AesirVanir.html AesirVanir.html
41
l’Enuma Elish L’Enūma Eliš è un poema teogonico e cosmogonico,
in
lingua
accadica,
appartenente alla tradizione babilonese, che tratta in particolar modo del mito della creazione, della
teomachia
che
diede
origine al mondo come lo conosciamo, e delle imprese del dio Marduk, k, divinità poliade della città di Babilonia (Porta Porta di Dio), Dio città amorrea fondata nel XIX secolo a.C.. Scritto presumibilmente intorno al II millennio a. C.41. L’Enūma Eliš42 è il mito più noto della letteratura babilonese-assira. assira. Prende il nome dalle prime due parole del testo, che significano “quando in alto”. La riscoperta del testo è iniziata nel XIX secolo con gli scavi di Ninive del 1848 e del 1876, ed è progredita con gli scavi di Kish del 1924 1925, e di Uruk del 1929 e 1929. La ricerca è ulteriormente ulteri proseguita senza comunque giungere a ritrovare il testo completo. Tutte le copie giunte a noi corrispondono nella loro stesura sia nel testo che dal punto di vista grafico, il che denuncerebbe, secondo gli studiosi Jean Bottero e Samuel Noah Kramer, la grande importanza che possedeva questa opera per la cultura religiosa babilonese. Di evidenza anche il fatto che quando gli scribi assiri riporteranno tale opera nelle loro versioni manterranno il testo inalterato, terato, pur modificando il nome del de dio poliade di Babilonia, Marduk, che aveva portato al passaggio dalla società matriarcale a quella patriarcale43 con Assur (Aššūr44), dio
poliade
della
omonima capitale
assira45.
Per quanto riportato sulle tavole, lo scritto ha suscitato molto interesse da parte degli 41
https://it.wikipedia.org/wiki/En%C5%ABma_eli%C5%A1 https://it.wikipedia.org/wiki/En%C5%ABma_eli%C5%A1 43 https://kintsugimental.wordpress.com/2016/05/10/marduk--il-dio-del-nuovo-ordine/ 44 https://it.wikipedia.org/wiki/Assur_(divinit%C3%A0) 45 https://it.wikipedia.org/wiki/En%C5%ABma_eli%C5%A1 ps://it.wikipedia.org/wiki/En%C5%ABma_eli%C5%A1 42
42
assiriologi, ma ha suscitato l’interesse anche di storici delle religioni e biblisti in quanto (si presume) tratti dell’origine degli dei, della creazione del mondo, mondo dell’uomo, e della figura di Marduk. Il testo tratta temi della mitologia antica, ma per comprenderlo
va
comunque
confrontato tato con gli altri antichi miti
e
anche
valutando
le
immagini riportate riport sulle lastre della biblioteca antidiluviana di padre
Carlo
Crespi46
dove
troviamo rappresentate le stesse divinità
Babilonia47.
di
Raffigurazioni che potrebbero riguardare divinità dell’Egitto più antico.
Nell’Enuma Elish all'origine di ogni cosa vi sono principi divini: Apsû e Tiāmat. Apsû è l'Abisso, le Acque dolci dell'Abisso, padre di tutto il Cosmo; Tiāmat Ti è l'Acqua salata del mare, madre di tutto il Cosmo. Da questi due principi divini vengono ad essere gli altri dei. Questi dei, nel prosieguo prosie della I Tavola, sono Laḫmu e Laḫamu e mentre questi due dei primordiali crescono, ecco venire Anšar ("l'insieme del Cielo") e Kišar ("l'insieme della Terra"). Segue Anu (l'An sumerico, il dio Cielo), figlio di Anšar e Kišar, e a loro eguale. Anu genera Nudimudd ("Generatore degli uomini", inteso come appellativo di Ea, l'Enki sumerico), colui che controlla i suoi padri, più potente del padre di suo padre Anšar, non ha eguali tra i suoi fratelli. 46 47
https://www.ruggeromarino-cristoforocolombo.com/notizie/209-il-mistero mistero-della-biblioteca-antidiluviana-di-padre-carlo-crespi.html https://www.bibliotecapleyades.net/arqueologia/cueva_tayos02.htm
43
2) I nuovi dei disturbano Apsû e Tiāmat Gli dei generati da Tiāmat e Apsû disturbano i propri genitori con i loro rumori e le loro divine danze. Questi giovani dei portano scompiglio nell'Anduruna ("dove abita il dio Anu", ovvero il Cosmo). Apsû convoca il proprio paggio Mummu e si reca da Tiāmat denunciando il proposito di uccidere i giovani dei. Tiāmat, pur disturbata anch'essa dal loro clamore, lo invita a riflettere sul fatto che non si può distruggere ciò che si è creato e lo invita a educarli con dolcezza. Mummu interviene spronando invece Apsû a uccidere i giovani dei, recuperando in questo modo la propria tranquillità e quindi il silenzio primordiale. 3) Ea, il dio figlio di Anu, uccide Apsû e si stabilisce nelle Acque abissali con la propria paredra Damkina, generando il dio Marduk I giovani dei vengono a conoscenza delle intenzioni di Apsû e si ammutoliscono nella paura; ma tra questi, Ea, il più intelligente, predispone un incantesimo e recitandolo lo diffonde sulle acque, facendo così addormentare Apsû, quindi priva della corona e dello splendore divino il dio primordiale e, dopo averlo costretto in catene, lo uccide. Quindi, Ea, imprigiona il paggio di Apsû, Mummu. Compiute queste gesta, Ea stabilisce nelle Acque dell'Abisso la propria residenza, indicandole con lo stesso nome del dio primordiale che aveva appena ucciso: Apsû. Lì vive ora Ea con la propria paredra, Damkina. E nell'Apsû, Ea e Damkina generano il dio Marduk. 4) La gloria di Marduk In questa parte della I Tavola viene esaltata la figura del nuovo dio, esso viene indicato come “superiore per le sue qualità agli altri [dei]”. Quattro sono i suoi occhi e quattro gli orecchi, dalle sue labbra fuoriescono le fiamme. Di enormi fattezze e di incomparabile forza, il suo sguardo abbraccia ogni cosa, possiede lo “splendore” di dieci dei, cinquanta “terrori” sono raccolti in lui (più o meno con le stesse caratteristiche, questa figura la ritroveremo più avanti in un altro mito, ma riportato come Tifone generato da Gea unitasi a Tartaro). 5) Marduk provoca con i quattro venti Tiāmat, la madre del Cosmo si prepara allo scontro 44
Il padre Anu regala al divino Marduk i quattro venti che ha appena generato, il figlio li fa turbinare creando nuovamente scompiglio. Marduk spazientisce Tiāmat. Tiāmat è sconvolta, e alcuni dei le ricordano come non sia intervenuta mentre Ea uccideva Apsû e imprigionava Mummu, il suo paggio, e questo ha permesso la genesi dei venti e la sua solitudine. Quindi la invitano a liberarli da questo fardello. La progenitrice Tiāmat si decide per la guerra con gli dei che la sostengono. Quindi Ḫubur consegna loro armi terribili e inizia a generare draghi giganteschi rendendoli simili agli dei. Quindi genera undici differenti specie di creature mostruose: girtablullû (gli “uomini scorpione”), uridimmu (gli “uomini leone” o meglio “uomini cane feroce”, kulullû (gli “uomini pesce”), kusarikku (gli “uomini toro”), lahamu (gli “eroi pelosi”), ūmu dabrutū (le “tempeste terribili”), mušmahhu, ušumgallu e bašmu (tre differenti tipi di “serpente con corna”), mušhuššu (il “serpente-drago”), ugallu (i “demoni leone”). Tra i suoi figli divini, Tiāmat sceglie Kingu che pone a capo dell'armata, facendolo suo sposo. Tiāmat pone quindi Kingu a capo di tutti gli dei, ponendo sul suo petto la “Tavola dei Destini” consegnandogli in questo modo la dignità che era di Anu. 6) Ea informato dei preparativi di Tiāmat, conferisce con il padre Anšar che lo invita a incontrare Tiāmat, ma Ea si ritira Il dio Ea viene a sapere dei preparativi di Tiāmat, infuriato si reca dal padre Anšar. Anšar gli risponde che l'unico responsabile della furia di Tiāmat è lui, Ea, che ha ucciso Apsû. Ea replica che non era a conoscenza di ciò che avrebbe causato, ma la morte di Apsû era stata determinata da precise circostanze. Anšar viene convinto dalle risposte di Ea e quindi lo invita a recarsi dalla progenitrice per calmarla con i suoi incantesimi (quindi Ea è un grande mago). Ea si reca verso Tiāmat ma si rende conto che non è in grado di sconfiggerla con i suoi scongiuri, quindi torna da Anšar. 7) Dopo Ea, Anu tenta di sconfiggere Tiàmat Anšar convoca il proprio figlio, dio Cielo Anu, e lo invita a recarsi al cospetto di Tiāmat, ma anche Anu si rende conto che la potenza della dea madre del Cosmo è troppo grande per lui e si ritira. Tutti gli dei si ammutoliscono e nessuno vuole muovere contro Tiāmat. 45
8) Il figlio di Ea, il dio Marduk, su consiglio del padre si reca al cospetto di Anšar Ea convoca il figlio Marduk e lo invita a recarsi da Anšar, offrendosi per combattere Tiāmat. Anšar accetta l'offerta di Marduk rallegrandosi, e lo sprona a sconfiggere la dea madre. Marduk chiede, tuttavia, la convocazione dell'assemblea degli dei nell'Ubšukkinakku di modo che, in quella sede, gli sia concessa la regalità su tutti gli dei. 9) Gli dei decidono di affidare il destino di gloria a Marduk Anšar invia il suo paggio Kaka al cospetto degli antichi dei Laḫmu e Laḫamu per metterli al corrente delle gravi vicende, ovvero l'odio di Tiāmat, e di alcuni dei schierati con lei contro il restante mondo divino. Odio che era giunto a privare della dignità regale il padre Anu conferendola a Kingu, il generale delle schiere di Tiāmat. In cambio di questo servigio, Kaka ottiene una Tavoletta dei Destini. Gli dei riuniti decidono quindi per un destino di gloria per Marduk, affinché egli sconfigga la progenitrice divina. 10) l’Assemblea degli dei e le prove del dio Marduk Gli dei riuniti in assemblea decidono il destino del dio Marduk, un destino che lo pone alla loro guida consegnandogli la supremazia sul Cosmo. Gli dei quindi chiedono a Marduk di far scomparire e poi riapparire una costellazione (ancora magia), Marduk supera questa prova e loro lo proclamano re, invitandolo a staccare la testa alla progenitrice divina Tiāmat. 11) Marduk si arma Marduk si prepara allo scontro con Tiāmat e si arma di arco e frecce, mazza e fulmini, lingue di fuoco avvolgono il suo corpo, con una rete intende catturare gli intestini della progenitrice divina. Dispone i quattro venti, dono del dio Anu, altri sette venti e tempeste crea, dispone i suoi quattro destrieri e il suo terribile carro. Si copre con un mantello che in realtà è una corazza. Sul suo capo pone lo splendore terrificante. Nella bocca serra un incantesimo e nella mano stringe una pianta contro il veleno di Tiāmat. Tutti gli dei si pongono al suo fianco.
46
12) Lo scontro tra Marduk e Tiāmat e l'uccisione della divina progenitrice Marduk solleva il Ciclone e lo scaglia contro Tiāmat accusandola di essere senza pietà contro i propri figli, anche se questi erano molesti. Accusa Tiāmat anche di aver privato Anu della sua dignità e di essere stata malvagia nei confronti del re degli dei, Anšar. Tiāmat scatena la sua rabbia cercando di inghiottire Marduk, ma quest'ultimo le getta addosso il Vento cattivo che le impedisce di chiudere la bocca. Così altri venti entrano nel suo intestino; Marduk scocca quindi la freccia fatale che lacera il ventre alla progenitrice divina, quindi le strappa gli intestini e le perfora il cuore. Uccisa Tiāmat, Marduk monta sul suo cadavere. Poi cattura l'esercito della divina progenitrice e, dopo averlo privato della Tavola dei Destini, annovera Kingu tra gli dei morti. Quindi taglia le vene di Tiāmat affinché il sangue scorra verso l'alto per comunicare al Cosmo la sua vittoria. 13) Marduk seziona il cadavere di Tiāmat per creare il mondo Marduk osserva il cadavere di Tiāmat, poi lo taglia in due, come un pesce essiccato. Con una parte crea il cielo, avendo cura di tendere la pelle affinché non cada l'acqua. Poi misura l'Apsû dove costruisce l'Ešarra e vi fa accomodare Anu, Enlil ed Ea, nei loro templi. 14) L'opera di creazione del Cosmo da parte di Marduk Marduk crea le collocazioni stellari per gli dei, inserendo le stelle Lumašu .. “Egli creò la postazione celeste per i grandi dei e vi applicò le stelle Lumašu, che sono il modello di tutte le (altre) stelle” limitandone i confini e stabilendo l'anno. Quindi indica la collocazione celeste di Nibiru, decidendo in questo modo la distanza tra le stelle. Crea Nanna (il dio Luna, Sîn, Nanna-Suen) affidandogli la notte e incoronandolo, stabilendone il movimento che decide i giorni sulla Terra in coordinamento con il dio Sole Šamaš. “La saliva di Tiāmat [...] /Marduk fece [...] egli raccolse e ne fece nuvole”. Quindi apre il cranio di Tiāmat riempendone la cavità di acqua e così facendo fa sgorgare dai suoi occhi i fiumi Tigri ed Eufrate. Nel petto della divina progenitrice predispone le montagne, poi piega la sua coda e la lega al Durmaḫ. Allo stesso modo ne dispone il 47
sedere per ancorare il cielo. La restante metà di Tiāmat la stende e la rende Terra. Compiuta l'opera con Tiāmat, Marduk fece venire ad essere “il tutto”. Rinnovata la creazione, Marduk stabilisce le regole e le affida al padre Ea. Dona la Tavola dei destini ad Anu. Le undici creature di Tiāmat vengono da Marduk catturate: distrutte le loro armi e incatenati i loro piedi, predispone le loro immagini che appende come monito all'ingresso dell'Apsû. 15) L'intronizzazione di Marduk Il giubilo degli dei per la vittoria di Marduk è grande. Accorrono festosi. Anšar proclama Marduk “re vincitore”. “Gli Igigi si radunarono e gli resero omaggio ciascuno degli Anunnaki baciò i suoi piedi. Essi tutti [si radunarono] per dimostrare la loro sottomissione si risollevarono [..] e si inchinarono (nuovamente dicendo:): “Ecco il re!”. “Laḫmu e Laḫamu [… ] aprirono la loro bocca e così [dissero] agli dèi-Igigi: “Prima Marduk era il nostro amato figlio, ora egli è il vostro re; prestate attenzione al suo comando!” Dopo di che parlarono essi, tutti insieme: “Lugaldimmerankia è il suo nome (= Re degli dèi di cielo e terra) confidate in lui!” 16) Babilonia Marduk parla ai suoi progenitori divini e gli comunica l'intenzione di edificare la sua casa sopra l'Apsû e sotto il Cielo. Lì, in mezzo, egli vuole costruire la sua casa e intende chiamarla Babilonia, "la casa dei grandi dei" e lì intende organizzare la sua festa. (17) La creazione dell'uomo Ottenuta l'approvazione degli dei, Marduk concepisce cose meravigliose. Parla con Ea e gli comunica l'intenzione di creare Lullu (il "primo uomo") e chiamarlo "uomo" coagulando il suo sangue e formandogli le ossa. Marduk vuole creare Lullu, l'uomo, affinché gli sia destinata la fatica che prima competeva agli dei. Ea gli risponde che uno degli dei deve perire per poter creare l'uomo, allora Marduk, re degli dei, convoca gli Anunnaki e gli chiede chi abbia aizzato Tiāmat provocando la guerra divina; gli Igigi gli rispondono che è stato Kingu e conducono, legato, lo sposo di Tiāmat al 48
cospetto di Ea, quindi gli aprono le vene: con il sangue di Kingu Ea crea l'umanità addossando a quest'ultima il lavoro che prima spettava agli dei. Marduk suddivide quindi gli dei: 300 Anunnaki (che capiremo sono i Guardiani) li stabilisce nel Cielo, 300 li organizza per far funzionare la Terra. Gli Anunnaki costruiscono Babilonia Gli Anunnaki intendono mostrare riconoscenza a Marduk per averli liberati dal pericolo. Per questa ragione Marduk li invita a costruire la città di Babilonia. Gli Anunnaki impugnano allora le zappe e fabbricano i mattoni, costruiscono la cima di Esagila e la grande Ziggurat, realizzando infine i santuari. Quindi i 300 Igigi del cielo e i 600 dell'Apsû si raccolgono tutti lì. Marduk organizza un banchetto con i cinquanta dei maggiori, invitandoli a permanere gioiosamente in Babilonia, la loro residenza; di rimando gli dei gli conferiscono la regalità, ricordando: se anche le teste nere dovessero venerare un altro dio, è egli il dio di ciascuno di noi. I cinquanta nomi di Marduk Gli dei riuniti in assemblea decidono di enunciare i 50 nomi del re degli dei Marduk (nomi che non riporto). Con questi cinquanta nomi i grandi dei appellarono Marduk - toro divino, luce splendente che rischiara le tenebre - che annientò Tiamat e ricevette la dignità regale. L'Enūma Eliš è quindi l'apoteosi del dio protettore di Babilonia, Marduk, nella sua più alta espressione teologica. Con questo poema religioso, Marduk assurge al divino cielo più alto della Mesopotamia. L'Enūma eliš veniva recitato, o forse cantato, durante L’Akitu, la festa di inizio del nuovo anno dio Babilonia, segnatamente il quarto giorno degli undici prescritti, nel mese di Nisān. L’Akitu, festa attestata in area mesopotamica già in epoca pre-sargonica e fino al III secolo d.C., era la festa babilonese più importante e poteva essere celebrata solo alla presenza del suo re. L’apice della festività consisteva in una lunga processione che trasportava le statue di Marduk e di suo figlio Nabu, quest'ultima giunta da Borsippa, sede del suo culto. Dal “tempio di Esagila” (“Casa elevata”), il corteo religioso si snodava lungo la Via della Processione decorata con pareti smaltate policrome, attraversando la porta di 49
Išthar, anch'essa smaltata con raffigurazioni di draghi e
leoni,
fino
all'attraversamento fiume,
del
raggiungendo
il
"tempio di Akītu", esterno alle mura cittadine e che si apriva per l'occasione una volta l’anno. Un primo approfondi pprofondimento Secondo l'interpretazione data da Zecharia Sitchin48 alla Cosmologia sumera, il sistema solare avrebbe un decimo imo pianeta, che seguendo un’orbita ellittica rientrerebbe nel centro del nostro sistema una volta ogni 3600 anni. Secondo Sitchin questo pianeta chiamato “Nibiru”, nella
mitologia babilonese sarebbe
associato al dio Marduk - che la mitologia
babilonese
indica
come figlio di Enki/Ea (dio della saggezza) e di Damkina - dal XVIII secolo a.C divinità principale della terra di Babilonia. Sitchin affermava che Nibiru
avrebbe
avuto
un impatto catastrofico con un altro ipotetico pianeta,
chiamato Tiamat, posto tra Martee e Giove. L'impatto avrebbe creato il pianeta Terra e la fascia di asteroidi. Tiamat sarebbe stato dapprima colpita da una delle 7 lune di Nibiru, spezzandosi in due. Una di queste due porzioni sarebbe poi diventata la Terra che sarebbe stata spinta nell'attuale posizione da un altro impatto con una luna di Nibiru. In seguito l'altra metà, colpita da Nibiru stesso, avrebbe creato la fascia degli asteroidi, e i restanti detriti dell'impatto avrebbero dato origine alle comete. Sitchin Si affermava che questa speculazione spiegherebbe perché la geografia terrestre 48
https://it.wikipedia.org/wiki/Zecharia_Sitchin
50
avrebbe la peculiarità di avere più continenti su un lato rispetto all'altro. Secondo Sitchin su Nibiru abitava una razza tecnologicamente avanzata simile a quella
umana,
questi
esseri
chiamati
Anunnaki
nella
mitologia
sumera
compaiono nella Bibbia col nome di Elohim, e secondo Sitchin sarebbero arrivati sulla terra 450.000 anni fa alla ricerca di minerali, in particolare dell’oro (del quale necessitavano per riparare la loro atmosfera rarefatta). Oro che avrebbero trovato in Africa. Gli Anunnaki avrebbero creato geneticamente l’Homo Sapiens incrociando la loro razza con l’Homo erectus, con lo scopo di avere della manodopera per prelevare metalli dalle miniere. Sotto la guida di questi esseri, secondo l'interpretazione che Sitchin da dei testi sumeri, gli uomini avrebbero fondato la civiltà in Mesopotamia, in Egitto, e in India, grazie ad una casta di regnanti che avrebbero fatto da intermediari tra gli extraterrestri e gli schiavi. Secondo Sitchin gli Anunnaki venivano rappresentati con attributi al gigantismo per una questione iconografica. Un altro punto focale della teoria di Sitchin è il ruolo attribuito alle maggiori opere megalitiche sparse per il globo, che sarebbero state costruite dagli Anunnaki con varie funzioni, prevalentemente astronomiche, astrologiche e calendariali. Altri due siti, Machu Pichu e Bad-tibira, sarebbero stati centri di lavorazione dei metalli. Sitchin sostiene anche che le società mesoamericana e sudamericana siano derivate da quella sumera e accadica, e che le due divinità principali messicane e peruviane, Quetzalcoatl e Viracocha, fossero due Anunnaki (Ningishzida e Ishkur) trasferitisi con alcuni Sumeri e Africani nel nuovo continente.49 Quelli che Sitchin chiama Anunnaki, per quanto riportato in questo brano de “L’altra Europa” di Rumor Bagnara e Galli, letto di recente, dove viene riferito di quali informazioni fosse, e sicuramente è, a conoscenza “la Struttura”, un organismo ombra che sembra operi dal 9300 a.C.50 e influenzi il percorso dell’umanità, potrebbero essere stati i Sorveglianti; è riportato infatti a pagina 150 del libro: prima dello spostamento del fuoco, quando il trapano non si era ancora scardinato, il leone era ancora sacrificato,(e)gli angeli non si erano ribellati; l’acqua obbediva all’abisso e 49 50
https://it.wikipedia.org/wiki/Zecharia_Sitchin https://terrarealtime.blogspot.com/2018/05/paolo-rumor-un-potere-segreto-ci-domina.html?fbclid=IwAR29VRU_No2hIB_T2-ZGvKs56mumpv6k1yxibDBr2uxjTPjv_2f7XdTLwI
51
non aveva cominciato a crescere… i
forzatori
arrivati
del
cielo
erano
gli
uomini
al
seguito del Leone… l’abisso e le onde
di
pietra avevano
abbattuto
perché questi avevano profanato il corpo della madre misurando le sue estremità, saccheggiando le sue vene rivelando i suoi segreti, accendendo luci che non danno calore, creando animali che lo Spirito non aveva voluto. Poi prosegue l’autore: Si parlava di giganti che avevano spinto la ruota fuori fu dal solco, e in conseguenza di ciò l’acqua contenuta nei suoi depositi si era riversata sulla terra. Questi giganti avrebbero compiuto anche le cose riportate sopra, s a proposito del “palo rotto”. Subito dopo sarebbero arrivati i “Sorveglianti”…. Seppur Sitchin nei suoi testi spiegava l’arrivo sulla terra di quegli extraterrestri per cercare l’oro sulla terra perché il loro pianeta stava morendo (e abbiamo visto che dal brano riportato del Rumor sembra non essere esattamente così), così) la cosa che dopo anni di ricerche avrò modo di chiedermi, è cosa poteva pot aver realmente generato la prima “battaglia dei pianeti” di cui dice l’Enuma Elish e che aveva portato alla distruzione di della “prima terra”. Un’ipotesi attraverso le ricerche l’avevo fatta, perché la mia Coscienza più profonda sin dall’inizio aveva portato a farmi porre domande riguardo la “problematica genetica” attraverso le esperienze (definite) paranormali vissute, ma non trovavo conferme. Una possibile conferma alle mie ipotesi - rafforzate poi dagli antichi reperti ritrovati - la troverò per caso solo nel 2019 leggendo “L’altra Europa” di Rumor, Bagnara e Galli, da cui ho ripreso il i brano prima riportato. Secondo me Sitchin non ha tutti i torti, ma proviamo a decrittare e comprendere il mito. 52
Nel mito della creazione babilonese, l’Enuma Elish, Elish all'origine di ogni cosa vi sono Apsû e Tiāmat,, da questi due principi divini vengono ad essere tutti t gli altri dei; Apsû e Tiāmat quasi certamente rappresentano la stessa stess Euriome del mito pelasgico che da lei stessa “produce” il Serpente usando il “Vento del Nord”. Serpente che poi “coverà” deposto
l’Uovo dalla
Cosmico
Colomba
(la
Colomba rappresenta lo Spirito e lo Spirito è femminile51) da cui nascerà Dioniso, che è suo figlio e suo marito. Apsû e Tiāmat sono anche gli Oceano e Teti dei greci e la coppia divina delle origini di tutti i miti del mondo. Volendo olendo forse provare anche lei l’esperienza della morte, la Grande Madre (l’1+1 di Fibonacci52, quindi Apsù e Tiamat/Oceano e Teti) crea il mondo “reale” e da lei stessa fa nascere Dioniso (forse il Giano romano), certamente
ermafrodito.
Ermafrodito perché la Grande Madre,
contenendo
in
se
entrambi i principi del maschile e del
femminile,
dovendo
comunque
iniziare dalla “materia grezza” non può esser stato diverso. (Saturno, espresso nell’asinello del presepe, presepe è quindi plausibilmente stato il suo primo sposo, 51 52
https://it.wikipedia.org/wiki/Spirito_Santo http://www.altrarealta.com/index.php/fibonacci-la-sezione sezioneaurea/#:~:text=Sezione%20aurea%20di%20Fibonacci%3A%20il%20numero%20su%20cui%20si%20regge%20il%20mon do&text=In%20questa%20serie%20ogni%20numero,andando%20cos%C3%AC%20avanti%20all'infin do&text=In%20questa%20serie%20ogni%20numero,andando%20cos%C3%AC%20avanti%20all'infinito.
53
il Toro, anche lui rappresentato nel presepe, pres come vedremo, è facilmente stato il secondo). Quindi Dioniso riproduceva eva il “negativo” della grande madre, che essendo “negativo” non poté essere che RH-, poi da quel maschile, cioè da Dioniso, sarebbe discesa anche Lei con un RH +. E probabilmente così co fu. La donna i cui la Dea potrebbe essersi personificata in origine potrebbe essere stata Ecate53, che vedremo meglio più avanti. (La parte del mito dove la Dea dall’uovo che depone nasce l’uomo, ancora animalesco, è
probabilmente quella narrata da Pantaleone ntaleone all’inizio del suo racconto in uno dei “bracci” del mosaico con quel serpente dall’aria bonaria che facilmente rappresenta presenta sempre la grande madre.)
L’umanità iniziò poi a moltiplicarsi (uomo RHRH donna RH+) evolvendosi man mano, e attraversoo l’umanità che si evolveva anche l’Intelligenza Superiore faceva esperienza. Ma poi i terrestri, a un certo punto della loro evoluzione (animica e tecnologica) come stiamo facendo di nuovo, probabilmente manipolando e sperimentando il DNA, generarono “esseri “ess che lo Spirito non aveva voluto” com’è riportato in un brano del libro di Rumor. Questo generò la prima grande e immensa catastrofe che avvenne prima del diluvio. Quanto causò quell’immensa catastrofe, oltre i danni al Pianeta, i tanti morti che ci furono, e oltre portarci vibrazionalmente giù di sette Livelli (di Coscienza), Coscienza) diede modo di arrivare sulla terra, forse 400 milioni di anni fa come scrive Zacharia Sitchin, a quelli che lui traduce dai testi antichi come Anunnaki, che nel libro di Rumor sono son i “Sorveglianti” che arrivarono a seguito del Leone”, che sono gli stessi che oggi vengono ritenuti gli “extraterrestri” biblici. biblici Tra l’altro ancora presenti sul pianeta. 53
https://www.stregaviaggiatrice.it/2017/01/13/ecate-dea-degli degli-incantesimi-e-degli-spettri/
54
Quegli Anunnaki, Sorveglianti, “extraterrestri” che siano, che sono gli stessi Chitauri, come narra Credo Mutwa54, uno sciamano Zulu narrando narran la storia del suo popolo, che poi separarono l’uomo e la donna ancora ermafroditi; ermafroditi quello stesso racconto di Credo Mutwa in modo un po’ diverso lo ritroviamo simbolicamente narrato nella Bibbia con la creazione di Adamo ed Eva. Evidentemente quella divisione fatta dagli “Elohim”, “Elohim e l’aggiunta di una loro parte genetica come scrive Mauro Biglino traducendolo dalla Bibbia, portò alla “confusione genetica” dell’RH+ e l’RH-- tra uomini donne ed evidentemente generò a sua volta quella catastrofe arrivata a noi come diluvio universale ed evidentemente, evidentemente se già non c’eravamo dopo la “prima caduta”, “mandandoci in prigione”. Quindi il ritorno del Cristo è importante perché è una ripetizione del mito delle origini della Divinità che torna personificandosi nella persona Consacrata alla fine del Grande Ciclo per “farci uscire dalla prigione” e annunciare il Nuovo Giorno all’umanità, quindi il Passaggio ad un Livello superiore di Coscienza e di Piano. Tutto questo dovrebbe far comprende perché è atteso un uomo come Messia, e si dovrebbe comprendere anche il senso dell’RH-, dell’RH prima di Dioniso e poi che avrebbe dovuto avere anche il Cristo (quindi le varie Sindoni esistenti, che risultano sempre essere RH+, non sarebbero ebbero che dei falsi!). Tranne Ercole, che è descritto come un umano, il mito ci dice che la Grande G Madre nel tempo genera mostri diversi; quei mostri che cambiano, a parte rappresentare sempre “il negativo” della Grande Madre quindi sempre Lei nel suo aspetto più terribile, potrebbero rappresentare il fatto che, come vedremo, come in origine a un certo punto del nostro livello evolutivo per colpa di un errore commesso siamo stati rimandati indietro, nel momento in cui si è vicini al Passaggio, ripetendo ripetend quello stesso errore, 54
https://signalive.it/mistero/ufo/i-chitauri-una-razza-di-rettiliani/ rettiliani/
55
come una sorta di pietra di Sisifo, veniamo rimandati indietro fino al punto dove si generò quell’errore. Il mostro potrebbe essere quindi descritto ogni volta diverso e più terribile in quanto, ricommettendo quello stesso errore, si ricomincia ogni volta dal punto dove si è sbagliato ma un Gioco più difficile. E se non ci autodistruggeremo prima, così sarà finché non capiremo riuscendo ad uscire da questa prigione Seppur riportati solo in parte perché mancano i miti indù, i miti degli indiani d’America e altri ancora, abbiamo compreso che i miti sono lo strumento per narrarci delle Forze sempre in lotta tra loro, della ciclicità del Tempo, e della storia dell’umanità; comprese le parole di Ermete Trismegisto che ciò che avviene Sopra avviene anche Sotto e viceversa; compreso che le divinità si incarnano sulla terra per giocare al Gioco della vita usando i corpi terrestri; compreso che nei millenni cambiano gli attori (i corpi) ma i Personaggi sono sempre gli stessi e comunque sempre in lotta tra di loro, ciò che si tenterà di fare in questa indagine attraverso la decrittazione delle opere che si prenderanno in esame cercando di capire anche quali sono i tempi che stiamo vivendo, è comprendere anche qualcosa della reale storia dell’umanità sulla terra.
(Un riflessione: Sitchin sostiene che le sue ricerche spiegherebbero numerosi passi dei testi biblici e senz’altro è così; la vera Storia dell’umanità, forse difficile prima da credere poi da accettare, senza farcelo capire, CHI SA, ce la racconta attraverso la filmologia “fantastica”, che spesso è un modo per raccontare cose inenarrabili ai più. A me il racconto dell’Enuma Elish fa salire in mente alcuni episodi di Star Trek, con Spok Vulcaniano venuto da un Pianeta distrutto55 - pianeta che tra l’altro sembra esistere davvero56 - che arriva a sposare una terrestre ed avere da questa pure un figlio! Chi sarà stato realmente quello che la filmologia fantastica ci passa come Spok? Chissà se potrebbe essere stato il Minosse che dipinge Michelangelo e il serpente che viene riportata combattere Ecate sull’altare di Pergamo. ) 55
https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/spazio_astronomia/2018/09/19/il-pianeta-di-spock-di-star-trek-esistedavvero_8dd46cb2-26e7-464a-bd1e-bc03d9233caf.html 56 https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/spazio_astronomia/2018/09/19/il-pianeta-di-spock-di-star-trek-esistedavvero_8dd46cb2-26e7-464a-bd1e-bc03d9233caf.html
56
57
Un secondo approfondimento approfondi Marduk, l’Enuma Elish, poema teogonico e cosmogonico, scritto intorno al II millennio a. C ma copiato opiato da chissà dove, abbiamo visto narra: Damkina dà alla luce Marduk, il cui vigore insidia Tiamat, la sposa di Apsû, Tiamat, spinta da altre divinità, vuole combattere contro Marduk e, perciò, chiama a sé una schiera di mostri e serpenti penti comandati dal figlio Kingu. Quando i poteri magici di Ea non riescono a prevalere, questi chiede l'aiuto di Marduk che, in cambio, chiede il comando supremo sugli dei. La richiesta viene accettata e Marduk ottiene armi potentissime, tra cui i sette venti. Il dio scatena allora una tempesta nella quale imprigiona Tiamat, bloccandola nella sua rete per mezzo zzo dei venti. Infine, circonda l'esercito nemico e cattura Kingu a cui sottrae le Tavole del Destino57; al tempo si poteva già forse essere alla terza generazione/moltiplicazione di dei, la battaglia, dopo quanto combinato dai terrestri, potrebbe quindi voler simboleggiare l’assunzione del ruolo, ma con pieni poteri da parte di Marduk: Marduk che potrebbe essere il capo degli Olimpi, divinità meno terribili dei primi, quindi essere Zeus. Infatti Marduk è riportato con quello strano orologio e questo indica che lui incarna Crono, il Tempo; è riportato con la falce di Saturno sotto il braccio, quindi significa che incarna anche Saturno; incarna anche Zeus, perché ha in mano le sue folgori e a tracolla quella che dovrebbe essere la Lancia del Destino. Quelle simboliche armi di Marduk, come narra il mito, fanno comprendere che lui ha assunto su di sé il potere di tutti gli dei. Prendendo su di sé il potere otere di tutti gli dei, nel mondo che andrà a 57
https://it.wikipedia.org/wiki/Mitologia_babilonese
58
costruire (il mondo di mezzo?) fa “le veci” veci di quei dei ma, come Zeus non poteva obiettare le decisioni della potente Moira, lui non può obiettare le decisioni della Grande Madre delle origini che è anche l’antica l’ant e potente Moira. Rappresentando Marduk prepotente e accentratore, il mito potrebbe nascondere quanto realmente si verificò in Alto tra i Pianeti/Divinità a seguito di quanto combinato con la prima modificazione genetica fatta dai terrestri: in cielo l’Ordine l’ Cosmico fu sconvolto, uno di quei Pianeti impattò con la Terra portando al suo rovesciamento quindi in alto divinità che prima erano in basso e viceversa, portò forse alla divisione del Pianeta rompendo il Velo (la Sfera) che la proteggeva, da dove poi, come è riportato nel brano del libro prima riportato, i forzatori del cielo poterono arrivare al seguito del Leone… Chi effettivamente siano i forzatori del cielo non saprei dirlo, ma sicuramente il Leone è colui che è anche il Serpente (“che poi tradì”?) e rappresentava le Forze Ctonie della Grande Madre. Leone che col rovesciamento terrestre da sotto dov’era andò probabilmente sopra. Mentre i Sorveglianti citati nel testo potrebbero essere quegli Elohim riportati nella Bibbia come Enlil, "Signore gnore dello Spirito" (Baal in semitico)58, ed Enki, dio della saggezza59. Scriveva Platone nel Timeo: tutti gli effetti devono avere una qualche causa che li porta a verificarsi, in quanto avere un effetto senza causa è completamente impossibile! Una valutazione che avevo fatto sin da bambina e che quindi non può trovarmi che d’accordo! Il tutto porta a ipotizzare che in un passato chissà quanto remoto, quando l’umanità, giunta a un elevato livello di evoluzione, evoluzione forse il “Tredicesimo Piano” come narrato nella Sophia gnostica60, sperimentando il DNA, degli scienziati generarono 58
https://it.wikipedia.org/wiki/Enlil https://it.wikipedia.org/wiki/Enki 60 https://it.wikipedia.org/wiki/Dottrina_gnostica 59
59
probabilmente quella grande catastrofe dove l’Intelligenza Superiore “cacciò tutti giù”! Sophia, la Sapienza, dice la filosofia gnostica, nella sua caduta dal Pleroma, P generò Yaldabaoth (come vedremo attraverso la simbologia riportata da Pantaleone, sembrerebbe che dal 13° “piano” si tornò al 6°). Yaldabaoth generò altri sette Arconti (quindi sue s copie) a loro volta padroni di quei sette mondi più bassi che le anime attraverso le incarnazioni avrebbero avrebbe dovuto poi risalire. e. Mondi velati nascosti nei sette veli di Iside da sollevare, nelle sette (poi 9) teste
del
drago
da
decapitare, nei sette Sigilli che l’Agnello avrebbe dovuto aprire. Yaldabaoth demiurgo sette
è di
il molte
gnostiche
cristiane, raffigurato con testa di leone e corpo di drago detto anche Archigenitor, Grande Arconte Arrogante, identificato nello Yahweh biblico. Il nome secondo alcuni significa "figlio del caos", secondo altri "padre dei generatori". Sempre secondo la filosofia gnostica, lui è l'equivalente dei diavolo cattolico, nel senso che è il capo degli spiriti inferi con la sostanziale differenzaa che non è il corruttore della creazione ma il suo ideatore, causa cioè solo il mondo materiale e non quello spirituale che è emanazione della Divinità trascendente61.
61
https://voxcalantisindeserto.blogspot.com/2017/01/yaldabaoth https://voxcalantisindeserto.blogspot.com/2017/01/yaldabaoth-il-demiurgo-malvagio-dello.html
60
Questo porta a ipotizzare cosa significhi dove è scritto “ma poi il Serpente ha tradito”. Quei sette Livelli/Reami da risalire, espressi nel reperto antidiluviano
ritrovato
padre Crespi in
da
Ecuador,
Michelangelo chelangelo li simboleggia nei sette
gradini
della
Madonna della scala. Cosa generò quella caduta e quali
grandi
guai
causò
potrebbe voler riferiree il mito di Pandora62 attraverso la simbolica narrazione dell’apertura del Vaso. Narrazione che potrebbe riguardare un brano contenuto nel libro “L’altra Europa Europa” di Rumor Bagnara e Galli già riportato. Il brano interessato: interessato la rappresentazione di eventi e quanto ne conseguì, era associata in qualche modo a
termini
quali
“caduta
delle luci”,
“accoppiamento” e “grande freddo”. Sempre in relazione a tali eventi si parlava di “Palo rotto”(asta, perno) come punizione che aveva colpito gli uomini per la loro colpa di avere “guastato gli animali”, animali creato vite che lo Spirito e l’ordine non avevano voluto, acceso le luci che non danno calore, violato il corpo della madre e misurato le sue estremità. Separato il seme dalla terra, bruciato l’acqua marcia, contato le anime nei loro orizzonti e studiato i loro cammini per poterle sosprendere all’uscita della porta del cielo. Provando a comprendere la parte: la rappresentazione di eventi e quanto ne conseguì (le due catastrofi indicate da Pantaleone Pa nel mosaico che nei documenti dei custodi di cui gli autori riferiscono è riportato avvenute nell’11000 a.C. e 8000 anni fa?) era associata in qualche modo a termini quali “caduta delle luci” 62
http://www.latelanera.com/divinita-demoni-personaggi/dio personaggi/dio-demone-personaggio.asp?id=304
61
(forse quelle prodotte
dalle
lampade
Dendera?), “accoppiamento” (con apparsi
nell’era
63
dell’Ariete ?),
di
gli Ariani e
“grande
freddo” (glaciazione?). Sempre in relazione a tali eventi si parlava di “Palo rotto” rotto (Sfera Armillare e Asse terrestre rotti come indica il Vasari
nella
“evirazione
di
Urano”?) come punizione che aveva colpito gli uomini per la loro colpa di avere “guastato gli animali” (trasformandone il DNA come stiamo facendo di nuovo?) creato vite che lo Spirito e l’ordine non avevano voluto (generando bambini bambi in provetta, modificando natura e animali come stiamo facendo di nuovo?) acceso le luci che non danno calore (???) violato il corpo della madre (perforazioni?) e misurato le sue estremità(?). Separato dalla terra (anche questo è qualcosa su cui i nostri scenziati stanno sperimentando, quindi ripetendo) bruciato l’acqua marcia (il petrolio?) contato le anime nei loro orizzonti e studiato i loro cammini per poterle sosprendere all’uscita della porta del cielo (quest’ultima frase fa pensare ad un “ciclo chiuso”, cioè una prigione dalla quale neanche dopo la morte del corpo l’anima non può uscire da questo mondo ma è costretta a reincarnarsi). Racconta Esiodo, sia in “Teogonia”” che ne “Le “ opere e i giorni“, racconti risalenti circa all’VIII secolo olo avanti Cristo, che Zeus volesse vendicarsi del furto del fuoco divino da parte di Prometeo. Incatenò quindi il titano a una rupe, nella quale si recava un’aquila a mangiargli il fegato tutti i giorni, il quale di notte magicamente la notte si riformava ormava causandogli un dolore senza fine. Per punire anche la creatura di Prometeo, il genere umano, Zeus creò una donna, Pandora, Pandora ordinando agli dei di 63
https://www.thelivingspirits.net/robert-sepehr-limpero-dei--tartari-e-la-storia-ariana-nascosta/
62
un’aquila a mangiargli il fegato tutti i giorni, il quale di notte magicamente la notte
si riformava
causandogli un dolore senza fine. Per punire anche la creatura di Prometeo, il genere umano, Zeus creò una donna, Pandora, Pandora ordinando agli dei di regalarle ogni valore positivo. Afrodite le diede la bellezza, Apollo il talento per la musica, musi Ermes l’astuzia e la curiosità, Atena le vesti. Zeus le consegnò un vaso, ma con l’ordine di non aprirlo a nessun costo. Prometeo venne liberato da Ercole, ma nel mentre Pandora aveva già sposato il fratello del titano, Epimeteo, Epimeteo nonostante il consiglio fraterno (di Prometeo) fosse quello di non accettare doni dagli Dèi. I due ebbero una figlia, Pirra, che fu in seguito la genitrice delle donne del rinnovato rinn genere umano, interamente sterminato dopo l’età dell’oro.. Ma Pandora, non trattenne la propriaa curiosità nei confronti del contenuto del vaso, aprì il coperchio e uscirono rono tutti i mali del mondo. In fondo al vaso rimase dentro solo la speranza, che non riuscì riusc ad uscire immediatamente. L’Uomo, omo, che prima di Pandora aveva vissuto prospero senza mali né morte iniziò a soffrire la condizione terrena, e la terra divenne simile a un inferno. Infine, Pandora riaprì il vaso, facendo uscire Speranza, che non a caso viene detta “l’ultima a morire”. Si evince nce secondo me dal mito, che dopo la caduta dell’umanità del tempo l’Intelligenza Superiore tentò forse di riparare all’errore “di Sophia”. Errore, come sembra confermare il brano del libro prima riportato, che potrebbero essere state le modifiche genetiche fatte dagli scienziati di quel tempo all’essere umano e alla natura. Un fatto che forse non si sarebbe compreso se attualmente non stessimo facendo la stessa cosa, cioèè generare bambini in provetta, modificare geneticamente tutta la Natura, per non dire di esperimenti genetici che vanno oltre ogni etica! 63
Torniamo a quelli che potrebbero essere stati gli inizi Il mito Pelasgico che alcuni autori ascrivono a un’origine anatolica (Anatolia: sorgere del sole), ), denominata dai Romani, dai Greci e dai d Bizantini Asia Minore, era una grande penisola dell’Asia occidentale che oggi fa parte della Turchia. La Penisola Anatolica è stata la culla di una moltitudine di civiltà e di organizzazioni statali durante tutto il corso della storia dell’umanità. Robert Robe Graves64 scrive nel suo testo che quella Dea creatrice, col titolo di Iahu, titolo onorifico che i Sumeri avevano attribuito alla dea creatrice dell'uovo cosmico, sarebbe Euriome; c’è chi contesta questa tesi, vuol far passare Euriome solo come un aspetto aspett della Grande Madre, e la lega ad Anat65, una divinità semitica, però legata solo alla terra e non anche agli spazi celesti come Euriome. La Iahu di Graves potrebbe essere Iusaas66 (la Grande Madre che si fa in quattro) considerata la prima dea nella
religione
egizia, e descritta come nonna di tutte le divinità. Le
sue
origini
non sono chiare, Iusaas
sembra
essersi attestata
Più Simboli legati alla Grande Madre dipinti sopra il tavolo di una delle numerose “ultime cene” dipinte dagli artisti
abbastanza presto nel pantheon egizio, perché associata alla creazione e alla nascita delle divinità, ma come sembra interpretarsi nterpretarsi dalla sezione dell’opera riportata col granchio sulla tavola (che dovrebbe rappresentare il Cosmo) la “divisione in quattro” rappresentata dal pesce che a sua volta simboleggia venere, potrebbe essere avvenuta in seguito. Essa, indipendentemente te dalle variazioni dei miti specifici, resta una divinità principale del pantheon in tutte le epoche.
64
https://it.wikipedia.org/wiki/Robert_Graves https://it.wikipedia.org/wiki/Anat 66 https://it.wikipedia.org/wiki/Iusaas 65
64
L’Enuma Elish narra che Marduk divide Tiamat in due, con una parte fece il cielo con l’altra la terra; nei ei miti egizi abbiamo Mehetueret67, la dea della rinascita raffigurata come vacca celeste, e Nut, dea del cielo, della notte e dell’acqua68;
esistono comunque tre narrazioni cosmologiche egizie: quelle di Eliopoli, di Ermopoli, e di Menfi69. Nella versione “addolcita” dei miti mi delle vacche celesti, possiamo ritrovare quella che è la divisione che fece Marduk di Tiamat: “La saliva di Tiāmat [...] /Marduk fece [...]/egli raccolse e ne fece nuvole”. Apre poi il cranio di Tiāmat riempendone la cavitàà di acqua facendo sgorgare dai suoi occhi i fiumi Tigri ed Eufrate. Nel petto della divina progenitrice predispone le montagne, poi piega la sua coda e la lega al Durmaḫ. Durma Allo stesso modo ne dispone il sedere per ancorare il cielo. La restante metà di Tiāmat Ti la stende e la rende Terra. Non approfondiremo il mito della vacca egizia, ma per una esperienza vissuta legata a quattro frati seduti in circolo, prenderemo a riferimento Kamadhenu70, una divinità femminile generatrice della mitologia indù rappresentata anche lei in forma di vacca ed esempio materno universale capace di dare all’uomo più di quanto riceveva. rice
67
http://nuke.geroglifici.it/LinkClick.aspx?fileticket=PEYrgNmx%2FLA%3D&tabid=521&mid=1574 https://nelboscodelladea.com/2015/08/03/nut-dea-del-cielo cielo-della-notte-dellacqua/ 69 http://www.perfettaletizia.it/archivio/infomazione/miti/egitto.htm 70 http://www.aghori.it/mitologia.htm 68
65
Quei quattro frati che durante quella meditazione vennero
a
trovarmi trovarmi,
potrebbero
aver
potuto
rappresentare i 4 Punti Cardinali ed essere gli stessi quattro Saggi riportati sotto la dea Kamadhenu intorno al fuoco. Fuoco che come Gesù tra i quattro evangelisti dovrebbe simboleggiare il Sole, quindi il più importante degli dei terrestri, secondo per importanza fra gli dei dell'antica mitologia vedica solo a Indra71. Quei 4 Saggi della visione intendevano quindi simboleggiare probabilmente le divinità legate alle quattro Stelle Regali che dividono il Cielo in quattro parti72.
Quelle
quattro
Stelle
Regali,
indica indicanti
i
quattro
Punti
Cardinali, simboleggiate nei quattroo Evangelisti,
nei
tre cavalli bianchi e uno nero guidati da Apollo,
e
nei quattro Pilastri del Ciborio, sulla terra potrebbero essere quellee rispecchiate nei quattro fiumi, il Nilo, il Gange, il Danubio ed il Rio de la Plata. Fiumi legati anche ad una delle prime visioni “arrivate” mentre meditavo. Forse è però da capire la simbologia del numero 4 in quelle opere, e la ragione per cui 71 72
http://www.treccani.it/enciclopedia/indra/ https://osservatriogalilei.com/2019/04/26/le-quattro-stelle-regali/ regali/
66
frequentemente un cavallo di Apollo o di chi è riportato guidare quel Carro che simboleggia il carro del Sole è riportato nero. Il 4, oltre simboleggiare i 4 Elementi, Aria, Acqua, Terra e Fuoco, simboleggia i 4 Fiumi73 del Cielo nonché i 4 Punti Cardinali; il cavallo nero dovrebbe quindi stare ad esprimere un Passaggio difficile da superare, dove al controllo, per permetterne il superamento, è investita una divinità che capiremo andando avanti nella nostra ricerca chi potrebbe essere. Il tempo che impiega la Terra per andare da un Punto Cardinale a quello successivo, diviso a sua volta in Livelli o Piani, definiti anche Reami, non so dire quanto potrebbero essere in migliaia di anni, ma ritengo che papa Celestino V (che entrò in contatto con i Templari74 quindi sapeva) si riferisse a questo col suo “28.8” (7x4=28, che sono “i Piani” da risalire per “superare” tutti e 4 i punti Cardinali, e l’8, che è uno dei simboli più antichi legato alla Rosa dei Venti e alla Legge dell’ottava, riguarda
il
Passaggio, cambiamento, o come si voglia chiamare). Infatti dell’8, perché è arrivato il momento del Passaggio, quindi dell’esame, i cerchi nel grano ce ne hanno detto in tutti i modi.
73
https://it.wikipedia.org/wiki/Giardino_dell%27Eden#:~:text=L'Eden%20nella%20Bibbia, :text=L'Eden%20nella%20Bibbia,Nel%20libro%20della&text=Esso%20si%20trovava%20ad%20oriente,circondava%20la%20terra%20di%20Etiopia. 74 http://www.storiain.net/storia/celestino-v-un-papa-oltre-la-leggenda/
67
Riflettendo però su due mie esperienze relative al mistico, mi è venuto il dubbio che, per uno sbaglio dei terrestri, sia stato in uno dei Passaggi indietro nel tempo che terminò l’Età dell’Oro guidata
dalla
Grande
Madre,
tutto
essere
controllato
da
maschili
poi
divinità
passò
ad
succedutesi (di padre in figlio, come dice il Credo cattolico) ed ancora oggi detengono il potere e vengono venerate. Che in tempi remoti i quattro Punti Cardinali fossero al femminile lo suggerisce anche il mappamondo dei Barberini e questo ci fa pure chiedere: che l’ape riportata sul
globo
e
raffigurata negli antichi simboli
sia
Maya, una delle Pleiadi75
figlie
di Pleione e Atlante, il titano che sorregge l'intera volta celeste? E’ nel mondo di Maya che stiamo vivendo? Che sia lei la nostra Grande Madre delle origini che continua ad incarnarsi su questa terra tentando di risvegliarci? 75
https://it.wikipedia.org/wiki/Pleiadi_(mitologia)
68
Il mito narra che dall’unione di Maya e Zeus nacque il dio Hermes (Mercurio)76. La leggenda narra che Maia fuggì dalla Frigia per portare in salvo suo figlio Ermes, il gigante caduto in battaglia. Dopo un lungo viaggio, si rifugiò fugiò tra i boschi dei monti d’Abruzzo per cercare l’erba miracolosa che cresce resce alle falde della bianca montagna, l’unica in grado di salvare il suo amatissimo figlio. Ma la montagna, ricca di erbe medicamentose, era purtroppo coperta dalla neve, così ogni suo tentativo di ricerca fu inutile. Ermes morì. Sconvolta dal
dolore, Maia M lo
seppellì sul Gran Sasso, dove ancora oggi, chiunque lo osservi da levante, può riconoscere nel profilo della catena montuosa il Gigante Gi che dorme. Maia, inconsolabile, vagò a lungo nei boschi, poi, logorata dal dolore, esalò l’ultimo respiro sul monte te che l’aveva accolta e che oggi porta il suo nome: la Maiella77. E cosa dire dell’italica preromana dea Angizia78, figlia di Eeta - riportato a sua volta figlio del sole, re della Colchide (la terra), e di Ecate - collegata ai serpenti e identificata da alcuni studiosi come
sorella
Medea80?
di
Angizia Angizia,
Circe79
e
talvolta
associata alla Bona dea81, divinità romana, era una dea adorata dai Marsi e da altri popoli oscoosco umbri e associata al culto dei serpenti,, che a Luco dei Marsi (AQ), gli abitanti veneravano il bosco perché sacro alla dea principale dei loro padri, appunto la dea Angizia, An della 76
https://it.wikipedia.org/wiki/Mercurio_(divinit%C3%A0)#:~:text=Mercurio%20(Mercurius%2C%20nome%20latino%20del,Gi ove%20e%20della%20pleiade%20Maia. http://abruzzoforteegentile.altervista.org/la-leggenda-della--bella-addormentata-la-majella/ 78 https://it.wikipedia.org/wiki/Angizia 79 https://blog.zingarate.com/parconazionaledelcirceo/maga-circe circe-circeo/ 80 http://www.treccani.it/enciclopedia/medea_%28Enciclopedia clopedia/medea_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/ 81 https://it.wikipedia.org/wiki/Bona_Dea 77
69
quale è davvero suggestiva la corrispondenza della divinità italica a quella della divinità iranica Anahita o Anchita82, compagna di Mitra, il sumero dio del sole, e alla dea assira Isthar, anch'essa dea della fecondità! Come altre numerose divinità femminili, fe dalla Chiesa cattolica Angizia è stata portata al maschile con San Domenico83, festeggiato in Abruzzo il primo maggio. Stessa data in cui era festeggiata Maia! Dopo quello della creazione delle sette potenze planetarie il mito narra che la dea mise a capo di ciascuna di esse un Titano e una Titanessa; che il mito ci stia narrando di un precedente periodo cosmico e terrestre? Secondo alcuni ricercatori atori della zona dei Castelli Romani che ho avuto l’opportunità di incontrare all’inizio delle mie ricerche una quindicina di anni fa, è ipotizzabile che l’Eden fosse localizzato proprio nell’area del Vulcano Laziale. Questo accadde per caso, in quanto, secondo condo loro, l’astronave di Giasone (che il mito riporta sposato con Medea, sorella di Angizia84), accompagnato dagli Argonauti A nella ricerca del Vello d’oro, ro, a causa di un probabile errore del giovane e inesperto pilota, precipitò dentro d quello che era ancora il Vulcano Laziale aziale facendolo implodere. Senz’altro viva fantasia di quei ricercatori, ma secondo s Giuliano Di Benedetti, altro ricercatore della zona purtroppo scomparso recentemente, per ragioni diverse da quelle di un’ipotetica astronave caduta nel vulcano vu ancora attivo, circa 35 mila anni fa, in questo lembo di terra rimasto immune all'era glaciale, glaciale avrebbe trovato origine l'umanità. 35 mila anni indietro tornerebbero forse anche con la data dello Zep Teti85, l’epoca citata nel “Papiro di Torino“, nella nell “Pietra di Palermo”, in altri antichi e importantissimi testi egizi, e riportato nelle cronache di molti storici antichi che vissero e visitarono l’Egitto più di 2.000 anni fa. fa Che l’umanità esiste te da milioni di anni è provato ormai da tempo, ma come forse il Di 82
https://www.asciacatascia.it/tag/gilania/?print=print-search search
83
http://www.schule.provinz.bz.it/ms-prad/serpenti.htm 84 https://www.treccani.it/enciclopedia/medea/ 85 https://immagineperduta.it/dallo-zep-tepi-ai-seguaci-horus-legitto-governato governato-dagli-dei/
70
Benedetti ipotizzava, nell’ultima glaciazione, quando nella prima grande catastrofe l’umanità rischiò di essere cancellata totalmente, in questo lembo di terra potrebbero aver trovato riparo delle persone che diedero origine ad una u qualche comunità. Persone che potrebbero poi essersi man mano spostate nel territorio territori circostante, mischiandosi poi con altre genti che man mano arrivavano ripopolando il territorio. Secondo un’altra ipotesi, le popolazioni italiche di epoca storica, quali Umbri, Volsci, Volsc Sanniti, Marsi e Sabini, appartenenti tutte al gruppo di lingue indoeuropee osco/ umbre, si sarebbero stanziate in Italia a seguito di migrazioni via terra lungo la dorsale appenninica seguendo un percorso da nord a sud, comunque in un'epoca un successiva a quella della migrazione dei Latini in Italia. Per altri, dalla comunanza tra la lingua sabina apparentata col gruppo Osco, i Sabini discenderebbero dagli Umbri. Dai Sabini, si sarebbero poi originati
i
Piceni,
che
fondarono la città di Ascoli Piceno, ei Sanniti. Marco Porcio Catone riteneva che i Sabini fossero autoctoni, originari di una località di nome Testrunes, situata vicino al Gran Sasso. Il loro nome, secondo lui, deriverebbe da quello del dio d Sabo, personaggio della mitologia sabina, dalla quale deriverebbe la radice “sab” che unisce Sabini Sabelli e Sanniti86. Il dio Sabo87 era figlio del dio Sanco, antica divinità Osco-Umbra Osco chiamato da alcuni Giove Fidius. A sua volta il dio Sabo ebbe come figlia Vacuna. Vacuna era venerata prima dai Sabini poi dai Romani, come patrona del riposo dopo i lavori della campagna. Divinità di ampio utilizzo, ma soprattutto riconosciuta e invocata per la fertilità, legata alle fonti, alla caccia, e al riposo. La radice del suo nome è ancor oggi largamente utilizzato, facile è riconoscerla in tutto ciò che induce al riposo e alla 86 87
https://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Porcio_Catone https://it.wikipedia.org/wiki/Vacuna
71
contemplazione: Vacare; Vacante; Vacanze; Vacuo; Vagabondare. Molti sono i luoghi nell'Italia centrale riconducibili etimologicamente etimologicament a Vacuna. Quindi, unitamente ai pacifici luoghi dell'Italia centrale, Vacuna si può definire anche la divinità del riposo88. Il culto di Vacuna sopravvisse all'avvento del cristianesimo, dal quale fu assimilato, e in alcuni paesi della Sabina è sopravvissuto fino ad oggi. Infatti, in alcuni borghi dell'alta Valle del Velino, si usa ancora portare in processione un grosso covo di spighe di grano offerto come omaggio alla divinità chiamato in dialetto Lu Manocchiu. Da autori antichi Vacuna è stata identificata con la Vittoria, ed in seguito anche con Cerere, Minerva e Diana e, in epoca ancora più tarda, con Nike. Secondo una leggenda, i primi contatti ntatti tra Sabini e le popolazioni preromane ebbero luogo in tempi molto antichi quando Clauso, principe e condottiero condot dei Sabini e capostipite del gens Claudia89, appoggiò il re di Ardea, Turno90, nella lotta contro i troiani a seguito del loro sbarco sulle coste laziali. Turno, re dei Rutuli,, era figlio di Dauno e Vinilia - riportata in altri miti sposa di Giano91 - e fratello di Giuturna92, ninfa che al tempo sembra vivesse nella zona di Pavona93, cittadina dove vivo. I Rutuli, detti anche “i rossi”, noti soprattutto perché vengono citati nell'Eneide, 'Eneide, dove il loro re è presentato come antagonista di Enea, erano un popolo lo dell'Italia preromana stanziato sulle coste del Lazio, il cui centro principale era Ardea, città che il mito narra fondata dalla dea madre Danae, Danae madre della terra e del mare, le cui danaidi erano note sacerdotesse lunari acquaiole, deputate ad assicurare re la pioggia e la fertilità dei campi. 88
https://it.wikipedia.org/wiki/Vacuna https://www.romanoimpero.com/2019/02/gens-claudia.html claudia.html 90 https://it.wikipedia.org/wiki/Turno 91 https://it.wikipedia.org/wiki/Venilia_(mitologia) 92 http://www.sunelweb.net/modules/sections/index.php?artid=890 elweb.net/modules/sections/index.php?artid=890 93 https://it.wikipedia.org/wiki/Pavona 89
72
In seguito il figlio di Enea, Ascanio, fondò una nuova città di nome Alba Longa94 (oggi Albano Laziale) sulla quale regnarono i suoi discendenti per numerose generazioni, fino a quando Amulio usurpò il trono che spettava spet al fratello Numitore. Numitore, che era il maggiore, ebbe in eredità l’antico regno della dinastia Silvia, ma Amulio usurpò il trono e costrinse l'unica figlia femmina del fratello, Rea Silvia, a diventare vestale e a fare quindi voto di castità. casti Tuttavia il dio Marte si invaghì della fanciulla, e dopo averla posseduta con la forza in un bosco sacro dove era andata ad attingere acqua, la rese madre dei gemelli Romolo e Remo. Al secondo di questi due neonati fu dato lo stesso nome del condottiero rutulo decapitato nel sonno da Niso durante la guerra fra troiani e italici. Per ordine dello zio, come prevedeva la legge per le vestali che non rispettavano il voto di castità, castità Rea Silvia fu seppellita viva.. Il re Amulio, in seguito, affidò i bambini ambini a due schiavi con l'ordine di metterli in una cesta, portarli nella parte più alta del fiume, e affidarli alla corrente. Per le piogge recenti il fiume era straripato ed aveva allagato i campi nella zona del Velabro, quindi uno dei due uomini pensò di lasciarli nel punto dove erano arrivati. L'altro accettò la proposta e spiegò ai due bambini cosa stava per pe succeder loro; i due piccoli, allora, emisero un vagito come se avessero capito e vennero affidati alla corrente. La cesta nella quale i gemelli erano stati adagiati si arenò in una pozza d'acqua sulla riva, presso la palude tra Palatino e Campidoglio. glio. Quando le acque del fiume si ritirarono, la cesta rimase all'asciutto ai piedi di un albero di fico (il ficus ruminalis). Altre fonti fanno coincidere ere il punto dove si fermò la
cesta
con
i gemelli con una
grotta collocata alla base del Paladino, detta “Lupercale”, perché sacra a Marte e a Fauno Luperco. Laa leggenda prosegue con la lupa che scesa dai monti al fiume per abbeverarsi, fu attirata dai vagiti dei due bambini, li raggiunse e si mise ad
94
https://it.wikipedia.org/wiki/Alba_Longa
73
allattarli. In seguito furono trovati da
un
pastore
di
nome
Faustolo (porcaro di Amulio), il quale insieme alla moglie Acca Laurenzia95, decide di crescerli come
suoi
figli.
interpretazioni la
Alcune
identificano
con la "lupa", parola che in latino significa anche prostituta (da cui, “lupanare”, luogo dove si svolge la prostituzione). In ogni caso, anche “la lupa” fosse stata una prostituta, i bambini crebbero inizialmente inizialmen nella capanna di Faustolo e Laurenzia, situata sul Palatino, nella zona chiamata “Germalo”. Il racconto è da sempre ritenuto una favola risalente al periodo fra il IV e il III secolo a.C., per molti critici la città di Roma si era addirittura formata all'epoca dei re Tarquini (fine
del VII
secolo
a. C.)
quindi niente di così certo come si crede. Tra
l’altro,
ho ritrovato la
nota
forma solco
fatto
del da
Romolo nella piazza della città di Siena96, per non
dire
contenuta nella piazza nella
95
https://it.wikipedia.org/wiki/Acca_Larenzia
96
https://bifrost.it/ITALIA/Leggende/Siena.html
74
e
dei
monument e la simbologia monumenti
chiesa principale della città, tutti raffiguranti la leggenda dei gemelli 97. Tutto questo accende non poche domande. Tra l’altro vicino Siena troviamo Chiusdino, paesino dove nel 1148 nascerà nas quel Galgano Guidotti che sarà poi legato alla nota Spada nella roccia! Spada e roccia ancora esistenti! Il mito che vede Romolo e Remo allattati
dalla
lupa
potrebbe
essere
stato “accomodato” e riguardare quella spiritualità sciamanica italica legata agli Hirti Sorani98. Gli Hirti Sorani (uominilupo iniziati al culto del dio Sorano), vivevano sul monte Soratte, e potrebbero essere stati gli ultimi eredi in terra italica appartenenti a una antichissima spiritualità primordiale comune a tutti i popoli del mondo: quella sciamanica99! I Lupi di Sorano adoravano un dio che assumeva i tratti apparentemente paradossali di un Apollo infero, che mostrava simultaneamente un volto uranico e uno tellurico. I Latini identificavano Pater Soranus, il dio io venerato sul monte Soratte, con Dis Pater, il Padre Dite100, sovrano dell’Oltretomba. Sorano coincideva anche all’etrusco Suri101, divinità ctonia che aveva facoltà oracolari. Proprio in virtù di questo carattere oracolare, Virgilio 97
https://bifrost.it/ITALIA/Leggende/Siena.html http://www.perennitas.it/gli-hirpi-sorani/ 99 https://it.wikipedia.org/wiki/Soranus 100 https://www.treccani.it/enciclopedia/dite/ 101 https://www.ereticamente.net/2014/11/suri-lapollo-nero-degli degli-etruschi.html 98
75
identificò l’oscuro dio del Soratte col greco Apollo, il luminoso signore della profezia. Sul colle Palatino, durante alcuni lavori esplorativi, nel 2007 sarebbe stato ritrovato il lupercale, questo santuario, dove i Romani veneravano il Dio Luperco (Faunus lupercus), ed è stato collegato al racconto dell'allattamento di Romolo e Remo da parte della leggendaria lupa; questo non significa, però, secondo me, che quella grotta corrisponda realmente alla grotta del mito. Il mito riporta ancora: quando diventati adulti le cose per i gemelli si erano risistemate, ottenuto dal nonno Numitore il permesso, Romolo e Remo lasciarono Alba Longa e, sempre il mito narra, si recarono sulla riva del Tevere per fondare una nuova città nei luoghi dove erano cresciuti. Lo stesso Livio aggiunge che del resto la popolazione di Albani e Latini era in eccesso, e riferisce le due più accreditate versioni dei fatti: Siccome erano gemelli e il rispetto per la primogenitura non poteva funzionare come criterio elettivo, toccava agli dei che proteggevano quei luoghi indicare, attraverso gli aruspici, chi avessero scelto per dare il nome alla nuova città e chi vi dovesse regnare dopo la fondazione. Così, per interpretare i segni augurali, Romolo scelse il Palatino e Remo l’Aventino. Il primo presagio, sei avvoltoi, si dice toccò a Remo. Dal momento che a Romolo ne erano apparsi il doppio quando ormai il presagio era stato annunciato, i rispettivi gruppi avevano proclamato re l’uno e l’altro contemporaneamente. Gli uni sostenevano di aver diritto al potere in base alla priorità nel tempo, gli altri in base al numero degli uccelli visti. Ne nacque una discussione e dal rabbioso scontro a parole si passò al sangue: Remo, colpito nella mischia, cadde a terra. È più nota la versione secondo la quale Remo, per prendere in giro il fratello, avrebbe scavalcato le mura appena erette e quindi Romolo, al colmo dell’ira, l’avrebbe ammazzato aggiungendo queste parole di sfida: «Così, d’ora in poi, possa morire chiunque osi scavalcare le mie mura». In questo modo Romolo s’impossessò da solo del potere e la città appena fondata prese il nome del suo fondatore102. 102
https://it.wikipedia.org/wiki/Romolo_e_Remo
76
Essendo figlio di Marte naturalmente Romolo aveva un bel caratterino, lo dimostra anche il Ratto delle Sabine103, ma attraverso il rapimento di quelle donne si evince anche che, in quel periodo,, gli uomini erano diventati troppi in base alle donne, mentre prima non era così, e forse ne possiamo trovare conferma proprio nella Bibbia con le numerose donne prese in spose dai Patriarchi o nella poliginia poligi musulmana ancora esistente. Il ratto delle Sabine è uno degli episodi più antichi e ammantati di leggenda della Roma antica. Secondo la tradizione Romolo, poco dopo aver fondato la città, si guardò intorno chiedendo l’aiuto dei popoli più pi prossimi per stringere alleanze e ottenere donne con cui procreare e popolare Roma. Al perentorio rifiuto delle genti vicine, Romolo decise di agire
con
l’astuzia,
tendendo un tranello, sotto forma
di
un
grande
spettacolo, che serviva per attirare
e
popolazioni dando
la
distrarre
le
confinanti, possibilità
ai
romani di rapire le donne di cui avevano necessità. Tito Livio racconta sull’accaduto: Romolo su consiglio dei Senatori, inviò ambasciatori alle genti vicine per stipulare trattati di alleanza con questi qu popoli e favorire l’unione di nuovi matrimoni. All’ambasceria non fu dato ascolto da parte di nessun popolo: da una parte provavano disprezzo, dall’altra temevano per loro stessi e per i loro successori, ché in mezzo a loro potesse crescere un simile potere. Secondo Plutarco invece fu questo un primo tentativo per favorire la fusione fra il popolo romano e quello dei sabini. Le vere origini di Roma sono ancora avvolte nella nebbia! Una prima versione fornita
103
https://it.wikipedia.org/wiki/Ratto_delle_Sabine
77
da Plutarco vede la fondazione di Roma dovuta al popolo dei Pelasgi, i quali una volta giunti sulle coste del Lazio, avrebbero fondato una città il cui nome ricordasse la loro prestanza nelle armi (rhome). In un’altra versione sempre Plutarco offre altre ipotesi alternative, secondo le quali Rome Ro poteva essere un mitico personaggio eponimo, figlia di Italo, re degli Enotri o di Teleo, figlio di Eracle, che sposò Enea o il di lui figlio, Ascanio. Una quarta versione vede Roma fondata da Romano, figlio di Odisseo e di Circe; un’altra ancora da Romide, Rom tiranno dei Latini, che era riuscito a respingere gli Etruschi, giunti in Italia dalla Lidia e in Lidia dalla Tessaglia. Un’altra versione fa della stessa Rome la figlia di Ascanio, e quindi nipote di Enea. Ancora una Rome profuga troiana giunge nel Lazio azio e sposa il re Latino, sovrano del popolo lì stanziato e figlio di Telemaco, da cui ebbe un figlio di nome Romolo che fondò una città chiamata col nome della madre. In tutte le versioni si ritrova la stessa eponima chiamata Rome, la cui etimologia etim proviene dalla parola greca rhome con il significato di “forza”. La Forza è espressa nell’Arcano numero undici dove nel cappello della donna è simboleggiato il numero otto. Numero che simboleggia il Passaggio, che può essere evolutivo o regressivo. Undici sono infatti le donne riportate sulla facciata
di
Santa
Maria in Trastevere, e una “donna Sansone”, che quindi rappresenta la Forza, che apre la bocca a un leone riporta Pantaleone nel mosaico! Le fonti citano anche altri possibili eroi eponimi come co Romo, figlio del troiano Emasione, o ancora Rhomis, signore dei Latini e vincitore degli Etruschi. Secondo altre interpretazioni, il nome Ruma sarebbe di origine etrusca, in quanto non ne è stato trovato l'etimo indoeuropeo (e l'unica lingua non-indoeuropea non della zona era appunto l'etrusco). Il termine sarebbe entrato come prestito nel latino arcaico e 78
avrebbe dato origine al toponimo Ruma (più tardi Roma) e a un prenome Rume (in latino divenuto Romus), dal quale sarebbe derivato il gentilizio etrusco Rumel(e)na divenuto in latino Romilius. Il nome Romolo sarebbe quindi derivato da quello della città, e non viceversa. In ogni caso la tradizione linguistica assegna al termine ruma, in etrusco e in latino arcaico, il significato di mammella, come è confermato da Plutarco il quale, nella "Vita di Romolo" racconta che: Sulle rive dell'insenatura sorgeva un fico selvatico che i Romani chiamavano Ruminalis o, come pensa la maggioranza degli studiosi, dal nome di Romolo, oppure perché gli armenti erano soliti ritirarsi a ruminare sotto la sua ombra di mezzogiorno, o meglio ancora perché i bambini vi furono allattati; e gli antichi latini chiamavano ruma la mammella: ancora oggi chiamano Rumilia una dea che viene invocata durante l'allattamento dei bambini.104 Ad essa si offrono libagioni d'acqua, e nei sacrifici in suo onore si cospargono le vittime di latte». Se questa fosse l'origine del nome, si potrebbe interpretare ruma non soltanto come mammella o petto che offre il nutrimento e la vita ma anche, in senso traslato, come sede delle forze vitali racchiuse nel petto: dunque come “forte”. Questa ipotesi interpretativa spiegherebbe perché venne scelta in epoca storica, come simbolo della città, la lupa di fattura etrusca identico a quello del misterioso dio che la tutelava, mai svelati pubblicamente nonostante che Giovanni Lorenzo Lido affermasse nel quinto secolo d.C.: Impugnata la tromba liturgica (una sorta di corno), che i Romani chiamavano lituus, Romolo pronunciò il nome della città. Una città ha tre nomi: uno segreto, uno sacrale e uno pubblico. Secondo molti il nome segreto dì Roma è Amor; quello sacrale Flora e Florens, quello pubblico Roma; che il nome segreto fosse Amor era una tarda e infondata credenza. Il nome segreto di una città era tutelato severamente, e persino nei riti nessuno ne pronunciava il vero nome. Secondo la tradizione romana - riscontrabile oggi ancora in molti Paesi non occidentali - il nome era la formula che esprimeva l'energia di ciò che si nominava. Conoscere il nome era conoscere la cosa, sicché la conoscenza del nome dava le 104
https://it.wikipedia.org/wiki/Roma_(citt%C3%A0_antica)
79
chiavi per poter influire - nel bene e nel male - sulla cosa stessa. Conseguentemente i Romani usavano evocare negli assedi il dio che aveva in tutela la città assediata promettendogli un culto pari o maggiore in Roma. Per questo motivo i Romani, scriveva Servio, vollero che fosse celato il dio nella tutela del quale è Roma, e nelle leggi pontificali si badò bene a non chiamare con i loro nomi gli dei di Roma affinché non potessero essere oggetto di ex auguratio, cioè l'atto con il quale si cancella il carattere sacro di un luogo. Sul Campidoglio vi fu uno scudo consacrato sul quale era scritto: Al Genio della città di Roma, maschio o femmina (che sia). E i Pontefici così invocavano: Giove Ottimo Massimo, o con qualunque altro nome tu voglia essere chiamato. È impossibile dunque che il nome segreto della città sia pervenuto fino a noi perché chi era autorizzato a conoscerlo non lo avrebbe avr mai affidato a uno scritto che he poteva cadere nelle mani di un non iniziato provocando provoca un sacrilegio, e se fosse stato trasmesso oralmente fino ad oggi, non sarebbe svelato105. Senz’altro il ruolo storicamente più importante per la crescita di Roma fu quello dei Sabini della Sabinaa tiberina, che avevano come capitale Cures (l’odierna Fara Sabina) il cui fondatore fu Modius Fabidius, considerato il figlio di Quirino (il Marte romano)
la
divinità
più
venerata
dai
Sabini. La fondazione di Cures (lancia) ha forti ti affinità con quelle di d Roma, il suo fondatore sarebbe infatti stato generato da una fanciulla del popolo degli Aborigeni che si sarebbe sareb congiunta con il dio Quirino (Marte).
Diego Marin, nel suo libro “Il sangue degli Illuminati”, scrive di un
sodalizio tra Quintili e Fabiani; i; che quella fanciulla aborigena sia stata una Fabiani?
105
http://luigi-pellini.blogspot.com/2012/04/il-nome-segreto segreto-di-roma.html
80
Un’altra città laziale che fa riflettere per il suo nome in quanto analogo a quello della figlia di Demetra, è la città di Cori, e leggende narrano le origini divine di Cori, il cui antico nome era Còra (Còre in dialetto corese arcaico). Plinio e Solino, nel I e nel III secolo d.C., affermavano che la città di Còre era stata fondata da Dardano (figlio di Giove ed Elettra),
prima
che
questi
lasciasse l’Italia alla volta
dell’Oriente, dove un suo discendente avrebbe fondato Troia; non può escludersi la nascita di questo mito neanche dalla assonanza del nome di Cora con quello di Corithus, l’etrusca Cortona, che più antica tradizione considerava fondata da Dardano106. Sempre Enea sia esistito e non sia stato un personaggio inventato da Virgilio per narrare fatti che conosceva e diversamente non poteva rivelare, una delle numerose ipotesi riguardo il fondatore della città di Còre narra fu Enea, discendente di Dardano. La leggenda dell'eroe troiano (figlio del mortale Anchise e della dea Venere), che narra riuscì a fuggire dopo la caduta della città di Troia ed a cui Giove disse di andare a cercare l’antica madre (antica madre che potrebbe essere una di quelle antiche divinità femminili che i popoli latini veneravano ancor prima dell’età del ferro): Enea viaggiò per il Mediterraneo fino ad approdare nel Lazio; sono più città latine laziali che vedono Enea come fondatore, ma il mito di Enea e quello delle città a lui legate potrebbe non aver fatto altro che ridare vita - attraverso la leggenda - a città già esistenti di cui il narratore Virgilio conosceva il mito italiano che ne aveva generato il nome. Mito che potrebbe essere stato tramandato dal discendente di Dardano che fondò Troia, e poi “tornato a casa”, attraverso (il mito di) Enea, che è riportato essere suo discendente. Questo porterebbe a ipotizzare che i miti legati alle divinità di quelle città siano nati sulla base di quelli italici e non viceversa! Infatti, la chiesa di Cori dedicata a sant’Oliva (l’Olivo è il frutto legato alla dea Atena!) strutturata in forma basilicale con cinque navate in stile romanico (oggi ne rimangono solo quattro), fu edificata nella prima metà del XII sec. sui resti di un tempio romano ancora di incerta attribuzione, anche se tradizionalmente dedicato a Giano. A Giano, 106
https://it.wikipedia.org/wiki/Cori
81
“sostituito” prima da Saturno,, poi da Giove, Giove come animale totemico - come al Lord Shani indù107 - era legato il corvo, e Core potrebbe derivare anche dal latino arcaico Corax, che significa appunto Corvo. Ma sullo stemma della città, i cui colori sono il giallo e il rosso, donati da Roma e fatto
scolpire
agli
inizi del 1400 dal cardinale Pedro Fernandez
Fernandez
de
Frias108,
de
è
riportato un Leone Rampante. Il leone, che fu anche il simbolo dei re della stirpe di Davide, stemma della tribù di Giuda e sembra scolpito sul trono di Salomone, è uno degli animali simbolo legati al sole109. Esprime la luminosità ità e la luce, caratteristiche delle energie celesti. Essendo per antonomasia il re degli animali, il leone è sinonimo di regalità, simbolo di forza, di coraggio e di saggezza. Come animale solare rappresenta anche gli istinti selvaggi oltre alla forza vitale della natura. Il Leone, come
il
dio
degli
Hirti Sorani che mostrava
simultaneamente un volto uranico e uno tellurico, ha una simbologia positiva e negativa
insieme;
proprio per questa sua tipicità
l’immagine
del Leone è uno dei sim simboli più antichi e sfruttati della storia dell’umanità. Troviamo una grande quantità di leoni in dipinti e sculture, ma lo troviamo anche in stemmi, bandiere, libri e film. Oltre a a questo, si possono ricondurre a questo animale tutti i miti legati al Sole a partire da quello 107
https://en.wikipedia.org/wiki/Shani http://www.treccani.it/enciclopedia/fernandez-de-frias-pedro_(Dizionario pedro_(Dizionario-Biografico)/ 109 https://www.mitiemisteri.it/simbologia-significato-degli-animali/leone animali/leone 108
82
in terra d’Egitto collegato al dio Ra, che a sua volta veniva legato ad Horus, non a caso anche detto il dio dei due Orizzonti. Nell’antico Giappone la divinità ità legata al Sole era Amterasu110, mentre in India era Surya (la luce suprema111). Dee solari che precedettero il dio solare maschile che in Grecia troviamo riportato come Helios (nome che disse di avere il parassita che mi parassitava) e poi come Apollo. Infatti,
nella
raffigurazione
dell della
dea Amterasu, come in quella
di
Surya
riportata a lato, si può notare che, come spesso la Madonna, le dee siano riportate più pi in alto delle figure maschili. La chiesa di Santa Maria della Pietà di Cori, fondata in stile romanico nella seconda metà del XII secolo, fu eretta sui resti di un tempio romano forse dedicato to a Diana e Fortuna! In I via della Collegiata è ancora visibile un muro in opera quadrata base dell'antico edificio romano112. Le origini del santuario della Madonna del Soccorso sono legate invece inv ad una tradizione che riporta l'apparizione della Madonna avuta da una bambina di Cori: Cori il 4 maggio del 1521 la piccola Oliva(!), cercando di raggiungere la madre che si recava a mietere i campi, si 110
https://it.wikipedia.org/wiki/Amaterasu https://it.wikipedia.org/wiki/S%C5%ABrya 112 https://it.wikipedia.org/wiki/Cori 111
83
perse sui monti di Cori, disorientata da un improvviso temporale. Si riparò sotto una pianta di ginestra dove ebbe l'apparizione della Vergine che per otto giorni la protesse dal maltempo e la nutrì. Quando la bimba fu ritrovata descrisse l'esperienza vissuta e, per la sua innocenza, fu creduta. Tra l'altro i Coresi rinvennero, nei pressi dell'apparizione descritta dalla piccola Oliva, un'icona della Madonna (che quel fatto sia stato la replica di un più antico accadimento?). Cori è l'antica città di Còre che il mito vuole fondata in un periodo tra il XIII ed il XII secolo a.C.! Recenti scoperte archeologiche hanno rilevato la presenza stabile di un nucleo abitativo risalente all'Età del Bronzo! Le prime fonti storiche annoverano Còre tra le più antiche dei Prisci Latini, l'originario nucleo di popoli di stirpe Latina organizzati in una federazione di stati sovrani113. Successivamente il territorio fu invaso dai volsci, un popolo di origine umbra. Còre godeva di piena autonomia tant'è vero che coniava una propria moneta denominata “corano”. Allo scioglimento della Lega Latina e la sottomissione a Roma delle singole città che la componevano, Còre ottenne la condizione di città federata, ovvero di stato alleato, che mantenne fino alla riforma generale amministrativa dell’Italia attuata da Roma dopo la guerra civile114. Un altro interessante aneddoto legato ai Sabini, è quello avvenuto durante il regno di Servio Tullio, dove un sacerdote romano sottrae astutamente ai sabini una vacca da immolare a Diana, dal sacrificio della quale dipendeva, secondo il responso, il primato di Roma. Un responso che, secondo me, avrebbe restituito il primato del territorio ai legittimi proprietari: i Sabini! Ma la disonestà del sacerdote neanche quella volta permise la restituzione del primato! Si dice che ad un padre di famiglia tra i Sabini fosse nata una mucca di straordinaria grandezza e bellezza; le sue corna, rimaste attaccate per molti secoli nel vestibolo del tempio di Diana furono testimonianza per quel prodigio. La cosa fu considerata, come realmente era, come portento e gli indovini predissero che il predominio 113
https://it.wikipedia.org/wiki/Lega_Latina#:~:text=La%20Lega%20Latina%2C%20anche%20detta,citt%C3%A0%20latine%2 0del%20Latium%20vetus.
114
https://it.wikipedia.org/wiki/Cori
84
sarebbe stato di quel popolo, un cittadino del quale l'avesse immolata a Diana; e questo presagio era giunto al primo sacerdote del tempio di Diana e il Sabino, appena gli sembrò il primo giorno adatto al sacrificio, trascinata la mucca a Roma, la spinse verso il tempio di Diana e la pose davanti all'altare. Lì il capo sacerdote romano, poiché la tanto celebrata grandezza della vittima lo aveva colpito, memore del responso, così parlò al Sabino: “Straniero, “Stran cosa dunque intendi fare? disse, «fare un sacrificio a Diana con mani impure? Perchè prima non ti bagni nella corrente del fiume? nel fondo della valle scorre il Tevere". Preso dallo scrupolo religioso, lo straniero, che desiderava che ogni cosa fosse fatta secondo il rito perché l'evento corrispondesse al prodigio, subito scese al Tevere; nel frattempo il Romano sacrifica la mucca a Diana. Ciò fu straordinariamente gradito al re e alla cittadinanza115. A Romolo, più il mito che la storia - perché la lontananza cronologica rende le loro figure inevitabilmente nascoste dalle nebbie del tempo, tempo e la simbologia dell’otto e della lupa con i gemelli riportata a Siena nonché il mito fanno pensare a una catastrofe avvenuta chissà quando116 - riporta successe Numa Pompilio. Numa Pompilio, che nacque nel 754 a.C., la cui elezione sembra fu dovuta ad una scelta del Senato, viene riconosciuto sicuramente come un uomo di stirpe sabina, lo si evince dalla presenza nel suo nome della radice italico-orientale orientale e osco-umbra osco pump117 A parte far chiedere come la Roma di Romolo, un agglomerato di capanne, sia potuta passare in un così breve periodo di tempo, con Numa Pompilio, alla maestosità dei templi romani i cui resti si trovano vano ancora, quella del re sabino la storia ce la riporta come un’epoca contrassegnata da grandi cambiamenti strutturali che finirono per mutare il volto di Roma. Sembra si debba a questo monarca, che regnò per ben 43 115
116
https://www.skuolasprint.it/versione-livio/durante-il-regno-di-servio servio-tullio-un-sacerdote-romano-astutamente-sottrae-ai-sabini-una-vacca-daimmolare-a-diana-dal-sacrificio-della-quale-dipende-secondo-un un-responso-il-primato-di-roma.html https://www.tuscanypeople.com/perche-siena-ha-la-lupa/
117
https://www.romanoimpero.com/2009/06/numa-pompilio-715-673 673-ac.html
85
anni senza guerre, la creazione delle istituzioni religiose e sociali della città. Numa Pompilio fu un uomo di pace, saggio e accorto, animato da forte spirito religioso e prolifico legislatore. Sembra dietro consiglio di Egeria118, introdusse nuove forme di sacerdozio e riorganizzò completamente tutte le pratiche sacre, istituendo nuove culti e aggiungendo solenni festività da onorare. La storiografia romana di tarda età repubblicana, attribuisce a lui alcune tra le più grandi e celebri opere architettoniche della città, tra cui il primo Tempio di Giano - che quando aveva le porte aperte simboleggiavano guerra mentre significavano pace quando le aveva aveva chiuse - e la nuova disposizione del Tempio di Vesta, caratterizzato dalla presenza del fuoco sacro e dal sacerdozio delle vergini vestali. L’aspetto che conta rimarcare dell’intero regno di Numa Pompilio, è la totale assenza di guerre che la caratterizzò. Situazione rarissima in epoca remota e più rara ancora nella bellicosa storia romana successiva, funestata da numerose guerre di espansione prima e di difesa poi. Numa Pompilio morì ottantenne nel 673 a.C. salutato dall’affetto del popolo, a lui grato per il lungo periodo di pace e prosperità vissuto, tanto che una folla numerosa e sinceramente commossa si strinse attorno al feretro nel giorno dei funerali. Il corpo dell’amato sovrano non fu arso, come di solito accadeva, ma sepolto in un mausoleo sul Gianicolo119. Numa Pompilio rinnovò il tempio di Vesta, divinità femminile che i Sabini veneravano già da tempo, e fece ereggere il primo tempio a Giano; Giano viene menzionato assieme ad Ecate nel sesto inno di Proclo120, in cui il poeta invoca le due divinità a soccorso e a protezione del proprio cammino esistenziale, proprio in qualità di custodi delle porte, quindi, simbolicamente, delle regioni e dei momenti iniziatici della vita. Ecate viene appellata come “custode delle porte”. Ancora in relazione a Giano viene citata da Arnobio121 nel suo Adversus Nationes, in 3.29 (fine del III sec. d.C.), dove si elabora una genealogia in cui il nume bifronte risulta essere figlio di Ecate e del Cielo. Inoltre, le due divinità sono accomunate dal medesimo appellativo 118
https://www.romanoimpero.com/2017/08/culto-della-ninfa-egeria.html https://www.pilloledistoria.it/8652/storia-antica/numa-pompiliochi-secondo-re-roma 120 http://www.thereef.it/inno-ad-ecate-e-giano.html 121 https://it.wikipedia.org/wiki/Arnobio 119
86
“dalla doppia faccia”, epiteto che esprime la facoltà di guardare in due direzioni, applicato in Proclo ad Ecate e inn Plutarco a Giano. L’aggettivo può riferirsi anche all’abilità di interagire con due differenti realtà: caratteristica peculiare della Ecate esaltata nel sistema caldaico. Nei testi appena citati si parla di una Ecate Ec bipartita e non tripartita così come viene tradizionalmente descritta; ciò si deve forse al fatto che, nel sistema caldaico, la funzione principale di Ecate era proprio quella della mediazione tra i due regni intellegibile e sensibile, tra i quali essa si pone come anima cosmica. cosmica Di due mondi, ma con un “mondo di mezzo”, mezzo espresso con la Vesica Piscis, sembra dirci il cerchio nel grano riportato;; questo fa riflettere in quanto, nelle sue opere
di narrativa, John Ronald Reuel Tolkien, sia ne “Lo Hobbit”, che nel “Ill Signore degli Anelli”, oltre far vivere i suoi protagonisti in quella che chiama “La terra di mezzo”, li riporta 122
come “mezzuomini”
Simbolo della dea Tanit
. Questo li fa supporre “non perfetti”,
cioè privi o con elementi genetici che non gli appartenevano come potrebbero essere stati quei soggetti creati dalla società evoluta che generò la prima grande catastrofe, e poi quelli “creati” con il DNA degli Elohim. Cioè dei cloni, “materia grezza” (cosa che potrebbero essere adesso i bambini “generati in provetta”). Giano è una delle le divinità più antiche e più importanti della religione relig latina, romana, 122
https://it.wikipedia.org/wiki/J._R._R._Tolkien
87
e italica! Nel mito Giano avrebbe regnato come primo Re del Latium, fondando una città sul monte Gianicolo e donando la civiltà agli Aborigeni, gli originari abitanti. È lui ad accogliere il dio dell’agricoltura ’agricoltura Saturno, poi spodestato dal figlio Giove. Numerose sono le ninfe indicate come mogli o compagne di Giano: Camese, dalla quale il dio avrebbe avuto tre figli: Tiberino, il dio del Tevere; Venilia, citata da Ovidio, dalla quale avrebbe generato: Canens, Canente; Carna, dalla quale avrebbe ricevuto il potere sulle porte; Giuturna, dalla quale sarebbe nato Fons, dio delle sorgenti, venerato ai piedi del Gianicolo. A differenza delle altre divinità maggiori, al culto di Giano non era preposto uno specifico sacerdote. Le cerimonie a lui dedicate venivano amministrate dallo stesso Rex e, in età repubblicana, dal particolare sacerdote che suppliva alle antiche regie prerogative, il Rex Sacrorum. Egli apriva per Fonte di Giuturna di Albalonga a Castel Gandolfo, ritrovata recentemente
primo nelle processioni e nelle cerimonie religiose precedendo anche lo stesso sacerdote di Giove (cosa che continua a fare il sacerdote cattolico o vescovo che sia). Le
porte
del
tempio
di
Giano
si
spalancavano in tempo di guerra e nel suo tempio venivano spesso fatti sacrifici per avere vaticini riguardo la riuscita delle imprese militari. Nella sua riforma del calendario
romano,
Numa
Pompilio
dedicò a Giano il primo mese successivo 88
al solstizio d’inverno, gennaio, che con la riforma giuliana del 46 a.C. passò
ad
essere
il
primo
dell’anno. Solitamente
Giano
-
che
rappresentava anche l’Acquario, per questo è riportato con una brocca - è raffigurato con
due
volti (Giano
Bifronte), poiché il dio può guardare il futuro e il passato. Nel caso di Giano Quadrifronte le quattro facce sono rivolte ai quattro punti cardinali. Gli antichi mettevano il nome del dio in relazione al movimento in quanto il mondo va sempre muovendosi in cerchio e partendo da se stesso a se stesso ritorna. Giano, nome che deriva da Ianua, “porta”, è riferito a quella stessa porta che permette di ascendere o discendere a piani di esistenza diversi. Dopo l'ascesa degli Giano
dei
romani,
fu
preposto
alle porte (ianuae), ai
passaggi (iani) ( e ai ponti, ne custodiva l'entrata e l'uscita e portava in mano, come i portinai, una chiave e un bastone, mentre le due facce sorvegliavano le due direzioni a custodire 89
entrata e uscita. Giano presiede infatti a tutti gli inizi e i passaggi e le soglie, materiali e immateriali, come le soglie delle case, le porte, i passaggi coperti e quelli sovrastati da un arco, ma anche l'inizio di una nuova impresa, della vita umana, del tempo storico e di quello mitico, della religione, degli dèi stessi, del mondo, dell'umanità (viene infatti chiamato Consivio, cioè propagatore del genere umano, che viene seminato per opera sua), della civiltà, delle istituzioni. Anche in epoca classica Giano continuò a rappresentare il custode di ogni forma di passaggio e mutamento, protettore di tutto ciò che riguardava un inizio ed una fine. Il nome Ianus significa infatti “passaggio” o anche guado, e il che è attinente al ruolo di Giano; non sono mancate tuttavia ipotesi alternative come quella che voleva il nome derivato da una più antica forma “dianus” e quindi derivato anch’esso dalla stessa radice latina dies “giorno”. Che non va comunque messo in relazione con la dea Diana, ma solo per “giorno”. Arnobio ha ragione nell’ipotizzare nella sua genealogia il nume bifronte figlio di Ecate e del Cielo ma, dovendosi chiudere il cerchio là dove tutto è iniziato, ciò in cui secondo me Arnobio ragione non ce l’ha, è che probabilmente anche Ecate nasce in quella terra che diverrà poi l’Italia. Infatti, la figura del Dio Giano è prettamente romana, la sua origine non risale a nessuna delle figure della mitologia greca, e non ha neanche divinità preromane che potrebbero fare da riferimento! Per i romani, infatti, Giano non era figlio di alcun'altra divinità, e proprio per la sua qualità di pater divorum, egli era sempre stato immanente fin dall'origine di ogni cosa. Così è che Giano, come lo stesso ci racconta per bocca di Ovidio ne i Fasti (I, 103 e s.s.), era presente allorché i quattro elementi si separarono tra di loro dando forma ad ogni cosa. A tal proposito Varrone riporta nel carmen anche l'epiteto di Cerus cioè "creatore", perché come iniziatore del mondo Giano è il creatore per eccellenza (che Giano sia il serpente del mito di Euriome?). Il console Messalla scrive nel libro sugli Auspici che Giano è colui che plasma e governa ogni cosa e unì, circondandole con il cielo, l'essenza dell'acqua e della terra, pesante e tendente a scendere in basso, e quella del fuoco e dell'aria, leggera e tendente a sfuggire verso l'alto, e che fu l'immane forza del cielo a tenere legate le due forze contrastanti. 90
Come tutte le divinità romane Giano era ra chiamato con diversi epiteti che testimoniano la sua particolare rilevanza all'interno del panteon: Divum Deus (Dio degli Dei); Divum Pater (Padre degli Dei); Ianus Bifrons (Giano bifronte); Ianus Cerus (Giano creatore); Ianus Consivius (Giano procreatore); Ianus Pater (Giano padre); Pater matutinae (Padre del mattino)123. Come
figura
femminile
in
possesso
di
chiavi troviamo di nuovo Ecate. Quello chiave
della è
un
attributo significativo,
La dama di Elche
la chiave apre le porte del mistero e
dell’Ade.
Ecate
porta conoscenza, è la Sapienza Divina. Ecate, Hekate o Hekat - che indossa vesti bianche nel suo aspetto celeste, nere se rappresentata nel suo abito infernale e indossa sandali dorati - era in origine una dea delle terre selvagge e del parto proveniente dalla Tracia, della Tessaglia o della Caria, e i culti popolari che la veneravano come una dea madre inserirono la sua persona nella cultura greca come Ἑκάτη. κάτη. Nella Teogonia di Esiodo si afferma affe che Ecate era figlia dei titani Perse e Asteria, entrambii simboli della luce splendente; c’è chi la riporta figlia di Crio, l’Ariete del cielo corrispondente a Marte e al fuoco. Sempre Esiodo la descrive ive come Regina delle Stelle, figlia della vergine madre Asteria (stellata) e destinata ad ereditare il trono di Regina del Cielo. Antica dea legata alla fertilità e al ciclo della vita, sebbene le sue origini fossero 123
https://it.wikipedia.org/wiki/Giano
La dama di Elche: https://www.saggiasibilla.com/2019/01/23/la-dama-di-elche/ https://www.saggiasibilla.com/2019/01/23/la
91
antecedenti al pantheon on olimpico, Ecate entra nel mondo greco e viene descritta come una dei Titani. Essendo esistita prima che le tre ondate di Ioni, Achei e Dori invadessero la Grecia, prese il suo posto tra le altre divinità pre-elleniche pre come Afrodite,
Artemide,
Atena,
Metis, Demetra, Persefone, Gaia, Era, e altre dee. Nel mito Ecate viene considerata femminile
ma,
essendo
precedente a quelle divinità, possedeva entrambi i principi
Il santuario di Ecate a Laginia. Turchia
della generazione: il maschile e il femminile. femminile Infatti viene considerata bi-sessuata. Per questo motivo viene definita la fonte della vita e le viene attribuito il potere vitale su tutti gli elementi. A riprova dell’alta considerazione che i greci avevano per le antiche origini di questa Dea, fu a Lei riconosciuto iconosciuto un potere posseduto possedut da Zeus: quello di concedere o vietare all’umanità la realizzazione dei desideri. Di fatto la documentazione che la riguarda è alquanto scarsa e nell’ambito della mitologia greca sono poche le interazioni che ebbe con le altre divinità e questo potrebbe avvalorare la tesi circa sue antichissime origini. Nell'iconografia Ecate viene ritratta spesso con tre corpi, ma le sue prime raffigurazioni sono singole e non triplici. Il reperto più antico rinvenuto è una piccola terracotta trovata ad Atene, con una dedica a Ecate in una scrittura tipica del sesto secolo. La dea è seduta su un trono e ha una corona attorno alla testa; non ha nessun tratto o caratteristica distintivi e l'unico valore dell'opera, è che prova come
la
forma singola fosse quella
originale e che ad Atene era conosciuta prima
dell’invasione
persiana!
A
conferma di ciò, nel 2008, sempre ad Atene, modellata nella terracotta, è stata 92
ritrovata la figura prima riportata. Quella uella donna e i suoi serpenti, oltre far collegare la divinità al mito di Euriome e alla cretese dea d dei serpenti, somiglia molto alla donna di uno degli acquerelli relli attribuiti a Nostradamus, scoperti nel 1982 da Enza Massa
nella
Biblioteca
Nazionale
di
Roma124.
Nostradamus o chi per lui, (sembra gli acquerelli ac li abbia dipinti il figlio Cesare) nell’acquerello riportato a lato, e vedremo anche in altri, perché il codice comprende una raccolta di 80 acquerelli, è quindi probabile ci volesse dire del ritorno di Ecate! E sempre per rimanere in tema dei italici e “aggiungere punti” alla teoria che tutto, anche Ecate, poi il suo mito, nacquero probabilmente in Italia, ricordiamo le altre dee prima accennate evidentemente sue discendenti. Soprattutto la preromana dea Angizia125, che lei e le sorelle, seppur un po’ confusamente a causa dei tanti autori, autori sono comunque riportate come figlie di Ecate126! Pausania sosteneva che Ecate fosse stata dipinta per la prima volta nella forma triplice dallo scultore Alcamente durante il periodo greco classico, verso ve la fine del quinto secolo. Alcuni ritratti classici mostrano la dea de in forma triplice mentre regge una torcia, una
chiave e un serpente. Nell’esoterismo ll’esoterismo greco, di derivazione egiziana, con riferimento a Ermete Trismegisto sto e nei papiri di magia della tarda antichità, è descritta come una 124
https://it.wikipedia.org/wiki/Vaticinia_di_Nostradamus
125
https://it.wikipedia.org/wiki/Angizia 126 https://it.wikipedia.org/wiki/Angizia
93
creatura a tre teste: una di cane, una di serpente, una di cavallo. La triplicità
di Ecate è
espressa in una forma più ellenica,
con
tre
corpi,
mentre prende parte alla battaglia contro
i
sull’altare
Pergamo.
di
titani
Sempre Pausania, sosteneva che Ecate fosse stata dipinta per la prima volta nella forma triplice dallo scultore Alcamente durante il periodo greco classico, verso la fine del quinto secolo vicino al sacrario dei Dioscuri127. Ecate era.. è.. una divinità psicopompa in grado di viaggiare liberamente tra il mondo degli uomini, quello degli dei e il regno dei morti. Spesso è raffigurata con delle torce in mano proprio per questa sua capacità di accompagnare anche i vivi nel regno dei morti. La Dea assume il ruolo di guida e di protettrice dei Passaggi non solo fisici ma anche temporali. E’ così che essa diviene anche la divinità che presiede alla nascita e alla morte venendo invocata in momenti astrologici di particolare pregnanza simbolica come il plenilunio. La Sibilla Cumana, a lei consacrata, traeva da Ecate la capacità di dare responsi provenienti, appunto, dagli spiriti o dagli dei. Fino a quando il suo collegamento alla fecondità
non venne oscurato, si disse che lei era la madre Circe o delle Tre
Grazie128! Dea degli incantesimi, degli spettri e degli incroci, Ecate è raffigurata come triplice (celeste, terrestre e marina) ed essendo in grado di attraversare liberamente il 127 128
http://www.summagallicana.it/lessico/e/Ecate.htm https://www.ilcerchiodellaluna.it/central_Dee_Ecate.htm
94
mondo degli Inferi, quello degli uomini mini e quello degli Dei, sempre tre sarebbero i mondi a cui appartiene. Il numero tre quindi la rappresenta. Infatti le sue statue venivano poste negli incroci a protezione dei viandanti. ndanti. Cosa che con le edicole
votive
dedicate te
alla
Madonna
è
cosa
che
inconsciamente ripetiamo da secoli! Anche l’artista William Blake raffigura Ecate triplice, e insieme a
qualche
distintivo
animale
arcaico. Infatti Blake la riporta in possesso del Libro della Vita; con un pipistrello sopra la testa che rappresenta la parte oscura del suo/nostro mondo (mammifero di cui sembra aver detto un cerchio nel grano); la
Sobek129, antica divinità
riporta
col
coccodrillo
avvicendata in tempi
successivi dal serpente Tifone; Blake riporta la donna con l’asino, che esprime Saturno quindi la “materia grezza” (corpo senz’anima), e con la civetta sua messaggera. L’artista voleva quindi dirci di una Ecate preellenica? Il mito di Ecate e il simbolismo ad esso associato sono assai complessi. compless Essa è contemporaneamente una e trina, in quanto riunisce in sé i tre aspetti, che sono stati visti da alcuni contemporanei come quello di fanciulla, di madre e di anziana
129
https://it.wikipedia.org/wiki/Sobek
95
(da cui il nome latino Trivia). In virtù della sua natura trina, Ecate viene vista anche come ome dea del tempo e del destino, affine alle Parche e alle Moire, per la sua capacità di guardare al passato, al presente e al futuro. E’rappresentata rappresentata triforme anche perché è la Regina dei Tre Regni, cielo, o, terra e mare. Lei è anche al centro del mondo sensibile, del mondo etereo, del mondo intuibile. E’ detta Trivia ed è rappresentata con tre corpi anche perché sempre tre sono i destini dell'anima umana um secondo i Suoi insegnamenti130. Ecate è profondamente connessa all'idea di potere, potere
magico. Le
“parole
di potere”
(o incantesimi) sono collegate ad Ecate: il termine “heka”,
egiziano ciò
che
rende attivo il ka131, indica il dare voce a un intento, in modo che gli effetti si manifestino immediatamente dopo che esso ha lasciato le labbra di chi lo esprime. La magia della volontà, della volontà che si esprime e crea. Nonostante le sue rare apparizioni nell’ambito dell’Olimpo, Ecate mantenne il dominio su cielo, terra e mondo sotterraneo, nonché ill ruolo di custode della ricchezza e delle benedizioni della vita. Zeus stesso, stesso abbiamo visto, non osò destituirla, sebbene il potere di Ecate fosse rimasto grande quanto - se non più - del suo. Anzi la onorò al punto di concederle l’antico potere di donare o negare ai mortali i loro desideri. Tra gli attributi di Ecate c’è anche l’onniscienza onniscienza, in quanto conosce passato presente e futuro di ognuno, e in virtù di ciò simboleggia il collegamento fra le vite passate e quelle che dovranno venire. Viene infatti rappresentata con le torce in mano a 130 131
http://www.summagallicana.it/lessico/e/Ecate.htm https://lachiomadiberenice.forumfree.it/?t=67672630
96
indicarne
la
profonda
saggezza
ed
il
suo
conoscenza ruolo
di
e
guida
nell’oscurità. Come ome Heket, la dea levatrice egizia, ella è connessa con il concetto di morte e rigenerazione.. E’ suo compito infatti accompagnare le anime nel regno dei morti, ma lei fa anche il percorso inverso, cioè conduce dalla morte alla vita e sin dalla nascita illumina la strada nell’oscurità, dunque rappresenta anche il coraggio di avventurarci dove non conosciamo la strada, il coraggio di andare oltre i nostri limiti. Ecate, quindi, è il collegamento tra il mondo dei vivi e quello dei morti, m che unisce tenebre e luce. La sua funzione è di guida,, illuminazione e libertà. In tal senso, è simile a Virgilio: accompagnatrice mpagnatrice saggia, ella ha la funzione di indicare le vie dei regni inferi, di illuminarle, lasciando a chi viene da ella accompagnato il suo percorso. Ecate è anche esperta nelle arti della divinazione.. Ella dona agli umani, sogni e visioni che, se interpretati rpretati saggiamente, portano a grande chiarezza. Da qualche millennio, però, questi sogni o visioni sono disturbati da entità extradimensionali negative. Quindi i simboli legati a Ecate sono le torce: le torce di Ecate, oltre ad accendere cendere la scintilla scintil della
vita,
illumina illuminano
le
anime nel loro passaggio pa dalla
luce
all’oscurità. La
coppia Apollo–Ecate Ecate presente in molti luoghi oracolari, (come nell’antro della Sibilla Cumana) ci parla di due volti della “luce di saggezza”: quella apollinea della luce diurna e quella interiore di Ecate notturna. Ma tra le tante visite effettuate nelle chiese analizzando opere, simboli e quant’altro c’era, ho trovato le torce di Ecate riportate rovesciate. Quindi simbolicamente spente. Questo mi ha fatto 97
ricordare la parte di un lungo e strano sogno fatto parecchi anni prima dove in pratica mi veniva mostrato che il Livello dove siamo come umanità era buio. Chiesa del Duomo – Albano Laziale
Altri simboli legati ad Ecate sono il coltello, coltello con cui lei recide il cordone ombelicale dell’infante, dell’infa ma che è metaforicamente anche associato al ruolo di compagna della morte, dove lei stessa sa taglia i legami fra il corpo fisico e l’anima; la Chiave, in quanto Ecate è la chiave stessa che conosciuto
porta a
dal regno “del quello
dello
sconosciuto” o”, ed è sempre Ecate che può scegliere chi può averne accesso; la Ruota: negli Oracoli Caldei (fine del II secolo d.C. da Giuliano il Teurgo), editi ad Alessandria
(facendo
riferimento
al
babilonese) associata
la al
sapere Dea
era
simbolo
noto
come ruota di Ecate, che con forme serpentine disegnano una figura labirintica a tre direzioni (vita, morte e morte, rinascita, rinnovamento e altri dei suoi significati sono racchiusi in questo antico simbolo di cui ci hanno detto molti cerchi chi nel grano!); grano! a Ecate è associata anche la trottola. La trottola è una sfera dorata costruita attorno a uno zaffiro e fatta girare tramite una 98
cinghia di cuoio, con sopra dei caratteri incisi. Facendola girare si operavano le invocazioni. Gli animali legati ad Ecate naturalmente sono: il serpente, animale che emerge dal
mondo
associato
ctonio, alla
rigenerazione e al rinnovame rinnovamento per il suo cambiare pelle e associato all'idea del labirinto; i cani, di
cui
Ecate
veniva
considerata la
protettrice (il cane antica guida per i morti, è simbolo dell’ Oltretomba); il cavallo, che ritrae la forza e la vitalità (e come cavallo, ma anche mostrandosi nel fiore a cui è più legata, il papavero, sono stati modi in cui “è venuta a trovarmi”); sono associati a Lei anche la colomba, il gatto nero, il leone e la civetta, che era spesso una sua messaggera (altri “modi in cui è venuta a trovarmi”). 132
I simboli di Ecate anziana
, a cui sono legati il pioppo nero e il salice, li ritroviamo
nella nostra Befana. Infatti, nella ella tradizione la scopa è fatta ancor oggi con legacci di vimine in onore della dea Ecate. Nel Nord Europa il legame del salice con le streghe è così stretto to che la parola witch (strega) deriva dallo stesso nome che anticamente designava il salice, wicker, da cui deriva anche il vimine133. Ecate veniva associata anche ai cicli lunari così come c avveniva con altre divinità 132 133
https://www.ilcerchiodellaluna.it/central_Dee_Ecate.htm https://www.asciacatascia.it/2018/12/17/gli-animali-di-ecate-la-dea dea-dal-triplice-volto/
99
femminili. Nell’Alessandria tolemaica, in ultima analisi essa ottenne le (limitate) connotazioni di dea della stregoneria e il suo ruolo di “Regina degli Spettri”. In queste vesti fu poi trasmessa alla cultura post-rinascimentale. Oggi viene spesso limitatamente vista solo come una dea delle arti magiche e della stregoneria. Esiodo, nella sua Teogonia, dedica ad Ecate quest’inno: “Celebro Ecate trivia, amabile protettrice delle strade, terrestre e marina e celeste, dal manto color croco, sepolcrale, baccheggiante con le anime dei morti, figlia di Crio, amante della solitudine
superba
dei
cervi,
notturna protettrice dei cani, regina invincibile, annunciata dal ruggito delle belve, domatrice di tori, imbattibile
senza
cintura,signora
che custodisce le chiavi del cosmo, frequentatrice dei monti, guida, ninfa, nutrice dei giovani,della fanciulla che supplica di assistere ai sacri riti, benevola verso i suoi devoti sempre con animo gioioso “che fra tutti Zeus Cronide onorò, e a lei diede illustri doni, che potere avesse sulla terra e sul mare infecondo;anche nel cielo stellato ha una sua parte d’onore e dagli Dei immortali è sommamente onorata”134.
134
https://www.ilcerchiodellaluna.it/central_Dee_Ecate.htm
100
101
Vesta Vagliando invece il culto di Vesta135,
divinità
molto
venerata nell’antica Roma, realizziamo che anche Lei era una divinità preolimpica e il suo
nome
ha
la
stes stessa
etimologia logia di quello della dea greca
Estìa136
(“focolare”
“famiglia”), che a questo punto si potrebbe ipotizzare una leggenda nata dopo. Infatti le due dee godevano di un culto simile. Oggi è impossibile per noi da credere perché abbiamo proprio perso la Via, ma a quei tempi gli dei vivevano tra gli uomini e gli si poteva anche parlare. Non
Egeria narrata che detta le leggi a Numa Pompilio
è
solo
leggenda la
storia di
Numa Pompilio che parlava alla ninfa Egeria consigliandosi137.
Sarà stato in una caverna della zona Colombe dell’Artemisio che Numa veniva a consigliarsi con Egeria? E nell’opera di prima, è il tempio di Diana e il lago di Nemi quello che è riportato alla destra di Numa?
Ed esattamente quanto detto nella preghiera del credo cattolico nella parte “attraverso attraverso lo Spirito Santo procede dal padre e dal figlio”, non è valido solo per quella divinità a cui la preghiera è rivolta ma lo è per tutte! 135
https://it.wikipedia.org/wiki/Vesta https://www.ilcerchiodellaluna.it/central_Dee_Estia.htm 137 https://www.letture.org/il-re-che-parlava-alle-ninfe-miti-e--storie-di-numa-pompilio-mario-lentano 136
102
Anche oggi, attraverso gli elementi moltiplicatasi moltipli da quella prima famiglia di divinità, quei dei sono tra noi, ma non sono più identificabili e neanche le persone che li incarnano sanno chi essi stessi personifichino in realtà. Ma non era scritto a Delfi “uomo conosci te stesso e scoprirai l’universo l’univer degli dei”? Questa, che è una verità sacrosanta che ho compreso quando ho capito che il Sapere che mi veniva man mano svelato era dentro di me e non fuori, speriamo di riuscire a chiarirne il significato andando avanti nella nostra indagine. In origine Vesta era la dea protettrice del focolare del re, poi divenne protettrice del focolare domestico, della pace, e della prosperità familiare. Era venerata dalle singole famiglie (così come i Mani, i Lari, e i Penati) ma esisteva anche un culto ufficiale ufficial di stato. Il tempio principale della dea era una piccola costruzione cos a pianta circolare nel Foro romano fatto costruire, secondo la tradizione, da Numa Pompilio. Pompilio La festività solenne di Vesta si celebrava il nove giugno. Sacerdotesse di Vesta erano lee vestali, vestali che godevano di grandissimo prestigio. Erano scelte dal pontefice massimo tra le ragazze di età compresa fra i sei e i dieci anni. Loro primo compito era di mantenere sempre acceso il fuoco sacro a Vesta nel tempio circolare: il suo estinguersi era considerato un segno di sventura e colei che si fosse resa colpevole di tale negligenza sarebbe stata gravemente punita. Le Vestali avevano l’obbligo rigoroso di vivere in castità durante il tempo del loro sacerdozio, sacerdozio che tra preparazione esercizio, rcizio, e formazione delle nuove giovani, durava trent’anni. Trascorso questo periodo potevano rientrare in famiglia e sposarsi. 103
Il fuoco sacro nel tempio di Vesta venne spento nel 391 d.C. per ordine dell’imperatore Teodosio. Nel 380 d.C., Teodosio, con l’Editto di Tessalonica, poi tra il 381 e il 392 con altri editti, proibì i culti e fece chiudere tutti i templi pagani. Vesta è riportata figlia di Saturno e di Opi, e sorella di Giove, Nettuno, Plutone, Cerere, e Giunone138, e per rimanere “in tema dei italici”, nel Parco d’Abruzzo, abbiamo,
infatti,
due
città
che
si
chiamano, appunto, Saturnia, nota per le sue acque sulfuree139, e Opi140, che
al
tempo
fu quasi
certamente fondata dandole il nome della madre di Vesta141! Opi viene riportata, infatti, anche come dea Fortuna! Non solo, a Palestrina c’è anche quello che era il Santuario della Fortuna
Primigenia142, i cui
ruderi furono poi inglobati costruzioni
Colonna e dei Barberini, che per fecero
fare e
tutto quel che dove,
erano
ovviamente al corrente di
138
https://it.wikipedia.org/wiki/Vesta https://www.tuttomaremma.com/saturniaitinerari.htm 140 https://it.wikipedia.org/wiki/Opi_(Italia) 141 https://it.wikipedia.org/wiki/Opi_(Italia) 142 https://it.wikipedia.org/wiki/Santuario_della_Fortuna_Primigenia 139
104
delle
regge
nelle dei
di quanto andiamo pian piano scoprendo e comprendendo! Forse quelle divinità incarnate sono esistite prima che ci fossero le grandi catastrofi che vedremo, e quindi esistite prima che il mondo si rovesciasse, il maschile iniziò a governare al posto del femminile, e Zeus, Baal, Jawè e i loro equivalenti prendessero il potere relegandoci nella Caverna.... o nel “mondo di mezzo”! Riflettendo
su
quanto
fece
Marduk con le parti di Tiamat (che è il Toro che diverrà poi compagno della Dea), il primo rovesciamento
delle
Forze
potrebbe essere raffigurato in quei quattro frati riportati sotto la dea Kamadhenu (probabilmente la Core del mito greco) il cui compito è “tenere acceso” un sole che non è un vero sole! Ordine Cosmico che potrebbe essere stato sconvolto come emblematicamente narrato dal monaco Pantaleone nel mosaico di Otranto - da due immense catastrofi celesti che si rifletterono sulla Terra. La prima grande catastrofe potrebbe essere quella narrata nel mito della Battaglia Celeste, la seconda catastrofe potrebbe essere quella narrata attraverso il mito di Fetonte143, il più
143
http://mitologiagreca.blogspot.com/2007/07/fetonte.html
105
giovane dei figli di Helios144, che secondo Esiodo si levò sul carro paterno nel cielo da dove, per paura o perché fulminato da Zeus, precipitò e cadde nell’Eridano (il Po!).
144
http://maverick63.altervista.org/index.php/personaggi/helios
106
107
I dischi genetici ritrovati in Colombia Colombi Che almeno una terrestre società evoluta sia esistita prima dell’attuale, questa sia arrivata
a
conoscere
i
misteri nascosti
più della
genetica, magari poi usato in modo sbagliato
quel
sapere, potrebbe forse provarlo l'artefatto più misterioso al mondo: un disco con entrambi le parti coperte da immagini dello sviluppo fetale etale intrauterino in tutte in tutte le fasi ritrovato in Colombia145, composto di un materiale a noi sconosciuto ma, diversamente da come qualche ricercatore ipotizza, gli extraterrestri non hanno nulla a che vedere. Come facilmente non hanno a che vedere
con
i
velivoli impressi sulla
discussa
architrave146 riutilizzata nel tempio egizio di Path147. (Gli extraterrestri sono quelle Entità positive e negative con cui condividiamo questo livello di esistenza. Non li vediamo poiché vibrano in modo diverso dall nostro, ma possono prendere anche forma, non solo umana, nella nostra dimensione. one. Ne ho avuto prova personalmente.. Nelle favole vengono rappresentati come orchi, streghe, fate, satiri bugiardi e quant’altro, dalle religioni sono invece spiegati come angeli li e demoni. Sembra che inn Egitto, l'elite degli Shemsu Hor, gli antichi successori di Horus148, cercarono di 145
http://risvegliodiunadea.altervista.org/?p=11712 https://misterorisolto.wordpress.com/2012/08/08/i-geroglifici geroglifici-di-abydos-2/ 147 https://it.wikipedia.org/wiki/Ptah 148 https://storia-controstoria.org/antiche-culture/manetone-liste liste-re/ 146
108
perpetuare e salvaguardare lo Zep Tepi149, che riguardava forse l'eredità spirituale di Atlantide; ma l'elite degli Shemsu Hor dovrebbero essere già state persone del “Primo Tempo” dopo la prima caduta. Il papiro di Torino è l' unico u che parla degli Shemsu-Hor e spiega che erano personaggi misteriosi, riuniti in una confraternita presente già 15420 anni a fa. Erano esseri luminosi (Akhu – gli esseri delle tavole di padre Crespi?) provvisti di qualità e poteri sovrumani, e dimorarono nelle due città di Pe P (Buto dove Horus fu cresciuto) e Nekhen 150 (Hierakopolis ). Dai documenti desecretati dalla NASA, sembra che l’apparizione di quegli esseri luminosi si stia ripetendo già da un po’151, che siano quelli scambiati per alieni?)
Potrebbe quindi essere
per
le
sperimentazioni genetiche umane e della natura portate a termine da quell’evoluta società precedentemente esistita che generò quella prima immane catastrofe cosmica e terrestre e fece vibrazionalmente cadere le genti che si erano salvate dalla grande catastrofe in un Reame più basso (evento che potrebbe essere quello narratami dal mio interiore più profondo attraverso due visioni: quella dove mi vidi come scheletro di luce cadere in uno scuro e profondo abisso, e quella dove vidi esplodere sulla Terra vulcani da tutte le parti); potrebbero essere state le sperimentazioni genetiche di quel tempo, come simboleggia il Vasari, che ruppero la Sfera Armillare spezzando l’Asse Terrestre facendo rovesciare il Pianeta come vedremo ci dice secondo me Pantaleone in una sezione del suo mosaico - di 144 gradi tutt’insieme. Potrebbero ro essere quelle sperimentazioni, velate nei miti, che causarono la prima catastrofe fe cosmica e terrestre, e i resti di quelle stelle e pianeti che ci lasciarono le penne divennero poi la cintura di asteroidi tra Marte e Giove. E chissà se fu in quella prima grande catastrofe che Urano venne coinvolto, coinvol e prima Plutone e poi Crono presero il suo posto, e il Crono che ne prese il posto è quel 149
https://immagineperduta.it/dallo-zep-tepi-ai-seguaci-horus horus-legitto-governato-dagli-dei/ https://laracroftglobal.forumfree.it/?t=64721567 151 https://notiziein.it/oltre-gli-ufo-esseri-interdimensionali-stanno stanno-visitando-la-terra-220175 150
109
Marduk,, che conosciamo anche come Baal, sconfisse Tiamat portando ando alla fine del matriarcato e usò poi la sua grande
magia
per
creare
l’illusione di questo “mondo di mezzo” con la Dea sua sposa. Quella divinità potrebbe essere la stessa che insieme al Toro e al Leone nonché all’angelo, troviamo riportata tra i quattro Evangelisti che a loro volta raffigurano i quattro punti Cardinali, e sempre lui potrebbe essere espresso
in
quel
D’Artagnan
che
romanzo
Alexandre
di
nel
Dumas si unisce in un secondo tempo a Athos, Porthos e Aramis in quanto secondo Saturno. Sempre
quella uella
prima
grande
catastrofe
che
scaraventò
gi giù
l’umanità di sette Piani-Reami, potrebbe
aver
portato sulla terra e “dato consistenza” a quelle divinità Guardiane (i Sorveglianti) il cui racconto troviamo narrato nell’Enuma Elish e, e a causa della densità della vibrazione venutasi a creare con la caduta, i Sorveglianti, quelli riportati nella Bibbia come Elohim, che comunque omunque vivevano la stessa illusione delle genti cadute in quel 110
Livello/Reame, poterono in qualche modo interagire con i terrestri, tant’è che la seconda catastrofe, che conosciamo come Diluvio Universale, è quasi certo fu generata da loro. Quegli Elohim sono certamente gli stessi che nella Bibbia
troviamo
riportati
come
Enlil152,
l’Altissimo e Signore degli ed Enki153, il dio delle acque del sotto che creò a sua volta gli Apkallu154, esseri metà aquile
e
metà pesci per insegnare agli uomini i Me155, ovvero le arti, i mestieri, il codice morale ed in generale i principi della civiltà. “Talenti”, come sembra ricordarci Marco Bigio nell’opera
dedicata alle Parche, era
incarico di queste ultime concedere o meno ai terrestri! Comunque nozioni che
i
mortali
con la caduta e la
creazione della nuova realtà non conoscevano o avevano dimenticato. Questo fa anche intuire che gli uomini di quella precedente evoluta società esistita la cosa più importante te non l’avevano ancora capita: non no avevano ancora imparato che il DNA, che è il modo attraverso il quale l’Intelligenza Superiore si manifesta nella creazione non si tocca! 152 153
154 155
http://altragenesi.blogspot.com/2015/06/il-dio-enlil-la-seconda-divinita divinita-piu.html https://www.bibliotecapleyades.net/sumer_anunnaki/esp_sumer_annunaki67.htm
https://it.wikipedia.org/wiki/Nungalpiriggal https://it.wikipedia.org/wiki/Me_(mitologia)
111
Prima di quelle grandi catastrofi - dove come dimostrano i fossili nelle pietre il mare prese il posto delle montagne e viceversa - come intendeva dirci Dante nel primo Canto del Purgatorio, dall’Equatore si
poteva
vedere
la
Croce
del
Sud156,
che
probabilmente indicava la Via: I'mi volsi a man destra, e puosi mente a l'altro polo, e vidi quattro stelle non viste mai fuor ch'a la prima gente. Goder pareva 'l ciel di lor fiammelle: oh settentrional vedovo sito, poi che privato se’di mirar quelle!
E ‘l duca mio:
“Figliol,che là su guarde?”. E io a lui: “A quelle tre facelle diche di 'l polo di qua
tutto quanto
arde». Ond'elli a me: «Le quattro chiare stelle che vedevi staman, son di là basse, e queste son salite 157
ov'eran quelle
.
Le tre facelle che stanno di qua dove tutto arde (l’inferno) a cui Dante si riferisce,, sono le stelle di Capella che fanno parte della Costellazione dell’Auriga, che a seguito della catastrofe dove la Terra si rovesciò, prese il posto della Croce del Sud che le seconde genti non videro più. Anche da qui secondo me si evidenzia il rovesciamento della crosta terrestre che vi fu, di cui, come vedremo, ci narra anche il monaco Pantaleone nel mosaico. Della croce del Sud - insieme alla nuova inversione - ci voleva probabilmente dire il cerchio nel grano riportato con quella che sembra
156
157
https://www.projectpluto.com/pluto/cross/ItWanderingCross.htm
http://astro.bonavoglia.eu/stelle/dante4stelle.html
112
una “M” ripetuta quattro voltee (i quattro Punti Cardinali?) - “M” che potrebbe riguardare la “M”” di Marduk, motiverebbe la “M” “ Maia, quella di Miryam nonché quella di Maria 158, suggerendo che a breve la l Croce del Sud tornerà nell’originario suo posto. Naturalmente non sarà la Costellazione a spostarsi ma, come sembrano suggerire altri cerchi nel grano, essendo arrivato il momento del Passaggio, quindi anche dell’esame, a seguito di un qualcosa, l’impatto di un asteroide come vidi in una visione per esempio, come probabilmente fu in passato, se non capiremo in fretta e prontamente faremo ciò che va fatto, potrebbe essere la nostra terra a ruotare di nuovo. (Le tre stelle della Croce del Sud, spiegherebbero le tre croci erette sul Golgota dove ci viene narrato fu crocifisso Gesù esù insieme ai due ladroni, e forse una mia visione che riguarda tre croci con tre specchi, dove in quella centrale appariva e scompariva il viso di un uomo barbuto.)
Alla Croce del Sud potrebbero essersi ispirati anche i Templari per il loro Simbolo, come pure Colombo per la croce roce sulle vele delle sue caravelle.
Se l’interpretazione fosse se giusta, sarebbe un fatto che andandosi a sommare al battito d’ala (frollamento nell’ oceano di latte159, o delle acque cosmiche come vidi) della Terra quando sta per fermarsi e/o invertire l’”assetto”, farebbe essere il tutto più violento e devastante. Meccanica celeste controllata dalla Grande Madre che gli Egizi e gli Indù conoscevano, ma che conoscevano anche i nostri Antichi Avi. Quell’ancestrale conoscenza rimasta dentro di noi continuiamo ad esprimerla 158
https://it.wikipedia.org/wiki/Mem_(lettera) http://www.acerbochannel.it/wordpress/pofse2015/4/?p=113
159
113
inconsapevolmente attraverso giochi arcaici!
Conoscenza che Pantaleone, nella parte del mosaico dedicata alla cosmogonia dimostra di conoscere; come dimostra la foto del reperto riportato era conosciuta dalle genti Cnosso;
come
la
conoscevano
quelle
persone che si salvarono dalla catastrofe e fecero i graffiti sulla pietra per metterci in guardia!
Un evento, come forse
volev voleva
metterci ci in guardia ill cerchio
nel
grano del
2001
con
la farfalla e
quello del 2013 con quella clessidra con la sabbia al suo interno quasi tutta passata, quindi con il 114
tempo per capire e correggerci quasi finito, che potrebbe verificarsi tra poco, pochissimo tempo! La Croce del Sud era a sua volta legata alle quattro Stelle Regali che erano per gli antichi Persiani (3000 a.. C.) i punti che dividevano in quattro parti il percorso annuale del Sole intorno alla Terra e i guardiani ardiani dei Solstizi e degli Equinozi160. Queste stelle erano Fomalhaut (alfa del Pesce Australe), Regolo (alfa del Leone), Aldebaran (alfa del Toro), e Antares (alfa dello Scorpione). Oggi Fomalhaut appartiene alla costellazione del Pesce Australe e non rientra in una zona interessata da una costellazione zodiacale, ma anticamente faceva parte dell'Acquario161 ed era la bocca del pesce intento a bere l'acqua versata dalla brocca dell'Acquario. Quando in cielo vi fu la “Battaglia dei Pianeti”162 e sulla Terra la prima grande catastrofe evidentemente anche Fomalhaut fu colpita co se non è più al suo posto! Con il pesce che simboleggia la terra disegnato prima in orizzontale e poi in verticale, poi riportando di nuovo quel pesce in verticale con una gamba umana in bocca, e riportando in un'altra parte del mosaico il Pavone nero che simboleggia la grande madre adirata sempre con la gamba umana rovesciata, il monaco intendeva facilmente suggerire di quanti gradi ruotò la Terra a seguito di quella prima grande catastrofe cosmica e terrestre e della tanta gente morta mo in quell’immensa catastrofe.
160
https://osservatoriogalilei.com/2019/04/26/le-quattro-stelle stelle-regali/ https://it.wikipedia.org/wiki/Pesce_Australe 162 http://civiltaantcheantichimisteri.blogspot.com/2015/01/enuma http://civiltaantcheantichimisteri.blogspot.com/2015/01/enuma-elis-il-poema-della-creazione.html 161
115
L’Arcano 21 L’ultimo arcano dei Tarocchi, il Mondo, è contrassegnato dal numero 21; la carta che lo rappresenta raffigura una donna nuda al centro di una corona a forma di mandorla; man intorno ad essa, esternamente, stanno i simboli di un uomo, un’aquila, un leone e un toro; gli stessi simboli, che come i quattro frati riportati sotto la dea Kamadhenu e i quattro evangelisti cattolici, simboleggiano i quattro punti Cardinali del Cosmo. C La figura al centro della carta, i cui genitali sono coperti perché è un androgino, richiama l’androgino in maestà. Androgina era Ecate, e ritroviamo troviamo anche la basca Signora Mari163, il cui altro nome è Maia, a cui è attribuito un marito: il Genio Maju, Maju anche chiamato Sugar o Sugoi, e onorato come serpente maschile. Come
altre
manifestazioni zoomorfe maschili che le vengono attribuite e di cui Mari si avvaleva per fecondare e rigenerare le forze della Natura, il Genio non è che Acquerello di Nostradamus
della Dea stessa perché
una trasposizione al maschile nel
femminile e nel maschile,
com’era giustamente tamente considerata prima che il femminino venisse separato dal maschile, Lei è il capo dei Geni e i Geni stessi in quanto E’ il Tutto. Quello basco non è altri che una versione diversa dei miti legati alla 163
http://www.arcadia93.org/mari.html
116
primordiale dea madre di cui scrive anche l’archeologa Maria Gimbutas164 nei suoi testi, che
a
sua
Michelangelo,
volta, si
come
ci
conferma
ricollega
al
mito
di
Euriome,, ad Ecate e al serpente, e ad altre dee posteriori che sono la donna e anche il Serpente. Quella Grande Madre è la cretese dea dei serpenti, è l’egiziana dea Cobra Uadjet anche detta Uto, è la Ganga indù, è forse anche la dea maya Ixchel, che è sempre la Mertseger165 egizia.
Dea che anche Lei, in un modo particolare davvero, è stata tra le prime divinità arcaiche “a venirmi a trovare”insieme insieme a un Falco166 mentre meditavo, e “venne” poi anche come Occhio167, ma femminile! Questo probabilmente perché la Razza dei Serpenti è la più antica che abitò la Terra! Terra Un fatto conosciuto dalle alte gerarchie cattoliche e dalla
Tentata ricostruzione
nobiltà, ma la sala Nervi168, la sala delle udienze del papa, rappresentando quel gigantesco serpente, rappresenta la Dea o chi altro rappresenta? Cercheremo di capirlo man mano andando avanti nelle nostre analisi … ma quello che andiamo scoprendo è evidente che loro lo conoscono bene ma non lo rivelano. PERCHE’? 164
http://www.universitadelledonne.it/marija_gimbutas.htm https://it.wikipedia.org/wiki/Mertseger 166 https://www.cavernacosmica.com/simbologia-del-falco/ 167 http://soscollemaggio.com/it/locchio-di-horus-dio-uomo-uomo-dio.html dio.html 168 https://www.sanpietrobeb.com/it/guida-aula-paolo-vi-sala-udienze--papali/ 165
117
In entrambe le opere che si andranno add esaminare, insieme alla Grande Madre, alla dea che i miti riportano portano come sua figlia Core, C Pantaleone e Michelangelo, oltre svelare segreti legati a quella primordiale Razza, raccontano anche dei tempi finali dell’Era e del Ciclo che stiamo vivendo che porteranno al cambio di vibrazione. Evolutiva se capiremo e ci sveglieremo, veglieremo, regressiva se questo non avverrà. L’esito delle ricerche farà comprendere perché dobbiamo temere questi tempi finali, finali e la ragione per cui intendevano metterci in guardia sia Pantaleone che Michelangelo. Forse per il bene di tutti, terribili segreti tenuti nascosti dai primi capi Templari, da chi al tempo ne venne a conoscenza, e da tutti i papi che si sono susseguiti. Segreti che però - come sembra suggerire anche l’immagine del mosaico con la donna sansone che apre la bocca al leone - è giunta l’ora di rivelare. Al rivelarli è legata, secondo me, per più ragioni, la salvezza dell’umanità oltre a quella del nostro Pianeta. Pianeta Il racconto contenuto nel quasi millenario mosaico che è nella chiesa dedicata alla Madonna dell’Assunta ad Otranto, attraverso traverso il particolare bestiario composto da animali inventati dal monaco che l’ha costruito narra, criptato, il terribile segreto che probabilmente i Crociati scoprirono nel 1099 sotto al tempio di Salomone:: la ragione per cui siamo decaduti da dei che eravamo e delle grandi catastrofi del passato. 118
Anche se il mosaico di Otranto è stato realizzato prima del Giudizio Universale di Michelangelo, quest’ultimo verrà esaminato per primo in quanto più semplice da comprendere poiché l’artista inserisce persone e non criptici animali come invece fa il monaco Pantaleone nella sua opera.
119
L’eden di Michelangelo e la lunetta di Giuseppe e Giacobbe Molti ricercatori si sono chiesti perché nell’Eden dipinto nella volta della Sistina l’artista avesse fatto femmina il Serpente e invece del noto
melo
avesse
dipinto il fico. Pianta
usata
anche
da
Pantaleone nel mosaico per appoggiare la storia che racconta
dell’umanità.
Egli
però,
diversamente da Michelangelo che fa cacciare Adamo ed Eva dall’angelo, raffigura Adamo ed Eva non cacciati ma accompagnati fuori. Oltre il fico invece del melo e il serpente donna, Michelangelo inserisce un altro enigmatico elemento nell’eden: tra il Serpente Eva e Adamo mette il tronco di un albero reciso da cui nasce un altro ramo, che a sua volta spezzato, forma un altro ramo che c si divide poi ancora in due. Cosa intendeva rivelare l’artista con quel tronco d’albero reciso più volte? Attraverso i rami spezzati di quel tronco, tronco che evidentemente identemente simboleggia l’originale Albero della Vita quindi il DNA - cioè il modo attraverso il quale l’Intelligenza Superiore si manifesta nella Creazione Michelangelo ci voleva dire del nostro DNA spezzato più volte a causa delle sperimentazioni genetiche genet 120
avvenute in un lontano passato. Sperimentazioni genetiche che generarono almeno due grandissime catastrofi: probabilmente quella che i miti riportano come i guai fatti tra gli Astri e sulla Terra da Fetonte169 (colui che risplende) col carro del sole del padre Helios, e quella arrivata a noi come diluvio universale. Quello arrivato a noi come diluvio universale, che la Bibbia riporta causato dalle tante piogge, piogge Pantaleone, nel mosaico, ci dice avvenne dopo che gli Elohim misero fuori dall’eden Adamo ed Eva. Diluvio - come Platone scrisse nel Timeo riportando quanto detto da Solone che l’aveva appreso in Egitto da un sacerdote - che potrebbe essere stato invece prodotto dal grande Tsunami causato dall’asteroide che colpì Atlantide facendola affondare, come riporta il mito, in un giorno e una notte170. (Una Zolla terrestre che lentamente affondava perché precedentemente colpita da un asteroide, è un fatto mostratomi dal mio interiore più profondo, ma non avendo queste narrazioni del conscio profondo le date, e, non saprei dire se il fatto riguardava il passato o il futuro… futuro ma cos’è il futuro, finché vivremo in quest’inferno, se non il ripetersi in modo diverso del passato?)
Riguardo il Serpente che aiuta Eva, si è già visto qual è l’identità del Serpente delle origini attraverso il miro di Euriome quella dea dipinta col serpente da Nostradamus, e abbiamo pure valutato, attraverso il mito, che il serpente sempre lei E’, quindi, l’ipotesi che viene da fare su quella figura, è che l’artista il serpente lo fa femmina per raffigurare la ctonia Grande Madre primordiale, e l’artista potrebbe non aver usato la quercia ma il fico come Pantaleone per appoggiare la sua storia in quanto il fico è legato alla prima e più antica Grande Madre (infatti Maria è riportata con la quercia o col melograno, mai con il fico). Riguardo il fico dipinto dall’artista, nella ella tradizione antica il Fico ruminalis, parola che deriva dal latino ruma,, ovvero mammella, era albero e frutto sacro, emblema della vita, della luce, della forza e della conoscenza, rivestiva un significato di immortalità e di abbondanza e come tale era legato alla fecondità. Nell’antica 169 170
https://it.wikipedia.org/wiki/Fetonte https://it.wikipedia.org/wiki/Atlantide
121
Grecia, era l’albero sacro ad Athena, dea della saggezza, e a Dioniso, dio del vino. Sembra che sotto quest’albero Siddhartha, noto no in seguito come Buddha, raggiunse l’illuminazione e sotto un Fico sarebbero nati il dio Vishnu e Romolo e Remo171. Le genti del medioevo erano ancora a conoscenza di d questa visione simbolica del fico, ico, fu solo nei secoli successivi al XIV, quando quand la Bibbia, grazie all’invenzione della stampa di Gutenberg iniziò a diffondersi, essendo il latino pomum tradotto dalla versionee latina del Vecchio Testamento come mela, che indica comunque un frutto generico o forse indicava altro (per esempio la Conoscenza C del Bene e del Male172, e a sua volta fa pensare alla nota “mela avvelenata” di Biancaneve, che rappresenta la Terra, a sua volta “avvelenata” dalle sperimentazioni genetiche che causarono la seconda caduta) la parola latina potrebbe aver generato il malinteso e portato alla convinzione che il frutto proibito fosse proprio una mela. Un’altra
scena
di
Michelangelo che ha attratto in particolar modo
la
attenzione,
mia è
la
lunetta dipinta nel 1508 nella volta della Sistina
dedicata
a
Giacobbe e Giuseppe dove
l’artista
raffigura Giuseppe che tiene in braccio un bambino che con la mano sembra prendere del pane dalla sorella maggiore: quella bambina col sesso bene in vista è la stessa arrivata a noi col nome di Maria,, mentre il bambino in braccio a Giuseppe è Stefano, quello Stefano, come ci confermerà poi l’artista nel giudizio universale raffigurandolo sulla croce con la nota fascia nei capelli, capelli che incarnava di nuovo Dioniso. La donna davanti alla quale Maria viene riportata,, è Anna, madre ma di entrambi! 171 172
http://www.associazionearcheosoficaroma.it/roma-segreta segreta-all-ombra-del-fico-ruminale/ https://isimbolinellacomunicazione.wordpress.com/2013/02/21/la-mela/ https://isimbolinellacomunicazione.wordpress.com/2013/02/21/la
122
I tanti libri letti, le tante ricerche fatte,, ma soprattutto il solido su cui posso riflettere perché questo tempo che stiamo vivendo in modo diverso è una ripetizione di 2000 anni fa, portano a pensare che quella figura a cui fu dato poi il nome Gesù - che nel Concilio di Nicea tenutosi nel 325, si discuteva ancora se fosse stato uomo o dio173 - perché non potuta individuare quando un secolo dopo si scrissero i vari vangeli, sia stato in realtà Stefano (re o incoronato) che è quello stesso Stefano (che era anche Dioniso) cui furono dedicati numerosi templi rotondi, una delle
sette
porte
che
permettono
l’accesso alla città di Gerusalemme, che i cattolici ricordano come primo martire cristiano, e dal 1947, dalle alte gerarchie cattoliche, fu ufficialmente solennizzato il 26 dicembre. Per indicare da chi discendesse Anna, come aveva fatto Pantaleone nel mosaico con
la
Regina
di
Saba quattro secoli prima facendole un piede caprino, Michelangelo
riporta
Anna con una sola scarpa! scarpa
Perché lo fa? Lo fa perché evidentemente conosceva che, dopo la seconda catastrofe, per dare forse un'altra possibilità di imparare ciò che evidentemente i terrestri non avevano ancora capito, l’Intelligenza Superiore, creò l’illusione ione di un altro sole e un'altra terra; la creazione del nuovo Sole e della nuova Terra potrebbe essere quella riportata nel mito di Apollo e Diana nati da Latona e Zeus! Figure che potrebbero essere le stesse Bilqis (la regina di Saba che personificava la nuova terra) e Shams, il sole, che il mito narra
173
https://opusdei.org/it-it/article/tema-8-gesu-cristo-dio-e-uomo uomo-vero/
123
nacquero dall’unione della loro madre con un Jinn (un Genio) che l’aveva salvata174. Leggende
islamiche
riportano,
infatti, la regina di Saba (lo Yemen?) come sorella di Shams, il Sole, entrambi figli di alHadhad, un Jin.. Un’entità soprannaturale che aveva salvato la madre. La seconda catastrofe riportò evidentemente l’umanità indietro dei due Livelli/Reami appena risaliti portando a nove i Reami da risalire. E’ probabilmente legata a questa ragione la simbologia del numero nove. Nove è infatti il numero dei gradini nella scala della “Dama Alchemica” presente nella cattedrale gotica di Notre Dame de Paris175, e nove sono “gli anelli” nel corpo della libellula nel cerchio nel grano le cui ali esprimono, secondo me,
lo
stesso
significato del cerchio nel grano con la farfalla già riportato!
“Anelli”
dovrebbero
raffigurare
nove Reami finalmente risaliti, mentre
le
che i ali
potrebbero stare a simboleggiare il basculante basculan movimento terrestre!
174 175
https://it.wikipedia.org/wiki/Regina_di_Saba https://giuseppemerlino.wordpress.com/2016/01/31/la-dama dama-alchemica-in-notre-dame-de-paris/
124
Con la nascita di Makeda e Shams iniziava probabilmente un nuovo percorso di crescita per l’umanità, e il percorso di una nuova Anima inizia sempre dal “basso”. Quindi
dal
nero.
Ecco
forse
spiegato anche perché viene data molta importanza alle Madonne nere.
D’altronde,
che
tra
le
numerose ipotesi, ci sia quella che l’umanità si sia evoluta da semidei considerati
mostri,
sembra
suggerirlo il mito di Echidna176, nonché il soffitto del palazzo dei Penitenzieri di Roma dipinto dal Pinturicchio nel 1490177.
Pinturicchio (1452 ca.-1513) -, stemma del Cardinale Francesco Piccolomini affresco - 1502-1507 176 177
https://it.wikipedia.org/wiki/Echidna_(mitologia) https://it.wikipedia.org/wiki/Soffitto_dei_Semidei
125
Naturalmente quando si parla di “soprannaturale soprannaturale” ci si riferisce a cose che avvengono ad altri livelli di esistenza; livelli di esistenza che fanno comunque sempre parte dell’uomo dell ma appartenenti alla sua sfera divina. Ho potuto comprenderlo per le esperienze paranormali e mistiche vissute che mi hanno permesso di capire molte cose e di altre, altre purtroppo, di formulare solo ipotesi. Il termine jinn, spesso tradotto come genio o, arbitrariamente, come goblin o folletto, indica – nella religione preislamica e in quella musulmana – un’entità soprannaturale, intermedia tra il mondo angelico e l’umanità, manità, avente per lo più carattere maligno, anche se in certi casi può mostrarsi in maniera del tutto benevola e protettiva. L'etimo della parola è stato a lungo discusso. Alcuni studiosi fanno derivare il jinn dal Genius della mitologia romana, e altri dalla d radice aramaica col significato di 'nascondersi', 'occultarsi'. È da notare, inoltre, come il termine stesso si avvicini foneticamente a Gehenna, che è il luogo immaginato dell’Ebraismo ove le anime cattive sarebbero state purificate. https://it.wikipedia.org/wiki/Jinn
Se dubitavamo sull’identità di Anna inserita nella lunetta di Giuseppe e Giacobbe, trent’anni dopo - mettendole vicino
Maria
col
suo
sposo,
e
riportandole vicino pure suo figlio (Stefano) simboleggiando il noto bacio di Giuda - Michelangelo dipinge di nuovo Anna nel Giudizio Universale! La veste con l’abito bianco - colore indossato
da
Ecate
nella
sua
manifestazione celeste - come pure bianca fa la kefia che le mette in testa. L’artista le lascia entrambi i seni scoperti perché, prima che tutto si rovesciasse, Ecate era la sola a decretare sui Tre mondi. Infatti, le sue discendenti, o le dee del mondo parallelo,, rappresentando la Core rapita vengono sempre riportate con un solo seno scoperto in quanto decretano insieme alla divinità contrapposta. L’artista,
ritraendola
con
quelle
caratteristiche, significa che con Anna che incarnava la divinità che aveva incarnato inc anche Ecate, cioè il Femminino Sacro, duemila anni fa avrebbe dovuto riprendere il 126
suo posto. Ma Anna non fu riconosciuta come d’altronde non lo fu l’intera sua famiglia, e tutto, in modo simile ma diverso, si è dovuto ripetere, si sta ripetendo. Anna sulla terra personificava Colei che era stata anche Ecate (la Sorgente e la prima e l’ultima prima del nuovo passaggio), Maria personificava invece sia Venere (probabile primo Pianeta creato e nostro Pianeta di provenienza) che Madre Terra, ed era quindi la Core che nel mito viene riportato rapita da Ade, nonché la precedente Iside egizia. Le due donne dovevano aiutare a l’umanità a passare quindi ad elevarsi a un livello superiore, mentre Stefano, che è il bambino in braccio a Giuseppe, come vedremo, incarnava più divinità. Ormai oltre duemila anni fa, se loro fossero stati riconosciuti, col rilascio di Maria/Core da parte di Ade, avremmo potuto quindi uscire dall’inferno dov’eravamo stati gettati e ancora siamo e tutto si sarebbe dovuto sistemare, ma come vedremo man mano andando avanti nella nostra difficile indagine, le cose non andarono per il verso giusto. Altra indicazione che Michelangelo fornisce nella lunetta della Sistina dipinta nel 1508, è che invece dei dodici che formarono formar le dodici tribù di Israele come tramandato nella Bibbia,, dipinge un solo figlio a Giacobbe! Che Giacobbe (riportato anche da Pantaleone aleone nel suo mosaico, vedremo poi con quali caratteristiche e perché), ebbe dodici figli come narrato nella Bibbia178 potrebbe quindi essere un “accomodamento storico” per legarlo alle dodici Costellazioni dello Zodiaco di cui lui era ritenuto personificazione del Sole, cioè del Centro del nostro mondo. La rivelazione di Michelangelo nella lunetta accende altre domande come quella se il Giuseppe179 che la Bibbia riporta interpretò i sogni del faraone acquistandone la fiducia potrebbe essere stato tato il solo figlio di Giacobbe oppure se questi potesse aver 178 179
https://www.biblegateway.com/passage/?search=Genesi%2034-36&version=CEI 36&version=CEI http://www.conmaria.it/Bibbia_illustrata/01genesi/Genesi_Giuseppe.htm
127
avuto una sorella: Dina180. Che è riportata essere figlia di un'altra moglie di d Giacobbe. Dina, donna violentata, quindi offesa nel corpo e nell’anima, da Gn 34,26, quando viene riportata alla casa paterna, dagli ebrei viene fatta scomparire dalle Sacre Scritture. Secondo Robert Graves181, all'interno del racconto biblico è intelligibile un'altra versione del mito, probabilmente più antica della stesura della Genesi, dove Dina è gemella di Dan, primogenito di Bila, l'ancella che Rachele, supposta sterile, diede a Giacobbe perr concepire figli al posto suo. Un altro fatto che emerge riflettendo sulla storia di Ismaele e quella di Dina e Dan, è l’importanza dei figli delle ancelle degli ebrei. Quello che è certo è che poi, in modo diverso, quanto usato per Giacobbe riguardo i dodici figli sarà usato anche dagli ebrei passati al cristianesimo per dare credito alla storia di Gesù con l’invenzione dei dodici apostoli. E’ difficile risalire a un qualcosa avvenuto così lontano nel tempo, soprattutto quando si ha consapevolezza delle modifiche apportate nei secoli ai testi sacri o di quelli proprio fatti sparire, e dovendo ragionare perlopiù basandosi sulle prove concrete che si hanno, ma chissà che Dina non sia proprio quella Dana divenuta poi la grande Dea Madre dei Celti, Celti e se era davvero sorella di Dan come scrisse Robert Graves, i due siano sian stati un'altra incarnazione di Apollo e Diana.
Diana, dea italica, latina e romana, signora delle selve, protettrice degli animali selvatici, custode delle fonti e dei torrenti, protettrice delle donne cui assicurava parti non dolorosi e dispensatrice della sovranità - che spesso si fa corrispondere all’Artemide della mitologia greca - è identificata con Capella, la stella più luminosa della Costellazione dell’Auriga. Capella, detta “la capretta, Tolomeo la 180 181
https://it.wikipedia.org/wiki/Dina_(Bibbia) https://it.wikipedia.org/wiki/Robert_Graves
128
descrive sulla spalla sinistra dell’Auriga; secondo
Arato
di
Soli, un poeta greco del primo ellenismo, Capella
raffigura
Amaltea,
la
che
mito narra
il
capra
nutrì Zeus quando neonato fu lasciato sull'isola di Creta e fu poi posta in cielo in segno gno di gratitudine insieme ai due du capretti che partorì mentre allattava Zeus. I capretti, solitamente conosciuti con il loro nome latino
di
Haedi,
sono
rappresentati dalle vicine stelle
Eta
e
Zeta
dell'Auriga. (Di Capella, “la capretta” ci dice la favola di Heidi; Clara, l’amica di Heidi, rappresenta enta la dea Sud caduta e ferita. Gli
artisti
hanno
raffigurato Diana nei più svariati modi sopra all’Auriga, per dirci forse della
ferita
genetica fatta
in
diverso “a
poi modo anche
Diana”,
il
monaco Pantaleone, antaleone, nel mosaico, mentre sulla testa di
Abramo,
che
evidentemente
incarnava
Cernunnos del tempo, raffigura un cervo ancora 129
il
non ferito, nel quadrato del mosaico e nella parte finale del suo racconto, raffigura invece il cervo ferito dalla freccia.
Quindi, dopo quella grande catastrofe, per le persone che si salvarono le costellazioni di riferimento divennero probabilmente altre. Divennero forse prima Cefeo, che il mito riporta re d’Etiopia (quindi un re nero, nero come capiremo, suggerimento rilevante) e marito di Cassiopea; per narrarci forse della prima Costellazione risalita, il mito riporta poi Cefeo e Cassiopea genitori di Andromeda. Il mito narra poi che Andromeda sposò Perseo, l’eroe figlio di Danae e Z Zeus182, che l’aveva salvata da una mostruosa creatura marina (il biblico Leviatano). Perseo, mitico eroe greco già noto a Omero e Esiodo, secondo la leggenda183, appena nato fu gettato in mare dentro una cassa assieme alla madre Danae dal nonno Acrisio, Acr re di Argo a cui un oracolo aveva predetto sarebbe morto per mano del nipote (Argo sta per “Terra”, quindi, al tempo, Acrisio si riteneva re della terra). terra) Il mito narra che Perseo decapitò poi Medusa, Medusa e dal collo reciso da Perseo alla Gorgone uscirono l’eroe Crisaoree ("colui "colui che possiede la lancia d’oro) e il cavallo 182 183
http://www.latelanera.com/divinita-demoni-personaggi/dio personaggi/dio-demone-personaggio.asp?id=159 https://www.selinunte.net/mito_perseo_medusa.htm
130
La Gorgone con Pegaso
alato Pegaso (sorgente). Sempre ill mito narra che Perseo fosse figlio di Zeus e Danae, quella principessa di Argo figlia di Acrisio e di Euridice, che secondo Virgilio e Plinio il Vecchio arrivò nel Lazio dove fondò Ardea184; zona non on troppo lontana da dove viveva la ninfa Giuturna185, sorella di Turno186, entrambi figli di Vinilia e Dauno187 appartenenti al Popolo Latino (infatti Vinilia viene riportata anche come c moglie di Giano188); nell’antica cripta della chiesa nel cimitero di Ardea, Danae è riportata con la colonna
Danae nella cripta di Ardea con la colonna
Danae nell’opera del Cati
Danae dipinta da Michelangelo
Feci
biancaa (nella foto che feci durante quella visita
la colonna è purtroppo poco
visibile); con la colonna bianca la raffigura Pasquale Cati nella cappella Altemps di 184
https://www.romanoimpero.com/2010/07/ardea-lazio.html http://www.sunelweb.net/modules/sections/index.php?artid=890 186 https://it.wikipedia.org/wiki/Turno 187 https://it.wikipedia.org/wiki/Turno 188 https://www.romanoimpero.com/2010/05/culto-di-venilia-salacia.html salacia.html 185
131
Santa Maria in Trastevere, ed è probabilmente sempre lei che dipinge Michelangelo nel giudizio universale!
132
133
Il Giudizio Universale Nelle due lunette poste sopra il Giudizio Universale, dove Michelangelo ha inserito le Colonne Jakin e Boaz189, un po’ come ha fatto Pantaleone con la corona posta sopra al corpo del mosaico, l’artista sembra sintetizzare allegoricamente il racconto dell’opera.
Lo strano è che, nella lunetta
dove dovrebbe esserci la
Colonna
Boaz,
Michelangelo mette una
croce di legno con un uomo
di colore legato sopra.
nera
Croce che le figure dipinte sotto di lui sembrano faticare a tener dritta. A destra della croce guardando, vi è un gruppo di altre figure
con
degli
angeli con una corona di spine in mano; visto
gli
angeli
guardano da quella parte e l’uomo sulla croce non ha la nota corona di spine, si deduce che gli angeli l'abbiano portata via proprio all’uomo legato sulla croce.
189
http://www.fuocosacro.com/pagine/massoneria/le%20due%20colonne.htm
134
Gliela portano via perché quell’uomo legato sulla croce - che sostituisce la Colonna nera Boaz - legato, non crocifisso, non di carnagione chiara e i capelli biondi come solitamente lo troviamo raffigurato, non è il figlio della donna in cui ormai più di duemila anni si personificò la Regina del mondo. Non è lui quel figlio non è quindi lui IL Re dei Re. Come vedremo, dremo, comprendendo quanto l’artista e chi gli affidò l’incarico vollero tramandare attraverso il racconto criptato nell’opera, quella della crocifissione e della resurrezione fu una farsa - forse pensata e realizzata pensando di fare il bene comune perché la gente non capiva - ma non pensata e realizzata da colui arrivato a noi come figlio di Maria. Egli, anzi, da quanto sembra essere espresso dall’artista in una sezione che vedremo dell’opera, cercò di fermarla. Fu suo zio Giovanni a pensarla e realizzarlaa con la complicità delle persone che vedremo poiché Michelangelo nell’opera ce le indica. Nella
lunetta
destra
possiamo
vedere
che
l’artista
dipinge
la
Colonna bianca Jakin con persone che faticano a tener dritta, e di lato riporta la figura di uno scorpione stilizzato con due facce. Che il sopra si manifesti nel sotto e viceversa, come insegnò Ermete Trismegisto, l’abbiamo imparato e abbiamo anche capito che quanto asseriva Ermete è ripetuto nella preghiera del Padre adre Nostro cattolico nella parte come in cielo così in terra; compresa l’affermazione di Ermete, da cui si estrae che le divinità dei Pianeti e delle Stelle per giocare al Gioco della Vita si personificano nei corpi terrestri, viene da chiedersi chi rappresentasse esentasse colei arrivata a noi col nome di Maria e colui arrivato a noi col nome di Gesù. La risposta è sia nel racconto del mosaico di Pantaleone, sia nel racconto michelangiolesco. 135
Con il Cristo risorto e la donna, Michelangelo separa quelli che sono due tempi diversi: in una parte raffigura le genti esistite prima di Cristo - dove riporta pochi uomini e molte donne (l’esserci molte donne rispetto agli uomini potrebbe essere la ragione per cui nell’antichità un uomo aveva più mogli) - e l’altra parte, dove raffigura le genti esistite dopo l’”anno zero” - dove raffigura poche donne e molti uomini - fino ad arrivare al Giudizio dei tempi finali. Tempi finali che, che nella parte bassa dell’opera, per la ragione che vedremo,l’artista vedremo, dipinge diversi per ogni gruppo.
Osservando l’opera, uno dei primi personaggi che richiamò la mia attenzione facendomi chiedere quale personaggio
potesse
aver
inteso
raffigurare l’artista, è quel giovane ragazzo che sembra tirare per il braccio quell’uomo più anziano di lui, a cui Michelangelo
riporta
fascia bianca in testa per tenere i 136
la
capelli come all’uomo che dipinge sulla croce e mette come fondatore del Cristianesimo. Poi allo stesso modo mi chiesi chi fosse l’uomo più anziano che il ragazzo con la fascia bianca nei capelli tira per il braccio. Osservando sservando con più attenzione i personaggi dipinti dall’artista, le domande si sono poi moltiplicate!
Perché
Michelangelo,
a
quell’uomo con le frecce in mano e con alle spalle quelle due donne vestite con colori diversi, aveva dato la stessa fisionomia del Cristo risorto?
Quale
personaggio
stava
a
raffigurare
quell’uomo? Chi raffigurava quella donna con la mezza ruota con nove denti in mano? Perché quella donna do aveva in mano solo mezza ruota e non on una ruota
intera? E se Maria, come
tramandato era la madre di Gesù, perché Michelangelo sembrava raffigurarla più giovane del Cristo risorto? Chi poteva voler indicare quell’uomo più anziano col naso “aquilino” che Michelangelo raffigurava essere tirato per il braccio dal ragazzo? Riflettendo sulle figure, igure, raffrontandolo col concreto che avevo e con quanto mi era stato narrato attraverso il mistico e altre tre strane esperienze, nonostante mi fossero stati dati praticamente “tutti i pezzi del mosaico”, ho impiegato tempo e fatto più di qualche errore poi forse ho capito: la rappresentazione dove il ragazzo tira per il 137
braccio
quell’uomo
più
anziano intende facilmente riferire di una
vicenda
connessa alla vita di Maria e di suo fratello Stefano. La donna con l’abito verde e la kefiah
bianca
Maria,
si
raffigura
evince
da
quell’uomo col compasso di legno che la prende per il braccio raccio evidenziando che lei era la predestinata. Suo fratello, che come abbiamo visto era Stefano, è invece raffigurato in quel giovane ragazzo con la fascia bianca nei capelli che sembra cerchi di trattenere quell’uomo più anziano. Uomo anziano che da altri ricercatori è stato tato ipotizzato essere Giovanni, e il che mi trova d’accordo! Michelangelo dipingee Giovanni anziano, e fa più grande di Stefano la sorella che veste con l’abito verdino e la kefiah bianca (abbiamo ( già visto che l’artista nel 1508 aveva già rivelato nella lunetta del soffitto della Sistina che Stefano e Maria fossero fratello e sorella); l’artista concepisce quella scena perché dai documenti do messigli a disposizione dalle alte gerarchie cattoliche per realizzare l’opera, aveva quasi certamente saputoo quale età avesse Giovanni al tempo della farsa, quale grado di parentela ci fosse tra lui Maria e Stefano, chi lui rappresentasse, e aveva altresì appreso che era stato lui, Giovanni, a ideare e recitare la farsa della de crocifissione e connessa resurrezione. Giovanni era infatti uno dei fratelli di Anna, madre di Stefano Stef e Maria, quindi zio dei due, ma incarnava quello che per gli egizi era Seth! Qualcuno che arrivò a Roma dii quella frode evidentemente sapeva, tant’è che tra i ruderi del Palatino fu ritrovato un graffito con un uomo riportato con la testa d’asino crocifisso sopra190. Graffito che risalirebbe ai primi secoli s dell’era cristiana. Chi fece quel graffito è evidente sapesse, oltre della farsa di Giovanni, Gio anche che 190
https://it.wikipedia.org/wiki/Graffito_di_Alessameno
138
l’asino i Greci lo collegavano a Saturno in relazione alla “materia grezza” in trasformazione. Cosa che rivela anche Apuleio nelle Metamorfosi con l’asino d’oro191. Infatti gli Egizi, essendo stato colui che aveva ucciso il fratello Osiride, lo raffigurarono nel Panteon egizio con il corpo di serpente ma la testa d’asino192;
per
i
Caldei
Saturno era messaggero di morte193. L’asinello
che
simboleggia
viene
quindi
messo
nel
presepe
lui.
L’asino perciò raffigura il Seth che perr gli egizi era anche il serpente, è il sole nero quindi Saturno, nonché la “materia grezza”, ed è legato anche allo Scorpione; mentre il toro, anche lui messo nel presepe, potrebbe stare a raffigurare il Toro che prese il posto di Saturno. Questo spiegherebbe spiegher perché Mitra uccide il Toro, che non è una cosa negativa come potrebbe sembrare194, e potrebbe voler simboleggiare anche il cambio di Era. Cambio di Era che non è quella
del
Toro
che
muore per dar spazio alla
successiva,
ma
quella che succede alla precedente edente
dove
il
Toro sarà comunque ancora compagno della dea finché l’Ordine delle 191
https://it.wikipedia.org/wiki/Le_metamorfosi_(Apuleio) http://spazioinwind.libero.it/storieemisteridellanticoegitto/seth1.htm 193 http://www.piemonteparchi.it/cms/index.php/natura/item/72 http://www.piemonteparchi.it/cms/index.php/natura/item/72-l-asino-nel-mito-e-nel-simbolo 194 https://www.romanoimpero.com/2009/10/il-culto-di-mitra.html mitra.html 192
139
origini non sarà ristabilito. Proviamo quindi ad esaminare cosa comportò quella farsa di Giovanni e il fatto che l’atteso messia non sia stato riconosciuto dagli ebrei di duemila du anni fa. Abbiamo visto che Michelangelo raffigura Stefano tirare per il braccio Giovanni; raffigurandolo in quel modo si può ipotizzare che l’artista volesse suggerire che il ragazzo cercò di fermare suo zio Giovanni dal realizz realizzare quella farsa; sempre Stefano dopo la farsa non sia poi andato a vivere in Spagna, chissà se la ragione per cui potrebbe essere stato ucciso e ricordato poi come primo martire cristiano, cristiano è l’aver tentato di fermare quell’inganno. I personaggio riportato accovacciato dietro Il le gambe di Giovanni potrebbe voler invece raffigurare il sacerdote del tempo del Sinedrio che potrebbe aver aiutato Giovanni a realizzare la farsa. Michelangelo l’ha raffigurato vestito di rosso poiché forse era ebreo, con barba e capelli bianchi poiché evidentemente valutato geneticamente più antico e, sapendo dai documenti messigli a disposizione esserci lui dietro a tutto, dipinto nascosto dietro le gambe di Giovanni. Nell’uomo col kippa rosso tra ra le persone del gruppo, Michelangelo potrebbe aver invece raffigurato l’altro Giovanni, cioè il presbitero di cui il Vangelo riporta le lettere (indirizzate indirizzate secondo me ad Anna, non a Maria,, tantomeno alla Chiesa195) che potrebbe aver saputo della farsa di Giovanni non approvandola. Forse per 195
https://it.wikipedia.org/wiki/Seconda_lettera_di_Giovanni
140
questo l’artista dipinge ipinge il presbitero che sembra guardare Maria con occhi sconcertati. Non saprei dire sulla base di quali elementi poterono essere scritti i Vangeli, canonici e non, come non saprei dire che livello di veridicità potrebbero avere le l documentazioni ritrovate successivamente. Quello che è abbastanza certo, è che quando il Cristianesimo cominciò a sostituirsi all’antica religione pagana, per rendere religioso ciò che da secoli era consuetudine e adattare alla nuova religione il culto solare profondamente ofondamente radicato, ritenendolo il Cristo incarnato, la Chiesa moltiplicò Giovanni per due (Giovanni Evangelista e Giovanni Battista) legandolo ai solstizi196. Doppiezza probabilmente ripresa dalle due facce dell’antico Giano197 e poi forse dal Marduk babilonese, che riporta la divinità avere una doppia faccia, quattro occhi, quattro orecchie e due nasi, nato già adulto e pienamente virile. Il Marduk babilonese ha però solo due facce e non
anche
quattro
come aveva l'antico Giano romano. Non saprei neanche nche dire se al tempo potrebbero esserci stati due Giovanni, ma oltre duemila anni fa, tempo in cui si sarebbe dovuto restaurare l’Antico Ordine verso la Grande Madre e uscire da questo quest inferno, Giovanni personificava probabilmente la divinità che
nell’ant nell’antichità
veniva
scolpita
come
Laocoonte, e in altri antichi miti è probabilmente quello riportato con i suoi due figli simboleggiati come cani. Anche Leonardo da Vinci, secondo me, riporta Giovanni Giovann nell’“ultima cena”! 196 197
https://www.radioluce.it/2019/12/27/san-giovanni-evangelista evangelista-e-la-porta-del-solstizio-invernale/ http://www.fuocosacro.com/pagine/reneguenon/A%20Proposito%20dei%20due%20S.Giovanni.htm
141
Tra gli appassionati e i ricercatori catori è noto che il femmineo Giovanni di Leonardo raffigura in realtà la Maddalena; ma se così fosse e lo è, quale personaggio potrebbe essere Giovanni nell’opera di Leonardo? Secondo me nell’opera di Leonardo Giovanni è la figura da sempre creduto Pietro! Pietro A conoscenza di
quale
divinità fosse
personificata
in
Giovanni, Leonardo
da Vinci,
immaginandone il
dispotico
carattere,
gli
mise in mano il coltello forse ipotizzando che lui persuase Maria Maddalena minacciandola se non avesse collaborato alla farsa e mantenuto il silenzio. Illustrando questa miaa ipotesi a un’amica, lei mi fece notare che vicino al braccio di Giuda (la figura col sacchetto dei denari in mano) c’era il contenitore del sale rovesciato come se Giuda avesse avuto un sussulto ascoltando quanto Giovanni diceva a Maria facendo cadere il contenitore col sale, rafforzando la mia teoria. Col “versare il sale” è evidente Leonardo volesse sottolineare la “perdita di senno” da parte di Giovanni proponendo quella farsa, che poi, poi comunque, portò a termine! La valutazione viene dal fatto che, sia Michelangelo che Leonardo da Vinci, raffigurano il personaggio anziano, ma i dati concreti su cui posso riflettere mi dicono che Pietro (sempre si sia chiamato così) fosse uno dei figli di Giovanni, non poteva quindi, quando il padre fece quella farsa, essere così anziano come lo dipinge Leonardo. In quel personaggio Leonardo non rappresenta quindi Pietro ma Giovanni! Evidentemente a conoscenza che la “resurrezione” con Giovanni non vi fu e di chi 142
fosse figlio Pietro, viene narrato che lui si fece crocifiggere a testa in giù (i testi riportano questo ma dubito fortemente ciò sia mai avvenuto). Nei testi è riportato anche che Gesù consegnò le Chiavi a Pietro (o a Simone detto Pietro) e il papa, ci viene detto, rappresenta quel Pietro a cui furono affidate le Chiavi della Chiesa; ma se il messia non è stato riconosciuto non è mai potuto risorgere come non è potuta risorgere la terra e i sui abitanti,
quindi,
a
parte
capire
cosa
significhi realmente ealmente quel “risorgere”, chi rappresenta davvero il papa sulla terra? Il papa sulla terra rappresenta Baal (l’Enlil biblico), che non è che una delle facce di Marduk! Per questo l’approvazione del Baal al Colosseo198. Un fatto che potrebbe
essere
forse confermato dal “Caduceo di Ermete”, portato in cerimonie particolari e ormai quasi mai usato, e la devozione verso Baal è anche il senso di quella croce rovesciata sulla sedia di Giovanni Paolo II che a suo tempo fece tanto discutere199!
198 199
https://metropolitanmagazine.it/moloch-al-colosseo-significati-cospirazione cospirazione-riflessione/ http://www.internetica.it/neocatecumenali/croce-rovesciata.html
143
Dimostrando di conoscere il fatto che Giovanni “avesse sottratto” la croce a colui che chiameranno poi Gesù, molti artisti hanno raffigurato Gesù e Giovanni insieme; la differenza della croce in mano a Giovanni da quella
messa in mano a Gesù, come probabilmente babilmente intendeva dirci il Guercino, dipingendo endo nel globo terrestre
retto da Atlante proprio
sopra testa del Titano lo Scorpione e poi la Bilancia che forma una
“T”
rovesciata, (che simboleggia anche la pesa delle anime quindi il Giudizio) sta nel fatto che la Terra, essendosi capovolta nelle due grandi catastrofi avvenute
a
causa
delle
sperimentazioni genetiche fatte, è finita tutta sulle spalle della divinità opposta al sole! Divinità raffigurata
nell’antico
Tifone
Etrusco200 ( prima raffigurata col coccodrillo) col Seth egizio, che a sua coincideva
con lo
scorpione. In questo sta la ragione per cui Michelangelo sostituisce la Colonna nera
200
https://www.guidasicilia.it/rubrica/conoscete-la-leggenda--di-tifeo-il-gigante-che-regge-la-sicilia/3010522
144
Boaz con la croce e vi pone sopra quell’uomo legato nella lunetta dipinta dipin sopra il Giudizio Universale. Quell’uomo uell’uomo non raffigura Gesù ma Giovanni! Divinità, come enuncia il Credo cattolico, che procedendo di padre in figlio, personificando il Tifone201 delle origini
(di
primogenito
in
primogenito) come d’altronde tutte le altre divinità, è sempre presente sulla terra! Nella lunetta Michelangelo gli fa portare via la corona
di
spine dagli angeli perché non era lui il figlio della Grande Madre personificata in Anna, non era lui che personificava il Sole che doveva risorgere, riso non era quindi lui il Re dei Re ma personificava il suo opposto! In questo sta anche la spiegazione della “N” rovesciata sulla scritta INRI (simboleggia il Nord rovesciato) in
questo sta
la spiegazione delle “N” rovesciate sparse per il i territorio di Rennes le Chateau, paesino della Francia dove dopo la farsa fatta dietro le mura di Gerusalemme Giovanni, Maria Maddalena, Maddalena e gli altri che vi parteciparono, andarono a vivere. In questa
ragione sta il fatto che molti artisti, che della verità vennero a conoscenza, nelle loro opere mettono ono la croce in mano a Giovanni invece che a Gesù ma vestendolo con una pelle primitiva in quanto legato solo al “mondo ctonio”! Non è Giovanni ne Gesù, mai esistito, ma Stefano/Dioniso infatti, che Michelangelo 201
https://www.ilcerchiodellaluna.it/central_Astro_Saturno.htm
145
raffigura sulla croce e mette come fondatore del cristianesimo davanti al gruppo dove rappresenta i seguaci di quel credo! Che
sia
Stefano
lo
conferma il fatto che l’artista riporta il ragazzo sulla croce fascia
con
bianca
la nei
capelli come fatto con il giovane che raffigura tirare il braccio a Giovanni e abbiamo visto essere Stefano. tefano. L’artista lo fa perché con quella fascia nei capelli è quasi sempre riportato Dioniso Infatti Stefano, intendeva rivelarci Dioniso. l’artista dipingendo dip al personaggio quella fascia bianca nei capelli, oltre personificare la divinità ctonia e solare che avrebbe dovuto annunciare la “resurrezione”, cioè l’uscita da quest’inferno, personificava anche quello che in passato era stato Dioniso! Se Michelangelo angelo ha potuto dipingere una cosa del genere è quindi un fatto conosciuto dalle alte gerarchie cattoliche e non solo da loro! Anche se Dioniso e la sorella si incarnano praticamente sempre insieme, il messia che gli ebrei aspettavano ma non riconobbero potrebbe p essere stata la sorella, o come sembra emergere dalle ricerche, la persona “unta” tanto attesa potrebbe essere stata la loro madre! Che Maria potesse essere stato l’atteso messia come l’Era dell’Acquario doveva essere entrata già oltre duemila fa, sembrano suggerirlo anche le undici donne raffigurate sulla facciata di Santa Maria in Trastevere dove Maria è posta al centro, e 146
quanto raffigurato dall’artista Nicolas Poussin nei “Pastori di Arcadia” del 1627202, dove raffigura insieme a Maria - vestita con la veste bianca degli iniziati ma con un solo seno scoperto - a Mosè (l’uomo col pastorale) e a Siddharta
(l’uomo
col
bastone,
che
ha
un
diverso
del
significato Pastorale) un
uomo che versa l’acqua della SUA brocca nel
fiume della vita. Quell’uomo ritrae probabilmente Giovanni, nato sotto il Segno dello Scorpione, che “versa l’acqua della sua brocca nel fiume della vita”. Il mosaico di Pantaleone e il Giudizio Universale di Michelangelo, e non solo quelle due opere, svelano che quanto andiamo and scoprendo e pian piano comprendendo era ed è conosciuto! Ma se come rappresentato nel pavimento in Santa Maria degli Angeli con la croce riportata ripo sopra la linea dell’Equatore fossimo però risorti, significherebbe che già oltre duemila anni fa il Sole e la Terra, insieme all’umanità, avevano
202
https://it.wikipedia.org/wiki/Et_in_Arcadia_ego
147
risalito quei sette
più due Reami e si era tornati a rivedere Sirio, la Stella dell’Ottava Superiore. Stella che potrebbe essere la stessa simboleggiata con sedici punte sopra la croce nel disegno marmoreo nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, e quella espressa nel cerchio nel grano riportato. Stella che le scuole misteriche isteriche
considerano il sole dietro il sole,
quindi, come anche vidi, la stessa fonte che da potenza al nostro sole! Ma, a parte non vedere Sirio ed esserci rci tutto il male e la sofferenza che ancora c’è, che ciò non avvenne, quindi le profezie di Daniele non poterono avverarsi e tutto, in modo diverso ma simile si sarebbe
dovuto
ripetere, ce lo dice Michelangelo sezione
nella riportata
dell’opera con quella donna
dipinta
sotto
agli appartenenti alle tre
religioni
monoteiste. Donna che intende raffigurare la “nuova donna” dei tempi finali! Michelangelo mette alla donna mezza ruota con nove denti den in mano in quanto, come simboleggiato nelle donne riportate con un seno scoperto e uno coperto, e come narrano i miti riportandola sposa di Ade, lei comanda solo per metà su questo mondo! Nella sezione riportata dell’opera, l’artista ci sta quindi dicendo della predestinata di questi tempi finali e quella che stiamo vivendo è una ripetizione. La ragione sta nel fatto che il messia ormai più di 2000 anni fa dagli ebrei non fu riconosciuto, per questo motivo la resurrezione, cioè l’uscita alla Luce non poté avvenire, e tutto si 148
è dovuto ripetere, si sta ripetendo. Ed analizzando nalizzando dei cerchi nel grano e gli eventi di oltre 2000 anni fa, viene da pensare che a quel tempo, oltre doversi concretizzare
l’uscita
alla Luce, si
dovesse realizzare anche il superamento della quinta dimensione. Cosa che sembra suggerire il mosaico del crocifisso riportato che è nella chiesa di Santa Maria in Cappella di Roma203, dove sono riportate cinque api che simboleggiano, secondo me, che già al tempo era stato raggiunto il quinto ed ultimo piano di questa dimensione e si doveva essere “passati” al piano o vibrazione superiore. Che il tutto si sta ripetendo, lo suggerisce (anche) il cerchio nel grano riportato, che ha al centro il Pilastro Djed con ai lati riportate quelle quattro punte che indicano la X come la croce di Sant’Andrea, la X come quella riportata nel globo terrestre
che tiene in mano l’antico Helios204, ma soprattutto tutto la croce “a X” con l’Asse
della
donna
del
reperto
riportato. La croce detta di sant’Andrea è il simbolo della Luce manifestata, che si 203 204
indica
dalla
lettera
greca
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Maria_in_Cappella http://maverick63.altervista.org/index.php/personaggi/helios
149
X
(khi:energia), ossia il crogiolo, l’oro ed il tempo, triplice incognita della Grande Opera.
La X simbolizza sim la luce, la luminosità, l’illuminazione, l’irradiamento. Dalla grafica
può
inoltre vedersi come la giunzione di un celeste) e di un
sua
(discesa
, simboleggi l’elevazione terrestre
s
(simbolo che ritroviamo in uno dei cerchi nel grano a dirci della ripetizione). Ancora, come “Coniunctio” (unione), one),
simboleggia
l’unione unione ierogamica tra Re e Regina e quindi la sua moltiplicazione ne205. Da cosa nasce sce quella che è più di un’ipotesi e valutata con elementi concreti: il volto e il fisico che Michelangelo fa al personaggio che dipinge vicino alla nuova donna è di nuovo quello che aveva fatto al cristo risorto dipinto al centro del giudizio universale e questo fa pensare che i due stiano a raffigurare la stessa divinità. Le frecce che
205
https://psicologiaalchemica.wordpress.com/simboli https://psicologiaalchemica.wordpress.com/simboli-e-significati/la-croce-decussata-di-santandrea/
150
l’artista mano figura
dipinge alla
in
seconda
dovrebbero
quindi suggerire che anche il personaggio riportato risorto stia a raffigurare Marduk e non Giovanni. Accanto a Marduk, sempre sia lui, è raffigurata la predestinata dei tempi finali che la scena sembra dirci dovrà restaurare l’antico Ordine; Marduk, sempre sia lui, mentre con una mano tiene le frecce con l’altra sembra stia per gettare i dadi o la morra; la donna vestita di verde che ha alle spalle sembra fare la stessa cosa mentre la donna che dovrebbe raffigurare l’antica Madre Celeste sembra guardare “come cadono i dadi”. Tutta la scena fa ipotizzare sia simboleggiata la battaglia dei tempi finali, ma visto anche Samael206 è riportato con l’arco e le frecce e le indirizza verso la donna che personifica madre terra, quel personaggio raffigurerà davvero Marduk? E quella battaglia, sarà davvero tra Michele e Satana, o potrebbe essere, invece, tra la donna e Samael?
206
http://sentieridiluce999.blogspot.com/2017/10/samael.html
151
Il Demiurgo e Marduk/Zeus Quando Sophia cadde dando origine a Yaldabaoth e dal Demiurgo207 venne creato questo mondo duale e di espiazione, Zeus divenne il dio dei due mondi. Narra il mito: Fu la capra che allattò Zeus infante in una grotta sul monte Ida nell'isola nell' di Creta. Secondo alcuni era invece una ninfa piuttosto che una capra. Zeus
la
pose
gli
astri tri
tra del
cielo
insieme ai suoi due
capretti;
prese la sua pelle e creò il suo scudo (l’egida208) mentre dalle sue corna ottenne la Cornucopia. Da Zeus fu posta in cielo nella costellazione dell’Auriga. Il sorgere della sua stella (Capella) fu dai greci associato all'inizio del tempo burrascoso209. Quindi chi realmente stia a rappresentare il papa e/o il sacerdote quando dice messa ce lo indicano gli oggetti usati per il rituale, che sono gli stessi oggetti usati dagli indù e a sua voltaa indicano i fulmini di Zeus e anche come lui sia il dio dei due mondi.
Marduk, assumendo su di se il potere di tutti gli dei è quindi lo Zeus degli Olimpi; di 207
https://www.filosofico.net/demiurgo.html https://it.wikipedia.org/wiki/Egida 209 https://it.wikipedia.org/wiki/Amaltea_(mitologia) 208
152
Marduk e della sua “doppia personalità” autori di fantasia ce ne hanno ha narrato e ce ne narrano nei più svariati modi, ma naturalmente, non avendone consapevolezza, ed essendo pure sviati dalle religioni, non riusciamo riusciam a fare il giusto collegamento con la sua figura!
Giovanni rappresentava il Tifone etrusc etrusco210, il Seth egizio211, l’Enki sumero, l’Ade greco212, probabilmente il primo Saturno, Saturno e verosimilmente per questo Francoise Lemoine titola la sua opera “Il Tempo salva la verità dalla menzogna menzogna”, l’Aquila, Zeus,
sacra il
olimpico
a dio per
eccellenza, simbolo imbolo
ma
non
come era
forse da collegare a lui perché non era lui il messia in quanto non era il figlio della Grande madre delle origini personificata in Anna. Vero è che la tradizione riferisce che in tempi lontanissimi, prima della caduta dell’uomo, l’Aquila occupava nello Zodiaco il posto dello Scorpione213 e forse 210
http://www.prof.accarino.altervista.org/Mitologia/Tifone.htm https://www.anticoegitto.net/2019/07/14/dio-seth/ 212 https://www.elicriso.it/it/mitologia_ambiente/dei/ade/ 213 http://www.goleminformazione.it/astrologia/lo-scorpione--il-mito-e-la-storia-del-segno.html#.XobDUOozaG4 211
153
per questa ragione Giovanni (che era
nato
sotto
il
Segno
dello
Scorpione come lo è di nuovo come di nuovo ha avuto due figli maschi) fu ritenuto personificare
anche
il
punto Cardinale che segna l’Equatore Il leggio della chiesa del Duomo di Albano Laziale
ed è riportato con l’Aquila quila tra i quattro Evangelisti che a loro volta simboleggiano i quattro punti Cardinali Celesti. I due personaggi rappresentati nella chiesa raffigurano il Gog e Magog che le profezie
riportano si scontreranno nei
Tempi
della
Fine;
l’Aquila, simbolo di Zeus, riportata sullo scudo di uno dei due personaggi, come conferma
la
foto
del
reperto riportato a lato, rivela l’identità di uno di quei personaggi e ci dice che uno dei due è Marduk/Zeus. Identificato il personaggio riportato con l’aquila sopra lo scudo, che ci sembra aver capito
essere
Marduk
e
quindi incarna quel Toro che Mitra è riportato uccidere, 154
a questo punto è facile comprendere l’identità del personaggio riportato con la palla dentata in mano (tra l’altro simbolo che insieme ad altri fece parte di una delle
mie
tantissime
esperienze
“altre”).
L’altro
personaggio rappresenta l’Apollo uranico e tellurico che deve ancora risorgere. Divinità che incarnò il “dio doppio” degli Hirti Sorani, Mitra, e molti altri dei “uranici e tellurici” (in quanto figlio della solare dea madre e del dio ctonio). Divinità, come ci conferma Michelangelo nel giudizio universale mettendo la fascia nei capelli al personaggio raffigurato sulla croce, fosse sempre lui, Dioniso personificato in Stefano, il Cristo di duemila anni fa. Quindi i due che si scontreranno nei tempi della fine sono il padre, cioè il Toro ctonio, e il figlio uranico e tellurico figlio anche della Grande Madre. Dioniso, Bacco per i romani, era una divinità misterica che
nei
Misteri Orfici rivestiva un ruolo centrale. Uno dei tratti più controversi della divinità riguarda le sue origini e la sua nascita per la quale esistono diverse versioni. La più conosciuta è quella che vede Dioniso figlio di Zeus e Semele, donna mortale figlia di Cadmo, re di Tebe. Dioniso era unico fra gli dèi ad essere figlio di una donna mortale, Semele, figlia del re di Tebe, Cadmo, e della sua sposa Armonia. Secondo il mito, Semele, incinta del figlio di Zeus, fu 155
vittima di un inganno di Era, laa gelosa sposa di Zeus. Era infatti, per vendicarsi, convinse se Semele a chiedere a Zeus di mostrarsi in tutta la sua potenza, e Semele morì così folgorata dal fulmine. Zeus prese allora il bambino dal grembo della madre arsa viva e lo tenne per due mesi m cucito nella propria coscia per condurre a termine la gravidanza. Sarebbe questa per alcuni l’origine del nome stesso di Dioniso, ovvero “il nato due volte”, e il fatto che il dio nel mondo greco sarebbe divenuto, tra i suoi vari attributi, anche il protettore dei feti. Quando nacque, per sfuggire alle ire di Era, Dioniso fu affidato alla zia materna Ino e a suo marito Atamante (poi ridotti dotti pazzi da Era). Fu poi trasformato in capretto dal padree e affidato alle ninfe del monte Nisa e cresciuto dai centauri Chirone e Ampelo. Nella regione greca della Tessaglia è ambientato il mistero del sacrificio di Dioniso, che si offre a Ade, dio degli inferi, per salvare Persefone (Core) sua sorella e portatrice ortatrice della primavera, della vita e dell’amore nel mondo terrestre. Secondo la leggenda, prima del rituale di uccisione, Dioniso si trasforma in capra prima di venire sventrato e cannibalizzato dai partecipanti al rito. Ciascuno degli iniziati ai misteri dilania a mani nude il corpo del dio immolato, ne mangia la carne cruda e ne beve il sangue. Accompagnano i “Misteri Dionisiaci” danze e musiche e un corteo di satiri danzanti. Da questa tradizione deriva il rituale della ella Comunione Comunio secondo i canoni cristiani, ed è l’origine della parola “tragedia”,, intesa come “canto dei capri”. La rappresentazione appresentazione scenica della tragedia nasce come strumento di reiterazione simbolica di questo rito primordiale. L’atto violento della tragedia rappresentato fa infatti da eco alla tradizione rituale primitiva che prevedeva il sacrificio del capro 156
espiatorio. In alcune antichissime popolazioni tale rito era già abbastanza diffuso ed era uso comune uccidere e sbranare il corpo del capo tribù. Solo in seguito, al sacrificio del capo tribù viene sostituito quello del capro espiatorio, simbolicamente vicino al culto di Dioniso. Un caratteristico elemento del culto di Dioniso sono “le baccanti”. Donne in estasi da vino sacro che celebravano il dio indossando indossand delle maschere. Le baccanti avevano il compito di guidare ritualmente il corteo danzante di satiri di sembianze caprine e ninfe e celebrare l’armonia universale attraverso lo “sparagmòs”, il sacrificio del capro. Più tardi il rito assume un nuovo significato: la celebrazione del primato della vitalità dionisiaca (o volontà di potenza) sullo spirito razionale apollineo214. Nel II secolo a.C., dal culto greco di Dioniso derivò e si diffuse a Roma il culto di Bacco. Ma ben presto i seguaci di Bacco entrarono in contrasto con i conservatori romani, legati alla severa morale del "costume (o usanza) degli antenati" , a tal punto che nel 186 a.C. il senato, dietro iniziativa di Catone il Censore, i baccanali furono vietati215. Tutto ciò porta a capire che Tifone, legato agli antichi misteri dell’etrusco dio Tinia216, agli dei greco-romani Apollo, Bacco217, stava a loro come Giovanni stava al Messia (o Consacrato) che incarnava Apollo, il suo opposto. Infatti, com’è narrato nei film dedicati a Robin Hood, dove lui è il Cavaliere che torna dalla guerra e trova il trono occupato dallo zio che aveva ucciso il padre e voleva spodestare anche lui, allo stesso modo, il consacrato di questi Tempi Finali,
214
https://menslife.it/il-culto-di-dionisio-ossia-lorigine-della-tradegia/ tradegia/ https://menslife.it/il-culto-di-dionisio-ossia-lorigine-della-tradegia/ tradegia/ 216 http://www.onetcard.net/divinita-mitologiche-etrusche-tinia-nethuns nethuns-uni-e-velch/ 217 http://mitologiagreca.blogspot.com/2007/07/dioniso-o-bacco.html 215
157
dovrà lottare per riprendersi il ruolo che gli spetta usurpato da Giovanni!
158
159
Baal Nella prima ma “Battaglia dei Pianeti” Evidentemente Saturno rimase coinvolto, e come vedremo sembra dirci Pantaleone nel mosaico, Marduk incarnò (il secondo) Saturno; forse per questo gli fu poi associato anche Baal, nome utilizzato nell’Antico Testamento per indicare inizialmente
dei
minori
locali e in seguito indicato come il dio supremo dei Cananei, gli abitanti di Canaan, la “terra del rosso porpora", dove i loro stretti parenti, i Fenici (gli Shardana migrati?), da loro indistinguibili per lingua, recuperavano la preziosa tintura che li avrebbe resi ricchi e famosi nell'intero Mediterraneo218. Baal può essere infatti considerato la figura centrale del mondo religioso dell'antica Ugarit. Per i Cananei dell’Antico Testamento il nome fu ereditato ad indicare sinonimo di d dio e, solamente intorno al XIV secolo a.C., passò a
indicare
il
maggiore degli dèi e il signore
Simbolo egizio del dio Baal
dell'universo. Con il passaggio al monoteismo giudaico, fu quindi indicato dicato con una statuetta, simbolo dell’idolatria dell'uomo verso i falsi dei. Secondo il mito fenicio, la sua residenza fu il monte Casio, antico an ombelico del mondo, ed era il tradizionale dio semitico della tempesta a cui corrispondevano
218
https://it.wikipedia.org/wiki/Ba%27al_Hammon#:~:text=Baal%20Ammone%2C%20Ba'al%20Hammon,a%20Crono%20e%2 0in%20quella
160
anche il controllo della fertilità e della fecondità. Nella mitologia greca Baal veniva associato al nome di Crono, Saturno per i Romani. Baalbek, ora
nel Libano, di cui restano
imponenti
vestigia,
deve
probabilmente il suo nome al tempio dedicato alla divinità. Baal, a cui venivano anche sacrificati
bambini,
è
stato
assimilato come demonio nella religione cristiana (se così è, e di diverso dalla Chiesa non è stato detto nulla, perché Bergoglio ha assentito a far collocare la statua di Baal al Colosseo?)
Se l’uomo che Michelangelo dipinge vicino alla donna con la mezza ruota è Marduk che incarna anche Cronos, che a sua volta è pure il fenicio Baal, e rappresenta anche Saturno, come Venere e il
nostro
Sole
viveva e vive della Luce riflessa del Sole dietro al Sole che è Sirio, la Stella del cane, legata ad Iside, detta anche Stella degli illuminati. Il grande sole nel cerchio nel grano di seguito riportato, comparso a Cervia nel 2015, potrebbe invece stare a raffigurare Tyche219, l’ipotetico pianeta gassoso gigante situato nella nube di Oort, ossia nelle regioni più esterne del sistema solare, ed essere forse lo stesso 219
https://gaetaniumberto.wordpress.com/2016/11/07/tyche-il-pianeta-gigante-perduto-potrebbe-esistere-davvero/
161
stesso
grande
sole
rosso/ rosso/arancione
che
vidi in visione anni fa! Se
l’interpretazione
fosse
giusta,
la
progressiva copertura di quel sole espressa nel cerchio nel grano dell’8 luglio 2016 riportato a destra, e quella totale espressa nel cerchio nel grano
del
4
giugno del 2018, riportato
a
sinistra, potrebbe significare che il tempo necessario è trascorso, e tra non molto, se faremo le scelte scelt giuste, potremo uscire alla Luce e rivedere il vero Sole! Se così non sarà Tyche220potrebbe presentare l’altra sua faccia, cioè quella di Nemesi221! Si
parla
spesso
di
perdono, ma tutto questo
dovrebbe farci comprendere che la Dea non ci ha perdonato to l’antico errore riguardo la manipolazione genetica. NON può farlo, anche perché, arrivati ad un certo dell’evoluzione, nonostante sappiamo che “l’uomo non può separare ciò che Dio ha unito” “coccia dura” come
siamo, continuando a non
capire la ragione di tutte le lezioni che la Dea ci ha dato e continua a darci, ripetiamo quell’errore!
220 221
https://www.romanoimpero.com/2010/05/culto-di-fortuna fortuna-tiche.html https://www.romanoimpero.com/2010/11/il-culto-di-nemesi.html nemesi.html
162
163
Piano raggiunto Che oltre duemila anni fa dall’umanità quel Piano/Reame fosse
stato
raggiunto,
lo
confermano anche i Simboli legati a Maria, che a loro volta sono gli stessi emblemi riportati nei cerchi nel grano legati alla nuova donna…
… lo dimostra la storia e la resurrezione, seppur inventata, di Gesù, e lo conferma l’antico Zed a cinque livelli conservato nel museo del Louvre. Simbolo che è stato
ipotizzato
da
Mario
Pincherle222 e altri ricercatori sia ancora conservato all’interno della piramide di Cheope. 222
https://biografieonline.it/biografia-mario-pincherle
164
Non saprei dire se e quanto nto sia come ritenuto da quei ricercatori, quello di cui sono certa - perché più cose legate all’Egitto mi sono state mostrate dalla coscienza più profonda e verificare se quanto mostratomi fosse reale o meno fu la ragione di un mio viaggio in Egitto nel 2007 - è che sotto la piramide di Zoser dovrebbe essere stato trovato qualcosa d’importante che riguarda tutta l’umanità di cui non ci è mai stato detto. detto Come ome non è detto che nella zona dove sono le tre piramidi, nel terreno sottostante scorreva un fiume che forse aveva più diramazioni, e dove in visione vidi transitare quella che ipotizzerò poi, durante le ricerche, potrebbe essere stata la barca con sopra la salma di Osiride (ho fatto anche altre ipotesi). Che duemila anni ann fa non vi fu “resurrezione” e gli ultimi duemila anni
trascorsi
sono
una ripetizione dei
precedenti, e Marduk, Marduk o più facilmente Tyche, tornerà prima del Passaggio per fare l’esame di all’umanità,,
lo
suggerisce
anche
maturità
Nostradamus
dipingendo nell’acquerello riportato l’Agnello l’Agnel (Dioniso) e lo Scorpione (Seth/Giovanni) contrapposti, e sopra l’Albero della Vita quel mostro ancora da sconfiggere. Lo
Scorpione,
identificato
con
Seth,
ritenuto dagli egizi dio del Caos, del deserto, delle tempeste, del disordine, della violenza e degli stranieri - divinità ritratta dagli Etruschi col Serpente - dopo essere stato avversario di
Horus, gli Egizi 165
ritenevano si fosse poi riconciliato con lui e viaggiasse con Ra, il dio sole, sulla Barca Solare per combattere e respingere il mostro Apopi223 che voleva divorare il sole; Seth è e rimane per natura - come narrato nella favola dello Scorpione e della Rana224 - quello che è sempre stato: l’opposto del sole che cercherà sempre di occupare il suo posto, posto ma non è detto che i due non on combattano comunque insieme contro Aphopis, l'acerrimo nemico di Ra, che a sua volta potrebbe essere il biblico Leviatano, il mostro marino che il mito ci dice
creato
da
Ade,
che
potrebbe a sua volta raffigurare la parte più feroce e brutale della stessaa divinità.
(Nota: il
coccodrillo Sobek,
che abbiamo visto William
Blake dipinge insieme ad Ecate, era una divinità egizia connessa alle acque salmastre, al potere del faraone, alla fertilità, alle acque e alla potenza militare, veniva raffigurato sia ia integralmente come un coccodrillo sia come una figura umana con testa di coccodrillo225, divinità poi sostituita prima con Seth, poi con Tifone, poi con lo Scorpione. Sobek, con un uovo in bocca, “lo trovai” alla fine di una lunga visione; ora, a parte il tempo che impiegherò per comprendere cosa rappresentasse quell’uovo e perché quel coccodrillo lo avesse in bocca, il personaggio della visione, anche per 223
https://it.wikipedia.org/wiki/Apopi https://it.wikipedia.org/wiki/Favola_della_rana_e_dello_scorpione 225 https://it.wikipedia.org/wiki/Sobek 224
166
altri arcaici personaggi “venuti a
trovarmi”
durante
le
meditazioni, le ricerche mi hanno fatto comprendere che la mia coscienza più profonda mi stava narrando di arcaiche divinità raffigurate diversamente prima delle due grandi catastrofi, quindi di un tempo forse precedente alla prima caduta. Infatti, il coccodrillo Reperto antidiluviano
è riportato tra i reperti antidiluviani226
ritrovati da padre Crespi227 in Ecuador. Divinità arcaiche conosciute dalla Chiesa, lo dimostrano i numerosi “Sobek” presenti in chiese italiane. Il Sobek riportato a lato è nel santuario della Beata Vergine delle Grazie a Curtatone (Mantova); per giustificarne la presenza sono state inventate diverse leggende228.
Nella chiesa di S. Quirico d’Orcia, in Toscana, chiesa che compare nelle fonti già nel 714, ne abbiamo persino due di coccodrilli!229
226
https://ilramodoro-katyasanna.blogspot.com/2013/01/cueva katyasanna.blogspot.com/2013/01/cueva-de-los-tayos-la-collezione-di.html https://mysteria.netsons.org/la-vera-storia-di-padre-carlo-crespi/ crespi/ 228 https://guideturistichemantova.it/santuario-delle-grazie/ 229 http://casavacanze.poderesantapia.com/italiano/valdorcia/sanquiricodorciacollegiatafacade5.htm antapia.com/italiano/valdorcia/sanquiricodorciacollegiatafacade5.htm 227
167
Settima sezione del Giudizio Universale La donna che personificherà Madre Terra, sembra dirci Michelangelo
nell’immagine
riportata
a
destra
dipingendo di nuovo la donna sotto alle persone legate alle tre religioni monoteiste con un solo occhio aperto e trattenuta da quellee forze infere, non è ancora libera! Ancor prima di Michelangelo, anche Luca Signorelli230, come si può notare nella raffigurazione riportata a sinistra, nel suo Giudizio Universale dipinto nella cappella di San Brizio della chiesa di Spoleto, quella stessa donna l’aveva riportata trattenuta e divisa da quelle stesse Forze. E ancor
prima che la raffigurasse il Signorelli, a
Firenze, nel Battistero di San Giovanni, Coppo di Marcovaldo231 (1225-1276 circa), vicino a quelli che potrebbero raffigurare i suoi genitori - con raffigurate alle spalle le divinità che evidentemente personificano sulla terra - l’aveva dipinta alla destra di Lucifero e posseduta da quello che quello
230 231
https://it.wikipedia.org/wiki/Luca_Signorelli https://it.wikipedia.org/wiki/Coppo_di_Marcovaldo
168
che sembra un Gremlins232, un’Entità malefica (anche Maria, che hoo letto sembra soffrisse di “bipolarità”, sembra fu liberata da sette demoni233). Coppo di Marcovaldo compone la sua opera meno di un secolo dopo che il monaco Pantalone aveva realizzato il suo mosaico e prima della Divina Commedia di Dante, Dan composta secondo i critici traa il 1306 e il 1321; è scontato pensare che le informazioni che quegli artisti hanno tramandato crittate nelle loro opere fossero nella documentazione che ritrovarono quei nove Cavalieri Crociati sotto il tempio di Salomone.. Cavalieri Crociati, divenuti poi nel 1118, con l’aiuto di Bernardo di Chiaravalle234, Cavalieri Templari. Infatti, ancor prima di quegli artisti, Pantaleone, Pantaleone quella stessa donna, per evidentemente farla collegare mondo di Atena/ Venere/Core, oltre riportarla come Leonessa, le aveva posto una civetta, animale notturno, sulla schiena per simboleggiare il suo/nostro infero mondo col falso sole, e disegnato un Fiore della Vita a sei petali sotto la pancia per suggerire che dopo la caduta si era re-iniziato re il percorso di risalita dal sesto Reame, e più sotto ancora una volpetta. Animale legato al mondo ctonio perché è in una tana sotterra che quegli animali fanno i loro cuccioli. Mentre il coniglio dipinto da Tiziano vicino a Maria dovrebbe rappresentare sempre re Dioniso che deve risorgere e rappresenterà l’uomo nuovo. 232
https://it.wikipedia.org/wiki/Gremlin http://www.ceiam.it/node/602 234 http://www.templarisanbernardo.org/Storia_San_Bernardo_e_la_sua_visione_dei_Templari.htm 233
169
E forse per dirci di lui, nel 2015 è
comparso
un
coniglio235
anche nei cerchi nel grano! Invece del fiore della vita disegnato da Pantaleone sotto la pancia della leonessa, i cerchi nel gradoo ci hanno detto nei più svariati modi, come nei più svariati modi, modi e situato in posti diversi, fu raffigurato nelle più antiche chiese!
Quella ella Leonessa del mosaico, la donna raffigurata dal tedesco
Albrecht
Dürer
adulata da Marte, come la Bell di un’altra favola, Cappuccetto
Rosso Rosso,
di
Fiona
Shrek,
esprimono colei
sempre
che
tramandano Core,, 235
figlia
https://www.cavernacosmica.com/significato-vedere-lepre/ lepre/
170
la
i
miti come di
Demetra rapita da Ade. Lei è la Stella caduta che sempre
Dante, nel XXXIII
canto del purgatorio, ci dice lasciò le penne al carro, perché divenne mostro e poscia preda. Probabilmente il poeta in quel versetto sta riferendo che quando avvenne la prima grande catastrofe - riportata nell’Enuma Elish come la battaglia tra Tiamat e Marduk e forse nei miti come i guai fatti da Fetonte col Carro del Sole del padre Helios - fu coinvolta la Croce del Sud ma anche Venere nella battaglia. Qualcuna di quelle stelle ci lasciò le penne e qualcun’altra cadde in basso, sconvolgendo l’Ordine Cosmico,, causando la frattura del Velo. Frattura che potrebbe aver permesso a Entità non positive che già spingevano di entrare nel nostro mondo. mondo Della Croce del Sud, la Costellazione zione che prima di quella grande catastrofe cosmica indicava forse il Nord celeste, avrebbero ro potuto voler dirci il Botticelli e altri noti artisti simboleggiandola nelle tre Grazie..
L’immagine
che
a
lato
si
può
vedere
della
costellazione nel cielo, ci è più o meno quella riportata ma, come chiariscono gli astronomi, è una immagine di milioni di anni fa per il fatto che la luce deve percorreree
una
distanza
talmente grande che necessita di molto tempo, le stelle che vediamo amo adesso non ci sono più, e le stelle che stanno 171
nascendo ora le vedremo tra centinaia di anni. Quelle Stelle della Croce del Sud erano probabilmente rappresentate da quelle tre donne ancora adorate dai pagani d'Arabia a Palmyra in un tempo remoto come AlLatal-'Uzze e Manat236; divinità che Maometto fece smettere di adorare per il suo dio.
Al-Uzza, Uzza, (che le frecce e la luna fanno somigliare a Diana) comandava lo Zodiaco sormontato dalla luna portando un bastone lunare. Lo Zodiaco che contorna la figura dell’al-'Uzza dell’ del reperto potrebbe però non
voler esprimere le 13 lune
dell’anno come ritenuto ma, come forse intendono indicare le 12 stelline più una (quella da “recuperare”?) riportate sotto la pancia
della
mucca
Mehetueret, la “Vacca celeste” degli antichi egizi, e i tredici altari di Lavinium237, potrebbero voler esprimere i 13 Segni Zodiacali. Tredici Segni portati ad essere 12 ed equiparati tutti della stessa
236 237
http://circoloipaziaumbertide.altervista.org/al-uzza-allat-manat manat-ecco-le-divinita-femminili-panarabe-pre-islam/ http://www.comune.pomezia.rm.it/area_archeologica
172
durata, e le varie modifiche del Calendario apportate nei secoli, potrebbe aver portato a non sapere più sotto quale Segno e in che tempo effettivamente viviamo, e più di tutto, non inserendo la divinità che rappresenta il tredicesimo Segno, averla offesa! Infatti l’Ophiuco, segno d'acqua fisso femminile e di qualità negativa , che sembra la NASA abbia ultimamente “riabilitato”238, è noto ai giapponesi come "portatore di serpente". Che quei nostri Antichissimi Avi sapessero di un tredicesimo segno potrebbe esserne prova il sito di Gobekli Tebe239, datato alla scoperta antico 200.000 anni, poi
ridotti a soli 13000. E seppur eppur sulle tredici tredic colonne dell’antico sito sono riportati qualcuno dei Segni Zodiacali conosciuti e altri sconosciuti - perché forse appartengono a quel mondo più basso dove eravamo caduti - sono rappresentate anche quelle che potrebbero essere le Colonne Colonn Jakin e Boaz.
Dei tredici Segni Zodiacali e i quattro punti Cardinali Cardin ho trovato ci ha forse detto 238 239
https://www.huffingtonpost.it/2016/09/24/nasa-cambia-i-segni segni-zodiacali-e-introduce-ofiuco_n_12097722.html https://www.scienzainrete.it/articolo/che-cosa-racconta-volpe volpe-di-gobekli-tepe/claudio-elidoro/2017-05-03
173
anche un cerchio nel grano. Cerchio nel grano che
come
lo Zodiaco di Dendera è raffigurato poggiare su quattro pilastri. I pilastri dello Zodiaco di Dendera, oltre essere rappresentati da donne, formano anche quella “X” legata ai Solstizi e agli Equinozi nonché, come incognita(?), incognita(?) legati alle Porte di Passaggio del Cancro e del Capricorno.. L’informazione tramandata da Nostradamus nell’acquerello riportato è che il Capricorno, Segno governato da Saturno - non è riportato con la spada
che
offende, nde, e una spada posizionata in non in modo di offesa mi fu consegnata anni fa ad “altri livelli”. L’Ofiuco, che troviamo già riportato nel soffitto astronomico del Palazzo Farnese a Caprarola240, è importante perché alla Fine dei Tempi, nella zona del Cosmo dove
risiede,
c’è
secondo
me
un
passaggio per la Terra ed i suoi abitanti che porta al piano superiore. Piano superiore, come sembra mettere in guardia Michelangelo dipingendo quel doppio scorpione donna nella lunetta 240
https://www.caprarola.info/gli-occhi-al-cielo/
174
dove riporta la Colonna bianca Jakin, cui potremo accedere se intenderemo quanto dobbiamo intendere. Un fatto che ci permetterà di superare quel punto del Cosmo controllato dallo Scorpione forse aiutati dall’Ophiuco che terrà il Serpente. Piano superiore cui accederemo, sembra suggerire il cerchio nel grano riportato, attraverso un wormhole. Cioè un cunicolo spazio temporale.
Quel transito causerà sulla Terra probabilmente quei tre giorni di buio profetizzati tanto temuti. Ma prima di quel Passaggio, come scrisse Nostradamus in una sua quartina: non lontano dalla grande età del millennio, al compimento del grande settennio, apparirà ai tempi dei giochi di Ecatombe, non lungi dell’Età del gran millennio, che gli entrati escan dalle loro tombe. Chi saranno quegli entrati (che) usciranno dalle loro tombe
a
cui
intendeva
riferirsi
Nostradamus
al
compimento del grande settennio? Saranno quegli Spiriti Maligni su cui mette in guardia l’Apocalisse di Giovanni241, oppure, oppure non lontano dal tempo che sarà stato 241
https://www.laparola.net/testo.php?versioni[]=Commentario&riferimento=Apocalisse13
175
superato il gran millennio, una volta che avremo riconosciuto la vera
deità, capito che il DNA
dell’Uomo e della Natura non si tocca,, il Velo cadrà, usciremo dall’ultimo Piano di quest’inferno e potremo finalmente rivedere il vero sole considerato la dimora dei Grandi Maestri dell’umanità? dell’umanità Del
pericolo
del
Passaggio che porta a casa, come sapevano già gli
antichi
sicuramente
egizi,
sanno
da
almeno da quasi mille anni le alte gerarchie cattoliche, che da loro hanno copiato paramenti liturgici, cerimonie, e la teoria dell’anima.
dell’esistenza Infatti,
l’informazione che nel disegno da Senenmut242, in modo diverso la troviamo simboleggiata nelle due porte della facciata della chiesa di Notre Dame di Parigi e in altre più antiche chiese raffigurata con gli apostoli che raffigurano i 12 Segni Zodiacali. Disegno nella tomba di Meryatum. Gran sacerdote del tempio di Eliopoli e figlio di Remses II.
242
http://sonoconte.over-blog.it/article-la-tomba-di-senenmut senenmut-la-volta-celeste-dipinta-al-suo-interno-112866520.html
176
Nel disegno di Senenmut, preceduto dall’ippopotamo dall’i raffigurante la dea Ta-Urt243 (dea che controlla la Porta e per questo “spalleggiata” “spal dal dio coccodrillo Sobek244, simbolo delle potenze di Seth) quella linea che sale dove sopra c’è l’uomo con il remo indica facilmente un Passaggio dimensionale. Passaggio che al momento potremmo avere sopra la nostra testa, ma che si aprirà e potremo attraversare solo se capiremo quanto dobbiamo capire e fatto quanto dobbiamo fare!
Da notare che mentre nel disegno di Senenmut la dea ippopotamo Ta-Urt è riportata su una linea retta, nello Zodiaco di Dendera riportato di seguito è riportata praticamente al centro! Questo porta a capire che, sia “il Viaggio” che l’arrivo, come il V.I.T.R.I.O.L.245 insegna, è prima di tutto interiore.
243
https://lezionidiarcheosofia.wordpress.com/tag/iside/ https://it.wikipedia.org/wiki/Sobek 245 https://geabracciali.com/storia-dei-simboli/vitriol/ 244
177
Se l’uscita dal Tartaro, mondo ctonio o inferno che sia,
sarebbe dovuta
realizzarsi duemila fa,
anni quale
tempo e in quale luogo stiamo davvero vivendo? L’altra domanda che sorge spontanea è: chi discende da Adamo ed Eva o dai figli degli angeli caduti avuti dalle donne terrestri, è iscritto nel Libro della Vita? Cioè, alla Fine dei Tempi, sarà salvato? Secondo quanto scritto in Luca 10:20, in Apocalisse 20:12,15, Apocalisse 21:27, e come si è visto sembrano svelarci Michelangelo nel Giudizio Universale e vedremo Pantaleone nel mosaico, sembrerebbe di no, ma restiamo fiduciosi, altrimenti troppe cose non avrebbero senso secondo me.
178
179
l’Enlil e l’Enki biblici sono il Rama e il Lakshmana indù? Le versioni della Bibbia e del Ramayana246 sono diverse, probabilmente, però, dopo la caduta dell’umanità in quel Reame più basso, la Dea Sud, che in quel lontano tempo personificava quella figlia di Demetra che i miti greci riportano rapita da Ade, sposò Rama (l’Enlil biblico247) ritenuto avatar di Vishnu248 e principe del cielo di quel
Reame
più
basso
dove
lei,
insieme
a alle
persone sone
che
si
erano salvate dalla catastrofe, era caduta “tornando indietro”. indietro” Che Rama fosse una divinità incarnata potrebbe forse provarlo l’immagine simbolica riportata sotto,
dove insieme a sua moglie Sita e suo fratello Lakshmana (l’Enki
biblico)
Rama
è
riportato con quegli squamosi pantaloni
verdi,
la
pelle
celeste, e una brocca. Brocca che potrebbe rappresentare il Simbolo dell’Acquario o anche il suo “bagaglio genetico”. Rama/Enlil potrebbe essere stato anche Oannes,249 cioè uno di quegli uomini pesce portatori di civiltà che dopo la prima caduta aiutarono l’umanità e il primo dei 246
https://it.wikipedia.org/wiki/R%C4%81m%C4%81ya%E1%B9%87a %E1%B9%87a https://www.laltragenesi.it/2015/06/il-dio-enlil-la-seconda seconda-divinita-piu.html 248 https://www.cure-naturali.it/articoli/vita-naturale/spiritualita/simbolismo naturale/spiritualita/simbolismo-del-dio-vishnu.html 249 https://www.universo7p.it/gli-oannes-mito-degli-uomini-pesce pesce-portatori-civilta/ultimi-articoli/ 247
180
sette Apkallu250, che visto come sono
rappresentati,
potrebbero
essere anche gli Anunnaki di cui scrive
Zacharia
Sitchin
e
i
Sorveglianti di cui scrive Paolo Rumor. Rama è raffigurato con la pelle celeste per simboleggiare probabilmente che era il dio di quel mondo ctonio. (Esiste anche un’altra teoria, che è quella che il dio divenne blu ingoiando tutto il male fatto dagli
uomini).
Invece
gli
squamosi quamosi
pantaloni verdi, come le pelli animali con cui lui e Lakshmana (e Giovannino) sono raffigurati nel disegno, esprimono il mondo ctonio a cui lui e suo fratello appartenevano, e dove la Dea Sud e chi si era salvato dalla catastrofe erano caduti. Nella raffigurazione precedente invece, quella lettera alle spalle di
Sita (che
potrebbe
essere
una X unita a una Y o due Y unite)
l’ascia non più bipenne, e il
pugnale con in mezzo la coppa, come le palline che
Lakshmana
sembra
dividere
nella
raffigurazione di seguito riportata, potrebbero voler indicare l’Ermafrodito afrodito che in origine eravamo diviso in uomo e donna. Un fatto che racconta anche Credo Mutwa251, uno sciamano Zulu, riferendo la storia del suo 250
https://scritturamente.wordpress.com/2018/01/27/il-mito-degli degli-uomini-pesce-di-sumer-ovvero-i-sette-saggi-apkallu/ https://en.wikipedia.org/wiki/Vusamazulu_Credo_Mutwa
251
181
popolo dove racconta che l’ermafrodito che loro erano venne diviso da quelli che lui chiama “Chitahurri” Chitahurri”. Chitahurri che sono sempre gli Elohin biblici, gli Anunnki, gli “Extraterrestri” ecc ecc. ecc In quella circostanza venne di nuovo infranta la Legge “non “ osi separare l’uomo ciò che dio ha unito”. unito In quella operazione si aggiunse
probabilmente
nell’uomo,
come
sostiene Mauro Biglino traducendolo dalla Bibbia, lo TZELÈM degli Elohim. Scrive Biglino: Biglino:TZELÈM è quel “quid di materiale che contiene l’immagine degli elohìm” e che loro stessi hanno usato per “formare” l’adàm (Gen 1,26-27). 1,26 Oggi la femmina possiede due cromosomi X, il maschio una X e una Y, Y ma facendoci a sua immagine e somiglianza, come forse voleva suggerirmi una visione che riguardava rigu un lungo codice genetico, quello probabilmenre enre scambiato per il nome di Dio, dove c’erano pure due Y vicine, solo ermafroditi diti la Grande Dea poteva farci! Nascono ancora oggi bambini ermafroditi, ma l‘“anormalia” viene quasi sempre “corretta” alla nascita. Per gli indiani d’America l’ermafrodito l’ermafrodit viene invece ancora oggi considerato una divinità. Che in origine eravamo ermafroditi lo scrisse già Helena Blavatsky, che l’uomo e la donna vennero “separati” dagli Elohim, chiamandoli Chitahurri, lo asserisce anche Credo Mutwa, nei video pubblicati su Yutube a questo indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=75phFVGHAck&t=120s http://www.visionealchemica.com/il-libro-di di-dzyan-la-storia-proibita-dellumanita/)
Come emerge dal brano precedentemente riportato del libro di Rumor, gli g “extraterrestri”/sorveglianti arrivarono dopo la prima grande catastrofe, è quindi è logico dedurre che quella Legge ge una prima volta l’avevano infranta gli scienziati di quella prima civiltà evoluta esistita prima della nostra e la catastrofe fu la cosa che “aprì la porta” agli “extraterrestri” e gli diede la possibilità di arrivare sul pianeta. Una seconda volta quella Legge l’hanno infranta gli Elohim. Come Adamo Rama è simbolicamente riportato con tre figli ma uno è diverso; del terzo figlio di Adamo la tradizione riporta che dio gli fece dono di quel figlio in 182
quanto Caino aveva ucciso il fratello Abele. Quel terzo figlio di Adamo lo conosciamo come Set252. Set viene visto come progenitore di Noè253 e quindi del padre di
tutta
l'umanità
in
quanto tutti gli altri
uomini
perirono nel diluvio. Si dice che verso la fine della sua vita ita Adamo abbia rivelato a Set i saperi segreti che in seguito sarebbero diventati la Kabbala. Lo Zohar parla di Set come del "progenitore " di tutte le generazioni”. La seconda catastrofe riportò evidentemente l’umanità indietro dei due Livelli/Reami appena pena risaliti portando a nove i Reami da risalire. E’ probabilmente legata a questa ragione
la
simbologia
del
numero nove. Nove è infatti anche il numero che sembra espresso nelle onde del vestito di Sita. Quindi, quella che stiamo vivendo, è probabilmente probab la terza possibilità che ci è stata data. (Nove Piani perché dal tredicesimo, sette Livelli si erano riscesi scesi nella prima grande catastrofe, poi, dopo che due Livelli si erano appena risaliti, furono riscesi a causa del diluvio generato nerato dagli Elohim a seguito delle loro sperimentazioni genetiche sui terrestri: forse la creazione di Adamo ed Eva fatta dagli Elohim, sicuramente l’unione dei Guardiani caduti con le donne terrestri ri da cui nacquero quei Giganti che iniziarono a devastaree la terra, poi morti poi nel 252 253
https://it.wikipedia.org/wiki/Set_(Bibbia) https://www.conformingtojesus.com/charts-maps/it/schema_da_n maps/it/schema_da_noe_ai_12_patriarchi.htm
183
diluvio. Come sembra rivelare la storia di Tartaria254, un rebus ancora tutto da comprendere e ci rivela una parte importante di storia nascosta all’umanità255, qualche gigante dal diluvio dev’essersi però salvato. I discendenti di quei giganti sembra siano vissuti sicuramente fino a non troppo tempo fa e comunque ogni tanto qualcuno affetto da gigantismo riesce fuori. Chissà se quei giganti che si salvarono dalla catastrofe, (i Kurgan?256) si mischiarono poi alle genti che vivevano già su quelle terre siano stati quelli conosciuti poi come Vikinghi257. Gengis Kahn258, che proveniva dai Tartari Neri, chiamò la sua dinastia i Mongoli, o i grandi Mogul. A loro mancavano i tipici tratti etnici a cui si penserebbe oggi. Gengis Kahn era alto, aveva i capelli rossi, e gli occhi blu. In 25 anni Gengis Kan e 100.000 soldati conquistarono più terre e popoli che tutti gli imperatori Romani in 400 anni. Allora c’era anche una razza di genti nota come Ataranti259, di cui molti storici sanno poco. Alcuni fanno speculazioni sul fatto che un tempo erano un grande e sofisticato impero. Le vecchie cartine geografiche identificano chiaramente Tartaria come un vasto territorio. Le sue genti venivano descritte come Turanici, una cultura etnolinguistica che si trovava in tutta l’Asia, nel Nord Africa e parti d’Europa. La Tartaria aveva la sua bandiera, i suoi re e una propria lingua. Può darsi che questi Tartarici fossero in relazione agli originali Ariani tridimensionali apparsi nell’Era dell’Ariete. I discendenti di alcuni di 254
https://storia-controstoria.org/antiche-culture/tavolette-di-tartaria-la-scrittura-piu-antica-del-mondo/ https://www.thelivingspirits.net/robert-sepehr-limpero-dei-tartari-e-la-storia-ariana-nascosta/ 256 https://www.anarcopedia.org/index.php/Ipotesi_Kurgan 257 https://www.visitoslo.com/it/articoli/vichinghi/ 258 https://www.vitantica.net/2018/11/07/esercito-mongolo-gengis-khan/ 259 https://it.wikipedia.org/wiki/Ataranti 255
184
loro sopravvissero al cataclisma che spazzò via Atlantide. Questo è interessante perché nelle storie di Erodoto, egli parla di un popolo, gli “Ataranti”260, che si riferisse ai Tartariani? Dai documenti desecretati dalla NASA, sembra che l’apparizione di quegli esseri interdimensionali apparsi nell’Era dell’Ariete si stia ripetendo già da un po’! https://notiziein.it/oltre-gli-ufoesseri-interdimensionali-stanno-visitando-la-terra-220175 Ma chi potrebbero in realtà essere quegli esseri interdimensionali? Potrebbero essere i misteriosi “Wandjina” degli aborigeni, cioè gli antichi “dei” che dissero di arrivare dalle Pleiadi261? E sempre loro, potrebbero essere gli stessi dei nordici262 (valutati “extraterrestri”) che entrarono in contatto con Hitler e con Eugenio Siracusa263? Ma i Wandjina, arrivarono davvero dalle Pleiadi, o potrebbero essere quei “gusci vuoti” divenuti i parassiti che ci parassitano appartenenti alla precedente umanità esistita poi caduta e si incontano quando arriviamo a un certo piano di esistenza? Cioè quel piano dove loro erano arrivati prima di cadere? Risposte a domande che forse non avremo mai!
Le divinità indù riportate di seguito, presumo vogliano invece simboleggiare l’interiore animalesco di quelle divinità. Sempre loro potrebbero aver costruito il “Ponte di Adamo”264. Ponte materiale che si trova nello stretto di Palk, nell’Oceano Indiano, che 260
https://it.wikipedia.org/wiki/Ataranti
261
https://ilnavigatorecurioso.myblog.it/2013/07/30/i-misteriosi-wandjina-degli-aborigeni-gli-antichi-dei-venuti/ 262 http://www.ufopedia.it/Alieni_nordici.html?fbclid=IwAR1YqhdgSZ_EYO9KxeO65uRsP0brUCHQ8K1pOQRj8p0mrkiOSxiQ4wKhZ68 263 https://www.thebongiovannifamily.it/biografia-di-eugenio-siragusa/1424-eugenio-siragusa-il-contattato.html 264 https://it.paperblog.com/il-ponte-di-adamo-una-struttura-artificiale-precedente-al-diluvio-2774516/
185
è una sottile striscia di terra che unisce l'India meridionale con lo Sri Lanka, e ponte genetico che potrebbe riguardare la “creazione” di Adamo ed Eva dai quale comunque non tutti discendiamo.)
186
187
Nove Livelli da risalire Che al tempo quei Livelli/Reami da risalire fossero divenuti nove meno o nove sotto, corrispondenti anche ai nove Livelli dell’Inferno dell’In della divina commedia di Dante, Dante alle nove ninfe di Apollo, alle nove teste del drago, potrebbe forse confermarlo co quel cordone che esce dall’abito di Lakshmana che sembra il manico di un pastorale rovesciato. Lakshmana è l’Enki biblico, lo Shesha indù, nonché Marduk. Che sia lui potrebbe forse confermarlo la falce (di Saturno) con cui anche Marduk è riportato. Marduk, folgori che
suggeriscono
le
la figura ha in
mano, è anche Zeus, mentre la falce sotto al braccio sembra dirci che lui è anche Saturno! L’orologio al polso ci che lui era.. è.. anche Crono, il tempo. Tempo stabilito, secondo me, all’esistenza di questa realtà.
Rama arciere
Crono era rappresentato con una falce e, spesso, anche in compagnia di una cornacchia. Da notare come la cornacchia sia stata associata anche a Saturno, con cui i romani identificavano Crono. In seguito però, forse per un gioco di parole, per indicare la divinità gli stessi Greci scrivevano Chronos, che significa Tempo, inducendo quindi a pensare che Cronos fosse la personificazione pe del tempo265. (I demoni dipinti nella tomba etrusca di Tarquinia266 sono riportati con la pelle azzurra come Rama: cosa sapevano gli Etruschi che noi non abbiamo ancora capito?)
265 266
https://win.lasiciliainrete.it/STORIAECULTURA/culti_miti_SICILIA/3_cultielleni/cronos.htm https://www.tusciaup.com/tarquinia-la-tomba-dei-demoni demoni-azzurri/103675
188
Quell’azzurro di Rama - stesso azzurro che mentre meditavo vidi vi aveva il cielo dove da un uovo vidi uscire l’Arcangelo Michele (sembra parte positiva di Zeus), Zeus) e stesso colore
di
Michelangelo personaggi
base
usato
per
“poggiare”
del
suo
da i
giudizio
universale, - potrebbe otrebbe essere legato alla credenza del sangue blu della nobiltà e alla ragione per cui nella chiesa di Rennes le Chateau, nelle vetrate, il 17 di gennaio, sole permettendo, compaiono cerchi blu267? Le credenze del sangue blu nacquero nel XVII secolo durante il regno di Luigi XIV di Borbone, detto
Luigi XIV, ritratto come Giove, con l’aquila, i fulmini di Zeus, e col piede che schiaccia la Medusa?
il Re Sole o Luigi il grande, quando l’Egitto dei faraoni era di moda, basandosi sui racconti del Popolo Gitano. Le prime testimonianze scritte sul popolo Gitano risalgono al XIV sec. e raccontavano dei Gyptocastra, vecchi castelli abitati da comunità Rom conosciute per la lavorazione del ferro, soprattutto delle spade (e sappiamo a quali riti magici veniva collegata la forgiatura di quest’arma e all’importanza che veniva data al fabbro forgiatore). Si narra che gli zingari fossero discendenti di un popolo arrivato in Persia verso il X sec. dall’India e diffusosi in seguito nei paesi bizantini. L’origine della parola Rom, che sembra essere indiana, significa uomo libero, ma il nome che li associa alla loro vera origine è raramente usato. C’è chi scrive che gli zingari potrebbero essere una delle tribù d’Israele catturate dagli Assiri nel 721 a.C; o i Cananei emigrati in Europa dopo la conquista di Giosuè; o ancora,, discendenti di Adamo e di una moglie precedente ad Eva (quindi di Lilith?268); chi lega le loro origini all’Africa; chi scrive siano i discendenti dei 267 268
https://giorgiobaiettiblog.wordpress.com/2018/01/17/le-mele mele-blu/ https://www.letturefantastiche.com/lilith_la_prima_ribelle.html che.com/lilith_la_prima_ribelle.html
189
Mammalucchi cacciati dal Selim; chi li considera discendenti dei sacerdoti di Iside mescolati coi sacerdoti siriani; ed esistono loro collegamenti con molti altri popoli ancora, forse anche con il popolo dei Parsi. Alcuni ellenisti hanno individuato nell’antica Grecia le loro origini; per Erodoto sarebbero stati i Siginni; le sibille sacerdotesse di Dodona sarebbero state associate alle indovine zingare. I Siginni per qualcuno sono i Sinti, che sarebbero il popolo barbaro di cui parla Omero, noto a Lemmo, e caro a Vulcano.Una leggenda, che considera questo popolo come quello dei padroni della terra perché la percorrevano in lungo e in largo, racconta diedero il nome a Romolo, fondatore di Roma, che introdussero il culto di Diana e Apollo, e inventarono il Vangelo undici secoli prima di Cristo. Un’altra leggenda li dà come discendenti di una popolazione vissuta in Atlantide: dopo il grande cataclisma di quel mitico continente, quelli di loro che si salvarono sbarcarono in Africa fermandosi in Egitto269. Sappiamo che nelle leggende c’è sempre una parte di verità, tant’è che a esse si affidano per le loro ipotesi studiosi ben più illustri di me; pertanto, sulla base di quanto ritengo di aver imparato fin qui dalla mia ricerca, nonostante tutti i possibili collegamenti con altri popoli che sono stati proposti, gli Zingari potrebbero essere una parte dei discendenti del Popolo che si disperse dopo che furono mischiate le lingue restati girovaghi.
269
https://www.terrelibere.org/vento-e-orologio-rom/
190
191
Nona sezione del giudizio universale Abbiamo già riportato quale potrebbe essere il significato di questa sezione ma lo ripetiamo. Ill gioco simboleggiato potrebbe voler dirci che non per un caso ma per le precise ragioni genetiche riportate, come punizione divina una freccia (un asteroide) della divinità potrebbe arrivare a colpire di nuovo la Terra e conseguentemente i terrestri per fare Giustizia proprio come accadde per Atlantide. Atla Invece, personificando la Grande Madre nell’aspetto terribile di Nemesi, la Giustizia compensatrice, compensat quell’Anna madre di Stefano e di Maria, fu realmente anche madre di Apollo e Diana. Vista la simbologia riportata da alcuni artisti sulle tavole raffiguranti l’ultima
cena e l’acquerello riportato di Nostradamus, il Cancro è sicuramente il Segno Zodiacale sotto il quale Anna
era
nata.
Le
informazioni arrivate fino a noi riguardo Anna la riportano
invece
solo
come madre di Maria, e Stefano neanche menzionato
come
viene suo
figlio! E’ palese che Anna, come i suoi figli, nonché la sua famiglia, duemila 192
anni fa non furono riconosciuti per CHI in realtà incarnavano e tutto si è dovuto ripetere, si sta ripetendo come anche suggeriscono i cerchi nel grano. Glifi che potrebbero essere le nostre
trombe
del
giudizio! Valutando i Simboli dipinti dagli artisti sulle
tavole
dell’ultima cena la cosa fu però scoperta o compresa in seguito. Un qualcosa comunque mai rivelato. Compreso il significato delle parole di Ermete Trismegisto ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli della cosa una, chi potesse personificare la madre di Stefano e Maria, per le particolari esperienze vissute ute e gli elementi concreti su cui posso riflettere, lo avevo capito perché andando a guardare la Costellazione del Cancro avevo visto che quella dei Gemelli
(Segno
sotto
il
quale
era
facilmente nato Stefano/Apollo/Dioniso), insieme a quella del Leone (Segno sotto il quale era probabilmente nata Maria/ Venere/Terra), erano le due vicine al Segno. Ne ho preso coscienza dopo aver per
caso
visto
la
Meridiana
davanti
Montecitorio, visitato poi quella di Santa Maria degli Angeli di Roma, notato il dipinto di Lorenzo Costa nello Zodiaco
del
Palazzo
Ducale di Mantova, e visto che iniziavano tutte col Segno del Cancro con vicino il Segno 193
dei
Gemelli. Gemelli
falcetto
in
mano
alla
che
il
figura
rappresentata in Santa Maria degli Angeli
rivela
come
lui
sia
“ancora” figlio di Saturno, quindi essere Dioniso, ma anche l’Apollo non ancora
risorto
del mondo
dove viviamo, che è lo stesso Apollo nero che fu il Suri dei Sabini, bini, dei Latini, dei Falisci e degli Etruschi; probabilmente lo stesso Osiride il cui tempio era composto da sedici stanze che simboleggiano i dodici Segni dello Zodiaco odiaco più i quattro punti Cardinali, che sono quelle che la divinità – e naturalmente non solo lui – doveva attraversare per poter riuscire alla Luce vera. Benché enché le sue dimensioni siano paragonabili a quelle dei Gemelli, la Costellazione del Cancro non contiene stelle particolarmente luminose: luminose la sua stella più luminosa, la β Cancri, è di magnitudine 3,5, dunque appena apprezzabile da una grande area urbana; nonostante ciò il Cancro si individua facilmente grazie graz proprio alle costellazioni vicine dei Gemelli e del Leone che appaiono molto luminose. Altre sue stelle sono Acubens (α Cancri), rappresentante meridionale,
la
chela
ι
Cancri,
la
rappresentante settentrionale,
quella più
le
due
Aselli: queste stelle portano por i nomi Asellus Borealis e rappresentano i due asini che Dioniso e Sileno cavalcarono in battaglia270. Dai nostri più Antichi Avi era conosciuta l’importanza l 270
https://lachiomadiberenice.forumfree.it/?t=64827535
194
Freya
della Costellazione zione del Cancro, lo prova il tempio delle “due “ Y” vicino Viterbo scoperto
dal
ricercatore Umberto
simbologia
di
Grazia271”,
la
contenuta
nell’antico l’antico reperto riportato, il fatto che gli Antichi riportassero
il
Simbolo
della Grande Madre sui loro scudi,
nonché Pantaleone, che per dirci della discesa nella nel materia della Grande Madre fa alla dea i capelli acconciati a “Y” rovesciata ovesciata nel mosaico! L’oggetto più appariscente della costellazione del Cancro, visibile come nebulosità,
è
l’ammasso M 44, detto anche Presepe, Presepe Mangiatoia o dell’Alveare, composto da circa 200 stelle, e dista dalla Terra
circa 500 anni
luce, e la sua forma sembra somigli proprio all’ipotetico solco fatto da Romolo, come riporta il mito, dopo aver vinto la gara col fratello Remo a chi avesse avvistato più avvoltoi272. La
simbologia
dell’ape
e
dell’alveare
invece, visti i reperti archeologici ritrovati già usata nell’antichità e di nuovo usata dalla Chiesa e dalla nobiltà ma non solo,
271 272
https://www.coscienza.org/il-tempio-delle-y/
https://aulalettere.scuola.zanichelli.it/come-te-lo-spiego/il--confine-violato-roma-dal-mito-di-fondazione-alla-guerra-fratricida/
195
sembra suggerire che da quel punto del cosmo (l’M44) le anime immortali entrino in questo mondo. Un fatto noto alla Chiesa sin dall’antichità, ma evidentemente conosciuto anche dalla più recente nobiltà.
Tutti i miti legati alla Grande Madre e al culto della Dea Madre sono s riconducibili al Cancro-Luna Luna e sono espressione di capacità unicamente femminili come quella di partorire o allattare, ma quella Grande Madre Cancro E’ Madre/Padre di tutte le deità che assunsero personificazioni distinte nelle diverse culture e tradizioni del tempo. E’ cioè nonna di tutte le divinità proprio come credevano gli egizi. I miti sono numerosi e spesso discordi tra loro, è quindi difficile capire quale antico mitico racconto potrebbe avvicinarsi di più al Big Bang – se mai davvero c’è stato – dell’ipotesi scientifica. Se comprendessimo il significato delle parole di Ermete Trismegisto, potremmo arrivare a comprendere molto sull’illusione che viviamo, e dove e perché le religioni mentono o, se sono in buona fede, dove sono in errore. La Celeste Forza Creatrice (o Intelligenza Superiore), che rispecchiandosi il sopra nel sotto come tutte le divinità è sempre pre incarnata sulla terra, alla fine del periodo s’incarna in forma ufficiale in un corpo con caratteristiche genetiche precise e mette te al mondo dei figli. Figli che discendendo dalla
prima
divinità
hanno
Sangue
Reale.
Quella
manifestazione non è che il perpetuarsi del mito di Latona. L’ultima incarnazione ufficiale di questa divinità, come narra Michelangelo nella lunetta della Sistina, è stata nella
madre
di
Maria
e
Stefano: Anna. Che
naturalmente, non a caso, Michelangelo dipinge con i capelli acconciati con quelle 196
tre “crocchie” e un velato arcobaleno sulle spalle.
Indicata nei misteri eleusini in Core, figlia glia di Demetra, e nella greca Persefone rapita da Ade, personificatasi nella donna arrivata a noi col nome di Maria, lei non era quindi la madre di chi ci hanno tramandato col nome di Gesù ma la sorella. sorel Maria e Stefano incarnavano di nuovo quella figlia ia e figlio divini. divini Come altre donne prima di lei di cui verosimilmente nte narrano i miti, Maria era una nuova personificazione “di Core” e dell’Iside egizia. Per er questa ragione Michelangelo nella lunetta della Sistina la raffigura più grande del fratello! A ciò si aggiunge la troppo giovane età di Maria di quando avrebbe messo al mondo suo figlio. Figlio maschio che Maria non ebbe poiché, come mi conferma “la ripetizione”, cioè il concreto su cui posso riflettere, mi confermano i personaggi legati alla “leggenda” “legg di Rennes le Chateau, e Leonardo da Vinci con quella neonata
inserita
nella
Vergine
delle
Rocce
nascondendone il sesso, Maria - non Gesù, mai esistito (e non perché il messia 2000 anni fa non arrivò) - ebbe una figlia femmina. Anche questo mi conferma che quella che stiamo vivendo è una ripetizione, dovuta avvenire a causa di quanto generato da Giovanni - che ebbe invece due figli maschi ormai oltre duemila anni fa con la sua farsa! 197
Come rappresentato nell’opera dov’è raffigurata Anna col Libro che insegna a sua figlia Maria, la ragione per cui lei ebbe come primogenita una bambina come la madre, potrebbe stare nel fatto che, o la primogenita rappresenta ed è la stessa madre, o solo perché da donna a donna, attraverso il DNA mitocondriale, si possono
tramandare,
oltre
le
informazioni
genetiche273, anche “quelle altre” simboleggiate con IL libro. Quel Libro con cui Anna è riportata, non è un quindi
un
libro
in
quanto
tale
ma
intende
evidentemente indicare la “storia genetica e non” di Anna trasmessa tra alla figlia. Quindi prima Anna, poi Maria, poi la figlia di Maria, poi non sappiamo attraverso chi, quelle donne, e forse non a caso in modo segreto, discendendo da quella donna dei primordi, hanno geneticamente tramandato quel “Libro”. Nella
sezione
dell’opera
riportata
Michelangelo
riporta quindi Marduk e la “nuova donna” che incarna quella stessa divinità sotto i gruppi
dei
tre
credo
monoteisti nati dalla Bibbia perché duemila anni fa, Maria, Stefano, nonché la loro madre Anna e lo zio Giovanni, forse perché non capirono, o forse perché che non furono riconosciuti, non portando a termine il compito per cui le divinità si erano incarnate, a distanza di una sola Era, tutto, in modo diverso ma simile, si è dovuto dolorosamente ripetere, si sta ripetendo. do. Ma come conferma il disegno marmoreo nella chiesa di Santa Maria degli Angeli con la croce sopra la linea dell’Equatore, è il
273
https://amedit.me/2015/12/24/eva-mitocondriale-la la-madre-delle-madri/
198
giorno del solstizio d’estate di duemila anni fa che il Sole si trovava t nel Tropico del Cancro e avremmo dovuto rivedere ri la Stella dell’Ottava Ottava Superiore cioè Sirio! A causa della precessione degli equinozi, il giorno del solstizio d’estate il Sole si trova oggi nella ne costellazione dei Gemelli, ma la tradizione è comunque rimasta274. Michelangelo nella sezione dell’opera, intendeva Michelangelo, quindi probabilmente dirci che il ritorno di Marduk, come di tutte le persone di quella reale famiglia, è dovuto avvenire poiché in modo diverso ma simile tutto si è dovuto ripetere. Non sappiamo però come anche questa volta andrà a finire perché non sappiamo se questa volta quelle persone saranno riconosciute. Che
come
Michelangelo
il
cristo
vicino
a
riportato Maria
da
quella uella
divinità personificata in lei si sarebbe di nuovo incarnata alla fine dei tempi era conosciuto, lo conferma il fatto che nella sezione dell’opera riportata a lato,, come fatto in precedenza edenza con Maria, l’artista dipinge alle spalle della nuova donna quell’uomo col compasso che indica la X (il manifestarsi della Luce) poi, vicino a lei, quell’uomo con la ruota del tempo sotto la pancia e quel calendario dentellato in mano che lo sta contando. contando Quel ragazzo che ch sta contando il tempo, come il ragazzo riportato vicino alla Gran Madre di Torino, e come l’anziano col Libro fatto ritrarre dai Borgia nel soffitto della Rocca abbaziale 274
http://www.canino.info/rubriche/astronomia/marzo/cancro.htm
199
di
Subiaco insieme alla Gran Madre
(che la chiave in mano rivela discendere da
Ecate)
potrebbe stare a raffigurare dio Men
275
il , il
“grande misuratore”, ritenuto
nell’antichità
divinità
legata alla
luna, indicato come il custode
dei
mesi, e
considerato maschile come il babilonese dio Sin, anche lui legato alla luna. Il dio Sin potrebbe a .
sua volta essere stato Kingu, il primogenito di Tiamat che diventa d poi suo consorte dopo la morte del padre Apsu276, ed essere quel bambino che viene già raffigurato in braccio a Iside e poi in braccio a Maria! “Primogenito” che potrebbe essere quella parte “fuoriuscita” da Madre Terra quando il Pianeta, durante la “Battaglia degli dèi”, impattò con un altro Corpoo Celeste, facendo “nascere” la luna. Secondo l’INAF questo impatto sarebbe avvenuto 4,5 miliardi di anni fa277, ma sinceramente, valutando il tutto, a me sembrano più logici i 400.000 anni tradotti dai testi esti sumeri da Zacharia Sitchin, se non addirittura i 13000 anni di quando avvenne la prima grande catastrofe riportati nel libro di Rumor Bagnara e Galli. Che poi, forse, non sapremo mai se e quando questo davvero accadde e se a impattare con la Terra sia stata Theia/Nemesi o Nibiru, altra cosa è. 275
https://weltic.wordpress.com/2018/01/29/le-divinita-lunari/ lunari/ https://it.wikipedia.org/wiki/Kingu 277 https://www.media.inaf.it/2020/09/30/atmosfera-rubata-da da-impatto/?fbclid=IwAR0tFrh840whItDmVFbjuhhAdANDweUWVBrzkW-H6x5SQeMgokZ H6x5SQeMgokZ-8WElmY 276
200
Secondo il mito cosmogonico narrato nell'Enuma Elish, Tiamat, spinta da altre divinità, vuole combattere contro Ea e, perciò, chiama a sé una schiera di mostri e serpenti al cui comando pone il figlio Kingu. Quando i poteri magici di Ea non riescono a prevalere, questi chiede aiuto a Marduk che accetta in cambio del comando supremo sugli dei. La richiesta viene accettata e Marduk ottiene armi potentissime, tra cui i sette venti. Scatena allora una tempesta nella quale imprigiona Tiamat nella sua rete immobilizzandola con i sette venti. Infine, circonda l'esercito nemico ico e cattura Kingu a cui ruba le Tavole dei Destini. Kingu viene accusato della rivolta e per questo viene giustiziato. Ea mischia poi il sangue di Kingu all'argilla creando così l'uomo, il quale dovrà lavorare per gli dei sostituendo il compito precedentemente precedent posto sulle spalle degli dei minori.
Michelangelo potrebbe aver quindi dipinto quella scena per dirci forse che alla fine dei tempi che stiamo vivendo l’Antico Ordine Regale sarebbe stato ristabilito, o quanto meno ci sarebbe stata data un’altra opportunità di farlo! farlo In modo diverso da Michelangelo, avrebbe potuto voler
dirci
la
stessa
cosa
Nostradamus
nell’acquerello riportato attraverso la
simbologia
della falce. falce Falce che lega il religioso a Saturno, mentre gli altri simboli nell’acquerello potrebbero voler collegare la figura di Saturno al sapere dell’antico Popolo Miceneo278. Come quella B per esempio, forse legata alla loro scrittura279. Men, conosciuto anche come Men Ascaënus ad Antiochia di Pisidia, è una divinità lunare maschile il cui culto ha interessato l'area occidentale della d penisola nel periodo antico, è indicato come il custode dei mesi. Etimologicamente il nome del dio deriva dalla radice indo-ariana ariana utilizzata per indicare l'astro notturno, “me”, che si riferisce anche al concetto di misurare. Infatti il dio veniva descritto come “il grande misuratore"280. È interessante osservare che dal nome del dio potrebbe essere derivato quello della Luna in inglese e tedesco, rispettivamente Moon (Mona in inglese arcaico) e Mond (Mene in gotico). Poiché la Luna nel tempo muta aspetto, aspet cresce fino a diventare piena e poi si riduce, fino a scomparire, al suo culto è stato associato in differenti culture quello della morte. Le divinità lunari sono spesso ctonie e funerarie, 278
https://it.wikipedia.org/wiki/Civilt%C3%A0_micenea https://it.wikipedia.org/wiki/Lineare_B 280 https://it.wikipedia.org/wiki/Men_(divinit%C3%A0) 279
201
e anche Men è stato venerato come la divinità della morte. mo Alcuni studiosi hanno associato Men al dio Sin, dio della Luna nel pantheon sumero, babilonese e assiro, considerato divinità della sapienza; sapienza Men è quasi sempre raffigurato in piedi o a
cavallo,
raramente
seduto. Cavalca C cavalli, ma anche altri
animali, quali
arieti, pantere, leoni, galli o tori.
Generalmente
tiene
uno scettro, una patera (una coppa sacrificale) o una pigna, che è Simbolo di fertilità,
simbolo fallico,
simbolo di
prosperità e
abbondanza che allude al più
alto
grado
illuminazione azione
di
spirituale
possibile. In alcuni ritratti Men calpesta alpesta la testa di un toro: toro il toro, che è anche l’animale che gli indù associavano alla dea Shiva, è visto come un simbolo di forza invincibile, di sacrificio, di altruismo,
ed
è
associato anche ai culti
agricoli
ma
simboleggiando boleggiando una figura come
maschile inizio
della
fecondazione. In alcune tradizioni il toro è stato dipinto come un compagno pagno della dea della fertilità! 202
Nel mitraismo sacrificavano il toro alla Terra, che simboleggia penetrazione del maschio-femmina, femmina, il fuoco (i raggi del sole come fonte di fertilità) sul bagnato. Apis, il dio egizio della fertilità, appariva sotto le spoglie di un toro con c un disco solare tra le corna.. In Grecia, al dio del sole Helios dedicarono il toro281. In alcune tradizioni il toro era un simbolo del dio del tuono: il dio greco Zeus si trasformò in toro sequestrando la figlia al re fenicio Agenor. Durante il periodo dell'imperatore Augusto, al dio Men venne associata l'idea della Vittoria e anche nell'iconografia tradizionale il dio cominciò a essere accompagnato da
una Nike. L'effigie del dio comparve su numerose monete votive di diffusione regionale, anche in epoca romana. I Romani, che veneravano una divinità lunare femminile, “Luna”, adottarono di volta in volta soluzioni differenti per indicare il dio: inizialmente su alcune monete riportarono il nome frigio, su altre quello greco. Durante il regno di Antonino Pio furono battute monete sulle quali il dio era indicato come Mensis e conosciuto anche come Men Ascaënus. Infine venne adottata la formula LUS stante per Lunae Votum Solvit che permetteva di non indicare esplicitamente il genere del dio282. Il Dr Mehmet Taşlıalan, che ha studiato le rovine di Antiochia di Pisidia, Pisidia ha sottolineato che la popolazione che si era stabilita sull'acropoli durante il periodo per della colonizzazione greca venerava Men Askaenos come divinità protettrice della città. Nel 25 a.C. al tempo in cui la regione attorno ad Antiochia conquistata da Augusto venne elevata a rango di provincia, al dio venne associata l'idea della Vittoria. Nel luogo dove fu edificato il tempio dedicato de ad Augusto sono presenti 281 282
https://it.wikipedia.org/wiki/Nandi#/media/File:Nandi-atop atop-chamundi-hills.jpg https://it.wikipedia.org/wiki/Men_(divinit%C3%A0)
203
segni del culto di Men come bucrania (teschi di tori) tori scolpiti sulle mura in pietra. Anche il tempio imperiale reca sul fregio teste di buoi e ghirlande. L'Historia
Augusta283
riporta
che
l'imperatore romano Caracalla venne assassinato nel 217 mentre era diretto a Carre per venerare Lunus. Lo stesso autore riporta l’opinione diffusa nella regione secondo cui colui che avesse venerato la divinità lunare riferendosi a essa al femminile, sarebbe stato soggetto alla volontà delle donne, mentre chi si fosse riferito erito a essa al maschile, avrebbe dominato la propria vita. Il culto di Men fu infine soppiantato dal Cristianesimo, infatti, la stessa Antiochia di Pisidia fu un'importante tappa della predicazione di san Paolo all'inizio dell'era cristiana284. Men, conosciuto osciuto anche come Men Ascaënus, e potrebbe essere lo stesso che sarà poi identificato come Attis in frigia e con Sabazio in Tracia285, è una divinità il cui culto ha interessato l'area occidentale della penisola anatolica nel periodo antico; infatti in testa ad Attis troviamo riportato l’antico copricapo frigio e sul petto il noto nodo isiaco che delinea la X. Il berretto frigio era un copricapo tipico dell’abbigliamento persiano diffuso tra il IV e il II sec. a.C., solitamente realizzato in pellee di capretto e tinto ti di un vistoso colore rosso. Esso prende il suo nome dalla regione della Frigia, una regione dell'Asia Minore corrispondente all'odierna Anatolia Centrale (Turchia). La Frigia era anche uno dei principali centri dov'era diffuso il culto ulto di Cibele, la Grande Madre anatolica raccontata sul carro trainato da due draghi o da due leoni, o anche con un tamburello in mano con la corona turrita sul
283
https://it.wikipedia.org/wiki/Historia_Augusta https://weltic.wordpress.com/2018/01/29/le-divinita-lunari/ lunari/ 285 http://www.treccani.it/enciclopedia/sabazio_%28Enciclopedia http://www.treccani.it/enciclopedia/sabazio_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Antica%29/ 284
204
capo (tamburello che ricorda tanto la pizzica, danza popolare
attribuita
particolarmente alle province di Lecce e Taranto e a tutto il Salento, ma diffusa anche in un'altra sub regione della Puglia, la Bassa Murgia e Matera). Matera) Dalla Frigia, il culto di Cibele passò attraverso la Lidia e raggiunse le colonie greche in Asia Minore, e, giungendo alfine in Grecia, da cui prese a diffondersi sul continente europeo. Cibele era la dea che presiedeva alla natura, agli animali ed ai boschi selvatici, ed aveva il suo principale centro di culto a Pessinunte, dove veniva adorata sotto la formaa di quella pietra nera che si diceva fosse stata fatta cadere dal cielo dalla dea stessa. Durante la Seconda Guerra Punica (circa 205 a.C.), i Libri Sibillini consigliarono ai Romani dii cercare e recuperare a Pessinunte Pessinu la pietra nera che rappresentava la madre degli dei. La pietra dai romani fu recuperata e successivamente conservata nel Tempio di Vittoria. Vittoria La costruzione di un Tempio per la Magna Mater cominciò nel 204 a.C. e fu conclusa nel 191 a.C. Esso era posizionato nella parte sud-ovest ovest del Colle Palatino P e fu consacrata ufficialmente nell'Aprile del 191286. L'edificio bruciò per ben due volte: prima nel 111 a.C. e poi, dopo la ricostruzione, nel 3 D.C. Fu definitivamente ricostruito da Augusto. Il noto copricapo frigio lo ritroviamo in testa a figure ure misteriche come quelle di Attis, legato a Cibele, raffigurato anche con la cornacchia legata
286
http://www.treccani.it/enciclopedia/tag/pessinunte/
205
a Saturno e riportato tra il toro e il leone. Troviamo il copricapo frigio in testa a Orfeo, che si narrava fosse figlio della musa Calliope e del re di Tracia
Eagro
Apollo287;
o
troviamo
dello il
copricapo frigio in testa al dio Mitra288,
raffigurato
nelle
scene dell’uccisione del toro, l'iconografia fondamentale del culto mitraico, e lo troviamo anche in testa ai Magi; cioè a quei maghi persiani persi che nello zoroastrismo (o mazdeismo), è narrato essere i sacerdoti del dio Sole che avrebbero previsto attraverso i loro calcoli l’arrivo del nuovo Messia. Magi che la tradizione cristiana ha poi tramandato come uno bianco, uno arabo e uno nero a rappresentare l’intera umanità in attesa della figura redentrice del Cristo. I
tre
Magi
rappresentano le tre stelle della cintura di Orione, e nella tradizione popolare dell’Italia
centro
settentrionale, le tre stelle, Mintaka, Alnilam e Alnitak, formano ano la cosiddetta cintura del gigante e la cui retta immaginaria che tracciano porta dritti alla grande stella fissa Sirio. Nei giorni vicini al Natale, infatti, le tre stelle della cintura, oltre indicare Sirio, si allineano ad est 287
https://www.helloworld.it/cultura/orfeo-euridice-mito-significato significato-interpretazione
288
http://www.angolohermes.com/Approfondimenti/Mitraismo/Mitra.html
206
con il Sole, inteso come Luce, quindi come qualcosa che giunge a illuminare. I Re Magi è narrato calcolarono la levata eliaca (ovvero il punto in cui una stella appare all'orizzonte al suo sorgere) della stella Sirio, la “stella Maestra'”, che secondo alcune tradizioni esoteriche oteriche è vista come la “stella dell'iniziazione”. Il fatto che in quel momento la levata fosse in asse con il Sole e le tre stelle della Cintura, fece loro pensare che un Messia sarebbe giunto a portare luce. Iniziava l’era dei Pesci. La levata eliaca segnava gnava l'inizio della nuova era, e ogni era astrologica, secondo l'esoterismo, ha una energia divina che viene a manifestarsi, in quel caso era il Logos dei Pesci289. Il Tempo al quale allude Michelangelo con la figura del ragazzo che lo sta contando potrebbe quindi voler simbolicamente indicare quello che mancava al ritorno sulla Terra di quella reale famiglia,
e
di
conseguenza, quello che Passaggio e al grande giudizio.
mancava
al
Tempo rimasto per
rivelare la Verità e “rimettere in ordine”, come intendeva va probabilmente ricordarci il cerchio nel grano con la clessidra nel 2013, veramente esiguo. Quindi Michelangelo, Miche nell’opera, oltre dirci nella parte destra guardando
che l’Antico Ordine va
ristabilito, ha posto quei personaggi a sinistra poiché sono le l persone appartenenti alle tre religioni monoteiste dipinte da quella parte quelle da risvegliare e mettere in guardia riportando Ordine e Giustizia nei confronti della vera deità e a cui va chiarito su questa terra cosa è permesso fare e cosa non lo è! 289
https://astrologando.marieclaire.com/it/oroscopo/approfondimenti/02/01/2020/1818 astrologando.marieclaire.com/it/oroscopo/approfondimenti/02/01/2020/1818la_cintura_di_orione_e_i_re_magi:_una_storia_affascinante_.html
207
Non è Pietro ma Salomone Nella
sezione
del
Giudizio
Universale riportata a fianco, davanti al gruppo degli ebrei provenienti dall’Era precedente, l’artista ha dipinto una figura che
sembra stia mostrando al
Cristo risorto le chiavi che ha in mano; per quelle chiavi in mano, che
le
Scritture
riportano
consegnate da Gesù a Pietro, è stato ipotizzato da più di qualche ricercatore quel personaggio potrebbe voler raffigurare Pietro. NON E’ LUI! Visto l’artista ha posto davanti ogni gruppo religioso il relativo fondatore e quel personaggio con le chiavi in mano è davanti al gruppo degli ebrei che sembrano provenire dal tempo precedente, non sta a raffigurare Pietro ma Salomone. L’uomo vestito di rosso che Salomone ha vicino sta probabilmente a raffigurare raffig invece il noto architetto Hiram che il mito riporta costruì il primo tempio. Quelle Chiavi in mano a Salomone - Grand cross segreto che potrebbe essere simboleggiato leggiato nel nodo di Salomone simboleggiano probabilmente la conoscenza delle date dei Ciclii Cosmici quindi dei Passaggi. Vedremo meglio questo più avanti, ma quella di Salomone è una conoscenza probabilmente oggi in mano alle alte gerarchie ecclesiastiche. Forse per questa conoscenza Bergoglio, poco dopo eletto, disse in un’omelia che “l’ora è giunta” e proclamò poi anche il Giubileo straordinario. Lo fece 208
perché forse non prevede un Passaggio positivo mentre la sottoscritta è fiduciosa perché, altrimenti, troppe cose non avrebbero senso! Pantaleone, nel quadrato cosmogonico del mosaico, mo pone Salomone vicino alla regina di Saba, ma mentre siede la regina su uno sgabello
di
legno,
siede Salomone su un trono
composto
da
due Grifoni, gli mette in
una
mano
una
corda e gli fa l’altra benedicente. A differenza della “chiarezza” simbolica del trono su cui è riportata Makeda, akeda, ossia la Regina di Saba, la simbologia del trono usata dal monaco per sedere Salomone fa ipotizzare che sua madre Betsabea290 possedesse l’originale DNA della creazione, mentre re Davide291, da cui ebbe Salomone292, possedeva facilmente quello modificato dagli Elohim. La corda con l’evidente “nodo Gordiano” in mano a Salomone
simboleggia
probabilmente la parte di corda riportata in mano a Horus e la parte di corda in mano a Rama, questo porta
a
pensare
Pantaleone
che
vole volesse
informare che Salomone conoscesse il Codice Astronomico e la lotta di quelle Forze. Diversamente da Alessandro, nel cerchio Salomone non è riportato, però, col Simbolo del Emissario, né “in volo” come lui; 290
viene quindi logico logi
https://it.wikipedia.org/wiki/Betsabea https://www.toscanaoggi.it/Rubriche/Risponde-il-teologo/La teologo/La-storia-di-Davide-peccatore-e-santo 292 https://it.wikipedia.org/wiki/Salomone 291
209
Capro
ipotizzare che il re, oltre che per il suo incontro con la Regina di Saba293, è riportato dal monaco probabilmente per dirci che lui dominava il demone (Asmodeo?) e perché possedeva la documentazione che
gli
conoscere
permetteva la
data
di del
Passaggio e la data del ritorno di
quel
periodico
Pianeta ritorno
il
cui crea
Nell’opera la regina viene raffigurata bianca, ma come ci conferma il Cantico dei Cantici, “lei era nera ma bella”!
problemi alla terra generando grandi disastri! Del ritorno di quel Pianeta hanno messo in guardia più cerchi nel grano; il
cerchio
riportato a lato ce l’ha simboleggiato nella codaa di quel Serpente. Serpente
che
a
sua
volta
simboleggia la Costellazione del Drago in cielo. Figura che dovrebbe essere la stessa che il monaco riporta in tre parti del mosaico
e
nella
identificato
Bibbia
come
è “il
Leviatano”294. Mostro che cinge la Terra con le sue spire. Divinità che a sua volta - come insegna Ermete Trismegisto - è incarnato in una persona. 293 294
https://www.tanogabo.it/salomone-e-la-regina-di-saba-tra--mito-e-realta/ https://it.wikipedia.org/wiki/Leviatano
210
Un sapere comunque in qualche modo tramandato se oltre 2000 anni fa gli Ebrei erano così certi dell’arrivo del Messia come lo sono oggi. Un messia messi a suo tempo non riconosciuto, e la magnanimità della Grande Madre o Intelligenza Superiore, per darci un’altra possibilità, generò la ripetizione che stiamo vivendo. Salomone possedeva quindi la documentazione che spiegava il Codice Astronomico; documentazione che insieme nsieme a quella dov’era evidentemente riportata anche la passata storia dell’umanità che il monaco Pantaleone racconta nel suo mosaico, Goffredo di Buglione, ione, uno dei comandanti della prima p Crociata, insieme ai suoi Cavalieri, potrebbe aver ritrovato nel 1099 sotto il suo tempio. Antico Codice Astronomico adesso in mano alla Chiesa il cui segreto è ovvio si passano di papa in papa. E che loro conoscano i tempi della fine è cosa certa altrimenti Bergoglio nell’omelia di fine anno 2013 non avrebbe ebbe pronunciato quelle parole né proclamato il Giubileo straordinario! Ma se, come disse Bergoglio, l’ora è giunta e sono più che sicura lo è, come profetizzato da più parti, non manca l’arrivo
di
qualcuno?
E
poi,
se
Michelangelo ha fatto coincidere Giovanni con la colonna nera Boaz, Pantaleone, come
si
è
visto
farà
poi
anche
Michelangelo nel giudizio universale, non raffigura Gesù in nessuna parte del suo mosaico, perché si
dovrebbero
realizzare
le
parole del Gesù che
mentendo
sapendo
di
mentire dicono le alte gerarchie cattoliche e non invece quanto insegnano da millenni gli antichi miti riguardo la 211
Grande Madre e suggerisce anche Nostradamus nei suoi acquerelli, e cioè sia una donna a portare il messaggio della fine? Infatti, se consideriamo che Nostradamus dipinge quella donna malconcia cia alla base della Ruota a otto Raggi con vicino l’Aquila che sembra restituirle la corona,, nell’acquerello prima riportato dipinge nello stendardo che ha in mano quella donna che raffigura Ecate che ha il potere sul triregno due chiavi d’oro, riporta poi quella stessa donna con la corona del triregno decapitare quel lupo nero (Samael? Loki?) comprendiamo che Nostradamus intendeva dirci sarà una donna a portare il messaggio della Fine!
212
213
Il mistero di Rennes le Chateau Abbiamo detto che la donna con la kefiah bianca raffigura Maria, che lei era la sorella di Stefano e il compasso “a X” in mano all’uomo che la prende per il braccio intende rivelare che 2000 anni fa Maria era la persona predestinata; nella sezione dell’opera riportata possiamo inoltre notare che Michelangelo raffigura Maria nell'atto di girarsi verso le donne alla sua destra facendo segno che “è andata male”. Il silenzio che quelle donne dovevano evano sicuramente anche mantenere (cioè le tre che gli antichi testi riportano testimoniarono trovarono la tomba vuota) è facilmente quello che riguardava la farsa della crocifissione e resurrezione, architettata da Giovanni,, secondo Michelangelo con complice il sacerdote del Sinedrio, ma facilmente portata a termine con la complicità icità di Maria e altre persone. Farsa che potrebbe essere il segreto di cui era depositario Goffredo di Buglione295, che nel 1099 fu uno dei comandanti della Prima Crociata. Crociata Segreto che sembra riguardasse la sua famiglia e risalisse salisse ai tempi di Gesù. Quel segreto potrebbe essere lo stesso riportato nel testamento del marchese di Blachefor Blachefort296 nel 1244 (anno in cui la Chiesa hiesa commetterà a Montségur la grande strage catara), e si riferisca a quanto realmente successo nel 333 d.C. (la farsa di Giovanni? Che era Stefano il vero “figlio di dio”?). Segreto che a sua volta potrebbe essere stato lo stesso che nel 1781 la marchesa d’Hautpoul Marie de Negri d’Ablès297 confessò al curato Antoine Bigou, consegnandogli come prova dei documenti e dicendogli che quel segreto doveva essere tramandato. Come lo abbia poi tramandato il curato Antoine Bigou non siamo 295
http://www.treccani.it/enciclopedia/goffredo-conte-di-buglione buglione-duca-della-bassa-lorena_%28Enciclopedia-Italiana%29/ http://cosco-giuseppe.tripod.com/misteri/i_misteri.htm 297 http://spazioinwind.libero.it/torritenight/misteri/rennes.htm 296
214
in grado di saperlo, ma certamente i fatti accaduti dopo la morte della marchesa d’Ablès lès dimostrano dim che se quanto da lei rivelato alcurato curato Antoine Bigou doveva rimanere un segreto, con Berenger Saunierè298, tale non rimase. Maria Magdalena è la donna che con sua madre e sua figlia - forse quella stessa bambina che la leggenda legata al paesino ino francese di Rennes le Chateau riporta come Sara, forse la stessa che in seguito ito diverrà la Santa Sara degli Zingari299 - insieme a Giovanni (Scorpione), alla di lui moglie
(che a sua volta personificava Nefti, Nef moglie di Seth (rappresenta lei, secondo me, la quarta barca dipinta nel quadro da Vincent Van Gogh) Gogh e ai loro due figli maschi, sono coloro che dopo la farsa della crocifissione fatta fuori dalle mura
di
Gerusalemme - come intendeva
probabilmente rivelare Berenger Saunierè, il curato di Rennes Renn le Chateau, nelle tavole della via crucis messe nella chiesa sul finire dell’800 - andarono a vivere a Rennes le Chateau o lì vicino, dove Giovanni poi morì davvero all’età di 48 anni! Come si evince nelle sezioni dell’opera di seguito riportate, le tre donne: la madre Anna col figlio Stefano a cui Leonardo da Vinci dipinge la mano della madre sulle 298 299
https://it.wikipedia.org/wiki/Rennes-le-Ch%C3%A2teau Ch%C3%A2teau https://www.esserealtrove.it/contenuti/viaggi/francia-sara-la-nera-il-pellegrinaggio-dei-gitani/ https://www.esserealtrove.it/contenuti/viaggi/francia
215
spalle Maria (che non a caso l’artista veste spalle, con i colori rosso e verde) con sua figlia poco più che neonata davanti, le dipinge Le Leonardo nella sua Vergine delle Rocce! Evidentemente Leonardo da Vinci, come anche Nicolas Poussin300, David Teniers301 e
altri
artisti,
sapevano
della
ripetizione o comunque del ritorno di
quelle
divinità.
Fu
quasi
certamente questa la ragione per cui Leonardo
replicò la Vergine
delle Rocce e Nicolas Poussin replicòò I Pastori di Arcadia. Infatti, nell’opera del 1627, Nicolas Poussin veste Maria (è lei perché ha un solo seno scoperto) con la veste bianca in quanto il bianco è il colore degli iniziati, invece, nel secondo “Pastori di Arcadia”, aggiungendo a
Siddharta e a Mosè il profeta Maometto, veste la donna dei tempi finali con abiti frigi e le 300 301
https://www.duepassinelmistero2.com/studi-e-ricerche/filosofia ricerche/filosofia-e-religioni/et/ https://www.settemuse.it/arte_bio_T/teniers_david_the_younger.htm david_the_younger.htm
216
riporta sulle spalle lo scialle color zafferano. Colore salvifico per gli Indù. Ma anche chi costruì la statua della Libertà e
poi
la
donò agli americani sapeva della
ripetizione! Infatti, la statua è poggiata su una stella a undici punte. Undici come quante sono le donne raffigurate sulla facciata di Santa Maria in Trastevere! 11 (1+1) simboleggia l’uomo dio. Cioè la materia “non più grezza”. Se serviva,
questo
conferma
ulteriormente che 2000 anni fa non vi fu “resurrezione” perché il messia non fu riconosciuto e tutto si è dovuto ripetere. Si sta ripetendo! Riusciremo questa volta a riconoscere il messaggero, far cadere il Velo, e passare? Che Giovanni (perché Gesù non è mai esistito), fosse morto a Rennes Le Chateau l’avevo desunto da una serie di vicende familiari ma non avevo conferme; poi una conferma la ebbi anni fa leggendo il libro “Il codice segreto della croce” di Henry Lincoln, dove lo scrittore, oltre riportare nel libro la copia della lettera di un sacerdote messosi in contatto con lui che a voce gli svelerà che alle alte gerarchie cattoliche era noto che “Gesù” non era morto sulla croce (ma da quanto dipinge Michelangelo si evidenzia che sapevano e sanno molto di più!), scrive che Poussin e Teniers possedevano la Chiave! Un'altra conferma l’ho avuta recentemente leggendo “Il sangue degli illuminati di Diego Marin! Riprendendo riferimenti criptici della Base (secondo quanto rivelato da Rumor, Bagnara e Galli ne “L’altra Europa” riguardo una “Struttura” segreta esistente da svariati millenni) Diego Marin scrive nel suo libro: Nel 1972 un ecclesiastico anglicano in pensione scrisse agli Autori de “Il Santo Graal” rivelando che il tesoro di Saunierè consisteva nella “prova incontrovertibile” che la crocifissione era un inganno e che Gesù era ancora vivo nel 45 d.C. La prova gli sarebbe stata rivelata da un altro ecclesiastico anglicano: il canonico Alfred Leslie Lilley, morto nel 1940. Per gran parte della sua vita quest’ultimo era stato in contatto con il Movimento modernista cattolico incentrato a St. Sulpice. In gioventù Lilley aveva lavorato a Parigi e aveva conosciuto Emile Hoffet (https://en.wikipedia.org/wiki/%C3%89mile_Hoffet). Ora, dopo quanto dipinto da Michelangelo seppur crittato, da Leonardo da Vinci e altri artisti, sempre crittato, come vedremo narrato da Pantaleone nel mosaico, se a questo si aggiunge che i Catari della Linguadoca dicevano che il Messia venne al mondo col nome di Giovanni, come potevano, le alte gerarchie ecclesiastiche cattoliche, non sapere che Gesù non è mai esistito e della farsa di Giovanni?? Gesù è un nome e una figura inventati ed è Giovanni, che dopo la farsa della crocifissione e resurrezione fatta a Gerusalemme, si nascose in Francia! https://forum.termometropolitico.it/107665-l-eresia-catara-e-il-mondo-comunitario-occitano-tra217 storia-mito-e-leggenda.html
Le tre donne arrivate in Francia personificavano anche l’Asse terrestre terrestr come probabilmente lo personificavano prima di loro quelle tre donne che a Palmirya, prima dell’avvento della religione di Maometto, erano ancora venerate dagli arabi come Al Uzza Al Lat e Manat. Donne di cui forse Zenobia302 fu l’ultima discendente conosciuta. conosc Il leone su cui le tre donne sono raffigurate rappresenta probabilmente il Leone che occupava cosmicamente il posto, posto comunque regale, che gli competeva: quello sotto il Tropico del Cancro. E’ riportato infatti a pagina 150 del libro L’altra Europa: prima dello spostamento del fuoco, quando il trapano non si era ancora scardinato, il leone era ancora sacrificato,(e) (e) gli angeli non si erano ribellati; l’acqua obbediva all’abisso e non aveva cominciato a crescere… i forzatori del cielo erano arrivati al seguito del Leone… l’abisso e le onde di pietra avevano abbattuto gli uomini perché questi avevano profanato il corpo della madre misurando le sue estremità, saccheggiando le sue vene rivelando i suoi segreti, accendendo luci che non danno calore, creando crea animali che lo Spirito non aveva voluto. Poi prosegue l’autore: Si parlava di giganti che avevano spinto la ruota fuori dal solco, e in conseguenza di d ciò l’acqua contenuta nei suoi depositi si era riversata sulla terra. Questi giganti avrebbero compiuto iuto anche le cose riportate sopra, a proposito del “palo rotto”. Subito dopo sarebbero arrivati i “Sorveglianti”…. La foto del reperto riportato a lato fa chiedere se il dio raffigurato sopra il Toro potrebbe essere il dio che si iniziò ad adorare dopo il dio di Abramo e cioè essere YHWH, che a sua volta è Samael, 302
https://it.wikipedia.org/wiki/Zenobia
218
(castigo di Dio) il Guardiano severo che ferma l’umanità quando infrange le Leggi Divine. Ma questo è comunque il tempo della rivincita! Infatti i cerchi
nel grano
“comunicano” cano” molto al femminile e nei più svariati modi ci hanno mostrato anche il Triskele303. Il
Triskele è uno dei simboli più conosciuti legato alla Grande Madre, alla Trinacria e alle Gorgoni304. Quindi legato anche all’italiana Vesta (l’Estia greca), dea del Fuoco familiare. Grande Madre com’èè considerata la tedesca Brigid305. I tre rami del Triskele, come la Trottola di Ecate, sono spirali che partendo da un punto si sviluppano in senso orario fino ad incontrarsi nel centro. ce Tre spirali che confluiscono in una, per cui richiamo molto forte al concetto trino/uno, ricalcato anche dalle religioni. Il Triskele è simbolo dell’evoluzione, della trasformazione, dello sviluppo, del movimento; là dove c’è la stasi è “morte”, “ l’azione è “vita”. Il Triskell è infatti associato al sole, al suo
303
http://triskele.esoterya.com/triskele-il-simbolo-celtico-piu-conosciuto/15286/ https://www.siciliafan.it/perche-il-simbolo-della-trinacria--rappresenta-la-sicilia-di-viola-dante/ 305 https://www.ilcerchiodellaluna.it/central_Dee_Brigid.htm 304
219
movimento, quindi al ruolo essenziale della vita dell’essere umano. Se tutto ciò che è eterno è circolare e quindi ciclico, come la natura, così è il tempo
che
il
Tr Triskell
rappresenta nella forma di passato, presente e futuro che porta alla Conoscenza, alla Memoria che non può essere perduta e non ha limiti fisici, perché collegata ad una unica origine.
Il
movimento
delle
spirali e dell’energia che esse generano, portano ano protezione, scacciano le energie e i pensieri pens negativi soprattutto
atti
ad
attaccare
nella
versione
sinistrorsa del Triskell.306
306
https://occhideldrago.blogspot.com/2015/06/triskell-e-triquetra.html triquetra.html
220
221
La “nuova donna” donna Alla nuova donna dei tempi finali che personificherà Grande ande Madre Terra, Michelangelo dipinge dietro quell’uomo con in mano quelle grandi spazzole che somigliano tanto a quelle che servono per cardare la lana
delle
pecore;
con
quelle striglie dipinte in mano a quello che è stato ipotizzato essere San Biagio (protettore rotettore della gola da cui esce la voce quindi il Verbo),
Michelangelo ci dice molto. Per gli egizi, ma anche per gli etruschi, il pettine era infatti un simbolo importante perché scioglie e dipana i nodi dei capelli, che oltre abbellire la nostra figura, sono anche dei conduttori elettrici che captano le energie intorno a noi. Non a caso Sansone307, ma anche le medium di Hitler, avevano capelli lunghissimi308. Ogni nodo viene al pettine, pettine dice un antico proverbio: sono nodi che non riuscì a sciogliere
Maria,
nonostante
l’abbiano riportata in numerose raffigurazioni
mentre
lo
fa,
quelli che dovrà sciogliere la nuova predestina. Donna che è la stessa che Pantaleone prima, ma anche Nostradamus e altri artisti, disegnano come Venere, la prima stella del mattino, tino, e forse ora abbiamo capito perché. 307 308
http://www.communiobiblica.org/blog/2017/11/04/sansone/ https://traterraecielo.live/2018/07/13/vril-damen-belle belle-bionde-e-pericolose/
222
La Venere di Pantaleone e il pavone
La Venere di Nostradamus
Venere pudica e Venere del Botticelli
Michelangelo che dipinse l’opera, insieme ai papi che gli affidarono l’incarico, unitamente itamente a molti altri artisti, a distanza di oltre cinque secoli, ci stanno dicendo che loro sapevano che ai tempi di Gesù qualcosa di particolare era successo, e per permettere all’artista di fare quel racconto, prima nella volta, poi nel Giudizio Universale, evidentemente mente sapevano bene anche cosa! E anche se la simbologia del
mosaico di Aquileia, realizzato nel IV secolo d.C.309, come quella ancora più antica310, parrebbero far pensare il contrario, contrario i fatti che Pantaleone, Michelangelo, Leonardo da Vinci e altri artisti narrano, erano forse cose che le alte gerarchie della Chiesa dei primi secoli non conoscevano e di cui c seppero poi papi successivi man mano che venivano ritrovate antiche documentazioni. documentazioni Valutando il racconto fatto nel mosaico di Otranto da Pantaleone, la più importante e corposa documentazione dovrebbe essere quella recuperata nel 1099 dai Cavalieri Crociati sotto il tempio di Salomone (uomini, come narra la loro storia non ufficiale, che poi visitarono altri Paesi arabi evidentemente in cerca di altre prove), ma a quel 309 310
https://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_di_Santa_Maria_Assunta_(Aquileia) https://axismundi.blog/2016/01/24/il-dio-primordiale-e-triplice triplice-corrispondenze-esoteriche-ed-iconografiche-nelle-tradizioniantiche/
223
punto potrebbero essere successe due cose: o le alte gerarchie cattoliche del tempo non dissero nulla perché per “l’infallibilità papale” non potevano dire che avevano sbagliato tutto e farlo avrebbe fatto cadere la base su cui la Chiesa si tiene, cioè la resurrezione di Gesù, oppure, valutando quanto avrebbe potuto provocare tra la gente comune conoscere una verità così sconvolgente (mi riferisco alle ibridazioni tra mortali ed entità ctonie), pensarono fosse sse meglio mantenere tutto segreto ad attendere i tempi futuri. Sapere che ormai oltre 2000 anni fa non si realizzò quanto doveva realizzarsi e chi incarnassero Anna e i suoi figli nonché chi rappresentasse la loro famiglia nella più perfetta normalità, oltre tre sapere dei Cicli Cosmici e di quel Pianeta su cui ora si discute molto l’esistenza, evidentemente, appena fu possibile, portò Leone XIII a costruire la specola vaticana per cercare di individuarlo e, probabilmente, la stessa ragione ha portato il Vaticano Vatic a costruire il grande centro astronomico in Arizona sul Monte Graham. Del fatto che le alte gerarchie cattoliche, ma non solo loro, conoscono più o meno la data della fine dei tempi, quindi anche il periodo in cui quelle antiche divinità sarebbero tornate “ufficialmente”, potrebbero essere una prova le parole pronunciate da Bergoglio nel 2013 quando disse “l’ora è giunta”, ma certo non lo proclameranno mai apertamentee portandoci così alla rovina più completa!
224
225
I Popoli a destra e sinistra del “Cristo risorto” Proviamo ora a capire perché Michelangelo compose l’opera nel modo che fece cercando di individuare altri personaggi dipinti dall’artista. Nella parte destra dell’opera (sinistra guardando), possiamo vedere l’artista dipinge molte donne ne e pochi uomini, nella parte sinistra invece (destra guardando) separati da Maria e dal Cristo risorto che abbiamo identificato come Marduk, dipinge molti uomini e poche donne;
nella parte destra dell’opera, come capostipite delle persone che le l dipinge sotto tra cui raffigura più dee, l’artista dipinge un’erculea donna anziana di colore con un braccio bianco e sempre bianco fa il manto con cui la copre: quella donna di colore, con entrambi i seni scoperti e vestita v di bianco potrebbe voler raffigurare Ecate; le persone che Michelangelo le riporta sotto raffigurano quindi la sua discendenza. discendenza 226
Dall’altra parte dell’opera, come capostipite della gente che gli dipinge dipi sotto, Michelangelo raffigura invece un gigante gante con uno Hijab Shemagh prevalentemente rosso, vicino gli mette un uomo vestito di verde a cui il gigante sembra sussurrare qualcosa e, sembra in seguito a quanto sussurrato dal gigante, quell’uomo portarsi le mani alla testa. Come si può vedere nella sezione dell’opera riportata a lato, di quell’uomo vestito ito di verde l’artista
ci
aveva
precedentemente
detto
inserendolo nel gruppo degli ebrei brei che sembrano provenire dal tempo precedente mettendolo vicino ad un altro uomo vestito di rosso, rosso e facendo ad entrambi capelli e barba bianca; bianca Roy Doliner e Benjamin Blech, nel libro “I segreti della Sistina”, scrivono che i due potrebbero voler raffigurare Enoch311 ed Elia312, i due che la Bibbia riporta portati via dal carro celeste. Roy Doliner e Benjamin Blech hanno secondo me ragione: quei due uomini intendono raffigurare proprio Enoch ed Elia! L’uomo vestito di verde è certamente Enoch;; l’artista raffigura sussurrare dal Guardiano al Patriarca quelle informazioni scritte poi in quei testi attribuiti uiti a Enoch arrivati sino a noi. noi Michelangelo lo veste con un abito verde per dirci forse che Enoch discendeva da Adamo ed Eva “creati” sulla terra dagli Elohim con una parte del loro DNA come riportato nella Bibbia. L’ebreo Elia è invece riportato vestito di rosso e col cappello rosso poiché evidentemente 311 312
https://it.wikipedia.org/wiki/Enoch_(antenato_di_No%C3%A8) .org/wiki/Enoch_(antenato_di_No%C3%A8) https://it.wikipedia.org/wiki/Elia
227
valutato geneticamente eneticamente più antico, quindi senza DNA alieno in lui. Al Guardiano vicino ad Enoch Michelangelo copre la testa con uno Hijab Shemagh dal colore rosso con una particina bianca forse per dirci dirc che quello che parlò ad Enoch era un Guardiano non caduto chee voleva quindi aiutare l’umanità. Infatti, come si evince leggendo i libri di Enoch, l’indole negativa non prevalse in tutti i Guardiani ma solo in una parte di loro313. Quelli con a capo Semeyaze, Semeyaz che come riporta il Libro dei Vigilanti314, si accoppiarono con donne mortali e da queste, che in maggior parte morivano per la grandezza dei loro feti, ebbero comunque figli dando origine a una razza di ibridi nota come Nephilim, descritti come giganti (giganti naturalmente diversi dai Titani a loro precedenti e dalle cui polveri, narra il mito, nacquero gli uomini). Pi o meno alle spalle del Guardiano, per Più indicarci forse il periodo storico in cui lui parlò a Enoch e dell’antica religione al tempo s seguita, l’artista riporta due ragazzi col copricapo frigio bianco: i due potrebbero voler raffigurare i Dioscuri ma anche Cautes e
Cautopates315,
i
due
dadofori
che
accompagnano Mitra nel culto del mitraismo. Sotto al Guardiano e a Enoch sono quindi rappresentati r gli uomini nati dalla cenere dei precedenti Titani salvatisi dal diluvio (quindi, seppur uomini rimpiccioliti come riporta il mito, sempre Titani); sono rappresentati i discendenti degli esseri a suo tempo generati (in provetta?) da quella società soc evoluta precedentemente esistita che comunque derivavano dal DNA delle divinità originali (quindi aventi un DNA modificato e privo d’importanti Elementi ma comunque comunqu esente da quello alieno dei Guardiani e/o degli Elohim); sono raffigurate le persone moltiplicatesi dalla prole dei Guardiani caduti aventi in loro il DNA alieno. DNA alieno, che oltre generare negli 313
https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=14734 lo=14734 https://giuseppemerlino.wordpress.com/2014/03/22/il-libro libro-dei-vigilanti-enoch/ 315 http://www.treccani.it/enciclopedia/cautes_%28Enciclopedia http://www.treccani.it/enciclopedia/cautes_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Antica%29/ 314
228
uomini un’aggressività che prima non avevano (vedi Giobbe..) generò forse anche tutte le malattie che ci affliggono e, sembra volerci dire Michelangelo nella sezione dell’opera riportata a lato, anche l’omosessualità e il disturbo della pedofilia. Una cosa che le alte gerarchie ecclesiastiche sanno bene, forse per questo sono così tolleranti verso i sacerdoti che hanno quelle tendenze e cercano di occultarle. Tra tutte quelle persone dipinte sotto il Guardiano ed Enoch, l’artista, come abbiamo già visto, raffigura Anna. Vicino a lei riporta Maria col suo
sposo
e,
vicino
a
loro,
raffigurando il “noto bacio”, riporta anche suo figlio Stefano. Ad Anna l’artista lascia entrambi i seni scoperti e la veste con la kefia e l’abito bianco in quanto Anna, madre
di
Stefano
e
Maria,
discendeva geneticamente da Ecate e sulla terra era la sua nuova personificazione!
229
Giacobbe e San Bartolomeo Che tra i discendenti di Ecate e i discendenti nati dalle donne e dagli angeli caduti una diversità genetica c’era, l’artista la riafferma, secondo me, ponendo Giacobbe316 con la nota scala del suo sogno dalla parte dov’è raffigurata Ecate e la sua discendenza e sotto Maria (fig. a), e mettendo dalla parte p sotto al Guardiano ed Enoch San Bartolomeo con in mano la sua pelle,, a cui Michelangelo sembra abbia riportato la sua faccia317 (fig.b).
a
b
c
Come l’artista intendeva rivelare trent’anni anni prima dipingendo nel Giardino Terrestre quel tronco d’albero reciso più volte (tronco che simboleggia l’Albero della Vita, cioè il Genoma umano reciso più volte - fig.c), raffigurando nel Giudizio Universale Giacobbe e San Bartolomeo in quella la posizione, sembra dedursi col terzo ramo del tronco che si divide poi in due, Michelangelo intendeva forse dirci dei due rami genetici da cui, dopo la caduta di quei duecento Guardiani sul Monte Hermon che si unirono a donne mortali avendo da queste figli, fig si è rimoltiplicata l’umanità da Giacobbe in poi. A Giacobbe l’artista dipinge alle spalle una donna vestita color zafferano, quella donna potrebbe stare a simboleggiare la grande madre. Michelangelo invece - sempre si tratti di lui - potrebbe aver fatto la sua faccia alla pelle che san Bartolomeo tiene in mano per dirci che lui riteneva di appartenere all’altra parte dell’umanità, quella che discendeva dal DNA alieno dei Guardiani, quindi si riteneva un guscio vuoto. Ed evidentemente lo stesso dubbio lo aveva 316 317
https://derash.weebly.com/giacobbe.html http://www.scudit.net/mdmichelangelofacce.htm
230
Leonardo da Vinci, che è il personaggio riportato contrapposto a Dante nel manifesto rosacrociano. Guscio vuoto perché l’artista o chi gli commissionò l’opera, e forse non a torto, riteneva che la prole generata dagli angeli caduti fosse progenie del Maligno. Per dirla con parole del Vangelo, che quelle persone non fossero inscritte nel Libro della Vita. Ipotesi che renderebbe forse comprensibile, comunque
non
accettabile,
l’instaurazione
dell’inquisizione318 e delle stragi catare catar compiute dalla Chiesa319. Il DNA di quel Popolo che era nato dalla polvere dei Titani inceneriti e si era salvato dalla prima catastrofe, da Abramo, attraverso le “corrette unioni” (cioè coppie prive di DNA alieno), ricominciò a riconquistare quegli Elementi genetici persi, non quello di tutti gli esseri umani; ma per le numerose migrazioni dei popoli avvenute nei millenni per le più svariate ragioni, non si è in grado di stabilire chi siano quelle persone. L’artista nella sua opera mette soprattutto rattutto uomini per evincere sono principalmente loro, gli uomini, che a causa deglii Elohim e dei Guardiani caduti hanno geneticamente pagato ato il prezzo più alto. Infatti è Adamo che è stato creato anche col DNA degli Elohim, sono gli angeli caduti che si sono s accoppiati con le donne terrestri… e non a caso sono soprattutto gli uomini che uccidono le donne, eccezionalmente accade il contrario.
318 319
http://www.giuseppeguidolin.com/myst/misteri/Catari.htm http://www.festivaldelmedioevo.it/portal/montsegur http://www.festivaldelmedioevo.it/portal/montsegur-la-strage-dei-catari/
231
Le due donne al centro dell’opera Altre importanti figure poste al centro dell’opera che sembrano dividere divide i due tempi diversi, nella
sono sezione
dove l’artista dipinge
gli
angeli
che
suonano sette del
le
trombe Giudizio
alle spalle di due
donne:
una
avvolta
alle
gambe
con
un
telo
color zafferano, a cui l’artista pone in mano un Libro più grande, l’altra seduta se su una nuvola coperta da un telo verdino come l’abito con cui aveva vestito Maria, con in mano un Libro più piccolo e con ill sesso coperto da un lembo di stoffa nero. La donna che Michelangelo siede su un telo verdino con i genitali coperti dal lembo di stoffa nero, simboleggia la Regina della Terra che abitiamo. L’artista l’ha riportata con un Libro più piccolo in quanto
più
giovane, le ha coperto il sesso con un pezzo di stoffa
nero
poiché lei, che fu Core C e anche l’Iside egizia (che con le sembianze anze di mia figlia è venuta a piangere ai miei piedi 232
due volte), essendo sposa di Ade, è dea degli inferi e regina dell’oltretomba, quindi Regina del mondo infero dove ancora viviamo e da dove questa volta confidiamo fortemente di riuscire ad uscire. La donna col serpente sulla testa a cui Michelangelo ha coperto le gambe col telo color zafferano (colore salvifico per gli Indù) e posto in mano un
Libro
più
grande,
simboleggia invece l’antica Grande Madre
che
risiede
nella
Costellazione del Cancro, che si incarnerà nei tempi finali. Le due donne che Michelangelo simboleggia in quella sezione dell’opera sono le stesse due che Pantaleone raffigura invece come elefanti320 e su cui poggiaa l’albero di fico dove ha “poggiato” la Storia S dell’umanità che racconta nell’opera. L’elefante più grande simboleggia la Grande nonché psicopompa Madre, l’elefante più piccolo simboleggia sua figlia. Il monaco disegna sotto la pancia dell’elefante più piccolo che simboleggia la figlia un topolino e sopra la sua testa un gatto per evidentemente simboleggiare
la
doppia
personalità
e
il
doppio ruolo della figlia divisa tra i due mondi: infatti raffigura il gatto, legato all’antica Freya e simbolo della donna col suo collegamento al mondo superiore, quindi col divino, con due 320
https://www.stilearte.it/lelefante-nellarte-il-significato-allegorico allegorico-dellanimale-piu-amato-da-leonardo-davinci/#:~:text=Significati%20simbolici%3A%20potenza%2C%20saggezza%2C,e%20la%20saggezza% vinci/#:~:text=Significati%20simbolici%3A%20potenza%2C%20saggezza%2C,e%20la%20saggezza%20del%20re.
233
stivali, non quattro. Il topolino come per l’immagine di Freya riportata simboleggia invece il mondo sotterraneo, che è quello dove ancora viviamo e dove la figlia della Grande Madre regna. Le code degli elefanti compongono compongon comunque una sola Y, una sola Coppa, quindi, come sembra volerci dire con i due pavoni e un solo vaso
l’antico affresco riportato, ma
anche la stessa simbologia riportata sulla facciata di una delle chiese contemporanee di Roma, nonché la Terra simboleggiata oleggiata nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, il tutto coesiste su una sola terra.
234
235
Maometto, il dio Ptah, Ptah e Ismaele Più indietro in confronto alle altre, probabilmente perché è l’ultima religione nata delle tre, Michelangelo dipinge il gruppo
dei
Musulmani
con
davanti
Maometto321. Gruppo nel quale ha incluso anche quello che dovrebbe raffigurare Ismaele322,
il
nobile
antenato
dei
Musulmani, che potrebbe essere quella figura vestita di rosso con le braccia protese e barba e capelli bianchi. La tradizione riporta che a Maometto, soffio dopo soffio, in
una
notte,
l’arcangelo Gabriele gli dettò il Corano323. Michelangelo - che raffigura il Profeta con la barba bianca, calvo e col lembo di stoffa che copre i genitali marrone - per indicarci questa tradizionale narrazione, in quella figura che sembra sussurrare all’orecchio del Profeta, simboleggia il dio egizio Ptah324, una volta demiurgo della città di Menfi. I miti ci parlano no infatti di Ptah come di un dio creatore, patrono degli artigiani e degli architetti e dio del sapere e della conoscenza Il personaggio che potrebbe aver sussurrato all’orecchio di Maometto potrebbe essere stato invece Samael, il serpente ingannatore conosciuto anche con nomi diversi, che illude e devia gli abitanti della terra e può manifestarsi facendo sentire la sua voce nella testa. Cosa che sono in grado di fare le entità malevoli con cui condividiamo questo livello di esistenza. Entità che si presentano anche come extraterrestri positivi 321
http://www.sufi.it/Islam/il_profeta_Muhammad.htm https://it.wikipedia.org/wiki/Ismaele 323 https://cronologia.leonardo.it/storia/anno610.htm 324 http://ilcrepuscolo.altervista.org/php5/index.php?title=Ptah&diff=prev&oldid=67 http://ilcrepuscolo.altervista.org/php5/index.php?title=Ptah&diff=prev&oldid=67636 322
236
e invece tengono imprigionata l’umanità impedendole di conoscere la verità e che a volte - come si può dedurre dall’esperienza che racconta nel suo libro Billy
Mayer, un noto contattista svizzero che
dovrebbe aver vissuto esperienze simili a quelle che visse Enoch325, discendente dalla linea di Set, ma anche esperienze da me vissute in prima persona - prendendo forma nella nostra dimensione si fanno passare per extraterrestri. Billy Mayer, nel suo libro racconta, infatti, che quando doveva incontrarli una voce gradevole nella sua testa gli diceva di uscire da casa e andare in determinati luoghi, ma cosa ancora più rilevante, nel libro l’autore riporta che il padre di Semejase, la pleiadiana che lui incontrava e una volta si presentò all’incontro con Billy insieme alla figlia, gli disse di essere lo stesso che in tempi remoti, in Egitto, era chiamato Ptah! Questa bugia sulla sua identità fa pensare che anche gli Elohim che si presentarono al tempo a quei nostri Antichi Avi e di cui è narrato nella Bibbia potrebbero aver mentito sulla loro vera identità! C’è un altro fatto interessante che riguarda Maometto e il suo Corano: nel luglio 2015, Alba Fedeli, una ricercatrice italiana che lavora all'Università all'Univer di Birmingham, in Gran Bretagna, ha scoperto tra i documenti dell'antico Medio Oriente custoditi dall'Università, alcuni frammenti dell’antico Corano che sarebbero addirittura più antichi rispetto alla presunta data di morte del Profeta, che secondo laa tradizione, avrebbe appunto ricevuto la rivelazione che poi ha portato al Corano fra il 610 e il 632 dopo Cristo326. Questo fa chiedere: a Maometto, il Corano gliel’avrà davvero sussurrato l’Arcangelo Gabriele come riporta la tradizione, tradizione gliel’avrà sussurrato il serpente ingannatore che seduce e svia il mondo intero, oppure il Profeta, commerciate qual era, potrebbe essere venuto in 325 326
https://it.wikipedia.org/wiki/Enoch_(antenato_di_No%C3%A8) http://www.gliscritti.it/blog/entry/4341
237
possesso di antichi documenti che, magari, qualcuno poi gli tradusse (Maometto era analfabeta), ma chissà se o per quale ragione ragi aggiungendovi quella arrivata a noi come sharia e una denigrazione così forte del femminile? Si è precedentemente interpretato che Michelangelo dipinge Marduk che sembra giochi a dadi o a morra con Madre Terra, che quella è una partita che he lui gioca con la Terra ed i suoi abitanti, e che le frecce che Michelangelo gli mette in mano intendono simboleggiare gli asteroidi ast che Marduk è in grado di scagliare sulla Terra fino a colpirla (non per un caso ma per le precise ragioni genetiche riportate); Richard Muller327, un fisico statunitense, dall’osservazione del movimento dei corpi celesti in quella zona, ha ipotizzato esserci molto di là dalla Nube di Oort328, una Nana Bruna, che lui ha denominato Nemesis (nome ( della dea greca della Giustizia e della Vendetta dell’antico mito) orbitante attorno al Sole che disturba le orbite delle comete spingendone milioni all'interno del sistema solare con il rischio di una potenziale collisione con la Terra329. Questo spiegherebbe, secondo Muller, la ciclicità conn cui si sarebbero verificati enormi cataclismi ed estinzioni di massa sulla Terra, una delle quali estinzioni avrebbe portato alla scomparsa dei dinosauri. Teoria respinta dalla maggioranza degli astronomi. Muller non ha senz’altro in mano la documentazione document che probabilmente ha in mano il papa e forse qualcun altro sui Cicli Cosmici e riguardo storia dell’umanità, ma tranne il fatto del tempo del suo passaggio, che lui ipotizza in milioni di anni mentre potrebbe trattarsi solo di svariati millenni, secondo sec me Muller ha ragione in quanto, quel Corpo Celeste che lui ipotizza esistere in quella zona del cosmo secondo me c’è davvero. Quello che lui ipotizza essere la Nana Bruna che disturba le comete della Nube di Oort potrebbe essere Marduk, Corpo Celeste che potrebbe essere lo stesso 327
https://en.wikipedia.org/wiki/Richard_A._Muller https://www.focus.it/scienza/spazio/lorigine-extrasolare-della della-nube-di-oort 329 http://xoomer.virgilio.it/sothis/nemesis.htm 328
238
Nibiru di cui scriveva Zecharia Sitchin dicendo NON troppo esattamente che da quel pianeta arrivarono gli Anunnaki sulla Terra. Terra Gli Antichi sapevano di quel pianeta, che potrebbe essere, però, anche lo stesso più anticamente anti conosciuto come Memesis330, che nella lingua italiana ha attinenza con la giustizia compensatrice, mentre nella mitologia greca era considerata la dea della vendetta che castigava ogni tentativo di uscire dal limite imposto dalla natura331 conosciuta anche nche come Adastreia332. Ruolo poi preso evidentemente da Marduk. Ma in una strana esperienza di parecchi anni fa, mentre mi vedevo volare verso un sole rosso come cavallo alato giallo(!) provando una bella sensazione, al ritorno, vedendomi come Centauro, ne provai invece una molto spiacevole; che quell’esperienza volesse avvisarmi di un qualcosa in arrivo? Anche l’ipotesi riportata a lato della stella binaria, sia quanto sembra suggerire il cerchio nel grano riportato,
sono
interessanti
in
quanto parrebbero confermare sia l’esistenza di Nemesis, riportata
però
come
Tyche333
(Grande
Madre della Fortuna Primigenia) che l’esistenza di quell’altro corpo celeste che il cerchio nel grano sembra riportare vagabondo vicino alla Costellazione del Cancro.
330
https://it.wikipedia.org/wiki/Nemesis_(astronomia) https://www.docsity.com/it/nemesi-la-dea-che-personificava personificava-la-vendetta-divina/2098183/ 332 https://it.wikipedia.org/wiki/Adrastea_(mitologia)#/media/File:Relief_Amaltheia_Adrasteia_Zeus.jpg ia)#/media/File:Relief_Amaltheia_Adrasteia_Zeus.jpg 333 https://it.wikipedia.org/wiki/Tyche_(astronomia) 331
239
Se riflettiamo amo quanto e come una parte dei nostri scienziati stiano manipolando (di nuovo) il DNA umano e della natura, se pensiamo alla cosiddetta “fecondazione assistita” e a tutte le sue “sfumature”, ”, tipo l’”utero in affitto”, non possiamo aspettarci nulla di buonoo né da Nemesis, Tyche o Marduk che sia! E il cerchio nel grano del 2013 dov’è disegnata la clessidra con la sabbia al suo interno quasi finita, quindi col tempo a nostra disposizione per capire e correggerci quasi terminato, come numerosi altri cerchi nel grano, volevano facilmente avvisarci di quanto siamo in pericolo! Le opere prese in esame e la ricerca sembrano far emergere il perchè!
E’ intrigante anche il fatto che le ottanta immagini acquerellate del libro ritrovato nella biblioteca statale atale di Roma da Enza Massa nel 1994334, attribuito a Nostradamus, usando un linguaggio simbolico diverso, sembrano dirci più o meno le stesse cose che intendevano dirci Michelangelo e Pantaleone nelle loro opere.
Intendevano invece probabilmente ilmente dirci delle de due Grandi Madri quegli artisti che rappresentando l’ultima cena hanno raffigurato sulla tavola quel solido con quella particolare forma geometrica; riportando sulla tavola il pesce, legato al venerdì, ci volevano dire quindi a Venere, mentre con i gamberi rossi ci volevano facilmente dire 334
https://it.wikipedia.org/wiki/Vaticinia_di_Nostradamus a.org/wiki/Vaticinia_di_Nostradamus
240
della Grande Madre legata al Segno del Cancro. La Costellazione del Cancro è anche quella che, sembra suggerire Nostradamus nell’acquerello riportato, si stia avvicinando a un .. un tunnel temporale?.. temporale un buco nero?.. Quel che è sembra comunque confermato dal cerchio nel grano riportato!
Maria Magdalena e sua madre personificavano quelle divinità che evidentemente avevano incarnato Demetra e sua figlia in passato. Infatti Michelangelo pone Marduk e Maria risorti proprio sotto al Profeta Giona (probabilmente mai esistito ma usato per narrare allegoricamente la catastrofe): Giona deriva dell’ebraico Yonah, che significa colomba, e colombe mbe erano chiamate le sacerdotesse della Grande Dea.
Quelle stesse due donne le troviamo riprodotte dagli artisti nelle statue o in altre
opere
d’arte poste in
luoghi
culto. Le 241
persone comuni non sono consapevoli chi rappresentino rappresen in realtà, ma di nuovo torneranno, anzi, sono già qui, perché quelle due donne che
Michelangelo,
Pantaleone, Leonardo da Vinci e altri artisti in altri modi raffigurano, sono le stesse
indicate
nell’Apocalisse
di
Giovanni nei due testimoni vestiti di sacco (Apocalisse 11,3). Della persona Consacrata che dovrà portare il messaggio della fine e riunire tutte le religioni nell’antico e unico culto ci hanno detto anche i cerchi nel grano mostrando nei campi il Simbolo del Grande ande Spirito delle antiche popolazioni della Terra (ne riporto solo qualcuno).
Il Bennu
Manitou (o Wakan Tanka)
La Colomba
Lo Scarabeo
Quella donna dovrà portare il messaggio io della fine e, per poter l’umanità risorgere insieme al pianeta, ossia uscire da quest’ultimo piano dell’Oltretomba dove si è, oltre far rilevare i propri errori all’umanità, dovrà far restaurare il culto verso la Grande Madre. Stefano invece, avendo avverso Seth (lo zio Giovanni) come Suri e Horus, personificava i due aspetti di questo sole sotto al quale ancora purtroppo
viviamo.
La
divinità
italica venerata sul monte Soratte le legata agli Hirti Sorani, era infatti ritratta per metà con un volto vol uranico e nell’altra 242
metà tellurico. Suri, associato al greco Apollo ma in chiave infera, veniva infatti rappresentato come un sole nero. Il nome della divinità contiene la radice “sur” traducibile con “il nero”, la sua forma derivata deriv “Suri” invece significa “colui che è nel nero”, dove nero va inteso come luogo e identificato con l’Oltretomba. Suri veniva rappresentato con l’aspetto di un giovane nudo dal magnifico corpo adornato di gioielli, capelli lunghi e armato di frecce o giavellotti che stavano a simboleggiare la folgore (simboleggiata sull’abito del reperto), reperto) strumento che il dio utilizzava per punire chiunque lo offendesse. Come abbiamo potuto già valutare per quanto dipinto da Michelangelo e dall’acquerello di Nostradamus, tradamus, la freccia (che nella realtà potrebbe essere un asteroide) sta a significare la punizione divina. La figura bendata pronta a scagliare la freccia che Nostradamus riporta, potrebbe stare a raffigurare Samael335. Samael è un arcangelo con il ruolo di accusatore, seduttore e distruttore, tutte prerogative che ritroviamo anche nell’ebraico Satan. Samael viene anche definito l'Angelo Punitore in quanto è colui che, che inflessibile nel suo compito, amministra
la
giustizia
divina.
E’
menzionato tra gli "angeli del giudizio" e anche negli Oracoli Sibillini 2:215336. Etimologia da ricordare legata a Samael è quella di Sama’El, ossia il “dio cieco”, che nel tardo ebraico diventa Sar Suma, ossia il Principe Cieco, che prende il nome di 335
https://www.unionesatanistiitaliani.it/index.php/samael https://books.google.it/books?id=PDn1j4ISF60C&pg=PA388&lpg=PA388&dq=Oracoli+Sibillini+2:215+samael&source=bl &ots=e301jAWyrA&sig=ACfU3U23uLIpFZ5rmKQTcfpdncwRqU5j &ots=e301jAWyrA&sig=ACfU3U23uLIpFZ5rmKQTcfpdncwRqU5j_Q&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiZtLf3_K_tAhXS2 aQKHaMfAHkQ6AEwBnoECAEQAg#v=onepage&q=Oracoli%20Sibillini%202%3A215%20samael&f=false
336
243
Arconte e Dio Cieco nel misticismo egiziano. Il dio cieco fa pensare a figure come Pluto, Odino, che perse un occhio per ricevere l’illuminazione e trascendere la morte, e all’Azathot337
di
Lovercraft338, entità del caos primordiale. Per gli gnostici invece, l’appellativo di cieco nei confronti di Samael era in realtà un dispregiativo, cieco poiché incapace di vedere la verità al punto tale da sentirsi al di sopra di Dio e definirsi egli stesso Dio. Nello gnosticismo Samael era simbolicamente raffigurato come un serpente dalla testa di leone339, quindi come il Demiurgo, e il Demiurgo esiste perché l’uomo ha sbagliato ed è caduto, quindi lui non può essere “buono” in quanto l’uomo è ancora da “educare”. Cosa che le religioni non aiutano a fare in quanto, per il potere raggiunto, e perchè non vogliono perderlo, NON svelano le Verità che conoscono”.
337
https://it.wikipedia.org/wiki/Azathoth https://it.wikipedia.org/wiki/Howard_Phillips_Lovecraft 339 https://it.wikipedia.org/wiki/Samael 338
244
245
La costellazione dei Gemelli, del Toro e le tre stelle di Capella nel G.U. Se
osserviamo
riportata
sezione
dell’opera
Michelangelo, dedicata
la
ai
nella
di parte
discendenti
di
Ecate, possiamo notare nella parte
più
in
basso
che
simboleggia la fine dei tempi, che le persone sono aiutate a salire
o
salgono
volando,
quindi salgono tutti. Salgono anche quelli che dovrebbero voler raffigurare Maometto e Siddharta
(che
potrebbero
essere quei due aggrappati al mālā tirati su dall’angelo), e sale da sola la terza persona che
dovrebbe
stare
a
raffigurare Mosè. Sotto quella scena, tirato per i capelli verso il basso da quella figura malvagia, è raffigurato il ragazzo con la solita fascia bianca nei capelli raffigurante ante Stefano terrestre. E’ riportato salvato dall’angelo insieme a quell’altro ragazzo vestito di verde perché Stefano personificava, e personifica di nuovo, il Castore e il Polluce della nota Costellazione, Costellazione personifica il dio Men perchè Michelangelo lo raffigura vicino cino alla sorella e a Marduk, e incarna anche l’Apollo che il mito riporta nato da Latona e Zeus. (D’altronde non abbiamo affermato all’inizio che “cambiano cambiano gli attori” (i corpi umani) ma i personaggi - cioè 246
le divinità - in lotta sono sempre le stesse?) stesse? Il personaggio raffigurato vicino a Stefano efano salvato dall’altro angelo lo raffigura invece Giovanni.
Michelangelo,
per
farcelo
individuare e per suggerirci fu lei a fare la farsa della crocifissione, l’ha riportato con ai
polpacci un
pezzo zzo della croce con cui lo aveva dipinto
nella
lunetta e legato le caviglie con quella corda verde per simboleggiare re il serpente, caratteristico di Tifone, per dirci delle Forze Ctonie a cui lui apparteneva.. Mentre salvati
nei
Gemelli dall’angelo
l’artista ritrae Stefano terrestre, circa al centro dell’opera, in quei due ragazzi con la fascia bianca in testa che veste uno di celeste e l’altro di rosso, simboleggia il Gemelli
Costellazione
(le figure con la fascia bianca nei capelli sono tre perchè l’artista ha riportato anche Alhena, la stella che fa loro da contraltare). L’artista raffigura un ragazzo 247
dei Gemelli aiutare a salire delle persone, mentre l’altro lo riporta che sembra indicare ad Orione (l’uomo con
le
mutande
bianche con quella divisione al centro) le
tre donne
che
dovrebbero stare a raffigurare due stelle di Capella con la dea Sud ferita mentre loro, a loro volta, sembrano rivolgersi al personaggio che dovrebbe stare a rappresentare il Toro. La Via che sembra indicare uno dei gemelli (e forse per questo in seguito fu messo in bocca a Gesù io sono la via la verità e la vita e si sono pure inventati i SS Cosma e Damiano)) dovrebbe essere quella dove c’è il Passaggio, ma per poter avviarsi sul passaggio sembra sia prima da superaree il Toro (il personaggio col telo giallo sulla testa dove sono state accennate due corna) che sembra “mettersi in mezzo”. Cosa che sembra essere suggerita anche nel cerchio nel grano riportato in quanto quell’antica Menorah simboleggia la Terra e probabilmente mente i sette piani risaliti. Una riflessione: A parte una mia visione attraverso di parecchi anni fa dove vidi metà corpo di un toro d’oro(!) (!) venirmi contro che mi fece sobbalzare
dalla
sedia e oggi, che so appena qualcosa di questi
argomenti,
quel che vidi mi preoccupa perché guardando la carta del cielo mi fa pensare ad un’altra battaglia celeste che potrebbe ripercuotersi sulla terra, se si osserva l’antico graffito di seguito riportato, quel toro - chee sopra la groppa ha riportate le Pleiadi (le stelle sono sei 248
perché
ancora
oggi
la settima è difficile da
individuare) - ha tra le zampe un animale cornuto ma rosso. Tutto questo porta a porci una domanda. Come potevano, genti
ritenute
così “primitive”, conoscere modo
in cos così
preciso la mappa del cielo e l’influenza che avevano sulla terra? E se si osserva la mappa del cielo prima riportata, poi il cerchio nel grano con quel candelabro che forse simboleggia la terra che rischia di scontrarsi con quel Toro, valutato v la Costellazione dei Gemelli e la Costellazione dell’Auriga con Capella chi intendono dono raffigurare quelle persone, visto è Orione l’elemento elemento divisore, divisore che tante volte quei
nostri
“primitivi Avi”
ci
avessero voluto dire di uno scontro celeste dove ci andò di mezzo la Terra? Se così fosse, come facevano a saperlo quelle persone? Che quei nostri “primitivi Avi” conoscessero molto di più di quanto ritenuto della mappa del cielo lo dimostra anche il graffito della grotta dei cervi ad Otranto, dov’è riportata la terra rotonda con i meridiani, e anche quadrata suoi
con
i
quattro
punti Cardinali dove, come quei quattro sacerdoti riportati sotto la dea Kamadhenu e come i 4 evangelisti, sono riportati quei quattro “omini” che stanno a raffigurare i quattro sacerdoti che c controllano i quattro punti Cardinali. Punti Cardinali, come suggerisce il 249
mappamondo dei Barberini con quattro Api e suggeriscono le quattro Virtù Cardinali cattoliche, suggerisce l’altare con quattro api nella chiesa del Crocifisso di Rocca di Papa340, e suggerisce il crocefisso di Santa Maria in Cappella che ne ha addirittura cinque di api, prima che tutto si rovesciasse e Zeus ed i suoi equivalenti prendessero il potere, come vedremo sembra suggerire anche Pasquale Cati con l’opera dipinta nella cappella ppella Altemps, lo Zodiaco era probabilmente valutato con tutte figure femminili! Quelli che fecero quei graffiti, considerati “uomini “ primitivi” (da notare le “sette lingue” nella corona del re danzante nel graffito) facevano probabilmente parte di quella società evoluta precedentemente esistita, che scampati alla grande catastrofe, intendevano evidentemente tramandare il loro Sapere per narrarci la loro storia e metterci in guardia! Non se ne sa spiegare la ragione solo perché c’è l’interesse DI CHI SA dii non dirci quanto conosce per tenerci nell’ignoranza e poterci manipolare! Quindi, nel el XXII canto del Paradiso, che si svolge nel cielo di Saturno e in quello delle Stelle fisse dove risiedono rispettivamente gli spiriti contemplativi e gli spiriti trionfanti, secondo me non è tanto per dirci il suo Segno Zodiacale di nascita come qualcuno ha ipotizzato Dante scrisse… O gloriose stelle, o lume pregno- di gran virtù, dal quale io riconosco- tutto, qual che si sia, il mio ingegno, tutto, qual che si sia, il mio ingegno, con voi nasceva e s'ascondeva vosco quelli ch'è padre d'ogni mortal vita, quand'io sentì di prima l'aer tosco.. ma lo fece per rivelarci l’importante fatto legato al Gemelli di cui intendeva dirci anche Michelangelo. Il
Gemelli
simboleggiata
è
una doppia
Costellazione ma
(come
Romolo e Remo) rappresenta una unica divinità che ha due facce che a sua volta si personifica in una unica persona. Quella divinità, che potrebbe essere la stessa che chiude e apre anche
340
http://santamariaroccadipapa.it/chiesa-del-crocifisso/ crocifisso/
250
il tempo (i dadofori),, può incarnarsi per annunciare la fine di un tempo oppure per svolgere un compito sgradevole.. Infatti, se osserviamo i simboli in mano ai Gemelli della Costellazione, il flagello in mano al Castore e Polluce raffigurati nel castello di Santa Severa (dove i due sono raffigurati punire la santa341) e osserviamo i simboli di potere che regge tra le mani
il
faraone, tutto diventa evidente.
In
una mano il faraone tiene il bastone ricurvo (o pastorale), simbolo
che
ricordava la funzione del faraone fara di guida per il popolo, nell’altra mano tiene invece la frusta fr a tre frange, simbolo del potere sui campi e sulle persone, quindi anche quello di vita o di morte su di loro. Michelangelo narra quindi nel giudizio universale che Stefano,
come Maria figlio di Anna e Giuseppe, per le ragioni sopra elencate, nacque sotto il Segno dei Gemelli. Stefano era figlio “del Toro” (personificato in Giuseppe) ma evidentemente anche di Saturno (la “materia grezza”) lo conferma la falce che ha in mano il Gemelli raffigurato in 341
https://it.wikipedia.org/wiki/Severa_di_Pyrgi
251
Santa Maria degli Angeli. Perché all’inizio inizio tutto questo forse non fu compreso, tant’è che si inventarono la figura di Gesù facendolo nascere il 25 dicembre, dicembre perché volevano forse riparare all’errore fatto o chissà che altro, a Gesù, fatto nascere da Ippolito di Roma il 25 dicembre, hanno cercato di attribuire poi come gemello Tommaso Tommaso342. Il 25 dicembre col Messia non c’entrava nulla, e non è neanche la data del Solstizio d’inverno in quanto quella data è il 21 dicembre; il 25 dicembre dice è la data di nascita di Nimrod, che capiremo più avanti chi incarnasse in realtà. Non è quindi come disse nel 1993 Karol Wojtyla durante l’udienza di preparazione del Natale343 e disse Ratzinger nell’udienza generale del 23 dicembre del 2009344: il 25 dicembre è una data convenzionale, la festa cristiana ha preso il posto di quella pagana del Sol invictus, il giorno più breve dopo il quale le giornate tornano ad allungarsi e il Sole vince sulle tenebre, inn quanto quella data è il 21 dicembre e non il 25. Quindi a natale la Chiesa festeggia e fa festeggiare la nascita di Nimrod345! Le figure della Costellazione dei
Gemelli,
noti
come
Castore e Polluce, sono noti anche come Dioscuri346 (“figli o fanciulli di Zeus”). Nel mondo greco ebbero anche un'altra denominazione, quella di Tindaridi, cioè
figli
di
Tindaro, re di Sparta. Secondo alcune leggende, infatti, entrambi erano figli di Zeus e Leda (moglie di Tindaro e re di Sparta), ma altri li dicevano uno figlio di Zeus e di Leda e l’altro figlio di Tindaro e di Leda (la donna li avrebbe concepiti separatamente unendosi nella stessa notte prima con Zeus poi con suo marito). 342
https://catechesibiblicosimbolica.wordpress.com/2018/04/08/tommaso-il-gemello-sconosciuto/ https://catechesibiblicosimbolica.wordpress.com/2018/04/08/tommaso https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/12/23 https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/12/23/la-santa-sede-scopre-la-storia.html 344 http://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2009/documents/hf_ben xvi/it/audiences/2009/documents/hf_ben-xvi_aud_20091223.html 345 https://rifugiatidipella.com/2019/08/21/nimrod-e-ilnatale/#:~:text=Il%2025%20dicembre%2C%20data%20di,lasciato%20do natale/#:~:text=Il%2025%20dicembre%2C%20data%20di,lasciato%20doni%20sotto%20di%20esso. 346 https://www.romanoimpero.com/2010/09/il-culto-dei-dioscuri.html dioscuri.html 343
252
È comunque certo che Tindaro fosse il
padre
putativo
di
entrambi. Il mito narra Castore fosse un guerriero e un
domatore
di
cavalli, Polluce invece fosse invincibile
nel
pugilato.
Molte le prodezze da loro compiute. Furono ad esempio tra gli argonauti che con Giasone
mossero
alla
conquista del vello d’oro. Fra le lotte più note che essi ingaggiarono vi fu quella con i fratelli Ida e Linceo in merito mer al rapimento delle due figlie di Leucippo, re di Messenia,, già promesse spose di Ida e Linceo, figli dell’eroe messeno Afareo. Secondo la versione più comune del mito, Linceo uccise Castore; Polluce cercò di vendicare il fratello, tentando di eliminare Linceo, Ida allora llora colpì con una pietra Polluce, ma intervenne la folgore di Zeus che pose fine fin alla lotta uccidendo Ida. Polluce non riusciva a superare il dolore per la
perdita
del fratello gemello, avrebbe
rinunciato anche all’immortalità pur di stargli vicino.
Allora
Zeus
stabilì
che si alternassero nella vita e nella morte,
trascorrendo a turno un giorno sulla terra e l’altro nel regno delle ombre. I Dioscuri furono sempre considerati divinità benefiche e soccorritrici. Essi potevano 253
comparire all’improvviso nel bel mezzo di una mischia per portare aiuto a chi si trovava in pericolo, oppure nel
culmine
di
una
tempesta marina ponendosi sull’albero
maestro
della
nave.
Il mito riporta Elena e Clitennestra tennestra sorelle di Castore e Polluce, a questo punto dovrebbe essere evidente che, come Castore e Polluce, anche le due sorelle rappresentano le due facce di una unica divinità.
I Dioscuri sono riportati ripo anche come Leoni; abbiamo infatti la Porta rta dei Leoni a Micene, una Porta dei Leoni a Gerusalemme (nota anche come Porta di Santo Stefano) che è una delle sette porte 254
aperte sulle mura della città antica, porte con leoni
sparse in quasi si tutto il mondo nonché sul territorio italiano, e guarda caso, i Dioscuri sono messi a guardia dell’ingresso del castello dei Savoia a Torino (Torino, cioè la città del Toro, che è in contrapposizione a Milano, cioè alla città del Biscione!). Questo, oltre farci di nuovo chiedere sotto quale segno e in
quale
stiamo quella
tempo vivendo,
porta
a
cui i leoni e i Dioscuri sono messi a guardia non dovrebbe rappresentare altri che quella del Passaggio che dovremmo superare per uscire da questa prigione e tornare al mondo vero riprendendo r lì da dove il fatidico errore interruppe il nostro percorso evolutivo animico!
255
Le persone “ricacciate giù” dagli angeli Decrittando la parte destra del racconto del d Giudizio Universale, abbiamo visto che sotto alla Grande Madre e le dee sue discendenti l’artista riporta tutte le persone che salgono, quindi che si salvano; proviamo oviamo ora a comprendere la parte sinistra. Diversamente dalle persone raffigurate sotto all’anziana donna che raffigura Ecate che salgono tutte, quelle dipinte persone
sotto delle
alle tre
religioni monoteiste non sale nessuno. Come si può notare nella sezione dell’opera
riportata
a
lato, le persone dipinte sotto i tre gruppi che raffigurano
le
tre
religioni monoteiste, dagli angeli geli sono tutte rimandate giù e pure in malo modo. E nella sezione dell’opera riportata sotto, mentre da un lato quel Minosse347 con i lunghi orecchi e col serpente che gli morde il fallo sembra osservare la scena
quasi
indifferente, oltre al fatto che
sulla
barca sembrano esserci solo uomini, chi prova a passare il fiume per andare dall’altra parte con la barca (che raffigura la Terra), è buttato fuori dal traghettatore Caronte. 347
http://www.treccani.it/enciclopedia/minosse/
256
Quella che potrebbe sembrare una stranezza non lo più se si è coscienti della gravità delle sperimentazioni genetiche
fatte
in
passato
da
quell’antica civiltà evoluta che ci ha preceduto, e la gravità del fatto che divinità delle Forze Ctonie, si vo questi si siano poi accoppiate con donne mortali avendo da queste figli e a loro volta siano pure moltiplicati! Michelangelo dipinge sulla Barca solo uomini evidentemente perché sono loro quelli più colpiti dal DNA alieno del dio biblico. Quanto rivela Michelangelo in quella parte dell’opera, criptandolo in modo diverso, tre secoli prima lo aveva già illustrato Pantaleone nel suo mosaico. Lo aveva fatto disegnando sotto a quella donna nuda che raffigura Venere la doppia elica del DNA. Doppia elica simboleggiata nelle code unite di quei due cavalli (il cavallo simboleggia il corpo umano) di colore diverso e ponendo sopra e vicino ai due cavalli quell’uomo e quella donna diversi che suonano le Trombe del Giudizio. Quei due cavalli, simboleggiando uniti nelle code l’elica del Genoma umano, come probabilmente i due Cavalieri nel Sigillo Templare con sole due gambe (una bianca e una rossa) e non quattro come dovrebbe essere, rappresentano entano il corpo umano divenuto - con l’inserimento del
DNA
alieno a quello dell’originale creazione - l’arca dell’alleanza del Bene e del Male. Se siamo ancora qui e nelle condizioni in cui siamo, siamo è palese che a suo tempo Anna e i suoi figli non riuscirono nella missione che dovevano portare a termine. Di questo, 257
e del fatto che i Templari ne vennero a conoscenza, una prova potrebbe essere la donna a testa in giù ma legata che è nella Cappella
di
Rosslyn348.
Donna
che
raffigura probabilmente Maria Magdalena non libera, cioè posseduta da entità ctonie come la raffigura Michelangelo. Donna a testa in giù che sembra riportare anche il monaco, mon che probabilmente simboleggia la terra rovesciata. Sempre Maria e non Giovanni è rappresentata nella donna dormiente in tutte le
ultime
cene
dipinte dagli artisti, e sempre di lei è narrato nella nota favola della bella addormentata
nel
bosco. Quel dormire potrebbe stare a rappresentare ciò che potremmo forse definire
“bolla temporale”. Bolla, come sembra anche emergere dai Vangeli che riprendono parti di Ezechiele, Daniele e Isaia dell’A. T., che sono una replica in quanto i nostri eroi non on riuscirono nell’impresa duemila anni fa). Non essendosi realizzato quanto si doveva portare a compimento ormai oltre duemila 348
https://it.wikipedia.org/wiki/Cappella_di_Rosslyn
258
anni fa, tutto in modo diverso ma simile si è dovuto dolorosamente ripetere, si sta ripetendo e con le forze del male ancora più forti. Forse per la frequentazione del Giardino di Marco di Lorenzo il Magnifico349 e gli antichi documenti che Cosimo, il padre di Lorenzo, aveva accumulato e iniziato a far tradurre, forse perché anche Michelangelo conosceva le prove riportate dai primi Crociati dalla Terra Santa, o forse semplicemente per i documenti messigli a disposizione dagli alti gerarchi cattolici per comporre quanto poi realizzato nella Sistina, l’artista poté esprimere il suo racconto.
349
https://www.ortodeimedici.it/it/giardino-di-san-marco-a-firenze
259
IL MOSAICO DI OTRANTO Dato che il mosaico è stato realizzato nel XII secolo e a quell’epoca non si sapeva praticamente ancora nulla di Cicli Cosmici e tantomeno di DNA, per quanto possa sembrare assurdo dalle ricerche emerge che il monaco Pantaleone nell’opera narra simbolicamente la storia dell’uomo sulla terra, della (sua) genetica, e come e da chi e perché questa è stata modificata più volte. Il monaco ci racconta di un antico esperimento realizzato da nostri antichi avi evoluti che manipolarono il DNA, cosa accadde nel Cosmo e di conseguenza sulla Terra una volta che quegli Esseri geneticamente modificati furono messi fuori dal luogo dove erano tenuti e fatti mischiare con gli iscritti nel Libro della Vita. Il racconto contenuto nel mosaico abbraccia un periodo lungo svariati millenni e delinea non solo la storia genetica e religiosa non ufficiale dell’umanità – perché arriva a consegnarci un radicale e inatteso messaggio finale in grado di illuminarci sul chi sia la vestita di Sole della Rivelazione di Giovanni350 – ma fa anche capire che tipo di messaggio quest'ultima dovrà consegnare all’umanità per metterla in guardia nei tempi della fine. L’opera del monaco Pantaleone, realizzata tra il 1163 e il 1165, nasce in quello che potremmo definire un secolo in fermento, è situata nell'attuale cattedrale dedicata alla Madonna ad Otranto (cittadina in provincia di Lecce), ed è da secoli oggetto di studio da parte di appassionati e ricercatori che tentano di comprendere il messaggio che il monaco volle lasciare ai posteri. Finora, però, sono state avanzate solo delle ipotesi di lettura. Questo accade perché, secondo me, si parte dal presupposto sbagliato che il mosaico, essendo inserito in una chiesa cristiana, debba in qualche modo essere rappresentativo di un messaggio evangelico. Nel mosaico, dove Gesù non compare in nessun modo - e come abbiamo visto non è raffigurato neanche nel giudizio universale di Michelangelo - esistono comunque riferimenti anche alla religione cattolica, tuttavia, come si avrà modo di illustrare, essi non sono da connotare nel senso che ci si aspetterebbe. 350
http://www.gliscritti.it/approf/areopago/uvanni/uvanni.htm
260
Otranto per la sua posizione logistica gistica è sempre stata, sia in tempi antichi che moderni, crocevia di transiti che mettevano in comunicazione Oriente e Occidente, Europa e Africa. Dal suo porto partirono anche i Crociati chiamati a liberare Gerusalemme. L'antica chiesa, costruita sopra i resti di una Domus romana e di un tempio pagano dedicato alla dea Minerva alla quale furono poi aggiunte le due navate laterali,
si
erge sul luogo più alto della cittadina. In origine il tempio pagano presentava un passaggio nascosto dove scale molto rudimentali consentivano l'accesso al piano inferiore in cui venivano celebrati altri riti. Cosa del resto comune a molti antichi luoghi di culto, comprese le piramidi visione,
come e
mostratomi
confermatomi
in
dalle
planimetrie contenute nel libro “L’altra Europa” letto di recente. Per ammirare oggi quanto già contenuto nella cripta in quei tempi remoti, anche se con l’aggiunta di figure ed elementi del credo cattolico realizzati successivamente, si può accedere in questo vano sotterraneo attraverso scale normali. Il I monaco basiliano Pantaleone, che sembra abbia ideato e realizzato il mosaico
dopo
averne avuto mandato dal vescovo
Gionata, viveva nel vicino monastero di San Nicola di Casole, che a quei tempi era un importante centro culturale religioso351. Considerando ando gli animali del bestiario inventato da Pantaleone e i personaggi riportati riporta 351
https://www.altrapuglia.it/component/k2/item/358--san-nicola-di-casole
261
dal monaco nel mosaico, l'ipotesi vagliata finora da studiosi e ricercatori è quella che alcuni tra i primi Cavalieri Crociati avessero riportato qualcosa dalle loro battaglie in Oriente; qualcosa i Crociati effettivamente scoprirono, dato che a duecento anni dal riconoscimento dell'ordine Templare, e dopo che Filippo d’Asburgo352 detto il bello, interessato alle ricchezze dei Templari, era riuscito a infiltrare delle spie tra le loro fila, nell’atto d’accusa emesso da lui stesso nei loro confronti, si leggeva testualmente: I Templari in tutte le province hanno idoli, alcuni con tre facce, altri con una faccia sola, e certe volte un cranio umano; e tutti, o molti, o alcuni li adorano nelle loro assemblee come un Dio che può salvarli, arricchirli, far germinare la terra e far fiorire gli alberi. Essi adorano un certo gatto(353?) che talvolta appare nelle loro assemblee, e ciò in vituperio di Gesù Cristo e della vera fede354. Da parte mia sono sicura che quella riguardo alla crocifissione e resurrezione fu un imbroglio di Giovanni perché ho elementi che me lo fanno asserire; che la frode fu fatta con la complicità del sacerdote del sinedrio, lo suggerisce invece quanto rappresentato da Michelangelo nel giudizio universale in una delle sezioni dell’opera prese in esame. D’altronde, una sceneggiata così importante, Giovanni non poteva farla da solo! Sono sicura anche che Gesù (salvezza) non è mai esistito ed è una figura inventata quasi un secolo dopo, quando evidentemente qualcuno, non saprei dire come, si rese conto di quanto successo quasi un secolo prima e decise di scrivere i Vangeli riprendendo parti dell’A.T riportando cose scritte dai precedenti Profeti, inventandosi il nome del messia perché quello vero comunque non era conosciuto, e inventandosi azioni e miracoli che Gesù avrebbe compiuto. Ma ormai era tardi, il vero Messia e la sua famiglia non erano stati riconosciuti e la “ripetizione” era già iniziata da quasi un secolo. Anche il fatto di annunciare che ci sarebbe stato un nuovo Cristo in questi finali, a 352
https://it.wikipedia.org/wiki/Filippo_I_d%27Asburgo https://www.aton-ra.com/approfondimenti-antico-egitto/religione-egizia/163-gatto-egiziano.html 354 https://www.cavouresoterica.it/linsegnamento-dei-monaci-guerrieri-la-via-occidentale-templari-roberto-giovagnoni/ 353
262
poco più di 2000 anni di distanza, dimostra che CHI SAPEVA aveva cognizione che una “ripetizione” ci sarebbe stata! Rimane il fatto che le informazioni che furono trovate prima dai Crociati nel 1099 sotto il tempio di Salomone, poi in altri siti archeologici arabi, le alte gerarchie ecclesiastiche, come le teste coronate del tempo, le mantennero segrete, e seppur si può intuirne la ragione, ancora nessuno le ha rivelate. Anzi, viene fatta ulteriore confusione a quella che già c’è! Nel 2007, sette secoli dopo la persecuzione e la fine dell’Ordine, l’Archivio Segreto Vaticano, guarda caso, decide di pubblicare Processus contra Templarios355, un volume prezioso in edizione limitata dove si possono leggere le riproduzioni di antiche pergamene, tra le quali la riproduzione del cosiddetto monoscritto di Chinon, , scoperto nel settembre 2001 dalla studiosa Barbara Frale nell’Archivio vaticano. Documento che sembra gettare una nuova luce sulla fine dei Templari e riporta che il Papa di allora, Clemente V, non li considerava eretici e aveva cercato in tutti i modi di salvarli dal re di Francia Filippo IV, ideatore della loro messa al bando e del loro annientamento. A parte i dubbi che personalmente posso avere sull’autenticità del documento ritrovato, che ci sia da averne è suggerito anche da questo scritto ripreso da uno dei numerosi siti degli odierni Templari visitati: Per quanto riguardava l’accusa di rinnegare Cristo e sputare sulla croce prima di essere ammessi nell’Ordine, bisogna dire che anche il Gran Maestro Jacques de Molay dichiarò che al momento della sua ammissione il fratello Humert fece "portare un croce di bronzo su cui era la figura del Crocefisso e m’ingiunse di rinnegare il Cristo rappresentato su quella croce…"; anche Hugues de Pairaud ammise circostanze analoghe: " Poi il fratello Giovanni mi mostrò una croce con l’immagine di Gesù Cristo e mi disse di rinnegare colui che era raffigurato in tal modo e di sputare sulla croce…"; anche Goffredo de Charney, precettore di Normandia, che morì sul rogo insieme a Jacques de Molay disse: " mi fu recata una croce con l’immagine di Gesù ed il fratello Almarico mi disse di non credere in colui che vi era rappresentato, poiché era un falso profeta e
355
http://www.scrinium.org/it-it/Committenza/Archivio-Segreto-Vaticano/processus-contra-templarios
263
non Dio".. Analoghe dichiarazioni furono fatte anche da Goffredo di Gonneville, precettore di Aquitania e Poitou, e da Rinaldo di Tremelay, priore del Tempio di Parigi356. Visto il racconto che sembra emergere decrittando decrit le numerose opere prese in esame e quanto emerge riguardo a Giovanni, direi che quei capi templari una qualche ragione l’avevano a far sputare alla figura sulla croce! Ma perché i Templari presero ad adorare divinità femminili e sputare sull’immagine sull’imma di Gesù? E’ di massima importanza il fatto che non venisse rinnegata la croce in se stessa ma solo colui che vi era rappresentato sopra. sopra Infatti, secondo me, la croce potrebbe stare
a
indicare
la
Stella
del
Sud personificata da Maria. Ed il fatto che nel territorio di Rennes le Chateau ci fossero croci al femminile, oggi quasi tutte rimosse, questo era evidentemente risaputo. Quindi, dopo quanto scoperto, i Templari
iniziarono
evidentemente a praticare il culto verso la Grande Madre, Madre la Regina dei tre mondi che il Teschio la rivela padrona della Vita e della Morte, e il gatto, che la lega all’antica Freya e anche
a
Sekmet357, quindi
alla
Forza,
simboleggia l’anello di congiunzione tra il 356 357
http://www.templaricavalieri.it/bafometto.htm https://patrimonioculturale.unibo.it/frameblog/index.php/2018/03/08/sekhmet-la-potente/ https://patrimonioculturale.unibo.it/frameblog/index.php/2018/03/08/sekhmet
264
mondo umano e quello che va verso la trascendenza dello spirito. Grazie a quanto trovarono sotto il tempio di Salomone, forse quei Cavalieri Crociati vennero a conoscenza che prima che il mondo si rovesciasse e Zeus, Baal, Javè e i loro equivalenti prendessero il potere, cioè prima che il patriarcato scalzasse sca dal trono la Dea Madre, a comandare in cielo, in terra e negli inferi era la Grande Dea. La Grande Madre era - ed è - Una e Trina dalla nascita, nascita è una Dea tenera ma anche crudele, è Dea della Fecondazione e della Morte, è Signora della Natura e padrona del Tempo, è Dea dei campi e dei boschi, dell’eros e del terrore senza fine358.
Senz’altro sotto il tempio di Salomone quei Crociati trovarono qualcosa d’importante che li illuminò, che naturalmente non era un grande tesoro in senso venale, ma probabilmente una documentazione che permise loro di illuminarsi su molte cose. Scoprendo man mano di più riguardo il racconto crittato di Pantaleone, comprenderemo perché i Templari presero a praticare il culto cu verso la Grande Madre e, come quando e perché, probabilmente tutto si rovesciò e il Bene fu piegato dal Male. Ma cosa potrebbe aver indotto un certo numero di Cavalieri a scavare proprio sotto il Tempio di Salomone? Quali potrebbero essere state stat le vere ragioni che mossero
358
https://kintsugimental.wordpress.com/2017/02/15/la-dea-bianca/ bianca/
265
la prima crociata nel 1099? Poiché sembra che Hugues de Payns359, colui che fondò poi
l’ordine
templare360 (che sembra fosse anche cugino di Bernardo di
Chiaravalle361, colui che aiutò poi quei nove Cavalieri Crociati a fondare l’Ordine Templare), fosse già a Gerusalemme prima che i Crociati arrivassero nella città. Tutto potrebbe essere iniziato intorno all’anno mille col ritrovamento di alcuni documenti nell’abbazia di Cassino da parte par di Nilo da Rossano362, un monaco basiliano poi fatto santo. Ma proviamo ad andare per ordine: come sono arrivata a formulare questa ipotesi? Ho formulato l’ipotesi facendo do molte ricerche, cercando il significato delle simbologie contenute nelle particolari olari esperienze vissute cosiddette paranormali e mistiche fatte di sogni, visioni e molto altro ancora, divenute pressanti dal 2004 al 2007, poi diradadesi e oggi rare, e riflettendo sul concreto su cui posso riflettere. In questo caso l’esperienza è legata a un particolare sogno che riguarda San Nilo da Rossano e a un altro sogno che quando ho visitato la chiesa ho scoperto essere legato alla cattedrale di Otranto. Tra i tanti sogni che in quel periodo avevo preso a fare, quei due avevano acceso la mia curiosità perché del santo non sapevo altro se non che esisteva a Grottaferrata un’antica abbazia a lui dedicata 363. Nel
sogno
San
Nilo
sembrava
conoscermi bene, e intanto che mi 359
360
http://www.medievale.it/articoli/la-nascita-dellordine-dei-templari/
http://www.tonyassante.com/renzoallegri/templari/indice.htm
361
https://it.wikipedia.org/wiki/Bernardo_di_Chiaravalle 362 https://www.abbaziagreca.it/origini/nilo.asp 363 https://it.wikipedia.org/wiki/Abbazia_territoriale_di_Santa_Maria_di_Gr https://it.wikipedia.org/wiki/Abbazia_territoriale_di_Santa_Maria_di_Grottaferrata
266
faceva visitare l’abbazia e mi mostrava dei quadri, sembrava me ne spiegasse anche il significato. Al risveglio non ricordai ne cosa il santo mi avesse detto ne perché mi avesse mostrato quei quadri. In un primo tempo supposi che il sogno fosse l’invito del Santo affinché gli facessi una visita o gli rivolgessi una preghiera, così andai a visitare l’abbazia di Grottaferrata. In quella visita mi fece per caso da guida un anziano monaco ben lieto di mostrarmi il luogo e raccontarmi le varie cose legate all’abbazia e al santo. Durante la visita scoprii così che nel convento, che pur abitando solo a pochi kilometri di distanza non avevo mai visitato, degli antichi quadri c’erano davvero! “Terrena” come sono impiegai comunque tempo prima di prendere in considerazione quei due sogni in modo diverso, e impiegherò più tempo ancora prima di capire perché il sogno riguardasse proprio San Nilo, anche se durante quella mia visita all’abbazia ci furono due quadri che richiamarono la mia attenzione: il quadro dove San Nilo pregava davanti a una quercia (opera che scoprii poi essere del Domenichino) e quello dove un monaco veniva dipinto dall’artista con ai piedi scarpe diverse. A un piede aveva uno scarpone malconcio e senza lacci mentre all’altro aveva un sandalo. Quella diversità mi incuriosì ma la cosa finì lì. Quando finalmente mi decisi a fare qualche ricerca sulla vita del santo, scoprii che Nilo era stato un monaco basiliano (come il monaco che aveva costruito il mosaico!), che aveva avuto incarichi importanti, ed era nato prima dell’anno mille a Rossano, un paesino della Calabria non troppo lontano da Otranto. In seguito a quanto letto cominciai a pensare che il sogno poteva essere stato un modo per farmi dirigere l’attenzione sulla vita del Santo, che il suo discepolo prediletto, San Bartolomeo, dichiarava che San Nilo vedeva che tutti gli uomini, tutti gli animali, finanche ogni rettile che si muoveva sulla terra, erano in cecità e totalmente privi di luce e la terra stessa tutta quanta era circondata da una tenebra profonda e da un'immensa caligine364. 364
https://it.wikipedia.org/wiki/Nilo_da_Rossano
267
Approfondendo le ricerche su di lui, scoprendo che Nilo lavorò e visse anche nell’abbazia di Cassino, che già a quei tempi possedeva un’antica e importantissima biblioteca, iniziai a pensare che se lui era stato portato alla mia attenzione una ragione poteva esserci, e cominciai a pensare che nel periodo in cui Nilo lavorò e visse a Cassino, avrebbe potuto scoprire l’esistenza di documenti importanti che forse raccontavano quanto in seguito anche Pantaleone, crittandolo, raccontò nel suo mosaico. Oppure, che quei uei documenti da lui trovati davano semplicemente informazioni riguardo dove era sepolto un qualcosa d’importante, e il motivo della successiva venuta a Roma di Nilo potrebbe essere stato proprio quello di portare al papa dell’epoca i documenti ritrovati per p informarlo o chiedere spiegazioni. Un qualcosa che potrebbero aver trovato poi davvero nel 1099 quei nove Crociati a Gerusalemme, magari, proprio come la leggenda narra, sotto il tempio di Salomone. I documenti ritrovati da Nilo da Rossano, anche se passò quasi un secolo (Nilo morì nel 1004), potrebbero essere la ragione che mosse la prima crociata nel 1099365, e le informazioni trovate in quei documenti da quei Crociati sotto il Tempio di Salomone potrebbero essere la ragione che spinse poi la chiesa a sterminare i Catari per le ragioni genetiche riportate, Arnaud Amaury a pronunciare la nota frase “sterminateli tutti dio riconoscerà i suoi”366, e portò poi nel 1480 i turchi ad Otranto367. Forse questi ultimi intendevano riprendersi i documenti che gli erano appartenuti. Documenti che potevano essere arrivati a Otranto nei secoli precedenti (magari attraverso un marinaio nascosti in quelle che erano conosciute come le commedie di Pluto, e poi nascosti a Nemi proprio come narra Adriano Petta nel suo libro “Eresia pura”), ma che il papa non volle o non poté restituire perché forse l’avevano i Medici. Ipotesi che potrebbe forse anche spiegare la congiura di
365
https://it.wikipedia.org/wiki/Assedio_di_Gerusalemme_(1099) https://it.wikipedia.org/wiki/Arnaud_Amaury 367 http://www.salveweb.it/pirati_assedio_otranto.htm 366
268
Sisto IV e dei Pazzi nei confronti di Lorenzo il Magnifico368. E’ però forse da spiegare un minimo l’importanza l’im dell’abbazia di Montecassino e capire quale divinità avessero personificato San Benedetto e Santa Scolastica369, venerati nell’abbazia e nel territorio: - Si narra che Benedetto da Norcia370, il monaco che fondò l’Ordine dei Benedettini, costruì costr circa nel VI secolo le prime fondamenta del suo monastero a Montecassino sul luogo di un'antica torre e di un tempio dedicato ad Apollo371; quindi, al tempo che Benedetto pose le prime pietre di quello che sarebbe stato poi il suo monastero, non dovevano esserci rimasti solo quattro ruderi dell’antico tempio dedicato ad Apollo visto nel luogo c’era ancora anche una torre. In quel territorio, che fa parte del frusinate e facilmente arrivava fino in Umbria ed oltre, era forse ancora praticato il culto verso erso la dea Angizia372, sicuramente era praticato quello verso Northia373, la dea etrusca del destino e della fortuna374, allora molto venerata in quelle zone. La storia legata a Northia, dea etrusca che riguarda anche la zona dove vissero e predicarono Benedetto Benedet e Scolastica, e il fatto che loro abbiano costruito nel 529 il loro monastero proprio là, fa fortemente pensare che nel luogo, depredato poi nel 577 dai Longobardi, non ci fossero solo quattro ruderi come narrato, ma molto di più. Benedetto e Scolastica - come Aronne e Myriam, come forse il Daniele e la Susanna biblici, come Alessandro e Cleopatra, come Maria e Stefano, forse anche come Chiara e Francesco e altri sorella e fratello di cui non sappiamo - incarnavano di 368
https://it.wikipedia.org/wiki/Congiura_dei_Pazzi https://it.wikipedia.org/wiki/Scolastica_da_Norcia https://it.wikipedia.org/wiki/Benedetto_da_Norcia 371 https://www.passaggilenti.com/abbazia-di-montecassino-storia/ storia/ 372 https://www.terremarsicane.it/la-dea-maia-come-la-dea-angizia/ angizia/ 373 http://www.lacitta.eu/storia/32525-northia-la-dea-etrusca-con con-il-chiodo-fisso.html 374 http://www.lacitta.eu/storia/32525-northia-la-dea-etrusca-con con-il-chiodo-fisso.html 369 370
269
nuovo quella sorella e fratello divini delle origini. Infatti la santa, oltre il Libro e il Pastorale come il fratello, viene riportata con la Colomba, mentre entre il fratello, oltre il Pastorale e il libro, è riportato anche col corvo, caratteristica del Saturno romano che personificava. La gente umbra, ma anche del territorio del Fucino, della Valle del Sangro e del Molise, dall’orso marsicano che viveva in quel vasto territorio (ancora presente nel Parco d’Abruzzo Lazio e Molise), venivano chiamati Marsi; M forse non è eresia se ritengo che il mito di Re Artù375 (e in gallese la parola arth significa orso) e dei Cavalieri della tavola rotonda376 potrebbe essere nato in Italia e poi aver espatriato. Proviamo a vedere come. Nonostante nome
il
riportato
vicino, ci sono ricercatori
che
hanno espresso dubbi
che sia
Artù377 la figura che Pantaleone riporta cavalcare quello sembra
che
essere un capro; i dubbiosi hanno ragione, infatti la figura
che cavalca il capro è chiaramente Osiride378 ucciso da quel cane di suo di su fratello Seth, raffigurato più sotto, che appunto come un cane uccide il fratello. I due, nella 375
https://www.letturefantastiche.com/le_leggende_di_re_artu.html e_artu.html https://it.wikipedia.org/wiki/Materia_di_Bretagna 377 http://www.lapiazzamagazine.com/la-figura-di-re-artu-nel nel-mosaico-pavimentale-della-cattedrale-di-otranto/ 378 http://www.summagallicana.it/lessico/o/Osiride.htm 376
270
piramide di Zoser, erano infatti raffigurati
come
due
cani
nemici; Seth, uccidendo Osiride,, rimase “ solo come un cane”. Quei
due
stessi
cani
che raffigurano
Osiride
e
Seth
Pantaleone li raffigura al centro del quadrato cosmogonico inserendo tra loro l’asino, quindi Saturno, ossia il sole nero. Infatti, un sole nero,
il
monaco lo riporta nel “braccio” sinistro sulle le spalle di un giovane Atlante con dei grandi piedi. L’Artù che riporta Pantaleone è fermato da quel cane che gli sbarra la strada e sembra raffigurare Sirio, la stella del Cane Maggiore; visto nella sezione dell’opera il monaco riporta prima Adamo ed Eva messii fuori dal giardino terrestre, ter poi Abele e Caino che fanno offerte, poi Caino che uccide suo fratello Abele, raffigura la Medusa, ossia la Gorgone379 nella sua
terribile
veste
di
Grande Madre adirata che Madre
379
https://it.wikipedia.org/wiki/Medusa_(mitologia)
271
il mito narra poi uccisa da Perseo, il monaco voleva dirci di un secondo scontro avvenuto tra le stelle quandoo Eva e Adamo furono messi fuori dal giardino terrestre con la raffigurazione? Ritengo di si. Perché con quella raffigurazione il monaco potrebbe voler dirci di Arturo, il guardiano dell’Orsa380, quindi di moti cosmici di quel lontano tempo e quanto allora prima in terra e poi nel cosmo avvenne. Se avessi ragione diventa un messaggio chiaro per l’umanità quello contenuto nel cerchio nel grano raffigurante una medusa! Riguardo Artù o Arturo (orso o il guardiano dell’orsa, diventato poi Artù per gli inglesi), ), la documentazione da chi o com’era nato il mito poteva essere magari in quel luogo dove
Benedetto e Scolastica nel 529 costruirono c il loro
primo monastero poi depredato e distrutto dai Longobardi durante l’invasione del 577 in Italia centrale381. Tra le cose che i Longobardi potrebbero aver portato via dal monastero, potrebbero esserci stati i documenti riguardo le originii dell’umanità, la storia e la genealogia terrena delle antiche divinità italiche, e la spiegazione di come officiare gli antichi culti portati via da Roma prima che Teodosio382 bandisse i culti esistenti instaurando il cristianesimo come unica religione. Una volta tornati nati in Bretagna, quei soldati, per lo più gente rozza ed analfabeta, potrebbero aver venduto il bottino di guerra a qualcuno interessato e, soprattutto, che sapeva leggere. Valutando alutando anche le date di quando il mito di Re Artù cominciò a diffondersi (sembra nel XII sec383), quel tempo, da dopo venduto quei documenti sottratti, potrebbe essere stato quello occorso per trasformare il mito italico creando gli dei Norreni e anche le Norne (Parche o Moire) dell’Edda poetica, 380
https://aostasera.it/rubriche/un-due-tre-stella/arturo-il-pezz pezzo-grosso-del-nostro-vicinato-galattico/ http://www.fabrianostorica.it/contributi/altomedioevo/longobardi.htm 382 https://it.wikipedia.org/wiki/Teodosio_I 383 https://www.mitiemisteri.it/leggende-di-re-artu/re-artu 381
272
facendone derivare anche la Völuspá384, diffondendole con i costumi e le credenze bretoni del tempo. Il mito potrebbe poi essere tornato in Italia, magari attraverso i Normanni (quindi sempre loro) visto è Roberto il Guiscardo385 che consacra nel 1088 la chiesa che conterrà poi oi il mosaico di Pantaleone, e sempre Normanna è una leggenda che fa arrivare Artù sino sull’Etna386, dove guarda caso il mito riporta essere transitato Ulisse, per non dire della leggenda di Scilla a Cariddi, territorio in cui ritroviamo anche Ecate387! La leggenda di Artù nell’arco dei secoli ha subito tante modifiche ed è stata legata a figure diverse, non ultima quella del prete Gianni388, che ancora non si sa bene chi fosse. Anche il fatto che a Benedetto sia stata collegata sin dall’inizio la sorella Scolastica, in un cristianesimo praticamente ancora agli albori, fa supporre fosse ancora molto forte l’antica conoscenza e la tradizione dell’antico del femminino sacro quindi il culto verso la Dea ancora praticato. Soprattutto si evince che chi santificò Benedetto tto e Scolastica sapeva bene quel che faceva, faceva tant’è che viene attribuita al santo la costruzione di dodici
monasteri389
e lui
divenuto
abate
del
tredicesimo! Guarda un po’, un personaggio legato ai soliti numeri! Ancora un caso? Non può essere un caso, come non può essere un caso che solo in Italia ci sia una reale spada nella roccia390! Il luogo dove Benedetto costruì l’abbazia ha subito nel
corso
distruzioni,
della
storia
saccheggi,
un'alterna vicenda di
terremoti
e
successive
ricostruzioni, l’ultima in ordine di tempo è il bombardamento avvenuto nel febbraio del 1944, praticamente a guerra finita. In merito a quel bombardamento diventa molto più che intrigante quanto scrive Giancarlo Bove nell’articolo titolato “Operazione 384
https://bifrost.it/GERMANI/Fonti/Eddapoetica-1.Voluspa.html 1.Voluspa.html https://www.stupormundi.it/it/roberto-il-guiscardo https://www.nuoveverrine.it/la-leggenda-di-re-artu-e-la-sua sua-ultima-dimora-sulletna/ 387 http://www.meteoweb.eu/2017/05/scilla-cariddi-leggendari leggendari-mostri-dello-stretto-messina/896330/ 388 https://it.wikipedia.org/wiki/Prete_Gianni 389 http://www.abbaziamontecassino.org/abbey/storia/vita-di--san-benedetto 390 https://www.goticomania.it/misteri-del-gotico/la-vera-spada spada-nella-roccia.html 385 386
273
Diomede” (http://www.centrostudiintelligence.org/doc/missione_diomede.pdf) perché fa capire che ancora nel 1944 c’erano nell’abbazia di Cassino importanti documenti che i tedeschi dimostrano no sapere bene esserci! Come facevano i tedeschi ad avere quell’informazione? Perché erché volevano (e si sono evidentemente presi) quei documenti? Di cosa trattavano quelle carte o papiri che fossero? fossero Se alle domande aggiungiamo quella di cosa realmente cercassero cerca gli uomini più vicini ad Hitler sparsi in tutta Europa, forse una buona parte di risposta, ragionando, l’abbiamo!
Ma saranno davvero esistiti Artù, la fata Morgana391 e Merlino? Senz’altro si. Artù e Morgana incarnavano sempre l’Apollo e diana figli di Latona che a loro volta personificavano Terra e il sole che dovevano risorgere, mentre Merlino potrebbe rebbe stare a
raffigurare
Mosè e a sua volta (il mago) Marduk. Ma quelle divinità incarnate senz’altro non ebbero la vita che riporta il mito o narrano le favole e i film.
391
https://www.giardinodellefate.cloud/morgana-e-artu/
274
275
La “corona” del mosaico
Nella parte del mosaico che fa da corona all’opera, Pantaleone secondo me riassume quanto narra poi nei bracci e nel corpo del mosaico in maniera più estesa. Nella corona orona ci dice che il “periodo nero” dell’umanità che inizia col rovesciamento della Barca di Giona (Barca che simboleggia la Terra), e in pratica termina con quella donna Sansone con gli stivali che apre la bocca al leone. Riportando nella corona la Barca arca di Giona che
simboleggia
la
Terra
rovesciata,
Pantaleone intendeva quasi sicuramente dirci dell’immensa catastrofe che investì la Terra facendola ruotare di oltre 144 gradi tutti insieme. Dopo quell’immensa catastrofe, dove il mare invase tutto e montagne mont salirono là dove non ve n'erano, la crosta terrestre ritrovò poi un suo equilibrio, ma per i terrestri che si salvarono le stelle di riferimento divennero altre e la Croce del Sud, come intendeva probabilmente dirci Dante nella Divina Commedia all'inizio del Purgatorio in queste 276
misteriose parole, divenne visibile solo dall’altra parte dell’Emisfero Terrestre: I' mi volsi a man destra, e puosi mente a l'altro polo, e vidi quattro stelle non viste mai fuor c’ha la prima gente. Goder pareva 'l ciel di lor lo fiammelle: oh settentrional vedovo sito, poi che privato se' di mirar quelle! Quella Costellazione è sicuramente simboleggiata nelle sfera che Leonardo mette in mano al suo Salvator Mundi, probabilmente nella croce dell’altra opera, sicuramente è simbolleggiata nel cerchio nel grano riportato!
Il
leone
raffigura
che
Pantaleone
cavalcato
dalla
donna e aprirgli la bocca potrebbe
voler
raffigurare
facilmente l’Arconte di questo mondo.. Pantaleone veste la
Reperto antidiluviano
donna con gli gl stivali per dirci, secondo me, come farà in seguito Dante nei versi 102, 105 e 109 dell’Inferno, che la divinità primigenia, terminando il Ciclo, si incarnerà nel Lazio: Molti son li animali a cui s’ammoglia (s’ammoglia, quindi Dante ci dice di un maschio) maschi e più saranno ancora, infin che ’l veltro veltr verrà, che la farà (la bestia) morir con doglia. Questi (‘l veltro)non ciberà terra né peltro, ma sapienza, amore e virtude, e sua nazion sarà tra feltro e feltro (di piano in piano? Di incarnazione in incarnazione?). Di quella umile 277
Italia fia salute per cui morì la vergine Cammilla, Eurialo e Turno e Niso di ferute392. (Le gesta di quelle persone si svolsero in zone precise del Lazio!) E’ secondo me positivo che Pantaleone abbia riportato la donna Sansone con entrambi gli stivali, perchè nel quadrato cosmogonico del mosaico, aveva si disegnato in mano alla Regina di Saba393 quello che dovrebbe essere l’Occhio di Uadjet, la dea cobra, ma le aveva fatto un piede caprino e la pelle scura. Il fatto che la Regina R di Saba abbia in mano quell’Occhio l’Occhio ci svela la sua segreta identità di cui Pantaleone era evidentemente venuto a conoscenza, ma riportandola con la pelle scura intendeva probabilmente dirci che la Terra che lei personificava era ancora ctonia. La storia della Regina di Saba e di suo fratello Shams, il sole, oltre la nascita della nuova coppia divina, spiegherebbe l’importanza data alle madonne nere394; comunque, entrambi gli stivali messi alla a donna Sansone inserita alla fine del racconto della corona, come la scarpetta di cristallo restituita a Cenerentola, dovrebbero esprimere anche il recupero genetico, di conseguenza la possibilità - riconosciuto il Messia e compreso il messaggio che porterà - della nostra uscita dal mondo do infero.
392
https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Commedia_-_Inferno_(Lana).djvu/118 _Inferno_(Lana).djvu/118 http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Arabi/REGINA-SABA.html http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Arabi/REGINA 394 https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_genetica_dell%27Europa 27Europa 393
278
279
Il quadrato cosmogonico del mosaico Il
quadrato
cosmogonico è
composto
da
sedici
cerchi con al loro
interno
degli animali e delle figure umane. I
16
cerchi
raffigurano i 12
Segni
dello Zodiaco con i 4 punti Cardinali. Il Sedici, essendo un numero pari, che nella simbologia numerica ha valenza passiva, quindi rappresenta
di
stasi, una
eccezione esprimendo il dinamismo proprio della svastica. E’ comunque un numero ambivalente, simboleggia le avversità, che possono essere benefiche quando portano ad un cambiamento costruttivo, mentre sono negative quando portano l’individuo alla caduta verso la distruzione. La riduzione del Sedici lo mette in rapporto con il numero sette (16 = 1+6 = 7) . Mentre come prodotto della moltiplicazione del numero quattro per se stesso (4 x 4= 16) è il numero della realtà concreta e della terra. Pantaleone inserisce più informazioni ni all'interno di ognuno di quei cerchi del quadrato che 280
simboleggiano l’animazione del tutto. tto. Per P raccontarci d’importanti fatti che hanno contrassegnato la storia dell’umanità, inserisce delle figure che ritraggono una pagina importante della Storia dell’Umanità sulla Terra... o di “una Signora di queste parti”, mi rispose l’uomo di un sogno che feci anni fa quando, mentre mi mostrava la sua piccola casa, notando l’enciclopedia “I quindici” nella sua libreria, gli chiesi chi l’avesse scritta! Il quadrato, che come il rettangolo
è
simbolo
di
definizione e delimitazione,
rappresenta
quindi
la
squadratura della materia ed è la perfezione della sfera sul piano terrestre che si sviluppa partendo dal centro immobile, secondo la croce nelle direzioni cardinali che, nel
quadrato, è l’espressione dinamica del
quattro. I pitagorici facevano della tetraktys e anche del quadrato di quattro, cioè Sedici, la base della loro dottrina. In riferimento alla Tetractys pitagorica395 si osserva
che
il
Quadrato è sempre dovunque considerato il numero della manifestazione Universale nel concetto del Quadrato Perfetto; la formula Pitagorica 1+2+3+4=10 è la circolatura del quadrante e numericamente l'inverso 10=1+2+3+4 esprime la divisione quaternaria del cerchio, cioè
il
problema ermetico co della quadratura del cerchio concepibile come massima perfezione umana396. La comparsa di quel glifo col doppio quadrato nel cerchio, fa quindi 395
http://www.scienze-astratte.it/numerologia-o-aritmoscopia.html aritmoscopia.html http://www.scienze-astratte.it/numerologia-o-aritmoscopia.html aritmoscopia.html
396
281
ipotizzare che quella perfezione sia stata raggiunta e ora sia solo da trovare il Messia e ascoltare il messaggio che deve comunicare all’umanità! La prima figura da comprendere dell quadrato cosmogonico è quella che sembrerebbe una Chimera397. La Chimera - mostro di origine divina con la testa di leone, con un capro al fianco, la coda di drago o di serpente, che dalla bocca
vomitava fuoco, considerata incarnazione delle forze distruttrici - secondo il mito greco, insieme all’Idra di Lerna, uccisa poi da Ercole, Cerbero, cane infernale con tre teste, e Ortro, feroce cane a due teste guardiano delle de mandrie del gigante Gerione - fa parte della progenie di Tifone ed Echidna398. Pantaleone, però, oltre non riportare la Chimera con la testa di leone scrive sotto la parola Pasca; Pasca, o più esattamente Pascha, sembra derivi dall’aramaico e significhi “passare oltre”399; quel “passare oltre” nel quadrato cosmogonico sembra raffigurare, però, pe un “Passaggio d’ingresso” e non d’uscita in quanto ciò che Pantaleone riporta dopo quella figura sono cose avvenute, cose che potrebbero potrebbe riferirsi rirsi a quanto avvenuto dopo la caduta “di Sophia” e al mondo creato dal Demiurgo, dove viviamo convinti che sia si il mondo vero mentre non è così! Perché, quindi, Pantaleone disegna la Chimera con testa d’aquila? L’aquila, 397
https://it.wikipedia.org/wiki/Chimera_(mitologia) http://www.federazionepagana.it/echidna_tifone_esiodo.html .it/echidna_tifone_esiodo.html 399 https://www.fanpage.it/cultura/passa-oltre-il-vero-significato significato-della-parolapasqua/#:~:text=Il%20termine%20'Pasqua'%2C%20giunto,significa%20'passaggio%2C%20liberazione'. 398
282
notoriamente legata a Zeus, è anche detta “Uccello di Fuoco400; del ritorno dell’Uccello di fuoco ci ha detto un cerchio nel grano e, riportandolo come cigno, oltre che gli artisti, ci dice in uno dei suoi acquerelli del XVI secolo anche Nostradamus! Nell’acquerello Nostradamus riporta pure dei numeri che dovrebbero esserci ormai familiari
e
farci
individuare
quale
personaggio naggio stia a raffigurare quel cigno a cui il veggente
fa
lunghe orecchie come
nel
giudizio Leda, la regina di Sparta, ritratta mentre viene ingravidata da Giove che si è trasformato in cigno.
universale Michelangelo
fa a Minosse - e gli mette il copricapo frigio. Nei “sette puntini” che il veggente riporta sull’ala del cigno intendeva probabilmente simboleggiare i sette ette Piani, poi diventati nove, che a sua volta simboleggia nella coda del cigno, quindi indicando i nove Livelli da risalire (da notare la spada celata sotto la coda); nelle tre stelle sopra la schiena del drago il veggente simboleggia invece le tre stelle della cintura di Orione,, rivelandoci, quindi, che il cigno è anche Orione. Che l’acquerello di Nostradamuss stia ad indicare Orione/Crono/Zeus/ (che è anche il successivo Ercole) nell’acquerello sembra confermarlo anche quella “palla” (che 400
https://www.cavernacosmica.com/simbolo-aquila/
283
raffigura la Terra) riportata in alto con cinque stelline e cinta da quella falce di luna che potrebbe stare a simboleggiare la dea Tanit. Tanit Cioè lo Spirito femminile delle origini. Le “due personalità” di Zeus us potrebbero essere le stesse due che per gli indù sono lo Sri Shani e il Lord Narasimha
Stotram. Riportati anche come uno che cavalca il corvo l’altro che cavalca l’aquila401. Con testa d’aquila gli Indù rappresentano il Garuda (la cavalcatura di Visnu402) in vari modi: con la testa di aquila e il corpo di leone, oppure col corpo di uomo, o ancora, come una vera e propria chimera. Il corpo viene in genere riportato dorato ed una corona è posta sulla sua testa. Il Garuda è infatti il capostipite delle creature alate nonché il loro signore403. P gli occidentali il Garuda è considerato la Per Fenice Fenice,
uccello
mitologico caratterizzato per il
fatto
rinascere
di dalle
proprie ceneri 401
https://ricerca-anima-sprituale.blogspot.com/p/la-grande-preghiera preghiera-di-saturno-sri.html http://gardenofhesperides.blogspot.com/2016/08/brahma-vishnu vishnu-e-shiva-la-trimurti-indu.html 403 https://www.yogamagazine.it/2017/10/mito-e-yoga-garudasana garudasana-laposizione.html#:~:text=Una%20storia%20molto%20avvincente.,alate%2C%20nonch%C3%A8%20il%20loro%20signore. 402
284
dopo la morte. Gli antichi egizi furono i primi a parlare del Bennu, che nelle leggende greche divenne diven poi qualcosa di diverso, cioè la fenice. In Egitto la fenice era solitamente raffigurata con la corona Atef o con l’emblema del disco solare, ma contrariamene alla fenice delle altre civiltà, all’inizio quella egizia non era raffigurata simile ad un rapace r né ad un uccello tropicale dai variopinti colori come la rappresentano gli indù ma era raffigurata simile ad un passero o ad un airone cenerino, cenerino e non risorgeva dalle fiamme, ma dalle acque404, o più esattamente, come sognai, dalle acque delle paludi. All’airone irone legata
cenerino Danae
405
,
era la
principessa che arrivò nel Lazio, e con un passero Giovanni F.. Barbieri detto il Guercino dipinge Maria, successiva incarnazione di quella stessa divinità! Mentre la capra esprime Amaltea - la capra che il mito to narra nutrì Zeus infante che la madre aveva nascosto nell’isola di Creta per proteggerlo
dal
padre Crono che divorava i propri figli - il capro che la Chimera porta al fianco potrebbe voler invece rappresentare Dioniso. Sempre in Grecia ecia è la capra ad essere es sacra a Dioniso, figlio del Satiro, che rappresenta la parte più animale di Zeus. Anche nella 404 405
https://it.wikipedia.org/wiki/Fenice https://www.romanoimpero.com/2010/07/ardea-lazio.html lazio.html
285
mitologia nordica la capra è presente: Heidrum è la grande capra che, dal tetto del mondo di Valhall,, dove i valorosi morti in battaglia vengono accolti, dona l'”idromele”, nettare che sgorga in continua abbondanza dalle sue infaticabili mammelle406. Il serpente con cui la Chimera viene riportata potrebbe voler esprimere invece la conoscenza ancestrale che lui custodisce e protegge nel suo essere, poiché po esso è la vivente manifestazione e, al contempo, il guardiano della saggezza. Igea, figlia di Asclepio
Il serpente rappresenta r la
travolgente forza vitale partorita dalla Madre, ed è lo slancio che dal basso si innalza verso l’alto, l emergendo vorticosamente dall’oscurità verso la luce, dalle tenebre dell’ignoranza al lume della Conoscenza.
Giovanni
Il Serpente è signore non solo della terra ma anche delle acque che dalla profondità tendono a salire re verso l’alto e ad emergere alla luce del sole, e nelle quali la vita ha avuto inizio. Il suo letargo stagionale, ma soprattutto la sua muta, rappresentano il perenne Ciclo della Grande Madre, che mostra a coloro che la vogliono ascoltare come la Vita si trasformi lentamente in Morte, e la Morte in nuova Vita. Anche la kundalini è rappresentata come un serpente arrotolato alla base della spina dorsale, dove dimora addormentata. Il suo risveglio, com’è
accaduto a me,
conduce l’iniziato in uno stato di d trascendenza divina e ad una ricongiunzione animica con la Divinità interiore portando al risveglio completo e a una Comunione perfetta e meravigliosa con la 406
https://www.dormireinpiemonte.com/simbolo-della-capra/ capra/
286
Madre primigenia, quindi ad una resurrezione e a una nuova vita illuminata dalla Saggezza scaturita ita proprio dal potere del Serpente, la sacra energia creativa della Grande Dea. Il termine chimera indica un’illusione, un’utopia, un miraggio, un abbaglio, un sogno vano407; riflettendo sui vari significati viene da pensare che Pantaleone ci volesse voless dire che la storia che lui narra riportata all’interno del quadrato cosmogonico faccia parte di una magia dove il Demiurgo controlla il mondo da lui creato dopo la caduta “di Sophia”. Cosa che il monaco sembra svelarci nella parte del quadrato cosmogonico cosmogonic riportata di seguito mettendo nella parte alta prima un airone cenerino. Simboleggiando quindi Danae, la donna che personificò la Grande Madre sulla terra
e
arrivò nel
Lazio,
poi
disegnandole sotto quella piovra, che abbiamo visto simboleggia Yaldabaoth, il Demiurgo. Ciò, oltre far supporre fosse proprio Danae la “Sophia Sophia caduta” dei testi gnostici, da quanto Pantaleone
raffigura
ancora
sotto, sembra estrarsi che
quella piovra, quindi Yaldabaoth, quindi
il
Demiurgo,
controlli anche Saturno, raffigurato nel mosaico in quel somaro tra i due cani che “suona la musica della vita”. La lira che il somaro suona al centro
del
quadrato
(altro
strumento che fece parte di una mia
esperienza)
sta
a
rappresentare quindi che è lui che, attraverso la materia, suona “la musica della vita” in questo 407
http://www.treccani.it/vocabolario/ricerca/chimera/Sinonimi_e_Contrari/
287
mondo
ma,
raffigurandogli sopra la piovra, il monaco ci sta forse dicendo che anche lui, Saturno, legato al Capricorno, è controllato controllat dal Demiurgo. Nell’opera riportata a destra l’artista che l’ha l’ realizzata ci conferma che Saturno è anche Crono, il tempo; che lui è legato all’Acquario come ci conferma
l’immagine
a
sinistra, e come Poseidone è legato
all’acqua
tartaruga
che
e sua
alla volta
simboleggia la Grande Madre nella
materia
su
cui
“poggia il mondo”. Ed è di quella
Grande
Madre
incarnata nella materia che secondo me Pantaleone ci dice
nel
mosaico
simboleggiandole
nei
capelli quella “Y” tipica delle Grandi Madri. La donna ha l’arco e la freccia inserita che simboleggia la punizione divina chee è pronta ad essere scagliata. Del ritorno di Saturno, ma con la
spada
non
che
offende,
sembra
dirci
uno
degli
acquerelli Nostradamus Nostradamus.
288
di
289
La sirena bicaudata Nel secondo cerchio del quadrato il monaco raffigura raffig una sirena bicaudata. bicaudata A questo punto possiamo ipotizzare che la sirena bicaudata stia a rappresentare la
duplicità
della
Grande Madre (strega e fata) che incarna la terra. La sirena a due code è considerata simbolo di femminilità e fertilità, nel cristianesimo tianesimo rappresenta anche la duplicità della natura umana (bene/male, ragione/istinto). Nella Grecia antica, Sirena era il nome con cui erano chiame le ragazze vergini che si rifiutavano di donare donar la loro purezza agli dei (quindi agli Elohim) e che per questo, riporta il mito, furono trasformate in uccelli col busto di donna, donna cioè in Arpie. Il primo documento che parla delle sirene come esseri esser con il corpo metà donna e metà pesce è del VI° secolo. In Italia la raffigurazione più antica è forse quella che si trova ova su un capitello di Aurona a Milano datato all'VIII° sec. o ai primi del IX°408. La sirena bicaudata di Pantaleone - come d’altronde quelle riportate sulle colonne e sui capitelli delle chiese - dovrebbe raffigurare la Grande Madre del nostro mondo, ossia la nostra Core rapita da Ade divisa tra due mondi, quello reale e quello creato cr da Marduk con la sua magia, e anche il suo essere insieme “strega cattiva” e madre amorevole. Anche la particolarità che il monaco riporta sugli orecchini (il 4+4 dei pendenti) porta a ipotizzare stia a raffigurare lei. Cosa che potrebbe forse essere 408
http://www.piccolapenna.it/Simboli%20Medioevo/animali%20immaginari.html
290
confermata dal Fiore della Vita a sei petali che Pantaleone riporta sotto a quella leonessa del mosaico che la rappresenta e a cui mette sul dorso la civetta etta che la lega all’Atena greca, o espresso in modo un
po’ più
mascherato su altre sirene bicaudate. Come
la
sirena
bicaudata riportata a lato per esempio, che i sei petali del Fiore della vita li ha simboleggiati nei sei “teletti” della gonna. La sirena bicaudata è una figura che troviamo riportata su frontali e colonne di molte antiche chiese, mentre la leggenda è forse una favola di origine celtica che veniva cantata dai trovatori nell’epoca medievale, e prende il nome di Melusina forse da Roman de Mèlusine col romanzo scritto da Jean D’Arras fra il 1387 e i 1394, e la riporta antenata del casato dei Lusignano409. La leggenda narra di una bellissima fata che si infatuò di un mortale, Raymondin. I due giovani si sposarono, a condizione che Melusina, Me ogni sette giorni, potesse stare completamente sola. Un sabato, il fratello di Raymondin, notando l’assenza di Melusina, scatenò i sospetti del marito, che decise di seguire la moglie. Questi la vide fare il bagno sola in uno stagno, ma ciò che lo stupì di più fu vedere che dall’acqua le spuntava una coda di serpente: maledetta dalla madre, infatti, la fata si trasformava una volta ogni sette giorni in una creatura mostruosa. mostruos Nonostante la grande delusione, Melusina non lasciò il marito, ma molte disgrazie di in poco tempo colpirono 409
https://deamoregallico.com/tag/jean-darras/
291
la loro famiglia. Il figlio maggiore incendiò un monastero, uccidendo Raymondin corrotto
accusò
tutti la
i moglie
monaci, e di
aver
l’animo del giovane con il suo
spirito maligno;ella, ferita, se ne andò per sempre. Raymondin, distrutto, decise allora di farsi monaco per scontare il male fatto alla moglie410.
410
https://www.venicecafe.it/la-leggenda-di-melusina-e-il-cuore-di-pietra-nel-sotoportego-dei-eti/
292
293
Il Toro e il mostruoso gatto del quadrato cosmogonico
Nella sezione riportata del quadrato cosmogonico, cosmogo Pantaleone mette al centro Adamo ed Eva; vicino ad Eva disegna un toro e vicino ad Adamo mette
un
mostruoso oso
gatto;
quel
mostruoso
gatto,
probabilmente simboleggia l’aspetto terribile che assunse l’antica dea dopo quella prima creazione. creazione Dea che i miti nordici - di cui non si ha notizia prima del XII secolo411, e probabilmente nati da quelli italiani sottratti dai Longobardi nel 577 a Montecassino412 - riportano col nome di Freya. Freya, o quale realmente fosse il suo nome, è probabilmente colei che per gli egizi divenne Basted413, divinità legata anche alla guerra. Le varie culture dell’Egitto arcaico, all'unificazione del Paese confluite circa nel 3125 a.C. in una, nel III millennio a. C. rappresentavano Basted come leone, sia interamente sia
come
donna con la testa di leone. Nella V
e VI
Bassorilievo di Luxor, che mostra la dea riportata come leonessa e il dio Thot, in forma di babbuino, che cerca di placare la sua furia.
dinastia, Basted era immaginata sia come madre protettiva che come terribile 411
https://it.wikipedia.org/wiki/Mitologia_norrena https://it.wikipedia.org/wiki/Abbazia_di_Montecassino 413 https://it.wikipedia.org/wiki/Bastet 412
294
vendicatrice. dicatrice. Nel luglio 2016, non promettendo nulla di buono, di Basted ci ha ci ha detto un cerchio nel grano! “Forse”, perché le “alette” intorno al gatto sono 32 (16+16) e 32 (le 22 lettere ebraiche – che dovrebbero simboleggiare i 21 aminoacidi essenziali come esserisce Malanga +1 (l’Omega)414, sommate alle 10 Sefirot, (la parte divina (ri)conquistata) potrebbe essere sere il numero che simboleggia il percorso (genetico) portato a termine dall’attuale essere umano. Se l’interpretazione positiva non fosse esatta, non potevamo aspettarci nulla di diverso in questi tempi finali con la divisione dell’ermafrodito che eravamo erav - creato a immagine e somiglianza della vera divinità, cioè ermafrodita - poi diviso, come ci conferma il racconto di Credo Mutwa415, l’anziano Sciamano Zulu, e la “creazione” di Adamo ed Eva da parte degli Elohim, Elohim per non dire degli angeli caduti accoppiatisi accop con le donne terrestri! Quel uel toro riportato da Pantaleone opposto al mostruoso gatto, invece raffigura facilmente Marduk, definitoo “Giovane toro del dio Sole” o “Giovane ovane discendente del dio Sole”416. Figlio di Enki e Damkina, considerato erede di Anu417 Marduk era valutato in origine una figura oscura, in seguito fu collegato all'acqua, alla vegetazione, al Giudizio e alla magia. In pratica, come riportato nell’Enuma Elish, dopo la battaglia vinta con 414
https://corradomalangaexperience.com/wp-content/uploads/Facciamo content/uploads/Facciamo-l-uomo-a-nostra-immagine.pdf https://www.thelivingspirits.net/quelle-creature-che-rendono rendono-schiavo-l-essere-umano/ 416 https://www.laltragenesi.it/2015/06/marduk.html 417 https://www.laltragenesi.it/2015/06/il-dio-anu-e-le-sue-visite visite-sulla-terra.html 415
295
Tiamat, avocando a se i poteri di tutte le divinità come prima della battaglia aveva richiesto agli altri dei se avesse vinto, Marduk, evidentemente, evidentemente divenne un dio “fac totum”, e forse i suoi 50 nomi potrebbero essere una conferma. Più diffusamente conosciuto nella letteratura religiosa religios babilonese come Bēl (Bel Bel è la forma babilonese della parola “pan” semitica ba’al, Signore418) nella religione babilonese Marduk è il re degli dèi e la divinità protettrice dell'antica città di Babilonia. E’anche il Dio della guerra e della fertilità. Dai babilonesi Marduk era spesso riportato con Mushussu419, descritto come un mostruoso drago. Marduk è il Toro, e dovrebbe raffigurare sempre lui il toro che Nostradamus riporta in uno dei suoi acquerelli in quanto, nell’Enuma Elish, è narrato
fu
Marduk
che
conquistò la Terra T e la piegò. Nell’inno orfico dedicato a
Ecate
troviamo
la
Dea
riportata come “domatrice di Tori”420, quindi, se l’Ecate delle origini non lo domò, domò Marduk poté fare quel che fece perché la Dea era molto adirata con i terrestri per quanto da loro combinato combinat col DNA. Da quanto sembra narrarci Pantaleone nel “braccio” sinistro, Marduk potrebbe essere 418
https://www.treccani.it/enciclopedia/bel_%28Enciclopedia https://www.treccani.it/enciclopedia/bel_%28Enciclopedia-Italiana%29/ https://it.wikibooks.org/wiki/Le_religioni_della_Mesopotamia/La_letteratura_religiosa_in_Mesopotamia/En%C3%BBma_Eli oni_della_Mesopotamia/La_letteratura_religiosa_in_Mesopotamia/En%C3%BBma_Eli %C5%A1 420 https://www.romanoimpero.com/2010/02/culto-di-ecate.html ecate.html 419
296
il Pianeta nero che “spodestò” il vero Saturno, ed essere lo stesso sole nero di cui ci hanno avvertito i due cerchi nel grano di seguito riportati: quello con i dodici raggi, come il sole nero raffigurato nel pavimento del castello di Wewelsburg dai nazisti, e quello simboleggiato ato nel cerchio nel grano nella coda di quel serpente. serpente
Il Serpente del cerchio nel grano potrebbe simboleggiare la Costellazione del Drago, e il sole nero raffigurato nella coda, come il sole nero apparso nell’altro glifo, potrebbe
voler
simboleggiare
Nibiru o anche quella che gli astronomi
hanno
SIMP0136421,
una
denominato delle
nane
brune vicine al nostro Sole, che potrebbe a sua volta essere lo stesso pianeta vagabondo che nel glifo riportato
è
Costellazione
raffigurato del
vicino
alla
Cancro, ed essere
anche il pianeta nero che con un alone di luce intorno, in meditazione, mi sono vista ispezionare per circa una settimana. L’avvicinamento
alla Terra
di
quel
Pianeta, risultato tredici volte più massiccio di Giove422, potrebbe provenire dalla zona del Sagittario. Il Sagittario, che rappresenta l’uomo animale e forse la “parte più
421 422
https://www.universoastronomia.com/2017/05/10/nana-bruna bruna-realta-un-pianeta/ https://www.universo7p.it/prove-sullesistenza-di-nibiru-tenute tenutenascoste/?fbclid=IwAR3xLbg2kQGBhPxQyg45S4uOKyZ63fqRJFdKdDM7eS1EefvA015WvFDv5kY
297
animale”” di
Zeus, potrebbe essere la ragione per cui
Pantaleone riporta il Sagittario nel quadrato cosmogonico del mosaico e la stessa per cui Nostradamus, in uno dei suoi 80 acquerelli, dipinge quel ragazzo bendato freccia
con l’arco teso e la
inserita che mira Madre Terra. Terra Centauro che
potrebbe rappresentare lo stesso che, armato di una lunga lancia, in visione vidi arrivare da un grande sole rosso provando un gran malessere interiore. Il sole rosso che vidi in visione potrebbe essere stato invece il pianeta Tyche, Tych divinità rappresentata sulla terra dalla donna dei tempi finali. Il Centauro,, quasi a sembrare a protezione,
è
anche
la
Costellazione sotto la quale c’è la Croce del Sud. Mentre, sempre nel disegno sopra riportato di Nostradamus, Nost nel
toro contrapposto alla Giustizia, quindi alla
Grande Madre, il veggente avrebbe potuto voler dirci con quale divinità si sarebbe trovata a combattere la donna dei tempi finali che incarna anche la dea della giustizia. Questo mi fa ripensare a quel toro giallo(!) che in una “visione” dell’ormai lontano 2004 quando ancora non sapevo di tutte queste cose, vidi venirmi contro mentre guardavo la TV. 298
299
Il “braccio” sinistro del mosaico Cercando di comprendere la strana simbologia animale inventata da Pantaleone non semplice da decrittare, in quello che è “il braccio” sinistro del mosaico, alla base del ramo è riportato un serpente dall’aria bonaria; quel serpente probabilmente lo stesso già raffigurato in più tavole ritrovate
da
Padre Crespi potrebbe stare a
raffigurare
Ofione,
il
serpente che il mito Reperto antidiluviano
pelasgico423
narra avvolse per sette
volte l'uovo da cui nacque Phanes, che a sua volta potrebbe essere il “serpente di Ecate” e lo stesso che “tradì” e fu poi relegato r nelle buie caverne. Davanti alla figura il monaco disegna forse il primo uomo nato dall’uovo deposto dalla Dea. L’ipotesi nasce dal fatto che davanti al serpente bonario il monaco riporta
423
http://thule-italia.com/wordpress/2013/07/26/il-mito mito-pelasgico-della-creazione/
300
un uomo non ancora in posizione ne eretta e con la coda, quindi, con la raffigurazione il monaco potrebbe aver voluto descrivere le più remote origini dell’umanità. Sopra ancora a quei due cani uno riportato con la lingua lingu rossa e l’altro col collare è riportata una donna animalesca e davanti a lei, ma questa volta v nella stessa parte del ramo e riportati uno chiaro e uno scuro, ci sono di nuovo i due cani; con la scena il monaco avrebbe potuto voler dirci di una prima separazione del mondo dove era la Dea a dominarlo visto i cani sono disegnati a sinistra. C’è ’è poi quell’Arpia che sembra dire qualcosa a quella donna animale alata a cui Pantaleone fa i capelli bianchi; la donna animale alata potrebbe stare a rappresentare Nike, figlia del titano Pallante e dell’Oceanina Stige. Nike la conosciamo come un personaggio della mitologia greca, ma abbiamo visto che l’italica dea Vacuna424, da autori antichi, è stata anche identificata ident come la Vittoria, in seguito to con Cerere, Minerva, e Diana e, in epoca ancora più tarda,, con Nike. Il tutto sembra portare a ipotizzare chee Nike, oltre simboleggiare la Fortuna Primigenia, potrebbe avere origini italiche. Se è Nike la divinità riportata dal monaco nella sezione, questo sembra indicare che Pantaleone sia già avanti nel racconto della storia dell’umanità. Perché
nel el
Parteno Partenone
di
Atene Nike era già raffigurata sul palmo della mano di Atena e ad Olimpia era riportata nella mano di Zeus (quindi i greci potrebbero essersi
“appropriati”
dei
miti
preolimpici italici?). La dea alata con i capelli bianchi, nella sezione è riportata che sembra discutere con un’Arpia; questo potrebbe voler significare che, come umanità, 424
http://www.appenniniweb.it/2020/06/07/i-monti-sabini-vacuna vacuna-e-quel-meraviglioso-senso-di-vuoto/
301
mentre si era in quel piano di esistenza qualcosa andava succedendo. Infatti, pur non indicandone il piano, nel XIII canto dell’Inferno scrive Dante delle Arpie: Non era ancor di là Nesso425 arrivato quando noi ci mettemmo per un bosco che da neun sentiero era segnato. Non fronda verde, ma di color fosco; non rami schietti, ma nodosi e ’nvolti; non pomi v’eran, ma stecchi con tòsco. Non han sì aspri sterpi né sì folti quelle fiere selvagge che ’n odio hanno tra Cecina e Corneto i luoghi cólti. Quivi le brutte Arpie lor nidi fanno, che cacciar de le Strofade i Troiani con tristo annunzio di futuro danno. Ali hanno late, e colli e visi umani, piè con artigli, e pennuto ’l gran ventre; fanno lamenti in su li alberi strani. Qualcosa di grave evidentemente successe davvero. Infatti avvenne una grande catastrofe. Lo si evince perché Pantaleone, per dirci di quella catastrofe, raffigura quel mostro serpentiforme, sotto gli riporta r quella leonessa col ramo d’ulivo in bocca, più sotto ancora riporta la dea alata con i capelli non più bianchi ma rossi, e vicino a lei riporta quel leone (Helios?) che riesce a mordere solo la coda a quel mostro! Per dirci qual era il tempo in cui quel grande disastro avvenne, il monaco raffigura i Titani - forse Pleione e Teti -sopra sopra quel mostro. Per dirci che la Terra a seguito di quella grande catastrofe si divise in due, dall’altra parte del braccio il monaco riporta prima il Capro Emissario, poi il Capro espiatorio su cui riporta Samuel (vedremo poi perché lo fa), e sopra il ragazzo, seduta su uno sgabello di legno, riporta quella che sembra una sacerdotessa in quanto la veste este con una tunica sacerdotale, le simboleggia sul grembo la tipica “Y” della Grande Madre, sopra la testa le scrive quello che sembra un nome (MAR bVACI?), le 425
https://www.treccani.it/enciclopedia/nesso_%28Enciclopedia https://www.treccani.it/enciclopedia/nesso_%28Enciclopedia-Dantesca%29/
302
fa i piedi rossi, e in mano le mette quell’editto rosso porpora che lei sembra sancire. Alla destra della sacerdotessa, per dirci in quale popolo si reincarnò il Genius426 dei Titani dopo quella grande catastrofe, Pantaleone riporta un Titano con i piedi bianchi, non più nudo ma vestito ves con una tunica sacerdotale, e sotto gli riporta quello che sembra un bambino con i piedi rossi non più bianchi. Quel bambino a cui il monaco fa i piedi rossi certamente raffigura,, come narra il mito: i Titani (che) furono fulminati e dalle cui ceneri nacquero gli uomini427. La tunica del bambino suggerisce, quindi, che anche quegli uomini erano divini. Lo erano in quanto erano i Titani rimpiccioliti! La sacerdotessa con l’editto in mano potrebbe voler raffigurare invece colei che i miti riportano come Core rapita da Ade, quindi essere la donna che il mito sumero riporta come Ninmah, la dea (divenuta ctonia), che poi insieme ad Enki “creò” l’Adam428, chiamata pure Ninhursag o Ninki, ed essere colei conosciuta anche come l’Isthar babilonese. Quindi le due donne - quella raffigurata nella nel leonessa col ramo d’ulivo in bocca e l’altra sullo sgabello di legno raffigurata come sacerdotessa - esprimono la stessa Grande Madre divisa tra le due terre e le sue “due facce”. Due terre che il monaco simboleggia coi due Capri. Una Terra, quella vera, dovrebbe essere quella governata dalla Grande Madre raffigurata nel mosaico nella leonessa leon col ramo d’ulivo in bocca, la seconda Terra, quella illusoria dove viviamo, è governata dall’Isthar dall’ babilonese. Isthar che potrebbe essere la biblica Ester Babilonese429 che “guarda caso” aveva uno zio che si chiamava Mardocheo?
426
https://www.romanoimpero.com/2010/06/culto-dei-genii.html genii.html http://www.sapere.it/enciclopedia/Di%C3%B2niso.html 428 https://it.wikipedia.org/wiki/Nin%E1%B8%ABursa%C4%9D 429 https://it.wikipedia.org/wiki/Libro_di_Ester 427
303
Ester e Mardocheo
304
305
Al centro del braccio Al centro del braccio - quindi simboleggiandolo a cavallo dei due mondi - Pantaleone riporta
quel
giovane atlante dai grandi piedi e col sole
nero
spalle; giovane
sulle quel
ragazzo
intende facilmente ritrarre Marduk, e il sole sulle spalle potrebbe stare a raffigurarlo come secondo Saturno. Secondo Saturno che potrebbe essere il Thorin (Marduk) che Tolkien, negli Hobbit, bbit, riporta un po’ più grande dei nani che a loro volta rappresentano gli altri pianeti. Ma cosa potrebbe aver generato quella grandissima catastrofe cosmica e terrestre? Probabilmente, come sembra evincersi dal brano riportato precedentemente de d “L’altra Europa” di Rumor Bagnara e Galli: degli scienziati di
una
civiltà
evoluta
precedentemente
esistita,
sperimentarono e modificarono il DNA umano e della Natura fino a portare il Pianeta in rovina (come d’altronde sta avvenendo di nuovo!). nuovo!) Il risultato di quell’esperimento o esperimenti che sembra estrarsi dal brano del de libro citato, il monaco lo narra, secondo me, nella parte più in alto nel braccio usando il simbolo del mostro che mangia ill Capro simboleggiando la catastrofe che vi fu. Disegnando quel mostro che mangia il capro - che potrebbe raffigurare la parte mitica che viene narrata come l’evirazione di Urano da parte di Crono, e nell’Enuma Elish essere quella parte riportata come la morte di Apzu, marito di Tiamat, T che una volta ucciso lei sostituisce con il figlio Kingu - il monaco avrebbe potuto voler simboleggiare il sacrificio di Urano e quello di Tiamat, la prima Terra distrutta a causa delle sperimentazioni genetiche fatte da quell’evoluta società precedentemente esistita. La leonessa con il ramo d’olivo in bocca potrebbe voler raffigurare quella stessa stess 306
figura che i miti riportano come Core ore figlia di Demetra rapita da Ade. Mito la cui allegoria intende suggerire, oltre che la catastrofe fece girare e/o affondare la crosta terrestre dei 144 gradi adi che simboleggia il monaco nella corona dell’opera con la barca di Giona rovesciata, generò l’abbassamento vibrazionale del Pianeta e di chi lo abitava. Un fatto avvenuto a causa degli esperimenti genetici fatti che mutarono gli uomini e la natura, riportando tutto e tutti indietro, indietro dando vita a un altra Terra che nacque dai resti della prima. Prima Terra di cui forse una parte, insieme a quelle di qualche altro pianeta che nella Battaglia Celeste ci lasciarono le penne, potrebbe essere tra quelle che formano l’attuale cintura di asteroidi tra Marte e Giove. Il leone, che simboleggia il sole nei suoi sue aspetti430 ed è messo a guardia del Maligno, Pantaleone lo riporta mordere la fine della coda del mostro, quindi, oltre forse voler significare che il maligno ebbe la meglio sulle forze celesti e tutto con la prima catastrofe si modificò, potrebbe voler indicare anche che si era verso la fine del Segno del Leone di 400 milioni di anni fa come traduce Zacharia Sitchin, quando quella prima grande catastrofe trofe avvenne, oppure che potrebbe avvicinarsi a quell’11000 a.C riportata nel libro precedentemente citato.
430
https://www.amoreaquattrozampe.it/curiosita/simbologia https://www.amoreaquattrozampe.it/curiosita/simbologia-del-leone-significato/63432/
307
Esiste una profezia egizia che parla della fine dei tempi. La si trova nel famoso “Libro “ dei Morti” dell’antico Egitto. Il geroglifico originale pare che dica: <Calcolando e tenendo in debito conto i giorni e le ore propizie delle stelle di Orione e delle 12 divinità che le reggono, ecco che esse congiungono le mani palmo a palmo ma la sesta fra esse pende sull’orlo dell’abisso nell’ora di disfatta del demonio>.
Le 12 divinità dell’antico Egitto simboleggiano le 12 Costellazioni dello Zodiaco; le mani che si congiungono "palmo a palmo" stanno forse a esprimere le divinità “opposte”. Se guardiamo, però, il disegno di Senenmut, possiamo ssiamo vedere che le divinità sono 13 (7 da una parte e 6 dall'altra, e Horus non è riportato col cerchio solare in testa). Se interpretato bene, la sesta divinità o Segno Zodiacale sarebbe quella dell’Acquario che sostituirà quella dei Pesci. A ogni costellazione coste nel nostro cielo, forse per facilità di conteggio - oltre aver escluso un Segno, quello dell'Ofiuco - è stata data una durata di circa 2160 anni (mentre ogni Segno ha una durata precisa..) e gli antichi egizi avrebbero iniziato il loro conteggio dalla d costellazione del Leone. Perché? Secondo alcuni studiosi, che gli Egizi avrebbero iniziato il loro conteggio dal Segno del Leone, lo dimostrerebbe la disposizione delle Piramidi e del loro rapporto con la via Lattea e la cintura di Orione com’era visibile nel 10450 a.C.. Se si considera la disposizione al suolo delle tre piramidi (SUD) e l’angolo che esse formano con i meridiani terrestri, si propone una na connessione con l’11.mo o 12.mo millennio. Per indicare una data e perché questa indicazione si conservi con nei secoli occorre prendere come riferimento solo la volta celeste. Molti popoli antichi al riguardo sembrano aver avuto conoscenze avanzate. Molto lentamente il Sole si sposta attraverso le 12 Costellazioni dello Zodiaco. A esso è stato dato un tempo temp di circa 2160 anni per attraversare ogni singola Costellazione, le Stelle infatti appaiono muoversi al ritmo di un grado ogni 72 anni. Per compiere l’intero ciclo processionale di 360 gradi sono necessari 25920 anni. Adesso noi vediamo sorgere il Sole all’alba l’alba del 21 Marzo proiettata verso la Costellazione dei Pesci, la prossima Costellazione sarà quella dell’Acquario. Una cosa che risulta incredibile, è che Civiltà distanti tra loro nello spazio e nel tempo abbiano indicato un’UNICA data, il 10450 a.C. Anche nche l’orientamento della Sfinge che veglia sulle Piramidi con il corpo di leone lascia supporre alla costellazione del Leone (EST). Sfinge, che secondo ultimi studi sulla sua erosione, avrebbe dai 5000 agli 8000 anni in più di quelli dichiarati dall’archeologia ologia ufficiale (4500 anni). Una data in cui, stando alle conoscenze attuali, non esisteva ancora alcuna civiltà evoluta. Il 10450 a.C. sembra così unire paesi tra loro distanti nel tempo e nello spazio. In particolare, le misteriose ed antiche città in Cambogia (NORD e quelle in Bolivia (OVEST). Le antiche città indù e buddiste di Angkor Wat e di Angkor Thom in Cambogia presentano complessi in cui sono stati costruiti alcuni dei più grandi edifici di pietra esistenti. Fanno parte di un formidabile arcipelago ago di tombe, templi e grandi città geometriche che insistono su un’area di circa trecento chilometri quadrati nelle pianure del fiume Mekong. Sulle antiche pietre della città idraulica di Angkor sono incisi simboli che raccontano leggende tra cielo e stelle stel che compongono la costellazione del Drago, il Serpente del Cielo.. La disposizione dei Templi riproduce fedelmente la mappa delle Stelle come era in cielo all’alba dell’equinozio del 10450 a.C. E la mappa che i templi disegnano sul suolo ruota magicamente attorno al numero 72. Settantadue sono le strutture architettoniche presenti; 72 è il numero legato al drago raffigurato nel re cobra dalle 7 teste, lo stesso che forse salvò Buddha dalla tempesta o raffigurato dagli antichi egizi. Stranamente 72 sono i gradi di latitudine che separano Angkor dalla piana di Giza. Se la posizione delle piramidi di Giza rappresentavano per gli antichi astronomi il meridiano zero, Angkor si trovava esattamente a 72° ad Est. Se Samuele si procede il giro del pianeta dopo altri 72° si incontrano le profondità dell’oceano (forse la mitica Atlantide?) Altri 72 gradi e si arriva alla misteriosa isola di Pasqua (Lemuria?) e all’altezza del parallelo Samuele che taglia gli ultimi 72 gradi ad est c’è l’impenetrabile foresta amazzonica. La mitologia cambogiana recita: “Il settimo giorno serpente alato scenderà dal Samuel, Samael? Forse tutti un e due? Cielo e colpirà la Terra”. (lo stesso serpente che il monaco simboleggia nel mosaico e ci disse simbolicamente il cerchio nel grano??)
https://antveral.wordpress.com/2009/09/29/profezie https://antveral.wordpress.com/2009/09/29/profezie-sul-2012/ 308
Abbiamo precedentemente visto che il monaco riporta il Titano alla destra della sacerdotessa con capelli e scarpe bianche e la tunica sacerdotale, mentre, al bambino bambin che raffigura sotto di lui e simboleggia gli uomini nati dalla cenere dei Titani, fa i capelli bianchi, mette la tunica sacerdotale ma fa le scarpe rosse come quelle della sacerdotessa. Il I ragazzo riportato sopra quello che rappresenta il capro espiatorio (la terra prigione dove viviamo per quanto combinato col DNA) DNA e a cui il monaco scrive il nome Samuel sulla testa, ha i capelli bianchi, indossa ndossa la stessa tunica del gigante,
del
bambino,
e
della
sacerdotessa, ma seppur il monaco gli ha fatto i capelli bianchi e in mano gli ha messo il panno rosso porpora, colore legato ai Fenici, poi a Mosè e agli Ebrei, non ha i piedi ne bianchi ne rossi e forse anche un po’ troppo grandi come li ha il giovane atlante atlant col sole nero sulle spalle. Riportando Samuel sul capro espiatorio il monaco ci sta forse dicendo che è lui a governare questo mondo prigione? Forse si. E anche Samuel,, come nel caso di Satana, si presta a diverse interpretazioni etimologiche. La versione ebraica associa Samael a Sam'Ha'El, letteralmente “castigo di Dio” o “veleno di Dio”. Secondo la religione giudea, nella tradizione talmudica e post-talmudica, talmudica, Samael è un arcangelo con il ruolo ruo di accusatore, seduttore e distruttore, tutte prerogative che ritroviamo anche a nell’ebraico Satan (il Lucifero caduto) e nell’Iblis del Corano431. Samael viene anche definito l'Angelo Punitore in quanto, inflessibile nel suo compito, compito è colui che amministra la giustizia divina. Samael è menzionato tra gli "angeli del giudizio" e anche negli Oracoli Sibillini. La tradizione astrologica gli attribuisce tutte le peculiarità tipiche di Marte, come la forza, la combattività, il coraggio, la decisione, il movimento. Lui osserva e soppesa
431
https://it.wikipedia.org/wiki/Ibl%C4%ABs
309
le azioni dell’uomo, sa leggere nel suo cuore ed aiutarlo a superare i suoi limiti e nodi interiori. Non a caso è anche definito il "Signore del Karma” e da lui sembra dipendano le nostre incarnazioni future poiché stabilisce quali saranno le prove da riproporre agli umani degni di proseguire il proprio cammino verso l’ascensione432. Nella Cabala Samael, oltre a essere considerato capo dei Demoni, è anche l’essere divino che presiede il Teḳufah, il Solstizio d’Inverno, notoriamente legato a Saturno433. E’ conosciuto anche come Sammael e Samil, e viene citato per la prima volta nell'apocrifo libro di Enoch, dove viene incluso fra gli angeli che si unirono alle donne umane ribellandosi a Dio. Egli fu, quindi, uno dei Guardiani caduti che conosciamo in Enoch col nome di Vigilanti giudicati colpevoli per aver dato Sapere all’uomo, mito trascritto poi allegoricamente nella Genesi Biblica dove il serpente tenta Eva offrendole il frutto proibito della conoscenza. Secondo alcune tradizioni Samael è associato al serpente dell’Eden, colui che scelse di aprire gli occhi all’essere umano, di offrire la luce divina della conoscenza e consegnarla all’uomo. Gesto che porta subito alla mente miti luciferini come il furto dei Me della dea Isthar, il ratto del fuoco di Prometeo e persino al trickster Raven (Dio Corvo) dei nativi americani434. Tutte storie che ci raccontano di come un Ente ribelle abbia rubato la luce e la conoscenza divina per consegnarla all’uomo. Sempre a conferma della connessione fra Samael e il serpente vengono in nostro aiuto le traduzioni greche, dove Samael viene chiamato anche Sammane o Samiel. Con quest'ultimo nome in particolare viene citato dal padre della Chiesa Ireneo di Lione, riferendosi a lui quale oggetto di culto degli Ofiti, detti per l’appunto “Adoratori del Serpente”. Berenger Saunierè, il curato di Rennes le Chateau, come si può vedere nell’immagine di seguito riportata, dove all’acquasantiera sotto ai due draghi mette quella figura, sembrerebbe confermare un’altra teoria etimologica che vedrebbe in Samael il governatore della terra, la luce della materia, la Sapienza, ossia SAM, che significa 432
https://www.unionesatanistiitaliani.it/index.php?option=com_content&view=article&id=52&Itemid=71&cookie_65f2b09125 7e6681019c7f2b7bcdf0d9=accepted 433 http://sentieridiluce999.blogspot.com/2017/10/samael.html 434 https://it.wikipedia.org/wiki/Trickster
310
luce; A femminilità o materia; EL, Dio. La produzione del fenomeno della vita nel regno della materia viene infatti attribuita all'opera di Samael435. Difatti, D a confermare quanto
sopra,
Pantaleone
riporta Samael sopra il capro espiatorio, cioè la prigione dove siamo stati gettati e viviamo e dalla quale dobbiamo uscire ma che lui governa. Samael è probabilmente probab anche lo YHWH che parlava (nella testa) a Samuele, Samuele e colui che si rivelò a me, sempre attraverso la voce nella testa, dicendo di chiamarsi Helios. Entità che, per come sono, non è riuscita a far accendere il mio Ego, che quindi ho sconfitto, e che se n’è andato adirato dicendomi, in una visione, che la prossima volta avrebbe vinto lui! Samuele, nato lontano sia dal tempo di Adamo che di Abramo436, avrebbe potuto scorrere sangue alieno, quindi, con gli uomini uomin nati dai Titani rimpiccioliti, non aveva forse troppo a che vedere! La cosa non avrebbe forse neanche un’importanza troppo rilevante se Samuele non avesse fatto le cose che la Bibbia ci ha tramandato. Pertanto, visto la voce che Samuele sentiva si collega alle valutazioni riportate all’inizio riguardo le entità tà che parassitano i terrestri, la prima cosa che dobbiamo cercare di capire è di chi fosse sse la voce che parlò a Samuele ed Eli scambiò e fece scambiare al ragazzo per la voce di dio! Nel racconto biblico è riportato che Samuele sta dormendo, è coricato nel tempio accanto all’arca, quando sente una voce che pensa sia quella di Eli che lo chiama; 435 436
https://www.unionesatanistiitaliani.it/index.php/samael https://it.wikipedia.org/wiki/Cronologia_biblica
311
corre da Eli ma quest’ultimo gli risponde che non è stato lui a chiamarlo e gli dice di tornare a dormire. Samuele obbedisce, ma poi si sente chiamare una un seconda volta. Torna da Eli, ma questi gli ripete di tornare a dormire perché non l’ha chiamato. Samuele si sente chiamare una terza volta, e per la terza volta torna da Eli. A questo punto nel versetto è riportato: Eli comprende che sta accadendo qualcosa qualco di grande nella vita del ragazzo, ma di rilevante anche per il momento storico, visto la scarsità che c’era della parola di dio e delle visioni. Eli si desta, prende coscienza che questo è anche il suo momento, e che doveva far fare al ragazzo ciò che compete c a ogni sacerdote: guidare il ragazzo all’incontro vero col Signore. In primis gli dice di tornare a dormire, poi gli dice che se il Signore lo avesse chiamato ancora, di rispondergli “parla signore, perché il tuo servo ti ascolta”437. Se succedesse oggi una cosa del genere, le persone conoscessero la verità, e queste non avessero l’Ego così forte, saprebbero individuare la provenienza della “voce” e sconfiggere l’entità.. Perché la voce che Samuele sentiva era quella dell’essere interdimensionale che lo parassitava e non certamente quella di dio, che non parla! Cosa che al tempo Eli, tantomeno Samuele, potevano sapere! Rispondendogli però “parla signore, perché il tuo servo ti ascolta”, ascolta” è evidente che quell’entità che Samuele credeva dio in qualche modoo prese il controllo su di lui o quanto meno influenzò molto le sue azioni. Come alle genti salvatesi dalla
prima
catastrofe,
Pantaleone fa anche a Noè salvatosi
dalla
seconda
catastrofe i capelli bianchi e scarpe rosse; non sono in possesso di documenti che possano darmi certezze, documenti che invece, se Pantaleone Panta l’ha riportato in quel modo, sicuramente aveva e probabilmente l’ha riportato con le scarpe rosse in
437
http://www.gliscritti.it/blog/entry/4296
312
quanto valutato discendente di Set. Il terzo figlio di Adamo. Mettendo queste riflessioni da parte perché documenti non l’abbiamo, anche Noè, come Samuele (come poi anche Giovanna D’Arco, Padre Pio, sicuramente Giordano Bruno e numerosi altri) sentì “la voce”. Infatti la Bibbia riporta dio parlò a Noè attraverso le canne (della sua capanna) e gli disse di preparare l’Arca perché ci sarebbe stato il diluvio; quel dio, cioè YHWH, quindi Samael, colui che nella Bibbia è tradotto anche come “l’Eterno” (e lo è) poté metterlo in guardia perché, come si evince dalle ipnosi delle persone rivoltesi a Corrado Malanga438, quelle entità che ci parassitano, oltre essere le entità delle “possessioni diaboliche” e la causa delle malattie psichiatriche439, possono vedere un arco di futuro molto esteso. La Bibbia riporta che Samuele, con Saul440, designò il primo re del popolo ebraico; a questo punto sorge naturale la domanda: CHI decise realmente di designare Saul441 come primo re del Popolo Ebraico? Lo decise Samuele o gli fu “suggerito” da quella voce che lui sentiva nella testa, cioè dall’entità che lo parassitava? Visto la sua grande corporatura, ma anche l’indole violenta, da chi realmente discendeva Saul? Avrebbe potuto discendere da quei figli avuti dalle donne terrestri dai guardiani caduti? Secondo la narrazione del libro di Samuele, Saul si recò da Samuele a Ramah per consultarlo, e il sacerdote lo unse segretamente come Re per ispirazione di YHWH! (Sarà per il dubbio riguardo chi realmente fosse YHWH che Benedetto XVI nel 2008 impose di non nominarlo più442?)
Poco dopo, Samuele radunò l'assemblea del popolo di Israele a Mizia, dove Saul fu estratto a sorte come Re. In seguito Saul condusse una campagna militare vittoriosa contro gli Ammoniti, confermandosi così nel favore popolare e nella carica. Nella successiva guerra contro i Filistei, Saul, con la propria condotta aggressiva, disgustò molto l'anziano Samuele, che si allontanò da lui. La guerra fu vinta per l'audace imboscata di Gionata, figlio prediletto del Re, contro il campo filisteo. Nella successiva guerra contro gli Amaleciti, Saul si rifiutò di obbedire al comando di 438
https://www.youtube.com/watch?v=8Y-5qSoITVM https://www.youtube.com/watch?v=8Y-5qSoITVM 440 https://it.wikipedia.org/wiki/Saul 441 https://it.wikipedia.org/wiki/Saul 442 https://blog.uaar.it/2008/08/20/vaticano-abolito-yahweh/ 439
313
Samuele di distruggere completamente la popolazione e di giustiziare il loro re Agag. Anche Samuele non era quindi “un tenero”. tenero” Secondo la narrazione del libro di Samuele, questa disobbedienza spinse Samuele a rimuovere l'unzione di re da Saul, a smettere di esserne consigliere, e a ungere segretamente Davide come nuovo re. Tuttavia Saul continuò a regnare e la successione non avvenne che diversi anni dopo. Davide giunse a corte come arpista per alleviare le sofferenze del re, che dopo la perdita dell'unzione regale, si sentiva perseguitato da uno
spirito
malvagio.
Nella
successiva guerra contro i Filistei, “lo spirito di” Samuele (quindi ancora YHWH) predisse a Saul la sconfitta degli israeliti, ma egli mosse ugualmente battaglia a Ghilboa, dove venne duramente sconfitto: “Così “ finì Saul con i tre figli; tutta la sua famiglia perì insieme” insieme anche se, secondo un'altra tradizione biblica, suo figlio Is-Boset Boset regnò due anni e combatté con Davide fino alla propria morte. Quindi inizia a regnare Davide, noto perr aver ucciso Golia, un gigante nemico degli ebrei, quindi noto anche per il suo coraggio, ma anche lui, come vedremo, non è uno stinco di santo. (Una valutazione ione personale: nell’opera riportata, riprendendo dal racconto biblico, il Caravaggio dipinge Davide che mostra la testa recisa di Golia da lui ucciso, ma come possiamo vedere nella foto riportata di seguito, anche in uno degli antichissimi reperti antidiluviani ritrovati da padre Crespi in Ecuador è riportato un indiano con la testa recisa di un gigante in mano; quindi sorge la domanda: Davide e l’uccisione del 314
gigante faceva parte della “ripetizione” che stiamo ancora vivendo e uccise davvero Golia, oppure o chi scrisse quel testo potrebbe averlo copiato da qualche altra parte mettendo un nome diverso al protagonista del racconto che ritrovò legandolo a tempi successivi al diluvio per decantare l’ebreo Davide??... troveremo mai risposta a queste domande?) domande? Dopo che Davide cominciò a regnare a Gerusalemme, YHWH da al suo esercito molte vittorie sui loro nemici. YHWH (quindi Samael), aveva promesso di dare agli israeliti il paese di Canaan (che si dovevano, però, p conquistare da soli). E ora, col suo aiuto to gli ebrei sono finalmente entrati in possesso di tutta la terra che è stata loro promessa. Una delle prime cose che Davide fa dopo avere preso Gerusalemme è di portarvi l’arca del patto di YHWH, e vuole costruire un tempio in cui mettere l’arca. Divenuto più anziano, Davide commette un grave errore: una sera, mentre è sulla terrazza del suo palazzo, guarda giù e vede una donna bellissima. Si chiama Betsabea. Suo marito è Uria, un soldato di Davide, ed è in guerra. In Davide si accende il forte desiderio di avere Betsabea che la fa portare nel suo
palazzo.
Ebbene,
Davide
fa
l’amore con lei ed essa in seguito si accorge
di aspettare un bambino.
Davide è molto preoccupato e manda a dire a Gioab, capo del suo esercito, di mettere Uria in prima linea perché venga ucciso in battaglia. Dopo che Uria è morto, Davide sposa Betsabea. Questa cosa fa molto adirare YHWH con Davide, manda quindi il suo servitore Natan a parlargli dei suoi peccati (perché YHWH se era dio non poteva parlare con Davide come faceva con Samuele?). Samuele Davide è molto 315
addolorato per ciò che ha fatto, per questo YHWH non lo mette a morte, però gli dice: “Siccome hai fatto queste cose avrai molti problemi in famiglia”. E i problemi Davide li avrà davvero. Prima muore il figlio di Betsabea. Poi Amnon, figlio primogenito di Davide, fa in modo di trovarsi solo con sua sorella Tamar e la costringe a fare l’amore con lui. Absalom, un altro figlio di Davide, si adira così tanto che uccide Amnon. In seguito Absalom Absal conquista il favore di molti del popolo e si fa eleggere re. Infine Davide vince la guerra contro Absalom, che viene ucciso. Nel frattempo Betsabea partorisce il figlio, Salomone. Quando Davide è divenuto vecchio e malato, suo figlio Adonia Adoni cerca di farsi re. Allora Davide chiede al sacerdote Zadoc di versare olio sulla testa di Salomone per mostrare che lui sarà il re. Poco dopo, all’età di 70 anni, Davide muore. Ha governato 40 anni, ma ora Salomone è il re di Israele (2 Samuele 11:1-27; 11:1 12:1-18; 1 Re 1:1-48). Da qui la storia la conosciamo perché Pantaleone ci narra di Salomone, Salomo e di lui abbiamo già scritto, ma a questo punto forse comprendiamo
perché perché,
nel
quadrato
cosmogonico del mosaico, il monaco siede la
regina di Saba su un panchetto di legno mentre siede lui su un trono ben diverso! Forse Salomone, grazie al DNA della madre, m era diverso dagli altri uomini del tempo, ma non siamo comunque in grado di sapere se discendesse dai figli dei Guardiani caduti, da Adamo ed Eva o dagli uomini nati dai Titani inceneriti, anche se il trono su cui il monaco l’ha posto osto la risposta sembra suggerirla, come sembra suggerirla l’abito di Alessandro Magno che il monaco fa “a scaglie di serpente” e siede su un trono con due grifoni, ma questa volta alati! 316
(sempre da quanto sembra suggerire Pantaleone con la simbologia simbol nascosta riportata sotto al grifone, Alessandro era il Capro emissario, quindi il Cristo incarnato.) A questo punto sorgono altre domande: chi realmente è lo YHWH di cui la Bibbia ci narra? Quale grande confusione potrebbero aver fatto con i documentii antichi quei nostri lontani Avi tra quelli che riportavano di dio, dei Guardiani, di YHWH, e quelli che magari riportavano di divinità elleniche? E che fine fecero quelle persone in cui si riversò il Genius dei Titani? Diventa interessante oggi cercare di capire come “YHWH” potesse vedere il futuro. Futuro che non è fatto di una sola viaa e comunque già tutto scritto, ed ha più strade e pure tortuose, per arrivare alla Meta. Meta che non sarà comunque che un altro punto di partenza. Strade diverse che dipendono pendono dalle scelte che facciamo ogni volta che ci troviamo di fronte a un bivio! ADESSO l’umanità si trova di fronte a un bivio molto importante, e se non farà le scelte giuste si ritroverà di nuovo gettata nell’Abisso! YHWH, che non è assolutamente dio e neanche una delle divinità elleniche che, anzi, quando si incarnano in questo livello di esistenza sono a loro volta parassitate da queste entità extradimensionali malevoli, poteva vedere il futuro perché, essendo l’Entità che era, del tempo non vedeva il breve tratto che possiamo vedere noi vivendo, ma vedeva un arco di tempo molto molto più lungo. Infatti, se si ascolta l’ipnosi all’indirizzo Wen riportato del prof Malanga, del quale comunque non sono una simpatizzante, tutto questo emerge chiaramente durante l’ipnosi perché il parassita lo dice chiaramente. Quindi, colui che si qualificò come YHWH, era solo uno degli innumerevoli parassiti con cui condividiamo questo livello di esistenza, e far fare quanto fu fatto da quelli oggi definiti profeti, “YHWH” “YHW lo poté far fare solo perché qualcuno lo ascoltò e seguì le sue indicazioni invece di seguire il cuore! https://www.youtube.com/watch?v=MkZwX5DJ1HA&fbclid=IwAR3IBZ com/watch?v=MkZwX5DJ1HA&fbclid=IwAR3IBZ7ei04hLQXtlchQgbs1nTHApKAFj4neJMZN1QxMFJivwKP3kw8Ba4
317
Il lato destro del “braccio” destro Alla base dell’altro braccio del mosaico, che il monaco divide ancora una volta in due e questa volta poggia sulla schiena di una mucca di tre colori (come narra il mito, una volta battuta, Marduk divise Tiamat, quindi,
da
dopo
quel
tempo
potrebbero essere nati i miti delle varie vacche sacre visto anche Hator è riportata come vacca)
L’Hator divenuta cattiva nella serie dell’SG1
Pantaleone, disegna da una parte una figura tricefala raffigurando due cani uniti per il collo e la testa di un somaro abbattuto ma non morto col fiore con un pomo rosso in cima (la “materia grezza” modificata ma non morta?), dall’altra parte del braccio, in basso, riporta la testa di un lupo e poi un uomo col corpo rosso ma con capelli e pizzetto bianco, con una forcina in mano, e che sembra rivolgersi in alto e domandare qualcosa. 318
Nel “braccio” diviso dal ramo del fico che poggia al centro della groppa della vacca va Pantaleone ci sta probabilmente dicendo del DNA di due tipi di persone: dalla parte dov’è riportata quella figura tricefala con due cani uniti per il collo e quel somaro abbattuto ma non morto con in bocca quel fiore col pomo rosso in cima, dovrebbe dovrebb simboleggiare la prima modifica genetica fatta dagli uomini che al tempo abitavano la terra, mentre quel lupo che morde l’asino riportato sopra dovrebbe raffigurare la seconda modifica genetica. Quella fatta dagli “Elohim”. Un fatto che, suggerisce la raffigurazione del lupo che morde l’asino riportato anche su più chiese, dalle alte gerarchie cattoliche era una cosa conosciuta. I due personaggi riportati sopra quella rappresentazione raffigurano probabilmente Adamo ed Eva nel giardino terrestre, a cui però, il monaco invece dei piedi fa i capelli rossi e i piedi scalzi in quanto avevano in loro una parte genetica degli Elohim. (Chissà se quella parte genetica abbattuta ma non morta in quelle persone simboleggiata nell’asino abbattuto ma non morto, morto potrebbe essere quella parte che oggi è considerata “spazzatura genetica”443!) Sopra i due che dovrebbero raffigurare Adamo ed Eva, sono riportati Abramo, Isacco coi due figli, e Giacobbe. Pantaleone, però, ad Abramo NON fa i capelli rossi come Adamo Adam ed Eva, ma come ai titani rimpiccioliti dell’altro braccio, lo veste con una tunica sacerdotale bianca, gli fa i piedi rossi, capelli e barba bianca, e lo siede su un panchetto di legno. Poi sopra le sue gambe mette una donnina con i capelli rossi. E’ evidente che quella 443
http://www.thesciencelab.it/chimica-e-segreti-del-dna/ dna/
319
donnina
raffigurata sulle gambe di Abramo è Sara, sua
moglie. Ma quella donna è anche la stessa che Pantaleone ha disegnato nell’altro lato del braccio posseduta da serpenti! Il monaco lo fa probabilmente probabilmen per dirci che Abramo aveva un DNA più puro mentre quello di Sara era contaminato da quello delle divinità ctonie aliene. Quindi, diversamente
da
come
riportano
gli Antichi
Testi,
Pantaleone ci svela che Sara, a cui il monaco fa pure piedi grandi, non era sorella di Abramo e che in lei c’era DNA alieno! Sopra la testa del Patriarca, che potrebbe aver incarnato
il
Cernnunos444 tempo,,
del
Pantaleone
disegna il Cervo NON ferito che ferito
dalla
freccia freccia,
invece
riporta
sia
nel
quadrato
cosmogonico che alla fine del suo racconto! L’assenza della freccia nel collo del cervo disegnato sopra il Patriarca intende forse dirci che
Abramo
non
era
geneticamente ferito dal DNA alieno. Per dirci invece della parte genetica aliena nel loro figlio, il monaco fa a Isacco Isac la barba bianca ma i capelli rossi e lo veste con una tunica.. marrone(?) marrone invece che bianca. E’ evidente che la parte arte genetica aliena in Isacco gli derivava dalla madre 444
https://unoeditori.com/cernunnos-pan-fauno-storia-del-dio dio-cornuto-prima-divinita-della-razza-umana-2/
320
Sara! Sotto Giacobbe ed Esaù, i figli disegnati in braccio a Isacco, per dirci forse della diversità genetica dei due, Pantaleone simboleggia due lettere alfabetiche: la Y rovesciata con sopra quello che sembra “un accento”, e la K. La diversità genetica è probabilmente il fatto che il dio biblico intendeva quando disse a Rebecca: Due nazioni sono nel tuo seno, e due popoli sono nel tuo seno, e due popoli separati usciranno dalle tue viscere. Uno dei due popoli sarà più forte dell’altro, e il maggiore servirà il minore (Genesi 25,21-23). Le Sacre Scritture riportano ancora: e il primo che uscì fuori era rosso, e tutto quanto come un mantello di pelo; e gli fu posto nome Esaù. Dopo uscì il suo fratello, che con la mano teneva il calcagno di Esaù; e gli fu posto nome Giacobbe. Il bambino rappresentato dal monaco con i capelli rossi con riportata sotto la lettera Y rovesciata è quindi Esaù, l’altro con i capelli chiari con riportata sotto la lettera K è perciò Giacobbe. Del significato della lettera Y, tenendo però presente che il monaco sotto Esaù la disegna rovesciata forse per significare la divinità incarnata nella materia ho trovato questa interessante spiegazione e la riporto: La “Y” è la ventiquattresima lettera dell’alfabeto, le cui origini lontane nell’ambito fenicio sono comuni alle lettere: u, v, w e nella lingua italiana compare solo nei latinismi e grecismi non adattati, mentre è usata correntemente in lingue straniere. Così cita il vocabolario Devoto-Oli, edizione Selezione dal Reader’s Digest che, tra l’altro, precisa: “L’uso della Y risale agli alfabeti” greci, nei quali ha assunto il valore della u con la dieresi ed è riapparsa in latino nel l° sec. A.C. per indicare la u dei grecismi, suono che era estraneo alla lingua latina. Nel Medio Evo il suo valore è soltanto grafico. In matematica la Y rappresenta un’incognita, una variabile, una coordinata, mentre nell’esoterismo assume un significato di grande importanza, specialmente secondo la Kabbalah, che è lo studio delle lettere e dei numeri attraverso i suoi tre aspetti. Le corrispondenze lettera-numero dell’alfabeto ebraico, secondo l’approfondito studio di John King, descritto nel suo libro “Kabbalah e Gematria, linguaggio segreto dei numeri”, sono state riassunte in una serie di tabelle e i significati letterali di ciascuna
parola sono meno importanti dei significati 321
esoterici.. Nella Tabella di Gematria inversa dell’alfabeto inglese, sempre secondo il metodo di J.King, il n.12 è uguale alla j e alla y (come in yellow, “giallo”). Il 12, è alla base del sistema di calcolo ancora in uso per p misurare il tempo: 12 mesi in un anno; 12 tribù di Israele nell’Antico Testamento, 12 Apostoli nel Nuovo Testamento; l’inizio della terna pitagorica 11-60-61; 61; il Mago dei Tarocchi; la quercia. Secondo il Liber Trigrammaton di Crowley, la Kabbalah inglese abbina alla Y il numero 7, in ebraico corrispondente alla lettera Zayin, scritto anche zain, che significa spada, bastone, più genericamente arma. In senso figurato rappresenta la difesa e ciò che viene difeso. Così come accade con tutti i tipi di mazze e bastoni, significa anche autorità, ivi compresa l’autorità religiosa. La traduzione sanscrito-inglese sanscrito dà alla Y il valore di 1 (nell’ebraico l’1 corrisponde invece alla lettera aleph), con il significato di corona, ricchezza; in celtico rappresenta rappre la nascita, l’uovo della creazione, la pietra filosofale ed ancora: creatività, androginia ed ermafroditismo, autorità, comando, isolamento. La traduzione greco-inglese greco attribuisce alla Y (psi) il numero 700, creando in questo caso una connessione con la lettera Tau a cui è attribuito il valore di 701. Tau ha una
forma
fisica simile a quella delle croci usate
per
ritroviamo
le crocefissioni, come
emblema
che dei
Cavalieri del Tau e di San Francesco. Infine, al n. 10 corrisponde la jota greca e l’ebraico ’ebraico yod (Y), che significa la mano di Dio. Esotericamente è il numero della perfezione. Nella sua opera: “Mysterium Coniunctionis- Gli opposti psichici nell’alchimia”, 1971, per l’Italia edito da Boringhieri nel 1990, Carl Gustav Jung attribuisce ttribuisce alla “Y” il significato di Unione degli Opposti: maschile e femminile. 322
Secondo le varie ie scuole esoteriche, inoltre, la l Y rappresenta: 1°: un grado o livello di iniziazione; 2°: l’uomo che elevandosi verso l’alto, attraverso la conoscenza, deve superare la visione dualistica (il cui simbolo è la Y) Y e acquisire il giusto distacco per capire qual è la strada da seguire; 3°: nel Cristianesimo è il simbolo di resurrezione445. Quanto letto e riportato riguardo la lettera Y, a parte farmi chiedere il significato che potevano avere le due Y che insieme ad altre lettere anni fa vidi in visione di cui ancora non sono riuscita a trovare il significato anche se lo intuisco, fa forse comprendere chi personificasse Esaù e “l’incognita” nascosta in lui se avesse compreso e fosse riuscito a fare ciò per cui la divinità in lui si era incarnata. Se lui si fosse assunto le sue responsabilità di primogenito, forse già al tempo saremmo potuti uscire da quest’inferno, non sarebbero esistiti ebrei come i Rothschild i Rockefeller e i Gates, non sarebbe esistito Hitler e altri dittatori, e il denaro e il possedere cose non avrebbero avuto l’importanza che gli viene data. Invece, I rinunciando al suo diritto di primogenito, quindi ai suoi diritti ma anche ai doveri di guida, sembra suggerire Michelangelo con quella scala a sei pioli “messa a braccetto” a Giacobbe e con quella donna alle spalle che fa porre domande, probabilmente Esaù, col suo rifiuto,
fece
prendere all’umanità a prendere il Sentiero sbagliato e sicuramente amente più lungo di altre “sei tappe”.
Vendendo
la
sua
primogenitura
a
Giacobbe, Esaù, “facendo prendere un altro Sentiero all’umanità”, modificò quel futuro più roseo forse già scritto costringendoci a chissà quante altre incarnazioni in quest’inferno e, come una sorta di gioco dell’oca, 445
https://www.coscienza.org/simbologia-della-y/
323
a un altro chissà quanto lungo e doloroso “pezzo di strada” in più da percorrere per arrivare alla Meta pieno di altri ostacoli da superare! superare Potrebbe essere quindi lui, Esaù, e non Celestino V come ipotizzato da più ricercatori, il personaggio del gran rifiuto di cui ci dice Dante nel terzo canto dell’Inferno: Poscia ch’io v’ebbi alcun riconosciuto, vidi e conobbi l’ombra di colui che fece per viltade il gran rifiuto. rifiuto Ma come condannarlo? Quando siamo incarnati non conosciamo co il compito che abbiamo e le nostre scelte, se sbagliate, seppur non cambino l’obiettivo fanno sicuramente diventare il percorso più lungo. Anche tutti gli esperimenti dei nazisti riguardo i gemelli, che di sicuro tutto ciò lo sapevano, chissà se riguardavano r il voler trovare questa invisibile differenza446. Riguardo iguardo la K disegnata sotto Giacobbe ho invece letto tra le altre questa spiegazione che mi è sembrata pertinente e la riporto: La lettera “K” è la decima dell’alfabeto latino, la sua origine deriva da “kap” dell’alfabeto fenicio, questo termine ha il significato di “la mano che serra”(infatti ”(infatti Giacobbe serrava il calcagno di Esaù), Esaù) essa è presente anche nell’alfabeto ebraico “caph”. Nell’ambito astrologico, la lettera “K” è associata al segno segno del leone che a sua volta rappresenterebbe il numero 20; il numero 20, nella cabala, raffigura affigura l’occhio sinistro e la personificazione del Metatron, luogotenente di Dio e principe del mondo. mondo
Nell’alfabeto
runico, la
lettera “K” viene
associata
alla runa “Kenaz” che
significa “fiaccola”,, la luce in fondo al tunnel, o la vita che si rinnova dopo la morte. I due figli che escono dal grembo di Rebecca Rebec e fanno parte di due nazioni sono quindi Esaù, il maggiore, e Giacobbe, il minore, che “fu servito” dal maggiore com’era stato 446
https://www.pinchetti.net/tesina/infanzia/espgemelli.html t/tesina/infanzia/espgemelli.html
324
“predetto da dio” ma non dal dio vero ma probabilmente dal suo Guardiano. Questo fa chiedere il vero significato della K disegnata sotto Giacobbe, in quanto la lettera è usata dagli autori dei fumetti per il nome dei loro “eroi” del male ed è stata usata anche da alcuni per esprimere il disappunto nei confronti dell’allora Presidente Francesco Cossiga per le rivelazioni fatte al tempo447,
E’ riportato che Esaù nacque con i capelli rossi e con molti peli; abbiamo visto che con i capelli rossi pantalone riporta nel mosaico le persone “create” nel “giardino terrestre”, e rutuli, cioè rossi, erano definiti quegli uomini che al seguito di Danae448 arrivarono nel Lazio e si stabilirono vicino alla zona che era stata abitata dalla ninfa Giuturna449, sorella di Turno450, che era stato re di Ardea, quindi abitata dalla Stirpe che discendeva da quella delle origini (quindi discendenti da Ecate come suggerisce Michelangelo nel Giudizio Universale) ed esente dalle seconde modifiche genetiche degli Elohim. Da quella stessa Stirpe delle origini - come intendeva suggerire Dante nel primo canto dell’Inferno, con si incarnerà in quella umile Italia per cui morì la vergine Cammilla, Eurialo e Turno e Niso di ferute451 - discenderà anche la donna dei Tempi Finali che personificherà la Grande Madre delle origini! “Rossiccio”, con molti peli e con la caratteristica patera di Dioniso in mano, è riportato il Giovanni nella colonna della cattedrale di Atri452, personaggio che la Chiesa ritiene forse il vero messia e che lega probabilmente all’antico Giano romano, cosa che spiegherebbe la ragione dei due Giovanni festeggiati a ridosso dei Solstizi; 447
https://www.lastampa.it/politica/2010/08/18/news/kossiga-e-i-troppi-misteri-mai-svelati-1.37004213 https://www.sullacrestadellonda.it/mitologia/danae.htm https://it.wikipedia.org/wiki/Giuturna 450 https://www.treccani.it/enciclopedia/turno/ 451 https://divinacommedia.weebly.com/inferno-canto-i.html 452 https://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_di_Santa_Maria_Assunta_(Atri)?fbclid=IwAR0Hlc8wBiPlxVv029rUGp1YnxjBsKBGv 1oxRlXb3isJHRASafTBEo-UH68 448 449
325
con molti peli, a parte essere descritte Lilith453 e la Regina di Saba, è riportato sant'Onofrio, 'Onofrio,
raffigurato
col Pastorale e col cervo,
animale che quasi sempre
accompagna Diana (che guarda
caso ha un fratello che si
chiama Apollo...). ). Questo porta a ipotizzare che Sant'Onofrio potrebbe essere stato il Cernunnos “non ufficiale” di quel tempo!! A Roma la croce sulla testa del cervo la troviamo sulla chiesa
di
Sant'Eustachio,
santo
vissuto nel primo secolo e patrono di Matera, anche lui riportato col cervo454! Non ho cercato altri santi con le stesse caratteristiche, ma questa cosa, a parte confermare confer che quelle divinità più antiche dalle quali discendiamo attraverso le incarnazioni sono sempre qui, come facevano i "lor signori" che l’hanno riportato in quel modo a sapere chi personificavano quelle persone? per Un’altra ipotesi è che Giacobbe ed Esaù, Esaù comunque inquinati per un quarto dal sangue alieno della nonna, nonna avrebbero potuto incarnare quelli che nel mito vengono riportati come due draghi o due lupi del mondo più basso sempre in lotta tra di loro. Ciò che è quasi certo, è 453 454
https://sentierowicca.forumfree.it/?t=26760187 https://it.wikipedia.org/wiki/Eustachio_(martire)
326
Che he Giacobbe era si luogotenente di Dio, Metraton, e principe del mondo, mondo ma dove a regnare era quel “dio cornuto” che è l’Ariete che il Toro (quindi Marduk) ha spodestato e gli Egizi invocavano col nome di Knum455. Knum è Crio, l’Ariete del cielo corrispondente a Marte e al fuoco che insieme ad Asteria (stellata) furono i genitori di Ecate. Comprendendo questo ho compreso anche chi fosse quel caprone che al tempo ritenni fuori luogo presente in una lunga visione che ebbi dove lui dall’alto sembrava guardare divertito ito tutta la scena. Quindi Giacobbe, il minore ma evidentemente il più forte caratterialmente, fu il figlio “del Cervo” Cervo (Abramo) - animale che evidentemente sostituì simbolicamente l’Ariete - che anche per la l complicità della madre Rebecca, prenderà il
potere.
Con
la
rinuncia di Esaù e la presa in carico
di
guida
di
da
parte
Giacobbe si potrebbe essere
aggiunto
un
lungo pezzo di strada e chissà quante altre incarnazioni per poter arrivare alla meta e poter di nuovo rivedere la Luce vera! Luce che Dante, narra nella Divina 455
http://canalife.altervista.org/RaccoltaImmagini/ALBUM/albumegizi/pages/image013.html
327
Commedia, lui e Virgilio rivedono all’uscita del nono girone dell’Inferno! Dante divide l’Inferno in nove gironi perché evidentemente che
cadendo
sapeva dal
tredicesimo Piano, oltre regrediti civilmente e animicamente (cosa che avverrà di nuovo se prontamente non capiremo e ci risveglieremo) nella prima catastrofe eravamo riandati giù di sette Livelli/Reami (quindi, come mostra anche Pantaleone nel mosaico col fiore a sei petali riportato
sotto
alla
leone leonessa
che
dovrebbe
rappresentare Atena, tornammo al sesto), mentre nella
seconda
catastrofe l’inserimento
con della
parte genetica degli Elohim nei soggetti da loro “creati”, si era andati giù solo di due, ma quei due appena risaliti. E’ questo che porta a nove n i gironi di Dante e tutta la simbologia legata al nove, e nove, infatti, sono anche “gli anelli” del corpo della libellula del cerchio nel grano! L’ultimo Piano/Reame dell’inferno l’inferno è quello del mondo dove ancora viviamo, che sempre Dante nel XXXIII canto to del Purgatorio ci dice… Non sarà tutto tempo sanza reda - l’aguglia che lasciò le penne al carro, per che divenne mostro e poscia preda; ch’io veggio certamente, e però il narro, a darne tempo già stelle propinque, secure d’ogn’intoppo e d’ogne sbarro, nel quale un cinquecento diece e cinque (DXV), messo di Dio, anciderà la fuia con quel gigante che con lei delinque. E forse 328
che la mia narrazion buia, qual Temi e Sfinge, men ti persuade, perch’a lor modo lo ’ntelletto attuia; ma tosto fier li fatti le Naiade, che solveranno questo enigma forte sanza danno di pecore o di biade.
329
Il lato sinistro del “braccio” destro Strano è anche come il monaco, in un'altra parte del mosaico che non è il “braccio”, riporta Abele, in quanto lo riporta nudo, con i piedi grandi e i capelli rossi, mentre riporta Caino con i capelli bianchi, i piedi rossi e la tunica sacerdotale come aveva raffigurati gli esseri da cui dai Titani nacquero gli uomini, e su quella tunica sacerdotale disegna pure la “nota X”. Caino non aveva quindi DNA alieno mentre Abele si? Era quindi Abele “il cattivo” (geneticamente) e Caino “il buono”? (sempre geneticamente), oppure
Caino
potrebbe aver “ucciso” solo la parte “cattiva” in lui? Per quanto sembra di capire dalla raffigurazione del monaco potrebbe essere così, mentre, per quanto sembra interpretarsi nell’opera dell’artista riportata, dove viene riportato Set in braccio ad Eva, pare non sia così. Ma a questo punto viene anche da chiederci quale DNA avesse il Set – che l’artista nell’opera riportata dipinge in braccio ad Eva - nato successivamente da lei e chi fosse in realtà suo padre in quanto, com’è riportato in Genesi 4,25-26 - : Genesi 25 Adamo si unì di nuovo alla moglie, che partorì un figlio e lo chiamò Set. «Perché disse - Dio mi ha concesso un'altra discendenza al posto di Abele, poiché Caino l'ha ucciso». 26 Anche a Set nacque un figlio, che egli chiamò Enos. Allora si cominciò ad invocare il nome del Signore - si evince che il nome diverso del dio che si iniziò ad invocare fu quello di Jawè, in quanto “Signore” sta per YHWH che viene tradotto anche come l’Eterno, quell’Eterno, come disse Ratzinger nel 2008, che non si doveva più nominare456!
456
https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/10/26/ratzinger-apre-agli-ebrei-non-usare.html
330
Se avessi ragione cadrebbe tutta la teoria sul di chi sia stato realmente figlio Set, il terzo figlio di Adamo, e di conseguenza salta pure tutto resto, per esempio che DNA avesse avuto Noè, che è scritto dal quale tutti discendiamo. A questo punto è ipotizzabile che Caino e Abele, come Castore e Polluce, cioè i Dioscuri, come Romolo e Remo e altri personaggi che vengono raffigurati gemelli, potrebbero rappresentare quegli stessi gemelli che rappresentano i due aspetti della stessa divinità ctonia che si manifesta come un’unica persona. Quindi, se i discendenti dei “creati nel giardino terrestre” discendessero da Caino sembrerebbe non essere tutto quel male che ci hanno sempre fatto credere in quanto Caino Ca era doppio ma, incarnando un Gemelli espresse la parte interiore positiva. Chi potrebbe essere quel “Signore”
a
cui
si
riferisce Adamo e riporta la Bibbia, forse si evince nella parte sinistra del braccio destro. Quel “Signore” potrebbe essere lo stesso lupo in agguato di cui il monaco riporta solo la testa in basso nel braccio e poi in alto raffigura come Satana in trono. Quindi come Samael. Lupo che potrebbe stare a rappresentare la progenie di uno dei figli di Ea/Enki, cioè dello
psicopompo
Ningishzidda
sumero457,
ed
essere forse lo stesso che il mito norreno riporta come il Loki compagno di Odino e Thor,, la cui principale caratteristica è un’ambigua dualità. I miti lo riportano infatti come un demone nemico dell’ordine cosmico, ingannatore 457
http://altragenesi.blogspot.com/2015/06/il-personaggio personaggio-ningishzidda.html
331
e perfido, ma viene anche ricordato come un ingegnoso inventore, altre volte come colui
che soccorre gli dèi nei momenti
difficili. La mitologia nordica narra che Loki appartiene
alla
stirpe degli Asi e la sua famiglia e la sua progenie sono legate ai demoni del male, in particolare ai giganti, e lo riporta figlio del gigante Fàrbauti e della dèa Laufey (o Nàl) N e ciò rivela che nella sua persona convivono gli aspetti di entrambe le razze: la malvagità dei giganti e l'impegno degli dèi nel mantenere l'ordine cosmico. Il mito norreno narra che Loki trovò il cuore mezzo arrostito tra le ceneri della gigantessa Angrbooa, e lo divorò. Ne fu reso gravido e, quando giunse il tempo, partorì tre figli. Il primo era un grande lupo e fu chiamato Fenrir. Il secondo era un mostruoso serpente ed ebbe nome Jǫrmungandr.. La terza nata era una fanciulla e le fu messo nome Hel458. Allegoria
che
potrebbe
voler
indicare
i
Nephilim nati dall’unione dei figli degli Elohim con donne mortali paragonati ai lupi in diversi testi,, ed essere quelle stesse figure che il monaco co nel braccio riporta possedute da serpenti. 458
http://bifrost.it/GERMANI/4.Lestoriedeglidei/04-FiglidiLoki.html#2 FiglidiLoki.html#2
332
Oltre essere scontato che la donna dei Tempi Finali per “passare l’esame” dovrà vedersela con Samael e col lupo, lei dovrebbe incarnare anche quella Sophia che distruggerà Yaldabaoth e questo universo di materia mater con tutti i suoi (sette) cieli. "Sull'Origine del Mondo" si dice infatti: "Ella [Sophia] li getterà giù nell'abisso. Loro (gli arconti) saranno perduti a causa della loro cattiveria. Diverranno come vulcani e si consumeranno l'un l'altro finché non periranno per mano del primo genitore.. Quando questi li avrà distrutti, si rivolgerà contro se stesso e si distruggerà finché non cesserà di esistere. E i loro cieli precipiteranno uno sull'altro e le loro schiere saranno
consumate dal fuoco. Anche i loro reami eterni saranno
rovesciati. Ed il suo cielo precipiterà e si spezzerà in due. [...] essi precipiteranno nell'abisso, e l'abisso sarà rovesciato. La luce vincerà sull'oscurità e sarà come qualcosa che mai fu prima"459. Sempre nella stessa stes parte di “braccio”, sopra alla testa del lupo, il monaco disegna un personaggio con capelli e pizzetto bianco con un tridente in mano che pare stia chiedendo in Alto
cosa deve farne di quel nuovo Essere che si getta in quel vaso. vaso Vaso che secondo me simboleggia la Coppa della Vita, cioè la Terra. Quella figura col tridente in mano - tridente che come quello di Poseidone460, di Nettuno461 o di Schiva462 non simboleggia la forcina del
459
https://las0rgente.net/2014/04/16/la-visione-gnostica/ https://it.wikipedia.org/wiki/Poseidone#/media/File:Louvre_neptune_RF3006.jpg 461 https://it.wikipedia.org/wiki/Nettuno_(divinit%C3%A0) 462 https://www.cure-naturali.it/articoli/vita-naturale/yoga/simbologia naturale/yoga/simbologia-del-dio-shiva.html 460
333
diavolo ma l’essere trino della figura463 - sta forse chiedendo in alto cosa deve farne di quegli esseri che, come scritto in Genesi 6,1-8, 6,1 nacquero dai figli “di dio” e dai Guardiani caduti. E’ facilmente a causa della prole nata dalle unioni dei figli di quel dio e dai Guardiani caduti unitisi con le donne terrestri che arrivò poi (anche) il Diluvio. Ed è sempre la discendenza di quella prole che la Chiesa voleva eliminare con le stragi in Linguadoca464. Tra quelle genti potevano esserci i discendenti della Madonna e di suo marito e di suo zio Giovanni e della moglie, e forse perché questo era conosciuto che Arnaud Amaury pronunciò la famosa frase “uccidili tutti dio riconoscerà i suoi465. Quella Coppa in cui l’omino si getta - coppa non a caso messa anche
in
mano
alla
statua
della Gran Madre di Torino, in mano ad altre donne riportate ripo in opere
d’arte,
presente
sulla tavola rotonda di Re Artù e i 15 Cavalieri, e non a caso assente
sulla
tavola
dell’ultima cena di Leonardo da Vinci – non simboleggia la coppa di Gesù come lui mai esistita, ma la Terra. La Terra secondo me è la coppa della Vita!
463
https://www.cure-naturali.it/articoli/vita-naturale/yoga/simbologia naturale/yoga/simbologia-del-dio-shiva.html https://tuttomaurobiglino.wordpress.com/2018/03/26/i-figli figli-di-lucifero-il-segreto-perduto-della-stirpe-dei-cagots-la-razzamaledetta-dei-pirenei/ 465 https://it.wikipedia.org/wiki/Arnaud_Amaury 464
334
Sopra al personaggio col tridente in mano prima descritto, Pantaleone narra poi che il nuovo uomo che si era gettato nella Coppa della Vita (aveva iniziato cioè a vivere sulla terra) venne poi pesato. Cioè esaminato. La figura che lo pesa potrebbe voler indicare il dio di Giustizia o la dea nell’espressione di Vento di Tempesta. Sopra quella figura che simboleggia il dio o la dea di Giustizia, è disegnato il mostro marino riportato con in bocca una brutta testa umana ana senza capelli, significando che il responso in merito a quei nuovi abitanti della Terra non fu positivo e dall’alto fu mandata la seconda catastrofe. Quella riportata nella Bibbia e in altri antichi testi di culture diverse come Diluvio. Sopra al mostro marino appena descritto, Pantaleone riporta prima persone possedute da serpenti che bruciano nel fuoco dell’inferno, e sopra quelle persone riporta Satana in trono con un uomo vicino legato mano e piedi. Quell’uomo imprigionato da Satana (quindi l’Osiride
da
Samael466?)
egizio
raffigura
(Apollo nel nero)
probabilmente che
dovrà
(ri)percorrere 12 stanze per poter tornare alla Luce. Cioè il tempo necessario dello scorrere del tempo dei 12 Segni Zodiacali. Tempo che, valutata la profezia egizia riportata a pagina 308, 466
https://www.unionesatanistiitaliani.it/index.php/samael
335
ma anche quanto riportato nel libro L’altra Europa di Rumor Bagnara e Galli, dovrebbe essere trascorso. Ciò però sembra non tornare con i 400 milioni di anni tradotti da Sitchin e questo fa ipotizzare che ch ogni volta, come una sorta di gioco dell’oca, all’esame di fine Ciclo siamo restati in prigione! Nella sezione del mosaico prima riportata, Pantaleone, oltre dirci che dopo quella seconda caduta dell’umanità, essendosi rovesciato tutto, imprigionando imprigionand Osiride, Satana prese a regnare, il monaco ci sta probabilmente dicendo che quei nuovi esseri creati nel Giardino Terrestre e quelli nati dalle unioni delle donne mortali con gli angeli caduti, a causa del loro DNA infero, infero vennero imprigionati all’Inferno per un tempo infinito. Simbolo che il monaco riporta ai piedi dell’uomo prigioniero di Satana. Quel Satana che il monaco ci dice prese a regnare, potrebbe a sua volta essere il “serpente piumato”, cioè il Quetzalcoatl dei Toltechi e Kukulkan
dei
Maya,
Gukumatz
dei
Quichè467,
rappresentato buono infinita”.
de
degli
Aztechi,
il
il
nel
drago
“La
storia
Invece,
quella
figura riportata nel mosaico più in basso, per il becco, per il serpente
in
mano che sembra
dominare, per quanto sembra avere in testa ma riportato con i piedi grandi, potrebbe voler raffigurare Thot. Sempre 467
https://axismundi.blog/2017/01/12/viracocha-e-i-miti-delle-origini origini-creazione-del-mondo-antropogenesi-miti-di-fondazione/
336
Thot468, l’Ermete Trismegisto469 tre volte grande dei testi ermetici470,
che
viene
raffigurato
anche
come
babbuino
(l’Hanuman indù471?) e come tale, ma non troppo positivamente,, fece parte di un’altro un mio lungo sogno andandosene, andandosene però, con la coda tra le gambe, potrebbe a sua volta essere stato Imhotep472. L'architetto 'architetto medico e astronomo vissuto nell’Antico Egitto, il cui nome viene ricordato come quello dei faraoni perché non è stato un semplice servitore, ma prima un semidio poi un dio. Sempre lui potrebbe essere rappresentato nel Gandalf del Signore degli Anelli, che viene rappresentato prima grigio e poi bianco.
468
https://aquilonedipensieri.wordpress.com/2019/01/22/thot-il-dio-egizio-con-la-testa-di-ibis/ https://aquilonedipensieri.wordpress.com/2019/01/22/thot https://it.wikipedia.org/wiki/Ermete_Trismegisto 470 https://it.wikipedia.org/wiki/Tavola_di_smeraldo 471 https://it.wikipedia.org/wiki/Hanuman 472 https://www.spaziodi.it/magazine/n0206/vdb.asp?tag=STORIA&id=358 469
337
La Sibilla delfica e il “dente bastardo” Le figure che mettono alla prova sono diverse,
ma
demone
prima
descritto,
cioè
Samael, essere
quel
potrebbe lo
stesso
Drago poi sconfitto da Apollo che il mito riporta sussurrasse alla Pizia473 le profezie; ma se con sussurra s’intendeva e si intende sentire voci interne tipo quella che sentì il Samuele biblico474,
le
voci che sentiva Giovanna d'Arco475, che forse sentiva Giordano Bruno, altri poi fatti santi tipo Padre Pio per intenderci, ma anche gli odierni cosiddetti canalizzatori Helena Blavatsky inclusa476 - che la Sibilla Delfica, come altre persone del passato, profetizzassero quanto sussurrato loro da Jormungand o Entità simili tipo lo YHWH di Samuele, è un’ipotesi nata dopo aver riflettuto su personali esperienze vissute legate a voci interne sentite. Imparai in seguito che la Coscienza più profonda, però, non parla attraverso voci ma si esprime attraverso gli Archetipi. Si esprime anche attraverso sogni e visioni, ma quelli, siccome potrebbero avere anche origine diversa, bisogna 473
https://it.wikipedia.org/wiki/Pizia http://profrel.blogspot.com/2018/01/samuele-una-voce-che-chiama-nella-notte.html 475 https://www.viaggionelmistero.it/fede-mistero/misticismo/le-voci-angeliche-di-giovanna-darco 476 https://www.teosofica.org/it/societa-teosofica/origine-e-storia/biografia-di-helena-petrovna-blavatsky/,28 474
338
essere più che bravi a saperli discernere e non sempre ci si riesce! Per Michelangelo, che dipinge il dente bastardo alla Sibilla Delfica, era certamente chiara la provenienza proven delle sue predizioni! Probabilment per questa Probabilmente
ragione, e perché l’artista
evidentemente emente sapeva che il DNA della Sibilla era “inquinato” da quello delle divinità ctonie/aliene, le
dipinge il terzo incisivo, definito il dente bastardo, di cui scrive Marco Bussagli nel suo libro “I denti di Michelangelo”. Oltre alla Sibilla Delfica, l’artista ta fa il “dente bastardo” anche al Gesù della Pietà, ai dannati e ad altre figure della volta. L’artista fa il
dente
bastardo
il
dente
a
quei
personaggi forse per dirci - oltre DNA quanto da
avere il
modificato
-
loro profetizzato, potendo quelle Entità da
cui erano posseduti/parassitati conoscere il futuro, erano cose sussurrate da quella stirpe di parassiti per non far giungere l’umanità anità alla META in quanto, come emerge anche dalla trentennale ricerca di Carlos Castaneda477 - antropologo che attraverso i suoi libri ci ha trasmesso l'eredità conoscitiva citiva degli Sciamani Toltechi - quelle Entità hanno l’interesse di tenerci qui in quanto le nostre energie sono il loro cibo e probabilmente perché, come sembrerebbe emergere dalle ipnosi di Corrado Corra Malanga, attraverso l’essere umano 477
https://it.wikipedia.org/wiki/Carlos_Castaneda
339
sperano di poter passare nel momento del cambio di vibrazione quindi del Passaggio. Passaggio E mentre quell’Entità, che ha provato a insidiare anche me fallendo, stringe ringe gli abitanti della Terra nella sua morsa e li fa girare in tondo, il mostruoso lupo, con cui qualche anno fa ebbi un incontro ravvicinato, domina il cielo. Il Lupo
Fenrir,
anche
lui
divenuto
cosmicamente molto potente, il mito norreno narra alla fine del Ragnarok (la fine del mondo), in cui tutti i legami egami saranno spezzati (come sta avvenendo già da un bel po’ con divorzi, separazioni, femminicidi, violenze e quant’altro) e in cui anche il lupo si libererà dalle catene e avanzerà con le fauci spalancate tanto che la mascella inferiore toccherà la terra e quella superiore il cielo, ingoierà i il sole e divorerà Óðinn478, dopodiché combatterà fino alla morte contro Víðarr479 il figlio di Óðinn che vuole vendicare il padre480.
478
https://it.wikipedia.org/wiki/Odino https://it.wikipedia.org/wiki/Vi%C3%B0arr 480 http://bifrost.it/GERMANI/4.Lestoriedeglidei/04-FiglidiLoki.html#2 FiglidiLoki.html#2 479
340
341
Un’altra sezione del “corpo” del mosaico In questa parte del “corpo” del mosaico il monaco raffigura due donne che cavalcano un grande pesce; le due donne raffigurano probabilmente la Grande Madre e Nike, la Fortuna Primigenia, mentre
il
pesce
che
cavalcano
simboleggia la Terra “che nuota” nello spazio cosmico.. Il monaco riporta poi il grande pesce rovesciato e con una gamba umana in bocca per indicare, insieme ai gradi che la terra ruotò, la caduta di Nike, la grande madre primigenia, e la grande catastrofe che al tempo vi fu. Sotto a quelle due donne che cavalcano quel grande pesce, il monaco disegna prima una piovra e poi quella divinità animale con due teste; la piovra ritrae probabilmente Yaldabaoth, che i testi gnostici riportano generato da Sophia mentre cadeva dal Pleroma che a sua volta
potrebbe
corrispondere
all’arrogante dio biblico YHWH. La divinità animale a due teste ci dice che a seguito della catastrofe, essendosi rovesciato tutto,, insieme al femminile iniziò a governare il maschile; quindi l’animale a due teste potrebbe voler raffigurare la coppia Tanit Baal. Questa potrebbe essere la ragione per cui, in un antico nuraghe sardo dove venivano fatti 342
sacrifici in onore di Baal481, il simbolo della del dea Tanit482 è riportato rovesciato483. Nei millenni, dagli Shardana (i Fenici) Baal e Tanit furono poi “esportati” in tutto il Mediterraneo484. La Sardegna, come viene detto nel video di GeoPop485, fa parte di un’altra zona tettonica che comprende Corsica, Spagna Francia ed altri Stati, ma non l’Italia, che adesso è unita dalle Alpi ma che faceva parte di un’altra Zolla. Questo potrebbe significare che con la prima grande catastrofe, nella grande battaglia dei pianeti in cui fu coinvolta la terra, si modificò anche la geografia delle Zolle terrestri e la Sardegna, insieme ins alla Corsica, potrebbero essere il pezzo rimasto emerso dell’antica Atlantide. La figura animale a tre teste dovrebbe invece raffigurare la divisione in tre mondi dopo la seconda catastrofe e le rispettive divinità che li governavano
(cosa che sembra ra essere simboleggiata anche nella coda dell’animale) quindi dirci di un periodo ancora successivo; quelle
tre
teste
potrebbero
voler
raffigurare la triade capitolina486 Giunone Giove e Minerva. Cioè il periodo quando a Roma non regnava già più Giano e dopo Saturno era già “arrivato” Giove. Sotto alla divinità animale con tre teste, simboleggiando forse un periodo successivo ancora, nella leonessa con la civetta sul dorso è raffigurata Minerva, l’Atena greca, 481
https://it.wikipedia.org/wiki/Ciclo_di_Baal https://www.mediterraneaonline.eu/la-dea-portata-dalla-guerra guerra-tanit/ https://realmisterx.altervista.org/monte-sirai-il-mistero-delleffige delleffige-della-dea-tanit-capovolta/ 484 https://www.treccani.it/enciclopedia/i-fenici-nel-mediterraneo mediterraneo-centro-occidentale-le-aree-dell-espansione-coloniale_%28IlMondo-dell%27Archeologia%29/ 485 https://www.facebook.com/geologiapop/videos/274957643866875 videos/274957643866875 486 https://www.studiarapido.it/la-triade-capitolina-religione-romana/ romana/ 482 483
343
che il mito narra uscita dalla testa di Zeus. Il fiore a sei petali disegnato
sotto
alla
leonessa con la civetta sulla
schiena
sembra
suggerire che con le catastrofi la terra rra si era girata ancora (quindi le catastrofi potrebbero essere) e si era ridiscesi al sesto Livello o Piano. Sei è anche he il numero legato a Saturno, che è il sesto Pianeta e rappresenta la “materia grezza”. Questo porta a pensare il monaco voglia dirci che, dopo quelle “cadute”, l’essere umano era di nuovo
tornato
animalesco,
ad
quindi,
essere
per
poter
uscire dall’inferno ’inferno dov’era stato gettato, attraverso la discendenza delle coppie aventi il giusto DNA, si doveva man mano ricostruire quella “purezza genetica” in grado di far sviluppare/contenere Anima.
344
345
La Torre di Babele del de mosaico A chi ha visto il film, non sarà passata inosservata la grandezza dei piedi degli Hobbit, i personaggi creati da J. R. R. Tolkien per il suo "Signore degli degl anelli"; quasi mille anni prima della "favola" di Tolkien, il monaco nel
Pantaleone,
mosaico
costruisce,
che
inserisce
anche la Torre di Babele; quello della Torre di Babele è il primo
episodio
raccontato
nella
Bibbia dopo il mitico diluvio. In Genesi 11,1-9 è riportato: Or tutta la terra
parlava
la
stessa lingua e usava le stesse parole. E avvenne che, mentre si spostavano verso sud, essi trovarono una pianura nel paese di Scinar, e vi si stabilirono. E si dissero l'un l'altro: «Orsù, facciamo dei mattoni e cuociamoli cuociamo col fuoco!». E usarono mattoni invece di pietre e bitume invece di malta. malta E dissero: «Orsù, costruiamoci una città e una torre la cui cima giunga fino al cielo, e facciamoci un nome, per non essere dispersi sulla faccia di tutta la terra». Ma l'Eterno discese per vedere la città e la torre che i figli degli uomini(?) stavano costruendo. c E l'Eterno disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti la medesima lingua; e questo è quanto essi hanno cominciato a fare; ora nulla impedirà loro di condurre a termine ciò che 346
intendono fare. Orsù, scendiamo laggiù e confondiamo la loro lor lingua, affinché l'uno non comprenda più il parlare dell'altro». Così l'Eterno (quindi Jawè) li disperse di là sulla faccia di tutta la terra, ed essi cessarono di costruire la città. Perciò a questa fu dato il nome di Babele, perché l'Eterno colà confuse confus la lingua di tutta la terra, e di là l'Eterno li disperse sulla faccia di tutta la terra. Dov’è riportato mentre si spostavano verso sud, essi trovarono una pianura nel paese di Scinar e vi si stabilirono ritengo sia riferito a quelle persone che si erano moltiplicate da quelle messe fuori dal giardino terrestre e da quelle che discendevano dai figli degli Elohim e degli angeli caduti che si erano uniti con le donne terrestri che migrando arrivarono sino in quella zona. Nel “braccio” sinistro dell’opera il monaco aveva già fatto grandi piedi al giovane Atlante col sole nero sulle spalle e a Samuel; nella Torre di Babele, infatti,
Pantaleone
inserisce
persone a cui fa grandi piedi e capelli rossi e persone a cui fa capelli bianchi e piedi normali ma rossi, si, e fa piedi grandi e riporta scalzo anche l’uomo di pelle scura che l’essere serpentiforme sembra ipnotizzare, quindi, le persone che il monaco raffigura costruire la Torre sono “geneticamente miste”. Ci sono quelle che il mito narra nate dalla polvere dei Titani inceneriti; ci sono i discendenti di quelle “create” dagli Elohim nel “paradiso terrestre”, e ci sono i discendenti di quelle nate dai figli degli Elohim dai Guardiani caduti che si erano accoppiati con le donne terrestri, che nel brano della Genesi nesi sono riportate come quelle che si spostarono verso sud, trovarono una pianura nel paese di Scinar, e vi si stabilirono. Mentre quell’”Eterno” che viene menzionato nel brano, è evidente sia Jawè, quindi Samael, che nel mosaico 347
il monaco rappresenta, oltre tre che come ragazzo sul capro espiatorio, anche in quell’essere serpentiforme alato. L’uomo coi piedi grandi e la pelle scura che quell’essere serpentiforme sembra ipnotizzare, potrebbe invece voler raffigurare Nimrod487, nipote di Cam, a sua volta figlio di Noè. Nimrod, personaggio biblico, secondo la Genesi (10,8-12) fu re dello Shinar (Mesopotamia). Il significato di Nimr è "il
leopardo", e rod significa
"sottomettere" del "leopardo che sottomette" "sottomettere"; cavalcatura
di
Dioniso il dio dalla Dioniso, doppia ppia faccia488 intendeva probabilmente dirci il
monaco
riportandolo in uno dei cerchi del quadrato cosmogonico che domina l’altro animale che sembra una volpe. Mentre le immagini di Nimrod, riportato sia
col
cervo
e
l’albero
leone,
sembrano
della
vita
che
col
suggerire
lui
incarnasse il Cernnunos del tempo. Le ali e la particolarità dei muscoli della gamba della figura suggeriscono lui sia anche Marduk, quindi anche lo Zeus dei miti. Infatti, evidentemente prima di lui, quindi prima che si manifestassero gli dei olimpici, in Arabia, sopra un leone venivano 487 488
https://it.wikipedia.org/wiki/Nimrod_(Bibbia) https://www.cinquecolonne.it/la-doppia-faccia-di-dioniso.html dioniso.html
348
ancora rappresentate Al lat, Al Uzza e Manat.
Nimrod489 nacque da Semiramide490 e Nino491, che per la sua bellezza, l’avrebbe sottratta al suo precedente marito: Menone492. Morto il marito Nino, per continuare a regnare, Semiramide sposò in seguito suo figlio Nimrod.
Quando
Nimrod
venne
assassinato,
nonostante il suo comportamento violento, direi anche feroce, il popolo lo rimpianse. Semiramide, rimasta incinta di uno dei suoi amanti, quando diede alla luce il bambino dichiarò che egli era Nimrod rincarnato ma dando al bambino il nome di Tammuz493. Siccome Semiramide non poteva aver concepito Tammuz dopo la morte di Nimrod, il suo concepimento appariva miracoloso e la gente credde davvero alla rinascita di Nimrod. Isthar e Tammuz
In seguito Tammuz, che prenderà in moglie la sumera
Inanna (assimilata alla Isthar babilonese, alla greca Afrodite, e alla romana Venere) divenne il dio sole Baal. La parte del racconto, con Nino che viene riportato figlio del dio Baal, poi con Nimrod figlio di Nino, poi con Tammuz, che diviene il dio sole 489
https://it.wikipedia.org/wiki/Semiramide https://it.wikipedia.org/wiki/Semiramide 491 https://it.wikipedia.org/wiki/Nino_(re) 492 http://www.flavatar.it/437/ 493 https://janaantica.wordpress.com/2016/05/19/tammuz-e-il-sacrificio-di-primavera/ 490
349
Baal pur non sapendo di chi fosse realmente figlio, fa comprendere che quella era la discendenza del dio Toro Marduk. Discendenza che per averla Marduk ha usato Semiramide, “guarda caso” una principessa fenicia e cananea! Stessa cosa farà poi Tammuz con Isthar, sorella gemella del Sole (Samash-Apollo), dea dell’amore e della guerra, e figlia della Luna (Sin), che nel culto astrale si identificava con Venere. Quindi discendenza dell’Ariete del cielo Crio e di Asteria nonché di Ecate! Semiramide, Grande Madre fenicia e cananea, menzionata nella Bibbia come Astoret494, riportata
come
è quasi sempre esempio
di
corruzione e lussuria e anche Dante scrive di lei: A vizio di lussuria fu sì rotta che
libito fè
licito in
sua
legge, per torre il biasmo in che era condotta. Inf. V, 55-57; ma ci sono autori che diversamente scrivono fu una donna di immenso valore e grande coraggio nelle imprese e nell'esercizio delle armi. Che è grazie a lei che Nino, suo marito, diventò un grande conquistatore; che dopo la morte del marito non abbandonò l'esercizio delle armi, anzi più di prima prese a governare e realizzò tali e tante opere notevoli, che nessun uomo poteva superarla in forza e in vigore. Era così temuta come guerriera, che non solo mantenne i territori già conquistati ma, alla testa di una grande armata, mosse guerra all'Etiopia, contro cui combatté con ardimento, conquistandola e unendola al suo impero. Da lì partì per l'India e attaccò in forze gli Indiani, ai quali nessuno aveva mai osato dichiarare guerra, li vinse e li soggiogò. In seguito arrivò a conquistare tutto l'Oriente, sottomettendolo alle sue leggi. Oltre a queste conquiste, Semiramide fece ricostruire e consolidare la città di Babilonia, fece costruire nuove fortificazioni e grandi e profondi fossati tutt'intorno.» Dopo la caduta di Babilonia avvenuta circa nel VI secolo a.C, gli abitanti vennero 494
http://www.latelanera.com/divinita-demoni-personaggi/dio-demone-personaggio.asp?id=246
350
dispersi in varie parti della terra, nei territori dove si trasferirono portarono con se il culto della madre divina e del bambino (Tammuz); culto che probabilmente andò ad affiancarsi a quello ello di Iside e del figlio Horus, Horus che a sua volta aveva sostituito la triade tebana di Amon, Mut e Khons495, che a sua volta aveva sostituito il mito di Mut496, la Grande Madre che non ebbe genitori ne marito! Man an mano che il tempo passava, nei territori dove quelle genti si erano spostate, diede origine a numerosi monumenti della dea e del suo bambino497, ma con quella “dispersione” avvenne anche che, quelli che avevano il DNA “contaminato” da quello alieno, oltre tramandare ai figli la “contaminazione” che avevano, con le unioni con le persone che già sul territorio c’erano “infettarono” pure chi era rimasto rim geneticamente integro. Nimrod, nato il 25 dicembre498, fondatore delle città di Babilonia e di Ninive, chiamato Re d'Assiria e Re del mondo,, che la Chiesa fa festeggiare a Natale, è il personaggio di colore che Pantaleone riporta vicino a colui che ormai rmai abbiamo capito essere Samael e che sembra ipnotizzarlo (mischiamento ( delle lingue?). A Nimrod scorreva nelle vene anche sangue degli Elohim, questa è la ragione per cui il monaco lo riporta di colore, con i capelli neri, scalzo e coi piedi grandi vicino no alla Torre di Babele, e a questa ragione era evidentemente dovuta la sua grande corporatura come pure p il suo tirannico carattere. La cosa fa pensare anche che con Tammuz unitosi a Isthar, Isthar con quel Toro che accompagna sempre la Dea gli Elohim, o più precisamente prec Marduk, si sia fatto una sua discendenza terrestre che dovrebbe essere quella del mondo falso dove viviamo. Facendo rispondere Virgilio, Dante definisce inisce infatti Nimrod “anima confusa”. Scrive di lui il Poeta499: «questi è Nembrotto, per lo cui mal coto, pur un linguaggio nel 495
https://oltrelalinea.news/2020/03/23/iside-il-culto-e-il-mito mito-della-dea-egizia/ https://www.wikiwand.com/it/Mut 497 https://las0rgente.net/tag/semiramide/ 498 https://www.vitantica.net/2019/12/09/leggende-oscure-delle delle-festivita-natalizie/ 499 https://it.wikipedia.org/wiki/Nimrod_(Bibbia) 496
351
mondo non s'usa. sa. Lasciànlo stare, e non parlamo parl a vòto, ché così è a lui ciascun linguaggio come 'l suo ad altrui, ch'a nullo è noto.» E non a caso, nel XXXI canto dell’inferno, il poeta descrive descr i giganti senza gambe; le gambe sono quelle che nella realtà ci permettono di camminare, di muoverci allegoricamente invece, in questo muoverci, caso la loro assenza, intende esprimere l’immobilismo del soggetto ad evolversi, a crescere interiormente. Descrivendo quei Giganti senza le gambe Dante voleva facilmente simboleggiare quel tipo di immobilità. Disegnando gnando invece solo le gambe a quella persona cui resto del corpo sembra sparire all’interno l’interno della Torre di Babele e quell’altra persona a cui sembra sparire la testa, il monaco, quasi mille anni fa,
intendeva
facilmente
dirci
del
ponte Einstein Rosen o cunicolo spaziospazio temporale, detto anche wormhole, che era nella zona dove quegli uomini che volevano raggiungere gli dei costruirono la Torre di Babele. Wormholl500 da cui quegli dei che gli uomini volevano raggiungere certamente passavano.
500
https://www.umanambiguita.com/cose-un-wormhole wormhole-ponte-di-einstein-rosen/
352
Se avevamo dubbi che Pantaleone avesse raccontato una storia dove la realtà supera la fantasia, e per questo da quasi mille anni è restato incompreso il suo racconto nell’opera, quanto dal mosaico si può decrittare oggi grazie alle conoscenze umane man mano col tempo (ri)acquisite, ce li toglie.
353
La donna “a testa in giù” riportata nel “corpo” del mosaico Mentre la prima e più grande ande catastrofe abbiamo visto Pantaleone l’ha raffigurata prima nel braccio sinistro con quel mostro serpentiforme serp che mangia il capro, poi nel corpo del mosaico con quel pesce disegnato prima in orizzontale poi in verticale con una gamba umana in bocca suggerendoci ci che la crosta terrestre scivolò forse di oltre 144 gradi tutt’insieme, la seconda catastrofe, raffigurata nel braccio destro con quel mostro marino che simboleggia il Leviatano501 con c in bocca la testa di un uomo, nel corpo del mosaico la narra,
secondo me, in quella donna a testa in giù che tiene in mano un ramo con un fico rovesciato (i 144°) e nella posizione del fico disegnato sotto al cavallo (gli ulteriori 72°). Nel cavallo, disegnato vicino alla donna a testa in giù - che la posizione del frutto ci dice degli ulteriori 72 gradi di scivolamento della crosta terrestre – potrebbe essere raffigurata la psicopompa Ecate502, che il mito riporta fu l’unica a sentire le grida di Demetra nella sua disperata ricerca di Persefone,, e sarà colei che, sempre il mito narra, vigilerà che il patto stretto con Ade dopo l’intervento di Zeus venga rispettato. La donna a testa in giù iù dovrebbe quindi raffigurare l’antica Core, che mito è riportata rapita da Ade, che a sua volta personifica la Terra rovesciata. rovesci Nella sezione il monaco simboleggia la crosta terrestre scivolata di ulteriori 72 gradi, che sommati ai 501 502
https://www.sololibri.net/leviatano-figura-biblica-libro-hobbes.html hobbes.html https://www.ilcerchiodellaluna.it/central_Dee_Ecate.htm
354
precedenti 144, porta a un totale di 216 sui 360 della circonferenza terrestre, e nello stesso tempo porta a comprendere la ragione dei sette più due Piani/Reami scesi quindi “da risalire”. Nel capro, che nella raffigurazione sembra attaccare il lupo, è probabilmente raffigurato Dioniso che tenta di difendere la sorella. Di quelle due interferenze genetiche negative Dante Da sapeva, infatti, nel XXXIII canto del Purgatorio, secondo me invia un messaggio alla donna del futuro in cui sapeva si sarebbe personificata la Dea e, riferendosi alle due volte che il DNA degli uomini è stato modificato, le dice: E aggi a mente, quando tu le scrivi,di non celar qual qu hai vista la pianta ch’è or due volte dirubata quivi. Qualunque ruba quella o quella schianta, con bestemmia di fatto offende a Dio, che solo a l’uso suo la creò santa. Per morder quella, in pena e in desio Cinquemila anni e più l’anima prima Bramò colui che ‘l morso in sé punio. Dorme lo ‘ngegno tuo, se non estima per singular cagione esser eccelsa Lei tanto e sì travolta ne la cima. cima Alcuni acquerelli attribuiti a Nostradamus paiono confermare quanto sembra dedursi dalle ricerche, quanto sembra interpretarsi nterpretarsi dal racconto del monaco, forse anche quanto sembrano esprimere quei versi di Dante e il solido su cui posso riflettere. Tra quegli acquerelli di Nostradamus, le donne che il veggente riporta con tanto di Simboli regali in
testa stanno
forse a raffigurare le tre stelle della Croce del Sud, a loro volta espresse nelle
opere
di
alcuni
artisti
nelle
tre
grazie.
Nell’acquerello di Nostradamus, la stella principale potrebbe essere rappresentata nella donna con la tiara papale in testa, le altre due donne rappresentano le sue due stelle sorelle (l’aureola in testa alla terza forse per dire che è una stella morta?) mentre
nell’acquerello dove dovrebbero essere
rappresentate le tre stelle di Capella che presero preser il loro posto, Nostradamus dipinge le 355
donne senza simboli regali.
Quelle tre donne che il veggente riporta negli acquerelli con simboli regali potrebbero voler raffigurare la personificazione delle tre stelle della Croce del Sud, a loro volta personificate in Circe, Angizia e Medea… … che nel mito nascono invece come Parche figlie di Giove e Temi (dea della Giustizia), o secondo altri di Ananche (dea del destino, della necessità inalterabile e del fato503). In arte e in poesia le Parche erano raffigurate come vecchie tessitrici scorbutiche o come
oscure fanciulle, fanciulle in
un
tempo assimilate Moire
secondo furono alle Cloto,
Le Parche di Michelangelo
Lachesi e Aropo. La prima filava il filo della vita, la seconda dispensava i destini assegnandone uno a ogni individuo stabilendone la durata, laa terza, l’inesorabile, tagliava il filo della vita al momento stabilito. Venivano chiamate anche fatae, ovvero coloro che presiedono al Fato. Le loro 503
http://www.iduesarchiaponi.com/moire-parche-norne-il-filo filo-della-vita-le-signore-dei-destini-umani/
356
decisioni erano immutabili e, come ome Zeus non poteva obiettare gli ordini di Tyche, gli dèi non potevano cambiare le loro decisioni.
Con la nota “X” sul petto come Iside e come la Gran Madre di Torino riportata anche con il Libro di cui abbiamo già visto il significato, Guido Reni e altri artisti raffigurano la Madonna cucire; questo
porta
a
ipotizzare
che,
essendo quella che stiamo vivendo una ripetizione, la donna
dei
tempi
finali
dovrebbe essere “una Parca che cuce il filo della vita” e non che lo taglia! taglia Oltre i miti legati alle Moire e le Parche, ho trovato anche, però, una leggenda legge Navajo504 che indicava la donna ragno come quella che regalò a quel Popolo l’arte della tessitura e nello stesso tempo tesseva il futuro degli esseri viventi! Quando lessi questa cosa restai parecchio colpita e mi fece ricordare di un grande ragno che da bambina, svegliandomi durante la notte, vidi sulla parete della stanza dove dormivo dorm che occupava minimo un quarto della parete e mi procurò uno spavento terribile!
504
http://www.iduesarchiaponi.com/moire-parche-norne-il-filo-della della-vita-le-signore-dei-destini-umani/
357
Quando poi iniziai a fare le ricerche, ricordando anche il ragno visto da bambina (che evidentemente entemente era una “visione attraverso”), attraverso”) trovai miti, racconti e opere d’arte dedicati alla donna ragno, cioè ad Aracne505. Figurarsi poi, essendo una sarta, come ci rimasi quando lessi del mito che la piccola e umana Aracne aveva sfidato niente meno che Atena na e della maledizione di quest’ultima alla ragazza! Il mito narra che Aracne, figlia del tintore Idmone, era una fanciulla che viveva nella città di Ipepe, nella Lidia. Era molto conosciuta per la sua abilità di tessitrice perché le sue ue creazioni erano di estrema bellezza e perché aveva una grazia e una delicatezza uniche nell'eseguire le sue tele. Lei era molto orgogliosa della sua bravura tanto che un giorno ebbe l'imprudenza di affermare che neanche l'abile Atena, anche lei famosa osa per la sua abilità di tessitrice, sarebbe stata in grado di competere con lei e, presa dalla superbia, ebbe l'audacia di sfidare la stessa dea in una pubblica gara. Non appena apprese la notizia, Atena, fu sopraffatta dall'ira e si presentò ad Aracne sotto le spoglie di una vecchia suggerendo alla stessa di ritirare la sfida e di accontentarsi di essere la migliore tessitrice tra i mortali. Per tutta risposta Aracne disse che se Atena non accettava la sfida era perchè non aveva il coraggio di competere con lei. A quel punto Atena si rivelò in tutta la sua grandezza e dichiarò aperta la sfida. Una di fronte all’altra, Atena ed Aracne iniziarono a tessere le loro tele, e via via che si dipanavano le matasse di lana apparivano le scene che le stesse avevano deciso di descrivere: nella tela di Atena erano rappresentate le grandi imprese compiute dalla dea ed i poteri divini che le erano propri; Aracne invece, raffigurava gli amori di alcuni dei, le loro colpe ed i loro inganni.
505
https://it.wikipedia.org/wiki/Aracne
358
Quando il lavoro fu completato, ato, la stessa Atena dovette ammettere che la tela di Aracne aveva una bellezza che mai si era vista: i personaggi sembrava balzassero fuori dalla tela per compiere le imprese rappresentate. Non tollerando l'evidente sconfitta,, Atena afferrò con rabbia la tela della rivale e la stracciò in mille pezzi. Sconvolta dalla reazione della dea, Aracne scappò via e tentò di suicidarsi cercando di impiccarsi a un albero. Ma Atena, pensando che quello fosse un castigo troppo blando, decise di condannare Aracne a tessere per il resto dei suoi giorni e a dondolare dallo stesso albero dal quale voleva uccidersi ma non avrebbe più filato con le mani ma con la bocca perchè fu trasformata in ragno! Racconta Ovidio nelle Metamorfosi: " ... Non lo patì l'infelice: furente fu si strinse la gola con un capestro e restò penzoloni. Atena, commossa, la liberò, ma le disse: - Pur vivi o malvagia, e pendendo com'ora pendi. E perchè ti tormenti nel tempo futuro, per la tua stirpe continui il castigo e pei tardi nepoti - Poscia partendo la spruzza
con
sughi
di
magiche
erbette: subito il crime toccato dal medicamento funesto cadde e col crine le caddero il naso e gli orecchi: divenne piccolo il capo e per tutte le membra si rimpicciolisce: l'esili dita s'attaccano, invece dei piedi,, nei fianchi: ventre è quel tanto che resta, da cui vien traendo gli stami e, trasformata in un ragno, contesse la tela di un tempo". Ancor oggi, quando si vede un ragno tessere la sua tela laboriosamente, si ripensa alla sorte toccata alla tessitrice della lla Lidia condannata per il resto della sua vita perchè era stata più abile di una dea506
506
https://www.selinunte.net/mito_aracne.htm
359
A
parte
la
contenuta
nel
Aracne,
sempre
numero
otto,
simbologia racconto
di
legata
al
quindi
al
cambiamento, e durante le ricerche aver notato che di “quel ragno” ci avevano detto anche i cerchi
nel
grano, il mito di
Aracne mi fece comprendere che forse quel ragno che vidi da bimba poteva riguardare la parte di un racconto mitico dell’umanità in quanto ho letto che Ecate viene considerata anche la “nonna ragno”. Questo mi fa capire che il racconto dell’umanità che dalla Coscienza più profonda ha iniziato a narrarmi da bambina, mi ha detto anche delle culture di popoli diversi che si riferiscono sempre all’antica madre, ma purtroppo non ne ricordo che brandelli! Torna però la domanda: come facevano genti ritenute primitive a conoscere tutto ciò?
360
361
Il Capro e l’orribile mostro del mosaico Ill mostro che Pantaleone nella corona del mosaico disegna stringere tra le sue spire quel capro nero è la stessa figura alata che il monaco
riporta
ipnotizzare
quell’uomo vicino alla Torre di Babele, ed è la stessa figura ancora più mostruosa - che ormai abbiamo capito essere Samael/Jawè,
il
Gu Guardiano
punitore che valuta le azioni degli uomini ed è sempre pronto a colpire - che insieme ai quattro leoni con la testa solare, come una sorta di spada di Damocle, Pantaleone raffigura sulla testa della donna che ha in mano l’arco e la freccia inserita che simboleggia la punizione divina! La donna con l’arco in mano e la freccia inserita è una grande madre
incarnata
in
quanto
Pantaleone le disegna la tipica Y rovesciata nei capelli. E’ anche una donna guerriera, perché il monaco sembra la riporti senza za un seno, caratteristica delle Amazzoni guerriere507. Le figure disegnate davanti alla donna dovrebbero quindi rappresentare questo mondo che la Dea vuol distruggere (in quanto falso), e secondo me riuscirà a farlo 507
http://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=22522
362
sconfiggendo quel mostro. ostro. Vittoria che probabilmente porterà a far cadere il Velo dell’illusione negativa che viviamo! Il cervo ferito dalla freccia rappresenta il Cernonnus, che a sua volta dovrebbe esprimere Saturno ferito. Il capro (che simboleggia il sacrificio) con la scacchiera sulla testa (che simboleggia il Gioco della
vita
sulla
Terra)
dovrebbe
raffigurare quindi Apollo/Dioniso, che il Cernonnus (il padre) cerca di proteggere. Opposta a quella sezione, disegnando Venere con vicino il pavone, il simbolo del capro emissario nella foglia, e sotto di lei quelle che sembrano essere le due dita di una mano, il monaco ci sta forse dicendo del mondo vero, dove comunque anche là stanno suonando le Trombe del Giudizio.
363
Alessandro Magno Com’è riportato in una delle numerose versioni del mito di Dioniso, il giovane nato dalla coscia di Zeus già alla nascita possedeva delle piccole corna con dei riccioli serpentini; perché serpentini non è stato difficile capirlo508, come non è stato difficile icile capire
la
ragione per cui
gli
venisse sacrificato
un
caprone
(il
caprone
rappresenta Crio, il Knum egizio). Cercando il significato delle corna invece, ho trovato scritto che le corna sono il simbolo del potere sovrannaturale, la divinità, il potere dell’anima o del principio vitale derivante dalla testa; perciò i corni sugli elmi o sui copricapo conferiscono un doppio potere; il potere e la dignità della divinità,
simboleggiano
manifestazione regalità,
la
dello forza,
anche
la
spirito,
la
la
vittoria vittoria,
protezione, virilità, abbondanza di bestiame e raccolti. Le corna sono sia solari sia lunari in quanto attributi degli dei del sole e, in quanto simboleggiano la luna falcata e la luna crescente e calante. Le corna sono attributi di tutte le Dee Madri, Regine del Cielo; la luna falcata a forma di corno di mucca spesso appare insieme col disco solare, particolarmente nell’arte egiziana509. Non mi trova molto d’accordo l’interpretazione diffusa riportata; ritengo le corna 508 509
http://lunadinverno.it/dioniso-il-fanciullo-divino/ https://www.academia.edu/34057072/Simbolismo_delle_Corna
364
siano si attributi degli dei come delle Grandi Madri, ma comunque di d quelle divinità del Livello ctonio dove ove ancora viviamo. Potrebbe essere questa la ragione per cui le Grandi Madri del passato erano riportate con la corona turrita sul capo e non con le corna (infatti tti
la Madonna della cappella Portinari di Milano, leggenda
per a
cui
la è
legata510, è riportata con le corna).
Quelle mani che Nostradamus dipinge sopra al castello, rappresentano rappresentan gli alieni che vogliono conquistare “il castello”, castello cioè la Terra,, o la donna che la rappresenterà? rappresenterà
Con le corna è riportato infatti Giove Ammone, Alessandro
Magno511,
e
con
le
corna(?)
Michelangelo scolpisce Mosè.
Alessandro III di Macedonia, noto anche come Alessandro il Grande, Alessandro il Conquistatore o Alessandro il Macedone512, Pantaleone, seppur "in volo" e col simbolo del capro emissario vicino, lo riporta con co l'abito a scaglie di serpente. Perchè? Come al solito, attraverso le opere d'arte, abbiamo la risposta sotto gli occhi 510
http://curiosami.altervista.org/corna/ https://www.studenti.it/biografia-di-alessandro-magno.html magno.html 512 https://it.wikipedia.org/wiki/Alessandro_Magno 511
365
ma non sappiamo leggerla perchè non ci viene detta la Verità!
Il volo di Alessandro
ma è “volato” Alessandro?
Alessandro era figlio di Filippo di Macedonia513, discendente dalla famiglia reale degli Argeadi, chee affermava di derivare da Ercole (dopo ( la caduta Ercole fu il “nuovo” Crono. Per questo dovette (ri)affrontare le 12 fatiche. Filippo lo credeva figlio valoroso e invincibile di Giove514) e di Olimpiade515, quarta moglie, principessa del regno dei Molossi e figlia di Neottolemo I, re dell’Epiro. Alessandro aveva anche una sorella, Cleopatra516. Chi hi personificava Filippo di Macedonia su questa terra? e chi personificava la madre? e naturalmente, quali divinità personificavano Alessandro e sua sorella? Proviamo a capirlo. Ispirandosi al mito, nel film "Alexander" Filippo viene riportato con l'occhio sinistro
cieco,
mentre
la
madre
Olimpiade
è
interpretata nel film dalla bella Angelina Jolie. Olimpiade, Giulio Romano, la dipinge mentre viene posseduta da "Zeus serpente". serpente" 513
https://it.wikipedia.org/wiki/Filippo_II_di_Macedonia http://www.storiain.net/storia/filippo-ii-re-di-macedonia/ 515 https://it.wikipedia.org/wiki/Olimpiade_d%27Epiro 516 http://www.sunelweb.net/modules/sections/index.php... 514
366
Probabilmente Giulio Romano dipinge l’opera basandosi su una leggenda di Plutarco, alimentata da Alessandro Magno e da sua madre, dove il suo vero padre sarebbe stato lo stesso Zeus che una notte avrebbe preso le sembianze di un serpente e avrebbe giaciuto con la donna517; ma Alessandro è riportato con le corna, e seppur gli viene spesso collegata l’aquila, le corna sono “tipiche” dell’Ariete del cielo, e lui non ha bisogno di rapporti sessuali per far concepire un figlio a una donna. donna Alessandro e sua sorella Cleopatra incarnavano di nuovo il fratello e la sorella divini delle originii figli di Latona personificata in Olimpiade, quindi, anche se Pantaleone pur mettendogli la corona ha riportato Alessandro con l’abito a scaglie di serpente, la risposta riguardo quelle scaglie potrebbe essere altrove. Riportando nel mosaico Alessandro Magno su due chimere maa simile a come aveva riportato Salomone, Pantaleone avrebbe potuto voler dirci che lui incarnava quella stessa divinità che aveva va incarnato Salomone prima lui ma che “si era elevato”. elevato” Nel frontale della chiesa prima riportato Alessandro è raffigurato infatti con l’Agnus Dei sopra la testa, nel mosaico Pantaleone lo riporta con vicino il simbolo del Capro Emissario,, cosa che il monaco non fa invece con Salomone. Riguardo
chi
potesse
aver
incarnato Filippo, visto l’occhio cieco come Filippo lo troviamo riportato in Odino518, che è l’equivalente dello Zeus dei greci - infatti Odino lo troviamo raffigurato cieco e con i fulmini in mano -, Filippo era una personificazione di Zeus che a sua volta è il Toro Marduk babilonese.
517 518
https://www.stilearte.it/lamplesso-di-giulio-romano-a-palazzo palazzo-te-il-significato-dellaffresco/ http://parliamotedesco.altervista.org/.../la-leggenda.../....
367
Opere contenenti il numero 16 e alcuni cerchi nel grano indicanti il Tempo della Fine Oltre il quadrato cosmogonico, esaminando e qualche nota opera contenente il numero 16, vediamo che come nel quadrato del
mosaico,
quindici
sono
anche i cerchi che Lorenzo
Lotto
disegna sopra sop la testa della Vergine del rosario che a sua volta (come la Chimera
del
quadrato del mosaico) simboleggia la sedicesima figura; Raffaello Sanzio, nello sposalizio della Vergine esprime lo stesso numero negli archi della chiesa. Il sedici lo troviamo espresso anche nel numero delle lunette del mosaico
realizzato all’interno della galleria Umberto I di Napoli, che al centro ha una stella ad otto punte; otto sono gli archi (quattro chiusi e quattro aperti) che dipinge il Perugino nel suo matrimonio della d Vergine, 368
e otto sono le torri di Castel del Monte. Otto è il numero dell’infinito che in ambito esoterico simboleggia la mediazione tra Dio e l’uomo quindi la legge dell’ottava519 che permette all’uomo di evolversi o regredire. Che è arrivato il momento di questo grande passo o salto che si voglia chiamare, ce lo hanno detto anche numerosi cerchi nel grano che riportavano l’otto come figura simboleggiando anche la ciclica inversione.
Nel disegno marmoreo che è in Santaa Maria degli Angeli, dov’è simboleggiata la Terra, come 16 sono le punte del cerchio nel grano riportato, sedici s sono anche le punte della stella riportata
sopra
la
croce che a sua volta è
poggiata
sulla
linea del Tropico del Cancro; le scuole misteriche considerano la Stella a sedici punte il Sole dietro il Sole, quindi la vera fonte che da potenza al nostro Sole. Lorenzo Lotto, Raffaello Sanzio e chi fece realizzare quelle opere, intendevano quindi forse dirci di quella donna incarnata legata alla Stella a sedici punte dell’Ottava Superiore legata a Sirio che medierà tra gli uomini e Dio? 519
https://www.eticamente.net/53992/la-legge-del-sette sette-o-dellottava-secondo-gurdjieff.html?cn-reloaded=1
369
I Kalpa di Manu e la via crucis cattolica Abbiamo visto come nelle opere, ma non solo, il quindici sia legato a Maria che incarna anche la sedicesima figura; nei n tarocchi la quindicesima carta è rappresentata dal Diavolo, Diavolo che rappresenta una tetra parodia pa della carta degli Amanti che riporta le due figure incatenate. I fiori ed i frutti, così rigogliosi nella carta degli gli Amanti, qui sono rinsecchiti ed attaccati alle al code dei due semidiavoli che devotamente servono il loro padrone. I Catari attribuivano, ivano, infatti, la creazione di questo mondo a un essere malvagio come prima di loro credevano i marcioniti e i manichei (manicheo era Sant’Agostino prima che abbracciasse il cristianesimo!). I Catari odiavano la chiesa cattolica e la ritenevano continuazione della sinagoga corrottasi con la donazione di Costantino, a essa volevano sostituita la loro setta. Questa era composta di una doppia classe di persone: i perfetti e i semplici credenti. I primi erano coloro che compiuta l'iniziazione (consolamentum), erano obbligati alla rigida disciplina della setta, i secondi erano coloro che pur aderendo ai perfetti e sentendosi obbligati a onorarli e a provvedere ai loro bisogni, differivano l'iniziazione che dovevano però compiere prima di morire. Quanto alla morale, in conseguenza di un dualismo antropologico parallelo alle loro dottrine cosmologiche, poiché la materia (ossia il corpo) era per essi essenzialmente malvagia, l'anima l'anim poteva trovare il suo bene solo nello sciogliersi del corpo. Nella religione indù, quei uei quindici cerchi cerchiati del quadrato del mosaico, si collegano al numero dei Kalpa520 di Manu521 (il Noè indù); ci sono 14 Manu in un Kalpa perché l’opera della Creazione si ripete 14 volte all’interno di un giorno di 520 521
https://it.wikipedia.org/wiki/Kalpa https://it.wikipedia.org/wiki/Manu
370
Brama. Quindi, un solo Kalpa è diviso a sua volta in Ere che si susseguono e ripetono ciclicamente
facendo rivivere alle Anime la
storia precedente
ma
più
velocemente
(per
constatare che è davvero così basterebbe riflettere come ci siamo evoluti velocemente, e sotto più aspetti, in questo ultimo secolo e mezzo). Il quattordicesimo Kalpa che il mito dice essere la Porta stessa di
Brama,
permette
il
Passaggio al Nuovo Giorno, quindi a un livello superiore di Coscienza. Porta che secondo gli occidentali è controllata dal Guardiano della Porta, e che per aprire e oltrepassare è però necessario possedere la Chiave. Quello stesso numero che nella religione indù è simboleggiato nel numero dei Kalpa di Manu e dagli egizi era facilmente espresso nei 15 “pezzi” in cui il mito narra fu tagliato il corpo di Osiride522 (ritrovati tutti tranne il fallo), nella ella religione cattolica è invece simboleggiato nel numero delle Stazioni della Via Crucis is (iniziata a commemorare nel 1294 da un frate domenicano). ). Perché le alte gerarchie cattoliche, ma non solo 522
http://scarabeokheper.altervista.org/i-numeri-del-mito mito-osiride/
371
loro, sanno bene quali sono i tempi che si stanno vivendo, Benedetto XVI, poco dopo eletto, da quattordici portò a quindici le Stazioni della Via Crucis, per non dire di Bergoglio che nell’omelia di fine anno del 2014 disse “l’ora è giunta”, o della sua proclamazione del Giubileo straordinario! L’ultimo tratto
di strada prima del
Passaggio, che dovrebbe anche essere l’ultimo e brevissimo Kalpa (o brevissimo ultimo Tempo), sono secondo me gli anni da iniziare a contare dal giorno della elezione di Benedetto XVI. Eletto il 19 aprile del 2005. Tratto di strada che potrebbe essere composto da non più di sedici anni. Nella profezia rofezia della rosa di Malachia523 Benedetto XVI è infatti stato riconosciuto come l’ultimo papa, dopo di lui lu è indicato Pietro II, che non è senz’altro, però, Francesco I. I Se Bergoglio non è quella figura negativa della profezia di Leone XIII524, è solo un Camerlengo in attesa del rivelarsi del Messia o Consacrato. Bergoglio potrebbe essere anche il personaggio che Nostradamus, in uno dei suoi 80 acquerelli, indica come papa nero (poiché gesuita??) gesuita e non a caso gli mette vicino un angelo che he suona la tromba del Giudizio. La valutazione e la conseguente fatidica data della fine dei tempi era nata da riflessioni legate ad una particolaree visione avuta proprio il giorno che Joseph Ratzinger fu eletto papa; essendo una visione, e per di più “crittata”, quindi da decodificare, non potevo avere certezza sulla mia interpretazione. I dubbi sono pressoché svaniti quando per caso mi sono imbattuta nei due cerchi nel grano 523 524
http://www.fmboschetto.it/religione/profezie_di_Malachia.htm https://www.antoniosocci.com/lagghiacciante-visione-profetica profetica-di-papa-leone-xiii/
372
riportati di seguito e poi in un video! Il cerchio nel grano riportato a sinistra è del 30 agosto
2014,
quello riportato a destra è del 4 giugno basta
2018 2018; osservarli,
non credo quei glifi abbiano bisogno di spiegazioni! Come se tutto questo non fosse bastato, forse perché ancora dubitavo di aver interpretato in modo esatto, atto, dopo aver letto su Facebook un mio vecchio post riguardo l’ipotetica data della fine dei tempi, a novembre 2020 mi contatta una signora conosciuta il giugno precedente ad una conferenza e mi dice che anche a lei, usando un metodo che non sto a riportare, are, risulta che la data della fine dei tempi, pur non sapendo che avverrà come non lo io, è l’aprile prossimo! Il tempo a nostra disposizione per capire, come c intendeva dirci Nostradamus riportando il cerchio vuoto in uno degli ultimi acquerelli dipinti, dipint è finito! Sedici edici
anni
dall’elezione
di
Benedetto
XVI
probabilmente finirà il mondo che conosciamo, e questo to giorno, giorno secondo me, potrebbe essere il giorno in cui esce il Segno zodiacale dell’Ariete ed entra quello del Toro nel 2021. 2021 Proviamo a chiarire meglio: il Segno dell’Ariete esce il 20 aprile e il 21 entra il Segno del Toro, Ratzinger è stato eletto il 19 aprile del 2005 e il 19 aprile del 2021 sarebbero quindi 16 anni esatti dalla sua elezione; anni che potrebbero essere quelli dell’ultimo ll’ultimo breve Kalpa di questo (falso) mondo! Attraverso il quadrato cosmogonico del mosaico e nelle opere prese in esame, già da Pitagora abbiamo visto quanto il numero 16 fosse importante; il sedicesimo Arcano 373
dei tarocchi è la Torre, e Nostradamus, radamus, tra i suoi 80 acquerelli, oltre riportare un papa con una torre in bilico sulle spalle che prega un
sole
nero
contornato da sette petali
-
indicando
quindi sta pregando Saturno -
riporta
anche una Torre in fiamme! Tenendo presente l’acquerello querello dove il veggente dipinge la donna che affronta il lupo (e vince, questo lo so
per
certo)
e
quello dove nella Ruota della vita non mette raggi significando quindi che il tempo è finito, cosa volesse tramandare Nostradamus con quelle raffigurazioni è secondo me palese e non ha bisogno di ulteriori spiegazioni!
Quanto rappresentato dal Tiepolo ne ”La Verità svelata
dal
sembra perché
Tempo”
incoraggiante l’artista
non
riporta la falce in mano a Crono
ma
la
riporta
poggiata, però ha dipinto la corona d’alloro non in testa alla donna ma ancora in mano al putto. Quindi tutto è 374
ancora in gioco, ma chi crederà mai a tutto questo che ho riportato così difficile da credere e duro da accettare? Con quel mostro che nel mosaico il monaco mette come co una sorta di spada di Damocle sulla
testa
probabilmente
della dirci
donna, che
finirà
continueremo a perseverare
intendeva male
se
nell’errore di
manipolare il DNA, se s invece capiremo e ci correggeremo, tutto andrà bene, il Velo cadrà, usciremo da questa que prigione e passeremo a una dimensione superiore da questa bassa dove siamo stati gettati dalla Grande Madre a causa del nostro originario errore riguardo le modifiche genetiche fatte quando come anime appartenevamo a quella società molto evoluta precedentemente preced esistita. Errore/orrore di cui le alte gerarchie cattoliche sanno e ci passano come peccato originale. Errore che causò tutto quel guaio che stiamo appena scoprendo e comprendendo, comprendendo ma soprattutto pagando da millenni in quest’inferno. quest’inferno C’è comunquee un’altra ipotesi da fare: se per il 19/20 aprile 2021 non avremo ancora capito e modificato il nostro comportamento, potrebbe anche non succedere nulla ma avere una brutta sorpresa ad ottobre all’entrata del Segno dello Scorpione, oppure, come 2000 anni fa, non rivedere la Luce e restare in quest’inferno per ancora chissà quanto altro tempo!
375
Il numero cinque Quei quattro leoni con la testa solare più il mostro sono cinque creature; quel quinto mostro simboleggia il nostro quinto grande esame. Se l’esame non dovesse risultare positivo, il monaco voleva probabilmente informarci che quel mostro si sarebbe di nuovo attivato causando un'altra immensa catastrofe che potrebbe far ruotare la Terra di altri 144 gradi tutti insieme in invece del grado ogni 72 anni! Con quei cinque animali riportati sopra la testa della donna con l’arco, Pantaleone potrebbe aver voluto dirci anche delle 5 Ere della Terra525: Satya Yuga, Krita Yuga, o Krita Yuga (passata età dell'oro); ); Treta Yuga Y (l’età dell’argento); Dvapara Yuga (l’età del bronzo); Kali Yuga (attuale tuale età del ferro), l’Era da cui stiamo per transitare raffigurandola con quel mostro per indicare i rischi che ciò comporta, simboleggiando a sua volta anche il magico Sator526 che come grafito è stato trovato anche nell’Abbazia di Valviscolo527. Anello che divide in cinque parti i 360 gradi della circonferenza terrestre per esprimere, come forse nel cerchio nel grano di seguito riportato, i “cinque tempi”, e di conseguenza i “cinque grandi esami”,, composti al loro interno di altri tempi. In quei quattro Leoni con una sola testa solare più il mostro, Pantaleone esprime il numero cinque, numero sacro; ill numero Cinque simboleggia la vita universale, 525
https://it.wikipedia.org/wiki/Yuga http://www.satorgroup.it/perchesator.html 527 https://www.lazionascosto.it/luoghi-misteriosi-del-lazio/sator lazio/sator-di-valvisciolo/ 526
376
l’individualità umana, la volontà,, l’intelligenza, l’ispirazione e la genialità.
Il Cinque simboleggia anche l’evoluzione verticale, il movimento progressivo e ascendente528. Considerato ato come il mediatore tra Dio e l'universo, si guarda al cinque come com un simbolo Simbolo
dell'universo. della
volontà
divina, il 5 comanda il sole
e
le
stelle.
E’
Simbolo della perfezione nei Maya; è Simbolo bolo della Coscienza incarnata (4, ( Materia, + 1, Spirito)529. Il
numero
cinque,
legato
anche
ai cinque
elementi etere, aria, fuoco, acqua e terra, energie elementi: più sottili delle molecole e degli stessi atomi che assieme danno forma a tutto ciò che vediamo, come tutti i numeri dispari genera attività, attività nella forma positiva di evoluzione, di movimento progres progressivo di elevazione, oppure in quella negativa di involuzione, di discesa e di degradazione. Il quinario collega l’alto con il basso e può far tendere verso uno di questi poli. Il suo valore positivo o negativo è 528 529
https://www.wired.it/play/cultura/2014/11/10/5-numero-speciale/ speciale/528 https://www.wired.it/play/cultura/2014/11/10/5-numero-speciale/ speciale/529
377
ben rappresentato dalla
figura
geo geometrica
Pentagramma.. Secondo la Cabala, è
il
del
numero
dell’Uomo perfetto (che si è liberato del suo lato animale, ha conquistato, cioè, il suo Vello d’Oro530). Quando il Pentagramma è dritto si identifica con l’uomo (stella a cinque punte), nella sua valenza positiva; quando invece è capovolto assume un valore negativo, attributo delle forze del male.
530
http://alexfocus.blogspot.com/2011/06/proprieta-del-numero numero-5.html
378
379
L’opera dii Pasquali Cati nella Cappella Altemps Un’altra
opera
che ci parla di quell’Ape Regina delle origini è secondo me il dipinto
di
Pasquale Cati531 realizzato
nel
1589 dall’artista nella
cappella
Altemps di Santa Maria
in Trastevere.
Opera realizzata per ricordare il Concilio di Trento (1545-1563) a cui il Cardinale Sittico Altemps (1533-1595) (1533 aveva partecipato. E’ un’opera dov’èè raffigurato il maschile ma ed il femminile separati, e dove Pasquale Cati siede sette papi sul terzo gradino senza simboli
mentre
raff raffigura
la
papessa e le sue quindici figlie sul quarto con davanti i libri e il globo
terrestre!
Tra
quelle
quindici figlie della Papessa che il Cati dipinge, nella donna che regge a se la Colonna bianca potremmo
forse
riconoscere
Danae, principessa di Argo (Argo sta per “Terra”) che il mito narra madre di Perseo
531
https://it.wikipedia.org/wiki/Pasquale_Cati
380
e fondatrice della città di Ardea (da notare come l’artista le ha riportato i capelli); per l’elmo in testa e l’ascia in mano (non bipenne) la donna che potrebbe voler raffigurare Athena; per la croce che ha in mano, la donna che potrebbe stare a raffigurare la Dea Sud; per i due bambini in braccio, la donna che potrebbe voler raffigurare la madre di Romolo e Remo, Rea Silvia; la donna con la coppa con l’ostia potrebbe forse rappresentare Maria.
Naturalmente la donna più importante raffigurata è la madre di tutte quelle dee, l’Ape Regina delle origini che il Cati, oltre che con la tiara papale come ha fatto Nostradamus, raffigura con la croce dei Patriarchi, detta anche a croce di Lorena croce d’oro che in una “visione attraverso” di tanti anni fa vidi sul muro davanti a me
mentre facevo ginnastica -, ma Simbolo più importante di tutti con cui la riporta è quella X sul petto. La X è forse il Simbolo più importante di tutti perché, come si è già visto, esprime la Luce manifestata. L’opera ci rivela quindi che è una donna che incarnerà/personificherà la Luce alla fine dei tempi – tempi che sono quelli che 381
stiamo vivendo-;; l’identità di quella donna, che è la prima p e l’ultima, la conosciamo perché l’abbiamo visto nelle pagine precedenti: Lei è l’Ecate delle origini. Se il Cati l’ha dipinto, ill soggetto dell’opera nel complesso ci rivela anche che tutto questo le alte gerarchie cattoliche lo sapevano bene. Tra quelle donne possiamo riconoscere anche colei che il mito ci ha tramandato come Pandora, vagliata la prima donna mortale creata da Efesto (dio del fuoco) su ordine di Zeus; eus; le sono riportate vicino le l Tavole della Legge, scritta sulla pietra, a cui evidentemente emente, creando “Pandora”, Efesto disobbedì; è riportato il mitico vaso aperto e cosa ne fuoriuscì originando la prima catastrofe e un mondo diverso dal precedente. In quella parte è rappresentata quindi la ragione della caduta, e quella ragione, come la ricerca r conferma, riguarda la manipolazione genetica del tempo che fu! Infatti dal vaso è simboleggiato fuoriuscire draghi, dragh scorpioni, e la piovra, che dopo la prima grande catastrofe - come simboleggia anche Pantaleone nel mosaico disegnandola sotto al pesce pes cavalcato dalle due donne - prese a controllare tutto. Il polipo, certamente diverso dalla piovra, p fa parte degli animali simbolo legati al Segno del Cancro, segno sotto il quale era certamente nata Anna madre di Maria; tra gli animali simbolo lo del Segno, ci sono
lo
(simbolo
scarabeo di
eterno
divenire e trasformarsi) e dello Scarabeo ci hanno detto i cerchi nel grano; ilsomaro (animale ale mite ma 382
tenace e
abituato
a
sopportare incredibili
pesi che simboleggia Saturno quindi la “materia grezza” e primo compagno compagno della Dea e la tartaruga, che molti popoli venerano Dea), come Grande Madre e come simbolo di
connessione tra la terra e il cielo, saggezza e immortalit Infatti il suo carapace tondeggiante immortalità. rappresenta la cupola celeste, il Cielo, mentre la parte inferiore, piatta, rappresenta la Terra532.
Morla, la tartaruga millenaria de “La storia infinita”, che non ho capito perché gli autori hanno rappresentato al maschile
Che il polipo come il granchio, nonché la tartaruga, esprimano la Grande Madre nella materia, mate ce lo conferma il fatto che questi siano presenti nella parte inferiore di antiche acquasantiere. L’acquasantiera nella chiesa di Rennes le Chateau è però retta da Samael! Samael 532
https://www.eticamente.net/59015/la-simbologia-della-tartaruga tartaruga-una-connessione-tra-cielo-e-terra.html?cn-reloaded=1
383
In una delle mie innumerevoli visite in antichi siti in cerca di indizi, ho trovato la tartaruga - animale su cui la credenza indù ndù fa poggiare il mondo e simboleggia anche la lentezza della Natura - insieme ad altre raffigurazioni simboliche, tra cui l’Acquario e la Bilancia, con la stella a otto punte che simboleggia la Giustizia, affrescata nella chiesa del castello di Santa Severa533. Come si può notare, oltre che riportata rovesciata, simboleggiando quindi la Terra capovolta, capovolta la tartaruga è riportata trafitta da quella “Z”. Zeta che simboleggia la stessa divinità la cui iniziale del nome, con l’aggiunta di un fiocco che formava un otto, vidi disegnare in un cielo azzurro tra le mie prime visioni del 2004!
Nella zona dov’è stato tato costruito il castello di Santa Severa, sono stati ritrovati dagli archeologi due templi, di cui uno dedicato alla dea etrusca Uni534, assimilata alla 533 534
http://www.castellodisantasevera.it/storia/ http://www.bottega2000.it/pianeta_italia/colle/dea_madre.htm
384
fenicia Astarte535, da parte del lucumone536 della città di Caere537. Quella tartaruga rovesciata, come narrato arrato da Pantaleone nel mosaico, simboleggia quindi il capovolgimento della Terra; il fatto che il castello di Santa Severa sia in un luogo che hanno visitato minimo nove papi (tutti ricordati nel castello) suggerisce che di quelle antiche catastrofi sapevano, evano, e le stragi catare compiute dalla Chiesa, nonché la dura inquisizione in pratica durata “più soft” fino a non molto tempo fa, suggeriscono conoscessero anche cosa l’aveva generate!
535
https://it.wikipedia.org/wiki/Astarte http://www.treccani.it/enciclopedia/lucumone_%28Enciclopedia-Italiana%29/ http://www.treccani.it/enciclopedia/lucumone_%28Enciclopedia 537 http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Etruschi/Caere d.libero.it/popoli_antichi/Etruschi/Caere-storia.html 536
385
La Terra, la nostra “Arca” Dopo aver divagato un po’, torniamo a quelle quindici donne che il Cati raffigura nell’opera insieme alla Papessa chee potrebbero essere le quindici che i miti riportano amate da Zeus tradendo Hera e indicare le diverse Costellazioni che cambiavano sopra la nostra testa mentre, ascendendo cendendo con la nostra Arca lungo la via Lattea, seguivamo il vero Sole: Sirio. Infatti, troviamo la Terra simboleggiata come Arca in più parti: nell’antichità la troviamo indicata nell’Arca di Venere (probabile nostro Pianeta di origine) ; vi troviamo riportato sopra Horus mentre forse transita attraverso i suoi 28 giorni lunari;
nel soffitto astronomico del palazzo ducale di Mantova, la troviamo riportata come “nave Argo”;
nel
soffitto
astronomico
del
palazzo Farnese di Caprarola,
come antico galeone è raffigurata nella volta celeste che naviga sulla Via Lattea verso casa; ispirandosi al biblico racconto di Giona, come barca rovesciata la riporta Pantaleone nel mosaico; 386
Michelangelo, nel Giudizio Universale, la dipinge come Barca di Caronte;
la troviamo simboleggiata nella “Barcaccia” di Piazza di Spagna tra due soli;
nella Barca di Sainte Maries-de-la-Mer, Mer, in Francia, sono poste le due donne che indicano la Grande Madre e sua figlia che arrivarono in Francia. Quella figlia che fa ancora tanto soffrire il suo Core di madre! Naturalmente, anche Nostradamus, in uno dei suoi acquerelli, riporta l’Arca nonché le due donne! La donna che decapiterà la testa al Lupo, sembra però dirci Nostradamus nell’acquerello riportato a sinistra, non sarà né il figlio né la figlia; da quanto sembra interpretarsi dall’acquerello, a decapitare la testa al Lupo sarà la loro Madre poiché iché è lei che ha il potere sul Triregno. Infatti, la nuova madre del nuovo Stefano e della nuova Maria, sarà la persona unta che come strumento 387
della Grande Madre Celeste adirata, quindi come Nemesi, dovrà portare il messaggio della fine dei tempii e mettere in guardia l’umanità. Il racconto cconto fatto da Pantaleone nel mosaico, che non a caso si riporta vicino all’unicorno, il
racconto
fatto
da
Michelangelo nella Sistina, parti di altre opere molto conosciute,, il particolare mistico e paranormale vissuto e le tante ricerche, mi hanno portato a capire che il pericolo del Passaggio riguarda l'esame che sarà fatto agli abitanti della Terra e quell’esame riguarda il DNA. Materia Divina che stiamo manipolando di nuovo! Questa volta siamo però forse ancora in tempo a capire e fermarci, quindi, se gli abitanti della Terra capiranno e la smetteranno per sempre di manipolare il DNA, si ascenderà alla dimensione superiore, se non capiranno o non crederanno,, Marduk e la Grande Madre celeste scaglieranno le loro frecce e, come una sorta di pietra di Sisifo, fo, gli abitanti della Terra saranno di nuovo ricacciati GIU' nell’Abisso. Ciò che non si conosce, anche se a questo punto emerge ed è chiara per tutti elementi riportati, è la data precisa di quando ci troveremo di fronte a quel Passaggio
poiché,
come
esp espresso
da
Nostradamus in un altro acquerello ancora e simboleggiato nell’affresco esco del soffitto della Rocca abbaziale dei Borgia a Subiaco, per conoscere la data precisa della Fine bisogna avere “la Chiave”. Ad avere 388
quella Chiave, confermano entrambe le immagini i riportate, sarà la donna che sulla terra è strumento e rappresenta quella divinità che fu anche Ecate! Il
numero
cinque538
che
simboleggia l’autorità spirituale, oltre essere riportato nel sole e in quella speciee di frusta a 5 frange la donna tiene in mano nell’acquerello di Nostradamus, Nostradamus ed oltre la donna dipinta avere la Chiave in mano, la tiara papale in testa e il pavone vicino suggeriscono essere lei la Pavona che ha potere sul triregno. Triregno simboleggiato anche nel numero delle arcate delle chiese e in qualche qual cerchio nel grano. Nel libro ritrovato nella biblioteca di Roma nel 1992 da Enza Massa poi attribuito a Nostradamus, tra gli ottanta acquerelli che formano le pagine del testo, quella donna raffigurata
con
vicino
un
serpente, pente, una colomba, in mano uno
stendardo
dove
sono
simboleggiate due chiavi d’oro che
quasi
certamente
simboleggiano le due Porte di Passaggio attraverso cui le anime passeranno alla fine dei tempi, è secondo me la stessa essa che raffigura Albert Durer, Durer invece che con la coppa e la spada, con in una mano la coppa e nell’altra
538
https://www.leggere-i-tarocchi-per-crescere.com/tarocchi crescere.com/tarocchi-il-papa.html
389
mette
il Serpente che sembra dominato e questo è
incoraggiante!
390
391
I Castelli Romani Dopo quelli degli artisti riportati, un “altro sedici” che ha attratto la mia attenzione,
è
quello del numero dei
comuni
Castelli la
dei
Romani,
zona
vicino
Roma dove sono nata e vivo, che il tempio di Diana di Nemi,
per
via
della dea Diana riportata da Pantaleone one nel mosaico, le ricerche me ne hanno ha fatto scoprire l’importanza e la magia. Il territorio dei Castelli Romani è un'area di natura vulcanica, originata dal crollo del Vulcano Laziale,, dicono gli archeologi, alcune centinaia di migliaia di anni fa. La bocca principale del Vulcano Laziale occupava l'intera aerea della cintura interna dei Castelli. In seguito la zona collassò dando origine a varie bocche secondarie, di cui la più importante era l'attuale Monte Cavo. Le altre bocche minori del Vulcano sono so divenute dei bacini lacustri, sembra, tra i 100.000 ed i 200.000 20 anni or sono, e in gran parte sono stati prosciugati osciugati nel corso dei secoli. Secondo la classificazione data dal Servizio Geologico d'Italia, la maggior parte del territorio dei Castelli Romani, Roman è composta da terreni di materiale eruttivo finale che ha dato origine al famoso peperino. Le zone di estrazione più note del peperino sono a Marino, ad Albano, ad Ariccia e in alcune aree della Valle Latina539. 539
https://it.wikipedia.org/wiki/Colli_Albani
392
Secondo alcuni ricercatorii della zona dei Castelli Romani che ho avuto l’opportunità di incontrare all’inizio delle mie ricerche, è ipotizzabile che il primo Eden fosse localizzato
proprio
nell’area
del
Vulcano Laziale. Questo accadde per caso,
in
quanto,
secondo
loro,
l’astronave di Giasone, accompagnato dagli Argonauti nella ricerca del Vello d’Oro, a causa di un probabile errore del
giovane
e
inesperto
pilota,
precipitò dentro quello che era ancora il vulcano laziale facendolo implodere. Solo viva fantasia di quei ricercatori? Senz’altro, “Argo” è la nave che portò Giasone alla conquista del Vello d’Oro540, ma è un nome per dire la (nave) Terra; però vero è che quella che è la montagna del vulcano è vuota all’interno e vi è stata installata una base militare a cui nessuno, ancora ra oggi, si può avvicinare (provato di persona); inoltre, nella zona circostante, da quando è stato fatto uno sbancamento di terra per aprire una nuova strada, vengono registrati strani magnetismi di cui nessuno finora è riuscito a capire la provenienza. Credo redo il luogo sia stato individuato da militari che studiano gli scritti antichi in cerca di indizi. indizi Indizi che in questo caso potrebbero essere stati trovati nella Divina Commedia di Dante. Come scrive Giuliano di Benedetti nel suo saggio “La via di Dante”, per ambientare le prime due cantiche della sua Commedia, per la conformazione fisica e per la loro straordinaria storia antica, soprattutto quella riguardante il nemus, il bosco sacro di Diana, dove troviamo la singolarità del rituale del rex nemorensis nemorensi 541 nota a Virgilio, e quella del Mons Albanus, attuale monte Cavo, sede del tempio di Giove capitolino, 540 541
https://it.wikipedia.org/wiki/Vello_d%27oro https://jt1965blog.wordpress.com/tag/rex-nemorensis/
393
Dante
si
ispirò
ai
Colli
Albani. Infatti sul monte ci sono ancora vie sacre transitabili ed altre vengono continuamente scoperte nel
territorio
circostante
ma
vengono poi ricoperte. Strade sacre che la gente percorreva per arrivare al tempio di Giove dove venivano sacrificati tori bianchi in onore della divinità. Secondo Giuliano Di Benedetti, circa 35 mila anni fa in questi luoghi avrebbe rebbe trovato origine l'umanità in un lembo di terra rimasto
immune
all'era
glaciale;
che
l’umanità esiste da milioni di anni lo provano i numerosi reperti ritrovati, ma in questa zona, nell’ultima glaciazione (che potrebbe essere avvenuta ta non più di 13.000 anni fa come riportato nel libro “L’altra Europa” di Rumor, visto che negli antichi documenti si parlava anche di “grande freddo”) come il Di Benedetti ipotizza, quando l’umanità rischiò di essere cancellata cancellat totalmente, per il calore del el vulcano ancora non completamente spento, in questo lembo di terra potrebbero aver trovato riparo persone che diedero origine ad una qualche comunità. Nell’ultima grande catastrofe invece, in quello arrivato a noi come diluvio, ritengo il territorio dei Castelli, insieme a quello del frusinate, sia stato meno colpito dalle acque dello tsunami provocato dall’affondamento di Atlantide rispetto ad altri luoghi del Pianeta. Questa ipotesi nasce in base ai numerosi massi megalitici presenti in paesi come quello di Alatri, di Ferentino, di Nepi e di altre mura ciclopiche presenti nel frusinate, e perché nella frazione del comune dove sono nata e vivo, quei megalitici massi sono stati trovati mentre mio zio costruiva le fondamenta della sua casa ormai orma oltre settant’anni ttant’anni fa. Massi, seppur abbastanza in superficie (meno di due/tre metri 394
sottoterra)
non rimovibili per
quanto grandi quindi lasciati dov’erano e dove da bambina insieme ai miei fratelli e ai miei cugini andavo a giocare. Mentre sul terreno di mio padre, tra i filari della vigna, c’era un’antica scala semiscoperta in cui non ho mai osato inoltrarmi. inoltrarmi Le due cose, unite al nome della cittadina dove sono nata e vivo che è Pavona, mi hanno fatto ipotizzare in questa zona l’esistenza di un tempio ante diluvio dedicato alla prima Grande Madre che diede anche il nome al paesino in quanto il pavone era un animale simbolo legato a Hera e anche a Giunone, la dea legata al Serpente Sacro542 come Ecate, il cui antico tempio è a Lanuvio. Altro paese dei Castelli Romani. Tra l’altro a Lanuvio, oltre quella che potrebbe essere stata una simbolica caverna del Serpente, dagli archeologi
è stato ritrovato anche un Grifone la cui forma è simile alle divinità cosmogoniche
542
https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/08/27/nellantro https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/08/27/nellantro-del-serpente-di-giunone-lasalvatriceRoma15.html
395
disegnate da Pantaleone nel mosaico543! Mentre a Pavona, il cui territorio è diviso in quattro comuni (Roma, Roma, Albano Laziale, Laz Castel Gandolfo e Ariccia) non sappiamo in quale tempi precisi (il mito dice ai tempi che Enea sbarcò nel Lazio544) abitava la ninfa Giuturna ninfa che ha lasciato il proprio nome a una Giuturna, sorgente e all'omonimo lago di Giuturna, zona di Pavona oggi denominata Laghetto545. Il nome Pavona sembra sia nato per un'antica osteria presente sul territorio, la cui padrona, evidentemente molto bella e vanitosa, era ra soprannominata dagli abitanti dei luoghi limitrofi la pavona546. Il che è interessante perché David Tenier547 (lo stesso che, scrive Henry Lincoln nel suo “Il codice segreto della croce548”, insieme a Nicolas Poussin possedesse la Chiave) dipinge più opere dedicate de a delle ostesse e ad una locanda, per non dire delle caratteristiche delle altre sue opere549!
Davanti alla locanda – di David Teniers
Opere che in modo diverso nascondono lo stesso messaggio velato nelle opere di Poussin, del Guercino, e degli altri numerosi artisti che abbiamo visto.
543
http://laziosegreto.blogspot.com/2008/01/lanuvio-in-cerca-di-giunone giunone-e-antiche.html
544
https://it.wikipedia.org/wiki/Pavona 545 https://it.wikipedia.org/wiki/Pavona 546 https://it.wikipedia.org/wiki/Pavona 547 https://www.settemuse.it/arte_bio_T/teniers_david_the_younger.htm 548 https://www.libreriauniversitaria.it/codice-segreto-croce-cuore cuore-pirenei/libro/9788882747664 549 https://www.settemuse.it/pittori_opere_T/teniers_david_the_younger/teniers_david_the_younger_513_before_the_inn.jpg ttemuse.it/pittori_opere_T/teniers_david_the_younger/teniers_david_the_younger_513_before_the_inn.jpg
396
Giuturna era sorella di Turno, re di Ardea, che alcuni autori riportano figli di Dauno e della ninfa Venilia550; questo porta a chiedere, se Turno era re di Ardea quando combatté Enea, quale potrebbe essere il tempo in cui Danae sbarcò sb nel Lazio? Il fatto che nel Giudizio Universale Michelangelo riporti il serpente in testa alla (nuova) donna col libro più grande, consapevoli che il primato sottratto con l’inganno dal sacerdote romano ai Sabini apparteneva a questi ultimi, prova che da questa parte del Tevere, cioè dalla lla parte dei Castelli Romani, il territorio è sacro, e forse per questo nella visione di Giovanni è riportato che dall’altra parte vive “la prostituta vestita ve di porpora”551 seduta tra le acque. Ciò potrebbe essere forse confermato, come si evince
dall’opera
riportata a lato,
dove da “chi sapeva”, oltre Numa ed Egeria ha dipinto il tempio di Diana e il lago, che è in una
zona
nei
dintorni di Nemi che Numa Pompilio veniva a consultare la dea Egeria, e anche Caligola, con la costruzione delle navi nel lago, prova che lui sapeva che è da questa parte che il territorio è sacro. Che da chi governava Roma tutto questo era conosciuto, potrebbero forse provarlo anche i ritrovamenti archeologici delle ville romane del I e III secolo a. C. fatti a Santa Palomba (zona che oggi ricade nell’area del Comune di Roma ma che un tempo faceva parte dell’Agro Aricino ino e confina con Pavona) le strade sacre ritrovate a Palazzo Morgana (“guarda caso” una “ripetizione” del nome della sorella dell’Artù britannico) nonché i piccoli monili d’oro ritrovati ad Albano durante degli 550 551
http://www.sunelweb.net/modules/sections/index.php?artid=890 https://www.biblegateway.com/passage/?search=Apocalisse%2017 https://www.biblegateway.com/passage/?search=Apocalisse%2017-18&version=BDG
397
scavi. Tutte cose che mi fanno anche pensare che le genti che in origine vivevano in queste zone erano molto meno selvagge di come ce le fa pensare Virgilio narrando la leggenda di Enea, e che questo territorio era molto di più che una semplice zona di transito552 come gli archeologi sostengono. Sono d’accordo col Di Benedetti anche dove scrive che la diritta via che Dante smarrisce non ha niente a che vedere con lo stato di peccato del viandante Dante, ma che quella via in cui il poeta si perde è la definizione comune dell’Appia Antica, la diritta via per antonomasia (un rettilineo di 90 km da Roma a Terracina), e che questo avviene proprio nel bosco aricino, la silua opaca che per Ovidio circonda il lago nemorense, ritrovandosi in una selva oscura, perché ritengo anch’io che quando il poeta scrive della selva oscura riferisce probabilmente come appariva al tempo quello che era il Bosco Sacro, di cui non si conosce quale fosse la precisa estensione. E facendo ricerche, ho appreso che anticamente nella zona c’erano anche i tre fiumi di cui scrive Dante nella sua opera. Oggi di quei fiumi si ricorda solo l’Emissario. Anche quello praticamente secco. Quando il poeta parla della porticina del paradiso, ci dice secondo me di un’apertura che permette l’accesso all'interno del Monte Cavo, che potrebbe essere quella che nel suo poema identifica poi con il paradiso dandone le coordinate. Apertura che grazie alle coordinate di Dante nascoste nell’opera potrebbero aver ritrovato i militari istallandoci poi la base. Il poeta, una volta dentro la montagna, potrebbe aver trovato un qualcosa, chissà se davvero un’astronave caduta come ipotizzano quei ricercatori della zona con cui a suo tempo parlai, oppure una qualche altra tecnologia di una precedente società terrestre molto evoluta. Tutto tenuto comunque nascosto, com’è ancora nascosta la storia di Tartaria553. Altrimenti davvero non si spiegano quei militari ancora presenti e perché non permettono di avvicinarsi al monte. 552 553
http://www.osservatoriocollialbani.it/2017/06/03/aaa/ https://www.thelivingspirits.net/robert-sepehr-limpero-dei-tartari-e-la-storia-ariana-nascosta/
398
L’inferno Dante lo pone al di là del Tevere in quanto, guardando dalla cima di Monte Cavo, si può vedere lo Stato del Vaticano. Quando il poeta, poeta dal purgatorio, dice di scorgere il mare (significa che è sopra ma fuori dalla montagna) vede probabilmente il Tirreno, forse fino al Circeo, spettacolo di cui naturalmente si può godere ancora oggi nelle belle giornate senza foschia. Dante usa Virgilio come sua guida per implicitamente indicarci i luoghi di cui scrive in quanto l'autore dell’Eneide fa approdare Enea presso i Castelli Romani, dove vede il segno, cioè la scrofa con i maialini che gli aveva predetto Giove dicendogli dicendog che là dove l’avrebbe trovata quello sarebbe stato il luogo in cui fermarsi. Ed Enea, figlio di Venere e del mortale Anchise del quale è narrato la Sibilla Cumana rispose di non sapere nulla del luogo che lui cercava, possedeva il DNA della del vecchia Stirpe o della nuova visto l’oracolo gli aveva detto di cercare l’antica madre? madre A ricordo della leggenda di Enea, Enea sullo stemma del comune di Albano Laziale è riportata una scrofa con dei maialini. Ma ad Albano c’è anche la chiesa della Madonna della Rotonda, Roto costruita con mura che formano il noto otto, il cui edificio, probabilmente un ninfeo
costruito
con
ogni
probabilità sotto il regno di Tito Flavio Domiziano (81-96)
apparteneva
al complesso della villa di Domiziano a Castel Gandolfo, i cui ruderi sono inglobati
in
massima
parte nelle attuali ville pontificie di Castel Gandolfo. Il ninfeo doveva avere una estensione non indifferente se in una parete della montagna che circonda il lago di Castel Gandolfo esiste ancora una grotta con dei mosaici che, 399
grazie ad una sorgente interna, dovrebbe be aver contenuto dei magnifici giochi d’acqua. Mentre all’interno ll’interno del Bosco Sacro che anticamente copriva non solo tutta l’area dei Castelli Romani, esisteva l’importante tempio dedicato a Diana Nemorense, che le ricerche archeologiche di Filippo Coarelli554 datano a oltre quindicimila anni fa. Una leggenda narra che i Castelli Romani corrispondono alla Testa del Drago Celeste; appassionati ricercatori del luogo, guardando la cartina fisica della zona,
vedono
teschio,
un e
guardando uardando la cartina riportata
sembra
davvero sia così e che i due laghi, quello di Castel Gandolfo e quello di Nemi, siano i due occhi! Altra interessante ipotesi di Giuliano Di D Benedetti, è l’esistenza di una terza nave di Caligola nel lago di Nemi555. Due ue navi, una di 71 metri di lunghezza e 20 di larghezza, l’altra di 75 metri di lunghezza e 29 di larghezza, erano già state trovate e a suo tempo, tempo Mussolini, con un progetto immane, riuscì a farle tirare fuori abbassando il livello del lago. Le due navi furono poi distrutte dai tedeschi in ritirata alla fine della del seconda guerra mondiale. Secondo il Di Benedetti la terza nave di Caligola si troverebbe ancora sotto le acque del lago di Nemi e sarebbe molto più grande delle due già ritrovate. Misurerebbe ben 554 555
https://it.wikipedia.org/wiki/Filippo_Coarelli https://www.ilmamilio.it/m/archivio/38319-la-terza-nave-romana-nel nel-lago-di-nemi-esiste-e-so-dov-%C3%A8.html
400
156 metri di lunghezza e 78 di larghezza e sino ad ora sarebbe stato difficile individuarla perché nascosta dalla frana che l’ha investita nascondendola ad occhi occhi inesperti556. Nave, come da lui detto in una conferenza in cui ero presente e sembra confermare la foto ripresa dalla pagina FB dell’architetto, sia stata individuata.
G Giuliano Di Benedetti aveva quindi ragione! Nel lago c’è senz’altro una terza nave, solo quelle tre navi non intendevano raffigurare l’occhio di Osiride come lui ipotizza nel suo libro, ma come le tre Grazie
raffigurate da numerosi artisti, come le tre croci sul Golgota, quelle navi nel lago potrebbero esser state a rappresentare le tre stelle della Croce del Sud. Costellazione di
cui
ci
voleva
probabilmente dirci il cerchio nel grano riportato. Ma visto le tre stelle che Leonardo - certamente a conoscenza di tutte queste cose - inserisce nella Sfera che dipinge in mano al suo Salvator Mundi somigliano si alle tre stelle della Croce del Sud ma anche al triangolo 556
https://www.ilmamilio.it/m/archivio/38319-la-terza-nave-romana romana-nel-lago-di-nemi-esiste-e-so-dov-%C3%A8.html
401
che forma le stelle di Capella e la divinità adorata nel luogo era ed è quella di Diana, secondo me, nel lago potrebbe anche
esserci una
quarta
nave perché Capella, come d’altronde la Croce del Sud, è composta da quattro stelle. Condividendo
questa
mia
ipotesi
con
Giuliano di Benedetti, dopo aver fatto effettuare un controllo satellitare, il 3 ottobre ottobr del 2019 mi scriveva dandomi ragione e a quel punto mi chiedeva anche il significato delle navi nel lago. Capella, detta “la Capretta”, è legata alla Costellazione dell’Auriga, a, che raffigurata come carro, è dove Diana viene quasi sempre rappresentata trasportata. Benché ad occhio nudo appaia come una stella
singola, è un sistema multiplo costituito da quattro componenti raggruppate in due stelle binarie557. La prima coppia, che costituisce l'elemento predominante del sistema, è formata f da due stelle giganti mentre l'altra coppia, distante circa 10.000 UA dalla prima, è composta da due piccole e deboli stelle rosse558. Le due stelle giganti di Capella potrebbero essere quelle rappresentate entate nelle due chiese gemelle di Piazza del Popolo. 557 558
https://it.wikipedia.org/wiki/Capella_(astronomia) https://it.wikipedia.org/wiki/Capella_(astronomia)
402
L’auriga che “trasporta trasporta Diana” la troviamo rappresentata nelle ciclopiche mura di Alatri (Fr), un antichissimo sito a cui Ornello Tofani559 ha dedicato la sua vita.
Non solo, analizzando la posizione osizione di Alatri in rapporto agli allineamenti equinoziali e solstiziali, Ornello Tofani ha evidenziato come l’Acropoli sia al centro di un crocevia
di
luoghi
singolari
e
di
risonanza mondiale per
la
presenza di
altre opere
megalitiche: Hattusa, capitale apitale dell’impero Hittita560, Visoko in Bosnia561, Xi’an in Cina562, Giza in Egitto563, e Carnac564. Le pietre di 559
http://www.angolohermes.com/Luoghi/Lazio/Alatri/acropoli.html
560
https://gaetaniumberto.wordpress.com/2020/03/06/hattusa-la-citta-maledetta-di-hatti-e-limpero-ittita/ https://gaetaniumberto.wordpress.com/2020/03/06/hattusa http://cosmonauti.altervista.org/la-pietra-incisa-di-visoko--una-mappa-astronomica-di-oltre-100-000-anni-e-la-pramide-piugrande-del-mondo/ 562 https://it.wikipedia.org/wiki/Xi%27an 563 https://it.wikipedia.org/wiki/Giza 564 https://it.wikipedia.org/wiki/Allineamenti_di_Carnac 561
403
Carnac
sono
una
collezione
eccezionalmente densa di siti megalitici
intorno
al
villaggio
francese
di
Carnac, in Bretagna, costituito da oltre 3.000 pietre preistoriche, sembra erette dal popolo pre-celtico della Bretagna. Come dice Ornello Tofani, lanciando un forte appello all’archeologia ufficiale riguardo le mura megalitiche di Alatri, “l’Acropoli sta facendo riaffiorare frammenti di un discorso che la qualificano come il luogo di un’intelligenza antica che la volle quale pezzo di cielo proiettato sulla Terra565. Tutto questo naturalmente accende la domanda: come facevano le persone di quel tempo, valutare troglodite e senza mezzi, a conoscere tutto ciò? Inoltre, non dimenticando il fatto avvenuto durante il regno di Servio Tullio dove il sacerdote romano sottrae astutamente ai sabini una vacca da immolare a Diana dal quale sacrificio dipendeva, secondo il responso, il primato di Roma, responso che avrebbe restituito ai legittimi proprietari, cioè ai Sabini, il primato, perchè, poi, i romani, avuto il primato, venivano a Monte Cavo a sacrificare tori bianchi a Giove, Numa Pompilio veniva a chiedere consigli a Egeria566 che sembra vivesse nei dintorni di Nemi, e Caligola costruì le navi nel lago di Nemi per adorare la “sua” divinità? La risposta mi sembra ovvia: il primato era e resta ai Sabini perchè è QUI che tutto ha avuto inizio ed è qui che tutto avrà fine! Molto ancora c’è da scoprire, ma dalla ricerca senz’altro si evince che la verità ci è stata nascosta, e che la Storia dell’uomo su questo Pianeta è tutta da riscrivere!
565 566
http://www.ilpuntosulmistero.it/tag/ornello-tofani/ https://www.romanoimpero.com/2017/08/culto-della-ninfa-egeria.html
404
405
Sulla via della conclusione .. Si è riportato che i due capri simboleggiano leggiano le due Terre, quella infera governata dal Demiurgo e da “Core”, figlia della Grande Madre che il mito riporta rapita da Ade - simboleggiata nel capro dove il monaco poggia i piedi di Samuel - e quella antica simboleggiata nel Capro Emissario che dovremmo d rivedere una volta compreso i nostri titanici errori e riusciti ad uscire da questa prigione. Terre le cui Energie Femminine in lotta il monaco forse simboleggia nella parte bassa del mosaico nelle
due
donne
che
lottano (l’antica Grande Madre e la figlia?). Quanto il monaco simboleggia loro in mano fa supporre, supporre infatti, che quella lotta riguardi le diverse Energie contrapposte. Quella positiva dell’antica Grande Madre, a cui il monaco fa scarpe e capelli bianchi, bianchi e quella “negativa” dell’altra donna, a cui il monaco fa i capelli rossi e scarpe bianche(?). Si è anche indicato che la donna con l’arco teso e la freccia inserita simboleggia la Grande Grand Madre legata in particolar modo al territorio dei Castelli Romani. Mentre la Grande Madre che il monaco raffigura con capelli e scarpe bianche è probabilmente la stessa seguito
che
nell’acquerello
riportato
di
Nostradamus
raffigura insieme all’unicorno in 406
quanto l’unicorno simboleggia la purezza di cuore! Ed è forse per simboleggiarci lei e il ritorno al femminino sacro che il monaco Pantaleone si riporta vicino all’unicorno.
L’unicorno nato a Prato nel 2008
Quel capro con la scacchiera in bilico sulla testa che il cervo cerca di proteggere, dovrebbe invece simboleggiare la Terra dove viviamo. Quella scacchiera, che simboleggia il Gioco del Bene e del Male che avviene sulla Terra, è in bilico sulla testa del capro per
probabilmente
esprimere
la
possibilità di non riuscire ad evitare quell’altra freccia - che simboleggia la punizione divina - che la Grande Gr Madre ha già inserito nel suo arco e mirata verso la Terra. Che quel capro simboleggia la Terra e al tempo stesso la divinità incarnata, lo suggerisce il fiore a tre petali che il 407
monaco gli ha simboleggiato in bocca, e lo conferma il simbolo all’interno del Pastorale riportato, che suggerisce anche chi stia, o quantomeno meno dovrebbe stare, a rappresentare in terra la persona che usa quel pastorale, ma non è così. così Per comprendere invece la simbologia della scacchiera, importante importa Simbolo poggiato sulla testa del Capro, col gentile consenso dell’autore, riprendiamo un articolo di Vito Foschi pubblicato in Lex Aurea nel 2015. 2015 Il gioco degli scacchi è piuttosto antico e si presta a un interessante studio simbolico. Potrebbe sembrare sembr una forzatura, una lettera non corretta, ma in tale interpretazione ci conforta il ritrovare un uso simbolico della scacchiera nel Medioevo nella bandiera dei templari e uno più propriamente esoterico nel caso della scacchiera dipinta al centro dei de tempi massonici. La scacchiera
è
quadrata, divisa
in
caselle
bianche e nere (precedentemente in caselle bianche e rosse). rosse) I quattro lati della scacchiera, raffigurano le quattro direzioni e i quattro elementi. Altro numero importante degli scacchi è l’otto. Ogni lato è diviso in otto e il totale delle caselle è 8x8 = 64. L’otto è l’ottagono, figura intermedia fra quadrato, terra e cerchio, il cielo. Indica una tendenza spirituale in sviluppo, uno stato intermedio e il percorso dell’iniziato. La scacchiera non è solo rappresentazione di un campo di battaglia, ma nella sua divisione ottonaria simboleggia l‟elevazione spirituale, 408
una spinta verso lo spirito, verso il cerchio, il poligono con infiniti lati. Otto sono le direzioni della rosa dei venti
e
ritroviamo
la
dimensione geografica, ma ancora
la
croce
tridimensionale con le sei direzioni spaziali più l’asse del
tempo
con
le
due
direzioni del passato e del futuro. Il numero otto è anche associato al fiore del loto con il suo significato di purezza e di tensione verso il cielo e gli altri molteplici significati. La scacchiera poteva essere divisa in sette o in nove, ma in un caso sarebbe risultato un gioco più facile, e nell’altro più difficile. L’otto è una sorta di numero di equilibrio fra un gioco troppo facile e uno troppo difficile. Tra l’altro, per gli indiani, inventori del gioco, c’erano otto pianeti, ed è un altro possibile legame con il numero otto. La scacchiera dal punto di vista macrocosmico rappresenta il mondo, m mentre dal punto di vista microcosmico la mappa dello spirito e in particolare lo spirito frantumato dell’iniziato che si accinge alla sfida, un miscuglio di bianco e nero, di luce e tenebre. Se paragoniamo la scacchiera ad un campo di battaglia non può non venirci in mente “L’arte della Guerra” di Sun Tzu e le massime sullo scansare il pieno e attaccare pensiamo
il
vuoto. ai
Se
colori,
comunemente associati alla luce e alle tenebre, possiamo associarli anche ai vuoti e ai pieni. Così possiamo 409
associare ciare il bianco al vuoto e il nero al pieno o alla materia. La scacchiera assume una diversa dimensione macrocosmica rappresentando i vuoti dello spazio e i pieni delle stelle e dei pianeti. La battaglia degli scacchi a questo livello è uno scontro tra angeli e demoni. Il vuoto associato alla luce e alla spiritualità; il nero, alle tenebre,
alla
materia,
materia oscura o alla prima fase del processo alchemico, la nigredo, il marcio. I vuoti e i pieni possono rappresentare la fermentazione, la vitalità, il caos della vita. La partita diventa, quindi, un processo per ordinare il caos o trovarvi una direzione. Lo spirito frantumato che tramite l’azione del Re deve essere ricondotto ad unità. Il re bianco rappresenta il Sé che deve vincere l’Ego rappresentato ppresentato dal Re nero. A questo proposito un interessante simbolismo lo suggerisce il libro “Natura simbolica del gioco degli scacchi” di Mario Leoncini di cui riportiamo un passo: «Boucher mette in rilievo il simbolismo delle linee divisorie tra le caselle: su di esse si muoverebbe l’iniziato, alieno dall’abbandonarsi al bianco e al nero, mentre il profano equilibrio,
passerebbe e
dall’uno
scatenando
ogni
all’altro
senza
volta
reazioni
contrastanti». Il gioco di origini indiane, arrivò in Europa grazie alle mediazioni persiana e araba. In origine il pezzo affiancato al Re era il consigliere, ma nell’Europa si trasforma in regina, perché le pedine vennero assimilati ad una corte. Il passaggio è significativo. La donna ha una sua precisa simbologia e può essere e assimilata alla 410
Sapienza. Il Re che rappresenta il Sé ha al suo fianco la Sapienza. La scacchiera è il campo di battaglia dove si affrontano due eserciti. C’è una precisa disposizione iniziale da cui partono le pedine. Nella disposizione iniziale sono contenuti tutti i possibili sviluppi futuri: dallo stesso inizio si possono sviluppare molteplici battaglie. Essendo una creazione umana le possibilità non sono infinite, ma comunque in gran numero. Questa idea che dallo stesso schieramento iniziale si possano sviluppare innumerevoli possibilità è simbolo dello sviluppo del cosmo. L’Uno iniziale, l’uovo primordiale ha in sé tutte le possibilità di sviluppo futuro, come lo schieramento iniziale degli scacchi. Con lo svilupparsi, il processo di materializzazione si realizza in una precisa combinazione come negli scacchi si realizza una precisa partita. Al termine della partita i pezzi tornano nella disposizione iniziale e può ricominciare una nuova battaglia. Ritroviamo il concetto di ciclicità. Dopo lo svilupparsi completo di un mondo, si torna all’Uno iniziale da dove può ripartire un nuovo sviluppo, un nuovo mondo. Concetto comune nel mondo antico, dal mondo classico, agli indiani e dall’altra parte dell’oceano ai Maya. Gli scacchi, con il loro svilupparsi in battaglia e il ritornare al termine di tutti i possibili sviluppi al punto di partenza, simboleggiano i cicli cosmici.
411
Conclusioni Ancor prima che m'imbattessi nel mosaico e poi nelle altre opere, per quanto mostrato dalla mia Coscienza più profonda alla mente conscia, ero già sicura che stavamo vivendo un importante momento cosmico ma che come umanità stavamo correndo un grande pericolo; avevo capito che eravamo in pericolo, ma non ancora la ragione per cui lo fossimo anche se sin dall’inizio del manifestarsi delle strane esperienze che vivevo numerose erano riferite alla genetica. Ho capito quanto siamo in pericolo attraverso le tante ricerche fatte per comprendere il racconto contenuto nel mosaico di Pantaleone e nelle altre opere che il Destino ha messo sulla mia strada. Le ricerche collegate a quanto il monaco Pantaleone racconta nel mosaico fanno emergere la ragione per cui siamo in pericolo e quali potrebbero essere i motivi per cui il Guardiano della Porta (cioè Samael) potrebbe ancora una volta non permetterci di passare. E viste le attuali, seppur non dichiarate, preoccupazioni degli astronomi in merito all’esistenza di quell’oscuro pianeta il cui passaggio vicino alla Terra ne sconvolgerebbe periodicamente la vita e quasi certamente è la ragione degli attuali sconvolgimenti meteorologici e tellurici, comprendendo attraverso le ricerche la ragione per cui in passato ci sono state quelle grandi catastrofi che colpirono il nostro Pianeta, si comprende anche quale potrebbe essere il modo in cui potrebbe ancora una volta non esserci permesso di uscire da quest’inferno e ascendere al piano superiore. Quanto appreso fino ad ora attraverso il percorso di ricerca per decrittare le opere descritte dovrebbe far comprendere quale Chiave avrebbe avuto la donna del futuro di cui dicono Pantaleone nel mosaico e Michelangelo nel Giudizio Universale. Invece, se abbiamo compreso la ragione per cui si ripetono i grandi cataclismi sulla Terra scambiati dagli scienziati per ciclicità appartenente al Pianeta, abbiamo capito anche che quello è il modo attraverso il quale la Grande Intelligenza Superiore ci comunica che non vuole che si manipoli il DNA perché quello è il linguaggio attraverso il quale Lei si esprime e nello stesso tempo è la Dea stessa. Non possiamo quindi noi, col misero sapere concessoci in questo livello di esistenza, arrogarci il diritto di poter manipolare Dio! Risposta che proprio non mi aspettavo di trovare come esito delle mie ricerche! 412
Prima la manipolazione genetica fatta dagli uomini, sicuramente l’accoppiamento delle donne terrestri con i figli degli Elohim e con gli angeli caduti, se non pure la “creazione” di Adamo ed Eva da parte degli Elohim, sono fatti che non dovevano accadere. L’Intelligenza Superiore per questi fatti ci ha punito e rimandato indietro più volte. Ora che per l’intelligenza che risiede in tutte le cose e per il tempo necessariamente trascorso quell'errore dalla Natura potrebbe essere stato aggiustato, se abbiamo ancora tempo per riparare i nostri attuali errori e fare questa volta le scelte giuste, forse questa volta potremmo superare indenni il Passaggio. Passaggio che forse per valutazioni sbagliate o per altro le alte gerarchie cattoliche stimano funesto anche questa volta, mentre - anche valutando quanto scritto in alcune profezie - se capiremo, ci ravvedremo, e faremo ciò che va fatto, potrebbe essere positivo, quindi potremmo ascendere. Anche non fosse così, per non far ripetere a chi si salverà lo stesso errore in futuro, è importantissimo si prenda consapevolezza di ciò che su questa terra è permesso fare e ciò che non lo è, quindi la Verità va comunque detta! Sono arrivata a queste conclusioni aiutata sì dalle mie particolari esperienze, quindi dal Divino, ma soprattutto facendo molte ricerche e tanti, tanti ragionamenti. Però, nonostante i molti testi letti, le tantissime pagine Web visitate, i numerosi scambi di opinione con le innumerevoli persone che il destino ha messo sulla mia strada durante il percorso di ricerca che ritenevo ne sapessero più di me, non ho la pretesa di credere alla totale inconfutabilità di quanto dedotto. Sono troppe le cose che dovrei ancora conoscere per pensare di aver ragionato in modo esatto su tutto, ma vedendo quanto va accadendo nel mondo, sommando la qualità delle mie particolari esperienze a quello che sono, ci sono dei punti fermi, non equivocabili. Ed è su queste basi che scrivo quanto redigo in merito al grande pericolo che stiamo correndo. Verità conosciute da molti secoli se non da millenni solo da una stretta cerchia di persone. Conclusioni le mie, che avevo già tratto dall’inizio delle “ strane manifestazioni” e le conseguenti ricerche non hanno fatto che confermare. Possibile che quelle Verità nessuno abbia mai sentito l’obbligo di raccontarle? E’ proprio così com’è andata che doveva andare? Era a questo punto di grande pericolo che dovevamo arrivare? Non so rispondere a questa domanda anche perché, ho personalmente imparato, che il 413
disegno divino non riguarda l’arco di una sola vita terrena. Senz’altro nei secoli sono stati molti quelli che la Verità l’hanno conosciuta e tenuta nascosta. Se qualcuno si fosse preso l’onere di raccontarla, forse come abitanti di questo Pianeta non ci troveremmo oggi in queste condizioni né correremmo questo grande rischio riguardo al Passaggio, o forse doveva andare esattamente così com’è andata affinché comprendessimo dov’è che sbagliammo e dov’è che stiamo sbagliando di nuovo! E l’azione di un singolo, come d’altronde abbiamo potuto valutare con i capostipiti delle diverse religioni, può cambiare la storia del Genere Umano e la nostra Storia, come una sorta di gioco dell’oca, è andata avanti e indietro più volte per le responsabilità di tanti singoli diversi: l’hanno fatto prima di Gesù, con Gesù, l’hanno fatto dopo di lui, e lo stanno facendo ancora. Hanno potuto e possono ancora farlo perché troppi fatti, per mantenere il potere, erano e sono ancora tenuti nascosti. Ci troviamo ora davanti ad un Passaggio importantissimo perché, per il momento Cosmico che è, abbiamo la possibilità di uscire da questa valle di lacrime dato che, potendoci ancora porre rimedio, abbiamo la Chiave per entrare nella dimensione superiore evitando quel grande pericolo che è sopra la nostra testa. Senza rimestare un passato doloroso per tutti che comunque non si può cambiare, se chi conosce la Verità ci aiutasse dicendola, QUI ED ORA avremmo l’opportunità, risvegliandoci e rimettendo le cose nel giusto Ordine, di salire al gradino superiore di Coscienza. Quindi di elevarci come Anime e come persone. Questo probabilmente ci libererebbe anche di chi ci parassita e ci provoca le malattie da cui poi egli stesso ci libera. Giochetto scambiato per miracolo che serve agli Arconti/Parassiti e agli extraterrestri, che di buono non hanno nulla, per continuare a mantenere l’attuale status quo. Che siamo alla fine dei tempi (dell’Era, del Ciclo, e dell’Eone), lo dicono i cerchi nel grano, che sono probabilmente le nostre trombe del Giudizio. Quelle che tentano di risvegliarci parlandoci della storia della Grande Madre, dei suoi Archetipi, e di conseguenza, di quegli Archetipi in noi. E in quell’unico modo che sa farlo, ce lo dice anche la natura, che col suo anomalo comportamento cerca di avvertirci del pericolo che stiamo correndo perché è arrivato il momento del Passaggio. Se tutto questo non bastasse, a confermare tutto ciò ci sono anche le parole di Bergoglio, che disse l’ora è 414
giunta. E’ rimasto davvero poco tempo per comprendere e fare quanto va fatto. Dobbiamo smetterla di manipolare il DNA e restituire alla Grande Madre, che è anche Padre, il ruolo che le compete e le è stato sottratto dall’alieno dio biblico. Se rifiuteremo di riconoscerla per quel che Essa realmente È e rappresenta, è possibile che scateni le forze della natura di cui ci sta dando solo degli assaggi fino magari inviarci qualche asteroide già vicino alla Terra che non voglio neanche pensare a cosa provocherebbe il suo impatto col pianeta. Al contrario, se faremo quanto va fatto, riconosceremo alla Dea il posto che le compete ed è SUO, senz’altro Lei ci guiderà con compassione sulla via della trasformazione. Tutto questo deve essere però compreso e attuato mentre come Anime occupiamo questi corpi! Solo in questo caso la Porta si aprirebbe facendo cadere il Velo, mostrandoci il vero Sole, evitando la catastrofe. Se ciò non accadrà, non so ipotizzare il nostro futuro, se invece correggeremo i nostri comportamenti, il Velo si alzerà, e uscendo da questa dolorosa illusione, termineranno tutti i dolori, le sofferenze, le ingiustizie, e potremo arrivare a contemplare l’infinito dell’infinito. Risalire all'assoluta Verità è forse impossibile, perché il tempo è finito, e la verità è difficile da rintracciare perché a scrivere la storia sono sempre i vincitori che cancellano o nascondono quanto è stato espressione dei vinti, ma questo è quanto in sostanza Michelangelo, il monaco Pantaleone e altri artisti intendevano raccontarci nelle loro opere che hanno sfidato i secoli, e quanto molti altri artisti e poeti hanno ripreso e raccontato in altri velati modi dopo di loro per tramandarla e metterci in guardia sui tempi della fine.
415
Ringraziamenti I miei ringraziamenti vanno a tutti gli autori dei libri che ho letto e a tutte quelle persone proprietarie delle pagine Web che ho visitato, i cui contenuti mi hanno dato modo di conoscere cose che non sapevo permettendomi di accendere ragionamenti importanti. Ringrazio anche infinitamente tutte quelle persone che il Destino ha messo sulla mia strada fisicamente e tutte quelle che, pur non incontrandole di persona, mi sono state di aiuto per sbrogliare l’intricata matassa contribuendo al positivo esito della ricerca. Volendone riportare i nomi sono davvero troppe per riuscire a ricordarle tutte senza correre il rischio di dimenticarne qualcuna offendendola. Questa e un’altra prova di quanto siamo tutti collegati l’uno all’altro e com’e bizzarro il Gioco del Destino.
Ricerca al 30 marzo 2021… l’”indagine” continua … Ricerca depositata su Patamu Registry
n° 153788
E’ proprietà intellettuale dell’autrice la ricerca, della quale nessuna parte può essere riprodotta, memorizzata, fotocopiata senza il consenso scritto dell’autrice, che avendo come principio la libera e gratuita diffusione della cultura, che appartiene a tutta l’umanità, non avrà difficoltà a concedere il permesso del materiale in oggetto di interesse del richiedente.
416
Alcuni dei tanti testi letti: A. A. Bailey Le fatiche di Ercole Edizioni Nuova era (2001) A. Cattabiani Planetario Saggi Mondatori (2001) A. M.Turi Nostradamus le nuove profezie De Vecchi editore (1996) A. Veggi A. Davidson Il libro delle Porte Venexia (2002) A. Voldben Dopo Nostradamus Le grandi profezie dell’umanità Mediterranee (1991) Atlanti del sapere Storia e leggenda dei Templari (2002) A.C Bhaktivedanda SwamiPrabbupada La Bagvad Gita (2013) Ada Pavan Russo Culti Egizi Mediterranee (2000) Ada Pavan Russo Il gatto Magia e mistero di un disegno divino Eremon Edizioni (2007) Adriano Forgione Cerchi nel Grano Hera Books (2003) Adriano Petta Eresia pura La dissidenza e lo sterminio dei catari Eretica (2005) Adriano Petta Roghi fatui Dai Catari a Giordano Bruno all’ultimo anticristo Eretica (2002) Alessandro Boella Antonella Galli Alchimia e palingenesi nei tre regni della natura La Lepre edizioni (2013) Alessio di Benedetto All’origine fu la vibrazione Nexus Edizioni (2008) Aldo Cehic Philodonzia, Salute horo dentale (auto pubblicazione del 2013) Alexandre Safran Tradizione esoterica ebraica Giuntina (1999) Alfredo Cattabiani Planetario Oscar saggi Mondadori (2011) Angela Cerinotti Gli Esseni Atlante dell’esoterismo Demetra edizioni (2000) Anodea Judith Il libro dei Chakra Edizioni Neri Pozzi I Colibrì (2003) Alec Maclellan Da Atlantide a Shamballah Piemme (1998) Arturo Schwarz Cabbala e alchimia Garzanti Elefanti (2006) Atlanti del sapere Storia e leggenda dei Templari (2002) Bibbia di Gerusalemme Ed. Dehoniane Bologna (1986) Biagio Russo Schiavi degli Dei Drakon Edizioni (2010) Boris de Rachewiltz Il libro dei morti degli antichi Egizi Mediterranee (2001) C.A. Willersen L'enigma di Otranto Congedo editore (1980) Carl Gustav Jung Il segreto del fiore d’oro Bollati Boringhieri (2009) Chiara Dainelli Il codice astronomico di Dante Eremon Edizioni (2012) Carl Gustav Jung L’uomo e i suoi simboli Tea (2004) Carlo Rovelli L’ordine del tempo Adelphi (2017)
417
Carlos Castaneda Gli insegnamenti di Don Juan BestBur (2013) Carol S. Pearson Risvegliare l’eroe dentro di noi Edizioni Astrolabio (1992) Carlo Barbera Aghatha la sorgente originaria Pendragon (2003) Claudio Cardella La lupa e i due Soli IPSA editore (1997) Crestina Luisa Coronelli La teosofia Intuizione della verità divina Xenia Edizioni (2002) Cristiana Tretti Enoch e la sapienza celeste Giuntina (2007) Corrado Malanga Alieni o Demoni Chiaraluna (2007) Dan Brown Il codice da Vinci Mondadori (2004) Daniel Meurois-Givaudan Il vangelo di Maria Maddalena Edizioni Amrita (2000) Daniela Bortoluzzi Alla ricerca dei libri di Thot Eremon Edizioni (2005) David Icke Figli di Matrix Macro Edizioni (2014) De Santillana/Von Dechend Il mulino di Amleto Edizioni Gli Adelphi (2011) Drunvalo Melchisedek L’antico segreto del fiore della vita Macroedizioni (2006) Elisabeth C. Prophet Cabala La chiave del potere interiore Edizioni Armenia (2003) Elisabeth C. Prophet Reincarnazione L’anello mancante del cristianesimo Armenia (2003) Emanuela Chiavarelli Sulle tracce della scarpina perduta Il Calamaio (2005) Erik Von Daniken Gli dei erano astronauti Piemme (2003) Ennio Piccalunga Vita intelligente sul pianeta rosso HeraBooks (2006) Dizionario dei simboli Dizionari Piemme (2004) Frances A. Yates Giordano Bruno e la tradizione ermetica Edizioni La Terza (2006) Francesco Corona La triplice via del fuoco nel mosaico di Otranto Atanòr (1997) Francesco Fronterotta, Il Timeo di Platone, Edizioni Bur (2006) Francesco Iorio Le derive dell’ipnosi Coniglio Editore (2009) Franco Cardini La tradizione templare miti segreti misteri Vallecchi (2007) G. Terzoli P. L. Intervista con gli dei Edizioni PressClub 1999 Giorgio Terzoli Il codice degli dei PDF (2013) G.Magi G. Tenti Tutankhamon Bonechi (2006) George Lahy Sepher Yetzirah Il libro della formazione VENEXIA ((2006) Georges Lahy Sepher Yetzirah Venexia Edizioni (2006) Giordano Berti Enoch l’entronauta Edizioni Armenia (2000) Giordano Bruno Cabala del cavallo Pegaseo Bur (2004) Giovanni Feo Marco Bisogni Arte sacra e stregoneria Edizioni Effigi ((2012)
418
Giovanni Feo Misteri etruschi Stampa alternativa (2004) Giovanni Feo Miti segni e simboli etruschi Stampa alternativa (2003) Giuliana Conforto Il parto della vergine Macrolibrarsi (2010) Giuliana Poli Le figlie del Sole Xpublishing (2015) Giuseppe Tucci (a cura di) Il libro tibetano dei morti SE (1998) Giuseppe Pino Bevilacqua Il nodo templare Camenia (2002) Graham Hancock Il mistero del Sacro Graal Piemme Poket (2003) Gratianus L’alchimia celata dal mito Mimesis/Il flauto magico (2014) Grazio Gianfreda Il Monachesimo italo-greco in Otranto Edizioni del Grifo (1999) Grazio Gianfreda Il Mosaico di Otranto Edizioni del Grifo (2005) Grazio Gianfreda Suggestioni e analogie tra il mosaico di Otranto e la Divina Commedia Edizioni del Grifo (1999) Giuliano Di Benedetti La pentima del piccione Ventucci Editore (2008) Gregg Braden Effetto Isaia Macro Edizioni (2012) Gregg Braden Il codice del tempo Macrolibrarsi (2009) Guènon Renè Simboli della scienza sacra Gli Adelphi (2006) Guido del Giudice La coincidenza degli opposti DR edizioni (2005) Heinrich W. Pfeiffer La Sistina Svelata Jaca Book (2007) Henry Lincoln Il codice segreto della croce Sperling Peperback (2004) Heserman Michael I nuovi cerchi nel grano Edizioni Mediterranee (2002) Igor Sibaldi I maestri invisibili Mondadori (2013) Il mito di Roma L’arte racconta Viviani editore (2010) Ino Chinesi Dizionario inonografico dei simboli BUR (2010) J.J.L. Duyvendak Tao Te Ching Gli Adelphi (2003) James Frazer Il Ramo d’Oro I mammut (2006) Jean-Yves Leloup Il Vangelo di Filippo Edizioni appunti di viaggio 2010 Kasser R. Meyer M. Wust G. Il vangelo di Giuda Nathional Geographic (2006) Lama Ole Nydal Buddismo della Via di Diamante Mediterranee (2000) Leonardo Melis I custodi del tempo PTM editrice (2008) Leonardo Melis I popoli del mare PTM editrice (2004) Luciana Percovich Oscure madri splendenti Le Civette di Venezia (2007) Luigi Moraldi L. I vangeli gnostici Gli Adelphi (2007)
419
M. Baigent R. Leigh H. Lincoln Il Santo Graal Oscar Mondadori (2011) Maimoide La guida dei perplessi (a cura di Mauro Zonta) UTET Edizioni (2003) Marco Bussagli I denti di Michelangelo Edizioni Medusa (2014) Marco Morselli Daniela de Cesare Torah e filosofia Giuntina (1993) Marco Vannini L’Anticristo Storia e mito Mondadori (2015) Mariano Bizzarri, Rennes le Chateau, Mediterranee (2005) Marija Gimbutas Il linguaggio della Dea Venexia (1989) Mario Livio La sezione aurea Bur Rizzoli (2007) Mario Pincherle Enoch il primo libro del mondo vol 1 Macro Edizioni (2003) Mario Pincherle Enoch il primo libro del mondo vol 2 Macro Edizioni (2003) Mario Pincherle Archetipi - Le Chiavi dell’Universo – Macro Edizioni (2007) Mario Pincherle Il segreto dell’Arca Mis Edizioni (2000) Mario Pincherle La grande piramide e lo Zed Macro Edizioni (2005) Mario Pincherle Paolo il falso Macroedizioni (2003) Mario Pincherle Il Mosè proibito Macro Edizioni (2001) Mario Pincherle Il quinto Vangelo Macro Edizioni (2006) Mario Polia Gianluca Marletta Apocalissi. La fine dei tempi nelle religioni (2008) Martinez de Pasquadilly Trattato della reintegrazione degli esseri Amenothes (1982) Mary Gilson e Rosetta Palazzi Dizionario di mitologia dell’antichità classica Zanichelli (2007)
Mauro Biglino Il dio alieno della Bibbia Uno Editori (2011) Mauro Biglino Il libro che cambierà per sempre le tue idee sulla Bibbia Uno Editori (2010) Mario De Marco Storia della massoneria in Terra d'Otranto Edizioni del Grifo (2006) Mauro Zonta (a cura di) La guida dei perplessi Edizioni Utet (2005) Max Heindel Cosmogonia dei Rosacroce Edizioni Jupiter (2002) Michael Hesemann I nuovi cerchi nel grano Edizioni Mediterranee (2006) Michele Proclamato Il segreto delle tre ottave Melchisedek (2006) Morton Smith Gesù Mago Gremese editore (2005) Mothon Smith Gli uomini del ritorno (1984) Mosce Idel M. Malka V. I percorsi della Cabbalà Edizioni La parola (2007) Moshe Idel Le porte della giustizia Edizioni Adelphi (2001) Natan ben Sa’adyah Har’ar Le porte della Giustizia (a cura di Moshe Idel) Adelphi (2001) Ottavio Cesare Ramotti Le chiavi di Nostradamus Mediterranee (1991)
420
Paola Giovetti Roberto Assagioli - La vita e l’opera del fondatore della psicosintesi Edizioni Mediterranee (1995) Paolo Cecconi Archeoastronomia Etrusca Edizioni Andromeda (2015) Paolo Portone La fortuna dell’apocalisse Castel Negrino (2011) Paolo Rumor Loris Bagnara Giorgio Galli L’altra Europa Panda Edizioni (2017) Paul Brunton Egitto segreto Edizioni Il punto d’incontro (1998) Peter Kolosimo Non è terrestre Mursia (2005) Peter Kolosimo Italia mistero cosmico Mursia (2010) Peter Kolosimo Odissea Stellare Mursia (2009) Peter Kolosimo Terra senza tempo Mursia (2004) Peter Lemesurier Il libro completo delle profezie di Nostradamus Armenia (1999) Pietro Archiati Angeli e morti ci parlano Edizioni Archiati (2004) Piero M. Ragone Il segreto delle Ere Macroedizioni (2013) R. Bouval A.G. Gilbert Il mistero di Orione Mandala (1998) Ramtha Da Atlantide alla super consapevolezza Macroedizioni (2004) Ramtha Riflessioni di un maestro sulla storia dell’umanità Macroedizioni (2007) Renè Guenon Il simbolismo della croce Adelphi (2012) Renè Guenon Simboli della scienza sacra Gli Adelphi ((2006) Renucio Boscolo Nostradamus l’enigma risolto Oscar Mondadori (1998) Renucio Boscolo Summa Prophetica Priuli & Verlucca (2006) Robert Bouval Adrian Gilbert Il mistero di Orione Edizioni Mandala (1998) Robert Graves La Dea Bianca Gli Adelphi (2012) Robert Lomas Nikola Tesla Genio dimenticato della scienza Macro Edizioni (2009) Roberto Quarta Roma esoterismo e mistero Editoriale Olimpia (2007) Roberto Sicuteri Astrologia e Mito Astrolabio (1978) Roberto Tresoldi Enciclopedia dell’esoterismo De Vecchi Editore (2002) Roberto Volterri Narrano antiche cronache Acacia Edizioni (2004) Roger Caillois Il mito del liocorno Medusa (2003) Ronald H. Isaacs Lungo la scala di Giacobbe Edizioni Ecig (2000) Roy Doliner e Benjamin Blech, I segreti della Sistina (2010) Schurè I grandi iniziati Editori Laterza (2007) Schwarz A. Cabbalà e alchimia Garzanti elefanti (2004)
421
Sigmund Freud Totem e tabù Newton Compton Editori (1988) Stephen Hawking L’universo in un guscio di noce Oscar Mondatori (2006) T. Lobsang Rampa Il terzo occhio Oscar Mondadori (2009) Thomas Cleary L’essenza del Tao Oscar Mondadori (1994) Umberto di Grazia Tecniche dell’unione Mediterranee (1990) Yehuda Berg Il potere della Cabbalà Edizioni Tea (2005) Zecharia Sitchin Il codice del cosmo Piemme (2006) Zecharia Sitchin Il codice del cosmo Piemme Poket (2006) Zecharia Sitchin Il libro perduto del Dio Enki MacroEdizioni (2011) Zecharia Sitchin Il pianeta degli dei PIEMME (2004) Zecharia Sitchin L’altra Genesi Piemme Bestseller (2008) Zecharia Sitchin Le astronavi del Sinai Piemme Poket (2004) Zecharia Sitchin Quando sulla Terra vivevano i giganti Macroedizioni (2010) Zecharia Sitchin Spedizioni dall’altro passato PIEMME (2005)…. e tanti, tanti altri..
422