Approfondimenti AGIAD - L'Optometrista

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I NOSTRI APPROFONDIMENTI


DELLA DISLESSIA E DEI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO.

DI

ANDREA MARCHI OPTOMETRISTA


ANDREA MARCHI,

SPECIALIZZAZIONE PROFESSIONALE DI

OPTOMETRISTA CONSEGUITA PRESSO L’ISTITUTO SUPERIORE DI SCIENZE OPTOMETRICHE DI MILANO, SI OCCUPA DA 30 ANNI DI VISIONE E VISUAL TRAINING E DA CIRCA 10 DI VISUAL TRAINING RIVOLTO AI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO.

L’optometria si occupa da sempre dei problemi visivi funzionali che producono limitazioni nella performance visiva dell’individuo, ad esclusione delle patologie trattate per competenza specifica dal medico oftalmologo. L’optometria trova applicazione, da diversi decenni, nel trattamento dei disturbi dell’apprendimento, occupandosi dei disordini visivi connessi ed, in accordo con le figure professionali che tradizionalmente si interessano di apprendimento, l’optometrista fornisce un valido contributo valutativo del soggetto, attraverso uno studio accurato di come l’individuo governa, gestisce e coordina il proprio sistema visivo in relazione all’ambiente circostante.La rieducazione optometrica della dislessia è molto conosciuta nei paesi anglosassoni e negli Stati Uniti (patria dell’optometria) dove i professionisti che si interessano di D.S.A. richiedono sempre la valutazione optometrica del disturbo. I validi risultati che si riescono ad ottenere sono supportati anche da una recente ricerca della maggiore associazione optometrica mondiale (American Optometric Association) che recita: “…circa il 95% dei bambini con problemi di lettura ha abilità visive ridotte”.Non bisogna confondere la VISTA (i famosi 10/10) con la VISIONE (serie di abilità visive), serve a poco infatti sapere se una persona con D.S.A. ha bisogno di occhiali in modo da raggiungere i fatidici 10/10 da lontano (vista), ma è necessario controllare la visione (cioè una notevole quantità di abilità visive da vicino, in quanto la lettura viene fatta a circa 30 cm.).


I MOVIMENTI OCULARI E LA LETTURA Le abilità oculomotorie si sviluppano a partire dalla nascita fino all’età prescolare; nei primi anni di scuola primaria raggiungono la massima efficienza ed accuratezza. Prima dell’inizio della scuola primaria, l’esperienza visiva del bambino si svolge in un contesto la cui componente principale è il gioco, la libertà di movimento e l’esplorazione attiva dell’ambiente intorno a lui. All’ingresso della scuola primaria il bambino si ritrova immerso in un nuovo contesto, caratterizzato da ambienti chiusi (l’aula), posizioni statiche e ristrette (il banco), esperienze visive che richiedono un elevato livello di attenzione (dalla lavagna ai libri e ai quaderni posti sul banco di lavoro e viceversa). Molti bambini in questa fase manifestano notevoli difficoltà oculomotorie perché le loro esperienze visive precedenti non hanno consolidato la coordinazione e il controllo neuromuscolare necessario per muovere gli occhi in modo efficace ed accurato. Leggere richiede un impegno notevole e prolungato; impegna gli occhi a muoversi in modo sincronizzato e rapido, mentre il corpo resta immobile e, allo stesso tempo, richiede un livello di attenzione elevato e una certa velocità nell’elaborazione degli innumerevoli stimoli che vengono raccolti dagli occhi mentre scorrono sui simboli grafici bidimensionali.


VALUTAZIONE DELLE ABILITA’ VISIVE Prima di intraprendere la riabilitazione optometrica si valuta con attenzione il grado di compromissione della visione in modo da valutare se il bambino può o meno trarre giovamento dal training visivo e con quali possibili risultati. L’indagine, in un primo momento, fornisce una valutazione che raccoglie tutti i dati che un’analisi visiva può produrre in merito alle diverse abilità visive funzionali, esplorando con particolare attenzione l’area prossimale, valutando quindi: CAPACITA’

OCULO MOTORIE: permettono di mantenere l’attenzione sullo stimolo, integrando abilità di inseguimento e saccadi (rapidi movimenti oculari) coinvolte nella lettura; in pratica si controlla in che modo gli occhi si muovono sulla riga di testo e con che precisione (sincronismo,precisione,rapidità). CAPACITA’

FUSIONALI: permettono un’integrazione sensoriale degli input visivi, gli stimoli visti separatamente sono integrati in una percezione unitaria; in pratica si controlla come le due immagini(occhio destro e occhio sinistro) si uniscono in un immagine unica e in quanto tempo. CAPACITA’

ACCOMODATIVE: permettono l’identificazione degli stimoli alle diverse distanze; in pratica si controlla se gli occhi sono in grado di mettere a fuoco a tutte le distanze e in quanto tempo (flessibilità di messa a fuoco). BINOCULARE: permette un’integrazione motoria e di coordinazione dei due occhi. EQUILIBRIO


VALUTAZIONE DELLE ABILITA’ VISUO-PERCETTIVE Il secondo momento fornisce una valutazione che riassume i dati fondamentali per comprendere come l’informazione visiva è integrata ed elaborata. La carenza dell’elaborazione dell’informazione visiva, nella maggior parte dei bambini che evidenzia problemi di apprendimento con un quoziente intellettivo nella norma, mostra aspetti della percezione visiva deficitari. Secondo una classificazione riportata da Horibe e Haymore, optometristi statunitensi, le abilità visuo-percettive si dividono in:

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ABILITA’ VISUO SPAZIALI:

Lateralità, intesa come consapevolezza della parte destra e sinistra del proprio corpo; Direzionalità, ovvero la capacità di identificare la parte destra e sinistra nello spazio e nella relazione fra gli oggetti; Integrazione bilaterale, cioè l’abilità di utilizzare i due emicorpi sia separatamente, sia simultaneamente


VALUTAZIONE DELLE ABILITA’ VISUO-PERCETTIVE Il secondo momento fornisce una valutazione che riassume i dati fondamentali per comprendere come l’informazione visiva è integrata ed elaborata. La carenza dell’elaborazione dell’informazione visiva, nella maggior parte dei bambini che evidenzia problemi di apprendimento con un quoziente intellettivo nella norma, mostra aspetti della percezione visiva deficitari. Secondo una classificazione riportata da Horibe e Haymore, optometristi statunitensi, le abilità visuo-percettive si dividono in: 1) ABILITA’ VISUO SPAZIALI: Lateralità, intesa come consapevolezza della parte destra e sinistra del proprio corpo; Direzionalità, ovvero la capacità di identificare la parte destra e sinistra nello spazio e nella relazione fra gli oggetti; Integrazione bilaterale, cioè l’abilità di utilizzare i due emicorpi sia separatamente, sia simultaneamente 2) ABILITA’ DI ANALISI: Riconoscimento della forma; Distinzione tra figura-sfondo; Costanza di forma e misura: abilità di riconoscere le caratteristiche di una forma anche se modificate nella dimensione, localizzandone l’orientamento;


Chiusura visiva: capacità di completare, con la mente, un oggetto, mancante di alcune parti; Memoria visiva; Memoria visiva sequenziale: facoltà di richiamare sequenze di stimoli nella giusta successione; Visualizzazione mentale: capacità di creare immagini mentali di oggetti, situazioni e sensazioni e di manipolarle con la mente; Velocità di percezione visiva: capacità di maneggiare nell’elaborazione visiva un certo numero di informazioni. 3) ABILITA’ DI INTEGRAZIONE: Integrazione visuo-uditiva: capacità di integrare stimoli visivi e uditivi. Integrazione visuo-grossomotoria: abilità di integrare le informazioni visive con le informazioni del sistema grosso motorio; Integrazione visuo-motoria fine: abilità di integrare le informazioni visive con l’aspetto motorio fine (in particolare con l’aspetto grafico). Nello svolgimento dell’attività scolastica sono coinvolte tutte queste abilità, ad esempio nella lettura sono fondamentali le capacità oculomotorie e, nel passaggio dalla visione alla lavagna verso il quaderno e viceversa, è necessario che il bambino abbia buone capacità di coordinazione binoculare, così come una buona capacità di focalizzazione. Dalla restituzione della valutazione optometrica emerge un profilo del soggetto in relazione alla “capacità visivo-funzionale” che, vissuto nell’ambito di una terapia di un più ampio respiro ed in sinergia con altri professionisti, fornisce un valore aggiunto alla definizione ed alla riuscita del percorso riabilitativo.


RIABILITAZIONE Si intuisce come, grazie ad una così particolareggiata valutazione, sia possibile programmare un intervento riabilitativo personalizzato che mira a migliorare i punti di debolezza del soggetto. La prima fase della rieducazione riguarda l’attività psicomotoria dei movimenti grossolani e l’orientamento corporeo per arrivare, in ultimo, ad esercizi di lettura e scrittura velocizzati. Il TRAINING VISIVO è una sequenza di attività prescritte individualmente e monitorate dall’optometrista per sviluppare abilità di elaborazione visiva efficienti. Il training viene somministrato in studio sotto la guida dell’optometrista e richiede un numero di sedute variabile, tipicamente va da parecchie settimane a diversi mesi. Parallelamente alle tecniche svolte in studio (con l’uso di lenti, prismi, filtri, occlusori, strumenti specifici e programmi per computer), vengono in genere insegnate delle attività da esercitare a casa per rinforzare le abilità visive deficitarie.

Opera protetta da licenza Creative Commons


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