Guida Turistica Città di Gesualdo
GESUALDO NEL CUORE DELL’IRPINIA
L'Associazione Pro Loco CIVITATIS IESUALDINAE fin dalla sua nascita (1992) ha intrapreso un'intensa opera di promozione turistico-culturale del territorio. Le varie iniziative che hanno segnato la vita dell'associazione sono state sin da subito finalizzate alla promozione in ogni forma e con ogni mezzo della conoscenza, della tutela, della valorizzazione e della migliore fruizione di tutte quante le risorse del territorio e della comunità di Gesualdo, allo scopo di promuoverne la crescita sociale. Nell'opera di salvaguardia e valorizzazione delle tradizioni e della cultura popolare, lo sforzo dei soci si è concretamente attivato, riuscendo a radicare nella mentalità dei cittadini di Gesualdo la consapevolezza di trovarsi in un luogo che affonda le sue radici nella storia e che presenta beni artistici di inestimabile valore. Nel corso di 18 anni di attività la Proloco è riuscita, grazie a dedizione e passione dei suoi iscritti, a realizzare eventi e manifestazioni di altissimo profilo culturale come il Palio dell’Alabarda e le Giornate Gesualdiane che hanno dato lustro a Gesualdo sulla scia della rigenerata attenzione sulle vicende personali ed artistiche del grande madrigalista Carlo Gesualdo, la cui figura rappresenta un sicuro punto di partenza per la valorizzazione della comunità e soprattutto per la promozione del paese verso tutti i contesti d’attrazione turistica e culturale. La forte spinta data dalla Proloco ha poi consentito la nascita di numerosi gruppi ed associazioni che hanno fortemente incentivato l’offerta promozionale del paese Gesualdo, incentivandone la vocazione di luogo di richiamo turistico anche attraverso la rivalutazione e il rilancio delle sue tradizioni popolari. Eventi come il Carnevale Gesualdino, il Presepe vivente, La Festa della birra, Sapere e Sapori, la Passione del venerdì santo, che sotto varie etichette e loghi hanno appassionato i Gesualdini nel corso degli ultimi decenni, sono di diritto entrati a far parte del patrimonio culturale e popolare della comunità e la loro salvaguardia e promozione è diventata un inscindibile dovere che la Pro Loco sente l’obbligo morale di adempiere. Con la convergenza delle esperienze e delle competenze organizzative dei vari gruppi nell’ampio alveo della Proloco Civitatis Iesualdinae avvenuta negli ultimi anni, si è compiuta così una feconda riunificazione di intenti e prospettive che oggi consente di intendere a pieno titolo la Proloco come la casa madre delle idee ed il laboratorio dello sviluppo sociale e culturale per Gesualdo. La Proloco “Civitatis Iesualdinae” si propone di diventare volano delle iniziative e delle idee della comunità ponendosi come piattaforma libera e apolitica di confronto, di dialogo tra le generazioni in nome di Gesualdo e solo per Gesualdo.
GESUALDO
la Città del Principe dei Musici Carlo Gesualdo
GESUALDO IN BREVE
Come arrivare:
Altitudine : 676 m. sul livello del mare Territorio Comunale : 27,00 km²; Abitanti : 3600 circa CAP : 83040 Pref. Tel. 0825 Giorno di Mercato: Martedì Fiera: 25 marzo, 11 aprile, 11 maggio, 11 giugno, 11 luglio, 11 agosto, 11 settembre Distanze : Avellino km 40 circa, Napoli km 90 circa Frazioni: Piano della Croce, Torre de Monaci
in Auto 10 km da Casello Autostradale A16 uscita Grottaminarda; da SS 303 direzione Lacedonia, dopo 7 km circa, girare a destra direzione Torella dei Lombardi. da SS Ofantina, 10 km da uscita Paternopoli Autobus Servizi di Trasporto pubblico Azienda Air Autoservizi Irpini (Tel.0825-2041 – http://www.air-spa.it/) Collegamenti giornalieri da e per Avellino e Napoli via Grottaminarda.
La città si sviluppa nella sua parte più antica, intorno al castello medioevale che domina la valle del Fredane, mentre l’abitato moderno si estende verso est. Gesualdo è sito a 676 m. sul livello del mare; l’agro, invece, varia dai circa 300 metri della piana in prossimit{ del torrente Fredane posto a sud del centro, ai circa 800 della zona dell’Otica nella parte settentrionale. Gesualdo ha un’estensione territoriale di 27,00 km²; ricco di uliveti e vigneti, che mandano al cielo mille profumi, vanta fra i suoi famosi prodotti ortofrutticoli, il "culto" del sedano, la cui piantina in queste terre cresce particolarmente rigogliosa. Abitato sin dalla preistoria, Gesualdo prese vita con la dominazione Longobarda in Italia. L'aggregato urbano attuale evidenzia l'esistenza iniziale di una rocca intorno a cui, col passare dei secoli, si sono aggiunte delle case che formavano dei cerchi concentrici e contemporaneamente dei baluardi di difesa. La caratteristica struttura, fece di Gesualdo punto strategico per la difesa dei confini del Ducato di Benevento. L’origine del nome Gesualdo deriverebbe dal medioevale Gisivaldum, che secondo la ricostruzione dello storico padre Cipriano de Meo, potrebbe derivare dal nome cavaliere longobardo “Gis o Ghiz”, probabile primo reggente del feudo, e da “Wald” (bosco), quindi il bosco di Gis. Gisivaldum. L’avvento di Carlo Gesualdo (Venosa, 8 marzo 1566 – Gesualdo, 8 settembre 1613) segnò la rinascita del borgo Gesualdo e la sua consacrazione a città della Cultura. Grazie al Principe Musicista, il rinascimento e le sue arti illuminarono il periodo più fulgido della storia gesualdina. Il Castello, da austero maniero divenne elegante residenza nobiliare, mentre l’antico borgo, da fortezza chiusa ed inattaccabile, si trasformò aprendosi agli spazi e alla modernità. Alla ritrovata fede di Carlo Gesualdo e alla costanza dei suoi successori, si deve la nascita di molti luoghi di culto, adesso custodi della fede e testimoni della storia di Gesualdo.
MONUMENTI D’INTERESSE IL CASTELLO (XVI sec.)
Castello – Piazza Neviera
Castello da Via Fiera
Situato al culmine di una collinetta visibile già dalla strada statale offre un'immagine suggestiva immediata: il tipico esempio di ambiente architettonico feudale. Le origini si fanno risalire alla metà del VII secolo (epoca longobarda). Il complesso edilizio è delimitato da quattro torrioni circolari con cortine cinte da rivellini e con corte centrale, nella quale vi è una vera da pozzo finemente lavorata. Il Castello di Gesualdo, trasformato in residenza del principe Carlo Gesualdo verso la fine del 500, è ubicato al centro della parte antica del paese, che si origina intorno alla rocca edificata nel processo di incastellamento del territorio operato dai Longobardi. Infatti, il castello, con il matrimonio di Carlo Gesualdo e Maria d’Avalos prima (1586) con il trasferimento della Corte e del cenacolo musicale poi (fine ’500), si trasforma in dimora signorile di stile rinascimentale: cortile e loggia della torre meridionale, nuovi appartamenti e cucine attrezzate ad ospitare una Corte, stanze e gallerie con pitture manieriste, fiamminghe e il Salvatore del Caravaggio, la sala del Teatro, giardini e fontane che si perdono nel verde e nell’azzurro dell’orizzonte. Il 13 ottobre 1913, per l'alto valore architettonico, storico, artistico e ambientale è stato vincolato dalla Sovrintendenza ai Beni Artistici ed Ambientali di Salerno ed Avellino. Il castello è stato gravemente danneggiato dal terremoto dell'Irpinia del 23 novembre 1980. Attualmente è in fase di restauro.
Castello da Via Biffa
IL CENTRO STORICO DI GESUALDO – PALAZZI NOBILIARI L’antico abitato di Gesualdo si sviluppa intorno al castello medievale nella caratteristica forma circolare a cerchi concentrici. Tra anguste stradine, vicoli e passaggi, il borgo antico richiama alla vista suggestioni e ed appassionanti scenari. Significativa appare la collocazione dei Palazzi Nobiliari che cingono le fortificazioni del castello, andando a connotare di imponenza l’intera rocca. Caratteristici appaiono i porticati di ingresso all’antico abitato ed i vari passaggi che danno accesso a sentieri costellati di terrazze che si aprono sulla sottostante ampia valle del Fredane. Di particolare rilievo, il Palazzo Pisapia di recente restaurato e di proprietà pubblica con la caratteristica struttura fortificata e la bellissima loggiata che d{ sulla valle de Fredane, e l’adiacente Palazzo Mattioli, del quale è da segnalare l’originale opera di recupero del cortile e la realizzazione delle terrazze che fanno da palcoscenico alle imponenti mura del castello.
Palazzo Mattioli
Palazzo Pisapia
IL CAPPELLONE (XVII secolo) – Piazza Umberto I
Cappellone
Il palio (interno)
Nella Piazza Umberto I, in cui si ammira una magnifica fontana costruita proprio al centro nel 1688, l'opera più imponente è il Cappellone. L'edificio ha una caratteristica peculiare: nella sua globalità presenta tre forme strutturali: la parte bassa è quadrata, la parte centrale è cilindrica, la parte alta, ora è sferica, ma prima era orbicolare. È un edificio vistoso ed imponente che ha il prospetto ben lavorato in travertino prospiciente su un' ampia scala di nove scalini in uguale pietra. Dal cornicione lapideo in su l'architettura della chiesa è a forma cilindrica con quattro piccole finestre contrapposte. Il tutto è sormontato da una bellissima cupola a sua volta sormontata da altra cupola molto piccola che poggia su quattro pilastrini. In cima vi è una croce e sotto ad essa una banderuola ben lavorata. La costruzione è da attribuire a Domenico Ludovisi e a suo figlio Nicolò che la portò a termine nel 1736. All’interno esposta la tela del Palio, celebrativa dell’incontro riconciliatore tra Carlo e Emanuele Gesualdo
CHIESA DI SAN NICOLA (XVIII secolo) – Centro Storico Il più antico luogo di culto di Gesualdo, la chiesa intitolata al Vescovo di Mira S. Nicola, sorse probabilmente intorno al XII secolo a ridosso delle mura del castello, sul declivio del borgo medioevale. Di questo primo impianto mancano i riscontri documentali, anche se l'esistenza di una cripta, fatta murare dal vescovo Torti Rogadei nel XVIII secolo, caratterizzante le chiese sorte tra XI e XIII secolo, può far pensare a un impianto medievale. Le più antiche notizie attestanti l'esistenza della chiesa risalgono ai primi decenni del XVI secolo, anni in cui Gesualdo passò dal breve dominio del capitano spagnolo Consalvo de Cordova a quello del feudatario Fabrizio Gesualdo e del figlio di questi Luigi IV. Durante il dominio del Gesualdo la chiesa subì vari restauri e ampliamenti in parte ancora leggibili, dopo i recenti restauri, nella parte più antica della muratura e ricordati da lapidi inserite all'interno del sacro edificio. Nel 1538, durante l'arcipretura del reverendo Mastronicola, la chiesa fu arricchita dalla tribuna e dal coro ligneo. L'edificio fu abbattuto e ricostruito nel 1760, nelle forme in cui ancora ora appare. Da segnalare la bellissima tela denominata Miracolo della Madonna della neve, commissionata da Carlo Gesualdo, un olio su tela risalente al XVI secolo, e gli splenditi altari dalla stile baroccheggiante dalla ricercata combinazioni di marmi.
Facciata settecentesca
Madonna della neve
CHIESA DEL S.S. ROSARIO (XVII sec.) – Piazza Neviera
Chiesa del Rosario
La chiesa, con relativo monastero Domenicano, fu iniziata dal principe Carlo Gesualdo, che però riuscì a gettare solo le fondazioni, e terminata da Nicolò Ludovisi nella prima metà del XVII sec. Conseguì il titolo di Arciconfraternita nel 1912. È a tre navate, comprende nove altari di marmo policromo ben lavorati in stile barocco, una deliziosa balaustra e un bel coro di legno intarsiato. L'altare maggiore, dedicato alla Vergine del Rosario, è veramente magnifico e ricco, tutto in marmi policromi come la bella balaustra. Dietro l'altare maggiore vi è un bel coro di legno intarsiato. L'altare che si trova a destra entrando è dedicato a S. Vincenzo Ferreri. Nella nicchia vi è una statua del santo, egregiamente scolpita e fregiata di ricca colonna e diadema in argento. Degni di essere ricordati sono il pulpito e l'organo. L'ultima domenica d'agosto si celebra, in grande e sentita partecipazione popolare, la festa in onore di S. Vincenzo Ferreri durante la quale si svolge il tradizionale "volo
dell'angelo” Campanile – volo dell’angelo
SANTA MARIA DELLE GRAZIE –CONVENTO CAPPUCCINI(XVII sec.) La chiesa è situata in fondo alla via Cappuccini, con annesso Convento dei PP. Cappuccini. Furono fatti erigere dal principe Carlo Gesualdo nel 1592, come si legge sulla lapide apposta sulla facciata del convento. Il convento, ampliato da Nicolò Ludovisi nel 1629, è stato danneggiato dal sisma del 23 novembre 1980. Essa è a una sola navata; l'altare maggiore e quelli laterali sono in marmo policromo. La facciata molto semplice e austera presenta sopra l'arco d’ingresso lo stemma del principe Carlo Gesualdo. Celebre è il dipinto che si conserva nella chiesa, intitolato "il perdono di Carlo Gesualdo" (cm 481 x cm 310) di Giovanni Balducci, ritenuto dalla tradizione gotico-tenebrista l'icona del pentimento nella quale il principe avrebbe fatto trasportare per immagini la sua macerazione interiore per il duplice assassinio. Più in generale è da ritenere che la tela votiva raffiguri la richiesta di perdono per tutta l'umanità peccatrice, così come il principe musicista, nel 1585, scriveva nel suo primo mottetto "Ne reminiscaris, Domine, delicta nostra": Perdona, Signore, i nostri peccati. Il convento, dal bellissimo chiostro e giardino è luogo di serafica pace. Per decenni è stato la sede del corso di studi in Teologia Morale per i seminaristi francescani dell’ordine dei Cappuccini. Nel convento soggiornò dal novembre al dicembre del 1909 Padre Pio da Pietrelcina. E’ possibile visitare la cella dove visse il santo.
Facciata Chiesa
Pala del Perdono
Cella San Pio
PASSEGGIANDO PER GESUALDO
Fontana Canale
Fontana dei putti
Fontana Piazza Umberto I
Gesualdo è caratteristico per le tante fontane. Nel progetto urbanistico rinascimentale intrapreso da Carlo Gesualdo e poi abilmente completato da Niccolò Ludovisi, suo successore, ogni rione fu dotato di fontane per l’approvvigionamento delle acque potabili e per tutti i servizi. Bellissima la fontana a vasche circolari della Piazza Umberto I che si fa risalire al 1688, interamente realizzata con il caratteristico marmo onice, dall’inconfondibile colore giallastro, estratto delle cave di Gesualdo. Suggestiva è poi la fontana dei Putti del 1605 sita nella scalinata di via municipio con lo stemma di Gesualdo retto da due piccoli angeli, i Putti infatti. Imponente poi, la struttura della fontana del rione Canale, con il caratteristico portico.
Madonna Afflitti
Santa Maria della Pietà
San Rocco
Da segnalare inoltre, la chiesa degli Afflitti (XVII sec.), nel rione canale dove sono custodite bellissime tele del seicento di scuola napoletana come la Deposizione di Francesco Guarini da Solofra; La chiesa di Santa Maria della Pietà (XVII sec.), nella via Roma con all’interno la fonte battesimale scolpita nel caratteristico marmo alabastro di colore giallo tipico delle cave di Gesualdo; la chiesa dell’Addolorata (XVII sec.), sita all’inizio di via Roma con all’interno la cupola affrescata dall’artista contemporanea Katy Toma.
Redazione a cura della Proloco Civitatis Iesualdianae
Sede: Piazza Neviera c/O Palazzo Ex Municipio Tel. 3490565272 email prolocogesualdo@yahoo.it sito web www.prolocogesualdo.it
ITINERARI TURISTICI I Itinerario – Zona storica
CASTELLO, BORGO ANTICO - CENTRO STORICO Con l’arrivo in Piazza Neviera, parte la visita al paese del principe dei musici. Sito al centro del paese, Il Castello di Gesualdo (ora in ristrutturazione) domina l’abitato segnandone il panorama di scorci incantati dai riflessi quasi fiabeschi. fu fatto costruire su volere dei Longobardi. Il maniero divenne di proprietà di Carlo Gesualdo, uno tra i migliori musicisti del Cinquecento, che lo trasformò da austero maniero in rinascimentale residenza, qui visse fino alla fine avvenuta nel 1613 facendone corte raffinata di cultura. Al musicista di nobile famiglia è legata la tragedia amorosa che lo portò a uccidere la moglie Maria d'Avalos e il suo amante. Il castello è caratterizzato da una pianta rettangolare rafforzata agli angoli da torrette semicircolari ed ha più la parvenza di un edificio signorile a uso residenziale che di un maniero-fortezza. Al cospetto del maniero che fu dimora di Carlo Gesualdo, l’attenzione spazia tra l’imponenza della Chiesa del Rosario che domina la piazza fino alle fortificazione del castello, memoria della potenza feudale di Gesualdo. Seguendo un naturale percorso verso il sole, ecco le scale che conducono alla sottostante Piazza Umberto I con la fontana a vasche circolari posta al centro con fronte al Cappellone, imponente costruzione che da simbolo religioso divenne poi col tempo tribunale e testimone secolare della storia della comunità. Con il panorama della sterminata valle del fredane sullo sfondo, sulla destra ecco la Chiesa di San Nicola, incastonata nel borgo antico che da li si snocciola in migliaia di vicoli, strettoie che cingono la rocca fortificata tra palazzi austeri, giardini, botteghe finalmente riconsegnati alla vita dopo la faticosa rinascita del dopo terremoto. Il visitatore entrerà in un mondo in cui il tempo sembra essersi fermato al medioevo, intriso di quel misterioso fascino di cui la storia ha indissolubilmente segnato il borgo antico di Gesualdo.
II Itinerario – Area urbana
LE CHIESE di Gesualdo – CENTRO URBANO
CHIESA DEL S.S. ROSARIO – Piazza Neviera CHIESA DI SAN NICOLA – Piazza Umberto I CAPPELLONE – Piazza Umberto I CHIESA DI SANTA MARIA DELLA PIETA’ – Via Roma CHIESA DI SAN ROCCO – Via Roma CHIESA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE (Cella san Pio) - Via Cappuccini
SERVIZIO GUIDE TURISTICHE ASTREA GESUALDO Sede Via Prima Salvatore Tel.3455004583 Sito web www.astreagesualdo.com E-mailastreagesualdo@hotmail.it
TRADIZIONE E FOLKLORE IL VOLO DELL’ANGELO FESTIVITA’ IN ONORE DI SAN VINCENZO FERRERI (Ultima domenica di agosto) La manifestazione più importante per tutti i gesualdini è senza alcun dubbio quella del Volo dell'Angelo, attorno alla quale si sviluppano i festeggiamenti per San Vincenzo Ferreri. L'ultima domenica di agosto, a mezzogiorno, in un ambiente scenografico spettacolare, in mezzo a una cornice di pubblico in estatico silenzio, un “Angelo” fa la sua comparsa sulla terra. L'Angelo è impersonato da un bambino, e inizia il suo volo legato a una fune d'acciaio tesa fra il bastione del Castello e il campanile del SS. Rosario. Secondo lo schema coreografico tradizionale l'Angelo si rivolge prima al Santo e poi al suo popolo: “O glorioso San Vincenzo Ferreri, io dall'alto vengo e ti saluto, …mi rallegro con te del grande onore che oggi ti rende questo popolo festante…” e poi agitando il suo dardo lancia la sfida al diavolo…“lode a te evviva per sempre a dispetto di Satana e di tutto l'inferno!”…. Il diavolo non si fa attendere, sbuca da sottoterra (un palco montato fra la folla) e: … “di Satana? Di tutto l'Inferno? Quale esile fiato fa cenno al mio nome? Al mio Regno? …Tu! …Chi sei tu, o miserabile uccello dalle ali mozzate che pigolando vai su questa mia terra?” “Un angelo? Ahahahahah… un angelo! …Piccolo verme trasformato in uccello!…”Lo scontro entra inesorabilmente nel vivo, diventa cruento ed avvincente e continua per circa mezz'ora: il diavolo fa inutilmente vanto della sua potenza, che trova dimostrazione nell'egoismo e nella sete di ricchezza propri a tutto il genere umano. Poi Lucifero sparisce nelle viscere della terra, da dove era venuto, insieme alle maligne e potenti tentazioni che solo la fede in Dio e nel taumaturgo S. Vincenzo possono allontanare e l'Angelo, nel tripudio generale, continua il suo volo fino al Campanile. Il pranzo del giorno di S. Vincenzo, per Gesualdo, è speciale come nelle grandi occasioni. Vede riuniti intorno alla mensa, proprio come negli eventi straordinari, parenti, magari non visti neanche a Natale, oppure da tanti anni, perchè lavorano e sono residenti fuori Gesualdo, ma che rientrano per l'occasione, e amici e conoscenti. E' anche la festa degli emigranti tenuti rigorosamente presenti anche nel copione dell'Angelo. E' la festa dei bambini che una volta ricevevano dolci e giocattoli soltanto in questo periodo dell'anno. E' la festa di ringraziamento per le messi copiose raccolte dopo un anno di duro lavoro nei campi, accompagnato dalla misericordia di Dio ottenuta per intercessione del santo taumaturgo S. Vincenzo che protegge campi e frutti della terra. E' la festa del bambino-angelo, sempre di umile estrazione, che attraverso la coraggiosa recita, in passato e non solo, contribuiva a sollevare le modeste condizioni di vita che per alcuni erano molto più difficili che per altri. A tarda sera la processione rientra e si finisce con una messa solenne, celebrata sul sagrato della Chiesa del Rosario sovrastante la folla nella piccola piazza. C'è la benedizione dell'Angelo che rientra al cielo: “…benedico le vostre case, le vostre campagne e i vostri parenti, che per motivo di lavoro sono lontani da Gesualdo…”, percorrendo a ritroso e di notte il tragitto della mattinata.
PASSIONE VENERDI SANTO (Venerdì Santo) www.lapassionedicristogesualdo.blogspot.com La Passione di Cristo, nata alla fine degli anni 90, è diventata sin dalla sua prima edizione una manifestazione di straordinario richiamo grazie alla splendida suggestione e pathos dell’ambientazione nel centro cittadino. Gesù è condotto in catene davanti al palazzo di Pilato (il Cappellone) dove è accusato, processato, flagellato e condannato a morte. Ha inizio la breve “Via Crucis” che, facendosi strada fra la folla degli spettatori, conduce al Castello, il luogo scelto per rappresentare il Calvario. Giochi di luce meravigliosi, musiche coinvolgenti, effetti speciali abilmente orchestrati, amplificano l'impatto emotivo delle scene finali della rappresentazione, curate in ogni particolare, in cui Gesù viene crocifisso. La manifestazione patrocinata dalla Parrocchia dei S.S. Nicola di Bari e Antonino Martire coinvolge nell’organizzazione tutte le associazioni del posto.
FESTIVITÀ RELIGIOSE 13 Giugno Festività in onore di Sant'Antonio da Padova - Rione Cappuccini Mese di luglio Festività in onore di Sant'Elia Profeta - Contrada S.Elia 10 Agosto Festività in onore di San Lorenzo martire - Località San Lorenzo Penultima domenica di Agosto
Festività in onore di San Rocco e della Madonna Addolorata Ultima domenica di Agosto
Festività in onore di San Vincenzo Ferreri e della Madonna del Rosario 23 Novembre
Festività in onore della Madonna degli Afflitti - Rione Canale
EVENTI E MANIFESTAZIONI CARNEVALE GESUALDINO Il Carnevale a Gesualdo ha avuto origini molto antiche. Ritroviamo, infatti, notizie nel libro dell’Abate Giacomo Catone, “Memorie Gesualdine”, edito nel 1840 e nei diari di alcuni altri personaggi locali. Le manifestazioni carnevalesche, che si realizzavano principalmente con sfilate mascherate in costumi locali, si sono ripetute nel corso degli anni del secolo scorso con crescente intensità. Questa grande passione trovò seria concretizzazione nel 1969, con una sfilata di carri allegorici degni di questo nome. L’organizzazione di allora univa alcuni volenterosi rappresentanti delle istituzioni scolastiche locali, affiancati e sostenuti da esponenti della societ{ civile e dall’Amministrazione Comunale. Ora giunto alla 33° edizione è evento di forte richiamo per visitatori e appassionati di tutti i paesi limitrofi. Da qualche anno la Proloco di Gesualdo, (patrocinatrice dell’evento), ha avviato una forte collaborazione con le associazioni dei paesi vicini, con sfilate e cortei che da Gesualdo coinvolgono anche i comuni di Frigento, Sturno, Villamaina e Torella dei Lombardi nell’ambito del progetto del Carnevale della Valle del Fredane.
GESUALDO FOLK EVENT
(Mese di
agosto) La festa della birra, che si tiene nell’ultima settimana d’agosto a cavallo tra le tradizionali feste in onore di San Rocco e San Vincenzo Ferreri, nasce dall’intuizione dei giovani di Gesualdo che nel 2004 si costituirono in un’associazione denominata New Generation creando a uno degli eventi più seguiti negli ultimi anni. Grazie alla straordinaria ambientazione del Castello e della sua fortificazione, la manifestazione ha da subito avuto grande successo tra i ragazzi di Gesualdo, richiamando compagnie festose di ragazzi da tutti i paesi limitrofi. L’originale natura di festa della birra si è poi con gli anni evoluta in evento di grande richiamo per gli amanti di musica popolare SALENTINA, diventato il GESUALDO FOLK EVENT, una rassegna musicale di gruppi folkloristici di fama come I cantori di Carpino, Annasulea, i Tamburellisti di Torrepaduli, GLI aLLAbUA, l’Officina Zoe e altri che si sono alternati sul palco della festa scatenando i visitatori in balli e canti sfrenati. Dal 2008, la manifestazione ha visto il patrocinio esclusivo della Proloco Civitatis Iesualdinae che ne ha rilanciata l’organizzazione e ampliato il programma delle iniziative.
PALIO DELL'ALABARDA (Mese di agosto) La manifestazione rievoca un importante avvenimento della storia della città di Gesualdo: il perdono fra il Principe Carlo Gesualdo ed il figlio Emanuele avvenuto il 2 Marzo 1609. Lo storico perdono è ricostruito sul sagrato del Cappellone in uno scenario bellissimo e con la partecipazione di oltre 200 figuranti, comprendenti le due coppie di principe Carlo Gesualdo ed Eleonora d'Este, Emanuele Gesualdo e Polissena Furstemberg, due Cardinali, le coppie di nobili dei 4 quartieri (Canale, Cappuccini, Fiera, Piazza), arcieri, alabardieri, cavalieri, sbandieratori, tamburini e trombettieri. La storia narra che il principe Carlo per esprimere la sua gioia istituì il Palio dell'Alabarda che tutt'oggi è disputato tra i cavalieri dei quattro borghi con una gara di tiro con l'arco e con una giostra di cavalieri.
SAPERI E SAPORI (Mese di agosto) La manifestazione che si tiene Centro Storico di Gesualdo è un riuscitissimo contenitore che tra rassegne, mostre, convegni e spettacoli musicali sposa felicemente la suggestione dei luoghi con la tradizione enogastronomica locale. Grazie all’impegno dell’associazione Astrea Gesualdo l’evento ha registrato oltre 10000 presenze nell’ultima edizione del 2010.
PRESEPE VIVENTE DI GESUALDO (Periodo natalizio) Tra le vie e vicoli dell’antico borgo medievale, va in scena una suggestiva rappresentazione della natività di Gesù. La rievocazione storica lega insieme le arti, i mestieri, i sapori della tradizione gesualdina, in un percorso tra presente e passato affascinante e suggestivo. L’iniziativa promossa dalle associazioni gesualdine, riscuote da anni grande riscontri di pubblico e critica ed è annoverata tra gli appuntamenti natalizi più segnalati in provincia di Avellino.
GIORNATE GESUALDIANE Rassegne musicali e culturali in onore di Carlo Gesualdo promosse da Fondazione Carlo Gesualdo.
PERSONAGGI ILLUSTRI CARLO GESUALDO
Il principe Carlo Gesualdo nacque l'8 marzo 1566 da Fabrizio II e Geronima Borromeo, sorella di S. Carlo. Studiò a Napoli e fu compositore di madrigali e musica sacra, oggi conosciuti in tutto il mondo. Fin da giovane dimostrò una passione enorme per la musica e all'età di 19 anni pubblicò il primo mottetto: "Perdona, Signore, i nostri peccati. Nel 1586 sposò la cugina Maria D'Avalos, di stirpe reale spagnola; Carlo aveva venti anni e Maria ventisei; dal matrimonio nacque Emanuele. Troppo dedito alla caccia e alla sua musica il principe non capì che la bella moglie potesse sentirsi trascurata al punto da portarsi tra le braccia dell'avvenente duca Fabrizio Carafa. I due amanti, colti in flagrante nella camera da letto di Maria, vennero uccisi. Carlo doveva vendicare col sangue l'offesa fatta al suo casato. Per sfuggire alla vendetta dei Carafa, fuggì da Napoli e si rifugiò nel castello di Gesualdo, di origine longobarda e suo feudo. Qui visse per diciassette anni, ma non ebbe mai la serenità che ormai aveva perduto, perché un profondo senso di colpa attanagliava giorno e notte la sua coscienza. Dopo tre anni sposò Eleonora D'Este, dalla quale ebbe un figlio, Alfonsino, che morì in tenera età. Con Gesualdo il castello perse il rude aspetto di fortezza e divenne dimora di una fastosa corte canora, costituita dai musicisti più famosi dell'epoca come Scipione Stella, Pomponio Nenna, Filippo Carafa. Si circondò di uomini di cultura come Torquato Tasso che scrisse nella "Gerusalemme conquistata" versi bellissimi per la famiglia Gesualdo. Durante la permanenza al castello il principe, per cercare la pace dell'anima e il perdono di Dio, curò il paese di Gesualdo con zelo e amore; fece erigere chiese e conventi, ancora oggi fastosi nel loro richiamo storico. Tra le sue opere bisogna ricordare la Chiesa dei Cappuccini, dove nel 1909 soggiornò il nostro amato S. Pio da Pietrelcina, la chiesa del SS. Rosario, la chiesa degli Afflitti, la fontana dei putti, la cappella del SS. Sacramento e il "Quadro del perdono", fatto eseguire nel 1609 da Giovanni Balducci da Firenze e che, restaurato, si trova oggi nella Chiesa di S. Maria delle Grazie, gestita dai Padri Cappuccini. Nella tela si osserva l'immagine del principe che, sostenuto dallo zio Carlo Borromeo, chiede perdono per il duplice assassinio a Cristo giudicante con l'intercessione della Vergine, di S. Michele, di S. Francesco, di S. Domenico, di S. Caterina e della Maddalena. Di fronte al principe vi è la moglie Eleonora D'Este in atto di preghiera. Al centro è raffigurato, con le ali di un angioletto, il piccolo Alfonsino, morto nel 1600. Nel castello il principe poté dedicarsi completamente alla musica; scrisse madrigali e mottetti, molti dei quali furono stampati nella tipografia installata nel castello dal tipografo Gian Giacomo Carlino. La vita per Carlo Gesualdo fu certamente molto dura. Fu colpito da sofferenze fisiche e psichiche e da perdite molto dolorose, come la morte dei due figli Alfonsino ed Emanuele. Non resse agli eventi e, dopo 17 anni di tormento e di dolore, si lasciò morire nel 1613. Il suo corpo riposa a Napoli nella Chiesa del Gesù Nuovo. La sua opera musicale più nota è composta da sei libri di Madrigali, due di Sacrae Cantionis ed una di Responsori. Autore anche di alcune musiche strumentali, tuttavia è nella polifonia che Carlo seppe esprimere con personale veemenza il suo genio. Giovanni Battista Doni, erudito e teorico musicale del Seicento, nel 1635 fu il primo a definirlo "un genio della musica". Sulla figura ed opera del principe dei musici si cimentò il regista tedesco Werner Herzog, che nella sua "Morte a cinque voci", ebbe come protagonista Milva nelle vesti di Maria d'Avalos. Oggi Carlo Gesualdo è considerato come uno dei più inquietanti personaggi della storia della musica. A lui si sono ispirati anche Wagner e Stravinsky. Testo di Filomena Scala
GASTRONOMIA GESUALDINA La cucina gesualdina è tradizionalmente una cucina popolare e, come tutte le cucine popolari, non dispone di grandi quantità di antiche ricette. Quelle che esistono, forse comuni ad altri paesi, si caratterizzano per la facilità di esecuzione e per la semplicità degli ingredienti provenienti quasi esclusivamente dal lavoro dei campi. Proprio per queste peculiarità, per l'ottimo sapore delle carni, l' eccellente qualità degli ortaggi e delle verdure, la genuinità e il gusto di ogni altro prodotto, i tanti aromi locali magistralmente combinati, quella che prima era cucina di "sussistenza" oggi è ricercatissima gastronomia. Grazie alla propizia esposizione ed alla ricchezza di fonti d’acqua, il territorio di Gesualdo regala pregiatissime culture di ortaggi; tra questi da segnalare quella del Sedano. Da sempre i gesualdini vengono, e non a caso, appellati con il nomignolo di “Menestrari” (Verdurai), per le copiose produzioni ortofrutticole che arricchivano i mercati locali e dei paesi vicini.
Pizza Jonna
Dopo essersi procurati l'apposito recipiente di argilla, "lo chinghe", lo si colloca sotto la brace per renderlo rovente. Pulito con uno straccio lo si riempie di un impasto di farina di granturco sciolta in acqua bollente e salata. Quindi "lo chinghe" si chiude con un coperchio di latta e si ricopre di brace. La focaccia, cotta omogeneamente su tutti i lati, è pronta per essere gustata, talora insieme alla "menesta ammaretata", talora insieme ai "peperoni sottaceto fritti con carne di maiale".
Cecarocquele e vruoccole (Cavatelli e broccoli)
Sul "tombagno"(laghenatoio) si preparano i "cecarocquele", sottili tubetti di pasta incavati con le dita, che vanno uniti ai broccoli lessati nella "pignata". La caratteristica di questo piatto è nell’unione tra la bont{ della pasta fatta in casa, preparata con l’utilizzo di farine di semola rigorosamente locale, e gli antichi sapori della terra di Gesualdo che per esposizione e per la ricca presenza di fonti d’acqua, dona ai prodotti della terra proprietà organolettiche, gusto e qualità da sempre molto apprezzate.
Menesta Ammaretata
In un recipiente di terracotta, la "pignata", pieno d'acqua, si mette a cuocere per alcune ore un osso di prosciutto e costole di maiale. Al tutto viene poi aggiunta la verdura, per il necessario tempo di cottura. E’ il piatto tipico per eccellenza della gastronomia gesualdina. Gli odori e i sapori tipici si fondono in un piatto che nella sua semplicità sintetizza tutta la tradizione e la cultura contadina di Gesualdo. Alla bontà delle verdura si unisce il gusto delle carni paesane.
Olio
Produzione olio Irpinia – Colline dell’Ufita con marchio DOP/IGP da Reg. UE 203/2010 (GUCE L61/29 del 11.03.2010)
Vino
Produzione di vino Irpinia DOC (in questa area anche con l'indicazione della sottozona Campi Taurasini) e vino Campania IGT
INFORMAZIONI PER IL TURISTA DOVE MANGIARE E DOVE DORMIRE A GESUALDO__________________________________ RISTORANTE TRATTORIA - DA PEPPINO Via IV Novembre
Alberghi a Gesualdo
RISTORANTE CUCINA TIPICA - LA PERGOLA Via Freda
Tel. 338.9726955 – 0825.401775 email: biancotonino@yahoo.it Sito: www.ilvicoletto.altervista.org
B&B IL VICOLETTO Vico II Celso – Via Roma
Tel. 0825.401211 Tel. 0825.401435
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Agriturismi a Gesualdo
Tel. 0825.401930
IL POZZO DEL PRINCIPE C.da Pozzo del Principe
RISTORANTE – SAN VINCENZO Via Cavalieri Di V. Veneto, 69
Tel. 0825.429097
Tel. 0825.401207 – 0825.401749 – 0825.403122
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PIZZERIA GANEA Vico Lavinaio
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DOVE ACQUISTARE PRODOTTI TIPICI_________________________________________________ VENDITA PRODOTTI TIPICI DI PRODUZIONE LOCALE
MACELLERIA CARRABS
- Mercatino del Martedì
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(Verdure, Frutta, Olio, Vino, Formaggi, Insaccati, ecc)
Carni paesane – Prodotti Tipici Locali
Largo Fiera
VERDUN & FRUIT
P.zza Neviera
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Verdure e Frutta
PASTA FRESCA “Pastificio Nitti”
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Via Dante
P.zza Vittorio Veneto
Verdure e Frutta
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PANIFICIO “Panaderia”
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PANIFICIO “Stanco”
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Via Torre dei Monaci
MACELLERIA “Da Adriano”
LES MILLES DELICE
Via Roma
Via Dante
Carni paesane – Prodotti Tipici Locali
Pasticceria
NUMERI UTILI____________________________________________________________________________ COMUNE DI GESUALDO
GUARDIA MEDICA
LINK UTILI
VIGILI URBANI GESUALDO
ANPAS GESUALDO
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CARABINIERI – STAZIONE GESUALDO
Via Dante Tel. 0825.401055
Via Cappuccini Tel. 0825.401321 Via Dante 0825.401326 348.7620890
ANPAS FRIGENTO
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www.fondazionecarlogesualdo.it www.astreagesualdo.com www.carlogesualdo.altervista.org
GESUALDO La città del Principe dei Musici Carlo Gesualdo “Gesualdo è un paese ameno et vago alla vista quanto si possa desiderare co’ un’aria veramente soave e salubre” scriveva nel 1594 Alfonso Fontanelli, diplomatico di Casa d’Este. Ancora oggi il vasto e bellissimo panorama che si svolge dal belvedere di Via Biffa o da quello del castello e l’aria pulita e profumata sono una caratteristica: una ricchezza da custodire gelosamente insieme ai suoi onusti monumenti. Passeggiando per le vie, i vicoli e le piazze possiamo ammirare i monumenti e gli angoli caratteristici che sono custodi di un’antica e solida tradizione e testimoni del patrimonio artistico che possiede questo nobile paese. Vedere la terra, il cielo e i paesaggi mentre cammini per queste strade, calpestare le pietre dei vicoli e delle piazze pensando che l’ hanno fatto, prima di noi, i personaggi che qui son vissuti, sentire l'aria profumata, che sale dalla campagna, d{ l’impressione di essere in contatto con gli elementi della natura rendendo lieto il soggiorno e suscitando certe intime innocenti sensazioni: è un po' come essere in contatto con l’umanit{, col cuore della terra e con la storia dell’uomo che si intreccia con quella del paese e degli straordinari personaggi che qui sono vissuti.
Pro Loco Civitatis Iesualdinae
Sede: Piazza Neviera c/O Palazzo Ex Municipio Tel. 349-0565272 email prolocogesualdo@yahoo.it sito web www.prolocogesualdo.it Febbraio 2011