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Controllo della coccidiosi nei riproduttori da carne con l’uso di vaccini
La coccidiosi è una malattia del rivestimento intestinale, prodotta dall’invasione delle cellule della mucosa da parte di un protozoo parassita del genere Eimeria molto prolifico.
Questa invasione provoca l’interruzione dei processi di alimentazione e digestione coinvolti nell’assimilazione dei nutrienti.
È possibile però tenere sotto controllo la coccidiosi con l’uso di vaccini. Una corretta applicazione dei vaccini per la coccidiosi protegge dai focolai ed evita cali nelle prestazioni, ripercussioni sul benessere animale e perdite finanziarie.
Nei riproduttori la coccidiosi clinica può essere prevenuta utilizzando anticoccidici nel mangime (ionofori e anticoccidici non ionofori [NIA]). Oggi tuttavia, a livello globale, più del 70% dei riproduttori viene vaccinato in incubatoio. Se disponibili, vengono di solito usati vaccini per la coccidiosi. Il loro uso efficace comporta:
• una corretta manipolazione, conservazione e somministrazione del vaccino;
• valide pratiche di pulcinaia;
• vaccinazione e richiami efficaci.
Manipolazione, conservazione e somministrazione dei vaccini
La maggior parte dei vaccini si basa su sospensioni di oocisti sporulate vive (vitali). Variano nel contenuto delle specie di coccidi, nel numero di oocisti e nella patogenicità del ceppo. I vaccini per la coccidiosi possono essere originati da ceppi attenuati e non attenuati.
Il luogo migliore per vaccinare per la coccidiosi è l’incubatoio, dove le condizioni sono ideali per l’applicazione di massa e di solito c’è un migliore controllo sulla preparazione e la miscelazione del vaccino.
Quando si utilizza il vaccino, questi sono i punti fondamentali da seguire:
• non congelare mai i vaccini perché contengono oocisti vive;
• seguire le istruzioni del produttore per miscelare il vaccino con diluente;
• garantire una distribuzione uniforme del vaccino tramite nebulizzazione con cabina spray o goccioline di gel e assicurarsi che tutti i pulcini abbiano la stessa esposizione alle oocisti vive (utilizzare una tintura se necessario);
• fornire ai pulcini tempo e intensità di luce sufficienti dopo la vaccinazione nell’incubatoio per consentire l’ingestione delle gocce di vaccino;
• mantenere i pulcini a proprio agio in termini di temperatura e umidità relativa dopo la vaccinazione;
• lasciare asciugare i pulcini ed evitare di esporli a ventilazione a velocità elevata o correnti d’aria.
Potrebbero verificarsi situazioni in cui l’applicazione del vaccino in allevamento è da considerarsi come l’unica pratica possibile, oppure in caso di rivaccinazioni. La vaccinazione in allevamento può avvenire quando i vaccini non possono essere somministrati in incubatoio o come scelta del cliente per una migliore “presa” su una particolare specie. In allevamento, la rivaccinazione viene utilizzata per garantire una copertura vaccinale adeguata / uniforme e cicli precoci delle oocisti.
Esistono diversi vaccini disponibili in commercio per l’uso nei riproduttori. La maggior parte dei vaccini in commercio disponibili per pollastre da riproduzione includono: E. acervulina, E. tenella, E. necatrix, E. maxima, E. mitis ed E. praecox, o una combinazione di specie selezionate.
Pulcinaia
Quando si utilizza un vaccino per la coccidiosi è essenziale raggiungere un’immunità precoce e uniforme (entro le prime 3-4 settimane di vita di un pulcino) per garantire una protezione duratura. Lo sviluppo dell’immunità ai coccidi richiede diversi cicli consecutivi o passaggi attraverso il soggetto sul campo. La prima esposizione al parassita avviene durante la vaccinazione e il resto del processo ciclico continua in allevamento.
Ogni ciclo richiede l’ingestione di oocisti sporulate da parte del soggetto. Il parassita invade e si moltiplica più volte all’interno delle cellule intestinali e il ciclo termina con la perdita di oocisti non sporulate nelle feci. Quindi, nelle giuste condizioni (ossigeno, temperatura della lettiera di 26-30 °C (79-86 °F) e umidità della lettiera del 25-35%), le oocisti sporulano nella lettiera, pronte a ripetere il ciclo. Le oocisti immature rilasciate dal soggetto rimangono dormienti nella lettiera fino a quando condizioni specifiche non consentono la loro sporulazione.
Ci sono varie situazioni da gestite con attenzione durante la pulcinaia per garantire lo sviluppo di una piena immunità:
• la gestione dell’umidità e della temperatura della lettiera richiede molta attenzione ed è essenziale per il corretto sviluppo dell’immunità ai coccidi. Gestire la densità d’allevamento durante le prime tre o quattro settimane è un modo eccellente per influenzare l’umidità e la temperatura della lettiera, per ottenere uno sviluppo ottimale dell’intestino, per la sporulazione e per il ciclo dei coccidi;
• l’uso di cerchi, zone o tramezzi per la pulcinaia, in particolare per i riproduttori, sono pratiche valide e consigliate per controllare la densità di allevamento e lo spazio necessario per mangiatoie e abbeveratoi;
• è importante non rilasciare i pulcini troppo presto in aree in cui le oocisti di coccidi non siano state ancora versate, in quanto ciò può compromettere la replicazione e l’uniformità del processo e, di conseguenza, lo sviluppo dell’immunità;
• se si copre l’area della pulcinaia con carta e successivamente la si rimuove, assicurarsi di farlo prima che i pulcini inizino a diffondere le oocisti dopo il vaccino (di solito il processo inizia cinque giorni dopo la somministrazione del vaccino). Rimuovere la carta dopo il quarto giorno dalla vaccinazione potrebbe compromettere la corretta esposizione alle oocisti del vaccino diffuse dai soggetti e limitare la necessaria replicazione per ottenere l’immunità.
Ciclo e riciclo dopo il vaccino
È essenziale ricordare che i coccidi devono replicare nel soggetto per 3-4 volte consecutive affinché si sviluppi la piena immunità. La durata e il numero di cicli dipendono dalla specie Eimeria che infetta il pollo. In generale, il ciclo delle specie Eimeria è compreso tra 5 e 7 giorni. L’interruzione del passaggio dal primo ciclo al secondo implica che alcuni soggetti inizieranno a sviluppare immunità, mentre altri rimarranno indifesi nei confronti dei coccidi. Un'immunita scarsa e non uniforme aumenta il rischio di focolai di coccidiosi a causa dell’elevato numero di oocisti che infettano una popolazione di pulcini non immune. Le conseguenze di questi focolai sono significative: potrebbe essere necessario un trattamento con anticoccidici con ripercussioni negative sul benessere e sulle prestazioni dei soggetti e conseguenti perdite finanziarie. Si deve sempre contattare il proprio veterinario per discutere di eventuali trattamenti, se necessari.
Altre condizioni che interrompono l’immunità uniforme:
• patologie come Gumboro (IBD), Marek e Anemia aviaria (CAV) causano immunodepressione e provocano un’eccessiva replicazione dei coccidi che può portare a manifestazioni di coccidiosi più avanti nella vita;
• situazioni che portano all’immunodepressione, fra le quali ci sono stress, micotossine, temperatura fredda durante la pulcinaia, mancanza di spazio per le mangiatoie o nutrizione insufficiente;
• gli integratori con proprietà anticoccidiche, somministrati ai polli, possono influire sul ciclo del vaccino e sullo sviluppo di immunità;
• condizioni di lettiera eccessivamente asciutta impediscono la sporulazione delle oocisti;
• condizioni di lettiera estremamente umida aumentano la sporulazione, che può portare a un eccesso di oocisti sporulate e lesioni che assomigliano a un’epidemia di coccidiosi.
Bisogna poi procedere a una valutazione del ciclo corretto sul campo tra 7 e 28 giorni con:
• osservazioni necroscopiche di polli sul campo (evitare di scegliere soggetti malati);
• raccolta di campioni di feci per il conteggio delle oocisti (per grammo di feci) mediante analisi di laboratorio per valutare se si verificano cicli/ replicazione o se esiste un problema con l’applicazione del vaccino;
• nei programmi di produzione con uso limitato di antibiotici (ABF) o senza uso di antibiotici (NAE), l’uso di fitogenici, vegetali o estratti vegetali nel mangime o nell’acqua potrebbe essere utile contro la coccidiosi in combinazione con il vaccino per cercare di modulare il ciclo vaccinale.
In conclusione, per controllare la coccidiosi sono necessarie pratiche di gestione ottimali durante le prime 3-4 settimane di età dopo la vaccinazione; ciò per completare la buona applicazione del vaccino e per fornire le migliori condizioni affinché i coccidi possano replicare e si sviluppi un’immunità duratura contro le varie specie di coccidi.