Concert programme 30 Nov 2013

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PROSSIMI APPUNTAMENTI

Giovedì 05 dicembre Poggio Rusco, Teatro Auditorium, ore 20.45

Ensemble dell’Orchestra da Camera di Mantova Alessandro Lucchetti, pianoforte Lorna Windsor, soprano Antonio Ballista, direttore

Sabato 30 novembre Mantova, Teatro Sociale, ore 20.45 Orchestra di Padova e del Veneto

H. Mancini - A. Lucchetti Una Pantera a Hollywood. Fantasia di temi dalle colonne sonore di Henry Mancini AA.VV. – A. Lucchetti Incantesimi. Canzoni dai film di Walt Disney AA.VV. – A. Lucchetti La canzone italiana degli Anni 1910-1950

Concerto incluso esclusivamente negli abbonamenti Euterpe e Ouverture Biglietti:

Intero / 18 euro Abbonati “Tempo d’Orchestra” (concerto + Music bus da e per Mantova con partenza da piazza Cavallotti, ore 19.45, e da piazzale Gramsci, ore 19.50) / 12 euro

Under 30 / 10 euro

Philippe Graffin, violino Tuomas Rousi, direttore


Programma _ R. Schumann, Ouverture, Scherzo e Finale in mi maggiore op. 52 J.S. Svendsen, Romanza op. 26 per violino e orchestra Andante R. Schumann, Fantasia op. 31 per violino e orchestra F. Mendelssohn-Bartholdy, Concerto in mi minore op. 64 per violino e orchestra Allegro molto appassionato - Andante Allegretto non troppo, Allegro molto vivace

R. Schumann Ouverture, Scherzo e Finale op.52 Frutto dell’anno “sinfonico” di Robert Schumann (il 1841 è l’anno della Prima Sinfonia, della prima versione della Quarta Sinfonia, del concepimento del Concerto per pianoforte) l’Ouverture, Scherzo e Finale fu composta tra il 14 aprile e il 18 maggio 1841, immediatamente dopo la prima trionfale esecuzione della Sinfonia n.1, il 31 marzo sotto la direzione di Mendelssohn. Concepita inizialmente come Sinfonia n.2, come tale non fu realizzata poi dall’autore: vi manca l’adagio. Schumann la chiama anche “Symphoniette”; lo scherzo con il suo ritmo di giga così simile al finale della Kreisleriana, originariamente era inteso come “intermezzo”. L’Ouverture, Scherzo e Finale è dedicata al direttore olandese Verhulst in segno di ringraziamento per la dedica dell’amico del Quartetto op.21 ed ebbe la prima esecuzione il 6 dicembre 1841 a Lipsia sotto la direzione di F. David. Schumann sottopose poi l’opera ad una revisione, specialmente nel finale,e la nuova versione fu presentata a Dresda il 4 dicembre 1845 da F. Hiller. Edita in partitura nel 1853, ebbe poi come interprete Mendelssohn che la presentò in un suo programma a Lipsia. L’Ouverture, Scherzo e Finale – scrisse Schumann all’editore Kistner nel 1842 – “ha del tutto un carattere leggero, amichevole: la scrissi in una disposizione d’animo veramente felice”. J.S. Svendsen

Romanza op.26 per violino e orchestra La Romanza op.26 per violino e orchestra è senz’altro la composizione più popolare dell’autore, una pagina che è rimasta nel repertorio di tutti i grandi violinisti fino ad oggi. Svendsen la scrisse nel 1881 e nello stesso anno (30 ottobre) se ne ebbe la prima esecuzione a Christiania (Oslo). Svendsen, norvegese. visse ed operò prevalentemente a Copenhagen in Danimarca. I suoi studi si erano svolti a Lipsia dove era stato allievo di Ferdinand David (il violinista a cui Mendelssohn dedicò il celebre Concerto op.64) e di Carl Reinecke (un compositore della cerchia di Schumann) fra il 1863 e il 1867. Dal 1883 fu direttore principale dell’orchestra del Teatro reale di Copenhagen dove visse fino alla morte. A differenza del più celebre compositore norvegese Grieg (di cui fu amico) Svendsen dedicò la sua attenzione di compositore soprattutto all’orchestra, ma anche alla musica da camera nella tradizione del Conservatorio di Lipsia. L’inserimento di questa composizione in un programma nel quale figura anche Schumann, sottolinea la vicinanza fra questi due compositori che è testimoniata anche dalle orchestrazioni che Svendsen realizzò di pagine pianistiche del tedesco, come per esempio il Carnevale di Vienna op.26 (per orchestra) e Abendlied (per archi). R. Schumann Fantasia per violino e orchestra op.131 Joseph Joachim – il geniale violinista – aveva appena 22 anni quando conobbe al 31° Niederrheinische Musikfest di Düsseldorf Clara e Robert Schumann: in quella occasione la sua interpretazione del Concerto per violino di Beethoven suscitò un entusiasmo “mostruoso”. Joachim spedì il 2 giugno la partitura di Beethoven in regalo con le parole: “Possa l’esempio di Beethoven ispirarla a scrivere, per il povero violinista al quale manca, a parte la musica da camera, un’opera di lei per il suo strumento, o meraviglioso scopritore dei più preziosi tesori!”. Dopo una ulteriore visita di Joachim a fine agosto, Schumann si sentì animato dal desiderio di scrivere qualcosa per violino concertante. È la Phantasie op.131 che venne alla luce in breve tempo nel settembre 1853. Il 23 settembre Joachim arrivò a Düsseldorf e provò la nuova composizione eseguendola il 27 ottobre nell’ultimo concerto diretto da Schumann in quella città. La recensione della prima esecuzione a Lipsia (12 gennaio 1854) fu molto positiva, così come positive furono le opinioni di Brahms

e del dedicatario Joachim. Tuttavia sull’opera successivamente calarono le ombre con le quali furono considerate tutte le tarde composizioni di Schumann, dopo il crollo della sua salute mentale. La Phantasie – che Schumann aveva concepito come pezzo brillante – rimase così ai margini del repertorio. Fritz Kreisler ne pubblicò nel 1937 una rielaborazione che ne snaturò la sostanza. Nel ritorno, oggi, alla versione originale si riflette anche un gusto diverso che ha saputo recuperare al nostro apprezzamento tutte le straordinarie qualità dell’ultimo Schumann. Mendelssohn Concerto per violino e orchestra op.64 Il Concerto in mi minore per violino e orchestra è l’ultima composizione di questo genere che Mendelssohn scrisse, ed appartiene dunque alla sua piena maturità di musicista più che trentenne. L’idea per il Concerto, oggi incluso tra le sue opere più popolari, gli venne suggerita dall’amico violinista Ferdinand David (1810-1873), strumentista eccellente che ebbe con il maestro di Amburgo rapporti piuttosto stretti ed intensi, favoriti dalla comune età e da un comune sentire. Per entrambi, come si evince da alcune corrispondenze private, era inaccettabile la virtuosità a fini spettacolari, ad esempio. E questo comune indirizzo espressivo dovette avere evidentemente il suo peso nella definizione di una scrittura solistica che, necessariamente, possiede una forte tendenza al primato, per convenzione e radici storiche consolidate. Infatti è indiscutibile che questo Concerto, steso con la consulenza di David, non solo sia una partitura fortemente ispirata, ma anche esemplarmente equilibrata ed armoniosa Il lavoro ebbe una lunga gestazione: fu avviato nella seconda metà degli anni Trenta, ma giunse alla prima esecuzione pubblica soltanto il 13 marzo del 1845, con il violino del fidato David e la direzione del danese Niels Gade. Qualche mese dopo il Concerto sarebbe stato replicato con la bacchetta dell’autore.

PHILIPPE GRAFFIN, violino Studente di J. Gingold e P. Hirschhorn ha riscoperto gli arrangiamenti originali di classici e riportato alla luce i concerti per violino di Fauré, Saint-Saens e Coleridge-Taylor, le sonate di Bruno Walter. Ha condiviso il palcoscenico con alcuni fra i migliori musicisti del nostro tempo:, tra gli altri, Menuhin, Rostropovich, Argerich, Commisiona, Thibaudet. Invitato regolarmente ai più importanti festival d’Europa e Usa ha suonato con orchestre quali Royal Philharmonic, BBC Philharmonic, National de Lyon, Philharmonique de Radio France. La musica contemporanea è parte essenziale degli interessi di Graffin. Incide per Hyperion, Avie Records, Onyx Classics, Dutton Records. Suona un violino Domenico Busano (Venezia, 1730). È artista residente alla University of New York.

TUOMAS ROUSI , direttore Tuomas Rousi nasce nel 1967 e inizia la sua carriera come violinista. Nel 1999 si laurea come direttore d’orchestra dell’Accademia Sibelius. Tra i suoi insegnanti: J. Panula, E. Klas e L. Segerstam, A. Almila. Rousi si perfeziona con il pedagogo russo I. Musin e con E. P. Salonen. Semi-finalista all’International Sibelius Conducting Competition nel 2000, premio speciale della Broadcasting Company (per la migliore interpretazione di musica nuova), dirige le principali orchestre finlandesi, la Poznan Philharmonic, la South Jutland Symphony e la Johannesburg Philharmonic e la London Sinfonietta. È direttore artistico della Seinäjoki city Orchestra.

ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO L’Orchestra di Padova e del Veneto si è co- stituita nell’ottobre 1966 e nel corso di qua- rant’anni di attività si è affermata come una delle principali orchestre da camera italiane nelle più prestigiose sedi concertistiche in Italia e all’estero. L’Orchestra è formata sulla base dell’organico del sinfonismo “classico”. Peter Maag ne è stato il direttore principale dal 1983 al 2001. L’attuale direttore artistico dell’Orchestra è Filippo Juvarra (Premio “Franco Abbiati” 2002). Nella sua lunga vita artistica l’Orchestra annovera collaborazioni con i nomi più insigni del concertismo. Unica Istituzione ConcertisticoOrchestrale (I.C.O.) operante nel Veneto, realizza circa 120 concerti l’anno. è sostenuta da Ministero per i Beni e le Atti- vità Culturali, Regione del Veneto, Provincia di Padova e dal Comune di Padova.


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