Giornale il siciliano 2

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IL SICILIANO ANNO 2

1° ISTITUTO COMPRENSIVO PIRANDELLO 2015-16

1° ISTITUTO COMPRENSIVO PIRANDELLO CARLENTINI

MAGGIO 2016 NUMERO UNICO

REDAZIONE

IL SICILIANO EDITORIALE Il Giornalino Scolastico “Il Siciliano” arriva anche quest’anno! È un’esperienza ormai consolidata che rappresenta una vivace modalità comunicativa di alunni e insegnanti dell’Istituto Comprensivo L.Pirandello” di Carlentini. È un “prodotto” per far conoscere alla collettività l’operosità e le attività che si svolgono nell’Istituto per l’arricchimento dell’offerta/crescita formativa. Il nostro Giornalino documenta le tante esperienze di alunni e insegnanti dell’Istituto, sempre impegnati in attività scolastiche ed extrascolastiche. I protagonisti sono sempre gli alunni, “giornalisti dilettanti”, ma pieni di entusiasmo, desiderio di imparare e approfondire la conoscenza dei mezzi di informazione e, in particolare, della carta stampata. Il giornalino dà voce ai ragazzi, privilegiando il loro punto di vista e stimolando il loro desiderio di comunicare. Anche se scrivere su un giornale, sia pure il giornale scolastico, non è la stessa cosa che svolgere un tema; diverse sono le fonti, diverse sono le tecniche, diverso è il linguaggio da usare (oltre a dover tenere in considerazione le differenze di stile e di scrittura relativi alle varie età degli alunni) . Realizzare un giornale non è una cosa semplice, richiede molto tempo, forza di volontà, e assunzione di responsabilità. Il “progetto-Giornalino” si ispira alle finalità stesse della scuola che ha il compito di abilitare gli alunni a comunicare correttamente, a maggior ragione in quella che oggi è detta la società della comunicazione. Speriamo anche quest’anno di aver realizzato un prodotto piacevole sia nella forma che nella sostanza. Quello che leggerete è il frutto di un lavoro duro, ma certamente entusiasmante e pieno di soddisfazioni, molto curato nella veste grafica. Buona lettura!

Francesco Incognito

Alessandro Bordieri

Giulio Vitale

Alessio Restuccia

Angelo Randazzo

Luciano Nobile

Roberta Giglio

Andrea Calabrese

Diego Conti

Mattia Pirrera

Claudia Cosentino

Giuseppe Chiarenza

Aurora Scamporrino

Nicole Marino

DIRETTORE Dott.ssa Francesca Amore Coordinatori Prof.ssa Nelluccia Conti , Ins.Angela Aprile . Coordinatore tecnico Ins. Nunziatella Bucello


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ISIS: LO STATO ISLAMICO Lo Stato Islamico è un gruppo terroristico islamista attivo in Siria e Iraq, il cui attuale capo, Abu Bakr al Badadi, nel giugno 2014 ha proclamato la nascita di un califfato nei territori caduti sotto il suo controllo. Prima di tale proclamazione, il gruppo si faceva chiamare Stato Islamico dell'Iraq e Siria, o ISIS, perfetto corrispettivo quindi dell'inglese Islamic State of Iraq and Syria, o Islamic State of Iraq and al-Sham, ossia Stato Islamico dell'Iraq e del Levante.Dalla proclamazione del califfato, l'ISIS si è reso protagonista di numerose esecuzioni anche di massa, con tanto di seppellimenti in fosse comuni nei suoi territori controllati, rapimenti, attentati, crimini e barbarie di vario genere, il

tutto accompagnato da un accurata propaganda mediatica attraverso filmati pubblicati sul web di esecuzioni o minacce verso i paesi occidentali, ma anche di hackeraggio informatico, divenendo considerata a livello mondiale una delle peggiori organizzazioni terroristiche mai esistite.Nel mese di febbraio l'ISIS pubblica un video nella quale viene mostrata l'esecuzione di 21 Cristiani Copti su una spiaggia probabilmente delle coste libiche, minacciando direttamente l'Italia e i paesi 'crociati'. Seguiranno nei mesi successivi attentati in varie parti del mondo, atti soprattutto a colpire le democrazie. BOSCO SALVATORE I D

"Dai fatti di Parigi al video-minaccia al Colosseo: come l’ISIS ha cambiato la nostra vita. "

ISIS: STATO ISLAMICO

ISIS:un attentato ai valori democratici

L’Isis è una sigla che sta per Stato Islamico dell’Iraq e della Siria e indica l’organizzazione armata di matrice estremista, nata nel 2003 ad opera di Abu Al Zarpawi come Stato Islamico dell’Iraq

e inizialmente

affiliata ad Al Qaeda da cui si e poi resa indipendente. Il 29 giugno 2014 questo gruppo di jihadisti ha annunciato la creazione di un califfato islamico nei territori controllati tra Siria e Iraq e ha nominato il proprio

leader

Abu

Bakr

al-

Baghdadi “califfo dei musulmani”. L’obiettivo e quello di ridefinire i confini del Medio Oriente cancellando ogni traccia dell’attuale occidentalizzazione. “Il califfato – stando a quanto riportato- si estende da Aleppo, nel nord della Siria, alla regione di Diyala, nell’est dell’Iraq. Attualmente occupa un territorio di circa mila chilometri quadrati e oltre 6 milioni di persone vivono sotto il suo controllo . MATTIA CONTI I D

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#Jesuischarlie ieri, #pray for paris oggi: Il recente attentato di Parigi del 13 novembre ha fatto nuovamente precipitare la Francia e il mondo in un clima di sgomento e terrore. Dopo l’attentato a Charlie Hebdo nessuno sembrava aspettarsi un altro episodio di questa portata. Otto militanti dell’ISIS hanno attaccato il teatro Bataclan, seminando il terrore nel cuore di Parigi e uccidendo 89 persone. Il presidente della Francia Hollande ha ordinato la chiusura delle frontiere e dichiarato lo stato di emergenza. Ma chi è e come agisce l’ISIS? Daesh è un’organizzazione appartenente al fondamentalismo islamico che ha come scopo quello di ricostruire il califfato distrutto durante il periodo delle colonizzazioni europee e di fondare uno stato basato sulla legge del Corano. Il rigido controllo sui territori occupati, il business del petrolio e dei tesori archeologici e il riciclaggio costituiscono il cospicuo guadagno che ammonta a 2 miliardi di dollari e che lo rende il gruppo terroristico più ricco al mondo. Twitter, blog, internet costituiscono i social network di cui l’ISIS si serve per reclutare uomini, donne e bambini e diffondere video di esecuzioni e rapimenti di massa. I fatti di Parigi, le violenze terroristiche in Siria, gli attacchi kamikaze e le testimonianze di gente fuggita hanno fatto scattare l’allarme rosso in tutte le capitali Europee costringendo i presidenti a aumentare i controlli e a tentare di rivedere i punti del trattato di Schengen. << Con le mani sul grilletto, stiamo marciando sul Colosseo>>, scrivono gli jihadisti tramite un account internet minacciando Roma e il Vaticano e generando la reazione dei servizi segreti e degli hacker di Anonymous, che si sono dichiarati subito pronti a combattere Daesh. Roma, così come Bruxelles, è stata prontamente blindata dalle forze dell’ordine. Questo clima favorisce il razzismo e la xenofobia .


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E’ finita Gli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi sono stati una serie di attacchi terroristici di matrice islamica sferrati da un commando armato collegato all'autoproclamato Stato Islamico, comunemente noto come ISIS, che ha in seguito rivendicato i fatti: gli attacchi armati si sono concentrati nel I, X e XI arrondissement di Parigi e allo Stade de France, a Saint-Denis, nella regione dell'Île-de-France.

Il mondo intero piange le vittime di Parigi

FOREING FIGHTERS “Foreing Fighters”: la nuova arma islamica Mentre noi siamo qui nelle nostre abitazioni, in Oriente si sta “scrivendo” una nuova pagina nera della storia dell’ umanità che tra qualche annopotrebbe far parte dei nuovi testi di storia edssere studiata. Artefice di tutto ciò è l’ISIS o meglio conosciuto come Stato dell’Iraq e della Siria, un gruppo di jihadisti con a capo Abu Bakr al-Baghdadi, i cui intendenti sono molteplici tra cui abbattere le frontiere create dagli Stati occidentali, imporre e far rispettare la legge di Dio soprattutto con le armi. L’ISIS però non è solo un ruppo terroristico ma è una religione che si racconta.Infatti negli ultimi tempi è in crescita il fenomeno dei “Foreing Fighters” cioè cittadini occidentali che per diversi motivi decidono di arruolarsi nell’esercito di al-Baghadadi e che secondo le ricerche sono soprattutto soggetti molto giovani (di età inferiore ai 30 anni) provenienti da tutto il mondo che decidono di intraprendere questo folle viaggio magari ignari del fatto di non poter più tornare indietro. Le motivazioni di questa scelta sono molteplici: alcuni sono spinti da un senso di avventura, altri insoddisfatti e frustati per la loro condizione sociale.

Gli attentati, avvenuti il giorno dopo la presunta morte del boia Jihadi John ad opera di un drone americano (notizia poi confermata dallo stesso Stato Islamico il 19 gennaio 2016), sono stati compiuti da almeno dieci persone fra uomini e donne, responsabili di tre esplosioni nei pressi dello stadio e di sei sparatorie in diversi luoghi pubblici della capitale francese, fra le quali la più sanguinosa è avvenuta presso il teatro Bataclan, dove sono rimaste uccise novantatré persone. Si è trattato della più cruenta aggressione in territorio francese dalla seconda

Caracciolo—Frangipane

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CONFERENZA SULLE DIPENDENZE

Giorno 17 Maggio alcuni alunni delle classi prime e seconde della nostra scuola hanno partecipato ad una conferenza inerente al tema della mafia e delle dipendenze, tenuta al liceo scientifico Elio Vittorini.

Intervista ad Alessandro Cannavo “ Che cosa l'ha spinta a scrivere questo libro ? “ Bé tutto e partito da una pagina di giornale che vi era nel “ Corriere delle Sera “ che si chiamava “ Famiglie “ di cui io mi occupavo, dove ogni giornalista raccontava delle esperienze fatte con la propria famiglia. Cosi decisi di scrivere del mio viaggio fatto in giri per l' Italia con mio nipote. I miei colleghi leggendo l'articolo mi hanno consigliato di farne un libro, ed ecco che oggi voi avete letto il mio libro “ In viaggio con lo zio “.Così inizia l'intervista al giornalista Alessandro Cannavò, che iha incontrato tutte le classi della scuola secondaria di primo grado per uno scambio di opinioni e riflessioni sul tema del libro pubblicato nel settembre 2015. L'evento è stato realizzato grazie alla responsabile alla referente del progetto lettura Professoressa Caruso. Il libro tratta una storia autobiografica dell'autore, che racconta un viaggio di uno zio milanese che

accompagna il nipote siciliano in giro per l' Italia per fargli conoscere la storia, la natura e la realtà sociale del nostro paese. L'incontro si conclude con una riflessione da parte

del giornalista Alessandro Cannavò sulla figura dello zio a cui e ispirato il libro, che molto spesso viene sottovalutata, ma che è importante per la formazione dei nipoti.

ECOMAFIE

Hanno partecipato il dott. M.Dell'Arte; prof. G.Bonfiglio; dott.ssa A.Calcagno; prof. A.Rossitto; dott.ssa B.Liotta; dott.ssa A.De Francesco e il dott. Sanzaro. Gli argomenti trattati hanno coinvolto i partecipanti attraverso un dibattito piuttosto acceso. MARTINA VINCIGUERRA I D

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Giorno 8 Aprile 2016 gli alunni della prima classe della nostra scuola, hanno incontrato il professor Cunsolo per discutere insieme sull' ''Ecomafia''. Sono generalmente definite ecomafie le associazioni dedite al traffico di rifiuti e allo smaltimento illegale degli stessi. Dopo un lungo dibattito legato alla sensibilizzazione degli alunni e delle famiglie al reciclaggio, il professore ha affermato esplicitamente ''meno rifiuti si accumulano, meno la mafia può interagire negativamente sull'ambiente.Tutti noi cittadini dobbiamo impegnarci affinchè i rifiuti vengano smaltiti nel miglior modo possibile. Martina Vinciguerra 1D

L’ INQUINAMENTO Nel mondo molte persone buttano oggetti che si possono riciclare .La plastica,il vetro, il metallo ecc... sono fonti facilmente riciclabili .Per la crisi di oggi riciclare un oggetto può permettere risparmio e creatività.La lampadina per esempio non funzionando più venne riciclata in un oggetto d'arredo. O anche dei vecchi utensili da cucina,possono diventare dei portacandele.Il riciclaggio dei rifiuti è la trasformazione di rifiuti riutilizzabili. Il riciclaggio riduce la quantità dei rifiuti,l'inquinamento dell'acqua e dell'aria,e ci fa risparmiare energia. Ma il riciclaggio non consiste solo in questo anche nell'aiuto dell'ambiente come l'inquinamento che è un problema che va avanti da molti anni.L'inquinamento dell'aria è provocato sopratutto dalle fabbriche che portano a seri problemi .L'inquinamento dell'acqua è provocato dal petrolio che porta alla morte di creature marine , ma non solo questo, perchè provoca il buco nell'ozono. Siria Greco ,Gaia Daddi e Clelia Rapisarda


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La legalita spesso si predica e non si pratica

Da un’intervista radiofonica a cura di “Radio una voce vicina “ Carlentini

scuola educare alla legalita e alla lealta; e se le

tessuto etico smagliato, con la pazienza e

varie iniziative, anche ministeriali, che sono state la determinazione che scaturiscono sia Il problema del rispetto della legalità e delle

progettate in questi anni, siano efficaci o meno.

dall’esperienza che dalla nostra forma-

regole, cresce quotidianamente davanti agli

La risposta e

zione. Purtroppo, spesso accade che i

occhi di noi cittadini ed insegnanti. Ogni gior-

La maggioranza dei ragazzi, convinti avversari

messaggi che arrivano da famiglie, amici,

no sempre di più, nelle classi, in qualità di

delle mafie, non trovano nulla di male a pratica-

collettivita, mezzi di informazione e per-

insegnanti e soprattutto di educatori nostro

re piccole e quotidiane illegalita. Come dire che il sino dal mondo politico sono di segno

compito è quello di trasmettere ai ragazzi stili

male appartiene sempre agli altri. Se e facile

opposto. Per concludere :

di vita positivi, attraverso interventi mirati

predicare e manifestare contro grandi delitti

la legalita e unitaria. Non e possibile

alle loro esigenze, ai loro bisogni. Si combatte

compiuti lontano da noi, e assai difficile interro-

scegliere quali regole devono essere

una lotta estenuante per impartire e per far

garsi ed intervenire sulle nostre personali man-

osservate e quali no. Soprattutto e neces-

rispettare le regole minime della convivenza.

canze, che appaiono ai nostri occhi, sempre pic-

sario far comprendere che una catena

Una domanda che mi chiedo e alla quale

cole e giustificate. Su questo terreno noi inse-

lega le piccole infrazioni a quelle piu

cerco di dare una risposta: - Come puo la

gnanti, cerchiamo di intervenire a ricucire un

grandi, fino al crimine organizzato Prof.ssa Nelluccia Conti

"La legalità è unitaria : non si può scegliere quali regole rispettare e quali no ." VIDEO SULLA LEGALITA’

INCONTRO CON LUCIA E’ stato davvero emozionante partecipare allo spettacolo teatrale con Lucia Sardo . Tra suoni, musiche , balli e letture commoventi , l’attrice francofontese ha ripercorso la vita di Felicita Impastasto e la sua lotta per ottenere giustizia. Felicita , ci ha raccontato l’attrice , quando ha saputo che scriveva uno spettacolo sulla sua storia , le ha ribadito più volte di farle dire “ nun vogghiu vendetta , vogghiu giustizia pi me figghiu e pi tutti i figghi di mamma” . Come non essere d’accordo . 4 Maggio 2016 “ 51esimo anniversario di due eroi lentinesi uccisi dalla mafia” Oggi,4 Maggio 2016, ricorre il 51esimo anniversario del sacrificio delle due guardie di pubblica istruzione Salvatore Reina e Carmelo Rao, uccisi mentre prestavano il loro servizio a Lentini. Alla cerimonia di commemorazione oltra al questore di Siracusa

Mario Gangemi, hanno preso parte anche i familiari delle vittime, molte autorita civili e militari, diversi rappresentanti dell’antiracket e diverse scolaresche tra cui gli alunni del Plesso Pirandello di Carlentini. La cerimonia si e svolta grazie alla testimonianza di diversi agenti di polizia che hanno prestato il loro contributo narrando l’audacia , il coraggio di que-

sti eroi nello svolgere il loro dovere mettendo a rischio la loro vita. I due agenti per cercare di placare una rissa nata fra due fratelli, furono assassinati a colpi di fucile a sangue freddo da Pietro Camerata , mentre Carmelo Rao faceva da scudo con il proprio corpo a due bambini intenti a giocare per strada. Per aver svolto il loro lavoro egregiamente il Presidente della Repubblica conferì a Salvatore Reina la medaglia d’argento al valore civile e a

"Non voglio vendetta, ma giustizia ( Felicita Impastato) ."

Carmelo Rao la medaglia d’oro per il fulgido esempio di incondizionata dedizione al dovere, fino al rischio della vita. LUDOVICA LATINA

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IL BULLISMO Il termine bullismo deriva dalla parola inglese bullying (to bull) che significa “usare prepotenza, maltrattare, intimidire, intimorire”. Per bullismo si intendono tutte quelle azioni di sistematica prevaricazione e sopruso messe in atto da parte di un bambino/adolescente, definito “bullo” (o da parte di un gruppo), nei confronti di un altro bambino/adolescente percepito come piu debole, la vittima. E’ un malessere sociale fortemente diffuso, sinonimo di un disagio relazionale che si manifesta soprattutto tra adolescenti e giovani, ma sicuramente non circoscritto a nessuna categoria ne sociale ne tanto meno anagrafica. Il bullismo si evolve con l'eta, cambia forma, ed in eta adulta lo ritroveremo in tante, troppe prevaricazioni sociali, lavorative e familiari.

VARI TIPI DI BULLISMO Secondo le definizioni date dagli studiosi del fenomeno , uno studente e oggetto di azioni di bullismo, ovvero e prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto deliberatamente da uno o piu compagni. Non si fa quindi riferimento ad un singolo atto, ma a una serie di comportamenti portati avanti ripetutamente, all’interno di un gruppo, da parte di qualcuno che fa o dice cose per avere potere su un’altra persona. i protagonisti sono sempre bambini o ragazzi, in genere in eta scolare, che condividono lo stesso contesto, piu comunemente la scuola;gli atti di prepotenza, le molestie o le aggressioni sono intenzionali, cioe sono messi in atto dal bullo (o dai bulli) per provocare un danno alla vittima o per divertimento;c’e persistenza nel tempo: le azioni dei bulli durano nel tempo, per settimane, mesi o anni e sono ripetute; c’e’

uno squilibrio di potere tra chi compie l’azione e chi la subisce, ad esempio per ragioni di eta, di forza, di genere e per la popolarita che il bullo ha nel gruppo di suoi coetanei;la vittima non e in grado di difendersi, e isolata e ha paura di denunciare gli episodi di bullismo perche teme vendette .

Il bullismo nuoce alla società in modi devastanti,sfavorisce lo sviluppo sociale ed economico, alimenta l’aggressività e la criminalità. Un paese moderno non può e non deve tollerare tutto questo

ATTI DI BULLISMO

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Chiuso a forza in un bidone, poi costretto a indossare un sacco dell’immondizia, denigrato e insultato al lavoro e in strada: atti di bullismo in un paese di circa 2mila abitanti, in provincia di Vercelli, su un 26enne che lo scorso settembre si e impiccato al secondo piano di casa sua dopo un lungo periodo di depressione. Il 4 gennaio, in America, un 16enne si e tolto la vita dopo aver subito atti di bullismo sui social network: abusi, insulti, minacce online. Nel 2013, una 14enne in provincia di Novara si e uccisa buttandosi dal balcone di casa: sul web circolava un video che la ritraeva ubriaca ad una festa. Questi solo alcuni esempi di atti di bullismo che hanno portato le vittime a compiere gesti estremi. Le conseguenze del bullismo sono notevoli, a volte purtroppo irreparabili: il danno per l'autostima della vittima si mantiene nel tempo e induce la persona a perdere fiducia nelle istituzioni sociali come la scuola ma anche come la famiglia, oppure alcune vittime diventano a loro volta aggressori sui piu deboli.

Monica Marino Federica Frangipane Giorgia Cormaci


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LIBERI DALLE DROGHE E DALLE DIPENDENZE Giorno 17 maggio alcuni studenti della scuola “Luigi Pirandello” hanno partecipato alla conferenza “In marcia per la vita liberi dalle droghe e dalle dipendenze” svoltasi nell’auditorium dell’istituto “Elio Vittorini”. I relatori della conferenza erano: Dott. M. Dell’Arte, Prof. G. Bonfiglio, Dott.ssa A. Calcagno, Prof. A. Rossitto, Dott.ssa B. Liotta, Dott.ssa A. De Francesco, Dott.ssa Catanzara. Si e parlato della problematica delle dipendenze che si sviluppano nell’eta adolescenziale e che compromettono la nostra vita dal punto di vista medico e sociale. Dal punto di vista medico il nostro organismo viene danneg-

giato in modo permanente dalle sostanze stupefacenti. Mentre dal punto di vista sociale assumendo sostanze dannose per la nostra salute il nostro futuro e compromesso. Esistono vari tipi di dipendenza: Dipendenza da droga, che si manifesta quando non si puo fare a meno di assumere sostanze stupefacenti. Dipendenza dal fumo, che si manifesta quando non si riesce a smettere di fumare. Dipendenza dal web, si manifesta quando si passa molto tempo davanti al computer senza

avere una vita sociale. Dipendenza dal gioco, si manifesta quando la vita della persona e incentrata sul gioco d’azzardo e non esiste altro al di fuori di quell’attivita. Il messaggio di questa conferenza e “per vivere in salute bisogna avere il coraggio di rifiutare la droga dicendo NO a qualsiasi tipo di dipendenza”. Secondo noi per essere felici e liberi non bisogna trovare rifugio nella droga ma assaporare le piccole cose di ogni giorno. ZOE RIZZO E DI GUARDO GIULIA

"DIPENDENZE NON SOLO ADOLESCENZIALI."

ECO MAFIE Giorno 30 Marzo 2016, l’agronomo Lorenzo Cunsolo ha visitato tutte le classi del plesso Alicata per spiegare agli studenti cosa sia l’Eco Mafia e come agisca. Come prima cosa ci ha spiegato il significato della parola “Eco Mafia”: “eco” è il diminutivo di “ecologia” (studio delle relazioni tra organismi viventi e l’ambiente che li ospita). “mafia” (una particolare e specifica organizzazione criminale). La mafia ha una struttura piramidale: sotto ci sono gli scagnozzi e in cima c’è il capo, il “boss”. La mafia riesce a fare soldi in molti modi, ad esempio, andare da qualcuno, che ha un negozio o una attività commerciale e chiedere il pizzo, altrimenti ci sarebbero state delle conseguenze che avrebbero colpito, non solo lui, ma anche la sua famiglia. Ci ha spiegato che la cosa migliore da fare non è andare da solo dalle forze dell’ordine e denunciare, ma rivolgersi ad

una associazione antiracket, e poi sarà lui, assistito dall’associazione, a presentare la denuncia. Un altro modo è quello dello spaccio di armi e droga, che vengono comprate dalla mafia per poi essere rivendute. Un altro ancora è quello delle rapine causate dal fatto che non si paga il pizzo. L’Eco Mafia è lo smaltimento e traffico illecito dei rifiuti pericolosi in quanto, i rifiuti, non vengono smaltiti secondo le leggi, ma vengono sotterrati nei terreni e con il tempo inquinano. In conclusione ci ha spiegato che la raccolta differenziata è molto importante da fare, perché, non farla, darebbe vantaggi alla mafia. Giorgia Malpasso

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UN GIORNO CON GLI IMMIGRATI IMMIGRAZIONE Avremmo potuto semplicemente parlare di immigrazione, trovando notizie qua e la, ma abbiamo voluto spingerci oltre, incontrando coloro che hanno affrontato questi “disperati/speranzosi” viaggi. Ci siamo stupite ed emozionate come, forse, non immaginavamo. Siamo andate presso lo S.P.R.A.R. (Servizio Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati ) di Francofonte, che si occupa di far diventare cittadini europei tutte le persone fuggite dai loro Paesi a causa di guerre, miserie, fame ecc. Abbiamo intervistato il Dott. Salvo Cappellano, il presidente della cooperativa che gestisce tutto il progetto, colui che si interfaccia con il Ministero degli Interni, perche questi progetti sono controllati dal Governo Italiano. Il Dott. Cappellano ci ha raccontato che gli immigrati, per rimanere in Italia e in Europa, hanno bisogno che gli venga rilasciato il permesso di soggiorno, ma per riceverlo e necessario attendere a lungo. L’Europa ha il dovere giuridico di soccorrere questi migranti, in osservanza del Trattato dei Diritti Umani. Le Nazioni come l’Ungheria che hanno chiuso le proprie frontiere rischiano le sanzioni dell’Unione Europea.

Abbiamo chiesto da quali Paesi provengono maggiormente gli immigrati che hanno trovato asilo in questo istituto e abbiamo scoperto che arrivano dal Gambia, dal Mali, dalla Nigeria, dal Senegal e dalla Somalia. La loro principale richiesta e avere una vita migliore di quella che avevano prima perche nei loro Paesi di origine c’e poverta e molte guerre. Dall’incontro con il Dott. Cappellano ci siamo rese conto che lavorare in un tale centro non e una cosa facile. Pensiamo sia necessaria una buona capacita di organizzazione, determinazio-

ne e una quantita infinita di umanita. Abbiamo rivolto delle domande anche agli ospiti dello S.P.R.A.R. che non solo si sono intrattenuti con noi, ma ci hanno mostrato

LE LORO STORIE Musa Saidy, ha 29 anni, è partito dal Gambia ed e arrivato attraversando diversi paesi, fino in Libia, in aereo. Poi, ha raggiunto la Tunisia e da lì e arrivato fino in Sicilia con i barconi. Il viaggio e stato molto difficile e faticoso. Racconta che: <<L’Italia e molto diversa dall’Africa. Certo, sapevo gia come funzionava, e sapevo che ci sarebbe stato tanto tempo da aspettare, ma ho comunque accettato quest’avventura per disperazione, e l’Italia mi ha soddisfatto. Ma la mia e una storia particolarmente fortunata, nonostante tutto. Io sono un cuoco, lavoravo in un albergo a 5 stelle e arrivato qui, ho cercato di migliorare la mia cultura culinaria. Inizialmente mi sono occupato di cucinare volontariamente allo S.P.R.A.R.; adesso ho un contratto attraverso Garanzia Giovani e, quando finira, la cooperativa mi assumera, ma sono ancora in attesa dell’asilo>>.

la guerra. Ho perso mio padre in guerra, e mia madre quando ero piccolo. Sono arrivato fin qui grazie ad un amico. Sono rimasto completamente solo>>. Mentre ci raccontava la sua storia si è commosso e ha interrotto il suo racconto. Bubacarr Fatty: <<Ho 19 anni ma ho iniziato il mio viaggio quando ne avevo 15. È stato molto difficile perchè anche io, come altri, ho dovuto affrontare diverse tappe prima di arrivare qui, pur sapendo di rischiare la morte>>.

Tutti ci hanno confermato che in questa struttura

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Sahidou Ouedreaogo, ha 23 anni: <<Ho lasciato il mio paese, perché c’era

“Qua abbiamo tutto quello che desideriamo!” si trovano benissimo:


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I SOGNI... Infine, gli abbiamo chiesto: “Qual e il vostro sogno?” “Il mio sogno e… studiare all’alberghiero e diventare uno chef. Sono io, infatti, che cucino ogni giorno per tutti i miei amici ospiti qui allo S.P.R.A.R.!” Musa Saidy

Occuparci di questo argomento la pace e una famiglia!” Sehidou Ouerdreaogo e stato per noi toccante perche conoscere queste persone che hanno affrontato tanti pericoli, dolori e sofferenze, ci ha fatto riflettere e sentire emozioni forti che mai avremmo immaginato e che non avremmo provato se non li avessimo incontrati.

Inchiesta a cura di Chiara Caracciolo e Giorgia Ragusa

“Il mio sogno e… fare il gommista!” Bubacarr Fatty

“Il mio sogno e… avere sempre la liberta,

"APPARTENGO ALLA RAZZA UMANA”(ALBERT EISTEIN )

CRONISTA PER UN GIORNO Ogni giono in televisione vediamo degli immigrati che scappano

Signor Corrado : - 'Io sarei disposto ad aiutare solo le donne e i

da loro paese perche c'e la guerra, molti di loro sperano di trova-

bambini.' - .

re lavoro e poter mantenere la propria famiglia.

Signora Silvana : - 'Io li aiuterei perche si deve aiutare chi ha piu

Quando arrivano fanno davvero pena perche non hanno vestiti,

bisogno!' -.

hanno affrontato un viaggio lungo e pericoloso durante il quale

Ne concludiamo che sicuramente il fenomeno dell'immigrazione

rischiano la vita, hanno fame, spesso non conoscono neppure la

e un grave problema a livello mondiale, ma forse anche noi, nel

lingua italiana e non sanno come comunicare i loro bisogni.

nostro piccolo, potremmo riuscire a dare un aiuto a questa gente

In classe ci siamo domandati se qualcuno fosse disposto ad ospi-

se fossimo in grado capire cosa ognuno di loro porta realmente

tarli in casa propria, così da capire cosa ne pensano realmente le

dentro di se, utilizzando quella dose personale di senso alla soli-

persone che assistono a questo fenomeno ormai dilagante. Così

darieta che ci contraddistingue tutti come esseri umani.

dei nostri compagni sono andati ad intervistare il signor Angelo, la signora Ornella, il Signor Corrado e la signora Silvana. Salvo Iago, Mattia ed Andrea hanno posto questa domanda: Sare-

Federico Di Pietro Classe VC

ste disponibili ad ospitare uno o piu immigrati: quali le ragioni che la spingerebbero a farlo? Gli applicati di segreteria hanno dato ai tre amici le seguenti risposte: Signor Angelo: - 'Direi di no, perche forse qualcuno sarebbe male intenzionato e farebbe esplodere la scuola.' -. Signora Ornella : - 'Io sarei disposta ad aiutare gli immigrati, ma sarei indecisa se farli entrare a casa mia.' -.

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LA CHIESA DI SANT’ALFIO Il Duomo dedicato a Santa Maria della Cava, e Sant'Alfio, fu edificato nell'impianto attuale tra il 1700 e il 1750 e fu costruito dall'architetto Vincenzo Vella da Malta. Fu costruito sulla piccola Chiesa di S.Alfio, sorta dopo il catastrofico terremoto del 1693, sulle rovine della precedente basilica dedicata a Sant'Alfio. Ha impianto basilicale, a tre navate, secondo lo schema tradizionale delle basiliche Memorie o Funerarie edificate. La facciata di chiara impronta barocca è a tre ordini, l'ultimo è costituito dalla torre campanaria, in cui nella nicchia centrale, spicca il campanone, fuso nel 1595 ad Horem. Di particolare interesse la porta lignea centrale. All'interno la chiesa riccamente decorata è formata da due file di sei colonne per lato. Gli affreschi della volta centrale e del transito risalgono al secolo XVII. In sagrestia è visibile un armadio lignio intarsiato dal secolo XVIII raffigurante Santa Tecla e Santa Giustina.

LA LEGGENDA DI CARLENTINI Questa e la storia di un giovane contadino di nome Carlo, costretto a fuggire con la sua famiglia da Lentini, paesino in cui era nato, a causa delle incessanti lotte e pestilenze di cui il paese era afflitto. Così, un giorno decise di partire ed arrivo sulla cima di un colle assolutamente deserto, ma meraviglioso, l'aria era fresca e profumata e sul punto piu alto del colle c'era un albero di ulivo alto e robusto che guardava quel bellissimo panorama dall'immenso cielo azzurro. Carlo ne rimase affascinato e decise di restare lì, perche da quell'ulivo aveva ritrovato il coraggio e la speranza che aveva perso .Così costruì la sua casa accanto a quell'albero , e quella terra divenne ben presto ricca e popolosa, e dal nome di “Carlo” l' uomo che arrivo da “Lentini” prese il nome quel piccolo colle che fu chiamato “Carlentini”. Fino ad oggi, nel centro di Carlentini esiste ancora quell'albero d' ulivo, che diede speranza a

Carlo, su cui si narra trovo riparo e riposo anche Santa Lucia protettrice di Carlentini. LUDOVICA LATINA

CHIESA DELL’IMMACOLATA

VINCIGUERRA MARTINA

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La chiesa dell'Immacolata si trova all'incrocio tra la via San Francesco d'Assisi e via Ospedale .Venne costruita nel XVIII secolo insieme al vicino convento che in seguito fu chiuso e divenne un orfanotrofio. La chiesa dell'Immacolata si affaccia sulla via San Francesco con una bella scalinata doppia , ha un'unica navata con volta a botte decorata da stucchi settecenteschi. Di particolare importanza troviamo all'interno della chiesa un leone crinito di stile romanico che sorregge il fonte battesimale, una statua settecentesca raffigurante il Cristo alla Colonna e alcuni quadri settecenteschi. Bisogna ricordare anche la lastra sepolcrale della regina Maria d'Aragona, qui sepolta per suo volere, e l'altare maggiore a baldacchino che al centro racchiude una statua della Madonna Immacolata. BENEDETTA MAGNANO E GIORGIA MALPASSO


IL SICILIANO ANNO 2

1° ISTITUTO COMPRENSIVO PIRANDELLO 2015-16

L’ ETNA: UN GIGANTE FUMANTE E INNEVATO L’ETNA e il vulcano piu attivo d’Europa ,il vulcano si trova nel versante orientale della Sicilia .L’ETNA occupa una superficie di 1265 km² , la sua altezza varia in anni con l’ eruzioni ,quella dell’ultimo anno riferita cioe nel 2010 e 3.350 m .Nel 2015 soprattutto a dicembre sono statti avvistate grandi colate di lava che non si vedono dal 2000 . in questi giorni l’ETNA e ricoperta dalla neve ,quindi ormai si potra andare ha fare attivita sulla neve . sull’ ETNA ci sono molti rifuggì tra cui il piu famoso “il rifugio sapienza” situato sopra i monti rossi, crateri che si trovano nella zona di Nico-

losi, sull’ETNA si trova un parco avventura chiamato “parco dell’ ETNA” che fa visitare ben parte dell’ ETNA ,facendone scoprire le meraviglie. L’ ETNA oltre alle meraviglie geologiche riserva molti prodotti tipici come: i funghi di Nicolosi, le mele di Pedara , il miele di Zafferana, le salsicce di Linguaglossa, le fragole di Maletto, il pistacchio di Bronte, le insalate di Adrano, i torroncini di Belpasso, l'olio di Ragalna e poi il vino, tanto vino di qualita sempre piu apprezzato nel mondo, proveniente dagli splendidi vigneti di Milo, Sant'Alfio, Viagrande, Castiglione di Sicilia, Randazzo, Linguaglossa. Piedimonte Etneo, favoriti nella loro crescita dalla

straordinaria fertilita del terreno lavico.

"IL NOSTRO STUPENDO TERRITORIO"

IL CASTELLACCIO IL CASTELLACCIO DI LENTINI ( SR) si erge tra il colle Tirone a nord- ovest ed il Lastrichello a sud-est e domina la pianura sottostante. E’ circondato da due fossati tagliati nella roccia che un tempo permettavano comunicazioni e collegamenti dall’interno all’esterno e vicevrsa e da mura che lo rendevano imprendibile. La prima fortezza risale all’eta greca e occupa una delle acropoli della citta. Per quanto riguarda l’eta sveva, sembra che il documento piu antico riguardante il castello, risalga a 1223 , quando Federico Ii imprigiono in esso , alcuni ribelli agrigentini. Sappiamo inoltre che , nel 1239, Federico II spedì una lettera a Riccardo da Lentini in cui parlava dei lavori di completamento ed ampliamento del castello, in particolare della costruzione di tre torri e delle mura. Il nome originario era BRICINNA . Il nome “ Castellaccio” e quello con cui gli abitanti di Lentini indicavano il castello che era detto anche “ Castrum Vetus”.A causa dei frequenti terremoti, ( 1542 . 1693 ) la rocca, venne rico-

struita piu volte, dando così un aspetto nuovo e maestoso al promontorio che appariva come un vero nido di aquila a causa delle mura sempre piu possenti e dall’ altezza che era accentuta dai fossati . Dalla ricostruzione rimangono le 3 torri di cui accennato sopra: quella ottagonale , quella triangolare ed una terza che doveva difendere il lato nordest. La torre ottagonale difendeva la parte di territorio rivolta ad ovest ; la sua funzione strategica era quella di non permettere ai nemici di passare ( anche se non era possibile con quelle enormi torri collegate da mura). Della torre triangolare o arx triangularis ne restano le rovine, in particolare le mura che presentano blocchi di pietra la cui grandezza diminuisce dal basso verso l ‘alto .La struttura presenta una forma a prua di nave, i quali vertici si pensa siano orientati verso i tre capi della Sicilia (Peloro ( ME), Lilibeo ( TP), Capo Passero (SR). LENTINI Salvo Iago Classe V C

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IL SICILIANO ANNO 2

I GIOVANI E LO SPORT PROGETTO UNICEF Anche quest’anno la nostra insegnante di Italiano ci ha fatto partecipare al Progetto Unicef per il secondo anno consecutivo. Il Progetto UNICEF.Italia “VERSO UNA SCUOLA AMICA dei bambini e delle bambine” - patrocinato dal Ministero della P.I. – mette in evidenza lo stretto legame di interdipendenza che esiste tra i popoli oggi. Per la realizzazione di questo progetto, noi alunni abbiamo realizzato attivita manuali, cartelloni e

Durante l’anno scolastico abbiamo affrontato tante problematiche interessanti che ci hanno coinvolto positivamente portandoci a tante riflessioni. Tra queste ricordiamo l’importanza dello sport nella vita di ogni giovane. In questo nostro tempo, caratterizzato da molteplici e importanti mutamenti sociali, lo sport e uno dei fenomeni rilevanti che, con un linguaggio comprensibile a tutti, puo comunicare valori profondi. Puo essere veicolo di alti ideali umani e spirituali se praticato rispettando le regole. L’attivita sportiva non e semplicemente potenza fisica ed efficienza muscolare. Il vero atleta non deve lasciarsi travolgere dall’ossessione della perfezione fisica. Importanti sono gli ideali di fratellanza, di generosita, di onesta, di rispetto del corpo. Così inteso lo sport, puo divenire un veicolo di civilta e di genuino svago stimolando la persona a porre in campo il meglio di se

e rifuggire da cio che puo essere di pericolo e di grave danno a se stessi e agli altri. Per noi giovani, lo sport ci aiuta a stare bene insieme, vincendo e allontanando la solitudine. Impariamo a conoscere i nostri limiti e a migliorarci attraverso l’esercizio fisico e la nostra volonta. La pratica sportiva consente, infatti, di realizzare noi stessi, di affermarci e di scaricare la nostra naturale aggressivita. IB Prof.ssa Nastasi Lucia Stefania Grazia

poesie, laboratori di piccolo gruppo (modellato, esperien-

"VERSO UNA SCUOLA AMICA DEI BAMBINI"

ze scientifiche, attivita pratiche come ad esempio apparecchiare la tavola, ricerca di

gere le mete prefissate, lavorando con continuita ed entusiasmo. Filo conduttore di tutte le

relazioni logiche, classifica-

iniziative e stato l’approfondimento degli articoli della Convenzione sui diritti dell’infanzia,

zioni......)

per rinforzare la

sanciti e firmati dall’ONU il 20 novembre 1989 e ratificati dallo Stato italiano con L.276. Il

relazione

insegnante-

progetto

impegna a promuovere costantemente l’empatia bambino-insegnante per il be-

bambino e per favorire una

nessere e la serenita della vita scolastica. Sono favorite attivita per promuovere lo sviluppo

buona relazione tra bambini,

dell’autonomia e dell’apprendimento di regole sociali, ascoltare e favorire il dialogo per ri-

per valorizzare le capacita di

spettare i tempi di tutti, educare al rispetto di noi

ciascuno affinche si concretiz-

stessi e degli altri.

zi la buona percezione di se e

Nella nostra scuola e presente un progetto di ACCO-

quindi l'autostima. Molte le

GLIENZA dei bambini a partire dall’eta di tre anni e

attivita di brainstorming e

in quest’ottica la nostra scuola diventa AMICA in-

discussione su motivazioni e

staurando un ambiente sereno e di continuo scam-

finalita della vita scolastica.

bio. Dato il successo riscosso da tutte le iniziative, la

I ragazzi, i genitori si sono

nostra scuola intende proseguire per il prossimo

mostrati

anno il lavoro svolto, facendo sempre riferimento

particolarmente

sensibili e partecipi, riuscen-

alle proposte suggerite dall’UNICEF e non perdendo di mira l’obiettivo principale di tutto

do, attraverso varie espres-

cio, rivolto a coloro che vivono in condizioni disagiate e ai quali e necessario dare un sorriso,

sioni di solidarieta, a raggiun-

ma soprattutto la speranza di una vita migliore. Classi I B- II B

CONTINUA ACCANTO

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Referente Nastasi Lucia Stefania Grazia


IL SICILIANO ANNO 2

1° ISTITUTO COMPRENSIVO PIRANDELLO 2015-16

LA LEGGENDA DI PALGOBBA C'era una volta un pover uomo di nome Palgobba che viveva ai piedi del Monte Rosa ed aveva una grossa gobba sulla schiena. Gli abitanti delle campagne evitavano di incontrarlo in luoghi solitari, perchè la sua deformità non lo faceva sembrare un essere umano e inoltre delle male lingue avevano messo in giro delle strane storie sul suo conto. Si raccontava che fosse un esperto conoscitore di incantesimi e si guadagnava da vivere intrecciando paglia facendone cappelli. Accadde che una sera facendo ritorno a casa, spaventato da un improvviso temporale, Palgobba sedette sotto un grande albero. Dopo un po' arrivò alle sue orecchie una dolce me-

lodia. Stufo di sentire lo stesso suono ripetuto tanto spesso,pensò bene di aggiungere qualche parolina alla sinfonia.A quella novità i folletti, che intonavano la stessa, ne furono affascinati e decisero di portare Palgobba con loro perchè dimostrava di avere talento nella musica. In breve fu trattato come fosse l'uomo più importante del paese. Nel pomeriggio fu premiato dai suoi piccoli amici e con gioia vide la sua gobba ruzzolargli giù dalle spalle. Cadde ,infine, in un sonno profondo e quando si svegliò la prima cosa che fece fu quella di mettersi una mano dietro la schiena p er verificare se la

gobba era davvero scomparsa, ma di essa nessuna traccia. Palgobba si guardò attorno e vide cn grande stupore in nuovo colle, era quello che oggi chiamiamo comunemente Colle del Teodulo, creato proprio dai folletti con la gobba di Palgobba. Lui se ne andò per la città saltellando ad ogni passo. Nessuno lo riconobbe e si rifece una nuova e felice vita. Martina Vinciguerra

"INSEGUENDO LA ...FANTASIA "

LE POESIE LACONIGLIETTA LIZZY

DIRITTI

Era tardi quella sera, una giornata di primavera tutti a dormire erano andati dopo aver mangiato pomodori cucinati. La coniglia Lizzy, mangiava i frizzi frizzi lei non era mai stanca però una cosa le manca, fare la pazza sopra una panca. Andò sulla panca e salì e iniziò a cantare così: “su e giù, su e giù questo canto fa tutu” Così stanca dopo un po’ accese la luce sul comò andò a dormire sul lettino pronta per il seguente mattino.

I diritti son di tutti Per i belli e per i brutti Per i grandi ed i bambini Anche quelli più piccini. Opinione ed espressione Libertà di religione Di conoscenza e di pensiero Insulti zero. Che sia italiano, cinese o marocchino Buono, monello o birichino, Nessuno deve provar dolore Se ha la pelle di un altro colore. Maschi o femmine, di ogni religione, siamo tutti uguali, in ogni situazione.

Giorgia Malpasso

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IL SICILIANO ANNO 2

IL RUGBY OTZI:l’uomo del ghiaccio

Otzi,un ritrovamento strepitoso di una mummia di uomo conservato da un ghiacciaio.Scoperto nel 1991 da due turisti tedeschi durante un’escursione sulle Alpi Venoste in Trentino Alto-Adige.L’uomo si e mantenuto intatto anche negli equipaggiamenti che indossava al momento della morte avvenuta migliaia di anni fa.E la prima scoperta al mondo di un corpo umano ben conservato.L’uomo del ghiaccio e una mummia umida perche le sue cellule conservano ancora oggi una certa umidita.Ma come viveva Otzi?Numerose teorie si fondano sul tipo di abbigliamento indossato.Otzi,forse era un proprietario di greggi,un cao tribu o un transumante.L’ uomo venuto da ghiaccio oggi e conservato presso il museo archeologico di Bolzano dove un intero piano e dedicato alla presentazione di Otzi e di tutti i reperti che lo riguardano.

ROBERTA

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Come per altri sport giocati con la palla, anche per il rugby si possono rintracciare le origini nella tradizione greco-romana. Nell'antica Grecia e documentata la pratica di giochi come l'epìskyros, nel quale i giocatori si dividevano in due campi delimitati da linee (per questo paragonato da alcuni all'odierno rugby), e l'apo rraxis, che imponeva di battere la palla violentemente sul pavimento per poi farla rimbalzare contro il muro e ribatterla fino all'errore. Sabato 23/01/2016, presso lo stadio rugby di Catania intitolato a Benito Paolone, si e svolto un quadrangolare di rugby di

under12, tra le squadre: Amatori Catania, Fiamma Cibali, Briganti di Librino, Padoan Ragusa, e la ASD Carlentini rugby. DIEGO CONTI

"Il Rugby, è l'unico sport in cui nel campo si combatte, e a fine partita si è tutti amici (terzo tempo), dentro il rettangolo di giuoco, si attacca e fuori ci si diverte. Una Socialista tedesca propone la data internazionale per tutte,da oriente a occidente Raccontiamo le origini di questa festa che si celebra in tutto il mondo. Tutto ha inizio a Copenaghen nel 1910 quando durante la Conferenza delle Donne Socialiste, le delegate decidono di istituire una giornata dedicata alla donna alla rivendicazione dei diritti della donna e il diritto al voto diventa la richiesta simbolo. Sorge una domanda: perche si festeggia l’ 8 marzo? Nel lontano fine ‘800 una socialista tedesca e direttrice della rivista L’Uguaglianza, propone di unificare le varie giornate della donna e di lanciare un’unica e grande giornata internazionale della donna che avesse come tema centrale il voto alle donne. Ma scoppia la Prima Guerra Mondiale, gli uomini la combattono al fronte mentre le donne nelle retrovie. La scena politica del mondo cambia rovinosamente, nel 1917 le donne Russe

stanche di soffrire la fame scendono in piazza per chiedere cibo per i figli e il ritorno dai mariti dalle guerre. E’ il 23 febbraio del calendario russo, per noi occidentali e l’8 marzo quando a Stalingrado le donne insorgono. Ma si deve aspettare la Conferenza Internazionale delle Donne Comuniste a Mosca del 14 ugno 1921 affinche sia accettata la proposta della socialista tedesca per adottare la giornata internazionale dell’operaia: e 8 marzo per tutte da oriente a occidente. In Italia si arriva a rivendicare i diritti nel 1946, ma il voto del parlamento a favore del suffragio universale segna l’inizio di una lunga stagione di lotte. Negli anni ’60 e ’70, il movimento femminista italiano ottiene risultati importanti per avere la parita di diritti. Da allora ad oggi le donne italiane hanno fatto grandi passi nella vita sociale, economica, politica e culturale del nostro Paese. Roberta Giglio


IL SICILIANO ANNO 2

1° ISTITUTO COMPRENSIVO PIRANDELLO 2015-16

LA FABBRICA DI CIOCCOLATO Dal 1995 la Cooperativa Quetzal produce a Modica cioccolato artigianale. Viene usato cacao di alta qualita unito ai sapori e profumi di Sicilia: agrumi, mandorle, pistacchio e molti altri ingredienti. Il cioccolato modicano e fatto di massa di cacao e zucchero di canna lavorati a bassa temperatura secondo la tradizione antica di Modica. La sua storia risale ai tempi degli Aztechi e dei Maya, furono gli Europei ad importarlo dall’America. Il cioccolato di Modica viene definito “cibo degli dei” e dal 1600, a Modica e considerato un prodotto casalingo,che, prima le famiglie nobili e poi la popolazione usava preparare per Natale senza burro di cacao aggiunto e solo con cristalli di zucchero. Il cacao era così prezioso che veniva considerato un dono divino dagli Aztechi con proprieta ener-

gizzanti e cardio-toniche. Inoltre, veniva tostato, macinato, sciolto e consumato come una bevanda amara e piccante, bevuta da nobili e sacerdoti. Oggi la tradizione continua con la realizzazione di tavolette di cioccolato, tutte naturali, con aggiunta di spezie, frutta secca, agrumi, semi per gustare il palato dei piu raffinati ma anche dei piu curiosi. Roberta Giglio

"INSEGUENDO LA ...FANTASIA "

SIAMO UOMINI

IL BAMBINO In un giardino

Noi siamo uomini,

vedo un bellissimo

siamo tutti uguali,

bambino,

abbiamo gli stessi diritti

lo voglio abbracciare

e le stesse libertà.

e con lui giocare. Si scioglie il ghiaccio

Bianco o nero, giallo o rosso,

con il calore di un

siamo uomini.

abbraccio. FABIANA MICELI

Abbiamo sentimenti, diritti e libertà, siamo uomini. Andrea Calabrese

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IL SICILIANO ANNO 2

Scuola sei molto bella

Io sono come un’onda Io sono il nero,

Oh scuola quanto sei bella, tu mi dai la possibilità d’imparare,

il povero nero,

cosi’ il mio sogno posso realizzare.

non so se vivere conta:

Oh scuola io ti amo

io sono come un’onda.

perche’ mi hai dato

Non sono un uomo, ma un oggetto

tanti nuovi amici e

e la tristezza tengo nel mio petto.

delle fantastiche maestre

AMORE Il mondo è pieno di amore Che porta gioia , allegria e buon umore. Tutti si abbracciano e cantano felici

Lavoro per gli altri, non ho libertà,

che mi aiutano a studiare

non ho diritti, né felicità. per questo io,

Non so se vivere conta:

con questa poesia ti voglio ringraziare SALVO SACCA’

Sembrano davvero buoni amici, fanno un girotondo

io sono come un’onda.

che rappresenta tutto il mondo

Andrea Calabrese

Chiara Parisi

"INSEGUENDO LA ...FANTASIA "

ESISTO SOLO IO

TU SEI TU

Io sono il bianco,

Fiori siete colori che date

mi credo superiore

profumo ai nostri cuori

e, a volte, non ho cuore

pieni di amore e allegria

sono felice se i neri provano dolore.

che il vento porta via.

Esisto solo io,

Arriva la primavera profumata e vera,

mi credo come un dio.

azzurra come il cielo

Se un nero io vedrò

gialla come il sole

la sua vita da me dipenderà

arancione come il fuoco.

perché solo la mia razza esistere dovrà.

Oh primavera, tu si che sei vera

Andrea Calabrese come un sogno che si avvera. FederIca Ramondetta

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IL SICILIANO ANNO 2

1° ISTITUTO COMPRENSIVO PIRANDELLO 2015-16

IL ROGO DEI LIBRI Nella tetra e oscura notte

a questo sacrificio.

nella piazza

D’un tratto vedi arrivar

al di la delle case

un gruppo di soldati

odi ardere,

con enormi sacchi

e nell’oscurita

di sogni infranti

una luce sinistra e cupa

che vanno via.

appare ai tuoi occhi.

Ora tutto e chiaro!

Scendi le scale

Vedi bruciar la fantasia,

e,aperta la porta,

vedi bruciar la liberta

ti appare davanti

e con esse brucia anche

una catasta di legna

l’anima.

di libri che bruciano,

Andrea Calabrese

e con essi svaniscono anche le parole. Nulla comprendi di cio che vedi, ma i tuoi occhi assistono

"INSEGUENDO LA ...FANTASIA "

IL ROGO DEI LIBRI GUARDA IL VIDEO

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IL SICILIANO ANNO 2

Anche quest’anno , il nostro giornalino d’Istituto “Il Siciliano” , ha consentito a tutti noi alunni di esprimere opinioni sui fatti accaduti nel mondo con estrema liberta di idee e strumenti. Ci auguriamo di mantenere l’integrita, la passione e la determinazione per raccontare il mondo così com’e e non come appare e di trovare sempre spazio per esprimere le nostre opinioni e la nostra creativita. Buone vacanze a tutti . La Redazione Il Dirigente Scolastico Dott.ssa Francesca Amore


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