Orto Sinergico - Lezione 2

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L’ORTO SINERGICO Ciclo di incontri sulle tecniche dell’agricoltura sinergica Costruzione e gestione dei bancali di coltivazione

Un orto sinergico


L’ORTO SINERGICO Ciclo di incontri sulle tecniche dell’agricoltura sinergica Costruzione e gestione dei bancali di coltivazione

2° incontro COSTRUZIONE E GESTIONE DEI BANCALI DI COLTIVAZIONE


L’ORTO SINERGICO Ciclo di incontri sulle tecniche dell’agricoltura sinergica ELEMENTI DELLA PROGETTAZIONE PERMACULTURALE         

Pianificazione a zone; a settori Energia in entrata (sole, acqua, vento, letame) Effetto margine Direzione delle radiazioni solari e del vento Barriere frangivento Bacino dell’acqua Pendii (swale per distribuzione acqua) Animali da cortile e da allevamento Ecc.



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TIPI DI TERRENO 

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Terreno sciolto: è il più elastico, lascia penetrare bene l’acqua, non si asciuga facilmente ma sopporta bene le pioggie torrenziali Terreno argilloso: non lascia penetrare l’aria perchè con l’umidità tende a gonfiarsi. Nei periodi di siccità, invece, si restringe e forma zolle grosse e molto dure Terreno sabbioso: non trattiene l’acqua perchè ha una struttura a grana separata. Quando il terreno si scioglie, le sostanze minerali al suo interno sono filtrate e dilavate Terreno debole: si trasforma facilmente in fango ed è soggetto ad erosioni Terreno pesante: è composto prevalentemente da argilla, reagisce in maniera molto veloce all’umidità diventanto vischioso. Necessita di molta lavorazione continua Terreno leggero: è composto prevalentemente da sabbia, ma meno fitta e con granulosità, risultando quindi molto più facile da lavorare Terreno a lehm: è ottimale perchè possiede la giusta proporzione di argilla e sabbia che consentono quindi lavorazioni


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TIPI DI TERRENO Terreni limosi: prevale la componente limo, fatta di particelle appena più sottili della sabbia, che restano poco aggregate ma più capaci di trattenere acqua ed elementi fertilizzanti. I terreni limosi sono sciolti, e con scarsi rischi di ristagni di acqua. Strofinando un po' di terreno bagnato tra le dita si ha una sensazione saponosa ma non appiccicosa. Terreni torbosi: sono ricchi di torba, che è una sostanza organica vegetale poco decomposta perché accumulata in tempi molto lunghi in presenza di acqua, di scarsa ossigenazione e di pH acido. Non sono comuni nei nostri climi, e l'aggiunta di torba serve spesso per migliorare la permeabilità di terreni troppo compatti. Si riconoscono a vista per l'aspetto fibroso. Terreni acidi o basici: il pH del terreno è la misura del suo livello di acidità. In generale i terreni diventano acidi se fortemente dilavati o se accumulano strati di sostanza organica poco decomposta. I terreni basici (detti anche alcalini) hanno invece origine dall'accumulo di sali che a seconda della loro natura possono essere più o meno dannosi. Il calcare (carbonato di calcio) conferisce caratteristiche alcaline al terreno ma non è particolarmente dannoso, come invece succede per i sali di sodio, il cui accumulo, dovuto a volte ad irrigazioni non corrette, innalza il pH del terreno fino a livelli insopportabili per la maggior parte delle piante. Il pH può essere misurato con appositi strumenti, o individuato negli ambienti naturali a seconda delle specie vegetali presenti.


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TIPI DI TERRENO Terreni umiferi: i terreni ricchi di sostanza organica, detti anche umiferi, sono in genere molto fertili perché gli elementi nutritivi vengono liberati gradualmente e risultano più assimilabili dalle piante. Sono riconoscibili perché hanno in genere un colore più scuro, a volte quasi nero, con particelle raggruppate in piccoli ammassi. Indipendentemente dal loro contenuto di argilla, limo e sabbia, i terreni ricchi di humus sono dotati di una buona struttura, con spazi tra le particelle che permettono l'arrivo di ossigeno alle radici e prevengono i ristagni di acqua grazie a un corretto drenaggio. I terreni in cui argilla, limo e sabbia si trovano in misura equivalente vengono chiamati "di medio impasto" e sono i migliori per la coltivazione della maggior parte delle colture sia da orto che da giardino

L’uso di un buon compost è in grado di migliorare qualsiasi tipo di terreno.


L’ORTO SINERGICO Ciclo di incontri sulle tecniche dell’agricoltura sinergica LA SOSTANZA ORGANICA 

A) B) 

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La s.o. (insieme dei composti organici di origine biologica: biomassa vivente; biomassa morta; humus, rielaborazione microbica della s.o.) si trova in differenti stati di evoluzione: RESIDUI ORGANICI – PRODOTTI INTERMEDI Mineralizzazione (sostanze minerali) Umificazione (humus) Humus stabile (legato alla porzione minerale – complessi argiloloumici) Humusn labile (non legato ….) L’humus è la parte più attiva con funzioni fisico-chimiche Lì’umificazione è un processo essenziale e dipende da molti fattori, uno dei quali è il rapporto C/N


L’ORTO SINERGICO Ciclo di incontri sulle tecniche dell’agricoltura sinergica LA SOSTANZA ORGANICA 

La dinamica della s.o. è caratterizzata quindi dai processi di mineralizzazione e umificazione:

Elevato C/N (paglia): lenta decomposizione – bassa mineralizzazione – bassa umificazione Basso C/N (liquami, pollina): rapida decomposizione orientata alla mineralizzazione Equilibrato C/N (letame, compost): equilibrio fra mineralizzazione e umificazione


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La costruzione dei bancali ď Ž 1. 2. 3.

Le diverse situazioni del terreno di partenza: buona terra ortiva terra prativa incolta e invasa da erbacce terreno compromesso da pratiche agricole invasive


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La progettazione dell’orto: spazi di coltivazione, sentieri per il passaggio, zone a siepe, sistema di irrigazione, zona per il compostaggio. Quando si progetta un orto sinergico occorre fare attenzione a tutti gli elementi, ad ogni componente del contesto, anche non immediatamente ravvisabile, poiché ogni operazione ha il valore della definitività.


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Progettazione dell’orto  Alberi, arbusti e siepi vicino all’orto  Nidi artificiali, bat-box  Cumuli pietre, rami e foglie in aree riparate (ricci, rospi, biacco, …)  Cumuli sabbia esposti al sole (deposizione uova ramarri e lucertole)  Laghetto per anfibi e libellule  Zona compostaggio  Vivaio e aiuola semenzaio  Spirale delle aromatiche




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L’orientamento dei bancali I testi di orticoltura consigliano generalmente l’orientamento nord-sud delle aiuole di coltivazione. Ciò però non è sempre possibile e poi possono esserci fattori che influenzano negativamente questo orientamento (per esempio: particolari condizioni orografiche, terrazzamenti collinari ristretti). In linea generale diciamo che la scelta dell’orientamento deve assicurare una uniforme esposizione al sole. Se il terreno è in pendenza è consigliabile tenere conto che se è sabbioso il bancale dovrebbe essere disposto perpendicolarmente alla linea di pendenza, in modo che l’acqua piovana non scorra via troppo veloce. Se il terreno è argilloso occore fare l’inverso.


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La forma e le dimensioni del bancale 

Per quanto riguarda la forma dei bancali ci si può sbizzarrire, come documentano le seguenti immagini:


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L’ORTO SINERGICO Ciclo di incontri sulle tecniche dell’agricoltura sinergica PRINCIPI E BASI SCIENTIFICHE DELL’AGRICOLTURA SINERGICA


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Le dimensioni dei bancali  Lo sfruttamento più razionale dello spazio si ottiene costruendo bancali perfettamente rettangolari.  Le dimensioni sono dettagliate nell’immagine seguente:


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Per quanto riguarda la lunghezza del bancale, questa può aggirarsi sui 4-5 metri. Per la costruzione di un bancale si procede: -a lavorare il terreno con aratura fino a 20-30 cm -ad affinare la terra -a formare dei bancali delle dimensioni suddette, prendendo la terra con una pala negli spazi destinati al passaggio e incorporando nel terreno anche del buon compost per compensare la perdita di sostanza organica causata dalla lavorazione profonda -a rifinire il bancale con un rastrello per dargli la forma definitiva. Fra un bancale e l’altro lasciare spazio sufficiente per un agevole passaggio, anche con una carriola (circa 50 cm.)


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Allestimento di una siepe 

Intorno all’orto è consigliabile piantare una siepe tagliavento, utilizzando le essenze tipiche del luogo. L’altezza della siepe deve essere tale da non ostacolare il soleggiamento uniforme dell’orto. La larghezza deve possibilmente raggiungere anche i due metri. La siepe servirà anche come barriera protettiva contro l’arrivo di agenti patogeni e come rifugio per insetti benefici, predatori di parassiti, dimora di ricci, luogo di nidificazione.


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Il sistema di irrigazione Si utilizza il sistema di irrigazione goccia a goccia. Il tubo di plastica si posiziona sul bancale contornandolo a 10 cm dai bordi. Il tubo avrà un diametro da 12 a 16 mm., sarà forato ogni 20 cm, con i fori rivolti verso il basso. Lo si potrà ancorare al terreno con forcelle infisse nella terra. La progettazione del sistema di irrigazione dovrà tenere conto che la disposizione dei tubi e delle chiavi di comando non costituiscano un impedimento per un agevole passaggio lungo i sentieri e per un agevole lavoro sui bancali.


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disegno


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La pacciamatura. Le sue funzioni La copertura del terreno con uno strato di pacciamatura svolge una molteplicità di funzioni: -protezione della vita endogena, imitando la situazione esistente normalmente in natura -protezione del terreno dall’inaridimento e dal compattamento -protezione del terreno dagli agenti atmosferici (pioggia, grandine, vento), dall’erosione e dal dilavamento -svolgimento di un’azione di tampone termico. La lenta decomposizione dello strato di pacciamatura alimenta di sostanza organica il terreno (compostazione di superficie).


L’ORTO SINERGICO Ciclo di incontri sulle tecniche dell’agricoltura sinergica Costruzione e gestione dei bancali di coltivazione 

Le diverse sostanze da usare per la pacciamatura: foglie di alberi, sterpaglie e resti di potature, residui di vinificazione, carta e cartone, segatura e trucioli di legno, paglia, canne e piante acquatiche, erba fresca, erba secca.


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Rasatura di prato: ottimo materiale, con buon rapporto tra carbonio e azoto; si stende in strato sottile perché tende a compattarsi è facilmente reperibile; si degrada velocemente e quindi bisogna rinnovarlo di frequente; la rasatura secca è meno ricca, ma si può stendere in spessori maggiori e si decompone più lentamente Paglia: ottima copertura, stendibile anche in strati di spessore consistente; può contenerfe però dei semi; per farla aderire meglio bisogna bagnarla dopo averla stesa; la cellulosa che contiene favorisce la vita dei microorganismi del terreno Residui di orto e giardino: non si utilizzano i residui di maggiori dimensioni e le potature lignificate; vanno ben sminuzzati


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Fogliame: può acidificare il terreno; non vanno bene gli aghi di pino e di altre piante resinose Segatura e trucioli di legno: possono acidificare il terreno. Si usano, insieme al fogliame, per pacciamare i sentieri; quando saranno decomposti li si potrà spargere sul bancale Carta: vanno bene la carta e il cartone non stampati; devono essere sminuzzati finemente; la carta dei giornali va bene; non vanno bene le carte colorate e patinate. Piante da sovescio: vanno bene, in particolare quelle che formano una grande massa vegetale. Il materiale di pacciamatura si stende uniformemente, nello spessore adeguato, su tutto il bancale, compresi i lati obliqui e i corridoi di passaggio.


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I tutori Per completare il lavoro restano da installare i tutori per le piante rampicanti e per quelle che hanno bisogno di sostegni. La soluzione classica consiste nella installazione di tutori fatti di tondini di ferro da 12 mm. E di 6 metri di lunghezza (reperibili nei negozi di materiali per l’edilizia). Si infiggono ai lati dei bancali formando degli archi che li attraversano, nel modo illustrato nella seguente figura:


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I tutori L’altezza dell’arco deve essere di circa due metri. Dove i tondini si incrociano si legano con filo metallico. Gli archi si uniscono da cuspide a cuspide con filo metallico robusto. Ai tutori e ai fili metallici che uniscono gli archi si appendono cordicelle (di canapa, sisal, rafia), che serviranno da guida per le piante rampicanti e per quelle che abbisognano di sostegni per crescere. Anche direttamente lungo i tutori si potranno far correre le piante rampicanti.


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Piantumazione di erbe aromatiche, fiori e piante protettive.  Nei bordi, alle estremità dei bancali e negli spazi adiacenti pianteremo erbe aromatiche e fiori. Fondamentale la presenza della calendula, del nasturzio e del tagete, piante queste che svolgono una funzione protettiva antibatterica e rispetto a nematodi ed altri parassiti nocivi agli ortaggi. Anche le piante aromatiche, per l’intenso odore che emanano, contribuiscono a preservare l’orto dagli agenti patogeni.  La presenza di queste piante fiorite conferiranno all’orto una piacevolezza estetica.


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