Rumiko Hagiwara | F901 Opening 12.07.2013 at 6 pm till 14.07.2013 by appintment
Temporary ha chiesto all'artista Rumiko Hagiwara di confrontarsi con una poesia di Emily Dikinson, la numero "901" (secondo la numerazione e la datazione del critico R.W.Franklin), affichè sviluppasse un nuovo progetto. F901 è anche il titolo del lavoro che l'artista ha sviluppato proprio a partire da questi versi; viene presentato oggi per la prima volta unitamente ad una serie di lavori precedenti che ci accompagneranno all'interno della suo percorso artistico. Ma perchè proprio una poesia di Emily Dikinson? Come succede spesso in casi come questo, la risposta è "un po' per caso e un po' perchè tra i versi scelti e la ricerca di Rumiko Hagiwara abbiamo riscoperto una certa aderenza poetica". Emily Dickinson (Amherst,10 dicembre 1830 Amherst,15 maggio 1886)è stata una poetessa statunitense, considerata tra i maggiori lirici del XIX secolo, trascorse la maggior parte della propria vita nella casa dove era nata scrivendo circa 19268 versi. Gran parte della sua produzione poetica riflette e descrive piccoli momenti di vita quotidiana da cui l'autrice genera intense e profondissime discussioni esistenziali rese ancor ancor più uniche dall' utilizzo di uno stile bizzarro e insolito della metrica tradizionale (es. l'uso di trattini, di maiuscole o di metafore poco convenzionali). E' stata forse l'immagine del lampo che scopre luoghi di esistenza insospettabili o forse la figura misteriosa dell'anima che si connette al concetto dell'immortalità solo quando un pericolo o un'improvvisa calamità ci scuote dal torpore di ogni giorno a convincerci che non sarebbe stata una follia parlarvi di arte contemporanea proprio a partire da qui: un giardino, una casa privata, una piccola stanza da letto. Installazioni video, sculture e disegni invadono l'ambiente domestico, si mescolano al ritmo quotidiano dell' interno abitativo fino a creare un dialogo intimo e familiare tra artista e visitatore. Il lavoro di Rumiko Hagiwara (JP 1979, Tomioka, Gunma, JP)ci costringe a sbarazzarci dei lenti meccanismi della mente raziocinante per affidarci ai primordiali istinti umani, ci induce a percepire la nostra presenza nello spazio e nel tempo esercitando un procedimento visivo più attento e concentrato. Le sue opere sono fatte di dettagli che si svelano lentamente, percorsi visivi alternativi, spostamenti fisici che generano spostamenti mentali e viceversa. Anche il percorso espositivo segue questo procedimento, allestito come una messa a fuoco progressiva, si conclude con la scoperta dell'ultima stanza, il cuore di tutto il progetto, qui Rumiko Hagiwara svelera' l'opera inedita.
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--Il mio lavoro si esprime attraverso alterazioni impercettibili del vissuto quotidiano ed è focalizzato principalmente sull'idea di spazio come contenitore di ricordi e sul tempo, inteso come risultato dell'agire umano. Queste memorie possono essere facilmente ignorate poiché la nostra attenzione continuamente distratta e messa alla prova da una serie infinita di elementi che tendono ad invadere la nostra vita giorno dopo giorno. Basandosi sullo studio di questo meccanismo, le mie opere suggeriscono allo spettatore un punto di osservazione altro e lo inducono a notare e riscoprire l'ordinarietà delle cose. C'un racconto giapponese a cui sono molto legata che sintetizza bene questo mio particolare approccio all'arte: Un giorno, un uomo camminando lungo la strada che era solito percorrere quotidianamente nota una pietra a terra. Fu una scoperta banale è vero, ma così stupefacente che da quel giorno ebbe la sensazione di vivere in un mondo diverso. La sua mente ebbe come un balzo, si illuminò d'improvviso. Penso che i fenomeni del mondo che ci circondano abbiano sempre un qualche tipo di limite insito nel loro sistema. Benchè tutte le inibizioni e i vincoli che percepiamo abitualmente provengano dal nostro vissuto quotidiano, continuiamo a non essere consapevoli di far parte di queste stesse limitazioni. E' importante per me caripre l'attenzione degli spettatori e farli riflettere sulla quotidianità e l'ordinario. Stravolgendo piccoli dettagli, apportando impercettibili modifiche a ciò che ci circonda e ci accade,a ciò a cui siamo abituati, è possibile stravolgere completamente la percezione che abbiamo del mondo che ci circonda. I miei interventi sono quasi impercettibili. Gli effetti scioccanti che ci colpiscono all'istante vengono consumati troppo velocemente, fagocitati senza lasciare traccia alcuna, le mie opere invece hanno bisogno di tempo. Il carattere site-specific della maggior parte delle mie installazioni mi permette di creare una forte relazione con lo spazio e le sue specifiche realtà Dal 2008 ho cominciato ad utilizzare il mezzo fotografico e quello video molto spesso, ho trovato il modo di utilizzare queste documentazioni per registrare i miei interventi minimalisti nello spazio trasformandoli essi stessi in arte. I titoli delle mie opere spiegano il significato dei lavori in modo oggettivo. Una semplice penna può essere intitolata "penna" ad esempio, questo potrebbe sembrare un' ovvia ripetizione, ma ad uno sguardo più attento e ravvicinato scopriamo infine lievi distorsioni in grado di modificare drasticamente la percezione dell'oggetto e la sua consuetudine. Rumiko Hagiwara Exhibited works Courtesy Rumiko Hagiwara and Jeanine Hofland Contemporary Art, Amsterdam. -One stone / Two stones, 2013 2 stones, 2 title plate /(garden) -Space between yellow and blue, 2009 video installation, 2min.46sec /(stairs) -One line of them, 2006/2013 toothpick, crack in the floor
/(entrance)
-Red pen, Yellow pen, Blue pen, 2010 15x21cm/15x21cm/15x21cm,pencil on paper /(entrance) -Ball, 2005 site-specific video installation, loop /(living room) -Space between black and white,2008 15x9x7.5cm flip book, inkjet print /(table, first floor) -F901, 2013 site-specific installation. 4 screening video installation, two photos /(room, first floor)
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F901: Senko Hanabi
Quando ho letto la poesia per la prima volta, mi è subito venuta in mente la mia esperienza con i Senko Hanabi: tradizionali fuochi d'artificio giapponesi. I Senko Hanabi sono avvolti in una carta sottile intrecciata lunga circa 20 centimetri. Le scintille sono molto accattivanti, sulla sommità una grande perlina rossa, poi il tutto si esaurisce in poco tempo, le scintille si affievoliscono fino a ricadere su se stesse. Questo fuoco d'artificio è descritto fin dal 1927 in molte poesie giapponesi e raccontato come vero e proprio strumento emozionale. C'è una certa tristezza di fondo legata all'esperienza del Senko Hanabi così come viene vissuta dalla tradizione giapponese, un lampo di tristezza di fronte alla contemplazione della bellezza e della brevità della nostra esistenza. Il Senko Hanabi ipnotizza il fruitore nel silenzio mentre questi rimane attonito a fissarlo e a godersi il breve istante. Ciò che mi interessa del Senko Hanabi è che si tratta di uno strumento per giocare e allo stesso tempo per riflettere sulla sulla vita e sulla tristezza. Un approccio sottile per pensare alle nostre attività quotidiane che a causa del suo stesso carattere effimero e della sua sottigliezza rischia di esaurirsi prematuramente. Attraverso l'immagine scintillante del Senko Hanabi, ho infine collegato la poesia di E.D. con l'immagine animata di un'esplosione pericolosa: la fissione e la fusione nucleare. Molti film scientifico-didattico affrontano il tema dell'energia nucleare delineando i confini che l'uomo potrebbe superare grazie ad una tecnologia altamente sviluppata. Molti di questi filmati sono stati girati negli anni '60 proprio per promuovere questa potente fonte di energia che è il nucleare. Ma ahimè sappiamo tutti quello che è successo a Fukushima in Giappone. L'improvvisa calamità ci ha aperto gli occhi, ci siamo accorti del pericolo. Da quel momento le narrazioni e le immagini dei documentari hanno cominciato a lasciare spazio al dubbio paventando la pericolosità dell'agire egoistico del genere umano. Una riflessione quest'ultima che ci intristisce e che si collega bene a mio avviso con quella espressa da Emily Dikinson: solo a fronte di calamità, fulmini o azioni repentine, l'uomo è in grado di connettere la propria anima con il concetto e la speranza della sua immortalità. Ho raccolto da you tube diversi spezzoni di filmati scientifici che descrivono in che modo avvengono le esplosioni nucleari. Tutte queste immagini di lampi raccolte e sovrapposte ci ipnotizzano un po' come se fossimo sotto l'effetto del Senko Hanabi, le animazioni delle esplosioni da un lato ci affascinano, dall'altro ci affliggono restituendoci una profonda sensazione di tristezza indissolubilmente alla condizione esistenziale dell'uomo che non abbiamo modo di evitare. Rumiko Hagiwara
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