Alessandro Andreuccetti
Pitture Portfolio 2012
Alessandro Andreuccetti Fine Art
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Il percorso artistico di Alessandro Andreuccetti è classico, la sua formazione si è svolta presso la facoltà di Architettura e l’Accademia di Belle Arti di Firenze. La passione per la pittura, il segno grafico e fumettistico si è sviluppata fin da ragazzo. Quest’ultimo aspetto si è sviluppato parallelamente all’attività pittorica e continua a produrre all’artista riconoscimenti continui e notevoli soddisfazioni. Dal 1978 ha iniziato a dipingere e ad esporre in numerose personali e collettive nazionali. Le sue prime ricerche pittoriche si sono specializzate principalmente sulla tecnica dell’acquarello che l’artista ha sentito congeniale alla sua necessità espressiva. A seguito di questo primo periodo l’attenzione di Alessandro si è spostata sulla ricerca di tecniche espressive diverse tra le quali il pastello, l’olio e l’acrilico. La conoscenza di tecniche differenti garantisce una continua sollecitazione per l’artista che sfida sé stesso alla ricerca di una comunicazione viva, resa dinamica da pennellate lunghe e morbide oppure spezzate e nervose.
I paesaggi sono la summa della sua ricerca improntata sulla libertà espressiva, tecnica e coloristica. Questi scorci risultano oggettivi solo per alcuni richiami al dato naturale come le colline e i cipressi che punteggiano e ricordano le nostre campagne toscane, ma il dato naturale è solo la scusa per l’esplorazione di un continuo intersecarsi di piani che divengono macchie colorate. L’occhio si perde tra le zone di colore che si sovrappongono e che lasciano una sensazione in bilico tra il dato oggettivo e l’informale. I tratti quasi macchiaioli degli scorci paesaggistici sembrano dissolversi nella morbidezza dei toni acquarellati che distruggono le forme. La sua tavolozza si fonda sull’uso di toni terrosi come gli ocra, i bruni , i Terra di Siena rivitalizzati dalla contrapposizione con i rossi carichi dei tramonti, i blu cobalto dei cieli carichi di nubi e i verdi scuri che danno vita ad opere vive e dinamiche. Gli scorci di boschi autunnali ricchi di sfumature sono lo spunto per analizzare la contorsione dei rami, il loro nascondersi e riapparire nel fitto ombroso del bosco, essi rappresentano un continuo stimolo per l’artista che è attratto dal grafismo di queste forme e da una ricerca coloristica senza tregua. La stilizzazione dei tronchi degli alberi si fonde con le macchie di colore che lo contornano creando, uno sfaldamento di forme che toglie ogni contorno. Per l’artista la tradizione artistica giapponese del’acquarello e la cultura da cui prende spunto è un vero punto di riferimento . Il gesto calibrato e pensato di quell’arte crea una relazione tra pensiero e pittura. La poesia che emerge dai tratti eleganti dei maestri orientali spinge Alessandro verso la ricerca dell’espressività più sentita e più magica che è insita nella natura. Andreuccetti osserva con attenzione e grande ammirazione questo stile e sviluppa una grande attenzione nel tratteggio di linee che esaltano la forza e l’eleganza della natura.
Dott. Cristina Broggi
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Mostre e pubblicazioni Personali 2011 2011 2011 2010 2009 2009 2006 2006 2006 2003 1979 1978
Firenze, Villa Vogel, “3 Artisti a Villa Vogel” Siena, Ristorante Camporegio San Gimignano, Caffè Torre Guelfa San Gimignano, Palazzo della Cancelleria Personale Galleria della Banca di Cambiano, Montelupo Fiorentino Personale “Pitture d’acqua”, Galleria Palazzo Pratellesi, San Gimignano Personale Caffè Torre Guelfa, San Gimignano piazza d. Cisterna Personale Galleria d’Arte Manzi, San Gimignano Personale “Tuscany Hills” - Firenze, Palazzo Panciatichi Personale Galleria d’Arte Palazzo Pratellesi, San Gimignano Personale Galleria Ieri e Oggi, Roma Personale Galleria Daniele da Volterra, Volterra
Collettive 2011 “Interludio fiorentino” Curato da ArteSì Limonaia di Villa Strozzi, Firenze 2011 “Collettiva in Cenacolo 2011″ – Galleria Sala Cancelleria, San Gimignano 2011 “Liriche essenzialità” – Galleria d’arte Immagini Spazio Arte, Cremona 2010 Global Network of Watercolors Painter, Incheon Educational and Cultural for Student, KOREA 2010 “100 Pittori a Taormina”, Palazzo Duchi di Santo Stefano sede della Fondazione Mazzullo 2010 “Premio Arte X 2010″, Art Hotel Expo 2010 – Hotel Vedute di Fucecchio (Firenze)
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Collettive 2010 Etichette in cerca d’autore, San Gimignano 2010 Vernice Art Fair 2010, Forlì – Stand Artantis.com 2010 Shanghai Zhujiajiao International Watercolour Biennial Exhibition 2010 Paesaggi d’Italia – Esposizione d’arte, pittura, scultura, fotografia, arte digitale Taormina, Palazzo Duchi di Santo Stefano 2010 Vernice Art Fair Forlì 2008 Collettiva “Dal XX al XXI secolo Artisti a San Gimignano”, Galleria d’Arte Manzi, San Gimignano 2008 “Acquarello che passione”, Mostra a carattere nazionale dedicata alla pittura realizzata con l’antichissima tecnica dell’acquerello, Savigliano, manifestazione patrocinata dalla Regione Piemonte e dalla Provincia di Cuneo. 2008 13e Salon de l'Aquarelle en Limousin, SaintLaurent-sur-Gorre (Haute-Vienne) au Château de Feuillade 2008 Collettiva Internazionale d'Arte Contemporanea del "GIALLO ROSSO BLU", Accademia Internazionale Santarita , Torino 2007 Collettiva “Arte Sacra ieri e oggi”, Villa Baruchello, Porto Sant’Elpidio, Centro d’arte e cultura “La Tavolozza” 2007 Collettiva “Paesaggi metropolitani”, Galleria La Pergola Arte, Firenze 2006 Collettiva San Gimignano-Meesburg, Meesburg, Germany 2006 Collettiva Galleria d’Arte Manzi, San Gimignano 2004 Collettiva “Certaldo in cornice” – Certaldo, Palazzo Pretorio
Varie 1983 Concorso nazionale del fumetto e del Fantastico di Prato - 1° Premio 2002 Illustrazioni per il libro “L’ombra del Medioevo” di Iole Vichi Imberciadori, Ed. Titivillus 2005 Pubblicazione del libro a fumetti “L’Acqua di Siena” illustrato interamente da Andreuccetti ed. BANCA CRAS 2005 Illustrazioni per il libro “Porto Lunae Rinasce” , Ed. Media Press 2007 Pubblicato l’acquarello “Arbusti” nel catalogo della collezione del Consiglio Regionale della Toscana 2007 Pubblicazione del libro a fumetti “Roccastrada, storia per immagini di una terra antica” con testi di V. Serino e illustrato interamente da Andreuccetti; ed. BANCA CRAS 2009
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Alessandro Andreuccetti es una persona afortunada. Nació en San Gimignano, una pequeña ciudad situada entre Siena y Florencia en la Toscana. San Gimignano es una ciudad varada en el tiempo en el que destacan sus altas torres, sus calles torcidas, sus plazas y sus fuentes todo aún con aspecto medieval. La naturaleza artística de Alessandro florece en estos campos y en mañanas hermosas y tibias nos lleva con él para viajar por sus lugares secretos, llenos de misterio, mitos y rituales. Por sus colinas, valles y viñedos por caminos serpenteados, como surcos de rostros viejos por sus bosques de olivos y cipreses por donde corretean Artume y Februus por caseríos aún dormidos y cobijados con la niebla. En esta serie de veintiún imágenes que nos presenta Alessandro en este libro se plantea un concepto de abstracción como un medio de reflexión. Dicho concepto da importancia a sus componentes visuales; color, forma y textura. Estructurados de una manera formal, casi académica. Con pinceladas precisas desgrana imágenes como cuentas de un rosario. Su pintura se forma con el conocimiento de la herencia que redescubre y posee. Reconoce en él un sentimiento de memoria antigua.
Su obra se caracteriza por la aparente simplicidad de sus trazos que en sus paisajes transmiten vitalidad y dinamismo y que a la par permanecen inmutables. Apoyado en los materiales que utiliza atrapa las formas propias del sujeto-objeto, que no ya del detalle. Su pintura, como San Gimignano, es anacrónica. En el sentido de que sus paisajes pudieran ser los mismos que vieron y conocieron caminando Sebastiano Mainardi o Domenico Ghirlandaio. Las mismas sustancias. Los mismos colores. Su composición está estructurada con solidez como las torre Rocca di Montestaffoli, pero que no pierde en ningún momento la ligereza del aire toscano. Las técnicas que utiliza Alessandro para mostrarnos a su tierra, sol, aire y espacio son el carboncillo, la tinta, el gouache, la acuarela y el óleo. La temática, va y viene entre lo tradicional y lo contemporáneo vanguardista. Sus paisajes son básicamente rurales, pero no deja de mostrarnos también lo urbano. Las personas y animales, principalmente caballos, lo colocan dentro de una poesía visual pastoral. Su visión no se desborda, se contiene y eterniza. Nacer, crecer y disfrutar de una tierra que mana belleza y cultura. Comer, beber y respirar el aire compuesto por las almas de los grandes maestros renacentistas, nutrirse de esta leche y mieles de espíritus creadores hacen sin lugar a dudas de Alessandro Andreuccetti una persona afortunada.
En cielos brillantes o entre las ramas desnudas de los árboles el viento parece estremecer el color, elemento clave para entender y comprender la obra de Alessandro, color que la lluvia escurre luego por las cortezas y raíces y luego hace correr entre los valles. Abel García Salinas. Santiago de Querétaro, Qro., México. Diciembre de 2011.
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Oniriche, come un sogno marziano, le Torri di San Gimignano si materializzano un po’ alla volta nella nebbia ‘rubesta’ che le avvolge. Chissà cosa avrebbe pensato Dante davanti a questi colori: forse alla città di Dite, coi suoi mesti riverberi di fiamma, nel rosseggiare pagano del suo Inferno. Mi chiedo sempre ‘chissà cosa avrebbe pensato’ o detto qualcuno dei personaggi storici che bazzico, guardando quello che sto guardando io: le cose che sopravvivono, che furono ‘loro’ ed ora sono nostre, consumate, rielaborate, metabolizzate, modellate dal continuo fluire di un tempo/marea che avanza e rientra, sminuzzando scogli, levigando promontori, riducendo a sabbia minuta uomini e cose…Me lo chiedo, e poi non so rispondere. Queste strade, questi scorci, queste foreste incantate di riverberi purpurei e violetti, di acide verdosità, questi campi combusti dall’incendio di infiniti tramonti, queste caligini estive in cui si perdono i contorni, tremuli nell’ondeggiare lieve dell’afa…Queste stesse sensazioni cromatiche altri prima di noi le hanno percepite, prima che Alessandro Andreuccetti le immobilizzasse in palpiti intensi e personalissimi e ce le testimoniasse su carte spesse, intrise d’acque colorate e dense di emozioni. Come le avranno viste ‘loro’, il nostro ‘prima’ - e poi come le potranno vedere altri ‘loro’, il nostro ‘dopo’- le fiabesche stradine alla fine delle quali, lontano lontano, c’è sicuramente la casa di una vecchia fata in attesa di bambini da iniziare, o le foreste dove volteggiano nel vento elfi marittimi, salmastri, silenziosi, dimenticati… Ci muoviamo su sfondi che altri hanno pensato, costruito, narrato, dipinto, scolpito, progettato, demolito, rifondato, nel mutare continuo di scena nella lanterna magica di vite vissute e dimenticate; Giotto, o Lorenzetti, o l’Angelico, hanno percorso questi stessi nostri sfondi, gli stessi colori
che Andreuccetti imprigiona nella sua rete acquosa, osservando la tormentosa sopravvivenza degli ulivi, l’inquieto aggrovigliarsi del bosco col cespuglioso profilo della macchia, il morbido, femmineo dispiegarsi collinare delle groppe d’erba e d’argilla; il mutevole divenire della luce nell’ordine del giorno, dalle inconsistenze perlacee dell’alba all’indaco screziato di lapislazzuli che precede la notte, o in quello delle stagioni, ora verdi scintillanti di primavera, ora torpide d’ori estivi già venati d’autunno, ora legnose, algide di nudità invernali. Anche Andreuccetti, come già gli innamorati del ‘paese dove fioriscono gli aranci’, gli insancabili acquerellisti del Gran Tour, o i paesaggisti inglesi persi nelle campagne romane tra pecore e rovine, ci guida in un viaggio tra i colori del tempo nella straordinaria varietà di uno spazio collinare dove il profilo giuridico dei confini si definisce con l’artificio grafico dei cipressi, dove l’avidità del possesso si stempera nell’armonia della forma, dove le ‘case da signore’ sono quasi meno belle di quelle ‘da lavoratore’. Così il suo pennello ci conduce, curioso, tra le calde vie di San Gimignano, rosse di storia o notturne di china, a ridosso di boschi a foglie di farfalla, nelle bluaggini temporalesche o nell’infinito verde dei campi giovani di grano. Con i suoi cromatismi egli riesce, assai meglio di quanto non sia possibile allo storico, ad evocare lo spessore del tempo insito nelle cose, il loro ucronico significato di compendio. Così grazie alla luce, prima tra le ‘opere’ della creazione – anche di quella artistica egli esprime la sostanza immateriale della durata, la patina del divenire, l’essenza delle generazioni che quel tempo hanno attraversato e vissuto percorrendo gli stessi luoghi e guardando gli stessi colori.
Anna Benvenuti Università di Firenze
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Alessandro Andreuccetti is an Italian painter and illustrator who employs acrylic paint, water-color, gouache and ink in his work, displayed on his website and blog. Some of his pieces careen towards the avant-guard, exhibiting conceptual and surreal qualities, but most of his artistic output is situated within the traditional framework of landscape, cityscape and people representation, where he strives to express himself in “new perfectly independent compositions.” In my opinion, he achieved his goal at least from one aspect: the illusion of space and volume, and in this review I would like to focus on how these features stand out in his haunting land and cityscapes.
The artist’s creative approach to the empty areas on the surface he works with paradoxically enhances the perception of volume and space in the beholder’s mind’s eye. He concocts an engaging interplay between active and passive zones — and I particularly like the idea of selective passivity, where the nearly blank, discolored parts play a crucial role in enlivening the darker and apparently more substantial regions. This combination reminds me somehow of the negatives we see in photography, and, after a more careful examination, there is indeed something of the photographic negative in these landscapes. As a result, his artwork may be viewed with a double standard — but in the best possible meaning of the phrase.
Consequently, the spring lightweight florals, the denser groves and the concrete structures, they all exhibit a reassuring sense of style and its technical opposite. Moreover, the artist evenhandedly combines these themes, placing dainty buds near formidable buildings or deep inside wide landscapes. Slopes and curves, either imaginary or real, further emphasize the sense of space, particularly pastoral — even the cityscapes appear to be stifled by the approaching growth; perhaps this is why the buildings look so abandoned. On the other hand, the inhabitants might just have gone outside to enjoy the flora, and understandably so. To reiterate, the artist demonstrates adroit utilization and deep understanding of space, to the point of ability to manipulate it: to play and toy with it. He offers breathtaking vistas with an easy hand, and with an almost ironic, and somehow wise touch. He doesn’t tackle the theme, but rather approaches it carefully and assuredly, as if space itself were a frightened and alert wild antelope; he nets it with his brush and the concept behind it. The painter’s style impresses with both lightness and compositional range and solidity: he is a universal artist not only because of the multiple media he works with, but due to what he achieves with it as well.
Elijah Shifrin http://artandcritique.com
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Alessandro Andreuccetti: Tuscany Hills This series of landscapes commemorating the hills of Tuscany is most notable for the peculiar dynamics acted out by the trees. The artist achieves a powerful sense of movement through complex linear winding, but not only: almost every trunk, and sometimes branch, begins with one color but ends with another. The juxtaposition of hues, as well as directions of the main lines describing the trees, produces an effect of constant movement and change — and conflict. I think that the mobility of the growth is unusual and high enough as to mark it as the protagonist, an almost living character in the series. (I am not very fond of such formulaic conclusions, where the plot, or some other structural element is assigned the role of the principal actor, even though allegorically, but this time the comparison seems more than justified.)
It is evident that the artist experiments with mediums, on the conceptual level, trying to figure out which befits most each and every season of the year. Though watercolor holds the stage, gouache plays an important second part, showing — or showing off — astonishing detail and depth and an oddly opaque iridescence of coloring, sometimes transcending to volume and space “swelling,” which endows the painted surface with a phantasmagoric dimension. It seems that gouache suits winter and
autumn best (considering the artist’s style), excelling in reproducing the effects of subdued and diffused light. This is the first time I encounter professional gouache artwork, and I certainly hope not the last. The watercolors may at times seem unpredictable, and bubbly, in the most literal meaning of the word. The two purple paintings include bubbles in various forms, some reminding of defects appearing on old black and white films and daguerreotypes — here we are, back to photography again. Anyhow, either small or big, they conjure the ghosts of pointillism, but with an original twist. The final result amounts to several layers of color being superimposed, once again contributing to depth and varied rendering of space. In simple words, I think that what makes these paintings so interesting is that yes, we can look at the trees, — but we can also look between them. Though the artist’s original intention was to depict the hills in various seasons during the course of one year, he appears to have leaped back to much more distant eras. Some of the trees bear a resemblance to mesozoic tree-ferns. If it weren’t for the path dissecting the ground in one of the pieces, the illusion of ancient wilderness would have been perfect. But perhaps the artist was aware of that quality: the exotic viewing angles, and compositions involving close ups and panoramic views shake the onlooker up, in a very primitive (basic) and violent way, prompting associations with the dawn of civilization and the beginning of life on our planet. And thus, the series as a whole work as a kind of a force of nature — and, most of all, — of human nature.
Elijah Shifrin http://artandcritique.com
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Alessandro Andreuccetti: Human Angels or Angelic Humans? These drawings are a part of a fascinating series of nudes presented as angels. Actually, some of the depicted models do not possess wings, but the effortless synthesis of this characteristic divine feature with the human body where they do, causes the viewer to overlook this shortage when they don’t. In other words, the idea of the accretion becomes ingrained in our mind, and continues to affect our perception throughout the series. So powerful is this idea, that some notable effort is required to notice that the wings are missing; and after that, the drawing may seem deceptively incomplete. It’s as if the artist induces an unintentional optical illusion.
He is unsparing in his choice of models and representation (physical defects in the form of folds of fat), but often incorporates dancelike motifs into the poses: the first step towards grace that redeems the defects, the second being the wings.
Though at the first glance they may seem like an alien addition, even a farcical ridicule (in comparison with the traditional cherubs — gleeful, giddy children), I strongly tend towards the more compassionate and humanistic interpretation that the artist wanted to reveal the saintly side of the subjects. Perhaps they are seeking some sort of deliverance, or have already found it; either way, here the notion of sainthood and humanity becomes inseparable, and slightly aweinspiring. But that is not to say that there is no humor, or selfreferential irony in these sketches. I think that there is something very releasing in the freedom and ease with which the artist depicts physical imperfections — and that this is exactly what the models “are feeling.” They generally exhibit resignation and acceptance — suffering maybe — but not rebellion or resistance. They appear aware but irreverent of their flaws, which hence cease being flaws: probably the best known way to accumulate charisma and deliver its joyous effects to the beholder. The other funny streak is the formal technical resemblance to caricature. In some pieces, the genres intersect quite often, and eventually even the practice of discerning which is which becomes ironic. Finally, I would like to dwell on the theatrical element that transpires from the series, in various degrees. The subjects are usually positioned against an abstract background, sometimes a wall, or placed upon a pedestal. Had we combined this feature with the graceful movements, particularly of the legs, with the wings as props and with the expressive, dramatic gestures, a general suspicion would arise that we have been transported behind the scenes of a strange theater. Thus, the backstage would become the unifying concept behind the series. In turn, the sketchbook might reemerge as a monograph describing the venue and the actors — while this review could be seen as the accompanying text.
Elijah Shifrin http://artandcritique.com
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Consiglio regionale della Toscana Comunicato n. 107 del 30/01/2006 La Toscana di Andreuccetti a Palazzo Panciatichi
Il Sindaco di San Gimignano Marco Lisi ha inaugurato, a Palazzo Panciatichi, la mostra di pittura “Tuscany Hills” di Alessandro Andreuccetti La tecnica? L’acquarello su carta lavorata a mano. L’ispirazione? Dai grandi maestri del passato, come Turner e Delacroix fino ai vedutisti inglesi ed italiani dell’800. L’elaborazione? Del tutto personale alla ricerca di paesaggi e figure da amalgamare in composizioni autonome. Il filtro “toscano” è, però, la caratteristica principale delle opere di Alessandro Andreuccetti che crea tele evocanti stati d’animo e sensazioni, nelle quali luci e colori giocano un ruolo di primissimo piano prescindendo dal soggetto scelto, sia esso una pineta versiliana o una stradina di campagna. “Le colline toscane – ha detto Andreuccetti- costituiscono il mio orizzonte e la mia tavolozza , il mio territorio di “caccia” e di esplorazione, così come lo furono per tutti quegli artisti ed intellettuali girovaghi che all’epoca del ‘Grand Tour’ scendevano in Toscana per restarne innamorati”. All’inaugurazione della mostra “Tuscany Hills” sono intervenuti il presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini e il sindaco del Comune di San Gimignano (Si), Marco Lisi. L’esposizione rimane aperta fino al 6 febbraio. (bb)
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Presentazione di Sergio Micheli (Direttore del Centro Studi sul Cinema e sulle Comunicazioni di massa di Siena) per la storia “Un’avventura di Cecco Angiolieri” pubblicata a puntate su La Voce del Campo Con questo numero la Voce del Campo riprende a pubblicare in copertina una storia disegnata dal nostro bravo illustratore Alessandro Andreuccetti. Inutile dire quanto siano di livello le sue qualità di artista dal tratto sicuro e fluido; e quanto il valore dei suoi disegni sia stato legittimamente e unanimamente riconosciuto, a cominciare dal prestigioso Convegno Internazionale del Fumetto e del Fantastico di Prato, nel 1983, dove gli fu assegnato il prio premio con l’ormai mitico “Valzer Viennese”. Era il periodo in cui il giovane disegnatore collaborava a “Mass Media Comics” e a “Fang”: due fanzine edite dal Centro Studi sul Cinema e sulle Comunicazioni di massa, dirette dal sottoscritto. Nonostante che il racconto su Salomè, pubblicato in copertina da La Voce del Campo, sia nato come fumetto, quindi leggibile senza intervalli di tempo, quadretto dopo quadretto, tuttavia esso non ha affatto sofferto della scansione a unità settimanali. La completezza e la cura che Andreuccetti ha profuso nel suo racconto hanno fatto sì che ogni “tessera” apparsa in copertina ha dato l’impressione di un’esecuzione compiuta e, in un certo senso, autoconclusiva. In effetti il suo stile si rivela piuttosto vicino ai classici del comic come Alex Raymond (Flash Gordon) o Harold Foster (Prince Valiant) i quali risentono di una cultura figurativa classica, piuttosto che nei confronti di quegli autori i cui moduli comunicativi appaiono mutuati dall’ormai invadente narrativa per immagini in movimento: il cinema e la TV.
Così la nuova storia disegnata, che ha inizio dal presente numero de lA Voce del Campo, concepita, questa volta, a tavole a sé e non a quadretti a scansione ravvicinata, si presenta con tutte le carte in regola, e meglio di prima, per essere apprezzata volta a volta nel suo assieme iconografico. In quanto al tema che essa tratta, Andreuccetti non poteva fare una scelta migliore. Protagonista di queste tavole copertina, certamente da collezionare, in 15 puntate, è una personalità che rientra di prepotenza fra i grandi della storia e della cultura di Siena: Cecco Angiolieri. Ebbene, l’Andreuccetti ispirandosi ad una delle più giocose (e amorose) rime del poeta, riesce a ricreare, con l’efficacia del suo tratto e con la sua sensibilità, il mondo poetico dell’illustre senese proprio nel trasporre quel ricorrente “istrionico compiacimento della deformazione autobiografica”. Cecco, in questo, cerca di andare a donne (il che non è, come è noto, una novità). Ma vien percosso da un tizio e derubato (un po’ come appare rappresentato, ad opera di Memmo di Filippuccio, nella Torre Grossa a San Gimignano, il baldanzoso giovane una volta soddisfatte le sue voglie amorose). Solo che Cecco qui conclude la sua avventura senza nulla di fatto in ossequio a quelle contrarietà del vivere quotidiano di cui l’originale poeta senese “dal gusto buffonesco, teatrale, parodistico”, si sentiva testimone e vittima. Anche quello di togliere a qualcuno la donna giovane e leggiadra (e lasciare agli altri le vecchie e laide), tuttavia rigorosamente al condizionale, resta per il biografo di sé una pura, amara illusione. Quella di Andreuccetti non è che una efficace, godibile testimonianza di tutto questo. E se il lettore apprezzerà e si divertirà, come è opinabile, mandi un ringraziamento al disegnatore, sì, ma anche a Mapi che ha fortissimamente coltivata e voluta l’originale idea.
Sergio Micheli Università di Siena
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Artworks Opere
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La collina degli ulivi Acrilici su tela Cm 100 x 100 2011
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Oltre la collina Acrilici su tela Cm 100 x 100 2011
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Il giardino Acrilici su tavola Cm 70 x 100 2011
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Oltre la collina Acrilici su tela Cm 80x80 2011
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Strada bianca Acrilici su tela Cm 80x80 2011
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Oltre l’orizzonte di creta Acrilici su tela Cm 50x60 2011
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Strada bianca tra le colline Acrilici su tela Cm 50x50 2011
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Alberi Acrilici su tela Cm 50x50 2011
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Paesaggio Acrilici su tela Cm 60x60 2011
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Paesaggio Acrilici su tavola Cm 90 x50 2011
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Alberi rossi Acrilici su tavola Cm 50x50 2011
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Colline Acrilici su tavola Cm 50x50 2011
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Crete Acrilici su tavola Cm 80x100 2011
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Oltre la collina Tecnica mista su tavola Cm 30x60 2011
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Colline sotto il cielo infuocato Acrilici su tela Cm 50x50 2010
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Colline verdi Acrilici su tela Cm 60x60 2010
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Amiata Acrilici su pannello Cm 40x90 2010
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Colline Acrilici su pannello Cm 50x90 2010
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Colline all’infinito Acrilici su pannello Cm 35x50 2010
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Cavaliere e cavalli Acrilici su tavola Cm 75 x 75 2010
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Echi di antiche battaglie Acrilici su tavola Cm 75 x 75 2010
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Opera selezionata per: Paesaggi d’Italia – Esposizione d’arte, pittura, scultura, fotografia, arte digitale Taormina, Palazzo Duchi di Santo Stefano
Toscana Acrilici su pannello Cm 70x50 2010
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Paesaggio
Paesaggio toscano
Acrilici su carta Cm 30x30 2011
Acrilici su carta Cm 30x30 2011
“…Son paesaggi infuocati, sembra che il sole non tramonti mai….” Emiliano Stefenetti
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Colline
L’orizzonte dietro la collina
Gouache su tavola Cm 20x30 2011
Gouache su tavola Cm 25x25 2011
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"...cammino e la mia mente si perde, le colline intorno a me hanno colori irreali, bruciano di rosso, del calore del sole che le scalda. Poi loro, gli alberi: si ergono davanti a me, in fila, come colonne di un tempio fatto delle poche vestigia che il tempo e i secoli hanno salvato. Proteggono e racchiudono il sacro della natura, la forza della memoria, il potere di quella vita, che, silenziosa, muove il mondo..." Emiliano Stefenetti
Alberi rossi Acrilici su tavola Cm 30x40 2011
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“…Il vecchio ulivo è spesso soggetto di molti pittori, ma qui ritratto sembra quasi astratto e in evoluzione, in fusione con l'ambiente che lo circonda. Il cielo si mescola alle fronde, i colori si fondono, e il tronco d'ulivo sembra quasi una galassia. La prospettiva spinge il tutto verso l'alto, come una spinta di energia che va a dissolversi nello spazio....“ Emiliano Stefenetti
Il vecchio ulivo
Ulivi
Gouache su tavola Cm 25x46 2011
Gouache su tavola Cm 25x46 2011
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“… Da lontano, la foresta oscura si staglia davanti a me come un muro invalicabile. Il vento, forte, muove le fronde degli alberi in una danza senza fine e senza senso: sono fiamme che si alzano dalla collina in contrasto col cielo, che, bianco e luminoso, non penetra in quel mondo. I tronchi delle piante, come guardiani, avvisano e proteggono questo universo nascosto. Lì, si nasconde la vita.”
Emiliano Stefenetti
La foresta Gouache su tavola Cm 20x20 2011
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…Liscio e ruvido come una lastra di ferro dove la ruggine ne ha segnato il passaggio. La memoria di un paesaggio che muta nei colori e nelle forme scandito dalle stagioni della vita.…
…Evoca il sole, il grano, il pane, il forno… odore della terra, della propria terra: tepore accogliente… Salomé Guadalupe Ingelmo
Emiliano Stefenetti
Paesaggio Gouache su carta Cm 10x15 2011
Colline Gouache su tavola Cm 25x30 2011
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Alberi viola
Alberi rosa
Gouache su carta Cm 25x25 2011
Gouache su carta Cm 25x25 2011
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Alessandro Andreuccetti Fine Art
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Alberi rosso fuoco
Alla pinetina
Gouache su tavola Cm 30x40 2011
Acrilici su tela Cm 50x50 2011
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Alessandro Andreuccetti Fine Art
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Pastels Pastelli
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Alessandro Andreuccetti Fine Art
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Love this series. It is bright & airy & it makes you feel like you are in the country breathing in this wonderful clean air. Gloria Luna C.
Love this one! it is something about the repetition of similar trees that aren´t quite equal... and the indian red interacting reall well with the blue... Scubapainter
Ulivi Pastelli ad olio su tavola Cm 30x45 2011
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Alessandro Andreuccetti Fine Art
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Paesaggio di collina Gouache su tavola Cm 22x50 2011
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Alessandro Andreuccetti Fine Art
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Alberi Pastelli su tavola Cm 22x50 2011
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Alessandro Andreuccetti Fine Art
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Ulivi nel sole Pastelli su tavola Cm 30x30 2011
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Alessandro Andreuccetti Fine Art
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Ulivi e mare Pastelli su tavola Cm 30x30 2011
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Alessandro Andreuccetti Fine Art
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Alberi di collina Pastelli su tavola Cm 25x30 2011
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Watercolors Acquerelli
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Alessandro Andreuccetti Fine Art
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Campagna toscana Acquerelli su carta Cm 76x56 2011
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Riposo in collina Acquerelli su carta Cm 76x56 2011
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Alessandro Andreuccetti Fine Art
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Red shade of trees Acquerelli su carta Cm 76x56 2011
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Green shade of trees Acquerelli su carta Cm 76x56 2011
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Colori del bosco Acquerelli su carta Cm 76x56 2011
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Ciocche d’uva Acquerelli su carta Cm 76x56 2011
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Alessandro Andreuccetti Fine Art
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Paesaggio con cipressi Acquerelli su carta Cm 76x56 2011
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I am not rating this high to express sheer carelessness and disregard for the artistic elements, but delight at the wonderful dream I see on my screen. The vibrancy of the colors really captures the image and brings it to life. It looks close enough to real life, that it could be passed as en plein air. I see the massive amount of effort you put into each brushstroke, and trust me, your efforts are not in vain. The grass and trees are especially spectacular, not to mention the clouds. I love how all of your paintings incorporate so many textures, hues, emotions, shades, and many other artistic elements. They really captivate and give a mental image. Keep up the good work, I wish to see more from you. I'll keep a close eye.
Strada di campagna Acquerelli su tela Cm 60x60 2010
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This is absolutely gorgeous and very emotional artwork! Very beautiful! Fantastic colors fantastically create amazing atmosphere full of sunlight, joy and peace! It’s a real joy to watch this beauty! Feels like you are in a moment moved in to dream or back in the time! Everything looks so messy, without clear details but that does not matter, because think all those shapes, lines and characters, fantastically meet each other and build interesting concept! I love how here everything breathes with life and love! Wonderful and strong composition that at first look feel like chaos in life! After first impression you find logic in this work and line that build this spontaneous composition! And of course it absolutely wonderfully executed with watercolors! Such a great technique, real joy to watch it! Overall, this is a masterpiece that has left me breathless. Mikko Tyllinen
In strada Acquerelli su carta Cm 76x56 2011
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Il flautista Acquerelli su carta Cm 41x61 2009
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Arpista Acquerelli su carta Cm 41x61 2009
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The sitar player Acquerelli su carta Cm 35x50 2009
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Street people Acquerelli su carta Cm 35x50 2009
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Super vestem meam miserunt sortem Acquerelli su carta Cm 76x56 2010
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Cuius principatus super humerum eius Acquerelli su carta Cm 76x56 2010
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Vulnerasti cor meum Acquerelli su carta Cm 76x56 2010
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Cipressi come sentinelle Acquerelli su carta Cm 76x56 2009
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Colori d’autunno Acquerelli su carta Cm 76x56 2009
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Colline e ulivi Acquerelli su carta Cm 76x56 2009
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La nebbia nel bosco Acquerelli su carta Cm 76x56 2008
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Santa Fina Ho immaginato la Santa bambina immersa nella sua meditazione completamente compenetrata nella sua terra: i capelli si trasformano nelle colline valdelsane dalle quali nascono le torri di San Gimignano mentre i fiori gialli (le viole di Santa Fina) fanno da collante ai mondi spirituale e materiale. Per completare la simbologia legata alla Santa un topolino si appoggia sulla schiena della bambina anticipando quello che sarà parte del martirio di Fina. Il quadro è esposto nella Casa Museo di Santa Fina a San Gimignano
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Santa Fina Tempera su pannello e gesso Cm 50x70 2010 76
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Drawings Disegni
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Scherzi della Vernaccia Testo di Marco Lisi 2011
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Via San Giovanni, 58 53037 San Gimignano, Italy +39 0577941232 +39 3351270902 www.alessandroandreuccetti.com
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