italiano 2 parte

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Area di riferimento

Regione Puglia Provincia di Brindisi Provincia di Lecce Provincia di Bari

  

Grecia Regione delle Isole Ionie Prefettura di Corfù Comuni LEFKADA CEFALONIA PATRASSO MESSOLONGHI Altro (specificare)

   

Settore: x

Agroalimentare  Artigianato  Altro (specificare) Nome del prodotto

Saponi tradizionali Patuni

I.

INFORMAZIONI DI BASE

Informazioni anagrafiche dell’azienda Nome organizzazione: Saponificio Referente: Indirizzo: E-mail: Tel.: Fax: Indirizzo web: Recapiti referenti: II.

Patini di Apostolos Patunis Apostolos Patunis Ioannou Theotoki, 9 – 49100 CORFÙ ap@hol.gr 0030 26610 20702 0030 26610 20704 in costruzione Ioannou Theotoki, 9 CORFÙ’

DESCRIZIONE DELLA BEST PRACTICE


In quale campo la vostra impresa può considerarsi una best practices? 1. Strategie di comunicazione e marketing 2. Innovazioni di prodotto/processo

Prima scelta

3. Miglioramento della qualità dei prodotti 4. Altri temi (specificare) Tipologia di best practice? Territoriale/collettiva Nomi dei partner se si tratta di un progetto collettivo/integrato X Individuale In cooperazione internazionale/transnazionale con altre imprese? Nomi dei partner se si tratta di un progetto collettivo/integrato Breve storia della best practice/azione pilota Le innovazioni da noi introdotte non riguardano sostanzialmente il processo di produzione. Il Saponificio Patini ha alle spalle una storia di 150 anni e tutt’oggi continua a produrre sapone fatto a mano con metodi tradizionali. La vera innovazione di prodotto è che usiamo olio di prima scelta. Utilizziamo infatti solo olio vergine di oliva senza nessun additivo chimico. Per quanto riguarda la creazione di consorzi per la commercializzazione del sapone, purtroppo non esistono le infrastrutture e le conoscenze tecniche perché ciò avvenga. Se vi fosse un tentativo serio in tale direzione, vi aderirei subito, come pure parteciperei a uno stand di prodotti tipici corfioti in esposizioni in Grecia o all’estero. Sarebbe opportuno qualche riconoscimento dei nostri saponi come prodotto tipico, a motivo del fatto che essi erano già noti a Corfù agli inizi del XXº secolo e che siamo l’unico saponificio dell’isola. Attività principali dell’azione di best practice Indicazione delle principali attività pianificate e messe in atto compreso dove e quando hanno avuto luogo, e chi le ha portate a termine (indicando gli operatori locali, altri soggetti).

Le azioni principali riguardano la ricerca di materie prime sempre più genuine per la preparazione dei nostri saponi. Naturalmente abbiamo proceduto anche all’acquisto di apparecchiature più moderne, le quali hanno contribuito a una relativa riduzione dei tempi di produzione, alla riduzione dei consumi energetici e all’aumento della produttività. Per realizzare tutto ciò ci siamo basati solo sulle nostre risorse, sia dal punto di vista delle conoscenze tecniche, sia economiche. Devo precisare che mio padre, il precedente proprietario dell'azienda, era ingegnere chimico, mentre io sono ingegnere meccanico e mia moglie è un chimico. Tali competenze ci sono state di grande aiuto nel miglioramento della produzione del sapone Patuni. In passato, ho tentato di partecipare a programmi di finanziamento e sostegno dei prodotti tradizionali, ma le mie domande non sono state accolte, senza che fossero fornite specifiche motivazioni. Tali procedure, inutili e infruttuose, hanno comportato solo alti costi per la nostra azienda, sia in termini di denaro che di rallentamento della produzione. Sono giunto alla conclusione che per imprese come la nostra è meglio non rapportarsi con gli enti pubblici.

III.

INFORMAZIONI DI TIPO QUALITATIVO SUL PRODOTTO

Descrivete l’area di produzione Vi sono specifiche risorse che caratterizzano la vostra area di riferimento? Risorse agroalimentari, prodotti dell’artigianato? Vi sono integrazione intersettoriali e interterritoriali che conferiscono valore aggiunto al prodotto

Dato che la principale materia prima è l’olio d’oliva, ritengo che siamo avvantaggiati perché a Corfù si produce molto olio, gran parte del quale non è adatto all’uso alimentare, quindi lo utilizziamo per la preparazione del sapone.

IV.

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO E DEL RAPPORTO CON IL MERCATO

Questa sessione del questionario riporterà la descrizione del prodotto con l’indicazione delle caratteristiche delle materie prime utilizzate e delle eventuali fasi di trasformazione. Si prega di riportare e sottolineare, nella descrizione, le specificità dei prodotti e del processo produttivo che differenzia il prodotto da altri ricadenti nella stessa tipologia.

Produciamo tre tipologie di sapone: 1. il sapone di olio d’oliva, composto al 100% da olio vergine di oliva. Ha limitato potere schiumogeno mentre si caratterizza


per la sua azione leggera e ipoallergenica. Il sapone verde di sansa, il quale contiene la clorofilla dell’olivo, è caratterizzato dalle sue proprietà detergenti e dagli usi molteplici ai quali è destinato. 3. Il sapone tipo Marsiglia, composto all’80% da olio vergine di oliva e al 20% da olio di semi di palma commestibile, è un sapone delicato dalla schiuma ricca. Oltre ai suddetti ingredienti fondamentali, impieghiamo soda, sale e acqua, rigorosamente senza additivi, a differenza dei saponi prodotti industrialmente. 2.

Descrivi le caratteristiche e l’origine delle materie prime maggiormente utilizzate La materia prima è ovviamente l’olio d’oliva, del quale ci approvvigioniamo solo da produttori locali.

Descrivi il processo produttivo, le tecniche e le metodologie di lavorazione Se il prodotto presenta caratteristiche distintive in termini di qualità, materie prime, tecniche e metodiche di lavorazione, riporta una breve descrizione.

La procedura impiegata per la produzione del sapone è la seguente: versiamo l'olio e la soda nel paiolo e li lasciamo bollire per una settimana. Successivamente versiamo l'amalgama così ottenuta su ampi vassoi di legno perché si secchi. Quindi marchiamo i saponi, li tagliamo con un coltello e li lasciamo per quattro mesi nell’essiccatoio. Specifica le eventuali varianti del prodotto in relazione alle differenti aree e tipologie (Esempio: ………nell’area del seguente Comune ………….. si utilizzano olive che vengono trattate in maniera differente rispetto ad alti comuni limitrofi………………..ecc.)

Come ho già riferito, il fatto che Corfù, sin dall’epoca veneziana, abbia una significativa produzione di olio d’oliva, risulta particolarmente vantaggioso per il nostro saponificio. In tal modo possiamo venire a diretto contatto con i produttori e controllare da vicino le materie prime. Descrivi come si presenta il prodotto sul mercato (riporta il marchio o descrivi la confezione utilizzata) (Esempi: “Pane d’Altamura” è confezionato all’interno di......…... La dimensione della busta è di....di colore, ecc ........) I nostri saponi si vendono sfusi, ma anche in confezioni singole da 100 -130 grammi, avvolti in carta lucida. Vengono confezionati in scatole di cartone, sistemate su palettes in caso di esportazione.

Descrivi i mercati di sbocco del prodotto e la sua diffusione in ambito locale, nazionale, internazionale La maggior parte del nostro prodotto viene esportata in Giappone. Tale collaborazione commerciale è sorta dalla mia partecipazione a un programma della JETRO (Japan External Trade Organisation), il corrispondente dell'ellenica OPE (Organizzazione per la Promozione dell'Esportazione). Il prodotto è venduto: Solo sul mercato di produzione locale (comune/provincia/regione)

7

% del totale venduto

Anche al di fuori dei confine regionali

3

% del totale venduto

Anche al di fuori dei confine nazionali

90

% del totale venduto

Riporta i canali di vendita utilizzati per la commercializzazione del prodotto (sono possibili diverse risposte, riportare – anche mediante stima – la % del prodotto venduto

per canale)

Moderna distribuzione (super/ipermercati) Al dettaglio /Negozi specializzati Catering Vendita diretta Ordini per email e-Commerce (Internet) Festival and festività tradizionali Fiere Altri canali (specificare) : Televendite (Giappone)

________% __30 __% ________% ________% ________% ________% ________% ________% 70 _%


Nel vostro percorso di miglioramento aziendale rivolto alla valorizzazione e promozione dei prodotti in ambito locale ed europeo avete elaborato un piano di marketing? Non ho seguito un programma di marketing in particolare, e questo principalmente per convinzione personale. Poiché sono persuaso che la migliore pubblicità sia quella che fanno gli stessi clienti e i consumatori dei miei prodotti. Malgrado ciò, di loro iniziativa, alcuni giornali a diffusione nazionale hanno dedicato un servizio al Saponificio Patuni. Inoltre abbiamo concesso di recente un'intervista ad una TV greca, che la manderà presto in onda, mentre la nostra azienda è stata già mostrata in TV dal principale canale austriaco, ORF1. Abbiamo intenzione di realizzare una pagina WEB del nostro saponificio, non tanto per pubblicizzare i nostri prodotti, quanto per informare i consumatori sui saponi naturali di olio d’oliva.

Quanto è costato portare avanti tale best practice? In termine di costi, tempi e risorse? Specificare durata, data inizio, fine, ecc

Non posso dare una risposta precisa. Quel che è certo è che noi cerchiamo di migliorare continuamente, con grande sforzo e impegno personale. Esiti concreti e risultati dell'azione / progetto Spiegazione degli esiti concreti e dei risultati dell’intera azione di best practice per il territorio, identificazione dei diretti beneficiari dell’azione/progetto.

Senza dubbio, i diretti beneficiari sono i consumatori dei nostri prodotti, ai quali offriamo un modo del tutto salutare di curare la pulizia personale o di altro tipo, a differenza dei detergenti chimici prodotti dalle grandi industrie. I nostri saponi sono compatibili con l’ambiente e con l’organismo umano, poiché liberano i pori della pelle, eliminando efficacemente le impurità (sostanze grasse, cellule morte ecc.). Ne risultano avvantaggiati tuttavia anche gli olivicoltori di Corfù, poiché un'alta percentuale dell'olio d'oliva prodotto sull'isola non è commestibile e pertanto viene attribuito un valore a un prodotto che altrimenti non avrebbe richiesta.

Problemi incontrati; insegnamenti tratti Spiegazione dei principali problemi incontrati, di come sono stati risolti e degli insegnamenti che ne sono stati tratti.

Le difficoltà ci sono sempre, soprattutto quando persegui il continuo miglioramento del prodotto finale, l’approvvigionamento di materie prime sempre più genuine.

e di conseguenza

Il valore aggiunto di questa best practice

...sul metodo, processo, risultati; se all’interno di un GAL descrizione del modo in cui Leader+ ha apportato un chiaro valore aggiunto L'andamento delle vendite è rimasto piuttosto regolare, dato che su Corfù siamo l’unica impresa che produce sapone. Riusciamo tuttavia a tenere alta la qualità del nostro prodotto. Inoltre, l’acquisizione di macchinari più moderni, senza modificare il metodo di produzione dei saponi, ha incrementato la produttività e ridotto i consumi energetici.

V.

PERCHÉ QUESTA AZIONE/PROGETTO È UNA BUONA PRATICA?

Approccio basato sull’area Questo comporta la definizione di una politica di sviluppo sulla base della particolare situazione di un’area, in termini di punti di forza e di debolezza.

I punti di forza della nostra localizzazione sono costituiti dalla cospicua disponibilità di olio d’oliva, ed in particolare di olio ad alta acidità, nonché dalla forte presenza del turismo. Invece, il fatto che Corfù sia un’isola, e inoltre molto decentrata, non agevola i trasporti. Il costo dei trasporti è elevato e non vi è possibilità di comunicare con il centro in caso di carenza di materiali o attrezzature. Approccio di tipo "bottom-up" Questo mira a incoraggiare il processo decisionale partecipativo a livello locale per tutti gli aspetti della politica di sviluppo.

Sono in generale scontento sia degli enti pubblici locali che di quelli nazionali. In generale non esiste alcuna informazione in merito alla promozione e valorizzazione dei prodotti tipici locali. Inoltre non esistono le infrastrutture adatte (per es. parco tecnologico, lavoratori specializzati) o la conoscenza tecnica per il rafforzamento e la diffusione dei nostri prodotti. Non credo che ciò avvenga intenzionalmente ma piuttosto per scarsa sensibilità.


Approccio volto a promuovere i partenariati Una seria collaborazione con altre aziende di prodotti tradizionali locali sarebbe realmente utile e interessante. Conoscendo tuttavia la mentalità, la mancanza di infrastrutture e di conoscenze tecniche, non so fino a che punto un simile tentativo avrebbe successo.

Innovazione Anche se l’idea è innovativa, anche le azioni devono essere innovative.

Salvaguardia del metodo di produzione dei saponi tramandatomi da mio padre, enfatizzando il reperimento e l’impiego di materie prime esclusivamente genuine e locali ed evitando di utilizzare qualsivoglia additivo chimico.

Approccio integrato Le azioni previste sono coordinate come un insieme coerente ed integrato.

Sì. Creazione di una rete e cooperazione tra le aree

No, come ho già detto è difficile che ciò si realizzi.

Trasferibilità L’azione/progetto può essere trasferita ad altre aree con caratteristiche economiche e geografiche simili.

Naturalmente. Purché i produttori possano approvvigionarsi di materie prime giuste e genuine. Nel nostro caso gioca un ruolo importante anche la mia quarantennale esperienza, aspetto non trascurabile. Sostenibilità sostenibilità economica.

Tanto la nostra impresa quanto in generale la produzione di saponi sono caratterizzate dalla sostenibilità. La domanda del prodotto è in continua crescita, in quanto le persone si indirizzano sempre di più verso prodotti semplici e genuini.

La presente informativa per il trattamento dei dati è resa ai sensi dell’art.13 del Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), La informiamo che i dati personali da Lei forniti verranno trattati secondo la normativa indicata, tale trattamento sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e di tutela della Sua riservatezza e dei Suoi diritti. I dati sono trattati con strumenti elettronici per il tempo strettamente necessario a conseguire gli scopi per cui sono stati raccolti. Specifiche misure di sicurezza sono osservate per salvaguardare e prevenire la perdita dei dati, usi illeciti o non corretti ed accessi non autorizzati. Sono adottati tutti i necessari interventi per la protezione dei dati previsti dalle nuove disposizioni ex. art. 33 e segg. del DLgs. 196/2003. I soggetti interessati, cui si riferiscono i dati, hanno il diritto in qualunque momento di ottenere la conferma dell'esistenza o meno dei medesimi dati e di conoscerne il contenuto, l'origine e la modalità di trattamento, la logica applicata nel caso di utilizzo di strumenti elettronici, di verificarne l'esattezza o chiederne l'integrazione o l'aggiornamento, oppure la rettificazione, di ottenere l'indicazione dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di responsabili o di incaricati (art. 7 D.Lgs. 196/2003). Ai sensi del medesimo articolo si ha il diritto di chiedere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, nonché di opporsi in ogni caso, per motivi legittimi, al loro trattamento, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta.

Data: 29 ottobre 2007 Intervistato: Nome

Eduardo

Cognome

Fiorillo

N. Telefono

0030 26610 49467

e-mail Firma

efiorillo@eftraduzioni.gr


Area di riferimento

Regione Puglia Provincia di Brindisi Provincia di Lecce Provincia di Bari

  

Grecia Regione delle Isole Ionie Prefettura di Lefkada Comuni LEFKADA CEFALONIA PATRASSO MESSOLONGHI Altro (specificare)

x   

Settore: x

Agroalimentare  Artigianato  Altro (specificare) Nome del prodotto

Vino “Lefkadìtiki ghì” (terra di Lefkada)

I.

INFORMAZIONI DI BASE

Informazioni anagrafiche dell’azienda Nome organizzazione: Robòtis Referente: Indirizzo: E-mail: Tel.: Fax: Indirizzo web: Recapiti referenti:

Dimìtris e Soci Robòtis Dimìtris 8vo km della strada provinciale Nidri-Vasilikì – 31082 Lefkada robotis@anc.gr (0030)26450 39139, (0030)6972 606391 (0030)26450 39139 in costruzione 8vo km della strada provinciale Nidri-Vasilikì, Lefkada


II.

DESCRIZIONE DELLA BEST PRACTICE

In quale campo la vostra impresa può considerarsi una best practices? 1. Strategie di comunicazione e marketing

Seconda scelta

2. Innovazioni di prodotto/processo 3. Miglioramento della qualità dei prodotti 4. Altri temi (specificare)

Prima scelta

Tipologia di best practice? Territoriale/collettiva Nomi dei partner se si tratta di un progetto collettivo/integrato X Individuale In cooperazione internazionale/transnazionale con altre imprese? Nomi dei partner se si tratta di un progetto collettivo/integrato Breve storia della best practice/azione pilota Mi interessa in modo particolare il settore della produzione e vendita del vino dato che sono enologo. La nostra attività è stata fondata sei anni fa. Per differenziarmi e affermarmi sugli altri produttori ho introdotto alcune tecniche nuove nel processo di produzione. In effetti le novità non riguardano solo la tecnica di produzione del nostro vino, ma il prodotto stesso in sé. Questo perché per i vini imbottigliati utilizziamo solo varietà locali. Per la precisione, per il vino rosso utilizziamo una varietà rara che si coltiva a Lefkada tra i 200 e i 700 metri di altitudine e che si chiama “Berzamì” (o Berzamino, chiaramente importato dai Veneziani nel 1684). La si ritiene una delle migliori prodotte nel nostro paese. Per il vino bianco invece utilizziamo una varietà di uva bianca detta “Vardèa”. Cerchiamo inoltre di diversificarci per quel che riguarda il modo di presentare il nostro prodotto. La sede produttiva della nostra ditta e la sua area espositiva occupano un’area piuttosto grande in aperta campagna e sono ospitati in vari edifici di pietra. Purtroppo è molto difficile per il nostro prodotto ottenere un marchio D.O.C., dato che ormai il Ministero dell’Agricoltura greco concede questi certificati con grande difficoltà. Incontriamo inoltre grossi problemi con la burocrazia. Attività principali dell’azione di best practice Indicazione delle principali attività pianificate e messe in atto compreso dove e quando hanno avuto luogo, e chi le ha portate a termine (indicando gli operatori locali, altri soggetti).

Come ho detto prima, oltre a adottare un sistema di produzione del vino diverso, utilizzando varietà coltivate sulla nostra isola, abbiamo curato in maniera particolare l’aspetto della nostra ditta. Gli edifici in cui produciamo il vino sono tutti in pietra, un elemento costruttivo in perfetta armonia con l’ambiente circostante. Si tratta di cinque edifici in totale: quello in cui avviene la vinificazione, l’area di imbottigliamento, quello in cui si immagazzinano i prodotti finiti, il laboratorio del controllo qualità in cui hanno luogo le analisi chimiche e il controllo qualità e infine l’edificio in cui sono accolti i nostri clienti. Qui si possono assaggiare i nostri vini gustandoseli di fronte a un panorama splendido. La degustazione infine può avvenire anche al piano superiore dell’edificio, che abbiamo trasformato in un piccolo museo che ospita gli attrezzi e gli oggetti utilizzati tradizionalmente per la produzione del vino. Esiste inoltre un altro

edificio di pietra nel quale presentiamo l’olio prodotto nella zona e inoltre un giardino botanico in cui abbiamo piantato tutte le essenze che crescono a Lefkada. Quest’ultima iniziativa rappresenta sicuramente un tratto distintivo della nostra azienda in rapporto agli altri produttori, il nostro obiettivo però è quello di collegare tra di loro i prodotti principali della nostra isola. Abbiamo anche altre idee che pensiamo di realizzare entro l’estate del 2008. Ci siamo rivolti allo Stato per ottenere un qualche tipo di sostegno finanziario, ma a causa della burocrazia la risposta ci è giunta dopo due anni e mezzo. Alla fine, ci era stata concesso un finanziamento, ma dopo una così prolungata attesa avevamo già provveduto ad acquistare i macchinari che ci servivano, rendendo in questo modo inutile il finanziamento. Oltre a ciò, abbiamo inutilmente sprecato il nostro tempo in pratiche burocratiche, un’esperienza che si è rivelata inoltre anche psicologicamente faticosa. III.

INFORMAZIONI DI TIPO QUALITATIVO SUL PRODOTTO

Descrivete l’area di produzione Vi sono specifiche risorse che caratterizzano la vostra area di riferimento? Risorse agroalimentari, prodotti dell’artigianato? Vi sono integrazione intersettoriali e interterritoriali che conferiscono valore aggiunto al prodotto

Non esistono risorse intersettoriali e interterritoriali per quanto riguarda la nostra zona. Quanto poi a risorse specifiche tipiche di Lefkada, ci sono effettivamente delle varietà particolari d’uva, come il Berzamì di cui s’è già detto, il quale ha una ricca struttura fenolica e colorazione intensa.Quando viene coltivato nei terreni adatti e a bassa altitudine, il Berzamì da’ dei vini di alta gradazione,


buona acidità e colore ricco. C’è poi il Vardèa, che ha un corpo ricco e carattere aromatico. Il fatto che per i nostri vini in bottiglia utilizziamo solo le qualità di cui sopra, fa sì che si differenzino dagli altri vini greci, acquisendo una certa unicità. IV.

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO E DEL RAPPORTO CON IL MERCATO

Questa sessione del questionario riporterà la descrizione del prodotto con l’indicazione delle caratteristiche delle materie prime utilizzate e delle eventuali fasi di trasformazione. Si prega di riportare e sottolineare, nella descrizione, le specificità dei prodotti e del processo produttivo che differenzia il prodotto da altri ricadenti nella stessa tipologia.

Il nostro vino rosso si produce dall’uva rossa Vertzamì, e quello bianco da una varietà d’uva chiamata Vardèa. Il nostro obiettivo era quello di differenziarci dagli altri produttori. In particolare, utilizziamo procedure soft di dolcificazione delle uve con pressioni controllate. Nel corso della procedura in seguito alla quale si estrae il mosto dall’uva. Per la schiacciatura del mosto si utilizzano vari metodi, normalmente macchinari particolari che schiacciano il grappolo con cilindri rotanti. In seguito separiamo le pressature, facciamo depositare i fondi, invecchiamo in botti di quercia ed effettuiamo filtraggi. Il clima umido della nostra zona contribuisce in positivo a dare un carattere particolare ai vini prodotti nell’area. Per finire, contribuisce all’alta qualità del vino “Lefkadìtiki ghì” l’attenzione continua data tanto alla fase di produzione e imbottigliamento che al controllo del prodotto finale. Cerchiamo inoltre di aver sempre un rapporto di collaborazione ottimale con i produttori. Descrivi le caratteristiche e l’origine delle materie prime maggiormente utilizzate Le materie prime utilizzate per l’imbottigliamento dei vini vengono esclusivamente dalla zona di Lefkada. Per la produzione del vino sfuso utilizziamo materie prime anche da altre zone della Grecia. Le caratteristiche dei vitigni di Lefkada sono state citate sopra. Descrivi il processo produttivo, le tecniche e le metodologie di lavorazione Se il prodotto presenta caratteristiche distintive in termini di qualità, materie prime, tecniche e metodiche di lavorazione, riporta una breve descrizione.

Dopo il raccolto dell’uva si passa alla fase in cui il mosto viene estratto utilizzando macchinari che schiacciano i grappoli tra dei cilindri rotanti. In questa fase vengono separati i grappoli dagli acini, dato che i primi danneggerebbero il gusto del vino nonché la salute dei consumatori finali. Segue il processo della fermentazione. La durata della fermentazione è determinante per la qualità del vino che verrà prodotto. Particolare importanza ha anche la fase di invecchiamento. Specifica le eventuali varianti del prodotto in relazione alle differenti aree e tipologie (Esempio: ………nell’area del seguente Comune ………….. si utilizzano olive che vengono trattate in maniera differente rispetto ad alti comuni limitrofi………………..ecc.)

A Lefkada sono attive 5-6 aziende vinicole. Ciò che ci differenzia da altre aree della Grecia è il fatto che utilizziamo solo varietà locali per i vini imbottigliati e anche il clima umido della zona che conferisce un gusto particolare al prodotto. Descrivi come si presenta il prodotto sul mercato (riporta il marchio o descrivi la confezione utilizzata) (Esempi: “Pane d’Altamura” è confezionato all’interno di......…... La dimensione della busta è di....di colore, ecc ........) Il vino “Lefkadìtiki ghì” viene venduto di norma in bottiglie da 750 ml, ma anche in bottiglie da 187 ml. Utilizziamo tappi di sughero e sull’etichetta c’è un’incisione dell’isola di Lefkada. Descrivi i mercati di sbocco del prodotto e la sua diffusione in ambito locale, nazionale, internazionale Il “Lefkadìtiki ghì” viene commercializzato principalmente nell’area dell’Epiro, una percentuale notevole della produzione (circa il 25%) viene spedita ad Atene da dove poi viene distribuito in altri mercati della Grecia. Il 25% della nostra produzione infine viene venduto in Olanda. La collaborazione è il risultato di conoscenza personale con un abitante del paese attivo in questo settore. Il prodotto è venduto: Solo sul mercato di produzione locale (comune/provincia/regione)

50

% del totale venduto

Anche al di fuori dei confine regionali

25

% del totale venduto

Anche al di fuori dei confine nazionali

25

% del totale venduto

Riporta i canali di vendita utilizzati per la commercializzazione del prodotto (sono possibili diverse risposte, riportare – anche mediante stima – la % del prodotto venduto

per canale)


Moderna distribuzione (super/ipermercati) Al dettaglio /Negozi specializzati Catering Vendita diretta Ordini per email e-Commerce (Internet) Festival and festività tradizionali Fiere Altri canali (specificare) : Ristoranti

_____30___% __10 __% ________% __10______% ________% ________% ________% ________% 50 _%

Nel vostro percorso di miglioramento aziendale rivolto alla valorizzazione e promozione dei prodotti in ambito locale ed europeo avete elaborato un piano di marketing? Per la promozione dei nostri prodotti ci basiamo in modo particolare sul rapporto personale con i clienti. Nell’area espositiva che abbiamo attrezzato in estate vengono di solito molti turisti, i quali ci hanno trovato per conto loro casualmente oppure perché hanno visto la pubblicità dei nostri vini. Più o meno così è nata anche la nostra collaborazione con l’Olanda. Nel futuro immediato, speriamo già la prossima estate, nella nostra show-room organizzeremo manifestazioni o serate a tema. Abbiamo inoltre pubblicizzato il nostro prodotto, il “Lefkadìtiki ghì” su alcune testate locali. Intendiamo inoltre pubblicizzare i nostri vini anche su internet. La nostra pagina web è in questo momento in corso di realizzazione.

Quanto è costato portare avanti tale best practice? In termine di costi, tempi e risorse? Specificare durata, data inizio, fine, ecc

Il costo complessivo delle infrastrutture e dei macchinari è stato di 1.5 milioni di euro. La ditta è in attività da 6 anni, mentre la costruzione degli edifici attorno è iniziata due anni fa. Intendiamo comunque fare ulteriori aggiunte a questo complesso. Esiti concreti e risultati dell'azione / progetto Spiegazione degli esiti concreti e dei risultati dell’intera azione di best practice per il territorio, identificazione dei diretti beneficiari dell’azione/progetto.

Una corretta presentazione dei prodotti tipici ha naturalmente ripercussione su tutta l’area. Riteniamo che la combinazione di un’architettura attraente e di spazi ben attrezzati e l’abbinamento del vino con l’olio e le piante della nostra isola influenzino positivamente i turisti di passaggio sull’isola. Dato che – come è noto – Lefkada vive essenzialmente di turismo. Problemi incontrati; insegnamenti tratti Spiegazione dei principali problemi incontrati, di come sono stati risolti e degli insegnamenti che ne sono stati tratti.

Abbiamo incontrato molti problemi sin dall’inizio della nostra attività. Per cominciare, abbiamo sprecato parecchio tempo in contatti con organismi statali cui ci eravamo rivolti per accedere a un finanziamento. Sfortunatamente la risposta – per quanto positiva – ha tardato a venire. Noi abbiamo perso del tempo prezioso in vana attesa e alla fine siamo stati obbligati a comprarci da soli le attrezzature. Anche far conoscere il nostro prodotto sul mercato non è stato facile. A Lefkada operavano già altre sei aziende vinicole, e il vino viene prodotto in molte altre zone della Grecia. Per finire, ci sono stati anche molti problemi tanto nella progettazione che nella costruzione degli edifici che ospitano la nostra impresa. Il valore aggiunto di questa best practice

...sul metodo, processo, risultati; se all’interno di un GAL descrizione del modo in cui Leader+ ha apportato un chiaro valore aggiunto Tutti i nostri sforzi hanno avuto come risultato il miglioramento del nostro prodotto e del suo particolare carattere, nonché la sua promozione presso il pubblico.

V.

PERCHÉ QUESTA AZIONE/PROGETTO È UNA BUONA PRATICA?

Approccio basato sull’area Questo comporta la definizione di una politica di sviluppo sulla base della particolare situazione di un’area, in termini di punti di forza e di debolezza.

Lefkada è un isola turistica, e di conseguenza una notevole percentuale dei nostri vini viene venduta a stranieri. I Lefkaditi peraltro amano molto la loro isola e di conseguenza sostengono i prodotti locali. Il lato negativo è che i terreni coltivabili sono di piccole dimensioni e che i prezzi dei terreni sono particolarmente alti. Approccio di tipo "bottom-up"


Questo mira a incoraggiare il processo decisionale partecipativo a livello locale per tutti gli aspetti della politica di sviluppo.

Perlomeno a livello locale manca il know-how per quel che riguarda la promozione del prodotto. Ad esempio, anche se veniamo informati su fiere in Grecia o all’estero, non possiamo sapere se queste sono adatte a promuovere il nostro prodotto. Approccio volto a promuovere i partenariati La collaborazione con altri non è una faccenda semplice. Questo è quanto pensano i più e per questo motivo la maggior parte dei produttori agisce isolatamente nel nostro ramo. Sarebbe però auspicabile che esistesse un alinea di condotta comune (ad esempio, cooperative) per la promozione dei nostri prodotti locali in modo che divengano più riconoscibili.

Innovazione Anche se l’idea è innovativa, anche le azioni devono essere innovative.

Spazi appositamente creati per la produzione del vino, la sua presentazione al pubblico, il collegamento tra questo e altri prodotti alimentari di base dell’isola, particolare carattere del vino “Lefkadìtiki ghì”.

Approccio integrato Le azioni previste sono coordinate come un insieme coerente ed integrato.

Spazi appositamente creati per la produzione del vino, la sua presentazione al pubblico, il collegamento tra questo e altri prodotti alimentari di base dell’isola, particolare carattere del vino “Lefkadìtiki ghì”. Creazione di una rete e cooperazione tra le aree

Non ancora. Comunque è indispensabile che si agisca tutti insieme come produttori di Lefkada, in modo che i nostri prodotti diventino più concorrenziali e riconoscibili. Trasferibilità L’azione/progetto può essere trasferita ad altre aree con caratteristiche economiche e geografiche simili.

Evidentemente alcune delle nostre idee innovative potrebbero essere applicate anche altrove. Altre aziende potrebbero seguire procedimenti simili ai nostri per la produzione del vino e per la presentazione dei loro prodotti in aree espositive e di ricevimento come quella che noi abbiamo costruito e arredato, sempre nel rispetto delle particolarità di ogni zona. Sostenibilità sostenibilità economica.

Incontestabilmente nel nostro settore è possibile sostenersi dal punto di vista economico.

La presente informativa per il trattamento dei dati è resa ai sensi dell’art.13 del Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), La informiamo che i dati personali da Lei forniti verranno trattati secondo la normativa indicata, tale trattamento sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e di tutela della Sua riservatezza e dei Suoi diritti. I dati sono trattati con strumenti elettronici per il tempo strettamente necessario a conseguire gli scopi per cui sono stati raccolti. Specifiche misure di sicurezza sono osservate per salvaguardare e prevenire la perdita dei dati, usi illeciti o non corretti ed accessi non autorizzati. Sono adottati tutti i necessari interventi per la protezione dei dati previsti dalle nuove disposizioni ex. art. 33 e segg. del DLgs. 196/2003. I soggetti interessati, cui si riferiscono i dati, hanno il diritto in qualunque momento di ottenere la conferma dell'esistenza o meno dei medesimi dati e di conoscerne il contenuto, l'origine e la modalità di trattamento, la logica applicata nel caso di utilizzo di strumenti elettronici, di verificarne l'esattezza o chiederne l'integrazione o l'aggiornamento, oppure la rettificazione, di ottenere l'indicazione dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di responsabili o di incaricati (art. 7 D.Lgs. 196/2003). Ai sensi del medesimo articolo si ha il diritto di chiedere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, nonché di opporsi in ogni caso, per motivi legittimi, al loro trattamento, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta.

Data: 29 ottobre 2007 Intervistatore: Nome

Evi (Paraskevì)

Cognome

Kòtti

N. Telefono

(0030) 26610 – 49467

e-mail Firma

evi_kotti@yahoo.gr


Allegato II

Le interviste ad imprenditori italiani


Area di riferimento

Regione Puglia Provincia di Brindisi Provincia di Lecce Provincia di Bari

  ×

Grecia Regione delle Isole Ionie Prefettura di Lefkada Comuni LEFKADA CEFALONIA PATRASSO MESSOLONGHI Altro (specificare)

   

Settore: x

Agroalimentare  Artigianato  Altro (specificare) Nome del prodotto

CONSORZIO PUGLIA NATURA

Soggetto promotore ed attuatore del progetto “filiera corta”

I.

INFORMAZIONI DI BASE

Informazioni anagrafiche dell’azienda Nome organizzazione: PUGLIA NATURA Referente:

Luigi Triggiani (presidente)

Indirizzo:

Sede legale: Via Bonomo, 49 – 70031 Andria (Ba) - Sede operativa: Via O.Serena, 38 – 70126 Bari

E-mail: Tel.: Fax: Indirizzo web: Recapiti referenti:

puglianatura@tiscalinet.it 0883 592225(sede di Andria) - 080 5530049 (sede di Bari) 080 5524255 www.puglianatura.it 3357168668; 080 9645715

Altre sedi e sportelli: Foggia - Piazza U. Giordano 53 (c/o D&T); tel/fax 0881 580086 Guagnano (Le) - via Mazzini 14; tel/fax 0832 704946


Latiano (Br)- via Col. Montanaro 87 (c/o Studio Rubino); tel/fax 0831 725373 Manduria (Ta) - via Erario 12; tel 349 7501556 Spinazzola (Ba) - via G. Bovio 779 (c/o Studio Sorrenti); tel/fax 0883 684075 S. Giovanni Rotondo (Fg) - via Diaz 7; tel/fax 0882 456499 Taranto - via Icco 11; tel 099 4773103

II.

DESCRIZIONE DELLA BEST PRACTICE

In quale campo la vostra impresa può considerarsi una best practices? 1. Strategie di comunicazione e marketing 2. Innovazioni di prodotto/processo 3. Miglioramento della qualità dei prodotti Assistenza alle aziende agricole ed agroalimentari nel percorso di valorizzazione anche attraverso il supporto alla certificazione delle produzioni secondo il metodo della produzione da agricoltura biologica 4. Altri temi (specificare)

Servizi ad aziende e consumatori (favorisce la formazione di gruppi di acquisto); Tutela, valorizzazione e promozione di prodotti biologici pugliesi.

Tipologia di best practice? Territoriale/collettiva Nomi dei partner se si tratta di un progetto collettivo/integrato Il Consorzio Puglia Natura si avvale della collaborazione di importanti partner tra cui: AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura biologica); CiBi (Consorzio italiano per il Biologico); ACU Puglia (Associazione Consumatori Utenti); IFOAM individuale In cooperazione internazionale/transnazionale con altre imprese? Il consorzio e/o suoi esperti hanno partecipato nell’ambito di altri progetti di cooperazione transnazionale alla promozione e divulgazione del concetto di filiera corta (in Albania e Libano). Nomi dei partner se si tratta di un progetto collettivo/integrato Breve storia della best practice/azione pilota Il consorzio Puglia Natura nasce nel 2000 con l’ obiettivo di tutelare, valorizzare e promuovere la diffusione, a livello prima di tutto regionale, ma non si esclude anche a livello nazionale ed internazionale, di prodotti tipici pugliesi, di prodotti ottenuti con il metodo dell’agricoltura biologica, di prodotti naturali e di prodotti orientati allo sviluppo etico dell’economia, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie relative e dei marchi collettivi e di garanzia. Tra i propri consorziati Puglia Natura annovera sia consumatori (circa un centinaio) che aziende agricole ed agroalimentari (oltre 400), delle quali circa 20 sono attualmente coinvolte in questo progetto “filiera corta”, che ha l’obiettivo di trattenere sul territorio il valore aggiunto delle produzioni di qualità e di far consumare prodotti sani ai consumatori associati e non. Tale obiettivo si sta raggiungendo promuovendo la costituzione di gruppi di acquisto, con consumatori consapevoli che possono così restringere il gap spesso troppo ampio tra produttori e consumatori. Attività principali dell’azione di best practice Indicazione delle principali attività pianificate e messe in atto compreso dove e quando hanno avuto luogo, e chi le ha portate a termine (indicando gli operatori locali, altri soggetti).

Tra le numerose attività portate avanti da Puglia Natura vi sono: elaborazione di piani di marketing e di commercializzazione per valorizzare le produzioni tipiche andriesi (in partenariato con il GAL Murgia degli Svevi nell’ambito del Leader II); gestione del Centro Agricoltura Ambiente e Alimentazione finalizzato allo sviluppo rurale del territorio di Andria (sempre tramite il programma comunitario Leader II); in collaborazione con il Patto territoriale Nord Barese-Ofantino eroga piani di marketing, azioni sulla distribuzione e ristorazione collettiva, promozione dei prodotti tipici in nove centri dell’area (Trinitapoli, Margherita di Savoia, Barletta, Trani, Andria, Corato, Spinazzola, Minervino e Canosa); attuazione di campagne di sensibilizzazione come per esempio “BioGoloso”, che ha avuto come obiettivi particolari la tutela, valorizzazione, promozione e diffusione dei prodotti biologici e di quelli tipici del territorio. Iniziativa che si è concretizzata in vari eventi, come il primo “Corso Biogoloso” (9 settembre 2001, degustazioni gratuite, guidate da esperti olivicoli e vinicoli, tra le aziende Torrevento e Torre Sansanello) o le proiezioni di video e diffusione di materiali sul biologico nell’ambito della rassegna cinematografica all’aperto dell’Ipercoop di Andria, nell’estate 2001; “Percorsi del Gusto” e programmi divulgativi nelle scuole nell’autunno 2001. Sostiene importanti manifestazioni nell’ambito dell’agroalimentare biologico, come il Premio Biol - Città di Andria, il concorso tra i


migliori extravergini bio al mondo in programma ogni fine aprile ad Andria, o le “Biodomeniche”. Per quanto riguarda il progetto “filiera corta”, questa iniziativa è partita solo recentemente (da circa due mesi) e tra gli strumenti attuativi vi è l’organizzazione di un mercatino in cui le aziende consorziate oltre a mettere in vendita i propri prodotti cercano di instaurare un rapporto diretto e di fidelizzazione con il consumatore, fornendo informazioni sulla propria azienda, dando disponibilità ad accogliere gli stessi consumatori direttamente nelle loro aziende agricole e trasferendo così la loro passione e le reali motivazioni che li spingono a coltivare secondo i principi dell’agricoltura biologica. III.

INFORMAZIONI DI TIPO QUALITATIVO SUL PRODOTTO

Descrivete l’area di produzione Vi sono specifiche risorse che caratterizzano la vostra area di riferimento? Risorse agroalimentari, prodotti dell’artigianato? Vi sono integrazione intersettoriali e interterritoriali che conferiscono valore aggiunto al prodotto

I prodotti promossi durante i mercatini cittadini sono esclusivamente di provenienza regionale; alcuni sono anche tipici pugliesi (es. olio DOP, pane, pasta fresca tipo orecchiette, fungo cardoncello ecc..), ma tutti sono certificati BIO da un organismo di controllo accreditato. IV.

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO E DEL RAPPORTO CON IL MERCATO

Questa sessione del questionario riporterà la descrizione del prodotto con l’indicazione delle caratteristiche delle materie prime utilizzate e delle eventuali fasi di trasformazione. Si prega di riportare e sottolineare, nella descrizione, le specificità dei prodotti e del processo produttivo che differenzia il prodotto da altri ricadenti nella stessa tipologia.

Tutti i prodotti hanno provenienza regionale: olio, vino, conserve, prodotti da forno, pasta, ortaggi e frutta, prodotti lattiero caseari, miele, ecc. Descrivi le caratteristiche e l’origine delle materie prime maggiormente utilizzate Ai mercatini di promozione partecipano, per lo più, le aziende agricole, che a seconda della stagione mettono in vendita i propri prodotti coltivati secondo il metodo dell’agricoltura biologica. Durante i mercatini Puglia Natura, insieme agli stessi produttori, forniscono informazioni sui principi che muovono tale tipo di attività sui fondamenti dell’agricoltura biologica, sulla possibilità di instaurare dei rapporti “commerciali” dopo aver provato i prodotti esposti. Descrivi il processo produttivo, le tecniche e le metodologie di lavorazione Se il prodotto presenta caratteristiche distintive in termini di qualità, materie prime, tecniche e metodiche di lavorazione, riporta una breve descrizione.

NON APPLICABILE Specifica le eventuali varianti del prodotto in relazione alle differenti aree e tipologie (Esempio: ………nell’area del seguente Comune ………….. si utilizzano olive che vengono trattate in maniera differente rispetto ad alti comuni limitrofi………………..ecc.)

Il prodotto viene venduto direttamente dal produttore, e con il marchio del produttore stesso. SI tratta di una gamma molto ampia di prodotti e le scelte sul packaging e sul merchandising è lasciata ad ogni singolo produttore. Descrivi come si presenta il prodotto sul mercato (riporta il marchio o descrivi la confezione utilizzata) (Esempi: “Pane d’Altamura” è confezionato all’interno di......…... La dimensione della busta è di....di colore, ecc ........) Al momento si sta programmando la realizzazione di questi mercatini in varie città della Puglia, pertanto la diffusione dei prodotti e prettamente regionale, ma dato il successo dell’iniziativa in futuro si potrebbe pensare di ampliarla anche oltre regione. Descrivi i mercati di sbocco del prodotto e la sua diffusione in ambito locale, nazionale, internazionale Il prodotto è venduto: Solo sul mercato di produzione locale (comune/provincia/regione)

100

% del totale venduto

Anche al di fuori dei confine regionali

% del totale venduto

Anche al di fuori dei confine nazionali

% del totale venduto

Il dato si riferisce ai prodotti venduti durante i mercatini organizzati nell’ambito del progetto “filiera corta” e attraverso i primi gruppi d’acquisto già costituiti

Riporta i canali di vendita utilizzati per la commercializzazione del prodotto (sono possibili diverse risposte, riportare – anche mediante stima – la % del prodotto venduto

per canale)


Moderna distribuzione (super/ipermercati) Al dettaglio /Negozi specializzati Catering Vendita diretta Ordini per email e-Commerce (Internet) Festival and festività tradizionali Fiere Altri canali (specificare) : Gruppi di acquisto e mercatini

________% __ __% ________% __x______% ___x____% ________% ________% ________% x _%

Nel vostro percorso di miglioramento aziendale rivolto alla valorizzazione e promozione dei prodotti in ambito locale ed europeo avete elaborato un piano di marketing? Si, e la parte più difficile è quella del coinvolgimento delle imprese agricole in questo progetto. In questo momento le imprese più innovative e tenaci stanno acquisendo fiducia nell’iniziativa Quanto è costato portare avanti tale best practice? In termine di costi, tempi e risorse? Specificare durata, data inizio, fine, ecc

Portare avanti il progetto in maniera organica e continuativa, mantenendo i contatti con tutti i consumatori che costituiscono il gruppo di acquisto e le aziende produttrici richiede da parte di Puglia Natura l’impiego costante di due risorse umane giornalmente e a tempo pieno. Indispensabile inoltre è la collaborazione delle aziende che pure devono destinare un referente con cui dialogare per l’organizzazione degli eventi e personale che presieda durante lo svolgimento del mercatino. Esiti concreti e risultati dell'azione / progetto Spiegazione degli esiti concreti e dei risultati dell’intera azione di best practice per il territorio, identificazione dei diretti beneficiari dell’azione/progetto.

Durante i primi eventi organizzati si è avuta grande partecipazione sia da parte delle aziende che dei consumatori, oltre ad una forte evidenza pubblica. I consumatori hanno accolto con molto favore l’iniziativa e dopo feed-back hanno aderito in gran parte ai gruppi d’acquisto. I primi esiti sono stati assolutamente incoraggianti I risultati sono stati estremamente positivi e ciò è testimoniato dalla richiesta crescente di prodotti da parte di questi stessi consumatori. Problemi incontrati; insegnamenti tratti Spiegazione dei principali problemi incontrati, di come sono stati risolti e degli insegnamenti che ne sono stati tratti.

Precisando che si tratta di un progetto sperimentale, i risultati ottenuti dalle iniziative portate avanti sino ad ora, sono molto incoraggianti, nonostante le varie problematiche incontrate riguardanti principalmente la logistica; soprattutto c’è da ottimizzare la fase della predisposizione e porzionamento dei prodotti. Il valore aggiunto di questa best practice

...sul metodo, processo, risultati; se all’interno di un GAL descrizione del modo in cui Leader+ ha apportato un chiaro valore aggiunto Favorire un consumo consapevole ed un contatto diretto tra produttore e consumatore; dare la possibilità alle piccole aziende agricole biologiche che non riescono ad inserirsi nei canali di vendita tradizionali di vendere il proprio prodotto.

V.

PERCHÉ QUESTA AZIONE/PROGETTO È UNA BUONA PRATICA?

Approccio basato sull’area Questo comporta la definizione di una politica di sviluppo sulla base della particolare situazione di un’area, in termini di punti di forza e di debolezza.

Approccio di tipo "bottom-up" Questo mira a incoraggiare il processo decisionale partecipativo a livello locale per tutti gli aspetti della politica di sviluppo.

Questa iniziativa ha sicuramente un approccio d tipo Bottom-up poiché nasce a livello locale dall’esigenza dei produttori da un lato, di commercializzare il proprio prodotto, e dei consumatori dall’altro, che, sensibili verso i temi della sicurezza alimentare, della qualità e freschezza dei prodotti si avvicinano ad un consumo consapevole e per questo sono disposti anche a riconoscere un prezzo superiore a questi prodotti. Approccio volto a promuovere i partenariati Il partenariato che c’è alla base de consorzio risulta vincente proprio grazie alla sinergia tra consumatori e produttori che instaurano un dialogo continuo e scambio di informazioni sui bisogni, esigenze e problematiche di entrambe le parti.

Innovazione


Anche se l’idea è innovativa, anche le azioni devono essere innovative.

Il partenariato che c’è alla base de consorzio risulta vincente proprio grazie alla sinergia tra consumatori e produttori che instaurano un dialogo continuo e scambio di informazioni sui bisogni, esigenze e problematiche di entrambe le parti. Approccio integrato Le azioni previste sono coordinate come un insieme coerente ed integrato.

Creazione di una rete e cooperazione tra le aree

Trasferibilità L’azione/progetto può essere trasferita ad altre aree con caratteristiche economiche e geografiche simili.

Il progetto “filiera corta” è sicuramente trasferibile in altre realtà; infatti a questo proposito Puglia Natura ha partecipato ad un mercatino sperimentale sui prodotti biologici che si è svolto a Tirana, portando alcuni prodotti dei propri produttori non però con la finalità della vendita, bensì con lo scopo di stimolare i produttori albanesi verso esempi di packaging, di presentazione e marketing da personalizzare poi per le proprie realtà commerciali. La stessa iniziativa verrà riproposta anche in Libano nell’ambito di un Interreg.

Sostenibilità sostenibilità economica.

Puglia Natura è consapevole del fatto che con questa iniziativa non si cambierà certamente l’economia dei produttori consorziati, per i quali però rappresenta un reddito complementare. Favorendo infatti i consumatori che vogliono consumare questo tipo di prodotto e andando incontro all’ esigenza primaria dei produttori che è quella di vendere la propria produzione, con la creazione dei gruppi di acquisto si riesce a dare un reddito complementare soprattutto alle piccole aziende agricole e di trasformazione. Si tratta di un progetto che non nasce perché ci sono finanziamenti pubblici, ma esclusivamente da persone (produttori e consumatori) che credono nei principi dell’agricoltura biologica, sostenibile e nel consumo consapevole di prodotti alimentari.

La presente informativa per il trattamento dei dati è resa ai sensi dell’art.13 del Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), La informiamo che i dati personali da Lei forniti verranno trattati secondo la normativa indicata, tale trattamento sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e di tutela della Sua riservatezza e dei Suoi diritti. I dati sono trattati con strumenti elettronici per il tempo strettamente necessario a conseguire gli scopi per cui sono stati raccolti. Specifiche misure di sicurezza sono osservate per salvaguardare e prevenire la perdita dei dati, usi illeciti o non corretti ed accessi non autorizzati. Sono adottati tutti i necessari interventi per la protezione dei dati previsti dalle nuove disposizioni ex. art. 33 e segg. del DLgs. 196/2003. I soggetti interessati, cui si riferiscono i dati, hanno il diritto in qualunque momento di ottenere la conferma dell'esistenza o meno dei medesimi dati e di conoscerne il contenuto, l'origine e la modalità di trattamento, la logica applicata nel caso di utilizzo di strumenti elettronici, di verificarne l'esattezza o chiederne l'integrazione o l'aggiornamento, oppure la rettificazione, di ottenere l'indicazione dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di responsabili o di incaricati (art. 7 D.Lgs. 196/2003). Ai sensi del medesimo articolo si ha il diritto di chiedere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, nonché di opporsi in ogni caso, per motivi legittimi, al loro trattamento, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta.

Data: 31 ottobre 2007 Intervistato:

Luigi Triggiani

Intervistatore: Nome

Mariantonietta

Cognome

Porcelli

N. Telefono

080 5484273

e-mail Firma

m.porcelli@agriplansrl.it


Area di riferimento

Regione Puglia Provincia di Brindisi Provincia di Lecce Provincia di Bari

x  

Grecia Regione delle Isole Ionie Prefettura di Lefkada Comuni LEFKADA CEFALONIA PATRASSO MESSOLONGHI Altro (specificare)

   

Settore: x Agroalimentare  Artigianato  Altro (specificare) Nome della best practice

LIBERA TERRA

I.

INFORMAZIONI DI BASE

Informazioni anagrafiche dell’azienda Nome organizzazione: LIBERA TERRA Referente:

Alessandro Leo

Indirizzo:

vico dei Cantelmi, 1 – 72023 Mesagne (BR)

E-mail:

info@liberapuglia.it

Tel.:

349 7417950

Fax: Indirizzo web:

www.liberaterra.it

Recapiti referenti:

II.

DESCRIZIONE DELLA BEST PRACTICE

In quale campo la vostra impresa può considerarsi una best practices?


1. Strategie di comunicazione e marketing 2. Innovazioni di prodotto/processo 3. Miglioramento della qualità dei prodotti 4. Altri temi (specificare) promuovere un consumo consapevole di prodotti alimentari, ottenuti nelle terre confiscate alle mafie, restituite alla collettività e tornate produttive, divenute volano di un circuito economico sano e virtuoso, anche grazie alla partecipazione degli agricoltori biologici del territorio che condividono lo stesso progetto di riscatto. Tipologia di best practice? Territoriale/collettiva Nomi dei partner se si tratta di un progetto collettivo/integrato Il progetto “Libera Terra “si avvale della collaborazione di prestigiosi partner, ciascuno aventi competenze peculiari per la realizzazione del progetto: Slow Food (promozione, divulgazione, consulenza tecnica); Legacoop (rete economica e sociale) Coop Italia (commercializzazione); Botteghe del Commercio Equo e Solidale (commercializzazione) Alce Nero (assistenza tecnica per la nascita delle cooperative biologiche) Conapi (assistenza tecnica per impianti apistici) Cno:(Consorzio_nazionale_olivicoltori–assistenza/tecnica) Cgil (promozione e consulenza). A livello regionale si sta cercando di attuare anche una sinergia con la Riserva di Torre Guaceto e con la Coop. Thalassia. individuale In cooperazione internazionale/transnazionale con altre imprese? Nomi dei partner se si tratta di un progetto collettivo/integrato Breve storia della best practice/azione pilota

Il progetto “Libera Terra” nasce in seguito alla legge di petizione popolare promossa dall’associazione “Libera – associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, la legge n.109 del 7 marzo 1996 (DISPOSIZIONI IN MATERIA DI GESTIONE E DESTINAZIONE DI BENI SEQUESTRATI O CONFISCATI) secondo la quale i beni confiscati alle mafie devono essere restituite alla comunità e riutilizzati per scopi sociali. Le prime iniziative sono state attuate a partire dal 1999 in Sicilia, dove decine di ettari di terre confiscati a Cosa Nostra sono state affidati alla cooperativa sociale “Placido Rizzotto – Libera Terra”. Queste terre confiscate, appartenute una volta alla mafia, sono tornate produttive e divenute volano di un circuito economico sano e virtuoso, anche grazie alla partecipazione degli agricoltori del territorio che condividono lo stesso progetto di riscatto. Per dimostrare che la legalità conviene. I prodotti, veicolati sul mercato con il marchio etico “Libera Terra” vengono coltivati nel rispetto delle tipicità e delle tradizioni del territorio, applicando i principi dell’agricoltura biologica, per portare sulla tavola delle famiglie italiane un prodotto genuino, buono e… giusto. Per un consumo consapevole: perché anche in questo modo è possibile sconfiggere la mafia. Alla luce delle esperienze già in corso in Sicilia, Calabria, Lazio, anche in Puglia si è voluto creare una cooperativa sociale di Libera Terra che oggi lavora terreni e vigneti confiscati alla mafia salentina. Attività principali dell’azione di best practice Indicazione delle principali attività pianificate e messe in atto compreso dove e quando hanno avuto luogo, e chi le ha portate a termine (indicando gli operatori locali, altri soggetti).

L’attività prevalente è l’utilizzo delle terre confiscate per ottenere produzioni biologiche di alta qualità. Vengono inoltre attuati campi di volontariato, sportelli di informazione, ripristino di abitazioni rurali da destinare a piccoli alloggi per la ricezione turistica, creazione di masserie didattiche e punti vendita aziendali; tutte queste iniziative si traducono nella creazione di una attività congiunta per un riutilizzo sociale del maltolto. In particolare la cooperativa pugliese si occupa di coltivare grano (soprattutto nel territorio di Mesagne) che verrà utilizzato per la produzione di frise e taralli (presso un mulino ed un forno certificati per la produzione biologica) e vigneti (attualmente ci sono 20 Ha nel comune di Torchiarolo) condotti con metodo di agricoltura biologica, per produrre vino anche certificato. III.

INFORMAZIONI DI TIPO QUALITATIVO SUL PRODOTTO


Descrivete l’area di produzione Vi sono specifiche risorse che caratterizzano la vostra area di riferimento? Risorse agroalimentari, prodotti dell’artigianato? Vi sono integrazione intersettoriali e interterritoriali che conferiscono valore aggiunto al prodotto

Nelle altre regioni di Italia in cui è attivo il progetto Libera Terra (Sicilia, Calabria, Campania) vengono prodotti pasta, olio, vino, conserve, miele. Poiché si tende a differenziare ed ampliare il paniere di prodotti, in Puglia si producono prodotti da forno (frise, taralli ecc.), ma anche vino, data la propensione di questa terra a coltivare viti.

IV.

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO E DEL RAPPORTO CON IL MERCATO

Questa sessione del questionario riporterà la descrizione del prodotto con l’indicazione delle caratteristiche delle materie prime utilizzate e delle eventuali fasi di trasformazione. Si prega di riportare e sottolineare, nella descrizione, le specificità dei prodotti e del processo produttivo che differenzia il prodotto da altri ricadenti nella stessa tipologia.

Descrivi le caratteristiche e l’origine delle materie prime maggiormente utilizzate Tutte le materie prime utilizzate per produrre i prodotti aventi marchio Libera Terra hanno la peculiarità di essere ottenuti nelle terre confiscate e tornate produttive grazie alla collaborazione con il tessuto produttivo locale, e secondo i metodi di produzione biologica. Gli appezzamenti infatti vengono certificati da un organismo di certificazione.

Descrivi il processo produttivo, le tecniche e le metodologie di lavorazione Se il prodotto presenta caratteristiche distintive in termini di qualità, materie prime, tecniche e metodiche di lavorazione, riporta una breve descrizione.

Le attività condotte sui beni confiscati dalle cooperative sociali non interessano esclusivamente i lavoratori ed i soci delle stesse. Negli anni si è affermato un metodo di lavoro che coinvolge i soggetti “sani” del territorio, facendo del bene confiscato una risorsa per lo sviluppo dell’intero circuito socio-economico. Primo fra tutti, il coinvolgimento degli agricoltori biologici del territorio che, tramite degli accordi di produzione, condividono lo spirito e le regole del progetto, valorizzando la materia prima raccolta conferendola alle cooperative Libera Terra. Analogamente, sono interessate diverse strutture artigianali che effettuano la trasformazione dei prodotti che, una volta confezionati, arrivano sulla tavola con il marchio Libera Terra. Queste attività coinvolgono molte decine di persone, per le quali, oggi, la rivincita sulle mafie rappresenta la possibilità concreta di poter costruire, continuando a vivere nella propria terra, un futuro libero dalla cultura della violenza, del ricatto, del favore e del privilegio. Un principio fondamentale quindi risiede nel coinvolgimento dell’intero tessuto sociale; per esempio per quanto riguarda la produzione del vino in Puglia oltre all’estirpazione dei vecchi impianti a favore della realizzazione di nuovi impianti con varietà autoctone, si è provveduto ad individuare la cantina che presenti i requisiti non solo di tipo qualitativo, ma anche di rispetto della legalità (in ambito di assunzioni del personale, remunerazione del personale, assenza di legami con personaggi che abbiano avuto precedenti legali ecc.), ed inoltre si vuole coinvolgere alcune scuole locali nell’ideazione delle etichette da apporre sui vini così da sensibilizzare i bambini e ragazzi sui temi della legalità.

Specifica le eventuali varianti del prodotto in relazione alle differenti aree e tipologie (Esempio: ………nell’area del seguente Comune ………….. si utilizzano olive che vengono trattate in maniera differente rispetto ad alti comuni limitrofi………………..ecc.)

NON APPLICABILE Descrivi come si presenta il prodotto sul mercato (riporta il marchio o descrivi la confezione utilizzata) (Esempi: “Pane d’Altamura” è confezionato all’interno di......…... La dimensione della busta è di....di colore, ecc ........) Il prodotto viene venduto con il marchio etico “Libera Terra” presso il circuito della grande distribuzione (Coop Italia) e quello delle Botteghe del Commercio equo e solidale. In etichetta si riportano ben evidenti anche le informazioni relative allo spirito che caratterizza le cooperative produttrici dei prodotti “Libera Terra”.

Descrivi i mercati di sbocco del prodotto e la sua diffusione in ambito locale, nazionale, internazionale I prodotti vengono venduti a livello nazionale principalmente tramite la Grande distribuzione, in particolare il canale di vendita è quello delle COOP. Altro canale è il circuito nazionale delle Botteghe del Commercio equo e solidale. Inoltre, da circa un anno sono presenti sul territorio nazionale le prime esperienze delle Botteghe dei Sapori della Legalità, che commerciano direttamente i soli prodotti con marchio “Libera Terra”.


Il prodotto è venduto: Solo sul mercato di produzione locale (comune/provincia/regione) Anche al di fuori dei confine regionali

% del totale venduto 100

Anche al di fuori dei confine nazionali

% del totale venduto % del totale venduto

Il dato si riferisce ai prodotti venduti durante i mercatini organizzati nell’ambito del progetto “filiera corta” e attraverso i primi gruppi d’acquisto già costituiti

Riporta i canali di vendita utilizzati per la commercializzazione del prodotto (sono possibili diverse risposte, riportare – anche mediante stima – la % del prodotto venduto

per canale)

Moderna distribuzione (super/ipermercati) ________% Al dettaglio /Negozi specializzati __ __% Catering ________% Vendita diretta __ ______% Ordini per email ___ ____% e-Commerce (Internet) ________% Festival and festività tradizionali ________% Fiere ________% Altri canali (specificare) : _% I prodotti vengono venduti a livello nazionale principalmente tramite la Grande distribuzione, in particolare il canale di vendita è quello delle COOP. Altro canale è il circuito nazionale delle Botteghe del Commercio equo e solidale. Inoltre, da circa un anno sono presenti sul territorio nazionale le prime esperienze delle Botteghe dei Sapori della Legalità, che commerciano direttamente i soli prodotti con marchio “Libera Terra”. Grazie al partenariato con la COOP talvolta si verifica che la domanda supera l’offerta. Nel vostro percorso di miglioramento aziendale rivolto alla valorizzazione e promozione dei prodotti in ambito locale ed europeo avete elaborato un piano di marketing? Da un lato il marketing è affidato al movimento antimafia legato all’associazione Libera che promuove nei propri percorsi i prodotti delle cooperative che lavorano le terre liberate dalla mafia. A questo si aggiungono gli attori collaterali dei progetti, la rete di associazioni che sostiene Libera, le iniziative di marketing messe in opera dai distributori. Riguardo il marketing del vino, la programmazione è affidata alla Ascione Associati, azienda nazionale specializzata in marketing.

Quanto è costato portare avanti tale best practice? In termine di costi, tempi e risorse? Specificare durata, data inizio, fine, ecc

Il progetto Libera Terra parte con un sostegno economico minimo erogato ai soci cooperatori da parte di Italia Lavoro Spa, azienda collegato al Ministero del Wellfare. Ma le spese di ripristino dei terreni confiscati e di frequente abbandonati, sono spesso a carico di Libera che investe nella nascita di nuove cooperative senza aiuti, pur necessari, da parte dello Stato. Si tratta di uno sforzo economico ingente per un’associazione di promozione sociale. Tuttavia, in mancanza di alternative e con l’aiuto di soggetti privati, sembra l’unica maniera di recuperare quelle terre alla comunità che altrimenti resterebbero abbandonate quale simbolo dell’inerzia ed inefficacia del potere dello Stato. Esiti concreti e risultati dell'azione / progetto Spiegazione degli esiti concreti e dei risultati dell’intera azione di best practice per il territorio, identificazione dei diretti beneficiari dell’azione/progetto.

A seguito delle esperienze siciliane e calabresi, il progetto Libera Terra – Puglia prevede l’uso dei beni confiscati alle mafie nella provincia di Brindisi, nei comuni di Mesagne, Torchiarolo e San Pietro Vernotico. Si tratta di circa venti ettari di terreno già coltivati a grano biologico – grazie al quale sono stati prodotti i primi tarallini pugliesi di Libera Terra, presto diffusi presso gli ipermercati Coop - e di circa trenta ettari di vigneto tipico, in via di recupero dopo anni di abbandono anche grazie al lavoro di agronomi del circuito Slow Food. I soci della nascente cooperativa saranno individuati per mezzo di un bando pubblico (pubblicato il 18 giugno 2007 sino al 7 settembre prossimo) del quale sarà dato avviso in tutto il territorio nazionale. Alla selezione dei partecipanti seguirà un periodo di formazione e stage finalizzato all’acquisizione di conoscenze e competenze da spendere all’interno della nuova cooperativa. Partner


del progetto, oltre ai Comuni interessati dai beni confiscati, la Prefettura di Brindisi e Libera, sono la Provincia di Brindisi ed Italia Lavoro Spa con le risorse del Programma Pari. Al percorso partecipa l’agenzia nazionale Cooperare con Libera Terra, una rete di soggetti economici di rilievo nazionale (Legacoop, Conapi, Unipol e numerose altre) che mettono le proprie competenze a servizio delle sfide di Libera Terra. L’obiettivo di fondo è dunque la nascita di una nuova cooperativa sociale che che vinca nella legalità, nella qualità, nella sostenibilità e che contemporaneamente segnali la capacità di restituire alla comunità ciò che le è stato sottratto con violenza e arroganza, perché diventi simbolo di un possibile riscatto, di giustizia e sviluppo per l’intero territorio pugliese.

Problemi incontrati; insegnamenti tratti Spiegazione dei principali problemi incontrati, di come sono stati risolti e degli insegnamenti che ne sono stati tratti.

I problemi riscontrati nel percorso di Libera Terra sono connessi strettamente alle mancanze dei dispositivi di legge che regolano il sequestro e la confisca. Un esempio è il tempo eccessivo tra sequestro, confisca definitiva e destinazione del bene: questo comporta spesso il degrado del bene confiscato. Ancora, mancano i fondi per il recupero dei beni. A volte i beni sono occupati da familiari dei mafiosi o individui ad essi collegati. Infine, l’impossibilità che i soggetti destinari (ad es. le cooperative sociali) possano contrarre prestiti impegnando il bene confiscato, poiché si tratta di patrimonio dello Stato, quindi non disponibile. Si rende necessaria dunque una riforma della legge 109/’96, a partire dalla costituzione di un’Agenzia nazionale per il controllo e la gestione dell’iter relativo ai beni confiscati, sino allo stanziamento di fondi che possano incentivare ed aiutare il recupero sociale dei beni liberati dalle mafie.

Il valore aggiunto di questa best practice

...sul metodo, processo, risultati; se all’interno di un GAL descrizione del modo in cui Leader+ ha apportato un chiaro valore aggiunto Il valore aggiunto del progetto Libera Terra è nel connubio tra finalità sociale ed economica: la nascita di una nuova cooperativa sociale che vinca nella legalità, nella qualità, nella sostenibilità e che contemporaneamente segnali la capacità di restituire alla comunità ciò che le è stato sottratto con violenza e arroganza dalle mafie, perché diventi simbolo di un possibile riscatto, di giustizia e sviluppo per l’intero territorio pugliese.

V.

PERCHÉ QUESTA AZIONE/PROGETTO È UNA BUONA PRATICA?

Approccio basato sull’area Questo comporta la definizione di una politica di sviluppo sulla base della particolare situazione di un’area, in termini di punti di forza e di debolezza.

Un progetto, quello di Libera Terra – Puglia, che vuol essere non solo uno strumento di sviluppo economico ma anche un veicolo di crescita politica e culturale per l’intera comunità locale. A seguito delle esperienze siciliane e calabresi, il progetto Libera Terra – Puglia prevede l’uso dei beni confiscati alle mafie nella provincia di Brindisi, nei comuni di Mesagne, Torchiarolo e San Pietro Vernotico. Si tratta di circa venti ettari di terreno già coltivati a grano biologico – grazie al quale sono stati prodotti i primi tarallini pugliesi di Libera Terra, presto diffusi presso gli ipermercati Coop - e di circa trenta ettari di vigneto tipico, in via di recupero dopo anni di abbandono anche grazie al lavoro di agronomi del circuito Slow Food.

Approccio di tipo "bottom-up" Questo mira a incoraggiare il processo decisionale partecipativo a livello locale per tutti gli aspetti della politica di sviluppo.

Sì Approccio volto a promuovere i partenariati Il progetto Libera Terra, per sua stessa natura, crea una rete di partneriato molto ampia. In prima istanza sono coinvolte le istituzioni, gli enti locali su cui insostono i beni confiscati, i partner nazionali operanti sul territorio. La rete di cooperazione si allarga ai soggetti economici locali che intendono sostenere la buona riuscita del progetto. Ancora, si stimola la costruzione di una fitta rete sociale


attorno al valore simbolico della cooperativa Libera Terra, perché questa diventi un punto di riferimento per il movimento antimafia sul territorio.

Innovazione Anche se l’idea è innovativa, anche le azioni devono essere innovative.

Sì. Approccio integrato Le azioni previste sono coordinate come un insieme coerente ed integrato.

Creazione di una rete e cooperazione tra le aree

Trasferibilità L’azione/progetto può essere trasferita ad altre aree con caratteristiche economiche e geografiche simili.

Il progetto Libera Terra nasce in Sicilia ed ha già dato prova di ampia trasferibilità in altri territori disponibili a farlo proprio, ad esempio il Lazio, la Calabria. Le condizioni di trasferibilità sono legate, in prima battuta, alla volontà politica di affrontare un percorso di recupero sociale di beni confiscati secondo le pratiche proposte da Libera Sostenibilità sostenibilità economica.

Circa la sostenibilità economica, il progetto Libera Terra è sempre preceduto da uno studio di fattibilità economica ed un piano di impresa. Esso si concentra su calcoli economici in grado di determinare la validità del progetto d’impresa, comparando l’evoluzione delle voci di costo e ricavo e valutando la redditività economica del progetto nel medio periodo.

La presente informativa per il trattamento dei dati è resa ai sensi dell’art.13 del Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), La informiamo che i dati personali da Lei forniti verranno trattati secondo la normativa indicata, tale trattamento sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e di tutela della Sua riservatezza e dei Suoi diritti. I dati sono trattati con strumenti elettronici per il tempo strettamente necessario a conseguire gli scopi per cui sono stati raccolti. Specifiche misure di sicurezza sono osservate per salvaguardare e prevenire la perdita dei dati, usi illeciti o non corretti ed accessi non autorizzati. Sono adottati tutti i necessari interventi per la protezione dei dati previsti dalle nuove disposizioni ex. art. 33 e segg. del DLgs. 196/2003. I soggetti interessati, cui si riferiscono i dati, hanno il diritto in qualunque momento di ottenere la conferma dell'esistenza o meno dei medesimi dati e di conoscerne il contenuto, l'origine e la modalità di trattamento, la logica applicata nel caso di utilizzo di strumenti elettronici, di verificarne l'esattezza o chiederne l'integrazione o l'aggiornamento, oppure la rettificazione, di ottenere l'indicazione dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di responsabili o di incaricati (art. 7 D.Lgs. 196/2003). Ai sensi del medesimo articolo si ha il diritto di chiedere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, nonché di opporsi in ogni caso, per motivi legittimi, al loro trattamento, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta.

Data: 05 novembre 2007 Intervistato:

Mariantonietta Porcelli

Intervistato: Nome

Gianfranco

Cognome

Ciola

N. Telefono

3939654169

e-mail Firma


Area di riferimento

Regione Puglia Provincia di Brindisi Provincia di Lecce Provincia di Bari

x  

Grecia Regione delle Isole Ionie Prefettura di Lefkada Comuni LEFKADA CEFALONIA PATRASSO MESSOLONGHI Altro (specificare)

   

Settore: x Agroalimentare  Artigianato  Altro (specificare) Nome della best practice

MASSERIA FERRI

I.

INFORMAZIONI DI BASE

Informazioni anagrafiche dell’azienda Nome organizzazione: Referente:

Agriturismo Masseria Ferri Rosa Lella Motolese

Indirizzo:

Contrada Ferri 1 – 72017 Ostuni (BR)

E-mail:

info@masseriaferri.com

Tel.:

080.4395483

Fax:

080.4395483

Indirizzo web:

www.masseriaferri.com

Recapiti referenti: Cell: 338.4395483 II.

DESCRIZIONE DELLA BEST PRACTICE

In quale campo la vostra impresa può considerarsi una best practices?


1. Strategie di comunicazione e marketing 2. Innovazioni di prodotto/processo 3. Miglioramento della qualità dei prodotti 4. Altri temi (specificare)

sviluppo sostenibile di un’area rurale

Tipologia di best practice? Territoriale/collettiva Nomi dei partner se si tratta di un progetto collettivo/integrato individuale In cooperazione internazionale/transnazionale con altre imprese? Nomi dei partner se si tratta di un progetto collettivo/integrato Breve storia della best practice/azione pilota Le origini di questa Masseria, sita in territorio di Ostuni, quasi al confine con quello di Martina Franca, risalgono al 1700, quando fu concessa la formazione di un appoggio di Masseria, ossia un primo limitato nucleo agro-pastorale, esteso solo 3 tomoli, sulla cui area sorgeva sin dal basso Medio-Evo un vasto feudo ecclesiastico, appartenuto prima a un convento benedettino e poi a un ordine monastico-cavalleresco, si trattava cioè dell’Abbazia di San Salvatore di Pecoraia, soggetta al vescovo di Ostuni. Questo feudo passò in proprietà all’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, (dal 1530 detto Ordine dei Cavalieri di Malta) e successivamente, nel corso del settecento l’ente proprietario per aumentare le rendite, preferì cedere parti del feudo a privati. Una parte di questo era la Masseria Ferro, intestata al Magnifico Domenico Goffredo detto Ferro. Successivamente a seguito del matrimonio nel 1797 fra Donna Teresa Goffredo di Donato Antonio e Don Francesco Lella di Bonaventura , la Masseria divenne proprietà della famiglia Lella, che tuttora ne mantiene la proprietà. Si tratta dunque di un luogo ricco di storia, dalle origini assai lontane, che si è voluto valorizzare, riportando alla luce la storia e le abitudini della vita in masseria.

Attività principali dell’azione di best practice Indicazione delle principali attività pianificate e messe in atto compreso dove e quando hanno avuto luogo, e chi le ha portate a termine (indicando gli operatori locali, altri soggetti).

Molteplici sono le attività portate avanti e sorte gradualmente nel corso degli anni. In particolare l’attività della masseria è partita con la creazione del caseificio aziendale, nel quale è trasformato il latte prodotto dalle vacche podoliche appartenenti alla stessa masseria. Quindi è stato creato anche la macelleria aziendale per la macellazione e vendita delle carni delle stesse vacche tenute libere al pascolo nei poderi della masseria; i prodotti (vino, formaggi, carni) vengono venduti prevalentemente presso la stessa masseria. Successivamente sono stati impiantati 6 ettari di vigna, data la zona particolarmente vocata a tale coltura e dalle cui uve si ottiene il vino DOC Martina. A queste iniziative si sono affiancate anche l’attività di: ristorazione (che propone piatti di gastronomia tipica locale e regionale, finemente riproposti e realizzati con prodotti naturali della stessa masseria); soggiorno (in suggestive e caratteristiche camere in pietra con volte a botte ed archi, situati a piano terra, anticamente sedi di botteghe artigiane, stalle o cantine, che mantengono gli originali pavimenti in "chianche"; Masseria Didattica (una vera e propria scuola all’aperto che prevede laboratori delle piante aromatiche, laboratori di costruzione cassette nido/mangiatoie per uccelli, degli itinerari tematici-naturalistici nel bosco, la scoperta della vita in masseria, il laboratorio dal grano al pane, e dal latte al formaggio).

III.

INFORMAZIONI DI TIPO QUALITATIVO SUL PRODOTTO

Descrivete l’area di produzione Vi sono specifiche risorse che caratterizzano la vostra area di riferimento? Risorse agroalimentari, prodotti dell’artigianato? Vi sono integrazione intersettoriali e interterritoriali che conferiscono valore aggiunto al prodotto

La Masseria Ferri estesa per circa 100 ettari, nell’area denominata Alto Salento, mantiene la sua vocazione agricola con allevamento di vacche (podoliche) e coltivazione di uva da vino per ottenere il pregiato vino DOC Martina. Facenti parte della masseria sono anche numerosi ettari di boschi di querce, nei quali è possibile effettuare delle escursioni in un ambiente incontaminato, tra la vegetazione tipica della zona delle Murge (nel periodo autunnale si potranno ricercare i funghi, in primavera si potranno raccogliere gli ottimi asparagi selvatici), e la fauna tipica del luogo; è possibile infatti incontrare al pascolo i cavalli di razza Murgese (razza tipica delle Murge) e l’asino di Martina Franca, entrambi animali in via di estinzione.


IV.

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO E DEL RAPPORTO CON IL MERCATO

Questa sessione del questionario riporterà la descrizione del prodotto con l’indicazione delle caratteristiche delle materie prime utilizzate e delle eventuali fasi di trasformazione. Si prega di riportare e sottolineare, nella descrizione, le specificità dei prodotti e del processo produttivo che differenzia il prodotto da altri ricadenti nella stessa tipologia.

Descrivi le caratteristiche e l’origine delle materie prime maggiormente utilizzate Tutte le materie prime utilizzate sono autoprodotte nell’azienda agricola della masseria; sono quindi ottenute con metodi naturali, secondo le antiche consuetudini della vita in masseria. Il latte da cui si ottengono i formaggi, e la carne sono ottenuti dalle vacche podoliche al pascolo nei poderi della masseria. Si precisa che la stessa razza podalica è una razza di vacca molto antica, ed abitualmente presente nelle masserie della zona poiché aiutava l’uomo nelle varie attività agricole. Le uve appartengono alle varietà Cabernet Sauvignon 100% e Verdeca della Valle d’Itria. Inoltre nell’ottica di valorizzare le varietà autoctone ed in disuso, sono stati coltivati alcuni ettari di terra a seminativo con la varietà di grano duro Senatore Cappelli.

Descrivi il processo produttivo, le tecniche e le metodologie di lavorazione Se il prodotto presenta caratteristiche distintive in termini di qualità, materie prime, tecniche e metodiche di lavorazione, riporta una breve descrizione.

Il latte munto giornalmente dalle vacche podoliche che vivono al pascolo nei poderi della Masseria Ferri viene lavorato in maniera artigianale all’interno del caseificio aziendale, da cui si ottengono formaggi tipici regionali (principalmente il caciocavallo, il canestraio pugliese, il cacioricotta e la ricotta forte).

Specifica le eventuali varianti del prodotto in relazione alle differenti aree e tipologie (Esempio: ………nell’area del seguente Comune ………….. si utilizzano olive che vengono trattate in maniera differente rispetto ad alti comuni limitrofi………………..ecc.)

I prodotti vengono venduti direttamente presso la Masseria Ferri e con il marchio della stessa.

Descrivi come si presenta il prodotto sul mercato (riporta il marchio o descrivi la confezione utilizzata) (Esempi: “Pane d’Altamura” è confezionato all’interno di......…... La dimensione della busta è di....di colore, ecc ........)

Si tratta di un prodotto estremamente artigianale, che ha una diffusione prettamente locale. Descrivi i mercati di sbocco del prodotto e la sua diffusione in ambito locale, nazionale, internazionale

Si tratta di un prodotto estremamente artigianale, che ha una diffusione prettamente locale. Il prodotto è venduto: Solo sul mercato di produzione locale (comune/provincia/regione)

100

% del totale venduto

Anche al di fuori dei confine regionali

% del totale venduto

Anche al di fuori dei confine nazionali

% del totale venduto

Riporta i canali di vendita utilizzati per la commercializzazione del prodotto (sono possibili diverse risposte, riportare – anche mediante stima – la % del prodotto venduto

per canale)

Moderna distribuzione (super/ipermercati) Al dettaglio /Negozi specializzati Catering

___100_____% __ __% ________%


Vendita diretta Ordini per email e-Commerce (Internet) Festival and festività tradizionali Fiere Altri canali (specificare) :

__ ______% ___ ____% ________% ________% ________% _%

Nel vostro percorso di miglioramento aziendale rivolto alla valorizzazione e promozione dei prodotti in ambito locale ed europeo avete elaborato un piano di marketing? Non è stato attuato un piano di marketing, ma si è proceduto realizzando le varie attività un poco alla volta, come fossero vari tasselli di un mosaico.

Quanto è costato portare avanti tale best practice? In termine di costi, tempi e risorse? Specificare durata, data inizio, fine, ecc

L’iniziativa di valorizzazione di un bene tanto prezioso, quale la Masseria ha preso piede circa 8 anni fa, e gradualmente si sono andate sviluppando le diverse iniziative.

Esiti concreti e risultati dell'azione / progetto Spiegazione degli esiti concreti e dei risultati dell’intera azione di best practice per il territorio, identificazione dei diretti beneficiari dell’azione/progetto.

Problemi incontrati; insegnamenti tratti Spiegazione dei principali problemi incontrati, di come sono stati risolti e degli insegnamenti che ne sono stati tratti.

Il principale aspetto che spesso ha rallentato le attività è stato “la burocrazia” spesso poco chiara e molto artificiosa. Tuttavia con grande tenacia e forza di volontà si è riusciti ad andare avanti e superare gli ostacoli che sorgevano principalmente a causa di aspetti burocratici appunto.

Il valore aggiunto di questa best practice

...sul metodo, processo, risultati; se all’interno di un GAL descrizione del modo in cui Leader+ ha apportato un chiaro valore aggiunto

V.

PERCHÉ QUESTA AZIONE/PROGETTO È UNA BUONA PRATICA?

Approccio basato sull’area Questo comporta la definizione di una politica di sviluppo sulla base della particolare situazione di un’area, in termini di punti di forza e di debolezza.

Approccio di tipo "bottom-up" Questo mira a incoraggiare il processo decisionale partecipativo a livello locale per tutti gli aspetti della politica di sviluppo.

Il principale aspetto che spesso ha rallentato le attività è stato “la burocrazia” spesso poco chiara e molto artificiosa. Tuttavia con grande tenacia e forza di volontà si è riusciti ad andare avanti e superare gli ostacoli che sorgevano principalmente a causa di aspetti burocratici appunto. Approccio volto a promuovere i partenariati Il principale aspetto che spesso ha rallentato le attività è stato “la burocrazia” spesso poco chiara e molto artificiosa. Tuttavia con grande tenacia e forza di volontà si è riusciti ad andare avanti e superare gli ostacoli che sorgevano principalmente a causa di aspetti burocratici appunto.

Innovazione Anche se l’idea è innovativa, anche le azioni devono essere innovative.

Approccio integrato Le azioni previste sono coordinate come un insieme coerente ed integrato.


Tutte le iniziative portate avanti nella Masseria Ferri sono congrue al contesto territoriale e sono spinte dalla volontà di far rivivere una antica masseria secondo le antiche consuetudini, e nel pieno rispetto della naturalità del luogo. Creazione di una rete e cooperazione tra le aree

Trasferibilità L’azione/progetto può essere trasferita ad altre aree con caratteristiche economiche e geografiche simili.

Sostenibilità sostenibilità economica.

La presente informativa per il trattamento dei dati è resa ai sensi dell’art.13 del Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), La informiamo che i dati personali da Lei forniti verranno trattati secondo la normativa indicata, tale trattamento sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e di tutela della Sua riservatezza e dei Suoi diritti. I dati sono trattati con strumenti elettronici per il tempo strettamente necessario a conseguire gli scopi per cui sono stati raccolti. Specifiche misure di sicurezza sono osservate per salvaguardare e prevenire la perdita dei dati, usi illeciti o non corretti ed accessi non autorizzati. Sono adottati tutti i necessari interventi per la protezione dei dati previsti dalle nuove disposizioni ex. art. 33 e segg. del DLgs. 196/2003. I soggetti interessati, cui si riferiscono i dati, hanno il diritto in qualunque momento di ottenere la conferma dell'esistenza o meno dei medesimi dati e di conoscerne il contenuto, l'origine e la modalità di trattamento, la logica applicata nel caso di utilizzo di strumenti elettronici, di verificarne l'esattezza o chiederne l'integrazione o l'aggiornamento, oppure la rettificazione, di ottenere l'indicazione dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di responsabili o di incaricati (art. 7 D.Lgs. 196/2003). Ai sensi del medesimo articolo si ha il diritto di chiedere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, nonché di opporsi in ogni caso, per motivi legittimi, al loro trattamento, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta.

Data: 05 novembre 2007 Intervistato:

Mariantonietta Porcelli

Intervistato: Nome

Gianfranco

Cognome

Ciola

N. Telefono

3939654169

e-mail Firma


Area di riferimento

Regione Puglia Provincia di Brindisi Provincia di Lecce Provincia di Bari

x  

Grecia Regione delle Isole Ionie Prefettura di Lefkada Comuni LEFKADA CEFALONIA PATRASSO MESSOLONGHI Altro (specificare)

   

Settore: x Agroalimentare  Artigianato  Altro (specificare) Nome della best practice

I.

INFORMAZIONI DI BASE

Informazioni anagrafiche dell’azienda Nome organizzazione: Consorzio

Torre Guaceto Marcello Longo (fiduciario e responsabile dei Presidi Slow Food) via S. Anna, 6 – Carovigno (BR) slowfood236@gmail.com 3474703926 3474703926

Referente: Indirizzo: E-mail: Tel.: Fax: Indirizzo web:

.it

Recapiti referenti:

II.

DESCRIZIONE DELLA BEST PRACTICE

In quale campo la vostra impresa può considerarsi una best practices?


1. Strategie di comunicazione e marketing 2. Innovazioni di prodotto/processo 3. Miglioramento della qualità dei prodotti

(produzione di olio biologico certificato)

4. Altri temi (specificare)

 qualificare e valorizzare il prodotto principe di un’area ben identificata;  promuovere un processo di filiera che coinvolga gli operatori locali; Tipologia di best practice? Territoriale/collettiva Nomi dei partner se si tratta di un progetto collettivo/integrato

La Riserva dì Torre Guaceto partecipa all’iniziativa Interreg III CADSES IIIB TW ReferenceNet congiuntamente ad altri partner quali l’Università di Lecce, ICEA-AIAB, Banca di Credito Cooperativo di Ostuni e Cooperativa Riforma Fondiaria di Serranova. individuale In cooperazione internazionale/transnazionale con altre imprese? Nomi dei partner se si tratta di un progetto collettivo/integrato Breve storia della best practice/azione pilota Con l’iniziativa Comunitaria INTERREG CADSES IIIB TWReferenceNet, riguardante l’individuazione di indicatori dei sistemi di transizione e di iniziative pilota per lo sviluppo sostenibile, si sta attuando un progetto denominato “Oro del Parco”. L’obiettivo del progetto è qualificare e valorizzare il prodotto principe dell’area di Torre Guaceto: l’olio di oliva degli oliveti centenari che contraddistinguono fortemente il paesaggio agrario dell’area, coniugando qualità del prodotto e riduzione dell’impatto ambientale. Il progetto intende promuovere un processo di filiera dell’olio biologico coinvolgendo gli operatori ricadenti nell’area della Riserva. Le olive prodotte secondo i principi e le tecniche dell’agricoltura biologica (Reg. CE 2092/91), sono trasformate in olio “biologico” certificato, presso un frantoio cooperativo sito nella borgata di Serranova. Il prodotto finale è commercializzato con il Marchio della Riserva Naturale a garanzia della provenienza del prodotto finito a cui si aggiunge la certificazione dei metodi di produzione biologica. L’iniziativa realizzata in partenariato con ICEA, Banca di Credito Cooperativo di Ostuni e Cooperativa Riforma Fondiaria di Serranova, rappresenta un Progetto Pilota della durata di due anni (2005-06). Con l’istituzione dell’area protetta l’Ente gestore della Riserva nel corso della redazione del Regolamento del Parco e del Piano di Gestione ha promosso diversi incontri con gli agricoltori locali, al fine di far conoscere le finalità previste dalla costituzione dell'area e per recepire i bisogni e le aspettative degli operatori agricoli. In queste occasioni di confronto è emerso il timore da parte del mondo agricolo che l’istituzione dell’area protetta causasse limitazioni e vincoli all’esercizio dell’attività agricola, o che addirittura potessero esserci rischi di espropriazione dei terreni. Ragione per cui l’Ente gestore della Riserva ha preferito avviare piani e programmi di sviluppo della Riserva stessa che coinvolgessero su base volontaria gli agricoltori dell'area. In questo contesto si colloca il progetto denominato “Oro del Parco” che valorizza l’area della Riserva di Torre Guceto, coinvolgendo gli operatori locali a partire dalle aziende olivicole in un percorso di valorizzazione della filiera dell’olio biologico. Attività principali dell’azione di best practice Indicazione delle principali attività pianificate e messe in atto compreso dove e quando hanno avuto luogo, e chi le ha portate a termine (indicando gli operatori locali, altri soggetti).

III.

INFORMAZIONI DI TIPO QUALITATIVO SUL PRODOTTO

Descrivete l’area di produzione Vi sono specifiche risorse che caratterizzano la vostra area di riferimento? Risorse agroalimentari, prodotti dell’artigianato? Vi sono integrazione intersettoriali e interterritoriali che conferiscono valore aggiunto al prodotto

La Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto, istituita con decreto del Ministero dell'Ambiente del 4 febbraio 2000, è compresa nel territorio comunale di Carovigno e Brindisi ed include sia una Riserva marina che terrestre, unico caso in Italia. La Riserva terrestre si estende per una superficie di 1114 ettari, di cui 250 (pari al 23%) rappresenta la parte naturalistica, mentre 864 ettari (pari al 77%) sono occupati da coltivazioni agrarie. Ciò evidenzia come sia rilevante la vocazione agricola dell'area protetta. La


parte agricola della Riserva risulta occupata per la metà da seminativi e per un quarto da oliveti prevalentemente del tipo secolari che qualificano notevolmente il paesaggio agrario dell'intera area. Negli ultimi decenni si è assistito ad una specializzazione colturale dei seminativi con avvicendamenti di due o tre colture/anno (pomodori-broccoli-leguminose, ecc) e conseguente aumento dello sfruttamento del suolo, impoverimento delle falde acquifere con aumento della salinità, incremento nell'impiego di prodotti fitosanitari (insetticidi, anticrittogamid, diserbanti) e fertilizzanti chimici, meccanizzazione spinta. La coltura dominante è il pomodoro da consumo fresco (ibridi F1 selezionati quali Faino e 7071 detto grappolino o ciliegino che hanno progressivamente sostituito la cv locale fiaschetto) e il carciofo (varietà Violetto di Brindisi a maturazione primaverile). Gli oliveti storici occupano una superficie di circa 260 ha e ricadono in un'area omogenea e ben definita, corrispondente alle ultime pendici della zona collinare murgiana. Le piante secolari di olivo appartengono alla varietà Ogliarola Salentina e Cellina di Nardò. Alcuni appezzamenti sono stati infittiti negli ultimi decenni impiegando cultivar di recente introduzione come la Picholine, Cima di Melfi, Leccino e frantoio. L'area ubicata nel territorio di Carovigno ricade nel comprensorio dell'olio extravergine d’oliva "DOP Collina di Brindisi" e nella Strada dell'Olio Collina di Brindisi.

IV.

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO E DEL RAPPORTO CON IL MERCATO

Questa sessione del questionario riporterà la descrizione del prodotto con l’indicazione delle caratteristiche delle materie prime utilizzate e delle eventuali fasi di trasformazione. Si prega di riportare e sottolineare, nella descrizione, le specificità dei prodotti e del processo produttivo che differenzia il prodotto da altri ricadenti nella stessa tipologia.

Descrivi le caratteristiche e l’origine delle materie prime maggiormente utilizzate La Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto, istituita con decreto del Ministero dell'Ambiente del 4 febbraio 2000, è compresa nel territorio comunale di Carovigno e Brindisi ed include sia una Riserva marina che terrestre, unico caso in Italia. La Riserva terrestre si estende per una superficie di 1114 ettari, di cui 250 (pari al 23%) rappresenta la parte naturalistica, mentre 864 ettari (pari al 77%) sono occupati da coltivazioni agrarie. Ciò evidenzia come sia rilevante la vocazione agricola dell'area protetta. La parte agricola della Riserva risulta occupata per la metà da seminativi e per un quarto da oliveti prevalentemente del tipo secolari che qualificano notevolmente il paesaggio agrario dell'intera area. Negli ultimi decenni si è assistito ad una specializzazione colturale dei seminativi con avvicendamenti di due o tre colture/anno (pomodori-broccoli-leguminose, ecc) e conseguente aumento dello sfruttamento del suolo, impoverimento delle falde acquifere con aumento della salinità, incremento nell'impiego di prodotti fitosanitari (insetticidi, anticrittogamid, diserbanti) e fertilizzanti chimici, meccanizzazione spinta. La coltura dominante è il pomodoro da consumo fresco (ibridi F1 selezionati quali Faino e 7071 detto grappolino o ciliegino che hanno progressivamente sostituito la cv locale fiaschetto) e il carciofo (varietà Violetto di Brindisi a maturazione primaverile). Gli oliveti storici occupano una superficie di circa 260 ha e ricadono in un'area omogenea e ben definita, corrispondente alle ultime pendici della zona collinare murgiana. Le piante secolari di olivo appartengono alla varietà Ogliarola Salentina e Cellina di Nardò. Alcuni appezzamenti sono stati infittiti negli ultimi decenni impiegando cultivar di recente introduzione come la Picholine, Cima di Melfi, Leccino e frantoio. L'area ubicata nel territorio di Carovigno ricade nel comprensorio dell'olio extravergine d’oliva "DOP Collina di Brindisi" e nella Strada dell'Olio Collina di Brindisi.

Descrivi il processo produttivo, le tecniche e le metodologie di lavorazione Se il prodotto presenta caratteristiche distintive in termini di qualità, materie prime, tecniche e metodiche di lavorazione, riporta una breve descrizione.

Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto, istituita con decreto del Ministero dell'Ambiente del 4 febbraio 2000, è compresa nel territorio comunale di Carovigno e Brindisi ed include sia una Riserva marina che terrestre, unico caso in Italia. La Riserva terrestre si estende per una superficie di 1114 ettari, di cui 250 (pari al 23%) rappresenta la parte naturalistica, mentre 864 ettari (pari al 77%) sono occupati da coltivazioni agrarie. Ciò evidenzia come sia rilevante la vocazione agricola dell'area protetta. La parte agricola della Riserva risulta occupata per la metà da seminativi e per un quarto da oliveti prevalentemente del tipo secolari che qualificano notevolmente il paesaggio agrario dell'intera area. Negli ultimi decenni si è assistito ad una specializzazione colturale dei seminativi con avvicendamenti di due o tre colture/anno (pomodori-broccoli-leguminose, ecc) e conseguente aumento dello sfruttamento del suolo, impoverimento delle falde acquifere con aumento della salinità, incremento nell'impiego di prodotti fitosanitari (insetticidi, anticrittogamid, diserbanti) e fertilizzanti chimici, meccanizzazione spinta. La coltura dominante è il pomodoro da consumo fresco (ibridi F1 selezionati quali Faino e 7071 detto grappolino o ciliegino che hanno progressivamente sostituito la cv locale fiaschetto) e il carciofo (varietà Violetto di Brindisi a maturazione primaverile). Gli oliveti storici occupano una superficie di circa 260 ha e ricadono in un'area omogenea e ben definita, corrispondente alle ultime pendici della zona collinare murgiana. Le piante secolari di olivo appartengono alla varietà Ogliarola Salentina e Cellina di Nardò. Alcuni appezzamenti sono stati infittiti negli ultimi decenni impiegando cultivar di recente introduzione come la Picholine, Cima di Melfi, Leccino e frantoio. L'area ubicata nel territorio di Carovigno ricade nel comprensorio dell'olio extravergine d’oliva "DOP Collina di Brindisi" e nella Strada dell'Olio Collina di Brindisi.


Specifica le eventuali varianti del prodotto in relazione alle differenti aree e tipologie (Esempio: ………nell’area del seguente Comune ………….. si utilizzano olive che vengono trattate in maniera differente rispetto ad alti comuni limitrofi………………..ecc.)

Descrivi come si presenta il prodotto sul mercato (riporta il marchio o descrivi la confezione utilizzata) (Esempi: “Pane d’Altamura” è confezionato all’interno di......…... La dimensione della busta è di....di colore, ecc ........) Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto, istituita con decreto del Ministero dell'Ambiente del 4 febbraio 2000, è compresa nel territorio comunale di Carovigno e Brindisi ed include sia una Riserva marina che terrestre, unico caso in Italia. La Riserva terrestre si estende per una superficie di 1114 ettari, di cui 250 (pari al 23%) rappresenta la parte naturalistica, mentre 864 ettari (pari al 77%) sono occupati da coltivazioni agrarie. Ciò evidenzia come sia rilevante la vocazione agricola dell'area protetta. La parte agricola della Riserva risulta occupata per la metà da seminativi e per un quarto da oliveti prevalentemente del tipo secolari che qualificano notevolmente il paesaggio agrario dell'intera area. Negli ultimi decenni si è assistito ad una specializzazione colturale dei seminativi con avvicendamenti di due o tre colture/anno (pomodori-broccoli-leguminose, ecc) e conseguente aumento dello sfruttamento del suolo, impoverimento delle falde acquifere con aumento della salinità, incremento nell'impiego di prodotti fitosanitari (insetticidi, anticrittogamid, diserbanti) e fertilizzanti chimici, meccanizzazione spinta. La coltura dominante è il pomodoro da consumo fresco (ibridi F1 selezionati quali Faino e 7071 detto grappolino o ciliegino che hanno progressivamente sostituito la cv locale fiaschetto) e il carciofo (varietà Violetto di Brindisi a maturazione primaverile). Gli oliveti storici occupano una superficie di circa 260 ha e ricadono in un'area omogenea e ben definita, corrispondente alle ultime pendici della zona collinare murgiana. Le piante secolari di olivo appartengono alla varietà Ogliarola Salentina e Cellina di Nardò. Alcuni appezzamenti sono stati infittiti negli ultimi decenni impiegando cultivar di recente introduzione come la Picholine, Cima di Melfi, Leccino e frantoio. L'area ubicata nel territorio di Carovigno ricade nel comprensorio dell'olio extravergine d’oliva "DOP Collina di Brindisi" e nella Strada dell'Olio Collina di Brindisi.

Descrivi i mercati di sbocco del prodotto e la sua diffusione in ambito locale, nazionale, internazionale

La maggior parte dell’olio viene venduto presso il frantoio cooperativo e presso la riserva di Torre Guaceto (60%), mentre a livello nazionale ed Europeo il prodotto viene commercializzato principalmente in Trentino Alto Adige, Austria, Svizzera e Germania. Il prodotto è venduto: Solo sul mercato di produzione locale (comune/provincia/regione)

60

Anche al di fuori dei confine regionali

35

Anche al di fuori dei confine nazionali

5

% del totale venduto % del totale venduto % del totale venduto

Il dato si riferisce ai prodotti venduti durante i mercatini organizzati nell’ambito del progetto “filiera corta” e attraverso i primi gruppi d’acquisto già costituiti

Riporta i canali di vendita utilizzati per la commercializzazione del prodotto (sono possibili diverse risposte, riportare – anche mediante stima – la % del prodotto venduto

per canale)

Moderna distribuzione (super/ipermercati) Al dettaglio /Negozi specializzati Catering Vendita diretta Ordini per email e-Commerce (Internet) Festival and festività tradizionali Fiere Altri canali (specificare) :

________% __ __% ________% __ ______% ___ ____% ________% ________% ________% _%

Nel vostro percorso di miglioramento aziendale rivolto alla valorizzazione e promozione dei prodotti in ambito locale ed europeo avete elaborato un piano di marketing?

Quanto è costato portare avanti tale best practice? In termine di costi, tempi e risorse? Specificare durata, data inizio, fine, ecc

Il progetto “l’ Oro del Parco” e partito nel 2005 ed ha avuto durata di due anni.


Esiti concreti e risultati dell'azione / progetto Spiegazione degli esiti concreti e dei risultati dell’intera azione di best practice per il territorio, identificazione dei diretti beneficiari dell’azione/progetto.

Agli olivicoltori aderenti al progetto è stata messa a disposizione tutta l'attrezzatura e le dotazioni tecniche (macchine agevolatrici, scuotitori per la raccolta, silos per lo stoccaggio ...) necessarie per agevolare quelle operazioni colturali tese a migliorare gli standard qualitativi del prodotto. Inoltre gli sono stati riconosciuti prezzi più remunerativi per l'olio biologico conferito al frantoio cooperativo. Tutto ciò per garantire un minore impatto ambientale, un miglioramento qualitativo del prodotto, una garanzia di tracciabilità dell'olio con l'indicazione dei produttori e dei trasformatori coinvolti, una giusta remunerazione del prodotto in grado di compensare i maggiori sforzi sostenuti per ottenere un olio di qualità e rispettoso dell'ambiente. Nessuno degli agricoltori avrebbe mai sperato di ottenere un olio dì qualità senza effettuare alcun trattamento chimico, e poi si sono stupiti quando hanno visto un olio di notevoli qualità organolettiche e con un'acidità a minimi livelli (0,3). Nessuno degli agricoltori avrebbe mai sperato di vendere il proprio olio direttamente con un propria etichetta che desse visibilità al proprio lavoro e pure per la prima volta sono riusciti a non far finire gli sforzi del proprio lavoro in un'autocisterna per passare poi al taglio e all'imbottigliamento chissà in quale regione. Nessuno degli agricoltori avrebbe mai sperato di vendere il proprio olio a prezzi remunerativi eppure tutto il prodotto dell’annata 2006 è stato venduto a 12,50 euro a bottiglia riscontrando una grande curiosità ed apprezzamento sul mercato. In pratica tutto l'olio prodotto è stato venduto e si aspetta il prossimo prodotto per accontentare chi ancora non è riuscito ad appagare la propria curiosità di assaggiare quest'olio. Problemi incontrati; insegnamenti tratti Spiegazione dei principali problemi incontrati, di come sono stati risolti e degli insegnamenti che ne sono stati tratti.

La principale difficoltà si è avuta nel far comprendere agli agricoltori gli obiettivi reali del progetto; nelle varie occasioni di confronto infatti è emersa da questi il timore che l’istituzione di un’area protetta causasse limitazioni e vincoli all’esercizio dell’attività agricola; mentre invece con la riserva si cerca di assicurare la coesistenza tra agricoltura e tutela delle risorse ambientali. Il valore aggiunto di questa best practice

...sul metodo, processo, risultati; se all’interno di un GAL descrizione del modo in cui Leader+ ha apportato un chiaro valore aggiunto Grazie a questo progetto si è riusciti a rivitalizzare le attività rurali all’interno di una riserva naturale, partendo proprio dall’olivicoltura, attività tradizionale per eccellenza, i cui ulivi secolari rappresentano il bene più prezioso di quest’area della Puglia. Non di meno il fatto che grazie al progetto si è riusciti a difendere un simile patrimonio ambientale dal crimine dei furti delle piante secolari, strappate alla terra nottetempo per essere trasferite nel giardino di qualche villa dell'Italia settentrionale a patire il gelo, senza dare più frutto. Si è riusciti quindi nello stesso tempo a conservare gli uliveti secolari ed a valorizzare i frutti degli stessi ulivi straordinari.

V.

PERCHÉ QUESTA AZIONE/PROGETTO È UNA BUONA PRATICA?

Approccio basato sull’area Questo comporta la definizione di una politica di sviluppo sulla base della particolare situazione di un’area, in termini di punti di forza e di debolezza.

Il progetto in atto nella Riserva di Torre Guaceto promuove un processo di filiera dell'olio biologico coinvolgendo in primo luogo gli operatori ricadenti nell'area della Riserva e vuole dimostrare agli altri agricoltori che produrre nel rispetto delle risorse ambientali, all’interno d un’area protetta, risulta più conveniente alla salute, all’economia, all’ambiente ed alla qualità della vita. Le olive prodotte secondo i principi e le tecniche dell'agricoltura biologica vengono trasformate in olio "biologico" certificato, presso il frantoio cooperativo sito nella borgata di Serranova, si tratta cioè di un’ organizzazione locale che viene valorizzata.

Approccio di tipo "bottom-up" Questo mira a incoraggiare il processo decisionale partecipativo a livello locale per tutti gli aspetti della politica di sviluppo.

Il Progetto "Oro del Parco", nasce da un’esigenza del territorio e dei suoi operatori a partecipare ad un’iniziativa comunitaria, quale l’ INTERREG finalizzato ad individuare iniziative pilota per lo sviluppo sostenibile nelle aree protette. L’Ente gestore della Riserva Naturale con il Regolamento, il Piano di Gestione ed il Piano di Sviluppo Socio Economico ha promosso il coinvolgimento e la partecipazione degli agricoltori nelle iniziative di sviluppo socioeconomico dell’area.

Approccio volto a promuovere i partenariati


E’ stato coinvolto un ampio partenariato che comprende sia agricoltori (9 aziende olivicole), che istituzioni varie, quali l’Università di Lecce, ICEA-AIAB, Banca di Credito Cooperativo di Ostuni e Cooperativa Riforma Fondiaria di Serranova. In particolare, la Riserva di Torre Guaceto ha sottoscritto con ICEA, la Banca di Credito Cooperativo di Ostuni ed il Frantoio, Coop. della Riforma Fondiaria di Serranova, un protocollo d’intesa per garantire agli olivicotori aderenti al progetto Oro del Parco il riconoscimento di prezzi remunerativi per le olive biologiche conferite al frantoio cooperativo e la messa a disposizione di tutte le dotazioni tecniche (macchine agevolatrici, scuotitori, …) per agevolare tutte quelle operazioni colturali tese a migliorare gli standard qualitativi del prodotto. Tutto ciò per garantire un minore impatto ambientale, un miglioramento qualitativo del prodotto, una garanzia di tracciabilità dell’olio con l’indicazione dei produttori e dei trasformatori coinvolti, una giusta remunerazione del prodotto in grado di remunerare i maggiori sforzi sostenuti per ottenere un olio di qualità e rispettoso dell’ambiente.

Innovazione Anche se l’idea è innovativa, anche le azioni devono essere innovative.

Le azioni sono innovative perché puntano alla qualità ed al rispetto dell’ambiente. Approccio integrato Le azioni previste sono coordinate come un insieme coerente ed integrato.

Le azioni previste sono coordinate come un insieme coerente ed integrato Creazione di una rete e cooperazione tra le aree

Dopo le soddisfazioni ottenute nei primi due anni di attività e dopo aver partecipato a fiere in Italia e all'estero, essere stati inseriti nella Guida agli extravergini di qualità 2006 di Slow Food, aver partecipato ai laboratori dei gusto organizzati da Slow food tanto che, gli “intellettuali della terra di Torre Guaceto” ci hanno preso veramente gusto tanto che hanno costituito la Comunità degli agricoltori biologici della Riserva Naturale di Torre Guaceto, un'associazione che mette insieme agricoltori e trasformatori che operano nella Riserva e che intendono trasferire la loro esperienza a tutti gli altri agricoltori della Riserva. A presiedere la Comunità è un agricoltore che solo due anni addietro era a capo di un Comitato di agricoltori che si opponeva all'istituzione dell'area protetta, rivendicando l'esclusione dalla Riserva Naturale di tutta la zona agricola. Questa Comunità di agricoltori intende dimostrare agli altri agricoltori come sia vantaggioso per la collettività produrre all'interno di un'area protetta, mantenendo in vita un paesaggio agrario che per secoli ha sostenuto intere generazioni, nel rispetto delle risorse ambientali, della salute, dell'economia e della qualità della vita. Trasferibilità L’azione/progetto può essere trasferita ad altre aree con caratteristiche economiche e geografiche simili.

Il progetto per il suo carattere pilota è sicuramente trasferibile in altre realtà con un tessuto economico-sociale simile e vuole dimostrare in maniera chiara ed inequivocabile agli altri agricoltori che operano dentro e fuori la Riserva, che produrre nel rispetto delle risorse ambientali risulta conveniente alla salute, all’economia, all'ambiente ed alla qualità della vita. Sostenibilità sostenibilità economica.

Adesso, che il progetto ha avuto esisti positivi, numerosi sono i nuovi agricoltori che chiedono di poter far parte del progetto Oro del Parco, disponibili a convertire in bio la conduzione del proprio oliveto e se gli oliveti ricadono fuori dal perimetro dell'area protetta, chiedono che gli stessi siano inclusi entro il perimetro dell'area protetta a costo di allargare il perimetro della Riserva.

La presente informativa per il trattamento dei dati è resa ai sensi dell’art.13 del Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), La informiamo che i dati personali da Lei forniti verranno trattati secondo la normativa indicata, tale trattamento sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e di tutela della Sua riservatezza e dei Suoi diritti. I dati sono trattati con strumenti elettronici per il tempo strettamente necessario a conseguire gli scopi per cui sono stati raccolti. Specifiche misure di sicurezza sono osservate per salvaguardare e prevenire la perdita dei dati, usi illeciti o non corretti ed accessi non autorizzati. Sono adottati tutti i necessari interventi per la protezione dei dati previsti dalle nuove disposizioni ex. art. 33 e segg. del DLgs. 196/2003. I soggetti interessati, cui si riferiscono i dati, hanno il diritto in qualunque momento di ottenere la conferma dell'esistenza o meno dei medesimi dati e di conoscerne il contenuto, l'origine e la modalità di trattamento, la logica applicata nel caso di utilizzo di strumenti elettronici, di verificarne l'esattezza o chiederne l'integrazione o l'aggiornamento, oppure la rettificazione, di ottenere l'indicazione dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di responsabili o di incaricati (art. 7 D.Lgs. 196/2003). Ai sensi del medesimo articolo si ha il diritto di chiedere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, nonché di opporsi in ogni caso, per motivi legittimi, al loro trattamento, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta.

Data: 31 ottobre 2007 Intervistatore:

Mariantonietta Porcelli

Intervistato: Nome

Marcello


Cognome

Longo

N. Telefono

3474703926

e-mail Firma

slowfood236@gmail.com


Area di riferimento

Regione Puglia Provincia di Brindisi Provincia di Lecce Provincia di Bari

x  

Grecia Regione delle Isole Ionie Prefettura di Lefkada Comuni LEFKADA CEFALONIA PATRASSO MESSOLONGHI Altro (specificare)

   

Settore: x

Agroalimentare  Artigianato  Altro (specificare) Nome della best practice

BIO & TIPICO

I.

INFORMAZIONI DI BASE

Informazioni anagrafiche dell’azienda Nome organizzazione: Referente: Indirizzo: E-mail: Tel.: Fax: Indirizzo web: Recapiti referenti: II.

DESCRIZIONE DELLA BEST PRACTICE

In quale campo la vostra impresa può considerarsi una best practices?


1. Strategie di comunicazione e marketing 2. Innovazioni di prodotto/processo 3. Miglioramento della qualità dei prodotti 4. Altri temi (specificare) Tipologia di best practice? Territoriale/collettiva Nomi dei partner se si tratta di un progetto collettivo/integrato Il progetto è attuato da una Associazione Temporanea di Impresa (ATI) costituita il 22.09.04 con capofila l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (IAMB). Al raggruppamento partecipano le principali istituzioni scientifiche operanti nel settore (Università degli studi di Bari – Facoltà di Agraria, CNR-ISPA, NOMISMA) e le principali organizzazioni di categoria e/o connesse società di servizi (Federazione Italiana Agricoltura Organica, Ager- Coltivatori Diretti Puglia, Puglia service - CIA Puglia, QUARK – società Confagricoltura, LEADER –società Confcooperative). individuale In cooperazione internazionale/transnazionale con altre imprese? Nomi dei partner se si tratta di un progetto collettivo/integrato Breve storia della best practice/azione pilota La finalità principale del progetto è quella di migliorare la competitività del sistema agricolo e agroalimentare pugliese di qualità attraverso il raggiungimento di due obiettivi specifici: 1. Individuazione di processi produttivi innovativi per l’ottenimento di prodotti realizzati con metodo di agricoltura e zootecnia biologica 2. Individuazione di prodotti suscettibili di riconoscimento doc, dop, igt, igp che rispondano alle esigenze del mercato 3. Trasferimento, divulgazione e promozione dei risultati Un aspetto particolarmente rilevante e basilare per il raggiungimento dei due obiettivi specifici è la carenza di informazioni e conoscenze sul settore sia dell'agricoltura biologica che dei prodotti tipici che fortemente limitano e condizionano il trasferimento delle innovazioni e la crescita del settore. Pertanto, lo strumento prioritario che si intende realizzare con il progetto è un sistema regionale unico e coordinato di gestione delle informazioni in agricoltura biologica e tipica facilmente accessibile. Di conseguenza, l'idea strategica del progetto è quella di creare un nuovo portale sulla agricoltura di qualità pugliese: BIO & TIPICO PUGLIA. Una ulteriore finalità strategia del progetto è quella di costruire degli strumenti operativi "sostenibili" per la Pubblica Amministrazione, ovvero facilmente aggiornabili anche al termine del progetto, per la gestione di funzioni e compiti istituzionali: Banca dati sulla agricoltura biologica pugliese Data Base sui prodotti tipici Entrambi i database, pur essendo strumenti operativi per la pubblica amministrazione, saranno strutturati in maniera tale da avere una parte dei dati e informazioni accessibili agli operatori attraverso un collegamento con il sito BIOPUGLIA – BIO & TIPICO PUGLIESE. A completamento ed integrazione dell’attività di trasferimento via internet delle conoscenze acquisite, saranno realizzati strumenti e prodotti “tradizionali” (convegni, brochure, pubblicazioni ecc.) che saranno veicolati in maniera capillare sul territorio attraverso le organizzazioni di categoria che partecipano al progetto tramite le proprie società di servizi. Attività principali dell’azione di best practice Indicazione delle principali attività pianificate e messe in atto compreso dove e quando hanno avuto luogo, e chi le ha portate a termine (indicando gli operatori locali, altri soggetti).

Le attività realizzate dall’ATI sono le seguenti:


Migliorare la competitività dei sistemi agricoli e agroindustriali pugliesi di qualità

1. Individuazione di processi produttivi innovativi per l’ottenimento di prodotti realizzati con metodo di agricoltura e zootecnia biologica

1.1- Ricognizione preliminare dei prodotti realizzati con metodo di agricoltura e zootecnia biologica nelle realtà pugliesi

III.

1.2 Rilevazione dei processi produttivi innovativi ed elaborazione di linee guida e di procedure per il trasferimento delle innovazioni di processo

1.3 Elaborazione di un modello organizzativo ai fini della commercializzazione dei prodotti biologici in rapporto alla tipologia strutturale delle aziende agricole pugliesi

3. Trasferimento, divulgazione e promozione dei risultati

2. Individuazione di prodotti suscettibili di riconoscimento doc, dop, igt, igp che rispondano alle esigenze del mercato

2.1 Analisi nel territorio pugliese di prodotti tradizionali tipici suscettibili di riconoscimento DOC, DOP, IGT, IGP che rispondano alle esigenze del mercato

2.2 Studi di mercato per analizzare la domanda di prodotti di qualità (DOC, DOP, IGT, IGP) e individuazione degli interventi atti a favorire l’adeguamento dell’offerta da parte delle aziende agricole pugliesi

INFORMAZIONI DI TIPO QUALITATIVO SUL PRODOTTO

Descrivete l’area di produzione Vi sono specifiche risorse che caratterizzano la vostra area di riferimento? Risorse agroalimentari, prodotti dell’artigianato? Vi sono integrazione intersettoriali e interterritoriali che conferiscono valore aggiunto al prodotto Scenario nazionale (al 2007) DOP 107 IGP 52 Prodotti tradizionali 4253

.

Grazie ai recenti aggiornamenti ed elaborazioni da parte del Ministero per le politiche agricole del Registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette (16 febbraio 2007), degli elenchi dei vini DOCG, DOC e IGT, (aggiornati alla data del 31/12/2006) nonché dei prodotti tradizionali (Sesta revisione dell'elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali, luglio 2006) è possibile confrontare, per ciascun prodotto il numero dei riconoscimenti ottenuti a livello nazionale e regionale.

DOC 314 DOCG 35 IGT 118

A livello regionale, invece, per quanto riguarda i marchi comunitari di qualità (DOP/IGP), aggiornamento Mipaf al 16 febbraio 2007, si possono osservare 9 DOP e 2 IGP su un totale di 11 prodotti di qualità, come riportato nella tabella sottostante:


Formaggi Caciocavallo Silano (DOP) Reg. CE n.1263/96 (GUCE L. 163/96 del 02.07.1996) Canestrato Pugliese (DOP) Reg. CE n.1107/96 (GUCE L. 148/96 del 21.06.1996) Oli di Oliva Terra di Bari (DOP) Reg. CE n.2325/97 (GUCE L. 322/97 del 25.11.1997) Terre Tarantine (DOP) Reg. CE n. 1898 del 29.10.2004 (GUCE L. 328 del 30.10.2004) Collina di Brindisi (DOP) Reg. CE n.1263/96 (GUCE L. 163/96 del 02.07.1996) Dauno (DOP) Reg. CE n.2325/97 (GUCE L. 322/97 del 25.11.1997) Terre d’Otranto (DOP) Reg. CE n.1065/97 (GUCE L. 156/97 del 13.06.1997) Ortofrutticoli e Cereali La Bella della Daunia (DOP) Reg. CE 1904/2000 (GUCE L. 228/57 del 08.09.2000) Limone Femminello del Gargano (IGP) Reg. CE n. 148 del 16/02/07 (GUCE L 46 del 16/02/07) Clementine del Golfo di Taranto (IGP) Reg. CE n. 1665 del 22.09.2003 (GUCE L. 235 del 23.09.2003) Prodotti di Panetteria Pane di Altamura (DOP) Reg. CE n. 1291 del 18.07.2003 (GUCE L. 181 del 19.07.2003)

Per quanto riguarda i prodotti tradizionali, la Puglia rappresenta il 4,4% dell’universo nazionale con il riconoscimento di 189 prodotti tradizionali che nella gran parte dei casi corrispondono a prodotti vegetali freschi o trasformati (66) o a paste fresche e prodotti da forno (54). A completare l’offerta dei prodotti tradizionali pugliesi ci sono 21 prodotti del comparto carni, 15 della categoria dei formaggi, 12 bevande analcoliche, distillati o liquori, 8 prodotti nel comparto pesci e molluschi, 8 prodotti della gastronomia, 4 prodotti di origine animale e 1 condimento. Da fonti Nomisma1, si evince che il ruolo dei prodotti tradizionali pugliesi è cresciuto negli ultimi cinque anni grazie all’individuazione di altri 68 prodotti tradizionali (121 nel 2001) di cui 26 vegetali e 19 paste fresche o prodotti da forno; al contrario le prime tre regioni per numero di prodotti tradizionali – Toscana, Piemonte e Veneto – hanno visto diminuire significativamente la propria incidenza sul totale nazionale (rispettivamente dal 11,6% al 10,6%; dal 10,2% al 8,7%; dal 11,1% al 8,6%). Per quanto riguarda i vini di qualità a livello regionale, cosi come riportato nell’allegato A, sono 25 quelli DOC e 6 IGT. Non vi sono denominazioni DOCG La Regione Puglia ha previsto, inoltre, l’istituzione del Marchio Collettivo dei Prodotti Tipici Pugliesi che rappresenta una forma di tutela, a carattere privatistico, della denominazione di prodotti, sottoposta a pubblico riconoscimento2. Si riporta lo scenario pugliese aggiornato al mese di dicembre 2006.

1

Bozza “Rapporto sulla valorizzazione dei prodotti tradizionali pugliesi” (Nomisma, marzo 2007)

2 Il marchio si registra presso qualsiasi Camera di Commercio o direttamente presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi secondo procedure specifiche.


Lo s ce nario puglie s e aggiornato al dice m bre 2006 25

6

1

9

2

189 DOP

IGP

prodotti tradizionali

DOC

IGT

Marchio Regionale "Prodotti di Puglia"

IV.

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO E DEL RAPPORTO CON IL MERCATO

Questa sessione del questionario riporterà la descrizione del prodotto con l’indicazione delle caratteristiche delle materie prime utilizzate e delle eventuali fasi di trasformazione. Si prega di riportare e sottolineare, nella descrizione, le specificità dei prodotti e del processo produttivo che differenzia il prodotto da altri ricadenti nella stessa tipologia.

Descrivi le caratteristiche e l’origine delle materie prime maggiormente utilizzate

Descrivi il processo produttivo, le tecniche e le metodologie di lavorazione Se il prodotto presenta caratteristiche distintive in termini di qualità, materie prime, tecniche e metodiche di lavorazione, riporta una breve descrizione.

Specifica le eventuali varianti del prodotto in relazione alle differenti aree e tipologie (Esempio: ………nell’area del seguente Comune ………….. si utilizzano olive che vengono trattate in maniera differente rispetto ad alti comuni limitrofi………………..ecc.)

Descrivi come si presenta il prodotto sul mercato (riporta il marchio o descrivi la confezione utilizzata) (Esempi: “Pane d’Altamura” è confezionato all’interno di......…... La dimensione della busta è di....di colore, ecc ........) Descrivi i mercati di sbocco del prodotto e la sua diffusione in ambito locale, nazionale, internazionale

Il prodotto è venduto: Solo sul mercato di produzione locale (comune/provincia/regione)

% del totale venduto

Anche al di fuori dei confine regionali

% del totale venduto

Anche al di fuori dei confine nazionali

% del totale venduto

Riporta i canali di vendita utilizzati per la commercializzazione del prodotto (sono possibili diverse risposte, riportare – anche mediante stima – la % del prodotto venduto

per canale)

Moderna distribuzione (super/ipermercati) Al dettaglio /Negozi specializzati Catering Vendita diretta Ordini per email e-Commerce (Internet) Festival and festività tradizionali Fiere Altri canali (specificare) :

________% __ __% ________% __ ______% ___ ____% ________% ________% ________% _%

Nel vostro percorso di miglioramento aziendale rivolto alla valorizzazione e promozione dei prodotti in ambito locale ed europeo avete elaborato un piano di marketing?


Quanto è costato portare avanti tale best practice? In termine di costi, tempi e risorse? Specificare durata, data inizio, fine, ecc

Esiti concreti e risultati dell'azione / progetto Spiegazione degli esiti concreti e dei risultati dell’intera azione di best practice per il territorio, identificazione dei diretti beneficiari dell’azione/progetto.

Problemi incontrati; insegnamenti tratti Spiegazione dei principali problemi incontrati, di come sono stati risolti e degli insegnamenti che ne sono stati tratti.

Il valore aggiunto di questa best practice

...sul metodo, processo, risultati; se all’interno di un GAL descrizione del modo in cui Leader+ ha apportato un chiaro valore aggiunto Il valore aggiunto di questa best practices va collegata ai seguenti elementi: 1. Il partenariato. Esso infatti esprime molto bene le esigenze del comparto indagato. E’ composto da soggetti istituzionali, scientifici e da soggetti molto vicini ai territori (associazioni di categoria, società ecc) 2. la finalità del progetto: indagare e sistematizzare un patrimonio di prodotti poco conosciuti e valorizzati (prodotti tradizionali) 3. pubblicazione di studi e ricerche utili sia ai consumatori che agli imprenditori, target trade, ecc. Particolare attenzione merita l’Atlante dei prodotti tipici in italiano e inglese. 4. l’impiego di I&T per la diffusione e promozione del progetto, nonché per l’utilizzo degli stessi da parte della Pubblica Amministrazione

V.

PERCHÉ QUESTA AZIONE/PROGETTO È UNA BUONA PRATICA?

Approccio basato sull’area Questo comporta la definizione di una politica di sviluppo sulla base della particolare situazione di un’area, in termini di punti di forza e di debolezza.

La Puglia occupa senza dubbio un ruolo di rilievo del settore delle produzioni biologiche e tipiche italiane. Per molti aspetti i numeri lo confermano, per altri occorre ancora lavorare, in un’ottica di crescita completa e bilanciata della qualità made in Puglia. Nonostante i citati segnali positivi, ci sono ancora diverse problematiche che limitano la competitività del sistema agricolo e agroindustriale pugliese. le principali possono essere così riassunte: • L'innovazione nei processi produttivi e nell'approccio ai mercati, dovuta sia ad una limitata attività scientifica che ad una scarso trasferimento dei risultati sul territorio; • La scarsa propensione al mercato, siamo ancora tra le principali zone di produzione a livello nazionale e internazionale ma le nostre aziende e organizzazioni non arrivano direttamente sui principali mercati; • La scarsa valorizzazione di alcune filiere e prodotti tipici e di qualità attraverso una analisi che valuti anche la sostenibilità rispetto alle esigenze dei mercati. • la proliferazione di marchi, sigle e disciplinari che, a causa di una inefficace informazione al consumatore e formazione degli operatori, spesso si risolvono in maggiori costi per l'impresa e in scarsi risultati di competitività sui mercati; • I metodi di certificazione complessi e poco sostenibili, che appesantiiscono la gestione e conseguentemente i costi a livello aziendale • La carenza di informazioni. Il settore manca di una base statistica certa e completa che possa permettere alle istituzioni e agli operatori di poter pianificare e attuare i propri interventi. Approccio di tipo "bottom-up" Questo mira a incoraggiare il processo decisionale partecipativo a livello locale per tutti gli aspetti della politica di sviluppo.

L'incremento della competitività del sistema agricolo pugliese passa attraverso un processo di miglioramento della qualità della filiera di produzione e quindi delle imprese che ne fanno parte, del territorio inteso come rafforzamento del legame tra qualità del prodotto e origine, dell'approccio ai mercati attraverso l'individuazione di modelli e metodi che rispondono alle diverse esigenze dei consumatori/clienti. Un processo che parte dall'acquisizione delle conoscenze e informazioni di base sul territorio, le imprese e i prodotti, per procedere ad approfondimenti analitici e alla elaborazione di modelli facilmente trasferibili alle imprese. Per tali ragioni, la Regione Puglia nell’ambito del POR 2000-2006 Misura 4.8 ha previsto la realizzazione di un’azione mirata alla valorizzazione dei prodotti biologici e tipici di Puglia. Il raggruppamento temporaneo di impresa al quale è stata affidata tale azione è composto da soggetti molto attenti e coinvolti alle dinamiche del territorio che si sono confrontati e accordati nella fase di progettazione del bando della misura 4.8 del POR Puglia 20002006. Approccio volto a promuovere i partenariati Il progetto è attuato da una Associazione Temporanea di Impresa (ATI) costituita il 22.09.04 con capofila l’Istituto Agronomico


Mediterraneo di Bari (IAMB). Al raggruppamento partecipano le principali istituzioni scientifiche operanti nel settore (Università degli studi di Bari – Facoltà di Agraria, CNR-ISPA, NOMISMA) che contribuiscono allo sviluppo delle conoscenze tecnico-scientifiche del settore e il “mondo della produzione” con le principali organizzazioni di categoria e/o connesse società di servizi (Federazione Italiana Agricoltura Organica, Ager- Coltivatori Diretti Puglia, Puglia service - CIA Puglia, QUARK – società Confagricoltura, LEADER –società Confcooperative). Quest’ultime garantiscono il necessario trasferimento delle informazioni e conoscenze innovative agli operatori del settore attraverso sia gli strumenti realizzati dal progetto che una capillare presenza sul territorio.

Innovazione Anche se l’idea è innovativa, anche le azioni devono essere innovative.

Le azioni progettuali sono innovative in quanto trattasi di strumenti di I&T "sostenibili" (Banca dati sulla agricoltura biologica pugliese e sui prodotti tipici) e facilmente aggiornabili anche al termine del progetto. Come strumento operativo rivolto alla Pubblica amministrazione sarà implementato il software realizzato per la gestione della banca dati regionale con nuove informazioni e procedure. Ulteriore elemento informativo di base utile ad una ricognizione completa della situazione del settore in Puglia, è la visualizzazione grafica dei prodotti e delle aziende biologiche attraverso la elaborazionee di mappe georeferenziate del territorio pugliese . Approccio integrato Le azioni previste sono coordinate come un insieme coerente ed integrato.

Vi è una forte integrazione tra le attività progettuali sia nell’ambito dei soggetti del partenariato che cureranno ciascuna azione sulla base delle proprie specificità, conoscenze e competenze, sia perché a completamento ed integrazione dell’attività di trasferimento via internet delle conoscenze acquisite, saranno realizzati strumenti e prodotti “tradizionali” (convegni, brochure, pubblicazioni ecc.) che saranno veicolati in maniera capillare sul territorio attraverso le organizzazioni di categoria che partecipano al progetto tramite le proprie società di servizi. Creazione di una rete e cooperazione tra le aree

Il progetto è attuato da una Associazione Temporanea di Impresa (ATI) costituita il 22.09.04 con capofila l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (IAMB). Trasferibilità L’azione/progetto può essere trasferita ad altre aree con caratteristiche economiche e geografiche simili.

Si riporta l’obiettivo specifico del progetto (OS 3.1) rivolto proprio al “Trasferimento alle strutture tecniche regionale e agli operatori delle competenze, delle tecniche adottate e dei risultati”.

dell'Amministrazione

ATTIVITA’ Descrizione attività Risultati attesi (prodotti ottenuti) 3.1.1 Trasferimento, divulgazione e promozione di strumenti e tecniche innovative Organizzazione di n.2 convegni Stampa di una brochure n.5 Pubblicazioni: n. 12 giornate di addestramento n.5 giornate dimostrative

Le attività divulgative e promozionali affiancano l’intero iter del progetto e ne costituiscono parte integrante. Ciascuno dei documenti definiti è predisposto in forma grafica adeguata ad una sua pubblicazione sia informatica (ad esempio sul sito della Regione e sul sistema informativo BIO&TIPICO) che cartacea. Ogni documento sarà inoltre accompagnato da un comunicato stampa che ne faciliti la comunicazione ai mezzi di informazione e agli interlocutori del settore. Il gruppo di lavoro inoltre assicura la disponibilità di un proprio esperto a partecipare a qualsiasi incontro di presentazione dei risultati


(anche intermedi) che la Regione volesse organizzare nell’intero periodo di espletamento dell’incarico. Particolare attenzione sarà rivolta nello trasferimento alle strutture tecniche dell'Amministrazione regionale delle competenze, delle tecniche adottate e dei risultati. Nello specifico sarà individuato un esperto con funzione di raccordo con gli uffici regionali in collaborazione con il COORDINATORE GENERALE del progetto. Questo rapporto continuativo permetterà di informare e trasferire i risultati e, in particolare addestrare i funzionari preposti all’utilizzo degli strumenti operativi realizzati con il progetto: o Il Database sulla agricoltura biologica pugliese;

o “Puglia Quality Food” – Banca dati sui prodotti tipici Il trasferimento e l’addestramento dei funzionari all’utilizzo dei due database crea le condizioni per dare continuità al progetto anche al termine dello stesso. Ulteriore e strategico strumento per il trasferimento delle informazioni e conoscenze sarà il portale sui prodotti di qualità pugliese (BIO&TIPICO PUGLIA) realizzato a partire dai risultati del progetto BIOPUGLIA (Misura 4.3.5 POP PUGLIA 1994/99). Il portale, contenente i principali prodotti realizzati con il progetto, sarà realizzato da esperti del settore che periodicamente stabiliranno dei contatti con i servizi di sviluppo regionale per condividerne l’impostazione e trasferirne i risultati. Tuttavia, non saranno trascurati i canali tradizionali di divulgazione. A conclusione della prima e della seconda annualità sarà cura del gruppo di lavoro organizzare due eventi di presentazione dei risultati del lavoro svolto. Inoltre, l’attività di divulgazione conterà sul diretto coinvolgimento delle organizzazioni di categoria partner del progetto e delle loro sedi operative territoriali che consentono una continua e capillare copertura dell’intera regione. Attività che verrà realizzata sia attraverso incontri con gli operatori associati che con la distribuzione del materiale cartaceo prodotto dal progetto. Nello specifico sono previste n.5 giornate dimostrative da realizzare nelle diverse province pugliesi Sostenibilità sostenibilità economica.

Il progetto prevede la realizzazione di strumenti di I&T "sostenibili" (Banca dati sulla agricoltura biologica pugliese e sui prodotti tipici) e facilmente aggiornabili anche al termine del progetto. Come già detto, particolare attenzione sarà rivolta nello trasferimento alle strutture tecniche dell'Amministrazione regionale delle competenze, delle tecniche adottate e dei risultati. Nello specifico sarà individuato un esperto con funzione di raccordo con gli uffici regionali in collaborazione con il COORDINATORE GENERALE del progetto. Questo rapporto continuativo permetterà di informare e trasferire i risultati e, in particolare addestrare i funzionari preposti all’utilizzo degli strumenti operativi realizzati con il progetto: Il Database sulla agricoltura biologica pugliese; “Puglia Quality Food” – Banca dati sui prodotti tipici Il trasferimento e l’addestramento dei funzionari all’utilizzo dei due database crea le condizioni per dare continuità al progetto anche al termine dello stesso.

La presente informativa per il trattamento dei dati è resa ai sensi dell’art.13 del Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), La informiamo che i dati personali da Lei forniti verranno trattati secondo la normativa indicata, tale trattamento sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e di tutela della Sua riservatezza e dei Suoi diritti. I dati sono trattati con strumenti elettronici per il tempo strettamente necessario a conseguire gli scopi per cui sono stati raccolti. Specifiche misure di sicurezza sono osservate per salvaguardare e prevenire la perdita dei dati, usi illeciti o non corretti ed accessi non autorizzati. Sono adottati tutti i necessari interventi per la protezione dei dati previsti dalle nuove disposizioni ex. art. 33 e segg. del DLgs. 196/2003. I soggetti interessati, cui si riferiscono i dati, hanno il diritto in qualunque momento di ottenere la conferma dell'esistenza o meno dei medesimi dati e di conoscerne il contenuto, l'origine e la modalità di trattamento, la logica applicata nel caso di utilizzo di strumenti elettronici, di verificarne l'esattezza o chiederne l'integrazione o l'aggiornamento, oppure la rettificazione, di ottenere l'indicazione dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di responsabili o di incaricati (art. 7 D.Lgs. 196/2003). Ai sensi del medesimo articolo si ha il diritto di chiedere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, nonché di opporsi in ogni caso, per motivi legittimi, al loro trattamento, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta.

Data: 30 novembre 2007 Intervistato: Nome Cognome

Daniela Guida

N. Telefono e-mail Firma

d.guida@agriplansrl.it


Allegato III

Schede identificative progetti di cooperazione in ambito rurale


Scheda 1: AUSTRIA I. BASIC INFORMATION Short title of the Pilot Action WOOD CONSTRUCTION Country - Region AUSTRIA - Vorarlberg Official name of the ENTWICKLUNGSVEREIN NATURLAG UND KULTURERBE VORARLBERG The “local” project operator who is implementino or coordintaing the action Name of the Innung BgA / LAG Vorarlberg organisation Contact person Flavia Holburg / Franz Rüf Address - City Wichnergasse 9 - 6800 Feldkirch holburg.flavia@wkv.at / leader@leaderE-mail vlbg.at Phone +435522305244 / +435579717171 Fax +435522305109 / +435579717171 www.holzbauzukunft.at / www.leaderWebsiteaddress vlbg.at Budget (€) Total budget: 570475,00(€) EAGGF: 285237,50 (€) Public National Funding: Private Funding: 285237,50 (€) Duration of the action/project Start date (dd/mm/yy) 01/09/01 End date (dd/mm/yy) 28/02/06 II. DESCRIPTION OF THE LEADER+ PILOT ACTION Brief history of the Pilot Action A group of Small and Medium-Sized Enterprises (SMEs) consisting of approximately 110 master carpenters recognised that it was becoming increasingly difficult to attract apprentices. In addition, in the past years, the level of education of young people applying for an apprenticeship has reduced. Thus, the guild of craftsmen came to the conclusion that the apprenticeship had to be raised in image and quality. In addition, the area of social competence must be much more firmly anchored in the apprenticeship than it is intended in the standard apprenticeship. The group decided therefore to develop and implement a cooperative apprentice programme. Main activities of the action/project “Holzbau-Zukunft” is an extensive further education programme by Vorarlberg timber construction companies (the group of SMEs mentioned in II.1.) and suppliers (timber suppliers, wood owners, sawyers, et al.) with several training modules, which were developed as part of the Vorarlberg LEADER+ programme. Thanks to LEADER+, a three-pillar model could be implemented for apprenticeship training. As well as training in the company (by trainers and apprentice bosses) and in vocational college (college lecturers), the apprentices learn and develop in the special fields of craftsmanship and social competence in the 3rd and new pillar. The modules of the new complementing training programme are: 1st year of apprenticeship: Project weeks with “experience carpenting” The aim is to offer the trainees crosscompany assistance in the areas of craft, theory and personality development. All apprentices, who have completed the first year, take part in a project week in an Alpine cabin. Carpenters, vocational college lecturers and trainers act as supervisors for personality development. Communication trainers are also on-site for the whole week. The highlight at the end of the project week is a canyon tour which promotes team spirit and is an amazing experience. In the “experience carpentering” without electricity, the young people get to know their craft intensively. The result of the work – a timber object for a social facility – is sold, auctioned or given away at the

end of the project week. 2nd year of apprenticeship: Apprenticeship workshop The 2nd year apprentices spend a week in an apprenticeship workshop where they learn to look over their own operation, and to establish together a factory spanning the company. 3rd year of apprenticeship: “Auf der Walz neu” (On the new path) All apprentices receive a special offer at the end of their third year. With the title “On the new path”, they travel around for approximately ten days in other countries, visiting timber projects and companies. In addition, the NEW apprenticeship also contains further education modules for: Skilled personnel The 2nd module of “HolzbauZukunft” provides further education for skilled timber personnel. Every year, ten half-day seminars with different contents are organised. In this part of the project, the personality-promoting educational offers are very important. “With brain, heart and hand” is the title of these measures. This year the focus for the further training of skilled personnel is placed on the field of building physics. Master craftsmen The project “Holzbau-Zukunft” is completed with the 3rd module of targeted further education for master craftsmen and partners from forestry, sawing, trade and industry. Concrete outputs and results of the action/project 125 apprentices from 51 companies are currently taking part in the 1st module of the programme (further education for apprentices). As the third pillar and in addition to vocational college and the company, the apprenticeship is supplemented and evaluated through special project work. The aim of ensuring the best-trained and most highly-motivated employees in sufficient quantities to guarantee quality work in timber construction is achieved through the project. The Vorarlberg LEADER+ key project “Encounters with wood” is definitely partly responsible for the fact that the number of apprentices in timber professions in Vorarlberg has risen from 28 to 43 in the first apprenticeship year. In total, at least 500 to 600 apprentices were trained by December 2006. Problems encountered; lessons learned The LAG has only supervised the project. The project organiser is the “Wirtschaftskammer/Innung Holzbau” (Federal economic chamber and guild of timber construction). In general, there have been no problems in the course of the project so far. The cooperation and networking between areas helped to overcome regional differences and facilitated achieving the main aims of the project. The Leader+ added value of this action/project Leader+ has played a huge role in the concrete implementation of this project. In the regional development plan of the LAG, strategic focal points are defined and there is a circle of experts for each focus, made up of experts from Vorarlberg and named the Leader Circle”. One of the focuses is called “Encounters with wood”. The task of the Leader circle is to support the quality development of the project and locate synergies and cooperations in good time. The Leader+ circle “Encounters with wood” was moderated by Matthias Ammann. The approach of discussing project ideas in a wide circle with local experts is Leader+ specific. Also, the approach that an entire profession can be significantly improved through creative education is attributed to Leader+. With the project, it can once again be demonstrated that image building and qualification are the key to promoting the economy. In addition, through the creative design of the apprenticeship, education is becoming attractive in certain parts of the profession, which is leading to an increased level of employees and attractive employment. III. WHY IS THIS ACTION/PROJECT A GOOD PRACTICE ONE? Area-based approach “Encounters with wood” was selected as one of the LAG’s focal themes as the resource wood is a major source of income in the value added chain. In general “Forest” is a large


theme in Vorarlberg. “Forest” plays an important role in nature protection, water protection and agricultural protection, as a cultural landscape and as a branch of industry. The project “Holzbau-Zukunft” makes an important contribution to the value added chain. The project provided a sharply focussed impetus for the Vorarlberg timber economy. Bottom-up approach The project “Holzbau-Zukunft” is exemplary for extensive cooperation between industries. More people were incorporated into the project than in a comparable project which was carried out single-handedly by a local chamber. The Leader+ expert circles to which people with specialist expertise in the field of timber were invited from the whole of Vorarlberg have to be highlighted. These circles enabled to take into account a broader spectrum of ideas and this generated a higher level of mutual understanding. Partnership approach and the “Local Action Group” The partnership between the LAG and the local project organisers was very intensive in this project. The LAG is mainly composed of communities. In this project, there was a lot of cooperation with the economic chamber (timber section) and the private forest owners/managers. As part of the training module, project work was carried out, which contributed to the common welfare. For instance an old farm (Doren) was professionally restored by using old timber processing methods, which correspond to the features of Vorarlberg wood; also cabins were built for street children in Romania (Pater Sporschil), play towers for children’s villages, pavilions for an old people’s home, etc. Innovation The additional, workshop-oriented teaching modules were not previously provided as parts of the apprenticeship for carpenters. The stimulation of craftsmanship and the training methods (“Walz”) have been made more diverse and attractive by the apprenticeship. New forms of teaching within traditional models of teaching are finding large amounts of popularity (e.g. “Walz neu”). In some cases, the apprentices have been able to do placements abroad. As Andreas Neuhauser puts it, “the fact to be willing to continue with cultural landscape and types of timber, must then stimulate timber craftsmanship.” Integrated approach The theme is in the centre of one of the LAG’s focal points – “Encounters with wood.” It is perfectly in line with the LAG’s core strategy, as it deals with cultural landscape, economic and tourism issues and contributes to regional development. Therefore it is the ideal type for the development plan. Networking and cooperation between areas The LAG Vorarlberg is a cooperation project as such. Vorarlberg is not very homogeneous because of the different valleys with different interests and dialects. There is competition between the valleys. The development

association has the aim of finding common interests. The LAG is already a cooperation project between very distinct regions. There has been cooperation with other LAGs, such as the “Weisstannenprojekt” (“project silver fir”) and the project “prähistorische Steinkreise” (“prehistoric stonecircles”). Local financing and management The local government office responsible for the programme (PVL) is entrusted with the handling of finances. The LAG management board has recommended selected projects. Within the Leader+ circle, projects have been evaluated using evaluation sheets and, subsequently, projects have been recommended by the board of managers. The recommendations of the management board go to the PVL. The agreement of funds is issued by the PVL. A special feature of Vorarlberg is the optional project hearings: individually involved state departments meet with the project organisers. In these occasionally held meetings open questions can be clarified, e.g. regarding the submission of invoices, funding and co-financing of new projects. Interim invoices can be issued at any time. It can even be invoiced on a monthly basis. The frequency is determined on a project basis. The project management and coordination with vocational schools and companies ran smoothly. The vocational schools were very open-minded and committed to the project idea. A special feature of Vorarlberg is the optional project hearings: individually involved state departments meet with the project organisers. In these meetings, open questions can be clarified. Interim invoices are possible at any time. It can even be invoiced on a monthly basis. The rhythm is determined on a project basis. Transferability The transferability of experiences to other Alpine regions is obvious yet requires a high level of personal commitment. At the moment, as part of the project NENA (Network Enterprise Alps) of the INTERREG IIIb programme ALPINE Space, attempts are being made to facilitate exactly this transferability to other Alpine regions. The agreement of funds for Alpine Space took place in June 06. Initially, there were a couple of kick-off meetings first and the definition of the work package. The project is in full operation and is planned to run until Spring 2008. Sustainability These additional modules are now also incorporated into the apprenticeships for carpenters. As part of an INTERREG IIIB project, the teaching modules are being internationally further developed. The international exchange of apprentices will be intensified. For 2007 an international exchange is planned with young people from Piemont and Lyon, which will lead to even more exchange of languages and culture.



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