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Qual è il cane che fa la cacca più grossa? È vero che in gravidanza crescono i piedi?
DOMANDE E RISPOSTE
THE BEST OF
> Le carezze piacciono
di più ai pelosi? > Gli antibiotici fanno ingrassare? > È vero che lo spazio puzza di hot dog?
SEI PRONTO A PRENDERE ORDINI DA UN ROBOT? L’evoluzione può tornare indietro?
SEM N. 54 - Edicola 28 ottobre 2017 - Belgio € 7,50 / Austria € 7,50 / Canton Ticino chf 10,40 / Francia € 7,00 / Germania € 11,50 / Lussemburgo € 7,50 / Portogallo (cont.) € 7,50 / Spagna € 7,50 / Svizzera chf 10,80 / Usa $12,00
P.I. Sped. in A.P. - D.L. 353/03 art.1, comma 1, Verona CMP
QUANTO PESA UNO GNOMO AL POLO SUD?
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Cosa fa un uccello arrabbiato?
Quante relazioni nascono sul lavoro?
Ipa
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DOMANDE E RISPOSTE N. 54 – Autunno 2017 In copertina: Getty Images (3), Shutterstock (3), (c) Gnome Experiment
Animali 6 Tecnologia 12 Cibo 36 Sport 44 Natura 76 Economia 82
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PIÙ DI DIECIMILA! Sono tante le domande, su tutti i temi possibili, cui abbiamo dato una risposta a partire dal dicembre 2004, cioè da quando Focus D&R è in edicola. Un traguardo impressionante, vero? Ci siamo stupiti anche noi. Così, abbiamo deciso di rendere questo numero ancora più speciale degli altri: vi abbiamo infatti raccolto (e aggiornato!) tutte le D&R che ci sono piaciute di più, perché hanno il contenuto più interessante e inaspettato o semplicemente perché ci fanno sorridere ancora (per esempio: “Qual è il cane che fa la cacca più grossa?”, a pag. 7, che diventò non a caso argomento di un monologo di Luciana Littizzetto). Ci auguriamo che le nostre preferite siano anche le vostre, e che sfogliando il numero che avete tra le mani vi sentiate, come noi, felici e soddisfatti del vostro Focus D&R. Isabella Cioni
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SOMMARIO
30
EINSTEIN POTEVA DIVENTARE PRESIDENTE?
44 Che cos’è la fisica della coda di cavallo?
DA CHE PARTE PARA UN PORTIERE STRESSATO?
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27 22 Come facciamo a riconoscere gli oggetti?
Giulio Cesare aveva un piercing?
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Illustrazione di Marco Paternostro
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A cosa serve il cerume delle orecchie? E la cistifellea?
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Salute 18 Psiche 24 Storia 30 Scienza 52 Società 60 Arte e cultura 72 Universo 86 Famiglia 92 Misteri 96 Amore e sesso 102 Mondo 108 DA DOVE VENGONO I NANI DA GIARDINO? Le prime riproduzioni in terracotta furono realizzate nel 1600 in Germania, ma il “papà” di tutti i nanetti si chiama Lampy, e dal 1847 risiede in un giardino nel Northampton, in Inghilterra. Vi arrivò dalla Germania, insieme ad altri 20 “fratellini”, come souvenir di viaggio di Charles Isham, un aristocratico che così lanciò la moda dei nanetti in Europa. Alla sua morte, però, le figlie li eliminarono tutti. Lampy sopravvisse perché si era nascosto bene tra i cespugli.
Domandona 3 Vero Falso? 66
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IL SOLE È FERMO?
92 L’ODORE DEI NEONATI È UNA DROGA?
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Psiche
A COSA SERVONO I SOGNI?
MENTRE SOGNIAMO, IL NOSTRO CERVELLO LAVORA E CI PERMETTE DI SVILUPPARE NUOVE IDEE E SOLUZIONI.
A
risolvere i problemi. Lo si è dimostrato all’Università della California, a San Diego, con un test di creatività, il Remote Associates Test. Funziona così: vengono presentate tre parole (ad esempio: “cadente”, “attore” e “polvere”) e bisogna trovarne una quarta che si abbini a tutte e tre (per esempio “stella”). Il test è stato assegnato alle stesse persone per due volte nell’arco di una giornata ma, tra una prova e l’altra, alcune dovevano restare sveglie mentre alle altre era chiesto di fare un pisolino. In tal modo, si è visto che dopo aver dormito la performance migliorava del 40% ma solo se veniva raggiunta la fase del sonno REM, quella in cui si sogna: i sogni creano infatti nuove connessioni cerebrali che rielaborano le informazioni, così nascono nuove idee e si trovano soluzioni. DORMIRCI SOPRA. Invece, all’Università di Berkeley in California, si è osservato, con la risonanza magnetica funzionale, che rivedendo immagini a forte impatto emotivo dopo aver sognato, l’area del cervello che controlla le emozioni (amigdala) è meno reattiva. Significa che i sogni smorzano l’intensità emotiva degli eventi: i ricordi che affiorano nel sogno diventano più neutri e così è più facile superare le esperienze negative.
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Che cos’è la sindrome di Obelix? Sono molte le persone che dichiarano (convinte) di pesare alcuni chilogrammi in meno rispetto al loro peso reale. Nei Paesi francofoni questo tipo di indulgenza con se stessi viene chiamata “sindrome di Obelix”, visto che il celebre personaggio rispondeva a chi gli faceva notare il suo sovrappeso: “Grasso io? No. Sono solo un po’ cresciutello”. Secondo una ricerca condotta dall’Institut de veille sanitaire sulle risposte di 629 cittadini francesi, quasi tutti si dichiarano più alti e magri (circa 1,05 chili in meno per il peso e di 0,79 centimetri di altezza in più) di quanto non siano. In particolare, si “bara” di più tra i 55 e i 74 anni (gli appartenenti ad altre classi d’età, per esempio 35-54 anni, sono stati un po’ più sinceri). Una nota in più: i medici che hanno condotto l’indagine hanno stimato che lo scarto tra il vero peso e quello dichiarato sarebbe stato ancora più grande se prima non avessero avvertito le persone che sarebbero state poi effettivamente pesate. La ciccia di Obelix non è però un disturbo da prendere alla leggera. Proprio da questo personaggio prende il nome un progetto internazionale di studio sulle cause dell’obesità e il suo legame con gli inquinanti con i quali i bambini verrebbero in contatto (ad esempio gli ftalati, le diossine e il bisfenolo A).
Autunno 2017 FocusD&R | 25
Storia
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GENIO. Einstein non si riteneva abbastanza competente per la politica.
EINSTEIN SAREBBE POTUTO DIVENTARE PRESIDENTE? GLI FU OFFERTA LA PRESIDENZA DELLO STATO DI ISRAELE. RIFIUTÒ PERCHÉ...
Gli fu offerta la guida dello Stato di Israele nel 1952, alla morte del presidente Weizmann, ma Einstein rifiutò. Fu il direttore del più grande giornale israeliano a lanciare l’idea e il governo decise di richiedere formalmente allo scienziato di assumere l’incarico. Così il primo ministro David Ben Gurion (1886-1973) incaricò il suo ambasciatore a Washington, Abba Eban (1915-2002), di domandare a Einstein (che risiedeva a Princeton, Usa) se fosse d’accordo. La notizia aveva già raggiunto lo scienziato per mezzo del New York Times. COMPETENZE. Einstein ne rimase molto scosso: alla fine chiamò l’ambasciatore a Washington e respinse l’offerta. Inviò anche una lettera in cui espresse i motivi del suo rifiuto: disse di sentirsi inadatto, essendosi occupato per tutta la vita di argomenti oggettivi e scientifici e di essere troppo in là con gli anni per portare a termine in modo ottimale l’incarico (al momento della proposta aveva 73 anni).
Autunno 2017 FocusD&R | 31
Sport
RIGORE! Nel dubbio, il portiere tende a buttarsi verso destra.
44 | FocusD&R Autunno 2017
Da che parte para un portiere stressato?
T
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ende a buttarsi a destra e questo accade soprattutto quando la sua squadra è in svantaggio. Analizzando 204 rigori calciati durante i Campionati mondiali dal 1982 al 2010, un gruppo di studiosi dell’Università di Amsterdam ha scoperto che, quando le squadre erano in parità, i portieri, cercando di indovinare le intenzioni del rigorista, tendevano a tuffarsi a destra e a sinistra nella stessa misura ma che, quando le loro squadre erano in svantaggio, si tuffavano a destra oltre il doppio delle volte. DI QUA O DI LÀ. Dopo l’analisi dei rigori, l’équipe dell’università olandese ha proseguito lo studio in laboratorio, chiedendo a un gruppo di studenti, messi sotto pressione da un limite di tempo, di dividere una linea orizzontale a metà: la maggioranza tendeva a mettere il segno più spostato verso la parte destra. Lo studio, in definitiva, ha evidenziato come abbiamo generalmente una preferenza per la parte destra quando si presenta una situazione in cui si può decidere indistintamente per un lato o per l’altro.
Autunno 2017 FocusD&R | 45
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Scienza
ANTENATI. Le strutture genetiche originarie non possono essere recuperate.
L’EVOLUZIONE PUÒ TORNARE INDIETRO? I SERPENTI POTREBBERO RIACQUISTARE LE ZAMPE? E GLI UCCELLI I DENTI? È MOLTO, MOLTO IMPROBABILE. PRATICAMENTE IMPOSSIBILE.
S
e per “tornare indietro” intendiamo l’esatta ricostruzione di strutture o comportamenti di antenati delle specie viventi, la risposta è no. C’è anche una “legge” sull’argomento, definita dal biologo belga Louis Dollo nel 1893: una volta che con l’evoluzione un organo è scomparso, una specie (e quindi anche le specie discendenti) non può più ricostruirlo. CROMOSOMI. Anche alla luce delle moderne conoscenze genetiche non è possibile ipotizzare imponenti “marce indietro”. Potrebbe essere ricostruita una struttura genetica originaria solo dopo cambiamenti minimi, come la sostituzione di un singolo nucleotide, una “lettera” del Dna; ma se i cambiamenti tra un organismo e i suoi discendenti implicano modifiche radicali (come la perdita o la fusione di uno o più cromosomi) non si può tornare indietro. I rari esempi in cui un organismo sembra riguadagnare organi perduti coinvolgono, nella maggior parte dei casi, geni “silenti” (cioè temporaneamente inattivi) che ritornano in azione. Così per serpenti e balene è praticamente impossibile riacquistare le zampe perdute, come per gli uccelli riguadagnare i denti, presenti nei loro antenati dinosauri teropodi (come il Velociraptor).
Economia
QUANTE REL A ZIONI NASCONO SUL POSTO DI L AVORO?
MOLTE: NEL CORSO DELLA CARRIERA, ACCADE AD ALMENO UN TERZO DEGLI IMPIEGATI. LA MAGGIOR PARTE DI QUESTE STORIE, PERÒ, RIMANE SEGRETA.
82 | FocusD&R Autunno 2017
I
n una ricerca della società CareerBuilding, svolta su un campione di 3.056 impiegati a tempo pieno, il 37% degli intervistati ha confessato di aver intrecciato, nel corso della propria carriera, almeno una relazione amorosa sul luogo di lavoro. Soltanto il 30% di questi, però, ha reso pubblica la cosa. DISCREZIONE. D’altra parte, nel totale di chi aveva vissuto l’esperienza, il 36% ha dichiarato di aver dovuto mantenere il segreto perché già sposato. Oppure (lo ha dichiarato il 25%) perché la relazione era con il proprio capo (o con un sottoposto): circostanza considerata inopportuna dalla quasi totalità delle aziende. In ogni caso, spesso la discrezione è risultata inutile: il 25% delle coppie da ufficio sono state “beccate in flagrante” da un collega... E il 5% degli sfortunati amanti, per questo motivo, si è sentito costretto a lasciare l’azienda.
PORTE CHIUSE. Avere una relazione sul lavoro è una faccenda delicata...
Perché le riunioni iniziano sempre in ritardo?
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Perché è diffusa una cultura organizzativa che tollera il ritardo. Infatti, se i ritardatari sono aspettati, si innesca un circolo vizioso: i partecipanti arriveranno regolarmente dopo l’orario previsto perché hanno imparato che le riunioni non iniziano mai secondo programma e che la puntualità non è un valore importante per quel gruppo di lavoro. Per evitarlo, chi coordina la riunione dovrebbe essere sempre in orario, chiedere di avvisare di eventuali ritardi e sottolineare quelli non giustificati. Anche perché le riunioni improduttive compromettono la motivazione dei collaboratori, come rilevato da un sondaggio dell’Università della Nord Carolina su 195 impiegati statunitensi: più di un terzo delle riunioni inizia dopo l’orario fissato o è disturbato dall’arrivo dei ritardatari, con ripercussioni negative sul clima di lavoro. Tuttavia, un ritardo di 5 minuti può essere accettato: non infastidisce i colleghi perché i primi minuti vengono normalmente impiegati per salutarsi.
Perché siamo irrazionali con i nostri soldi? Quando si tratta di scelte economiche, normalmente basate su probabilità, rischio e rendimento, il cervello non agisce razionalmente. Accade perché, dice uno studio dell’Università San Raffaele di Milano, a parità di somma si avverte di più il “peso” di una perdita rispetto a quello di un eventuale guadagno. E le perdite, sul cervello, producono gli stessi effetti del
dolore. Sarebbe quindi la paura a spingerci più spesso a evitare scelte che contengono il rischio di una perdita, sottovalutando la possibilità che queste portino a un guadagno (anche quando questo risulterebbe superiore). Secondo Daniel Kahneman (Nobel per l’economia nel 2002) per recuperare “il trauma” di una perdita di 10 euro bisognerebbe guadagnarne 25.
Autunno 2017 FocusD&R | 83
Universo
COSA C’È NELLO Z AINETTO DELL’ASTRONAUTA? 86 | FocusD&R Autunno 2017
INDISPENSABILE. Lo zaino degli astronauti contiene i sistemi di sopravvivenza.
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È vero che lo spazio puzza di hot dog?
S
i chiama Primary life support system (Plss) lo zaino di cui è dotato l’astronauta per tutte le attività extraveicolari (Eva). La parte superiore contiene il sistema che fornisce l’ossigeno che dovrà inspirare durante il periodo che trascorre fuori dalla Stazione spaziale e che rimuove l’anidride carbonica che viene espirata. AUTONOMIA. Al suo interno ci sono anche la batteria che fornisce elettricità a tutti i sistemi della tuta, la radio e l’acqua che, circolando tra due degli strati che la compongono, la climatizza. La parte inferiore dello zaino, invece (chiamata Safer, Simplified aid for Eva rescue) è una sorta di propulsore. Se, infatti, il cavo che assicura l’astronauta alla Iss dovesse rompersi, attivando questo sistema, che spara da diversi ugelli getti di azoto, è ancora possibile effettuare spostamenti che lo riportino verso la Stazione spaziale. Le tute impiegate dall’equipaggio della Iss sono due: la Emu (Extravehicular mobility unit), realizzata dalla Nasa, e la Orlan, di fabbricazione russa.
Gli astronauti non possono permettersi il lusso di annusare lo spazio direttamente (il vuoto e la bassissima temperatura li ucciderebbero) ma alcuni, in missione sulla Iss, hanno riferito di aver sentito, dopo le passeggiate spaziali, puzza di carne alla griglia o di bruciato. Responsabili sarebbero alcune molecole specifiche, gli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), rimaste appiccicate sulle loro tute. Qualcosa di simile a quello che annusereste tra gli spalti di un rally automobilistico: metallo rovente, gomma bruciata, gas di scarico e… hot dog. Gli Ipa sono rilasciati dalle stelle morenti, vagano nello spazio per finire anche nelle comete, nei meteoriti e nelle polveri interstellari. Sulla Terra, queste sostanze sono responsabili dell’odore della carne alla griglia, del bitume e dei fumi dei derivati di carbone e petrolio. L’universo offre anche altri “effluvi”. Un gruppo di ricercatori del Max Planck Institute qualche anno fa ha rilevato nella nube di gas interstellare Sagittarius B2 una sostanza chiamata formiato di etile. Potrebbe essere percepita come odore di lampone e addirittura… di rum.
Autunno 2017 FocusD&R | 87