Storia SCOPRIRE IL PASSATO, CAPIRE IL PRESENTE
n°132
MENSILE – Austria, Belgio, Francia, Lussemburgo, Portogallo, Spagna � 8 - MC, Côte d’Azur € 8,10 - Germania � 11,50 - Svizzera CHF 10,80 - Svizzera Canton Ticino CHF 10,40 - Canada CAD 11,50 - USA $ 11,50
ottobre
GOODBYE VIETNAM
Dietro alla sconfitta Usa più bruciante
IL PIÙ GRANDE DEGLI IMPERATORI
TRAIANO
15 SETTEMBRE 2017 - MENSILE � 4,90 IN ITALIA
Sped. in A.P. - D.L. 353/03 art.1, comma 1, DCB Verona
VENTI SECOLI DOPO, L’EPOPEA DELL’UOMO CHE PORTÒ ROMA ALLA SUA MASSIMA GLORIA MEDIOEVO
IL PIÙ VITUPERATO RE INGLESE? GIOVANNI SENZA TERRA
AVVENTURA
IL VIAGGIATORE BOLOGNESE CHE SCOPRÌ LA MECCA
CANNIBALI
PERCHÉ DAL PALEOLITICO IN POI L’UOMO HA DIVORATO I SUOI SIMILI
ottobre 2017
focusstoria.it
Storia
F
u un soldato valoroso, un generale abilissimo, un sovrano illuminato. A quasi venti secoli dalla nascita e a 1.900 anni dalla morte, gli storici sono unanimi nel considerare Traiano uno dei più grandi, se non il maggiore, tra gli imperatori romani. Non soltanto accrebbe l’estensione territoriale dell’Urbe, sconfiggendo nemici insidiosi come i Daci e i Parti e arricchendo col bottino il Tesoro statale, ma utilizzò le risorse conquistate in guerra per rendere ancora più prosperi la capitale e l’impero. Ebbe cura dei cittadini, con lo sviluppo dei servizi sociali e politiche che miravano a ridurre la burocrazia, come la riforma del processo penale e le leggi che proteggevano i piccoli proprietari terrieri. E soprattutto cambiò la faccia della città, con un programma edilizio che ancora oggi, duemila anni dopo, ricorda a tutti coloro che visitano Roma la grandezza di Traiano, il primo uomo della provincia giunto a governare l’impero. Jacopo Loredan direttore
RUBRICHE
6 LA PAGINA DEI LETTORI
8 NOVITÀ & SCOPERTE
12 MICROSTORIA 14 SCIENZA E SCIENZIATI 15 COLD CASE 70 DOMANDE & RISPOSTE
LEEMAGE/MONDADORI PORTFOLIO
132
Arco di Traiano dell’antica città romana di Mactaris (Tunisia).
CI TROVI ANCHE SU:
In copertina: una ricostruzione di Traiano.
IN PIÙ... MEDIOEVO 16 Giovanni, il
re senza terra
22 IlANTROPOLOGIA cannibalismo nella Storia
LA GRANDE GUERRA 28 1915: sbarco
in Turchia
TRAIANO: L’IMPERATORE PIÙ AMATO DAI ROMANI 34 Optimus princeps
Il comandante che portò Roma al suo apice.
40 Passeggiando per il mercato
Con Lucius, la nostra guida immaginaria, nei Mercati traianei.
42 Guerre di Traiano
L’invincibile armata dell’optimus princeps.
48 I segreti della Colonna
Il monumento-simbolo della vittoria sui Daci.
72 LaSOCIETÀmafia nera targata Usa
76 IRISORGIMENTO caffè
dell’unità d’Italia
CULTURA 80 Napoleone
vs Wellington
NOVECENTO 84 Gli ebrei
di Salonicco
CULTURA 88 Cosa si nasconde
sotto il Senato?
50 Tutte le strade...
92 VIAGGIATORI Ludovico
54 L’intellighènzia imperiale
GRANDI TEMI 96 L’inferno
Le vie volute da Traiano univano in lungo e in largo l’impero.
Architetti e poeti alla corte di Traiano.
60 Che fare con i cristiani?
I travagliati rapporti tra Roma e il cristianesimo.
64 Il buen retiro dei legionari
Thamugadi, la città voluta dall’imperatore.
De Varthema
del Vietnam
D’ITALIA 102 LeSTORIEsorelle Parodi:
gemelle siamesi
COSTUME 106 Arrivano
i paparazzi 5
S
Storia
presenta
DI NUOVO
IN EDICOLA PER VOI
Scopri la biografia di chi ha cambiato per sempre il corso della Storia. Un genio allo stato puro come Albert Einstein che bambino è stato e cosa ci resta oggi delle sue sorprendenti scoperte? E come riuscì Marlene Dietrich a respingere Hitler? I 12 Apostoli come vissero la chiamata di Gesù? Il leggendario D’Artagnan è realmente esistito? Focus Storia Biografie ti rivela quanti eventi storici sono da ricondurre alla nascita di personaggi indimenticabili!
Focus Storia Biografie Le incredibili vite dei grandi protagonisti della Storia.
MEDIOEVO Re Giovanni è diventato famoso come uno dei sovrani più spietati e avidi della storia inglese. Eppure è a lui che dobbiamo la Magna Charta.
SENZA
TERRA SENZA GLORIA
PARENTI SERPENTI. Ultimo dei figli maschi di Enrico II Plantageneto (1133-1189), uno dei più brillanti sovrani britannici, e della bella Eleonora d’Aquitania (1122-1204), Giovanni nacque a Oxford nel 1167 e passò buona parte dell’infanzia e dell’adolescenza all’ombra dei fratelli maggiori Enrico il Giovane (1155-1183), Riccardo (1157-1199) e Goffredo (1158-1186). Grazie alle vittorie militari e a un’abile politica matrimoniale, Enrico II era riuscito a cingere la corona inglese estendendo la propria influenza 16
S
su Galles, Scozia, parte dell’Irlanda e dell’attuale Francia. Negli iniziali piani di spartizione del regno non c’era posto per l’ultimo nato, tanto che fu il padre ad appioppargli l’epiteto di Johan sans Terre (Giovanni Senza Terra). In seguito cercò di rimediare all’ingiustizia assegnando al figlio più piccolo titoli e rendite, ma la partenza per il giovane principe non era delle migliori.
Sigillo reale
A destra, il ritratto di Re Giovanni e, sotto, mentre firma la Magna Charta il 15 giugno 1215: fu costretto a farlo dopo un conflitto armato e dure negoziazioni.
BRIDGEMAN/MONDADORI PORTFOLIO
N
el celebre cartone della Disney vestiva i panni di un vanitoso leone senza criniera. Prima ancora favole, filastrocche, romanzi e film lo hanno descritto come un despota spietato, contrapponendo le sue malefatte alle eroiche imprese del bandito Robin Hood e del popolare fratello Riccardo Cuor di Leone. Giovanni d’Inghilterra, insomma, è diventato l’archetipo del “cattivo re”, tanto che nessun sovrano inglese dopo di lui ne ha più portato il nome. Eppure, se non avesse regnato in modo così disastroso, oggi forse non avremmo uno dei documenti più importanti della storia britannica: la Magna Charta Libertatum. Per gli anglosassoni, un primo traguardo nel lungo percorso verso la democrazia. Per Giovanni, costretto a concederla controvoglia, l’ennesima umiliazione al termine di una vita piena di conflitti, nel bel mezzo del Medioevo inglese.
AKG-IMAGES
ANTROPOLOGIA Dal Paleolitico alla Seconda guerra mondiale, l’uomo ha divorato i suoi simili. Per fame, riti, vendetta.
UN OSPITE A CENA
B
orgogna, 1033. La Grande carestia imperversava in Europa già da un anno. Per questo quella mattina, quando al mercato di Toumus cominciò a spandersi un buon profumo di arrosto, molti pensarono fosse la fame a giocar loro un brutto scherzo. Poi videro un uomo che vendeva carne cotta a un banchetto: possibile? Mucche e maiali erano finiti da un pezzo... Ma, avvicinandosi, si accorsero che si trattava di carne umana. Il tale venne arrestato, non tentò neppure di negare la sua colpa: condannato al rogo, fu bruciato e sepolto. Ma di notte un uomo dissotterrò la sua salma, e la mangiò. Finì bruciato anche lui. Il fatto è narrato dal monaco francese Rodolfo il Glabro, un cronista medioevale che quella carestia la visse in prima persona e che, come i suoi contemporanei, considerava il cannibalismo uno dei profetici segni che annunciava imminenti disastri cosmici. Ancora oggi questa pratica rappresenta uno dei tabù più sentiti, capace di suscitare orrore e riprovazione: eppure, per motivi diversi, è stata messa in atto dall’uomo in ogni epoca.
I MOTIVI? FAME E... Ma perché a una persona che non sia un serial killer può venire in mente di mangiare un proprio simile? La fame è la risposta più scontata, ma non la sola. Il cannibalismo poteva avere un significato simbolico sia in guerra sia durante particolari rituali funebri, per dimostrare, a seconda dei casi, disprezzo per il nemico o volontà di assorbire le qualità migliori del defunto. Per quale di questi motivi lo facessero, non possiamo saperlo, ma è certo che gli uomini preistorici non disdegnavano la carne dei propri simili. Gli archeologi hanno scoperto che alcuni nostri lontani cugini, dei Neanderthal vissuti 40-45mila anni fa in una caverna a Goyet (Belgio), spolparono ossa umane a morsi, 22
S
Nemici a pezzi
Scena di cannibalismo in Brasile nel 1644. Gli indios brasiliani divoravano i cadaveri di nemici e prigionieri.
23
S
LEEMAGE/MONDADORI PORTFOLIO
PRIMO PIANO Millenovecento anni fa moriva Traiano: soldato per vocazione e imperatore per merito, portò Roma alla sua massima gloria. E ne ebbe ogni cura.
OPTIMUS “C
ALAMY/IPA
he tu possa essere più fortunato di Augusto e migliore di Traiano”. Dal 117 d.C., e per il resto della storia dell’impero, il Senato romano rivolgeva questo augurio a ogni nuovo imperatore. Non era una speranza da poco. Nonostante siano passati 1.900 anni dalla sua morte, ancora oggi Marco Ulpio Traiano è ricordato infatti come l’optimus princeps: un uomo generoso e onesto, un comandante coraggioso e capace, un amministratore in gamba e attento. In poche parole: uno dei migliori imperatori romani di tutti i tempi. «L’immagine data dalle fonti, per lo più ampiamente favorevoli, corrisponde alla realtà. In generale Traiano viene considerato un ottimo imperatore e pochi sono, nel suo operato, gli elementi che possono essere soggetti a critiche. Il suo fu certamente un governo efficace sotto tutti i punti di vista: militare, dei lavori pubblici, del welfare», conferma Sergio Roda, docente di Storia romana all’Università di Torino. Ma chi era quest’uomo, amato dal Senato, dall’esercito e dal
Sempre vincente
La statua di Traiano, in via dei Fori Imperiali a Roma. A sinistra, la Colonna Traiana, il monumento innalzato a Roma per celebrare la vittoria sui Daci del generaleimperatore.
PRINCEPS ANTICHE ORIGINI. Traiano apparteneva a una famiglia di rango senatorio “più antica che nobile”, secondo il maestro di retorica Flavio Eutropio (IV secolo). Originari di Todi (Umbria), gli Ulpii si erano trasferiti nella provincia della Betica (odierna Andalusia) e qui, più precisamente nella colonia di Italica, nel 53 nacque il futuro imperatore. Il giovane aveva le idee chiare: per il suo futuro scelse l’esercito. Abbracciò la carriera militare, seguì tappa dopo tappa il cursus honorum e diventò console nel 91. Nel 97, mentre era governatore nella Germania Superiore, una delle zone più turbolente dell’impero, seppe che l’imperatore Nerva lo aveva adottato e associato al potere. I suoi meriti erano indiscussi, ma la scelta del vecchio senatore fu dettata anche dalla convenienza. L’ispanico era uno dei migliori comandanti dell’impero e Nerva, vittima già di un complotto
Alamy/Ipa
popolo romano, sotto la cui guida l’impero raggiunse la sua massima estensione e visse uno dei suoi periodi più felici?
35
S
GETTY IMAGES
CULTURA
Nei sotterranei degli edifici che ospitano la “camera alta” del nostro Paese si nascondono molti segreti. Ve ne facciamo conoscere alcuni.
SENATO
CHISSÀ COSA C’È SOTTO S Nel profondo
L’aula del Senato italiano dove dal 1871 si dibattono i disegni di legge. Sotto al complesso di edifici che ospita il Senato c’è una rete di cunicoli e tunnel parzialmente visitabili.
e il complesso di edifici del Senato italiano fosse un essere vivente, la rete di cunicoli e tunnel di varie epoche che si estende per circa 9.200 m2 nelle sue profondità potrebbe essere il suo sistema circolatorio. Vene di pietra, malta e cemento corrono sotto la “pelle” sontuosa di Palazzo Madama, Palazzo Giustiniani e delle altre pertinenze della nostra “camera alta”. Un mondo sotterraneo coperto dalle mura e dagli affreschi rinascimentali, dagli uffici del Parlamento, dai velluti e dalle boiserie che vestono l’aula dove dal 1871 si dibattono ogni giorno i progetti di legge del nostro Paese. Queste gallerie furono costruite in epoche diverse per muoversi in sicurezza e con discrezione tra i vari edifici, ma oggi assolvono a funzioni più pratiche, dal passaggio del personale a quello dei collegamenti telefonici, elettrici e idraulici. Già a fine ’800 sotto l’aula del Senato alloggiava un avveniristico (per l’epoca) impianto di climatizzazione affidato in base alle stagioni a caldaie a carbone o a un sistema di pale per muovere l’aria fredda generata da grandi blocchi di ghiaccio. Oggi alcuni di questi tragitti si possono esplorare in tour guidati che l’amministrazione del Senato organizza di norma ogni primo sabato del mese, durante i quali si possono vedere anche vestigia della Roma antica e medievale portate alla luce dai lavori di scavo. 89
S
I GRANDI TEMI LA GUERRA DEL VIETNAM
Fu un conflitto “lontano”, in un territorio sconosciuto e pieno di insidie. Forse, anche per questo, gli Stati Uniti non riuscirono a vincerlo.
96
S
INFERNO IN ASIA
GETTY IMAGES (3)
Attacco!
A destra, soldati impegnati nell’operazione Pegasus, che aveva lo scopo di sbloccare alcuni marines assediati nella base di Khe Sanh (1968). Sotto, un villaggio dato alle fiamme nel 1965. Sullo sfondo, marines balzano a terra dagli elicotteri nel 1965.
F
ino all’alba gli elicotteri statunitensi avevano portato via verso il Mar cinese meridionale quasi 5mila persone, uno sgombero disperato e incompleto. Era il 30 aprile 1975 e Saigon, capitale del Vietnam del Sud, sarebbe caduta qualche ora dopo. I carri armati del Vietnam del Nord erano alle porte. Le immagini dei soldati sul tetto dell’ambasciata che, armi alla mano, respingevano decine di civili in fuga lasciavano l’amaro in bocca a chi dall’altra parte del mondo aveva visto il proprio Paese impantanarsi in un
conflitto tragico. Dopo oltre 15 anni la guerra stava per concludersi: il Vietnam ne usciva con circa 3 milioni di morti e gli Usa da sconfitti. Ma come c’erano finiti gli americani nel Sud-est asiatico?
EREDITÀ COLONIALE. L’Indocina francese (o Unione Indocinese) era una colonia che riuniva i territori di Laos, Cambogia e Vietnam. Istituita dai francesi nel 1887, e controllata dai giapponesi dal 1940, durante la Seconda guerra mondiale viveva anni difficili. Il rivoluzionario comunista Ho Chi Minh nel 1941 fondò il Viet Minh,
un movimento per l’indipendenza del Vietnam. Nel 1945 conquistò le province del Nord e gran parte di quelle centrali sperando in un riconoscimento internazionale. Gli Stati Uniti, però, preoccupati dall’espansione del comunismo, non raccolsero l’appello di Ho Chi Minh. Era l’inizio infatti della Guerra fredda, che vedeva ideologicamente e politicamente contrapposte le due potenze vincitrici della Seconda guerra mondiale, gli Usa e l’Urss. A corollario della Guerra fredda vi era la “teoria del domino”: se un Paese fosse crollato davanti al 97
S