Gerusalemme n. 1 - Luglio 2018

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LUGLIO 2018

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26 MAGGIO 2018 - NON VENDIBILE SEPARATAMENTE DAL NUMERO DI FOCUS STORIA IN EDICOLA, * PREZZO RIVISTA ESCLUSO

VIAGGI NEL TEMPO I GRANDI LUOGHI DELLA STORIA

Versailles: il racconto di una reggia

Gerusalemme 3.000 anni di

Le vicende della città più sacra e contesa del mondo

Lusso e fasti dell’Orient Express

L’Islanda dei Vichinghi

Le chiese-castello della Transilvania


SOMMARIO

4 Immagini dal mondo Dalla Siria all’India, passando per la Scozia. 10 Il faraone perduto di Giza

La piramide di Cheope, dove è stato seppellito il grande faraone che la fece costruire, è ancora un luogo pieno di misteri.

18 I bisnonni di Asterix “

Origini, credenze e vita quotidiana dei Celti.

La catastrofica eruzione che seppellì la città.

22 Come il Vesuvio distrusse Pompei 24 I tesori nascosti di Gerusalemme

Nella città più sacra e contesa al mondo anche gli scavi archeologici sono una questione controversa, nonché una fonte di (scottanti) rivelazioni.

32 L’Islanda dei Vichinghi

Mercanti, navigatori e poeti: 1.200 anni fa i guerrieri del Nord salparono alla conquista del mondo, ma cosa li spinse fino alle coste di un’isola così remota?

40 La porta del sogno americano

24 GERUSALEMME, IL CROCEVIA DEL MONDO

Luogo sacro di ebraismo, cristianesimo e islam, ha visto susseguirsi nei millenni i popoli più diversi. Che a ogni passaggio hanno lasciato le loro tracce.

Nata come isola in cui si coltivavano le ostriche, Ellis Island nel 1892 si è trasformata nel più grande centro d’immigrazione degli Stati Uniti.

50 Il blitz

Una devastante campagna di bombardamenti durata otto mesi che, all’inizio della Seconda guerra mondiale, spinse il Regno Unito sull’orlo del collasso.

54 La Transilvania che non ti aspetti

Nei secoli le mura, le torri e le chiese costruite dai Sassoni hanno protetto gli abitanti di questa regione dalle invasioni ottomane.

60 Benvenuti a Versailles

È considerata la regina delle regge, ma a volerla fu un re, Luigi XIV, che la fece costruire per allontanarsi dall’insidiosa Parigi.

68 Massachusetts State House

L’edificio simbolo di Boston è ancora oggi sede del governo dello Stato del Massachusetts.

70 Orient Express

Qualcuno lo chiamò il “Grand Hotel su rotaie”, altri “l’Espresso delle spie”, ma fu soprattutto il treno più romantico di tutti i tempi.

60 VERSAILLES, ALLA CORTE DI LUIGI XIV

La reggia voluta dal Re Sole per allontanarsi dalle insidie di Parigi divenne un modello imitatissimo in tutto il mondo.

COSA NE PENSI DI Focus Storia VIAGGI NEL TEMPO?

72 Sulle tracce di Lawrence d’Arabia

L’affascinante figura dell’archeologo, scrittore e tenente colonnello che fu fondamentale nella rivolta araba del 1916.

Dicci la tua opinione scrivendo a redazione@ focusstoria.it

80 Mulini a vento

I primi li inventarono gli Arabi nel IX secolo per trasformare l’energia eolica in movimento.

La cappella degli italiani nell’arcipelago delle Orcadi, in Scozia.

82 Strani luoghi

32 I VICHINGHI IN ISLANDA I terribili guerrieri alla conquista del grande Nord.

COVER: BALEGE BALOGH/ART RESOURCE/SCALA​

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I MOLT SSI E N I C E O R R E NDI P S C R I V G L I A, I GR A IA SI PUÒ T A TA N Z E, OR I DI B LLEA P A M E LA ST A I C ERO, ON I: S U I NUM TRIM O A T M S MOD E SO IN QU OCESSI AVER N Z E. AT TR E T I N E PR LE SE IESTE ATO H C CON N FERM DI I O N N A N R A DEL LE G C H E H AG O N I S T I ” I C I IT T DA N O “P O L I PRO GIOR E A D E A T V I. A ES SOCR L’ASC UIGI X L A D A . I ATO PLAR PASS I TEM A D , O NA BRUN A: RGOG R E O V C A L E AN A; I DEL NNI F DIAL A N 0 O 4 IM I N A, ORIA GENT A) ST S ORE O IN AR L -PIT T DA E N T A A C R LA (S A IL F RA RE FR O A S U O I; M L E D’A I PP BUT PO LI REZIA C FILIP U L LOO, ELLA ATER MOD W A ’E L B A NI DI DA L L E. GIOR O PART T A N N E O C I EB LEON NAPO

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ANTICO EGITTO

IL

FARAONE PERDUTO DI

Giza

La piramide di Cheope è l’unica delle Sette meraviglie del mondo antico a essere ancora in piedi malgrado i suoi 4.500 anni d’età. Ma il luogo dove è stato seppellito il grande faraone che la fece costruire rimane ancora un mistero. E G I T TO

GIZA

di Dom Reseigh-Lincoln

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L

a Grande Piramide, simbolo dell’Antico Egitto e della sua ingegnosità, è una delle strutture più maestose al mondo. Alta 146,5 metri, domina la Sfinge e le altre due piramidi di Chefren e di Micerino, a memoria della straordinaria potenza dell’Antico Egitto. Eppure sappiamo molto poco dell’uomo che decise di erigere un tale simbolo di forza e potenza. Resta infatti in gran parte un illustre sconosciuto il faraone che, 5mila anni fa, fece costruire la Grande Piramide di Giza. Della sua mummia non c’è traccia: abbiamo soltanto una statuetta in avorio alta meno di dieci centimetri per farci un’idea del suo aspetto. Un po’ poco per chi, nelle intenzioni dei suoi architetti (a noi ignoti), doveva sembrare un gigante della Storia. Resta, invece, la (pessima) fama tramandata dallo storico greco Erodoto di despota senza scrupoli. La sua versione dei fatti narra che per finanziare il monumento funebre (per il quale mobilitò 10mila uomini e impiegò oltre due milioni di blocchi di calcare) costrinse la figlia a prostituirsi. Del fatto che le cose siano andate davvero così, però, non ci sono prove. Le testimonianze su come Cheope riuscì a finanziare la gigantesca tomba sono contraddittorie. Mentre Erodoto sosteneva che Cheope avesse costruito l’intera struttura utilizzando schiavi

posti ai lavori forzati, il ritrovamento del papiro di Westcar (1824 circa) dà una versione diversa dei fatti: secondo l’antico documento, infatti, il faraone avrebbe pagato i lavoratori che costruirono la piramide, anche se lo sforzo per le casse reali doveva essere stato colossale. La cosa più verosimile però è che la costruzione della Grande Piramide fosse un progetto su scala nazionale, al quale famiglie da tutto l’Egitto dovettero contribuire con cibo (cereali e birra) e manodopera. Figlio del faraone Snefru, primo della IV dinastia (2600-2480 a.C), si ritiene che Cheope sia nato intorno al 2609 a.C. Il suo nome per intero era Khnum-Khufu, che significa “il dio Khnum mi protegge” e salì al trono a vent’anni compiuti, in seguito alla morte del padre. Gli storici suppongono che la durata del suo impero oscilli tra i 26 e i 46 anni, mentre si stima che il tempo necessario a edificare la Grande Piramide sia stato tra i 10 e i 20 anni, il che vuol dire che la costruzione di quest’opera monumentale segnò praticamente tutto il suo regno. Cheope, dunque, una volta salito al trono, cominciò a orchestrare quasi immediatamente il progetto del suo monumento funebre. Uno dei principali misteri che avvolge la Grande Piramide riguarda proprio la sua costruzione: realizzata con quasi 2 milioni e mezzo

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I tesori nascosti di

Gerusalemme

GERUSALEMME ISRAELE

di Edoardo Albert

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T E R R A S A N TA

Nella città più sacra e contesa al mondo anche gli scavi archeologici sono una questione controversa, nonché una fonte di (scottanti) rivelazioni.

A

Gerusalemme anche le pietre parlano. Nel 2016 gli archeologi della Israel Antiquities Authority (Iaa) hanno trovato un cumulo di rocce e sassi mentre esaminavano il sito di un vecchio edificio russo nel centro della città, scelto per diventare la sede del nuovo Istituto d’arte. Ma siccome stiamo parlando della città più contesa al mondo, persino quel mucchio di pietre raccontava una storia di sangue e terrore nel nome di Dio... Nel 70 d.C la Giudea era da tempo una parte insubordinata dell’Impero romano, con governatori ottusi e corrotti che alimentavano l’insoddisfazione del popolo. Nel caos che dominò gli ultimi anni del regno di Nerone e, mentre Roma era dilaniata da continui conflitti, gli Ebrei insorsero e costituirono un proprio Stato, con capitale Gerusalemme, il cui centro nevralgico era il grande Tempio del Monte. Quando l’imperatore Vespasiano prese il potere, mandò suo figlio, il generale romano Tito, a sopprimere la rivolta. E così Tito mise a ferro e fuoco Gerusalemme, portando a termine quella che sarebbe passata alla Storia come la più cruenta repressione effettuata dall’Impero romano. Con quattro legioni, circa 60mila uomini al suo comando, il generale mise sotto assedio una città abitata da circa mezzo milione di persone, in gran parte famiglie con bambini. Tito arrivò in città subito dopo la Pasqua ebraica, che aveva fatto confluire dentro le mura un’enorme quantità di pellegrini. Secondo Tacito, 600mila persone, considerate una folla oceanica all’epoca. Con il passare dei mesi, il blocco imposto dagli assedianti impose delle condizioni di vita tremende agli assediati, ridotti a cibarsi dello sterco trovato nelle fogne. I Romani si dimostrarono senza pietà, durante e dopo l’assedio: il cronista Giuseppe Flavio racconta di come arrivassero persino a colorare di nero le pietre delle catapulte, per evitare che il riflesso del sole consentisse ai difensori di accorgersi in tempo della traiettoria del proiettile. Per penetrare in città i Romani costruirono terrapieni a ridosso delle mura, facendovi avanzare sopra torri semoventi, conquistando così una dopo l’altra le tre cinte murarie che proteggevano la città.

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IL GRANDE NORD

Il Monte Kirkjufell (in islandese montagna della chiesa) è stato uno dei luoghi delle riprese della serie televisiva Il trono di spade.

ISLANDA

di Eleanor Rosamund Barraclough

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L’ISLANDA dei

Vichinghi Mercanti, navigatori e poeti: 1.200 anni fa i guerrieri del Nord salparono alla conquista del mondo, ma cosa li spinse fino alle coste di un’isola così remota?

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ggi, se volete conoscere un vichingo il posto giusto in cui andare è l’Islanda. Vivono qui, infatti, i discendenti diretti dei “guerrieri di Odino”. Da mille anni a questa parte è cambiato poco nella popolazione dal punto di vista genetico: in questa regione, infatti, la fusione con altre popolazioni è stata scarsissima. Tra l’altro sull’isola è ancora possibile ascoltare la lingua vichinga (il “norreno”): l’islandese, infatti, sua diretta discendente, ne ha conservato intatte quasi tutte le caratteristiche con qualche variazione. Ma vediamo in che modo la storia vichinga s’intreccia

con quella di quest’inospitale deserto fatto di vulcani e ghiacciai. La leggenda narra che quest’isola, sperduta in mezzo all’Atlantico Settentrionale, a ridosso del Circolo polare artico, rimase disabitata per millenni, fino a quando alla fine del IX secolo d.C. approdarono qui imbarcazioni (drakkar) cariche di coloni, provenienti dall’antica Norvegia, in cerca di una nuova vita. Secondo quanto riportato dall’Íslendingabók (Libro degli Islandesi) scritto nel XII secolo da Ari il saggio, quando i Vichinghi arrivarono in Islanda scoprirono che l’isola era già stata colonizzata da monaci irlandesi.

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CHIESE DENTRO LE

FORTIFICATE DELLA TRANSILVANIA

di Jonathan Hatfull

T R A N S I LVA N I A ROMANIA


Per secoli le mura, le torri e le chiese costruite dai Sassoni hanno protetto gli abitanti di questa regione dalle invasioni ottomane.

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T R A N S I LVA N I A

uando pensiamo alla Transilvania la prima cosa che viene in mente è il castello del conte Dracula, avvolto nella nebbia e infestato da vampiri. Lasciando da parte quest’immaginario leggendario, vale sicuramente la pena visitare la Romania perché qui si trova la più alta concentrazione di chiese fortificate al mondo. Imponenti monumenti sintesi di devozione religiosa e difesa militare, eredità della violenta e complicata storia di questa regione. Le chiese fortificate inserite nella lista del Patrimonio dell’Umanità compilata dall’Unesco sono solo sette, ma in giro per la Transilvania ce ne sono ancora più di 150 che resistono (con poche cure) alle intemperie del tempo. Solo alcune sono state oggetto di un adeguato programma di conservazione, diverse sono crollate nonostante gli sforzi delle fondazioni locali che le tengono costantemente monitorate. Ma perché ce sono così tante? La risposta in sintesi è che in passato servivano a difendersi. La Transilvania oggi fa parte della Romania, ma storicamente è sempre stata una zona contesa. Nel XII secolo era la porta d’accesso al regno d’Ungheria, che aveva progressivamente conquistato la regione a partire dall’anno Mille. Fu il re Geza II (1130-1162) a introdurre nell’area coloni tedeschi dalla Sassonia perché dessero vita a città e rafforzassero la sicurezza della regione. Per incentivarli, fu data loro ampia autonomia e i nuovi arrivati si misero subito al lavoro per costruire borghi al centro dei quali c’era quasi sempre una chiesa. La presenza sassone crebbe nel XIII secolo quando il re Andrea II (1175-1235) diede ai Sassoni maggiori privilegi e autonomia con l’emanazione del Diploma Andreanum (1224). Il documento dava loro la possibilità di eleggere cariche civili ed ecclesiastiche, e inoltre prevedeva che pagassero al re un singolo tributo annuale per le imposte invece

Sopra, la chiesa fortificata di Hărman nella contea di Brașov, la cui struttura originaria risale al XIII secolo. A sinistra, la Chiesa di Biertan.

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Benvenuti a

VERSAILLES

di Frances White


LEEMAGE/MONDADORI PORTFOLIO

FRANCIA

Q

È considerata la regina delle regge, ma a volerla fu un re, Luigi XIV, che la fece costruire per allontanarsi dall’insidiosa Parigi.

uella che diventerà una reggia grande come una città, teatro di feste, intrighi e persino omicidi, iniziò la sua carriera come modesta tenuta di caccia nella campagna parigina, in località Versailles. L’intento di Luigi XIV, che orchestrò la costruzione di questa grandiosa struttura, era di ribaltare lo schema secondo cui il sovrano era costretto a sottoporsi a lunghi e scomodi viaggi attraverso il Paese per tenere sotto controllo la nobiltà locale e mostrarsi ai sudditi. Inoltre accogliere nella sua dimora aristocratici ed esponenti di governo significava poter vigilare su di loro giorno e notte in modo che non avessero occasione di tramare contro il sovrano. Infine allontanarsi da Parigi significava anche stare alla larga da eventuali rivolte popolari che a quel tempo erano all’ordine del giorno. Ma vediamo in che epoca era cresciuto Luigi XIV. Quello che poi diventerà il Re Sole (sopra, in abito da cerimonia), nacque il 5 settembre 1638 da Anna d’Austria (un’Asburgo) e dal re francese Luigi XIII (un Borbone), alla cui morte (il 14 maggio 1643)

ereditò il trono. Avendo il re appena 5 anni, le leve del comando andarono alla madre, affiancata nel compito dal primo ministro, il cardinale Mazarino, che in realtà esercitava il grosso del potere. E fu proprio la politica di Mazarino, improntata al motto “più tasse per tutti”, a portare nel 1648 alla rivolta di alcuni esponenti del parlamento parigino che al tempo era una corte di giustizia, con potere amministrativo e facoltà di opporsi agli editti regi. Ai “parlamentari” si unirono larghe frange del popolo, che manifestarono la loro rabbia a colpi di “fronda” (la fionda, da cui derivava il nome del movimento) costringendo la corte alla fuga da Parigi. Un vero trauma per il piccolo Luigi: il ricordo dell’umiliazione subita e il caos generato dalle sollevazioni popolari rimase indelebile nella sua memoria e lo convinse della necessità di governare col pugno di ferro. Rientrata l’emergenza, la corte si trasferì nuovamente a Parigi, ma scoppiò una seconda rivolta della Fronda. In rotta di collisione con Mazarino e il piccolo sovrano stavolta erano i

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