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Strade, monaci, scuole. Come la civiltà di Roma rinacque grazie a Carlo Magno, imperatore barbaro
dicembre 2014
� 4,90 in Italia
IN PIÙ...
I tre secoli d’oro dell’India sotto la dinastia Moghul, dal ’500 all’arrivo degli inglesi
Sped. in A.P. - D.L. 353/03 art.1, comma 1, DCB Verona
SCOPRIRE IL PASSATO, CAPIRE IL PRESENTE
Spettacolo: i “mostri” e gli imbrogli del circo di Barnum Archeologia: che cosa rivelano agli studiosi 20 secoli di latrine Hong Kong: le radici storiche della protesta
II GUERRA MONDIALE La spy-story degli attacchi italiani alla Rocca di Gibilterra
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dicembre 2014
focusstoria.it
Leone III incorona Carlo Magno, nell’anno 800.
U
Jacopo Loredan direttore
una tiara
Seicento anni fa, le lotte di potere al Concilio di Costanza.
22 Al “circo”
di Barnum Le trovate del “re degli imbroglioni”.
30 Hong Kong:
alle origini della protesta
E nacque il Medioevo 40
Le radici dell’Europa Perché l’età carolingia fu la culla del mondo medioevale.
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Carlo Magno, l’inventore del Medioevo Da sovrano barbaro a “imperatore dei Romani”.
50 Un impero per un continente L’espansione inarrestabile del regno dei Franchi.
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Sulle strade della Carolingia Come si viaggiava sulle pericolose ma trafficate vie dell’impero.
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RUBRICHE 6 LA PAGINA DEI LETTORI 8 NOVITÀ & SCOPERTE 11 AGENDA 12 MICROSTORIA 14 CARTA CANTA 15 TECNOVINTAGE 74 UNA FOTO UN FATTO 76 DOMANDE & RISPOSTE 110 FLASHBACK
IN PIô...
16 Tre papi per
DEA/SCALA
n cristiano spietato. Un fondatore di scuole semianalfabeta. Un costruttore di regge maestose, come quella di Aquisgrana, che però dormiva in una capanna. A Carlo Magno, un ossimoro vivente, noi dobbiamo in buona parte ciò che siamo oggi. E non tanto perché “creò l’Europa”, come con un po’ di retorica si ripete, visto che la sua Europa unita durò appena una generazione. Ma perché grazie a lui, ai suoi Franchi e ai suoi monaci, il mondo occidentale uscì dall’oscurità in cui era precipitato con lo sgretolarsi della potenza romana. Carlo Magno, dichiarandosi erede di quella potenza, aprì il Medioevo. Non un periodo oscuro, ma sei secoli di recupero e di crescita che sbocciarono nel nostro Rinascimento: fu il re barbaro che resuscitò l’Impero romano. E che noi facciamo rivivere, insieme al suo mondo, in questo numero.
W la Schola Dall’istruzione ai caratteri del pc, le eredità della Scuola Palatina.
60 Monaci al potere L’ascesa dei benedettini, grazie a due santi omonimi.
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All’ospedale dagli Arabi A Salerno, nella scuola medica più importante dell’epoca.
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Che fine hanno fatto i Carolingi? La dinastia, dal regno franco al Sacro romano impero. In copertina: un immaginario Carlo Magno con la Corona Ferrea longobarda, simbolo dei re d’Italia (lui lo divenne nel 774) (ILLUSTRAZIONE GRZEGORZ PĘDZIŃSKI).
I retroscena storici delle tensioni nell’ex colonia inglese.
32 Giulia, vergogna di Augusto
La figlia “ribelle” che pagò con l’esilio la sua voglia di indipendenza.
78 La beffa di Gibilterra
Come i nostri “uomini rana” ingannarono gli inglesi, nel 1942.
84 L’ultima
esecuzione Mentre si approvava la Costituzione, furono giustiziati tre assassini.
88 InghilterraScozia
L’odio fra i due popoli ha una lunga storia.
96 I detective
della cacca Che cosa svelano latrine e rifiuti antichi.
102 L’Impero moghul L’età d’oro dell’India islamica. 5
A cura di Aldo Carioli, Marta Erba, Giuliana Rotondi e Daniele Venturoli
PAROLE DIMENTICATE
D O L A A Lpasaràn!” C A C C A B “No
GETTY IMAGES
Composta scherzosamente dal latino “cacca” e “baldula”, a sua volta da blanditiae (“lusinghe”), indicava anticamente una smanceria, una moina.
L’ANDROGINO era una creatura bisessuale, che racchiudeva in sé le caratteristiche maschili e femminili. Molti miti raccontano di questa leggendaria figura, che solo più tardi venne divisa in due figure complementari, l’uomo e la donna. La sua versione più nota è quella presentata nel dialogo platonico Simposio. Separati. Platone narra che un tempo tutti gli esseri umani (uomini, donne e androgini) avevano due teste, quattro braccia, quattro mani, quattro gambe e due organi sessuali. Potenti e superbi, tentarono la scalata all’Olimpo per spodestare gli dèi, ma Zeus intervenne dividendoli in due con l’obiettivo di indebolirli. Da allora ogni essere umano è alla ricerca della sua antica unità e della perduta forza, che può ritrovare soltanto unendosi sessualmente. “Al desiderio e alla ricerca dell’intero si dà nome amore”, conclude Platone.
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ALBUM/MONDADORI PORTFOLIO
IL MITO
LA VIGNETTA
ADDIO COLONIE Nel 1765 il parlamento britannico impose alle colonie inglesi del Nord America una tassa odiatissima. La nuova imposta si chiamava Stamp Act e obbligava ad apporre un’apposita marca da bollo su ogni documento ufficiale, inclusi quelli destinati al commercio e ai traffici tra America e madrepatria. Questo naturalmente fece inferocire i coloni americani (fino ad allora esentati da tributi) e diede ulteriore impulso alla Rivoluzione americana. L’imposta, tra l’altro, violava un principio parlamentare inglese (no taxation without representation, “nessuna tassa senza rappresentanza”): gli americani, infatti, non avevano rappresentanti nel parlamento di Londra.
Revocato. Le violente proteste in America portarono nel 1766 alla revoca dello Stamp Act (il che però non impedì la Dichiarazione d’Indipendenza di 10 anni dopo). Questa vignetta satirica, pubblicata a Londra da Benjamin Wilson, ridicolizza la costernazione dei sostenitori inglesi della legge (tra cui il ministro George Grenville). Il titolo è The Repeal, or The Funeral of Miss Ame-Stamp (“L’abrogazione, ovvero il funerale, del perdi-America Stamp”). La piccola bara contiene l’atto legislativo abrogato e il funerale si celebra su una banchina del Tamigi (Londra), dove giacciono merci rimaste invendute (gli americani avevano boicottato le importazioni inglesi).
PRIMO PIANO
L’inventore del
MEDIOEVO
N
on si sa di preciso quando e dove fosse nato, eppure su Carlo Magno si è ricamato moltissimo. Per molti secoli è stato tramandato come una sorta di quarto re magio o di Babbo Natale d’Oltralpe (folta barba riccioluta, aria patriarcale) venuto a salvarci dal caos. Come in ogni mito, un po’ di verità c’è. In fondo il Medioevo come ce lo immaginiamo oggi prese forma proprio nel segno di Carlo Magno. Sulle tracce di un mito. Quello che sappiamo della sua vita è frutto di un mosaico plurisecolare. «Più di mille storie, parzialmente o interamente apocrife», enumera lo storico Derek Wilson, «andarono ad aggiungersi al corpus delle opere che ne celebrarono i successi. Pellegrino, crociato, guerriero cristiano, cavaliere, esempio di perfetta monarchia, specchio di moralità, principe colto, antenato rivendicato da sovrani, protettore della Chiesa, santo». C’è persino chi ha raffigurato il re dei Franchi come un goffo buontempone (da cui, pare, l’espressione “fare le cose alla carlona”). Carlo Magno, però, non portava la barba, tutt’al più sfoggiava un bel paio di baffi, checché ne dicano i suoi ritrattisti postumi. Ed era, sì, qualche volta, buontempone, benché solo con amici e familiari: con chi gli faceva uno sgarbo o disubbidiva ai suoi ordini sapeva essere spietato. E nessuno può negare che
Da re dei barbari Franchi a imperatore romano e leader della cristianità. L’incredibile ascesa di Carlo, “Magno” per il suo biografo ma anche per la Storia
abbia di fatto rifondato l’Impero romano d’Occidente e plasmato l’identità d’un continente, l’Europa che tuttora siede nei palazzi di Bruxelles e Strasburgo. Carlo fu infatti il primo costruttore dell’Europa nordica e continentale. Quella latino-germanica, di cui, ha scritto il medievista Alessandro Barbero, «la Francia e la Germania sono i partner principali, e in cui l’Italia padana è più integrata del Mezzogiorno, la Catalogna più del resto della Spagna, mentre la Gran Bretagna continua a esserle in qualche misura estranea». Carlo ha “inventato” anche la casa comune di rito latino, le famose “radici cristiane” cui si sono richiamati più volte papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. conquiStatore. Dal padre Pipino, il futuro Carlo Magno ereditò, venticinquenne, una bella fetta di Europa Centrale (v. cartina a pag. 50. Alla morte del fratellorivale Carlomanno (771), con un colpo di mano si annesse il suo regno. Quando morì, a 72 anni, nell’814, lasciò un impero più che doppio rispetto al regno originario. Un dominio che andava dai Pirenei al fiume Elba, dall’Italia Centrosettentrionale (Istria compresa) all’Ungheria fino al corso del Danubio. I Franchi si erano imposti da tempo sugli altri popoli germanici, insediandosi in Gallia. Quei barbari cristianizzati giganteggiavano sui loro rivali. E non è solo un modo di dire.
Quel che resta di Karolus
AKG/MONDADORI PORTFOLIO
Reliquiario con le fattezze di Carlo Magno conservato ad Aquisgrana. Risale alla metĂ del XIV secolo. A sinistra, il signum (la firma) del re: il monogramma formato dalle consonanti di Karolus.
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PRIMO PIANO
La Regola ideata da san Benedetto da Norcia (VI secolo) divenne, al tempo dei re carolingi e grazie a un altro Benedetto, il modello di tutti i monasteri d’Occidente
AL POTERE N
Prendete e mangiatene tutti
SCALA
Come Benedetto ottiene farina in abbondanza e ne ristora i monaci, affresco cinquecentesco del Sodoma, dal ciclo dedicato alla vita del santo di Norcia nell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, ad Asciano (Siena).
ell’814 Carlo Magno morì. Lasciando ai posteri, tra le molte sue eredità, il monachesimo medioevale come ce lo immaginiamo oggi. O meglio, come lo aveva organizzato l’ordine monastico sponsorizzato dai re carolingi, diventato regola dominante proprio 1.200 anni fa. Un ordine nato per avvicinarsi a Dio e diventato, proprio grazie ai sovrani carolingi, sempre più potente anche nelle faccende terrene. Ma anche un ordine che nei “secoli bui” dell’Alto Medioevo salvò dalla distruzione i tesori della civiltà classica e fece rinascere un’economia devastata dal naufragio del mondo romano. I due BenedettI. Dietro a tutto questo, due uomini di Chiesa, due vite lontane tre secoli l’una dall’altra. Romano e aristocratico il primo, figlio di barbari il secondo. Entrambi passati alla Storia con nome e attributo identici: san Benedetto. Se da sempre infatti l’ordine benedettino onora nel suo nome l’antico e famoso fondatore san Benedetto da Norcia – padre della Regola monastica per antonomasia e dal 1964 patrono d’Europa – è all’omonimo, più tardo e molto meno noto san Benedetto d’Aniane e ai suoi ottimi rapporti con la corte carolingia di Ludovico il Pio (uno dei successori di Carlo Magno), che si deve quella straordinaria operazione di marketing con cui un’esperienza di fede importante ma circoscritta divenne lo standard della vita religiosa comunitaria in tutta Europa. Ma andiamo con ordine: il “primo” Benedetto, le cui ambizioni furono certamente più limitate, nasce intorno al 480. Quattro anni prima era stato deposto Romolo Augustolo, ultimo imperatore romano d’Occidente, segnando l’inizio convenzionale del Medioevo ed aprendo la strada all’era dei regni barbarici, con l’erulo Odoacre prima e l’ostrogoto Teodorico poi. Un’epoca di sangue, pestilenze e declino che insinuò in molte sensibilità, a partire da quelle 61
RIVALITÀ
Scozzesi purosangue Filosofi, attori, guerrieri: ecco alcuni degli uomini famosi che hanno fatto grande la Scozia.
WILLIAM WALLACE
(?- 1305) Eroe della prima guerra di indipendenza, guidò la ribellione contro re Edoardo I d’Inghilterra.
WALTER SCOTT
(1771-1832) Romanziere e poeta, è considerato lo scrittore nazionale scozzese, ha cantato gli eroi antichi.
Nel referendum sull’indipendenza scozzese hanno vinto i “no”. Ma è stato solo l’ultimo capitolo di un’unione che in tre secoli è stata tutto fuorché pacifca
ROBERT BURNS
(1759-1796) Figlio di contadini, poeta simbolo della Scozia e il più noto compositore di versi in lingua scots.
JAMES HUTTON
(1726-1797) Geologo, tra i primi a teorizzare l’evoluzione della crosta terrestre. È uno dei padri della geologia.
ADAM SMITH
(1723-1790) Economista e filosofo, con la sua idea di mercato fu il padre della dottrina liberista.
ALEXANDER BELL
(1847-1922) Ingegnere, inventore e scienziato emigrato in Canada a 23 anni, brevettò il telefono.
ARTHUR CONAN DOYLE
(1859-1930) Medico e scrittore, creò nel 1887 il geniale investigatore con la pipa: Sherlock Holmes.
ALEXANDER FLEMING
(1881-1955) Medico e biologo, nel 1928 scoprì una muffa che aveva un grande potere antibiotico: la penicillina.
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THOMAS SEAN CONNERY
(1930-VIVENTE) Simbolo vivente della Scozia (indipendentista), è l’attore che per primo ha dato il volto all’agente 007, James Bond.
INGHILTERRA
SCOZIA Il duello infinito
Highlanders
T
ra l’esultanza di più di 2 milioni di unionisti, William Wallace, l’eroe della prima guerra d’indipendenza scozzese, è morto una seconda volta. Lo scorso settembre la Gran Bretagna ha infatti superato indenne il referendum sull’indipendenza della Scozia: il Regno è rimasto Unito, pur dimostrando ancora una volta di essere tutto fuorché tale. Perché, nonostante più di tre secoli di unione, per gli scozzesi l’Inghilterra è ancora “the Auld Enemy”, l’antica nemica, e i sassanachs, come vengono chiamati con disprezzo i suoi abitanti, degli invadenti e spocchiosi vicini di casa. Celti contro Sassoni, presbiteriani e cattolici contro anglicani, Sean Connery contro Roger Moore: le differenze culturali sono parte attiva nella rivalità antica che oppone queste due nazioni. Fin da quando, nel I secolo d.C., l’imperatore romano Claudio poté aggiungere, al già lungo elenco romano, la provincia di Britannia, conquistata assoggettando le tribù celtiche che si erano insediate nella parte meridionale dell’isola otto secoli prima. 89
NATIONAL GEOGRAPHIC CREATIVE
Kilda, la più remota isola della Scozia, con le rovine di un antico villaggio. A sinistra, la statua del re scozzese Roberto I Bruce (1306-1329): guidò il suo popolo contro l’Inghilterra.
New York, negli anni Dieci del XX secolo, si era giĂ organizzata per pulire le strade in maniera tecnologica. In questa foto, un camion appositamente modificato, chiamato sweeper (“spazzatoreâ€?), ripulisce le vie di Manhattan in un giorno di festa nazionale. Nella Grande Mela i primi servizi di nettezza urbana risalivano al 1898, quando il Dipartimento di pulizia delle strade di New York era composto da squadre di decine di uomini
LIBRARY OF CONGRESS (2)
armati di ramazze.
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