Focusstoriawars novembre 2014a

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N°15 Novembre 2014 d € 6,90

SOLDATI E BATTAGLIE NEI SECOLI Sped. in A. P. - D.L. 353/03 art. 1, comma 1 NE/VR

RUGGERO DA FLOR Il pirata del Medioevo fu anche templare e ottimo condottiero

DAGLI “IMMORTALI” PERSIANI ALL’ARMA, TREMILA ANNI DI EROISMO

FEDELISSIMI CARABINIERI CULQUALBER 1941 SHARDANA KADESH 1275 A.C. IMMORTALI TERMOPILI 480 A.C. PRETORIANI PONTE MILVIO 312 VAREGHI DURAZZO 1081 GIANNIZZERI VARNA 1444 VECCHIA GUARDIA WATERLOO 1815 HOUSEHOLD CAVALRY KASSASSIN 1882 DIVISIONE GÖRING ANZIO 1944 LEGIONE ARABA LATRUN 1948

TONCHINO

UNIFORMI

50 anni fa un incidente navale aprì la strada alla guerra in Vietnam

Tutti i piloti della Seconda guerra mondiale


WARS

SOMMARIO

I primi e gli ultimi I Carabinieri compiono due secoli, e per festeggiarli dedichiamo loro la copertina e il nostro Calendario storico 2015. Della Fedelissima, naturalmente, parliamo a modo nostro, raccontando cioè come si distinse in battaglia, nel ruolo militare che le è tipico, assieme con quello quotidiano di forza di polizia e protezione dei cittadini. L’Arma è uno dei corpi che, nell’arco della Storia, al servizio di sovrani o di democrazie, si sono schierati come primo e ultimo baluardo dello Stato, spesso immolandosi in guerra. Anche agli altri, dagli Shardana dell’antico Egitto, ai Pretoriani alle Guardie della Regina, è intitolato questo Focus Storia Wars. Jacopo Loredan d direttore

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APPROFONDIMENTI

L’INCIDENTE FANTASMA Cinquant’anni fa uno scontro navale nel Tonchino aprì la strada all’intervento americano in Vietnam.

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PROTAGONISTI

UN TAGLIAGOLE DI SUCCESSO Feroce e spregiudicato, l’avventuriero Ruggero Da Flor divenne templare alle Crociate, pirata e capitano di ventura, ma anche un condottiero disciplinato al soldo di molti sovrani del Medioevo.

I FEDELISSIMI IN BATTAGLIA

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CON LE SPALLE AL MURO In Abissinia, sulle alture dell’Etiopia, i Carabinieri resistettero alle truppe britanniche senza mai cedere un istante, fino all’ultimo.

26 LE COLONNE D’EGITTO Tutti i primi imperi della tarda Età del bronzo dovevano contare sui mercenari. Ma pochi erano efficienti come gli Shardana del faraone.

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GLI IMMORTALI IN MARCIA La strenua offensiva delle guardie del Gran Re di Persia si infranse più volte contro gli Spartani di Leonida. Nessuno mollò.

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FUGA SUL TEVERE Alcuni imperatori riuscirono a disciplinarli, altri finirono sotto le loro lame. Ma solo Costantino sconfisse i Pretoriani in battaglia.

WARS I NOSTRI ESPERTI GIORGIO ALBERTINI Milanese, 46 anni, laureato in Storia medievale, illustratore professionista per case editrici e riviste (giorgioalbertini.com).

GASTONE BRECCIA Livornese, 52 anni, bizantinista e storico militare, ha pubblicato saggi sull’arte della guerra, sulla guerriglia e sulla missione ISAF in Afghanistan.

44 AL SOLDO DI BISANZIO I Vareghi sposarono la causa di Costantinopoli diventando la guardia d’onore dell’impero, ma anche gli irriducibili di tante battaglie.

48 GLI SCHIAVI DEVOTI I Giannizzeri, le guardie del sultano, raggiunsero un enorme potere nell’Impero ottomano. Anche perché erano feroci e pronti a morire.

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QUELLA MALEDETTA DOMENICA La Vecchia guardia finì la sua gloriosa carriera inghiottita dal fango della campagna belga, nella rovinosa disfatta di Napoleone.

ANDREA FREDIANI Romano, 51 anni, medievista, ha scritto vari saggi di storia militare e romanzi storici di successo (andreafrediani.it).

60 LE GUARDIE DELLA REGINA

STEFANO ROSSI

64 POLIZIOTTI IN GUERRA

Milanese, 55 anni, già ufficiale degli Alpini paracadutisti. Reporter di guerra, collabora con molte testate giornalistiche.

Sembrano soldati da parata, ma in realtà fanno parte del più antico reggimento britannico, operativo dal ’600 fino all’Iraq.

Da Polizei a unità combattente: la Fallschirm Panzer-Division “Hermann Göring”, fortemente voluta dal comandante della Luftwaffe, si distinse, soprattutto in Italia, per la sua combattività.

70 WARS TRUPPE D’ÉLITE RECENSIONI

in edicola IL CALENDARIO STORICO DEI CARABINIERI 2015 a € 4 + il prezzo della rivista

RUBRICHE

L’ÉLITE DEL DESERTO La Legione araba fu il corpo scelto di Abdullah di Giordania e riuscì a segnare la prima grande sconfitta dell’Haganah.

PAG. 8 PAG. 82

IN COPERTINA Carabinieri in battaglia in Abissinia, nel 1936, in una tela di Clemente Tafuri (Museo Storico Arma dei Carabinieri, Roma).

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UNIFORMOLOGIA

AVIATORI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE L’impiego dell’aviazione in operazioni belliche iniziò già dal 1911, ma aerei e piloti divennero protagonisti a partire dal 1935-36.

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I FEDELISSIMI IN BATTAGLIA

CARABINIERI SHARDANA IMMORTALI PRETORIANI VAREGHI

GIANNIZZERI VECCHIA GUARDIA HOUSEHOLD CAVALRY DIVISIONE GORING LEGIONE ARABA

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FEDELISSIMI

BODYGUARD MERCENARI Una guardia varega; detti anche Variaghi, Varangi o Vàrangoi (nelle fonti bizantine), erano fra i mercenari più efficienti del Medioevo, oltre che la scorta personale dell’imperatore bizantino (basileus). A destra, i Vareghi nel Codex Matritensis, le cronache bizantine di Giovanni Scilitze (XII secolo).

GUARDIA VAREGA 988, quando l’imperatore Basilio II istituisce il tagma (reggimento) dei portatori d’ascia provenienti dal principato di Kiev. unità scelta di fanteria pesante (portatori d’ascia). provenienti dalla Scandinavia e, dalla seconda metà dell’XI secolo, anche dalla Gran Bretagna (Sassoni), entrano al servizio dell’Impero bizantino alla fine del X secolo per restarvi fino al XIII secolo e oltre.

ARCANGEL

Al soldo

di BISANZIO

I VAREGHI SPOSARONO LA CAUSA DI COSTANTINOPOLI DIVENTANDO LA GUARDIA DÕONORE DELLÕIMPERO, MA ANCHE GLI IRRIDUCIBILI DI TANTE BATTAGLIE


ALBUM/CONTRASTO

vanti, cavalchiamo la nave del re verso la Città grande! Andiamo a ricevere la paga dell’imperatore, gettiamoci nella mischia dove cozzano le armi: che diventino rosse le zanne del lupo, per l’onore del grande sovrano!”. Così Rögnvaldr, conte delle Orcadi, esortava i suoi uomini nella Orkneyinga saga (composta attorno al 1230 da un anonimo poeta islandese); lui stesso era stato convinto a cercare gloria e ricchezza a Costantinopoli dal racconto di un altro avventuriero vichingo, Eindriöi il Giovane, tornato dalla capitale dell’impero con l’incarico di reclutare uomini validi per servire sotto l’aquila bicipite di Bisanzio. Non si può comprendere la storia dei mercenari vareghi, i guerrieri scandinavi che, soprattutto tra il X e il XII secolo, scelsero di combattere per il basileus di Costantinopoli, se non ci si sforza di immaginare il fascino irresistibile che Miklegard – la “Città grande” – esercitava sugli uomini del Nord: sedotti e abbagliati non soltanto dai suoi tesori, ma dall’antica maestà della Nuova Roma, sede dei discendenti di Augusto e Costantino, divenuta il vero cuore dell’ecumene (la terra) cristiana, pulsante di commerci, spiritualità, arte e cultura. Di fronte al suo splendore, gli avventurieri vichinghi – che la raggiungevano dopo un lungo viaggio attraverso il Baltico, i fiumi e le steppe della Russia, il Mar Nero e lo stretto del Bosforo – erano divisi tra il desiderio di possederla e l’impulso a riconoscerne la grandezza e la potenza mettendosi al servizio dei basileis che governavano al riparo delle sue mura: dopo una serie di attacchi non decisivi, che condussero al trattato di pace del 911, furono sempre più numerosi i guerrieri scandinavi che scelsero di arruolarsi come mercenari, sfruttando le proprie doti belliche per conquistare gloria e ricchezza, prima di tornare in patria accompagnati da un alone eroico che ne faceva delle leggende viventi di fronte alla loro stessa gente. Il De ceremoniis di Costantino VII (945-959) tramanda la prima notizia sicura di un contingente scandinavo al servizio di Bisanzio: l’imperatore letterato parla di 700 rhos (da cui deriva il nostro “russi”), provenienti dal principato di Kiev, che erano stati impiegati dal basileus Leone VI nella spedizione per la riconquista di Creta del 902, ed erano stati poi ricompensati con la cifra complessiva di 7.200 monete d’oro, in linea con le paghe corrisposte agli altri

reparti scelti dell’esercito imperiale. Dopo un nuovo periodo di ostilità russo-bizantina tra il 907 e il 911, che lasciò sostanzialmente immutati i rapporti di forza, i mercenari scandinavi divennero sempre più numerosi a Costantinopoli: il loro ruolo fu decisivo nelle guerre civili della fine del X secolo, quando il basileus Basilio II (976-1025) riuscì a sconfiggere ripetutamente i propri nemici anche grazie al loro aiuto, organizzandoli ufficialmente in un tagma fin dal 988, anno che vide anche la conversione al cristianesimo del principe Vladimir di Kiev . Vista la grande efficacia in combattimento dei rhos, e la loro incrollabile lealtà nei confronti del sovrano regnante – dal quale dipendevano, del resto, la loro sicurezza e la loro fortuna – fu conseguenza naturale la trasformazione del reggimento in una vera e propria guardia imperiale, un reparto privilegiato destinato ad accompagnare e proteggere la persona del basileus in tutte le occasioni ufficiali, oltre che a sorvegliare il palazzo e i suoi appartamenti privati. I Vareghi, o “Varangi” (da varangjar, “uomini legati da giuramento”) come cominciarono a essere chiamati in questo periodo i giganteschi portatori d’ascia dai lunghi capelli biondi, divennero così, attorno all’Anno Mille, presenza fissa a fianco degli imperatori, ed elemento tipico della vita della corte bizantina. Ma la Guardia varega non era soltanto un reparto d’onore e di rappresentanza. Ogni volta che l’impero era minacciato, quando il basileus decideva di prendere parte alle operazioni militari, i suoi fedeli scandinavi lo accompagnavano: la loro presenza sul campo divenne il segno immediato e visibile a tutti che l’imperatore in persona stava combattendo tra le file dell’esercito. Tecnicamente, l’equipaggiamento dei Vareghi veniva a colmare una specifica lacuna nell’ambito dei reparti bizantini: le armate imperiali, infatti, erano costituite soprattutto da reparti di cavalleria, sia pesante che leggera, ai quali erano affidate le operazioni offensive, mentre i fanti erano destinati soprattutto alla difesa statica o a ruoli di supporto; mancava quindi una “fanteria d’urto”, capace Tagma Unità dell’esercito bizantino, corrispondente a un reggimento moderno e forte di circa 2.000 uomini. Fu creata come guardia personale del basileus. Vladimir di Kiev Vladimiro I (958-1015) fu gran principe di Kiev dal 980; nel 988 sposò Anna, sorella dell’imperatore bizantino Basilio II, accettando di convertirsi al Cristianesimo ortodosso.

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UNIFORMOLOGIA

L’IMPIEGO DELL’AVIAZIONE IN OPERAZIONI BELLICHE INIZIÒ GIÀ NEL 1911, MA AEREI E PILOTI DIVENNERO PROTAGONISTI A PARTIRE DAL 1935-36

DELLA II GUERRA MONDIALE a Seconda guerra mondiale fu il primo conflitto in cui realmente la guerra aerea ebbe enorme importanza sia dal punto di vista tattico sia strategico. La capacità del mezzo aereo di modificare le sorti di un singolo combattimento o, più in generale, dell’intera guerra fu sfruttata ampiamente da parte di tutti i principali contendenti, non senza sforzi produttivi enormi testimoniati dagli oltre 600.000 aerei costruiti durante il conflitto: un numero tre volte maggiore di quelli prodotti nel corso della Prima guerra mondiale. L’aereo, insomma, era diventato un vero protagonista e sarebbe stato utilizzato per i compiti più disparati, dal bombardamento alla copertura di truppe al suolo, dalla difesa degli spazi aerei al trasporto, fino alla caccia ai sottomarini o all’aviolancio di paracadutisti. Anche la tecnologia aeronautica ebbe un’impennata mai pensata e in pochi anni si passò dagli obsoleti biplani, ancora in volo nel 1941, ai jet degli ultimi anni di guerra. Contestualmente furono sviluppati e adottati equipaggiamenti e uniformi per chi sugli aerei doveva combattere e spesso sopravvivere: completi termici per l’alta quota, giubbotti salvagente, paracadute, maschere per l’ossigeno e quant’altro permetteva all’uomo di stare al passo con lo sviluppo delle macchine volanti. L’uniformologia legata agli aviatori della Seconda guerra mondiale è quindi una delle più interessanti e qui presentiamo alcune delle combinazioni di volo adottate dai maggiori belligeranti che combatterono nei cieli di tutto il mondo. d Stefano Rossi 76

L’ufficiale pilota è in decollo per una delle quotidiane missioni di volo sul suolo tedesco. Sopra la combinazione di volo A-4 porta un giubbotto in pelle (A-2) e alla cuffia ha preferito il normale berretto dell’uniforme, tradizionalmente portato schiacciato.


Il pilota, di un reparto imbarcato sulla portaerei Saratoga, porta sotto il paracadute un gilet gonfiabile di salvataggio AN-R2, completo di marcatori per l’acqua; oggetti indispensabili, in caso di ammaraggio per i piloti che operavano sull’oceano.

Per missioni in alta quota, con lunghe ore passate in posizione scomoda, serviva vestiario speciale come questo completo in pelle e pelo di montone, portato sopra una combinazione F-1 elettro-riscaldata; il tutto era completato dalla maschera per ossigeno A-8B.

I pochi piloti da caccia afroamericani, addestrati alla base di Tuskegee in Alabama, combatterono con onore in Italia e in Francia, volando sui caccia Curtiss P-40 Warhawk, Bell P-39 Airacobra, Republic P-47 Thunderbolt e North American P-51 Mustang.

DISEGNI DI G. ALBERTINI CON LA CONSULENZA STORICA DI STEFANO ROSSI

Per difendersi dalla temibile contraerea tedesca, gli aviatori americani furono dotati di protezioni aggiuntive: qui il mitragliere indossa, sopra la tenuta di volo, un gilet paraschegge Wilkinson e un elmetto antiflak M3 con paraorecchie mobili.


WARS

RECENSIONI

VISTI E LETTI SAGGISTICA A cura della Libreria Militare Via Morigi, 15 - 20123 Milano - tel/fax: 02 89010725 e-mail: libmil@libreriamilitare.com www.libreriamilitare.com

Predicazione, eserciti e violenza nell’Europa delle guerre di religione a cura di Gianclaudio Civale Dagli atti di un convegno, un interessante spaccato sociopolitico su come la religione sia stata usata senza remore per giustificare teologicamente un coflitto, ma anche come sprone alla violenza, strumento di propaganda e arruolamento, nonché sistema disciplinare, sia nel campo cattolico che protestante. Claudiana, Società di Studi Valdesi, pag. 374, € 35

ROMANZI A cura di Lidia Di Simone

La mano mozza di Blaise Cendrars Fra le opere uscite per il centenario della Grande guerra, viene rieditata l’autobiografia di culto di un autore svizzero. Eccolo sul fronte della Somme in mezzo ai soldati della Legione Straniera. Uomini anarchici e libertari, ma anche delinquenti e sbandati, affrontano il fango delle trincee per un Paese che non è il loro. In questo racconto pulp molti perdono la vita o solo qualche pezzo: tra questi lo stesso Cendrars, al quale una raffica di mitragliatrice porta via la mano destra. Elliot, pag. 271, € 16,58

Gruner+Jahr/Mondadori S.p.A. Via Battistotti Sassi, 11/a - 20133 Milano

Direttore responsaBile Jacopo Loredan CoorDinaMento Lidia Di Simone (caporedattore) art DireCtor Massimo Rivola (vicecaporedattore) uffiCio Centrale Aldo Carioli (caporedattore), Marco Casali (photo editor, vicecaporedattore), Andrea Parlangeli (caporedattore centrale) reDazione Federica Ceccherini, Marta Erba, Irene Merli (caposervizio), Giuliana Rotondi, Anita Rubini photo eDitor Patrizia De Luca (caposervizio), Rossana Caccini reDazione GrafiCa Katia Belli, Mariangela Corrias (vicecaporedattore), Barbara Larese, Vittorio Sacchi (caposervizio) seGretaria Di reDazione Marzia Vertua hanno CollAborAto a questo nuMero Giorgio Albertini, Gastone Breccia, Giuliano Da Frè, Andrea Frediani, Marco Lucchetti, Fernando Mazzoldi, Angelo Pirocchi, Roberto Roggero, Stefano Rossi, Sergio Valzania Business ManaGer Barbara Ferro DireCt mArketing & DigitAl CirCulAtion Development mAnAger Michela Lupi CoorDinAmento teCniCo Valter Martin

FILM A cura di Lidia Di Simone

Fra i dannati della Terra Storia della Legione Straniera di Gianni Oliva Agile sintesi della storia della Legione Straniera, i “dannati della Terra, i feriti di tutte le guerre”, come recita uno dei loro canti più famosi. Dalla conquista dell’Algeria nel 1830 alle odierne missioni, passando per le due guerre mondiali, gli innumerevoli conflitti coloniali, le guerre d’Indocina e Algeria. Più che con la storia si ha a che fare con il mito, forgiato nell’immaginario collettivo dalle tante canzoni, dalle innumerevoli pellicole e dal ricordo delle gesta eroiche di questi stranieri che da 150 anni si battono per la Francia. Mondadori, pag. 258, € 22

Il fuoco e il gelo. La Grande guerra sulle montagne di Enrico Camanni Nel racconto di uno dei più noti cantori della montagna, basato su decine di diari e memorie dell’epoca, le imprese alpinistiche, le battaglie, le sofferenze e i rischi dei combattenti su uno dei fronti meno conosciuti ma più affascinanti della Prima guerra mondiale. Un terreno dove la morte poteva arrivare dall’azione del nemico, ma anche dalla furia degli elementi e dall’asprezza delle condizioni di vita, comuni per tutti i combattenti. Laterza, pag. 212, € 16

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American sniper Dopo Ermanno Olmi e il suo capolavoro sulla Grande guerra Torneranno i prati, un altro virtuoso della regia si dedica ai film a tema bellico. Clint Eastwood gira la pellicola tratta dall’autobiografia di Chris Kyle, cecchino dei Navy Seals, il tiratore scelto più letale della storia militare Usa. L’uomo viene mandato in missione in Iraq, dove lo ribattezzano “il diavolo”. Con Bradley Cooper. Warner Bros, nelle sale dal 1° gennaio

Fury Aprile 1945: mentre gli Alleati sferrano l’attacco decisivo in Europa, il sergente Wardaddy (Brad Pitt) e l’equipaggio del suo Sherman affrontano una missione mortale dietro le linee nemiche per colpire al cuore la Germania nazista. Il regista David Ayer firma quasi un action movie. Columbia, nelle sale dal 29 gennaio

Unbroken Seconda guerra mondiale, l’olimpionico Louis Zamperini scampa a un incidente aereo, sopravvive su una zattera per 47 giorni, viene catturato dalla Marina nipponica e spedito in un campo di prigionia. Eccone la drammatica storia nel film diretto da Angelina Jolie e sceneggiato dai fratelli Coen. Universal, nelle sale dal 29 gennaio

AmministrAtore DelegAto e Chief operAting offiCer Roberto De Melgazzi publisher mAgAzine Elena Bottaro Direttore Del personAle e AffAri legAli Lucio Ricci Direttore Controllo Di Gestione Paolo Cescatti Focus Storia Wars: Pubblicazione trimestrale registrata presso il Tribunale di Milano, n. 162 del 31/03/2010. Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica sono riservati. Il materiale ricevuto e non richiesto (testi e fotografie), anche se non pubblicato, non sarà restituito. Direzione, redazione, amministrazione: Via Battistotti Sassi, 11/a 20133 Milano. Telefono: 02/762101; e-mail: redazione@focusstoria.it; e-mail amministrazione: infoamministrazione@gujm.it Stampa: Nuovo Istituto Italiano Arti Grafiche Arvato, via Zanica, 92 24126 Bergamo. Distribuzione: Press-di Distribuzione Stampa & Multimedia s.r.l. - 20090 Segrate (Mi). Abbonamenti: 4 numeri € 19,90 + spese di spedizione. Non inviare denaro. Per informazioni o per comunicare il cambio di indirizzo telefonare esclusivamente ai numeri: dall’Italia 199 111 999 costo da telefono fisso € 0,12 + Iva al minuto senza scatto alla risposta, costo da cellulare in funzione dell’operatore; dall’estero +39 041.5099049; fax 030/7772387. Il servizio abbonamenti è in funzione da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 19.00. Oppure scrivere a Press-di Srl Servizio Abbonamenti – Via Mondadori, 1 – 20090 Segrate (Mi); e-mail: abbonamenti@mondadori.it Servizio collezionisti: i numeri arretrati possono essere richiesti direttamente alla propria edicola al doppio del prezzo di copertina, salvo esaurimento scorte. Per informazioni: tel. 199/162171 (il costo della telefonata è di 14,25 centesimi al minuto Iva inclusa); fax: 02/95970342; e-mail: collez@mondadori.it Garanzia di riservatezza per gli abbonati. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione ai sensi dell’art. 7 D. leg. 196/2003 scrivendo a: Press-di srl Ufficio Privacy – Via Mondadori, 1 – 20090 Segrate (Mi); e-mail: privacy.pressdi@pressdi.it

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Periodico associato alla FIEG (Federaz. Ital. Editori Giornali)

Codice ISSN: 2038-7202


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