Guida 2017
Cani&Gatti ISTRUZIONI PER L’USO
Adottarli, nutrirli, curarli, viaggiare con loro e renderli felici
SCIENZA
â‚Ź 3.90*
10 GIUGNO 2017 Gli Speciali di Focus n. 296 Non vendibile separatamente da Focus in edicola. *prezzo rivista esclusa
Il linguaggio, la psicologia, le razze: gli ultimi studi sui nostri amici a 4 zampe
ESTATE
Auto, treni, aerei, pensioni... vademecum per le vacanze in tutta Europa
SALUTE
Le malattie, le cure, i vaccini e le tabelle nutrizionali per tenerli in forma
Sani e felici con noi
Amore e tempo. Deve donarli chi sceglie un cane o un gatto per amico. Ma non basta. Per farli vivere a lungo, sani e felici dobbiamo conoscerli bene, capire come “parlano”, cosa provano, quali sono le loro esigenze. Per questa guida abbiamo consultato le ultime ricerche scientifiche, interpellato medici veterinari, educatori, istruttori cinofili. Arriva l’estate? Andare in vacanza con i nostri pet, in Italia e nel resto d’Europa, è possibile, ma servono le informazioni giuste: le abbiamo raccolte nella sezione speciale viaggi al centro della guida. A proposito: se pensate di adottare un animale, fatelo dopo le vacanze. La razza migliore? Quella che ha più bisogno di voi. Vi aspetta in un canile e in un gattile. Fabrizia Sacchetti e Roberto Graziosi
Cani & Gatti Per incominciare Perché stiamo insieme?
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Consigli per le adozioni
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Vivere con un cane o un gatto ci costringe a stare in forma, allontana lo stress e ci fa persino dormire meglio.
Un trovatello a 4 zampe cambia la vita. Per questo bisogna avere le idee chiare e le informazioni corrette. Eccole.
Se avete un cane Amico a quattro zampe
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Un’antica alleanza
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Come sono nate le razze
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Si accomodi!
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È vero che i cani...
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Fido arriva a casa
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Fai la cosa giusta
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Il “canese”
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Per gioco e non solo
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Prenditi cura di lui
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Il 41% delle famiglie italiane vive con un animale. Nel 60% dei casi è un cane. Come possiamo farlo vivere sano e felice?
I cani furono prima nemici dell’uomo, poi diventarono utili alleati. E finalmente compagni fedeli.
Cacciatori, guardiani di case e cortili, conduttori di greggi... I cani, da migliaia di anni, sono stati scelti per vari scopi. Cane in arrivo? Ecco come rendere la casa perfetta per lui.
Miti da sfatare, dubbi e teorie da aggiornare su: intelligenza, metodi educativi ed emozioni.
Sia i cuccioli, sia gli adulti avranno bisogno di tempo per integrarsi nella nuova famiglia. Noi possiamo aiutarli così... Come interagire con il cane per vivere in armonia con lui.
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Se ci guarda chiede attenzioni, quando scodinzola è felice, se ringhia è nervoso, ma... Siete proprio sicuri?
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Impegnare il cane in attività che lo divertano fa bene a lui e a noi. Ecco qualche consiglio per provarci a casa o all’aperto. Quando vaccinare il cane? Come assisterlo dal veterinario? Sterilizzazione: sì o no? Tutto ciò che dobbiamo sapere per la sua salute.
Le tabelle della salute
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La pappa è pronta
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Tenetelo lontano da...
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Sigle, formule, linee guida su come comporre la dieta del cane in modo equilibrato. Con la solita raccomandazione: occhio al fai-da-te.
Di alimenti commestibili per l’uomo ma dannosi per il cane ce ne sono molti. È importante fare attenzione a tutto ciò che ingerisce istintivamente e che può trovare intorno a lui.
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Sulle confezioni dei cibi per animali troviamo tante indicazioni. Come interpretarle? Quali sono obbligatorie? A chi chiedere chiarimenti?
Cosa dice la legge
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Siamo sempre responsabili del benessere del nostro animale e dei danni che può causare ad altre persone. Ma quali sono i suoi diritti e quali i nostri doveri?
Come viaggiare con i pet
Benvenuto! 88 Arriva un nuovo gatto e... come rendere l’abitazione perfetta per lui? Ecco alcuni utili accorgimenti.
Per approfondire Etichette: istruzioni per l’uso
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Cosa deve mangiare Fido per stare in forma e vivere a lungo? Meglio cibo umido o secco? Perché è così vorace? Tutte le risposte degli esperti per sapere cosa mettergli nella ciotola.
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La guida “nella guida” per andare in vacanza con i nostri pet in Italia, nel resto d’Europa e in alcuni Paesi extra Ue.
Pensioni o pet sitter? Dipende 72 Vacanze, trasferte, imprevisti... Se non possiamo portarli con noi, dobbiamo pensare a come sistemarli. Ecco le migliori soluzioni possibili.
Se avete un gatto
Ma è vero che...
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Nella sua nuova famiglia
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Dieci dritte per lui
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Sono davvero tanti i luoghi comuni sui nostri amici gatti. Per esempio, si dice che siano animali schizzinosi e molto dispettosi. O che sia inutile parlare con loro. Facciamo chiarezza. Il gatto non sceglie un unico padrone e sta bene anche da solo. Vuole essere lasciato tranquillo quando mangia (poco) e quando dorme (tanto).
Tutto quello che devi sapere per educare il tuo gatto nel modo migliore.
Come capire che cosa vuole?
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Il suo vocabolario è fatto di sguardi, suoni, piccoli movimenti. Questa è la guida per non aver bisogno di un interprete.
Se Micio sta male
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Benessere in cifre
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Gatti e uomini si conoscono da 12mila anni, ma la convivenza è iniziata 5.300 anni fa.Da quando gli Egizi li hanno venerati come dèi sono diventati gli animali più coccolati del mondo.
Come devi nutrirlo (e viziarlo)
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Di una bellezza felina
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Anche lui ha bisogno di noi
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È l’animale domestico più diffuso del mondo. Sarà perché se la cava anche da solo? Eppure, a modo suo, il micio ha bisogno di noi. Ecco che cosa è bene sapere.
Divina creatura
Le razze del gatto non sono state selezionate con criteri di utilità ma per soddisfare gusti estetici. La divisione più semplice? In base al pelo.
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Anche i gatti hanno i loro malanni o gli acciacchi dovuti all’età. Ecco che cosa fare e cosa evitare quando lo portiamo dal dottore. Quanto e che cosa deve mangiare il gatto? Tabelle, linee guida e formule per fare i calcoli (insieme al veterinario).
Quante volte al giorno il gatto deve mangiare? Meglio umido o secco? Ecco la dieta per farlo crescere bene.
Veterinari, educatori ed esperti sono indispensabili. Ma anche lo smartphone può essere utile con i vostri animali: per controllarli, per scegliere un hotel adatto a loro o per farli giocare.
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Società
Adotta quello giusto
Un trovatello a quattro zampe cambia la vita. Per questo bisogna avere le idee chiare e le informazioni corrette. Eccole.
Con la consulenza di Simone Dalla Valle, istruttore cinofilo, Monica Garoni, medico veterinario comportamentalista, Paola Matrigali Tintori di Enpa Onlus.
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a prima domanda da porsi è: perché vogliamo adottare un cane o un gatto? Stiamo cercando un amico speciale? Un compagno di giochi per il nostro unico figlio? Oppure ci serve un cane da guardia? Tutte le motivazioni sono rispettabili se, a loro volta, tengono conto del benessere dell’animale. Dobbiamo cioè essere consapevoli che non stiamo portando in casa un oggetto che potremo buttare via quando ce ne saremo stancati, ma un amico che ci farà compagnia per almeno 10 o 15 anni. Per il quale sarà necessario rivedere le nostre abitudini, sostenere delle spese ecc. Se questo non ci è ben chiaro fin dal principio, rischiamo di metterci nei guai. IL COMPAGNO IDEALE. Alla base dell’a-
dozione deve esserci la conoscenza reci-
proca tra chi adotta e chi è adottato. Sempre. La seconda domanda da farsi, dunque, non è quale cane o gatto ci piacerebbe avere, bensì quale tipologia di animale (per esigenze, carattere e “vissuto”) sia la più adatta per noi. Meglio meticci o di razza? Adulti o cuccioli? Maschi o femmine? E se è un cane, di quale taglia? Per trovare alcune risposte ci sono le enciclopedie e i libri sulle razze. Ma per avere informazioni più “dirette”, basate sull’esperienza, può essere utile consultare un veterinario o un educatore, meglio uno che adotta l’approccio cognitivo zooantropologico. Non dimentichiamo dunque il buon senso e riflettiamo su un punto: poiché la maggior parte di noi adotta un cane o un gatto per costruire una relazione di amicizia, l’animale giusto è quello che ne ha più bisogno, ovvero quello che troviamo in canili
Trovalo così 1 Canili e gattili comunali Cani e gatti randagi sono sotto la tutela del sindaco: ogni Comune ha per legge il canile. Basta andare sul sito Internet della propria città e digitare su Internet “canili” o “gattili”. Non tutti i canili hanno anche il gattile. In questi casi i comuni fanno convenzioni con associazioni gattofile o rifugi privati. 2 Associazioni Ci sono quelle nazionali (Enpa, Lav, Lega nazionale per la difesa del cane, Oipa ecc.) che hanno sedi in tante regioni d’Italia. Oppure ci sono le associazioni locali che hanno sia canili che gattili o reti di volontari che ospitano animali in attesa di adozione. 3 Allevamenti L’elenco degli allevatori professionisti che vendono cani di razza si trova con l’Enci – Ente Nazionale della Cinofilia Italiana. Quello dei gatti di razza con l’Anfi – Associazione Nazionale Felina Italiana.
Un cucciolo è irresistibile, ma è anche difficile da gestire. Adottare un cane adulto in un canile può essere la scelta migliore.
e gattili. In ogni gabbia può celarsi il cane o il gatto per noi. Attenzione, però: quando ci rechiamo in una di queste strutture, può esserci in agguato la trappola dell’emotività. Meglio imporsi un po’ di sano cinismo per ragionare meglio e con più lucidità. CI VUOLE TEMPO! Vale la pena, inoltre,
spazzare via certi luoghi comuni dalla mente. Qualche esempio? Tanto per cominciare non è vero che il cane o il gatto si affezionano di più se presi da cuccioli, anzi: le amicizie migliori si instaurano sempre con un animale adulto, proprio come accade a noi umani. Ancora: non è vero che in gattili e canili si trovano solo animali malati o problematici. Alcuni infatti sono lì perché, prima di noi, qualcuno ha fatto un’adozione sbagliata. E poi lo ha riportato, o peggio, abbandonato.
Come scegliere il canile o gattile? Bisogna indirizzarsi verso strutture (vale soprattutto per i canili) che propongono un percorso di preadozione, con colloqui preliminari dove illustreremo le nostre esigenze e il nostro stile di vita; anche quelle che permettono di incontrare gli animali che ci hanno proposto (di solito due o tre) sono da preferire. Come agire se (e accade spesso) tutto questo non è consentito? Facendosi accompagnare (e consigliare) da un educatore oppure, meglio ancora, frequentare la struttura come volontari, per fare amicizia con l’animale prima di portarlo a casa. Tutto questo richiede tempo, certo, ma riflettiamo: dedichiamo giorni a comparare prestazioni e prezzi di smartphone quando dobbiamo acquistarne uno nuovo e non troviamo qualche ora per un amico che starà con noi per tanti anni?
4 I “Rescued Center” Sono le associazioni di affido di cani e gatti di razza abbandonati. Se, per esempio, stai cercando un maltese digita “maltese rescue”, invece per un gatto persiano “rescue persiano”. ATTENTI A INTERNET. E le adozioni che
nascono su Internet? Sono sconsigliate. Come sottolinea Simone Dalla Valle, autore di Come (e perché) scegliere un cane, gli appelli via Facebook non stanno affatto risolvendo il problema del randagismo, delle zoomafie e dei canili lager. Al contrario, stanno incentivando il business delle staffette che nulla hanno a che fare con il benessere degli animali. Lo stesso vale per le persone che comprano cuccioli che arrivano dalle tratte dell’Est, dai negozi e dalle fiere. Se invece cercate un animale di razza in un allevamento, cercate professionalità. Pretendete garanzie a livello genealogico (genitori sani ed equilibrati), pedigree gratuito e una regolare fattura di vendita. Attenzione: spesso gli allevamenti “casalinghi” sono più affidabili dei blasonati. • Fabrizia Sacchetti
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Domande&Risposte
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Noi e loro
Un bambino fa la conoscenza con un cane. Un simile avvicinamento deve avvenire gradualmente e avendo cura che il cane non senta “diminuire” l’attenzione su di lui.
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...richiedono precise regole gerarchiche? Non far dormire i cani sul letto, passare per primi dalle porte, ignorare il cane al rientro a casa: sono solo alcune delle presunte “regole di buon senso” che hanno caratterizzato per anni il rapporto tra cane e uomo. Sono regole basate sulla teoria, ormai superata, che il cane veda i membri della famiglia come parte del branco, e che dunque passi la sua vita a cercare di scalare la gerarchia per diventare l’individuo alfa, il capo. Ecco perché, per esempio, si consigliava di non far dormire i cani sul letto: solo il capobranco può dormire in posizione elevata. In realtà, oltre a essere obsoleto, questo approccio può solo peggiorare il rapporto con il cane, perché spesso si accompagna all’uso della forza e, dunque, al rischio di aumentare l’aggressività dell’animale. È più importante (ed efficace) presentarsi all’animale come punto di riferimento di cui possa fidarsi.
È vero che i cani... Miti da sfatare, dubbi e teorie da aggiornare... Molte certezze che avete sentito su Fido, che riguardano intelligenza, educazione ed emozioni, sono da riconsiderare.
...vedono il padrone come un capobranco?
...sono impossibili da addestrare se già adulti? No, però è vero che un cane adulto può presentare più problemi, soprattutto se arriva da un contesto nel quale non ha potuto socializzare correttamente fin da piccolo (basti pensare ai cani vissuti in canile o in campagna). È sempre importante conoscere lui e la sua storia; se l’animale continua a essere in difficoltà quando deve affrontare persone o luoghi sconosciuti, bisogna rivolgersi a un educatore per stabilire l’approccio migliore.
No: gli studi più recenti dimostrano che il legame tra cane e padrone è più assimilabile a quello tra un bambino e chi si prende cura di lui (la madre, nella maggior parte dei casi). Per dimostrarlo è stata usata la stessa procedura sperimentale che si usa in psicologia infantile, quella della “strange situation”, che prevede di separare il bambino dal genitore per osservare le sue reazioni quando questo ritorna nella stanza, e confrontarle con quelle che ha quando a rientrare è un estraneo. I risultati? Simili: quando il proprietario si allontana, i cani mostrano disagio e vanno alla sua ricerca, e si tranquillizzano solo quando torna; l’ingresso di un estraneo è invece accolto con la stessa diffidenza dimostrata dai bambini.
Con la consulenza di Emanuela Prato Previde, resp. del Canis sapiens Lab, Università di Milano; Sofia Fusar Poli, educ. cinofilo; Elisa Silvia Colombo, ricercatore in Neuropsicobiologia
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Cibo
La pappa è pronta!
Con la consulenza di Danilo Bellucci, medico veterinario a Milano. 44 | Focus Cani & Gatti
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Cosa deve mangiare Fido per stare in forma e vivere a lungo? Meglio cibo umido o secco? Perché è così vorace? Tutte le risposte degli esperti per sapere cosa mettergli nella ciotola.
e origini evolutive del cane, quando ancora era un lupo, ne farebbero un animale carnivoro, ma nel corso dei millenni l’evoluzione (e la coevoluzione con l’uomo, dovuta alla domesticazione), ne ha trasformato le abitudini e le caratteristiche alimentari, tanto che oggi viene considerato un carnivoro non obbligato, se non addirittura un animale onnivoro. La sua routine alimentare è piuttosto semplice, soprattutto se confrontata con quella dei gatti: ogni pasto comprende grandi quantità di cibo, e quindi un cane mangia meno spesso di un gatto; un adulto può accontentarsi di uno o due pasti al giorno, e anche un cucciolo difficilmente supera i tre pasti. L’estrema adattabilità alimentare del cane, poi, permette in teoria di variare spesso la sua dieta: le proteine che assume, per esempio, che costituiscono il 10% del fabbisogno calorico quotidiano dell’animale, possono arrivare sia da fonti animali sia da fonti di origine vegetale. Se è vero che questo significa che è apparentemente più facile creare una dieta su misura per un cane, non bisogna dimenticare che cibo e salute sono strettamente collegati: di fronte a intolleranze o allergie alimentari, per esempio, una dieta troppo varia potrebbe costituire un ostacolo alla diagnosi e all’identificazione del cibo che causa problemi. È VORACE. Una delle classiche preoccu-
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pazioni dei nuovi padroni è «il mio cane mangia troppo velocemente». È vero che vedere un cane all’opera con una ciotola di cibo può essere uno spettacolo notevole, ma ancora una volta è la fisiologia dell’animale a giustificare il comportamento. Per esempio, la saliva del cane è, a differenza di quella umana, priva di enzimi digestivi, e la sua produzione ha l’unico scopo di facilitare l’ingestione del cibo. Questo, unito al fatto che la dentatura del cane è più adatta ad afferrare e
Se il vostro cane ama il suo cibo, dipende sicuramente più dall’odore che dal gusto. Il gusto non è un senso molto sviluppato.
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In viaggio con loro Viaggi e vacanze
Siete in partenza con il pet al seguito? Ecco i documenti necessari, i costi e le regole da rispettare se li portiamo in auto, in aereo, in treno o in nave. Italia e principali Paesi Ue: in generale
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er andare in vacanza con il cane o il gatto è meglio giocare di anticipo. A seconda che la destinazione sia l’Italia, un Paese della comunità europea o uno extraeuropeo, è utile raccogliere per tempo una serie di informazioni su: che cosa fare prima di partire (visita dal veterinario, documenti indispensabili ecc.), come decidere dove alloggiare (in una struttura pet-friendly, cioè pensata per chi soggiorna con cani o gatti al seguito), come attrezzarsi a seconda che, per viaggiare, si scelga l’auto (che, vi anticipiamo, è il mezzo più comodo per l’animale) o altri mezzi di trasporto. Abbiamo raccolto queste informazioni essenziali consultando compagnie di trasporto, aziende, enti nazionali del turismo ecc. dei differenti Paesi e ve le presentiamo con una raccomandazione: tenete conto che le regole, i servizi e le disponibilità cambiano, non solo da una nazione all’altra, ma talvolta anche fra i comuni dello stesso Paese, fra le compagnie di trasporto e persino fra un tipo di treno e l’altro.
Prima dal veterinario È opportuno che prima del viaggio il veterinario effettui un check-up dell’animale e rilasci una certificazione di buona salute. È consigliabile inoltre effettuare una visita anche al rientro, per assicurarsi che nessun problema sanitario sia insorto durante la vacanza. 58 | Focus Cani & Gatti
Gli animali non possono viaggiare se sono malati o feriti, se troppo giovani, se hanno partorito di recente o se si trovano nell’ultimo periodo di gravidanza. Se si rende necessario sedarli per il viaggio, va fatto solo su indicazione del veterinario e presentando il relativo certificato.
Documenti necessari ITALIA. Il libretto sanitario, rilasciato dal
veterinario, è la carta di identità di cane e gatto; va presentato alla biglietteria o al check-in delle compagnie aeree, ferroviarie ecc., e un numero sempre maggiore di strutture ricettive non ammette gli animali che ne siano sprovvisti. Soprattutto, in caso di infortuni o altri problemi medici, può essere di grande aiuto alle autorità sanitarie locali per conoscere la storia medica dei pazienti a quattro zampe. Per il cane, inoltre, è necessario il certificato d’iscrizione all’Anagrafe degli animali d’affezione regionale (AAA), comunemente indicata come “anagrafe canina”. Il certificato sottintende l’avvenuta inoculazione del microchip identificativo, il cui codice a 15 cifre è riportato sul libretto sanitario. In Italia, benché consigliabile, l’impianto del microchip e l’iscrizione all’Anagrafe non sono obbligatori per i gatti. EUROPA. Per spostarsi fra i Paesi dell’U-
nione europea (e in alcuni extracomunitari) per cani e gatti è obbligatorio il Passaporto (o Pets: Pet Travel Scheme),
come disposto dal Regolamento UE 576/2013 sui movimenti a carattere non commerciale degli animali da compagnia (cani, gatti e furetti). Poiché la rabbia è ancora presente in vari Paesi esteri, la vaccinazione, che va eseguita almeno 21 giorni prima della partenza, è indispensabile affinché il Passaporto sia valido per l’espatrio. Il Pets viene rilasciato dalle Asl di riferimento. Il Dipartimento veterinario della Asl verifica la leggibilità del microchip o del tatuaggio identificativi, l’iscrizione all’Anagrafe e la vaccinazione antirabbica, predispone il Passaporto e registra in AAA il numero e la data di rilascio. In Europa alcuni Paesi impongono condizioni più rigide per
Che cosa mettere nella “sua” valigia
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✓ Documenti e certificazioni sanitarie. ✓ Il tuo lettore di microchip. ✓ Guinzaglio, collare, pettorina, museruola. ✓ Ciotole, scorta di acqua e cibo. ✓ Attrezzatura per la raccolta dei bisogni (sacchetti, paletta, lettiera). ✓ Un mini-kit di pronto soccorso. ✓ Eventuali sedativi prescritti dal veterinario per il viaggio, farmaci che assume d’abitudine, antiparassitari. ✓ Il necessario per l’igiene, quindi spazzola, salviettine umidificate ecc. ✓ La sua coperta, se sapete che lo fa stare “tranquillo”, e i suoi giochi. ✓ Il trasportino o contenitore da viaggio (scelto in funzione del mezzo di trasporto o alle regole delle compagnie con cui viaggerete).
quanto riguarda l’introduzione di animali provenienti dall’estero e richiedono, oltre alla profilassi antirabbica, trattamenti particolari da effettuarsi prima dell’ingresso. Per le normative specifiche vi rimandiamo alle schede dei singoli Paesi. Ricordiamo inoltre che l’Ue limita a 5 il numero massimo di animali da compagnia che possono accompagnare il proprietario (o la persona autorizzata) per ogni singolo viaggio, per evitare commerci e movimentazioni illegali. Di norma il proprietario dovrebbe accompagnare l’animale; in caso di motivazioni documentate, lo spostamento del cane o del gatto può avvenire fino a cinque gior-
ni prima o dopo rispetto al movimento del proprietario o in un luogo fisicamente diverso da quello da lui occupato.
Se viaggiate in... AUTOMOBILE. L’articolo 169 del Codice
della strada, dedicato al trasporto di persone, animali e oggetti sui veicoli a motore, specifica che in auto si possono trasportare soltanto animali domestici, e, in generale, solo uno per volta; se ne possono trasportare anche più di uno, solo se alloggiati in una apposita gabbia o contenitore dietro il posto di guida, diviso da apposita rete o altro mezzo idoneo. Oltre a quanto prescrive la legge, non dimenti-
cate il buon senso: lasciate il finestrino leggermente abbassato ma non abbastanza da permettere al cane di mettere la testa fuori: il vento potrebbe causargli danni alle orecchie. Inoltre, fermatevi al massimo ogni due ore per far sgranchire le zampe e far fare gli eventuali bisogni a cani e gatti. E non lasciateli chiusi in auto sotto al sole. AEREO. Quasi tutte le compagnie aeree
oggi consentono il trasporto di animali, ma è meglio accertarsene in anticipo: alcuni operatori popolari come RyanAir e EasyJet non prevedono animali a bordo. La maggior parte delle compagnie, inoltre, non accetta a bordo animali diretti Cani & Gatti Focus | 59
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Evoluzione
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Divina creatura
Gatto e uomo si conoscono da 12 mila anni, ma la convivenza è cominciata in Cina 5.300 anni fa. E da quando gli Egizi li hanno venerati come dèi sono diventati gli animali più coccolati al mondo.
Il gatto è l’animale domestico più diffuso. In Italia ce ne sono circa 7,5 milioni, mentre in tutta Europa se ne contano 100 milioni.
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el mondo ce ne sono circa 600 milioni, quasi il doppio dell’intera popolazione degli Stati Uniti, cui vanno aggiunti 160 milioni di randagi la cui vita è direttamente intrecciata con la nostra: i gatti sono l’animale domestico più diffuso al mondo, ma se provate a chiedere al proprietario di un felino come mai abbia scelto proprio un gatto come compagno di vita, difficilmente otterrete risposte diverse da «perché è molto carino!». A fianco dell’uomo fin dai primordi dell’agricoltura, nell’opinione di molti il gatto resta ancora oggi un outsider, una bestia indipendente che non sta facendo altro che approfittarsi dell’uomo, fingendo affetto in cambio di cibo: non sono bastati 12.000 anni insieme perché l’animale si scrollasse di dosso la fama di scroccone. Eppure, c’è chi non riesce a fare a meno di loro e qualcuno potrebbe addirittura dire che poco è cambiato da quando gli antichi Egizi li veneravano come dèi. E pensare che il nostro rappor-
to è cominciato su basi puramente utilitaristiche… Chiunque abbia visitato l’Egitto e i suoi siti archeologici sa che, già 3.500 anni fa, i gatti erano parte integrante dell’ambiente domestico, considerati alla stregua di divinità (la dea Bastet veniva spesso rappresentata in forma felina), mantenuti e coccolati da regine e faraoni. Per lungo tempo, anche storici e biologi hanno ritenuto che i primi passi verso la domesticazione del gatto fossero stati fatti in Egitto. DALLA CINA. In realtà, poco più di dieci
anni fa, a Cipro, un gruppo di archeologi scoprì una tomba nella quale erano state deposte, fianco a fianco, ossa umane e di gatto: la sepoltura risaliva a 9.500 anni fa, a dimostrazione che il nostro rapporto con il gatto è ben più antico di quello che si credeva. Tutti i segnali puntano in una direzione: i primi felini che si sono avvicinati agli insediamenti umani l’hanno fatto circa 12.000 anni fa, nella Mezzaluna Fertile (la regione compresa tra Egitto e AraCani & Gatti Focus | 81
L’irruenza dei bambini può spaventare i gatti: meglio spiegare bene al pupo che l’animale non è un giocattolo. Con la consulenza di Maria Cristina Crosta, medico veterinario presso la Clinica Gran Sasso a Milano, e Laura Borromeo, comportamentalista felina.
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Psicologia
Nella sua nuova famiglia I
l gatto non stabilisce rapporti gerarchici con i membri della famiglia: non esiste un vero “padrone” del gatto, e il suo rapporto con gli esseri umani si sviluppa su base individuale. Addirittura, un gattino appena arrivato percepisce un uomo, una donna e un bambino (immaginate padre, madre e figlio) come appartenenti a tre specie diverse: il tono di voce e l’irruenza di un bambino hanno un effetto completamente diverso rispetto alla voce pacata di un adulto, e un gatto cresciuto in compagnia di sole donne potrebbe, per gli stessi motivi, spaventarsi di fronte a un maschio. Il modo migliore per rapportarsi con un gatto, dunque, è fargli conoscere gradualmente tutti i membri della famiglia. GIOCHI DI BIMBI. Nel caso di presenza di
bambini, è necessario prestare un’attenzione particolare al rapporto che essi svilupperanno con il gatto. Come già detto, infatti, la goffaggine e l’irruenza di un bambino potrebbero spaventare qualunque gatto: in questo caso è molto importante educare anche il pupo, oltre al gatto, spiegandogli in modo efficace che l’animale non è un giocattolo, che non va infastidito inutilmente (per esempio mentre sta dormendo o mangiando) e
che va rispettato, oltre che accudito e amato. Questo però non significa impedire al bambino di giocare con l’animale: al contrario, il gioco potrebbe essere l’occasione perfetta per consolidare il rapporto. AMICO... CANE. La convivenza tra gatti,
o tra cane e gatto, è tutt’altro che impossibile, come molti proprietari “misti” potranno confermarvi. È però fondamentale che il rapporto tra i due animali cominci fin da subito: i primi mesi di vita sono fondamentali, e l’ideale sarebbe introdurli entrambi in casa contemporaneamente. Nel caso in cui un gatto arrivasse in una casa dove c’è già un altro animale, è importante introdurlo gradualmente nell’ambiente; nel caso dei cani, c’è da considerare che tendenzialmente gli esemplari più anziani sono meno tolleranti. Se in casa c’è un altro gatto, invece, è fondamentale abituarlo alla presenza del nuovo arrivato: potrebbe leggere un’introduzione brusca come una minaccia al suo territorio. La separazione dei beni tra i due animali, inoltre, risulta fondamentale: due gatti hanno bisogno di almeno due lettiere diverse (meglio ancora se tre), di ciotole separate per il cibo, di cucce e tiragraffi
Il gatto non sceglie un unico “padrone” e sta bene anche da solo. Vuole essere lasciato tranquillo quando mangia (poco) e quando dorme (tanto).
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ORE AL GIORNO Quanto può dormire un gatto, sommando le ore di sonno leggero e di sonno profondo.
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Se Micio sta male?
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Salute
Con la consulenza di Maria Cristina Crosta, medico veterinario presso la Clinica Gran Sasso a Milano, e Danilo Bellucci, medico veterinario presso lo Studio Bellucci a Milano.
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Anche i gatti hanno i loro malanni o gli acciacchi dovuti all’età. Ecco che cosa fare e cosa evitare quando lo portiamo dal... dottore.
C
ome altri esseri viventi, anche il gatto ha bisogno di cure, attenzioni e, soprattutto, informazioni mediche: un padrone informato è in grado non solo di riconoscere i segni di disagio nel gatto, ma soprattutto di agire per tempo e in modo preventivo per evitare l’insorgere di patologie e problemi. Ancora più importante, però, è che il padrone non faccia di testa sua: proprio come un genitore non curerebbe mai suo figlio con rimedi casalinghi, allo stesso modo il proprietario di un gatto deve avere come riferimento un veterinario, che lo sappia consigliare e guidare in tutte le fasi della vita dell’animale, dai primi mesi, quando una dieta equilibrata è fondamentale per il suo sviluppo, all’età avanzata, quando cominciano a insorgere patologie nuove e legate a cambiamenti fisiologici. IL VETERINARIO. La cura del proprio gat-
to comincia prima ancora che l’animale sia arrivato in casa: la scelta del veterinario dovrebbe avvenire per tempo, e non essere dettata da un’emergenza o dall’arrivo improvviso del gatto in casa. Idealmente, la prima visita dal veterinario dovrebbe essere il meno traumatica possibile per l’animale, che tornerà regolarmente a visitare quell’ambulatorio: meglio che non lo associ con ricordi sgradevoli. Questo significa rispettare una serie di consigli molto pratici: prima di tutto, cercate di fissare in anticipo l’orario della visita, così da evitare di dover far aspettare il gatto in una situazione spiacevole; se proprio non ci riuscite, è
meglio aspettare il vostro turno in macchina, per evitare che il gatto venga a contatto con altri animali e si spaventi. È sempre bene anche portare con sé la coperta del gatto, impregnata del suo odore, e appoggiarla sul tavolo del veterinario: il contatto con la stoffa calda è più rassicurante, per il gatto, di quello con un freddo tavolo di metallo. LE VISITE MEDICHE. È nel corso della
prima visita che, insieme al veterinario, dovrete stabilire le condizioni di salute del gatto, e concordare con lui il piano vaccinale, verificare l’eventuale presenza di parassiti esterni o interni e fissare un piano di regolari controlli per monitorare la crescita dell’animale e decidere il momento giusto per l’eventuale sterilizzazione. Il ruolo del padrone durante la prima visita (e anche durante le successive) sarà esclusivamente quello di rassicurare il gatto, accarezzandolo e parlandogli con un tono di voce basso e pacato. Si può anche scegliere di premiare il gatto con dei croccantini dopo una procedura particolarmente sgradevole, che sia un’iniezione o un controllo rettale della temperatura: l’importante è ricordarsi di farlo dopo che è avvenuta, non prima o durante. Un’altra cosa fondamentale è lavare e disinfettare il trasportino al ritorno dalla visita: quando è spaventato il gatto produce feromoni che potrebbero “attaccarsi” al fondo dell’oggetto, trasformandolo in una fonte di terrore costante per l’animale. LE CURE A CASA. Non sempre è possibi-
le portare il gatto dal veterinario ogni
Perché è importante sterilizzare
Il momento giusto? Attorno ai 6 mesi
Un gatto dal veterinario. La scelta del “medico curante” andrebbe effettuata per tempo e non dettata da un’emergenza.
Ci sono molte ragioni per le quali si può scegliere di sterilizzare il proprio gatto: per evitare che si riproduca, innanzitutto, ma anche per allungare la sua vita media (un gatto sterilizzato tende ad allontanarsi meno dal suo territorio in cerca di un partner, ed è dunque meno esposto ai pericoli), per facilitare la convivenza tra due gatti o per l’impossibilità di gestire un’eventuale nidiata di gattini. Si può scegliere di sterilizzare il proprio gatto per via medica, con l’ausilio di farmaci, o per via chirurgica: nel primo caso, l’intervento ha un effetto temporaneo e va ripetuto nel tempo; la scelta tra le due modalità dovrebbe essere concordata con il veterinario nel rispetto delle esigenze del gatto. Il medico potrà anche consigliare sulle tempistiche adeguate: generalmente, l’intervento di sterilizzazione (sia nei maschi sia nelle femmine) si compie intorno al sesto mese di età. È importante ricordare che un gatto sterilizzato tende a essere più sedentario ma avrà anche più fame: la sua dieta andrà adattata alle sue nuove esigenze metaboliche, e sarà ancora più importante giocare con lui e tenerlo attivo, soprattutto se si tratta di un gatto da appartamento.
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