Il sole nasce

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Il sole nasce

Il sole nasce Pietro2006Bianchi

È ancora

Mi alzo e mi vesto bene con la giacca . . buio

È domenica mattina , sono le sei e mezza .

Il papà non capisce subito .

Entro nella camera dei miei genitori e mi avvicino al papà : dorme ancora .

Gli sussurro all' orecchio : sole nasce .

Ancora due minuti , mi dice .

Vado in cucina , prendo il vassoio con un piattino e una tazzina

Grazie Pietro , mi dice . e porto l' acqua al papà . mi chiede po' di acqua . unPoi

Poi

si alza e si veste

senza fare rumore .

Prendiamo la , fogli e i pastelli e usciamo . La strada è ancora vuota . fotograficamacchina i

e la nostra voce fanno l' eco .

I nostri passi

e cammino vicino al papà .

Sono contento

Sono piccolo visto da lontano .

Al centro della piazza faccio una danza .

È ancora presto e non c'è nessuno , oggi è festa .

L' orologio del campanile indica le sette .

e il sole che nasce . disegno

Io prendo il foglio con i pastelli

Sono seduto sulla panchina , con le gambe incrociate , come piace a me .

Attento a non cadere , camminando sul bordo . dicono sempre i miei genitori .

Ecco le scale e la fontana del Comune .

Mi piace fare il giro della fontana

Disegno poi poi

Il sole con i raggi ,

con pastelli di tanti colori .

E adesso cosa fai ? dice il papà .

il cielo blu , il prato .

La cornice , rispondo io .

In cielo ci sono tante nuvole , ma non piove .

Il cielo è azzurro .

Arriva dall' parte . altra

C'è un riflesso del sole sulla finestra .

.

È nato , la sua luce è diventata forte

.

Ecco il sole verso Tagliuno

Faccio una corsa sugli anelli della piazza .

Tre giri , veloce come uno scoiattolo .

Ci sono le macchine , ma a me piace fare il giro e salire dall' parte . altra

Qui sono vicino alla scala che porta sotto , al parcheggio .

andiamo verso la magnolia

Sulla strada passa una bicicletta

.

.

Poi

Il papà lo prende e lo mette nel prato sul bordo della . strada

Sulla strada c'è un morto .

uccellino

Facciamo una fotografia per il mio libretto . magnolia

Sono nate tante foglie al posto dei fiori .

Ecco la .

Mi piace soffiare e far volare via tutti i semi piccoli . fiore

Nel prato c'è un .

Sembriamo due giganti .

Guarda come sono lunghe le nostre ombre .

Sono molto belli .

Prendo la fotograficamacchina e scatto una foto .

Sull' albero vicino alla strada

sono nati tanti fiori .

rosa

Ma c'è anche la testa , diventa una croce .

La mia ombra disegna una T . Guarda papà

!

È vero , con le braccia sembra una T .

Sono contento .

fine

Torniamo a casa a fare colazione con la mamma e Irene .

“Sì”, risponde lui, contento.

rituale ripetuto ogni giorno.

“Aspetto qui” dice Pietro.

Un piccolo passo verso l’adultità.

Nella camera c’è poca luce, la tapparella è abbassata fin quasi in fondo e la luce è poca anche fuori.

“Cosa c’è Pietro”, gli sussurro.

Allora interpreto la scena dei «due ‘nuti» che di solito mi vede nelle parte di chi sveglia al mattino, e contratto con Pietro, accordandogli altri due minuti di sonno, che lui ridendochiedeperil

“Sì” risponde Pietro senza esitazione e scompare andando in cucina.

“Sole nasce” ripete Pietro, con un tono di voce sempre basso, ma che vuole spiegare, capisci papà.

“Pietro, vieni”. Altri leggeri rumori alla porta, ma nessuno risponde. È Pietro. “Vieni Pietrino, vieni qui”.

“Sì, Pietro, il sole sta nascendo, ma dove vuoi andare già vestito”?

Pietro avanza nella camera e si dirige verso di me, schivando l’angolo del letto; quando si avvicina lo vedo già completamente vestito, con addirittura la giacca. Rido piano.

Allora collego, “vuoi andare a vedere il sole che nasce”?

Il punto di vista del papà.

“Sole nasce”, mi risponde con uguale tono di voce, sussurrato.

Dopo meno di due minuti ritorna, “sole nasce”.

Domenica mattina, sono le 6 e mezza.

Si sente un leggero rumore dalla porta della camera, socchiusa. “Irene, sei tu”? Ma nessuno risponde.

“Ascolta Pietro, mi porteresti un bicchiere d’acqua, ho proprio sete. Prendine uno di plastica, attento a non farlo cadere”.

Questa volta chiedo io «due minuti». Pietro me li accorda.

Passa il tempo ma non arriva, cosa starà facendo? A un certo punto si socchiude di nuovo la porta della camera, Pietro si abbassa e raccoglie qualcosa che aveva posato per terra: un vassoio, con una tazzina d’acqua, con piattino. Avanza con qualche incertezza nella camera e si avvicina, con il vassoio. “Grazie Pietro, proprio bravo”.

““Sì”.Prendi anche i pastelli, eccoli qui, il giallo, il rosso, il verde, il blu. Serve qualcosa di perrigidopoter scrivere. Ecco questo libretto va bene.

“Sì”, dice Pietro prendendo poi il libretto con I fogli per disegnare.

“Prendo fogli, disegno sole”, dice poi. “Come l’altra volta”?

Poi camminiamo verso la magnolia vicino al semaforo, per fotografarla, adesso che sono spuntate le foglie, al posto dei fiori.

“Ascolta, cosa dici se andiamo in piazza a vedere il sole che nasce”? “Sì” risponde Pietro, contento.

Un piccolo adulto.

“C’è l’eco senti”? Arrivati in piazza si mette a disegnare, il sole con i raggi, poi il cielo blu, poi il prato.

Poi una scorrazzata lungo i cerchi della piazza, come uno scoiattolo. Ride contento, salutiamo una persona che passa, attraversando.

“La cornice”.

Mi vesto, facendo attenzione a non fare rumore, come anche Pietro si è mosso con Prendiamoaccortezza.lamacchina fotografica e il registratore e usciamo. Non c’è nessuno per strada, la luce radente è ancora poca, il sole sta sorgendo. Pietro chiacchiera camminando contento dandomi la mano.

Aprile 2006

Riporta questi fogli nel cassetto”.

E continua a parlare, parla e risponde, alla pari.

“E adesso cosa fai”?

Traduzione in simboli: Antonio Bianchi

Traduzione in simboli, del testo originale Ilsolenascedel 2006, secondo il modello consapevole della morfologia definito dal Centro studi inbook. (csinbook.eu)

Maggio 2017

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