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La comunicazione M2M funziona bene tra macchine

Acquisire i clienti nella loro quotidianità La pubblicità mobile è immediata e ancora vantaggiosa La democratizzazione del sapere Con Enterprise 2.0 il know-how sarà accessibile a tutti

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La rivista Swisscom per le grandi aziende | www.swisscom.ch/dialogue

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Sommario

Diretto e conveniente

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La domanda non è se, ma quando e come Presto l’M2M si estenderà a tutti i settori, afferma l’economista Georg Oecking. Il collegamento tra telefonia mobile, sensori e intelligenza artificiale non è solo la chiave per futuri aumenti di produttività, ma consentirà l’evoluzione dalla vendita singola alla fatturazione dei servizi al consumo. Per trovare soluzioni innovative e orientate al futuro occorre però superare i modelli mentali e i processi appresi fino a oggi.

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Gli smartphone sono tra i passatempi preferiti degli svizzeri, e sono quindi la piattaforma ideale per rivolgersi ai clienti direttamente nella loro quotidianità. Tuttavia, nel nostro paese la pubblicità mobile non è molto diffusa. È per questo che, secondo Patrick Rademacher, gli spazi pubblicitari sono ancora molto convenienti ed è possibile farsi un nome. Lo specialista dei media è convinto che questa cambièra tuttavia presto.

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Creare nuovi mercati con l’M2M

Dopo aver annullato i vincoli spaziali nelle conversazioni, la telefonia mobile rivoluziona ora la comunicazione tra macchine. Sensile Technologies, Limmex e tracker.com dimostrano come aprire nuovi mercati grazie all’M2M. Sensile offre il monitoraggio dei serbatoi che consente risparmi notevoli ai gestori, Limmex offre agli anziani funzioni di telefonia mobile integrate in un orologio in grado di dare l’allarme. Gli strumenti di localizzazione di tracker.com vengono utilizzati per la gestione di dispositivi, ma anche come cellulari di emergenza per bambini. La combinazione con i sensori consente di monitorare veicoli e macchine, ma tutto questo presto cambierà.

Dal virtuale al contatto visivo

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01-11-759860 myclimate.org

Più tempo si trascorre sui social network, più emerge la necessità di contatti reali. Questi contatti offline però spesso iniziano proprio online. Ad esempio, l’app svizzera per smartphone Spontacts raggruppa le persone per singole attività di tempo libero. Altre consentono di creare gruppi di interesse. Le imprese di trasporti come le FFS mirano a migliorare l’esperienza degli utenti mediante l’app Connect o un servizio di ricerca per il vicino di posto.


Sull’argomento

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L’approfondimento «Senza l’M2M non potremmo più gestire i nostri veicoli» Già dal 1999 Mobility gestisce le auto con la telefonia mobile. Ora anche Renault punta sul sistema svizzero. Tema Le macchine diventano indipendenti L’M2M, in molti settori, è l’unico modo per incrementare significativamente la produttività. Tuttavia spesso i progetti orientati al futuro vengono valutati incentrandosi troppo sui numeri. «È impossibile prevedere tutti i pericoli» Perché ogni soluzione M2M è a sé, afferma Volker Zeuner auspicando un’analisi di sicurezza personalizzata. ICT & Marketing Raggiungere i clienti nella quotidianità La pubblicità tramite smartphone o tablet raggiunge il destinatario nella quotidianità. Gli spazi sono ancora molto vantaggiosi. Interconnessione globale Poche parole, pochi equivoci Uno scambio intensivo caratterizza il lavoro di Oliver Kuhn. Tuttavia, come la gran parte degli espatriati, parla pochissimo cinese. Applicazioni pratiche Cisterne, orologi e segugi intelligenti Da tre esempi si evince come alle aziende svizzere si aprano già oggi nuovi ambiti commerciali con il M2M. Trend La democratizzazione del sapere Social network, wiki e blog, se impiegati correttamente, possono risolvere il problema della conoscenza presso le imprese. In ascensore con Ricardo Guadalupe, CEO di Hublot Il breve techtalk fa emergere gli aspetti personali. I test di Wolf Domotica via smartphone Prese regolabili a distanza, telecamere e sensori capaci di qualsiasi cosa: con Quing si possono installare tutti gli strumenti domotici che si vogliono. Trend scout Andare online – vedere offline Le start-up nell’ambito dei social media, come Spontacts, puntano sulla necessità basilare di contatti reali – proprio come le FFS. In breve Swisscom News Applicazioni, eventi e offerte attuali.

La chiave

per la produttività Il frigorifero avverte lo smartphone quando è fi nito il latte, l’appartamento sente l’atmosfera fi acca e la ravviva con musica adeguata: questi esempi di strumenti intelligenti stimolano la fantasia. Questa però è solo una faccia della medaglia dell’M2M (Machine-to-Machine). L’altra (l’impiego della comunicazione automatizzata tra macchine in processi, prodotti e servizi) è già ben oltre la fase della vision. I sensori diagnosticano i guasti alle macchine prima che si verifi chino. Le misurazioni consentono una fatturazione dei servizi basata sui consumi effettivi. La localizzazione satellitare ottimizza l’impiego dei beni mobili. Il tracking, il monitoraggio e la gestione di macchine, strumenti e collaboratori costituiscono tecnicamente il fondamento per la successiva ondata di automatizzazione e quindi per i futuri aumenti di produttività nell’ambito della concorrenza mondiale. Swisscom ha concentrato la sua più che ventennale esperienza nell’M2M in un Collaboration Center, e insieme a partner specializzati fornisce un sostegno alle imprese end-to-end: dall’elaborazione all’implementazione, fi no alle attività globali e alla distribuzione di prodotti basati sull’M2M. La redazione di dialogue dialogue è disponibile come e-magazine, abbonatevi ora! Altre informazioni a questo proposito a pag. 19.

IMPRESSUM: Editore Swisscom (Svizzera) SA, Grandi Aziende, Marketing Communications, 3050 Berna Contatto/abbonamento 0800 800 900 (numero verde), www.swisscom.ch/abbonare-rivista Direzione generale Beatrice Häusler, Comunicazione Grandi Aziende Progetto Swisscom (Svizzera) SA, Grandi Aziende, e inhalte.ch GmbH, 8004 Zurigo Redazione Daniel Meierhans, Claudia Bardola, inhalte.ch GmbH, www.inhalte.ch Autori Claudia Bardola, Beatrice Häusler, Beat Hochuli, Daniel Meierhans, Boris Schneider, Peter Wolf Art Direction e layout plan b, 8003 Zurigo Gestione della produzione Ratundtat GmbH, www.ratundtat.ch Traduzione Inter-Translations SA, www.itsa.ch Stampa Birkhäuser+GBC, 4153 Reinach, www.birki.ch Tiratura e periodicità «dialogue», edizione di aprile 2012, viene pubblicato 4 volte all‘anno in tedesco, francese e italiano. Tiratura: 18 000 copie Crediti fotografici Fotolia (pp. 2, 4, 7, 8, 13, 16, 18, 19), Nik Hunger (Cover, pp. 8, 14, 15), IBM (p. 4), istockphoto (pp. 2, 7, 8), Swisscom Schweiz AG (pp. 5, 18, 19), Sensile Technologies SA (p. 12), Limex (p. 12), Illustrazione: Keecee Illustrationi (pp. 2, 17), Tobias Wandres – Die ILLUSTRATOREN (p. 11), riproduzione solo con esplicita autorizzazione dell’editore e della reduzione.

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Punto per punto

Comunicazione tramite macchina

Un po’ di numeri 50

Secondo una stima, 50 miliardi di apparecchi e macchine (dal frigorifero al riscaldamento, fino all’auto) verranno collegati in rete entro il 2020. Ora sono 5 miliardi circa.

51 anni fa

Una «scatola da scarpe» in grado di capire Difficilmente una tecnologia si è evoluta in modo così titubante come il riconoscimento vocale. Già il 21 aprile 1962 William Dersch, ingegnere dell’IBM, presentò il suo «Shoebox» all’esposizione mondiale di Seattle. Mentre le tecnologie della concorrenza tentavano di imitare l’orecchio umano, l’apparecchio di Dersch scomponeva le parole per identificarle. Il vocabolario di questa «scatola da scarpe» era però piuttosto limitato: riconosceva solo i numeri da 0 a 9 e sei istruzioni matematiche,

2015 2,6 1,98 340 10,8 40

Nel 2015 la comunicazione dati di 20 famiglie medie supererà il traffico internet complessivo del 1995, anno di inizio di internet. Nel 2022 saranno presenti 2,6 miliardi di apparecchi di telefonia mobile, la maggior parte (60%) nel settore automobilistico. Nel 2021, un collegamento di telefonia mobile M2M costerà in media 1,98 dollari al mese. Attualmente il prezzo medio è di 4,71 dollari. Il nuovo protocollo internet IPv6 crea 340 sestilioni di indirizzi IP. Ci si potrà così indirizzare praticamente a ogni atomo della superficie terrestre. Entro il 2016 10,8 exabyte di dati verranno trasmessi ogni mese tramite telefonia mobile. La quota del traffico M2M ammonterà all’incirca al 5%. Il 90% proviene da smartphone, tablet e notebook. Nel 2015 40 milioni di macchine e impianti di produzione potranno essere controllati e gestiti via internet tramite l’M2M.

5,7

Entro il 2016 5,7 milioni di sistemi di gestione per flotte coordineranno i parchi macchine europei. A fine 2011 erano 2,5 milioni.

1,2

Il mercato M2M mondiale ammonterà a 1,2 bilioni di dollari entro 10 anni, pari a una sestuplicazione rispetto al 2011.

come più e meno. Negli anni 70 e 80 questi sistemi, avvalendosi di metodi statistici, impararono a riconoscere abbastanza correttamente sequenze di parole e frasi. Ci vollero però altri 20 anni per migliorare i programmi (e soprattutto le prestazioni del computer, essenziali per i calcoli statistici) e poter utilizzare il riconoscimento vocale per l’impiego produttivo, ad esempio nei sistemi di dettatura o in quelli di controllo delle macchine. Con Siri, l’assistente vocale mobile di Apple, il riconoscimento vocale ha ora raggiunto il

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grande pubblico.

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Dal futuro

Anche il capo è automatizzato Le macchine intelligenti non solo vengono impiegate sempre più per lavori facili e ripetitivi: anche (o forse proprio) la gestione può essere automatizzata. AutoMan mostra come un computer possa distribuire i compiti, gestire i collaboratori, valutare i risultati e retribuire adeguatamente le prestazioni in modo molto efficiente. Il software dei laboratori della University of Massachusetts viene utilizzato su piattaforme di crowdsourcing, come Amazon Mechanical Turk. È interessante che i collaboratori lo apprezzino e lo accettino persino di più di un superiore in carne e ossa. Il grande vantaggio: per definizione è obiettivo e quindi non può danneggiare per ragioni personali un collaboratore con una valutazione negativa.


L’approfondimento

« Senza l’M2M non potremmo più gestire i nostri veicoli» Già nel 1999 il consorzio di car sharing Mobility impiegava un sistema basato su SMS per la gestione automatizzata dei propri veicoli. Daniela Bomatter, a capo di Mobility International SA, è responsabile della soluzione cloud MobiSys 2.0, su cui ora punta anche Renault. Signora Bomatter, già nel 1999 Mobility era uno dei pionieri della comunicazione Machine-to-Machine tramite telefonia mobile. Com’è sorta l’idea di gestire i veicoli in car sharing per SMS? Con la crescita del consorzio dopo la fusione di Sharecom e del consorzio AutoTeilet nel 1997, la gestione delle chiavi dei veicoli, allora oltre 700, divenne sempre più problematica. Se un utente portava con sé per sbaglio le chiavi della macchina, questa diventava inutilizzabile per l’utente successivo. Si cominciò a pensare come poter comunicare direttamente con i veicoli. Dapprima si tentò con la tecnologia Pager, allora diffusa. Tuttavia la telefonia mobile GSM ha reso chiaro che Pager non avrebbe avuto un grande futuro. Oggi sono a disposizione all’incirca 2700 auto per gli oltre 100 000 clienti di Mobility. Qual è il contributo della gestione automatizzata dei veicoli a questa crescita? È un prerequisito irrinunciabile. Con la gestione tradizionale delle chiavi non potremmo più gestire i nostri veicoli. Inoltre la telefonia mobile e internet hanno modificato anche le aspettative. Nel 1999 si pianificava l’utilizzo dei vei-

coli con giorni d’anticipo. Oggi i nostri clienti vogliono poter riservare un’auto anche mentre sono in viaggio. Ciò è possibile solo con una rapida attivazione tramite telefonia mobile. Il sistema si basa ancora sugli SMS. Non sarebbe meglio passare a una comunicazione che si fondi sull’IP, così da poter offrire servizi aggiuntivi inserendo dati più consistenti? Ci concentriamo consapevolmente sulle nostre attività fondamentali. Lasciamo i servizi aggiuntivi, come i sistemi di navigazione o a manutenzione, ai produttori d’auto, che hanno molti più mezzi. Dobbiamo trasmettere al veicolo poche informazioni, come i dati delle carte dei clienti e delle prenotazioni, e richiedere la durata del viaggio, il chilometraggio e il livello del serbatoio. Per noi è molto più importante che l’SMS copra tutti i servizi mobili di dati. Mobility International, con la sua più recente versione della soluzione, è stata finalista del Swisscom Business Award. Qual è la particolarità di MobiSys 2.0? La comunicazione via SMS e il computer di bordo rappresentano solo il 3% circa della soluzione. I processi di backend,

come la gestione delle flotte e dei clienti e la fatturazione, implementati presso il centro di calcolo, richiedono molte più risorse. Negli ultimi anni abbiamo riconfigurato la nostra soluzione sotto forma di applicazione cloud modulare, così da poter inserire in modo molto efficiente anche altri operatori. Attualmente, ad es., Renault con il nostro servizio software sta creando un modello di car sharing per il quad elettrico Twizy. Poiché il nostro sistema non dipende dall’hardware, Renault può sfruttare un computer di bordo e un GPRS su misura per i requisiti speciali di Twizy. Inoltre abbiamo reso l’esperienza del cliente molto più semplice e spontanea. Agitando l’iPhone, ad esempio l’iApp mostra la prossima auto libera. Boris Schneider

«Smart metering»

in 20 secondi

Con lo smart metering non solo si misura automaticamente il consumo di corrente. I contatori intelligenti possono ricevere anche

sentono di pianificare e controllare meglio i consumi. Così ad esempio i prezzi possono essere strutturati dinamicamente tenendo conto del rapporto domanda-offerta. Inoltre, tramite modelli previsionali dettagliati, vengono ridotte al minimo le capacità di riserva, necessarie ad esempio ad adeguare alle esigenze la produzione, per natura oscillante, delle centrali solari ed eoliche. Oltre alle reti elettriche, anche quelle idriche, del gas e di teleriscaldamento saranno aggiornate con gli smart meter per creare le cosiddette smart grid.

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messaggi tramite l’M2M e raccogliere informazioni di stato e di diagnosi. Il monitoraggio e la comunicazione bidirezionale con-

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Tema

Le macchine diventano

indipendenti

Grazie al collegamento tra telefonia mobile, sensori e intelligenza artificiale, l’M2M è la chiave per futuri aumenti di produttività e per l’evoluzione dalla vendita singola alla fatturazione dei servizi al consumo. Ciò è ostacolato da processi consolidati, pregiudizi in termini di costi e complessità e valutazioni vincolate ai numeri.

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Il tracciamento automatico di container con RFID (Radio-Frequency Identification), la gestione di veicoli tramite SMS o il monitoraggio delle fasi di produzione di automobili: la comunicazione mobile e autonoma tra macchine (M2M, Machine-to-Machine) si è ampiamente consolidata nella logistica e nell’industria automobilistica, al fine di organizzare i processi in modo più efficiente e affidabile. «Ciò che cambia ora è l’ordine di grandezza e il contesto in cui vengono impiegate queste tecnologie», spiega Gerhard Schedler. Il responsabile del centro di competenza M2M di Swisscom vanta una lunga esperienza nell’ambito dello scambio di informazioni automatizzato tra sistemi tecnici, anche in qualità di CEO dell’azienda Identec Solutions, specialista austriaca di sensori smart.

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Monitorare significa calcolare i consumi – «Oggi sempre più applicazioni superano i confini dell’azienda, coinvolgendo fornitori e clienti», afferma Schedler. L’M2M non è quindi solo una tecnologia chiave per un servizio clienti migliore e più intelligente, ma rappresenta anche il passaggio dalla vendita tradizionale dei

prodotti a modelli di servizi di cui viene pagato solo l’utilizzo effettivo. Grazie al monitoraggio M2M, ad esempio, un produttore di macchinari potrebbe addebitare l’uso effettivo mensile, al posto della semplice vendita del macchinario. Il volume d’affari del fornitore sarebbe più indipendente dai cicli di approvvigionamento e l’utente non dovrebbe vincolare il capitale per gli investimenti in beni materiali. Per un tale ampliamento dei servizi M2M oltre i limiti aziendali è fondamentale la disponibilità a livello mondiale di servizi di dati mobili mediante reti GSM. In linea teorica, il produttore di macchinari potrebbe richiedere ai propri clienti il tempo di utilizzo anche mediante la rete aziendale fissa, per poi integrare il proprio sistema volta per volta. Tramite GSM invece può eseguire costantemente il proprio monitoraggio a prescindere dalle condizioni specifiche in loco e introdurre funzionalità aggiuntive di controllo e comando. La domanda non è se, ma quando e come – «Presto l’M2M si estenderà a tutti i settori», afferma Georg Oecking. «In molti ambiti è l’unico modo per ottenere


Nella logistica e nel traffico di oggi, sensori e computer di bordo comunicanti ottimizzano i processi lavorativi e lo sfruttamento delle infrastrutture.

Scardinare le strutture – Esistono numerosi esempi di come l’M2M possa scardinare le strutture economiche esistenti. Già nel 2004, Thomas Hubbard e Georg Baker della Kellogg School of Management hanno evidenziato come le migliori possibilità di ottimizzazione interne all’azienda, legate al GPS e al computer di bordo nel settore dei trasporti statunitensi, abbiano portato a un’ondata di insourcing a scapito delle aziende

di subfornitura. Oggi le app per taxi, che prenotano automaticamente una vettura tramite GPS, mettono a rischio la necessità dei centralini telefonici. L’acquisto di biglietti tramite cellulare funziona senza bisogno di sportelli o distributori automatici. Il car sharing, caratterizzato da una prenotazione mobile comoda e facile, sta mettendo in crisi le tradizionali aziende di noleggio auto. Tuttavia, anche le piccole e medie imprese possono sfruttare questa tecnologia a proprio vantaggio. Ad esempio, grazie all’unione di GPS e rilevazione delle prestazioni, le aziende artigiane possono gestire automaticamente il tempo che un montatore impiega per un cliente. Scenari generali al posto di cifre precise – Sul piano pratico non è facile capire come e quando valga la pena di impiegare l’M2M. Soprattutto nei settori in cui l’M2M non è stato molto applicato mancano parametri affidabili per una corretta analisi costi-benefici. Oecking mette in guardia contro i rischi di una valutazione dei progetti basata eccessivamente sulle cifre: «L’utilizzo del’M2M è rivolto al futuro. I guadagni derivanti da un migliore servizio clienti e da innovativi mo-

Applicazioni e know-how La piattaforma m2mapps è un elenco mondiale in cui trovare provider M2M in base ai settori di applicazione e alle competenze tecnologiche. I colloqui con gli esperti forniscono know-how e analisi di mercato aggiornate. www.m2mapps.com

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significativi aumenti di produttività anche in futuro. Chi trascura queste tecnologie rischia di essere travolto dallo sviluppo, analogamente a quanto è accaduto ai venditori per corrispondenza con l’e-commerce qualche anno fa.» L’economista della Hochschule Niederrhein, specializzato in Controlling, si occupa da oltre 15 anni degli aspetti economici della comunicazione automatizzata tra macchine. Dato che il collegamento tra comunicazione mobile, sensori e intelligenza artificiale è agli albori, oggi la domanda che si pone Oecking non è più se un’azienda debba utilizzare o meno l’M2M, ma quando sarà pronta a farlo e quale sarà la soluzione migliore per il singolo caso.

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Dal controllo alla comunicazione Le reti di sensori, le etichette RFID e la rete mobile GSM hanno gettato le basi delle moderne tecnologie M2M. 1973 RFID scrivibili Il brevetto della prima RFID «moderna» con una memoria read-write era finalizzato ad applicazioni nei settori dei pedaggi, dei dati dei pazienti e delle carte di credito. 1950 Sound Surveillance System Il sistema di sorveglianza acustica installato dagli Stati Uniti negli oceani per il rilevamento degli U-boot rappresenta la prima rete di sensori diffusa in maniera capillare.

2020 Il dominio delle macchine Entro breve, in tutto il mondo, ci saranno più macchine in comunicazione mobile che persone. In Svizzera oltre 100 milioni di dispositivi comunicheranno tra loro in modo autonomo.

1993 Nascita della comunicazione mobile GSM Con l’attivazione della rete GSM Swisscom, in Svizzera inizia l’era della comunicazione mobile moderna. Nel 1995 sono state incluse tutte le città principali.

delli aziendali sono difficilmente stimabili in anticipo, così come le percentuali di fatturato perdute a favore della concorrenza per la mancanza dell’M2M e le possibilità commerciali sfumate per aver rinunciato alle tecnologie.» Secondo l’economista, una migliore base decisionale è rappresentata dai diagrammi causa-effetto in cui vengono analizzati gli effetti positivi e negativi, valutabili qualitativamente. Le aziende devono imparare a pensare in termini di scenari, in cui vengono simulati anche i rischi legati alla supposizione di condizioni generali estreme. Cosa succede al modello aziendale se il prezzo dell’energia viene quadruplicato in poco tempo oppure crolla? Cosa accade se una nuova tecnologia rende obsoleta la soluzione scelta nel giro di due anni? Sulla base di questi stress test è possibile identificare spie di preallarme che consentono una reazione tempestiva. Anche in questo caso non è necessaria un’estrema precisione. L’obiettivo è una simulazione generale dell’intero sistema, basata su ordini di grandezza, come sostiene Oecking.

Un boom con tante cause – Per Matt Hatton, direttore di Machina Research, azienda inglese specializzata in analisi di mercato M2M e consulenza, l’incremento a due cifre nel settore dell’M2M non ha una sola causa: «Vi è una serie di fattori. I costi sono diminuiti, le tecnologie sono state ottimizzate e, grazie all’esperienza, anche la complessità dei progetti di implementazione si è ridimensionata.» Altri fattori sono i trend economici, come il desiderio di poter vendere servizi a lungo termine invece di prodotti singoli, oppure la mobilità elettronica determinata dalla connettività mobile, le disposizioni normative, come ad esempio gli smart meter nel settore della misurazione del consumo di corrente elettrica. Secondo Machina Research, tutti questi fattori determineranno un incremento a livello mondiale dei collegamenti M2M di nove volte, dagli attuali 2 miliardi ai 18 miliardi del 2022. Il volume d’affari del settore aumenterà da 200 miliardi a 1,2 bilioni di dollari.


Tema

Punto di vista

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«È impossibile prevedere tutti i pericoli»

Nessuna improvvisazione – Secondo Hatton, attualmente la diffusione dell’M2M viene frenata da due fattori. Da un lato, molte imprese rimangono eccessivamente vincolate ai propri processi esistenti e non si rendono conto dei vantaggi che apporterebbe una soluzione M2M; dall’altro, molti si fanno scoraggiare dalla complessità dell’introduzione della soluzione. Poche aziende dispongono autonomamente della tecnologia e del know-how di processo necessari per valutare e implementare una soluzione M2M dal’A alla Z in modo corretto e orientato al futuro. Hatton avverte inoltre: «Non è possibile farlo da soli.» Inoltre, anche gli operatori si concentrano sempre di più su soluzioni end-to-end, coinvolgendo partner specializzati in qualità di one-stop shop per settori specifici. No a vecchi modelli o soluzioni scadenti – Una chiara identificazione delle proprie esigenze è irrinunciabile e il primo passo è liberarsi dei modelli mentali appresi, come sottolinea Hatton. È necessaria una trivellazione o basta un buco nel muro? Una definizione precisa delle esigenze consente di trovare, insieme al partner tecnologico giusto, soluzioni innovative in grado di rivoluzionare il modello aziendale sinora adottato. Secondo Oecking, nella scelta del provider vale la pena analizzare quelli più piccoli. Di solito si tratta di aziende più innovative, più flessibili e più impegnate. Inoltre, occorre accantonare la classica mentalità del risparmio a ogni costo. Per ottenere risultati di processo validi occorrono soluzioni di alta qualità. Daniel Meierhans

Dr. Volker Zeuner assiste le aziende in qualità di consulente esterno per la sicurezza IT con particolare attenzione all’ambito M2M. Da 17 anni opera nel settore della security, tra l’altro come evaluator ITSEC e CC, come responsabile di un ente di sorveglianza e come senior consultant presso secunet. dialogue 0113

Una connettività sempre più conveniente – Negli ultimi mesi e anni i costi sono radicalmente cambiati. L’importo di una scheda SIM M2M di norma incide solo di qualche franco. In alcuni casi il prezzo può scendere al di sotto della soglia di un franco, dato che i provider possono mettere a punto offerte flessibili, basate su utilizzo e volumi. «I costi limite per l’introduzione dell’M2M sono poche migliaia di franchi», precisa Schedler. Già con 100 schede SIM è possibile mettere a punto una soluzione M2M. Anche i sensori e back end dei sistemi sono molto più convenienti rispetto a poco tempo fa, grazie alla diffusione degli smartphone e del cloud computing. Inoltre, la gestione delle schede SIM e il controlling sono diventati molto comodi grazie alle nuove piattaforme di management.

Anche se gli utenti M2M non temono attacchi mirati sul modello Stuxnet, secondo l’esperto di sicurezza Volker Zeuner per ogni applicazione è necessaria un’analisi di security personalizzata. Signor Zeuner, come valuta l’attuale situazione di sicurezza nel settore M2M? È un settore appena nato, pertanto gli scenari di minaccia sono ancora principalmente a livello teorico. In questa fase è importante spiegare alle aziende il potenziale di danno che si nasconde nelle loro applicazioni. Se la macchina del caffè di casa mia viene manipolata, le conseguenze non saranno molto problematiche, ma se si parla di produttori di pace-maker o di centraline di bordo delle auto, la situazione cambia. L’esempio di Stuxnet, un worm con cui è stato manipolato l’arricchimento dell’uranio in Iran, dimostra che oggi è possibile attaccare impianti industriali in maniera estremamente specifica. Anche le imprese «normali» devono temere attacchi mirati? No, l’azienda media non deve temere. Stuxnet ha richiesto uno sforzo enorme in termini di programmazione e di social engineering, necessario per infiltrare il malware. Per poter manipolare un sistema tecnico, l’hacker non deve introdursi solo all’interno della comunicazione, ma deve disporre anche di conoscenze tecniche dettagliate sulla struttura specifica e sull’interazione dei componenti. Questo dispendio di tempo ed energie conviene solo in presenza di profitti altrettanto rilevanti. Quali sono oggi le aree di maggior rischio? In linea di principio vi sono tre livelli di minaccia: la perdita di riservatezza dei dati, la perdita della loro integrità e la perdita della loro disponibilità e dei corrispondenti sistemi IT. La riservatezza viene messa a rischio, ad esempio, quando dalle misurazioni del consumo energetico tramite smart meter è possibile risalire ai programmi televisivi visti. Esistono numerosi esempi di manipolazioni di smart meter. La disponibilità viene messa a rischio quando i sistemi vengono paralizzati da attacchi di tipo «denial of service». Qual è il livello di protezione tecnica dei sistemi odierni? Al momento, i produttori investono molto in infrastrutture di sicurezza generiche per la comunicazione M2M. Ciò è positivo, ma copre solo una parte del problema. Dato che, sul piano pratico, i dispositivi vengono utilizzati in ambiti molto vari è impossibile rilevare preventivamente tutti gli scenari di rischio. Pertanto, per ogni applicazione, deve essere eseguita un’analisi del rischio, prevedendo fin dall’inizio il grado di sicurezza. Credo che sia necessario costruire una cultura del controllo, che comprende una convalida dei componenti e della loro interazione, come è già avvenuto nel settore della sicurezza IT.

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ICT & marketing

Raggiungere i clienti La pubblicità su smartphone e tablet è ancora l’eccezione in Svizzera. Patrick Rademacher di vogt media ci spiega perché le società dovrebbero far pubblicità già oggi anche sull’internet mobile.

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Signor Rademacher, le imprese svizzere destinano meno dell’1% del budget alla pubblicità mobile. Perché il mobile advertising non ha ancora preso piede da noi? Il mercato è ancora relativamente giovane. Pertanto i ruoli, in parte, non sono suddivisi chiaramente e dev’essere dapprima creato il know-how ad opera di tutti i soggetti interessati. A ciò si aggiunge la titubanza degli advertiser, che in Svizzera sono piuttosto conservativi riguardo alle nuove possibilità. Quali sono le premesse per far sì che il mobile advertising attecchisca? Presso chi offre spazi pubblicitari è spesso necessaria un’ottimizzazione dei contenuti, e i mediatori pubblicitari devono standardizzare le rispettive strutture e sistemi per le prenotazioni. Inoltre si devono stabilire ancora gli standard per i formati, in modo tale che le campagne possano essere inserite agevolmente sui siti web mobili e nelle app. Tuttavia, in tutti i settori, si è sulla buona strada. Prevediamo che con il mobile advertising si genereranno tra 50 e 100 milioni di franchi entro il 2015. Qual è il potenziale speciale del mobile advertising? Da una parte, tramite i dispositivi mobili, ci si può rivolgere a un gruppo target attraente e in forte crescita in modo molto mirato. Dall’altra, è possibile raggiungere i potenziali clienti in situazioni rilevanti per la pubblicità. Gli smartphone, ad esempio, vengono spesso utilizzati quando si è in viaggio o si aspetta il tram. Si tratta di un momento ideale per creare un contatto pubblicitario. Le imprese dovrebbero già adesso impegnarsi nel mobile advertising? Assolutamente sì, poiché è ora che si devono sondare le possibilità e creare il know-how. Inoltre i costi sono ancora bassi e gli spazi buoni ancora liberi. Pertanto gli advertiser si trovano in una posizione di negoziazione ottimale.

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Dr. Patrick Rademacher È consulente di vogt media, società di consulenza strategica di Zurigo per media, internet, telecomunicazioni e sport. I punti di forza di Rademacher sono la ricerca e lo sviluppo strategico per media tradizionali e nuovi.

› Mobile advertising

Il mobile advertising porta la pubblicità sui dispositivi mobili, come smartphone e tablet Spesso si adattano formati ripresi dai siti online, come la pubblicità basata sulle ricerche, banner, expandable e video per i siti web mobili o le app. Alcuni dei formati si adattano esclusivamente ai cellulari o agli smartphone, come la pubblicità via SMS e MMS e le varianti più recenti, come click-to-call e codici QR.

Di cosa dovrebbero tenere conto le aziende nelle campagne mobili? Una campagna mobile non significa solamente avviare un mezzo pubblicitario. Anzi, si deve riflettere sulla reazione degli utenti alla campagna. Osserviamo spesso che i siti web delle aziende che fanno pubblicità non sono ottimizzati per l’accesso mobile. Così, anche la campagna più originale può andare a vuoto. In sintesi: è necessaria una strategia mobile consolidata. Quali formati mobili sono adatti a quali finalità? In generale i formati devono tenere conto degli svariati utilizzi dei dispositivi finali. Nel caso degli smartphone, che vengono usati spesso anche in viaggio, ma che hanno un display di dimensioni ridotte, vengono offerti formati rapidi click-to-call o servizi location-based. Al contrario i tablet, con i loro display più grandi, vengono impiegati in situazioni dove si è seduti più comodamente, come sul divano di casa. In questo caso sono adatti dei formati in cui si possano integrare una maggiore emozionalità e gli elementi grafici, come app pubblicitarie, video o banner. Gli utenti accetteranno la pubblicità mobile? Fondamentalmente sì. Comunque gli advertiser devono mostrare una certa creatività per i display di piccole dimensioni, e a chi offre spazi pubblicitari è richiesto di creare dei formati gradevoli. Inoltre questi ultimi devono posizionare, insieme agli intermediari, i filtri del caso al fine di evitare che si venga sommersi dalla pubblicità, come avveniva con i siti online tramite i pop-up – con la conseguenza che essi vengono eliminati dalla maggior parte delle persone. Tuttavia sono pienamente fiducioso in relazione a uno sviluppo positivo in Svizzera. Claudia Bardola


Interconnessione globale

Oliver Kuhn, Cina

Poche parole –

pochi equivoci

Il lavoro di Oliver Kuhn, geologo capo di Shell China, è caratterizzato da intensi scambi. La barriera linguistica limita la comunicazione con le persone del posto allo stretto necessario, tranne che nelle escursioni. Negli ultimi anni i temi di discussione con i colleghi cinesi sono cambiati parecchio.

Specialisti via chat – Nel mio lavoro gli scambi sono fondamentali. Ci si deve consultare, informare, scambiare precisazioni. Nessuno sa tutto di tutto. Attualmente sto revisionando molti progetti, per cui prediligo una telefonata con il responsabile. Usiamo tool informatici per elaborare documenti e analizzare dati insieme. Nella maggior parte dei casi ho al mio fianco un collega e sono collegato con specialisti via chat. Ciò è molto più produttivo di una videoconferenza o teleconferenza, dove si perde troppo tempo per il coordinamento. Le videoconferenze sono molto utili se non ci si conosce ancora e ci si vuole presentare. Le coppie di espatriati durano di più – Parlo poco cinese, come la maggior parte

degli stranieri qui. Conosco solo le parole indispensabili per non ritrovarmi completamente spaesato quando nessuno parla inglese. In campagna e in località che non sono mete turistiche, anche oggi è del tutto normale. Ad esempio non ho mai incontrato tassisti che capissero l’inglese. E anche con il mio autista, che ogni giorno mi accompagna sul posto di lavoro in città e con cui condivido un’ora di viaggio, la barriera linguistica limita la comunicazione all’essenziale. Meno parole, meno equivoci. È interessante il fatto che nelle escursioni incontri spesso cinesi con cui riesco a comunicare. Visto il tempo trascorso all’estero e il continuo cambiamento del luogo di residenza, la mia vita privata si concentra sulla famiglia. Lo stesso vale per la gran parte degli espatriati. Spostarsi di continuo non consente di stringere amicizie più profonde. Si dice che le coppie di espatriati che superano i primi anni durino di più. Negli USA prima di colazione – Da quando nostro figlio studia negli USA, una o due volte alla settimana la mattina appena alzati ci mettiamo davanti al PC per chiacchierare un po’ con lui. La mattina è il momento migliore. Per lui è la fine della giornata e ha un po’ di tempo libero. Mi piacerebbe sapere chi sono i suoi colleghi e cosa fa oltre a studiare. Però, a questa età, non si dice tutto ai genitori, ed era lo stesso anche per me.

Meno ingenui – I temi di discussione con i colleghi cinesi sono cambiati parecchio in questi 8 anni di lavoro a Pechino, con solo un’interruzione. All’inizio erano interessati a capire come funzionano le cose da noi, ma oggi i colloqui si concentrano quasi esclusivamente sulle condizioni nel paese. E, al contrario che in passato, si discute apertamente di tutto. Dallo scandalo di Bo Xilai, l’arrampicatore politico andato in rovina, fino all’inquinamento dell’aria. Prima erano possibili colloqui ancora più estremi, anche perché più ingenui, ad esempio sul nostro rapporto con il sesso o i generi volutturai. A volte era davvero divertente. Credo che la Cina sia diventata più consapevole di se stessa, più globalizzata e quindi più informata, ma anche più conformista. Messo per iscritto da Daniel Meierhans

Collaborare in tutto il mondo Un progetto di ricerca mostra il modo di collaborare delle aziende svizzere attive a livello internazionale. Troverete un’ispirazione e nuove prospettive all’indirizzo www.swisscom.ch/globalstudy

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Chi è timido e taciturno forse non avrebbe grande successo presso un’azienda come Shell. Le nostre maestranze sono internazionali: cinesi, olandesi, inglesi, iraniani, nigeriani, americani, tedeschi, canadesi, greci, indiani, argentini. Tutti parlano bene l’inglese, ognuno col proprio accento. Il successo della collaborazione dipende soprattutto dalla personalità. Ogni persona è diversa. Ci si deve abituare a ognuno. Mi colpisce però che ci siano sempre meno persone dalla spiccata personalità. Ciò forse dipende anche dai grandi uffici, dove le particolarità saltano subito all’occhio.

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Applicazioni pratiche

Cisterne, orologi

e segugi intelligenti La telefonia mobile ha consentito di telefonare da qualsiasi luogo. Ora si sta modificando sostanzialmente anche la comunicazione tra le macchine. La comunicazione M2M (Machine-toMachine) promette non solo notevoli aumenti di efficienza con l’automatizzazione. Con le macchine intelligenti, che apprendono le cose autonomamente e comunicano tra loro, si concretizzano anche nuove idee per i servizi. Le possibilità, grazie alla diffusione su scala globale dello standard GMS, sono infinite. Tre esempi mostrano come le aziende svizzere già oggi stiano aprendo nuovi campi di attività con l’M2M.

Sorveglianza a distanza conveniente

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Nei depositi di cisterne per olio combustibile, carburante e gas, se il riempimento e la fornitura non corrispondono ai livelli correnti, con consegne inutili quando i livelli sono elevati, cisterne che viaggiano vuote o acquisti fatti a un prezzo alto, si determinano costi superflui. Sensile Technologies SA di Morges già dal 1999 si è posto questo problema con la soluzione della sorveglianza a distanza SENTS, e grazie alla nuova Connectivity Management Platform (CMP) di Swisscom, è oggi in grado di offrire ai clienti una soluzione globale dall’installazione degli strumenti tramite i servizi Oillink alla semplice gestione dei costi di telefonia mobile.

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40 000 unità in 42 paesi su una piattaforma – SENTS dà sempre accesso ai fornitori di olio e di gas, con il portale internet Oillink, agli esatti livelli delle loro cisterne e di quelle dei loro clienti. Così è possibile orientare con efficienza e ottimizzare la logistica. Solo i viaggi per il trasporto si riducono del 20%. Un punto nodale sono le unità telemetriche NETRIS, che trasmettono i livelli di riempimento con una connessione GSM/GPRS al server Oillink. Ad oggi sono attive più di 40 000 unità in più di 40 paesi. Con la piattaform M2M CMP di Swisscom si agevolano l’ordinazione, l’attivazione e la gestione delle schede SIM per le unità NETRIS, come sottolinea l’Operational Director Jean-Marc Uehlinger: «Prima dovevamo ordinare le schede SIM singolarmente e portarle in azienda con molte spese.» Inoltre l’azienda, grazie alle funzionalità connesse al monitoraggio, ha sempre il controllo totale.


›Realizzare le idee dell’M2M

Il telefono di emergenza nell’orologio

Localizzare e controllare tutto sempre

«Quando nel 2006 realizzai dei progetti con la città di Zurigo, l’assessora Esther Maurer mi fece notare che quasi ogni giorno degli anziani venivano trovati morti nella loro casa. Si doveva quindi trovare il modo di azionare facilmente un allarme», Pascal Koenig racconta l’esperienza chiave che nel 2008 sfociò nella fondazione dell’azienda Limmex. Di certo esisteva già da tempo un allarme per gli anziani. Tuttavia il noto «pulsante rosso» funziona solo all’interno della casa, mentre la metà delle 500 000 cadute ogni anno in Svizzera si verifica all’esterno. Secondo Koenig inoltre, l’installazione è complessa, e il pulsante rosso brutto e stigmatizzante.

Guido Honegger, CEO di tracker.com, si interessa da tempo alle possibilità della comunicazione M2M. «Quando nel 2010 i costi delle schede SIM M2M e delle tariffe sono diminuiti, il M2M si è aperto alle masse», il CEO di Tracker déscrire così un impulso importante per l’ingresso sul mercato della sua azienda. Tracker offre una gamma completa di strumenti per la localizzazione di persone, animali, veicoli e oggetti – dal localizzatore mobile «Fröschli» per bambini al robusto Endurance Tracker, che soddisfa la normativa IP69 per gli apparecchi per condizioni gravose. Vi sono inoltre soluzioni per la gestione delle flotte per le attività di trasporto e logistica. Alla fine del 2012 Tracker ha circa 10 000 schede SIM operative; per il 2013 Honegger conta di raddoppiarne o triplicarne il volume.

14 modelli attraenti con intelligenza cloud – Limmex ha sviluppato un orologio elegante con modulo di telefonia mobile M2M integrato, che consente un collegamento al numero desiderato premendo un pulsante e che rende possibile mettersi in contatto con conoscenti o una centrale d’emergenza. Nell’orologio c’è molta tecnologia, tra cui una combinazione di microfono e altoparlante, per la miglior comprensione possibile. L’hardware però è solo una parte della soluzione: «Non offriamo solo un orologio in cui memorizzare numeri di telefono», ribadisce Koenig, «l’intelligenza sta nella cloud. Abbiamo investito molto nel software di back end e per il futuro progettiamo ulteriori funzioni.» Limmex è stata sostenuta dall’M2M Collaboration Center di Swisscom durante lo sviluppo: «Pur essendo una piccola azienda giovane abbiamo sempre trovato ascolto.»

Reagire con sensori – Tramite la piattaforma online i clienti sono sempre informati sulla posizione degli strumenti Tracker, sia mobili che fissi all’interno di un veicolo. Così si possono controllare anche gli itinerari percorsi e i tempi di sosta. «Questo però è solo l’inizio», sottolinea Guido Honegger: «Con sensori adeguati si possono sorvegliare anche le condizioni di veicoli e oggetti, oltre alla loro posizione.» Si trasmettono anche informazioni come il livello del serbatoio, la carica della batteria, i valori di temperatura e pressione. Le idee non mancano: «Clienti come Coca-Cola HBC, DPD o lo studio di ingegneria H. Kyburz trovano sempre nuove applicazioni innovative –raramente ho visto un dinamismo come quello dell’M2M».

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Avete un’idea per il M2M? Potete trovare know-how, concreti esempi di utilizzo e tutte le offerte Swisscom all’indirizzo: www.swisscom.ch/m2m

Il Collaboration Center M2M di Swisscom aiuta a realizzare le idee aziendali correlate al M2M. Il centro, concepito come sportello centrale, unisce l’esperienza più che ventennale di Swisscom nel campo dell’M2M al knowhow di partner specializzati e offre un accesso alle più moderne attrezzature tecniche. Gli esperti sostengono le aziende dall’elaborazione del progetto ai test, all’implementazione fino alla commercializzazione dei prodotti basati sull’M2M. La Connectivity Management Platform (CMP) di Swisscom crea la base per il collegamento in rete, indipendentemente dal luogo dove ci si trova, tramite telefonia mobile, permettendo una comoda gestione online delle schede SIM e un monitoraggio dettagliato, adattandosi alle specifiche esigenze. Swisscom dispone anche di un’esperienza pluriennale nella gestione dei dati personali sensibili. Per raccogliere le prime esperienze e per testare le soluzioni è disponibile un developer kit con 5 schede SIM e un accesso alla CMP.

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Tendenze

La democratizzazione del

sapere

Un lavoratore della conoscenza trascorre in media un giorno a settimana ad acquisire informazioni. I software sociali, come wiki aziendali, blog e social network interni, possono risolvere questo blocco del sapere, afferma Philippe Hefti, Senior Consultant di Swisscom. Signor Hefti, gli strumenti dei social media sono consolidati da tempo nella sfera privata. Perché ora dovrebbero entrare anche nelle aziende? Non da ultimo per via della generazione dei nativi digitali, che vuole usare questi strumenti di collaborazione e comunicazione, come i social media, la messaggistica istantanea o la videoconferenza, sempre e ovunque, anche come strumento di lavoro. Gli strumenti software come wiki, blog, social network, microblog, activity stream o tag, possono davvero accelerare il flusso di informazioni nell’azienda?

Philippe Hefti È Senior Consultant nella divisione Grandi Aziende di Swisscom. Noto esperto, si occupa in particolare degli aspetti delle comunicazioni unificate e della collaborazione aziendale. Hefti si è laureato in elettrotecnica e informatica presso il Politecnico di Zurigo ETH e lavora per Swisscom dal 2006.

Sono convinto che, se impiegati correttamente, garantiscono la democratizzazione del sapere, oggi ancora imprigionato in silos di informazioni e nelle teste di singoli collaboratori. Poiché però le conoscenze non vengono scambiate solo tra singoli individui e tramite canali chiusi come e-mail e archiviazione di file, ma pubblicate in comunità, wiki o nella pagina del proprio profilo, esse diventano accessibili e commentabili da tutti. Questo crea trasparenza e consente, ad esempio, di trovare più rapidamente esperti all’interno dell’azienda, lasciando anche spazio alla creatività e a nuove idee. Con questa trasformazione nel cosiddetto modello Enterprise 2.0 un’azienda può guadagnare punti preziosi sulla concorrenza. Il passaggio all’Enterprise 2.0 va ben oltre l’introduzione di strumenti. Su cosa devono concentrarsi le aziende nei rispettivi progetti? La prospettiva tecnica da sola non basta. È decisivo che l’azienda comprenda innanzitutto i vantaggi economici generali. Quale obiettivo raggiungere, quale modello perseguire? In una seconda fase saranno elaborati i casi d’uso concreti. Qui occorre esaminare in modo dettagliato quali forme di collaborazione e procedure semplificare o velocizzare. Anche una strategia di collaborazione generale è un elemento essenziale. Questa, accanto agli aspetti tecnici, deve tenere conto anche di organizzazione, strutture, processi e cultura aziendale. Cosa va considerato dal punto di vista tecnico? In ogni caso bisogna evitare che i singoli strumenti regrediscano alla condizione di singoli silos con funzioni di ricerca specifiche. Vanno invece integrati nell’attività quotidiana e in un’intranet aziendale con i profili di tutti i collaboratori. Soltanto così il loro potenziale può essere completamente dispiegato. Spesso all’interno delle aziende viene mantenuto di proposito un certo riserbo sulle conoscenze. Come convincere i collaboratori a usare il software sociale? Un approccio improntato al cambiamento di ampio raggio è fondamentale per i progetti di Enterprise 2.0. Si tratta di comunicare chiaramente sin dall’inizio cosa cambia e perché. Inoltre occorre mettere in evidenza i vantaggi concreti per i singoli individui. Altrettanto importante è il passaggio a una cultura aziendale aperta. Idee nuove, impegno e creatività devono essere adeguatamente apprezzati, ad esempio con incentivi come riconoscimenti per contributi particolarmente significativi ai wiki o ai blog. Può essere utile anche fare in modo che un gruppo


In ascensore con

Il temine Enterprise 2.0 si è affermato per indicare i tentativi nel settore privato di usare gli strumenti dei social media più diffusi anche per scopi aziendali e per aumentare i profitti. Wiki, blog, social network, microblog, activity stream, rating, tag, feed RSS, funzioni di commento, discussione e following sono le applicazioni più comuni. L’approccio di Enterprise 2.0 mira in particolare a evitare i silos di informazioni a favore di un libero scambio di conoscenze, partecipazione e trasparenza su incarichi e competenze. Il risultato atteso di questo nuovo tipo di collaborazione – detta anche collaborazione sociale – è un aumento di flessibilità e produttività.

Ricardo Guadalupe, CEO di Hublot

iPhone, smartphone Android, BlackBerry o un comunissimo cellulare: cosa preferisce? Per motivi di sicurezza in azienda usiamo soltanto i BlackBerry. Con il tempo ho imparato ad apprezzarne i vantaggi – mandare messaggi è rapidissimo. Qual è l’app per smartphone a cui non vuole rinunciare? Oltre alle funzioni di e-mail e Messenger, la funzione Twitter è la mia preferita – sono un accanito follower.

interno di early adopter si entusiasmi per il progetto, andando a costituire sin dall’inizio una specie di community in grado di portare nell’azienda concetti di collaborazione e scambi di conoscenze senza confini. Qual è il ruolo del management nei progetti di Enterprise 2.0? Si tratta di un ruolo decisivo, in quanto fa da modello e da moltiplicatore. Tuttavia per Enterprise 2.0 occorre introdurre un nuovo concetto di management. Il capo non comanda più attraverso controlli severi e direttive, quanto piuttosto comunicando obiettivi comuni e incoraggiando i collaboratori ad assumersi le proprie responsabilità. Quali sono gli effetti della collaborazione mobile sugli sforzi per attuare Enterprise 2.0? Il fatto che oggi i lavoratori della conoscenza siano sempre più mobili deve essere un’assoluta priorità nella trasformazione. Solo se gli strumenti di comunicazione e collaborazione sono accessibili anche da smartphone, tablet & Co. è possibile sfruttare tutti i loro vantaggi. Nella prassi come si svolgerà la gestione mobile del sapere? L’information worker mobile ad esempio mentre è in viaggio commenta i contributi e valuta i contenuti, propone idee da esaminare o pone domande ai colleghi tramite il microblogging. Questo lo rende più produttivo. Anche il settore delle vendite offre un vasto campo di applicazione. Il collaboratore delle vendite, ad esempio, durante la visita a un cliente all’occorrenza può accedere al materiale di marketing tramite un’app e, in caso di domande specifiche, trovare un esperto dedicato in azienda tramite la ricerca delle competenze basata sui profili e avviare immediatamente una videoconferenza. Claudia Bardola

Quando è stata l’ultima volta senza telefonino e internet per un giorno intero? Non me lo ricordo. Un’intera settimana offline al momento rimane un sogno – soprattutto per mia moglie. Social network: utente entusiasta o detrattore? Sono piuttosto attivo su Facebook, ma sono molto selettivo riguardo alla cerchia di «amici». Su LinkedIn invece sono più aperto. Per chi è raggiungibile 24 ore al giorno 7 giorni su 7? Per la mia famiglia, i miei amici e l’azienda. Quando è stata l’ultima volta che ha avuto difficoltà nell’utilizzo di un apparecchio o di un programma? Poco fa: Lotus Notes a volte mi manda su tutte le furie. Da cosa si riconosce la sua scrivania? Sopra ci sono soltanto il mio laptop e pochi documenti su cui sto lavorando. Non sopporto il disordine. Come descriverebbe il suo stile manageriale? Il mio stile è diretto e orizzontale. Quali soft skill apprezza maggiormente nei collaboratori? Creatività, spiccato dinamismo e pensiero imprenditoriale. Se dovesse scegliere un’altra professione, quale sarebbe il lavoro dei suoi sogni? Il viticoltore. Deve essere molto gratificante produrre vino di ottima qualità dedicando grande attenzione, pazienza e passione. Chissà, magari un giorno pianterò qualche vigneto in Italia o in Spagna...

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Enterprise 2.0

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Apparecchi

I test

di Wolf

Domotica via smartphone

Se voglio sapere cosa sta succedendo nel mio appartamento mentre sono fuori, ci sono due possibilità: o chiamo periodicamente i vicini, oppure ricorro alla tecnologia, il che è più semplice e fattibile. I gatti dormono – Qualche tempo fa avevo posizionato un paio di webcam collegate al Wi-Fi di casa e potevo vedere le immagini tramite un’app per iPhone. Già allora constatavo che quando ero assente da casa non succedeva nulla di particolarmente avvincente. Quando c’è luce i gatti dormono nei loro posti preferiti. Diventa scuro e i gatti sono ancora lì. Con dei coinquilini così pigri non vale la pena attivare l’allarme di movimento. Alla propria pigrizia si contrappongono luci regolabili a distanza. Anche in questo caso vi sono metodi diversi, che nella maggior parte dei casi non ottengono buoni risultati poiché ci vuole più tempo a cercare il telecomando che non a spegnere o ad accendere le lampade. Ci ho quindi rapidamente rinunciato. La cosa ha un senso solo quando tutto può essere controllato in maniera centralizzata, meglio se dallo smartphone. Ero quindi ansioso di ricevere il kit Quing – contenente altri sensori e attuatori – per provarlo. Non fissare tutto subito – Grazie alla buona codifica cromatica e al design intelligente del prodotto, l’assemblaggio di tutti i componenti è stato talmente semplice che, arrivato alla fine, nemmeno mi sono

reso conto della mancanza di un manuale di istruzioni (l’invio era previsto in un secondo momento, avendo ricevuto una versione preliminare). La «Quick Start Guide» è necessaria solo perché al suo interno è contenuto il master code. Esso è comunque imprescindibile per evitare che, alla prima manipolazione errata, parta l’allarme dall’azionamento a distanza, l’home panel. Altra cosa che ho imparato: non fissare tutto subito, così si può almeno disconnettere la batteria quando parte la sirena. Durante il funzionamento successivo, il fatto che la sirena non si possa disattivare così facilmente è comunque un effetto gradito. Seguire i consumi in standby – Dopo il collegamento, la prima cosa che ho provato sono state le prese di corrente regolabili a distanza, con cui è possibile accendere e spegnere tutti i dispositivi a corrente e misurare i consumi. Interessante ciò che comunicano queste spine d’adattamento all’home panel: il box degli altoparlanti tramite Wi-Fi necessita di 5 W in standby e di 15 W quando si propagano i suoni. Il nuovo mixer frxsh: 1 W in standby, fino a 155 W per il milkshake. Il vecchio tostapane: 716 W quando tosta, 0 W se è inattivo. Di norma si impiegano questi dispositivi per azionare a distanza le lampade e gli apparecchi di riscaldamento e raffreddamento. Ad esempio, grazie alla regolazione automatizzata della luce, si può simulare una presenza. Tra gli altri componenti del set Quing rientrano rilevatori di movimento, sensori di contatto per le porte e telecamere con visione notturna. Successivamente si applicano anche rilevatori di fumo e acqua che possono avvisare sui danni elementari. Analogamente saranno presto disponibili i dispositivi di regolazione del riscaldamento. Accendere il riscaldamento quando si parte – Tutto è molto pratico, se ad esempio si ha una casa per le vacanze e, di tanto in tanto, si vuole verificare se è ancora intatta, o se si vuole ricevere un allarme in caso di intrusione, oppure se si vuole adoperare l’illuminazione per confondere i ladri. Con il relativo abbonamento, si può infatti azionare il tutto anche da smartphone. Inoltre si può anche accendere il riscaldamento prima di arrivare a destinazione. Tuttavia non ho una casa per le vacanze e ho deciso di non dotare eccessivamente il mio alloggio di dispositivi domotici. Se mi accorgo di aver lasciato accesa la luce, mi alzo e la spengo. Peter Wolf è redattore per la pagina tecnologica di varie pubblicazioni e trend scout presso la e-research AG.

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›Prodotti impiegati

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Swisscom Quing Home, starter kit (CHF 689.–) e abbonamento base (CHF 19.–/mese) Videosorveglianza wireless Philips InSight, pacco doppio (2 telecamere Wi-Fi) (CHF 260.–) L’app Baby Monitor 3G usa l’iPhone come webcam (CHF 4.–) Radiocomando No-Name con 3 prese radiocomandate e telecomando (ca. CHF 50.–) Lampade energy-saving telecomandate Philips, 2 pz. e telecomando (CHF 79.–)


Trend scout

Andare online – vedere offline Sempre più start-up nei social media si occupano della necessità basilari di contatti reali. In Svizzera, le app per smartphone Spontacts e Connect. FFS seguono il trend di comunicare online per incontrarsi offline

Spontaneo e socievole – Questa domanda se la sono posta anche Christoph Seitz, Daniel Kästli e Florian Specker – fornendo, con la loro app gratuita per smartphone Spontacts, una risposta che va a colpire nel segno. In sintesi: comunicare online affinché ci si possa incontrare spontaneamente offline. Il trucco in questo caso è che Spontacts funziona veramente solo su smartphone ed è quindi destinato a persone che sono già in viaggio o che lo saranno a breve. Gli utenti, a prescindere da dove si trovano, possono inserire le proprie richieste e preferenze per il tempo libero e il luogo dove si trovano, incontrandosi con persone affini – questa sera al cinema o al bar, domani a correre o nel weekend per un’escursione tutti insieme. La cosa straordinaria di Spontacts è che l’App consente di incontrare nuove persone, e non di parlare con persone che già si conoscono, come avviene ad es. per Facebook. Naturalmente ciò può determinare anche delle sgradevoli sorprese – ma, dal momento che l’avvio del contatto e il luogo dell’incontro sono totalmente a discrezione degli utenti, i rischi restano limitati. E un po’ di spirito d’avventura ci vuole sempre quando si vogliono incontrare degli sconosciuti.

Gruppi per il tempo libero e per uscire a mangiare e a bere – Spontacts, la cui app verrà lanciata quest’anno anche in Germania e Austria, non è l’unica startup online che ha capito il potenziale presente offline. Soprattutto negli USA, offerte paragonabili stanno spuntando come funghi. Ciò dipende, non da ultimo, dal fatto che la mobilità è decisamente più estesa che non da noi per via della geografia del paese. Cosa esiste di meglio per conoscere persone in una nuova città se non un’app di questo tipo? «Abbiamo un chiaro leitmotiv: usa internet per passare alla fase offline», così Kathryn Fink ci illustra il tutto. È Community Manager di Meetup, una cosiddetta start-up online-to-offline, che conta già oltre undici milioni di membri in tutto il mondo. Anche in Svizzera sono già attivi all’incirca 200 gruppi Meetup. Un altro esempio per questo trend è Grubwithus, specializzata nel riunire sei-dieci persone per una cena presso selezionati locali di Los Angeles. La piattaforma Grouper cerca invece di raggruppare gruppi di giovani per una bevuta. Viaggi più confortevoli – Tuttavia non sono solo le start-up a scendere nell’arena online-to-offline. In particolare anche le aziende del comparto turistico hanno fiutato l’affare e offrono questi servizi. Come nel caso delle Ferrovie Federali Svizzere con la loro app gratuita Connect.FFS. Grazie a tale app, chi viaggia può vedere se i suoi amici su Facebook e Twitter si trovano sullo stesso treno o sono in stazione. Inoltre anche Connect.FFS dispone di una funzione con cui si possono intessere nuove conoscenze tramite chat.

Gesehen@VBZ, di Verkehrsbetriebe Zürich, funziona in modo un po’ diverso. Qui si mostra innanzitutto l’indice o il pollice a una persona che ci piace, per segnalarle che si vorrebbe restare volentieri in contatto via mail. Gesehen@VBZ rientra piuttosto nella categoria delle piattaforme per gli appuntamenti e gli incontri, da cui si distingue esplicitamente Spontacts, citata in apertura. Il vicino di posto ideale – Anche alcune compagnie aeree hanno già seguito il trend online-to-offline. Così, ad esempio, la compagnia olandese KLM, con «Meet & Seat», offre una cosiddetta funzione di social seating, che consente ai passeggeri, al momento del check-in, di inserire il proprio profilo Facebook o LinkedIn. Il sistema di KLM ricerca quindi vicini di posto con interessi analoghi. Anche Malaysia Airlines, tramite MHbuddy, mostra ai passeggeri, nel caso di un check-in online, se uno dei propri amici di Facebook ha prenotato lo stesso aereo. Di contro, la compagnia lettone AirBaltic si serve delle tradizionali affermazioni «lavorare in tranquillità», «intessere contatti commerciali», «portare avanti una conversazione rilassata,» o «viaggiare senza essere disturbati» per trovare il giusto vicino di posto. Beat Hochuli è giornalista ICT freelance e vive a Kota Kinabalu in Malesia.

Piattaforme online-to-offline www.spontacts.com www.meetup.com http://grubwithus.com

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Facebook, Twitter, Google+, LinkedIn e Xing – tutte queste piattaforme di social networking sono eccellenti. Tuttavia ci condannano a fissare lo schermo per ore e, dopo eccessivi contatti online, si genera spesso un senso di vuoto interiore. «Che ne è dell’incontro reale tra le persone, dello scambio diretto sul piano delle emozioni – della realtà?», si chiedono sempre più spesso i social networker sfiniti.

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Conferire con un’app di iPhone Con la nuova app diventa semplice organizzare teleconferenze mentre si è in viaggio. Ancora una volta in viaggio – e la decisione non è ancora stata presa. Manca ancora l’input degli organi decisionali. Con una nuova app per iPhone ora potete riunirvi subito in teleconferenza con i vostri partner – in Svizzera o all’estero – anche se vi trovate in treno o nell’ufficio di casa. Scaricate ora l’app: www.swisscom.ch/conferencingservices

Con il BlackBerry ora è possibile gestire anche iOS e Android

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Con il BlackBerry Enterprise Service 10 ora è possibile gestire tutti i tipi di dispositivi più importanti. Con il lancio di Z10 4G è stato messo a segno un bel colpo – ma BlackBerry offre molto di più che smartphone: un nuovo servizio riunisce gestione dei dispositivi, sicurezza, comunicazione unificata e app. Swisscom offre questo servizio come una soluzione «managed»: un team di esperti si occupa in remoto di configurazioni e aggiornamenti software, come pure del collegamento di dispositivi di nuovi collaboratori o del blocco in caso di smarrimento. Per saperne di più: www.swisscom.ch/blackberry

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Il 13 giugno 2013 sarà

Home Office Day «Save the Date» e date un segnale di qualità della vita, produttività e protezione dell’ambiente, lavorando senza recarvi sul luogo di lavoro. Secondo gli studi effettuati, in Svizzera circa 450 000 lavoratori hanno la possibilità, sulla base dell’attività svolta, di lavorare un giorno alla settimana da casa. Ciò permetterebbe tra l’altro di risparmiare fino a 67 000 tonnellate di CO2 grazie alla riduzione degli spostamenti dei pendolari. Sempre più aziende fanno diventare il lavoro in mobilità e indipendente dal luogo parte della propria cultura lavorativa: L’anno scorso 67 500 aziende, collaboratori e lavoratori indipendenti hanno aderito all’invito a lavorare da casa durante l’Home Office Day, con un aumento del 65% rispetto all’anno prima. Anche il 4° Home Office Day nazionale sarà accompagnato da numerose attività informative e iniziative. A Swisscom e Microsoft, come promotrici dell’iniziativa, quest’anno si è aggiunta Witzig The Office Company. Per maggiori informazioni: www.homeofficeday.ch

Vale la pena avere una rete in-house all’esterno? Calcolate ora il vostro risparmio potenziale con il nuovo modello LAN Management flex. La rete locale (LAN) è la spina dorsale di tutte le attività ICT aziendali. Nonostante questa importanza fondamentale, sono pochissimi i casi in cui la manutenzione della rete rappresenti una delle attività principali. Di norma è infatti possibile anche esternalizzare questa attività in modo semplice. Con l’offerta di LAN Management flex, Swisscom ha creato un Managed Service che abbraccia tutti gli aspetti: dalla progettazione fino al monitoraggio e al supporto, e questo al modello di prezzo innovativo di 6 franchi per ogni porta al mese. Calcolate ora, specificamente per la vostra struttura di filiale, se vale la pena passare a LAN Management flex. Troverete il calcolatore del prezzo su: www.swisscom.ch/flex


In breve

Testate nuove forme di collaborazione Fino al 30 giugno 2013 è ancora valida l’offerta introduttiva per il Collaboration Whiteboard Service. Vorreste essere in grado di sviluppare idee in gruppo anche al di là dei confini della sede di lavoro e del paese? Con il Collaboration Service dell’Hitachi Whiteboard interattivo il lavoro creativo assume nuove forme: nelle sale riunioni fra loro connesse a livello mondiale potrete scambiarvi opinioni dal vivo, perché ora le idee vengono sviluppate, condivise e salvate sul board in modo intuitivo, diretto e visibile a tutti. Ordinate ora due Whiteboard in prova e testate questo servizio per tre mesi. Ulteriori informazioni: www.swisscom.ch/collaborationwhiteboard

dialogue non si ferma Dal prossimo numero, dialogue sarà diffuso sotto forma di magazine elettronico. Registratevi ora e diteci quali tematiche vi interessano. Fino al 31 maggio 2013 ci sono 3 iPad in palio!

L’offerta di Dynamic Computing Services basata su quattro pilastri sarà pienamente disponibile a partire dalla primavera 2013. Stando a MSM Reserach, oltre la metà di tutti i responsabili IT svizzeri l’anno scorso, prevedeva di acquistare in futuro servizi di server e data center dalla nuvola. La loro motivazione: costi inferiori grazie a un minore dispendio di lavoro e a una più ampia flessibilità in azienda. Con due nuove offerte, Swisscom ora completa la propria gamma di «Dynamic Computing Services»: data center e server virtuali integrano le offerte di storage esistenti. Tutti e quattro i servizi possono essere acquistati dalla «nuvola svizzera». Vale a dire che i dati rimangono esclusivamente in Svizzera. Si elimina così una lacuna per quei clienti che non intendono scendere a compromessi in termini di privacy e sicurezza. www.swisscom.ch/cloud

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Cloud made in Switzerland – quasi completa

dialogue rimane dialogue: continuerete a leggere articoli autorevoli di vari autori, analisi competenti di esperti nonché divertenti test e visioni del futuro – ora su tablet, smartphone o su computer. dialogue si reinventa: con il numero corrente ci lasciamo alle spalle l’era del dialogue stampato. Il nuovo magazine uscirà in formato multimediale e con un nuovo layout. Inoltre: sarete anche voi a decidere le tematiche che dialogue affronterà. Una prima opportunità in tal senso l’avrete iscrivendovi per richiedere il recapito gratuito. Con un po’ di fortuna potrete leggere il primo numero del e-magazine dialogue su un iPad, che potrete vincere alla nostra estrazione (entro il 31 maggio 2013). Iscrivetevi ora su: www.swisscom.ch/emagazine

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L’efficienza può salvare una vita. «Grazie a Managed Communications & Collaboration (MCC) possiamo raggiungere più velocemente la persona giusta. E quando è un’emergenza questo fa davvero la differenza.» Armin Bucher, CEO, Medicall SA

Medicall è un’azienda svizzera autonoma specializzata nell’assistenza ed offre fra gli altri anche un’ampia gamma di servizi d’emergenza. Ogni anno sono circa 600 000 le richieste telefoniche e 2,7 milioni le segnalazioni tecniche che Medicall elabora con la massima efficienza e professionalità. Per farlo, utilizza una soluzione Managed Communications & Collaboration con Contact Center integrato di Swisscom. www.swisscom.com/mcc


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