www.gazzetta.it giovedì 5 aprile 2012 1,20 €
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno 116 Numero numero 82 Anno
PARLA IL PRESIDENTE DELLA FIAT
TIFOSO DOC John Elkann, ha 36 anni. A 22 anni è stato scelto dall’Avvocato come suo successore LAPRESSE
Il ruggito di John Elkann «Juve gruppo di leoni» «Stiamo andando bene e non è il momento di allentare la concentrazione. Vogliamo tutto: scudetto e coppa Italia». E scatta la caccia a Suarez GRAZIANO ALLE PAGINE 89
UN TALENTO SENZA PACE
PATO: STAGIONE FINITA!
Alexandre Pato, 22 anni. L’attaccante brasiliano è stato ingaggiato dal Milan nel 2007 dall’Inter Porto Alegre. I suoi guai sono iniziati da gennaio del 2010
DRAMMA E MISTERO Il brasiliano è al 14° infortunio della carriera. Lo staff medico del Milan: «Nessuna soluzione». E adesso il Papero pretende di decidere da solo cure ed esercizi. Il parere dell’ex velocista Tilli: «Si fa male perché corre in modo sbagliato: va corretto» BOCCI, DELLA VALLE, MOLINARO, PASOTTO ALLE PAGINE 23
CHAMPIONS
IL CASO IL GIOCATORE CONFESSA IL FLIRT CON LA THOMPSON
SCOMMESSE
Doppio Ronaldo facile per il Real Chelsea fatica con il Benfica
Balotelli e la escort «Ma non pago per il silenzio»
«Ma Conte è contattabile?» E spunta un sms MERCATO
VELA COPPA AMERICA
INIZIATIVE
Mario: «Ero teso e per questo non giocavo bene»
Se Cesar parte l’Inter chiama Handanovic
Riecco Luna Rossa Bertelli: «Non volevo che mancasse l’Italia»
Mondiale Moto: Domani Speciale di 8 pagine E sabato SW
DALLA VITE A PAGINA 12
PASINI, BONTEMPELLI A PAG. 39
CRUCIANI, FALSAPERLA, GOZZI PAG. 3031
CERRUTI, RICCI PAGG. 1415 COMMENTO DI DE CALO’ PAG. 29
IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI
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Dubbi sull’idoneità di Cassano. Il capo dello staff medico che ha dato il via libero è Little Tony.
3 Jennifer Thompson e Mario Balotelli BOLDRINI, LAUDISA PAGINE 1011
CENITI A PAGINA 20
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v i n c e n t e
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
PRIMO PIANO
STEFANO TILLI EX VELOCISTA
«Si fa male perché corre in modo sbagliato Bolt così farebbe 11"»
lafrase
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domande a...
Stefano Tilli, oggi tecnico e commentatore di atletica per la Rai, è stato velocista (100, 200 e staffetta) azzurro dal 1983 al 2000. Argento mondiale con la 4x100.
1 Scusi Tilli, perché Pato si rompe sempre? «Perché corre male. Se Bolt corresse come lui, invece che in 9"58 i 100 metri li coprirebbe in 11 secondi. Guardate il filmato su Youtube del suo gol dopo 25" nel primo turno di Champions contro il Barcellona e capirete tutto».
2 Qual è l’errore? «Ha un piede molto elastico, ma il rimbalzo sul terreno è lento. Quando lo stacca da terra il bacino è troppo avanti, mentre, per la biomeccanica, dovrebbe essere in linea col bacino stesso».
3 Cosa succede? «Guardate in quel filmato il piede: lascia il contatto parallelo al terreno invece di essere a un angolo di 90 gradi con il resto della gamba. L’angolo con la caviglia è molto inferiore e questo sottopone ad un grande stress tutta la catena muscolare posteriore della gamba».
4 Da cosa potrebbe dipendere? «Forse da un’eccessiva potenza del quadricipite femorale, quello grande sulla parte anteriore della coscia che porta ad uno squilibrio con la parte posteriore, il bicipite».
5 Cosa si può fare? «Insegnare a Pato a correre in modo corretto». 6 Come? «Al di là della tecnica di corsa è necessario potenziare i muscoli addominali e ischio-crurali, oltre ad allungare con lo stretching la parte posteriore della gamba. Potenziamento in allungamento, con lavori di forza eccentrica ed estensione».
7 Tilli, ma da quando si interessa di calcio? «Colpa di mio figlio Riccardino che mi ha fatto diventare milanista e soffro a vedere un campione come Pato sempre alle prese con questi guai muscolari». Pierangelo Molinaro © RIPRODUZIONE RISERVATA
Silvio Berlusconi, presidente onorario, il 14 gennaio: «Ho deciso di tenere Pato perché lo ritengo un giocatore di grande talento. L’intera operazione con il Psg non mi convinceva né dal punto di vista tecnico né economico. E’ una scelta che ho preso in totale autonomia. E’ la cosa migliore per il Milan»
ALESSANDRA BOCCI twitter @picobocci MILANO
La stagione di Pato è finita prima di cominciare e nessuno capisce più come risolvere i problemi muscolari che lo tormentano. «Non ho chiuso occhio», racconta Jean Pierre Meersseman, l’uomo che lo ha preso in consegna tre settimane fa, lo ha portato da un superneurologo ad Atlanta e pensava di aver trovato la soluzione. «Mi prendo le mie responsabilità, anche se non so quali siano. Non ho risolto in tre settimane quello che non si riesce a risolvere da più di due anni. Pato è stato dichiarato clinicamente guarito tredici volte, ma è evidente che guarito non è. Quando ho visto in tv che si era fatto male sono stato male anch’io. Non mi aspettavo che accadesse così». Questa mattina, Pato sarà sottoposto a un’altra risonanza magnetica. Che non dirà nulla di nuovo. Mille medici «Dieci giorni, o venti o trenta, cambia poco a questo punto», dice ancora il coordinatore sanitario del Milan. «E’ chiaro che la sua stagione è finita, e soprattutto quando sarà guarito ancora una volta saremo punto e a capo. Chi si prenderà la responsabilità di rimandarlo in campo? Come risolveremo definitivamente il problema della sua fragilità muscolare? E’ stato ovunque, dalla Germania all’America, stuoli di medici e terapisti lo hanno visto e curato. Non so più a che santo votarmi, ho chiesto alla mia consigliera spirituale di pregare per lui». Ipotesi I vari trattamenti per il
cambiamento di postura non sono serviti a nulla: questa volta Pato ha sentito male alla gamba sinistra, la volta scorsa alla destra. Potrà star fuori
24’ secondo tempo In campo dopo oltre un mese Alexandre Pato sostituisce Boateng: mancava dal 25 febbraio PHOTOVIEWS
37’ secondo tempo Una fitta: è il segnale di resa Pato non ce la fa: «Ha sentito una fitta dietro» spiegherà poi Allegri AFP
38’ secondo tempo Di nuovo nel tunnel L’attaccante brasiliano lascia il campo a Maxi Lopez AFP
«Stagione finita E poi sarà ancora punto e a capo» A Barcellona il 14˚ infortunio da gennaio 2010 Lo staff medico del Milan: «Senza soluzione» due settimane o un mese, ma la questione non sarà risolta fino a che non si troverà la vera causa di questi continui infortuni, e la causa per ora è oscura. Qualcuno pensa che sia legata all’intervento al braccio subito da Pato quand’era bambino: aveva un tumore, si salvò, ma l’operazione avrebbe creato squilibri posturali su tutto il corpo. Meersseman scuote la testa: «Ricevo decine di mail con analisi e suggerimenti, chi consiglia stretching, chi dice che bisogna rinforzare i suoi muscoli. Io non so più cosa pensare».
Neppure Pato e neppure i suoi compagni, che si sono dimostrati assai solidali con il brasiliano sempre più preoccupato per la sua impossibilità di giocare a calcio più di una volta al mese. Nervosismo Nello spogliatoio non si sono limitati a cercare di tirargli su il morale. La convocazione di Pato e la decisione di utilizzarlo non sarebbero piaciute ad alcuni giocatori, che le hanno ritenute inutilmente rischiose. Si sarebbero aspettati una maggiore fermezza da Allegri, che avrebbe dovuto opporsi all’idea, venti-
lata dopo le visite dello specialista americano, di mandare subito Pato in campo. In realtà, il tecnico si trovava in una posizione complicata: una volta dichiarato Pato guarito, era difficile pensare di lasciarlo fuori nel forcing finale contro il Barça, quando c’era da cercare di ribaltare il risultato. Col senno di poi si potrebbero riempire centinaia di Camp Nou: se Pato non avesse giocato Allegri sarebbe stato probabilmente accusato di non puntare su di lui. Ma siamo sicuri che non si sarebbe fatto male tre giorni dopo? © RIPRODUZIONE RISERVATA
GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
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TORNATO IN 5 MESI
IN DUE MESI QUOTAZIONE CROLLATA
Il no di Berlusconi a quei 28 milioni e il rebus mercato Ora chi lo prende? I nuovi k.o. possono condizionare le strategie dei rossoneri MARCO PASOTTO MILANO
I nuovi inconvenienti fisici di Pato si ripercuoteranno inevitabilmente anche sugli affari rossoneri. L’ennesimo stop rischia infatti di togliere il brasiliano dal mercato, complicando le strategie del club per arrivare a un nuovo attaccante. Pato, ad esempio, a gennaio era stato individuato co-
ilRetroscena
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SORRISO SMARRITO S Alexandre Pato 22 anni, attaccante brasiliano, ingaggiato dal Milan nell’agosto 2007 dall’Inter Porto Alegre IMAGE SPORT
FABIANA DELLA VALLE MILANO
Alexandre Pato ha tutto tranne l’unica cosa che vorrebbe veramente: la possibilità di giocare a pallone. L’ennesimo infortunio non è solo un triste capitolo della sua storia recente, ma un viaggio angoscioso nel dubbio. A questo punto non sa più cosa fare e soprattutto quando riuscirà a risolvere il suo problema. Avendo scoperto la sofferenza e la paura da ragazzino, quando la malattia (in quel caso una forma tumorale) viene affrontata con maggiore spensieratezza, Ale sa che il pri-
me la pedina utile per arrivare a Tevez. Il Papero, che aveva pubblicamente dichiarato di non amare particolarmente Allegri, stava per finire a Parigi da Leonardo e dal suo primo maestro Ancelotti. Prezzo: 28 milioni più bonus. Sembrava tutto fatto. Quel denaro che pareva sicuro aveva permesso a Galliani di presentarsi alla dirigenza del Manchester City ottenendo finalmente il sì per Tevez dopo un estenuante cor-
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I NUMERI
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milioni E’ la cifra pagata dal Milan nell’estate 2007 per ingaggiare Pato dall’Inter di Porto Alegre
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milioni E’ l’offerta presentata (e alla fine rifiutata) lo scorso gennaio da Leonardo, d.s. del Paris Saint Germain, al Milan per avere l’attaccante brasiliano
teggiamento. Ma proprio il giorno dell’incontro fra Milan e City a Londra, a contratto già firmato, era intervenuto in prima persona Berlusconi, che aveva bloccato il trasferimento di Pato a Parigi («L’intera operazione non mi convinceva né dal punto di vista tecnico né da quello economico», aveva poi detto nei giorni seguenti il Cavaliere). Quindi il Papero è rimasto al Milan e Tevez a Manchester. Fuori mercato E adesso? La prossima estate Pato — in alternativa Robinho — avrebbe potuto tornare nuovamente a essere un nome da spendere sul mercato. Un nome da monetizzare. Ma con lo scenario attuale diventa un’ipotesi improbabile. Ora come ora il Milan deve fare i conti col fallimento di uno dei massimi investimenti dell’era Berlusconi. Pato fu acquistato ad agosto del 2007 per 22 milioni di euro e ora il ragazzo è praticamente fuori mercato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ma adesso il Papero vorrebbe decidere su cure ed esercizi mo segreto è non abbattersi. Quindi martedì, nei corridoi del Camp Nou, ostentava un mezzo sorriso non tanto per lanciare un messaggio rassicurante ai cronisti pronti a indagare nel suo stato d’animo, quanto per scacciare i fantasmi che sono tornati a popolare la sua mente. Durante il viaggio, però, la tristezza è inevitabilmente venuta a galla e i suoi compagni hanno fatto a gara per regalargli un sorriso. E anche ieri Pato è stato coccolato e protetto come il bimbo più piccolo di una numerosa e bella famiglia. La svolta Ma il giorno dopo è anche quello delle domande: per-
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I NUMERI
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gol Pato ha segnato 12 reti con l’Internacional, 61 gol nel Milan e 6 con la maglia del Brasile
ché ancora? Cosa doveva essere fatto diversamente? Chi ha sbagliato? Qual è la soluzione? Ale è un giovane uomo che vuole voltare pagina in fretta: adesso sarà lui a pretendere di avere voce in capitolo sulle cure, sui sistemi di prevenzione e sui metodi di allenamento. Tutte cose che non l’hanno convinto in questo calvario senza fine iniziato nel gennaio 2010. Finora il brasiliano si era affidato in tutto e per tutto al Milan. Ora, però, le cose cambiano. A 22 anni un ragazzo ha il diritto di stare bene. Di fare il suo lavoro di atleta senza la paura di doversi fermare a ogni scatto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
29 ottobre 2011 Di rientro da una trasferta a Roma, Cassano accusa un malore appena sceso dall’aereo, a Malpensa 30 ottobre Viene portato al Policlinico di Milano e ricoverato in neurologia 4 novembre Viene operato al cuore per risolvere il problema legato a una malformazione congenita (un minuscolo foro tra gli atri cardiaci) 21 novembre Prima volta a Milanello dopo l’ischemia del mese precedente gennaio 2012 Prime corse leggere a Milanello 2 aprile Arriva il primo ok al ritorno in campo da una commissione speciale nominata dalla Federazione Medici Sportivi 3 aprile Ultimo controllo al Coni: alle 10.38 Cassano riceve il certificato finale di idoneità. Nel pomeriggio, gioca la sua prima partitella con la Primavera
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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IERI IN ALLENAMENTO
Cassano, primo show Può esserci già sabato
MILANO
Dopo il primo assaggio con la Primavera, festeggiato con tanto di gol, per Antonio Cassano è arrivata l’ora di un allenamento vero anche con la prima squadra. L’ultimo risaliva a 160 giorni fa, vigilia di Roma-Milan. Il giorno seguente si spense una luce che i medici e la forza di volontà di Antonio sono riusciti a riaccendere. Cassano è tornato: per se stesso, per la Nazionale e per il Milan. Ora la pratica passa dalle mani di Allegri: il ragazzo è potenzialmente convocabile già dopodomani per la partita con la Fiorentina. Il tecnico ci penserà in questi giorni e poi deciderà. Una convocazione potrebbe essere, più che un’alternativa tattica vera e propria, un premio alla tenacia di Antonio e un modo per ricominciare a farlo rientrare nel clima partita. Intesa Situazione in cui peraltro il barese ieri ha dimostrato di essersi già calato. Nella partitella vinta 4-2 contro la selezione mista Primavera-Allievi, Cassano non ha segnato ma è apparso in buona condizione fisica (c’è chi assicura che, nonostante i 5 mesi e mezzo di stop, stia meglio ora rispetto a quando era arrivato in rossonero) e soprattutto molto motivato: un’ora a buon ritmo in cui Antonio — in squadra con un altrettanto tonico Rino Gattuso — si è arrabbiato con se stesso, con Merkel «colpevole» di aver mancato un paio di uno-due, ha inventato un paio di giocate delle sue e ha mostrato una buona intesa con El Shaarawy e Maxi Lopez. I tempi degli allenamenti differenziati sono finalmente terminati: Cassano ha riabbracciato davvero il Milan. m.pas. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
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PRIMO PIANO LA POLEMICA
Galliani non ci sta «Senza quel rigore lì chissà come finiva...» Milan beffato dal giudice di porta che l’a.d. vuole in A Mou a Ibra: «Capito cosa vuol dire giocare al Camp Nou?» ALESSANDRA BOCCI twitter @picobocci MILANO
I giudici di porta tormentano il Milan. Proprio pochi giorni fa, scocciato per via del presunto gol di Robinho a Catania, l’amministratore delegato Adriano Galliani ha chiesto alla Figc di introdurre nel campionato italiano il giudice di porta, e la federcalcio ha promesso di appoggiare la proposta all’International Board. L’altro ieri, al Camp Nou, il signor Liesveld, uno dei componenti dello staff arbitrale olandese, ha segnalato la trattenuta di Nesta. Com’è finita, si sa: rigore e Barcellona che riprende il comando delle operazioni a pochi minuti dalla fine del primo tempo. Una beffa. Tranquillità Senza contare che
pare che pure a Milano all’andata, e in altre due occasioni nelle gare del girone a Minsk e Praga, i giudici di porta abbiano fischiato, diciamo così, contro il Milan. Insomma, il rapporto
I TITOLI IN SPAGNA
Mundo Deportivo Titolo in italiano, ignorate le proteste sul secondo rigore
Il fallo fischiato a Nesta su Busquets, finito a gambe all’aria: è il rigore del 2-1 per il Barcellona EPA
con la classe arbitrale non è facile in questa stagione, in Italia e in Europa, ma mentre in Italia Galliani, innescato dal gol negato a Muntari in Milan-Juve, ha fatto fuoco e fiamme, in Europa resta tranquillo. L’altra sera al Camp Nou tutto il Milan era inviperito per le decisioni dell’ar-
bitro Kuiper e le dichiarazioni dei giocatori sono state abbastanza nette. Galliani invece è rimasto zitto, e il giorno dopo le sue dichiarazioni sono pacate, anche se ferme. «Premesso che il Barça è la squadra perfetta e Messi il giocatore più forte del mondo, eccetera, sull’1-1 il
Barça si era intimorito, si stava allungando, e poi è arrivato quel rigore, che non c’era». Ieri, intanto, è arrivata anche la risposta di Mou a Ibra: «Dice che ha capito cosa intendo dire quando si gioca a Barcellona? Lo ha capito solo ora? Zlatan è un ragazzo intelligente, per me lo ha capito da un po’».
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IL «BLOCCO»
HA DETTO
Idee «Se non danno quel rigore
lì non lo so come va a finire. Intanto noi andiamo al riposo sull’1-1 e magari la partita tatticamente cambia. Mancavano tre minuti, saremmo arrivati alla fine del primo tempo da qualificati. Noi le gare con il Barcellona le abbiamo perse, ma ce le siamo giocate». Passata l’amarezza, poi, Galliani fa il suo bilancio: «Non tolgo niente al grande Barça se dico che il Milan ha la chimica giusta per lottare con i blaugrana. Nel 2006 sono passati loro in finale con un tiro da fuori di Giuly a San Siro, e a Barcellona non fu concesso un gol a Sheva. In questi quarti siamo stati ancora eliminati, ma ci riproveremo la prossima volta». Galliani non può che maledire il sorteggio sfortunato mentre la Catalogna festeggia con titoli trionfalistici, e solo nei giornali di Madrid compaiono perplessità sul fallo di Nesta. «Speriamo di rientrare nel gruppo delle prime 8, magari la prossima volta non troveremo Real o Barcellona nei gironi». Il resto è sempre imprevedibile e ancora di più lo sarà, visto che si tornerà al sorteggio integrale, senza incroci fissati dai quarti in poi. Tutte cose di cui preoccuparsi dalla prossima stagione, e Galliani si consola: «Siamo l’italiana che ha fatto meglio in Europa, siamo primi in campionato, abbiamo vinto la Supercoppa italiana». Il pianeta Barça corre verso un’altra finale, ma pazienza. © RIPRODUZIONE RISERVATA
S «Noi le partite con il Barcellona le abbiamo perse, ma ce le siamo giocate. Non tolgo niente al grande Barça se dico che il Milan ha la chimica giusta per lottare con i blaugrana»
S «Ci riproveremo l’anno prossimo. Speriamo di rientrare nel gruppo delle prime otto, magari la prossima volta non troveremo Real o Barça già nei gironi»
Il blocco di Puyol su Nesta, che trattiene Busquets ITALYPHOTOPRESS
Ecco perché l’intervento di Puyol è irregolare ANDREA SCHIANCHI
L’azione incriminata, minuto 40 del primo tempo di Barcellona-Milan, contiene due interventi irregolari. Se è vero che Nesta trattiene Busquets (e pure lo spagnolo allunga le mani, molto probabilmente per divincolarsi dalla presa), e per questo episodio l’arbitro olandese Kuipers fischia il rigore a favore dei blaugrana, è altrettanto vero che successivamente Puyol commette fallo ostacolando la corsa del difensore milanista. E’ quello che, con un gergo mutuato dal basket, si definisce «blocco». Per capire bene la situazione leggiamo il regolamento del calcio. Regola 12, «Falli e scorrettezze», capitolo «Ostacolare la progressione di un avversario»: «Ostacolare la progressione di un avversario significa mettersi sulla traiettoria dell’avversario per ostruirlo, bloccarlo, farlo rallentare o costringerlo ad un cambio di direzione con il pallone non a distanza di gioco da entrambi i calciatori. Tutti i calciatori hanno diritto a prendere una posizione sul terreno di gioco; trovarsi nella traiettoria di un avversario non è lo stesso che ostacolare la sua progressione mettendosi nella traiettoria». In sostanza, quindi, l’intervento di Puyol è irregolare poiché si muove per ostacolare la corsa di Nesta. Va tuttavia sottolineato che (non è il caso di Puyol, ma ci sono diverse situazioni simili in partita), se un calciatore prende posizione e rimane fermo, non commette fallo nel momento in cui l’avversario gli sbatte contro andando a cercare il pallone. Cioè: se Puyol non si fosse mosso, Nesta e il Milan non avrebbero potuto reclamare per l’intervento scorretto. Palle inattive In un’altra occa-
Sport Altro media catalano, anche qui niente dubbi sul rigore
Marca Il quotidiano di Madrid parla di rigori «molto contestati»
sione, sempre nel primo tempo, il Barcellona ha sfruttato questa azione di «blocco». Puyol si è liberato dei difensori milanisti con l’aiuto (irregolare) di un compagno che li bloccava, ma non è poi arrivato a concludere. L’arbitro Kuipers non ha fischiato il fallo e ha sbagliato. Va aggiunto che, nel momento in cui le palle inattive sono diventate sempre di più fonte di gol, le squadre studiano, ristudiano, provano e riprovano schemi, movimenti, «tagli» e, anche, «blocchi». Ovvio che per gli arbitri il lavoro si sia complicato (oltre che moltiplicato). Pur assistiti dai giudici di porta, nelle manifestazioni Uefa, fanno parecchia fatica a tenere a bada chi, con azioni palesemente irregolari, cerca di imbrogliarli. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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DALL’EUROPA ALLO SCUDETTO
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Tanto è un gioco
LA CORSA AL CAMPIONATO LE PARTITE CHE DECIDERANNO IL TITOLO
I NUMERI
DI LUIGI GARLANDO
Messi ha superato l’esame di italiano La nostra tattica sembrava la kriptonite di Leo. Come non detto... IL RECORD DELLA PULCE
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volte di fila capocannoniere in Champions, nel 2009, nel 2010 e nel 2011. Se ci riuscisse anche quest’anno, Messi sarebbe il primo in assoluto
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gol per Leo in Champions: è il quinto in assoluto dopo Raul, Shevchenko, Inzaghi e Van Nistelrooy ma il migliore per media gol (0,77)
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D’ARCO
Per quante meraviglie abbia fatto, la cosa più sorprendente di Lionel Messi resta l’età, 24 anni. Il lungo futuro agonistico che ha davanti sarà un’inarrestabile scalata alla montagna dei record. Martedì ha eguagliato quello dei gol in un’edizione di Champions, 14, che appartiene ad Altafini (’62-63) e Van Nistelrooy (2002-03). Nella stessa notte, ha superato i 50 gol di Inzaghi in Champions, appaiando Henry a quota 51, portandosi ai piedi del podio: Shevchenko (59), Van Nistelrooy (60), Raul (71). E’ già sua la media migliore: 0,77 reti a partita. In questa edizione Messi domina anche la classifica dei tiri in porta (34) ed è diventato il primo della storia a segnare 5 gol in una partita: al Bayer Leverkusen. Dal 20 marzo la Pulce è il capocannoniere di sempre del Barcellona, dopo aver superato Cesar Rodriguez (232). I 36 gol nella Liga rappresentano già il record per il club: il precedente era Ronaldo (34 nel ’95-97). In questa stagione, Nazionale compresa, Messi ha segnato 63 gol (58 nel Barça) in 56 partite. Ma fermiamoci qui. Perché anche se i numeri aiutano a definire l’onnipotenza calcistica di Messi, rischiano di ridurlo a una formula matematica. E invece la Pulce è esattamente il contrario: è un’idea irriducibile, è una poesia a schema libero, è ogni volta un prepotente urlo di libertà. Per questo è amato trasversalmente, perché porta in campo il bisogno comune di evadere da qualche cosa e di scappare da qualche parte. Forti di 7 partite e 610 minuti contro squadre italiane in cui la Pulce aveva segnato solo un rigore, ci eravamo illusi che la nostra sapienza tattica e nostri tackle intimidatori potessero essere la kriptonite buona. Come non detto. Martedì Messi ha attraversato più volte il Milan, inafferrabile come fumo. E’ tracimato come un fiume in piena. Ha segnato, fatto segnare e rischiato di teorizzare la goleada. Il suo vero segreto? Tecnica, reattività, tempismo, scatto, certo, ma ancora di più: il piacere infantile di giocare, di divertirsi in uno stadio come in un cortile di periferia. Il pallone è un giocattolo che lo rende felice, quindi sereno, quindi decisivo anche nei contesti emotivamente più opprimenti. E’ qui che il paragone con Ibrahimovic non esiste. Due finali di Champions giocate (2008-09, 2010-11), due gol di Messi. Più il gioco si fa importante, più la Pulce si diverte. Ibra invece perde il controllo del proprio genio. Lo dimostrano le graduatorie dei falli commessi (25) e dei fuorigioco (21) di questa Champions che vedono al comando il milanista. Curioso, ma non troppo. In coppa a Ibra non riescono i dribbling magici di campionato, perde palla e cerca subito di recuperarla isterico: fallo. Traumatizzato dai fallimenti in Champions, l’Ibra europeo gioca con una frenesia che lo porta spesso oltre la linea dei difensori prima che parta il lancio. A Messi rimane un’ultima frontiera da conquistare: la Nazionale. Finora la maglietta biancoazzurra lo ha costetto come un’armatura d’acciaio. Non si tratta di tensione, ma di sentimento. Per un calciatore emotivamente infantile come Leo, giocare in nome di tutta la sua gente è un’emozione ancora difficile da governare. Ma presto ce la farà. La sua forza è il futuro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
reti di Messi col Barça in questa stagione: 36 in Liga, 14 in Champions, 3 in Supercoppa di Spagna, 2 in Coppa di Spagna, 2 nel Mondiale per Club, 1 in Supercoppa Europea
GDS
Champions in soffitta Per il Milan ora parte l’ottovolata scudetto Sei gare a San Siro da qui alla fine, tra cui il derby alla penultima Allegri ha un vantaggio sulla Juve, a meno che l’effetto Barça... L’ORA DEI GOL
Massimiliano Allegri, 44 anni, al Milan dal 2010 I. SPORT
S Lionel Messi, 24 anni, attaccante del Barcellona e dell’Argentina, vincitore degli ultimi tre Palloni d’oro LAPRESSE
NICOLA CECERE MILANO
E adesso godiamoci la volatona. Otto turni per assegnare lo scudetto, compressi in una quarantina di giorni, un lieve vantaggio per il Milan (occhio: se si arriva a pari punti vince la Juve), tanta rabbia agonistica in più a favore della squadra inseguitrice («Se devono vincerlo, che sputino sangue»), un calendario che sorride alla capolista (sei partite a San Siro, ma col veleno del derby nella coda), il vantaggio di giocare in casa le aspre sfide con le romane a incoraggiare i bianconeri. Il nodo Questi i temi di carat-
tere generale. Scendendo nei dettagli, si scoprono altri motivi di incertezza che rendono il duello ancora più appassionante. Il primo nodo da sciogliere riguarda la banda Allegri: la sconfitta del Camp Nou farà da zavorra o senza il peso psicologico e fisico della Champions la mongolfiera rossonera salirà sempre più su? Delusione Non è raro, nella sto-
ria del calcio nostrano, che un’eliminazione dall’Europa si trasformi in propellente prezioso per il campionato. Bisogna
vedere come la squadra e l’ambiente riescono ad assorbire la delusione. In questa chiave, essere eliminati dal Barcellona aiuta parecchio, se a farti fuori è l’Apoel Nicosia ripartire diventa più problematico.
D’ARCO
Antonio Conte, 42 anni, primo anno alla Juve LIVERANI
Grane per le big: difesa da rivedere per i rossoneri, poche alternative per Conte
avrebbe goduto di tutto quello spazio. E quale contributo può arrivare da Gattuso e Aquilani? Se Boateng dovesse raggiungere in fretta la condizione ideale, quando converrà utilizzare Emanuelson e quando invece ci si dovrà affidare a Seedorf?
Il capitano Già nelle parole a cal-
do di capitan Ambrosini è contenuto un segnale confortante per il popolo rossonero: «Usciamo dalla Champions senza grossi rimpianti, potevamo fare qualcosa in più, ma abbiamo tenuto testa al Barcellona che si è confermato la squadra più forte in circolazione. Nelle due partite si è vista un po’ di differenza, non molta. Ora ci buttiamo sul campionato con entusiasmo, con la consapevolezza di aver fatto il massimo. E questo quanto meno ci fa tornare a casa non tanto distrutti». Il rosa Ambrosini ha tracciato un quadro ideale, il campo dirà se lo ha dipinto con una esagerata dose di rosa. Analizzando i suoi concetti, non arriviamo a dire che si coglie quasi un sospirone di sollievo per questa eliminazione che consente alla capolista di concentrare energie atletiche e nervose su una sola competizione. Però una formazione che sente di non doversi rimproverare niente può gio-
carsi lo scudetto con la mente sgombra e il morale alto, senza cioè i condizionamenti che deriverebbero viceversa dall’aver subito uno smacco. E’ il messaggio distensivo che il capitano ha diffuso a beneficio della truppa. Le grane Ammesso che così sarà, ciò non significa che Allegri non abbia delle grane da risolvere. La prima si chiama Pato (ce ne occupiamo in altra pagina), vicenda che non può rimanere fuori da Milanello. Poi c’è da registrare la difesa, perché se è vero che di Messi in giro non ce ne sono altri, le esitazioni di Mexes e Antonini, gli errori al tiro (facile) di Robinho non possono lasciare tranquillo chi è chiamato ogni domenica a fare delle scelte. La questione riguarda pure la protezione da dare a questa linea arretrata. Ci fosse stato Van Bommel al Camp Nou, ad esempio, in mezzo a Nocerino e Ambrosini, con ogni probabilità Messi non
Il quid Antonio Conte non manca di sottolineare come proprio queste alternative rappresentino quel quid che il Milan può vantare sulla Juve. Certo, a patto che la scelta di volta in volta si riveli felice. Un discorso che vale anche per il tecnico juventino ma solo in relazione a due uomini su undici. Proprio per la sostanziale penuria di alternative al trio arretrato (Barzagli-Bonucci-Chiellini) e ai titolari del centrocampo (Vidal-Pirlo-Marchisio), le incertezze sulla formazione Juve si restringono all’attacco. Dove c’è un cannoniere, Matri, in flessione di rendimento; una spalla, Vucinic, altalenante; un’altra, Quagliarella, che reclama un utilizzo più frequente. Un Borriello in cerca di riscatto. E infine un vecchietto, Del Piero, che si sente ancora un giovanotto. Il tutto innaffiato dall’Europeo alle porte (e qui scalpita pure Pepe). No, nemmeno Conte può dirsi al riparo da errori. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
CARICA BIANCONERA
Il ruggito di John «E’ una Juve di leoni Scudetto o Coppa Italia? Io voglio tutte e due» Elkann: «Stiamo giocando bene, ora restiamo concentrati Vedo un gruppo di 24 leoni che giocano come uno solo» DAL NOSTRO INVIATO
MIRKO GRAZIANO TORINO
Irrompe John Elkann. L’erede dell’Avvocato ieri è uscito decisamente allo scoperto sul fronte Juventus. «Scudetto o Coppa Italia? Tutti e due», dice al termine dell’assemblea degli azionisti Fiat. E ancora: «Stiamo giocando bene sia in campionato sia in Coppa, ma come dice Conte non è il momento di allentare la concentrazione. Vedo però un gruppo di 24 leoni che giocano come un solo leone». Un’uscita anche imprevedibile, ma che la dice lunga sul clima che avvolge il mondo Juve da domenica notte scorsa, dopo il travolgente 3-0 rifilato al Napoli: prestazione impressionante, Champions League blindata e soprattutto scudetto di nuovo lì, a un passo.
Che carica! Otto giornate alla fi-
ne, 24 punti in paio, due di distacco dalla vetta. Se la Juventus le vince tutte, anche il Milan dovrà fare altrettanto per portare a casa il titolo. Già, in caso di parità i bianconeri caleranno infatti l’«asso» del saldo positivo nei confronti diretti con la banda Allegri. A Torino ci credono, eccome. In rete il popolo bianconero è scatenato, ipotizza tabelle, «gufa» chi sta davanti. A Vinovo, Conte si traveste da Al Pacino in «Ogni maledetta domenica», raduna la squadra e invita tutti a «far sputare sangue al Milan fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata». Chiellini recepisce, e davanti agli studenti assicura «che ci proveremo fino in fondo, con tutte le nostre forze». Subito dopo Juve-Napoli era stato Arturo Vidal a rompere gli indugi: «Io ci credo, possiamo vincere lo scudetto, dobbiamo provarci».
Il calendario Come reagirà il Milan all’eliminazione in Champions League? Da Milanello assicurano un pieno di rabbia e concentrazione. La nazione bianconera spera invece in almeno un momento di sbandamento. La risposta è dietro l’an-
la scheda JOHN ELKANN 36 ANNI PRESIDENTE FIAT
Nato a New York il 1˚ aprile 1976, a 22 anni viene scelto da Gianni Agnelli come suo successore ed entra nel Consiglio della Fiat. Nel 2010 è nominato presidente del gruppo, dopo aver già assunto la carica di a.d. della Exor
golo. Sabato si ritorna in campo, e il Milan spera di approfittare di un turno apparentemente meno complicato rispetto a quello che attende i rivali. Ibra sfida una Fiorentina insicura e forse spaventata dall’ombra della serie B. La banda Conte va invece a Palermo, trasferta che nelle ultime due stagione è costata cara. E anche in generale, sulla carta, il calendario è effettivamente più morbido per il Milan, che giocherà sei gare su otto a San Siro: sabato la Fiorentina, poi il Chievo a Verona, Genoa e Bologna a Milano, quindi la trasferta di Siena, l’Atalanta in casa, il derby (tecnicamente in trasferta) e il Novara sempre al Meazza. Dopo il Palermo, la Juve ospiterà invece la Lazio, quindi Cesena fuori, Roma in casa, Novara al «Piola», Lecce a Torino, Cagliari in trasferta e chiusura allo Juventus Stadium contro l’Atalanta.
E se l’Inter... Insomma, sembra-
no davvero poche le trappole disseminate lungo il cammino del Milan. Ma se fosse proprio l’Inter a «consegnare» lo scudetto alla Juve alla penultima giornata? Beh, di sicuro sarebbe fonte d’ispirazione per le migliori penne sportive e motivo di grande divisione all’interno
dello stesso popolo nerazzurro. Le due grandi rivali dell’Inter che si giocano lo scudetto. Nessuna alternativa: essere costretti a tifare per il male minore. Già, ma qual è il male minore per l’interista? In linea generale, per il nerazzurro di Milano non c’è cosa peggiore di veder sfilare per la città sciarpe, bandiere, macchine e pullman ros-
VERSO LA SFIDA DI PALERMO IL PATRON PREVEDE
Zamparini avverte «Prima o poi dovranno perdere» FABRIZIO VITALE PALERMO
La Juve non fa paura. Il presidente Zamparini si affida alla cabala e punta forte sui suoi giovani, nonostante le assenze pesanti che condizioneranno le scelte di Mutti. «Prima o poi dovranno perdere, spero che succeda contro il Palermo – dice il numero uno rosanero – Inoltre la Juve ha un handicap: deve vincere a tutti i costi, mentre noi non abbiamo niente da perdere. Anche se abbiamo tante assenze, le nostre seconde linee sono affamate. Potrebbe accadere quello che è successo a noi quando abbiamo battuto la Lazio 5-1 e poi siamo andati a perdere a Siena». Inoltre il Barbera nelle ultime stagioni è stato un campo maledetto per i bianconeri, i quali dovranno cancellare due sconfitte consecutive. «I precedenti sfavorevoli contano poco – continua Zamparini –, io la statistica la faccio su questa stagione e le partite in cui la Juve è rimasta imbattuta sono davvero troppe». Largo ai giovani Il Palermo sarà
costretto ad affidarsi alla linea verde soprattutto in difesa dove nelle ultime gare Labrin e Milanovic hanno stupito per intraprendenza. «Su di loro il mio giudizio è positivo. Mi auguro che nelle prossime partite vengano inseriti altri 5-6 giovani
per vedere di che pasta sono fatti». Perché, a salvezza praticamente acquisita, Zamparini ha iniziato a lavorare con Panucci al Palermo del futuro. Una squadra che dovrà essere potenziata senza privarsi dei pezzi pregiati come Hernandez o Balzaretti. «Hernandez non me lo ha chiesto nessuno e io lo voglio tenere. Lotito una volta ha detto: "Pagare moneta, vedere cammello". Sul rinnovo di Balzaretti bisognerebbe chiedere a lui, parlerò comunque col giocatore. Discorso diverso, invece, per Viviano. Credo che andrà all’Inter, speriamo che non abbiano soldi da spendere». Gli arabi e Panucci Molto dipen-
derà dall’ingresso degli arabi in società. «Parlarne porta sfiga – ha continuato il patron – Panucci? E’ un ragazzo d’oro, pieno di entusiasmo, di umiltà e di voglia di fare, che parla la stessa lingua dei giocatori. Spero sia una mia felice intuizione, sono convinto di avere fatto. Il nuovo allenatore? Stiamo vedendo con Panucci, ho bisogno del suo apporto perché non mi fido di me stesso». Infine il calcioscommesse che tiene in ansia la Serie A, Zamparini non pensa che influirà sulla classifica finale. «Mi aspetto però punizioni esemplari - ha concluso – perché questi non sono più degli sfigati. Dei giocatori che si vanno a vendere le partite con quello che guadagnano sono dei deficienti». © RIPRODUZIONE RISERVATA
GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
A PALERMO IL 4-3-3
Ecco Chiellini «Lotteremo fino alla fine»
soneri. Più marcata, nel resto d’Italia, la rivalità con la Juventus. A compattare la tifoseria basterebbe un’Inter ancora in corsa per centrare il terzo posto, passaporto per i preliminari di Champions League, competizione vitale per un grande club, soprattutto dal punto di vista economico.
John Elkann con la seconda maglia della Juve: una tradizione ereditata da Gianni Agnelli ANDREOLI
VINOVO (Torino) (a.m.) L'infermeria vuota e le gambe che girano a mille. Due armi in più per Conte nello sprint finale. Nessun infortunato per i bianconeri, che ieri si sono allenati a Vinovo, sotto una leggera pioggia. Porte chiuse e poca tattica. Conte ha diviso il gruppo in due: da una parte attaccanti ed esterni offensivi impegnati sulle conclusioni a rete. Dall'altra difensori e centrocampisti, al lavoro su movimenti e possesso palla. Gruppo al completo (anche Vucinic è tornato con i compagni), e grande intensità. A Palermo Conte potrebbe tornare al 4-3-3, con qualche dubbio in difesa (ballottaggio Lichtsteiner - Caceres) ma soprattutto in attacco: a destra dovrebbe rientrare Pepe, a sinistra confermato Vucinic, in mezzo se la giocano Matri, Borriello e Quagliarella. Intanto, dai banchi del Liceo Albert Einstein di Torino, nell'ambito del progetto "Non fare autogol, gioca d'attacco contro il cancro" (campagna promossa dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica), Giorgio Chiellini non molla il Milan. «La Juventus lotterà per lo scudetto fino alla fine. Noi calciatori sappiamo di essere un esempio per i più giovani, questa è una grande responsabilità, possiamo far capire ai ragazzi quali siano i comportamenti positivi da imitare». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Via alle manovre per i gol di Suarez Pronti 25 milioni Primi contatti con il Liverpool. Fra i giovani, più Gabbiadini di Destro, sul quale è piombata l’Inter
E poi un giovane... Suarez è da tempo il top player in cima alla lista di Agnelli, Marotta e Conte. In alternativa all’uruguaiano i «soliti» Leandro Damiao, Higuain, Benzema e Tevez. Idee piuttosto chiare, poi, sul fronte giovani. Sì, perché là davanti arriverà anche un talento di prospettiva. Ballottaggio ridottissimo. In corsa Mattia Destro e Manolo Gabbiadini. Sul primo, attualmente al Siena, c’è da fronteggiare la forte concorrenza dell’Inter, che sembra intenzionata a far valere l’opzione morale strappata al Genoa (ancora proprietario dell’intero cartellino di Destro) al momento della cessione del 21enne ragazzo di Ascoli Piceno. Difficile che Marotta si faccia convolgere in un’asta con i nerazzurri, ecco perché salgono ora dopo ora le azioni di Manolo Gabbiadini, altro pallino del club di corso Galileo Ferraris. Come Destro, l’attaccante dell’Atalanta è nazionale Under 21: tredici presenze, nove reti. I bergamaschi trattano solo la cessione a titolo definitivo, la Juve non ha problemi a seguire questa strada. Intanto, in Germania parlano di un interessamento della Juve per Mathias Ginter, centrocampista del Friburgo, classe 1994: sette presenze e un gol in Bundesliga.
DAL NOSTRO INVIATO
TORINO
La Juventus si muove. Via alle grandi manovre. Soprattutto per quanto riguarda l’attacco. Emissari e agenti Fifa sono già al lavoro da qualche giorno sul fronte Suarez. E ieri sono scattati anche i primi contatti informali con il Liverpool. Ufficialmente il prestigioso club inglese fa sapere di ritenere incedibile il 25enne nazionale uruguaiano, ma l’impressione è che ci siano ampi margini per aprire una trattativa seria. In fin dei conti, gli otto turni di squalifica rimediati da Suarez per presunti insulti razzisti ai danni di Evra sono ancora vivi nella memoria degli inglesi. E ancor di più scandalizzò il rifiuto di stringere la mano al francese del Manchester United in occasione del confronto diretto fra i rispettivi club. E’ da allora che l’opinione pubblica spinge per l’allontanamento dalla Premier di Suarez. Parole pesanti arrivarono pure da Alex Ferguson, non uno qualsiasi da quelle parti. «Suarez è una vergogna per il Liverpool - disse —. Non gli dovrebbe essere consentito di giocare ancora con la maglia del Liverpool».
Si parte da 30 milioni Dunque, non certo l’ambiente ideale, sia per il ragazzo sia per il Liverpool. Parlare di incedibilità è di fatto un messaggio chiaro agli eventuali pretendenti. Come dire: il giocatore non verrà svenduto. Filtrano già le prime cifre. I Reds sarebbero pronti a sedersi attorno a un tavolo per
Luis Alberto Suarez, 25 anni: con i Reds in questa stagione 7 reti all’attivo in 25 partite REUTERS
Gazzetta.it
Coppa Italia, varate le misure Ma De Laurentiis le cambia
Gazza
Biglietti pure a chi non ha la tessera del tifoso E non in misura «minima residuale» MARCO IARIA
Sembra una corsa a ostacoli la marcia di avvicinamento alla finale di Coppa Italia del 20 maggio all’Olimpico di Roma tra Juventus e Napoli. Protagonista, ancora una volta, il patron azzurro Aurelio De Laurentiis. Con tanto di «giallo» mediatico. Ma procediamo con ordine. Lo stadio Olimpico di Roma ospiterà la finale di Coppa del 20 maggio ANSA
La vendita doveva partire entro fine aprile. Il patron del Napoli l’ha fatta spostare a maggio ancora da definire, a chi non è possessore della card. Vendita che scatterà nei primi giorni di maggio e verrà scandita in tre fasi: la prima riservata agli abbonati di Juventus e Napoli (comunque tesserati), la seconda ai possessori di Juventus Membership e Napoli Club Azzurro Card e la terza — con la messa in circolo di tagliandi cartacei
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non meno di 30 milioni di euro: nel gennaio 2011 versarono 26,5 milioni all’Ajax per la punta di Salto, che oggi prende 1,8 milioni a stagione. La Juve ha già affidato ai suoi emissari un’offerta di circa 25 milioni e avrebbe pronto per Suarez un quinquennale da oltre 4 milioni a stagione. Un cenno da Liverpool, e si chiude in pochi giorni.
LA FINALE DELL’OLIMPICO SPARISCE DAL WEB LA PRIMA VERSIONE DEL COMUNICATO DELL’OSSERVATORIO
Si cambia Dopo le polemiche sollevate dal produttore — compresa la minaccia di giocare a Milano, Londra o Parigi — e l’incidente diplomatico tra un esterrefatto Coni e una titubante Lega, ieri era in programma una nuova riunione all’Osservatorio del Viminale per ridefinire il pacchetto di misure relative all’ordine pubblico. Il pomo della discordia, su tutti, era rappresentato dalla tessera del tifoso, in un primo tempo dichiarata quale condizione obbligatoria per entrare allo stadio e assistere al match. «Un’assurdità», aveva tuonato De Laurentiis, che una piccola vittoria l’ha ottenuta. Ieri, infatti, l’Osservatorio ha deciso di allargare la vendita, per una quota di biglietti
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— estesa a tutti gli altri. Si tratta di un primo pacchetto di misure che, si legge nella nota, «è stato ritenuto dall’Osservatorio il migliore, per garantire la sicurezza e la fruibilità dell’evento, privilegiando già nella fase d’acquisto dei tagliandi i possessori delle fidelity card». Retroscena Questo è l’epilogo
dell’ennesima, incredibile giornata. Ma nel mezzo non sono mancati gli effetti speciali. De Laurentiis non era presente alla riunione: per il Napoli c’era il direttore commerciale Formisano. Incontro terminato e determinazioni rese pubbliche, poco prima delle 19, attraverso il si-
to Internet ufficiale dell’Osservatorio. Bisognava, però, fare i conti con De Laurentiis che, informato dell’esito del vertice, ha contestato una serie di disposizioni. La prima versione del comunicato, così, è stata fatta sparire dal web. E una nuova è apparsa sulle agenzie qualche ora dopo. Con importanti correzioni, chieste e ottenute dal presidente del Napoli. Quali? Innanzitutto la quota dei biglietti a disposizione di chi non ha la tessera del tifoso, definita nel primo comunicato «in un’aliquota minima residuale». Tradotto: pochissime migliaia. L’espressione «minima residuale» è scomparsa perché De Laurentiis punta ad alzare la posta. E poi l’avvio della vendita. «Entro la fine di aprile», secondo la prima nota. No, ai primi di maggio, così si evitano danni collaterali per il botteghino delle partite di campionato. Questioni di sostanza, ma anche di forma. L’Osservatorio aveva voluto dare enfasi al «pieno accordo con la Lega, le due finaliste e le autorità di pubblica sicurezza». Pure questa frase è stata depennata: non sia mai che qualche ultrà possa prendersela con questo o quel club per la condivisione di un pacchetto maldigerito. Dopo Pasqua la Lega comunicherà i prezzi e i canali di vendita. Lo stadio, quasi sicuramente, verrà diviso secondo il modello Champions, come si era pensato all’inizio: una tribuna e una curva alla Juve, le altre al Napoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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m.gra. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino DONNE / 1
Nazionale senza freni Vince anche in Russia (f.sal.) La Nazionale del c.t. Ghedin, per le qualificazioni all’Europeo 2013, ieri ha sconfitto anche la Russia 2-0 (doppietta di Panico) e con 21 punti (7 vittorie su 7) mantiene la testa del girone allungando il distacco sulle russe (12, una gara in meno). Prossimo impegno a giugno, contro la Macedonia.
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Euro 2012, l’U19 contro la Russia
Antonio Conte, 42 anni ANSA
Il discorso di Conte sullo scudetto: «Ce la giochiamo fino alla fine» Il discorso di Conte alla squadra, col piglio del condottiero: "Devono vincere loro lo scudetto? Dovranno sputare sangue fino all’ultimo". E il gol dell’altro Bonucci, Riccardo, fratello dello juventino, a segno con la Sorianese.
Irlanda, incredibile autogol a porta vuota Brasile, che rissa Imbarazzante autogol nel campionato irlandese: retropassaggio alla cieca al portiere che però è fuori dai pali e non riesce a parare. Brasile: invasione di campo e scontri, placati dalla polizia a suon di manganellate, fra supporter del Gremio e del Pelotas.
(f.sal.) Oggi l’Under 19 affronta la Russia (Sochi, ore 15) nella terza gara valida per le qualificazioni all’Europeo 2012 in Turchia: finora per le azzurrine una sconfitta (Spagna) e una vittoria (Scozia).
CALCIO A 5
Marca forza 6 Ok la Luparense (g.l.g.) Nel completamento della terz’ultima giornata di campionato la Luparense vince e si aggiudica la stagione regolare. Risultati. Acqua&Sapone-Luparense 0-2; Asti-Venezia 1-1; Marca-Montesilvano 6-2. Classifica (prime posizioni): Luparense 63; Marca 55; Lazio 45; Montesilvano 42.
CHAMPIONS IN TV
Sky, record di ascolti per Barcellona-Milan Record per la Champions League su Sky con 2.487.542 spettatori (share 8,6 %) per Barcellona-Milan. E’ il match di Champions più visto di sempre su Sky in termini di audience media. Il precedente record risale alla finale di Champions del 2010 Bayern Monaco-Inter (2.379.541 spettatori, 9.2 % di share).
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PALLONE, DONNE E GUAI L’INGHILTERRA E IL TRITACARNE DEL GOSSIP
BELLEZZE IN VETRINA...
Notti calde, sbronze e amanti dove la privacy è un’utopia La relazione tra il fuoriclasse dello United Giggs e Imogen Thomas finì in Parlamento DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI LONDRA
Il bello è che ormai nel mondo la parola è codificata secondo la lingua dominante, l’inglese: privacy. In Gran Bretagna, la cosiddetta privacy sta andando a farsi benedire: per calciatori libertini e fedifraghi andrà sempre peggio. Il governo presieduto dal conservatore David Cameron vuole infatti varare entro maggio una legge che permetterà di spiare telefonate, mail e internet di tutti
coloro che vivono nel Regno Unito. «Motivi di sicurezza per fronteggiare il terrorismo internazionale», è la spiegazione, ma i gruppi per la difesa dei diritti civili si sono mobilitati «perché la Gran Bretagna diventerà come la Cina e l’Iran». La storia di Giggs Non sappia-
mo che cosa diventerà la vecchia Gran Bretagna, ma di sicuro per i calciatori della Premier, con il vizietto cronico di scappatelle e sbronze, la vita diventerà quasi impossibile. Le cronache delle camere
Il Governo vuole varare una legge che permette di spiare telefonate, mail e internet Terry il top per la storia con la donna dell’ex compagno di squadra Bridge
da letto, vendute a trenta centesimi sul Sun, sono già state sorpassate da Facebook e Twitter, ma ora in nome della sicurezza nazionale si potrà sapere con maggior facilità quanti gol realizza a letto il grande centravanti di turno. Un passaggio storico di tutta questa vicenda ha avuto undici mesi fa per protagonista Ryan Giggs, sposato, due figli, fuoriclasse del Manchester United. La sua relazione extraconiugale con Imogen Thomas, Miss Galles nel 2003 ed ex star del Grande Fratello in salsa inglese, è
1 Jennifer Thompson, l’ex di Wayne Rooney che ha avuto un flirt con Mario Balotelli 2 Imogen Thomas, Miss Galles 2003 ed ex del Grande Fratello inglese, amante di Ryan Giggs 3 Natasha Giggs, moglie del fratello di Giggs 4 Vanessa Perroncel, ex fidanzata di Bridge e amante di Terry
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Mario: «Io e Jennifer...» Ammette la scappatella «Non pagherò per il silenzio» Balotelli svela il flirt con la ex di Rooney «Ero teso per questo e anche per certe interviste dei miei genitori» CARLO LAUDISA twitter@carlolaudisa
SuperMario prende in contropiede i tabloid inglesi e mette in piazza la sua scappatella con Jennifer Thompson, in passato fiamma anche di Wayne Rooney. Storie che ingolosiscono l’industria del gossip. Apripista per speculazioni di ogni tipo. La parola ricatto aleggiava da giorni intorno a Balotelli. E ieri il suo agente, Mino Raiola, è uscito allo scoperto con un comunicato che scoperchia un po’ di verità. «Intorno a lui ci sono donne che provano ad avere dei soldi direttamente o dalla vendita di storie ai giornali». I fatti Nel 2010 la love story Rooney-Thompson scatenò i media e la stella dello United tanto da portarlo a un passo dal divorzio con la moglie. Il caso vuole che nel marzo scorso in un ristorante di Manchester Balotelli incrocia per la prima volta l’ormai famosa Thompson. Ed è una conoscenza turbolenta. Lui cita Roney, scherza e lei la prende male. Ne nasce una rissa verbale e l’incidente diplomatico gli costa una multa. I due si rivedono nello scorso gennaio. E sta-
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DEDICA ALLA FICO
volta c’è feeling... Poi, più nulla. Anche perché Balotelli non smarrisce la retta via. E’ innamorato di Raffaella Fico: alla Thompson non ci pensa più. Il bello è che un paio di settimane fa si diffonde la voce dell’esistenza di un memoriale sui loro incontri clandestini. Una bomba mediatica se si considera che alle porte c’è il derby decisivo per il titolo della Premier League. E agli amici di SuperMario arriva qualche abboccamento per chiudere il caso con un «regalo» da 100 mila euro. Messaggi indiretti. Anche per questo pericolosi. La svolta A questo
S Dopo i tanti flirt che gli sono stati attribuiti Balotelli è legato da qualche mese a Raffaella Fico, alla quale ha dichiarato il suo amore anche con una maglia
punto Mario Balotelli decide di vuotare il sacco. Nell’ultimo weekend l’attaccante bresciano si confessa con la sua compagna Raffaella Fico, arrivata a Manchester insieme ai suoi genitori adottivi, Franco e Silvia. Un momento d’intimità per uscire dalle angosce degli ultimi tempi. L’ammissione Per questo ora le
sue parole hanno quasi un significato liberatorio. Mario Balotelli è ancora scosso, ma appare sollevato: «Io so che devo imparare ancora a tenere lontani i miei affari privati dalla
Qui sopra Mario Balotelli, a destra dall’alto Mario con Raffaella Fico, con la pornostar Holly Henderson e con l’ex Barbara Guerra
professione. Non è facile, ma ho fatto questo passo proprio per liberarmi del peso di questa storia. Sia chiaro: non pagherò mai per avere il silenzio di qualcuno. Preferisco prendermi le mie responsabilità». Come si sente? «Ultimamente, lo ammetto, ero turbato. Per questa vicenda. Ma non solo. I miei genitori naturali con alcune interviste hanno mancato di rispetto alla mia famiglia. Ora che mi sono tolto questo peso sono certo che troverò le energie positive per chiudere al meglio la rincorsa per il titolo con il Manchester City e prepararmi al meglio all’Europeo». Quindi pensa sempre alla Nazionale? «Certo. con Prandelli è tutto a posto».
Il bluff Intanto il «Sun» pubbli-
Il bomber del City ne ha parlato anche con la fidanzata Raffaella Fico Secondo il Sun ha bagnato due ragazze durante un concerto ma lui smentisce
ca un’altra storiella. Due ragazze, di 16 e 17 anni hanno raccontato d’essere state «bagnate dalla testa ai piedi» dall'attaccante in occasione del concerto del cantante rap Drake a Manchester. Le due ragazze, riconosciuto Balotelli, gli avrebbero chiesto di posare con loro per una foto e il giocatore avrebbe preso un estintore, cominciando a bagnarle. Da qui la denuncia alla polizia che s’è riservata di interrogare SuperMario. Ma sia dal Manchester City che dagli organizzatori del concerto è arrivata però una secca smentita. Tantomeno è preoccupato Balotelli. Lui aveva due altri chiodi fissi. Ora li ha rimossi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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finita addirittura in Parlamento. Su Twitter c’erano stati ad aprile i primi cinguettii di una lunga scappatella di un grande calciatore della Premier. Anonimato Giggs aveva mosso i suoi avvocati e con un’ingiunzione aveva ottenuto l’anonimato, con la proibizione di diffondere la storia attraverso i giornali. L’ingiunzione aveva però i confini limitati a Inghilterra e Galles e così un giornale scozzese, il Sunday Herald, pubblicò il 22 maggio 2001 una foto con un calciatore camuffato e imbavagliato con la scritta «censurato». Il giorno dopo, la vicenda approdò alla Camera dei Comuni, animando un dibattito su privacy, censura ed informazione. John Hemming, utilizzando l’immunità parlamentare, fece il nome di Ryan Giggs, mentre il premier Cameron disse che «va rivista
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la legge che proibisce ai giornali di pubblicare qualcosa di cui gli altri mezzi d’informazione parlano». Un assist per i giornali, salvo scoprire un mese dopo i rapporti stretti tra lo stesso Cameron e il gruppo di Rupert Murdoch, editore del Sun, travolto dallo scandalo delle intercettazioni illegali. Giggs finì immediatamente nel tritacarne dei media: venne alla luce anche una storia con la moglie del fratello Rhodri, Natasha. Rooney Nel pentolone dei calciatori devoti padri di famiglia e poi beccati a fare gol con star, starlette e veline, sono finiti anche Rooney e Crouch. Terry ha avuto una relazione con la fidanzata di un compagno di squadra Wayne Bridge. Una grande squadra d’incontinenti, dove spiccano i centravanti: confondono con facilità l’area di rigore con la camera da letto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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C’è l’Inter alla finestra Ma il Milan non si distrae MILANO
La nuova tempesta su Balotelli dà implicita forza alle speranze di chi lo rivuole al più presto in Italia. Non è un mistero che l’Inter accarezzi l’idea di riprenderlo, prima o poi. Ma a Milano anche i rossoneri sono da tempo in attesa. In caso di una clamorosa rottura con il City anche al Milan farebbero le cosiddette carte false per tesserarlo. E tanto per completare il quadro anche a Torino si sussurra di un interesse juventino per l’operazione. Insomma i pretendenti non mancano per SuperMario. Bisogna fare i conti, però, con un club ambizioso come quello dello sceicco Mansour. Due estati fa il City investì circa 28 milioni di euro per assicurarsi il bizzoso talento bresciano. E la recente esperienza di Tevez insegna che a Manchester non intendono assecondare le volontà dei loro tesserati. L’interesse del club viene sempre davanti a tutto. E certamente il valore di mercato di Balotelli è cresciuto in questi mesi, nonostante gli alti e bassi legati al suo carattere esuberante. Di sicuro, però, il suo futuro è legato a quello di Roberto Mancini, evidentemente legato al successo nella rincorsa al sospirato titolo della Premier League. Sponda Inter L’attaccante bre-
sciano lasciò i nerazzurri dopo le dure polemiche con Mourinho e la sua recente visita ad Appiano Gentile conferma che i rapporti con il vecchio ambiente sono soddisfacenti. E lo stesso Moratti è rimasto affezionato al gioiello più bello del suo vivaio. Del resto nel contratto di vendita Branca aveva spuntato una promessa al City: interpellare il club nerazzurro in caso di vendita. Prospettive Bisogna fare i conti, però, con il corso naturale degli eventi. Balotelli è sotto contratto sino al 2015 e nei suoi progetti c’è quello di fare ulteriore esperienza in Inghilterra. Vuole tornare in Italia al momento giusto, nei panni del leader. Grande scommessa. c.lau. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SU SPORTWEEEK 6
7 5 Il difensore del Chelsea John Terry, 31 anni, ha avuto una relazione con la fidanzata del suo ex compagno Wayne Bridge 6 Ryan Giggs, 38 anni, gioca nel Manchester United, centrocampista REUTERS 7 Wayne Rooney, 26 anni, sposato, attaccante del Manchester United, è finito nel ciclone dei tabloid per aver frequentato la escort Jennifer Thompson REUTERS
BALO E IL MERCATO
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Raffaella: «Se mi chiedesse il "sì" accetterei»
Sabato scorso Mario e Raffaella Fico hanno realizzato un servizio fotografico per Sportweek in cui la showgirl ha dichiarato: «Se mi chiedesse di sposarlo accetterei».
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MERCATO
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Portieri
RINCORSA INTER
Tre protagonisti per il mercato che verrà: tutto dipende da Julio
Otto gare per sperare nella Champions
JULIO CESAR Inter, contratto fino al 2014 Julio Cesar, 32 anni, saluta Strama dopo il rosso col Genoa ANSA
EMILIANO VIVIANO Palermo, in comproprietà fra Inter e rosanero Emiliano Viviano, 26 anni, è stato mandato nel gennaio scorso a Palermo per riprendersi dall’infortunio LAPRESSE
Chi c’è alla porta? Inter su Handanovic se parte Julio Cesar Lo United vorrebbe il brasiliano da affiancare a De Gea Ai nerazzurri piace lo sloveno, Viviano è la chiave
Samir Handanovic, 27 anni, è il titolare dell’Udinese dal 2007 anche se nel finale di stagione del 2005 raccolse 3 presenze AFP MATTEO DALLA VITE MILANO
E’ un’idea. E se sarà o meno realizzata si vedrà, come per ogni bozzetto di mercato. L’idea circola da un po’ anche in Inghilterra: ci sarebbe un sondaggio (per ora a voce) del Manchester United per Julio Cesar, perché Sir Alex Ferguson è alla ricerca di un big navigato da affiancare a baby De
Gea. L’Inter, di conseguenza, starebbe valutando l’ipotesi di arrivare a Samir Handanovic, portiere dell’Udinese dalla qualità alta come il valore di mercato, un valore che verrebbe ammortizzato con la metà nerazzurra di Viviano (l’altra è del Palermo) da cedere ai friulani. Detto che Viviano ha tutto per prendersi la titolarità della porta interista, il disegno anglo-italiano di mercato non si fermerebbe qui, perché Castellazzi potrebbe non avere il rinnovo
CURIOSITA’
Tra Zarate e Palombo pesanti sfottò via twitter «Ma non è nulla, si scherza» Capita che dopo una goliardata ad Appiano, Zarate scriva su twitter «Palombo porcone» e che l’ex Samp risponda «Zarate puerco». Cos’è successo? «Non è successo nulla di particolare, si scherza un pochino» scrive poi Palombo davanti al proliferare della curiosità. Che resta.
7 aprile Cagliari-Inter (a Trieste)
FRANCESCO BARDI Livorno, in prestito dall’Inter Francesco Bardi, 20 anni, sta disputando la prima stagione da titolare LIVERANI
11 aprile Inter-Siena
del contratto e così il vice diverrebbe Bardi, ora a Livorno.
14 aprile Udinese-Inter
JC come VDS Contro il Blackburn, e anche nelle ultime settimane, De Gea (classe ’90) è stato finalmente all’altezza. Alex Ferguson l’ha elogiato, come per dare ragione alla propria scelta dopo mesi di turbolenze in porta: «Sta crescendo in statura e fiducia. Abbiamo sempre saputo che aveva grande abilità...». Prima, però, tanti erano stati i dubbi sullo spagnolo, a tal punto da far crescere le voci circa un interesse per Julio Cesar, già tentato nel 2009. Voci che non si sono affatto affievolite. Sia chiaro: pare che all’Inter non sia arrivata alcuna proposta concreta, ma all’entourage del giocatore (32 anni) sembrerebbe di sì. Perché Ferguson punterebbe su un portiere di livello, straesperto come fu Van der Sar quando venne acquistato dai Red Devils (a 35 anni) e soprattutto pronto per reggere gli urti della Champions dell’anno prossimo. L’offerta - ancora a livello di pour parlér - sarebbe attorno ai 9 milioni.
22 aprile Fiorentina-Inter
Viviano sì o no? Detto tutto questo, nessuno nell’Inter si sogna di sbolognare uno come Julio Cesar: l’idea è che il brasiliano possa rispettare il contratto fino al 2014 per poi finire la carriera in Brasile, ma l’idea di rinnovamento potrebbe anche portare l’Inter a considerare l’eventuale concretizzarsi di un’offerta importante. A quel punto, in casa-Inter si porrebbero una questione: puntare su Viviano come pareva qualche mese fa oppure cercare di arrivare a Samir Handanovic, portiere sloveno di 27 anni e certezza dell’Udinese? Probabile che Viviano non resti a Palermo («Tornerà all’Inter» ha detto Zamparini), ma - sempre secondo questo disegno di voci - forse per essere girato ancora una volta con tanto di metà cartellino e in Friuli. Domanda: ma l’Inter ha intenzione di privarsi definitivamente di uno come Viviano? La chiave è tutta qui. © RIPRODUZIONE RISERVATA
29 aprile Inter-Cesena 2 maggio Parma-Inter 6 maggio Inter-Milan 13 maggio Lazio-Inter
IL CAMPO
Fredy Guarin pronto dal 1’ Milito-Pazzo è staffetta APPIANO GENTILE(COMO)
Tutto ruota attorno a Fredy Guarin. E, in parte, anche a Giampaolo Pazzini. Fredy in ballottaggio Andiamo con ordine: dopo aver ben impressionato nello spezzone di gara contro il Genoa, il colombiano si sta candidando per cominciare dall’inizio il match contro il Cagliari in programma sabato (ore 15) a Trieste. Guarin - che oggi incontrerà la stampa alle 13,30 - ha ormai dimenticato il guaio fisico al polpaccio ed entra in pienissimo ballottaggio con Poli per una maglia da titolare. Dovesse cominciare lui, ecco che il trio di mezzo del 4-3-3 potrebbe essere, da destra, Guarin-Stankovic-Cambiasso, a meno che Poli non prenda il posto dell’argentino. Pazzo e Milito Davanti, un bal-
lottaggio molto flebile: Stramaccioni potrebbe dare una chance a Pazzini al posto di Milito ma al momento appare un’ipotesi molto difficile, perché il Principe (19 gol stagionali) è in uno stato di forma eccezionale. Più probabile, quindi, la staffetta. Ai fianchi della prima punta, conferme per Zarate e Forlan. Ieri, dopo un gol con la squadra Primavera che ha battuto il Padova, Luc Castaignos ha avvertito un fastidio muscolare: solo nelle prossime ore si saprà se sarà convocabile per sabato. Possibile schieramento Squalificati Julio Cesar e Lucio (Castellazzi e Ranocchia i sostituti), indisponibili Sneijder e Maicon, ecco che invece Ricky Alvarez è pronto ad aggregarsi ai convocati per... Trieste: per lui, ieri, seduta personalizzata di scarico dopo il lavoro in gruppo di martedì; in chiave-Cagliari, invece, la doppia possibilità di essere utilizzato, da punta esterna nel 4-3-3 ma anche da interno di centrocampo. A questo punto, Andrea Stramaccioni potrebbe apparecchiare l’Inter così: Castellazzi; Zanetti, Ranocchia, Samuel, Chivu (o Nagatomo); Guarin (o Poli), Stankovic, Cambiasso; Zarate, Milito, Forlan. Fra i diffidati, Sneijder, Samuel e Poli. m.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PER FICCADENTI DUE BUONE NOTIZIE
Cagliari, Agazzi vede Trieste e guarisce Smaltita la botta al gomito, ritrova la città dove ha giocato 4 anni. E torna Astori MARIO FRONGIA ASSEMINI (Cagliari)
Agazzi e Astori al top per imbrigliare Milito e soci. Ficcadenti si gode le news e chiede continuità. Con 6 punti in 3 gare, 5 gol segnati e 1 al passivo, l’allenatore del Cagliari lavora per caricare i suoi riparandoli
dalle schegge della pessima bufera scoppiata tra club e comune. Una guerra che per i tifosi ha un significato: quella con i bergamaschi potrebbe essere stata l’ultima gara nello stadio nato per ospitare Riva e soci con lo scudetto sulla maglia. Dunque, sedute a porte chiuse per tenere lontani i boati esterni. Il tecnico di Fermo riparte da Agazzi. Il portiere, che ritrova lo stadio in cui ha giocato quattro anni, ha smaltito la botta al gomito. Astori, scontata la squalifica, torna al fianco di Canini, Pisano e Agostini. Poi, la diga Ekdal-Conti-Nainggolan e il trio Cossu-Thiago Ribeiro-Pinilla. Il cileno, 6 reti in 8 gare, ha ringra-
ziato su facebook la società, i tifosi e il personale della ginecologia dell’ospedale Brotzu dove è stata la moglie Gissella, in attesa del primo maschio. Caos stadio Dal campo alla sede: è di ieri la bordata del Coni sulla Karalis Arena di Elmas. In più, il sindaco Massimo Zedda - i legali sono all’opera per i circa tre milioni e mezzo di euro per canoni dello stadio non pagati dal club al comune: pare in corso il pignoramento dei diritti tv - ha avuto il sostegno di un gruppo di consiglieri. Tra l’altro, l’aula non ha gradito, e minaccia azioni giudiziarie, l’ironia dei cronisti Sky che, passando la linea al san-
t’Elia, avrebbero detto «adesso ci colleghiamo con Neanderthal». Intanto, mentre la Commissione vigilanza non ha deliberato l’agibilità del settore Distinti del sant’Elia, si riparla di Quartu come sede futura del Cagliari. Niente Supporter Nel frattempo, a Trieste, dove Cossu e soci potrebbero dover giocare le ultime gare interne, hanno rizollato le aree di rigore del Nereo Rocco. Per la sfida all’Inter la città giuliana avrà 5000 euro o il 6 per cento dell’incasso. E i tifosi? Il gruppo Cagliari Supporter non segue la squadra, mentre domani è confermato il charter da 200 posti. Ieri, in poche ore sono stati venduti 1.700 biglietti. Per gli abbonati è grigia: un biglietto per il Nereo Rocco o il rimborso.
Michael Agazzi, 27 anni, è un ex della Triestina LAPRESSE
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GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
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GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
CHAMPIONS RITORNO QUARTI TUTTE LE EMOZIONI E LE CURIOSITA’
Nel Real delle riserve si diverte pure Kakà Per il brasiliano un gol-gioiello e un palo. Doppietta di Ronaldo L’Apoel esce a testa alta: due reti e tanto tifo al Bernabeu DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI twitter @filippomricci MADRID
REAL MADRID APOEL
5 2
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 2-0
Passare dalla polemica intensità di Barça-Milan alla leggera inutilità di Real-Apoel è ciò che offre questa Champions che ha mandato fino ai quarti di finale una squadra modestissima, cosa che in qualche modo ingigantisce i meriti della rappresentante cipriota. Perché veramente non solo ti chiedi cosa ci fanno qui, ma anche come ci sono arrivati. Nessuna velleità offensiva, scarsissime capacità dinamiche, preoccupanti lacune difensive. Però l’Apoel è al Bernabeu, e si porta dietro qualche migliaio di tifosi che Mou, sempre critico nei confronti della teatrale atmosfera della cattedrale blanca, aveva già elogiato e che ieri avrà avuto nuovamente modo di apprezzare. La marea arancione ha tanto cantato (per i suoi) e fischiato (Ronaldo): bel modo per celebrare la fine della festa europea. E a forza di sgolarsi, e grazie alla pessima prestazione di Altintop, i tifosi hanno anche svegliato la propria squadra, che è riuscita a fare 2 gol, cosa da raccontare anche se ne ha presi 5. Facce nuove Vista la serata pacifica Mou cambia qualche uomo ma non lo schema, e approfitta della tranquillità per dare spazio a gente che di solito fatica a uscire dall’armadio: in
MARCATORI C. Ronaldo (R) al 26’, Kakà (R) al 37’ p.t.; Manduca (A) al 22’, C. Ronaldo (R) al 30’, Callejon (R) al 35’, Solari (A) su rig. al 37’, Di Maria (R) al 39’ s.t.
APOEL (4-2-3-1) Urko Pardo; Poursaitides, Paulo Jorge, Kakà, Boaventura; N. Morais, H. Pinto (dal 33’ s.t. Satsias); Charalambides, Marcinho, Manduca (dal 23’ s.t. Adorno); Ailton (dal 25’ s.t. Solari). PANCHINA Chiotis, Ilia, Alexandrou, H. Sousa. ALLENATORE Jovanovic. ARBITRO Rocchi (Italia). AMMONITI Poursatides (A) per gioco scorretto. NOTE spettatori 60.000 circa. Tiri in porta 9-3. Tiri fuori 9-0. In fuorigioco 2-1. Angoli 6-3. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 2’.
Kakà, 29 anni, festeggia con le dita al cielo il gol all’Apoel AFP
mezzo al campo l’inedita coppia Granero-Sahin, con Altintop a destra. Dietro Varane è alla sinistra di Pepe e Sergio Ramos torna alle origini, sulla fascia. Higuain in Champions ha medie bassine, e allora Mou lo fa giocare sperando che migliorino. Non sarà così. Perché il Madrid segna 2 gol con Ronaldo e Kakà nel primo tempo e altri 3 ancora con Ronaldo, Callejon e Di Maria nel secondo, quando Higuain è già uscito per dare minuti al fragile connnazionale, che rimedia il terzo spezzone di partita del 2012.
Tridente centenario Il Madrid impiega 26’ per passare. Lo fa con un tap-in sghembo di ginocchio di Ronaldo su cross di Marcelo lisciato da Higuain. Prima dell’intervallo arriva la gloria per il Kakà buono (c’è uno spaesato omonimo nell’Apoel): l’ex milanista prima fulmina Pardo con un destro a giro che dal vertice sinistro dell’area va all’incrocio lontano, poi con un altro tiro parabolico colpisce il palo. Non c’è partita, Casillas infreddolito e annoiato. Le cose cambiano nella ripresa, quando
Valencia da rimonta per il tris Spagna In Spagna si sogna già una finale di Champions tra Barcellona e Real Madrid, ma anche l’Europa League potrebbe verosimilmente diventare affare esclusivo della squadre della Liga. Sono tre ancora in corsa, due partono da una situazione di vantaggio stasera nelle partite di ritorno. Chi sta meglio è l’Athletic Bilbao di Marcelo Bielsa, che a San Mames difende il 4-2 conquistato all’andata a Gelsenkirchen. Ma nello Schalke c’è Raul che, dopo la doppietta dell’andata,
vuole incrementare il suo bottino da record nelle coppe europee. Incrocio spagnolo-tedesco anche tra Hannover e Atletico Madrid: la squadra del Cholo Simeone ha vinto 2-1 all’andata, stesso risultato che lo Sporting Lisbona porta a Kharkiv contro il Metalist. L’unica spagnola che deve rimontare è il Valencia, che al Mestalla deve ribaltare l’1-2 subito dall’Az Alkmaar. Obiettivo, una semifinale tutta spagnola. In attesa della finale. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL TABELLONE FINALE IL 9 MAGGIO A BUCAREST
GDS
I NUMERI
101
gol Con la doppietta di Ronaldo, il trio del Real composto da CR7, Higuain e Benzema arriva a quota 101 gol in stagione. Superato il tridente MessiEto’o-Henry del Barça, che nel 2008-09 si fermò a 100
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REAL MADRID (4-2-3-1) Casillas; S. Ramos, Pepe, Varane, Marcelo (dal 1’ s.t. Callejon); Granero (dal 20’ s.t. Albiol), Sahin; Altintop, Kakà, Cristiano Ronaldo; Higuain (dal 10’ s.t. Di Maria). PANCHINA Adán, X. Alonso, Özil, Benzema. ALLENATORE Mourinho.
EUROPA LEAGUE RITORNO QUARTI CON BIELSA E SIMEONE
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Mou sposta Altintop dietro a sinistra. Il turco-tedesco prima si perde Manduca, che si gode un’inattesa rete al Bernabeu, poi, dopo un gran gol su punizione di Ronaldo e una rete di Callejon, stende Adorno con Solari che batte Casillas su rigore. Un pallonetto-prodezza di Di Maria chiude una serata che sarà ricordata solo perché con i 2 gol di Ronaldo (49 quest’anno), il tridente che compone con Benzema e Higuain arriva a 101 gol stagionali. Battuto il record di Messi-Eto’o-Henry. © RIPRODUZIONE RISERVATA
semifinali Mourinho ha un record del 100% nei quarti di finale: quando ci è arrivato, ha sempre guadagnato le semifinali. È successo 6 volte: Porto (2004), Chelsea (2005, 2007), Inter (2010) e Real Madrid (2011 e 2012)
le Pagelle di F.M.R.
MARCELO ALL’ATTACCO RONALDO E’ ISPIRATO REAL MADRID 7 CASILLAS 6 Annoiato nel primo tempo, attento nel secondo. RAMOS 6 Torna terzino, corre ma dietro è distratto. PEPE 6 Pochi compiti, svolti con diligenza. VARANE 6 L’avversario è modesto, lui fa esperienza. MARCELO 7 Attaccante aggiunto, un assist e altre bontà CALLEJON 6.5 Ne approfitta per segnare un bel gol. GRANERO 7 Gli Ultrà cantano quasi solo per lui. ALBIOL 6 Entra per Granero e gioca a metà campo. SAHIN 7 Finalmente il Bernabeu può apprezzarlo. ALTINTOP 4.5 Sballottato, colpevole sui 2 gol. Perso. KAKA’ 7 Un golazo, un palo, qualità. Ritrovato.
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IL MIGLIORE
7 RONALDO
Due reti, una notevole su punizione. HIGUAIN 5 Non segnare in una sera così è criminale. DI MARIA 7 Il suo gol è una delle cose migliori. All. MOURINHO 6.5 Esperimenti, non tutti riusciti.
APOEL 5 PARDO 4 Vola, non sempre a proposito. Impallinato. POURSAITIDES 4 Attaccano sempre dalla sua parte. Sfortunato. PAULO JORGE 4 La sua sofferenza è tangibile. KAKA’ 4 Nome e nazionalità identiche, non il talento. BOAVENTURA 5 Sulla sua fascia c’è meno pressione. MORAIS 5 Era al Chelsea con Mou, pare impossibile. PINTO 5 Non riesce ad alzare la testa. Circondato. (Satsias s.v.) CHARALAMBIDES 5.5 Uno spunto, e una goffa caduta. MARCINHO 6 Una sola cosa, molto bella: l’assist. IL MIGLIORE h 6,5 MANDUCA Potrà dire di aver fatto gol al Bernabeu. Storico. ADORNO 6 In pochi minuti si procura un rigore. AILTON 5 Corre senza palla, almeno si scalda. SOLARI 6 Suo fratello qui era apprezzato. Segna un rigore. All. JOVANOVIC 6 Incredibile essere arrivati fin qui. Miracoloso.
TERNA ARBITRALE: ROCCHI 6,5 Impossibile far arrabbiare Mou, anche coi precedenti tra i due. Maggiani 6,5-Di Liberatore 6,5; Bergonzi 6,5-D’Amato 6,5
GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
Brivido Chelsea ma alla fine gode Di Matteo
LA GAZZETTA DELLO SPORT
IL TABELLONE BAYERN E CHELSEA IN CASA NELL’ANDATA DELLE SEMIFINALI
Blues in vantaggio con Lampard, il Benfica in 10 pareggia con Garcia. Poi decide Meireles CHELSEA BENFICA
GDS
e meno profondità, il Benfica parte con un 4-4-1-1 in cui Aimar gioca dietro Cardozo, poi trasformato in un 4-3-1-1 in cui nel posto di Maxi Pereira arretrano prima Cesar e poi Witsel. A livello di spirito, però, non cambia niente, perché i rossi giocano come se fossero in undici, trascinati da un grande pubblico che canta «mission possible». Gettandosi in avanti, il Benfica rischia di essere infilzato da Kalou che colpisce il palo all’inizio della ripresa, ma ogni volta che spinge fa tremare il Chelsea.
2 1
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Lampard (C) su rig. al 21’ p.t.; J. Garcia (B) al 40’, Meireles (C) al 47’ s.t. CHELSEA (4-2-3-1) Cech; Ivanovic, D. Luiz, Terry (dal 14’ s.t. Cahill), A. Cole; Mikel, Lampard; Ramires, Mata (dal 34’ s.t. Meireles), Kalou; Torres (dal 43’ s.t. Drogba). PANCHINA Turnbull, Ferreira, Essien, Sturridge. ALL. Di Matteo. BENFICA (4-4-1-1) Artur; M. Pereira, J. Garcia, Emerson, Capdevila; B. Cesar (dal 27’ s.t. Rodrigo), Witsel, Matic, Gaitan (dal 17’ s.t. Djalò); Aimar; O. Cardozo (12’ s.t. N. Oliveira). PANCHINA Eduardo, Nolito, A. Almeida, Saviola. ALL. J. Jesus. ARBITRO Skomina (Slovenia). ESPULSI M. Pereira (B) al 40’ p.t. doppia ammonizione. AMMONITI Cardozo (B), J. Garcia (B), Ivanovic (C), Mikel (C) e Ramires (C) per gioco scorretto, Aimar (B) e B. Cesar (B) per proteste. NOTE spettatori 40.000 circa. Tiri in porta 6-8. Tiri fuori 5-8. In fuorigioco 4-1. Angoli 4-5. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.
ALBERTO CERRUTI LONDRA
Un successo nel finale all’andata, uno ancora più sofferto ieri e il Chelsea entra per la sesta volta in semifinale. Sparito anche il Milan, toccherà a Di Matteo, l’unico italiano rimasto in Champions League, sfidare il superfavorito Barcellona, puntando sulla voglia di rivincita di Terry e compagni.
Frank Lampard, 33 anni, trafigge su rigore il portiere del Benfica Artur. È il suo terzo gol in questa Champions AFP
Nessuno dei vecchi campioni, allora guidati da Hiddink, precettato in corsa come il successore di Villas Boas, ha dimenticato la beffa di tre anni fa, quando soltanto un tiro della disperazione di Iniesta al 93’, proprio qui a Stamford Bridge, promosse lo squadrone di Guardiola alla finale di Roma, poi vinta contro il Manchester United. Alla rabbia di quella serata, il Chelsea aggiungerà la forza della difesa e del suo mi-
cidiale contropiede, le ultime frecce rimaste perché a livello di gioco la squadra conferma di avere grossi limiti. Per questo Di Matteo è stato bravo a stimolare l’orgoglio dei singoli, rendendosi conto che soltanto le individualità possono ancora fare la differenza. Orgoglio Benfica Bravo a trasformare il rigore dell’1-0 che apparentemente chiude la qualificazione dopo l’1-0 del-
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l’andata, Lampard è il simbolo di una squadra a fine ciclo, messa in difficoltà dagli orgogliosissimi avversari. Con un uomo in meno dopo 40’ per l’espulsione di Maxi Pereira, ammonito prima per proteste e poi per un fallo su Mikel, il Benfica anche stavolta senza nemmeno un portoghese dall’inizio si getta all’attacco in cerca dei due gol che lo qualificherebbero. Più squadra del Chelsea, ma con meno qualità
Paura Chelsea Cardozo costringe Cech a una grande deviazione, poi l’ultimo arrivato Djalò colpisce il palo e dal calcio d’angolo successivo arriva la deviazione vincente di Garcia. È il 40’ e il Benfica sogna la grande impresa, ma dopo tanti errori sotto porta il Chelsea nel secondo dei 4’ di recupero colpisce in contropiede con un gran tiro di Meireles, appena entrato, guarda caso un portoghese. È la rete che chiude il match e la qualificazione, scacciando la paura dei Blues. Il Chelsea vince la quinta partita su cinque in casa, ma per vincere la sesta nella sesta semifinale ci vorrà molto di più. Perché il Barcellona non è il Benfica. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino GERMANIA
Gomez prolunga Al Bayern fino al 2016 MONACO Dopo la festa per la semifinale di Champions League raggiunta, il matrimonio allungato con il cannoniere: Mario Gomez giocherà nel Bayern fino al 2016, come hanno annunciato ieri entrambe le parti dopo avere firmato un nuovo contratto per tre anni. L’attaccante 26enne, tedesco di padre spagnolo, è capocannoniere della Bundesliga (23 reti con Huntelaar) ed è a tre dall’argentino Lionel Messi in Champions (la Uefa come sempre non conta le reti nei preliminari): 14 a 11. «Sono incantato di avere raggiunto il prolungamento del contratto», ha detto il giocatore. Gomez è arrivato al Bayern nel 2009, pagato 30 milioni più bonus allo Stoccarda.
GRECIA
Ricorso respinto Titolo all’Olympiacos ATENE L’Olympiacos Pireo può dirsi ora a tutti gli effetti campione di Grecia. Il ricorso presentato dal Panathinaikos contro le sanzioni decise dalla Federcalcio greca per gli incidenti scoppiati in occasione del derby dello scorso 18 marzo, infatti, è stato parzialmente respinto e dunque, a tre giornate dalla fine del torneo, le due squadre restano separate da 10 punti, vantaggio che assicura all’Olympiacos il 39esimo titolo della sua storia.
le Pagelle di STEFANO BOLDRINI
MIKEL UTILE GAITAN DELUDE CHELSEA 6 CECH 6 Due paratone, l’aiutino di Terry, l’errore nel gol.
h
IL MIGLIORE
7 IVANOVIC
Una sicurezza: non sbaglia un pallone. Perfetto. LUIZ 6,5 Un disimpegno leggero, il resto non è male. TERRY 6,5 Salvataggio sulla linea, onnipresente: un leader. G. CAHILL 5,5 Perde Javi Garcia nell’azione del gol. COLE 5,5 A parte il rigore guadagnato, sta sempre sulle sue: mai un’idea, un guizzo. MIKEL 6,5 Fa reparto da solo: lavoro oscuro, ma utile. LAMPARD 5,5 Gol numero 22 in Champions su rigore, poi il buio totale. Gli anni passano. RAMIRES 5,5 Frenato dalla suggestione del passato. MATA 5,5 Tanta corsa al vento. Non è al top (Meireles 6). KALOU 5 Un palo e sprechi in quantità industriale. Viva la leggerezza. TORRES 5 S’impegna, si sbatte, ma il gol resta una chimera (Drogba s.v.). All. DI MATTEO 7 L’asso di coppe: con il materiale che si ritrova, sta compiendo miracoli.
BENFICA 6,5
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IL MIGLIORE
7 ARTUR
Il vecchio Arturo sfiora il rigore e para il resto. MAXI PEREIRA 5 La corsa dura appena 40’: espulso e ingenuo. JAVI GARCIA 6 Maldestro quando atterra in area Cole, ma è suo il gol della speranza. EMERSON 6 Centrale d’emergenza: legnoso, ma s’impegna. CAPDEVILA 6 Parte all’assalto, poi pensa solo a difendere. CESAR 6 Qualche chilo di troppo, ma corre per tutti. RODRIGO 6 Entra subito in partita, si guadagna il pane. WITSEL 6 Costretto a remare da terzino, soffre, non si arrende. MATIC 6,5 Un armadio che impone tutta la sua forza fisica. GAITAN 5,5 Il suo cartellino vale già oro: andiamoci piano. DJALO’ 6 Rapido e pericoloso, ma divora un’occasione. AIMAR 5,5 Ribadiamo il giudizio: grande mezzo giocatore. CARDOZO 6,5 Un tiro respinto sulla linea, due occasioni: sfortunato. OLIVEIRA 5 Fallisce l’occasione per riaprire i giochi. All. JESUS 6,5 Anche in 10, non cambia tattica. Bravo, coraggioso e teatrale.
TERNA SKOMINA 6,5. Arhar 6-Stancin 6; Jug 6-Vincic 6
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LA VOLATA PER LA CHAMPIONS
I NUMERI
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Mazzarri: «Napoli con più giovani? Sì, ma per salvarsi» Il tecnico replica a De Laurentiis e si lamenta dell’emergenza: «Mi mancano troppi titolari» LA LITE COL FISCO
Salta l’udienza Maradona rinvia il ritorno in Italia Tutto confermato: oggi Maradona non verrà in Italia. L’udienza davanti alla commissione tributaria provinciale di Napoli per la lite con il fisco da 40 milioni verrà rinviata per motivi processuali. Oggi non si entrerà nel merito della vicenda, dopo che il giudice relatore ha deciso di astenersi poiché padre di un legale della controparte, Equitalia Sud. L’avvocato Angelo Pisani ha chiesto l’astensione del presidente della commissione e, in subordine, il trasferimento ad altra sezione. Oggi sarà fissata l’udienza di merito e si saprà quando Maradona tornerà a Napoli.
Walter Mazzarri, 50 anni, alla guida del Napoli dall’ottobre 2009 ANSA DAL NOSTRO INVIATO
MIMMO MALFITANO CASTELVOLTURNO (Caserta)
Ha preferito parlare con due giorni di anticipo rispetto all’abituale appuntamento della vigilia. La tensione, probabilmente, è tanta in questi giorni, anche se ha concesso alla platea sorrisi rassicuranti. Lo scontro diretto con la Lazio servirà a Walter Mazzarri per capire fino a che punto il suo Napoli è bollito o, quanto meno,
affaticato. La sconfitta di Torino ha creato non poche apprensioni nell’ambiente, sorpreso dalla poca reattività della squadra, messa sotto dalla Juve senza attenuanti. «Perdere mi ha fatto male. Mi brucia aver perso, soprattutto per i nostri tifosi. E’ stata la sesta sconfitta stagionale e, tutto sommato, non credo che ci siano 3 gol di differenza tra noi e loro», ha esordito l’allenatore napoletano.
Emergenza Dovrà gestirla,
Mazzarri. Contro la Lazio dovrà fare a meno di Gargano e Zuniga, squalificati, e di Maggio e Dossena, infortunati. Una condizione che potrebbe consigliargli di cambiare modulo, schierando la difesa a quattro, con 3 centrocampisti ed il solito tridente avanzato. «In 3 anni non ricordo una vigilia di gara così difficile da preparare. Alla lista degli indisponibili si è aggiunto anche Dossena, che dovrà fare degli ac-
certamenti. Ho diverse cose in mente, cercherò di mettere in campo la migliore formazione». Polemica Qualche suggerimen-
to gliel’ha dato Aurelio De Laurentiis, nel dopo partita di domenica sera. Il presidente ha auspicato che ai giovani venga dato maggiore spazio: il riferimento è ai vari Fernandez, Vargas, Fideleff che Mazzarri ha utilizzato col contagocce, finora. La risposta di Mazzarri è stata decisa: «Intanto, capiamo cosa si intende per giovani e quanto sono stati impiegati. Fernandez ha giocato molto di più rispetto ai programmi iniziali. E poi, vi chiedo: al posto di chi avrei dovuto farlo giocare? Britos e Aronica sono i mancini, Cannavaro è il titolare centrale e Campagnaro sta a destra. Per far giocare Fernandez avrei dovuto escludere Campagnaro, anche se il ragazzo l’ho impostato pure come centrale. I giovani si possono far giocare tutti, ma non vanno dimenticati gli obiettivi del club e dell’ambiente. Se mi si chiede la salvezza, allora posso far giocare anche 11 ragazzini. Fare un processo, dopo aver perso con la Juventus, dicendomi che bisogna dare spazio ai giovani, non credo che sia una considerazione giusta. Anche Marek Hamsik è un giovane, ma è già consacrato. Mi chiedete di Vargas: è giovane, deve crescere. Ha doti incredibili, ma preferirlo a Cavani o Lavezzi significherebbe bruciarlo. L’unico che può sostituire uno dei tre attaccanti è Pandev, gli altri non sono al loro livello», ha chiarito Mazzarri. RISCHIARE Di sicuro non baderà troppo al sottile, l’allenatore napoletano. Battere la Lazio è diventato un passaggio obbligatorio per non perdere di vista il terzo posto. Ed allora, Mazzarri spronerà i suoi ad essere intraprendenti, a tentare d’imporre il gioco. In quest’ottica non è escluso l’arretramento in mediana di Hamsik e l’inserimento di Pandev alle spalle di Cavani e Lavezzi. «Devo capire un po’ gli equilibri, come si schiererà la Lazio. Insomma, qualche rischio dovremo correrlo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
i punti ottenuti dal Napoli nelle ultime tre partite di campionato. Dopo i pareggi di Udine (2-2) e in casa col Catania (2-2) lo 0-3 a Torino con la Juve
11
i punti in meno rispetto alla 30ª giornata dello scorso torneo: ne aveva 59
42
le partite fin qui giocate dal Napoli. Alle 30 di campionato da aggiungere le 8 di Champions League e le 4 di coppa Italia
LAZIO
Manca Klose? Ora l’attacco non segna più Punte a secco da cinque gare Reja lancia Rocchi nel 4-2-3-1 DAVIDE STOPPINI ROMA
Miro, quando rientri? Edy Reja si guarda intorno e non smette di farsi questa domanda. Scomparso Klose, scomparsi i gol degli attaccanti. Ecco perché quando ieri mattina Alen Boksic ha varcato a sorpresa i cancelli di Formello, qualche tifoso ha cominciato a fare strani pensieri, scrivendo su twitter: «Alen, hai impegni per sabato?». Senza Miro Già, perché sabato c’è Lazio-Napoli.
E Klose non ci sarà. Nostalgia canaglia: perché a guardare indietro si scopre che è proprio del tedesco-polacco alla Fiorentina — il 26 febbraio scorso — l’ultima rete di un attaccante biancoceleste in campionato. Da quel giorno, cinque partite di cui tre sconfitte: sarà mica un caso. E pensare che Reja a Parma ha provato pure un po’ a sbilanciare in avanti la squadra, schierando Rocchi in coppia con Kozak: niente da fare. Klose manca alla Lazio e mancherà ancora per un po’: si sta curando con i consigli del medico della Germania, Muller-Wohlfahrt. Giovedì prossimo è in programma l’ultima visita in Baviera, dopo la quale sarà possibile stabilire la data del rientro, che comunque non avverrà prima di Lazio-Lecce del 22 aprile. Sarà bene per la Lazio invertire la rotta prima. Occhi su Rocchi, dunque, probabile unica punta nel 4-2-3-1 anti-Mazzarri. Dietro il capitano, a caccia della rete numero 100 in Serie A, ecco il rilancio di Hernanes. Matuzalem può recuperare (in alternativa pronto Cana), Radu è più fuori che dentro. Boksic? Il tifoso di twitter si arrenda: sabato non ci sarà. © RIPRODUZIONE RISERVATA
lafotonotizia
Chi si rivede a Formello: in visita il croato Boksic Alen Boksic è tornato a Formello. Visita a sorpresa del croato, che si è informato sulla Lazio di oggi e sulla morte di Chinaglia SSLAZIO.IT
VERSO LA SFIDA COL MILAN IL PATRON HA ANTICIPATO L’ARRIVO IN CITTA’ E HA PARLATO CON OGNI GIOCATORE
Della Valle coccola la Fiorentina per restare in A Al campo anche il c.t. Prandelli che si è intrattenuto con il tecnico viola Rossi
frendo il secondo via libera stagionale all'altra pretendente all'obiettivo tricolore. Non è però il tempo di pensare a spiritosi intrecci, la Fiorentina deve pensare a sé stessa: ammesse solo le sbirciate alle altre squadre in lotta per non retrocedere.
ALESSANDRA GOZZINI FIRENZE
Colloqui Sguardi ben più inten-
Altra beffa della stagione, sarebbe servire un assist alla Juve, a cui è già stata spianata la strada nella notte della manita bianconera. Scherzi a parte, sembrano davvero poche le speranze viole di frenare la corsa scudetto del Milan, of-
si quelli che ieri Andrea Della Valle ha rivolto alla squadra; ADV, sempre più presente, ha anticipato al primo pomeriggio di ieri il suo arrivo in città, nuova prova del fortissimo legame che intende saldare con il gruppo. Non ci sono altri motivi a cui Della Valle ha legato il suo arrivo anticipato, se non
quello di stare vicino alla squadra e dare in questo modo il proprio contributo al raggiungimento del traguardo. Della Valle ha anche modificato i propri metodi di intervento: non ha solo parlato con la squadra riunita, da ieri ha avviato anche una serie di colloqui individuali, per capire le singole problematiche e dare rassicurazioni specifiche. E' stata interessante la chiacchierata con Amauri, in dubbio per via di una tendinopatia agli adduttori: «Ho una gran voglia di giocare, giuro che ce la metterò tutta per esserci» la sintesi del concetto espresso dal centravanti. Fra l'altro con l'arrivo di aprile, Amauri inaugura il suo
primo anno senza gol: l'ultimo il 23 dello scorso anno a Udine e con la maglia del Parma. Parla ADV In generale il discorso del patron al gruppo è stato un invito all'unità e alla salvezza come pensiero supremo (in mattinata c'era stata anche la visita di Cesare Prandelli, cittì azzurro in tour nelle varie sedi, che si è intrattenuto a lungo con Delio Rossi). Oggi ADV parlerà pubblicamente, cosa che ieri ha fatto il sindaco Renzi a Sky: «Il mio appello è quello di chiedere a tutti il massimo della compattezza, non è il momento per metterci a litigare o fare polemiche».
Il ct Cesare Prandelli a colloquio con Delio Rossi WWW.VIOLACHANNEL.TV
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
18
GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
SERIE A
31
a
CAGLIARI (4-3-1-2) INTER (4-3-3)
CESENA (4-3-2-1) BOLOGNA (3-4-2-1)
CHIEVO (4-3-1-2) CATANIA (4-3-3)
LECCE (3-5-2) ROMA (4-3-1-2)
SABATO ore 15 ANDATA 2-2
SABATO ore 15 ANDATA 1-2
SABATO ore 15 ANDATA 1-0
SABATO ore 15 ANDATA 2-1
SABATO ore 15 ANDATA 1-2
La Classifica RETI
SQUADRE
PT
MILAN
64 30 19 7 4 60 24
JUVENTUS
62 30 16 14 0 49 17
G V N P F S
LAZIO
51 30 15 6 9 44 37
NAPOLI
48 30 12 12 6 54 35
UDINESE
48 30 13 9 8 40 28
ROMA
47 30 14 5 11 47 37
INTER
44 30 13 5 12 43 42
CATANIA
43 30 10 13 7 39 38
PALERMO
39 30 11 6 13 44 47
CHIEVO
39 30 10 9 11 27 37
ATALANTA * 37 30 10 13 7 33 31 CAGLIARI
37 30 9 10 11 31 36
SIENA
36 30 9 9 12 34 31
BOLOGNA
36 30 9 9 12 32 38
PARMA
35 30 8 11 11 38 47
GENOA
34 30 9 7 14 41 56
FIORENTINA
33 30 8 9 13 30 37
LECCE
28 30 6 10 14 31 45
NOVARA
24 30 5 9 16 26 51
CESENA
19 30 4 7 19 18 47
■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, la differenza reti; 3) numero di gol segnati. *Atalanta ha sei punti di penalizzazione
MARCATORI 22 RETI: Ibrahimovic (8) (Milan) 19 RETI: Cavani (2) (Napoli); Di Natale (4) (Udinese) 17 RETI: Milito (4) (Inter) 16 RETI: Palacio (3) (Genoa) 15 RETI: Denis (3) (Atalanta) 13 RETI: Klose (Lazio) 12 RETI: Jovetic (4) (Fiorentina); Miccoli (1) (Palermo) 11 RETI: Calaiò (4) (Siena) 10 RETI: Di Vaio (1) (Bologna); Matri (Juventus); Giovinco (4) (Parma); Osvaldo (Roma) 9 RETI: Nocerino (Milan); Borini (Roma)
2 5 3 13 STENDARDO MANFREDINI LUCCHINI PELUSO 21 17 7 11 CIGARINI CARMONA SCHELOTTO MORALEZ 90 28 GABBIADINI TIRIBOCCHI 9 LARRONDO 70 MANNINI
22 DESTRO
3 13 19 2 DEL GROSSO ROSSETTINI TERZI VITIELLO
PROSSIMO TURNO
13 ASTORI
21 CANINI
5 CONTI 7 COSSU
20 EKDAL
19 THIAGO RIBEIRO
1 ANTONIOLI 31 AGOSTINI
4 NAINGGOLAN 51 PINILLA
22 MILITO
28 ZARATE
19 5 CAMBIASSO STANKOVIC
14 GUARIN
26 25 23 4 CHIVU SAMUEL RANOCCHIA ZANETTI CASTELLAZZI 12
PEGOLO 25
23 DIAMANTI 3 MORLEO
9 DI VAIO
10 RAMIREZ
26 15 13 MUDINGAYI PEREZ PULZETTI
21 90 CHERUBIN PORTANOVA
84 RAGGI
GILLET 1
3 21 93 CESAR ANDREOLLI DRAMÉ 10 6 16 LUCIANO RIGONI BRADLEY 77 THEREAU 31 23
21 FREY
PELLISSIER
PALOSCHI
28 18 BARRIENTOS BERGESSIO 4 ALMIRON 12 MARCHESE
10 LODI
17 GOMEZ 13 IZCO
11 3 6 MOTTA SPOLLI LEGROTTAGLIE
CARRIZO 20
81 BENASSI 30 ODDO
40 80 CARROZZIERI TOMOVIC
18 26 82 GIACOMAZZI BLASI DEL VECCHIO 28 7 BRIVIO CUADRADO 17 24 DI MICHELE MURIEL 9 OSVALDO
14 8 BOJAN LAMELA
7 16 MARQUINHO DE ROSSI 3 5 JOSÈ ANGEL HEINZE
19 GAGO
44 KJAER
11 TADDEI
STEKELENBURG 24
PANCHINA 25 Avramov, 24 Perico, 3 Astori, 15 Bovi, 9 Larrivey, 18 Nenè, 23 Ibarbo. ALLENATORE Ficcadenti. BALLOTTAGGI Agazzi–Avramov 80-20%; Thiago Ribeiro-Ibarbo 80-20%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Agostini, Ariaudo, Agazzi, Pisano, Nenè. INDISPONIBILI Dessena (stag. finita), Rui Sampaio (20 giorni), Eriksson (30 gg).
PANCHINA 88 Ravaglia, 28 Benalouane, 77 Ceccarelli, 81 Moras, 23 Djokovic, 11 Rennella, 34 Filippi. ALL. Beretta. BALLOTTAGGI Rodriguez-Moras 80-20%, Del Nero-Rennella 70-30%. SQUALIFICATI Pudil e Mutu (1). DIFFIDATI Guana, Rodriguez, Santana e Von Bergen. INDISPONIBILI Iaquinta (10 giorni), Guana (5 gg), Parolo (5 gg), Martinez (15 gg).
PANCHINA 17 Puggioni, 5 Mandelli, 56 Hetemaj, 25 Vacek, 7 Sammarco, 8 Cruzado, 39 Grandolfo. ALL. Di Carlo. BALLOTTAGGI Paloschi- Cruzado 55-45%. SQUALIFICATI Dainelli (1). DIFFIDATI Mandelli, Sardo, Andreolli, Cesar. INDISPONIBILI Gulan e Moscardelli (stagione finita), Morero (5 giorni), Uribe (5 gg), Acerbi (5 gg), Sardo (da valutare).
PANCHINA 25 Petrachi, 3 Di Matteo, 13 Miglionico, 21 Grossmuller, 91 Bertolacci, 9 Corvia, 10 Bojinov. ALL. Cosmi. BALLOTTAGGI Carrozzieri–Miglionico 60–40%; Delvecchio–Bertolacci 55-45%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Corvia, Muriel, Carrozzieri, Brivio, Giacomazzi. INDISPONIBILI Julio Sergio (stagione finita), Esposito (5 giorni).
PANCHINA 1 Brkic, 80 Contini, 21 Rossi, 10 D'Agostino, 55 Parravicini, 17 Grossi, 81 Bogdani. ALLENATORE Sannino. BALLOTTAGGI Del Grosso-Rossi 60-40%; Mannini-Parravicini 60-40%. SQUALIFICATI Brienza (1). DIFFIDATI Rossi, Destro, Gazzi, Contini, Rossettini, Larrondo. INDISPONIBILI Calaiò (stagione finita), Angelo (3 giorni).
PANCHINA 21 Orlandoni, 2 Cordoba, 55 Nagatomo, 20 Obi, 18 Poli, 11 Alvarez, 7 Pazzini. ALLENATORE Stramaccioni. BALLOTTAGGI Guarin-Poli 55-45%, Milito-Pazzini 80-20%. SQUALIFICATI Lucio (1), Julio Cesar (1). DIFFIDATI Sneijder, Samuel, Poli. INDISPONIBILI Sneijder (10 giorni), Maicon (10 gg), Castaignos (5 gg).
PANCHINA 25 Agliardi, 43 Sørensen, 48 Rubin, 6 Taider, 33 Kone, 78 Belfodil, 99 Acquafresca. ALLENATORE Pioli. BALLOTTAGGI Morleo-Rubin 60-40%, Di Vaio-Acquafresca 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Di Vaio, Kone, Portanova e Ramirez. INDISPONIBILI Antonsson (20 giorni), Garics (7 gg), Casarini e Krhin (st. finita).
PANCHINA 1 Kosicky, 33 Capuano, 14 Bellusci, 8 Seymour, 16 Llama, 19 Ricchiuti, 7 Lanzafame. ALL. Montella. BALLOTTAGGI Almiron-Seymour 60-40%, Barrientos-Llama 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Lodi, Izco, Marchese, Barrientos, Legrottaglie e Potenza. INDISPONIBILI Potenza (stagione finita), Biagianti (da definire).
PANCHINA 18 Curci, 87 Rosi, 2 Cicinho, 20 Perrotta, 15 Pjanic, 10 Totti, 40 Piscitella. ALLENATORE Luis Enrique. BALLOTTAGGI: Josè Angel-Rosi 60-40%, Marquinho-Pjanic 80-20%, Lamela-Totti 80-20%. SQUAL.: nessuno. DIFFID.: Cassetti, Juan, Osvaldo e Bojan. INDISP.: Burdisso (70 giorni), Juan (50 gg), Greco (10 gg), Borini (10 gg), Lobont (30 gg), Cassetti (7 gg).
MILAN (4-3-1-2) FIORENTINA (4-4-2)
NOVARA (5-3-2) GENOA (4-4-2)
UDINESE (3-5-1-1) PARMA (3-5-2)
PALERMO (3-5-2) JUVENTUS (4-3-3)
LAZIO (4-2-3-1) NAPOLI (4-3-1-2)
SABATO ore 15 ANDATA 0-0
SABATO ore 15 ANDATA 0-1
SABATO ore 15 ANDATA 0-2
SABATO ore 18.30 ANDATA 0-3
SABATO ore 21 ANDATA 0-0
32 ABBIATI 5 20 ABATE MEXES
25 BONERA
31 FONTANA 77 ANTONINI
18 14 22 AQUILANI MUNTARI NOCERINO 28 11 EMANUELSON 70 IBRAHIMOVIC
ROBINHO 8 JOVETIC
1
1 HANDANOVIC
30 4 28 14 LISUZZO CENTURIONI GARCIA 3 MORGANELLA GEMITI 17 22 10 PORCARI PESCE RIGONI
27 BENATIA
5 DANILO
11 DOMIZZI
6 MUNOZ
VIVIANO
15 MILANOVIC
18 LABRIN
MIGLIACCIO DELLA ROCCA 5 7 20 8 31 BARRETO ACQUAH PISANO
29 CARACCIOLO
27 JEDA
66 4 20 37 PINZI PAZIENZA ASAMOAH 27 PEREYRA ARMERO 23 10 ABDI DI NATALE
8 PALACIO
82 GILARDINO
10 11 GIOVINCO FLOCCARI
14 VUCINIC
32 MATRI
7 PEPE
7 23 MODESTO 8 17 15 BIABIANY GALLOPPA VALDES MARIGA
8 MARCHISIO
21 PIRLO
22 VIDAL
6 32 13 85 VARGAS KHARJA BEHRAMI MARCHIONNI
81 88 33 SCULLI BIONDINI KUCKA
23 15 14 16 PASQUAL NASTASIC NATALI CASSANI
24 13 3 20 MORETTI KALADZE CARVALHO MESTO
7 ROSSI
FREY 1
6 29 5 LUCARELLI PALETTA ZACCARDO MIRANTE 83
19 BUDAN
10 MICCOLI
CHIELLINI LICHTSTEINER 15 26 11 3 BARZAGLI DE CEGLIE BUFFON 1
22 MARCHETTI 29 21 5 20 SCALONI DIAKITE BIAVA KONKO 32 24 BROCCHI LEDESMA 8 15 6 GONZALEZ HERNANES MAURI 9 ROCCHI 22 7 CAVANI 29 LAVEZZI PANDEV 17 88 20 HAMSIK INLER DZEMAILI 14 6 28 CAMPAGNARO ARONICA 85 BRITOS CANNAVARO DE SANCTIS 1
PANCHINA 1 Amelia, 76 Yepes, 15 Mesbah, 10 Seedorf, 27 Boateng, 92 El Shaarawy, 21 Maxi Lopez. ALL. Allegri. BALLOTTAGGI Emanuelson-Boateng 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Ambrosini, Aquilani, Bonera, Ibrahimovic, Mexes, Seedorf. INDISP. Pato (stagione finita), Thiago Silva (20), Inzaghi (15), Strasser (10), Flamini (7), Roma (5), Van Bommel (2).
PANCHINA 44 Coser, 77 Rinaudo, 15 Dellafiore, 7 Jensen, 23 Radovanovic, 11 Morimoto, 25 Mascara. ALLENATORE Tesser. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Marianini, Morimoto. INDISPONIBILI Ludi (da valutare), Marianini (stagione finita), Ujkani (stagione finita), Da Silva (5 giorni), Paci (5 giorni).
PANCHINA 21 Padelli, 16 Coda, 13 Pasquale, 23 Neuton, 6 Fernandes, 9 Barreto, 25 Torje. ALLENATORE Guidolin. BALLOTTAGGI Armero-Pasquale 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Isla, Asamoah, Benatia, Pinzi, Fernandes, Floro Flores, Pazienza. INDISPONIBILI Isla (stagione finita) Badu (10 giorni), Floro Flores (7 gg) Fabbrini (da valut.) Ferronetti (7 gg) Basta (7 gg).
PANCHINA 33 Tzorvas, 21 Bacinovic, 90 Alvarez,17 Vazquez, 16 Zahavi, 27 Ilicic, 24 Mehmeti. ALL. Mutti. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI Bertolo (2), Mantovani (1), Donati (1), Hernandez (1). DIFFIDATI Silvestre, Ilicic, Bertolo. INDISPONIBILI Silvestre (da valutare), Balzaretti (15 giorni), Aguirregaray (15 giorni).
PANCHINA 1 Bizzarri, 14 Garrido, 78 Zauri, 27 Cana, 87 Candreva, 18 Kozak, 30 Alfaro. ALL. Reja. BALLOTTAGGI Brocchi-Cana 60-40 %, Gonzalez-Candreva 70-30 %. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Candreva, Hernanes, Mauri, Radu. INDISPONIBILI Dias (20 giorni), Klose (20 giorni), Lulic (15 giorni), Matuzalem (2 giorni), Radu (2 giorni), Stankevicius (10 giorni).
PANCHINA 89 Neto, 31 Camporese, 29 De Silvestri, 10 Olivera, 21 Lazzari, 92 Romulo 22 Ljajic. ALLENATORE Rossi. BALLOTTAGGI Amauri-Ljajic 55-45%. SQUALIFICATI Cerci, Montolivo (1). DIFFIDATI Amauri. INDISPONIBILI Kroldrup (stagione finita), Felipe (5 giorni), Gamberini (7 giorni).
PANCHINA 22 Lupatelli, 5 Granqvist, 21 Bovo, 11 Jankovic, 4 Veloso, 19 Jorquera, 9 Ze Eduardo. ALL. Malesani. BALLOTTAGGI Kucka-Veloso 60-40%, Sculli-Jankovic 70-30%. SQUALIFICATI Belluschi (1). DIFFIDATI Granqvist, Rossi, Kucka, Moretti. INDISPONIBILI Antonelli (7 giorni), Constant (15 giorni).
PANCHINA 1 Pavarini, 33 Santacroce, 18 Gobbi, 4 Morrone, 80 Valiani, 24 Musacci, 21 Okaka. ALL. Donadoni. BALLOTTAGGI Modesto-Gobbi 55-45%, Valdes-Musacci 55-45%, Morrone-Valiani 55-45% SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Biabiany, Paletta, Santacroce, Lucarelli. INDISPONIBILI nessuno.
PANCHINA 30 Storari, 4 Caceres, 19 Bonucci, 7 Pepe, 10 Del Piero, 23 Borriello, 18 Quagliarella. ALLENATORE Conte. BALLOTTAGGI Lichtsteiner-Caceres 55-45%; De Ceglie-Bonucci 60-40%; Matri-Quagliarella 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Giaccherini, Barzagli, Matri e De Ceglie. INDISPONIBILI nessuno.
PANCHINA 83 Rosati, 2 Grava, 21 Fernandez, 3 Fideleff, 31 Dezi, 90 Ammendola, 16 Vargas. ALLENATORE Mazzarri. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI Gargano (1), Zuniga (2). DIFFIDATI Inler, Cannavaro, Britos, Aronica, Cavani. INDISPONIBILI Donadel (50 giorni), Maggio (da valutare), Dossena (da valutare).
(0-4) (1-0) (0-2) (0-2) (1-0) (1-0) (1-1) (1-2) (0-2)
16 25 2 6 COMOTTO VON BERGEN RODRIGUEZ LAURO 15 14 24 T. ARRIGONI COLUCCI MARTINHO 31 7 17 DEL NERO SANTANA MALONGA
54 SORRENTINO
PANCHINA 78 Frezzolini, 32 Ferri, 44 Cazzola, 18 Carrozza, 10 Bonaventura, 79 Ferreira Pinto, 19 Denis. ALLENATORE Colantuono. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI Doni (febbraio 2015). DIFFIDATI Bellini, Capelli, Cigarini, Consigli, Denis, Manfredini. INDISPONIBILI Capelli (stagione finita), Marilungo (st. finita), Brighi (40 giorni).
BORUC 1
Zlatan Ibrahimovic, 30 anni FORTE
14 PISANO
9 FORLAN
7 14 8 GAZZI VERGASSOLA GIORGI
11 AMAURI
Martedì 10 aprile, ore 20.45 CHIEVO-MILAN Mercoledì 11 aprile, ore 20.45 CATANIA-LECCE FIORENTINA-PALERMO GENOA-CESENA INTER-SIENA JUVENTUS-LAZIO NAPOLI-ATALANTA PARMA-NOVARA ROMA-UDINESE Giovedì 12 aprile, ore 20.45 BOLOGNA-CAGLIARI
1 AGAZZI
47 CONSIGLI
GIORNATA PARTITE
ATALANTA (4-4-2) SIENA (4-4-2)
(1-1)
CASA STREGATA SU 5 PARTITE A VERONA, 3 SCONFITTE E 1 PAREGGIO. PER QUESTO, PREZZI POPOLARI PER LA GARA DI SABATO CON I SICILIANI
MERCATO
Il Chievo gioca contro il tabù Bentegodi
Paponi negli Usa Andrà in prova ai Chicago Fire
Nel ritorno, una sola vittoria in casa contro il Cesena: per il riscatto, ora c’è il Catania
infatti, il Chievo ha disputato cinque partite a Verona e ne ha perse tre (4 se si considera anche la gara di Coppa Italia col Siena), a fronte di 1 pareggio e di una sola vittoria, col fanalino di coda Cesena. Un cammino tutt’altro che entusiasmante.
GIANCARLO TAVAN VERONA
Impegnativo L’avversario, pe-
Daniele Paponi ci prova negli Stati Uniti. Il centravanti del Bologna, 23 anni, quest’anno poco utilizzato dai rossoblù (4 presenze e un gol, in Coppa Italia contro il Crotone) e famoso per lo «scorpione» con cui segnò al Messina nel 2006-07, la prossima settimana andrà in prova ai Chicago Fire, squadra della Major Soccer League. Nel club dell’Illinois troverà in squadra un altro italiano, il portiere Paolo Tornaghi, mentre nella stessa conference, la Eastern, giocano i Montreal Impact di Matteo Ferrari e Bernardo Corradi.
Il Chievo vuole riconquistare il Bentegodi. Dopo l’ennesima ottima prestazione in trasferta, con tanto di vittoria a Firenze, la squadra punta sulla gara di sabato contro il Catania per riconciliarsi con i propri tifosi. Nel girone di ritorno,
rò, non è certo di quelli facili, in questo momento sembra in grado di fermare chiunque, ma l’allenatore Mimmo Di Carlo chiede ai suoi la prestazione perfetta. «Sono sicuro che la squadra metterà in campo tutte le sue qualità — afferma il tecnico — perché vogliamo finalmente regalare una bella
soddisfazione ai nostri tifosi. Dobbiamo assolutamente invertire la tendenza che ci vede poco vincenti davanti al nostro pubblico». E anche la società ha capito l’importanza del momento. Vuole una degna cornice per quella che potrebbe essere la gara della tranquillità e anche premiare i tifosi per l’attaccamento alla squadra. Così ha deciso di agevolare al massimo l’afflusso allo stadio adottando prezzi veramente popolari che vanno dai 9 ai 30 euro, con ulteriori riduzioni per donne, over 60, universitari e under 20, e ingresso gratuito per chi ha meno di 14 anni. Mimmo Di Carlo, 48 anni, ha già allenato il Chievo dal 2008 al 2010 LAPRESSE
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GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
19
Bologna
Guaraldi festeggia ma Volpi ha pronti 28 milioni ANDREA TOSI BOLOGNA
Udinese FRANCESCO VELLUZZI MILANO
Anche Fabbrini k.o. Emergenza totale Distorsione al ginocchio destro Mercato: arriva l’esterno Widmer La prossima amichevole dell’Udinese sarà a Lourdes. Sarà bene che i dirigenti provino a programmarla. Perché la squadra di Francesco Guidolin perde, almeno un pezzo a settimana; in questa sono già due e tutti del disastrato attacco, il reparto che fa più fatica.
L’altra sera Albano Guaraldi ha riunito in un albergo i suoi soci, quelli fidati e i meno allineati (tranne il dissidente Setti, a Milano per impegni di lavoro) e tutti i giocatori e lo staff tecnico per festeggiare il primo anno di presidenza. I sorrisi e i brindisi degli invitati hanno alleviato per qualche ora il clima da guerra fredda col quale il Bologna convive da quando sono uscite voci, non tutte smentite, di scalata alla proprietà del club. Mentre Guaraldi continua a ribadire che non sono pervenute
L’argentino: «Voglio restare e la Champions è possibile». Il capitano ha noie al polpaccio Roma MASSIMO CECCHINI ROMA
in Champions League». L’argentino, comunque, non ha nessun rimpianto per l’approdo a Trigoria. «Ho avuto la fortuna di giocare nel Boca e nel Real. La Roma come titoli non è di prima fascia, ma è una squadra che ha un fascino speciale. Tra l’altro qui ha giocato Batistuta, quindi è una squadra che in Argentina è molto seguita. Perciò stare qui non è un problema, anzi è un grande onore. Vorrei rimanere, ma non dipende solo da me. Ci sono tre parti in causa: la Roma, il Real Madrid e me. Dobbiamo attendere l’esito della trattativa». L’ottimismo comunque è di rigore, anche per ciò che concerne il futuro giallorosso. «Argentina che vince il Mondiale o la Roma lo scudetto?Il calcio è imprevedibile, magari possono realizzarsi entrambi le cose. Se dovessi rimanere qui, il prossimo anno farò tutto il possibile per cercare di vincere il titolo, ma è meglio non guardare troppo lontano e procedere un passo alla volta. Io credo che la nostra sia una rosa molto buona. Abbiamo sia giocatori consacrati che giovani dal futuro brillante. Spetterà ad allenatore e dirigenza capire dove migliorare, perché nel calcio il progetto può essere bello quanto si vuole ma poi si spegne se non è accompagnato dai risultati».
Fernando Gago, 25 anni, al primo nella Roma ANSA
C’è chi vuole raddoppiare, chi teme di lasciare, chi addirittura triplica (almeno). Desideri, timori ed accordi ruotano intorno alla giornata romanista che, se da un lato vedono Gago dichiararsi pronto a restare (ora è in prestito), dall’altro raccontano come Totti (causa fastidio al polpaccio sinistro) rischia di non essere disponibile per la trasferta di Lecce. Disponibile, invece, sarà ancora l’Olimpico per il club giallorosso, che ha chiuso un accordo col Coni per restarvi ancora per tre stagioni, fino al 2015, con opzione per il prolungamento qualora la costruzione del nuovo stadio slittasse ancora più avanti.
Totti ci prova Proprio quello che occorrerebbe anche sabato a Lecce, squadra contro cui Gago tra l’altro ha segnato il suo unico gol giallorosso (finora). «Vorrei migliorare anche sotto questo punto di vista», chiude l’argentino. Certo, arrivare ai numeri di Totti — che ai salentini ha realizzato 10 reti — sarà dura, anche perché il capitano vorrebbe continuare la serie. Tutto dipende dal polpaccio sinistro dolorante. Oggi sia lui che Pjanic proveranno a riaggregarsi al gruppo, ma visto che in settimana non hanno mai lavorato con gli altri (ed incombe il turno infrasettimanale con l’Udinese), possibile che a Lecce non partano dall’inizio. Accordo Coni: Olimpico fino al 2015 Titoli di coda
Novara GIUSEPPE MADDALUNO NOVARA
Mascara corre Il gol lo aspetta «Mi sacrifico a tutto campo, ora punto a qualche rete in più» Ritrovato Caracciolo, il Novara cerca ora anche i gol di Mascara per inseguire un traguardo, la salvezza, sempre più lontano. Il calciatore siciliano, dieci presenze e un gol in azzurro, si è fin qui fatto apprezzare più per l’impegno profuso che non per i gol. «Ho qualche rimpianto – spiega Mascara – per le occasioni che ho avuto finora e che non sono riuscito a sfruttare a dovere. Conto di rifarmi con gli interessi da qui in avanti, anche se alla fine quel che conta è il bene della squadra, non lo score personale. Per questo svario su tutto il campo, aiutando anche la fase difensiva: è nella mia indole sacrificarmi». Anche se questo comporta giocare spalle alla porta: «È un ruolo nuovo, non ci sono abituato e il mio potenziale realizzativo ne risente ma non fa nulla. Sono venuto a Novara per sposare una giusta causa, non per aumentare il mio bottino di gol». Intanto è perfettamente riuscito, l’intervento alla mano destra per Samir Ujkani: la frattura al trapezio della mano destra è stata stabilizzata e il giocatore è stato dimesso in serata. Per lui, stagione finita. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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FRANCESCO CARUSO CATANIA
Mercato Intanto la società si muove sul mercato e ha messo le mani sull’esterno Widmer dell’Aarau. Si lavora anche per il difensore polacco Kaminski del Lech Poznan.
Diego Fabbrini, 21 anni, a Udine da questa stagione PLP
festività di Pasqua, l’offerta (sui 28 milioni) diventerà effettiva, l’acquirente vorrebbe concludere velocemente la due diligence (il controllo dei conti societari) per chiudere entro maggio l’operazione. Guaraldi vuole tenere duro supportato dai suoi fedelissimi, ma anche i soci più vicini al presidente potrebbero sfilarsi nel caso le loro quote venissero rivalutate dall’offerta di acquisto con una sensibile plusvalenza.
Catania Gago ad alta fedeltà Rebus Totti per Lecce Missione Europa
Fabbrini out Ieri si è fermato Diego Fabbrini che aveva trovato continuità guadagnandosi il posto da titolare. Il talentino pisano ha lasciato l’allenamento per una distorsione al ginocchio sinistro rimediata in uno scontro. Martedì si era fermato Floro Flores: gli esami hanno evidenziato un'elongazione al retto femorale della gamba destra. Dusan Basta ha lavorato ancora a parte come Ferronetti. Per l’ennesima volta, Guidolin è in emergenza. Come partner di Totò c’è Torje, a meno che non decida di lanciare Barreto o di usare Abdi da trequartista, come un tempo.
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offerte concrete a Giovanni Consorte, presidente dimissionario ma ancora operativo del patto di sindacato del Bfc, qualcosa si muove. Il blind trust estero dietro al quale si nasconde la famiglia Volpi dovrebbe a breve formulare la sua proposta mediante una lettera d’intenti che farebbe seguito ad un contatto telefonico di manifestazione d’interesse di cui Consorte è unico testimone. Una fonte attendibile riferisce che entro una decina di giorni, probabilmente subito dopo le
Gago e il Progetto La speranza dei tifosi giallorossi ovviamente è che — qualsiasi sia lo stadio — la Roma torni in Champions League. Magari già il prossimo anno? «Siamo ancora in corsa — spiega Gago — abbiamo ancora qualche possibilità, dobbiamo cogliere queste occasioni. Mancano delle partite importanti. Sappiamo quanto sia importante giocare
Genoa ALESSIO DA RONCH GENOVA
Malesani revolution A Veloso le redini? Il portoghese criticato da Preziosi può avere le chiavi del centro Veloso è ispirato, cambia gioco con una facilità incredibile, capovolgendo il fronte di manovra rapidamente. Veloso è grintoso, e finisce mettendo al tappeto addirittura Biondini in uno scontro di gioco. Veloso è sorridente, esibendo tutta la sua qualità nella sfida di calcio-tennis a fine allenamento, insieme a Birsa, contro Frey e Granqvist, sotto gli occhi lampeggianti di Malesani, davanti allo sguardo attento di Preziosi. Investimento Tanti sorrisi in un allenamento solo, per il giocatore più triste dopo la sfida con l’Inter. Ecco l’uomo che può cambiare se stesso, mutando il Genoa. Lui è la prima carta a sorpresa del nuovo tecnico. E poco importa
sull’accordo tra Coni e Roma, che consentirà al club di usufruire dell’Olimpico fino al 2015 (più opzione per 1-2 anni) al canone di circa 2,8 milioni a stagione. Non solo. Lo stadio cambierà migliorerà grazie a nuovi palchi, bar e ristoranti. Con guadagni per entrambi i partner. © RIPRODUZIONE RISERVATA
se il presidente Preziosi lo ha additato come principale colpevole della sconfitta di Milano con l’Inter. Veloso è un capitale importante per il Genoa, che lo ha pagato oltre 12 milioni di euro. Il centrocampista portoghese, poi, è un punto di riferimento imprescindibile per Malesani che, proprio al primo giorno di ritiro a Neustift, lo chiamò da parte per eleggerlo suo uomo squadra. Il duello Il bivio Genoa, insomma, è anche il bivio Veloso: cervello della squadra o freno della stessa? Malesani lo prova in due versioni, prima insieme a Belluschi, squalificato quindi sicuro assente sabato, come fosse una riserva, poi al fianco di Biondini, in quello che appare come il possibile centrocampo titolare: con Rossi a destra, Sculli a sinistra e Biondini in mezzo a sfiancarsi per tutti. Miguel insomma è l’unico vero dubbio del tecnico: lui o Kucka? Nella prima edizione del suo Genoa non c’era paragone: Veloso stella, Kucka croce. L’arrivo di Marino aveva cambiato gerarchie: fuori il lusitano, frenato pure da un fastidioso infortunio, dentro lo slovacco nuovamente in edizione di lusso. Tre partite in otto giorni porteranno inevitabilmente a un turnover, ma la prima scelta di Malesani è già sicura: dare una nuova importante chance a Veloso. Resta da vedere se a Novara o contro il Cesena. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Squadra e città ora ci credono
Vincenzo Montella, 37 anni, tecnico del Catania ANSA
E contro il Chievo Montella punta al record di nove gare utili di fila Tutti innamorati del Catania. Nella città etnea è scoppiata la passione per una squadra che non finisce mai di stupire. E proprio dalla Verona di Romeo e Giulietta, città dell’amore per antonomasia, sabato scatta il minitorneo che ha come posta in palio l’accesso in Europa. Che il club rossazzurro ha messo nel mirino, stimolato da una salvezza conquistata con largo anticipo. Il primo ad avere lanciato l’assalto al sesto posto è stato il presidente Pulvirenti che ne fa una questione d’onore: «Abbiamo l’obbligo di provarci per i nostri tifosi e per noi stessi». Gli ha fatto eco Montella: «Non abbiamo nessun obbligo, ma giunti a questo punto non possiamo tirarci indietro». E naturalmente anche la squadra è allineata sulla stessa lunghezza d’onda. In guardia Quella di sabato può essere una cartina di tornasole importante. Finito infatti il ciclo delle partite terribili (Inter, Napoli, Lazio, Milan per un totale di 5 punti) ora arrivano le cosiddette avversarie abbordabili. Ma come ammoniva giustamente Legrottaglie «proprio contro Chievo e Cagliari all’andata abbiamo perso 2 partite di fila in casa, quindi è necessario tenere alta l’attenzione e non abbassare la guardia». Il Catania nel sabato santo giocherà per un doppio obiettivo: eguagliare il record dei punti stabilito nello scorso campionato e stabilire il nuovo primato di risultati utili consecutivi, giunto attualmente ad 8 come nei mitici anni Sessanta. Un anno fa la formazione di Simeone a fine corsa toccò quota 46 punti, cifra mai raggiunta da quando la squadra dell’elefante è tornata in A. Per il quarto anno di seguito si profila quindi il miglioramento della classifica. Europa e record E stavolta a quota 46 il Catania potrebbe arrivarci addirittura con 7 giornate d’anticipo. Quella soglia dei 50 punti ipotizzata ad inizio stagione, sembra ormai a portata di mano. Ma gli uomini di Montella dovranno volare ancora più in alto per concorrere al soglio europeo. Con la possibilità dunque di accumulare l’ennesimo primato, classificarsi al di sopra dell’ottavo posto che rappresenta il miglior piazzamento di sempre. Nella storia rossazzurra per ben 3 volte e sempre negli anni Sessanta il campionato si è chiuso all’ottavo posto: nel 1961, nel ’64 e nel ’65. Ma prima di accendere i motori della fantasia, conviene concentrarsi sui presunti piccoli ostacoli, a cominciare appunto dalla città dell’amore. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
CALCIOSCOMMESSE
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Mistero sms
I NOMI E I FATTI
«Conte è contattabile?» E Bari apre un’indagine Bellavista chiese di chiamare l’attuale allenatore juventino per sapere dell’accordo di Siena-Sassuolo. Nessuna risposta DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO CENITI BARI
«Prova a chiamare Antonio Conte e vedi se è "contattabile" per Siena-Sassuolo». E’ il 24 marzo 2011: a parlare è Antonio Bellavista con un certo Raimondo. La gara in questione è una di quelle «note» alla Procura di Cremona e anche a Palazzi. Ma è finita agli atti di Bari in modo particolare e soprattutto ha aperto una finestra investigativa sull’allenatore della Juventus. Come mai? Un anonimo, ben informato, ha inviato al procuratore Antonio Laudati uno stralcio delle carte in mano agli inquirenti lombardi che riguarda Conte. Un anno fa qualcuno cercò di arrivare al tecnico per sapere se il Siena si fosse «spianato» la strada in vista del match con il Sassuolo. Provò con una telefonata diretta, poi gli spedì un messaggio. Se la cosa fosse confermata, se quel sms fosse arrivato al tecnico, la situazione diventerebbe delicata anche senza un coinvolgimento diretto nella combine. Si ritorna alla omessa denuncia, il tallone d’Achille del calcio italiano. Tutti sanno, ma nessuno (tranne rari casi) parla. Se Farina diventa un «eroe» è per questo motivo. Siena-Sassuolo finisce 4-0 e ha una storia interessante: gli attori sono gli stessi della prima rappresentazione sul calcioscommesse. Quella andata in scena a Cremona in giugno. Ritroviamo, oltre a Bellavista, anche Erodiani, Pirani e Paoloni. La combine Sono questi ultimi a
muoversi, cercando un contatto con Quadrini tramite il portiere Paoloni (suo compagno nella Primavera della Roma). Le informazioni in possesso del gruppo sono chiare: la squadra
Un’intercettazione stralciata a Cremona arriva in Puglia. Ma ora ci lavora anche la Procura Federale. Omessa denuncia?
A sinistra Antonio Conte, ex tecnico del Siena (DIPIETRO), sopra Paoloni e in alto Bellavista (ANSA)
toscana avrebbe comprato la sfida. Così Erodiani al telefono con Pirani (intercettato): «Il Siena ha pagato già... So che giocheranno tutti a perderla, Marco. Hai capito?». Quadrini si sente al telefono con Paoloni. Manca un tassello per avere la certezza del tarocco: la sponda senese. Entra in gioco Bellavista. Chiama Raimondo e gli chiede di contattare Conte (allora tecnico dei bianconeri). E il 25 marzo, due giorni prima della sfida, gli fa sapere: «Non mi ha risposto, gli ho mandato un messaggio». L’ex giocatore non si accontenta e lo esorta a provare anche con altri. Nomina un Giorgio (Perinetti, allora dg). «No, lasciamolo stare. Meglio Faggiano (Daniele, l’attua-
le d.s.)», gli dice Raimondo. Le informazioni si fermano qui. Se Conte, Perinetti e Faggiano siano mai stati contattati oppure si tratti di una millanteria, ora non è possibile saperlo. Di sicuro la Procura di Bari non ha cestinato l’imbeccata. L’ha messa agli atti, riempiendola di omissis, e ha iniziato a investigare. Ma su Siena-Sassuolo c’è stato e c’è un lavoro importante della Procura federale. Le condanne Le scommesse, sulla gara giudicata «sicura» dagli investigatori, sono costate care a Stefano Bettarini (che le ha ammesse patteggiando 14 mesi: non poteva puntare essendo tesserato del Chievo). Quadrini ha pagato con un anno per
omessa denuncia: «Il giocatore era a conoscenza dell’accordo per alterare il risultato e aveva il dovere d’informare, senza indugio, la Procura Federale — si legge nella motivazione —. Non lo fece poiché si attivò in un secondo momento solo dopo aver ricevuto risposta negativa da alcuni compagni da lui interpellati per avere disponibilità ad alterare il match. Dagli atti della Procura di Cremona e dalle audizioni effettuate dalla Procura federale è emerso incontrovertibilmente che Erodiani, Paoloni e Bellavista si erano accordati per combinare Siena-Sassuolo». Non solo, nelle scorse settimane gli 007 di Palazzi (dopo la deposizione di 8 ore con il pentito Carobbio, ex del Siena) hanno fatto più o meno questa domanda a diversi tesserati: «Che cosa sapevano Conte e Stellini?». Segnale eloquente che la Procura vuole sgombrare ogni dubbio sul fatto che i due non siano incappati nella solita omessa denuncia. Filoni d’indagini Intanto i carabinieri hanno accertato che qualche giorno dopo le gare truccate, sui conti correnti degli indagati Fabio Giacobbe e Giovanni Carella sono confluiti quasi 40 mila euro. Le cifre: 6.200 a testa dopo Udinese-Bari, il solo Giacobbe ne versa 9.230 dopo Cesena-Bari e 17.150 dopo Bologna-Bari. Sul fronte società, fari puntati sul Lecce e nessuna novita sul Parma. La posizione del club è solo un’ipotesi investigativa da approfondire. La società emiliana è tranquilla e ha fiducia nel lavoro della magistratura. Finora non ha ricevuto alcuna comunicazione e nessuno dei suoi tesserati è stato contattato dalla Procura di Bari anche solo per dei chiarimenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL FRONTE SPORTIVO SULLA TRANCHE DELL’INCHIESTA DI CREMONA
Abete: «Deferimenti entro aprile» Tolleranza zero e tempi celeri. Sono le parole chiave della Federcalcio. Riguardo all’ultima tranche dell’inchiesta di Cremona, il presidente Giancarlo Abete ha dichiarato che l’impegno della procura federale «è quello di dare luogo a tutti i deferimenti che risultassero necessari entro la fine di aprile». Discorso diverso per il filone barese di questi giorni. Abete spera che «il procuratore Laudati invii quanto prima tutta la documentazione alla procura federale. La legge dello Stato impedisce di attivare gli iter di giustizia sportiva in assenza di documentazione laddove ci sono procedimenti penali». La piaga del calcio-
scommesse è «devastante» ma il numero uno della Federazione non manca di evidenziare le «tante luci» di un movimento che dal professionismo si propaga tra i dilettanti e i ragazzi. «Bisogna stare attenti — dice Abete — essere critici nei confronti degli eccessi e di comportamenti che meritano il massimo della riprovazione: si perderebbe una dimensione altamente creativa». Il presidente del Coni Gianni Petrucci, dal canto suo, al Tg5 ha ribadito un netto no a qualsiasi ipotesi di modifica della responsabilità oggettiva, che preoccupa molti presidenti di società: «È un vero caposaldo del calcio e dello sport italiano, soprattut-
I Monopoli hanno segnalato all’Uiss quattro partite sospette di Seconda Divisione to a processi in corso. Certe cose non si dovrebbero nemmeno dire». Segnalazioni Quattro nuove
partite «sospette» sono state segnalate dai Monopoli di Stato all’Uiss, l’unità investigativa sulle scommesse del Viminale. Si tratta di match della Seconda divisione di Lega Pro: Ebolitana-Neapolis del 22 gennaio
2012 (finita 1-1), Paganese-L’Aquila del 26 febbraio 2012 (1-1), Aversa-L’Aquila del 7 marzo 2012 (2-0) e Giulianova-Neapolis del 18 marzo 2012 (0-1). Sono partite disputate tra la fine di gennaio e metà marzo e finite sotto i riflettori del Robocop dei Monopoli di Stato — l’elaboratore che è in grado di individuare ogni piccola anomalia nei flussi di giocate — a causa di flussi di gioco anomali. Giulianova-Neapolis è stata la partita che più di tutte ha fatto scattare l’allarme come emerge dall’analisi che Agipronews ha compiuto sui dati forniti dai principali bookmaker italiani. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’inchiesta della Procura di Bari sul calcioscommesse è entrata nel vivo nella notte tra domenica e lunedì con gli arresti.
S 3 ARRESTI Con Andrea Masiello sono finiti in carcere anche i suoi amici Fabio Giacobbe e Giovanni Carella
S 19 INDAGATI Compresi gli arresti, un elenco di 19 persone sotto indagine. Ci sono anche: Daniele Portanova (Bologna), Alessandro Parisi (Torino), Simone Bentivoglio (Padova), Marco Rossi (Cesena), Abdelkader Ghezzal (Levante), Marco Esposito (Pisa), Nicola Belmonte (Siena), Antonio Bellavista (ex Bari), Angelo Iacovelli (ex factotum dei giocatori baresi), Nico De Tullio, Onofrio De Benedictis, Francesco De Napoli, Arianna Pinto, Victor Kondic, Leonardo Picci e Armand Caca.
Andrea Masiello, 26 anni, ex giocatore del Bari ANSA
L’EX CAPITANO DEL BARI
Masiello parla per 5 ore Individuato «mister x» FRANCO CIRICI BARI
Ha parlato, e molto, Andrea Masiello. Circa cinque ore di interrogatorio (tre al mattino, due al pomeriggio) nel carcere di Bari, dove è rinchiuso da martedì. Il difensore viareggino avrebbe individuato il mister x che gli offrì un mucchio di soldi, per truccare il derby Bari-Lecce del 15 maggio 2011. Un botto che illumina a giorno una delle zone d’ombra dello scandalo. E che potrebbe agevolare l’ok dei magistrati baresi all’istanza per ottenere i domiciliari: i legali di Masiello la presenteranno quest’oggi. Collaborativo Una maratona, scattata alle 9,30
con l’arrivo al penitenziario barese dei legali di Masiello, Francesco Rotunno e Matias Manco (rimasti per l’intera giornata in contatto telefonico con l’avvocato Salvatore Pino, all’estero). Un’ora dopo è stata la volta del gip Giovanni Abbattista, che ha condotto l’interrogatorio di garanzia. Cominciato solo alle 11, con l’arrivo del sostituto procuratore Ciro Angelillis. Masiello avrebbe risposto su ogni capo di imputazione. Gli hanno chiesto ragguagli soprattutto sul derby e su Udinese-Bari (3-3) della stagione 2009-10, nonché sulle altre partite finite nel mirino. Una cosa è certa: gli inquirenti hanno riconosciuto il suo spirito collaborativo, ritenendo molto interessanti gli elementi forniti. Masiello peraltro avrebbe ribadito il ruolo attivo dei suoi (ormai ex) amici Giacobbe e Carella, ancora detenuti. Provato «Andrea è molto stanco – dice l’avvocato
Rotunno, poco dopo le 14, al termine dell’interrogatorio di garanzia —. Non posso aggiungere altro. Abbiamo finito». Un tentato dribbling. Per-
Sarebbe stato identificato l’uomo che avrebbe portato il denaro per taroccare Bari-Lecce. Stamane altro interrogatorio, poi i domiciliari ché le ammissioni di Masiello spianano la strada a un interrogatorio investigativo: torna in scena il sostituto Angelillis, stavolta con il procuratore capo di Bari, Antonio Laudati. Davanti a loro Masiello avrebbe riconosciuto in una foto mister x, l’uomo-chiave del tarocco di Bari-Lecce. Mentre su Bari-Samp avrebbe fornito elementi discordanti, rispetto alle dichiarazioni di Marco Rossi (400.000 euro offerti per la sconfitta del Bari). A proposito di quella partita, da atti precedenti risulta che la banda degli zingari avrebbe offerto a Masiello 100.000 euro (sempre per indurlo a far perdere il Bari) ma il difensore, tramite Angelo Iacovelli, avrebbe risposto picche. Terzo round In mattinata Masiello sarà ancora in-
terrogato, dai Carabinieri. Subito dopo verrà presentata l’istanza per i domiciliari e dal tardo pomeriggio il calciatore potrebbe far ritorno a casa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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CALCIOPOLI
y Moggi, Giraudo e Mazzini
LE SENTENZE
S 14/7/2006 La Caf condanna Moggi, Giraudo e Mazzini a 5 anni e proposta di preclusione
La radiazione è confermata Dopo 6 anni l’Alta Corte chiude il caso giudiziario dei protagonisti di Calciopoli Ma l’ex d.g. della Juve non si arrende: «Andrò a Strasburgo». O forse al Tas
S 25/7/2006 La Corte federale conferma le condanne, poi l’ok del Cca Coni
S 14/12/2009 Giraudo condannato a Napoli a 3 anni con rito abbreviato
S 15/6/2011 La Disciplinare: radiazione per i tre
S 9/7/2011 La Corte di giustizia conferma
S 8/11/2011 Condannati penalmente Moggi (5 anni e 4 mesi) e Mazzini (2 anni e 2 mesi)
S Ieri L’Alta Corte del Coni rigetta i tre ricorsi
y
tempo trascorso fra prima sentenza e radiazione era stato «irragionevolmente lungo» (38 mesi). Poi il patteggiamento secretato (per volere del presidente del Genoa) che consentì a Enrico Preziosi di tornare nel calcio dopo la squalifica per Genoa-Venezia.
VALERIO PICCIONI
La lunghissima storia della radiazione di Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Innocenzo Mazzini è finita. Almeno per la giustizia sportiva italiana. Ieri l’Alta Corte di giustizia sportiva presso il Coni presieduta da Riccardo Chieppa ha confermato il verdetto per direttore generale, amministratore delegato della Juve e vicepresidente della Federcalcio ai tempi di calciopoli: i ricorsi contro la «preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc» sono stati rigettati, l’ennesima puntata di un giro di peppe durato quasi sei anni, con una collezione interminabile di pareri giuridici, requisitorie, arringhe, rinvii. Fino al pronunciamento di ieri, ancora orfano delle motivazioni che saranno rese note dopo Pasqua. Pareri su pareri La storia era co-
minciata con quella sorta di appendice alla squalifica di cinque anni per i tre dirigenti travolti da calciopoli. La «proposta di preclusione» è stata per molto tempo però una sorta di fantasma da dribblare, tanto che soltanto nel 2010 il presidente Giancarlo Abete aveva affrontato la vicenda. Proprio nel
Strasburgo o Losanna? Luciano
Luciano Moggi, 74 anni, ex direttore generale Juve ANSA
pieno della bufera sulle intercettazioni bis. L’ipotesi della traduzione automatica della sentenza del 2006 in radiazione a fine squalifica meritava un approfondimento per la Federcalcio, che aveva pure cambiato il codice di giustizia sportiva. Si aggiungeva una mai confessata ma evidente prudenza: meglio aspettare la sentenza penale di Napoli. Così era cominciato il salto multiplo fra i diversi organi della giustizia sportiva. Abete chiedeva un parere alla Corte di Giustizia Federale, poi toccava all’Alta Corte di Giusti-
zia presso il Coni, che constatava un vuoto giuridico: Federcalcio, devi riempirlo tu.
era già arrivata con il rito abbreviato), prima della decisione di ieri.
Il nuovo processo Dunque veniva approvata la norma del 3 marzo 2011, che riavvolgeva il nastro: nuovo processo. Il procuratore federale Stefano Palazzi riapriva i giochi che portavano alla condanna della Disciplinare (15 giugno 2011) e della Corte di Giustizia federale (9 luglio). A quel punto passava altro tempo, sentenza penale compresa con la condanna di Moggi e Mazzini (per Giraudo
Precedenti e difese E ora? Le di-
CAMPIONATO PRIMAVERA IL TURNO INFRASETTIMANALE
Derby di Roma: pari e Baldini spia dal tetto Brillano Inter e Juve Icardi segna 4 gol nella vittoria della Samp a Grosseto Bene pure Torino, Varese e Palermo È terminato 1-1 il derby della Capitale tra Roma e Lazio, nella 24a giornata del campionato Primavera. Vittoria della Juventus a Siena mentre l’Inter rifila quattro gol al Padova. Per la Samp 4 gol di Icardi. GIRONE A Fiorentina-Livorno 0-1, Genoa-Modena 2-0, Grosseto-Sampdoria 0-4, Parma-Novara 2-1, Sassuolo-Cagliari 1-2, Siena-Juve 1-3, Torino-Empoli 4-0. Classifica Juve** p. 49; Fiorentina* 43; Torino* 40; Livorno 39; Empoli 36; Genoa 37; Sampdoria* 36; Parma 33; Novara* 31; Cagliari 29; Sassuolo 27; Siena 20; Modena 18; Grosseto 11. GIRONE B Atalanta-Vicenza
0-2, Brescia-Bologna 0-1, Cesena-Milan 18/4, Cittadella-AlbinoLeffe 2-2, Inter-Padova 4-0, Varese-Udinese 1-0, Verona-Chievo 0-3. Classifica Varese 47; Milan* 45; Inter* 46; Chievo* 45; AlbinoLeffe 44; Bologna 38; Cittadella 29; Atalanta 28; Udinese 26; Padova* 27; Brescia 25; Verona 21; Cesena 20; Vicenza 19.
Sul tetto, a Trigoria, uno spettatore d’eccezione del derby: il d.g. della Roma Franco Baldini TEDESCHI
Antonio Giraudo, 65 anni, ex a.d. del club torinese ANSA
GIRONE C Ascoli-Palermo 1-6,
Catania-Juve Stabia oggi, Crotone-Lecce 4-2, Napoli-Bari 1-0, Nocerina-Pescara 2-1, Reggina-Gubbio 5-0, Roma-Lazio 1-1. Classifica Lazio 59; Roma** 58; Palermo 52; Catania, Reggina 37; Lecce, Napoli* 36; Ascoli 30; Nocerina 25; Bari, Juve Stabia 21; Pescara* 18; Crotone 15; Gubbio 11. (* una gara in meno)
fese si erano concentrate nel lungo iter su diversi aspetti: l’illegittimità della norma del marzo 2011, i precedenti che avevano cancellato le precedenti «richieste di preclusione». Nel 2003, l’attuale d.s. della Roma Walter Sabatini, condannato per una storia di reclutamento di baby calciatori, ebbe ragione davanti alla Camera di Conciliazione e Arbitrato Coni perché il
Moggi rilancia: «La conferma della radiazione? Avevo già in conto di andare in Europa». Il professor Federico Tedeschini, del suo collegio difensivo, cita infatti la possibilità di un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo, per violazione di quella Convenzione che all’articolo 6 dice che «ogni persona ha diritto a che la sua causa sia esaminata entro un termine ragionevole». Ma c’è anche un’altra Europa possibile per il ricorso, quella del Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna. Ricorrerà sicuramente anche Antonio Giraudo. Lo annunciano i suoi avvocati Massimo Krogh e Andrea Galassi. Il primo giudica la decisione di ieri «lesiva dei diritti primari delle persone» e parla di «sedi nazionali e sovranazionali» a cui ricorrere anche per risarcimento danni. Insomma, è in arrivo un’altra puntata. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GLI SCENARI Dopo Pasqua si conosceranno le motivazioni della decisione dell’Alta Corte di Giustizia presso il Coni. A quel punto le difese decideranno quale strada da prendere ed è probabile che la vicenda non si concluda con i ricorsi respinti ieri.
S Tar L’ipotesi di un ricorso al Tar sembra poco praticabile
S Corte europea Fra le strade un ricorso alla Corte Europea per i diritti dell’uomo che ha sede a Strasburgo
S Tas C’è anche la possibilità di un ricorso internazionale «sportivo» presso il Tas, il Tribunale Arbitrale dello Sport che ha sede a Losanna
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L’ULTIMO SALUTO
Nostalgia Chinaglia: «Ritirate la 9» Da Wilson a Oddi, da Pulici a D’Amico: alla messa tutta la sua Lazio. E i tifosi lanciano un’idea STEFANO CIERI ROMA
di mezza età, quelli che hanno vissuto l’era Chinaglia.
Un tuffo al cuore, un’emozione che riporta indietro il tempo di quarant’anni, quando nacque un amore eterno, quello tra Giorgio Chinaglia e la sua Lazio, la sua gente. Questa è stata la messa in suffragio della bandiera biancoceleste, celebrata ieri presso la basilica del Cristo Re, a due passi da via Col di Lana, la sede storica della Lazio. La Roma biancoceleste ha reso omaggio al suo campione, l’uomo che più di ogni altro è stato il simbolo della squadra biancoceleste. C’era tantissima gente, quasi duemila persone. Molti giovani, ma soprattutto gente
Una festa Striscioni, bandiere dell’epoca, addirittura alcuni indossavano le magliette da gioco degli anni ’70. E’ stata una festa, anche se pervasa da commozione e tristezza profonde. Ma senza mai perdere una gioia di fondo, quella di aver conosciuto e vissuto una storia così grande. A Long John sarebbe piaciuto. Sarebbe piaciuto rivedere gli ex compagni, quei «matti» capaci di vincere uno scudetto contro ogni pronostico. Dall’amico inseparabile Giancarlo Oddi al capitano Pino Wilson, da Felice Pulici a Vincenzo D’amico, da Mario Facco a Franco Nanni, a Bruno Giordano, c’erano
proprio tutti. C’era anche Stefano Re Cecconi, figlio di Luciano. Alla fine della celebrazione religiosa è toccato a loro, ai ragazzi del 74 ricordare chi era Giorgio e cosa ha rappresentato per la Lazio. I ricordi Pino Wilson si è rivolto
Fuori dalla chiesa, ecco l’omaggio con uno striscione di tifosi e amici a Long John Chinaglia OMNIROMA
all’amico di una vita in maniera diretta. Ha ricordato, Wilson, anche tanti episodi di un sodalizio durato quasi cinquant’anni, da quel lontano 1967 in cui si ritrovarono insieme nell’Internapoli, da cui due anni più tardi andarono assieme alla Lazio. «Si presentò in completo nero e bombetta, stile inglese. Pensai: questo è tutto matto». Wilson ha poi ricordato: «Ti ho tradito una sola volta, amico mio. Quando mi volevi portare al Cosmos ed io dissi di no». Toccante anche il ricordo di Felice Pulici che ha letto una lettera che Chinaglia gli scrisse nel 1976, quando lasciò la Lazio per abbracciare l’avventura americana. Una lettera piena di amore e di rimpianto, che ha svelato un aspetto umanissimo del burbero ed irascibile Chinaglia. La Lazio di oggi Ma a ricordare il campione c’era anche la Lazio di oggi. Rappresentata dal capitano Tommaso Rocchi, dal vice Stefano Mauri, dal team manager Maurizio Manzini e dal responsabile della comunicazione Stefano De Martino. «Ci siamo commossi — ha detto alla fine Rocchi —. E’ stato incredibile vedere quanto i protagonisti di quella avventura siano così uniti dopo tanti anni». In merito alla proposta di ritirare la maglia numero 9, Rocchi (che quella casacca indossa) ha detto: «Per me non ci sono problemi. Adesso però la cosa più importante è vincere sabato col Napoli per dedicare a Chinaglia la vittoria». Ma non c’è solo la proposta di ritirare la maglia numero 9. E’ infatti stata lanciata l’idea di dedicare una strada di Roma a Chinaglia. Per suggellare, ancora di più, un amore eterno. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ALLE 17 IN ITALIA
Oggi le esequie e la sepoltura a Naples, Florida NAPLES (Florida, Usa) Ieri, dalle 15 alle 19, il corpo di Giorgio Chinaglia è rimasto esposto all’interno della cappella mortuaria dell’impresa di pompe funebri, Hodges Funeral Home, di Naples in Florida. Poi, oggi, si svolgeranno le esequie alle 11 del mattino locali (le 17 in Italia). «Siamo sotto Pasqua, quasi impossibile trovare una chiesa disponibile», ha detto la moglie Angela Cacioppo Chinaglia. Poi per sua volontà, la sepoltura avverrà nel cimitero di Naples dove è stato costruito un mausoleo, accanto alla tomba della suocera. Ancora, non si sa chi verrà dall’Italia. «Non è facile raggiungere questa parte della Florida in quattro e quattr’otto», ha detto il figlio Anthony. Che ha più volte parlato con i vecchi amici e compagni di squadra di Long John, Pino Wilson e Oddi. m.l.p.
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SERIE BWIN IL PERSONAGGIO Massimo Maccarone 32 anni
Maccarone ritrovato «Empoli è casa mia»
levo riscattarmi, ma non sono stato aiutato. Sarei rimasto a lottare (3 gol in 11 gare fino a gennaio, ndr), volevo riportare la Samp in A, ma niente: quando mi ha chiamato il presidente Corsi dell’Empoli, non ci ho pensato due volte e sono venuto qui. Sono in prestito, a luglio torno a Genova: se non mi vorranno, vedremo».
LIVERANI
Con tre gol decisivi si è messo alle spalle un 2011 terribile «Alla Samp sembravo l’unico colpevole della retrocessione» NICOLA BINDA
Ti devi riprendere da un momento di difficoltà? Vai in Toscana: le terme, il mare, le colline, la buona cucina, c’è tutto per rimetterti in sesto. E se sei un calciatore, devi andare a giocare nell’Empoli. «Perché è una piazza tranquilla, senza pressioni. Per me era l’ideale e qui ho deciso di restare a vivere con la mia famiglia». Lo spiega Massimo Maccarone, novarese con moglie di Avellino, messo alla porta dalla Sampdoria dopo un anno terribile, in campo e fuori; tornato a gennaio a Empoli, da dove nel 2002 prese il volo per la Premier League, ha ripreso come ai tempi belli: 9 presenze e 3 gol da 7 punti, l’ultimo sabato al Toro.
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I gol segnati in carriera da Massimo Maccarone: 52 in A, 32 in B, 27 in C2, 18 con gli inglesi del Middlesbrough. Le mazzate «E’ presto per dire
che sono rinato... Sto trovando la forma, non sono ancora al 100%: sono stato fermo troppo e qui ho avuto un piccolo stiramento. Mi serve continuità. Di sicuro sto meglio di testa e questa è la cosa più importante». Eh sì, perché quel 2011 Big Mac non lo dimenticherà. Prima la retrocessione della Sampdoria, poi la morte del padre dopo una lunga malattia: due mazzate che avrebbero ste-
Le lezioni Intanto c’è l’Empoli
da salvare: «Ci siamo tirati su: abbiamo qualche scontro diretto, ma c’è fiducia. Ho ritrovato una serie B più dura e incerta: non c’è differenza tra il Toro primo e noi che siamo in fondo, almeno dopo la partita di sabato. L’arrivo di Aglietti ci ha dato una bella scossa, ha anche lui una gran voglia di riscatto». Maccarone, guardandosi indietro, fa tesoro di certe lezioni: «Al Middlesbrough, appena mi hanno messo in discussione, ho mollato: non ero abituato a stare fuori, ma facendo così ho dato ragione all’allenatore. Invece adesso è la prima cosa che spiego ai miei compagni più giovani: se stai fuori, devi dimostrare in allenamento che meriti di giocare. Bisogna lottare, nessuno ti regala nulla, nel calcio e nella vita. Io l’ho capito sulla mia pelle».
so chiunque. «A Genova ci sono stati problemi e anche demeriti: mi è dispiaciuto. Quello di mio padre è un dolore che non si può descrivere: mi sono tenuto dentro quello che ho passato in quei mesi, non lo manifestavo e soffrivo». Fuori squadra La retrocessione a maggio, la morte del padre a luglio. Ma il 2011 non era finito: «La battaglia di mio padre mi ha rafforzato, ho visto come ha lottato lui e ho lottato anch’io per riportare la Samp in A. Mi sono messo d’impegno, non ho nulla da rimproverarmi, ma la società ha ritenuto che il problema fossi io e mi ha messo fuori squadra. C’era accanimento verso di me, fischiavano solo me, ma io non sono retrocesso da solo. Io vo-
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(ore 17)
VICENZA JUVE STABIA
(ore 17)
ASCOLI ALBINOLEFFE
BARI GROSSETO
CITTADELLA GUBBIO
Paro non è disponibile Pinardi ancora in dubbio
Scalise affaticato, ma c’è Peccarisi si allena a parte
Forestieri torna in campo Cavanda favorito a destra
Foscarini, cinque assenti Maah gioca nel tridente
BRESCIA Allenamento di rifinitura a porte chiuse oggi pomeriggio a Coccaglio. Calori deve sostituire Zambelli: Mandorlini, atteso al rientro contro la squadra di papà Andrea, è la prima soluzione; Martina Rini, ormai recuperato, e Dallamano sono le alternative. Martinez si è ripreso dall'influenza e dovrebbe tornare titolare al posto di Zoboli. SQUALIFICATI Zambelli. DIFFIDATI Salamon. PROBABILE FORMAZIONE (3-5-1-1) Arcari; Martinez, De Maio, Caldirola; Mandorlini, Rossi, Salamon, Vass, Daprelà; El Kaddouri; Jonathas. All. Calori.
VICENZA Scontata la squalifica tornano in difesa Zanchi e Martinelli, resta invece indisponibile Bastrini. Dubbi a centrocampo dove Paro non è disponibile per una lesione al polpaccio destro, mentre sono da verificare le condizioni di Pinardi che ieri si è fermato per motivi precauzionali per una contusione alla coscia destra. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Bastrini e Pisano. PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2) Frison; Tonucci, Zanchi, Martinelli; Gavazzi, Rigoni, Pinardi, Botta, Bianco; Abbruscato, Maiorino. All. Zanini-Beghetto.
ASCOLI Montalto ha smaltito l’influenza e si è allenato, come anche Papa Waigo. Lavoro differenziato per Peccarisi, mentre Vitiello si è sottoposto a una serie di terapie. Un affaticamento muscolare ha costretto al riposo precauzionale Scalise, che è comunque recuperabile e dovrebbe prendere il suo posto a destra. SQUALIFICATI Papa Waigo e Peccarisi. DIFFIDATI Di Donato, Faisca, Giovannini, Guarna, Pederzoli e Sbaffo. PROBABILE FORMAZIONE (5-3-2) Guarna; Scalise, Ciofani, Andelkovic, Faisca, Tomi; Di Donato, Pederzoli, Sbaffo; Gerardi, Soncin. All. Silva.
BARI In rampa di lancio Forestieri, che sembra pronto a rientrare dopo due turni di sosta ai box. Hanno recuperato anche Crescenzi e Ceppitelli, ma dovranno vedersela con Cavanda (favorito) per una maglia in difesa. Ancora un forfait per Romizi e Castillo. SQUALIFICATI Caputo. DIFFIDATI Crescenzi, Scavone, Rivaldo, Dos Santos, Romizi, Borghese e Bogliacino. PROBABILE FORMAZIONE (4– 3– 3) Lamanna; Cavanda, Borghese, Dos Santos, Garofalo; De Falco, Bogliacino, Scavone; Bellomo, Stoian, Forestieri. All. Torrente.
CITTADELLA Soltanto terapie e niente allenamento per Magallanes e Gasparetto, lavoro leggero per Scardina e Paolucci: tutti e quattro comunque non possono giocare per gli infortuni. Indisponibile anche Schiavon, che è squalificato. In attacco Foscarini punta sul tridente: c’è Maah con Di Roberto e Di Nardo. SQUALIFICATI Schiavon, DIFFIDATI Gasparetto, Marchesan, Martinelli, Paolucci e Pellizzer. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) Cordaz; Ciancio, Martinelli, Pellizzer, Marchesan; Vitofrancesco, Busellato, Carra; Di Roberto, Di Nardo, Maah. All. Foscarini.
Problemi a centrocampo C’è Galli, ritorna Lepiller
Mbakogu davanti con Sau Danilevicius in panchina
Anche Bergamelli è fuori Cocco non è a posto
Tre assenze per Ugolotti Fiducia a Viotti e Calderoni
Ciofani verso il recupero Apolloni, una nuova difesa
VERONA Problemi a centrocampo. Hallfredsson e Russo non sono in buone condizioni e ieri hanno dovuto lavorare a parte. Esposito si è fermato per un problema al polpaccio. In allerta c’è Galli, anche se Mandorlini spera di recuperare in extremis almeno il giocatore islandese. In attacco rientra Lepiller. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Scaglia, Russo e Abbate. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) Rafael; Abbate, Mareco, Maietta, Pugliese; Galli, Tachtsidis, Jorginho; Gomez, Ferrari, Lepiller. All. Mandorlini.
JUVE STABIA Torna disponibile Di Tacchio, ma Braglia conferma la formazione che ha battuto il Varese con Falcinelli esterno sinistro e Mbakogu in attacco con Sau. Ancora out per infortunio Colombi e Scognamiglio, Danilevicius si è allenato a parte e partirà dalla panchina. SQUALIFICATI Zito. DIFFIDATI Seculin, Colombi, Mezavilla, Di Cuonzo, Mbakogu e Sau. PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) Seculin; Baldanzeddu, Maury, Molinari, Di Cuonzo; Erpen, Mezavilla, Scozzarella, Falcinelli; Mbakogu, Sau. All. Braglia.
ALBINOLEFFE Bergamelli fuori con Girasole e Malomo. Lavoro differenziato invece per Salvi e Cocco: le loro condizioni verranno valutate più avanti. A centrocampo rientrerà Hetemaj che ha scontato il turno di squalifica ma non ci sarà Previtali, che a sua volta è stato fermato dal giudice sportivo. SQUALIFICATI Previtali. DIFFIDATI Laner, Piccinni e Regonesi. PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) Offredi; Salvi, Luoni, D’Aiello, Cristiano; Pacilli, Laner, Hetemaj, Foglio; Cisse, Torri. All. Salvioni.
GROSSETO Scelte obbligate per Ugolotti che deve rinunciare a Jadid (stagione finita, dopo l’operazione al crociato), Consonni (frattura del malleolo) e Mancino (varicella). Ancora fuori Lupoli e Iorio, ma disponibili Giallombardo e Narciso, anche se potrebbe essere data fiducia a Calderoni e Viotti. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Padella, Lupoli e Petras. PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) Viotti; Petras, Padella, Olivi, Calderoni; Sciacca, Crimi, Ronaldo, Caridi; Alfageme, Sforzini. All. Ugolotti.
GUBBIO Apolloni per il suo debutto potrebbe recuperare Ciofani. Il nuovo allenatore ha provato la difesa a cinque (probabile) e a quattro. Nwankwo, Graffiedi e Lofquist sono infortunati. SQUALIFICATI Buchel. DIFFIDATI Donnarumma, Bartolucci, Benedetti, Boisfer, Briganti, Buchel, Caracciolo, Graffiedi, Lunardini e Bazzoffia. PROBABILE FORMAZIONE (5-3-2) Donnarumma; Almici, Bartolucci, Briganti, Benedetti, Rui; Sandreani, Boisfer, Raggio Garibaldi; Guzman, Mastronunzio. All. Apolloni.
ARBITRO Giancola di Vasto
ARBITRO Mariani di Aprilia
ARBITRO Baratta di Salerno
ARBITRO Cervellera di Taranto
ARBITRO Viti di Campobasso
CROTONE SAMPDORIA
(0-1)
LIVORNO PADOVA
(0-1)
NOCERINA EMPOLI
(1-0)
SASSUOLO MODENA
TORINO REGGINA
Mingazzini e Pagano out Rea potrebbe giocare
Troianiello va in panchina C’è Bianco in difesa
Ogbonna comincia dal 1’ Cairo su Parisi: «E’ sereno»
CROTONE Ancora fuori Migliore per il cronico problema alla schiena, preoccupa adesso anche Gabionetta (pronto De Giorgio per prendere il suo posto) che accusa un fastidio ai flessori. Gli altri dieci titolari saranno gli stessi che hanno giocato e vinto a Padova. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Abruzzese, Florenzi, Caetano, Pettinari, Sansone, De Giorgio e Mazzotta. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Belec; Correia, Vinetot, Abruzzese, Mazzotta; Florenzi, Eramo, Galardo; Caetano; De Giorgio, Sansone. All. Drago-Galluzzo.
LIVORNO Madonna in dubbio fino all'ultimo per la presenza o meno di Dionisi, che ha disputato parte dell'allenamento con il resto della squadra: soltanto oggi il tecnico deciderà se convocarlo o meno. Rebus anche a centrocampo con le assenze di Luci e Belingheri: sono pronti Filkor e Barone per completare il reparto insieme a Morosini. SQUALIFICATI Belingheri e Luci. DIFFIDATI Bernacci e Bernardini. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-2-1) Bardi; Salviato, Bernardini, Knezevic, Lambrughi; Filkor, Barone, Morosini; Siligardi, Schiattarella; Paulinho. All. Madonna.
NOCERINA Mingazzini e Pagano non si sono allenati in settimana e quasi sicuramente non giocheranno. Quanto a Rea, gli esami hanno evidenziato soltanto una distrazione muscolare e dunque potrebbe anche farcela a giocare dall’inizio contro l’Empoli. Giuliatto invece potrebbe essere convocato. SQUALIFICATI Figliomeni. DIFFIDATI Bruno, Parola, Mingazzini, Merino e Nigro. PROBABILE FORMAZIONE (4-2-3-1) Concetti; Laverone, Pomante, De Franco, Di Maio; Bruno, Barusso; Catania, Merino, Farias; Castaldo. All. Auteri.
SASSUOLO Troianiello dovrebbe cominciare in panchina, mentre sembrano assottigliarsi i margini di recupero per Sansone, ancora fermo per infortunio. Novità in arrivo in difesa, dove potrebbe giocare Bianco, e in attacco, dove accanto a uno tra Boakye e Masucci partirà titolare Bruno. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Gazzola, Laribi, Missiroli e Valeri. PROBABILE FORMAZIONE (3-4-1-2) Pomini; Marzoratti, Bianco, Terranova; Gazzola, Magnanelli, Valeri, Longhi; Missiroli; Bruno, Masucci. All. Pea.
TORINO Ogbonna ha recuperato e potrebbe partire titolare. In avanti torna Bianchi, mentre va in panchina Meggiorini. Su Parisi, interrogato dalla Procura federale sul caso scommesse, risponde Cairo, che ieri ha seguito l’allenamento sotto la pioggia alla Sisport: «E’ sereno perché non ha fatto nulla, non ha motivo di essere preoccupato». SQUALIFICATI Iori. DIFFIDATI Parisi e Surraco. PROBABILE FORMAZIONE (4-2-4) Benussi; Darmian, Glik, Ogbonna, Parisi; Basha, Vives; Stevanovic, Bianchi, Antenucci, Guberti. All. Ventura.
Foggia non è al massimo Padalino lavora a parte
Trevisan e Renzetti ok Cuffa è ancora dolorante
C’è Vinci al posto di Buscè Signorelli per Zè Eduardo
Greco, un mese di stop Ardemagni dall’inizio
Ragusa o Campagnacci in coppia con Bonazzoli
SAMPDORIA Foggia ha provato a forzare ma il suo totale recupero in vista della trasferta sul campo del Crotone non è ancora certo. Ha lavorato sempre a parte Padalino: il giocatore non ha partecipato con il gruppo all’allenamento di ieri pomeriggio che si è svolto sotto una pioggia fastidiosa. SQUALIFICATI Costa. DIFFIDATI Munari e Pozzi. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Romero; Berardi, Gastaldello, Rossini, Lacazko; Munari, Obiang, Renan; Juan Antonio; Eder, Pellè. All. Iachini.
PADOVA Rientrano in difesa Trevisan e Renzetti. Da valutare quali sono le condizioni di Cuffa, dolorante per una botta alla coscia destra presa sabato scorso. Scelte aperte a centrocampo (c’è Milanetto?) e in attacco. Sono indisponibili Osuji, Hallenius e Jelenic. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Renzetti, Jidayi, Marcolini, Italiano, Cuffa e Bovo. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Perin; Donati, Legati, Trevisan, Renzetti; Bovo, Milanetto, Marcolini; Bentivoglio; Ruopolo, Succi. All. Dal Canto.
EMPOLI Tavano e Maccarone insieme dal primo minuto. Torna Vinci in difesa tappando il buco lasciato dalla squalifica di Buscé. In mediana staffetta Venezuela-Brasile: si rivede Signorelli per lo stop di Zé Eduardo. Stamani rifinitura e poi partenza per la Campania. SQUALIFICATI Buscé e Zé Eduardo. DIFFIDATI Regini, Tonelli, Tavano, Valdifiori, Vinci, Lazzari, Maccarone e Ficagna. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Dossena; Vinci, Ficagna, Stovini, Regini; Signorelli, Moro, Coppola; Saponara; Tavano, Maccarone. All. Aglietti.
MODENA La società compie oggi 100 anni. Diverse le iniziative in programma: stasera al Palapanini festa con gli uomini che hanno segnato la storia gialloblù, presente anche la squadra di Bergodi. Domani nel derby, fuori Greco per un mese, torna Ardemagni dall'inizio. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Bassoli, Carini, De Vitis, Petre e Stanco. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Caglioni; Perticone, Perna, Carini, Milani; Ciaramitaro, Dalla Bona, Signori; Di Gennaro; Ardemagni, Cellini. All. Bergodi.
REGGINA In difesa con Cosenza e Angella, dovrebbe giocare Freddi, a centrocampo previsto un ballottaggio tra Colombo e D’Alessandro, mentre in attacco rientra dalla squalifica Ragusa, che si gioca un posto con Campagnacci per fare coppia con Bonazzoli. SQUALIFICATI Emerson. DIFFIDATI Adejo, Barillà, Colombo e N. Viola. PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2) Belardi; Freddi, Cosenza, Angella; Colombo, Rizzo, Armellino, Barillà, Rizzato; Campagnacci, Bonazzoli. All. Gregucci.
ARBITRO Candussio di Cervignano (0-2)
ARBITRO Ciampi di Roma
ARBITRO Tommasi di Bassano
ARBITRO Di Bello di Brindisi
ARBITRO Velotto di Grosseto
(5-2)
PESCARA (4-3-3) 22 ANANIA 14 BALZANO 6 ROMAGNOLI 5 CAPUANO 15 BOCCHETTI 26 NIELSEN 10 VERRATTI 4 CASCIONE 9 SANSOVINI 17 IMMOBILE 11 INSIGNE All. ZEMAN
PANCHINA 1 Moreau, 2 Pucino, 32 Camisa, 29 Damonte, 11 Lepore, 9 Martinetti, 83 Plasmati.
PANCHINA 1 Ragni, 13 Brosco, 34 Perrotta, 20 Gessa, 7 Soddimo, 16 Caprari, 19 Maniero.
ARBITRO Pinzani di Empoli GUARDALINEE Stallone-Argiento PREZZI da 6 a 45 euro TV Sky Calcio 1 HD
rola scelta da Maran per lanciare l’assalto al Pescara che non perde all’Ossola dal 6 maggio del 1984. Il tecnico del Varese, squalificato, spiega: «Castellammare non siamo stati all’altezza, mi aspetto una partita perfetta». Sono rimasti due esterni: Nadarevic e Lepore, al quale però, dovrebbe essere preferito l’attaccante De Luca. Neto Pereira, che è guarito dallo stiramento, riprenderà il posto in attacco. Squalificati: Zecchin. Diffidati: Cacciatore. Qui Pescara Un punto nelle ulti-
me tre partite. E il vuoto lasciato dalla tragedia di Mancini, con Zeman che ha spento i microfoni. Kone (infiammazione alla coscia) non ce la fa e si aggiunge agli indisponibili con Zanon e gli infortunati Martin e Bacchetti. A rischio anche Balzano: fastidio alla coscia destra. Maniero ha smaltito l’attacco influenzale. A sinistra dentro Bocchetti dal primo minuto. Squalificati: Zanon. Diffidati: Anania, Insigne, Kone e Soddimo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
CLASSIFICA
Dionisi: si decide solo oggi Novità a centrocampo
(0-2)
VARESE 4-4-2 30 BRESSAN 86 CACCIATORE 25 TROEST 88 TERLIZZI 87 GRILLO 23 NADAREVIC 14 FILIPE 27 KURTIC 91 DE LUCA 19 GRANOCHE 10 NETO PEREIRA All. MARAN
(0-1)
Migliore è ancora fuori Guai anche per Gabionetta
(0-1)
VARESE PESCARA
Qui Varese «Coraggio»: è la pa-
Mandorlini al rientro Martinez ritorna titolare
(and. 0-1)
Zeman prova a ripartire con il Varese dopo due k.o.
Il programma della 34ª giornata si apre con lo scontro diretto per la A tra Varese e Pescara (ore 20.45, andata 1-3).
Domani la 34a (ore 19) IL MODENA FESTEGGIA OGGI I 100 ANNI, POI E’ DERBY CON IL SASSUOLO BRESCIA VERONA
L’ANTICIPO ORE 20.45
(1-0)
SQUADRE
PT
TORINO SASSUOLO VERONA PESCARA PADOVA VARESE SAMPDORIA BRESCIA REGGINA BARI (-4) JUVE STABIA (-4) GROSSETO MODENA LIVORNO CITTADELLA CROTONE (-1) EMPOLI VICENZA ASCOLI (-7) GUBBIO NOCERINA ALBINOLEFFE
66 63 63 62 53 52 51 50 47 45 43 42 40 38 38 37 34 32 29 27 25 25
PARTITE G V N P 33 19 9 5 33 17 12 4 33 19 6 8 33 19 5 9 33 15 8 10 33 14 10 9 33 12 15 6 33 13 11 9 33 12 11 10 33 13 10 10 33 12 11 10 33 10 12 11 33 9 13 11 33 9 11 13 33 10 8 15 33 8 14 11 33 9 7 17 33 7 11 15 33 9 9 15 33 6 9 18 33 5 10 18 33 5 10 18
RETI F S 48 23 44 25 47 33 65 48 47 40 40 29 39 24 37 31 52 43 39 35 43 40 36 45 38 47 40 40 39 48 42 46 36 48 32 46 32 41 31 54 41 59 35 58
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
PROSSIMO TURNO
Venerdì 13, ore 20.45 JUVE STABIA-PADOVA (2-2). Sabato 14, ore 15 CITTADELLA-ASCOLI (1-0), GROSSETO-NOCERINA (2-1), GUBBIO-VICENZA (1-3), VERONA-BARI (1-0), MODENA-VARESE (0-0), PESCARA-LIVORNO (1-3), REGGINA-CROTONE (1-1), SAMPDORIA-BRESCIA (0-0). Lunedì 16, ore 19 ALBINOLEFFE-EMPOLI (0-0); ore 21 TORINO-SASSUOLO (0-0)
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
PRIMA DIVISIONE GIRONE A 30a GIORNATA Bisogna santificare la Pasqua e quindi la Lega Pro ha deciso di anticipare a mercoledì i suoi campionati. In settimana Mario Macalli ha spiegato la decisione di non giocare il giorno della vigilia come al solito per «rispetto verso coloro che intendono dedicare il periodo alla riflessione e ai propri cari. Stiamo lavorando come Lega Pro ad un calcio che cambia volto e che promuove
l’Analisi di NICOLA BINDA twitter@nickbinda
E’ l’ultimo assalto alla vetta
Un gol lampo E il Carpi vede il primo posto Quarta vittoria di fila per Notaristefano A Monza decide Ferretti dopo 2 minuti MONZA
0
CARPI
1
+++
GIUDIZIO MARCATORE Ferretti al 2' p.t. MONZA (4-3-1-2) Castelli 7; Zenoni 5, Boscaro 5,5, Zullo 5, Campinoti 6; Valagussa 6, Biso 5 (dal 32' s.t. Nappello s.v.), Romano 5 (dal 20' s.t. Pandiani 5,5); Iacopino 5; Tiboni 5, Torregrossa 5 (dal 40' s.t. Anghileri s.v.). (Marcandalli, Prato, Lewandowski, Rosseti). All. Motta 5. CARPI (4-4-2) Mandrelli 6; Laurini 6, Cioffi 6,5, Terigi 6,5, Poli 6; Boniperti 7, Concas 6,5, Memushaj 6,5, Pasciuti 6,5 (dal 32' s.t. Perrulli 6); Kabine 6 (dal 28' s.t. Eusepi 6), Ferretti 6,5 (dal 23' s.t. Bocalon 6). (Bastianoni, Lorusso, Sogus, Potenza). All. Notaristefano 6,5. ARBITRO Aversano di Treviso 6. NOTE paganti 266, abbonati 316, incasso di 2.260 euro. Ammoniti Torregrossa, Zullo, Terigi, Pasciuti e Tiboni. Angoli 6-4.
MATTEO DEL BUE MONZA
Serata di gala per il Carpi che passa con pieno merito al Brianteo, centrando la quarta vittoria consecutiva e portandosi a soli tre punti dalla capolista Ternana. Il quattordice-
simo risultato utile collezionato dalla squadra di Notaristefano porta la firma di Ferretti, che impiega appena due minuti a battere Castelli e a piegare un Monza troppo disattento per fronteggiare la corazzata carpigiana. La squadra ospite, schierata con un ordinato 4-4-2, fa valere la superiorità a metà campo e in avvio di partita è un fiume in piena: Bettega sulla destra è imprendibile, Concas e Memushaj si inseriscono e dettano alla perfezione i ritmi del gioco, mentre in attacco Ferretti e Kabine non danno tregua alla retroguardia avversaria. A memoria Nel primo tempo la squadra di Notaristefano è arrembante e assoluta padrona del terreno di gioco. Cioffi e compagni giocano a memoria, attaccano a spron battuto e dimostrano di meritarsi la seconda posizione in classifica: la capolista Ternana è avvisata. Dopo il vantaggio lampo di testa di Ferretti, servito da una spiz-
la parola rispetto». Bene. In attesa che la Lega Pro cambi volto veramente e aggiorni le classifiche soltanto alla domenica (l’ultima settimana è trascorsa con un’altra raffica di deferimenti, a vario titolo: quando le penalizzazioni?), il turno serale è stato decisamente emozionante. Ne sono successe di tutti i colori, soprattutto nel girone B che, pur con uno 0-0, ha
zata di Cioffi, il Carpi colleziona occasioni da gol a ripetizione: al 12' ci prova Concas in girata, al 32' Castelli si supera su Pasciuti, mentre allo scadere di frazione Ferretti sfiora il palo con un diagonale dalla destra. Dopo un primo tempo di nulla assoluto e senza alcuna idea di gioco, il Monza prova a scuotersi nella ripresa. I biancorossi, che non segnano al Brianteo da quattro partite e confermano le difficoltà a fare punti davanti al pubblico amico, Tentano di alzare il baricentro: al 6' Romano fallisce il pareggio con un colpo di testa in tuffo, mentre al 17' il palo nega il gol a una punizione dalla distanza di Campinoti. La reazione della squadra di Motta è un fuoco di paglia. Notaristefano prende le misure ai padroni di casa e rivoluziona completamente l’attacco, gettando nella mischia Bocalon e Eusepi per gli stanchi Ferretti e Kabine. Solidità La difesa del Carpi di-
mostra grande solidità: Cioffi e Terigi controllano con autorità i timidi tentativi degli insufficienti Tiboni e Torregrossa. Nel finale di partita, la squadra emiliana non rischia più nulla e finisce la partita in attacco a legittimare una prestazione che non farà certo dormire sonni tranquilli alla capolista Ternana. Al triplice fischio è festa grande a centrocampo per gli uomini di Notaristefano: sognare la promozione in serie B è possibile. © RIPRODUZIONE RISERVATA
totalizzato ben 33 reti, con due 5-1 clamorosi: quello di Frosinone decreta il crollo di un Pergocrema al limite delle forze, mentre quello di Trapani vede stramazzare al suolo la capolista. Non che la squadra leader del girone A se la passi meglio: la Ternana ha firmato l’unico 0-0 del suo raggruppamento e — visto che ha fatto 4 partite senza vittorie — sente avvicinarsi il lanciatissimo
Carpi. Se nel B la corazzata Spezia è a -5 dal Trapani, nell’altro girone la squadra di Notaristefano è a -3 dalla vetta. A 4 giornate dalla fine il tempo è poco, ma le distanze non sono più così rassicuranti. Carpi e Spezia ci provano. E magari fanno anche passare la voglia, ai rispettivi proprietari, di dirottare in un’altra piazza la passione per il calcio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
La Ternana non osa Al Sorrento va bene SORRENTO
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TERNANA
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GIUDIZIO SORRENTO (4-4-1-1) Rossi 7; Vanin 6,5, Terra 6,5, Di Nunzio 6, Bonomi 6; Bondi 5 (dal 13’ s.t. Corsetti 5,5), Camillucci 6,5, Beati 5,5, Croce 6; Carlini 5,5; Ginestra 5,5 (28’ s.t. Scappini 5,5). (Chiodini, Romeo, Sabato, Niang, Maritato). All. Ruotolo 6. TERNANA (3-4-3) Ambrosi 6; Ferraro 6, Pisacane 6, De Giosa 6; Fazio 6,5 (dal 40’ s.t. Gotti s.v.), Miglietta 6,5, Cejas 6,5, Dianda 6; Giacomelli 6,5, Litteri 6 (dal 36’ s.t. Docente s.v.), Sinigaglia 6,5. (Virgili, Camillini, Arrigoni, Rinaldi, Della Penna). All. Toscano 6,5. ARBITRO Fabbri di Ravenna 6. NOTE paganti 728, abbonati 286, incasso di 12.598,25 euro. Ammoniti Ferraro, Vanin, Croce, De Giosa, Dianda e Camillucci. Angoli 5-8.
DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA BERARDINO SORRENTO (Napoli)
Sono diventate quattro le partite senza vittorie ma la Ternana è in salute. Lo 0-0 di Sorrento allontana le perplessità sulla capolista nella scia dei 2 punti ottenuti nelle 3 gare precedenti. La formazione di Toscano non supera solo l’esame sotto l’aspetto dei gol segnati. Ma se allo stadio Italia rimane a secco, non suona comunque l’allarme nella manovra offensiva, tornata a essere briosa senza dimenticare il solito vizio anche dei giorni migliori, quello di sciupare al tiro. Buon punto anche per il Sorrento, reduce
da due vittorie di fila e tutto proteso verso un posto per i playoff. La chiave Tra i campani, squali-
ficato Zanetti, rientrano Di Nunzio, Bonomi e Beati, Carlini e Bondi tornano nei loro ruoli abituali. Assenze pesanti tra gli umbri. In infermeria Bernardi, Carcuro e Nolè, Gotti è malconcio e parte dalla panchina. L’avvio evidenza la prima consegna di entrambe le squadre: occhio a non rischiare in difesa. Anche se con diverse strategie. Il Sorrento appare più dinamico, la Ternana si ancora alla sua compattezza. Umbri più insidiosi in diverse circostanze. Campani pericolosi solo alla mezz’ora: punizione di Bondi neutralizzata da Ambrosi. Decollo mancato Nella ripresa la capolista alza il ritmo. Fioccano i tentativi a rete: a Rossi non sfugge nulla. Giacomelli e Sinigaglia cercano costantemente il guizzo a rete. Si rivede la manovra fluida della Ternana d’assalto. Il Sorrento si rintana. Ruotolo innesta Corsetti e Scappini per rendere più agile il gioco, ma probabilmente i campani non osano per non rischiare. Al 32’ la Ternana reclama un rigore per un atterramento di Pisacane da parte di Bonomi che Fabbri ritiene fuori area tra qualche dubbio.
2
PRO VERCELLI
1
BENEVENTO
2
FOGGIA
0
COMO
1
REGGIANA
3
FOLIGNO
1
TARANTO
2
LUMEZZANE
0
PAVIA
0
SPAL
2
AVELLINO
0
TRITIUM
1
VIAREGGIO
1
Il Taranto scappa, rallenta e rincorre Alla fine il Pisa si prende un punto
Basta un rigore: segna Malatesta e la Pro Vercelli spegne il Lume
Benevento in volo verso i playoff Il Pavia si ferma dopo 8 risultati
Foggia, crisi nera Via Stringara: torna Bonacina Spal, gran colpo
Ripa, gol e rosso: vittoria del Como dopo due mesi L’Avellino non c’è
E’ festa Reggiana Alessi trascina: tre vittorie di fila La Tritium affonda
D’Onofrio replica a Caturano Il Foligno vede la retrocessione
MARCATORI Girardi (T) al 12’ p.t.; Perez (P) al 12’, Favasuli (P) su rigore al 24’, Girardi (T) al 35’ s.t. PISA (3-5-2) Sepe 6; Sodano 6 (dal 41’ s.t. Buscaroli s.v.), Colombini 6, Bizzotto 5; Benvenga 6, Genevier 6,5, Obodo 6,5, Favasuli 7, Benedetti 5,5; Perez 7,5 (dal 33’ s.t. Carparelli s.v.), Tulli 6 (dal 39’ s.t. Perna s.v.). (Pugliesi, Ton, Ilari, Tremolada). All. Pane 6,5. TARANTO (3-4-1-2) Bremec 7; Sosa 5,5, Di Bari 5,5, Prosperi 6; Garufo 6,5, Di Deo 6, Giorgino 5,5 (dal 28’ s.t. Guazzo 6), Bertolucci 6; Chiaretti 6 (dal 14’ s.t. Pensalfini 6); Girardi 7,5, Mendicino 5,5 (dal 20’ s.t. Bradaschia 6,5). (Faraon, Cutrupi, Zorzal, Rizzi). All. Dionigi 6,5. ARBITRO Castrignanò di Roma 5,5. NOTE paganti 1.210, abbonati 2.125, incasso di 28.486 euro. Ammoniti Perez, Genevier e Di Bari. Angoli 3-5.
MARCATORE Malatesta su rigore al 36’ p.t. PRO VERCELLI (4-3-1-2) Valentini 7; Bencivenga 6, Ranellucci 6,5, Masi 6, Armenise 6; Marconi 7, Calvi 6, Espinal 6; Disabato 5,5 (dal 7’ s.t. Germano 6,5); Malatesta 6,5 (dal 30’ s.t. Iemmello s.v.), Martini 6,5 (dal 7’ s.t. Tripoli 6). (Miranda, Cancellotti, Modolo, Carraro). All. Braghin 6. LUMEZZANE (4-3-2-1) Brignoli 5,5; Diana 6, Luciani 5,5, Guagnetti 6, Malagò 6; Dadson 6,5 (dal 43’ s.t. Baldè s.v.), Sevieri 5,5 (dal 17’ s.t. Pini 6), Faroni 6; Antonelli 6,5 (dal 29’ s.t. Ferrari 6,5), Baraye 6; Inglese 6. (Pascarella, Djengoue, Fondi, Finazzi). All. Nicola 6. ARBITRO Cifelli di Campobasso 6. NOTE paganti 501, abbonati 667, incasso di 7.140 euro. Ammoniti Calvi, Malagò, Luciani, Inglese, Dadson, Espinal e Baldè. Angoli 5-2.
MARCATORI Signorini al 13' p.t.; Sy al 6' s.t. BENEVENTO (4-3-3) Gori 6; Pedrelli 6, Signorini 6,5 (dal 15' s.t. Frascatore 6), Rinaldi 6, Anaclerio 6; La Camera 6, Rajcic 5,5, De Vezze 6,5; Kanoute 6 (dal 24' s.t. Carretta 6), Montini 6 (dal 32' p.t. Sy 6,5), Cia 6,5. (Mancinelli, Candrina, Luisi, Vacca). All. Imbriani-Martinez 6,5. PAVIA (4-4-2) Facchin 6; Pezzi 6 (dal 1' s.t. Cinelli 6), Fissore 6, Meregalli 6, Fasano 6; Capogrosso 6, Carotti 6, Meza Colli 6, Statella 6 (dal 24' s.t. Marchi 6,5); Falco 7, Cesca 6,5. (Cacchioli, Caidi, Galassi, Bufalino, D'Errico). All. Roselli 6. ARBITRO Dei Giudici di Latina 6. NOTE paganti 2.035, abbonati 685, incasso n.c. Espulso Rajcic al 49' s.t.; ammoniti Cesca, Sy, Anaclerio, Rajcic e Fasano. Angoli 8-3.
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MARCATORE Ripa su rigore al 15’ p.t. COMO (4-3-3) Giambruno 6,5; Ghidotti 6, Diniz 6, Conti 6, Som 6,5; Salvi 7, Ardito 6,5, Lulli 6 (dal 38’ s.t. Ambrosini s.v.); Ciotola 6 (dal 1’ s.t. Tavares 6), Ripa 5,5, Toledo 6,5 (dal 25’ s.t. Imburgia s.v.). (Twardzik, Vicente, Paonessa, Doumbia). All. Ramella 6. AVELLINO (4-3-1-2) Fumagalli 6; Zappacosta 6,5, Izzo 6, Cardinale 5,5, De Gol 6,5 (dal 33’ s.t. Capua s.v.); Malaccari 6 (dal 7’ s.t. D’Angelo 6), Massimo 6, Arcuri 6; Millesi 7; Lasagna 6,5 (dal 7’ s.t. Thiam 6), Zigoni 6. (Fortunato, Zammuto, Labriola, Puleo). All. Bucaro 6. ARBITRO Giorgetti di Cesena 5,5. NOTE paganti 928, abbonati 353, incasso di 8.864 euro. Espulsi Ripa al 41’ p.t., il tecnico Ramella nell’intervallo, Paonessa (dalla panchina) al 16’ s.t., Millesi al 44’ s.t.; ammoniti Toledo, Ripa, Millesi e De Gol. Angoli 4-8.
MARCATORI Gurma (R) al 31’, Alessi (R) al 39’ p.t.; E. Bortolotto (T) al 1’, Alessi (R) su rigore al 26’ s.t. REGGIANA (4-4-1-1) Silvestri 7,5; Cabeccia 6, Zini 6,5, Aya 6, Magliocchetti 6,5 (dal 41’ s.t. Mei s.v.); Iraci 6,5, Ardizzone 6,5, Viapiana 6, Matteini 6 (dal 20’ s.t. Arati 6); Alessi 7,5; Gurma 6,5 (dal 40’ s.t. Fedi s.v.). (Bellucci, Panizzi, Cavalieri, Spezzani). All. Zauli 7. TRITIUM (3-5-2) Pansera 6; Suagher 4,5, Teso 5,5, Dionisi 5,5; Possenti 5, Malgrati 6, Martinelli 6 (dal 19’ s.t. Sinato 6), Corti 6 (dal 30’ s.t. Fondrini 5,5), Daldosso 5,5 (dal 1’ s.t. R. Bortolotto 5,5); Spampatti 6, E. Bortolotto 6,5. (Nodari, Di Ceglie, Monacizzo, Casiraghi). All. Boldini 5,5. ARBITRO Giallanza di Catania 7. NOTE paganti 1.002, abbonati 1.241, incasso di 16.646 euro. Espulso Suagher al 25’ s.t.; ammoniti Daldosso, Teso, Spampatti, Cabeccia e Viapiana. Angoli 2-5.
MARCATORI Caturano (F) al 36’ p.t.; D’Onofrio (V) su rigore al 33’ s.t. FOLIGNO (4-4-2) Kovacsik 6,5; Stoppini 6, Tuia 6, Galuppo 6, Petti 6; Coresi 7, Menchinella 6,5, Padoin 6 (dal 32’ s.t. Evangelisti 6), Rizzo 6 (dal 25’ s.t. Carroccio 6); Guidone 6, Caturano 6,5. (Biscarini, Mattelli, Lucarini, Papa, Cardarelli). All. Pagliari 6,5. VIAREGGIO (3-5-2) Gazzoli 6; Pellegrini 5,5 (dal 32’ s.t. Martella s.v.), Conson 5,5, Sorbo 6; Lepri 5,5 (dal 21’ s.t D’Onofrio 5,5), Pizza 5,5, Maltese 6, Cristiani 5,5, Tarantino 6; Zaza 6, Cesarini 5,5 (dal 21’ s.t. Guerra 6). (Merlano, Monopoli, Licata, Berardocco). All. Cuoghi 6. ARBITRO Marinelli di Roma 6,5. NOTE paganti 1.014, abbonati 387, incasso di circa 3.600 euro. Espulso Stoppini al 33’ s.t.; ammoniti, Menchinella, Stoppini, Pellegrini e Zaza. Angoli 10-3.
GIUDIZIO VERCELLI Un rigore concesso per un fallo di Luciani su Malatesta spiana la strada alla Pro Vercelli verso la vittoria. Vittoria conservata all’85’ da una parata miracolosa di Valentini su punizione di Ferrari. I bianchi, con questo successo, agganciano il Taranto (che però ha una gara in meno) e consolidano i playoff, traguardo invece ormai irraggiungibile per il Lumezzane. La Pro Vercelli era partita con il piede sull’acceleratore. Al 36’ la svolta: il rigore di Malatesta consegna alla Pro la vittoria. Raffaella Lanza
MARCATORI Fortunato al 40', Zamboni al 45' p.t. FOGGIA (3-4-1-2) Botticella 5; De Leidi 5, Lanzoni 5, Gigliotti 5; Velardi 5 (dal 26' p.t. Defrel 4), Wagner 5,5, Meduri 5, Frigerio 4,5 (dal 1' s.t. Reali 5); Venitucci 5,5; Lanteri 5, Pompilio 5 (dal 19' s.t. Ferreira 5). (Leo, Lacerenza, Cortesi, Marinaro). All. Stringara 5. SPAL (4-1-4-1) Capecchi 6,5; Ghiringhelli 7, Zamboni 7 (dal 14' s.t. Beduschi 6,5), Pambianchi 6,5, G. Rossi 6,5; Bedin 6,5; Cosner 6,5 (dal 42' s.t. Canzian s.v.), Agnelli 7, Castiglia 6,5, Fortunato 7 (dal 29' s.t. Taraschi 6); Arma 5,5. (Costantino, A. Vecchi, Migliorini, Piras). All. S. Vecchi 7. ARBITRO Brasi di Seregno 6. NOTE paganti 80, abbonati 1.838, incasso di 23.099 euro. Espulso Defrel al 43' s.t.; ammoniti Agnelli, De Leidi, Lanzoni, Fortunato, Gigliotti e Canzian. Angoli 2-1.
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GIUDIZIO REGGIO EMILIA Terza vittoria consecutiva per la Reggiana che mantiene 6 punti sui playout. Gli emiliani passano alla mezz’ora: spunto di Cabeccia e Gurma infila. Poi arriva l’errore di Suagher che consente ad Alessi di raddoppiare con un pallonetto. La Tritium torna in partita dopo 45 secondi della ripresa con Enrico Bortolotto, però arrivano subito il rigore di Alessi e l’espulsione di Suagher a chiudere il match. Ezio Fanticini
GIUDIZIO PISA Si rincorrono senza sosta ma alla fine Pisa e Taranto perdono terreno in classifica. Gli ospiti partono con un pressing feroce e passano subito con Girardi (testa da corner). La reazione del Pisa rallenta sul palo di Perez, ma nella ripresa Genevier e Favasuli guidano l’assedio che ribalta il risultato: Favasuli lancia Perez per il diagonale dell’1-1 e poi trasforma dal dischetto. Il Pisa ha speso tanto e si addormenta nel finale su un lancio dalla trequarti che Girardi gira in rete. Alessio Carli
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GIUDIZIO FOGGIA Il colpo della Spal fa riesplodere la crisi del Foggia e costa il posto a Stringara («Mi mandano via» dice il tecnico dopo un duro faccia a faccia col patron Casillo), al 4˚ k.o. di fila. Al suo posto torna Bonacina, richiamato dopo 6 mesi. Gli ospiti dominano per 45': occasioni fallite da Arma (12' e 20') e Castiglia (33') prima del tremendo uno-due firmato da Fortunato (40', botta al volo) e Zamboni (45', inzuccata all'incrocio). Prima della gara ricordato Franco Mancini. Roberto Pellegrini
GIUDIZIO COMO Dopo due mesi, il Como ritrova la vittoria, ma soffre molto, con l’Avellino che lotta fino all’ultimo. Gran nervosismo soprattutto nella seconda parte, che il Como gioca in dieci per l’espulsione di Ripa. E proprio Ripa è l’autore dell’unica rete su rigore concesso per fallo di Cardinale su Ciotola. L’Avellino fa molto per pareggiare, colpendo anche una traversa con Lasagna sul finire del primo tempo. Lilliana Cavatorta
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CLASSIFICA SQUADRE
PT
TERNANA 59 CARPI 56 PRO VERCELLI 54 TARANTO (-3) 54 SORRENTO (-2) 50 BENEVENTO (-2) 49 AVELLINO 39 LUMEZZANE 39 PISA 39 REGGIANA (-2) 37 FOGGIA (-2) 36 TRITIUM 35 COMO (-2) 34 SPAL (-4) 31 MONZA 27 VIAREGGIO 26 PAVIA 25 FOLIGNO (-4) 21
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GIUDIZIO FOLIGNO (Pg) Pareggio amaro per il Foligno che vede lo spettro della retrocessione. Al 36’ gol del vantaggio per gli umbri: incursione di Coresi che trova libero in area Caturano che, al volo, batte Gazzoli. Nella ripresa il Foligno si fa più intraprendente e al 16’ Coresi va vicino al raddoppio ma il suo tiro è deviato in angolo da Pellegrini. Al 33’ il pareggio del Viareggio: Stoppini stende in area un giocatore del Viareggio e viene espulso, dagli 11 metri D’Onofrio fa centro. Roberto Di Meo
PARTITE G V N P 30 16 11 3 30 16 8 6 30 15 9 6 29 15 12 2 30 14 10 6 30 15 6 9 30 11 6 13 30 11 6 13 30 9 12 9 30 11 6 13 30 10 8 12 30 9 8 13 29 10 6 13 30 9 8 13 30 5 12 13 30 7 5 18 30 5 10 15 30 6 7 17
RETI F S 37 18 43 23 38 16 33 13 37 23 41 31 35 38 24 30 31 30 34 38 30 33 24 34 35 41 27 32 24 38 24 45 30 45 22 41
U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA
RISULTATI BENEVENTO-PAVIA COMO-AVELLINO FOGGIA-SPAL FOLIGNO-VIAREGGIO MONZA-CARPI PISA-TARANTO PRO VERCELLI-LUMEZZANE REGGIANA-TRITIUM SORRENTO-TERNANA
2-0 1-0 0-2 1-1 0-1 2-2 1-0 3-1 0-0
PROSSIMO TURNO DOMENICA 15 APRILE ORE 15.15 CARPI-BENEVENTO LUMEZZANE-AVELLINO MONZA-FOLIGNO PAVIA-COMO SORRENTO-FOGGIA SPAL-PRO VERCELLI TARANTO-TRITIUM TERNANA-REGGIANA VIAREGGIO-PISA
(1-0) (1-2) (0-1) (1-2) (1-1) (0-1) (1-1) (2-0) (0-2)
MARCATORI 17 RETI Ginestra (3, Sorrento). 15 RETI Arma (3, Spal). 12 RETI Perna (3, Pisa). 11 RETI Alessi (2, Reggiana). 9 RETI Cia (Benevento); Malatesta (1, Pro Vercelli).
girone B CLASSIFICA SQUADRE
PT
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PISA
GIUDIZIO BENEVENTO Continua la rincorsa del Benevento verso i playoff: vincendo col Pavia si porta ad un solo punto dal Sorrento, mentre il Pavia interrompe la serie positiva che durava da otto giornate. Giallorossi subito in avanti ed al 13' su angolo di La Camera irrompe di testa Signorini e batte Facchin. Il Pavia cerca di reagire, ma la difesa del Benevento non si lascia sorprendere. Al 6' della ripresa c'è il raddoppio di Sy che riceve un invitante pallone da Cia e batte il portiere che resta fermo. Al 49' Marchi colpisce un palo. Antonio Buratto
girone A
TRAPANI SPEZIA LANCIANO (-1) SIRACUSA (-5) ALTO ADIGE BARLETTA (-1) CREMONESE (-6) PORTOGRUARO PERGOCREMA (-2) CARRARESE FROSINONE TRIESTINA FERALPI SALO' ANDRIA PIACENZA (-6) PRATO LATINA BASSANO
55 50 49 49 43 43 43 41 41 40 39 35 33 31 31 31 30 24
G 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30
PARTITE V N P 16 7 7 13 11 6 14 8 8 15 9 6 11 10 9 11 11 8 14 7 9 10 11 9 12 7 11 10 10 10 11 6 13 9 8 13 8 9 13 7 10 13 9 10 11 7 10 13 7 9 14 5 9 16
RETI F S 50 33 40 27 36 30 41 30 35 29 37 33 40 25 36 33 31 39 38 35 35 36 39 42 23 34 31 38 33 43 29 37 32 40 20 42
U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA
RISULTATI ALTO ADIGE-LATINA BARLETTA-SIRACUSA CARRARESE-LANCIANO CREMONESE-TRIESTINA FROSINONE-PERGOCREMA PIACENZA-ANDRIA PRATO-FERALPI SALO' SPEZIA-BASSANO TRAPANI-PORTOGRUARO
2-0 3-2 1-3 1-1 5-1 0-0 2-3 3-0 1-5
PROSSIMO TURNO DOMENICA 15 APRILE ORE 15.15 ALTO ADIGE-CARRARESE BARLETTA-SPEZIA BASSANO-FROSINONE FERALPI SALO'-ANDRIA LATINA-TRAPANI PERGOCREMA-CREMONESE PORTOGRUARO-LANCIANO SIRACUSA-PRATO TRIESTINA-PIACENZA
(1-1) (1-1) (2-1) (1-1) (0-2) (1-1) (1-0) (1-0) (3-0)
MARCATORI 15 RETI Pavoletti (Lanciano). 14 RETI Godeas (Triestina). 13 RETI Mazzeo (2, Barletta); Le Noci (4, Cremonese); Evacuo (8, Spezia). 12 RETI Fischnaller (5, Alto Adige); Madonia (Trapani). 10 RETI Pià (4, Pergocrema); Corazza (Portogruaro).
GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
25
PRIMA DIVISIONE GIRONE B 30a GIORNATA
Che Barletta! Da 0-2 a 3-2: playoff vicini Il Siracusa va in vantaggio ma poi cede Sottil sarebbe arrivato a -3 dalla vetta BARLETTA SIRACUSA
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3
DAL NOSTRO INVIATO
2
GIUSEPPE CALVI BARLETTA
GIUDIZIO MARCATORI Testardi (S) al 14’, Ignoffo (S) al 37’ p.t.; Mazzeo (B) al 19’, Infantino (B) al 22’, Schetter (B) al 41’ s.t. BARLETTA (4-3-1-2) Pane 6; Mazzarani 6, Migliaccio 6, Mengoni 6, Petterini 6; Guerri 5 (dal 1’ s.t. Simoncelli 6), Romondini 6, De Liguori 6; Cerone 5 (dal 1’ s.t. Infantino 8); Schetter 7, Mazzeo 6,5 (dal 43’ s.t. Di Cecco s.v.). (Sicignano, Pisani, Minieri, Franchini). All. Di Costanzo 6,5. SIRACUSA (4-1-4-1) P. Baiocco 5,5; Giordano 6, Moi 5,5, Ignoffo 6, Capocchiano 6; Spinelli 6; Pepe 6,5, D. Baiocco 5,5, Mancosu 6 (dal 36’ s.t. Zizzari s.t.), Longoni 7 (dal 28’ s.t. Bongiovanni 5,5); Testardi 5,5 (dal 19’ s.t. Coda 5,5). (Fornoni, Pippa, Strigari, Aloe). All. Sottil 6. ARBITRO Merlino di Udine 6,5. NOTE paganti 1.896, abbonati 1.242, incasso di 17.403 euro. Espulso D. Baiocco al 43’ s.t.; ammoniti Ignoffo, Mancosu, Mazzarani, Mengoni e Moi. Angoli 5-3.
Antonio Schetter, 29 anni CALVARESI
gno. Devastante, autentico trascinatore, Saveriano Infantino prende per mano la squadra: si procura un rigore, realizza una rete da cineteca (stop di petto e girata di destro, da fuori area) e detta lo scambio per il sigillo di Schetter.
Della serie, vai avanti, tanto poi ti sorpasso. Dominato dal Siracusa nel primo tempo, il Barletta si rifà il look, con tardive scelte azzeccate, e passa dallo 0-2 a un clamoroso 3-2. In una notte di grandi emozioni, le due squadre si danno il cambio sull’altalena dello spettacolo. Avanti con merito la formazione siciliana (gol di Testardi e Ignoffo), poi si scatena la pattuglia di Di Costanzo che, con gli inserimenti di Infantino (per lui, all’ingresso in campo, la carica speciale dell’abbraccio premonitore del presidente Roberto Tatò) e Simoncelli, si trasforma da brutto anatroccolo a elegante ci-
Siracusa scomparso Chi avrebbe immaginato il ribaltone, dopo la prestazione da incorniciare della squadra di Sottil (reduce da 5 risultati utili) nei primi 45’? Solidissima nella propria metà campo, con Spinelli play efficace nella protezione della difesa, quasi lascia l’iniziativa agli avversari, per esaltare così le velenose ripartenze. Gli esterni Pepe e Longoni sono straordinarie frecce: infilano in velocità Mazzarani e Petterini, e riforniscono il terminale
Testardi. Già al 6’ Davide Baiocco «bussa» alla porta di Pane, con un tiro-cross che accarezza la traversa. Al 14’ il Siracusa è micidiale in contropiede e, su lancio di Longoni, Testardi firma, di destro, il vantaggio. Il progetto del Barletta si infrange sulla diga eretta da Ignoffo e compagni davanti all’area di rigore. Isolato Mazzeo, la formazione di Di Costanzo, con Guerri e Cerone talvolta avulsi dal gioco, sbaglia a insistere sui lanci lunghi e prevedibili. Invece, il Siracusa è cinico, praticamente spietato e al 37’, su angolo di Pepe, Ignoffo, sin troppo libero, realizza il raddoppio. Tridente meraviglia Dopo l’in-
tervallo, il Barletta mostra l’altra faccia; come destatosi dal letargo, s’abbandona al ciclone Infantino. Ma la svolta è legata all’errore commesso da Testardi, che al 15’ spreca una comoda occasione per il 3-0, tirando sul portiere in uscita. In 3’, Mazzeo, su rigore, e Infantino agguantano il pareggio. Lo stadio «Puttilli» s’infiamma di gioia, i tifosi accompagnano la squadra al successo, sancito da Schetter (terza rete consecutiva), con Davide Baiocco espulso per proteste. Il Barletta avanza in classifica, la città comincia a sognare. © RIPRODUZIONE RISERVATA
La disfatta del Trapani Il Porto rifila 5 sberle TRAPANI
1
rirsi in zona playoff.
PORTOGRUARO
5
La partita All’inizio il Trapani,
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GIUDIZIO MARCATORI Madonia (T) al 20’, Salzano (P) al 39’ p.t.; De Sena (P) al 16’, Radi (P) al 20’, Della Rocca (P) al 40’ e al 48’ s.t. TRAPANI (4-4-2) Castelli 5,5; Daì 5,5, Priola 5,5, Filippi 6, Sabatino 6 (dal 22’ s.t. Mastrolilli 4); Barraco 5,5, Caccetta 6, Cianni 5,5 (dal 14’ s.t. Ficarrotta 5,5), Madonia 6; Abate 5,5, Perrone 5,5 (40’ p.t. Tedesco 5,5). (Pozzato, Lo Monaco, Provenzano, Cavallaro). All. Boscaglia 5,5. PORTOGRUARO (4-4-2) Bavena 7,5; Altobello 5,5, Fedi 6, Radi 6,5, Lorenzini 6,5; D’Amico 5,5 (dal 14’ s.t. Lunati 5,5), Herzan 6, Salzano 7, Liccardo 6 (dal 30’ s.t. Coppola 5,5); De Sena 6,5 (dal 22’ s.t. Della Rocca 7), Corazza 6,5. (Mion, Bognanni, Cristante, Luppi). All. Rastelli 6,5. ARBITRO Pairetto di Nichelino 6. NOTE paganti 5.055, abbonati 1.259, incasso di 68.306,53 euro. Espulsi Mastrolilli al 24’ s.t. e Altobello al 26’ s.t.; ammoniti Salzano, Altobello, Liccardo, Fedi, Barraco, Lunati, Herzan e Daì. Angoli 7-3.
FRANCO CAMMARASANA TRAPANI
Autentica disfatta per il Trapani che dilapida altri punti preziosi e vede assottigliarsi ulteriormente il vantaggio sugli inseguitori. Il Portogruaro invece ritrova morale e vede riaprirsi uno spiraglio per inse-
privo di Pirrone, Gambino e Pagliarulo, cerca di tenere elevato il ritmo della gara. Rastelli gli oppone un 4-4-2 che copre bene gli spazi ma che va in difficoltà quando i granata trapanesi premono sull’acceleratore. Bavena, però, è in serata di grazia e così al 9’ respinge d’istinto una conclusione di Madonia. Due minuti dopo viene graziato da Perrone che spedisce a fil di palo. Al 20’ Trapani in vantaggio con un destro di Madonia ben servito da Abate. Il Portogruaro non sta a guardare, si distende bene di rimessa e al 26’ Salzano colpisce la traversa. Al 32’ Bavena compie un altro miracolo sul tiro di Abate ma al 39’ De Sena e Corazza smarcano Salzano sotto porta che riporta il risultato in parità. Trapani tutto sbilanciato in avanti nella ripresa e il Portogruaro lo punisce ripetutamente con De Sena, Radi e Della Rocca mentre dalla parte opposta Bavena compie altre due prodezze su altrettante conclusioni di Madonia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SPEZIA
3
CARRARESE
1
CREMONESE
1
FROSINONE
5
ALTO ADIGE
2
PRATO
2
PIACENZA
0
BASSANO
0
LANCIANO
3
TRIESTINA
1
PERGOCREMA
1
LATINA
0
FERALPI SALÒ
3
ANDRIA
0
Lo Spezia senza freni Travolto il Bassano
Carrarese stanca Il Lanciano fa il colpo
La Cremonese sciupa Triestina, buon punto
Frosinone scatenato Crolla il Pergocrema
L’Alto Adige vola alto con Giannetti e Campo
Il Prato spreca troppo La Feralpi lo punisce
Il Piacenza non sfonda Andria, ottima difesa
MARCATORI Vannucchi al 32’ p.t.; Evacuo su rigore al 23’, Marotta al 46’ s.t. SPEZIA (4-3-1-2) Russo 6,5; Madonna 6,5, Bianchi 6,5, Murolo 7, Mora 6 (dal 24’ s.t. Ricci 6); Casoli 6,5, Buzzegoli 7 (dal 35’ s.t. Iunco s.v.), Bianco 6,5 (dal 15’ s.t. Ferrini 6); Vannucchi 7,5; Evacuo 6,5, Marotta 6,5. (Conti, Lucioni, Testini, Guerra). All. Serena 7. BASSANO (4-3-1-2) Grillo 6; Basso 5,5, Scaglia 5, Porchia 5, Bonetto 5,5; Mateos 6, Morosini 5 (dal 35’ s.t. Proietti s.v.), Caciagli 5,5 (dal 27’ s.t. De Gasperi 5,5); Ferretti 6,5; Galabinov 5 (dal 7’ s.t. Longobardi 5), Guariniello 6. (Poli, Toninelli, Ghosheh, Drudi). All. Brucato 5,5. ARBITRO La Penna di Roma 7. NOTE paganti 1.305, abbonati 2.711, incasso di 13.448 euro (senza quota abbonati). Ammoniti Madonna, Bianchi, Buzzegoli, Ferrini e Mateos. Angoli 8-3.
MARCATORI Piccini (C) all’8’, Volpe (L) al 13’, Pavoletti (L) al 20' e al 32’ p.t. CARRARESE (4-4-2) Nocchi 5,5; Piccini 6, Benassi 5, Anzalone 5, Vannucci 5; Belcastro 5 (dal 13’ s.t. Conti 6), Taddei 5, Corrent 5,5, Russotto 5; Cori 5, Merini 5,5. (Teodorani, Pasini, Miceli, Rosaia, Tognoni, Gaeta). All. Sottili 5,5. LANCIANO (4-3-3) Aridità 6,5; Aquilanti 7, Massoni 7, Amenta 7, Mammarella 7; Capece 6,5 (dal 35’ s.t. Novinic s.v.), Paghera 6,5, Volpe 7; Sarno 7,5 (dal 29’ s.t. Chiricò s.v.), Pavoletti 7,5, Turchi 6,5 (dal 22’ s.t. Donnarumma 6,5). (Amabile, Rosania, Scrosta, Vastola). All. Gautieri 6,5. ARBITRO Merlino di Udine 6. NOTE paganti 692, abbonati 195, incasso di 6.990 euro. Ammoniti Corrent e Paghera. Angoli 6-4.
MARCATORI Possanzini (C) all'11’ p.t.; De Vena (T) al 27' s.t. CREMONESE (4-4-2) Bianchi 6; Semenzato 6, Minelli 6, Cesar 6,5, Rigione 6; Nizzetto 6 (dal 21' s.t. Rabito 6), Fietta 6, Pestrin 6, Filippini 6 (dal 28’ s.t. Dettori 6); Le Noci (dal 32’ s.t. Musetti s.v.), Possanzini 7. (Malatesta, Sales, Tacchinardi, Degeri). All. Brevi 6. TRIESTINA (4-2-3-1) Vigorito 6; Galasso 6 (dal 36' s.t. Thomassen s.v.), Gissi 5,5, Lima 6, Mannini 6 (dal 14' s.t. Tombesi 6); Allegretti 5,5, Princivalli 6; Rossetti 6,5, Pinares 6 (dal 14’ s.t. Motta 5,5), De Vena 6,5; Godeas 5,5. (Gadignani, Evola, Mattielig, Zamparo). All. Galderisi 6. ARBITRO Roca di Foggia 7. NOTE paganti 808, abbonati 1.649, incasso di 11.657 euro. Ammoniti Nizzetto, Filippini e Gissi. Angoli 9-5.
MARCATORI Guidetti (P) al 10’, Carrus (F) su rigore al 16’, autorete di Fabbro (P) al 20’ p.t.; Santoruvo (F) al 16’, Carrus (F) al 32’, Bonvissuto (F) al 39’ s.t. FROSINONE (4-3-3) Zappino 6; Ristovsky 7, Stefani 7, Federici 7, Vitale 7; Carrus 7 (dal 32’ s.t. Frara s.v.), Bottone 7, Baccolo 7; Aurelio 6 (dal 26’ s.t. Bonvissuto 6,5), Santoruvo 7 (dal 33’ s.t. Cesaretti s.v.), Nicco 6,5. (Nordi, Guidi, Catacchini, Ganci). All. Corini 6,5. PERGOCREMA (5-3-2) Prisco 5; Celjak 5,5, Fabbro 5,5, Romito 5,5, Cuomo 5, Mattia 5,5; Cazzamalli 6, Coletti 5,5 (dal 1’ s.t. Tortolano 5), Angiulli 6; Joelson 5,5 (dal 1’ s.t. Corsi 5), Guidetti 6,5 (dal 32’ s.t. Adeleke s.v.). (Pennesi, Doudou, Rizza, Volpato). All. Brini 5. ARBITRO De Faveri di San Donà di Piave 6. NOTE paganti 396, abbonati 1.422, incasso di 12.951,10 euro. Espulsi Cuomo al 15’ p.t. e Celjak al 37’ s.t.; ammoniti Romito, Aurelio, Guidetti e Bottone. Angoli 2-2.
MARCATORI Giannetti al 3’ p.t.; Campo al 12’ s.t. ALTO ADIGE (4-2-3-1) Iacobucci s.v.; Iacoponi 7, Kiem 6,5, Tagliani 6,5, Legittimo 6,5 (dal 18’ s.t. Grea 6); Uliano 6,5, Bacher 6,5 (dal 31’ s.t. Chiavarini s.v.); Furlan 7, Campo 7,5 (dal 26' s.t. Fink s.v.), Schenetti 6,5; Giannetti 8. (Miskiewicz, Cascone, Santonocito, Albanese). All. Stroppa 7,5. LATINA (4-4-2) Martinuzzi 6; Bruscagin 6 (dal 18’ s.t. Martignago 6), Agius 5,5, Farina 5,5, Maggiolini 6; Falzerano 6, Berardi 6 (dal 15’ s.t. Kolawole 6), Giannusa 5,5, Matute 5; Pagliaroli 5 (dal 29’ s.t. Giacomini s.v.), Jefferson 5. (Baican, Burzigotti, Siciliano, Ricciardi). All. Sanderra 5,5. ARBITRO Bindoni di Venezia 6,5. NOTE paganti 854, abbonati 532, incasso n.c. Ammoniti Martinuzzi, Tagliani, Bruscagin e Falzerano. Angoli 1-4.
MARCATORI Lamma (P) all’11’, Cavagna (P) al 14’, Tarana (FS) su rigore al 35’ p.t.; Castagnetti (FS) al 38’, Defendi (FS) al 48’ s.t. PRATO (3-5-2) Layeni 4; Lamma 6 (dal 1’ s.t. Geroni 5), Manucci 5, Ghinassi 5,5; Sacenti 6, Dametto 5,5, Cavagna 6,5, Fogaroli 6, De Agostini 6; Morante 5 (dal 40’ s.t. Pisanu s.v.), Benedetti 5,5 (dal 27’ s.t. Gianotti s.v.). (Morandi, Visibelli, Varutti, Alberti). All. Masini 5 (Esposito squalificato). FERALPI SALO’ (4-3-3) Branduani 6; Bianchetti 5,5 (dal 29’ s.t. Allievi s.v.), Leonarduzzi 6, Blanchard 5,5, Savoia 6; Drascek 6, Castagnetti 6,5, Muwana 5 (dal 9’ s.t. Sedivec 6); Montella 5,5 (dal 35’ s.t. Bracaletti s.v.), Defendi 7, Tarana 6,5. (Gargallo, Cortellini, Sella, Fusari). All. Remondina 6,5. ARBITRO Adduci di Paola 6. NOTE paganti 530, abbonati 188, incasso di 3.050 euro, Ammoniti Castagnetti, Morante, Muwana, Cavagna e Layeni. Angoli 5-5.
PIACENZA (4-4-2) Ivanov s.v.; Marchi 6, Bini 5,5, Giorgi 6, Campagna 5,5; Volpe 6,5, Piccinni 6, Silva 5,5 (dal 36’ s.t. Foglia s.v.), Lisi 6,5 (dal 39’ s.t. Lussardi s.v.); Rodriguez 5, Giovio 5 (dal 27’ s.t. Gavilan s.v.). (Stocchi, Bertoncini, Visconti, Dragoni). All. Monaco 6. ANDRIA (4-4-2) Rossi 7; Meccariello 6, Cossentino 6 (dal 19’ s.t. Zaffagnini 6), Mucciante 6, Contessa 6,5; Loiodice 5,5, Marsili 5 (dal 12’ s.t. La Rosa 5,5), Arini 6,5, Del Core 6; Gambino 5, Minesso 5,5 (dal 1’ s.t. Taormina 5,5). (Sansonna, D’Alessandro, La Mantia, Ballardini). All. Cosco 6. ARBITRO Pasqua di Tivoli 6,5. NOTE spettatori 2.000 circa, paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Marsili, Marchi, Cossentino, Contessa e Silva. Angoli 11-5.
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GIUDIZIO LA SPEZIA Crede ancora alla vetta lo Spezia e con tre reti e due «legni» rimanda a casa il Bassano. In vantaggio al 32’ del primo tempo con il tiro di Vannucchi deviato da Porchia, i padroni di casa centrano la traversa con il colpo di testa di Evacuo un minuto dopo e fanno il bis con lo stesso Vannucchi direttamente su punizione al 46’. Nella ripresa, al 22’ Vannucchi viene steso in area da Morosini con una spallata ed Evacuo realizza il penalty. Il tris è di Marotta che appoggia a porta vuota. E ora il Trapani è a +5. Fulvio Magi
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GIUDIZIO CARRARA Un ottimo Lanciano subisce senza scomporsi l’eurogol di Piccini, che dopo 8’ illude una Carrarese apparsa stanca dopo le fatiche di Siracusa (in 10 per un’ora). Gli abruzzesi in meno di 25’ hanno ribaltato e chiuso il match: prima con Volpe (gran tiro all’incrocio da 25 metri), poi con due reti in fotocopia di Pavoletti: lancio filtrante da destra di Sarno, il centravanti sbuca solo e insacca. Nella ripresa reazione d’orgoglio ma sterile dei padroni di casa, per il Lanciano anche un palo di Pavoletti. La Carrarese dice addio ai playoff, e anzi deve guardarsi alle spalle, il Lanciano punta dritto al secondo posto. Massimo Braglia
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GIUDIZIO CREMONA La Cremonese fa la partita, la Triestina trova il pari nell’unico tiro in porta. Si potrebbe fotografare così la sfida di ieri sera sotto una leggera pioggia. I grigiorossi partono forte e passano all’11’ grazie a un colpo di testa di Possanzini su assist di Le Noci. Nella ripresa la Cremonese ha la palla del 2-0 almeno in 5 occasioni, ma la mira di Le Noci, Possanzini e Filippini non è delle migliori. Al 27' la svolta: Rossetti scatta a destra e mette in mezzo, dove De Vena con un preciso colpo di testa batte Bianchi. Nel finale assedio alla porta di Vigorito ma il gol non arriva. Giorgio Barbieri
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GIUDIZIO FROSINONE Il Frosinone batte 5-1 il Pergocrema e torna in corsa per i playoff. Ospiti in vantaggio al 10’ con Guidetti, ma il Frosinone non ci sta e nel giro di 10 minuti ribalta la partita. Al 16’ Baccolo viene atterrato in area da Cuomo: espulsione per lui e rigore per i ciociari che Carrus trasforma. Al 20’ il raddoppio grazie ad un’autorete di Fabbro. Incontenibile nella ripresa il Frosinone, ancora in gol con Santoruvo, Carrus e Bonvissuto. Maurizio Di Rienzo
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GIUDIZIO BOLZANO Con un gol per tempo l’Alto Adige sbriga la pratica Latina e si lancia all’inseguimento del quinto posto. Tutto facile per gli uomini di Stroppa. Sono Campo e Giannetti ad ergersi a protagonisti della serata: dopo tre minuti il primo si libera al limite facendo partire un sinistro che si stampa sul palo, Giannetti è lesto nel tap-in a porta vuota. Nella ripresa Campo è bravo a saltare Martinuzzi e a sancire il definitivo 2-0. Francesco Bertagnolli
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GIUDIZIO PRATO Per il Prato altro harakiri in casa. La squadra di Esposito (squalificato) era in vantaggio per 2-1 a pochi minuti dalla fine e si è fatta raggiungere e superare. Alla Feralpi, messa sotto all’inizio con le reti di Lamma e Cavagna, è bastato il rigore provocato da Lamma per rientrare in partita. La trasformazione di Tarana ha galvanizzato gli ospiti che hanno pareggiato grazie alla papera di Layeni su tiro di Castagnetti. Il Prato è andato in confusione e Defendi di testa l’ha punito. Piero Ceccatelli
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GIUDIZIO PIACENZA Punto d’oro per l’Andria, che si limita a subire per tutta la partita gli attacchi di un Piacenza che non vince in casa dall’11 dicembre e incappa nella giornata non felice dei suoi attaccanti. I padroni di casa collezionano occasioni soprattutto nel primo tempo, sfiorano il gol più volte, reclamano per un presunto rigore su Silva, ma non riescono a trovare il colpo vincente. E nel finale, in contropiede, è Del Core a graziare Ivanov, inoperoso per tutta la partita. Sul ribaltamento, Giorgi manca la deviazione a due passi dalla porta. Paolo Gentilotti
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SECONDA DIVISIONE girone A
CUNEO
2
ENTELLA
2
CASALE
0
SAN MARINO
1
34a giornata
Cuneo che colpo K.o. le prime tre Rilancio Rimini Il Mantova risale Giornata nerissima per le grandi. Cadono San Marino e Treviso (Perna ha fallito un rigore a 15’ dalla fine), contro due squadre in corsa per i playoff come Entella e Santarcangelo. E cade anche il Casale, battuto nel derby piemontese dal Cuneo che così firma anche l’aggancio. Torna in corsa anche il Rimini, che a Lecco prima sbaglia un rigore con Buonocunto e poi vince. Perde i contatti con la zona playoff invece la Pro Patria, fermata in casa dal Savona. Il Mantova si rialza vincendo sul campo della Valenzana, che come allenatore ha promosso Biagio Micale (già preparatore dei portieri) visto che è scaduta la deroga di Maurizio Ammirata.
++++
GIUDIZIO MARCATORI Fantini al 17’, Ferrario al 40’ s.t. CUNEO (5-3-2) Rossi 7; Passerò 7, Sentinelli 6,5, Ferri 7 (dal 43’ s.t. Carretto s.v.), Arcari 6 (dal 29’ s.t. Cintoi 6), Donida 6,5; Cristini 6,5, Lodi 6,5, Gentile 6 (dal 36’ s.t. Longhi 6); Fantini 8, Ferrario 6,5. (Negretti, Garavelli, Di Quinzio, Beretta). All. Rossi 7. CASALE (4-4-2) Adornato 5; Garrone 5,5, Gonnella 6, Vignati 6, Ciccomascolo 5; Siega 5,5, Gambadori 6 (dal 18’ s.t. Peluso 5,5), Agnesina 6 (dal 32’ s.t. Miello 6), Iannini 6,5; Curcio 5,5, Taddei 6. (Pomat, Silvestri, Naglieri, Francia, Gasparotto). All. Buglio 6. ARBITRO Manganiello di Pinerolo 6. NOTE spettatori 1.100 circa, incasso di 5.580 euro. Ammoniti Sentinelli e Arcari. Angoli 2-4. (m.l.)
GIUDIZIO
girone B
PERUGIA
2
GAVORRANO
2
MILAZZO
1
CATANZARO
2
37a giornata
++++
MARCATORI D’Antoni (SM) al 20’ p.t.; Volpe (E) al 10’, Falcier (E) al 17’ s.t. ENTELLA (4-3-1-2) Paroni 6,5; Falcier 7, Russo 7, Villagatti 6, Zampano 7; Staiti 6,5, Hamlili 6,5, Volpe 8; Ciarcià 7 (dal 38’ s.t. Garin s.v.); Rosso 6, Lenzoni 6,5 (dal 29’ s.t. Lazzaro 6). (Otranto, Fantoni, Bertoli, Talignani, Musso). All. Prina 7. SAN MARINO (4-4-2) Vivan 6,5; Pelagatti 6, Fogacci 6,5, Del Duca 6, De Santis 6,5 (dal 45’ s.t. Ferrero s.v.); Sorbera 6, Pigini 6,5 (dal 22’ s.t. Del Sole 6), Loiodice 6,5, Poletti 7; Lapadula 6, D’Antoni 6,5 (dal 14’ s.t. Tarallo 5,5). (Migani, Farina, Villanova, Vitaioli). All. Petrone 6. ARBITRO Borriello di Mantova 6. NOTE spettatori 500 circa, incasso di 4.374 euro. Espulso Pelagatti al 31’ s.t.; ammoniti Staiti, Hamlili, Ciarcà, De Santis e Pigini. Angoli 5-5. (i.v.)
Perugia in vetta Brividi Catanzaro Fioretti fa 30 gol Dimissioni a Vibo Nuovo cambio al vertice. Il Perugia va sotto col Milazzo e vince in extremis tornando in vetta. Torna al secondo posto il Catanzaro, che evita la sconfitta solo al 95’: a Gavorrano grande protagonista Fioretti, che con un’altra doppietta (sul primo gol grave errore del portiere Mengoni) sale a quota 30 reti, eguagliando il record della categoria di Riganò (Florentia Viola 2002-03). La Vigor Lamezia torna a -1 battendo L’Aquila (debutto-no per Papagni), scavalcato dal Chieti che ha vinto il derby con il Giulianova. Seconda sconfitta interna di fila per Vibonese: si dimettono Elio Ferrante e Franco Viola (stavolta la società le ha accettate), oggi il sostituto.
GIUDIZIO
++
++++
MARCATORI Scalzone (M) al 1’ p.t.; Balistreri (P) al 6’, Borghetti (P) al 50’ s.t. PERUGIA (4-4-2) Giordano 6,5; Anania 6,5, Cacioli 6,5, Borghetti 7, Zanchi 6; Moscati 5 (dal 1’ s.t. Pupeschi 6,5), Carloto 6,5, Benedetti 6 (dal 31’ s.t. Borgese s.v.), Margarita 6 (dal 17’ s.t. Ferri Marini 6); Clemente 6,5, Balistreri 7. (Despucches, Russo, Moneti, Luchini). All. Battistini 6,5. MILAZZO (4-3-1-2) Messina 7; N'ze 6, Benci 6, Strumbo 6, Quintoni 6; Bucolo 6,5, Cuomo 6, Simonetti 6 (dal 16’ s.t. Llama 6); Mangiacasale 6,5 (dal 26’ s.t. Cucinotta 6); Scalzone 6,5, Chiaria 6 (dal 23’ s.t. Imparato 6). (Croce, Pepe, Ingemi, Proietti). All. Trimarchi-Catalano 5,5. ARBITRO Bruno di Torino 6. NOTE spettatori 2.000 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Clemente, Cuomo, Imparato e Cucinotta. Angoli 12-5. (a.m.)
GIUDIZIO MARCATORI Masini (C) al 24’ p.t.; Fioretti (G) al 15’ e al 27’, Masini (C) al 50’ s.t. GAVORRANO (4-3-3) Addario 5; Tognarelli 6, Alderotti 6, Miano 6 (dal 3’ s.t. Dascoli 6,5), Angelotti 6; Zane 7, Lo Sicco 5, Nicoletti 6,5; Fioretti 7,5, Pucciarelli 6 (dal 36’ s.t. Manzo s.v.), Nohman 6 (dal 18’ s.t. Nocciolini 5,5). (Santandrea, Corbelli, Menichetti, Pulina). All. Buso 6. CATANZARO (3-4-3) Mengoni 5; Mariotti 6, Papasidero 6, Sirignano 7,5 (dall’8’ s.t. Accursi 5,5); Giampà 6, Quadri 7, Maisto 6, Squillace 6,5; Esposito 6 (dal 22’ p.t. Bugatti 6), Masini 7, D’Anna 5,5 (dal 23’ s.t. Gigliotti 6). (Mosca, Narducci, Ulloa, Bruzzese). All. Cozza 6,5. ARBITRO De Benedictis di Bari 6. NOTE spettatori 500 circa, incasso di 4.590 euro. Ammoniti Miano, Alderotti, Maisto, Fioretti, Giampà e Mariotti. Angoli 2-8. (a.f.)
SANTARCANGELO
1
LECCO
1
PRO PATRIA
1
SAMBONIFACESE
0
VIGOR LAMEZIA
3
CHIETI
2
PAGANESE
1
ARZANESE
0
TREVISO
0
RIMINI
2
SAVONA
1
BORGO A BUGGIANO
1
L’AQUILA
1
GIULIANOVA
0
CAMPOBASSO
0
APRILIA
2
GIUDIZIO
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+++
MARCATORE Schiavini al 23’ p.t. SANTARCANGELO (4-3-1-2) Nardi 8; Arrigoni 6, Cola 6,5, Del Pivo 6, Fabbri 6,5; Baldinini 6, Zavalloni 6, Schiavini 6,5; Bazzi 6 (dal 37’ s.t. Locatelli s.v.); Scotto 6,5 (dal 40’ s.t. Gavoci s.v.), Tonelli 6 (dal 18’ s.t. Gregorio 6). (Bicchiarelli, Antoniacci, Laezza, Bacchiocchi). All. Angelini 6. TREVISO (4-3-3) Campironi 6; Bandiera 6,5, Cernuto 6,5, Visintin 6, Beccia 5,5 (dal 10’ s.t. Ferretti 6,5); Maracchi 6,5, Giorico 5,5, Spinosa 5,5 (dal 24’ p.t. Brunetti 6); Malacarne 6,5, Perna 5, Torromino 6 (dal 26’ s.t. Stendardo 6). (Sartorello, Madiotto, Panarelli, Cherillo). All. Zanin 5,5. ARBITRO Sacchi di Macerata 6. NOTE spettatori 400 circa, incasso nc. Espulso il tecnico Angelini al 40’ p.t.; nessun ammonito. Angoli 3-9. (l.z.)
GIUDIZIO MARCATORI Mastronicola (R) al 25’, Zanigni (R) al 42’ p.t.; Temelin (L) su rigore al 7’ s.t. LECCO (4-3-3) Aprea 7,5; Tabbiani 5 (dal 29’ p.t. Castelnuovo 6), Pizzuti 6, Merli Sala 6, Conti 6; Mattaboni 5 (dal 1’ s.t. Fall 5,5), Galli 6, Civilleri 6; Rebecchi 6, Temelin 6 (dal 9’ s.t. Fabbro 5,5), Cavagna 6,5. (Durandi, Rudi, D’Amico, Castagna). All. Tacchini 5,5 (Modica squalificato). RIMINI (4-2-3-1) Scotti 6; A. Brighi 5, Mastronicola 7, Rosini 6, Gasperoni 6; M. Brighi 6,5, Onescu 6; Buonocunto 6,5 (dal 39’ s.t. Gerbino Polo s.v.), Degano 6 (dal 17’ s.t. Valeriani 6), Baldazzi 7 (dal 45’ s.t. Palazzi s.v.); Zanigni 6,5. (Semprini, Barone, Zanetti, Favero). All. D’Angelo 6,5. ARBITRO Caso di Verona 5,5. NOTE spettatori 500 circa, incasso non comunicato. Ammoniti A. Brighi, Pizzuti, M. Brighi, Mastronicola, Civilleri e Zanigni. Angoli 12-11. (m.v.)
GIUDIZIO
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GIUDIZIO
MARCATORI Meloni (S) al 2’ p.t.; Cozzolino (PP) al 21’ s.t. PRO PATRIA (4-3-2-1) Andreoletti 6; Gambaretti 6; Botturi 5,5, Polverini 6, Pantano 6; Bruccini 6, Vignali 6,5, Artaria 6 (dal 25’ s.t. Viviani 5,5); Giannone 6, Cortesi 5,5 (dal 14’ s.t. Capogna 6); Cozzolino 6,5 (dal 34’ s.t. Siano s.v.). (Frasca, Rudi, Bonfanti, Ghidoli). All. Cusatis 6. SAVONA (4-4-2) Aresti 5,5; Quintavalla 6, Antonelli 5,5, Belotti 6, Marconi 6; De Martis 6,5, Molino 6, Buglio 6,5, Cattaneo 6 (dal 42’ s.t. Giorgione s.v.); Meloni 6 (dal 16’ s.t. Ucha 6), Mezgour 5,5 (dall’8’ s.t. Vignaroli 5,5). (Maragna, Pellini, Vinatzer, Amirante). All. Corda 5,5. ARBITRO Magnani di Frosinone 6,5. NOTE spettatori 1.000 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Belotti, Molino, Aresti, Giannone, De Martis, Pantano e Buglio. Angoli 6-1. (a.r.)
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MARCATORE Santini al 32’ p.t. SAMBONIFACESE (4-3-1-2) Nardoni 6; Caraceni 5,5 (dal 25’ s.t. Pisani 5,5), Orfei 5, Viskovic 6, Ruggeri 5; Creati 6,5, Carlini 6 (dal 10’ s.t. Zanetti 5,5), Montagnani 5,5; Baltieri 5,5 (dall’8’ s.t. Finotto 6); Brighenti 5, Marianeschi 5,5. (Bonato, Ebhote, Begali, Zigiotto). All. De Bernardin 6. BORGO A BUGGIANO (4-3-1-2) Grandi 6; Di Stefano 6, Castaldo 6, Settepassi 6,5, Crociani 6; Gialdini 6, Corsi 6,5 (dal 39’ s.t. Re), Lorenzini 6; Grassi 6,5; Rocchi 6 (dal 44’ s.t. Di Crescenzo s.v.), Santini 6,5 (dal 20’ s.t. Mugelli 6). All. Firicano 6,5. ARBITRO Mascara di Napoli 6. NOTE spettatori 250 circa, incasso non comunicato. Espulsi Ruggeri al 12' s.t. e Orfei al 37' s.t.; ammoniti Santini, Crociani, Di Stefano e Gialdini. Angoli 2-5. (f.v.)
GIUDIZIO MARCATORI Cavaliere (LA) al 5’, Gattari (VL) su rigore al 21’, Mancosu (VL) al 38’ p.t.; Franchino (VL) al 4’ s.t. VIGOR LAMEZIA (4-3-3) Forte 7,5; Franchino 7 (dal 21’ s.t. Mercurio 6), Marchetti 6, Gattari 7, Bonasia 7; Cane 5 (dal 3’ s.t. Erbini 6,5), Visone 6, Giuffrida 6,5 (dal 15’ s.t. Martino 6,5); Lattanzio 6,5, De Luca 7,5, Mancosu 7. (Calderoni, Pirelli, Sbravati, Romero). All. Costantino 6,5. L’AQUILA (4-3-3) Modesti 6; Simoncini 6, Prizio 6, Garaffoni 6, Piccioni 5,5; Prete 6,5 (dal 40’ s.t. Capparella s.v.), Campinoti 6, Agnello 6,5; Cunzi 6 (dal 14’ s.t. Perfetti 6,5), Cavaliere 6,5 (21’ s.t. Pianese 6), Improta 7. (Tomarelli, Calvarese, Meacci, Pietrella). All. Papagni 6. ARBITRO Mangialardi di Pistoia 6. NOTE spett. 1.800 circa, incasso di 11.500 euro. Espulso Piccioni al 7’ s.t.; amm. Cane, Visone, Garaffoni, Cavaliere, Prizio e Martino. Angoli 3-4. (f.c.)
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GIUDIZIO MARCATORI Alessandro al 26’ p.t.; Anastasi al 10’ s.t. CHIETI (4-2-3-1) Feola 6,5; Bigoni 6,5, Pepe 6,5, Migliorini 6,5, Malerba 6,5; Amadio 6,5 (dal 40’ s.t. Pedrocchi s.v.), Del Pinto 6,5; Fiore 7, Alessandro 7,5, Sabbatini (dal 35’ s.t. Sciarra s.v.); Anastasi 7 (dal 27’ s.t. Cardinali 6,5). (Perucchini, Gialloreto, Di Noia, Sciarra). All. Paolucci 7. GIULIANOVA (4-3-3) Merletti 5; Cavasinni 5 (dal 3’ s.t. Giustini 6), Terrenzio 6, Zoppetti 5,5, Bruno 5,5; Della Penna 6,5 (dal 21’ s.t. Palandrani 6), Bontà 5,5, Bianchi 5,5; Pirelli 5,5 (dal 3’ s.t. Picone 6), Morga 6, Valori 5,5. (Sorrentino, Di Michele, Giustini, Faragalli). All. Tosi 5,5. ARBITRO Illuzzi di Molfetta 6. NOTE spettatori 1.400 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Bruno, Del Pinto e Migliorini. Angoli 8-2. (g.lett.)
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GIUDIZIO MARCATORE Fava al 34’ p.t. PAGANESE (4-4-2) Stillo 6; Balzano 6, Pastore 6, Pepe 6, Agresta 6 (dal 44’ s.t. Loiacono s.v.); Galizia 6, Nigro 6 (dal 33’ s.t. Giglio s.v.), De Martino 6, Scarpa 6,5; L. Orlando 6 (dal 36’ s.t. F. Orlando s.v.), Fava 7. (Robertiello, Sicignano, Neglia, Cognigni). All. Palumbo 6. CAMPOBASSO (4-3-3) Falcone 6; Volpicelli 5, Scudieri 5,5, Bertozzini 5,5, Esposito 5,5; Cirillo 5 (dal 14’ s.t. La Porta 5,5), Forgione 6, Viscido 5,5 (dal 39’ s.t. Volpe s.v.); Rega 5 (dal 31’ s.t. Fazio 5,5), Cruz 5, Todino 5. (Senatore, Bruno, Baldares, Mazza). All. Imbimbo 5,5. ARBITRO Verdenelli di Foligno 6. NOTE spettatori 800 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Pastore, Galizia, Esposito, Balzano e Pepe. Angoli 5-2. (a.c.)
++
GIUDIZIO MARCATORI Ceccarelli al 42’ p.t.; Gomes al 39’ s.t. ARZANESE (4-3-3) Fiory 6; Riccio 5,5 (dal 17’ s.t. Elia 5), Salvati 6,5 (dal 37’ s.t. Fragiello s.v.), Caso 6, Esposito 6; Tarascio 5,5, Manzo 5,5, Castellano 5,5 (dall’11’ s.t. Gori 5,5); Sandomenico 5, Incoronato 5, Mascolo 5. (Parisi, Tommasini, Florio, Pettrone). All. Fabiano 5,5. APRILIA (4-4-2) Bifulco 6; Gomes 6,5, Diakite 6,5, Aquino 6, Carta 6,5; Iovene 6 (dal 20’ s.t. Di Libero 6), Cruciani 6,5, Croce 6, Bonaiuto 6,5; Ceccarelli 6,5 (dal 40’ s.t. Pignalosa s.v.), Calderini 6,5 (dal 34’ s.t. Gritti s.v.). (Pellegrino, Crialese, Salese, Vona). All. Vivarini 6,5. ARBITRO Fanton di Lodi 6. NOTE spettatori 300 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Mascolo, Carta, Gomes e Manzo. Angoli 7-4. (g.ar.)
GIACOMENSE
1
VALENZANA
0
MONTICHIARI
1
POGGIBONSI
0
VIBONESE
1
NEAPOLIS
0
FONDI
1
ISOLA LIRI
1
ALESSANDRIA
0
MANTOVA
2
RENATE
1
BELLARIA
0
FANO
2
MELFI
3
NORMANNA
0
EBOLITANA
1
++
GIUDIZIO MARCATORE Paci all’11’ s.t. GIACOMENSE (5-3-2) Pavanello 6; Ortolan 5,5 (dal 38’ p.t. Scaioli 6,5), Minardi 6 (dal 25’ p.t. De March 7), Sirri 7, Parenti 6,5 (dal 29’ s.t. Ferrara s.v.), Nobili 6; Ricci 5,5, Vagnati 6,5, Tanaglia 7; Franciosi 6,5, Paci 7. (Poluzzi, Tabanelli, Dal Rio, Staffolani). All. Gadda 7. ALESSANDRIA (4-4-2) Servili 6; Marchetti 6, Cammaroto 5, Patacchiola 6, Sabato 5 (dal 31’ s.t. Barichello s.v.); Negrini 6, Segarelli 6 (dal 37’ s.t. Giardina s.v.), Roselli 6,5, Santoni 6,5; Fanucchi 6,5, Motta 5,5 (dal 12’ s.t. Artico 5,5). (De Marco, Scarabelli, Monac, Nocciola). All. Sonzogni 5,5. ARBITRO Pezzuto di Lecce 5. NOTE spettatori 100 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Negrini e Franciosi. Angoli 5-7. (e.m.)
++
GIUDIZIO MARCATORI Cinque al 27' p.t.; Del Sante al 29' s.t. VALENZANA (5-3-2) Serena 6; Berselli 5,5, Blondett 6, Serao 6 (dal 35' s.t. Uggeri s.v.), Bettati 4,5, Allegrini 6 (dal 9' s.t. Miracoli 5,5); Prandi 6, Righini 6,5, Pagan 5,5; Vailatti 5, Alteri 5 (dal 15' s.t. Lamenza 5). (Bonassi, Enrico, Montanari, Dall'Ara). All. Micale 5. MANTOVA (5-3-2) Festa 7; Bertin 5,5, Caruso 5 (dal 24' s.t. Bersi 5,5), Zaninelli 6, Sensi 6, Sereni 6,5; Spinale 5,5, Maschio 5, Cinque 7; Franchi 6 (dal 15' s.t. Pettarin 6,5), Pietribiasi 5 (dal 25' s.t. Del Sante 6,5). (Portesi, Girelli, Molteni, Colonetti). All. Frutti 6. ARBITRO Cangiano di Napoli 6,5. NOTE spettatori 100 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Spinale, Bettati, Del Sante e Zaninelli. Angoli 3-5. (r.r.)
++
GIUDIZIO MARCATORI Mazzini (R) al 4' p.t.; Dimas (M) al 47' s.t. MONTICHIARI (4-4-2) Polizzi 6; Verdi 6, Filippini 6, Bettenzana 6, Materazzo 6; Muchetti 7, Dolce 5,5, Justino 5, Chemali 6 (dal 24' s.t. Agostinone 6); Altobelli 5,5 (dal 12' s.t. Dimas 6,5), Kyeremateng 6 (dal 38' s.t. Murano s.v.). (Grosso, Del Padrone, Filiciotto, Severgnini). All. Soda 6,5. RENATE (4-3-3) Pisseri 6,5; Praino 6,5, Gavazzi 5,5, Ferrari 6, Morotti 6 (dal 23' p.t. Mastrototaro 6); Cavalli 7, Adobati 6, Mantovani 6; Mazzini 7 (dal 44' s.t. Mangiarotti s.v.), Battaglino 6,5, Gaeta 6 (dal 27' s.t. Ghezzi 5,5). (Lenzi, Dell' Oro, Carminati, Dalla Costa). All. Magoni 6. ARBITRO Lanza di Nichelino 5,5. NOTE spettatori 200 circa, incasso non comunicato. Espulsi Justino al 5' s.t. e il tecnico Soda al 24' s.t.; ammoniti Materazzo, Altobelli, Adobati e Gavazzi. Angoli 2-5. (n.s.)
2a DIVISIONE GIRONE A
RISULTATI
SQUADRE
PT
SAN MARINO
59 34 17 8 9 59 37
CUNEO
58 34 17 7 10 53 42
CASALE
58 34 16 10 8 43 29
CUNEO-CASALE ENTELLA-SAN MARINO GIACOMENSE-ALESSANDRIA LECCO-RIMINI MONTICHIARI-RENATE POGGIBONSI-BELLARIA PRO PATRIA-SAVONA SAMBONIFACESE-BORGO A BUGGIANO SANTARCANGELO-TREVISO VALENZANA-MANTOVA
PARTITE RETI G V N P F S
TREVISO (-2)
57 34 16 11 7 49 30
RIMINI
56 34 16 8 10 40 34
ENTELLA
52 34 14 10 10 50 33
SANTARCANGELO 52 34 16 4 14 44 35 PRO PATRIA (-11) 50 34 16 13 5 53 33 POGGIBONSI
49 34 14 7 13 45 43
BORGO A BUGGIANO 47 34 13 8 13 41 41 ALESSANDRIA (-2)
45 34 12 11 11 39 39
RENATE
44 34 10 14 10 34 35
SAVONA (-7)
40 34 11 14 9 41 36
BELLARIA
40 34 9 13 12 35 40
GIACOMENSE
40 34 9 13 12 41 48
MANTOVA
40 34 9 13 12 35 41
MONTICHIARI (-3) 34 34 9 10 15 39 49 LECCO
27 34 6 9 19 27 62
SAMBONIFACESE 25 34 6 7 21 33 67 VALENZANA
23 34 5 8 21 26 53
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
2-0 2-1 1-0 1-2 1-1 0-0 1-1 0-1 1-0 0-2
PROSSIMO TURNO DOMENICA 15 APRILE ORE 15.15 ALESSANDRIA-VALENZANA BELLARIA-LECCO CASALE-ENTELLA MANTOVA-MONTICHIARI POGGIBONSI-BORGO A BUGGIANO RENATE-GIACOMENSE RIMINI-CUNEO SAN MARINO-PRO PATRIA SAVONA-SANTARCANGELO TREVISO-SAMBONIFACESE
MARCATORI 22 RETI Lapadula (San Marino). 18 RETI Serafini (7, Pro Patria). 15 RETI Rosso (2, Entella); Perna (3, Treviso). 14 RETI Taddei (2, Casale); Pera (5, Poggibonsi). 13 RETI Grassi (2, Borgo a Buggiano).
(1-1) (5-0) (0-0) (1-0) (0-1) (1-2) (1-0) (0-1) (0-1) (2-0)
++
GIUDIZIO POGGIBONSI (4-3-2-1) Sportiello 6; Cutrupi 5,5, Dierna 6, Cirina 6, Bronchi 6; Boldrini 6 (dal 4' s.t. Dal Bosco 5,5), El Kamch 5,5, Giunchi 6; Settembrini 6 (dal 28' s.t. Moscarino 5,5), Pera 7; Falomi 5 (dal 22’ s.t. Romanelli 6). (Gori, Malquori, Giuliacci, Doveri). All. Fraschetti 5,5. BELLARIA (4-3-1-2) Venturi 6; Severi 5,5, Bamonte 6, Martinelli 6 (dal 31' s.t. Fabbri 6), Sonzogni 6; Forte 6,5, Briglia 6 (dall'8' s.t. Turchetta 6), Morena 6; Rolandone 6 (dal 38' s.t. Rossi s.v.); De Cenco 5,5, Fioretti 6. (Renna, Fantini, Scarponi, Mariani). All. Campedelli 6,5. ARBITRO Pierro di Nola 6. NOTE spettatori 300 circa, incasso non comunicato. Espulso il tecnico Campedelli al 39' s.t.; ammoniti Cutrupi, Pera e Cirina. Angoli 11-2. (e.p.)
REGOLAMENTO
Promosse in sei Scendono in nove con nuovi playout Ecco il regolamento per questa lunghissima stagione della Seconda divisione. PROMOZIONI Sono promosse direttamente le prime due classificate nei rispettivi gironi, più le due vincenti dei playoff: agli spareggi promozione sono ammessi terza, quarta, quinta e sesta di ogni girone e lo svolgimento è il solito. RETROCESSIONI Scendono dirette le ultime tre dei due gironi e altre tre dopo i nuovi playout: si sfidano quartultima e quintultima di ogni girone (andata e ritorno) e chi perde retrocede, poi le due vincenti si affrontano (andata, ritorno ed eventuali rigori) e chi perde retrocede.
GIUDIZIO
+++
GIUDIZIO
MARCATORI Bertolini (F) al 28' p.t.; Doukara (V) al 1', Bertolini (F) al 45’ s.t. VIBONESE (4-1-4-1) Saraò 6; Di Berardino 5 (dal 40' s.t. Visconti s.v.), Salvatori 5, Caridi 5, D'Agostino 5,5; Benincasa 5 (dal 24' s.t. Caraccio 5,5); Mazzetto 5,5, Corapi 6,5, Vitale 5 (dal 15' s.t. Borghetto 6), Figliomeni 5; Doukara 6,5. (De Filippis, Alletto, Mercuri, Cosenza). All. Viola-Ferrante 5. FANO (4-3-3) Orlandi 7; Colombaretti 6, Mucciarelli 6,5, Antonioli 6,5, Cossu 6 (dal 26' p.t. Muratori 6); Ruscio 6,5, Piccoli 6, Berretti 6,5; Marolda 6,5 (dal 25' s.t. Noviello 6), Innocenti 5,5, Bartolini 7. (Beni, Misin, Serafini, Raparo, Urbinati). All. Zeman 6. ARBITRO Piccinini di Forlì 6. NOTE spettatori 300 circa, incasso nc. Ammoniti Caridi, Benincasa, Salvatori, Mucciarelli, Antonioli, Piccoli e Mazzetto. Angoli 2-4. (mi.fa.)
++
MARCATORI Viola al 15', G. Russo al 26' e al 44' p.t. NEAPOLIS (4-2-3-1) Ambrosio 5; Silvestre s.v. (dal 18' p.t. Moscarino 4), Cariello 5 (dal 6' s.t. Esposito 5), Bianchi 5, Polverino 5; Palombo 5, Marinucci Palermo 5 (dal 1' s.t. Carotenuto 5); Manco 5,5, Bonanno 5, Moxedano 5; Foggia 5. (Errichiello, Barone, Pellecchia, Caggianelli). All. Ferazzoli 5. MELFI (4-4-2) Scuffa 6; Spirito 6,5, Gennari 6,5, Bova 6, Gerolino 6,5; Viola 7 (dal 24' s.t. Giunta 6), G. Russo 7,5 (dal 28' s.t. Greco s.v.), Scarsella 6,5, Tirelli 6,5 (dal 37' s.t. Moretto s.v.); Improta 7, Ambrogetti 6. (Della Luna, Dermaku, Muratore, Lionetti). All. Bitetto 7. ARBITRO Morreale di Roma 6. NOTE spettatori 200 circa, incasso nc. Ammoniti Bianchi, Moxedano, Foggia e Gerolino. Angoli 3-6. (a.v.)
2a DIVISIONE GIRONE B
RISULTATI
SQUADRE
ARZANESE-APRILIA CHIETI-GIULIANOVA FONDI-NORMANNA GAVORRANO-CATANZARO ISOLA LIRI-EBOLITANA NEAPOLIS-MELFI PAGANESE-CAMPOBASSO PERUGIA-MILAZZO VIBONESE-FANO VIGOR LAMEZIA-L'AQUILA ha riposato CELANO
PT
PERUGIA
PARTITE RETI G V N P F S 75 35 22 9 4 54 24
CATANZARO
74 35 21 11 3 57 23
VIGOR LAMEZIA 73 35 21 10 4 54 25 CHIETI
61 35 18 7 10 50 34
L'AQUILA
60 36 15 15 6 35 22
PAGANESE
57 35 15 12 8 40 32
GAVORRANO
54 36 14 12 10 60 49
APRILIA
52 35 14 10 11 51 40
ARZANESE
49 35 12 13 10 43 45
FANO (-5)
44 35 13 10 12 40 40
FONDI
42 35 11 9 15 35 41
NORMANNA (-1)
40 35 10 11 14 25 32
GIULIANOVA (-2)
38 36 11 7 18 35 48
MELFI (-3)
37 35 10 10 15 41 45
CAMPOBASSO (-2) 37 35 9 11 15 34 42 MILAZZO
36 36 7 15 14 34 42
NEAPOLIS (-2)
36 36 9 11 16 37 52
VIBONESE (-1)
32 35 7 12 16 36 49
ISOLA LIRI (-2)
32 35 8 10 17 36 49
EBOLITANA (-1)
28 35 6 11 18 29 57
CELANO
25 35 7 4 24 28 63
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
+++
GIUDIZIO MARCATORE Bernasconi al 44’ p.t. FONDI (3-4-3) Gasparri 6,5; Palumbo 5, Rinaldi 7, Dionisio 6,5; Alleruzzo 6, Rossini 6,5, Cucciniello 6 (dal 1’ s.t. Tamasi 6), Chiarini 6,5; Bernasconi 6 (15’ s.t. Finocchio 6), Ricciardo 6,5, Konate 6 (29’ s.t. Schettino 6). (Mezzacapo, Pacini, Grillo, Vaccaro). All. Padovano 6,5 (Capuano squalificato). NORMANNA (4-4-2) Gragnaniello 6; Campanella 6, Mattera 6, Castaldo 6,5, Vitale 6,5 (dal 32’ s.t. Sgambato s.v.); Zolfo 6,5, Gatto 7, Letizia 5,5, Petagine 6,5 (dal 16’ s.t. Grieco 6,5); Pisani 6, Puca 5,5 (dal 20’ s.t. Varriale 6). (Russo, Carbonaro, Izzo, Pezzullo). All. Romaniello 6. ARBITRO Colarossi di Roma 5,5. NOTE spettatori 200 circa, incasso nc. Espulso Palumbo al 27’ s.t.; amm. Vitale, Ricciardo, Petagine, Alleruzzo, Bernasconi, Castaldo, Pisani, Tamasi e Mattera. Angoli 6-4. (v.a.)
PROSSIMO TURNO DOMENICA 15 APRILE ORE 15.15 APRILIA-ISOLA LIRI(0-2) CAMPOBASSO-VIBONESE(0-1) CATANZARO-ARZANESE(0-1) EBOLITANA-CHIETI(0-1) FANO-PERUGIA(1-4) GIULIANOVA-FONDI(1-2) L'AQUILA-GAVORRANO(1-1) MELFI-VIGOR LAMEZIA(1-3) MILAZZO-CELANO(0-2) NORMANNA-PAGANESE(0-1) riposa NEAPOLIS
MARCATORI 30 RETI Fioretti (8, Gavorrano). 21 RETI Clemente (5, Perugia). 18 RETI Masini (4, Catanzaro); Mancosu (5, Vigor Lamezia). 16 RETI L. Orlando (1, Paganese).
0-2 2-0 1-0 2-2 1-1 0-3 1-0 2-1 1-2 3-1
+++
GIUDIZIO MARCATORI Giurdanella (E) al 7’ p.t.; Caira (IL) al 7’ s.t. ISOLA LIRI (4-3-3) Coletti 6,5; Paloni 6,5, Falco 7, Quondamatteo 6 (dal 1’ s.t. La Rocca 5,5), Martinelli 6; Raffaello 6 (dal 25’ s.t. La Rosa 5,5), Costanzo 6,5, Lucchese 6,5; Conte 6,5 (dal 34’ p.t. Maiorano 6), Russo 6,5, Caira 6,5. (Mariosi, La Rosa, Morleo, Bussi, Soudant). All. Sciannimanico 6. EBOLITANA (4-4-2) Nicastro 6; Venneri 6, Perricone 6, De Pascale 6,5, Gaveglia 6,5; Limatola 6,5 (dal 43’ s.t. Piccirillo s.v.), Calascibetta 6,5 (dal 13’ s.t. Salemme 6), Perrino 6,5, Corsino 7; Lo Cocco 6,5 (dal 42’ s.t. Mastroianni s.v.), Giurdanella 5,5. (Policano, Cutolo, Barone, Mirante). All. Marino 6,5. ARBITRO Tardino di Milano 6. NOTE spettatori 1.000 circa, incasso nc. Espulsi Costanzo e Giurdanella al 10’ s.t.; ammoniti Lucchese, Raffaello, Perricone, Limatola e Maiorano. Angoli 8-3. (g.p.)
SERIE D
La Battipagliese vince a tavolino dopo cinque mesi Finalmente risolto il caso Battipagliese-Acireale (I) del 6 novembre: 3-0 a tavolino per la squadra di casa; il match era stato sospeso nel primo tempo per lancio di oggetti in campo dei tifosi ospiti. La nuova classifica (prime posizioni): Hinterreggio p. 54; Cosenza 48; Messina (-7) 47; Battipagliese e Nuvla 46; Adrano e Palazzolo 44; Licata 41; Acri 39; Noto 37; Sambiase e Serre Alb. 35; Acireale e Marsala 34. Due gare in campo neutro e a porte chiuse alla Nuvla San Felice. ANTICIPO Le gare della 30ª giornata si giocano sabato e stasera alle 20.30 c’è un anticipo nel girone A. F. Caratese-Cantù San Paolo: Giuliani di Teramo.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
GrandeGolf di LANFRANCO VACCARI
Patton, il dilettante che quasi vinse l'edizione del '54. È Jack Nicklaus nell'86, Tiger Woods (foto qui accanto) nel '97 e Phil Mickelson nel 2004. È il trionfo e la tragedia sulle ultime buche, la domenica pomeriggio. È il solo major che si gioca sempre sullo stesso campo, una delle tradizioni su cui ha costruito la sua mistica. La lettera d'invito ai giocatori spedita per posta. La giacca verde del vincitore, che può essere indossata solo nel
ilCommento
dra che ribalta il pronostico e abbatte il muro dei suoi limiti. Mancavano Barça e Milan, ma il resto era quasi deciso all’andata. Troppa differenza. L’Apoel ha chiuso il suo simpatico percorso da Forrest Gump con una dignitosa comparsata al Bernabeu, dove Kakà torna a fare il Kakà. Il Marsiglia di Deschamps è rimasto schiacciato dalla potenza dei bavaresi. Il Benfica è andato a sbattere contro la solidità del vecchio Chelsea e gli spigoli di un arbitraggio implacabile (un rigore e un’espulsione). Finale da brividi. Ma è affondato, esibendo la lucida rabbia di Rui Costa. Restano in pista i colossi dei budget e della tradizione. Barça, Real, Bayern sono il meglio che c’è adesso in Europa. Peccato per il Milan, che sulla carta si gioca il terzo posto alla pari con i tedeschi. E’ stato il sorteggio a spianare la strada al Chelsea, proiettandolo nelle semifinali. Anche qui, un rimpianto. Poteva esserci il Napoli, sarebbe stata un’impresa storica e dopo il 3-1 dell’andata al San Paolo contro i Blues non era certo da pazzi crederci. Ma in Champions — ecco un’altra lezione — gli errori si pagano. Roberto Di Matteo è stato bravo a riportare il Chelsea nel solco delle vecchie potenzialità. Squadra fisica, solida, determinata, potente. L’ultimo italiano rimasto in piedi nella Champions ha vinto 6 dei suoi primi 8 match con i Blues (un pari e una sconfitta) mentre Villas Boas si era imposto soltanto in due delle ultime otto partite (3 pari, 3 sconfitte). Di Matteo ha continuato a centellinare i vecchi (Drogba in panca, Terry a mezzo servizio) ma, evidentemente, non ha perso il loro appoggio. La credibilità è
importante. Il mix che ne è uscito, somiglia un po’ al mantice che tiene assieme Giggs e Scholes con i giovani nello United di Sir Ferguson. E’ chiaro, in questo momento i Red Devils sono più forti, il Chelsea resta una piccola anomalia. Ma questa è la formula voluta da Platini: voleva scardinare vecchie gerarchie consolidate e aprire l’orizzonte a forze nuove. Fatto, ma il meccanismo ha bisogno di correzioni. L’Italia è fuori dalla Champions, eppure il bilancio non è nerissimo, se escludiamo l’Inter. L’anno scorso era andata peggio. Milan fuori agli ottavi col Tottenham, allora quinta o sesta forza del campionato inglese. Roma eliminata dallo Shakhtar, senza se e senza ma: buona squadra, ma non era il Madrid. Leonardo aveva spinto l’Inter fino ai quarti salvo essere travolto dal modesto Schalke di Raul (3-7 il conto finale). Stiamo facendo qualche passo avanti. Il Milan è cresciuto, ha messo in difficoltà il Barça e può imparare molte cose dal confronto con i blaugrana. Servono innesti mirati nel cuore del gioco: ragazzi giovani con piedi buoni e polmoni capienti. In prospettiva cresce la Juve che ha già un signor centrocampo. Così com’è, per quello che si è visto col Napoli nell’ultimo weekend, avrebbe fatto una buona figura al Camp Nou. I bianconeri hanno già un registro da squadra europea: se prenderanno il top player giusto e miglioreranno le alternative ai titolari potranno fare parecchia strada. Vedremo. Per ora godiamoci il presente: Real-Bayern è più intrigante dell’eterna sfida Barça-Chelsea. Roba seria. Si va verso la resa dei conti totale tra Messi e Ronaldo, Pep e Mou. Sono in ballo cicli storici e lunghe egemonie. Robben e Torres permettendo, il derby di Spagna può spaccare in due l’Europa. Mica poco: nel calcio adesso vale il mondo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
USCIRE DALL’EUROPA PUÒ FAR MALE ORA IL MILAN DEVE REAGIRE SUBITO Barça gioca meglio ed è più forte del pur Milan e si qualifica meritatamente Iperlgeneroso la semifinale (la quinta consecutiva). Una decisione forse eccessiva dell’arbitro, spiana la strada ai blaugrana che però nelle due partite giocano un calcio superiore ai rossoneri in crescita. Però Allegri dovrà lavorare ancora per perfezionare armonia di gioco e conoscenze collettive se vorrà nella prossima stagione essere competitivo. Il sorteggio ai quarti non l’aveva aiutato ed il confronto contro i fortissimi catalani oggi è ancora impari. I rossoneri si sono difesi con caparbietà e capacità nella partita di Milano creando anche alcune opportunità nei loro rari attacchi. Peccato, perché il Barça non era al top e si dimostrava più «umano» del solito. Nella partita di Barcellona gli uomini di Guardiola hanno dimostrato una maggiore intensità di gioco con un pressing più efficace ed un possesso palla più veloce. Però lo stato di forma non ottimale e la difesa a tre hanno concesso spazi che sono stati sfruttati abilmente da Nocerino pronto ad inserirsi in una difesa non sempre ben posizionata. Il secondo rigore ha tagliato le gambe ai rossoneri, meno compatti ed aggressivi rispetto all’andata, mentre in fase offensiva sono sempre stati scarsamente pericolosi. In questo contesto stupisce la metamorfosi del suo giocatore più illustre: Ibrahimovic, che nel
campionato è il dominus tanto da apparire un Gulliver, si trasforma nelle partite internazionali in un giocatore normale e con personalità inadeguata. I rossoneri di Allegri, che pur stanno migliorando nei concetti del calcio totale ed internazionale (come la grande storia del Milan pretende) devono però perfezionare la compattezza, la connessione e il pressing. Sarà importante inserire alcuni giovani che apportino energie, freschezza ed entusiasmo. Comunque nulla si può rimproverare ai rossoneri che hanno dato tutto con orgoglio ed esperienza anche se il gioco non sempre è stato all’altezza pur con la scusante del fortissimo rivale. Questa sconfitta potrebbe generare conseguenze negative sul prosieguo del campionato: le eliminazioni in Champions lasciano quasi sempre segni profondi. Il club e l’esperienza dei giocatori saranno fondamentali per attutire il colpo ricevuto e per ritrovare immediatamente autostima ed entusiasmi. Il Milan, come quasi sempre capita, è stato il nostro ultimo club a tenere alto l’onore dell’Italia in Europa, però solo una compagine nei quarti nelle varie coppe internazionali (come Cipro) deve farci pensare. Oggi non ci rimane che il campionato, frastornato da scandali vari e tenuto vivo dalla sorprendente Juventus che sta braccando i rossoneri con un calcio divertente, moderno e collettivo. Gli uomini di Allegri dovranno tirare fuori tutto il proprio orgoglio e qualità tenendo presente che certe sconfitte non si rimarginano facilmente.
una piantagione di indaco, è stato aperto nel 1933: da allora vi hanno piantato più di 80 mila piante di 350 specie diverse - e 18 sono state scelte per dare il nome a ognuna delle buche. Quest'anno il colpo d'occhio sarà un po' più verde, i colori pastello resi meno abbaglianti dall'inverno mite. Il rosso, rosa e bianco delle azalee non fiammeggia come d'abitudine, i petali sono afflosciati o già staccati. È bello pensare sia un omaggio degli dei del golf a Mario Camicia, che per la prima volta non lo racconterà. La sua voce, come il profumo delle azalee in fiore, continua a essere nell'aria.
laRovesciata
di ROBERTO PELUCCHI
f Claudio Lotito fa bene a non temere conseguenze per il calcioscommesse. Primo perché non ci sono ancora stati i deferimenti, secondo perché nel peggiore dei casi la Lazio sconterà la penalizzazione in 23 comode rate annuali.
di ROBERTO BECCANTINI http://www.beckisback.it/
Sul gol fantasma mobilitazione quando ci conviene Le ingiustizie, i richiami, le lettere nel piangere non ci batte nessuno
laVignetta di STEFANO FROSINI
Il discusso «gol non gol» di Robinho nella partita col Catania ANSA
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IL CINGUETTIO DEL GIORNO
ALESSANDRO DEL PIERO Capitano della Juventus
Oggi abbiamo fatto le visite per l’idoneità sportiva... Vista? 10+
SopraLaPanca
di ARRIGO SACCHI
club. La cena dei past champions, il martedì sera. La divisa dei caddie. Lo spogliatoio di chi ha vinto il torneo e quello di tutti gli altri. Oltre il cancello del club, un viale con 60 magnolie piantate attorno al 1850, entra solo chi è stato invitato dai soci o chi aveva il biglietto l'anno precedente, un'eredità che si tramanda di generazione in generazione. Come Wimbledon ha le fragole, qui c'è il sandwich con il formaggio al pepe della Giamaica: costa 3 dollari e la ricetta è segreta. È un posto come nessun altro. Costruito su
laPuntura
LA CHAMPIONS NON RACCONTA BUGIE VERSO LO SCONTRO FINALE MOU-PEP a prima lezione che viene da questa Champions, dopo i quarti, parla di bugie e conferL ma che hanno le gambe corte. Non c’è una squa-
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TRADIZIONE MASTERS: IL TORNEO DEI TORNEI CI MANCHERÀ SOLTANTO LA VOCE DI CAMICIA...
l Masters di Augusta è il più grande spettacoISarazen, lo del golf. È Bobby Jones e l'albatross Gene nel 1935. È l'Amen Corner e Billy Joe
di ALESSANDRO DE CALÒ
LA GAZZETTA DELLO SPORT
@delpieroale
FELIPE MASSA Pilota Ferrari
Ragazzi, guardate dove sono finito!!! Felipinho mi ha costretto a tornare... @Felipe1Massa
BLAIR DEJUAN Ala-centro dei San Antonio Spurs
Ogni mattina abbiano due scelte. Continuare a dormire con i nostri sogni o svegliarci e inseguire i sogni. Scelta vostra... @DeJuan45
JOSEP BLATTER Presidente della Fifa
Tanti auguri alla Gazzetta per il suo compleanno, complimenti alla squadra della «rosea» e buon divertimento ai suoi lettori @SeppBlatter
er la cronaca, e per la stoP ria, sabato scorso c'è stato un gol fantasma anche in Grosseto-Sassuolo, firmato Marchi (Sassuolo). Trattandosi di serie B, in senso letterale, è stato lasciato morire tra poche righe e pochissimo sdegno. Volete mettere l'episodio di Robinho a Catania? Per carità. Curiosamente, Catania è stata culla di un altro gol fantasma, non altrettanto famoso, non altrettanto propagandato, dal momento che danneggiò la Juventus (satira politica). Era il 5 dicembre 2010, gran tiro di Quagliarella, palla sotto la traversa e poi, in picchiata, tutta dentro. Si era sull’uno a uno. La squadra di Delneri vinse comunque, tre a uno, e così la vicenda venne seppellita in archivio, senza appelli o candele a Santa Moviola. C'è voluto il gol di Muntari per fomentare il dibattito, e il gol di Robinho, sulla cui flagranza giurano soltanto i milanisti, non Nicchi e se, può interessare, nemmeno il sottoscritto, per arrivare al «caro Abete, ti scrivo» di Galliani. L'amministratore delegato del Milan propone i giudici di porta, e non solo perché siano cari a Platini. Buona idea, non c'è che dire. Attenzione, però: «beccare» il golnongol di Robinho sarebbe stato complicato anche per un giudice di porta. Meglio la tecnologia: l'occhio di falco del tennis, per esempio. I giudici di porta non sono robot: in Milan-Barcellona non colsero il rigore di Abbiati su Sanchez. Non mi risulta che, in quella occasione, Galliani abbia disturbato il presidente federale. Lo ha fatto dopo Catania, e magari lo rifarà dopo Barcellona, visti i due rigori contro (a mio giudizio: netto il primo, severo per i nostri standard il secondo).
Una nuvola di gesso può orientare milioni di euro. Il nodo dei gol fantasma giustifica l'impiego di «protesi» sofisticate. Se n'è reso conto perfino Blatter, pressato e vessato da un paio di sponsor stufi di abbinare i loro nomi, e i loro quattrini, a manifestazioni di livello galattico rovinate da topiche come il gol di Lampard in Sud Africa. Lo scandalo del calcio - e del calcio italiano, in particolare - è che ci muoviamo esclusivamente quando siamo toccati negli affetti e negli effetti personali. Mai che ci si attivi per prevenire i problemi: si preferisce rincorrerli; come se, risolvendoli, non potessero più capitare agli avversari, e danneggiarli. Esco un attimo dal seminato: negli ottavi della Champions League 2009-2010, la Fiorentina venne eliminata dal Bayern anche in virtù dell'abbaglio di un assistente di Ovrebo, che convalidò un gol di Klose in clamoroso fuorigioco. Vi lascio immaginare la mobilitazione: Abete fu spinto quasi fisicamente a chiamare Platini per dirgliene quattro. Naturalmente, sul rigorissimo negato a Kalou in Inter-Chelsea, rigore che tra parentesi avrebbe comportato l'espulsione di Samuel, su Abete non furono esercitate pressioni, anzi: complimenti per il peso politico. Siamo fatti così. Soprattutto, siamo tutti uguali. Nel piangere, non ci batte nessuno. Di quello che succede fuori del nostro orticello, non ce ne può fregar di meno. Sfondo una porta aperta, lo so, ma è proprio questa miopia, facile da esportare, che ha aiutato il gol fantasma ad attraversare due secoli e unire Wembley 1966 a Catania 2012, passando per la Grosseto «agra» di Luciano Bianciardi.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
MOTOMONDIALE GP QATAR SABATO SUL NOSTRO SETTIMANALE
ALESSIA CRUCIANI
Scopriamo il Valentino imprenditore Dal bar-pizzeria al ranch Rossi ci guida tra i suoi affari
mo all’esaltazione in F.1 quando Marussia o Hrt riescono ad entrare nel limite del 107% dalla pole... Questa è la linea giusta. Come minimo per tre anni le Crt rimarranno così. Per il 2015 mi piacerebbe avere un’unica categoria».
«Gare più sicure nel nome del Sic» Il patron Ezpeleta: «Migliorati soccorsi e gomme Tagli ai costi: dal 2013 stop all’abs e meno meccanici» DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO FALSAPERLA LOSAIL (Qatar)
«Devo renderlo sostenibile con le forze che abbiamo. Se riduciamo di molto i costi, le Case, anche senza sponsor, possono correre. Lo stesso per i team indipendenti. Il nostro piano di battaglia è riuscire a essere autonomi».
Ezpeleta, si riparte da dove per molti è finito il 2011: l’incidente di Simoncelli a Sepang.
«Quello che è successo in Malesia ci ha fatto riflettere sul futuro per questo ho incontrato le Case. Per pensare davvero a come si possono cambiare le cose».
Quanto deve essere questa riduzione ideale?
«Un team ufficiale con due piloti, escluso il loro ingaggio e il marketing, dovrebbe poter spendere 15 milioni di euro, le Case dicono 20. Ci dobbiamo mettere d’accordo. A queste cifre sono sicuro che entrerà qualche altro costruttore».
Primi interventi?
«Dal Qatar su due auto veloci avremo due medici di una clinica spagnola, specializzati in primo intervento. Poi abbiamo iniziato a formare un nucleo stabile di commissari di percorso che affiancheranno quelli locali. Le Case ci hanno chiesto gomme che si scaldino prima per evitare incidenti nei primi giri».
Cambierà il calendario?
«I GP non aumenteranno. L’anno prossimo avremo tre GP in Spagna, entreranno Argentina e Texas in aprile, in modo da poter iniziare in Qatar prima e arrivare in Europa a maggio».
Ci sarà qualcosa per ricordare Simoncelli?
A che punto siamo con la discussione sulla riduzione dei costi?
«Stiamo cercando una formula che permetta di risparmiare anche alle squadre ufficiali. Dal 2013 avremo moto unica, riduzione del numero dei meccanici, divieto per l’abs. Ogni costruttori avrà due moto ufficiali più due satellite al prezzo di un
«La Moto2 ormai è consolidata, fino al 2015 rimarrà così, dopo, sperando che la crisi economica migliori, si potrà pensare a motori di marche diverse. Le Moto3 mi hanno sorpreso per quanto rapidamente siano state così veloci». Che cosa fa Dorna per rendere appetibile questo campionato?
Alla vigilia del Mondiale Carmelo Ezpeleta, il gran capo della Dorna, racconta le novità del 2012.
«Sì, già quest’anno, ma tutto deve essere in accordo con la famiglia».
Dopo la Moto2 arriva la Moto3, qual è la situazione?
milione di euro, anche se mi devono dire che cosa è incluso nel prezzo. Ne discuteremo fino a giugno». Che fine hanno fatto la centralina unica o la limitazione dei giri?
«Ci stiamo lavorando. C’è anche la proposta di diminuire i motori da 6 a 5, o vietare l’evoluzione dei propulsori durante la stagione. Poi si parla di congelare l’evoluzione di sospen-
sioni e freni. E dell’introduzione della superlicenza. Alcune cose entreranno in vigore subito, altre probabilmente nel 2014». Come vede il campionato?
«La Ducati è un po’ lontana. Ma le gare sono un’altra cosa. Honda e Yamaha vanno molto bene e anche le Crt non sono male. Il distacco è ragionevole per il loro costo. Molta gente dirà che vanno pianissimo, ma pensia-
Carmelo Ezpeleta, 65 anni, spagnolo, nelle moto con Dorna dal 1992 MILAGRO
spiega il presidente di StageUp Giovanni Palazzi, è che «non sono state trovate alternative forti. Adesso sarebbe opportuno, per esempio, che la ricerca di investitori si indirizzasse verso i settori ad alto contenuto tecnologico e delle fonte energetiche rinnovabili, anche nel contesto di una trasformazione globale verso le
REUTERS
energie pulite». Da un lato aumentare il fatturato valorizzando l’appeal del Motomondiale che, in Italia, conta oltre 25 milioni di interessati, in crescita del 15% nell’ultimo decennio. Dall’altro contenere al
S Futuro «I GP non aumenteranno. L’anno prossimo avremo tre gare in Spagna, entreranno Argentina e Texas in aprile, in modo da poter iniziare in Qatar prima»
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la classe regina ha un budget, al netto degli ingaggi, di 15 milioni. Bisogna dare una sforbiciata e Palazzi indica i tagli: «Moto unica per ciascun pilota; le Crt, che hanno un telaio prototipo su cui è inserito un motore di serie; il costo del leasing con cui un team non ufficiale affitta una moto, che passerebbe da 4 a un milione». La Dorna e le Case si stanno confrontando: l’obiettivo è tagliare le spese dei team ufficiali di oltre il 60%. m.iar. © RIPRODUZIONE RISERVATA
la scheda DIRETTORE DI DUCATI CORSE TRA I SUOI PROGETTI LA 999 E LA DESMOSEDICI IRIDATA
Filippo Preziosi è nato a Perugia il 14 aprile 1968. Si è laureato in ingegneria meccanica all’università di Bologna. Alla Ducati dal ’94, è stato il progettista della Desmosedici iridata 2007 Da ragazzo era già tifoso della Ducati. Negli Anni 80 aveva in camera il poster della 600 TT di Tony Rutter. 1994 Arrivato a Borgo Panigale come ingegnere, si è occupato della versione Superbike della 916. Poi ha curato le 996 e 998 da gara. Si è dedicato anche alle moto di serie, come capo dell’ufficio tecnico. 1999 Diventato direttore tecnico di Ducati Corse (nel 2003 direttore generale) ha sviluppato la 999 Superbike e il progetto Desmosedici per la MotoGP, compresa la Gp12 di quest’anno con telaio in alluminio CANONIERO
PAOLO GOZZI
«A me piacerebbe che ci fossero anche Pedrosa e Rossi. Ma al momento la lotta è ristretta a Casey, Jorge e Pedrosa».
Interventi Un team medio del-
La partenza del GP Catalogna 2011, al Montmelò
S Trattativa «Un team ufficiale con due piloti dovrebbe poter spendere 15 milioni di euro, le Case dicono 20. Ci dobbiamo mettere d’accordo»
Per il titolo vede una battaglia Stoner-Lorenzo?
massimo tutte le spese.
Alternative Il problema, come
La crisi morde pure la MotoGP. Dal 2006 al 2012 la contrazione dei ricavi delle scuderie è stata, in media, del 30%. I conti non reggono più ed è necessaria una cura dimagrante, che comunque è già iniziata. È l’allarme lanciato dalla società di analisi StageUp alla vigilia della partenza della stagione. Tutto è cominciato,
S Pronostici «Honda e Yamaha vanno molto bene, la Ducati è un po’ lontana. Le Crt non sono male: il distacco è ragionevole per il loro costo»
«Ci siamo già incontrati tre volte e siamo d’accordo che loro debbano ridurre le prestazioni».
La crisi nelle 2 ruote: ricavi giù del 30% sei anni fa, con l’uscita di scena delle aziende del tabacco (ad eccezione della Philip Morris che sostiene la Ducati con circa 14 milioni di euro l’anno), la crisi del mercato degli sponsor ha fatto il resto.
HA DETTO
Ci sarà una collaborazione con la Superbike, che appartiene al vostro stesso fondo?
LO STUDIO STAGEUP HA ANALIZZATO I CONTI DELLE SCUDERIE
Tanto si è perso dal 2006 ad oggi La soluzione è cercare sponsor nelle energie pulite
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Con un tweet Valentino Rossi aveva annunciato giorni fa che avrebbe posato per la copertina di Sportweek. Chiedeva consiglio ai suoi followers se tenere i baffi. Come potete vedere sulla cover del settimanale, in edicola sabato con la Gazzetta, il pilota della Ducati li ha tenuti. Un tocco che dà ancora più valore al suo inedito ruolo da manager. Per la prima volta, infatti, il pesarese si è tolto
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I NUMERI
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milioni Le persone che in Italia seguono il Motomondiale: nell’ultimo decennio l’interesse è cresciuto del 15 per cento
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milioni È il budget medio di un team MotoGP al netto degli ingaggi
La Ducati è sbarcata in Qatar con la valigia piena di speranze. Che la nuova Desmosedici con telaio perimetrale sia la soluzione e Valentino Rossi ritrovi presto la via del podio, cancellando il divario del precampionato. La spedizione nel deserto è accompagnata dall’immagine trionfale di Carlos Checa, 39 anni, che domenica a Imola ha sbaragliato la Superbike, tornando in vetta al Mondiale già conquistato la passata stagione. Con una moto immutata da cinque anni e senza i galloni di ufficiale. La marca italiana nel mirino dell’Audi continua a trionfare con i privati e non sfonda là dove lo sforzo economico, tecnologico e strategico è più consistente. Com’è possibile? Lo abbiamo chiesto all’ingegnere Filippo Preziosi. «Nella MotoGP Honda e Yamaha fanno investimenti elevatissimi, quindi il livello di difficoltà tecnica dei due campionati è diverso. La Ducati si è tolta parecchie soddisfazioni, vincendo il titolo 2007, anche se da outsider. Adesso ripartiamo da zero». Come?
«Con un progetto 2012 completamente nuovo. Ci vorrà del tempo per arrivare alla competitività assoluta».
GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
la tuta da pilota per indossare camicia e cravatta da vero imprenditore, raccontando come e perché ha deciso di investire i suoi guadagni, creando occupazione e un notevole giro d’affari intorno alla sua Tavullia. «Certe volte investire in Italia fa girare le scatole — spiega Valentino —. Ma ho pensato che se sei ricco la qualità della vita è la cosa più importante. Perché se devi vivere peggio per guadagnare più soldi, cavolo, è una fregatura! Io ho scelto di fare quello che mi piace e mi diverte».
Business E così racconta del
suo bar-pizzeria "Da Rossi", nato per la voglia di farla pagare a un tipo di un altro paesino che aveva rilevato proprio a Tavullia lo storico Bar dello Sport. A insaputa di tutti lo aveva trasformato nel Bar di Valentino, spacciandosi per suo amico e attirando tutti i turisti che volevano scoprire il paese del loro idolo. «Ora sì che possono vedere un posto veramente mio». Poi è arrivato lo store dove si possono comprare i prodotti del merchandising ideati direttamente dal pilota («Mi fido
molto del mio gusto») e realizzati con un’azienda del posto. Sempre a Tavullia c’è anche la sede del Fan club, nella palazzina rilevata «per evitargli lo sfratto». Adesso sta completando anche il ranch: una pista per allenarsi, circondata da ulivi e viti («la prima vendemmia è andata bene») e dove in un futuro «potrei fare scuola guida per i giovani». Quest’ultima operazione è al 50% col papà Graziano: «Fa morire dal ridere dire che Graziano è amministratore delegato!».
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Dipendenti-amici E non è tutto.
Attraverso le sue aziende, e quelle che lavorano in esclusiva per lui, Valentino dà lavoro a circa 70-80 persone. Tutti suoi amici. «E’ un modo per stare insieme. Posso offrire lavoro a persone care che altrimenti avrebbero fatto mestieri più noiosi». Parlando di moto, infine, Rossi ammette che se avesse abbastanza soldi «comprerei la Ducati». Che la stagione 2012 «sarà un affare tra Stoner e Lorenzo». E lui? «Scommetto di arrivare tra i primi cinque». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Preziosi «Checa esalta la Superbike Ma vinceremo pure con Vale» «La 1198 è vecchia ma molto equilibrata, la MotoGP è tutta nuova, serve tempo»
Taccuino IN RIABILITAZIONE
Lascorz a Barcellona (a.to.) Joan Lascorz ha lasciato ieri mattina il reparto di rianimazione dell’Ospedale Maggiore di Bologna per volare con un aereo sanitario a Barcellona, dove è ora ricoverato presso una struttura specializzata per la riabilitazione di traumi alla colonna vertebrale: il Vall d’Hebron. Qui sarà sottoposto a nuovi esami che difficilmente potranno discostarsi dalla diagnosi dei medici italiani sulla paralisi come conseguenza della frattura della sesta e settima vertebra.
A MILANO IL 15
Dovi maratoneta Ci sarà anche Andrea Dovizioso alla Milano Marathon del 15 aprile. Il pilota della Yamaha correrà la staffetta con le promesse italiane di Anna Maria Mazzetti, Alessandro Fabian e Alice Betto e l’ironman Daniel Fontana. Dovi corre per sostenere la Fondazione Laureus.
ALLA 500 MIGLIA DI INDY
Alesi corre con Haas Jean Alesi correrà la 500 Miglia di Indianapolis (27 maggio) con il team Newmann-Haas: l’accordo è stato siglato ieri. L’ex ferrarista sarà uno dei pilota di punta della Lotus.
IN EDICOLA
L’Almanacco 2012 È uscito l’Almanacco del motociclismo 2012 di Roberto Ronchi, con prefazione di Loris Capirossi (Gianni Marchesini Editore). Costa 30 euro.
Quindi possiamo scordarci di vedere Rossi far festa come Checa?
«In questo momento dobbiamo colmare il divario ma partiamo per il Qatar con fiducia. Perché la Ducati ha già vinto il titolo in MotoGP, quindi siamo consapevoli di avere le competenze per tornare al vertice. Abbiamo un duro lavoro da fare, ma possiamo farcela». Avete la Superbike vincente: perché non ci fate correre anche Rossi?
«Mi piacerebbe molto e credo che per gli appassionati sarebbe molto bello. Ma in questo momento noi e Valentino abbiamo altre priorità. Se dovesse succedere, sarei molto felice perché significherebbe che abbiamo già risolto i nostri problemi in MotoGP».
mezzo. Frenata ed ingresso in curva sono i suoi punti di forza. Solo Carlos riesce ad entrare così forte». La 1198R paga 15 km/h in rettilineo e ha sei chili di zavorra in più. Eppure vincete come prima...
«Ci sono delle piste che ci permettono di sopperire al divario di potenza e peso che abbiamo. Imola è il terreno migliore per noi: con la zavorra abbiamo perso in accelerazione ma Checa sopperisce con il suo particolare stile di guida»,
«Nessuno entra in curva forte come Carlos. Col suo stile sopperisce alla zavorra che ci ha fatto perdere in accelerazione»
«Abbiamo esportato il ride by wire (acceleratore senza filo che comanda l’alimentazione con impulsi elettrici; n.d.r.), inoltre per la progettazione di motore e ciclistica utilizziamo gli stessi sistemi di calcolo e simulazione». Nel 2013 correrete con la nuova 1199 Panigale, più leggera e potente. Con quali aspettative?
Con 30 cavalli in meno delle avversarie che cosa succederà sulle piste veloci?
«La Panigale ha esordito ad Imola nella Superstock (moto di serie) e avremmo vinto se la classifica (la gara è stata disputata in due manche; n.d.r.) fosse stata fatta con le regole 2011. Il progetto è partito bene».
«Il divario diventerà enorme e neanche Checa potrà ovviare al nostro deficit di potenza».
Nel 2013 la Ducati tornerà in Superbike in forma ufficiale?
Dove avete realizzato tre moto diverse in un anno, in Superbike, invece vincete con la 1198R che ha debuttato nel 2008. Com’è possibile?
Assen (22 aprile) è un altro tracciato guidato dove Checa può vincere. Però significherebbe beccarsi altri tre chili di zavorra per i successivi tre round...
«È un mezzo molto equilibrato, affinato anno dopo anno e adesso ha raggiunto il massimo livello. Il team che la gestisce è ben amalgamato, sia dal punto di vista tecnico che umano. Il fattore più importante è Checa che ha una simbiosi perfetta con la 1198».
«Sarebbe molto bizzarro se arrivassimo a pesare 174 chili contro 165 di avversari che hanno motori più potenti di noi. Verrebbero penalizzati tutti i piloti Ducati, non solo Carlos. Gli altri pagherebbero perché Checa è in stato di grazia».
Checa fa la differenza. Come?
La Superbike è derivata dalla serie ma nella Ducati c'è tanta tecnologia MotoGP.
«È riuscito a raggiungere una confidenza eccezionale con il
«Mi piacerebbe vedere Rossi sulla nostra Superbike ma abbiamo altre priorità. Potrebbe accadere se i guai fossero superati»
«Dal punto di vista tecnico non è necessario: due anni fa abbiamo ritirato la squadra interna ma i nostri team clienti sono assistiti da un ingegnere di pista e da un elettronico del reparto corse. Hanno il massimo supporto tecnico e, mancando gli ufficiali, hanno la garanzia di correre per la vittoria». Quindi non se ne parla?
Dall’alto Carlos Checa, 39 anni, e Valentino Rossi, 33. In due hanno vinto 10 Mondiali: 9 il pesarese, 1 lo spagnolo (in Sbk) ALEX PHOTO-REUTERS
«Ritirare il team ufficiale è stata una decisione strategica dell’azienda. Potrebbe anche essere rivista ma la cosa cui tengo di più è offrire ai clienti moto vincenti. Lo stiamo facendo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
SU TWITTER
Alonso: «Corro fino a 45 anni se vado forte» «Guidare fino ai 45 anni? Lo farò finché mi sentirò competitivo in grado di vincere ed aiutare la squadra. Spero che sia così per lungo tempo...». È una delle risposte date da Fernando Alonso sul proprio twitter «alo_oficial». Il segreto della Ferrari? Secondo lo spagnolo è «restare sempre uniti, sia nei momenti positivi sia in quelli negativi».
CON LA GAZZETTA
Stagione al via Domani speciale di otto pagine Domani con la Gazzetta esce uno speciale di otto pagine sul Motomondiale 2012, che scatta domenica in Qatar. Il piatto forte sarà un’intervista esclusiva al campione del mondo Casey Stoner. E poi tutti i protagonisti ai raggi X, l’albo d’oro, il calendario, le novità regolamentari, la Moto2 e la Moto3.
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GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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MOTOMONDIALE GP QATAR SPECIALE PER GAZZETTA
Emiro Stoner, il deserto come regno L’iridato 2011 su questa pista ha vinto quattro delle ultime cinque edizioni ed è il favorito IL CIRCUITO
la guida Domenica MotoGP in diretta su Italia 1 a partire dalle 21 Quattro giorni in sella Prove e warm-up su Italia 2 Domenica si apre il Motomondiale 2012 con il GP del Qatar, prima delle 18 gare. Si corre in notturna sulla pista di Losail (5.380 m). PROGRAMMA La differenza di fuso orario col Qatar è di -1 ora. Questo il programma di prove e gare con gli orari italiani. Qualifiche e GP saranno trasmessi da Italia 1, Italia 2 invece trasmetterà warm up e libere. OGGI Libere ore 17: Moto3; 17.55: Moto2; 18.55: MotoGP; 19.55: Moto3; 20.50: Moto2. DOMANI Libere ore 17: MotoGP; 18: Moto3; 18.55: Moto2; 19.55: MotoGP. SABATO ore 17: qualifiche Moto3; 17.55: qualifiche Moto2; 18.55: qualifiche MotoGP; 20.20: warm-up Moto3; 20.55: warm-up Moto2. DOMENICA ore 17 warm-up MotoGP; 18 gara Moto3; 19.20 gara Moto2; 21 gara MotoGP.
IL CALENDARIO La prossima gara il 29 in Spagna
ILLUSTRAZIONE MIRCO TANGHERLINI - INFOGRAFICA LA GAZZETTA DELLO SPORT
Ancora Stoner, sempre Stoner. Le quote stanno con l’australiano. È lui il favorito per la vittoria del primo GP stagionale, quello in Qatar, che ha vinto 4 volte negli ultimi 5 anni. Stacca tutti in lavagna con un 1,65 contro il 4,50 di Lorenzo e il 6,50 di Pedrosa. E Rossi? Valentino è a 15, come Spies. Una pole di Stoner è data a 1,45, contro il 4,50 di Pedrosa e Lorenzo. Valentino a 20... E per il titolo il menù non cambia. Honda su due podi con Stoner a 1,95 e Pedrosa a 5,50. In mezzo Lorenzo a 3,75. Rossi è a 11. © RIPRODUZIONE RISERVATA
TITOLO MOTOGP
1,95 Stoner AUSTRALIA HONDA
3,75 Lorenzo SPAGNA YAMAHA
5,50 Pedrosa SPAGNA HONDA
POLE MOTOGP PILOTA (MOTO) STONER (HONDA) PEDROSA (HONDA) LORENZO (YAMAHA) SPIES (YAMAHA) ROSSI (DUCATI) DOVIZIOSO (YAMAHA) CRUTCHLOW (YAMAHA) BAUTISTA (HONDA) HAYDEN (DUCATI) BARBERA (DUCATI) BRADL (HONDA) ALTRO
VINCENTE MOTOGP QUOTA 1,45 4,50 4,50 15 20 30 30 40 50 50 50 15
PILOTA (MOTO) STONER (HONDA) LORENZO (YAMAHA) PEDROSA (HONDA) SPIES (YAMAHA) ROSSI (DUCATI) DOVIZIOSO (YAMAHA) HAYDEN (DUCATI) BAUTISTA (HONDA) CRUTCHLOW (YAMAHA) BRADL (HONDA) BARBERA (DUCATI) ABRAHAM (DUCATI) ALTRO
VINCENTE MOTO2 QUOTA 1,65 4,50 6,50 15 15 66 66 75 100 150 200 250 100
PILOTA (MOTO) MARQUEZ (SUTER) IANNONE (SPEED UP) LUTHI (SUTER) ESPARGARO (KALEX) ELIAS (SUTER) CORTI (KALEX) DE ANGELIS (SUTER) REDDING (KALEX) SMITH (TECH 3) KALLIO (KALEX) SIMON (FTR) NAKAGAMI (KALEX) ALTRO
29 aprile Spagna (Jerez) 6 maggio Portogallo (Estoril) 20 maggio Francia (Le Mans) 3 giugno Catalunya (Montmelò) 17 giugno Gran Bretagna (Silverstone) 30 giugno Olanda (Assen) 8 luglio Germania (Sachsenring) 15 luglio Italia (Mugello) 29 luglio Usa (Laguna Seca) 19 agosto Indianapolis 26 agosto Rep. Ceca (Brno) 16 settembre San Marino (Misano) 30 settembre Aragona 14 ottobre Giappone (Motegi) 21 ottobre Malesia (Sepang) 28 ottobre Australia (Phillip Island) 11 novembre Valencia
VINCENTE MOTO3 QUOTA 2,75 5 8 10 10 12 16 16 16 20 20 25 5,00
PILOTA (MOTO) M. VINALES (FTR HONDA) CORTESE (KTM) KENT (KTM) FENATI (FTR HONDA) FAUBEL (KALEX KTM) SALOM (KALEX KTM) MONCAYO (KALEX KTM) ANTONELLI (HONDA) OLIVEIRA (HONDA) VAZQUEZ (HONDA) KHAIRUDDIN (KTM) FOLGER (IODA) ALTR0
QUOTA 2,50 4 5,50 9 12 15 15 20 20 25 25 30 9
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
MONDOMOTORI AUTO
La lotta di classe Per tutte le tasche Dalla Seat Ibiza rivoluzionata nei contenuti, alla Renault Megane offerta ora anche in versione familiare SporTour, fino al lusso più soft con l’Audi A8 Hybrid
Seat Ibiza, già pronte 3 versioni e 10 motori Gamma tutta rinnovata: linee tese, brio latino, tecnica tedesca, eco propulsori, prezzi giusti DAL NOSTRO INVIATO
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La Seat all’attacco, con 2 nuove gamme in 4 mesi. Dopo la Mii è già pronta la 5a generazione della Seat Ibiza e subito con 3 carrozzerie differenti: 3, 5 porte e la St, la station wagon, tutte basate sulla nuova piattaforma del gruppo Volkswagen per il segmento B. Garanzia di grande sicurezza. Stesso nome ma auto nuova con uno stile azzeccato, linee più tese della precedente, più personale per strizzare l’occhio ai giovani ai quali concede piacere di guida latino e tecnica innovativa tedesca con tante funzioni migliorate.
ce, è ricco: dall’Esp alla chiusura centralizzata. Sulla Style climatizzatore semiautomatico, fendinebbia cornering, specchietti regolabili e riscaldabili elettricamente e cerchi in lega da 15". Infine la FR ha Climatronic, luci dietro led, regolatore di velocità, sospensioni sportive e molto d’altro. La prova Tre carrozzerie e un’offerta di
motori ampia — 6 benzina e 4 Diesel — abbinano ad uno stile riuscito guida e abitabilità differenti. Interessante il confronto tra gli estremi: la 3 porte con l’inedito 1.2 da 60 Cv (consumo medio di 5,4 l/100 km) e la potente 1.4 Tsi 150 Cv con due turbo e un eccellente cambio Dsg a doppia frizione. Morbida, confortevole non soltanto in città la prima; comoda ma ben assettata, con le sospensioni più rigide del 15%, precisa e divertente la seconda, assecondata anche da un cambio Dsg a doppia frizione che conquista al primo approccio sia per la rapidità della cambiata sia per la fluidità di marcia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
3 versioni La Ibiza, una classica me-
dio-piccola che ha già convinto dal 1984 ad oggi 465.000 clienti in tutta Europa, ha misure compatte (4.034 mm la 3 porte) e risponde bene a una vasta gamma di esigenze. Dalla SC tre porte, compatta e sportiva, alla universale 5 porte, fino alla pratica ma elegante familiare ST. E non manca la E-Ecomotive con il motore diesel da 75 Cv, la più efficiente con emissioni di 89 g/km di CO2 che, pur accreditata per un consumo medio di 3,4 l/100 km, non mostra limitazioni. Ma l’anima spagnola della Seat è bene espressa nella versione FR: carattere sportivo, potenza di 150 Cv e volante identico a quello della Golf Gti. La sportiva per eccellenza, la Cupra, completerà la gamma a fine 2012. Intanto, per sfondare in un momento difficile del mercato, la nuova Ibiza offre una qualità globale elevata abbinata a prezzi competitivi che partono dai 11.450 euro per la Sc 3 porte con il motore 1.2 da 60 Cv. Allestimenti Già quello base, il Referen-
n Megane ti avverte
IL NOSTRO GIUDIZIO
SÌ Prezzi Buoni. Si parte dagli 11.450 e della 1.2 60 Cv Reference tre porte per arrivare ai 18.300 Euro della FR 1.6 TDI CR 105 Cv. La versione ST costa da 12.750 a 18.850 Allestimenti Tre livelli con il Reference, quello di base, già completo Cambio Dsg Il cambio a doppia frizione è super, da provare
NO
Il volante in pelle è quello della Golf Gti
NUOVA GAMMA SEAT IBIZA LA SCHEDA TECNICA (misure in millimetri) Motori benzina 1.2 60, 70, 105, 105 Dsg Cv; 1.4 85 e 150 Cv Motori diesel 1.2 75 Cv; 1.6 90, 105 Cv; 2.0 143 Cv Lunghezze 4.034-4.072 (3p); 4.052-4.088 (5p); 4.227 (St) Larg. e altezze 1.693; 1.420-28 (3p); 1.441-45 (5p); 1.445 (St) Sicurezza 5 stelle Euro Ncap Prezzi 3 porte Sc da 11.450 a 18.800 euro Prezzi 5 porte da 12.100 a 18.300 euro Prezzi St (station wagon) da 12.750 a 19.950 euro
Bagagliaio Non entusiasma: il volume base è di soli di 284 litri. Ma c’è la St, la station wagon con una capacità di 1.164 litri. Da furgoncino
se dormi al volante Il Visio lancia un allarme quando viene superato il limite della carreggiata Di notte gestisce le luci CORRADO CANALI
Si rinnova la trilogia di Renault Megane: cioè le versioni 5 porte, SporTour (familiare) e Coupé. Lo stile si caratterizza per dei tratti lineari, una griglia più ampia e il generoso uso del nero lucido. All’interno non c’è molto di inedito. La plancia continua a soddisfare per materiali, finiture e spazio, con un portaoggetti perfino sotto i piedi del conducente. Di nuovo una radio con lettore cd/Mp3, vivavoce Bluetooth e prese Aux/Usb integrate nel frontalino, di serie fin dall’allestimento base «Wave». Non mancano, poi, il navigatore Carminat TomTom integrato e il clima automatico con sensore per migliorare la qualità dell’aria. Sicurezza Ma la carta che Renault Megane 2012 si gioca è soprattutto sulla sicurezza attiva e si chiama Visio System: una telecamera, collocata vicino allo specchio retrovisore centrale, inquadra costantemente la strada. Di giorno, il sistema funziona come assistente di corsia, emettendo un segnale acustico (non del tutto piacevole) quando si oltrepassa la linea di demarcazione della carreggiata. Nelle ore notturne, invece, il sistema gestisce automaticamente la commutazione anabbaglianti/abbaglianti, in funzione dei veicoli che provengono in senso opposto. Il tutto al costo decisamente accessibile di circa 400 euro. Sulle nuove Megane è disponibile un nuovo motore già impiegato sulla Scenic: si tratta del 1600 cmc dCi da 130 Cv, che vanta tecnologie riprese dall’esperienza Renault in F.1. Se si percorrono pochi chilometri all’anno, la scelta potrebbe cadere sull’inedito 1200 cmc a benzina Tce da 115 Cv. La famiglia Energy si completa poi col 1500 cmc dCi da
110 Cv, da sempre fiore all’occhiello della Renault, ringiovanito con il riposizionamento del turbo e iniettori a 7 fori. Gt line Inoltre sul portellone di Megane
Coupé, 5 porte e SporTour è stata inserita la sigla GT Line. Che significa una serie di specifiche: Led frontali a forma di boomerang, cerchi in lega da 17", inserti in carbonio sulla plancia, volante sagomato. Ma, con i 2000 cmc Tce e dCi da 180 e 160 Cv, ci sono perfino la taratura d’assetto, i dischi freno e i pneumatici della Megane RS (225/40 R18). L’allestimento Wave, quello base, comprende invece navigatore, sensori parcheggio posteriori con telecamera e specchi ripiegabili elettricamente. Per almeno 3 mesi dal lancio (21 aprile) si può acquistare una Megane 5 porte Wave 1600 cmc benzina da 110 Cv sborsando appena 15.500 euro. Peccato, tuttavia, che la Wave non si possa accoppiare con il 1200 cc Tce. Il differenziale berlina-SporTour è di 800 euro, quello berlina-Coupé di 400 euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IL NOSTRO GIUDIZIO
SÌ Stile È migliorato. Con il coupé destinato a conquistare i giovani Dotazioni Spicca il Visio System: una telecamera collocata vicino allo specchio retrovisore che inquadra la strada e di notte commuta in automatico gli abbaglianti
NO Accesso Non è dei migliori per chi si siede dietro Visibilità Limitata nelle curve a sinistra dalla cornice del parabrezza
L’interno della versioni sportive GT line
RENAULT MEGANE TCE 1.2 LA SCHEDA TECNICA Motore Potenza Trasmissione Lung./larg./alt. Peso Vani portaoggetti Consumo medio Prezzo
4 cilindri benzina da 1200 cmc 115 Cv a 4.500 giri manuale a 6 marce 4.300/1.810/1.470 mm 1.380 kg da 372 a 1129 litri 5,3 litri 22.100 euro
Motore Manca di coppia in basso e di brio in velocità
GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
SEAT IBIZA Quinta generazione A sinistra la nuova Seat Ibiza: la versione Tsi da 150 Cv ha il cambio a doppia frizione Dsg
RENAULT MEGANE C’è in tre versioni Nella foto al centro la Megane SportTour in allestimento GT line: fari al led e cerchi in lega
AUDI A8 Ammiraglia ecologica Qui a sinistra la lussuosa Audi A8 hybrid: si rivolge a manager d’azienda, istituzioni e clienti vip
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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A New York apre il salone anticrisi E Mercedes vola Un milione di persone per la fiera dell’euforia Negli Usa decollano le vendite: Chrysler +27%
La Mercedes GL punta a un ruolo di primo piano tra i Suv. Sotto la nuova Dodge Viper «assediata» dai fotografi AFP
A8 ibrida, in viaggio cullati dal silenzio Nell’abitacolo si sente solo il ronzio del «clima» Il motore elettrico si ricarica pure in frenata DAL NOSTRO INVIATO
VITO SCHEMBARI NECKARSULM (Germania)
A un certo punto, insieme al collega con cui stavamo effettuando il test, ci siamo chiesti quale fosse la «voce» della Audi A8 hybrid. Perché, appesi ai tornanti più ripidi su e giù per i boschi vicino a Neckarsulm, il massimo della rumorosità percepita nell’abitacolo era il ronzio del clima. Una volta spento quello, il silenzio. La cosa che più colpisce insieme all’attenzione ai consumi dell’ultima nata di Ingolstadt. Parallelo Con la A8 Hybrid, Audi propone nel settore Premium un modello che abbina le prestazioni di un sei cilindri con i consumi di un quattro cilindri. Il 2.0 TFSI e il motore elettrico erogano una potenza di sistema di 245 Cv con un consumo medio di 6,3 litri per 100 km. La A8 è un ibrido parallelo: motore elettrico e TFSI 2.0 211 Cv sono montati in linea e, all’occorrenza, lavorano insieme con una coppia massima globale di 480 Nm che viene trasmessa alle ruote anteriori mediante un cambio tiptronic a otto rapporti. La batteria agli ioni di litio a 72 celle, collocata nella parte posteriore della vettura, ha una potenza di 39 kW ed è dotata di un sistema complesso di raffreddamento ad aria (proveniente da abitacolo e clima). Con alimentazione elettrica e a 60 km/h, la vettura ha un’autonomia di circa 3 chilometri e può raggiungere i 100 km/h. La partenza viene gestita in modalità solo elettrica e l’energia prodotta (in frenata) va a ricaricare la batteria offrendo la possibilità di sfruttarla come boost. Tre le modalità di marcia: elettrica, Drive e Sport. La velocità massima è di 235 km/h. Il design Vista da fuori ha l’eleganza in-
nata delle Audi: i fari a tecnologia led sottolineano la calandra, i cerchi da 19" a turbina la linea snella. È lunga 5,14 metri, cui si aggiungono altri 13 centimetri nella versione L, a passo lungo. L’abitacolo A richiesta i sedili possono essere ventilati e dotati di funzioni massaggio, mentre la luce led diffusa dona all’abitacolo un’atmosfera particolare. Audi offre il sistema Bose Surround Sound di serie, mentre optional è un impianto high-end di Bang & Olufsen. Di serie anche l’Active Noise Control (Anc) che annulla la rumorosità del motore attraverso gli altoparlanti del sistema audio e sfrutta il principio dell’interferenza: quando si sovrappongono due onde con la stessa frequenza si annulla reciprocamente la loro ampiezza. È per questo che insieme al collega non sentivamo il motore. La Audi A8 hybrid è disponibile da maggio al prezzo base di 86.200 euro. A quale fascia di mercato punta? Grandi aziende, istituzioni e soprattutto la Cina. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Pelle e radica per la plancia della A8 hybrid
AUDI A8 HYBRID LA SCHEDA TECNICA Motore Potenza Trasmissione Lung./larg./alt. Peso Capacità bagagliaio Consumo medio Prezzo
4 cilindri ibrido da 2000 cmc 245 Cv di sistema tiptronic a 8 rapporti 5.137/2.111/1.460 mm 1.870 kg 510 litri 6,3 litri 86.200 euro
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IL NOSTRO GIUDIZIO
SÌ Silenziosità Impercettibile la differenza di rumore tra «termico» ed elettrico. Comfort Sembra di viaggiare in business. Sedili spaziosi, connettività wi-fi, materiali pregiati.
NO Baule L’ingombro della batteria al litio penalizza fortemente la capacità di carico. Ma per un trasloco non si usa di certo quest’auto... Prezzo Gli 86.200 euro necessari per acquistarla la rendono un gioiello per non molti.
PINO ALLIEVI NEW YORK (Stati Uniti)
Dieci giorni di sbornia motoristica con un milione di spettatori che attendono solo di varcare le porte del Javits Convention Center: è quanto promette il Salone di New York, che apre i battenti domani in un clima di piena euforia. Mentre da noi i cali di vendite sono drammatici (meno 26,72% a marzo) negli Stati Uniti c’è un ritorno affettivo verso l’automobile che è contagioso, in quanto significa indirettamente che la crisi sta scivolando via per lasciare spazio alla voglia di acquistare, di evadere, di guardare al futuro con ottimismo. Crescita Ma la prudenza non è
mai troppa e infatti i padiglioni del Salone sono all’insegna della sobrietà, con pochi eccessi e pochi show aggiuntivi. Però, siccome l’America regola il proprio umore sulle cifre del mercato, ecco che le vendite volano, con un incremento nei primi tre mesi stimato attorno al 13%, mentre a fine anno si dovrebbe raggiungere il traguardo dei 14,4 milioni di auto, contro i 12.8 milioni del 2011. E se la Chrysler lo scorso anno ha avuto un incremento del 27% sui 12 mesi precedenti, la Mercedes addirittura annuncia balzi prodigiosi negli Usa, con il mese di marzo e il trimestre che hanno pure segnato record assoluti mondiali, rispettivamente con 131 e 313 mila auto prodotte. Novità Ovvio che la stessa Mercedes sia la marca europea, sempre in competizione con Bmw negli States, con le maggiori novità a New York. La più grande, anche come dimensioni, è la nuovissima GL, Suv leader del segmento premium, macchina da ricchi senza problemi di alcun genere, con prezzi che partono da 72 mila euro, motori a 6 e 8 cilindri, lusso diffuso e prestazioni. Ma accanto alla GL c’è la
GLK, che arriverà da noi tra un paio di mesi. Il restyling (frontale, interni, dotazioni di sicurezza) rende la vettura più slanciata e piacevole. I motori per noi restano gli stessi, con la versione 220 cdi da 170 Cv che sarà ancora la più richiesta anche per via dei consumi vicini ai 20 km/litro. Per chi vuole di più, ci sono i 6 cilindri diesel 3000 cmc da 265 Cv e il 6 cilindri benzina 3500 cmc da 306 Cv. Classico Tornando al Gruppo Chrysler, c’è la nuova Viper SRT, ma anche una 500 Abarth ricca di parti in fibra di carbonio. Non manca una versione Rallycross — ci corre il dia-
volo di Travis Pastrana — della Dart costruita su pianale Giulietta. Sul fronte Hyundai, ecco la nuova Santa Fè, mentre Toyota ha presentato una berlina made-in-Usa. Tutto all’insegna di vetture risparmiose secondo una tendenza che è moda, visto che la benzina costa ancora sugli 80 centesimi di euro al litro. In compenso, le elettriche fanno fatica a imporsi, malgrado le promesse miracolistiche. Lo slogan del Salone, preso in prestito dalla Ford, è «più potenza meno consumi»: vale anche fuori dal mondo dell’auto, in una società che ha tanta voglia di cancellare la parola crisi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
per i 30 anni della radio
Citroën C1 giovane: c’è la Deejay Citroën festeggia i 30 anni di Radio Deejay regalandosi una serie speciale della C1. La versione, a 11.650 euro (3 porte) e 12.000 euro (5 porte), punta a incrementare le vendite della citycar, che dal 2005 sono già arrivate a 620.000 esemplari.
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GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
CICLISMO IN SPAGNA
Sanchez vince E Cunego studia l’attacco Paesi Baschi Damiano e Scarponi a pochi secondi, oggi arrivo al 20% DAL NOSTRO INVIATO
CIRO SCOGNAMIGLIO ARRATE (Spagna)
Mancano cinque chilometri a uno dei traguardi più classici del Giro dei Paesi Baschi, Damiano Cunego e Michele Scarponi sono lì. La selezione sulla salita di Arrate (Gpm ai meno 2 dalla linea bianca), in mezzo a due ali di folla, è già cominciata e i capitani della Lampre hanno messo le bici davanti. Peccato che in tre dimostrino di avere una marcia in più: Horner, Rodriguez e l’idolo «di casa» Samuel Sanchez. Sono loro che fanno il vuoto in salita, passano in vetta con una decina di secondi e non c’è più margine per ricucire. Allo sprint vince Sanchez, olimpionico di Pechino 2008: conosce questo arrivo come le stanze di casa sua, visto che l’ha vinto per la terza volta consecutiva. I primi inseguitori arrivano a 12": Cunego è quinto, Scarponi è settimo. In classifica, guidata proprio da San-
chez, sono sesto e tredicesimo. A 12" è arrivato pure l’iridato a crono Tony Martin: se continuerà a tenere così in salita, è il favorito per la vittoria finale visto che la corsa si chiuderà sabato con una prova contro il tempo di 18,9 km.
BATTUTO «PURITO» IN INGHILTERRA
Cavendish papà «E’ nata Delilah»
Impressioni «I tre davanti si so-
no mossi bene al momento giusto — spiega Cunego, 30 anni, 5˚ ad Arrate nel 2009 (vinse Contador) e 6˚ nel 2010 —. Io pensavo che tra noi dietro ci potesse essere più collaborazione, a un certo punto eravamo arrivati a cinque secondi di ritardo e si poteva rientrare. Comunque credo che il piazzamento sia per me la conferma di una buona forma». «Non ero in una giornata super — confessa Scarponi, 32 anni, reduce da un ritiro in quota sull’Etna —. Sulla penultima salita mi sono dovuto fermare per un problema tecnico, un gambale si era infilato nella ruota, uno sforzo supplementare. Ma comunque non ci è mancato molto per giocarsi la vittoria». Prospettive La rivincita? E’ pos-
sibile già oggi, gambe e avversari permettendo. La quarta tappa infatti arriva (in salita) a Bera-Ibardin e si tratta di un traguardo che in passato ha detto bene agli italiani. Alla prima occasione, nel 1981, vinse Silvano Contini. Dieci anni dopo, toccò a Claudio Chiappucci. E nell’ultima occasione in cui è stato affrontato — 1994 — fece festa Davide Cassani. La salita misura 6,3 km (6% medio) ma il traguardo è stato sposato trecento metri più avanti, e questi trecento metri tirano oltre il 20 per cento. Un vero è proprio Muro da scalare. Damiano Cunego (a destra), veronese, 30 anni BETTINI
A Appunti S
ARRIVO 1. Samuel SANCHEZ (Spa, Euskaltel) 158 km in 3.58’15", media 39,790; 2. Rodriguez (Spa); 3. Horner (Usa); 4. Mollema a 12"; 5. Cunego; 6. Martin (Ger); 7. Scarponi. CLASSIFICA 1. Samuel SANCHEZ (Spa, Euskaltel); 2. Horner (Usa); 3. Rodriguez (Spa); 4. Hesjedal (Can) a 12"; 5. Poels (Ola); 6. Cunego; 13. Scarponi. OGGI 4ª tappa, Eibar-Bera/Ibardin, 151 km. Diretta Tv RaiSport 2 alle 15.40
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«Delilah Grace Cavendish è nata, lei e la mamma stanno bene. Sono così orgoglioso delle mie due ragazze. Questo è il giorno più felice della mia vita». Con questo messaggio lanciato su twitter Mark Cavendish annuncia di essere diventato papà. Nella notte è nata infatti la primogenita del campione del mondo e della modella inglese Peta Todd.
Mark Cavendish, 25, e Peta REUTERS
IN FRANCIA
VERSO LA ROUBAIX
L’Escaut a Kittel Belletti chiude 5˚
Manuele Boaro, 24, vicentino BETTINI
Crono alla Sarthe Bravo Boaro: 2˚ Manuele Boaro, vicentino della Saxo bank, 24 anni, 5˚ alla crono della Tirreno (ma con gli stessi secondi del 3˚), ha chiuso al 2˚ posto la crono del Circuito della Sarthe. Successo, con 8" di vantaggio su 6,8 km, al campione australiano Luke Durbridge, 21 anni: 5 maglie iridate tra strada e pista. Durbridge (GreenEdge) è il nuovo leader. Malissimo ancora una volta Andy Schleck: 40˚ a 30". Al mattino, vittoria dell’olandese Michel Kreder (Garmin) su Sacha Modolo (Colnago), già piazzato martedì; 3˚ Colbrelli, 6˚ Colli.
(n.li.) Marcel Kittel ha vinto in volata sotto la pioggia il Gp Escaut. Il velocista tedesco a Schoten (Bel) a avuto la meglio su Farrar e Bos. Benino gli italiani: Manuel Belletti ha chiuso al 5˚ posto davanti a Elia Favilli con Nizzolo 9˚. Guarnieri, che sembrava in buona giornata, è caduto ai -4 km. ARRIVO: 1. Marcel KITTEL (Ger, Argos) 202 km in 4.30’53"; 2. Farrar (Usa); 3. Bos (Ola); 4. R. Feillu (Fra); 5. Belletti; 6. Favilli; 9. Nizzolo. DOMENICA «LA REGINA» OGGI BALLAN PROVA IL PAVÉ
Si disputa domenica la 110ª edizione della Parigi-Roubaix, la regina delle classiche. Ventisette i settori di pavè per un totale di 51,5 km sui 257,5 della corsa. Ieri sera è tornato in Belgio Alessandro Ballan, 3˚ domenica al Fiandre, che oggi farà una ricognizione sul percorso.
PIANETA BMX
VERSO I GIOCHI Appuntamento in Italia con la disciplina entrata nel 2008 all’Olimpiade
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Tutti a Vicenza: salti a 70 all’ora con la bici lanciata da E.T.
GARE DA 35" A 50"
Da domani a domenica, a Creazzo (Vicenza), gli Europei di Bmx
S La pista E’ stata disegnata da Ludovic Laurent, c.t. della Nazionale italiana, con tre paraboliche a 180˚. Il tracciato è lungo dai 300 ai 400 metri, con percorrenza tra 35" e 50". Ci sono dossi, curve e ostacoli.
Da domani a domenica l’Europeo con 1200 piloti. I consigli del pro’ Furlan MARCO PASTONESI
Acrobazie. Come domare una tavola su onde oceaniche, come conciliare un cavallo che detesta selle e fantini, come disciplinare gli sci su mille gobbe. Solo che qui si doma, si concilia, si disciplina, insomma si cavalca una bici. Tracagnotta, solida, esplosiva. Bmx sta per B come bici, M come moto e X come cross. Una bicicletta, anzi, una biciclettina, ma trattata come se fosse una spregiudicata moto da cross. Fra dune e dossi, fra curve paraboliche e salti ciechi. Il pericolo è il mio mestiere. Il mestiere è il mio pericolo. E questo fine settimana (domani le prove, sabato le qualificazioni, domenica quarti, semifinali e finali) 1200 piloti — si chiamano piloti, non corridori, al limite «riders» — di 26 nazioni si sfidano a Creazzo, dintorni ovest di Vicenza, negli Europei di bmx. Roba forte, roba vera, roba da brividi.
SI CORRE A CREAZZO
S DARCO
Olimpico Il bmx (ma si può dire anche la bmx) è l’evoluzione della Roma Sport, la sublimazione di ET, l’infanzia di Mark Cavendish. E’ una specialità olimpica da Pechino 2008, è — anche nei pensieri di Renato Di Rocco, presidente della Federazione ciclistica italiana — «un modo divertente per dedicarsi al ciclismo», è agonismo e circo, sport e arte, abilità e spettacolo. «Trecentocinquanta metri di gara, dai 30 ai 35 secondi — spiega Angelo Furlan, che a 15 anni era campione italiano ed europeo di bmx, e poi si è dedicato alla strada —. Si scatta dal cancelletto di partenza,
Le bici per Bmx sono piccole, con ruote dal diametro di 20 pollici, ma molto solide per resistere ai colpi
come se fosse uno slalom. Lì ci vuole la massima forza, la massima potenza, la stessa di un Usain Bolt quando sfonda i blocchi di partenza in una gara dei 100 metri su pista e decolla. Fondamentale conquistare la posizione di testa per poi gestire la fase dei salti. Non solo muscoli Dunque: prima muscoli, poi tecnica. E sangue freddo. Perché la selezione è durissima: si parte in otto, si qualificano i primi quattro, e avanti così, fino alla finale. Preceduta da musica a palla, come neanche in una discoteca. Finché lo speaker ordina il silen-
zio. A quel punto si precipita in un mutismo totale, fisico, opprimente. Poi lo sparo, e pronti-via in mezzo minuto ti giochi tutto». Si vede chi ha fatto bmx. Gente che poi saprà governare la bici anche là dove gli altri — sui Muri, sul pavè, sullo sterrato, sulla pista — lasciano o perdono il controllo. Non solo Cavendish è stato uno da rodeo, ma anche Luca Paolini. «E pensare che il bmx — ricorda Furlan, che continua a correre da professionista su strada nella Christina Watches — era stato rinnegato, perché sembrava propedeutico al motocross, non al cicli-
smo. Invece adesso sta finalmente ricevendo i giusti riconoscimenti, perdipiù olimpici. Perché esalta la polivalenza: infatti coniuga la forza con la sensibilità, la coordinazione con le acrobazie, le capacità di un ginnasta artistico con quelle di un saltatore in lungo e in alto». Ma non è tutto. Il bmx è gioco e allegria, è una delle poche discipline in cui gli atleti sono orfani (i genitori se ne stanno relegati a debita distanza), è fuochi d’artificio senza fuochi, o forse fuochi d’artificio senza artificio. Insomma: come stare dentro un videogioco. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Categorie Juniores (17-18 anni); élite (dai 19 anni)
S Programma Domani Ore 18.15, prove Elite-juniores Sabato Ore 14.30, cerimonia di apertura. Ore 15.45, Europeo Bmx, 9ª prova Domenica Ore 13.30 Europeo 10ª prova
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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CICLISMO PISTA A MELBOURNE, IN AUSTRALIA Gran Bretagna! 3’53"295 a 62 di media Straordinario record del mondo del quartetto inglese: Peter Kennaugh, Andrew Tennant, Geraint Thomas e Ed Clancy AP
DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO MARABINI MELBOURNE (Australia)
Nero è il colore della rabbia, della delusione, dell’amarezza. E nero è il volto di un ragazzo che voleva tutt’altro colore. Uno solo: l’oro. Che differenza volete che faccia quindi un quarto posto — o un terzo o un secondo — rispetto al 21˚ e ultimo, per chi come lui puntava al massimo. Verrebbe da dire: buon segno. Perché è l’atteggiamento di chi è nato con le stimmate del campione, che parte sempre per vincere, che sa di essere forte e non si dà pace se non l’ha potuto dimostrare. Ossa rotte Elia Viviani esce con le ossa rotte dal debutto ai Mondiali di Melbourne. Lui, argento un anno fa, consuma le ultime energie a due giri dalla fine e, pochi metri dopo, vede spegnersi il sogno del colpo grosso. Cosa volete, lo scratch — 15 km a tutta e traguardo finale — è così: una gara un po’ lotteria. Dove servono abilità e fortuna. E dove, parole dello stesso Elia «per vincere bisogna anche rischiare di perdere. Io correvo solo per il primo posto. Quella maglia la volevo. La voglio. Non mi interessava nient’altro, pur sapendo che una medaglia poteva far comodo al bilancio azzurro. Non volevo che finisse come un anno fa». Aveva fatto tutto bene. Sempre nel cuore della gara, attento a non lasciar mai scappare nessuno. Forse, per eccesso di generosità, consumando qualche energia di troppo. «Se solo a metà gara quei quattro mi avessero aiutato...» confessa riferendosi a un momento che poteva essere chiave, lui in testa a cercare la fuga, e che invece non lo è stato. «Si sono rialzati quasi subito, forse mi temevano». Decisivo è stato invece il secondo attacco dell’austriaco Mueller, a 8 giri dalla fine. Che, due tornate dopo, ha costretto l’azzurro a lanciarsi in caccia. «No, non sono partito troppo presto. Quello era il momento: se non mi fossi mosso io, Mueller non l’avremmo più ripreso. Sì, poi ho visto che dal gruppo sono usciti Swift e Baha, avrei potuto aspettarli e arrivare su Mueller assieme a
Ultimo!
Donne Velocità a squadre: 1. GERMANIA (Welte, Vogel) 32"549, record del mondo (prec. stesse atlete in qualif.
COCCOLE PER AIDAN
Viviani lotta, si sente forte Poi il buio
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Mondiali «Volevo l’oro»: nello scratch attacca, ma si spegne a 2 giri dalla fine
Shane Perkins, 25 anni, con il figlio Aidan in braccio: l’immagine più bella della giornata. L’australiano è iridato in carica del keirin: ha lanciato, in prima frazione, i compagni Sunderland e Glaetzer AFP
loro, ma è successo tutto in un attimo, perché l’austriaco ha rilanciato l’azione e io ho cercato di insistere. Purtroppo lo sforzo mi è costato. Quando mi hanno ripreso, a due giri dalla fine, mi hanno passato a velocità doppia e ho mollato del tutto: cosa cambiava?».
Elia Viviani 23 anni BETTINI
Rivincita La gara è andata proprio a Ben Swift, inglesino del Team Sky, davanti al sudafricano Hoffman e all’olandese Stroetinga. Elia però non è scoraggiato e promette battaglia per le prossime gare: l’omnium di oggi e domani, poi l’americana di domenica. Senza troppi calcoli. «Non perdo la fiducia per uno scratch andato male. Questo risultato non è figlio di una forma che non c’è, ma di una serie di circostanze sfortunate. Sto molto bene e nelle prossime gare venderò cara la pelle». A proposito di corsa a punti, oggi è anche il giorno di Giorgia Bronzini, che insegue la terza medaglia nella specialità dopo l’oro 2009 e il bronzo di un anno fa. La bi-campionessa del mondo su strada è l’immagine della tranquillità. Chissà quale magia ci riserverà.
OGGI E DOMANI
Omnium, 6 gare Elia comincia la lunga marcia
Giorgia Bronzini, 28 anni BETTINI con 32"630); 2. Australia (Meares, McCulloch) 32"597; 3. Cina (Gong Jinjie, Guo Shuang) 32"870. OGGI: diretta RaiSport 2, 10.30 Finali: inseguimento a squadre donne; Chilometro uomini (F. Ceci); corsa a punti donne (Bronzini, ore 14.05); prima giornata omnium uomini (Viviani: ore 8.35-15). Diretta Tv su RaiSport 2 dalle 10.30 e su Eurosport dalle 11.
Elia Viviani comincia la lunga marcia dell’Omnium: 3 gare oggi e 3 domani. La carta olimpica è quasi una formalità. Si qualificano le prime 8 nazioni europee. La classifica alla vigilia dell’ultima tappa ci vede in 5ª posizione (990 punti). Viviani, per restar fuori, non dovrebbe entrare tra i 5, ma a patto che la Danimarca, 9ª con 670 punti, vinca. Dovrebbero arrivare davanti anche Belgio (843), Irlanda (785) e Polonia (700).
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IL DUELLO PIU’ ATTESO
Australia felix «Sei grande papà» Inglesi, 2 ori su 3 Ai «Cyclones» la velocità a squadre per 1/1000: Perkins porta il figlio in pista DAL NOSTRO INVIATO
MELBOURNE
Quattro chilometri in apnea a quasi 62 all’ora. Per vincere uno dei grandi duelli Gran Bretagna-Australia, leit motiv di questi Mondiali cominciati con botti e sorprese, e firmare un incredibile record del mondo: 3’53"295. Pazzesco. Union Jack L’impresa della prima giornata porta la firma del trenino dell’Union Jack, che nella vibrante finale dell’inseguimento, incerta sino all’ultimo respiro, ha visto Ed Clancy, Peter Kennaugh, Geraint Thomas e Steven Burke spazzare via i ragazzi di casa guidati dal fenomeno Bobridge, lasciati a 106 millesimi di secondo nonostante un tremendo forcing finale, e chiudere un battito di ciglia più veloci del precedente primato, che la Gran Bretagna aveva fissato a 3’53"314 ai Giochi di Pechino. Un duello fra titani — di fronte le due scuole migliori della specialità — che rimanda sin d’ora la rivincita a Londra, dove saranno di sicuro fuochi d’artificio e il fresco record difficilmente resterà immacolato. Beffata nella specialità a lei più cara,
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Bronzini (14.05) nella corsa a punti Uomini Inseguimento a squadre: 1. GRAN BRETAGNA (Clancy, Burke, Kennaugh, Thomas) 3'53"295, record del mondo (prec. Gb, 3’53"314, Pechino 18/8/2008); 2. Australia (O’Shea, Bobridge, Dennis, Hepburn) 3’53"401; 3. Nuova Zelanda (Gate, Bewley, Gough, Ryan) 3’57"592. Scratch: 1. Ben SWIFT (Gb) 15 km in 17’56"015, media 50.185; 2. Hoffman (S.Af); 3. Stroetinga (Ola); 21. VIVIANI. Velocità a squadre: 1. Australia (Perkins, Sunderland, Glaetzer) 43"266; 2. Francia (Bauge, Sireau, D'Almeida) 43"267; 3. Nuova Zelanda (Mitchell, Webster, Dawkins) 43"812.
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l’Australia ha salvato il bilancio di giornata vincendo per un millesimo di secondo sulla Francia campione uscente la finale della velocità a squadre maschile, grazie a un provvidenziale colpo di reni di Matthew Glaetzer. E pensare che lui e i compagni Shane Perkins (uscito indenne in settimana da un incidente nel quale è andato a sbattere in bici contro un’auto) e Scott Sunderland avevano chiuso le qualificazioni col 4˚ tempo: ma la Germania di Levy e la Gran Bretagna con Hoy e Kenny, finite 2ª e 3ª, sono state squalificate per cambio irregolare e hanno spianato ai «Cyclones» locali
Record del mondo per le velociste tedesche, che battono a sorpresa le australiane la strada dell’oro, che non vincevano il titolo dal ’96. Sorpresa tedesca Gli «aussie»
della velocità hanno così sistemato la giornata d’apertura, che pochi minuti prima aveva dovuto archiviare un’altra sconfitta amara nella velocità a squadre femminile, con le favorite Anna Meares e Kaarle McCulloch, vincitrici delle ultime tre edizioni, battute dalle sorprendenti tedesche Miriam Welte e Kristina Vogel, capaci di ritoccare il record del mondo sia in qualificazione (32"630) sia in finale (32"549). mar.
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Giro lanciato
Corsa a punti
Eliminazione
Inseguimento 4 km
Scratch sui 15 km
Chilometro da fermo
E’ la prima prova dell’Omnium: oggi alle 8.35 (ora italiana). I corridori si lanciano con tre giri, poi il tempo viene preso sui 200 metri. Il miglior tempo realizzato da Elia Viviani è 13"205, ottenuto nella prova di Astana di Coppamondo
In programma oggi alle 11.45. Si corre sulla distanza di 30 km (120 giri della pista che misura 250 metri). Come nelle altre prove dell’omnium, viene dato un punteggio a scalare (vince chi ha meno punti): 1 al primo, 2 al 2˚, 3 al 3˚ e così via
E’ la prova che conclude il programma della prima giornata: in programma alle 15, ora italiana. Al termine di ogni giro (salvo il primo), viene eliminato il corridore che taglia il traguardo per ultimo. Vince l'ultimo che rimane in pista
Tre prove domani nella giornata conclusiva dell’Omnium. Si parte con il classico inseguimento sui 4 km, quindi 16 giri di pista. In questa prova, Viviani ha fatto registrare un tempo 4’25"726 ai Tricolori 2011 di Montichiari.
Come nella prova che assegna il titolo, lo scratch si può paragonare a una corsa su strada che si svolge in pista. In questo caso sulla distanza di 15 km, cioè 60 giri. Non ci sono traguardi intermedi che assegnano punti: vale solo la volata finale
L’Omnium sta al ciclismo come il decathlon all’atletica. La 6ª ultima prova è una delle più massacranti, il Chilometro con partenza da fermo (4 giri di pista): si parte in ordine inverso alla classifica. Viviani ha un personale di 1’03"658
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
FENOMENO
VELA MEETING DEL GARDA PER GLI OPTIMIST CLASSE OPTIMIST
Kinder+Sport Cinque regate per il Trofeo Da questa stagione Kinder+Sport è sponsor della classe Optimist, imbarcazione di riferimento del vivaio internazionale della vela. Un’intesa che si esplicita anche nelle cinque regate del Trofeo Kinder+Sport Optimist: la Spring Cup di Cervia (in programma il 5 e 6 maggio), la Coppa Aico-Touring di Senigallia (27/29 luglio), la Ora Cup Ora di Arco sul Lago di Garda (6/8 agosto), la Young Barcolina di Trieste (6/7 settembre) e la Regata di Formia (20/21 ottobre). Tante tappe in giro per l’Italia alla scoperta di luoghi affascinanti, con centinaia di giovani velisti partecipanti. Per maggiori informazioni visitate il sito www.optimist-it.com
Quella che vorrà fare anche all’Olimpiade, la quinta per la Sensini, dopo quattro medaglie con-
«Un domani mi piacerebbe trasmettere ai giovani i valori dello sport» quistate (fra cui quella di argento a Qingdao 2008). Nella vela a cinque cerchi nessuno ha vinto quanto lei.
«E’ chiaro che quello è l’obiettivo di tutta la mia stagione, il momento culminante. Tutto è focalizzato all’appuntamento di Weymouth, in estate. Dove ovviamente il mio desiderio è di essere ancora sul podio».
Le età di Alessandra «Il futuro è Londra»
Obiettivo ambizioso anche per una supercampionessa come lei. E nel caso di Alessandra l'età (42 anni) costituisce un ulteriore merito per quello che ha fatto. Ma al dopo pensa mai?
A 42 anni, il bronzo ai Mondiali RSX alla vigilia della sesta Olimpiade: «Sono tornata sui miei livelli» GIAN LUCA PASINI twitter@GianLucaPasini
Alessandra Sensini, 42 anni, 4 medaglie olimpiche in 5 partecipazioni. Oro a Sydney 2000 VENEZIANO
«La paura è qualcosa che ti accompagna sempre. E anche sana per certi versi, ti serve per migliorare. La verità è che è stato un periodo complicato: dovevo risolvere alcune questioni personali. Sapevo dove si doveva lavorare, su che cosa mi dovevo concentrare, così sono cambiate tante piccole cose che alla fine hanno fatto la differenza in acqua».
L’olimpionica Alessandra Sensini con alcuni dei giovani velisti che partecipano al Meeting Optimist sul Garda RAGGI
Sensini
S
Anche se all’ultimo Mondiale, a Perth, nel dicembre 2011 Alessandra era addirittura uscita dalle prime dieci, evento rarissimo per lei, non aveva potuto neppure partecipare, così alla medal race. Ha provato paura in questi mesi?
Ancora lei, sempre lei, solo lei. Usate l’aggettivo che volete: eterna, sempreverde, inossidabile. Ma Alessandra Sensini sapeva di essere ancora un fenomeno? «Beh se non ci avessi creduto avrei smesso da un pezzo — dice scherzando Alessandra, che qualche giorno fa ha conquistato la medaglia di bronzo al Mondiale per le tavole a vela olimpiche, RSX, a Cadice, in Spagna —. E’ stata una gran bella soddisfazione». In particolare la giornata con le tre regate vinte ha consentito alla Sensini di tornare sul podio. Quel giorno è stato speciale. Il migliore della sua carriera?
«Per mia grande fortuna ne ho
Sul Garda Domani verifica per il Guinness Domani sarà il giorno della verità: dall'Inghilterra scendono i tecnici del «Guinnes» per verificare - e ufficializzare - se il 30˚ Meeting del Garda per Optimist targato Kinder - sarà la regata di flotta (con un solo membro di equipaggio) più numerosa del mondo, tanto da finire nell’albo: ad oggi al meeting organizzato dalla Fraglia Vela Riva che inizia oggi e che si chiude domenica, risultano iscritti 1166 piccoli timonieri.
vissuti parecchi di momenti così, ma quando ti capita è sempre eccezionale anche perché è stata una giornata con tanto vento: fra i 22 e i 30 nodi, una giornata tosta! Sono tornata sui miei livelli, sono tornata a provare le sensazioni di una volta. Peccato solo che negli ultimi giorni non si sia potuto gareggiare, perché avrei potuto completare la rimonta, mi sarebbe piaciuto vedere dove potevo arrivare». Parla dei tempi andati come se fossero passati secoli dall’ultimo successo...
«No, in effetti c’era stato l’oro di Auckland al Mondiale del 2008, l’argento del 2010 in Danimarca, con quelle alghe che mi avevano frenato nelle ultime regate. No, decisamente non era passato molto tempo».
«Beh devo essere sincera in questo periodo non tanto. L’obiettivo olimpico, naturalmente, assorbe tutte le mie attenzioni per il momento. Ma più in generale guardando al domani mi piace il confronto con i giovani. Gli stessi che ho — ad esempio — incontrato sul Garda al Meeting degli Optimist. Penso di potere avere qualcosa da dire, non solo ovviamente a quelli che fanno vela, quelli del mio sport che per forza di cose conosco meglio. Ma promuovere i valori dello sport più in generale, il sacrificio, le sconfitte, le vittorie, il confronto con gli altri. Valori profondi che sono comuni a tutte le discipline, che travalicano il singolo sport. Ed è anche il messaggio che porta avanti Kinder nei suoi progetti, come questo degli Optimist, legato ai più giovani». Alessandra ambasciatrice dello sport? Non è affatto una brutta idea, ma fino ad agosto la vogliamo solo come atleta... © RIPRODUZIONE RISERVATA
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VELA LA PRESENTAZIONE IN SICILIA
il Film
Appunti IL PROGRAMMA
Dalla finale 2000 a Auckland alla prima Coppa in Europa nel 2007
Da mercoledì 8 a domenica 11
1999-2000 La vittoria della Vuitton Cup Ad Auckland, Luna Rossa con De Angelis skipper vince la Vuitton Cup. Poi perde con New Zealand.
L’Opinione di LUCA BONTEMPELLI
La barca n. 4 Così uguale e così diversa La quarta Luna Rossa è apparentemente molto diversa dalle tre che l’hanno preceduta: è diversissima per il numero degli scafi, è la prima che non ha come skipper Francesco De Angelis, è la prima della serie dipinta di bianco, è la prima che approda in Sicilia. Ma è identica a tutte le altre perché è modellata sullo stile, l’energia e il carattere del suo ispiratore, l’aretino Patrizio Bertelli. Nella nostra isola più grande, quando tutto si cambia per in realtà lasciar tutto uguale, si parla di «gattopardismo». Bene, Luna Rossa edizione 4.0 è uno strepitoso esempio di tutto ciò. Non si muove foglia che Bertelli non voglia e questo, da sempre, è il suo grande pregio (le decisioni sono prese in nanosecondi) e insieme il suo limite potenziale (se il capo non è convinto...). Giù il cappello comunque di fronte alla coraggiosa scelta, di cuore, più che di testa, dello skipper Max Sirena (lui risponderebbe: «Bischerate, ha vinto il circuito dei Formula 40»). Lo skipper è solido, ma meno problematico del precedente, rispetto al quale sicuramente vanta maggior carisma nei confronti dell’equipaggio. Ecco, il cuore. C’entra parecchio. La Coppa America scricchiola, vacilla, ma lui ha voluto esserci lo stesso. In parte destabilizzato (anche se non lo ammetterà mai) dal fiume di denaro, parliamo di centinaia di milioni di euro, che lo ha investito come conseguenza della discesa in Borsa del marchio che ha contribuito a creare, l’aretino Patrizio non è riuscito a restare fuori dalla coppa America anche se forse sarebbe stato più logico restare a guardare, in attesa degli eventi. Da dentro l’idea che continuerà a dire brutalmente tutto ciò che pensa piace molto a tutti quelli che vedono in lui il baluardo per salvare ciò che resta di una coppa America stravolta dal suo attuale «padrone» americano. Insomma, contate (contiamo) molto su di lui. Vedrete che già a Napoli ne sentirete delle belle.
2002-03 Fuori nei quarti di finale La barca è lenta, problemi di progettazione: il grande recupero permette di arrivare solo ai quarti.
2007 Ancora uno stop contro New Zealand Luna Rossa travolge Oracle in semifinale e in finale di Vuitton Cup è battuta ancora Team New Zealand.
La quarta Luna Bertelli: «Non volevo che mancasse l’Italia» La nuova sfida alla Coppa America con Sirena skipper al posto di De Angelis: «Lui era un timoniere, io un umile prodiere»
(r.ra.) La cerimonia di apertura delle World Series di Napoli è prevista domenica alle 21 in Piazza del Plebiscito mentre le gare inizieranno mercoledì 11 con le regate di flotta della durata di 35 minuti ciascuna. Per giovedì 12 e venerdì 13 il programma prevede 2 regate di flotta e a seguire gli incontri di match race della durata di 15 minuti ciascuno. Sabato 14 si disputeranno le semifinali e le finali del match race e due regate di flotta. Domenica 15 l’ultima regata di flotta con il punteggio maggiorato e a seguire le prove di velocità sulla distanza dei 500 metri.
I CATAMARANI
Luna raddoppia Spada e piraña A Napoli saranno due le Luna Rossa in gara: pescespada (swordfish) e piraña. Inconfondibile la mano che ha disegnato la caricatura dei due pesci in questione. Quella del grinder-pittore Romolo Ranieri, colonna portante delle passate edizioni della Coppa, che ha disegnato i due pesci che potete vedere a prua dei due catamarani italiani.
Le Lune in allenamento a Gaeta
LE DATE
La Vuitton a luglio Coppa nel 2013
Il varo di Luna Rossa, con l’equipaggio al completo, è previsto per ottobre in Nuova Zelanda. Il budget è di 40 milioni di euro BORLENGHI DAL NOSTRO INVIATO
GIAN LUCA PASINI twitter@GianLucaPasini MONDELLO (Palermo)
«L’idea di questa sfida c’è venuta una sera di agosto, a Trapani, con Max Sirena e qualche altro amico. Da qualche mese, per la prima volta in 161 anni, la Coppa America era rimasta senza Challenger of Record (rappresentante degli sfidanti era Mascalzone Latino, prima della rinuncia per motivi economici, ndr) come italiano e come appassionato di vela non mi era piaciuta quella uscita di scena. Anche per questo abbiamo deciso di tornare». Patrizio Bertelli collezione 2011 è frizzante come gli anni passati, ma il ritorno in Coppa America evidentemente lo ha gasato: racconta come e perché ha deciso di lanciare la sfida. E cercare, per la quarta volta, a impossessarsi del trofeo velico più prezioso al mondo. «Perché la Sicilia? È una terra che amo e poi continuiamo il nostro giro d’Italia: prima lo yacht club di Punta Ala, poi quello Italiano di Ge-
nova, adesso il Circolo Vela Sicilia». Una scelta che fa dire al presidente e padrone di casa, Agostino Randazzo: «Un onore grandissimo che potrebbe diventare un volano per tutta l’isola». Polemica Cayard Intanto è un volano per la vela italiana, Carlo Croce, nella sua vesta di presidente federale, sorride compiaciuto e porta la «benedizione» ufficiale. Prima che lo stesso Bertelli non faccia ancora sorridere la platea con la battuta sul pronostico: «Io conto di correre ancora la finale della Vuitton Cup contro New Zealand e questa volta (a differenza di 5 anni fa, ndr) vorremmo batterla. Mi dispiace — sorride — per Paul Cayard (skipper di Artemis e vecchio “nemico” di Luna Rossa, ndr)…». Quella rivalità è tornata a galla e ha creato già qualche polemica dato che gli svedesi di Artemis hanno protestato Luna Rossa per l’accordo con i neozelandesi. «La giuria si è pronunciata in materia, il verdetto non è appellabile, per noi la questione è
chiusa», spiega l’avvocato del team italiano. Per la prima volta nella storia della manifestazione si è verificato che due team avessero uno scambio tecnico. «Forse li abbiamo presi un po' di sorpresa — sorride Bertelli guardando il suo skipper, Max Sirena —, sfruttando il regolamento, che è stato cambiato per avere più squadre, abbiamo fatto solo quello che era previsto: forse gli americani non si aspettavano che noi e i neozelandesi cooperassimo, invece è successo, dato che abbiamo ottime relazioni». Skipper Come quelle con il nuo-
vo skipper, Max Sirena, chiamato a prendere il posto di Francesco De Angelis: «Mi chiedete come mi sento al suo posto? Penso che fra la sua storia velica e la mia ci sia molta differenza: lui era un timoniere, io un “umile” prodiere… Ma questa è una grande occasione, il gruppo sta crescendo bene, ho buone sensazioni da dentro: tutta gente a cui non devi dire di impegnarsi, anzi casomai la devi cacciare a casa la sera. Gente
che ha tanta fame», chiude il romagnolo che appartiene più al partito del fare che del parlare. Spagnoli in arrivo La squadra
non è ancora completa, ma per quando sarà varata Luna Rossa (a ottobre in Nuova Zelanda, ndr) ci saranno tutti, 65 persone, fra cui anche Iker Martinez e Xavier Fernandez, velisti dell’anno 2011. «Abbiamo buoni contatti, ma ancora non c’è la firma». Anche perché fino a giugno i due spagnoli (poliedrici campioni olimpici) sono impegnati a cercare di vincere la Volvo Race con Telefonica. E il budget? Si dice che Ellison abbia messo sul piatto altri 400 milioni di dollari. Luna Rossa? «Noi abbiamo stanziato 40 milioni di euro, ma avremo anche meno spese di altri team, ad esempio costruiremo solo una Luna Rossa di 72 piedi. Ma come hanno dimostrato proprio i neozelandesi, i soldi in questo gioco sono importanti, ma non tutto»… Anche perché, almeno per un po’, il genio progettuale dei kiwi è dalla parte italiana… © RIPRODUZIONE RISERVATA
La Coppa America numero 34 si correrà a San Francisco dal 7 al 22 settembre 2013. Le regate di selezione, al momento con solo tre iscritti, Luna Rossa, New Zealand e gli svedesi di Artemis, denominate ancora Vuitton Cup, cominceranno il 4 luglio. YACHT & SAIL IN EDICOLA In edicola da oggi Yacht & Sail, il magazine del Gruppo Rcs, con un’intervista a Patrizio Bertelli, l’inventore di Luna Rossa che racconta la sua nuova avventura in Coppa America.
clic PRADA SPONSOR DELLA VELA AZZURRA AI GIOCHI DI LONDRA Prada a tutta vela: la casa di moda italiana non solo sponsorizza la barca della Coppa America (per la quarta volta), ma ha siglato un accordo con la Federazione italiana vela. Prada sarà infatti lo sponsor della squadra olimpica ai Giochi Olimpici 2012, in programma per la vela a Weymouth. Anche in passato Prada aveva supportato singole partecipazioni olimpiche, ma questa e la prima volta che appoggia tutta la squadra italiana, per la soddisfazione del presidente Carlo Croce.
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BASKET IL CASO
y C.t. Ricchini
ITALIANI NON DI FORMAZIONE ECCO I 15 DELLA SERIE A
A-1 DONNE VIA AI PLAYOFF
SONO 18 IN LEGADUE
Bruno Cerella (Teramo, Arg), 25 anni, in Italia dal 2004, 8 stagioni di fila
Anthony Maestranzi (Roma, Usa), 27 anni, dal ’06, 6 stagioni consecutive
Daniel Werner (Bologna, Usa), 24 anni, prima stagione in Italia
David Chiotti (Casale, Usa), 27 anni, dal ’09, 3 stagioni consecutive
Jeff Viggiano (Treviso, Usa), 27 anni, in Italia dal 2008, 4 stagioni di fila
Sandro Nicevic (Montegranaro, Cro), 35 anni, dal 2008, 4 stagioni di fila
Shaun Stonerook (Siena, Usa), 36 anni, dal 2001, 11 stagioni consecutive
Dimitri Lauwers (ex Avellino, Belgio), 32 anni, dal 2004, 8 stagioni di fila
Diego Fajardo (Varese, Arg), 36 anni, dal ’97, 12 stagioni non consecutive
Sani Becirovic (Treviso, Slo), 30 anni, dal ’01, 7 stagioni non consecutive
Sylvere Bryan (Venezia, Dom), 30 anni, dal ’03, 9 stagioni non consecutive
Diego Ciorciari (ex Caserta, Arg), 32 anni, dal ’07, 3 stagioni non consecutive
Mason Rocca (Milano, Usa), 34 anni, dal ’01, 11 stagioni consecutive
Nicolas Gianella (ex Cantù, Arg), 34 anni, dal ’00 3 stagioni non consecutive
Passaportati la protesta «Eravamo italiani, poi?» Mazzarino: «Dal 2006, ci hanno tolto un diritto. Siamo pochi, non un danno» LUCA CHIABOTTI
Se il problema del Governo in tema di lavoro sono gli esodati, nel basket l’ultima grana riguarda i passaportati, neologismo orribile per indicare chi ha acquisito il passaporto italiano per origini o matrimonio. Nei campionati professionistici sono una trentina, tre di loro, Rocca, Maestranzi e Radulovic, che hanno giocato Mondiali, Europeo o Olimpiade in azzurro sono equiparati ai giocatori cresciuti in Italia. Il resto? Al momento, ogni squadra ne può schierare solo uno nella quota degli atleti formati nel nostro Paese. Il futuro, probabilmente già deciso nel consiglio federale del 13 aprile? Che la regola venga confermata per chi gioca già in Italia. Ma Doum Lauwers, nazionale belga, nonna e mamma di origini
italiane, fidanzato con Greta Cicolari, pallavolista al vertice del nostro beach, ha organizzaro una protesta dei passaportati anche su Facebook portata fino al presidente del Coni. Richieste Cosa chiede? Primo,
che al tavolo che discute sulla nuova convenzione Lega-Fip ci sia anche un loro rappresentante, l’avvocato Tobia. Secondo, che tutti gli italiani non di formazione attualmente in Italia possano circolare liberamente e non solo uno per squadra. «Noi siamo italiani per sangue o matrimonio — sostiene —, siamo in regola e come gli altri: non ci sono passaporti comprati come succede all’Est». «Lo penso da sempre — dice Nicolas Mazzarino, da 11 anni in Italia — mi sento un po’ vittima di una ingiustizia perché ho giocato per tre anni da italiano "vero" poi, da quando è stata intro-
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I NUMERI
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Passaportati in serie A nel 2006 prima che venisse introdotta la regola della formazione italiana, che per deroga ha concesso prima due poi un solo posto per squadra agli italiani non formati. In questa stagione sono la metà
Nicolas Mazzarino (Cantù, Uru), 36 anni, dal ’01, 11 stagioni consecutive CIAM
dotta la regola della formazione italiana nel 2006, ci è stato tolto un diritto senza neanche chiedercelo. Siamo nati in un altro Paese ma votiamo, paghiamo le tasse e nel nostro settore di lavoro siamo discriminati». Realista Mazzarino, 36 anni è
anche realista: «Siamo pochi e di una età avanzata, quindi destinati a ridurci ulteriormente in fretta. Non facciamo un danno, anche se chi è cresciuto in Italia può pensare che gli portiamo via il posto. Capisco che la regola dei passaportati possa essere applicata a chi arriva adesso, ma con la mia famiglia sono qui da 11 anni, ci troviamo bene, non ho mai voluto giocare in un altro Paese e finirò qui la carriera. Ogni anno però le regole del basket cambiano e non sai mai se sei italiano o no. Professionalmente è un danno».
Cassì «La formazione italiana
(4 anni nei vivai, nd.r.) è l’unica riconosciuta dall’Unione Europea come discriminante per proteggere il prodotto nazionale — dice il presidente della Giba, Cassì —. Per questo Fip e Lega avevano deciso che i passaportati sarebbero stati equiparati agli stranieri non di formazione. L’Associazione Giocatori ha lottato per ottenere il mantenimento della regola attuale per chi è già già in Italia. E’ un numero chiuso, ci sembra una scelta equilibrata, a fronte di un mercato che, col raddoppio della Legadue, offrirà più posti di lavoro». Proviamo con la mozione degli affetti: almeno chi era qua prima del 2006 dovrebbe giocare da italiano formato. Sono solo 15. «Creeremmo un’altra suddivisione nell’eleggibilità dei giocatori già complicata». Vero, non giusto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
P. Prato (Imola) Nato in Argentina, in Italia dal 2002 D. Mathis (Pistoia) Usa dal 2003 D. Filloy (Reggio Emilia) Argentina dal 2004 J. Tavernari (Pistoia) Brasile dal 2010 K. Ndoja (Brindisi) Albania dal 2001 F. Bushati (Brescia) Albania dal 2004 M. Ghersetti (Brescia) Argentina dal 2002 B. Blizzard (Bologna) Usa dal 2003 D. Diliegro (Ostuni) Usa dal 2011 C. Callahan (Brindisi) Usa dal 2011 Migliori (Jesi) Argentina dal 2004 N. Radulovic (Scafati) Nazionale Croazia dal 2001 J.M. Casini (Jesi) Argentino dal 2003 M. Nardi (Forlì) Usa dal 2007 R. Amoroso (Piacenza) Usa dal 2009 A. Giovacchini (Veroli) Usa dal 2002 A. Porta (Verona) Argentina dal 2002 P. Martin (Barcellona) Usa dal 2006
NBA MIAMI, SENZA WADE, BATTE PHILADELPHIA. BARGNANI 30 E TORONTO PIEGA CHARLOTTE
LeBron, un 4 periodo d’autore o
Stavolta James non sparisce nel finale e segna 15 dei suoi 41 punti negli ultimi 12’ (m.o.) E’ solo una partita di stagione regolare, ma il fatto che LeBron James abbia dominato il quarto periodo contro Philadelphia, segnando 14 punti consecutivi (15 in totale con 4/7 dal campo e 7/9 ai liberi) e assicurando a Miami il 16o successo casalingo consecutivo è un segnale incoraggiante. Da quando le Finali 2011 contro Dallas lo hanno fatto passare al-
la storia come l’Houdini dell’ultimo periodo (perché spariva...), tutti l’aspettano al varco quando la palla scotta. Ovvio, contro i Sixers la pressione non era certo quella di una sfida per il titolo, ma Miami doveva vincere a tutti i costi, per guadagnare terreno su Bulls e Thunder (entrambe k.o. lunedì) nella corsa per il fattore campo. E cancellare il -19 di Boston di domenica. Le cose non si erano messe bene per gli Heat, costretti a fare a meno di Wade (ufficialmente per il mal di schiena, più probabilmente tenuto a riposo in vista della gara contro Oklahoma City di ieri notte). Ma ci ha pensato il Prescelto, che ha finito con 41 pun-
ti (48a volta in carriera sopra i 40, ma anche prima nelle ultime 10 sopra i 30, un digiuno simile non gli accadeva da 7 anni) e ha preso in mano la gara nei 12’ conclusivi. Crollo New York Il quarto periodo non è andato invece altrettanto bene ai Knicks, capaci di incassare un imbarazzante 40-17 in casa dei Pacers e perdere una partita che sin lì avevano controllato, toccando il +17 a 45" dalla fine del 3o quarto. I 39 punti di Carmelo sono quindi risultati inutili per New York, ora con una sola sconfitta in meno di Milwaukee, con cui lotta per l’ottavo posto a Est, ultimo utile per i playoff.
FRANCESCO VELLUZZI
Il tricolore da acchiappare per non chiudere una stagione con zero tituli è l’obiettivo del Famila Schio (dopo la sbornia delle finali di Eurolega in cui ha evitato l’ottavo posto) nei playoff che scattano oggi con gara-1 dei quarti di finale (fino al 14, dal 18 via alle semifinali, al meglio delle 5 sfide, come le finali, dal 2 maggio). Solo che tra le campionesse uscenti e il titolo c’è di mezzo Taranto che nella stagione regolare ha perso solo due volte e mai con Schio, battuta anche nella finale di Coppa Italia. Roberto Ricchini, che è pure coach della Nazionale, ma a Taranto è in scadenza («A giugno parleremo»), è consapevole della forza della sua squadra che, però, ha perso per strada il centro Pascalau. E’ lui a guidarci nel percorso dei quarti. Taranto-Geas Sesto S.G. Teoricamente non c’è partita. E Ricchini ammette: «Siamo cresciuti di testa e Vaughn ci ha dato fisicità. Con Schio abbiamo fatto 3 partite di intensità ed energia. Sottana, che può essere importante anche in azzurro, è miglioratissima. Ma guai a dare tutto per scontato. Sesto ha giocatrici come Crippa e Zanoni che anche in azzurro saranno importanti». Schio-Parma Le tricolori han-
no avuto a Istanbul il dramma Consolini (crociato) e dovrebbero rilanciare Maja Erkic, eroina di Eurolega. «Dovrebbero farcela, sicuramente sono più forti, ma quella di Consolini è una perdita, anche per me». Como-Faenza «Le tre straniere, Hicks, Harmon e Smith, di Como sono devastanti. Nel girone di ritorno la squadra ha acquistato sicurezza. Sarà un cliente terribile per chiunque». Lucca-Umbertide «E’ il quarto più equilibrato, quello che ci può regalare delle vere sorprese. Il pronostico è cinquanta e cinquanta, con Lucca che ha il fattore campo e una Willis davvero devastante. Umbertide si conferma a buoni livelli. E’ tutto da vedere. E non è detto che la finale di maggio sia scontata». © RIPRODUZIONE RISERVATA
EUROLEGA QUARTI Intanto s’intensificano le voci (smentite però dall’interessato) che danno Calipari, fresco campione Ncaa con Kentucky, sulla panchina dei Knicks la prossima stagione (a patto che Phil Jackson, la prima scelta, rifiuti). Bargnani segna 30 punti nel successo di Toronto su Charlotte, peggior squadra Nba. Non bastano invece ai Kings i 41 (massimo in carriera) di DeMarcus Cousins per fermare Nash e i Suns. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LeBron James, 27 anni AP
«Taranto e Schio? Non è scontato»
Martedì: Toronto-Charlotte 92-87 (Bargnani 30; Mullens 20); Cleveland-San Antonio 90-125 (Jamison 15; Mills 20); Indiana-New York 112-104 (Granger 27; Anthony 39); Miami-Philadelphia 99-93 (James 41; Turner 26); Detroit-Orlando 102-95 (Monroe 22; Davis 31); Memphis-Golden State 98-94 (Mayo 19; Lee 22); Sacramento-Phoenix 100-109 (Cousins 41; Gortat 20); Lakers-New Jersey 91-87 (Bryant 24; Williams 20).
Il Panathinaikos ospita il Maccabi nell’unica bella Stasera (20.45, SportItalia 2) ad Atene si sceglie l’ultima partecipante alle Final Four di Istanbul (11 e 13 maggio). Il Panathinaikos gioca infatti gara-5 contro il Maccabi Tel Aviv. La vincente sfiderà il Cska Mosca. L’altra semifinale sarà Olympiacos-Barcellona. HOMAN ARRESTATO L’ex virtussino Jared Homan, attualmente al Bayern Monaco, allontanato da Bologna dopo che aveva colpito con un pugno coach Finelli, è stato arrestato (e poi rilasciato) per una rissa in un locale della città bavarese.
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TENNIS LE PAGELLE DEL PRIMO TRIMESTRE
Duro o terra, è Nole contro Nole Federer e Nadal si riaccendono, ma Djokovic teme il suo gioco dispendioso. Intanto la Rai riscopre Parigi VINCENZO MARTUCCI
Sono già passati tre mesi, caratterizzati soprattutto dai tornei sul cemento all’aperto fra Australasia e Stati Uniti. I «Fab Four», si confermano tali — nell’ordine della griglia di partenza stagionale, sia pur più vicini come punti in classifica a re Djokovic, con Nadal in difficoltà, Federer in recupero e Murray stazionario — , staccati dagli umani, ma poiché nella vita, ma soprattutto nel tennis, gli esami non finiscono mai, abbiamo dato i voti dopo il primo trimestre, in attesa delle imminenti verifiche, fisiche e tecniche, sulla terra rossa europea. Dal primo test del 15 aprile a Montecarlo alla
triplice Madrid-Roma-Parigi, dove Nadal punta al settimo sigillo in 8 anni e Djokovic cerca il Grande Slam, spurio, vincere le 4 prove dello Slam di fila, ma non nello stesso anno (dopo Wimbledon e Us Open 2011 ed Australian Open 2012), a dispetto del suo gioco così fisico e dispendioso. Per l’occasione — dopo l’una tantum della trionfale finale 2010 di Francesca Schiavone — la Rai riporta in chiaro il Roland Garros dopo addirittura 12 anni, acquisendo 60 ore di diretta, con sicuramente semifinali e finali dei singolari. Un segnale di fiducia per uno sport in forte rilancio, tanto che l’accordo è di due anni con opzione del terzo.
ISNER
DEL POTRO
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Il «top ten» più alto di sempre, il 2.06 già nella storia per il match più lungo che mai a Wimbledon 2010 (11 ore 5’, vinta per 70-68 al 5˚ set, dopo 113 ace), vanta progressi (fisico, tecnica, personalità) e successi importanti (con Nalbandian a Melbourne, e Djokovic a Indian Wells). Così conferma di non essere solo servizio e si apre prospettive anche a rete. Nel passaggio dal cemento alla terra, rimane la mina vagante n. 1, dopo il k.o. su Federer in coppa Davis e i 5 set precedenti ai quali ha costretto Rafa e Nole (sul duro 13-6).
Un titolo sul duro indoor e una finale all’aperto all’alba del 2012, restituiscono fiducia al potente gigante d’Argentina, già re di uno Slam (Us Open 2009), che rientra così stabilmente fra i «top ten» e dimentica l’operazione al polso. Ma ora cerca continuità. Le 4 sconfitte stagionali con Federer sono giustificabili, così com’è comprensibile, all’esordio, quella con Baghdatis, grave invece, anche nel modo, il k.o. con Ferrer. Il ritorno a casa per i quarti di coppa Davis contro la Croazia, a Baires, lo dovrebbero mettere in palla per la terra rossa europea (bilancio sul duro 21-6).
Attenti: non è solo servizio
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Potenza e gioco a rischio
DJOKOVIC
FEDERER
MURRAY
NADAL
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Volata, strana frenata e ora?
SOS, coach Ivan Lendl
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Tre successi di fila, Rotterdam, Dubai, Indian Wells, battendo rivali temibili, come i giovani rampanti Del Potro e Murray. e sfatando anche il tabù Nadal sul cemento all’aperto. Una continuità di tennis e di concentrazione che non sfoderava da tre anni. Come la fiducia. Lo scivolone di Miami è sembrato quasi voluto: contro l’amico Roddick, per non andare fuori giri e per rifiatare in vista della terra. Anche se sul rosso, l’anno scorso, RogerExpress s’è preso la soddisfazione di stoppare l’imbattibile Djokovic, quest’anno, più che mai ci si allenerà per i due Wimbledon (bilancio duro 23-2).
A dispetto di 3 finali in 3 mesi, quando il gioco si fa duro, lo scozzese di qualità toglie il piede dall’acceleratore, non rischia e fa uno-due passi indietro. Così, Djokovic e Federer lo puniscono, dall’Australian alla California, alla Florida, e il secondo dei primi non esce dal limbo, soprattutto nei test importanti. Dopo l’ennesima batosta, contro Nole a Miami, Andy dovrà fare un altro sforzo di auto-stima con coach Ivan Lendl. Ma, certo, la terra rossa europea non sembra aiutarlo, come superficie che non regala punti facili, verso il solito sogno Wimbledon (bilancio sul duro 17-4).
Fra pause e fiammate Non è il cannibale 2011, non ha l’intensità che ha stroncato la sicurezza fisica e mentale di Nadal, superandolo in 6 finali su 6. Da re della classifica e di 5 Slam, Nole deve selezionare gli appuntamenti, centellina le energie, cerca la forma gara facendo — k.o. in semifinale a Dubai e Indian Wells —, si risparmia (le ultime tre partite di Miami ha dominato il primo set ma ha vinto il secondo al tie-break). Ma, quando conta davvero, i punti importanti sono i suoi, da Melbourne a Miami. Ed è il favorito anche sulla terra (bilancio sul duro 20-2).
Noval Djokovic, 24 anni, serbo: la gioia del n. 1 del mondo REUTERS
Rilancio o trappola? Forse dopo la pazzesca finale di Melbourne il fisico del formidabile mancino di Maiorca ha alzato bandiera bianca; epperò, pur su una gamba sola, Rafa sa ancora vincere partite importanti, come a Indian Wells e Miami. Il nuovo stop per la tendinite alle ginocchia — che s’incattivisce sui campi più duri come quelli nord-americani — non aiuta il morale. Soprattutto in vista della terra rossa, la superficie dove lo spagnolo domina dal 2005 e che diventa la frontiera della sua carriera, a partire dai 7 urrah di fila a Montecarlo (sul duro 17-3).
MONACO
FERRER
ALMAGRO
MONFILS
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Il guerriero è scatenato
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«Il Puma» rischiatutto
Lo spagnolo con 4 polmoni e 4 gambe s’è aggiudicato già due titoli sulla terra, e uno sul cemento, arrendendosi nei quarti a Melbourne e Miami soltanto a re Djokovic. Il n. 2 di Spagna (dietro Rafa) sta facendo il massimo, anche più del solito, ma non è ancora riuscito nel salto di qualità, arrivando al massimo in carriera a tre finali Masters 1000. Un po’ si stanca perché non ha il colpo del k.o., un po’ ha limiti tecnici e di varietà evidenti, sui quali i più forti lavorano col bisturi. Ma sulla terra fa paura (bilancio duro 12-3).
Le buone prove sul cemento hanno rinfrancato «Nico». Con la sua importante prima di servizio e il micidiale rovescio a una mano, lo spagnolo ha confermato anche sulle superfici più dure di essere uno dei giocatori più ostici sul circuito. E quindi sbarca col morale a mille sulla prediletta terra rossa, forte già di un titolo e di una finale, nelle tappe in Sud America, ma soprattutto del nuovo ruolo di numero 3 delle furie rosse. Che schierano addirittura 6 fra i primi 20 del mondo e 12 fra i primi 83 (bilancio sul duro 10-5).
Il simbolo dei campi più lenti «Pico» non è un fenomeno: è un giocatore applicato, un abituale frequentatore dei tornei sulla terra rossa che, a 28 anni, trova una nuova dimensione, battendo Monfils, Roddick e Fish in un torneo di prima qualità come Miami, e fa soffrire anche Djokovic. Da qui scaturisce la conferma che le superfici sempre più lente stanno drammaticamente soffocando tecnica e spettacolo, appiattendo i valori, elevando il fattore fisico e azzerando lo spettacolo. Adesso, sulla terra, saranno tutte maratone, tutti bracci di ferro, bim-bum-bam da fondo (bilancio duro 5-3) .
Nico, orgoglio e fiducia
Roger Federer (a sin) e Rafa Nadal, grandi rivali ma anche amici AP
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Due finali, perse, contro Tsonga e Berdych, garantiscono per le grandi qualità di «Lamonf». Così come le troppe sconfitte un po’ casuali fotografano il personaggio di Francia, che spesso accusa qualche acciacco, ma che, comunque, non ha mai brillato per continuità. Però, con quel potenziale atletico, quel pizzico di follia e la capacità assolutamente unica, di sviluppare la solita potenza anche rimanendo due metri fuori dal campo, «il Puma», come lo chiama Nadal, può fare dei guasti importanti. La sua terra promessa può essere proprio rossa (bilancio sul duro 11-4).
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
ALPINISMO L’ANTICIPAZIONE
ATLETICA IL CAMPIONE A MILANO
«
DALLA VETTA PIU’ ALTA ALLA QUARTA VETTA PIU’ ALTA
Mi alleno 3 volte al giorno per l’oro. La sfida con Rudisha? Facciamola sui 1000» ASBEL KIPROP Campione olimpico e mondiale
Cosa significa «davvero»?
«Che 4 anni fa a Pechino l’ho vinto solo perché hanno squalificato per doping Ramzi. La medaglia me l’hanno consegnata in una stanza, non davanti ad uno stadio pieno con le note dell’inno nazionale». Le brucia così tanto?
«A Londra vorrei davanti una pista pulita».
RCS
La traversata di Moro dall’Everest al Lhotse Simone e la scalata mai realizzata: da solo e senza ossigeno a oltre 8000. «Sono caricatissimo». Anche un film SANDRO FILIPPINI
Simone Moro ha di nuovo un sogno da realizzare. Il momento più bello per lui. Al quale spesso ha saputo far seguire la realizzazione dei suoi arditi desideri. Talvolta talmente arditi da costringerlo alla rinuncia. Ma lui caparbiamente si prefigge nuovamente di renderli reali. Così nel prossimo inverno tornerà al Nanga Parbat per provare a farvi la prima salita invernale, fallita a febbraio. Così, abortita per problemi burocratici la spedizione con cui doleva accompagnare in cima all’Everest e nel Guinnes dei primati Brumotti e la di lui bicicletta, Simone, torna a fare sul serio. E’ rimasto in Nepal. Carico «Sono caricatissimo» di-
ce infatti da Namche Bazar, pronto a qualche salita di acclimatamento. «Mi sento leggero ora che è tramontata la spedizione di Brumotti. Non devo
Simone Moro, 44 anni TARANTINI
più pensare agli altri e a tutte quelle complicazioni burocratiche, ma solo a me stesso, il vero alpinismo. Ho una voglia matta di scalare». Per puntare alla mai realizzata traversata Everest-Lhotse, da solo e senza ossigeno. «Ho ancora un po’ dell’acclimatamento del Nanga Parbat. Sono in forma. Conosco già benissimo sia Everest sia Lhotse. E voglio fare le cose al meglio, sfruttando le esperienze passate». Perché il bergamasco del team The North Face è stato già quattro volte in cima
alla montagna più alta del mondo (2000, 2002, 2006 e 2010) e due sulla quarta (1994 e 1997). E aveva già provato a fare la traversata nel 1997 con Anatolij Bukreev, nel 2000 con Denis Urubko, nel 2001, quando rinunciò per salvare l’inglese Tom Moores, nel 2006, quando fece la traversata Sud-Nord dell’Everest, e ci aveva pensato nel 2010 e nel 2011. Progetto ambizioso Un proble-
ma alpinistico ambizioso e non realizzato in oltre 30 anni perché richiede un lungo impegno oltre quota 8000, cioè in quella che viene chiamata la zona della morte, dove il fisico non recupera nemmeno se si sta a riposo. E, anche se sarà per forza in compagnia, visto che utilizzerà la via normale all’Everest, Moro vuole salire come in una solitaria: porterà lui stesso tutto quanto gli serve. Da solo si monterà la tenda. «Il mio programma è quello di andare due volte al Colle Sud, che è a quasi 8000, o di dormirci almeno 2 notti per essere acclimatato al massimo. Poi scendere al campo base a rimettermi in forze e, appena possibile, iniziare il vero tentativo, a inizio maggio. Salita al Colle Sud, il giorno dopo l’Everest, per la prima volta per me integralmente senza ossigeno, nuova notte al Colle Sud. Fin lì sarò seguito dai fratelli Karbon, Hans Peter e Helmut, che gireranno un film. Loro scenderanno a campo III mentre io seguendo la cresta punterò alla vetta del Lhotse per poi scendere dal canalone dove sale la via normale e riunirmi ai Karbon a campo III». Si tratta di faticare per almeno 48 ore oltre quota 8000. Una prova ai limiti della resistenza umana.
Asbel Kiprop, 22 anni, a Milano coi ragazzi del Nike Red Snake Club
Kiprop rilancia «Voglio un oro olimpico tutto mio» Il 22enne keniano re dei 1500 spiega: «A Pechino ho vinto per la squalifica di Ramzi. Ora voglio davanti una pista pulita» AI GIOCHI DI LONDRA
Fermata metro anche per la Blankers-Koen LONDRA — Lacuna colmata: anche Fanny Blankers-Koen avrà una fermata della metropolitana londinese a lei dedicata in occasione dell’Olimpiade. L’olandese fu una delle stelle più lucenti dell’edizione dei Giochi 1948, aggiudicandosi 100, 200, 80 hs e 4x100. «Ci scusiamo per l’omissione iniziale — ha detto il responsabile marketing dei trasporti londinesi, Chris Macleod — ma tutto sarà risolto». BANCAROTTA GRECA La federazione greca ha nuovamente sospeso ogni tipo di attività per mancanza di fondi. A rischio la preparazione e la partecpazione degli atleti alla’Olimpiade di Londra.
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PIERANGELO MOLINARO
E’ passato da Milano ed ha corso al parco Sempione con alcuni appassionanti a cui non è parso vero poter essere con il campione olimpico e mondiale dei 1500. Ma Asbel Kiprop, 22 anni, è solo all’inizio della carriera. La carriera di un predestinato, come David Rudisha, il primatista mondiale degli 800. Alto 1.88 per 62 kg, ha una falcata di una bellezza incredibile, elegante e leggera, come solo gli atleti africani possono fare. Come Rudisha è figlio d’arte: il padre, David Kebenei si classificò quarto nel 1987 sui 1500 a Nairobi nei Giochi africani. «Da lui ho imparato molto — dice Asbel con il suo fare educato —, soprattutto il senso della gara e il rispetto per gli avversari». Qual è ora l’ obiettivo?
«Vincere davvero il titolo olimpico dei 1500?
Lei odia il cross nonostante abbia vinto un titolo mondiale juniores, frequenta poco gli 800 dove ha un personale di 1’43"15. Perché la scelta dei 1500?
«E’ la distanza che più sento mia, ma anche sugli 800 posso fare cose buone, ma potrei anche allungare in futuro sui 5000. Per quanto riguarda Rudisha, la distanza ideale per la nostra sfida sarebbero a 1000 metri. Ma adesso ho questo titolo olimpico da conquistare». Come si sta preparando?
«Ho lavorato soprattutto in Kenya, nel centro di preparazione di Eldoret con tre allenamenti al giorno. Il primo alle sei di mattina, una sgambata prima di fare colazione, poi l’allenamento vero, due ore con salite e ripetute. Poi al calar del sole un’altra corsa sull’erba». Come mai in Italia?
«Ma io in Italia ci sono spesso. Durante il periodo dei meeting europei risiedo e mi alleno a Clusane, sul lago d’Iseo, insieme agli altri atleti del mio manager, Federico Rosa. Qui sto bene, il clima è dolce, la cucina perfetta per un atleta». Qual è il suo programma prima di Londra?
«Ho già corso in Australia, un 800 ed un 1500 tanto per vedere come procedeva la preparazione, l’11 maggio sarò in pista a Doha sui 1500, una settimana dopo a Shanghai sugli 800, poi il miglio al meeting di Eugene ed i 1500 a Roma il 31 maggio». Non è che lei gareggia troppo? Senza tutte quelle gare forse deterrebbe già come Rudisha un primato del mondo.
«I record mi interessano poco e correre per me è allenante. Vedo come giro io e quali sono le armi dei miei avversari, quelli che poi affronterò all’Olimpiade. A Londra andrò in pista con il massimo delle informazioni». © RIPRODUZIONE RISERVATA
SOFTBALL LA CECCHETTI IN EVIDENZA PER UN’ESPERIENZA ALLA LIDDI
Da Bollate agli Usa, Greta si lancia (m.c.) Non solo Alex Liddi nel baseball cerca di conquistare l’America. Tra le donne, dunque nel softball, cerca di far fortuna anche Greta Cecchetti, 22 anni, partita da Bollate per fare la lanciatrice della prestigiosa università di Texas A&M Corpus Christi, dopo 2 anni di college in cui ha polverizzato ogni record di squadra. E’ il miglior biglietto da visita per l’ingresso alla Texas A&M. Con le Islanders è al quarto anno, l’ultimo della carriera di Prima divisione Ncaa. E finora è un anno esaltante, con una media di 1,5 punti a partita ed anche un bel riconoscimento di «pitcher of the week». Ma il bello deve ancora venire, con la Con-
ference tra le migliori università iniziata da 10 partite (6-4 il record delle Corpus Christi).
escono dai college. E’ un altro mondo rapportato al nostro». «Conto di rientrare in Italia il 28 maggio — aggiunge Greta — e giocare il doppio confronto del 2-3 giugno con Nuoro e Caserta. Mi manca molto la mia squadra. Il futuro? A dicembre dovrei laurearmi in psicologia e sto pensando ad un master in psicologia sportiva negli Usa». Il pensiero è anche rivolto ai Mondiali in Canada a luglio, ma chissà che con il master non arrivi anche una chiamata per la National Pro Fastpitch, la lega pro Usa, che non ha mai visto in campo un’italiana. «Sarebbe bello, ma per ora non voglio pensarci».
Il sogno «Nel roster — dice — ci
sono 10 nuove giocatrici, ma stiamo trovando il passo giusto per chiudere in bellezza. Quello che sto vivendo è un sogno, il gioco è molto più veloce rispetto a quello che si pratica in Italia. Si gioca molto di più, in media 60 partite a stagione oltre ai playoff, grazie anche al fatto che le atlete sono studentesse e ciò permette di giocare partite. Tante volte si sentono esperienze di atleti italiani professionisti che rinunciano alla scuola per realizzare i loro sogni. In America i professionisti
Greta Cecchetti, 22 anni di Bollate
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Primo lancio Marino, lo stadio e Sofia Loren (a.m.v.) L’operazione stadio del baseball a Marino è già partita con i primi incontri tra Comune e i proprietari delle aree del Divino Amore che verrebbero concesse alle Majors per costruire l’impianto, e sembra avere un incipit. Il responsabile del Museo Fibs Roberto Buganè ha infatti scoperto una foto (accanto) di Sofia Loren che lancia la prima pallina ai Giochi della Gioventù 1975 a Marino, sul Tuttobaseball 8 del 1976. Afferma Buganè: «Che non sia softball si evince chiaramente dal movimento del braccio dell’attrice». L’assessore all’urbanistica Gianfranco Bar-
toloni: «Negli anni 70-80, avevano casa Sylva Koscina, Giuliano Gemma e Sofia Loren, la cui Villa Sara, in via dei Laghi era a meno di 3 km dall’impianto. Per lei arrivare lì sarà stata una passeggiata. Peccato l’abbia venduto: l’inaugurazione con lei sarebbe stata fantastica».
GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
PALLAVOLO IL TRICOLORE TRA DUE SQUADRE CHE DISTANO 5 KM
La gioia della Yamamay Busto Arsizio: per la prima volta in finale GALBIATI
SABATO IL VIA
Tutta la grinta di Villa Cortese di fronte alla resa di Bergamo TARANTINI
Bauer e Lloyd Pavan risolve schiantano ogni problema Piacenza Bergamo k.o. Una Yamamay quasi perfetta vola per la prima volta a giocare per il titolo BUSTO ARSIZIO PIACENZA
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(25-17, 25-20, 25-22) YAMAMAY BUSTO ARSIZIO: Marcon 10, Bauer 15, Lloyd 7, Meijners 15, Dall’Ora 2, Havlickova 10; Leonardi (L). Lotti, Bisconti. N.e. Caracuta, Havlekova, Pisani. All. Parisi. REBECCHI PIACENZA: Pachale 10, Leggeri 4, Turlea 16, Lehtonen 6, Nicolini 3, Dall’Igna; Davis (L); Richards, Cella. N.e. Mazzocchi, Callegaro, Malvestito. All. Marchesi. ARBITRI: Rapisarda e Puecher NOTE - Spett.: 3582, ncasso: 16.500. Durata set: 23’, 25’, 27’; tot 75’. Yamamay: battute sbagliate 10, vincenti 3, mura 8, 2ª linea 2, errosi 9. Rebecchi: b.s. 5, v. 0, m. 5, 2a l. 1, er. 16.
MATTIA BRAZZELLI LUALDI BUSTO ARSIZIO (Va)
Al Palayamay, sempre inviolato in questa stagione, non si passa. Pur senza Havelkova, non impiegata ma ritornata ufficialmente a disposizione, Busto guidata dalla premiata ditta Bauer e Meijners e da una preziosa Marcon fa valere ancora una volta il fattore campo e, trascinata dal pubblico amico (3500), supera in gara-3 Piacenza (30% in ricezione), fuori dai play off ma con l’onore delle armi. Triplete Per la prima volta nella
sua storia, la Yamamay accede dunque alla finale scudetto, dove se la vedrà con Villa Cortese,
per l’ennesimo derby infuocato della stagione (gara1 già sabato a Busto). Per le ragazze di Parisi, ripresesi subito dopo il k.o di lunedì contro la bella copia della Rebecchi vista all’opera ieri, ora c’è addirittura il sogno del triplete, avendo già messo in bacheca Coppa Italia e Coppa Cev. La gara Dopo un avvio equilibra-
to, Busto, ben orchestrata in regia da Lloyd ed efficace a muro (4), trova con Bauer e Meijners (10 punti in due) il break decisivo per imporre da subito la propria impronta al match, nonostante una Pachale praticamente perfetta. Archiviato il primo set in 23’, Turlea (ex di turno con la bustocca Dall’Igna) prova a rimettere in carreggiata la Piacenza (15-13), ma la Yamamay, senza sbavature in ricezione, spegne ogni velleità ospite. La Rebecchi sembra accusare il colpo, ma l’anelito d’orgoglio di Leggeri e compagne, in onore dei 480 tifosi giunti da Piacenza, vale la parità (12-12). Turlea (top scorer) e Pachale le provano tutte (18-19), arrendendosi dopo 75’ a testa alta, altissima. Onore ai vinti e ai vincitori. Riccardo Marchesi, tecnico della Rebecchi: «La ricezione non ha funzionato a dovere fin dal via, ma in questo momento più che i nostri demeriti è giusto sottolineare i meriti di Busto». Carlo Parisi: «Abbiamo corretto gli errori commessi a Piacenza». © RIPRODUZIONE RISERVATA
La canadese trascina l’Mc-Carnaghi alla terza serie tricolore: e sarà derby VILLA CORTESE BERGAMO
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(25-19, 26-24, 25-13) MC-CARNAGHI VILLA CORTESE: Berg 1, L. Bosetti 11, Wilson 11, Pavan 21, Cruz 13, Guiggi 5; Carocci (L), Pincerato,C. Bosetti, Stufi, Perinelli, Puerari (L) N.e. Barborkova. All. Abbondanza. NORDA FOPPAPEDRETTI BERGAMO: Serena 2, Vasileva 8, Arrighetti 8, Quaranta 4, Piccinini 7, Nucu 4; Merlo (L), Di Iulio, Signorile 1, Diouf 4, Gabbiadini, Ruseva 2. All. Mazzanti. ARBITRI: Castagna e Boris NOTE - Spettatori 1.570 (esaurito). Incasso: 10.200. Durata set: 27’, 29’, 24’; tot. 80’. Mc-Carnaghi: b.s. 8, v. 3, m. 11, s.l. 9, e. 16. Norda: b.s. 5, v. 3, m. 9, s. l. 4, e. 14.
MARCO LOTTAROLI CASTELLANZA (Va)
Questa volta sono bastati 3 set a decidere la finalista scudetto tra Villa Cortese e Bergamo. Dopo due maratone chiuse al tie-break con un successo per parte, l’MC-Carnaghi ha timbrato al PalaBorsani il biglietto per la terza finale tricolore in 3 stagioni di A-1 ottenendo l'ammissione alla Champions League. La Foppapedretti è esistita solo nel secondo set. Bergamo spenta Va avanti chi
ha dimostrato di averne di più. Bergamo, spenta in tutti i suoi elementi di punta, non può difendere lo scudetto sulle ma-
glie e il rammarico alla fine è stato grande. Nonostante i 230 tifosi al seguito non abbiamo mai smesso di sostenere le proprie beniamine. Il match si è indirizzato subito bene per Villa, che ha fatto vedere i muscoli. Con Berg a dettare i tempi e Pavan (MVP) implacabile. Dall'altra parte solo Arrighetti è apparsa reattiva. Mazzanti capisce subito che deve porre rimedio a una serata sottotono delle sue giocatrici. Sotto 9-16 nel primo rivoluziona il sestetto buttando nella mischia Diouf, Di Iulio, Signorile e Ruseva. La mossa non produce gli effetti sperati ma nel secondo le titolari rientrano più pimpanti. Piccinini, Arrighetti e Vasileva, coadiuvate poi dalla Diouf, tengono la Foppa attaccata alla partita fino al 24-24 dopo che Villa Cortese sciupa un set ball. A decidere ai vantaggi è la solita spavalda Pavan (26-24). Terzo trionfale Il contraccolpo
spegne definitivamente le ospiti e lancia verso un terzo set trionfale l'MC-Carnaghi che chiude 3-0. «Ci dispiace tantissimo non poter difendere lo scudetto ma abbiamo giocato male», ammette Piccinini. Felicissima Martina Guiggi «Battere Bergamo, un avversario fortissimo è una grande soddisfazione. Con loro tutta la stagione nelle partite che contano è sempre stata una battaglia. Averle battute 3-0 vuole dire che siamo state brave e concentrate».
QUESTIONE PALAZZETTO
Macerata: «Non tocca a noi pagare penali» (m.g.) Quando mancano 48 ore all’inizio dei gironi dei quarti di finale , nuova formula introdotta in questa edizione dei playoff, c’è una coda di una vicenda relativa ai playoff dello scorso anno. La Lube non pagherà nessuna penale alla Lega per il mancato ampliamento del Fontescodella, impegno assunto
La serie scudetto parte già sabato. Per Busto è la prima nella storia del club, per Villa Cortese è la terza conzecutiva, contro tre avversari diversi (due anni fa perse con Pesaro, l’anno scorso perse con Bergamo). Per la finale la casa di Villa sarà il PalaIper di Monza. Le prime due gare sono però a casa di Busto, vincitrice della stagione regolare. GARA-1 Sabato 7 Ore 20.30 Yamamay Busto Arsizio-Mc Carnaghi Villa Cortese GARA-2 Lunedì 9 Ore 20.30 Busto Arsizio-Villa Cortese GARA-3 Mercoledì 11 A Monza ore 20.30 Villa Cortese-Busto Arsizio EV. GARA-4 Venerdì 13 A Monza ore 20.30 Villa Cortese-Busto Arsizio EV. GARA-5 Domenica 15 Ore 20.30 Busto Arsizio-Villa Cortese
RITMICA LA VISITA IN GAZZETTA
La Santoni punta il mirino sull’Olimpiade La capitana delle Farfalle azzurre: «Si parte dalla Coppa del Mondo a Pesaro»
Elisa Santoni, 24 anni, tre ori mondiali TARANTINI FEDERICA COCCHI
La rincorsa verso l’Olimpiade di Londra è iniziata. Elisa Santoni, la capitana delle Farfalle Azzurre della ritmica, è pronta. Pronta a portare a casa il metallo più prezioso, perché dopo l’argento di Atene 2004 e la delusione del quarto posto a Pechino 2008, l’oro olimpico sarebbe la miglior rivincita. Nella prima tappa di Coppa del Mondo a Kiev, Elisa è rimasta a bordo pedana. Uno stop precauzionale per un infortunio: «Ma ora sto molto meglio - racconta Elisa ieri in visita alla Gazzetta come rappresentante del Team Samsung, gruppo di atleti che vuole avvicinare la gente allo spirito olimpico —. Ho fatto un programma di rientro calibrato. Quest’anno è troppo importante per rischiare, ci giochiamo tutto con l’Olimpiade e da qui a Londra ci sono tanti impegni di Coppa del Mondo e poi gli Europei a Novgorod, in Russia i primi di giugno». A Pesaro Quindi per l’appuntamento italiano di
Coppa, a Pesaro dal 13 aprile, la Santoni sarà di nuovo in pedana con le compagne Farfalle (Blanchi, Laurito, Pagnini, Stefanescu e Savrayuk). «A Pesaro è bellissimo, tantissima gente viene a fare il tifo per noi». Tante ragazze soprattutto che hanno scelto la ginnastica ritmica dopo aver visto le meraviglie della squadra guidata da Emanuela Maccarani: «Siamo felici di aver fatto conoscere questo sport, a cui io ho dedicato tutta la mia vita e che mi ha dato grandi soddisfazioni». Come quella, ad esempio, dei tre titoli mondiali conquistati negli ultimi tre anni, battendo la Russia, anche in casa: «Dopo la delusione così amara di Pechino siamo state davvero brave a rialzarci, rimboccarci le maniche e ripartire. Abbiamo aumentato le ore di lavoro e di allenamento, abbiamo dato tutte noi stesse per arrivare a tre mondiali consecutivi. Quest’anno, senza Mondiali, abbiamo un solo obiettivo: e voi sapete quale...». A Londra ci sarà da divertirsi.
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Taccuino
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GINNASTICA
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Finale Busto-Villa
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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IL CALENDARIO DI COPPA nell’aprile 2011 anche dal Comune di Macerata per poter disputare in casa l’allora semifinale scudetto contro Cuneo. «Abbiamo ricevuto la lettera dalla Lega –precisa Fabio Giulianelli, amministratore unico Lube- ma non intendiamo affatto pagare tale penale. Non si può chiedere a chi, noi Lube, è vittima della situazione di dover emigrare da 15 anni a questa parte per disputare le partite più importanti dell’anno, di pagare una sanzione non dipesa
dalla nostra volontà. Credo che spetti al Comune…». PLAYOFF Sabato (alle 18) via ai gironi da 3, con gare anche domenica e lunedì. Girone A (A Trento), sabato (17.30) Trento-San Giustino. In girone anche Roma. Girone B (a Macerata), sabato: Macerata-Verona, in girone Monza. Girone C (a Cuneo), sabato Cuneo-Vibo, in girone anche Piacenza. Girone D (a Belluno), sabato Belluno-Latina, in girone Modena.
BOVO DAY
Via alla prevendita (s.cam) La prevendita del «Bovo Day», che il 24 aprile (18.30) di fronte a Ravenna l'Italia attuale e quella di Bovolenta, è iniziata allo Store di Radio International (galleria piazza Kennedy, a Ravenna, telefono 0544215435) e si terrà tutti i giorni. E' possibile acquistare il biglietto (10 euro più prevendita) anche on line sul sito www.roburcosta.it.
In giro per il Mondo fino a pochi giorni dai Giochi A Pesaro gare dal 13 aprile La Coppa del Mondo di ginnastica ritmica passerà da Pesaro dal 13 al 15 aprile. Poi si sposterà poi a Penza, in Russia, per la terza giornata del 28 e 29 aprile, a Sofia, in Bulgaria (5-6 maggio), Corbeil-Essonnes, in Francia (11-13 maggio), Tashkent in Uzbekistan (18-20 maggio), per concludersi dal 13 al 15 luglio, alla viglia dei Giochi, a Minsk in Bielorussia
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GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
GOLF IL 76˚ AUGUSTA MASTERS
Un anno dopo McIlroy oltre l’incubo «Imparata la lezione»
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UNA VECCHIA LEGGE
Dalla disperazione al grande riscatto fino all’amore della Wozniacki
Niente donne nel club Il presidente «Affari nostri»
Dodici mesi fa buttò via il successo: «Piansi con mia madre, ma senza quel crollo non avrei vinto l’Us Open. Ora sono maturo» no reso conto rivedendo quelle immagini che ero andato al tee della prima buca troppo teso. Mi ero messo in testa di affrontare quell’ultimo giro con la decisione e risolutezza di Tiger Woods. Ma io non sono lui e non è quello il modo in cui gioco il mio miglior golf. Avrei dovuto essere me stesso e dire: "Sei in testa con quattro colpi, vai là fuori e divertiti, goditi il momento». Ecco la sua diagnosi: «Semplicemente quel giorno, come golfista e come persona, non ero ancora pronto a vincere un Major».
DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO LOPES PEGNA Twitter @Pegnarol AUGUSTA (Georgia, Usa)
Molti americani si sono innamorati di lui nel momento della disfatta, quando Rory McIlroy si sciolse nell’umido di Augusta come un pupazzo di neve al sole. Successe un anno fa, all’ultimo giro, dopo che il ragazzino nord-irlandese con ancora in faccia una manciata di brufoli aveva condotto i primi tre round. Del resto, qui si spellano le mani per i supervincenti come Tiger Woods o per chi ispira tenerezza, come Rory, appunto: i due estremi. McIlroy si era presentato la domenica in testa con un solido vantaggio di quattro colpi, ma poi era crollato. La sua fine era iniziata alla dieci, quando aveva uncinato il drive finito una cinquantina di metri alla sinistra del fairway: raro sbagliare così grossolanamente a questi livelli. Era il segnale che la tensione aveva cominciato rosolarlo a fuoco lento. Finì quella buca con un triplo bogey e continuò la sua folle corsa all’incontrario zeppa di errori fino a precipitare al 15˚ posto. Un po’ come cadere in moto quando sei al comando e il traguardo è lì, beffardo, dietro l’ultima curva.
Rory McIlroy, 22 anni, nordirlandese, nel 2011 ha vinto lo Us Open AFP
Lezione Oggi torna sul luogo
dell’incidente e affronta la situazione con una maturità che raramente hanno i ragazzi di 22 anni. Sorridente, spiega: «Senza quel crollo, non sarei mai riuscito a vincere due mesi dopo lo Us Open. Da quella domenica infausta di un anno fa ho imparato moltissimo». E lo aveva fatto in grande fretta. In poco più di sessanta giorni era riuscito a metabolizzare il danno emotivo, si era presentato allo Us Open e lo aveva conquistato con un distacco quasi da primato, diventando il secondo più giovane a prendersi un Major. Facile indovinare chi fosse il primo: il suo idolo, Ti-
SOFFERENZA Quella maledetta buca 10 La frustrazione di Rory McIlroy al masters dell’anno scorso, dopo il disastro alla buca 10 REUTERS
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L’età di Tiger Woods quando vinse per la prima volta il Masters nel 1997: il più giovane di sempre a farcela
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I colpi, otto sopra il par, di McIlroy nell’ultimo giro del 2011: primo dopo tre giornate, crollò alla fine al 15˚ posto
ger. Invece che di quel successo, però, oggi preferisce continuare a discutere di quel fallimento sportivo. Tensione Sente che parlarne è terapeutico, perché sa bene che quando tornerà alla buca dieci e a quelle successive non potrà rimanere indifferente. Prova a spiegare: «Ho riguardato il video di quel round alcune volte. Avevo sempre la testa bassa, gli occhi che fissavano il terreno e le spalle curve, così». Si ferma un attimo per mimare la posizione, come se avesse una gobba. Ridono tutti. Ed ecco il punto a cui vuole arrivare: «Mi so-
scita rapida e costante. Perché le vittorie o la breve apparizione qualche settimana fa a numero uno del mondo, così come una storia d’amore importante con la ex numero uno del tennis Carolina Wozniacki, aiutano a maturare e darti la consapevolezza di poter battere tutti quanti. Dice: «Il mio approccio al torneo è decisamente cambiato: l’anno scorso ero venuto qui per provare a vincere, oggi sono qui per vincere». Un breve squillo segnala un messaggio sul cellulare, proibitissimo dalle ferree leggi di Augusta anche ai giocatori. S’imbarazza: «Ops, scusate: lo so, ad Augusta non si può». Scoppia a ridere anche l’ingessato membro del country club in giacchetta verde che gli siede accanto. Una simpatia contagiosa che Tiger non possiede. A Woods, nel 2010 durante la Ryder Cup, osò rivolgere una frase di sfida e si conquistò un’altra fetta di tifosi per tanta temerarietà. «Forse mi feci trascinare dal momento, ma con lui ho un’ottima relazione. Nessun dubbio che con Tiger in campo, l’interesse del pubblico è ai massimi livelli», dice con un pelo di diplomazia. Rivela che dopo il harakiri dell’anno scorso pianse al telefono con la madre: «Erano anni che non lo facevo, mi sentii subito meglio». Umano. Non come Woods. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il chairman di Augusta Bill Payne AFP
RISCATTO Conquista il primo Major Circa due mesi dopo, sul Congressional di Bethesda (Maryland) conquista il primo major: lo Us Open AP
AMORE La fidanzata Wozniacki Incontra la tennista danese Caroline Wozniacki, all’epoca n.1 al mondo, ed è colpo di fulmine AFP
L’OPINIONE di LANFRANCO VACCARI
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(m.l.p.) L’Augusta National è il covo dei supermiliardari d’America, il country club più esclusivo degli States con una lunga lista di leggi (non regole) che proibiscono quasi tutto. E’ il luogo dove nel 1933 il primo presidente e fondatore, Clifford Roberts, pronunciò una frase raggelante: «Fin quando sarò vivo, qui i golfisti saranno tutti bianchi e i caddie tutti neri». Roberts è morto vent’anni prima che il Masters lo vincesse un golfista nero, Tiger nel 1997, e mettesse sottosopra un mondo ancora legato a nostalgie segregazioniste. Ora i caddie di colore sono pochissimi, ma l’Augusta National continua a discriminare le donne: è un club privato per soli uomini, tutto perfettamente legale. Sono passati dieci anni da quando l’attivista Martha Burke inscenò con il suo gruppo una protesta che ebbe grande risonanza ma non portò a nulla. L’argomento è ancora tabù. Si sbilanciò leggermente il vecchio presidente, Hootie Johnson, che disse: «Prima o poi metteremo questa discussione in programma, ma non accettiamo di avere una baionetta alla gola». Se ne hanno parlato, è stato solo nel privato delle segrete del club. Ora l’argomento torna con prepotenza di attualità, perché la Ibm, sponsor storico del Masters, ha nominato da qualche mese una donna, Virginia Rometty, come presidente. I suoi quattro predecessori in quel ruolo erano tutti diventati membri del club. Così, adesso c’è un dilemma: si farà un’eccezione per la Rometty, che Fortune ritiene la settima donna più potente del mondo? Ieri, al nuovo Chairman di Augusta, Billy Payne, è stato chiesto in modi anche fantasiosi se questo muro di anacronistica vergogna verrà finalmente abbattuto. La risposta sempre la stessa: «Tutte le questioni che riguardano la nostra membership sono private». © RIPRODUZIONE RISERVATA
FRATELLI EDOARDO E FRANCESCO SONO GLI UNICI AZZURRI IN GARA
la guida
L’Italia ad Augusta si chiama Molinari
L’anno scorso vinse Schwartzel Diretta Sky Sport 2
Senza Matteo Manassero, che nonostante un periodo di buoni risultati è rimasto fuori dai primi 50 giocatori al mondo, l’Italia del Masters di cognome fa Molinari. I fratelli del golf, Edoardo e Francesco scendono in campo oggi per all’Augusta National nel Major più affascinante. Tre anni Per i due non sarà un esordio, visto che è la terza volta che calcano i green del mitico percorso in Georgia. Edoardo, forte dell’ottimo undicesimo posto centrato nell’edizione 2011 si è guadagnato questa partecipazione, mentre Francesco è entrato nel field in qualità di unico azzurro nella top 50
mondiale. Per Edoardo, che nel 2011 ha partecipato a diversi tornei sul Tour Americano, non è stato un inverno facile, tutta colpa di un infortunio a al polso sinistro che lo costringerà ad operarsi probabilmente dopo l’estate. Nonostante tutto, per il maggiore dei Molinari la condizione è in via di miglioramento. Ad Agadir, a fine marzo sullo European Tour ha chiuso al sesto posto dopo aver lottato per la vittoria: «Il gioco migliora, ora devo solo imbucare qualche putt in più», aveva detto dopo il torneo, prima di volare negli Stati Uniti insieme alla fidanzata Anna Roscio, con cui si sposerà quest’anno e con cui è sceso in campo nel tradizionale
Par 3 Contest, ieri. Chicco Inizio di stagione positi-
vo anche per Francesco partito alla grande con l’ottavo posto di Abu Dhabi. Una leggera flessione subito dopo in Qatar dov’è finito 69˚, prima di tornare competitivo negli altri tornei giocati dove ha chiuso sempre tra il 13˚ e il 17˚ posto. Buone soprattutto le prestazioni negli Stati Uniti con il 13˚ posto nel World Golf Championship al Doral di Miami, che gli ha fruttato 75.000 euro. L’aria degli Usa evidentemente giova al minore dei Molinari, 17˚ all’Accenture Match Play. f.co.
Francesco Molinari, 29 anni, e il fratello Edoardo 31, in allenamento EPA
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Sull’Augusta National Golf Court (par 72) scatta oggi alle 7.50 di mattino (le 13.50 in Italia) la 76ª edizione dell’Augusta Masters, il primo dei Major stagionali. Campione uscente, e quindi detentore della giacca verde simbolo della vittoria del torneo, il sudafricano Schwartzel, che l’anno scorso chiuse con uno score totale di 274 (-14). Tra i plurivincitori, comanda Jack Nicklaus con 6 successi, seguito da Woods e Arnold Palmer con 4. Nella prima giornata Schwartzel parte alle 10.24 (le 16.24 italiane) con Bradley e Kraft; Tiger Woods sarà al via alle 10.35 con lo spagnolo Jimenez e il coreano Bae: alle 10.46 Francesco Molinari con Donald (Gb) e Watney; alle 11.30 Edoardo Molinari con il gallese Woosnam e con Chappell. Il montepremi è di 8.000.000 di dollari (6.091.000 e), con una prima moneta di 1.305.000 dollari (993.000 e). Prima giornata su Sky Sport 2 alle 20.30.
GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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TUTTENOTIZIE E RISULTATI Nuoto TRIALS: 8’22"76 NEGLI 800 SL
Cinese, 15 anni già 2a al mondo (al.f.) A 15 anni Xin Xin sale è già seconda al mondo (e 15ª alltime) negli 800 sl: la cinese ai Trials di Shaoxing, nuota 8’22”76, migliorandosi di 6". Solo l’olimpionica Adlington ha fatto meglio nel 2012. Uomini: 100 sl Lu Zhiwi 49”87, Zhang Sijian 49”92, He Jianbin 50”04, Shi Tangfei 50”05; 50 do Cheng Feiyi 25”18; 100 ra Li Xiayan 1'01”06, Huang Yunkun 1'01”07. Donne: 200 sl Wang Shijia 1'57”26, Tang Yi 1'57”74, Song Wenyan 1'57”84, Zhi Qianwei 1'58”08; 800 sl Xin Xin 8'22”76, Shao Yiwen 8'29”49; 200 ra Sun Ye 2'24”54 (3˚ t. 2012), Ji Liping 2'26”79. FURIA IRIE (al.f.) Il bronzo iridato Ryosuke Irie scende a 52”91 nei 100 dorso ai Trials nipponici di Tokyo. Uomini, 200 sl Matsuda 1'45”96 (3˚ t. 2012), Kobori 1'47”71, Sotodate 1'48”15, Ishibashi 1'48”16; 100 do Irie 52”91 (2˚ t. 2012), Koga 54”14. Donne: 200 sl Ueda 1'57”37 (r.n.), Ito 1'58”13, Matsumoto 1'59”44, Takano 1'59”46; 100 ra Suzuki 1'06”80 (2˚ t. 2012), Matsushima 1'07”54.
OLIMPIADI ATTENTATO
Assassinati i vertici somali
Hockey ghiaccio OGGI GARA-1
MOGADISCIO (Som) — Tragedia a Mogadiscio dove Aden Yabarow Wiish, presidente del Comitato olimpico somalo e Said Mohamed Nur, leader della Federcalcio locale, sono rimasti uccisi insieme ad almeno altre otto persone in un attentato suicida. Una donna si è fatta esplodere nel teatro della capitale somala dove stava parlando il premier Abdiweli Mohamed Ali, rimasto illeso. «Il Cio è scioccato dalla notizia dell’attacco terroristico — ha detto il presidente del Cio, Jacques Rogge —: entrambi erano impegnati a migliorare le vite del popolo somalo attraverso lo sport e condanniamo con forza un tale atto di barbarie». «Conoscevo entrambi personalmente — ha aggiuto Joseph Blatter, presidente della Fifa — e ricordo i loro sforzi infiniti per promuovere lo sport nel Paese».
Pallanuoto COPPA ITALIA
Recco trova l’Acquachiara
(a.fr.) Nives Meroi e il marito Romano Benet partono oggi per il Kangchenjunga (8586 metri), la terza montagna più alta della terra, al confine fra il Nepal e lo stato indiano del Sikkim. La coppia, che con gli 11 Ottomila scalati è la più prolifica al mondo, torna sulla montagna dove Romano, nella primavera 2009, lungo il versante Sud-Ovest che proveranno a ripercorrere, fu colpito da grave malattia (l’aplasia midollare), superata grazie a due trapianti.
Valpusteria contro Bolzano per lo scudetto Comincia la volata per lo scudetto n. 78: quella tra Valpusteria e Bolzano è finale inedita. La squadra di Brunico gioca per il titolo per la seconda volta nella storia, dopo che la scorsa stagione perse contro l’Asiago. Il club del capoluogo altoatesino, invece, alla diciottesima finale playoff, insegue addirittura il 19˚ centro, gli ultimi datati 2008 e 2009 prima della doppietta vicentina. Al meglio delle sette partite, sarà derby caldissimo (le due località sono divise da non più di 75 chilometri): stasera in una Leitner Solar Arena troppo piccola, l’esaurito sarà di rigore (2050 spettatori). Equilibrio In una serie che
Il corpo di Aden Yabarow Wiish AP
Alpinismo Meroi e Benet per il Kangchenjunga
si preannuncia molto equilibrata, proprio il vantaggio del fattore campo potrebbe far pendere l’ago della bilancia dalla parte dei Lupi, forti di una rosa più profonda e meglio equilibrata guidata dal canadese David Ling. La squadra allenata dal finlandese Teppa Kivela ha vinto
Sci estremo DA OGGI A SABATO
Freeride: sarà show a Cortina
A Cortina, da oggi a sabato, Carrera Freeride Challange Punta Nera, organizzato dallo Sci club 18. Un vero e proprio show di freeride. La novità di questa 3ª edizione sarà la gara per ragazzi dai 12 ai 18 anni, domani (pendici del Faloria). Chiusura con la combinata freeride-boulder, Trofeo Marco da Pozzo, al debutto ampezzano.
(d.p.) Pronostici rispettati nei quarti di Coppa Italia a apoli. Il Posillipo supera l’Ortigia 12-10, con tripletta di Giuliano Mattiello (classe ’93). Incontrerà oggi il Brescia, che ha avuto vita facile sul Nervi 13-7 (3 gol per Roberto Calcaterra). Vita facile anche per la Pro Recco, che ha superato 16-7 il Civitavecchia (poker di Federico Lapenna). I campioni d’Italia incontreranno i padroni di casa dell’Acquachiara, che solo dopo i supplementari e ben 6 espulsioni a favore è riuscita a superare 13-9 il Camogli, che ha chiuso col secondo portiere Gardella in attacco.
Ai Mondiali giovani a Mosca arrivano altri 2 argenti e un bronzo per l’Italia. Nella sciabola, Caterina Navarria è sconfitta in finale da Yana Egorian (15-11), 3ª Martina Petraglia, sconfitta 15-12 dalla Navarria in semifinale. Nel fioretto, argento per Daniele Garozzo, sconfitto in finale dal russo Safin per 15-8. Nei quarti aveva battuto Lorenzo Nista (15-13).
Oggi: semifinali Posillipo-Brescia (17.30, dir. RaiSport 1) e Acquachiara-Pro Recco (19, dir. RaiSport 2). SETTEROSA Nel collegiale di Ostia, il Setterosa ha affrontato la Cina in amichevole: 13-13 con reti di Di Mario (4), Cotti (3), Bianconi (2), Casanova (2), Abbate e Rambaldi.
Sciabola femminile. Finale: Egorian (Rus) b. Navarria 15-11. Semifinali: Egorian (Rus) b. Boudiaf (Fra) 15-11; Navarria (ITA) b. Petraglia (ITA) 15-12. Fioretto maschile. Finale: Safin (Rus) b. Garozzo 15-8. Semifinali: Garozzo b. Nakis (Gre) 15-8; Safin (Rus) b. Massialas (Usa) 15-10.
Scherma A MOSCA
Azzurrini: tre podi ai Mondiali
quattro dei sei scontri diretti stagionali, senza mai perdere in casa. Il Bolzano (nella foto Pattis, Stefano Gigliati, però, conta sull’esperienza (sue tutte le sei serie playoff della storia contro i pusteresi), su una grande condizione (4-0 sia al Fassa, sia al Cortina nelle serie dei quarti e di semifinale) e su un portiere, Max Zaba, in stato di grazia. A guidarla in panchina l’intramontabile Adolf Insam, l’unico allenatore italiano ad aver vinto lo scudetto negli ultimi 36 anni. Con una novità: nella seconda linea d’attacco, per la prima volta in corsa per il tricolore, il 22enne figlio Marco. Buon sangue non mente. a.b. La serie - Gara-1: oggi (ore 20.30) a Brunico (diretta RaiSport 1). Gara-2: sabato (ore 20.30) a Bolzano. Gara-3: martedì 10 (ore 20.30) a Brunico. Gara-4: giovedì 12 (ore 20.30) a Bolzano. Gara-5*: sabato 14 (ore 20.30) a Brunico. Gara-6*: martedì 17 (ore 20.30) a Bolzano. Gara-7*: giovedì 19 (ore 20.30) a Brunico. *Eventuale
Atletica Eaton, 400 in 45"68 FINALE A-2 IERI GARA-5
Milano va: è 3-2 Gardena battuto In 3600 all’Agorà MILANO — Ancora un grande pubblico (3600 spettatori), ancora grande equilibrio: la finale di A-2 tra Milano e Gardena, con in palio un posto promozione, continua a regalare emozioni (nella foto un’azione del match). Ieri sera, per gara-5, in un Agorà bollente, i padroni di casa si sono imposti dopo essere stati in ritardo per 2-0 fin dopo metà partita e per 2-1 al secondo intervallo. Poi, nel terzo periodo, un parziale di 3-1 a favore della squadra rossoblu, costantemente in attacco contro un Getrdena comunque tostissimo, ha deciso l’incontro: 4-3 (0-2, 1-0, 3-1) il finale e serie sul 3-2. Le reti gardenesi di Senoner e di Schaafsma (due, l’ultima a 55" dal termine), quelle lombarde di Constant, Wunderer, Peruzzo e, in superiorità numerica, Migliore. Adesso la serie (al meglio delle sette partite), si sposta nuovamente in Alto Adige: domani sera (ore 20.30), il Pranives di Selva di Valgardena ospita gara-6. L’eventuale gara-7 lunedì (ore 19) a Milano.
Ippica ROMA: OLONA OK DELUDE MA...
Osasco nuovo supervarennino E Diavolone vince a 12 anni! Ieri a Tordivalle c’era l’atteso rientro (da inizio dicembre) della Varennina Olona Ok, la vincitrice (a sorpresa) del Derby di ottobre che però da allora non ha più vinto. Ebbene la portacolori di Franco Zavaglia ieri partiva con 20 metri di penalità e obiettivamente non aveva chance di vittoria, ma la sua esibizione è stata tutt’altro che incoraggiante: è finita ultima, lontanissima dal vincitore che guarda caso è un altro figlio di Varenne. Si chiama Osasco di Ruggi e in questo momento è uno dei più forti 4 anni italiani. Ieri, con in sulky Enrico Bellei, l’allievo di Holger Ehlert ha guidato fin dal via e con un secondo chilometro in 1.11 ha vinto quasi di una retta, concludendo in 1.14.6 sui 2 Km. Nel convegno anche la splendida vittoria in 1.13.2 del 12enne (!) Diavolone Luis (da Lemon Dra), la 53ª di una carriera che conta anche 93 piazzamenti su un totale di 207 corse: oltre 410.000 euro le somme vinte. SALURE IN FRANCIA Oggi il promettente Salure (D. Vargiu) scende in pista a Maisons-Laffitte. L’allievo di Bruno Grizzetti, che in carriera è stato 3˚ nel Grand Criterium a Longchamp il giorno dell’Arc, è impegnato nel Prix Djebel (gr. 3, m 1400).
(si.g.) Lunedì e martedì a Santa Barbara (California), mezzo decathlon per Ashton Eaton con un probante 45"68 (personale) nei 400, 10"45 (100), 14.62 (peso), 43.34 (disco) e 56.15 (giavellotto). Donne. Eptathlon: Day 4337 (mpm ’12). A Tucson. Uomini. 110 hs (0.0): Hill 13"51. Donne. 100 hs (+0.4): Manning 12"68; Rollins 12"78; Harrison 12"79; Owens 12"88. Alto: Barrett 1.94. A Fayetteville. Uomini. 100 (+1.5): Niit (Est) 10"19. A Oxford. Uomini. 200 (+1.4): Young 20"49. A Orem. Uomini. Peso: Lloyd 20.95. A Raleigh. Uomini. 400: 2. B. Jackson 46"33. 110 hs (+1.5): Ash 13"42. CASANAS LUNGO (pe.m.) A Castellon (Spa), miglior prestazione mondiale 2012 del disco del 33enne spagnolo Franks Casanas con 66.25. Per il cubano Lois Martinez 63.69. CIAO ROSARIO (si.g.) E’ morto dopo una repentina malattia Rosario Daidone, 37 anni, atleta cresciuto alla scuola di Gaspare Polizzi ad Altofonte (Pa). Tra i personali, 13’58"41 nei 5000 e 29’16"84 nei 10.000, fatti nel 2000 e 1h04’22" nella mezza maratona (’99). Lascia la moglie Cinzia Stancapiano, ex mezzofondista e due figli piccoli.
Baseball Seattle conferma Liddi in Major (m.c.) Si pensava che al rientro dal Giappone e alla ripresa negli Stati Uniti Alex Liddi sarebbe tornato nelle Minors e invece ieri i Seattle Mariners hanno presentato il roster dei 25 e il 23enne azzurro c’è. Liddi martedì coi Mariners superati 9-8 da Colorado ha chiuso a 1/4 con l’11˚ punto battuto a casa (un singolo al centro al 5˚ inning) e due punti segnati. Nello score di Alex però anche due errori, uno di presa e uno di tiro. Domani all’Oakland Coliseum sarà nuovamente campionato, con Seattle che propone sul monte Jason Vargas. Ma già stasera su Espn America (canale 214 di Sky) dirette Detroit-Boston (19.30) e Cincinnati-Miami (22). Intanto il lanciatore Matt Cain ha allungato con San Francisco fino al 2017 per 112.5 milioni di dollari.
Boxe MONDIALI ORIENTALI (r.g.) Nel doppio mondiale Wba a Yokohama (Giap), il supermosca Tepparith Singawancha (Thai, 20-2) costringe il locale Tomonobu Shimizu (19-4-1) al ko al 9˚ round. Nei gallo Koki Kameda (Giap, 28-1) mantiene la cintura a spese dell'indonesiano Nouldy Manakane (24-11-1), battuto ai punti. CON LAGANA’ (r.g.) Il 25 maggio a Viterbo (Org. Conti Cavini) nella serata imperniata sul tentativo europeo mosca di Giuseppe Laganà (25-9-1) 40 anni, contro il campione Silviu Olteanu (Rom), torna a combattere il supermedio Andrea Di Luisa (12-1), dopo la sconfitta di novembre contro Ali Ndiaye per la Ue. Difende il titolo italiano contro Luciano Lombardi (18-10-4), al quarto tentativo tricolore, che ha sostituito Matteo Rossi che ha rinunciato.
Golf Sergas per l’impresa Osasco di Ruggi e il trainer Ehlert
SPESE PER TOTALIZZATORE
Contenzioso Aams Arrivano 35 milioni Il contenzioso tra Unire e Aams sulle spese per il totalizzatore sembra finalmente chiarito e al settore dovrebbero quindi arrivare davvero i 35 milioni annunciati tempo fa e che, in teoria, dovrebbero consentire l’aumento del montepremi degli attuali 105 milioni. Un comma del maxiemendamento al decreto fiscale stabilisce che le spese vengano divise al 50% tra Assi e Monopoli di Stato solo da gennaio 2012. I Monopoli pagheranno tutte le spese fino al dicembre del 2011. Il problema è che con il calo vertiginoso delle scommesse, questi soldi serviranno a coprire i buchi provocato dall’ennesimo disastro ormai annunciato.
FIRENZE — Giulia Sergas oggi (ore 14.30) a Firenze, nell’ambito delle attività promozionali del Audi in City Golf, è attesa a un’impresa: avrà dieci tentativi per imbucare da un tee posto nella edicola della Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio (a 77.31 metri di altezza e a 65 di distanza).
Hockey prato COPPA CAMPIONI (g.l.g.) Partono oggi le due formazioni italiane in lizza per la Coppa Campioni Trophy, in pratica la serie B della Euro Hockey League (domani i debutti). Gli uomini della De Sisti e del Bra sono a Lille (Fra) e con loro ci sono anche il Kelbourne (Sco), il Whitchurch (Gal) e l’Arminen (Aut). Le donne della San Saba sono a Belfast (Irl) dove trovano il Sumchanka (Ucr), il Smolevichi (Bie) e il Grove (Sco). Lunedì le finali.
Ippica Milano: 1-13-3-4-5 7ª corsa - m 1500: 1 Zenone (L. Maniezzi); 2 Mr Invincible; 3 Trivial Pursuit; 4 Lupogrigio; 5 Buonaccorsi; Tot.: 7,12; 2,27, 1,76, 4,44 (49,65). Quinté: e-14.344,04.Quarté: e 2.592,90. Tris: e 422,38. OGGI QUINTÉ A NAPOLI Ad Agnano (inizio convegno alle 14.50) scegliamo Milagro (18), Let Me Coach Lf (8), Mary Winner (10), Magico Capar (6), Lester Grif (4) e Lindbergh Lj (7). SI CORRE ANCHE Pisa (15.30), Bologna (15), Treviso (15.05), Palermo (15.10) e Taranto (15.15).
Judo CON L’OLIMPIONICO (e.d.d.) Mark Huizinga (Ola), oro a Sydney, è la stella del 28˚ Stage Skorpion a Lignano. Da oggi a dome-
nica 500 atleti di dieci nazioni, con la Russia di Ezio Gamba e tecnici di prestigio quali Patrick Roux (Francia), Yuko Nakano e Eiji Kikuchi (Giappone), Piero Comino e Riccardo Caldarelli. Bruno Carmeni presenterà «Giappone la nazione dei Kata», suo recente libro.
Nuoto PALTRINIERI E GLESSI (al.f.) Ai tricolori giovanili di Riccione (25 m), Gregorio Paltrinieri domina i 1500 in 14’42"16, 8˚ crono italiano all-time. Lorenzo Glessi fa tris nell’ultima giornata e sale a sei titoli individuali. Uomini. Cad: 100 sl Schirru 48"35; 1500 sl Bianchi 15’14"46; 200 do 1’57"00; 50 ra/50 fa Farru 28"08/23"91. Jun ’94: 100 sl Maestri 48"56; 1500 sl Paltrinieri 14’42"16; 200 do Laugeni 1’53"44; 50 ra Bazzoli 28"17; 50 fa Bonacchi 24"18. Jun ’95: 100 sl Castaldello 50"59; 1500 sl Fabbroni 15’01"89; 200 do Mencarini 1’58"02; 50 ra Casna 28"25; 50 fa Giordano 24"22. Rag ’96: 100 sl Broglia 50"19; 1500 sl Occhipinti 15’24"63; 200 do Sabbioni 1’58"55. Rag ’97: 100 sl Bori 50"55; 1500 sl Manzi 15’24"02; 200 do Gazzola 2’01"90. Rag ’98: 100-1500 sl/200 do Glessi 51"48-16’16"44/2’03"38. COPPA BREMA (al.f.) Presentata ieri a Novara la 46ª coppa Brema di sabato 14 con in palio lo scudetto a squadre. L’Aniene guidata dalla Pellegrini (probabilmente in gara negli 800) difenderà i titoli maschile e femminile. ANTIDOPING E QATAR 2014 Siglato a Londra un accordo tra la federazione mondiale e l’agenzia antidoping britannica: la firma è stata apposta da Julio Maglione, presidente Fina, e da Andy Parkinson, direttivo esecutivo dell’Ukad. La cooperazione riguarderà la ricerca di informazioni anche sui profili ematici degli atleti olimpici (come atletica e ciclismo). La Fina ha assegnato al Qatar i Mondiali ini vasca corta 2014 (dicembre). Nel 2012 saranno a Istanbul (12-16/12).
Pallamano Azzurri a Sarajevo (an.gal.) Oggi, a Sarajevo (Bos), l’Italia debutta nel torneo internazionale con Montenegro e Bosnia. Oggi (ore 20.30): Montenegro-Italia. Domani (ore 20): Bosnia-Italia. I convocati dal c.t. Franco Chionchio - Portieri: Di Giandomenico, Di Marcello, Fovio. Centrali: Carrara, Resca. Terzini: Gaeta, Opalic, Turkovic, Tokic, Skatar. Ali: Di Maggio, Radovcic, Viscovich. Pivot: Doldan, Maione.
Rugby JUAN K.O. Juan Smith, 30enne terza linea dei Cheetahs e del Sudafrica, si è nuovamente infortunato il tendine d’Achille già operato quattro volte e rimarrà fermo per t’intero 2012. Per un problema simile aveva perso tutta la scorsa stagione.
Sci alpino KROELL FRATTURATO (c.r.) Il 31enne austriaco Klaus Kroell, fresco vincitore della Coppa di discesa, si è fratturato la caviglia destra martedì sera cadendo in moto a Mittelberg - Langenlois. Già operato a Krems, dovrà sostenere otto settimane di riabilitazione. Intanto la squadra austriaca ha perso due allenatori storici, Andreas Evers, già tecnico di Hermann Maier e Bernd Brunner, assunti dalla federazione statunitense, il primo per allenare i discesisti, il secondo per la squadra maschile di prove tecniche. Per Lindsey Vonn, infine, scongiurato il rischio di un intervento alle ginocchia. TRICOLORI GIOVANI (s.f.) Ai tricolori giovani di Pampeago, nuovo exploit della milanese Alessia Medetti, terza in slalom dietro le tedesche Wiesler e Magg (quarta Chiara Costazza) e tricolore di specialità dopo i titoli in discesa, superG e supercombinata conquistati in febbraio a Caspoggio. Con lei sul podio Carmen Geyr e Nicole Agnelli. Grand Prix jr a Ida Giardini che conquista così il posto in nazionale. Oggi all’Alpe Cermis il gigante di chiusura.
Tennis CIAO, CASTIGLIANO (lu.mar) A 66 anni, scompare Eugenio Castigliano. Nato a Roma il 6 febbraio 1946, già n. 2 d’Italia 1969 e 145 del mondo 1973, con 8 presenze in Davis. SORELLE WILLIAMS A Charleston (Usa, 544.000e, terra verde), 2˚ turno: Zvonareva (Rus) b. Bondarenko (Ucr) 6-1 6-1; Stosur (Aus) b. Hampton (Usa) 6-0 7-5; S. Williams (Usa) b. Vesnina (Rus) 6-3 6-4; 1˚ turno: V. Williams (Usa) b. Benesova (R.Ceca) 6-4 6-3. SCHIAVONE SPAGNOLA (pe.m.) Grazie a una wild-card, Francesca Schiavone sarà da domenica la n. 1 al torneo di Barcellona (160.000e, terra) con Pennetta e Vinci.
AZIENDA OSPEDALIERA “S. GIUSEPPE MOSCATI” - AVELLINO AVVISO DI GARA Questa Azienda rende noto che ha indetto con delibera n. 79 del 28/02/2012 una procedura aperta per l’affidamento biennale della fornitura di Kit diagnostici e materiale di consumo per il Laboratorio di Genetica Medica dell’Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati. Importo presunto annuo pari a € 325.000,00 + IVA - Criterio di aggiudicazione previsto dall’articolo 82 del D.Lgs. 163/06 e s.m.i.. Il bando di gara è stato inviato alla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea il 26/03/2012. Bando di gara, Disciplinare di gara e Capitolato speciale d’appalto sono disponibili gratuitamente sul sito aziendale www.aosgmoscati.av.it sezione Bandi. Scadenza presentazione offerte: ore 12.00 del 22/05/2012. Eventuali informazioni potranno richiedersi all’U.O.S. Gare comunitarie - tel. 0825/203020 - 203016 telefax 0825/203034 - 91 dalle ore 9.00 alle 13.30 di tutti i giorni feriali, sabato escluso. Avellino, lì 03.04.2012 IL R.U.P. - Dr. Vito Mariano
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GAZZATRAINER MARATONA SPECIALE PER GAZZETTA
Radio corsa di LINUS
Correre nella propria città può fare la differenza
È vero, è bellissimo il turismo podistico e molto spesso correre in giro per l’Italia, se non per il mondo, regala momenti ed emozioni indimenticabili. Ma rende anche tutto infinitamente più complicato: correre a New York, per esempio, vuol dire rimanere vittima del jet-lag, ciondolare tra le avenues per i due giorni prima della gara e alzarsi il giorno della stessa nel migliore dei casi cinque ore prima della partenza. Volete mettere, al confronto, svegliarvi nel vostro letto, fare colazione con calma e arrivare alla partenza senza affanni? La maratona è già così faticosa di suo che tutta la zavorra eliminata può finire per fare la differenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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domande a... ENRICO ARCELLI medico e dietologo
Non è vero che mangiare pasta alle 4 del mattino è utile e fa bene Tanti carboidrati alzano l’insulina. E si rischia la crisi
Due giorni fa, come tutti gli anni, mi sono trovato a indossare gli abiti formali del Presidente Onorario della Milano City Marathon per la conferenza stampa ufficiale. Tanta gente, tutte le istituzioni, il mondo della corsa al gran completo, giornalisti, qualche curioso. Alla fine la vera maratona, quella delle interviste. E una domanda in particolare mi ha colpito, anche se la mia risposta forse non era quella che il giornalista si aspettava. «Perché un runner dovrebbe correre la maratona di Milano?». Intendendo sicuramente «cosa avrebbe questa in più delle altre?». Beh, rispondo da cittadino milanese: perché chi corre ha il dovere di esserci alla maratona della propria città. Ma non solo per una forma di rispetto e partecipazione, quanto per puro opportunismo.
n.2 È sconsigliabile, per non dire vietato arrivare stanchi il giorno della partenza. E allora, al lunedì l’allenamento previsto è di 1 ora e 30 minuti
n. 1 Ecco cosa fare a una settimana dalla gara. Per memorizzare il ritmo, la domenica è consigliabile correre 2 volte i 5.000 metri e 2 volte i 1.000 metri, con un recupero di due minuti
n.4 Quello di mercoledì è l’ultimo vero allenamento prima della maratona e prevede di percorrere 5 volte i 1.000 metri a buon ritmo. Negli altri tre giorni si consiglia solo corsa lenta per recuperare
n.3 Il programma di martedì prevede 10 variazioni così divise: 1 minuto a buon ritmo forte seguito da un altro minuto ad andatura lenta. Un lavoro ottimo per il cuore e per allenare il recupero
Milano Marathon -10 «Così si arriva freschi» Gabriele Rosa: «Meglio un allenamento in meno che uno di troppo» LUCILLA ANDREUCCI
La clessidra è girata. Dieci giorni e le strade di Milano si srotoleranno sotto i piedi di chi avrà voglia di correrci dentro. C’è ancora qualcosa da fare? «Meglio un allenamento di meno che uno di troppo». Questo è il primo consiglio di Gabriele Rosa, medico sportivo e allenatore di fama mondiale. Lui di corsa davvero se ne intende. Ha portato ai vertici dell’atletica campioni come Paul Tergat, Martin Lel, Sammy Korir, James Kwambai, Duncan Kibet. E la maratona di Milano l’ha vista nascere 12 anni fa. Dottor Rosa, Milano è all’altezza del «grande tempo»?
«È un percorso veloce, quest’anno l’abbiamo reso ancora più scorrevole, non ci sono curve
che spezzano il ritmo. L’unica incognita resta il clima. Lo scorso anno il caldo e il vento hanno condizionato pesantemente il crono finale». Top runner e amatori: cosa fare negli ultimi 10 giorni prima del via?
«Devono gestirsi nello stesso modo cercando di arrivare freschi alla gara. I miei atleti nell’ultima settimana, per memorizzare il ritmo, corrono la domenica 2 volte i 5.000 metri e 2 volte i 1.000 metri, con un recupero di due minuti. Il lunedì 1 ora e 30, il martedì 10 volte 1’ forte e 1’ piano e il mercoledì 5 volte i 1.000 metri. E poi corsa lenta fino al giorno della gara». Oggi la maratona ha raggiunto velocità pazzesche. Cosa è cambiato?
«C’è una evoluzione tecnica che va ancora interpretata. Al-
cuni degli atleti keniani più forti al mondo (Geoffrey Mutai, Patrick Makau) si autogestiscono. C’è stata sicuramente una maturazione psicologica, e una liberalizzazione del modo di allenarsi, uscendo dagli schemi classici. Corrono molti chilometri, con progressioni importanti su terreni collinari. E in Kenya si è creata un’atmosfera molto favorevole alla maratona. È diventata un’occasione ghiotta più della pista, non solo come successo personale ma anche come indotto economico». Cosa può rendere grande una maratona in Italia?
«A parte i campioni, il successo dipende anche dai risultati degli amatori. Sono loro che la rendono popolare e appetibile. E anche la risposta della città. Milano sta cominciando ad accettare la maratona e poi la giornata chiusa al traffico contribui-
rà al successo». Cambio di stagione, il primo caldo, è importante usare integratori durante la gara?
«L’integrazione è fondamentale, consiglio in corsa di alternare l’acqua a maltodestrine e sali minerali. Ma i prodotti vanno testati in allenamento, almeno negli ultimi 15 giorni». Perché vale la pena di correre una maratona?
«La corsa è benessere e noi (Rosa & Associati) lavoriamo molto in questa direzione. La maratona è una estremizzazione. Con l’allenamento si arriva gradualmente ad un giusto equilibrio tra piacere e fatica. La scelta di correrla diventa poi naturale, ma è una conquista. Perché la maratona è la sublimazione dello sforzo ma anche, credetemi, della gioia». © RIPRODUZIONE RISERVATA
1 Nei dieci giorni che mancano alla maratona di Milano quale allenamento si può compiere? Il lavoro di questi giorni non può più costruire nulla. Semmai può distruggere qualcosa, specie se si fanno i lavori molto lunghi, sopra i 30 chilometri. È bene che lavori poco soprattutto chi non ha alle spalle una preparazione di vari anni, ha qualche disturbo a tendini o articolazioni o fa fatica a recuperare. Gli altri, fra domani e domenica, possono fare 15-20 chilometri con le scarpe e l’abbigliamento di gara, all’andatura simile a quella della competizione. Va anche testato come si reagisce alle gelatine di fruttosio e isomaltulosio prese alcune decine di minuti prima della partenza e ai sacchettini di maltodestrine e fruttosio assunti in gara.
2 Quale allenamento, invece, va fatto nell’ultima settimana? Si deve sempre lavorare poco, specie da martedì in poi. Questo, fra l’altro, fa aumentare il glicogeno nel corpo, la principale fonte di energia per i muscoli; alla partenza è utile averne la maggior quantità possibile per non rischiare la crisi dai due terzi della gara in poi. 3 Alcuni maratoneti si alzano alle quattro di mattina per prepararsi la pasta e ne mangiano anche 200 grammi. È utile farlo? No. Tutti quei carboidrati, anzi, possono far alzare i livelli di insulina e impedire ai muscoli l’uso dei grassi. Si consuma perciò molto glicogeno, lo si esaurisce in anticipo e si rischia la crisi. Le gelatine, invece, essendo di fruttosio e isomaltulosio, non fanno alzare l’insulina; questi zuccheri, durante la gara, entrano poco alla volta nel sangue e sono subito utilizzati dai muscoli. Ogni gelatina fornisce circa 100 calorie, quanto 80 grammi di pasta.
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Il fatto del giorno
_intesa sul lavoro
DI GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it
Con il ritorno del reintegro la riforma Fornero è salva? Il governo Monti ha presentato la versione finale. Piace pure al Pd: risolto il nodo dei licenziamenti economici, resta quello «esodati» Il governo ha riscritto l’articolo 18, in una forma che è impossibile riportare per intero qui, ma che significa sostanzialmente questo: i licenziamenti discriminatori continuano ad essere impossibili, i licenziamenti per motivi disciplinari saranno vagliati dal giudice che potrà optare per il reintegro o per un risarcimento, i licenziamenti per motivi economici, «nel caso di manifesta infondatezza, anzi insussistenza» (stiamo citando la ministra Fornero) saranno resi nulli dal giudice che disporrà eventualmente il reintegro con un indennizzo pari a 12-24 mensilità (in funzione dell’anzianità di servizio e di altri parametri obiettivi). Il giudice potrà naturalmente confermare il licenziamento, sia nel caso degli economici che dei disciplinari, disponendo l’indennizzo di 12-24 mensilità. Nella versione precedente, il licenziamento per ragioni economiche non era sottoposto al vaglio del giudice e l’indennizzo oscillava tra le 15 e le 27 mensilità. Il sindacato di destra Ugl ha fatto sapere di non essere d’accordo: «Purtroppo le parole del ministro Fornero ci convincono ancora di più a dire di no a questa riforma», ha detto il suo segretario Giovanni Centrella. Raffaele Bonanni, capo della Cisl, è invece soddisfatto: «La raccomandazione fatta da noi al Presidente del Consiglio e che lui raccolse di non far coincidere i licenziamenti economici con eventuali situazioni fraudolente delle aziende è stata chiarita. Ci sarà il reintegro nel caso le aziende tenteranno di portare avanti situazioni fraudolente. Ora è arrivato il momento di rasserena-
viene solo dal Pd, vediamo se ci si può mettere d’accordo e poi ci riuniamo». Monti e Bersani hanno discusso verificando di continuo quello su cui si stavano accordando con le cosiddette parti sociali. Poi, raggiunta l’intesa, hanno convocato un’altra riunione con Alfano e Casini, a cui si sono aggiunti la Fornero, il viceministro Grilli e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Catricalà.
4 Le altre parti della riforma?
Il ministro Elsa Fornero e il premier Mario Monti insieme per illustrare la riforma del lavoro ANSA
d
HA DETTO
S Susanna Camusso (Leader Cgil) «Quando ci sarà un testo scritto della riforma del lavoro, vi diremo se c’è un passo avanti. Non vorremmo ritrovarci sorprese, come in altre occasioni»
re il Paese come ci chiede il Presidente della Repubblica, ma soprattutto di risolvere i problemi dell’Italia che sono la mancanza di crescita e l’eccessivo peso fiscale. Per questo noi ci mobiliteremo nei prossimi giorni». Di Angeletti (Uil) sappiamo quello che ha detto prima che il nuovo testo fosse noto: e cioè che la ministra Fornero è da licenziare per giusta causa. La ministra gli ha risposto che, su questo punto, saranno gli italiani a decidere. La Camusso (Cgil), prudentissima: «Non voglio dire niente finché non avrò letto il testo.
1Bersani però stavolta è d’accordo.
La dichiarazione del leader Pd è piuttosto esplicita: «Quell’articolo non è scritto con la mia penna ma è un passo avanti importantissimo e risponde all’ansia che si stava diffondendo tra milioni di lavoratori. Ora ci vuole un percorso celere in Parlamento, con perfezionamenti». Cioè il Pd si riserva qualche margine di dubbio, in attesa anche di capire la reazione vera della Cgil e la volontà del segretario Camusso di tenere a bada
la sua ala sinistra (Fiom eccetera)
Sono quelle che già conosciamo. La spina dorsale della legge è questo contratto universale («inclusivo») che prevede il rapporto di subordinazione a tempo indeterminato, risolvibile però con il nuovo articolo 18. Resta la vecchia filosofia, da Monti e Fornero esposta tante volte, secondo cui non è più possibile immaginare di cominciare e finire la propria vita lavorativa restando sempre nello stesso posto.
2 Monti aveva concordato con 5 C’è la questione dei cosiddetti Bersani questo nuovo testo? Sì, c’era stato un incontro segreto martedì. Per depistare i giornalisti, Monti era arrivato al Senato non a bordo della solita berlina presidenziale con scorta, ma su un auto di cilindrata più modesta e di marca tedesca, e in questo modo non era stato notato. Bersani ha annunciato a tutti che sarebbe andato a Montecitorio, dove in realtà non l’ha visto nessuno. Ha anche rilasciato una dichiarazione: «Sull’articolo 18 non ci sono novità...». In questo modo, depistati i cronisti, i due si sono visti a quattr’occhi nell’ufficio di Monti a Palazzo Madama.
3 Alfano e Casini non se la sono presa?
No, Monti li ha chiamati al telefono e li ha informati. «È inutile fare una discussione a tre — ha più o meno detto — che potrebbe magari addirittura complicare le cose. La resistenza
«esodati», tra i quali 600 di Termini Imerese. A proposito, che cosa sono gli esodati?
Quelli che, prima della riforma delle pensioni, avevano stipulato un accordo per lasciare il lavoro e, appunto, ritirarsi. La riforma però, alzando l’età pensionabile, li ha sorpresi in mezzo al guado: la pensione, che pareva a portata di mano, si è improvvisamente allontanata di qualche anno. Ieri in conferenza stampa la Fornero ha detto che il problema le sta molto a cuore e che si tratta, presumibilmente, di 65 mila persone. Il problema sarà risolto — ha aggiunto — in una settimana, quando si avrà certezza sui numeri: i costi per salvare gli esodati dovranno essere contenuti nei preventivi stilati a suo tempo. «Scaricare lavoratori sul sistema pensionistico come se fosse un grande ammortizzatore sociale non è una buona pratica», ha concluso il ministro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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DI PIETRO, DURE ACCUSE AL PREMIER
ALTRO SUICIDA A MILANO
Roma, la ditta è in crisi: si ammazza con un fucile
S «Le morti sono tutte colpa sua» Durissimo attacco del leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, al premier Monti. L’ex magistrato, parlando dei tanti suicidi di questi mesi legati alla crisi nel corso del dibattito sul decreto Semplificazioni alla Camera, ha detto: «Mentre il presidente Monti non viene in Parlamento e dice le bugie sulla crisi che sarebbe finita, ci sono persone che non arrivano a fine mese e si suicidano. Quelle persone che si suicidano il presidente Monti le ha sulla coscienza». E durante la conferenza stampa sulla riforma del lavoro, quando è stato chiesto al premier se voleva rispondere all’attacco, è arrivato soltanto un «no»
L’azienda dell’imprenditore che si è ucciso a Roma OMNIROMA
Si allunga la lista delle vittime della disperazione. Di chi, a causa dei problemi economici, decide di togliersi la vita. E così ieri la crisi ha fatto altri due morti, uno a Roma e l’altro a Milano. La prima tragedia, alla periferia della Capitale, in zona Pietralata, dove un imprenditore di 59 anni si è sparato al petto con un fucile da caccia che aveva in casa. La sua azienda, specializzata in costruzioni in alluminio, stava fallendo e gli operai erano in cassa integrazione. Mario Frasacco non ha più retto ai pensieri che lo tormentavano e ha deciso di farla finita: a trovare il cadavere dell’uomo è stato il figlio di 19 anni. Ma prima di ammazzarsi l’imprenditore ha scritto una lettera in cui ha chiesto scusa alla famiglia e in cui ha fatto esplicito riferimento alla situazione economica. Questo purtroppo è il secondo suicidio legato a problemi di lavoro in pochi giorni a Roma: la stessa sorte, infatti, è toccata ad un artigiano di 57 anni che lunedì si è impiccato nella bottega di Centocelle perché la sua attività era in crisi. La seconda vittima di ieri, invece, si registra a Milano: un autotrasportatore di 51 anni, si è ucciso dopo aver perso il lavoro ed essersi separato dalla moglie. Giuseppe Polignino si è impiccato a una trave, nella cantina del complesso di case popolari in cui vivevano gli anziani genitori. Negli ultimi tempi, infatti, l’uomo era tornato in famiglia a causa della fine del matrimonio. Ad accorgersi del gesto è stata la madre che in mattinata aveva denunciato la scomparsa del figlio. Non aveva più notizie di lui da sabato: «Cercava lavoro tutti i giorni».
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RIPRESI I NEGOZIATI IN INDIA
I maoisti: «Bosusco verso la liberazione» Sono ripresi ieri i negoziati per la liberazione di Paolo Bosusco (nella foto AFP), la guida piemontese dal 14 marzo
La difesa dei Bossi «Non abbiamo i soldi della Lega» I figli del Senatùr: «Papà è estraneo alle accuse» Aperta la cassaforte dell’ex tesoriere Belsito ELISABETTA ESPOSITO
Il giorno dopo il grande scandalo giudiziario, nella Lega è tutto un prendere le distanze, attaccare, chiedere giustizia e rispondere alla giustizia. Dopo le dimissioni del tesoriere Francesco Belsito, accusato di appropriazione indebita, truffa ai danni dello Stato e riciclaggio dalle procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria, per aver distratto molti milioni dalle casse del Carroccio, anche per le spese personali dei familiari di Umberto Bossi (220 mila euro per le esigenze dei figli) e della senatrice Rosy Mauro (200-300 mila euro girati al suo sindacato, il Sin.Pa.), ieri hanno parlato proprio i figli del Senatùr. «Sono sereno, soldi dalla Lega non ne ho mai presi — ha detto Renzo — e lo stesso vale per la mia famiglia, che ad esempio deve finire ancora di pagare la ristrutturazione della casa di Gemonio». Proprietà che secondo i magistrati potrebbe aver goduto dei soldi del partito. E su Belsito: «Non ha fatto sempre quello che voleva, veniva controllato dal consiglio federale (che si riunirà oggi per discutere dell’ex tesoriere e della sua sostituzione, ndr) per cui non ci sono bilanci opachi». Poi è intervenuto il fratello Riccardo: «Mai preso un soldo e mio padre è una persona pulita. Un complotto della magistratura? Sì, quello sì». Da Napolitano a Maroni Dello scandalo dei tesorieri che ha colpito prima la Margherita e ora la Lega ha parlato anche Giorgio Napolitano: «È doveroso rilevare che sono emersi casi diversi di notevole gravità relativi alla gestione dei fondi
ostaggio dei guerriglieri maoisti nello Stato indiano dell’Orissa, con un’importante novità che riaccende l’ottimismo. Il primo ministro dell’Orissa Naveen Patnaik ha annunciato la liberazione di 27 persone (15 legati al Cmas, un’organizzazione militante considerata al limite
della legge, 8 ai maoisti e 4 simpatizzanti non membri della guerriglia (fra cui forse Milì, la moglie del leader maoista Sabyasachi Panda) per preparare il terreno al rilascio di Bosusco. I mediatori designati dal governo e guidati dal numero due del dipartimento dell’Interno,
A NAPOLI RICERCATI ALTRI 2 COMPLICI
Anziana uccisa da banda romena Bottino: 60 euro In manette uno dei killer e la sorella a cui la 93enne aveva fatto l’elemosina Uccisa per 60 euro. A 93 anni, tradita da uno slancio di generosità. Vincenza Sarnacchiaro è stata trovata priva di vita, riversa sul letto con un cuscino sul volto, dal figlio 60enne lo scorso 29 marzo a Napoli. Ad ucciderla, adesso si scopre, una banda di romeni: tre uomini e una donna, che hanno approfittato in modo spietato e crudele della sua solidarietà. Espediente Il procuratore aggiunto di Napoli
Umberto Bossi, 70 anni, lascia la sede del Carroccio, a Milano ANSA
«
dare in faccia a nessuno».
Servono iniziative parlamentari per tutelare la trasparenza nella vita dei partiti GIORGIO NAPOLITANO CAPO DELLO STATO
dei partiti. C’è l’esigenza di adeguate iniziative parlamentari per sancire per legge regole di democraticità e trasparenza nella vita dei partiti». Tra i leghisti il più arrabbiato sembra essere Roberto Maroni, che ieri ha incontrato Bossi nella sede di via Bellerio, dove si è riunita la segreteria politica: «Quello che ho letto sui giornali è sconcertante. Sono accuse molto gravi che portano un attacco senza precedenti alla Lega e alla sua gloriosa storia. Chi ha tradito la fiducia dei militanti deve essere cacciato, senza guar-
Le indagini Intanto ieri i pm di
Napoli, tra cui Woodcock, erano nella procura milanese, dove hanno ascoltato come persona informata sui fatti Daniela Cantamessa, una delle segretarie di Bossi già sentita martedì dai colleghi di Milano. Poi è stata la volta di Nadia Dagrada, segretaria amministrativa della Lega, quindi di uno degli indagati, il promotore finanziario Paolo Scala, fondamentale per i finanziamenti esteri del Carroccio. Il suo verbale è stato secretato. E sempre ieri i carabinieri del Noe e la Guardia di Finanza hanno potuto aprire la cassaforte di Belsito custodita nel suo ufficio alla Camera dei deputati. Sono spuntati documenti ritenuti dai magistrati «materiale utile alle indagini». La polizia ha sequestrato a Belsito anche cinque computer.
Il processo per gli attacchi dell’11/9
Torri Gemelle: chieste 5 condanne a morte Allarme di Bankitalia
Figli disoccupati: in 2 anni famiglie più povere del 4% Quasi mezzo milione di genitori che aiutano i figli disoccupati. È l’analisi che ha fatto la Banca d’Italia sulla situazione economica delle famiglie italiane. Solo qualche giorno fa, l’indagine sui bilanci ci parlava di una ricchezza media procapite che dal 2007,
v.d.s. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il corpo di Vincenza Sarnacchiaro PRESSPHOTO
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notizie Tascabili
Gli Stati Uniti hanno formalizzato le accuse e chiesto la pena di morte per i cinque militanti di Al Qaeda considerati i responsabili degli attacchi dell’11 settembre 2001. Khaled Sheikh Mohammed ritenuto la mente degli attentati e reo confesso, Walid Muhammad Salih Mubarak Bin ’Attash, Ramzi Binalshibh, Ali Abdul Aziz Ali e Mustafa Ahmed Adam al Hawsawi sono comparsi ieri davanti al tribunale per i crimini di guerra di Guantanamo (dove sono detenuti) per rispondere terrorismo, dirottamento aereo, cospirazione, omicidio in violazione del diritto militare e distruzione di proprietà. Lo ha rivelato il Pentagono, che ha anche precisato che gli Stati Uniti sono pronti a riprendere il processo dei cinque detenuti ritenuti colpevoli di aver pianificato e aiutato a realizzare gli attacchi alle Torri Gemelle.
Giovanni Melillo ha spiegato la genesi del delitto: l’anziana signora, ex professoressa di matematica e molto nota nel quartiere del centro dove viveva, aveva aperto le porte della sua casa a una giovane romena, Petronela Lucan, poco più che ventenne, a cui aveva fatto l’elemosina, le aveva dato da mangiare e consentito di fare una telefonata in Romania. La giovane, prima di uscire, era riuscita a rubarle le chiavi dell’abitazione, girandole poi ai tre complici che, qualche settimana più tardi, hanno fatto irruzione in casa della donna soffocandola per poi uscire col misero bottino di 60 euro. Uno degli assassini è stato poi arrestato: si chiama Marius Marian Lucan, già schedato, ed è il fratello della giovane romena anch’essa in carcere con l’accusa di concorso in rapina. I due sono stati fermati in un campo nomadi dove vivevano. La svolta nelle indagini è arrivata grazie al ritrovamento da parte della polizia scientifica di alcune impronte digitali dei Lucan: una su una scatola di biscotti che conteneva documenti, l’altra su una busta di plastica all’interno di una cassapanca. Un’ulteriore conferma è arrivata dalle tracce biologiche sul cuscino. Gli agenti hanno anche identificato gli altri due presunti complici, riusciti a fuggire e probabilmente già all’estero. La Procura sta valutando la possibilità di diffondere le loro fotografie per facilitarne il ritrovamento.
anno di inizio della crisi, è scesa di quasi il 5%. E ieri sono arrivate altre cattive notizie: al convegno «La famiglia un pilastro per l’economia del Paese», a Genova, il vicedirettore generale di Bankitalia, Anna Maria Tarantola, ha spiegato che nella fase più acuta della recessione, tra il 2008 e il 2009, i redditi nel nostro Paese sono crollati del 4%. Il tutto si aggiunge all’escalation della disoccupazione: «Circa 480 mila famiglie hanno sostenuto almeno un figlio convivente che aveva perso il lavoro nei 12 mesi precedenti». A fronte di una riduzione del Pil del 6%, la crisi ha inciso sui redditi riducendone la capacità di risparmio, passata dal 16% del 2008 al 12% nel 2011. E se tra il 2008 e il 2010 la quota di famiglie povere è cresciuta dell’1%, la quota di quelle giovani indigenti è aumentata di circa il 5%.
In provincia di Fermo
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DIRETTORI IN CRISI
Un Behera, sono al lavoro nella guest house statale a Bhubaneswar assieme agli emissari dei guerriglieri, B.D. Sharma e Dandapani Mohanty, che professano ottimismo: «L’ostaggio è in buone condizioni, speriamo di trovare un accordo nel giro di ventiquattr’ore».
L’A.D. ENTRO IL 2 MAGGIO
Rcs cambia Provasoli va verso la presidenza
S La Rai sospende Freccero Il direttore di Rai 4 Carlo Freccero è stato sospeso per dieci giorni dalla Rai a causa della telefonata a «Libero» (poi pubblicata sul sito del quotidiano) in cui inveiva contro il giornalista Francesco Borgonovo. «Farò ricorso e sono pronto allo sciopero della fame» ha avvertito lui
S Valigetta in Svizzera: Fede si difende Emilio Fede ha negato ieri davanti ai pm di Milano di aver cercato di depositare in una banca di Lugano una valigetta con 2,5 milioni. Sentito nell’inchiesta sul fallimento di Lele Mora, l’ex direttore del Tg4 avrebbe fatto ai pm il nome di chi, a suo giudizio, avrebbe ordito il «complotto»
Angelo Provasoli, 69 anni ANSA
Dopo un’altra giornata di riunioni il Patto di Rcs (gruppo che edita anche La Gazzetta dello Sport) ha indicato l’ex rettore dell’università Bocconi Angelo Provasoli per la presidenza al posto di Piergaetano Marchetti, che resta nel consiglio di amministrazione. La lista del Patto Rcs ha indicato come candidati consiglieri anche Fulvio Conti (a.d. di Enel), Luca Garavoglia (a.d. di Campari), Francesco Merloni, Carlo Pesenti, Umberto Ambrosoli (penalista), Roland Berger (superconsulente già oggi nel cda), Andrea Bonomi (Investindustrial) e Giuseppe Vita (presidente di sorveglianza del gruppo tedesco Axel Springer), questi ultimi quattro come indipendenti. Il nuovo cda, secondo le indicazioni della direzione dell’accordo di sindacato, sarà composto da 12 membri, anziché i 21 attuali e tra essi solo Pesenti e Merloni sono soci Rcs. Oltre ai dieci nomi già menzionati, dovrebbero farne parte il nuovo amministratore delegato che verrà scelto in sostituzione di Antonello Perricone prima dell’assemblea dei soci del 2 maggio e un membro espressione delle minoranze e, quindi, verosimilmente indicato da Giuseppe Rotelli, primo socio fuori patto con l’11% delle azioni e dei diritti di voto. L’imprenditore Diego Della Valle, socio con il 5,4%, in disaccordo con le scelte compiute, ha chiesto di uscire dall’accordo di sindacato e il patto ha aderito all’unanimità alla sua richiesta. La scelta del nuovo a.d. potrebbe essere affidata a un «cacciatore di teste».
Le Primarie repubblicane Usa
Orafo reagisce, Romney vince tre volte spara e ammazza E ora attacca Obama una rapinatrice Ha reagito davanti ai rapinatori e ha sparato. Così ieri un gioielliere di Monte Urano, piccolo comune in provincia di Fermo, ha ucciso una donna. Francesco Cifola, 51 anni, ha temuto per la propria vita e per quella del padre, si è liberato del nastro adesivo con cui era stato legato e ha esploso tre colpi con la pistola che teneva sotto il bancone. Uno dei proiettili ha raggiunto al petto Rosa Donzelli, 36 anni, originaria di Napoli ma residente nel Fermano, nota alla polizia per problemi di droga. Sono invece riusciti a far perdere le proprie tracce gli altri due membri della banda, forse campani, armati di una pistola a salve. L’accusa per l’orafo sarebbe eccesso di legittima difesa e non omicidio colposo.
Mitt Romney, 65 anni, ha vinto in Wisconsin, Maryland e a Washington DC LAPRESSE
Mitt Romney è sempre più l’anti-Obama. Nelle primarie dei repubblicani il governatore del Massachusetts ha conquistato Wisconsin, Maryland e Washington Dc. Continuano a diminuire dunque le speranze del suo principale rivale, Rick Santorum, a cui non resta che puntare tutto sull’appuntamento della Pennsylvania del 24 aprile. Romney è già certo del successo finale e lancia messaggi al presidente: «Altri quattro anni con lui? Ha passato il tempo a volare sull’Air Force One circondato da uno staff in adorazione. Cose che possono farti perdere un po’ il contatto con la realtà». E Obama: «I piani economici dei repubblicani? Sono una ricetta verso il declino».
GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
ALTRI MONDI
L’ATTORE HA 76 ANNI
Delon operato al cuore «Emozioni esagerate» Alain Delon (nella foto Ap) è stato operato al cuore ieri a Parigi. La star francese, 76 anni, aveva da tempo programmato
l’intervento, reso necessario da un’aritmia. «Tutto è andato molto bene — ha detto al quotidiano «Le Parisien» —: succede a gente come me, quando c’è un grande accumulo di emozioni e di problemi. Ed eccomi servito, con i problemi giudiziari di mio figlio...». Delon sarà dimesso oggi.
La vita fa boom Dal dolore agli oggetti ora nei libri si parla di sé Gramellini e Insinna raccontano un lutto, Verdone di casa sua, Guccini le cose amate: le storie biografiche scalano la classifica FILIPPO CONTICELLO
Maneggiare il dolore più oscuro oppure i ricordi più lucidi. In ogni caso, vendere un pezzo di vita. Sa di cerebrale, ma funziona perché nei libri dell’oggi spesso si parla di ciò che era ieri. Tradotto: gli autori romanzano il loro passato e scalano veloci la classifica. Tra i successi di stagione, diversi volumi rispondono alla stessa tendenza e quello che più fa discutere si trova in vetta: il nuovo libro di Massimo Gramellini, caso editoriale del marzo 2012, è un racconto lieve come pochi. Il titolo Fai bei sogni ricorda la carezza sussurrata a un bambino: il vicedirettore della Stampa ha, infatti, perso la mamma a 9 anni, ma ha scoperto il vero motivo della morte solo a 49. Un segreto messo sotto chiave e svelato per caso: leggerezza e ironia sono lo «scudo» contro il dolore, servono per mescolare i rimpianti e ricordare le carezze mancate. Dopo il lancio su Rai3 da Fazio, il testo si è trasformato in bestseller in una notte e adesso c’è chi insegue Gramellini per confessargli i propri traumi. Qualcun altro lo accusa di aver usato le lacrime come un format di successo: «La tv del dolore sui libri non funziona: la chiave è parlare al cuore e non alla testa, la sincerità che piace alla gente e fa immedesimare», è la difesa del giornalista torinese. Flavio Insinna, popolarissimo conduttore e attore tv, ha invece perso un genitore da
SUL FILO DEI RICORDI BESTSELLER DI GIORNALISTI, CANTANTI E ATTORI
Fai bei sogni di Massimo Gramellini (216 pagine, 14,90 euro, Longanesi): il giornalista racconta della scoperta, da adulto, della verità sulla morte della madre
«
La casa sopra i portici di Carlo Verdone (282 pagine, 12 euro, Bompiani): il regista mette al centro la casa romana in cui ha vissuto l’infanzia
Non è tempo per giochi intellettuali La gente vuole verità, vuole cose più solide MASSIMO GRAMELLINI VICEDIRETTORE LA STAMPA
adulto. Dopo la morte del padre l’anno scorso ha lasciato il lavoro e preso la penna. Il risultato si chiama Neanche con un morso all’orecchio, radiografia (da 60mila copie) di un lutto superato con tanta fatica. Dolore e ricordi Non autobiografie secondo la regola, ma «racconti biografici». Sono snelli, fotografano solo porzio-
Dizionario delle cose perdute di Francesco Guccini (140 pagine, 10 euro, Mondadori): il cantautore bolognese racconta gli oggetti della gioventù
ni di una esistenza: Carlo Verdone, ad esempio, in La Casa Sopra i portici s’è concentrato sulla sua bella casa romana, centro di gravità di un’infanzia felice tra giganti del cinema, da Alberto Sordi a Federico Fellini. Pure Francesco Guccini ha usato la nostalgia: il suo Dizionario delle cose perdute scava nella gioventù. Come cimeli di un collezionista, emergono tra le pagine gli oggetti adorati dal cantautore modenese: vecchie auto, telefoni, sigarette, penne stilografiche. Così, nello sguardo rivolto al passato, entra pure la psicologia: «La scrittura è terapia, aiuta a tirare via vecchi dolori e malinconie — racconta Antonio D’Orrico, critico del Corriere della Sera —. Tra l’altro, oggi i libri
Neanche con un morso all’orecchio di Flavio Insinna (212 pagine, 316 euro, Mondadori): la morte del padre è l’evento che ha cambiato la vita del comico
che fanno ridere vendono meno di un tempo e, ai comici come Verdone e Insinna, ma anche a Gramellini che è un corsivista satirico, si chiede di far piangere. Lo chiede il lettore». È il nuovo umore della gente, la scrittura ai tempi della crisi: «Qualche mese fa i giornali erano pieni di intercettazioni, ora di numeri: dal Bunga Bunga ai dossier economici», scherza Gramellini. Per lui, andare oggi in libreria è come fare un salto dal dottore: «I libri curano, non è tempo per pettegolezzi, romanzi complessi o anche giochini intellettuali. C’è bisogno di verità, la gente vuole cose solide, davvero concrete». Tutto sul filo dei ricordi, dolorosi o felici che siano.
DOPO L’ADDIO A TWITTER
La Rai paga il cachet di Sanremo Celentano: via alla beneficenza
Fiorello riappare su YouTube: «Mi diverto qui»
Adriano Celentano, 74 anni, durante l’ultimo Festival di Sanremo ANSA
sone interessate e definite «soggetti che versano in gravissime condizioni di indigenza». «È la Rai che non ha ancora pagato», aveva fatto sapere Celentano, parlando comunque di «tempistica normale» per la tv pubblica. Ieri, poi, Viale Mazzini ha
precisato di aver «provveduto al pagamento delle fatture in data 27 e 30 marzo 2012». Giusto il tempo della contabilizzazione in banca e Celentano ha così potuto fare la beneficienza che aveva promesso con il compenso sanremese.
Hack, niente patente La replica: «Un abuso» Niente rinnovo della patente per Margherita Hack. La famosa astrofisica, che compirà 90 anni il 12 giugno, è stata «boccia-
A
LA PRIMA DI ALLEN
S Hollywood ritorna a Roma Venerdì prossimo, 13 aprile, all’Auditorium Parco della Musica di Roma ci sarà l’attesissima prima mondiale del nuovo film di Woody Allen «To Rome With Love», girato l’estate scorsa nella Capitale e nelle sale italiane dal 20 aprile (in America arriverà il 22 giugno). Sul tappeto rosso, tra gli altri, sfileranno oltre al regista alcuni dei protagonisti. Da Alec Baldwin a Roberto Benigni, da Penelope Cruz a Ellen Page e Jesse Eisenberg. La trama è ancora top secret, ma si sa che Benigni interpreta un uomo comune scambiato per star, mentre la Cruz fa la prostituta
49
ta» da un medico triestino per l’età. «È un atto incostituzionale perché discriminatorio — ha detto — è un vero abuso. Se un medico è disponibile a rilasciare l’idoneità lo deve fare con tutti. E poi non sono rincoglionita». La replica: «Non do la patente per altri 2 anni a una novantenne».
SVOLTA A CASA IL 14% DEL PERSONALE
Yahoo, crisi nera Saranno tagliati 2 mila dipendenti Troppo forte la concorrenza di Google: «Così saremo più piccoli e più profittevoli»
La sede di Yahoo a Sunnyvale, in California REUTERS
Anche su Yahoo! cala la mannaia dei licenziamenti di massa. Il colosso americano del web infatti manderà a casa duemila dipendenti, pari al 14% del totale della forza lavoro del gruppo (14.100 persone). Lo ha annunciato il neo amministratore delegato Scott Thompson (il quarto in quattro anni), già a capo del servizio di pagamenti online PayPal. «Stiamo intensificando gli sforzi — spiega Thompson — per tornare ai nostri business core, dando priorità ai nostri utilizzatori e inserzionisti e ci stiamo orientando con grande determinazione al raggiungimento di quest’obiettivo. Saremo più piccoli, più agili, più profittevoli». Gli esuberi determineranno un onere straordinario nel secondo trimestre compreso tra i 125 e i 145 milioni di dollari mentre a regime i risparmi annui saranno pari a circa 375 milioni. L’attuale ristrutturazione è la sesta in quattro anni ed è in assoluto la più impegnativa, superando anche il taglio di 1.500 lavoratori del 2008, quando il concorrente di Google cercò di riemergere da una precedente crisi finanziaria. Il 27 aprile il gruppo di Sunnyvale (California) presenterà la prima trimestrale chiarendo le strategie future: secondo il quotidiano finanziario Wall Street Journal non sono comunque da escludere ulteriori riduzioni del personale.
la provocazione
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IL FESTIVAL I 700MILA EURO A EMERGENCY E A FAMIGLIE POVERE DI SETTE CITTÀ
La beneficenza ora è realtà. Una volta ricevuti dalla Rai i 700mila euro per la discussa duplice «ospitata» a Sanremo, ieri Adriano Celentano ha fatto partire come promesso i bonifici: 200 mila euro per due ospedali di Emergency in Sierra Leone e Sudan. Mentre per 25 famiglie povere di sette città (Roma, Napoli, Bari, Cagliari, Milano, Verona e Firenze), che dovranno dividersi gli altri 500 mila euro (20 mila ciascuna), saranno i rispettivi sindaci a disporre delle somme. A riaprire il caso, era stata martedì la lettera di sollecito del Comune di Roma al Molleggiato: visto il mancato arrivo dei soldi promessi alle due famiglie romane, il Campidoglio chiedeva notizie al «clan» del 74enne cantante milanese «con cortese urgenza», per poterle poi riferire alle per-
L’ASTROFISICA 89ENNE
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Fiorello torna su Internet ma tradisce Twitter. Lo showman siciliano, che ha chiuso il profilo (con oltre 700 mila follower) sul popolare sito di microblogging dopo aver festeggiato la liberazione (poi smentita) della cooperante sarda Rossella Urru, è riapparso con un video postato su YouTube, nel quale prende in giro i media che hanno trattato con grande enfasi il suo esilio dal web. Nell’edicola di Cesare, a Roma, insieme agli amici che ha fatto diventare famosi proprio grazie agli esilaranti video messi su Twitter e alla rassegna stampa, Fiorello, che riprende, parla ma mai si fa vedere, dice «noi siamo avanti, perché ora postiamo i video su YouTube» e ride dell’addio ai cinguettii. Cogliendo l’occasione per fare gli auguri di Pasqua a tutti i fan.
Ryanair: «Meno benzina con le hostess più magre» Probabilmente non lo chiederanno alle dodici bellezze che hanno posato per il calendario 2012 (nella foto con l’a.d. Michael O’Leary), ma le altre hostess Ryanair devono stare attente. La compagnia aerea low-cost, amante delle provocazioni, è infatti pronta a tutto per limitare i prezzi sempre più alti del carburante. Primo passo, ridurre il carico, compreso il peso delle assistenti di volo... Secondo il «Daily Telegraph», Ryanair ha introdotto una serie di misure per alleggerire gli aerei (rivista di bordo più piccola, bibite con meno ghiaccio). Più l’invito al personale di bordo a tenersi costantemente in forma
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
ALTRI MONDI Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/12 - 20/1
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
LE PAGELLE
Ariete 6
Toro 7,5
Gemelli 6-
Capricorno 8
Cancro 7+
Leone 7
DI ANTONIO CAPITANI
Lavorare sbanca. Le energie, soprattutto. Perché gli impegni sono tanti e gli aiuti scarsi. Ma sbrigherete tutto, tranqui. Impasse suina.
La vostra forma fisica recupera, il lavoro ricompensa impegno e aspettative. Siete pure creativissimi. Anche during the fornication.
Casa e famiglia vi fanno gli zebedei in tempura, da come rompono. L’umore è funereo, il lavoro cinereo il sudombelico etereo. State su.
Giovedì sgarzolo: sbrigherete con brio ed efficacia ogni impegno. E riceverete pure dritte utili. Viaggi agevoli, idee azzeccate, p.r. suine.
Potete incassare quattrini, oggi. O investirli bene. Il lavoro appaga e vi prepara exploit mirabili, day by day. Sudombelico ghiotto e saziato.
24/8 - 22/9
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
IL MIGLIORE La Luna è garanzia di successo, qualsiasi compito dobbiate svolgere e qualsiasi obiettivo intendiate raggiungere. Anche suino. E quanta fortuna!
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Vergine 7,5
Bilancia 6+
Scorpione 7-
Sagittario 5,5
Acquario 6
Pesci 5,5
Potete adoperarvi con successo nel lavoro, con guadagni d’immagine notevoli. Un eventuale start up riesce, il sudombelico agisce mucho.
Non lagnatevi, non vedete nemici ovunque, ma sfoderate un po’ di faccia di glutei. Nel lavoro e in amore, che decollano, come l’ormone.
Il successo passa dalla cooperazione, oggi. Anche nel lavoro, dove rotture e iatture scompaiono. Il sudombelico esperisce con gioia.
La Luna rende il vostro umore un cicinìn sfigopendulo. E fa calare rendimento e concentrazione. Lavorativi e suini. Ussignùr, reagite!
Gli eccessi di difesa diventano aggressività: evitateli, è meglio. E siate cauti coi soldi. Piccole fantasie suine crescono e si realizzano.
Ansie e divergenze vessano il lavoro. Rilassatevi, siate metodici, non perdete oggetti e testa. Una bassa pressione fornicatoria aleggia…
JOSEP GUARDIOLA
L’allenatore del Barça è nato a Santpedor, in Catalogna, il 18 gennaio 1971. Ha vinto 2 Champions da tecnico, una da giocatore
Gazzetta.it
Televisioni in chiaro RETE 4
RAIDUE
RAITRE
CANALE 5
TG 1 CHE TEMPO FA OCCHIO ALLA SPESA LA PROVA DEL CUOCO TG1 VERDETTO FINALE LA VITA IN DIRETTA RAI PARLAMENTO TG 1 - CHE TEMPO FA L' EREDITÀ TELEGIORNALE QUI RADIO LONDRA AFFARI TUOI NERO WOLFE Fiction 23.20 PORTA A PORTA 0.55 TG 1 - NOTTE 1.15 CHE TEMPO FA 1.30 QUI RADIO LONDRA 1.35 SOTTOVOCE
7.00 10.00 11.00 13.00 14.00 16.15 17.00 18.15 18.45 19.35 20.25
CARTONI ANIMATI TG2 INSIEME I FATTI VOSTRI TG 2 - MEDICINA 33 ITALIA SUL DUE LA SIGNORA DEL WEST PRIVATE PRACTICE TG 2 GHOST WHISPERER L'ISOLA DEI FAMOSI ESTRAZIONI DEL LOTTO 20.30 TG2 21.05 L'ISOLA DEI FAMOSI Reality 1.00 TG2 1.15 RAI PARLAMENTO TELEGIORNALE 1.30 THREE RIVERS 2.05 METEO 2
7.00 8.00 9.50 10.00 11.10 12.45 13.10 14.00 15.05 15.55 19.00 20.10 20.35 21.05
TGR AGORÀ RAI PARLAMENTO LA STORIA SIAMO NOI TG3 DIARIO ITALIANO LA STRADA PER... TGR - TG3 LASSIE GEO & GEO TG3 - TG R - BLOB DIARIO ITALIANO UN POSTO AL SOL MEDIUM Telefilm 23.25 VOLO IN DIRETTA 0.00 TG3 LINEA NOTTE 0.10 TG REGIONE 1.20 METEO 3 1.25 ART NEWS
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Film sul Digitale Terrestre
Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre
PREMIUM
IN DIRETTA
13.20 MODERN LOVE (DI S. KAZANDJIAN) MYA 13.35 MAMBA STEEL 15.00 LETTERE DA IWO JIMA PREMIUM CINEMA 17.25 L'ORSO YOGHI PREMIUM CINEMA 17.30 BALLARE PER UN SOGNO MYA 18.55 SOTTO IL VESTITO NIENTE - L'ULTIMA SFILATA PREMIUM CINEMA 21.15 SCEMO & PIU' SCEMO STEEL 21.15 THE TOWN PREMIUM CINEMA
CALCIO
8.00 10.55 11.05 12.00 13.30 14.10 15.15 16.50 17.00 18.50 20.00 20.30 20.35 21.10
18.00 EINTRACHT BRAUNSCHWEIG GREUTHER FURTH 20.15 VARESE - PESCARA Serie B. Sky Calcio 1
21.05 ATHLETIC BILBAO SCHALKE 04
Europa League Italia 2 e MP Calcio 2
21.05 METALIST KHARKIV SPORTING LISBONA Europa League MP Calcio 4
21.05 VALENCIA AZ ALKMAAR
9.00
BASKET
DANIMARCA - SVEZIA
SKY SPORT 1 9.00
Prove libere 1. Moto GP Italia 2
19.55 GP DEL QATAR Prove libere 2. Moto 3 Italia 2
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min max
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BARI
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Finale scudetto Rai Sport 1
Champions League Highlights
BOLOGNA
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CIELO
VENTI
CAGLIARI
Sole
Deboli
CAMPOBASSO
Moderati
CATANIA
14
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FIRENZE
10
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Prima semifinale maschile Rai Sport 1
PITTSBURGH PENGUINS NEW YORK RANGERS
19.00 COPPA ITALIA FINAL EIGHT Seconda semifinale maschile Rai Sport 2
NHL. ESPN America
Maltempo su buona parte del Centronord con piogge estese e possibili temporali, più probabili sul Triveneto. Variabilità al Sud e sulle isole maggiori con piogge meno consistenti ed estese. Clima un Trieste po' più fresco al Centronord, ancora mite al Sud.
Trento 9 15
Torino 10 16
12 17
Milano
Venezia
13 18
Perugia
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9 18
15
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L'AQUILA
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MILANO
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ROMA
NAPOLI
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11 21
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Neve
Mossi
PERUGIA
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Nebbia
Agitati
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REGGIO CALABRIA
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ROMA
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TORINO
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Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
TRIESTE
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19:56
6:45
19:40
12
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VENEZIA
11
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Andrea Bargnani (nella foto) commenta i 30 punti firmati nella vittoria su Charlotte: «Tutti hanno dato qualcosa»
Coppa Libertadores
IL BLOG
.9.30 BASKET: KENTUCKY LOUISVILLE Final Four NCAA
Heineken Cup
14.00 BASKET: MIAMI HEAT- OKLAHOMA CITY THUNDER NBA
18.00 GOLF: SICILIAN OPEN PGA European Tour
Datevi al Bossaball Può essere la novità di questa estate È un po’ calcio, un po’ beach volley, un po’ ginnastica e un po’ anche capoeira: scopritelo sul blog «Che Palle!»
www.gazzetta.it
Domani
Dopodomani
Forte instabilità sulle regioni del Nordest con piogge ancora diffuse e locali temporali tra alto Veneto e Friuli Venezie Giulia. Piovaschi sparsi sul resto del Nord e al Centro, alternati a schiarite. Più sole con clima molto mite al Sud.
Un'intensa perturbazione di origine scandinava raggiunge l'Italia accompagnata da venti occidentali via via più freddi. Maltempo su tutto il Centronord e lungo il versante tirrenico, verso Est in giornata. Temperature in generale flessione.
Ancona
Firenze
GENOVA
PALERMO
Bargnani, 30 e lode Il Mago dopo il boom contro Charlotte
12 18
13 17
Molto forti
Calmi
IL VIDEO
Bologna Genova
Coperto
Temporali
17.00 CALCIO: FAN CLUB NAPOLI 17.30 CALCIO: FAN CLUB JUVENTUS 21.00 CALCIO: PORTO ALEGRE SANTOS
Solo il 32% dei votanti pensa sia un vantaggio psicologico per la Juve. Per il 68% il Milan sarà ancora più determinato.
12 16
Forti
MARI
24.00 0.05 0.10 1.05 1.20
Milan eliminato dalla Champions: che succede ora?
13 16
Rovesci
Pioggia
16.00 17.00 17.50 18.50 20.00 20.30 21.10
TG LA7 COFFEE BREAK LÍARIA CHE TIRA I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 UOMINI D’AMIANTO CONTRO L’INFERNO ATLANTIDE JAG I MENÙ DI BENEDETTA GÍ DAY ALLE 7 SU TG LA7 OTTO E MEZZO PIAZZAPULITA Attualità TG LA7 TG LA7 SPORT (AH)IPIROSO PROSSIMA FERMATA MOVIE FLASH
11.30 RUGBY: BENETTON TREVISO - SARACENS
15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN 15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA 16.00 CALCIO: FAN CLUB INTER 16.30 CALCIO: FAN CLUB LAZIO
Oggi
Aosta
7.30 9.45 11.10 12.30 13.30 14.05
SKY SPORT 2
11.00 CALCIO: CHELSEA - BENFICA
Prove libere 2. Moto 2 Italia 2
17.25 COPPA ITALIA FINAL EIGHT
CALCIO: REAL MADRID APOEL NICOSIA Champions League
20.50 GP DEL QATAR
20.30 VALPUSTERIA BOLZANO 1.00
IL SONDAGGIO
18.55 GP DEL QATAR
PALLANUOTO
Eibar - Bera Quarta tappa Rai Sport 2
ANCONA
TRENTO
Ottavi di finale Eurosport
Prove libere 1 Moto 2 Italia 2
Dagli Stati Uniti. Sky Sport 2
15.40 GIRO DEI PAESI BASCHI
19
ROMA
19.00 WTA CHARLESTON
HOCKEY SU GHIACCIO
Da Melbourne, Australia Eurosport
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MILANO
TENNIS
10.30 MONDIALI SU PISTA 11.00 MONDIALI SU PISTA
23.15 23.20 1.55 2.20
17.00 GP DEL QATAR
21.00 AUGUSTA MASTERS Da Melbourne, Australia Rai Sport 2
18.55 19.35 20.30 21.10
HUNTER CARABINIERI SLOW TOUR TG4 DETECTIVE IN CORSIA LA SIGNORA IN... FORUM FLIKKEN IL GENIO DELLA TRUFFA TG4 - TELEGIORNALE TEMPESTA D'AMORE WALKER TEXAS... NON È MAI TROPPO TARDI Film I BELLISSIMI DI R4 L'AGGUATO TG4 NIGHT NEWS DA QUI ALL'ETERNITÀ
17.55 GP DEL QATAR
GOLF
CICLISMO
8.20 9.40 10.50 11.30 12.00 13.00 13.50 15.10 16.15
MOTOCICLISMO Prove libere 1 Moto 3 Italia 2
Mondiale maschile Da Basilea, Svizzera Eurosport 2
Eurolega Gara 5 Quarti di finale Sportitalia 2
ALGHERO
Il sole oggi
3.15
19.00 CINA - CANADA
20.45 PANATHINAIKOS MACCABI TEL AVIV
Ieri
POTENZA
0.00 1.05 3.00
Mondiale maschile Da Basilea, Svizzera Eurosport
MLB ESPN America
A CURA DI
Nuvolo
17.50 18.30 19.00 19.25 21.10
14.00 GERMANIA DANIMARCA
22.00 CINCINNATI REDS MIAMI MARLINS
CARTONI ANIMTATI CASPER 2 STUDIO APERTO CARTONI ANIMATI CAMERA CAFÉ TELEFILM BAU BOYS LA VITA SECONDO JIM CHUCK STUDIO APERTO STUDIO SPORT C.S.I. MIAMI LE IENE SHOW Varietà CALIFORNICATION CRUEL INTENTIONS STUDIO APERTO LA GIORNATA BAYWATCH
7.00 10.30 12.25 13.40 15.00 16.40 17.15 17.25
Mondiale maschile Da Basilea, Svizzera Eurosport 2
MLB ESPN America
GazzaMeteo
Legenda
23.15 1.15 1.45 2.15
CURLING
Europa League MP Calcio 3
AOSTA
8.50 11.00 13.00 13.40 14.45 16.05 16.45 18.45 20.00 20.30 21.10
19.00 DETROIT TIGERS BOSTON RED SOX
Europa League MP Calcio 1
21.05 HANNOVER ATLETICO MADRID
TG5 - MATTINA LA TELEFONATA DI BELPIETRO MATTINO CINQUE FORUM TG5 SOAP UOMINI E DONNE AMICI POMERIGGIO CINQUE THE MONEY DROP TG5 STRISCIA LA NOTIZIA I GUARDIANI DEL TESORO Fiction MATRIX TG5 - NOTTE STRISCIA LA NOTIZIA ANTEPRIMA LE TRE ROSE DI EVA
BASEBALL
Bundesliga 2 Eurosport 2 HD
ITALIA 1
LA 7
RAIUNO
11 17
L’Aquila 9 17
Campobasso
Bari
9 18
Napoli
14 21
Potenza
12 24
9
Cagliari
17
Catanzaro
13 19
12 20
Palermo
Reggio Calabria 14 22
14 23
Catania 14 19
Il sole domani MILANO
La luna ROMA
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
6:53
19:58
6:43
19:41
Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto
22 mar.
30 mar.
6 apr.
14 apr.
GIOVEDÌ 5 APRILE 2012
TERZO TEMPO GazzaFocus
Viaggio nel mondo dell’abbigliamento sportivo della A
Se ne vendono 80 mila in Italia. E lo sponsor rinnova per altri 3 anni. Cambiano Fiorentina, Palermo e Lazio e forse Chievo Ham, Aston Villa, Braga e Az Alkmaar e tanto basket, punta la Lazio (in contatto con un’azienda cinese) che è stata lasciata da Puma che ha scelto, come club, il Palermo.
FRANCESCO VELLUZZI
E’ un mercato. Come quello dei giocatori. Solo che qui si trattano maglie e calzoncini, calzettoni e borse. E, come per i calciatori, sono in ballo milioni di euro. Benvenuti nell’immenso mondo dell’abbigliamento tecnico. Quello che fa sognare i ragazzini e delirare i genitori. La maglia cambia ogni anno, costa cara, e i figli sono allergici al tarocco. Vogliono la «camiseta» del campione più amato, con nome, numero e bollo della lega di Serie A (che ancora pensa a un proprio merchandising, mentre l’Aic di Tommasi e Grazioli, più rapida, l’ha creato). Ogni aggiunta si paga, come nella pizza. Nel 2011 sono state vendute 11 milioni di maglie e l’Italia, già annientata di una crisi senza fine, detiene un triste primato: è il paese in cui l’oggetto del desiderio di migliaia di ragazzi costa di più: una media di 71 euro. Contro i 63 della Spagna e i 50 dell’Inghilterra. Dove se ne vendono di più. Perché in Premier League andare allo stadio con la casacca del club è un must. Da noi ancora non ci si abitua.
Trattative Puma sborsa circa 17
milioni per la Nazionale. Adidas e Nike superano abbondantemente i 10 per Milan, Juve e Inter. Macron una decina per il Napoli. Nel contratto è compreso il materiale che incide pesantemente. Quasi una linea dedicata e c’è tutto il settore giovanile. Kappa ha più squadre di tutti (Cagliari, Roma e Siena), Asics dovrebbe lasciare il Genoa, ma tiene stretto il Verona. Joma, dopo il Novara, prende la Fiorentina lasciata da Lotto che lascia la A. Ma potrebbe affacciarsi Diadora (col Chievo?). «Ci proviamo, o in A o in B», ammette il licenziatario Max Ferri-
Il Milan resta leader all’estero. Ma il negozio di Milano ha fatturato 3 milioni gno che ha ideato la Hs ed è pure responsabile marketing dell’Udinese che non molla Legea. Il contratto è alto, ma il rapporto la scorsa estate è stato un po’ teso. Christian Karembeu sta lanciando il marchio «14». Ne sentiremo parlare presto.
paese c’è stato. A Napoli. Di Milan, Juve e Inter si sapeva. Vendono in tutto il mondo e sono i club universalmente riconosciuti. Ma il Napoli in Italia straccia tutti. E per questo la Macron (azienda bolognese che veste anche il Bologna), che ha fiutato l’affare ha appena rinnovato con la società di De Laurentiis per altri tre anni: «Vendiamo 80 mila maglie e la cosa che più ci fa piacere é che i tifosi comprano quella autentica», racconta l’ad di Macron Gianluca Pavanello. In quella che viene definita la patria del tarocco è un trionfo. Macron produce una linea di 130 articoli per il Napoli, ci sono 13 monomarca. E il merchandising fa talmente gola che a fine marzo 100 mila euro di materiale sono stati rubati da un magazzino. «Ma ieri sono stati ritrovati e i ladri sono stati arrestati», dice ancora Pavanello che ringrazia carabinieri e vigilanza. La Macron, che veste Leeds, West
Le big Non cambiano le big, for-
ti dei contratti con i colossi. Nike sceglie due squadre per paese, Inter (che nel ritiro estivo ha fatturato 500 mila euro) e Juve, Adidas una (l’accordo col Cesena è fatto da un negozio), il Milan. «Staremo insieme fino al 2017 e siamo soddisfatissimi perché all’estero il marchio Milan vende tantissimo, soprattutto in Giappone (dove abbiamo un ristorante), Cina e Brasile. Quello del Milan è un prodotto glamour» spiega la responsabile marketing Laura Masi. Che snocciola anche i dati casalinghi: «Nel nuovo store in Galleria a Milano abbiamo fatturato 3 milioni». Felicità. Per i genitori un po’ meno.
A CURA DI ANTONIO DI ROSA Fax: 0262827917. Email: gol@rcs.it
Scandalo scommesse e la credibilità del calcio Ogni giorno che passa mi chiedo se valga ancora la pena di seguire il calcio. Se non fossi un accanito tifoso del Milan e un grande appassionato probabilmente direi basta. Questa amara riflessione arriva dopo l'ennesimo scandalo del calcio scommesse. Mi sono chiesto se sia giusto andare allo stadio, pagare la pay-tv, gioire e piangere per la squadra del cuore, perché mentre noi facciamo tutto questo, loro si vendono le partite per arrotondare il "misero" stipendio!! Nicola Bosio
Confesso che quando ho letto che Masiello, allora difensore del Bari, ha confessato di aver fatto un'autorete per far vincere il Lecce, sono rimasto basito. Perché quel gesto, al di là dei soldi, calpesta la dignità di un atleta e di tutti noi che seguiamo il calcio. E' inaccettabile qualsiasi illegalità ma mettere dentro la propria porta,volutamente, il pallone, abbatte qualsiasi confine etico. Solo la radiazione può lenire l'amarezza di chi segue, spende, si agita, soffre per il calcio. Però mi chiedo: possibile che le società non esercitino alcun controllo sui giocatori? Se uno parla con un compagno di squadra, poi con un altro, poi accenna all'allenatore, poi …com'è possibile che i dirigenti siano all'oscuro di tutto?
Il razzismo nel pallone Che immagine si dà del calcio se Cavani e Gargano vengono multati per aver fatto una foto con i bambini sul campo e si lasciano impuniti gli innumerevoli episodi razzisti accaduti durante la partita Juve-Napoli? Qual è il messaggio che passa?
Pessimo. Ogni settimana accade qualcosa di grave su tutti i campi del mondo. Gli episodi razzisti ormai non si contano ma le pene sono irrisorie o meglio, non vengono irrorate. Quando un uomo dello Stato chiederà all' arbitro di sospendere una partita allora tutto potrebbe cambiare. Altrimenti l'insulto razzista avrà campo libero.
Un grazie al Milan
alta dal Camp Nou. Ha fatto quello che poteva considerando che, oggettivamente, l'avversario in questo momento è più forte. Ma rianalizzando le due partite è lecito dire che con un pizzico di determinazione in più il Milan ce la poteva fare. Comunque la differenza sta tutta nelle cifre di fine partita: 17 tiri del Barça (8 in porta), 2 del Milan (1 in porta).
Il terreno di San Siro Non poteva che emergere prima o poi: il campo di San Siro è una trappola. E’ inutile rizollarlo ogni tanto. Da quando hanno costruito il terzo anello (Mondiali '90) è peggiorato molto. L'unica soluzione è l'erba sintetica o mista. Credo che con questo motivo si possono spiegare i molti infortuni di Milan e Inter di questa stagione e della precedente. Lo stesso campo è stato teatro poi di gravi infortuni. L’ultimo in ordine di tempo quello di Marilungo in Inter-Atalanta. Ardengo Alebardi
Non entro nel merito del rigore dato al Barça o alla condotta polemica dei suoi giocatori. Nemmeno sull'arbitraggio troppo protettivo per i catalani. Voglio solo ringraziare il Milan per aver fatto paura alla squadra più forte del mondo. Mi spiace per i due gol mancati a Milano (Robinho e Ibra) che forse avrebbe spaventato ancora di più l'armata blaugrana. Luca Trovato
Il Milan è uscito a testa
Possibile che il terreno di gioco dove si esibiscono fior di campioni di due grandissime squadre sia ridotto così? No, è inaccettabile. Per i giocatori, per il pubblico, per lo spettacolo. Il Comune di Milano assieme alle due società deve far qualcosa in tempi brevi. Non siamo così attenti all'immagine? Beh, questo è il caso in cui l'immagine di una capitale del calcio viene fatta a pezzi.
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