Qui Bergamo n.ro 242

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CMP BERGAMO

SPEDIZIONE IN A. P. D.L 353/2003 (CONV. IN L.27/02/2004 N.46) ART.1, COMMA 1, DCB BERGAMO IN CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE AL MITTENTE - EDITA PERIODICI S.R.L. VIA B. BONO, 10 BERGAMO 24121 - TASSA PAGATA BG CPO

ANNO 25 - N° DUECENTOQUARANTADUE - MAGGIO 2017 - € 3

i n n a e u q n i c i t ven BERGAMO

MAGAZINE

LA CASA DELLA FONTANA

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UN ANNO FA

THE FLOATING PEARS Un anno fa, alla fine di maggio eravamo tutti trepidanti e increduli. Un signore anziano venuto da molto lontano aveva promesso al mondo che ci avrebbe fatto camminare sulle acque del profondissimo lago sospesi su una passerella galleggiante. Pian piano avevamo documentato quella creazione che giorno dopo giorno si materializzava lanciandosi dalle sponde verso l’isola in mezzo alle acque allungandosi fino a toccare l’altro lembo di terra. E mentre aumentavano le polemiche sull’opportunità di richiamare su un territorio difficile una moltitudine imprecisata di visitatori, mentre in tanti si preparavano per l’evento storico paragonato all’expo milanese del 2015, mentre si fittavano anche i garage, i sottoscala e i terrazzi, l’ineffabile Christo con puntualità svizzera portava a termine la sua opera ciclopica nei tempi previsti lasciando tutti gli increduli con tanto di naso. Sono stato tra i primi a salire sulla passerella la mattina dell’apertura e sono poi tornato altre tre volte per godermi quell’emozione indescrivibile. In occasione della prima visita ho avuto anche la fortuna di incontrare l’artefice di quell’opera e di fotografarlo per la copertina di questa rivista uscita pochi giorni dopo.

Sul Lago d’Iseo quella passerella ha cambiato la vita di tante persone e ancora oggi i suoi effetti positivi si sentono sull’economia e su un turismo ravvivato grazie al grande impatto mediatico che ha fatto conoscere il Sebino in ogni angolo del pianeta. Un milione e mezzo di persone sono riuscite a salire sulla passerella gialla ma sappiamo che tanti altri milioni avrebbero voluto farlo se solo la sua temporaneità non lo avesse impedito. Passando da quelle parti non è difficile imbattersi in comitive di turisti che vengono a farsi una foto là dove c’era The Floating Piers e capita anche di incontrare qualcuno che chiede se la passerella c’è ancora o se verrà rimontata ques’estate. Ad un anno di distanza, ora che tutti hanno capito quell’impresa irripetibile, ora che rimane solo il ricordo, vogliamo ringraziare quell’anziano signore che ci ha insegnato come anche le più ardite imprese, anche le idee più folli, anche i sogni più visionari possono essere realizzati con la forza di volontà, l’ingegno, la tenacia ed il coraggio. Grazie per sempre Christo. PS Nessuno a Montisola ha pensato ad un monumento in suo onore o almeno ad intitolargli il lungolago dove è approdato con la sua passerella gialla? (V.E.FIlì)



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Alice Bonanno, Bruno Bozzetto, Lisa Cesco, Maurizio Maggioni, Giorgio Paglia, Valentina Colleoni, Roberto Maestroni Fotografie di: Federico Buscarino, Sergio Nessi, Paolo Stroppa, Elisabetta Del Medico, Daniele Trapletti Stampa: Euroteam Nuvolera Brescia

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in questo numero

Quale sarà il futuro per Giorgio Gori?

Open Day Cornaro Spring Event

Centenario Lions International

Lario Bergauto & Golf Club Bergamo L’Albenza

Lario Bergauto e Barcella elettroforniture

Rinasce il Diurno con Contemporary Locus

45° Mediolanum Soap Box Rally

Associazione Atena: è sempre questione di scelte

Cipria: innamorarsi di una carezza

Arredamenti Previtali. nuova dimensione dello spazio

Fondazione Creberg: collezione Iannaccone

Accademia dello Sport per la Solidarietà

Intervista a Mauro Parolini Assessore Regionale

Acqua di Montisola: un sogno verde acqua

Elegantemente Mille Miglia con Moretti Boutique

Mille Miglia nelle immagini della Fondazione Negri

Mille Miglia nei manifesti d’epoca

90 anni della grande corsa in mostra al Museo

Carrera Cup: Bonaldi Motorsport c’è

Oltre la crisi con Banca Mediolanum

La copertina: La casa della fontana

Go, Goggia Go! Intervista a Sofia Goggia

Serim: altro che macchinette

Un milione di 911: prodotta la milionesima Porsche 911

BMW top experience tra vigneti e castelli


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TUTTI IN ATTESA DELLE DECISIONI DI GG

MOLTI VORREBBERO SAPERE COSA PASSA PER LA TESTA A GIORGIO GORI. SI CANDIDERÀ PER LA REGIONE? ASPETTERÀ UN TRENO PER ROMA? OPPURE RIMARRÀ SINDACO DI BERGAMO...

La città è col fiato sospeso. In ogni bar, in ogni piazza, sulle panchine dei giardinetti, la gente si interroga sul futuro del primo cittadino in carica… Si presenterà alle elezioni regionali del prossimo marzo sfidando Roberto Maroni, presidente in carica che nei sondaggi sembrerebbe non avere rivali? Oppure aspetterà le decisioni che potrebbero arrivare dalla capitale a proposito di un suo incarico “romano” nel prossimo Governo, sempre che Renzi rimonti in sella? Niente da obiettare per entrambe le ipotesi. Tutti riconoscono a Giorgio Gori indubbie capacità manageriali e che, con grande intelligenza, ha saputo efficacemente cambiar pelle, diventando un vero politico doc; quindi, il suo impegno a livello regionale o nazionale non potrà che portare benefici, in qualunque posizione lo si voglia proiettare. Al centrosinistra di Bergamo che, in un primo tempo, non aveva voluto accettare l’intruso venuto da un mondo che con Marx aveva ben poco da spartire, per poi, obtorto collo, accettarne la candidatura rivelatasi vincente, non sembra vero di togliersi dalle scatole l’ingombrante personaggio in grado di fare ombra a chiunque, decisionista e comandino, ma al contempo sa che difficilmente un altro candidato avrà vita facile nell’occupare quella poltrona a Palazzo Frizzoni. Se Gori dovesse decidere di non ricandidarsi si fanno i nomi di Sergio Gandi, attuale vicesindaco e di Elena Carnevali… ma davvero nessuno dei due sembra avere le stesse chance di GG che, viceversa, avrebbe, quasi certamente, la strada spianata per un secondo mandato. Anche perché in questo caso nessun candidato del centrodestra se la sentirebbe di sfidarlo prevedendo una sconfitta sicura… Quindi? Tutti col fiato sospeso attendendo le sue decisioni. Per la Regione il suo nome è in pole position insieme a quello di Maurizio Martina da Calcinate ma, la vittoria di Renzi alle primarie e i nuovi incarichi nel partito, aggiunti al Ministero delle politiche agricole che presiede anche con Gentiloni, potrebbero impedirgli di essere disponibile per sfidare Maroni. Gori non è certo il tipo da accettare una sconfitta e la macchina da guerra che ha sfoderato per le comunali, con le sue note capacità di rendersi visibile su tv e social, potrebbero sovvertire i pronostici anche se ciò comporterebbe lasciare orfana la giunta cittadina. Chi vivrà vedrà. Più attento che mai alle decisioni di Gori è il Centrodestra che, nel caso di un suo ritiro, potrebbe avere qualche opportunità di riconquistare Palazzo Frizzoni, rispettando le regole dell’alternanza che non hanno mai visto un sindaco di Bergamo venire confermato… Ai bergamaschi piace cambiare sindaco ogni cinque anni e nessuno ha mai ottenuto un reincarico. Non Vicentini, non Veneziani e neppure Bruni, oggi riciclato alla presidenza Sacbo. Nemmeno Franco Tentorio che per le future tornate si chiama fuori. Sulla scena politica rimangono i rappresentanti della vecchia guardia ma nessuno azzarda ad esporsi anche se, sia Gianfranco Ceci di Forza Italia, sia Alessandra Gallone di Fratelli d’Italia, oggi all’opposizione in Consiglio Comunale, non hanno abbandonato il sogno. Grande esperienza per entrambi nell’amministrazione comunale e un passato da Onorevole per la Gallone che ha il vantaggio di essere una donna (che va molto di moda oggi). Entrambi potrebbero essere però vissuti come “datati” e poco attrattivi per le giovani generazioni. Ci vorrebbe un nome nuovo di zecca, o quasi… Sono in molti a indicare nella figura di Andrea Pezzotta, assessore nella precedente amministrazione, un candidato possibile e vincente... ma sono solo voci. Nel caso si dovesse ripresentare Giorgio Gori, con le notevoli possibilità di un secondo successo, troveremmo più che indicato per il centrodestra, lanciare il nome del Tremaglia di terza generazione. Arrigo, figlio di Marzio e nipote di Mirko, entrambi indimenticabili paladini della destra nostrana. Un dna incontestabile, un nome conosciutissimo che suona come una garanzia uniti al grande entusiasmo che il giovanotto sta dimostrando con un impegno incessante in Consiglio Comunale. Probabilmente non vincerebbe, ma per tutto il centrodestra di Bergamo potrebbe rappresentare non solo una gloriosa bandiera ma anche una ventata di freschezza, preparando per lui la rampa di lancio per il futuro. Nel frattempo il popolo si interroga e chiede a gran voce di chiarire se Bergamo per Gori è stato solo un trampolino verso la politica dei piano alti o se potremo contare sul suo importante contributo anche per il futuro.



CHI C’ERA Ph. Sergio Nessi

OPEN DAY CORNARO:

SPRING EVENT Non c’è primavera senza l’attesissima due giorni di Cornaro Gioielli ovvero un evento che per ben 48 ore ha come protagonista indiscussa la moda gioielli proposta dello storico negozio di via Camozzi, 44 a Bergamo. Anche per questa edizione 2017 tantissimi i clienti che hanno fatto visita alla famiglia Cornaro e, tra un cocktails e l’altro, hanno potuto ammirare le nuove collezioni di primavera. Tra di esse in primo piano Chantecler Capri che, in occasione dei suoi 70 anni, ha dato vita alla nuova collezione “Anima 70” fatta di oggetti preziosi che trasmettono la passione e l’entusiasmo della fantastica isola nel cuore del Mediterraneo, dalla quale ha tratto nome il brand. Una collezione che racchiude i simboli della maison, comunicando quella voglia di mare e sole, con materiali come corallo e turchese. Novità anche da casa Chopard, con una collezione di orologi elegante e ricercata come da tradizione nonché la maison Crivelli, forte di una collaborazione con Cornaro lunga ben oltre 50 anni, presente con gioielli declinati in diamanti, zaffiri, rubini e smeraldi. Un vero tripudio di eleganza e classe capace di entusiasmare tutti gli ospiti, amici e clienti affezionati che, come ogni anno, si ritrovano per scambiarsi i saluti prima della tanto attesa pausa estiva, scambiandosi opinioni, per migliorare ogni giorno. Perché questo è il segreto di Cornaro Gioielli: non fermarsi mai, puntare sempre in alto, unendo le forze, per dare alla clientela il meglio, una coccola e la possibilità di liberare la mente... per sognare... da sempre, sempre e per sempre.

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CENTO ANNI LIONS CLUBS INTERNATIONAL LA STORIA 1917: L’inizio Un importante uomo d’affari di Chicago, Malvin Jones, fece una domanda semplice ma che avrebbe cambiato il mondo; che cosa succederebbe se le persone investissero il loro talento per migliorare le loro comunità? 100 anni più tardi, il Lions Clubs International è l’organizzazione di servizio più grande al mondo, con oltre 1 milione e 400 mila soci in oltre 46.000 club ed innumerevoli storie di Lions che agiscono con la stessa semplice idea: miglioriamo le nostre comunità. 1945: L’Unione con le Nazioni È stata una delle prime organizzazioni non governative ad essere invitata per assistere alla nascita ufficiale delle Nazioni Unite e ad aver supporto, da allora, il loro lavoro. 1957: Organizzazione dei Programmi Giovanili Negli ultimi anni ’50 è stato creato il Programma Leo per dare ai giovani l’opportunità di crescere a livello personale attraverso il volontariato. 1968: La Costituzione della Fondazione La Fondazione Lions Clubs International (LCIF) assiste i Lions nei progetti umanitari globali e locali su vasta scala. Tramite la nostra Fondazione, i Lions hanno ricevuto oltre 900 milioni di dollari in contributi quale aiuto per rispondere alle esigenze delle comunità locali e globali. 2017: Centenario e oltre I Lions celebrano il 100° anniversario e il primo secolo di service LIONS CLUBS INTERNATIONAL Chi sono i Lions Essere Lions significa appartenere ad un’organizzazione umanitaria internazionale nata nel 1917, che ha tra i suoi scopi quello di creare e stimolare lo spirito di comprensione tra i popoli del mondo, promuovere principi di buon governo e di buona cittadinanza, prendere attivo interesse del bene civico, sociale e morale della comunità. Cosa fanno i Lions Da 100 anni ormai i Lions hanno fatto proprio il tema fondamentale dell’associazione e si occupano di ambiente, cultura, salute, handicap, anziani. Il motto dei Lions è WE SERVE - Noi Serviamo. I Lions si impegnano anche a favore dei giovani con progetti che coinvolgono insegnanti e genitori per una prevenzione al disagio giovanile, concorsi mondiali per la pace nel pianeta, campi internazionali per scambi giovanili. I Lions si distinguono per la capacità di stimolare la nascita ed il confronto delle idee, favorendone l’analisi e la riflessione, aiutarne la conoscenza e la diffusione. I Lions sono in prima linea per soccorrere le popolazioni colpite dalle calamità naturali. Finalità Organizzare, fondare e sovrintendere i club di servizio noti come Lions club. Coordinare le attività e rendere standard l’amministrazione dei Lions club. Creare e promuovere uno spirito di comprensione e d’intesa fra i popoli del mondo. Promuovere i principi di buon governo e buona cittadinanza. Partecipare attivamente al bene civico, culturale, sociale e morale della comunità. Unire i club con vincoli di amicizia, fratellanza e comprensione reciproca. Fornire un luogo di dibattito per discussioni aperte su tutte le questioni di interesse pubblico, ad eccezione di argomenti di carattere politico e religioso, che non saranno argomenti di discussione fra i soci. Incoraggiare le persone predisposte a servire la comunità senza alcun vantaggio personale economico, incoraggiare l’efficienza e promuovere alti valori di etica nel commercio, nell’industria, nelle professioni, nelle attività pubbliche e in quelle private.

“Non si può andare lontani, finché non si fa qualcosa per qualcun altro”. (Melvin Jones, Fondatore del Lions Clubs International)

INFORMAZIONI I Lions sono ovunque. Sono uomini e donne che operano attivamente in oltre 200 Paesi e aree geografiche. I Lions offrono un servizio. Il motto è: “We Serve”. I Lions donano la vista. I Lions servono i giovani. I Lions ricevono contributi e il mondo riceve benefici.

I PROGETTI DEL CENTENARIO Alleviare la fame. Proteggere l’ambiente. Donare la vista. Coinvolgere i giovani.


LIONS CLUB BERGAMO COLLEONI Presidente Pier Paolo Rossi: Il Club è stato fondato nel 1977 e festeggerà il prossimo Giugno il 40° anniversario. Fra i numerosi service eseguiti, merita ricordare l’iniziativa in corso da alcuni anni in collaborazione col Comune di Bergamo per la valorizzazione del patrimonio storico e architettonico della città, attraverso l’affissione di targhe illustrative sui monumenti e sui luoghi più rappresentativi della città. E’ attualmente in fase di completamento la realizzazione di targhe illustrative che verranno affisse sulle principali fontane

ad acquisire le competenze necessarie al fine di migliorare le loro capacità di vita sociale e di controllo emotivo, in modo da prevenire comportamenti a rischio. Con il concorso internazionale “Un poster per la Pace”, invece, i ragazzi della scuola secon-

daria inferiore esprimono la loro visione di pace e di fratellanza universale con disegni che vengono esposti e premiati in ambito provinciale; i migliori per ogni nazione partecipano al concorso mondiale. Altre importanti iniziative sono rivolte ai non vedenti con il “Libro parlato Lions” (LPL), con la raccolta occhiali usati e con lo screening della vista.

di città Alta nell’ambito del progetto “Le vie dell’acqua” svolto in collaborazione con il Comune di Bergamo. Altre iniziative importanti sviluppate nell’ultimo decennio hanno avuto come oggetto i giovani attraverso il conferimento di Borse di Studio a giovani musicisti (in collaborazione con l’Istituto Musicale Gaetano Donizetti) e a giovani studiosi della Storia di Bergamo (in collaborazione con la Fondazione Bergamo nella Storia).

LIONS CLUB BERGAMO LE MURA Presidente Paolo Campello: Il Club porta avanti, tradizionalmente da molti anni, due service Internazionali dedicati ai ragazzi: Il “Lions Quest” ed Il “Poster per la Pace”. Il Lions Quest fornisce, in accordo con l’Ufficio Scolastico Territoriale (UST) e l’Azienda tutela della Salute (ATS), corsi di formazione per insegnanti, genitori ed allenatori sportivi per aiutare studenti e figli

LIONS CLUB BERGAMO S. ALESSANDRO

tenuto alcuni corsi teorico-pratici in diverse scuole del distretto. Altre attività in pillole: - donazione di un importante contributo di 5.000€ al reparto di Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII nell’ambito dei service a favore dei più piccoli e dei giovani; - capofila del Lions Day nella valle di Astino nell’ambito dei service a favore dell’ambiente; - service principale dell’anno sociale che si sta concludendo il Servizio Esodo di Don Resmini per la mensa dei poveri della stazione (per cui, il durante la charter di chiusura del prossimo 8 giugno verrà consegnato il contributo a Don Fausto alla cui comunità sono stati donati anche i pasti integri rimasti non consumati al Lions Day); - in programma il tradizionale appuntamento con il ‘Cow Party’ edizione 2017 previsto il prossimo 27 maggio presso la cascina Carlinga di Curno.

LIONS CLUB BERGAMO CITTÀ DEI MILLE Presidente Romano Panzeri

ll Club è l’ultimo creato nella zona di Bergamo e precisamente nel febbraio 2012. E’ nato con l’inserimento di Leo ed ex Leo (i giovani dell’Associazione Lions). I services più importanti sono: Bergarte “L’anima nell’arte – Artisti in mostra”, giunto alla terza edizione e l’importantissimo service

Presidente Anna Valli

Da poco è stato festeggiato il ventennale con un bellissimo gala. Il Club è tra i più attivi sostenitori del service multidistrettuale del Governatore Stefano Cimarosti “Viva Sofia, due mani per la vita” sulla sensibilizzazione e diffusione della conoscenza delle tecniche di primo soccorso e rianimazione cardiopolmonare. Il socio Dott. Daniele Guelfi, membro del comitato ad hoc, ha

“Progetto recupero eccedenze alimentari a favore di organizzazioni non lucrative”. Dal 2015 è attiva una collaborazione tra Last Minute Market e il Lions Club Bergamo Città dei Mille che ha portato i seguenti risultati: Prodotti recuperati da luglio 2015 al 30 novembre 2016 - 8.948 Kg di alimenti recuperati - 60.117 € il valore economico Punti vendita coinvolti 1. Simply Market di Verdello (BG); 2. Simply Market di S.Paolo D’Argon (BG). Enti beneficiari coinvolti


1. Nataste Società Cooperativa Sociale Onlus. Appartamenti protetti per disabili a Cenate Sopra e S. Paolo d’Argon. Sono circa 20 utenti collocati in tre appartamenti; 2. Associazione Comunità Emmaus. Centro Diurno Casa Chiara di Verdello (BG) che aiuta 10 persone in difficoltà (donne e minori) su segnalazione dei servizi sociali.

LIONS CLUB BERGAMO HOST Presidente Alberto Ciglia

Fondato nel 1953, 5° Club italiano in ordine d’anzianità, dopo Milano, Napoli, Torino e Firenze. Ne hanno fatto parte noti personaggi della storia di Bergamo, come Pippo Pinetti, Nino Zucchelli, Eugenio Bruni, Enrico Legler, Tino Simoncini, Emilio Lombardini, Giovanni Pandini, Gianni Radici, Emilio Zanetti, Giuseppe Barcella, Severino Citaristi, Leonardo Caprioli; ne fanno parte oggi personaggi noti in campo

Orleans”- terremoti dell’Aquila, Emilia e Mantovano e quello dell’Italia Centrale 2016 - o lotta a malattie, come le campagne Lions Sight First contro la cecità e One Shot One Life, per la sconfitta del morbillo in numerosi paesi). Oggi il Club è impegnato nell’organizzazione d’una nuova edizione del Concorso ArteImpresa, nella preparazione di un programma per Lotta e Prevenzione del Diabete e connesse forme di cecità, nell’organizzazione di un concorso per studenti meritevoli, nell’ambito del programma Lions di Scambi Internazionali Giovanili, e in diversi progetti in collaborazione con altri Club, come il recupero e la distribuzione di eccedenze alimentari.

LIONS CLUB BERGAMO SAN MARCO Presidente Roberto Galante

ad es. la lotta al morbillo per il quale il club da anni destina il ricavato della lotteria natalizia oppure destinando somme a favore di terremotati o vittime di calamità naturali; sia service a supporto di iniziative a favore del territorio.. Da molti anni sosteniamo la “Mensa dei poveri dei Frati Minori Cappuccini di Bergamo” con contributi in denaro ma soprattutto soci del nostro club tutti i giovedì si recano alla mensa e distribuiscono il pasto ai fruitori della stessa. Tutti gli anni organizziamo un concerto benefico e destiniamo il ricavato dello stesso per iniziative favore del territorio; abbiamo regalato un cane guida ad un non vedente, acquistato mobili per l’Ospice di Bergamo, acquistato attrezzature pel la mensa dei Poveri dei frati Cappuccini, abbiamo finanziato tramite AIPD (Associazione Italiana Portatori Down) il tirocinio finalizzato all’inserimento al lavoro di sei ragazzi affetti da sindrome di down, sostenuto la ricerca mediante l’assegnazione di Grant di ricerca a ARMR ecc Tutti gli anni sosteniamo i service distrettuali, ad esempio quest’anno abbiamo, con il ricavato di un evento sportivo, raccolto denaro a favore del Servidce “Lions Quest” di Paolo Campello (Club Bergamo Le Mura) è coordinatore Distrettuale,

Il Club che presiedo compie 40 anni nella prossima annata lionistica e da sempre si è impegnato sostenendo service sia di rilevanza internazionale professionale, imprenditoriale, accademico, artistico (tra cui il decano centenario, Maestro Trento Longaretti). Il Lions Bergamo Host ha realizzato importanti Service per la comunità locale (ripristino dei leoni di San Marco sulle Porte Sant’Agostino e San Giacomo negli anni ’50, restauro delle Polveriere negli anni ’80 e degli affreschi di Santa Grata negli anni ’90, 7 edizioni del Concorso ArteImpresa che valorizza giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti in collaborazione con imprese locali, Service Lions per il Lavoro, che ha aiutato persone over 45 in difficoltà per la crisi, iniziative per non vedenti/ipovedenti, come “Viva la Vita Galà” per la donazione all’Università di attrezzature per studenti ipovedenti, e la raccolta degli occhiali usati) e nell’ambito d’iniziative internazionali Lions, come interventi per catastrofi naturali (uragano Katrina - con l’evento “Bergamo per New

Il momento della messa a dimora di una pianta (un melo Red Love) a ricordo del Lions Day (verrà preparata una targa). Protagonisti da dx il Governatore del distretto 108Ib2 Stefano Cimarosti, il Presidente della Zona 11 Pierantonio Bombardieri e il Presidente della Circoscrizione 1 Giovanni Canu.


CHI C’ERA Ph. Sergio Nessi

LARIO BERGAUTO

GOLF CLUB BERGAMO L’ALBENZA Golf e motori: due passioni che spesso si intrecciano per dare vita ad eventi unici. Proprio come è avvenuto lo scorso 25 aprile presso il prestigioso Golf Club Bergamo L’Albenza, cuore pulsante del golf bergamasco e nazionale. Qui, nella bellezza e tranquillità di un parco secolare, Lario Bergauto Bergamo ha deciso di sponsorizzare anche per questa stagione la Coppa della Commissione Sportiva. Oltre 120 i giocatori che, dalle prime ora del mattino, hanno affrontato le diverse buche del percorso, sfidandosi a colpi di par in una competizione coinvolgente e ricca di suspense. A rendere ancora tutto più avvincente il tempo variabile che, nonostante la lieve pioggerellina della mattina, ha reso il campo perfetto per la gara, in attesa della prestigiosa competizione di Coppa Italia, tenuta il successivo fine settimana. Durante il tracciato non sono certo passate inosservate le bellissime vetture targate BMW esposte per l’occasione quali la Serie 2 Cabrio, il Suv Coupé X4, la nuova Serie 5 Berlina e l’avveniristica ibrida i8. Quattro punte di diamante della casa bavarese, ognuna leader della sua categoria, grazie al design moderno e grintoso, cura e ricercatezza degli interni e prestazioni uniche grazie a motori frutto del lavoro e della ricerca continua. Al termine della gara tutti i partecipanti si sono riuniti presso la Club House per il momento delle premiazioni, al quale è seguita una cena a buffet offerta da Lario Bergauto Bergamo che, come sempre, ha dimostrato attenzione e cura per i suoi clienti e amici ed un sostegno attivo da oltre 30 anni alla sponsorizzazione delle competizioni golfistiche firmate Golf Club Bergamo L’Albenza.


Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it


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Via Campagnola, 48/50 - Bergamo - Tel. 035 4212211 Corso Carlo Alberto, 114 - Lecco - Tel. 0341 27881 Via Industriale, 97/1 - Berbenno di Valtellina (SO) - Tel. 0342 492296 Via Brescia, 78 - Grumello del Monte (BG) - Tel. 035 830914

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CHI C’ERA Ph. Sergio Nessi

BARCELLA ELETTROFORNITURE & LARIO BERGAUTO:

DUE ECCELLENZE, UN OBIETTIVO COMUNE Fattore elettricità ovvero il “futuro oggi” in una fiera che, giunta alla terza edizione, appassiona tutti gli addetti del settore e non solo. Presente anche in questa edizione di Elettricittà 2017, dal 5 al 6 maggio presso lo spazio fiera di Bergamo, Lario Bergauto che, con i suoi brand BMW, BMWi e MINI, è uno dei punti di riferimento in materia di innovazione elettrica applicata al settore automotive. Per la terza edizione di questa Fiera, voluta e organizzata dalla nota Barcella Elettroforniture, leader nel settore del lighting, dell’automazione e dell’efficienza energetica, Lario Bergauto ha voluto rendere tangibile il concetto di elettricità e prestazioni uniche, disponendo ben 200 birilli per dare vita, nel parcheggio interno alla fiera, ad un vero e proprio circuito, utilizzato da venditori ed esperti di prodotto BMW, istruiti dal pilota professionista Francesco Iorio per sfrecciare sul circuito con tutta la gamma ibrida targata Lario Bergauto. Ai box contate infatti tre BMW i3, una BMW i8 e una BMW 225 XE ibrida, fiammanti sul circuito e la nuovissima Mini Countryman Plug-in Hybrid, la nuova versione eco di MINI, per l’occasione esposta per essere ammirata e che, con la sua innovazione nella linea e nel motore, è una vettura completamente nuova. Un’occasione unica per mostrare tutti i progressi compiuti dalla casa bavarese e dal gruppo MINI in un evento curato in ogni minimo particolare, culminato con una bellissima serata dedicata a tutti gli ospiti, quella del 5 maggio, durante la quale tra musica, catering d’eccezione e la presentazione di alcuni lavori in tema di elettricità ed eco-sostenibilità (ad opera dei ragazzi di ITIS Paleocapa e Università degli Studi di Bergamo), la Fiera Elettricittà 2017 ha mostrato anche per questa edizione la sua matrice d’innovazione, per un futuro sempre più eco.

Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it


Ingresso Albergo Diurno, Bergamo Anni ‘50, Archivio digitale Storylab

RINASCE IL DIURNO

RIAPERTO CON UNA MOSTRA ALLESTITA DA CONTEMPORARY LOCUS. FINO ALLA FINE DI GIUGNO VERRÀ POI COMPLETAMENTE RISTRUTTURATO PER OSPITARE UN LOCALE DOVE SI VIVRÀ DI MUSICA, CABARET, BUONA CUCINA E TANTO ALTRO... Alberto Previtali insieme a Luca e Paolo Cividini si sono aggiudicati la proprietà dello storico Albergo Diurno, la struttura situata nel sottosuolo di Piazza Dante costruita durante la seconda guerra mondiale con funzioni di rifugio antiaereo e mai del resto utilizzato per tale scopo. Alla fine del conflitto venne riadattato come luogo dedicato all’igiene personale di chi, ed erano in tanti, che non avendo il bagno in casa, potevano qui usufruire di locali dotati di vasche da bagno, poi anche di docce, sapone e salviette pulite. Nei 1200 mq di sotterraneo dal quale si accede tramite uno scalone da uno dei vertici di Piazza Dante in anni più recenti trovarono posto tavoli da biliardo, flipper e anche una gigantesca pista di automobiline da corsa. Chiuso definitivamante nel 1978, dopo un oblio durato quasi quarant’anni e una controversa fase di cessione da parte del Demanio ad imprenditori privati, verrà ristrutturato per ospitare un locale con bar, negozi, ristorazione, concerti musicali, spettacoli di cabaret, mostre d’arte e contribuire così al rilancio di una zona del Centro cittadino che soffre di un certo abbandono specie nelle ore serali. In questa pagina immagini d’epoca e nelle prossime la situazione attuale fotografata da Federico Buscarino. A seguire la mostra che lo riporterà in vita riaprendolo per la prima volta al pubblico.

Albergo Diurno, Piazza Vittorio Veneto 13, Bergamo, Anni ’70 Foto Piermario Bellavita, Archivio digitale Storylab



RINASCE IL DIURNO ECCO COME SI PRESENTA OGGI L’EX ALBERGO DIURNO DI BERGAMO NELLE FOTOGRAFIE SCATTATE DA FEDERICO BUSCARINO


CONTEMPORARY LOCUS 12 KADER ATTIA, ALVIN CURRAN

EX ALBERGO DIURNO a cura di Paola Tognon fino al 23 luglio Piazza Vittorio Veneto, 13 Bergamo Contemporary Locus 12 con gli artisti Kader Attia e Alvin Curran si svolge all’interno dell’ex Albergo Diurno, spazio sottostante Piazza Dante, nel centro di Bergamo. All’ingresso un video di Naked Studio ne interpreta e restituisce la dislocazione sotterranea nel cuore del Centro Piacentiniano, intervento urbanistico che nei primi decenni del Novecento ha riqualificato l’area della fiera definendone una nuova centralità sociale amministrativa e commerciale. Nel corso di tutta l’esposizione fino al 23 luglio 2017) Contemporary Locus organizza visite guidate diurne e notturne, attività e laboratori dedicati all’infanzia, oltre che incontri dedicati alla storia del luogo e del progetto espositivo.

INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO www.contemporarylocus.it info@contemporarylocus.it

L’associazione Contemporary Locus Attiva dal 2012 a Bergamo, realizza progetti d’arte in luoghi dismessi, segreti o dimenticati che vengono temporaneamente riaperti attraverso opere e progetti site specific di artisti internazionali. Contemporary Locus realizza inoltre residenze, progetti espositivi e di ricerca, talk e pubblicazioni con particolare attenzione all’ambito tecnologico e alla costruzione di una rete di collaborazioni e di pratiche multidisciplinari.

Codice Opera: KAAT2017_13 KADER ATTIA Eternelle promesse 2017 lettere in metallo dimensioni site specificunique work Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA, San Gimignano Beijing / Les Moulins / Habana. Ph. by: Ela Bialkowska

Alvin Curran

(1938, Providence) vive e lavora a Roma – compositore, musicista e artista statunitense, pioniere della musica elettronica, ha condiviso la sua sperimentazione con alcune delle personalità d’avanguardia degli anni ‘60 come John Cage e Nam June Paik per proseguire lungo tutta la sua carriera con azioni, performance e concerti in ogni parte del mondo. Conosciuto come irrefrenabile sperimentatore e collezionista di suoni estrapolati dalla quotidianità, fondatore di Musica Elettronica Viva e poi vicino alla ricerca minimalista, Curran si distingue per la sua capacità di comporre frammenti sonori e azioni che si tramutano in trasgressivi ed empatici paesaggi sonori. Appartengono alla pratica di Curran anche la straordinaria capacità di coinvolgere artisti, musicisti e autori di diversa origine e ricerca, la volontà di trasformare ogni esperienza colta e sperimentale in un’opportunità di condivisione che non distingue fra adepti e profani, così come la capacità di governare azioni partecipative complesse. La struttura circolare dell’ex Albergo Diurno e la sua iperbolica capacità di intrecciare le onde sonore con risonanze inaspettate sono il soggetto di una performance, “Concerto per vasca da bagno e orchestra”, a più musicisti e strumenti – tra cui anche un biliardo – con la collaborazione dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Gaetano Donizetti. La performance, che si svolge il 19 maggio durante l’opening di Contemporary Locus 12, si trasforma poi in una partitura a più voci che abita l’ex Albergo Diurno per tutta la durata della mostra.Attraverso i suoni registrati, elaborati e ambientati, restituiti nella sequenza serrata delle stanze dell’ex Albergo Diurno, la composizione di Alvin Curran si trasforma in un’architettura sonora che restituisce voce e immaginazione al luogo.

(Sopra) Alvin Curran partiture per Concerto per vasca da bagno e orchestra, 2017; courtesy l’artista e Contemporary Locus (a destra) Alvin Curran Maritime Rites Chicago, New Music America 1982 Performance, ongoing project Alvin Curran, Beams in Martinkerk, 2008 Beams 3, Americans festival - Aa Church, Groningen, Holland, Performance Alvin Curran THE TWENTIETH CENTURY, Donaueschingen Festival 1996, installations


Kader Attia (1970, Francia) vive e lavora tra Berlino, Parigi e Algeri – è un artista riconosciuto internazionalmente per

l’attualità e l’urgenza dei temi affrontati e proposti con opere di grande impatto (sculture, installazioni ambientali e video) nelle principali manifestazioni internazionali quali Documenta, la Biennale di Venezia – dove è presente anche nel 2017, tra gli artisti invitati dalla curatrice Christine Macel – e con esposizioni personali nei più importanti musei. Fondamentale nella sua ricerca e nella sua poetica è il concetto di repair (riparazione), non solo fisica ma anche morale. Nel lavoro di Kader Attia repair non implica un ideale di perfezione o ri-creazione di una condizione originaria o ideale, ma, al contrario, significa coinvolgere la memoria, la sua forza politica ed evocativa per favorire la sua capacità di “riparare le fratture della storia”. La condizione di totale dismissione dell’ex Albergo Diurno e la sua pianta a panottico sono gli elementi che hanno influenzato il progetto dell’artista per Contemporry Locus 12: una grande scultura che rimanda a La Colonie (spazio di confronto teorico e artistico aperto a Parigi dall’artista), l’installazione slide show “The Repair” e la proiezione del film “Reflecting Memory” con il quale l’artista ha vinto l’ultimo Prix Duchamp. (Il 28 maggio alle ore 21, presso l’Auditorium di Piazza della Libertà a Bergamo, si svolge una proiezione speciale del film in una nuova edizione italiana).

The repair 2012 diptych of 80 slides courtesy Galleria Continua San Gimignano / Beijing / Les Moulins / Habana Ph. by Sebastiano Pellion Pesaro


45° MEDIOLANUM

SOAP BOX RALLY


OLTRE 50.000 PERSONE SI SONO ASSIEPATE LUNGO LE MURA PER ASSISTERE ALLA 45^ EDIZIONE DEL SOAP BOX RALLY SPONSORIZZATO QUEST’ANNO DA BANCA MEDIOLANUM


45° MEDIOLANUM

SOAP BOX RALLY Tanto pazza quanto “Antica”! Anche quest’anno le storiche Mura Venete sono state la pista perfetta per una delle competizioni più attese dalla città (e non solo), la Mediolanum Soap Box, giunta alla sua 45esima edizione. Oltre 50.000 infatti le persone presenti il 30 aprile, venute da ogni dove per assistere allo sfrecciare delle 27 incredibili macchinine di legno, in competizione per l’ambito primo premio. Due le basi di valutazione: l’originalità e la velocità, entrambe decretate da una giuria precisa ed attenta che, non lasciando nulla al caso, ha eletto a fine gara i 6 team vincenti. La competizione, organizzata dalla Proloco e TeamItalia, in collaborazione con il Box Rally Club, ha così raccolto anche per questa edizione il massimo del successo, grazie anche al contributo attivo di sponsor quali Avis Comunale Bergamo,Veneta Cucine e, soprattutto, Banca Mediolanum. Un contributo fondamentale quest’ultimo, frutto di un’attenzione particolare al territorio ed alla vita della società, proprio come ci ha confermato il Responsabile Area Bergamo Banca Mediolanum, Enrico Giovanelli. “Oggi più che mai Banca Mediolanum si vede attiva sulla città e provincia in quanto consapevole dell’importanza di certe manifestazioni, volte a rendere viva e partecipe la nostra realtà. Banca Mediolanum è la banca della “gente” e in quanto tale è e sarà attiva sempre più, con grande piacere e soddisfazione”. Parole positive che ci spingono già, con il pensiero, alla prossima appassionante edizione del Mediolanum Soap Box Rally, per continuare a rendere vive le belle tradizioni della nostra città!



CHI C’ERA Ph. Sergio Nessi

ASSOCIAZIONE

ATENA:

È SEMPRE UNA QUESTIONE DI SCELTE. Guida e sicurezza: due temi strettamente legati soprattutto quando in ballo c’è la vita dei nostri figli. Capita infatti spesso che balzino agli occhi notizie tutt’altro che positive di venerdì o sabato sera trasformati in tragedia sulle strade a causa di incidenti provocati da qualche bicchiere di troppo o sostanze non lecite assunte. Una piaga questa molto profonda anche nella nostra provincia, per la quale da alcuni anni l’Associazione Genitori Atena guidata dalla sua presidentessa Ambra Finazzi Bergamaschi, si sta battendo per contrastarne la diffusione, sensibilizzando i giovani e sostenendo i genitori spesso coinvolti indirettamente in dolorose conseguenze. Lente di ingrandimento su questo problema è stato l’evento organizzato la sera del 5 maggio >>


VALORI MASSIMI (LEVANTE DIESEL): CONSUMO CICLO COMBINATO 7.2 L/100 KM. EMISSIONI CO2: 189 G/KM. I DATI POSSONO NON RIFERIRSI AL MODELLO RAPPRESENTATO. * PREZZO DI LISTINO AL 01/06/2016. PRATICATO DEI CONCESSIONARI CHE ADERISCONO ALL’INZIATIVA.

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scorso presso il Ristorante Pianone di Città Alta, durante il quale tra un aperitivo in giardino e la cena al tavolo (il cui ricavato è stato devoluto al sostegno per la lotta contro le dipendenze giovanili) fondamentali sono stati gli interventi della Presidente dell’Associazione Genitori Atena Ambra Finazzi e le performance di Angelo Langè e Alberto Bonacina. Due interventi questi ultimi che hanno voluto invitare ad una riflessione attenta circa le tematiche legate alla dipendenza e il fondamentale ruolo dei genitori nella prevenzione. Incisivi anche i ringraziamenti del Presidente del Rotary Club Bergamo Nord Maurizio Facchin, portavoce di tutti i rotary presenti quali Rotary Club Bergamo Città Alta, Rotary Club Città di Clusone, Rotary Club Bergamo Ovest, Soroptimist, Amitie san Frontieres, Rotaract, Interact Club Bergamo e Club 41, Bergamo 36. Un impegno quello dimostrato da tutti loro concreto e sempre mirato alla limitazione dei problemi che colpiscono la nostra società.

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CHI C’ERA Ph. Sergio Nessi

CIPRIA

INNAMORARSI DI UNA CAREZZA Come una carezza. Per presentare il nuovo salone Cipria di Via G. Paglia, non potremmo usare espressione diversa in quanto, la filosofia sulla quale tutto ha trovato forma, è proprio la cura e l’attenzione verso il cliente. Oggi, in un mondo nel quale tutto viaggia alla velocità della luce, è necessario infatti prendersi qualche spazio per se stessi, affidandosi a professionisti capaci di interpretare le nostre esigenze e consigliarci al meglio. Questa l’esigenza che la titolare Maila, ha voluto ricreare in Cipria, avvalendosi di uno staff altamente preparato e sensibile nel carpire le esigenze del cliente. Proprio come è avvenuto la sera del 27 aprile, data di inaugurazione ufficiale del salone, durante la quale i tantissimi clienti, amici e curiosi, sono stati accolti nell’elegante ed accogliente spazio al 3/a di Via Paglia, per scoprire direttamente il mondo di Cipria, attraverso una prova reale dei macchinari, piega o manicure. Tantissimi i complimenti raccolti, così come i sorrisi e l’allegria dispensati da tutti i clienti che, tra un cocktail e un trattamento, hanno anche avuto modo di toccare con mano i nuovi macchinari, come il rivoluzionario Airy, imbattibile contro la cellulite e alleato per la tonificazione del corpo, così come perfetto per un effetto lifting al viso. Lo stesso anche grazie all’incredibile Jalur ovvero l’applicazione di cinque maschere per un trattamento emozionale capace di effetti lifting immediati per 5/6 giorni. Questi solo due dei benefici per il corpo, ai quali vanno aggiunti tutti i trattamenti hair che, grazie a brand naturali d’eccellenza come L’anza e She’s the color, sono capaci di donare capelli sani, naturali e brillanti fin dal primo trattamento o colore. Un piccolo mondo quello di Cipria, grande però nella qualità del servizio ma soprattutto nel rispetto del cliente e delle sue esigenze.


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ARREDAMENTI PREVITALI

NUOVA DIMENSIONE DELLO SPAZIO

È STATO LO SHOWROOM DI ARREDAMENTI PREVITALI AD OSPITARE LA PRESENTAZIONE DELLA NUOVA PORSCHE 911 GTS UN CONNUBIO DI STILE E DESIGN Gianemilio Brusa, Sara Doneda, Massimiliano Previtali, Simona Bonaldi e Silvano Lanzi

L’occasione di conoscerlo di persona si è creata grazie alla presentazione della nuova Porsche che il Gruppo Bonaldi ha scelto di organizzare presso il suo elegante showroom, ma il suo nome non è certo una novità anche per i nostri lettori. Massimiliano Previtali ha ereditato dal padre, che ha iniziato ben 50 anni fa come restauratore, la passione per l’arredo che oggi in prima persona vive a 360°. Due showroom a Presezzo e una società di progettazione, Archilab27 con sede a Milano, in società con Sara Doneda e l’arch. Stefano Paleari. “Per me - ha detto - i pezzi di un arredamento hanno ognuno una storia che mi piace saper leggere per poterla raccontare ai clienti, cercando di accostarli al loro stile, alla loro visione dell’abitare. Arredare un ambiente non è solo accostare dei mobili, tracciando qualche linea su un progetto, ma richiede una straordinaria sensibilità. Non solo il gusto per il bello, ma soprattutto la capacità di adattare ogni scelta alle aspettative delle persone che si rivolgono a noi, riuscendo a trasformare uno spazio in una identità fisica personalizzata consentendo a chi lo vivrà di godere di un ambiente che lo rispecchia, dove ritrovarsi pienamente con ciò che più ama”. Non è stato un caso ospitare una vettura così speciale e i suoi specialissimi estimatori… “Ci sentiamo in linea con tutto ciò che esprime energia, qualità, cura dei particolari e una visione del design non fine a se stessa. E Porsche in questo è sempre l’azienda numero uno al mondo. Abbiamo fatto di Previtali Arredamenti un punto d’incontro, il luogo dove stile,

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design, innovazione, tendenze e gusto si fondono per creare atmosfere negli ambienti che viviamo ogni giorno. La ricerca di soluzioni si estende oltre i confini dei mobili, mettendo a disposizione idee e suggerimenti che danno una dimensione olistica alla progettazione, con un’attenzione agli accessori e ai complementi che fanno dell’arredamento l’espressione della personalità in ogni sua sfumatura, mentre Archilab27 ha saputo raccogliere l’eserienza e la conoscenza nei settori costruzioni, architettura e arredi in un unico gruppo di esperti che oggi possono garantire al cliente un servizio a 360 gradi. L’unione delle diverse competenze dà vita a soluzioni uniche, appositamente studiate su ogni singola struttura.”


CHI C’ERA Ph. Sergio Nessi

In questa pagina le immagini dei partecipanti alla presentazione della nuova Porsche 911 GTS che il Gruppo Bonaldi ha organizzato presso lo showroom di Previtali Arredamenti a Presezzo a seguito di una collaborazione che ha visto l’allestimento di un arredamento completo realizzato nei mesi scorsi da Previtali e Archilab27 presso i saloni del Centro Porsche Bergamo. Al termine dell’evento Massimiliano Previtali ha voluto ringraziare Simona Bonaldi, Gianemilio Brusa e Silvano Lanzi per la fiducia e la collaborazione e lo staff di Bang & Olufsen Bergamo per il supporto tecnico.

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COLLEZIONE IANNACCONE ITALIA 1920 - 1945

La collezione Giuseppe Iannaccone approda a Bergamo, a Palazzo Creberg, dopo aver appassionato e stupito - da gennaio a marzo - il pubblico della Triennale di Milano. Italia 1920 - 1945, questo il titolo dell’esposizione diretta da Angelo Piazzoli, Segretario generale della Fondazione Creberg, e curata da Rischa Paterlini e Paola Silvia Ubiali, si compone di oltre settanta capolavori d’arte italiana degli anni tra le due Guerre, provenienti dalla straordinaria collezione dell’avvocato Giuseppe Iannaccone, e sarà allestita nel Palazzo Storico del Credito Bergamasco fino al 1° giugno 2017.

Il percorso espositivo a Palazzo Creberg DALLA TRIENNALE DI MILANO A PALAZZO CREBERG UNA STRAORDINARIA ESPOSIZIONE DI OPERE D’ARTE ITALIANA TRA LE DUE GUERRE

Ottone Rosai, I fidanzati, 1934, olio su tavola, 70×49,7 cm

FINO AL 1° GIUGNO IL PALAZZO STORICO DEL CREDITO BERGAMASCO OSPITERÀ, GRAZIE AL SOSTEGNO DEL GRUPPO BONALDI ATTRAVERSO IL CENTRO PORSCHE BERGAMO, OLTRE SETTANTA CAPOLAVORI PROVENIENTI DALLA COLLEZIONE GIUSEPPE IANNACCONE: DA DE PISIS A GUTTUSO DA SASSU A VEDOVA. IN SALA CONSIGLIO, PER TUTTO IL PERIODO DELLA MOSTRA, UN VERO E PROPRIO “CANTIERE APERTO”, CON RESTAURATORI AL LAVORO SU OPERE DI LORENZO LOTTO E ANDREA PREVITALI

L’esposizione si snoda nel Salone principale e nel Loggiato del Palazzo Storico del Credito Bergamasco. Ad accogliere il visitatore, all’ingresso, opere di Fausto Pirandello artista che dopo una formazione pittorica presso la scuola d’arte di Felice Carena, da cui deriva, con originalità, il dipinto di scena campestre Composizione del 1924-1926, si trasferisce nel 1928 a Parigi dove avrà occasione per sperimentare nuove soluzioni tecniche, in particolare la materia corposa, e ampliare le proprie fonti di ispirazione come la natura morta di cui un esempio ne La lettera qui esposta. Il percorso espositivo si articola poi in nuclei tematici che raggruppano opere di artisti che hanno gravitato attorno a scuole e movimenti o che semplicemente hanno condiviso momenti ed esperienze, accomunati da affini sensibilità. Si inizia con l’intera sala del piano terra dedicata alle opere di Renato Birolli, pittore dell’utopia e della realtà che ne La nuova Ecumene, al centro del Salone, vuole darci testimonianza della nuova pittura dove prende vita il sodalizio tra i giovani artisti uniti da ideali poetici ed espressivi. Salendo le scale si incontrano le opere di Aligi Sassu, in cui la pittura, già dai primi anni trenta, assume a proprio fondamento l’espressionismo del colore dove la cromia satura l’aria, andando oltre la semplice eccitazione visiva. Il percorso prosegue con un focus su Filippo de Pisis e Ottone Rosai, lontani entrambi dai canoni artistici ufficiali. Mentre quest’ultimo ritrae quartieri popolari in cui emerge un’onestà pittorica verso un reale, fatto di momenti giornalieri sospesi e muti, de Pisis avvia il suo percorso artistico nella nativa Ferrara, dove conosce i fratelli De Chirico e Carlo Carrà, rimanendo suggestionato dall’atmosfera di enigmatica e intensa sospensione della loro pittura. I soggetti prediletti da de Pisis sono i fiori e le nature morte, in cui riesce a fissare, con immediatezza, le emozioni che gli trasmettono gli oggetti, anche quelli più umili e fragili, cui affida la sua viva e intima visione esistenzialista della realtà. Rientrato in Italia a causa della guerra, de Pisis si stabilisce a Milano: la sua casa, come lo erano state in precedenza quelle di Roma e Parigi, diventa un punto di ritrovo per amici, poeti, letterati e pittori. Appartengono a questo periodo i dipinti di scene intime e domestiche pervase da una arcana sensualità, le brulicanti vedute milanesi e le nature morte cariche di oscuri presagi esposte in mostra. Proseguendo il percorso si incontra un’opera di Tullio Garbari del 1931, che apre a una selezione di opere dei “Sei di Torino” - Jessie Boswell, Gigi Chessa, Nicola Galante, Carlo Levi, Francesco Menzio - gruppo formatosi alla fine degli anni Venti presso lo studio di pittura di Felice Casorati. Le fonti e le predilezioni visive condivise dai Sei proiettano il gruppo verso una modernità pittorica di respiro europeo, soprattutto francese, con schemi compositivi semplici ed essenziali ma dal ritmo chiaro e vivace, anti-monumentale e intimista, che prendono definitivamente le distanze dalla retorica dell’arte di regime. I soggetti ritratti rivelano una predilezione per la sfera quotidiana e per il mondo degli affetti, che si riflette tanto nei paesaggi urbani e naturali attraverso cui i pittori torinesi riabilitano un genere considerato allora marginale, quanto nelle figure e nei nudi rappresentati in chiave antieroica, aperta al divenire della vita. Le stesse istanze post-impressioniste sostenute dai “Sei di Torino” vengono abbracciate anche dai “Chiaristi lombardi”, un gruppo di artisti che gravita attorno alla galleria Il Milione di Mila


Renato Birolli, Signora col cappello, 1941, olio su tela, 84Ă—57 cm


COLLEZIONE IANNACCONE

Arnaldo Badodi, Caffè, 1940, olio su compensato, 48×58 cm

no: Angelo Del Bon, Francesco De Rocchi, Umberto Lilloni, con Adriano di Spilimbergo e, successivamente, Cristoforo De Amicis difendono una comune tendenza pittorica caratterizzata dall’uso di colori chiari, stesi in punta di pennello, giocata su gamme delicate per soggetti paesistici o per ambientazioni piccolo-borghesi e popolari, con un tratto quasi infantile, volutamente antiplastico, memore del primitivismo teorizzato da Lionello Venturi nell’omonimo testo del 1926. Il percorso prosegue con la “Scuola di via Cavour” – uno dei numerosi gruppi sorti tra il 1925 e il 1945 in opposizione al cosiddetto ‘ritorno all’ordine’ promosso dal gruppo “Novecento Italiano” di Margherita Sarfatti – che con il suo rifiuto dell’astrazione e dell’eroismo littorio ricolloca al centro della propria ricerca l’uomo, annullato nel manichino postmetafisico o nel ‘mito della stirpe’ della classicità monumentale novecentista. Le opere esposte di Mario Mafai, Antonietta Raphaël e Scipione, reali promotori del gruppo romano, sono accomunate da un linguaggio in opposizione al conformismo ufficiale, un linguaggio prevalentemente espressionista che troverà presto evoluzione nella pittura tonalista di artisti come Renato Guttuso, Fausto Pirandello e Alberto Ziveri, compagni di strada degli artisti della “Scuola di Via Cavour” e insieme a loro originali protagonisti del rinnovamento pittorico tra le due guerre. Dalla seconda metà degli anni Venti, la ricerca di una pittura giocata su essenziali stesure cromatiche sarà superata dai tre artisti per intraprendere, ciascuno sulla base della propria inclinazione e sensibilità, un più diretto e intenso lavoro di scavo nel reale.

Renato Birolli, L’Arlecchino, 1931, olio su tela, 84x56 cm

La mostra prosegue poi lungo il corridoio con una carrellata di opere di artisti che nel 1939 partecipano alla prima mostra organizzata presso il Palazzo della Permanente dalla rivista Corrente di Vita Giovanile. Attorno al periodico si costituisce l’omonimo movimento artistico e intellettuale di poeti e scrittori (Nino Savarese, Vittorio Sereni, Elio Vittorini), critici (Sandro Bini, Raffaele De Grada, Umberto Silva) e filosofi (Luciano Anceschi, Enzo Paci, Luigi Preti). Luogo di confronto e dibattito, in cui una comune coscienza di libertà e di azione culturale è attenta alle tendenze più aggiornate della cultura artistica europea contemporanea, “Corrente” si oppone


Emilio Vedova, Il caffeuccio veneziano, 1942, olio su tela, 43,2×55 cm

all’autarchia e all’isolamento nazionalista delle politiche culturali fasciste. Contrario alla pittura retorica e celebrativa sostenuta dal Premio Cremona, istituito nel 1939 dal gerarca Roberto Farinacci, il gruppo riunisce le forze innovatrici di giovani pittori e scultori di tendenze figurative tra le più eterogenee, il cui principale punto di riferimento è Guernica di Pablo Picasso: l’opera del 1937, ispirata ai fatti della guerra civile spagnola, diventa il simbolo di un’arte dell’impegno etico e civile in chiave risolutamente antifascista. È tra queste opere che il disegno, la forma e di conseguenza anche il colore cingono stretti gli oggetti, i volti delle persone ritratte, in un linguaggio che può già essere definito di nuovo realismo. A chiudere la mostra l’opera del 1942 di Emilio Vedova Il Caffeuccio Veneziano, che con la sua fattura ruvida e l’atmosfera irrespirabile segna un punto di non ritorno. Il quadro esposto all’ultima edizione del Premio Bergamo, è sembrato ai giovani del gruppo di “Corrente” un vero e proprio detonatore anticlassico: non si poteva costruire, in piena guerra, una pittura nuova, “moderna”, se non prima distruggendo i valori di quella che era andata di moda per vent’anni. Antonietta Raphaël, Natura morta con chitarra, 1928, olio su tavola,

Palazzo Storico del Credito Bergamasco Salone Principale, Loggiato e Sala Consiglio Bergamo, Largo Porta Nuova, 2

FINO ALL’1 GIUGNO 2017

Da lunedì a venerdì (8.20 - 13.20 e 14.50 - 15.50) Sabato 6, 13 e 27 maggio (14.30 – 19.30) con visite guidate gratuite (ogni ora, a partire dalle 14.30) Domenica 7, 14 e 28 maggio (9.30 – 19.30) con visite guidate gratuite (9.30, 10.30, 11.30 e ogni ora a partire dalle 14.30) Ingresso libero - Catalogo in distribuzione gratuita

Per tutto il periodo di esposizione della mostra, sarà presente un vero e proprio “cantiere aperto”, con restauratori al lavoro su opere di Lorenzo Lotto e Andrea Previtali (foto a sinistra)


PRESENTATO IL TORNEO DI TENNIS Torna in campo la solidarietà, torna l’attesissimo Torneo Tennis Vip. Regista come ogni anno l’Accademia dello Sport che, grazie ad un team brillante, capeggiato dal suo Presidente Giovanni Licini, anche per questa edizione cercherà di raggiungere il record di incassi da destinare a finalità di massima importanza che, per il 2017 vedranno come destinatari l’Hospice di Bergamo, l’Associazione Italiana Persone Down per il progetto «Lavoratori in corso» e l’Associazione Aiuto al Neonato che opera presso l’Unità Operativa di Patologia neonatale dell’Asst Papa Giovanni XXIII.Tutte finalità di massima importanza, per le quali l’Accademia conta di superare il record di incassi dell’edizione 2016, pari a un milione e centocinquantamila euro, donati a tante realtà virtuose del territorio bergamasco e non solo, come ha dimostrato l’incredibile aiuto portato ad Amatrice, terra italiana colpita lo scorso agosto dal tragico sisma. Anche per questa edizione il coinvolgimento sarà esteso ai tanti sportivi, imprenditori, personalità illustri della vita pubblica e sociale di Bergamo e non solo: numerosi gli amici indosseranno la loro “divisa sportiva” in segno di aiuto per il prossimo dal 19 maggio all’8 giugno e si sfideranno a colpi di racchetta in onore della solidarietà. Serata di premiazioni fissata il 9 giugno presso la Fiera di Bergamo dove, in una serata di Gala ricca di magia, saranno premiati i vincitori dei tornei sportivi e verranno assegnati i Golden Vip, prestigiosi riconoscimenti attribuiti ogni anno dall’Accademia a personalità d’eccellenza dell’imprenditoria, della ricerca scientifica e dello sport. Tanti gli ospiti già in lista tra i quali Antonio Percassi, imprenditore bergamasco e dirigente sportivo di successo, nonchè presidente dell’Atalanta, a cui verrà consegnato il «Golden Vip Sport e Imprenditoria», il Prof. Alessandro Rambaldi, medico di livello internazionale, Direttore dell’Unità di Ematologia dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII e Professore di Ematologia all’Università degli Studi di Milano, a cui verrà consegnato il «Golden Vip alla Ricerca scientifica – Premio Fondazione Credito Bergamasco», Sofia Goggia, sciatrice bergamasca, punta di diamante della Nazionale azzurra, medaglia di bronzo nello slalom gigante agli ultimi Mondiali, terza nella classifica generale della Coppa del Mondo 2017, detentrice del record di punti e di podi in una singola stagione di un campionato del mondo, a cui verrà consegnato il «Vip d’onore alla memoria di Luciana e Gianni Radici». Inoltre verranno premiati i vincitori del Torneo Tennis Vip 2017 con il riconoscimento di premi quali il 26° Trofeo Achille e Cesare Bortolotti (doppio maschile), l’11° Trofeo Giacinto Facchetti (singolare maschile A), l’8a Coppa Elio Lodovici (doppio misto), la 3a Coppa Accademia dello Sport per la Solidarietà (competizione a squadre) e il 4° Torneo Franco Morotti (singolare maschile B). Tante le partite mozzafiato alle quali ospiti ed amanti del tennis potranno assistere, facendo coro a quella solidarietà che, oggi più che mai, è di massima necessità per aiutare a guardare il futuro con occhi di speranza.


FESTA A STONE CITY Nonostante la poca disponibilità di giove Pluvio, che ha deciso di far diluviare proprio durante l’evento, la festa organizzata da Accademia dello Sport presso Stone City, il parco tematico di Bolgare creato dalla Granulati Zandobbio, è stata una serata simpatica all’insegna come sempre della solidarietà. Molti i partecipanti che, nonostante una pioggia battente che non ha dato tregua per tutta la serata, hanno potuto degustare i vini di alcune rinomate cantine della Valcalepio e potuto ammirare le meravigliose ambientazioni create all’interno della città della Pietra. L’epilogo della serata ha regalato a tutti un arcobaleno fantastico.


CONCLUSO IL TORNEO DI GOLF

ACCADEMIA DELLO SPORT: SI CHIUDE IN BELLEZZA IL TORNEO DI GOLF TRA SORRISI E ABBRACCI PER CONCLUDERE UN’AVVENTURA DURATA QUATTRO DOMENICHE. Si è concluso anche quest’anno, presso il Golf Club Franciacorta, il torneo di golf dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà, un appuntamento divenuto ormai abituale che inaugura la stagione delle attività benefiche dell’associazione animata da Giovanni Licini. Su un campo difficile, circa centoventi persone si sono alternate sul green, sfidandosi a suon di colpi per il fine più nobile, quello della solidarietà. Alla fine della giornata, le classifiche hanno sorriso a tanti amici dell’Accademia: nella 1a Categoria, 1° Danilo Arizzi e 2° Clemente Preda; in 2a Categoria, 1° Gabriele Ghilardi e 2° Claudia Porilli; in 3a Categoria, 1° Matteo Aldo Arizzi e 2° Giuseppe Galli. E poi: 1a Lady, Sofia Fratus; 1° Junior, Alessandro Ghilardi; 1° Senior, Aldo Maffeis; 1° Supersenior Maurizio Zani. In attesa della classifica finale del torneo, sotto la supervisione di Paolo Besagno, direttore dell’Albenza, si sta lavorando all’appuntamento golfistico del 2018, perché il motore dell’Accademia non si ferma mai, con una novità sulla formazione della graduatoria conclusiva. “Un’altra bella domenica di sport e solidarietà, che conclude in maniera ottima il nostro torneo di golf – ha commentato Giovanni Licini. Grazie anche al Golf Club Franciacorta, che ancora una volta ci ha ospitato con piacere e dove abbiamo trovato una grande disponibilità da parte della gestione, che si conferma vicina alla nostra associazione. Grazie a tutti gli amici che hanno giocato in queste quattro prove, e ai tanti imprenditori e alle tante realtà del territorio che hanno sostenuto l’iniziativa”. Per i vincitori, appuntamento al 9 giugno, nella serata di gala del Tennis 2017, per le premiazioni.



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LA POLITICA COME COSTRUZIONE

DELLA CONVIVENZA CIVILE di Tommaso Revera - ph Daniele Trapletti

A TU PER TU CON L’ASSESSORE MAURO PAROLINI CHE, DAI TEMPI IN CUI ERA ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI PER LA PROVINCIA DI BRESCIA, DI ‘STRADA’ NE HA PERCORSA... Lo avevamo lasciato quando ancora ricopriva l’incarico di Assessore ai Lavori Pubblici della Provincia di Brescia, ruolo che ha svolto per due mandati dal 1999 al 2009 con la giunta presieduta da Alberto Cavalli. Lo ritroviamo oggi Assessore regionale allo Sviluppo Economico - nomina conferita dal Presidente Roberto Maroni nel 2014 in seguito a quattro anni vissuti in veste di consigliere (carica conseguita con l’exploit del 2010 in cui ottenne ben 19.0787 preferenze). Un’ascesa politica rapida e significativa che certifica l’apprezzamento nei confronti del suo operato e premia il pragmatismo che da sempre lo contraddistingue in un momento in cui la disaffezione nei confronti della politica (ma soprattutto dei suoi interpreti) ha raggiunto il suo apice. Segno che per qualcuno ancora c’è fiducia… Assessore Mauro Parolini, è un piacere rivederla. Sono tante le deleghe nel suo mandato: ci può fare una sintesi dell’azione del suo assessorato nei vari settori (industria, turismo, commercio, terziario, artigianato e cooperazione)? “La mia attività consiste nell’attuare iniziative puntuali su ogni settore economico ma dentro una visione complessiva e di lungo periodo. Ad esempio, nel turismo una delle finalità è stimolare quelle aree che hanno grande potenzialità ma ad oggi sono state trascurate, non limitando la promozione alle aree già consolidate. Come la riscoperta del cicloturismo, del turismo religioso e dell’enogastronomia che stanno producendo risultati significativi. Così come per il commercio, per cui abbiamo fatto da un lato misure generali (normative, di supporto e tutela della concorrenza leale), e dall’altro iniziative specifiche in settori in crisi strutturale come le agenzie di viaggio e le edicole. Realtà, per intenderci, che necessitano di un cambiamento per continuare ad esistere. Il mio approccio è molto puntuale sulle situazioni specifiche; cerco di mirare bene l’intervento e di puntare ad una sempre maggiore integrazione tra i settori. Del resto, oggi, le imprese piccole per vincere certe sfide hanno bisogno di fare insieme ciò che non riescono a fare da sole. Detenere tutte le deleghe economiche ad eccezione dell’agricoltura agevola il mio compito di messa a sistema, di integrazione di varie realtà e settori che è una delle mie principali preoccupazioni”. Un esempio concreto di questo suo impegno politico? “Penso, ad esempio, alla misura denominata Smart Living introdotta per rilanciare uno dei settori più in difficoltà ma di grande rilievo, quello dell’edilizia. Oppure l’impegno a sostenere la qualificazione del sistema economico attraverso il consolidamento e la valorizzazione di “filiere eccellenti” che si configurino quali driver di sviluppo. Si tratta di contributi a fondo perduto di 15 milioni di euro (che spero di poter raddoppiare perché il numero dei progetti presentati è sino ad ora molto rilevante,

Mauro Parolini Assessore della Regione Lombardia al Commercio, Turismo, Terziario Fiere Mercati


così come i partner coinvolti) grazie al quale sostenere progetti di sviluppo e innovazione realizzati da partenariati di imprese dei settori edilizia, legno arredo casa, elettrodomestici e high-tech in collaborazione con le università, finalizzati all’introduzione di prodotti, processi/servizi nuovi o migliorativi. Si è notata una forte aggregazione tra imprese e università. Le sfide del mercato interno ed internazionale, del resto, non si vincono da soli”. Partiamo dal turismo. La Regione Lombardia sta conseguendo dei risultati lusinghieri registrando un’affluenza record di turisti. Da cosa dipende questo risultato? Gran parte del merito spetta ai finanziamenti erogati in ambito di enogastronomia e ai contributi stanziati per il miglioramento dell’accoglienza? “Ci sono indubbiamente condizioni internazionali favorevoli ma come ben si sa le opportunità sono utili quando si è capaci di coglierle. La Lombardia sta dimostrando di essere in grado di non farsi scappare queste opportunità e di essere capace di accogliere flussi turistici importanti e non solo nei grandi poli di attrazione (Milano, Garda e Como) ma - e qui si colloca una parte significativa del nostro impegno - nel far diventare prodotto turistico anche le destinazioni ed esperienze meno conosciute. E che sono le nostre città d’arte o l’enogastronomia, per esempio, che può non essere il motivo principale di un viaggio in Lombardia ma è un elemento che può rendere l’esperienza turistica particolarmente memorabile e significativa e quindi contribuisce a migliorare la soddisfazione del turista che poi si fa a sua volta portatore di un racconto, di un’esperienza positiva. Siamo attenti a lavorare in un modo molto sussidiario e federalista: la Regione non si pone come sostituto di quello che fa già qualcun altro ma come aiuto, come supporto, per fare ciò che manca all’iniziativa locale. Spesso siamo i promotori di accordi tra realtà, territori e settori diversi che altrimenti farebbero fatica a parlarsi. Puntiamo ad una qualificazione del nostro turismo che è fatto di realtà ricettive di alta qualità ma anche di servizi, pubblici esercizi e proposte culturali. Non vogliamo solo portare il turista in Lombardia ma vogliamo fare in modo che possa tornare entusiasta raccontando ad amici e conoscenti ciò che di buono ha vissuto. Le esperienze turistiche in Lombardia non sono banali”. Ma non è tutto, sbaglio? “Esatto. Stiamo facendo moltissimo anche per la qualità della formazione in ambito turistico. Serve una capacità di lavoro sempre più al passo con i cambiamenti: se certe cose non le conosci e non le capisci, infatti, non le puoi utilizzare. E’ necessario aggiornarsi rispetto agli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione. Tra le tante iniziative che abbiamo proposto, c’è anche quella denominata InLombard1a con l’1 al posto della i per testimoniare che intendiamo diventare anche nel turismo la prima regione d’Italia. Il turismo lombardo non essendo qualificabile in modo monotematico (perché è la regione dei laghi, delle montagne, della città, dell’arte, del cicloturismo, dello shopping, ecc.) si deve distinguere per l’eccellenza della qualità dei servizi, dell’accoglienza e dell’offerta esperienziale che proponiamo. Numeri 1 si diventa se affiniamo meglio degli altri la capacità di relazionarsi al turista”.

LA POLITICA COME COSTRUZIONE

DELLA CONVIVENZA CIVILE


Expo è stato un grande volano per la promozione turistica della Lombardia. Se dovesse elencarci tre delle iniziative più qualificanti del suo mandato includerebbe anche l’Esposizione Universale? “Le iniziative sono state molte: Expo è stata certamente un’opportunità irripetibile che abbiamo colto al meglio. Ciò che sento più rilevante e trasversale, però, è in primo luogo il forte coinvolgimento delle realtà associative per ascoltare le loro proposte e predisporre gli strumenti adeguati. La politica, così come la democrazia, è la costruzione di una convivenza civile che funzioni. La politica non serve per litigare ma per andare d’accordo; la sua base dovrebbe essere la sostituzione del conflitto con il confronto democratico. E quindi la finalità degli amministratori deve essere la ricerca di convergenze e collaborazioni. In questo senso Regione Lombardia rappresenta un punto di focalizzazione che ascolta molto e prende decisioni. Fatta questa premessa, altre iniziative qualificanti del mio mandato sono state la riforma della legge sul turismo, che abbiamo riscritto da zero, e gli adeguamenti previsti per il commercio, l’artigianato, l’industria e la cooperazione. O ancora le misure economiche molto significative che abbiamo introdotto: bandi con oltre 600 milioni stanziati in questi quattro anni. La sfida sulla quale sto puntando di più ora, però, al di là e in aggiunta a queste iniziative fondamentali, è il progetto ‘AttrACT’, un’iniziativa per cui abbiamo stanziato 10 milioni rivolta a selezionare 70 Comuni lombardi che individueranno opportunità insediative ed assumeranno molti impegni di semplificazione, incentivazione economica e fiscale, promozione delle opportunità localizzative e sottoscriveranno accordi per l’attrattività. Un impegno concreto, dunque, di fronte agli investitori al fine di accompagnarli nel percorso di investimento facendo in modo di favorirne la realizzazione e le ricadute positive”. Capitolo commercio: come la Regione pensa di porre freno al proliferare dei centri commerciali? “Abbiamo approvato una modifica del piano del commercio già tre anni fa in cui abbiamo deciso che per il rilascio di una licenza commerciale diventa obbligatorio l’accordo di programma (ossia l’intesa tra i vari enti amministrativi interessati) per strutture superi ai 10.000 mq rispetto ai 15.000 mq richiesti in precedenza. E’ un aspetto, questo, di cui mi occupo di meno perché ha un percorso per lo più tecnico e poco politico ed è molto influenzato dall’urbanistica, dalla viabilità e dal territorio. Noto sicuramente una tendenza al gigantismo dei centri commerciali che sono partiti con 3.000/4.000 metri quadri ed oggi, invece, arrivano anche a 120.000/150.000 nei casi più eclatanti. Ciò che dobbiamo fare, a mio avviso, è cercare un’integrazione sempre più forte tra il commercio tradizionale ed i centri commerciali e fare in modo che le risorse che i Comuni traggono dall’insediamento o ampliamento di questi centri vadano sempre più a sostenere la rete dei piccoli commercianti. Questo non solo per un aspetto economico ma anche perché i centri storici delle città se si svuotano di negozi, si svuotano di vita. E’ un interesse anche sociale, urbanistico, di tenuta delle città e per questo promuoviamo molte misure per rilanciare vie o quartieri con un’importanza nevralgica. Se non si inverte subito la tendenza alle chiusure, poi la situazione rischia di degenerare. E’ anche vero che ci sono realtà in cui il centro commerciale ha attirato i clienti in un’area più ampia favorendo conseguentemente anche il commercio tradizionale. E, su questo aspetto, dovremmo pensare ad un cambiamento di norme per favorire l’insediamento di centri commerciali di taglio più piccolo dentro le città per far sì che le ricadute positive possano riguardare anche i piccoli commercianti. Il centro commerciale può diventare un elemento di attrazione”.

Mauro Parolini

Veniamo ai temi più attuali e più di respiro nazionale. Che ne pensa delle legge in discussione sull’autodifesa? “Dobbiamo stare attenti a non farci sempre condizionare dalle ondate emotive. Sono d’accordo con il rafforzamento del diritto di autodifesa in casa propria ma la soluzione non è tirar fuori la pistola e sparare. Il problema è stabilire dei criteri chiari. La legge che è in discussione questi principi li stabilisce: il diritto di difesa può essere giustificato sempre quando uno entra in casa tua e sempre vuol dire di giorno e di notte. La legge dice in più: anche fuori casa se di notte vieni aggredito è più facile che tu non capisca l’entità dell’aggressione e quindi sei più giustificato a difenderti. Si tratta di un principio presente anche nelle normative francesi ed è previsto anche nelle dodici tavole che rappresentano la più antica normativa del diritto romano. Quando si criticano le norme bisognerebbe prima conoscerle: l’espressione ‘ovvero’ in giurisprudenza significa oppure, anche. Il concetto è che se uno entra in casa mia con la violenza o l’inganno io ho diritto a difendermi. E questo mi sembra un principio condivisibile. La questione è che non dobbiamo incentivare i cittadini all’autodifesa ma dobbiamo, per esempio, punire in modo più severo i furti, soprattutto dove vi sono recidive. Un segnale importante sarebbe introdurre pene immediatamente effettive”.


Questione migranti: come la vede? “Noi non possiamo pensare che se anche una casa è accogliente abbia una capacità infinita. Un controllo degli ingressi è necessario ed evidentemente va fatto alla fonte. Chi ha diritto di venire per le norme internazionali può certamente farlo; chi invece non ne ha diritto non può, a meno che si stabiliscano dei flussi controllati là dove c’è necessità. Noi siamo accoglienti ma sta a noi decidere se aprire o chiudere le porte. Oggi i flussi sono troppo numerosi e vanno bloccati alla partenza. Detto questo, penso che con coloro che si trovano qui e desiderano integrarsi e rispettare le nostre leggi ed i nostri usi sia fondamentale mettere in atto forme d’integrazione altrimenti rischiamo di fare come la Francia con i ghetti e le banlieue. In termini pratici, è fondamentale stabilire degli accordi seri con la Libia, evitare di andare a soccorrere i migranti quando sono ancora vicini alle coste africane e stipulare degli accordi bilaterali per i rimpatri, anche con accordi economici”. Il centrodestra alle prossime elezioni è bene che arrivi unito sia per conseguire un risultato soddisfacente, sia per competere con il Movimento 5Stelle e il PD. E’ d’accordo? “Il tipo di legge elettorale per Camera e Senato influenzerà in modo decisivo accordi e alleanze per le elezioni politiche. Se sarà di tipo proporzionale si andrà probabilmente verso la presentazione di liste dei singoli partiti. Diverso è il discorso per Regione Lombardia, dove l’esperienza del centrodestra, guidato dal Presidente Maroni, è stata molto positiva. Ci ripresenteremo per continuare ad amministrare insieme anche nel prossimo mandato”. Che ne pensa del referendum per l’autonomia della Lombardia? “Totalmente favorevole. Devo anche dire che, prima del referendum nazionale voluto dall’ex premier Renzi, le autonomie sembravano poco di moda o qualcosa di superato ma poi, visto il risultato, le cose sono cambiate. La proposta del segretario PD, infatti, era molto centralistica: io ho votato no, non per un preguidizio politico ma perché era una legge che andava contro le autonomie anche con atteggiamento di disprezzo. Ma molte Regioni sono più efficienti dello Stato e più vicine ai bisogni dei territori, molto diversi nelle varie Regioni italiane. Con questo referendum puntiamo ad un regionalismo differenziato come previsto dall’articolo 116 della Costituzione che dice chiaramente che lo Stato può cedere ulteriori competenze alle regioni purché le regioni richiedenti abbiano i conti in ordine e la capacità tecnica di svolgerle, ovviamente trattenendo le risorse necessarie”. Pensa di ricandidarsi tra le file di Lombardia Popolare (ex NCD)? Crede possa esserci un antagonista credibile in grado di competere con Maroni? “Lombardia Popolare sarà a fianco di Maroni. I nomi che circolano per la candidatura del centrosinistra sono tutti qualificati e nessuno va preso sottogamba, ma il presidente Maroni ha lavorato bene e gode di un consenso molto ampio”. L’esperienza politica in veste di assessore regionale la gratifica di più rispetto ai tempi in cui era assessore della provincia di Brescia? “L’esperienza in Provincia è stata molto positiva perché abbiamo realizzato opere ed infrastrutture per molte centinaia di milioni di euro. Erano sicuramente altri tempi: solo come Provincia, infatti, in quegli anni siamo stati in grado di mettere sul tavolo 600/700 milioni di euro senza contare gli altri fondi stanziati dalla Regione, dall’Anas e dalle autostrade. L’esperienza in Regione è molto diversa: ho a che fare con 10 milioni di abitanti e 800mila imprese. Una realtà di grandissima importanza che, conti alla mano, ricopre anche un peso specifico non indifferente. Sperimentarmi in settori diversi dai lavori pubblici è stato molto stimolante. Per le deleghe economiche che detengo oggi, infatti, serve un’azione politica molto incisiva. E’ un incarico impegnativo ma di grande soddisfazione.



ACQUA DI MONTISOLA: UN SOGNO “VERDE ACQUA” Alessandro Rolandi e Silvia Nava: due giovani loveresi con un grande sogno che, a piccoli passi, si è tramutato in realtà. Pubblicitario lui, educatrice lei, hanno un bel giorno pensato come uno dei laghi più belli d’Italia, ovvero quello che bagna le rive della loro terra, il lago d’Iseo, non potesse che diventare uno dei più bei ricordi dei tanti turisti che ogni anno approdano nella nostra provincia. La soluzione per tramutare tutto questo in realtà non poteva che essere riassunta in una fragranza, ovvero una miscela di profumi freschi ed avvolgenti, proprio come quelli che caratterizzano le terre del lago d’Iseo. “Era da qualche anno che nella mia testa ronzava l’idea di creare un profumo che evocasse le nostre terre. Poi nel dicembre nel 2014, in attesa di nostra figlia, ebbi la convinzione che i tempi fossero maturi” spiega Alessandro “e fu così che nacque “Acqua di Montisola”, creata e distribuita da SAR, la nostra società che trae il nome da Silvia, Alessandro e Rachele, la nostra piccola bimba”. Sentori agrumati di bergamotto, limone e pompelmo, sfumati in note fiorite di neroli, lavanda e zenzero, senza dimenticare il profumo dell’ulivo, prodotto da sempre a Monte Isola e dintorni, alcune delle note che diedero così vita a

Sul sito www.acquadimontisola.com è possibile trovare la lista dei negozi rivenditori di Bergamo e Brescia


questa fragranza unisex che, nel giro di pochi mesi, trovò roccaforte in uno shop a Montisola e decine di distributori (hotel, spa, boutique, profumerie) sparse tra Bergamo e Brescia. Il sogno aveva preso forma: ma non era tutto.“La notizia dell’opera The Floating Piers ci fece subito capire l’opportunità indiscussa che ci si stava per presentare” ci racconta Silvia con occhi sognanti “Non ci sbagliavamo: lo stand sulla riva di Sulzano fece, in sole due settimane, conoscere il nostro profumo a centinaia di persone. L’esito? Ancora oggi grazie al nostro e-commerce continuiamo a ricevere ordini da Germania, Spagna, Belgio addirittura dal Kansas”. Un vero e proprio esempio di successo imprenditoriale che, in poco tempo, ha spinto Alessandro e Silvia alla creazione di una nuova linea “Acqua di Montisola Peschiera”, costituita da tre fragranze, una unisex, una per uomo ed una per donna nonché ad un apprezzatissimo profumatore per la casa. Bianco e verde acqua i colori che contraddistinguono il packaging di questo profumo, toni delicati come le sue essenze che, a breve, vedranno anche la nascita di una saponetta idratante all’olio di oliva (ovviamente made in Monte Isola grazie all’azienda agricola Ribola) a una candela profumata e allo spray per ambiente. Tutto questo per un sogno che non si interrompe ma che continua a crescere... proprio come Silvia ed Alessandro, “ambasciatori” delle note profumate della loro terra nel mondo.



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MILLE MIGLIA BRESCIA E LA SUA STORICA MILLE MIGLIA: UN SET A CIELO APERTO, PERFETTO PER AMBIENTARE IL SERVIZIO MODA DI QUESTO NUMERO. TRA MOTORI, PILOTI E CHIFFON, IL SOGNO DI UNO STILE PERFETTO...



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Magica Mille Miglia! La storica competizione d’auto d’epoca che, con l’edizione di quest’anno ha soffiato sulle sue 90 candeline celebrando un compleanno in grande stile, ha coinvolto 705 partecipanti provenienti da 43 paesi differenti, 450 capolavori di design e meccanica, una folla immensa di curiosi, turisti e flash ogni dove, per immortalare l’attimo fuggente. Un set perfetto per ambientare il nostro consueto servizio moda, tra questi storici capolavori di design e meccanica che, anche per questa edizione, hanno percorso ben 1.700 Km di strade, con tutta la grinta dei loro motori e l’eleganza della loro linea.



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La stessa eleganza di Sara e Lorenzo, i due modelli protagonisti di questo servizio, cosÏ come i capi firmati Moretti Boutique di Spirano, punto nevralgico della moda in Bergamo e provincia. Quattro cambi di abiti per quattro outfit, sia per lui che per lei, come la tuta nera in crepe, esempio di minimale eleganza se abbinato ad un sandalo o con un giusto accessorio per Sara, mentre per Lorenzo la ricercatezza di un pantalone bianco abbinato alla polo e ad una giacca slim per un look dandy perfetto. PiÚ elegante e ricercato il vestito in tartam rosso e blu per lui mentre per lei una gonna in pizzo dalle nouances candy, da abbinare ad una blusa bianca e ad una giacchetta morbida in cotone per un tono su tono très chic.


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MILLE MIGLIA


Ma partecipare alla Mille Miglia è anche la migliore delle occasioni per degustare un bicchiere di bollicine oppure di incontrare auto che, pur non partecipando alla competizione, sono veri e proprio capolavori. Come il pulmino Volkswagen, super accessoriato e in perfetto hippy style, per il quale Sara ha scelto un look composto da un long dress a fiori, con cordina e cintura in glitter. Piccoli dettagli di stile così come l’outfit di Lorenzo che ha optato per un pantalone beige, polo bianca, giubbino e sneakers blu. Cambio di auto e ovviamente di look: il pantalone ampio e super leggero con stampa floreale in abbinato alla blusina smanicata bianca per lei e un completo dandy per lui, composto da pantalone blu, polo bianca e giacca slim beige quasi appositamente studiata per il maggiolone cabrio verde acqua.Tutto questo per un giorno indimenticabile, per un salto nella storia e nel tempo fatto di motori, velocità ed eleganza.

Models: Sara e Lorenzo Agency: Image Time-Brescia Dresses: HOGAN - FAY, L.B.M. - MASONS’ STONE ISLAND - ALBERTO ASPESI PINKO - MISSONI - JACOB COHEN Moretti Boutique Via Tricolore, 1 Spirano (Bg) Tel. 035/877402 www.morettiboutique.it Si ringraziano per il supporto tecnico: l’Azienda vitivinicola Tenuta Villa Trasqua (www.villatrasqua.eu) L’equipaggio 107 formato dal Dott. Ignazio Marcoccio e da Gian Mario Bariselli a bordo di una Lancia Augusta del 1934 Il negozio Ego shop in via IV Novembre a Brescia (www.egoshop-online.com)


MILLE MIGLIA NELLE IMMAGINI DELLA FONDAZIONE NEGRI


La Fondazione Negri è depositaria dell’archivio più significativo delle 90 edizioni della Mille Miglia e altre volte abbiamo avuto il privilegio di pubblicare alcune immagini della Grande Corsa gentilmente concesse dalla stessa alla nostra testata. Dalle prime polverose corse sulla terra battuta fino ai giorni nostri passando per i ruggenti anni Venti. In occasione dell’anniversario dei 90 anni dalla sua nascita, il Museo Nazionale della Fotografia e Fondazione Negri presentano la mostra 1000 Miglia 1927-1938 che raccoglie una quarantina di fotografie di grande formato tratte dalle immagini dell’archivio della Fondazione Negri.

Mille Miglia 1930: la Om 665 SSMM numero 118 di Bassi Gazzabini transita a Brescia sotto il ponte della ferrovia di via Duca degli Abruzzi A sinistra1951: auto alle verifiche in Piazza Vittoria a Brescia Numero 337 Lancia Auelia di Vallone-Meloni; numero 317 Lancia Aurelia di Bellucci-Colucci; numero 334 Aurelia di Valenzano-Maggio; numero 315 Aurelia di Ippocampo-Mori; numero 026 Fiat Turolla


È il decennio che precede lo scoppio della seconda guerra mondiale, quello delle dodici epiche edizioni della Coppa della Mille Miglia. Questi furono gli anni di un automobilismo coraggioso, con mezzi che ancora aspettava-

no perfezionamenti, in cui i percorsi erano caratterizzati dalla polvere alzata dalle vetture sui percorsi in terra battuta e dal mito della velocità, che trovava i suoi precedenti nelle avventure di Gabriele D’Annunzio e nell’avanguardia futurista. È il periodo dominato dall’Alfa Romeo, che si aggiudicò ben dieci edizioni della corsa, dove divennero leggende piloti come Tazio Nuvolari, Giuseppe Campari, Achille Varzi e Clemente Biondetti, solo per citare i più conosciuti. L’esposizione ripercorre questi anni ruggenti attraverso fotografie storiche che ci riportano in un periodo storico importante per la nostra città, che aveva posto le basi per la creazione di un mito, appunto quello della “corsa più bella del mondo”.

MILLE MIGLIA NELLE IMMAGINI DELLA FONDAZIONE NEGRI

1932: Fiat 1500 Berlinetta Viotti numero 81 di Renzo Ceschina - Gino Guagnellini


1927: Om 665 Superba trionfatrici alla Mille Miglia in posa tra la gente tra le vetture Renzo Castagneto

1940: numero 313 Lancia Aprilia di Venezian-Albarelli

1954: Ferrari 375 MM numero 536 di Paolo Marzotto - Marino Marini



MILLE MIGLIA

SUI MURI

LA GRANDE CORSA NEI MANIFESTI D’EPOCA

Alcuni firmati da grandi artisti, altri più anonimi: sono i manifesti che dai muri delle strade che attraversava, annunciavano le varie edizioni della Mille Miglia, la corsa che si svolse per la prima volta nel 1926 in pieno regime fascista. E il fascismo la adottò non solo come figlia dei tempi e del movimento futurista, tanto caro al regime, ma anche come simbolo della capacità dell’industria italiana di primeggiare nel mondo. Alcuni riportano anche la data fascista cioè il numero in cifre romane che contava gli anni dalla nascita del regime e uno in particolare, quello della decima edizione, mostra oltre alla data di partenza della corsa da Brescia, il 5 aprile del 1936, quattordicesimo anno dell’era fascista, anche una scritta “140° giorno dell’assedio economico”, mentre nella grande X che indica quella edizione della corsa campeggia inconfondibile la sagoma di un fascio littorio. Nel manifesto della Mille Miglia del 1940 insieme ai gonfaloni della Leonessa, dell’Italia con lo stemma dei Savoia, non si può non notare quello rosso della Germania nazista con al centro la svastica insieme a quelli di Francia e Svizzera.


MILLE MIGLIA SUI MURI


Alcuni di questi manifesti sono vere opere d’arte, come quello firmato da Fortunato Depero, che rispecchiano le correnti di pensiero dell’Italia nel corso degli anni. Inconfondibile l’impronta del movimento Futurista nei primi anni della Mille Miglia nei quali il mito della velocità ben si prestava ale magniloquenti aspirazioni del regime fascista. Da notare anche la comparsa dei primi sponsor come la Shell nel 1933.



DENTRO I CAPANNONI ARTIGIANI AL LAVORO NEL TEMPO DELLA GRANDE CRISI

FINO AL 4 GIUGNO A BERGAMO IMPRENDITORI CHE LAVORANO – DENTRO I CAPANNONI: LE PERSONE, I GESTI, LE PAROLE, UNA MOSTRA DI FOTO E VIDEO DI GIANNI CANALI, ORGANIZZATA DA CNA BERGAMO, CHE DOCUMENTA L’IMPRENDITORIA DEL TERRITORIO ALLE PRESE CON LA SFIDA DI UNA TEMPESTA EPOCALE

Nella foto: Lucia, Simona, Francesca e Giovanna: “Papà ci ha lasciato un’eredità imprenditoriale costruita per noi e, in aggiunta, la voglia di difendere con le unghie e con i denti un patrimonio di sacrifici, di competenze, di esperienze e di umanità che rappresenta il nostro orgoglio, la nostra vita. E nella «nostra vita» continuiamo ad essere in cinque”. Anno 2011, formato 98 cm x 74 cm



A sinistra sopra: Pierluigi: «Dovremo continuare a innovare, senza fermarci, migliorando incessantemente gli standard qualitativi della nostra produzione. Del resto, è questa la costante della nostra storia imprenditoriale. Ho cinque figli che già l’interpretano alla grande e con loro questa storia ha un avvenire assicurato». Anno 2011, formato 98 cm x 74 cm

Ha aperto al pubblico il 5 maggio “Imprenditori che lavorano – Dentro i capannoni: le persone, i gesti, le parole, una mostra di fotografie e video di Gianni Canali, organizzata da CNA Bergamo, che racconta l’imprenditoria artigiana bergamasca negli anni della grande crisi di questo inizio di millennio. Allestita presso i pregevoli spazi della ex chiesa della Maddalena in via S. Alessandro 39 a Bergamo e aperta gratuitamente fino al 4 giugno, l’esposizione ripropone alcuni degli scatti fotografici pubblicati tra il 2010 e il 2015 sulle copertine del periodico di CNA Bergamo, l’associazione degli artigiani di cui lo stesso Canali, tra i più importanti professionisti del territorio bergamasco e non solo, è dirigente da diversi anni. Le immagini, tutte di grande formato, e i video, realizzati nel backstage delle riprese, portano il visitatore nel cuore del lavoro quotidiano degli artigiani di CNA mettendo in scena un vero e proprio storytelling ante litteram. Soprattutto lo mettono di fronte allo sguardo di uomini e donne ritratti nei momenti più difficili della congiuntura economica, quando fare impresa era letteralmente un’impresa, e l’ultimo baluardo dell’attività corrispondeva con i loro capitani, ovvero con le persone. “La mia idea di fondo - ha affermato Gianni Canali nel testo critico che

Sopra: Leone: “Ho cominciato a 9 anni a gironzolare tra macchine, utensili e legno. Mi piaceva aiutare mio padre, stare in laboratorio, vedere la materia prima trasformarsi in cose utili. Con il passare del tempo ho rubato il mestiere. Ho imparato a fare l’imprenditore aprendomi ai modi nuovi di organizzare l’azienda e di collegarla ai cambiamenti della domanda e del mercato”. Anno 2013, formato 98 cm x 74 c A sinistra sotto: Daniele: «Dopo le medie ho detto al nonno: “Se mi regali la bicicletta vengo da te a lavorare. Sono entrato per una bicicletta e non me ne sono più uscito”. Anno 2012, formato 98 cm x 74 cm

accompagna il catalogo, a firma della curatrice Silvia Mazzucchelli - è stata quella di mettere luce su queste persone, illuminare il fatto che esse hanno impiegato energie, in un momento di crisi e difficoltà, in cui diventavano l’ultima risorsa, l’unica fiammella accesa in quell’azienda”. Ed ecco allora che si coglie il significato di quell’immagine di copertina, così emblematica. Quattro donne, Lucia, Simona, Francesca e Giovanna, madre e figlie, proseguono l’attività di assemblaggio di apparecchiature elettriche e cablaggi, avviata nel 1986 dal marito e padre artigiano elettricista, anche se considerata di appannaggio maschile. Dopo la sua prematura scomparsa, si impegnano a far rivivere la Elettra snc con forza e determinazione, come testimoniato dal ritratto: riparano macchine, fanno manutenzione, lavorano con clienti e fornitori. “Papà ci ha lasciato - si legge sempre nel testo di Silvia Mazzucchelli, che cita la loro voce - un’eredità imprenditoriale

DENTRO I CAPANNONI


DENTRO I CAPANNONI IMPRENDITORI CHE LAVORANO DENTRO I CAPANNONI: LE PERSONE, I GESTI, LE PAROLE FOTOGRAFIE E VIDEO DI GIANNI CANALI FINO AL 4 GIUGNO ALLA EX CHIESA DELLA MADDALENA VIA S. ALESSANDRO, 39D A BERGAMO Orari : venerdì ore 15-20, sabato e domenica ore 10-20 Ingresso gratuito Produzione Cna Bergamo Catalogo Aldebaran edizioni

Sopra: Giovanna: “Mia mamma lavorava come cameriera da una lavandaia. Ogni tanto, da ragazzina, l’accompagnavo perché il mondo della lavanderia mi attraeva, con i suoi odori strani, l’andirivieni dei clienti, i ritmi precisi e organizzati della preparazione, del lavaggio e dell’impacchettamento degli indumenti. Mi affascinavano i tessuti, la loro consistenza piena di vissuto. Ero piccola, eppure avevo la sensazione intuitiva di toccare cose a me familiari, immediatamente riconoscibili. Segni premonitori? Può darsi. Sta di fatto che quel lavoro mi piaceva moltissimo”. Anno 2015, formato 98 cm x 74 cm

costruita per noi e, in aggiunta, la voglia di difendere un patrimonio di sacrifici, di competenze, di esperienze e di umanità che rappresentano il nostro orgoglio, la nostra vita”. Indirettamente, il lavoro di Gianni Canali offre anche un’originale e probabilmente inedito spaccato dell’attività dell’associazionismo d’impresa, nella misura in cui documenta lo sforzo di CNA Bergamo, che ha prodotto la mostra, al fianco delle imprese per sostenerle e rappresentarne le istanze negli anni più difficili. “La storia di questo libro - ha racconta infatti Silvia Mazzucchelli - inizia nel 2010, quando CNA Bergamo decide di dedicare uno spazio della sua rivista alle imprese artigiane che operano sul territorio bergamasco, in un momento storico caratterizzato dall’incombere della crisi economica. Giuseppe Vavassori, allora direttore della CNA, si occupa di raccontare in una rubrica intitolata “Storie di copertina” le vicende di queste aziende, mentre il fotografo Gianni Canali realizza i loro ritratti e una serie di video in cui racconta il backstage, le difficoltà, i dubbi, la fatica, in sintonia con le narrazioni degli imprenditori e le loro storie di lavoro”. Da notare come quell’impostazione narrativa - una storia d’impresa raccontata in copertina del giornale da una fotografia e, nelle pagine interne, da una rubrica dedicata - è riproposta in mostra: il visitatore cammina fra immagini “nude”, praticamente prive di didascalia, per immergerlo nel rapporto diretto con l’immagine. L’approfondimento è invece possibile solo a margine, grazie a schede disponibili in sala, sulle quali sono riproposti gli articoli originariamente pubblicati sul giornale. Marchio inconfondibile delle immagini di Gianni Canali è l’asta della lampada per illuminare il set, che campeggia sempre in primo piano, in una fusione ideale del lavoro del fotografo artigiano con la materia che sta documentando e di cui si sente intimo parente. “Gianni Canali - ha proseguito Silvia Mazzucchelli - come suggerisce il sottotitolo del libro è anch’egli ‘dentro i capannoni’, con le persone, a raccontare i loro gesti, le parole, le vite. E ancora è egli stesso un soggetto che parla del suo lavoro, poiché racconta ciò che nella propria storia l’ha condotto a divenire colui grazie al quale il segno fotografico potrà inscriversi nelle immagini. Così la scelta di inserire una lampada dietro la scena non fa che attingere al fondo semantico che assume la fotografia, a partire dal senso del suo nome. Gianni Canali affianca l’agente, ovvero la lampada, che rivela la presenza del fotografo al lavoro. Questa tensione insondabile è ciò che il ritratto attraversa ed espone: “rendere visibile l’invisibile” e in questo caso cercare di mostrare una passione, che si identifica con la propria professione”. E non si può, infine dimenticare la parola chiave che accompagna tutte le fotografie in mostra: lavoro. Lavoro come fondamento del nostro vivere civile, a partire dall’articolo 1 della nostra Costituzione. Come ha scritto Giorgio Gori, sindaco di Bergamo “Nella nostra città il lavoro è elemento identitario, tanto spesso i bergamaschi si identificano in ciò che fanno e vivono il proprio mestiere come un tratto distintivo a cui dedicano tutto”. Del resto, “un modello produttivo come quello artigianale e della piccola e media impresa racchiude la cultura e la tradizione di un territorio e costituisce quindi un’identità culturale da proteggere e tramandare”, gli ha fatto eco Nadia Ghisalberti, assessore alla cultura del Comune di Bergamo, sempre nella prefazione. Impresa, artigianato, lavoro, territorio. È all’interno di questo quadrilatero che prende corpo la mostra di Gianni Canali.


I PRIMI ALLE PRIMARIE

FUOCHI DI PAGLIA di Giorgio Paglia www.fuochidipaglia.it Anche su Twitter: @Fuochidipaglia

In Italia i grandi statisti non si vedono più da decenni. Una volta la politica era intesa come una vera e propria missione, non ci si poteva improvvisare e la gavetta era lunga. Si partiva dalle sezioni giovanili, poi per gradi si arrivava ai primi consigli comunali o provinciali, per proseguire in regione ed arrivare alla fine in Parlamento. Un percorso ricco di esperienze, fatto da gente che viveva il territorio e che doveva portare a casa consensi veri e preferenze sudate. I partiti erano organizzazioni articolate e efficienti ed erano un punto di riferimento per chi voleva fare politica seriamente. Per inciso, la prima definizione della parola “politica” risale ad Aristotele, 2300 anni fa, che definiva la politica come l’amministrazione della polis, cioè della città, per il bene di tutti. Comunque fare politica costava, perciò o si era ricchi di famiglia, o doveva essere direttamente il partito a portare avanti i suoi migliori elementi. Poi ci sono gli italiani tutti, gli elettori insomma. Gente tranquilla, laboriosa, con un leggero senso di patria, soprattutto calcistica, che però non riesce a surclassare il grande legame con la famiglia e con il paese natio. Così, dopo gli antichi romani, non abbiamo più avuto l’indole dei combattenti e dei conquistatori. Noi siamo soprattutto un popolo di santi, di poeti e di navigatori. Ci piace il nostro orticello, che custodiamo con gelosia e con un pizzico di egoismo. Questo interessato buonismo ha fatto sì che la nostra sia stata nei secoli una terra di passaggio per i colonizzatori stranieri, che senza troppo dispendio di energie, hanno tentato di portare da lontano i loro usi e i loro costumi. L’italiano però si adattava alla meno peggio e si faceva ogni giorno più furbo, pur di sopravvivere al peggio. Col potente aveva due atteggiamenti dominanti: o lo arruffianava per fregarlo, o lo fregava subito. C’è da dire che all’italiano medio non interessava più di tanto esercitare in prima persona un ruolo di governo, quella posizione era preferibile spettasse sempre agli altri. Però era il primo a stracciare le vesti di chi prendeva decisioni e di chi aveva un ruolo di responsabilità politica. Insomma, così è nato il famoso detto “piove, governo ladro”. Anche ai giorni nostri i fondamentali di questo retaggio culturale, che affonda le sue radici nella storia, continuano a riaffiorare. Siamo tra i pochi europei ad accogliere centinaia di migliaia di migranti senza nemmeno lamentarsi più di tanto. Eppure siamo poveri e ci costano quasi 5 miliardi di € all’anno. Confidiamo nella Divina Provvidenza per risanare un debito pubblico così elevato da far tremare le gambe ai seri ragionieri contabili. E ci affidiamo ai nuovi personaggi della politica, senza nemmeno porci troppe domande sulla loro provenienza. Vengono amati, adulati e poi, dopo qualche tempo, regolarmente mandati a quel paese, quando non raggiungono i risultati sperati, che da noi hanno il sapore dei miracoli. Abbiamo votato gente come Berlusconi, Bossi e Prodi, affidandogli il nostro destino, senza voler troppo approfondire i programmi, senza capire tutti i risvolti e senza farci tante domande sulle possibili conseguenze. Poi è arrivata l’era dei rottamatori. Gente nuova prestata alla politica. Da una parte Grillo e dall’altra Renzi. Uno prima faceva il comico, l’altro il boy-scout. Grillo organizza le primarie in rete e brevetta il nome del suo partito. Renzi le primarie le fa ai gazebo e il partito se l’è trovato dagli stessi che ha rottamato. Grillo si appella all’onestà, quando dai suoi sarebbe meglio attendersi solo la lealtà, perché purtroppo in tutto il mondo l’occasione fa l’uomo ladro. Renzi invece è come il peperoncino sulla pasta: se sbagli dose, ti brucia dentro, ti vengono le lacrime agli occhi e rischi di infiammare pure il posteriore. A inizio maggio il pirotecnico fiorentino non ha abbandonato la politica, come aveva proclamato ai quattro venti dopo l’esito del referendum. Aveva detto che si sarebbe dato ad altro, ma probabilmente si è accorto che in Italia trovare un lavoro vero è difficile di questi tempi. E allora via con le fantastiche primarie, dove per la modica cifra di 2 euro, in quasi 2 milioni si sono recati ai seggi per ben riciclare il personaggio bomba dalle promesse mancate. Qualcuno ha girovagato per più di un gazebo e ha votato una decina di volte, qualcun altro non sembrava proprio un italiano verace, ma suvvia questi sono particolari ininfluenti. Tra l’altro, i due sfidanti al prode Matteo parevano più delle comparse che dei veri antagonisti, ma di fatto Renzi è arrivato primo. Ora anche madama Maria Elena Boschi, temporaneamente parcheggiata come Sottosegretario di Stato al gentil Gentiloni, può gongolare di brutto e rimettersi a sentenziare. Banca Etruria è ormai un passato che fu. Eggià, perché gli italiani sono buoni. Gli si può raccontar di tutto e loro acconsentono sempre. Dimenticano facilmente, non si fanno tante domande, restano in superficie e perdonano anche le malefatte. D’altronde c’è tutto un sistema, dalle televisioni ai giornali, dalle lobbies ai potentati economici, che è sempre pronto ad indorare anche gli asini, purchè tirino il carretto dei propri interessi. E allora largo ai primi delle primarie, perché solo nel regno dei cieli potrebbero essere gli ultimi. W l’Italia!


SERIM: ALTRO CHE MACCHINETTE Intervista di Roberto Maestroni - Foto di Sergio Nessi BRUNO MAZZOLENI, PRESIDENTE DI SERIM, CI RACCONTA IL MONDO DEL VENDING, LA MODERNA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA DI BEVANDE E ALIMENTI Come è nata la sua azienda? “Serim nasce nel 1979. Io sono entrato in azienda nel 1981 per sviluppare l’area commerciale, dopo un’esperienza in Zanussi di Valbrembo, oggi N&W. I soci che avevano investito in questa attività poco dopo decisero di dedicarsi ad altro e io nell’83 ho proseguito in autonomia, con solo due collaboratori. È stato un periodo molto impegnativo ma sono riuscito a creare terreno fertile per la crescita degli anni successivi, mosso da entusiasmo e determinazione. Oggi posso dire che è stata una bella avventura, totalizzante perchè non esistevano orari e momenti di riposo o vacanza, ma piena di soddisfazioni. I risultati raggiunti oggi, Serim per fatturato si attesta stabilmente tra le prime dieci realtà di settore a livello nazionale con un fatturato di circa 50 milioni di euro, sono anche frutto dell’impegno di allora”. E questo a prescindere dalle condizioni del mercato di allora “Negli anni 80 il mercato del vending era già abbastanza saturo. Il servizio di distribuzione automatica era giá presente nelle aziende più strutturate e la sfida si giocava, ed é così ancora oggi, più sulla qualità del servizio e sull’attenzione al cliente. La nostra è un’attività operativamente complessa. Elementi fondamentali sono un team commerciale efficiente e dinamico, una buona trattativa in fase di acquisto del prodotto, la gestione del personale che con regolarità rifornisce ed esegue una corretta manutenzione dei distributori e, infine, il controllo degli incassi, fase delicata poiché il contante comporta sempre qualche rischio”. Quanti collaboratori avete ad oggi? “Serim si è recentemente ampliata a seguito della fusione con le altre aziende del gruppo, tra cui due societá del Piemonte e Gebar, che si occupa di gestione bar aziendali, scolastici, ospedalieri e universitari, oggi sono complessivamente 460 collaboratori”. Quali sono le tendenze del mercato? “Nel vending l’evoluzione tende a una sempre più spiccata concentrazione. È un settore maturo che sta vivendo una grande trasformazione, con sistemi di vendita sempre più complessi, nuovi distributori automatici più performanti ,a partire dall’impiego delle carte di credito per giungere alle più innovative nuove tecnologie come le applicazioni per smartphone. cambiamenti che richiedono continui investimenti sia tecnologici sia in termini di formazione del personale. Senza dimenticare la recente introduzione dell’obbligo alla certificazione degli incassi”. Ci spieghi meglio... “Dal primo aprile di quest’anno è in vigore l’obbligo di trasmettere all’Agenzia delle Entrate gli incassi di ogni singolo distributore, rilevandoli via palmare e con georeferenziazione di prossimità”. Altro che macchinette del caffè! “I distributori automatici fanno ormai parte della quotidianità delle persone, che non immaginano quanta ricerca e tecnologia vi siano dietro. Basti pensare che con una sola macchina arriviamo a offrire anche 300 tipologie di prodotti. Anche in termini di assistenza, il personale deve essere altamente qualificato e, in caso di problemi, in grado di intervenire entro due o tre ore al massimo. In questo siamo secondi solo al 118”. Oltre ad avere prodotti confezionati vengono anche distribuiti prodotti freschi? “Vero, c’è una domanda in crescita di prodotti da conservare a 4°C, come panini e tramezzini, e l’aspetto più complesso é mantenere la catena del freddo”. E prodotti come pasti caldi? “Se pur tecnicamente gestibile, questo tipo di prodotti non ha ancora preso piede perché l’utilizzo


del pasto caldo è molto delicato. Il tramezzino in piedi si può mangiare, ma un primo o un secondo richiedono un ambiente adatto dove consumarli. Tecnicamente siamo pronti ma è uno sviluppo lento. Senza dimenticare che le aziende forniscono i ticket spendibili all’esterno per consumare pasti caldi”. Cosa vi distingue maggiormente dai concorrenti? “Oguno ha i suoi punti di forza. Noi lavoriamo molto sull’organizzazione e sul Team, offrendo un servizio tailor made a ogni cliente. I nostri capisaldi sono attenzione per la qualità dei prodotti e la IMPRENDITORI E SPORTIVI puntualità dell’assistenza 24/7,garantita in ogni giorno dell’anno”. MA SEMPRE VICINI ALLA SOLIDARIETÀ. INIZIA DA QUE- “Pronto intervento” , termine che usa spesso. Che importanza ha il customer care? STO NUMERO IL PERCORSO “L’attenzione al cliente é fondamentale in qualunque settore. Il nostro è un servizio tempestivo perCHE CI PORTERÀ AD INCON- ché siamo consapevoli che il disservizio dei distributori automatici può avere ripercussioni anche in TRARE ALCUNI IMPRENDITORI ambiti totalmente inaspettati, come quello sindacale. Non è raro, infatti, che ai tavoli delle trattative VICINI ALLO SPORT MA LEGATI sindacali emergano questioni inerenti al servizio di ristoro. ALLA SOLIDARIETÀ. QUESTO Non bisogna trascurare anche un altro aspetto: la pausa caffè è un momento aggregante e di sociaMESE CONOSCIAMO BRUNO lizzazione fondamentale in ambito lavorativo, addirittura oggetto di studi sociologici”. MAZZOLENI, TITOLARE DELLA SERIM DI CARUGATE, AZIENDA Le vostre ultime novità? LEADER NEL SETTORE DELLA “Stiamo testando nuove macchine dotate di pannello touch screen per consentire la gestione della DISTRIBUZIONE AUTOMATICA bevanda da parte del consumatore, che in autonomia può scegliere la dimensione del bicchiere, tra normale o XL, e l’aggiunta di toppings (muesli, choco pops e scaglie di cioccolato.). Inoltre, grazie a


SERIM: ALTRO CHE MACCHINETTE una continua ricerca sui prodotti, siamo in grado di fornire caffè di altissima qualità oltre a the e tisane in filtro.” Arrivando qui in ufficio ho visto Vending Zone. Di cosa si tratta? “Vending Zone è un progetto di distributori automatici ad hoc, condiviso con l’ATS di Bergamo che ha cercato di sensibilizzarci per proporre prodotti con poco zucchero, poco sale, leggeri e con pochi grassi, e prodotti per celiaci, quindi più salutistici. Inizialmente proposti agli Istituti di Istruzione superiore , insieme a un percorso educativo alimentare, stiamo attualmente lavorando per introdurli anche nelle aziende, con speciali livree di grande impatto emotivo, per promuovere anche in ambiti lavorativi il concetto di una corretta alimentazione. Da qualche anno, infatti, Serim aderisce al Programma WHP, Workplace Health Promotion. Il programma “Aziende che Promuovono la Salute - Rete WHP Lombardia” si fonda sui principi della Promozione della Salute negli ambienti di lavoro (WHO) e ha come obiettivo la promozione dei cambiamenti organizzativi dei luoghi di lavoro al fine di renderli favorevoli all’adozione consapevole e alla diffusione di stili di vita salutari, concorrendo alla prevenzione delle NCDs (malattie croniche)”. Sport e solidarietà. Lei è molto attivo e sensibile rispetto a questi temi. Che attivitá fate a livello corporate? “Ritengo che la responsabilità sociale di un’azienda sia un valore imprescindibile e che sia necessario non solo essere di esempio ma anche di aiuto attraverso attività utili al benessere delle persone. Per esempio sosteniamo l’Accademia dello Sport per la Solidarietá (dando sostegno a manifestazioni sportive) e financo con attivitá sociali e culturali, come il restauro di un organo Serassi del 1737, a Sombrero (BG), per cui abbiamo raccolto le risorse economiche necessarie per restituirlo alla collettività”. Oltre a sostenere lo sport, è lei stesso uno sportivo? “Mi piacciono la corsa in montagna, le maratone, le mezze maratone. Come azienda sponsorizziamo squadre di atletica leggera, di triathlon, di basket, di ciclismo, di tennis, team automobilistici e tornei di golf. L’anno scorso abbiamo organizzato là Giubileo Run, una staffetta a piedi che, in quasi tre giorni di corsa, si é conclusa a Roma con la consegna a Monsignor Spinelli di una medaglia della MIA, Congregazione Misericordia Maggiore Bergamo. Personalmente, nella corsa trovo il piacere di stare insieme agli altri e ritengo che lo sport crei spirito di gruppo e sia un elemento aggregante capace di trasmettere valori positivi”.

“OGNUNO HA I SUOI PUNTI DI FORZA. NOI LAVORIAMO MOLTO SULL’ORGANIZZAZIONE E SUL TEAM, OFFRENDO UN SERVIZIO TAILOR MADE A OGNI CLIENTE. I NOSTRI CAPISALDI SONO ATTENZIONE PER LA QUALITÀ DEI PRODOTTI E LA PUNTUALITÀ NELL’ASSISTENZA 24/7, GARANTITA IN OGNI GIORNO DELL’ANNO”


Giacinto Giambellini è il nuovo Presidente di CONFARTIGIANATO IMPRESE BERGAMO Cambio della guardia per Confartigianato Imprese Bergamo. Lo scorso 27 aprile, infatti, in seguito alla prima riunione del nuovo Consiglio Direttivo dell’organizzazione di via Torretta, è stato eletto il nuovo presidente. Giacinto Giambellini, rappresentante dell’Area Impiantistica e vicepresidente uscente, nonché titolare della Giambellini Srl Life Technology di Osio Sotto, riceve, dunque, il testimone dal presidente uscente Angelo Carrara che ha guidato la principale organizzazione di rappresentanza dell’artigianato e delle Pmi bergamasche per due mandati. Oltre al presidente Giambellini, chiamato a rappresentare gli artigiani orobici per i prossimi quattro anni (2017-2020), il Consiglio ha eletto gli altri sei membri del Comitato di presidenza: si tratta di Emanuele Zinesi (rappresentante del Polo Grumello del Monte) nel ruolo di vicepresidente vicario, e dei vicepresidenti Geremia Arizzi (rappresentate Polo di Zogno), Angelo Carrara (rappresentate dell’Area Costruzioni), Lorenzo Pinetti (rappresentante dell’Area Produzione e Subfornitura), Salvatore Rota (vice rappresentante Polo Bergamo) e Valentina Trevaini (delegata del Polo di Bergamo). Il nuovo Consiglio direttivo di Confartigianato, invece, era stato ratificato il 21 aprile scorso in occasione della 72^ assemblea Generale a cui hanno partecipato centinaia di associati. Un direttivo contraddistinto da un significativo rinnovamento grazie a dieci nuovi ingressi e ad una massiccia presenza di giovani e donne. Dei 27 consiglieri, 13 sono espressione dei Poli territoriali (Geremia Arizzi, Marino Beati, Alessandro Belotti, Massimiliano Fratus, Daniele Lo Sasso, Stefano Mazzoleni, Ivan Morotti, Cristina Porrati Ermanno Rossetti, Marco Rota, Salvatore Rota, Valentina Trevaini ed Emanuele Zinesi), e 14 sono espressione delle Aree di mestiere (Ernesto Belotti, Roberto Benedetti, Giosuè Berbenni, Alessandro Bonzi, Angelo Carrara, Andreina Facchinetti, Giacinto Giambellini, Severo Gonella, Maurizio Locatelli, Dario Bruno Mongodi, Lorenzo Pinetti, Pietro Ranza, Marina Rizzini e Luca Tirloni). Una squadra completa e ben strutturata, quindi, chiamata a confermare gli ottimi risultati certificati dal rendiconto consuntivo 2016 che l’Associazione ha illustrato proprio in occasione della 72^ assemblea Generale. Un bilancio che evidenzia una gestione solida e in salute con un consolidamento dei ricavi in linea con quelli conseguiti nel 2015 ma superiori alle previsioni del 2,8%. Numeri che attestano la bontà dell’intensa attività di rappresentanza e di sostegno agli associati sin qui promossa: dal 2013 al 2016, per esempio, si è registrata una media annuale di 84 eventi, a cui si aggiunge la ‘Settimana per l’Energia’, e 185 corsi con ben 2.700 partecipanti.

Giacinto Giambellini

Sopra la nuova Giunta di Confartigianato Imprese Bergamo. Sotto il Consiglio Direttivo

Confartigianato Imprese Bergamo,Via Torretta 12, Bergamo Tel. 035.274111 - Fax 035.274274 - info@artigianibg.com - www.confartigianatobergamo.it


RIGENERATIVA OSSEA

A cura del Dr. Stefano Daina

RIGENERATIVA OSSEA PER AVERE DENTI FISSI SU IMPIANTI VORREI RIAVERE DENTI FISSI MA NON HO OSSO SUFFICIENTE PER IL POSIZIONAMENTO DI IMPIANTI! Molti pazienti si rivolgono al Centro Odontostomatologico Daina con la paura e l’angoscia di non poter più riavere denti fissi. Tuttavia le nuove aggiornate tecniche chirurgiche di rigenerativa ossea permettono la ricostruzione del volume d’osso andato perso per molteplici cause: parodontite (piorrea), la perdita di un dente, un evento traumatico, una protesi mobile portata per lungo tempo.

I SERVIZI DEL CENTRO > PEDODONZIA > ORTODONZIA > IGIENE ORALE > CONSERVATIVA > ENDODONZIA > PARODONTOLOGIA > ODONTOIATRIA ESTETICA > PROTESI > IMPLANTOLOGIA DENTALE > IMPLANTOLOGIA DENTALE IN CARICO IMMEDIATO > CHIRURGIA ORALE > CHIRURGIA OSSEA RIGENERATIVA > CHIRURGIA PRE-PROTESICA > CHIRURGIA PARODONTALE > CHIRURGIA MAXILLO FACCIALE > GNATOLOGIA > LOGOPEDIA > NUTRIZIONE > INDAGINI RADIOGRAFICHE DIGITALI > ANESTESIA TOTALE > SEDAZIONE COSCIENTE > TRATTAMENTO PAZIENTI ODONTOFOBICI E CON GRAVI DEFICIT PSICOFISICI NON COLLABORANTI > DAY-HOSPITAL > LABORATORIO ODONTOTECNICO > CORSI TEORICO PRATICI > CONVEGNI E CONFERENZE

CENTRO DAINA Salute orale dal 1978

1. In seguito all’estrazione di un dente l’osso si riassorbe sia in direzione orizzontale sia verticale.

2. L’alveolo, che conteneva la radice, dopo l’estrazione perde il contorno originario

3. Osso in fase di rimodellamento.

4. Restauro con impianto non completamente circondato d’osso.

5. Restauro con impianto parzialemetne circondato d’osso.

6. Restauro con impianto completamente circondato da osso. Risultato ottenibile dopo circa 8/10 mesi.

Il Centro Daina è dotato di tecnologie e di specialisti in grado di eseguire la rigenerativa ossea con tecnica GBR (Guide Bone Regeneration) ossia rigenerativa ossea guidata. Tale tecnica è la meno invasiva tra quelle utilizzate in rigenerativa ossea ricostruttiva e consiste nell’inserimento di un bio materiale, nel sito da rigenerare, protetto da una membrana non riassorbibile che ne permette la stabilizzazione, la maturazione e la trasformazione in nuovo osso. Dopo 8/10 mesi si esegue un secondo intervento chirurgico per la rimozione


della membrana ed il posizionamento di impianti con una dima chirurgica studiata e progettata in precedenza. La progettazione dell’intervento richiede l’esecuzione di una TAC volumetrica CONE BEAM 3D che è un’indagine radiologica che permette di conoscere l’altezza e lo spessore dell’osso residuo, riprodurre in 3D il cranio del paziente e per mezzo di un software dedicato ricostruire il volume d’osso da rigenerare tramite immagini computerizzate. Il successo dell’intervento non dipende tuttavia solo dalla progettazione e dalle capacità

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ORARI Lunedì - Martedì: 8.00 - 19.00 Mercoledì: 14.00 - 20.00 Giovedì - Venerdì: 8.00 - 19.00 Sabato*: 8.00 - 14.00 *sabato chiuso nei mesi di luglio, agosto e settembre APERTI AD AGOSTO

chirurgiche dello specialista ma anche dal rispetto delle norme post intervento, da una buona igiene orale e dai controlli periodici a cui sottoporsi nei mesi successivi; non osservare queste regole può contribuire al totale fallimento dell’intervento. Come ogni intervento chirurgico nulla è lasciato al caso e all’improvvisazione: al paziente la scelta di una struttura e di un team di specialisti in grado di garantirgli realmente il successo ed un nuovo sorriso! Perché tornare a sorridere si può... basta scegliere e volerlo.

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RESTAURO A CURA DELLO STUDIO GIAVARINI

LA CASA DELLA FONTANA foto Paolo Stroppa

ALL’INCROCIO TRA VIA MASONE E VIA PIGNOLO UNA PALAZZINA ARISTOCRATICA CHE INGLOBAVA UNA FONTANA ORA RIPORTATA ALLA LUCE DALL’ATTENTA RISTRUTTURAZIONE DELLO STUDIO GIAVARINI Una dimora gentilizia, costruita all’angolo tra via Masone e Via Pignolo alta, di fronte alla Chiesa di Sant’Alessandro, in un quartiere antico al crocevia con Via San Tommaso e Via Pelabrocco, vicina all’Oratorio di San Lupo, a due passi dal centro cittadino e altrettanti dalle Mura di Città Alta che si aprono poco distante con Porta Sant’Agostino sede dell’Università ed il bellissimo parco adiacente. Bergamo nè di sopra nè di sotto ma strategicamente a metà strada, vicino a tutto.


L’elemento più interessante di questo immobile, recentemente interamente ristrutturato dallo studio dell’Arch. Pino Giavarini, coadiuvato dai figli Michele e Rossella, con la sapiente regia dell’Impresa Prema Costruzioni di Bergamo che si è avvalsa di aziende di primo livello per impianti, pavimenti, serramenti e illuminazione, è costituito dalla presenza al suo interno di una antichissima fontana risalente al 1248, come si rileva dall’incisione sulla lapide marmorea apposta sul fianco del palazzo. Tramite una particolare canalizzazione, l’acqua piovana veniva convogliata per essere resa disponibile alla popolazione in una spaziosa vasca che oggi, recuperata alle antiche origini, costituisce l’affascinante androne di entrata dell’immobile. Il pavimento originale della vasca, in pietra e piastre di cotto con le pareti perimetrali, sulle quali è stato lasciato appositamente il segno calcareo del livello dove un tempo arrivava l’acqua, sono ora attraversate da una leggera ed elegante passerella in cristallo che, oltre a rendere visibili le antiche vestigia, collega l’entrata di accesso dalla strada, impreziosita in epoca ottocentesca con un portale sorretto da due severe colonne in arenaria, ad un atrio dal quale si diparte la scala e dove ha trovato posto, nella ristrutturazione generale, il vano per l’ascensore. La pavimentazione


LA CASA DELLA FONTANA Per illuminare in modo adeguato la Casa della Fontana il progettista si è affidato a Puntoluce di Roberto Catellani il quale, grazie all’enorme esperienza e alla profonda conoscenza acquisita in 40 anni, continua a proporre e a diffondere, non solo bellissime lampade, ma una vera e propria cultura della luce, accompagnando privati e professionisti nella scelta migliore e ricordando sempre che la luce, oltre ad costituitre un aspetto tecnico-funzionale, è pura emozione. In questo caso si sono interpretati al meglio spazi ricchi di storia, valorizzando i rivestimenti in pietra, le colonne, gli archi e il pavimento con segnapassi in rame, luci a led incassate nelle pareti e nel pavimento e per lo spazio di accesso agli appartamenti e all’ascensore la preziosa lampada Zeppelin (foto sopra) disegnata per Flos da Marcel Wanders.


LA CASA DELLA FONTANA

La filosofia della società Effegieffe s.r.l. si fonda sull’idea che il valore della produzione artigianale e artistica, unita all’innovazione industriale e alla creatività, sia una risorsa unica nel settore architettonico e che si esprime al meglio in interventi di riqualificazione del patrimonio, nazionale ed internazionale, esistente. Nel dettaglio dell’intervento, particolare attenzione è rivolta alla valorizzazione dei dettagli storici dell’edificio, tradotto nella cura dei rilievi ed alla selezione di materiali atti a garantire alte prestazioni tecnologiche senza trascurare l’armonia nell’inserimento architettonico e limitando al massimo l’impatto visivo all’interno del contesto storico. Il profilo selezionato in fase di studio, tramite un costante dialogo con lo studio di progettazione, è il prodotto OS2 dell’azienda Secco Sistemi, marchio italiano leader nella produzione di sistemi per serramenti e facciate in acciaio. OS2 è un sistema innovativo dalla ridottissima sezione, visibilmente assimilabile ai profili impiegati dalla metà del secolo XIX sin quasi alla metà del secolo passato, comunque capace di rispondere alle normative vigenti nel campo del risparmio energetico, del comfort abitativo e della sostenibilità dei prodotti. Il risultato sono specchiature a basso impatto visivo, ma comunque in grado di garantire un taglio termico efficace e pertanto alte prestazioni energetiche.


La pavimentazione dell’atrio e la stessa scala per accedere ai piani superiori è stata realizzata in pietra basaltina dalla soc. Remuzzi. Il cielo della fontana nascondeva due maestosi archi in pietra e una volta in mattoni, che adesso, ripuliti e riportati all’originale bellezza, racchiudono lo spazio come un forziere e costituiscono la vera cifra distintiva di questa dimora. Tutto l’edificio ha subito importanti interventi di consolidamento essendo stati rilevati notevoli problemi statici nei muri perimetrali realizzati con strutture cosiddette a sacco, del tipo largamente usato anticamente consistente in due muri realizzati in pietra o mattoni paralleli, distanziati tra loro e successivamente riempiti all’interno con pietre borlanti di fiume o avanzi di lavorazione legati poi da cemento o malta facilmente disgregabili nel tempo. In questi particolari sandwich murali sono state iniettate speciali resine in grado di rendere di nuovo sicura l’intera struttura. Sono stati inoltre completamente ricostruiti i solai sempre con generose travature in legno come prescrivono le norme per i borghi antichi e si è proceduto al restauro della facciata così come indicato dalla Sovrintendenza alle Belle Arti. Ai piani superiori sono state ricavate tre unità abitative, che risultano ben calibrate negli spazi e tutte egualmente inondate dalla luce esterna riflessa anche dalla facciata bianca della chiesa, la quale trovandosi a fronteggiare l’edificio, gli regala un’allure davvero unica. Dalle finestre e dai balconi è possibile spaziare con lo sguardo sui tetti di Bergamo che scendono da via Masone e via Pignolo sulla caratteristica pavimentazione in porfido. Ogni particolare è stato curato così come grande attenzione è stata posta nella scelta dei materiali.


La domotica e gli impianti connessi sono stati realizzati da Elettrotecnica Pirola che da oltre vent’anni opera nel settore degli impianti elettrici civili ed industriali, distinguendosi per professionalità e tempestività così da far vivere i futuri abitanti di questa Casa della Fontana in ambienti modernamente aquipaggiati e circondati dal massimo livello di comfort, coniugando la tecnologia più evoluta con il design. la sicurezza e una scrupolosa attenzione al risparmio energetico.

Per il box doccia, per la sponda delle scale e per la passerella che attraversa la vasca della fontana in entrata sono stati utilizzati cristalli temperati e stratificati realizzati su misura dalla Vetraria GeG

La Remuzzi Marmi Bergamo 1907 è un’azienda specializzata nelle lavorazioni particolari di marmi e pietre, collabora con progettisti di fama nell’edilizia e nell’arredamento per realizzare opere che resteranno nel tempo, con grande attenzione per gli edifici storici. Attenzione ed esperienza mostrate anche in questo intervento , con uso appropriato della pietra arenaria di Sarnico lavorata a mano per gli elementi sagomati di facciata e la pietra Basaltina stuccata e levigata per gli interni .


La finestra modello “centro storico”, installata da ICSA Serramenti di Darfo è un classico rivisitato, studiata per la ristrutturazione di edifici di pregio essendo rispettosa dei canoni estetici del palazzo e che ben si integra con l’architettura minimal degli interni. La funzionalità e le performances termiche ed acutische sono assicurate dalla vetratura e dai sistemi di chiusura di ultima generazione. Gli scuri esterni anch’essi modello centro storico sono corredati di ferramenta e di verniciatura che così come per la finestra ne garantiscono la durata nel tempo.

Il parquet posato da Intesa Parquet è in rovere italiano della ITLAS sviluppato su misura quindi adattato all’ambiente trattato con vernici all’acqua e fissato con colle viniliche. Tutto molto naturale ed ecologico

Dalla visione di quanto fornito e posato dalla Remuzzi Marmi per la casa della fontana e dopo una visita ai laboratori dell’azienda si coglie la capacità e la volontà di innovare una grande tradizione con nuove tecnologie, nuove forme e nuovi materiali .

LA CASA DELLA FONTANA


pavimenti in pietra

I PROTAGONISTI DELLA RISTRUTTURAZIONE DELLA CASA DELLA FONTANA progettazione e direzione lavori STUDIO DI ARCHITETTURA GIAVARINI Via Sant’Orsola Bergamo www.studiogiavarini.it

impresa esecutrice

MARMI REMUZZI BERGAMO Bergamo via Giorgio Gusmini Tel. 035.341044 www.remuzzimarmi.it Pavimenti in legno

INTESA PARQUET Curno (Bg) Via Dell’ Aeronautica Cell. 335 7724374 www.parquet-bergamo.it info@intesaparquet.it Sistemi di illuminazione

PREMA COSTRUZIONI SRL Bergamo Via Carlo Alberto 16/a Tel. 035 322847 - info@premacostruzioni.it

PUNTOLUCE SRL Bergamo via Broseta 51/c, Tel. 035 250221 www.puntoloce.it info@puntoluce.com Serramenti

I.C.S.A. SERRAMENTI Darfo Boario Terme (Bs) Via Rigamonti, 6 Tel. 0364 531310 www.icsaserramenti.it info@icsaser.it Vetri

VETRARIA GeG snc Lallio (Bg) Via Provinciale 44/G Tel. 035 203173 www.vetrariageg.it vetrariageg@vetrariageg.it Domotica

PER INFORMAZIONI VENDITE TEL 035 239659

Elettrotecnica Pirola Mozzo (Bg) Via Mozzi Ambrogio 55 - Tel. 035 4378037 www.elettrotecnica-pirola.it info@elettrotecnica-pirola.it lavorazione del ferro

EFFEGIEFFE srl Azzano San Paolo (BG) Via Stezzano 22 - Tel. 035 530715 info@effegieffe.eu



GO, GOGGIA GO! ROBERTO MAESTRONI INTERVISTA SOFIA GOGGIA, NUOVA STELLA DELLO SCI AZZURRO


Sei diventata un personaggio, cosa c’è di positivo? “Non penso di essere un personaggio, anzi non credo proprio di esserlo… Mi sento solo solo una ragazza che scia, che si fa il mazzo per ottenere dei risultati e che è riuscita ad ottenerli ma non è che vado in giro sentendomi un chissà chi. Anche se so che la gente mi considera un personaggio comunque non faccio nulla per esserlo. Sono sempre me stessa, acqua e sapone. Certo, magari devo stare più attenta a fare qualche battutina… Prima non mi ascoltava nessuno, adesso non posso dir nulla ad esempio sulla politica, perché mi linciano... Devo stare un attimo più attenta di prima a quello che dico. Essere conosciuta mi ha portato tante richieste... Tutti che mi vogliono… Il mese dopo che è finita la stagione è stato quello più faticoso di tutta la mia vita perché sono stata risucchiata in un turbine mediatico, che forse un po’ ho cercato perché desideravo staccare dalle gare, ma alla fine mi sono resa conto che sono tutte cose fittizie, che non ti danno alcuna pienezza anzi ti svuotano, ti tolgono energia. Infatti dopo le vacanze ho deciso di dire stop agli eventi se non pochissimi. Davvero non mi sento un personaggio e mi stupisco quando, ad esempio a Milano, ho preso una multa e c’era la gente che metteva la foto su Twitter e Instagram della Goggia che prendeva la multa. Va bè, sulla macchina ho una scritta con il mio nome. Molti mi cercano anche per cose di nessun conto e mi trovo costretta a selezionare molto perché preferisco che le redini della mia vita sia nelle mie mani e non in quelle di altri”. Cosa ti è piaciuto di più di questa stagione? “Mi è piaciuto raggiungere questi risultati che sapevo essere alla mia portata ma non mi aspettavo certo questa continuità. Ho partecipato a 30 gare di coppa del mondo: sono arrivata in fondo a 21 e ho fatto 13 podi. Quindi una gara su tre ero fra le prime. Mi sono sempre sentita libera di testa concentrandomi giorno per giorno su ogni obiettivo senza pensare a quello che era il programma dei mondiali. Ogni mattina mi alzavo e pensavo solo a quello che avrei dovuto fare quel giorno e la costanza dei successi è ancora più sorprendente più dei risultati stessi”. Da cosa è dettata, dalla testa o dalla condizione fisica? “Secondo me dalla testa perché la condizione fisica, durante la stagione, va sempre diminuendo, soprattutto quando a gennaio fai tutto il mese di velocità e fai fatica a rimanere sempre al massimo. Lo sci è uno sport particolare. Stai in giro tantissimo per poi sciare 4 minuti al giorno. Però, per quei quattro minuti, sei sfinito, stanchissimo e sai che dovresti fare un grosso lavoro di compensazione per poter recuperare ma non è quasi mai possibile”. Qual è il risultato che non hai ottenuto e che pensavi di poter raggiungere? “L’oro nella discesa libera di Saint Moritz”. Infatti, prima dell’errore commesso avevi un tempo eccezionale... “Me la sarei giocata con la Stuhec fino alla fine per pochi cente-

simi. Ero partita per l’oro e ci sono rimasta davvero malissimo”. Ti sei accorta dell’errore? “Sì certo. Più di quando mi si è incrociato lo sci, alla curva dopo dove ho dovuto ricorrere a tutte le mie forze con un gesto estremo. È andata male e quell’oro in discesa ai mondiali mi è rimasto proprio di traverso ma se l’avessi vinto forse non sarebbe arrivata la medaglia in Gigante, né la bellissima vittoria in Corea”. Quella sconfitta ti ha dato una spinta maggiore? “Lì per lì no. Ero estremamente concentrata, forse troppo, e dopo quella gara mi si è liberata la testa. Ho rimediato solo un quarto posto ma ho raggiunto una grande consapevolezza dei miei mezzi che forse ha contato più dell’oro che non ho vinto e così sono partita nella gara del Gigante come se l’avessi vinto”. Potevi fare meglio nella scorsa stagione? “Potevo non fare l’errore in quella discesa, né farmi condizionare da troppi fattori a Krans Montana e avrei potuto evitare l’errore nel Super G di Aspen. Avrei potuto fare meglio e lavoro per colmare quel gap”. Nella vita trovi persone che ti vogliono bene a tifano per te e altri no. Molti ti aspettano al varco per la prossima stagione. Cosa rispondi? “Non si può piacere a tutti e poi io non sono molto diplomatica. Credo che mi si ami o mi si detesti. Non c’è una via di mezzo e a me quelli che vivono di compromessi non mi piacciono. Preferisco l’equilibrio al compromesso. Sono due atteggiamenti simili ma hanno sfumature molto differenti. Ci sarà sempre quello a cui non piace la mia erre moscia che sembra snob e chi invece la adora... Cerco di dare un’immagine di me sincera e onesta senza filtri e senza maschere. Se inizi a mettertele sei perduta e le bugie hanno le gambe corte. Vivo in un mondo di squali e nell’ambiente probabilmente non piaccio a molti”. Nell’ambito della squadra ci sono rapporti veri o persone false? “Sono tutte persone molto vere ma ognuno di noi tira l’acqua al suo mulino. Siamo sempre in guerra ma io la intendo sono dal cancelletto alla linea del traguardo e poi se si riesce ad essere amici tanto meglio. A volte ci sono situazioni difficili da gestire soprattuto perché siamo un gruppo di ragazze che sta in giro tutto l’anno a stretto contatto. Arriva il momento in cui siamo stanche, stressate, nervose e per un piccola cosa a volte esplode una bomba. Io comunque cerco di essere vera”. Sai anche essere autorionica? “Totalmente, non c’è nessun atleta che si prende in giro come me”. Il tuo video mentre canti a squarciagola l’inno di Mameli dopo la vittoria in Corea ha fatto il giro del mondo diventando virale sui social network… “Cavolo, aspetti da una vita di sentirlo suonare per te vuoi non cantarlo con tutto il cuore? A detta di qualcuno sembra che non siano in molti gli atleti che lo conoscono. La mia vicina sul podio è


GO, GOGGIA GO!

rimasta stordita per due ore tanto gridavo il nostro inno nazionale”. La passione per la velocità l’avevi da piccola o l’hai acquisita sciando? “A me piace la competizione e faccio tutto in un’ottica di risultato. Sono competitiva in tutto e devo saper controllare questa inclinazione perchè può anche essere controproducente se non è necessaria”. Sei una ragazza che non ha ancora 25 anni ma dimostri una dose di responsabilità non comune... “Come dovrebbe essere per chiunque... Certo, la mia esperienza di vita è stata diversa da quella dei miei coetanei. Sono in giro da quando ho 15 anni, dovendo spesso sopportare convivenze con gente che non mi piace, con tanti problemi in casa per la mia attività sportiva… Lo sport a questi livelli ti fa crescere ma esiste il rischio in cui incappano molti atleti, che diventi totalizzante. Ti prende tanto tempo ma non deve esserci solo lo sport altrimenti si perde il contatto con la realtà e finisci per capire troppo tardi che la vita è tutta un’altra cosa. L’esperienza ti fa crescere velocemente e questa è la mia normalità nella quale cerco di stabilire le priorità cercando il migliore equilibrio possibile. Sono sempre stata molto indipendente ed i miei li ho anche un po’ esclusi. Li cercavo meno un tempo quando magari le cose andavano peggio. Mi sono fatta un po’ di scorza ma ho capito che l’apprendimento è sempre dietro l’angolo se lo sai cogliere”. Ti trovi bene nella squadra della Guardia di Finanza? “Sono stata arruolata nelle Fiamme Gialle per poter sciare e cerco di adempiere ai miei compiti. Sono stanziata a Predazzo ma ci lasciano molto liberi. Mi hanno dato una grossa mano all’inizio dell’attività e, se non ci fosse stato quello stipendiuccio, non avrei guadagnato nulla e sarebbe stato difficile andare avanti. Ne sono molto riconoscente per la sicurezza che mi è stata data agli inizi”. La prossima stagione inizia il 24 ottobre... Obiettivi? “Per il prossimo inverno ho un solo obiettivo: arrivare al cancelletto consapevole del lavoro che ho fatto e devo lavorare su me stessa per questa certezza. Tutti dicono che vogliono vincere ma pochi sono quelli disposti a sacrificarsi per arrivare al risultato. All’Argentina adesso non ci penso e lavoro con la filosofia dell’oggi, giorno dopo giorno. Sponsor, presentazioni e tante altre situazioni rischiano di distrarti, ma alla fine ciò che conta è andare forte e per andare forte devo lavorare duro”. Qualche domanda di alleggerimento. Che automobile vorresti? “Un’Audi RS 6 spaziosa, che non si nota più di tanto ma con un motore pauroso: è un’auto che mi rispecchia”. Come ti comporti a tavola? “Sono una buona forchetta mangio di tutto. Devo stare attenta e se sgarro, sgarro di brutto. Adesso nel mese di stacco, stacco davvero e mi concedo ogni cosa che mi va. Ho sempre una fame bestiale... Ho fame di sapere, fame di successo e anche di cibo. Più riesco a contenerla a tavola, più ho fame di tutto il resto. Quando sono leggera volo. Solo io ho questo problema in squadra. Contenermi a tavola mi costa fatica e quando riesco a rientrare in forma fisica perfetta mi porto dentro la consapevolezza del sacrificio che mi costa”. Piatto preferito? “Dolce, il soufflè cioccolato”. Più primi o più secondi? “Una bella fiorentina ma anche una bella amatriciana. Vino nel periodo quando posso. Durante la preparazione mi limito. Ma quando stacco....”. Il posto più bello che hai visto? “Lake Louise in Canada. Ma adoro anche Cortina e amo tantissimo Bergamo. Quando torno a casa è come un respiro d’aria fresca e mi sento sempre in villeggiatura soprattutto in Città Alta dove vivo”. La discesa che ti piace di più? “La prossima”.


Postproduzione: Matteo Tranchellini Studio. Enpa ringrazia per questo spazio.

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CHI C’ERA Ph. Sergio Nessi

TRA VIGNETI E CASTELLI: BMW TOP EXPERIENCE

FIRMATO LARIO BERGAUTO

Un test drive di “gusto” quello organizzato l’8 e il 9 maggio dalla concessionaria Lario Bergauto di Grumello del Monte. Obiettivo coniugare il sapore di una prova su strada con modelli top di gamma della casa bavarese e il delicato aroma del vino della Valcalepio. Risultato finale raggiunto grazie alla perfetta organizzazione dello staff della concessionaria nonché dalla coordinazione dei top client coinvolti che, rispettando tutti i tempi scanditi dalla tabella di marcia, hanno raggiunto la meta, scambiandosi sul tragitto le auto, per un turnover che ha permesso a tutti quanti di testare le auto predisposte per il tour. E così, in un percorso durato poco più di un’ora, tra il verde delle vigne della Valcalepio, i piloti hanno raggiunto il Castello di Grumello del Monte alla guida delle grintose BMW M4 Coupè, BMW X6M, BMW 650 i cabrio e BMW 740 xd. Qui i clienti, guidati dalla Dott.ssa Elena Miano, hanno potuto ammirare la cantina del castello con un tour organizzato al termine del quale è stato possibile degustare quattro vini d’eccellenza di queste terre: un Valcalepio bianco, un Valcalepio rosso taglio bordolese (Cabernet sauvignon e merlot), il Castello di Grumello Valcalepio rosso barricato e il moscato passito con uve del moscato di Scanzo. Al termine della degustazione il ritorno nella sede di Lario Bergauto a Grumello del Monte in via Brescia con i piloti ufficiali della concessionaria che, prendendo la guida, hanno svelato trucchi, curiosità e caratteristiche tecniche a tutti i partecipanti.


Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it


CHI C’ERA Ph. Sergio Nessi

OLTRE LA CRISI

CON BANCA MEDIOLANUM... Ripresa economica alle porte? Sono positivi gli scenari presentati da Banca Mediolanum, tra i gruppi bancari più importanti in Italia, che attraverso la consulenza finanziaria dei 4.330 Family e Private Banker presenti su tutto il territorio nazionale affianca il risparmiatore nelle scelte di pianificazione patrimoniale. Proprio per illustrare queste diverse modalità presentate dal mercato finanziario è stato organizzato lo scorso 9 maggio un salotto finanziario dal titolo “Verso la ripresa: dalla crisi bancaria all’avvento dei piani individuali di risparmio”. Location d’eccellenza scelta per l’occasione Maison Florian, a San Paolo d’Argon, regno dello Chef Umberto De Martino, dove tutti gli ospiti, dopo l’interessante relazione tenuta dai private banker di Banca Mediolanum, hanno potuto assaporare una cena speciale. Ma i delicati sapori della cucina dello chef non sono stati l’unica sorpresa della serata in quanto, posizionata all’ingresso dell’elegante ristorante, una fiammante Tesla attendeva tutti gli ospiti per essere ammirata nella particolarità del suo design, la ricercatezza degli interni e quell’eccezionale “100% elettrica”, fattore di unicità incredibile. A rendere tutto ancora più speciale la possibilità per gli ospiti di prenotare un test drive con ufficiali piloti Tesla, per toccare con mano le prestazioni uniche del motore Premium, plus di questa eccezionale vettura. Ancora una volta Banca Mediolanum ha così coinvolto i suoi clienti in una serata unica, nella quale gusto, innovazione e professionalità si sono unite per dare vita ad un evento indimenticabile, tra le verdi colline delle nostre valli bergamasche, tra storia, cultura e gusto.


Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it


CARRERA CUP:

È STATA LA PISTA INTERNAZIONALE DI IMOLA A TENERE A BATTESIMO IL RIENTRO DI BONALDI MOTORSPORT NEL CAMPIONATO MONOMARCA, ORGANIZZATO DA PORSCHE ITALIA, CHE HA SCHIERATO AL VIA IL PILOTA BERGAMASCO SIMONE PELLEGRINELLI Si è materializzato ad Imola il ritorno in Carrera Cup Italia di Bonaldi Motorsport: la squadra bergamasca, nata agli inizi degli anni Novanta da una felice intuizione dell’ingegner Giampetro Bonaldi, ha trascorso i suoi primi vent’anni di attività all’insegna del marchio Porsche cogliendo numerosi e prestigiosi successi. In Carrera Cup Italia ha corso in modo continuativo sino al 2009 scendendo in pista tra gli altri con piloti del calibro di Alex Zampedri, Paolo Montin e Maurizio Monforte. Dopo quasi dieci anni il rientro nella prestigiosa competizione monomarca è affidato ad una struttura che ha maturato una notevole esperienza in pista ed ha dimostrato una notevole capacità tecnica e meccanica. Alla guida della Porsche 911 GT3 Cup, siede un bergamasco doc: Simone Pellegrinelli, classe 1984, è un pilota professionista che ha all’attivo oltre settanta gare in pista in campionati di prestigio quali il Lamborghini Super Trofeo, il Campionato Italiano Gran Turismo e l’International GT Sprint. Simona Bonaldi, AD Gruppo Bonaldi, ha dichiarato: “Il team Bonaldi Motorsport ancora oggi, con una scuderia all’interno dell’organizzazione, rappresenta un’eccezione rispetto alla maggior parte dei concessionari, che si affidano prevalentemente a strutture esterne. Rientriamo in Carrera Cup Italia più forti e più motivati di prima, decisi a fare la differenza”. Marco Bielli, Team Manager Bonaldi Motorsport ha sottolieneato che “A partire dallo scorso anno la Nuova Officina Corse del Gruppo Bonaldi ha permesso al Team un ulteriore salto di qualità: abbiamo iniziato a preparare e gestire in pista una o due vetture, mentre oggi la nostra squadra ne conta fino a otto, tutte impegnate in campionati di livello internazionale. Ad Imola, il rientro di Bonaldi Motorsport nel monomarca organizzato da Porsche Italia, può definirsi positivo: dopo i problemi riscontrati in qualifica, infatti, Simone Pellegrinelli ha chiuso il week end con un buon quarto posto... L’appuntamento per tutti gli appassionati alla seconda gara della Carrera Cup in programma il 3 e 4 giugno sul circuito di Misano Adriatico.

Via 5° Alpini, 8 Tel. +39 035 4532911 - porsche@bonaldi.it


BONALDI MOTORSPORT C’È!


PRODOTTA LA MILIONESIMA PORSCHE 911 È la quintessenza della vettura sportiva di serie idonea all’uso quotidiano, icona di stile, immagine inconfondibile e cuore del marchio Porsche: la 911. L’11 maggio, a Zuffenhausen, il milionesimo esemplare è uscito dalla linea di produzione. Si tratta di una Carrera S nel colore “Irish Green”, dotata di numerosi allestimenti speciali esclusivi ispirati alla 911 originale del 1963. Wolfgang Porsche, Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Porsche AG, che ha seguito lo sviluppo della 911 fin dall’esordio, ha ricordato: “54 anni fa ho fatto il primo giro con mio padre sulla strada alpina del Großglockner. Ancora oggi, quando viaggio a bordo di una 911 provo le stesse forti emozioni di allora. Grazie alla 911, infatti, i valori fondamentali del nostro Marchio oggi sono visionari quanto lo erano per la prima Porsche 356 Numero 1 del 1948”. La Porsche 911 si posiziona, al vertice del segmento delle vetture sportive premium. Solo nel 2016 sono state consegnate in tutto il mondo 32.365 vetture. Eppure, nel corso dei decenni, la vettura ha conservato il suo carattere esclusivo ed è diventata un esemplare da collezione desiderato da molti. La qualità della 911 è leggendaria. Oltre il 70% di tutte le 911 costruite finora può ancora circolare. Il suo mito è alimentato anche dagli innumerevoli successi nel Motorsport. Idonea all’impiego su strada e in pista: nessun’altra vettura sportiva incarna questa ricetta di successo come la 911. Lo stabilimento produttivo nella sede storica di Zuffenhausen è un elemento fondamentale di questo successo. Qui sono prodotte tutte le 911. Un ingegnoso sistema produttivo consente oggi il montaggio in un’unica linea di tutte le vetture a due porte 911, 718 Boxster e 718 Cayman e dei rispettivi molteplici derivati. Gli addetti al montaggio gestiscono fino a 200 diverse operazioni e, grazie alla loro passione e al loro know-how, assicurano la tipica qualità Porsche. La milionesima 911 rimarrà in Porsche AG. Prima di arricchire la collezione del Museo Porsche, partirà per un tour mondiale spostandosi, tra l’altro, nelle Highlands scozzesi, al Nürburgring, negli Stati Uniti e in Cina.

Wolfgang Porsche con la milionesima 911

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911 UN MILIONE



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PASSIONE GOLF da vivere con stile e classe assoluta, non solo nel mood di gioco ma anche nell’abbigliamento. Da qui nasce nel 2013 l’idea di creare un brand interamente dedicato a questo mondo, con t-shirt, polo, bermuda e tanti altri capi marchiati con il famoso Jeco. Mulberry & Murier: uno stile una passione. Mulberry e Murier Via Vittorio Veneto, 6 Sarnico (Bg) www.mulberrymurier.it DALL’AGOSTO DEL 1961 nel cuore di Bergamo un salotto in cui la moda è padrona di casa. Da Carom è possibile trovare la gentilezza e la professionalità dei titolari, sempre pronti a consigliare, in base alle diverse esigenze, con consigli mirati, capaci di esaltare i gusti e il mood dei clienti, per outfit perfetti ed indimenticabili. Carom Piazza Matteotti, 17 Bergamo Tel. 035.234945 carom-srl@libero.it Facebook e Instagram Carom Abbigliamento Bergamo

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La nuova BMW Serie 4

COMPAGNI DI VIAGGIO, IL CIELO E TANTA LIBERTÀ

VERSIONE RIASSUNTIVA

Con il suo look indipendente e il suo dinamismo, sin dal momento di lancio sul mercato la BMW Serie 4 si è presentata come una personalità attraente e sicura di sé. Quasi 400 000 vetture vendute in tutto il mondo (fino alla fine del 2016) documentano l’appeal della BMW Serie 4, la cui storia iniziò nel 2013 con la BMW Serie 4 Coupé. Nell’anno successivo la famiglia è stata completata dalla BMW Serie 4 Cabrio e dalla BMW Serie 4 Gran Coupé. Le nuove BMW Serie 4 danno seguito al concetto di successo attraverso un linguaggio formale ulteriormente affilato e un assetto rivisitato. Proiettori ridisegnati con tecnica a LED sostituiscono le attuali luci allo xeno. Inoltre, tutti i modelli della BMW Serie 4 sono equipaggiati di serie con fari fendinebbia a LED. Le luci posteriori a LED, utilizzate per la prima volta nella BMW Serie 4, ne accentuano l’immagine sportiva. Prese d’aria ridisegnate, applicazioni specifiche per ogni Line e la nuova grembiulatura posteriore creano dei tocchi stilistici supplementari. Negli interni l’esclusività e l’alta qualità vengono sottolineate da nuovi elementi galvanizzati, applicazioni cromate e la consolle centrale in nero lucido. Un ulteriore highlight stilistico è la doppia cucitura decorativa della plancia portastrumenti. Tre nuovi colori per i sedili e tre nuove modanature interne provvedono a una selezione ancora più ampia per la personalizzazione dell’abitacolo. Le due nuove vernici esterne snapper rocks blau e sunset orange, nonché un nuovo design dei cerchi per i modelli Advantage, Sport Line, Luxury Line ed M Sport sono fornibili esclusivamente per i modelli della nuova BMW Serie 4. Numerosi altri optional offrono al cliente nuove possibilità di personalizzazione. Nella nuova BMW Serie 4 Coupé e nella nuova BMW Serie 4 Gran Coupé un assetto ancora più rigido provvede a un comportamento di guida più sportivo senza che sia necessario rinunciare al comfort. Nell’ambito della rivisitazione è stato possibile migliorare in tutti gli stati di carico sia le caratteristiche di guida a livello di dinamica trasversale che di dinamica longitudinale. Questo vale per l’assetto di serie ma anche per l’assetto M Sport e l’assetto adattivo.Tutte le nuove BMW Serie 4 offrono adesso una guida in rettilineo ancora più stabile e un feedback dello sterzo ottimizzato. Per tutti i modelli a partire della BMW 430d e la BMW 430i sono disponibili come optional ex fabbrica degli pneumatici high-performance. Tutti i propulsori a benzina e i motori quattro cilindri diesel della nuova BMW Serie 4 fanno parte dell’attuale famiglia di motori BMW EfficientDynamics e sono dotati della tecnologia BMW TwinPower Turbo. Per tutte le nuove BMW Serie 4 sono disponibili tre motori a benzina (BMW 420i, BMW 430i e BMW 440i) e tre motorizzazioni diesel (BMW 420d, BMW 430d e BMW 435d xDrive).


Mini cabrio

La MINI Cabrio dà seguito al cambio generazionale nella gamma di modelli del marchio britannico. Il divertimento di guida a cielo aperto a quattro posti è abbinato a qualità ottimizzate a livello di sportività, efficienza, comfort, funzionalità, sicurezza, interconnessione, materiali e lavorazione. Le proporzioni della nuova generazione sono caratteristiche, con superfici muscolose e una silhouette dallo slancio dinamico che viene arricchita dai classici stilemi di design MINI interpretati in chiave moderna: proiettori circolari e luci posteriori avvolti da cornici cromate, griglia del radiatore esagonale, cornice nera della scocca, elementi tipici degli indicatori direzionali, grande selezione di verniciature esterne, inclusa la variante Caribbean aqua metallizzato, presentata in anteprima. Ad enfatizzare la filosofia Stay Open, la pregiata capote in stoffa ha un meccanismo automatico di apertura e chiusura e funzione di tetto scorrevole: un azionamento completamente nuovo, per la prima volta totalmente elettrico, ed estremamente silenzioso; disponibile anche come capote MINI Yours con l’esclusivo motivo Union Jack in tessuto. L’apertura e la chiusura del soft-top avvengono in soli 18 secondi, anche durante la guida, fino ad una velocità di 30 km/h, mentre l’integrazione di roll-bar invisibili, a fuoriuscita automatica in caso di necessità, si propongono quale componente speciale del concetto integrato di sicurezza MINI sviluppato per i modelli Cabrio. Le dimensioni della nuova MINI Cabrio sono cresciute rispetto al modello precedente di 98 millimetri in lunghezza, di 44 millimetri in larghezza e di 7 millimetri in altezza; passo allungato (+ 28 millimetri); carreggiata allargata (anteriore +42 millimetri, posteriore + 34 millimetri). Con l’aumento delle dimensioni, aumenta anche il comfort di bordo per tutti i quattro posti: nuovi sedili anteriori dal campo di regolazione ampliato, accesso comodo e superficie di seduta allungata per i passeggeri della zona posteriore che è caratterizzata da sedile separato accentuato e ritenuta laterale ottimizzata. Al top anche la capacità di carico con un ampliamento del volume del bagagliaio del 25 per cento circa a 215 litri a capote chiusa, e a 160 litri a capote aperta. Previsto nell’equipaggiamento di serie schienale del divanetto posteriore ribaltabile separatamente, apertura di carico passante ampliata e funzione Easy-Load. Cinque le varianti proposte con la nuova generazione di motori con tecnologia MINI TwinPower Turbo: motore tre cilindri a benzina da 75 kW/102 CV nella MINI One Cabrio e 100 kW/136 CV nella MINI Cooper Cabrio, motore quattro cilindri a benzina da 141 kW/192 CV nella MINI Cooper S Cabrio, motore tre cilindri diesel da 85 kW/116 CV nella MINI Cooper D Cabrio, motore quattro cilindri diesel da 125 kW/170 CV nella MINI Cooper SD Cabrio. MINI

COMPAGNI DI VIAGGIO, IL CIELO E TANTA LIBERTÀ

STAY OPEN


Fiat 500

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SPECIALE 60° ANNIVERSARIO

Sessant’anni e neppure una ruga: il primo tributo a questo importante traguardo è la Fiat 500 dedicata al 60esimo anniversario. L’esordio della serie speciale al Salone di Ginevra dà idealmente il via ai festeggiamenti e conferma le molte sfaccettature della personalità dell’icona Fiat. Sempre fedele a se stessa, la Fiat 500 ha saputo mostrarsi, nel corso degli anni, in “abiti diversi” e sempre esclusivi. Questo è uno dei segreti della sua eterna giovinezza. Il design è rimasto inconfondibile e ha ispirato la fantasia di artisti e stilisti, che l’hanno interpretato nel senso dell’eleganza, dell’esclusività, della sportività. È sufficiente ricordare, ad esempio, l’attenzione ai dettagli della “500C by Gucci” del 2011 con la capote impreziosita dal tema verde-rosso-verde della maison e i sedili bi-colore in pelle Frau con stampa “Guccissima”. O la “500 by Diesel” del 2008, in grado di coniugare automobili e moda in un prodotto che racchiudeva creatività, simpatia, innovazione ed elementi estetici di forte impatto, come del resto era già accaduto nel 2009 con la 500 Pink dalla caratteristica livrea rosa. Dal rosa all’azzurro pastello con la 500 Vintage ‘57 del 2015: un omaggio al passato dal look rétro sottolineato anche dai sedili in cuoio. Più recente è il successo della 500 Riva, “The Smallest Yacht in the world”, simbolo della grande bellezza italiana con plancia in vero mogano e intarsi in acero: le stesse essenze impiegate nella realizzazione degli yacht Riva. Insomma, ogni declinazione della 500 è riuscita a entusiasmare e sorprendere, e il merito è della sua spiccata personalità che traspare da sotto ogni veste. Nulla di meglio, quindi, che festeggiarla con una serie speciale che la renda ancora una volta memorabile, un oggetto da collezione ma alla portata di tutti, coerentemente con la capacità di unire valori apparentemente opposti che è tipica del modello. La Fiat 500 serie speciale dedicata al 60esimo anniversario presenta un design inconfondibile grazie alla rilettura contemporanea di alcuni stilemi classici, come la plancia in vinile, il logo vintage sul musetto tra i baffi cromati e la cromatura sul cofano anteriore. Sarà ordinabile dal 9 marzo in edizione limitata. Il listino prezzi in Italia parte da 22.050 euro per la versione 1.2 a benzina da 69 CV. Il pubblico di tutta Europa potrà ammirare la nuova serie speciale e conoscere da vicino la storia della 500 grazie al “The Forever Young Tour” che toccherà varie città europee e coinvolgerà gli appassionati di ieri e di oggi dell’icona del marchio Fiat. Non solo serie speciali: la 500 è stata protagonista di partnership d’eccezione, con testimonial straordinari. Vanno menzionati Jennifer Lopez alla guida della “500C by Gucci”, o le travolgenti note di “Happy” di Pharrell Williams in un video dedicato all’icona Fiat. E ancora il premio Oscar Paolo Sorrentino per la “500 Cult” e Ben Stiller per la 500 Rosso Corallo.


Maserati GranCabrio

Ispirandosi al modello fornito dalla GranTurismo, esempio di perfetta sintesi tra modernità, sensualità e passione, la GranCabrio unisce dinamicità ed eleganza e scrive un nuovo capitolo nella storia delle vetture convertibili. Il dinamismo è accentuato dal lungo cofano motore, solcato dal classico rilievo a “V” e proteso in avanti verso la calandra. Una linea spettacolare figlia di approfonditi studi aerodinamici. La Maserati GranCabrio è una vettura dallo spirito unico anche all’interno: chi ha il privilegio di varcare la soglia delle portiere, non importa se come pilota o passeggero, gode di un esclusivo mix di eleganza, artigianalità, sportività e vivibilità. Lo spazio ricavato all’interno dell’abitacolo è infatti molto superiore alla media del segmento, e garantisce il massimo comfort per quattro adulti, avvolti in un ambiente elegante e lussuoso. Il cambio automatico ZF a sei marce con convertitore idraulico di coppia consente la massima fluidità degli innesti, a tutto vantaggio del comfort, mantenendo nel contempo inalterata la sportività propria del motore V8. Quattro le modalità di funzionamento. Squisitamente elegante dentro e fuori, le linee aerodinamiche della GranCabrio conferiscono alla vettura una sensazione di lusso e sportività. Al tocco di un pulsante, si trasforma da coupé sportiva in una roadster aperta per un’esperienza di guida esaltante. La linea esterna è contraddistinta dalla presenza della capotte in tela: una scelta stilistica, oltre che tecnologica, attraverso la quale la convertibile del Tridente si lega alla tradizione esprimendo un elevato livello di raffinatezza e una volta aperta, la Maserati GranCabrio si trasforma in una cabriolet mozzafiato, mostrandosi in tutta la sua bellezza sinuosa e felina. Il già eccellente comportamento dinamico della vettura è monitorato dal controllo elettronico della stabilità Maserati Stability Program, che corregge ogni eventuale accenno allo sbandamento riducendo la coppia motrice. Integrando ABS e EBD, il sistema neutralizza anche il bloccaggio delle ruote in frenata ed infine, sui fondi stradali a bassa aderenza, evita sia il pattinamento in accelerazione sia il bloccaggio in scalata delle ruote motrici. Il motore della GranCabrio è un otto cilindri a V di 90° di 4.691 cc, capace di sviluppare una potenza di 450 cavalli a 7.000 giri al minuto e una coppia massima di 510 Nm a 4.750 giri al minuto. Questa unità sfrutta le scelte tecnologiche che caratterizzano tutti i motori Maserati, che permettono di ottenere importanti valori di potenza specifica, affiancati da un’incredibile fluidità di marcia e silenziosità di funzionamento.

COMPAGNI DI VIAGGIO, IL CIELO E TANTA LIBERTÀ

UNA NUOVA CLASSE


MANCÒ IL CORAGGIO... Maggio mese dedicato alla Madonna, per chi crede è un grande momento, un mese meraviglioso dell’anno, le messi fioriscono, le finestre si aprono ad accogliere il sole, le rose sbocciano, la primavera è ormai inoltrata e l’estate si avvicina. È anche un mese che solitamente è politicizzato perché i governi quando scelgono le date per delle elezioni, scelgono questo periodo dell’anno, almeno in Europa. Ciò è accaduto sia in Germania sia in Francia e a breve si voterà anche in Gran Bretagna, per cui possiamo certamente affermare che maggio è un mese importante, anche perché il sottoscritto è un gemelli del 31 maggio e quest’anno compie sessant’anni:1957 classe d’acciaio. Ho intitolato mancò il coraggio questo pezzo perché ancora una volta ho visto i francesi e i tedeschi non averne assolutamente, nessuno dei due. Sono due popoli conservatori che marciano verso la loro autodistruzione che avverrà nel prossimo ventennio e non hanno avuto il coraggio di dare un segnale chiaro al mondo, diversamente da quanto fatto dagli americani e dagli inglesi: mi costa dire questo, ma é la verità. Potevano votare Schultz, il famoso deputato socialista dell’Europarlamento che Berlusconi raccomando ‘come Kapò’ per un film sulla Germania… potevano tentare un cambiamento invece, hanno scelto la Merkel ancora una volta, perciò non cambierà nulla, anzi la cancrena continuerà nel suo percorso mutilando ogni aspettativa di libertà dalla burocrazia tedesca legata agli interessi pan-germanici di una Europa asfittica, così come in Francia la massoneria delle famiglie legate a Rothschild, europea di origini tedesco-giudaiche, con interessi basati in Francia che insieme al gruppo Bilderberg, sono scesi in campo con il loro candidato Macron per gestire il tramonto di un socialismo francese perdente su tutti i fronti e per osteggiare l’idea populista della destra. Alla fine, siamo alle solite, il popolo vero produttivo e viscerale desidera il cambiamento anche a costo di pagarne dazio, invece la globalizzazione bancaria desidera mantenere sempre lo status quo. Ai banchieri serve che tutti abbiano paura di cambiare, infatti il Sultano turco è stato dapprima demonizzato perché non ha tolto la pena di morte, perché ha messo in galera migliaia di oppositori che “avrebbero” ordito il colpo di stato contro di lui, (ma le prove?), ha messo in galera un italiano, giornalista, che non ha rispettato le regole d’ingaggio vigenti per i territori in guerra (per cui giustamente é stato trattenuto dalla polizia), ma tutti ora di Maurizio Maggioni applaudono perché metterà fine alla guerra in Siria andando a braccetto con Putin. Noi intanto siamo il vaso di coccio in mezzo ai vasi di ferro, ci teniamo un Matteo Renzi rieletto, bravissimo, e coccoliamo un Barak Obama perdente che viene in Italia prima del presidente Trump questo non è certo politically correct. Ormai la diplomazia non esiste più e prevale solo l’interesse immediato. Per fortuna che ci sono i bergamaschi che con “Vittorio” danno del buon cibo a tutti ed insegnano agli yankee come e cosa devono mangiare per non essere obesi imparando a degustare… bravissimi!! Poi siamo sempre noi de Berghem, che inventiamo la formula del gelato fatto in casa, così tutti lo potremo fare a nostro piacimento esattamente come fossimo in gelateria. La Brembo è al massimo del suo fulgore e le banche cattive le prendiamo noi e le risaniamo, speriamo guadagnandoci, così faremo contenti sia il popolo italiano sia la famiglia Boschi-Renzi, in modo che il ministro Martina potrà ambire a salire sempre di più l’Olimpo politico… Bene è uno di noi, ma cosa ci cambia quando non possiamo andare a votare prima di marzo prossimo?? Nulla, possiamo solo sperare di avere più coraggio dei nostri cugini d’oltralpe e dei tedeschi, gli amici-nemici di sempre, per tentare di cambiare veramente qualcosa. Adesso speriamo in una vera legge elettorale liberale e maggioritaria, chiara e netta, speriamo in una stampa sì di parte, ma sincera e serena che dica le cose come stanno e come sono realmente, altrimenti, come troppo spesso accade, se i media salgono sempre sul carro dei vincitori, sarà difficile poter scegliere con serenità. Memento, cambiare tutto per non cambiare niente, ci siamo già passati nel secolo dell’Unità d’Italia, abbiamo visto i risultati, e quei conti fatti male li stiamo pagando ancor oggi.

POLITICANDO

L’ASSE FRANCO-TEDESCO


DISCOVER THE SECRET

Bergamo Via XX Settembre, 50 (pass. per Via S. Orsola) Tel 035 242576 - www.otticacattozzo.it



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