Qui Bergamo n.ro 244

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i n n a e u q n i c i vent

ANNO 25 - N° DUECENTOQUARANTAQUATTRO - LUGLIO 2017 - € 3

BERGAMO

CMP BERGAMO

SPEDIZIONE IN A. P. D.L 353/2003 (CONV. IN L.27/02/2004 N.46) ART.1, COMMA 1, DCB BERGAMO IN CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE AL MITTENTE - EDITA PERIODICI S.R.L. VIA B. BONO, 10 BERGAMO 24121 - TASSA PAGATA BG CPO

MAGAZINE

COVER STORY

Clinica Castelli

Salute e bellezza in città Mac P 100 in Piazza Vecchia Stefano Scaglia: Presidente Confindustria Confartigianato: Giovani imprenditori Unicef. Golf e solidarietà Festa d’Estate con APF e Lario Bergauto Il terzo Stadio Premio Effetto Notte Sanja Malagurski: voglia di Bergamo 25 anni Bergamo Ceramiche Fashion al Castello di Lovere Nuovo Rio Spider Il Teatro che verrà: la prossima stagione



sua specialità, erazione della id ns co in , ia Lombard chiedere allo che la Regione cessarie per ri ne li na o zi tu ti le iniziative is ve risorse, ai ia, con le relati le, intraprenda m na o no zi to na au à it di un ri ll’ ola i nel quadro de ndizioni partic rimento a ogn ori forme e co ione e con rife ri uz te it ul st o di C ne lla o zi de Stato l’attribu terzo comma, lo richiamato?” l’articolo 116, al i cu di i tt base all’artico fe in ef i so gl es r m pe e am i sens e federalismo, to sia ne, devolution le procedimen io ta i ss cu ce r se pe di a e iv altro che parlar materia legislat ere un po’ più i non si è fatto ato di conced al St qu lo i al ne i so nn es ’a rm nt pe Dopo oltre ve di chiedere il a davvero poca questo modo iamo, ci sembr e gh ch pa e e er ch ) sc se no lle risorse (tas dobbiamo rico ove sono finiti competenza su ma ladrona? D o re R o gi su ag e m ar a ci un ar e m , di autonomia Alpini pronti a amento del Po i trecentomila Padania, il giur i rs lla pe de n to so en si cosa.... Ma dove o fatto il parlam e Veneto, som Che fine hann ni Lombardia ? o gi rd o re N lle al i da at to rt lu i Ministeri po sto largamente referendum vo gali, gia del re e? Qui, con il le nt ni ge io si az an ti tr an in av il celodurismo to di portare nomia in più... briciola di auto ttadini il manda e ci ch ai al de qu ie o ch at St via messamente si goziare con lo da, anche per ituzione, per ne questa doman st a o te C en ra m st va no ti sbandierate previste dalla spondere nega ente ci vengono sia possibile ri e am m an co di ti iò o rc qu pe e ù ch Non vediamo i tra quelle pi altà del Paese e ai primi post o delle varie re pr rn m ve se , go l to ne ne à ro delle disparit e appunto al Ve piuttosto chia Regione, insiem sondaggi, sarà i ra o st nn no ra la ci us no da e che pongo so alla doman lmente, quando ndante consen istrate. Probabi in bo m ab am un lio no eg an ne. rder virtuose e m della mia Regio dei veneti, acco ne e io i az rd tr is ba in m m lo i parte de ni nomia per l’am che la maggior atico, che da an voglio” più auto n o “n , no re rtito Demoocr di a Pa i il ch e po ch an in e o o, e che sarann detto contrari contro tanto ch omento si era a che cosa va in m sa o ni im o pr ar M un o in nInfatti, l’astut del Pirellone e nenti del Pd ha centrodestra rto, molti espo di pe ri o o sc at re rn de ve se ori, il n il combatte i go tutti Giorgio G farsi trovare co a n fr no o r im pe Pr i, e. nz A br tare Sì. idato detto per otto ha deciso di vo referendum in dove sarà cand al to Sì vo o l da nn i ra es te m i to che vo lia persa a poch no già dichiara nte una battag o zz ri ssa rotte. l’o al e ar cirne con le o si profil o us nd di de o at ve it e al ev sì qu Regione, ha co referendum? esidenza della pr la i nei al io pr serve questo o sa pr co a r ulteriori pass e, rt pe pa si sa ba es le st à rr lla po i sono da il pale si annuncia, Quindi, se tutt ione di mollare del sì, così com a nz ri te o in tt a vi un na ss U litica... um di visto, non ha ne Politica, solo po so nel referend come abbiamo es e, cc ch su le o ra rg nt la ce n un verno prevede ni sperano, co confronti del go dicevamo, già le. Zaia e Maro e na m o si co , ci ne de io re stituz e il pote etro rimie che la Co lino... le tasse ari tornare indi e delle autono ag nt m o e fr l re su sa is to rlamen si preferisce gl attaccare il Pa lla città eterna de lli i. co e tt se gli anni passat ali sui a bassa ta ottenute ne ma verso le qu lis ra de fe taccando a test o at ns e se rs in Fo e ... st lia ui ta l’I ne conq o di cambiare lo stesso spetto ad alcu nel loro intent Zaia cercano e to lli ni fa o o ar M nn . ha ro li & c. Roma, più forte di lo Bossi e Caldero a più furbo e ntare marce su ve em st pa si a nz un se da li, i ci ornat a minacciare fu sono rimasti sc ituzionali senz st co e vi le r do pe risultato passan polari. (v.e.filì) rivoluzioni po senza invocare

“Volete voi


I GRAFFI DI BRUNO

Bruno Bozzetto


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n°3 del 22/01/1992

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Hanno collaborato in redazione: Alice Bonanno, Bruno Bozzetto, Lisa Cesco, Maurizio Maggioni, Giorgio Paglia, Valentina Colleoni, Roberto Maestroni Fotografie di: Federico Buscarino, Sergio Nessi, Paolo Stroppa, Elisabetta Del Medico, Daniele Trapletti Stampa: Euroteam Nuvolera Brescia

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in questo numero Mac P 100 sotto le stelle in Piazza Vecchia

Stefano Scaglia è il nuovo Presidente di Confindustria Bergamo

Confartigianato: giovani imprenditori diventano grandi

Golf & Unicef Solidarietà, divertimento e piacere di esibirsi

Copertina: Clinica Castelli Salute e bellezza in città

Festa d’estate Apf Bergamo e Lario Bergauto

BSB Costruzioni Edili Golf Cup

Silvia Bernini 20 anni di Ortodonzia

La strada suona... La festa della Musica

Terzo Stadio

Il libro dei sogni Piazzale Marconi

Premio Effetto notte

Centro Daina Parodontite e alimentazione

Lario Bergauto e SportPiù tutti in movimento

Banca Mediolanum Eleganza, bollicine e finanza

Sanja Malagurski Voglia di Bergamo

Nuove agenzie Tecnocasa a Dalmine e Grumello d.M.

Le poesie di Claudio Sottocornola in francese

Bergamo Ceramiche 25 anni inaugurato nuovo showroom

Fashion

Sofia Goggia. quattro anelli con gli sci

Un capolavoro per i cento anni di Ferruccio Lamborghini

Rio Spider 40

Il Teatro che verrà La stagione in città


Rifiniamo questo orologio a mano. Anche i componenti che non si vedono.

Nel movimento del Lange 1 Fuso Orario ci sono tante piccole leve,

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CHI C’ERA Ph. Sergio Nessi

MAK P100

SOTTO LE STELLE IN PIAZZA VECCHIA foto Sergio Nessi

IL 7 LUGLIO, PER LA PRIMA VOLTA IN CITTÀ ALTA, LA CERIMONIA DEL “MAK P 100” DEGLI ALLIEVI UFFICIALI. MOMENTO CENTRALE IL “VALZER D’ONORE” IN PIAZZA VECCHIA


Una serata calda e un contesto emozionante per i 58 cadetti dell’Accademia della Guardia di Finanza, tra cui 11 ragazze) del secondo anno che venerdì 7 luglio hanno celebrato la cerimonia con la quale viene sancito il raggiungimento dell’ambito tragurdo quando mancano ancora 100 giiorni alla nomina ad Ufficiale dopo i primi due anni di formazione Momento centrale dell’evento, organizzato con grande efficienza in Piazza Vecchia a Bergamo Alta, è stato il tradizionale “Valzer d’Onore”, al quale hanno partecipato, sulle note del Bel Danubio Blu di Strauss i cadetti, evidentemente raggianti nelle loro divise storiche, accompagnati da mamme, fidanzate e qualche papà, altrettanto orgogliosi Al ballo, proseguito con il Valzer del commiato di Nino Rota e conclusosi con Vita d’artista, sempre di Strauss, e al quale è seguito uno spettacolo della compagnia degli artisti sui trampoli del Teatro Tascabile di Bergamo, hanno assistito molti tra cittadini e turisti meravigliati e assiepati ai bordi della Piazza. “Per la prima volta quest’anno il Mak P 100, così è chiamata la cerimonia degli Allievi Ufficiali, organizzata tradizionalmente come un evento interno dell’Accademia, è stato volutamente condiviso e partecipato con la cittadinanza bergamasca - ha commentato il Comandante dell’Accademia, Gen.Virgilio Pomponi - e il tradizionale Valzer d’Onore che ha avuto come protagonisti i cadetti in Piazza Vecchia è diventato quest’anno una grande festa per l’Accademia e per la Città tutta”. “In questi ultimi anni l’Accademia della Guardia di Finanza ha stretto sempre più il proprio legame con la nostra città - ha dichiarato qualche giorno fa il Sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, assente alla serata per gli impegni legati alla designazione delle Mura a patrimonio dell’Unesco - e non dimentichiamo che tra qualche anno tutti i cadetti del nostro Paese si formeranno qui, grazie al piano di riqualificazione e trasformazione dell’area degli ex Ospedali Riuniti. Considero occasioni come il Mak P 100 fondamentali momenti di condivisione con la città, tentativo ulteriore di saldare ulteriormente il legame tra Bergamo e la sua Accademia”.

Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it



L’origine della tradizione del “Mak P 100” risale al 1840, quando un regio decreto fissò in tre anni la durata dei corsi dell’Accademia Militare di Torino per ottenere la nomina a sottotenente. Nell’apprendere tale novità, un allievo esclamò ironicamente in dialetto piemontese:“Mac pü trí an!”, letteralmente “Solo più tre anni!”. L’espressione conquistò immediata popolarità nel gergo militare, divenendo tipica e ripetuta, di anno in anno, all’avvicinarsi della conclusione del corso di formazione degli Allievi Ufficiali.


Alla cerimonia erano presenti anche il Comandante Generale della Guardia di Finanza Giorgio Toschi, il Comandante in seconda Generale Filippo Ritondale, il Prefetto di Bergamo Elisabetta Margiacchi, il Procuratore Walter Mapelli, il Questore di Bergamo Girolamo Fabiano, il Rettore Remo Morzenti Pellegrini, l’Assessore comunale Maria Carolina Marchesi e naturalmente il Generale Virgilio Pomponi, comandante dell’Accademia. Dopo la presentazione di tutti i cadetti e il gran ballo, la serata è continuata con la cena privata a palazzo Suardi, lo spettacolo Valse del Teatro Tascabile di Bergamo aperto a tutti in piazza Vecchia e il concerto di Anna Tatangelo al Teatro Sociale.


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STEFANO SCAGLIA È IL NUOVO PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA BERGAMO

Come previsto da Statuto, l’Assemblea Privata di Confindustria Bergamo ha eletto il 9 giugno scorso l’Ingegner Stefano Scaglia come Presidente per il quadriennio 2017-2021 e ha approvato gli indirizzi generali del mandato, il programma di attività e la nomina con relative deleghe dei Vice Presidenti per il biennio 2017/2019. La squadra di Presidenza e le relative deleghe sono così composte: Cristina Bombassei, Education - Olivo Foglieni, Infrastrutture, ambiente e sicurezza - Alberto Paccanelli, Innovazione Agostino Piccinali, Lavoro e relazioni industriali - Giovanna Ricuperati, Strategie di territorio e Ufficio Studi - Aniello Aliberti (Presidente Comitato Piccola Industria), Credito e finanza - Marco Manzoni (Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori), Responsabilità sociale d’impresa e start up.


Nel corso del suo intervento, il Presidente eletto Scaglia ha ribadito che priorità programmatica sarà il ruolo di rappresentanza e il rafforzamento della identità associativa di Confindustria Bergamo, “valorizzando il prezioso lavoro svolto dall’attuale Presidenza”. “Insieme - ha detto Scaglia - dobbiamo lavorare per continuare a costruire una Confindustria in cui gli imprenditori si riconoscano, coniugando le esigenze di piccole, medie e grandi imprese. L’Associazione deve offrire momenti di confronto tra imprenditori, deve essere luogo di creazione di idee e mezzo di ispirazione reciproca. La nuova sede al Kilometro Rosso rappresenterà un ulteriore e decisivo passo in avanti verso questo obiettivo”. “Ci viene riconosciuto un ruolo importante nella società – ha evidenziato Scaglia - grazie alle competenze che abbiamo saputo esprimere negli anni nel portare idee e progetti ai tavoli di lavoro a cui abbiamo preso parte. Dobbiamo potenziare la nostra capacità propositiva, generando programmi innovativi e coinvolgendo i nostri associati nell’interloquire con le istituzioni e il territorio, non solo in ambito provinciale”. Il Presidente uscente Ercole Galizzi, a fine votazione, ha rivolto un messaggio di augurio al suo successore: “Stefano Scaglia è un imprenditore di grande profilo. Sono convinto che il suo background e le sue competenze saranno utili nel guidare la struttura e gli associati a cogliere le molte opportunità che abbiamo dinanzi a noi”. Il Consiglio Generale di Confindustria Bergamo aveva designato Stefano Scaglia come candidato unico per l’elezione a Presidente nella riunione del 10 aprile, che in data 19 maggio aveva presentato programma e squadra di Presidenza per il primo biennio di mandato.

CHI È

Stefano Scaglia, 56 anni, sposato e padre di due figli, è Amministratore Delegato del Gruppo Scaglia, Fondatore e Amministratore Delegato dell’azienda Scaglia Indeva di Brembilla (BG). Il Gruppo ha un fatturato consolidato di circa 130 milioni di euro e sedi in Europa, USA e Cina. Dal 2005 al 2011 ha ricoperto la carica di Vice Presidente di Confindustria Bergamo con delega all’innovazione, education ed energia. Nel 2006 è stato promotore del Consorzio Intellimech e dal 2012 è Presidente del Cluster Lombardo Fabbrica Intelligente (AFIL).


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NINE EDITION RUN DEI MILLE:

È TEMPO DI HARLEY!!! Rombo di motori! La Run dei Mille firmata Harley-Davidson sta tornando con il suo carico di adrenalina e l’inconfondibile “suono” che solo gli harleysti conoscono. Date da segnare in calendario il 22 ed il 23 luglio, giorni in cui le strade bergamasche verranno invase dagli stupendi modelli della casa di Milwaukee che, dalle valli, scenderanno verso la città, percorrendone le vie fino alla stupenda Città Alta. Organizzatore dell’evento il Chapter Bergamo, Associazione Ufficiale Harley-Davidson® Harley Owner Group® che, per la giornata del sabato, snocciola un calendario ricco di appuntamenti: ritrovo presso la concessionaria Harley-Davidson Bergamo di San Paolo d’Argon, ritiro degli immancabili gadget firmati Harley e partenza per il sali e scendi tra le dolci montagne bergamasche, ammirando i laghi e il paesaggio prealpino. Un percorso

che arriva poi alla città, con ingresso nella city e parata finale per le vie del centro, fino a Città Alta, attraverso il viale delle mura. Qui motori a riposo per la cena allo storico “Il Pianone”, dove gustando ottime specialità, si faranno le ore piccole con musica dal vivo, Dj Set e uno spettacolo di burlesque. Le luci dell’alba di domenica 23 luglio regaleranno ancora grande emozioni, con un secondo ritrovo, sempre presso la concessionaria Harley-Davidson Bergamo e un percorso che condurrà i possenti motori Harley verso la città, con un ingresso nel centro, risalendo ancora una volta le mura, raggiungendo “Il Pianone” per un pranzo a buffet, alla quale seguiranno una premiazione Chapter ospiti, una lotteria con ricchi premi e i migliori arrivederci all’edizione n.10 della Run Mille firmata Bergamo. Ovviamente come solo la tradizione harleysta vuole.

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GIOVANI IMPRENDITORI

di Tommaso Revera - Foto di Federico Buscarino

DIVENTANO ‘GRANDI’ LO SCORSO 17 GIUGNO IL MOVIMENTO GIOVANI IMPRENDITORI DI CONFARTIGIANATO IMPRESE BERGAMO HA SPENTO 30 CANDELINE FESTEGGIANDO L’EVENTO INSIEME AI PRESIDENTI CHE L’HANNO GUIDATO IN QUESTI TRENT’ANNI Nato nel 1987 l’allora “Gruppo Giovani” dell’Associazione Artigiani di Bergamo, divenuto in seguito Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Bergamo, si propone di rappresentare i giovani imprenditori artigiani associati con un’età massima di 40 anni al fine di accompagnarli nella crescita imprenditoriale e personale con una serie di iniziative ed attività formative, sociali, e aggregative. In questi 30 anni sono state innumerevoli le iniziative compiute sia sotto l’aspetto formativo (con corsi di formazione e seminari di aggiornamento su tematiche d’impresa ma anche argomenti e temi d’attualità legati al pubblico giovanile), sia sotto l’aspetto aggregativo con una serie di eventi ricreativi e conviviali, l’ultimo dei quali la cena estiva Bee Party allestita a giugno all’interno del suggestivo ex Monastero di Astino in collaborazione con i gruppi Giovani di alcune associazioni bergamasche. Fra i suoi progetti anche Artilab, lo spazio di sperimentazione che mette a disposizione della collettività le conoscenze maturate nelle imprese artigiane del nostro territorio per progetti finalizzati alla crescita dell’imprenditoria giovanile e del territorio.


GIOVANI IMPRENDITORI DIVENTANO GRANDI È stato il primo presidente del Movimento Giovani Imprenditori, allora chiamato Gruppo Giovani e, anche grazie a quell’esperienza è divenuto nel 1991 primo presidente del Gruppo Nazionale di Confartigianato. Com’è nata l’idea di creare un Movimento giovanile di Confartigianato Bergamo? Credo sia doverosa una premessa. Gli anni ’80 del secolo scorso sono stati anni di grandi cambiamenti: Il presidente Gianfranco Agazzi lascia ad Antonello Pezzini il timone di quella che allora era l’Associazione Artigiani di Bergamo con il preciso compito di accompagnare sia la struttura, sia gli associati nel cammino di adeguamento alle innovazioni in atto. L’arrivo del personal computer, il meccano-tessile diventa bergamasco, il mondo intero si apre ai commerci semplificati, l’Unione Europea comincia ad essere protagonista, la Regione Lombardia entra a far parte dei quattro motori d’Europa candidandosi ad apripista di rinnovati rapporti economico-sociali, l’elezione di Gorbachev in Russia alimenta nuove speranze di pace, Chernobyl nel 1986 comincia a far sospettare che lo sviluppo tecnologico non sia poi così garantito come panacea per tutti i mali… Insomma, l’aria che si respirava era di profondo cambiamento.Vi era dunque la necessità di organizzare un ricambio generazionale che non fosse più casuale ma preparato mediante la formazione dei giovani imprenditori in tutte le discipline che oggi vanno tanto di moda: la comunicazione, la conoscenza del mercato di riferimento, il marketing, la contabilità, ecc. Ecco quindi nel 1987 nascere il primo Gruppo di Giovani Artigiani in Italia che, grazie alle competenze del presidente Pezzini, si organizza subito (sia pur nello scetticismo generale) in modo organico, sostenuto dalla struttura associativa e dal compianto Gianfranco Agazzi. Cominciano i primi corsi con l’Università di Bergamo, a livello nazionale viene eletto presidente della Confartigianato Ivano Spallanzani, di cui vice diventa lo stesso Pezzini, e si comincia a promuovere su tutto il territorio e nelle varie associazioni provinciali la costituzione di Gruppi Giovani Provinciali. Già nel 1991 erano stati costituiti oltre venti gruppi tra Nord, Centro e Sud e nella 1^ Assemblea di Rimini nacque il Gruppo Giovani Nazionale che mi volle primo Presidente con grande soddisfazione anche del Presidente Onorario, Manlio Germozzi, presente a quell’assemblea”. Quali sono state le azioni più incisive del suo mandato? “Da subito intraprendemmo i contatti con UEAPME e con l’Europa. La 1^ Conferenza Europea dell’Artigianato e PMI di Avignone del 1990 e la 2^ Conferenza di Berlino del 1994 rappresentano certamente due passaggi importanti. In quegli anni siamo anche tra i fondatori di Jeune, il Gruppo Europeo di giovani imprenditori in seno a UEAPME con la quale collaborammo molto. Alla Conferenza di Berlino del 1994 i Giovani, con il sostegno di UEAPME, presentarono un programma per la formazione che potesse nel tempo uniformarne la preparazione, ma soprattutto che consentisse il reciproco riconoscimento dei titoli di studio conseguiti e il riconoscimento del “sapere informale”, oltre all’introduzione della formazione in alternanza in tutti i paesi UE. I gruppi provinciali, a questo punto, si organizzarono in quasi tutte le Province e anche a livello nazionale la Confartigianato sostenne la crescita del gruppo preparando i futuri rappresentanti nazionali e territoriali”. Oggi, a distanza di 30 anni, come giudica la crescita del Movimento Giovani Imprenditori? “È stata una palestra per i nostri rappresentanti impegnati a qualsiasi livello politico, amministrativo e sociale. I successori sono stati tutti più bravi dei predecessori, si è consolidata la crescita per competenze, ognuno ha potuto aggiungere un pezzetto al puzzle organizzativo e di rappresentanza e oggi molti giovani sono ai vertici delle nostre organizzazioni. A suo avviso come sono cambiati i giovani di oggi? “Io non credo che i giovani cambino, sono solo figli del loro tempo e in quanto tali devono adeguarsi alle condizioni esterne di contesto, in un ambiente sociale che li sta aiutando poco. Noi dovremmo smettere di dire ai giovani cosa fare (abbiamo sempre accolto malvolentieri anche noi questi consigli): il nostro gruppo a Bergamo è solido, supportato, creativo, pronto a scommettere ed impegnarsi. Cosa si può chiedere di più in condizioni sociali come le attuali?”.

Come ha vissuto l’esperienza a capo del Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Bergamo? “Ho vissuto i primordi. Non è stato facile per noi “ragazzi di campagna” catapultati in una dimensione istituzionale così importante. Entrando qui, grazie alla lungimiranza dell’allora presidente di Confartigianato Italo Calegari, ci è stato proposto di partecipare ad un corso di psicologia, non solo per una questione di formazione personale ma per accrescere lo spirito aggregativo di gruppo. È stata un’esperienza incredibile e da lì è nato l’allora Gruppo Giovani. È stato un privilegio, mi sono sentito davvero onorato di ricoprire quel ruolo, così come quello nella giunta nazionale dei giovani che in quegli anni ha lavorato per costituire nuovi gruppi per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile sui territori. I nostri imprenditori sono tutti molto bravi individualmente, ma quello delle relazioni e delle conoscenze tra le persone è un aspetto imprescindibile. Certo va messo in conto che tanto tempo va investito a discapito magari della famiglia o degli interessi personali, ma si tratta di un sacrificio assolutamente ripagato nel tempo”. Alla luce della sua esperienza personale vede anche nei giovani di oggi lo stesso entusiasmo? “Sì, in maniera diversa ma direi di sì. Li vedo molto intraprendenti e più protagonisti del loro tempo. Noi eravamo ugualmente ambiziosi ma facevamo tutto di cuore, non potendo disporre di tutte le tecnologie che esistono oggi. Ogni cosa la si può fare con la ragione e la moderazione. La spensieratezza di certo aiuta, ma va dosata”.

SEVERO GONELLA

Presidente Movimento Giovani Imprenditori 1987-1993 nonchè vice rappresentante dell’Area Costruzioni di Confartigianato Imprese Bergamo

SALVATORE ROTA

Presidente Movimento Giovani Imprenditori 1996-1999 nonchè attuale membro del Comitato di Presidenza di Confartigianato Bergamo e Presidente della Cooperativa Artigiana di Garanzia


Qual è stato il contributo dei giovani per smorzare lo spirito competitivo insito tra le varie associazioni di categoria? “Bisogna riconoscere che hanno fatto scuola. I giovani si sono dimostrati molto più abili in ambito comunicativo e ci hanno fatto capire che molte volte i contrasti non sono determinati dalla diversità degli obiettivi da perseguire ma da cose futili e poco meritevoli d’importanza”. Perché iscriversi? “Nella vita di ciascuno di noi è fondamentale fare qualcosa che ti dia orgoglio, che restituisca quel senso di appartenenza. E qui un giovane lo può trovare. Oggi se non fai squadra, non sei nessuno. Qui mi hanno insegnato a sdoppiarmi, a perdere la mia individualità consentendomi di vivere esperienze straordinarie anche all’estero. Con umiltà ci hanno spiegato come si diventa grandi offrendo molteplici possibilità di crescita. La cosa più bella che può darti un’organizzazione di questo tipo è la forma mentis perché ti apre la mente”. Il ricordo più bello del suo mandato? “La cosa più bella che siamo riusciti a fare è stato iniziare ad aprirci alle scuole ospitando gli alunni nelle nostre aziende. Ancora oggi mi arrivano ragazzi per acquistare le docce che mi dicono di ricordarsi quel giorno in azienda…”. Cosa si sente di dire ad un giovane che sta leggendo questo articolo? “Come dice Walt Disney, ‘se puoi sognarlo, puoi farlo’”.

“È stata indubbiamente un’esperienza molto positiva che mi ha permesso di conoscere ed istruirmi in merito a quelle che sono le problematiche in ambito politico-sindacale. Durante il periodo della mia presidenza, il Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Bergamo stava ancora vivendo una fase di costruzione perché era costituito da diversi anni ma non era del tutto operativo. Con il mio predecessore, Salvatore Rota, si è dato il là all’inizio di un’attività politica più strutturata e continuativa. Abbiamo così iniziato a toccare ed approfondire diverse tematiche: ricordo, infatti, di aver suddiviso il Gruppo in quattro sottogruppi per cercare di intraprendere più cose possibili, spaziando dalla formazione al sociale, dal credito all’area legislativa. Abbiamo organizzato serate a tema, seminari informativi e confronti pubblici per illustrare tutte le novità dell’allora ‘volano’ Tremonti e per sensibilizzare l’Associazione rispetto a questi temi. In ambito sociale ci siamo resi protagonisti di diverse iniziative: una tra tutte la donazione fatta all’Istituto Riabilitativo di Mozzo di alcune apparecchiature propedeutiche alla fisioterapia e al recupero funzionale. A livello nazionale, ci siamo fatti carico di far partire determinati Gruppi giovani perché, allora, non erano ancora ben strutturati: nello specifico, ricordo l’azione condotta in Sardegna allo scopo di sensibilizzare la nostra Associazione per far sì di creare un modello di realtà associativa anche per i più giovani. Restando in ambito nazionale, abbiamo contribuito all’allestimento delle prime convention: la prima è avvenuta ad Erba a cui ne sono seguite molte altre in tutta Italia. Sono stati quattro anni molto intensi soprattutto dal punto di vista diplomatico e delle pubbliche relazioni. Ho avuto comunque il privilegio di guidare un buon gruppo, unito, coeso e con tanta voglia di fare”. Come è arrivata la sua elezione? “Sono subentrata a Salvatore Rota che al penultimo anno di mandato ha lasciato l’incarico per dedicarsi ad altri ruoli sempre all’interno dell’Associazione”. Oggi che il Movimento Giovani Imprenditori ha compiuto 30 anni come giudica la sua evolu- ROSSANA VAGLIETTI zione? “Devo dire che stanno facendo cose molte interessanti. Li trovo molto propositivi ed Presidente Movimento Giovani Imprenditori intraprendenti; anche rispetto ad un tema a me molto caro come quello della formazione, che 1999-2003 ha portato ad una sinergia con l’Università degli Studi di Bergamo, hanno fatto cose egregie. Io stessa avrei voluto istituire una borsa di studio per le imprese artigiane…”. Secondo lei sono cambiate le esigenze dei giovani imprenditori di oggi? “Sono decisamente cambiate. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un cambiamento assoluto e radicale. Il Movimento oggi immagino debba faticare parecchio in relazione a tutte le difficoltà a cui un imprenditore deve far fronte quotidianamente”. Ultima curiosità: per lei che, ad oggi, è stata l’unica presidente donna del Gruppo crede ci potrà essere spazio in futuro per un’altra sua ‘collega’? “Me lo auguro: spero proprio di sì! È un incarico difficile e impegnativo ma un buon connubio tra uomini e donne sortisce sempre degli ottimi risultati”.

14 anni fa era a capo del Movimento Giovani Imprenditori ed oggi è il numero uno di Confartigianato Imprese Bergamo. Come ha vissuto questo 30° compleanno del Movimento Giovani? “Considerando che ho vissuto i 20 e ho partecipato ai 10, potrei anche essere uno di quelli in grado di ricostruirne meglio la storia! Non nascondo che, quando è iniziata la mia avventura all’interno di Confartigianato Bergamo tramite il Gruppo giovani, nulla avrebbe presagito che ne potessi diventare il presidente. Tant’è che la prima sera - ricorda scherzosamente - litigai con il presidente di allora, Salvatore Rota”. Cosa l’ha spinta ad iscriversi alla Confartigianato? “Un amico. Come quasi sempre avviene, il passaparola è lo strumento più efficace. Dalla prima riunione a cui ho partecipato, è stato amore a prima vista: il Movimento Giovani Imprenditori, di fatto, mi ha fatto innamorare della ConfarGIACINTO GIAMBELLINI tigianato al punto da impegnarmi anche in seguito a livelli superiori. Il Movimento rappresenta Presidente Movimento Giovani Imprenditori una palestra importante, un’esperienza che consiglio vivamente perché consente a chiunque 2003-2007 nonchè attuale Presidente di uscirne cresciuto come persona oltre che come imprenditore, per lo stare insieme e per di Confartigianato Imprese Bergamo


GIOVANI IMPRENDITORI DIVENTANO GRANDI accettare con uno spirito più costruttivo idee diverse rispetto alle proprie. All’interno del Gruppo giovani sono diventato anche vice presidente regionale e presidente di commissione nazionale della formazione”. Che idea si è fatto dei giovani di oggi? “Un’ottima opinione. Recentemente ero a Brescia e facevamo la conta di coloro che dalla ‘palestra giovanile’ sono riusciti a fare il salto. Attualmente siamo in due ad aver coronato il sogno di Presidente ‘senior’ ma ce ne sono altri in ‘odore’ di nomina. Confartigianato ha compreso che i giovani non sono da imbrigliare ma, al contrario, rappresentano una risorsa preziosa da spronare, ascoltare, aiutare e indirizzare. Io stesso, grazie all’allora presidente Italo Calegari ricevetti suggerimenti molto utili rispetto poi a quello che sono diventato… Anche se poi ciascun presidente, come è giusto che sia, porta del suo lasciando la propria impronta. C’è da dire che il Movimento Giovani ha un’anima e sceglie sempre il presidente giusto per quel momento. Se ci facciamo caso, infatti, siamo ognuno diverso dall’altro ma ci siamo rivelati estremamente adatti al momento della nostra nomina. Questo perché il Gruppo giovani sa cosa gli serve”. Nell’arco di questi 30 anni ci sono state delle azioni più incisive rispetto ad altre che hanno portato ad uno strutturale consolidamento di questo movimento? “Il momento clou, vissuto ai tempi della mia presidenza, è stato quando il Gruppo giovani di Bergamo ha iniziato a dialogare con le altre associazioni uscendo da quella dimensione autoreferenziale che lo caratterizzava e ponendo fine allo spirito competitivo che aleggiava tra le varie associazioni di categoria. Con la scusa della solidarietà, per cui organizzammo uno straordinario evento benefico, riuscimmo a porre fine alle ruggini ataviche insite tra i senior a capo delle principali confederazioni cittadine. Il confronto quotidiano e continuo con gli altri gruppi giovanili ha permesso di compiere un salto importante. Non a caso il nostro è un gruppo di giovani imprenditori forte sia a Bergamo, sia a livello nazionale. Con l’aiuto dei Rotaract, in particolare, e grazie alla caparbietà di alcuni dirigenti illuminati, siamo riusciti ad infrangere alcuni tabù che perduravano da tempo”. Anche alla luce della sua positiva esperienza imprenditoriale, cosa si sente di dire ad un aspirante imprenditore? “Di avere coraggio, di guardare oltre gli ostacoli che tutti gli metteranno davanti. Non bisogna far leva sugli alibi e, al tempo stesso, non ci si deve considerare i risolutori di tutto. È fondamentale mostrare equilibrio e lucidità. I giovani devono godere di considerazione, devono aver voglia di crescere come persone prima e imprenditori dopo. I problemi e le esigenze sono del resto quelli di un tempo: accesso al credito, internazionalizzazione, ecc. Ma la situazione che vede un cinquantenne non è la stessa che vede un trentenne, pur vivendo entrambi lo stesso cambiamento epocale dell’economia”.

Si chiamano TAG – Trofeo Associazioni Giovanili e sono manifestazioni promosse dai Movimenti bergamaschi dei Giovani Imprenditori di Confartigianato, Confindustria, Ance e Ascom che consistono in una serie di veleggiate folkloristiche in flottiglia tra Punta Ala e l’isola d’Elba con una serie di prove veliche a vele bianche. Un’esperienza unica in cui l’aggregazione e l’affiatamento del gruppo arrivano ai massimi livelli. La collaborazione e la voglia di fare, infatti, sono elementi fondamentali per poter vivere con assoluta serenità un’iniziativa simile. Questa iniziativa, proposta dal 2011, rappresenta l’emblema del forte spirito di collaborazione che in tutti questi anni ha legato i componenti del Movimento Giovani di Confartigianato Bergamo tra loro e con i vari gruppi giovanili imprenditoriali bergamaschi all’interno del Comitato provinciale Giovanile.

“È stata un’esperienza decisamente arricchente dal punto di vista umano in primis, ma anche professionale. Si è trattata di un’opportunità che ho colto al volo e mi ha permesso di conoscere moltissime persone. La mia elezione è coincisa con quella del presidente ‘senior’ di Confartigianato, Angelo Carrara, e questo ci ha offerto l’opportunità di effettuare una profonda ricognizione del territorio per impostare al meglio il nostro lavoro e per rilanciare la nostra struttura e le sue delegazioni. Siamo ripartiti mettendoci la faccia, senza dimenticarci che il Gruppo giovani imprenditori esiste perché lo ha fortemente voluto la presidenza della nostra associazione di categoria e questa non è certo una cosa scontata. Poter lavorare a capo di una realtà che dal 1987 si è schierata al fianco dei giovani è stato un grande motivo d’orgoglio. Infondere, poi, valori come lo spirito d’appartenenza e il rispetto per le istituzioni è stata un’ulteriore motivazione che ha contraddistinto il mio operato”. Oggi a distanza di sei anni dal suo ultimo anno di presidenza, con quali occhi osserva il Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Bergamo? “Sono rimasto molto legato e con un ruolo attivo in ambito di scuola e formazione. Negli anni in cui ho avuto l’onore di esserne il principale rappresentante abbiamo intrapreso dei percorsi antesignani rispetto a quella che oggi viene definita l’alternanza scuola-lavoro. Oltre ad aver allestito molteplici incontri sull’imprenditorialità, l’azione più concreta e incisiva del mio mandato ha portato alla nascita della Bottega della Manualità grazie alla quale abbiamo coinvolto le scuole medie del territorio e favorito significative occasioni di confronto tra giovani e anziani. Un’opportunità importante concepita per gli studenti stessi grazie a cui sperimentare un orientamento in una fase cruciale della loro OSCAR MORA vita. Tutt’oggi seguo le iniziative proposte dalla Bottega della Manualità a livello di tavolo perma- Presidente Movimento Giovani 2007-2011 nente per l’orientamento provinciale”. Quali sono le caratteristiche che un giovane dovrebbe possedere? “Entusiasmo, desiderio di affinare periodicamente la propria formazione, apertura mentale, capacità e dinamicità del lavoro in gruppo. Una cosa su cui non si può più prescindere rispetto al passato è certamente un’approfondita conoscenza dell’azienda in ambito finanziario, contabile e amministrativo. I seminari organizzati durante il mio mandato, allestiti anche grazie all’ausilio dei nostri funzionari interni, hanno prodotto una conoscenza più approfondita in ambito di bilancio, welfare e utilizzo di programmi gestionali. Il fine era dare un imprinting non solo attinente all’attività manuale ma anche manageriale. Ultima cosa, ma non per importanza, la Sdart, la Scuola Dirigenti Artigiani, istituita nel 2007 in collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo. Una realtà che riesce sapientemente a coniugare gli aspetti didattici, scolastici e accademici alla realtà imprenditoriale”.


“Il mio mandato è stato contraddistinto dallo sbarco sui social network. In quell’epoca, infatti, nonostante Facebook fosse arrivato molto tempo prima, c’era molta diffidenza rispetto all’utilizzo di questi strumenti e, soprattutto, non c’era nessuno che voleva prendersi la responsabilità di seguirli con continuità, postando e rispondendo alle richieste che potevano di volta in volta pervenire, ma anche moderando le varie discussioni. Per superare questa impasse, ci siamo presi volentieri l’onere di gestire una nostra pagina FB stilando un modello di moderazione, strutturando su più livelli i contenuti e pianificando un programma continuativo volto alla riproposizione di contenuti. I social, del resto, sono divenuti parte integrante del mondo giovanile e non potevamo certo trascurare questi strumenti nell’ottica di una crescita di gruppo. Un grande aiuto mi è stato dato dall’allora presidente di Confartigianato Bergamo, Angelo Carrara, che mi affidò questo incarico dimostrando non solo di avere grande fiducia in me ma, al tempo stesso, assegnandomi una grande responsabilità. Il secondo aspetto saliente che ha contraddistinto il mio mandato è stato coinvolgere alcuni interlocutori al di fuori del nostro territorio, referenti regionali e nazionali per intenderci, per far in modo di uscire dall’ottica autoreferenziale di Bergamo e provincia e per instaurare un canale diretto con i vertici della nostra associazione”. Da coetaneo e avendone conosciuti tanti, che opinione ha dei giovani di oggi? “Il giovane di oggi non è sfigato e non vive in un mondo in cui va tutto a rotoli. È vero esistono delle difficoltà, degli ostacoli e delle ingiustizie che la crisi ha certamente acuito ma è sempre stato così. Le opportunità che abbiamo oggi noi giovani, però, i nostri papà non le avevano: con uno smartphone, per esempio, si riescono a fare delle cose che nessuno immaginava di riuscire a fare prima. Il mondo è difficile, d’accordo, ma è bene inventarsi una strada e percorrerla con forza e coraggio”. Perché un giovane artigiano dovrebbe iscriversi alla vostra Associazione? Perché la nostra Associazione può dare stimoli importanti e soprattutto se c’è voglia di fare, conoscere, sperimentare ed intraprendere allora ne vale sicuramente la pena. Altro aspetto importante è vivere questa esperienza senza preoccuparsi di dover piacere a tutti e senza aver paura di essere giudicati. Questo spirito e questo atteggiamento mi hanno guidato in questi quattro anni di mandato. Non a caso, dopo i primi passi dei precedenti presidenti per far dialogare le quattro associazioni giovanili più importanti del territorio (Confindustria, Ascom, Ance e Confartigianato) durante il mio mandato, abbiamo fondato il tavolo di coordinamento e siglato il patto ‘Gli 8 valori che fanno volare’. Un accordo formalizzato al termine di una serata conviviale e basato su un presupposto essenziale: non esisterà mai un presidente del tavolo di coordinamento ed ognuno godrà di una carica paritetica rispetto all’altro. C’è una segreteria, quella sì, che però viene designata a rotazione”.

“Non essendo un veterano dell’Associazione (la mia esperienza è iniziata solo cinque anni fa) ho pensato di basare la mia mission su una iniziale analisi statistica dei bisogni. Ho riflettuto, infatti, sugli aspetti su cui i giovani imprenditori richiedono maggiormente un supporto. Abbiamo attraversato un momento difficile dal punto di vista economico e anche il ricambio generazionale non ha contribuito a migliorare le cose. Ci siamo domandati, quindi, quali fossero le condizioni che potevano agevolare l’ingresso sul mercato di un aspirante imprenditore e come potevamo mantenere solido il legame associativo che, molto spesso, si esaurisce negli anni. Così, mossi anche dal desiderio di rivitalizzare la cultura artigiana, abbiamo riqualificato uno spazio in via Borgo Palazzo al civico 93 inaugurando Artilab - Artigiani nel tempo, un luogo dove far vibrare le idee, un ambiente giovane creato per dar spazio a sinergie tra chi ha fatto della propria passione un lavoro. Era determinante, a mio avviso, creare un posto smart e informale dove convogliare un po’ di giovani volenterosi e desiderosi di proporre le proprie idee. Grazie a questa realtà abbiamo strutturato degli interessanti progetti per le scuole che siamo riusciti a coinvolgere ed introdurre alla scoperta delle molteplici imprese artigiane attive sul territorio. Sfatare il luogo comune secondo cui l’artigiano è solo quello con la punta e la mazzetta ma, al contrario, è un lavoratore poliedrico capace di realizzare delle mappe tattili con le stampe in 3D, è stato molto importante. Ho iniziato il mio mandato volendo trasferire questa cultura, facendo leva sul ruolo identitario dell’artigiano: sicuramente ci vorrà del tempo ma sono certo che potremo raccoglierne i frutti. E’ facile pensare che lo sviluppo tecnologico risolva tutti i mali del mondo, che l’innovazione possa fare altrettanto… Ciò a cui puntiamo è un radicale cambiamento di paradigma culturale ad ampio spettro: l’artigiano deve avere l’opportunità di esplorare mondi diversi facendo delle cose ancora manuali ma avvalendosi al tempo stesso degli strumenti tecnologici che la tecnologia mette a disposizione”. Quali sono i progetti più recenti su cui state lavorando? “Vogliamo attivare alcuni incubatori di produzione, solitamente disponibili solo nelle fasi di start-up aziendale, grazie a cui offrire un ambiente di lavoro che possa raccogliere più figure professionali, magari dello stesso ambito. Un luogo in cui possano essere impiegati macchinari di una tecnologia avanzata (magari presi in affitto) perché quelli in dotazione sono sottoutilizzati rispetto alle molteplici potenzialità che offrono. Parallelamente stiamo cercando di concretizzare con il Comune di Bergamo un pacchetto di convenzioni per l’acquisto o l’affitto della prima casa: una misura che risponde più ad un bisogno ma che, in particolare per i giovani, reputiamo prioritaria”.

DANIELE LO SASSO

Presidente Movimento Giovani Imprenditori 2011-2015 e Consigliere di Confartigianato Imprese Bergamo

DIEGO ARMELLINI

Presidente in carica Movimento Giovani Imprenditori

Per informazioni: Segreteria Movimento Giovani Imprenditori Carmelo Davì Tel. 035.274.340 Mail: giovani.imprenditori@artigianibg.com

Gruppo Giovani Artigiani Artilab Bergamo

@GiovArtiBg

Giovartibg

Gruppo Giovani ArtigianiBergamo


CHI C’ERA Ph. Sergio Nessi

UNICEF & GOLF SOLIDARIETÀ, DIVERTIMENTO E PIACERE DI ESIBIRSI SU UNO DEI PERCORSI PIÙ BELLI D’ITALIA

Tutto questo racchiuso in una manifestazione di prestigio, per coinvolgere e sensibilizzare il mondo del Golf, sulla missione dell’UNICEF in Italia e nel mondo, a sostegno dei bambini. Da diversi anni il Golf Club Bergamo l’Albenza collabora con UNICEF inserendo nel proprio calendario alcune gare il cui ricavato va a sostegno delle campagne a favore dell’infanzia. Il Golf Club l’Albenza è situato all’interno di un’incantevole cornice di prati e alberi secolari e vanta un percorso composto da 27 buche di riconosciuta levatura tecnica. Sabato 8 luglio si è svolto il torneo “Mediolanum per UNICEF- Golf Experience”, un diciotto buche Medal per la prima Categoria e Stableford per la seconda e terza categoria. In palio premi gentilmente offerti da Mediolanum, per il primo lordo, primo e secondo netto di categoria,1a Lady,1° Junior e 1° Senior. UNICEF, da parte sua, ha promosso una “lotteria” ricca di premi accompagnati ognuno da una “Pigotta”, la bambola ormai divenuta simbolo dell’UNICEF, il cui ricavato è stato devoluto interamente a sostegno della campagna “Per ogni bambino in pericolo”. Hanno preso parte al torneo i soci del Golf Club l’Albenza, insieme a golfisti di altri circoli, un centinaio di giocatori, contribuendo così al buonissimo esito della manifestazione. Le premesse per trascorrere un bella giornata ci sono state tutte…


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CHI C’ERA Ph. Sergio Nessi

Alla premiazione è seguita una cena, nella magnifica terrazza, affacciata sui campi del Golf Club l’Albenza , allietata dalla presenza della magica voce di Dagmar Segbers, accompagnata al pianoforte dal noto artista, Michele Fazio. Insieme hanno eseguito bellissimi brani che hanno riscosso un notevole successo. L’accoglienza che il Golf Club l’Albenza con tutti i suoi soci ha riservato a tutti gli ospiti presenti è stato un vero abbraccio. Oggi raggiungere risultati per l’infanzia è piu importante che mai, e raggiungerli per ogni bambino è ancora la forza trainante dell’UNICEF. “UNICEF lavora giorno dopo giorno nei luoghi più difficili del mondo per raggiungere i bambini più a rischio, per salvare le loro vite tenendoli al riparo da ogni pericolo, cercando di offrire loro un’infanzia in cui siano amati, protetti, sani, istruiti e capaci di realizzare il proprio potenziale. È ciò per cui ci battiamo noi di UNICEF e non ci arrendiamo mai…” Questo è il messaggio di Elisabetta Paganessi, Presidente Unicef di Bergamo. I prossimi appuntamenti sono: - 21 settembre: Giornata in montagna di scuola e solidarietà, un progetto nato insieme al CAI di Piazza Brembana, “Aiutiamo i giova-

ni a scalare il futuro”, dedicata alle scuole, nel territorio di Mezzoldo, con itinerari diversi a seconda dell’età dei bambini partecipanti. - 23 settembre: una meravigliosa performance, a Bergamo Alta, nel contesto dell’allestimento di “Piazze Verdi” in Piazza Vecchia, con uno spettacolo di musica e danza… Sarà una vera sorpresa.. - 16 Novembre: In occasione dell’anniversario della “Convention dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, approvata dall’ONU e sottoscritta da 194 Paesi nel mondo, abbiamo organizzato uno spettacolo di musica e danza all’insegna dei diritti fondamentali di ogni bambino. Lo spettacolo sui svolgerà presso l’Auditorium di Piazza della Libertà a Bergamo. - 17 Novembre: UNICEF Comitato di Bergamo, organizza un convegno a Palazzo Frizzoni con l’intervento di Andrea Iacomini, portavoce UNICEF Italia. - Dal 20 Novembre al 31 Dicembre saremo presenti con la “Casina UNICEF”, come ogni anno, nel periodo Natalizio, in Piazza Vittorio Veneto, per offrire al pubblico le nostre bellissime Pigotte e molti altri oggetti. Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it


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SALUTE E BELLEZZA NEL CUORE DELLA CITTÀ CLINICA CASTELLI HA AMPLIATO IL SUO AMBULATORIO DI DERMATOLOGIA OFFRENDO DUE PERCORSI COMPLEMENTARI TRA LORO: LA DERMATOLOGIA CLINICA E LA MEDICINA ESTETICA


“A fior di pelle” si vivono sensazioni. “A pelle” si percepiscono modi di essere. Salvarla, la pelle, vuol dire proteggere la vita. “Non stare nella pelle” è un’emozione grandissima.

Tanti significati in un organo che assume un ruolo importante per la salute e il benessere del nostro corpo e che riveste, nel vero senso della parola, il nostro vissuto, le nostre buone e cattive abitudini trasformandoli nell’immagine più esteriore di noi. Per tutte queste ragioni, averne cura affidandola a mani sicure, è davvero molto importante. Clinica Castelli lo sa e, da giugno 2017, ha ampliato il suo Ambulatorio di Dermatologia offrendo due percorsi, quello della Dermatologia Clinica e quello della Medicina Estetica, diversi ma complementari tra loro. L’attività di Dermatologia Clinica, coordinata dal Dr. Emilio Dognini, Specialista in Dermatologia, si occupa della diagnosi e della cura delle malattie che colpiscono l’intera cute, con particolare attenzione alla diagnosi precoce dei tumori cutanei, attraverso l’esame obiettivo e approfondimenti diagnostici strumentali eseguiti con tecnologia di ultima generazione. L’attività di Medicina Estetica, che si affianca a quella già esistente di Chirurgia Plastica, si occupa del trattamento della pelle nei suoi aspetti soprattutto estetici ed è affidata alle Dottoresse Monica Osti e Manuela Forti, entrambe Specialiste in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica. Macchinari Alma Lasers, ad esclusivo uso medico, con alta tecnologia laser e radiofrequenza per applicazioni mediche ed estetiche di grande affidabilità come: epilazione, rimodellamento viso corpo, iperidrosi, trattamento macchie, angiomi, cicatrici, smagliature e rimozione dei tatuaggi. “Con Soprano ICE - racconta Monica Osti - possiamo eseguire trattamenti per epilazione sicuri, rapidi ed efficaci in ogni periodo dell’anno, estate compresa. ICE raffredda infatti la pelle durante l’intera sessione, mantenendo il calore nel derma dove i follicoli piliferi vengono trattati. È efficace in tutto il corpo, comprese le zone del viso, e su tutti i fototipi di pelle.” “Il Sistema Accent - spiega Manuela Forti - è una piattaforma laser potente con ultrasuoni e radiofrequenza dedicata, in particolar modo, al rimodellamento del corpo e del viso con risultati ottimali raggiungibili in breve tempo. La stessa macchina è anche indicata per il trattamento non invasivo e indolore dell’iperidrosi (sudorazione eccessiva e odore sgradevole) di mani e corpo, un disturbo che i pazienti affrontano con dolorose iniezioni di botulino”. Infine, con la sofisticata tecnologia Harmony è possibile trattare lesioni vascolari, cicatrici, smagliature e garantire la rimozione sicura e completa di tatuaggi multicolore, il tutto previa visita specialistica dermatologica.

Emilio Dognini, Specialista in Dermatologia

Manuela Forti, Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica

Per informazioni e prenotazioni di Medicina Estetica chiamare lo 035 283230 attivo da lunedì a venerdì, dalle 13.00 alle 15.00. Prima seduta gratuita, scopri l’offerta su: clinicacastelli.it/estetica Bruna Rea, Direttore Sanitario


CHI C’ERA Ph. Sergio Nessi

FESTA D’ESTATE

DI APF BERGAMO E LARIO BERGAUTO

Tempo d’estate e, come la migliore delle tradizioni, ritorna la festa d’estate firmata APF Bergamo (Associazione Provinciale Forense). Un appuntamento che vede coinvolti tutti gli avvocati della nostra provincia i quali hanno l’occasione di trascorrere una piacevole serata all’insegna della buona musica e del buon cibo, scambiandosi pareri lavorativi e dando il benvenuto ai nuovi associati iscritti all’Ordine. Location scelta per questa edizione 2017 l’Agriturismo Sant’Alessandro ad Albano S. Alessandro che, con una mise studiata per l’occasione, ha accolto tutti gli ospiti con uno stuzzicante aperitivo, seguito da una squisita cena. Una serata unica alla quale non poteva certo mancare l’affezionato sponsor Lario Bergauto Bergamo, presente con due eccellenze del brand bavarese: la nuova BMW 225 Xe Active Tourer Hibryd e la nuova BMW 530 d Touring, sul mercato dallo scorso maggio. La serata è stata anche l’occasione per premiare gli anniversari delle iscrizioni all’Ordine che hanno visto, per mano del presidente APF Avvocato Franco Uggetti, le premiazioni per il 40° dell’Avv. Umberto Iorio, per il 30° gli Avvocati Fabrizio Antonello, Massimo Asdrubali, Flavio Perini e Raffaella Sonzogni, mentre per il 20° il premio è stato assegnato all’Avv. Taricco Sonzogni. Altri importanti riconoscimenti quelli assegnati ai migliori avvocati distintisi nell’ultima sessione di esami presso la sede di Brescia: Alice Ruggeri, Beatrice Perita e Giorgio Emanuele Degani. Dopo le premiazioni gli ospiti sono stati coinvolti in una simpatica lotteria a premi, accompagnati fino a sera inoltrata, da una piacevole musica.


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BSB COSTRUZIONI EDILI

GOLF CUP

La passione per il golf in una competizione fino all’ulttimo par. Così BSB Costruzioni ha dato vita lo scorso 9 luglio al BSB Costruzioni Edili Golf Cup ovvero il classico torneo di 18 buche stbl, giocato però in una location molto particolare ovvero al Colli di Bergamo Golf, lo storico Golf Club cittadino, di recente rimesso a nuovo in ogni sua parte, dalla club house al terreno di gioco.Tantissimi i partecipanti al torneo, oltre 70 giocatori che dalle prime ore dell’alba fino a tarda mattinata si sono sfidate senza sosta nonostante le calde temperature estive, con il massimo dello spirito competitivo e sportivo. Per allietare i primi arrivati, servito in tarda mattinata nella club house uno speciale aperitivo



a base di bollicine ed anguria. A seguire il pranzo e le premiazioni che hanno decretato la vittoria di Marco Bucarelli e Giacomo Vanotti per la prima categoria, Marco Fumagalli per la seconda, Filippo Piccinini per la terza categoria, Lia Capoferri per la Quarta Categoria, Maria Grazia Finazzi per la categoria Ladies e Maurizio Bucarelli

per i Seniores. Al termine delle premiazioni, avvenute per mano del presidente del Club, ai giocatori sono stati consegnati due piacevoli ricordi: una scatoletta in latta contenente delle caramelle ed un kit di palline aerografate BSB Costruzioni. Gli emblemi perfetti di questo elegante e coinvolgente sport chiamato golf.



CHI C’ERA

DOTT.SSA SILVIA BERNINI: 20 ANNI DI ORTODONZIA FESTEGGIATI AL PIANONE Vent’anni di professione dedicati ai suoi pazienti: così la Dott.ssa Silvia Bernini taglia un traguardo importante, non un punto di arrivo ma la prosecuzione di un percorso rivolto al futuro in cui ricerca e progresso vanno a braccetto. Durante una piacevole cena con il suo team al Ristorante Pianone di Città Alta, abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere... Dottoressa, quando decise che questo sarebbe stato il suo futuro? “Adolescente, io stessa mi trovai nei panni di paziente a causa di alcuni problemi all’articolazione della bocca. Nacque così la mia passione per la gnatologia. Aver provato su me stessa, mi ha aiutata a capire meglio i problemi dei pazienti”. Da li è nata anche l’idea di realizzare uno studio centrato sull’ortodonzia, sulla gnatologia e sulla cura di tutte le problematiche dentali dei bambini? “Sì, lo studio a distanza di anni mantiene la sua vocazione primaria di specialista in queste materie anche se con il tempo e su richiesta di molti pazienti, ha completato le sue prestazioni professionali con specializzazioni funzionali all’ortodonzia quali la chirurgia dentale, la conservativa, l’igiene e la prevenzione dentale. I bambini sono la mia passione (ho quattro figlie dai due ai tredici anni), bimbi ed adolescenti sono infatti i primi beneficiari di una buona salute dentale, ma anche gli adulti trovano un ambiente specializzato per loro”. Come fa a conciliare studio, un marito, quattro figlie e i tanti impegni professionali? “Per questo devo dire grazie a quanti mi stanno vicino e mi aiutano, sia a casa che in studio. È prezioso il ruolo dei miei colleghi e delle assistenti, sempre professionali ed accoglienti. Sono veramente grata a tutti loro”.


Perché il paziente dovrebbe scegliervi? “La possibilità di scelta è ampia ma noi siamo qui, sempre più strutturati, grazie ad una preparazione attenta in ortodonzia e gnatologia e la possibilità per il paziente di creare un rapporto familiare e di fiducia, l’attenzione alle urgenze ed ai bisogni dei singoli, la reperibilità assicurata e la Certitificazione di Qualità ISO 9001”. Prospettive per il futuro? “Penso che il futuro del nostro studio specializzato in ortodonzia e gnatologia, sia quello di posizionarsi su livelli di eccellenza di servizio, di professionalità, di qualità formativa e tecnologica mantenendo le esigenze del paziente al centro del nostro studio. Oggi è necessario aprirsi alla collaborazione con colleghi e con altre discipline, fondamentale mantenere il collegamento con il mondo universitario”. Progetti? “Sono convinta della scelta che abbiamo fatto, insieme ad altri 50 colleghi di tutta Italia, di organizzarci in associazione: FACE XP Experts in Orthodontics con lo scopo di mantenere costante l’aggiornamento continuo, per rendere disponibili al paziente protocolli di trattamento efficaci ed ottenere sinergie nella preparazione specialistica, nell’informazione al paziente e nella collaborazione internazionale”.

La Dott.ssa Silvia Bernini al lavoro nel suo studio di Bergamo con il suo staff di collaboratrici


CHI C’ERA Ph. Sergio Nessi

LA STRADA SUONA...

LA FESTA DELLA MUSICA Bergamo si è “accesa” di musica lo scorso 25 giugno, sull’onda dell’iniziativa promossa in oltre 500 città europee, nata dalla voglia di portare colore ed allegria per strade, piazze e vicoli. Il risultato? Più che eccellente, non solo per la grande partecipazione di artisti d’eccezione, ma anche per la risposta positiva della popolazione e degli sponsor che, numerosi, hanno sostenuto questa importante iniziativa con risvolti anche sociali. Proprio come Lario Bergauto Bergamo che, entusiasta, ha aderito con grande impegno e vivacità, donando per l’occasione 10 macchinine all’ABIO Pediatria dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Un gesto che vuole esprimere tutta la vicinanza della nota realtà automobilistica ai tanti problemi che affliggono la nostra società. Un fine di grande importanza quindi, in un clima di festa generato da concerti sparsi in ogni dove e con i generi musicali più disparati: dal rock alla classica, dal country alla lirica, ognuno ha potuto “gustarsi” questa stupenda arte che è la musica!


Nella foto sotto, con le macchinine donate da Lario Bergauto all’Associazione ABIO (Associazione per il Bambino in Ospedale) - che opera presso il reparto di Pediatria dell’Ospedale Giovanni XXIII - da sinistra ci sono: Saul Mariani, AD di Lario Bergauto, Gualtiero Dapri e Lorenzo Spinozzi, Ufficio Marketing Lario Bergauto, Elda Viscardi e Antonio Marchesi, volontari ABIO, Daniele Pagani, Direttore commerciale Lario Bergauto.

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TERZO STADIO

SVANITO IL SOGNO DEL FARAONICO PARCO DELLO SPORT, IL COMUNE DECIDE DI VENDERE LO STADIO E, ANCHE SE ANCORA RESTANO ALCUNE OPPOSIZIONI IN TRIBUNALE DA PARTE DI UNA CORDATA CONCORRENTE SEMBRA CHE L’ATALANTA E IL SUO SUPER PRESIDENTE NE ENTRERANNO IN POSSESSO PER RICOSTRUIRLO EX NOVO E DOTARE BERGAMO DI UN IMPIANTO MODERNO E ALL’ALTEZZA DEI RECENTI SUCCESSI DEI NERAZZURRI LANCIATI VERSO L’EUROPA

Per anni e anni la città si è interrogata sulla questione dello stadio e la maggior parte dei pareri, della gente e dei politici, sembravano orientati ad uno spostamento della struttura del vecchio Brumana, poi ribattezzato Atleti Azzurri d’Italia, in un’area periferica così da ovviare ad un paio di problemi che da sempre lo caratterizzano. Essendo sorto in un quartiere densamente popolato e poco dotato di parcheggi, risulta difficile raggiungerlo agevolmente nei giorni delle partite e, soprattutto, è quasi impossibile parcheggiare l’auto nelle sue vicinanze. Inoltre, data la vivacità di alcuni tifosi nerazzurri, sempre impegnati in battaglie urbane con opposte tifoserie o le Forze dell’Ordine, il quartiere dove sorge è stato teatro di memorabili battaglie con tutti i problemi che abbiamo per decenni verificato ai danni dei residenti costretti a restare chiusi in casa con l’odore dei lacrimogeni, le sirene delle ambulanze, le auto incendiate, i palazzi imbrattati… Ma un nuovo stadio sarebbe costato troppo ed essendo il Comune proprietario della struttura, nessuno, specie dalla parte della sinistra cittadina, si è mai sentito di spendere quel pacco di quattrini per gli amanti del calcio. Il problema si è trascinato con ammodernamenti e ristrutturazioni per renderlo almeno in regola con le norme di sicurezza, finché sono cambiati i tempi e il Governo ha dato il via libera alla cessione degli stadi ai privati o al fatto che, come accaduto altrove, le società di calcio avrebbero potuto edificarne di propri. Ed è a questo punto inizia la favola del Parco dello Sport, grandiosa operazione che avrebbe visto sorgere a sud della città una mega struttura (almeno da giudicare dai primi progetti presentati in pompa magna) che, oltre allo stadio per il calcio, avrebbe compreso un nuovo palazzetto dello sport, campi da tennis, palestre, piscine, piste di atletica. Per recuperare parte dell’investimento, il costruttore (Impresa Percassi che fa capo al Presidente dell’Atalanta) avrebbe realizzato anche una serie di aree commerciali da destinare alla vendita di articoli inerenti lo sport. Amministrazione favorevole, il sindaco era Veneziani del centrodestra, con molte resistenze dalla sinistra e privati pronti con terreni e risorse per realizzare l’opera. Furono sollevati problemi urbanistici, viabilistici, ambientali ma niente sembrava poter fermare l’entusiasmo di chi lo voleva a tutti i costi… Chi per fregiarsene politicamente, chi per fare del business… Nessuno però aveva fatto i conti con il ribaltone della politica cittadina e quando Veneziani venne sconfitto da Bruni, si riaccese la protesta di chi in quella zona avrebbe preferito realizzare il Parco Agricolo, che a dire il vero non si è mai capito bene cosa dovesse essere. La crisi economica arriva comunque a spegnere l’entusiasmo e ben presto si arriva all’accantonamento del progetto del Parco dello Sport, finito alle ortiche, nel vero senso della parola, per motivi molto semplici. Per realizzarlo servivano 120 milioni di euro che Percassi sperava di recuperare, almeno in buona parte, attraverso la cessione a terzi (banche) dei contratti di locazione pluriennale che “avrebbe” dovuto contrarre con le varie aziende che “avrebbero” a loro volta aperto i negozi all’interno del Parco dello Sport. Ad un certo punto, anche in concomitanza con l’inizio della crisi, nessuno si è sentito di dare disponibilità per sottoscrivere contratti decennali ad un prezzo non indifferente e di conseguenza sono venute a mancare le fonti di finanziamento. Già alla fine del mandato di Tentorio, che nel frattempo era subentrato a Bruni e aveva cercato in tutti i modi di arrivare alla soluzione del problema del nuovo stadio, si era capito che non ci sarebbe stata alcuna possibilità di intraprendere con successo quel percorso con grande disappunto del proprietario dei terreni (Cividini) che avrebbe lautamente monetizzato, e che si ritrovava, invece, un bel campo di patate dopo la retromarcia del costruttore anche perchè pare vi fosse un’accordo solo sulla fiducia, senza firme nero su bianco.


Nulla si può imputare a Percassi che da parte sua aveva commissionato un progetto grandioso, costato ben 300 mila euro, presentato in Comune tra il tripudio di politici e appassionati che prometteva un impianto modernissimo da 26.000 posti con 200 mila mq di aree verdi aperte al pubblico. Resterà un sogno per sempre. Ma il problema dell’attuale stadio rimane sul tappeto perchè, data la sua età, ha continuamente bisogno di adeguamenti e comunque rimane poco adatto alle strategie di un’Atalanta proiettata sempre più tra le squadre nobili del calcio nazionale. Il modello è quello della Juventus la quale, realizzando in proprio un impianto moderno, è riuscita a riportare i tifosi allo stadio e a trasformare in un business ciò che per il Comune di Torino era fonte di perdite. Quindi, quando è emersa la possibilità di vendere l’attuale stadio di Bergamo, nessuno si è opposto anche se questo vuole dire che il Comune rinuncerà ad oltre 600 mila euro annui del canone di locazione sui quali era in corso da tempo un contenzioso con la soc. Atalanta che riteneva opportuno scontare dal suddetto canone una serie di lavori di restauro effettuati nello stadio stesso. Il Comune decide di mettere in vendita lo stadio e l’Atalanta ottiene un contratto di locazione provvisorio con l’autorizzazione ad effettuare opere di miglioria per circa due mi-

lioni di euro che avrebbe potuto scontare dal prezzo di acquisto nel momento in cui lo avesse rilevato. Se invece qualcun altro ne diverrà proprietario, dovrà restituire all’Atalanta i due milioni. L’impianto nel frattempo è stato stimato dalla Soc. Avalon 7 milioni di euro quindi Percassi, che si propone per il subentro nella proprietà, potrà scontare i 2 milioni dal prezzo e con 5 milioni entrerà in possesso della struttura. Alla gara ha partecipato anche un altro privato ma, all’apertura delle buste l’offerta di Percassi risulta vincente e anche il progetto proposto per la ristrutturazione sembra essere il più aderente alla richieste. Prezzo congruo? Qualcuno in Consiglio Comunale ha detto che era una perizia “nerazzurra”. Un immobile che rende oltre mezzo milione l’anno d’affitto non può valere solo 7 milioni. Un appartamanto del valore di 100.000 euro può spuntare un canone d’affitto di 4-5.000 euro annui cioè il 4/5 %. In proporzione una rendita di 500.000 euro dovrebbe corrispondere ad un valore di almeno 10 milioni... Ma chi altri potrebbe comprare lo stadio se non l’Atalanta di Percassi? E dove andrebbe l’Atalanta non avendo lo stadio? Quindi, è una posizione di reciprocità reciproca. L’Atalanta porta a casa lo stadio pagandolo decisamante poco, però lo ristrutturerà spendendoci parecchi soldi e lo stadio diventerà bello e finalmente all’altezza dei risultati conseguiti sul campo, mentre purtroppo quest’anno la Dea dovrà giocare in trasferta le partite della tanto agognata Europa League.

Su come davvero sarà il nuovo stadio dell’Atalanta solo bocche cucite e lo studio incaricato del progetto ha ricevuto tassative consegne di non creare aspettative con ipotesi fantasiose. Girano solo disegni ipotetici di come sarà trasformata l’area interessata, si sa che saranno realizzati parcheggi interrati e che potrebbe essere deviato Viale Giulio Cesare, che è previsto uno spazio museale dedicato alla storia dell’Atalanta ed alcuni spazi commerciali, oltre ad un nuovo hotel

Hotel

Parcheggio sotterraneo Spazi commerciali Parcheggio Area Reggiani

Lazzaretto

Museo Viale Giulio Cesare deviato

Spazi commerciali Parcheggio sotterraneo

Aree verdi


DAL LIBRO DEI SOGNI DAL LIBRO DEI SOGNI

PIAZZALE MARCONI PIAZZALE MARCONI


Questi sono i rendering che campeggiano da anni sul sito del Comune di Bergamo e che rappresentano quello che avrebbe dovuto diventare Piazzale Marconi, quello antistante alla Stazione ferroviaria. Si vedono candide panchine, vialetti e aiuole adorne di fiori, piante lussurreggianti, la vasca con la fontana e mamme per mano ai loro bambini in un’atmosfera rarefatta come in un sogno.... E infatti di un sogno si tratta perchè tutti possiamo constatare come le cose non siano esattamente così. Sulla sinistra si vede anche il modernissimo bunker che avrebbe dovuto ospitare il centro informazioni per i visitatori che invece versa nell’abbandono più totale nonostante i cartelli dicano che i lavori inziati nel 2009 avrebbero dovuto essere conclusi già da tre anni. Sono stati ripresi, poi abbandonati, poi di nuovo ripresi e ancora una volta abbandonati anche se non sembrerebbe essere un’opera così complicata da realizzare... Ma evidentemente i soliti ostacoli burocratici hanno impedito chi avrebbe dovuto portarla a termine. Certo è una bella soddisfazione, per amministratori locali e progettisti, poter mostrare in pompa magna questi bei disegnini, gettando fumo negli occhi e lasciando sperare che, quel luogo di confine tra la civilissima città e quell’altra abitata da disperati, spacciatori, tossici, prostitute e oggi anche dei clandestini che non sanno dove andare, possa venir recuperato alla sua insostituibile funzione. Poi però tra i bei disegni e la realtà passano anni e anni in cui nulla cambia anzi, se possibile peggiora, anche se, sul sito del Comune, rimangono i buoni propositi, le vie pulite, le panchine bianchissime, le aiuole curate e la gente felice...


COME DIVENTARE IMPRESA 4.0 TUTTE LE OPPORTUNITÀ E LE AGEVOLAZIONI PREVISTE DALLA NORMATIVA Il «Piano nazionale Industria 4.0» lanciato dal Ministero per lo Sviluppo Economico prevede fondi e incentivi ad hoc per le imprese che decidono di investire nella digitalizzazione e nell’integrazione tra funzioni e macchinari aziendali e reti informatiche, per ottimizzare la produzione e l’organizzazione aziendale. Per fare chiarezza sul tema, ma anche per far conoscere la modalità più immediata per ricevere dei contributi, Confartigianato Imprese Bergamo ha organizzato un seminario dal titolo “Come diventare Impresa 4.0. Tutte le opportunità e le agevolazioni previste dalla normativa”, che si è svolto lo scorso 11 luglio presso l’Auditorium di via Torretta 12 a Bergamo. Un’occasione importante rivolta a tutte le aziende che desiderano cogliere le opportunità legate alla quarta rivoluzione industriale. Il Piano, infatti, prevede misure concrete in base a tre principali linee guida: operare in una logica di neutralità tecnologica, intervenire con azioni orizzontali e non verticali o settoriali, agire su fattori abilitanti. All’incontro, moderato dal direttore di Confartigianato Imprese Bergamo, Stefano Maroni, ed aperto dall’intervento del presidente Giacinto Giambellini, sono intervenuti il responsabile nazionale delle strategie digitali di Confartigianato nazionale, Paolo Manfredi, il direttore di Bergamo Sviluppo, Cristiano Arrigoni, e l’amministratore delegato della società Centro Software, Lorenzo Battaglini, che ha illustrato un sistema di sensori in grado di mettere in rete le macchine aziendali. In questo senso è stata molto utile la testimonianza riportata durante il convegno di un’impresa che ha già iniziato questo percorso volto al rinnovamento e alla messa in rete delle attrezzature aziendali in un’ottica di digitalizzazione e innovazione tecnologica. Gli esperti del servizio Fiscale e Tributario hanno invece approfondito gli incentivi a disposizione delle Pmi per gli interventi previsti dalla norma. In chiusura spazio al ruolo sempre più centrale assunto da Artilab, la bottega-laboratorio sita in via Borgo Palazzo e avviata dal Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato, che diverrà uno dei trenta “digital innovation hub” individuati da Confartigianato all’interno del progetto. Sede in cui verranno realizzati corsi, iniziative e attività di accompagnamento per lo sviluppo della cultura dell’impresa 4.0. Per ulteriori informazioni: Sportello Impresa 4.0 (tel. 035.274.291 – 293; e-mail: impresa4.0@artigianibg.com).

Confartigianato Imprese Bergamo,Via Torretta 12, Bergamo Tel. 035.274111 - Fax 035.274274 - info@artigianibg.com - www.confartigianatobergamo.it



EFFETTO NOTTE LE IMMAGINI CHE SI SONO AGGIUDICATE I PRIMI PREMI DEL CONCORSO EFFETTO NOTTE SVOLTOSI A FEBBRAIO DURANTE LA MANIFESTAZIONE M’ILLUMINO DI MENO


Qui sopra “Chasing the blue ghost” (1° premio) di Marco Verzeroli In alto a destra “Dancing Ghost” (2° premio) di Andrea Riva Sotto “Giochi di fuoco” (3° premio) di Maria Manenti

Sono Marco Verzeroli, Andrea Riva e Maria Manenti i vincitori del concorso fotografico “Effetto Notte”, promosso in occasione dell’iniziativa M’illumino di meno ideata da Caterpillar Radio2. La manifestazione a carattere nazionale, svoltasi lo scorso 24 febbraio, ha avuto il compito di sensibilizzare i cittadini alla cura dell’ambiente, al rispetto del pianeta, con un gesto simbolico ma al tempo stesso concreto. Per l’occasione, la sera del 24 febbraio, in Città Alta si sono spente le luci e cento candele hanno illuminato piazza Vecchia, piazza Mascheroni, la Corsarola e piazza Mercato delle Scarpe. I ristoratori hanno proposto cene a lume di candela e omaggiato i clienti, saliti con i mezzi pubblici, del biglietto per il ritorno. Artisti di strada si sono esibiti in performance di luce e fuoco con le compagnie teatrali Ambaradan e Chapati. Dentro questo contesto non poteva mancare un concorso fotografico per immortalare la suggestiva atmosfera di Bergamo Alta. Venti le fotografie in concorso selezionate dalla giuria Bergamo 77 – Circolo Culturale Fotografico di Bergamo. I tre vincitori sono stati premiati il 26 giugno allo Spalto San Michele, da Leyla Ciagà, assessore all’ambiente del Comune di Bergamo. e il primo premio - una bicicletta elettrica Askolltore Bergamo – è andato a Marco Verzeroli per la foto “Chasing the blue ghost”; il secondo premio - un orologio automatico Locman di Brivio Gioielli – è stato consegnato a Andrea Riva per la foto “Dancing Ghost”; il terzo premio - un cesto di prodotti biologici - La Casa dei Sapori di Mimì- è stato assegnato a Maria Manenti per “Giochi di fuoco”. Sono state inoltre segnatale per originalità le foto: “Bellezze mai al buio” di Guglielmo Caslini, “SMS” di Alice Bertulessi e “Luci tra la storia” di Cristina Molinari. L’evento in città è stato promosso da Comune di Bergamo, ATB - Azienda Trasporti Bergamo, Ascom, Bergamo Confcommercio, Confesercenti Bergamo, Distretto Urbano del Commercio di Bergamo - DUC, Comunità delle Botteghe di Bergamo Alta, con il contributo di Cereria Pernici, Askoll I am electric, Brivio Gioielli, Ristorante Da Mimmo, Maite e delle compagnie teatrali Chapati Compagnia Teatrale Ambaradan.




CHI C’ERA Ph. Sergio Nessi

LARIO BERGAUTO & SPORTPIÙ

TUTTI IN MOVIMENTO! Sport e motori: il connubio che non delude mai. Proprio come il 1° luglio scorso presso lo Sportpiù Club Resort di Curno, sede per un giorno di un intenso test drive che ha visto protagonisti da un lato i tanti clienti della rinomata palestra e dall’altro tutti i motori più cool della gamma BMW e MINI firmati Lario Bergauto Bergamo. Dettagli top le prestazioni, la versatilità e ovviamente quell’aspetto ECO, oggi giorno più che mai asset vincente per un’auto cool. Auto come la nuova MINI Countryman Plugin-Hybrid, con il suo motore a 224 cavalli e consumi da record ma anche le eccezionali BMW i3 e BMW 225 Xe Active Tourer, altre eccellenze della casamadre bavarese per una guida semplice ma ad alto tasso di tecnologia ed eco-sostenibilità. Un’occasione imperdibile per testarne con mano le prestazioni. In esposizione, invece, il sogno i8 firmato BMW, al top di gamma per style, motore, prestazioni e green system: un’auto capace di fare sognare. Tra prove su strada, suggerimenti e consigli preziosi, la giornata si è poi conclusa con un rinfrescante aperitivo offerto a tutti i presenti presso il ristorante Fusillo, eccellenza in tema di sport e wellness firmata Sportpiù che, con il rinomato Capogiro, sono da anni partner vincenti per eventi e manifestazioni ad alto tasso di “movimento”!


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CHI C’ERA Ph. Sergio Nessi

BANCA MEDIOLANUM: ELEGANZA, BOLLICINE E FINANZA

L’eccellenza italiana al centro di una serata unica, durante la quale il gusto e i profumi delle nostre terre si sono uniti alla consulenza finanziaria targata Banca Mediolanum. Così lo scorso 28 giugno Enrico Giovanelli, Responsabile Bergamo del noto gruppo bancario, ha accolto gli invitati presso l’impareggiabile Albereta Relais & Chateaux. Qui, tra i vigneti e il suggestivo paesaggio, gli ospiti sono stati accompagnati con una navetta alle scoperta delle vicine cantine Bellavista, la prestigiosa etichetta di Franciacorta, per una degustazione ricca di gusto e tradizione. Dal gusto in bollicina al gusto della finanza, Giovanelli ha poi intrattenuto gli ospiti con un intervento interessante e coinvolgente dal titolo: “Verso la ripresa, dalla crisi bancaria all’avvento dei Piani Individuali di Risparmio”. Un focus sull’attuale situazione finanziaria che ha appassionato tutti, grazie al profilarsi di scenari positivi in relazione all’analisi della nuova opportunità fiscale dei PIR varata dal Governo per dare un nuovo slancio all’economia del nostro Paese. Tema che Giovanelli ha analizzato in ogni sua sfaccettatura, fornendo dettagli statistici e accogliendo le domande di clienti e potenziali clienti. La serata si è quindi conclusa con una cena indimenticabile presso l’elegante ristorante Leone Felice, la cui cucina porta la firma di Fabio Abbattista.


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SANJA MALAGURSKI:

VOGLIA DI

BERGAMO

27 anni, un metro e 93 cm grande talento e molta esperienza in campo internazionale per la nuova schiacciatrice della Foppapedretti

Sanja Malagurski, nuovo acquisto della Volley Bergamo, scrive questa lettera per i tifosi bergamaschi, che riceviamo e volentieri pubblichiamo. La campionessa, nata in Serbia, si racconta, si presenta e ci parla delle sue vittorie, tante e ottenute in tutto il mondo. E poi ci dice della sua voglia di Bergamo… “Cari amici e tifosi della Foppapedretti, eccomi. Adesso sono una di voi! La stagione scorsa è stata bellissima per me, purtroppo con un finale triste. Ma ora sono molto felice di tornare in Italia e giocare di nuovo in serie A1, una delle più forti nel mondo. Il mio desiderio era rimanere in Italia dopo la stagione a Montichiari e quando la mia procuratrice mi ha parlato di Bergamo ero davve-

ro molto felice. È una società molto bene organizzata, con tanti successi nella sua storia. Ho scelto di venire qui perché so che si lavora molto bene, le condizioni sono ottime, c’è uno staff molto professionale e delle giocatrici bravissime. È un vero onore e una grande sfida. È stato sempre molto difficile affrontare Bergamo come avversaria. Una squadra sempre bene organizzata, tecnicamente e tatti-


camente. Grazie alla pallavolo, ho girato il mondo veramente. Ho giocato in tanti paesi e di ognuno porto una esperienza diversa e molto interessante. La pallavolo è sempre una, però si gioca in modi differenti, ogni squadra ha il suo sistema. Le mie esperienze più belle sono state il Brasile e l’Italia. Mi hanno regalato tanto, amicizie e soprattutto la possibilità di giocare a pallavolo ad un livello altissimo, con tanti tifosi meravigliosi. E di vincere tanto: campionati, coppe e anche con la Nazionale sono stata campionessa d’Europa. Conosco i tifosi di Bergamo e sono felice di aver ricevuto tanti messaggi di benvenuto. È sempre bellissimo giocare nel palazzetto pieno di gente che ama la pallavolo. E poi la Foppapedretti ha una tradizione lunghissima, con tanti trofei! Il Campionato italiano è veramente molto speciale. Sempre di un livello elevato, ogni partita porta una nuova sfida e non si può mai sapere chi vincerà. Lo scudetto è sicuramente il mio sogno perché è il valore più grande, anche della Champions league. Ho obiettivi sempre più alti. Indosserò questa maglia con orgoglio e spero di aiutare la squadra ad arrivare più in alto possibile. Mi piace come è stata costruita: ci sono ragazze giovani già bravissime e anche compagne con più esperienza. Io sono una di quelle più vecchie.... Non vedo l’ora di cominciare questa nuova avventura. So che ci aspetta una stagione molto interessante. Il campionato sarà lungo, però noi lavoreremo per mostrare che possiamo giocare con tutti e vincere tanto. Ora vi saluto dal ritiro della mia Nazionale, pronta per cominciare il Grand Prix e girare il mondo un po’. A settembre mi aspetta un appuntamento importante, il Campionato Europeo. Ma dopo sarò con voi!”

CHI È SANJA MALAGURSKI Nata a Subotica, in Serbia, l’8 giugno 1990, Sanja Malagurski inizia la sua carriera da professionista nella stagione 2005-06, esordendo nel campionato serbo con lo Spartak Subotica. La stagione successiva passa alla squadra slovena dell’OK Nova Gorica, con la quale resta legata fino al 2008, vincendo due scudetti e due coppe nazionali. Nel 2008 viene ingaggiata dal Clubul Sportiv Universitar Metal Galati, in Romania, dove vince scudetto e coppa nazionale. Dopo la parentesi estera ritorna in patria per giocare nello Stella Rossa: con la squadra di Belgrado vince due campionati e due coppe. Nella stagione 2011-12 viene ingaggiata dall’Asystel Novara, nella Serie A1 italiana: tuttavia per problemi con la federazione italiana, legati a vincoli d’età ed anche a seguito di un grave infortunio rimediato durante la Coppa del Mondo 2011, non disputa nessuna gara. Nel 2012-13 passa a Villa Cortese. Nella stagione seguente vola in Brasile e viene ingaggiata all’Osasco Voleibol Clube, con cui vince il campionato Paulista e la coppa nazionale, mentre nell’annata successiva ritorna in Europa vestendo la maglia del Klub Piłki Siatkowej Chemik Police, in Polonia, con cui si aggiudica la supercoppa polacca 2014 e lo scudetto. Nel 2015 si trasferisce in Turchia e l’anno dopo torna in Italia, a Montichiari. Nel 2008 le sue prime convocazioni in Nazionale, partecipando anche ai Giochi della XXIX Olimpiade; nel 2007, con la nazionale pre-juniores aveva vinto la medaglia d’argento al campionato europeo. Vince l’European League 2010 e 2011, anno in cui vince il bronzo al World Grand Prix e l’oro al campionato europeo.


IMAX:

IL FUTURO DEL CINEMA È ARRIVATO IMMAGINI PIÙ LUMINOSE. CONTRASTI PIÙ NITIDI. PIÙ COLORI. SUONO SENZA PRECEDENTI.

A destra, Andrea Stratta, Amministratore Delegato di UCI Cinemas A sinistra Giovanni Dolci, Managing Director Europa & Africa e Vice Presidente, IMAX Corporation


Il sistema audio e qui sotto il doppio proiettore IMAX® Laser

È difficile descrivere a parole quello che si vive assistendo alla proiezione di un film nella nuova sala UCI di Oriocenter e solo l’eperienza diretta può far capire come sia lontano il vecchio cinema. La nuova sala di UCI Italia è stata inaugurata il 24 giugno ed è il primo cinema in Italia ad essere dotato del sistema IMAX® Laser, oltre a disporre dello schermo IMAX® più grande nel Paese, di circa 490 mq, dando il via ad una nuova era di esperienze cinematografiche “immersive”. IMAX® Laser è molto più di un insieme di innovazioni, è un modo di re-immaginare del tutto l’esperienza cinematografica. Il sistema con doppio proiettore 4K è studiato appositamente per gli schermi più grandi ed è dotato di un motore ottico e di un insieme di tecnologie brevettate in grado di proiettare immagini con un rapporto d’aspetto fino a 1.43:1. La tecnologia laser IMAX®, insieme ad un incredibile sistema audio, è in grado di coinvolgere il pubblico presente in sala in un modo mai visto prima. Ecco in sintesi cosa significa: >Luminosità: una fonte di illuminazione laser fornisce molta più luminosità di una lampadina allo xeno e permetterà ad IMAX® di proiettare su schermi più grandi immagini più nitide e realistiche. Questa caratteristica è molto rilevante se si considera che le lenti 3D tendono invece ad attenuare le immagini. Con la tecnologia IMAX® Laser, il pubblico sarà in grado di provare un’esperienza di luminosità impareggiabile sia in 2D sia in 3D. >Contrasto: il contrasto è la differenza tra il bianco più bianco e il nero più nero. Nonostante IMAX® abbia da sempre consentito ai registi di trasmettere il migliore contrasto possibile, ora raggiunge un livello di contrasto delle immagini nettamente superiore. Ciò significa immagini più dettagliate che accrescono il livello di realismo e fanno sì che lo spettatore sia completamente immerso nella proiezione a tal punto da dimenticarsi di essere in sala a vedere un film. >Colore: grazie alla tecnologia IMAX® Laser, i registi saranno in grado di esplorare ed ampliare il loro uso dei colori attraverso una gamma cromatica più ampia e immagini più intense e realistiche. Il pubblico avrà l’opportunità di vedere i colori come se visti nella realtà, un’esperienza mai vista prima su schermi cinematografici. >Suono: la tecnologia IMAX® Laser include un sistema audio di nuova generazione con 12 canali audio separati più sub-bassi insieme a canali laterali aggiuntivi e nuovi altoparlanti sui soffitti. Gli spettatori potranno così vivere una nuova esperienza audio sia che si tratti del suono di una goccia che cade sia della forza palpitante del cuore di un vulcano. In aggiunta a tutti questi potenziamenti tecnologici, il sistema IMAX® Laser offre funzioni di calibrazione automatica dell’immagine e una regolazione precisa dell’audio. È anche collegato al Network Operations Center 24/7/365 di IMAX®, un sistema in grado di controllare costantemente migliaia di componenti di sistema per garantire prestazioni ottimali, spettacolo dopo spettacolo. Come dicevamo all’inizio però nessuna di queste informazioni può lontanamente trasmettervi le sensazioni che si provano assistendo ad una proiezione con questa tecnologia. Ma c’è di più: oltre alla tecnologia che vi permetterà di vivere come se foste dentro la scena del film in particolare con le proiezioni in 3D, la visione sarà oltremodo confortevole grazie alle comodissime poltrone larghe, reclinabili e con tanto spazio per allungare le gambe. L’unica controindicazione è che dopo, qualsiasi altra sala cinematografica, vi sembrerà decisamente sorpassata.


CHI C’ERA Ph. Sergio Nessi

TECNOCASA A DALMINE TECNOCASA CONSOLIDA LA PROPRIA PRESENZA SUL TERRITORIO Inaugurate la 26a e la 27a filiale del Gruppo Tecnocasa sul territorio bergamasco: grazie alle aperture di Dalmine, avvenuta il 17 giugno scorso, e quella di Grumello del Monte, dell’8 luglio scorso, salgono a 27 le filiali presenti a Bergamo e provincia. Una crescita esponenziale, un consolidamento che premia l’ottimo lavoro sin qui svolto. Il Gruppo Tecnocasa mette le radici a Bergamo e brinda alle due ultime inaugurazioni di Dalmine e Grumello del Monte


TECNOCASA A GRUMELLO DEL MONTE in attesa dell’apertura della prossima agenzia prevista a Martinengo. Un risultato possibile grazie soprattutto ad una crescita a doppia cifra per utile netto e valore della produzione come attesta il lusinghiero bilancio con cui il Gruppo ha chiuso il 2016. Numeri importanti, dunque, che hanno fatto del Gruppo Tecnocasa un leader del franchising immobiliare, della consulenza e mediazione creditizia, del trading e consulenza immobiliare, nonchÊ del settore finanziario ed assicurativo.

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FIN DE SIÈCLE en francais LE POESIE DI CLAUDIO SOTTOCORNOLA TRADOTTE IN FRANCESE

Dopo le traduzioni in spagnolo e rumeno, le poesie di Claudio Sottocornola parlano finalmente la lingua di Rimbaud e Baudelaire, tradotte in francese dalla penna sensibile e attenta di Patricia Bonnaudet. La prestigiosa rivista internazionale Contemporary Literary Horizons omaggia infatti nuovamente il filosofo, poeta, musicologo e performer dando alle stampe la versione francofona di Fin de siècle, per la sua Bibliotheca Universalis, che include autori di ogni parte del mondo nella pregevolissima collana Aula Magna. Le poesie di Sottocornola, che spaziano dalla metà degli anni ’70 al nuovo millennio e tratteggiano gli scenari di un’epoca in dissolvenza fra pensiero debole e fenomeni migratori, crisi globale e ricerca di senso, sembrano fatte apposta per la lingua francese, a causa della loro musicalità evanescente e liquida, trovando una sorta di naturale affinità e sinergia con l’idioma d’Oltralpe. Alle 33 poesie scelte delle precedenti raccolte, la versione francese ne aggiunge una, giovanile e struggente, sul senso della vita, La vita (amore, morte, dolore), mantenendo un’introduzione critica di Daniel Dragomirescu, scrittore ed editor bucarestano, cui si aggiunge una postfazione del docente bergamasco Giovanni Rota Sperti. La silloge Fin de siècle, nelle versioni spagnola, rumena e francese, attinge alle due precedenti raccolte, Giovinezza… addio. Diario di fine ‘900 in versi (2008) e Nugae, nugellae, lampi. Quaderno di liceo (2009), summae di tutta la produzione poetica dell’autore in italiano, caratterizzate appunto da una sorta di malinconia e da un senso incombente del fluire del tempo che porta con sé la dissolvenza di ogni cosa. “Ho scelto la storica espressione fin de siècle per titolare la nuova silloge delle mie poesie dal 1974 al 2008 – ha spiegato Sottocornola – perché, tra la fine dell’800 e la Prima guerra mondiale, designava il movimento culturale che esprimeva il crollo di un sistema di valori e di riferimenti tipici della civiltà europea, e la nascita di un nuovo orizzonte culturale. Simbolisti come Paul Verlaine e i decadentisti in genere ebbero allora una chiara percezione del trapasso in atto, che a me pare analogo a quello espresso dall’attuale crisi di civiltà, forse ancor più radicale e irreversibile”. Definito “il filosofo del pop” dalla stampa italiana per l’utilizzo di modalità espressive legate al mondo dello spettacolo, attraverso le sue affollatissime lezioni-concerto sul territorio, i suoi saggi e le sue performance multidisciplinari fra musica, arti visive e poesia, Sottocornola testimonia la necessità di ricorrere ad approcci multipli e prospettici per condurre una ricerca di senso entro una contemporaneità sfaccettata e divergente, da cogliere nella sua ricchezza e problematicità. Continua intanto l’iniziativa web Bootleg, inaugurata il 5 giugno con la pubblicazione di Viva l’Italia e E ti vengo a cercare sul Canale CLDclaudeproductions di YouTube, che prevede la pubblicazione mensile di una lezione concerto o evento relativi alle performance del filosofo del pop. È proseguito il 5 luglio e si continuerà il 5 agosto e il 5 settembre, con la pubblicazione della trilogia Hasta siempre del 2014, recital per le celebrazioni del decennale di attività live di Sottocornola, sino ad ora inedito: si parte dalla serata di Noesis, elegante e raffinato evento cult, in cui il filosofo-performer affronta un repertorio dal respiro internazionale, si continua con una replica all’Auditorium Comunale di Zanica, dal sapore più esistenzialistico e dark (evidenziato da riprese in stile retrò) per concludere con una festosa data per gli studenti del Liceo Mascheroni di Bergamo, in occasione del Natale 2014. In tutte e tre le date, canzoni d’autore e poesie del filosofo del pop concorrono a tracciare una suggestiva narrazione dei nostri tempi, spaziando dal ‘900 al nuovo millennio, interpretati appunto come una “Fin de siècle”.

Il cielo si addensa di neve Il cielo si addensa di neve sulla città illanguidita di favole elettriche e bar dei balocchi presagi invernali …ottimismo – trasecolante viola della sera al mormorio dei fiocchi che di nuovo cadranno e tutto bianco, freddo e bagnato sarà. 9 novembre 1991 Il bicchiere Non avevo nuove esperienze da raccontare: per vivere ancora qualche ora dove cambiare, migrare altrove – restando fedele allo stormo – sforzarsi una qualche allegria. Mi sforzerò una qualche allegria stasera: uscirò, farò una lunga passeggiata, sorriderò dentro, mi figurerò il bicchiere mezzo-pieno. 14 agosto 2008 ore 20.05-20.10

Moralità Il gesto morale è figlio della scelta. E non sai quanto costa. C’è un tempo della vita in cui le opzioni ti si offrono come somma golosa, e tu vuoi solo abbuffarti. Ma come suggeriscono i ritratti del Moroni, Ingres e il Tiepolo, lo sguardo si deve fissare, concentrare, e l’uomo deve eleggere.Nel poco sta il bene o, meglio, il tutto. E vorrei aver già scelto … 13 dicembre 1992


CLAUDIO SOTTOCORNOLA

Claudio Sottocornola (Bergamo, 1959) è ordinario di Filosofia e Storia, giornalista pubblicista, docente di “Storia della Canzone e dello Spettacolo” presso la “Terza Università” di Bergamo, poeta, artista visuale, cantante e interprete-performer. Nel corso della sua lunga e polimorfica attività, Sottocornola ha tenuto centinaia di spettacoli e ha pubblicato cd, DVD, raccolte poetiche e numerosi saggi che spaziano dal mémoire alla riflessione teoretica e spirituale. Di recente pubblicazione la raccolta di interviste, ritratti, recensioni “Varietà” (Marna, 2016, pp.452), relativa alle grandi icone della cultura pop italiana.


Pavimento legno antico, rivestimento resina artistica FAP Resine

Pavimento seminato veneziano Extra White Palazzo Calepio

Pavimento parquet rovere

Restauro evocativo teli Barrisol Castello di Moncalieri toeletta della Regina

Pavimenti e rivestimenti Gres porcellanato e mosaici in vetro Hotel Arli

Restauro evocativo teli Barrisol Castello di Moncalieri Camera della Regina

Telo stampato Barrisol retroilluminato Uffici Duomo di Milano

Restauro evocativo teli Barrisol Castello di Moncalieri Camera del Re

Pavimento seminato veneziano decorato Villa Moroni

1992 / 2017 25 ANNI DI BERGAMO CERAMICHE Dario Gusmini a soli 20 anni inizia per conto proprio l’attività di fornitura e posa in opera di ceramiche coadiuvato da quattro operai. Nel 1992 apre il primo spazio espositivo chiamandolo BERGAMO CERAMICHE, poi nel 1997 un secondo con metratura più ampia. Ma è nel 2008 che Dario Gusmini fa il salto di qualità, dove oltre a far nascere la FAP RESINE E BARRISOL (Resine Artistiche e soffitti termotesi ), apre un nuovo spazio espositivo di oltre 1000 metri quadri. E a distanza di 10 anni, inaugura un nuovo spazio espositivo in Borgo Palazzo.

Abbiamo raccolto le parti salienti della conversazione con Dario Gusmini. “Il cliente con il nostro showroom trova prodotti per la pavimentazione e i rivestimenti, dal Gres Porcellanato ai Mosaici, dai Seminati Veneziani alle Resine, dai soffitti Barrisol al Parquet. Ci rivolgiamo agli Architetti, ai Professionisti del settore, alle Imprese e anche al Privato”. Perché avete scelto un partner come la Storica azienda Marazzi? “Perché in questi nostri 25 anni di attività, l’Azienda Marazzi è stata ed è tuttora un brand riconosciuto per qualità e design a livello internazionale e, per noi di Bergamo Ceramiche, è una grande soddisfazione rappresentarla in Bergamo. Oggigiorno il mercato sta premiando Aziende del settore che hanno sviluppato nuove tecnologie produttive di alta qualità e, la Marazzi è una di queste”.

BERGAMO VIA BORGO PALAZZO 103 (ANGOLO VIA GRITTI) Tel. 035 4243837 www.bergamoceramiche.it - info@bergamoceramiche.it


Bergamo Ceramiche LE IMMAGINI DELL’INAUGURAZIONE DEL NUOVO SHOWROOM DI BERGAMO CERAMICHE CHE SI È TENUTA IL 6 LUGLIO ALLA PRESENZA DI MOLTI AMICI, CLIENTI E COLLABORATORI DELLA STORICA AZIENDA BERGAMASCA

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inaugurazione nuovo showroom di Bergamo Ceramiche il 6 luglio 2017

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FERMATE MATTEO RENZI

POLITICANDO di Maurizio Maggioni

Il giro bussola a 360 gradi è stato effettuato... ed io sono in mare quando escono i risultati finali dei ballottaggi delle elezioni amministrative. È un risultato netto e specifico: la gente vuole l’alternanza e chi governa ha fallito... Così la Liguria rossa passa al Centrodestra, la Lega sfonda, i 5 stelle annaspano ed il PD affonda. Ciò significa che si vuole un cambiamento dal basso sperando che il Governo capisca... Ma, chi ormai è annebbiato e più simile ad un pugile suonato, non capisce. Vuole imperativamente lo ius soli, ma non percepisce che la gente invece è preoccupata di altro. Martina a Roma e Gori a Bergamo fanno finta di niente perchè hanno le loro convenienze, che si scioglieranno come neve al sole, o meglio si infrangeranno come onde traverse sugli scogli. Gori non andrà a governare la Regione Lombardia e, se persevera a non pensare di fare il Sindaco, rimedierà solo una brutta figura... Se, viceversa, continuasse bene e senza timore, sarebbe, quasi certamante, il primo Sindaco rieletto per il secondo mandato e in 10 anni potrebbe cambiare la faccia della città come riuscì solo Tino Simoncini che, infatti, è l’unico ad avere una via intitolata a suo nome. Martina è un concreto, un gran lavoratore e braccio destro di Renzi, conosce a fondo la politica e il suo territorio... Perché allora non decide di farsi sentire, insieme a Sanga, a Misiani e alla Carnevali? Non capiscono che il loro capo li sta portando al suicidio? Il nostro Presidente della Provincia, Matteo Rossi, bravo, intelligente, lavoratore indefesso, politico, cosa aspetta a farsi sentire all’interno del PD? I bergamaschi hanno coraggio, lo hanno sempre dimostrato, perché ora non lo esplicitiamo? Diamo un esempio, facciamo capire a tutti quale è la via maestra, non di Destra o di Sinistra, ma la corretta via che porti ad un maggior sviluppo, ad una corretta socialità. Sì all’accoglienza, ma non al degrado. Lavoro, scuola, impresa, giustizia, ecco a cosa si deve pensare. In Lombardia abbiamo uno dei migliori servizi sanitari al mondo: basta non affossarla ma esportarla nelle altre regioni. Perché addentrarci in un ginepraio infinito disquisendo di ius soli, perché farlo noi che accogliamo tutti e non l’Europa intera. Questa è una scelta pan-europea, solo Bruxelles dovrebbe indicare la via comune per i 27 stati membri, tutti uguali nelle regole di accoglienza e di determinazione. Gentiloni si agita e minaccia di chiudere le frontiere ma sbaglia!! Deve solo applicare la legge che recita che i profughi, raccolti in acque internazionali, vengano portati nei porti più vicini, cioè Malta, Libia, Tunisi: oppure nei porti di appartenenza della bandiera battuta dalla nave soccorritrice. Chi poi arriva nei nostri porti, deve essere identificato, registrato e rimandato in patria se non è un rifugiato politico e, se tale, venga rimandato nella nazione che desidera. Stop, non altro. Noi siamo forti con i deboli e deboli con i forti... Il Papa ha ragione su molte cose, come quando, ad esempio, dice che ormai la nostra società si muove solo per il profitto, facendo lavorare i vecchi e togliendo lavoro ai giovani però non dice che con una immigrazione sconsiderata e non correttamente gestita, questo fenomeno si amplifica e si creano sempre più disgraziati sfruttati dalla malavita e dai loro clan tribali già presenti sul nostro territorio. Macron, l’enfant prodige, la pensa proprio così e respinge i profughi a Ventimiglia, non rilascia più permessi, paga gli africani perché fermino i flussi, non appoggia l’Italia e la lascia a bagnomaria, mentre noi continuiamo a comportarci da buoni cristiani. La politica si svegli o si sveglierà il popolo, quello stesso popolo che una volta era di Sinistra e adesso non capisce più cosa stia succedendo. Come disse Francesco Guccini, la sinistra ha perso in tutto e nella sua identità, ora rinasce come l’Araba Fenice, perché in un sistema democratico ci possa essere il confronto, l’alternanza e l’alternativa non il dogma e la supponenza. Fermate Renzi... È un compito che spetta a voi, che ne siete gli amici: non si crei consenso in modo irrazionale perchè chi oggi è con voi per convenienza e interesse, domani sarà contro di voi e non si potrà fare più nulla. Tutti noi potremo, poi, dirvi solo grazie e magari tentare di costruire qualcosa di migliore insieme. Buone vacanze, italiane mi auguro!


FASHION ON THE LAKE

HOTEL CASTELLO LOVERE

I COLORI DELL’ESTATE


Tempo d’estate, tempo di vacanze e... tempo di moda! Complice il caldo e quella voglia di colorare le giornate con un carico di energia, abbiamo pensato per il servizio moda di luglio ad un’ambientazione un po’ speciale, ovvero, le rive di uno dei borghi storici più celebrati d’Italia: Lovere. Protagonisti d’eccezione gli outfit ricercati di Parimbelli Abbigliamento, il colore degli accessori di Save My Bag e l’inedito Maggiolino by Bonaldi Motori. Un intreccio di colori capace di andare oltre la semplice materialità, fin a toccare animi ed umori di quanti alla moda danno sempre un occhio di riguardo.



I COLORI DELL’ESTATE

Così come alla bellezza. Proprio come la nostra Paula che, per una remise en forme, ha scelto la confortevole SPA dell’Hotel Castello, elegante e raffinata, perfetta per sfoggiare un look scintillante come una cascata di paillettes rosa, in abbinamento perfetto con borsa e busta con stampa flamingo, vera tendenza dell’estate 2017. Dal rosa al corallo, il passo e breve. Ecco perché dalla Spa all’hotel la nostra it girl ha scelto una tuta dai tagli design, perfetta per esaltare la mise, completa di clutch con roche color carta da zucchero. Design pulito ma eleganza massima, un po’ come per il modello color tabacco, accostato con piacevole armonia all’abito lungo blu, nato per esaltare le linee sinuose della schiena, grazie alla sua linea morbida. Dalla terrazza panoramica all’elegante sala ristorante, nella quale le prelibatezze del palato si fondono con il gioco di linee


beige e con i toni decisi, quasi fluo della maxi bag logata Bergamo. Stampe floreali invece per il pantalone, capace di creare una mise elegante e sbarazzina, in tema perfetto con la suite lavanda. Ma una giornata a Lovere non può certo concludersi senza una passeggiata sul lungomare, al tramonto, per sfoggiare il mood gypsy di un abito in pizzo, completato nel look da un backpack con stampa flower. Così come perfetto è un giro in Maggiolino, rivisitazione Volkswagen di un mito senza tempo. Come le rive del nostro lago...

I COLORI DELL’ESTATE



Si ringrazia: Location: Hotel Spa Castello via del Santo, 1 Lovere tel.035.964129 www.hotelcastellolovere.it

Dresses: Parimbelli Abbigliamento via Resistenza, 5/A Trescore Balneario tel. 035.940089 www,parimbelli.com Accessori: Save My Bag via A.Manzoni, Milano www.savemybag.it Per il Maggiolino Volkswagen: Bonaldi Motori via Alpini, 8 Bergamo tel.035.4532711 www.bonaldi.it Model: Paula

Agency: Image Time Via Fratelli Lechi, 15 - Brescia Tel. 030.5055755 - www.image-time.it


DOLCE MALINCONIA

FUOCHI DI PAGLIA di Giorgio Paglia www.fuochidipaglia.it Anche su Twitter: @Fuochidipaglia

Ecco arrivata l’estate. Giorni di caldo, proprio come deve essere in questa stagione. Ogni periodo ha i suoi fenomeni caratteristici e non solo quelli meteorologici. Ormai mi sto avvicinando alla soglia dei 60 anni, un’età particolare che apre le porte all’ultimo cammino della vita. Un’età in cui il corpo ti presenta quotidianamente i suoi acciacchi senili. Ma non importa, ci si fa presto l’abitudine. D’altronde la forza fisica non segue più come una volta la volontà della mente. Poi, l’intelligenza intuitiva lascia sovente il posto al grande bagaglio dell’esperienza acquisita. Spesso un senso di solitudine accompagna il trascorrere dei giorni che si fa sempre più veloce. Le mesate sui calendari a muro perdono i fogli come il cader delle foglie ad autunno. Ma non è una solitudine imposta, è ricercata, attesa, voluta insomma. Si preferisce semplicemente restare con se stessi, per ascoltare il suono puro di quell’emozione antica che viene da dentro. Il contorno esteriore e il chiacchierio disturberebbero il suo fluire armonico. Mi accorgo che il tempo è veramente tiranno, ma in questi ultimi anni è diventato addirittura despota assoluto. Scorre con una velocità tumultuosa, da lasciare senza fiato. È un continuo susseguirsi di stagioni, il cui ritmo diventa sempre più intenso e sensoriale. Forse per poter rallentare, i pensieri spesso si trasformano in ricordi infiniti di attimi passati. Sono pensieri profumati, fatti di gioie e di dolori intensi. Da giovani l’aria non trasmette tutte queste sensazioni, è l’età che la riempie di tanti odori. Così la vita vissuta assume anche un sapore, che è un po’ dolce e un po’ aspro. Ecco perché mi piace camminare per le vie della nostra bella città ed ascoltare le vibrazioni che salgono dai tanti ricordi trascorsi. Sono sguardi rivolti all’indietro, sono visioni che ritornano, appaiono e scompaiono ad ogni passo. Sono immagini di persone che hanno incrociato comunque un mio cammino lungo. Le vedo, le sento per un attimo solo. Poi scompaiono con lo stesso significato recondito di tante storie dimenticate. Erano anche loro in queste vie, per queste strade, e un tempo hanno incrociato il senso unico del mio destino. Una contaminazione speciale che lascia il segno ancora oggi. Uomini e donne che spesso non si incontrano più, se non nei ricordi lontani della mente. Sono come le nuvole in cielo, che il concerto del vento plasma ogni giorno in forme diverse, le trasporta lontano, per poi farle scomparire. Non tornano mai più uguali a prima, ma ci sono state e lo senti. È semplicemente l’alchimia magica del passato. Ma non solo persone. Anche gesti, attimi, momenti particolari ritornano nella mente ad ogni angolo. Quanti passi sono stati fatti su quei marciapiedi in quasi 60 anni di esistenza. Qualcosa è cambiato nella mia città, ma non tutto: le chiese, con il suono delle loro campane, sono sempre uguali da secoli. Io invecchio, loro no. Ed ecco che allora la malinconia si fa largo negli spazi infiniti. La ascolto: spintona semplicemente il presente per riempirlo di emozioni forti e trascorse. Non possono essere riscritte, non si possono cambiare, nemmeno per essere migliorate. Sono esistite, e basta così. Guardo la mia immagine riflettersi in una delle tante vetrine. Il pensiero allora rientra subito in un corpo invecchiato che sembra non appartenergli più. È l’immagine del presente che non può tornare indietro. A poco a poco la finzione della mente si scioglie davanti alla crudezza dello sguardo reale. Perché la verità temporale è inconciliabile con la fantasia. Non è una malinconia dolorosa però, ha solo un gusto intenso che pesa sul cuore. Ecco perché inseguo la ricerca del silenzio per arrivare alla riflessione interiore. È così bello stringere continuamente la vita per non arrendersi mai. Non tutto è stato felice, semplice, giusto, corretto, buono e vincente, ma ha costruito oltre mezzo secolo di emozioni utili. In questa sera d’estate i passi scorrono veloci in una Bergamo frettolosa. Quante facce sconosciute ci sono nella mia città. È il nuovo che avanza! Gente mai incontrata prima, solamente incrociata adesso, in una passeggiata solitaria che va indietro nel tempo. Ma loro non lo sanno. Ora è buio per strada e cade qualche goccia di pioggia. Sono arrivato a destinazione, in una rotonda a pochi passi dalla mia vecchia scuola. È ancora lì, uguale ad allora. Stasera c’è una cena con i miei cari compagni di liceo, semplicemente 40 anni dopo la gioventù. Ho detto che avrei scritto di loro. E l’ho fatto tra le righe qui sopra. Col cuore e con una dolce malinconia.


QUATTRO ANELLI CON GLI SCI SOFIA GOGGIA E I COLLEGHI DELLA NAZIONALE ITALIANA DI SCI IN PISTA AD IMOLA CON AUDI



QUATTRO ANELLI CON GLI SCI

43 podi di Coppa del Mondo per gli azzurri della FISI. Per il marchio dei quattro anelli, il 2016 miglior anno di sempre. Dal 2007 Audi è vicina agli atleti della Federazione Italiana Sport Invernali con una partnership che è cresciuta nel tempo, trasformandosi in una condivisione di strategie e di comunicazione, forte della lunga tradizione dei due brand e della comune attenzione all’eccellenza e ricerca della migliore performance. Un’affinità che trova riscontro anche nei risultati raggiunti sia da Audi sia dalla FISI nella passata stagione. Con 64.000 vetture immatricolate lo scorso anno e un incremento di circa il 17% rispetto al 2015, la Casa di Ingolstadt ha infatti chiuso il 2016 in Italia con il suo record di vendita, record che si aggiunge a quello raggiunto in termini di vendite a livello mondiale. Numerosi sono stati i premi e riconoscimenti ottenuti dal Marchio negli scorsi mesi: dal prestigioso “Volante d’Oro” attribuito ad Audi Q2 e A5 Coupé, al titolo di “Migliore di tutte le classi” per la Audi A6 nel Rapporto Affidabilità DEKRA, passando per il Red Dot: Brand of the Year 2016 all’interno della rinomata competizione di design, fino al “best car brand” secondo l’autorevole istituto americano Consumer Reports per il secondo anno consecutivo. Altrettanto ricca di soddisfazioni è stata la stagione 2016/2017 per gli atleti della FISI. Gli azzurri delle varie discipline si sono distinti su tutti i fronti raggiungendo importanti risultati. L’intensa stagione si è infatti conclusa con 43 piazzamenti nei primi tre posti in Coppa del Mondo, un record assoluto per lo sci alpino tricolore.


Tra questi podi, ben 9 sono le vittorie: 3 i primi posti di Federica Brignone, che, con Sofia Goggia e Marta Bassino, ha realizzato una tripletta azzurra in occasione del Gigante femminile ad Aspen, 2 vittorie ottenute da Dominik Paris (per ben due volte vincitore della mitica Streif), 2 podi di Sofia Goggia, 1 vittoria di Peter Fill, che per ben due volte ha conquistato la Coppa del Mondo di discesa libera, ed infine Manfred Moelgg con la vittoria nello slalom di Zagabria. Grande soddisfazione anche per il fondista Federico Pellegrino, campione del mondo nella sprint a Lahti 2017. Ottimi risultati sono arrivati anche per Alexia Runggaldier, bronzo nell’individuale dei Mondiali di biathlon, e per Michela Moioli, con la medaglia di bronzo nello snowboardcross femminile ai Mondiali di Sierra Nevada. Nello slittino artificiale Dominik Fischnaller ha conseguito due medaglie di bronzo. Risultati in linea con la determinazione del marchio dei quattro anelli a raggiungere l’eccellenza sotto il segno dell’avanguardia tecnica. 2 Inoltre, grazie anche alla partnership con la FISI, la presenza di Audi sull’arco alpino si è intensificata e arricchita, presidiando territori affini al Brand e facendoli diventare delle vere e proprie Home of quattro, in cui appassionati e Clienti possono vivere le emozioni Audi. Un esempio ne è il progetto Emissioni zero. Performance quattro, in cui praticità, potenza e tenuta di strada si integrano offrendo momenti di driving experience esclusivi, nel rispetto della sostenibilità ambientale. Il gruppo Audi con i suoi marchi Audi, Ducati e Lamborghini è uno dei produttori premium di maggior successo nel settore motociclistico e automobilistico. È presente in più di 100 mercati sparsi in tutto il mondo e gestisce 16 impianti produttivi in 12 Paesi. Tra le controllate della AUDI AG figurano, tra l’altro, la Audi Sport GmbH (Neckarsulm), la Automobili Lamborghini S.p.A. (Sant’Agata Bolognese) e la Ducati Motor Holding S.p.A. (Bologna). Nel 2016 il Gruppo Audi ha consegnato ai Clienti circa 1.868.000 vetture Audi, 3.457 supercar Lamborghini e 55.451 moto Ducati. Nel corso dell’anno d’esercizio 2016 il fatturato della Audi AG ha raggiunto i 59,3 miliardi di euro, con risultati di gestione pari a 3,1 miliardi di euro. Nella sola Germania i dipendenti sono attualmente più di 60.000; complessivamente invece, in tutto il mondo, sono circa 88.000. Audi crea il futuro della mobilità con prodotti e tecnologie ecocompatibili.


CENTENARIO UN CAPOLAVORO DI PERFEZIONE PER CELEBRARE FERRUCCIO LAMBORGHINI


La nuova Lamborghini Centenario rappresenta un nuovo, preziosissimo, tassello nella strategia delle one-off Lamborghini ed è un esempio perfetto del design innovativo e delle competenze ingegneristiche della Casa del Toro. Il tributo migliore per il centenario dalla nascita di Ferruccio Lamborghini, un uomo che ha creato un marchio eccezionale, ha sempre creduto che nulla è impossibile e ha realizzato automobili mitiche e straordinarie, che hanno fatto la storia delle supersportive. La Centenario è un omaggio a quest’uomo visionario e al futuro in cui lui credeva e in cui noi di Lamborghini crediamo tuttora. Le caratteristiche tecniche della Lamborghini Centenario: dotata di motore V12 aspirato da 770 CV, che scatta da 0 a 100 km/h in 2,8 secondi, l’ultima nata in casa Lamborghini è stata realizzata in edizione limitata, per un totale di 40 modelli: 20 Coupé e 20 Roadster verranno consegnate a collezionisti e appassionati Lamborghini a partire dal 2017. La Centenario è stata concepita con l’obiettivo di esplorare nuove possibilità tecnologiche e di design, per guardare al futuro con un occhio innovativo. Una delle auto più esclusive (e ricercate) al mondo.


Ufficialmente, la storia della “Lamborghini Automobili” inizia nel 1963, ma affonda le sue radici nella storia del suo fondatore Ferruccio Lamborghini. Classe 1916, nato sotto il segno del Toro, Ferruccio era un uomo abile, impetuoso, volitivo e senza alcun dubbio il vero protagonista della nascita dell’azienda. Quando decise di impegnarsi nella costruzione di una fabbrica di automobili sportive di lusso, Ferruccio era un uomo molto ricco: già nel primissimo dopoguerra aveva fondato la sua fabbrica di trattori, che aveva lanciato con energia e determinazione creando un vero punto di riferimento nel settore. All’inizio degli anni Sessanta, Lamborghini era quindi un uomo di successo, forte e dalle idee chiare; ma quando disse che avrebbe fabbricato la migliore automobile supersportiva di sempre, molti pensarono che fosse impazzito e che questa stravagante impresa non avrebbe portato alcun profitto. Si mise a lavorare al progetto alla fine del 1962 e già nel maggio del 1963 costituiva la società “Automobili Ferruccio Lamborghini”, acquistando un grande terreno a Sant’Agata Bolognese, a metà strada tra Bologna e Modena, per costruire una grande, modernissima fabbrica. L’esperienza che aveva fatto con le sue precedenti aziende lo mise nella condizione di realizzare un impianto unico ed estremamente moderno: il grande capannone centrale, luminosissimo, era adiacente alla palazzina degli uffici, in maniera che i dirigenti avessero costantemente sotto controllo la situazione della produzione. Questo era particolarmente gradito proprio a Lamborghini, che non si poneva troppi scrupoli a lavorare personalmente sulle automobili quando gli sembrava che qualcosa non fosse fatto come avrebbe voluto.


Come debutto ufficiale della “Automobili Ferruccio Lamborghini”, Ferruccio scelse il salone dell’Auto di Torino e in questa occasione volle presentare un’auto stupefacente: la 350 GTV, ben presto riconosciuta come un vero capolavoro a 12 cilindri. L’anno seguente, nel 1964, fu presentata la versione di serie del prototipo: la 350 GT, seguita subito dopo dalla 400 GT, prodotta in 120 esemplari. L’entusiasmo trascinante di Lamborghini portò i suoi meccanici e ingegneri a concepire vetture sempre più stupefacenti e all’avanguardia come la Miura, la Islero, la Espada e la Jarama. Nonostante l’aumentare della produzione e dei suoi dipendenti, Ferruccio Lamborghini ebbe sempre un ruolo cruciale e strategico nella storia dell’azienda; è infatti a lui che si deve la ormai celebre tradizione di nominare le vetture con nomi di tori da combattimento, valorosi, forti e temibili, proprio come le sue vetture. Ferruccio Lamborghini morì nella sua tenuta nel 1993, all’età di 76 anni. In suo onore, ben cento anni dopo la sua nascita, debutta la Lamborghini Centenario, concepita per celebrare la sua personalità visionaria, coraggiosa e unica.


PERFORMANTE UNVELING PARTY

LAMBORGHINI GRUPPO BONALDI HA SCELTO LO SPLENDIDO BAY SPA RESORT, IL NUOVO 5 STELLE A PADENGHE SUL LAGO DI GARDA, PER L’ESCLUSIVO EVENTO DEDICATO ALLA NUOVA LAMBORGHINI HURACÁN PERFORMANTE

Una serata esclusiva nell’elegante cornice del nuovo Splendido Bay Spa Resort di Padenghe sul Garda quella che Lamborghini Gruppo Bonaldi ha dedicato, agli ospiti invitati a vivere l’esperienza del Performante Unveling Party. L’esclusivo evento ha radunato da tutto il Nord Italia oltre 300 persone che hanno potuto ammirare da vicino la Lamborghini Huracán Performante, la nuova supercar di Sant’Agata Bolognese con motore da 640 cv, il 10 cilindri più potente mai realizzato da Lamborghini e che si presenta con un biglietto da visita di tutto rispetto: il record del Nurburgring per auto di serie, con un crono di 6’52”01. Altra “special guest” della serata, la specialissima Lamborghini Centenario, il capolavoro di perfezione nata per celebrare Ferruccio Lamborghini, esempio perfetto del design innovativo e delle competenze ingegneristiche della Casa del Toro. Ideata per i cento anni dalla nascita di Ferruccio Lamborghini, la Centenario è un omaggio a quest’uomo visionario e al futuro in cui lui credeva e in cui Lamborghini crede tuttora. Lamborghini Centenario è stata ideata per dimostrare che nulla è impossibile; dotata di motore V12 aspirato da 770 CV, che scatta da 0 a 100 km/h in 2,8 secondi, è stata realizzata in edizione limitata, per un totale di 40 modelli: 20 Coupé e 20 Roadster consegnate a collezionisti e appassionati Lamborghini. La Centenario è stata concepita con l’obiettivo di esplorare nuove possibilità tecnologiche e di design, per guardare al futuro con un occhio innovativo. Una delle auto più esclusive (e ricercate) al mondo. Insieme a Lino Gervasoni e Ivan Favalli, Proprietà e Gestione dello Splendido Bay Spa Resort, a fare gli onori di casa, Michele Brusa, Responsabile Lamborghini Gruppo Bonaldi: “Una serata davvero unica in un ambiente in perfetto stile Lamborghini: principesco, lussuoso, esclusivo; proprio come le nostre vetture, veri gioielli di tecnologia e design”.



L’estate 2017 è inaugurata da una delle due novità previste per l’anno in corso dallo storico cantiere bergamasco RIO YACHTS: “Spider 40”. 56 anni di esperienza producono un modello sorprendente per soluzioni, estetica e marinità. Un open puro, una barca emozionate, da giorno, mediterranea, un’imbarcazione moderna e innovativa, affascinante e funzionale… bassa e dalle linee mozzafiato: ecco “Spider 40”. Natante, 13 metri di lunghezza fuori tutto e motorizzata con due motori entrofuoribordo D4 - 300, “Spider 40” si inserisce nella filosofia della casa di produrre barche sportive, eccellenti e di nicchia. Lo stesso nome richiama l’ambito automobilistico delle due posti, sportive, allegre che permettono di godere della bella stagione con il vento tra i capelli: la stessa anima di “Spider 40”, testimonial dell’eccellenza del “Made in Italy”. L’acquirente tipo di Spider 40 è un armatore che desidera un’imbarcazione di facile utilizzo, che non fa “camping nautico” ma si appoggia, per la maggioranza delle notti, a case o hotel, e che desidera un natante glamour e unico con cui godere il mare in compagnia: una sorta di “party boat” che permette di divertirsi con la famiglia e gli amici. La tuga è slanciata, la battagliola sportiva, il pozzetto “tutto spazio” è enorme e comprende un divano da sei piazze e un grande prendisole trasformabile in diverse soluzioni, una cucina esterna compresa di frigorifero e gas ed un ampio tavolo a scomparsa. Sotto coperta troviamo quattro posti letto e un bagno con tutto il necessario per brevi crociere. La velocità massima con la motorizzazione standard proposta (2 motori Volvo D4 300) è di 38 nodi, con un consumo di 59 lt/h, mentre la velocità di crociera è di 26 nodi con un consumo di soli 35 lt/h. Sempre massima l’attenzione al dettaglio, alle finiture, ai materiali e alle richieste di personalizzazione degli armatori: il tutto in linea con la filosofia di Rio Yachts. Sintesi dell’eccellenza e della tradizione italiana, in “Spider 40” storia (quella di un cantiere storico con più di 55 anni di esperienza) e style (italiano, glamour, fascino) navigano a braccetto. Per maggiori informazioni www.rioyachts.com

RIO YACHTS NASCE LO SPIDER 40



911RS: THE BEST

PORSCHE PRESENTA LA 911 PIÙ POTENTE DI SEMPRE NUOVA 911 GT2 RS CON 700 CV, TELAIO SPORTIVO DA GARA E ASSE POSTERIORE STERZANTE


Il Festival of Speed di Goodwood in Gran Bretagna, svoltosi dal 30 Giugno al 2 Luglio, ha visto il debutto mondiale la nuova Porsche 911 GT2 RS. Cuore della vettura è il motore boxer biturbo da 700 CV grazie al quale questa leggera Coupé accelera da 0 a 100 km/h in 2,8 secondi e raggiunge una velocità massima di 340 km/h. Con una tecnologia della trazione simile a quella da gara, la nuova 911 GT2 RS supera di 80 CV la versione precedente con motore da 3,6 litri e raggiunge una coppia di 750 Nm (+ 50 Nm). Il propulsore è basato sul motore da 3,8 litri della 911 Turbo S con 580 CV. Turbocompressori più grandi comprimono una maggiore quantità di aria nelle camere di combustione fornendo un aumento di potenza. Un nuovo sistema di raffreddamento supplementare spruzza l’acqua nebulizzata sugli intercooler in caso di temperature molto elevate riducendo la temperatura del gas nel campo di sovrappressione per garantire il raffreddamento ottimale nelle sollecitazioni estreme. Anche in caso di condizioni estreme, quindi, si ottiene una resa ottimale in termini di potenza. Un cambio a doppia frizione Porsche Doppelkupplung (PDK) a sette rapporti, specificamente adattato alla GT, consente nella GT2 RS la trasmissione della potenza senza interruzione della forza motrice. L’impianto di scarico appositamente sviluppato e realizzato in leggero titanio pesa quasi sette chilogrammi in meno rispetto a quello della 911 Turbo e produce un caratteristico sound intenso. Per la prima volta, Porsche Design festeggia il debutto di questa supersportiva ad alte prestazioni con un orologio concepito appositamente per la vettura. Il cronografo 911 GT2 RS ispirato al Motorsport e riservato esclusivamente ai proprietari della 911 GT2 RS può essere ordinato a partire dal 30 Giugno 2017 presso un Centro Porsche solo acquistando il nuovo modello GT. Telaio sportivo da gara per una perfetta dinamica in curva Disciplina sportiva in ogni dettaglio. Grazie ad un ineccepibile telaio sportivo per impiego in pista con asse posteriore sterzante e pneumatici Ultra High Performance (UHP), la 911 GT2 RS raggiunge le velocità in curva delle vetture supersportive. Come tutte le supersportive GT, il nuovo modello di punta dispone di un sistema PSM specifico con modalità Sport perfettamente adattata alla dinamica di guida. Potenti prese d’aria di aspirazione e scarico in


911RS: THE BEST


binazione con il pronunciato alettone posteriore sottolineano che l’aerodinamica della vettura definisce la forma e il design. I cerchi grandi e larghi (265/35 ZR 20 anteriori e 325/30 ZR 21 posteriori) garantiscono eccezionali forze laterali e frenanti. La 911 GT2 RS dispone, di serie, dell’impianto frenante Porsche Ceramic Composite Brake (PCCB). I passaruota anteriori, le prese di raffreddamento nei passaruota, la parte superiore degli specchi retrovisori esterni Sport Design, le aperture di ventilazione laterali posteriori e gli elementi della parte posteriore sono in materiale sintetico rinforzato con fibra di carbonio (CFK) come molti componenti interni. Anche il cofano anteriore è realizzato in carbonio per ridurre drasticamente il peso, mentre il tetto con nervatura di serie è in magnesio. Entrambi gli elementi della carrozzeria sono attraversati longitudinalmente da un’ampia scanalatura. Pacchetto Weissach opzionale per risparmiare 30 chili La performance può sempre migliorare. Anche nella 911 GT2 RS. A questo scopo, gli ingegneri Porsche hanno concepito il pacchetto Weissach che consente di ridurre il peso della vettura di quasi 30 chili, grazie a numerosi componenti in titanio e in materiale sintetico rinforzato con fibra di carbonio. Ad esempio, il tetto, gli stabilizzatori e i tiranti di collegamento all’asse anteriore e posteriore sono realizzati in carbonio. I cerchi in magnesio consentono di ridurre il peso complessivo e le masse rotanti non sospese per migliorare ulteriormente le caratteristiche del telaio. La caratteristica estetica distintiva è la fascia decorativa centrale nel colore della vettura sul cofano del vano bagagli e sul tetto in carbonio a vista. Interni con accenti marcatamente sportivi Nell’abitacolo della 911 GT2 RS dominano, di serie, l’Alcantara rossa, la pelle in colore nero ed elementi in carbonio a vista. Grazie al volante sportivo GT2 RS con paddle, i cambi marcia risultano sportivi e veloci. Sedili a guscio realizzati in carbonio a vista accolgono guidatore e passeggero per sperimentare la dinamica di guida di questa supersportiva ad alte prestazioni. Come in ogni 911, il Porsche Communication Management (PCM) funziona da unità di comando del sistema audio, navigazione e comunicazione. Nell’equipaggiamento di serie sono compresi anche il modulo Connect Plus e l’app Porsche Track Precision che consente di visualizzare, memorizzare e analizzare in dettaglio i dati di guida sul proprio smartphone. Il pacchetto Chrono opzionale amplia le funzioni del PCM con l’indicatore di performance per l’indicazione, memorizzazione e valutazione dei tempi sul giro. Il pacchetto offre anche un cronometro sul cruscotto con visualizzazione analogica e digitale. Nella 911 GT2 RS, il pacchetto Chrono comprende inoltre il lap trigger che, posizionato sul rettilineo di partenza/arrivo di un circuito, consente misurazioni precise dei tempi sui giri grazie all’app Porsche Track Precision. L’orologio esclusivo per la vettura Messo a punto da Porsche Design in collaborazione con Porsche Motorsport, il cronografo 911 GT2 RS è destinato esclusivamente ai proprietari della nuova supersportiva 911 GT2 RS. Il suo cuore pulsante è il primo movimento sviluppato da Porsche Design nel corso di tre anni. Il calibro 01.200 con funzione flyback e ponte ottimizzato a livello di carico e peso si fregia della certificazione C.O.S.C.. La cassa è realizzata in leggero titanio. La funzione flyback ispirata al Motorsport è una particolarità di questo orologio Porsche. In un cronografo tradizionale i pulsanti devono essere azionati tre volte per misurare intervalli di tempo uno dopo l’altro: la prima per avviare il cronografo, la seconda per arrestarlo e la terza per resettarlo e consentire l’avvio di un’altra misurazione. Il cronografo con funzione flyback può misurare una successione di eventi senza che sia necessario azzerarlo ogni volta. La funzione di stop e le lancette dell’ora si distinguono nettamente grazie alla colorazione gialla. Molti dettagli dell’orologio richiamano la vettura ad alte prestazioni. Il rotore di carica in tungsteno riproduce fedelmente i cerchi della 911 GT2 RS. Il quadrante è realizzato in vero carbonio e l’indicazione del tempo riprende esteticamente la grafica della strumentazione e del contagiri. La 911 GT2 RS e lo speciale orologio in pendant possono essere ordinati esclusivamente nei Centri Porsche di tutto il mondo. Vettura e orologio vengono prodotti singolarmente in base ai desideri del cliente e consegnati insieme.


AUDI

IN FORMULA ELETTRICA


Audi sarà il primo costruttore tedesco di automobili a correre in Formula E, un campionato ideato dalla Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA), e riservata a veicoli spinti da motori elettrici. La Casa dei quattro anelli sostituirà ABT Sportsline sulla griglia di partenza. Il team di Allgäu è stato presente con successo in Formula E sin dalla nascita della competizione elettrica e in futuro si occuperà delle vetture da corsa Audi come team ufficiale. Ad Hong Kong a inizio dicembre, Audi Sport ABT Schaeffler farà il suo debutto alla quarta stagione del campionato di Formula E. La quarta stagione della Formula E prenderà il via ad Hong Kong il prossimo 2 Dicembre e proseguirà in Sud e Nord America, in Africa, nelle metropoli europee di Roma e Parigi e in altri circuiti urbani. “La stagione 2017/18 si arricchisce di nuove affascinanti città e rappresenta l’occasione migliore per trasmettere l’emozione della mobilità elettrica e del motorsport in tutte le sue forme”, ha raccontato Dieter Gass, numero uno di Audi Motorsport. “Con l’obiettivo di dominare nelle gare in programma, ci aspettiamo un campionato ricco di emozioni. Sono fiero del fatto che sia stato tutto preparato al meglio per accogliere un futuro di successi”. Il team ABT Schaeffler Audi Sport con i suoi piloti ufficiali Daniel Abt e Lucas di Grassi ha ottenuto nelle 29 gare finora disputate 23 podi dei quali cinque vittorie ed è attualmente secondo in campionato. “In qualità di uno dei membri fondatori, siamo orgogliosi di poter scrivere una nuova pagina nella storia del motorsport”, ha afferma Hans-Jürgen Abt, proprietario del team. “Nell’arco di pochi anni, la Formula E ha vissuto uno sviluppo tale per cui una squadra non si possa più ritenere competitiva se non con il supporto di un costruttore di automobili. Questa è la ragione per cui siamo lieti di consegnare le redini ad Audi, partner con cui abbiamo collaborato con successo nel motorsport e nel business quotidiano per molti anni. Non ho alcun dubbio sul fatto che continueremo questa storia di successo anche in Formula E”. Con il supporto di Schaeffler, ufficiale partner tecnologico, Audi sta sviluppando un nuovo motore, con la previsione di installarlo sulle vetture della prossima stagione. “Abbiamo già completato con successo i test con i nuovi componenti in Spagna e a Neuburg e il nostro progetto è in fase di esecuzione”, ha confermato Dieter Gass. Al momento, l’autonomia di intervento concessa a tutti i produttori in Formula E è limitata al motore, alla trasmissione, ai componenti di sospensioni ed al software. “La competitività nella Formula E tra produttori, team e piloti è altissima. Questo rende lo sviluppo dei dettagli ancora più impegnativo”. Il 15 e 16 Luglio, la Formula E farà tappa a New York (USA), davanti allo skyline di Manhattan prima degli ultimi due appuntamenti della terza stagione, in programma a Montreal (Canada) due settimane dopo. Al termine di otto gare su dodici, Lucas di Grassi e ABT Schaeffler Audi Sport sono attualmente classificati al secondo posto sia nella classifica piloti che nella classifica team.


RITORNO A SARAJEVO NELLE PROSSIME PAGINE REPORTAGE DI MAURIZIO BELOMETTI (FOTO SAN MARCO) REALIZZATO A SARAJEVO A VENT’ANNI DI DISTANZA DALLA SUA PRIMA VISITA SPERICOLATA NELLA CITTÀ SOTTO ASSEDIO Maurizio Belometti ai tempi dell’assedio di Sarajevo aveva solo 23 anni ed era arrivato in città passando dal monte Igman, nei boschi, al buio. Sapeva del tunnel che gli assediati avevano scavato per poter uscire dalla città e lui voleva fotografarlo ad ogni costo. Ecco il suo racconto: “Sapevo dov’era l’ingresso, smontai la macchina fotografica e mi misi in fila tra i civili, riuscendo a entrare senza dare dell’occhio. Feci in modo di restare indietro, montai in fretta la macchina e mi misi a scattare. Quando alzai lo sguardo, mi resi conto che ero rimasto solo. Avranno fatto i conti, all’uscita sapranno che manco solo io, pensai. Sfilai il rullino, lo nascosi nella biancheria intima. All’altro capo del tunnel mi aspettavano con i kalashnikov puntati. Mi portarono in caserma, requisirono macchina e rullini, tutto il mio lavoro. A tirarmi fuori dai guai venne don Renzo Scapolo, dell’associazione Sprofondo. Quando pochi giorni fa sono tornato a Sarajevo, a vent’anni di distanza, ho incontrato i soldati che mi fermarono e mi chiuesero se ero l’italiano che era quasi riuscito a fotografare il tunnel... Sì, sono proprio io, ho risposto. Ed è un’avventura che non dimenticherò mai.” Dopo vent’anni è tornato in quella città documentandone la ricostruzione con immagini scattate negli stessi luoghi che aveva fotografato nelle condizioni in cui li avevano ridotti i bombardamenti e l’assedio. Chi ha l’età per ricordare non può certo dimenticare le atrocità di quella guerra che incendiò la ex Jugoslavia del Maresciallo Tito il quale fino alla sua morte era riuscito a tenere insieme con il pugno di ferro popoli che non sarebbero più stati capaci di vivere pacificamamente dopo di lui. Uno degli episodi più drammatici di quella guerra fu l’assedio di Sarajevo che sarà ricordato nei libri di storia sia per essere stato il più lungo nella storia bellica moderna, protrattosi dal 5 aprile 1992 al 29 febbraio 1996, sia perché fu uno dei più crudeli. Si stima che durante l’assedio le vittime siano state più di 12.000, i feriti oltre

A sinistra Maurizio Belometti vicino ad un cargo militare all’aeroporto di Sarajebo all’arrivo del suo priomo viaggio nella città sotto assedio


Le “torri gemelleâ€? di Sarajevo, distrutte dagli attacchi e soprannominate Momo e Uzeir, dal nome di due personaggi (un serbo e un bosniaco) di una trasmissione radiofonica, divennero il simbolo della cittĂ ferita. A destra, le torri oggi: ospitano gli uffici della United investment company.



50.000, l’85% dei quali tra i civili. A causa dell’elevato numero di morti e della migrazione forzata, nel 1995 la popolazione si ridusse a 334.664 unità, il 64% della popolazione prima della guerra. A scontrarsi furono le forze del governo bosniaco, che aveva dichiarato l’indipendenza dalla Jugoslavia, avversato dall’Armata Popolare Jugoslava (JNA) e dalle forze serbo-bosniache (VRS), che miravano a distruggere il neo-indipendente stato della Bosnia-Erzegovina per annetterlo alla Repubblica Serba

Alcune foto prima e dopo l’assedio di Sarajevo. A sinistra le Torri gemelle, qui sopra il centro dove oggi è sorto un centro commerciale. In alto a sinistra l’ingresso del tunnel chiamato “tunnel della vita che era stato costruito per poter uscire dalla città sfuggendo ai controlli. In basso la biblioteca distrutta dalle cannonate e poi ricostruita

Nei mesi che precedettero l’assedio, le forze della JNA iniziarono a schierarsi sulle colline che circondano la città predisponendo tutta l’artiglieria e gli equipaggiamenti necessari. Nell’aprile del ‘92 il governo bosniaco chiese alla Serbia di ritirare questo contingente, ma Milošević acconsentì solamente a ritirare i soldati che non erano di nazionalità bosniaca. Il 2 maggio 1992 Sarajevo fu completamente isolata dalle forze serbo-bosniache. Le principali strade che conducevano in città furono bloccate, così come anche i rifornimenti di viveri e medicine. I servizi come l’acqua, l’elettricità e il riscaldamento furono tagliati. Sebbene inferiori di numero ai difensori bosniaci nella città, i soldati serbi intorno a Sarajevo erano meglio armati. Dopo il fallimento dei tentativi iniziali di assaltare la città con le colonne corazzate della JNA, le forze di assedio cannoneggiarono Sarajevo da almeno duecento bunker situati sulle montagne circostanti. Nella seconda metà del 1992 e nella prima metà del 1993 l’assedio raggiunse il suo apice per la violenza dei combattimenti.



Furono commesse gravi atrocità, con i bombardamenti di artiglieria che continuavano a colpire i difensori. Gran parte delle principali posizioni militari e le riserve di armi all’interno della città erano sotto il controllo dei serbi, che impedivano i rifornimenti ai difensori. I serbi erano ovunque in città e il grido Pazite, Snajper! (“attenzione, cecchino!”) divenne molto comune. Alcuni quartieri della città, come Novo Sarajevo, furono conquistati dagli attaccanti. Per aiutare la popolazione assediata, l’aeroporto di Sarajevo fu aperto agli aerei delle Nazioni Unite alla fine del giugno 1992. La sopravvivenza della città da allora dipese in larga parte proprio dai rifornimenti ONU. Alcuni contrabbandieri bosniaci che si erano uniti all’esercito all’inizio della guerra portarono illegalmente le armi in città attraverso le linee serbe, e i raid sulle posizioni serbe all’interno della città li aiutarono nei loro intenti. Il Tunnel di Sarajevo, principale via per aggirare l’embargo internazionale di armi e per rifornire di munizioni i combattenti, venne completato a metà del 1993, e permise anche alla popolazione di scappare: per questo si disse che il tunnel aveva salvato Sarajevo. Tuttavia, nell’aprile 1995 vi erano solo 20 pezzi di artiglieria e cinque carri armati in difesa della città. La forza dei Primo Corpo stava nei considerevoli rifornimenti di granate, missili anti-aereo e missili anti-carro, che non potevano però essere utilizzate nelle azioni offensive necessarie. I rapporti indicano una media di circa 329 bombardamenti al giorno durante il corso dell’assedio, con un massimo di 3.777 bombe sganciate il 22 luglio 1993. Gli incendi causati dai proiettili danneggiarono seriamente le strutture della città, inclusi gli edifici civili (comprese le strutture sanitarie, di comunicazione e ONU) e culturali. Dal settembre 1993, i rapporti sottolineano il fatto che tutti gli edifici di Sarajevo erano stati danneggiati, e 35.000 completamente distrutti. Tra i danneggiamenti più rilevanti ci furono quelli della Presidenza della Bosnia Erzegovina e della Biblioteca Nazionale, che bruciò completamente insieme a migliaia di testi non più recuperabili.

Alte immagini che documentano il prima e il dopo della città di Sarajevo. Dall’alto, un quartiere residenziale, il Palazzo del Parlamento, le trincee scavate per sfuggire al tiro dei cecchini e il mercato. Qui sopra il tunnel lungo 860 metri realizzato per sfuggire alla morsa degli assedianti e poter uscire dalla città. Per fotografarlo Maurizio Belometti (a destra appoggiato ad un muro crivellato di colpi) corse il richio di venire arrestato.

I bombardamenti della città contribuirono significativamente all’aumento del numero delle vittime. Le uccisioni di massa dovute all’esplosione di ordigni fecero molto scalpore in Occidente. Il 1º giugno 1993 15 persone rimasero uccise e 80 ferite durante una partita di calcio. Il 12 giugno dello stesso anno 12 persone furono uccise mentre facevano la fila per l’acqua. La più grande di queste stragi fu un attacco al mercato della città - passato alla storia come il massacro di Markale - avvenuto il 5 febbraio 1994, in cui morirono 68 civili e 200 furono feriti. In risposta al massacro di Markale, l’ONU impose un ultimatum per le forze serbe affinché ritirassero le armi pesanti oltre un certo punto in un certo periodo di tempo, pena l’inizio di attacchi aerei. Quando si avvicinava la scadenza, le forze serbe accondiscesero. Il bombardamento della città calò d’intensità lasciando intravedere la fine dell’assedio.


IL TEATRO CHE VERRÀ La Stagione dei Teatri 2017|2018 Prosa, Altri Percorsi e Operetta

PROSA AL CREBERG TEATRO Dal 30 novembre al 3 dicembre 2017 Fabrizio Bentivoglio L’ORA DI RICEVIMENTO di Stefano Massini e regia di Michele Placido, con Fabrizio Bentivoglio e con Francesco Bolo Rossini, Giordano Agrusta, Arianna Ancarani, Carolina Balucani, Rabii Brahim,Vittoria Corallo, Andrea Iarlori, Balkissa Maiga, Giulia Zeetti, Marouane Zotti produzione Teatro Stabile dell’Umbria Dal 18 al 21 gennaio 2018 Teatro delle Albe VA’ PENSIERO di Marco Martinelli ideazione di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari; regia di Marco Martinelli coro Gli Harmonici diretto da Stefano Nanni; con Ermanna Montanari, Luigi Dadina, Alessandro Argnani, Roberto Magnani, Laura Redaelli, Alessandro Renda, Salvatore Caruso, Tonia Garante, Mirella Mastronardi, Ernesto Orrico produzione Emilia Romagna Teatro e Teatro delle Albe /Ravenna Teatro Dall’1 al 4 febbraio 2018 Laura Morante LOCANDIERA B&B uno studio su La locandiera di Carlo Goldoni di Edoardo Erba e regia Roberto Andò con Laura Morante e con Giulia Andò, Bruno Armando, Eugenia Costantini,Vincenzo Ferrara, Danilo Nigrelli, Roberto Salemi produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo, in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana Dal 22 al 25 febbraio 2018 Andrea Renzi e Lino Musella IL SERVO di Robin Maugham e regia Pierpaolo Sepe e Andrea Renzi con Tony Laudadio, Emilia Scarpati Fanetti, Andrea Renzi, Lino Musella e Maria Laila Fernandez produzione Fondazione Campania dei Festival - Napoli Teatro Festival Italia, Casa del Contemporaneo, Teatri Uniti e Teatro Stabile di Napoli Dal 5 all’8 aprile 2018 PaGAGnini ideazione Yllana e Ara Malikian; regia David Ottone e Juan Francisco Ramos direzione musicale Ara Malikian; con Eduardo Ortega (violino), Thomas Potiron (violino), Fernando Clemente (violino), Jorge Fournadjiev (violoncello) produzione Yllana e Ara Malikian, distribuzione Ater Associazione teatrale Emilia Romagna Dall’1 al 4 febbraio 2018 LOCANDIERA B&B


L’ORA DI RICEVIMENTO Dal 30 novembre al 3 dicembre 2017

Dal 18 al 21 gennaio 2018 VA’ PENSIERO

Dal 5 all’8 aprile 2018 PaGAGnini


Dal 18 al 20 dicembre 2017 PLAY STRINDBERG

PROSA AL TEATRO SOCIALE Dal 18 al 20 dicembre 2017 Maria Paiato, Franco Castellano e Maurizio Donadoni PLAY STRINDBERG di Friedrich Dürrenmatt traduzione Luciano Codignola regia Franco Però con Maria Paiato, Franco Castellano e Maurizio Donadoni produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Artisti Riuniti e Mittelfest 2016 Dal 26 al 28 gennaio 2018 Massimo De Francovich MR GREEN di Jeff Baron, regia Piergiorgio Piccoli con Massimo De Francovich e Maximilian Nisi produzione Theama Teatro Dall’8 al 10 febbraio 2018 Jean Baptiste Thierrée e Victoria Chaplin LE CIRQUE INVISIBLE di e con Jean Baptiste Thierrée e Victoria Chaplin regia Jean Baptiste Thierrée e Victoria Chaplin produzione tour italiano a cura di Live Arts Dal 19 al 21 aprile 2018 Giulia Lazzarini MURI – PRIMA E DOPO BASAGLIA testo e regia Renato Sarti con Giulia Lazzarini produzione Teatro della Cooperativa


Dal 26 al 28 gennaio 2018 MR GREEN

Dal 19 al 21 aprile 2018 MURI – PRIMA E DOPO BASAGLIA Dall’8 al 10 febbraio 2018 LE CIRQUE INVISIBLE


ALTRI PERCORSI AL TEATRO SOCIALE

15 e 16 febbraio 2018 ACCABADORA

11 e 12 gennaio 2018 LA VITA FERMA Sguardi sul dolore del ricordo (dramma di pensiero in tre atti) scritto e diretto da Lucia Calamaro con Riccardo Goretti, Alice Redini, Simona Senzacqua produzione Sardegna Teatro e Teatro Stabile dell’Umbria 15 e 16 febbraio 2018 Monica Piseddu ACCABADORA dal romanzo di Michela Murgia edito da Giulio Einaudi Editore drammaturgia Carlotta Corradi e regia Veronica Cruciani con Monica Piseddu produzione Compagnia Veronica Cruciani, Teatro Donizetti Bergamo e Cranpi Spettacoli

15 e 16 febbraio 2018 ACCABADORA

2 marzo 2018 Anagoor RIVELAZIONE Sette meditazioni intorno a Giorgione drammaturgia Laura Curino e Simone Derai e regia Simone Derai con Marco Menegoni; produzione Anagoor 2009 8 e 9 marzo 2018 Paola Roscioli LIRETA A chi viene dal mare dal diario di Lireta Katiaj e altri milioni di diari mai scritti drammaturgia e regia Mario Perrotta con Paola Roscioli e con Laura Francaviglia (chitarra) e Samuele Riva (violoncello) produzione Permàr, La Piccionaia e DUEL 16 marzo 2018 Compagnia Scimone Sframeli AMORE di Spiro Scimone e regia Francesco Sframeli con Francesco Sframeli, Spiro Scimone, Gianluca Cesale e Giulia Weber; produzione Compagnia Scimone Sframeli 28 marzo 2017 Stefano Battaglia e Mariangela Gualtieri PORPORA Rito sonoro per cielo e terra cura dell’allestimento e luci Cesare Ronconi testi scritti e recitati da Mariangela Gualtieri musiche composte ed eseguite dal vivo da Stefano Battaglia con Stefano Battaglia e Mariangela Gualtieri produzione Teatro Valdoca Spettacolo presentato in collaborazione con BERGAMO JAZZ FESTIVAL 13 e 14 aprile 2018 Ermanna Montanari MARYAM di Luca Doninelli ideazione, spazio, costumi e regia Marco Martinelli e Ermanna Montanari consulenza e traduzione in arabo Tahar Lamri con Ermanna Montanari produzione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro

28 marzo 2017 PORPORA


11 e 12 gennaio 2018 LA VITA FERMA

13 e 14 aprile 2018 MARYAM

16 marzo 2018 AMORE


OPERETTA AL CREBERG TEATRO

7 gennaio 2018 LA DANZA DELLE LIBELLULE

7 gennaio 2018 Compagnia Teatro Musica Novecento LA DANZA DELLE LIBELLULE Operetta in due atti di Franz Lehàr e Carlo Lombardo regia Alessandro Brachetti produzione Teatro Musica Novecento 18 febbraio 2018 Compagnia Corrado Abbati GIGÌ - INNAMORARSI A PARIGI musical di Alan Jay Lerner su musiche di Frederick Loewe traduzione, adattamento e regia Corrado Abbati produzione inScena srl

11 marzo 2018 LA PRINCIPESSA DELLA CZARDA

11 marzo 2018 Compagnia Teatro Musica Novecento LA PRINCIPESSA DELLA CZARDA Operetta in due atti di Emmerich Kálmán Regia Alessandro Brachetti produzione Teatro Musica Novecento ABBONAMENTI Prosa al Creberg Teatro: da 45 a 105 Euro, disponibili dal 21 ottobre Prosa al Teatro Sociale: da 20 a 85 Euro, disponibili dal 21 ottobre Operetta al Creberg Teatro: da 35 a 84 Euro, disponibili dal 24 novembre Altri Percorsi al Teatro Sociale: da 35 a 85 Euro, disponibili dal 27 ottobre CARNET PROSA 5 spettacoli Prosa al Creberg Teatro + 4 spettacoli Prosa al Teatro Sociale Sconto del 5% sull’acquisto dei due abbonamenti CARNET PROSA + ALTRI PERCORSI 5 spettacoli Prosa al Creberg Teatro + 4 spettacoli Prosa al Teatro Sociale + 7 spettacoli Altri Percorsi al Teatro BIGLIETTI Prosa al Creberg Teatro: da 13 a 31 Euro, disponibili dal 2 novembre Prosa al Teatro Sociale: da 8 a 31 Euro, disponibili dal 2 novembre Operetta al Creberg Teatro: da 14 a 34 Euro, disponibili dal 28 novembre Altri Percorsi al Teatro Sociale: da 7 a 19 Euro, disponibili dal 2 novembre INFORMAZIONI Presso PROPILEI DI PORTA NUOVA Largo Porta Nuova, 1 – Bergamo, tel. 035.4160 601/602/603 Apertura al pubblico: da martedì a sabato dalle 13.00 alle 20.00 Presso CREBERG TEATRO Via Pizzo della Presolana - Bergamo Presso TEATRO SOCIALE Via Colleoni, 4 Bergamo Alta, Tel. 035.216660

18 febbraio 2018 GIGÌ - INNAMORARSI A PARIGI


© Maria Mulas: Autoritratto allo specchio 1977

OBIETTIVO MILANO 200 FOTORITRATTI DALL’ARCHIVIO DI

MARIA MULAS


OBIETTIVO MILANO

© Maria-Mulas: Gae Aulenti anni-80

© Maria-Mulas: MiucciaPrada 1980


© Maria Mulas: Giorgio Armani 1977 UNO SPACCATO DI STORIA MILANESE DAGLI ANNI SETTANTA AD OGGI IN UN RACCONTO FATTO DI PERSONAGGI, VOLTI ED ESPRESSIONI Fino al 6 settembre le sale espositive di Palazzo Morando in via Sant’Andrea 6 a Milano ospitano la mostra promossa dal Comune di Milano e organizzata in collaborazione con l’ass. Memoria & Progetto “200 fotoritratti dall’archivio di MARIA MULAS”, a cura di Maria Canella e Andrea Tomasetig con Antonella Scaramuzzino e Clara Melchiorre. Maria Mulas è una tra le più importanti fotografe italiane riconosciuta a livello internazionale che con la sua macchina fotografica ha saputo immortalare il mondo, dalle architetture ai personaggi dell’entourage artistico e culturale. Schiettezza, empatia e verità del soggetto sono i ‘cardini’ su cui si muove la sua ricerca e ampiamente illustrati nella selezione dei 200 ritratti in mostra a Palazzo Morando. Fil rouge dell’esposizione è Milano, la sua intensa storia culturale, la continua trasformazione che si traduce nell’essere costantemente al passo con i tempi: Milano è uno specchio che riflette le tendenze internazionali in ogni ambito della società, dell’innovazione, della ricerca.


OBIETTIVO MILANO

© Maria-Mulas: Salvatore Ala e Keith Haring 1986

© Maria Mulas: Christo New-York 1979

© Maria Mulas: Rosellina Archinto 1987


© Maria Mulas: Giorgio Strehler 1969

© Maria Mulas ritratta di schiena 1980

200 FOTORITRATTI DALL’ARCHIVIO DI

MARIA MULAS Palazzo Morando in via Sant’Andrea 6 a Milano fino al 6 settembre

© Maria Mulas: Jannis Kounellis 1985_12 Maria Mulas descrive con naturalezza ed empatia i diversi volti di Milano a cui è particolarmente legata, catturando i ritratti di artisti, galleristi, critici, designer, architetti, stilisti, scrittori, editori, giornalisti, registi, attori, intellettuali, imprenditori e amici che con questa città hanno intessuto un particolare rapporto. Fra le numerose personalità italiane e internazionali immortalate da Maria Mulas si annoverano per il mondo dell’arte Marina Abramovic, Salvatore Ala, Louise Bourgeois, Alik Cavaliere, Jonh Cage, Christo, Francesco Clemente, Philippe Daverio, Gillo Dorfles, Gilbert & George, Keith Haring, Alexander Iolas, Anish Kapoor, Jannis Kounellis, Mario Merz, Gina Pane, Andy Warhol, accanto a protagonisti indiscussi dell’architettura e del design quali Gae Aulenti, Mario Botta, Achille Castiglioni, Bruno Munari e Giò Ponti. Nella teoria di personaggi non mancano i rappresentanti della moda fra cui Giorgio Armani, Gianni Versace, Miuccia Prada e dello spettacolo come Valentina Cortese, Luca Ronconi, Giorgio Strehler, Liz Taylor, Ornella Vanoni. Un’attenzione particolare è inoltre dedicata all’ambito della scrittura e dell’editoria con Rosellina Archinto, Natalia Aspesi, Jorge Luis Borges, Umberto Eco, Inge Feltrinelli, Lawrence Ferlinghetti, Dario Fo, Gunter Grass, Allen Ginsberg, Nanda Pivano, Andrej Voznesenskij e molti altri. Sette sezioni scandiscono il percorso espositivo della mostra: la prima, “Coda rossa” con macchina fotografica, accoglie autoritratti e fotografie scattate all’artista dai fratelli Ugo e Mario Mulas e dal pittore e scrittore Emilio Tadini; seguono nelle sale successive i fotoritratti di Amici artisti, La città del design, Il mondo della moda, Le arti dello spettacolo, I borghesi sono gli altri e Scrittori, giornalisti, editori. Completano la rassegna fotografica disegni, dediche, cartoline, scritti e documenti che testimoniano i profondi legami intessuti da Maria Mulas con le personalità da lei ritratte. Che si tratti di ritratti posati o di scatti rubati, nelle fotografie di Maria Mulas si legge una spiccata inclinazione a coltivare relazioni e incontri, una complicità con il soggetto che trapela dalle immagini. Nelle opere emerge l’abilità nel cogliere la naturalezza o l’artificiosità, le espressioni, gli atteggiamenti, le abitudini, i caratteri, gli stili di vita, in un continuo dialogo tra quotidianità ed eccezionalità, tra realismo e ironia. Il progetto di allestimento è a cura di Leo Guerra e Cristina Quadrio Curzio nell’ambito di una sponsorizzazione tecnica della mostra da parte di Fondazione Gruppo Credito Valtellinese. La mostra è realizzata con il sostegno di Archivio Maria Mulas - Libreria Galleria Andrea Tomasetig - Fpe d’Officina.


25 anni di qui Bergamo

GRAZIE PICCOLO MAC GRAZIE GRANDE STEVE


IL PRIMO AMORE

La pubblicità sui magazine americani del primo MAC

Il Mac LC non aveva lo stesso fascino e un design molto banale ma ci consentì di realizzare “in casa” il nostro giornale

Venticinque anni fa esattamente poco prima di inziare la pubblicazione di questa rivista la Edita Consult sdf (allora si chiamava così quella che diventerà in seguito la Edita Periodici srl acquistò il suo primo Macintosh, il Classic. Con quel piccolo computer dall’interfaccia intuitiva e rivoluzionaria riuscimmo a creare il nostro primo database e a personalizzare le lettere che avremmo inviato ai nostri futuri clienti per promuoverci e far conoscere la nostra iniziativa editoriale. Dopo pochi mesi acquistammo un modello più evoluto, l’LC che era stato realizzato pensando in particolare al mondo della grafica e con il quale iniziammo ad impaginare il giornale con un monitor finalmente a colori da 15 pollici e la prima versione di X-Press, un programma venduto da Quark e diventato rapidamente un vero best sellers per tutti gli editori. Da allora abbiamo dotato la Edita di quasi tutti i modelli di Apple e non abbiamo mai smesso di realizzare “in casa” questo giornale. Come non ringraziare quindi il grande Steve Jobs e la sua “maison” di Cupertino che ci hanno consentito di realizzare il nostro sogno di materializzarlo giorno dopo giorno, clik dopo clik.

CURIOSITÀ Steve Jobs, il creatore del primo Apple Macintosh per “obbligare” gli utenti a usare il mouse, non mise i tasti freccia sulla tastiera. Jobs suggerì il nome di Apple perché aveva lavorato in un magazzino dove si lavoravano le mele. Il logo, invece, fu disegnato nel 1977 da Rob Janoff che, per avere l’ispirazione, andò al supermercato e acquistò un sacchetto di mele. Tornato a casa, le tagliò, le dispose sul tavolo e iniziò a osservarle. Dalle mele tagliate Janoff estrasse una semplice mela monocromatica con un morso. Il logo venne presentato a Jobs ma quest’ultimo richiese un logo con più colore. Perché la i davanti a molti nomi dei prodotti Apple? Quando Steve Jobs presentò il primo iMac, quella i davanti al nome del prodotto aveva il significato di Internet. In pratica si trattava del primo internet Macintosh prodotto da Apple. All’iMac ha fatto seguito poi l’iBook per giungere ai più recenti iPhone, iPod e iPad. Il significato di partenza è rimasto quindi invariato (tutti i dispositivi citati erano e sono in grado di connettersi alla rete Internet) anche se con il passare degli anni la i davanti al nome del prodotto è diventata più un simbolo distintivo di Apple che una vera e propria esigenza, specialmente vista la diffusione di Internet negli ultimi anni. L’iMac, grazie alla sua semplicità d’uso, è entrato nel Guinness dei Primati per il manuale d’istruzioni più corto. Difatti, queste invitavano esclusivamente a connettere il computer alla rete elettrica e ad accenderlo tramite l’apposito tasto.





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