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Pag Stefano Raimondi Artadate 2021
Quello del TEMPO SOSPESO è il tema affrontato nella XI edizione del Festival di Arte Contemporanea ArtDate Un’ampia riflessione sull’indeterminatezza e l’apprensione che sta caratterizzando questo indimenticabile periodo di cui tutti noi siamo protagonisti e testimoni, fase storica anche però densa di aspettative e desideri. Da Giovedì 11 a domenica 14 novembre, Bergamo ospiterà l’11a edizione di ArtDate, Festival di Arte Contemporanea, organizzato da The Blank. Diventato nel corso del tempo un punto di riferimento capace di avvicinare e promuovere l’arte contemporanea presso un pubblico ampio e diversificato, in questa edizione ArtDate presenta numerose novità̀ di rilievo, focalizzando l’attenzione sulla tematica del tempo sospeso, rinverdendo l’attenzione alle tematiche di accessibilità e partecipazione.
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Stefano Raimondi è il fondatore di The Blank e sta or ganizzando insieme allo staff dell’associazione l’edizione 2021 di ArtDate, il Festival di Arte Contemporanea che animerà Bergamo dall’11 al 14 novembre.
“Il mio desiderio è sempre stato quello di risvegliare la passione e la curiosità per l’arte contemporanea, facendo in modo divenisse appannaggio di molti e non di un pubblico elitario. Tornato dall’Inghilterra, nel 2015 ho allestito la mia prima mostra in Città Alta a Bergamo, “La città che sale”, che è stata un l’inizio della mia attività curatoriale. Nel 2010 ho fondato The Blank con l’idea di riunire le realtà che si occupavano di arte contemporanea sul territorio, sia pubbliche sia private, come GAMeC, Museo Bernareggi, Spazio ALT etc” La mostra che stiamo preparando per Palazzo della Ragione, “Statements” dichiarazioni, (titolo preso da un saggio di Lawrence Weiner, uno dei più grandi artisti concettuali del ’68 che parteciperà alla mostra) vede il coinvolgimento 25 artisti, ognuno dei quali ha realizzato uno stendardo di tre metri per tre che sarà appeso, uno al giorno, al balcone del di Palazzo della Ragione e tutti insieme all’interno. Sono 25 giganti internazionali che si affacciano verso la nostra città da un balcone che diventa metaforicamente una finestra sul mondo, 25 artisti che lanciano una dichiarazione su come hanno vissuto questi due anni attraverso un’opera concepita appositamente”.
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Le altre iniziative previste dal programma? “Il Festival vede il coinvolgimento di tutto il network di The Blank, composto da istituzioni, gallerie private, project space, studi d’artista, dimore storiche, collezioni private. La tematica di questa 11° edizione è NEL TEMPO SOSPESO, e tutti hanno concepito eventi che riflettono su questo indimenticabile periodo di cui tutti noi siamo protagonisti e testimoni, fase storica anche però densa di aspettative e desideri. Inaugura THE DRAWING HALL, satellite dello studio di Andrea Mastrovito; avremo una performance dell’artista turca Gucci Chunk, una serie di proiezioni di Gian Maria Tosatti, diverse presentazioni editoriali, il consueto momento del Galleries Time. Il festival si conclude nella nuova sede di lab 80 con una proiezione di un film di Davide Ferri”
“Una pluralità di realtà - prosegue Raimondi - che si occupano di Arte Contemporanea, numerosi per una città piccola, ma tra i quali spesso non c’è un dialogo né una progettualità comune. Per questo ho pensato di dare vita ad un festival che durasse qualche giorno dove tutte queste realtà si uniscono attorno ad un tema comune per presentare le cose migliori. Poi Nel tempo questa la realtà di The Blank è cresciuta tantissimo. Abbiamo aperto una residenza d’artista in via Quarenghi, dove sono passati oltre 60 artisti in questi nove anni; siamo stati riconosciuti dalla Piattaforma Europea Effe, la piattaforma dei festival, e abbiamo vinto l’Italian Council, il bando più importante del Ministero della Cultura per valorizzare gli artisti Italiani”.
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La pandemia ha fermato le mostre ma non ha fermato gli artisti per cui adesso dovremmo aspettarci una specie di bolla che porterà alla luce quello che hanno creato... Non è un po’ questo il senso della manifestazione di novembre a Bergamo?
“A dire il vero molti artisti in questi mesi hanno smesso di lavorare mentre altri, invece, hanno trovato le motivazioni per creare e adesso si sta assistendo ad un vero boom. Durante i primi mesi di quest’anno è stato tutto fermo e quello che era previsto nel primo semestre si è spostato da settembre a dicembre. Infatti, già da inizio settembre, ci sono una quantità di eventi, fiere, appuntamenti”. Il messaggio degli artisti è di disperazione o di speranza? “L’Arte non dispera mai, anzi dalla sofferenza spesso trae linfa vitale ed è la prima che reagisce. Penso ci sia molta voglia di esprimersi e di far sentire la propria voce. In questi due anni gli artisti sono statiin un certo senso emarginati. Si è dato ascolto ai ristoratori, ai gestori delle discoteche, agli operatori dello spettacolo... Il mondo dell’arte contemporanea non ha avuto davvero modo di farsi sentire”.
Cosa ne pensi dell’idea di portare l’arte nella fabbriche? “È fondamentale potersi imbattere nell’arte: è sempre positivo provoca emozioni, genera impulsi, offre punti di vista diversi. Una cosa di cui andiamo fieri è aver realizzato prima della pandemia all’interno dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII una installazione musicale sonora permanente di Lorenzo Senni. Trovare arte in questi luoghi, negli ospedali, nelle chiese, è qualcosa di vitale e dovrebbe essere del tutto naturale.
Come te la immagini la Capitale della Cultura? “Me la immagino duratura, qualcosa che inizi nel 2023 ma non si concluda con il 2023, che non sia occasionale, che non sia solo la grande mostra manifestazione che di certo ci sarà, ma qualcosa che produca un lascito alla città. Qualcosa che vada oltre il lato espositivo e che siano progetti permanenti”. 57
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ARTDATE FESTIVAL DI ARTE CONTEMPORANEA
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