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Pag C’è una Mummia da salvare

MUMMY PROJECT

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www.mummyproject.it

È finalizzato allo studio dei reperti organici, in particolare mummie umane e di animali, attraverso analisi effettuate con le più moderne tecniche di indagine medica ed investigativa, eseguite da un’équipe multidisciplinare, in grado di recuperare tutte le informazioni disponibili e di confrontarle nel panorama scientifico di riferimento, nel rispetto della integrità e della conservazione dei reperti. Restituisce un’identità alle mummie completando il quadro storico e culturale da cui provengono. Collabora con università, musei, fondazioni ed istituzioni culturali. Organizza inoltre mostre, eventi culturali. NADIA GHISALBERTI ASS.ESSORA ALLA CULTURA COMUNE DI BERGAMO

Gli studi sulla mummia conservata al Museo Civico Archeologico di Bergamo proseguono. Dopo la Tac eseguita il 21 Giugno al Policlinico di Milano, il team del “Mummy Project” - composto da Sabina Malgora, egittologa e direttrice, e gli antropologi Chantal Milani, Jonathan Elias e Francesca Motta - ha analizzato le immagini ricostruendo in 3D il corpo mummificato celato sotto le bende: una sorta di autopsia virtuale, senza toccare e danneggiare il reperto.

Passo dopo passo sono state rimosse le bende per poter studiare l’individuo. Nonostante il deterioramento della mummia – le ossa della mummia bergamasca sono in gran parte fuori sede e il corpo è particolarmente assottigliato -, la tac ha permesso di determinare che si tratta di un uomo adulto, approssimativamente fra i 40 e i 50 anni, non particolarmente robusto, ma piuttosto alto per quell’epoca: fra i 172 e i 178 cm. Molti denti sono sparsi lungo la crisalide di bende. In quelli ancora in sede si può osservare qualche carie. Fra le scoperte più affascinanti vi è il ritrovamento di alcune piccole corde annodate, non facenti parte del bendaggio e che saranno oggetto di ulteriori studi, così come i campioni di sedimenti che si preleveranno potranno fornire informazioni sulla tecnica di mummificazione. “Questo è un altro passo del progetto “Una mummia da salvare” del Mummy Project – spiega la direttrice del museo Stefania Casini - che concerne lo studio ed il restauro della mummia contenuta nel sarcofago di Ankhekhonsu. Le indagini sono volte al recupero di dati per ricostruirne la storia e l’identità, ma anche informazioni sulle tecniche di mummificazione e sulle malattie antiche (paleopatologia) molto utili alla moderna ricerca medica.”

“Il Comune di Bergamo – spiega l’Assessora alla Cultura, Nadia Ghisalberti - ha deciso di rinnovare completamente il museo Archeologico di Bergamo Alta, affrontando importanti lavori strutturali che lo trasformeranno in un museo nuovo e all’avanguardia. Dalle asce di pietra alle spade di ferro, dagli ornamenti di bronzo celtici alle croci d’oro longobarde, dalle urne cinerarie alle lapidi romane e poi ceramiche, vetri, sculture e mosaici, nel museo si snoda un vero e proprio viaggio nel tempo sulle tracce dei Celti, dei Romani e dei Longobardi vissuti a Bergamo e nei territori della Provincia. Tutti i reperti, dalla Preistoria ai Longobardi, troveranno spazio in un nuovo allestimento, ma la grande novità è che sarà creata una nuova sezione egizia, che andrà a valorizzare adeguatamente i reperti egizi oggi nella collezione del museo. All’interno delle sale di piazza Cittadella sono 22 shabti (statuette funerarie in faience), 8 bronzetti, 10 amuleti, il sarcofago con la mummia e altro ancora. Questa parte sarà realizzata con la collaborazione del Mummy Project: protagonisti saranno la mummia di Ankhekhonsu, mai esposta al pubblico, ed il suo sarcofago.”

IL PROGETTO “UNA MUMMIA DA SALVARE” Ideato dal Mummy Project in collaborazione con il Museo Archeologico è sostenuto dalla Fondazione Comunità Bergamasca, da GP Batteries International leader nella produzione di batterie tradizionali, ricaricabili e powerbank (www.gpbatteries.com) e BPS srl, Consulenza e Servizi per l’Ambiente (www.bpssrl.it), il Agenzia Funebre Regazzi di Calusco D’Adda (BG) che ha curato il trasporto, dal Rotary Club di Bergamo che sosterrà il restauro.

ADOTTARE UN CANE?

Christian Costamagna

SETTEMBRE È IL MOMENTO MIGLIORE

Rientro dalle vacanze: settembre è il momento ideale per prendere con sé un amico a 4 zampe! Boom di “adozioni pelose”, ben 7.8 milioni dallo scoppio della pandemia. Christian Costamagna educatore, istruttore e formatore cinofilo nonchè fondatore del metodo Empathydog, ci svela gli step fondamentali per assicurarsi una convivenza perfetta.

Condividere la casa e il proprio tempo con un cane regala benefici indiscussi. Secondo uno studio pubblicato da Society & Animals, le persone che ne hanno uno sorridono di più. Persino la medicina riconosce che il “miglior amico dell’uomo” è un vero e proprio antidepressivo naturale, contrasta lo stress, aiuta ad avere ritmi più regolari, a sentire di avere uno scopo e di essere la persona più importante per quel pelosetto. E questi sono solo alcuni degli indiscussi effetti positivi che questa convivenza, fatta di amore incondizionato, dona.

Forse per questo dallo scoppio della pandemia ad oggi si è registrato un vero e proprio boom di adozioni a 4 zampe: ben 7,8 milioni di persone hanno accolto (o lo faranno a breve) un animale. In pole position, ovviamente, l’amico fedele per eccellenza: il cane! Solo nel 2020, sono stati 8.100 i cani che hanno trovato una nuova famiglia (dati Enpa).

Christian Costamagna considera la convivenza con un amico scodinzolante un’esperienza bellissima e arricchente. Una scelta che, stando all’esperto, vede settembre essere uno dei periodi ideali. Costamagna sottolinea, però, come l’adozione non debba certo essere fatta a cuor leggero, magari in balia di emozioni momentanee. Al contrario, una scelta tanto importante deve essere consapevole, supportata da grande senso di responsabilità. “Chi adotta un cane - afferma il formatore cinofilo - lo sa, in casa cambiano i ritmi, si deve adattare la propria vita con quella dell’amico a 4 zampe. In alcuni casi, soprattutto se stiamo accogliendo cani con un passato burrascoso, conoscere la psicologia e la comunicazione canina è sicuramente importante per creare una relazione in totale empatia con il nuovo amico”.

Una volta sicuri di voler accogliere un nuovo componente in famiglia, non rimane che capire come scegliere il proprio amico ideale.

COME SCEGLIERLO

Questi i 5 consigli fondamentali dati dall’esperto. Il primo passo per scegliere in modo consapevole è quello di valutare il proprio stile di vita e non l’aspetto estetico del cane. Chi è attivo, sportivo, non dovrebbe adottare un Bulldog Inglese ma un cane agile, attivo e resistente. Chi ama andare al mare e stare ore sotto il sole dovrà scegliere un cane propenso a rimanere in spiaggia, magari in acqua, come il Labrador. Questo per evitare di dover condividere una vita intera con piaceri ed obiettivi diversi. Prima di scegliere un cane, dunque, è bene aver presente il proprio stile di vita, passioni e impegni compresi. Il cane va scelto anche in base alle sue attitudini. Il Border Collie, ad esempio, è un cane da lavoro, il Pastore Abruzzese è da guardia, il Setter è da caccia… La sua attitudine, dunque, può far capire se l’animale è più attivo o, al contrario, sedentario. Dopo aver valutato le proprie esigenze personali e le attitudini del cane che si vorrebbe prendere (magari con l’aiuto di un professionista per verificare il feeling che potrà venirsi a creare) si potrà passare a scegliere basandosi anche sul carattere dell’animale. Il carattere del cane è fondamentale per poter vivere una vita serena insieme. Alcuni sono caratterizzati da una tempra forte e, con loro, riuscire a creare un legame e farsi ascoltare diventa molto più difficile in alcune situazioni. Ce ne sono altri, invece, più “pavidi”. In questo caso, avere come padrone una persona molto premurosa e sensibile potrebbe rendere più complicato il riuscire ad aiutarlo a superare queste sue paure. Ci sono alcuni principi fondamentali da rispettare per educare o supportare il proprio cane a superare delle difficoltà. Principi che, per alcune persone, sono difficili da mettere in pratica. Anche il periodo durante il quale accogliere un cane è molto importante. Per esempio, è meglio farlo al ritorno dalle ferie, per essere preparati per il suo arrivo ma anche per evitare al cane inutili situazioni stressanti (come, ad esempio, il doverlo lasciare in una pensione) o snervanti (come il caos, la spiaggia o posti nuovi) proprio in un momento tanto particolare. Il periodo migliore per adottare un cane è anche quando la situazione dell’aspirante proprietario, lavorativa e privata, è più tranquilla, in modo tale da dedicare al nuovo arrivato tutto il tempo necessario per il suo inserimento. L’ultimo consiglio, forse il più importante, è quello di essere educati ad accogliere un cane al meglio, applicando alcuni accorgimenti fondamentali. Il suo arrivo in una nuova casa è un momento delicato perché si stacca dal branco, dal posto in cui ha vissuto e dai suoi odori. È molto importante fare le cose giuste e vanno messe in conto prima ancora di passare all’adozione.

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