Qui Bergamo n.ro 292

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BERGAMOCMP ANNO 30 - N° DUECENTONOVANTADUE - SETTEMBRE 2022 - € 5 CPOBGPAGATATASSA-24121BERGAMO10BONO,B.VIAS.R.L.PERIODICIEDITA-MITTENTEALRESTITUIRERECAPITOMANCATODICASOINBERGAMODCB1,COMMAART.1,N.46)L.27/02/2004IN(CONV.353/2003D.LP.A.INSPEDIZIONE COVER DilettaSTORYCarminati Niccolò Carretta: un volto nuovo in Parlamento Fusini: l’Oscar del Commercio Ettore Prandini Coldiretti: rischiamo il crak Bentornata la Fiera di Sant’Alessandro Massimiliano Serra nel Club dei 4000 Al Memorial Stoppani tornano le Frecce Tricolori Ciclabile della Cultura: in bici da Bergamo a Brescia A Mario Botta il premio Vittoriale 2022 IUUS Legal Team: il reportage dell’inaugurazione Exclusive Manufaktur: la tua Porsche su misura Bertone Runabout 1969: troppo avanti Accademia Carrara: un cantiere aperto Castrezzato: Porsche Festival in pista I ragazzi del Donizetti summer camp LOPh.A.BenedettiSTILEOLTRE LE TENDENZE

tecnologiahybridguidaassistita Gamma Suzuki S-Cross Hybrid. Consumo ciclo combinato: da 5,3 a 6,5 l/100km (WLTP). Emissioni CO2: da 120 a 148 g/km (WLTP).

next level suv nuova

Impossibile non ironizzare sul volantino che da settimane promuove uno spettacolo che si tiene sotto i tendoni di un circo e che sta facendo il tour delle città italiane.

C’è una nazione che a suon di cannonate sta minacciando la nostra stessa civiltà, la nostra stessa cultura e in momenti come questi si devono superare gli steccati e decidere con determinazione da che parte stare veramente. E anche su questo non possono esserci ambiguità. O si sta con le dittature o con le

Quelli che hanno provocato la caduta di Mario Draghi non amano l’Italia, né tantomeno amano il popolo italiano che di tutto ha bisogno ma non certo di promesse fasulle, di dichiarazioni di ribellione alla UE o di vecchie solfe sul ritorno del servizio militare, la revisione della legge sull’aborto, l’omosessualità come malattia da curare, la liberalizzazione della cannabis e la riapertura dei bordelli.

Con lui sono arrivati soldi a tutti. Sempre pochi ma qualcosa si è visto. Grazie alla sua figura avevamo ritrovato stabilità ed equilibrio. Grazie alla sua credibilità i fondi compravano ancora titoli di stato italiani. Adesso molto meno. Infatti, i loro rendimenti sono saliti e trovare acquirenti ci costa montagne di soldi in più di interessi che si sommano al debito già elevato, dando forza all’inflazione.

come voi con trepidazione l’esi to del voto nella speranza che, come al solito, non cambi nulla e che, tra trappole, inciuci, litigi, tradimenti e nuovi amori temporanei, il saggio Mattarella si trovi costretto a ridare un mandato a Mario Draghi il quale a dire il vero non ha mai smesso di lavorare e governare nemmeno per un giorno. L’Italia ha impegni che non possono essere disattesi, pena niet soldi del PNRR di cui lui stesso ne è stato il garante.

L’Italia deve andare avanti, nonostante questi qui siano in giro a fare cene elettorali per comprare consensi. Francamente anche da parte della sig. ra Meloni sarebbe un bel colpo, dopo che - come ormai sembra scritto - avrà vinto le elezioni, ri chiamare Draghi al servizio del Paese per fargli mandare avanti la baracca, senza la presunzione di essere migliore e soprattutto più esperta di lui. È uno dei pochi di cui si potrebbe fidare. Almeno per qualche mese. (V.E.Filì)

Non credo che chi ha dato il nome allo spettacolo abbia pensato al parlamento italiano dove il povero (si fa per dire) Prof. Draghi è rimasto vittima dei dinosauri dei partiti, di quei partiti che non avendo le capacità di imporsi sugli avversari nelle battaglie elettorali recenti, hanno avuto bisogno dei premier “tec nici” che potessero metterli d’accordo con inciuci, cambi di casacca, voltafaccia ecc. Quei partiti che, pur di mantenere poltrone e potere, non hanno esitato a far fuori l’unico che poteva continuare ad avere la fiducia dei partner europei e di quelli che comprano il nostro mostruoso debito di stato. Un vero leader per un paese smarrito, incaricato dal Presidente di prendere in mano una situa zione catastrofica quando nessuno pareva poter governare il panico derivante dalla pandemia. Con lui, il Generale Figliuolo ha dato vita ad un’operazione di salvataggio nazionale portando l’Italia ad essere uno dei Paesi con più vaccinati al mondo.

Aspettiamodemocrazie.

Sconfessando i partiti votati solitamente, la gente potrebbe spingere per il ritorno del Prof. Mario Draghi alla guida dell’esecutivo. Non votare per i partiti che ci hanno portati a questa instabilità significa bocciare il loro comportamento e far capire ai vari leader che non siamo un popolo di pecore.

Fiera di Sant’Alessandro Giuseppe Epinati La tua Porsche su misura Le Frecce su Lago Manifesti elettoraliadStorieacquerelloEttorePrandini Bertone Runabout 1969

Oscar Fusini

Mario Botta

Questo mese parliamoNiccolòdi...Carretta

Letizia Carminati

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DEPUTATI IN AZIONE CON CARLO CALENDA

NICCOLÒ CARRETTA, CANDIDATO DI BERGAMO ALLA CAMERA

La si potrebbe accostare anche al vecchio Partito Repubblicano? “Sì sicuramente. Infatti il partito Azione, fondato da Calenda, si richiama ai valori del Partito d’Azione di Don Sturzo e al Partito Repubblicano. Quindi con un forte senso patriottico, non solo dei diritti ma anche dei doveri, e decisamante europeista. Oggi questo va ben chiarito, visti anche gli sbandamenti nella destra e anche nella sinistra. In ambito economico proponiamo ricette liberali con un’attenzione al tema della sicurezza sociale. Il libero mercato da solo non fa tutto e serve uno Stato che intervenga. Sulla giustizia, garantismo al cento per cento. La giu stizia in Italia ha ancora molto bisogno di interventi con molta attenzione al tema delle libertà Cosaindividuali”.pensa che i candidati bergamaschi più di spicco (Carnevali e Misiani) si siano candidati in collegi di Milano?

Cosa ricorda del periodo a Palazzo Frizzoni? “È stato come un battesimo. Entusiasmante. Sono stato eletto a 22 anni ed ero il più giovane di sempre. Ho imparato molto da Giorgio Gori di cui apprezzo la visione, l’equilibrio e il metodo con cui lavora che ha consentito di avere grandi risultati in città in questi anni. Uno che bada al sodo e questo mi piace. Ho lavorato nella sua lista e quando si è candidato in Regione mi ha chiesto di entrare nella sua lista. Sono stato eletto e ho deciso, anche se la legge non mi obbli gava, a lasciare il posto in Consiglio a Bergamo per una questione di onestà e di trasparenza nei confronti degli elettori. Mi sembrava giusto consentire a qualcun altro di fare quell’esperienza. Così non hanno fatto quelli che sono stati eletti a Roma e hanno continuato ad avere il doppio ruolo. Poi è arrivato il 2019 e mi è stato affidato il ruolo di coordinatore della campagna della lista Gori per il secondo mandato. Sei mesi in cui ho dormito 4 ore per notte ma alla fine, il risultato del 22%, è stato una grande soddisfazione”. NUOVO DEI

“Trovo che sia assurdo che ci siano bergamaschi candidati a Milano e milanesi candidati a Ber gamo: è un po’ un mischiotto. Io credo che, in questo momento, la politica sia vissuta in modo distante dai cittadini, i quali hanno ragione ad essere arrabbiati. La caduta del governo Draghi è stata incomprensibile per il 99% dei cittadini e, questa campagna elettorale fatta tra agosto e settembre, è difficile anche perché c’è un sentimento di forte diffidenza e quindi, a maggior ragione, in un contesto così, i partiti dovrebbero scommettere su persone dei territori di appartenenza, persone conosciute che non ci sono solo fino al 25 settembre per chiedere il voto ma, soprattutto, ci sono dopo il voto per portare a casa risultati per il territorio e anche per essere cercati quand’anche non lavorassero bene. I bergamaschi sanno chi sono e sanno dove trovarmi per una pacca sulla spalla di incoraggiamento ma anche una tirata d’orecchi in caso contrario”.

NON CON LA DESTRA MA NEMMENO COL PCI

Di solito non succede. Una volta arrivati a Roma scompaiono dai radar e si rivedono in zona solo se è necessario fare una comparsata con gli elettori... “La mia impostazione come consigliere regionale mi ha portato a lavorare a stretto contatto con i territori per le battaglie sulla sanità, sui trasporti, sulla scuola, è un metodo che vorrei mantene re se fossi eletto in Parlamento. In consiglio regionale si viene eletti grazie alle preferenze come avviene in Comune... è molto più territoriale. Oggi invece abbiamo troppi politici che da troppo tempo non vengono eletti con le preferenze ma con le liste blindate dei partiti. Ma questo è un altro problema”.

IL VOLTO

Collocamento politico… Possiamo definirla un neo socialista? “Può essere, mi piace. Preferisco però definirmi un liberal democratico, se proprio devo dare una definizione”.

Chi è Niccolò Carretta

Da Aprile 2018 a Gennaio 2020 consulente manageriale per lo sviluppo commerciale. Attualmente, attiva una collaborazione con Matchplat nel Marketing strategico.

Nato il 29 settembre 1991 a Seriate. Maturità Classica presso il Liceo “Paolo Sarpi” e laurea magistrale in Ingegneria Energetica presso il Politecnico di Milano.

Da Maggio 2016 ad Aprile 2018 - Project Manager presso YouSave s.p.a. (gruppo Innowatio) al Kilometro Rosso.

Il bacino elettorale è principalmente quello di Forza Ita lia: come fate a convincerli a votare per Azione? “Al di là di nomi e cognomi penso che chi ha votato Forza Italia in questi anni convinto di una progetto liberale modera to ed europeista, perché sono i valori a cui ha detto sempre di ispirarsi il partito di Berlusconi, oggi non può che ricono scere che Forza Italia è ridotta ad essere una ruota di scorta al servizio della Meloni e di Salvini. Peraltro l’utilizzo di Berlu sconi da parte del suo cerchio magico è anche umanamente triste.Calenda, che è un manager molto pragmatico, sta met tendo al centro quei valori che ho citato e lo dimostra sul campo. Noi siamo il futuro. Stiamo costruendo un progetto, una casa che sta mettendo insieme chi come me proviene dal centrosinistra più riformista o chi, come Maria Stella Gelmini, proviene da esperienze moderate in Forza Italia. Ci siamo messi intorno ad un tavolo con un foglio bianco e abbiamo detto che ciascuno si poteva sedere con noi per costruire un progetto che doveva avere alcuni paletti: essere europeisti, garantisti in ambito di giustizia, portare avanti i valori repubblicani che si sono smarriti in questi anni, libe rali in ambito economico, attenti alla sicurezza sociale e alle politiche per la famiglia. Attorno a questi concetti, che noi identifichiamo nell’azione che stava portando avanti Draghi, noi chiediamo fiducia e in questi giorni l’interesse sta cre scendo.

Vice Presidente della Terza Commissione consiliare (Urbanistica, Edilizia pubblica e privata, Mobilità) Presidente della Commissione speciale Giovani Membro della Commissione Elettorale

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Nel 2018 eletto Consigliere Regionale risultando il più votato nelle lista Gori Presidente nella circoscrizione Bergamo.

Da sempre appassionato di politica, si avvicina nel 2012 ai primi comitati a sostegno di Matteo Renzi. Durante la campagna elettorale per le Amministrative di Bergamo del 2014 ha coordinato il gruppo giovani Lab3G a sostegno della candidatura di Giorgio Gori. Eletto Consigliere Comunale nel giugno 2014 nella lista Gori Sin daco, risultando il più giovane della storia di Bergamo (22 anni).

In Comune:

Dall’Aprile 2018 al giugno 2020 ricopre i ruoli di: - Presidente del Gruppo Lombardi Civici Europeisti (ex Lista Gori) - Presidente della Commissione di inchiesta sul sistema di gestione dei rifiuti in Lombardia

Nel giugno 2020 aderisce al partito Azione - con Calenda ed entra a far parte del gruppo misto in quota minoranza. Ricopre il ruolo di coordinatore politico della Lista Gori al Comune di Bergamo che, nel 2019 con il suo 23%, ha contribuito in modo determinante alla rielezione di Gori È Presidente dell’Associazione InNova Bergamo.

IL VOLTO NUOVO Niccolò Carretta

...politicamente

“:

Pensa di farcela anche questa volta? Il terzo polo è cresciuto... “In città sta emergendo che siamo l’unica proposta politica nuova. Chiediamo un voto che ha due caratteristiche. La prima è che non facciamo esami del sangue a nessuno perché non abbiamo alcun pregiudizio ideologico sulla provenienza politica ma mettiamo al centro le proposte. La seconda è che le nostre proposte non sono mirabolanti. La gente è stufa degli slogan e delle promesse che non prevedono risorse per essere mantenute. Chi vota il terzo polo vota un proget to politico che ha come obiettivo di riequilibrare la politica italiana per far tornare Mario Draghi là dove merita e dove serve, cioè a palazzo Chigi. Nella destra e nella sinistra non ci sono progetti ma cartelli elettorali perché sia a destra, sia a sinistra al loro interno la pensano in modo diverso su tanti temi cruciali. Dico una cosa che raramente si dice: tutti i partiti delle due coalizioni sia di destra, sia di sinistra - penso che dopo la sfiducia a Draghi il centrodestra non esista più così come il centrosinistra - appartengono a famiglie europee diverse. La Meloni è in un gruppo che è diverso da quello di Salvini che sta in uno schieramento diverso da Berlusconi. A sinistra Fra toianni, Mov. 5 stelle e Partito Democratico, stanno tutti in gruppi diversi. È davvero una grande finzione. In Europa fanno determinate scelte mentre in Italia, dove bisogna catturare il voto, fingono di stare tutti insieme. In realtà, si sa che le coa lizioni, e lo abbiamo visto benissimo nella passata legislatura, si compongono e scompongono a seconda di interessi non sempre comprensibili ai cittadini. La legislatura che si è aper ta con Conte, l’avvocato del popolo a capo di un governo giallo-verde, si è conclusa con la caduta di Draghi voluta da Conte e Salvini”.

al ddl Zan?

MARIA STELLA GELMINI

“Sono sempre stato a favore della libertà di scelta”.

Per caratterizzare meglio il tuo profilo politico...

È a favore delle sanzioni contro la Russia di Putin?

“No, sono per un servizio civile europeo”.

Più sanità pubblica o privata?

“Sono per un rafforzamento della sanità pubblica senza demonizzare il privato. Il pubblico deve governare il sistema. Anche se oggi, alcune volte, sembra avvenga il contrario”.

Scuola pubblica o privata?

Cosa ci dice dei suoi compagni di viaggio?

“Non posso far finta di non ricordare che contro la sua riforma ho fatto il primo sciopero quand’ero al Liceo. È chiaro che io e l’On. Gelmini ve niamo da posizioni diverse. Non voglio far finta. Anche oggi forse avrei contestato la sua riforma ma sto conoscendo una donna preparatissima e che è stata coraggiosa: ha tenuto il punto sui suoi valori liberali che non potevano essere messi nel cestino per favorire Meloni e Salvini. Oggi, sulle cose che contano siamo d’accordo e finalmente nello stesso schieramento. Sulle Autonomie, tema caro alla Lega, ci ha raccontato di aver pronta la legge quadro già approvata dai governatori ma Salvini se n’è fregato e ha fatto comunque saltare il governo”.

Favorevole al ritorno del servizio militare per i giovani italiani?

ANDREA MOLTRASIO

“È una persona sicuramente dall’intelligenza superiore alla media. Sono amico dei suoi figli e ho sempre saputo da che parte sta politicamente. Quando si è tenuta la presentazione del libro di Calenda a Bergamo, è stata una rimpatriata tra vecchi amici ricordando, quando Moltrasio era vice di Montezemolo in Confindustria nazionale (2004-2008) e, nello staff di quest’ultimo, lavorava tra gli altri anche Carlo Calenda. Ci siamo tenuti in contatto e quando ad una cena gli ho chiesto la di sponibilità a candidarsi con Azione mi ha confidato che ci aveva fatto un pensierino dopo la caduta di Draghi. Come fosse una chiamata a fare qualcosa per arginare la deriva della democrazia parlamentare a cui stiamo assistendo. Mi ha confidato di essere diventato nonno, di limitare il lavoro in azienda lasciando sempre più spazio ai figli e agli interessi, tra i quali la politica. Penso sia giusto che un uomo del suo spessore e delle sue capacità rappresenti la nostra città al Senato”. (V.E.Filì)

Andrea Moltrasio, già Presidente di Confindustria Bergamo, alla prima esperienza politica come candidato al Senato nella lista di Azione, il partito di Carlo Calenda

“Penso che in questo momento non sia questa una priorità per il Paese”.

“Sì, sebbene per trasparenza nel nostro programma la vediamo come una risorsa nel medio lungo periodo. I politici che si sono riscoperti a fa vore del nucleare oggi e fanno credere che sia la risposta alle bollette tri plicate che tutti stiamo ricevendo in questo periodo, sono dei cialtroni.

Favorevole“Sì!”.

Favorevole alla legge 194?

“Deve essere applicata meglio, ma non si tocca”.

Maria Stella Gelmini espo nente di spicco di Forza Italia, ministro nel Governo Draghi, non ha sopportato di venire sfiduciata dal suo stesso parti to, appiattito sulle ragioni elettorali di Fratelli D’Italia e Lega e, dopo la caduta del governo, ha lasciato il partito di Berlusconi, di cui è sempre stata fedele sostenitrice, entrando a fianco di Carlo Calenda in quello che ora sembra essere la nuova casa dei moderati.

Sei favorevole al ritorno al nucleare?

Il nucleare in Italia può essere una risposta ma nel giro di dieci anni. Per questo bisogna mandare a Roma persone che non guardano solo all’oggi ma anche al domani, perché guardando solamente all’oggi abbiamo perso di vista la strategia di sviluppo per il Paese”.

“Sono a favore anche se penso che il PD ne abbia fatto un uso strumen Favorevoletale…”. alla liberalizzazione della Cannabis?

FUSINI: L’OSCAR DEL COMMERCIO IL DIRETTORE DI ASCOM BERGAMO TRA PANDEMIA, GUERRA E CARO ENERGIA VEDE ROSA PER IL CENTRO DI BERGAMO PH. sergio nessi

Anche il commercio delle auto sta cambiando pelle… Spariran no i concessionari?

“Vedo il ritorno di investimenti nel centro cittadino. Quello che si vede palesemente in centro oggi è il proliferare di esercizi per la somministrazione di cibi o bevande, food and beverage, e questo grazie all’aero porto e ad un’amministrazione che dall’inizio ha puntato molto sul turismo e che ha attirato molti imprenditori ad investire in questi settori. Nel contempo le attività commerciali classiche hanno registrato parecchie chiu sure per la concorrenza da parte dei centri commerciali che a Bergamo hanno avuto un impatto più forte che altrove. Adesso anche i grandi centri o le catene che vendono tecnologia hanno problemi e si vedono su perate dal commercio online a cui tutti ci siamo un po’ votati, anche con la complicità della pandemia. Ma esistono ancora molte persone che preferiscono, soprattutto per certi articoli o servizi, il rapporto uma no, la relazione con chi vende. Molti poi non rinunciano ad avere subito tra le mani l’oggetto che hanno deciso di comprare. Si esce dal negozio e lo si può già usare, non c’è l’attesa dell’arrivo del pacco con il corriere che poi magari non trova nessuno in casa… Non c’è il dub bio di aver ordinato qualcosa che poi si rivelerà diverso da come lo avevo immaginato e ci tocca spedirlo indie

Quando si parla di commercianti vengono in mente facilmente i classici bottegai ma il comparto include anche le realtà della grande distribuzione, gli ambulanti ecc… spesso con interessi contrastanti. Come riuscite ad essere rappresentativi di tutto il commercio?

Il centro di Bergamo, grande vetrina commerciale, ha subìto un restyling fondamentale, cosa ne pensa?

“No, il parcheggio sotto il Sentierone avrebbe portato comunque una marea di auto ad incrociare verso il centro con i problemi di traffico ed inquinamento che, invece, vogliono essere viceversa limitati. Però un altro grande autosilo sarebbe assolutamente necessario e il validissimo sito del Piazzale degli Alpini potrebbe essere la soluzione giusta. Peccato sia stato recentemente ripavimentato e riqualificato ma potrebbe ren dere un grande servizio sia al centro, sia alla stazione. Per quest’ultima del resto è prevista la riqualificazione che dovrebbe prevedere anche un grande parcheggio sperando che non sia troppo lontano da Porta Nuova”.

Cosa vede nel futuro?

“Penso sia stato fatto un ottimo lavoro anche se si tolgono altri parcheggi al servizio delle vie centrali e questo, per chi ha un negozio, non è proprio il massimo. I parcheggi periferici e le navette potrebbero essere incrementati ma sappiamo che uscendo dai negozi con pacchetti e pacchettini non è facile aspettare la navetta per uscire dal centro”.

“Si assiste sempre più alla scelta della vettura fatta online, addirittura la puoi configurare e ordinare senza neppure varcare la soglia del la concessionaria. Evidentemente l’evoluzione vedrà i concessionari sempre più fornitori di servizi accessori alla mobilità, come il car sharing o il noleggio e comunque saranno depositari dell’assistenza tecnica dei veicoli”.

“Dico sempre che Amazon si può battere a patto di essere più bravi di lui. Come? Bisogna aumentare l’imprenditorialità nel terziario, far diventare i commercianti più manageriali, promuovere la loro formazio ne, che ovviamente richiede un loro impegno. Perché l’arma vincente in ogni settore sono le competenze che vanno adeguate ai tempi. Inoltre per essere competitivi bisogna tutelarli sempre dagli innumerevoli adempimenti burocratici così che l’ingegno imprenditoriale non venga mortificato sotto cumuli di moduli da compilare e dalla fiscalità che li opprime come in nessun altro Paese”.

Avrebbe preferito che venisse costruito un grande parcheggio sotto il Sentierone come chiedevano molti commercianti?

“Da quando esiste la nostra Associazione li mondo del commercio si è continuamente evoluto e noi non pos siamo non tenerne conto. La nostra è sì un’associazione di categoria ma è anche una realtà garante nei confronti dei consumatori e quindi ogni attività per la tutela del “commercio” viene compresa nei nostri interessi. A partire dagli anni ‘80, il commercio al minuto è stato pesantemente messo in difficoltà dalla costruzione dei centri commerciali che hanno costretto, poco alla volta ma inesorabilmente, alla chiusura di molti negozi, in città e ancor di più nei paesi laddove è arrivata la grande distribuzione. Attività che avevano superato guerre e ca restie, presenti al servizio della popolazione da decenni, costrette ad arrendersi ad una concorrenza impossibile da sostenere. È stato un periodo di continue concessio ni regionali per l’insediamento dei mega store vicini alle città. L’avvento di Orio Center ha calamitato i consuma tori della città e della provincia proponendosi, oltre che come centro commerciale più esteso in Europa, anche con un’offerta di svago e di divertimento che com prende cinema, ristoranti, palestre ecc. con parcheggio sicuro e gratuito, dove non piove mai, stai al calduccio in inverno e al fresco d’estate.

tro. Quindi, soprattutto per abbigliamento, calzature, accessori e gioielli dopo la ventata della novità dell’acquisto online, per certe categorie di prodotti non si rinuncia all’acquisto fisico, in presenza e quindi in nego zio. Compro online il profumo che già conosco, ma se desidero provare qualche nuovo prodotto devo andare in profumeria con il mio naso… Inoltre, come dicevo, Bergamo diventa sempre più turisticamente attrattiva e nei prossimi mesi avrà anche la spinta della Capitale della Cultura ed inevitabilmente la grande offerta di posti dove consumare cene o aperitivi farà da volano anche alle altre tipologie di prodotti. Certo bisogna essere in grado di calibrare l’offerta sul tipo di pubblico presente”.

E così, giù le saracinesche nei borghi e nel centro per attività completamente messe fuori mercato, alcune trasferite proprio dentro le gallerie di Orio Center, altre messe in fuga dall’avvento del Polo del Lusso annunciato presso Orio. Oggi gli stessi centri commerciali hanno iniziato ad avere problemi e la concorrenza del com mercio online, complice il lungo periodo di pandemia, ha indotto molti a provare e sostituire la visita al centro commerciale con la scelta del prodotto sul telefonino e l’attesa del pacco”.

In una recente intervista ha affermato che Amazon, colosso delle vendite online, si può battere. Cosa intendeva di preciso?

Cosa chiede ai politici che si apprestano a chiederci il voto? “Soprattutto di tenere più in considerazione i corpi intermedi, le associazioni di categoria. Interrompendo il modus di calare sempre le cose dall’alto con decreti, a volte davvero incomprensibili, giustificati solo dall’urgenza pandemica. Chiusure, riaperture, richiusure e norme assurde che hanno penalizzato decine di aziende, costrette a fare salti mortali per correre dietro alle decisioni del governo, prese senza alcuna consul tazione, né condivisione”. (VEF)

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LEGAL TEAM IUUS, IN UN NOME IL SIGNIFICATO DI UN NUOVO MODO DI INTENDERE LO STUDIO

Il primo luglio IUUS Legal Team ha inaugu rato i nuovi uffici, che svelano la filosofia di un innovativo modo di interpretare lo studio legale.

Un nome, ispirato all’inglese You and Us (Tu e Noi), identifica questa realtà che ha scelto di operare in maniera condivisa, nel solco dello stile e dell’insegnamento la sciato in eredità dall’Avvocato Alessandro

YOUPROBLEMAAFFRONTARELAVOROOFFRIRESPECIALIZZAZIONEOGNUNOQUATTROLEGALE.PROFESSIONISTICONLASUAPERALCLIENTEUNDISQUADRAPERQUALSIASI“TUENOI”ANDUS:IUUS NASCE ChiSTUDIOCAMBIAIUUS:LOLEGALEc’era

luogo in cui professionisti, clienti e par tners possono sentirsi ascoltati e spronati a dare il proprio contributo, a condividere il sapere e a sviluppare collaborazioni fertili, umane e lavorative. Durante l’open day si sono avvicendati amici, clien ti, professionisti e conoscenti per complimentarsi per l’evoluzione dei quattro professionisti che con IUUS cambiano radicalmente la professione e l’im magine dello studio legale nella nostra città.

Una concezione per certi versi rivoluzio naria, nella quale quattro professionisti, Margherita Caggese, Matteo Golferini, Eu genio Ravasio e Sergio Gandi, già operanti da molti anni sul territorio, hanno deciso di unire competenze e responsabilità, ed anche il nome sotto il quale riconoscersi.

Ph. Sergio Nessi e Daniele Trapletti

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NEL 1986 È DIVENTATO PORSCHE EXCLUSIVE. LA LOGICA CONSEGUENZA È CHE, D'ORA IN POI, SI UTILIZZI IL NOME COMPLETO DEL SETTORE SPECIALE DELLA RIFINITURA: PORSCHE EXCLUSIVE MANUFAKTUR

La personalizzazione di una vettura sportiva è un affare di cuore e per questo i consulenti Porsche, lavorando a stretto contatto con la produzione e ricevendo una formazione specifica riguardante il "Custom Tailoring”, sono a completa disposizione per tutti gli amanti della casa tedesca che desiderino personalizzare la propria vettura. Passione, unicità e personalità i tre principi che ispirano l’attività del Porsche Exclusive Manufaktur.

I Porsche Exclusive Manufaktur Partner in tutto il mondo sono l’esempio di cosa intenda Porsche per confezio namento su misura dei desideri espressi dai clienti. Grazie a questo servizio, i clienti di tutto il mondo della casa di Stoccarda hanno la possibilità di personalizzare le proprie vetture già al momento dell’ordine.

IN PASSATO LO CHIAMAVAMO "SONDERWUNSCHPROGRAMM" (PROGRAMMA RICHIESTE SPECIALI).

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QUALCOSA DI STRAORDINARIO NON SI CREA FACILMENTE OVUNQUE O IN UN MODO QUALSIASI. SI SVILUPPA IN UN LUOGO MOLTO SPECIALE. A MANO. CON L'ESPERIENZA. CON PASSIONE. E ATTRAVERSO L'ISPIRAZIONE DEI CLIENTI…

Possedere una Porsche è già di per sé un privilegio, averne una completamente vestita e ornata a misura delle proprie esigenze è il non plus ultra. Grazie al Porsche Exclusive Manufaktur trasformare una Porsche nella tua Porsche è un sogno che diventa realtà.

LIBERTÀ DI CONFIGURAZIONE

Il risultato finale si ottiene con l'amore per i dettagli. Personalità e carattere fin nei dettagli. Le esigenze dei clienti Porsche sono esclusive e distinte da quelle comuni. Si riescono a soddisfare con l'esperienza e la passione che ogni singolo collaboratore percepisce in ogni minimo dettaglio.

LAVORAZIONE ARTIGIANALE E HIGHTECH

Il processo della creazione è un'attività impegnativa. Accanto all'uso di materiali pregiati come pelle, Alcantara®, carbonio, legno o alluminio, le mani dell'uomo sono il bene più prezioso. Spesso sono gli unici strumenti capaci di rispondere ai nostri requisiti elevati per le operazioni di rivestimento in pelle, verniciatura e lucidatura.

Per quelle di taglio e cucitura, nonché per il montaggio nella Porsche Exclusive Ma nufaktur. Sempre con il tempo dovuto. Con cura, calma, concentrazione, passione e impegno enormi. In questo modo, grazie alla lavorazione artigianale, si ottiene sempre un insieme armonioso.

AMORE PER I DETTAGLI

Non è necessario reinventare la ruota per personalizzarla. Piuttosto, è necessaria una lavorazione artigianale di alto livello per ottenere cerchi che la rendono specia le, quindi il carattere che desidera. Ad esempio con la verniciatura dei cerchi; anche mediante l'offerta ufficiale. Alla Porsche Exclusive Manufaktur smontano le ruote. La rimozione degli pneumatici viene quindi eseguita in un centro pneumatici separato. Solo così viene dato il colore alla ruota; naturalmente sempre con la lavorazione a mano. Per un gusto personalizzato è necessaria una realizzazione altrettanto per sonalizzata.

LAVORAZIONE ARTIGIANALE

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PerchéPASSIONEqualcosa di speciale non dovrebbe essere allestito in modo ancora più speciale? Una volta Ferry Porsche ha affermato: "Attribuiamo maggior valore alla qualità che alla quantità delle vetture che costruia mo". Un pensiero che ispira l’attività del Porsche Exclusive Manufaktur e si eleva a principio superiore, con l'obiettivo di realizzare i desideri individuali del cliente e creare così vetture speciali. Per ogni tipo e ogni modello. Per creare da qualcosa di speciale, qualcosa di straordinario.

Un'immagine complessiva armonica, in ogni minimo dettaglio. Il risultato. Pre cisione millimetrica. Il carattere di ogni cliente è unico. E lo sono anche le sue esigenze. Per questo vi è un'incredibile varietà di possibilità di scelta da offrire. Pertanto, con orgoglio abbiamo a disposizione oltre un centinaio di pelli e di colori del filato. Per la loro lavorazione abbiamo un'unica pretesa: perfezione millimetrica. La precisione e la personalizzazione rappresentano esattamente le nostre caratteristiche di riconoscimento. Questo vale soprattutto per il nostro marchio: lo stemma Porsche. Prestiamo particolare attenzione duran te la goffratura, in modo da metterlo in risalto in modo ottimale. Poiché ogni pelle è diversa nella sua composizione in base a colore e spessore, richiede un trattamento personalizzato. I nostri collaboratori regolano ogni valore in modo specifico: temperatura, forza e durata della procedura di marcatura. Ogni stemma gode di uno trattamento speciale, proprio come voi.

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Ad ogni cliente vengono proposte diverse possibilità di personalizzazione sia dal punto di vista estetico, sia tecnico.

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Via

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8, Bergamo,

Heritage Design: Modelli da collezione a edizione limitata con pacchetti di allestimenti. Ispirati allo stile degli anni '50, '60, '70 e '80, riportano in strada lo stile di vita di epoche passate, rendendo omaggio alle iconiche vetture classiche Porsche con numerosi elementi di design.

Vetture personalizzate: Porsche Exclusive Manufaktur offre una vasta gamma di personalizzazioni sia per gli interni che per l’esterno. Edizioni speciali: Porsche Exclusive Manufaktur, in collaborazione con Porsche Design Studio, sviluppa per ciascun modello edizioni limitate, ad esempio in occasione di un anniversario, destinate a mercati selezionati. Le edizioni speciali si distinguono per un allestimento esclusivo e per particolari rifiniture che mostrano il nostro know-how.

Alcune delle vetture del programma Porsche Exclusive Manufaktur sono esposte per cui tutti gli appassionati del marchio possono visitare lo showroom per ammirare nel dettaglio e più da vicino queste particolari personalizzazioni

Equipaggiamento in pelle Exclusive Manufaktur

Pacchetti interni con cuciture decorative e fasce centrali dei sedili in pelle in colore a contrasto. Desideri ancora più libertà di con figurazione per l'interno della tua vettura? I pacchetti interni di Porsche Exclusive Manufaktur ti consentono di personalizzare al massimo la tua Porsche e di dotare l'interno di tocchi inconfon dibili. A tal fine, puoi ad esempio scegliere il pacchetto interni con cuciture decorative in colore a contrasto. Oppure dimostrare la tua passione per i dettagli chiedendo le fasce centrali dei sedili rivestite in pelle e in colore a contrasto per la sua vettura. I pac chetti sono disponibili per tutte le gamme, in tutti colori per la pelle di serie, Club e naturali, nonché nei colori speciali selezio nati. Da solo o in combinazione, il risultato è sempre un insieme armonico che rende la tua Porsche un pezzo unico.

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UNICITÀ

CNeverEndingARRARA

UNA TRE GIORNI DI FESTA TRA ARTE, MUSICA E STREET FOOD PER SALUTARE LA CARRARA PRIMA DELLA CHIUSURA PER I LAVORI DI RINNOVAMENTO MUSEALE, IN VISTA DELLA RIAPERTURA DEL 26 GENNAIO 2023 16

L’Accademia Carrara, che riaprirà dal 26 gennaio del 2023 con una grande mostra e un nuovo allestimento museale permanente, si è congedata alla grande con il pubblico ospitando il 26, 27 e 28 agosto scorsi, nella prestigiosa cornice di piazza Giacomo Carrara, una tre giorni di eventi che hanno richiamato oltre 3.500 visitatori. La piazza si è riempita infatti di Arte, Musica, Drink & Street Food, con una festa allestita per l’occasione con food truck, illuminazioni architetturali, dj set e tanti ospiti. Tante le proposte del weekend NeverEnding Carrara: dal Dj set con la partecipazione speciale degli Snow Patrol il venerdì, e di Winstan il sabato e la domenica i Borderline al cocktail bar & food, dal celebre FLEA MARKET, mercatino del fatto a mano, del vintage e del riutilizzo di materiali usati nella moda e nel design, ormai un’istituzione in città alla Museum Escape pensata per la Festa, un’esperienza immersiva, a cura di Garipalli, che ha letteralmente catapultato i visitatori all’interno delle opere esposte, svelando inganni, presagi e curiosi retroscena. Accademia Carrara ‘chiude’ quindi ora il 2022 con un bilancio più che positivo grazie a numeri pressoché triplicati r ispetto all’andamento pre-pandemia, a conferma di una generale e auspicata ripresa, ma anche della validità della proposta culturale offerta al pubblico, tra progetti espositivi, didattici e di inclusione museale.

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Dopo dieci lunghissimi anni di studio rigoroso in vari Paesi e di lavoro per i brand più famosi della fashion, ha inventato un particolare modello di retail e ha dato vita a LOOP, uno store in piazzetta Santagiuliana, nel cuore del centro storico di Treviglio, città in cui è nata e vive ancora.

LOOP è … una cabina armadio.

Come per Diletta non c’è una sola definizione – imprenditrice, creativa, in fluencer, personal shopper – anche il suo negozio non è solo un negozio, ma un luogo dove è possibile scoprire le parti più nascoste della personalità, quelle sepolte dalla convenzione e dai luoghi comuni, per esprimere il meglio di sé, con sicurezza e personalità, a qualsiasi età.

DILETTA CARMINATI UNO STILE OLTRE LE TENDENZETENDENZE

Capelli corvini, occhi verdi vivissimi. Diletta Carminati è una giovanissima im prenditrice. Dotata di un quid indecifrabile, ha fatto della passione per la moda il suo lavoro. Girando il mondo, osservando, mixando tecniche di grandi stilisti e intuito, ha imparato a non fermarsi all’apparenza, ma a creare tutto quanto c’è dietro a quel che appare.

StroppaPaoloPh.

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Lei è un’appassionata di moda. Perché una cabina armadio e non un atelier?

“Volevo creare uno spazio accogliente e protetto in cui qualsiasi donna si sarebbe sentita a proprio agio come in casa propria, in un’atmosfera intima e riservata. La cabina armadio è il riflesso del luogo più intimo di una donna. E la mia idea è stata quella di ricreare questa intimità, questo ambiente sicuro”.

“L’idea è nata a Natale del 2019 in collaborazione con i professionisti dello Studio 2046. Avevo in mente l’arredo che avrei voluto nel negozio, ma quando in modo del tutto casuale, a casa di uno degli architetti coinvolti, ho visto l’armadio, tutto ha preso forma; dovevo averlo in negozio perché quell’armadio rappresentava e rappresenta il mio concept store in cui chi entra non vede abiti ma look abbinati, combinazioni di capi diversi e personalizzati che attraggono anche la cliente che non ha piacere di essere servita, ma che può muoversi in autonomia, nella massima libertà”.

Anche i colori non sono casuali: rosso e viola. Intensi, con forte personalità…”.

Anche negli arredi…

“Sono ispirati al film Grand Budapest Hotel di Wes Anderson, un regista che amo moltissimo. È tutto collegato al concept: arredo, spazi, camerino, esposizione dei capi. LOOP non è semplicemente un negozio, ma un punto di ritrovo, un luogo dove è possibile venire a prendere anche solo un caffè, fare due chiacchiere e guardare le ultime collezioni. Ovviamente spero che chi entra compri sempre, ma mi interessa di più che si senta a casa, libera di esprimere anche i desideri più repressi”.

“Per usare una sola frase: sono a diposizione delle mie clienti, sempre, a qualsiasi ora, di persona o da remoto. Le faccio degli esempi. Ho clienti dall’estero che mi seguono sui social e che comprano sul sito. Mi sono chiesta: come faccio a dedicarmi a chi non può venire in negozio? La risposta è stata: posso dialogare con le dirette video, durante le quali creo dei look rispondendo alle domande in tempo reale. Nel sito sono stati attivati tutti i sistemi di messaggistica che mi permettono di dare risposte tempestive e di tenere sempre aperto il canale di comunicazione. Questo è un modo per parlare e coccolare le clienti che fisicamente non possono venire a Treviglio. Ma ci sono altri servizi personalizzati. Nel raggio di 5 o anche 10 chilometri io vado a casa delle mie clienti con una selezione di capi, ascolto la cliente e con lei creo quegli abbinamenti che avrei potuto creare in negozio. È il servizio di concierge, una consulenza a domicilio”.

Ma quanti capi può portare a domicilio per soddisfare una cliente?

Che cosa intende per servizio personalizzato?

Ci riesce sempre? “È una questione di intuito. Se si instaura una buona relazione, se nasce quel feeling, sì, ci riesco”.

Gli antropologi e i sociologi del secolo scorso hanno de finito la moda non solo una produzione merceologica ma la rappresentazione del sé. È d’accordo?

“D’accordissimo. La nostra persona è il biglietto da visita della nostra personalità e dei nostri valori. È vero che non bisogna fermarsi all’involucro, ma se una persona è trasandata nel ve stire lo è anche nel pensiero. Se una persona è attenta a sé stessa sarà sicuramente una persona attenta anche agli altri. Se una persona si veste con carattere e originalità, è una persona speciale per sé e per gli altri”.

DILETTA CARMINATI UNO STILE OLTRE LE TENDENZE

“Prima di andare a casa di una cliente c’è un confronto, un dialogo, si avvia una relazione. La cliente, entrando nell’aria ri servata del sito, può compilare un breve questionario in cui mi dice che cosa le serve, per quale occasione, che capo preferi sce, se gonna, abito intero o pantalone, giacca lunga o corta. E io vado a casa con quella selezione di capi che mi permette ranno di comporre i look che mi ha chiesto”.

Quindi lei instaura una relazione con le sue clienti?

Altri servizi che sono un mix tra fisico e virtuale? “Lo shopping su appuntamento. Se una cliente non può venire in negozio negli orari canonici, allora può fissare un appun tamento e può farlo sia nel sito sia chiamandomi. E poi ho un’idea che vorrei mettere in pratica a breve: il decluttering. Riordinare l’armadio, tenere i capi che valorizzano la persona che si è diventati oggi, lasciare da parte quelli che apparten gono al passato e accettare i cambiamenti del tempo e non subire il tempo che passa. Significa dare spazio alla donna che sì è nel presente, dare valore alla propria personalità e al pro prio modo di essere”.

“La relazione diretta è fondamentale e imprescindibile. Io ac colgo le mie clienti, mi impegno a comprenderle e cerco di en trare nella loro psicologia, di creare un’empatia, di farmi cono scere e, offrendo loro la mia esperienza nel campo della moda, propongo un total look che le faccia sentire meglio. LOOP è soprattutto un’esperienza, non solo un retail per acquistare abiti, profumi o accessori con servizio personalizzato”.

Che cosa si trova nel suo store?

Che importanza hanno i profumi nell’offerta di LOOP? “I profumi sono fondamentali come gli abiti, come lo spazio di incontro e di confronto con le clienti. Nei miei progetti a medio termine ci sono LOOP Parfum, LOOP Cafè, LOOP Arte… per amplificare l’esperienza immersiva in un ambiente dove tutto è piacevolezza, serenità, eleganza e ci si può sentire a proprio agio”.

Perché non ha fatto la stilista?

Cosa si fa ad individuare la “nota del cuore”? “Facendo dei test. Ma occorre conoscere il mondo delle essenze e per riuscire occorre studiare. E io lo sto facendo”.

Sono le donne che si vogliono bene. Qualche esempio? Mi vengono in mente alcune clienti, diventate amiche. Per esempio, Giusy, un’imprendi trice di lungo corso. Lei si vestiva sempre di bianco, di beige e di grigio. Piano piano dentro di lei, all’alba dei 60 anni, ha sentito il bisogno di cambiare. E LOOP l’ha aiutata in questo percorso. Innanzitutto, ha ve rificato che nel mio negozio ci sono tessuti di alta qualità, dalle fantasie anche stravaganti non facili da trovare. Poi ha influito sicuramente la per sonalizzazione del servizio e l’attenzione al dettaglio. Piano piano è nato un bel rapporto di conoscenza reciproca. Lei oggi ha un look completa mente nuovo, dal colore dei capelli a quello degli abiti. È ringiovanita di dieci anni e io sono felice di averla accompagnata in questo percorso di cambiamento. Potrei citarne tante… Adriana, una delle cinque première di una famosissima casa di alta moda, a capo della sartoria che realizza abiti su misura da centinaia di migliaia di euro. O Elisa, impegnata anche lei nel campo della moda per top brand. Le mie clienti sono tante e diverse tra loro, ma tutte donne che lavorano, manager, imprenditrici, professioniste… giovani o meno giovani. Donne che si vogliono bene.

Diletta, chi sono le sue clienti?

“Magari un giorno disegnerò una linea di abiti, ma oggi preferisco en trare nella psicologia della mia cliente e creare un look solo per lei, spe cificamente per la sua personalità. Non si tratta solo di tendenze e stili, si tratta di inventare per singole donne, mixando codici, colori, tessuti e tagli di diverse collezioni, per creare stili originali all’insegna dell’eleganza. Fare una collezione è un po’ impersonale, io vorrei mettere a disposizio ne tutto quel che sono e che ho imparato al servizio delle altre donne che condividono i valori di libertà e di originalità di LOOP”.

“Soprattutto cappotti, giacche e abiti, e poi profumi, scarpe e borse. Tutti prodotti di brand rigorosamente Made in Italy, che hanno grande attenzione alla qualità dei tessuti, dei materiali e al rispetto per l’am biente. I profumi sono l’altra mia grande passione e per questo vendo solo profumi di nicchia, non industriali. Così come un abito è il biglietto da visita esteriore di una persona, io credo che il profumo sia il nostro biglietto da visita invisibile. Ognuno di noi ha una nota del cuore, ovvero l’essenza che ci caratterizza”.

Treviglio Piazzetta Tullio e Ildebrando Santagiuliana 1 0363 info@loopstore.itwww.loopstore.it705726

Audi in Formula 1 dal 2026

Audi entra nella classe regina del motorsport. Dal 2026, la Casa dei quattro anelli parteciperà al Campionato mondiale FIA di Formula 1 con una power unit appositamente sviluppata. Il progetto avrà come centro nevralgico il Competence Center Audi Mo torsport di Neuburg, nei pressi di Ingolstadt. È la prima volta da oltre dieci anni che un propulsore di Formula 1 viene realizzato in Germania.

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Leonardo3 Museum, il museo dedicato a Leonardo da Vinci

eonardo3 è un innovativo centro di ricerca che integra lo studio dei manoscritti, la ricerca tecnologica, la ricostruzione di macchine e la sperimentazione nel campo dell’edutainment. Il frutto di tutto questo viene proposto al pubblico nell’esposizione “Il Mondo di Leonardo”. Il team di ricerca di L3 ricostruisce in anteprima macchine e invenzioni che contribuiscono a scoprire un Leonardo asso lutamente inedito. La missione di Leonardo3 è quella di studiare, interpretare e rendere fruibili al grande pubblico i progetti vinciani, impiegando metodologie e tecnologie sviluppate internamente. Ogni contenuto diventa quindi un’occasione unica di approfondimento, di grande impatto per il pubblico, grazie a contenuti di alto livello scientifico e alle modalità coinvolgenti. Sia i laboratori di ricerca sia tutte le produzioni L3 (modelli fisici e tridimensionali, libri, supporti multimediali, documentari, mostre e musei) dedicati all’opera di Leonardo da Vinci hanno ottenuto risultati di rilievo mondiale. Dal primo prototipo funzionante dell’Automobile di Leonardo, alla rico struzione del Grande Nibbio e della Clavi-Viola, al primo modello fisico della Bombarda Multipla, al Grande Organo Continuo, oltre a interpretazioni virtuali e fisiche di innumerevoli altre macchine del genio vinciano. Info www.leonardo3.net/it/museo-di-milano/

Ogni anno, in estate, gli squali balena si riuniscono nelle acque del Qatar per cibarsi di uova di tonno e per godere delle acque più fresche del Golfo Arabico. Il DMC Discover Qatar ha lanciato i tour “Whale Sharks of Qatar”, escursione di un giorno intero che includono la presenza di un esperto di squali balena a bordo della nave, oltre a una lezione interattiva sul pesce vivente più grande del mondo.

Discover Qatar: In con gli squali balena

Qatar Tourism / Jason Boswell

“Mai come in questo momento, con una guerra alle porte dell’Europa e con una campagna elettorale in corso, credo sia fondamentale continuare a lavorare con questo governo come se dovesse lavorare anche per i prossimi mesi. Questo perché alcuni provvedimenti possono essere adottati e per questo ci attendiamo delle risposte. È vero che vi sono questioni da affrontare più di carattere europeo, come stabilire il tetto sul prezzo del gas, ma è pur vero che ce ne sono altre più di pertinenza nazionale, come per esempio la possibilità di scorporare il costo del gas da quello dell’energia o propendere per un nuovo, inevitabile, scostamento di bilancio per investire tutte quelle risorse che derivano dall’extra gettito che lo Stato ha incamerato, in virtù dell’aumento dei costi di gas, energia e carburanti, per calmierare costi divenuti per molte imprese insostenibili.

Ne parliamo insieme ad Ettore Prandini, Presidente nazionale di Coldiretti.

Secondo Ettore Prandini, Presidente nazionale Coldiretti, mai come ora è opportuno agire. Scorporare i prezzi di gas ed energia e reinvestire a sostegno del lavoro le risorse derivanti dall’extra gettito che lo Stato ha governomisuredelledall’aumentoincameratovertiginosobollettesonodueattuabilidaluscente

Tommaso Revera

e da un lato si preannuncia un autunno in cui saremo costretti a far i conti con il freddo per il contenimento dei consumi, dall’altro sarà caldissimo sul fronte dei prezzi di gas, energia, prodotti alimentari e carburanti. Tra la guerra in Ucraina e l’insediamento del nuovo governo, non mancano le preoccupazioni per l’intero comparto agricolo.

Si preannuncia un autunno caldissimo per via degli spaventosi rincari dell’energia. Recentemente ha affermato che ‘rischiamo il crack alimentare, economico e occupazionale’. Come possiamo difendere l’autonomia alimentare che le imprese agricole italiane sono riuscite a conquistarsi con dedizione e sacrificio?

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ETTORE PRANDINI

RISCHIAMO IL CRACK ALIMENTARE, ECONOMICO E OCCUPAZIONALE

“Mi fa piacere rispondere a questa domanda. Stiamo affrontando una crisi senza precedenti che, inevitabilmente, ci porterà a nutrire delle preoccupazioni significative in vista del prossimo autunno e del prossimo inverno. Negli ultimi decenni si è perseguita una linea che ci ha portato a ragionare solo ed esclusivamente in termini di emergenza che ha prodotto interventi sporadici a sostegno delle filiere: questo senza riflettere su interventi più strutturati, lungimiranti e pensati sul medio lungo periodo. In virtù di questo aspetto, sono sicuro che non dovremo disperdere nemmeno un centesimo delle risorse che verranno stanziato con il Piano nazionale per

“Vi sono imprese energivore e gasivore, ovvero quelle aziende che per svolgere le proprie attività necessitano di grandi quantità di energia elettrica o di gas, e quelle che, al contrario, hanno consumi più ridotti. Per entrambe queste due tipologie vanno studiati interventi di carattere economico e sociale. Intervenire sulla filiera agroalimentare significa dare una risposta concreta per contenere il prezzo dei prodotti agroalimentari che finiscono sugli scaffali e vengono acquistati dai consumatori. Il nostro settore, inoltre, rispetto ad altri comparti produttivi, non può usufruire di ammortizzatori sociali come la cassa integrazione per i propri lavoratori non solo perché siamo esclusi ma soprattutto perché un’azienda agricola non si può fermare ed eventualmente riaprire a posteriori”.

“Frutta e verdura hanno risentito maggiormente degli effetti dei rincari: c’è stata una contrazione dei consumi molto significativa. Il rischio, però, è andando avanti non solo assisteremo ad una selezione per tipologia di prodotti ma che gli aumenti spingano addirittura i consumatori a comprare prodotti di bassa qualità pensando che costino meno. Scelte di questo tipo, però, impattano non solo sulla qualità della vita ma anche sulla salute dei cittadini stessi che saranno poi chiamati a curarsi sostenendo costi ben più elevati. C’è un altro dato meritevole di riflessione che in pochi sottolineano: quando si parla di carrello della spesa, se noi guardiamo quello che viene acquistato in un supermercato, solo il 30/35% riguarda la spesa alimentare; più del 65% riguarda prodotti per la cura del corpo e l’igiene domestica. La spesa agroalimentare, dunque, incide molto meno rispetto a quello che si crede. Tagliare la spesa alimentare, pertanto, garantisce al consumatore il risparmio più contenuto che si possa avere”.

Mai come ora vanno fatte delle scelte: se non sosteniamo le imprese, le famiglie andranno sicuramente in difficoltà. Vanno bene gli aiuti sotto forma di bonus ma, purtroppo, nel quotidiano incidono poco; la perdita di un posto di lavoro, al contrario, pesa molto di più. Sostenere il lavoro diventa la prima vera forma in termini di risposta anche su temi di carattere sociale”.

Stando ad una vostra indagine recente, un italiano su due sta già tagliando il carrello della spesa. Quali sono i prodotti alimentari che hanno risentito maggiormente di questa tendenza?

La filiera del falso cibo italiano è un altro tema su cui Coldiretti si batte con fermezza. Quali sono i migliori risultati raggiunti sino ad ora per contrastare le imitazioni come quelle statunitensi in ambito lattiero-caseario?

A rischio una stalla da latte su 10. Nell’immediato cosa potrebbe arginare questa emorragia che mette a rischio un’intera filiera produttiva?

Bergamo e Brescia si apprestano a diventare Capitale della Cultura Italiana nel 2023. Sono previste iniziative particolari da voi promosse in vista del prossimo anno?

“Assolutamente sì, il cibo è cultura. Stiamo lavorando sia con Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, che con Emilio Del Bono, Sindaco di Brescia, oltre che con Fabio Rolfi, Assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia, per proporre una serie di iniziative in entrambi i capoluoghi di provincia. Brescia e Bergamo, del resto, rappresentano la quasi totalità delle filiere agroalimentari con una biodiversità talmente variegata purtroppo poco conosciuta in primis dai bresciani e bergamaschi stessi. Un’occasione unica per rimarcare la centralità della cultura abbinata al comparto agroalimentare e per aprirci al mondo delle scuole”.

gli investimenti complementari. Saranno di fondamentale importanza per colmare, una volta per tutte, quel gap infrastrutturale digitale ma anche materiale (trasporto su rotaia, collegamento portuale, centralità del Mediterraneo, ecc.) che pone l’Italia un gradino sotto rispetto ad altre nazioni. Se non sapremo sfruttare al meglio quest’opportunità, ne beneficeranno altri Paesi e il ritardo potrà divenire incolmabile. Far viaggiare i nostri prodotti in tutto il mondo, pur non potendo essere competitivi sulle quantità, ci consentirebbe di rappresentare la nicchia dell’eccellenza. Ad oggi, infatti, nonostante lo scenario tutt’altro che incoraggiante, le esportazioni agroalimentari continuano a registrare un trend soddisfacente (+20%) che fa ben sperare in vista del futuro. Accanto a questo, però, non va trascurato il tema della formazione: dobbiamo creare competenza in modo organizzato e coordinato, favorendo un sistema nazionale che apra le strade di possibile contatto con i canali della distribuzione mondiale senza più agire come singoli alla conquista di un determinato mercato. Se riuscissimo a mutuare quanto fatto dai francesi in tutti i propri settori produttivi, sarebbe già una grande conquista”.

Rispetto ad altri settori produttivi sembrano che i giovani stiano tornando nei campi. Una risorsa su cui Coldiretti punta molto, non è così? “I giovani sono di fondamentale importanza per due aspetti: in primis perché fanno una grande innovazione (robotica, digitalizzazione e molto altro) contribuendo ad una maggior sostenibilità ambientale e, in secondo luogo, perché i giovani innovano in termini di testa, sono più orientati all’internazionalizzazione, al confort con gli altri mercati, al voler viaggiare nel mondo… Questo diventa un acceleratore per far crescere il valore che porta la redditività. Come i giovani si avvicinano, però, se ne vanno per cui se grazie al loro apporto accresco il valore della mia azienda agricola, divento più attrattivo non solo per i giovani che si affacciano al nostro mondo ma anche e soprattutto per il mercato. In quest’ottica, però, è bene attualizzare anche il metodo di insegnamento: è importante certamente conoscere radici e storia perché altrimenti non ci sarebbe futuro ma, al tempo stesso, andrebbero mostrati e conosciuti gli strumenti tecnologici che oggi le imprese ci mettono a disposizione. In tante filiere, per esempio, vantiamo una robotica molto avanzata ma non vi è personale in grado di utilizzarla. Non è vero che i ragazzi non hanno voglia, vanno solo più coinvolti e va spiegata loro dove sta la verità senza lasciarla solo ai social perché rappresentano una grandissima opportunità che può ricadere sui nostri settori produttivi”.

Ci siamo lasciati alle spalle un’estate dominata dal grande caldo e dalla siccità. Se da un lato la stagione dei funghi è partita bene lo stesso non si può dire del miele il cui raccolto si è dimezzato… “Vero anche se concorrono una serie di problemi legati alla scarsa produzione del miele: la siccità, senz’altro, che ha prodotto un aumento esponenziale dei costi per le imprese, ma anche la drastica eliminazione di barriere, siepe ed alberi, posti a protezione dei campi che a mio avviso andrebbero ripristinate e che rappresentano un valore sul medio lungo periodo. Una scelta che, invece, molti imprenditori agricoli hanno compiuto per conseguire vantaggi più nel breve periodo avendo la possibilità di coltivare una fila di mais in più. Nello specifico la mappa italiana del miele registra crolli che vanno dal -15% della Calabria al -60% delle Marche, passando dal -50% di Lazio, Sardegna, Umbria, Abruzzo e Valle d’Aosta e arrivando al -80% della Basilicata. Sensibili diminuzioni (-30%) anche in Toscana, Sicilia e Molise, del 35% in Emilia Romagna e Puglia, mentre Veneto e Piemonte hanno perso il 30% della produzione. In Lombardia e Friuli, infine, è stato tagliato un quarto (25%) del raccolto mentre in Trentino Alto Adige è stato registrato un calo del 20%”.

“Intervenire sulla filiera agroalimentare significa dare una risposta concreta per contenere il prezzo dei prodotti agroalimentari che finiscono sugli scaffali e vengono acquistati dai consumatori”

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ETTORE RISCHIAMOPRANDINI:ILCRACK

BENTORNATA Ph. Paolo Biava

Giorgio Gori

LA FIERA DI SANT’ALESSANDRO SI CONFERMA UN APPUNTAMENTO DI RIFERIMENTO PER IL SETTORE PRIMARIO E UNA GRANDE FESTA PER I SUOI TANTI APPASSIONATI: 40MILA ALLA FIERA DI BERGAMO

La Fiera di Sant’Alessandro di Bergamo si conferma un appuntamento imperdibi le per gli operatori del settore Primario e per i suoi tanti appassionati. La rassegna regionale organizzata in Fiera Bergamo da Bergamo Fiera Nuova e Promoberg, dopo l’ottima partenza registrata sin dall’apertura nel primo pomeriggio gior no, durante tutto il weekend ha continuato a richiamare il pubblico delle grandi occasioni e ha chiuso i battenti con numeri che la confermano tra gli eventi di riferimento nel panorama regionale. Dopo la buona crescita (+5%) del numero d’imprese - 172, provenienti da tredici regioni italiane, per una ventina di categorie merceologiche che ben hanno rappresentato tutto il comparto; e poi oltre 500 animali, tra cui 250 cavalli e 220 capi bovini - è arrivata anche la bella risposta del pubblico: 40mila le persone che hanno partecipato alla kermesse (nel 2021 erano state 35mila), animando con tanto interesse ed entusiasmo i 50mila metri quadrati complessivi (14mila al coperto) dedicati alla rassegna. Un percorso che ha armonicamente proposto un ‘giro d’Italia’ tra le cose buone e belle dell’agro alimentare, della zootecnia, dei macchinari (sempre più hi-tech e importanti per lavorare in sicurezza), del settore equestre. Inoltre, una nutrita agenda di eventi collaterali, tra i quali citiamo la storica rassegna zootecnica, i concorsi internazio nali ed europei dedicati al cavallo purosangue arabo, gli appuntamenti formativi dedicati ai cambiamenti climatici, alla sicurezza (sui luoghi di lavoro, degli alimenti e della loro tracciabilità), e all’anagrafe degli equini. Molto soddisfatti gli organizzatori, per un risultato che è frutto di una costruttiva collaborazione.

“Dopo aver superato con grande impegno la dura prova della pandemia, mettendo a disposizione la struttura per vitali scopi sanitari e sociali evidenziati dai media di tutto il mondo, la Fiera di Bergamo da quest’anno è tornata nel pieno delle sue attività, garantendo spazi flessibili, funzionali e moderni. Il nostro polo fieristico è tornato ad essere un fondamentale luogo d’incontro e confronto tra il mondo delle imprese e del lavoro, tra gli operatori dei vari settori economici e il grande pubblico, formato spesso da intere famiglie, come nel caso della Fiera di Sant’Alessandro, da noi organizzata con la preziosa collaborazione di Promoberg.

“Speravamo in un successo, in particolare per le imprese coinvolte: la risposta del pubblico è stata davvero molto positiva, andando oltre le nostre previsioni più rosee. La partecipazione di oltre 170 imprese arrivate da ben tredici regioni, sommata a quella dei rappresentanti delle istituzioni (intervenuti numerosi all’aper tura della manifestazione) e delle associazioni del settore, confermano la fiducia che c’è nei confronti della nostra Fiera e del nostro modo di operare. Riteniamo importante valorizzare ulteriormente il nostro polo fieristico in chiave internazionale, grazie anche al confinante aero porto internazionale di Orio al Serio, che collega la nostra città con tutta Europa, per sostenere ulteriormente le imprese e il territorio”.

In tale contesto, ho dato con molto piacere il benvenuto al nuovo presidente di Promo berg, Luciano Patelli, subentrato nel luglio scorso al dott. Fabio Sannino. Ringraziando Sannino per il lavoro svolto, con la nomina di Patelli usciamo dalla fase transitoria (protrattasi anche a causa della pandemia) per intraprendere il percorso tracciato dai 19 soci di Promoberg, espressione dell’intero mondo economico associativo berga masco. Trasmetto a Patelli gli auguri più sentiti di buon lavoro, garantendogli tutta la massima collaborazione di Bergamo Fiera Nuova, con l’auspicio che il rapporto tra le nostre due realtà si rafforzi sempre di più, nel solco di una sinergia leale e costruttiva, per conquistare insieme nuovi importanti traguardi a sostegno dell’economia e della promozione del nostro territorio in Italia e nel mondo: se facciamo rete, possiamo davvero raggiungere degli obbiettivi di alto profilo. Abbiamo lavorato molti mesi per accogliere nel miglior modo possibile le imprese e i visitatori della Fiera di Sant’Ales sandro. Anche quest’anno i dati della rassegna confermano la bontà del progetto e l’ottima collaborazione con Promoberg: 50mila metri quadrati di superficie, oltre 170 imprese provenienti da 13 regioni, circa 500 animali (tra cui 220 bovini in rassegna e oltre 250 cavalli, tra cui un centinaio in concorso). Desidero ribadire i punti cardine del mio mandato: garantire tutta la sicurezza necessaria agli utenti della Fiera e rispettare le normative, che vanno monitorate e gestite con le necessarie competenze e portate avanti con adeguati interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Il nostro polo fieristico è un’eccellenza di Bergamo; un patrimonio importante per lo sviluppo e la promozione della Bergamasca in Italia e nel mondo. Una fiera, probabilmente l’unica in Italia, che confina con un aeroporto internazionale, il terzo scalo in Italia per numero di passeggeri: una risorsa che va utilizzata nel migliore dei modi, per far diventare la nostra fiera e il nostro territorio, sempre più internazionali. Oltre a Promoberg, ringrazio tutte le imprese che hanno creduto nella nostra manifestazione e le tante realtà che, a vario titolo, hanno reso possibile allestire anche quest’anno una vetrina d’eccellenza del Luciano Patelli, presidente di Promoberg Srl: “Pur essendo già stato impegnato attivamente negli ultimi tre anni nelle vesti di vice presidente di Promoberg, il mio debutto da nuovo presidente della società che gestisce le attività della Fiera è stato molto emozionante e gratificante, con risultati di imprese e pubblico davvero molto significativi. Visto la difficile situazione in atto da molti mesi, non è stato per nulla semplice allestire una manife stazione con così tante imprese e un programma di eventi davvero ampio e incentrato sui temi più sentiti da parte degli operatori e delle famiglie. Grazie ad un ottimo gioco di squadra, la Fiera di Sant’Alessandro è stata quest’anno più che mai un’importante opportunità per le imprese di fare business e presentare le loro attività, fondamentali per la nostra economia, ma anche per gli stili di vita di tutti noi, improntati sempre di più sulla qualità, sulla tutela e sulla sostenibilità alimentare e ambientale. La FdSA ha dato una mano a far ‘ripartire’ sia il settore Primario sia le attività a pieno ritmo di Promoberg, sempre in prima linea per sostenere lo sviluppo e la promozione del nostro territorio anche a livello internazionale”.

IN CHIUSURA DELLA MANIFESTAZIONE

LUCIANO PATELLI, NUOVO PRESIDENTE DI PROMOBERG

LE SUE PAROLE ALLA PRESENTAZIONE DELLA FIERA DI S.ALESSANDRO

settore Primario”.

30 GIUSEPPE EPINATI, AMMINISTRATORE UNICO DI BERGAMO FIERA NUOVA SPA PROPRIETARIA DELL’IMMOBILE DELLA FIERA

BENTORNATA

TUTTI IN FIERA APPASSIONATAMENTE

Un bel numero di autorità e personaggi politici non ha voluto disertare l’appuntamento con l’inugurazione della tradizionale Fiera di Sant’Alessandro, stante anche la campagna elettorale. Presenti candidati, paracadutati altrove e non, ricandidati e segati, ancor prima di poter essere giudicati dagli elettori. Grande delusione nella Lega per la non ricandidatura a Roma di Belotti e Ribolla. Anche nel loro partito i posti se li sono accaparrati i più marpioni. Nel PD Misiani e Carnevali candidati altrove per la paura di perdere nel loro territorio, la Senatrice Gallone rischia, dopo il cambio di casacca, di perdere quell’elettorato di destra che l’ha sempre sostenuta.

Ph. Paolo Biava

BENTORNATA

Ph. Paolo Biava

Tra gli eventi più attesi della manifestazione, la rassegna zootecnica che ha avuto il suo culmine nella giornata conclusiva con l’incoronazione delle tre ‘Regine di razza bovina’. Come sempre la commissione dei giudicicomposta da Giulio Campana, Gualtiero Bassani, Sergio Borella, Claudio Fasolini, Giuseppe Oberti e Massimo Zenoni - ha analizzato nei minimi dettagli tutte le caratteristiche che rendono i capi degni di tale importante riconoscimento (con il classico campanaccio al collo e la pergamena per i proprietari).Grandeinteresse anche per la decima edizione del concorso inter nazionale di Bergamo del Cavallo purosangue arabo, a cui si è aggiun to quest’anno il campionato europeo per gli esemplari di linea egiziana (Egyptian event Europe). Infine, oltre le attese anche la partecipazione ai diversi momenti informativi e formativi promossi da Coldiretti, con il sostegno della Camera di Commercio, industria, artigianato e agricoltura di Bergamo e dell’associazione BergamoScienza; dall’Azienda di tutela della salute (Ats) di Bergamo, in collaborazione con Regione Lombardia e Inail.

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2022FESTIVALPORSCHE UN CIRCUITO DI DALL'LUNGOEMOZIONIUNWEEKEND1AL2OTTOBRE

Il ricco programma del weekend prevede numerose esperienze in pista con le sportive della Casa di Zuffenhausen, percorsi off-road, taxi drive a bordo delle GT3 Cup guidate dai piloti della Porsche Carrera Cup Italia, una Drifting Academy per momenti di adrenali na sulla pista a bassa aderenza e grandi celebrazioni nel segno della condivisione e del piacere di stare insieme. A partire da quest’an no anche le persone con disabilità avranno la possibilità di vivere l’emozione di guidare le sportive Porsche in pista grazie all’ausilio di un dispositivo di guida installato sulle vetture del parco auto del Porsche Experience Center Franciacorta.

“Il Porsche Festival è un appuntamento fisso nel calendario di tutti gli amanti del nostro Marchio. Durante questa due giorni di evento migliaia di Porsche appartenenti ad ogni epoca e altrettanti clienti e appassionati si ritrovano in un unico spazio che si anima della genuina passione per le nostre vetture.” - racconta Massimi liano Cariola, Direttore Marketing di Porsche Italia. “Quest’anno il Porsche Festival sarà anche teatro di importanti festeggiamenti: dai 50 anni della Carrera RS al 70°anniversario dei Porsche Club, che celebreremo con la presenza di esemplari che hanno fatto la storia del nostro brand”.

Il Porsche Festival, giunto alla sua settima edizione, si prepara a prendere il via il primo weekend di ottobre (sabato 1 e domenica 2). Ad ospitare l’evento il Porsche Experience Center Franciacorta che, con i suoi 60 ettari, è pronto ad accogliere migliaia di Porschisti e appassionati da tutta Italia.

Il Porsche Village ospiterà diverse aree tematiche tra cui l’Area Innovation con la gamma Taycan, l’Area Classic dedicata ai modelli storici Porsche, le aree dedicate alle community Porsche Sci Club e Porsche Green Club, la Motorsport Area e un intero salone a cielo aperto Porsche Approved per chi non vuole lasciarsi scappare l’occasione di tornare a casa con una GrandiPorsche.e piccini potranno inoltre intrattenersi con attività ludiche come il minigolf, il basket, il ping pong e il simulatore del surf allestiti all’interno del boulevard del Porsche Experience Center, dove si troverà anche l’Area

All’internoFood.

del Customer Center, l’iconica struttura ad archi del Porsche Experience Center Franciacorta, ci saranno le aree Exclusive Manufaktur, l’area Kids per il divertimento dei più piccoli e l’Area E-Kart per una sfida tra amici a bordo di kart elettrici con diverse mappature di velocità; men tre il Porsche People Excellence Center, il centro training del PEC Francia corta, aprirà per la prima volta le porte al grande pubblico.

2022FESTIVALPORSCHE

Le due giornate culmineranno nelle tradizionali parate sul circuito del Porsche Experience Center Franciacorta, con l’obiettivo di battere il re cord di auto presenti in pista stabilito lo scorso anno.

Per scoprire il programma del Porsche Festival 2022

Una delle grandi novità del programma del Porsche Festival 2022 sarà la premiazione del Concorso di Restauro, giunto anch’esso alla sua settima edizione e tradizionalmente ospitato dalla Fiera Auto e Moto D’epoca di Padova. Durante il weekend verrà infatti svelato il podio delle vetture finaliste, ovvero i migliori lavori di restauro di Porsche Classic eseguiti durante l’anno dai Centri Porsche e i Centri Assistenza Porsche.

Un intero spazio sarà dedicato anche ai Porsche Club che quest’anno festeggiano al Porsche Festival il 70° anniversario con l’esposizione di 70 modelli iconici. Saranno inoltre esposti modelli storici provenienti dal Porsche Museum di Stoccarda ed esclusivi esemplari moderni, alcuni dei quali ripercorreranno la storia della Carrera RS, che quest’anno celebra il 50° anniversario.

https://eventi.porscheitalia.com/evento/porsche-festival-2022/visita:NelsuoannodidebuttoilPorscheExperienceCenterFranciacortahaospitatopiùdi22.000visitatoridatuttoilmondo.L’ottavodeinoveExperienceCenteresistentièstatoinfattipensatoperunpubblicoitalianomasonoben54lenazionalitàdiprovenienzadicolorochelohannovisitatoneisuoiprimi12mesidiattività.Adattrarreilgrandepubblicodiclientieappassionatinonsoloiprogrammidiguidaoffertimalacombinazionevincentetraposizionegeograficaelocation,esperienzedibrandeoffertalifestyle.Oltrealle5pistedisponibili-dallavelocitàall’off-road,dallabassaaderenzaall’areadinamica-ilPorscheExperienceCenterFranciacortaconiugal’eccellenzadell’automotiveconl’eccellenzadell’italianità.“IlPorscheExperienceCenterFranciacortahaavvicinatopiùpersonealnostroMarchio,anchechinonèdasempreunappassionatoPorsche”–raccontaPietroInnocenti,AmministratoreDelegatodiPorscheItalia.“C’èchivienealPECperspingerealmassimolapropriaPorschemaanchechivienepervivereunagiornatafuoridall’ordinarioall’internodiunospazioesclusivocheoffreesperienzememorabili.Dainostripacchettidiguidainpistamanonsolo:ilRistoranteSpeedster,lapistadigo-kartelettrici,lapiccolacollezionedivetturechehannofattolastoriadelnostroMarchio.” PORSCHE EXPERIENCE CENTER FRANCIACORTA COMPIE UN ANNO

IL COMMERCIALISTA DEI 4000 MASSIMILIANO SERRA NELL’ESCLUSIVO CLUB DI CHI HA SCALATO 30 CIME DELLE ALPI OVER 4000 "Lo scioglimento dei ghiacciai è il segnale più eclatante dello stravolgimento climatico che stiamo vivendo. Dobbiamo cambiare rotta in fretta". La croce sulla cima del Cervino La traversata del Breithorn La cresta del Nadelhorn La cresta del Rochefort La cima del Monte Bianco 38

Cosa fa quando non è sopra le nuvole?

MASSIMILIANO SERRA

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“Lo scorso anno ho raggiunto Punta Penia sulla Marmolada dalla via normale e la recente tragedia mi ha particolamente scosso ed è un monito su come abusiamo delle risorse del pianeta.

Come nasce questa incredibile collezione di vette oltre i 4 mila metri?

C’è un Club che ha sede presso il CAI di Torino che in pochi conoscono. È molto esclusivo e vi hanno accesso solo gli alpinisti che hanno scalato almeno 30 delle 82 cime delle Alpi che superano i 4000 mila metri, come risulta dall’e lenco ufficiale UIAA (Unione Internazionale Associazioni Alpinistiche).

“Mio padre mi ha trasmesso fin da bambino la passione per la montagna. Ho iniziato con le vie di roccia sulle Dolomiti negli anni in cui frequentavo il Liceo Sarpi ed è lì che ho intrapreso un lungo e impegnativo percorso, camminando sopra le nuvole, oltre i 4000 metri, nelle montagne che si dividono tra la Valle d’Aosta, la Francia e la Svizzera. L’elenco delle vette conquistate comprende, oltre al più alto, il Monte Bianco, la famosa cresta dei Lyskamm, il Dente del Gigante, l’Aiguille de Rochefort... ma il ricordo più emozionante è sicuramente legato al Cervino che ritengo sia la ‘montagna perfet ta’, così come la disegnano i bambini”.

Laureato nel 1995 in Economia Aziendale presso l’Università Bocconi dove ha successivamente frequentato il Master in diritto tributario per l’impresa diretto dal prof. Uckmar e nel 2019 in Scienze dei Servizi Giuridici presso la facoltà di Giurisprudenza di Milano Bicocca con una tesi sul Modello 231. Attualmente è sindaco e revisore di diverse società, fondazioni ed onlus.

La mia attività si concentra nella consulenza ai passaggi generazio nali nellle aziende e alle operazioni straordinarie e societarie. Co ordino anche un team di avvocati penalisti e di consulenti aziendali, dedicato alla redazione dei modelli di organizzazione e gestione 231. L’esperienza professionale mi ha fatto considerare l’adozione del modello 231 soprattutto come un’opportunità per le aziende di dotarsi di procedure e di organizzazione utili all’ordinaria gestio ne e non solo nelle criticità patologiche”.

La montagna sta cambiando?

Da qualche mese ne fa parte anche il berga masco Massimiliano Serra che raggiungendo la vetta del Monte Nadelhorn, alto 4327 mt. nelle Alpi Bernesi, accompagnato dalla guida valdostana Edmond Joyeusaz, ha raggiunto l’obiettivo di entrare nel prestigioso Club.

È stato Vicepresidente di COBE Direzionale Spa e sindaco di TEB Tramvie Elettriche Bergamasche Spa. È presidente del Collegio dei revisori della Fondazione di religione e culto Battaina. È Consigliere comunale a Bergamo dal 2014, capogruppo del Partito Democratico, componente dell’Ufficio di Presidenza e della Commissione Bilancio. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti

La mia esperienza in alta montagna mi ha mostrato come, di anno in anno, stiano morendo i ghiacciai, ed è l’avvertimento che deve farci cambiare in fretta rotta, il segnale forse più eclatante di uno stravolgimento climatico davanti a noi tutti”.

“Sono un commercialista e faccio la spola tra gli studi di Bergamo e di Milano. Insieme ad Alberto Manaresi e Romina Rossi, abbiamo costituito lo Studio SMR a Bergamo con sede in via Mazzini. Ab biamo poi raddoppiato il nostro impegno e i nostri servizi e siamo ora presenti, con uno studio in viale Sondrio 5, anche a Milano, la città italiana più europea, che sta guidando la crescita economica e culturale del Paese.

STOPPANIMARIOMEMORIAL20°

L’evento che è culminato con il passaggio delle FRECCE TRICOLORI che alle ore 15.00 hanno squarciato i cieli dell’Alto Sebino con un bellissimo tricolore, unica comparsa delle PAN nella Lebergamasca.FrecceTricolori hanno eseguito un maestoso sorvolo in formazione sul lungolago di Lovere per ricordare Mario Stoppani, il più grande pilota di idrovolanti di tutti i tempi, e salutare tutto il pubblico di appassionati che ogni anno si raccoglie sulle sponde del lago in occasione del raduno aereo a lui dedicato. La partecipazione della PAN a questa edizione è il massimo tra guardo per poter ricordare il loverese Mario Stoppani, asso dell’Aviazione della Prima Guerra Mondiale, che venne decorato con due Medaglie d’Argento al Valore Militare e successiva mente collaudatore di oltre 100 aerei, nonché trasvolatore del Mediterraneo e dell’Atlantico e detentore di numerosi record mondiali sulla distanza per gli idrovolanti.

Il pubblico è rimasto estasiato anche dalla manifestazione area acrobatica che ha visto protago nisti dei cieli, dopo le FRECCE TRICOLORI, i piloti Andrea Pesenato (CAP-231) campione ita liano 2022 di acrobazia aerea, Maurizio Costa (PITTS), Livio Consonni e Luca Fratini (Pattuglia Autogiro Magni), Luca Ballerio (Elicottero 206), Graziano Mazzolari (SuperBingo), 46 Aviation con Danielle the Walking Wings.

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Nell’Alto Sebino nei giorni di sabato 10 e domenica 11 settembre si è svolto il 20° Memorial Mario Stoppani. Un’edizione indimenticabile che ha visto come protagonisti i tre Comuni di Lovere, Costa Volpino e Pisogne uniti insieme per accogliere il sorvolo della Pattuglia Acroba tica GrazieNazionale.algrandissimo lavoro dell’ASD Comandante Mario Stoppani insieme alle Amministra zioni Comunali, all’autorità di Bacino e all’Aeroclub di Sondrio il 20° Memorial Stoppani la manifestazione, dopo due anni di stop forzato, è tornata in scena con un programma ricco di iniziative tra cui: mostre, convegni, villaggio aeronautico, festival degli aquiloni, voli in idrovolante, mongolfiera ed elicottero che insieme a tanti aerei, amici piloti di idrovolante e acrobati hanno animato le due giornate di festa.

TORNANO LE FRECCE TRICOLORI SEBINO IL 20° MEMORIAL MARIO STOPPANI

Ph: Alfredo Stella

CON

NELL’ALTO

Ph: Germano Fedriga

Ph: Germano Fedriga

E STOPPANI: UNA AMICIZIA VOLANTE” tenutosi presso l’Accademia Tadini di Lovere con ospiti d’ecce zione quali l’Assessore all’Autonomia e Cultura di Re gione Lombardia, Stefano Bruno Galli e Bianca Capello, storica e critica del gioiello e l’appuntamento con il Sa piens Festival 2022 a Costa Volpino con l’Ospite Ilaria Ziglioli, avvocato dell’ESA (European Space Agency).

Mario Caroli, Presidente dell’ASD “Comandante Mario Stoppani” e ideatore della prima edizione del Memorial Stoppani nel 1995, ha sottolineato come fra gli obiettivi dell’Associazione vi sia proprio la promozione e valo rizzazione della cultura aeronautica sul lago d’Iseo e in Valle Camonica.

STOPPANIMARIOMEMORIAL20°

Il programma della manifestazione ha anche toccato la sfera cultura con due appuntamenti nella giornata di sabato 10 settembre: il convegno “D’ANNUNZIO

Per questo motivo, in occasione di questo Memorial Stoppani è stato inaugurato il progetto delle prime due idrosuperfici del lago d’Iseo nelle acque antistanti i Comuni di Marone e Lovere. Un progetto quelle delle idrosuperfici che si sposa con Mario Stoppani grande pilota e collaudatore di idrovolanti e che finalmente potranno aprire la strada verso il tema dell’avioturismo. Un Memorial indimenticabile per tutto il territorio che ha messo d’accordo tutti sotto la stessa bandiera del tricolore. Un appuntamento unico e memorabile.

In Italia sono attivi una decina di Idrovolanti da 4 a 6 posti di Aviazione Generale ed una ventina di Idrovolanti VDS a due posti. Pertanto il traffico su queste idrosuperfici sarà molto limitato e non disturberà sicuramente le normali attività da diporto del lago o chi pacificamente passeggia sul lungolago. Sicuramente ogni volta che ammarerà un idrovolante sarà una grande festa poiché tutte le persone presenti sul lungolago, in particolar modo i bambini, osserveranno queste splendide macchine trasformarsi da aereo in barca e viceversa. Come in una gita in moto o barca, gli idrovolantisti si recheranno per turismo a Marone e Lovere, ormeggeranno l’idrovo lante e dopo aver mangiato in un ristorante e fatto divertire le persone sul lungolago, riprenderanno la via di casa.

TORNANO LE FRECCE TRICOLORI NELL’ALTO SEBINO CON IL 20° MEMORIAL MARIO STOPPANi

IL PROGETTO IDROSUPERFICI DEL LAGO D’ISEO

Da oltre 10 anni si cercava di smuovere le acque per realizzare delle idrosuperfici sul Sebino, finalmente nel 2019 grazie alla lungimiranza del nuovo Presidente dell’Autorità di Bacino dei Laghi di Iseo Endine e Moro, Alessio Rinaldi e dei suoi consiglieri Federico Baiguini e Francesca Bertolini, si è avviato inarrestabile l’iter per creare due idrosuperfici una a Marone ed una a Lovere. Lo studio generale sulla fattibilità ha coinvolto tutti gli enti preposti ed è stato coordinato dall’arch. Giusep pe Ferrari che ha poi curato nello specifico anche il progetto di Marone, mentre il progetto dell’idrosuperficie di Lovere è stato curato dall’Arch. Bellogini. Per entrambi gli studi è stato coinvolto per la parte legata al volo ed alle caratteristiche dei velivoli interessati, Max Barro, Vicepresidente della Scuola di Volo Vittoria Alata e pilota di idrovolante VDS, rappresentante dell’Aviazione Marittima Italiana sul lago d’Iseo. Una idrosuperficie non è altro che uno spazio acqueo pubblico che non viene interdetto al traffico se non nelle fasi di decollo ed ammaraggio dei velivoli. In fase di flottaggio (spostamento in acqua del velivolo), l’idrovolante diventa a tutti gli effetti un natante con le stesse regole valide per le imbarcazioni.

Sarà un tratto ciclabile lungo 75 km che collegherà le mura di Bergamo con il complesso San Salvatore-Santa Giulia e il Capitolium di Brescia.

Città Alta, discesa sulla direttrice di Borgo Palazzo, Seriate, Brusaporto, Bagnatica

A questi 75 km si aggiungeranno altri 11 anelli ciclabili per un totale di altri 70 km: un progetto ambizioso quindi che tende a valorizzare territori di grande bellezza, perfetti da godersi in Ideatae-bike.

Il tratto di Gorlago-Chiuduno sarà distanziato rispetto la strada provinciale mentre tra Grumello del Monte e Ca stelli Calepio sarà possibile di percorrere due giri ad anello.Per quanto riguarda il lago d’Iseo varrà raggiunto seguendo il percorso ciclabile della

PartenzaRosta.da

LA CICLOVIACULTURADELLA

Il proseguepercorso 44

e presentata da Christian Novak e Mariasilvia Agresta del consorzio Poliedera del Politecnico di Milano, è la prima ipotesi del percorso, già verificata con diversi sopralluoghi.

Partendo da Bergamo, si collegherà la ciclovia del Parco del Serio per passare dai borghi di Brusaporto, Costa di Mezzate e Montello.

Il percorso prosegue alla pagina seguente

La Riserva Naturale delle Torbiere sarà la protagonista del primo tratto della ciclovia, che collegherà poi la bellissima Franciacorta passando dai borghi di Provaglio d’Iseo, Borgonato e i Castelli di Passirano, Bornato e Paderno Franciacorta.

Il percorso prosegue alla pagina accanto da sinistra.

Saranno installate, inoltre, segnaletica stradale e cartelloni stica informativa, così da valorizzare e rendere chiari i per Uncorsi.bellissimo

• Alcune infrastrutture strategiche per superare in sicurezza e con bellezza punti critici e valorizzando le opere esistenti

• Un percorso con intersezioni sicure

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• Un percorso con materiali di fondo confortevoli, sicuri e a basso impatto ambientale

due ciclovie provinciali già sostanzialmente at tive, i comuni hanno già realizzato diversi tratti ciclabili ma spesso questi non hanno la qualità adatta per un percorso cicloturistico di livello internazionale, perché molto mini mali e deteriorati nel tempo. – ha spiegato Christian Novak del Politecnico di Milano – La cosa più importante che questo progetto farà è un’opera di manutenzione straordinaria molto diffusa sui tratti ciclabili esistenti. La stima è che ci sa ranno circa 10-20 km di piste nuove da realizzare, ma biso gna soprattutto usare i tracciati già presenti e riqualificarli”.

• Un progetto culturale deve essere fruibile a tutti: bambini e adulti, persone fragili e in forma, in bicicletta, a piedi e in handbike

Un progetto per TUTTI, da fruire in SICUREZZA

Il percorso della ciclovia culturale toccherà circa 800 beni di interesse storico-culturale, 3 parchi regionali, 3 parchi di interesse sovracomunali, la riserva naturale delle Torbiere del Sebino, le affascinanti colline del Franciacorta e i meravi gliosi paesaggi del lago d’Iseo.

LA CICLOVIACULTURADELLA

• Un percorso che si distanzi dove possibile da fonti di inquinamento

• Un percorso protetto su piste ciclabili, tracciati campe stri a traffico limitato, nei centri storici a traffico locale

a qui la ciclovia continuerà per la via dei meravigliosi vi gneti tra Gussago e Cellatica per poi addentrarsi nella città di “EssendoBrescia.le

Il progetto incrocerà poi altre importanti piste ciclabili, come quella dell’Oglio, la Monaco-Milano o quella della Valle Seriana, in modo da creare una rete di collaborazione per tutta la ciclabile europea.

4646D

progetto che sancisce una sinergia impor tante, oltre che per i due comuni, per tutto il Nord Italia, teso a promuovere il rilancio socio-economico e culturale dell’area e alla valorizzazione del patrimonio culturale del territorio.

• Castelli, monasteri, ville, centri storici, borghi, cascine

• Archeologia del territorio e riscoperta delle antiche strade di collegamento (via Gal lica), vie medioevali e ferrovie storiche

• Patrimoni UNESCO (mura venete di Bergamo città fortificata, Complesso di San Salvatore e Santa Giulia e area archeologica del Capitolium)

• Paesaggi lacunari, navigazione, imbarchi, lungo laghi

• Paesaggi enogastronomici, vigenti, uliveti, terrazzamenti, cantine, agriturismi

Un filo che permette di fare una esperienza di immersione nel paesaggio culturale fra le due città

• Sitemi museali, grandi musei e musei del territorio

• Insediamenti di archeologia industriale, filande, mulini, dighe

• Patrimoni immateriali (tradizioni, espressioni orali, arti dello spettacolo, rituali, eventi festivi, artigianato, pratiche agricole)

• Aree naturali, siti natura 2000, ambiti fluviali, torbiere del Sebino (in punta di piedi)

La valenza culturale del percorso come guida del progetto.

BERTONE RUNABOUT 1969

La Collezione ASI Bertone, infatti, si è riconfermata attrazione di interesse mondiale e gli esemplari unici che la compongono vengono sempre più richiesti dagli eventi più esclusivi, come il Concorso d’Eleganza di Pebble Beach, che per la 71^ edizione ha inserito la Bertone Runabout nella categoria “Postwar Preserva tion” dedicata alle auto del dopoguerra conservate. Come “Best of Show” del Concorso è stata eletta la Duesenberg J Figoni Sports Torpedo del 1932.

LA FUTURISTICA RUNABOUT DELLA COLLEZIONE ASI BERTONE CONQUISTA IL TROFEO GRAN TURISMO AL CONCORSO D’ELEGANZA DI PEBBLE BEACH

La futuristica concept-car Autobianchi Runabout del 1969 proveniente dal la Collezione ASI Bertone ha conquistato il prestigioso Trofeo Gran Turismo nell’ambito del Concorso d’Eleganza di Pebble Beach, svoltosi domenica 21 agosto sulla costa californiana di Monterey, USA. Il Presidente dell’ASI, Alberto Scuro, ha condotto la vettura sulla passerella più importante del mondo ed ha ritirato il premio visibilmente emozionato per il significativo riconoscimento “Sonoottenuto.tre volte orgoglioso – ha dichiarato Scuro al termine della premiazione – prima come Presidente ASI, poi come appassionato di motorismo storico e naturalmente come italiano. ASI si è fatto nuovamente portabandiera della cul tura motoristica italiana di fronte al gotha mondiale del collezionismo e degli esperti di settore. La Runabout è stata selezionata per partecipare al Concorso di Pebble Beach grazie alle sue peculiarità stilistiche e alla sua unicità, le stes se caratteristiche che hanno portato alla sua tutela e protezione da parte del Ministero della Cultura, così come per tutti gli altri esemplari della Collezione Bertone acquisita dall’ASI nel 2015 e divenuta patrimonio del nostro Paese e di tutti gli italiani”.

TROPPO AVANTI

La Runabout ha uno stile di ispirazione nautica: il piccolo parabrezza, la mancanza delle porte e il rollbar alle spalle dei sedili ne sot tolineano il carattere sportivo e l’essenzia lità votata al puro piacere di guida. Elementi di spicco sono i proiettori anteriori montati lateralmente sul rollbar, che lasciano com pletamente sgombro il frontale a cuneo. La parte posteriore mette in evidenza la coda tronca e lo sbalzo oltre le ruote pra ticamente nullo. Anche l’abitacolo è votato all’essenzialità, con il solo tachimetro sulla plancia anch’esso di foggia nautica.

La Bertone Runabout, esposta insieme agli altri 78 esemplari della Collezione ASI Ber tone presso il Museo Volandia di Malpensa, venne presentata al Salone dell’Automobile di Torino del 1969 nello stand della Carroz zeria Bertone. Si trattò di un esercizio di stile ad opera del designer Marcello Gandini che non rimase fine a se stesso, perché da questa “concept car” sarebbe nata, tre anni dopo, la piccola sportiva Fiat X1/9.

L’architettura meccanica della Runabout prevede il motore 4 cilindri di 1.116 cc della coeva Fiat 128 montato in posizione posteriore-cen trale. La vettura sfoggia il marchio Autobianchi, poiché originariamente pensata come variante sportiva dell’utilitaria A112.

Il 2023, anno in cui Bergamo e Brescia saranno Capitale Italiana della Cultura, è sempre più vicino e le Pinacoteche delle due città, Accademia Carrara e Pi nacoteca Tosio Martinengo, proseguono le loro ini ziative congiunte questa volta come promotori di un progetto speciale dedicato al pubblico «di passaggio» e non solo. I due musei, per la prima volta, portano sul territorio e su grande scala le immagini di due ca polavori di Raffaello, simboli delle rispettive collezioni - San Sebastiano (1501-1502 circa) del museo ber gamasco e Cristo redentore benedicente (1505-1506 circa) del museo bresciano - attraverso gigantografie applicate ai portali di Kilometro Rosso, che corrono paralleli all’autostrada A4.

UNA CAPITALE AL KILOMETRO ROSSO, ACCADEMIA CARRARA DI BERGAMO E PINACOTECA TOSIO MARTINENGO DI INSIEME,BRESCIA,PER IL 2023, NEL NOME DI RAFFAELLO 50

FREQUENTATE

CON

La realizzazione dei pannelli, della misura di oltre 75 mq ciascuno, è stata possibile grazie ad Haltadefinizione, so cietà specializzata nella digitalizzazione e riproduzione di opere d’arte. Le immagini dei capolavori di Raffaello sono state ottenute con una tecnica di acquisizione in gigapixel per garantire altissimi livelli di qualità, dettaglio e fedeltà cromatica nelle due gigantografie.

DUE

PENSANDO AL 2023 LE DUE GRAZIE A KILOMETRO ROSSO, LUNGO LA TRATTA AUTOSTRADALE TRA LE PIÙ D’ITALIA, INCURIOSISCONO IL PUBBLICO DUE GIGANTOGRAFIE CHE SU PERANO I 75 MQ CIASCUNA. CAPOLAVORI, DUE OPERE SIMBOLO E UN MESSAGGIO PER TUTTI: VI ASPETTIAMO!

ISTITUZIONI,

UNA CULTURA

Kilometro Rosso - tra i principali distretti europei di innovazione, centro di incontro tra ricerca e impresa volto a generare sinergie tra attività imprenditoriali, laboratori, servizi professionali e alta formazione – è stato individua to come luogo d’elezione, anche per la qualità del design di Jean Nouvel, per ospitare il progetto culturale attra verso le riproduzioni delle due opere che salutano i viag giatori, chi passa e potrà incuriosirsi o, infine, le persone che vivono Kilometro Rosso come luogo di lavoro.

“La nuova Carrara - ha dichiarato Giorgio Gori, sindaco e presidente della Fondazione Accademia Carrara - punta a tre distinti obiettivi: va lorizzazione del patrimonio, flessibilità e attrattività dell’offerta espo sitiva e sostenibilità gestionale. Il progetto di riallestimento si prefigge di dare maggiore evidenza al prezioso cuore della collezione, e, al tem po stesso, di guadagnare la flessibilità necessaria a realizzare diverse e frequenti focalizzazioni su specifiche parti del patrimonio, così da rendere sempre diversa l’esperienza di visita. Il nuovo allestimento favorirà una migliore sinergia tra la collezione permanente e le mo stre temporanee che si succederanno nel tempo, all’interno dell’unica e storica sede. L’intenzione è quella – nella prospettiva dei prossimi anni – di assicurare piena sostenibilità alla Fondazione, così da poter dedicare una crescente quota di risorse alla progettualità artistica ed espositiva. Infine, Accademia Carrara aggiunge un importante tassel lo in vista dell’appuntamento Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, ovvero l’apertura di oltre 3.000 metri quadrati di patrimonio verde di pertinenza del museo, finora inaccessibili e che per la prima volta saranno aperti al pubblico. Una Carrara, quindi, che si rinnova profondamente, non solo all’interno delle sale, ma anche all’esterno”.

Accademia Carrara ha dato avvio ai lavori di rinnovamento degli spazi interni ed esterni del museo, in vista della riapertura del 26 gennaio 2023, nell’anno in cui Bergamo con Brescia sarà Capitale Italiana della Cultura. Un importante progetto di restyling che, da un’approfondita riflessione maturata negli scorsi anni sul futuro del museo, sul suo ruolo e sulle tante necessità e opportunità contemporanee, passa ora alla fase operativa, mettendo in atto il progetto architettonico studiato da Antonio Ravalli e dal suo team. Sin dai primi stadi dei lavori della nuova Carrara, il museo intende costruire un percorso di continuità e comunicazione, mantenendo, anche a porte chiuse, il contatto con il pubblico, condividendo aggiornamenti costanti sulla trasformazione del museo, dalle fasi iniziali di disallestimento fino a quelle conclusi ve in vista della riapertura. In quest’ottica, la cancellata del museo da elemento di chiusura diventa una finestra su ciò che succede dietro le quinte, e preludio di ciò che attenderà i visitatori nel 2023. Un QR code posizionato al centro dell’allestimento sulla cancellata che affac cia su Piazza Carrara permette di collegarsi, tramite smartphone, a una pagina web dedicata specificatamente ai lavori di rinnovamento muse ale (Verso il 2023), che comprenderanno anche l’apertura de I Giardini di PwC a giugno 2023, mentre dei pannelli informativi anticipano i tre grandi progetti espositivi previsti per l’anno della Capitale Italiana della Cultura: Cecco del Caravaggio. L’allievo modello (26 gennaio > 4 giugno 2023), Vette di luce. Naomi Ishikawa sulle Alpi Orobie (23 giugno > 3 settembre 2023), Tutta in voi la luce mia. Pittura di storia e melodramma (28 settembre 2023 > 14 gennaio 2024). Anche i canali social (Instagram, Facebook, Twitter) di Accademia Carrara faranno da ponte con il pubblico, grazie a un programma editoriale di contenuti dedicati sia ai lavori in corso sia al "museo che verrà".

UN "APERTO"CANTIERELACARRARA, 52

“I musei non sono più torri d’avorio riservati a élite di specialisti, ma si aprono sempre più alle comunità con trasparenza e continuità - ha affermato Nadia Ghisalberti, assessore alla cultura Comune di Bergamo. In partico lare tutto il “dietro le quinte” di un museo – quel molteplice sistema di attività di tute la, studio, ricerca e, in questo caso specifico, restauro e allestimento, fondamentali per il suo corretto funzionamento e che richiedo no competenze specifiche e approfondite –devono essere rese disponibili e comunicate nel modo più ampio possibile. La cancellata dell’ingresso della Carrara che tramite un QR code consentirà a visitatori e cittadini di seguire le fasi del riallestimento e avere notizie sulle prossime mostre, così come gli aggiornamenti che si susseguiranno in questi mesi tramite il sito e i canali social del mu seo, sono espressione di questa necessaria apertura verso l’esterno, una finestra aperta sui lavori che fervono al suo interno, alla vita nascosta nel museo, utile a capirne anche la complessità dei meccanismi di funziona mento”.

CON L’AVVIO DEI LAVORI, IL MUSEO PROMUOVE UNA SERIE DI STRUMENTI E AZIONI PER CONDIVIDERE GLI AGGIORNAMENTI SULLE VARIE FASI DI RINNOVAMENTO DEGLI SPAZI, E PREPARARE LA STRADA AI GRANDI PROGETTI ESPOSTIVI DEL 2023

TUTTA IN VOI LA LUCE MIA. PITTURA DI STORIA E MELODRAMMA 28 settembre 2023 > 14 gennaio 2024 a cura di Fernando Mazzocca A partire dalla fine del Settecento e con il Romanticismo, si va formando un pubblico vasto e partecipe di lettori di romanzi e di frequentatori di teatri ed esposizioni d’arte. Il romanzo storico, il genere della pittura di storia e il melodramma (rivoluzionato grazie a Gioacchino Rossini,Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi), alimentano la passione per le vicende storiche, introducendo eroi di una nuova mitologia. Storici, lette rati, poeti, pittori, scultori, scenografi e costumisti teatrali cercano di rievocare il passato con la massima fedeltà possibile nella ricostruzione degli ambienti, nella descrizione delle fisionomie, degli atteggiamenti e degli abiti, rendendo allo stesso tempo attuali quei luoghi, quelle vicende, quei personaggi, quei sentimenti. Attraverso capolavori di France sco Hayez, Michelangelo Grigoletti, Pompeo Molmenti, Francesco Coghetti, Domenico Induno, Alexandre Cabanel, Accademia Carrara intesse un dialogo tra pittura, letteratura e musica, mettendo in scena la vicenda straordinaria di un periodo storico avvincente, anche grazie a un allestimento d’eccezione.

CECCO DEL CARAVAGGIO. L’ALLIEVO MODELLO 26 gennaio > 4 giugno 2023 a cura di Gianni Papi e M. Cristina Rodeschini Accademia Carrara ospita, in un percorso di circa 40 opere, la prima esposizione mai dedicata a Cecco del Caravaggio (1580 – 1630), all’anagrafe Francesco Boneri, il più misterioso tra gli allievi diretti di Caravaggio. Cecco fu non solo seguace ma anche modello, posando per almeno sei dipinti del Merisi (tra questi, per alcuni: Davide e Golia e Amor Vincit Omnia).

“La definizione di uno spazio museale - ha sottolineato M. Cristina Rodeschini, direttore Accademia Carrara - è un processo complesso che comporta analisi, ricerca scientifica, progettazione degli spazi in funzione della conservazione e dell’esposizione delle opere e dei dispositivi volti a migliorare la loro fruizione da parte del pubblico. È quello che nelle produzioni culturali si chiama ‘dietro le quinte’. Il pubblico vedrà compiersi la rappresentazione nel corso del 2023, ma nel frattempo viene chiamato ad esplorare le varie fasi e lo svi luppo del progetto. Nel solco di buona parte dei musei del mondo alla Carrara preme spiegare sé stessa e il cambiamento che la sta “Semprecoinvolgendo”.dipiù

è “partecipazione” il concetto cardine intorno al quale si sviluppano le progettualità della Carrara - ha puntualizzato Gianpietro Bonaldi, COO responsabile operativo Accademia Carra ra. La nostra è una Fondazione di Partecipazione e da sempre appli ca l’idea di avvicinare, coinvolgere e convincere quante più persone per condividerne visione e obiettivi. In questo senso, attraverso gli appuntamenti “intorno al cantiere” ogni primo mercoledì del mese, intendiamo aggiornare chiunque voglia lasciarsi entusiasmare, an cora una volta, dall’unicità della Carrara e dalla sua caratteristica ineliminabile che qui si rinnova, quella di avere il cuore bergamasco e la testa convintamente nel mondo”.

2023:

VETTE DI LUCE. NAOKI ISHIKAWA SULLE ALPI OROBIE 23 giugno > 3 settembre 2023 a cura di Filippo Maggia e M. Cristina Rodeschini, con la collaborazione del Club Alpino Italiano sezione di Bergamo Bergamo e Brescia, come sedi della Capitale Italiana della Cultura del 2023, hanno individuato nella fascinazione delle alte vette una caratteristica e, insieme, un tema d’indagine comune. Brescia con Festival di Fotografia, a partire da maggio, celebrerà la montagna con una serie di esposizioni attraverso lo sguardo di autori internazionali, Accademia Carrara indagherà il tema da un punto di vista pittorico, presentando i dipin ti più affascinanti del territorio con autori ottocenteschi, tra i quali Ermenegildo Agazzi, Costantino Rosa,Vittore Grubicy, Camillo Galizzi. I dipinti verranno posti in dialogo con le fotografie contemporanee di Naoki Ishikawa, in una selezione a cura di Filippo Maggia.

Da sinistra: Gianpietro Bonaldi, COO responsabile operativo Accademia Carrara, Maria Cristina Rodeschini, diret tore Accademia Carrara, Nadia assessoreGhisalberti,allaCultrura del Comune di Bergamo e Giorgio Gori, primo cittadino di Ber gamo e presidente della Fondazione Carrara

I PROGETTI ESPOSITIVI DI ACCADEMIA CARRARA

A MARIO BOTTA IL PREMIO DEL VITTORIALE IL RICONOSCIMENTO CONSEGNATO CONSEGNATO IN OCCASIONE DELLA FESTA SEMBRA CHE IL “PARENTE” MI ESPRIMA 54

Si è tenuta nel contesto della festa Sembra che il “Parente” mi esprima, la cerimonia di assegnazione dell’annuale Premio del Vittoriale, conferito dalla Fondazione a personalità di spicco nei più disparati ambiti del sapere - dal ci nema alla scienza, dalla musica alla medicina - che abbiano lasciato, e continuino a lasciare, una traccia importante del loro operato.

Ed è stato l’architetto e designer Mario Botta il premiato di questa XIII edi zione: alla chiusura del progetto Riconquista - portato a termine nell’anno del centenario -, e in occasione dell’inaugurazione e della prima apertura al pubbli co del Portico del Parente appena restaurato, è all’architettura che il Vittoriale sceglie di rendere omaggio, con il dono della riproduzione dell’ormai celebre cavallo blu di Mimmo Paladino - che dall’Anfiteatro veglia sul Lago di Garda. Così il Presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri, a motivazione della scelta: Il genio di Mario Botta ha diffuso nel mondo il gusto per la bellezza di Gabriele d’Annunzio e l’arte di Gian Carlo Maroni, riuscendo a rendere ancora più bello persino il Vittoriale degli Italiani. Ancora nel 2016 infatti, Mario Botta aveva sancito la sua amicizia con il Vittoriale con il dono della fontana-albero Vittori_ALE, posta tra le cascate e i giochi d’acqua delle Vallette come simbolo contemporaneo, in perenne dinamismo, del panismo dannunziano, e dove già d’Annunzio ne aveva pensata una, ora non più funzionante.

Rientrato in Ticino, nel 1970, apre il suo primo studio a Lugano, città nella quale resterà quarant’anni, fino al 2011, anno del trasferimento definitivo a Mendrisio. Dall’inizio della carriera ha sempre affiancato l’attività progettuale a un impegno didattico e divulgativo con conferenze, seminari e corsi presso scuole d'architettura in Europa, in Asia, negli Stati Uniti e in America Latina.

Nato il 1 aprile 1943 a Mendrisio, Ticino. Dopo un periodo d’apprendistato a Lugano, frequenta il liceo artistico di Milano e prosegue i suoi studi all'Istituto Universi tario d'Architettura di Venezia, dove si laurea nel 1969 con i relatori Carlo Scarpa e Giuseppe Mazzariol. Durante il perio do trascorso a Venezia, ha occasione di incontrare e lavorare per Le Corbusier e Louis I. Kahn.

Nel 1996, nell’ambito della creazione dell’Università della Svizzera italiana, si impegna come ideatore dell’Accademia di architettura a Mendrisio, dove ha insegnato fino al 2018 e ha occupato per due volte la carica di Direttore, ricevendo nel 2019 il titolo di Professore Emerito. Il suo lavoro è stato premiato con importanti riconoscimenti internazionali e numerose sono le mostre dedicate alla sua ricerca.

Dalle case unifamiliari in Canton Ticino il suo lavoro ha abbracciato tutte le tipologie edilizie: scuole, banche, edifici amministrativi, biblioteche, musei ed edifici del sacro. Tra le sue opere si possono ricordare: la galleria d’arte Watari-um a Tokyo, il MoMA Museum of Modern Art a San Francisco; la cattedrale della resurrezione a Evry; il museo Tinguely a Basi lea; la sinagoga Cymbalista e centro dell’eredità ebraica a Tel Aviv; la biblioteca municipale a Dortmund; il centro Dürrenm att a Neuchâtel; il museo MART di Trento e Rovereto; la torre Kyobo e il museo Leeum a Seoul; gli edifici amministrativi della Tata Consultancy Services a Nuova Delhi e Hyderabad; la chiesa Papa Giovanni XXIII a Seriate; la ristrutturazione del Teatro alla Scala di Milano e l’attuale progetto di ampliamento; la chiesa del Santo Volto di Torino; il centro benessere Tschuggen Berg Oase ad Arosa; il museo Bechtler a Charlotte; la sede Campari e residenze a Sesto San Giovanni; la riqualificazione urbana dell’area ex Appiani a Treviso; l’hotel Twelve at Hengshan a Shanghai; la cappella Granato nella Zillertal, in Austria; la biblioteca e il museo per il Campus della Tsinghua University a Pechino, la struttura ricettiva Fiore di Pietra sul Monte Generoso, il Teatro dell’architettura di Mendrisio, la pista del ghiaccio di Ambrì-Piotta a Quinto (Ticino), le terme Forty seven° a Baden, la basilica di Nostra Signora del Rosario a Namyang. Tra le opere in corso di realizzazione: due stazioni della metropolitana di Napoli (Tribunali e Poggio Reale), la chiesa di San Rocco a Sambuceto (Chieti), un museo della ceramica a Nanchang e una moschea a Yinchuan.

Il Premio del Vittoriale, istituito nel 2011, è un riconoscimen to annuale finora assegnato a: Ermanno Olmi, Paolo Conte, Umberto Veronesi, Giorgio Albertazzi, Alberto Arbasino, Ida Magli, Riccardo Muti, Piero Angela, Samantha Cristofo retti, Marco Bellocchio e Sergio Castellitto. Ai vincitori viene donata un’opera di Mimmo Paladino, la riproduzione del cavallo blu che domina l’Anfiteatro del Vittoriale, completa to lo scorso anno con la pavimentazione in marmo rosso veronese, secondo il desiderio di Gabriele d’Annunzio.

MARIO BOTTA

POLITICANDO di Maurizio Maggioni

25 SETTEMBRE

September morn, cantava Neil Diamond, che chiede alla propria amata di rimanere un po’ ancora, di lasciarsi guar dare, ammirare, anche se il tanto tempo era trascorso e ormai si conoscevano a malapena. Un po’ come noi ora, ma invece del nostro amore, abbiamo la Politica. Non è possibile, sentendo questa canzone, non pensare al 25 set tembre, di solito si considera l’8 il giorno più importante di questo mese, sia perché si ricorda l’armistizio del 1943 di Badogliana memoria e sia perché è più o meno il giorno d’inizio delle scuole di qualsiasi ordine. Quest’anno del Si gnore 2022, il 25 è uno spartiacque, è domenica e si andrà a votare per le Politiche Nazionali, elezioni tanto agognate per dire e manifestare che sì, siamo ancora in democra zia. Abbiamo avuto la prova che si può e si deve votare in qualsiasi momento sia necessario, che tanto l’ordinaria amministrazione viene garantita dal governo uscente. I dati generali dell’andamento economico migliorano sempre quando non c’è un Parlamento in carica (se non per le urgenze come guerre, morte del Presidente della Repub blica etc, etc…), perché le beghe di cortile non ci sono più e si attua quanto disposto precedentemente. Ora tocca al Popolo Sovrano decidere cosa sia da farsi, chi votare e quale chiara indicazione dare al Presidente Mattarella perché possa dare l’incarico di formare il nuovo Gover no a persone legittimate dal voto. La legge elettorale, una vergogna, un’inimmaginabile schifezza, obbliga a scegliere gente soprattutto “paracadutata” ma, se in 10 anni i politici non l’hanno voluta cambiare, ci dobbiamo chiedere il per ché!!! Questo è quanto: o si mangia sta minestra o si salta dalla finestra. Va bene, mangiamo la minestra, ma avrem mo desiderato degustare degli ottimi casoncelli (cioè una legge elettorale con le preferenze per scegliere i candidati del territorio e una grande legge che tenga conto delle dif ferenze delle Camere, che ormai sono state azzerate dal Referendum). Infatti i diciottenni votano anche per il Sena to (e non lo sanno), per cui 400 deputati e 200 senatori, più o meno sono uguali… Ora si deve fare una scelta di campo, a parer mio, vi sono schieramenti minori e/o infin gardi che non dovrebbero essere presi in considerazione in questo momento, che non raggiungono la soglia del 3% per essere presenti in Parlamento. I partiti di riferimen to vero, importanti e di peso, sono ben delineati, e sono: PD, Movimento 5 Stelle, Azione, Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Sei forze politiche che rappresentano la sinistra, il centro e la destra. Non ritengo di dover inserire i partiti locali federali come per la Valle d’Aosta o il Trentino Alto Adige che tanto, essendo inesistenti e prezzolati, stanno sempre con i vincitori. Ecco, il momento è importante, noi elettori dovremmo avere il coraggio di fare scelte chiare e

specifiche, qualsiasi esse siano: dobbiamo essere in grado di pensare al futuro senza farci prendere sia dalla pancia, sia dall’affetto politico che ci ha spinto per una vita. Faccio un caso: se un benpensante di centro destra decide per, diciamo così, Azione, che lo faccia, così come se un popolare grillino o leghista decide di votare a destra, che lo faccia, così come se per caso decidesse di votare PD, certo, assumendosene le responsabilità oggettive, ma che si faccia. L’importante che esca un’indicazione precisa e non frammentata e che finalmente le parti siano ben identificate e chiare. I giovani, dai 18 ai 27 anni, farebbero la differenza, invece nelle intenzioni di voto sembra che non andranno a votare e quelli che andranno daranno un voto di pro testa, scegliendo partiti insignificanti. Se sarà così, sarà un vero peccato, avranno per so la loro occasione, speriamo di sbagliarci… Ho visto che i movimenti giovanili dei partiti si sono agitati molto sui social, ma dalle intenzioni al voto, ne passa di acqua sotto i ponti. Letta non buca, anzi sembra che buchi le gomme al suo van elettrico. Conte terrà, pensa che con i suoi voti potrà essere l’ago della bilancia a sinistra. Calenda e Renzi vogliono essere il PSI di ultima generazione, accanto ai Repubblica ni e Liberali di antica memoria, con un mix di ex Forza Italia, però hanno riattivato la società civile e molti giovani. Salvini parla alla pancia, riuscirà a tenere i suoi vecchi voti e ad incrementarli un poco? Berlusconi c’è, non so quanto porterà in più di quanto già ha, ma è capace, buca in ogni parte e, incredibile ma vero, pensa in gran de per il futuro. Meloni, incrementa ogni giorno (nelle intenzioni) i propri voti, lotta contro i poteri costituiti ed attrae, magnetizza. Bene, non parliamo dei giornaloni di Stato e di Corrente, non parliamo di guerra Ucraina/Russia, non parliamo della speculazione sul gas della Borsa di Amsterdam, non parliamo di Comunismo e di Fascismo, non parliamo di cose che tanto ci toccano ma di cui non possiamo dare risposte se non con il nostro voto. Facciamo girare le rotelle, inspiriamo profonda mente e poi pensiamo a questi ultimi 5 anni, a cosa ci è successo, a cosa è successo nel mondo, dalla Cina all’America, dall’Asia all’Africa…. Insomma noi Italiani siamo sicuramente dei fessi in tante cose, ma non stupidi e utili idioti. Scegliamo con scienza e coscienza, scegliamo i più credibili, scegliamo coloro che lotteranno per gli interessi di tutti noi, del Popolo Sovrano. Chi non vota non merita poi di parlare e criticare qualunque sia il risultato, si dovrà fare di tutto per uscire da questo inpasse nel quale siamo finiti, che stranamente abbiamo però voluto. Oppure si decida: non si vada a votare e si dimostri che il 70% del popolo non crede più alla politica così com’è ora. Ne avremmo il coraggio? Le rivoluzioni le ha sempre compiute la borghesia perché il popolo aveva la pancia vuota. Buon Voto a tutti e che vincano i migliori.

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EMILIO ISGRÒ Ph. Luisa Porta58

Chi é

Emilio Isgrò (Barcellona Pozzo di Gotto, ME, 1937)Con siderato tra gli innovatori del linguaggio artistico italiano del secondo dopoguerra, Emilio Isgrò è il padre indiscusso della cancellatura, un atto che cominciò a sperimentare nei primi anni Sessanta e che ancora oggi mantiene la stessa vivacità e audacia creativa. Questa originale ricerca sul linguaggio lo ha reso una figura pressoché unica nel panorama dell’arte contemporanea internazionale, facen done uno dei suoi indiscussi protagonisti. È, infatti, il 1964 quando l’autore inizia a realizzare le prime opere interve nendo su testi, in particolare le pagine dei libri, coprendone manualmente una grande parte sotto rigorose griglie pit toriche. Le parole e le immagini sono cancellate singolar mente con un segno denso e dello scritto restano leggibili soltanto piccoli frammenti di frasi o un solo vocabolo. Nel tempo questo gesto si applica alle carte geografiche, ai te lex, al cinema, agli spartiti musicali, anticipa le espressioni più tipiche dell’arte concettuale, si declina in installazioni e, con il passaggio dal nero al bianco negli anni ottanta, arriva a risultati pittorici che si sono rinnovati in questi ultimi anni quando con la cancellatura ha costruito im magini quasi fossero pittogrammi. Il cancellare è un gesto contraddittorio tra distruzione e ricostruzione. Le parole, e successivamente le immagini, non sono oltraggiate dal la cancellatura ma attraverso questa restituiscono nuova linfa a un significante portatore di più significati: l’essenza primaria di ogni opera d’arte. La cancellatura è la lingua inconfondibile della ricerca artistica di Emilio Isgrò che oggi appare come una filosofia alternativa alla visione del mon do contemporaneo: spiega più cose di quanto non dica. Dopo l’esordio letterario con la raccolta di versi Fiere del Sud (Schwarz, 1956), si dedica alla poesia visiva, nel dop pio ruolo di teorizzatore e artista. Nel 1966 si tiene la sua prima personale presso la Galleria 1 + 1 di Padova a cui seguono numerose mostre presso la Galleria Apollinaire, la Galleria Schwarz e la Galleria Blu a Milano, La Bertesca a Genova, la Galleria Lia Rumma a Napoli. Nel 1977 vince il primo premio alla Biennale di San Paolo. Nel 1985 realiz za a Milano l’installazione multimediale La veglia di Bach, commissionata dal Teatro alla Scala per l’Anno Europeo della Musica, mentre nel 2010 con la mostra Var Ve Yok è presente alla Taksim Sanat Galerisi in occasione di Istanbul Capitale Europea della Cultura. Partecipa alla Biennale di Venezia del 1972, 1978, 1986 e del 1993, quest’ultima con una sala personale. Di inconfondibile rilievo è anche la sua attività di scrittore e uomo di teatro, consolidatasi con L’Orestea di Gibellina (1983/84/85) e con alcuni romanzi e libri di poesia, tra cui L’avventurosa vita di Emilio Isgrò (Il Formichiere, 1975), Marta de Rogatiis Johnson (Feltrinel li, 1977), Polifemo (Mondadori, 1989), L’asta delle ceneri (Camunia,1994), Oratorio dei ladri (Mondadori, 1996) e, infine, Brindisi all’amico infame (Aragno, 2003). In que sti ultimi anni sue mostre personali sono state presentate al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato (2008), alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (2013) e, nel 2016, una grande antologica a cura di Mar co Bazzini ha coinvolto Palazzo Reale, Gallerie d’Italia e Casa del Manzoni a Milano. Nel 2019 un’imponente mo stra antologica a cura di Germano Celant è stata presen tata alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia. Le sue opere sono presenti nelle maggiori collezioni private e pubbliche nazionali e internazionali.

CULTURADIALL’APPUNTAMENTOCITTÀCAPITALEDELLA2023

FINO ALL’8 GENNAIO SI POTRÀ SCOPRIRE IL NUOVO E INEDITO PROGETTO ESPOSITIVO SITE-SPECIFIC DI EMILIO ISGRÒ, TRA I GRAN DI PROTAGONISTI DELL’ARTE CONTEMPORANEA, PROGETTATO PER BRESCIA CON FONDAZIONE BRESCIA MUSEI, DIFFUSO TRA BRIXIA. PARCO ARCHEOLOGICO DI BRESCIA ROMANA, IL MUSEO DI SANTA GIULIA E LA STAZIONE FS DELLA METROPOLITANA

QUESTO GRANDE EVENTO CONDURRÀ LA

ISGRÒ BRIXIACANCELLA

BRIXIA COME ATENE ph. Ela Bialkowska Okno Studio

Emilio Isgrò rinsalda il legame con la città attra verso un nuovo, grande e originale progetto che, fino all’8 gennaio 2023, coinvolge i più importanti luoghi di Brescia: il Parco archeologico di Brescia romana (il più vasto del Nord Italia), il Museo di Santa Giulia con il Chiostro rinascimentale e gli spazi espositivi del museo, il Capitolium, il Teatro Romano, fino alla stazione metropolitana FS.

“Il progetto che abbiamo lanciato viene alla luce dopo una gestazione di quasi tre anni in cui ab biamo lavorato a fianco del Maestro Emilio Isgrò alla creazione di un grande operazione di arte pubblica che valorizza gli spazi del parco archeologico e di Santa Giulia utilizzando sia il linguaggio dell’arte contemporanea sia quello del poesia, grazie alla multiforme capacità espressiva dell’artista e poeta siciliano”, ha commentato Francesca Bazoli, presidente di Fondazione Brescia Musei.

Il progetto espositivo dal titolo Isgrò cancella Brixia, a cura di Marco Bazzini, è prodotto da Fondazione Brescia Musei e Comune di Brescia in collaborazione con Archivio Emilio Isgrò, Arte Sella, Centro Teatrale Bresciano e Gruppo Brescia Mobilità e pone in dialogo l’archeologia e l’arte contemporanea, la storia e il presente, la cultu ra classica e la sua persistenza nel nostro tempo. Esso si compone di una mostra di lavori originali allestita negli spazi del Museo di Santa Giulia, installazioni monumentali - fisiche, digitali e per formative, alcune permanenti e altre effimere - presso il Chiostro rinascimentale del museo, il Capitolium e il Teatro al Parco archeologico e la stazione della metropolitana FS oltre alla messa in scena di un dramma autografo nel Teatro Romano.

Le installazioni, tutte di dimensioni ambientali, sono state appositamente ideate e realizzate dall’ar tista per quest’occasione, in stretta relazione con i suggestivi spazi che le ospitano. Insieme alla mostra e allo spettacolo teatrale dimostrano quanto nella produzione di Isgrò siano vive e pro fonde le radici della grande cultura mediterranea che, con l’antica Roma, fu protagonista anche in territorio bresciano. “Cancellare Brixia”, quindi, è per Isgrò un modo per farla rivivere sotto forme inedite e inaspettate. Il che è possibile perché, in quasi sessant’anni di attività, l’artista siciliano ha saputo trasformare la cancellatura da un semplice atto di distruzione in una complessa esperienza di conoscenza.

ISGRÒ BRIXIACANCELLA DIDONE ADONAIS DOMINE ph. Serena Pea 60

Orari di apertura Martedì – domenica dalle 10.00 alle 18.00 Chiuso tutti i lunedì non festivi

LE API DI VIRGILIO ph. Ela Bialkowska Okno Studio

“Isgrò cancella Brixia è un nuovo importante progetto che rinnova la vocazione di Brescia a città capace di trovare spazio per i linguaggi delle arti e di porli in dialogo tra loro, con un risultato che conquisterà il pubblico”, ha affermato Laura Castelletti, vicesindaco e assessore alla cultura di Brescia. “Il format che Fondazione Brescia Musei ha identi ficato per creare un ponte tra il nostro patrimonio monumentale e l’arte contemporanea riesce a porre nuova luce sulle bellezze della nostra città, che ha l’onore di ospitare i lavori di un grande Maestro dell’arte contemporanea, dimostrando ancora una volta la vocazione di Brescia a città dove la cultura assume un ruolo strategico di connessione tra passato, presente e futuro”.

“E così il progetto di "Palcoscenici Archeologici", grazie al quale la Fondazione mette in relazione l’arte contemporanea con il grande patrimonio archeologico romano di Brescia, include oggi non solo, come nell'operazione dedicata a Francesco Vezzoli, l'installazione di opere d'arte, ma anche la messa in scena teatrale nello spazio del teatro romano, uno dei nostri grandi obiettivi di valorizzazione. Il progetto Isgrò cancella Brixia è in effetti uno degli esempi più completi di valorizzazione integrata: installazioni monumentali non solo nel sito espositivo, ma anche nella stazione della metropolitana, un'opera teatrale originale dell’artista messa in scena con un grande regista e con la produzione congiunta dell'ente museale e dell'ente teatrale cittadino e infine una inedita rassegna espositiva più tradizionale, il tutto in un periodo disteso destinato ad anticipare la grande stagione della Capitale italia na della cultura. Il patrimonio antico e archeologico prende vita grazie alle reinterpretazioni fisiche e digitali di un grande artista contemporaneo innamorato della classicità che ambienta in questo luogo i propri sogni e con grande generosità offre alla città un nuovo sguardo sul presente e sul futuro del proprio straordinario patrimonio”.

“Cancellare Brixia non significa cancellare realmente una città ma esattamente il contrario” ha dichiarato Emilio Isgrò. “Significa riportare all’attenzione degli italiani e degli europei una comunità cultu rale e civile che ha dato molto al Paese e che continua a farlo in questi anni veramente difficili. Anni così difficili che anche gli artisti non possono più accontentarsi di essere solo una voce del listino di Borsa, ma uomini e donne in carne ed ossa capaci di amare e di soffrire. La Cancellatura non è fatta per uccidere o censurare, come pretende la Cancel Culture, ma soprattutto per preservare sotto l’inchiostro quelle parole di speranza e di fiducia che oggi mancano al mondo”.

SUCCESSOGRANDE ED SETTIMANEPEREMOZIONILEDUE DI CAMPO ESTIVO NEL NOME DI GAETANO AL TEATRO DONIZETTI Nel mese di luglio 45 bambini e ragazzi hanno vissuto una nuova esperienza fra scene, costumi e le opere bergamascocompositoredel2022CAMPSUMMERDONIZETTI 62

Nelle scorse settimane, per la prima volta, la Fondazione Teatro Donizetti ha realizzato un progetto estivo dedica to ai bambini e ai ragazzi nel nome di Gaetano: Donizetti Summer Camp 2022, una novità assoluta tra i teatri d’opera italiani. In due settimane distinte, dall’11 al 15 luglio e poi dal 18 al 22 luglio, 45 studenti (34 dalle scuole elementari e 11 dalle scuole medie, provenienti sia da località della provincia che dalla città, tra cui cinque studenti presenti in entrambe le settimane), hanno potuto trascorrere alcuni giorni delle loro vacanze estive tra giochi e formazione, approfondendo la musica, la storia e i luoghi di Donizetti a Bergamo, per poi arrivare anche sul palco del Teatro Donizetti per un origina le saggio conclusivo dedicato per il primo gruppo all’opera L’elisir d’amore – fra le più celebri del compositore –, e per il secondo a Chiara e Serafina, opera meno conosciuta che sarà poi in scena durante il prossimo festival. Il Donizetti Summer Camp è stato quindi il ponte ideale fra la scorsa e la prossima edizione del Donizetti Opera. Per il saggio finale di ogni settimana – aperto alle famiglie dei partecipanti – i bambini e i ragazzi hanno realizzato le scene e i costumi, oltre a “mettere in pratica” le lezioni di canto e di regia che hanno cadenzato le attività del Doni zetti Summer Camp, alternate a momenti di gioco e attività ludica alla scoperta dei luoghi donizettiani in città.

L’aspetto pedagogico e artistico del Donizetti Summer Camp è stato curato da formatrici specializzate nelle diffe renti discipline (Paola Rivolta, scene e costumi - Alessandra Giolo, musica - Silvia Briozzo, teatro), affiancate da due edu catori certificati di Edoomark.

«È con grande soddisfazione che per la prima volta abbiamo proposto questa nuova attività per i più piccoli – sottolinea Massimo Boffelli, direttore generale della Fondazione Teatro Donizetti – un Summer Camp dedicato al personaggio più illustre della nostra città che rappresenta un ulteriore passo avanti della Fondazione nei progetti di formazione, grazie al team specializzato che abbiamo costituito nell’ultimo anno. Siamo certi che è stata un’occasione speciale per far conoscere il nostro bellissimo teatro al pubblico a bambini e ra gazzi ma anche alle loro famiglie, con una proposta diversa dal solito che ha fatto vivere la musica e l’opera (oltre che la nostra città) con attività ludiche ma soprattutto formative».

DONIZETTI SUMMER CAMP 2022 64

DOPO IL SUCCESSOGRANDEDELLA PRIMA EDIZIONE, CHE HA VISTO IL SOLD OUT DI TUTTI I WOR KSHOP E GLI APPUN TAMENTI PROPOSTI, TORNA NEL 2022 LA SECONDA EDIZIONE DI STORIE AD AC QUERELLO - ARTE FESTIVAL BERGAMO CHE VEDE PROTAGO NISTA SOESPRESSOL’ACQUERELLOATTRAVERL’ILLUSTRAZIONE.

STORIE AD ACQUERELLO

Luminosa, immateriale, fluida, leggera: l’acquerello è tecnica nobile e ancora poco conosciuta, perfetta per le avanguardie, capace di liberare il gesto per sviluppare le infinite possibili tà del colore, ideale complemento visivo di libri e racconti. “L’acquerello emana luce e permette di sperimentare: è uno strumento di narrazione nelle mani dell’artista, che rende possibile il racconto di storie attraverso l’uso di due elementi, l’acqua e il colore. È un gesto semplice ma capace di pro durre immagini potenti, in grado di catturare fantasia e reale, astrazione e concretezza. Non è un caso se la prima opera astratta è un acquerello di Kandinskij. E non è un caso se, dipingendo con i colori ad acqua, Rothko vede per la prima volta sciogliersi le sue figure in campi di colore. La leggerezza del tratto, le sfumature di colore e le trasparenze si trasfor mano in emozione per chi osserva. Le illustrazioni diventano porte su mondi meravigliosi”. Ne è convinta Laura Cortino vis, ideatrice e curatrice del festival, illustratrice bergamasca, freelance e autrice di libri per bambini molto nota in ambito social.

Un Festival esteso dunque, dal profondo valore simbolico oltre che pratico, che offrirà anche nel 2022 suggestioni e punti di osservazione inediti su una disciplina artistica pro fondamente radicata nell’immaginario visivo.Tra gli artisti che hanno aderito all’edizione 2022, molte conferme e nuovi autori: i premi Andersen Cristina Bellemo, Giovanni Manna, Sonia Maria Luce Possentini e poi Antonio Bonanno, Silvio Boselli, Alice Calda rella, Candia Castellani, Cecilia Cavallini, Laura Cortinovis, Marina Cremonini, Gianluca Garofalo, Margherita Leoni, Laura Manaresi, Gioia Marchegiani, Lorenzo Naia, Chiara Nasi, Eleonora Pace, Anna Paolini, Roberta Ranieri, Richolly Rosazza, Roberta Rossetti, Valentina Scagnolari, Daniel Torrent, Noemi Viola, Daniela Volpari e Ilaria Zanellato. Sabato 24 e domenica 25 settembre si entra nel vivo della manifestazione, articola ta in due giornate ricche di appuntamenti e un fitto programma di mostre, incontri, workshop e dimostrazioni. Novità dell’edizione 2022 la giornata dedicata agli incontri con le scuole prevista venerdì 24 settembre e il firmacopie con gli autori (sabato 24 e domenica 25 settembre).

In mostra, le opere di Giovanni Manna e di Sonia Maria Luce Possentini, vincitori negli anni passati del premio Andersen, il più prestigioso riconoscimento italiano attribuito ai migliori libri per ragazzi dell’annata editoriale, ai loro autori, illustratori ed editori. Ma non solo: in esposizione anche un’installazione speciale a cura di Laura Cortinovis e Barbara Ventura che realizzeranno un’opera su carta e acque rello, Michela Taeggi che si occuperà della nar razione fotografica e di Michele Agazzi, che si occuperà della sound experience. Presso Spa zioCam sarà allestita anche una mostra collet tiva con un’opera per ogni artista presente al Festival.

La manifestazione, alla sua seconda edizione, è organizzata anche nel 2022 in collaborazione con I’Mm Spazio Cam –Associazione culturale di Bergamo dedicata all’arte e a cor si di vario genere - e Momarte, lo store online dedicato al mondo dell’arte – ed è aperto a tutti coloro che desiderano immergersi in questa preziosa arte: appassionati, dilettanti ed esperti, adulti e ragazzi dai 16 anni, conoscitori o fruitori, ar tisti o semplici curiosi.

MIGUEL SORO IL DEIPITTORECICLISTI 68

professionista lui stesso, Soro (46) ha esposto in tutto il mondo, ed è stato onorato di mostrare il suo lavoro sia nella cele brazione del centenario di Fausto Coppi in Italia che durante il Tour de France. Questa è la sua prima mostra in Australia.

La mostra comprendeva più di 25 opere d'arte collage originali raf figuranti eroi del ciclismo, e ha offerto una vista unica che non solo cattura le grandi aspirazioni e l'impegno dei protagonisti, ma riflette anche il contrasto tra il microcosmo caleidoscopico del corridore professionista e gli ampi spazi aperti in cui si svolge il ciclismo su Exstrada.ciclista

IL FAMOSO ARTISTA DEL CICLISMO MIGUEL SORO

Miguel Soro sarà presente di persona per tutta la settimana e sarà disponibile per firmare opere d'arte originali e stampe fine art in edizione limitata.

L'artista spagnolo Miguel Soro ha esposto una collezione delle sue opere sulle corse in bicicletta durante i Campionati mondiali di ciclismo su strada UCI che si sono tenuti a Wollongong, dal 18 al 25 settembre, nella mostra Chasing Rainbows al Sage Hotel.

Miguel Soro, afferma di aver acquisito informazioni sul suo lavoro osservando la risposta del pubblico. “È principalmente rivolto al pubblico del ciclismo, ma vedo che coinvolge anche i non appassio nati di questo sport, anche quelli a cui non piace. Per me è un gran de onore portare il mio lavoro da mostrare al pubblico australiano durante questo evento ciclistico internazionale".

HA ESPOSTO LE SUE OPERE AI CAMPIONATI UCI CHASING RAINBOWS OFFRENDO UNA PROSPETTIVA UNICA SULLO SPORT CICLISTICO

Mark Sleigh, direttore generale di Destination Wollongong, ha dichiarato: “Siamo lieti di dare il benvenuto a Chasing Rainbows a Wollongong come parte dei Campionati del mondo su strada UCI 2022. L'arte e la cultura sono una parte importante del tessuto di Wollongong e avere una mostra d'arte di livello mon diale come parte del più grande evento sportivo che abbiamo mai ospitato è la soluzione perfetta per la città. Non vediamo l'ora di accogliere Miguel e Chasing Rainbows a Wollongong e di dare alla comunità l'opportunità di sperimentare l'arte di li vello mondiale come parte della consegna del nostro momento olimpico sulla scena internazionale"

MIGUEL SORO IL PITTORE DEI CICLISTI

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“Abbraccio nasce dalla passione personale verso il benessere e la natura e da semplici domande che mi sono posta: come stare bene? Come migliorare? Cosa fare per staccare la spina da questo mondo frenetico?”.

BNI Bergamo tra 250 iscritti, oggi ha scelto di presentarvi una donna Centro PARLA CON...

BNI la più grande organizzazione di business networking e scambio referenze a livello mondiale

D: Abbiamo visto sul vostro sito web che proponete test specialistici gratuiti per la pel le secca: è un test immediato che può offrire soluzioni personalizzate? “Proponiamo sempre una consulenza ed un test gratuito per la pelle, che è immediato e fornisce consapevolezza in merito alla sua salu te; inoltre utilizziamo strumenti per prevenire gli inestetismi e forniamo l’accompagnamento all’utilizzo di prodotti adeguati nella quotidia nità: questi sono tutti elementi necessari per fare la differenza”. D: Anche il vostro Shop on line è ricco di trattamenti e prodotti, con la possibilità di acquistare anche pratiche gift card: come funzionano? “Negli ultimi anni ho posto particolare atten zione al mio sito www.abbracciobeauty.it a causa delle chiusure forzate e mi sono chie sta come potevo portare benessere a casa e come potevano le persone, a loro volta, re galare benessere? Ecco l’idea di poter entrare

D: Come è evoluta la sua impresa negli anni?

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D: I vostri Rituali sono basati sul rigore del metodo scientifico Mei: quali sono le peculiarità di queste tecniche e quale garanzia avete trovato nella filiera esclusiva che utilizzate da anni per i prodotti fitocosmetici ed erboristici?

È la mia parte di missione in cui trasmetto tutto quello che ho imparato durante le innumerevoli formazioni”.

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Domanda: È iscritta in BNI Bergamo da 3 anni: quali sono i motivi che la legano a questa organizzazione da così tanto tempo?

“Ho trovato un ambiente ricco di opportunità, fondato su valori per me molti importanti; ho stretto relazioni di amicizia profonda e nu tro un grande rispetto per i membri di BNI Bergamo che hanno saputo lavorare in squadra, offrendo aiuto e supporto in ogni istante”.

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D: Quale riscontro ha ottenuto con la partecipazione alle riunioni settimanali?

D: Quale è stata la passione personale che ha fatto nascere il Centro Estetico Abbraccio?

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Nelle attuali campagne elettorali non si usano quasi più: fanno capolino, al massimo, in quelle amministrative (comunali soprattutto), ma per le compe tizioni su scala nazionale sembrano quasi del tutto scomparsi. Stiamo par lando dei manifesti politici, quei grandi poster che hanno accompagnato le elezioni politiche italiane dal dopoguerra in poi rappresentando, con le loro grafiche e i loro linguaggi, i cambiamenti storici e sociali dei diversi decenni, dagli anni 40 sino ad oggi. Un lungo cammino che la sempre mag giore personalizzazione della politica avviata negli anni ’80 ha modificato profondamente: oggi, passeggiando per le città, se ci si imbatte in un mani festo politico solitamente questo è composto dalla fotografia del candidato (sindaco, consigliere etc…) e poco più. Un mutamento radicale rispetto ai primi manifesti che inondavano le strade nel passato, a partire cioè dal secondo dopoguerra.

I manifesti politici. Storie e immagini dell’Italia repubblicana L’arrivo degli anni ’50 modifica in parte la comunicazione grafica messa in campo dalle forze politiche dell’epoca: se da un lato, infatti, alcuni temi rimangono fissi e sempre presenti (sia come linguaggio sia come grafica), dall’altra fa il suo ingresso una maggiore consapevolezza dell’importanza di questo tipo di comunicazione. L’immagine fotografica, il disegno evocativo, l’uso dei colori e delle scritte (anche la scelta del carattere ha un ruolo importante) sono elementi che vengono valutati sempre più attentamente e che nel decennio successivo assumeranno un ruolo fondamentale. Negli anni del boom economico e delle prime forme di contestazione, sfociate nel ’68 e nell’autunno caldo e tragico del 1969, il realismo dei vecchi manife sti lascia lo spazio a una forma più astratta e simbolica di comunicazione che segue il rapido evolversi della società. Un mutamento che porta con sé an che un nuovo vocabolario visivo e un nuovo linguaggio cromatico, strumenti che vengono fatti propri dai soggetti politici che si affacciano per la prima volta sullo scenario sociale (movimenti, piccoli gruppi etc…).

MANIFESTI ELETTORALI: NON LE SOLITE FACCE

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A questo argomento il professor Edoardo Novelli ha dedicato un libro mol to interessante, I manifesti politici. Storia e immagini dell’Italia repubblicana (Carocci Editore). Un volume che, come si evince dal titolo, racconta con dovizia di particolari la storia di questa particolare forma di comunicazione a partire dalle prime elezioni libere (1946), precedute da un campana elet torale inedita e caratterizzata da un uso della comunicazione visiva a tratti innovativa e a tratti ferma ancora ad alcune forme tipiche del ventennio precedente. Nei cartelloni che chiedevano il voto per i diversi partiti in corsa, infatti, l’avversario politico rimaneva il nemico, spesso dipinto come un invasore pericoloso e nefasto, addirittura dai tratti facilmente riconoscibili.

La decade successiva, quella degli ’70, è caratte rizzata da un vero e proprio “boom creativo”, quello che l’autore definisce “un momento eccezionale nella storia del manifesto politico, sia per il grande utilizzo che ne viene fatto a sostegno di una mobilitazione e uno scontro senza eguali per intensità e durezza nella storia dell’Italia repubblicana, sia per la pluralità dei lin guaggi e dei formati utilizzati”. Le nuove istanze sociali che caratterizzano lo scenario politico, abbinate alla durezza e all’asprezza dello scon tro (spesso non solo metaforico), si trasforma no quindi in un’urgenza comunicativa assolu tamente inedita che si palesa nell’uso di nuovi linguaggi grafici (come l’ingresso dei fumetti) e verbali. Un rinnovamento che coinvolge in par te anche i partiti politici classici, ma che solo in parte proseguirà nel decennio successivo.

La massiccia e rivoluzionaria introduzione della comunicazione digitale degli anni 2000 ha un effetto notevole sul manifesto politico: sicuramente ne ridimensiona il ruolo e l’efficacia con i manifesti ridotti ai minimi termini e incentrati prevalentemente sull’immagine del candidato, risultato di quella personalizzazione politica avviata già negli anni ’80. Pochi però i tentativi di rinnovare una comunicazione politica che sembra ora ferma e appiattita. I manifesti, nel corso dei decenni, hanno affrontato i cambiamenti storici e sociali diventandone espressione e rap presentazione. Una storia, quella ripercorsa da Novelli, che è la storia dell’Italia: dall’entusiasmo crescente del dopoguerra fino alla sensazione di distacco e abbandono degli ultimi anni, pas sando per la fase più creativa e innovativa degli anni ’70.

ta grafica che risente sempre più della pubblicità (è del 1979 l’introduzione dello spot eletto rale) e della crescente personalizzazione (ad esempio manifesti incentrati sul leader del partito con il suo ritratto fotografico). Elementi di comunicazione all’interno di processi sempre più vicini al marketing (con profilazione dei possibili elettorali, target etc…), i manifesti perdono “gran parte dei loro tratti e della loro specificità, risultando perfetti e impeccabili dal punto di vista tecnico e qualitativo, ma comunicativamente e visivamente più poveri”. Il passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica degli anni ’90 influenza ovviamente anche la comunicazione politica che si trova ad adottare un lessico e un vocabolario grafico impoverito e uno stile sem pre più vicino a quello marcatamente pubblicitario e televisivo. Sul fronte prettamente sociale, invece, l’affacciarsi di nuove associazioni e soggetti gravitanti nell’ambito dell’ambientalismo, dei diritti umani e dell’animalismo recupera un po’ di quella ironia e di quella provocazione verbale e visiva che aveva caratterizzato gli anni precedente, inserendola in un contesto comunicativo sempre più professionalizzato.

Gli anni ’80, infatti, sembrano perdere quell’on da creativa che aveva caratterizzato gli anni precedenti a favore di un linguaggio e una scel

musicisti ALLA MALPENSATA SI CAMBIA MUSICA! EVENTI, SERATE MUSICALI E MOMENTI DI INCON TRO GRATUITI PER GRANDI E PICCINI SI SONO SUS SEGUITI NELLA TRE GIORNI ORGANIZZATA DAL 9 ALL’11 SETTEMBRE PER RILANCIARE L’IMMAGINE DI UN QUARTIERE POSTO A DUE PASSI DAL CENTRO MA TROPPO SPESSO CONSIDERATO PERIFERIA Ph. Sergio Nessi e Devid Rotasperti

Un ringraziamento particolare - ha concluso il presidente Claudio Ongis - spetta non solo a tutti coloro che hanno partecipato ma anche a chi ha reso possibile quanto avvenuto: dal Comune di Bergamo ai

Dal 9 all’11 settembre, il Parco Olmi si è riempito di eventi. Concerti, spettacoli per grandi e piccini, mercatini, pizze e focacce impreziositi dalla presenza delle bancarelle firmate da Creattiva e di altre realtà dell’artigianato bergamasco: un evento organizzato dalla neonata co operativa Don Giuseppe Ferrari, in collaborazione con il Comune di Bergamo, pensato per unire e rilanciare un quartiere a partire dal suo cuore verde. E, a giudicare dall’affluenza e dall’entusiasmo mostrato da molti residenti, che ha fatto centro richiamando l’attenzione di tantis sime persone e favorendo socialità e partecipazione. “Sono ormai due mesi che il bar del parco, ex Gate ora Ermanno, ha riaperto sotto la ge stione della cooperativa e che il Parco viene tenuto aperto tutti i giorni, per tutta la giornata, con la nostra costante supervisione - ha dichiarato Umberto Borsotti, direttore della “Don Ferrari”. Durante questo perio do, il Parco ha anche ospitato molti eventi organizzati dal Comune (tra cui il progetto Legami Urbani) e il primo bilancio per noi è senz'altro positivo. Il quartiere sembra avere risposto bene e l'utenza si è rivelata molto eterogenea sia in termini di etnie che di fascia sociale e anagrafica. In un clima di serenità - ha proseguito Borsotti - abbiamo constatato la presenza di moltissimi bambini che rallegrano l’area giochi, ma anche di giovani e meno giovani che utilizzano le strutture sportive e anziani che hanno potuto godere di un po’ di ombra sorseggiando una bibita o gustando un gelato in questa torrida estate. Indipendentemente dall'età o dalla provenienza, il Parco è frequentato da persone tranquille, civili ed “Laeducate”.Festaavvenuta

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dal 9 all’11 settembre - ha aggiunto Claudio Ongis, presidente della Cooperativa - è il nostro modo di ringraziare tutti quel li che in questi primi mesi ci hanno sostenuto e aiutato e l’occasione per fare conoscere a una platea maggiore questo bellissimo Parco che riser verà molte altre sorprese in futuro. Siamo solo all'inizio e non vediamo l'ora di fare sempre meglio per diventare un punto di riferimento e un luogo di aggregazione, condivisione, svago e relax.

di Fabrizio De André (Giorgio Cordini, Ellade Bandini e Mario Arcari, accom pagnati da Alessandro Adami, Max Ga banizza, Stefano Zeni, Enrico Mantova ni, Alberto Venturini e Diego Maggi), dall’orchestra “Berriband” al “Monster Country Group”, dalla Compagnia Pic colo Canto (Miriam Gotti, Ilaria Pezze ra e Francesca Cecala) alla Scuola Kid s&Us Bergamo-Language School, dagli artisti circensi internazionali Mr. Dyvi netz, mago Antonio Polli e i trampolieri “Gli altezzosi” all’artista Bruno Vaerini, autore del famoso trittico esposto sul fianco della chiesa del Patronato San Vincenzo, dal Complesso bandistico di Albino sino al contributo culinario offerto dal Bar Ermanno che ha pro posto per l’occasione pizze e focacce Angelina (Gruppo Mimmo)”.

Il cartellone autunnale presenta 7 appuntamenti: 6 concerti ed una conferenza d’apertura.

BERGAMODICITTÀINTERNAZIONALEORGANISTICOFESTIVAL30°

Per festeggiare l’importante anniversario il Direttore Artistico e Fondatore del Festival – Fabio Galessi - ha allestito un’edizione particolarmente ricca e significativa intitolata “Impro & Friends”, nella quale sono stati riuniti in un luogo a loro caro - la nostra Bergamo - tante personalità che da qui sono passate in giovane età e che in questi anni hanno raggiunto posizioni di assoluto prestigio. Stiamo parlando del meglio di quella generazione ‘di mezzo’ che negli anni a venire rimarrà riferi mento assoluto nel panorama organistico mondiale.

Cade quest’anno il trentesimo anniversario del Festival Organistico Internazionale, una rassegna che fin da subito ha voluto portare ben alto il nome di Bergamo nel mondo, conquistando fama e successo attraverso l’altissima qualità delle sue proposte, spesso inedite e innovative, incentrate in particolare sulla riscoperta di un’arte tanto antica quanto dimenticata come quella dell’improvvi sazione organistica. Un contributo artistico e culturale che s’è rivelato decisivo per la diffusione di questa disciplina in Italia e un’importante opportunità di crescita per tutto il territorio.

Una grande promozione per il Festival e per l’intera città, che con Brescia si prepara ad essere Capitale Italiana della Cultura 2023. Proprio per continuare a promuovere oltre confine la manifestazione, anche per il 2022 è previsto che i concerti siano trasmessi in streaming gratuito (diretta o differita) su YouTube.

Fra i concerti va segnalato il carattere eccezionale di quello conclusivo, a due organi, dove - evento rarissimo – i due artisti improvviseranno insieme. Negli altri 5 il comune denominatore, oltre che l’improvvisazione, sarà la figura di César Franck, padre della sonata-ciclica di cui cade il 200° della nascita. Ma gli spunti d’interesse sono davvero tanti: prime assolute, arte della trascrizione, nuovi autori, musiche di raro ascolto.

Ad introdurre la stagione - giovedì 22 settembre nel Ridotto Gavazzeni del Teatro Donizetti, in collaborazione con la Fondazione Donizetti stessa– sarà per la prima volta a Bergamo il musi cologo e divulgatore più amato e conosciuto in Italia, Giovanni Bietti, la ‘voce’ del seguitissimo programma di Rai Radio3 ‘Lezioni di Musica’. A lui il compito di raccontare l’importanza dell’im provvisazione (’La libertà rigorosa’) nella pratica musicale.

Il secondo appuntamento, venerdì 30 settembre, è quello tradizionalmente dedicato al giovane vin citore di Concorso Internazionale presso la Chiesa di Santa Maria Immacolata delle Grazie.Vista la singolarità del trentennale è stato invitato un recente ma non fresco vincitore, Karol Mossakowski (ex-aequo a Chartres 2016), che nel frattempo ha compiuto, a soli 32 anni, un’incredibile carriera.

Un’edizione tra l’altro gìa iniziata questa primavera con un affascinante anteprima:Zuzana Ferjencíková, oggi docente al Codarts di Rotterdam, e László Fassang, docente al Conservatorio di Parigi, sabato 19 marzo in Cattedrale si sono sfidati amichevolmente a duello improvvisando in concerto a turno sugli stessi temi donati dal pubblico. Il concerto è stato integralmente ripreso, aggiun gendovi interviste e panoramiche della città. Il film così realizzato, intitolato “The Impro Organ Challenge”, ha preso parte al 1° International Online Organ Festival (www.io-of.org), nel quale sono stati trasmessi filmati di eventi organistici registrati in prestigiose sedi di tutto il mondo, da Pechino a Londra, da New York a Parigi, e fra queste… Bergamo.

Il concerto inaugurale, sull’organo sinfonico Corna del Duomo, sarà invece venerdì 23 settembre: alla consolle Jean-Baptiste Dupont, funambolico improvvisatore e trascrittore. Per l’occasione si potrà ascoltare una sua ‘Première’ - la trascrizione della prima Suite per orchestra di J.S.Bach - e a seguire uno dei suoi cavalli di battaglia, i fantasmagorici tre movimenti da Petrouchka di Stravinsky.

Il venerdì successivo, 7 ottobre, sul monumentale Serassi di Pignolo potremo ritrovare Gerben Mourik, già al Festival nel 2006. Fra ampi affreschi improvvisativi in stile ed autori olandesi poco frequentati Mourik proporrà un estratto di un’opera di César Franck di rara esecuzione in con certo: ‘L’Organiste’, un volume incompiuto, pubblicato postumo, concepito per l’harmonium e dedicato all’utilizzo liturgico.

In Basilica di Santa Maria Maggiore, il 14 ottobre, si celebrerà il ritorno nella nostra città (era il 1998) di una figura divenuta planetaria per la Musica Sacra, Martin Baker, per oltre vent’anni Maestro di Cappella e responsabile musicale della Cattedrale di Westminster. La sua proverbiale versatilità è ben rappresentata dal programma, dove fa capolino anche la marcia composta per l’incoronazione della regina Elisabetta II.

Karol Mossakowski

Gerben Mourik

A Juan de la Rubia è affidato il compito di far rivivere venerdì 21 ottobre le splen dide sonorità dell’organo Locatelli di San Bartolomeo. La sua particolare fonica d’i spirazione francese troverà perfetta em patia nel programma ideato dall’attuale titolare della Sagrada Familia di Barcello na, con autori transalpini coevi a Franck ed una sventagliata di piccole miniature concerto per 2 organi in Cattedrale, venerdì 28 ottobre, coinvol gendo il Felice Bossi 1842 che da molto tempo non appariva in cartellone. Prota gonisti saranno Jürgen Essl - l’unico arti sta senior di quest’anno e grande amico della prima ora del Festival - e Jeremy Joseph, titolare di cattedra al Conserva torio di Vienna.

Giovanni Bietti

Juan de la Rubia

JeanBaptiste Dupont

Martin Baker

Infine,improvvisate.eccoil

Una vera e propria ‘chicca’ per festeg giare in bellezza un trentennio ricco di successi.

Gerben Mourik

Juergen Essl

La Belle Époque, i salotti, le nobildonne e la moda: è il travolgente mondo di Giovanni Boldini, genio della pittura che più di ogni altro ha saputo restituire le atmosfere rarefatte di un’epoca straordinaria. Letteratura e moda, musica e lusso, arte e bistrot si confondono nel ritmo sensuale del can can e producono una straordinaria rinascita sociale e civile. Dal 26 novembre 2022 al 10 aprile 2023 Gio vanni Boldini, uno degli artisti italiani più amati di ogni tempo, viene celebrato con una grande mostra a Palazzo Mazzetti di Asti.

Boldini e il mito della Belle Époque Asti, Palazzo Mazzetti 26 novembre 2022 - 10 aprile 2023

Raoul Dufy il pittore della gioia Roma, Palazzo Cipolla 14 ottobre 2022 - 26 febbraio 2023

La pittura, i soggetti e i colori sgargianti saranno i protagonisti della prima grande esposizione in Italia dedicata al grande artista Raoul Dufy, il pittore della gioia, della luce e del colore che contribuì a cambiare il gusto del pubblico della prima metà del ‘900 adattando le sue inno vazioni e la sua vivacità a tutte le arti decorative. Con 160 opere provenienti dalle più importanti collezioni pubbliche e private francesi, la mostra percorre la parabola artistica di uno dei più grandi interpreti della storia dell’arte, a cavallo tra impressionismo e fauvismo.

Il primato della libertà (insieme alla “dignità”) deriva dal fatto che essa rappresenta la principale delle virtù etico-so ciali, quale valore originario supremo distintivo di ogni es sere umano; che, non a caso, viene al mondo nudo “di” tutto e separato “da” tutto, e perciò all’evidenza libero. Tuttavia, come annotava Leopardi (1798 –1837) in uno dei suoi celebri ”pensieri”, la stessa libertà originaria incon tra molti limiti soggettivi e oggettivi; una sorta di “vestito” che ammanta e spesso limita la libertà istintiva, renden dola “pesante”, appunto sotto il peso della responsabilità morale che accompagna la conoscenza e i condiziona menti

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Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare.

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1- La libertà, valore supremo e … “pesante”

Il primo guaio sta dunque nella solitudine dell’individuo, che già per Platone (428–348 a.C) risultava separato, per atto di superbia, dalla unicità della infinita energia cosmica. Sarebbe allora una bella pretesa quella di volere, da una parte, essere autonomo e gestire la vita in modo anar chico, fruendo nel contempo della rassicurante inclusione nella comunità dei propri simili; senza dall’altra concepire la necessità di assoggettare la propria congenita libertà ai limiti e ai “pesi” fisici, etici, spirituali connessi a tale appar Perciòtenenza.la libertà va intesa come palestra quotidiana per allenare la coscienza e il libero arbitrio, al fine di contra stare le lusinghe del consumismo e della dominante sovra nità digitale; riflettendo così su ciò che già induceva Dante (1265-1321) a sospirare: “libertà va cercando, ch’è sì cara / come sa chi per lei vita rifiuta”.

La liberté viene anteposta anche alla fraternité, già predica ta dal Vangelo, che però non sembra abbia scalfito più di tanto la inquietante eredità di Caino e Abele, di Romolo e Remo e via cianciando di… amore fraterno.

razza di libertà sarebbe mai quella di chi na sce nudo, senza neppure averlo chiesto, e per giunta nella incapacità di usarla e di sopravvivere da solo?

Nel motto della rivoluzione francese del 1789 la liberté si trova al primo posto. Essa perciò viene prima della egalité, in seguito molto enfatizzata come bandiera, sia dai sistemi liberali, sia dal marxismo teorico, tuttavia per quanto ri sulta - senza stabili successi per entrambi.

LIBERTÀ E POTERE

(Winston Churchill)

LUPUS IN FABULA Benito ProcuratoreMelchionnaemerito della Repubblica

2 - The four fredooms Nel celebre discorso rivolto al Senato il 16 gennaio 1941, il pre sidente USA Franklien D. Roosvelt (foto sopra) enunciò le quattro libertà fondamentali che sostengono la democrazia: - libertà dal chiedere; - libertà dalla paura; - libertà di parola; - libertà di culto Balza anzitutto in evidenza la distinzione tra le libertà “di” e le li bertà “da”. Distinzione che possiamo dedurre anche dal catalogo introduttivo (artt. 13-28) della nostra Costituzione repubblicana; la quale si propone, in primis, di consacrare i valori democratici “invio labili” della libertà personale, del domicilio e della segretezza della corrispondenza. Richiamando poi i diritti civili “di” fare e “di” non fare, propri della civiltà giuridica affermata dai sistemi liberali dell’era Invece,moderna.muovendoci nella sempre più complessa “realtà effettuale”, già analizzata con qualche spregiudicatezza da Niccolò Machiavelli (1469 – 1527), è certamente più difficile realizzare le molteplici libertà “da” Ciò perché un conto è cercare di esercitare i diritti positivi rico nosciuti, altro è “liberarsi” dalle complessioni esistenziali indotte da paure immotivate e dal bisogno di chiedere… agli altri. Sappiamo infatti che è sempre impresa ardua quella di liberarsianche con l’aiuto della trasgressione (= andare oltre, non contro) - dalla schiavitù delle varie dipendenze da sostanze e/o da compor Superandotamento. anzitutto l’ignoranza, fonte copiosa di pregiudizi e di chiusura verso l’ampiamento della curiosità culturale, oggi uccisa dal nulla cosmico del lassismo e dei modelli cafoneschi dei social e della TV spazzatura.

Peraltro,sociali.che

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Fotografie di: Paolo Biava Federico ElisabettaPaoloSergioBuscarinoNessiStroppaDelMedicoMatteoMarioli Hanno collaborato: Maurizio Maggioni Benito EuroteamValentinaGiorgioMelchionnaPagliaVisciglioStampa:Nuvolera(Bs) Informazioni035.270989 conStampatoinchiostri a base vegetale. MAGAZINEBERGAMO MAGAZINEBRESCIA Aut. Tribunale di Bergamo n°3 del 22/01/1992 Aut. Tribunale di Brescia n°18 del 22/04/2004 www.qui.bg.it www.qui.bs.it edizione cartacea distribuita nelle edicole e per abbonamento postale versione digitale sfogliabile su: EDITA PERIODICI srl Via Bono, 10 - Bergamo Tel. 035 270989 www.editaperiodici.it

Perciò il potere politico, trasformandosi in meticciato affaristico, tenta di coprire i citati buchi neri rivendicando il primato del principio di autorità; impostando però, nei fatti, una gestione autoritaria, accreditata appunto per imporre e controllare un determinato tipo di ordine sociale, contro la “ingovernabile” con fusione delle cosiddette “libertà perverse” Questi temi meritano comunque ulteriore approfondimento all’esito della tornata elettorale del 25 settembre 2022. Quando cioè sarà possibile analizzare, con più puntale cognizione di cau sa, le prospettive del prossimo futuro, che però già appare tor mentato nel teatrame ideologico di ben 101 partiti-“spezzatino”. Un quadro certamente poco rassicurante, considerata la rissa permanente tra chi si guarda indietro per conservare i privilegi acquisiti e chi - in nome di un vago progressismo - promette una qualità della vita all’insegna del garantismo e della legalità... (B.M.)

LIBERTÀ E POTERE

Per questo le manifestazioni che coprono di ipocrisia, o anche di semplice convenzionale diplomazia, il potere istituzionalizzato (in famiglia, a scuola, in chiesa, negli ambiti di lavoro e dello scambio …) cercano di legittimare anche il potere arbitrario, invocando l’obbligo di applicare un consistente nucleo di regole etico-sociali e, in particolare, la forza della legge come ufficialmente codificata. Tuttavia le regole e leggi, in particolare nelle democrazie instabili, rischiano spesso di degenerare nella legge della forza; la quale, per sua natura, esprime dittature, sovranismi e sovrastrutture che portano inevitabilmente alla marginalizzazione dei soggetti fragili e dei diseredati.

3 - Il potere: un mondo di sbarre Un sapido proverbio napoletano ricorda che “ ’O ccummannà è meglio d’o fottere”, comandare è meglio che fare sesso. Infatti, il potere e il comandare (dal latino, “affidare” la propria volontà af finché sia eseguita) stanno a indicare potenza, energia e forza vi tale. Che purtroppo risultano spesso finalizzate a sottomettere al proprio piacere-dominio le diverse entità esistenti, nonché a ridurre gli altri all’obbedienza (rifiutata comunque da chi è ribelle e può nel contempo disporre di … alternative).

Dalla citata “fonte” nasce e si afferma dovunque un mondo fatto di arbitrio, di prepotenze, e di mille sbarre, che limitano o ad dirittura soffocano l’anelito alla piena realizzazione della libertà umana

Direttore responsabile: Vito Emilio redazione.chicera@qui.bg.itsegreteria@editaperiodici.itFilìDirettoreeditoriale:PatriziaVeneruccivenerucci@editaperiodici.itResponsabileredazione:TommasoReveraredazione@qui.bg.itredazione@qui.bs.itRedazioneeventi:ValentinaColleoni

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