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ANNO 24 - N. DUECENTOTRENTA - MARZO 2016 - EURO 3

BERGAMO MAGAZINE

Spedizione in a. p. D.L 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Bergamo In caso di mancato recapito restituire al mittente - Edita Periodici S.r.l. Via B. Bono, 10 Bergamo 24121 - Tassa pagata BG CPO

CHRISTO

VITA E MIRACOLI DEL GRANDE ARTISTA I MANIFESTI CONTRO LA VIOLENZA SULLEDONNE NASCE LA LOMBARDIA ORIENTALE VI RICORDATE L’ALFASUD? IDEE PER LA CASA E ANTEPRIME DAL SALONE LE MOSTRE DA NON PERDERE MATTEO RENZI BRINDA CON FRANCIACORTA


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EDIT v.e.filì

Ancora una volta

primavera è tornata e con lei quest’anno, oltre alle le nifee, sul lago d’Iseo fioriscono anche le bianche piattaforme, ma ci dicono poi saranno gialle, che giorno dopo giorno, vanno a comporre The Floating Piers, l’installazione di Christo di cui in tutto il mondo si parla. Dopo aver visto le tante stupefacenti installazioni realizzate dal Maestro, mi sono chiesto se mai in altre occasioni la fruizione di una sua opera d’arte abbia mai comportato un rischio così... La passerella non avrà sponde e, sebbene larga sedici metri, sarà decisamente affollata con tutta la gente che, anche se contingentata, farà ressa per salirci. Mi auguro sia previsto un servizio di salvataggio in acqua, nel caso qualcuno si spinga oltre. Immagino la fiumana interminabile di “pellegrini” che spalmati sul chilometro e mezzo di passerella, attraverseranno a piedi uno dei laghi più profondi d’Europa. Un pellegrinaggio sulle acque senza precedenti e un’emozione che non capita tutti i giorni. Infatti, difficilmente potrà ripetersi per il Sebino una promozione planetaria di questo tipo... Neppure se ora ci venisse ad abitare George Clooney... Tutto benisismo a patto che, chi si è preso la responsabilità di autorizzare l’artista a realizzare la sua immensa opera, perchè ritengo che qualcuno gli abbia detto “sì, lo puoi fare...”, adesso provveda affinchè il mondo non assista al caos in cui potrebbe trovarsi il comprensorio del Lago se non si sarà capaci di gestire il flusso di quanti saranno desiderosi di provare un’emozione che solo Christo poteva darci. In tempi in cui è difficile sognare e far volare la fantasia, meno male che qualcuno ci prova... Con la primavera fiorisce anche il Salone del Mobile di Milano, ormai diventato un appuntamento imprescindibile per chi in quei giorni e quelle sere d?aprile sa godersi la movida del Fuorisalone con l’intero Centro di Milano in festa per celebrare uno dei suoi miti, quel design made in Italy che fa ancora girare le esportazioni. Eventi, mostre, una marea di iniziative tra cultura, un po’ di gossip e tanta gente in giro a divertirsi per stupire il mondo anche dopo l’Expo.

qui BERGAMO Tribunale di Bergamo n°3 del 22.01.92 qui BRESCIA Tribunale di Brescia n°18 del 22/04/2004 EDITA PERIODICI SRL Via Bono 10 Bergamo tel 035.270989 fax. 035.238634 Direttore responsabile : Vito Emilio Filì Direttore editoriale: Patrizia Venerucci venerucci@editaperiodici.it Responsabile redazione:Tommaso Revera redazione@qui.bg.it Responsabile pubblicità: Roberto Maestroni roberto.maestroni@editaperiodici.it Redazione eventi: Valentina Colleoni redazione.chicera@qui.bg.it Hanno collaborato: Bruno Bozzetto, Maurizio Maggioni, Giorgio Paglia, Valerio Bailo Modesti, Adriana Sandicchi Fotografie di: Federico Buscarino Sergio Nessi Paolo Stroppa Stampa: Euroteam Nuvolera Brescia

BERGAMELLI AL S.MARCO: PITTURA E MUSICA Venerdì 8 aprile sarà inaugurata la nuova mostra di Gianni Bergamelli “Biano e Nero a colori 2” con un concerto dello stesso Maestro al piano accompagnato da Gianluigi Troversi e Umberto Benny al sax e dalla voce di Veronika Kralova



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I GRAFFI DI BRUNO

Bruno Bozzetto


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MENÙ

6 ASPETTANDO CHRISTO 12 POLITICANDO: L’ANNO DELLA SCIMMIA 14 MILANOSALONE DEL MOBILE: NON SOLO MOBILE 24 PROSIT 26 IL SOGNO DI UNA NOTTE FIRMATA PADOIN 28 110 ANNI PER ROTARY INTERNATIONAL 30 BONALDI E AUDI SPORT: UNO STILE DI VITA 32 FUOCHI DI PAGLIA: LA FORZA DELL’ESEMPIO 34 GRISAILLE: PROGETTAZIONE D’AUTORE 36 NUOVA URBAN STYLE: 035 LOUNGE BAR 38 LODAUTO E ASSOS PRO SHOP 40 MAS CHILDREND NEL CUORE DELL’AFRICA 42 ACCADEMIA DELLO SPORT: IN GIOCO LA SOLIDARIETA 44 QUELLIBELLICOMENOI 45 ANNI AZZURRI 46 TECNOLOGIA A PORTATA DI SONNO 48 BEN VEDERE: LE LENTI DINAMICHE 50 CONCERTO GROSSO PER I ROTARY 52 RS MOTO: QUANDO LE DUE RUOTE CREANO DIPENDENZA E SUCCESSO 54 ON THE ROAD 56 GOLF 58 ARREDAMENTI PAGANONI: SPAZI METROPOLITANI 66 L’ORA DELL’EST 70 SANGALLI TECNOLOGIE 74 LE MURA PATRIMONIO DELL’UMANITÀ 81 MA È COSÌ DIFFICILE VESTIRSI? 82 CHI AMA LA MODA 84 CHI PIÙ NE HA 87 MANIFESTI CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE 92 LE CIRQUE WHIT THE WORLD TOP PERFORMERS 96 CRAZY AND GENIAL

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6 Dal momento della fatidica decisone di realizzare “The floating piers” per unire il Lago d’iseo con Montisola, in molti hanno espresso critiche all’iniziativa dell’artista. C’è chi lo vede solo come un investimento sul turismo e sull’immagine del comprensorio che verrà visitato da migliaia di persone desiderose di esser lì in quei quindici giorni nei quali sarà possibile camminare sulle acque del Sebino, e chi invece teme un’invasione incontrollata ed ingestibile per la quale il territorio non è nè attrezzato nè predisposto. Peccato che nessuno abbia sottolineato il lato puramente artistico e la vicenda umana di un signore che da cinquant’anni se ne va in giro per il mondo impacchettando isole e monumenti e realizzando installazioni strabilianti. Dopo che era stato annunciato che la scelta di Christo era caduta sul Lago d’Iseo, ci siamo resi conto di come in realtà l’immagine del grande artista risulti un po’ appannata specie tra i più giovani - Crhisto chi? - e quindi in questo numero vi raccontiamo le tappe della sua vita.

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CHRISTO Christo, nelle sue opere, trasse ispirazione da “L’enigma di Isidore Ducasse” di Man Ray, dove una macchina per cucire era avvolta in una coperta e legata con dello spago. Il grande fotografo utilizzava l’impacchettamento per rendere più evidente il mistero che avvolge l’oggetto nella civiltà. Gli sviluppi del suo lavoro furono nell’ambito dell’arte ambientale, oggi infatti viene considerato uno dei precursori della cosiddetta “land art” cioè arte del territorio. Le grandi realizzazioni nascono per essere temporanee e non modificano durevolmente il paesaggio. L’opera di Christo è un intervento che richiede una forte progettualità e uno studio accurato del territorio, delle scelte artistiche adatte al luogo, ma è un operare che non entra in conflitto con questo, è anzi un’azione che sottolinea e cambia l’ambiente per attirare l’attenzione. Già durante la sua breve adesione al gruppo dei Nouveau Réalistes Christo aveva abbandonato la sua pratica di ritrattista per creare azioni ambientali, il suo “impacchettare” rende il contenuto al tempo stesso misterioso e valorizzato. Spesso le sue coperture suscitarono uno scandalo pubblico, perchè venivano vissute come un insulto ai luoghi prescelti anzichè, come nelle intenzioni dell’artista, un omaggio. Christo e Jeanne-Claude sono due artisti unici che attraverso la loro opera “svelano nascondendo”, aprendo l’immaginazione dell’uomo e nascondendo o evidenziando il contenuto originale per un breve lasso di tempo. Nel periodo di durata del progetto, siti, oggetti ed edifici diventano totalmente altro da sé, assumono l’aspetto della scultura e diventano, anche in caso di manufatti noti o di isolate porzioni di natura, prodotto estetico autonomo, altra cosa rispetto a quello che sta sotto o dietro. Evidenziare nascondendo, proporre una percezione della realtà prima mai avuta, è questa in sintesi la loro arte.


55 1935 - Christo Vladimirov Yavachev nasce in Bulgaria a Gabrovo, da una famiglia di industriali. 1953/1956 - Sono gli anni in cui Christo studia la pittura, la scultura, il disegno e l’architettura, effettua anche esperienze come regista e di messa in scena teatrali con il teatro d’avanguardia Burian. Per vivere esegue ritratti su commissione. Poco dopo si trasferisce a Praga, dopo gli studi all’Accademia delle Belle Arti di Sofia. 1957 - Rimane per sei mesi a Vienna e studia scultura nell’atelier di Fritz Wotruba all’Accademia di Belle Arti. 1958 - Arriva a Parigi, qui utilizza esclusivamente il suo nome rinunciando al suo cognome slavo, inoltre conoscerà la sua futura moglie Jeanne Claude Denat de Guillebon. Inizia a creare le sue prime opere i cosiddetti “wrapped objects” cioè oggetti impacchettati con i quali si fa conoscere. Tra gli oggetti vi sono; lattine, sedie, bottiglie e scatole avvolte da tessuto cerato e spago. Secondo la concezione di Christo gli oggetti di tutti i giorni possono diventare degli oggetti di vero interesse per l’arte senza distinzione di forma e di bellezza. Entra in contatto con Pierre Restany e i futuri membri del Nouveau Réalisme. 1959 - A Gentilly in un garage,mette insieme dei bidoni d’olio rivestiti di tela cerata e spago: “Inventaire 1958-1960”. 1960 - Ha un figlio dalla sua compagna Jeanne, lo chiamano Cyril. 1961 - Questo è l’anno in cui iniziano a costruire il muro di Berlino, Christo è particolarmente colpito a causa della propria origine. Prima mostra personale con il testo critico di Pierre Restany alla galleria Haro Lauhus a Colonia. Nel porto di Colonia inizia a progettare e realizzare le sue opere su larga scala; “Project for the wrapping of a public building”, “Stacked oil barrels” (bidoni d’olio sovrapposti) e “Dockside packages” nel porto di Colonia, che segna anche l’inizio della collaborazione artistica con Jeanne-Claude. Esegue il progetto per l’imballaggio dell’Ecole Militaire a Parigi, e in dicembre espone con Deschamps alla Galerie J a Parigi nell’esposizione collettiva Nouvelles aventures de l’objet organizzata da Pierre Restany. 1962 - Per il matrimonio di Yves Klein con Rotraut Uecker realizza come dono di nozze, un ritratto degli sposi rimasto incompiuto. Realizza la “Iron Curtain-Wall of Barrels”, bloccando la Rue Visconti di Parigi, Impacchetta modelle viventi a Parigi (da Yves Klein), Londra e Dusseldorf dove l’azione è filmata da Charles Wilp. Impaccaggi di motociclette, macchine da presa, segnali stradali. Si sposa con Jeanne-Claude de Guillebon. 1963 - Espone alla galleria Schwarz a Milano, alla galleria Schmela a Dusseldorf e alla galleria del leone a Venezia. Prime “Show Cases”: scatole-vetrine rettangolari in vetro trasparente ed impaccate internamente da tessuto che tappezza ogni parete. Partecipa ad una manifestazione nel quadro del Nouveau Réalisme innalzando a Monaco un muro di barilotti di birra. Realizzazione del film “Voiture empaquetée” prodotto da Charles Wilp a Dusseldorf. 1964 - Rimane stabilmente a New York. Impaccaggio di una statua, all’Esplanade du Palais de Chaillot a Parigi filmato dalla televisione belga. “Store Fronts”, elaborate partendo dal principio delle vetrine e inserite in cornici architettoniche colorate, in legno, plastica o metallo. Progetto di imballaggio di due grattacieli a New York: Lower Manhattan Packed Buildings. 1966 - Esposizione personale allo Stadelijk van Abbe Museum di Eindhoven, con testo di Lawrence Alloway,dai primi incontri con la realta’ americana nascono nascono i progetti per gli “Air Packages” (imballaggi d’aria sotto forma di palloni, legati con spago, di circa cinque metri di diametro). Mostra personale da Leo Castelli a New York. Non riesce realizzare il progetto degli alberi imballati “Packed Trees” per il Park Forest di St.Louis (Missouri). Nuovo impaccaggio d’aria: 42,390 Cubic Feet Package, Walker Art Center, Minneapolis School of Arts. 1967 - Progetto non realizzato di un immenso muro galleggiante di bidoni sbarranti il canale di Suez: “Floating Oil Drums Mastaba”, Suez Canal. 1968 - Mostra personale al MOMA di New York, con testo di William Rubin, Christo wraps a Museum. Impaccaggio di una fontana: “Packed Fountain” e di una torre medievale: “Packed Medieval Tower” a Spoleto. Primo impaccaggio di un edificio pubblico: la Kunsthalle di Berna,

MAN RAY, L’ÉNIGME D’ISIDORE DUCASSE (THE RIDDLE OF ISIDORE DUCASSE), 1920 (1971), IRON, TEXTILE, ROPE, CARDBOARD, 45.4 X 60 X 24 CM. COLLECTION MUSEUM BOIJMANS VAN BEUNINGEN


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“Packed Kunsthalle Bern.” Progetti non realizzati: l’impaccaggio del Museum of Modem Art di New York nel quadro dell’esposizione Dada, Surrealism and their Heritage; gli sbarramenti della quinta e sesta avenue di New York con dei barili d’olio e l’impaccaggio delle sculture esterne del museo in occasione della sua esposizione personale al Museum of Modern Art di New York. Installazione di 5000 Cubic Meter Package in un impaccaggio di 5000 metri cubi d’aria di 93 metri di altezza e di 11 metri di diametro per Documenta IV di Kassel. L’involucro di tessuto rinforzato è trattenuto da 1818 metri di cavi d’acciaio legati a fondamenta di 183 tonnellate di cemento disposte in un cerchio di 273 metri di diametro. Sempre a Documenta: corridoio-vetrina di magazzino, Corridor Store Front di circa 500 metri quadrati. All’Institute of Contemporary Art di Philadelphia, realizzazione di un Mastaba di 1240 barili: 1240 0i1 Drums Mastaba e impaccaggio di due tonnellate di fieno, Two Tons of Stacked Hay. Esposizione personale all’Institute of Contemporary Art, University of Pennsylvania, Philadelphia. 1969 - Imballa con l’aiuto di vari studenti il Museo D’arte Contemporanea di Chicago “Packed Museum of Contemporary Art”, a Little Bay, a Sydney (Australia) realizza circa 1,5 Km di impaccaggio di una costa rocciosa con 304.000 metri quadri di tessuto legato con 58 Km di corde di nylon: “The Wrapped Coast”, Little Bay, Australie. Mostra personale alla National Gallery of Victoria a Melbourne. Realizza un film: “Wrapped Coast”. Durante quest’ anno abbiamo diversi progetti non realizzati: l’accatastamento di 1249000 barili di petrolio in Texas: “Project for Stacked Oil Drums” Houston Mastaba, lo sbarramento di un autostrada: “Closed Highway” e l’imballaggio di tutti gli alberi dell’avenue des Champs-Elysées a Parigi: “380 Wrapped Trees”. 1970 - Non riesce a realizzare diversi progetti di percorsi ricoperti di tessuto: “Wrapped Walk Ways” nel parco di Ueno a Tokyo, di imballaggio dei chiostri a New York: “The Cloisters Wrapped-Project” for New York, e di un muro di tessuto a Berlino Ovest: “Curtains for West-Berlin Project for the Berlin Wall”. Per il decimo anniversario del Nouveau Réalisme realizza l’impacchettaggio della statua di Vittorio Emanuele in piazza Duomo “Wrapped Monuments, Milano: Monument to Vittorio Emanuele, Piazza Duomo” e del monumento di Leonardo da Vinci, in piazza Scala a Milano: “Wrapped Monuments, Milano: Monument to Leonardo da Vinci, Piazza Scala.” Numerose esposizioni personali nei musei tedeschi “Wrapped Floors” (Haus Lange Museum Krefeld, Kunsthaus di Amburgo), americani (the Museum of fine Arts, Houston) e gallerie in Inghilterra, Italia, Francia, Svizzera. 1971 - Riesce a terminare dopo 28 mesi di lavoro, il “Valley Curtain”. Un primo tentativo fallì nell’ottobre 1971, ma il 10 agosto 1972, a Grand Hogback Rifle nel Colorado si dispiega su 394 metri di larghezza, una tenda di polyamide arancione che sbarra il fondo della vallata tra due fianchi rocciosi. Al termine di 28 ore, forti raffiche di vento soffianti a 100 km/h rendono necessario il suo smontaggio. Viene realizzato un film: Christo’s Valley Curtain. Primo progetto di impacchettamento del Parlamento tedesco a Berlino “Wrapped Reichstag, Project for Berlin”. 1973 - 1975 - Espone in vari musei europei e in America, a Roma impacchetta un muro: “The

PER PREPARARE L’EVENTO E OFFRIRE UNA PANORAMICA A TUTTO TONDO SUI LAVORI ACQUATICI DELL’ARTISTA, È STATA PRESENTATA ALLA TRIENNALE A MILANO LA MOSTRA “WATER PROJECTS”, CHE INAUGURERÀ IL 7 APRILE PRESSO IL MUSEO DI SANTA GIULIA A BRESCIA. “TUTTI I LAVORI LEGATI ALL’ACQUA INIZIATI DALLA FINE DEGLI ANNI SESSANTA - HA SPIEGATO CHRISTO - NON HANNO A CHE FARE CON LA SUPERFICIE DELL’ACQUA, MA SUL CONTRASTO TRA LA FLUIDITÀ DELL’ACQUA E L’ARTE”.


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CHRISTO E LA MOGLIE JEANNE-CLAUDE

LO STORICO INCONTRO AVVENUTO RECENTEMETE FRA CHRISTO E L’ING. CARLO RIVA UNA PASSIONE IN COMUNE: PORTARE LA GENTE SULL’ACQUA

A SINISTRA LA PASSERELLA E IN BASSO UN DISEGNO DI NEWS ART

Wall”, a Newport Rhode Island “Ocean Front”:13940 metri quadri di tessuto di polypropilene galleggiano sul mare. Progetto per il Pont Neuf: “The Pont Neuf Wrapped - Project for Paris”, diversi progetti d’imballaggi non realizzati a Ginevra in particolare quello dei getti d’acqua, lungolago Gustave Ador e a Washington il centro J.F.Kennedy. Numerose esposizioni personali negli Stati Uniti e in Svizzera al Musée Rath a Ginevra. Progetto d’impaccaggio della monumentale statua di Cristoforo Colombo a Barcellona: “Wrapped Monument to Cristobal Colon”. 1976 - “The Running Fence”, in California, è un progetto di Christo datato 1972 che si concretizza il 10 settembre 1976. Per 14 giorni, a nord di San Francisco, questa frontiera di nylon bianco di 5,50 m di altezza ha attraversato per 40 km di lunghezza i terreni di 59 proprietari per andare a gettarsi nell’Oceano Pacifico a Bodega Bay. Produzione del film: Running Fence sull’evento. 1977 - Incontro di Christo con le autorità tedesche, per il progetto datato 1972, di impacchettamento del Reichstag a Berlino: “Wrapped Reichstag Berlin”. Un esposizione consacrata al progetto ha luogo a Londra (Annely Juda Fine Art) in novembre - dicembre. Progetto ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi di accatastamento di 390500 bidoni di petrolio: “Abu Dhabi Mastaba, Project for United Arab Emirates”. 1978/1979 - Percorsi ricoperti, “Wrapped Walk Ways” nel Loose Memorial Park a Kansas City, Missouri dal 2 al 16 ottobre. Su 4,5 km di percorsi e viali, tredicimila metri quadrati di nylon arancione sono fissati al suolo con chiodi e fermagli. Produzione del film Wrapped Walk Ways. Numerose esposizioni nel mondo intero. 1980 - “The Gates”; progetto per Central Park a New York, si tratta di allestire i percorsi e viali del parco con grandi riquadri in metallo (1,70 m di altezza) installati perpendicolarmente ogni 3 metri e muniti di una tenda di tela appesa al montante superiore e fluttuante liberamente. Progetto non realizzato di copertura del Duomo di Colonia in occasione del 500° anniversario della costruzione della cattedrale. 1983 - Realizzazione di “Surrounded Islands”; In Florida, a Biscayne Bay, Miami: undici isole vengono circondate da 60 ettari di tessuto di polypropilene galleggiante sull’oceano. L’installazione dura 15 giorni. Il progetto era stato lanciato nel 1980. 1984 - Realizzazione di “Wrapped Floors and Stairways” in Svizzera. 1985 - Durante quest’anno esegue il progetto “The Umbrellas, project for Japan and Western U.S.A.”, vuole collegare tra di loro Giappone ed ovest degli Stati Uniti in una linea ideale formata da 3000 ombrelli di forma ottagonale, talora raggruppati, talora distanziati gli uni dagli altri, questi seguono l’andamento del terreno attraversando i territori di due continenti. Impacchettamento del “Pont Neuf” a Parigi dal 20 settembre al 4 ottobre, (progetto del 1974) con utilizzazione di 40000 metri quadri di tela e di 13000 metri di corda. 1990/1991- Nel 90’ realizza il “Wrapped Vestibule”, alla Art Gallery of New South Wales, Australia. Nel 91’ realizza in parte il progetto “The Umbrellas, project for Japan and Western U.S.A.” 1992 - “Over The River, Project for the Arkansas River, State of Colorado”. Progetto di copertura di un fiume con teli di plastica sostenuti da cavi d’acciaio. 1995 - “Wrapped Floors and Stairways and Covered Windows” Museum Würth, Künzelsau, Germania. Realizzazione di “Wrapped Reichstag, Berlin, 1971-95”, 100,000 metri quadrati di tessuto, 15600 m di corde e funi. 1998 “Wrapped Trees”, alla Fondation Beyeler and Berower Park in Svizzera. 1999 “The Wall - 13,000 Oil Barrels”, Installazione all’interno del Gasometro di Oberhausen, Germania.


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L’ANNO DELLA SCIMMIA

Maurizio Maggioni

RIflettiamo sull’esistenza dei numeri, d’altronde tutta la nostra vita è ormai un numero, dal Pil, alle Pm10, al Q.I., al Pin, al %, e così via. Senza numeri non si vive e non avremmo indicatori in merito. D’altronde lo stesso calendario ha come riferimento un numero: 2016 per quello nostro Gregoriano che parte dalla nascita di Gesù, rivisitata ad hoc. 2637 per quello cinese determinato dall’Imperatore Huang Ti, al 2560 per quello buddista, che parte dal suo risveglio nel 545 a.c., a quello islamico 1437, che parte dal 16 luglio 622 d.c. con la prima Egira del Profeta Maometto (teniamolo presente, magari tra poco.......). Insomma, bisogna pur partire da qualcosa per determinare la storia, come per il Big Bang che vide la nascita del nostro universo e l’inizio della vita terrena che risale a milioni di anni fa. Ognuno è libero di credere in ciò che vuole e che più lo convince, ecco perché l’uomo ama datare gli eventi; questo perché per tutti noi è necessario definirsi e riscontrarsi in un qualcosa di temporale. Ho dato una scorsa agli oroscopi di ognuno dei vari calendari, trovando di tutto e di più, e tra ciò ho scelto di interessarmi a quello cinese. Grande cultura di un tempo, che ancora ha molto da dirci, compreso il fatto che l’anno zodiacale 2016 è quello della Scimmia. Un anno al maschile, nel segno del fuoco, rappresentato da quell’animale astuto che é un nostro simile e, secondo Darwin, il nostro più probabile progenitore, comunque molto vicino alla nostra scala evolutiva. Un anno speciale, dedicato all’apertura mentale, alla tolleranza, ai cambiamenti positivi, all’armonia della famiglia e della società in cui viviamo, nel rispetto delle regole. Quest’anno ho scelto di credere in questo perché più mi si addice, perché penso che tutti noi abbiamo tanto bisogno di sognare e di credere in qualcosa di positivo, appunto come quanto prima espresso. Certo il nostro Pil crescerà... ma di poco e percentualmente la popolazione italiana crescerà, ma solo per la presenza degli stranieri che con lo jus soli diverranno italiani: I Pin saranno per tutti, grazie alla introduzione della nuova carta d’identità che tutto conterrà, dalle impronte digitali alla volontà di donare gli organi dopo la propria morte; le Pm10 diminuiranno perché finalmente pioverà e forse i riscaldamenti dei locali pubblici verranno abbassati di almeno 2 gradi secondo i risultati conseguiti alla Conferenza di Parigi: solo il Q.I., il quoziente intellettivo, rimarrà stabile e ormai purtroppo orientato al ribasso. Internet ci ha inebriato ed instupidito, leggiamo di più, ma senza entrare nella profondità del concetto, nell’analisi della notizia e tutti scrivono e dicono tutto ed il contrario di tutto. Ne volete una prova? Il sottoscritto! Si, é vero, sono un cavadenti che ha fatto della propria professione un motto di vita, che per quaranta anni ha vissuto la politica, attraversando i diversi periodi della vita di questo Paese, dagli anni ‘70 ad oggi, e che ne ha viste di tutti i colori, potendo godere di momenti speciali e riflettere su ciò che é stato per poi poter pensare ad un futuro “migliore”. Per scrivere un articolo come questo, lo penso per alcuni giorni, ci rifletto, mi documento e poi, nei momenti più impensati lo scrivo, per poi correggerlo il giorno dopo. Invece, vedo in rete continui messaggi scritti e dettati dal “momento”, corretti e ricorretti con ulteriori dichiarazioni che creano confusione e sbalordimento: alla fine se continui a gridare nessuno ti sente più! Se invece riflettiamo, ascoltiamo e osserviamo il mondo astutamente, come fa la scimmia, possiamo capire cosa sia giusto fare, in ogni specifica situazione. Ecco perché si può giungere a realizzare piani ambiziosi attraverso cambiamenti positivi ed innovativi se riusciamo ascoltare cosa ci dice la natura e l’universo che ci avvolge. Ascoltare, sforzarsi di capire, sentire la brezza del vento che soffia sulle vele della vita per dirigere il nostro timone verso la meta prefissata, regolando il fiocco e la randa ogni volta si renda necessario, anche di poco ma di quel poco necessario per surfare l’onda che ci spinge sempre in avanti.



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Busnelli Anteprima Salone Elegante e sofisticata, adatta per living o ambienti contract Armadillo, prodotto storico dell’azienda Busnelli disegnata da Gianni Pareschi ne 1969, si ispira alle nuove tendenze e si “veste�di nuovo fascino; un esercizio estetico in cui la nuova finitura bronzo e la pelle del medesimo colore, impreziosiscono il prodotto donando allure e charme.


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IL 55° SALONE DEL MOBILE DI MILANO SI SVOLGE QUEST’ANNO DAL 12 AL 17 APRILE ED È LA PRINCIPALE FIERA DEL SETTORE IN AMBITO EUROPEO. Grande palcoscenico mondiale di tutte le novità dell’arredamento, il Salone compie 55 anni, all’insegna dell’innovazione e dell’internazionalità e si conferma l’appuntamento must del settore. L’edizione 2016 in programma dal 12 al 17 aprile nel quartiere fieristico di Rho vedrà in campo il Salone Internazionale del Mobile insieme a quello del Complemento d’Arredo, con oltre 1.300 espositori distribuiti su 145.000 metri quadrati, suddivisi nelle tipologie stilistiche Classico e Design pensate per consentire al pubblico un percorso funzionale e a 360°. Ma questo è anche l’anno della biennale EuroCucina dovre verranno presentate le novità in fatto di cucine di alta qualità e prevede l’evento Technology For the Kitchen, la proposta collaterale dedicata agli elettrodomestici innovativi. Sarà di scena anche il Salone Internazionale del Bagno con mobili e accessori per bagno, cabine doccia e impianti sauna, porcellana sanitaria, radiatori e rivestimenti, rubinetteria da bagno e cucina, vasche da bagno e idromassaggio.

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WALKING BULB – des. Michel Sempels – Ingo Maurer GmbH Lampada da tavolo – Acciaio inossidabile, ottone, alluminio, materiale sintetico. Unisce l’estetica della classica lampadina alla moderna tecnologia dei LED


17 Daniel Libeskind, architetto tra i più attivi e vivaci di questo inizio secolo, realizza il suo primo progetto per Alessi: “Time Maze” Per l’architetto statunitense il tempo è un labirinto rosso che “può sterzare all’improvviso per segnare l’evento inaspettato”.

“BEFORE DESIGN: CLASSIC”

Il Salone del Mobile guarda a ciò che era prima del design “vero e proprio”: il Classico. È questo il punto di partenza di “Before Design: Classic”, la mostra-evento che racconta il gusto classico “made in Italy”, inteso come categoria trasversale dell’abitare, senza tempo e perciò fortemente contemporaneo. Il Salone del Mobile ha affidato la narrazione delle molteplici vite del classico alla visione creativa dello studio Ciarmoli Queda, con sede a Milano. Nello spazio dedicato alla mostra – 800 mq all’interno dei padiglioni del Salone – Simone Ciarmoli e Miguel Queda hanno immaginato un percorso multisensoriale, in cui mettere in scena le differenti componenti del gusto classico nella sua costante attualità, in equilibrio tra ieri e domani, tra il ricordo delle vestigia del passato e una forte tensione all’arte contemporanea. Parte integrante della mostra-evento, un cortometraggio d’autore: affidato a Matteo Garrone.

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Coniugare business e cultura è la filosofia del Salone del Mobile di Milano che quest’anno, nell’ambito della XXI Triennale, presenta “Stanze. Nuovi paesaggi domestici”, a cura di Beppe Finessi, presso la Triennale di Milano dal 2 aprile al 12 settembre.

STANZE. ALTRE FILOSOFIE DELL’ABITARE

ARCHIBALD DI CASSINA

L’architettura degli interni continua a essere il luogo privilegiato di indagine, studio e riflessione sugli aspetti più direttamente legati alla vita quotidiana delle persone e ha un compito realmente speciale: pensare e definire gli spazi e gli ambienti, con forme, colori e dettagli che ospiteranno noi, la nostra famiglia, i nostri amici, progettando un “mondo” intorno a queste vite. In un momento storico, come quello attuale, dove l’attenzione per le discipline della progettazione è aumentata, in un doppio binario di interesse tra l’architettura e il design, continua a mancare – non solo in Italia – un programmatico riconoscimento critico verso questa disciplina che più di altre è sempre stata praticata anche dai più giovani. Perché da sempre l’architettura degli interni rimane il primo territorio di pratica professionale nel quale ogni progettista trova il primo ascolto, le prime occasioni di lavoro. Così, mentre questa disciplina – l’architettura degli interni – continua a essere un motore importante che muove professionalità ed economie, poche o quasi inesistenti sono le occasioni critiche che pongono attenzione su queste, spesso raffinatissime e colte, opere di architettura (d’interni). Nel corso degli ultimi cinquant’anni poche sono state le occasioni per riflettere sul piano progettuale su quest’ambito professionale: nel 1957, a Villa Olmo, Como, nella mostra “Colori e forme nella casa d’oggi”; nel 1965, a Palazzo Strozzi, Firenze, nella mostra “La casa abitata”; nel 1986, alla Triennale di Milano, nella mostra “Il progetto domestico”. In mezzo, nel 1972, la mitica mostra “Italy. The New Domestic Landscape”, al MoMA di New York, che fece epoca, e dove non mancarono progetti di “ambienti interni”. Proprio oggi, sembra più che mai necessario riflettere sul lavoro fatto da moltissimi autori, maestri e meno giovani, immaginando di realizzare una grande mostra che faccia il punto sullo stato dell’arte, mostrando al meglio l’opera – sofisticata, sperimentale, originale – di un gruppo selezionato di autori. Il Salone del Mobile di Milano, luogo di sperimentazione, business, innovazione e cultura, ha raccolto questa sfida portando sul palcoscenico della XXI Triennale una mostra di grande respiro dal titolo “STANZE. Altre filosofie dell’abitare”, curata da Beppe Finessi, dove l’architettura degli interni verrà messa in scena e interpretata da 11 grandi progettisti che si confronteranno sui temi più significativi e profondi della società contemporanea.


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Dall’incontro fra la tecnologia Kristalia e la creatività di Kensaku Oshiro nasce Hole: un tavolo caratterizzato dall’inedita base con un foro ovale, dal contorno morbidamente plasmato, realizzata in lamiera di metallo con un processo che prevede numerosi passaggi di stampaggio e piegatura. Su questa originale e stabile base, proposta con varie finiture, è appoggiato un sottile piano in laminato, oppure in legno massello (di spessore più forte). Due diverse possibilità per un elemento d’arredo dalla personalità davvero unica.

SALONE INTERNAZIONALE DEL BAGNO Riflette l’evoluzione del locale da bagno all’interno delle abitazioni, da spazio esclusivamente di servizio ad ambiente che accoglie funzioni diverse, presentando il meglio di mobili e accessori, cabine doccia e impianti sauna, porcellana sanitaria, radiatori, rivestimenti, rubinetteria, vasche da bagno e idromassaggio. Spazio quindi alle soluzioni per il benessere, la cui ricerca ha ormai fatto del bagno uno spazio per la “cura della persona”. Ricerca progettuale, tecnologica e stilistica hanno completamente rivoluzionato lo spazio bagno alla ricerca di una cura del dettaglio e della perfezione che è andata oltre le mera funzionalità del prodotto per migliorare la qualità della vita e il benessere della persona.Wellness e design quindi ma anche e sempre più risparmio energetico: anche il sistema bagno riflette profondamente un’esigenza green ormai molto diffusa e sviluppa nuove soluzioni e prodotti in grado di ottimizzare al meglio l’uso dell’acqua e dell’elettricità. Lo slancio innovativo di questo settore trova una compagnia sempre più frequente nello sviluppo tecnologico, a beneficio di soluzioni più sostenibili, e al tempo stesso in grado di favorire proposte high-tech in termini audio e video.


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18 X 18 – des. Ingo Maurer & Team Lampada in alluminio verniciato a polvere, acciaio inossidabile, materiale sintetico. Due giunti a sfera permettono di orientare liberamente il paralume offrendo grande flessibilità di utilizzo. Possibilità di montaggio a soffitto e parete.

IL FUORISALONE DAL 12 AL 17 APRILE Il Fuorisalone o Design Week è l’evento più importante al mondo legato al tema del design: l’insieme di eventi ed esposizioni che animano la cità di Milano nel periodo di Aprile in corrispondenza del Salone del Mobile. Nasce come evento spontaneo, si promuove in maniera autonoma grazie al lavoro delle singole aziende e designer. Oggi è l’evento con la maggior affluenza di operatori del settore, architetti, designer, studenti da tutto il mondo. Il Fuorisalone rappresenta, per Milano, una grande occasione di promozione, una vetrina sul mondo del design, dell’arte, un’occasione di contaminazione tra le diverse espressioni creative ed è per questa ragione che le differenze di ambito e target dei nostri espositori, costituisce un grande punto di forza. Si passa da designer emergenti ad aziende consolidate, studi di progettazione architettonica e laboratori artigianali, e nuove rifLessioni contemporanee che associano il buon (e sano) cibo al mondo dello sport e della musica. L’intera città ospiterà migliaia di eventi legati al tema del design, nella maggior parte dei casi con ingresso libero.


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SALONE

SATELLITE

Primo evento ad aver dedicato particolare attenzione ai giovani diventando subito il luogo di incontro per eccellenza tra imprenditori-talent scout e i più promettenti progettisti, il SaloneSatellite accompagna anche quest’anno il Salone del Mobile DI Milano. La sua creazione – nel 1998 – è stata un atto di fiducia nelle potenzialità creative degli under 35. Molti dei prototipi presentati nelle 18 edizioni precedenti sono stati messi in produzione e molti dei designer che vi hanno partecipato fra i 10.000 partecipanti, insieme alle 270 scuole di design internazionale, sono ora nomi importanti del panorama del design.

Florence Collections Anteprima Salone del Mobile presenta la poltrona Atlantique 629, che si distingue per la sua originale e decisa personalità ed incarna in sé il sapere dell’artigianalità toscana. L’alto schienale e la morbidissima pelle le donano un’inconfondibile maestosità. I piedini in argento esaltano l’attenta cura per il dettaglio e regalano un tocco di lucentezza e preziosità alla seduta.

DESIGN PRIDE

A Milano la prima ‘parade’ dedicata al design con Seletti. Appuntamento in Piazza Affari mercoledì 13 aprile In occasione del Salone del Mobile 2016, Seletti, il design brand italiano più ironico e irriverente, presenta il primo DESIGN PRIDE: dopo aver animato per due anni Piazza Affari, fino a trasformarla in un Luna Park con tanto di autoscontro, quest’anno si festeggia il design con una parade pop e coinvolgente di carri, musica e balli, un vero e proprio Carnevale del design. Mercoledì 13 aprile dalle ore 19.30, il corteo attraverserà il distretto delle 5 VIE e concluderà il percorso in Piazza Affari con un party celebrativo aperto al pubblico organizzato da Disaronno per il lancio della jar da collezione realizzata in collaborazione con i celebri designer di Studio Job. A dar man forte alla colorata sfilata del DESIGN PRIDE, capitanata da Seletti e Disaronno, ci saranno, tra gli altri, Gufram, il marchio più pop del design italiano, e il magazine di sole immagini Toiletpaper, nato dal genio di Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari.


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SALONE INTERNAZIONALE DEL COMPLEMENTO D’ARREDO Nato nel 1989 e inserito nella maglia espositiva del Salone Internazionale del Mobile, il Salone Internazionale del Complemento d’Arredo si svolge annualmente all’interno di Fiera Milano, Rho, arricchendo il quadro generale della manifestazione grazie alla sua capacità di raccogliere le attenzioni di coloro i quali, una volta scelto l’arredamento giusto per i propri ambienti, cercano nel complemento il “dettaglio che fa la differenza”.Mai come negli ultimi tempi l’accessorio ha assunto il ruolo di protagonista, tanto nel campo dell’abbigliamento quanto in quello dell’arredo. Se una scarpa, una sciarpa, un monile sono in grado di dare quel tocco in più ad abiti e capispalla, così un tappeto o una cascata di cuscini sono capaci di conferire un volto nuovo al salotto di casa; accappatoi e asciugamani colorati personalizzano la stanza da bagno; vasi e fiori secchi rinfrescano la cucina; lenzuola e copripiumini rinnovano le stagioni della camera da letto. Dettagli artistici e un’incredibile miscela di texture che contribuiscono ad un look personalizzato della casa. Complementi che vivono di identità propria come singoli elementi, ma capaci di ridisegnare lo spazio se impiegati modularmente: ogni oggetto, anche di uso comune, è caratterizzato da un forma identificativa di carattere che in qualche modo rappresenta la personalità di chi lo sceglie.

L’ORTO CINETICO In occasione del Fuorisalone 2016, Piuarch dedica all’arte cinetica lo speciale allestimento dell’orto di Via Palermo 1. Posto nel cuore di Brera, all’interno del programma della Brera Design Week 2016, l’Orto Cinetico è un omaggio all’opera dell’artista venezuelano Carlos Cruz-Diez, da sempre punto di riferimento e ispirazione per lo Studio milanese. Il progetto nasce dalla collaborazione con il paesaggista Cornelius Gavril che, utilizzando fiori ed essenze, disegna lo spazio in modo da restituire al visitatore quelle sensazioni di movimento e dinamismo caratteristiche dell’arte optical. La peculiare struttura di aiuole e pallet creata da Piuarch sul tetto dell’edificio che ospita lo Studio, accoglie una disposizione di 4 essenze – due varietà di insalata in colori rosso e verde e due di viola del pensiero nei colori arancione e azzurro – disposte in linee rette che si ripetono continuamente, dove ciascuna essenza definisce una striscia di colore omogeneo.

BALERI



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PROS.IT UNA PASTA... DA OSCAR

PENELOPE CRUZ ADORA LA PASTA ALLA CARBONARA

Le star di Hollywood amano la pasta e ne trainano il consumo negli Usa dove due persone su tre la mangiano almeno una volta a settimana. Ecco le varianti del piatto made in Italy preferite dalle celebrities internazionali. Penelope Cruz mangerebbe spaghetti a pranzo e a cena. La musa di Pedro Almodovar e Woody Allen, è un’esperta di pasta alla carbonara, quella vera, con il guanciale. Specialità che ha stregato anche Halle Berry e Robert De Niro, talmente appassionato da farsela preparare espressa, in un’occasione rimasta celebre, pochi minuti prima di partire dall’Italia e gustarsela in volo. Un altro personaggio che non riesce a resistere alla pasta - è un piatto facile e veloce da cucinare - è Harrison Ford, che in questi mesi è tornato a far sognare milioni di spettatori, nei panni di Han Solo, nel settimo episodio di Star Wars. Il suo piatto preferito? La pasta alla puttanesca, naturalmente al dente. Cacio e pepe è il piatto di pasta più cool del 2016, secondo il New York Magazine. La semplicità della ricetta più antica della tradizione romana e contadina, da tempo ha stregato Michey Rourke, Woody Allen e Michael Douglas, mentre famose sono la cacio e pepe fuori orario di Al Pacino, entusiasta per un piatto di spaghetti preparato a ristorante chiuso, e di George Clooney e Danny De Vito, con un’improbabile spaghettata delle 5 di mattina. Quello tra Hollywood e la costiera amalfitana è una love story di vecchia data: Dustin Hoffmann ha passato una vacanza rilassante passeggiando nell’orto del ristorante “San Pietro”, raccogliendo pomodori e zucchine per una pasta dal profumo mediterraneo. Tom Hanks, preferisce gli spaghetti con zucchine della costiera sorrentina. Steven Spielberg va pazzo per le trenette al pesto e pinoli. Il gusto raffinato del tartufo ha sedotto tanti: da Quentin Tarantino a Johnny Deep e Uma Thurman ha un suo consulente personale italiano per le amatissime tagliatelle al tartufo…. Anche Madonna si fa preparare pappardelle al tartufo da un personal pasta-chef che ama condividere con gli ospiti dei suoi party esclusivi. Matt Damon adora invece la pasta con burro e broccoli, la ricetta “segreta” con cui riesce a conquistare il palato delle sue tre figlie più piccole. Sylvester Stallone, con una variante della pasta e fagioli si è messo anche a dieta: pasta integrale con un condimento light a base di fagioli al curry e yogurt.

RENZI BRINDA CON FRANCIACORTA ALLA SETTIMANA DELLA MODA Durante il pranzo ufficiale con il premier Matteo Renzi, Franciacorta è stato il vino protagonista della cerimonia che ha dato il via alla Settimana della Moda Donna di Milano. Pranzo a porte chiuse, per 180 ospiti: da Giorgio Armani a Donatella Versace, da Anna Wintour a Diego Della Valle, al sindaco Giuliano Pisapia e al presidente della Camera della moda Carlo Capasa.

I NUMERI DELLA VALTENESI

Il Consorzio Valtènesi rappresenta oggi un centinaio di associati, tra viticoltori, vinificatori e imbottigliatori: le aziende imbottigliatrici presenti sul mercato con un proprio marchio sono circa 50. Il vigneto complessivo coperto dalle Doc Valtènesi, Garda Classico, Garda Bresciano e San Martino si avvicina ai 1000 ettari. Il vigneto nei confini della nuova doc Valtènesi per quanto riguarda le uve rosse è pari a 600 ettari. I vitigni a bacca rossa coltivati nei confini della doc Valtènesi: Groppello 55% Marzemino 16% Barbera 9% Sangiovese 8% Rebo 4% Vitigni internazionali 8%. La produzione complessiva rivendicata con tutte le denominazioni tutelate è pari a circa 50 mila quintali di uva, per una produzione di 32 mila ettolitri di vino. La relativa potenzialità produttiva è pari a 4 milioni di bottiglie, mentre l’imbottigliato effettivo è di 3.300.000 di bottiglie. La produzione complessiva rivendicata per rossi e chiaretti Doc riguarda 30 mila quintali di uva, per un totale di 20 mila ettolitri di vino ed oltre 2.300.000 bottiglie. Il Chiaretto, nelle sue tre denominazioni, ha toccato nel 2015 una produzione di 1.107.243 bottiglie.



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CHI C’ERA ph. Paolo Stroppa testo Valentina Colleoni

IL SOGNO DI UNA NOTTE FIRMATA

SIMONE PADOIN ATELIER

Una serata speciale, per celebrare la moda che verrà. E non solo. Perché l’evento organizzato da Simone Padoin Atelier presso il ristorante La Cantalupa da Vittorio è stato ben più della semplice presentazione della nuova collezione: una vera e propria serata all’insegna della raffinatezza, in ogni sua forma. Questo si può dire infatti dell’allestimento, creato ad hoc, per la scelta di un menu ricercato e gustoso, per la musica cantata da una delle voci nascenti del panorama dell’intrattenimento italiano, Matteo Borghi ed essenzialmente per i titolari dell’atelier, Simone Padoin, Valentina e Luca, che hanno accolto e intrattenuto i loro ospiti nel continuo susseguirsi di momenti clou. E così, dopo una prima accoglienza e un antipasto a buffet i tanti affezionati clienti presenti hanno potuto ammirare una prima parte della presentazione della nuova collezione primavera/estate 2016 per uomo e donna. Una passerella allestita al centro dell’elegante salone che ha visto sfilare capi d’eccezione, dai colori caldi come la terra a quelli più decisi, mixati in un gioco di materiali quali il pizzo, la seta e l’organza. A farla da padrone ovviamente sempre il fattore eleganza, che distingue e traccia i contorni della donna e dell’uomo di Simone Padoin Atelier. Una pausa per gustare un primo piatto ricercato e l’esibizione della scuola di ballo Arthur Murray hanno accompagnato alla seconda parte della sfilata che ha ulteriormente innalzato gli entusiasmi di una collezione scelta con cura e attenzione per una clientela raffinata e sempre attenta ai dettagli. Perché da Padoin Atelier sarà possibile vestire anche per la prossima stagione capi di brand ricercati quali Alberta Ferretti, Blumarine, Christian Pellizzari, Department Five, Emilio Pucci, Emporio Armani, M-Missoni, Philosophy di Lorenzo Serafini, Versace Collection e molti altri ancora. Ma non solo: calzature, borse ed accessori saranno il dettaglio che andrà a definire lo stile unico e ricercato di Simone Padoin Atelier. Per un sogno chiamato moda che non può finire. Mai. SI RINGRAZIANO ARTHR MURRAY DANCE CENTER - RO.MA.SPORT ASS. SPORTIVA - IMMOBILIARE MAGGI TRESCORE - AED ARREDAMENTI - NATURA LIVE - HAIR BIO LAURA ATELIER - ANTICA FRATTA FRANCIACORTA - GF STUDIO - GHILARDI FIORERIA - ELIANTO ESTETICA


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tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it


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CHI C’ERA ph. Sergio Nessi testo Valentina Colleoni

110 ANNI PER

ROTARY INTERNATIONAL

SERVIRE AL DI SOPRA DI OGNI INTERESSE PERSONALE. NESSUN’ALTRA FRASE, PROBABILMENTE, RACCHIUDE UN PROPOSITO TANTO NOBILE QUANTO UMANAMENTE PROFONDO

111 anni di storia del Rotary International narrati attraverso testi, cinematografia e musiche. La performance, organizzata dal R.C. Dalmine Centenario con testi di Eugenio Sorrentino narrati dall’attore regista Oreste Castagna si è tenuta venerdì 4 marzo al Cineteatro di Boccaleone di Bergamo con la proiezione di filmati originali e musiche suonate dall’Orchestra Città di Dalmine. L’evento si è svolto in interclub con i Rotary Club: Colli Briantei, Meda e delle Brughiere, Merate Brianza, Romano di Lombardia, Seregno Desio Carate Brianza, Varedo e del Seveso e E - Club 2042 Italia; Inner Wheel Bergamo, Merate - Vimercate Brianza, Treviglio e dell’Adda. Un viaggio attraverso la musica da film e gli avvenimenti che hanno caratterizzato oltre un secolo di vita dell’associazione di servizio presente in tutto il mondo con quasi 35.000 club e 1.250.000 soci.


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CHI C’ERA ph. Sergio Nessi testo Valentina Colleoni

BONALDI&AUDI SPORT:

UNO STILE DI VITA CI VOGLIONO GRINTA E DETERMINAZIONE PER DIVENTARE DEI FUORICLASSE, E BONALDI MOTORI LO HA SEMPRE SAPUTO. LO TESTIMONIA L’INAUGURAZIONE DEL NUOVO CONCEPT AUDI SPORT AVVENUTA LO SCORSO 18 FEBBRAIO, UNO SPAZIO DEDICATO ALLE AUTO SPORTIVE AD ALTA PRESTAZIONE DELLA GAMMA AUDI. “Audi Sport rappresenta un’occasione unica” come ha sottolineato durante il grande evento Michele Brusa, Responsabile Commerciale Audi del Gruppo Bonaldi - “da oggi siamo infatti in grado di proporre servizi specializzati di vendita e post-vendita dedicati alle vetture RS e R8, con l’offerta di trattamenti esclusivi e personale dedicato, volti a nutrire la passione e le esigenze di chi acquistando queste vetture sceglie un vero e proprio stile di vita”. Grande soddisfazione per il Gruppo Bonaldi, che si annovera così tra le poche realtà in Italia e nel mondo selezionate per rappresentare questo Brand. Durante l’evento è stato presentato anche il nuovo gioiello della Casa dei Quattro Anelli: la nuova Audi R8 Coupè, concentrato di grinta e stile, è stata messa in risalto anche grazie ad uno show di


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luci laser. Queste ultime non sono state solo una scelta scenografica, bensì un richiamo ad una delle novità più eclatanti di questa vettura: i proiettori laser, disponibili su richiesta, raddoppiano la portata del fascio di luce abbagliante fino a 600 metri, aumentando così il campo visivo del conducente e, ovviamente, la sicurezza. Audi R8 Coupè torna con il massimo delle prestazioni, grazie ad un motore centrale potente, disponibile nelle versioni 540 CV (397 Kw) e 610 CV (449Kw). Tutto questo con una riduzione dei consumi e delle emissioni nonostante le prestazioni uniche, conseguenza di un alleggerimento del peso sia per gli esterni che per gli interni. Uno scrosciante applauso in seguito all’unveiling della nuova R8 è stato il segnale di come quest’auto sia già entrata nel cuore degli amanti del marchio. Esposte nello Showroom anche Audi RS6 Avant, Audi TTS e un esemplare di R18, il prototipo da competizione che ha trionfato in diverse edizioni della 24 ore di Le Mans. Una serata esclusiva all’insegna della passione per lo sport testimoniata anche dalla presenza del Motorhome e di parte del Team Bonaldi Motorsport, con il pilota Campione del Mondo, Patrik Kujala, alla guida della nuova Audi R8. Una sorpresa speciale, infine, per i presenti: l’arrivo di Riccardo Montolivo e Mattia De Sciglio, giocatori dell’AC Milan, sponsor ufficiale Audi.

tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it


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LA FORZA DELL’ESEMPIO

Più di duemila anni fa furono condotti su un palco, di fronte a centinaia di persone, un uomo buono ed un assassino incallito, uscito di galera per l’occasione. Il potere, lavandosene le mani, finse un grande atto di democrazia, concedendo al popolo il giudizio di vita o di morte su uno dei due. Sapete tutti cosa scelse l’urlante opinione pubblica di allora....

Giorgio Paglia www.fuochidipaglia.it

La mia generazione ha da un bel pezzo superato i 50 anni d’età e in oltre mezzo secolo di vita ne ha viste tante. Col tempo si perdono un bel po’ di neuroni, si lascia per strada parecchia agilità, ma si acquisisce un sacco di esperienza. Quella importante può diventare anche storia, ma all’uomo non piace studiarla e così ripete sempre gli stessi errori. Solo grazie a questa esperienza acquisita, tento di fare un’analisi odierna, impietosa e forse poco gradevole. Dal sessantotto in poi ci sono state un sacco di rivoluzioni, soprattutto di costumi, che hanno investito la scuola, il mondo del lavoro, l’etica, la politica, insomma la società tutta. Noi, giovani di allora, siamo diventati padri di oggi e una nuova generazione si è fatta avanti. Per crescere bene è necessaria però una corretta educazione e soprattutto un buon esempio che venga dall’alto. Negli ultimi 30 anni molto è cambiato in tal senso. Innanzitutto i valori più basici come il rispetto, la morale, la forma, sono quasi spariti. Pensiamo solo ad un liceo di oggi. Troviamo dei giovanissimi che vanno a scuola vestiti come se andassero in spiaggia: micro canottiere, bermuda inguinali, magliette traforate con intimo visibile, jeans quasi alle ginocchia con relativa esposizione di mutande variegate, tette al vento e ombelichi con piercing in vista. Poi si va dall’infradito balneare allo stivalone da cavallerizza, dall’anfibio da guerra alle scarpe da centometrista. La sigaretta e la cannetta sono un classico da esibire anche in classe. I capelli sono portati lunghi, a zero, rasoiati con sfumature, impecoriti tipo rasta, a cresta di gallo e dai più svariati colori fluo. I tatoo sono simili a quelli delle tribù amazzoniche o maori. Moda? Può essere, ma di certo l’atavico rispetto per il luogo e per i docenti è tutta un’altra cosa. Nei paesi anglosassoni si entra al liceo in divisa, con tanto di giacca e cravatta identificativi. La colpa, se così si può chiamare, non è dei ragazzi però, ma di noi genitori, che con il nostro permissivismo estremo non abbiamo saputo mettere dei paletti nemmeno al buon senso. E senza paletti, l’anarchia generazionale la fa da padrona. Così molti giovani si presentano ad un colloquio di lavoro nello stesso modo, perché nessuno ha spiegato loro cosa sia la formalità di un’occasione speciale. Però hanno subito capito quanta valga in Italia una raccomandazione, che è in grado di far superare qualsiasi graduatoria di merito. E allora chi se ne frega dello studiare più di tanto. Ma i cattivi esempi sono stati addirittura peggiori nell’etica globale. Tanti anni fa chi rubava era un ladro e veniva tenuto ai margini della società. Oggi è semplicemente uno scaltro furbetto, che non solo rimane impunito, ma che scala rapidamente le vette economiche del successo. La colpa, e questa è proprio una colpa grave, ricade sempre sulla nostra generazione, che ha tollerato certe nuove “usanze”, non le ha fermate sul nascere e anzi ne ha immediatamente approfittato. In un continuo degrado della morale, lo stesso Stato è diventato oggi il primo esempio scellerato di malcostume. Al di là degli sprechi di denaro pubblico, le leggi stanno diventando una discriminante per il popolo stesso. Le tasse, sempre più alte, se non vengono pagate dal cittadino alla scadenza, comportano interessi da usura e veloci sequestri dei suoi beni privati. Mentre lo Stato può non pagare i suoi fornitori, nei termini temporali prestabiliti, per centinaia di miliardi di euro senza che nulla accada. Le pensioni vengono spostate sempre più in là negli anni, ma gli incredibili vitalizi dei parlamentari e dei consiglieri regionali rimangono in pratica tali e quali. I delinquenti oggi possono entrare impunemente nelle nostre case, mentre la giustizia italiana è riuscita ad inventarsi pure il risarcimento del danno per eccesso di legittima difesa. Così rubare è economicamente conveniente, perché può fruttare o il bottino, o il risarcimento per rischio lavorativo del malvivente. Stiamo accogliendo decine di migliaia di poveri migranti, li ospitiamo senza nemmeno sapere chi siano, convinti come siamo di metterci la coscienza a posto con spese milionarie per un’ospitalità in albergo e per una diaria giornaliera. Poco importa se poi molti cittadini italiani, ridotti sul lastrico dalla crisi, dormano in macchina. Io invece vedo tante bugie trasformate in realtà, molti vizi fatti virtù e troppi compromessi accettati supinamente dai più. Potrei continuare all’infinito, ma verrei immediatamente tacciato di mero populismo. Però chiedo: questi sono i valori della nostra Patria? Questo è l’esempio che viene dall’alto? Di chi sono le colpe? Ancora di quella generazione che non ha punito la cattiva condotta e che ha storpiato i valori fino a farli diventare brutti esempi. Ciò è possibile quando il comune senso dell’onore si degrada e allora il potere può fare ciò che vuole della gente. Guardate l’esperienza storica! Più di duemila anni fa furono condotti su un palco, di fronte a centinaia di persone, un uomo buono ed un assassino incallito, uscito di galera per l’occasione. Il potere, lavandosene le mani, finse un grande atto di democrazia, concedendo al popolo il giudizio di vita o di morte su uno dei due. Sapete cosa scelse l’urlante opinione pubblica di allora? E quell’uomo era addirittura un Dio. Da lì è iniziata la vana speranza in un mondo migliore.


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PROGETTAZIONI D’AUTORE: SARTORIALITÀ MADE IN ITALY ATELIER GRISAILLE TORNA A FAR PARLARE DI SÉ E QUESTA VOLTA LO FA CON UN CONCORSO RIVOLTO AGLI ARCHITETTI CHE VOGLIONO CIMENTARSI IN UNA SFIDA... CHIAMATA “CUCINA”. L’architettura e la cucina a confronto? No, più propriamente potremmo dire la creatività degli architetti al servizio di quello spazio della casa che, oggi più che mai, ne rappresenta il luogo di aggregazione familiare, di elaborazioni culinarie, di divulgazione ludica e relax, di diletto. Tutte queste ragioni hanno portato all’ideazione di un concorso indetto da Grisaille, rinomato negozio di arredamento di Osio Sotto e TM Italia, azienda leader nella creazione di cucine realizzate in modo “sartoriale”. Una caratteristica che accomuna queste due aziende, entrambe specializzate nel tramutare in realtà sogni ed esigenze di ogni cliente, studiando e realizzando soluzioni uniche. Due i cardini: eleganza e raffinatezza, gli stessi elementi che hanno tracciato le linee del concorso rivolto agli architetti presentato ufficialmente la sera del 3 marzo scorso con un evento dedicato, nell’atelier Grisaille. Tanti gli studi di architettura che hanno accettato l’invito di Patrizia, Rossano e Manuel (i titolari di Grisaille) tra i quali gli studi Esprit, Bettinelli, Bertasa, Bizzozzero e Rossi nonché alcuni singoli architetti, pronti a gareggiare per vincere il contest e veder realizzato il progetto di una cucina sotto la supervisione del team di Tm Italia e Grisaille. Al primo classificato l’assegnazione di alcune royaltis sulle vendite della cucina stessa nonché l’onore di vedere esposto il proprio progetto nella vetrina dell’atelier. Presenti alla serata anche il titolare di Tm Italia Gianluca Tondi e l’Art Director dell’azienda stessa Piero Sabatini che hanno ricordato l’impegno costate come filosofia dell’azienda e dopo una breve presentazione del concorso, hanno illustrato le suggestioni intorno alla nuova collezione presentata a Milano l’Aprile prossimo in occasione del Salone del Mobile. Un ricco buffet ed un brindisi hanno fatto poi da apripista ad un secondo partner d’eccezione dell’evento “Luce e... DPE”, azienda di illuminazione i cui titolari Attilio e Wilma Galbusera per l’occasione hanno presentato performance luminose create da faretti al led di vari colori, capaci di fornire ad ogni oggetto illuminato la giusta esaltazione in base alla sua funzione. Proposto anche il nuovo dispositivo Lightwave di Ugolini, un’esperienza “sensoriale”nata dal connubio tra luce e audio. Una novità assoluta, che ha lasciato tutti i presenti a bocca aperta quando hanno potuto constatare come da un semplice faretto si propagassero in modo omnidirezionale in tutta la stanza suoni e musica. Un vero e proprio sistema innovativo, controllabile da remoto attraverso una semplice app, lo stesso sistema utilizzato anche per controllare tonalità, colore e gradazione delle luci al led.Tutti dettagli che hanno non solo incuriosito ma anche motivato gli architetti in questa competizione all’ultimo “tocco creativo” che sicuramente non deluderà.



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CHI C’ERA ph. Sergio Nessi testo Valentina Colleoni

NUOVO URBAN STYLE FIRMATO

035 LUONGE BAR

IL PREFISSO NON È CAMBIATO MA LO STILE SÌ. NUOVA VITA PER LO 035, LO STORICO LOCALE CHE PROMETTE UN RITORNO AL MOOD DEL TEMPO FARCITO PERÒ DI TANTE ECCEZIONALI NOVITÀ Nuova vita per lo 035 Lounge Bar. L’ormai storico locale del centro cittadino, che nel passato era stato fulcro della movida bergamasca, ritorna al centro dei riflettori e lo fa nel migliore dei modi ovvero con un cambio radicale, non solo di proprietà ma anche di stile. Tre giorni, solo tre giorni di intenso lavoro hanno permesso ai titolari Diego, Carlo e Federica di vedere nascere la loro idea di “locale moderno, stiloso ma accogliente al punto giusto”. E così, oggi, 035 Lounge Bar appare in tutto il suo splendore con tonalità completamente nuove: caffè, nocciola e moka i colori caldi che si intrecciano in un gioco di pelle, teak e ferro che hanno dato vita ad un ambiente urban style, genere tanto amato ormai in mezzo globo. E a quanto pare anche a Bergamo, in quanto alla serata inaugurale avvenuta lo scorso 4 marzo i complimenti non sono certo mancati. Tanti, tantissimi gli ospiti che hanno deciso di brindare con un bicchiere di prosecco doc, pasteggiando con un delizioso buffet offerto dalla casa, per rendere omaggio a questo nuovo inizio. Nel corso della serata nomi della politica e della musica made in Bergamo non sono certo mancati tra gli ospiti, tutti entusiasti del nuovo look, del servizio e dello staff impeccabile nonché della coinvolgente musica suonata per l’occasione. Solo un’anticipazione quest’ultima di tutti gli eventi che verranno, in quanto 035 Lounge Bar non sarà solo un bar dove gustare la prima colazione, un pranzo di lavoro o un gustoso aperitivo ma anche il locale perfetto per il pre-serata della movida della città, grazie alla collaborazione con la nota discoteca Setai. Ma non solo: anche per coloro che non amano party e disco, 035 Lounge Bar sarà il posto perfetto dove gustare un cocktail o un bicchiere di vino, alcuni dei quali selezionati dall’enoteca Cornali Divino, partner del locale. Il meglio delle etichette al giusto prezzo consentirà così di godersi una serata tra amici o in famiglia, in un ambiente raffinato e confortevole, nel quale la cordialità e l’accoglienza saranno sempre di casa. Per un ritorno in grande stile firmato 035 Lounge Bar.


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CHI C’ERA ph. Sergio Nessi testo Valentina Colleoni

LODAUTO

E ASSOS PRO-SHOP BERGAMO UNITI DALLA POTENZA AMG E DALL’ECCELLENZA DEL CICLISMO Giovedì 10 Marzo, presso lo showroom Lodauto di Orio al Serio, si è svolto l’evento che ha unito gli importanti brand Mercedes-Benz AMG e ASSOS. Il concept della serata ha preso forma dalla partnership già esistente tra MERCEDES AMG PETRONAS e il marchio svizzero ASSOS che firma i capi tecnici utilizzati dal WORKS TEAM di Formula Uno. Alla serata hanno preso parte gli ospiti invitati dalla Concessionaria e dal suo partner High Tech Bike, ovvero il Pro-Shop ufficiale ASSOS per Bergamo, uno tra i sei rivenditori specializzati in Italia. Proprio questo concetto di esclusività si presta a descrivere il legame esistente tra le due realtà: Lodauto si qualifica infatti come uno degli undici Performance Center AMG presenti sul territorio nazionale, un vero e proprio centro di competenza con esperti dedicati e qualificati che consentono ai clienti e a tutti gli appassionati del marchio di sperimentare in prima persona emozioni e suggestioni del mondo AMG grazie anche al collegamento diretto con la Driving Academy, l’accademia di corsi di guida sportiva e sicura AMG. Durante la serata i presenti hanno potuto ammirare alcuni tra gli esclusivi modelli AMG proposti da Lodauto, mentre all’esterno dello showroom le vetture Mercedes-Benz erano disponibili per la prova su strada. Ad affiancare la gamma, la nuova collezione ASSOS Summer 2016 ed i capi della linea Urban Mobility Gta che High Tech Bike ha presentato in anteprima esclusiva. Ospite d’eccezione, Désirée Maier, figlia di Toni Maier, fondatore del marchio svizzero che, affiancata dal suo team, ha illustrato la storia del brand e presentato il progetto della Granfondo Internazionale “La Campionissimo” che si terrà il prossimo 6 giugno. Musica e catering d’eccezione hanno accompagnato la serata offrendo a tutti i presenti un’esperienza indimenticabile.


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CHI C’ERA ph. Sergio Nessi testo Valentina Colleoni

MAS CHILDREN: NEL CUORE DELL’AFRICA “I bambini non sono cristiani, islamici o ebrei. I bambini sono bambini”. Un messaggio forte quello lanciato dai rappresentanti di Inner Wheel di Treviglio e dell’Adda lo scorso 29 febbraio durante un’importante serata di presentazione del progetto di soccorso agli oltre 10000 bambini Somali che oggi ricevono cure ed assistenza presso l’ospedale italiano MAS CHILDREN, realizzato ben tre anni fa e oggi bacino importante. Una struttura sorta grazie ad un gruppo di amici, alcuni bergamaschi che, appurata l’importanza di questo progetto, hanno l’ambizione di creare un blocco operativo avanzato, con una sala operatoria grande ed una più piccola, con un circuito sporco e uno pulito, con una piccola rianimazione e una sterilizzazione. Non solo: il grande obiettivo è quello di insegnare ai giovani medici ed infermieri somali come essere autosufficienti per operare e salvare vite umane; tutto questo partendo anche dalla creazione di una scuola universitaria di Specializzazione in Chirurgia ed in Pediatria. Massima la partecipazione alla cena svoltasi presso il ristorante Florian Maison di San Paolo d’Argon durante la quale i presenti hanno potuto ascoltare le testimonianze ed essere resi partecipi dell’importanza di questo progetto grazie anche alla presenza di due ospiti d’eccezione: Marco Berry, il mago, intrattenitore e indimenticabile Iena e il cardiologo Piero Abbruzzese. Il primo con la sua onlus è oggi attivo nel tentativo di dare un futuro migliore ai bambini sfortunati del mondo mentre il secondo dirige proprio l’ospedale realizzato in Africa. Due personalità di spicco, testimonianza di come la solidarietà sia oggi più che mai la chiave di volta per la felicità, soprattutto se ciò supportato della consapevolezza della fortuna di essere nati in un paese libero ed emancipato come il nostro. Partner attivi della serata la Gioielleria Cornali, la Galleria Ceribelli e Maison Florian che non hanno mancato di apportare il loro aiuto concreto a questo progetto.


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ROBY FACCHINETTI CON GIOVANNI LICINI ANIMA DELL’ASSOCIAZIONE CHE IN DODICI ANNI DI ATTIVITÀ È RIUSCITA A RACCOGLIERE OLTRE UN MILIONE DI EURO DEVOLUTI AD INIZIATIVE DI SOLIDARIETÀ SUL TERRITORIO

Il 2015 verrà ricordato come l’anno in cui il grande obiettivo di toccare la luna è stato raggiunto. Una metafora mai meritata come in questo caso, perchè quando una “mission” è considerata impossibile, raggiungere l’obiettivo richede il massimo delle capacità e dell’impegno cogliendo ogni possibile opportunità. Questo è quanto accaduto lo scorso anno all’Accademia dello Sport di Bergamo che ha toccato un record da capogiro: la raccolta di ben 1.065.000 Euro di donazioni. Un risultato unico, conseguenza diretta di ben 40 anni di lavoro ininterrotto, di sacrifici, di impegno e passione di tutta questa grande famiglia, capeggiata da Giovanni Licini. Sua l’idea nel lontano 1976 di creare una sorta di Tennis Vip che coinvolgesse senza limiti gli amanti di questo sport. Da lì al passo successivo fu storia breve in quanto la solidarietà, intesa come aiuto attivo verso le persone bisognose presenti sul nostro territorio, diede vigore a quanti ogni anno si ritrovavano per giocare sì un torneo, ma con uno scopo nobile. Così, da dodici anni fa ad oggi, l’Accademia dello sport di Bergamo ha attraversato una crescita costante, in un cammino che l’ha condotta al raggiungimento di obiettivi continui, sempre più grandi, sempre più concreti per la nostra Bergamo. Proprio le parole di Licini alla serata di Solidarietà dello scorso 27 febbraio hanno evidenziato questo elemento chiave: “Il percorso era tracciato, la strada era difficoltosa, ma l’obiettivo alla fine lo abbiamo raggiunto. Il vedere che i risultati del nostro lavoro e di tanti sforzi si concretizzano è stata la nostra mossa vincente”. Poche parole ma dirette quelle del Presidente, specchio di un impegno continuo e costante da lui curato con l’aiuto di Luciana, Annamaria e Amneris, preziose compagne di viaggio, di tutti i collaboratori, i volontari, i personaggi dello spettacolo e dell’imprenditoria che nel corso degli anni hanno gratuitamente prestato la loro immagine e ovviamente i tanti sponsor. Grazie a tutta questa efficiente squadra le tante associazioni di solidarietà del nostro territorio hanno ricevuto sostegno ed aiuti: ne sono esempi l’Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII, il CSI di Bergamo, l’Associazione Omero, la Segui l’orma, la Fondazione Emilia Bosis, l’Associazione Spazio Autismo e, obiettivo dello scorso anno, l’aiuto al mondo delle disabilità in ogni forma per avvicinare i ragazzi allo sport e alla musica. Sport e musica: un connubio perfetto per creare emozioni uniche che unite alla solidarietà lasciano un segno indelebile. E lo sanno bene tutti i presenti al Teatro Creberg la sera della “Consegna della Solidarietà 2015” durante la quale la musica di Bianca Atzei, dei Dear Jack e dell’orchestra Italiana Bagutti ha fatto da cornice perfetta al quadro di una serata dai toni ricchi di significato. Con un video iniziale sulla storia dell’Accademia dello Sport e un ringraziamento sincero a tutti gli attori di questa grande opera, si è poi lasciato proprio spazio agli artisti, con la chiusura di un grande rappresentante della musica italiana, Roby Facchinetti che, sulle note di Pensiero, ha lanciato il suo messaggio di sostegno attivo a questa importante “azienda della solidarietà”. Non solo: la conferma ufficiale della partnership attiva con la radio nazionale RTL 102.5 ha aggiunto ancora più grinta agli organizzatori che, senza dubbio, non si fermeranno, ma tracceranno già le linee per un nuovo entusiasmante traguardo. Per la solidarietà. Per Bergamo. Per la nostra gente.

ACCADEMIA DELLO SPORT


GLI OSPITI DELLA SERATA AL PALACREBERG PER LA CONSEGNA DELLA SOLIDARIETÀ DELL’ ACCADEMIA DELLO SPORT

“TOCCARE LA LUNA E OLTRE PERCHÉ LA SOLIDARIETÀ È QUESTIONE DI FATTI E NON DI PAROLE.” UNA LINEA CHIARA, CHIAVE DI VOLTA DI UN SUCCESSO CHIAMATO ACCADEMIA DELLO SPORT DI BERGAMO. GRANDE IL RISULTATO RAGGIUNGO: 1 MILIONE DI EURO RACCOLTI PER AIUTARE QUANTI NECESSITANO DI UN AIUTO CONCRETO.

IN GIOCO LA SOLIDARIETA’


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QUELLIBELLI

COMENOI


anni azzurri

A cura del Direttore Johnny Vinella

UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE ALLEATA DELLA SALUTE NELLA TERZA ETÀ Un’alimentazione appropriata è un ingrediente essenziale per conservare un buono stato di salute a tutte le età, e specialmente in età avanzata. Per questo alla Residenza Anni Azzurri San Sisto di Bergamo l’attenzione e la cura dedicata ad ogni ospite si declina anche nella valutazione del corretto apporto idrico e nutrizionale giornaliero. Negli anziani, infatti, avvengono modificazioni fisiologiche quali il rallentamento del metabolismo basale e la diminuzione della muscolatura scheletrica, e cambiamenti dello stile di vita come la ridotta attività fisica, che

riducono il fabbisogno energetico, ma che richiedono un giusto apporto di nutrienti. In età geriatrica, anche in relazione alle patologie che in questa fascia d’età sono più diffuse, è spesso frequente una malnutrizione per difetto che si manifesta con dimagrimento, progressiva diminuzione dell’autonomia, fino all’allettamento, con un aumento dell’incidenza di complicazioni. “All’interno della Residenza il medico di struttura verifica il fabbisogno nutrizionale di ciascun ospite e la corretta alimentazione, valutando

anche la rilevazione del peso - spiega il direttore della Residenza Anni Azzurri San Sisto, dottor Johnny Vinella - Per tale motivo il pasto diventa un momento di osservazione fondamentale da parte degli operatori d’assistenza: quando è necessario, inoltre, si ha la possibilità di variare con delle diete specifiche in base alla singola esigenza”. Molto importante è anche l’idratazione, considerando che una delle problematiche della terza età è la difficoltà a mantenere un adeguato equilibrio idro-elettrolitico, anche a causa di un alterato senso della sete (non a caso la disidratazione negli anziani è una delle dieci cause più frequenti di ospedalizzazione e aumenta in modo significativo sia la morbilità che la mortalità). Per questo all’interno della Residenza San Sisto sono previsti più momenti di idratazione giornaliera, allo scopo di mantenere un corretto apporto di liquidi. Nell’osservazione della corretta nutrizione dell’ospite è necessario cogliere e valutare anche eventuali difficoltà ad alimentarsi date dai disturbi di deglutizione, altro aspetto di fondamentale importanza. “All’interno della nostra Residenza ci avvaliamo della collaborazione della logopedista, che nello specifico è chiamata a valutare e verificare eventuali disfagie nell’ospite, ovvero disturbi della deglutizione, che diventa dolorosa, difficile o impossibile”, sottolinea il direttore Vinella. Il meccanismo d’insorgenza può essere di tipo psicogeno, funzionale o organico, e il lavoro di osservazione dell’équipe sta proprio nel rilevare difficoltà dell’anziano nella deglutizione e durante la somministrazione dei pasti. Questo permette di individuare comportamenti anomali o presunti tali che richiedono la valutazione logopedica, che permette di valutare disfagie ai cibi liquidi o solidi e di apportare conseguenti modifiche alla dieta impostata. La Residenza Anni Azzurri San Sisto può contare sulla presenza di una cucina attrezzata, che consente di modificare il menù proposto agli ospiti, facendo variazioni nei casi in cui sia necessaria un dieta morbida o frullata che permetta all’ospite disfagico verso i cibi solidi di continuare ad alimentarsi correttamente e autonomamente.

In collaborazione con Via Colognola ai colli, 8 - Bergamo Tel. 035 08641 - Fax 035 19909256 residenzasansisto@anniazzurri.it johnny.vinella@anniazzurri.it


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stare bene

IL SANO DORMIRE

in collaborazione con Negozio del Materasso

NEGOZIO DEL MATERASSO

GOOD NIGHT GOOD LIFE “Dormi bene, vivi bene”: un mantra che tutti dovrebbero applicare. Perché, dati scientifici alla mano, dormire le giuste ore e correttamente, pare la chiave di volta per avere più energie durante la giornata, essere di buon umore, aumentare la concentrazione e non incappare in patologie di bassa/media gravità come malumori, depressione o problemi cardiovascolari. Dalle statistiche internazionali emerge però un dato allarmante: il 34 % della popolazione europea soffre di insonnia, di cui il 60% sono donne, nello specifico di età superiore ai 55 anni. Ma quali sono le giuste condizioni per un sonno ristoratore e cosa avviene durante tale processo? La prima cosa da chiarire è l’impossibilità di definire quante ore di sonno servono a ciascuno poiché questo dato varia da persona a persona e in funzione all’età, anche se dagli studi effettuati registrando con un elettroencefalogramma l’attività elettrica del cervello, è emerso come 7/8 ore a notte sarebbero il numero perfetto. Da qui si è così arrivati all’individuazione di 4 fasi di crescente profondità, che nel loro insieme creano la fase Non-REM, seguita dalla fase di sonno REM (Rapid Eyes Movements): nella prima il respiro è calmo e regolare, diminuiscono frequenza cardiaca e pressione sanguigna mentre aumentano la produzione dell’ormone della crescita che ha la funzione di aiutare le cellule a moltiplicarsi per recuperare i tessuti danneggiati; nella seconda fase invece il respiro diventa più rapido e irregolare, aumentano la frequenza cardiaca e il flusso sanguigno per favorire il consolidamento della memoria, per assicurarsi i processi di apprendimento e per un recupero dell’energia fisica. In questa fase, che si ripete 4/5 volte a notte, si fanno sogni intensi e l’attività celebrale e i movimenti oculari sono in contrasto con il totale rilassamento muscolare (detto “sonno paradosso”). La durata e la distribuzione temporale di tutte le fasi costituisce la struttura del sonno e il ciclo biologico: quest’ultimo si ripete più volte con una progressiva diminuzione del tempo trascorso nelle fasi di sonno profondo e quelle di aumento del REM. Durante tutto questo processo il corpo cambia posizione, per movimenti automatici del cervello, almeno 10/12 volte, che non devono incidere sulla qualità del sonno. Per valutare l’efficacia del ciclo biologico è necessario che con la durata siano verificate anche altre condizioni quali l’intensità, la stabilità e la continuità del riposo. La prima è la misura del livello massimo di quiete che il cervello raggiunge mentre la seconda e la terza sono relative ai microrisvegli che si verificano nel corso del sonno, il cui ritmo definisce il CAP ovvero il “tracciato alternante ciclico”. Quando il CAP aumenta per la presenza di fattori disturbanti persistenti (rumore, temperatura, luce...) il sonno diventa più instabile e di conseguenza poco riposante e ciò si riflette sulla qualità del sonno stesso e, ovviamente, della vostra vita. Quindi da oggi “svegli e vigili” sul vostro riposo. E... sogni d’oro!

TECNOLOGIA A PORTATA DI... SONNO In questa seconda puntata della nostra rubrica vogliamo ancora porre l’accento sul buon dormire come chiave di volta per una vita sana. Il giusto numero di ore di sonno, come ormai sappiamo, non basta se non correlato dalla qualità del sistema di riposo sul quale passeremo le ore notturne. Ecco perché, oggi più che mai, medici ed esperti si interfacciano per dare vita a soluzioni valide per le diverse richieste che potrebbero sorgere dall’utente finale. Una delle aziende leader in questo settore è Jensen impegnata costantemente nella ricerca per il raggiungimento di un confort ottimale per il riposo, utilizzando materiali appositamente selezionati. Il modello, scelto nella vasta gamma di proposte Jensen che vogliamo prendere in esame e farvi conoscere meglio è il Jensen Adjustable caratterizzato da un’eleganza unica presentandosi come una base letto dotato di un doppio sistema a molle insacchettate. La particolarità di questo modello però risiede nell’aspetto tecnologico: tramite un telecomando infatti le estremità del materasso della testa e dei piedi si muovono verso l’alto o verso il basso, azionate da due efficienti motori elettrici estremamente silenziosi. Ma non solo: scaricando gratuitamente sul proprio telefonino l’applicazione appositamente studiata sarà possibile azionare Jensen Adjustable come se si utilizzasse un normale telecomando. Oltre a tutto questo esiste poi una particolarità aggiuntiva: la funzione massaggiante che stimola efficacemente la circolazione mentre rilassa gambe, schiena e nuca. Tutto questo senza incidere sull’aspetto estetico, in quanto tutta la tecnologia è nascosta nel telaio imbottito del letto. Infatti, nel suo complesso Jensen si presenta come un complemento d’arredo davvero unico ed esclusivo, per rendere ancora più ricercata, oltre che molto più confortevole, la propria camera da letto.


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Ora è più facile che mai regolare il tuo letto Jensen adjustable. Con la nostra nuova applicazione, potrai facilmente trovare la tua posizione preferita.

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ben vedere

LENTI DINAMICHE Confort visivo per tutto il giorno e in ogni condizione di luce La luce che raggiunge l’occhio viene raccolta dalla retina ed elaborata dal cervello per ottenere le immagini. È una parte essenziale del processo visivo, ma talvolta la quantità o la qualità della luce può influenzare la nostra capacità visiva. Un eccesso di luce provoca riverbero, che può causare mancanza di comfort o persino impedire una visione corretta. Le lenti dinamiche ESSILOR TRANSITIONS utilizzano la tecnologia fotocromatica per filtrare la quantità di luce che arriva agli occhi, adattandola al giusto livello, proteggendo dal riverbero e gestendo la luce in modo tale che la visione sia costantemente migliorata. La loro peculiarità è di essere perfettamente chiare in ambienti chiusi, la loro tinta si adatta all’aperto, diventando scure come lenti solari in condizioni di luminosità intensa e ottimizzando costantemente la quantità di luce ricevuta dagli occhi. La più recente novità introdotta sul mercato è rappresentata da una lente dinamica dalla tonalità Verde Grafite, ispirata alla colorazione iconica delle lenti tanto amate dai divi di Hollywood, e

nuovamente di grande tendenza che si va ad aggiungere alle tradizionali lenti fotocromatiche grigie e marroni. Due importanti e rivoluzionarie tecnologie sono alla base di queste nuove lenti. Grazie alla tecnologia per il controllo delle variazioni di luce, le lenti Essilor Transitions Verde Grafite raggiungono un elevato livello di scurimento in esterni, un rapido ritorno allo stato chiaro per una visione estremamente chiara in interni. Il risultato? Lenti più reattive alle diverse condizioni di luce - per una maggiore protezione dall’abbagliamento e dalla quantità di luce ricevuta dagli occhi - a tutte le temperature, ogni giorno e per tutto il giorno. L’altra tecnologia brevettata riguarda il colore Verde Grafite che regala ai portatori una visione più naturale ed una percezione dei colori più accurata, rispetto ad una lente colorata non fotocromatica. Da sapere! Le lenti dinamiche sono disponibili per ogni correzione visiva. Esistono lenti dinamiche che si attivano anche all’interno dell’auto e diventano estremamente scure in pieno sole. E ancora, lenti dinamiche ideali per le medie luminosità. Abbiamo quindi detto che le lenti fotocromatiche alleviano il fastidio indotto dalla luce solare percepita dall’occhio e dall’abbagliamento. Non dobbiamo inoltre dimenticare che esistono raggi luminosi apparentemente meno fastidiosi perché non percepiti ma più dannosi. Parliamo in particolare dei raggi ultravioletti che non danno fastidio percepito in immediato ma possono creare danni irreversibili alla retina o ai mezzi ottici dell’occhio. Per ridurre questi rischi è fondamentale ricorrere a materiali e trattamenti sulla superficie della lente che riducono drasticamente la qualità di raggi nocivi che colpiscono i nostri occhi.


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CHI C’ERA ph. Sergio Nessi testo Valentina Colleoni

CONCERTO GROSSO INIZIATIVA PROMOSSA PER I 111 ANNI DEL ROTARY INTERNATIONAL CON LA PRESENTAZIONE ALLE SCUOLE DEL PROGETTO “POLIO PLUS” PER DEBELLARE LA POLIOMIELITE DALLA FACCIA DELLA TERRA Per celebrare i centoundici anni di fondazione del Rotary International, lo scorso 26 febbraio, presso il Teatro S. Alessandro di Bergamo, ha avuto luogo un evento particolarmente significativo: tre formazioni del Liceo Musicale “Secco Suardo” – il Coro Polifonico Misto, la Big Band e l’Ensemble Ottoni – hanno proposto “Concerto Grosso”, un interessante programma musicale giocato su celebri brani e su diversi stili: musica classica, jazz, blues. È stata una serata di grande musica ma al tempo stesso di attenta riflessione sui temi della solidarietà e del volontariato: nel corso dell’evento, infatti, è stato presentato il progetto “Polio Plus”, la campagna promossa dal Rotary e finalizzata alla completa eliminazione della poliomielite in ogni parte del mondo. Lanciata nel 1985, da un’idea di un Club bergamasco, la campagna “Polio Plus” ha contribuito in modo determinante alla quasi completa scomparsa dei casi di poliomielite nel mondo.Tra i temi al centro dei tanti progetti promossi dai Rotary Club non vi è solo la lotta alle malattie, ma anche l’analfabetismo, la fame, la mancanza d’acqua, le problematiche ambientali, il rispetto dei diritti umani. Questa iniziativa è stata organizzata dai Rotary Club del Gruppo Orobico 1 in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo.



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ALFASUD: IL SOGNO INFRANTO Una grande storia tutta Italiana, che più italiana di così non si può. Grazie agli incentivi della Cassa del Mezzogiorno messi a disposizione dal Governo per favorire lo sviluppo del Sud Italia nasceva la prima fabbrica di automobili made in Napoli, Pomigliano d’Arco per l’esattezza. Siamo alla fine degli anni Sessanta e l’allora dirigenza dell’Alfa Romeo, controllata da Finmeccanica, quindi dallo Stato, decide di affidare il progetto al grande ingegnere austriaco Rudolf Hruschka, uno dei più validi manager del settore, già in passato braccio destro di Ferdinand Porsche ma anche consulente di Fiat, Simca e Abarth. Il design della carrozzeria venne affidato a quello che presto diventerà l’Italdesign di Giorgio Giugiaro e Aldo Mantovani. Linee rivoluzionarie e soluzioni stilistiche dettate da due fattori precisi. La neonata che sarà battezzata Alfasud, destinata a diventare simbolo del riscatto dell’impresa meridionale, deve avere un aspetto sportivo, per rimanere legata all’immagine del Biscione, ma d’altro canto deve rappresentare la soluzione valida per gli spostamenti quotidiani della famiglia media italiana. La matita di Giorgetto poté sfruttare l’adozione per la nuova Alfasud di un propulsore Boxer, di nuova generazione, decisamente piatto e in grado di consentire una linea del cofano anteriore sottile, bassa e sportiva. Ha quattro porte e dentro si sta comodi in quattro, c’è un discreto vano bagagli e le promesse prima della consegna fanno sperare in un grande successo. Che in effetti arriva, forse più del previsto… Purtroppo però incredibili vicende sindacali impediscono all’Alfa Romeo di essere puntuale nelle consegne che si troverà costretta a consegnare vetture con grossi problemi. L’Alfasud sarà forse, insieme alla Arna costruita in Partner con la Nissan, la vettura che porterà al minimo storico l’immagine della gloriosa azienda milanese. Gli italiani si innamorano della sua linea ma restano delusi dalle troppe insufficienze del prodotto. Finiture approssimative, verniciature che lasciano presto spazio a bolle e ruggine ovunque. Il motore decisamente innovativo ha molti limiti e fa rimpiangere, specie agli Alfisti più puri, il rumore dei classici quattro cilindri in linea. Nel 1980 per rilanciare l’Alfasud presso un pubblico femminile si “costrinse” il grande Valentino Garavani, ai tempi al vertice della sua lunga carriera, a griffare una serie speciale della vetturetta che vide la luce di color rame scuro metallizzato, tipo bronzata, con delle striscette colorate nero e oro con il logo di Valentino sulle fiancate posteriori e sulla coda. Tetto rivestito in vinile, che faceva finto cabrio, e cerchi verniciati in oro metallizzato. Interni in pelle e volante in legno. Cinque marce, motore milledue, milletre e millecinque… quasi 90 CV la più potente. Ne vennero costruite 3989 esemplari e ne vennero vendute molte all’estero che vedremo presto in qualche museo.


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GRAZIELLA SBARAZZINA

Creò un vero mito che ancora resiste. La bicicletta con le ruote piccole, manubrio e sella regolabili in altezza, un vero portapacchi posteriore e, meraviglia delle meraviglie, era pieghevole e agevolmente trasportabile nel baule di una vettura. Dopo il suo avvento il mondo delle due ruote a pedali non fu più lo stesso e nacquero innumerevoli imitazioni da parte di quasi tutti i produttori tanto che con il nome di Graziella vennero indicate tutte le bici che avevano le stesse caratteristiche. La prima serie, sbarazzina ed irriverente, conquistò subito le famiglie italiane con le sue ruote da 16”, il contropedale ed i suoi dettagli eleganti e ricercati. Grazie alle sue caratteristiche, la Graziella, divenne ben presto la bici immancabile nelle case e nelle automobili degli italiani, per tutta la famiglia, da utilizzare sempre, in tutte le stagioni e per tutti gli usi. Lo stile di vita allegro e spensierato del boom economico che travolse l’Italia trovò subito nella Graziella il suo emblema; la Graziella rivoluzionò infatti la percezione comune della bicicletta che divenne lo status symbol della nuova gioventù benestante. L’entusiasmo per la bici pieghevole con le ruote da 16” fu tale che, già alla fine degli anni ‘60, la Carnielli decise di differenziare la Graziella originale dalle tante imitazioni che stavano nascendo. Nacque così il restyling che rese la Graziella la regina delle biciclette pieghevoli. “Reinventata da Carnielli”, come diceva la pubblicità dell’epoca, la nuova Graziella si distingueva dal modello precedente per il diametro delle ruote portato a 20” e per dei piccoli ed eleganti dettagli che ne consolidarono il regno. L’inconfondibile portapacchi, lo squillante campanello con la “G”, il fanale incorporato del telaio, il manubrio slanciato, e persino un tubetto di vernice per ritoccare i graffi che potevano formarsi sul telaio. Vennero proposti anche modelli con il cambio automatico incorporato a 2 o 3 velocità e con il bloccasterzo munito di chiave. Inoltre, il pubblico più ricercato, poteva richiedere l’esclusivo faro quadrato e l’innovativo contachilometri.

AUTO SCULTURE

Alessio Bianchi di professione avvocato, appassionato di auto, pilota e fondatore di SportItalia team, la più grande scuderia di auto storiche in Italia che fu presieduta dal grande Clay Regazzoni e infine scultore di modellini di auto. Non certo scontate, discrete e ispirate alle forme sinuose di vetture sportive, interamente realizzate a mano dalla realizzazione del master ai multipli, sino alla verniciatura finale. Ogni esemplare è quindi unico. Per info: www.autosculture.com

MEMORIES

Frutto di un lavoro congiunto del centro stile Simca e di quello della Fiat, la Simca 1000 deve le sue linee a Mario Revelli di Beaumont, un designer autonomo che amava prestare servizio presso varie Case, senza mai fossilizzarsi su una in particolare. In ogni caso fu notevole il suo apporto alla Casa francese e la 1000 rimase senza dubbio il suo lavoro più noto tra quelli realizzati per la Simca. Quella della Simca 1000 era una linea piuttosto classica ed a prima vista alquanto convenzionale, per via delle sue linee squadrate e della sua impostazione a tre volumi fin troppo ben definiti. Ma non mancano le particolarità: in primo luogo, il frontale era caratterizzato da proiettori tondi con luci di posizione sottostanti; in mezzo campeggiava la finta presa d’aria che rendeva meno vuota la vista anteriore. Il tratto più caratteristico della zona anteriore era però dato dagli scalini longitudinali sui lati del cofano (tramite il quale si accedeva al vano bagagli, visto che il motore era posteriore), i quali arrivavano fino alla base del parabrezza per proseguire allo stesso modo anche in coda, sul cofano motore. Quest’ultimo tradiva la presenza del propulsore grazie alle grigliature. Sempre in coda trovavano posto i fari posteriori di forma circolare. Per quanto riguarda la fiancata, la linea di cintura piuttosto alta rendeva massiccia ma poco agile la vista laterale, mentre un’altra particolarità era data dalla scanalatura longitudinale che correva lungo il tetto.


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QUANDO LE DUE RUOTE CREANO DIPENDENZA...

E SUCCESSO! NASCERE CON UNA PASSIONE CHE CRESCE INSIEME A TE, FINO AD INTERESSARE OGNI ISTANTE DELLA TUA VITA. QUESTO È SIMONE AGAZZI, TITOLARE DI RS MOTO CONCESSIONARIO UFFICIALE HONDA, CHE SULLE DUE RUOTE HA TROVATO TUTTO IL SUO SUCCESSO SPORTIVO ED IMPRENDITORIALE. COME CI HA RACCONTATO IN QUESTA INTERVISTA... DI ROBERTO MAESTRONI

Chi è Simone Agazzi? “Un quarantenne bergamasco, imprenditore ma prima ancora pilota, di trial per l’esattezza, che nutre questa passione fin da piccolo al punto da dedicarsi solo al mondo delle due ruote dopo il diploma di perito elettrotecnico conseguito nel 1996. Mentore il grande Diego Bosis che non solo mi ha insegnato a correre ma anche a stare al mondo. Con lui iniziai nel 1990 mentre lavoravo nella concessionaria di mio zio a Bergamo. Nel 2004 aprii il mio negozio Aprilia in via Baioni e due anni dopo siglai il passaggio ad Honda: oggi festeggio il decennale con il massimo della contentezza di avere sposato un brand serio ed efficiente”. Nella tua concessionaria oltre alla vendita anche il noleggio... “Esattamente: qui non solo è possibile acquistare il proprio “gioiello Honda” ma noleggiarlo anche solo per testarne le prestazioni o semplicemente per utilizzarla nel fine settimana. Se dopo la prova vi sarà la volontà di

acquistarla, nessun problema: storneremo il costo del noleggio. Incluse nel canone vi sono anche le spese di bollo, assicurazione e un chilometraggio illimitato. Noleggiabili anche le moto e gli scooter a partire da 35 euro”. Quali sono le percentuali di utilizzo di questo servizio? “Ad oggi ancora basse anche se parecchi sono curiosi di testare una moto prima del suo acquisto. Inoltre una buona spinta sta arrivando grazie alla convenzione con il circuito 35Euro.it che permette di noleggiare a tale prezzo per un giorno uno scooter raggiungendo B&B o un ristorante convenzionato in città e provincia”. Otre alle moto però vantate anche altri noleggi... “Esattamente: abbiamo uno spazio nominato RS Moto e-bike in cui è possibile noleggiare e comprare bici elettriche ovvero assistite. Un aspetto questo dell’ecologico che ho abbracciato a 360 gradi installando anche un impianto fotovoltaico sul tetto e utilizzando solo furgoni a gpl (quelli


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per l’assistenza e il soccorso ai nostri clienti)”. Un mondo aperto a 360 gradi quindi... “E non è tutto. Ultimo aspetto non ancora citato, l’RS Moto Ride per viaggi nel deserto o in paesi in cui è possibile il fuori strada; un off road che abbiamo già fatto in Tunisia, Marocco, Romania e in altri stati negli ultimi quattro anni con un’assistenza a 360 gradi nel deserto con tutta la logistica che parte proprio dall’Italia e che permette ai partecipanti di vivere esperienze indimenticabili sia in sella che non. Prossima tappa la Grecia”. Insomma sei un vero e proprio vulcano sia in sella che come imprenditore. Eredità familiare? “Sono sempre stato vivace e, fin da piccolo, la passione per le moto che vedevo nei cartoni animati ha avuto la meglio su tutto. Uno dei miei ricordi più vivi risale all’88/89 quando al mondiale di Lumezzane vidi il grande Alessandro Gritti correre all’Enduro: fu amore a prima vista e da li esplose la mia passione. L’aspetto imprenditoriale è senza dubbio una parte connaturata considerando che mio padre ha un’azienda elettrica ma credo che essa si sia sviluppata più “rubando” il mestiere allo zio lavorando nel suo negozio. Li ho imparato molto nel rapporto con le persone oltre che l’aspetto tecnico, sempre mosso da quella curiosità di apprendere che mi contraddistingue”. Sarà per quello che già a 30 anni eri concessionario ufficiale Honda? “Credo di sì: rappresentare un’azienda così importante è stato da subito motivante così come quando mi hanno comunicato che saremmo stati il team ufficiale Honda per il Moto Rally”. Potendo, come ti descriveresti? “Come un uomo in bianco e nero, non solo perché sono nato nel segno dei gemelli ma anche per questo spaccato di imprenditore/ pilota. Non a caso ritornerò a gareggiare alla Dakar, capeggiato dal mio manager Giacomo Vismara, e cercherò di rendere omaggio alla mia Bergamo. Inoltre parteciperò ancora in Sardegna al Campionato del mondo. Ultima sfida, quella imprenditoriale, che fino ad oggi ho sempre vinto con le quasi 400 moto Honda vendute ogni anno”. Ultima curiosità: un aneddoto sulla vita di Simone Agazzi? “Più che un aneddoto un ricordo da adolescente: io e gli amici, sempre in giro in motorino, rigorosamente senza casco, spesso in due, con motorini elaborati, tutto questo con la semplicità e la spensieratezza che solo in quegli anni puoi provare, quando ci interessava solo divertirci e correre in moto. E allora le mura diventavano la nostra pista di gara e non ci importava nient’altro: no alcol, no sigarette, no droga... O forse quella sì, ma aveva un nome preciso: si chiamava MOTO!”.

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GOLF ADIDAS

GOLF A CIPRO NORD GIOCARE A GOLF A CIPRO È POSSIBILE TUTTO L’ANNO!

Sfoggia il tuo stile durante ogni drive, approccio e putt con queste scarpe da golf da uomo. Il design presenta una elegante tomaia impermeabile in pelle che mantiene l’umidità all’esterno, e si collega con l’elemento 360WRAP che offre un supporto laterale ideale. La soletta interna avvolge il piede mentre la mescola ultra-reattiva boost™ garantisce un ottimo ritorno di energia a ogni passo, e la suola con 10 tacchetti assicura un’aderenza ideale.

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TRAIETTORIE ALTE E MANOVRABILITÀ MIGLIORE Preferito dai migliori golfisti, il driver Nike Vapor Fly Pro con shaft MRC Diamana S+ Blue Board è caratterizzato dalla testa a forma di pera dal peso inferiore del 30% per distanze e tolleranza superiori sul tee. Testa più leggera per un centro di gravità più basso per drive più lunghi e alti. Faccia Hyperflight riprogettata per una velocità superiore della pallina. Canale di compressione per una maggiore tolleranza su qualsiasi colpo Design Covert Cavity Back per distribuire il peso in modo più uniforme per una maggiore tolleranza. Design della testa a forma di pera per una migliore manovrabilità.

Il set di ferri Nike Vapor Fly è caratterizzato da peso più basso e profondo e facce Nexcor flessibili per tiri più lunghi e alti. La geometria Modern Muscle offre una maggiore stabilità e una sensibilità raffinata. ed è utile per bilanciare il centro di gravità nella faccia per stabilità e una sensibilità ideale. Peso più basso e profondo per traiettorie più alte. Facce flessibili Nexcor e chassis Flybeam rinforzato per velocità superiori e più uniformi. Ferri lunghi e medi (4, 5, 6, 7) con cavità vuota per una tolleranza ottimale. Ferri corti (8, 9, PW) con tasca RZN per una stabilità ottimale e una sensibilità raffinata

Grazie alla temperatura mite e agli splendidi campi, tutti di standard internazionale, è possibile organizzare eventi sportivi in ogni stagione. I campi soddisfano le esigenze di vacanzieri e professionisti del golf e sono tutti situati tra le splendide colline Cipriote ed il mare cristallino, lontano dalle vivaci cittadine costiere, ma raggiungibili in tempi brevi. Negli ultimi anni sono sempre più numerosi i golfisti che giungono sull’isola per giocare uno dei tanti tornei open organizzati a Cipro. Mare, sole, campi da favola, ottima gastronomia e hotel di lusso o semplicemente funzionali, renderanno la vacanza golf a Cipro indimenticabile. I campi da Golf a Cipro sono 4: • Elea Golf Club: disegnato da Sir Nick Faldo; compreso dalla rivista Golf Word tra i nuovi campi da Golf più attraenti e indicato come uno dei migliori Sviluppi Internazionali per il 2010 dalla più difusa rivista di Golf negli Stati Uniti “Golf Magazine”; 6900 Yarde tra alberi di olivi e carrubi, fiori selvatici e paesaggio da favola. • Minthis Hill: disegnato da Donald Steel nel 1994; PAR 71, 18 buche sorge a 550 metri sopra il livello del mare vicino Paphos tra i vigneti ed i frutteti di un Monastero del XII secolo. • Aphrodite Hills: disegnato da Cabell B. Robinson; il progettattore del campo da Golf, ha creato un perfetto mix di pot bunker, fairway ricoperti di erba molto ben curata e green ottimamente disposti. Standarda internazionale, 18 buche, rappresenta uno dei più spettacolari Par 3 d’Europa (alla settima buca). Il campo dispone di uno spazio per l’allenamento di 350 metri a doppio senso, 4 target green con bunker, strutture per brevi partite di allenamento ed un campo “academy”, per lezioni di golf, a tre buche (disponibili istruttori professionisti interni, per lezioni sia individuali che di gruppo). • Secret Valley: sorge a circa 18 Km da Paphos nei pressi del luogo dove la leggenda narra sia nata la Dea dell’ amore Afrodite. Il campo è a 72 par e misura 5989 metri. La prima metà del tracciato offre 4 buone buche da riscaldamento, due opportunità di birdie ed una dogleg piuttosto facile. Le restanti 9 buche sono più impegnative delle prime e la sfida inizia subito – niente buche da riscaldamento su questa seconda parte. Le strutture di pratica includono putting green, spazi per il chipping, bunker da fairway ed un ampio driving range. Anche presso il campo da golf Secret Valley di Cipro sono possibili lezioni, sia individuali che di gruppo, offerte da un istruttore interno di golf.

Il campo da Golf a Cipro Nord è il Korineum Golf nelle vicinanze di Kyrenia. Disegnato da David Hemstock è stato inaugurato nel 2007. Il campo, di standard internazionale è a 18 buche, 72 par e misura 6232 metri. Strategicamente posizionato tra le montagne Five Finger ed il Mar Mediterraneo offre un paesaggio da favola. Istrutturi qualificati PGA offrono lezioni individuali su misura e di gruppo.



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SPAZI METROPOLITANI

FANTASIE NATURALI ALLA NATURA... CON FANTASIA!

LA NOSTRA OSPITE

Via libera alla fantasia, per reinterpretare alla perfezione uno spazio abitativo creato per essere vissuto e amato. Ecco perché per rendere funzionale il loft che andiamo a presentarvi in questo servizio necessaria è stata una valutazione attenta delle altezze e della dimensione delle pareti, molto più grandi rispetto agli standard tradizionali. Artefici di tutto questo Paganoni Arredamenti di Vertova, che partendo dal concetto base che li anima, ovvero “Riconoscere il bisogno è la condizione primaria del design” (famosa citazione di Charles Eames) hanno intrecciato le loro idee creative con le esigenze ed il gusto eclettico della proprietà. Il risultato uno “spazio aperto” in cui design e fantasia si fondono per dare vita ad ambienti semplici alla base, non convenzionali, grazie a materiali e complementi arredo minimali e ricercati.


Un primo esempio lo possiamo carpire fin dalla soglia, quando ad accoglierci sarà una porta perfettamente identica a quella del cavou di una banca. Originale ma anche concettuale come scelta, in quanto da qui in poi ciò che si aprirà alla vista sarà un “gioiello” dell’interior design all’italiana, grazie all’intreccio di tre diversi materiali: vetro, legno ed ardesia. Quest’ultimo materiale è stato infatti sapientemente utilizzato per rivestite tutta la parete contigua alla porta d’ingresso, trasformandola in una grande lavagna a muro, dove ogni giorno è possibile scrivere memorandum, note o semplicemente l’essenza della giornata che verrà. La scelta di questo materiale è risultata perfetta per togliere dall’anonimato la parete, così come l’inserimento di luci. Lo stesso concetto di discontinuità è stato ripreso anche in un’altra delle pareti del salotto, grazie all’applicazione di cubi di vetro, in sostituzione a mobili che sarebbero risultati banali. Seguendo con gli occhi lo spazio visivo impossibile non notare la particolarità delle tende, applicate ai grandi finestroni che danno accesso al terrazzo esterno: le prime importanti, in lana e seta, mentre le seconde, realizzate con lamelle di legno. Una scelta perfetta per creare discontinuità, non appesantendo il tutto ma al contrario creando un gioco di altezze e materiali con un’impronta naturale. Un dettaglio quest’ultimo fondamentale per tutta la realizzazione del progetto in quanto passione della proprietà.


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sul tavolo design, introvabile pezzo parigino, poggiano infatti vasetti che danno ulteriore conferma della passione per la natura. Lo stesso concetto è stato chiave di volta per personalizzare la camera da letto che troveremo poco più avanti: anche qui per ovviare al gap tra le grandi dimensioni delle pareti e la presenza di pochi complementi arredo si è deciso di coprire una parete con della carta da parati che riproduce l’ingrandimento di una foglia. A separare la camera da letto dalla spaziosa cabina armadio (realizzata proprio su misura per consentire un’ordinata sistemazione di vestiti e scarpe) ecco la presenza di una tenda, li collocata per creare morbidezza, poggiando quasi sul grande specchio. Non meno particolare il colpo d’occhio proposto salendo al livello superiore, giocato sull’altezza dei volumi, il restringimento delle pareti e i colori grigi che creano un’antitesi perfetta con il mobile, a cerchi bianchi e azzurre con rotelle, posizionato alla base delle scale. Il rialzo dei gradini impreziosito con piastrelle fantasia rende ancora più originale questo spazio perfetto.


FOCUS Paganoni arredamenti Dai primi anni del 900 ad oggi quattro generazioni di arredatori per interpretare con personalità il concetto di design. Oggi Paganoni Arredamenti si compone di quattro professionisti, componenti di una stessa grande famiglia, dediti ognuno ad una diversa mansione: due addette alla progettazione, una all’amministrazione e uno alla parte più tecnico/pratica. Un team ben collaudato che nel corso degli anni ha dato vita a tantissime realizzazioni, puntando su uno stile moderno e ricercato, capace di interpretare il piacere e la funzionalità del disegn moderno, l’attenzione al dettaglio supportata dalla qualità dell’oggetto e la sicurezza del design applicata all’esperienza su misura.


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SPAZIO ALLA LUCE

Luce: uno degli elementi essenziali che ha caratterizzato questo progetto. Grazie ad un suo attento studio infatti si è riusciti a ridimensionare i grandi spazi e le volumetrie, donando quel tocco di calore in contrasto con la tonalità di grigio che prevale nel complesso della realizzazione. Nello specifico nella parete di ardesia posta all’ingresso sono stati inseriti dei faretti che permettono di creare un gioco particolare, quasi come se la parete stessa si accendesse di luce propria. Di tonalità calda la luce scelta, la stessa utilizzata anche nei faretti a led collocati in cassonetti posizionati sopra le pareti, che nel complesso toglie asetticità alla realizzazione. Stesso intervento anche nella camera da letto, dove si è in più voluto giocare con dei cubotti in vetro soffiato sui quali sono stati posti faretti che illuminano il percorso fino alla cabina armadio, nella quale si è sfruttata l’altezza posizionando un suggestivo lampadario a forma di nuvola. Da ultimo il gioco di luce nel piccolo vano che conduce alle scale, creato per minimizzare l’importanza già assunta dalle preziose piastrelle artigianali scelte dalla proprietà. Nel complesso l’inserimento nei punti strategici della luce ha permesso di rendere l’ambiente ancora più gradevole e accogliente. Note aggiuntive l’aspetto domotico (utilizzato per gli scenari luci, l’automazione tapparelle, la gestione riscaldamento e raffrescamento) e l’impianto di antintrusione.


FOCUS Alghisi Stefano Impianti elettrici L’impianto elettrico nel suo complesso è stato eseguito da Alghisi Stefano Impianti Elettrici, azienda di Leffe molto conosciuta grazie agli innumerevoli cantieri eseguiti sia in Italia che all’estero (Russia, Inghilterra, Emirati Arabi, Londra, Parigi e molti altri). Dalla casa privata alla grande industria Alghisi Stefano-Impianti Elettrici si occupa nello specifico di tutto ciò che riguarda domotica, sicurezza, automazione, illuminazione, aspirazione, impianti tv/sat, reti bus, reti wirless e impianti fotovoltaici.Tutto questo nato dal titolare, approdato quasi per caso a questo settore (dopo avere abbandonato gli studi classici) nel quale ha poi trovato la sua passione di vita.


QUESTIONE DI DETTAGLI Per rendere ancora più speciale il loft che vi abbiamo presentato l’accento va posto su alcuni dettagli. Primo tra tutti la scelta dei tendaggi, innovativa e particolare (ma in linea con la fantasia della proprietà) grazie all’abbinamento di tende e veneziane che possiamo notare nella sala centrale. Lino e lana i materiali scelti, abbinati al legno per creare nel complesso una discontinuità nell’ambiente caratterizzato dai grandi volumi e ampie finestre. Un accento va posto sulla lavorazione degli anelli, utilizzati per fissare i tendaggi, ai quali è stata data una colorazione particolare avendo arrugginito il ferro con una tecnica apposita. Da notare inoltre l’aspetto bio contenuto indirettamente nell’uso del legno come elemento di tangenza con il resto del progetto. Nota innovativa anche nella camera da letto dove ritroviamo tendaggi in lino e lana e una particolare tappezzeria creata riproducendo in pixel formato maxi una foglia. Non da meno, per ultimo, il montaggio di rulli al posto di tendaggi nella lavanderia. Il lavoro nel complesso è stato così il prolungamento della fantasia e della non convenzionalità presente in tutto il loft. FOCUS L’artigiano della Tenda Tutto questo è stato possibile grazie all’esperienza sul mercato da oltre 25 anni di Oscar Spada che non la sua azienda realizza oggi lavori in tutta Italia e all’estero. Una storia la sua che si fonda sulla passione per questo lavoro tramandato dal padre, del quale ha fatto tesoro, puntando anche ad una sua espansione, mosso dalla consapevolezza di come stoffe e pareti sarebbero state fin da ragazzo il suo futuro. Oggi il mondo dell’Artigiano della tenda si articola tra la sede di Roncadelle e lo show room di Leffe, dove sarà possibile ammirare una piccola parte del suo mondo. Tendaggi e tessuti, tende tecniche per ufficio, tende da sole per esterno e carte da parati, solo alcune delle realizzazioni che Oscar e il suo staff forniscono realizzando ogni lavoro seguendo una filosofia particolare: cercare la soluzione migliore alle esigenze di ogni cliente.


In questo servizio PAGANONI ARREDAMENTI Via Don Bartolomeo Ferrari, 35 - Vertova (BG) Telefono: 035 712051 info@arredamentipaganoni.it ALGHISI STEFANO IMPIANTI ELETTRICI Via Castello 8 Leffe (BG) Tel.035 727447 cell.3356040414 stefano@alghisistefano.com www.alghisistefano.com L’ARTIGIANO DELLA TENDA Sede e laboratorio: Via Papa Giovanni XXIII, 7 Roncadelle (BS) Esposizione via Viani, 2 Leffe (BG) Tel.347 497 9462 www.lartigianodellatenda.com info@lartigianodellatenda.com


Sono gli Artigiani di Brescia a tirare la volata per affermare una nuova realtà e, anche in vista del referendum con il quale Maroni vuole chiedere ai lombardi il mandato per ottenere da Roma maggiore autonomia, rilanciano l’idea della Lombardia Orientale federata e unita, per avere maggior peso all’interno dei nuovi livelli di governo previsti dalla riforma che potrebbero nascere sul territorio in sostituzione delle Province. Dalla sede della Confartigianato di Brescia, il presidente Massetti lancia il guanto di sfida sulla base di una ricerca che mette in evidenza come le quattro province di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova siano il motore della locomotiva d’Italia. Un’aggregazione di industria, agricoltura e servizi dove vivono e lavorano più di 3 milioni di persone, dove hanno sede i due terzi delle aziende manifatturiere dell’intera regione e che se unita potrebbe far valere molto di più il suo peso nelle decisioni del Pirellone, spesso, troppo spesso, milanocentriche. L’idea piace e in effetti già da tempo i sindaci delle quattro città stanno confrontandosi come mai accaduto prima sulle rispettive esperienze, per condividere buone idee e scelte difficili. Ma questa

NASCE LA LOMBARDIA DELL’EST

a è la prima volta che dalle parole si vorrebbe passare ai fatti e un fatto a dire il vero già c’è: queste quattro realtà sono state premiate a rivestire il ruolo di Territorio Enogastronomico Europeo per il 2017 con una prima vera apparizione identitaria della Lombardia dell’Est. Per questo battesimo non poteva essere scelto cerimoniere migliore di Riccardo Venchiarutti che, oltre ad essere un ottimo giornalista, è anche sindaco di Iseo, cuore del cuore di quella terra di cui si parla. Tutti gli interventi riconoscono la validità delle argomentazioni che indicano la strada per questa nuova santa alleanza contro i signori di Milano, accentratori, autoreferenziali, certi di una loro superiorità culturale. È appassionato l’intervento di Gianluca Galimberti, il giovane sindaco di Cremona, che invita ad immaginare scenari futuri


I SINDACI DELLA NUOVA ALLEANZA

GIORGIO GORI (BG)

EMILIO DEL BONO (BS),

MATTIA PALAZZI (MN)

GIANLUCA GALIMBERTI (CR)

nei quali saranno superati gli attuali concetti territoriali e vede nella riscoperta della centralità del Po come infrastruttura una vera sfida su cui investire. “Negli anni sono state più le rivalità che non le forme di collaborazione e questa idea nata dai sindaci e sposata dai presidenti delle province, oggi viene rilanciata dall’Associazione che rappresenta gli Artigiani, una forza importante nel tessuto delle città lombarde - parole di Giorgio Gori ad una tv privata che lo intervista all’entrata del convegno - Mi sembra che siamo sulla strada buona per diventare un sistema istituzionale, politico ed economico compatto, in grado di dialogare con la Regione ed il Governo centrale. I punti di contatto e sono tantissime e alcuni stiamo già concretamente sperimentando e i nostri direttori generali hanno cominciato a riunirsi tra loro per confrontarsi su pratiche innovative nella gestione dell’amministrazione.


NASCE LA LOMBARDIA

DELL’EST

È lo stesso Gori a sintetizzare meglio il senso di questa idea che potrebbe sembrare solo una nuova occasione per scrivere fiumi di inchiostro e poi ANGELO CARRARA (SX) PRESIDENTE DI CONFARTIGIANATO vedere tutto andare a rotoli con il cambio della guardia... La macroprovinBERGAMO, OSPITE DI EUGENIO MASSETTI SUO OMOLOGO DI cia, questa l’idea di base, non nuova ma che trova oggi nuove motivazioni BREe nuovi sostenitori anche alla luce del riassetto degli enti locali previsto dalla riforma del Governo Renzi. Abbiamo questa grande grande occasione - dice nel suo intervento Giorgio Gori - che è il riconoscimento della Lombardia Orientale come Regione Gastronomica Europea per il 2017. Vuol dire grande visibilità per i nostri prodotti, salutare per il turismo in questa parte della Lombardia su scala europea. Dopo Expo abbiamo una nuova occasione per rilanciare i nostri punti di forza su un grande pubblico. La riorganizzazione dei sistemi territoriali ci vede impegnati ad interagire con la Regione per l’organizzazione delle aree vaste, delle zone omogenee per condividere l’erogazione dei servizi. Oggi intorno ai capoluoghi ci sono vaste aree densamente popolate, un tutt’uno con le città ma tutti normativamente frazionati e ognuno va per i fatti suoi. Bisogna cercare di condividere il più possibile la gestione della sicurezza, dei rifiuti, dei trasporti e non è possibile farlo a livello cittadino. Per questo la Regione deve ridisegnare il perimetro dei comuni e ridistribuire i compiti ai nuovi livelli di governo intermedi che faranno da cerniera tra i Comuni e la Regione. Tutto questo, fino ad oggi, era rimasto dentro una sfera politico istituzionale ma questa sera Confartigianato dimostra che siamo già ben oltre e che c’è una comprensione evidente delle potenzialità di questa alleanza dei territori e le forze economiche questa cosa l’hanno capita. È un fatto molto positivo e non era scontato perché se ci pensate le rappresentanze politiche di questi territori cercano di superare divisioni e campanilismi che ci portiamo dietro da troppo tempo. Con gli altri tre sindaci, dopo esserci conosciuti, siamo andati ben oltre gli appuntamenti mensili che sono diventati la base della nostra amicizia e abbiamo cominciato a coinvolgere anche i nostri collaboratori, gli assessori e i dirigenti che hanno iniziato a confrontarsi su inquinamento, trasporti, innovazione della pubblica amministrazione, gestione delle macchine comunali e sulla progettazione DA SINISTRA: VALERIO VALENTI, PREFETTO DI BRESCIA, europea, visto che ognuno dei quattro ha istituito un ufficio per agevolare RICCARDO VENCHIARUTTI GIORNALISTA E SINDACO DI ISEO e far conoscere le opportunità che esistono di intercettare finanziamenti E IL COL. GIUSEPPE SPINA COMANDANTE DEI CARABINIERI DI BRESCIA della UE. Infine abbiamo avuto incontro sulla sicurezza e stiamo cercando di seguire un ragionamento comune sulle politiche dell’immigrazione visto che tutti riceviamo le telefonate dei Prefetti che ci informano dell’arrivo di nuovi profughi. Le potenzialità però vanno molto oltre… C’è questa occasione per rimettere gioco l’anno prossimo quanto sperimentato per Expo e promuovere percorsi che non si fermino alla singola città in competizione con le altre. Siamo tutti alla ricerca di un rilancio delle istituzioni museali e tutti e 4 eravamo andati, ognuno per conto suo, dalla stessa azienda che propone soluzioni per aggiornare tecnologicamente i musei e renderli sempre più attraenti… Fare rete tra queste realtà, lasciando alle spalle la logica che vedeva ogni città impegnata con i suoi rappresentanti solo a portare a casa più quattrini dalla regione e dallo Stato per questa o quell’opera pubblica da poter inaugurare. Bisogna saltare gli steccati del conformismo provinciale le proAMICI MOLTO DIVERSI: SOGNATORE GALIMBERTI SINDACO DI CREMONA A vince sono destinate a trasformarsi in agglomerati di dimensioni tali da DESTRA, PIÙ PRAGMATICO GORI SINDACO DI BERGAMO, DIVENTATI AMICI NEL poter far sentire la sua voce anche nella stanze del parlamento Europeo. NOME DI UNA REALE COLLABORAZIONE TRA LE DUE AMMINISTRAZIONI.


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IN COPERTINA SUL NUMERO DI FEBBRAIO ANNA CALDARA, RESPONSABILE AMMINISTRATIVA DI SANGALLI TECNOLOGIE. UN OMAGGIO AL SUO DINAMISMO E ALLA SUA POSITIVITÀ CHE IN OLTRE VENT'ANNI DI STORIA DELL'AZIENDA SONO STATI INGREDIENTI PER LA CRESCITA E IL SUCCESSO DI QUESTA AZIENDA, DELLA QUALE IN QUESTO SERVIZIO VI RACCONTIAMO TUTTO: NASCITA, SFIDE E VITTORIE. UNA A CASO? EXPO 2015, PADIGLIONE ITALIA. E IL RESTO È STORIA.

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STRONG POTREBBE ESSERE L’AGGETTIVO PERFETTO QUANDO SI PENSA A LORO, IL TEAM SANGALLI TECNOLOGIE CHE IN QUASI QUARANT’ANNI DI LAVORO NO STOP HA SIGLATO UNA LISTA LUNGHISSIMA DI PROGETTI E REALIZZAZIONI IN ITALIA E NEL MONDO. STORIA DI UN’AZIENDA CHE HA ACCETTATO UNA SFIDA, L’HA GIOCATA E L’HA VINTA. STORIA DI UN TEAM AFFIATATO CHE HA FATTO DELLA PASSIONE PER LA TECNOLOGIA AUDIO/LUCI/VIDEO IL SUO PUNTO DI FORZA. PER VINCERE... SEMPRE Alzi la mano chi, in questi ultimi anni non ha almeno una volta sentito parlare di loro? Pochi, di sicuro. Perché loro, la Sangalli Tecnologie in quasi quarant’anni di storia ha fatto molto, molto eco: dalle Alpi agli Appennini, dalla Spagna alla Polonia, passando per Francia, Germania e Svizzera. Per non parlare di New York, Hong Kong e molte altre località. Tutto questo grazie ad un fattore catalizzante: la compattezza di un team di professionisti sempre pronti, in ogni momento, a mettersi in gioco, ad imparare, provare e, perché no, sognare. Perché quando hai a che fare con la velocità con la quale corre la tecnologia, stargli a passo risulta spesso difficile. Ma non per la squadra di Sangalli Tecnologie, in quanto risultati alla mano è dal 1977 che colleziona vittorie alle tante “competizioni”, spesso non facili, ma portatrici di massima soddisfazione. “Un centro Hi-fi e tabaccheria, così sono partito per quest’avventura”con queste parole esordisce Dario Sangalli, presidente e fondatore dell’omonima azienda “Da lì la passione crescente per le tecnologie e per l’intrattenimento: erano gli anni

d’oro della disco dance e l’azienda era costantemente presente al Sib di Rimini, dato più che rilevante così come la realizzazione di piccoli locali e club di grido del tempo, come il Sesto Senso, il Triangolo e il Caffè Atlantique”. Si percepisce l’emozione di Dario mentre ci racconta tutto questo e non da meno quando entra nel clou del discorso “Senza dimenticare mia moglie Anna che mi è sempre stata accanto anche nei momenti difficili e che ringrazio. Devo ricordare due note importanti: negli anni ‘90 l’incontro con Antonio Percassi, dal quale nasce una grande sinergia. Da qui, il Negozio Benetton via XX Settembre a Bergamo

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SANGALLI TECNOLOGIE:

con Il primo videowall in Europa e con Elio Fiorucci in P.za San. Babila a Milano si intuisce l’importanza della videocomunicazione oggi dominante nel settore commerciale. In seguito nel 1993 entrò come socio Giancarlo Terzi e nsieme ponemmo le basi per la seconda fase di “espansione” di Sangalli Tecnologie che ci ha portato fino a qui. E quando dico questo intendo anche la capacità di creare la sinergia perfetta con le altre dodici persone che nel corso del tempo vennero a formare la nostra squadra”. Un team perfetto, nel quale ognuno con la sua mansione specifica ha permesso la realizzazione di lavori unici dei quali anche noi ogni giorno usufruiamo indirettamente nel nostro quotidiano, anche senza saperlo, quando entriamo in negozi, cinema, supermercati e centri commerciali. Alcuni esempi? Da Autogrill, Uci Cinemas, Axa, Unicredit Pavillon, uno dei sistemi più avanzati tecnologicamente realizzati, al mondo del retail con nomi come Geox, Ferrari, Nike, Kiko Cosmetics, Calzedonia, Roberto Cavalli. Per non dimenticare l’entertainment da dove è nato tutto con gli storici locali Sestino Beach e Capogiro fino agli ultimi arrivati Costez e Malena. Da tutto questo a progetti più grossi, come la sede di IBM a Roma, Eataly di Milano, il Mercato del Duomo di Milano, il Billionaire Club Istanbul. Tutto questo riassumibile oggi in due grandi settori di operatività: il retail ed i locali di intrattenimento (come club e discoteche) e gli eventi ovvero convegni, concerti, manifestazioni o grandi anteprime come quella realizzata per il cinema Arcadia con il film di Quentin Tarantino “The Hateful Eight” per il quale è stato creato un impianto audio ad hoc con Meyer Sound e Dolby Atmos. Per ognuno di questi lavori si segue lo stesso l’iter di lavoro, preciso, innovativo e spesso precursore di tendenze: una prima fase di studio delle esigenze del cliente, la stesura di un progetto e la realizzazione materiale dell’impianto audio/video/luci. Ma non è finita qui in quanto per ogni cantiere seguito vi è poi la possibilità di verificare da remoto il corretto funzionamento dei sistemi, l’aggiornamento dei contenuti in pochi secondi in base alle esigenze del cliente, una possibilità raggiunta grazie alla crescita e alla ricerca all’interno dell’azienda di Domenico Terzi, in grado di ottenere il meglio dalle tecnologie informatiche, l’assistenza in Europa e in tutto il mondo grazie ad un efficiente servizio


nologie OLED Organic Light Emitted Diode, monitor bifacciali sottilissimi che tracceranno IL SOCIO GIANCARLO TERZI una nuova fase nel mondo del video o come per l’audio FUNKTION-ONE, marchio dal quale importano i migliori impianti audio per i DJ di tutto il mondo. Un mix di fattori positivi quindi, che hanno reso l’azienda di Brusaporto leader a livello nazionale ed internazionale nel settore audio, video, digital signature e luci. Tutto questo ben dimostrato lo scorso 2015 con un contributo fondamentale per la realizzazione di due importanti padiglioni Expo: Iran e lo stupendo Palazzo Italia. Un coinvolDOMENICO TERZI gimento che ha visto in campo tutto il team RESPONSABILE INFORMATICA Sangalli Tecnologie, schierato e compatto non solo per la realizzazione in tempo record (solo 10 giorni prima dell’evento) di sistemi audio, luci e video ma anche per la presenza costante, IL TEAM ogni giorno, a Palazzo Italia di un rappresenTECHNOLOGY tante dell’azienda. Sfida vinta, l’ennesima se si PIÙSTRONG considera la partecipazione a diverse edizioni D’ITALIA di Expo a partire da quella più lontana del 2000 di Hannover fino ad arrivare alla recente. Una SANGALLI TECNOLOGIE grande, grande soddisfazione per ognuno dei Via Del Lavoro, 30 Brusaporto (BG)Tel. 035.683370 componenti della squadra Sangalli Tecnologie info@sangallitecnologie.com che sono sempre pronti ai blocchi di partenwww.sangallitecnologie.com za per altre sfide perché la tecnologia non si presente su Facebook e Instagram ferma mai. E questo da Sangalli Tecnologie lo sanno bene, molto bene.


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LE MURA PATRIMONIO DELL’UMANITÀ ph. Federico Buscarino È arrivato il via libera della Commissione nazionale Unesco per la candidatura dei “Sistemi di difesa veneziani tra il XV e il XVII secolo” che vede Bergamo come Comune capofila e che sarà sostenuta dall’Italia per il 2016. “C’è grande soddisfazione per la decisione della Commissione – sottolinea il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori – che ha deciso di validare la candidatura di un progetto che comprende tre diverse Regioni italiane e tre diversi paesi, Italia, Croazia e Montenegro e che ha interessato tre diverse amministrazioni: quella di Roberto Bruni, che ebbe l’intuizione con Gianni Carullo di candidare Bergamo in un progetto transnazionale, quella di Franco Tentorio, che proseguì il percorso convintamente e infine quella di Giorgio Gori, durante la quale sono stati redatti i documenti inviati a Parigi siglati dagli ambasciatori delle nazioni coinvolte. Saranno adesso necessari dai 12 ai 18 mesi all’Unesco per il pronunciamento definitivo. “Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno lavorato a questo progetto, – prosegue Gori – un’iniziativa ambiziosa e complessa, ma che ha fatto scattare attorno a sé quell’elemento partecipativo che è mancato in altre occasioni. La decisione della Commissione è stata unanime: e forse è stato proprio il carattere internazionale del progetto l’aspetto decisivo per questo importante riconoscimento che ha visto prevalere i sistemi di difesa veneziani sulla candidatura di Ivrea. Mi piace molto pensare che una fortificazione che doveva servire a chiudere la nostra città, adesso sia divenuta un ponte per unirla a nazioni diverse”. “Siamo molto felici per questo traguardo importante, – dichiara Luciana Frosio Roncalli presidente dell’Associazione Terre di San Marco, l’ente pensato proprio per sostenere la candidatura – al quale siamo arrivati tra mille fatiche e anche momenti di sconforto, ad esempio quando le città di Grecia e Cipro abbandonarono il progetto qualche anno fa. Vorrei però sottolineare quanto i Comuni italiani abbiano saputo fare squadra, abbiano continuato a sostenere la candidatura e non si sono arresi davanti alle difficoltà”. La candidatura ha ora ufficialmente un logo: realizzato dal bergamasco Woodoo Studio e dal grafico Francesco Chiaro, accompagnerà la candidatura e i rispettivi siti in tre diverse nazioni. Tutte le informazioni sulla candidatura sul sito www.difeseveneziane.com


LA STORIA La Repubblica di Venezia, di cui Bergamo rappresentava il baluardo piĂš occidentale dei suoi possedimenti, sempre minacciati dai vicini nemici, Milano su tutti, iniziò la costruzione delle Mura nel 1561 e ci vollero ben 27 anni per vederne il termine nel 1588. La recente scoperta delle Americhe aveva dato inizio all’inesorabile declino della Serenissima nella sua supremazia nei commerci sul mare e, per questo aveva una sempre maggiore attenzione ai traffici di merci che avvenivano verso il centro d’Europa. Quindi i suoi possedimenti in terra bergamasca diventarono strategici anche per il progetto di realizzare la via Priula che risalendo la valle Brembana avrebbe collegato Bergamo con la Svizzera senza dover passare per i territori presidiati dagli spagnoli che applicavano costosi dazi doganali. Ma gli interessi commerciali di Venezia erano continuamente disturbati dal Ducato di Milano.


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Infatti, gli interessi della Repubblica veneta in terraferma, vennero sovente attaccati e messi in discussione dal confinante Ducato di Milano e la storia riporta di innumerevoli scontri tra i due eserciti in territori bergamaschi per tutti i primi vent’anni del 1500. In una di queste battaglie Bergamo venne attaccata con un furioso cannoneggiamento e fu proprio in seguito a tale evento che la Serenissima decise di proteggere meglio la città. Tra i tanti progetti che vennero proposti, fu preferita la trasformazione della parte collinare della città in una grande fortezza, non certo in grado di difendere tutta la città escludendo quella bassa, ma piuttosto un presidio di confine di una potenza in declino e continuamente costretta a difendersi dai Turchi e pertanto senza più velleità di aggressione nei confronti dei potenti vicini milanesi. Il Senato di Venezia decise di costruire la cinta muraria all’inizio del 1561 e già nel mese di luglio il marchese Sforza Pallavicino, che aveva in qualche modo ideato l’opera, coadiuvato dagli ingegneri Francesco Orologi, Francesco Malacreda e Genesio Bersani, diene inizio ai lavori. Per far posto ai cantieri dei poderosi bastioni, avrebbero dovuto essere abbattuti circa 250 stabili e fu per controllare la ribellione dei poveri bergamaschi sfrattati che, insieme a tantissimi operai e carpentieri provenienti da tutte le province della Repubblica di Venezia, arrivarono in città anche tantissimi soldati.



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79 Furono, senza troppi riguardi, abbattute case e cascine e il Marchese non risparmiò neppure chiese, santuari e luoghi di culto. Alla fine verranno abbattuti otto edifici religiosi tra cui la cattedrale di Sant’Alessandro che custodiva le reliquie del patrono della città. Per queste demolizioni il Marchese venne addirittura scomunicato dal clero bergamasco che ritirò le sue invettive (guarda caso...) solo dopo una cospicua elargizione di denaro. L’imponente organizzazione del cantiere portò grossi benefici all’economia di Bergamo grazie ad un’elevata richiesta di manodopera ed all’indotto che la costruzione alimentava. E questi benefici vennero fatti durare il più possibile. Infatti a fronte di una previsione di un anno massimo un paio per i lavori e un preventivo di spesa di 40.000 ducati, ci vollero ben ventisette anni per portarle a termine e un conto di oltre il milione di ducati.


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Le previsioni dei progettisti indicavano una tempistica dei lavori che si aggirava attorno all’anno, massimo due, con un preventivo di spesa che non avrebbe dovuto superare i 40 mila ducati. Queste ipotesi tuttavia vennero totalmente disattese, tanto che l’opera vide la sua conclusione soltanto nel 1588, ben ventisette anni dopo, con un conto lievitato che arrivò a superare il milione di ducati. La cinta muraria giunta fino a noi, praticamente come è stata costruita, si sviluppa per sei chilometri e duecento metri e l’altezza in alcuni punti arriva a cinquanta metri, erano previste 100 aperture per bocche da fuoco e quattro porte per il passaggio di carri, carrozze e pedoni: Sant’Agostino, San Giacomo, Sant’Alessandro e San Lorenzo, ora intitolata a Giuseppe Garibaldi. All’interno delle mura stesse erano anche state ricavate grandi stanze per le guardie, per il deposito delle munizioni dei cannoni, collegate tra da cunicoli che ancora oggi non sono stati del tutto ricostruiti. Però, nonostante cannoni e bastioni dessero alla città l’aspetto di una fortezza inespugnabile, non furono mai utilizzati ne gli uni ne gli altri…. Motivi? L’affermarsi della bombarda, il cannone a tiro parabolico che rendeva di fatto inutili certe fortificazioni, la decadenza degli spagnoli confinanti, la scoperta delle Americhe che orientò gli interessi dal Mediterraneo all’Atlantico, le continue e sanguinose lotte con i Turchi… Tutti questi fattori resero i confini bergamaschi più tranquilli e le possenti Mura sempre meno importanti nella difesa dei confini della sempre meno Serenissima.


c’è modo e moda

MA È COSÌ DIFFICILE VESTIRSI?

Maurizio Valzania

Se guardiamo gli uomini intorno a noi, negli uffici, negli studi professionali o al bar possiamo constatare come non indossino altro che abiti grigi, qualcuno più chiaro, qualcuno più scuro...Tutti uguali e tutti tristi, indossati senza alcuna poesia. Alcuni sono coordinati come i manichini di un supermercato altri sono davvero inguardabili per via degli abbinamenti con scarpe marrone chiaro o camice botton down a righe e cravatte regimental. Eppure, siamo in Italy, viviamo nel paese della Moda, respiriamo fashion ovunque, peccato che, per quanto sia dato di vedere in giro nessuno se ne accorga. Probabilmente perché, sfilate di moda a parte, per l’abbigliamento quotidiano, mancano i riferimenti o meglio le sartorie che sono a poco a poco sparite e hanno lasciato un vuoto di informazioni corrette delle quali erano depositarie sul modo di vestirsi che è assai diverso dal mettersi addosso qualcosa per coprirsi. Così, la scelta del nostro nuovo abito la facciamo in un outlet con il prezioso quanto improbabile consiglio di qualche commesso che ha appena finito un master chef, oppure ci lasciamo convincere da un tutorial via internet di provenienza sconosciuta. La mossa sbagliata è anche quella di affidarsi esclusivamente al web le cui proposte infinite non possono tenere conto in modo corretto ed adeguato il rapporto tra il tuo fisico, le tue esigenze e la moda. Il risultato è di vestirsi come il nostro amico che però è piccolo e magro mentre noi siamo palestrati e alti un metro e novanta. Invece, sarebbe certo più opportuno investire un minimo di tempo per cercare un partner credibile nel campo dell’abbigliamento. Qualcuno in grado di interpretare i tuoi desideri e proporti qualcosa di adeguato e, soprattutto, prodotto interamente in Italia e non solo etichettato come purtroppo capita spesso di vedere. È evidente che questo discorso deve essere personalizzato, non solo per le differenze tra le persone, ma perché bisogna tenere conto anche delle situazioni in cui si utilizza un determinato abbigliamento e della località. A Cortina sarà diverso che a Capri e l’abito giusto per un’occasione importante come una cerimonia è differente da quello da indossare in un pomeriggio tra uomini d’affari. Insomma non è così difficile vestirsi e sentirsi oltre che “alla moda” anche a proprio agio, dando di noi l’immagine che preferiamo ma sempre con una certo buon gusto. Per tutto questo potrete contattarmi sulla pagina facebook Maurizio Valzania

SIAMO IN ITALY, VIVIAMO NEL PAESE DELLA MODA, RESPIRIAMO FASHION OVUNQUE, PECCATO CHE, PER QUANTO SIA DATO DI VEDERE IN GIRO NESSUNO SE NE ACCORGA.


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chi AMA laMODA

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DI VALENTINA COLLEONI

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1. Grafismi. La new collection S/S firmata Chanel 2. Per la prossima stagione il rosso ancora protagonista, per un make up unico. Lipstick Nars 3. Lunghezza maxi e stile etnico per il long dress firmato Philosophy 4. Street Style spring/summer 2016, Chiara Ferragni 5. L’intramontabile Chanel nella nuova stampa S/S 2016

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6. Collana etnica, Alfabetro (by Etro) 7. Shoes in vernice nera Valentino 8. Con i fiocchi alle caviglie: questa la proposta di Miu Miu per la primavera/estate 2016 9. Backpack Tweed & Lambskin, Chanel 10. Backpack Calfskin black, Chanel


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11. Un outfit di The blondie salad by Chiara Ferragni 12. La classica con una veste colorata, Saint Laurent 13. Long dress flower, clutch bicolore. Tutto Fendi Spring/Summer 2016 14. Orecchini con brillanti, Miu Miu 15. Ballerine rosa confetto, Clòe

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16. Borsa rosa e oro, Miu Miu 17. Etno-chic: i saldali della linea Fendi Spring/Summer 2016 18. Sandali rettile e glitter, Miu Miu 19. Mini dress in pizzo white, Philosophy by Lorenzo Serafini 20. Mini dress light red, Philosophy by Lorenzo Serafini


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21. Pantaloni micro stampa, Etro 22. Mini dress in seta, hand bag e sandali.Tutto Fendi Spring/Summer 2016 23. Dress irony, Moschino by Jeremy Scott. 24. Cerchietto, Miu Miu 25. Come arcobaleno. La nuova collezione bag Patrizia Pepe 26. Sandali oro, Blumarine

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27. Per la prossima stagione palette rosate,YSL make up collection 28. Borsa gioiello, Miu Miu 29. Sandali beige, Patrizia Pepe 30. Clutch damascata, Alfabetro (by Etro) 31. Zeppe flowers, Au Jour le Jour 32. Espadrillas glitter, Chiara Ferragni Collection


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41 33. Dress W l’Italia. La collezione firmata Dolce & Gabbana dedicata alle città Italiane. 34. Espadrillas glitter, Chiara Ferragni Collection 35. Gonna patchwork, Moschino 36. Sport chic: le sneakers firmate Saint Laurent 37. In pelle bianca e brillanti, le sneakers firmate Patrizia Pepe

42 38. Jeans pop Au Jour le Jour 39. Platform maculier, Patrizia Pepe 40.. L’ironia di Jeremy Scott per Moschino, T-shirt Moschino Couture 41. Candida e spiritosa, t-shirt Chiara Ferragni Collection 42. Yellow dress, Moschino Couture


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CHI PIÙ NE HA


MANIFESTI DI DENUNCIA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Abbiamo raccolto nelle prossime pagine alcuni dei manifesti realizzati nel corso degli ultimi anni in occasione delle ricorrenze legate all’emancipazione femminile, prima fra tutte l’8 marzo, da partiti, sindacati, associazioni, ministeri, regioni e comuni, con un portato creativo unico nel campo della comunicazione sociale. Purtroppo queste campagne non hanno cambiato granchè nella situazione italiana e ogni giorno migliaia di donne sono picchiate, offese, umilate e subiscono ingiustizie solo per la loro appartenenza al genere femminile. Una ricerca che vuole essere il nostro piccolo contributo a questa causa che vede contrapposte una giustizia che fatica sempre ad arrivare in tempo e una cultura ancora tristemente diffusa che tende a soffocare tra le mura domestiche ogni tentativo di ribellione di madri, figlie, sorelle... Troppe volte abbiamo sentito storie in cui la polizia era già stata messa al corrente dell’aggressività di mariti o fidanzati, in carica o ex, ed erano già state sporte denunce per maltrattamenti e nessuno ha mosso un dito per scongiurare epiloghi violenti... Troppe volte le donne stesse per convinzioni sbagliate, in nome di un amore mal riposto, perdonano, tacciono e consentono a troppi uomini violenti di non dover mai rendere conto delle loro azioni.


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+ LE CIRQUE WITH THE WORLD’S TOP PERFORMERS A BERGAMO DALL’8 AL 10 DI APRILE Anche a Bergamo, in anteprima assoluta per l’Europa, i migliori artisti e performers del circo contemporaneo in un unico, emozionante spettacolo destinato a restare nel cuore e nella mente degli spettatori di tutte le età: Le Cirque with the World’s Top Performers presenta “Alis” . I più noti acrobati e performer di ogni specialità del “nouveau cirque”, che vantano la partecipazione ai più famosi Show del Mondo, e del Cirque Du Soleil, saranno riuniti in un grande “galà”, dove i loro incredibili numeri saranno i veri protagonisti della scena, immersi in affascinanti coreografie firmate da Ugo Nespolo. Gli artisti sono stati selezionati e coordinati dalla sapiente mano di Onofrio Colucci, anch’egli protagonista di alcuni dei più grandi spettacoli del genere del nuovo circo, dallo Slava’s Snowshow allo stesso Cirque du Soleil. Colucci, che è stato scelto come Direttore Artistico dalla produzione di A-Group, sarà anche Maître de Cérémonie dello Show, e guida per gli spettatori nel suggestivo viaggio, tra sogno e realtà, che lo spettacolo propone, ispirandosi alle sognanti atmosfere della letteratura fantastica dell’800. Tra i performer internazionali accreditati per lo Show, su cui c’è ancora il massimo riserbo da parte della produzione, si trovano: Yves Decoste (“Quidam”, “Journey of Man”, “Midnight Sun”, “Zed” Le Cirque du Soleil) Jonathan Morin (“Dralion”, “Solstrom”, “Quidam” Le Cirque du Soleil) Dominic Lacasse (il notissimo “flag man” detentore di due World Guinness Record) ed altri, tutti accomunati dall’aver calcato le piste delle più grandi produzioni mondiali del circo contemporaneo, da Las Vegas a Orlando, da Singapore a Mosca. La scelta artistica alla base di Le Cirque with the World’s Top Performers intende mettere in luce, valorizzandola, la performance di ogni singolo artista che si esibisce, all’interno di un quadro narrativo ed estetico di incisiva essenzialità. Nelle intenzioni degli autori, l’attenzione dello spettatore resta così concentrata sul cuore dell’esibizione: l’incredibile sfida che il performer ogni volta lancia, con genialità e tenacia, alle leggi del possibile, della gravità e... della ragione. Le scenografie dello spettacolo sono state disegnate appositamente per l’occasione dallo stesso Ugo Nespolo, e le musiche, originali, composte da La Femme Piège, ensemble torinese. Solo tre le tappe italiane dello spettacolo Alis che vedrà la prima europea a Lucca dall’1 al 3 aprile e quindi a Bergamo dall’8 al 10 aprile presso la Fiera di Via Lunga.

Ugo Nespolo

Alla fine degli Anni Sessanta fa parte della Galleria Schwarz di Milano che annovera fra i suoi artisti Duchamp, Picabia, Schwitters, Arman, Baj. A Milano ha luogo da Schwarz una mostra personale presentata da Pierre Restany che resterà un critico amico. La mostra ha il titolo “Macchine e oggetti condizionali” e rappresenta in pratica l’inizio del movimento che sarà poi l’Arte Povera. All’inaugurazione infatti è presente Germano Celant con cui Nespolo parteciperà ad una serie di mostre che sono le prime mostre del gruppo. La mostra più importante si terrà a Roma intitolata “Nove per un percorso!”. Con Enrico Baj da quegli anni inizia


una lunga amicizia che durerà per sempre. Con Baj Nespolo terrà mostre, conferenze, presenze in Europa e negli Stati Uniti. Baj, Fontana, Pistoletto, Boetti e Merz saranno gli interpreti dei suoi film per parecchi anni. Con Baj Nespolo frequenta a Parigi Man Ray il quale gli darà un testo per un film “Revolving Doors” film che Nespolo realizzerà nel 1982. In Francia fin dagli ultimi Anni Sessanta Nespolo frequenta Ben Vautier con il quale realizza mostre e performances. Sempre nel ’68 realizza a Torino una serie di mostre e incontri sotto il titolo “Les motset les choses” dove con Ben, Boetti ed altri autori dà luogo ad una serie di eventi e concerti Fluxus che mai erano stati prodotti in Italia. L’incontro con gli artisti del New American Cinema: Jonas Mekas, Warhol,Yoko Ono,

P. Adam Sitney dà il via alla nascita del cinema di ricerca in Italia. Nespolo ne è il promotore come documenta la mostra “Nespolo Cinema / Time after Time” al Museo del Cinema di Torino. I film di Nespolo sono stati proiettati e commentati nei maggiori Musei del Mondo. In Francia il Centre Pompidou realizza proiezioni dal titolo “Nespolo – le cinema diagonal” le Musée National du Cinéma di Parigi propone per due volte proiezioni dei suoi film. Nespolo è attualmente la più “alta autorità” patafisica italiana. Ha fondato con Baj l’Istituto Patafisico Ticinese e si onora di avere il proprio diploma firmato da Raymond Quenau che aveva apprezzato un piccolo libro di logica formale scritto da Nespolo e stampato dall’Editore Schwarz nel 1968.Ha esposto con intensità in gallerie e Musei in Italia e nel Mondo.


CLAY PAKY E MARBURG B(U)Y NICHT Ogni anno, in occasione del “Marburg b(u)y Nicht” il centro della città di Marburg si illumina: oltre 60 edifici pubblici e privati e non diventano protagonisti e i negozi sono aperti fino a mezzanotte. Fulcro della manifestazione è stato il progetto “Blickpunkt Schloss”: il castello medievale del langravio, a partire dalle ore 18, ogni ora e mezz’ora si illuminava con uno show timecode di luci e musica. In città erano tre i luoghi magici, da cui si poteva godere dello spettacolo con la giusta musica di sottofondo. Flashlight Veranstaltungstechnik GmbH si è occupata della messa in scena degli eventi. L’impresa si è affidata, tra gli altri, a 36 Mythos di Clay Paky, che sono stati utilizzati per il loro fascio luminoso molto intenso e la loro fantastica funzione beam.

CAMPIONE DEL MONDO Filippo Ganna è il nuovo campione del mondo dell’Inseguimento individuale. Traguardo indimenticabile per il Team Colpack e per tutto il ciclismo italiano. Ai Campionati del Mondo su pista al Lee Valley Velo Park di Londra il giovane piemontese di Vignone (Verbania), classe 1996, a soli 19 anni, scrive una pagina importante di storia del pedale azzurro. Per comprendere la grandezza dell’impresa compiuta da Filippo Ganna, basti pensare che l’Italia mancava sul gradino più alto del podio mondiale nell’inseguimento da 40 anni, l’ultimo titolo conquistato era quello di Francesco Moser nel 1976 e nella stessa specialità aveva vinto due volte anche un certo Fausto Coppi nel 1947 e nel 1949. L’ultima medaglia d’oro ad un Mondiale su pista al maschile per l’Italia, invece, era quella nella Corsa a punti di Silvio Martinello nel 1997. (foto Rodella)

ARCHITECT SKI NIGHT FIACCOLATA SULLE NEVI DEL PORA CON PORCELANOSA BERGAMO

Una sciata in compagnia per tutti i clienti e gli architetti di Porcelanosa Bergamo. Una serata esclusiva, impreziosita da una fiaccolata di grande impatto emozionale ed una cena in un caratteristico rifugio del Monte Pora. Questo, in estrema sintesi, quanto avvenuto venerdì 4 marzo: un’iniziativa molto apprezzata dai presenti che ha di fatto contribuito a valorizzare ed accrescere l’immagine di un’azienda divenuta ormai un


ARTIGIANI E WORKSHOP IN BOTTEGA

VUOI DIVENTARE MAESTRO DI SCI? Sono state indette le prove attitudinali per l’ammissione ai corsi di maestri di sci e snowboard della Regione Lombardia. Si terranno dal 11 al 14 aprile 2016 a Foppolo (BG) per lo sci alpino e, nelle stesse date, a Madesimo (SO) per lo snowboard. Regione Lombardia garantisce, l’organizzazione dei corsi e degli esami per l’abilitazione, la specializzazione e l’aggiornamento per la professione di maestro di sci, in collaborazione con il Collegio dei Maestri di Sci. I corsi di formazione riservati ai maestri di sci della Lombardia sono tra i più riconosciuti anche a livello internazionale.

Vuoi andare a conoscere gli artigiani d’eccellenza nei loro laboratori per vivere una giornata di workshop in bottega e scoprire i loro segreti? Italian Stories, un’impresa nata dalla fucina di Progetto Manifattura, l’hub della green economy trentina, offre la possibilità di scegliere tra tante storie affascinanti e di prenotare in modo facile e sicuro tante diverse esperienze autentiche nei laboratori dei migliori artigiani in tutta Italia. È possibile anche chiedere un percorso o un’attività personalizzata, entrando direttamente in contatto con l’artigiano scelto. Sulla piattaforma si mettono in contatto viaggiatori, specie quelli che cercano esperienze autentiche e personalizzate. Il funzionamento è semplice e si può prenotare partendo dalla scelta del territorio o della tipologia di produzione, entrando direttamente in contatto con gli artigiani che le propongono. Per maggiori informazioni: mail office@italianstories.it

SOCCORSO IN PISTA Dal 2 al 9 aprile, nel comprensorio Pontedilegno-Tonale, si terrà il XX Congresso Mondiale dei Soccorritori su pista da sci. Una 7 giorni di convegni, workshop formativi, iniziative sportive e culturali, seminari, dimostrazioni e lezioni sul tema delle tecniche di soccorso su piste da sci Le piste di Pontedilegno-Tonale faranno da palcoscenico a una manifestazione di grande richiamo e spessore: il 20° congresso mondiale dei soccorritori su pista che quest’anno prende il titolo di “Innovation for ski rescue evolution”. L’evento internazionale, vedrà protagoniste ben 15 Nazioni con oltre 150 delegati rappresentanti delle istituzioni, operatori del settore turistico e aziende del settore. Una grande vetrina per l’Italia, per il comprensorio sciistico Pontedilegno-Tonale e per la F.I.S.P.S. (Federazione Italiana Sicurezza Piste Sci), organizzatrice dell’evento, un’occasione unica per confrontarsi, relazionarsi, discutere e programmare azioni e step futuri sia in termini di organizzazione sia per innovazioni, strumenti e tecniche di soccorso.

LIBEREDIMUOVERSI

Luciano Senatori ha presentato a Bergamo il suo nuovo libro, dal titolo “Parità di genere nello sport: una corsa a ostacoli”. Il volume racconta le donne attraverso un percorso di emancipazione in un contesto tipicamente maschile, quello sportivo. Una “corsa ad ostacoli” resa ancor più difficile dai pregiudizi culturali e sociali, anche all’interno della Sinistra. Un percorso che nasce nella Resistenza, con le donne staffette partigiane che si muovevano in bicicletta. Quelle stesse donne che, dopo la Liberazione, sono rimaste in sella ed hanno realizzato un diritto, quello a spostarsi autonomamente nelle strade italiane e nelle piste di ciclismo. Così è nato il ciclismo femminile. E poi lo sviluppo della pratica sportiva femminile anche nelle altre attività, dall’atletica al calcio, dalla ginnastica al rugby. Grazie al loro esempio e alle loro elaborazioni l’ambiente sportivo ha incominciato a mutare, divenendo più accogliente per tutti e più democratico.


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GENIAL CRAZY

Finalmente il burro da spalmare come uno stick di colla

Bicchiere scherzoso con nasi disegnati

Vestito di giornali per rilanciare l’editoria La pubblicità di uno zoo decisamente avvolgente

Cravatta per veri duri con riproduzione di peli sullo stomaco

Idea paratacchi per griglie pedonali Comoda sella da Papà

Costume creativo

Matita per musicisti

Sedia con culla a dondolo

Muscoli scolpiti con questa maglietta Facilita lo scollegamento dei cavi

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GENIAL CRAZY

Calze pelose antistupro

Bicicletta che spinge sedia a rotelle




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