Qui Brescia n.ro 120

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ANNO 12 - N° CENTOVENTI GIUGNO 2016 - EURO 3

BRESCIA

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SPEDIZIONE IN A. P. D.L 353/2003 (CONV. IN L.27/02/2004 N.46) ART.1, COMMA 1, DCB BERGAMO IN CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE AL MITTENTE - EDITA PERIODICI S.R.L. VIA B. BONO, 10 BERGAMO 24121 - TASSA PAGATA BG CPO

MAGAZINE

COVER MASSIMO DORIS A.D.DI BANCA MEDIOLANUM CHRISTO: IL GENIO SUL LAGO D’ISEO IL SEBINO OLTRE LA PASSERELLA CHE FESTA: EAST LOMBARDY E I 50 ANNI DI VITTORIO CON 22 CHEF STELLATI


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Checchè ne possiate pensare voi,

nel bene o nel male la storia oggi passa da qui e questo angolo di terra lombarda oggi è l’ombelico del mondo Chi non verrà, vorrebbe esserci. Anche se dice di no.... Camminare sulla passerella di Christo, sospesa tra l’aria e le profondità del Lago, è comunque un’esperienza da provare una volta nella vita Un ricordo indelebile da raccontare a figli e nipoti. Un momento d’Arte che trasmette un grande messaggio di fratellanza. Meglio i ponti che uniscono dei muri che dividono. Accogliamo chi verrà con la massima tolleranza perchè possa portare con sè solo ottimi ricordi di noi e delle nostre terre affinchè questo evento si trasformi in una promozione della nostra cultura e delle bellezze naturali che rimarranno anche dopo Christo (v.e.f.)




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Bruno Bozzetto

I GRAFFI DI BRUNO

. C . a la o s i t Mon

. C . d a l o s i Mont

qui BERGAMO autorizz. Tribunale di Bergamo n°3 del 22.01.92 qui BRESCIA autorizz. Tribunale di Brescia n°18 del 22/04/2004 EDITA PERIODICI SRL Via Bono 10 Bergamo tel 035.270989 fax. 035.238634 Direttore responsabile: Vito Emilio Filì Direttore editoriale: Patrizia Venerucci venerucci@editaperiodici.it Responsabile redazione: Tommaso Revera redazione@qui.bg.it Responsabile pubblicità: Roberto Maestroni roberto.maestroni@editaperiodici.it Redazione eventi: Valentina Colleoni redazione.chicera@qui.bg.it Hanno collaborato: Bruno Bozzetto, Maurizio Maggioni, Giorgio Paglia, Valerio Bailo Modesti, Fotografie di: Federico Buscarino - Sergio Nessi - Paolo Stroppa. Stampa: Euroteam Nuvolera Brescia


IN QUESTO NUMERO Leonardo ha dipinto la Gioconda ispirandosi al paesaggio del Sebino?

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Floating Piers: si avvera il desiderio di Jean Claude moglie di Christo

Christo con Franco Beretta e la moglie Umberta Gnutti Lago d’Iseo: non solo passerella

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22 chef stellati per le prove generali di East Lombardy 2017

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26 giugno 2016 Da Lamborghini a Riva attraverso il ponte di Christo


TUTTI I LAVORI MIEI E DI JEANNE-CLAUDE SONO LAVORI ARTISTICI DI GIOIA E BELLEZZA. LO ABBIAMO SEMPRE FATTO PER NOI STESSI, SONO COMPLETAMENTE INUTILI, NON NECESSARI, SONO SOLO OPERE D’ARTE

IL GENIO SUL SEBINO Stupito ed emozionato più di tutti, il creatore di The Floating Piers, quando è apparso come dal nulla sulla sua passerella per venirci incontro. Siamo il primo drappello di giornalisti a varcare il cancello. L’alba si è già palesata e sul lago di smeraldo, piatto e lucido come mai, si staglia questa striscia di colore giallo che unisce le sponde di due mondi paralleli eppur così unici, separati da sempre dall’acqua scura e profonda. Chi vive a Montisola, anche ogni tanto, sa cosa dico e quanto diversi ci si senta ad essere gli abitanti di un’isola al centro esatto dell’Europa, circondati da acque quasi mai ostili, che separano dal mondo e invitano gli stranieri ad andarsene quando cala la sera. Da qualche giorno non è più così. Christo sorride e fa delle smorfie di stupore. Attempato sì, ma rimasto bambino dentro. Indossa la solita camicia che gli porta bene anche se il colletto non ne può più. Stringe mani con quelle sue che sembrano legno d’ulivo e ride. Alle sue spalle compare discreto il suo angelo custode sulle acque del Sebino, la splendida Umberta Gnutti moglie di Franco Gussalli Beretta, la regina dell’arcipelago di Montisola. Lei, più di chiunque ha sognato insieme a Christo questo ponte. Il sogno dell’amata Jeanne-Claude si è avverato. Costruire un ponte sulle acque dove la gente avrebbe potuto camminare si chiama The Floating Piers e si è materializzato tra la riva bresciana del Lago d’Iseo e Montisola. Si passeggia volentieri, meglio se a piedi nudi nonostante la fresca mattinata. La passerella è morbida, il telo setoso, quando affondi il piede questo sprofonda leggermente e la sensazione di galleggiamento è completata quando arriva qualche onda che ci solleva e ci riadagia.

UN ALTRO GENIO SUL LAGO D’ISEO CINQUE SECOLI FA...


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PRIMA DI CHRISTO

UN GENIO SUL LAGO D’ISEO

LEONARDO DA VINCI

IL DISEGNO DEL LAGO D’ISEO REALIZZATO DA LEONARDO E RITROVATO NEI TESORI DELLA CORONA D’INGHILTERRA E A FIANCO UNA TRADUZIONE DEI NOMI E DELLE NOTE SCRITTE COME SAPPIAMO DA DESTRA VERSO SINISTRA

Christo non è il primo genio che viene ammaliato dalle fresche acque del lago d’Iseo. Infatti, prima di lui, da queste parti, soggiornò il grande Leonardo Da Vinci. La prova venne trovata tra i tesori di Elisabetta II, nella Royal Library del castello di Windsor: uno schizzo realizzato da Leonardo del fiume Oglio e del lago d’Iseo che testimonia inequivocabilmente che Leonardo dalle nostre parti ci abbia trascorso molto tempo tra la seconda metà del 1499 e il 1500, quando - ingegnere militare di Ludovico il Moro - era ospite a Vaprio dei Melzi d’Eril. Lo schizzo è diviso in tre con altrettante linee orizzontali che tagliano il corso del fiume e del lago, indicando così i diversi sistemi geologici di graniti e scisti cristallini in alta Val Camonica, dei sedimenti frammentari sul lago, della pianura alluvionale sul secondo corso del fiume nella valle di Calepio. Un lavoro accurato frutto di una permanenza non certo fugace e comunque tale da lasciare impressi nella mente del genio i paesaggi del Lago d’Iseo tanto da riprodurne un pezzettino nel panorama che fa da sfondo al quadro più famoso del mondo. La disputa ogni tanto si fa sentire con qualche studioso che afferma la pretestuosità delle argomantazioni di chi vuole che La Gioconda sia stata dipinta da queste parti per cui la bella ritratta nel quadro potrebbe essere la tale o tal’altra nobil donzella magari un’amante fugace di Leonardo...


A SINISTRA, LA CIMA DEI TRENTA PASSI CHE SOMIGLIEREBBE ALLE CIME CHE SI INTRAVEDONO ALLE SPALLE DI MONNA LISA MESSA DAVANTI ALLO SPECCHIO. IN BASSO IL PARTICOLARE CHE INDICHEREBBE LA PRESENZA DI UN LAGO E LA GIOCONDA SEMPRE RIFELSSA E AMBIENTATA NEL PAESAGGIO DOVE SPICCA LA PICCOLA MONTAGNA CHE AVREBBE ISPIRATO LEONARDO DA VINCI

Il quadro della Gioconda ha suscitato l’interesse di Sergio Albini già nel 2008. Sull’argomento ha scritto un libro “Alla destra della Gioconda: dipinti, disegni e trascorsi di Leonardo sul lago d’Iseo”. Partendo dal presupposto che Leonardo fosse solito scrivere “allo specchio” e quindi che avrebbe anche potuto disegnare e dipingere specularmente, Albini ha analizzato come se anche lo sfondo della Gioconda fosse allo specchio. Attraverso disegni e quadri dello stesso Leonardo, ma anche mappe e documenti del tempo, Albini ha cercato di dimostrare la somiglianza fra i dirupi del dipinto riflesso e quelli del gruppo montuoso della Cima Trentapassi, ma anche fra gli elementi architettonici visibili con quelli esistenti alla fine del XVI secolo a Castelli Calepio. Albini vi riconosce il ponte e il barbacane, un rinforzo all’argine del fiume Oglio all’altezza dell’antica muraglia della Mussiga, ritenendo che Leonardo avesse “necessariamente visitato di persona i luoghi dipinti” tra la fine del 1499 e gli inizi del 1500, prima del soggiorno a Venezia.


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THE FLOATING PIERS

IL GRANDE

SOGNO DI JEANNE-CLAUDE Grande emozione per Christo per il compimento di un’opera da sempre desiderata dalla sua amatissima Jeanne-Claude e che è anche la prima progettata insieme e portata a termine senza di lei. “In cinquant’anni, io e Jeanne-Claude, abbiamo realizzato ventidue progetti e non ci hanno concesso i permessi per altri trentasette. Alcuni li abbiamo persi per motivi burocratici altri perchè era passato il momento giusto. Questo progetto risale al 1970. Ci serviva l’acqua, tanta acqua, perché, in sostanza “The floating piers” è un porto galleggiante. La prima volta ci abbiamo provato nel delta del Rio della Plata e a Buenos Aires ci avevano anche dato il permesso ma non portammo avanti quel progetto per motivi tecnici. Ricominciammo da capo a Tokio senza riuscirvi nel 1996/97. In seguito provammo con il Porto di Odaiba che ci negò il permesso. Sono particolarmente felice di aver realizzato questo ponte sull’acqua, Mi spiace tanto che Jeanne-Claude non possa essere qui. È stato un complesso lavoro durato un anno eseguito per molti aspetti a tutta velocità, come la fabbricazione dei materiali: il progetto è costituito da 220.000 cubi galleggianti e 220.000 viti giganti. Quest’opera come tutti i lavori miei e di Jeann-Claude sono lavori artistici di gioia e bellezza. Lo abbiamo sempre fatto per noi stessi, sono completamente inutili, non necessari, sono solo opere d’arte. Anche in questo, come in tutti gli altri nostri lavori, ci deve essere vita. Non deve essere un’opera virtuale. C’è vento vero, luce vera, suoni veri e movimenti veri. Oltre a percorrere fisicamante qualche chilometro sull’acqua, qualcosa che non puoi capire se non hai provato.”


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È arrivato tra noi con la leggerezza di un venticello di primavera in una giornata piena di sole. Nessuno alla prima presentazione ancora si era ancora reso conto di quello che quel venticello avrebbe sollevato. Da allora non c’è giorno che di The Floating Piers non si discuta. Chi si è subito schierato a favore e chi invece ha cercato di frenare gli entusiasmi. La maggioranza ha visto in quest’evento una promozione turistica imperdibile e, a dire il vero, l’area del Sebino-Franciacorta, meritava una spinta per valorizzarsi a livello internazionale e inserirsi a pieno titolo tra il Benaco ed il Lario. Dare un impulso al turismo, significa creare occupazione e ricchezza per tutti. Quindi come biasimare il sindaco di Montisola, quando alle richieste di Christo, suffragate dall’appoggio di Mr Beretta, proprietario dell’isoletta circondata dalla passerella, oltre che dall’Autorità di bacino, che tra l’altro gestisce le linee di navigazione sul Lago d’Iseo. Insomma si è preferito per una volta, mettendo il cuore al di là degli ostacoli, dimostrarsi disponibili alla creatività di un artista tra i più significativi dell’ultimi cento anni e cogliere le opportunità di grande visibilità che questa installazione indubbiamente porta con sè.

I PRINCIPI DEL LAGO Nasce a Gabrovo, in Bulgaria, il 13 giugno 1935, dall’unione di Vladimir Yavachev, imprenditore, e Tsveta Dimitrova, segretaria dell’Accademia di Belle Arti di Sofia dove lui studierà dal 1953. Nel 1956 termina gli studi e si trasferisce a Praga da dove, l’anno seguente, riesce a scappare dal regime del blocco comunista raggiungendo l’Austria. Da qui si muoverà prima a Vienna, poi a Ginevra, per poi raggiungere, nel 1958, Parigi, dove considerato apolide, era ai margini della società e si guadagnò da vivere compiendo ritratti, che firmava con il nome della propria famiglia “Javacheff ”. Le sue prime opere firmate “Christo” sono dei dipinti astratti e degli impacchettamenti di oggetti (bottiglie, bidoni, cartoni, tavoli ecc.) o di modelli viventi nella tela o nella plastica. Questi lavori suscitano interesse negli amici, tra cui vi sono Arman e Yves Klein, con cui si unirà nel movimento Nouveau Réalisme.

Le vie del Jet set sono infinite ed è difficile immaginare come possa essere avvenuto l’incontro tra Mr. Beretta e Christo. Vi basti sapere che dopo vari tentativi di realizzare la passerella altrove e altrettanti niet ricevuti per motivi di sicurezza dalle autorità dei luoghi dove aveva posto la sua attenzione, l’artista ha pensato di rivolgere la sua richiesta al signore che possiede l’isoletta al centro del Lago d’Iseo, l’isola di San Paolo, miraggio per i comuni mortali, dimora per molto tempo della giovane coppia Beretta-Gnutti che ha trascorso qui la luna di miele dopo il matrimonio. “Per contribuire al rilancio turistico del lago d’Iseo e di Montisola - ha dichiarato Franco Beretta - ho acconsentito all’arrivo della passerella fino all’isola di proprietà della mia famiglia e mi sono fatto io stesso promotore dell’iniziativa.” Certo, anche la disponibilità della autorità pubbliche di solito molto prudenti e rinunciatarie su certe rischiose sfide, ha facilitato tutto. Così la Principessa dell’Arcipelago di Montisola, Umberta Gnutti Gussalli Beretta oggi vede la sua dimora al centro di un’opera d’arte vista da tutto il mondo. Chissà che presto non la si voglia trasformare in un esclusivo rifugio per il jet set internazionale...


L’isola di San Paolo è una piccola isola che sorge nel lago d’Iseo, insieme all’isola di Loreto e a sud della ben più estesa Monte Isola. È di proprietà privata. Nel 1091 l’isolotto, che era sotto il controllo della nobile famiglia Mozzi, venne donato al monastero cluniacense di San Paolo d’Argon, in val Cavallina, che vi istituì un priorato. Il monastero passò in seguito alla nobile famiglia Fenaroli di Pilzone, che successivamente lo cedette ai frati minori i quali eressero un monastero forse attorno all’anno 1490. La famiglia Fenaroli mantenne il patronato sul convento (facendo dipingere nel chiostro il loro blasone) mantenendone il beneficio sino alla soppressione nel gennaio 1783. In quell’anno i 14 frati vennero trasferiti al convento di San Francesco a Iseo e l’isola venduta a privati. Secondo alcuni, sembra che l’isolotto, verso la fine dell’800, fosse raggiungibile, in alcuni periodi dell’anno, a piedi da Sensole su Monte Isola. L’isola viene acquistata dagli attuali proprietari, i Beretta, e risistemata dall’architetto Dabbeni.


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OLTRE LA PASSERELLA

Qualcuno ha detto che dopo lo smantellamento della passerella di Christo tutto tornerà come prima e che il fenomeno da baraccone (come lo ha definito il noto critico d’arte Philippe Daverio) non lascerà alcun segno e nessuna eredità neppure per il turismo, perchè, rincara la dose l’altro notissimo critico d’arte, Vittorio Sgarbi, la gente non viene per vedere null’altro che la passerella. Probabilemente è così ma non per tutti. Chi ha la fortuna di aver previsto una seppur breve permanenza sul Lago d’Iseo - ci risulta che le prenotazione negli alberghi vanno molto bene - sicuramente potrà godersi le perle di questo angolo di Lombardia che troverà elencate in qualsiasi depliantino o sito internet che sia. Abbiamo solo selezionato quello che per noi è da portare nel carnet dei bei ricordi di “quando siamo andati a camminare sulle acque”. Da non perdere per chi se lo può permettere, la salita sui colli intorno al lago con la bicicletta. Strapiombi mozzafiato e panorami da cartolina. Merita anche una visita la galleria d’arte dell’era preistorica delle incisioni rupestri della val Camonica. Ciò che vi stupirà forse di più sono le piramidi di Zone, formazioni sedimentarie create dall’erosione dell’acqua di fiumi che scorrevano dai vicini ghiacciai.



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OLTRE LA PASSERELLA

LA VIA DEL ROMANINO

L’itinerario si snoda tra Pisogne, Breno e Bienno, tre paesi della Valle dove sono custodite le opere più importanti del Romanino e che costituiscono la cosiddetta “Via del Romanino”. Il 1487 è considerata una data molto importante per la città di Brescia: la nascita di Girolamo Romani, detto il Romanino. Sono molto scarse le notizie che riguardano la sua formazione, subisce gli influssi della pittura veneta ma anche dell’arte lombarda; molte sue opere che si trovano a Trento. Il tratto rapido, quasi immediato, la rappresentazione di scene sacre affollate di popolo, di gente umile e il gusto comico-grottesco di ricercarne i difetti, sono le caratteristiche di questo illustre pittore rinascimentale. Il suo tocco di stile, salendo dal Lago d’Iseo verso la Valle Camonica, lo incontriamo a Pisogne, dove ha inizio “La Via del Romanino”. Nel paese lacustre il pittore ha lavorato tra il 1532 e il 1534 affrescando la volta, l’arco e le pareti della cinquecentesca chiesa dedicata a Santa Maria della Neve. Situata ai margini dell’abitato, all’imbocco della strada che conduce in Val Palot, la chiesa presenta al suo interno un vasto e straordinario ciclo pittorico di assoluto rilievo: la Passione di Gesù Cristo che termina con una drammatica crocifissione che occupa interamente la controfacciata. Salendo verso la media Valle Camonica, ci spostiamo a Breno per visitare la chiesa di S. Antonio, nel centro storico del paese. Qui l’artista, intorno al 1535, affresca tutto il presbiterio con scene affollate di personaggi-spettatori collocati in ampie scenografie architettoniche. Nella parete di destra, la meglio conservata, si possono notare alcune raffigurazioni di episodi tratti dal Libro di Daniele. Al Museo Civico di Breno è conservata La Crocifissione, olio su tela, opera della maturità dell’artista. L’ultima tappa del nostro percorso è Bienno, dove visitiamo la chiesa quattrocentesca dedicata a Santa Maria Annunciata, collocata nel centro del paese. Le opere del Romanino riempiono, con toni più pacati, le tre grandi pareti; lo sposalizio della Vergine a destra, sulla parete di fondo l’incontro di Gioacchino ed Anna e sulla parete sinistra la presentazione di Maria al Tempio.



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OLTRE LA PASSERELLA

LE TORBIERE


Sulla sponda meridionale del lago vi è una riserva naturale che ha una estensione di 360 ettari: la Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino, una zona umida, composta da canneti e specchi d’acqua, raggiungibile da Iseo seguendo la provinciale per Provaglio. Una visita a questo luogo è d’obbligo, naturalmente facendo ben attenzione a non spaventare gli animali, che qui vivono in assoluta libertà. L’area è considerata uno dei più importanti paradisi europei del bird-watching, infatti vi nidificano 17 specie di uccelli, come la cannaiola, il cannareccione, il tuffetto, il tarabusino, il porciglione, il migliarino di palude, la cannaiola verdognola, la salciaiola, la marzaiola, il voltolino, il cuculo, la forapaglie, il pendolino, la folaga, il germano reale, la gallinella d’acqua, l’usignolo di fiume ed altre specie migratorie. Nelle acque delle torbiere del sebino sono presenti i lucci, il pesce gatto, l’anguilla, il persico reale, la carpa, la tinca, l’alborella ecc. Notevole la vegetazione: sulla riva abbondano i canneti, i giunchi di palude e le cannucce, non mancano grandi alberi come i pioppi o gli ontani. Sugli specchi d’acqua, invece, galleggiano le bellissime ninfee.Da notare all’ingresso del parco una fontana del XVII sec. un tempo utilizzata come lavatoio pubblico. Da essa sgorga acqua freschissima proveniente dalla rupe della Madonna del Corno. A poche centinaia di metri, in posizione dominante le torbiere si trova il Monastero di S.Pietro in Lamosa dell’ XI sec. al cui interno vi sono affreschi del XIV, XV, XVI sec.


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OLTRE LA PASSERELLA

SARDINA ESSICCATA Conosciuta localmente come “sardina” è in realtà un agone ma è chiamata cosìper la sua particolare forma, simile a quella del noto pesce marino. Ha un corpo allungato e piatto con un dorso verdastro e macchie nere, fianchi e ventre chiari e una pinna dorsale molto breve; gli esemplari più comuni raggiungono una lunghezza di venti centimetri. La pesca si pratica tutto l’anno, tranne nei mesi primaverili della riproduzione, ma raggiunge il culmine da novembre a marzo. I pescatori del lago di Iseo escono al tramonto e posizionano le reti di profondità, le sardenere, in mezzo al lago, ad almeno 200 metri dalla riva, ancorandole alle apposite boe. All’alba ritornano e le issano. Il pesce è subito eviscerato, successivamente lavato in acqua corrente e lasciato per almeno 48 ore sotto sale. Dopo questa salatura è poste a essiccare al sole e all’aria del lago per circa trenta o quaranta giorni. Per essiccare gli agoni si utilizzavano in passato rami di frassino o carpino, piegati ad arco e tenuti in posizione da fili tesi legati alle estremità: le sardine si infilavano, una ad una, in questi fili. Si chiamavano archèc in dialetto locale. Questa operazione era fatta solo nel periodo invernale, per evitare il caldo, che avrebbe deteriorato il pesce, e anche per scongiurare l’attacco degli insetti, soprattutto delle mosche. A volte gli archec erano collocati sulle stesse barche dei pescatori. Le strutture di essiccazione oggi si sono evolute, sono più grandi e sono poste su appositi terrazzi ombreggiati.

Dopo l’essiccazione le sardine sono disposte in modo concentrico in contenitori di acciaio, oppure in legno, come era in passato, e sono pressate con un peso, o torchiate, per far uscire il grasso, che viene subito eliminato. Dopo questa operazione si ricoprono le sardine con olio di oliva. Si conservano per alcuni mesi, ma durano anche fino a due anni, avendo cura di cambiare l’olio dopo 9 o 10 mesi. Dopo qualche mese di maturazione le sardine diventano dorate e si possono mangiare dopo averle cotte, per pochi minuti, sulla brace ardente. Sono quindi condite con olio, prezzemolo e aglio e servite con polenta: il piatto più tradizionale del lago, dal sapore intenso e particolare.


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La Franciacorta è quel territorio collinare, situato in Lombardia, costituito da 19 comuni della provincia di Brescia. Quest’area, delimitata ad oriente dalle colline rocciose e moreniche, a occidente dalla sponda sinistra del fiume Oglio, a nord dalle sponde del lago d’Iseo e dalle ultime propaggini delle Alpi Retiche e, infine, a sud dalla fascia pianeggiante subcollinare alluvionale delineata dalla SS. che unisce Brescia a Bergamo, gode di una incredibile ricchezza di minerali che costituisce una base fondamentale per un’agricoltura di qualità. I minerali, la particolare struttura granulometrica del terreno e il clima favorevole creano le condizioni ottimali per la coltivazione della vite. Il vino prodotto su queste colline ha sempre goduto di buona fama sin dall’antichità. Lo confermano le citazioni dei classici latini Plinio Il Vecchio, Columella, Virgilio, i trattati del XVI sec. di Andrea Bacci e Agostino Gallo. Pur vantando una lunga storia il nuovo corso della vitivinicoltura della Franciacorta inizia a tutti gli effetti al principio degli anni ’60. Sul territorio operavano da tempo diverse aziende agricole che producevano vini di buona fattura che commercializzavano soprattutto in loco.Uno degli elementi del successo della “formula” del Franciacorta, paradossalmente, è stato quello di non avere alcuna tradizione antica vitivinicola con la quale rapportarsi. Ciò ha consentito di operare solo per il raggiungimento del miglior risultato, senza passare attraverso condizionamenti di carattere storico che avrebbero soltanto ritardato il processo di crescita.La scelta della DOCG per il Franciacorta sottolinea ancor più e in modo inarrestabile l’importanza di avere sempre come unico riferimento e priorità il nome di origine geografica. Le regole che caratterizzano il Franciacorta sono pubbliche, ufficiali, nazionali e comunitarie e quindi il consumatore è tutelato e garantito da un severo disciplinare sancito dalle leggi. La carta d’identità del Franciacorta è il suo territorio con ogni aspetto naturale e vocato, come prevedono le norme di riconoscimento delle DOC Italiane.


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OLTRE LA PASSERELLA

IL LAGO DEL BIRDWATCHING

l popolamento animale che si è maggiormente conservato, è quello degli uccelli, sia stanziali sia migratori, a cui il Sebino offre due splendidi e ospitali “ambienti umidi”: la riserva naturale delle Torbiere e, nella parte settentrionale del lago, il Parco avifaunistico della Foce dell’Oglio, sul territorio comunale di Costa Volpino. In particolare, nelle Torbiere del Sebino, definite dal Centro Nazionale delle Ricerche (CNR) “biotopo di eccezionale interesse” e, per la Convenzione di Ramsar, “area di interesse internazionale per l’avifauna migratoria”, nidifica una sorprendente varietà di specie palustri, come l’airone rosso, il cannareccione, il cigno reale, la folaga, la gallinella d’acqua, il germano reale, la marzaiola, il migliarino, la nitticora, il pendolino, lo svasso maggiore, la schiribilla, il tarabusino, l’usignolo di fiume, il falco di palude ed il martin pescatore. D’inverno ed in primavera, si possono osservare, muovendosi con quella cautela e silenziosità, in quanto il rumore disturba ed allontana gli animali, aironi cinerini, garzette, morette, moriglioni, fischioni turchi, alzavole, mestoloni, codoni ed altri anatidi. Questi “ambienti umidi” sono dei preziosi “sacrari” della natura sebina, delle aree di rifugio delicate che danno la misura dell’eccezionale biodiversità del territorio, peraltro già constata per la vegetazione. Anche il lago, nel suo insieme, è un ambiente di elezione per alcuni uccelli acquatici. Sullo specchio d’acqua antistante le coste si può infatti scorgere spesso il germano reale e anche lo svasso maggiore, che è uno dei volatili nidificanti più numerosi del Sebino. Abituato al contatto con l’uomo, il cigno reale è inconfondibile per le sue dimensioni e per la livrea bianca. Di tanto in tanto, là dove le ripide coste concedono spazio a spiaggette orlate da canne e giunchi, trovano riparo le folaghe e le gallinelle d’acqua mentre sugli steli più alti prende posto la cannaiola per lanciare il suo inconfondibile canto. Gli amanti del bird-watching non avranno difficoltà a riconoscere cardellini, peppole, fringuelli, cesene, zigoli e frosoni dalla elegante e colorata livrea, come pure a scorgere l’apparire improvviso della poiana, che vola alta e maestosa in cerca di prede sia sulle coste del lago che all’interno delle vallate. Sul territorio sebino nidificano un’ottantina di specie di uccelli, pari ad oltre la metà dei volatili nidificanti nella Bergamasca. Tra i rapaci, spiccano il falco pecchiaiolo e il nibbio bruno, di cui sono presenti cospicue popolazioni. Tra i rapaci notturni, è da rilevare la presenza del gufo reale, ritenuto raro in provincia di Bergamo e in generale in Lombardia. Alcune specie di passeriformi, come il canapino, l’occhiocotto, la sterpazzola, il passero solitario e l’ortolano che vivono nei boschi caldi e presso le praterie assolate ed asciutte, conferiscono al popolamento degli uccelli un’impronta quasi mediterranea. D’estremo interesse è la presenza dello strillozzo che vive elettivamente nei vecchi castagneti. Sono rappresentate anche le specie legate alle fustaie mature, come il raro picchio rosso maggiore, l’upupa, il picchio muratore e il rampichino. Tra le specie nidificanti che vivono sulle parti più elevate dei rilievi sebini, ricordiamo il rondone maggiore, la rondine montana, il regolo, il luì verde, il beccafico, il tordo bottaccio, il prispolone, il culbianco, lo stiaccino, la passera scopaiola, il fanello e lo zigolo muciatto.



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OLTRE LA PASSERELLA

AGO THE BEST LOVERE ORGANIZZA LA PRIMA MOSTRA DEDICATA A GIACOMO AGOSTINI, GRANDISSIMO CAMPIONE DELLE DUE RUOTE. ACCADEMIA TADINI FINO AL 3 LUGLIO Aveva solo 11 anni quando salì la prima volta su una due ruote. Giacomo Agostini da quel giorno non ha più smesso di andare in moto, anzi di correre e vincere un numero ancora inarrivabile di campionati del mondo. Dopo la carriera agonistica da numero uno è sempre rimasto vicino al mondo delle moto da corsa. Adesso è uno dei commentatori delle telecronache dei Gran Premi in televisione, aspettando che qualcuno provi a salire all’altezza dei suoi 11 titoli mondiali. L’Accademia Tadini di Lovere, suo paese natale, ospita fino al 3 luglio, una mostra fotografica a lui dedicata, il più grande campione di motociclismo di tutti i tempi, celebrato, a 50 anni dal suo primo alloro mondiale, con la mostra “Giacomo Agostini. L’età dell’Oro” e l’installazione temporanea “Del valoroso e del suo destriero”, entrambe volute da Forni Industriali Bendotti, storica impresa di Costa Volpino che si accinge a festeggiare i suoi primi 100 anni di attività.


Studio Bonalume Bergamo Studio Bonalume Progetto e direzioneBergamo lavori Leonardo Togni Architetto

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DEE DEE

BRIDGEWATER


LETTERA D’AMORE ALL’ITALIA “Vi adoro, non vedo l’ora di suonare per voi”. Dee Dee Bridgewater, scrive una lettera d’amore all’Italia ad un mese dal concerto con cui si aprirà la seconda edizione del festival AcqueDotte. In programma 9 concerti dall’8 luglio al 3 settembre, tra Cremona e Salò. “Porto l’Italia nel cuore, non vedo l’ora di suonare per voi”. È una sorta di lettera d’amore quella che Dee Dee Bridgewater, una delle più affascinanti voci nere del jazz americano, ha spedito a Cremona ad un mese esatto dal concerto con cui inaugurerà la seconda edizione del festival AcqueDotte. Uno spettacolo attesissimo, sia perché sarà l’unica data estiva di Bridgewater nel centro nord Italia sia perché la cantante di Memphis onorerà sul palco il decennale dell’uragano Katrina con uno straordinario omaggio alle persone e alla cultura di New Orleans. Non è un caso, dunque, che sia proprio Dee Dee Bridgewater - anche in virtù del suo particolare nome - ad aprire un festival che ha scelto il tema dell’acqua come suo filo conduttore e che dividerà i suoi appuntamenti tra Cremona e Salò: due località bagnate dall’acqua, quella del Po e quella del Garda, pronte ad unirsi in un unico flusso di note, di emozioni e di riflessioni. Buone notizie arrivano intanto dai botteghini: le prevendite, attive sul circuito VivaTicket, stanno procedendo a gonfie vele. Merito di un cast di tutto rispetto, allestito dal direttore artistico della rassegna Roberto Codazzi: in cartellone, oltre a Dee Dee, ci saranno l’eclettismo della Banda Osiris (17 luglio, Salò), Hevia con la sua cornamusa elettronica (29 luglio, Cremona), il tango sensuale di Ute Lemper (2 agosto, Cremona), le spettacolari coreografie dell’Evolution Dance Theater (11 agosto, Cremona), la coppia d’oro formata da Greta Panettieri e Fabrizio Bosso (20 agosto, Salò), Moni Ovadia accompagnato dall’Orchestra Adriatica (26 agosto, Cremona), le sonorità sudamericane della Tango Spleen Orquesta (28 agosto, Cremona) e i suoni africani di Saba Anglana (3 settembre, Salò). Appuntamento dunque a venerdì 8 luglio, alle 21.30 nella cornice di Palazzo Trecchi a Cremona, per il battesimo del festival con Bridgewater: “Presenterò innanzitutto le canzoni del mio ultimo disco “Dee Dee’s Feathers” - spiega la cantante -, brani che parlano in particolar modo di New Orleans. In scaletta ci saranno anche alcuni pezzi che ho registrato con Theo Croker, altre canzoni tratte dal mio repertorio e qualche chicca mai registrata”. Ma non è solo la voglia di esibirsi a spingere Dee Dee a Cremona: “L’Italia è da sempre un Paese che porto nel cuore: amo la vostra cultura, il gusto per la vita, il calore della gente, l’amore per la figura della mamma. E poi adoro la cucina - la mia preferita -, le arti, la moda, il design.. potrei viverci, in Italia!”.


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CHI C’ERA ph. Sergio Nessi

INCONTRI A LUGANO NAUTICA E MODA SI INCONTRANO PER DARE VITA AD UN EVENTO UNICO. NEL SEGNO DEL LUSSO E DELLA CLASSE FIRMATA TIZIANA FAUSTI E TULLIO ABBATE L’incontro di due mondi, quello della moda e quello della nautica, hanno dato vita ad una serata speciale. Una declinazione del lusso senza precedenti che solo un nome affermato nel mondo della moda come quello di Tiziana Fausti può realizzare. Perché ormai dal 2011 la famosa “signora della moda bergamasca” ha creato un suo secondo regno nella rinomata Lugano, per il quale oggi non si può non decretarne il successo, grazie ad una meritata notorietà conquistata. Ecco quindi che lo store Tiziana Fausti Lugano, oggi gestito con maestria dallo store manager Nico Bonardi, è stato scelto lo scorso 2 giugno per ospitare l’attesissimo evento Tullio Abbate, creato in occasione della famosa competizione Dubai Duty Free Speed Cat Run, gara di velocità ad eliminazione, un evento che ogni anno attira nella cittadina svizzera centinaia di appassionati. Per omaggiare i tanti clienti e ospiti le due realtà del lusso Tiziana Fausti e Tullio Abbate (il più rinomato e noto nome in materia di motoscafi del Lago di Como) hanno dato vita ad un cocktail esclusivo nel quale i modellini di motoscafi hanno trovato collocazione tra abiti ed accessori di alta moda. Un connubio che non ha mancato di incuriosire i presenti, estasiati da da alcune chicche, come il modellino del nuovo Villa d’Este Special, motoscafo di 10 metri in legno che celebra e ripensa il passato e un modello storico disegnato da Giulio Abbate, senza dimenticare le eleganze degli abiti selezionati dalla maison Tiziana Fausti. Presente alla serata anche la Federazione Nazionale di Motonautica, che ha reso ancora più speciale un’occasione già di per sè unica, non solo per la portata dell’evento ma anche come affermazione di successo di un’attività imprenditoriale dalle radici bergamasche. Un risultato che, come ha anticipato la stessa Tiziana Fausti, verrà presto seguito da grandi ed importanti novità che non mancheranno certo di stupire. Ovviamente nel segno del lusso.


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qc

BATTESIMO PER L’AMMIRAGLIA DI LUSSO


Il pluri-premiato lighting designer Björn Hermann ha incorporato i Mythos Clay Paky e il nuovo Scenius Spot in uno show di luci spettacolare in occasione della cerimonia di battesimo di AIDA Prima, la nuova ammiraglia di lusso della società AIDA Crociere. Costruita da Mitsubishi Shipbuilding in Giappone, questa nave di lusso può contenere fino a 3.300 passeggeri e il suo battesimo ha avuto luogo ad Amburgo durante le celebrazioni dell’827esimo anniversario del porto. A Hermann è stata commissionata dalla East End Communications GmbH di Amburgo la creazione di un spettacolo di luci maestoso, in cui la nuova nave fosse decisamente al centro della scena. Lavorando a stretto contatto con il direttore artistico Sven Sören Beyer di phase7, Hermann ha sviluppato l’idea di una enorme matrice luminosa che metteva in evidenza la grande scala della nave, aggiungendo una prospettiva eccitante.


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PO LI TI CA N DO Maurizio Maggioni

DULCIS IN FUNDO

JO COX LA PARLAMENTARE BRITANNICA ASSASSINATA DA UN FANATICO DELLA BREXIT. IL GIORNO DOPO LE BORSE SONO SALITE DEL 3%.... FATE VOI I CONTI

Un programma variegato si sta mostrando a tutti ormai; un mondo sempre più diverso dove molti di noi non si trovano perfettamente a loro agio. Dobbiamo capire perché, sempre nei momenti di transizione, l’uomo si è trovato come spaesato, pensando che “prima si stava meglio, anche se si stava peggio”. Un modo di dire che ci accompagna da cambiamento a cambiamento ma siamo noi che vogliamo questo, che generalizziamo il tutto. Molti si nascondevano dietro i poteri forti, i poteri occulti; non sappiamo se ciò sia vero al 100%, ma di certo gli interessi economici muovono il mondo, fanno le guerre, cambiano i gusti e i modi di vivere. I poteri forti, ormai li conosciamo; contro di loro possiamo intervenire solo con la democrazia del voto o con l’analisi del portafoglio. Voglio dire: a) votando esattamente il contrario di quello che bisognerebbe fare seguendo il flusso, esprimendo con la stessa partecipazione al voto un dissenso contro la negazione stessa della democrazia, cioè il non voto; b) non seguendo i flussi di mercato ed usare i nostri soldi in modo più accurato; acquistare poco ma di tutto, usare più contante ed anche limitare i flussi della globalizzazione dell’acquisto. In questo modo i Governi dovranno cominciare a pensare a qualcosa di diverso dalla Banca Etruria o dalla falsificazione dei bilanci tout court; dovranno capire che il popolo non è bue, come sta dimostrando proprio in questi mesi. Le elezioni in Italia ed in Europa dimostrano che il popolo ha una testa, una sua idea di democrazia, che esercita in pieno diritto, senza pensare agli scenari funesti che i Media - servi del…. (una volta si diceva Padrone, ora non si sa nemmeno più di chi siano servi) - propongono ad alta voce ogni volta che un cambiamento si può avvicinare. Prendiamo l’esempio della Brexit. Si sospende una campagna democratica perché uno squilibrato uccide un deputato! Atto orribile, in ogni caso, la vita è sacra! Ma anche la democrazia. Allora, perché far votare la gente con la pancia invece che con la testa? Perché si è permesso al loro Primo Ministro di evocare la guerra, la fame e la distruzione del Regno se fossero usciti dalla U.E.? Questo è il vero problema: la falsificazione della realtà e dei dati reali e specifici. Infatti le borse da -3 in un solo giorno sono passate a +3, pari ad una forbice di 6 punti. Pensate ai miliardi che significa una tale impennata dei titoli di borsa... Incredibile ma vero, questo è ciò che non deve accadere: il cittadino deve poter scegliere con serenità e certezza, senza condizionamenti. Chi ha peso, in Gran Bretagna, è la Democrazia. Quella loro, tanto sbandierata, che ha fatto sì che un musulmano sia diventato sindaco di Londra, lo stesso che ora sta tentando di porre un freno alla pornografia democratico-commerciale, quella dei manifesti pubblicitari. Oscurantismo o buon gusto e ritorno alla normalità? Lo sapremo tra qualche anno. Tornando in Italia, vediamo che finalmente cominciamo a discutere del nostro Governo affetto da annuncite; l’uomo degli annunci mediatici ora deve portare dei risultati concreti ed il primo di essi è lo sfaldamento del corpo elettorale. Quell’esercito compatto che ha distrutto il nostro Bel Paese, non il formaggio, e che ora si trova a fare i conti con la realtà, dei 5 Stelle, dei figli di Vendola comparsati, della patria della Boldrini affetta da delirio di umanità, di Napolitano cospiratore che non si è mai tolto l’abito scuro del burocrate funzionario del PCI che gestiva rapporti economici con l’URSS, di Monti che ora è censurato dalla stampa (anche internazionale) perché percettore di tre pensioni mensili, lui voleva salvare l’Italia e renderla uguale per tutti) et, dulcis in fundo, di Berlusconi con il cuore infranto che ha lottato contro la morte pur di far campagna elettorale e che dal suo letto d’ospedale ancora dice: “Garantisco io, votate Parisi’. Cosa ha scelto questo popolo? Di non andare a votare (il 35%), di frammentarsi e sostenere candidati diversi. Questa è la vera prova di maturità degli italiani: saper decidere sì con il cuore ma, soprattutto, con la testa ed infatti i risultati di queste ultime elezioni lo hanno dimostrato: 5 Stelle avanti a tutti con Roma e Torino conquistate. A Milano, invece, quasi un pareggio e qui Sala doveva stravincere. Non è più tempo di fiabe, ora è tempo di lavorare e dare ciò che si promette a chi tutti i giorni fatica per lavorare e capire cosa deve fare per poter avere un futuro.


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IL CLIENTE

AL CENTRO

DELLA BANCA I PUNTI DI FORZA DI BANCA MEDIOLANUM SVILUPPATI NEL TEMPO: SOLIDITÀ, INNOVAZIONE E CONSULENZA FINANZIARIA

Solidità, innovazione e un’assistenza continua: sono questi i punti di forza sviluppati nel tempo da Banca Mediolanum, la banca costruita intorno al cliente. Già, perché “Al centro ci sei tu”, come recita lo slogan dell’ultima campagna pubblicitaria, firmata dal premio Oscar Giuseppe Tornatore, in onda in questi giorni, nella quale i protagonisti, accanto all’amministratore delegato, Massimo Doris, sono proprio otto clienti dell’istituto.



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Clienti che possono ritenersi davvero tranquilli grazie alla consapevolezza di aver affidato i propri risparmi ad uno dei gruppi bancari che ha un indice di solidità tra i più elevati sul mercato italiano. Il parametro più utilizzato per valutare la solidità di una banca è il Common Equity Tier 1 (CET 1) e il Gruppo Bancario Mediolanum registra un calore del19,7% (al 31 marzo 2016), ben al di sopra del 7% minimo richiesto dalla vigente regolamentazione comunitaria. Oltre alla solidità, Banca Mediolanum offre ai propri clienti servizi innovativi: ad esempio l’app Mediolanum Wallet, disponibile sia per Android che per iOS, un portafoglio virtuale su smartphone grazie al quale si possono fare acquisti, pagare bollette, trasferire denaro in tempo reale tramite Jiffy. Il sistema Fingerprint, inoltre, permette di accedere a Mediolanum Wallet e di


autorizzare le disposizioni con l’impronta del dito garantendo la massima semplicità e sicurezza. La centralità del cliente si conferma uno dei principali punti di forza di Banca Mediolanum: ai Family Banker, quasi 4.400 professionisti sul territorio nazionale, che affiancano i clienti nella pianificazione finanziaria, si aggiunge l’assistenza del Banking Center. Un team composto da 550 banking specialist, in potenziamento continuo, che, direttamente dalla sede della Banca, dove sono adeguatamente formati ed aggiornati, offrono telefonicamente informazioni ed assistenza a tutti i clienti, dalle 8 alle 22 dal lunedì al venerdì e dalle 8 alle 18 il sabato. Un servizio efficiente e all’avanguardia che da una ricerca GFK Eurisko è stato giudicato dagli stessi consulenti finanziari della Banca come “il più soddisfacente” tra quelli presenti sul mercato.

PROVINCIA DI BRESCIA 16. 845 clienti 88 Family Banker 11 uffici dei consulenti finanziari PROVINCIA DI BERGAMO 22.677 clienti 97 Family Banker 12 uffici dei consulenti finanziari

“Mediolanum, al centro ci sei tu” è il claim della nuova campagna pubblicitaria di Banca Mediolanum diretta da Giuseppe Tornatore. Protagonisti dello spot sono otto veri clienti selezionati, come succede nei casting cinematografici, dopo un’intensa attività di scouting durata di 13 giorni sull’intero territorio nazionale; la selezione ha coinvolto 437 clienti aspiranti “attori” per poi giungere ai volti della campagna. La nuova campagna era stata annunciata a inizio marzo in occasione della convention annuale di Banca Mediolanum.

IL CLIENTE

AL CENTRO

DELLA BANCA


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FATEBENEFRATELLI


NEUROSCIENZE A TUTTO TONDO A cura di Lisa Cesco - Fotografie Matteo Biatta

L’IRCCS FATEBENEFRATELLI DI BRESCIA PRESENTA IL NUOVO DIRETTORE SCIENTIFICO: DOTT. STEFANO CAPPA “Sono qui perché mi piace fare ricerca, e vorrei farla con voi”. Si è presentato così ai ricercatori il nuovo direttore scientifico dell’Irccs Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia, professor Stefano Cappa, che dagli inizi di maggio ha assunto l’incarico all’istituto di via Pilastroni. “Questo è un centro di ricerca che ha potenzialità molto grandi, cui mi lega una collaborazione antica”. Il nuovo direttore scientifico, infatti, specializzato in Neurologia all’Università degli Studi di Milano, ha lavorato a Brescia per circa un decennio, fino al 1999, come ricercatore della Clinica neurologica dell’ateneo cittadino, periodo in cui ha collaborato anche con il Centro dei Fatebenefratelli, contribuendo all’avvio del laboratorio di Neuropsicologia. Successivamente è stato preside della Facoltà di Psicologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Dal 2013 è responsabile della Classe di Scienze Biomediche e professore di neuroscienze alla Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia. Per la sua vocazione scientifica legata alle neuroscienze cognitive e al rapporto mente-cervello - in particolare l’area che indaga le basi neurologiche del linguaggio, della memoria, del comportamento e della cognizione sociale, che si colloca allo snodo fra neurologia e psichiatria - il nuovo direttore scientifico si pone come una fondamentale figura “ponte” fra le due linee di ricerca che contraddistinguono la missione dell’Irccs Fatebenefratelli: la riabilitazione psichiatrica e quella per demenze e malattia di Alzheimer.


40 “Il mio impegno sarà quello di contribuire a sviluppare questo centro di ricerca, riconosciuto realtà leader del panorama italiano nel settore delle neuroscienze”, dice il neo direttore scientifico, indicando le linee d’azione da perseguire, fra cui spicca innanzitutto l’internazionalizzazione della ricerca. “E’ necessario lavorare in rete e collaborare con altri centri, consapevoli che il sistema è sempre più competitivo e che la situazione odierna non è fra le più favorevoli per i finanziamenti alla ricerca”. Il professor Cappa porterà in dote come valore aggiunto le esperienze e i network di relazioni che ha costruito nei periodi di ricerca e studio all’estero, in centri prestigiosi come l'Università di Boston, il Massachusetts Institute of Technology, l'Hammersmith Hospital di Londra, il Max Planck Institute for Cognitive Neuroscience di Lipsia. Altro tema portante cui Cappa si dice favorevole è quello della valutazione dei risultati della ricerca, con attività e parametri che tengano conto della specificità di ciascun campo. La ricerca nell’ambito della riabilitazione psichiatrica e riabilitazione per malattie neurodegenerative come l’Alzheimer “deve essere considerata una priorità”, dal momento che interessa patologie in progressiva diffusione - complice l’invecchiamento della popolazione - e con un grosso impatto a livello economico e sociale. Una ricerca che deve avere ricadute concrete sulla clinica, per dare ai malati nuove possibilità terapeutiche e riabilitative.

“L’arrivo del nuovo direttore scientifico offrirà ulteriori stimoli alla nostra realtà, che vuole vivacizzare il sistema e crede nella ricerca, nonostante i tempi molto difficili in ambito economico e finanziario, che hanno imposto pesanti tagli cui anche il nostro centro ha dovuto far fronte”, sottolinea Fra Marco Fabello, direttore generale dell’Irccs Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli. Anche in ambito psichiatrico molto sta cambiando, dalle prospettive aperte nella ricerca farmacologica al nuovo sguardo offerto dalle indagini genetiche. Un approccio innovativo che potrebbe contribuire a ridurre lo stigma che interessa la malattia psichiatrica rispetto a quella neurologica. “Si sta affermando l’idea che interpreta le malattie psichiatriche come una delle tante facce delle malattie del cervello – spiega Cappa – Un’impostazione che - al di là di distinzioni convenzionali fatte con scopi pratici - si ricollega all’indagine complessiva delle neuroscienze sull’universo di mente e cervello”. Non a caso il neo direttore scientifico ha scelto di dare una precisa connotazione culturale come “segnale di partenza” del suo percorso all’Irccs Fatebenefratelli, invitando il rettore dello IUSS, Michele Di Francesco, filosofo della scienza, per una conferenza che si terrà nel centro di via Pilastroni il prossimo 17 giugno, sul tema “Neuroscienze e filosofia”: due approcci differenti, quello filosofico e quello scientifico, applicati all’universo di mente e cervello. Un appuntamento che rivela come sia fondamentale, secondo Cappa, il dialogo e la costante interazione fra le diverse specialità e discipline, da applicare soprattutto nella quotidianità della ricerca: “La neuropsicologia, ad esempio, ha senso se agganciata ad altri servizi, come l’imaging, la neurofisiologia, le tecniche di neurostimolazione, la ricerca di base”. Il segreto di una ricerca che guarda lontano sta nel gioco di squadra. Con un’attenzione particolare ai giovani, “perché dopo le irrinunciabili esperienze all’estero possano trovare un inserimento lavorativo in Italia”.

NEUROSCIENZE A TUTTO TONDO


FUOCHI DI PAGLIA

UNA CASETTA IN CANADA’ Giorgio Paglia www.fuochidipaglia.it

Nel numero scorso ho scritto una storia araba, in questo ve ne racconto una americana. Sono stato recentemente in Canada, un paese immenso, dai paesaggi spettacolari e multietnico. Ho così avuto il tempo di notare alcune cose e di paragonarle con la nostra amata Italia. Alla fine potrete trarre le debite considerazioni. Innanzitutto non ho visto molta Polizia in giro, ma tutti, e dico tutti, rispettano il codice della strada con cortesia reciproca. I controlli ci sono, ma non si vedono, e se si sgarra le punizioni sono esemplari. Sui muri neanche un graffito spray, o un manifesto appiccicato fuori posto. Si cammina per le vie in assoluta sicurezza e a qualunque ora. Qui il furbo non è qualcuno da emulare, ma viene automaticamente degradato ad un ruolo di inferiorità. Il concetto di merito lo si apprende già a scuola. Gli edifici sono puliti e ordinati, gli studenti non hanno una divisa, ma mantengono un atteggiamento di serietà dovuta. La cosa straordinaria, per noi, è che la bravura viene pubblicamente premiata e riceve consensi generalizzati con tanto di spirito di emulazione naturale. Da noi il bravo secchione normalmente viene emarginato e deriso, quasi messo alla berlina. Invece in Canada riceve un cordone distintivo da mettere in bella mostra persino nel giorno della “graduation”, l’equivalente della nostra maturità liceale. Anche questo è un evento coreografico, che si svolge nei principali teatri cittadini. Una grande festa che coinvolge insegnanti, studenti, genitori e sponsor. Sì, perché ai più bravi viene elargito un cospicuo assegno che può raggiungere anche cifre considerevoli. Insomma in Canada la mediocrità non paga e quindi c’è poco da scherzare. Qui le regole sono chiare e devono essere rispettate. Vi racconto una storia realmente accaduta l’anno scorso ad una ragazza italiana di buona famiglia che studiava a Vancouver. La tipa, pur non avendo problemi economici, ha voluto fare una spacconata e ha rubato una sciarpa in un supermercato. Subito scoperta dalla Security, è stata accompagnata nel più vicino posto di Polizia. Sono stati avvisati i genitori italiani, che hanno dovuto pagare immediatamente una cauzione di 20.000 dollari. Dopo di che la ragazza è stata imbarcata sul primo volo per l’Italia con un foglio di via che ne inibiva il ritorno per i seguenti dieci anni. Capito? E in Italia cosa sarebbe successo? Niente, se non una possibile denuncia dei genitori al supermercato per aver eventualmente intimorito la ladruncola. Nel West Canada, quello che si affaccia sull’oceano Pacifico, le attività commerciali sono quasi tutte in mano ai cinesi. A dimostrazione che l’impero d’oriente sta mettendo le mani sul mondo. I prezzi nelle vetrine sono al netto dell’Iva, poi al momento di pagare, ti viene conteggiata a parte la relativa tassa. Così ci si può immediatamente rendere conto di quanto pesi lo Stato sulle tasche dei contribuenti. Inoltre i cittadini conoscono perfettamente, perché ne sono informati, dove vanno a finire i loro soldi e come vengono spesi dalla burocrazia pubblica. Scarsa è anche la segnaletica stradale, perché non serve ripetere cento volte le cose, quando alla prima tutti obbediscono. Qui c’è un eclatante proliferazione di etnie: dai sudamericani agli orientali, dagli statunitensi agli europei. L’integrazione è completa, anche se i canadesi sono restii a dare totale fiducia agli stranieri. Cosa manca ad un italiano in Canada? Il cibo, l’arte e il clima soprattutto. Non si può non evidenziare che la cucina mediterranea, con i suoi sapori così particolari, lanci i suoi richiami permanenti ad ogni portata nordamericana dal sapore sempre uguale e dalle salsine pastose usate al posto dell’olio di oliva. Il fisico, come la gola, ne risente subito e i chili in eccesso sono garantiti. Poi mancano i bei monumenti italiani, carichi di storia millenaria. I grattacieli in Canada sono numerosi, ma l’arte antica è tutta un’altra cosa. Il clima è duro e il freddo ti entra nelle ossa, grazie a venti tesi che scendono dall’Artico. Il tepore dura poco più di due mesi all’anno e l’acqua del mare è limpida ma gelata. Ecco perché ci sono così tante foche in giro! Insomma ogni paese ha le sue bellezze e le sue controindicazioni, ma di sicuro è la prospettiva sul futuro a fare la differenza. Qui si respira voglia di costruire, i ristoranti sono pieni e i giovani coltivano sogni meritocratici. Il tasso di disoccupazione giovanile è intorno al 13%, non al 40% come da noi. Ma ciò che fa la differenza con l’Italia sono le tasse. L’Iva va dal 5% al 7%, la tassazione sulle persone fisiche va dal 15% al 29% a seconda del reddito, mentre quella sulle imprese va dal 15% al 34% con numerosi sgravi. Se considerate che le aziende italiane pagano fino al 67% tra imposte dirette ed indirette, capirete bene perché noi siamo all’affanno. Allora non c’è che dire che una casetta in Canada non è poi così male. Buona estate a tutti voi!


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CHI C’ERA ph. Daniele Trapletti

CAMOZZI OPEN 2016

IV EDIZIONE DEL TORNEO INTERNAZIONALE DI TENNIS IN CARROZZINA Dal 16 al 19 Giugno l’Associazione Active Sport ha organizzato a Brescia la quarta edizione del torneo internazionale di tennis in carrozzina “Camozzi Open 2016 – I° Memorial Cav. Attilio Camozzi”. Sui campi del circolo tennis Forza e Costanza si sono potuti ammirare per il tabellone maschile sette dei primi 100 giocatori del mondo fra i quali il nr. 1 italiano Fabian Mazzei (componente della squadra di Active Sport) e per il tabellone femminile sei delle prime 100 giocatrici a livello mondiale. Vincitore del singolare maschile di questa edizione è stato il polacco Tadeusz Kruszelnicki che, insieme all’austriaco Martin Legner, è salito sul podio anche per il titolo di doppio maschile, battendo in finale la coppia italiana Fabian Mazzei e Ivan Tratter. Tra le donne, nella finale di singolare tutta tricolore, il titolo è finito nelle mani di Giulia Capocci, 24enne di Arezzo, numero 50 della classifica mondiale. Vincitrice insieme alla compagna Buob anche del doppio. Il Direttivo Active soddisfatto del successo nuovamente conseguito con questa nuova edizione ha già dato appuntamento per il prossimo anno.


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CHI C’ERA a cura di Valentina Colleoni ph. Sergio Nessi

BUON COMPLEANNO

ELECTRO IB 15 ANNI DI AUTOMAZIONE INDUSTRIALE DA FESTEGGIARE

Quindici anni al servizio dell’automazione industriale: auguri Electro IB. Per festeggiare un traguardo tanto importante, venerdì 10 giugno la proprietà di Electro IB, azienda bresciana leader nella fornitura di prodotti dedicati all’automazione industriale, ha dato appuntamento a tutti i suoi dipendenti, ai maggiori fornitori e ad una nutrita rappresentanza di clienti ed amici, nella prestigiosa tenuta delle Cantine Cà del Bosco in Franciacorta. Oltre duecento gli invitati che hanno partecipato alla splendida serata e che hanno alzato i calici in onore di Electro IB, della sua professionalità, della serietà e dell’impegno nel campo dell’automazione industriale. L’evento, magistralmente organizzato da Doppiopiù in collaborazione con l’Hospitality di Cà del Bosco, è stato caratterizzato da tre momenti distinti e unici nel loro genere. All’arrivo gli ospiti sono stati accompagnati in un tour guidato delle cantine sotterranee alla scoperta dei luoghi dove nasce e viene accudito il prestigioso vino, seguito dal buffet stellato dello chef Stefano Cerveni del ristorante Due Colombe di Cortefranca. La serata si è conclusa con l’applaudita e divertente esibizione dello showman e comico bresciano Vincenzo Regis. Ad innaffiare la serata, invece, fiumi di bollicine di Cà del Bosco Cuvée Prestige. “Un ringraziamento di cuore a tutti coloro che sono intervenuti a questa meravigliosa serata”, ha concluso uno dei titolari, Paolo Bonomini prima di congedarsi e dare appuntamento a tutti “al prossimo traguardo” all’insegna dell’innovazione della professionalità e della qualità, “motivi conduttori, che in questi primi 15 anni ci hanno accompagnato ogni giorno e – assicura - ci vedranno impegnati ancora per tanto tempo”.


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CHI C’ERA a cura di Valentina Colleoni ph. Sergio Nessi

STILE E PAILLETTES

AL CHIARO DI LUNA MODA E GLAMOUR: IL LAGO DI ISEO SI ACCENDE DI STILE, IN UNA SERATA DI INIZIO ESTATE SPECIALE, IN CUI LO CHIC DI CAPI D'ECCEZIONE SI UNISCE ALLA MAGIA DI UNA LOCATION UNICA Un incantevole angolo di verde e lo scintillio del lago d’Iseo al tramonto sono stati gli ingredienti di una serata speciale dedicata alla moda ed al glamour. Un incontro di stile e buon gusto che ha affascinato tutti gli invitati all’evento organizzato la sera del 12 giugno scorso da Bianchi Boutique in collaborazione con altri partner d’eccezione. Location dell’evento il rinomato ristorante Rosa di Iseo, famoso per le prelibatezze della sua cucina e per la ricercata eleganza della sua sala ristorante, così come delle stanze d’albergo. Qui, nel romantico giardinetto interno, i tanti ospiti sono stati accolti tra gelsomini e ulivi adornati per l’occasione da luci e barattoli colorati che Rosaspina, artista degli allestimenti floreali, ha curato per l’occasione. Sfiziosità di gusto e l’inconfondibile essenza di Ca del Bosco, partner d’eccellenza dell’evento, sono stati serviti come cocktail di benvenuto mentre gli ospiti facevano il loro ingresso accomodandosi in attesa dell’inizio della sfilata, momento clou dell’evento. E infatti, quando allo scoccare delle 21 le modelle hanno iniziato la discesa della scalinata, sfoggiando i capi della boutique Bianchi, tutti quanti si sono zittiti per ammirarne l’incanto. Abiti lunghi da sera in chiffon e pizzo, alternati a pezzi più modaioli, come vestitini abbinati a grandi cappelli, hanno attirato gli sguardi di tutte le donne presenti. Ma non solo: la moda maschile non ha certo mancato di interessare gli uomini della festa, grazie ad una scelta di capi eleganti ma nel contempo versatili e dandy. In sottofondo la colonna sonora di un dj set d’eccezione ha reso ancora più magico lo show, nonché tutta la serata, continuata poi con una raffinata cena a buffet curata dallo Chef Fausto Peci e conclusa con le delizie della Pasticceria San Carlo Brescia. Sorrisi e tanti complimenti sono così stati raccolti dagli organizzatori dell’evento che non hanno mancato di ringraziare i partner tra i quali Skyline, l’hair stylist Aldo Coppola Brescia by Antonio che ha acconciato le modelle per la catwalk e la make up artist Manuela e dintorni che, oltre al trucco, ha profumato l’entrata con le sue essenze. Ringraziamenti di dovere anche agli ospiti che hanno reso ancora più magica ed unica la serata.


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TRA LE MURA DEL CONVENTO DI ASTINO, L’INIZIO DI UNA NUOVA FORMIDABILE ALLEANZA ENO-GASTRONOMICA TRA 4 PROVINCE DELLA LOMBARDIA ORIENTALE E LA FESTA PER IL MEZZO SECOLO DI VITA DEL RISTORANTE DA VITTORIO. PER CELEBRARE IL TUTTO, 22 CUOCHI STELLATI, OGNUNO CON LA PROPRIA DELIZIA, SI SONO RITROVATI DANDO VITA AD UN EVENTO INCREDIBILE CON MOLTI OSPITI E PERSONALITÀ DI SPICCO DI BERGAMO, BRESCIA, MANTOVA E CREMONA

CHE FESTA! Gli chef che hanno contribuito a deliziare i 500 ospiti che sono intervenuti:

I protagonisti della serata: Roberta Garibaldi, Direttrice del CeSTIT, Centro Studi per il Turismo e l’Interpretazione del Territorio, Università degli studi di Bergamo che ha messo a punto il progetto ERG 2017), Chicco Cerea e il Ministro Maurizio Martina. Sotto, da sinistra, Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo, Mauro Parolini, Assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, Gianluca Galimberti, Sindaco di Cremona, Laura Castelletti, vicesindaco di Brescia, e Andrea Murari, Assessore all’Ambiente del Comune di Mantova

Non poteva esserci occasione migliore del decollo ufficiale del programma di ERG 2017, che vi spieghiamo più avanti, insieme al 50°compleanno del ristorante Da Vittorio, una delle colonne dell’enogastronomia nazionale, per sciorinare quanto di meglio 22 chef stellati della Lombardia sanno fare per far innamorare il palato dei loro ospiti. Location di prestigio, in una serata di tregenda con pioggia fittissima, il millenario Monastero di Astino, ristrutturato dopo innumerevoli peripezie, ancora in attesa di una definitiva scelta sul suo futuro. Intanto si gode la spensieratezza in questa serata che resterà negli annali. Intanto perchè ha tenuto a battesimo questa importante iniziativa che vedrà impegnate le provincie lombarde ad est di Milano nel sapersi promuovere come territorio Enogastronomico, nel mettere in bella mostra quanto di meglio sa fare nei suoi ristoranti e nelle tante eccellenze dei suoi prodotti.

Paolo Benigni Osteria della Brughiera - Villa D’Almè (una stella) Gionata Bignotti La Rucola - Sirmione (una stella) Vera Caffini Aquila Nigra - Mantova (una stella) Riccardo Camanini Lido 84 - Gardone Riviera (una stella) Stefano Cerveni Due Colombe - Corte Franca (una stella) Marco e Vittorio Colleoni San Martino - Treviglio (una stella) Daniel Facen A’anteprima - Chiuduno (una stella) Massimo Fezzardi Esplanade Desenzano d.G. (una stella) Orietta e Maria Filippini La Tortuga - Gargnano (una stella) Paolo Frosio Frosio - Almè (una stella) Giuliana Germianiasi Capriccio Manerba d.G. (una stella) Mariapaola Geroldi Gambero Calvisano (una stella) Philippe Léveillé Miramonti l’Altro Concesio (due stelle) Alfonso Pepe Leon D’oro - Pralboino (una stella) Roberto Proto Il Saraceno - Cavernago (una stella) Pierantonio Rocchetti LoRo Trescore Balneario (una stella) Famiglia Santini Dal Pescatore Canneto sull’Oglio (tre stelle) Romano Tamani Ambasciata - Quistello (una stella) Loredana Vescovi Antica Osteria dei Camelì - Ambivere (una stella) Nadia Vincenzi Da Nadia - Castrezzato (una stella) SPECIALE

LE STELLE DELL’EST ALLA FINE DI QUESTO SERVIZIO UNA SCHEDA SUI RISTORANTI STELLATI DI BERGAMO E BRESCIA


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COMPLICI DI UN SUCCESSO CHRISTOPHE SANCHEZ E FRANCESCO CEREA SONO STATI I PRINCIPALI ARTEFICI DI QUESTO EVENTO CHE HA RIUNITO QUATTRO PROVINCE E 22 CHEF INSIGNITI DI ALMENO UNA STELLA MICHELIN, MA C’È CHI NE HA DUE E CHI TRE COME IL FESTEGGIATO CINQUANTENARIO

REGIONE EUROPEA DELLA GASTRONOMIA 2017 ERG sta per Regione Europea della Gastronomia ed è una vera e propria nomination dei territori di Bergamo, Mantova, Cremona e Brescia al titolo di Territorio Europeo dell’Enogastronomia per il 2017. In buona sostanza queste province unite in una specie di consorzio verranno aiutate con una promozione diffusa a farsi conoscere all’estero e ad attirare quel turismo che fa della buona tavola uno degli elementi essenziali per la scelta dei suoi itinerari. Quindi, tutti gli operatori interessati, direttamente o indirettamente, a sfruttare questa occasione sono avvertiti. L’anno prossimo ci sarà una pressione mediatica per invogliare il turismo europeo ma non solo e soffermarsi sulle prelibatezze dei territori di queste quattro aree lombarde che godono di una serie di appeal invidiabili, come i tanti ristoranti stellati, i prodotti DOCG e di una qualità diffusa nella ristorazione. Uno degli ambasciatori del buon cibo è da sempre il ristorante Da Vittorio che ha deciso di unire i suoi festeggiamenti per il mezzo secolo di attività a quelli del battesimo della nuova alleanza East Lombardy fatta di cultura del buon cibo. E per lasciare un segno di questa formidabile alleanza ha invitato ad Astino il meglio di quanto la ristorazione di MN, BS, CR e BG possa offrire. 22 ristoranti con almeno una stella Michelin hanno occupato le stanze dell’antico monastero con quanto occorrente per cucinare un piatto... Uno solo da far assaggiare ai più di 500 ospiti presenti all’evento


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Da Vittorio: la storia di un talento. ll talento di Vittorio Cerea che nel 1966, insieme alla moglie Bruna, aprì il suo ristorante a Bergamo. Bruna e Vittorio Cerea erano una giovane coppia innamorata e con la passione della cucina, quando aprirono nel centro di Bergamo il ristorante Da Vittorio. Era il 1966 e la cucina di pesce, diventata uno dei fiori all’occhiello del locale, ancora faticava a trovare spazio nei menù, oscurata dal primato delle carni. Fu una scommessa grande, vinta grazie ad approvvigionamenti quotidiani ed elaborazioni squisite. Bergamo divenne rapidamente una tappa imprescindibile per gli appassionati del buon mangiare, e insieme al successo arrivò anche la prima stella Michelin (1978), raddoppiata, insieme al crescere di votazioni e giudizi dei più prestigiosi critici gastronomici italiani e stranieri, nel 1996. Negli anni 2000 si è anche realizzato il sogno di entrare nella superguida dei migliori locali del mondo. Prima con l’iscrizione ai “Le Relais Gourmand” (ovvero, la sezione ristoranti), poi, dopo pochi mesi dal trasferimento nella prestigiosa villa con camere immersa nel verde della Cantalupa, a Brusaporto - con l’ingresso nei circuiti Relais & Chateaux e Les grandes tables du monde. Ed infine, nel 2010, la tanto ambita terza stella Michelin.


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A BERGAMO PRESSO


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GLI STELLATI NELLE PROSSIME PAGINE VI PROPONIAMO L’ELENCO DEI RISTORANTI STELLATI DELLE PROVINCE DI BERGAMO E BRESCIA: UNA MINI GUIDA GRAZIE A CUI SCOPRIRE GLI INDIRIZZI MIGLIORI IN UN CONFRONTO FATTO DI DELIZIE PER IL PALATO.

UN MODO DI PRENDERVI PER LA GOLA...


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ANTICA OSTERIA DEI CAMELÌ Racchiusa all’interno di una corte del ‘500, in un piccolo paese sulla strada che va da Bergamo a Lecco, questa antica osteria fu aperta nel 1856 dalla famiglia dell’attuale proprietario. Oggi, a distanza di 150 anni, la conduzione è rimasta a livello familiare, infatti Camillo si occupa del servizio di sala, mentre ai fornelli ci sono la mamma Fernanda e la moglie Loredana, senza considerare poi che le nuove generazioni della famiglia sono già all’opera sia in sala, sia in cucina.

Loredana Vescovi

ANTICA OSTERIA DEI CAMELÌ Via Guglielmo Marconi, 13 Ambivere (BG) Tel. 035 908000 www.anticaosteriadeicameli.it info@anticaosteriadeicameli.it


A’ ANTEPRIMA Anteprima La rappresentazione di un qualsiasi spettacolo artistico che precede la prima rappresentazione per il pubblico ed è destinato a una cerchia ristretta di spettatori o di critici. Platea La cerchia ristretta di spettatori e clienti è imposta dal ridotto numero di coperti, una trentina in tutto, accolti in un ambiente raffinato, creato da Daniel Facen in collaborazione con l’architetto Guido Giavazzi. Palco d’onore Continuando nel parallelismo simbolico con lo spettacolo, il palco d’onore è rappresentato dal tavolo in cristallo posto all’interno della cucina stessa, che può ospitare solo due persone. Chi vi siede viene servito direttamente dallo chef e dai cuochi e può, durante la cena, conversare con loro e approfondire con domande le tecniche di preparazione dei piatti. Rappresentazione La cucina di Anteprima è in parte a vista, separata dalla sala da una grande vetrata. Questo accorgimento crea una sorta di palcoscenico su cui lo chef e la sua troupe si muovono continuamente mettendo in mostra, con il loro “show cooking” quotidiano, il loro lavoro. È così possibile assistere in diretta alla preparazione di alcuni piatti. Cooking Quella di Anteprima è cucina creativa e sperimentale. La conoscenza delle caratteristiche fisiche e chimiche delle materie prime spinge alla sperimentazione di nuove tecniche di “cottura” che portano alla “destrutturazione” del cibo e alla realizzazione di consistenze inedite. Per chi vuole assaporare questa cucina fino in fondo c’è il Percorso Creativo Anteprima, un percorso sensoriale attraverso quindici portate che stuzzicano il gusto, la vista, il tatto, l’olfatto con giochi di consistenze e nuovi equilibri.

Daniel Facen

A’ANTEPRIMA RISTORANTE & SHOWCOOKING Via F.lli Kennedy, 12 Chiuduno (BG) Tel. 035 4496414 www.ristoranteanteprima.com info@ristoranteanteprima.com


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OSTERIA DELLA BRUGHIERA Una casa di campagna ristrutturata con gusto ed eleganza, un giardino lussureggiante ed una cantina delle meraviglie dal punto di vista architettonico e goloso: questo è il luogo che Stefano Arrigoni ha aperto con mamma Bruna, di origini pontremolesi, e papà Valter agli inizi degli anni Novanta a Villa D’Almè, fino a diventare oggi un indirizzo di eccellenza della ristorazione italiana. La cucina è il gusto della tradizione ma in costante evoluzione, una cucina di mercato, rigorosa nella scelta dei prodotti, che attinge dalle proprie origini ma colloca le preparazioni nel tempo rendendole contemporanee. In un’atmosfera un po’ retrò, elegante e romantica, è la protagonista indiscussa: le proposte spaziano in tutto il panorama gastronomico della tradizione italiana, tra pasta e piatti di carne e pesce. Degni di nota, in particolare, sono i salumi: proposti come antipasto, sono curati fin dalla selezione delle carni, alla lavorazione e alla lunga stagionatura. La cantina, fornitissima, è curata personalmente da Stefano Arrigoni e raccoglie circa ottocento etichette nazionali ed estere. Stefano Arrigoni

OSTERIA DELLA BRUGHIERA Via Brughiera, 49 Villa D’Almè (BG) Tel. 035 638008 www.osteriadellabrughiera.it info@osteriadellabrughiera.it


DA NADIA Il ristorante “Da Nadia” si trova a Castrezzato, nel cuore della campagna bresciana. Elogio alla tradizione ittica, propone esclusivamente pesce pescato italiano. La freschezza è il marchio di qualità di questo ristorante, con piatti cucinati e presentati con audace versatilità. Il ristorante, intimo e ricercato, è l’emblema della personalità di Nadia Vincenzi, che ha ricevuto l’ambito riconoscimento della Stella Michelin per ben due volte: dapprima per il locale “Al Desco” di Sarnico e, successivamente, per il ristorante “Da Nadia” a Castrezzato.

Nadia Vincenzi

RISTORANTE DA NADIA Via Campagna, 15 Castrezzato (BS) Tel. 030 7040634 www.ristorantedanadia.com info@ristorantedanadia.com


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DA VITTORIO

Enrico e Roberto Cerea

RISTORANTE DA VITTORIO Via Cantalupa 17 Brusaporto (BG) Tel. 035 681024 www.davittorio.com info@davittorio.com

Quella di Da Vittorio è la storia di un talento, quello della famiglia Cerea, capace di guardare oltre, di tracciare nuovi percorsi nel mondo della ristorazione, di inventare uno “stile” unico e originale che si continua a tramandare generazione dopo generazione. Un talento che nasce dalla felice intuizione di Vittorio Cerea e sua moglie Bruna che, il 6 aprile 1966, all’apertura del loro primo ristorante nel centro di Bergamo, decisero di sperimentare la cucina di pesce, che ancora faticava a trovare spazio nei menù dominati dalle carni. La loro fu una scommessa rivelatasi vincente, tanto di permettere – nel 1978 – di far conquistare al Ristorante Da Vittorio la prima delle sue tre stelle Michelin. La lungimirante visione di papà Vittorio è oggi portata avanti e implementata dai cinque figli e dalle loro famiglie che, insieme alla Signora Bruna, continuano nella gestione del grande sogno immaginato dal patriarca. Enrico, detto Chicco, e Roberto, detto Bobo, sono entrambi chef. Francesco si occupa degli eventi esterni. Rossella offre cortesia e professionalità in sala e all’accoglienza della Dimora, immersa nel verde della Cantalupa a Brusaporto, dove oggi si trova il ristorante. Barbara gestisce la Pasticceria Cavour 1880 a Bergamo Alta. Mamma Bruna continua, dalla “torre di controllo”, a supervisionare il lavoro dei figli, ma anche delle mogli, dei mariti e dei nipoti che aiutano in cucina, in sala e in pasticceria. Il segreto del ristorante Da Vittorio è da ricercare nella capacità di attuare la tradizione gastronomica italiana coniugandola con l’evoluzione della modernità. Le materie prime utilizzate in cucina sono solo di altissimo livello, come gli scampi di Mazara del Vallo, le carni piemontesi, i funghi nostrani, i tartufi d’Alba e una grande quantità di ingredienti che viaggiano ogni giorno dai luoghi di origine alla cucina del ristorante. I concetti di “tradizione lombarda e genio creativo” ben rappresentano il filo conduttore dei menù e sono aggiornati e rivoluzionati insieme al divenire del mercato e delle stagioni.


DUE COLOMBE Non si tratta solo del bagliore della stella Michelin, ottenuta con grande soddisfazione nel 2009, e tuttora mantenuta. Tutto nel progetto culinario dello chef Stefano Cerveni parla di eccellenza e grande sicurezza interpretativa, dai piatti più tradizionali a quelli più audaci. Una cucina salutare, colta e raffinata, che non perde occasione di esaltare le materie prime, lasciandole sempre riconoscibili e sublimandole in creazioni ricercate, dallo stile sobrio ma fortemente accattivante da un punto di vista sia del gusto che della presentazione. Un forte legame con il territorio, inoltre, sancisce il suo ruolo di autorevole portavoce della storia enogastronomica della Franciacorta, una zona che sempre più sta entrando nel cuore di italiani e stranieri. Lo chef, classe 1969, riceve i propri ospiti in una location di rara bellezza; nel cuore di Borgonato di Corte Franca, in provincia di Brescia, il Ristorante Due Colombe è un luogo in grado di arricchire l’esperienza di ristorazione con un’atmosfera di pacata eleganza, difficilmente replicabile altrove. In questo suggestivo contesto, fatto di mura antiche e travi a vista, originali suggerimenti “alla carta” si alternano a intriganti menù degustazione, anche personalizzabili; ogni piatto viene accompagnato e valorizzato dalla scelta dei migliori vini, selezionati direttamente dalla ricca cantina a vista, con oltre 500 etichette.

Stefano Cerveni

RISTORANTE DUE COLOMBE AL BORGO ANTICO Via Foresti, 13 Borgonato di Corte Franca (BS) Tel. 030 9828227 www.duecolombe.com stefano@duecolombe.com


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ESPLANADE

Massimo Fezzardi

RISTORANTE ESPLANADE Via Lario, 3 Desenzano del Garda (Bs) Tel. 030 9143361 www.ristorante-esplanade.com info@ristorante-esplanade.com

«Torniamo ad emozionarci». Una frase che potrebbe bastare a riepilogare tutta l’essenza del ristorante ma soprattutto delle persone che ogni giorno investono tempo e passione per far crescere l’Esplanade con i valori di un tempo, quelli sacri che rimano con gentilezza, con rispetto, con amore per l’ospite, con quella voglia di concedere a chi siede al desco, ore di relax e ottima cucina. Emanuele Signorini istrionico maître e sommelier con Massimo Fezzardi, chef della giovane brigata, collaborano da anni e hanno fatto crescere l’Esplanade in qualità, raggiungendo la stella Michelin nel 1989. Una sosta all’Esplanade è davvero d’obbligo perché qui si riscopre il vero amore per la cucina, la passione pura per la materia, ma soprattutto la fondamentale importanza dei rapporti umani. È la cortesia che addolcisce la permanenza, quella bontà d’animo di chi sa che questa era la sua strada e che mai nessun altro lavoro lo avrebbe reso più contento. Da quasi quarant’anni Emanuele guarda in faccia il blu del Lago di Garda, lì dove la sua «spianata» - l’explanatus, il lungomare dei latini - corre dalla terraferma alle mosse acque attraverso un romantico pontile in legno e qui oltre a scelte imprenditoriali sempre azzeccate scova etichette di grande spessore. Massimo Fezzardi invece, rielaborata la materia prima con tecnica e tecnologia, stabilisce i suoi punti fermi, quelli che non devono mai mancare sui suoi fornelli: «I miei ingredienti preferiti? Amore, fantasia e tanta passione…». Questa ricetta, mescolata agli ingredienti e alle quantità della ricetta di Emanuele, regala un piatto unico che lascia esplodere l’emozione. Perché davanti ad alcuni piatti e a certi accostamenti non si può rimanere inermi. Impossibile. Così come non rimane impassibile Emanuele davanti ad un’etichetta cercata da tempo e finalmente trovata. Torniamo ad emozionarci allora, tutto il resto è da assaggiare lasciandoci dondolare dalle buone maniere e dai sorrisi dell’Esplanade.


FROSIO In una splendida villa Settecentesca, di proprietà della famiglia Blondel, coesistono strutture antiche e arredi moderni, che danno vita ad un ambiente molto piacevole, raffinato e conviviale: quattro salette rallegrate ciascuna da un vecchio camino e un signorile giardino discreto e ombroso per pranzi e serate all’aperto. La torre del XIII secolo, che svetta nella sua austera eleganza, ospita una cantina rifornitissima. Lo staff del ristorante è coordinato da Paolo e Camillo, responsabili l’uno della cucina, l’altro della sala, affiancati dalle loro mogli.

Paolo Frosio

RISTORANTE FROSIO Piazza Lemine, 1 Almè (Bergamo) Tel. e Fax 035 541633 www.frosioristoranti.it frosio@frosioristoranti.it


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CAPRICCIO Il ristorante Capriccio nasce nel 1965 da Martino e Maria Germiniasi; oggi ad occuparsi del Ristorante Capriccio sono Giuliana e Francesca Germiniasi Tassi, rispettivamente mamma e figlia. Giuliana chef e patron ha rilevato le tradizioni di famiglia rinnovandole e tramutandole in una serie di ricette golose, che si richiamano alla tradizione della cucina mediterranea e lacustre. Francesca ha lasciato alla mamma la cucina, per imparare dal papà i gesti dell’accoglienza; assicura il perfetto funzionamento del servizio, cura la cantina e l’arredamento miscelando professionalità e calore famigliare. All’ambiente esclusivo si affianca la cucina di avanguardia che propone versioni moderne dei classici italiani, caratterizzate dalla qualità del prodotto, dalla tecnica della preparazione, dall’equilibrio fra gli ingredienti, dalla creatività e dalla cura delle presentazioni.

Giuliana Germiniasi

RISTORANTE CAPRICCIO P.zza S. Bernardo, 6 Manerba del Garda (BS) Tel. 0365 551124 www.ristorantecapriccio.it info@ristorantecapriccio.it


IL SARACENO La conviviale atmosfera che coinvolge i nostri ospiti li rende protagonisti della nostra cucina. Chiunque viene coccolato prima dall’atmosfera e poi dalle squisitezze che sapremo accuratamente consigliare; ogni ospite è per noi il protagonista unico di un momento culinario costruito attorno alle sue aspettative, condotto per mano in un’esperienza gustosamente raffinata studiata dallo Chef Roberto Proto. Una cantina con oltre 170 etichette, di prevalentemente bianchi e bollicine, è a disposizione in affiancamento ai piatti, per sublimare il palato durante il pasto.

Roberto Proto

RISTORANTE IL SARACENO P.zza Don Luigi Verdelli, 2 Cavernago (BG) Tel. 035 840007 www.ristorante-ilsaraceno.it info@ristorante-ilsaraceno.it


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LA TORTUGA Il ristorante “La Tortuga” è frutto dell’esperienza della famiglia Filippini e della formazione acquisita nel settore enogastronomico. Il locale, immerso nell’incantevole contesto del paesino di Gargnano sul Lago di Garda, vanta la stella Michelin da oltre 35 anni. L’ambiente è romantico ed intimo: composizioni floreali, luci soffuse, piatti eseguiti e presentati con accuratezza e precisione. La cucina propone un menù molto vario ed in grado di accontentare qualsiasi palato, per un percorso culinario tra le tradizioni del nostro lago ed una “nuova cucina” che fa capolino nel mondo. Nel menù, infatti, la cucina classica e quella innovativa si sposano, per donarvi un’esperienza unica, da assaporare senza fretta. L’atmosfera del locale, così come il servizio, è elegante e sobria. La cantina, invece, potrà farvi ritrovare i vini più rinomati, ma anche le novità più sorprendenti.

RISTORANTE LA TORTUGA Via Roma, 5 Gargnano (BS) Tel. 0365 71251 www.ristorantelatortuga.it info@ristorantelatortuga.it


LEON D’ORO A Pralboino la realtà di Emma e Franco Martini prende per la gola tutti coloro che amano intrattenersi davanti ad un buon piatto cucinato a regola d’arte dallo Chef Alfonso Pepe, un’irrefrenabile personalità mediterranea, un vulcano di parole e di idee, un genio del fornello che travolge per esperienza e creatività. Questa è l’anima della locanda la cui cucina, sempre in movimento, coinvolge l’ospite, che diventa protagonista dell’evoluzione stessa, giudice e consumatore. A fianco di questa cucina, una cantina in cui le migliori etichette attendono il momento giusto per essere stappate. La Locanda Leon D’oro è una casa di campagna con soffitto a cassettoni e pavimento in cotto. Un camino scoppiettante d’inverno ed un gradevole giardino d’estate vi faranno sentire sempre nel locale ideale in ogni stagione. La cucina è lo specchio della casa: espressione di tradizione votata al rinnovamento. Gustosa ampia e variegata, sia sui prodotti della terra che del mare. Non si tratta di una cucina di provocazione come oggi si vede spesso rappresentata un po’ dappertutto ma d’ispirazione, basata sul recupero dei valori più puri e più veri, consapevole del fatto che i tempi cambiano con un ritmo sempre più accelerato.

Alfonso Pepe

LOCANDA LEON D’ORO Via Veronica Gambara, 7 Pralboino (BS) Tel. 030 954156 www.locandaleondoro.it locandaleondoro@virgilio.it


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LIDO 84

Riccardo Camanini

RISTORANTE LIDO 84 C.so Zanardelli, 196 Gardone Riviera (BS) Tel. 0365 20019 www.ristorantelido84.com info@ristorantelido84.com

Il ristorante Lido 84, aperto dai fratelli Riccardo e Giancarlo Camanini il 21 Marzo 2014, si trova a Gardone Riviera (BS) sulla sponda occidentale del Lago di Garda, all’inizio della Riviera dei Limoni. Il ristorante si affaccia direttamente sul lago che, proprio a Gardone Riviera, vanta il conferimento di una Bandiera Blu. Un vasto giardino esterno che fa da cornice all’ingresso e un’ampia vetrata si affacciano direttamente sul lago di Garda conferendogli un panorama mozzafiato. La magnifica sala interna con vista panoramica dovuta alle grandi vetrate, è un ambiente esclusivo e raccolto che ospita una ventina di tavoli, mentre lo scenografico dehor, costituito dal giardino e dalla banchina esterna, con i suoi tramonti di ineguagliabile bellezza, sarà la cornice di cene ed aperitivi carichi di suggestioni. Lido 84 nasce dall’esperienza dello Chef Riccardo Camanini che ha deciso di proporre, con passione ed entusiasmo, la sua cucina in un ambiente intimo e informale. Una cucina che si fa arte, un’arte che reinterpreta il tempo, lo spazio, catalizzando l’aspetto materiale e quello spirituale ma dove l’origine del tutto è sempre e solo il prodotto.


LoRo Loro è il ristorante stellato che nasce dalla fusione dei nomi – Longhi e Rocchetti – dei due proprietari che lo animano. Nel segno di quell’armonia e fantasia che è la cifra caratteristica di ogni loro piatto: da quello gourmet sofisticato alla pausa pranzo veloce e raffinata, dalla pizza gastronomica nel bistrot adiacente alle creazioni personalizzate per banchetti e gli eventi fuori sede. Francesco Longhi e Pier Antonio Rocchetti inaugurano a Trescore Balneario (Bg), tra le dolci colline della Val Cavallina, il ristorante Loro nel 2003, unendo l’amicizia che li accomuna a un profondo amore per la cucina che, pur giovani, li ha visti formarsi in Italia e all’estero con i maestri e le insegne più prestigiosi. Lo chef Pier Antonio Rocchetti affina una sensibilità a tutt’oggi in continua evoluzione nel confronto con chef stellati da cui emerge sempre più netta la sua specifica personalità. Il 2011 è per Loro l’anno della svolta: le attestazioni di stima sempre più convincenti da una clientela che, da locale, si allarga via via in ambiti prima regionali, quindi da ogni parte d’Italia fino a costanti apprezzamenti anche internazionali, porta Longhi e Rocchetti a inaugurare la nuova sede del ristorante e vede la prestigiosa guida Michelin, nel novembre dello stesso anno, incoronarli con la prima stella. Il nuovo Loro, non più in centro, ma alle porte di Trescore Balneario, sorge in un elegante e rustico edificio seicentesco, contraddistinto da soffitti a volte e travi in legno, con importanti e ampi camini che fanno da accogliente e calorosa cornice a un’offerta gastronomica che pone al centro la soddisfazione del cliente, grazie a una proposta capace d’incontrare i gusti più esigenti, con un interessante ed eccellente rapporto qualità/prezzo che contempla il ristorante gourmet, il bistrot e la proposta banqueting.

RISTORANTE LoRo Via Bruse, 2 Trescore Balneario (BG) Tel. 035 945073 www.loroandco.com info@loroandco.com


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MIRAMONTI L’ALTRO

Luca Lanciani e Philippe Lèveillè

RISTORANTE MIRAMONTI L’ALTRO Via Crosette, 34 Costorio di Concesio (BS) Tel. 030 2751063 www.miramontilaltro.it info@miramontilaltro.it

Il ristorante è una villa neoclassica nei dintorni operosi di Brescia; un ambiente fresco, raffinato e curato nei minimi dettagli, dotato di una sala intima all’interno della villa e di un affascinante giardino con tavoli all’aperto. La cucina è creativa, ispirata a percorsi tra tradizione e novità. A guidarla lo Chef Philippe Lèveillè che definisce il Miramonti l’Altro come “un’ambasciata della grande cuisine in Italia. Il ristorante di chi pensa che la dieta è rimandata al domani, il burro è una roba bretone e lo coscette di rana beh, c’est mon cocorico!”. Da anni, il Miramonti l’altro è referente del buon mangiare locale, assecondando la propria clientela ma trovando la propria voce personale. Eccellente anche la cantina di vini, con una selezione ampia e curata delle etichette. Per quanto riguarda l’accoglienza e il lavoro della sala, la guidano Mauro e Daniela Piscini, circondati da una squadra di giovani impeccabili per cortesia, che hanno cifra e personalità nel porgere, nel consigliare prima che nel proporre, nell’offrire assaggi e deviazioni al percorso concordato. L’offrire naturale di una casa che da molti anni è dentro la ristorazione attuale ma ai margini dell’avanguardia.


AL GAMBERO Da più di 200 anni esiste il ristorante “Al Gambero” di Calvisano. Nato come Albergo con annesso lo Stallaggio, offriva quei piatti sapidi e corposi, com’è nella tradizione della cucina bresciana. Dietro all’apparente semplicità dei piatti ci sono grande cura e l’equilibrio tra tradizione e modernità affinato in oltre un secolo e mezzo di storia familiare: una cucina solida, di gusto e sostanza. Un ristorante che da anni mantiene sempre le attese che ogni commensale si pone, grazie al servizio rigoroso e puntuale, alla cucina che propone un mix dei piatti tipici della tradizione rivisitati in chiave moderna e arricchiti con materie prime di eccellenza, al menù figlio di ricerca e combinazioni sempre indovinate, alla carta dei vini molto curata, ampia e completa di tutte le migliori etichette e ai prezzi degni della qualità. Un ristorante che non si è mai lasciato influenzare dalle mode, ma che ha sempre seguito una sua precisa filosofia con una cucina legata al territorio e allo stesso tempo innovativa; il tutto in un ambiente elegantissimo, deliziosamente raffinato, curato e accogliente, che si presta perfettamente anche per ricevimenti, oltre che per pranzi e cene di lavoro o di piacere.

Mariapaola Geroldi

RISTORANTE AL GAMBERO Via Roma, 11 Calvisano (Bs) Tel. 030 968009 gavazzi@alice.it


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CHI C’ERA

TORNEO DI TENNIS ‘VINTAGE’

LA PALLA BIANC A

CALATO IL SIPARIO SULLA II EDIZIONE DEL TROFEO ‘LA PALLA BIANCA’, UN’INIZIATIVA CHE SI È SVOLTA PRESSO IL TENNIS CLUB CITTÀ DEI MILLE. OLTRE 1.000 I VISITATORI, 3 I TABELLONI ED OLTRE 100 I PARTECIPANTI COINVOLTI: NUMERI CHE ATTESTANO IL SUCCESSO DELL’EDIZIONE 2016 Tennis vintage, beneficenza e tanto divertimento per la seconda edizione del “Trofeo La Palla Bianca” che si è svolta presso il TC Città dei Mille nel weekend dal 27 al 29 maggio. L’iniziativa benefica, promossa ed organizzata da Fae for Life onlus in collaborazione con TC Città dei Mille, ha raccolto fondi in favore del progetto “Albinos, don’t let them alone” a supporto della Josephat Torner Foundation in Tanzania. Un weekend intenso, dal Players Party introduttivo allo spettacolo teatrale “Anche noi abbiamo le nostre palle” della Compagnia Detestabile di Bergamo, dai tornei di doppio maschile, femminile e misto, al concorso allo stile che ha visto premiare il giocatore più glamour.

tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it


anni azzurri A cura del Direttore Dr. Vito Nicola Mastromarino vitonicola.mastromarino@anniazzurri.it

FESTA ANNI AZZURRI

INAUGURATO IL NUOVO PARCO La Residenza Anni Azzurri di Rezzato, da sempre impegnata per assicurare accoglienza e assistenza personalizzata per ciascun ospite, diventa ancora più fruibile con il nuovo parco, inaugurato a fine maggio dopo i lavori di riqualificazione. Il parco interno alla residenza da sempre rappresenta un’importante opportunità per stimolare la socialità e incentivare la qualità di vita degli anziani, soprattutto nei mesi più caldi, grazie alla frescura delle zone a verde, ai vialetti che si prestano a piacevoli passeggiate, inframmezzate da una sosta al laghetto con pesci e animali acquatici. Nell’ottica di un restyling complessivo, anche il parco ha subito importanti lavori di ristrutturazione e ammodernamento. “Nel corso dell’ultimo anno sono stati effettuati importanti lavori di rifacimento delle facciate e abbellimento delle aree esterne nella nostra RSA, su progetto degli architetti Andrea Bellocchi e Mariaclaudia Pezzuto, che vantano una lunga esperienza nella progettazione di strutture dedicate alla terza e quarta età”, spiega il direttore della Residenza Anni Azzurri di Rezzato, dottor Vito Nicola Mastromarino. Le zone a verde sono state migliorate effettuando opere di potatura degli alberi ad alto fusto, degli arbusti e dei rampicanti. Il prato è stato completamente riseminato e sono state inserite diverse nuove essenze, mentre l’impianto di irrigazione è stato rivisto con sistema a centraline gestite con controllo wi-fi. Per garantire la massima sicurezza e fruibilità delle aree verdi è stata rifatta ex novo tutta le pavimentazione in masselli autobloccanti dei vialetti pedonabili e carrabili, e tutti i percorsi sono stati illuminati da nuovi lampioni a Led che migliorano la visibilità serale ed eliminano l’inquinamento luminoso. L’intero parco è stato dotato di un impianto di videosorveglianza a circuito chiuso. Per migliorare l’estetica e la sicurezza, a lato dei vialetti sono state formate nuove palizzate in legno di abete, arricchite dalla piantumazione in linea di una siepe di Photinia. Il laghetto interno a fianco del vialetto d’ingresso, già abitato da tartarughe, anatre e carpe, è stato rivisto nel suo sistema idraulico, di filtraggio biologico e nel suo strato di impermeabilizzazione. Restyling completo anche per gli arredi esterni - dai gazebo a tavoli, dalle sedute alle panchine, fino ai cestini - che sono stati completamente sostituiti e armonizzati con il contesto.

“Il risultato finale è un nuovo parco maggiormente fruibile da ospiti e familiari, con percorsi privi di barriere architettoniche e varie zone d’ombra”, sottolinea il direttore Mastromarino. Circa 400 persone fra ospiti, familiari, personale e cittadinanza hanno partecipato alla festa di inaugurazione del nuovo parco, domenica 22 maggio, arricchita dal gran buffet preparato dalla cucina interna gestita dallo chef Paolo Piccolo e servito da tutto il personale della Residenza, che si è occupato anche delle decorazioni. Ad animare la festa l’accompagnamento musicale evergreen di Donatella e Mario Tessuto, che hanno eseguito per ospiti e visitatori i loro cavalli di battaglia, tra cui l’indimenticabile “Lisa dagli occhi blu” e altri pezzi scritti da loro per grandi cantanti.

Via Sberna, 4/6 - loc Virle Treponti - Rezzato (Bs) Tel. 030 25971 - Fax 030 2791112 residenzarezzato@anniazzurri.it


Centro Porsche Brescia Centro Porsche Brescia Città

Zaino – Motorsport Collection. Pratico zainetto in materiale resistente e facile da pulire. Dimensioni: circa 45 x 38 x 22 cm. Volume: circa 35 l. Peso: circa 1,2 kg.

Custodia iPad Air. Un appoggio senza debolezze. Custodia per iPad pieghevole con scocca in plastica magnetica integrata. Pratica funzione di supporto sia verticale che orizzontale. Con pelle degli interni originali Porsche. Scocca in plastica rimovibile dalla custodia in pelle.

PTS Laptop Case Hybrid. Custodia porta laptop con finiture in acid green, il colore Porsche che contraddistingue la tecnologia e-Hybrid. L’edizione speciale della custodia Rimowa Ultralight è al 100% in policarbonato. Dimensioni: 39 x 27 x 5 cm. Colori: Nero opaco/Acid Green.

Porsche Bike RS. Un’intelligente bicicletta per la città, una struttura leggera e sofisticata, in cui gli elementi in carbonio garantiscono una stabilità ottimale e un basso peso. Con 22 marce per la massima accelerazione ed elementi di design in tonalità arancione lava, il colore della Porsche 911 GT3 RS. L’elemento di unione DNA Porsche. Peso: circa 9 kg. Made in Germany.

In vendita presso Centro Porsche Brescia, via Faustinella 3/7 Desenzano del Garda (BS). Tel. 030 9150711 - www.saottini.it


parimbelli.com Ph. Paolo Stroppa


SEBOYS – francesina bicolor in pelle

ORCIANI – pochette in pelle stampa rettile con tracolla metallica

sin AVENUE 67 dx LIU JO – pochette in pelle / pochette con microapplicazioni

PHILIPPE MODEL – sneakers in pelle effetto platino ELISABETTA FRANCHI – pochette in polietilene con frange in pelle

CASTANER – zeppa con intreccio in corda e fasce in pelle multicolor

SEE CONCEPT – finiture “soft touch” per occhiali da sole e da lettura

LOLA CRUZ – sandalo in pelle con tacco squadrato e dettagli

MAMAN&SOPHIE – bracciali in argento placcato oro

V73 – borsa in pelle reversibile

ORCIANI – modello SVEVA, borsa morbida in pelle effetto martellato


LIU JO – total look

ELISABETTA FRANCHI – total look

ARMANI COLLEZIONI - total look

JUCCA – total look


ORCIANI – cintura NO BUCKLE intrecciata RODA – foulard stampa cachemire

PAUL MEMOIR – cardigan macrofantasia

MACCHIA J – boxer mare stampa tucano GMF – camicia fil coupè con collo coreana

DONDUP- bermuda slim fit BARASHAN /RODA – giacca barrè BARASHAN / foulard “Union Jack” RODA

RODA – “t-pochette” con applicazione in seta

TIMEX – orologio componibile CASTANER – ciabatta in corda e pelle WHITE SAND – pantalone japan tela vela DISARMED – jeans stone washed con key ring

BRUNO BORDESE – basket sneakers in pelle traforata

LIDFORT – mocassino in pelle intrecciata


ASPESI – total look

STONE ISLAND – polo elax

PAOLO PECORA – total look


COMPAGNI DI VIAGGIO, IL CIELO E TANTA LIBERTÀ Classe S: La libertà ha tanti contenuti

La Classe S Cabrio rappresenta il non plus ultra. Una Mercedes che considera il piacere di guida un patrimonio inestimabile. Una vettura che con la sua elegante e lussuosa capote riempie di gioia gli occhi e il cuore di tutti gli appassionati delle quattro ruote. Tempo. Concedetevene a sufficienza. Lasciate che tutto il resto vi scivoli addosso. Fatevi cullare dalla Classe S Cabrio.

La plancia portastrumenti dalla sagoma scultorea e arricchita da estesi inserti in legno o carbonio è un capolavoro di design. Che eleganza. Che armonia. Esterni e interni si fondono in un irresistibile tutt’uno. I nostri designer lo chiamano il “principio della limpida sensualità”. Il dinamismo e la leggerezza che hanno conferito a questa spaziosa Cabrio è a dir poco sorprendente. Il fascino dell’open air non poteva essere più irresistibile.

Il volto carismatico e originale risveglia i ricordi più belli negli appassionati del genere roadster. Per suscitare grande euforia bastano due lettere: SL. Mercedes-Benz si è ispirata alla leggendaria tradizione delle sportive e l’ha interpretata in chiave contemporanea e dinamica, arricchendola di un’avanzatissima tecnologia telaistica. Nasce così SL Roadster. Si ispira al passato per interpretare la tradizione in chiave moderna. Ma guarda al futuro per restare al passo con l’innovazione. SL è stata e continua ad essere l’espressione di un sentimento molto forte: la passione di chi l’ha concepita.

La SLC Nuova Generazione dà il “La”

Il ritmo della città sembra d’un tratto farsi più frenetico. Design espressivo. Prestazioni superlative. Sound del motore mozzafiato. L’aria sembra scossa da vibrazioni. Non manca nulla per vivere un’esperienza di guida ancora più intensa. Sia nella versione scoperta che chiusa, sfrecciando sui rettilinei come sui tratti tortuosi. Saprà nuovamente stupirvi. Le soluzioni intelligenti e confortevoli della nuova SLC consentono di assaporare il piacere della guida open-air in tutte le stagioni e in quasi tutte le condizioni atmosferiche. Il riscaldamento per la zona della testa AIRSCARF (a richiesta), sviluppato da Mercedes-Benz, ad esempio, permette di prolungare la stagione open air.


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La qualità artigianale delle finiture rende la Classe S Cabrio un ambiente ideale dove godere di un comfort che fa dimenticare lo stress e lascia impressi nella memoria ricordi incantevoli. Internamente la Classe S Cabrio affascina per il linguaggio di design sportivo ed elegante, per i materiali raffinati e per l’aspetto di grande prestigio. La scelta di colori e materiali sapientemente abbinati tra loro unitamente ai comandi pregiati in vero metallo o nel look cromato sottolineano l’esclusività della vettura.

SL Roadster: Una leggendaria tradizione sportiva

Il tetto rigido ripiegabile Panorama con MAGIC SKY CONTROL racchiude il meglio di due mondi: il vetro elettrotrasparente produce un effetto innovativo e migliora il comfort climatico, la struttura leggera in magnesio e materiale sintetico abbassa il baricentro della vettura e rende la nuova SL ancora più sportiva. Per le idee avveniristiche come l’Intelligent Light System con tecnica LED e per soluzioni che hanno anticipato il futuro come il Mercedes-Benz Intelligent Drive. Per la capacità di offrire il meglio in ogni dettaglio, come con il nuovo divisorio automatico del vano bagagli. Tutte soluzioni che hanno arricchito SL Nuova Generazione di maggior sicurezza e comfort.

Premendo un pulsante, infatti, un flusso di aria calda avvolgerà, come uno scialle invisibile, le spalle e il collo del guidatore e del passeggero. È possibile regolare la temperatura desiderata scegliendo tra tre diversi livelli. Il sistema frangivento AIRGUIDE minimizza le correnti d’aria e i fruscii aerodinamici durante la guida open air, aumentando sensibilmente il comfort. Essendo composto da due elementi basculanti trasparenti, non compromette la visibilità posteriore. I pannelli in materiale sintetico sono orientabili e regolabili singolarmente e vengono fissati sul lato posteriore dei roll-bar, da cui deviano il flusso d’aria, riducendo notevolmente gli spifferi intorno alla testa e al collo dei passeggeri.


COMPAGNI DI VIAGGIO, IL CIELO E TANTA LIBERTÀ Nuova MINI Cabrio: Stay Open

La Nuova MINI Cabrio, nuova edizione della prima e tutt’ora unica cabriolet premium nel segmento delle piccole compatte, dà seguito al cambio generazionale nella gamma di modelli del marchio britannico. Il divertimento di guida a cielo aperto a quattro posti è abbinato a qualità ottimizzate a livello di sportività, efficienza, comfort, funzionalità, sicurezza, interconnessione, materiali e lavorazione.

Le proporzioni della nuova generazione sono caratteristiche, con superfici muscolose e una silhouette dallo slancio dinamico che viene arricchita dai classici stilemi di design MINI interpretati in chiave moderna: proiettori circolari e luci posteriori avvolti da cornici cromate, griglia del radiatore esagonale, cornice nera della scocca, elementi tipici degli indicatori direzionali, grande selezione di verniciature esterne, inclusa la variante Caribbean aqua metallizzato, presentata in anteprima.

Grazie ai potenti motori, alla sofisticata tecnica di assetto, alla ripartizione equilibrata dei pesi tra gli assi e alla trazione posteriore, unica in questa categoria automobilistica, BMW assicura un piacere di guidare inconfondibile nel segmento delle vetture compatte premium. Il design sportivo ed elegante e l’intensiva esperienza di guida a cielo aperto caratterizzano i modelli Cabrio del brand. Nella BMW Serie 2 Cabrio le dinamiche caratteristiche di guida e il rinfrescante divertimento open-air sono stati combinati a un livello completamente nuovo. La BMW Serie 2 Cabrio si posiziona come successore del modello premium a cielo aperto di maggiore successo del mondo nel segmento di appartenenza, venduto in oltre 130.000 esemplari;

BMW Serie 4 Cabrio

La BMW Serie 4 Cabrio vi conquisterà sia con hardtop chiuso che aperto. Un ulteriore punto di attrazione è rappresentato dagli elementi aerodinamici quali gli innovativi Air Breather. Il baricentro basso, l'ottimale distribuzione del carico sugli assi e la tecnologia TwinPower Turbo dei motori contribuiscono a creare una sensazione di guida sportiva e agile. Attirano l'attenzione sul frontale i proiettori adattivi a LED optional con High Beam Assistant e Light Control che garantiscono il massimo della visibilità in qualsiasi condizione atmosferica. Le innovative tecnologie BMW ConnectedDrive e uno spazio interno appositamente pensato per il guidatore, soddisfano le esigenze più elevate di comfort e contribuiscono a creare nella BMW Serie 4 Cabrio un'esperienza di guida straordinaria.


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Ad enfatizzare la filosofia Stay Open, la pregiata capote in stoffa ha un meccanismo automatico di apertura e chiusura e funzione di tetto scorrevole: un azionamento completamente nuovo, per la prima volta totalmente elettrico, ed estremamente silenzioso; disponibile anche come capote MINI Yours con l’esclusivo motivo Union Jack in tessuto.

L’apertura e la chiusura del soft-top avvengono in soli 18 secondi, anche durante la guida, fino ad una velocità di 30 km/h, mentre l’integrazione di roll-bar invisibili, a fuoriuscita automatica in caso di necessità, si propongono quale componente speciale del concetto integrato di sicurezza MINI sviluppato per i modelli Cabrio.

BMW Serie 2 Cabrio

rafforzamento coerente dei punti forti più caratteristici della BMW Serie 1 Cabrio a livello di dinamica di guida, di efficienza, di agilità, di eleganza atletica, di emozioni, di comfort, di funzionalità e di collegamento intelligente in rete; grazie alla posizione di seduta tipica di una BMW e alla capote dall’ampia apertura, esperienza di guida a cielo aperto insuperata; la trazione posteriore, unica nel segmento di appartenenza, assicura un dinamismo eccellente. Capote in tessuto ad azionamento elettrico con isolamento supplementare e comfort acustico ottimizzato; premendo un pulsante, apertura e chiusura in 20 secondi, anche durante la guida, fino alla velocità di 50 km/h; capote disponibile in tre colori: nero (di serie), antracite ad effetto argentato e marrone ad effetto argentato (optional).

Linee eleganti, dettagli aerodinamici, proporzioni sportive: la BMW Serie 4 Cabrio stimola i vostri sensi anche esteticamente. Materiali selezionati, pregiati rivestimenti in pelle e una suggestiva illuminazione interna con hardtop chiuso creano sempre l'atmosfera perfetta. Con le versioni e i pacchetti BMW realizzate la BMW Serie 4 Cabrio secondo i vostri desideri. La BMW Serie 4 Cabrio è disponibile nelle versioni Luxury, Sport e M Sport. È inoltre possibile scegliere ulteriori pacchetti di equipaggiamento ed Accessori Originali BMW per esprimere ancor di più il vostro stile personale. Elevate prestazioni e massima efficienza portate sulla strada: BMW EfficientDynamics mostra anche sulla BMW Serie 4 Cabrio la sua forza innovativa con un pacchetto completo di tecnologie e strategie. Per un piacere di guidare all'aria aperta: dinamismo inconfondibile, basse emissioni.


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www.internionline.it VI PRESENTA LE CASE PIÙ BELLE DEL MONDO

Fotografie di Paolo Stroppa.

Non poteva che essere ubicato nel cuore di Milano, quest’appartamento progettato ed arredato all’insegna del design e affidato alla grande professionalità degli architetti e dei designer di INTERNI. La luce che penetra dalle molteplici finestre che caratterizzano tutta la casa, iluminano sapientemente il continuo susseguirsi di grandi pezzi del design italiano, che ritroviamo in ogni ambiente, dal soggiorno alla cucina, passando per le camere da letto ed i bagni. Possiamo infatti riconoscere icone del design firmate da grandi aziende come Flexform, Fiam, Minotti, B&B Italia, Poltrona Frau, Knoll, Boffi per non parlare dei complementi d’arredo firmati Vitra, Venini e così via.


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MONDO MERCEDES BENZ

NUOVO GLE COUPÉ OLTRE LA SPORTIVITÀ

Mercedes-Benz fonde lo stile di due vetture profondamente diverse tra loro, dando vita alla GLE CoupéAvventurosa e versatile come un Suv, elegante e sofisticata come una coupé. In autunno Bonera Group si prepara ad accogliere l’arrivo di una nuova protagonista: Nuovo GLE Coupé. Il meglio del panorama automobilistico si arricchisce di un nuovo protagonista che reinterpreta in chiave innovativa e avvincente i tipici stilemi MercedesBenz. Oltre alla sorprendente dinamica di marcia, la nuova GLE Coupé colpisce per il design: grazie alle sue le fiancate filanti, la parte superiore slanciata e piatta, la mascherina del radiatore dal look deciso con lamella centrale cromata e la particolare conformazione della coda, GLE Coupé evoca elementi stilistici tipici dei Coupé della Stella, dalla forte vocazione sportiva. Ambasciatrice di una nuova categoria d’auto, per la sua stessa essenza GLE Coupé promette di conquistare molti cuori. Bonera Group

Concessionaria Ufficiale Mercedes-Benz e smart Brescia Via Zammarchi, 25135 Brescia (BS) Tel: 030 371851www. boneragroup.it


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