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Pag Storie ad acquerello
STORIE AD ACQUERELLO
SFUMATURE, TRASPARENZE, COLORI LIEVI COME UNA CAREZZA SI TRASFORMANO IN IMMAGINI ATTRAVERSO I GESTI DELICATI DELL’ARTISTA: BERGAMO OSPITA IL 25 E IL 26 SETTEMBRE LA PRIMA EDIZIONE DI UNA MANIFESTAZIONE UNICA, CHE VEDE LA PARTECIPAZIONE DI UN PARTERRE DI NOMI ECCELLENTI DEL MONDO DELL’ILLUSTRAZIONE E DELL’ACQUERELLO. Con 20 artisti, 15 workshop, 6 demo, 5 mostre di acquerello e illustrazione, 5 conferenze, Storie ad Acquerello è il festival dedicato a tutti coloro che desiderano incontrare l’illustrazione e immergersi nell’universo incantato e spesso poco conosciuto di questa nobile tecnica pittorica. Bergamo, luglio 2021 - “L’acquerello è uno strumento di narrazione nelle mani dell’artista: si possono raccontare storie attraverso giochi di acqua e colore. Le Immagini catturano mondi di fantasia e reali, astratti e concreti. La leggerezza del gesto, le sfumature e le trasparenze si trasformano in emozione per chi osserva. Le illustrazioni diventano porte su mondi meravigliosi. Storie ad Acquerello è il festival che trasporterà la città di Bergamo nell’atmosfera onirica di questa tecnica pittorica, in un contesto storico e culturale di pregio. Artisti di rilievo del settore coloreranno con il loro stile i luoghi più belli della città”. Così Laura Cortinovis, nota illustratrice bergamasca, freelance e autrice di libri per bambini molto nota in ambito social con un profilo professionale seguito da 18mila follower, presenta la prima edizione di un evento straordinario, che vede per la prima volta protagonista l’acquerello che si esprime attraverso l’illustrazione. Una due giorni di Artefestival, dedicata a una tecnica raffinata ed onirica, che avvolgerà con il suo tocco delicato il capoluogo lombardo il 25 e 26 settembre 2021. La manifestazione, ideata, curata e progettata da Laura e organizzata in collaborazione con SpazioCam – Associazione culturale di Bergamo dedicata all’arte e a corsi di vario genere - e Momarte, lo store online dedicato al mondo dell’arte - è dedicata a tutti coloro che desiderano immergersi in questa preziosa arte: appassionati, dilettanti ed esperti, adulti e bambini, conoscitori o fruitori, artisti o semplici curiosi. Storie ad Acquerello è una doppia prima volta: una prima edizione di un festival che per primo in Italia è dedicato all’acquerello che si esprime nell’illustrazione. “Nasce tutto da un’idea prima e dalla volontà poi di avvicinare chiunque al mondo dell’acquerello e dell’illustrazione per l’infanzia, e non solo. Per questo è un progetto dal profondo valore simbolico e narrativo: siamo pronti a portare a una dimensione pop tutta la cultura che ruota intorno a questo mondo, ad offrire nuove suggestioni e punti di vista su una disciplina che fa parte del nostro immaginario visivo e delle nostre radici. E anche pronti a creare un ponte di connessione tra tutti i partner che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa, consci che una prima edizione in un anno come questo può essere una grande sfida organizzativa”, dichiara Laura Cortinovis.
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CECILIA CAVALLINI La fanfara delle fiabe ANNA PAOLINI S’alza il vento
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STORIE AD ACQUERELLO
DANIELA VOLPARI Family
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ALESSANDRA NARDOTTO Aprile
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LUCIA DE MARCO Take care
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ROBERTA ROSSETTI_Jurassic Pattern_I diritti dell’infanzia con parole semplici.jpg Una prima eccellente, visto che il programma di Storie ad Acquerello vede tra gli ospiti confermati alcuni tra i nomi di maggior rilievo nel mondo dell’illustrazione e dell’acquerello. Artisti e professionisti pronti a mettere a disposizione del pubblico le loro competenze e i loro lavori grazie ad un fitto programma di incontri, mostre, workshop e dimostrazioni. Tra i tanti che hanno aderito all’edizione 2021, anche gli illustratori Giovanni Manna e Alessandro Sanna e l’autrice Giusi Quarenghi, vincitori negli anni passati del premio Andersen, il più prestigioso riconoscimento italiano attribuito ai migliori libri per ragazzi dell’annata editoriale, ai loro autori, illustratori ed editori. E poi Cecilia Cavallini, Marina Cremonini, Lucia De Marco, Morena Forza, Gianluca Garofalo, Margherita Leoni, Laura Manaresi, Lorenzo Naia, Alessandra Nardotto, Anna Paolini, Lorenza Ravasio, Roberta Rossetti, Valentina Scagnolari, Daniel Torrent, Daniela Volpari, Lucio Schiavon, oltre naturalmente a Laura Cortinovis. 20 artisti in totale saranno impegnati durante la due giorni in 15 workshop, 6 demo, 5 mostre e 5 conferenze: la partecipazione ai singoli eventi sarà su prenotazione e aperta a tutte le persone interessate. A corredo delle mostre e degli eventi, è previsto un luogo espositivo dedicato a tutti gli strumenti di lavoro dell’artista, reso possibile dalla presenza di importanti aziende del settore e uno spazio libreria, a cura di Libreria Fantasia di Bergamo, dove sarà possibile trovare i libri degli artisti presenti al festival. Ad ospitare il ricco cartellone di Storie ad Acquerello sono state coinvolte alcune delle location più suggestive di Bergamo come l’Accademia Carrara, l’Ex Carcere di Sant’Agata, il Circolino Città Alta, l’Orto Botanico di Bergamo, il Teatro Sant’Andrea e il Seminarino oltre alla Sede dello SpazioCam, punto di partenza del Festival, spazio informativo noto in città agli appassionati di fotografia e luogo di allestimento di una delle mostre previste. Sul sito di Storie ad Acquerello è presente una mappa interattiva da poter consultare per conoscere tutti i punti di interesse dell’evento. La prima edizione dell’ArteFestival sarà un’occasione imperdibile per immergersi in un mondo incantato, un immaginario di colori lievi, in dissolvenza, capaci di trasportare la mente e l’anima in mondi lontani, dove fantasia e realtà si congiungono alla perfezione. Un’occasione unica per conoscere da vicino un universo che è in grado di dare vita ai sogni.
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2FUOCHI DI PAGLIA di Giorgio Paglia www.fuochidipaglia.it
PIAZZE INFIAMMATE
Siamo stati dei facili profeti a prevedere, proprio da queste colonne, il possibile scatenarsi di problemi sociali a causa di una pessima gestione governativa del Covid. Mai come oggi lo Stato, nonostante Draghi, si dimostra così lontano dal comune sentire della gente. Innanzitutto il problema principale è stata la comunicazione a senso unico diffusa ai tempi del coronavirus: imprecisa, tendenziosa, parziale e inaffidabile, in nome di un politicamente corretto che non ammetteva alcuna disapprovazione di sorta. Il secondo malessere è venuto con il voler chiudere tutto tramite dei lockdown e dei coprifuoco lunghissimi, senza tener debito conto dei possibili risvolti economici e di quelli psicologici, soprattutto nei giovani. Quando un’epidemia colpisce una nazione, è necessario e indispensabile essere precisi e prudenti nel divulgare informazioni scientifiche e sanitarie. Altrimenti si diffonde panico e la scienza diventa inattendibile. Di conseguenza si perde la fiducia. Invece si sono susseguiti, senza soluzione di continuità, una miriade di pseudo medici trasformati in stars televisive, seguiti da generali logistici esperti in vaccinazioni, con il contorno di matematici che fornivano numeri e dati senza nemmeno considerare le medie ponderate. Ma il caos lo si è creato soprattutto col vaccino. Prima è stato comunicato che avrebbe protetto quasi completamente dal virus e che si poteva somministrare a tutti. Poi si è scoperto che in realtà funzionava poco con le varianti e che certe marche non andavano bene per i più giovani. Allora si è detto che chi era vaccinato non poteva più infettare altre persone, ma subito dopo i fatti hanno immancabilmente smentito le soloniche previsioni. Ancora: si proclamava che il vaccino non sarebbe stato obbligatorio, ma poi si è introdotto un green pass che in effetti emargina totalmente i non vaccinati. Infine il raggiro: numerosissimi e problematici sono stati gli effetti collaterali del vaccino (compreso in chi vi scrive), ma si è sottostimato il fenomeno e subito si è messo tutto a tacere, dimenticandosi che il tam tam della gente corre sui social senza censure governative. Così la verità è venuta comunque a galla. E adesso due parole sul disastro economico. Le persistenti chiusure hanno mandato sul lastrico molte attività e tantissime piccole imprese. Sono stati promessi dai due governi (Conte e Draghi) sostanziosi sussidi e ristori, ma in concreto è stato molto diverso. I ritardi, compresi quelli del pagamento della cassa integrazione Covid, sono stati inaccettabili. I finanziamenti alle aziende sono arrivati col contagocce, in quantità modesta e solo a seguito di fidejussioni rilasciate a garanzia dagli stessi imprenditori. Ancora oggi si continua a parlare di una ripresa in termini maggiori rispetto al reale. Nel frattempo gas, benzina e luce sono andati alle stelle e le tasse non si sono mai realmente fermate. E ora sono pure ripartite 20 milioni di cartelle esattoriali. Alla faccia di un popolo in difficoltà! Detto tutto ciò, una domanda sorge spontanea. Le manifestazioni di protesta a cui assistiamo sono causate unicamente da facinorosi fascisti e da violenti ribelli, o sotto sotto c’è dell’altro? Ora i politici, dopo i recenti tentativi di aggressione e le minacce via Web, pretendono dalle Forze dell’Ordine una linea durissima e auspicano la repressione delle piazze, adducendo un contenimento di una violenza di parte fine a se stessa. Persino i tanti virologi, che si pavoneggiavano saccentemente dalle compiacenti TV, sembrano diventati più umili e più guardinghi. Sono gli effetti di ciò che la paura incute anche sui potenti. Nel frattempo lo Stato si è indebitato per ulteriori centinaia di miliardi, con operazioni emergenziali ridicole e costose, ma nessuno sembra chiamato a risponderne. E allora tutto ciò è sufficiente per infiammare chi non solo si sente privato ingiustamente di una libertà di scelta, ma anche coloro che stanno pagando sulla propria pelle il disastro gestionale di questa strana pandemia. Alla prossima e in alto i cuori.
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Anche su Twitter: @Fuochidipaglia
Illustrazione tratta dalla copertina dell’instant book L’altro virus. Comunicazione e disinformazione al tempo del Coronavirus di Marianna Sala e Massimo Scaglioni.
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