DONIZETTI REVOLUTION 9 FONDAZIONE ARMR, 30 ANNI MONS. GERVASONI AL ROTARY 55° ANNIVERSARIO OSTILIO MOBILI THE LONGEVITY SUITE 60° FESTIVAL PIANISTICO SAOTTINI AUDI GARDEN NIGHT
IN COPERTINA CENTRO ODONTOIATRICO BRESCIANO
DONIZETTI REVOLUTION 9 FONDAZIONE ARMR, 30 ANNI MONS. GERVASONI AL ROTARY 55° ANNIVERSARIO OSTILIO MOBILI THE LONGEVITY SUITE 60° FESTIVAL PIANISTICO SAOTTINI AUDI GARDEN NIGHT
IN COPERTINA CENTRO ODONTOIATRICO BRESCIANO
Brescia, per certe cose, lo sappiamo, ha sempre avuto una marcia in più rispetto alle altre città lombarde. Anche in questo caso non si smentisce: è Brescia ad eleggere per la prima volta un sindaco che non sia un uomo. La prima Leonessa d’Italia è Laura Castelletti, premiata dai suoi concittadini per il grande impegno speso nelle varie amministrazioni di centrosinistra che l’hanno vista protagonista al fianco dei grandi della politica progressista bresciana, da Corsini, a Martinazzoli e, infine, per dieci anni al fianco di Emilio Del Bono il cui cono di luce ha aiutato molto l’elezione della sua amatissima vice. Infatti, l’apprezzamento ricevuto dall’ex primo cittadino di Brescia alla elezioni regionali, dove è risultato il più votato in tutta la Lombardia, ha sicuramente influito positivamente sul voto per Laura. In un articolo di qualche anno fa alla prima vittoria di Del Bono su Adriano Paroli, scrivevamo che l’ex Onorevole Del Bono, che aveva lasciato la poltrona di Parlamentare per candidarsi nella sua città, conoscendo ancora poco la macchina amministrativa bresciana, avrebbe fatto gran bene ad affidarsi all’esperienza di Laura Castelletti, da anni in politica nel locale e molto apprezzata sul territorio. Una con la schiena dritta e le idee chiare che non gli avrebbe fatto fare brutta figura. Alcuni mesi dopo arrivammo a scrivere che, i pantaloni in Piazza Loggia, li portava lei. E ne eravamo contenti perché l’Emilio, grande professionista della politica ad ogni livello, capace di battere Lega e Centrodestra quando nessuno lo avrebbe messo in conto, ha avuto la Castelletti come fondamentale punto di riferimento per tutti i suoi due mandati da sindaco di Brescia.
I Bresciani hanno espresso, con il voto alle regionali a Del Bono, e adesso alla Castelletti, una “promozione” non dettata dalle tendenze politiche del momento ma valutata alla prova dei fatti, rispetto a dieci anni di governo della città, in cui, evidentemente, la maggior parte della gente, ritiene di aver avuto due validi amministratori e una buona amministrazione. Il fatto di essere donna avrà anche avuto il suo peso, adesso le donne sfondano in ogni coalizione, ma lei davvero è arrivata prima…. Ma molto prima!
A Bergamo si scaldano i motori per la campagna elettorale che dovrà decidere il successore di Gori. E qui, il vicesindaco attuale non è una donna… Però c’è, all’orizzonte del centrosinistra, una pattuglia di signore interessanti e che potrebbero essere in lizza per diventare sindaca a Palazzo Frizzoni.
Su tutte Elena Carnevali, lunga esperienza a tutti i livelli, conosciuta per essersi molto impegnata nei servizi sociali con il compianto ex Sindaco Roberto Bruni, disoccupata dopo l’esperienza parlamentare. In pole position anche Nadia Ghisalberti, attuale, visibilissima in questo periodo, Assessora alla Cultura, ma anche Marcella Messina, attualmente apprezzatissima all’assessorato ai Servizi Sociali e molto legata al mondo delle associazioni e del volontariato. (V.E.Filì)
Nell’immagine in alto, una raggiante e giovanissima Laura Csatelletti fotografata al suo debutto in politica nel 2004, e oggi eletta Sindaca di Brescia, prima donna nella storia a rivestire tale ruolo. Già da allora teneva in mano la Loggia... Sotto, in una foto scattata durante la campagna elettorale.
In basso tre donne, Elena Carnevali, Marcella Messina e Nadia Ghisalberti che a Bergamo potrebbero esssere candidate a succedere a Giorgio Gori alla guida di Bergamo dalla prossima primavera.
Elena Carnevali Marcella Messina Nadia GhisalbertiVia Bono, 10 - Bergamo
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Stampato con inchiostri a base vegetale.
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30 ANNI DI IMPEGNO CON L’ELOGIO DELLA NORMALITÀ
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Spazio Salute a cura di Dr. Haim Reitan DIRETTORE SANITARIO STUDIO MEDICI ASSOCIATI
IN RICORDO DI UNA GRANDE ARTISTA CHE CI HA LASCIATO.
ABBIAMO AVUTO IL
PIACERE DI OSPITARLA PER UNO SHOOTING
FOTOGRAFICO
REALIZZATO
DA ELISABETTA DEL MEDICO
Bellissima, intelligentissima, bravissima. Siamo molto rattristati per la sua giovane vita spezzata. Siamo grati di averla conosciuta e di aver pubblicato questo servizio su qui Brescia e qui Bergamo ad aprile del 2013.
PER LA PRIMA VOLTA IL PUBBLICO HA INTERAGITO ED
È STATO PROTAGONISTA DEL RACCONTO SCRITTO
DA FRANCESCO MICHELI CON ALBERTO MATTIOLI
SUL PALCOSCENICO DEL TEATRO DONIZETTI TANTI OSPITI
E QUALCHE SORPRESA PER LA CONFERENZA SPETTACOLO
ALLA SCOPERTA DEL PROGRAMMA DEL FESTIVAL DO 2023
È stata un’edizione davvero speciale quella della Donizetti Revolution vol. 9, la presentazione spettacolo del programma del festival Donizetti Opera, che quest’anno si intreccia con le tematiche del progetto di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023. Venerdì 5 maggio alle ore 20 è andato in scena al Teatro Donizetti di Bergamo questo attesissimo appuntamento, ideato e realizzato dal direttore artistico Francesco Micheli in collaborazione per la drammaturgia con Alberto Mattioli. Molti gli ospiti di questa nona edizione tra cui il soprano Marilena Ruta, il baritono Eduardo Martínez, il basso Nahuel Di Pierro, la pianista Hana Lee e ancora Riccardo Frizza(direttore musicale del festival) e Paolo Fabbri (direttore scientifico). Non mancheranno alcune sorprese. Presenting partner della serata è Automha.
La Donizetti Revolution vol. 9 è stata quindi un’occasione unica per entrare nel più profondo spirito di riscoperta della figura di Donizetti e della sua terra, scoprendo i temi della programmazione del festival che quest’anno si inserisce anche nelle aree tematiche ispiratrici dell’importante programmazione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023. Il pubblico ha potuto ascoltare in anteprima alcune pagine dalle opere, molto rare, che sono in calendario dal 16 novembre al 3 dicembre 2023 e approfondirne i dettagli: per “La città dei tesori nascosti” sarà messa in scena per la prima volta dopo 200 anni Alfredo il Grande; per “La città natura” il titolo di riferimento è Il diluvio universale; per “La città che inventa” è stata commissionata la nuova LU OpeRave; per “La cultura come cura” sarà proposto Il piccolo compositore di musica che racconta la giovinezza di Donizetti con parole e musica del suo maestro Mayr; per la “Città Illuminata” tema centrale del 2023 il riferimento è naturalmente Lucie de Lammermoor, capolavoro di Donizetti nella più rara versione francese, immortalata anche nelle pagine di Madame Bovary di Flaubert.
Donizetti
In questa nuova edizione della Revolution, grazie ad un apposito QR code stampato nel programma di sala, il pubblico è stato chiamato a interagire in vari momenti dello spettacolo: Francesco Micheli ha coinvolto infatti i presenti con delle domande alle quali si è potuto rispondere direttamente dallo smartphone determinando le varie fasi della narrazione. Oltre agli artisti già citati, anche quest’anno sono stati coinvolti alcuni istituti scolastici superiori della bergamasca che partecipano alle attività Education: gli studenti dell’IIS “Mario Rigoni Stern”, del Liceo Mascheroni e dal Liceo Secco Suardo compongono il coro preparato e diretto da Silvia Lorenzi; invece quelli dell’ITIS “Pietro Paleocapa” e del Liceo Sarpi sono protagonisti di alcune interviste (realizzate da Oki Doki Film Bergamo) sui temi legati alle opere. È stato, infine, proiettato un estratto del video sul progetto “Cambiamo musica”, realizzato – oltre che dalla Fondazione Teatro Donizetti – dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo, dall’Istituto Superiore Belotti - scuola capofila della Rete provinciale di contrasto al bullismo - dall’Istituto Comprensivo Zonca di Treviolo – capofila della Rete di azione contro il cyber bullismo – e dal Servizio Politiche sociali della Provincia di Bergamo.
“Donizetti rivoluzionario dell’arte, inventore del romanticismo musicale italiano – ha sottolineato Alberto Mattioli – sempre avanti sul suo tempo, geniale creatore di storie in cui ancora crediamo perché sono dinamite emozionale che ci esplode nel cuore e nel cervello. Rivoluzionare il rivoluzionario, metterlo in contatto con la contemporaneità, spiegare che le sue non sono vecchie storie, ma storie eterne, è il compito del Festival. Donizetti non è una rassicurante icona del passato ma uno stimolo per il presente, un nostro contemporaneo che da due secoli ci spiega come siamo, e perché. Ma anche che scoprirlo insieme a lui è uno spettacolo, una festa e una gioia. Rivoluzionari”.
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Nel 2023 la Fondazione ARMR ha raggiunto i 30 anni di attività e per continuare a battersi contro le malattie rare ha organizzato un appuntamento allo scopo di alimentare la ricerca. Allievi ed insegnanti dell’Istituto Guido Galli - Vittorio Cerea Academy, capitanati dal dirigente scolastico Brizio Campanelli, infatti, hanno fatto gli onori di casa accogliendo numerosi ospiti accorsi per partecipare ad una cena benefica durante la quale hanno dimostrato tutte le competenze maturate in ambito di ristorazione. Ospite speciale di questa conviviale condotta dalla Presidente di ARMR, Daniela Gennaro Guadalupi, il Mons. Giulio Dellavite, Segretario Generale della Curia Diocesana di Bergamo, che ha presentato il suo ultimo libro, ‘L’elogio della normalità’ edito da Mondadori. Un libro grazie al quale superare la visione ‘avvilente’ della normalità per riscoprirvi invece il lato ‘avvincente’ che può portarci a riscoprire il valore immenso delle piccole cose quotidiane. (T.Revera)
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Una serie di interrogativi seri, impellenti e inderogabili, densi di significato, hanno contrassegnato la diffusa e approfondita relazione, tenuta da Monsignor Maurizio Gervasoni ,Vescovo di Vigevano, durante la Conviviale di mercoledì 19 aprile. Un Interclub che ha visto una foltissima partecipazione di Soci e loro Ospiti, con oltre ottanta presenze, segno concreto dell’interesse suscitato dal tema previsto: “Riflessione sul mondo in cui vivranno i nostri figli”. Partecipanti all’Interclub il R.C. Romano di Lombardia, il R.C. di Sarnico e Valle Cavallina, il R.C. Dalmine Centenario, il Rotaract Treviglio Romano di Lombardia Pianura Bergamasca.
Il Presidente Alberto Carlo Vismara, estendendo i saluti a tutti i Presidenti , ai Soci e loro ospiti, ha proceduto a “ spillare” due nuovi Soci del Club, Roberto Solcia e Chignoli, formalizzando il loro ingresso nel Club quali Soci attivi . Il Dottor Nicola Gaffuri, presentando un breve profilo del prestigioso relatore, ha ricordato che Monsignor Roberto Gervasoni, è stato docente di antropologia teologica, dal 1982 al 2012, in seguito docente di storia delle religioni presso l'Università degli Studi di Bergamo dal 2010 al 2013 , dopo aver ricoperto ruoli e incarichi ecclesiastici importanti, il 20 luglio 2013 papa Francesco lo nomina vescovo di Vigevano. delegato della Conferenza episcopale lombarda per la Pastorale giovanile regionale. (Luca Tirloni)
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Quando ero piccolo sentivo dire agli anziani che si stava meglio prima, in una società profondamente diversa. Oggi sono invecchiato e rischio anch’io di pensare la stessa cosa. Sembra che il passato si raffronti sempre con il presente per vincere la sua battaglia generazionale, ma è davvero così? L’evoluzione della tecnologia, assolutamente veloce, ha sicuramente cambiato abitudini, punti di vista e metodologie. Da ragazzo per comunicare rapidamente potevo utilizzare solo il telefono fisso di casa con i numeri sul disco girevole, oppure optare per una cabina telefonica a gettoni posizionata in qualche angolo della strada. Gli appuntamenti tra persone erano fissati con largo anticipo e non si potevano cambiare facilmente. I messaggi viaggiano sulle ali di una lettera di carta scritta a mano e trasportata lentamente dal servizio postale. Le immagini erano condivise con cartoline francobollate che arrivavano a destinazione molto dopo la fine dei viaggi, o con fotografie impresse su rullini di triacetato che dovevano essere stampate per poter essere guardate. Indirizzi e numeri telefonici erano gelosamente custoditi in una memoria allenata e in consunte rubriche cartacee con 26 tacche dalle lettere rosse e nere. Oggi tutto viaggia istantaneamente su fantastici smart phone pieni di applicazioni servizievoli e di social diventati piazze virtuali. Amori, incontri, emozioni e sentimenti cambiano in ogni istante, tra like sconosciuti e connessioni immediate. Tutto viene bruciato sul falò della modernità, dove ogni cosa si consuma rapidamente come un fuoco di paglia. Così l’invecchiamento avanza a passi veloci per chi non sa stare al passo con la modernità e per chi non è capace di interpretare il cambiamento quasi istantaneo. Allora la visione diventa monoculare, orientata unicamente verso un futuro che si fonde tra irrealtà e artificialità. Il metaverso ne è un esempio eclatante.
Comincia a fare paura anche l’intelligenza artificiale, la cui potenzialità devastante non è stata ancora ben capita. Ma basterebbe riguardare il film “Io, robot”, uscito 4 anni fa, per comprendere che cosa potrebbe succedere. C’è chi sostiene che l’AI abbia già superato in molti campi l’intelligenza dell’uomo, ma il problema sorgerà quando le macchine saranno capaci di autoprogrammarsi, di gestirsi da sole e di creare delle emozioni analitiche nelle loro memorie quantistiche. Potrebbero analizzare i veleni mentali dell’umanità e decidere in autonomia di bloccarli. L’uomo inquina e distrugge la Terra? Le macchine si sentirebbero a rischio e fermerebbero i computer delle fabbriche nocive. Siamo in troppi su questo pianeta e non abbiamo risorse alimentari e di welfare disponibili? I robot sospenderebbero negli ospedali le cure ai malati oltre una certa età e selezionerebbero un’umanità più giovane, più servizievole e più efficiente, scatenando pandemie con virus letali per l’uomo, ma non per loro. Sembra fantascienza, ma tutto è possibile, perché noi guardiamo avanti, senza conoscere la storia e senza ascoltare tutto ciò che non sia profitto immediato. Nel frattempo il falso si sta imponendo, perché l’autentico viene continuamente represso. Infatti è più facile e meno faticoso credere a ciò che non siamo, piuttosto che realizzare ciò che siamo veramente. Oggi l’unico ragionamento che vale è che il passato non c’è più e che il futuro deve ancora essere, perciò sono due cose che non esistono e per cui non vale la pena perdere tempo. E allora corre veloce il mondo, senza più posto per i tanti vecchi che osservano i cambiamenti con i loro occhi stanchi e colmi di nostalgia. Alla prossima e in alto i cuori leggeri.
Anche su: Twitter:@Fuochidipaglia Instagram:@fuochidigio
FUOCHI DI PAGLIA di Giorgio PagliaCi troviamo nella sala d’attesa del Centro Odontoiatrico Bresciano (COB); all’ingresso siamo accolti con un sorriso da due receptionist che ci chiedono con gentilezza il motivo della nostra visita. Ci presentiamo e veniamo fatti accomodare in sala d’attesa: “Avvertiamo subito i Dottori!”. Si respira un’aria di efficienza e cortesia. L’ambiente, luminosissimo, è di una pulizia quasi maniacale, elegante, moderno, ma senza esagerazioni; accogliente e rilassante. Arriva il Dr. Rosario Rizzo, Direttore Sanitario del Centro che ci accoglie nell’ufficio direzionale presentandoci i soci del Centro Odontoiatrico Bresciano: il Dr. Federico Marsili, il Dr. Antonio Zani e la Dr.ssa Anna Rizzo che, oltre ad essere i soci fondatori dello studio, vantano una collaborazione professionale decennale.
L’ufficio è semplice e moderno; sul tavolo due Mac. Ci sediamo. Chiediamo incuriositi “Ma quanti computer avete?”, ci risponde il Dr. Rizzo “13 Mac e 2 PC; i primi per la gestione amministrativa e clinica. I due PC servono per alcuni programmi che funzionano solo in ambiente Windows”; “un bell’investimento!” commentiamo, ma prontamente il dottore chiarisce “nulla rispetto al resto della strumentazione digitale e analogica. Oltre alla TAC digitale (CBCT è il termine esatto) utilizziamo due scanner intraorali per la presa delle impronte; quindi niente più “pastina” che oltre ad essere fastidiosa per il paziente è anche molto inquinante. Abbiamo inoltre un microscopio operatorio, un laser, radiografici digitali che permettono una riduzione dell’esposizione ai raggi di quasi 20 volte… oltre ovviamente a tutti i dispositivi medici indispensabili in un Centro che si rispetti. Abbiamo anche due bisturi piezoelettrici. Beh, non ci facciamo mancare niente!” ma aggiunge “non è solo la tecnologia che ci rende fieri della nostra struttura ma il capitale umano che ci lavora, che abbiamo coltivato negli anni e che ci segue con grande fiducia; ho l’orgoglio di avere collaboratori che mi seguono da più di trent’anni” e sorride soddisfatto.
Chiediamo quindi al Dr. Zani, che è responsabile del reparto di protesi e concentra la sua professione sull’estetica dentale, di raccontarci come è organizzato il centro perché vediamo diversi operatori presenti nella struttura
ed è evidente che non ci troviamo nel tradizionale studio monoprofessionale gestito da un unico dentista “tuttofare”: “il nostro staff è formato da 8 medici con diversi campi d’azione, 5 igienisti e 15 tra assistenti alla poltrona e impiegate amministrative. Crediamo molto nel lavoro di squadra e nella condivisione del percorso diagnostico e terapeutico fra i diversi dentisti con cui collaboriamo. Ogni collega segue una branca specifica e per questo motivo si concentra, anche a livello di aggiornamento scientifico, sulla sua “specialità” al fine di poter essere sempre al massimo della prestazione. Nella prima visita si individuano le necessità del paziente, si definisce una diagnosi ed insieme si decide un percorso terapeutico nel quale ognuno darà il suo contributo, in base alle sue competenze. Penso sia il modo giusto di lavorare oggigiorno: il paziente deve essere al centro delle nostre attenzioni e ha bisogno di più professionisti per poter essere curato al meglio”.
Ci rivolgiamo quindi al Dr. Federico Marsili che si occupa di chirurgia orale e implantologia, chiedendogli di descriverci meglio questa squadra “vede, se si vuole lavorare bene, servono specialisti, igienisti in gamba e assistenti veloci ed efficienti. Per esempio, in sala chirurgica (ne abbiamo due) lavoro con due assistenti esperte: quando allungo la mano mi ritrovo sempre lo strumento giusto tra le dita. Così il tempo di cura del paziente è ridotto al minimo necessario, senza tempi morti, ma senza correre. E in questo modo riusciamo a rispettare i tempi previsti per gli appuntamenti, pur mantenendo la concentrazione necessaria ad eseguire interventi anche molto complessi. “Di che interventi si tratta?” Ricostruzioni di mascellari atrofici (con poco osso). Ci capita spesso di visitare pazienti a cui è stata proposta una protesi mobile per mancanza di osso per gli impianti; noi possiamo risolvere il problema. Oggi le tecniche di ricostruzione ossea hanno fatto passi da gigante! Certo, per eseguire questo tipo di interventi servono un chirurgo esperto e una equipe affiatata; ma i problemi sono quasi sempre risolvibili se si è impostati così” Mi viene subito una domanda “sento spesso parlare di implantologia a carico immediato, che mi dite a riguardo?”. Ci risponde prontamente ancora il Dr. Marsili “il carico immediato degli impianti (che va tanto di moda) è una realtà, ed ha cambiato radicalmente le aspettative del paziente, potendo ristabilire un’estetica immediata. La valutazione sulla sua fattibilità spetta al chirurgo, sulla scorta di indagini cliniche e strumentali approfondite, ma se possibile siamo sempre molto convinti nell’applicarlo, perché cambia completamente il comfort post operatorio del paziente. Se potesse decidere di avere i denti immediatamente oppure di rimanere senza per qualche mese cosa sceglierebbe?” In effetti…
Ci rivolgiamo quindi alla Dr.ssa Anna Rizzo, che si occupa di ortodonzia, la branca dell’odontoiatria che permette di allineare i denti. Le chiediamo come sia lavorare coi pazienti giovani visto che solitamente sono loro ad aver bisogno “dell’apparecchio”. “Beh il bambino è un mondo a sè! Infatti abbiamo creato un reparto ad hoc che si chiama proprio Mondo Bimbo! Abbiamo fatto in modo che i piccoli pazienti si trovino a loro agio da noi.Tutti mi danno del tu, mi salutano sorridendo, mi raccontano le loro cose e alcuni addirittura mi abbracciano.
Ci siamo accorti negli anni che molti problemi legati alle malocclusioni dentali sono legati ad alterazioni delle più importanti funzioni primarie o degli organi sensoriali. Bambini che respirano a bocca aperta, che deglutiscono male; bambini che presentano problemi di convergenza oculare o un ritardo nell’integrazione dei riflessi primitivi; alterazioni del linguaggio o della postura…o piccoli disagi psicologici. Per ognuno di questi problemi abbiamo uno specialista e ci avvaliamo del Poliambulatorio sotto il nostro centro. Osteopata, logopedista, ortottista, psicomotricista, pedagogista, otorino, nutrizionista, ecc. sono alcuni degli specialisti sulla cui professionalità possiamo contare in caso di bisogno. Cosi come abbiamo inserito nella nostra pratica clinica alcuni interventi “ortodontici”, come ad esempio la frenulotomia linguale nei neonati che non riescono ad attaccarsi al seno materno. Insomma un mondo vero e proprio a misura di bambino, perché i nostri bambini sono il nostro futuro, e meritano tutte le attenzioni possibili. Dobbiamo “prenderci cura” di loro, prima di tutto.” Mi sorge un dubbio: ma se parliamo di allineamento dentale vuol dire solo bambini?.
Riprende la parola il Dr. Zani “assolutamente no, ma nell’adulto cambiano completamente le tipologie di trattamento. L’adulto ha difficoltà nell’accettare i tradizionali apparecchi metallici cosi come i movimenti che devono essere fatti per allineare non necessitano di spostamenti delle basi ossee in fase di crescita. Per questo motivo possiamo affidarci ad allineatori trasparenti che permettono di creare sorrisi perfetti senza il discomfort sociale del metallo. Con una scansione digitale oggi siamo in grado di previsualizzare il risultato di una terapia ortodontica e mandare in elaborazione le mascherine trasparenti che il paziente potrà comodamente indossare. È un bella soddisfazione vedere i pazienti che in pochi mesi ottengono sorrisi perfetti senza che gli amici se ne accorgano… e questo vale anche con le faccette dentali che oggi ci permettono di cambiare il sorriso in poche sedute e senza andare a rovinare i denti sottostanti”.
Prende la parola il Dr. Rizzo che ci rivela abbia sempre avuto una grande passione per l’ortodonzia: “il nostro studio è un centro FACE, che è una rete di studi ortodontici che ricercano l’eccellenza in questa disciplina. Grazie alla collaborazione con Il Dr. Valerio Maccagnola, Presidente del gruppo, un professionista con cui ci onoriamo di lavorare da anni, possiamo. Tra l’altro è un grande esperto di Ortodonzia prechirurgica, per la soluzione dei casi che non possono essere conclusi solo con le apparecchiature ortodontiche tradizionali, ma che, per problemi scheletrici, necessitano di interventi, eseguiti da Chirurghi Maxillo Facciali al top.” “Sento sempre parlare di eccellenza. E’ un bella responsabilità” esclamo. Mi risponde ancora il Dr. Rizzo “Vero! In realtà purtroppo oggi sono in molti a usare questo termine. Vede, l’eccellenza, al di là della strumentazione e dell’abilità professionale, risiede nel comportamento etico del medico. Mi spiego. Noi non vogliamo solo eseguire terapie, ma prima di tutto “prenderci cura” dei pazienti. Il “take care” degli anglosassoni. L’attenzione mia, dei miei soci e collaboratori è rivolta al paziente, ai suoi reali bisogni, con quella “humanitas” (mi perdoni il latinismo) che ci consente di elaborare un piano di cura adatto alle sue esigenze e per quanto possibile alle sue possibilità economiche. Le cure di alta qualità non possono essere regalate; oltre al costante aggiornamento tecnologico anche i materiali di
prima scelta incidono sul prezzo delle prestazioni; e poi c’è tutto il prima e il dopo: sanificazione, sterilizzazione, tutti processi che salvaguardano la salute dei nostri pazienti e che sono eseguiti badando a ridurre al minimo il rischio biologico del nostro personale. Per esempio: noi abbiamo il triplo delle turbine (trapani ndr) rispetto al numero delle unità operative; questo ci consente di avere sempre strumenti sterili per ogni paziente; e questo vale per tutti gli strumenti. “…quindi l’eccellenza costa cara!”. Prosegue il Dr Rizzo “Il fattore costi va visto da una diversa angolazione. Se lei viene da noi con un problema, un dente malconcio per esempio, noi faremo il possibile per salvarlo, quel dente; altri forse le proporrebbero di estrarlo e fare un impianto, magari a prezzi inferiori ai nostri. Chi è più caro? Salvare un dente, oltre al fatto di mantenerlo in bocca, costa comunque meno di un impianto e una corona. Quindi: la vera qualità è costosa; cara è la scelta sbagliata…”. Cambio discorso.
Cosa potete dirmi dell’igiene dentale? Le persone ricordano sedute fastidiose… Ci risponde il Dr. Federico Marsili “L’igiene dentale è la base della prevenzione; oltre a mantenere gengive e tessuti in salute, permette anche di individuare subito problemi sia parodontali che dentali; piccole carie o tasche gengivali da trattare. Affidarsi alle mani delle nostre igieniste evita problemi futuri più gravi. L’igiene è anche la condizione indispensabile per mantenere nel tempo i lavori eseguiti; per questo chiediamo ai pazienti di venire periodicamente ai controlli d’igiene programmati. Relativamente al fastidio… purtroppo la maggior parte degli studi si avvale di strumentazione piezoelettrica, molto più noiosa degli ablatori magneto-dinamici da noi utilizzati. La differenza risiede nel fatto che le vibrazioni dei magneto-dinamici seguono la forma del dente, mentre quelli piezo hanno un movimento monodirezionale e a seconda della posizione battono contro il dente e danno molto più fastidio. I nostri quasi non si sentono…ma ovviamente costano quattro volte di più”. Prima di salutarci i soci ci tengono a presentarci il resto dello staff medico-odontoiatrico: il Dr. Giampietro Gregorini, esperto di gnatologia, ossia di tutti i disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare; il Dr. Roberto Baiguera, collaboratore trentennale, che si occupa di cure conservative e protesi e il Dr. Filippo Castano, che si occupa di conservativa ed endodonzia e che sta perseguendo il Master in Endodonzia e Microscopia Endodontica dell’Università di Brescia. È stato un incontro interessante, in un ambiente rilassato e rilassante, come poche volte capita dal dentista; un’equipe di professionisti uniti da un rapporto di amicizia e collaborazione.
Direttore sanitario: Dr. Rosario Rizzo
La Audi e-Garden Night si è tenuta giovedì 4 maggio 2023 nello showroom Audi di Saottini Auto a Brescia, in via Carlo Fenzi 3. Durante la serata è stata presentata la nuova Audi Q8 e-tron 100% elettrica ed è andato in scena un talk dedicato agli scenari presenti e futuri della mobilità, della transizione elettrica e della sostenibilità. Il talk è stato moderato dalla giornalista Maria Leitner e ha visto la partecipazione degli ospiti: Dario Fabbri, giornalista e analista geopolitico, Fabrizio Longo, Brand Director di Audi Italia, Michele Torri, CEO di Torri Solare, Anna Pasotti, Sustainability Manager di NHABI, e Stefano Mor, Direttore Generale di Saottini Auto. Il talk è stato seguito da circa 200 ospiti, che sono stati coinvolti attraverso alcuni sondaggi sulle loro conoscenze e abitudini di mobilità. “Presentare una vettura elettrica necessita di una contestualizzazione molto più ampia riguardo alla sostenibilità, dall’approvvigionamento energetico alla situazione geopolitica, non solo italiana. Per questo siamo qui con i nostri ospiti” queste le parole del Direttore Generale di Saottini Auto Stefano Mor. Di seguito un estratto degli interventi degli ospiti coinvolti.
Al confronto sugli scenari presenti e futuri della mobilità hanno preso parte oltre 200 persone. Tra gli ospiti del talk: Dario Fabbri, Fabrizio Longo, Michele Torri e Anna Pasotti, accompagnati anche da Stefano Mor
Dario Fabbri
“La filiera globale della produzione è ancora rallentata per le conseguenze della pandemia: le grandi aziende di spedizione marittima (il 90% delle spedizioni globali viaggia via mare, ndr) hanno immaginato che la pandemia sarebbe durata di più di quanto in effetti è successo e hanno dismesso tutto il personale impiegato a tempo determinato, così si sono trovate in difficoltà con il successivo aumento della domanda. Quindi oggi scontiamo gli effetti di questa scelta, anche rispetto all’allungamento dei tempi di consegna delle automobili, ma tra qualche tempo la situazione dovrebbe tornare alla normalità. Parlando invece della transizione energetica, i governi, soprattutto quelli occidentali, la stanno prendendo sempre più seriamente e sono più consapevoli; il risultato atteso a lungo termine è un miglioramento della qualità della vita e una catena di produzione più efficiente. Rispetto alla competizione tra Stati Uniti e Cina, in realtà come Europa non ci riguarda così direttamente, ma preferisco sottolineare lo stretto e proficuo legame industriale che intercorre tra la Germania e l’Italia. L’Italia è un fornitore fondamentale per tutta l’industria tedesca, soprattutto quella dell’automotive”.
Fabrizio Longo
“L’elettrico è un tema divisivo, soprattutto in Italia dove siamo abituati a schierarci tra Guelfi e Ghibellini. L’elettrico è la tecnologia più efficiente e quella che riduce maggiormente la generazione di CO2 immessa nell’atmosfera, naturalmente a condizione che i processi produttivi siano a emissioni zero. A questo proposito, Audi è impegnata già da anni nel rendere i propri impianti produttivi carbon neutral e entro il 2025 lo saranno tutti, anche quelli che si trovano fuori dall’Europa”.
Michele Torri
“L’energia e il suo approvvigionamento sono fondamentali in ogni realtà industriale e questa è stata la grande intuizione di mio padre. Nel 2007 abbiamo iniziato a produrre i pannelli fotovoltaici quando ancora non c’erano nemmeno gli incentivi. Negli anni successivi c’è stato prima il boom di richieste e poi una marcia indietro, che si è invertita a metà degli anni Dieci, anche con le forniture per le amministrazioni pubbliche e per Expo 2015. Poi nel 2020 abbiamo investito a Manerbio, costruendo il nuovo stabilimento e riqualificando un’area di circa 10.000 mq; è un impianto autonomo dal punto di vista energetico, che ha un impianto fotovoltaico anche sovradimensionato rispetto alle esigenze. Abbiamo anche un pozzo per l’energia geotermica che ci consente di non essere collegati all’acquedotto pubblico e c’è una stazione di ricarica pubblica a disposizione degli utenti”.
Anna Pasotti“Per quanto riguarda la sostenibilità, i consumatori si aspettano la trasparenza ed è una aspettativa che dal 2019 a oggi è cresciuta in modo costante. Oggi il consumatore ha bisogno di essere guidato nella sua scelta di acquisto e di conseguenza vuole chiarezza; inoltre il 31% dei consumatori danno un valore maggiore alla sostenibilità dei prodotti che acquistano rispetto allo stile e al brand di appartenenza. Questa percentuale cresce al 38% nelle nuove generazioni, che oltre alla certezza della sostenibilità si aspettano anche la tracciabilità della filiera. Un altro dato significativo è che il 74% dei consumatori vuole avere informazioni certe, per essere sicuri di fare acquisti sostenibili. Negli ultimi anni è sorto il fenomeno del ‘greenwashing’, ovvero aziende che ripuliscono la propria reputazione riguardo alla sostenibilità ma senza apportare dei veri cambiamenti. I consumatori sono molto attenti a questo fenomeno e se le dichiarazioni non sono seguite da azioni concrete e da una condivisione trasparente di informazioni, si allontanano dai brand che si comportano in modo poco chiaro”.
Stefano Mor
“Molte persone sono perplesse circa l’utilizzo quotidiano di un’auto elettrica e questo accade spesso per mancanza di conoscenza e di informazioni. Ma quando poi lo toccano con mano si rendono conto di quanto sia piacevole e divertente ma anche semplice. A oggi la mobilità elettrica non è ancora accessibile e non è adatta a tutti, ma con il passare del tempo queste limitazioni diventano sempre più piccole. Inoltre l’infrastruttura sta crescendo velocemente in tutta Italia, anche sui tratti autostradali, dove stanno sorgendo molte colonnine ultra rapide che rendono anche i viaggi assolutamente semplici. Ma non è tutto, perché si stanno sviluppando anche diversi sistemi di ricarica mobile che sono disponibili on-demand, ne abbiamo uno anche qui a Brescia, che raggiunge l’utente che ha bisogno di ricaricare ovunque si trovi. Quindi penso che la cosa più importante sia sempre quella di informarsi e di capire quali sono tutte le risorse a disposizione. L’approccio non deve essere focalizzato solo sull’oggi, ma deve guardare anche al domani”.
Nel 2018 e-tron è stata la prima Audi 100% elettrica e ora, dopo quattro anni, si aggiorna e diventa Q8 e-tron per sottolineare il suo ruolo all’interno della gamma dei Quattro Anelli. Le dimensioni non cambiano e le carrozzerie disponibili sono due: Suv e Sportback, mentre la gamma è composta da tre versioni - 50, 55 e Sche differiscono per numero di motori prestazioni e capacità della batteria.
Le potenze vanno dai 340 CV della 50 ai 408 CV della 55, entrambe spinte da due motori. La S ha invece tre motori (è stata la prima auto elettrica di serie con questa soluzione), di cui due al posteriore, per una potenza totale di 503 CV. Per quanto riguarda la batteria, si parte dagli 89 kWh di capacità della 50, per passare ai 106 kWh della 55 e della S. A seconda delle combinazioni l’autonomia omologata WLTP è compresa tra 491 e 600 km. La potenza di ricarica in corrente alternata è di 22 kW ed è stata implementata la funzione Plug and Charge: collegandosi alle colonnine abilitate non servono app o card perché l’auto dialoga con il punto di ricarica e si occupa anche della fatturazione. La potenza di ricarica in corrente continua è di 150 kW nel caso della batteria più piccola e di 170 kW per quella più grande. I prezzi partono da 79.900 euro per la Q8 e-tron e da 82.000 euro per la Q8 e-tron Sportback.
ph: Matteo Marioli
Ascovilo e Grana Padano hanno dato il via al primo dei 7 appuntamenti dedicati all’abbinamento del formaggio Dop più consumato al mondo con il meglio dei vini lombardi. L’iniziativa “Nati per stare insieme: Restaurant Week”, nata nel 2022 e organizzata da Ascolvilo, Grana Padano, Italia a Tavola e Golosar ia, prosegue quest’anno con la seconda serie di appuntamenti enogastronomici all'insegna dei prodotti del territorio nell'ambito di Brescia e Bergamo, Capitale Italiana della Cultura. Il ristorante Lanzani Bottega&Bistrot, di proprietà della famiglia Lanzani, è stato il teatro della prima serata di questa iniziativa moderata da Paolo Massobrio (Golosaria), Ugo Bonazza (Onaf), Federico Bovarini (Ais) con il supporto di Edoardo Peduto (Direttore Consorzio Lugana) e Juri Pagani (responsabile della comunicazione del Consorzio Valtènesi), insieme ai produttori dei vini presenti in abbinamento Cristina Bordignon (Cascina Le Preseglie), Francesca Salodini (Cobue) e Naike Bertola (Opera Roses), il tutto coordinato nell’organizzazione dell’agenzia PG&W. Dopo una breve introduzione di Paolo Massobrio relativa al progetto “Nati per stare insieme: Restaurant Week Ascovilo-Grana Padano”, che ha contemplato la creazione di un temporary menu da parte di 7 diversi chef della Lombardia con l’abbinamento e la degustazione delle tre stagionature di Grana Padano (12, 18 e oltre 20 mesi) insieme ai vini di lombardi di qualità di Ascovilo, si è dato il via alla cena vera e propria. Il patron Alessandro Lanzani con lo chef Michele Citro hanno accolto i propri ospiti con un menù attento alla materia prima che incarna la sua filosofia di ricerca continua: uovo in camicia, spinaci saltati e spuma di Grana Padano Dop in abbinamento al “Chloé” Valtènesi Riserva Classico Doc di Opera Roses, risotto alle erbe fini e croccante di Grana Padano Dop in abbinamento a “Hamas” Lugana Doc 2021 della cascina le Preseglie, tartare di manzo ai carciofi e Grana Padano Dop abbinata al Valtènesi Riviera del Garda Classico Chiaretto Dop dell’azienda Tenute del Garda e, per chiudere in dolcezza, millefoglie con crema chantilly a base di Grana Padano Dop, fragole e lime.
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NEL DECENNALE DELLA METROPOLITANA L’ARTE CONTEMPORANEA VIAGGIA IN METRO
Pattern, colori, geometrie minimaliste: nell'anno che vede Bergamo e Brescia Capitale della Cultura, Brescia si arricchisce di nuove iniziative volte a ridisegnare nel segno dell'arte il profilo della città. Protagonista della nuova incursione artistica è lo street artist di fama internazionale Luca Font che - per i 10 anni della metropolitana di Brescia - trasforma una parte del deposito di via Magnolini in Connessioni: 400 mq di murales e, per la prima volta in Italia, un intero treno della metro in inedite tele in movimento, convoglio d’arte viaggiante che attraversa la città.
In occasione dei 10 anni dalla sua inaugurazione, la metro di Brescia diventa così una vera e propria metro d’autore, facendo incontrare mobilità sostenibile (con i suoi 18 milioni di km percorsi ha consentito di risparmiare 55 milioni di kg di CO2) e bellezza, a conferma di un rapporto d’elezione con l’arte contemporanea (presente anche in alcune delle principali stazioni)
Luca Font è un pioniere dello stile visivo minimale, caratterizzato da colori vivaci e impatto visivo, che trae le sue radici nell'estetica di grandi maestri come Depero. È considerato uno dei principali esponenti della scena dei graffiti e della street art in Italia e nel mondo, grazie alla sua capacità di creare opere d'arte che combinano il linguaggio visivo dell'arte contemporanea con l'energia della cultura urbana. Lavorando tra il suo studio di Milano e il resto del mondo, Luca Font ha guadagnato un'ampia popolarità per la sua abilità nel creare opere d'arte di grande impatto visivo e dal forte messaggio culturale.
Realizzato con l’inconfondibile stile di Luca Font, con i suoi 400 mq di superficie, Connessioni - con la curatela di Emotitech - racconta di paesaggi urbani immaginari, ma è molto più di una semplice decorazione: rappresenta infatti una metafora del viaggio sulla metropolitana leggera di Brescia, trasmettendo al contempo i valori di sostenibilità, dinamicità e tecnologia che caratterizzano questo mezzo di trasporto. Luca Font inventa quindi un’elegante mascheratura iconica, a tagliare e sagomare la decorazione illustrativa che rappresenta Brescia e la sua continua mobilità, attraverso le linee dinamiche e sinuose che descrivono la forma di un volatile immaginario.
Dal deposito della metropolitana di Brescia, parte quindi l’estensione di Connessioni: i vagoni, anch'essi decorati con l'opera d'arte replicata, attraversano la città, raccontando i profili e gli scorci della Capitale della Cultura 2023, la Leonessa, il secondo comune della Lombardia per popolazione, i cui monumenti d'epoca romana e longobarda sono stati dichiarati dall'UNESCO Patrimonio mondiale dell'umanità. La scelta di essere partner di questo progetto è guidata anche dal riconoscimento dei valori e dei caratteri comuni che la BCC di Brescia ha sempre portato avanti nella sua attività. Il nome stesso del progetto, "Connessioni", richiama il valore della relazione che fa parte del DNA della nostra banca ed è un elemento distintivo del nostro modo di fare.
In qualità di banca del territorio, siamo felici di contribuire a un'iniziativa pensata per il territorio e per le persone che vi abitano, in linea con il nostro costante impegno a favore dello sviluppo economico e del bene comune da tramandare alle generazioni future. Da sempre ci occupiamo e preoccupiamo di sostenere le varie espressioni sociali, culturali e solidali che arricchiscono e migliorano la vita quotidiana della nostra gente.
Il cambiamento e il futuro sono altri elementi comuni di questa partnership che uniscono il tema del territorio a quello della mobilità delle persone, che deve essere funzionale e rispettosa. Funzionale perché comprendiamo sempre di più quanto sia importante, in un mondo così connesso, poterci spostare fruendo di servizi di qualità. Inoltre, nell'occasione di Brescia Bergamo 2023, la mobilità può assumere anche un senso di scoperta o riscoperta delle bellezze della nostra città. Rispettosa perché conosciamo bene gli impatti che i cambiamenti climatici stanno provocando all'interno delle nostre comunità e delle nostre vite. Poterci spostare a ridotto impatto ambientale è diventato una responsabilità di ognuno, e in questo la banca vuole vivere il proprio ruolo in modo serio ed attivo, sapendo bene che bisogna creare quelle condizioni che consentiranno ai nostri giovani (il nostro futuro) di vivere in un mondo più sostenibile. Il progetto ha questo grande valore intrinseco, e questo elemento ci ha convinti fin da subito. La “street art” è il linguaggio con il quale vogliamo parlare ai giovani; la strada esemplifica molto bene il concetto di mobilità e di incontro; i graffiti ci mettono in connessione diretta con i giovani, che vivono il nostro territorio e che sono il futuro delle nostre comunità. Entrare in comunicazione con loro vuol dire tener fede a quel patto generazionale che è l’essenza di una banca come la nostra fatta da e per le persone.
Era il 2 marzo 2013 quando la metropolitana di Brescia fu inaugurata alla presenza di migliaia di cittadini. Dal 2013 al 2023 la metropolitana di Brescia ha trasportato 150 milioni di passeggeri percorrendo quasi 18 milioni di km ed effettuando oltre 1 milione di corse. Un risultato importante, che ha permesso in 10 anni di risparmiare circa 55 milioni di kg di CO2. Grazie alla metropolitana, il numero dei passeggeri che utilizzano l’intero sistema di trasporto pubblico a Brescia è cresciuto costantemente, a dimostrazione dell’efficacia del sistema intermodale progettato: l’aumento di passeggeri è stato di oltre il 40% sull’intera rete del trasporto pubblico, raggiungendo nel 2019 i 58 milioni, più di 16 milioni in più rispetto al 2012. Sempre nel 2019, la sola metropolitana ha trasportato quasi 19 milioni di passeggeri.
Emotitech è la startup con sede al NOI Techpark di Bolzano, che si dedica alla creazione di progetti digitali innovativi che combinano creatività, scienza esperienziale e tecnologia. Nel corso del 2023, la società testerà un'azione di realtà aumentata sull'opera di Luca Font, che illustrerà le emozioni dei passeggeri della metropolitana sulla base di dati raccolti attraverso processi di neuroscienza applicata ad un campione di viaggiatori. Le animazioni saranno progettate utilizzando la psicologia del colore e movimenti intuitivi per rappresentare le emozioni in modo efficace e coinvolgente. Emotitech collabora con aziende e istituzioni per promuovere progetti di comunicazione urbana innovativa, organizzando interventi di arte pubblica con alcuni dei migliori artisti del mondo.
Giornata speciale a Capriolo nel negozio Ostiliomobili di via Palazzolo 120, che ha aperto il proprio meraviglioso negozio per festeggiare i 55 anni dell’attività fondata nel 1958 da papà Ostilio, scomparso la vigilia dello scorso Natale e da mamma Pasqua e oggi gestito dai fratelli Daniela, Andrea, Gianluigi e Giuseppe coi loro figli e il supporto del resto delle loro famiglie. Ostilio mobili, pur avendo sede nel Bresciano è conosciutissima in provincia di Bergamo, in Italia e nel mondo, e si conferma leader del proprio settore. Ha voluto regalare un evento di grande interesse a amici, dipendenti, clienti, capriolesi e appassionati di arredamento e cose belle.
La giornata è iniziata con l’inaugurazione della mostra “Capriolo in bianco e nero negli scatti di Giuseppe e Vincenzo Prandelli”, a cura di Milla Prandelli, responsabile della comunicazione dell’archivio storico fotografico che porta il nome di suo padre Giuseppe e suo nonno Vincenzo. Erano presenti il sindaco Luigi Vezzoli e gli assessori Angela Rivetti e Mario Facchi.
La famiglia Cesari, pur lavorando in tutto il mondo, è legatissima alle proprie origini capriolesi e così ha pensato ad allestire un'esposizione fotografica che resterà aperta fino al 31 dicembre negli orari del negozio a ingresso libero. Cinquantacinque fotografie scattate dal 1930 al 1985 raccontano il passato di Capriolo in una rassegna di pannelli in bianco e nero che hanno ottenuto il patrocinio del comune di Capriolo e che si inseriscono nelle proposte culturali pensate per Bergamo e Brescia capitale della Cultura 2023. Dopo il sontuoso aperitivo offerto dai fratelli Cesari, tutto a base di prodotti tipici, naturalmente accompagnati da bollicine della Franciacorta, è stata la volta degli show cookings della bravissima “Azzuchef”, al secolo Azzurra Gasperini, che ha utilizzato elettrodomestici Siemens, che le hanno reso possibile creare piatti raffinati e semplici in pochissimo tempo. Naturalmente nessuno dei presenti è rimasto deluso e Azzuchef ha ottenuto complimenti a iosa. Competente e preparatissima la chef romagnola non ha lesinato spiegazioni tecniche e suggerimenti culinari alle tantissime persone presenti alle sue esibizioni, che hanno previsto due piatti salati e un piatto dolce, in due diverse sessioni. (Pink ravioli alla ricotte con salsa al taleggio e pistacchi, calamari alla carbonara e biscotti alla frolla, glassa veloce e fiori eduli) Il momento clou è venuto alle 16.30, quando è stata tagliata la tornate del 55esimo. Prima la terza generazione dei Cesari, introdotta da Daniela, unica donna della seconda, ha spiegato il motivo della festa, ovvero ringraziare i nonni e i genitori per il loro lavoro, ma anche i dipendenti, i clienti, gli amici e Capriolo in generale, poi è stato tempo di gustare una meravigliosa torta e di trascorrere momenti all’insegna della spensieratezza.
The Longevity Suite è la più evoluta Biohacking & Antiage City Clinic europea dove attraverso protocolli integrati, altamente performanti e ad elevato contenuto tecnologico, il cliente viene guidato verso la miglior versione di sé stesso. La visione di The Longevity Suite è quella di aiutare chiunque lo desideri a vivere in piena salute, bellezza ed energia mentale, sempre al massimo del proprio potenziale. Per questo motivo, è necessario seguire ogni giorno uno stile di vita lungimirante e focalizzato sul “qui e ora".
Freddo, Detox e Consapevolezza sono il cuore dei programmi effettuati dalla clinica, dove le più innovative tecnologie del mondo del wellness e della salute si integrano in protocolli d’avanguardia per ottenere un perfetto equilibrio tra bellezza esteriore e benessere mentale.
All’inizio di qualsiasi programma di Salute e Benessere in The Longevity Suite, il cliente è sottoposto a un Longevity Checkup, il quale costituisce le fondamenta del protocollo dei trattamenti per il raggiungimento degli obiettivi prefissati attraverso un algoritmo in grado di monitorare lo stato di benessere/salute del singolo individuo. È così possibile sottoporsi a test mirati, come Longevity DNA Test, che include il Longevity Microbio DNA Test, il DNA Sport, il DNA Diet e il DNA Skin Aging Test, i quali indagano sulla presenza di varianti genetiche e non solo, forniscono informazioni utili a intraprendere in anticipo e in modo più consapevole un percorso personalizzato, e possono suggerire anche linee guide alimentari, uno stile di vita maggiormente idoneo e performances psicofisiche migliori.
In seguito a numerose ricerche, gli specialisti di The Longevity Suite hanno messo a punto il programma personalizzato Naturally Slim che, attraverso le migliori tecniche di biohacking e i più recenti studi clinici, offre un approccio multidisciplinare e personalizzato per un’efficace e duratura perdita di peso orientando al contempo a una strategia a lungo termine per il mantenimento di un corpo più sano.
Il programma combina numerosi elementi, tra cui sessioni di Cryosuite (che sfrutta i benefici del freddo attraverso la permanenza dell’intero corpo in una stanza con temperatura tra i -85°C e i -95° C, per un intervallo di tempo compreso tra i 3 e i 5 minuti), piano alimentare personalizzato, fitness strategy, body sculpting e prodotti.
Inoltre, in vista dell’estate, il programma personalizzato Naturally Slim è un perfetto alleato in quanto combina i trattamenti Ultrashape e Ultratone Tone & Muscle. Il primo, è un trattamento specifico per il rimodellamento di aree localizzate del corpo grazie alla luce infrarossi che riscalda gli adopociti in profondità, la radiofrequenza che stimola un’azione tonificante e il vacuum che migliora il drenaggio linfatico. L’Ultratone & Muscle invece, è un trattamento non invasivo, indolore, adatto a più aree del corpo, altamente performante e senza la necessità dei canonici tempi di recupero post-attività fisica. Induce contrazioni sovramassimali, ossia superiori a quelle raggiungibili volontariamente durante una normale sessione di allenamento. Sfrutta la tecnologia del Campo Elettromagnetico Ultra Focalizzato per attivare la muscolatura profonda di zone specifiche di addominali, glutei, gambe e braccia con efficacia superiore al lavoro fisico volontario.
Il percorso verso il benessere non si arresta all’interno dei centri: infatti, parte integrante dei programmi effettuati nella clinica è la continuità del trattamento direttamente a casa, per potenziare i risultati ottenuti grazie all’offerta di prodotti acquistabili presso la City Clinic o sul sito, facendo sì che i benefici provati presso il centro diventino una costante della propria quotidianità.
L’atmosfera è quella delle grandi occasioni per questa serata inaugurale di Bergamo della 60a edizione del Festival, nell’anno in cui Brescia e Bergamo sono Capitali della Cultura. Il teatro è pieno in ogni ordine di posti, appassionati e fedeli del festival, sembrano essere tutti presenti.
La serata ha inizio puntualmente alle 20, sul palco ci accoglie Daniela Guadalupi presidentessa del Festival Pianistico, l’Assessore alla cultura e il responsabile Lombardia di Intesa, main sponsor dell’evento. I discorsi sono brevi e piacevoli e dopo poco sul palco prendono posto i musicisti che compongono l’orchestra filarmonica del Festival, con il direttore Pier Carlo Orizio. Sul palco campeggia il grande pianoforte a coda nero, che viene aperto per l’ingresso del grande pianista russo Mikhail Pletnev.
Il programma della prima parte del concerto prevede l’esecuzione del Concerto per pianoforte e orchestra n.2 op.18 di Rachmaninov. Molto bello e coinvolgente, l’orchestra con i suoi numerosi elementi crea un’atmosfera unica, con Pletnev sembrano formare una cosa unica, non si capisce più chi accompagni chi, tanta è l’armonia creata in un modo che sembra facile e del tutto naturale. Il breve intervallo è un grande momento di socializzazione, quasi tutti lasciano il proprio posto, per andare a salutare amici e conoscenti. Il sipario si riapre sulla sola orchestra che eseguirà la Sinfonia n.9 op.70 di Sostakovic, una musica di più difficile ascolto, a nostro gusto, seppur con una magistrale esecuzione. Applausi e standing ovation salutano i musicisti alla fine delle due parti, direttore e pianista vengono più volte richiamati sul palco da un pubblico entusiasta. Bellissima serata.
Trecento copertine con dentro trecento storie, qualcuna anche finita, qualcuna ancora da raccontare.Trecento numeri, messi gli uni sugli altri, sono alti come una persona. Bello rivederle una ad una, come in un album di figurine, un carosello di emozioni, di ricordi, di volti conosciuti e no che si rincorrono mese dopo mese. Per qualcuno quella copertina è stata come un debutto in società, l’inizio di un racconto, per altri la gratificazione di un successo. Per tutti un sottile piacere nel vedere noi stessi o qualcosa di tuo sulla prima pagina della rivista.
Dicono che domani quelli che pensano e scrivono verranno sostituiti da macchine che confezioneranno articoli e libri senza alcun problema, senza fatica e in modo rapidissimo. Sarà l’inizio dell’estinzione degli uomini o almeno delle loro coscienze rapite e condizionate dalle macchine e da chi le controlla. Ma se dev’essere sia. Sono felice di aver vissuto per 300 volte quella mattina aspettando che uscisse un nuovo numero in edicola con una cover-story nuova, per aver testimoniato, ancora una volta la grande creatività della mia gente, la sua generosità, la sua intelligenza, di qua e al di là di quei ponti che ci uniscono dove l’Oglio ci separa dall’inizio del Sebino verso sud, nella bassa di campagne, cascine capannoni e nebbie.
NON SEMPRE LE FOTO CHE IL SOGGETTO INTERESSATO
SCEGLIE CORRISPONDONO A
QUELLE CHE, INVECE, SAREBBERO PIACIUTE IN REDAZIONE.
I MOTIVI SONO DIVERSI MA PER
DIMOSTRARVI COME CERTE
VOLTE ALCUNE IMMAGINI
BELLISSIME RIMANGONO SUL DISCO DEL PC PERCHÈ NON PREFERITE, MA ANCHE PER OMAGGIARLO PER ESSERE LA
NOSTRA 300^ COVER-STORY, VI
PROPONIAMO LA COPERTINA
CHE AVREMMO SCELTO NOI
QUESTO MESE. DE GUSTIBUS...
Molti vorrebbero un suo ritorno alla direzione di un quotidiano locale, ma lui è la gallina dalle uova d’oro per gli editori milanesi e non tornerà
Portale in Via Arena Lo sguardo spensierato di un Aprile Anonima Come il portale della copertina precedente Anonima Si parte per le vacanze ci vediamo a settembre Sergio Arnoldi commercialista e politico Di area democristiana verrà ricordato per il Piano Arcobaleno il primo piano del traffico Gene Gnocchi artista Spopolava con un suo intercalare tipico del dialetto lombardo: e alùra? Vittorio Feltri giornalista Papa Giovanni XXIII La sua beatificazione rallenta a causa di presunta simpatie fasciste, nel silenzio generale. Anonimo al carnevale Bruno Bozzetto regista e cartoonist BR1 sarà uno dei collaboratori fissi. Amato dai lettori ha firmato per noi oltre 200 vigentteUn team che insieme alla Famiglia Daina da tre generazioni innova e migliora il mondo dell'odontostomatologia
UTILIZZIAMO GLI ANTIBIOTICI PER COMBATTERE INFEZIONI DA BATTERI SEMPRE CON MAGGIORE
FREQUENZA SUGLI ESSERI UMANI MA ANCOR PIÙ SUGLI ANIMALI CHE VENGONO ALLEVATI E DI CUI
CI CIBIAMO E CHE LI PORTANO IN EREDITÀ NELLE LORO CARNI
L’utilizzo degli antibiotici da parte dell’uomo e degli animali comporta lo sviluppo sempre più accentuato dell’antibiotico resistenza.
Ad oggi sembra che gran parte della popolazione non abbia compreso la gravità dell’antibiotico resistenza che ha un indice di mortalità molto alto e l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) prevede che entro il 2050 l’antibiotico resistenza sarà la principale causa di morte addirittura superiore a quella da tumore.
Oggi però la ricerca Sioot, diretta dal Prof Marianno Franzini, ha scoperto che l’Ossigeno-Ozono può intervenire come prevenzione e cura di questa grave patologia.
Una scoperta importante non solo per tutti coloro che fanno uso di antibiotici per curarsi ma per tutta la popolazione che assorbe antibiotici dalla carne degli animali che alleviamo
Abbiamo chiesto al Professor Franzini come interviene l’ozono.
"In effetti l’Ossigeno-Ozono Sioot può intervenire nel migliorare la qualità di vita degli allevamenti intensivi diminuendone anche i costi facendo in modo che gli animali siano sani senza necessità di antibiotici i quali possono rimanere nelle loro carni trasmettendoli all’uomo il quale, in caso di infezione batterica, non risponde più positivamente alle terapie antibiotiche”.
Come subentra nell'uomo questa patologia?
Prof. Marianno Franzini, Presidente SIOOT International, uno dei più stimati ricercatori nell’ambito telle terapie che utilizzano Ozono che oggi vengono sempre più apprezzate per la cura di moltissime patologie
"La diffusione nell’uomo della malattia avviene anche attraverso le coltivazioni agricole che vengono concimate con le deiezioni animali inquinando così l’acqua con batteri e residui di antibiotico. L’ossigeno-Ozono Sioot ha una forte azione disinfettante e quindi può sanificare l’acqua ma anche la frutta, la verdura e l’aria che respiriamo. L’uomo inoltre, portatore di batteri, può addirittura trasmettere questi ad altre persone frequentando luoghi affollati o strutture sanitarie come ospedali, case di riposo, etc, favorendo il contagio ai ricoverati”.
Come si usufruisce dell'ozono?
"L’Ossigeno-Ozono Sioot ci difende dalle infezioni batteriche non solo sanificando le abitazioni, le strutture di ricovero ma anche intervenendo come terapia risolutiva per gli ammalati portatori di infezioni anche antibiotico resistenti”.
Dir. San. Clinica Comunian www.ossigenoozono.it
Come avviene nello specifico la cura?
"Dal 1992 il Ministero della salute ha certificato che Ossigeno ozono è un antibatterico antivirale nel sangue quindi la cura si basa su un piccolo prelievo di sangue il quale viene arricchito dalla miscela gassosa di ossigeno/ozono e viene reiniettato nello stesso punto dove è stato prelevato. La cura ha una durata di circa mezz'ora per 6/10 sedute ed è totalmente priva di qualsiasi effetto collaterale. Parte quindi da Bergamo una lotta decisiva all'antibiotico resistenza che si può definire una nuova pandemia”.
Il Gran Ballo delle Debuttanti Dolci fanciulle inquiete tra le braccia di impettiti giovani ufficiali dell’Accademia G.d.F. Il Viaggio di ACF Dal 1982 tutte le sedi Laser War Game In città a caccia di UFO Cesare Salvi apre l’Osteria del Ducato Un locale con il sapore di una volta Vittorio Feltri giornalista Il bergamasco sempre al centro di polemiche per i suoi irriverenti articoli Luca Daverio La creazione di un gioiello Paolo Turco Telecom Nuove frontiere della comunicazione Monica Tagliabue crea Playcomunication Un’agenzia di pubblicità in stile milaneseDa 20 anni presenti a Bergamo con ZAFFERANO CASA, Barbara e Matteo Caroli hanno dato vita all’unione tra lo studio di progettazione HIBOU INTERIORS PROJECT e il nuovo spazio HIBOU INTERIORS STORE, una vera e propria sinergia tra progetti d’interni e vendita.
Una passione per l’universo dell’interior design e della decorazione della casa, insieme all’architettura d’interni per realizzazioni di ambienti unici ed esclusivi, ricchi di personalità, dove nulla è lasciato al caso eppure nulla appare costruito, grazie anche al lavoro di ricerca di mobili e oggestistica unici provenienti dalle fiere e dai mercatini più esclusivi e suggestivi del mondo. Esistono piccole e grandi cose che ci fanno vivere meglio, oggetti che vanno dritti al cuore, e, come la musica, i colori e i profumi, sono in grado di regalarci emozioni e sensazioni speciali.
Questa è proprio la filosofia di HIBOU INTERIORS STORE, credere nel potere delle cose... e renderle straordinariamente uniche anche se superflue, ma assolutamente necessarie.
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"LA NECESSITÁ DEL SUPERFLUO"Massimo Colleoni tappezziere Un artista per i tessili della casa. Mosè Fagiani e Martino Zambaiti Una nuova sede per la Banca di Bergamo Carlo Azeglio Ciampi Già Governatore della Banca d’Italia, diventa Presidente della Repubblica Italiana Elisabetta Mazza Quartiere Latino per vestire alla moda Maurizio e Anna Lisa Torelli Da Treviglio con la prima gioielleria in città Oriana ed Enrico Panattoni La Marianna è nel cuore di tutti La Torre Tappeti Un mondo prezioso sotto i vostri piedi Andrea Ghidoni Tutto per i sogni che le donne hanno in testa
Non
bisogna cambiare.
(Winston Churchill)
Benito
MelchionnaProcuratore emerito della Repubblica
Ogni civiltà, in quanto comunità organizzata a livello tribale, locale, nazionale e sovranazionale, regola la convivenza e gli ineluttabili conflitti sperimentando peculiari codici linguistici e giuridici. I quali hanno la funzione di rendere anzitutto attiva e sostenibile la comunicazione finalizzata - con gesti, segni e procedure convenzionali - a mettere in comune, in sintonia gli uni con gli altri nella conoscenza, nelle competenze e nelle contaminazioni tra i diversi saperi. Per questo, i messaggi acquisiti nell’incontro tra culture, anche tra loro lontane, si sono progressivamente evoluti. Passando dall’ancestrale diretta e talvolta menzognera gestualità corporea non verbale, alle immagini fiabesche dell’era mitologica; sino ad affinare i meccanismi complessi concettuali ed emotivi veicolati dalla parola, dato che i concetti non esistono senza la parola. Di ciò si vanta l’homo sapiens-sapiens, tuttavia ancora poco consapevole di essere omologato dal potere súbdolo di modelli informativi preconfezionati da fonti mediatiche. Infatti, egli non a caso viene già definito “mediantropo” (dal latino medium, mezzo, e dal greco ánthropos, uomo); con buona pace del pluralismo garantito dalla nostra Costituzione in tema di inviolabilità delle comunicazioni (art.15) e di libera manifestazione del pensiero (art.21)
Una umanità teleguidata verso una sorta di tribalismo post-umano è, a maggior ragione, condannata in permanenza a sperimentare la dispersione geografica e la mescolanza di idiomi diversi; ciò che qualcuno ritiene conseguenza dei due castighi raccontati dalla Bibbia quale risposta di Dio all’umana superbia. Da un lato il destino di erranza che, dopo la cacciata dal Paradiso terrestre dei nostri progenitori a causa del peccato originale, condanna individui e popoli - per necessità di vita e/o di scambi - a vagare sbalzellati attraverso l’orbe terracqueo; che peraltro ora appare sempre meno accogliente e resiliente sotto il peso e i consumi di otto miliardi di persone. Dall’altro lato la confusione delle lingue, che - come pure narra la Genesi - impedì ai discendenti del vecchio patriarca Noè di continuare a capirsi e quindi di portare a termine la Torre di Babele, concepita come assalto alla “porta di Dio”. Si spiegano forse così, ancora oggi, il babelismo e il caos provocati dalla forzata erranza di nuove ondate migratorie, che richiedono comunque come necessaria la regolamentazione della difficile integrazione socioculturale di dialetti, tradizioni e costumi assai distanti tra noi e tra loro.
Chi studia un po’ di storia sa che l’intreccio tra popoli e lingue diverse non è generato solo dalle migrazioni, che ora la retorica sovranista sospetta addirittura di causare “sostituzioni etniche” ai danni degli italiani a corto di nascite. Infatti, a ribaltare il mondo e metterlo sottosopra ci pensano da sempre le guerre sanguinarie e aggressive, scatenate per la conquista violenta di territori altrui da colonizzazioni e da imperialismi mascherati da “civilizzazioni”
Basta al riguardo ricordare: l’espansionismo militare e culturale dell’antico impero di Roma; le medioevali invasioni barbariche non proprio pacifiche (Unni, Goti, ecc.); la “scoperta” delle Americhe con i conquistatori, corrotti dal potere, affaccendati a sopprimere gli atavici costumi dei “nativi”; le conquiste coloniali degli ultimi due secoli, messe in atto dai Paesi europei (Italia compresa) per depredare e spogliare a tappeto le molte risorse dell’Africa.
È del resto noto che i nuovi “padroni” usano imporre alle popolazioni sottomesse la propria lingua quale strumento di controllo, attraverso informazioni affidate alle false promesse della propaganda politica e alla ingannevole pubblicità commerciale. Ciò si manifesta tuttora con la divulgazione planetaria della lingua inglese, grazie all’attuale posizione di egemonia Usa; trattasi di una specie di “melting pot”, un pentolone buono per ogni latitudine, e tra l’altro visto come il fumo negli occhi - pur tra molte contraddizioni - dagli attardati custodi della residua purezza della nostra lingua nazionale. In ogni caso l’informazione tech, che oggi imperversa a tutto campo, era stata salutata come idonea a rappresentare - anche attraverso gli anglicismi il processo di globalizzazione, avviato dall’Occidente con l’obiettivo di realizzare un nuovo assetto-ordine mondiale.
Il mondo global si è però presto confinato e frantumato nel pantano di sistemi neoliberali, che però non conoscono la democrazia. Pertanto il mondo è finito sottosopra tra materialismi, faccendieri senza scrupoli ed enormi squilibri, registrati dovunque, e paradossalmente soprattutto nei paesi ricchi pieni di poveri (v. Iraq, ecc..). Il guaio è che la spietata legge di mercato, basata sulla concorrenza e sull’antagonismo tra blocchi di interessi (il malloppo!), camuffati da ideologie contrapposte, ha commesso l’errore di separare l’economia dall’etica, la coscienza collettiva dal bene comune e la cultura dalla politica. La tecnologia avanzata e l’informatica cognitiva hanno inoltre consentito ai social/ di recidere il sociale, e all’economia di ignorare e di fare scempio dell’ecologia.
Si è quindi diffuso un generalizzato senso di sfiducia e di straniamento, per cui ognuno strologa e si muove per conto proprio; anche a causa della mancanza di una lingua madre buona a fare emergere le ragioni di una nuova umanità coesa e solidale. Ecco dunque delinearsi un mondo sostanzialmente incapace di relazionarsi e di informarsi dal vivo, in quanto la dimensione virtuale ha ormai eliminato le distanze spaziali, ma nel contempo ha allontanato le persone tra loro.
In questo modo il corpo sociale tende a dissolversi, risultando ora rimpiazzato dalle schermate Ipod e dalla configurata fugace utilità del metaverso, del robot e dell’intelligenza artificiale. Basterebbe intanto continuare ad allenare la creatività per stupirsi di un fiore o della curiosità di un bimbo.
sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare