The Renaissance in Italian Museums

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Claudio Strinati Fabio Scaletti

IL RINASCIMENTO NEI MUSEI ITALIANI THE RENAISSANCE IN ITALIAN MUSEUMS


Claudio Strinati Fabio Scaletti

IL RINASCIMENTO

NEI MUSEI ITALIANI THE RENAISSANCE IN ITALIAN MUSEUMS


Claudio Strinati Fabio Scaletti

IL RINASCIMENTO

NEI MUSEI ITALIANI THE RENAISSANCE IN ITALIAN MUSEUMS


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Nella città dei Medici, in uno scenario delineato dalle novità di Brunelleschi e Donatello, l’uno capace di reinventare l’architettura attraverso l’abbandono dei modelli gotici e l’utilizzo del metodo prospettico, l’altro spalancando orizzonti inediti alla scultura indirizzandola verso un approccio realistico che i criteri medievali avevano rifiutato, lasciò la sua opera capitale quell’innovatore della pittura che fu Masaccio (Tommaso di Giovanni Cassai, 1401-1428), così detto, ci informa il Vasari, in ragione della sua “trascurataggine”, anche nel vestire, preferendo pensare esclusivamente alle sue creazioni. Quell’opera è la decorazione della cappella Brancacci nella chiesa di S. Maria del Carmine, capolavoro dell’artista preceduto, in un corpus di pochi dipinti a causa di una prematura e per taluni sospetta morte a soli ventisette anni, dalla Madonna col Bambino e Sant’ Anna, tavola eseguita per la chiesa di S. Ambrogio (oggi agli Uffizi) insieme con il suo maestro Masolino da Panicale (Tommaso di Cristofano Fini, 1384-1440), una collaborazione piuttosto stretta se non poco la critica ha discusso su quali parti assegnare ai due artefici, anche se ormai si dà al più anziano dei due l’impostazione generale mentre spetterebbe al giovane discepolo (a ulteriore prova che in arte l’allievo deve superare il maestro sennò è dimenticato) il blocco delle figure centrali, per una composizione che è quasi il simbolo del passaggio dall’aggraziato e più formale stile gotico, giunto agli ultimi esiti e interpretato da Masolino, di cui è esempio la Pietà del Museo della Collegiata di Empoli, a quello rinascimentale di Masaccio, dove le figure assumono connotati più naturali, sono costruite nello spazio secondo le leggi della visione e vengono tornite dalla luce.

In the city of the Medici, the scenario was outlined by the novelties of Brunelleschi and Donatello, the one capable of reinventing architecture through the abandonment of Gothic models and the use of perspective, and the other opening wide unknown horizons to sculpture directing it towards a realistic approach that the medieval standards had refused. In that artistic atmosphere, an innovator of painting left his capital work. He was Masaccio (Tommaso di Giovanni Cassai, 1401-1428), so named, Vasari informs, because of his “carelessness,” even in dressing up, preferred to think exclusively to his creations. His work is the decoration of the Brancacci Chapel in the Church of Santa Maria del Carmine. The masterpiece of the artist is preceded, in a corpus of few paintings due to a premature and to some suspicious death at only twenty-seven, by the Madonna with Child and Saint Anne, wood panel executed for the Church of Saint Ambrose (now in the Uffizi) together with his teacher Masolino da Panicale (Tommaso di Cristofano Fini, 13841440). A rather close collaboration that the critic has been discussing on what parts to assign to the two authors, though now the elder of the two gets the general approach while the block of the central figures is for the young disciple (a further evidence that in art the student must pass the master, if not he is forgotten). The composition is almost the symbol of the passage from the more formal and graceful gothic style, come to the latest endings and interpreted by Masolino, of whom the Piety of the Museum of the Collegiate of Empoli is an example, to the renaissance style of Masaccio, where the figures, taken on more natural characteristics, are included into the space according to the laws of vision and refined by light.

receduto e per un tratto affiancato dall’Umanesimo, con la sua rinascita della classicità greco-romana che fa riscoprire i valori e la dignità dell’individuo nell’unità di corpo (bellezza) e spirito (coscienza), di contro alla svalutazione del singolo a vantaggio del soprannaturale caratterizzante le fasi più buie del Medioevo, il Rinascimento, grazie alla sua umanizzazione dell’universo, che quindi non è più un qualcosa di estraneo alla nostra natura di esseri pensanti ma proprio da questa nostra razionalità viene misurato e anche condizionato, pone le fondamenta della civiltà moderna. I due secoli all’incirca compresi tra la metà del Trecento e la metà del Cinquecento rappresentano l’arco temporale in cui si è manifestato quel periodo cruciale per lo sviluppo delle arti e della cultura in senso più ampio, e l’Italia ne è stata il luogo di elezione, Firenze la culla e a lungo la residenza principale.

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receded and for a while joined by Humanism, with its revival of Greek-Roman classicism which makes rediscover the values and dignity of the individual in the unity of body (beauty) and spirit (consciousness), in contrast with the devaluation of the individual for the benefit of the supernatural characterizing the darkest phases of the Middle Ages, the Renaissance, through its humanization of the universe, which then is no longer something alien to our nature as thinking beings, but just by this rationality of ours is measured and also conditioned, lays the foundations of modern civilization. The roughly two centuries between the mid-14th century and the mid-16th century represent the time span in which manifested that crucial period for the development of arts and culture in the broadest sense, and Italy was the place of its birth, Florence the cradle and for long the main residence.

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Nella città dei Medici, in uno scenario delineato dalle novità di Brunelleschi e Donatello, l’uno capace di reinventare l’architettura attraverso l’abbandono dei modelli gotici e l’utilizzo del metodo prospettico, l’altro spalancando orizzonti inediti alla scultura indirizzandola verso un approccio realistico che i criteri medievali avevano rifiutato, lasciò la sua opera capitale quell’innovatore della pittura che fu Masaccio (Tommaso di Giovanni Cassai, 1401-1428), così detto, ci informa il Vasari, in ragione della sua “trascurataggine”, anche nel vestire, preferendo pensare esclusivamente alle sue creazioni. Quell’opera è la decorazione della cappella Brancacci nella chiesa di S. Maria del Carmine, capolavoro dell’artista preceduto, in un corpus di pochi dipinti a causa di una prematura e per taluni sospetta morte a soli ventisette anni, dalla Madonna col Bambino e Sant’ Anna, tavola eseguita per la chiesa di S. Ambrogio (oggi agli Uffizi) insieme con il suo maestro Masolino da Panicale (Tommaso di Cristofano Fini, 1384-1440), una collaborazione piuttosto stretta se non poco la critica ha discusso su quali parti assegnare ai due artefici, anche se ormai si dà al più anziano dei due l’impostazione generale mentre spetterebbe al giovane discepolo (a ulteriore prova che in arte l’allievo deve superare il maestro sennò è dimenticato) il blocco delle figure centrali, per una composizione che è quasi il simbolo del passaggio dall’aggraziato e più formale stile gotico, giunto agli ultimi esiti e interpretato da Masolino, di cui è esempio la Pietà del Museo della Collegiata di Empoli, a quello rinascimentale di Masaccio, dove le figure assumono connotati più naturali, sono costruite nello spazio secondo le leggi della visione e vengono tornite dalla luce.

In the city of the Medici, the scenario was outlined by the novelties of Brunelleschi and Donatello, the one capable of reinventing architecture through the abandonment of Gothic models and the use of perspective, and the other opening wide unknown horizons to sculpture directing it towards a realistic approach that the medieval standards had refused. In that artistic atmosphere, an innovator of painting left his capital work. He was Masaccio (Tommaso di Giovanni Cassai, 1401-1428), so named, Vasari informs, because of his “carelessness,” even in dressing up, preferred to think exclusively to his creations. His work is the decoration of the Brancacci Chapel in the Church of Santa Maria del Carmine. The masterpiece of the artist is preceded, in a corpus of few paintings due to a premature and to some suspicious death at only twenty-seven, by the Madonna with Child and Saint Anne, wood panel executed for the Church of Saint Ambrose (now in the Uffizi) together with his teacher Masolino da Panicale (Tommaso di Cristofano Fini, 13841440). A rather close collaboration that the critic has been discussing on what parts to assign to the two authors, though now the elder of the two gets the general approach while the block of the central figures is for the young disciple (a further evidence that in art the student must pass the master, if not he is forgotten). The composition is almost the symbol of the passage from the more formal and graceful gothic style, come to the latest endings and interpreted by Masolino, of whom the Piety of the Museum of the Collegiate of Empoli is an example, to the renaissance style of Masaccio, where the figures, taken on more natural characteristics, are included into the space according to the laws of vision and refined by light.

receduto e per un tratto affiancato dall’Umanesimo, con la sua rinascita della classicità greco-romana che fa riscoprire i valori e la dignità dell’individuo nell’unità di corpo (bellezza) e spirito (coscienza), di contro alla svalutazione del singolo a vantaggio del soprannaturale caratterizzante le fasi più buie del Medioevo, il Rinascimento, grazie alla sua umanizzazione dell’universo, che quindi non è più un qualcosa di estraneo alla nostra natura di esseri pensanti ma proprio da questa nostra razionalità viene misurato e anche condizionato, pone le fondamenta della civiltà moderna. I due secoli all’incirca compresi tra la metà del Trecento e la metà del Cinquecento rappresentano l’arco temporale in cui si è manifestato quel periodo cruciale per lo sviluppo delle arti e della cultura in senso più ampio, e l’Italia ne è stata il luogo di elezione, Firenze la culla e a lungo la residenza principale.

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receded and for a while joined by Humanism, with its revival of Greek-Roman classicism which makes rediscover the values and dignity of the individual in the unity of body (beauty) and spirit (consciousness), in contrast with the devaluation of the individual for the benefit of the supernatural characterizing the darkest phases of the Middle Ages, the Renaissance, through its humanization of the universe, which then is no longer something alien to our nature as thinking beings, but just by this rationality of ours is measured and also conditioned, lays the foundations of modern civilization. The roughly two centuries between the mid-14th century and the mid-16th century represent the time span in which manifested that crucial period for the development of arts and culture in the broadest sense, and Italy was the place of its birth, Florence the cradle and for long the main residence.

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Masolino, PietĂ , 1424, Empoli, Museo della Collegiata (particolare a fronte). Masolino, Piety, 1424, Empoli, Museum of the Collegiate Church (detail opposite).


Masolino, PietĂ , 1424, Empoli, Museo della Collegiata (particolare a fronte). Masolino, Piety, 1424, Empoli, Museum of the Collegiate Church (detail opposite).




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In questa pagina: Filippo Lippi, MaestĂ , 1430 ca., Empoli, Museo della Collegiata.

A fronte: Filippo Lippi, Madonna col Bambino, 1431, Venezia, Collezione Cini.

On this page: Filippo Lippi, Majesty, about 1430, Empoli, Museum of the Collegiate Church.

Opposite: Filippo Lippi, Madonna with Child, 1431, Venice, Cini Collection.

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In questa pagina: Filippo Lippi, MaestĂ , 1430 ca., Empoli, Museo della Collegiata.

A fronte: Filippo Lippi, Madonna col Bambino, 1431, Venezia, Collezione Cini.

On this page: Filippo Lippi, Majesty, about 1430, Empoli, Museum of the Collegiate Church.

Opposite: Filippo Lippi, Madonna with Child, 1431, Venice, Cini Collection.

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Beato Angelico, Polittico dei Domenicani, 1438, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria. Beato Angelico, Dominicans’ Polyptych, 1438, Perugia, National Gallery of Umbria.

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Beato Angelico, Polittico dei Domenicani, 1438, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria. Beato Angelico, Dominicans’ Polyptych, 1438, Perugia, National Gallery of Umbria.

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Pag. 70: Francesco Botticini (attribuito), Tobia e i tre Arcangeli, 1467-70 ca., Firenze, Galleria degli Uffizi. In queste pagine: Verrocchio, David, 1467-71 ca., particolare con il presunto ritratto di Leonardo, Firenze, Museo Nazionale del Bargello. Il bronzo, una delle prime sculture dell’artista fiorentino, fu venduto dai Medici alla Signoria nel 1476. Page 70: Francesco Botticini (attributed), Tobias and the Three Archangels, about 1467-70, Florence, Uffizi Gallery. On these pages: Verrocchio, David, about 1467-71, detail with the presumed portrait of Leonardo, Florence, Bargello National Museum. The bronze, one of the first sculptures of the artist from Florence, was sold by the Medici to the Signoria in 1476.

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Pag. 70: Francesco Botticini (attribuito), Tobia e i tre Arcangeli, 1467-70 ca., Firenze, Galleria degli Uffizi. In queste pagine: Verrocchio, David, 1467-71 ca., particolare con il presunto ritratto di Leonardo, Firenze, Museo Nazionale del Bargello. Il bronzo, una delle prime sculture dell’artista fiorentino, fu venduto dai Medici alla Signoria nel 1476. Page 70: Francesco Botticini (attributed), Tobias and the Three Archangels, about 1467-70, Florence, Uffizi Gallery. On these pages: Verrocchio, David, about 1467-71, detail with the presumed portrait of Leonardo, Florence, Bargello National Museum. The bronze, one of the first sculptures of the artist from Florence, was sold by the Medici to the Signoria in 1476.

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