Bilancio Sociale 2013

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Bilancio Sociale 2013


Colophon Coordinamento: Valentina Cicinelli Editing: Alice Grecchi Grafica: Marco Binelli Foto: ActionAid, G.M.B. Akash/Panos/ActionAid, Magali Corouge/ActionAid, Liv Elbirk/MS ActionAid Denmark, Greg Funnell/ ActionAid, Kate Holt/Shoot The Earth/ActionAid, Claudia Janke/ActionAid, Dalia Khamissy/ActionAid, Andrew McConnell/Panos Pictures/ActionAid, Cameron McNee/Mission Malawi/ActionAid, Paul Wu/ActionAid. La pubblicazione è stata resa possibile grazie al contributo di tutti i dipartimenti di ActionAid Italia.


Bilancio Sociale 2013

Sommario Giorno dopo giorno, un passo dietro l’altro

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01/Chi è ActionAid

05

Profilo e highlights

05

Breve storia dell’organizzazione

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Visione, missione, valori e principi

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ActionAid in Italia e nel mondo

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Strategia

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02/L’organizzazione per il cambiamento

11

La struttura

11

La Governance

11

Una squadra di professionisti

14

Gruppi ed Entità locali

16

Modello organizzativo

16

L’accountability dell’organizzazione

17

Progetto Sostenibilità

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03/Il cambiamento perseguito da ActionAid

24

L’approccio di ActionAid nella lotta alla povertà

24

Mobilitare risorse e sostenitori sul territorio nazionale

38

Essere un’organizzazione ampiamente riconosciuta, credibile e autorevole

43

Non siamo soli: le alleanze di ActionAid

46

Infografica/ActionAid nel mondo

48

Infografica/ActionAid Italia nel mondo

50

Infografica/Bilancio consuntivo al 31/12/2013

53 Sommario

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Bilancio Sociale 2013

Nota metodologica Nella Strategia 2012-2017 “Italia, Sveglia!” ActionAid si è posta alcuni obiettivi sfidanti. Un tassello chiave del percorso di ActionAid verso il cambiamento è rappresentato dalla promozione di una sempre maggiore accountability da parte di enti pubblici e organizzazioni private, a tutti i livelli: una battaglia culturale in cui ActionAid vuole testimoniare il proprio impegno diretto, anche attraverso la pubblicazione del Bilancio Sociale, che va a integrare in maniera significativa lo spettro di documenti di rendicontazione già adottati dall’organizzazione. Si tratta di uno strumento importante per l’organizzazione volto a far conoscere ai propri interlocutori in che modo ActionAid realizza la propria missione: proprio per questa ragione l’articolazione del documento ricalca essenzialmente obiettivi e struttura della strategia pluriennale. ActionAid, coerentemente con i propri principi di trasparenza e partecipazione, ha deciso di avviare il processo di redazione del suo primo Bilancio Sociale con una fase propedeutica di stakeholder engagement, ovvero di ascolto e confronto con una selezione di interlocutori: rappresentanti di aziende, istituzioni, soci e sostenitori e peers. Tale fase è finalizzata a far emergere le esigenze di accountability di ciascuno e a raccogliere spunti e suggerimenti. Per impostare il Bilancio Sociale 2013 ActionAid ha deciso di ispirarsi anche alle indicazioni contenute nelle Linee Guida per la redazione del Bilancio Sociale degli Enti Non Profit pubblicate dall’Agenzia per le Onlus nel 2010. A completamento, per alcuni aspetti specifici, è stato fatto riferimento anche alle Linee Guida del Global Reporting Initiative in quanto ampiamente condiviso a livello internazionale. Il presente Bilancio Sociale si concentra sulle attività e i risultati di ActionAid in Italia. Al contempo - poiché ActionAid Italia è membro di una federazione internazionale cui contribuisce attivamente, criticamente e finanziariamente - il quadro offerto, per essere completo, non può limitarsi al lavoro in ambito locale e nazionale. Pertanto sono ricompresi in questo documento anche elementi che mirano a far comprendere le interconnessioni locale-nazionale-internazionale e il fondamentale contributo offerto dall’organizzazione italiana alla federazione internazionale.

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Nota metodologica


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Giorno dopo giorno, un passo dietro l’altro Cara amica, caro amico, quello che stai leggendo è la prima edizione del Bilancio Sociale di ActionAid Italia. Si tratta di una pubblicazione fortemente voluta e inserita sin dal 2011 tra quelle che avremmo dovuto portare avanti nell’ambito della strategia italiana per il periodo 2012-2017. La scelta di produrre un bilancio sociale deriva dalla volontà di rafforzare l’ accountability dell’associazione verso ogni suo interlocutore, confermando tra l’altro di essere un attore socio-economico che mette in opera e promuove con il proprio esempio modelli di comportamento sostenibili ed etici. Nel corso degli anni ActionAid, in Italia come all’estero, ha chiesto accountability con sempre crescente convinzione ai soggetti pubblici e privati, auspicando politiche e strumenti che permettano la partecipazione e l’inclusione dei diversi interlocutori nei processi decisionali, nella definizione dei problemi, di obiettivi, strumenti e azioni. In un paese in cui il termine accountability forse non a caso non ha trovato ancora una traduzione univoca e chiara, ActionAid Italia si fa promotore di quello che considera un valore, un principio ispiratore e una lente attraverso cui analizzare il contesto che ci circonda e individuare asimmetrie di potere da affrontare e risolvere. In questo quadro si colloca quindi il Bilancio Sociale. Viene presentato, ma quasi casualmente, nell’anno in cui ActionAid festeggia i suoi 25 anni di attività in Italia, ad attestare un percorso sempre coerente e dinamico, in cui si è sempre desiderato salire un gradino in più attraverso un impegno in più da assumersi prima di altri. Proporsi in prima persona in uno sforzo di accountability ulteriore è necessario per riuscire a determinare il cambiamento che con tanto impegno Actionaid cerca di determinare in Italia e nel mondo, insieme al resto della federazione internazionale.

Marco De Ponte Segretario Generale

Orietta Maria Varnelli Presidente

Lettera del Segretario Generale

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Chi siamo


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01/Chi è ActionAid Profilo e highlights Nel 2013, grazie alla generosità di oltre 143.000 sostenitori privati e al supporto di donatori istituzionali, aziende e fondazioni, ActionAid ha potuto dare il proprio contributo alla lotta alla povertà attraverso l’esecuzione di programmi non solo in Africa, Asia ed America Latina (per un totale di ben 209 “programmi locali per i diritti”) ma anche in Italia, dove oltre all’autorevolezza ormai riconosciutale da diversi anni a livello nazionale, può ora contare sul riconoscimento del proprio lavoro anche a livello locale. Lo scorso anno oltre 45.000 attivisti hanno supportato le attività dell’organizzazione, oltre 60.000 hanno sottoscritto le petizioni - di cui ben 20.000 hanno sottoscritto la petizione lanciata contro i biocarburanti1. 1

Per maggiori informazioni vedi pag. 44

1972 1979

1996 1998 2001

Breve storia dell’organizzazione Nel 1972 Cecil Jackson Cole, un uomo d’affari inglese, decise di fondare una piccola charity per consentire a 88 bambini in India e Kenya di andare a scuola, grazie alla generosità di altrettante persone e attraverso il meccanismo del sostegno a distanza. Oggi ActionAid è un’organizzazione internazionale che lavora per un mondo libero da povertà e ingiustizia al fianco di oltre 15 milioni di persone in 45 paesi del mondo, mettendo al centro del processo di cambiamento i più poveri ed esclusi. Negli anni ’80 del secolo scorso sorgeva per l’organizzazione britannica la necessità di ampliare la propria base di sostenitori: è in questo contesto che diversi affiliati europei vengono istituiti, e che ActionAid mette piede in Italia. Azione Aiuto - così si chiamava - viene fondata nel 1989 e inizia ad operare dal suo ufficio di Milano, con un solo paese partner, l’Etiopia, e un’unica forma di sostegno, l’adozione a distanza. Parallelamente alla crescita dei sostenitori (11.000 nel 1995, 64.500 nel 2000), Azione Aiuto va consolidandosi progressivamente sotto il profilo giuridico (ottenendo lo status di Ente Morale nel 1996 e di ONLUS nel 1998) e finalmente, nel 2001, diventa un membro indipendente nell’ambito di ActionAid Alliance. Il 2003 è un anno di svolta: Azione Aiuto ottiene dal Ministero degli Affari Esteri l’idoneità come ONG, assume il nome di ActionAid International Italia Onlus e, soprattutto, è fra i membri fondatori di ActionAid International. L’organizzazione internazionale, che in questa fase simbolicamente sposta il suo quartier generale da Londra a Johannesburg, rinasce con l’idea di superare la tradizionale configurazione Nord-Sud per dare uguali poteri a tutti i membri nel governo dell’organizzazione. Nel 2004 ActionAid accresce la propria presenza in Italia con l’apertura di un ufficio strategicamente situato a Roma, incaricato primariamente di sviluppare le relazioni con le tre agenzie del polo ONU per la sicurezza alimentare (FAO, IFAD, WFP). Il diritto al cibo va infatti consolidandosi come prioritario fronte del lavoro di comunicazione, campaigning, lobby e advocacy.

2003

2004

2011

2014

Nel 2011 ActionAid, a seguito di un lungo e articolato processo di analisi ed elaborazione partecipate, lancia la nuova strategia “Italia, Sveglia!” L’obiettivo è ambizioso: Chi siamo

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contribuire a “svegliare” l’Italia, affinché i suoi cittadini e l’intero paese in tutte le sue componenti si impegnino attivamente per un mondo più giusto e libero dagli squilibri di potere che generano povertà ed ingiustizia. Affinché le persone siano informate, coinvolte e partecipino, ActionAid promuove la cultura dell’accountability pubblica e decide di creare delle “aree di radicamento territoriale”, che ad oggi sono in tutto nove e vanno a rafforzare la presenza sul territorio nazionale dove già da tempo operano gli attivisti dei Gruppi Locali. Nel 2014 ActionAid Italia festeggia 25 anni di attività ed è ancora - e sempre più - decisa a cogliere la sfida di un mondo libero da povertà e ingiustizia.

Visione, missione, valori e principi I valori di ActionAid Giustizia Lavoriamo per garantire a tutti (senza distinzioni di razza, età, genere, orientamento sessuale, colore, classe sociale, gruppo etnico, abilità, luogo di provenienza, religione) l’opportunità di essere soggetti consapevoli del proprio sviluppo individuale e di quello della propria comunità. Accountability Siamo accountable rispetto alla definizione e realizzazione delle nostre iniziative, verso i nostri stakeholder nel Sud e nel Nord nel mondo, a livello internazionale, nazionale e locale. A nostra volta esigiamo accountability dai soggetti pubblici e privati, auspicando politiche e strumenti che permettano la partecipazione e l’inclusione dei diversi interlocutori nei processi decisionali di pianificazione e di programmazione, nella definizione dei problemi, degli obiettivi, degli strumenti e delle azioni.

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Chi siamo

Un mondo senza ingiustizia, dove ogni persona e comunità possa godere pienamente dei propri diritti, libera dai limiti derivanti da povertà, disuguaglianza ed esclusione sociale: è questa la visione da cui ActionAid trae ispirazione e forza vitale. Da oltre 40 anni, ActionAid si batte al fianco degli individui e delle comunità più povere e marginalizzate, perché siano in grado di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno godimento dei loro diritti fondamentali e possano condurre una vita dignitosa. ActionAid ha scelto di schierarsi con i più poveri ed emarginati, consapevole che il perseguimento di obiettivi così ambiziosi richiede uno sforzo collettivo di solidarietà e giustizia. Pertanto, essa opera al contempo affinché la società civile globale si mobiliti contro la violazione dei diritti umani fondamentali e affinché gli Stati e le loro istituzioni siano democratici e responsabili e promuovano, proteggano e rispettino i diritti di tutti, senza esclusione di sorta.

ActionAid in Italia e nel mondo L’attuale struttura di ActionAid International è il risultato di un processo di trasformazione avviato negli anni ’90 del secolo scorso e formalizzato nel 2003, quando è stata costituita un’associazione di diritto olandese con sede di coordinamento in Sudafrica. Il processo di internazionalizzazione è nato dalla volontà di costruire un network con una struttura di governance realmente democratica, conferendo maggiore autonomia, autorità e responsabilità nei processi decisionali alle componenti di ActionAid che operano nei diversi paesi. A partire dal 2003 è stato quindi avviato un processo di revisione della governance internazionale, con una graduale evoluzione in senso federale. La federazione è governata a partire


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Chi siamo

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dal 2009 da un’Assemblea Generale in cui sono rappresentati gli Affiliati, gli Associati e le organizzazioni in fase di associazione. Un Consiglio Direttivo ristretto assicura l’efficacia del processo di governo interno, supervisionando l’operato del Segretariato Internazionale che a sua volta coordina, facilita e sostiene le attività della federazione. Oggi la federazione conta oltre 40 sedi in 5 continenti, è membro di oltre 600 tra alleanze e network locali e nazionali, impiega circa 2.700 persone e collabora con oltre 7.000 ONG e partner locali coinvolgendo nel proprio sforzo oltre 15 milioni di persone. Nel corso del 2013 all’interno del network internazionale l’allineamento strategico e operativo ha continuato a presentare sfide, in parte ancora non risolte, in particolare in merito ai metodi e ai parametri di monitoraggio dei risultati, ai sistemi organizzativi e alla preparazione delle campagne e delle iniziative di comunicazione. Il fondamentale contributo italiano ha fatto sì che, proprio nel corso del 2013, ActionAid Italia abbia avuto occasione di testare con successo e in seguito acquisire per 10 anni l’autorizzazione a promuovere il lavoro della federazione in Svizzera.

Strategia Per contribuire alla realizzazione degli obiettivi della strategia internazionale2, ogni paese in cui ActionAid è presente si è dotato di una propria strategia nazionale. La strategia di ActionAid Italia è significativamente intitolata “Italia, Sveglia!”3 perché vuole rappresentare il contributo di ActionAid a “risvegliare” il nostro Paese, l’Italia, a scuotere le persone che la governano e la abitano affinché si possa uscire dalla profonda crisi, non solo economica, che la attraversa. “Italia, Sveglia!” è una strategia di sei anni i cui macro-obiettivi, dettagliati poi in sotto-obiettivi specifici e articolati nelle attività operative che li concretizzano, sono: 1. Contribuire al cambiamento delle ingiustizie nel mondo attraverso un paese che affronti in modo rilevante e quantificabile il problema della povertà e dell’esclusione sociale. Per raggiungere questo obiettivo, ActionAid ha deciso di concentrare i suoi sforzi lungo due direttrici di intervento »

Mobilitare risorse e sostenitori sul territorio nazionale

»

Essere un’organizzazione ampiamente riconosciuta, credibile e autorevole

2. Essere un’organizzazione che agisce secondo criteri di efficienza, efficacia, nel rispetto dei propri valori, capace di sostenere il cambiamento desiderato. Per raggiungere questo obiettivo ActionAid ha deciso di improntare il proprio operato nel senso di essere sempre più » un’organizzazione capace di sostenere il cambiamento desiderato attraverso criteri di efficacia ed efficienza nel rispetto dei propri valori
 » un’organizzazione capace di sostenere il cambiamento desiderato attraverso un contributo critico allo sviluppo della rete internazionale di ActionAid. Il prosieguo di questo documento è largamente improntato a illustrare come ActionAid sta agendo per realizzare questi obiettivi.

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2

La strategia internazionale di Action Aid è consultabile al link http://www.ActionAid.org/who-we-are/our-new-strategy-ending-poverty

3

La strategia “Italia, Sveglia!” è consultabile al link http://www.ActionAid.it/sites/files/ActionAid/strategia_aa_italia_2012_2017.pdf

Chi siamo


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Chi siamo

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L'organizzazione per il cambiamento


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02/L’organizzazione per il cambiamento La struttura L’organizzazione in Italia si articola in: » Organi Statutari » Staff, collaboratori, inclusi i Referenti Territoriali, e volontari » Gruppi ed Entità Locali

La Governance ActionAid Italia è governata da un Consiglio Direttivo e da un’Assemblea dei Soci. Di seguito uno schema degli organi di governo dell’associazione:

CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente Rappresentante della struttura internazionale

Rappresentante Gruppi Locali Segretario Generale

Assemblea Gruppi Locali

Assemblea Soci Volontari

Collegio Sindacale

Staff italiano

GL

GL

GL

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Organo

Assemblea dei Soci (fino a 35 membri)

Funzione » elegge e revoca il Presidente e i membri del Consiglio Direttivo » delibera sulle azioni di responsabilità contro i consiglieri e in merito alle esclusioni degli associati » approva le linee generali di indirizzo dell’associazione » delibera sulle proposte di modifica dello Statuto » elegge e revoca i membri del Collegio Sindacale » approva il bilancio preventivo ed il bilancio consuntivo » approva regolamenti interni

Presidente

Eletto dall’Assemblea tra i suoi membri e in carica per tre anni, esercita tutti i poteri ordinari del Consiglio ed è rappresentante legale dell’associazione.

Consiglio Direttivo

» ha ampi poteri per quanto riguarda l’amministrazione ordinaria e straordinaria di ActionAid » nomina il Segretario Generale Il Consiglio Direttivo delega ai propri componenti la presidenza di un gruppo di lavoro le cui competenze vengono approvate dal Consiglio stesso con decisione ordinaria. Attualmente sono in vigore il Gruppo Consiliare per lo Sviluppo della Governance, il Gruppo Consiliare per la Tesoreria l’Audit e le Questioni Legali e il Gruppo Consiliare per le Attività di Mission.

Segretario Generale

Membro senza diritto di voto del Consiglio Direttivo dal quale è nominato, agisce come rappresentante del datore di lavoro verso i dipendenti e, con apposita procura del Presidente, esercita la rappresentanza legale dell’organizzazione per le materie ordinarie.

Assemblea dei Gruppi Locali

Composta dai Gruppi Locali (vedi pag. 16), si riunisce ogni anno ed elegge un rappresentante in Consiglio Direttivo, che rimane in carica per due anni.

Tesoriere

Nominato dal Consiglio Direttivo all’interno dei suoi membri, ha la funzione di » presentare al Consiglio Direttivo lo schema di bilancio consuntivo dell’Associazione » assicurare la corretta pubblicità dei bilanci dell’Associazione » sovraintendere all’attuazione delle delibere del Consiglio Direttivo in materia amministrativa

Collegio Sindacale

Composto da uno a tre membri, tra cui il Presidente, eletti dall’Assemblea dei Soci, vigila sull’osservanza della legge e dello Statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione ed in particolare sull’adeguatezza dell’assetto amministrativo e contabile adottato dall’Associazione e sul suo corretto funzionamento.

Comitato d’Onore

Il Consiglio Direttivo può istituirlo, nominandone membri persone riconosciute nei propri ambiti professionali, che illustrino l’Associazione ed il suo lavoro sostenendola pubblicamente.

(3-8 membri)

Negli ultimi anni ActionAid Italia ha vissuto uno sviluppo significativo, raggiungendo risultati importanti sia a livello nazionale che internazionale; questa evoluzione ha reso opportuno apportare diversi cambiamenti anche a livello di governance. Il 2013 è stato quindi caratterizzato da importanti cambiamenti delle regole di funzionamento dell’associazione, con particolare riferimento agli organi di gestione e controllo. In particolare: » è stato superato il metodo della cooptazione per l’elezione del Presidente, con decisione adottata dall’Assemblea dei Soci; » è stata aggiornata la composizione del Consiglio Direttivo; » è stato adottato un nuovo Statuto.

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I numeri del 2013 Assemblea dei Soci

17

33 7 nuovi soci

persone

14

3

partecipazione media

66%

assemblee

Un’assemblea dei Soci è stata seguita da una visita della delegazione italiana e internazionale a L’Aquila, per conoscere da vicino le attività che l’associazione sta svolgendo in loco e prendere parte al dibattito pubblico tra la società civile aquilana e le Istituzioni locali sullo stato dell’arte del processo di ricostruzione delle scuole della città dopo il devastante terremoto del 2009.

Consiglio Direttivo

7

29%

persone

partecipazione media

92%

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Dipartimento Marketing e Raccolta Fondi Direzione Marketing e Raccolta Fondi Unità Individuals Unità High Value e Partnerships Unità Supporter Administration Unità Supporter Retention

Segretariato Generale Segratariato Generale Unità Pubbliche Relazioni

Chief of Operations Ufficio Mission Unità Comunicazione

Dipartimento Programmi Direzione Programmi Unità Policy e Lobby Sviluppo Territoriale

Dipartimento Engagement e Campagne Unità Campagne e Attivismo Progetto Expo Progetto Sport

Una squadra di professionisti ActionAid ha vissuto un’evoluzione continua della sua struttura: negli ultimi anni, infatti, è cresciuta per dimensioni e per aree di attività in maniera flessibile e graduale. In Italia è presente con due sedi, a Milano e a Roma. Attualmente ActionAid è organizzata come segue: Segretariato Generale, Dipartimento di Efficienza Organizzativa, Dipartimento di Accountability e Area Mission che include a sua volta il Dipartimento di Programmi, il Dipartimento di Engagement e Campaigning e il Dipartimento di Marketing e Raccolta Fondi. La gestione operativa è garantita da uno staff di professionisti che alla fine del 2013 conta 105 persone (di cui 92 dipendenti e 13 collaboratori) cui si aggiungono 4 persone in stage. Tra i collaboratori sono compresi anche i Referenti Territoriali. ActionAid Italia è l’unico affiliato europeo a operare sul campo con dei progetti specifici anche nel paese di appartenenza. Tradizionalmente l’attività sul campo è sempre stata concentrata nei cd. paesi del Sud del mondo. Oggi anche nel Nord del mondo crescono le sacche di povertà e il numero di nuovi poveri è in continuo aumento. Per questo la nuova strategia italiana di ActionAid prevede il potenziamento dell’impegno anche nel nostro Paese, con un approccio coerente con quanto da oltre 40 anni si realizza nei paesi più poveri, seppur adattato al contesto italiano. Per intraprendere questo percorso si sono individuate delle aree prioritarie di radicamento territoriale in alcune città alle quali fanno capo i Referenti Territoriali, figure interne all’organizzazione con l’obiettivo di coinvolgere nella missione enti, associazioni, aziende e fondazioni a livello locale e sensibilizzare tutti i cittadini interessati a contribuire al cambiamento sociale e al perseguimento di interessi comuni come giustizia sociale, sviluppo sostenibile e partecipazione democratica. I Referenti Territoriali in Italia sono nove, dislocati in aree in cui l’organizzazione ha deciso di investire con maggiore intensità in termini di attività di programma e di cambiamento locale, raccolta fondi, copertura mediatica e mobi14

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Dipartimento Efficienza Organizzativa Unità Risorse Umane e Sviluppo Organizzativo Unità IT Unità Servizi Generali

Capo Dipartimento Efficienza Organizzativa

Capo Dipartimento Accountability

Dipartimento Accountability Unità Amministrazione ed Affari Legali Unità Analisi e Controllo di Gestione Unità Impact Assessment Pianificazione, Programmi e Comunicazione Interna

litazione di attivisti. Inoltre, nel corso del 2013 l’organizzazione ha beneficiato del contributo di 56 volontari che hanno supportato le attività prevalentemente presso gli uffici di Milano e di Roma.

Uffici e Aree di Radicamento Territoriale

Torino

Milano

25

67

92

Padova/Treviso Bologna

Totale Dipendenti

Firenze Ancona

Full time: 77

L’Aquila

persone

Part time: 15

Roma Bari Napoli

Collaboratori: 13

Stage: 4

Reggio Calabria

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Gruppi ed Entità locali A livello territoriale/locale il lavoro dei Referenti Territoriali si integra con la presenza e il lavoro di gruppi o entità locali: ActionAid può contare sul contributo attivo di 21 Gruppi Locali, 23 Entità locali e numerosi attivisti dislocati su tutto il territorio nazionale. I Gruppi Locali sono le radici dell’organizzazione sul territorio: un insieme di persone che dedicano parte del loro tempo libero per sensibilizzare i cittadini sui temi importanti per ActionAid. Sono vere e proprie associazioni, organizzazioni autonome sul territorio che collaborano alle attività operando per conto di ActionAid tramite la concessione del logo dal Consiglio Direttivo (per 2 anni, rinnovabili). Sono presenti nel Consiglio Direttivo tramite un Rappresentante Nazionale, eletto dai Gruppi stessi. Le Entità locali sono soggetti riconoscibili nel territorio di competenza come presenza di ActionAid, cui non è richiesta la costituzione in associazione, che realizzano iniziative di attivismo sul territorio in modo continuativo. I Gruppi e le Entità locali svolgono molteplici attività: eventi pubblici, incontri nelle scuole e attività di advocacy locale con le istituzioni.

Gruppi Locali ed Entità Locali

Saronno Lecco Bergamo Varese Monza e Brianza Treviso Breda di Piave Milano Ferrara Venezia Torino Pinerolo Mantova Piobesi Torinese Cremona Genova Modena Savona Lucca Piombino

Fano/Pesaro Fabriano Perugia Cortona Spoleto

Cerveteri

Sassari

Roma Castelli Romani Latina Frosinone

Bari

Napoli Salerno

Taurisano Lecce San Marzano

Cagliari Paola Palermo

Crotone

Reggio Calabria Catania Francofonte

Modello organizzativo ActionAid Italia ha definito e approvato un Codice Etico e un Modello di organizzazione, gestione e controllo (di seguito Modello organizzativo). Il Modello organizzativo adottato dall’Associazione è stato definito e certificato secondo il dettato del D.Lgs. 231/01 (c.d. Legge 231) che disciplina la responsabilità amministrativa delle società e degli enti anche se il rispetto di questa norma non è obbligatorio per un’associazione. È stata fatta questa scelta, più impegnativa rispetto alla semplice definizione di un’organizzazione interna, perché da un lato si è ritenuto che la Legge 231 rappresenti comunque una buona guida per sistematizzare la forma organizzativa di un’associazione come ActionAid e dall’altro che l’osservanza delle disposizioni in essa contenute, sebbene non obbligatorie, limiti comunque il rischio di commissione di illeciti da parte dell’organizzazione stessa. Il Modello organizzativo adottato si sostanzia in un sistema strutturato e organico di meccanismi interni e di controllo. Ne è parte integrante il Codice Etico. ActionAid si è inoltre dotata di un Organismo di vigilanza al quale è affidato il compito di tutelare il funzionamento e l’osservanza del Modello organizzativo, nonché di curarne l’aggiornamento. 16

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Il Codice Etico Il Codice Etico è articolato essenzialmente in due parti (completate da disposizioni procedurali e da un sistema sanzionatorio)*: » Principi fondamentali, che definisce i principi cui ActionAid informa la propria attività organizzativa » Regole di comportamento, sette paragrafi che sanciscono ciascuno i principi da osservare nel rapporto con una specifica categoria di stakeholder. Principi fondamentali Rispetto delle leggi e dei Regolamenti onestà e integRità tRaspaRenza e completezza dell’infoRmazione Responsabilità veRso la collettività etica diligenza e spiRito di collaboRazione tRacciabilità delle attività svolte conflitti di inteResse pRocedimenti penali pRomozione del Rispetto della dignità delle peRsone

sicuRezza dell’ambiente di lavoRo e della salute dei lavoRatoRi

tutela dell’ambiente Regole di comportamento

L’accountability dell’organizzazione Coerentemente con i principi guida, al fine di accrescere la sua accountability nei confronti di tutti gli interlocutori, di garantire una pianificazione partecipativa che metta al centro di ogni processo l’analisi delle relazioni di potere e l’impegno nella rivendicazione dei diritti - in particolare di donne e bambini - ActionAid ha sviluppato nel corso degli anni il sistema ALPS (Accountability, Learning & Planning System). ALPS è una metodologia di lavoro che delinea processi comuni a tutta l’organizzazione: elaborazione di strategie e piani d’azione, monitoraggio, revisione di questi piani sulla base dell’esperienza, stesura di rapporti annuali, verifiche e controlli, interni ed esterni4. In particolare ActionAid Italia è impegnata ogni anno in un processo di pianificazione che, avendo sempre come riferimento le strategie nazionali e internazionali vigenti, si snoda su più livelli coinvolgendo la governance, il management e lo staff. Se la pianificazione è il primo tassello dell’accountability dell’organizzazione, durante tutto l’anno viene monitorato costantemente l’operato attraverso un sistema di monitoraggio e valutazione sviluppato congiuntamente alla definizione della strategia. Il sistema, che si compone di una serie di indicatori, viene aggiornato con frequenza periodica con i dati relativi alle attività realizzate. Una sintesi dei risultati viene presentata con analoga frequenza al management e alla governance mentre una vasta gamma di report ottempera ad obblighi di legge o di accountability verso interlocutori interni ed esterni.

RappoRti con i donatoRi RappoRti con i foRnitoRi RappoRti con i collaboRatoRi (pRofessionisti e consulenti) RappoRti con istituzioni e pubblici funzionaRi RappoRti con l’autoRità giudiziaRia RappoRti con i sindaci e la società di Revisione RappoRti con i dipendenti e le comunità locali

*Il Codice Etico di ActionAid Italia è consultabile al link http://www.ActionAid.it/sites/files/ActionAid/codice_etico_ActionAid.pdf

4 ALPS fornisce le linee guida non soltanto in termini di processi organizzativi per la pianificazione, il monitoraggio, l’elaborazione delle strategie, l’apprendimento, le revisioni e l’audit finanziario, ma anche di atteggiamenti e comportamenti da mettere in pratica quotidianamente, come organizzazione ma anche e soprattutto come persone che ne fanno parte. Considerata nel corso degli anno l’evoluzione del contesto esterno ed interno, per poter rispondere alle nuove e sempre più rilevanti sfide, a livello internazionale ActionAid è attualmente impegnata in un processo di revisione di ALPS.

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Progetto Sostenibilità «ActionAid Italia sarà un attore socio-economico, che mette in opera e promuove, con il proprio esempio, modelli di comportamento sostenibili ed etici in linea con i valori dell’associazione». Questo è uno fra gli obiettivi specifici della strategia “Italia, Sveglia!” che sottolinea come ActionAid sia impegnata a essere il primo testimone dei valori abbracciati dall’organizzazione improntando a questi la sua organizzazione e i suoi comportamenti quotidiani, anche operativi (dalla sua organizzazione interna, alle tecnologie utilizzate nella sua sede, dalla comunicazione ai criteri di selezione di fornitori e prodotti, ecc). Nel 2012 ActionAid ha avviato il Progetto Sostenibilità per promuovere la propria accountability, il rispetto e il mantenimento della qualità ambientale, la riduzione del consumo di risorse e l’equità sociale anche nelle attività cd. di supporto, di staff e d’ufficio. Pubblicazione del primo Bilancio Sociale, Energy management e applicazione di pratiche “green” nella gestione delle attività d’ufficio, conciliazione lavoro/vita privata e selezione etica dei fornitori sono alcuni dei temi affrontati nel corso del progetto che si è articolato in: » un assessment iniziale; » un piano d’azione triennale generale accompagnato da programmi attuativi settoriali dedicati rispettivamente a Bilancio Sociale, Ambiente e Energy Management, Risorse Umane e Fornitori; » l’implementazione, il monitoraggio e la rendicontazione delle azioni programmate accompagnate da iniziative di sensibilizzazione e formazione per lo staff.

L’impegno per le nostre persone ActionAid applica nella gestione delle risorse umane gli stessi principi e valori che ispirano la sua azione programmatica verso terzi. Questi principi prendono corpo: »

nell’adozione di un sistema puntuale di valutazione del personale;

» nella realizzazione, ogni anno, di specifiche iniziative di formazione del personale connesse all’attività lavorativa, finanziate da un budget dedicato; » nel riconoscimento di una serie di benefit e condizioni contrattuali più favorevoli rispetto a quelle previste dal CCNL (Dipendenti da aziende del terziario della distribuzione e servizi) come per esempio contributi per l’abbonamento ai mezzi pubblici, flessibilità oraria, ticket restaurant, assistenza fiscale gratuita disponibile in sede; » nell’adozione di misure per la promozione delle pari opportunità, fra cui per esempio 3 giorni di permessi retribuiti ai neo papà in caso di nascita, adozione e affidamento, in aggiunta ai permessi previsti dall’INPS. La coerenza fra principi e azioni nella gestione del personale è testimoniata anche dall’adesione a Family Audit e dall’adesione della federazione a People in Aid, un network che premia le organizzazioni che promuovono l’efficienza organizzativa nel settore umanitario e dello sviluppo delle risorse umane.

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Family Audit è un processo partecipato, promosso dal Dipartimento per le politiche della Famiglia (Consiglio dei Ministri) e dalla Provincia Autonoma di Trento, aderendo al quale ActionAid si impegna ad adottare politiche di gestione del personale orientate al benessere dei propri dipendenti e delle loro famiglie. Il percorso promuove al contempo un approccio culturale innovativo coerente con le tematiche di conciliazione famiglia e lavoro nell’ottica della responsabilità sociale d’impresa. ActionAid ha avviato il percorso triennale per ottenere la certificazione Family Audit nel 2013: » costituendo due gruppi di lavoro, uno di coordinamento generale e uno per l’implementazione operativa del progetto, le cui attività sono state facilitate da un consulente esterno accreditato per la gestione del Family Audit; » conducendo un’indagine interna per individuare le aree su cui intervenire anche a partire dall’identificazione dei bisogni indicati dai dipendenti; » definendo un piano di attività che incide su orari di lavoro, processi di lavoro, flessibilità e distanza di lavoro, cultura organizzativa, formazione, tecnologie per l’informazione e la comunicazione, convenzioni. Fra le attività Family Audit realizzate nel 2013: » è stata garantita la flessibilità della pausa pranzo con possibilità sia di estenderla sia di ridurla; » è stato implementato il desk sharing (4 persone su base regolare); » è stato implementato il lavoro da casa (5 persone su base regolare); » sono stati inseriti gli obiettivi di conciliazione nei perfomance plan dei capi-unità in riferimento al proprio staff e nei piani di formazione previsti per il nuovo staff; » è stata monitorata la percezione del bilanciamento vita lavoro attraverso indagine sul clima lavorativo; » è stata rinnovata la policy viaggi, con maggiore attenzione alla conciliazione tra vita privata e lavoro. Nel 2014 è prevista l’implementazione della seconda annualità del piano di attività, con focus specifici sui processi di lavoro, luoghi di lavoro, competenze dei dirigenti, sviluppo del personale. Il piano è stato sottoposto a un audit che ha portato alla certificazione base. La certificazione completa Family Audit verrà rilasciata una volta realizzato e valutato il progetto da un certificatore esterno che attesterà che ActionAid ha svolto un corretto processo di audit e ha individuato obiettivi e azioni efficaci per sviluppare la propria politica di conciliazione.

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Obiettivi ActionAid Ambiente al 2017 » Riduzione del 30% delle emissioni di CO2 » 50% di tutta la carta utilizzata da riciclo o da fonti sostenibili » 50% di energia proveniente da fonti rinnovabili » Riduzione del 10% di utilizzo procapite di energia negli uffici Azione

Descrizione

Riduzione emissioni e consumi

» Introdurre dispositivi tecnologici per la riduzione di consumi di acqua, consumi energetici, consumo di carta e riduzione dei viaggi. » Ridurre, ove possibile, le emissioni inquinanti in aria, acqua e suolo; ridurre la produzione di rifiuti e implementare una loro efficiente gestione, sensibilizzando su raccolta differenziata, recupero e riutilizzo di materiali e arredi.

Comportamenti eco sostenibili

» Privilegiare fornitori del territorio nel quale si svolge l’attività. » Privilegiare prodotti che presentano maggiori caratteristiche di sostenibilità ambientale. » Utilizzo, laddove possibile, di carta a ridotto impatto ambientale (es. riciclata, sbiancata senza cloro, proveniente da foreste sostenibili e certificata FSC, compensazione delle emissioni di CO2). » Minimizzare l’utilizzo di carta in ufficio.

Efficienza energetica

» Predisposizione di un decalogo di sostenibilità degli edifici propedeutico alla selezione dell’edificio a maggiore efficienza energetica in vista della scelta della nuova sede. » Installazione di un impianto fotovoltaico presso la nuova sede o in alternativa partecipazione mediante quota associativa a progetto di “rinnovabili di comunità” (quota di investimento in un impianto gestito in cooperativa tra diversi soci). » Identificazione di strumenti per la compensazione delle emissioni di CO2 derivanti dai consumi energetici.

(efficienza)

L’impegno per l’ambiente La promozione di uno sviluppo sempre più sostenibile anche sotto il profilo ambientale è uno dei temi su cui ActionAid si impegna con i suoi progetti sul campo. ActionAid si impegna per essere un’organizzazione “verde” anche nel condurre quotidianamente le cd. attività di supporto, le attività d’ufficio e di staff. A livello internazionale l’organizzazione ha lanciato la campagna GreenAction per diminuire le emissioni climalteranti, promuovere la diffusione nello staff di pratiche ambientali sostenibili e allineare attività e programmi di ogni paese partecipante con i principi dello sviluppo sostenibile. GreenAction richiede a ciascuna sede ActionAid partecipante di misurare annualmente il proprio impatto ambientale in termini di emissioni di anidride carbonica e di predisporre misure concrete per la sua riduzione. Nello spirito della campagna e nell’ambito del Progetto Sostenibilità, ActionAid Italia ogni anno » misura il proprio impatto ambientale convertendo i dati relativi ai propri consumi energetici, ai viaggi e ai consumi di materiale cartaceo in tonnellate di anidride carbonica equivalente (vedere dati riportati di seguito); »

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aggiorna un piano di miglioramento incrementale con attività specifiche da implementare.

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Impatti

2011

2012

2013

Tonnellate equivalenti di CO2 emessa

521

432,8

494,4

Tep* energia consumata (elettrica e riscaldamento)

16,04

18,4

21,28

Tonnellate complessive di carta acquistata

106,3

66,7

51

Tonnellate di carta riciclata acquistata

57,7

38,7

26,9**

*Tonnellate equivalenti di petrolio - **Equivalente al 53% del totale

Risultati chiave

-17%

emissioni di CO2

2012 rispetto al 2011

-5%

2013 rispetto al 2011

Carta acquistata

-37%

-52%

rispetto al 2011

rispetto al 2011

2012

2013

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Le azioni 2013 di ActionAid Italia per l’ambiente: » messa a regime del sistema per il calcolo del carbon footprint attraverso la raccolta dati nei settori di intervento individuati (ufficio, viaggi, carta); » coinvolgimento dei buyers interni di prodotti cartacei nell’attività di raccolta dei dati relativi alla carta e incentivazione ad acquistare prodotti in carta riciclata certificata; » acquisto di carta bianca da ufficio 100% riciclata certificata; » attivazione di sistemi centralizzati per la gestione e il monitoraggio dell’infrastruttura centrale IT e attivazione di group-policy centralizzate finalizzate al risparmio energetico; » attivazione di un software di gestione stampanti per il monitoraggio del numero e della tipologia delle stampe; » installato e operativo nelle sedi di Milano e Roma un impianto di videoconferenza; aumentato da 20 a 30 il numero delle contemporaneità di accesso al sistema di videoconferenza in uso; effettuata formazione per incoraggiarne un corretto utilizzo e ridurre di conseguenza la necessità di trasferte in generale, Milano-Roma in particolare; » attività di comunicazione e sensibilizzazione per migliorare la raccolta differenziata in ufficio e a casa propria tramite cartellonistica dedicata e distribuzione di linee guida AMSA-Milano e AMA-Roma; » ufficio di Roma: sostituzione luci a neon con luci a led ad alta efficienza energetica; » eliminazione distributore bottigliette di plastica acqua e installazione di 2 erogatori di acqua microfiltrata; » analisi fornitori di energia elettrica da fonti rinnovabili certificata; » definizione di criteri di sostenibilità ambientale in linea con i prerequisiti della certificazione internazionale LEED for Existing Buildings (Leadership in Energy & Environmental Design - Green Rating System) per la ricerca, a partire dal 2014, di nuovi uffici in locazione a Milano. Per saperne di più sull’impegno di ActionAid Italia per l’ambiente richiedi l’allegato specifico “Ambiente & Energy Management”.

L’impegno verso i fornitori Nell’ambito del Progetto Sostenibilità nell’ultimo trimestre del 2013 ActionAid Italia ha attivato il programma settoriale Fornitori Sostenibili. Il programma porterà l’organizzazione a definire un sistema di selezione dei fornitori di ActionAid Italia sulla base di considerazioni etiche di coerenza con i suoi valori e di specifici requisiti di carattere socio-ambientale. Gli obiettivi del programma sono: » essere coerenti applicando principi e valori dell’organizzazione anche all’ambito degli acquisti; » identificare possibili rischi (prevalentemente legati alla reputazione) legati agli acquisti effettuati o ai fornitori scelti e introdurre elementi correttivi per limitarli o ridurli; » promuovere innovazione sociale anche attraverso le pratiche di acquisto e di selezione dei fornitori.

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03/Il cambiamento perseguito da ActionAid ActionAid non vuole solamente essere un’organizzazione che raccoglie su di sé l’interesse di tanti sostenitori, ma anche un soggetto in grado di catalizzare un cambiamento più ampio: l’intero sistema Italia - dalla società civile ai media, dallo Stato alle imprese - deve fare la propria parte per contribuire alla lotta alla povertà e all’evoluzione sociale a livello nazionale e globale. Per questo è necessario che ActionAid giochi, anche in Italia, un ruolo trasformativo mobilitando risorse e persone in maniera significativa, autonoma e indipendente ed esercitando pressione sugli attori politici per far sì che lo Stato rispetti i propri impegni verso i poveri e gli esclusi. Queste sono le ragioni alla base dell’obiettivo “contribuire al cambiamento delle ingiustizie nel mondo attraverso un paese che affronti in modo rilevante e quantificabile il problema della povertà e dell’esclusione sociale” e dei due sotto-obiettivi più specifici: » mobilitare risorse e sostenitori sul territorio nazionale; » essere un’organizzazione ampiamente riconosciuta, credibile e autorevole. Nei paragrafi seguenti si illustrerà come opera ActionAid Italia e nello specifico come ha agito nel 2013 per perseguire questi obiettivi.

L’approccio di ActionAid nella lotta alla povertà I tratti distintivi dell’operato di ActionAid si sviluppano a partire dalla convinzione che sussista un chiaro legame fra povertà, esclusione sociale e diritti umani: la povertà e ogni altra forma di ingiustizia ed esclusione sociale non sono una condizione naturale, né un fallimento personale, ma la conseguenza della negazione e della violazione dei diritti umani fondamentali perpetrate da chi ha più potere su chi ne ha meno. Per questo, ActionAid fonda tutta la sua attività su un approccio basato sulla difesa e l’affermazione dei diritti umani (il cd. Human Rights Based Approach - HRBA): un approccio che mira a promuovere nelle persone che vivono in condizioni di povertà la consapevolezza dei propri diritti e la capacità di organizzarsi e mobilitarsi per rivendicarli, ottenerli ed esercitarli. ActionAid considera questo approccio - frutto di anni di esperienza che hanno visto il passaggio dell’organizzazione da un approccio assistenzialista a uno basato sulla protezione e promozione dei diritti umani - la chiave per conseguire un cambiamento reale e duraturo. La strategia è quella di sostenere gli individui titolari di diritti (cd. rights holders) nel rivendicare tali diritti e di pretendere responsabilità da quanti, persone o istituzioni (cd. duty bearers), hanno il dovere di rispettarli, promuoverli e realizzarli. In questo quadro, la soddisfazione delle necessità immediate è solo uno strumento per mettere le persone nella condizione di rivendicare i propri diritti, e non un fine in sé. ActionAid non si limita alla distribuzione di aiuti e beni di prima necessità: le attività di programma prevedono infatti, a seguito dell’individuazione di un’area di intervento specifica, la realizzazione di un’accurata e partecipata analisi del contesto, delle relazioni di potere esistenti e delle violazioni in atto, che consenta alle comunità di comprendere le cause della povertà e di agire su di esse. Con il pieno e diretto coinvolgimento delle persone si procede così alla 24

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programmazione e realizzazione di interventi a lungo termine volti a contrastare la povertà e a gettare le basi per un futuro più dignitoso e giusto per tutti. Nell’ambito dell’HRBA gli assi principali d’intervento attraverso cui ActionAid vuole determinare il cambiamento possono essere riassunti come segue: » empowerment, inteso come l’insieme delle azioni volte all’emersione della consapevolezza circa i diritti che sono violati o non pienamente realizzati e l’emersione della coscienza critica mirata a comprendere e agire sulle cause che determinano tali violazioni; » campaigning, una serie di attività di pressione verso i decisori politici che vanno dalla lobby alla mobilitazione al lavoro sui media al fine di determinare il cambiamento delle politiche auspicato; » solidarity, ovvero la ricerca di alleanze tra gruppi di titolari di diritti e altri gruppi che perseguono obiettivi comuni sebbene agiscano su terreni diversi; » ricerca di alternative sostenibili e credibili, ovvero la capacità di essere innovativi e orientati alla soluzione. Tale approccio caratterizza il lavoro di ActionAid all’estero ma anche in Italia dove, in oltre un decennio di attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di pressione verso i decisori politici, si è cercato di modificare politiche inique. In questa visione, la mobilitazione di risorse economiche di per sé non è sufficiente: è necessario creare consapevolezza in materia di diritti ed essere capaci di mobilitare le persone. ActionAid, adottando il modello operativo trysumer5, accompagna le persone che entrano in contatto con l’organizzazione lungo un percorso volto a far comprendere le attività, i suoi valori, gli obiettivi e i risultati. Ed è per questo motivo che negli obiettivi di missione la strategia di ActionAid include sia le attività di raccolta fondi sia quelle di programma e mobilitazione, a livello nazionale e locale. Come già menzionato in apertura, il presente documento ha un focus specifico su quanto realizzato e raggiunto in termini di risultati dall’organizzazione italiana in Italia. Tuttavia l’organizzazione italiana esiste nel più ampio contesto della federazione internazionale non solo in termini di struttura ma in quanto elemento caratterizzante dell’approccio allo sviluppo adottato da ActionAid a livello globale. ActionAid ritiene infatti che le cause della povertà si riscontrino a vari livelli: internazionale, nazionale e locale. Tanto più nell’assetto geo-politico attuale dove gli equilibri sono tali che le scelte politiche ed economiche di un paese tendono a determinare conseguenze non necessariamente positive dall’altra parte del globo. Ed è per questo motivo - per contrastare le cause della povertà e determinare un cambiamento reale e sostenibile a tutti i livelli - che ActionAid sviluppa attività di programma a livello sia locale, sia nazionale, sia internazionale. Le azioni ai diversi livelli devono essere coordinate tra loro: le iniziative intraprese a livello internazionale devono essere connesse ai bisogni e ai problemi dei rights holders nelle loro comunità, organizzazioni e movimenti a livello locale; allo stesso modo, la causa di una violazione dei diritti a livello locale può essere rintracciata nel fallimento di una legge o di una linea politica nazionale, fallimento che può essere affrontato solamente attraverso un processo di advocacy a livello nazionale se non anche internazionale. Come organizzazione internazionale, uno dei valori aggiunti è la capacità di creare un collegamento tra i rights holders e i movimenti, le informazioni e le strategie mirate al cambiamento ad altri livelli. In questo quadro si colloca il lavoro di ActionAid Italia. L’organizzazione lavora in Italia a livello locale e nazionale ma tale lavoro è strettamente legato al lavoro a livello internazionale. È infine opportuno notare come anche il fatto che ActionAid in Italia abbia posto la raccolta fondi come primo obiettivo della strategia può essere compreso solamente ampliando la prospettiva di osservazione alla federazione nel suo complesso. ActionAid Italia, come secondo contributore nella federazione dopo l’associazione britannica, garantisce infatti la continuità del lavoro sui progetti a medio lungo termine6. 5 Riferimento alla definizione moderna di consumatore: il consumatore oggi è entrato nell’età adulta e prima di comperare non chiede solo specifiche informazioni sul prodotto, ma vuole anche testarlo, confrontarlo con le varie soluzioni presentategli. Diventa, cioè, quello che si può definire un “trysumer” ossia un “consumatore che prova”. A essere decisivo in questo senso non è più solo cosa si vende, ma il modo in cui si vende. ActionAid applica questo concetto proponendo ai suoi sostenitori, economici e non, un percorso che attraverso esperienze diverse porta il sostenitore a conoscere l’organizzazione e tutte le sue attività, dandogli così modo di ampliare le possibilità di supporto. 6

Per maggiori informazioni vedi pag. 38-39 e pag. 50 e seg.

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ActionAid Italia e il diritto al cibo Perché ActionAid Italia lavora su diritto al cibo ActionAid si impegna molto sul tema del diritto al cibo sia perché a livello internazionale è un tema centrale dell’agenda per lo sviluppo sia perché il focus sul diritto al cibo permette di esplicitare il rapporto tra giustizia e squilibri di potere, nonché di articolare il paradigma dei diritti in opposizione alla logica della sola beneficienza che risponde ai soli bisogni. ActionAid e i suoi partner mirano a spostare l’analisi sul tema della sicurezza alimentare da un piano meramente assistenziale e geografico (la fame come problematica residuale di paesi lontani, slegata dalla propria realtà locale), a un piano che tenga conto delle reali relazioni di causa-effetto intercorrenti tra sistemi alimentari del Nord e Sud del mondo, che contempli tutte le variabili politico-economiche in gioco, che valorizzi le potenzialità dei sistemi locali nella produzione e circolazione del cibo. ActionAid ha deciso di portare il lavoro sul diritto al cibo anche in Italia in quanto la trasformazione a livello globale delle regole che governano l’economia del cibo deve passare attraverso la ridefinizione dei modelli di produzione e consumo che prevalgono nel nostro Paese. Declinare il diritto al cibo in Italia significa lavorare per un sistema agro-alimentare più democratico, promuovendo la partecipazione effettiva di tutti gli attori della filiera alla definizione del suo funzionamento. Infine, il diritto al cibo è un tema di crescente interesse anche in vista di EXPO 2015, dedicato a “nutrire il pianeta”.

Gli obiettivi per il lavoro sul diritto al cibo in Italia ActionAid punta a ottenere un’innovazione, istituzionale ed educativa con: » il pieno dispiegamento del diritto della popolazione a un cibo sostenibile, sia dal punto di vista sociale che ambientale ed economico, attraverso la pressione sulle istituzioni perché mettano in atto politiche adeguate; » un’educazione alimentare delle giovani generazioni promuovendo la consapevolezza dei ragazzi, degli educatori e di tutta la comunità rispetto all’effettivo significato del diritto al cibo e della gravità dello spreco.

Attori coinvolti Enti locali - scuole - attivisti - associazioni di produttori/consumatori consapevoli - partner nazionali (es. Slow Food, Coldiretti)

Risultati generali in sintesi Grazie alle attività svolte, ActionAid ha ottenuto importanti risultati: » Reputazione - ActionAid ha acquisito reputazione come organizzazione che si impegna non solo a educare e sensibilizzare ma che è anche capace di esporsi in prima linea per ottenere stanziamenti per la fame nel mondo; » Visibilità e networking- ActionAid ha consolidato un network con realtà nazionali attive su sostenibilità e diritto al cibo; » Azione - ActionAid ha predisposto strumenti di educazione sul contrasto allo spreco sia per studenti che per giornalisti e attivisti. Nel 2013 sono stati formati 67 attivisti sul tema dello spreco del cibo e 13 giornalisti sul tema dei biocarburanti.

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Diritto alla Terra: la prospettiva internazionale A seguito della crisi alimentare del 2007-08 è aumentata la domanda di terra e, di conseguenza, il numero di acquisizioni di grandi dimensioni è cresciuto in maniera drammatica. Si tratta di una “rete globale del land grabbing”: istituzioni nazionali, regionali e multilaterali, imprese private, attori finanziari e di sviluppo che promuovono politiche, progetti di investimento, incentivi e iniziative che possono causare direttamente e/o indirettamente l’accaparramento di terra. Anche il nostro Paese è parte di questa rete globale sia attraverso le azioni, politiche e incentivi promossi dalle istituzioni pubbliche e private (ministeri, imprese, agenzie, istituti finanziari, ecc.) sia attraverso gli investimenti diretti per progetti agro-industriali realizzati dalle aziende italiane come per esempio la Tozzi Renewable Energy Spa e la Tampieri Financial Group con casi documentati in Senegal. Sono più di 1.600 gli accordi di acquisizione di terra su larga scala negli ultimi 15 anni per oltre 60 milioni di ettari (un’area più grande della Germania). La maggior parte degli accordi avviene senza il consenso previo, libero e informato delle persone e comunità che vivono sui territori coinvolti e che da essi traggono i propri mezzi di sussistenza. Si accentuano così le disuguaglianze nell’accesso alla terra e si compromette la sicurezza alimentare. Oltre a rappresentare una minaccia immediata per le comunità locali, l’accaparramento di terra costituisce anche un’opportunità mancata per promuovere lo sviluppo rurale. Le aree più interessate da questo fenomeno sono l’Africa e il Sud-Est asiatico e in particolare Cambogia, Sierra Leone, India e Senegal.

Attività di programma in Italia e connessioni internazionali Una delle destinazioni di uso della terra oggetto di land grabbing è la produzione di biocarburanti. È per questo motivo che da anni ActionAid sta cercando di contrastare le politiche che invece ne incentivano la produzione. Ne sono un esempio la direttiva sulle energie rinnovabili (Renewable Energy Directive - RED 28/2009/CE) e quella sulla qualità dei carburanti (Fuel Qualitive Directive - FQD 30/2009/CE) che si inseriscono nel quadro dell’impegno dell’UE per la lotta ai cambiamenti climatici e promuovono l’utilizzo di fonti rinnovabili anche nel settore dei trasporti. Tali direttive hanno spianato la strada all’utilizzo di biocarburanti di prima generazione, ovvero realizzati a partire da prodotti agro-alimentarii. Per questo motivo, in occasione della revisione di due direttive sui biocarburanti (RED e FQD) ad opera delle istituzioni europee, è stato portato avanti un intenso lavoro di lobbying - sia a livello europeo sia a livello nazionale - indirizzato agli europarlamentari italiani e ai membri del governo. Lo scopo era influenzare il risultato del processo di revisione verso una riduzione dell’uso di biocarburanti ricavati da coltivazioni alimentari. » 25 europarlamentari hanno deciso di appoggiare le istanze di ActionAid così come alcuni rappresentanti del governo italiano. Inoltre, è stata lanciata una petizione pubblica destinata agli europarlamentari italiani e ai Ministri dell’ambiente e dello sviluppo economico. » Sono state raccolte circa 22.000 firme che hanno avuto un ruolo importante nell’influenzare le posizioni del governo. » Il fatto che il governo italiano nel dicembre 2013 abbia votato contro una pericolosa proposta lituana di revisione delle direttive europee sui biocarburanti può essere considerato un successo del lavoro di ActionAid. L’impegno sta continuando anche nel 2014, con una campagna internazionale che coinvolge vari membri della federazione e che a livello nazionale vede ancora i riflettori puntati sulla Tampieri e sul Senegal, dove l’azienda ha avviato l’implementazione del progetto agro-industriale causando impatti negativi sulla sicurezza alimentare e l’economia locale.

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Attività di programma a livello globale ActionAid lavora a tutti i livelli per rimuovere i vari incentivi a sostegno del land grabbing a livello di politiche e finanziamenti pubblici e dirottando le risorse verso forme di produzione agricola più eque e sostenibili. Sulla base della sua esperienza al fianco dei piccoli proprietari e delle agricoltrici di tutto il mondo, ActionAid ritiene che per sostenere e migliorare la sussistenza rurale occorra: » garantire i diritti delle donne e delle comunità alla terra e alle risorse naturali; » promuovere sistemi di produzione di cibo sostenibili e in grado di adattarsi al clima (Climate Resilient Sustainable Agriculture, CRSA).

Numeri della federazione Tutta la federazione internazionale è attiva in materia di diritto alla terra e alle risorse naturali. Dei circa 45 membri della federazione, 17 in particolare lavorano con priorità strategica proprio su questi temi. Anche l’Italia è in prima linea in quest’ambito e dei 210 progetti finanziati grazie al supporto di donatori e sostenitori italiani, 90 hanno come focus l’accesso alla terra, lo sviluppo di mezzi di sussistenza e l’agricoltura sostenibile.

Attività ActionAid ha quindi implementato a livello globale attività che mirano a migliorare la consapevolezza dei diritti delle donne, il loro accesso alle risorse naturali e la capacità di organizzarsi dando vita anche a cooperative. Le azioni sono mirate anche a modificare l’atteggiamento delle comunità, dei loro leader e degli uomini nei confronti delle donne affinché diano loro supporto in questa direzione. Le comunità sono state coinvolte in attività volte a promuovere nuove tecniche di agricoltura sostenibile. Sono stati realizzati a questo scopo training formativi e incontri con l’utilizzo di metodologie partecipate volte a creare consapevolezza e coscienza critica, affinché uomini e donne coinvolti potessero organizzarsi e, mobilitandosi, richiedere alle istituzioni locali e nazionali il pieno riconoscimento dei loro diritti in materia di accesso alla terra e alle risorse naturali. Sono state quindi realizzate attività di lobbying verso le istituzioni e il Ministero dell’Agricoltura.

Risultati Nei paesi in cui opera ActionAid è stato registrato un miglioramento nell’accesso e nel controllo delle risorse naturali di 99.053 donne. 191.571 persone hanno dichiarato di aver migliorato la consapevolezza rispetto al proprio diritto alla terra e all’accesso alle risorse naturali e si sono formati oltre 3.000 gruppi organizzati di donne per rivendicare i propri diritti. 44.326 donne ritengono che sia migliorato il supporto ricevuto dagli uomini e dai leader locali. Sono circa 300.000 le persone (295.441) che ritengono di aver migliorato la propria situazione in termini di sicurezza alimentare. Sono 156.761 gli agricoltori che nel 2013 sono stati direttamente coinvolti in training sulle tecniche di agricoltura sostenibile e oltre 270.000 le persone che ora utilizzano tecniche di agricoltura sostenibile. In diversi paesi si sono registrati interventi da parte delle istituzioni, che hanno portato ad un miglioramento dell’accesso alla terra e alle risorse naturali delle donne. Ad esempio, in alcuni di questi si è arrivati a prendere specifici provvedimenti legislativi che mirano a tutelare e a dare alle donne parità nell’accesso alla terra (ad esempio in Nepal, Malawi, Zimbabwe, Kenya e Sierra Leone).

miglioramento della sicurezza alimentare di

300.000

persone

157.000

agricoltori formati sulle tecniche di agricoltura sostenibile

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ActionAid Italia e i diritti delle donne Perché ActionAid Italia si impegna per i diritti delle donne in Italia La strategia internazionale di ActionAid 2012-2017 mira ad “assicurare che le donne e le ragazze possano rompere il circolo vizioso della povertà e della violenza a cui sono soggette, costruire alternative economiche e reclamare il loro diritto al controllo sul proprio corpo”. Il pieno riconoscimento dei diritti delle donne è un punto cardine anche nella strategia italiana 2012-2017 “Italia, Sveglia!”, perché in Italia ad oggi permane un significativo squilibrio delle relazioni di potere fra i generi il cui superamento è essenziale per rilanciare lo sviluppo del Paese.

Cosa ActionAid si aspetta di ottenere Sul fronte dei diritti delle donne ActionAid si impegna per ottenere maggiori attenzione e risorse per: » contribuire a contrastare la violenza sulle donne e, soprattutto a livello internazionale, le pratiche tradizionali lesive del corpo e della dignità della donna (es. matrimoni forzati); » favorire redistribuzione, riconoscimento e riduzione del lavoro di cura a carico delle donne; » potenziare la rappresentanza politica delle donne, l’accesso femminile al mercato del lavoro formale e contrastare, soprattutto con attività educative, gli stereotipi di genere in questi ambiti.

Attori coinvolti Enti locali, rappresentanti governativi e parlamentari nazionali, gruppi/associazioni di donne, centri anti violenza, scuole.

Risultati generali in sintesi Grazie alle attività svolte ActionAid ha ottenuto risultati importanti: » Reputazione - potenziamento della visibilità a livello locale come organizzazione che si batte per i diritti delle donne, testimoniata anche da svariate proposte di partnership per il futuro formulate da istituzioni e organizzazioni della società civile locali in seguito alle attività svolte. » Visibilità e networking - ActionAid ha avuto l’occasione di presentare il suo lavoro sui diritti delle donne in 12 eventi pubblici, sia di carattere locale che nazionale ed internazionale, e di incontrare numerosi rappresentanti del governo, numerose parlamentari italiane e rappresentanti delle istituzioni italiane di alto profilo come Emma Bonino (allora Ministro degli Affari Esteri), Laura Boldrini (Presidente della Camera dei Deputati), Maria Sereni (Vice presidente della Camera dei Deputati). Il lavoro in merito ai diritti delle donne e un’iniziativa in particolare (“Safe Cities”) sono stati inoltre presentati alla Commissione sullo Status delle Donne 2013 dove è stata presentata l’esperienza in otto diversi paesi (Brasile, Etiopia, Kenya, Cambogia, Nepal, Liberia, Italia e Thailandia), al fine di promuovere maggiormente l’attività di ActionAid a livello internazionale. » Azione - L’iniziativa di ActionAid contro i matrimoni forzati ha contribuito nel 2013 alla decisione del governo di finanziare un’indagine per raccogliere dati in merito al fenomeno in Italia (attività non ancora avviata). ActionAid ha preso parte a due audizioni parlamentari (Risoluzione ONU 1325 e diritti delle donne in Afghanistan) e a due consultazioni parlamentari con organizzazioni della società civile (violenza contro le donne e Risoluzione ONU 1325), raggiungendo un totale di 15 rappresentanti delle istituzioni nazionali.

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Diritti delle donne: le iniziative Progetto Safe Cities Consultazione con un gruppo di donne di Crotone e di Reggio Calabria sulla sicurezza dei quartieri in cui vivono e creazione di un’analisi del quartiere di riferimento seguendo il punto di vista delle donne coinvolte. Come follow up del progetto è stato poi indetto un concorso rivolto agli studenti di architettura con lo scopo di stimolarli a creare progetti urbani basati sulle esigenze e i bisogni delle donne e di formulare proposte alle autorità locali per aumentare la sicurezza degli spazi urbani.

Le finalità Creazione di un’analisi del quartiere di riferimento seguendo il punto di vista delle donne coinvolte, in particolare relativamente alla percezione dello spazio urbano in termini di sicurezza offerta e accessibilità di servizi, mobilità e attività per il tempo libero. Formulazione e presentazione alle autorità locali di proposte per aumentare la sicurezza.

I risultati A livello locale, le raccomandazioni e le proposte emerse dai gruppi sono state sottoposte all’attenzione della consigliera provinciale di parità e dell’assessore alla legalità della provincia di Reggio Calabria, degli assessori all’urbanistica, all’istruzione e alle pari opportunità di Crotone.

A livello internazionale, il progetto è stato presentato alla Commissione sullo Status delle Donne tenutasi a New York cui ActionAid Italia ha partecipato come membro della delegazione di ActionAid International.

Approfondimenti

Foto: Emanuela Colombo

A livello nazionale, il progetto è stato illustrato in occasione di un incontro con il Dipartimento Pari Opportunità al Direttore generale dell’ufficio per gli affari generali, internazionali e gli interventi in campo sociale.

Reggio Calabria, città delle donne?

Un euro per i pensieri tuoi

Prospettive per il lavoro di cura ai tempi del comune commissariato

Report “Reggio Calabria, città delle donne?” www.actionaid.it/sites/files/actionaid/reggio_calabria_citta_delle_donne.pdf

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Diritti delle Donne: la prospettiva internazionale Rispetto agli uomini della stessa classe o dello stesso gruppo etnico, le donne sono doppiamente soggette a violazioni dei diritti umani a causa della loro posizione subordinata all’interno di un sistema di relazioni di genere impari. Negli ultimi anni, inoltre, il processo di rapida urbanizzazione di molte aree è stato un’ulteriore causa di crescenti forme di violenza verso le donne. A questo si aggiungano fenomeni legati a retaggi religiosi o culturali che giustificano pratiche tradizionali dannose come la mutilazione genitale femminile, i femminicidi, i matrimoni forzati in giovane età, le violenze sessuali, le interruzioni di gravidanza legate al sesso, e ostacolano l’istruzione rivolta a bambine e ragazze. Tali pratiche rappresentano enormi ostacoli alla piena realizzazione dei diritti delle donne. È necessario indirizzare gli sforzi per l’eradicazione della povertà verso la promozione dei diritti delle donne per un cambiamento che sia reale e sostenibile. Per questo motivo ActionAid si propone di affrontare il predominio degli uomini sulle donne e le loro disuguaglianze nell’accesso ai servizi, alle risorse e al potere. Si lavora quindi per difendere il diritto delle donne alla terra e alle risorse naturali, per aumentare l’influenza delle donne nelle politiche pubbliche, per garantire a bambine e ragazze l’istruzione. Il lavoro per garantire i diritti delle donne e permettere loro di spezzare il ciclo della povertà è trasversale a tutti i programmi di intervento.

Attività di programma in Italia e connessioni internazionali In Italia, come già menzionato (vedi pag. 30), ActionAid lavora per contribuire a contrastare la violenza sulle donne, per favorire la redistribuzione, il riconoscimento e la riduzione del lavoro di cura a carico delle donne, per potenziare la rappresentanza politica e l’accesso al mercato del lavoro e contrastare gli stereotipi di genere (soprattutto con attività educative). In questo quadro si inserisce il già menzionato progetto Safe Cities che ha coinvolto donne e ragazze di alcuni quartieri disagiati della Calabria, per assicurare il miglioramento di servizi urbani di base (come scuole, trasporti, illuminazione pubblica, manutenzione dei canali di scolo, stazioni di polizia, nettezza urbana) affinché le donne possano vivere in contesti urbani di maggiore sicurezza. Progetti analoghi stanno avendo luogo anche in Brasile, Etiopia, Kenya, Cambogia, Nepal, Liberia e Thailandia. Analogamente, in ottica di promozione di diritti delle donne e di promozione dell’accountability delle istituzioni, ActionAid ha presentato il rapporto “Dove sono finiti i soldi per le donne de L’Aquila?” (vedi pag. 45) che analizza la mancanza di accountability delle istituzioni italiane nel fornire servizi per le donne aquilane vittime di violenza, dopo il terremoto del 2009. A fine 2013 i fondi stanziati per questo scopo (3 milioni di euro) non erano stati ancora spesi e non erano disponibili servizi antiviolenza nell’area colpita dal terremoto. Queste iniziative, unitamente a un’intensa attività di lobbying e advocacy, hanno determinato importanti risultati tra cui: » secondo la Legge di stabilità, approvata a dicembre 2013, i 3 milioni di euro previsti nel 2009 per il centro antiviolenza de L’Aquila colpita dal terremoto, saranno erogati nel 2014; » ratifica da parte dell’Italia della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica. Sempre nell’ambito dell’impegno volto a contrastare la violenza di genere si inserisce il lavoro di ActionAid Italia in collaborazione con ActionAid Afghanistan. In particolare, a novembre 2013, ActionAid Italia ha ospitato a Roma una delegazione afghana composta da tre parlamentari donne, la viceministra degli Affari Femminili e alcuni rappresentanti di ActionAid Afghanistan. La visita rientrava nell’ambito del progetto triennale di ActionAid Italia “Approccio olistico alla riduzione della violenza contro le donne in Afghanistan”, co-finanziato dal Ministero degli Affari Esteri (MAE) e svolto in collaborazione con organizzazioni locali afghane. Lo scopo del progetto è la riduzione della violenza contro le donne attraverso il miglioramento dell’accesso alla giustizia per le donne vittime di violenza in 5 distretti della provincia di Herat (Injil, Guzara, Zindajan, Goryan e Herat). A tale scopo vengono coinvolte le donne, sensibilizzati leader religiosi e si istruisce personale paralegale. Il progetto prevede anche attività di advocacy - fra le quali è rientrato il viaggio della delegazione afghana in Italia, mirato ad aumentare la collaborazione tra parlamentari italiani e afghani sui diritti 32

Il cambiamento perseguito da ActionAid


Bilancio Sociale 2013

delle donne afghane. In quell’occasione ActionAid Italia ha pubblicato il documento “I diritti delle donne afghane oltre il 2014”. » Il tour italiano della delegazione di parlamentari afghane ha portato ad un accordo con i parlamentari italiani per redigere un documento che sancisca l’impegno reciproco a promuovere i diritti delle donne in Afghanistan negli anni futuri. ActionAid contribuirà alla stesura del documento e monitorerà le azioni concrete che seguiranno.

Attività di programma a livello globale ActionAid lavora a tutti i livelli per i diritti delle donne. Sulla base della sua esperienza al fianco delle donne, ActionAid ritiene di agire: » per contrastare la violenza di genere; » per promuovere il riconoscimento del lavoro di cura, garantire protezione sociale e permettere alle donne di uscire da una situazione di povertà ed ingiustizia sociale.

Numeri della federazione Tutta la federazione internazionale è attiva in materia di diritti delle donne. Dei circa 45 membri della federazione 19 in particolare lavorano con priorità strategica proprio su questi temi. Anche l’Italia è in prima linea in quest’ambito e dei 210 progetti finanziati grazie al supporto di donatori e sostenitori italiani, 78 hanno come focus il contrasto alla violenza di genere, l’istruzione di bambine e ragazze e l’accesso delle donne alla terra.

Attività In molti paesi sono stati implementati e facilitati corsi di formazione rivolti alle ragazze e nei comitati all’interno delle comunità. Sono state realizzate attività di supporto alle ragazze e donne che sono sopravvissute alle violenze e implementati piani di azioni per sostenere le donne rimaste vedove. Per promuovere maggiore consapevolezza dei loro diritti sono state realizzate attività per far conoscere i sistemi di tutela legale e di supporto a favore delle donne e training in materia di diritti sessuali e riproduttivi delle donne. Sono state create cooperative di donne e offerti loro formazione e strumenti per avviare attività in grado di generare reddito. Sono stati realizzati diversi workshop sull’importanza di costituire coalizioni nazionali che siano in grado di operare insieme su temi come il lavoro di cura non retribuito e i diritti economici delle donne.

Risultati 187.734 donne e ragazze si sono mobilitate per affrontare pratiche e consuetudini tradizionali, culturali e religiose che negano loro o limitano il pieno godimento dei propri diritti e per chiedere trasparenza e responsabilità ai governi nazionali e locali. Tra queste 35.298 sono ragazze e giovani donne tra i 15 e 30 anni. 35.571 donne sono state coinvolte in attività produttive e 59.949 hanno dichiarato di aver accresciuto la propria consapevolezza e sicurezza e le loro capacità di prendere parte attiva alle decisioni che le riguardano. Le donne si sono mobilitate per realizzare azioni di lobbying verso i governi per chiedere maggiori opportunità di lavoro, maggior tutela e sicurezza e una maggiore rappresentanza nei governi. Sono state realizzate azioni di advocacy (attraverso coalizioni e network) verso le istituzioni affinché il lavoro di cura venga riconosciuto come un lavoro da retribuire.

mobilitazione di

188.000

donne in difesa dei propri diritti

35.500

donne coinvolte in attività produttive

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ActionAid Italia e l’accountability Perché ActionAid Italia si impegna per la promozione dell’accountability Rimane centrale per ActionAid anche il lavoro in tema di accountability come lente per analizzare e affrontare le disparità di potere e contrastare povertà e ingiustizia sociale. ActionAid informa a questo principio la propria azione e chiede alle istituzioni di fare lo stesso. La richiesta di accountability da parte delle istituzioni è quindi un punto chiave anche della strategia italiana 2012 - 2017 come precondizione perché i cittadini possano chiedere consapevolmente un’adeguata protezione sociale, un equo accesso a reddito e risorse, un’effettiva partecipazione democratica.

Cosa ActionAid si aspetta di ottenere » Un miglioramento delle condizioni di vita dei cd. right holders (i titolari di un diritto) in Italia attraverso un’allocazione più efficiente e razionale della spesa pubblica e maggiori risorse destinate alle politiche di welfare. » Una diminuzione degli sprechi e un miglioramento dei servizi pubblici. » Una maggiore influenza della popolazione sulle scelte che la politica compie attraverso la spesa pubblica.

Attori coinvolti Enti locali, associazioni partner, cittadini (in particolare giovani dai 18 ai 30 anni).

Risultati generali in sintesi Grazie alle attività svolte, ActionAid ha ottenuto risultati importanti: » Reputazione - Riconoscimento esterno dell’esperienza di ActionAid in materia di accountability pubblica, in particolare tramite il progetto Open Ricostruzione, un monitoraggio dell’impiego dei finanziamenti pubblici per la ricostruzione dopo il sisma che ha colpito l’Emilia Romagna. » Visibilità e networking - Avvio di attività di monitoraggio circa l’uso delle risorse pubbliche in collaborazione con diverse municipalità (es. Bologna e Torino) e fondazioni locali accompagnate dall’attivazione di percorsi di alfabetizzazione della popolazione in materia di spesa pubblica. » Azione - Consolidata esperienza nella formazione ai giovani su accountability e cittadinanza attiva attraverso interventi in scuole superiori (es. Bari).

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Il cambiamento perseguito da ActionAid


Bilancio Sociale 2013

Accountability: le iniziative Progetto “ORA alza la voce” Progetto di cittadinanza attiva e partecipazione democratica dedicato ai giovani della città di Ancona, promosso da ActionAid Italia e ORA - Organizzazione Ragazzi per Ancona - grazie al sostegno del programma Gioventù in Azione dell’Unione europea. Da settembre a dicembre 2013 il gruppo di “Progettazione ORA ActionAid” ha lavorato intensamente all’ideazione e alla realizzazione delle seguenti attività: » Laboratorio “Il diritto di cambiare...comincia da te!”, un percorso formativo propedeutico sui temi della cittadinanza attiva e della partecipazione democratica. » Concorso fotografico “Fissa L’obiettivo: i giovani guardano Ancona” per dare a 17 giovani la possibilità di raccontare attraverso l’arte della fotografia le loro percezioni sulla città di Ancona. » Evento “Ora alza la voce” della durata di due giorni, cuore dell’intero progetto. Un laboratorio partecipato tra giovani di diversi gruppi e provenienze e rappresentanti delle istituzioni locali volto ad instaurare un dialogo e a far maturare proposte sul ruolo dei giovani nella città e sulla loro partecipazione a scelte che li riguardano. L’evento è stato anche un’opportunità per giovani artisti di mettere in mostra il proprio talento attraverso la performance “Giovani CreAttivi”.

Le finalità Avere occasioni di formazione sulla cittadinanza attiva e di scambio di buone pratiche, sia a livello locale che europeo, attraverso incontri informativi e workshop. Stimolare e motivare i giovani alla partecipazione e alla cittadinanza attiva a livello locale, nazionale ed europeo. Creare spazi e momenti di dialogo e confronto per giovani con i rappresentanti delle istituzioni e i decision makers locali per proporre, informarsi ed esprimersi su temi che li riguardano attraverso diverse forme, comprese l’arte e la musica. Stimolare l’avvio di un dialogo più strutturato tra i giovani della città e i rappresentanti istituzionali.

I risultati Una tavola rotonda di follow-up “Ora Alza La Voce: quale Ancona per i giovani” in cui sono state presentate e discusse le proposte emerse dal dibattito, con vari rappresentanti delle istituzioni come il Vice sindaco, l’assessore alle politiche giovanili e il Rettore dell’Università Politecnica. 12 giovani, tra i 17 e i 21 anni, attivamente coinvolti e protagonisti nella fase di progettazione e implementazione delle attività. 16 giovani formati sul tema della cittadinanza attiva, della partecipazione e dell’accountability delle istituzioni. 40 giovani coinvolti nelle giornate di dibattito. 52 giovani artisti si sono esibiti dando prova del loro talento e creatività. 80 giovani formati su temi della cittadinanza attiva e delle opportunità offerte dall’Unione Europea. 4 istituzioni locali e diversi operatori giovanili hanno attivamente partecipato e dialogato con i giovani per ideare proposte e soluzioni condivise al fine di favorire la loro partecipazione. Lavoro di sistematizzazione dei problemi per tematiche e delle relative proposte di soluzione e avviamento di un dialogo più strutturato con le istituzioni per rendere tali proposte concrete.

Il cambiamento perseguito da ActionAid

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Accountability: la prospettiva internazionale Istituzioni, governi centrali e locali sono responsabili della piena realizzazione e tutela dei diritti. Sono quindi chiamati ad assumersi la propria responsabilità rispetto all’impatto che le proprie decisioni hanno sulla vita dei cittadini; a fornire informazioni sul proprio operato e sulle scelte che vengono effettuate sottoponendosi a procedure informate al principio della trasparenza e tenendo conto delle opinioni delle persone; a rispondere adeguatamente alle richieste dei cittadini. Per questo motivo, oltre a promuovere consapevolezza e coscienza critica nelle persone, ActionAid lavora per denunciare i casi in cui i diritti non sono rispettati e per determinare un cambiamento nelle politiche e nelle leggi.

Attività di programma in Italia e connessioni internazionali ActionAid vuole lavorare anche in Italia per ottenere dalle istituzioni trasparenza e responsabilità nella gestione delle risorse che possono contribuire al raggiungimento della giustizia sociale (come protezione sociale, equo accesso a reddito e risorse, partecipazione democratica), affinché sia un Paese più solidale a casa e nel mondo, favorendo un continuo scambio di esperienze tra Sud e Nord del globo. Per rendere efficace ed efficiente la relazione tra i cittadini e l’amministrazione pubblica, ActionAid ritiene opportuno lavorare influenzando le decisioni attraverso l’analisi delle asimmetrie di potere e il rafforzamento della voce dei gruppi più vulnerabili e assicurando al contempo l’implementazione delle politiche attraverso un lavoro sull’accountability e la comprensione dei bilanci pubblici. Lo strumento che riflette le priorità e gli impegni di uno Stato, anche in un’ottica di tutela dei diritti umani, è il bilancio: poterlo comprendere e analizzare a qualunque livello risulta quindi cruciale per mettere in discussione scelte ingiuste o inefficaci e migliorare la qualità dei servizi pubblici locali. Ne sono stati un esempio sia l’iniziativa portata avanti a L’Aquila sia Open Ricostruzione (vedi pag. 45). Sono entrambe iniziative che nello specifico legano l’accountability a situazioni di risposta alle emergenze. Open Ricostruzione in particolare, lanciato nel 2012 a seguito del sisma che ha colpito la regione Emilia Romagna nella primavera dello stesso anno, consiste nel monitoraggio dei finanziamenti pubblici dedicati alla ricostruzione.

Attività di programma a livello globale ActionAid lavora a tutti i livelli chiedendo accountability a governi e aziende. Sulla base della sua esperienza, ActionAid ritiene di agire: » chiedendo accountability ai governi in riferimento all’utilizzo dei fondi pubblici per servizi inclusivi e di qualità; » chiedendo una redistribuzione per finanziare politiche pubbliche di contrasto alla povertà.

Numeri della federazione Tutta la federazione internazionale è attiva in materia di accountability per chiedere trasparenza e responsabilità a governi e aziende. Dei circa 45 membri della federazione, 8 in particolare lavorano con priorità strategica proprio su questi temi. Anche l’Italia è in prima linea in quest’ambito e dei 210 progetti finanziati grazie al supporto di donatori e sostenitori italiani, 41 hanno come focus l’accountability delle istituzioni, la partecipazione dei cittadini alle decisioni che li riguardano, la promozione di sistemi di governance realmente democratici, la mobilitazione per la piena realizzazione dei propri diritti che passa anche attraverso l’ottenimento di servizi e infrastrutture.

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Il cambiamento perseguito da ActionAid


Bilancio Sociale 2013

Attività Sono state portate avanti diverse iniziative di advocacy e campaigning contro la corruzione e sono stati realizzati training indirizzati ai funzionari locali per migliorare la pianificazione partecipata delle istituzioni locali. Iniziative volte a informare e rendere consapevoli dei propri diritti donne leader e giovani sono state realizzate per promuovere e migliorare la loro partecipazione ai processi decisionali locali e la loro capacità di monitorare la spesa pubblica e l’accountability delle istituzioni. Sono state realizzate iniziative per spingere i governi a cambiare norme fiscali e avviare un processo di revisione delle politiche fiscali e della conformità del sistema fiscale e iniziative di monitoraggio sugli impegni di governo assunti.

Risultati Sono 2.900 i governi locali o centrali in 20 paesi che hanno migliorato la loro accountability in merito all’accesso ai servizi pubblici e hanno cercato di migliorare la qualità del servizio offerto. 2.293 strutture governative a livello locale o centrale stanno lavorando per migliorare l’accountability in favore delle loro comunità. 57.557 membri delle comunità si sentono coinvolti nel processo decisionale sulla gestione dei servizi pubblici. 432.339 persone che vivono in uno stato di povertà hanno riscontrato un miglioramento nella qualità dei servizi pubblici e nella risposta delle istituzioni, in particolare a favore delle donne. In 5 paesi si registra un incremento delle allocazioni nazionali sui servizi pubblici. In 10 paesi si registrano modifiche legislative in materia di protezione sociale con una crescita del numero di beneficiari che ne godono. Diversi paesi africani hanno instaurato un dialogo con i propri governi nazionali in materia di politiche redistributive, di trasparenza e di incentivi a favore dei più poveri. Diversi paesi dell’Asia stanno lavorando per una riforma fiscale e affinché il governo garantisca maggior efficienza in tema di protezione sociale universale. Infine sono state realizzate, e in parte sono tutt’ora in atto, attività di lobbying anche all’interno di forum globali (G20-G8) oltre che nazionali.

2.900 20 governi in

Paesi

hanno migliorato la propria accountability

432.500

persone hanno riscontrato un miglioramento nella qualità dei servizi

Il cambiamento perseguito da ActionAid

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Bilancio Sociale 2013

Mobilitare risorse e sostenitori sul territorio nazionale Per perseguire l’obiettivo della mobilitazione di risorse e sostenitori sul territorio nazionale, ActionAid ha definito alcune linee di sviluppo specifiche: » consolidamento del sostegno a distanza e di altri strumenti di intervento già proposti dall’organizzazione ai suoi sostenitori con un focus particolare sulla cura della relazione con i sostenitori stessi; »

sviluppo di nuove modalità rivolte prevalentemente ai privati, per supportare il lavoro di ActionAid;

»

sviluppo di nuovi canali di finanziamento sia pubblici che privati;

»

mobilitazione sistematica dei sostenitori su temi e programmi prioritari per l’organizzazione;

»

coinvolgimento allargato della popolazione italiana sulle priorità individuate dall’organizzazione.

Nei paragrafi seguenti viene illustrato come ActionAid ha perseguito questi obiettivi nel 2013.

Mobilitazione di risorse

Mobilitazione di risorse/Italia Entrate

48,8

milioni di €

2013

+2,8%

Donazioni regolari per progetti a medio-lungo termine

88,09%

47% Sostegno a distanza 53% Altre donazioni

11,91% 1,16% Proventi finanziari e patrimoniali

0,25%

5x1000

3,14%

Il risultato è stato positivo anche in termini di mantenimento dei sostenitori laddove si sono messe in campo molte azioni volte a offrire loro un servizio sempre più rapido ed efficace. Oltre ai cd. sostenitori individuali, ActionAid può contare anche sul supporto di aziende, fondazioni, istituzioni e grandi donatori. Nel 2013, ActionAid ha potuto contare su:

Altro

Fondi generali

Nonostante il difficile contesto economico ActionAid è riuscita a ottenere un risultato, positivo in termini di acquisizione di nuovi sostenitori e di entrate. Il tutto è stato possibile grazie soprattutto a una scelta oculata dei canali di promozione che ha determinato un investimento maggiore, e buoni risultati, sui canali a maggior rendimento come il canale web e il Face To Face, e grazie a una donazione straordinaria (circa 2 milioni di euro).

Donazioni da istituzioni pubbliche

1,54%

Donazioni da donatori privati per partnership contrattuali

0,40%

Progetti a breve medio termine

5,43%

» 16 partnership con aziende e fondazioni, risultato di un buon lavoro di relazione e fidelizzazione; » 10 bandi per finanziamenti pubblici aggiudicati nel 2013


Bilancio Sociale 2013

Mobilitazione di risorse/Internazionale Income per paese ActionAid

UK

34%

Italia

22%

Altri

Danimarca

16%

28%

Income per tipologia Fondi da Donatori Istituzionali

29%

Italia

42%

Regular Giving

45%

Altri

19%

UK

39%

Fondi per Progetti a breve termine

21%

Proventi Finanziari

5%

Prosegue infine il lavoro di promozione dei lasciti a favore dell’organizzazione attraverso magazine, sito e mailing dedicate. Come già menzionato, il fatto che ActionAid in Italia abbia posto la raccolta fondi come primo obiettivo della strategia può essere compreso solamente ampliando la prospettiva di osservazione alla federazione nel suo complesso. Globalmente ActionAid ha mobilitato 225 milioni di euro nel 2013 per sostenere il lavoro di lotta a povertà e ingiustizia in oltre 40 paesi. Di questi, il 22% proviene dall’organizzazione italiana. Circa la metà dei fondi globali inoltre viene impiegata per l’implementazione di progetti di medio-lungo termine. La programmazione pluriennale è resa possibile grazie a forme di contribuzione regolare, come ad esempio il sostegno a distanza (nel 2013 complessivamente pari a 102 milioni, di cui 43 disponibili grazie ai sostenitori italiani). ActionAid Italia si attesta quindi come secondo contributore nella federazione, dopo l’associazione britannica, ma soprattutto come principale risorsa a garanzia della continuità del lavoro sui progetti a medio-lungo termine, continuità necessaria per la realizzazione delle attività - di cui alcuni esempi nelle pagine precedenti - e il conseguimento di un cambiamento duraturo e sostenibile. Il cambiamento perseguito da ActionAid

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Bilancio Sociale 2013

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Il cambiamento perseguito da ActionAid


Bilancio Sociale 2013

Mobilitazione di persone Raccogliere fondi non è sufficiente. Innescare meccanismi “virali” di trasmissione dei messaggi è essenziale perché il lavoro sia efficace: giustizia e diritti devono essere reclamati e affermati in primo luogo da coloro cui vengono negati, poiché senza la consapevolezza della negazione di un diritto nessuno si attiva per reclamarlo. Essere attivista di ActionAid significa quindi in primo luogo “svegliare” le coscienze, catalizzare l’attenzione delle persone perché riflettano sulla propria condizione e si facciano “attiviste di se stesse”. Per questo l’organizzazione si impegna molto in attività e iniziative culturali di informazione e formazione per accrescere la consapevolezza e la coscienza critica dei cittadini italiani: in questo modo le persone si mobilitano, firmano petizioni, scendono in piazza per ricordare ai propri politici che ogni persona ha il diritto di nutrirsi, curarsi, istruirsi e che la terra appartiene a tutti. E sono persone che adottano stili di vita sostenibili: cambiamento, giustizia, partecipazione sono i principi che li spingono ad attivarsi. A questi principi si ispirano le attività portate avanti dai Gruppi e dalle Entità Locali che realizzano ogni anno molteplici attività sul territorio a sostegno dell’organizzazione: attività di informazione e sensibilizzazione, di raccolta fondi e di mobilitazione. Oggi l’attivismo passa sempre più anche attraverso il canale online, soprattutto per un’organizzazione che ha un

Le petizioni del 2013 La petizione

La richiesta

“Auto blu? E io pago”

Riduzione del 50% della spesa per le auto blu e utilizzo socialmente utile dei fondi (per esempio con i fondi risparmiati dalle auto blu sarebbe stato possibile sfamare 5,5 milioni di bambini per un anno).

“F-35? Tutti soldi buttati in aria”

Ritiro del paese dal programma di sviluppo per gli F-35 Joint Strike Fighter e destinazione dell’1% circa del risparmio alla lotta contro la fame nel mondo (per esempio per sfamare 330.000 bambini per un anno).

“Con i paradisi fiscali ho un conto aperto”

Approvazione di una legge che aumenti la trasparenza sul trasferimento internazionale di capitali verso qualsiasi paese (ad oggi 500 miliardi di euro sono stati spostati dall’Italia in paradisi fiscali) con particolare enfasi sulla trasparenza societaria e fiscale delle imprese multinazionali in ciascun paese in cui operano (non solo in quello di origine).

“#chiediamoasilo”

Intervenire immediatamente al fine di alleviare il disagio delle famiglie che non possono usufruire di alcuna struttura pubblica di asilo a Reggio Calabria. Infatti si è passati da tre asili nido pubblici nel 2012 (145 posti a fronte di una platea di beneficiari di oltre 5.000) a nessuno nel luglio 2013.

“Firma contro la violenza”

Aumentare gli investimenti riguardo il tema del contrasto alla violenza in Afghanistan in modo da raggiungere così 28,4 milioni di euro aggiuntivi l’anno (tornando così ai livelli del 2008), al fine di fornire aiuti reali (per esempio procurando supporto legale gratuito alle donne che subiscono violenza o finanziando campagne di sensibilizzazione).

Il cambiamento perseguito da ActionAid

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Bilancio Sociale 2013

ampio seguito fra i giovani. ActionAid può contare su oltre 45.000 attivisti. La sfida nel corso degli anni sarà non solo l’acquisizione di nuovi ma anche l’attivazione e il mantenimento degli stessi. Sono oltre 40.000 le firme raccolte attraverso tali petizioni che attestano così un primo risultato in termini di mobilitazione dell’opinione pubblica, risultato intermedio rispetto al cambiamento che l’organizzazione cerca di determinare. Le attività di mobilitazione e di pressione possono essere portate avanti solo se i cittadini sono informati e consapevoli rispetto ai propri diritti. È per questo che ActionAid nel mondo e anche in Italia si impegna in attività di informazione e sensibilizzazione utilizzando diversi strumenti e canali. Tra questi rientrano una serie di kit didattici promossi nelle scuole.

Principali attività didattiche del 2013 L’attività

Come e perché

I risultati

LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE

Percorsi didattici studiati per essere condotti direttamente dai docenti in aula, allo scopo di favorire l’inclusione della tematica del diritto al cibo nella programmazione scolastica attraverso il gioco e la fantasia. Il fine di tali corsi è combattere lo spreco alimentare trasmettendo ai bambini buone pratiche di cittadinanza consapevole anti-spreco e sensibilizzandoli sul valore del cibo e sulle conseguenze dello spreco su scala locale e globale. Il lavoro è stato integrato con interventi di formatori, proposte di azioni di cittadinanza attiva, laboratori didattici e concorsi, al fine di spingere i ragazzi ad attivarsi sempre più sul tema.

Presenza in circa 200 scuole primarie (in Umbria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Marche). 30 laboratori formativi Nel 2013: - 64 scuole elementari e medie coinvolte nel progetto “Io mangio tutto” - 20 scuole superiori coinvolte nel progetto “Fame nel mondo”

Proposte educative sulle competenze e sugli obblighi del Comune, fornendo ai docenti un kit didattico, con indicazioni guida riguardo l’introduzione e lo sviluppo di ogni modulo, approfondimenti su temi quali cittadinanza e Costituzione e suggerimenti riguardo la modalità di inserimento dei temi nella programmazione didattica. Il fine è offrire basi teoriche e strumenti operativi perché i ragazzi acquisiscano consapevolezza circa i propri diritti/ doveri nei confronti delle istituzioni ed elaborino proposte in un’ottica di democrazia partecipata.

5 scuole coinvolte

Percorsi didattici dedicati a ciascun livello d’istruzione

“Io mangio tutto, No al cibo nella spazzatura”

(scuole primarie di primo grado)

“Fame nel mondo. Un problema di tutti”

(scuole secondarie di primo e secondo grado)

ACCOUNTABILITy KIT Percorso formativo gratuito rivolto ai giovani degli ultimi anni delle scuole secondarie di secondo grado sull’accountability pubblica e i principi sui quali essa si fonda

È stata inoltre avviata la fase pilota del progetto “Nei panni dell’altra”, un percorso didattico per spingere i ragazzi alla riflessione sui temi concernenti gli stereotipi di genere, soprattutto in campo economico e politico, con un focus particolare sulle difficoltà di accesso al mondo del lavoro. Sperimentato nelle classi dell’ultimo anno di scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo di Carbonera (provincia di Treviso) - quattro classi per un totale di 90 alunni- il lavoro si è articolato in un laboratorio e in un momento finale avvenuto in forma teatrale.

Formazione rivolta agli adulti Pacchetti (in)formativi sono stati sviluppati e promossi non solo nelle scuole ma anche per un pubblico adulto. In questo caso le attività nel 2013 si sono concentrate soprattutto su due percorsi in tema di accountability pubblica, ideati per promuovere una cittadinanza attiva e diretti a cittadini interessati a capire in che modo possono partecipare alla vita del loro comune: » “Che cos’è la cittadinanza attiva? Responsabilità, trasparenza e partecipazione”, percorso formativo gratuito online articolato in lezioni, esercizi e approfondimenti completato da 4.500 persone; » “L’importante è partecipare” realizzato nelle città di Magenta e Saronno con la partecipazione rispettivamente di 50 e 20 persone. 42

Il cambiamento perseguito da ActionAid


Bilancio Sociale 2013

Essere un’organizzazione ampiamente riconosciuta, credibile e autorevole Per perseguire l’obiettivo di essere un’organizzazione ampiamente riconosciuta, credibile e autorevole ActionAid si impegna per: » potenziare la presenza sui media con contenuti e interventi che ne valorizzino l’autorevolezza e ne facciano conoscere le attività presso il grande pubblico; » fare informazione di qualità contribuendo ad accrescere tra gli italiani la conoscenza delle tematiche legate alla giustizia sociale e alla lotta alla povertà; »

accrescere la riconoscibilità e l’autorevolezza dell’organizzazione presso le istituzioni;

»

influenzare decision maker e opinion leader in ambito politico, imprenditoriale e sindacale.

Le principali attività realizzate nel 2013/1 Attività

Come e perché

Risultati

Social Card

Indagine sull’impatto e l’efficienza dello strumento nelle città (tra quelle in cui ActionAid è presente con i propri Referenti Territoriali) in cui la Social Card sta vivendo la sua sperimentazione.

Stesura del documento “Vite di carta: la povertà ai tempi della Social Card” che ha evidenziato un panorama molto differenziato a seconda delle città.

Primo programma italiano per il monitoraggio della destinazione dei finanziamenti pubblici per la ricostruzione post sisma condotto attraverso la partecipazione dei cittadini e l’uso delle tecnologie digitali.

Apertura di una discussione sulla trasparenza e l’efficienza nella ricostruzione post sisma contribuendo a contrastare la corruzione, potenziando la consapevolezza e la partecipazione dei cittadini su questo tema e aprendo la strada verso possibilità di replica di gestione su future calamità naturali.

Analisi dei programmi elettorali e conduzione di un’azione mediatica e di lobbying focalizzata su diversi temi prioritari per l’Italia come trasparenza, finanza e aiuto pubblico per lo sviluppo.

Studio completo dei programmi elettorali grazie anche a sondaggi online pubblicati sul quotidiano METRO. Creazione, post elezioni, della mappatura dei ruoli chiave in parlamento, nelle commissioni e nel governo di inizio legislatura.

Valutazione della Social Card

Open Ricostruzione Lancio di un progetto per una ricostruzione trasparente dopo il sisma che ha colpito l’Emilia Romagna nel 2012

Accountability pubblica Campagna sulle priorità politiche per l’Italia in occasione della campagna elettorale del 2013

/ Vite di carta: la povertà ai tempi della Social Card

Il cambiamento perseguito da ActionAid

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Bilancio Sociale 2013

Le principali attività realizzate nel 2013/2 Attività

Come e perché

Risultati

EXPO

Promozione e indirizzo del dibattito pubblico sui temi di Expo. Inclusione del tema della sovranità alimentare in Expo. Partecipazione alle attività della Fondazione Cascina Triulza che gestirà la conduzione dell’omonima cascina, lo spazio dedicato alle organizzazioni della società civile all’interno del Sito Espositivo di Expo 2015.

Acquisizione di maggior spessore come un interlocutore importante tra le istituzioni e le organizzazioni della società civile che si occupano di questi temi. Influenza sull’impostazione con cui i temi sono trattati nell’ambito di Expo.

In occasione della revisione di due direttive europee sui biocarburanti (RED e FQD) è stato fatto un lavoro di sensibilizzazione e lobbying, svolto in collaborazione con Oxfam, e una campagna per la modifica dell’obiettivo europeo di sostituzione del 10% dei combustibili fossili con combustibili rinnovabili per i trasporti entro il 2020.

22.000 sottoscrizioni della petizione. Numerosi momenti di dibattito che hanno coinvolto il mondo imprenditoriale, politico e della ricerca. 40 incontri con 25 europarlamentari. Apertura di un dialogo con il Ministero dello Sviluppo economico, il Ministero dell’Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, e il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Analisi e monitoraggio sulla quantità e la qualità dell’aiuto pubblico allo sviluppo e valutazione del lavoro parlamentare legato ai temi della cooperazione. Obiettivi di quest’area di lavoro sono: la promozione di una maggiore accountability in materia; l’evidenziazione dell’importanza della coerenza delle politiche italiane in materia di cooperazione con uno sguardo, nell’edizione 2013 del rapporto, anche sulle politiche legate all’immigrazione e le politiche energetiche; la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e degli attori politici sui temi della cooperazione e dell’APS.

Produzione del Rapporto “L’Italia e la lotta alla povertà nel mondo” edito da Carocci editore e pubblicato a novembre 2013. Partecipazione a diversi incontri sul tema: 11 sono avvenuti con senatori e parlamentari, altri con forze politiche e organizzazioni della società civile. Raccomandazioni affinché venissero dettagliati gli impegni e le scadenze che il nuovo esecutivo e il Parlamento dovranno onorare in materia di cooperazione che hanno contribuito a: inserire una figura di governo con mandato in materia di cooperazione; avviare l’iter per una riforma della legge sulla cooperazione; inserire nella Legge di Stabilità varata a fine 2013 un aumento dei fondi dedicati all’APS.

Campagna di lobbying su parlamentari e decision maker, dirigenti e funzionari del Ministero Economia e Finanze e attività di comunicazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema riguardante la tassa italiana sulle transazioni finanziarie al fine di migliorare il vigente sistema legislativo in materia, per contrastare la speculazione e generare risorse economiche derivanti dall’imposta di bollo.

600.000 sottoscrizioni della petizione. Introduzione nella Legge di Stabilità 2013 di un’imposta di bollo su alcuni strumenti finanziari. Adesione dell’Italia al processo di “cooperazione rafforzata” e definizione del percorso verso l’implementazione della TTF con i paesi dell’Europa (ad oggi 27 aderenti).

Partecipazione al Comitato Scientifico di Expo e all’Expo dei Popoli

Biocarburanti Avvio di un lavoro di lobby e lancio di una petizione pubblica sulla riduzione dell’uso di biocarburanti inviata a europarlamentari e ministri italiani

Cooperazione Internazionale Monitoraggio degli aiuti pubblici allo sviluppo (APS)

Tassa Transazioni Finanziarie (TTF) Attività nell’ambito della Campagna 005 per l’introduzione di una tassa italiana sulle transazioni finanziarie e lancio di una petizione a livello sia europeo che italiano dal titolo: “1MilionediFirme per la tassa contro la speculazione”

44

Il cambiamento perseguito da ActionAid


Bilancio Sociale 2013

Attività

Come e perché

Risultati

Dove sono finiti i soldi per le donne de L’Aquila?

Progetto per la promozione di una maggiore accountability e trasparenza del governo e delle istituzioni nel fornire servizi alle donne vittime di violenza. Il progetto è stato presentato anche alla Commissione sullo Status delle Donne tenutasi a New York cui ActionAid Italia ha partecipato come membro della delegazione di ActionAid International.

Risposte circa i fondi stanziati per il centro antiviolenza de L’Aquila: i 3 milioni di euro previsti nel 2009 per il centro antiviolenza nell’area colpita dal terremoto saranno erogati nel 2014 (Legge di Stabilità, dicembre 2013) ActionAid si impegna per continuare a monitorare i futuri sviluppi di questa vicenda.

Visita, organizzata nell’ambito del progetto triennale “Approccio olistico alla riduzione della violenza contro le donne in Afghanistan”, prevista per aumentare la collaborazione tra parlamentari italiani ed afghani sui diritti delle donne afghane, al fine di ridurre la violenza di genere attraverso il miglioramento dell’accesso alla giustizia per le donne vittime di violenza in cinque distretti della provincia di Herat (Injil, Guzara, Zindajan, Goryan e Herat).

Pubblicazione di un documento congiunto fra ActionAid Italia e Afghanistan dal titolo: “I diritti delle donne afghane oltre il 2014”. Raggiungimento di un accordo con i parlamentari italiani per la redazione (con il contributo di ActionAid) di un documento che sancisca l’impegno reciproco a promuovere i diritti delle donne in Afghanistan.

Contributo all’introduzione di nuove norme per la lotta alla violenza contro le donne

I diritti delle donne afghane 16 giorni di attivismo a Roma, in occasione della visita di una delegazione afghana composta da tre parlamentari donne e la Viceministra degli Affari Femminili

Il cambiamento perseguito da ActionAid

45


Bilancio Sociale 2013

Non siamo soli: le alleanze di ActionAid ActionAid persegue la sua missione anche operando in rete con altre organizzazioni sia istituendo partnership stabili che collaborando di volta in volta su progetti specifici o partecipando a network che hanno obiettivi sinergici con quelli dell’organizzazione. Di seguito si richiamano alcuni fra i principali network cui ActionAid partecipa e contribuisce.

Il Forum del Terzo Settore riunisce realtà e attori rilevanti nelle seguenti aree: migrazione, protezione ambientale, politiche di cooperazione allo sviluppo. Rappresenta circa 70 organizzazioni nazionali di secondo e terzo livello - per un totale di oltre 94.000 sedi territoriali. Il Forum facilita un collegamento tra organizzazioni operanti in diversi ambiti e rappresenta un canale importante di comunicazione con il mondo politico essendo consultato con regolarità sulle questioni ritenute di diretto interesse per la società civile. È stato il primo network nazionale cui ActionAid ha preso parte e nel 2013 è stata molto attiva per il rilancio del gruppo di lavoro internazionale. Infine, all’interno del Forum, ActionAid è a capo del sottogruppo che si occupa della cooperazione allo sviluppo con il fine di connettere l’esperienza e la conoscenza delle ONG con quella degli attori membri del gruppo provenienti da altri settori. Link: www.forumterzosettore.it Network delle ONG in Europa per lo sviluppo e l’emergenza

ITALIA

Concord Italia rappresenta le ONG che operano in ambito europeo nel campo della cooperazione allo sviluppo, dell’aiuto umanitario e della sensibilizzazione dell’opinione pubblica, attraverso programmi, progetti e iniziative di lobbying e advocacy e campagne. A livello nazionale, Concord Italia ha sviluppato un contatto stretto con il Ministro degli Affari Esteri riguardo le leggi in tema di cooperazione allo sviluppo. Molto importante è la presidenza di Concord a livello europeo, che proprio Concord Italia andrà ad assumere durante il 2014. Link: www.concorditalia.org Il CINI è stato composto da ActionAid, AMREF, Save the Children, Terre des hommes e VIS con l’obiettivo di rafforzare l’efficacia e di moltiplicare l’impatto delle attività di informazione, sensibilizzazione, advocacy, policy e lobbying delle ONG che lo compongono attraverso un coordinamento strategico e operativo stabile e strutturato. CINI è a sua volta partner di altre due importanti reti di ONG - AOI e Link 2007. Si ricordano tra le varie iniziative una CSO (Civil Society Organizations) task force sull’efficacia degli aiuti che ha anche coinvolto il Ministro degli Affari Esteri. Link: www.cininet.org Agenzia Italiana per la Risposta alle Emergenze, cui ActionAid ha fin dalla sua fondazione partecipato con grande impegno. Nel 2013 ActionAid e AGIRE si sono attivate congiuntamente in risposta al tifone che ha colpito l’8 novembre le Filippine e che ha coinvolto ben 14 milioni di persone. Comitato italiano fondato per promuovere la cultura del payroll giving in Italia. ActionAid è parte del network da diversi anni ma il 2013 è stato un anno particolarmente importante in quanto proprio ActionAid ha proposto una nuova struttura e una nuova strategia, in risposta al problema del basso numero di dipendenti coinvolti. Si valuteranno i risultati e un’eventuale prosecuzione dell’attività nel network durante il 2014.

Testamento Solidale

46

Il cambiamento perseguito da ActionAid

Il network, di cui fanno parte altre cinque ONG, ha l’obiettivo di promuovere la cultura dei lasciti a favore delle organizzazioni benefiche e un’adeguata disciplina (normativa e fiscale) dell’argomento. ActionAid ha aderito nel 2013 e svilupperà pienamente la propria partecipazione nei prossimi anni.


Bilancio Sociale 2013

Altri esempi di lavoro in network e di alleanze sono: la già menzionata Campagna 005; il lavoro con la Campagna Sbilanciamoci! sulla Legge di Stabilità; Expo S.p.A, Expo dei Popoli e Fondazione Cascina Triulza in vista dell’Expo 2015 che sarà ospitato dalla città di Milano; la piattaforma CEDAW (Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna). Continua la collaborazione anche con AGIRE in tema di risposta alle emergenze. Inoltre, ActionAid ha partecipato al lancio dell’ “alleanza italiana contro la povertà” per la promozione di uno strumento universale di contrasto alla povertà. Inoltre, a livello locale le alleanze sono numerose e variano notevolmente da città a città: nel 2013 i 9 Referenti Territoriali sono stati coinvolti complessivamente in circa 50 fra network e partnership legati ai diversi ambiti di intervento sui quali è attiva l’organizzazione (es. CIA, Coldiretti, Per Micro, Casa delle Culture di Ancona). Durante il 2013 ActionAid ha continuato a sviluppare l’idea - concepita nell’ambito della strategia vigente - di ricerca e creazione di partnership più strutturate che possano portare benefici per l’organizzazione e la sua missione. Dopo aver completato nel 2012 uno studio per verificare che tipo di partnership dovesse essere e chi coinvolgere, nel 2013 ActionAid ha contattato i potenziali partner con i quali in questi mesi si sta finalizzando il documento programmatico e il piano di lavoro del nascente Gruppo Italia Sveglia. Il cambiamento perseguito da ActionAid

47


Bilancio Sociale 2013

ActionAid nel mondo Paesi e priorità strategiche

Affiliati Membri a pieno titolo della federazione avendo compiuto l’intero percorso di sviluppo della struttura di governance. Prendono pienamente parte alla governance e alla realizzazione dei valori e della missione di ActionAid. Partecipano all’Assemblea e hanno diritto a due voti. IRLAnDA

Associati Organizzazioni che si trovano in una fase transitoria, al termine della quale raggiungeranno lo status di affiliazione piena. Partecipano all’Assemblea e hanno diritto ad un voto.

STATI UnITI

FRAnCIA

SEnEGAL HAITI E REP. DOMInICAnA

Country programme Realtà nazionali direttamente amministrate dal Segretariato Internazionale, che partecipano alle attività dell’Assemblea Internazionale senza diritto di voto.

GAMbIA

MESSICO HOnDURAS

GUATEMALA

SIERRA LEOnE

EL SALVADOR COLOMbIA

Progetti

ECUADOR bRASILE

Aree in cui ActionAid sta esplorando la fattibilità di implementazione delle attività di programma.

PERù

bOLIVIA

Ayuda en Accion Paesi in cui non è direttamente ActionAid ad intervenire ma le attività sono coordinate da Ayuda en Accion ovvero un’organizzazione “sorella” con sede principale in Spagna che non fa formalmente parte di ActionAid International.

48

Infografiche

nICARAGUA

PARAGUAy


Bilancio Sociale 2013

REGnO UnITO

DAnIMARCA

SVEzIA

PAESI bASSI

ITALIA SVIzzERA nEPAL

GRECIA

TAILAnDIA

AFGHAnISTAn

TERRITORI PALESTInESI OCCUPATI

CInA PAkISTAn

GHAnA InDIA nIGERIA

FILIPPInE

ETIOPIA bAnGLADESH

GUInEA Eq.

LIbERIA

CAMbOGIA

SOMALILAnD

REP. DEM. COnGO kEnyA

VIETnAM

MyAnMAR

RwAnDA UGAnDA TAnzAnIA

bURUnDI

MALAwI

AUSTRALIA

zAMbIA MOzAMbICO

SUDAFRICA zIMbAbwE

LESOTHO

Infografiche

49


Bilancio Sociale 2013

ActionAid Italia nel mondo

I progetti realizzati in Africa grazie ai fondi raccolti in Italia euro/mille

780

numero di progetti

1.085

5

11

2

113

nIGERIA

REP. DEM. COnGO

SEnEGAL

1.437

10 ETIOPIA

2

221

4

953

GAMbIA

GHAnA

SIERRA LEOnE

382

SOMALILAnD

2

285

2

kEnyA

655

RwAnDA

4 bURUnDI

TAnzAnIA

2

371

zAMbIA

805

4

zIMbAbwE

4

967

5

1.300

8

MALAwI MOzAMbICO SUDAFRICA

676

3

542

UGAnDA

Infografiche

4

581

LIbERIA

50

3

582

557

590

4 LESOTHO

529

4

2


Bilancio Sociale 2013

ActionAid Italia nel mondo

I progetti realizzati in America Latina grazie ai fondi raccolti in Italia euro/mille

numero di progetti

641

4

HAITI E REP.DOMInICAnA

GUATEMALA

727

4

1.696

12 bRASILE

bOLIVIA

162

1

Infografiche

51


Bilancio Sociale 2013

ActionAid Italia nel mondo

I progetti realizzati in Asia grazie ai fondi raccolti in Italia euro/mille

numero di progetti

659

7 nEPAL

875

6

AFGHAnISTAn

CInA

399

7

PAkISTAn

1.179

13 FILIPPInE

65

InDIA

2.695

VIETnAM

35

556

MyAnMAR bAnGLADESH

1.507

16

196

1 CAMbOGIA

723

52

Infografiche

1

9

5


Bilancio Sociale 2013

Bilancio consuntivo al 31/12/2013 Stato Patrimoniale ATTIVO IMMOBILIZZAZIONI

2013

2012

11.251.750

9.250.744

215.302

249.437

Immobilizzazioni materiali

57.454

91.588

Immobilizzazioni finanziarie

157.849

157.849

ATTIVO CIRCOLANTE

10.997.377

8.889.961

Crediti

533.584

395.289

Attività finanziarie

998.615

998.615

9.465.178

7.496.058

Disponibilità liquide

39.071

111.347

PASSIVO

RATEI E RISCONTI

11.251.750

9.250.744

PATRIMONIO NETTO

6.665.329

6.514.078

Patrimonio Libero

5.844.930

5.597.056

Fondo di dotazione

105.000

105.000

Patrimonio Vincolato

715.399

812.022

104.000

125.000

FONDI PER RISCHI E ONERI TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEBITI RATEI E RISCONTI

278.462

293.960

3.542.908

2.260.131

661.050

57.575

CONTI D’ORDINE FONDI GCAP FONDI DELIBERATI DA DONATORI UFFICIALI FIDEIUSSIONI FONDI 5 PER MILLE

4.296

4.311

3.249.402

1.505.550

422.981

-

1.665.006

-

*

Importi in Euro

Rendiconto Gestione

2013

2012

FONDI RACCOLTI

48.718.130

47.389.888

Contributi regolari per progetti a medio-lungo termine

43.024.271

43.920.983

Fondi per progetti a breve-medio termine

2.649.621

566.392

ATTIVITà TIPICHE

Fondi da istituzioni pubbliche

750.691

421.722

Fondi da partnership contrattuali

194.122

462.409

5*1000

1.531.580

1.406.322

Fondi generali

567.846

612.060

COSTI DI MISSIONE

-45.675.293

-44.474.967

Oneri da attività ordinaria di promozione

-10.070.723

-9.748.315

Oneri per programmi nel Sud del mondo

-25.544.992

-27.187.845

Asia

-8.868.065

-10.888.263

Africa

-13.447.846

-12.743.508

America Latina

-3.229.081

-3.556.074

Oneri per programmi nazionali ed europei

-5.072.577

-2.671.807

Oneri per programmi internazionali

-4.987.000

-4.867.000

COSTI DI STRUTTURA E SUPPORTO

-2.794.965

-2.784.855

Oneri di supporto

-2.769.290

-2.524.944

ATTIVITA’ DI SUPPORTO

Proventi Finanziari e Patrimoniali Netti

76.754

72.305

Oneri straordinari netti

-102.429

-332.216

AVANZO GESTIONALE DELL'ESERCIZIO

247.873

130.067

*Importi in Euro

Infografiche

53


Via Broggi 19/A 20129 Milano Tel. 02.742001 Fax 02.29537373 Via Tevere 20 00198 Roma Tel. 06.45200510 Fax 06.5780485 C.F. 09686720153 e-mail informazioni@actionaid.org web www.actionaid.it

Bilancio Sociale 2013


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