Bilancio Sociale 2021

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HIGHLIGHT 2021: ACTIONAID ITALIA & BIENNALE DI VENEZIA Far conoscere volti, voci ed esperienze concrete delle comunità resilienti dai territori del post sisma e da tanti territori italiani in cui si praticano alternative femministe. Raccontare l’impegno portato avanti insieme ad ActionAid per costruire percorsi partecipativi e risposte alle diseguaglianze sociali, economiche e ambientali che le persone sperimentano quotidianamente. È stato questo l’obiettivo della partecipazione di ActionAid alla 17° Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia (giugno-novembre 2021). ActionAid ha preso

parte a questo prestigioso evento con la partecipazione all’allestimento di due sezioni: “Storia di un minuto” e “Detoxing the City” del Padiglione Italia, intitolato proprio “Comunità Resilienti”. Un progetto che ha intrecciato saperi, competenze e visioni per dare vita a opere dal forte impatto visivo. Il viaggio attraverso l’Italia che ActionAid ha presentato alla Biennale grazie allo sguardo degli artisti e delle artiste è il racconto vivo e reale di come donne e uomini, intere comunità, si sono messe in gioco di fronte a catastrofi naturali e alle diseguaglianze sociali.

STORIA DI UN MINUTO Negli ultimi 12 anni ActionAid è stata al fianco delle comunità colpite dai sismi che hanno attraversato l'Italia, dall’Emilia Romagna passando per L’Aquila e il Centro Italia. Un lavoro che si è attivato nella prima emergenza e che ha attraversato tutte le fasi della ricostruzione, ed è culminato nella campagna #sicuriperdavvero che ha percorso l’Italia, mettendo insieme istituzioni, attiviste/i, saperi scientifici per portare nel 2020 con le “Linee Guida per una politica pubblica nazionale per la prevenzione e la ricostruzione” le richieste dal basso fino a Palazzo Chigi. Con la sezione “Storia di un minuto” ideata da Alessandro Gaiani, Emilia Giorgi e Guido Incerti, realizzata da ActionAid e grazie al contributo del Gran Sasso Science Institute sono proprio le storie delle persone e delle comunità che non si sono arrese, che continuano a praticare “restanza”, al centro delle tre opere degli artisti coinvolti. Alessandro Imbriaco con “Questa parte di bosco” ha presentato un’indagine fotografica sull’esperienza di Frontignano di Ussita (MC); Antonio Ottomanelli con “La prima casa in cui il cavallo andrà sarà nel vuoto” ha realizzato un video sul collettivo 3e32, fondato da un gruppo di ragazze e ragazzi dopo il terremoto dell’Aquila; Göran Gnaudschun con “Voci che si cercano”, commissionato dal Goethe-Institut Italia in collaborazione con Onna ONLUS, racconta con un progetto fotografico il piccolo borgo di Onna e i suoi abitanti. Tre punti di vista su come “ricostruire” non solo i luoghi, ma soprattutto il vivere insieme, i legami emotivi e le forme di partecipazione dopo la distruzione.

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