Magazine 4 2015

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ActionAid Magazine - notiziario trimestrale - Anno XXI - n째 4 - dicembre 2015 - Poste Italiane SpA - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n째 46) art.1, comma1 - NO/TO

magazine

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Caro Babbo Natale...


QUESTO NATALE DAI VITA A UN SOGNO COI REGALI SOLIDALI DI ACTIONAID Ci sono regali speciali, che fanno felici tutti: chi li fa, chi li riceve e chi ne beneficerà. Sono i Regali per un Sogno di ActionAid, che partono da te e arrivano lontano, nelle comunità più povere del mondo. Scegli i regali più originali tra le e-card animate che trovi sul sito, con pochi click puoi personalizzarle con foto, video e messaggi da inviare ai tuoi amici. Ecco come:

1

SCEGLI LA CATEGORIA

E IL REGALO

2

PERSONALIZZA L'ANIMAZIONE

CON UN MESSAGGIO, UNA FOTO O UN VIDEO

3

INVIA I TUOI AUGURI

TRAMITE EMAIL, FACEBOOK O SMS

Trasforma i tuoi doni in cibo, cure mediche e istruzione per tanti bambini e comunità!

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L’editoriale in Grecia ad accogliere i rifugiati. Anche nel bisogno non è sempre vero che si è uguali. Anzi. E ActionAid sta dalla parte, anche nelle emergenze, di chi è ancora più escluso. E, grazie al sostegno dei tanti che supportano l’organizzazione, può davvero fare la differenza nella vita delle persone e cogliere “l’occasione” di una catastrofe o di un’emergenza, per provare a fare ancora meglio. Per essere veramente degli attori di trasformazione delle comunità, delle società. Un caro saluto,

editoriale + sommario

Sommario

dove ActionAid lavora, sono sicuramente due gli aspetti che la rendono diversa dalle altre organizzazioni: da una parte fare leva sul ruolo delle donne; non solo perché sono quelle più colpite quando Un altro anno sta per c’è un terremoto, una finire e, guardando catastrofe naturale, indietro, sono tante le riflessioni da cui ripar- e perché in contesti di crisi si ritrovano tire per il 2016. Già ancora più esposte a sfogliando le pagine violenze o pericoli; ma di questo magazine perché sono anche passando dal Nepal quelle in grado di a L’Aquila, dalla queelaborare risposte e stione rifugiati al virus soluzioni di cui tutta Ebola in Sierra Leone una comunità può e Liberia, ci si renbeneficiare. Secondo de conto di come gli scenari di crisi si siano aspetto è quello della presenza. Quando moltiplicati e sia aumentato il numero delle la terra ha tremato persone che nel mondo in Nepal, ActionAid già era lì. Come è in ha bisogno di aiuto. In tutti i contesti di crisi Myanmar, in Pakistan o

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Caro Babbo Natale...

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fermo immagine Grecia

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Marco De Ponte Segretario Generale sostegno a distanza

Dove ci trovi actionaid.it

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Il regalo di Natale più bello? La sconfitta di Ebola 10 sostenitori@actionaid.org

Segui ActionAid Italia anche su: photo gallery ActionAid Magazine Editore ActionAid International

Responsabile di Redazione Alice Grecchi

Realizzazione Editoriale Marco Binelli

Via Alserio 22 - 20159 Milano Tel 02 742001 Fax 02 29537373 www.actionaid.it Registrato al Tribunale di Milano n. 458 del 19/9/1995

La Redazione: Anna Agus, Luca Rannisi

Stampa Cemit Interactive Media SpA

Hanno collaborato: Barbara Antonelli, Marta Fumagalli, Giorgia Peschechera

Il numero è stato chiuso il 16 novembre 2015

Direttore Responsabile Sofia Maroudia

Impaginazione Tadzio Malvezzi

Stampa su carta patinata, riciclata ed ecologica al 100%

Se fossi nato in...

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photo gallery #UNCUT

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Colophon


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Grecia

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Foto: George Makkas/Panos Pictures/ActionAid

Da inizio anno più di 643.000 persone sono arrivate in Europa via mare. L’84% di loro proviene da una decina di Paesi, che ogni anno incrementano le fila di rifugiati in fuga e in cerca di un futuro diverso. La Siria, ad esempio, sta causando un numero impressionante di profughi - più di 4

milioni dall’inizio del conflitto, quasi come gli abitanti dell’intero Piemonte. Come ActionAid, ci siamo attivati per aiutare queste popolazioni. Il nostro lavoro sta seguendo due direzioni. Sosteniamo le persone che sono fuggite via terra: nei campi profughi in Giordania e in Libano,


In Grecia, in questi mesi, ben 502.000 persone sono transitate dalle sue coste. Hamid (nella foto) è un mediatore culturale e lavora nell’isola di Lesbo per ActionAid Grecia aiutando i bambini e le loro famiglie. Ogni settimana lui e gli altri operatori

aiutano 5.600 rifugiati che scappano da fame, violenza e guerre. I prossimi mesi saranno cruciali. Aiutaci a rafforzare l’aiuto che gli operatori come Hamid possono dare. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, anche del tuo.

Dona! Scopri come aiutarci! actionaid.it/crisirifugiati

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che accolgono quasi 2 milioni di persone, distribuiamo vestiti, kit di pronto soccorso, materiale igienicosanitario per prevenire il diffondersi di malattie e lavoriamo per aiutarli a costruirsi un futuro. Ma sosteniamo anche quanti hanno attraversano il mare sui barconi.

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Foto: ActionAid

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Caro Babbo Natale, mamma e a, at tun for o nt ta ta sta no so no ’an quest ova, adesso papà hanno comprato una casa nu chi e con ho una stanza tutta mia, piena di gio per tutti. le pareti rosa. Però so che non è così malattie, , do on m l ne e utt br se co e nt ta no do Succe a L’Aquila alluvioni e terremoti… è successo qui i come me e anche in Nepal, dove tanti bambin tizie al hanno perso tutto. Guardare quelle no do la terra an qu re da or ric tto fa ha i m le na ior teleg fa. Ma ni an i ch po i, no da i qu e ch an a at m è tre ere diverse. ess no sso po se co le id A on cti A ad ie graz ie nel loro igl m fa e est qu te tut to ta aiu ha id A on Acti e oggi, cerca ch an i, qu e ch an E ... ste tri più to en mom me era un co ni tor to tut é rch pe se, co le re bia m di ca tempo… Un'alunna della Scuola G. Rodari


L’Italia, lo sappiamo, è un Paese bellissimo, colline dolci e montagne, fiumi e torrenti tortuosi che lo attraversano. Ma è anche un territorio a forte rischio idrogeologico e sismico. Con il progetto “Io sono qui” avviato mappe e visualizzazioni interattive. a Sassa - una frazione aquilana col- Questi progetti rientrano in quella pita dal terremoto del 2009 - abbia- che chiamiamo “analisi partecipata mo voluto testare anche nel contesto delle vulnerabilità”, il cui obiettivo italiano la metodologia usata altrove, è creare comunità più resilienti alle con l’obiettivo di ridefinire il “Piano catastrofi, trasformare l’emergenza di protezione Civile del Comune in un’opportunità di sviluppo, influendell’Aquila” a partire dalle esperienze zare le scelte politiche e motivare e vissuti dei cittadini. Per farlo siamo i settori più a rischio della società. partiti proprio dai più piccoli, vale a Grazie all’utilizzo di questa metododire gli studenti dell’Istituto G.Rodari. logia ActionAid fa sì che comunità Infatti, in caso di emergenza le marginalizzate possano creare dei persone a essere maggiormente piani d’azione per la prevenzione colpite sono proprio le donne e di disastri e spingere i governi e le bambini e su questi ultimi l’impatto istituzioni a supportarli. di un disastro ambientale Lo facciamo mettendo al «Ogni anno può essere classificato in centro le comunità colpite, quattro tipologie: fisico, oltre 300 milioni creando partnenariati locali, psicologico, sociale ed integrando alle informazioni di persone educativo. sono colpite da scientifiche l’esperienza disastri naturali» e il sapere tradizionale ed Un lavoro simile è in esigendo finanziamenti corso anche nella città di Reggio Ca- adeguati e aiuti efficaci. labria mentre nei territori emiliani col- Ogni anno oltre 300 milioni di persopiti dal sisma nel 2012 abbiamo av- ne sono colpite da disastri naturali o viato l’iniziativa “Open Ricostruzione” coinvolte in conflitti. che è servita da un lato per controllare le donazioni raccolte per la ricoNel 2014 sono state 29 le emergenstruzione di edifici pubblici e dall’altro ze, in 19 paesi, a cui abbiamo dato per aiutare i cittadini a comprendere risposta, raggiungendo un totale di ed essere in grado di monitorare gli 1 milione e 700mila persone. E nel appalti studiando le norme, creando 2015 il forte terremoto che ha scosso un racconto collettivo del proprio ter- il Nepal ha lasciato decine di migliaritorio usando la macchina fotograia di persone senza casa e senza fica o lo smartphone e realizzando accesso a beni di prima necessità.

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Caro Babbo Natale...

La risposta di ActionAid

Terremoto in Nepal 25 aprile 2015

9 mila morti 27 mila feriti +500.000 case 8.000 scuole 1.023 strutture

sanitarie

distrutte/danneggiate

1/3

della popolazione è rimasta

coinvolta dal sisma Dove lavoriamo Sindhupalchowk, Rasuwa, Dolakha, Kavre, Kathmandu valley, Makwanpur

6 mesi

dopo

Cibo e beni di prima necessità 18.585 famiglie Alloggi di prima emergenza 6.992 famiglie Alloggi temporanei 5.000 famiglie Kit didattici 3.506 studenti

3+1

Spazi dedicati alle donne e ai bambini 26 Aule temporanee 50

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Foto:NayanTara Gurung Kakshapati/ActionAid

Nepal. Mina, coordinatrice dei lavori di ricostruzione nel distretto di Sindupalchowk

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Gli angeli del terremoto Si chiamano Shreya, Minesh, Krishla, Maharjan, Ujjwal… E sono braccia, mani, cuori che in questi mesi hanno portato cibo e altri generi di prima necessità a 18.585 famiglie, hanno consegnato materiali scolastici a 3.506 studenti e hanno contribuito a realizzare spazi gioco e studio per i bambini e spazi per le donne, oltre che rifugi temporanei per 5.000 famiglie che hanno perso la casa. I loro sorrisi hanno raggiunto in totale circa 120.000 persone. Mina ha 24 anni ed è una di loro. «Il mio compito è coordinare i lavori di ricostruzione delle case e delle scuole nei villaggi del distretto di Sindupalchowk. Spesso passo intere giornate a parlare con le persone, ad ascoltare le loro emozioni e i loro consigli su come possiamo fare al meglio il nostro lavoro.

La risposta al terremoto in NeIn questi mesi ho stabilito anche pal è partita subito e ha coinvolto ottime relazioni con le autorità 120.000 persone che hanno ricelocali e questo ci ha consentito vuto cibo e beni di prima necessidi coordinare al meglio le attività. Vedo le persone molto contente di tà, un alloggio e spazi comunitari come stanno andando le attività di pensati specialmente per le donne e i bambini, dove poter ricostruzione e questo mi «Vedo le rende felice, soprattutto trovare supporto psicologico ed educativo. Gli studenti, quando vedo le donne dei persone oltre che ad aver ricevuto villaggi coinvolte, perché contente e kit didattici hanno in questi appare chiaro che posquesto mi sono dare molto alle loro rende felice» mesi potuto continuare le comunità quando hanno lezioni in spazi educativi temporanei, in attesa che le scuole l’occasione di partecipare e non essere più relegate solo alle attività vengano ricostruite o sistemate. Nei prossimi mesi ci concentreremo in domestiche. L’inverno qui in Nepal può essere particolare sulle scuole, per ottimizzare la loro ricostruzione e con le molto duro e la neve può portare moltissimi disagi. Per questo stiamo comunità coinvolte nei nostri interanche aiutando le famiglie a prepa- venti lavoreremo sulle loro capacità rarsi per i mesi freddi donando sia di uscire dalla crisi e dall’emergenvestiti caldi e coperte e aiutandole za nel più breve tempo possibile, a isolare i loro rifugi per proteggerli anche creando con loro occasioni di microcredito e fonti di reddito. dalle intemperie».


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Nepal. Costruzione di rifugi temporanei

Foto: ActionAid Foto: ActionAid

Foto: ActionAid

Italia. A Reggiolo (RE), laboratorio di fotografia Foto: NayanTara Gurung Kakshapati/ActionAid

Italia. San Felice sul Panaro (MO), laboratorio sugli appalti

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Foto: Brian Sokol/ActionAid

Nepal. Rekha, 21 anni una dei supervisori dei lavori di ricostruzione

Nepal. tutta la comunitĂ partecipa attivamente al post emergenza


sostegno a distanza

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sostegno a distanza Foto: Kate Holt/ActionAid

Sierra Leone. Hawanatu è felice di essere tornata a scuola

Il regalo di Natale più bello? La sconfitta di Ebola!

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È un Natale unico e speciale quello che i bambini e le famiglie della Liberia e della Sierra Leone si apprestano a festeggiare. L’ultimo lo avevano tristemente passato chiusi in casa, poiché le autorità di entrambi i paesi avevano severamente vietato qualsiasi celebrazione pubblica per evitare la diffusione del virus Ebola. Dallo scorso settembre, invece, la Liberia è stata finalmente dichiarata fuori pericolo, e, anche se più recentemente, anche la Sierra Leone ha potuto festeggiare questo splendido risultato. Il 2015 è dunque un anno che si chiude con una nota davvero positiva, con un motivo in più per fare festa, anche se le

misure precauzionali e di controllo restano ancora elevate ed è ancora presto per abbassare completamente la guardia. Per noi, questa è l’occasione per ringraziare ancora una volta tutti i nostri sostenitori, perché senza il vostro aiuto, senza il vostro supporto, non avremmo potuto salvare la vita di oltre 583.000 donne, uomini e bambini.

28.256

i casi registrati di

Ebola

11.306

decessi tra Liberia,

Sierra Leone (e Guinea)

il nostro lavoro

583.000

circa persone assistite e soccorse

348.000

Sierra Leone

235.000 Liberia oltre

50

centri medici riforniti di materiale sanitario a beneficio di

oltre

294.000 pazienti oltre

12.000

bambini hanno continuato a studiare grazie a materiali e

programmi didattici trasmessi alla radio


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Foto: ActionAid

Myanmar. Il momento più atteso: Andrea incontra la piccola Hnin

Un viaggio nel cuore del Myanmar

Fin dal primo momento si è appassionato alla storia di questo Paese ed è nata l’esigenza in lui di fare qualche cosa di più. Dopo aver raccolto informazioni e testimonianze ha deciso di visitare personalmente la comunità e incontrare la bambina e la sua famiglia. «Andare in Myanmar, incontrare la bambina che sostengo a distanza e testimoniare coi miei occhi l’enorme lavoro svolto da ActionAid in quel contesto

Per maggiori informazioni scrivi a sostenitori@actionaid.org

così difficile è stata un’esperienza semplicemente incredibile, qualcosa che mi rimarrà dentro per tutta la vita. Come i bellissimi occhi scuri e il sorriso dolcissimo della “mia” Hnin Wai». Oggi si sente ancora più vicino alla comunità di Sarlingy, dove mancano le infrastrutture di base come strade, elettricità, servizi igienici e ospedali. Qui ha potuto constatare in prima persona quanto sia importante il suo sostegno. Ma quest’esperienza ha lasciato un segno così forte che Andrea ha voluto raccontarlo in un libro - “La distanza è dentro” - i cui proventi saranno totalmente devoluti ai progetti di ActionAid. Grazie ad Andrea per questa bella iniziativa, che porterà un aiuto concreto alle famiglie più povere del Myanmar!

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Prendere un’idea e trasformarla in un progetto solidale concreto: è quello che ha fatto Andrea Rosselli, sostenitore di ActionAid. Ha deciso di sostenere a distanza un bambino, ha inviato la prima donazione dal nostro sito e aspettato un paio di giorni… ed eccola…la fotografia della piccola Hnin, che vive nella comunità di Sarlingy, in Myanmar!

Contattaci!


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News in breve

Guarda! Non perderti gli episodi di "Se fossi nato in..." actionaid.it/sefossinatoin

Foto: ActionAid

Kenya. Cosa starà facendo Chef Rubio? Scoprilo seguendo "Se fossi nato in..."

Se fossi nato in... Avete mai pensato a chi sareste potuti diventare se foste nati in Australia, Danimarca o negli Stati Uniti? E se foste nati in Africa? Per scoprirlo abbiamo mandato quattro inviati speciali in altrettanti Paesi per mettere a confronto la

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Foto: ActionAid

Per ricevere la guida gratuita visita testamentofacile.it oppure contatta Manuela Sorrentino allo 02 74200233 o via e-mail all’indirizzo lasciti@actionaid.org

loro infanzia con quella di bambini nati in India, Tanzania, Brasile e Kenya fino a ritrovarsi su un campo comune: la passione per uno sport, l’arte o una disciplina specifica. Un viaggio divertente, ironico che ha messo a confronto Giorgia Surina, Mago Forest, Marco Delvecchio e Chef Rubio; un’opportunità unica che ci porterà a scoprire quanti bambini, in Africa,

Asia e Sud America, abbiano talenti altrettanto grandi, ma difficilmente l’occasione di provare a sviluppare le loro capacità, perché non hanno gli strumenti giusti. ActionAid con il sostegno a distanza dà ai bambini di tanti Paesi del mondo gli strumenti giusti! ...Chef Rubio attento, giovani chef rugbisti stanno crescendo!

Un ricordo che vale «Ho l’impressione che l’approccio della mia famiglia al testamento derivi dal nonno paterno che stilò il primo testamento da giovane … e poi per fortuna anche altri nei molti anni che sono seguiti! Quando penso al testamento mi piace immaginare che alcune persone, a me care e per me importanti, possano avere qualcosa in mio ricordo. C’è poi la volontà di lasciare i miei - non particolarmente cospicui - averi a chi penso ne possa avere maggiormente bisogno, siano persone di famiglia o meno. In fondo ho tanto - e abbastanza - e so che la maggior parte di quel che ho sarebbe di mia figlia e di mio marito. E così è giusto. Dunque, se mi dovesse accadere qualcosa, anche prematuramente, voglio poter comunque disporre di quanto è mio e aiutare le cause in cui credo!» Gaia, 39 anni, impiegata Il testamento è lo strumento con cui una persona può decidere di disporre dei propri beni a favore di chi desidera, nel rispetto delle quote legittime di successione stabilite per legge. Fare testamento è quindi facile, rapido e tutela comunque i tuoi cari.


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Foto: Kate Holt/ActionAid

Kenya. Marie, 60 anni, a causa delle mutilazioni genitali non ha potuto avere figli. Ha adottato i nipoti, orfani a causa dell'AIDS

Theresa, Chepution, Janet… e potremmo continuare un elenco di volti diversi e storie purtroppo simili. Donne - si stima che nel mondo siamo oltre 130 milioni - che da piccole hanno subito la brutale pratica delle mutilazioni genitali

femminili. #UNCUT è un progetto multimediale, ideato dalla giornalista Emanuela Zuccalà in collaborazione con ActionAid, che a reportage su Kenya, Etiopia e Somaliland affianca dati e riflessioni anche sull’Europa e sull’Italia. #UNCUT vuole anche dare voce alle donne che lottano contro le mutilazioni genitali.

Accesso all’acqua e agricoltura sostenibile in Somaliland Nella Regione di Maroodijeh, in Somaliland, l’agricoltura praticata è principalmente di sussistenza, basata su tecniche agricole inadeguate e caratterizzata da uno scarso accesso all’acqua e dalla ricorrenza di fenomeni naturali avversi, legati ai cambiamenti climatici. Grazie al finanziamento del Ministero Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e al contributo di molti sostenitori nei prossimi anni andremo a migliorare la sicurezza alimentare delle comunità rurali più povere. Il progetto, partito nel 2015, ha già raggiunto un buon risultato per quanto riguarda l’accesso all’acqua, con la costruzione di 20 pozzi, 10 dighe di terra e 5 dighe di sabbia per 14 comunità agro-pastorali vulnerabili. Le attività sono state svolte con la partecipazione delle comunità che hanno contribuito alla realizzazione di queste opere mostrando un sincero senso di appartenenza; un contributo importante verso la sostenibilità dei risultati del progetto. Nei prossimi mesi ci concentreremo su attività di formazione, sia agricola sia di gestione e manutenzione dei punti d’acqua, e di creazione di gruppi di microcredito al femminile.

Come Sadia, una nostra collega che in Somaliland lavora affinché nessuna bambina sia costretta a subire questa pratica e che fino ad oggi ha già salvato centinaia di giovani. Segui #UNCUT, dal 25 novembre su IOdonna, Corriere Sociale e su actionaid.it Foto: ActionAid

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#UNCUT

Somaliland. Un pozzo per l'irrigazione


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L’anno nuovo Indovinami, indovino, tu che leggi nel destino: l’anno nuovo come sarà? Bello, brutto o metà e metà? Trovo stampato nei miei libroni che avrà di certo quattro stagioni, dodici mesi, ciascuno al suo posto, un carnevale e un ferragosto, e il giorno dopo il lunedì sarà sempre un martedì. Di più per ora scritto non trovo nel destino dell’anno nuovo: per il resto anche quest’anno sarà come gli uomini lo faranno. (Gianni Rodari)

Bangladesh

Foto: ActionAid

Nepal

Foto: Kishor K. Sharma/ActionAid


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Kenya

Foto: Piers Benatar/Panos Pictures/ActionAid

Grazie! Perché è grazie a voi che abbiamo potuto fare tanto, anche nel 2015. Questi sono solo alcuni dei sorrisi che abbiamo visto nascere in questi mesi, nonostante terremoti, povertà e violazioni di diritti umani. Un passo alla volta, un cambiamento alla volta ci auguriamo che nel 2016 ancora più persone si impegnino per un mondo diverso, con l’attivismo, con donazioni e con l’impegno quotidiano che parte dai piccoli gesti ed è capace di arrivare lontano. Noi non smettiamo di credere che cambiare sia possibile. La strada è lunga ma vogliamo crederci e impegnarci ogni giorno, con tanti piccoli passi possibili.

Guatemala

Foto: Greg Funnell/ActionAid

Foto: ActionAid

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Mozambique


si possono sconfiggere!

Foto: Greg Funnell/ActionAid

POVERTA E INGIUSTIZIA


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