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Approfondimento: Ciclo gestione del rischio
BOX 03 APPROFONDIMENTO: CICLO DI GESTIONE DEL RISCHIO
La gestione dei rischi da catastrofi è l'applicazione di politiche e strategie di riduzione del rischio da disastro per prevenire nuovi rischi, ridurre il rischio esistente e gestire il rischio residuo, contribuendo al rafforzamento della resilienza e alla riduzione delle perdite 41 .
La gestione del rischio da disastro può essere rappresentata come un sistema circolare (Disaster risk cycle) di un fenomeno ongoing multidimensionale (rischio) scandito da diverse fasi in successione.
Per comprendere questa rappresentazione è utile innanzitutto partire dal concetto di rischio precisando che si fa riferimento al rischio naturale da disastro.
Per rischio (naturale) da disastro si intende «le potenziali perdite che potrebbero verificarsi in una risorsa o sistema, in un determinato periodo di tempo, calcolate probabilisticamente in funzione del pericolo, dell’esposizione e delle capacità 42 ».
In altre parole il rischio (R) è definito dalla combinazione di tre termini: pericolo, vulnerabilità ed esposizione, è dato quindi da:
R = P x V x E
Dove:
P = pericolosità -> la probabilità che un fenomeno di una determinata intensità si verifichi in un certo periodo di tempo, in una data area dove si colloca la risorsa o il sistema;
V = vulnerabilità -> l'insieme delle caratteristiche di un sistema o di una risorsa che la rende suscettibile agli effetti di un fenomeno;
E = esposizione -> il numero di unità (o valore) di ognuno degli elementi a rischio presenti nella risorsa o nel sistema.
Il Disaster risk cycle si ispira a principi internazionali che non corrispondono esattamente alla suddivisione classicamente intesa in Italia. Una delle fonti di riferimento più autorevole da cui attinge il glossario a seguire è l’UNDRR ovvero l’Ufficio delle Nazioni Unite per la Riduzione Rischio da Disastro.
Per facilità di comprensione del Ciclo abbiamo scelto di partire dalle fasi temporali che precedono
41 https://www.undrr.org/terminology/disaster-risk-management 42 http://www.un-spider.org/risks-and-disasters/disaster-risk-management l'insorgere di un fenomeno in una logica prepost, ovvero Prevention, da cui poi si sviluppano in sequenza Mitigation, Preparedness, Recovery e Response.
Prevention = l’insieme delle politiche, delle strategie e delle azioni che mirano a ridurre la possibilità che si verifichi un danno in un sistema o in una risorsa a conseguenza di un fenomeno con lo scopo poi di rimuovere e/o ridurre gli stessi fattori di rischio.
Mitigation = l’insieme delle misure e delle azioni, spesso infrastrutturali e tecniche, che permettono di ridurre la vulnerabilità, e quindi rendono il sistema più resistente all’impatto di un fenomeno, limitando o attenuando le conseguenze negative (danni).
Preparedness = l’insieme di azioni che mirano a sviluppare le capacità necessarie per gestire in modo efficiente tutti i tipi di fenomeni (o disastri) e realizzare transizioni ordinate nelle fasi successive (Response e Recovery). La fase Preparedness si basa su una solida analisi dei rischi incipienti, in raccordo con i sistemi di allertamento precoce. Comprende inoltre attività quali la pianificazione della prima risposta, lo stoccaggio di attrezzature e forniture, lo sviluppo di direttive e disposizioni per il coordinamento, l'evacuazione, l'informazione pubblica e la formazione associata ad un rischio incipiente.
Per comprendere la differenza tra Preparedness, Mitigation e Prevention, vengono citati alcuni esempi di azioni racchiuse in queste tre fasi.
La decretazione dei diversi livelli di allerta a cui viene attribuito un colore che, a sua volta, corrisponde ad un diverso scenario di criticità di un fenomeno meteorologico, il monitoraggio dell’evoluzione dello stesso fenomeno come ad esempio la piena di un fiume, lo stoccaggio dei materiali per arginare la piena, la comunicazione ai cittadini sui diversi livelli di allerta sono azioni di Preparedness.
Tra gli esempi di azioni di Mitigation possiamo includere la costruzione di difese contro esondazioni di un fiume come la piantumazione di materiale vegetale o di alberi per stabilizzare gli argini, o l’applicazione di politiche sull’uso del suolo.
Secondo la visione internazionale, nella fase Prevention rientrano ad esempio il trasferimento di persone e beni esposti lontano da un'area di pericolo, l’introduzione di vincoli che impediscano o limitino l’espansione urbanistica in aree a rischio, o programmi di formazione e sensibilizzazione rivolti alla cittadinanza.
Response =l’insieme di azioni intraprese durante, o