Innanzitutto devo ringraziare e dare il Benvenuto al Comune di Vione, che con la sua adesione al patrocinio, ci permette di avvicinarci sempre più all’obiettivo per cui è nata questa rivista. Avrà così una rubrica fissa di alcune pagine su ogni edizione, per informare, del proprio operato, delle iniziative e dei futuri progetti, sia i residenti che i turisti. Devo confermare che nonostante i pareri discordi, la crisi economica in atto a livello nazionale ed internazionale, i venti di guerra, dando un colpo al cerchio e uno alla botte, abbiamo anche questa volta scollinato la stagione invernale, senza grosse tensioni. Ogni piccolo o grande imprenditore ha innaffiato il proprio orticello, guardandosi ben dal farlo sapere al vicino, e facendo credere il contrario. Le attività commerciali e ricettive che hanno ottenuto risultati positivi sono state molte, soprattutto quelle che propongono un’ottima professionalità nei servizi e nella qualità dei prodotti. Il passaparola, ed oggi su Internet si sa tutto di tutti, è la migliore promozione e pubblicità. Pensavo che Ponte di Legno ottenesse qualche presenza in più, se consideriamo anche la realizzazione di nuove, moderne ed efficienti strutture turistico-ricettive e l’apertura di nuove palazzine/appartementi. All’interno del comprensorio qualcosa si deve essere inceppato nella commercializzazione in particolare per la località Ponte di Legno. Chiaramente le critiche generali sono all’ordine del giorno, tutti ormai sono diventati manager e strateghi nel turismo, ognuno ha la sua ricetta magica per risolvere la situazione turistica. Ben pochi si rendono conto quanto sia difficile recuperare clientela ed addirittura è ancora più difficile, se si vuole colpire un target di fascia medioalta. Mantenere quindi un’immagine, diffondere la qualità del prodotto offerto, non e di facile ed immediata risoluzione. Non è poi tanto tempo di crisi, basta guardare le “super car” che ormai invadono le nostre piccole strade, per renderci conto del target dei frequentatori. Nelle settimane scorse ho fatto una battuta provocatoria a degli operatori turistici che ho incontrato alla BIT: “I Comuni dell’Alta Valle Camonica hanno deliberato di realizzare un grande parcheggio nella località di Stadolina bassa, ac-
editoriale
quistando 980 SUV di ogni marca, con un passaggio obbligatorio dei turisti in arrivo all’interno del posteggio e per chi soggiornerà per più di tre giorni ed ha una vettura al di sotto dei 2000 di cilindrata, gli verrà sostituita, dandogli in comodato gratuito un SUV a sua scelta. L’obiettivo finale è di tenere alta l’immagine dei frequentatori del comprensorio turistico”. In realtà qualcuno ci ha creduto! Siamo ormai alla pura follia e ai fiumi di parole. Spero invece vivamente che non siano solo parole e che non sia un sogno effimero le continue voci, d’altronde da noi già anticipate nell’intervista al Sindaco di Ponte di Legno, sul precedente numero della rivista, che entro fine anno, saremo chiamati al referendum per la fusione dei due comuni Ponte di Legno e Temù. Sono di parere favorevolissimo perche da sempre, in qualsiasi settore l’unione fa la forza ed è vincente. Perciò oltre al risultato ci sarà poi un risparmio di costi nella gestione, una realizzazione e pianificiazione generale degli obbiettivi. L’unico dilemma di importanza vitale da dover risolvere è il nome da addottare all’intera località: il nome più semplice e ovvio potrebbe essere Ponte di Legno–Temù, non gettando così a mare la promozione e il marketing di 100 anni di turismo. Tutti speriamo che la stagione turistica estiva sia proficua e di ottima soddisfazione. È dell’ultima ora la notizia che il Brescia Calcio ha raggiunto un accordo con il Comune di Temù per effettuare il proprio ritiro ed allenamento estivo sul nostro territorio, inaugurando così ufficialmente la nuova infrastruttura sportiva: il campo di calcio. Un ulteriore positivo tassello per il rafforzamento dell’immagine atto al raggiungimento dell’obiettivo che l’intero comprensorio territoriale si è prefissato. L’editore Ferruccio Lissidini www.adamellomagazine.it
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NUMERI UTILI PONTE DI LEGNO
SANITÀ • Guardia medica di Ponte di Legno piazzale Europa 1 - 25056 (BS) Tel. 0364.91174 • Guardia medica notturna c/o Ospedale di Edolo Tel. 0364.7721 MUNICIPIO Piazzale Europa Tel. 0364.929800 Fax 0364/91658 - info@comune.ponte-di-legno.bs.it CAI - Soccorso alpino • C.A.I. Sezione di Pezzo Pontedilegno Piazzale Europa 64 - 25056 (BS) Tel. 0364.92660 • Soccorso Alpino Stazione di Pontedilegno Via Strada Statale n. 42 del Tonale Tel. 0364.900678 CARABINIERI • Carabinieri Stazione di Pontedilegno Viale Venezia - 25056 (BS) Tel. 0364.91222 POLIZIA LOCALE c/o Municipio Tel. 0364.929807 IAT • IAT Ponte di Legno Corso Milano 41 - 25056 (BS) Tel. 0364.91122 Fax. 0364.91949 UFFICI POSTALI • Ufficio postale Ponte di Legno Piazzale Europa 3 - 25056 (BS) Tel. 0364.90058 Tel. 0364.900712
TEMU’
POLIZIA LOCALE
c/o Municipio - Via Roma 25050 (BS) Tel. 0364.906420
SOCCORSO STRADALE di Temù
Via Roma 76 - 25050 (BS)
Tel. 0364.94252
PRO LOCO di Temù
via Roma 36 - 25050 (BS)
Tel. 0364.94152
UFFICI POSTALI
Via Roma 34 - 25050 (BS)
Tel. 0364.906367
MUNICIPIO
Via Roma, 38 Tel. 0364.9064/20 Fax 0364.94365 - info@comune.temu.bs.it
VIONE
POLIZIA LOCALE c/o Municipio
Tel. 0364.906154 Fax 0364.948528
UFFICIO POSTALE
Piazza Vittoria
Tel. 0364.906370
MUNICIPIO
Piazza Vittoria, 1 Tel. 0364/906154 Fax 0364/948528 - info@comune.vione.bs.it
Editore e Redazione: Concessionaria Esclusiva Pubblicità COS Centro Organizzazione Servizi s.r.l. Corso Milano,56 Ponte di Legno (BS) - Tel. 0364.900300 - Cell. 334.3145242 - mail: redazione@adamellomagazine.it Responsabile Editoriale: Ferruccio Lissidini Direttore Responsabile: Dario Zucchi Redattore e Coordinatore: Francesca Zani Autorizzazione: Autorizzazione Tribunale di Milano n. 264 del 19/05/2010 Iscrizione ROC: n° 19937 del 13/04/2010 Responsabile Web: Marco Cacopardo Stampa: Tipografia Mediavalle - Darfo Boario Terme (BS) - Tel. 0364.529884 - Fax 0364.529659 Impaginazione Grafica: Grafiche Armanini - Darfo Boario Terme (BS) - Tel. e fax 0364.531961 - 339.5435555 Hanno collaborato: Vania Zampatti - Mauro Testini - Luigi Sterli - Stefano Maculotti- Renzo Rigoli _ Ottavio Zani - Michele Roscini Vitali - Roberto Testini - Gabriele Rizzi - Germano Melotti - Carolina Sandrini - Motoclub Sebino - Chicco Zani - Gioacchino Prando - Giannina Pertocoli - IAT Ponte di Legno - Emiliano Passeler - Adriano Faustinelli - Carmelo Calabrò. Fotografie di: Massimo Niccolodi - Archivio Adamello Magazine -Adamello Ski - Bortolo Rizzi - Critiana Lissidini - Archivio Comune di Temù - Archivio Comune di Vione -Luigi Sterli - Archivio Società Impianti Carosello - Ufficio Tecnico Roberto Testini - Salvetti Armando Marco Del Bono - Ufficio Stampa Red Bull - Chicco Zani - Gioacchino Prando. L’intera rivista compresa di tutti gli spazi pubblicitari è interamente consultabile e visibile sul sito www.adamellomagazine.it Tutti i diritti della presente rivista: immagini, fotografie, testi, sono di proprietà della Soc. Centro Organizzazione Servizi s.r.l. © Adamello Magazine. Sono vietate le riproduzioni di immagini e testi anche solo in modo parziale.
SOMMARIO 5 EDITORIALE 7 NUMERI UTILI 11 DAL SALOTTO DI PONTE DI LEGNO 12 FACEBOOK 14-17 DAL COMUNE DI PONTE DI LEGNO 19-21 DAL COMUNE DI TEMÙ 23 TEMÙ: UNA STORIA
MILLENARIA
25-28 DAL COMUNE DI VIONE 30-31 Energia da fonti rinnovabili/1 - CENTRALINE IDROELETTRICHE 33-35 Energia da fonti rinnovabili/2 - TELERISCALDAMENTO A BIOMASSA 37-41 ADAMELLO SKI 43 LA MOUNTAIN-BIKE UNO SPORT EMERGENTE 46-49 LE NOSTRE PROVE SU STRADA - CITROEN C-CROSSER 50 LE AZIENDE CI INFORMANO 53 COOPERATIVA STELLA ALPINA
54-55 VIONE, PISTA CICLABILE E PIATTAFORMA ECOLOGICA 59 RICETTE DI STAGIONE 61-63 LA CULTURA DEL PANE IN ALTA VALLE CAMONICA 65 I NOSTRI PERSONAGGI DELLO SPORT AD ALTO LIVELLO: DONATA GOVONI 67-71 GLI EVENTI A CALENDARIO 72-77 ATTREZZATURA TEMPO LIBERO E SPORT 78 BUON COMPLEANNO TENNIS VACANZA 80-81 RIEPILOGO SITUAZIONE METEO STAGIONE INVERNALE 2010-2011 83 GIOVANNI PAOLO II FINALMENTE BEATO 84-85 PIEGARE IL LEGNO ALLA MORFOLOGIA DEL LUOGHI 87 BREVI CENNI STORICI SUL CORPO MUSICALE DI PEZZO 91 400° DELLA CHIESA PARROCCHIALE DI SAN GIACOMO APOSTOLO IN STADOLINA 92-94 CONCORSO FOTOGRAFICO 97 PREMIO CONCORSO POESIA
1- ICE BAR BAR NAZIONALE PONTE DI LEGNO L’ottima idea, abbinata alla qualità ed alla professionalità del servizio, determinano sicuro successo dell’iniziativa dando un tocco VIP alla piazzetta e di conseguenza a tutta la località
di Ferruccio Lissidini
3 - NOTTE DI CAPODANNO Un fenomeno giovanile da tenere in considerazione questo riunirsi di ragazzi a mezzanotte nella piazzetta e nelle vie limitrofe senza nessun freno nel comportamento ed inibizione che più che divertimento è uno sfogo vandalico di chissà quale repressione. Bisognerebbe organizzare un’alternativa più consona al divertimento che al teppismo. Una nota positiva che nonostante le bottiglie rotte, i petardi e altri rifiuti, al mattino alle 6.00 il centro storico era già tutto in ordine.
5. ESPOSIZIONE IN PIAZZA Come già anticipato nella precedente edizione la piazzetta diventa sempre più il palcoscenico dove aziende, associazioni e organizzatori di eventi presentano i propri prodotti e servizi. Nel periodo natalizio, sono state esposte delle piccole vetture elettriche che si potevano anche provare, molto interessanti sui percorsi brevi. Ci auguriamo che anche i nostri pulmini del servizio urbano adottino tali propulsori
2 - NATALE IN PIAZZA Gli addobbi per il Natale in piazza quest’anno erano veramente belli, con questa nuova tipologia di luci a basso consumo che comunque danno un effetto caldo e d’impatto creando un’atmosfera natalizia.
4 - MERCATINI IN PIAZZA Come ormai molte località turistiche e non anche Ponte di Legno ha avuto i suoi mercatini di Natale.
6. EX HOTEL EVAN Sebbene siano passati ben 13 anni dalla dismissione dell’attività dell’ Hotel Evan a tutt’oggi questo immobile a lungo tra i simboli delle strutture turistico-ricettive della zona negli anni 60/70, è ancora in totale stato di abbandono. Chiaramente ciò svilisce lo spendere notevoli somme in pubblicità e promozione, quando poi sulla piazzetta principale si lascia una costruzione così fatiscente che, oltre alla trascuratezza perde continuamente calcinacci, perline, rivestimenti, mettendo, a volte, a praova l’incolumità dei passanti. Quando le autorità competenti chiederanno la messa in sicurezza dello stabile? www.adamellomagazine.it
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Grande successo della nostra pagina (fans) www.facebook.com/adamellomagazine Ad oggi 31 marzo 2011 il consenso da parte dei nostri fans ha raggiunto i 301 nominativi; ne aspettiamo ancora tanti. Dettagli sulle iniziative ed offerte vanno consultate sulla nostra bacheca. Speciali offerte per gli iscritti al nostro facebbok. 1) abbiamo stipulato un’ottima convenzine per i nostri associati con il villaggio Flamingo Club**** a Malindi in Kenia: 7 giorni di soggiorno in mezza pensine con trasferimanto da e per l’aereoporto alla quota eccezionale di 170 euro. Potrete visionare il villaggio e i servizi proposti sul sito www.cimoservice.it, o sulla pagina 88-89 di questa rivista. Il 18 Novembre 2010 presso il ristorante Kro di Pontegna è stato presentato il numero 2 di Adamello Magazine, alla presenza delle autorità locali, stampa, rappresentanti di categoria ed addetti ai lavori: il tutto ha riscontrato un notevole successo. Il numero 2 di Adamello Magazine ha riscosso un notevole consenso sia da parte dei conviviali ma soprattutto dal pubblico-lettore. Nell’occasione lo chef Gabriele, da un’idea di Barbara, ha realizzato una buonissima e bellissima torta rappresentante il giornale con tanto di titolo e logo.
Il prossimo numero 4 di sarà in distribuzione dall’8 Luglio 2011 e coprirà i mesi di Luglio - Agosto - Settembre - Ottobre 2011; il numero 5 uscirà per fine Novembre 2011 e coprirà la stagione invernale 2011-2012
ERRATA CORRIGE Nell’articolo “Il trampolino Gigante” pubblicato sul N° 2 di Adamello Magazine a pag 48-49 si parla di un ponte sul Frigidolfo, invece è un ponte sul Narcanello!! 12
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SCUOLA SCI CASTELLACCIO Ponte di Legno
C.so Milano n. 36 e Campetto CIDA Tel e fax 0364.900302 info@scuolascicastellaccio.it
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Lezioni individuali - Lezioni collettive - Preparazione atletica - Corsi di snowboard Dal 15 gennaio 2012 solo durante gli week-end (sabato e domenica) speciali corsi collettivi di tre ore al giorno. Quotazione promozionale più week-end prenoti meno spendi, adatto a sci club o a gruppi precostituiti. Speciale corsi di sci e assistenza completa per bambini. Cinque ore al giorno con lezione collettive di sci, pranzo, assistenza, organizzazione giochi e attività tempo libero. Organizzazione per: free-rider, snowboard club, arrampicata su pareti di ghiaccio, eliski con elicottero e fuoripista, escursioni serali con motoslitta e cena in baita. Dalla stagione invernale 2011/2012 sarà la scuola ufficiale all’interno del Grand Hotel Paradiso Tonale.
Grand Hotel Paradiso
DAL COMUNE DI PONTE DI LEGNO a cura di Vania Zampatti
L’occasione per un’intervista al Vice Sindaco e Assessore al Turismo di Pontedilegno mi si offre in una bella giornata d’inizio marzo quando, incapaci di resistere al fascino di una giornata di sci sulle piste assolate, ci troviamo seduti fianco a fianco sulla cabinovia che da Pontedilegno sale al Tonale. 15 minuti a tu per tu, in perfetta tranquillità: quale occasione migliore per interrogarlo sui progetti già avviati dall’amministrazione comunale e sulle prossime novità? D: Il primo pensiero, lungo il tragitto che stiamo percorrendo, va all’ascensore inclinato che dovrebbe permettere ai pedoni di usufruire della cabinovia e di raggiungere il Tonale senza scendere all’intermedia per proseguire con il neve bus. Quando potremo inaugurarlo? R: Questo progetto è stato approvato in via definitiva ma l’iter burocratico è piuttosto lungo: siamo in attesa del finanziamento da parte della Regione, dopodiché apriremo il bando per appaltarne i lavori. È la prassi normale di tutti i finanziamenti pubblici. Si tratta di un’opera da euro 2.800.000,00 che la Regione Lombardia finanzierà al 50%, ritengo possa essere pronto per la stagione invernale 2012-2013. Lo stesso termine è ipotizzabile per la sostituzione della seggiovia Casola e per l’adeguamento del secondo tratto della pista Casola rossa che fa seguito all’ampliamen-
DA PONTE DI LEGNO AL TONALE IN CABINOVIA PER UN’INTERVISTA AL VICE SINDACO E ASSESSORE AL TURISMO DI PONTE DI LEGNO ENNIO DONATI to del primo tratto, già portato a compimento. In questo caso (seggiovia + pista) parliamo di un intervento di circa 4 milioni di euro che la Regione dovrebbe finanziare al 20%. D: Da tempo si parla della candidatura di Pontedilegno per ospitare una gara di Coppa del mondo: è destinato a rimanere un sogno oppure ci sono delle possibilità che si avveri? R: L’Assessorato allo Sport della Regione Lombardia ha appoggiato la nostra candidatura e ha promesso di aiutarci. La FIS predilige per la Coppa del mondo piste che arrivano in paese e noi abbiamo individuato nella Corno d’Aola la più adatta per un simile evento. Abbiamo preparato un progetto di ampliamento della pista che verrà presentato nei prossimi mesi agli organi competenti per ottenere l’approvazione. Questo intervento comporterà un im-
pegno economico di 3,5 milioni di euro, finanziato in parte dalla Regione. Affinché le nostre intenzioni vengano prese sul serio e non vengano dimenticate, la “nuova” pista si chiamerà “Corno d’Aola World Cup”. D: Restiamo ancora un attimo sull’argomento sci: che sviluppi ha avuto il progetto di collegamento tra l’alta Valle Camonica e l’alta Valtellina? R: Siamo in attesa che Bormio esca dal commissariamento per potere portare avanti questo ambizioso progetto che porterà alla realizzazione di 100 nuovi chilometri di piste. Una volta collegati all’alta Valtellina diventeremo una ski area di 350 km, con un’altitudine media al di sopra dei 1.500 metri che significano garanzia di neve e fascino d’alta quota. D: Le novità non riguardano solo il settore sci, si parla anche di un nuovo assetto www.adamellomagazine.it
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D: La vostra amministrazione è giunta a metà del secondo mandato, sono tante le opere che avete realizzato: per cosa in particolare vi piacerebbe essere ricordati?
del comune di Pontedilegno che andrà a fondersi con quello di Temù. State pensando ad un’unione dei due comuni? R: Sì, riteniamo che da questa unione possano derivare molti vantaggi. I comuni di Pontedilegno e di Temù hanno fondato insieme l’Unione dei comuni, 10 anni fa, hanno realizzato insieme alcuni importanti progetti (si pensi all’ampliamento del demanio sciabile, alla nuova casa di riposo, al teleriscaldamento, per citare solo i più importanti) ed hanno sviluppato una visione comune delle strategie per quanto riguarda gli interventi sul territorio, che li ha portati a rapportarsi agli enti comprensoriali in completa sintonia, come un’entità sola. L’idea è quella di dare vita ad un comune unico; entro la fine dell’anno promuoveremo un referendum su questo tema, per capire se la cittadinanza condivide il nostro progetto. D: Pontedilegno è una destinazione turistica estremamente appetibile da dicembre a marzo e poi nel periodo estivo, in particolare a luglio ed agosto. State pensando a qualcosa di nuovo per destagionalizzare l’offerta turistica dalignese? R: C’è un grosso progetto che bolle in pentola: la realizzazione di un centro termale comunale in grande stile, ispirato all’Aqua Dome vicino a Sölden, in Austria. Il centro sorgerà su un’area di 18.000 metri quadrati tra il Palazzetto dello sport e la località Sumanì e prevede varie piscine, idromassaggi, percorso kneipp, sauna, trattamenti estetici, oltre ad un hotel 4 stelle e a vari bar e ristoranti. È un progetto molto ambizioso che completerà l’offerta turistica di Pontedilegno. Stiamo predisponendo il bando di project financing e siamo in attesa che vengano interrati i cavi della linea elettrica per potere appaltare i lavori, cosa che mi auguro possa avvenire a breve.
R: Le opere che abbiamo realizzato sono tante (penso soprattutto al Grande Sogno che ci ha permesso di ampliare significativamente il nostro demanio sciabile e alla centralina del teleriscaldamento), ma ce ne sono molte altre che abbiamo avviato e che verranno completate dalla prossima amministrazione comunale: penso per esempio alla sede comunale che verrà trasferita in un nuovo edificio nella zona delle ex scuole e penso alla riqualificazione dell’area di piazzale Europa dove, al posto dell’attuale sede comunale, sorgerà anche un centro congressi. Ecco, mi piacerebbe che la nostra amministrazione fosse ricordata per avere lasciato un’impronta importante in paese, per avere realizzato ed avviato dei progetti nuovi al servizio dei dalignesi e dei tanti turisti che scelgono Pontedilegno per le loro vacanze. D: Il nostro viaggio in cabinovia è quasi finito, vedo ormai le piste del Tonale e mi affretto quindi a farti un’ultima domanda: quali saranno gli eventi principali del 2011 e cosa avete in programma per il centenario di Pontedilegno che il Touring Club Italiano nel 2012 definì “prima stazione italiana di turismo e sports invernali?” R: Il 30 giugno Pontedilegno ospiterà ancora una tappa del Tour Transalp (versione bici da strada), il 10 luglio appuntamento con La Mangiaevai e poi, sempre a luglio, riproporremo la Notte Bianca e l’esibizione di scherma con Andrea Cassarà. Tra la fine di luglio e i primi di agosto ci saranno la 48ª edizione del Pellegrinaggio organizzato dagli Alpini di Valle Camonica in Adamello e Passi nella neve, il 18 settembre l’Adamello Bike. Per i 150 anni dell’unità d’Italia abbiamo personalizzato una cabina di questo impianto con il tricolore. Per il 2012 ci siamo candidati per ospitare una tappa del Giro d’Italia, speriamo ce la concedano. Per il centenario di Pontedilegno invece invitiamo tutti a farci delle proposte affinché possa essere una festa grande e condivisa dalla popolazione e dai simpatizzanti di Pontedilegno! Le proposte possono essere fatte inviando una email all’indirizzo silvio.faustinelli@comune.ponte-di-legno.bs.it, ringraziamo da subito quanti vorranno dare il proprio contributo. E adesso perdonami ma vado a sciare! Che dire, è stato paziente ed esaustivo: permesso accordato! Spero di avere sfruttato bene il tempo a disposizione durante la risalita e di avere soddisfatto anche le vostre curiosità. www.adamellomagazine.it
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DAL COMUNE DI TEMÙ a cura di Francesca Zani
COSTRUZIONE della NUOVA STRADA DI ACCESSO AL DEMANIO SCIABILE E POTENZIAMENTO DELLA VIABILITÀ DI ACCESSO ALLA ZONA ARTIGIANALE
Il tratto di strada compreso tra la strada statale n. 42, che dal centro dell’abitato di Temù scende e porta verso il ponte sul fiume Oglio detto “della Fucina” è ormai inadeguato al transito sia degli autobus che si dirigono verso il parcheggio a servizio della porta di accesso agli impianti sciistici, sia dei mezzi pesanti diretti ai comparti produttivi della zona artigianale, sia ai migliaia di escursionisti e alpinisti che ogni anno si dirigono verso la Val D’Avio che rappresenta una delle principali vallate del Parco Regionale/Naturale dell’Adamello. La pianificazione comunale ha previsto la realizzazione di una viabilità alternativa, posizionata al all’inizio dell’abitato del capoluogo, idonea a risolvere le problematiche evidenziate in precedenza. L’intervento proposto consentirebbe, come già accennato, anche la piena accessibilità alle aree produttive a destinazione artigianale collocate in via Val D’Avio dove nel corso del 2008 il Comune di Temù ha con risorse proprie realizzato un investimento di oltre 870.000,00 Euro per riqua-
PARTENZA SEGGIOVIA TEMÙ-ROCCOLO VENTURA
SS42 NUOVA ROTONDA
HOTEL VEDUTA ADAMELLO SS42
lificare un tratto lungo 500 m di Via Val D’Avio, su cui appunto si affacciano i comparti artigianali. La nuova bretella stradale in progetto si configura dunque come integrazione e potenziamento viario che valorizza quanto già realizzato e consente il collegamento delle aree artigianali alla viabilità principale della Valcamonica, evitando il passaggio dei mezzi pesanti dal centro abitato di Temù, con beneficio diretto per le attività produttive endogene e per la sicurezza di residenti e turisti. L’ambito territoriale attraversato dall’infrastruttura in progetto, si colloca al piede dell’abitato del capoluogo, su un pendio in declivio verso il corso del fiume Oglio, coltivato a prato. Il tracciato previsto dal P.R.G. attraversa in direzione Ovest-Est tale pendio e intercetta la conoide e 20
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“All’inizio del paese di Temù, sulla statale 42, il luogo dove verrà posizionata la rotonda d’accesso della nuova strada”.
“Nel centro dell’abitato di Temù, l’attuale incrocio dalla statale per l’accesso alla partenza degli impianti e alla zona artigianale”.
l’alveo del torrente Fiumeclo, ponendosi appena al di sotto dell’edificato esistente che si presenta sfrangiato e caratterizzato da edifici isolati costruiti in epoca recente (a partire dagli anni ’60’70). Il primo progetto prevedeva un tracciato che originava con intersezione a bivio (a raso lineare) dalla SS 42, appena dopo l’ingresso all’abitato di Temù nei pressi dell’Hotel Veduta dell’Adamello e terminava, dopo un percorso di circa 850 mt, al Ponte della Fucina sul Fiume Oglio. La progettazione definitiva ha rispettato sostanzialmente il tracciato originario del vecchio progetto introducendo una sostanziale modifica nella zona iniziale del tracciato, in prossimità dell’hotel Veduta dell’Adamello. In particolare le variazioni hanno riguardato l’intersezione con la SS42 trasformata da intersezione lineare in intersezione con circolazione rotatoria nonché la traslazione verso valle del tornante, posto di seguito alla rotatoria in parola. Il tracciato della strada posizionata a Sud dell’abitato di Temù, avrà dunque inizio con una rotatoria che garantirà un maggior livello di funzionalità e sicurezza alla circolazione stradale rispetto al semplice bivio illustrato nella prima ipotesi di progetto, si proseguirà poi in direzione opposta all’abitato e con un tornante la strada diventerà quasi parallela alla statale per poi declinare lentamente verso il ponte della Fucina. La rotatoria d’intersezione tra la SS42 e la nuova infrastruttura offrono l’occasione per la costruzione di una vera porta di ingresso al Paese che interromperà la “monotonia” del viaggio e segnarà questo punto di passaggio. Per lo spazio dell’isola centrale si è pensato ad un allestimento che accolga le sculture lignee messe a concorso annualmente nell’ambito della manifestazione “Arte in Strada” (simposio di scultura lignea che ha per scenario le caratteristiche vie del centro storico)
al termine della stessa. In particolare l’elemento principale di tale allestimento è una composizione modulare di teche denominato l’“albero delle sculture” posto in posizione eccentrica rispetto al tondo dell’isola e completato dalla presenza di blocchi prismatici in pietra naturale pensati come ulteriori elementi d’appoggio per le sculture. L’“albero delle sculture” si presterà altresì al supporto dei banner temporanei per la promozione delle manifestazioni turistiche organizzate dalla proloco e dal Comune. La domanda di contributo presentata sul bando regionale di cui alla D.d.u.o. 5 giugno 2009 n. 5602 è stata valutata ammissibile ma non finanziabile per l’esaurimento delle risorse a disposizione della Linea d’intervento A “COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA PRODUTTIVO”. L’Ammistrazione comunale intende comunque procedere alla realizzazione dell’infrastruttura ritenuta strategica per lo sviluppo turistico/produttivo dell’economia locale e residenziale finanziando con fondi propri un primo lotto funzionale di opere. Il costo complessivo dell’intervento valutato in sede di della progettazione definitiva (datata dicembre 2009) ammontava ad euro 3.900.000,00 È stata verificata, stante l’ingente costo delle opere, la possibilità di articolarne la realizzazione in due lotti indipendenti il primo dei quali garantisce la fruizione del tracciato stradale ovvero il collegamento tra la statale 42 e la zona di partenza degli impianti sciistici, mentre il secondo dà compimento al primo in termini di funzionalità (allargamento ponte sul fiume Oglio, marciapiedi) e dotazioni (sottoservizi, pubblica illuminazione, ecc.). Il costo complessivo dei lavori del 1° lotto è pari a euro 2.600.000. La ditta appaltatrice avrà a disposizione 750 giorni per portare a termine i lavori che dovrebbero avere inizio ad Aprile-Maggio 2011. www.adamellomagazine.it
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TEMÙ: UNA STORIA MILLENARIA a cura di Francesca Zani
Il primo ritrovamento archeologico in Alta Valle Camonica è avvenuto nel 2000, in località Desert a Temù, aprendo così un interessante squarcio su una zona considerata fino ad allora priva di interesse nonostante la sua locazione in una posizione strategica di passaggio sia verso la Valtellina e quindi l’Enagdina e i Grigioni, sia verso la Valle dell’Adige, e soprattutto considerando la grande presenza di testimonianze rilevate nella media Valle Camonica e quindi la presenza per lungo tempo. La località del ritrovamento è ubicata sul versante idrografico sinistro della Valcamonica, in una posizione di ampio controllo del territorio circostante e della viabilità Nord-Sud ed infravalliva, domina infatti la confluenza della Val d’Avio nella Valle dell’Oglio Il ritrovamento ha portato alla luce i resti di una casa del VI-V secolo a.C. appartenente ai Camunni, l’antica popolazione della Valcamonica, di cui restava una ridotta porzione della struttura muraria e con-
servava abbondante materiale archeologico ceramico, per buona parte ricomponibile. Lo scavo archeologico ha portato alla luce circa un terzo della casa, perché il resto era già stato distrutto: al di sotto di uno spesso strato di humus si è portata alla luce una struttura di cui si conservavano resti delle pareti settentrionale e orientale, il piano pavimentale interno e sul pavimento, nell’angolo a Nord-Ovest, vi era il focolare, delimitato da pietre irregolari, tutti elementi che ne fanno supporre un uso abitativo anche se la qualità e quantità del vasellame rinvenuto all’interno, costituito quasi esclusivamente da boccali, tazzette e bacili in ceramica fine, mal si concilia con un uso esclusivamente domestico dell’edificio ma fa ipotizzare anche la possibilità di una sorta di “bottega” di lavorazione e scambio dei manufatti ritrovati. Distrutta da un incendio quando era in uso, come documenta il copioso vasellame ricomponibile rimasto all’interno, la casa non fu più ripristinata e il vano infossato fu colmato dal www.adamellomagazine.it
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crollo delle pareti e via via sigillato da altri crolli di muri a monte. Successive ulteriori indagini, compiute nella zona per verificare la presenza di altri resti e l’estensione dell’insediamento hanno portato alla luce una fossa di combustione di diametro di circa mt 1.30, perimetrata in modo non continuo da sassi, che documentano un’attività metallurgica. Inoltre, poco lontano, in corrispondenza di una sorgente attiva fino a pochi anni orsono, si è trovata una sorta di nicchia chiusa da muretti laterali e con pavimentazione a gradoni rivestiti di lastre di scisto (se ne conservano due), colmata all’interno e all’esterno da strati carboniosi dai quali provengono frammenti di piccoli recipienti ceramici: se ne desume che la sorgente venne strutturata come la vediamo ancor oggi nell’età del Ferro. Tra i reperti recuperati vi sono recipienti in ceramica fine, boccali, tazzette e bacili, che, frantumati dal crollo e in parte dispersi dallo sterro edile, sono stati ricomposti e restaurati. Si osserva una notevole varietà di fogge pertinenti ad un’unica fase cronologica, finora poco rappresentata in Valcamonica e perciò tassello importante nella ricostruzione della ancor lacunosa sequenza tipologica della cultura alpina dell’età del Ferro. A questo stesso contesto appartengono alcuni recipienti particolari, mai prima rinvenuti in tale quantità e così ben conservati come nella casa di Temù: si tratta di bacili, che d’ora in poi verranno definititi proprio bacili tipo Temù, con fondo piatto e orlo sporgente e generalmente ondulato, a pareti di sottile spessore e fondo piatto, distinto dalla vasca da un leggero gradino. Proprio questa particolarità del fondo e la stessa decorazione regolare a pettine possono suggerire che questi recipienti volessero imitare vasi in lamina metallica. Sulla base di questi elementi e di altri si può circoscrivere il
periodo di vita della casa tra la fine del VI e la prima metà del V secolo a.C La scoperta di Temù mostra più di un motivo di interesse: per la storia dell’alta valle, prima d’ora priva di ritrovamenti; per il periodo rappresentato, collocabile intorno agli inizi del V secolo a.C. per il contesto, in particolare quello della struttura metallurgica e della sorgente, che sottoposto ad ulteriori indagini potrebbe anche aiutare a chiarire la natura (stagionale o stabile?) e la funzione dell’insediamento.
Sopra: riproduzioni dei reperti ritrovati. Nella foto di pagina 23 è evidenziata con un cerchio giallo la zona del ritrovamento della casa dell’età del Ferro.
Per questa relazione è stato consultato: Una casa dei Camunni (a cura di Raffaella Poggiani Keller - Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia) in “La magnifica comunità di Dalegno” 24
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Altitudine: 1.250 m.s.l.m. Superficie: 34,3 Kmq Abitanti: 785 (al 31/12/2007 fonte ISTAT) Densità per Kmq: 20,32 Numero Famiglie (2001): 350 Numero Abitazioni (2001): 2.462 Località e Frazioni di Vione: Canè, Stadolina Comuni Confinanti: Edolo, Ponte di Legno, Vezza d’Oglio, Vione Denominazione Abitanti: Vionesi Santo Patrono: San Remigio Festa Patronale: 24 agosto
DAL COMUNE DI VIONE a cura di Luigi Sterli e Francesca Zani
VIONE ARCHEOLOGICA Il territorio del Comune di Vione è caratterizzato da un numero elevato di luoghi di interesse storico risalenti al primo Medioevo, due dei quali inseriti anche tra i siti censiti dalla Carta Archeologica della Lombardia: il Canalì della Torre o Torre dei Pagà a ridosso delle pendici del monte Bles a circa 2.000 mt di altitudine e una necropoli in via Dottor Italo Tognali (erroneamente mappata nella frazione di Canè) dove negli anni Settanta si sono rinvenute sepolture dell’epoca longobarda. Nell’abitato urbano di Vione esistono inoltre altri luoghi per i quali sono pressoché certe le presenze di reperti di varia natura (ex chiesetta di S. Sebastiano, resti delle mura dell’antico castello distrutto a seguito di una sanguinosa battaglia con i vicini di Vezza d’Oglio, vari ritrovamenti emersi negli anni di origine longobarda, il borgo contadino di Cortaiolo ecc.). Questa ricca presenza di siti storicamente oggetto di insediamenti longobardi prima e di fortificazioni e di residenze di signorotti locali poi, non hanno mai beneficiato di un progetto programmatico di ricerca e di studi, rimanendo confinati ai casi di incidentali ritrovamenti dovuti a scavi per la realizzazione di civili abitazioni e di sottoservizi. L’attuale amministrazione comunale ha attivato un programma di ricerche, rilevazioni e scavi volte nel giro di qualche anno ad una strutturata, scientifica e metodica verifica di quanto narrato da più di uno storico (Biancardi, Testini, Tognali ecc.) oltre alle numerose leggende che da sempre arricchiscono le tradizioni degli abitanti, regolarmente confermate dagli occasionali ritrovamenti. Pur nelle mode-
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Indagini Archeologiche volte alla valorizzazione di alcuni siti longobardi e alla loro fruibilità nel Comune di Vione stie del bilancio della locale municipalità si vuole consentire presso alcuni siti un’indagine scientificamente credibile sotto la guida di professionisti. Le indagini archeologiche sia nell’abitato di Vione che in quota presso le bianche bancate marmoree del Monte Bles e la loro valorizzazione in vista di una frequentazione turistica, possono dunque rappresentare, al di là della riproposizione di una situazione storica locale e definita, il momento di inizio di un più ampio discorso teso alla ricostruzione dell’intero sistema di strutture fortificate e non, sparse sul territorio, e collegate ad eventi storici di rilevanza diversa, che si spingono fino al tardo medioevo e la base per una revisione e rivalutazione della vocazione turistica già presente nel territorio. Per questo motivo, l’intervento potrà essere, seppur con gli adeguati aggiustamenti volti ai singoli casi, la base di lavoro per ulteriori ampliamenti del progetto. La presenza nel piccolo borgo montano di una fortissima attenzione alle vicende storiche che lo riguardano, il fiorire fin dagli anni Settanta di una esperienza museale (il Museo Etnografico “ ‘l Zuf ”), una marcata attenzione alle tradizioni sono un fatto innegabile che potrebbe sfociare anche in nuove opportunità e interessi con ricadute sugli aspetti turistici, ormai l’unica vera forma economica che possa garantire una permanenza sul territorio. Questa funzione, tutt’altro che collaterale, avrà come risultato una notevole ricaduta sul sociale, in quanto la creazione di nuovi posti di lavoro (ricercatori, guide) porterà un ulteriore vantaggio socio economico sul territorio. Infine, tutto quanto predetto, da qualche mese trova la sua formalizzazione istituzionale con la costituzione alla fine del 2009 di un Ecomuseo dell’Alta Via dell’Oglio, di cui il comune capofila risulta - non a caso - proprio Vione, la cui popolazione intende fortemente credere e investire più di altri blasonati comuni in questa direzione.
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VIONE, VERSO LA CERTIFICAZIONE EMAS Il Comune dell’Alta Valcamonica ha da poco ottenuto la certificazione Iso 14001, segno della volontà di migliorare la gestione del territorio per la realizzazione di opere di interesse ambientale tra cui la costruzione di una pista ciclabile, l’apertura della piattaforma ecologica, la creazione di un albereto alpino ed il miglioramento dell’efficienza energetica. Il sindaco Mauro Testini, sottolinea “Crediamo molto in questa iniziativa che speriamo possa essere un trampolino di lancio per il turismo estivo e per le attività ad esso collegate. Ora che il Grande Sogno è andato a regime servono iniziative di livello ambientale alto, soprattutto per quei Comuni che non ospitano gli impianti di risalita sul loro territorio, esattamente come accade a Vione”. Il percorso ambientale di Vione non si esaurisce con la certificazione Iso 14001, ma comprende una vasta gamma di progetti tra cui la certificazione energetica degli edifici pubblici (che ha portato ad una riduzione delle spese e
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degli sprechi energetici) e gli acquisti verdi (prodotti che garantiscono un risparmio di risorse ed una minore produzione di rifiuti), mentre il prossimo passo sarà la registrazione ambientale Emas. L’obiettivo è imparare a gestire in modo corretto il territorio, innalzando il livello dei servizi erogati dal Comune ed operando a favore dei cittadini di Vione, nei confronti dei quali ci si impegna a migliorare la qualità della vita. “Gli enti pubblici devono dare il buon esempio ai cittadini perché dal loro comportamento può scaturire una maggiore considerazione dell’impatto ambientale provocato da azioni e scelte, continua il sindaco. Concretamente, la certificazione Iso 14001 si è tradotta in numerose azioni e progetti con i quali il Comune mostra di voler operare nel rispetto del territorio e di chi lo abita. Da pochi mesi è stata aperta la piattaforma ecologica, pensata per accogliere rifiuti ingombranti e realizzata lungo la Strada provinciale 80, tra gli abitati di Stadolina e di Vione. Qui è possibile conferire mobili, elettrodomestici, sanitari e materiali che provengono da abitazioni civili. Degna di nota anche la collaborazione con il Consorzio forestale Due Parchi e con Adamello Bike, finalizzata a sistemare e ripulire i sentieri del territorio comunale di Vione, percorribili su mountain bike. Se nell’ambito delle due ruote a breve muoverà i primi passi la realizzazione della pista ciclabile dell’Alta Valcamonica (vedi pag. 54-55), ricco di novità è il progetto di recupero dell’albereto in località Doss delle Bardine che permetterà di realizzare un parco tematico da indirizzare alle scolaresche (ma non solo) per promuovere la conoscenza degli alberi ad alto fusto e del loro ciclo di vita. Il parco, esistente in passato ma negli anni nascosto dalla vegetazione cresciuta selvaggiamente, è il frutto di una tradizione che negli anni Venti del Novecento vedeva organizzare a Vione una giornata di festa durante la quale ad ogni abitante veniva chiesto di piantare un albero.
Energia da fonti rinnovabili/1
CENTRALINE IDROELETTRICHE I GRANDI PROGETTI PER L’AMBIENTE UN MODO INTELLIGENTE PER USARE LA NOSTRA ACQUA
L’Alta Valle Camonica ha negli ultimi dieci anni assistito ad un grande sviluppo legato alla sua vocazione turistica di cui la dimostrazione più eclatante è il recente ampliamento del demanio sciabile, che ha catapultato la zona tra le stazioni turistiche più importanti dell’arco alpino, e molti altri sono stati gli interventi che hanno avuto come scopo principale il mantenimento del supporto al settore turistico preminente ed essenziale per la zona. Le amministrazioni non hanno però dimenticato (anche perché qualcuno glielo ricorda) che la realtà Alto Camuna è inserita in un contesto ambientale di grande rilievo testimoniata dalla presenza del parco naturale dell’Adamello e dal parco nazionale dello Stelvio. Proprio l’abbondanza di risorse naturali ha portato ad una pianificazione ad ampio respiro nel settore dell’energia prodotta da fonti rinnovabili con l’ambizioso obiettivo di raggiungere l’autosufficienza energetica: fanno parte di questo progetto l’impianto di teleriscaldamento a biomassa (vedi prossime pagine) e l’installazione di alcune centraline elettriche. A tale scopo nasce la società S.I.T. SERVICE srl. costituita nel febbraio 2007 (Unico socio di S.I.T. Service è la S.I.T. spa - SOCIETÀ IMPIANTI TURISTICI spa) che ha per obiettivo e finalità la progettazione, costruzione, gestione e manutenzione di impianti di produzione di energia, anche di proprietà di terzi, nelle diverse forme e da qualsiasi fonte, in particolare 30
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rinnovabili, nonché la distribuzione e vendita dell’energia. Il settore principale in cui intende operare è quello idroelettrico. L’intento quindi delle Amministrazioni locali è quello, ancora una volta, di anticipare i tempi rispetto all’andamento nazionale in cui le fonti energetiche rinnovabili vivono un periodo di grande sviluppo con un peso sempre più rilevante nell’attualità politico-legislativa, tanto che gli investimenti nella ricerca e nell’innovazione tecnologica sono sempre più incisivi anche se è ancora irrilevante la sua percentuale rispetto al fabbisogno nazionale Sono quindi in fase di progettazione e realizzazione cinque centraline idroelettriche nei territori dei Comuni di Pontedilegno e di Temù, i cui utili, ottenuti dalla vendita dell’energia elettrica prodotta dalla fonte rinnovabile idrica
ENERGIE RINNOVABILI Sono da considerarsi energie rinnovabili quelle forme di energia generate da fonti che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano o non sono “esauribili” nella scala dei tempi “umani” e, per estensione, il cui utilizzo non pregiudica le risorse naturali per le generazioni future.
delle centraline di proprietà di S.I.T. SERVICE srl, verranno poi reinvestiti per lo sviluppo sociale economico e quindi turistico del territorio dell’Alta Valle Camonica, attraverso la realizzazione o il miglioramento delle infrastrutture strettamente legate all’utilizzo turistico sociale, ed in genere tutto ciò che può costituire incremento del turismo e dell’attività sportiva nella località. L’ Alta Valle Camonica si mette quindi in gioco nell’attuale “mercato energetico” confrontandosi con il meccanismo dei “certificati verdi” relativi alla produzione di energia rinnovabile
e dei “certificati bianchi” propri dell’efficienza energetica. La meta finale verso cui le azioni di S.I.T. SPA, di S.I.T. SERVICE srl e del Comune di Ponte di Legno Temù è quindi quella di massimizzare gli utili delle società utilizzando le risorse naturali, proprie del nostro territorio, nel rispetto delle leggi energetico – ambientali attuali e con l’utilizzo degli incentivi che esse apportano nell’ottica di un modo di pensare e attuare le attività che ha contraddistinto e continuerà a contraddistinguere queste località che assomigliano sempre più ad un angolo di Paradiso! www.adamellomagazine.it
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Energia da fonti rinnovabili/2
TELERISCALDAMENTO A BIOMASSA
L’ENERGIA CHE FA BENE ALL’AMBIENTE L’ESPERIENZA DELLA SO.SV.A.V. s.r.l. a cura di Francesca Zani
Da quasi quarant’anni il teleriscaldamento - calore portato a distanza - è presente nelle case degli italiani. La prima applicazione attuata dal comune di Brescia è datata settembre 1972. Il teleriscaldamento viene ricondotto tuttora alla disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, che regolamenta la gestione dei rifiuti urbani, il servizio idrico integrato, la distribuzione di energia elettrica e del gas naturale, la gestione dei sistemi integrati di alloggiamento di reti nel sottosuolo. Nello specifico del nostro territorio la SO.SV.A.V. s.r.l. (Società per lo Sviluppo dell’Alta Valle Camonica), società interamente pubblica partecipata al 59% dal Comune di Ponte di Legno, al 35% da quello di Temù e per la parte restane dagli altri Comuni dell’Unione Alta Valle e dalla Stessa Unione dei Comuni gestisce la Centralina del Teleriscaldamento ubicata in località Prati Grandi proprio sul confine dei due comuni. Si basa su una rete, costituita da due tubi, uno per l’andata dell’acqua calda e uno per il ritorno della stessa, alla centrale di produzione del calore, dopo aver ceduto il calore alle sottocentrali di scambio termico che a loro volta lo cedono all’impianto interno dell’edificio per scaldarlo e fornirgli l’acqua calda per uso igienico sanitario. La rete è la parte comune a tutti gli impianti di teleriscaldamento, costituita da tubi interrati di solito nelle vie e piazze pubbliche a cui si connettono, con apposite deriva-
zioni, gli edifici da servire. Un impianto di teleriscaldamento può essere suddiviso in: a) centrale di produzione del calore necessario per soddisfare le richieste, autonome, dei clienti allacciati. Autonome in quanto non precedute da una “richiesta” né da preavviso, a disposizione in ogni istante purché contenute nei limiti di quanto sottoscritto dal cliente; b) sottocentrale di connessione con l’impianto di utilizzo del cliente costituita da scambiatori di calore, fra l’acqua del circuito del cliente e quello delle reti di distribuzione. È completata dagli strumenti per la regolazione automatica della quantità richiesta dall’edificio da riscaldare nonché dalla sua misura, sostituisce la caldaia che altrimenti dovrebbe produrre il calore bruciando un combustibile permesso quale gas metano, gasolio, ecc.; c) rete di distribuzione che connette la centrale di produzione con le sottocentrali, una ogni edificio allacciato. Si sviluppa in tutta la parte di abitato servito e può raggiungere svariate centinaia di chilometri. La rete di distribuzione è la parte più costosa dell’impianto con una incidenza compresa fra il 50% e l’80% del totale investimento. La SO.SV.A.V. s.r.l gestisce la potente centrale di Ponte di Legno che brucia cippato vegetawww.adamellomagazine.it
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le con tre grandi caldaie per complessivi 18mila kWt totali di potenza, oltre alla preesistente centrale di Temù di dimensioni inferiori, che, con le sue due caldaie per complessivi 5 MWt, è in grado di soddisfare quasi completamente le utenze di Temù. In realtà, essendo state le due centrali realizzate nella stessa località e quindi oggi facilmente collegate, l’impianto di Temù funziona solamente nei periodi di massima richiesta (generalmente i mesi invernali) consentendo così una notevole ottimizzazione nella gestione di tutto il complesso. La SO.SV.A.V. s.r.l. fornisce il teleriscaldamento, per ora, a circa 800 utenze tra Temù e Ponte di Legno, per 21 chilometri di rete attiva sul territorio (che raddoppiano considerando andata e ritorno), con un calore venduto pari a 16.593 MWh, impiegando circa 45.000 mc di combustibile: il famoso cippato (legno ridotto in scaglie con dimensioni variabili da alcuni millimetri ad un paio centimetri, prodotto a partire da tronchi e ramaglie) che proviene da Valle Camonica, Valtellina, Trentino e Pianura Bresciana. Tra i benefici ambientali del teleriscaldamento bisogna annoverare sicuramente il risparmio di energia primaria (calcolato in circa 165,95 tep l’anno) che tradotto in parole povere significa che nel 2010 le due centrali hanno evitato la combustione di quasi 170 tonnellate di derivati del petrolio (oltre 2 milioni di litri di combustibile), e l’immissione in atmosfera di 3,38 tonnellate di composti sulfurei e di ben 2000 tonnellate di anidride carbonica. Un ulteriore risparmio ener-
getico deriva da un uso oculato dell’impianto da parte dell’utente finale: con un controllo ponderato del termostato domestico durante le ore notturne, nei periodi di assenza e durante l’uso quotidiano, è possibile sfruttare al meglio il calore ricevuto evitando sprechi inutili. Inoltre un tale impianto centralizzato evita il moltiplicarsi di singole caldaie private spesso inquinanti e a cui è obbligatorio fare la manutenzione annuale, preferendo invece la praticità di un comodo servizio in rete. Infine la SO.SV.A.V. s.r.l. e il Consorzio forestale Due Parchi hanno riconfermato la collaborazione avviata quattro anni fa, presentando ufficialmente il «cippatore a tamburo»: una macchina in grado di «ingoiare» e triturare tronchi fino a 70 centimetri di diametro, per produrre almeno parte dei 45 mila metri cubi di cippato impiegati; con questa operazione si andrà a coniugare la pulizia dei boschi locali con un notevole risparmio per le casse della Società oltre ad una valorizzazione della filiera bosco-legno-energia e dei progetti legati alla riqualificazione dell’ampio patrimonio forestale dell’Alta Valle Camonica. Per questa relazione è stato consultato: Prof. Capra Renzo “La disciplina del teleriscaldamento: peculiarità e prospettive” Convegno “Radicare l’uso delle biomasse per la produzione di calore, elettricità e gas del territorio” Ovaro (UD) 27 marzo 2010.
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Fotografia di Ferruccio Lissidini
Ponte di Legno Viale Venezia, 2 Tel. 0364.900489 Fax 0364 902016
Edolo
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IL METODO DI RIPARTO TRA LE SOCIETÀ DEGLI IMPIANTI DI RISALITA FACENTI PARTE DI
a cura di Ferruccio Lissidini
Adamello Ski è un consorzio di cui attualmente fanno parte le tre società degli impianti operanti sul territorio dei Comuni di Ponte di Legno, Temù e Vermiglio: Società S.I.T, Società Carosello e Società S.IN.VAL. Ogni società degli impianti di risalita che vuole operare sul territorio, per avere la concessione dal Comune, deve emettere uno skipass valevole su tutto il Comprensorio, quindi deve entrare obbligatoriamente a far parte del Consorzio. Ogni Comune ha giustamente deliberato questa norma. La suddivisione degli incassi di qualsiasi tipo di skipass è legata al valore/punti di ogni singolo impianto in diretto rapporto con l’incasso delle varie tipologie di skipass. Facciamo quindi una premessa basilare, prendendo in considerazione due argomenti fondamentali: A: l’assegnazione del punteggio all’impianto B: i montepremi che si creano dagli incassi delle varie tipologie di skipass ogni 14 giorni, e a fine stagione per gli skipass a punti o stagionali. A. Per la determinazione del valore del punteggio di ogni singolo impianto si prendono in considerazione parecchie caratteristiche dello stesso che immesse in una formula che non sto a spiegarvi, creano il punteggio dell’impianto. Le caratteristiche principali sono: - la tipologia dell’impianto: funivia, cabinovia, seggiovia (biposto, quadriposto…) - lunghezza, dislivello, potenza motore, età di costruzione dell’impianto e relativo ammortamento, la quantità e qualità di piste servite, la fascia di altitudine in cui è posizionato l’impianto e i costi di gestione dell’impianto stesso. Abbiamo così ricavato quanto vale in punteggio l’impianto, aspetto fisso fondamentale su cui ruota tutto il riparto. B. Si creano ogni quattoridici giorni dei montepremi di incasso ricavati dalla vendita di ogni singola tipologia di skipass: orari, giornalieri, plurigiornalieri. Il monte premi di ogni tipologia di skipass viene suddiviso per la totalità dei punti maturati da tutti gli impianti del comprensorio per la tipologia a cui appartiene, ottenendo così il valore in euro di un punto di quella categoria. Questo valore, a differenza del precedente, è variabile in rapporto all’incasso e ai passaggi. A questo punto si moltiplica il punteggio dell’impianto (A) per il valore del punto di quella determinata categoria di skipass (B), ricavando così l’incasso di ogni singolo impianto (quattordicinale) per ogni tipologia di skipass. Sommando i ricavati di ogni singola categoria si avrà l’incasso di quell’impianto di quei 14 giorni. Naturalmente la somma di tutti gli impainti di ogni società darà l’incasso quattordicinale della società stessa. L’incasso finale della società è dato dalla somma di tutti i periodi della stagione. L’incasso determinerà anche la percentuale di competenza della società all’interno del Consorzio ed avrà quindi il potere di voto, decisionale per l’esercizio successivo in base alla percentuale registrata nell’anno precedente. www.adamellomagazine.it
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NUOVO SVILUPPO DEL POLO SCIISTICO PARADISO - PRESENA - CANTIERE di Ferruccio Lissidini
Ho approfittato di queste bellissime giornate di fine marzo per concedermi una mezza giornata al sole, sulla mega terrazza del nuovo ristorante bar Paradiso, che anche per noi locali, abituati a questi paesaggi, ammirare la conca del Presena e le cime delle montagne attorno è sempre una grande emozione. Per caso ho incontrato Giacinto Delpero (Presidente della Società Carosello, per intenderci la società proprietaria di parecchi importanti impianti sia del versante trentino che di quello bresciano), così chiaccerando dell’andamento turistico del Comprensorio mi ha illustrato il grande investimento programmato dalla stessa Carosello sul polo sciistico del Paradiso, Alveo Presena, zona Sgualdrina e Cantiere. L’entusiasmo e l’enfasi con cui mi descriveva nei particolari il Piano di sviluppo di questa zona sciistica mi ha convinto che veramente in tre anni tutto questo sarà realizzato. Alla base di tutto ciò, gli attuali impianti di risalita del Presena, hanno terminato la loro vita, ed entro tre anni dovranno essere sostituiti. Quindi perché non cambiare tutto e rifare il piano piste? Detto e fatto. Già è stato realizzato il progetto, pianificato l’intervento a livello amministrativo ed economico questo senz’altro aumenterà il lustro del Comprensorio sciistico. Il primo interven40
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to prevede una cabinovia ad aggangiamento automatico che, con partenza dall’arrivo della cabinovia Paradiso a 2.580 mt., raggiungerà Cima Presena, con una stazione intermedia alla base della Conca Presena (attuale arrivo seggiovia); quindi il fatto concreto è che in soli 15 minuti dal Passo Tonale (1.880 mt.) si raggiungerà Cima Presena a 3.000 mt. La stazione d’arrivo a Cima Presena verà contornata da una bellissima terrazza-solarium, che avrà una vista mozzafiato sul Pian di Neve e sulle cime della Lobbia, Mandrone, Adamello, Lagoscuro. All’interno dell’arrivo vi sarà un bar ristorante e solo chi conosce questi luoghi può immaginare che stupore potrà provare chi vi arriva per la prima volta. Da non sottovalutare la posizione strategica anche per tutti gli escursionisti che frequentano questo importante catena montuosa, infatti è il crocevia di partenza per i più importanti itinerari e rifugi della zona. La scaletta dei tempi è molto ambiziosa, i lavori sono stati programmati con inizio nella primavera estate 2012 e terminare per la fine autunno 2013. A completamento di questo progetto la Carosello spa ha già definito la parte burocratica ed ha noltrato la richiesta alla Provincia di Trento per l’inserimento nel Piano Urbanistico
provinciale della vecchia seggiovia Alveo Presena che verrebbe sostituita con una nuova seggiovia quadriposto ad agganciamento automatico partendo dal “Cantiere” ed arrivando al Passo Paradiso. Sarà servita da una gradevole, appetibile pista che senz’altro soddisferà tutte le categorie di sciatori. È prevista anche la messa a punto
della pista “Sgualdrina”. Il tutto valorizzerà una delle più belle zone sciistiche dell’intero arco alpino. Non ultima ma certamente tra i fattori più importanti è che la fascia dove si sviluppa tutto questo progetto è posizionata ad una quota che permette di sciare da ottobre a giugno su una abbondanza di neve sempre di ottima qualità.
NUOVO RISTORANTE PARADISO di Ferruccio Lissidini
È stato recentemente inaugurato il Nuovo bar ristorante self-service Passo Paradiso, ubicato nella vecchia struttura di arrivo della funivia Paradiso posto a 2.580 mt. di quota, è certamente la più importante realtà turistica di livello realizzata ad alta quota sul nostro comprensorio. Completamente ristrutturato nella linea architettonica e nella stessa struttura, gode di un’incantevole vista sia verso la Conca del Presena e laghetti Paradiso, sia al lato opposto, verso il passo Tonale e l’Alta Valle Camonica, con una panoramica incomparabile grazie alle ampie vetrate di cui è dotata la struttura. La scelta del materiale da impiegare è caduta sui prodotti locali quali il granito tonalite, legno di larice chiaro, il tutto abbinato alla moderna linea che con vetro ed acciaio creano quel piacevole colpo d’occhio, dando un tocco di raffinatez-
za, con equilibrio di stile montano e moderno. L’intera volumetria è composta da un seminterrato dove sono ubicati i servizi, magazzini e locali tecnici. Al piano terra bar self-service e l’accesso alla terrazza solarium di ben 200 mq. Un ampia scalinata in porfido porta al soppalco dove è posto il ristorante con ben 170 posti a sedere. La gestione ha progetti ambiziosi: l’apertura per 10 mesi all’anno, d’altronde questa realtà se lo può permettere, e per la prossima stagione invernale, in abbinamento con l’apertura della cabinovia, si potrà accedere al ristorante dove verranno proposte cene a base di prodotti tipici locali. Quindi un altro tassello del mosaico che si aggiunge alle strutture del comprensorio per un qualificato servizio ai turisti sempre più esigenti ed alla ricerca di gusti e sapori tipici. www.adamellomagazine.it
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LA MOUNTAIN-BIKE UNO SPORT EMERGENTE a cura di Ferruccio Lissidini fotografie de Massimo Nicolodi
Tra gli sport emergenti in questi ultimi anni che hanno avuto un inaspettato e notevole trend di crescita c’è senz’altro la mountain-bike. Il bacino degli appassionati ha raggiunto in pochissimi anni una rilevante consistenza e sono soprattutto intenditori che occupano tutto il proprio tempo libero a documentarsi sulle più recenti tecnologie in uscita delle mountai-bike e degli accessori, a studiare ed a organizzare le loro vacanze scegliendo località turistiche sia nazionali che internazionali dove vi siano itinerari e percorsi studiati ed organizzati. È questo uno sport di grandi soddisfazioni perché riunisce varie passioni, il contatto con la natura, la visione di incantevoli panorami la conoscenza di nuovi territori con tutte le loro caratteristiche culturali, artistiche ede enogastronomiche. Il tutto con un denominatore comune che è il raggiungimento della meta con sforzo fisico e psicologico. Quindi quale boccone più ghiotto per le località turistiche montane che hanno visto in questa nuova passione un mercato sempre più in crescita con il vantaggio e la possibilità di destagionalizzare il periodo turistico. Partendo dalle località montane francesi, che negli anni ’80 e ’90 hanno attrezzato le stazioni turistiche invernali in modo da poter convertire le piste da sci in percorsi estivi, organizzati per i bikers, completando il tutto con la realizzazione di apposite infrastrutture turistico-ricettive attrezzate per i bisogni tecnici di questa specifica utenza. Anche in Italia, negli anni ’90 si creano numerosi centri, soprtattutto nelle località turistiche montane, sia delle nostre Alpi, sia addirittura sugli Appennini. Tutte i territori, con una minima possibilità, hanno recepito il messaggio commerciale in relazione alla potenzialità di questo settore, ed ormai orwww.adamellomagazine.it
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ganizzano durante tutto l’anno manifestazioni ed eventi ma soprattutto propongono gite accompagnate da guide specializzate, già raggruppate in un albo nazionale di associazione. Addirittura vengono organizzate in tutta Europa delle fiere specializzate sia per l’attrezzo, sia per gli accessori, sia perla promozione di tutte le località che hanno questa specifica offerta, gli organizzatori di manifestazioni competitive e non, sia di integratori energetici appositamente studiati. Il nostro territorio non ha certamente perso tempo e da qualche anno si è professionalemnte organizzato, ha studiato e realizzato itinerari appettibili per gli appassionati di tutti i livelli. Notevole contributo per la diffusione e la conoscenza della nostra realtà è stato il passaggio di competizioni internazionali, che hanno portato le bellezze dei nostri luoghi e di conseguenza il nome di Ponte di Legno tra gli appassionati a livello mondiale. Molteplici anche le manifestazioni organizzate da appassionati locali, che con le loro iniziative e programmi portano sempre maggiori sviluppi a questa nicchia di mercato ormai di notevole entità. La pianificazione degli investimenti e gli interventi che sono stati realizzati, stanno ora dando i primi buoni frutti, in questa direzione sono state indirizzate la promozione e la pubblicità che siamo certi daranno senz’altro un ottimo risultato con l’obiettivo di raggiungere una notorietà in questo settore che potrebbe integrare e completare l’offerta turistica per i periodi non legati alla neve.
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Adamello Magazine N. 3 | Marzo.Giugno2011
LE NOSTRE PROVE SU STRADA
Citroen C-Crosser di Dario Zucchi
Citroen C-Crosser l'abbiamo provata per Voi, grazie alla disponibilità di Citroen Italia, che ci ha dato in uso il suo Suv per una ventina di giorni. Al primo colpo d'occhio C-Crosser ha l'aspetto molto ingombrate e massiccio, la linea comunque è filante, non proprio da Suv, quasi che sia una station wagon sportiva. Questa vettura è nata da un progetto del gruppo PSA e Mitsubishi, infatti è la sorella di Mitsubishi Outlander e Peugeot 4007. Nello specifico Mitsubishi ha fornito la sua esperienza sulle tecnologie per la trazione integrale, Peugeot invece ha dato il suo contributo per quello che riguarda gli organi di collegamento al suolo e il motore. La vettura da noi provata era di colore grigio chiaro, con interni in pelle è full optional, con un motore 2.2 HDI a gasolio con turbocompressore, con cambio automatico pilotato, e sequenziale, anche al volante, a 6 rapporti, ed il prezzo di listino delle vettura da noi è provata è di 40.600 Euro. Le forme generose della vettura, fanno intuire la sua capacità di accoglienza a bordo, la personalità di questa Suv si gioca sia sull’eleganza che sulla versatilità, del comfort e delle prestazioni. La cura e la qualità dei materiali, danno all’abitacolo un aspetto gradevole.. L'interno della vettura è un ampio salotto, con sedili in pelle ed anche tutto intorno all'abitacolo che rende molto elegante l'interno, con i comandi dello stereo, del cruise control, del telefono ed del cambio al volante. La posizione di guida ideale si raggiunge facilmente, grazie ai comandi elettrici del sedile, ottimo anche il sistema di climatizzazione, ma non è di tipo bizona. I sedili anteriori sono comodi grazie alla buona imbottitura, che tiene bene anche in curva. Il divano posteriore è sufficientemente largo per ospitare tre persone adulte, è scorrevole, per modulare la spazio tra abitacolo e vano di carico, ed infine il jolly, una soluzione che si può usare solo in particolari occasioni, ovvero la terza fila di sedili: un divanetto che, emerge dal pianale, ospita altri due passeggeri.
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LE NOSTRE PROVE SU STRADA
Citroen C-Crosser
Sullo schienale dei posti anteriori, due schermi che consentono ai passeggeri posteriori di vedere dei DVD, in pratica con dei bambini a bordo, si viaggia senza sentirli, catturati da un buon film. Se proprio vogliamo entrare nello specifico, manca forse nel divano posteriore una finestra per infilare un paio di sci. Se si viaggia anche soli, si è costretti ad abbattere parte del divano posteriore, abbattibile sia 2/3 che ad 1/3, o fissare un portasci sulle barre sopra il tetto. La trazione integrale inseribile e la possibilità di bloccare il differenziale permettono di affrontare abbastanza agevolmente i fondi infidi, ma è meglio non avventurarsi su percorsi di fuoristrada di una certa difficoltà, perché l’altezza da terra è limitata e non si può contare sulle marce ridotte. La C-Crosser sulle lunghe distanze in autostrada si rileva in tutto il suo spessore, a conferma della fama di Citroen, buono il passo, ed a meno di 2.500 giri, si viaggia alla massima velocità consentita in autostrada, ma basta schiacciare un poco sull'accelleratore, ed in un attimo si arriva a superare abbondantemente i 190 km/h. Il confort di marcia è veramente gradevole, il rumore più avvertibile è quello del rotolamento delle gomme, monta cerchi da 18 pollici, e nelle curve veloci, nonostante il passo lungo di C-Crosser, grazie sia all'assetto che alla trazione danno molta confidenza, e mantiene con precisione le traiettorie impostate. Sul misto, naturalmente risente un poco del rollio, data l'altezza della vettura, ma grazie alle doti del cambio, e dell'ottimo motore ci si può prendere
qualche soddisfazione di guida. Soprattutto se si guida usando con il cambio al volante, che consente una guida sportiva, senza mai staccare le mani dal volante. Il cambio si può mettere in funzione sport, dando brio ad una vettura di queste dimensioni. Un grosso contributo arriva dalla trasmissione Mitsubishi, che ha come giunto centrale una frizione pilotata dall’elettronica, e che da versatilità. Se si vuole viaggiare tranquilli risparmiando gasolio, selezionate la marcia con le sole ruote motrici anteriori, 2wd. Con il fondo bagnato, basta ruotare il selezionatore della trazione su 4wd, con la coppia ripartita in funzione della dinamica di marcia e delle informazioni provenienti dai vari sensori. Sulla neve ruotare il selettore su Lock e affidarsi alla centralina per la ripartizione 50-50 della coppia sui due assali, tutte manovre che si possono fare con la vettura in movimento. Infine i consumi tutto sommato buoni vista la mole della vettura. Su strade extraurbane, ci vogliono 6,4 litri per 100 km, in autostrada alla velocità di crociera di 130 km/h di litri ne servono 7,6 per 100 km, e quando la strada sale in montagna, forse è meglio non guardare i consumi e godersi il panorama, naturalmente i consumi salgono un poco in modalità di cambio automatico. Il nostro giudizio della vettura nel complesso è buono, un buon mix di eleganza, capacità di carico, con un motore ed un cambio da fare invidia a chiunque, ed un prezzo adeguato a quanto offre. www.adamellomagazine.it
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di Ferruccio Lissidini
LE AZIENDE CI INFORMANO L’Associazione Commercianti Ponte di Legno ci informa che sono aperte le iscrizioni per l’adesione all’Associazione stessa per l’anno in corso 2011. Rivolgiamo un appello a tutti gli interessati affinchè partecipino alla vIta del commercio dalignese, sia come soci che come apportatori di idee atte alla pianificazione di interventi ed iniziative che siano di utilità comune. I soci si potranno fregiare, sulla propria vetrina, del marchio di adesione, che sarà supportato da una campagna pubblicitaria rivolta all’utenza diretta, in modo da determinare la scelta.
Accordo tra il Grand Hotel Paradiso e la Scuola di Sci Castellaccio Un accordo molto importante è stato formalizzato in questi giorni (fine marzo) tra il Grand Hotel Paradiso-Tonale e la Scuola di Sci Castellaccio. La Scuola di Sci Castellaccio diventerà per la prossima stagione invernale 2011/2012 la scuola di sci ufficiale del Grand Hotel Paradiso operando in esclusiva all’interno dell’Hotel stesso. Non si occuperà solo e prettamente di lezioni di sci individuali e colletive, ma organizzerà e assisterà con proposte speciali corsi studiati per specifiche nicchie di appassionati quali snowboard, freeride, escusioni accompagnate lungo i pendii ghiacciati, voli in elicottero, gite in motoslitta serali con cene tipiche in baita. Ma il “leit-motive” dell’accordo è l’assistenza completa ad un particolare miniclub, dove i bambini, oltre alle due ore di sci al mattino e le due del pomeriggio, saranno seguiti anche durante il pranzo ed un periodo di gioco e di intrattenimento. Il tutto si pone come un ultriore ed utile servizio che la Direzione dell’Hotel Paradiso propone ai propri clienti, soprattutto, in questo caso, per le famiglie che possono lasciare i propri figli in mani sicure e godersi una piacevole e rilassante vacanza.
Giscover.com è il nuovo punto d’incontro per gli appassionati di viaggi itineranti e di attività outdoor. Il nostro obiettivo principale è quello di fornire una banca dati di tours e tracce GPS accessibile gratuitamente da chiunque e da ovunque. Per gestire la grande quantità di dati abbiamo creato un motore di ricerca potente, ma facile ed intuitivo nell’uso, capace di reperire velocemente i tour ricercati. Migliaia di percorsi da tutti i continenti correlati di descrizioni, fotografie e video che vi permettono di ripercorrere con precisione le avventure condivise sul sito. I file sono scaricabili nei formati più comuni e compatibili con la 50
maggior parte di dispositivi GPS presenti attualmente sul mercato e in particolare GPX e KML. Tutti gli utenti del sito possono registrarsi e scaricare i tour gratuitamente. Com’è nata l’idea Il team di Giscover è formato da grandi viaggiatori ed amanti di sport estremi. Negli ultimi anni le tecniche e gli equipaggiamenti sportivi sono cambiati e si sono evoluti ma due cose sono rimaste costanti: pianificare un nuovo viaggio è ancora una cosa difficile che richiede tempo e dedizione e, nonostante questo, l’eventualità di perdersi nei posti che andiamo a visitare è un’eventualità da non esclu-
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dere. Abbiamo iniziato a utilizzare i primi ricevitori GPS durante le nostre avventure e ci siamo resi subito conto di come questo piccolo apparecchio tecnologico poteva cambiare il modo di viaggiare e praticare sport all’aria aperta. Portarlo sempre con se nelle escursioni sulle alte vie delle Dolomiti, significava avere una garanzia di soccorso in caso di necessità ed inoltre era la garanzia di non perdere più la rotta. Il GPS aveva un’interfaccia semplice e poteva comunicare con il PC. In questo modo poteva salvare ed archiviare i percorsi effettuati e poteva caricare le nuove tracce da percorrere recuperate attra-
Grand Hotel Paradiso
verso amici e conoscenti. Da qui il passo a capire che anche altri appassionati delle Dolomiti come noi potevano essere interessati a questi scambi è stato breve. In poco tempo l’idea ha preso forma: perché non costruire, in collegamento con le autorità turistiche locali, un servizio di informazioni complesso capace di promuovere le zone meno conosciute turisticamente e di fornire un nuovo valore all’esperienza di chi si reca in questi posti? E perché non utilizzare un portale Web, con un motore di ricerca avanzato, per rendere accessibile a chiunque le informazioni in modo semplice, veloce ed economico?
COOPERATIVA STELLA ALPINA a cura di Mauro Testini
Nel 2007 l’11 gennaio - grazie alla volontà di alcuni sindaci e amministratori oltre che per merito di privati cittadini (gli “storici” 11 fondatori) compresa l’unione dei Comuni dell’Alta Valle Camonica quale unico sodio giuridico e sovventore nasce Stella Alpina Società Cooperativa Sociale dell’Alta Valle Camonica, Cooperativa di tipo B. Nasce in sordina, non senza difficoltà e qualche contrasto di troppo, con poche risorse ma grande voglia di creare opportunità lavorative per chi pur con voglia di lavorare difficilmente avrebbe trovato spazio in un’azienda o ditta privata; oggi è una realtà radicata ed apprezzata con una rapporto di salda collaborazione soprattutto dagli Enti Pubblici. Stella Alpina ha al suo attivo numerose attività, alcune svolte per tutto l’anno, altre solo stagionalmente danno lavoro fino ad oltre quaranta persone. La pulizia delle strade, sia meccanica che manuale si svolge durante tutto l’anno, ed in inverno si tramuta nello sgombero neve. Il coordinamento e la consulenza organizzativa di squadre di operai, i servizi di assistenza alla fatturazione e di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione sono svolti da personale qualificato, in risposta alle esigenze dei
nostri clienti. Nell’ultimo anno si è deciso di ampliare l’ambito lavorativo nel settore femminile, iniziando a fare pulizie in uffici e condomini, oltre all’attività di consulenza e organizzazione del lavoro. La gestione del verde occupa invece la parte centrale dell’anno (fine marzo fino a ottobre) con la cura delle aree verdi e la disposizione, cura e mantenimento dei fiori di Enti Pubblici e Privati. Altra attività stagionale è quella edile, dove una squadra di personale esperto si occupa di piccole opere di manutenzione stradale, arredo urbano, realizzazione di muri di terrapieno e cordoli. Attività prettamente invernale è invece quella di parcheggiatori effettuata per la Società S.I.T. spa presso il Parcheggio Cida a Ponte di Legno. Ad oggi tutti i Comuni dell’Unione si servono del personale e dei servizi di Stella Alpina, permettendo alla Cooperativa di crescere sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo, grazie anche all’impegno economico che si assumono annualmente. Recentemente si sta attivando una convenzione con il locale tribunale perché Stella Alpina possa identificarsi anche come riferimento per lavori socialmente utili alternativi a pene e sanzioni per l’intero bacino dell’Alta Valle Camonica.
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UNIONE DEI COMUNI DELL’ALTA VALLE CAMONICA: PISTA CICLABILE
Considerata l’attenzione della Provincia di
destagionalizzare il turismo in una zona dove l’in-
Brescia per lo sviluppo e la promozione delle
verno è estremamente appetibile mentre l’estate
piste ciclabili e, più a livello locale, del Con-
risulta molto carente e necessita un potenzia-
sorzio Adamello Ski che da qualche anno re-
mento e di un miglioramento dell’offerta turistico-
alizzato un ambizioso progetto denominato
ricettiva e commerciale. Il concetto base è che le
“Adamello Bike Arena e composto da diciotto
due ruote, in estate, devono diventare quello che
percorsi di varia difficoltà dedicati interamente
gli sci rappresenta per l’inverno.
alla Mountain-Bike, nasce il progetto che pre-
Il tracciato della pista ciclabile partirà dal-
vede la “Realizzazione di un nuovo percorso
la zona “Campetto”, partenza ufficiale della
ciclo-pedonale nel territorio dei Comuni della
Stazione Sciistica del comprensorio Ponte di
Provincia di Brescia dell’Alta Valle Camonica”,
Legno-Tonale e prosegue attraverso il territo-
che evidenzia ancora una volta l’aspetto inter-
rio dei Comuni di Temù e Vione per terminare
comunale e la sinergia dei territori dell’Alta Val-
nella zona “Fontanacce” o “Ponte di Davena”
le Camonica.
nel Comune di Vezza d’Oglio, per un lunghez-
Tale iniziativa inoltre, si inserisce perfettamente
za totale di circa 12.Km e un dislivello totale
all’interno di una strategia turistica destinata a
pari a 272 metri. Il futuro e probabile amplia-
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mento quale estensione del primo percorso in-
localizzazione di tutto rispetto, essendo distri-
teresserà invece i Comuni di Incudine, Monno
buite nel territorio dell’Alta Valle Camonica e
e Edolo.
nelle zone limitrofe al Parco Nazionale dello
Lungo il percorso evidenziato, si è cercato di
Stelvio e al Parco Regionale dell’Adamello, ri-
valorizzare le strutture preesistenti dislocate
sultano essere poco valorizzate, a tratti perfino
sui vari territori comunali, che diventano com-
incolte e abbandonate.
plementari e funzionali alla pista stessa, come
In generale si può affermare che le piste ciclo-
ad esempio il Castello e la Frazione di Poia,
pedonali e le cosiddette “greenway”, costitu-
le aree di sosta e di pic-nic già attrezzate con
iscono una serie di percorsi, dedicati ad una
di panchine, fuochi e raccogli rifiuti, la vecchia
circolazione “dolce” e non motorizzata, in gra-
Segheria del “Valar”, oggetto di una recente
do di connettere la popolazione locale e turisti-
riqualificazione, gli impianti Sportivi ubicati a
ca, con le diverse risorse del territorio, naturali,
sud di Vezza d’Oglio.
agricole, paesaggistiche, storico-culturali, con
Oltre all’aspetto funzionale, l’intervento preve-
i centri di vita degli insediamenti urbanistici, sia
de anche il ripristino e la sistemazione ambien-
nelle aree rurali che negli agglomerati urbani
tale di alcune zone che pur godendo di una
interessati. www.adamellomagazine.it
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Segnalato da Gambero Rosso
I kro vantano una tradizione che risale al XII secolo: erano originariamente stazioni di posta, dove le diligenze si fermavano per consentire ai viaggiatori stanchi di sgranchirsi le gambe e consumare un pasto caldo. Kro, la parola che si legge sulle insegne di molti ristoranti nelle regioni del nord europa, letteralmente significa locanda, ma in realtà i kro sono autentici pezzi di storia. I primi nacquero nel medioevo. Nel 1396 un editto della Regina Margrethe I stabilì che ve ne fosse uno ogni trenta chilometri, la distanza coperta da un cavallo in una giornata. Alcuni Kro mantengono il carattere di locande, altri sono stati trasformati in ristoranti.
Pontagna di Temù (Brescia) - Via Tollarini n° 70/c • Tel +39 0364906411 - Cell +39 3479345485
RICETTE DI STAGIONE
TORTINO ALLA CICORIA SELVATICA SERVITO SU INSALATINA TIEPIDA DI ASPARAGI E FONDUTA AL TIMO
INGREDIENTI PER IL TORTINO 10 uova 500 ml panna fresca 125 ml brodo 3 cucchiai formaggio grattugiato 300 gr cicoria selvatica cotta, strizzata e frullata Sale e pepe PREPARAZIONE
Mescolare le uova con il formaggio grattugiato, aggiungere la panna tiepida e il brodo, passare al setaccio e aggiungervi la cicoria, sale e pepe. Mettere negli stampini a cura di Gabriele Rizzi imburrati e cuocere in forno a 120° per circa 30/35 min. INGREDIENTI PER LA FONDUTA 1 l. latte caldo 400gr Silter a cubettini 80 gr di farina bianca 80 gr di burro Sale - Pepe Timo fresco a foglioline PREPARAZIONE Sciogliere il burro in un tegame, unire la farina e far diventare di color nocciola. Aggiungere il latte e mischiare con una frusta per evitare grumi. Unire il Silter e creare una crema omogenea, aggiustare di sale pepe ed infine profumare con il timo. INGREDIENTI PER L’INSALATA 1 kg di asparagi Acciughe Sale - pepe
RISOTTO CON CICORIA SELVATICA
PREPARAZIONE
Cicoria fresca, ben lavata e bollita per circa dieci minuti, dopodichè una parte frullata e una parte tritata, spadellarla in un tegame con del burro, aggiungervi il riso e procedere come per un normale risotto. A fine cottura mantecare con panna, parmigiano e un poco di mascarpone.
Scottare gli asparagi e tagliarli a listarelle, condirli con sale, pepe e acciughe. Comporre il il piatto a piacere.
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a cura di Germano Melotti
La nostra vallata, così come la biblica Terra Promessa, presentava ai tempi degli avi, un territorio coltivato soprattutto a cereali. Tale paesaggio, ha resistito fino ai primi decenni del XX secolo, quando, narra il fornaio camuno Sandro Salvetti, “grazie al lavoro dell’uomo, sulle magre pendici solatie, sottratte al bosco, biondeggiavano le messi accarezzate dal vento del Tonale, generose di grano pronto a mutarsi in farina”. Nell’antichità, il pane, oltre ad essere un cibo quotidiano, era considerato un bene da offrire alla divinità e un elemento d’unione col mondo dei defunti. L’attuale distribuzione dei “pani rituali”, effettuata in particolari festività, conserva evidenti legami con questa originaria natura precristiana: è il caso, ad esempio, del pane di segale, prodotto nelle forme di bèch e canàoi (corna e ciambelle) e ricevuto ancora oggi dai bambini di Monno, in occasione della questua del “Gabinat”, ogni primo Novembre. Solo più tardi, in seguito all’avvento del Cristianesimo, il pane eucaristico diverrà lo stesso corpo di Gesù e il ricordo del suo sacrificio terreno. Dal punto di vista linguistico, nel nostro dialetto, il pane viene generalmente chiamato “pà”, termine derivato dal latino panis dal quale si sono originate le dizioni: pagnòca, pagnuchì e panadèl. I vari formati prendono il nome di: bofèt (soffiato), scüciàda (schiacciato), mà de pà (mani di pane), matòta (pupazzo), canàol (ciambella), bèch (cornuto), mica e michèta (dal latino “mica” per briciola). Pà de seghél, de formèt, de schèlt, cü fic e cole grìpole, sono le tradizionali denominazioni delle varie specialità fatte con impasti di farina di segale, di frumento, di castagne, con fichi e ciccioli di maiale. Secondo il grado di cottura il
pane può essere: còt (cotto), crü (crudo) e brüsà (abbrustolito). Simpatica è la cantilena che recita: “O furnér èl còt el pà? Se ma l’è ‘m po’ brüzà! (O fornaio è cotto il pane? Sì ma è un po’ bruciato)”. Nel patrimonio orale sono conservati diversi proverbi e modi di dire riferiti a questo antico alimento: El pà guadagnà sota i altre el già set croste (il pane guadagnato sotto gli altri ha sette croste); crus col pà l’è ‘m bèl portà (la croce se viene col pane è ben portata); pà e nùs maià da spùs (pane e noci è un mangiare da sposi); pà che canta, formai che plancc e vì che ‘l salta (pane che canta, formaggio che piange e vino che salta); lè miga pà par i mè dècc (non è pane per i miei denti); maià pà surt (mangiare solo pane); esér bù comà ‘l pà (essere buoni come il pane). Ai ragazzi, raccolti in stalla a fare stramadècc (veglia serale), la nonna formulava questo indovinello: “El và didìt bianc e ‘l vè defò ros…” (entra bianco ed esce rosso…); dopo aver ascoltato i suggerimenti dei più anziani, tutti rispondevano in coro: “El pà!” Una leggenda, molto diffusa in Alta Valle Camonica, attribuisce al pane la facoltà di ammuffire in poche ore al contatto con l’aria apportatrice di pestilenza. Per questo i contadini usavano esporre una pagnotta presso le bocole (finestrelle) delle loro baite quale efficace indicatore della permanenza del morbo contagioso. Fra le credenze popolari apportatrici di malaugurio, la più interessante l’ho colta dalle labbra di una nonna che ammoniva i propri nipotini di non capovolgere el pà sulla tavola e neppure farne cadere una sola migola (briciola) in terra. Molti storici ed etnografi camuni hanno vergato con l’inchiostro considerazioni www.adamellomagazine.it
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Adamello Magazine N. 3 | Marzo.Giugno2011
e studi su questo tradizionale alimento. Padre Gregorio Brunelli, ad esempio, sottolinea nei suoi Secenteschi “Curiosj trattenimenti” come: “Al pane che cor hominis confirmat (da forza all’uomo)” s’accompagni il vino che “leatificat cor hominis (rende lieti i cuori)”. Egli precisa inoltre che le qualità dell’aria e della terra rendono qui “il grano tutto in tal perfettione, che il pane di Segale eccede in bianchezza, e sapore quello di formento d’alcuni altri paesi”. Due secoli dopo, il dalignese Favallini Bonifacio, nella sua opera intitolata “Camunni”, così descrive l’aspetto del nostro territorio, negli ultimi decenni dell’Ottocento: “La Valle Superiore si apre sopra la tetra gola di San Brizio coll’altipiano di Incudine in un paese tutto nuovo, ove (…) non incontrasi che spaziose praterie, magnifiche selve di abeti e larici e nelle esposizioni meridiane campicelli di segali, frumento, farro (scandella), patate, rape, lini, verza, che succedonsi a gradinata fino al possibile”. Negli atti della visita pastorale effettuata dal vescovo Barbarigo, nell’anno 1716, è annotato come vicino alla chiesetta di S. Appollonio di Pezzo “si distribuiscono i legati del pane” il primo giorno delle rogazioni. È questa una delle tante testimonianze della presenza, in Alta Valle, d’iniziative comunitarie tese all’adempimento delle opere di misericordia corporale, promosse dalle Confraternite, dalla Vicinie e dalle Parrocchie, grazie all’erezione dei Monti di Pietà frumentari. Anche nei testamenti anteriori al XX secolo, era
sovente imposto agli eredi d’effettuare l’elargizione di pane nero “secondo l’uso antico, impiegando 12 quartari di segale e facendo in modo che ogni fuoco avesse la sua pagnotta”. Il grano raccolto ed immagazzinato nelle cantine nei càlc dei scrìgn (scomparti degli scrigni), veniva macinato, mediante la forza dell’acqua, sottratta ai torrenti, all’interno dei caratteristici opifici, molti dei quali erano ancora in funzione, in Alta Valle, nei primi decenni del XX secolo. Con la loro scomparsa è svanita anche la figura del mugnaio, detentore di saperi e segreti funzionali alla conseguente opera di panificazione eseguita dalle altrettanto esperte gesta dei fornai. L’arte di tante donne che cuocevano il pane nei vecchi forni casalinghi e tramandavano con l’esempio i segreti del mestiere, non è però un patrimonio in via d’estinzione. Questo scrigno d’esperienze e di conoscenze è ancora oggi vivo grazie all’operosa attività dei paneter e pasticiöi (panettieri e pastai) camuni che, presso i loro forni, creano par tutti noi, ad ogni albeggiare, questo “magico” frutto della notte. Ed è Sandro Salvetti, panettiere di stampo antico, che ci spiega come sia importante “intervenire subito per porre termine all’attuale ansia da alimentazione legata alla disponibilità di cibi sempre più anonimi e d’ignota provenienza, al fine di portare in tavola la tranquillità emanata da un pane del quale si conosca l’origine”. A questo proposito la Forneria Salvetti di Malonno, attiva in Alta Valle nei suoi punti vendita di Vezza d’Oglio e di Temù, in sinergia con la Comunità Montana ed altri amici agricoltori, si è fatta promotrice di un progetto teso a reintrodurre la coltivazione della segale nella Valle dell’Oglio. Questo antico cereale, usato dai nostri avi, è infatti un alimento caratterizzato da notevoli proprietà nutrizionali contenendo: carboidrati, proteine, sali minerali (ferro, calcio, fosforo, iodio, potassio), vitamine (gruppo B ed E) e fibre. Esso stimola la circolazione del sangue, fluidificandolo e contrasta i processi d’invecchiamento dei vasi sanguigni; gli sono inoltre riconosciuti effetti depurativi, energetici e ricostituenti. Ultimamente sono in forte crescita i turisti e gli amanti della cucina territoriale che, desiderando rendere originale e salutare la propria alimentazione, selezionano per la loro tavola la vasta scelta dei prodotti a base di segale camuna che contempla, oltre al famoso pane nero, squisite tagliatelle, fragranti grissini e deliziosi biscotti. E tu…, se non l’hai già fatto, …dai! Cosa aspetti ad unirti a loro nella riscoperta delle più gustose tradizioni dell’Alta Valle? www.adamellomagazine.it
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I NOSTRI PERSONAGGI DELLO SPORT AD ALTO LIVELLO
GOVONI
adicura di Carolina Sandrini Carolina Sandrini
Nata a Pieve di Cento (Bo) il 4 marzo del 1944, inizia la sua attività sportiva all’età di 12 anni. Evidenzia le proprie doti atletiche sin dall’inizio: gareggiando con i ragazzi della sua età nel campo sportivo della parrocchia: lascia tutti al palo. Il capostazione di Marzabotto, paese dove i genitori si sono trasferiti, la nota subito e la segnala al suo amico Luciano Martelli, allenatore della società Fontana club di Bologna. Subito viene iscritta al club, dopo una prova sugli 80 m., ed è qui, che inizia la carriera sportiva di Donata. Dopo i primi risultati incoraggianti sui 100 m. e i primi allenamenti specifici sulla velocità, Donata l’anno successivo è pronta ad affrontare le migliori velociste italiane sulla distanza dei 100 m. All’età di 13 anni ferma i cronometri a 12”2, in seguito per affinare la tecnica, partecipa a stage con la nazionale e riceve i consigli da Giusy Leone: la migliore atleta italiana dell’epoca. Nel 1960, a 14 anni, viene convocata in nazionale e fa parte della squadra per le Olimpiadi di Roma, dove partecipa alla staffetta 4 x 100 assieme alla grande Leone, medaglia di bronzo nei 100 m. Il 1961 e 1962 sono gli anni dei grandi risultati nelle distanze, ottiene 11”6 nei 100 m. e 23”9 nei 200 m., superando molte atlete dell’est europeo nei meeting internazionali e con il ritiro della Leone, diventa la regina incontrastata della velocità in Italia. L’incontro con Lauro Bononcini, ex commissario tecnico della nazionale, permette l’evoluzione tecnica di Donata nelle gare di atletica, cominciano, così, gli allenamenti sui 400 m. Le prime prove danno risultati soddisfacenti e in poco tempo abbandona le gare dei 100 e 200 m. per quelle dei 400 m. La finale dei 400 m. alle Olimpiadi del Messico, nonché la vittoria in coppa Europa del 1966, stabilendo il record italiano di 53”2, sono alcune delle vittorie più prestigiose di questa atleta, che insieme ai record italiani dei 400 m., ne fanno una delle migliori quattrocentiste del Mondo, capace di interpretare 20 anni di carriera ad alto livello. A poco a poco si evolve ulteriormente e tenta gli 800 m., nel 1972 fa proprio, anche, il record italiano degli 800m e nello stesso anno alle Olimpiadi di Monaco si piazza tra le prime sei atlete del mondo su questa distanza. Tra il 1961 e il 1975, vince ben 32 titoli italiani (100, 200, 400, 800 e staffette), stabilendo numerosi primati (60, 400, 800, 1000, 3000 metri e staffette), indossando per ben 49 volte la maglia azzurra. Terza nei 400 m. ai campionati Europei del 1969 e quattro volte Olimpica: a Roma (staffetta 4 x 100 m.), Tokio (100 m. e 200 m.), Città del Messico (400 m.) e Monaco di Baviera (semifinalista nei 400 m.). Nel 1971 si sposa con Enore Sandrini, ex velocista dei 100 e 200 m., cessa l’attività sportiva all’età a 34 anni e nel 1979 ha una figlia di nome Carolina, tutt’ora vive e lavora a Ponte di Legno. “Non mi sacrificavo poi tanto, racconta la Govoni, mi veniva tutto con naturalezza e, al contrario di Paola Pigni, cercavo anche di divertirmi e, se non mi controllavano a vista, per evitare qualche ripetuta di allenamento ero capace di nascondermi dietro la siepe dello Stadio! Era un’atletica semplice, pochi soldi ma anche meno esasperazione. Forse, anche questo mi ha consentito di condurre una lunga carriera.” www.adamellomagazine.it www.adamellomagazine.it
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FIACCOLATA E FUOCHI D’ARTIFICIO
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Superba Apertura del Campionato Italiano
Motoslitte. Il Motoclub Sebino ha organizzato con un incredibile successo di pubblico e di partecipanti la prova d’apertura del Campionato Italiano Motoslitte sulle nevi delle montagne bresciane del Passo del Tonale. La gara disputata la sera del 15 Gennaio su un percorso ben preparato, ha regalato all’ambiente delle motoslitte una notte da “sogno”.
foto di Marco Del Bono
Il comprensorio esprime il massimo dell’atmosfera festaiola e vacanziera nel periodo natalizio e di capodanno con addobbi ed alberi natalizi veramente d’effetto. Il tutto raggiunge l’apice la sera di fine d’anno con le tradizionali fiaccolate fatte dalle scuole di sci e i sempre bellissimi fuochi d’artificio.
CAMPIONATO ITALIANO MOTOSLITTE
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EVENTI 2010 - 2011 A PONTE DI LEGNO
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EVENTI 2010 - 2011 A PONTE DI LEGNO
CAMPIONATI ITALIANI GEOMETRI
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Dal 27 al 30 Gennaio si sono disputati a Ponte di Legno Temù la sedicesima edizione del Campionato Italiano Sci dei Geometri. Al via delle competizioni ben oltre 200 partecipanti in ogni gara, provvenienti da ben 31 Collegi Provinciali di Sci. I Geometri si sono sfidati, in slalom gigante e speciale, nel fondo 5 e 10 Km, snoboard ed in una speciale classifica di combinata tra la gara di fondo e di slalom speciale. La manifestazione organizzata dal Collegio della Provincia di Brescia, da anni tra i protagonista in senso assoluto, e che proprio sulle nevi di casa a conquistato il primo posto nella classifica a squadre precedendo il Collegio di Sondrio ed Aosta. L’ospitalità e l’organizzazione del Collegio bresciano è stata apprezzata da parte di tutti i partecipanti che hanno avuto parole molto lusighiere per la perfetta organizzazione di tutte le gare e per l’ospitalità.
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RED BULL DISCESA LIBERA
Velocità e tanti capitomboli per la nuova edizione del Red Bull Discesa Libera. Ha fatto tap-
pa a Passo del Tonale la seconda edizione di questo particolare evento, che combina lo sci alpino con le gare “inferno” e lo skicross. Due gare in più e sempre più follia! Inizia la stagione sulle piste… e Red Bull scatena di nuovo l’inferno! Dopo il successo ottenuto lo scorso anno, è ripartita la nuova edizione del Red Bull Discesa Libera, competizione di una particolare disciplina, nota come downhill cinese, che si tiene sulle piste di cinque famose località sciistiche. Dopo la prima tappa a Prato Nevoso, sabato 29 gennaio la competizione ha raggiunto Passo del Tonale (BS), presso la pista Alpe Alta, dove a partire dalle ore 14 si sono radunati circa 90 partecipanti. Per partecipare non è tanto importante essere dei campioni sugli sci o avere una tecnica eccellente, quanto essere veloci… e un tantino spericolati! Il format del Red Bull Discesa Libera prevede infatti fino ad un centinaio persone in cima ad una pista, che corrono tutte insieme per circa 50 metri con i soli scarponi ai piedi fino all’arco che indica la partenza, infilano di corsa gli sci, e scendono più velocemente possibile con gli sci ai piedi seguendo il percorso tracciato. Semplice lo scopo della gara: vince chi arriva primo al traguardo. Un modo alternativo, quindi, di combinare lo sci alpino con le gare “inferno”, usuali anche nel mondo dei motori e nelle mountain bike, che prevedono la partenza in massa dei partecipanti. La tappa di Passo del Tonale ha visto trionfare sul primo gradino del podio Marco Mussa, seguito da Andrea Botticini e da Lorenzo Martani, che ha ottenuto anche il premio come miglior Junior. Premiata anche la prima donna al traguardo, Karolina Klimek.
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MOTORADUNO INVERNALE
Ponte di Legno è famosa per questo: montagne di O I A FEBBR neve e divertimento! E quest’anno , come per la passata edizione, Ponte di Legno è famosa anche per aver ospitato nel suo Palazzetto dello Sport il Motoraduno Invernale “Sà ‘ncule la nef”. Quanti bikers giunti da ogni dove! Arrivati in Valle Camonica nella bellissima giornata di venerdì e sabato per assaporare con slancio e passione tutte le opportunità che questo motoraduno sa offrire. Tra musica di buon livello, piatti tipici della cucina camuna, fiumi di birra e tanto divertimento, si sono visti tanti “arditi” con la voglia di stare in compagnia, parlare di moto ed esperienze di viaggio, per ritrovarsi con naturalezza e semplicità, tutti nella calda arena del Palazzetto dello Sport, potendo poi riposare all’interno in un’ampia area coperta e riscaldata. Arrivederci alla prossima edizione!
PISGANA SKI ALP
1° RADUNO
PISGANA SKI ALP, è un gruppo di alpinisti e amanti della montagna che nel 2009 ha deciso di unirsi per partecipare a raduni di sci alpinismo, caspolate, gite all’aperto e serate in compagnia. E’ un gruppo amatoriale, senza fini di lucro, aperto a tutti che ha come scopo principale quello di divertirsi insieme, scoprire posti nuovi, condividere tante emozioni e esperienze in montagna. Con la partecipazione degli iscritti ai vari raduni, il gruppo riesce ad essere nelle classifiche dei “gruppi più numerosi” e ad aggiudicarsi molti premi. Il 30 gennaio 2011 alla 15° edizione della “Sgabanada” di Vermiglio (TN), al gruppo “Pisgana Ski Alp” è stato assegnato il Trofeo Memorial Vito Panizza (biennale non consecutivo) come gruppo più numeroso in assoluto. Visto l’entusiasmo di tutti nel partecipare ai vari raduni proposti, quest’anno coordinati dal referente del gruppo Chicco Zani, si è voluto provare a proporre qualcosa di alternativo anche nel comprensorio dell’alta Vallecamonica. Infatti, il 4 marzo 2011 si è svolto il “1° raduno in notturna Pisgana Ski Alp” per sci d’alpinismo e caspole presso le piste da sci di Ponte di Legno e Temù (BS). L’evento ha visto la partecipazione di circa 300 persone tra atleti e volontari ed è stato supportato da 70 sponsor che hanno sostenuto l’iniziativa. C’erano due percorsi alternativi, uno per gli sci e uno per le caspole, entrambi con partenza dalla pista Valbione a Ponte di Legno. Il tracciato degli sci, cronometrato in salita, prevedeva la risalita dalla pista Valbione fino alle Baite di Casola con rilievo del tempo presso la Maralsina, dove gli atleti si sono rigenerati grazie ad un ricco ristoro per poi riprendere la discesa conclusiva dalle piste fino al punto di partenza. I partecipanti con le caspole si sono invece incamminati verso la Val Sozzine e sono poi rientrati al Palazzetto dello Sport di Ponte di legno; sul tragitto hanno potuto apprezzare il ristoro preparato dai volontari. La serata si è poi conclusa al palazzetto con la cena, le premiazioni della classifica e una ricca estrazione a premi per tutti i partecipanti. Il buon risultato della manifestazione è ora per gli organizzatori fonte di entusiasmo e un buon trampolino di lancio per le prossime proposte che ci saranno per la nuova stagione. Uno degli obiettivi che il gruppo vuole raggiungere è quello di riuscire a proporre e organizzare, eventi e manifestazioni, coinvolgendo le varie realtà della zona, riuscendo magari a creare un ricco calendario di attività per la prossima stagione invernale. Le riunioni e gli incontri del gruppo, non avendo ancora una propria sede, per ora si tengono presso il Centro Eventi di Vezza d’Oglio e tutti sono invitati a partecipare. Inoltre ogni anno, a fine stagione invernale, viene organizzata la festa del gruppo dove tutti sono invitati per un ricco spuntino offerto dall’organizzazione ed una serata in compagnia. In tale serata vengono condivisi i cesti vinti durante i raduni e si prende l’occasione per rinnovare il tesseramento al gruppo. Chiunque fosse interessato alle attività del gruppo può contattare Chicco Zani al n. 345.2299543 oppure via mail al’indirizzo pisganaskialp@libero.it.
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EVENTI 2010 - 2011 A PONTE DI LEGNO
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18ª EDIZIONE LUNARALLY
WALTER TRENTIN VINCE IL 18° LUNARALLY Il percorso O MARZ è stato modificato in giornata, reso più interessante da vari cambi di pendenza e dall’aggiunta di un cambio pelli.
PONTEDILEGNO (BS), 21/03/2011 – Sulle nevi del Tonale ha trionfato Walter Trentin sabato sera, alla 18^ edizione del Lunarally egregiamente organizzato dal Cai Pezzo-Pontedilegno che ha modificato il percorso al fine di offrire una serata splendida in perfetta sicurezza. Sabato mattina infatti la Guida alpina Odoardo Ravizza, dopo avere effettuato un sopralluogo ed avere controllato il bollettino valanghe che segnalava una situazione di pericolo, ha preferito optare per un percorso nuovo ma altrettanto divertente. I 350 concorrenti sono partiti dal passo Tonale e hanno affrontato subito la lieve salita che li ha portati all’arrivo della cabinovia che sale da Pontedilegno, quindi sono scesi fino alla partenza della seggiovia Nigritella per poi risalire lungo la pista Alpino. Sotto alla cima Bleis si sono ricongiunti alla pista omonima ed hanno affrontato la discesa sino al Passo. Si tratta di un percorso particolarmente impegnativo e decisamente più interessante dell’originale grazie anche all’aggiunta di un cambio pelli. Nonostante le previsioni meteo sfavorevoli sono 350 gli sci alpinisti che si sono presentati al via, sotto la neve. Tra questi c’erano numerosi rappresentanti dei due sci club locali, l’Adamello Ski Team e il Pisgana Ski Alp. Il percorso era perfettamente illuminato dalle fiaccole e nel corso della serata la neve ha lasciato il posto ad una meravigliosa luna, come vuole la tradizione del Lunarally. La macchina organizzativa ha funzionato anche questa volta molto bene e si è avvalsa come sempre della collaborazione del Soccorso alpino coordinato da Marcello Cenini, nuovo capostazione di Pontedilegno. La buona riuscita di questa 18^ edizione del Lunarally è stata una grande soddisfazione per il Cai Pezzo-Pontedilegno che quest’anno compie 40 anni. Tra gli atleti in gara era presente anche Roberto Panizza dell’Adamello Ski Team, primo classificato della categoria Master maschile, che domenica scorsa ha conquistato il titolo di Campione Italiano Master a coppie a Cima d’Asta. La prima donna classificata della categoria Master è Emanuela Spedicato del Cai Pezzo-Pontedilegno.
“GIUEDÌ DE LA MESA”
EVENTI 2010 - 2011 A PONTE DI LEGNO
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Giovedì 31 Marzo sì è svolto il tradizionale “Giuedì de la mesa”: durante il pomeriggio c’è stata la sfilata per le vie del paese e delle frazioni dei carri non solo di Ponte di Legno, ma anche di Monno e Vezza d’Oglio. In piazza la ricca merenda offerta dal Comune , musica e giochi per i più piccoli. Alle 21.00 i carri hanno sfilato ancora una volta verso il centro storico del paese dove si è celebrato il rogo della vecchia e la lettura del suo testamento. Musica e balli hanno intrattenuto il numeroso pubblico grazie anche alla temperatura mite della serata.
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lo zaino
"ATTREZZATURA TEMPO LIBERO E SPORT”
di Ottavio Zani Ogni escursionista, indipendentemente dal livello tecnico, necessita di uno strumento che a mio avviso è fondamentale in ogni occasione: lo zaino. La scelta del modello giusto deve essere preceduta da una riflessione sul grado, tipo e durata delle vostre gite. In commercio esistono moltissime tipologie di zaini e le differenze sono ad esempio nel numero di cinghie e ganci con i quali trasportare sci, ramponi, picozze o altro equipaggiamento.
L'azienda "Marsupio" (www.marsupio.it) propone un vasto catalogo di prodotti adatti ad ogni tipo di esigenza.Della linea Alpinist da notare , a mio avviso , c'è il modello "Alpine Pro 35+10".Leggerissimo e funzionale, ha dorso PRO BACK system con stecche in alluminio estraibili, spallacci e cintura a vita imbottiti e regolabili e cinturino pettorale scorrevole. Cappuccio regolabile in altezza con tasche porta valori, possibilità di accedere allo scomparto principale grazie alla comoda tasca laterale con zip. Compatibile con sistemi d'idratazione, porta sci, 2 porta piccozze, porta ramponi, porta caschetto o racchette da neve, porta materiali interni su zaino e su cinghia a vita. Sempre della stessa azienda, un altro modello interessante è il grande "Cervino": 90 litri di capacità. Lo zaino è caratterizzato da tasche laterali a scomparsa, 2 tasche in rete porta borraccia, porta piccozza , porta bastoncini ed è compatibile ai sistemi d’idratazione. 72 72
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Sul fondo è presente il comodo copri zaino. Questa tipologia di zaini è detta comunemente "da campeggio" per via delle comode tascone frontali e laterali e della grandezza espressa in Litri. Un altro marchio leader nel mercato dell'escursionismo è sicuramente "Salewa" (www.salewa.it). Tra i numerosi modelli presenti nel catalogo segnalo il "Nurek 50"che è uno Zaino da trekking altamente funzionale dotato di sistema Multifit per il massimo comfort. La struttura in alluminio integrata consente di adattarlo rapidamente all’anatomia individuale. La lunghezza del dorso è facilmente regolabile e adattabile. La cintura a vita monopezzo elimina ogni fastidio e permette di distribuire meglio il peso sui fianchi. La compartimentazione intelligente consente di riporre gli accessori, grandi e piccoli, che bisogna tenere sempre a portata di mano: tasche laterali a soffietto, comparto sul cappuccio, tasca applicata sulla cintura a vita. Soluzioni di fissaggio aggiuntive sul fondo e sul cappuccio per il sacco letto, la tenda o altri oggetti ingombranti. Parlando di montagna non si può dimenticare l'Azienda CAMP (www.camp.it) che ha veramente un'ottima gamma di prodotti.Da segnalare a mio avviso la "Gamma Line".Gli Zaini di questa linea hanno una forma ampia per riporre una grande quantità di materiale durante le lunghe escursioni. Sono presenti Due tasche laterali, una frontale infe74 74
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riore, una frontale centrale, una interna in rete, due sul cappuccio e una sul fondo per il coprizaino, Scostandoci un attimo dall'escursionismo estivo vorrei segnalare gli zaini "ABS".ABS è un sistema intelligente che evita che si possa rimanere sepolti da una valanga: i due airbag, con un volume complessivo di 170 litri, si gonfiano quando si tira la maniglia di sgancio dello zaino. Si forma così un volume supplementare che con molta probabilità eviterà il seppellimento dello sciatore. Gli airbag vengono riempiti con l'azoto contenuto nella cartuccia. E' possibile ricaricare la cartuccia e la maniglia di sgancio e riutilizzare il sistema ABS. La linea Vario permette di portare con sè non solo l'airbag da valanga ABS, ma anche lo zaino delle dimensioni desiderate. E questo grazie all'unità di base dello zaino: uno schienale nel quale è stato integrato tutto il sistema airbag; sull'unità di base si possono agganciare zaini con volumi differenti. Gli zaini vengono attaccati con una cerniera lampo, permettendo così carichi fino a 80 kg. L'unità base Vario è inoltre conforme ai requisiti per sollecitazioni estreme imposti dall'ente tedesco per la supervisione tecnica TÜV. All'ideale comfort di trasporto contribuiscono gli schienali Airstripe con imbottitura in espanso e rete in materiale traspirante, una cintura ventrale ergonomica e una cinghia pettorale che permette una regolazione personalizzata dell'altezza.
SARÀ CAPITATO A TUTTI di Michele Roscini Vitali
Sarà capitato a tutti, credo, di vedere persone abbigliate come dei motociclisti ma il cui mezzo a due ruote non emetteva alcun schioppettio, ebbene oggi cercheremo di spiegare meglio chi sono e cosa fanno questi strani individui con i loro mostruosi mezzi. Innanzi tutto è bene differenziare due tipi di biker, sì, perché quei mezzi non sono altro che delle biciclette sotto cura di steroidi. Le due catogorie di cui sopra sono freerider e downhiller. I membri della prima categoria adorano la discesa ma se c’è da salire non si tirano indietro e pedalano, non per molto, ma pedalano. La seconda categoria è quella dei downhiller che amano la discesa in tutte le sue forme l’importante è scendere …. non salire! A voler essere precisi ci sarebbero moooolte altre categorie di biker ma creerei solo della 76
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gran confusione. Ad ogni categoria di biker corrisponde una specifica categoria di “bike” che risponde alle esigenze dei rispettivi rider. Le bike da freeride sono biciclette che sotto il profilo tecnico hanno un escursione alla ruota posteriore di circa 190 mm e una forcella che arriverà ad ammortizzare fino ai 180 mm circa. Traducendo questi dati si può dire che hanno una buona attitudine per la discesa ma, nel contempo, se si deve salire non si lasciano i polmoni lungo il percorso. Le bike da Downhill, invece, sono mostri, simili a moto ma senza motore, da 220 mm di escursione al posteriore e 200 mm all’anteriore. Sono molto limitate nella salita perché hanno
un rapporto solo anteriormente e rapporti molto corti al posteriore proprio per dare massimo spunto in discesa. Le due tipologie di mezzi hanno in comune manubri larghi - si parla di 760 mm per sfruttare al meglio i giochi di leva- e freni idraulici con dischi da 200 mm per un minor surriscaldamento lungo le discese. Dopo aver presentato con poche parole come sono i loro mezzi vorrei accennare ad una cosa molto importante ovvero l’abbigliamento di questi gladiatori, e non si tratta solo di un aspetto estetico anzi... Ci sono dei must e degli optional. Il must per ogni biker è sicuramente il casco, rigorosamente integrale, perché abbracciare gli alberi non è il massimo della vita. Sempre per motivi di sicurezza questi moderni gladiatori sono forniti di protezioni su tron-
co, gambe e alcuni anche sulle braccia. Ultimamente poi si vedono biker che sfoggiano strani collari simili ad assi del wc, forse parranno un poco ridicoli, ma servono ad evitare un bel giro del collo. Questo per dire che alla fine si scende anche a forte velocità ma anche con un occhio alla sicurezza, nei limiti del possibile perché nonostante tutto questo resta uno sport estremo. Ora vi chiederete perché,nonostante i rischi, sempre più persone si avvicinano a queste discipline …. la risposta è molto semplice, se riuscite a trovare il coraggio per farlo una prima volta, provate e poi vedrete che non ne farete più a meno: è un mix di adrenalina e contatto con la natura che porta il tuo cuore a mille e ti lascia con il sorriso per il resto della giornata. Provare per credere. Pace e polvere!
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BUON COMPLEANNO Tennis Vacanza di Gioacchino Prando
Il mitico Scoiattolino compie vent’anni! Un traguardo importante, celebrato da un resoconto impressionante: più di cinquemila ragazzi di ogni età che, con divertimento e allegria, hanno calpestato la terra rossa dei campi da tennis nel favoloso paesaggio estivo di Ponte di Legno. Il progetto Tennis Vacanza Ponte di Legno prende vita nel lontano 1991 da un’idea del Maestro Gioachino Prando, direttore tecnico e Responsabile, che reggerà il timone del campus,lanciando un programma fino ad allora assente sul panorama dalignese: una vacanza sportiva studiata appositamente per ragazzi e ragazze di età compresa tra i 6 e i 15 anni. Basato principalmente sull’ attività tennistica, ma spaziando su altre discipline (calcio, pallavolo, atletica, trekking), il sogno trova un riscontro ed un successo enorme ed immediato, destinato a perdurare negli anni. Le attività si moltiplicano, lo staff ed il numero di ragazzi cresce, così come la collaborazione con le strutture dalignesi. 78
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Nasce il binomio unico con il Golf Club Ponte di Legno, che avvicinerà più di 700 ragazzi ad uno sport che sta avendo una crescita esponenziale a livello giovanile: il golf. Una vacanza sportiva, ma anche di crescita culturale: i corsi di inglese tenuti da insegnanti madrelingua sono l’ennesima ciliegina sulla torta. Leggendarie diventano le escursioni organizzate, con camminate che porteranno i ragazzi ad immergersi nei paesaggi alpini racchiusi tra i parchi nazionali dell’Adamello e dello Stelvio. Diversi quindi i fattori che hanno contribuito al successo di questa iniziativa: lo staff tecnico (composto esclusivamente da personale specializzato, di grande esperienza e professionalità), il numero chiuso di iscrizioni, l’organizzazione precisa dei programmi giornalieri e le strutture sportive adeguate. Tutto ciò per consentire una maggiore qualità del servizio ed un’atmosfera più familiare rispetto alle solite strutture di vacanza sportiva. Da qualche anno inoltre è disponibile l’opzione “Mezza Giornata”, che garantisce una maggiore flessibilità di scelta da parte dei partecipanti, consentendo loro di decidere al meglio le attività da svolgere. Vi ricordiamo che potete visitare il nostro sito web “www.vacanzetennis.it”, dove troverete tutte le informazioni che vi occorrono. Tennis Vacanza Ponte di Legno è ormai una realtà consolidata, garanzia di professionalità e divertimento. Noi, fieri del nostro ventennio di attività, vi aspettiamo numerosissimi come sempre!
TURETTI ASSICURAZIONI AGENZIE DI
DARFO BOARIO TERME - TEL. E FAX 0364-531679 CAPO DI PONTE - TEL. E FAX 0364-42364 BRESCIA - TEL. 030/2422333 FAX 030-2422361
RIEPILOGO SITUAZIONE METEO STAGIONE INVERNALE 2010 -11
Le temperature sono state rilevate dalla colonnina/barometro Provincia di Brescia – Assessorato al Turismo IAT Ponte di Legno Il tempo è stato ripreso dal registro mastro della seggiovia Valbione DICEMBRE 2010 GIORNO Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì
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LE PREVISIONI DEL TEMPO ANNUALI secondo un’antica tradizione della nostra gente di Giannina Pertocoli Grazie all’alto livello della tecnologia possiamo sapere in tempo reale, per ogni singola zona, nelle varie fasce orarie del giorno con precisione assolu80
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ta al minuto, il tempo che ci sarà, Nella storia della nostra comunità, già dai tempi più remoti quando lo scorrere del tempo era scandito con ritmi meno frenetici si diceva “fare gli scodellini con le cipolle” per prevedere il tempo per tutto l’anno, per poter meglio programmare i lavori campestri, agricoli e pastorali. La notte del 24 gennaio (Conversione di San Paolo) si prende una cipolla grossa, si divide a metà, si sfoglia per ricavarne 12 scodelle ( che corrispondono ai 12 mesi) in cui si mette una manciata di sale grosso, 5 o 6 grammi, e si dispongono sul da-
FEBBRAIO 2011 GIORNO Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì
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vanzale di una finestra rivolta ad est.Al mattino si esaminano ben bene in che condizioni si trovano le cipolle o meglio i singoli “scodellini”. Partendo da quello di destra verso sinistra, in senso antiorario, si riscontra in ogni “scodellino” se i grani di sale si sono sciolti o meno. Dove il sale si è completamente sciolto, il mese corrispondente sarà sicuramente piovoso o umido. Dove il sale si è conservato completamente, vuol dire che quel mese sarà soleggiato o quantomeno asciutto Per l’anno 2011 il responso delle cipolle ha dato questi esiti:
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GIOVANNI PAOLO II FINALMENTE BEATO dall’Oratorio di Ponte di Legno di Francesca Zani Che gioia, che felicità immensa! Da quando abbiamo saputo la bella notizia che il “Nostro” Papa, Giovanni Paolo II sarà beatificato, si respira aria di festa e di preparativi. “Nostro” perché l’oratorio di Ponte di Legno costruito nel 2005 è stato dedicato al grande Papa scomparso proprio nell’Aprile di quell’anno. I più piccoli forse non riescono a comprendere il perché della vera e propria venerazione che il pontefice polacco ha generato attorno a sé, ma chi ha potuto seguirlo durante il suo lungo cammino pastorale non può fare a meno di amarlo. In quel lontano 16 ottobre del 1978, con poche parole in un italiano un po’ incerto, oltre a manifestare la propria semplicità ha lanciato un messaggio che non lo abbandonerà mai per tutto il suo pontificato: Non abbiate paura di testimoniare Cristo. Molti sono gli eventi con cui il nostro oratorio si sta preparando a vivere un evento così importante. Già nelle scorse settimane abbiamo avuto momenti particolarmente intensi: sentita e partecipata è stata la veglia di preghiera in chiesa parrocchiale per commemorare come ogni anno il 2 Aprile giorno della dipartia di Giovanni Paolo II.
Sabato 1 Aprile presso il Centro Eventi di Vezza d’Oglio è stato il momento culminante dei festeggiamenti con il musical “SULLE ORME DI KAROL” realizzato e interpretato in maniera sublime dai ragazzi della parrocchia di Martellago (VE) con cui i ragazzi del nostro oratorio hanno stretto subito amicizia e insieme hanno partecipato alla Santa Messa Solenne Domenica 3 aprile 2011 alle ore 11:00, animata dal gruppo adolescenti, dal Fantasti-Koro e dai ragazzi della parrocchia di Martellago che insieme hanno poi pranzato e giocato in oratorio. Per quanto riguarda invece il momento della beatificazione Sabato 30 aprile 2011 una delegazione di giovani dell’oratorio partirà per Roma per partecipare Domenica mattina alla Santa Messa di Beatificazione del servo di Dio, Giovanni Paolo II presieduta da S.S. Benedetto XVI. Tutta la settimana sarà dedicata ad incontri speciali rivolti a genitori, catechisti, animatori. Martedì 3 maggio alle ore 21.00 in chiesa incontro di preghiera per tutti i genitori con la riflessione di don Mario Bonomi, parroco di Sellero e responsabile della Pastorale Famigliare per la Valle Camonica. Mercoledì 4 maggio ore 21.00 in chiesa , incontro di preghiera per tutti gli educatori, catechisti e animatori dell’Oratorio con la riflessione di don Pierangelo Pedersoli, curato di Pisogne. Giovedì 5 maggio ore 21.00 in chiesa, incontro di preghiera per tutti gli Adolescenti e i giovani con la riflessione di don Giovanni Milesi, responsabile della Pastorale Vocazionale della Diocesi di Brescia. Infine Venerdì 6 maggio 2011 si svolgerà la s. Messa solenne di ringraziamento presso la Chiesa parrocchiale di Pontedilegno presieduta da S.E. Mons. Luciano Monari vescovo di Brescia con la benedizione della nuova statua del Papa e la collocazione della stessa in oratorio. L’augurio per tutti è quello di vivere con partecipazione e con fede questo momento così importante per tutta la chiesa e per il nostro oratorio perché finalmente Giovanni Paolo II è Beato; è felice perché accanto al Signore per guidare ancora la Chiesa e soprattutto i suoi giovani! Non possiamo quindi non ascoltare il suo invito sempre forte: Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!
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PIEGARE IL LEGNO
alla morfologia dei luoghi IL RIFUGIO ROCCOLO VENTURA A TEMÙ (BS) di Emiliano Passeler
Noto, osservando la nuova architettura col legno, specie in montagna e collina, come il profilo della copertura sia meno “spigoloso” e secco. Lo ski-line è diventato più morbido, aderente, quasi radente alla morfologia dell’ambiente, coll’intento di ridurre l’impatto ambientale e mimetizzare l’opera costruita. Questa tendenza è senz’altro consentita dalla possibilità del legno lamellare di lasciarsi curvare. Ovviamente il raggio di curvatura ha dei limiti, che sono dettati dallo spessore delle lamelle e si può ritenere valida la relazione r>180s, dove r è il raggio di curvatura ed s lo spessore delle lamelle. Ad esempio per lamelle di 3-4cm il raggio di curvatura è compreso fra 6-7m. Per curvature più accentuate lo spessore delle lamelle deve essere molto sottile ed i costi di produzione lievitano in proporzione. Da tempo ALBE CASE divisione della WOOD ALBERTANI s.p.a. persegue questa filosofia che sfrutta la possibilità di curvatura del legno. Già agli esordi come documentato nel libro di F. Laner “Il legno lamellare, il progetto”, edito dall’Habitat legno, si proponeva lo sfruttamento di tale possibilità, specie nei casi dove fosse necessario ridurre i volumi da riscaldare (piscine ad esempio), attenuare l’impatto ambienta84
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le o annunciare, anche con doppie curvature, nuove possibilità espressive che la tecnologia del lamellare aveva in sé Alcune recenti realizzazioni, anche di edilizia abitativa, adottano questa opportunità. Ovviamente questa nuova espressività offerta dalla curvatura degli elementi strutturali produce un distacco dagli archetipi costruttivi col legno e giocoforza l’intera opera subisce innovazione. Porto un semplice esempio. Mentre con il tetto tradizionale a due falde è possibile ricorrere alla ventilazione del pacchetto di copertura facendo uscire l’aria dal colmo, nel caso delle coperture curve è necessario ricorrere al pacchetto caldo, ovvero assegnare all’isolamento e alla massa il risparmio energetico per il riscaldamento ed il raffrescamento. L’irruzione della curva, al posto di angoli, spigoli, raccordi ad angolo apre dunque ad una nuova stagione di progetto, ma anche di materiali. Si pensi solo al vecchio, caro, coppo, che ha saputo perforare le coltre dei secoli, è di fatto impotente nei confronti dei nuovi profili. I sottotetti, caratterizzati da linee curve, aprono a nuove definizione degli ambienti interni e dell’arredo. Insomma la curvatura potrebbe diventare una citazione priva di inferenze tecniche e proget-
Scheda dell’opera Committente: SIT Spa Pontedilegno (Bs) Progettista: Arch. Beltracchi Pisogne (Bs) Realizzazione: Albe Case, divisione di Industrie Albertani Edolo (Bs) - www.albecase.it
tuali, se non è coerentemente seguita dal ripensamento dei nuovi spazi e dall’impiego di nuovi prodotti. Avrebbe lo stesso effetto di un pareo indonesiano in una sfilata di moda invernale! Nel Rifugio Roccolo Ventura questa opportunità è stata sfruttata, adagiando sul movimentato profilo del terreno due falde curve e continue. Chiaro invito per lo sciatore per fermarsi, riposarsi e godere un attimo del paesaggio circostante (fermarsi e vivere più lentamente è comunque un invito che vale sempre!). Val la pena di ricordare, almeno ai giovanissimi, che non conoscono i sottili inganni dell’arte venatoria, che il roccolo era un appostamento fisso di uccellagione con reti verticali a triplice panno con pergolato a forma di semicerchio, posto in un punto strategico di passaggio. Nel roccolo venivano messi uccelli di richiamo: ora tale pratica è severamente proibita. La tipologia costruttiva adottata per la realizzazione dell’edificio è quella ad ossatura portante in quanto risulta essere molto flessibile e quanti adatta per la realizzazione di edifici con una certa complessità strutturale oltre che architettonica. L’edificio è costituito da una ossatura portante di travi e pilastri in legno lamellare posizionati
nei punti sensibili di carico delle strutture ed tamponamento con elementi pre-accoppiati tipo LIGNUM K. Nella realizzazione dell’edificio è stata inoltre prestata parecchia cura all’isolamento termico, considerando la posizione della costruzione ed il fatto che la fruizione delle stesso avverrà soprattutto nei mesi invernali. La coibentazione della copertura è eccezionalmente efficace e la foto di figura 4 fa infatti vedere che non ci sono perdite di calore perché la neve sul tetto c’è ancora tutta, pur col rifugio riscaldato! Anche le pareti sono isolate con pannelli di lana di legno. Il solaio tra primo e secondo piano è stato realizzato con sistema misto legno calcestruzzo tipo HSB che prevede l’utilizzo di travi in legno lamellare di abete e connettori metallici. Con questo tipo di sistema oltre alla maggiore solidità della struttura si è ottenuto un ottimo isolamento acustico tra il pano terra adibito a locale bar ed piano rialzato adibito ad alloggio del custode. I costi di costruzione sono stati piuttosto contenuti e l’edificio è stato completato in tempi ristretti, confermando come i vantaggi dell’impiego del legno nell’edilizia abitativa sia non solo bello e sostenibile, ma anche economico ed efficiente dal punto di vista energetico. www.adamellomagazine.it
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BREVI CENNI STORICI SUL CORPO MUSICALE PEZZO a cura di Adriano Faustinelli Oltre cento anni fa, in data 10 gennaio 1907, si costituiva la “Società Dilettanti Violinisti”. Da documenti giacenti nell’archivio dell’attuale Corpo Musicale Pezzo , questa è la testimonianza della formazione di un gruppo di musici in quel di Pezzo. Per onorare lo spirito dell’iniziativa di quei Pezzesi riporto l’articolo 1 dello Statuto: “art.1 – per iniziativa di alcuni giovani si è costituita a Pezzo la “Società Dilettanti Violinisti” che comprende fra i suoi membri: suonatori di violino, di chitarra, mandolino e violoncello ecc.” La Società, fra le tante cose, si propone: - di curare l’istruzione e l’esercizio dei suoi soci, diretti dal suo Direttore e Maestro in tutto quel tempo che avranno a disposizione dai loro impegni e interessi; - di rialzare il nostro paese dal quel tepore e indolenza portandolo sulla via del progresso civile, sociale dei nostri tempi; - aver di mira, non solo l’interesse pecuniario che ciò è ben poca cosa massima qui da noi, ma il morale dei soci col divertimento. Negli anni a seguire, fino al 1914, si aggiungevano i primi suonatori di strumenti a fiato e tastiere (clarinetto, tromba, trombone e fisarmonica). Il 21 DICEMBRE 1920 è invece la data in cui viene fondato il Corpo Musicale Pezzo. Naturalmente, essendo l’abitato di Pezzo a ridosso delle trincee nei cinque anni precedenti, il 1920 risuonava tutta un’altra musica nelle nostre montagne. Riporto le prime parole della premessa allo Statuto: “cinque lunghi anni di sofferenze, di strazi e di dolore...” la 1° guerra mondiale ha fermato la musica, ma non lo spirito dei musicisti rimasti. Difatti, nella data sopra riportata, con uno statuto che testimonia la serietà dei nostri predecessori, viene fondato il Corpo Musicale
Pezzo in formazione “Banda Musicale”. Dal 1920, per 17 anni a seguire, il Corpo Musicale Pezzo svolgeva la sua funzione specialmente nelle stagioni autunno inoltrato e invernale, essendo molti suoi musicisti, anche emigranti nella vicina Svizzera. Emigranti che però non smettevano di suonare, anzi, ampliavano la loro cultura musicale suonando nelle bande di St. Moritz, Samedan e Pontresina. (A testimonianza di quanto sopra, le innumerevoli fotografie). Passano gli anni, e un’altra guerra obbliga il Corpo Musicale Pezzo, nell’anno 1937, a sospendere l’attività “per tempo indeterminato”. Altri 12 anni di sofferenze, lutti, dolori ci portano al 17 gennaio 1949 dove, nel locale dell’asilo adibito a scuola di musica, riparte la nuova avventura; avventura che continua fino al 8 gennaio 1965 quando con la frase messa agli atti del verbale di assemblea “ sperando che un buon vento venga a dare risveglio a certe anime morte” il Corpo Musicale Pezzo sospende l’attività. Quel “vento” invocato nel 1965 torna a spirare il giorno 2 novembre 1977. La premessa che sarebbe tornato un “vento” di note è stata la domanda “ma se la Banda c’era una volta, possibile che non possa riprendere anche oggi?” la risposta “basta provare”, dopo dieci minuti, solo cambiando bar, queste due persone chiedevano a due o tre musicanti della vecchia banda “secondo voi è possibile….” Arriva il 1979, il ricomposto Corpo Musicale Pezzo fa la sua prima timida uscita in piazza e da quel giorno, con i normali alti e bassi di tutte le realtà bandistiche, continua a far spirare quel vento invocato nel lontano 1965. In questa breve cronistoria, non viene citato alcun nome poiché, tutti coloro che hanno partecipato alla vita della Musica a Pezzo sono convinto abbiano dato il meglio di quello che le priorità della vita ha permesso loro di dare. www.adamellomagazine.it
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FLAMINGO VILLA’S CLUB
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400°
della CHIESA PARROCCHIALE di SAN GIACOMO APOSTOLO in STADOLINA
Dal 17 al 24 luglio 2011 si svolgeranno nella parrocchia di San Giacomo Apostolo in Stadolina una serie di manifestazioni sacre e profane in occasione dell’anniversario del 400° di istituzione della Chiesa parrocchiale. In onore di tale grande festa è intenzione dell’istituto religioso parrocchiale, con il forte sostegno della locale municipalità e della popolazione del paese di Stadolina riqualificare il Sagrato che circonda l’edificio di culto e permette tra l’altro l’accesso al cimitero del paese. La chiesa si presenta molto semplice con tipica forma a capanna; sulla facciata si apre un portale lineare con un architrave di marmo e sopra una piccola finestra a lunetta. Prerogativa della stessa risulta essere l’inusuale orientamento verso est della facciata, probabile residuo di antichi culti precristiani legati al culto del Dio sole, verso il quale ci si rivolge con l’ingresso. Sul lato a valle della chiesa si erge il campanile a base quadrata, unitamente ad un secondo edificio addossato al principale ed in esso di fatto incastonato ortogonalmente, adibito nel tempo ad attività oratoriali. Inoltre addossato alla navata principale c’è un corpo di fabbrica più basso il cui estradosso della copertura prosegue senza interruzione di continuità con la falda dell’edificio principale e che è adibito a sacrestia. Nel lato verso ovest l’edificio lascia spazio all’accesso al cimitero del paese posto a quota medesima del sagrato, leggermente rialzato. Sul lato a monte in direzione nord, una stretta stradina di accesso separa il fabbricato della chiesa dai prati che, con forte declivio, si estendono lungo il crinale della montagna. L’idea progettuale per la riqualificazione del sagrato è quella di conservare nella memoria storica del paese questi importanti elementi architettonici ormai perduti. www.adamellomagazine.it
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CONCORSO FOTOGRAFICO
Prima foto classificata
Rizzi Bortolo
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Il concorso di fotografia ha avuto un notevole riscontro, veramente inaspettato. Molti sono stati i partecipanti, con l’invio di parecchie fotografie. Il livello professionale, a detta della Commissione esaminatrice è stato buono e sono giunti ben 150 lavori. Il 6 Aprile si è quindi riunita la Commissione formata da componenti della Redazione Adamello Magazine per determinare le tre fotografie vincitrici. Abbiamo inoltre pubblicato a nostra scelta delle immagini di altri partecipanti senza dare un risultato specifico. Il vincitore verrà premiato con un soggiorno in mezza pensione di una settimana presso il Villaggio Flamingo**** di Malindi (Kenia)
Seconda foto classificata
Terza foto classificata
Tellone Mattia
Prandelli Luciana
Croci Paolo Brunelli Simone
Ferrari Enrico
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Siantova Ingrid
Vigorelli Ernesto
Adamini Annalisa
De Grandi Annamaria
Orlandini Federica
Ghezzi Manuela
Santagostino Gabriele
Del Bono Marco
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Pezzotti Giovmaria
ULTIMO GIORNO di Dino Marino Tognali
Patrocinio del Comune di Ponte di Legno
Premio di Poesia “Don Giovanni Antonioli”
1ª Edizione - 2010 • Ponte di Legno (Brescia)
Prima poesia classificata
Mentre l’ultimo giorno declina, non oso incamminarmi lungo sentieri logorati sui greppi montagnosi e il passo che mi trascina spossato cede alla sofferenza. Una musica sfiora il selciato delle case vuote tra coriandoli di follia: applausi di ragazze che non sanno più sorridere, danze sazie di amori, calici di vino sparsi sui funerali di spensieratezza. Offro la mia anima, col fardello di ricordi, levigati dal torrente della vita, ai traballanti fuochi che eleva la lunga notte tra il gemito del vento sull’alpe chiusa di neve.
Hanno inoltre partecipato: Zanchi Daniela, Marini Franco, Belotti Marisa, Petrucci Antonio, Zampatti Gianantonio, Mora Nerino, Fusina Piero, Vido Niccolò.
Nell’ansito dell’attesa confido in un’aurora di speranza, melodia che duri a lungo e riversi nei cuori la gioia di luce nuova e messaggi pregni di cielo. www.adamellomagazine.it
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