Architettura Spazi Urbani Paesaggio Grafica
Masterplan di progetto
Riqualificazione dell’Ex-Fiera di Roma
Obiettivi di progetto
Il progetto ha l’obiettivo di ridonare alla comunità romana l’area dell’Ex Fiera di Roma, oggi inutilizzata, attraverso la progettazione ex-novo di un polo culturale e turistico.
Viewpoints
Idea progettuale
L’ex Fiera di Roma è attualmente sospesa in uno stato di non-vita, dove le strutture esistenti hanno perso la loro funzionalità e significato. In questo contesto, si cerca di infondere una nuova vita nell’area, ispirandosi agli elementi essenziali per la vita stessa.
Il frattale esagonale del carbonio, un elemento fondamentale per la vita, si integra perfettamente con la struttura chimica dell’ossitocina, una molecola associata al sentimento di amore e connessione umana. Questo progetto mira quindi a evocare un amore per la vita, di cui l’area ha un disperato bisogno, basando la sua composizione proprio sulle forme dell’ossitocina e del carbonio.
Competenze
Progettazione architettonica e urbana
Modellazione 3D
Modellazione 2D
Restituzione grafica e fotoediting
Realizzato con Autodesk Revit, Autodesk AutoCAD, Adobe Photoshop, Adobe Illustrator, Lumion 3D
Adele Scotto di Luzio
Base del Masterplan
Struttura dell’Ossitocina
Le forme architettoniche dei nuovi volumi sono state generate seguendo due criteri distinti. Il primo criterio si basa sulle forme allotropiche del carbonio. Un esempio significativo è il Museo, che presenta una struttura ispirata alla forma di un diamante, una delle più note e preziose forme allotropiche del carbonio. Il secondo criterio richiama le interazioni tra il carbonio e gli elementi costituenti l’ossitocina. La Filarmonica, ad esempio, è progettata con una forma che ricorda una nuvola di CO2, simbolizzando la connessione vitale tra questi elementi.
In sintesi, il progetto cerca di rianimare l’area dell’ex Fiera di Roma attraverso la progettazione architettonica ispirata alle strutture molecolari del carbonio e dell’ossitocina, promuovendo un rinnovato amore per la vita e una rinascita funzionale e simbolica dell’area.
Filarmonica
Ex-Fiera di Roma
Obiettivi di progetto
L’obiettivo
del progetto della Filarmonica è realizzare una Hall per concerti
orchestrali che sia coerente con il concept dell’area, ponendo grande attenzione alle qualità visive e acustiche richieste.
Vista prospettica - Spaccato
Una doppia calotta compone la struttura della Filarmonica. L’involucro esterno è ispirato ad nuvola di CO2 a maglia esagonale, in vetro e acciaio, che si adatta alla conformazione organica. Ha una lunghezza massima di 75 m e larghezza massima di 55 m, con due aperture su lati minori che permettono l’accesso al guscio interno.
L’involucro interno, con una forma di un’ellissoide tagliato trasversalmente, è rivestito “Vantablack”, materiale che permette di assorbire la quasi totalità delle radiazioni nel visibile, avendo una percezione di entrare in un buco nero.
Vista esterna della Filarmonica Vista esterna della Filarmonica
Competenze
Progettazione architettonica
Modellazione 3D
Modellazione 2D
Restituzione grafica e fotoeditig
Realizzato con Autodesk Revit, Autodesk AutoCAD, Adobe Photoshop, Adobe Illustrator, Lumion 3D
Adele Scotto di Luzio | 08
La sala nel suo punto massimo ha un’altezza complessiva di 15.4 m, interrata per 5 m. Si suddivide in 13 settori i quali, a mo’ di terrazzamenti, si dispongono su diverse altezze con un disegno a linee spezzate, che si contrappone con la pianta curva del guscio esterno.
La disposizione simmetrica della sala è stata progettetata in modo che tutti i settori convergessero verso il centro del palco, come avviene nella Filarmonica di Amburgo.
L’altezza di ogni fila è stata calcolata in modo da avere una buona visibilità da ogni seduta, rispettando le Regole di sicurezza e per la prevenzione incendi per locali di pubblico spettacolo.
La quasi totalità dei posti è accessibile ad utenti diversamente abili.
Il disegno delle luci della Sala riprende in parte il disegno dell’ossitocina, adattato e unito alle geometrie della sala stessa.
Partendo dall’esterno della struttura, si ha quindi una percezione graduale di luce in quanto sembra di entrare nel’oblio di un buco nero, si attraversa un foyer sui toni del grigio dalla luce quasi soffusa, per arrivare infine ad una sala concerti molto luminosa che culmina con una spirale di luci in corrispondenza del palco.
Cold Fire Hostel
Obiettivi di progetto
L’obiettivo è realizzare un rifugio per artisti in fuga dal caotico ambiente urbano, offrendo un luogo che favorisca l’introspezione e la contemplazione.
Adele Scotto di Luzio | 14
Sinossi
Montagne e acqua, ghiaccio e fuoco: l’Islanda è una terra in cui gli elementi naturali coesistono armoniosamente, offrendo un’ispirazione perfetta per gli animi artistici. Cold Fire rappresenta la sintesi dell’essenza autentica dell’Islanda, dove la quiete dei ghiacciai si fonde con l’energia dei vulcani.
Due edifici, Ghiacciaio e Vulcano, sono collegati dalla geometria pura dei poligoni concentrici e regolari, ma separati dal Canyon attraverso cui scorre il fiume Magma.
Ghiacciaio è l’edificio destinato a coloro che cercano introspezione e silenzio, un luogo ideale per leggere, scrivere e dipingere. Vulcano, invece, è pensato per gli artisti che desiderano esplorare le proprie emozioni in completa libertà, offrendo lo spazio perfetto per suonare strumenti, ballare e recitare.
Viste prospettiche
OpenGap Competition
Progettato per Competenze
Progettazione architettonica
Modellazione 2D e 3D
Restituzione grafica
Realizzato con
Autodesk Revit, Autodesk Autocad
Adobe Photoshop, Lumion 3D
Casa del Salone Nero
Area archeologica di Ercolano
Obiettivi di progetto
La proposta progettuale è stata concepita allo scopo di facilitare l’accessibilità e la fruibilità della “Casa del Salone Nero” dell’area archeologica di Ercolano, nel rispetto di diversi criteri del restauro moderno: autenticità, minimo intervento, riconoscibilità, compatibilità e reversibilità.
Competenze
Rilievo metrico
Rilievo materico
Rilievo del degrado
Progettazione del consolidamento
Progettazione architettonica
Modellazione 2D e 3D
Restituzione grafica e fotoediting
Sinossi
Gli interventi progettuali proposti, oltre a quelli di consolidamento, sono:
• il superamento delle barriere architettoniche, tramite una rampa metallica sul Decumano Massimo, in prossimità dell’entrata principale;
• il miglioramento della leggibilità delle varie epoche del sito archeologico, tramite pannelli in plexiglass che evidenzino le diverse tessiture e tecniche costruttive;
• la protezione di superfici di pregio dal calpestamento dei visitatori nell’area e dalle acque reflue, con due sistemi di pedane trasparenti a protezione della pavimentazione in mosaico, realizzate in acciaio e vetro strutturale e una copertura con telaio in acciaio zincato, pilastri;
• l’illuminazione della domus, tramite due tipologie di fonti luminose: faretti e strisce luminose al led, installate nelle strutture previste dal progetto o su superfici della preesistenza realizzate da precedenti restauri.
Estratto Legenda Degrado e scelta interventi di consolidamento
Preconsolidamento con iniezioni
Pulitura con spazzole di saggina
Pulitura con acqua nebulizzata
Pulitura degli alveoli con metodologia “a vortice Jos Rotec”
Eliminazione dei residui con pennelli a setola morbida
Aspirazione delle polveri residuali
Irrorazione o trattamento a spruzzo di prodotto biocida
Rimozione manuale della vegetazione superficiale
Rimozione delle parti disconnesse
Realizzato con
Autodesk AutoCAD
Autodesk Revit
Adobe Photoshop
Adobe Illustrator
Intevento di asciugatura mediante elettrosmosi
Asciugatura
Scarnitura manuale
Impacchi di polpa di cellulosa/ Impacchi con estrattore di sali solubili
Preparazione e/o allettamento delle sedi
Ricollocamento di elementi distaccati
Integrazione con elementi con materiali compatibili
Adele Scotto di Luzio | 16
Degradi Cause Interventi
1. Pulitura con spazzole di saggina
Lacuna pittorica - Vetustà e mancanza di manutenzione - Soluzioni di continuità dovute a lesioni, errori di posa o fessurazioni
Lacuna della pavimentazione musiva - Vetustà e mancanza di manutenzione - Soluzioni di continuità dovute a lesioni, errori di posa o fessurazioni - Ristagno di acque meteoriche
Lacuna della pavimentazione di restauro - Mancanza di manutenzione - Soluzioni di continuità dovute a lesioni, errori di posa o fessurazioni - Ristagno di acque meteoriche
Mancanza nelle soglie - Soluzioni di continuità dovute a lesioni, errori di posa o fessurazioni - Umidità discendente o acque meteoriche - Erosione meccanica da pioggia battente - Erosione per abrasione degli strati corticali provocati da forze eoliche
Mancanza nei paramenti murari - Soluzioni di continuità dovute a lesioni, errori di posa o fessurazioni - Umidità discendente o acque meteoriche - Erosione meccanica da pioggia battente - Erosione
2. Consolidamento con microiniezioni composte da calce e additivi
3. Stuccatura dei bordi con malta
4. Reintegrazione pittorica su base neutra
1. Pulitura con acqua nebulizzata
2. Consolidamento degli strati di allettamento
3. Riadesione delle tessere al supporto con stuccatura degli interstizi
4. Consolidamento dei bordi
1. Pulitura con acqua nebulizzata
2. Consolidamento degli strati di allettamento
3. Stuccatura con malta
1. Pulitura con spazzole di saggina e acqua nebulizzata
Consolidamento degli strati di allettamento
Consolidamento dei bordi
1. Pulitura con spazzole di saggina e acqua nebulizzata
2. Scarnitura manuale dei giunti ammalorati
3. Consolidamento con stuccatura profonda con calce
4. Ristillatura dei giunti di malta
5. Ove necessario, integrazione con elementi con materiali compatibili
1. Preconsolidamento con impacchi di idrossido di calcio
2. Pulitura mediante spazzole di saggina e acqua nebulizzata
Consolidamento
1. Rimozione delle parti disconnesse
2. Asciugatura e pulitura degli stradi di allettamento 3. Preparazione e/o adattamento delle sedi
Rincollocamento delle parti
Rifacimento della pavimentazione 1. Pulitura mediante spazzole di saggina e acqua nebulizzata
Consolidamento con microiniezioni composte da calce idraulica e additivi
Ove necessario, rifacimento della pavimentazione
Ristillatura dei giunti con malta
Stuccatura
Ritinteggiatura
Consolidamento degli strati di allettamento
Estratto Legenda Materico
cm]; impasto di polvere di marmo e polvere calcarea [1-2 mm]. Presenta rimboccature di 7-10 cm
F4 Malta di calce di riempimento tra coppi
F5 Stucco: intonaco ad alta percentuale di calce
F6 Resti lignei di antica arcotrave carbonizzata, fissati a trave in c.a. con malta
F7 Resti lignei di antica arcotrave carbonizzata
F8 Resti lignei di antichi stipiti carbonizzati
F9 Resti lignei di antica trave carbonizzata
F10 Davanzale in marmo
Pannello in legno decorativo verniciato
F12 Alloggio rivestito in laterizio per travi F1 Coppi in laterizio
F13 Pavimentazione in cocciopesto realizzato con ciottoli, sabbia e ghiaia legati con malta opus signinum
Pavimentazione in cocciopesto con grandi inserti di calcare bianco opus signinum F14
Pavimentazione in cocciopesto con puntinato regolare di tessere di calcare bianco opus signinum F15
Pavimentazione in cocciopesto con grandi inserti di marmi pregiati bianchi e colorati opus signinum stile pompeiano realizzato tra il V sec. a.C. e il II sec. a.C. F16
F17
F18
Pavimentazione in cocciopesto con mosaico di tessere di calcare bianche delineato da una doppia fascia di tessere nere opus tessellatum a semplice tappeto III stile pompeiano realizzato tra fine del sec. a.C. e il 60 d.C.
Pavimentazione in cocciopesto con mosaici di tessere di calcare nere delineato da una doppia fascia bianca, con puntinato regolare di grandi tessere bianche opus tessellatum bicromo con incorniciature III stile pompeiano realizzato tra fine del sec. a. C. e il 60 d. C.
Pavimentazione in battuto F19
Decorazione parietale con funzione pubblicitaria ritraente l’insegna della bottega “Ad curcumas” D2
Decorazione parietale con disegno di partizioni architettoniche esili e campi dipinte con cromie scure
IV stile pompeiano realizzato in età neroniana tra 56 a.C e l’euruzione del Vesuvio del ‘79 d.C D3
Decorazione parietale con zoccolo rosso e un campo a fondo bianco, diviso in pannelli recanti semplici schemi architettonici Stile transitorio tra il III e IV stile pompeiano D4
Stile transitorio tra il III e IV stile pompeiano D5
Decorazione a volta raffiguarante il rosone di Nettuno armato di tridente e trainato da due cavalli marini
Decorazione parietale realizzata in conci piramidali a base quadrata in pietra vulcanica, rappresentante le lettere V ed A D6
Decorazione parietale con disegno di partizioni architettoniche esili e campi dipinte con cromie accese IV stile pompeiano realizzato in età neroniana tra 56 a.C e l’euruzione del Vesuvio del ‘79 d.C D7
Decorazione parietale a fondo bianco con cromie accese, raffigurante coda di serpente D8
Parco costiero a sud di Monte di Procida
Valorizzazione degli aspetti tangibili e intangibili del paesaggio
Obiettivi di progetto
Il progetto del parco costiero, situato nell’area sud del comune flegreo di
Monte di Procida, si pone l’obiettivo di valorizzare i valori tangibili e intagibili del paesaggio litorale, ridonando alla comunità aree oggi inaccessibili e non fruibili.
Sinossi
L’idea progettuale prevede un’infrastruttura pedonale che funga da connessione tra la costa e la zona alta. Essa va a raccordare un parco a due livelli, facendo particolare attenzione alla valorizzazione delle viste panoramiche. Nel volgersi questo percorso va a rendere accessibile e riqualificare aree interdette, senza gravare sul territorio con altro suolo costruito, e realizza connessioni tra zone oggi non comunicanti se non visivamente.
Ci si propone di accompagnare il fruitore in tutti i tipi di paesaggio naturale che troviamo nella costa Sud, realizzando un percorso narrativo che accompagni le linee del paesaggio esistente, come quelle del costone o del laghetto, ripercorrendo e integrando i tracciati esistenti da precedenti interventi o più di frequenti realizzati dai passi degli stessi cittadini. Le infrastrutture pedonali sono poi corredate da strutture reversibili, che fungono da punti di vista privilegiati o da collegamenti zona alta-costa.
Adele Scotto di Luzio |
Estratto tesi: Progetto d’insieme
https://issuu.com/adelescotto/ docs/book_ex1
Estratto tesi: affondi progettuali
https://issuu.com/adelescotto/ docs/book_ex2
Concept
TESI DI LAUREA MAGISTRALE IN ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO ED ESTIMO
Competenze
Progettazione architettonica e paesaggistica
Modellazione 2D e 3D
Restituzione grafica e fotoediting
Processo partecipativo
Realizzato con
Autodesk Revit, Autodesk Autocad, Adobe Photoshop, Adobe Illustrator, QGIS, Rhino
Masterplan di progetto
Una delle strutture di collegamento tra Zona Alta e Costa è una rampa in una posizione in cui il costone ha una pendenza degradante. Pensata quasi come una forma organica che si arrampica, la rampa è realizzata con una pavimentazione in Glorit, ovvero una terra compattata ottenuta trattando con additivi, direttamente sul luogo, il terreno trovato in situ. La struttura portante è realizzata in acciaio Corten, che ha la capacità di autoproteggersi dalla corrosione mediante un processo di ossidazione.
Il secondo collegamento è un blocco ascensore/scale, che si appoggia al collettore delle acque reflue. Esso si è voluto situare in questo luogo, in quanto è la risalta storica dal mare verso il paese da parte dei procidani. Da questo spazio poi risaliamo in un’area boscosa che culmina su un grande belvedere. I materiali sopracitati, quali Glorit e Corten, accompagnano tutto il percorso, in modo particolare il Corten, che ritroviamo ad esempio anche nel sistema traforato che riveste il blocco di collegamento.
Affondo
Adele Scotto di Luzio | 26
L’area “Pratone” è il punto più panoramico del parco. È l’area in cui il progetto si differenzia maggiormente rispetto alle indicazioni del PUC, nel quale si prevedeva una configurazione nettamente più costruita. Del Puc si è ripreso l’arretramento di via Panoramica, l’abbattimento dei volumi pericolati e la configurazione di un percorso pedonale a ridosso del costone.
La nuova strada carrabile era prevista al centro dell’area verde. Nel progetto si assecondano di più le aree funzionali esistenti e lascia più spazio a un grande parco con affaccio sul mare e sui Campi Flegrei.
Nell’area a nord si è andato a confermare la vocazione agricola, ampliandola e calcando i tracciati agricoli esistenti.
Nell’area sud, si è pensato ad un grande parco erboso, con due piazze interne con attrezzature per il tempo libero all’aperto. Si è lasciato intatto il belvedere Stupor Mundi, che è il più frequentato e il più amato. Al posto dei volumi abbattuti, si sono inseriti dei belvederi e le tre viste principali si sono inquadrate con padiglioni reversibili che soprannominiamo “Cannocchiali”, da cui, quasi come dei laser, partono dei percorsi netti in tufo che tagliano il grande prato e che ne permettono la fruizione interna. I Cannocchiali sono realizzati in corten, con una maglia traforata, simili a quella già vista per il blocco verticale, con una sezione 2,8x2,8m. Essi si stagliano fuori dal costone e inquadrano l’isola di Capri, Capo Miseno e le isole di Procida e Ischia.
Attraverso il parco e il relativo percorso, il fruitore è accompagnato in ogni tipo di paesaggio naturale della costa sud di Monte di Procida, realizzando una narrazione che promuova la conoscenza e la valorizzazione del paesaggio litorale, rendendolo accessibile e fruibile.
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