Analisi sismica di edifici in muratura e misti

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analisi sismica di edifici in muratura e misti


Indice • • • • • •

IL COMPORTAMENTO SISMICO DELLE MURATURE LA CREAZIONE DEL MODELLO L’ANALISI DELLA STRUTTURA LA PRESENTAZIONE DEI RISULTATI LA VERIFICA DEL METODO FME IL CONFRONTO CON ALTRE ANALISI


IL COMPORTAMENTO SISMICO DELLE MURATURE


Comportamento sismico edifici muratura Concezione strutturale a “sistema scatolare� 1

3

2

4


Comportamento sismico edifici muratura La resistenza dei muri a forze agenti nel piano del muro è molto maggiore rispetto a quella nel caso di forze agenti ortogonalmente al piano, e quindi è maggiore la loro efficacia come elementi di controventamento Concezione strutturale a “sistema scatolare”

1

2

3 da Touliatos, 1996


Ipotesi di base del calcolo sismico DuttilitĂ = capacitĂ di spostamento a forza costante Fu

de = du

Rottura se F = Fu fragile

de

Rottura se d = du duttile (du/de)

du


Ipotesi di base del calcolo sismico Vecchie normative: verifica resistenza Oggi si riconosce che la duttilità è il fattore piÚ importante. slo

sld

slv

slc


Meccanismi di collasso muratura: rottura localizzata a macroelementi Pressoflessione

Scorrimento

Taglio


Le pareti resistenti - Il telaio equivalente Parete come insieme di macroelementi: MESH elemento rigido

elemento flessibile elemento rigido

elemento fascia elemento maschio aperture


Il macroelemento: riduzione di superfici ad elemento lineare

deformabilitĂ assiale

deformabilitĂ tangenziale


Meccanismi di collasso: Il comportamento delle pareti resistenti Interazione tra cordoli e “fasce murarie” modello “a mensole”

a)

c)

modello “POR”

b)

il grado di accoppiamento influenza notevolmente l’entità dei momenti flettenti nei maschi murari


Meccanismi di collasso: Il comportamento delle pareti resistenti Funzione delle catene per la risposta ad azioni nel piano della parete


Mesh delle pareti


Modello 3D Assemblaggio tridimensionale di pareti piane con creazione mesh (maschi, fasce, elementi rigidi)


Gli oggetti strutturali


Modello 3D – oggetti strutturali

pannello semplice


Modello 3D – oggetti strutturali

pannelli con apertura


Modello 3D – oggetti strutturali

pilastri isolati


Modello 3D – oggetti strutturali

pannelli con cordolo in c.a. / acciaio


Modello 3D – oggetti strutturali

pannelli con cordolo in legno - catena


Modello 3D – oggetti strutturali

pannello con balcone


Modello 3D – oggetti strutturali

pannelli con cordoli e pilastri


Modello 3D – oggetti strutturali

parete mista


Modello 3D – oggetti strutturali

parete rinforzata con nuova muratura


Modello 3D – oggetti strutturali

parete rinforzata con setto in c.a.


Modello 3D – oggetti strutturali

parete rinforzata con elementi in accaio


Modello 3D – oggetti strutturali

muratura armata - sistema CAM


Modello 3D – oggetti strutturali

parete rinforzata con frp


Modello 3D – oggetti strutturali

strutture miste


Le parti in C.A.


Modello 3D – oggetti strutturali

travi e solai in c.a.


I Solai


Modello 3D Assemblaggio tridimensionale con inserimento diaframmi (analisi rigidezza effettiva).


Modello 3D Solai: sostegno per carichi verticali


Modello 3D Solai: trasmissione di forze sismiche orizzontali

Solaio flessibile

Solaio rigido


Modello 3D Solai: distribuzione delle masse


Definizione delle oggetti strutturali: solai e volte parametrici


Definizione delle oggetti strutturali: solai e volte parametrici


Ipotesi solai rigidi

flessibili


Sostituzione con solai in c.a.


Frame by Macro Elements Autori motore di calcolo: Prof. S. Lagomarsino, Ordinario Tecnica delle Costruzioni - Università di Genova Ing. A. Penna, Ricercatore presso Eucentre - Pavia Ing. A. Galasco, Collaboratore Eucentre – Pavia Ing. S. Cattari, Università di Genova


LA CREAZIONE DEL MODELLO


Modello 3D Insieme di pareti piane - Solai ortotropi deformabili Nodi 3D a 5 gdl per il collegamento delle pareti Elementi lineari (travi, pilastri, catene)


Modello 3D


Modello 3D – Sequenza di Calcolo Definizione delle pareti – disegno diretto o da DXF


ESEMPIO DI CALCOLO


L’ANALISI DELLA STRUTTURA


Analisi statica non lineare: PUSHOVER Statica

Non Lineare

Carico applicato staticamente

Legge costitutiva non lineare dei materiali

1. Applicare carichi sismici staticamente e far incrementare l’intensità 2. Degrado degli elementi strutturali che costituiscono l’edificio: Stato: elastico – plastico – collasso (eliminazione)


Nodo di controllo


Analisi statica non lineare: PUSHOVER

Controllo forza

Controllo spostamento


Sequenza di calcolo


LA PRESENTAZIONE DEI RISULTATI


Analisi statica non lineare: PUSHOVER 0,35

0,30

Model A Model B Model E Model D Model C

0,25

0,20

0,15

0,10

0,05

0,00 0

10

20

30

40

50

60


Analisi statica non lineare: PUSHOVER La risposta di un sistema a N gdl di libertà è correlata alla risposta di un sistema equivalente ad 1 gdl. 0,5

0,35 0,30

Model A Model B Model E Model D Model C

0,25 0,20

Model A Model B Model C Model D Model E

0,4 (Fy/Γ )/m* [g]

Base Shear/Weight

La curva di capacità è convertita nel sistema bilineare equivalente

0,15 0,10

0,3 0,2 0,1

0,05

0

0,00 0

10

20

30

40 th

Average displacement of 3 floor [mm]

50

60

0

10

20 30 Γ [mm] d/Γ

40

50


Analisi puh-over: controllo se lo spostamento offerto è maggiore dello spostameto richiesto

Spostamento richiesto

Spostamento offerto


Definizione di SLD SLD: spostamento minore tra 1) e 2) 1) Spostamento relativo fra 2 2) Spostamento offerto relativo al piani consecutivi d eccede i valori raggiungimento della massima di norma forza rispetto al richiesto d

Spostamento offerto

Spostamento richiesto

La verifica è di tipo globale sulla curva di capacità e non sui singoli elementi che non devono essere verificati.


Localizzazione delle zone critiche


ANALISI CRITICA DEI RISULTATI


Interventi per adeguamento / miglioramento Piante Solaio flessibile

Esame del danno

Aumento rigidezza solaio Pareti Maschi / Fasce Inserimento catene/cordoli Miglioramento muratura Inserimento nuovi elementi


ESEMPI


ESEMPIO


Esempio:


Esempio:


Esempio:


Esempio:


Esempio:


Esempio:


Esempio:


Esempio:


LA VERIFICA DEL METODO FME


La verifica sperimentale del metodo (Università di Pavia – Magenes & Calvi, 1997)

-25

-20

-15

-10

-5

0

5

10

15

20

25


La verifica sperimentale del metodo Municipio di Castelnuovo Belbo

Danno osservato

Simulazione numerica


IL CONFRONTO CON ALTRE ANALISI


Confronto FME con POR

Solaio + Fascia deformabili sono assimilati ad un impalcato Rigido.

Elementi murari a rotazione impedita


Caratteristiche metodo POR 1. Modello semplificato, di facile implementazione numerica 2. Ipotesi di solai infinitamente rigidi (non reale in edifici esistenti) 3. Non sono previsti meccanismi di danneggiamento delle fasce 4. Rigidezza strutturale sovrastimata 5. DuttilitĂ strutturale fortemente sottostimata


Confronto metodo FME con metodo elementi finiti


Svantaggi del metodo ad elementi finiti 1. Dipendenza dell’analisi dalla mesh (mesh dependent) 2. Tempo di calcolo fortemente dipendente dalle dimensioni del modello 3. Definizione puntuale delle leggi costitutive del materiale di difficile reperimento 4. La normativa non contiene tutti i parametri necessari a definire il comportamento non lineare ed il degrado


Svantaggi del metodo ad elementi finiti 1. Per l’applicazione dei criteri di resistenza a taglio e pressoflessione alla muratura è necessario integrare gli effetti nodali sui singoli elementi murari 2. La normativa non presenta riferimenti espliciti a modellazione con elementi di superficie ma propone una modellazione a telaio equivalente con maschi, travi in muratura ed eventuali altri elementi strutturali in c.a. ed acciaio


GRAZIE PER L’ATTENZIONE


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