Analisi del carattere

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Claudia Corso

Analisi del carattere



“Mi piace pensare alla musica come a una scienza delle emozioni.� George Gershwin


ANDALE MONO

Steve Matteson Lineare monospazio

Andale Mono è un carattere monospazio senza grazie ideato da Steve Matteson nel 1993. Inizialmente fu progettato per il progetto Taligent, un OS di Apple e IBM. Il carattereinfatti presenta alcuni simboli specifici di IBM.Tutte le lettere, compresi i simboli, occupano lo stesso spazio (per questo si dice monospazio), dalla lettera I alla lettera W, rispettivamente la lettera più stretta e la più larga.Il carattere fu distribuito come un plug-in di Internet Explorer 4.0 con il nome di Monotype. com. Solo con la versione 1.25 della font fu rinominato Andalé Mono (per ragioni tecniche viene scritto generalmente senza accento). Non è più distribuito nelle moderne versioni di Microsoft Windows, sostituito da Lucida Console, ma è integrato nei sistemi operativi Mac. Sono disponibili anche versioni in corsivo o grassetto e sono state prodotte delle versioni per linguaggi specifici come il cirillico o il greco.



Giambattista Bodoni

BODONI

Romano moderno

Bodoni è una font con grazie di tipo moderno (o Didone), un genere di caratteri nato nel tardo 18esimo secolo. L’ispirazione è stata probabilmente presa da John Baskerville, che realizzò un lavoro simile ma con meno contrasti, e dal tipografo francese Fournier. E’ caratterizzato da una costruzione geometrica, un forte contrasto tra le linee fini e spesse e da grazie perpendicolari e molto fini, che lo rendono particolarmente elegante. Bodoni prima di diventare famoso per l’omonima font, era un tipografo sotto il patronato del Duca di Parma. Ancora oggi la città risente della sua presenza, molte insegne e manifesti sono stampati proprio con questo carattere. Alcune versioni digitali di Bodoni sono difficili da leggere a causa di un fenomeno chiamato dazzle, abbagliamento, causato dalla differenza di spessore delle linee. La versione ATF del carattere fu realizzata da Morris Benton, che riuscì a catturare l’essenza del Bodoni ma rendendolo più leggibile, anche se in realtà alcuni dettagli sono ripresi dal lavoro di Didot, tipografo contemporaneo a Bodoni. E’ usato spesso da multinazionali o aziende come la Columbia Records o la Slow Food. Lo si trova anche nel poster di Mamma Mia! e nel logo dei Nirvana (Bodoni Poster-Compressed)



William Caslon I

CASLON

Romano antico

Caslon è il nome di una font creata da William Caslon I (1692-1766). Lavorava in una fonderia di caratteri tipografici da lui creata a Londra, dando vita ad una tradizione di incisori di caratteri prima non così comune. Le sue creazioni erano rinomate per la qualità e la leggibilità, che le rendeva idonee per lunghi testi. Caslon ha una struttura organica che ricorda la scrittura a mano a penna d’oca. Le lettere ascendenti e discendenti sono brevi e il contrasto negli spessori è leggero, anche se Caslon ha progettato anche design differenti per alcune lettere con dettagli e contrasti più accentuati. In corsivo le lettere hanno differenti inclinazioni, molto accentuate nelle a. La font fu molto popolare già mentre Caslon era in vita, ebbe solo un periodo in cui fu meno usato agli inizi del ‘900, ma poi continuò ad essere usato frequentemente, in particolare nei libri. Le moderne versioni del Caslon includono il grassetto e i numeri alti quanto le lettere maiuscole, cosa non comune ai tempi di William Caslon. William Berkson, designer di nuove versioni del carattere, lo ha definito “confortevole e invitante”



FRANKILN GOTHIC

Morris Fuller Benton Lineare

Il nome Franklin Gothic è probabilmente riferito a Benjamin Franklin, mentre Gothic è il termine anglofono per definire un sans-serif. E’ principalmente usato per pubblicità e titoli di giornali. Dopo un periodo di eclissi negli anni 30 causato dall’introduzione di alcuni font europei, fu riscoperto negli anni 40 e da allora continua ad essere molto usato. Il design originale è molto regolare, particolarmente indicato per titoli e il commercio più che per il body text, anche se ne sono state create diverse versioni dal 1902 al 1967. La A e la G sono particolari rispetto ai saint-serif, la prima perché molto tradizionale, la seconda perché ha due anelli. Il Franklin Gothic è il font ufficiale del MOMA, della LIDL e dei titoli del New York Times.



GILL SANS

Eric Gill Lineare

Il Gill Sans prende ispirazione dal carattere Johnston (usato nella metropolitana di Londra) del 1916, realizzato dal tipografo omonimo, di cui Eric Gill fu stagista da giovane. Quando nel 1926 Douglas Cleverdon aprì una libreria a Londra a Gill fu commissionata l’insegna, che fu il disegno originale della font. Fu definita una font con “semplicità classica e reale bellezza”, poteva essere usato sia in campo pubblicitario che nei testi e nei documenti. E’ molto popolare in Gran Bretagna, tanto da essere considerato “l’Helvetica britannico”. Le lettere maiuscole derivano dalle lettere capitali romane, mentre le minuscole sono “old-style” (romani antichi). A differenza dei precedenti lineari, Gill Sans non è basato completamente sulle regole geometriche. Nel Gill Sans regolare alcune lettere sono semplificate rispetto al Johnston, come il puntino delle i, che nel secondo è a forma di diamante. Il carattere ha comunque ricevuto alcune critiche, a discapito del suo successo, come il fatto che la sua densità nella forma standard lo renda poco leggibile in lunghi testi,.



OFFICINA SANS

Erik Spiekerman Lineare

L’Officina Sans nacque nel 1988 con il nome ITC Correspondence, progettato per documenti d’ufficio e per corrispondenze d’affari da stampare in bassa risoluzione. Spiekerman si ispirò ai caratteri Letter Gothic e Courier, ma anche tenendo d’occhio il font che disegnò per il German post. Una prima versione con le grazie fu progettata da Gerard Unger ma prese una piega differente rispetto all’originale, quindi nel 1989 insieme a Just van Rossum, Spiekerman produsse la versione “ufficiale”Quando nel 1990 l’ITC gli mandò le prove della font rimase deluso trovando i caratteri trasformati in modelli più standard. Inizialmente c’era solo la versione regolare e in grassetto con le rispettive versioni corsive.Ole Schäfer aggiunse alcune misure extra negli anni ‘90



Alexandra Korolkova

PT MONO

Lineare monospazio

PT Mono fa parte di una famiglia di font (PT fonts) composta dal suddetto, PT e PT sans. Sono stati commissionati da Rospechat, un dipartimento del ministero delle comunicazioni russo all’agenzia di design ParaType, con l’intento di formare una famiglia di font che supporti tutte le varianti dell’alfabeto cirillico, anche per le minoranze linguistiche russe, ed i caratteri latini. E’ stato progettato da Alexandra Korolkova, aiutata da Isabella Chaeva e con il supporto finanziario di Google Web Fonts. I suoi usi principali sono per piccoli testi stampabili ed è un monospazio utile per la programmazione. I caratteri monospazio sono utili nella creazione di documenti complessi perché si può calcolare la dimensione dei campi di inserimento o la larghezza delle colonne. E’ spesso usato nei moduli da compilare nei siti governativi. Attualmente PT Mono è costituito da un unico stile regolare.



ROCKWELL

Frank Hinman Pierpont Egiziano

Rockwell è una font con grazie appartenente alla categoria Egiziani in quanto queste hanno lo uno spessore e un peso simile a quello delle linee principali delle lettere. Il carattere tipografico è stato progettato nella fonderia Monotype in-House design studio nel 1934, supervisionato da Frank Hinman Pierpont, che dopo una formazione da meccanico a Berlino, divenne supervisore di una fabbrica produttrice di macchine tipografiche. Rockwell è principalmente usato nei titoli piuttosto che in lunghi corpi di testo. E’ basato su disegni di font precedenti come per esempio Litho antica, ma cerca di ispirarsi a modelli americani piuttosto che europei. E’ fortemente geometrico nelle forme, trasmettendo sicurezza. La segnaletica dell’Expo 86 ha fatto un largo uso del suddetto carattere, insieme ad alcune edizioni degli anni ‘90 del Guinnes World Record. Il New York Times usa un font molto simile per i titoli, Stymie Extra Bold. E’ stato il carattere egiziano più usato nel XX secolo







Claudia Corso Accademia di Belle Arti di Carrara Elementi di Grafica Editoriale A.A. 2016/2017


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