Rapporto Formazione SVE 2010 e 2011

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PDT EUROPEAN EUROP EAN VOLUNTARY SERVICE

COAT IN ITALIA 2010-2011

Basato sui partecipanti ai corsi di formazione SVE 2010- 2011 Based on participants to EVS training courses 2010-2011

R PE LAY NETWORK



SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO EUROPEAN VOLUNTARY SERVICE

EVS

EVS RRIVAL TRAINI ON A TRAINING ARR

2010-2011

Pag. 1

2010-2011

Pag. 10


EVS

INTRODUZIONE

2010-2011

In questa sezione vengono riportati i dati emersi dai questionari di ingresso somministrati durante la Formazione alla partenza (Pre Departure Training – PDT). La PDT è l’evento formativo che riguarda i volontari, in questo caso italiani, che si apprestano a partire per un’esperienza di Servizio Volontario Europeo all’estero, prevista dal Programma Gioventù in Azione per tutti i progetti finanziati entro l’anno 2010. La formazione alla partenza è stata realizzata in Italia dal Cemea del Lazio, ente vincitore dei Bandi Pubblici dell’Agenzia Nazionale Italiana per i Giovani. Il Cemea del Lazio si è avvalso per la realizzazione delle attività formative dell’esperienza dei formatori interculturali provenienti dalla Rete Nazionale di formatori REPLAY Network. L’obiettivo generale della formazione alla partenza è quello di favorire lo scambio di aspettative e motivazioni legate ai possibili scenari di SVE che vedranno coinvolti i volontari, puntando alla preparazione ad un’esperienza interculturale di lungo periodo. La metodologia prescelta è di tipo attivo/partecipativo con un coinvolgimento massimo dei volontari stessi. La metodologia attiva si fonda sul principio dell’apprendimento attraverso il fare, della sperimentazione di situazioni o attività che stimolino la riflessione del singolo, del gruppo e del singolo sul gruppo, consentendo ai partecipanti di apprendere su se stessi in un percorso di crescita umana volta alla maggiore consapevolezza di sé. Ogni formatore si propone quindi come “facilitatore dei processi di apprendimento” alternando nuovi stimoli/esercizi a momenti di condivisione e debriefing; tale approccio è in grado di moltiplicare la capacità di analisi e il riconoscimento delle proprie risorse da parte dei partecipanti. I dati esposti si riferiscono e fanno una comparazione tra i seminari di formazione alla partenza realizzati per il Bando 2009 (3 seminari - dalla PDT 1 2009 alla PDT 3 2009 - realizzati nell’anno 2010 dai mesi di febbraio a giugno) e i seminari realizzati per il Bando 2010 (6 seminari - dalla PDT 1 2010 alla PDT 6 2010 - realizzati prevalentemente nel 2011, da ottobre 2010 a maggio 2011). Ci si riferirà terminologicamente quindi all’anno 2010 per le attività del primo Bando e all’anno 2011 per le attività del secondo. Il campione analizzato si basa su quei volontari che hanno avuto la possibilità di partecipare ad un seminario di formazione, non vuole quindi essere rappresentativo della totalità dei volontari partiti per lo SVE in questo periodo. Il campione dei volontari intervistati nelle PDT realizzate nel 2010 è di 66 volontari, quello del 2011 è di 158. L’obiettivo è quello di delineare un profilo dei volontari italiani. A tal fine i questionari somministrati vanno a sondare diverse aree: dati personali e anagrafici; precedenti esperienze; valutazione delle proprie competenze; motivazioni. L’ultima parte del documento mostra invece un breve quadro di sintesi sulla valutazione della formazione da parte dei volontari partecipanti, riferendosi quindi ai dati emersi dai questionari di soddisfazione erogati a fine formazione.

This section summarizes the data emerged from the questionnaires given during the Pre Departure Training. The PDT is a training course that involves volunteers, in this case Italians, who are preparing themselves to leave for an EVS experience abroad. The PDT was provided by the Youth in Action Program for all projects financed within the year 2010. The pre-departure training in Italy was carried out by Cemea of Lazio, winner of the Public Call published by the Italian National Agency for the Youth in Action Program. Cemea of Lazio was supported in the implementation of the training activities by the experienced trainers coming from the National Pool of trainers REPLAY Network. The general goal of the this training is to encourage the exchange of expectations and motivations related to the possible scenarios that will involve the EVS volunteers, focusing on the preparation for a long-term intercultural experience. The methodology used is active and participatory with a complete involvement of the volunteers. This kind of methodology is based on learning by “learning by doing”, experiencing situations or activities that can stimulate personal self-reflection, group reflection and individual inside the group reflection, allowing participants to learn about themselves through a process of human growth and self-awareness. Therefore, each trainer is a “facilitator of learning processes”, alternating new ideas/exercises with moments of sharing and debriefing; this approach is able to increase participants’ skills in terms of analysis and recognition of their own resources. The data shown make a comparison between the pre-departure training realized for the 2009 Call (3 training seminars - from PDT 1 2009 to PDT 3 2009 - realized in the year 2010 from February to June) and training courses realized for the 2010 Call (6 training seminars - from PDT 1 2010 to PDT 6 2010 – realized mainly in 2011, from October 2010 to May 2011). We will refer in this document to the year 2010 for the activities of the first call and to the year 2011 for the activities of the latter. The sample analyzed is based on those volunteers who have had the opportunity to participate in a training seminar; so it will not be representative of all the EVS volunteers starting their experience at that time. The sample of the volunteers interviewed for the 2010 PDT is composed of 66 volunteers, the 2011 sample of 158. The goal is to outline a profile of the Italian volunteers. For this reason, the questionnaires explore different areas: personal data, previous experiences, evaluation of their own skills; motivations. The last part shows a brief overview summarizing the evaluation of the training by the volunteers participating. Therefore it refers to the data emerged from the satisfaction questionnaires given at the end of training.


EVS

Gender & Age

011

2010-2

0% 31

0 20 1

4,6%

Gli anni 2010 e 2011 evidenziano una netta prevalenza del genere femminile. Questa tendenza è in aumento nel 2011, a dimostrare una maggiore propensione delle donne alla mobilità internazionale. È emersa, inoltre, un’età media piuttosto elevata degli italiani che decidono di fare un’esperienza di SVE; sono infatti significativamente rappresentate le età che vanno dai 27 ai 31 anni, che raggiungono complessivamente il 27,4% degli intervistati nel 2010 e sono in netta crescita nel 2011, anno nel quale salgono al 41,8%.

30

6,1%

29

Gender & Age

39%

28

male

61% female

9,1%

27

7,6%

26 25

Age: 18

24 19

20

0%

21

22

23

AV

ER

16

AG

,7%

EA

GE

15

0%

,7%

19

15,1%

1,5%

%

1,5

3%

,1%

The years 2010 and 2011 show a clear predominance of the female gender. This trend is rising in 2011, showing a stronger inclination of the women to the international mobility. The average age of Italian volunteers is quite high. The ages between 27 and 31 years are significantly represented, reaching a total of 27.4% of interviewees in 2010 and growing strongly in 2011, rising up to 41.8%.

%

1,2 31

20 11

3,8%

30

10,8%

29

Gender & Age

34,2%

26

female

25 24

Age: 19

20

0%

21

22

15,2%

27

65,8% 18

28

male

AV

10,8%

ERA

GE

AG

E

12

%

23

10

,8%

,1%

10

,4%

11

3,8%

0,6%

5,7%

3,8 %

1


EVS

Education

2010-201

1

Education 0 20 1 I dati relativi all’istruzione sembrano completare i dati relativi all’età. Si è riscontrata infatti una netta prevalenza di volontari italiani in possesso di un titolo di studio universitario sia tra gli intervistati del 2010, sia tra quelli del 2011: il 70% dei volontari nel 2010 e il 72,8% nel 2011 dichiarano di essere in possesso di un titolo di studio universitario di primo o di secondo livello o di master. Gli italiani che decidono di partire per lo SVE sono quindi principalmente dei giovani laureati che decidono di fare questa esperienza alla fine del loro ciclo di istruzione e quindi ad un’età già più matura: a completamento del percorso universitario o spesso dopo aver già fatto anche un’esperienza di studio all’estero come l’Erasmus (come sembra confermare anche il grafico successivo), oppure in mancanza di alternative di inserimento lavorativo nel proprio paese ritenute per loro valide. La bassa percentuale di volontari che hanno frequentato la sola scuola dell’obbligo, invece, evidenzia che sono i più istruiti e “acculturati” ad avere accesso a informazioni sulle opportunità come quelle offerte dal programma Gioventù in Azione e che, al contrario, sono ancora troppo pochi i giovani con minori opportunità (che più spesso sono quelli con un titolo di studio inferiore) che riescono ad essere coinvolti rispetto alle ambizioni del Programma.

5.0%

Master of specializzation University (Before Reform)

0%

24,0%

University (last 2 years)

41,0% 27,0%

Secondary School

Primary School

3.0%

20 11 Master of specializzation

7,6% 5,1%

27,8%

1,9%

University (Before Reform)

University (last 2 years)

32,3% 25,3%

2

University (first 3 year)

University (first 3 year)

Secondary School Primary School

Data on education seem to complete the ones relating to the age. In fact, there is a strong prevalence of Italian volunteers with a university degree both in 2010 and 2011: the 70% of the volunteers in 2010 and 72.8% in 2011 affirm to have graduated the first or second level of university or master. So, Italians EVS volunteers are mainly young graduates who decide to have this experience at the end of their cycle of education and therefore they are older: having reached the end of their university studies or, often, having already done an experience of study abroad like Erasmus (as the next graph seems to confirm), or in the absence of alternative valid job opportunities in their own country. The low percentage of volunteers who have attended only primary school shows, instead, that mostly educated and ‘cultivated’ youngsters have access to information about opportunities like those given by the Youth in Action Program. There are still few young people with less opportunities (which are often those with lower qualification) involved in the Program, comparing to the inclusive ambitions of its priorities.


EVS

Previous Experiences

011

2010-2

2010

60,1% 35,0% 65,0% 39,9% NO

Previous Volunteering Experiences

Previous Experiences Abroad

YES

8% NO

I due elementi presi in considerazione aiutano a delineare ulteriormente il profilo del volontario in partenza che, da quanto emerge dai dati, si avvicina allo SVE o perché ha già familiarità con la mobilità internazionale o perché già coinvolto in attività di volontariato. Sono pochissimi, ed in diminuzione nel 2011, coloro che invece non sono mai usciti dai confini italiani, neanche per turismo.

27%

65,0%

YES YES (tourism) (work/studies)

The two elements taken into consideration help to further define the profile of the volunteer, who, according to the data, is approaching the EVS because he/she is already familiar with the international mobility or because it has been already involved in volunteer activities. The EVS volunteers that have never gone abroad, not even for holidays, are very few and decreasing in 2011.

20 11 21,6%

78,4%

NO

YES

Previous Volunteering Experiences

Previous Experiences Abroad

5,1%

NO

29,9%

65,0%

YES (tourism)

YES (work/studies)

3


EVS

Italian Volunteers go to:

2010-201

1

EUROPE

EUROPE

EUROPE:

9,1%

south central south east

21,2%

north

1,5%

21,2%

2010

REST OF THE WORLD

Le destinazioni sono organizzate in macroaree europee che riprendono in alcuni casi cooperazioni tra Agenzie Nazionali, come ad esempio quelle del Sud. I volontari italiani nel 2010 prediligono le destinazioni extraeuropee (47%), in particolare l’America Latina. Molti quindi utilizzano lo SVE (spesso short term o collettivo) come uno degli strumenti che consente loro di fare un’esperienza nei paesi del Sud del Mondo. Nel 2011 la tendenza si conferma ma è in diminuzione (42,4%) e compaiono i paesi asiatici e la Federazione Russa. I paesi europei preferiti dai volontari italiani appartengono all’area dell’Europa meridionale e centrale. Le percentuali maggiori sono per Germania (7,6%), Turchia (6,1%) e Spagna (6,1%) nel 2010, Francia (8,9%), Germania (7%) e Spagna (5,7%) nel 2011.

EUROPE:

12,7%

central south east

19%

north

2,5%

23,4%

20 11

REST OF THE WORLD

10,1%

7,6%

39,4%

south

11,4%

20,9%

The EVS destinations are organized in European macro areas mirroring in some cases the cooperation between National Agencies, such as those of the South. The 2010 Italian volunteers prefer destinations outside Europe (47%), particularly in Latin America. So we can assume that many volunteers use EVS (often short term or collective) as a tool that allows them to make an experience in Developing Countries. In 2011, this trend continues but is decreasing (42.4%) and Asian countries and the Russian Federation are new-entry destinations. European countries preferred by the Italian volunteers are in the Southern and Central areas. The highest percentages belong to Germany (7.6%), Turkey (6.1%) and Spain (6.1%) in 2010, and to France (8.9%), Germany (7%) and Spain (5.7 %) in 2011.

4


EVS

Italian EVS Volunteers come from:

011

2010-2

TRENTINO A.A. 3% LOMBARDIA 7,6%

FRIULI V. G. 4,5%

2010

16,7% VENETO

28,8% PIEMONTE

6,1% EMILIA ROMAGNA LIGURIA 6,1% 3% MARCHE TOSCANA1,5% 4,6% ABRUZZO

Per l’analisi di questo dato si è presa in considerazione la regione di residenza dei volontari: le regioni più rappresentate in entrambi gli anni sono le regioni del Nord, in particolare Piemonte, Veneto e Lombardia. Se però analizziamo le tre macroaree, si nota nel 2011 una crescita di volontari provenienti dal Centro e da Sud e Isole. Infatti, se nel 2010 i volontari provenivano per il 72,8% dal Nord, il 12,1% dal Centro e il 15,1% da Sud e Isole, nel 2011 la percentuale dei volontari del Nord cala al 59,5%, mentre salgono al 17,8% le provenienze dal Centro e al 22,7% quelle da Sud e Isole. Inoltre nel 2011 compaiono regioni prima non rappresentate come la Basilicata e il Molise e si registra un aumento rilevante di alcune regioni come la Campania e il Lazio. Da segnalare in entrambi gli anni la rappresentanza significativa di volontari siciliani.

LAZIO 3% PUGLIA 3% CAMPANIA 1,5%

TRENTINO A.A. 2,5% LOMBARDIA FRIULI V. G. 15,2% 3,8%

3% SARDEGNA CALABRIA 1,5%

20 11

15,2% VENETO

16,5% PIEMONTE

4,4% EMILIA ROMAGNA

SICILIA 6,1%

LIGURIA 1,9% 5,1% MARCHE

For the analysis of this data was considered the volunteers’ region of residence: the most represented regions in both years are the ones of the North, particularly Piemonte, Veneto and Lombardia. However, if we analyze the three main areas, there is an increase in 2011 of volunteers coming from the Centre, South and the Islands. In fact, if in 2010 the 72.8% of the volunteers came from the North, the 12.1% from Central and the 15.1% from South and the Islands, in 2011 the percentage of the Northern volunteers drops to 59.5%, while departures from the Centre grow to 17.8% and the ones from the South and Islands to 22.7%. Moreover in 2011, regions not represented before, as Basilicata and Molise, appear and there is a significant increase of some other regions such as Campania and Lazio. Interesting to note in both years is the large number of volunteers coming from Sicily.

TOSCANA 4,4%

1,3% ABRUZZO 0,6%MOLISE LAZIO 7% PUGLIA 3,8% CAMPANIA 7,6% 0,6% BASILICATA

3,2% SARDEGNA CALABRIA 0,6%

SICILIA 6,3%

5


EVS

How they Know about EVS:

2010-201

1

I dati emersi dalla domanda “Come sei venuto a conoscenza dello SVE?” mettono in luce che la maggioranza degli intervistati sia nel 2010, ma ancor più nel 2011, lo ha conosciuto tramite “amici o parenti”, attraverso cioè il cosiddetto “passaparola”; significativa è anche la percentuale della risposta “tramite le organizzazioni di invio”. Il Servizio Volontario Europeo arriva ad essere conosciuto per lo più attraverso i canali informali del volontariato oppure tramite altre persone che già conoscono questo contesto o, ancora più facilmente, tramite ex volontari che suggeriscono la stessa esperienza ai loro conoscenti. L’altrettanto alta percentuale di persone che hanno conosciuto lo SVE tramite internet fa emergere come siano tante le persone che per propria iniziativa cercano autonomamente sul web una possibilità di “partire” o di fare un’esperienza di volontariato. Se si considera invece la bassa percentuale di persone che ha conosciuto il programma tramite mass media o eventi pubblici ad hoc, si può concludere che i tradizionali canali di “promozione” siano meno efficaci e difficilmente raggiungibili dalla maggioranza dei giovani.

34,4%

RELATIVES/FRIENDS

31,3%

INTERNET

13,8%

SENDING ORGANIZATION

12,8%

OTHER

3,1%

INFODAY AT SCHOOL NEWSPAPERS PUBLIC EVENT MEDIA

6

3,1% 1,5% 0%

20 11

36,4%

INTERNET

31,8%

RELATIVES/FRIENDS

13,7%

SENDING ORGANIZATION

12,1%

OTHER PUBLIC EVENT NEWSPAPERS INFODAY AT SCHOOL MEDIA

3% 1,5% 1,5%

2010

0%

The data emerged from the question “How did you know about EVS?” underline that the majority of interviewees in 2010, but even more in 2011, knew about it from “friends and family”, that is, through the so-called “word of mouth”; there is also a significant percentage of the answer “by the sending organization”. The European Voluntary Service is known mostly through informal channels of volunteering or through other people who already know this context or, even more, through ex-volunteers who suggest the same experience to others. The equally high percentage of people that have got to know about EVS through internet reveals that there are many people who are searching online, by their own initiative, possibilities to simply “leave” or to do a volunteer experience abroad. Considering, instead, the low percentage of people who learned about the Program through mass media or public ad hoc events, we can concluded that the traditional channels of “promotion” are less effective and harder to reach by the majority of young people.


EVS

Motivation to do EVS

011

2010-2

54,6%

DO A NEW EXPERIENCE

LEARN A LANGUAGE FOSTER MY INDEPENDENCE

3% 1,5% 3%

KNOW A DIFFERENT CULTURE/COUNTRY INTEREST IN THE PROJECT'S FIELD DESIRE TO BE USEFUL MAKE A VOLUNTEERING EXPERIENCE OTHER DESIRE TO EARN

Nel 2010 alla domanda “Cosa ti ha spinto a fare una esperienza di Servizio Volontario Europeo?” più della metà degli intervistati ha risposto “fare una nuova esperienza”; a seguire, ma con percentuali molto più basse, “vivere in un nuovo contesto”, “imparare una nuova lingua”, “guadagnare maggiore autonomia”. Nel 2011 si nota una maggiore distribuzione delle risposte, come se tra questi ultimi volontari ci fosse stata una maggiore riflessione e ponderatezza nella decisione di partire per lo SVE: “fare una nuova esperienza” scende infatti di molto, salgono invece “vivere in un nuovo contesto” e “imparare una lingua”; rimane invariato invece “guadagnare maggiore autonomia”, mentre hanno un’interessante crescita le risposte “conoscere una nuova cultura” e “l’interesse specifico nel settore del progetto”. Il “desiderio di essere utile” è invece in entrambi gli anni molto più basso rispetto a quello che ci si sarebbe potuti aspettare.

13,7% 12,1% 12,1%

LIVE A NEW ENVIRONMENT

0% 0% 0%

2010

In 2010 more than half of the interviewees gave the answer “do a new experience” to the question “What have prompted you to do an European Voluntary Service experience?”; following, but with much lower percentages, came the answers “live a new environment”, “learn a language”, “foster my independence”. In 2011 there is a higher distribution of answers, as if there were a greater reflection and judiciousness that influenced the volunteers’ decision to leave for the EVS: in fact the answer “do a new experience” falls strongly, while the answers “live a new environment” and “learn a language” are increasing; “foster my independence”, instead, remains unchanged, and the answers “know a different culture” and “interest in the project’s field” have an interesting growth. The “desire to be useful” is in both years lower than what one would have expected for a volunteering program.

DO A NEW EXPERIENCE LIVE A NEW ENVIRONMENT LEARN A LANGUAGE FOSTER MY INDEPENDENCE KNOW A DIFFERENT CULTURE/COUNTRY INTEREST IN THE PROJECT'S FIELD DESIRE TO BE USEFUL MAKE A VOLUNTEERING EXPERIENCE OTHER DESIRE TO EARN

25,2% 20,2% 18,5% 12,1% 11,2% 6,3% 4,5% 0,9% 0,9% 20 11 0,2% 7


0

41,1%

9 0

2,

12 5%

,7%

1

0 4

3 2 1 0

5

6

8 7 9 0 87 65

1

87 6 9 0

34,2%

CONFLICT MANAGEMENT

ORGANIZATIONAL SKILLS

4

9 0

5

6

1

5

6

9 87 0 87 65

1

0

0

5

0

6

9 87 0

0

1

0,6% 0,6 1

8 7 9 50

9 0

87 6 5 9

0

9% % 7,6

1,

24% % 9,5 3% 1,

0 1 2 3

,7%

0

87 65

1

5

4

1,3 % 15,2 %

34,2% % 34,8 % ,5 14

1

0

1

0

4

3 2 1 0

RELATIONAL SKILLS

78 9 1

2 1 0

6

% ,5 3

41

5

%

28,8

0 1 2 3

78 9 1

1

8

12

5%

6

50%

9%

2,

5

RELATIONAL SKILLS

78 91

7%

%

41,8%

1,

19

1 0 3 2

%

9% %

19

4

0,6% % 0,6 % 1,3

6

25, 9%

5,

19,7

78 91

38%

1,

5%

1,

3 1,

0,6% % 0,6 % 1,3

6

4 COMPETENCES

4

789

1

1

1 0 3 2 ITC

3% 1, % 5,1 24%

7%

%

28,8

%

9,5

2011 2011

1 0 3 2

5,

ITC relational skills and personal or conflict management skills. organizational skills, 24% SKILLS COMPETENCES 38% % The volunteers were asked to express a self-evaluation with 9,5 a range from 0 to 25, 9% 3% 19,7 10 for different skills or abilities (e.g. “using the computer”, “planning a project”, 1, % 5 RELATIONAL ,7% “listen to others”, “take responsibility”). The result coming out from the graphs is 50% SKILLS the average,8%of the scores that the volunteers gave themselves within a category. 28 In 2010 and 2011, the majority of the volunteers’ self-evaluation grades are al5% 1, 2 3 a high most always between 0 1 have 2 1 0 7, 8 and 9. This element shows that volunteers 4 perception 4of3their abilities, probably accompanied by a lack of awareness of their limitations. The self-knowledge that results seems rather partial and should 1, 9% 9% 1, % be put to the even 19 test. The volunteers’ answers to the questionnaires highlight 7,6 % more the41importance of an appropriate pre-departure training, although from 4 3 ,2% ,8% CONFLICT ORGANIZATIONAL MANAGEMENT 2011 the Program unfortunately doesn’t foresee it anymore. 4 1,1% 24% SKILLS

1

78 9

78 9

5

% 28,8 5% 1,

6

6

6

,1%

50%

RELATIONAL SKILLS

% 1 0 3 2 41,8% ITC competences, The Youthpass were grouped into 4 categories: 4 competences % ORGANIZATIONAL 4 2

5

5

15

RELATIONAL ,7 % SKILLS

5

3% 1, % 5,1

%

50%

38% 25, 9%

0,6% % 0,6 % 1,3

0 1 2 3 4

1

0

9

,1%

0

3%

47%

0 1 2 3 4

87

15

% 1,5

28,8%

47%

%

7,6

ITC COMPETENCES

19,7

1

87 6 5

0

1 CONFLICT MANAGEMENT

3% % 5,1 24%

78 91

ORGANIZATIONAL SKILLS 33,3%

78 9

37,9%

1 0 0 1 2 3 3 2 contenute nello Youthpass sono state aggregate 4 Le competenze in 4 categorie: 4 competenze informatiche, capacità organizzative, competenze relazionali e 6, 1% capacità13,6personali o di gestione dei conflitti. Ai volontari è stato chiesto 3% di % espri% 6,1 mere un’autovalutazione con una scala da 0 a 10 su diverse competenze o 37,9% 28,8% CONFLICT abilità (ad ORGANIZATIONAL esempio “usare il computer”, “pianificare un lavoro”, “ascoltare gli MANAGEMENT 47% SKILLS 33,3% altri”, “assumersi responsabilità”). Il risultato emerso dai grafici corrisponde alla 15 % ,1 6 , 7 media dei punteggi che i volontari si sono dati per ogni categoria. Nel% 2010 e nel 2011 la maggioranza dei volontari si auto valuta dandosi punteggi medi che 1 2 i 3volontari absono quasi sempre tra il 7, l’8 e il 9. Questo dato evidenzia0come 4 5 biano un’alta percezione delle proprie capacità, probabilmente accompagnata % che ne da una scarsa consapevolezza dei propri limiti. La conoscenza 1 0 di 1sé ,3 0 1 2 3 % 3 2 5,1 risulta sembra piuttosto Ed è 4parziale e dovrà ancora essere4 messa alla prova. 24% ITC anche sulla base di queste risposte ai questionari che un’adeguata formazione 38% COMPETENCES pre-partenza sembrerebbe assumere ancora più importanza, laddove però il 3% % 2 5,9 6,1 % Programma dal 2011 purtroppo non la prevede più. 19,7% 5 CONFLICT MANAGEMENT

3% % 6,1 28,8%

,6%

5

1,

1 0 3 2

4

6

15, 2%

1%

5

51,5%

6,

13

4

%

% 1,5 7 2 ,3%

78 9 1

ITC COMPETENCES

6

1,

0 1 2 3

1 ,5

5 5%

0 1 220103 4 -2011

6

4

,1%

EVS

2010

1 0 3 2

47%

15

1

4

1

0 1 2 3

CONFLICT MANAGEMENT

ORGANIZATIONAL SKILLS

33,3% % 7,6

9

3%

Skills and Competence Before EVS

% 6,1 28,8%

0

15, 2%

%

0

51,5%

13 ,6% 37,9%

78 9

ITC COMPETENCES

78 9

% 1,5 27,3%


EVS

Overall Perceived Usefulness of the training

011

2010-2

Vengono qui riportati i feedback diretti da parte dei volontari sull’utilità complessiva della formazione alla partenza. Il livello aggregato di soddisfazione è molto positivo in entrambi gli anni. Nel 2010 sono il 91,8% i feedback positivi (rappresentati in verde), che salgono al 96,1% nel 2011, anno nel quale sale notevolmente la percentuale di risposte “moltissimo” e “molto”, mentre scende di diversi punti la percentuale di “abbastanza”. Un contributo a tale tendenza viene anche portato dal miglioramento nella pubblicazione del bando per la formazione da parte dell’Agenzia Nazionale per i Giovani. Tempistiche più certe influiscono infatti sulla percezione di utilità rispetto al percorso di formazione complessiva al Servizio Volontario Europeo.

2010 HIGH

POOR

7,4% NONE 0,8%

38,4% 35,4%

SUFFICIENT

18,0% VERY HIGH

The direct feedback of the volunteers about the overall pre departure training is here reported. The overall level of satisfaction is very positive in both years. In 2010, the positive feedback (shown in green) is 91.8%, rising to 96.1% in 2011, year in which the percentage of the answers “very high” and “high” grows considerably, while the “sufficient” percentage drops of many points. The improvement brought to the publication of the Call for training of the National Agency also influenced this positive trend. A more definite timetable influences significantly the perception of usefulness of the overall EVS training path.

20 11 SUFFICIENT

18,1% NONE 0,3% POOR

3,6%

VERY HIGH

36,5%

41,5% HIGH

9


EVS

ON ARRIV AL TRAIN ING

INTRODUZIONE

2010-201

1

In questa sezione vengono riportati i dati emersi dai questionari di ingresso somministrati ai volontari europei durante la Formazione all’arrivo (Centralized On Arrival Training – COAT). La COAT è l’evento formativo previsto dal ciclo formativo del Programma Gioventù in Azione, che riguarda i volontari stranieri arrivati in Italia per la loro esperienza di Servizio Volontario Europeo. In Italia la formazione all’arrivo racchiude sia la componente interculturale che quella linguistica, caso quasi unico in Europa. La Formazione all’arrivo è stata realizzata nel 2010 e nel 2011 in Italia dal Cemea del Lazio, ente vincitore dei Bandi pubblicati dall’Agenzia Nazionale Italiana per i Giovani. Il Cemea del Lazio, per la realizzazione delle attività formative, si è avvalso dell’esperienza dei formatori interculturali e linguistici provenienti dalla Rete Nazionale di formatori REPLAY Network. L’obiettivo generale della formazione all’arrivo è quello di sviluppare nei partecipanti la consapevolezza della complessità di un’esperienza interculturale di lungo periodo in un Paese “altro”, mirando al rafforzamento dell’autonomia personale nella gestione delle dinamiche legate alla partecipazione al Servizio Volontario Europeo. In questo caso la metodologia prescelta è di tipo attivo/partecipativo, che alterna diverse situazioni e tipi di coinvolgimento da parte dei volontari. La formazione linguistica, si fonda sui principi della metodologia attiva: la partecipazione attiva dei volontari al processo di apprendimento linguistico è, infatti, premessa fondamentale per poter costruire insieme un percorso formativo che garantisca una rapida acquisizione della capacità linguistica. I corsi di lingua sono strettamente connessi e collegati allo sviluppo delle altre attività formative, consentendo di sviluppare le attività più efficacemente rispetto all’intera formazione. Considerando la varietà del target di riferimento in termini di differenza di stili cognitivi e di apprendimento, la necessità di creare delle strategie didattiche che rispondano a tale varietà viene altamente soddisfatta dalla strategia ludica, che prevede l’uso di tecniche basate sul gioco, che partono dai bisogni e interessi dei partecipanti e ne fanno i protagonisti, contribuendo a ridurre il livello di stress e ansia. I dati esposti si riferiscono e fanno una comparazione tra i seminari di formazione all’arrivo realizzati per conto dell’Agenzia Nazionale per i Giovani all’interno dei Bandi 2009, 2010 e successiva proroga e realizzati nell’anno finanziario 2010 (14 seminari - dalla COAT 1 2009 alla COAT 7 2010 - da gennaio 2010 a marzo 2011) e i seminari realizzati nell’anno finanziario 2011 (11 seminari - dalla COAT 8 2010 alla COAT 5 2010 - da aprile 2011 a marzo 2012). Ci riferiremo quindi all’anno 2010 per le prime attività e all’anno 2011 per le seconde. Come per la formazione alla partenza, il campione analizzato, si basa solo su quei volontari che hanno avuto la possibilità di partecipare ad un seminario di formazione; non vuole quindi essere rappresentativo della totalità dei volontari SVE arrivati in Italia in questo arco temporale. Il campione dei volontari intervistati nelle COAT realizzate nel 2010 è di 413 volontari; il campione rappresentativo dei volontari intervistati nel 2011 è di 319. L’obiettivo è quello di delineare un profilo indicativo dei volontari stranieri che hanno realizzato il proprio SVE in Italia. I dati raccolti vanno a sondare diverse aree: dati personali e anagrafici; precedenti esperienze; valutazione delle proprie competenze; informazioni relative alla propria organizzazione di accoglienza, motivazioni. Anche in questo caso si ritiene utile fare un breve quadro di sintesi nell’ultima parte sulla valutazione della formazione da parte dei volontari partecipanti, riferendosi quindi ai dati emersi dal questionario di soddisfazione erogato a fine formazione.

The data brought out from the questionnaires given to the European volunteers during the on arrival training (Centralized On Arrival Training - COAT) is reported in this section. The COAT is the training course, part of the training cycle of the Youth in Action program, which involves foreign volunteers arrived in Italy for their European Voluntary Service experience. In Italy the on arrival training includes both the intercultural and language component, situation almost unique in Europe. The on arrival training was carried out in 2010 and 2011 in Italy by Cemea of Lazio, winner of the Public Call published by the Italian National Youth Agency. The Cemea of Lazio was supported in the implementation of the training activities by the intercultural and language experienced trainers part of the National Pool of trainers REPLAY Network. The overall goal of the on-arrival training is to increase the participants’ awareness of the complexity of an intercultural experience in a foreign country, focusing at strengthening personal autonomy in managing the dynamics related to the participation in the EVS. The methodology chosen is active and participatory, which alternates different situations and types of involvement of the volunteers. The language training is based on the principles of active methodology: the active participation of volunteers in the process of language learning is, in fact, an important requirement in order to build together a training program that ensures a quick acquisition of language skills. The language courses are closely related and linked to the development of other learning activities, allowing to develop in a more efficient way the activities of the entire training. Considering the variety of the target audience in terms of the differences in cognitive styles and learning, the need to create didactic strategies that respond to such diversity is highly fulfilled through the “play” strategy, which involves the use of techniques based on games, that focus on the needs and interests of the participants and make them the protagonists, helping to reduce the level of stress and anxiety. The data shown make a comparison between the on arrival training courses made within the National Agency’s 2009, 2010 Calls and its extension, implemented in financial year 2010 (14 training seminars - from COAT 1 2009 to COAT 7 2010 - from January 2010 to March 2011) and the training courses realized in the financial year 2011 (11 training seminars - from Coat 8 2010 to COAT 5 2012 - from April 2011 to March 2012). We are, thus, referring to the year 2010 for the first activities and the year 2011 for the latter ones. As for the pre-departure training, the analyzed sample is based only on those volunteers who have had the opportunity to participate in a training, so it will not be representative of the totality of EVS volunteers arrived in Italy in this period of time. The sample of the volunteers interviewed in the COAT held in 2010 is of 413 volunteers, the sample representative of the volunteers interviewed in 2011 is of 319. The goal is to outline a profile of foreign volunteers who have realized their EVS in Italy. The data collected explore different areas: personal data, previous experience, evaluation of their skills, information about their host organization, motivation. Also in this case, it is useful to make a brief summary, presented in the last part, about the evaluation of the training by volunteers participating, referring to the data emerged from the satisfaction questionnaires given at the end of the training.


EVS

Gender & Age

IN G AL TRAIN ON ARRIV 1

2010-201

%

0,7

31

0 2 01

2,4%

30

3,9%

29

Gender & Age

26,4%

28

male

73,6%

6,1%

27

female

8,5%

26 25

Age: 19

20

21 22

23

4%

11

,9%

%

11

3,4

GE EA AG ER AV

18

11,

24

Anche nel caso dei volontari stranieri in Italia, gli anni 2010 e 2011 evidenziano una netta prevalenza del genere femminile. Il fenomeno, che vede le donne maggiormente intraprendenti nel decidere di lasciare il proprio contesto di appartenenza in favore di un’esperienza all’estero, è dunque una caratteristica estensibile un po’ a tutta Europa. A differenza di quanto rilevato tra i volontari italiani, si nota invece un’età media dei volontari più bassa. In questo caso sono, infatti, maggiormente rappresentate le età al di sotto dei 27 anni, a sottolineare un aspetto prettamente culturale: i giovani europei sono molto più portati rispetto agli italiani a vivere esperienze fuori dal proprio paese già subito dopo la maggiore età.

,2%

,9%

11

8,3%

, % 4,4

6,2%

%

9,7

%

0,3

2,8%

30

4,1%

29

Gender & Age

72,7%

27,3%

28

male

7,8%

27

female

8,5%

26 25

Age: 19

20

21 22

23

GE EA AG ER AV

18

5%

24

8,8

%

%

,4%

14

7,2%

6,3%

7,8%

11 ,6%

,6 11

%

3,8

Also in the case of foreign volunteers in Italy, the years 2010 and 2011 show a clear predominance of the female gender. So, the characteristic that women appear more proactive to take decision to leave their own context for doing an experience abroad, can be extended to all Europe. Unlike of what emerged for Italian volunteers, there is a lower average age of volunteers. In this case, in fact, the most represented age is below 27 years, highlighting a cultural aspect: young Europeans are much sooner ready than Italians to live an experience outside of their country soon after fulfilling the legal age.

31

1 20 1

11


EVS

Education

ON ARRIV AL TRAIN ING 2010-201

1

2 010 6,8%

Other

59,8% La percentuale di volontari in possesso di un titolo di studio universitario è piuttosto significativa (circa il 60% in entrambi gli anni). Questo fenomeno è però più limitato rispetto al dato riscontrato per i volontari italiani in partenza (70% circa), avvalorando anche quanto riscontrato con l’analisi sull’età media, più bassa nel caso dei volontari stranieri. Per quanto riguarda la presenza di volontari con un titolo di studio equivalente all’istruzione primaria, se nel 2010 la percentuale era significativa, nel 2011 ha avuto una netta discesa. Anche nel caso dei volontari stranieri, il Servizio Volontario Europeo, pur se con proporzioni inferiori rispetto al caso degli italiani, sembra che riesca a coinvolgere con più difficoltà giovani con livelli di istruzione inferiori.

27,4%

University

Secondary School Primary School

6%

1 20 1 11,5%

Other

60,4% 26,2% 1,9%

12

University

Secondary School

Primary School

The percentage of volunteers with an university degree is quite significant (about 60% in both years). This situation is more limited compared to the data for the Italian volunteers (70%), also confirming the analysis on the average age, lower in the case of the foreign volunteers. While in 2010 the percentage of volunteers with a qualification equivalent to primary education is significant, in 2011 it registered a strong fall. Also in the case of the foreign volunteers, though in lower proportions than in the case of the Italian volunteers, the EVS seems to involve with more difficulty young people with lower levels of education.


46,5% 53,5% EVS

NO

IN G AL TRAIN ON ARRIV

YES

Previous Experiences

1

2010-201

46,5% 53,5% NO

Previous Volunteering Experiences

2 010

Previous Experiences Abroad

Volunteering Experiences

12,7% 3,1%

37,7% 46,5%

YES NO YES YES (EVS (tourism) (work/studies) Short term)

YES

La maggioranza dei volontari europei intervistati dichiara di avere avuto precedenti esperienze di volontariato e all’estero: anche in questo caso, quindi, si Previous tratta di giovani già sensibili ai temi sociali e interculturali. È interessante no46,5% Experiences 37,7%Italiani, tare come in questo caso, a differenza dei volontari pur essendoci una 12,7% 3,1% precedenti esperienze all’estero prevalenza Abroad di volontari che hanno già avuto per motivi di studio o lavoro o per turismo, ci sia anche una percentuale signifiYESprima occasione YES NO YES dello cativa di volontari che colgono l’opportunità SVE come (EVS (tourism) per fare un’esperienza al di fuori del proprio paese. Questo(work/studies) dato è in linea con Short termquindi ) quello relativo a età e titolo di studio: è più facile che volontari europei di giovanissima età si trovino in effetti alla loro prima esperienza all’estero. Si rileva inoltre, la presenza di giovani che hanno avuto in precedenza l’opportunità di fare esperienza dello SVE short term (che coinvolge solitamente volontari con minori opportunità) e che adesso si vedono impegnati in progetti di lungo periodo.

The majority of European volunteers interviewed declare to have had previous experiences of volunteering and abroad: also in this case, therefore, we are dealing with young people already sensitive to social and intercultural issues. It is interesting to notice, that unlike the Italian volunteers, there is also a significant percentage of volunteers that seize the EVS opportunities as the first chance to have an experience outside of their country, although there is still a predominance of volunteers having had previous experiences abroad for study, work or tourism. This data is coherent with that relating to age and level of education: we can conclude that it is more common that younger European volunteers be actually at their first experience abroad. Some of the volunteers interviewed are young people who already had experienced short term EVS (which usually involves volunteers with fewer opportunities) and are now involved in long-term projects.

39,9% 60,1% NO

Previous Volunteering Experiences

YES

20 11

39,9% 60,1% NO

YES

Previous Volunteering Experiences

Previous Experiences Abroad

15,2%

2,9%

43,0% 38,9%

YES YES (tourism) (work/studies) Short term)

NO YES (EVS

13

Previous


EVS

EVS Volunteers come from:

ON ARRIV AL TRAIN ING 2010-201

1

EUROPE

EUROPE

EUROPE:

EUROPE:

12,2%

south central south east

30,1%

north

5%

44,5%

2 010

REST OF THE WORLD

1,3% 1,3%

Anche in questo caso si sintetizza la lettura dei dati per macroaree. La zona di provenienza maggiormente rappresentata è il Sud Europa, seguita dall’Europa centrale (anche se in flessione nel 2011) e dal Nord Europa. Mentre molti volontari italiani scelgono mete extraeuropee, al contrario, non sono molti i volontari extraeuropei che hanno scelto l’Italia. Si conferma invece una tendenza ad inviare e ad accogliere volontari soprattutto nella zona dell’Europa centro-meridionale. La vicinanza geografica e culturale è quindi un aspetto che favorisce la scelta del paese di destinazione per i volontari e di partenariato per le organizzazioni. I paesi più rappresentati sono Spagna (16% circa), Francia (13% circa) e Germania (12% circa) in entrambi gli anni. Da segnalare anche la Turchia che ha una percentuale significativa sia nel 2010 (7,3%), sia nel 2011 (8,8%).

15%

south central south east

27,9%

north

4,9%

40,8%

20 11

REST OF THE WORLD

1,9%

5,6%

7,8%

1,7%

Also in this case the data are reported using macro-areas. The most represented area of origin is Southern Europe, followed by Central Europe (even if its representation decreased in 2011) and Northern Europe. While many of the Italian volunteers choose destinations outside Europe, there are not so many extra-European volunteers who have chosen Italy. It is confirmed, instead, the trend to send and host volunteers especially in the area of Central and South Europe. The geographical and cultural proximity is undoubtedly an aspect that fosters the choice of the destination country for the volunteers and of partnership for the organizations. The most represented countries are Spain (about 16%), France (about 13%) and Germany (about 12%) in both years. It is interesting also to note the significant percentage Turkey registered both in 2010 (7.3%) and 2011 (8.8%).

14


EVS

EVS Hosting Projects are:

IN G AL TRAIN ON ARRIV 1

2010-201

LOMBARDIA 17,9%

TRENTINO A.A. 5,4% FRIULI V. G. 3,4%

2 010

12% VENETO

12% PIEMONTE

13,8% EMILIA ROMAGNA

0,7% LIGURIA

0,5% UMBRIA TOSCANA 5,9%

2% ABRUZZO

LAZIO 8,4%

Attraverso questo dato si rileva dove si collocano gli enti di accoglienza in Italia. Considerando le macroaree Nord, Centro, Sud e Isole, si nota nel 2010 una concentrazione di progetti nelle regioni settentrionali: il 65,2% dei volontari svolge il proprio servizio in regioni del Nord, il 16,8% al Centro e il 18% al Sud e nelle Isole. Nel 2011 la situazione è in evoluzione, infatti, pur rimanendo alta la percentuale riferita al Nord (42,4%), si nota una crescita del Centro (20,4%), ma soprattutto del Sud e Isole (37,2%). Una regione come la Lombardia, infatti, se nel 2010 conta il 17,9% di volontari, nel 2011 solo il 10,7%, cedendo il primato alla Sicilia, che ha un vero e proprio balzo nel 2011, passando dal 12,3% al 27,3%. Altre regioni ben rappresentate sono il Piemonte e il Veneto; l’Emilia Romagna, invece, scende di diversi punti. Ad influire su questa inversione di tendenza è stato anche il lavoro di promozione del Programma realizzato dall’ANG nelle regioni del Sud, storicamente meno rappresentate.

PUGLIA 2,8% CAMPANIA 2,2% SARDEGNA 0,7% LOMBARDIA 10,7%

TRENTINO A.A. 4,4%

8,8% VENETO

11,3% PIEMONTE

4,7% EMILIA ROMAGNA

SICILIA 12,3%

This data reveals where the host organizations are placed in Italy. Considering the macroareas North, Central, South and Islands, in 2010 there is a concentration of projects in the northern regions: 65.2% of the volunteers is doing their service in the North, 16.8% in the Centre and 18 % in the South and Islands. In 2011, the situation is evolving, in fact, while remaining high the percentage referred to the North (42.4%), there is a perceived growth of the Centre (20.4%), but especially of the South and the Islands (37.2%). A region like Lombardia, in fact, if in 2010 counts the 17.9% of volunteers, in 2011 only the 10.7% give the leadership to Sicily which registers an important growth in 2011, rising from 12.3% to 27.3%. Other regions well represented are Piemonte and Veneto; Emilia Romagna, instead, drops of several points. To influence this inversion was also the Program promotion work realized by the ANG in the South of Italy, historically under-represented.

20 11

FRIULI V. G. 2,5%

0,6% MARCHE 0,6% UMBRIA TOSCANA 6,9%

2,3% ABRUZZO

LAZIO 10%

PUGLIA 5% CAMPANIA3,1%

0,6% SARDEGNA

0,6% BASILICATA

0,6% CALABRIA

SICILIA 27,3 %

15


EVS

Hosting Organizations Activiy Field

ON ARRIV AL TRAIN ING 2010-201

1

2 010 SOCIAL INTEGRATION ART AND CULTURE SOCIAL EXCLUSION YOUTH LEISURE EUROPEAN AWARENESS YOUTH INFORMATION ENVIRONMENT OTHER HEALTH YOUTH POLICIES

16,4% 10,7% 10,4% 8,9% 8,4% 8,4% 7,8% 7,6% 5,4% 4%

3,5% 3% 2,1% 1,2% 0,7% 0,5% 0,5% 0,5% 0%

ANTIRACISM/XENOFOBIA MEDIA AND COMMUNICATIONS EQUAL OPPORTUNITIES ANTIDRUGS/SUBSTANCE ABUSE YOUTH SPORTS MEASURES AGAINST DELINQUENCY RURAL DEVELOPMENT URBAN DEVELOPMENT HERITAGE PROTECTION

Nel caso dei volontari stranieri è stato chiesto in quale settore operasse la propria organizzazione di accoglienza. Nel 2010 la maggioranza delle risposte si è orientata verso “integrazione sociale”, “arte e cultura” ed “esclusione sociale”; altre risposte con percentuali significative sono state “giovani e tempo libero”, “consapevolezza europea”, “informazione per i giovani”, “ambiente” e “salute”. Nel 2011, i dati rilevati sottolineano ancora di più la prevalenza di organizzazioni di accoglienza che si occupano di inclusione sociale o di situazioni di difficoltà, con un aumento significativo delle percentuali relative a questi ambiti di azione. Al primo posto, infatti, tra le risposte date dai volontari troviamo “misure contro la delinquenza” “consapevolezza europea”, “esclusione sociale”, “anti-razzismo/xenofobia”.

20 11 The foreign volunteers were asked in which sector their hosting organization operates. In 2010, the majority of the answers include “social integration”, “art and culture” and “social exclusion”; other answers with significant percentages are “youth leisure”, “European awareness”, “youth information”, “environment” and “health”. In 2011, the data collected emphasizes the prevalence of hosting organizations working on social inclusion or on difficult situations, with a significant increase in these fields’ percentages. Indeed, the answers provided by volunteers rate as first, sectors like: “measures against delinquency”, “European awareness”, “social exclusion”, “anti-racism/xenophobia.”

MEASURES AGAINST DELINQUENCY EUROPEAN AWARENESS SOCIAL EXCLUSION ANTIRACISM/XENOFOBIA HEALTH HERITAGEPROTECTION ARTE AND CULTURE OTHER ENVIRONMENT YOUTH LEISURE

16

16% 10,6% 10,3% 10,2% 7,9% 7,7% 6,7% 5,9% 5,4% 4,3%

YOUTH POLICIES ANTIDRUGS/SUBSTANCE ABUSE MEDIA AND COMMUNICATIONS YOUTH SPORTS SOCIAL INTERGRATION YOUTH INFORMATION EQUAL OPPORTUNITIES RURAL DEVELOPMENT URBAN DEVELOPMENT

3,8% 2,9% 2,5% 1,8% 1,4% 0,9% 0,9% 0,4% 0,4%


EVS

Volunteers Activity Field

IN G AL TRAIN ON ARRIV 1

2010-201

YOUNG PEOPLE

Indagando il target a cui si rivolgono le azioni dei volontari europei accolti, si riscontra che nel 2010 i volontari dichiarano di aver realizzato principalmente attività a beneficio di giovani e bambini. Nel 2011 rimane una prevalenza di progetti rivolti a questo target, anche se questa volta la maggiore percentuale appartiene ai bambini rispetto ai giovani, seguono comunità locale e disabili.

CHILDREN LOCAL COMMUNITY OLD PEOPLE DISABLED PEOPLE OTHER IMMIGRANTS UNEMPLOYED PEOPLE

23,9%

CHILDREN YOUNG PEOPLE LOCAL COMMUNITY DISABLED PEOPLE IMMIGRANTS OLD PEOPLE OTHER UNEMPLOYED PEOPLE HOMELESS PEOPLE

HOMELESS PEOPLE

25,7% 20,1% 17,4% 11,8% 10,1% 7,5% 2 010 3,9% 2,2% 1,3%

20,9% 14,8% 14,6% 9,5% 9,3% 3,1% 2,6% 1,3%

20 11

Investigating the target group to which the actions of the hosted European volunteers are directed, it can be noticed that in 2010 volunteers declare to be involved mainly in activities with children and young people. In 2011, there is still a prevalence of projects aimed at these target groups, even if this time the highest percentage is registered by children first, young people second, followed by local community and disabled people.

17


EVS

Motivation to do EVS LIVE A NEW ENVIRONMENT DO A NEW EXPERIENCE DESIRE TO BE USEFUL INTEREST IN THE PROJECT'S FIELD NOTHING ELSE TO DO KNOW A DIFFERENT CULTURE/COUNTRY FOSTER MY INDEPENDENCE MAKE A PROFESSIONAL EXPERIENCE OTHER

ON ARRIV AL TRAIN ING 2010-201

1

20,1% 19,7% 19,6% 17,4% 9,4% 7,3% 3,2% 2 010 2,3% 1%

Alla domanda “Cosa ti ha spinto a fare un’esperienza di SVE”, sia nel 2010 che nel 2011 si trovano ai primi 3 posti “vivere in un nuovo ambiente”, “desiderio di essere utile”, “fare una nuova esperienza”, anche se con dei cambiamenti di posizione da un anno all’altro; significativa è anche la percentuale di chi ha scelto di fare lo SVE per l’“interesse specifico nel settore del progetto”. Le risposte dei volontari europei sono in linea con quelle dei volontari italiani, mostrando lo stesso desiderio di cimentarsi in un nuovo contesto e ambiente, ma rimarcano molto di più il desiderio di sentirsi utili. Da sottolineare come pochissimi volontari abbiano espresso la motivazione “fare una esperienza professionale”, che sottolinea ancora lo spirito tipico e aperto dell’esperienza di volontariato.

DESIRE TO BE USEFUL As answers to the question “What prompted you to do an European Voluntary Service experience?” the first 3 places are occupied by “live new environment”, “desire to be useful”, “do a new experience”, both in 2010 and in 2011, even if their position changes from year to year; the percentage of those who chose EVS for “specific interest in the project’s field” is also significant. The answers of European volunteers are coherent with those of Italian volunteers, showing the same desire to engage themselves in a new context and environment, though underlining much more their desire to feel useful. It should be emphasized that very few volunteers have expressed as motivation “make a professional experience”, which further underlines the typical and open spirit of a volunteering experience.

DO A NEW EXPERIENCE LIVE A NEW ENVIRONMENT INTREST IN THE PROJECT'S FIELD KNOW A DIFFERENT CULTURE/COUNTRY NOTHING ELSE TO DO FOSTER MY INDEPENDENCE MAKE A PROFESSIONAL EXPERIENCE OTHER

18

21% 19,7% 18,8%

14,4% 9,2% 8,1% 4,8% 20 11 3,2% 0,8%


0, 1 ,2 %

0 ,6

%

1

6

15

9

10

1%

15

1

% 7,4 23,2% 36,2%

25,

1%

7% 2% 9,

0 0 1 2 3 4

6

5

4

3 2 1 0

2 1 0 4 3

5

8 76 9 0 1

1%

CONFLICT MANAGEMENT

RELATION SKILLS

1%

87 6 0 9 87

0,2 1,2 % %

% 0,6

6

8 7 60 9 87

%

0,6

15

9 0

0,2 1,2 % %

0,5%

5

9 0

0,5%

5

0,2%

0,2%

0,5 %

87 6

9

10 6

87 6 0 9 87

0

1,

33,

10

6%

8 9 1

9

0

0

0,2 1,2 % %

25,

891

23,2% 36,2%

1% % 1,9 % 8 5,

0,6 %

67

0,5%

0

0 1

5

0 1 2 3 4

5%

0

0

1

0

87 6

87 6

%

0

0,5

0

9 0

0

1

5% 5,

20 11

67

6

0

0, 6% 4,5 %

1%

5

9 87

78 9 16 78 9 1

5

1%

0,2% 0,2% 0,2% 0,7% 2%

SKILLS

43,2

7% 2% 9,

1% % 1,9 8 5,

6 05

6

7,

6% 1, % 7,9 17,8% 37,2%

1 0 3% 2

CONFLICT MANAGEMENT

%

38,9%

%

12,9

33,

6%

13,1%

3%

23,2 5 % 7, 11 14 4% ,7 ,6% % 28,4 % 30,2% ORGANIZATIONAL

RELATION SKILLS

38,9%

0,

4,5

24,

3,1% 1 0 RELATION 2ITC 3 COMPETENCES % SKILLS were grouped Also for4 the European2volunteers hosted in Italy, the 38,9competences 3,2% 5 % 7 , into 4 7categories: skills, organizational 1computer 33 skills, relational skills and , 1, 14 4% 7% 2% ,6% skills, conflict 9, were asked to evaluate personal management. The volunteers 28,4 % themselves with a vote ranging from 0 to 10 for each skill or ability contained ORGANIZATIONAL 30, 2% in each category (for example, “use the computer”, “planning a project”, “listen SKILLS % 1 0responsibility”). The result of the graphs is the average of the to others”, “take 12,9 3 2 0 1 2 3 shows, that scores4of 2% all items within a category. Also in this case, the data 4 3, the majority of European volunteers evaluate themselves with average scores 0, 6% between 7 and 9, both in 2010 and 2011. This judgment will be put 4,5 6% to the test % 1, % by their 7,4 13,1% own EVS experience.

91

1 0 3 2 43,2%

6% 1, % 7,9 17,8% 37,2%

78

SKILLS

78 9

% 12,9

5

6%

4

3%

5,

43,2 0,

SKILLS

1 0 3 2 %

%

%

24,

16 5

23,2

5

11

14 ,7 ,6% % 28,4 % 30,2% ORGANIZATIONAL

12,9

5

4%

7, 11 14 4% ,7 ,6% % 28,4 % 30,2% ORGANIZATIONAL

78 9 1 6 78 9 1

78 9 16 78 9 1

7,

2, % 10 20,3% 33,6%

1%

6

1%

7,

6

5

0,2% 0,2% 0,2% 0,7% 2%

1 3 2 ITC 0 4 COMPETENCES

6% 1, % 7,9 17,8% 37,2%

0,2% 0,2% 0,2% 0,7% 2%

5

1%

7,

0 1 2 3 24,3% 4

8%

0,2% 0,2% 0,2% 0,7% 2%

5

%

CONFLICT MANAGEMENT

1 3 2ITC 0 4 COMPETENCES

4

6

0 1 2 3

9% % 10

0,2%

0,2

19,6%

CONFLICT MANAGEMENT

31,

1 0 3 2 0 1 2 3 4 4 aggreAnche per i volontari europei in accoglienza le competenze sono state gate in0,84 categorie: competenze informatiche, capacità organizzative, compe% % ,8 tenze3,4relazionali e capacità personali o di gestione dei conflitti. Ai 2volontari è % % 10 1 5 19,6% stato,1chiesto di esprimere un’autovalutazione con una scala da 0 a 10 per ogni % RELATION 20,3% CONFLICT competenza o abilità contenuta in ogni categoria (ad esempio “usare il compuSKILLS 38,4% MANAGEMENT 33,6% ter”, “pianifi care un lavoro”, “ascoltare gli altri”, “assumersi0 responsabilità”). Il 9% 1 2 3 24,3% 31, risultato10%dei grafici è dato dalla media della votazione di tutte le voci all’interno 4 di una categoria. Anche in questo caso i dati mostrano, sia nel 2010 che nel 2011, che la maggioranza dei volontari europei si auto valuta con punteggi medi 6% 1, % 7 tra il 7 e il 9. Giudizio che sarà messo alla prova dall’esperienza scelta.,9 % 17,8 1 0 1 2 3 3 2 ITC 0 4 4 COMPETENCES 37,2% 5 23,2 % 8% 2, % 10 20,3% 33,6%

0 1 2 3

19,6%

RELATION SKILLS

0 1 2 3

7,

7%

38,4%

CONFLICT MANAGEMENT

5

8

91

9,

8 3,4 % % 15,1%

%

7

%

0,

8% 2, % 10 20,3% 33,6%

Skills and Competences before4EVS

%

6

31,9

0,2

5

ITC COMPETENCES

2% 2, % 8,3 18,5% 28,5%

2 010

1 0 3 2

4

9% % 10

31,

0,2%

0 1 2 3 4

2%

20

8

7%

19,6%

RELATION SKILLS

38,4%

%

9,

10-2011

7

31,9

0, 8 3,4 % % 15,1%

91

IN G AL TRAIN ON ARRIV

6

EVS

5

ITC COMPETENCES

2% 2, % 8,3 18,5% 28,5%

16 ,2% 26,1 % 29,9% ORGANIZATIONAL

SKILLS

%

16,9

2%

2,

19


EVS

Italian Language Level before EVS

ON ARRIV AL TRAIN ING 2010-201

1

2 010 La maggioranza dei volontari si attesta su una conoscenza pregressa dichiarata sufficiente, pochissimi sono invece i volontari che dichiarano un’ottima conoscenza della lingua italiana (in discesa nel 2011), mentre si riscontra un aumento nel 2011 della percentuale di volontari che arrivano in Italia con la consapevolezza di una scarsa conoscenza della lingua. In questo quadro il corso di lingua erogato durante la formazione, riveste una rilevanza sempre maggiore. Il fatto di non conoscere la lingua italiana, non spaventa i volontari e non li distoglie dalla volontà di fare un’esperienza SVE in Italia.

GOOD

POOR

17,7%

48,2%

30% 4,1%

FAIR

EXCELLENT

20 11

Most of the volunteers declare to have a “fair” previous knowledge of Italian language, very few are the volunteers declaring a good knowledge of Italian language (still decreasing in 2011), while in 2011 there is an increase in the percentage of volunteers who arrive in Italy with the awareness of a lack of knowledge of the language. In this context the language course provided during training has an increasing importance. Not knowing the Italian language doesn’t frighten volunteers and doesn’t divert them from the wish to have an EVS experience in Italy.

20

POOR

28,8% FAIR

GOOD

48,7% 22,2%

0,3%

EXCELLENT


EVS

Overall Perceived Usefulness of the training

IN G AL TRAIN ON ARRIV 1

2010-201

Language training POOR

7%

NONE 0,6%

2 010

SUFFICIENT

39,9%

HIGH

POOR

HIGH

24,9%

Intercultural training 6,2%

27%

NONE 0,6%

27,6%

SUFFICIENT

43,3%

VERY HIGH

Quest’ultima sezione è l’analisi della percezione di utilità della formazione, erogato a conclusione del corso. Le domande permettono di avere un feedback diretto da parte dei volontari sulla utilità complessiva della formazione all’arrivo, sia per quanto riguarda la formazione interculturale sia per quella linguistica. Per quanto riguarda la parte interculturale, i risultati sono molto soddisfacenti, il 93,2% delle valutazioni sono positive nel 2010 e addirittura il 95,2% nel 2011, dove riscontriamo un aumento della valutazione “molto”. Anche per ciò che concerne la percezione di utilità della formazione linguistica da parte dei volontari, i dati sono molto positivi in entrambi gli anni. Infatti si riscontra che il 92,4% dei volontari nel 2010 e il 92,5% nel 2011 da una valutazione positiva.

Linguistic training

This last section is an analysis of the perception of usefulness of the training based on the questionnaires provided at the end of the activities. The questions allow to have a direct feedback from the volunteers on the overall usefulness of the on arrival training, regarding both the intercultural and language training. Regarding the intercultural training, the results are very satisfactory, the 93.2% of the evaluations are positive in 2010 and the 95.2% in 2011, when we find an increase in the evaluation vote “very high”. Regarding the perception of usefulness of the language training, the data are very positive in both years. In fact, the 92.4% of the volunteers in 2010 and the 92.5% in 2011 give a positive evaluation.

Intercultural training

Language training

20 11

POOR

HIGH

7,3% NONE 0,2% SUFFICIENT

26,3%

,9%

22,9%

VERY HIGH

43%

HIGH

POOR

4,6% NONE 0,2%

23,2%

SUFFICIENT

VERY HIGH

25,1%

47,6%

22,5% VERY HIGH

21


CONCLUSIONI Questa pubblicazione è il frutto di una cooperazione tra il Cemea del Lazio e l’Area Programmi dell’Agenzia Nazionale per i Giovani italiana, svolta all’interno dell’Anno Europeo del Volontariato. Dopo un percorso di confronto, avvenuto durante il seminario nazionale dedicato al Servizio Volontario Europeo, a cui erano presenti diverse organizzazioni di invio e accoglienza, il network di formatori REPLAY ha voluto realizzare una comparazione dei dati emersi nei due mandati formativi del Cemea del Lazio per gli anni 2010 e 2011. L’obiettivo è stato quello di fornire la possibilità alle organizzazioni di invio e accoglienza coinvolte nello SVE di farsi una idea sull’andamento del programma e soprattutto sul profilo dei volontari europei italiani in partenza per l’estero e di quello dei volontari stranieri in Italia. La prossima pubblicazione, prevista per il 2013, sarà il rapporto sulle formazioni all’arrivo SVE realizzate nel 2012 che seguono le nuove linee guida e gli standard di qualità pubblicati dalla Commissione Europea. Un sentito ringraziamento ai 32 formatori italiani, sia linguistici che interculturali, coinvolti nei 34 eventi formativi realizzati tra il 2010 e l’inizio del 2012 e ai colleghi dell’organizzazione portoghese ANIME per avere ispirato questo lavoro.

CONCLUSIONS This publication is the result of the cooperation between Cemea of Lazio and the Program Area of the Italian National Agency, carried out during the European Year of Volunteering. After a path of constructive dialogue, which took place during the national seminar dedicated to the European Voluntary Service, which was attended by a large number of sending and hosting organizations, the trainers REPLAY NETWORK decided to make a comparison of the data obtained in the two training mandates performed by Cemea of Lazio in the years 2010 and 2011. The aim was to provide an opportunity for hosting and sending organizations involved in the EVS to learn about the progress of the Program and especially about the profile of Italian European volunteers leaving to have an volunteer experience abroad and that of foreign volunteers in Italy. The next publication, scheduled for 2013, will be a report about on arrival training EVS carried out in 2012 following the new guidelines and quality standards published by the European Commission. Our thanks to the 32 Italians trainers, both linguistic and intercultural, involved in the 34 training events carried out between 2010 and the beginning of 2012 and to the colleagues of the Portuguese organization ANIME for this work.


Credits: Andrea Messori editing Sabrina Saccardi copy writing Valentina Scaringi data analysis Chiara SeruďŹ lli graphic design

www.replaynet.eu


This publication reects the views only of the author, and the Commission cannot be held responsible for any use which may be made of the information contained therein.

R PE LAY NETWORK


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