Servizio Volontario Europeo: uno sguardo d’insieme
Rapporto Annuale
2010
I dati del presente report sono stati elaborati a partire dai database relativi alle organizzazioni e ai volontari EVS dell’anno 2010 o rilevati durante i Seminari di Valutazione Intermedia e Finale dei volontari EVS tenuti nel corso dell’anno 2010 da Amesci su mandato dell’Agenzia Nazionale per i Giovani
GLI ATTORI DEL SISTEMA IN ITALIA
Ogni uomo deve decidere se camminerà nella luce dell'altruismo creativo o nel buio dell'egoismo distruttivo. Questa è la decisione. La più insistente ed urgente domanda della vita è: "Che cosa fate voi per gli altri?" (Martin Luther King)
Tipologia delle organizzazioni in Italia 100
91
87
90
81
80 70 60 50 40
30
28
30 20 10
1
0 H Organisation
S. Organisation
H./C. Organisation
S./C. Organisation
S./H. Organisation
S./H./C. Organisation
Nel 2010 hanno operato in Italia, rispetto al sistema SVE, 218 organizzazioni, accreditate presso ll’Agenzia Nazionale (214) o presso quella Esecutiva (4). La tabella sopra riporta i numeri in valore assoluto, assoluto rispetto alla tipologia. S sta per Sending, ossia organizzazione di invio. H sta per Hosting, osting, ossia di accoglienza. accoglien C per Coordinating, cioè organizzazione di coordinamento. Si riscontra un alto numero di organizzazioni che si accreditano per svolgere tutti e tre i ruoli possibili. La tabella in basso riporta gli stessi dati in valore percentuale
Percentuali delle diverse tipologie S./H. Organisation; 0%
S./H./C. Organisation; 29%
H Organisation; 27% S. Organisation; 9%
S./C. Organisation; 25%
H./C. Organisation; 9%
La tabella riportata sotto ci indica una sostanziale parità nelle scelte di accreditamento delle organizzazioni italiane, con un range minimo che va dalle 200 coordinating organisation alle 207 hosting organisation
Tipo di organizzazione SVE in valore assoluto 208
207
206 204
203
202 200 200 198 196 S. Organisation
H. Organisation
C. Organisation
Un dato sostanziale, quello riportato nelle tabelle seguenti, che è anche una delle direttrici dell’impegno di Amesci nello SVE. Nel Sud Italia (così come in centro Italia), le organizzazioni accreditate sono circa un terzo di quelle accreditate al nord. Per questo la nostra scelta, da organizzazione che opera in tutta Italia ma che fa base nel Mezzogiorno, di promuovere fortemente lo SVE nel nostro territorio, anche attraverso lo svolgimento di tutti i seminari di valutazione in strutture site al Sud Italia.
Distribuzione per area geografica 200
188
180 160 140 120 100 80
66
64
Centro
Sud e Isole
60 40 20 0 Nord
Distribuzione per area geografica
Sud e isole; 20% Centro; 21%
Nord; 59%
IL CAMPIONE ANALIZZATO
Un lungo viaggio di mille miglia si comincia col muovere un piede (Lao-Tzu)
VALUTAZIONE INTERMEDIA
Sesso 29%
Maschi Femmine
71%
I volontari che hanno preso parte ai seminari di valutazione intermedia come emerge dal grafico sono in netta prevalenza enza delle ragazze. Infatti, il 71% 71% del totale sono di sesso femminile. Le cause che spingono ad una maggiore intraprendenza nell’affrontare un’esperienza EVS le giovani europee rispetto ai loro colleghi maschi sono sicuramente variegate e complesse e meriterebbero un’ulteriore approfondimento. In ogni caso, caso EVS rappresenta un’esperienza formativa importante che potrebbe otrebbe apportare dei vantaggi alla situazione di diseguaglianza che le donne sono tuttora costrette a vivere e a sopportare in molti Paesi.
Età 10%
20%
dai 18 ai 20 anni dai 21 ai 23 anni
41%
29%
dai 24 ai 27 anni dai 28 ai 30 anni
Osservando il grafico dell’età dei volontari stranieri che vengono in Italia per svolgere il loro servizio è visibile come esista una concentrazione nelle categorie centrali, dato che più di due volontari su tre appartengono appunto a queste classi di età (21/23 – 24/27). In particolare, la categoria che mostra più presenze e quella quel tra i 24 e i 27 anni la quale rappresenta appresenta il 41% del totale. Una riflessione a questo proposito è che la classe di età individuata rappresenta, a seconda del Paese di provenienza, il periodo in cui si completa il percorso di studio universitario e di conseguenza un momento di riflessione riflessione importante per i giovani. A nostro avviso, è proprio in questa situazione che in maggior misura un giovane sceglie di intraprendere un’esperienza formativa diversa come EVS, la quale è in grado di aggregare un valore aggiunto iunto ad un percorso formativo fino ad allora lora strettamente istituzionale. In ogni caso, anche se la tendenza della distribuzione è di centralizzarsi il 20% dei volontari ha un’età compresa tra i 18 e i 21 anni, mostrando come EVS abbia il suo pubblico di interesse i anche tra i più giovani. Infine, segnaliamo anche per la classe di età più alta (28/30), seppur solo un volontario su dieci appartiene a questa categoria, come EVS possa essere una risorsa importante per migliorare e il proprio bagaglio formativo e culturale.
Origine dei volontari E.V.S. in Italia per continente 160
134
140 120 100 80 60
33
40 20
2
6
Africa
America
0
Asia
Europa
Il grafico appena presentato mostra l’origine dei de volontari EVS che hanno svolto il loro servizio in Italia divisi per continenti e individua come più di tre volontari su quattro apparteng appartengano ovviamente al continente europeo. In ogni caso se per l’Africa e l’America registriamo dei valori valori bassi la stessa cosa non si può dire per l’Asia, dato che circa il 19% dei volontari provengono appunto dal continente asiatico. E’ un dato, questo, che può spiegarsi intanto o con la presenza, nel Programma Gioventù in Azione, di numerosi paesi asiatici (generalmente ex repubbliche sovietiche), ma anche
con lo stimolo, da parte dell’agenzia agenzia esecutiva, a stringere relazioni e ad attivare paesi con specifici territori di interesse (es. Cambogia, Cina
Divisione per Paesi europei dei volontari EVS in Italia 25
21
18
20
9
10
0
9
7
6 3 3
3 1
2
2
3 4
3 1 1
1
3 2 1 2 1
1 1
Austria Belgio Bulgaria Danimarca Estonia Finlandia Francia FyroMacedon… Germania Grecia Lettonia Lituania Montenegro Norvegia Polonia Portogallo Regno Unito Repubblica… Romania Russia Serbia Slovacchia Slovenia Spagna Svizzera Ucraina Ungheria
5
13
13
15
Dato l’alto numero dei volontari europei e la chiara attinenza del programma, in quest’ultimo grafico abbiamo diviso i volontari presenti in Italia per i singoli Paesi. Il primo dato che segnaliamo è la presenza di 27 nazionalità differenti registrate durante du i seminari. Come emerge dal grafico, i volontari europei che scelgono l’Italia per fare un’esperienza EVS sono principalmente i tedeschi (21) seguiti subito dagli spagnoli (18). (18) Inoltre, riportiamo una presenza considerevole di francesi (13), polacchi (13), ungheresi (9) e estoni (9). Le altre presenze si dividono in maniera sostanzialmente equa tra le restanti nazionalità.
Divisione dei volontari per aree geografiche 120
110
100 80 Nord
60
Centro
44
Sud
40
21 20 0
Centro
Nord
Sud
Il grafico che definisce dove i volontari stranieri prendono servizio in Italia mostra una situazione che,, oltre ad essere speculare ai grafici di distribuzione delle associazioni sul territorio italiano, riflette molte delle problematiche storiche e culturali del nostro Paese. La maggiore scelta dei volontari di progetti che si sviluppano nel nord Italia è in linea con una presenza più consistente di associazioni e di una migliore iore capacità delle stesse di utilizzare le opportunità concesse dall’Unione Europea. Non a caso il 63% dei giovani volontari prestano servizio nel Nord Italia, contro il 25% del Centro e solo il 12% del Sud e delle isole.
Divisione dei volontari per regioni 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0
46
23
21
20
17
12 7 3
2
7
7
8 1
Se osserviamo la divisione per singola regione in Italia dei volontari, notiamo che esistono delle differenze importanti all’interno delle stesse aree geografiche. Se partiamo nell’analizzare il Nord Italia salta subito all’occhio come la Lombardia registra un gran numero di presenze (46) rispetto sia alla sua area geografica (42%) e sia in relazione alla totalità dei volontari in Italia (26%). A seguire, un buon numero di presenze le incontriamo in Emilia Romagna (23), in Piemonte (17) e in Veneto (12) ma, in ogni caso, tutte le regioni del Nord Italia fatta eccezione per la Valle d’Aosta vedono la presenza seppur minima di giovani volontari. Nel Centro Italia assistiamo ad una riduzione della presenza dei volontari con un risultato particolarmente buono del Lazio che vede una presenza di 21 volontari, seguiti da Umbria (8) Toscana (7) e Abruzzo (7). In questo caso, stupisce il dato delle Marche, nella quale non si registra nessuna presenza di volontari. Infine, analizzando il Sud Italia ci troviamo di fronte una situazione alquanto particolare dato che i 21 volontari in servizio, fatta eccezione per la Campania in cui è presente solo 1 volontario, sono praticamente concentrati in una sola regione, la Sicilia, che registra appunto 20 presenze. Il risultato siciliano è sicuramente ottimo non solo rispetto ad una realtà nazionale ma soprattutto in relazione alla propria area geografica dove cinque regioni su sette non fanno segnalare la presenza di nessun volontario.
VALUTAZIONE FINALE
Sesso 32%
Maschi
68%
Femmine
Se osserviamo le percentuali dei volontari italiani che hanno svolto il seminario di valutazione finale,, dal grafico riguardante il sesso, emerge una prevalenza di ragazze, infatti, due volontari su tre sono di sesso femminile, rappresentando il 68% del totale. Il dato femminile è impercettibilmente più basso rispetto a quello dei volontari europei che hanno prestato presta il servizio in Italia ma perfettamente in linea alla tendenza generale che vede le ragazze più attratte da un’esperienza EVS.
Età 7% 27%
15% dai 18 ai 20 anni dai 21 ai 23 anni dai 24 ai 27 anni dai 28 ai 30 anni 51%
Il grafico appena a presentato e riguardante l’età dei volontari italiani, italiani presenta delle differenze importanti rispetto aii loro colleghi europei che prestano servizio in Italia. Per gli italiani i valori non si concentrano nelle classi di età centrali come succedeva per i volontari europei ma bensì nelle due più “vecchie”. Il grafico mostra chiaramente come il 78% dei volontari ha un’età compresa tra i 24 e i 30 anni, ossia, più di tre volontari su quattro appartiene a questa fascia di età. Ad acquistare forza è sia la categoria goria (24/27) che da sola raggiunge e supera la metà dei volontari ma è soprattutto il 27% della la fascia superiore (28/30) che sorprende, mostrando come in Italia l’esperienza EVS si faccia molto più tardi che in altri Paesi. Questo dato, probabilmente, è influenzato nfluenzato da una durata media degli studi decisamente più lunga in Italia rispetto ad altri Paesi. Allo stesso tempo, osservando la riduzione delle fasce di età più basse è ipotizzabile che i volontari italiani abbiano nel momento di affrontare l’esperienza l’esperien EVS un livello vello di istruzione e di preparazione più alto.
Area geografica di provenienza dei volontari 60
54
50 40 Nord
30
25
20
Centro Sud
16
10 0 Nord
Centro
Sud
Osservando il grafico dell’area geografica della provenienza dei volontari è evidente come più della metà dei volontari (54) provengono dal Nord Italia, mostrando ancora una volta un maggior dinamismo delle associazioni presenti in questa zona geografica. In questo senso, sorprende piacevolmente che un volontario italiano su quattro provenga dal Sud Italia rovesciando parzialmente i risultati negativi che vedevano il Sud Italia all’ultimo l’ultimo posto per area geografica scelta dai volontari stranieri. Dall’altra parte, il Centro Italia vede peggiorare la propria situazione dato che solo 16 sono i volontari italiani provenienti da questa zona che sono partiti per un’esperienza EVS.
Regione di provenienza dei volontari 25 20 20 15
12 10
10
10 6
5 5
2
3 1
4
6 4 2
2
3
3
0
Cercando di capire più nello specifico l’origine dei volontari abbiamo pensato di dividere i volontari italiani per regione di provenienza. Iniziando l’analisi dalle regioni del Nord Italia, notiamo che il Piemonte è la regione che registra il risultato migliore con i suoi 20 volontari, i quali rappresentano il 37% rispetto alla propria area geografica e il 21% del totale dei volontari italiani. A seguire, annotiamo buoni risultati per la Lombardia (12) e il Veneto (10) e come per la scelta fatta dai volontari stranieri solo la Valle d’Aosta non vede la presenza di alcun volontario. Per il centro Italia oltre a registrare la riduzione già accennata nel grafico precedente segnaliamo solo lo scambio che avviene tra Marche e Umbria, dove nel caso dei volontari italiani e quest’ultima a non registrare alcuna presenza di volontari in partenza. Infine, per quanto riguarda i volontari italiani il Sud registra un netto miglioramento e non solo per l’aumento del numero dei ragazzi che provengono da questa zona, che a livello nazionale è pari al 26% del totale, ma soprattutto per il fatto che più regioni del Sud Italia, eccezione fatta per Molise e Basilicata, riportano dei volontari che hanno deciso di fare un’esperienza EVS.
Destinazione per continenti dei volontari 80
74
70 60 50 40 30 20
11
8
10
2
0
America latina
Africa
Asia
Europa
Il grafico appena presentato mostra la destinazione divisa per continenti dei volontari italiani che decidono di fare un’esperienza EVS. Come appare fin troppo chiaro dal grafico la maggior parte dei volontari rimane in Europa rappresentando il 78% del totale. totale. A seguire segnaliamo l’Asia con 11 volontari e l’America latina con 8. Chiude il continente africano che ne ospita solo 2.
Destinazione per Paesi europei dei volontari 12
11
10
9
8
9
7 6
6
5 4
4
3
3
3
2 2
1
1
1
1
1
1
1
2
2 1
0
Dal grafico emerge che i volontari italiani hanno preso parte a dei progetti EVS in 25 diversi Paesi europei e mostra come sia la Polonia il Paese che piĂš di tutti ha visto il maggior numero di presenze di volontari italiani in propri progetti. A seguire, gli italiani sembrano prediligere
maggiormente il Regno Unito (9), la Spagna (9), la Germania (7) e la Francia (6). Per quanto riguarda invece il resto dei Paesi, la distribuzione dei volontari italiani risulta abbastanza equa ma non molto numerosa.
L’ESPERIENZA NEL COMPLESSO
"Tre persone erano al lavoro in un cantiere. Avevano il medesimo compito, ma quando fu chiesto quale fosse il loro lavoro, le risposte furono diverse. –Spacco pietre–, rispose il primo. –Mi guadagno da vivere–, rispose il secondo. –Partecipo alla costruzione di una cattedrale–, disse il terzo.” (Anonimo medievale)
VALUTAZIONE INTERMEDIA
Valutazione della S.O. 35%
32% 30%
30%
28%
25% 20% 15% 10% 5%
5%
Negativo
Molto Negativo
5% 0% Molto positivo
Positivo
Normale
Il grafico appena illustrato evidenzia come i volontari stranieri che prestano il loro servizio in Italia sono decisamente soddisfatti del rapporto avuto con la Sending Organisation del proprio Paese. Il 60% dei ragazzi, infatti, esprimono un giudizio generalmente positivo e solo in il 10% dichiara di non aver ricevuto il giusto supporto prima e durante il progetto EVS dall’organizzazione di invio.
Formazione "pre departure" 40% 35%
34% 28%
30% 25% 20%
15%
14%
15% 10%
6% 3%
5% 0% Molto positivo
Positivo
Normale
Negativo
Molto Negativo Non risponde
Per quanto riguarda la formazione “pre departure” è evidente che nei Paesi in cui viene erogata, i giudizi sono decisamente positivi dato che i pareri in tal senso raggiungono il 62% del totale con un picco particolare dei giudizi estremamente positivi. In questo senso, è interessante notare come il 14% dei volontari non risponde alla domanda e ciò lo si deve al fatto che non in tutti i Paesi viene svolta tale formazione.
Valutazione della H./C.O. 38%
40%
34%
35% 30% 25% 20%
14%
15% 10% 10%
4%
5% 0% Molto positivo
Positivo
Normale
Negativo
Molto Negativo
I giudizi espressi nei confronti della Hosting/Coordinating Organisation registrano una leggera flessione dei pareri positivi anche se il 48% si ritiene comunque soddisfatto del rapporto con l’organizzazione con cui si trova ad interagire qui in Italia. La maggiore severità dei giudizi nei confronti delle organizzazioni italiane sono da relazionarsi probabilmente ad una maggiore aspettativa verso le stesse organizzazioni rispetto a quelle di invio del proprio paese. In ogni caso, solo il 18% dei volontari esprime un giudizio negativo nei confronti delle organizzazioni italiane.
Valutazione del/dei Tutor 35% 30% 30% 25%
24%
23%
20% 16% 15% 10%
7%
5% 0% Molto positivo
Positivo
Normale
Negativo
Molto Negativo
La relazione con i Tutor e la conseguente valutazione rappresenta una delle situazioni che i volontari segnalano come maggiormente problematica. In questo caso, assistiamo ad una situazione di sostanziale equilibrio di giudizi, dato che, il 39% esprime un parere generalmente positivo sul rapporto con i tutor, il 31% esprime un giudizio negativo e il 30% definisce normale il proprio rapporto con i Tutor. In ogni caso, a far pendere la bilancia verso i giudizi positivi oltre ad una piccola ma pur sempre significativa superiorità numerica, sono le due modalità di risposta più estreme, infatti, il 23% di chi risponde “molto positivo” e decisamente superiore al 7% di chi in modo contrapposto da un giudizio “molto negativo”.
"Formazione" ricevuta dalla host organisation (in particolare la facilitazione linguistica) 33%
35% 30%
24%
25% 20% 20% 15%
13% 10%
10% 5% 0% Molto positivo
Positivo
Normale
Negativo
Molto Negativo
Anche in riferimento alla formazione con un’attenzione particolare alla facilitazione della lingua i risultati presentano un sostanziale equilibrio ma a differenza del grafico precedente che descriveva il rapporto con i Tutor si dissolve la discrepanza delle due modalità estreme. Infatti, la situazione che emerge vede la somma dei giudizi positivi pari al 33%, quelli negativi pari al 34% e evidenzia come il 33% sceglie la modalità di risposta centrale. Questi dati, ricollegati alle problematiche che emergevano precedentemente dall’analisi del rapporto con i Tutor suggeriscono come spesso il problema tra i tutor e i volontari risiede proprio nella comunicazione e in particolare nella lingua che si predilige all’interno della relazione.
Formazione "on arrival" 40% 34%
35% 28%
30% 25% 20%
18%
15% 10% 10%
6% 4%
5% 0% Molto positivo
Positivo
Normale
Negativo
Molto Negativo Non risponde
A differenza della formazione “pre departure” vista precedentemente, la formazione “on arrival” mostra dei valori meno brillanti anche se il 48% dei volontari dichiara di essere soddisfatto della formazione ricevuta contro un 10% che invece definisce negativa tale esperienza formativa. Inoltre, dobbiamo segnalare che un volontario su dieci in Italia non partecipa a tale formazione.
Integrazione nella H.O. 40% 35% 35% 30%
27%
25% 20% 20% 15% 11% 10%
7%
5% 0% Molto positivo
Positivo
Normale
Negativo
Molto Negativo
I valori del grafico riguardante l’integrazione nella Hosting Organisation dei volontari mostrano una situazione generale in cui sono leggermente più alti i giudizi positivi. Infatti, il 38% reputa positivo la propria integrazione nella vita dell’organizzazione nel quale prestano servizio contro il 27% che invece esprime un parere negativo. Inoltre, segnaliamo come sia molto alto il valore (35%) di chi non definisce ne positiva ne negativa la propria situazione.
Coerenza del progetto in corso di svolgimento rispetto all'agreement 40%
36% 33%
35% 30% 25% 20%
16%
15% 10%
9% 6%
5% 0% Molto positivo
Positivo
Normale
Negativo
Molto Negativo
La coerenza del progetto in cui i volontari sono inseriti rispetto all’agreement firmato in partenza viene valutata complessivamente positiva. Infatti, la somma delle opinioni positive è pari al 45% anche se il valore dei giudizi negativi è del 22%, il che significa che più di un ragazzo su cinque esprime un parere negativo. Come è intuibile questa domanda è chiaramente relazionata alle aspettative dei singoli volontari.
Rapporti con la realtà locale 40%
36%
35%
35%
30% 25% 20%
17%
15% 10% 10% 5%
2%
0% Molto positivo
Positivo
Normale
Negativo
Molto Negativo
Nell’analisi del rapporto dei volontari con la realtà locale i giudizi positivi superano la metà del totale raggiungendo una percentuale del 53%. Il grafico inoltre mostra come sia bassissima il valore di chi risponde “molto negativo” (2%) evidenziando come il Servizio Volontario Europeo faciliti la conoscenza reciproca di altre culture e l’integrazione nel confronto quotidiano con la realtà in cui si è inseriti.
Gradimento delle attività in corso di svolgimento 40%
35%
37%
35% 30% 25% 18%
20% 15% 10%
5%
5%
5% 0% Molto positivo
Positivo
Normale
Negativo
Molto Negativo
Per quanto riguarda le attività svolte dai volontari nei singoli progetti emerge una tendenza a valutarle positivamente, infatti, il 40% esprime un parere positivo contro il 23% di chi esprime un giudizio negativo. Tra l’altro, è evidente come le categorie estreme “molto positivo” e “molto negativo” registrino entrambi un valore molto basso (5%) compensandosi e segnalando come le attività pensate per i volontari non siano ne entusiasmanti ma tantomeno deprimenti. Inoltre, la concentrazione delle risposte nelle categorie centrali mostrano una certa disponibilità dei volontari a svolgere i compiti che gli vengono assegnati senza troppi contrasti.
Livello di ascolto (di proposte e contributi) da parte della host organisation 35%
32% 29%
30% 25% 20%
17%
15% 15% 10%
7%
5% 0% Molto positivo
Positivo
Normale
Negativo
Molto Negativo
I volontari in servizio in Italia giudicano abbastanza positivo il livello di ascolto all’interno della host organisation (47%) mentre il valore di chi esprime un giudizio negativo è pari al 24%. Questi valori definiscono una tendenza delle organizzazioni nel valorizzare i volontari e allo stesso tempo una buona capacità dei volontari di proporsi e di suggerire delle alternative.
Qualità degli apprendimenti 50%
47%
45% 40% 35% 30% 25%
23%
23%
20% 15% 10%
6%
5%
1%
0% Molto positivo
Positivo
Normale
Negativo
Molto Negativo
Quest’ultima domanda mostra dei valori estremamente positivi ,infatti, il 70% dei volontari si ritiene soddisfatta della qualità degli apprendimenti acquisiti tramite l’esperienza dello SVE. Una percentuale così alta, soprattutto se confrontata con le altre domande poste nel questionario fin qui analizzate, mostra come seppur esistano dei margini di miglioramento in certe situazioni e rispetto a specifiche problematiche sia forte la consapevolezza dell’utilità del Servizio Volontario Europeo e la soddisfazione nel vivere un’esperienza formativa di questo tipo.
VALUTAZIONE FINALE
Valutazione della S.O. 40%
36%
35% 29%
30% 24%
25% 20% 15% 10%
7% 4%
5% 0% Molto Positivo
Positivo
Normale
Negativo
Molto negativo
Come per gli stranieri anche i volontari italiani mostrano una generale soddisfazione per il rapporto che hanno avuto con la Sending Organisation. Anche qui, il 60% definisce positivo tale relazione e solo una piccola parte (11%) non si ritiene soddisfatta.
Formazione "pre departure" 30%
27% 25%
25% 20% 14%
15%
12%
13% 8%
10% 5% 0% Molto Positivo
Positivo
Normale
Negativo
Molto negativo Non risponde
La formazione “pre departureâ€? in Italia rispetto ad altri paesi registra dei giudizi meno positivi. Infatti, il valore di chi risponde di essere soddisfatto della formazione ricevuta è pari al 41% del totale, mentre, il 21% dei volontari italiani ne danno un parere negativo. In ogni caso, il dato che
emerge è che un volontario su quattro non risponde alla domanda non avendo ricevuto nessun tipo di formazione “pre departure”.
Valutazione della H./C.O. 40% 35% 35% 30% 30% 25% 20% 20% 15% 10%
10%
5% 5% 0% Molto Positivo
Positivo
Normale
Negativo
Molto negativo
I dati che emergono dal grafico inerente alla valutazione della H./C. Organisation sono estremamente positivi dato che il 65% dei volontari italiani esprimono un giudizio positivo, contro un 15% di chi non si ritiene soddisfatto del proprio rapporto con la organizzazione di ricevimento e/o di coordinamento. Interessante è notare come i giudizi dei volontari italiani sono decisamente più positivi rispetto ai volontari stranieri che svolgono il loro servizio in Italia. A tal proposito, data la possibilità di una serie di concause che possono determinare tale situazione è necessario approfondire la problematica evidenziata. Come contributo al dibattito, si può considerare che la maggiore età e la maggiore scolarità dei volontari italiani rispetto agli stranieri possa rappresentare un fattore di giusta moderazione delle aspettative, che porta i volontari italiani ad avere una posizione più equilibrata.
Valutazione del / dei Tutor 30% 25%
26%
25% 21%
20% 16% 15%
12%
10% 5% 0% Molto Positivo
Positivo
Normale
Negativo
Molto negativo
Nella valutazione dei Tutor i volontari italiani mostrano una certa soddisfazione, infatti, il 46% ha un parere positivo contro il 28% che invece ne da un giudizio negativo. Come nella valutazione della H./C. Organisation dobbiamo registrare una maggiore positivitĂ espressa degli italiani rispetto ai loro colleghi stranieri che svolgono il loro servizio in Italia.
Formazione ricevuta dalla host organisation (in particolare la facilitazione linguistica) 30% 25%
28% 23%
22%
20% 14%
15%
13%
10% 5% 0% Molto Positivo
Positivo
Normale
Negativo
Molto negativo
Per quanto riguarda la formazione ricevuta dalla host organisation ed in particolare l’attenzione mostrata per facilitare la problematica linguistica, si riconferma la tendenza degli italiani a valutare in modo positivo le singole questioni. Infatti, un italiano su due da un giudizio positivo e solo il 27% dei volontari esprime un parere negativo.
Formazione "on arrival" 35%
32%
32%
30% 25% 19%
20% 15%
10%
10%
6% 5% 1% 0% Molto Positivo
Positivo
Normale
Negativo
Molto negativo Non risponde
La formazione “on arrival” si distingue non per trasformare la tendenza fin qui registrata di una valutazione positiva dei volontari italiani all’estero ma bensì per estremizzare questa tendenza trasformandola in un fenomeno molto più definito. Non a caso, il 64% degli italiani mostra soddisfazione per la formazione ricevuta, mentre, il 15% esprime un giudizio negativo. Se confrontiamo questi dati con quelli dei volontari stranieri in Italia notiamo una maggiore positività ma allo stesso tempo, è evidente come gli italiani si sbilanciano maggiormente nel rispondere, scegliendo meno frequentemente la categoria di risposta centrale.
"Midterm Evaluation" 40% 35%
35% 31%
30% 25% 20% 15%
12%
11% 8%
10% 4%
5% 0% Molto Positivo
Positivo
Normale
Negativo
Molto negativo Non risponde
La valutazione intermedia che i volontari italiani hanno svolto nei rispettivi Paesi in cui hanno preso servizio riporta dei valori molto positivi, infatti, due ragazzi su tre si ritengono soddisfatti dell’esperienza vissuta e solo il 15% esprime un giudizio negativo a proposito. La percentuale di
chi non risponde è pari all’ 8% ma è difficilmente spiegabile dato che è legato alle singole caratteristiche di ogni Paese.
Integrazione nella H.O. 35% 29%
30% 25%
27% 24%
20% 14%
15% 10%
6% 5% 0% Molto Positivo
Positivo
Normale
Negativo
Molto negativo
Come per le altre questioni fin qui analizzate anche per quanto concerne l’integrazione nella H. organisation i giudizi positivi degli italiani sono più cospicui rispetto a quelli stranieri e raggiungono una percentuale del 53%. In questo caso, solo un volontario su cinque da un giudizio negativo rispetto alla tematica affrontata.
Coerenze del progetto in corso di svolgimento rispetto all'agreement 40%
37%
35% 30% 25%
22%
22%
20%
17%
15% 10% 5%
2%
0% Molto Positivo
Positivo
Normale
Negativo
Molto negativo
Rispetto alla coerenza del progetto in corso e alla sua conformità all’agreement registriamo una flessione dei valori positivi, anche se il 44% dei volontari italiani esprime un giudizio comunque
positivo. In ogni caso sono scarsissimi i pareri estremamente negativi (2%) e il grafico rispecchia una situazione molto simile a quella descritta per i volontari stranieri.
Rapporto con la realtà locale 50%
48%
40% 32% 30%
20%
17%
10% 4% 0% 0% Molto Positivo
Positivo
Normale
Negativo
Molto negativo
Il rapporto con la realtà locale mostra una positività quasi totale, infatti, quattro volontari su cinque si dichiarano soddisfatti del rapporto che hanno saputo costruire. La completa assenza di casi che esprimono un giudizio estremamente negativo e comunque la bassissima percentuale di chi ha un parere negativo (4%) mostra una grande voglia e capacità dei volontari italiani di inserirsi e integrarsi in una cultura diversa dalla propria.
Gradimento delle attività in corso di svolgimento 30% 25%
28%
28%
24%
20% 15% 11% 10%
10%
5% 0% Molto Positivo
Positivo
Normale
Negativo
Molto negativo
Per le attivitĂ svolte dai volontari italiani in servizio in un altro Paese dobbiamo registrare ancora dei giudizi positivi superiori rispetto a quelli negativi. Il 52% si ritiene soddisfatto di quello che sta facendo quotidianamente nel proprio progetto mentre il 21% non si ritiene altrettanto soddisfatto.
Livello di ascolto (di proposte e contributi) da parte della host organisation 43%
45% 40% 35%
30%
30% 24%
25% 20% 15% 10%
4%
5%
0%
0% Molto Positivo
Positivo
Normale
Negativo
Molto negativo
I risultati rispetto alla capacitĂ di ascolto e quindi di valorizzazione delle capacitĂ e delle singole competenze in possesso dei volontari sono estremamente positivi. Praticamente quasi tre volontari su quattro esprimono un giudizio positivo rispetto alla questione e sono assenti i giudizi fortemente negativi. In questo caso bisogna registrare una forte dissimmetria tra i giudizi dei volontari italiani e quelli dei rispettivi colleghi stranieri in servizio in Italia.
QualitĂ degli apprendimenti 40% 35%
36% 32%
30% 25%
21%
20% 15% 9%
10% 5%
2%
0% Molto Positivo
Positivo
Normale
Negativo
Molto negativo
La qualità degli apprendimenti per i volontari italiani è fortemente positiva ma a differenza di altre questioni analizzate fino a questo momento è in perfetta linea anche con i valori registrati per i volontari stranieri. I giudizi positivi sono il 68% del totale mentre quelli negativi sono l’11% confermando anche qui l’utilità di un’esperienza formativa come il Servizio Volontario Europeo.
GLI APPRENDIMENTI
L’
Chiunque smetta di imparare è vecchio, che abbia 20 o 80 anni. Chiunque continua ad imparare resta giovane. La più grande cosa nella vita è mantenere la propria mente giovane. (Henry Ford)
AUTOVALUTAZIONE NELLA “MIDTERM”
All’interno dei seminari di valutazione intermedia dedichiamo uno spazio in cui chiediamo ai volontari di auto-valutarsi rispetto agli apprendimenti acquisiti. Lo strumento che utilizziamo a tale scopo è un questionario in cui chiediamo ai volontari di misurare in una scala di valore da 1 a 5, dove 1 significa “molto male” e 5 significa “molto bene”. Inoltre, chiediamo ai giovani volontari di valutarsi in due momenti diversi, all’arrivo in Italia e nel momento del seminario. Questa operazione ci permette di fare due fotografie dello stesso soggetto in due momenti temporali diversi favorendo così una riflessione personale e una discussione di gruppo sui cambiamenti avvenuti. Grazie all’uso di una scala numerica per valutare l’esperienza EVS è possibile calcolare la media (da 1 a 5) dei giudizi espressi per valutare lo stato in cui i volontari sono arrivati in Italia e il miglioramento che egli stessi si conferiscono. A tal proposito in seguito presenteremo una tabella in cui indicheremo per ogni item individuato le medie all’arrivo e al momento del seminario, calcolando in fine degli indici generali capaci di sintetizzare la situazione. Tab 1. – Autovalutazione “midterm”
Items
Media all’arrivo
Media
Incremento
ad “oggi”
Parlare l’italiano
1,46
3,52
+2.06
Scrivere l’italiano
1,46
3,25
+1,79
Capire l’italiano
1,79
4,03
+2,24
Conoscenza della cultura italiana
2,23
3,83
+1,60
Capacità di adattamento
3,31
4,27
+0.96
Spirito di iniziativa
3,40
3,76
+0,36
Confronto interculturale
3,30
4,32
+1,02
Autonomia personale
3,65
4,55
+0,93
Lavoro in equipe
3,59
4,08
+0,49
Ascolto attivo
3,50
4,12
+0,62
Gestione dell’ansia
2,98
3,79
+0,81
Gestione dei conflitti
3,08
3,89
+0,81
Assunzione di responsabilità
3,71
4,22
+0,51
Cucinare, fare spesa, gestione budget
3,45
4,30
+0,85
Progettazione e gestione del tempo
3,81
4,23
+0,42
Indici generali volontari stranieri in Italia
2,98
4,01
+1,03
Come emerge dalla tabella appena presentata per ogni item proposto registriamo un miglioramento. Inoltre, se ci soffermiamo sugli indici generali individuati dobbiamo segnalare un indice della situazione di partenza (2,98) decisamente centrale nella forbice dei valori definiti (1 – 5) e un indice della situazione “ad oggi” chiaramente positivo (4,01). La differenza tra questi due valori conferisce l’indice di miglioramento generale che è pari a 1,03. L’incremento calcolato per ogni singolo item mostra una maggiore o minore forza dell’evoluzione che i volontari dichiarano di aver conseguito grazie ad un’esperienza formativa come EVS. È del tutto evidente che gli incrementi più rilevanti mostrano una crescita più accentuata. Senza dubbio, i migliori risultati riguardano l’apprendimento della lingua in tutte le sue sfaccettature (scrivere, parlare, capire) ma anche la conoscenza di un’altra cultura. Bisogna però ricordare che la maggior consistenza di questi incrementi sono dovuti ad un livello di partenza molto basso e di conseguenza ad un più ampio margine di miglioramento. Infatti, anche se altri item presentano degli incrementi minori come nel caso del confronto interculturale, dell’autonomia personale o della capacità di adattamento è altrettanto chiaro come i risultati finali siano assolutamente rilevanti dato che la valutazione si avvicina al limite massimo della scala dei valori, vale a dire il 5. In generale, possiamo dire che l’incremento superiore allo 0,5 (dando il giusto peso al livello iniziale) è senza dubbio un buon risultato, mentre, quegli incrementi inferiori a tale valore rappresentano degli spunti di riflessione importanti, anche perché come si evince dalla tabella a registrare questi risultati sono lo spirito di iniziativa, il lavoro in equipe e la progettazione e gestione del tempo, ossia, degli elementi che rientrano fortemente negli obiettivi formativi del EVS e che con degli interventi ad hoc è possibile migliorare ulteriormente.
AUTOVALUTAZIONE NELLA VALUTAZIONE FINALE
Come per la valutazione della midterm anche nei seminari di final evaluation proponiamo ai volontari italiani che hanno svolto e concluso il loro servizio all’estero un questionario di autovalutazione. Anche qui, infatti, lo strumento utilizzato a tale scopo è un questionario in cui chiediamo ai volontari di misurare in una scala di valore da 1 a 5, dove 1 significa “molto male” e 5 significa “molto bene”, la propria posizione rispetto a determinate questioni legate all’esperienza EVS. Come è auspicabile, chiediamo ai giovani volontari di valutarsi in due momenti diversi, all’arrivo nel Paese di accoglienza e nel momento del seminario. Questa operazione ci permette, come per la valutazione fatta con i giovani volontari stranieri, di proporre delle riflessioni e momenti di discussione sull’esperienza complessiva di ogni singola esperienza EVS. Di seguito, riporteremo anche per le valutazioni finali una tabella che sintetizzi gli items e le medie registrate per ognuno dei due momenti scelti: all’arrivo e nel momento del seminario definendo anche in questo caso degli indici generali capaci di sintetizzare la situazione.
Tab 2. – Final Evaluation
Items
Media all’arrivo
Media
Incremento
ad “oggi”
Parlare la lingua del Paese di accoglienza
1,65
3,51
+1,86
Scrivere nella lingua del Paese di accoglienza
1,67
3,31
+1,64
Capire la lingua del Paese di accoglienza
1,79
3,85
+2,06
Conoscenza della cultura del Paese di accoglienza
2,02
4,07
+2,05
Capacità di adattamento
3,37
4,52
+1,15
Spirito di iniziativa
2,98
3,93
+0,95
Confronto interculturale
3,20
4,55
+1,35
Autonomia personale
3,56
4,48
+0,92
Lavoro in equipe
3,19
4,04
+0,85
Ascolto attivo
3,38
4,09
+0,71
Gestione dell’ansia
2,99
3,88
+0,89
Gestione dei conflitti
2,92
3,86
+0,94
Assunzione di responsabilità
3,44
4,20
+0,76
Cucinare, fare spesa, gestione budget
3,70
4,44
+0,74
Progettazione e gestione del tempo
3,27
4,02
+0,75
Indici generali volontari italiani all’estero
2,88
4,05
+1,17
Osservando la tabella è evidente come anche i volontari italiani per ogni singolo item proposto si attribuiscono un miglioramento. Tra l’altro, dobbiamo registrare una lievissima superiorità, rispetto ai volontari stranieri, dell’indice generale di miglioramento calcolato (1,17). Infatti, l’indice della situazione all’arrivo (2,88) è leggermente più basso, mentre, l’indice della situazione “ad oggi” (4,05) è impercettibilmente più alto. Nonostante questa piccola differenza possiamo notare che anche qua gli items che registrano un maggior incremento sono legati alla lingua ma che partono anch’essi da un livello di partenza più basso, mostrando così un margine di miglioramento più grande. A nostro avviso, i migliori risultati dei ragazzi italiani li osserviamo in relazione alla conoscenza della cultura del Paese di accoglienza, alla capacità di adattamento e al confronto interculturale, dato che sia l’incremento che la media “ad oggi” presentano dei valori decisamente alti. Gli altri items presentano dei valori pressoché simili a quelli dei volontari stranieri presentati in precedenza. L’unica differenza che vogliamo far notare è che tutti gli incrementi calcolati rispetto ai volontari italiani sono superiori allo 0,5, mostrando così una positività dell’esperienza formativa EVS per tutti quegli elementi presenti nel questionario e fondanti gli obiettivi del programma.