Report Sve 2012

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“GIOVANI IN AZIONE” Un profilo dei volontari SVE in servizio in Italia

Rapporto Annuale

2012


Il lavoro è il risultato della collaborazione tra Maurizio Merico ed Elisabetta D’Addese Università degli studi di Salerno – Dipartimento di Sociologia, con AMESCI che ha curato i seminari di valutazione intermedia. La stesura delle sezioni 2 e 3 è di Elisabetta D’Addese, quella delle sezioni 1 e 4 e delle Conclusioni è di Maurizio Merico.

In copertina: fotografia di Sylwia Siwek, volontaria SVE 2012 (http://svegliamo-cremona.blogspot.it/2012/10/svegliati-valutazione-dello-sve-torre.html)


INDICE

1. Il percorso di ricerca 2. Motivazione e aspettative dei volontari 1. Le motivazioni alla base dell’esperienza SVE 3. La valutazione dell’esperienza SVE 1. I risultati Capitolo 4. Gli apprendimenti 1. Gli apprendimenti all’arrivo 2. Gli apprendimenti alla somministrazione 3. L’incremento (scarto tra le medie alla somministrazione e all’arrivo)

Conclusioni 1. Una tipologia dei volontari



1. Il percorso di ricerca I dati presenti in questa sezione sono stati rilevati nel corso dell'anno 2012 durante i seminari di valutazione intermedia e finale dei volontari del Servizio Volontario Europeo. Il presente lavoro, in continuità con i precedenti Report, ha l'obiettivo di analizzare le caratteristiche, le motivazioni, le aspettative e il gradimento del servizio da parte dei volontari stranieri in servizio in Italia. L'indagine, sviluppata in 8 seminari, è stata condotta utilizzando come strumento di ricerca il questionario autosomministrato. Nella prima fase (primi 4 seminari) è stato somministrato ai volontari un questionario diviso in 3 schede e composto da una batteria di domande a risposte prefissate. L’obiettivo è quello di esaminare: le caratteristiche del campione (dati anagrafici), gli apprendimenti all'arrivo e al momento della somministrazione e la valutazione dell’esperienza. Nella seconda fase (i restanti 4 seminari) al questionario somministrato in precedenza è stata aggiunta una scheda di domande con risposte prefissare relative alla rilevazione delle: motivazioni, aspettative, motivazione della scelta del progetto, motivazione della scelta del Paese di destinazione ed eventuali precedenti esperienze di volontariato. Per quanto riguarda il campione analizzato, ben il 72 % dei volontari che ha preso parte ai seminari di valutazione intermedia sono in netta prevalenza di sesso femminile. Come si evince dalla tabella1, l'età media dei volontari stranieri, donne e uomini, che hanno scelto l’Italia per svolgere il servizio volontario è concentrata nella classe di età 22-26 che rappresenta il 52% del totale, seguita dalla classe di età più alta 27-31 (29%).


Tab.1 Il campione intervistato (per genere e classe di età) Genere F

Classe di età

18-21 22-26 27-31

Totale

N. 36 84 45 165

Totale M

% 21,8 50,9 27,3 100,0

N. 7 35 22 64

% 10,9 54,7 34,4 100,0

N.

%

43 119 67 229

18,8 52,0 29,3 100,0

La tabella 2 mostra la provenienza geografica dei volontari SVE che hanno svolto servizio in Italia divisi in zone del continente europeo (Nord- Nord Est/Russia - Sud Est-Centro Sud) e paesi extra europei. Osservando la tabella emerge una concentrazione del campione nell'area geografica del Centro Sud e Nord Est Europa/Russia. In particolare, la categoria più numerosa è quella del Centro Sud Europa che rappresenta ben il 44% del campione intervistato. Tab.2 Il campione intervistato (per area geografica di provenienza)* Nord Europa Nord Est Europa/Russia Sud Est Europa Centro Sud Europa Paesi extra europei NR Totale

N. 22 57 37 100 12 1 229

% 9,6 24,9 16,2 43,7 5,2 ,4 100,0

Per quanto riguarda l'area territoriale in cui i volontari stranieri svolgono lo SVE dalla Tabella 3 emerge chiaramente che quasi la metà del campione (48%) svolge il proprio servizio nell'area del Nord d'Italia, seguito dal 28% dell'area del Centro Nord e Sud e solo il 24% nel Sud e nelle isole.


Tab.3 Il campione intervistato (per area territoriale in cui svolge lo SVE) Nord Centro Nord Centro Sud Sud e Isole Totale

N. 109 35 31 54 229

% 47,6 15,3 13,5 23,6 100,0

Nella seconda fase dell'indagine (dal quinto seminario in poi) è stata somministrata una scheda aggiuntiva. Come nella fase precedente, il campione intervistato è composto per la maggior parte da donne (64% su 36% di uomini) e si colloca per il 60 % in una classe di età tra i 22-26 anni, seguito dal 29% della classe di età 27-31. Inoltre, ben il 40% dei volontari (donne e uomini) provengono dal Centro Sud Europa e poco più della metà (51%) svolgono lo SVE nell'area del Nord Italia.


Tab.4 Il campione intervistato (per area geografica di provenienza e area territoriale in cui svolge lo SVE)

Nord N. % Area geografica di provenienza

Area territoriale in cui svolge lo SVE CentroCentroSud e Nord Sud Isole Totale N. % N. % N. % N. %

Nord 4 50,0 1 12,5 0 ,0 3 37,5 8 Europa NordEst 15 55,6 3 11,1 7 25,9 2 7,4 27 Europa - Russia Sud-Est 9 47,4 1 5,3 3 15,8 6 31,6 19 Europa CentroSud 19 45,2 9 21,4 3 7,1 11 26,2 42 Europa Paesi extra 7 87,5 1 12,5 0 ,0 0 ,0 8 europei NR 0 ,0 1 100,0 0 ,0 0 ,0 1 Total 54 51,4 16 15,2 13 12,4 22 21,0 105

100,0

100,0

100,0 100,0

100,0 100,0 100,0

Dall’incrocio dell’area geografica di provenienza con l’aerea territoriale in cui svolge lo SVE, emerge che hanno svolto lo SVE nel Nord Italia soprattutto i volontari che provengono dall’area del Nord e Nord Est Europa - Russia (rispettivamente il 50% e il 56%). Anche nel caso del Sud d’Italia la principale area territoriale di provenienza dei volontari è il Nord Europa (37,5%) seguita dal Sud Est Europa (32%). La tabella 4, inoltre, mostra che quasi la totalità dei volontari che provengono dai Paesi extra europei scelgono il Nord Italia come area territoriale in cui svolgere lo SVE (87,5%) seguito dall’area del Centro Nord Italia (12,5%).


2. Motivazione e aspettative dei volontari 1. Le motivazioni alla base dell’esperienza SVE In questa nuova sezione dell'indagine si è scelto di analizzare una serie di variabili, incrociandoli con i dati relativi alle caratteristiche del campione, quali: le motivazioni alla base dell'esperienza SVE, le aspettative rispetto alle attività di volontariato, il motivo della scelta del progetto, il motivo della scelta del Paese di destinazione, le precedenti esperienze di volontariato e il relativo settore di intervento.

Perché lo SVE La prima domanda relativa alle motivazioni alla base dell'esperienza SVE è composta da 9 risposte prefissate più la risposta aperta “Altro”. Dalla Tabella 5 si evince che il 44% del campione intervistato dichiara come principale motivazione a partecipare all'esperienza di SVE la “possibilità di fare esperienza all'estero”(39% delle donne e 53% degli uomini) seguita dalla motivazione a “conoscere una nuova realtà e una nuova cultura” (36% delle donne e 50% degli uomini) e apprendere una nuova lingua (30% delle donne e 40% degli uomini) .


Tab.5 “Quali tra queste motivazioni ti hanno spinto a partecipare all'esperienza del Servizio Volontario Europeo?” No Attinenza del progetto al tuo percorso di studi Possibilità di fare esperienza all'estero Conoscere una nuova realtà e una nuova cultura Fare esperienza di un ambiente di lavoro Apprendere una nuova lingua Interesse per il Paese di svolgimento del progetto Ottenere una certificazione che attesti la partecipazione al progetto Impegnarmi in attività di volontariato Desiderio di autonomia Altro

N. 89 59 62 87 70 91

Si

% 84,8 56,2 59,0 82,9 66,7 86,7

N. 16 46 43 18 35 14

% 15,2 43,8 41,0 17,1 33,3 13,3

103 98,1

2

1,9

86 81,9 19 18,1 100 95,2 5 4,8 101 96,2 4 3,8

*Data la possibilità per questa domanda di risposta multipla il totale della percentuale non sarà pari a 100.

Mentre si attestano agli ultimi posti, tra le motivazioni meno importanti da parte dei volontari SVE intervistati, il “desiderio di autonomia” (4,5% delle donne e 5,3% degli uomini) e “ottenere una certificazione che attesti la partecipazione al progetto” (1,5% delle donne e 2,6% degli uomini) (Grafico 1).


Grafico 1- “Quali tra queste motivazioni ti hanno spinto a partecipare all'esperienza del Servizio Volontario Europeo?” (per genere - % di si) 0

10

20

30

40

50

60

Attinenza del progetto al tuo percorso di studi Possibilità di fare esperienza all'estero Conoscere una nuova realtà e una nuova cultura Fare esperienza di un ambiente di lavoro Apprendere una nuova lingua Interesse per il Paese di svolgimento del progetto Ottenere una certificazione … Impegnarmi in attività di volontariato Desiderio di autonomia Altro F

M

Le aspettative

Nella seconda domanda, tramite un elenco di item, è stato chiesto agli intervistati di indicare l'importanza relativa alle aspettative rispetto alle attività di volontariato sulla base di una scala cosi graduata: “per nulla importante”, “poco importante”, “abbastanza importante” e “molto importante”. Osservando il Grafico 2 si evince che quasi la totalità del campione intervistato ritiene come molto e abbastanza importante la variabili “confrontarsi con esperienze e realtà diverse” (94%) seguita dall’’“approfondire le tue conoscenze e competenze” (91%),“arricchire il proprio bagaglio culturale” (88%) , “stringere nuove amicizie” (88%), “sviluppare una maggiore capacità di adattamento” (84%) e “trovare contatti utili …” (58%).


Grafico 2- Indica il grado di importanza delle tue aspettative, tra quelle di seguito indicate, rispetto alle attività di volontariato? Confrontarsi con esperienze e realtà diverse Trovare contatti utili … Sviluppare una maggiore capacità di adattamento Stringere nuove amicizie Arricchire il tuo bagaglio culturale Approfondire le tue conoscenze e competenze 0%

10%

20%

30%

40%

Per niente

50%

Poco

60%

Abbastanza

70%

80%

90%

100%

Molto

Le motivazioni della scelta

Nella nuova scheda, oltre alle aspettative, è stata inserita una domanda relativa alla rilevazione delle motivazioni della scelta del progetto al quale gli intervistati hanno deciso di partecipare. La domanda in questione è composta da cinque item con modalità di risposta dicotomica “Si” e “No” e una possibilità di risposta aperta “Altro”. Dalla Tabella 6 emerge che per tutti gli item le percentuali più alte sono relative alla risposta “No”. Un dato significativo è quello relativo all’opzione “Altro” (86% donne e uomini).


Tab. 6 “Per quali motivi hai scelto lo specifico progetto cui partecipi?” No N. Perché attinente al mio percorso di studio Per la destinazione Per la durata Per il settore di impiego Perché consigliato da un amico o parente Altro

Si %

N.

%

Totale N. %

78 74,3% 27 25,7% 105 100,0 86 81,9% 19 18,1% 105 100,0 93 88,6% 12 11,4% 105 100,0 59 56,2% 46 43,8% 105 100,0 97 92,4%

8

7,6%

105 100,0

90 85,7% 15 14,3% 105 100,0

Per quanto riguarda le percentuali di risposte positive, dal Grafico 3 emerge chiaramente che non si nota una sostanziale differenza di risposte tra i generi. Il 52% delle donne e il 30% degli uomini dichiara che la motivazione principale di scelta del progetto è relativa al “settore di impiego”.

Grafico 3- Per quali motivi hai scelto lo specifico progetto cui partecipi?” (percentuale di “si” – per genere) 60 50 40 30 20 10 0 Perché attinente al mio percorso di studio

Per la destinazione

Per la durata

Per il settore di impiego

F

M

Perché consigliato da un amico o parente

Altro


Perché l’Italia?

Un’ulteriore domanda è relativa alla valutazione delle motivazioni della scelta dell’Italia come Paese di destinazione. Come in precedenza, la domanda è stata somministrata utilizzando cinque item con modalità di risposta dicotomica “Si” e “No” più l’alternativa di risposta “Altro”. Anche in questo caso, le percentuali più alte si attestano sulle risposte “No”. Per quanto riguarda le percentuali di risposta positive, la maggior parte degli intervistati dichiara che le motivazioni principali della scelta dell’Italia sono “apprendere la lingua” (36%) e “conoscere il patrimonio culturale e paesaggistico” (33%). Seguono la risposta “Altro” (18%) e “perché già conoscevo la lingua” (16%). Se osserviamo il Grafico 4, emerge che sono soprattutto i volontari che provengono dall’area del Nord Est Europa - Russia (33%) a scegliere l’Italia per la conoscenza della lingua. Grafico 4- Perché hai scelto l’Italia come Paese di destinazione? (per area geografica di provenienza) 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10

È una realtà che già conoscevo

Perché già conoscevo la lingua

Per conoscere il patrimonio culturale e paesaggistico Per la mancanza di altre destinazioni

Perché volevo apprendere la lingua Altro

Paesi extra europei

Centro-Sud Europa

Sud-Est Europa

Nord-Est Europa Russia

Nord Europa

0


Le esperienze di volontariato

Un’ultima domanda riguarda l’analisi delle precedenti esperienze di volontariato degli intervistati. Dalle risposte date emerge una chiara tendenza positiva rispetto alla partecipazione degli intervistato ad attività di volontariato. La Tabella 7 mostra una significativa differenza di genere, in cui ben il 76% delle donne intervistate dichiara di aver avuto una precedente esperienza di volontariato di contro il 50% degli uomini. Una differenza emerge anche nell’età degli intervistati in cui il dato più elevato si attesta nella classe di età 22-26 (73%) seguita dalla classe di età 27-31 (61%). Per quanto riguarda l’Area geografica di provenienza non esiste una differenza sostanziale. L’unico dato che si discosta è quello negativo (75%) relativo ai volontari provenienti dai Paesi extraeuropei. Tab. 7 In precedenza hai avuto esperienze di volontariato? (per genere e classe di età) Genere F N. % Si 51 76,1 No 16 23,9 Totale 67 100,0

N. 19 19 38

Classe di età M 18-21 22-26 % N. % N. % 50,0 5 45,5 46 73,0 50,0 6 54,5 17 27,0 100,0 11 100,0 63 100,0

Totale 27-31 N. % N. % 19 61,3 70 66,7 12 38,7 35 33,3 31 100,0 105 100,0

Inoltre, agli intervistati è stato chiesto l’area di intervento in cui hanno svolto il servizio di volontariato attraverso un elenco di 7 item più una risposta “Altro”. Il primo tra i settori in cui gli intervistati dichiarano di aver svolto precedente servizio di volontariato è quello dei “giovani” (43,5%) seguito dal settore “culturale” (38%) e “ambientale” (25%).


Tab. 8 Se si, in quale area di intervento? Culturale Giovani Sport Servizi sociali Patrimonio artistico Protezione civile Ambiente Altro Base

N. 26 30 6 13 1 8 17 15 70

% 37,7 43,5 8,7 18,8 1,4 11,6 24,6 21,4 100,0


3. La valutazione dell’esperienza SVE 1. I risultati

Questa sezione del questionario, in continuità con i precedenti Rapporti SVE, ha come obiettivo la valutazione di una serie di elementi relativi: al rapporto con l’organizzazione di invio e con quella di accoglienza, la formazione ricevuta, il gradimento del progetto da parte del volontario, i rapporti con la realtà locale e la qualità degli apprendimenti. L'indagine è stata condotta utilizzando come strumento di ricerca un questionario standardizzato composto da 13 domande con risposte chiuse (scala di valori: “molto positivo”, “positivo”, “normale”, “negativo”, “molto negativo”), somministrato ai volontari nel corso degli 8 seminari di Valutazione intermedia. Di seguito illustriamo i risultati emersi dall’analisi dei dati. Grafico 5- Rapporti con l’organizzazione di invio 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Molto negativo

Negativo

Normale

Positivo

Molto positivo


Il Grafico 5 evidenzia come i volontari stranieri che prestano il loro servizio in Italia siano decisamente soddisfatti del rapporto avuto con l’Organizzazione del proprio Paese. Il 20% degli intervistati, infatti, esprime un giudizio “molto positivo”, il 31% un giudizio “positivo” e solo uno su dieci dichiara di non aver ricevuto il giusto supporto (con un giudizio “negativo” o “molto negativo”) prima e durante il progetto EVS dall’Organizzazione di invio. Per quanto riguarda i generi, non si notano sostanziali differenze, il 58% degli uomini e il 49% delle donne risponde positivamente alla domanda. Lo stesso vale per le altre variabili considerate, seppur la percentuale più alta di risposte positive si attesta tra i volontari che provengono dal Sud Est Europa (62%) (Grafico 6) e che svolgono il servizio volontario nel Centro Sud d’Italia (65%). Grafico 6- Rapporti con l’organizzazione di invio (per area geografica di provenienza) 0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

Nord Europa

Nord-Est Europa - Russia

Sud-Est Europa

Centro-Sud Europa

Paesi extra europei

Molto negativo

Negativo

Normale

Positivo

Molto positivo

100%


Grafico 7- Formazione prima della partenza 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Molto negativo

Negativo

Normale

Positivo

Molto positivo

Per quanto riguarda la “formazione prima della partenza” (Grafico 7), nei Paesi in cui viene erogata il giudizio è complessivamente positivo, con pareri in senso positivo che raggiungono il 41% (somma di “positivo” e “molto positivo”). Occorre però rilevare, oltre alla consistenza di quanti indicano come modalità di risposta quella centrale (ovvero “normale”), con una percentuale pari al 14% anche il dati estremi che si attestano sulla stessa percentuale di risposta (“molto positivo” e “molto negativo”).


Grafico 8- Rapporti con l’organizzazione di accoglienza 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Molto negativo

Negativo

Normale

Positivo

Molto positivo

I giudizi espressi nei confronti dell’Organizzazione di accoglienza (Grafico 8) registrano dei pareri estremamente positivi, con il 61% (somma di “positivo” e “molto positivo”) degli intervistati che si ritiene molto soddisfatto del rapporto con l’organizzazione con cui si trova ad interagire qui in Italia. I giudizi non positivi nei confronti delle organizzazioni italiane sono probabilmente da mettere in relazione con le aspettative nutrite verso queste stesse organizzazioni rispetto a quelle di invio del proprio paese. In ogni caso, solo il 12% dei volontari esprime un giudizio negativo nei confronti delle organizzazioni italiane. Incrociando i dati con l’area di svolgimento del servizio SVE, come si evince dal Grafico 9, emerge che la soddisfazione dei volontari rispetto all’organizzazione di accoglienza (somma del giudizio “molto positivo” e “positivo”) è uguale, sia al Nord che al Sud e isole (68,5% in entrambe le variabili) e lo stesso per le regioni del Centro con una percentuale di soddisfazione intorno al 45%.


Grafico 9- Rapporti con l’organizzazione di accoglienza (per area territoriale in cui svolge lo SVE) 0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Nord

Centro-Nord

Centro-Sud

Sud e Isole

Molto negativo

Negativo

Normale

Positivo

Molto positivo

Grafico 10- Rapporti con l’organizzazione di coordinamento (se è diversa dalla host) 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Molto negativo

Negativo

Normale

Positivo

Molto positivo

Il Grafico 10 illustra i risultati relativi al rapporto con l’Organizzazione di coordinamento. Anche in questo caso emerge un giudizio alquanto positivo: il 26% degli intervistati esprime una valutazione molto positiva, mentre la maggior


parte degli intervistati, ovvero il 33%, indica un giudizio “positivo”. Dall’incrocio delle percentuali di risposte positive con le altre variabili, emerge che il 63% delle donne risponde positivamente rispetto al 48% degli uomini e la classe di età con maggiori risposte positive è quella 18-21 (65%). Inoltre, il gradimento maggiore rispetto al dato sui rapporti con l’organizzazione di coordinamento si attesta tra i volontari provenienti dall’area geografica del Nord Est Europa e Russia (73%) e, anche se con lievi differenze, che hanno svolto lo SVE nel Nord e Centro Sud d’Itali (62%). Grafico 11- Giudizio sul tutor 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Molto negativo

Negativo

Normale

Positivo

Molto positivo

Anche nel caso della domanda “giudizio del tutor” (Grafico 11) assistiamo ad una situazione di generale equilibrio nelle risposte positive, con la metà degli intervistati (50%) che esprime un parere “positivo” e “molto positivo”e un terzo degli intervistati indica la modalità “normale. Anche incrociando i dati , non emergono sostanziali differenze di genere, classe di età o provenienza. L’unico dato che si discosta, anche se lievemente dal resto dei dati, è il


gradimento dei volontari che hanno svolto lo SVE nel Sud d’Italia e isole (60%). Grafico 12 - Formazione ricevuta dalla host organisation (in particolare facilitazione linguistica) 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Molto negativo

Negativo

Normale

Positivo

Molto positivo

Anche in riferimento alla formazione ricevuta dalla Host Organisation, assistiamo ad una situazione di sostanziale equilibrio di giudizi, dato che oltre un terzo degli intervistati indica la modalità “normale”, il 30% esprime un parere “positivo” sul rapporto con i tutor, l’21,5% esprime un giudizio “negativo”. In ogni caso, occorre registrare una pur lieve prevalenza di giudizi positivi: a far pendere la bilancia verso tali giudizi sono le due modalità di risposta più estreme: infatti, mentre il 14,5% degli intervistati esprime un giudizio “molto positivo”, mentre il 6% da un giudizio “molto negativo”. Non si registrano, inoltre, sostanziali differenze di genere e classe di età. Come dimostra il Grafico 13, anche i dati relativi all’ “area territoriale in cui si svolge lo SVE” non mostrano significative differenze piuttosto esprimono una situazione di


gradimento identica sia al Nord (49%) che nel Sud d’ Italia (48%). Grafico 13- Formazione ricevuta dalla host organisation (in particolare facilitazione linguistica) (per area territoriale in cui svolge lo SVE) 0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Nord

Centro-Nord

Centro-Sud

Sud e Isole

Molto negativo

Negativo

Normale

Positivo

Molto positivo

Grafico 14- Formazione erogata dalla ANG (on arrival training) 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Molto negativo

Negativo

Normale

Positivo

Molto positivo

La formazione erogata dalla ANG (Grafico 14) mostra dei valori estremamente positivi, con tre volontari su quattro che


dichiarano di essere soddisfatti della formazione ricevuta: in particolare il 54% dei volontari esprime un giudizio “molto positivo” e il 29% si attesta sulla modalità “positivo”. Per contro, solo l’1,3% definisce negativa tale esperienza formativa. Grafico 15- Integrazione nell’organizzazione di accoglienza 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Molto negativo

Negativo

Normale

Positivo

Molto positivo

I valori indicati nel Grafico 15, riguardante l’integrazione nella Hosting Organisation dei volontari, mostrano, ancora una volta, una situazione generale molto positiva. Infatti, rispettivamente il 25% e il 36% reputa “molto positiva” o “positiva” la propria integrazione nella vita dell’organizzazione nella quale si presta servizio. A questo corrisponde il 13% che, invece, esprime un parere negativo e molto negativo. Occorre però evidenziare la proporzione (26%) di quanti reputano né positiva né negativa (indicandola come “normale”) la propria situazione. Dall’incrocio dei dati, emerge che risponde positivamente alla domanda il 65% delle donne sul 53% degli uomini. Inoltre, il maggior gradimento (somma di “positivo” e “molto positivo”) è espresso dai volontari provenienti dall ‘area geografica del


Sud e Centro Sud d’Europa (il 68%) e che hanno svolto lo SVE nel Sud e Isole (69%) e Nord d’Italia (65%).(Grafico 16) Grafico 16- Integrazione nell’organizzazione di accoglienza (per area territoriale in cui si svolge lo SVE) 0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Nord

Centro-Nord

Centro-Sud

Sud e Isole

Molto negativo

Negativo

Normale

Positivo

Molto positivo

Grafico 17- Coerenza del progetto in corso di svolgimento rispetto all’agreement 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Molto negativo

Negativo

Normale

Positivo

Molto positivo


La coerenza del progetto in cui i volontari sono inseriti rispetto all’Agreement firmato in partenza viene valutata complessivamente positiva (Grafico 17). Infatti, la somma delle opinioni positive è pari al 44%, mentre si riscontra un 22% di giudizi negativi (somma di “negativo” e “molto negativo”). Poco meno di quattro intervistati su dieci indicano, tuttavia, un giudizio “normale”. Anche in questo non si riscontrano sostanziali differenze. Una differenza, seppur lieve, emerge nelle risposte relative all’area di svolgimento dello SVE, in cui il Sud e Isole raggiunge il 54% delle risposte positive seguito dal Nord. Grafico 18- Gradimento delle attività in corso di svolgimento 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Molto negativo

Negativo

Normale

Positivo

Molto positivo

Per quanto riguarda le attività svolte dai volontari nell’ambito degli specifici progetti (Grafico 18) emerge una tendenza a valutarle positivamente. Infatti, rispettivamente il 21% e il 34% esprimono un parere “molto positivo” o “positivo” contro il 14% di chi esprime un giudizio negativo. Tra l’altro, è evidente come la categoria estrema “molto negativo” registri un valore molto basso (0,4%). La quota consistente di risposte nella categoria centrale (31%) mostra comunque una certa


disponibilità dei volontari a svolgere i compiti che gli vengono assegnati senza particolari criticità. Grafico 19- Rapporti con la realtà locale 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Molto negativo

Negativo

Normale

Positivo

Molto positivo

Un ulteriore aspetto considerato nel corso della valutazione concerne il rapporto dei volontari con la realtà locale. In questo caso, i giudizi positivi superano la metà del totale raggiungendo una percentuale del 62% (somma di “positivo” e “molto positivo”). Il Grafico 19, inoltre, mostra come sia estremamente contenuto il rilievo attribuito alla modalità di risposta “molto negativo” (2,2%) come pure a quella “negativo”(7%), evidenziando come il Servizio Volontario Europeo faciliti la conoscenza reciproca di altre culture e l’integrazione nel confronto quotidiano con la realtà in cui si è inseriti. Osservando il Grafico 20 emerge chiaramente che il valore positivo più elevato (somma di “positivo” e “ molto positivo”) si attesta nell’area del Sud e Isole (72%) seguito dal Nord (64%) e dalle aree del Centro Sud( 61%) e Centro Nord (4 3%).


Grafico 20- Rapporti con la realtà locale (per area territoriale in cui si svolge lo SVE) 0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Nord

Centro-Nord

Centro-Sud

Sud e Isole

Molto negativo

Negativo

Normale

Positivo

Molto positivo

Dai dati illustrati nel Grafico 21 emerge che i volontari in servizio in Italia giudicano complessivamente positivo il livello di ascolto all’interno della host organisation (con il 15% di giudizi “molto positivo” e il 32,5% di risposte “positivo”), mentre il valore di chi esprime un giudizio negativo è pari complessivamente al 18% (somma di “negativo” e “molto negativo”). Anche dall’incrocio dei dati non emergono sostanziali differenze. Questi valori consentono di intravedere una tendenza di reciproco sostegno, per la quale le organizzazioni sembrano capaci di valorizzare i volontari e, allo stesso tempo, questi ultimi dimostrano una buona capacità di proporsi e suggerire delle alternative.


Grafico 21- Livello di ascolto (di proposte e contributi) da parte della host organisation 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Molto negativo

Negativo

Normale

Positivo

Molto positivo

Positivo

Molto positivo

Grafico 22- Qualità degli apprendimenti 50% 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Molto negativo

Negativo

Normale

Come evidenzia il Grafico 22, anche l’ultima domanda proposta ai volontari mostra dei valori estremamente positivi, con ben il 71% dei volontari che si ritiene soddisfatto (somma delle risposte “molto positivo” e “positivo”) della qualità degli apprendimenti acquisiti tramite l’esperienza dello SVE. Una percentuale così alta, soprattutto se analizzata alla luce dei risultati sin qui presentati, mostra come, pur in presenza di


elementi di criticità e di corrispondenti margini di miglioramento in certe situazioni e rispetto a specifiche problematiche, sia complessivamente forte la consapevolezza dell’utilità del Servizio Volontario Europeo e la soddisfazione nei confronti di un’esperienza formativa di questo tipo. In quest’ultimo caso, incrociando i dati, non emergono sostanziali differenze.



4. Gli apprendimenti 1. Gli apprendimenti all’arrivo All’interno dei seminari di Valutazione Intermedia è stata dedicata una specifica attenzione agli apprendimenti, chiedendo ai volontari stranieri in servizio in Italia di autovalutare le conoscenze, le competenze e le abilità acquisite nel corso del periodo dedicato allo SVE. A tal proposito ai volontari è stata somministrata un’apposita scheda contenente 15 item, per ciascuno dei quali è stato chiesto di esprimente il proprio grado di auto-valutazione, espresso all’interno di una scala di valore da 1 a 5, nella quale 1 indica “molto male” e 5 “molto bene”. In particolare, è stato chiesto ai volontari di esprimere tale valutazione rispetto a due momenti, ovvero all’arrivo e al momento della somministrazione, così da poter verificare gli eventuali progressi di ciascuno e favorire una riflessione personale e una discussione di gruppo sui cambiamenti intercorsi. Di seguito presenteremo i risultati emersi dalla somministrazione della scheda, prestando attenzione dapprima ai livelli di apprendimento che gli intervistati hanno dichiarato di possedere all’arrivo, poi all’autovalutazione degli apprendimenti raggiunti al seminario di valutazione intermedia, infine agli incrementi registrati tra i due momenti. Per quanto concerne le competenze, le capacità e le abilità possedute al momento dell’avvio del Servizio Volontario Europeo, come evidenzia il Grafico 24, gli intervistati esprimono un’autovalutazione che vede ai primi posti della graduatoria: “Autonomia personale”, ” Cucinare, fare la spesa, gestione del budget’’, l’“Assunzione di responsabilità”, il “Lavoro in gruppo”, l’“Ascolto attivo”, la “Capacità di 33


adattamento”, la “Progettazione e gestione del tempo”, ” Cucinare, fare la spesa, gestione del budget”, “Spirito di iniziativa”e “Confronto interculturale” (con medie nei punteggi superiori a 3,40). Seguono poi aspetti quali la “Gestione dei conflitti” e “dello stress” con valori medi inferiori a 3,4. Mediamente sono, invece, molto più contenuti i livelli di autovalutazione attributi agli aspetti riguardanti le conoscenze della cultura italiana (con un’autovalutazione media di 2,42) e alla conoscenze e competenze linguistiche: in particolare, il livello medio di autovalutazione rispetto alla comprensione dell’italiano è pari a 1,91, quello relativo a “Parlare in italiano” è pari a 1,51 e, infine, il livello medio di autovalutazione della capacità di “Scrivere in italiano” si attesta su un livello di 1,52. Grafico 24- Media degli apprendimenti all’arrivo 0

0,5

1

Parlare in italiano Scrivere in italiano Capire l’italiano Conoscenza della cultura italiana Capacità di adattamento Spirito di iniziativa Confronto interculturale Autonomia personale Lavoro in gruppo Ascolto attivo Gestione dello stress Gestione dei conflitti Assunzione di responsabilità Cucinare, fare la spesa, gestione del budget Progettazione e gestione del tempo

34

1,5

2

2,5

3

3,5

4

4,5

5


Dall’incrocio delle medie degli apprendimenti all’arrivo con la variabile “Area geografica di provenienza” emerge che sono soprattutto i volontari del Sud Est e Centro Sud d’Europa a raggiungere un livello di valutazione lievemente significativo rispetto alle conoscenze della cultura italiana (con un’autovalutazione media rispettivamente di 2,65 e 2,55) e alla conoscenze e competenze linguistiche (rispettivamente 1,95 e 1,94). (Tabella 9)

35


Tab. 9 Media degli apprendimenti all’arrivo (per area geografica di provenienza del campione e area territoriale in cui svolge lo SVE) Area geografica di provenienza

Parlare in italiano Scrivere in italiano Capire l’italiano Conoscenza della cultura italiana Capacità di adattamento Spirito di iniziativa Confronto

Area territoriale in cui svolge lo SVE

Totale

Nord Europa

NordEst Europa Russia

SudEst Europa

CentroSud Europa

Paesi extra europei

Nord

CentroNord

CentroSud

Sud e Isole

1,32

1,77

1,81

1,36

1

1,46

1,8

1,71

1,33

1,52

1,41

1,72

1,97

1,3

1

1,45

1,8

1,81

1,26

1,51

1,5

2,02

2,08

1,96

1,25

1,9

2,09

2,29

1,61

1,91

2,45

2,6

2,65

2,24

2,33

2,4

2,49

2,55

2,35

2,42

3,41

3,53

3,38

3,62

2,83

3,49

3,51

3,74

3,37

3,50

3,45

3,42

3,54

3,36

3,25

3,44

3,29

3,45

3,41

3,41

3,41

3,53

3,35

3,44

2,58

3,3

3,4

3,55

3,54

3,41

36


interculturale Autonomia personale Lavoro in gruppo Ascolto attivo Gestione dello stress Gestione dei conflitti Assunzione di responsabilitĂ Cucinare, fare la spesa, gestione del budget Progettazione e gestione del tempo

3,64

3,86

3,76

3,78

3,33

3,63

4

4

3,74

3,76

3,64

3,49

3,84

3,67

3,08

3,71

3,6

3,71

3,39

3,62

3,27

3,7

3,57

3,66

2,83

3,6

3,57

3,71

3,46

3,58

3,18

3,26

2,95

3,06

3,08

3,04

3,26

3,32

3,02

3,10

2,91

3,47

3,24

3,14

2,92

3,13

3,31

3,26

3,26

3,21

3,73

3,81

3,78

3,56

3,67

3,62

3,83

3,87

3,57

3,68

3,55

3,98

3,84

3,71

3,25

3,61

3,89

4,06

3,8

3,76

3,41

3,61

3,73

3,43

3

3,51

3,4

3,52

3,54

3,50

37


2. Gli apprendimenti alla somministrazione

Per quanto riguarda le risposte fornite dai volontari in relazione all’autovalutazione degli apprendimenti raggiunti alla somministrazione della scheda nel corso del seminario di valutazione intermedia è possibile verificare una situazione sensibilmente differente. Come evidenzia il Grafico 25, i primi due item, ovvero “Scrivere in italiano” e “Parlare in italiano” sono quelli che continuano a presentare le maggiori criticità (con una media nel giudizio di autovaluzione rispettivamente di 3,23 e 3,66), mentre risulta essere molto più positiva la comprensione della lingua del Paese ospitante (media del 4,23) così come l’autovalutazione rispetto alla conoscenza della cultura italiana (media del 3,93). La distribuzione delle risposte relative agli item concernenti la “Gestione dello stress” e la “Gestione dei conflitti”( (rispettivamente 3,66 e 381) presenta valori concentrati prevalentemente nei livelli intermedi. Lo stesso vale, seppur con lievi variazioni verso i livelli di autovalutazione più elevati, per gli item relativi allo “Spirito di iniziativa” e ’“Progettazione e gestione del tempo”. Più di tre intervistati su quattro esprimono, invece, una valutazione più che positiva (con valori che si attestano sul livello 4 per circa la metà dei volontari) per quanto concerne il “Lavoro in gruppo”, la “Assunzione di responsabilità”, e l’“Ascolto attivo”. Le distribuzioni delle risposte relative agli item “Capacità di adattamento”, “Confronto interculturale” ,“Cucinare, fare la spesa, gestione del budget”, “Confronto interculturale” e, soprattutto, “Autonomia personale” rivelano, infine, valori significativamente elevati con medie che si attestano rispettivamente su valori pari a 4,26, 4,28, 4,29, 4,41

38


Grafico 25- Media degli apprendimenti alla somministrazione 0

0,5

1

1,5

2

2,5

3

3,5

4

4,5

5

Parlare in italiano Scrivere in italiano Capire l’italiano Conoscenza della cultura italiana Capacità di adattamento Spirito di iniziativa Confronto interculturale Autonomia personale Lavoro in gruppo Ascolto attivo Gestione dello stress Gestione dei conflitti Assunzione di responsabilità Cucinare, fare la spesa, gestione del budget Progettazione e gestione del tempo

Dall’incrocio delle medie degli apprendimenti alla somministrazione con la variabile “Area geografica di provenienza” emergono delle differenze sostanziali con i dati precedenti. Dai dati si nota chiaramente che sono soprattutto i volontari del Nord Est- Russia e Centro Sud d’Europa a raggiungere un livello di valutazione significativa rispetto alle conoscenze della cultura italiana (con un’autovalutazione media rispettivamente di 4,12 e 4,03 ) e alla conoscenze e competenze linguistiche (rispettivamente 3,70 e 3,86). (Tabella 10)

39


Tab. 10 Media degli apprendimenti alla somministrazione (per area geografica di provenienza del campione e area territoriale in cui svolge lo SVE)

Nord Europa

Parlare in italiano Scrivere in italiano Capire l’italiano Conoscenza della cultura italiana Capacità di adattamento Spirito di iniziativa Confronto interculturale

Area geografica di provenienza NordSudCentroEst Est Sud Europa Europa Europa Russia

Paesi extra europei

Nord

Area territoriale in cui svolge lo SVE CentroCentroNord Sud

Totale Sud e Isole

3,27

3,61

3,59

3,88

3

3,72

3,69

3,81

3,46

3,66

3,09

3,33

3,49

3,2

2,5

3,24

3,43

3,32

3,04

3,23

3,95

4,16

4,22

4,37

3,92

4,32

4,14

4,45

3,96

4,23

4,05

4,12

4,03

3,78

3,75

3,93

3,83

4,03

3,94

3,93

4,09

4,4

4,22

4,28

3,75

4,24

4,14

4,58

4,19

4,26

3,5

3,58

3,97

3,85

3,83

3,96

3,46

3,55

3,7

3,77

4,14

4,42

4,27

4,31

3,5

4,3

4,03

4,35

4,33

4,28

40


Autonomia personale Lavoro in gruppo Ascolto attivo Gestione dello stress Gestione dei conflitti Assunzione di responsabilitĂ Cucinare, fare la spesa, gestione del budget Progettazione e gestione del tempo

4,36

4,46

4,46

4,46

3,67

4,42

4,26

4,61

4,37

4,41

3,86 3,73

3,89 4,14

4,35 4,24

4,02 4,01

3,67 3,33

4,12 4,02

3,71 3,86

4,23 4,23

3,85 4,02

4,01 4,02

3,5

3,84

3,76

3,6

3,25

3,6

3,49

3,77

3,83

3,66

3,55

4

3,86

3,78

3,5

3,81

3,46

4,06

3,91

3,81

3,86

4,19

4,32

4,17

4

4,19

4,17

4,23

4,06

4,16

4,23

4,32

4,41

4,33

3,58

4,27

4,23

4,52

4,26

4,29

3,68

4,04

4,24

3,74

3,42

3,84

3,8

3,9

3,98

3,88

41


3. L’incremento (scarto tra le medie alla somministrazione e all’arrivo)

Dopo aver analizzato il livello di autovalutazione degli apprendimenti all’arrivo e alla data della somministrazione, si procede a verificare il livello di incremento per ciascuno degli item considerati, che testimonia la maggiore o minore forza dell’evoluzione che i volontari dichiarano di aver conseguito in virtù della partecipazione all’esperienza formativa SVE. Grafico 26- Incremento (scarto tra le medie alla somministrazione e all’arrivo) Incremento 0

0,5

1

1,5

2

2,5

Spirito di iniziativa Progettazione e gestione del tempo Lavoro in gruppo Ascolto attivo Assunzione di responsabilità Cucinare, fare la spesa, gestione del budget Gestione dello stress Gestione dei conflitti Autonomia personale Capacità di adattamento Confronto interculturale Conoscenza della cultura italiana Scrivere in italiano Parlare in italiano Capire l’italiano

Se confrontiamo le differenze tra le medie registrate all’arrivo e alla somministrazione è possibile evidenziare, rispetto alle 15 voci proposte nella scheda, un incremento positivo, seppure lieve, nel livello di autovalutazione.

42


Concentrando, invece, l’attenzione sui singoli item proposti nella scheda possiamo anzitutto evidenziare come quelli che fanno registrare un incremento meno consistente sono lo “Spirito di iniziativa”, la “Progettazione e gestione del tempo”, l’“Ascolto attivo”, il “Lavoro in gruppo” e “Assunzioni di responsabilità”. Tuttavia, occorre sottolineare come, complessivamente, tali item raggiungano medie vicine o superiori al livello 4: su di essi sembra dunque necessario intervenire, anche perché caratterizzano in modo specifico le esperienze di SVE, ma comunque a partire da un livello di partenza già sufficiente. Vi sono poi alcuni item che pur non presentando incrementi particolarmente marcati (che comunque si attestano tra 0,5 e 1), consentono di evidenziare medie nell’autovalutazione dei volontari superiori a 4: ci riferiamo, in particolare, agli item relativi all’“Autonomia personale”, al “Confronto interculturale” e alla “Capacità di adattamento”. L’ultimo aspetto da considerare riguarda le competenze linguistiche. Confermando un aspetto già emerso nel corso del precedente Rapporto Annuale 2011, anche per il 2012 gli incrementi più significativi sono registrati in relazione agli item relativi alla “Conoscenza della cultura italiana” (1,51), “Scrivere in italiano” (1,72), “Parlare in italiano” (2,14) e soprattutto “Capire l’italiano” (2,32). Bisogna però evidenziare come questi incrementi siano probabilmente dovuti al basso livello di partenza, che apre ad un più ampio margine di miglioramento. Tuttavia, segnalano uno dei più significativi punti di forza dell’esperienza SVE, sul quale sembra opportuno insistere ulteriormente.

43



Conclusioni 1. Una tipologia dei volontari Sulla scorta di quanto sin qui verificato, possiamo ora provare a delineare una prima lettura di sintesi dei risultati emersi nel corso della ricerca. A tal fine, proponiamo una tipologia che mette a confronto le aspettative e il livello di soddisfazione dei volontari SVE intervistati nel corso dei seminari ricordati in precedenza. Per definire la tipologia abbiamo, dapprima, costruito due indicatori di sintesi per ciascuna delle dimensioni analizzate. In relazione alle aspettative abbiamo calcolato, per ciascuno dei volontari che hanno risposto al questionario conoscitivo sopra descritto, la media dei punteggi attribuiti (grado di importanza) agli item proposti in relazione alle aspettative rispetto alle attività di volontariato. Si è poi proceduto al calcolo della media generale. I rispondenti sono stati, quindi, suddivisi in due categorie: la prima (qui indicata come “Livello delle aspettative: medio-basse”) raccoglie quanti hanno attribuito un punteggio medio inferiore alla media generale; la seconda (“Livello delle aspettative: medio-alte”) raccoglie, invece, quanti hanno attribuito un punteggio medio superiore alla media generale. In generale, possiamo notare come i maschi siano maggiormente presenti nella prima categoria (che ricomprende un totale di 50 intervistati), mentre le femmine sono proporzionalmente prevalenti nella seconda (che raccoglie 55 intervistati); d’altro canto, il livello delle aspettative cresce in misura inversamente proporzionale all’età. La misura di sintesi costruita consente, inoltre, di 45


verificare come le aspettative decrescano man mano che ci si sposta dal Nord Europa (con più dell’85% dei volontari provenienti da questa area che ricadono nella categoria delle aspettative medio-alte), verso i paesi dell’Est (tanto per il Nord-Est quanto per il Sud-Est, più della metà degli intervistati provenienti da questi Paesi è ricompresa nella categoria delle aspettative medio-alte) e quindi del Sud Europa (per quest’area la proporzione appena descritta si capovolge), raggiungendo il livello minimo tra quanti provengono dai paesi extra-europei. Non si registrano, infine, scostamenti particolarmente rilevanti tra i volontari presenti nelle diverse aree del nostro Paese. Un procedimento analogo a quello sopra descritto è stato, poi, utilizzato in relazione agli item proposti nel “Questionario di valutazione”, giungendo a definire, anche in questo caso, due categorie: quanti hanno attribuito un punteggio medio inferiore alla media generale sono stati inclusi in quella qui indicata come “Livello di soddisfazione: medio-basso” (che comprende 73 intervistati); coloro, invece, che hanno attribuito un punteggio medio superiore alla media generale sono stati inclusi in quella indicata come “Livello di soddisfazione: medio-alto” (che comprende 72 intervistati1). Facendo riferimento alle variabili socio-demografiche sin qui utilizzate, possiamo notare come tra le femmine si registri un livello di soddisfazione medio-alto più consistente, mentre i maschi sono proporzionalmente prevalenti nella categoria che include quanti hanno manifestato un livello di soddisfazione medio-basso. Seguendo una tendenza analoga a quella descritta a proposito delle aspettative, il livello di A questo proposito è necessario segnalare che per 84 intervistati non è stato possibile calcolare la media individuale dei punteggi, in quanto non avevano risposto a tutti gli item proposti. 1

46


soddisfazione cresce in misura inversamente proporzionale all’età. Va, inoltre, notato che il livello medio di soddisfazione è decisamente inferiore per quanti provengono dai Paesi del Nord-Europa (il 70% dei quali ricade nella categoria “Mediobasso), mentre non si registrano differenze di particolare rilevanza per gli altri contesti considerati. Più interessanti sono invece i dati relativi alla soddisfazione dei volontari presenti nelle diverse aree geografiche italiane: se, da un lato, manifestano un livello di soddisfazione medio-alto il 56,8% di quanti hanno svolto lo SVE in una regione del Nord, tale misura si attesta attorno al 45% nelle regioni delle aree che abbiamo indicato con Centro-Sud e Sud e Isole, raggiungendo il livello minimo del 35,3% nelle regioni del Centro-Nord. Il passaggio successivo è stato quello di incrociare i risultati emersi dai due procedimenti sopra descritti per costruire la tipologia. Il procedimento utilizzato consente di identificare quattro gruppi, che risultano dall’incrocio tra le due dimensioni in cui sono stati ricodificati i due indicatori sopra descritti: a) Demotivati: appartengo a questo primo gruppo quanti hanno evidenziato nelle loro risposte un livello di aspettative e un livello di soddisfazione medio-bassi; b) Delusi: il secondo gruppo è composto da coloro che, di fronte a un livello di aspettative medio-alto, al momento della somministrazione del questionario manifestano un livello di soddisfazione medio-basso; c) Sorpresi: al terzo gruppo appartengo quanti, pur partendo da un livello di aspettative medio-basso, dichiarano complessivamente un livello di soddisfazione medio-alto;

47


d)

Appagati: il quarto gruppo è composto da coloro che dichiarano un livello medio-alto in relazione tanto alle aspettative quanto al livello di soddisfazione. Il grafico seguente illustra la consistenza dei quattro gruppi individuati. Un primo elemento da sottolineare è che la maggioranza relativa dei soggetti inclusi nella tipologia2 (pari al 30,5%) ricade nel primo gruppo, ovvero i Demotivati. Un intervistato su quattro si colloca tra i Delusi, mentre il 18,1% tra i Sorpresi. Poco più di un quarto dei volontari intervistati, ovvero il 26,4%, appartiene, infine, al gruppo degli Appagati, cioè quanti manifestano un livello medio-alto delle aspettative e di soddisfazione. Grafico 23- La tipologia Appagati 26,4%

Demotivati 30,5%

Delusi 25,0% Demotivati

Sorpresi 18,1% Sorpresi

Delusi

Appagati

Si tenga presente che, nell’incrocio dei risultati, non si è, ovviamente, potuto tenere conto di quanti non hanno risposto a tutti gli item proposti nelle due sezioni del questionario utilizzate in questa sezione dell’analisi. Questo spiega perché il numero complessivo di intervistati che è stato possibile considerare per costruire la tipologia è pari a 72. 2

48


Dopo averne illustrato le caratteristiche e la consistenza, passiamo a verificare la composizione dei quattro gruppi. Iniziamo con i “demotivati”: in questo gruppo si registra una presenza proporzionalmente più consistente di maschi, nonché una proporzione di 22-26enni e di volontari provenienti dal Nord-Est Europa e dalla Russia più elevata di quella che caratterizza il sottocampione qui considerato. Si verifica, invece, una distribuzione tra le aree del nostro Paese in linea con quella registrata complessivamente. Al contrario, tra i “Delusi” vi è una quota proporzionalmente più elevata di femmine e, sebbene in misura decisamente meno significativa di 27-31enni. Rispetto alla distribuzione del sottocampione qui considerato, in questo gruppo si registra poi una presenza significativa di volontari provenienti dal Nord e dal Sud-Est Europa. Si nota, infine, la presenza di soggetti che hanno svolto lo SVE in una delle regioni ricomprese nell’area Sud e Isole. Tra i “sorpresi” si registra, come per i “demotivati”, una presenza proporzionalmente più consistente di maschi. In questo gruppo sono, però, proporzionalmente più rappresentati i più giovani e vi è una quota particolarmente significativa di volontari provenienti dal Centro-Sud Europa, pari a circa i due terzi di quanti compongono il gruppo. Occorre, inoltre, notare che una proporzione analoga di soggetti inclusi in questo gruppo ha svolto lo SVE in una regione del Nord Italia. Nell’ultimo gruppo, gli “Appagati”, si registra una netta prevalenza di femmine – ancor più pronunciata che tra i “Delusi” – e – seppure meno evidente – dei 27-31enni. D’altro canto, in riferimento al sottocampione qui considerato, in questo gruppo si registra una presenza proporzionalmente maggiore di volontari provenienti dal Nord-Est Europa e dalla 49


Russia e che svolgono lo SVE in una delle regioni ricomprese nell’area Nord e, soprattutto, Centro-Nord.

50


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