L'Agricoltore Cuneese - N. 01/2016

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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XIV - N. 01•2016 - FEBBRAIO 2016 - CONTIENE I.P.

N. 01 • 2016 U N I O N E

P R O V I N C I A L E

Questo Psr frena lo sviluppo agricolo

A G R I C O L T O R I

Il noce va valorizzato

Nuovi nati: Fru-Italy e Qualità Plus!


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Sommario

Xylella, è pericoloso negare la scienza Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo

L’Agricoltore cuneese Testata mensile di Agrimpresa Srl Rivista fondata nel 1946 Direttore responsabile: Paolo Ragazzo Redazione e realizzazione grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171/601962 Fax 0171/436301 E-mail: upa@autorivari.com Società editrice: Tipolitografia Subalpina snc C.so Gramsci, 18/c - Cuneo Tel. e Fax 0171/692077 Info@tipografiasubalpina.it Pubblicità: Tec Pubblicità e Grafica Via dei Fontanili, 1 - Fossano Tel. 0172/695897 Fax 0172/695898 adv@tec-artigrafiche.it Stampa: Tipolitografia Subalpina snc Chiuso in redazione il 08/02/2016 Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NO-CN Iscrizione al Tribunale di Cuneo 17/12/1948 al n. 36

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utte le contraddizioni che fanno da corollario alla (non) ricerca in campo agricolo, nel nostro Paese sembrano catturare un interesse crescente tra i media nazionali. Tanto da diventare editoriali di firme prestigiose, è il caso di Paolo Mieli sul Corriere della Sera di lunedì 1° febbraio (‘Lo sguardo rivolto al passato’), o dar luogo ad appelli autorevoli di chi, come la senatrice Elena Cattaneo, arriva a dire dalle colonne de La Repubblica che l’Italia ‘Non è un Paese per scienziati’. A rafforzare, se possibile, questa considerazione, ci pensano poi situazioni paradossali, all’ordine del giorno nel nostro Paese. Mi riferisco, ad esempio, a quanto sta accadendo in Puglia, alle prese con l’epidemia di Xylella fastidiosa che sta falcidiando gli uliveti di quel territorio. La situazione è seria, tanto da costringere purtroppo l’Unione Europea a predisporre un piano di contenimento, che prevede l’abbattimento di migliaia di piante. Questo in seguito ad attente analisi e monitoraggi da parte del Servizio fitosanitario pugliese e degli esperti del Cnr. A fine 2015 gli estirpi vengono bloccati in quanto la Procura di Lecce sostiene che l’Ue sia stata tratta in errore da ‘dati impropri’. La Magistratura ribalta così il parere scientifico e nega i protocolli internazionali. Spiace assistere alla distruzione di piante ultrasecolari, ma anche la continua negazione della scienza non può lasciare indifferenti. Si rischiano effetti pericolosi.

Giovedì 17 marzo, alle 14,30, a Savigliano, nell'ambito della Fiera della Meccanizzazione la Confagricoltura di Cuneo organizza il convegno dal titolo "Agricoltura: facciamo i conti. Strumenti e agevolazioni per ridurre i costi e migliorare reddito delle imprese agricole". Maggiori informazioni al 0171/692143 e sul prossimo numero de "L'Agricoltore cuneese".

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il numero

MARZO

IN QUESTO NUMERO IN PRIMO PIANO

Blocco sistema informatico per gli estirpi

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Frutta e carne, uniti per crescere

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Il noce va valorizzato

Fru-Italy: "Aperti al mondo"

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AGRICOLTURA E SCIENZA

Qualità Plus!: "Filiera sicura"

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Nuovi fondi per la ricerca

A TUTTO CAMPO Questo Psr frena lo sviluppo agricolo

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Un percorso lungo più di 15 mesi

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RITARDI PERICOLOSI Dare certezza ai titoli Pac

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Assicurazioni: la burocrazia ostacola i contributi 8 ZOOTECNIA / LATTE

Il Cuneese 'balla' coi lupi Il Patto per lo sviluppo e le sfide future Nuovo ufficio recapito a Caraglio

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Formazione manageriale e viaggio in Texas

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Incarico nazionale per Oreste Massimino

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Aiuti alla zootecnia in crisi

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Latte, un indice per la contrattazione

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LE NOSTRE AZIENDE

Chiesto un incontro al ministro Martina

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Dove il Moscato è un'istituzione

Dati Oms, il 'caso' è arrivato all'ONU

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IL TECNICO IN FRUTTETO

SONDAGGIO 'L'Agricoltore' secondo voi...

Semplificato il taglio nei boschi 12

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CONFAGRICOLTURA NEWS

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SELVICOLTURA

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DALLA PARTE DELLE AZIENDE

"Sgravi per suini e latte"

Pioppi, un divieto che fa discutere

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IL CASO

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IL MERCATINO DELL'AGRICOLTORE

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In primo piano

Frutta e carne, uniti per crescere CONFAGRICOLTURA CUNEO HA GUIDATO LA NASCITA DELLA OP FRU-ITALY E DEL CONSORZIO QUALITÀ PLUS! di Ilaria Blangetti

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alorizzare i prodotti del territorio, garantire sicurezza e qualità da portare sulle tavole dei consumatori, aumentare le vendite e la redditività dei produttori. Sono questi i principi ispiratori che accomunano due nuove realtà nate tra dicembre e gennaio sotto l'egida della Confagricoltura - commenta Roberto Abellonio, direttore della Confagricoltura di Cuneo -, per garantire prodotti di com-

provata qualità". Si tratta di Fru-Italy, una nuova Organizzazione di Produttori del settore frutticolo nata a Cuneo grazie al coordinamento della Confagricoltura e del “Consorzio della Filiera avicola piemontese Qualità Plus!” per la valorizzazione e la tipicizzazione delle produzioni avicole piemontesi. “Fru-Italy” rappresenta oltre 1.300 ettari di coltivazione in provincia di Cuneo, con una

base societaria di 250 aziende, destinata ad ampliarsi rapidamente nei prossimi mesi. Alla guida c’è il presidente Eraldo Barale, affiancato dal vice presidente Michele Ponso e dal direttore Bruno Sacchi. “L’idea di una nuova OP è nata dalla convinzione che il rafforzamento degli strumenti di organizzazione e di concentrazione dell’offerta agricola rappresenti una carta vincente e concreta per le nostre aziende che si trovano ad affrontare un mercato sempre più competitivo e globalizzato - commenta Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo -. Dal canto nostro, come associazione di categoria, ci impegneremo a offrire tutto il supporto necessario e a garantire costante assistenza perché questa nuova realtà possa avere successo”. La società consortile è stata riconosciuta ufficialmente dalla Regione Piemonte con la determina n. 843 del 14 dicembre 2015 e prevede per il 2016

UNA PRODUZIONE ORGANIZZATA PER AUMENTARE LA COMPETITIVITÀ DEI PRODOTTI CUNEESI ALL'ESTERO

Fru-Italy: "Aperti al mondo"

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runo Sacchi è il direttore di Fru-Italy. Innanzitutto perché una nuova Op della frutta e su quali basi si fonda? “Alla base c’è lo spirito di aggregazione, siamo convinti che la produzione organizzata rappresenti la strada giusta per aumentare la competitività delle nostre imprese sui mercati internazionali. Quantitativi maggiori, qualità assicurata, un’interessante varietà di prodotti: insomma l’obiettivo primario è quello di essere più appetibili per i nostri compratori”. Con quali prodotti, e su quali mercati, sarete presenti? “Le mele costituiranno quasi la metà del nostro prodotto commercializzabile, poi kiwi, pesche e nettarine, susine, mirtilli e albicocche. Puntiamo principalmente ad essere presenti sul mercato estero, senza dimenticare le opportunità rappresentate da quello interno. La vocazione principale dell’Op è comunque ai mercati internazionali, prima di tutto quello comunitario, ma puntiamo anche a consolidare la nostra presenza in quelli extra europei quali Medio Oriente, Sud America e America centrale, oltre a potenziare il rapporto, per quanto riguarda kiwi e mele, con India e Paesi dell’Estremo Oriente, come Malesia e Singapore”. Quali sono quindi gli obiettivi che si pone la nuova Op anche in ambito comunitario? “Vogliamo affermarci soprattutto nei confronti dei grandi operatori. La nostra priorità è consolidare la struttura cercando di dare il massimo del valore aggiunto ai nostri produttori associati, ogni azione che intraprenderemo avrà questo obiettivo”. La base societaria è di 250 aziende, come possono aderire altre realtà e con quali criteri? “Siamo apertissimi ad ogni contatto per far capire quale valore aggiunto possiamo rappresentare per questi produttori. Svolgiamo ovviamente un compito di aggregazione e siamo un

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mezzo per far arrivare ai produttori i benefici dell’Ocm frutta, premi e agevolazioni previste dalla normativa europea, ma punteremo molto anche sul dare ai produttori valori aggiunti in termini di servizi: i prossimi passi saranno finalizzati a creare una struttura di supporto che possa aiutarli negli aspetti tecnici, ma anche in quelli a carattere finanziario, assicurativo e di consulenza. Ci stiamo organizzando per lasciare ai produttori la massima autonomia operativa: per questo a breve partirà una struttura in grado di accogliere i nuovi frutticoltori che vorranno aderire alla nostra Op”. In ultimo, cosa risponde a chi ritiene che una nuova Op non faccia che frammentare ulteriormente l’aggregazione? “Non vogliamo metterci in antitesi con nessuno, sicuramente l’evoluzione in materia di Ocm è stata la spallata finale a un progetto che comunque c’era già e la costituzione della nostra Op vuole essere un’opportunità per integrarsi nel sistema produttivo. Abbiamo già aderito a Op Piemonte e siamo disponibili a valutare iniziative comuni perché le buone idee non devono essere necessariamente battezzate da qualcuno, ma devono diventare patrimonio di tutti. Siamo quindi disponibili a collaborare ad ogni iniziativa, da qualsiasi parte, che venga messa a disposizione del contesto produttivo locale”.

Bruno SACCHI Direttore della OP Fru-Italy


CERTIFICARE OGNI FASE PER GARANTIRE AL CONSUMATORE CARNE AVICOLA CONTROLLATA

Qualità Plus!: "Filiera sicura"

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iancarlo Simoni è il presidente del Consorzio Qualità Plus! Come si struttura il Consorzio della Filiera avicola piemontese “Qualità Plus!”? “Il nuovo Consorzio raccoglie l’eredità del Cons.Al.Pi nato nel 2001 ed ha l’obiettivo di valorizzare le produzioni avicole e l’intera filiera che lega i vari soggetti che la compongono. Grazie a questa impostazione possiamo garantire al consumatore la qualità dei prodotti, perché la filiera è certificata da enti esterni, controllata da un’associazione come la Confagricoltura e si basa sull’esperienza dell’Ora Agricola, concessionaria del marchio per 10 anni”. Quali obiettivi persegue il Consorzio? “Qualità Plus! vuole abbracciare tutti i soggetti della filiera. L’intero comparto trarrà benefici importanti, così come tutte le parti che entreranno a farne parte. Il valore aggiunto sarà dato dall’Ora Agricola ed opereremo, come facciamo da anni, per garantire la qualità: il principio è infatti quello di evidenziare al consumatore come il disciplinare si estenda all’intera filiera, certificando ogni fase produttiva. In questo modo favoriamo anche i produttori che un volume di affari che si aggira intorno ai 40 milioni di euro, oltre a una produzione di circa 60mila tonnellate di frutta in buona parte destinate all’export. Già attualmente Fru-Italy registra, con le sue aziende associate, una forte presenza in Europa, Centro e Sud America e Medio Oriente e, nell’ottica di una politica di ampliamento dei mercati, si stanno concludendo i primi accordi che indicano futuri significativi sviluppi delle relazioni commerciali con l’Oriente. Alla OP potranno accedere tutti i frutticoltori che desiderino farne parte, per poter usufruire dei premi e delle agevolazioni previsti dalla normativa europea per l’Ocm frutta e per collocare al meglio la propria produzione grazie alla verticalizzazione tecnica, commerciale e gestionale che Fru-Italy porterà avanti nell’ambito della propria organizzazione. L’organizzazione ha sede legale a Cuneo, presso gli uffici di Confagricoltura, e sede operativa a Costigliole Saluzzo, in via dei Falchi 5 (per contatti 0175/230807). Intanto sempre la sede della Confagricoltura a Cuneo ha fatto da cornice alla costituzione del “Consorzio della Filiera avicola piemontese Qualità Plus!”. Il nuovo organismo ha sede a Cherasco ed ha tra gli obiettivi, oltre allo studio e alla realizzazione di un marchio di qualità, l’attività di ricerca e sviluppo per migliorare la qualità e le tecniche di conservazione, allevamento, macellazione e commercializzazione

potranno conferire al Consorzio tutta la loro produzione, con una garanzia di dieci anni, e hanno subito accolto con interesse la proposta. Insomma, una sicurezza per molte famiglie”. La parola d’ordine è quindi qualità. “Esatto, qualità degli allevamenti, del benessere animale, dell’ambiente e del tipo di alimentazione. Tutto per dare al consumatore la garanzia di portare sulle tavole un prodotto di comprovata qualità, tracciato e sicuro”. Quali sono i numeri del Consorzio? “In Piemonte rappresentiamo circa il 60% dei produttori e una capacità produttiva complessiva di 10 milioni di capi”.

Giancarlo SIMONI Presidente del Consorzio della Filiera avicola piemontese Qualità Plus!

delle carni avicole. Tutto per garantire il miglioramento delle condizioni qualitative della produzione e della distribuzione delle carni avicole, il controllo e la vigilanza sulla produzione degli associati per assicurare ai consumatori un alto livello di qualità e il rispetto dei regolamenti di produzione. A guidare il Consorzio è Giancarlo Simoni della Ora Agricola di Cherasco, mentre la Confagricoltura di Cuneo sarà rappresentata al suo interno da Oreste Massimino, presidente nazionale, regionale e provinciale della sezione Avicola. “La carne avicola cuneese e piemontese ha un valore aggiunto indiscutibile rappresentato dall’elevata qualità dei prodotti e adesso l’intera filiera di produzione sarà certificata dal Consorzio – ha commentato Oreste Massimino –.

Oltre a garantire sempre più la totale salubrità dei prodotti ai consumatori, il nuovo organismo darà agli allevatori aderenti la sostanziale certezza della collocazione del loro prodotto. Ciò che anima il Consorzio è la totale sinergia tra tutte le parti coinvolte”. Il nuovo Consorzio raccoglie l’eredità del Cons.Al.Pi (Consorzio Allevatori Piemontesi), nato nel 2001 per tutelare e valorizzare i tratti distintivi dell’allevamento piemontese. Antesignano dei numerosi consorzi di tutela presenti oggi in numerosi comparti, già 15 anni fa prevedeva che ogni pollo venisse venduto con la sua carta di identità che riportava i dati relativi all’allevamento dei riproduttori, all’incubatoio dov’era nato il pulcino, all’allevamento in cui era cresciuto e al macello a cui era diretto.

Verso i mercati esteri: le principali rotte di Fru-Italy sono Europa, Sud America, Oriente

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A tutto campo

Questo Psr frena lo sviluppo agricolo

Enrico ALLASIA Presidente Confagricoltura Cuneo

CONFAGRICOLTURA CUNEO HA CHIESTO ALLA REGIONE LA RIDEFINIZIONE DEI CRITERI DI ACCESSO AI BANDI di Gilberto Manfrin

Roberto ABELLONIO

Direttore Confagricoltura Cuneo

SONO TROPPE LE AZIENDE CHE RISCHIANO DI NON ACCEDERE AI CONTRIBUTI. IL PSR È UNO STRUMENTO UTILE PECCATO PERÒ CHE, PER IL MOMENTO, I BANDI NON SIANO STATI TARATI SULLE AZIENDE

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n’impostazione che sta facendo registrare una serie incredibile di criticità, creando difficoltà alle imprese agricole, sia per le complicanze burocratiche, sia perché le misure attivate limitano fortemente lo sviluppo delle aziende. Ad oltre un mese dall’apertura dei primi bandi riferiti agli investimenti per innovazione e miglioramento aziendale, il Psr regionale si sta rivelando un piano che anziché favorire TIPO DI AZIENDA

Con fatturato inferiore ai 100.000€

CI ASPETTAVAMO MISURE APPLICATIVE E BANDI ALLA PORTATA DELLE AZIENDE E DEGLI IMPRENDITORI. NON SI È RIUSCITI A INTERPRETARE QUELLE CHE SONO LE REALI ESIGENZE DELLE NOSTRE IMPRESE

l’agricoltura, la sta penalizzando. Basta pensare che complice i problemi del programma informatico che gestisce le domande, solo una decina di queste, su oltre 1.100 presentate in bozza, sono state trasmesse dal sistema. Problematiche che hanno spinto Confagricoltura Piemonte, lo scorso 28 gennaio, a fare il punto della situazione con il presidente regionale Gian Paolo Coscia, il direttore Giovanni Demichelis, insieme ai presidenti e direttori delle sedi provinciali dell’organizzazione.

te”. Al di là delle questioni tecniche, il Psr del Piemonte (del valore di oltre 1 miliardo per tutta la durata) sta particolarmente penalizzando le aziende con maggiore capacità competitiva.

CHIESTO UN NUOVO BANDO Al termine del tavolo, Confagricoltura ha chiesto alla Regione la tempestiva ridefinizione dei criteri di selezione e la riapertura di un nuovo bando per rispondere alle attese delle aziende agricole per evitare di restituire all’Europa centinaia di migliaia di euro, come avvenuto con la passata programmazione, a scapito dello sviluppo del settore primario nazionale. “Il Piemonte – hanno sottolineato gli intervenuti - ha presentato il documento alla Commissione Europea con molto ritardo ed è arrivato alla definizione dei primi bandi a fine dicembre, aprendo le domande senza delineare precisi obiettivi e con un sistema informatico non funzionan-

I PIÙ PENALIZZATI In Piemonte operano circa 67.000 imprese agricole. Quelle con fatturato maggiore di 100.000 euro sono 8.744 (il 13% del totale), conducono il 54% della superficie agricola utilizzata e rappresentano il 70% della produzione standard (ndr. che non è il reddito netto). Riassumendo: una ristretta, ma significativa minoranza di imprese, garantisce la coltivazione di oltre la metà delle terre e rappresenta il 70% del sistema produttivo. Questo per dire che sono molte le aziende che hanno un fatturato elevato; paradossalmente il loro punteggio per le graduatorie si riduce al minimo, mentre un’impresa che fattura poco ottiene il mas-

N. AZIENDE IN PIEMONTE

SUPERFICIE UTILIZZATA

PRODUZIONE STANDARD RAPPRESENTATA

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In Piemonte operano circa 67.000 imprese agricole. Quelle con fatturato maggiore di 100.000 euro sono 8.744 (il 13% del totale)

Con fatturato superiore ai 100.000€

13% 54% 70%

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simo dei punti a disposizione. “Sono troppe le aziende che rischiano di non accedere ai contributi del Psr - afferma Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo -. Il Programma di Sviluppo Rurale è sicuramente uno strumento utile, peccato però che, per il momento, i criteri dei bandi non siano stati tarati sulle aziende, scontentando un po' tutti. Va bene considerare le imprese che esercitano l’agricoltura in aree disagiate o di montagna, ben venga questo, ma l’agricoltura produttiva si sviluppa nelle aree collinari e di pianura, e ha bisogno di investimenti robusti per consolidarsi. In tal modo, invece, le imprese che hanno forze per investire vengono penalizzate e non permettendo loro di accedere ai contributi, si pone un freno alla loro competitività”. BANDI NON ALLA PORTATA Allo stato attuale la maggior parte delle aziende più solide e vitali, sia vitivinicole che ortofrutticole, finiscono agli ultimi posti nelle graduatorie, con buona possibilità di essere escluse dai finanziamenti. Lo stesso discorso vale per gli allevamenti suinicoli, avicoli, per le stalle attrezzate di bovini da carne e da latte, per le aziende cerealicole di medie dimensioni. “Ai ritardi con cui era stato approvato il piano - aggiunge il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia - si sommano ora queste problematiche che non sono giustificabili. Se a fatica avevamo preso atto delle lungaggini con cui il piano fu approvato, dando ‘fiducia’ alle motivazioni della Regione, di contro ci aspettavamo però misure applicative e bandi che fossero alla portata delle nostre aziende e dei nostri imprenditori agricoli, che invece non riescono ad accedere ai contributi in quanto non raggiugono i punteggi che permettono di presentare le domande. Non si è riusciti a interpretare quelle che sono le reali esigen-

Gualtiero DALMASSO Responsabile Caa Confagricoltura Cuneo

LE MIGLIORI AZIENDE DELLE NOSTRA PROVINCIA NON RIESCONO AD ACCEDERE PERCHÉ GLI SBARRAMENTI INSERITI SONO TALI DA NON PERMETTERE LORO DI RAGGIUNGERE I PUNTEGGI MINIMI

ze delle nostre aziende agricole. Ricordo, inoltre, che Confagricoltura, in primis, aveva chiesto di potersi confrontare in modo più approfondito sui contenuti del piano con la Regione, anche in presenza delle altre associazioni agricole territoriali, per discutere insieme sulle osservazioni sollevate dall’Ue nella prima bozza del piano, prima che lo stesso fosse rimandato a Bruxelles. 4 201 In questo momento di crisi già evidente non era assolutamente necessario proO lungare ulteriormente i tempi di accesso AGOST ai bandi perché le nostre aziende stanno pagando un prezzo salato che ne va della loro competitività”.

L E TA P P E D E L P S R

Un percorso lungo più di 15 mesi

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PROBLEMI TECNICI Ma quali sono, tecnicamente, i problemi che si riscontrano nell’inserimento delle domande? Secondo Confagricoltura i dati di riferimento sulla base dei quali sono stati definiti i parametri per i punteggi (produzione standard) sono inadeguati essendo fermi al 2010 e non tengono conto né del mercato, né della variazione dei costi di produzione. Un esempio: la produzione standard di un vigneto per uva da vino (Dop e Igp) è calcolata in 14.098 euro ad ettaro, senza fare alcuna distinzione tra un vigneto coltivato a Nebbiolo da Barolo e un altro coltivato per esempio a Cortese. “Tecnicamente, nella situazione in cui ci troviamo - spiega Gualtiero Dalmasso, responsabile del Caa di Confagricoltura Cuneo - abbiamo le migliori aziende delle nostra provincia che non riescono ad accedere perché gli sbarramenti inseriti sono tali da non permettere loro di raggiungere i punteggi minimi. Sbarramenti messi tra l’altro sulle aziende più grandi, quelle che maggiormente potrebbero investire. Vanno ad accedere aziende più piccole che magari non hanno nemmeno la possibilità di portare avanti l’investimento oppure, se lo fanno, non sarà significativo. Per una serie di incroci escogitati dall’Amministrazione fra produzione standard, OTE aziendale ed interventi da realizzare, succede che i migliori interventi (vedasi stalle ecc..) non passano lo sbarramento dei 14 punti e le aziende non possono di fatto presentare le domande. Senza considerare che non abbiamo potuto testare i programmi informatici. L’auspicio è che il nuovo bando, che speriamo si vada ad aprire, venga prima discusso con le organizzazioni agricole”.

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Il Psr del Piemonte è giunto all’approvazione dell’Unione Europea con forte ritardo. Doveva essere inviato a Bruxelles entro il 22 luglio 2014, ma la Regione Piemonte l’ha adottato formalmente soltanto il 28 agosto 2014, inoltrandolo a Bruxelles il 1° settembre La Commissione europea il 27 febbraio 2015 ha rispedito al mittente il Psr piemontese con precise richieste di risposta a 808 osservazioni Il 12 ottobre il Psr ‘rivisto’ viene inviato alla Ue per la notifica finale

Il 28 ottobre 2015 arriva l’approvazione che mette a disposizione 1,09 miliardi di euro di finanziamento pubblico di qui al 2020 Il 26 e 27 novembre 2015 s’insedia il Comitato di Sorveglianza, si preparano i bandi e intanto si aprono le prime “pre-adesioni” per alcune misure agro-ambientali Alle ore 18:02 di venerdì 11 dicembre 2015, tramite mail, la Regione chiede un parere alle organizzazioni agricole chiedendo una risposta entro lunedì 14 dicembre per l’attivazione dei bandi relativi ai miglioramenti aziendali Il 23 dicembre 2015 la Regione attiva ufficialmente i primi bandi del nuovo Psr relativi ai miglioramenti aziendali

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Ritardi pericolosi

Dare certezza ai titoli Pac CONFAGRICOLTURA SEGNALA PROBLEMI CON I PAGAMENTI: LA PROVVISORIETÀ NON PERMETTE ALLE AZIENDE DI PROGRAMMARE di Gilberto Manfrin

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a Confagricoltura continua a segnalare problemi con i pagamenti della Pac. Problemi, in particolare, per via dei titoli provvisori. Già mesi fa l'organizzazione agricola aveva evidenziato errori nella loro assegnazione, mettendo in guardia gli imprenditori agricoli sul fatto che i pagamenti, di conseguenza, avrebbero potuto non essere veritieri. I titoli attualmente assegnati potranno essere definitivi dopo il 31 marzo. "Una tempistica discutibile - dice Gualtiero Dalmasso, responsabile del Caa di Confagricoltura Cuneo - perché questi ritardi non permettono alle aziende di organizzarsi. Non si decide infatti, da un giorno all’altro, che investimenti portare avanti. Occorre tempo per programmare: aspettare di capire se i miei titoli sono certi, come li dovrò gestire e coprire con le colture, è già un problema”. Una situazione di incertezza che rappresenta un serio problema anche per i Caa, chiamati a istruire le domande e che si ripercuote anche sul trasferimento dei titoli: “Per causa di forza maggiore prosegue Dalmasso - abbiamo dovuto fare contratti di affitto, che si stipulano per consuetudine a novembre, facendo i conti con la provvisorietà del sistema, affittando terre e titoli con clausole provvisorie. Non c’era possibilità di fare diversamente. Quello che stupisce è come Agea non abbia ancora, se non sistemato la provvisorietà di questa situazione, quanto meno messo mano a tutte le anomalie che ci sono sull’assegnazione titoli fatta a ottobre 2015. In quella data, per la prima volta, erano stati calcolati i titoli provvisori: nell’assegnazione erano uscite una serie di anomalie che come

Caa avevamo prontamente segnalato, complice il malfunzionamento dei sistemi informatici. Che qualcosa non andasse era evidente. Però ad oggi, ancora troppo aziende sono in una situazione di totale incertezza e non possono fare con sicurezza investimenti, proprio perché non è sicuro che i titoli loro assegnati siano veritieri. Pretenderemmo da Agea, se non l’assegnazione definitiva, almeno che si risolvano queste anomalie, dando al più presto certezze sui titoli provvisori in possesso delle aziende”. PAGAMENTI IN RITARDO - Ad oggi, di conseguenza, sono state pagate pochissime aziende: “Siamo a febbraio e le aziende sono in sofferenza complice la crisi generale di alcuni settori - va avanti Dalmasso -. Gli agricoltori hanno bisogno dei fondi della Pac però, proprio per questi ed altri meccanismi poco chiari, la maggior parte delle aziende è priva di quelle certezze che derivano dall’ottenimento dei contributi spettanti. In particolare sono impossibilitate a programmare tutte le aziende con pascoli. Nessuna è stata pagata e non si sa quando percepiranno i contributi". E se è pur vero che la Comunità Europea ha accordato la possibilità di pagare fino al 93% il saldo della domanda 2015, è altrettanto vero che una nota Arpea di qualche giorno fa ha segnalato il possibile pagamento successivamente al caricamento dei dati di refresh, che non avverrà però fino a fine febbraio. "Urge che questi soldi arrivino al più presto per poter permettere alle aziende di andare avanti”. ALTRI PROBLEMI - Come non bastasse, altri problemi sono emersi sull’interpretazione dei decreti ministeriali. È il caso dell’erba medica, da considerarsi un’azotofissatrice, utile quindi sia come coltura per il calcolo delle Efa, sia come coltura diversificante. Due mesi fa è stato invece insinuato il dubbio che potesse essere ritenuta un prato permanente. “Se così fosse, cambia tutta la panoramica - conclude Dalmasso -. L’erba medica normalmente si semina entro il 15 marzo, ma oggi non possiamo dire con certezza alle aziende se seminarla come coltura a fini Efa e come diversificante, perché non ci sono state date certezze su quale interpretazione sarà assegnata”. Solo le riviste tematiche azzardano l’ipotesi che sarà considerata per il 2016 come seminativo e pertanto non come prato permanente.

A S S I C U R A Z I O N I , S O M M E C H E N O N A R R I VA N O

La burocrazia ostacolo per l'ottenimento dei contributi 2015 e 2016 Gli imprenditori agricoli che hanno sottoscritto un’assicurazione contro le calamità naturali per la campagna 2015 e che al 31 dicembre scorso avevano anticipato al 100% i fondi, non sanno quando potranno ricevere i contributi spettanti: "Non sappiamo dire ai nostri imprenditori agricoli quando prenderanno i soldi che loro hanno già anticipato al 100% per coprire la propria assicurazione per alcuni Consorzi di Difesa - spiegano dal Caa di Confagricoltura Cuneo -. Le domande di contributo sono ancora da predisporre e non si sa quando riusciremo a presentarle”. Se sono state in parte pagate quelle per il comparto vitivinicolo, con 20milioni di euro risultato del disavanzo del Feaga, per tutti gli altri contributi, tra cui una grossa parte da destinare al vitivinicolo, alle produzioni vegetali e alla zootecnia, non si è potuto nemmeno avanzare domanda. Nessuna certezza quindi sull'arrivo dei soldi delle assicu-

razioni. Motivo? “Nonostante il Psrn, nel quale è confluita la gestione del rischio aziendale, sia stato approvato lo scorso novembre – aggiungono dal Caa provinciale – non abbiamo ancora potuto conoscere, e siamo a febbraio, le modalità di accesso ai contributi. Attualmente si è potuto solo procedere alla manifestazione di interesse e alla predisposizione di alcuni Pai”. PROBLEMI ANCHE SUI CONTRIBUTI 2016 E proprio la presentazione dei Pai (Piani assicurativi individuali) rischia di privare le aziende anche dei contributi 2016. Un passo indietro. La presentazione del Pai deve essere anteriore alla data di notifica di sottoscrizione della polizza. Quindi, prima si deve redigere il Pai presso un Caa e poi sottoscrivere le assicurazioni, e non viceversa. Peccato che tutto ciò sia impossibile. “Il Pai è un documento in più che per altro, al momento, risulta inutile – dicono ancora dal Caa

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- in quanto stilato da Agea in modo automatico per la zootecnia e da predisporre dai Caa per le produzioni vegetali e uva da vino, senza la possibilità di avere informazioni certe, perché i sistemi informatici delle Regioni che hanno un proprio organismo pagatore (come il Piemonte con Arpea) e quelli di Agea, non collaborano correttamente. Ci sono mancati incroci e anomalie che non possiamo correggere. I Pai di conseguenza non sono producibili e non riusciamo a fornirli alle aziende”. Considerando che le aziende devono stipulare per il 2016 la polizza per le colture autunno vernine e culture permanenti, che lo devono fare obbligatoriamente entro il 30 aprile e che il Pai per legge è antecedente alla polizza, urge quanto prima chiarezza. Il Pai è un documento essenziale per le domande perché costituisce manifestazione d’interesse e riporta le indicazioni presenti nel fascicolo aziendale.



Ill'incontro con il viceministro alle Politiche Agricole, Andrea Olivero

"Sgravi per suini e latte" CONFAGRICOLTURA CUNEO HA AVANZATO LA RICHIESTA DI MISURE ECCEZIONALI AL VICEMINISTRO ANDREA OLIVERO

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ella mattinata di sabato 23 gennaio, nella sede della Confagricoltura di Cuneo, i vertici provinciali della associazione agricola hanno incontrato il viceministro alle Politiche Agricole, Andrea Olivero. Sul tavolo i problemi, gravi e irrisolti, della zootecnia cuneese. Durante l’incontro è stata consegnata al rappresentante del Governo una lettera firmata da Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo, Roberto Barge, presidente della sezione suinicola, e Giampiero Degiovanni, presidente della sezione lattiero casearia, contenente la richiesta di intervenire sugli oneri contributivi e la tassazione a carico delle aziende del settore. “Abbiamo avanzato al viceministro Olivero la possibilità di ricondurre temporaneamente il grave stato

C O M P E N S A Z I O N E I VA

Aiuti alla zootecnia in crisi In attuazione dell’art. 1, c. 908, della legge di Stabilità 2016 (legge n. 208/2015), è stato emanato il decreto interministeriale (MEF e MIPAF) che stabilisce l’incremento delle percentuali di compensazione, ai fini della detrazione forfettizzata dell’Iva, di cui all’art. 34 del DPR n. 633/72), per i prodotti del settore lattiero-caseario, dall’ 8,8% al 10%, per gli animali vivi della specie bovina, compresi gli animali del genere bufalo, dal 7% al 7,65% e per gli animali della specie suina, dal 7,3% al 7,95%. Più precisamente, le nuove percentuali sono fissate a regime per quanto riguarda il latte fresco non concentrato né zuccherato e non condizionato per la vendita al minuto, esclusi yogurt, kephir, latte cagliato, siero di latte, latticello (o latte battuto), altri tipi di latte fermentati o acidificati ed il latte fresco non concentrato né zuccherato, destinato al consumo alimentare, confezionato per la vendita al minuto, sottoposto a pastorizzazione o ad altri trattamenti previsti da leggi sanitarie e, limitatamente per il 2016, per le cessioni delle suddette categorie di animali vivi. Il decreto ha efficacia dal 1° gennaio 2016.

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di crisi del settore latte e suini a produzioni in zone svantaggiate o a uno stato di ‘calamità temporanea’, situazioni per le quali la legge prevede già agevolazioni contributive – ha dichiarato Enrico Allasia -. Queste misure, pur essendo temporanee e legate all’andamento del mercato, rappresenterebbero un aiuto economico immediato e un segnale concreto nei confronti delle aziende agricole”. AGEVOLAZIONI GIÀ PREVISTE DALLA LEGGE Nello specifico, la legge di Stabilità per il 2011 aveva messo a regime le agevolazioni contributive per zone montane e svantaggiate nelle misure previste dalla legge n. 81/2006 (riduzione del 75 per cento nelle zone montane e del 68 per cento nelle zone svantaggiate) che hanno trovato applicazione anche negli anni successivi, senza la necessità di altri provvedimenti legislativi di proroga. Le agevolazioni per zone montane e svantaggiate sono previste sia per i lavoratori dipendenti – operai ed impiegati agricoli – sia per gli autonomi coltivatori diretti e Iap, nelle misure definite dall’Inps. Il decreto legislativo 29 marzo 2004, n.102, come modificato dal decreto legislativo 18 aprile 2008, n.82, prevede, invece, la concessione alle aziende agricole di esoneri contributivi per calamità e eventi eccezionali per favorirne la ripresa economica e produttiva. Le aziende interessate devono aver subìto danni superiori al 30% della produzione lorda vendibile. LA RISPOSTA DEL VICEMINISTRO OLIVERO “Raccolgo volentieri le istanze poste da Confagricoltura Cuneo e le esaminerò molto attentamente con i tecnici del Ministero nell’interesse delle aziende che stanno attraversando una crisi profonda - ha detto il viceministro Andrea Olivero –. Il Governo ha messo in campo in questi mesi misure importanti per il sostegno del comparto zootecnico italiano, ma è chiaro a tutti che occorrono nuovi passi in avanti. Purtroppo il 2016 si è aperto con segnali negativi per quanto riguarda soprattutto il comparto lattiero caseario a livello europeo, non solo italiano. Continuiamo a ricercare soluzioni per garantire il rilancio e una riorganizzazione dei comparti agricoli in crisi”. SERVONO SOLUZIONI NUOVE “La crisi del settore zootecnico è ormai strutturale - ha precisato Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo -. Negli ultimi mesi ci siamo impegnati per cercare di trovare una soluzione attraverso tavoli di filiera, richieste congiunte ai vertici politici e con alcuni interventi concreti che però non sono ancora sufficienti. È necessario quindi studiare altre azioni e misure che da un lato possano gestire l’attuale fase di difficoltà e dall’altro riescano a rilanciare, in chiave futura, la competitività dell’intero comparto”.


Zootecnia / Latte

Latte, un indice per la contrattazione AL MINISTERO STABILITO COME RIPARTIRE I 25 MILIONI DI EURO DELL'UE E ANNUNCIATO IL MARCHIO PER PRODOTTI '100% ITALIANI'

I

l tavolo consultivo di filiera per i prodotti lattiero caseari, riunitosi presso il Ministero delle Politiche agricole a fine gennaio, ha ratificato la metodologia per il calcolo di un indice di prezzo del latte alla stalla nelle regioni del Nord Italia. Si tratta di uno strumento che di per sé non definisce un prezzo, ma che potrà essere utilizzato per la contrattazione tra le parti. Sono state annunciate alcune misure di promozione tra cui anche la possibilità che prossimamente sugli scaffali della GDO si possano promuovere i prodotti lattiero-caseari “100% italiani”. “Ora occorre al più presto riaprire una fase nuova di contrattazione con l’industria – commenta Giampiero Degiovanni, presidente della sezione Latte di Confagricoltura Cuneo –, affinché riconosca il giusto valore al latte italiano e, nel nostro caso, piemontese. In relazione al programma di promozione con il marchio '100% italiano', inoltre, riteniamo importante un maggiore coinvolgimento di tutti i componenti della filiera e una maggiore chiarezza sulla sua

LIBRI GENEALOGICI

Chiesto un incontro al ministro Martina Agrinsieme ha richiesto al Ministro Maurizio Martina un incontro urgente per affrontare il tema della riforma della gestione dei libri genealogici e, in generale, dei servizi legati al sistema della riproduzione animale, attraverso una profonda revisione della legge 30 del 1991. "Occorre - secondo Agrinsieme - recepire le nuove esigenze del mondo delle imprese, rendere più efficace il sistema e recepire le indicazioni già approvate in sede di “trilogo” da Consiglio, Commissione e Parlamento Europeo ed in via di ufficializzazione. Ma più in generale occorre ripensare l’attuale regime antistorico di monopolio per molti servizi tecnici e di controllo funzionale del bestiame. Le imprese e le filiere zootecniche vivono una situazione di forte difficoltà per questo necessitano di servizi e di supporti adeguati e rinnovati con scelte coraggiose".

TUBERCOLOSI BOVINA

Piemonte dichiarato indenne Il Piemonte è ufficialmente indenne da tubercolosi bovina. La Commissione europea ha accolto la richiesta della Regione, che ha dimostrato di aver terminato il percorso di accreditamento. Per ottenere la qualifica territoriale è necessario che per sei anni consecutivi la percentuale degli allevamenti infetti da tubercolosi bovina non superi lo 0,1% e la percentuale degli allevamenti ufficialmente indenni a fine anno rappresenti almeno il 99,9%.

attuazione. Vanno infatti chiarite le modalità di utilizzo del marchio e il significato di prodotto '100% italiano' che secondo noi deve essere solo quello ottenuto da latte del territorio nazionale”. Oltre all’avvenuto innalzamento al 10% dell’aliquota di compensazione per i prodotti lattiero caseari, sono state definite tramite apposito decreto ministeriale le regole le regole per la ripartizione dei 25 milioni di euro di “aiuti eccezionali” stanziati dall’UE. La ripartizione sarà effettuata non sul latte prodotto e commercializzato nel trimestre dicembre 2015-febbraio 2016 bensì (art. 1, comma 2) “proporzionalmente alla media mensile del quantitativo di latte di vacca prodotto e commercializzato, nei limiti della propria quota disponibile, nel periodo di commercializzazione 2014-2015”. Disposizioni particolari sono poi previste per i produttori che hanno iniziato l’attività dopo il 31 marzo 2015. Il decreto è stato trasmesso ad Agea per poter procedere ai pagamenti entro il 31 marzo 2016 e comunque non oltre il 30 giugno prossimo.

Dati Oms, il 'caso' è arrivato all'ONU CONFAGRICOLTURA HA SOTTOSCRITTO LA LETTERA INVIATA AL SEGRETARIO GENERALE BAN KI-MOON di Enzio Isaia

C

onfagricoltura ha sottoscritto, insieme alle più importanti associazioni che rappresentano la filiera italiana della carne e dei mangimi, una lettera inviata al segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon. Al centro della missiva le preoccupazioni per l’eccessivo e ingiustificato allarme sul consumo delle carni rosse lanciato dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Nella lettera si legge che le informazioni allarmistiche sono basate su “studi che ancora devono essere oggetto di revisione e quindi ancora non basati su una solida, definitiva e verificabile evidenza scientifica”. I firmatari sottolineano, poi, i certi valori nutrizionali della carne ed evidenziano che le decisioni dell’OMS sembrano essere basate

più su “presupposti ideologici piuttosto che su basi scientifiche, provocando distorsioni di mercato e aumentando la confusione tra i consumatori”. Infine un appello a verificare le informazioni scientifiche utilizzate dall’Organizzazione mondiale della Sanità per evitare allarmi non fondati e messaggi confusi. “Le informazioni diffuse sono giudizi tutti da verificare – spiega Oreste Massimino, presidente provinciale e nazionale della sezione avicola di Confagricoltura –. Non è la qualità a dover essere messa in discussione, ma la quantità: come per ogni alimento e bevanda è l’eccesso a far male. È stato importante prendere questa posizione perché dati non basati su verifiche scientifiche certe compromettono il settore e danno informazioni distorte”.

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Selvicoltura

Ricchiardo Po Varaita Maira Grana Stura di Demonte Gesso

Pesio

Negrone

Bormida Belbo Tanaro

La mappa degli affluenti del Po (in blu) dove non si potrebbero piantare i pioppi

Pioppi, un divieto che fa discutere SECONDO UN'INTERPRETAZIONE DELLA LEGGE SAREBBE VIETATO IMPIANTARE LUNGO GLI AFFLUENTI DEL PO di Erica Giraudo

S

egnalata anche da Cuneo, è approdata in Regione la questione dei pioppi che non si potrebbero piantare nelle aree lungo i fiumi. Una legge dell’Aipo, Autorità di bacino del fiume Po, che, se fosse applicata senza distinzioni tra le aree effettivamente a rischio idrogeologico e tutte le altre, causerebbe gravi danni a un settore che, in provincia di Cuneo, è composto da grandi numeri. Al punto 6 del PAI,

piano di stralcio per l’assetto idrogeologico, si legge: “Nei tratti dei corsi d’acqua rischio di asportazione della vegetazione arborea in occasione di eventi alluvionali, è vietato, limitatamente alla fiasca A, l’impianto e il reimpianto delle coltivazioni a pioppeto”. Secondo l’ultima interpretazione sarebbe vietata la coltivazione dei pioppi su quasi tutti gli affluenti del fiume Po. Confagricoltura Piemonte ha sollevato il

problema e ha portato la questione sul tavolo dell’assessore all’Ambiente e alle Foreste del Piemonte, Alberto Valmaggia. “Siamo consapevoli del fatto che ci sono tratti di fiume che vanno tutelati per evitare disastri idrogeologici, ma sono tratti ben distinti da tutti gli altri – sottolineano dall'associazione –. Non si può considerare tutta l’asta degli affluenti del Po, dalla sorgente alla confluenza, allo stesso modo. È una situazione che riguarda soprattutto la provincia di Cuneo, dove sono molte le aziende e le persone che lavorano in questo settore e dove, per la sua conformazione geografica, sono presenti molti fiumi”. Confagricoltura ha così preso 'carta e penna' e scritto all’assessore Valmaggia. “Desta seria preoccupazione tra i pioppicoltori piemontesi l’interpretazione recentemente fornita dall’Aipo circa il divieto – si legge nella lettera ufficiale a firma del presidente regionale Gian Paolo Coscia -. A parere dell’Autorità del fiume Po, la coltivazione sarebbe vietata lungo quasi tutti gli affluenti, per l’intera larghezza della fascia A e per tutta la lunghezza dell’asta fluviale, indipendentemente dalle reali condizioni di pericolosità delle sponde e degli effettivi rischi di asportazione della vegetazione arborea. Appare evidente come il generalizzato divieto crei un danno gravissimo alla nostra pioppicoltura, con inevitabili pesanti ripercussioni sui comparti produttivi ad essa collegati”. L’associazione chiede all’assessore all’Ambiente e alle Foreste di esaminare la questione portandola al Tavolo interprofessionale per la pioppicoltura in vista di “un auspicabile passo della Regione nei confronti dell’Aipo”.

ESTIRPO E REIMPIANTO VIGNETI

Aziende danneggiate dal blocco degli applicativi informatici Dal mese di dicembre in Piemonte sono bloccati gli applicativi per la gestione del potenziale viticolo, in attesa dell’entrata in vigore del nuovo sistema dell’autorizzazioni. Da più di due mesi quindi, gli imprenditori agricoli piemontesi che intendono effettuare lavori in questo periodo, non riescono a presentare istanze di estirpo e reimpianto vigneti per le rispettive aziende. Dopo una serie di richieste, avanzate anche dalla Confagricoltura, di convocare un tavolo tecnico, la Regione con una e-mail ha rassicurato che entro il mese di gennaio avrebbe approvato le disposizioni regionali, e convocato un tavolo. “È con rammarico che assistiamo sempre di più alla distanza tra mondo produttivo e le istituzioni regionali – afferma il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio -. Questo tavolo, infatti, si è tenuto solo nei giorni scorsi e decisamente in ritardo, pertanto, considerati i tempi della burocrazia, probabilmente prima di fine febbraio o inizio marzo la situazione sarà ancora bloccata, con buona pace delle nostre aziende che, nonostante il bel tempo di questi giorni, non hanno potuto procedere con i lavori di estirpazione o reimpianto. Senza considerare – conclude Abellonio - che coloro che intendono utilizzare gli aiuti del contributo Ocm ‘Ristrutturazione e reimpianto vigneti’, secondo normativa Agea non potranno estirpare i vigneti fino al 15 aprile. Questo vincolo, infatti, obbligherà le aziende a perdere un anno dato che in quel periodo le viti avranno già germinato. Si poteva immaginare anche da noi qualche sistema alternativo, come fatto in Veneto e Toscana”.

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Il noce va valorizzato QUESTA COLTURA PUÒ RAPPRESENTARE UNA VALIDA ALTERNATIVA PER UN TERRITORIO FRUTTICOLO COME LA PROVINCIA DI CUNEO

80% di Erica Giraudo

PRODUZIONE MONDIALE

Cina USA Iran Turchia Ucraina

Le piante di noce sono diffuse in molti Paesi del mondo

L

a coltivazione del noce, per molto tempo, è stata considerata importante quasi esclusivamente per il suo legno pregiato, adatto a costruire mobili solidi e di notevole valore. Le potenzialità dei frutti sono state scoperte solo successivamente. In molte aree del territorio nazionale, le piante crescono insieme a altre colture, con il risultato che il potenziale produttivo non viene valorizzato appieno. Nel Nord Italia si privilegiano le varietà di origine californiana e francese, perché la produzione per ettaro è più elevata, ma anche perché, dal punto di vista genetico, hanno fatto notevoli passi avanti e sono commercialmente appetibili. Si tratta di una coltura che il nostro Paese, nonostante già anticamente le piante di noci fossero sparse in tutto il territorio nazionale, non soddisfa il fabbisogno totale. L’Italia deve importare il prodotto, in grandi quantità, dagli Stati Uniti, mentre le esportazioni, principalmente nel Regno Unito, sono minime. Attualmente le piante di noci sono in espansione al Nord con grandi aziende che stanno entrando in competizione, attraverso impianti altamente specializzati, con la famosa “noce di Sorrento” (che fino al 1980 riusciva a fornire l’80% della produzione nazionale). Questo anche perché, recenti studi, dimostrano come le noci abbiano proprietà organolettiche e

nutrizionali molto importanti per la salute. Sono ricche di sostanze bioattive, come gli acidi grassi polinsaturi (omega 3 e omega 6) essenziali per il regolare metabolismo lipidico, in grado di svolgere un ruolo fondamentale nella prevenzione di malattie come quelle cardiovascolari. Le ultime indagini hanno dimostrato che il gheriglio contiene polifenoli con spiccate proprietà antiossidanti. I nutrizionisti suggeriscono di consumare noci in modo moderato e costante, da due a tre tutti i giorni. “La coltivazione del noce rappresenta una valida alternativa, in campo frutticolo, alle piantagioni di kiwi che sono state colpite dalla batteriosi – commenta il presidente della sezione Ortofrutticola di Confagricoltura Cuneo, Alberto Giordano -. In alcune aree le piante malate sono state sostituite dall’uva da tavola e, in altre, si guarda con interesse al noce. Il nostro territorio, dalle ripe alla fascia collinare e lungo i fiumi, si presta per coltivare una pianta che fa parte della nostra cultura. Si tratta di valorizzare ciò che abbiamo da sempre. È un albero che riesce ad adattarsi nella maggior parte dei terreni e ha poche esigenze: non cresce in aree in cui c’è ristagno idrico e per fruttificare impiega tempo, circa cinque anni. Un’azienda che vuole investire in questa coltura sa che recupererà la spesa solo con il tempo”. “Il noce è una pianta rustica – aggiunge

Nicolas Anghilante, tecnico di Confagricoltura Cuneo -, non ha bisogno di tanti trattamenti (6-7 all’anno contro i 25-30 del pesco) e necessita di meno manodopera rispetto ad altri alberi. Inoltre i frutti si raccolgono in un periodo di tempo più lungo (in genere da settembre), permettendo agli agricoltori di organizzarsi meglio con più giorni a disposizione”. E per quanto riguarda i contributi? “Speravamo che la Regione, nel Piano di sviluppo rurale, considerasse le noci allo stesso modo delle nocciole – conclude il presidente Allasia -, dato che fanno entrambe parte della frutta in guscio e hanno tempi di produzione simili (la nocciola impiega 6-7 anni). Ma non è stato così. C’è uno squilibrio che dev’essere riassestato al più presto”.

REGIONI PRODUTTRICI Regno Unito EXPORT

IMPORT

Stati Uniti In Italia, pur essendo una tradizione, il noce si coltiva solo in 8 regioni (in marrone) sparse tra Nord e Sud. In Piemonte le potenzialità ci sono e l'interesse cresce

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Agricoltura & Scienza

Nuovi fondi per la ricerca IMPORTANTE APERTURA DA PARTE DEL GOVERNO, IL PROGETTO COINVOLGERÀ COLTURE COME PESCO, MELO E PIOPPO di Ilaria Blangetti

“P

er la Confagricoltura è una battaglia vinta perché non si deve fermare la scienza, tanto meno nel mondo agricolo”. Commenta così Enrico Allasia, presidente della Confagricoltura Cuneo, la notizia dei 21 milioni di euro previsti dalla Legge di Stabilità per le biotecnologie sostenibili: un finanziamento di ricerca pubblica triennale che sarà gestito dal Crea, il Centro specializzato del ministero delle Politiche Agricole che ha al suo interno alcune delle più importanti professionalità italiane nel campo della ricerca agroalimentare. “Un’apertura positiva, indubbiamente un passo avanti nella ricerca genetica italiana”, continua Allasia. Il Piano prevede iniziative di ricerca in laboratorio, a legislazione vigente, con biotecnologie più moderne e sostenibili come la “cisgenesi” e il “genome editing”. Questi strumenti possono consentire infatti un impegno mirato di miglioramento genetico senza alterare le caratterizzazioni produttive del sistema agroalimentare, differenziandosi così dagli Ogm, migliorandone le performance anche rispetto alla resistenza alle malattie, rendendo quindi le piante più sane. “Vogliamo tutelare al massimo il nostro patrimonio unico di biodiversità - ha dichiarato il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina - che è il tratto distintivo che fa dell'Italia un punto di riferimento per il mondo a livello agroalimentare. Per farlo investiamo nella ricerca pubblica, concentrando le risorse su un

Enrico ALLASIA Presidente Confagricoltura Cuneo

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UNA VITTORIA PER CONFAGRICOLTURA, È GIUSTO NON FERMARE LA RICERCA

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16:59

Pagina 1

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21 milioni€

Si tratta della cifra stanziata dal Ministero per la ricerca sulle biotecnologie sostenibili

programma di attività che punta su innovazione e sostenibilità. Investiamo sulle migliori tecnologie per tutelare le nostre produzioni principali, dalla vite all'olivo, dal pesco al pero. Obiettivi chiari e ben definiti, con un percorso che guarda al futuro della nostra agricoltura. Anche in Europa va condotta una discussione definitiva perché queste biotecnologie vengano pienamente riconosciute, anche sotto il profilo giuridico, diversamente dagli Ogm transgenici". “Fino ad oggi – ha commentato Mario Guidi, presidente di Confagricoltura - c’è stata l’assenza di una politica a favore della ricerca genetica in agricoltura. È stata bandita la sperimentazione in campo aperto, non si è fatta distinzione tra biotech e cisgenesi. La posizione del ministro, da sempre sostenuta da Confagricoltura, finalmente riapre le speranze che l’agricoltura italiana possa anch’essa progredire avvalendosi della ricerca genetica che utilizza e trae grande vantaggio dalla biodiversità”. “Abbiamo eccellenze, ricercatori e accademie che sono ampiamente in grado di lavorare su questi temi producendo innovazioni di cui la nostra agricoltura può beneficiare – ha concluso il presidente di Confagricoltura –. Ci sono tecniche nuove, perfette per l’agricoltura italiana, diverse da quelle transgeniche utilizzate nelle commodities internazionali, come il genome editing e la cisgenesi, che non dovrebbero essere considerate degli Ogm, tanto è vero che anche a Bruxelles si pensa ad una diversa definizione, dal momento che producono risultati che non sono differenti da quelli ottenibili attraverso i miglioramenti genetici convenzionali”. Tra le colture coinvolte nel vasto progetto di ricerca ci saranno pomodoro, albicocco, pesco, agrumi, frumento, melanzana, melo, ciliegio e pioppo.


INSERTO TECNICO

U N I O N E

P R O V I N C I A L E

A G R I C O L T O R I

N. 02 • 2016

NOTIZIE SEMPRE AGGIORNATE E APPROFONDIMENTI SU WWW.CONFAGRICOLTURACUNEO.IT O SU WWW.FACEBOOK.COM/CONFAGRICOLTURACUNEO

ORARI E GIORNI DIVIETO CIRCOLAZIONE TUTTE LE DOMENICHE dalle 9,00 alle 22,00 gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, ottobre, novembre e dicembre dalle 7,00 alle 22,00 giugno, luglio, agosto e settembre DALLE

ALLE

GIORNO

14.00

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25 marzo

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DIVIETI DI CIRCOLAZIONE 2016: COME E QUANDO SI PUÒ CIRCOLARE

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ulla Gazzetta Ufficiale n. 303 del 31 dicembre 2015 è stato pubblicato il decreto 22 dicembre 2015 recante “direttive e calendario per le limitazioni alla circolazione stradale fuori dai centri abitati per l’anno 2016”. APPLICAZIONE DEL DIVIETO Il divieto di circolazione, fuori dai centri abitati, si applica a veicoli e complessi di veicoli, per il trasporto di cose, di massa complessiva massima autorizzata superiore a 7,5 t, nei giorni festivi e in altri particolari (VEDI TABELLA). NON APPLICAZIONE DEL DIVIETO Sono previste e confermate le deroghe al divieto relative alla circolazione di veicoli: 1) classificati come macchine agricole che circolano su strade non comprese nelle rete stradale nazionale (in provincia di Cuneo le strade statali sono 4: SS20 del Colle di Tenda e di Valle Roja, SS21 della Maddalena, SS28 del Colle di Nava e SS231 di Santa Vittoria d'Alba); 2) adibiti al trasporto esclusivo di animali destinati a gareggiare, di latte o liquidi alimentari; 3) costituiti da autocisterne adibite al trasporto di acqua per uso domestico e autocisterne adibite al trasporto di alimenti per animali da allevamento; 4) per il trasporto esclusivo di derrate alimentari deperibili in regime; 5) per il trasporto esclusivo di prodotti alimentari deperibili: frutta e ortaggi freschi, carni e pesci freschi, latticini freschi, derivati del latte freschi, fiori recisi, semi vitali non ancora germogliati, pulcini destinati all’allevamento, uova da cova con specifica attestazione all’interno del do-

cumento di trasporto o equipollente, animali vivi destinati alla macellazione o provenienti dall’estero, nonché i sottoprodotti derivanti dalla macellazione degli stessi; Per i veicoli costituiti da un trattore ed un semirimorchio, nel caso in cui circoli su strada il solo trattore, il limite di massa di 7,5 t è riferito unicamente al trattore; la massa del trattore, nel caso in cui questo non sia destinato al carico, coincide con la tara dello stesso, come risulta dalla carta di circolazione. Sono confermate le esclusioni dal divieto di circolazione purché muniti di autorizzazione prefettizia. Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

PERMESSO PER I MEZZI 'ECCEZIONALI'

Tutti i mezzi che circolano sulle strade devono rientrare nelle seguenti dimensioni fino a 2,55m di larghezza, 4m di altezza e 12m di lunghezza per mezzo isolato. Inoltre anche in base al peso ci sono limitazioni che devono tenere conto della massa ammissibile determinata in base al mezzo. Oltre le 14 tonnellate si paga un indennizzo per l’usura strada. Nel caso in cui si superano queste dimensioni, il mezzo diventa ‘eccezionale’ e bisogna richiedere il permesso di circolazione all’ente proprietario della rete strada (Provincia o ANAS). In tal caso gli uffici di Confagricoltura Cuneo sono a disposizione per inoltrare le pratiche agli enti competenti.

INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2016

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LAVORATORI NON COMUNITARI: ECCO IL DECRETO FLUSSI 2016

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ulla Gazzetta Ufficiale di martedì 2 febbraio è stato pubblicato il decreto relativo alla programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori non comunitari stagionali e non stagionali, il cosiddetto decreto flussi, nel territorio italiano per l’anno 2016. NUMERI PREVISTI Viene programmato l’ingresso in Italia di 13.000 cittadini stranieri per motivi di lavoro subordinato stagionale e 17.850 cittadini stranieri per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo. TERMINI DI PRESENTAZIONE Le istanze per il lavoro NON stagionale ed autonomo potranno essere precompilate online dalle ore 9 di mercoledì 3 febbraio 2016, per poi essere inviate a partire dalle 9 di martedì 9 febbraio 2016 (ultimo termine: 31 dicembre 2016). Le istanze di nulla osta per lavoro stagionale potranno invece essere precompilate a partire dalle ore 9 di mercoledì 10 febbraio per poi essere inviate a partire dalle ore 9 di mercoledì 17 febbraio (ultimo termine: 31 dicembre 2016). PAESI DI PROVENIENZA L’Ufficio Paghe di Confagricoltura Cuneo sottolinea che le quote messe a disposizione per il 2016 per motivi di lavoro stagionale riguardano i lavoratori provenienti da: Albania, Algeria, Bosnia-Erzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d’Avorio, Egitto, Etiopia, Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Ucraina, Tunisia. CONVERSIONE DEI PERMESSI STAGIONALI Vale la pena di soffermarsi sulla specifica quota assegnata (4.600 unità) per la conversione dei permessi di soggiorno stagionali in permessi di soggiorno per lavoro subordinato che, come noto, sono di particolare interesse per il settore agricolo. Per ricevere maggiori informazioni e approfondire l’argomento v’invitiamo a contattare i nostri uffici (Tel. 0171/692143 – cuneo@confagricoltura.it).

IL REGISTRO INFORTUNI NON È PIÙ OBBLIGATORIO

Con circolare n. 92/2016 l’INAIL ha confermato che l’abolizione dell’obbligo di tenuta del registro infortuni è entrata in vigore il 23 dicembre 2015. La circolare evidenzia, tuttavia, che nulla è mutato rispetto all’obbligo del datore di lavoro di denunciare all’INAIL gli infortuni occorsi ai dipendenti prestatori d’opera, nel rispetto delle vigenti norme. In considerazione dell’abolizione del citato registro, al fine di offrire uno strumento alternativo in grado di fornire dati e informazioni utili ad orientare l’azione ispettiva, l’INAIL ha realizzato un “cruscotto” informativo per gli organi preposti all’attività di vigilanza che potranno così prendere visione degli infortuni occorsi a partire dal 23 dicembre 2015. Ulteriori informazioni agli uffici Paghe di Confagricoltura Cuneo.

II

RIDOTTI CONTRIBUTI E PREMI DELLE POLIZZE ANTINFORTUNISTICHE

C

on il Decreto direttoriale del Ministero del lavoro del 30 settembre 2015 è stata individuata la misura della riduzione dei premi e contributi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Per l'anno 2016 la riduzione è stata fissata nella misura del 16,61% dei premi e contributi. La riduzione della contribuzione antinfortunistica opera su tutte le tipologie di premi e contributi, compresi quelli della Gestione Agricoltura. Per quanto riguarda l'applicazione della riduzione alle aziende agricole, si ricorda inoltre che la riduzione si cumula alle altre riduzioni e/o agevolazioni già previste dalla normativa vigente ad altro titolo per lo specifico settore agricolo (ad es. le agevolazioni contributive per zone montane e svantaggiate) e si applica al contributo assicurativo dovuto, al netto di tutti gli altri “sconti” ed agevolazioni. Per le lavorazioni iniziate da oltre un biennio, l'accesso al beneficio da parte dei soggetti in possesso dei requisiti non richiede la presentazione di alcuna istanza, mentre per le lavorazioni iniziate da meno di un biennio, l'accesso al beneficio richiede da parte delle aziende interessate la presentazione di apposita istanza. Informazioni agli uffici Paghe di Confagricoltura Cuneo.

RISTRUTTURAZIONE VIGNETI: PROROGA AL 29 FEBBRAIO 2016

È

stato prorogato al 29 febbraio 2016 il termine ultimo per presentare la domanda per il bando "Ristrutturazione e riconversione vigneti 2015/2016". La dotazione finanziaria è di oltre 8 milioni di euro. BENEFICIARI - Possono accedere all’aiuto le persone fisiche o giuridiche che conducono vigneti con varietà di uve da vino. Possono, altresì, beneficiare del premio i soggetti che al momento della presentazione della domanda in oggetto detengono diritti di reimpianto in corso di validità o che hanno attivato la procedura per la conversione in autorizzazioni. PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE E NOTE TECNICHE - La presentazione delle domande avverrà su applicativo nazionale Sian. Nel bando è prevista l’introduzione della Misura D (reimpianto a seguito di estirpazione obbligatoria per ragioni sanitarie e fitosanitarie). È possibile l’utilizzo di pali intermedi usati per limitare i costi di smaltimento, purché in cemento e in stato da garantire l’efficacia per tutta la durata del vigneto (misura presente già nel precedente bando). Gli impianti viticoli realizzati con autorizzazioni per nuovi impianti (Reg. CE 1308/13) non saranno ammissibili (problema che non si verificherà nel 2016, ma a partire dal 2017). I vigneti oggetto di ristrutturazione e/o riconversione, al termine dell’intervento, devono risultare idonei alla produzione di vini a D.O. (attenzione alle D.O. ad oggi regolamentate da bandi regionali: Asti, Barbaresco, Barolo, Dogliani, Langhe Arneis, Piemonte Moscato, Piemonte Cortese, Cortese dell’Alto Monferrato, Brachetto d’Acqui, Piemonte Brachetto, Alta Langa). La superficie minima di intervento è di 0,5 ettari, per le aziende con più di 1 ettaro di Sau almeno 0.3 ettari. In presenza di altitudine superiore ai 500 metri o terrazzamenti o pendenza superiore al 30% almeno 0,1 ettari. Ulteriori informazioni negli uffici di Confagricoltura Cuneo.

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ESONERO CONTRIBUTI PER ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO

L

a Legge di Stabilità 2016 (L. 208/2015) ha profondamente modificato le disposizioni in vigore sino al 31 dicembre 2015 inerenti l’esonero contributivo previsto per gli imprenditori che assumono a tempo indeterminato. DATORI DI LAVORO BENIFICIARI Sono interessati tutti i datori di lavoro (imprenditori e non imprenditori) privati, inclusi i datori di lavoro del settore agricolo, ma con delle limitazioni. Possono beneficiare dell’esonero i datori di lavoro che occupano lavoratori agricoli: che non risultano occupati con contratto a tempo indeterminato nel 2015, presso qualsiasi datore di lavoro agricolo o che non abbiano svolto, nel 2015, un numero di giornate pari o superiore a 250, in qualità di Operaio Agricolo a Tempo Determinato (OTD), presso qualsiasi datore di lavoro agricolo. In termini di disponibilità economiche e procedure burocratiche da seguire obbligatoriamente: 1 - per i lavoratori con qualifica di impiegati e dirigenti viene introdotto un limite alle risorse disponibili, pari a 1,1 milioni di euro per l’anno 2016, 2,8 milioni di euro per l’anno 2017, 1,8 milioni di euro per l’anno 2018, 0,1 milioni di euro per l’anno 2019. 2 - per le nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato viene introdotto anche un ulteriore limite di 1,6 milioni di euro per l’anno 2016, 8,8 milioni di euro per l’anno 2017, 7,2 milioni di euro per l’anno 2018, 0,8 milioni di euro per l’anno 2019. MISURA DELL’INCENTIVO L’esonero contributivo è riconosciuto per un periodo massimo di 24 mesi, e riguarda il 40% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, nel limite massimo di 3.250 euro su base annua (in precedenza 8.060 euro). RAPPORTI DI LAVORO ESCLUSI Sono esclusi, cosi come da precedente disposizione normativa: lavoratori domestici; apprendisti; lavoratori intermittenti; lavoratori occupati a tempo indeterminato nei 6 mesi precedenti la nuova assunzione presso qualsiasi datore di lavoro; lavoratori precedentemente assunti a tempo indeterminato per i quali il beneficio all’esonero contributivo del 2015 o del 2016 sia già stato usufruito; lavoratori i quali hanno avuto rapporti di lavoro a tempo indeterminato negli ultimi 3 mesi del 2015 presso società controllate o collegate all’azienda che chiede l’incentivo.

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AGGIORNAMENTO VARIAZIONI COLTURALI DEI TERRENI

L’

agenzia delle Entrate per il Piemonte informa che è disponibile in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n. 302 del 30 dicembre 2015) l’elenco dei Comuni per i quali è stato completato l’aggiornamento catastale sulle particelle di terreno che, nel corso del 2015, hanno subito variazioni colturali. Chi effettua una variazione della coltura praticata su un terreno, rispetto a quanto presente nelle banche dati del Catasto, ha l’obbligo, infatti, di dichiarare all’Agenzia delle Entrate tale variazione. Questo adempimento non è necessario se la coltura viene dichiarata correttamente a un Organismo pagatore riconosciuto dalla normativa comunitaria. Contestualmente alla presentazione della richiesta per l’erogazione dei contributi agricoli, sono infatti fornite anche le informazioni censuarie necessarie per l’aggiornamento delle banche dati catastali. In tal caso, il predetto aggiornamento è effettuato direttamente dall’Agenzia delle Entrate, sulla base degli elenchi che l’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) predispone a partire dalle dichiarazioni dei contribuenti. Per informazioni rivolgersi agli Uffici Tecnici della Confagricoltura di Cuneo.

BANDO INAIL: DAL 1° MARZO È POSSIBILE CARICARE LE DOMANDE

Con un comunicato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21/12/2015 n. 296, l’Inail ha emanato l’Avviso pubblico per incentivi di sostegno alle imprese per la realizzazione di interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Come negli anni scorsi, l’Inail mette a disposizione incentivi per il sostegno alle imprese, indirizzati al miglioramento dei livelli di salute e di sicurezza nei luoghi di lavoro. L’Inail ha individuato tre tipologie di investimento: 1 - progetti di investimento; 2 - progetti di responsabilità sociale e per l’adozione di modelli organizzativi; 3 - progetti di bonifica da materiali contenenti amianto. A partire dal 1° marzo 2016 e fino al 5 maggio 2016 potranno essere presentati sul portale www.inail.it i progetti e caricate online le domande. Per informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

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III


DISOCCUPAZIONE AGRICOLA: DOMANDE ENTRO IL 31 MARZO

I

l Patronato Enapa Cuneo di Confagricoltura ricorda che il 31 marzo 2016 scadrà il termine per presentare la domanda di indennità di disoccupazione agricola per le giornate 2015. La disoccupazione agricola è un ammortizzatore sociale dedicato esclusivamente al comparto dei lavoratori in ambito rurale. A CHI SPETTA Hanno diritto ad accedere al sostegno le seguenti categorie di lavoratori: operai agricoli a tempo determinato; piccoli coloni; compartecipanti familiari; piccoli coltivatori diretti che integrano a 51 le giornate di iscrizione negli elenchi nominativi mediante versamenti volontari; operai agricoli con contratti a tempo indeterminato che lavorano per una parte determinata dell’anno. I REQUISITI Per far si che la propria istanza venga accettata è Necessario: 1) essere iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli dipendenti a tempo determinato, relativamente all’anno per il quale si riferisce la domanda oppure avere comunque un rapporto di lavoro agricolo a tempo indeterminato per parte dell’anno in cui si chiede l’erogazione della disoccupazione agricola; 2) avere almeno due anni di anzianità nell’assicurazione contro la disoccupazione involontaria. Bisogna altresì essere iscritti da due anni negli elenchi agricoli oppure è possibile far valere l’iscrizione negli elenchi non agricoli precedenti ai 2 anni della domanda; 3) aver versato almeno 102 contributi giornalieri nei due anni che precedono la domanda all’Inps. Nel calcolo sono computati anche i versamenti figurativi erogati dall’Istituto di Previdenza al lavoratore per maternità obbligatoria oppure per congedo parentale. A QUANTO AMMONTA L’indennità spetta nella misura del 40% della retribuzione di riferimento. Dall’importo spettante viene detratto il 9% per ogni giornata di indennità di disoccupazione erogata a titolo di contributo di solidarietà. Questa trattenuta viene effettuata per un numero massimo di 150 giorni. Agli operai agricoli a tempo indeterminato, invece, l’indennità viene erogata per un importo pari al 30% della retribuzione effettiva. Non è applicata la trattenuta per contributo di solidarietà. L’intero ammontare garantito dalla disoccupazione agricola viene erogato in un’unica soluzione, dall’Inps, l’anno successivo rispetto all’evento di disoccupazione. Il sostegno è garantito indipendentemente dall’accertamento dello status di disoccupazione al momento della domanda e dell’effettiva percezione. DOCUMENTI NECESSARI PER LA DOMANDA Si ricorda, inoltre, che se si vuole fare richiesta esclusivamente della disoccupazione agricola è necessario presentarsi agli sportelli del Patronato muniti dei seguenti documenti: - fotocopia di un documento in corso di validità e codice fiscale; - codice IBAN per procedere con l’accredito su c/c bancario postale o bancario; - fotocopia del permesso di soggiorno per i cittadini extracomunitari o carta di soggiorno. La documentazione e la domanda devono essere presentate personalmente dal richiedente. Per ulteriori informazioni rivolgersi agli uffici Enapa di Confagricoltura Cuneo.

IV

SISTRI: NUOVO RINVIO. PER IL 2016 VALIDI GLI OBBLIGHI ATTUALI

C

on la pubblicazione del Decreto Legge 30 dicembre 2015 n. 210 (G.U. n. 302 del 30/12/2015) il cosiddetto “Milleproroghe” 2016, viene stabilita la proroga del sistema di controllo della tracciabilità informatica dei rifiuti (SISTRI). Il provvedimento prevede lo slittamento dal 31 dicembre 2015 al 31 dicembre 2016: - del regime binario: il periodo transitorio di adeguamento in cui coesistono gli adempimenti informatici di SISTRI e gli adempimenti di tracciabilità “cartacea”, in particolare quelli di cui agli articoli 189 (comunicazione MUD), 190 (registro di carico e scarico) e 193 (formulario di trasporto) del D.Lgs 152/2006 nella versione antecedente l'entrata in vigore delle modifiche introdotte dal D.Lgs 205/2010; - delle sanzioni legate all’operatività di SISTRI, ad eccezione delle sanzioni legate all’omessa iscrizione al sistema SISTRI per i soggetti obbligati e all’omesso pagamento del contributo annuale; Ne consegue che fino al 31 dicembre 2016, come lo scorso anno, a prescindere dall’utilizzo del SISTRI, vige l’obbligo di mantenere la tracciabilità dei rifiuti tramite il registro di carico e scarico e il formulario. Inoltre, viene spostata di un ulteriore anno l’introduzione della semplificazione sulla tenuta del registro di carico e scarico per gli imprenditori agricoli, prevista dal comma 12-bis dell’articolo 11 del D.L. 101/2013 convertito nella Legge 125/2013. Le sanzioni relative alla disciplina SISTRI si applicheranno sempre a partire dal 31 dicembre 2016, mentre le sanzioni per la mancata iscrizione o mancato versamento dei contributi sono applicabili a decorrere dal 1° aprile 2015.

LA RICETTA MEDICA DA GENNAIO 2016 È DIVENTATA DIGITALE

D

al 1° gennaio 2016 la “ricetta rossa”, quella che serviva a prescrivere i farmaci, è andata in pensione. Medico di famiglia e farmacista dialogano via web, e la richiesta del farmaco passa dal computer dell’ambulatorio a quello della farmacia. Così la tradizionale ricetta cartacea si smaterializza, diventa virtuale. Questa novità è contenuta nel decreto del presidente della repubblica 14 novembre 2015 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 31 dicembre 2015 n. 303) sulle prescrizioni farmaceutiche generate in formato elettronico. COME FUNZIONA La prescrizione del medico di base si registra automaticamente nella cartella clinica digitale dell'utente, che potrà poi ritirare il farmaco in qualsiasi farmacia, presentando la semplice tessera sanitaria personale, e un promemoria stampato su carta comune, o memorizzato sullo smartphone. VERSO IL FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO È solo il primo passo, affinché sul Fascicolo Sanitario Elettronico, siano riportate tutte le informazioni sanitarie dell'utente – patologie, cure, farmaci utilizzati, allergie, interventi subìti... – permettendo a ciascuno, quando il sistema sarà a regime in ogni sua parte, di farsi curare dove vorrà, anche all'estero, a partire dalle informazioni contenute e disponibili, pur nel pieno rispetto della privacy, appunto nel Fascicolo Sanitario Elettronico.

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Il caso

Il Cuneese 'balla' coi lupi È EMERGENZA: 14 BRANCHI SUI 23 DELLE ALPI ITALIANE SONO SUI NOSTRI MONTI

23

di Paolo Ragazzo

21

ITALIA

“L

a presenza crescente del lupo sulle nostre montagne è un dato di fatto. I numeri illustrati nel corso della conferenza “La popolazione di lupo sulle Alpi: status e gestione” dello scorso 22 gennaio a Cuneo, infatti, hanno confermato uno scenario che vede il grande predatore presente nelle vallate cuneesi in ben 14 branchi e due coppie riproduttive. In provincia di Cuneo vi è una concentrazione maggiore che in tutto il resto delle Alpi italiane. Queste rilevazioni sono decisamente allarmanti, oltre che disarmanti, per le aziende agricole che si trovano a operare in queste zone e che con gli attacchi dei lupi devono fare i conti ormai regolarmente”. Così Adriano Rosso, direttore Confagricoltura zona Cuneo, interviene nel dibattito sulla presenza del lupo sulle montagne della Granda che torna a dividere l’opinione pubblica. Secondo le analisi 2014-2015 eseguite nell’ambito del progetto “Life Wolfalps” il Piemonte risulta la regione con il più alto numero di branchi (21), localizzati sui territori delle province di Cuneo e Torino. Altri due branchi sono presenti in Valle d’Aosta e tra Trentino e

PIEMONTE

14

CUNEO

Veneto, mentre si contano cinque coppie riproduttive (quattro solo in Piemonte) e tre esemplari singoli sull’intero arco alpino italiano. “Secondo gli esperti, inoltre, questi numeri sono destinati ad aumentare e non tengono conto di quegli esemplari che possono essere sfuggiti al monitoraggio – continua Rosso –. Fa riflettere poi il confronto con quei Paesi a noi vicini, Svizzera e Austria in particolare, dove a parità di condizioni climatiche e ambientali il numero di lupi presenti è decisamente ridotto. I problemi legati alla convivenza con il predatore sono gli stessi anche su quei territori, semplicemente hanno trovato soluzioni migliori per una reale gestione dell’animale”. “Dal 1979, anno in cui il lupo è stato inserito tra le specie ‘particolarmente protette’ dalla convenzione di Berna, sono passati oltre 35 anni e il contesto di riferimento è mutato profondamente. - aggiunge Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo -. Occorre prenderne atto e agire. Altrimenti a estinguersi sarà la zootecnia di qualità che ancora popola le nostre montagne”.

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L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2016

15


Dalla parte delle aziende

Il Patto per lo sviluppo pronto per le sfide future SI RILANCIA IL SODALIZIO, NATO NEL 2000, DI CUI FANNO PARTE: CONFINDUSTRIA, CONFAGRICOLTURA, CONFCOMMERCIO, COLDIRETTI E CONFARTIGIANATO CUNEO

U

fficialmente è nato all’alba del secondo Millennio, ma le sue origini risalgono al 1992, quando le principali associazioni di categoria della Granda hanno avvertito l’esigenza di rappresentare insieme le problematiche comuni dei comparti industriale, artigianale, turistico, artigianale, commerciale, turistico e agricolo della provincia, mettendo in atto iniziative, proposte, studi, azioni tese alla promozione e allo sviluppo dell’imprenditoria e del territorio provinciale. A 16 anni esatti dalla sua nascita ufficiale – era il 21 gennaio del 2000 – il Patto per lo sviluppo della provincia di Cuneo, il sodalizio che raggruppa Confindustria, Coldiretti, Confartigianato, Confcommercio e Confagricoltura, rilancia il suo ruolo strategico fondamentale nel panorama economico provinciale, riproponendosi con forza come interlocutore unico, unitario e autorevole delle istituzioni e delle forze politiche locali in rappresentanza del mondo imprenditoriale, in un territorio in cui la capacità di fare impresa rappresenta un indiscusso primato a livello nazionale. Un’importanza, quella del mondo produttivo, che gli è già stata riconosciuta, ad esempio, attraverso l’ottenimento della presenza di un suo esponente nei consigli generali delle fondazioni d’origine banca-

Franco BIRAGHI Presidente di Confindustria Cuneo e del Patto per lo sviluppo

SONO GLI IMPRENDITORI AD AVERE IL POLSO DELLA SITUAZIONE ECONOMICA, L'UNICO VERO TERMOMETRO

rie della provincia di Cuneo. La decisa volontà delle cinque organizzazioni di riaffermare la propria funzione di primaria importanza a tutti i livelli nel contesto provinciale, è emersa in maniera trasversale a metà gennaio, nel corso di un incontro svoltosi a Cuneo a cui hanno partecipato tutti i presidenti e i direttori delle rispettive associazioni di categoria. “Non è più tempo di stare alla finestra a guardare quello che succede al di fuo-

Ferruccio DARDANELLO Presidente di Confcommercio Cuneo

SOLO IL LAVORO COMUNE PUÒ CONSENTIRE DI CONFERMARE E MIGLIORARE I RISULTATI RAGGIUNTI ri delle nostre aziende né di chiuderci all’interno delle nostre imprese - spiega Franco Biraghi, attuale presidente del Patto per lo sviluppo della provincia di Cuneo (le cariche di presidenza e di segreteria sono a rotazione biennale) e presidente di Confindustria Cuneo -. La gravità della situazione che il mondo imprenditoriale cuneese e italiano stanno vivendo, ci obbligano a mettere almeno temporaneamente da parte le questioni che ci dividono e fare tutta la nostra parte per aiutare questo territorio a compiere le scelte opportune e prendere le decisioni adeguate per far fronte al difficile contesto economico, politico e sociale in cui viviamo. Sono gli imprenditori, infatti, ad avere più di ogni altro il polso della situazione economica generale, l’unico

16 L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2016

Delia REVELLI

Presidente di Coldiretti Cuneo

LA RIPRESA ECONOMICA PASSA ATTRAVERSO LO SVILUPPO EQUILIBRATO DELLE IMPRESE E PROPOSTE CONCRETE vero termometro capace di misurare oggettivamente le previsioni dei politici e le analisi degli economisti. Oggi più che mai non possiamo abdicare al nostro ruolo, ma dobbiamo metterci a disposizione ed essere presenti in tutti quegli enti, società, organismi, fondazioni e istituzioni di rappresentanza del territorio che svolgono un ruolo cruciale per lo sviluppo e la crescita della nostra provincia”. “In un territorio noto per la straordinaria capacità imprenditoriale della sua gente - gli fa eco Ferruccio Dardanello, presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia della provincia di Cuneo –, che è il vero motore di quello che spesso e giustamente abbiamo definito ‘il miracolo Cuneo’, le organizzazioni di categoria come Confcommercio rappresentano uno strumento con cui imprese anche molto piccole sanno fare rete per ottenere risultati d’eccellenza. Il Patto per lo sviluppo è un’esperienza, unica, che testimonia la consapevolezza di come solo il lavoro comune possa consentire di confermare e migliorare gli eccellenti risultati raggiunti ed affrontare unitariamente le tematiche più difficili e trasversali”. “Il patto per lo sviluppo rappresenta un utile strumento di proposta economica e di pressione politica nei confronti delle istituzioni per la ripresa del processo economico e per garantire occupazione e reddito a tutti i cittadini ed in modo particolare ai giovani – dichiara Delia Revelli, presidente Coldiretti Cuneo e Piemonte –. La ripresa economica passa attraverso lo sviluppo equilibrato delle imprese ed attraverso formule concordate e proposte concrete. Dalla viabilità alle altre opere pubbliche indispensabili per uscire dalla crisi economica, dalla valorizzazione dell’agro alimentare fino alla sua trasformazione e a livello artigianale e industria-


le ancorato al vero ed autentico Made in Italy: sono elementi indispensabili su cui il percorso virtuoso, il patto per lo sviluppo, deve coinvolgere la politica e le istituzioni. L’obiettivo deve essere quello di far sentire l’impresa meno sola, non certamente abbandonata al proprio destino, ma parte integrante in un percorso che generi ricchezza sia alle imprese che alle famiglie”. “Per quanto riguarda il mondo della micro, piccola e media impresa, con particolare riferimento alle aziende artigiane – sostiene Domenico Massimino, presi-

Domenico MASSIMINO Presidente di Confartigianato Cuneo

LE ASSOCIAZIONI CONTINUERANNO A CONFERMARSI PARTNER DELLE IMPRESE E PUNTI DI RIFERIMENTO DEL TERRITORIO

dente territoriale Confartigianato Imprese Cuneo –, l’impatto di una rivisitazione di compiti, funzioni e rappresentatività della associazioni di categoria può risultare notevole. Negli anni, i piccoli imprenditori si sono affidati con fiducia alle associazioni come Confartigianato proprio per essere tutelati sindacalmente e poter usufruire di servizi professionali e convenienti, che anche per fisiologici limiti strutturali non riuscirebbero a gestire autonomamente. Vista la perdurante difficoltà dello Stato italiano di sopperire alle esigenze di imprese e famiglie e la crisi dei meccanismi di protezione sociale, siamo convinti che nel prossimo futuro le Associazioni, magari riviste un po’ nei modelli organizzativi, continueranno a confermarsi come partner delle imprese e punti di riferimento per il sostegno del territorio”. “Obiettivo principale del Patto per lo sviluppo è quello di far parlare con voce univoca il mondo produttivo cuneese, soprattutto in relazione ad alcune tematiche e questioni di interesse comune a tutte le categorie produttive – conclude Enrico Allasia, presidente Confagricoltura Cuneo –. L’agricoltura moderna, ad esempio,

Enrico Allasia Presidente di Confagricoltura Cuneo

L'OBIETTIVO È FAR PARLARE CON VOCE UNIVOCA IL MONDO PRODUTTIVO CUNEESE. L'AGRICOLTURA DI OGGI È TRASVERSALE è sempre più un’attività connotata da aspetti trasversali a tutte le altre, dall’artigianato, all’industria di trasformazione, al commercio, ed è dunque interesse primario di ogni azienda del settore far sì che le istanze vengano sostenute con forza di fronte alle istituzioni, anche oltrepassando le logiche di categoria. Solo facendo fronte comune su determinate situazioni, infatti, il mondo produttivo cuneese riuscirà a sensibilizzare la politica locale e l’opinione pubblica, incidendo in maniera efficace”.

L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2016

17


ANGA

Formazione manageriale e viaggio in Texas

I nuovi locali nello palazzo che si affaccia su Piazza Martiri della Libertà

Nuovo ufficio recapito a Caraglio LA CONFAGRICOLTURA SI È TRAFERITA IN PIAZZA MARTIRI DELLA LIBERTÀ 29. RICEVE IL MERCOLEDÌ DALLE 9 ALLE 12

D

a mercoledì 20 gennaio l’ufficio recapito di Confagricoltura a Caraglio cambia sede. Dagli attuali locali di via Valgrana 7 l’associazione si trasferisce in piazza Martiri della Libertà 29, dove è disponibile ad incontrare associati e non, il mercoledì mattina, dalle 9 alle 12. “La scelta di trasferire l’ufficio di Caraglio è motivata dalle esigenze dei nostri associati che potranno così accedere più facilmente ai nostri servizi, in un’area più centrale del paese e maggiormente servita da parcheggi – spiega Adriano Rosso, direttore della zona di Cuneo di Confagricoltura –. È un’ulteriore prova di come la nostra associazione sia attenta alle necessità dei propri associati, che anche nella zona in questione hanno fornito negli anni un importante contributo alla crescita della Confagricoltura sul territorio”.

TANTI SERVIZI PER TUTTI: ASSOCIATI, MA NON SOLO Rivolgendosi al recapito, è possibile usufruire dei medesimi servizi che si trovano negli uffici di zona e nella sede provinciale della Confagricoltura. É attivo, dunque, anche a Caraglio il patronato Enapa, che assicura assistenza sociale e previdenziale. Grazie alla presenza del Caaf si può avere assistenza per quanto riguarda i rapporti di lavoro e per consulenze di natura fiscale e tributaria: presso lo sportello è possibile ogni mercoledì mattino effettuare la compilazione del 730, del Modello Unico, del Modello Ici, dell’Isee e del Red. Infine, ci si può rivolgere all’ufficio recapito di Confagricoltura Cuneo per consulenze in ambito economico-sindacale e per assistenza di natura tecnica.

L’anno dei giovani agricoltori dell’Anga si apre con una doppia proposta formativa. La prima consiste in una serie di corsi di management agroalimentare per i giovani di Confagricoltura in collaborazione con il Gambero Rosso di Roma. Un progetto dedicato alle aziende agricole che operano sia a livello di produzione, sia di trasformazione di materie prime. L’iniziativa si rivolge ai giovani imprenditori desiderosi di rafforzare le proprie competenze nel settore agroalimentare e la conoscenza del comparto enogastronomico soprattutto nelle sue componenti gestionali, comunicative e strategiche. Il progetto consiste in tre workshop di due giornate ciascuno, che prevedono la partecipazione di un massimo di 25 persone e che si svolgeranno fino ad aprile. I contenuti del percorso formativo riguarderanno, in particolare, i principi di controllo di gestione nel business dell’enogastronomia, la pianificazione, l’organizzazione degli eventi fieristici e l’internazionalizzazione, le relazioni con i soggetti istituzionali e di mercato e si svolgeranno negli spazi della Città del Gusto di Roma. La seconda proposta, invece, è un viaggio/stage, dal 28 febbraio al 7 marzo, in Texas alla scoperta di allevamenti da carne, da latte e, più in generale delle aziende agricole di questo angolo di Usa. Per informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo (0171/692143) o scrivere a anga@ confagricoltura.it.

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18 L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2016


Confagricoltura news

Incarico nazionale per Massimino IL RAPPRESENTANTE DI CONFAGRI CUNEO RICONFERMATO PRESIDENTE NAZIONALE DELLA SEZIONE AVICOLA

O

reste Massimino è stato riconfermato a Bologna presidente nazionale della sezione avicola di Confagricoltura. Resterà in carica per il prossimo triennio. Per il rappresentante dell’associazione agricola cuneese, attualmente anche presidente della sezione avicola di Confagricoltura Cuneo e di Confagricoltura Piemonte, un prestigioso incarico a tutela delle realtà del settore. “Ringrazio chi mi ha riconfermato la fiducia - ha dichiarato Oreste Massimino -. Sono personalmente molto onorato di poter continuare a rappresentare gli interessi degli imprenditori avicoli di tutta Italia e, allo stesso tempo, ritengo questa mia nomina un importante riconoscimento del lavoro svolto sul territorio da parte della Confagricoltura di Cuneo. Mi aspetta un compito

non semplice per via del delicato momento che sta attraversando la zootecnia italiana, ma continuerò a lavorare con impegno per tutelare gli interessi di quanti operano in questo settore, ricercando preziose sinergie con tutti gli attori del comparto”. “A nome di tutta l’organizzazione provinciale esprimo le più sentite congratulazioni al presidente Massimino per il riconoscimento ottenuto – hanno sottolineato Enrico Allasia e Roberto Abellonio, presidente e direttore di Confagricoltura Cuneo –; ha dimostrato di saper ricoprire questo incarico con elevata serietà e adeguata competenza. Questa nomina è importante anche per tutta l’agricoltura cuneese, che potrà continuare a contare su un nuovo suo rappresentate autorevole nelle sedi nazionali”.

CONVENZIONE

Visite mediche agevolate ai soci Confagricoltura Cuneo e Centro Medico Europeo (corso IV Novembre, 12 – Cuneo) hanno firmato una convenzione per la prestazione di servizi a condizioni agevolate riservate agli associati. L’accordo prevede sconti del 15% sulle visite specialistiche, 10% su interventi di Chirurgia ambulatoriale e sull’assistenza sanitaria domiciliare, 5% su Laserterapia estetica, Fisioterapia, Massofisioterapia, Tecar, Onde d’urto, Podologia, diagnostica Urologica di 1° livello. Inoltre sarà possibile usufruire di una visita odontoiatrica gratuita e di un 10% di sconto sulle successive. Sono escluse le prestazioni di Medicina estetica, Colonproctologia, Diagnostica per immagini e strumentale, Rieducazione Perineale e le visite effettuate dai medici dell’Ospedale Santa Croce in regime di intramoenia. Il servizio sarà attivo da febbraio 2016; per poter usufruire delle agevolazioni gli associati dovranno esibire la tessera di iscrizione a Confagricoltura Cuneo.

L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2016

19


I NOSTRI

UFFICI

Sede provinciale: Via Bruno Caccia, 4-6-8 - 12100 Cuneo Tel. 0171.692143 - Fax 0171.698629 - cuneo@confagricoltura.it ORARIO: 8,00 / 12,30 - 14,30 / 17,30 (giovedì, venerdì e sabato pom. chiuso) PATRONATO ENAPA Il Patronato Enapa di Confagricoltura Cuneo è presente in tutti gli uffici di zona.

ZONA DI CUNEO

Cuneo

Via Caccia, 4-6-8 Tel. 0171.692143 - Fax 0171.698629 cuneo@confagricoltura.it

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8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 14,30-17,30 14,30-17,30 14,30-17,30

-

-

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Dronero

Via IV Novembre, 20 - (c/o Geom. Garbarino) Tel. 0171.918182

MAT.

9,00-12,00

-

-

Caraglio

Piazza Martiri della Libertà, 29

MAT.

-

-

9,00-12,00

-

-

-

Via Vittorio Veneto, 8

MAT.

-

-

-

9,00-12,00

-

-

Piazza R. Spada - (ex Scuola Media)

MAT.

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-

-

9,00-11,00

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-

Via Vittorio Veneto, 21 - (c/o sala Municipio)

POM.

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14,30-15,30

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Via Cavour ,19 - (davanti al Municipio)

MATT

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Villafalletto Demonte Tarantasca Busca

ZONA DI ALBA

Alba Bra Cherasco Canale S. Stefano B. Cortemilia

Via dell’Acquedotto, 2 Tel. 0173.281929 - Fax 0173.280979 alba@confagricuneo.it

MAT.

8,30-12,30 8,30-12,30 8,30-12,30 8,30-12,30 8,30-12,30 8,00-12,30

POM.

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Corso V. Emanuele II, 121 - (c/o Milano Assicurazioni) Tel. 0172.425477 - Fax 0172.44167

MAT.

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Via Garibaldi, 25 (c/o Pratiche Auto) Tel. 0172.489764

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9,00-11,00

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MAT.

-

Piazza Trento e Trieste, 74 Tel. 0173.970180

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-

9,00-11,00

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MAT.

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9,00-11,30

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Via Roma, 38/F Tel. 0141.840782 Fax 0141.840174

MAT.

9,00-12,00

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9,00-12,00

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9,00-12,00

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POM.

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14,00-18,00

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Via Dante Alighieri, 51

MAT.

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9,00-12,00

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LUN

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ZONA DI MONDOVÌ

14,30-17,30 14,30-17,30

8,30-12,30 8,30-12,30 8,30-12,30 8,30-12,30 8,30-12,30 8,30-12,30

Corso Statuto, 28 Tel. e Fax 0174.42071 mondovi@confagricuneo.it

POM.

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Morozzo

Via Marconi, 66

MAT.

9,00-12,00

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Dogliani

Piazza Confraternita, 5

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P.zza Capuccini, 1 - 1° piano (sopra Consorzio Agr.)

MAT.

Via Roma, 46

MAT.

Mondovì

Ceva Carrù

MAT.

ZONA DI SALUZZO

Saluzzo Bagnolo P. Moretta

Via Torino, 40 Tel. 0175.217120 - Fax 0175.248784 saluzzo@confagricuneo.it

MAT.

Racconigi

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-

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9,00-12,00

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9,00-12,00

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9,00-12,00

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9,00-12,00

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LUN

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GIO

VEN

SAB

8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30

POM.

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Via San Giovanni, 8 - (c/o Centro Anziani)

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LUN

Via Togliatti, 16 Tel. 0172.712372 - Fax 0172.725796 savigliano@confagricuneo.it P.zza C. Alberto, 5 c/o SAI Ass.) Tel. 0172.85253

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Via Marconi, 112 - Tel. 0172.637242 fossano@confagricuneo.it

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9,30-12,00

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14,30-17,30 14,30-17,30

8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30

POM.

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MAT.

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UFFICIO DI FOSSANO

Fossano

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C.so C. Battisti, 8 (c/o Ass. Generali) Tel. 0175.392733

ZONA DI SAVIGLIANO

Savigliano

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14,30-17,30 14,30-17,30

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8,30-12,00

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www.confagricolturacuneo.it. 20 L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2016


Sondaggio

'L'Agricoltore' secondo voi... CONSIGLI E SUGGERIMENTI ARRIVANO DAI RISULTATI DEL NOSTRO SONDAGGIO

Dicci come vorresti L'Agricoltore cuneese Sondaggio di gradimento e sviluppo del periodico “L’Agricoltore cuneese”

19,9%

31%

34,1%

14,3%

Età

di Monica Arnaudo

I

n 290 hanno risposto al sondaggio lanciato da Confagricoltura Cuneo per verificare l’indice di gradimento del periodico “L’Agricoltore cuneese” e raccogliere suggerimenti per migliorare e rendere più rispondente alle diverse esigenze l’organo di informazione ufficiale dell’associazione degli agricoltori. LETTORE PERLOPIÙ MASCHIO E SOTTO I 45 ANNI Analizzando i dati raccolti si evidenzia che il fruitore medio della rivista è un uomo (79,6%), giovane, tra i 19 e i 45 anni (45,3%), seguito dalla fascia 46-60 anni (34,1%). Zootecnia e allevamento sono i settori in cui si concentra la maggior parte delle attività aziendali dei nostri lettori (27,5%), seguite da Viticoltura (19,5%) e Frutticoltura (15,7%). PIACCIONO LE INCHIESTE E L'ATTUALE GRAFICA Tra i contenuti che suscitano maggiore interesse il primo posto spetta sicuramente alle inchieste su argomenti specifici dell’agricoltura (27%), seguite dagli approfondimenti tecnici e scadenze (24,9%), notizie sindacali e prese di posizione di Confagricoltura (18,9%), senza dimenticare l’importante servizio offerto dalla informative sulle ultime novità normative (17,2%). Alta la percentuale di gradimento della rivista, oltre il 72,7% giudica positivamente la forma attuale e il 90,1% ne apprezza anche la veste grafica, mentre un 6,7% suggerisce un uso più ampio di immagini, grafiche e informazioni schematiche. LA CARTA HA IL SUO 'APPEAL', OGNI MESE Confermata la preferenza per l’uscita mensile, periodicità che ha raccolto oltre il 70% delle scelte, anche se un 24,8% dei lettori segnala che gradirebbe ricevere settimanalmente le notizie. Un po' a sorpresa il formato cartaceo tradizionale, spedito via posta tradizionale, registra ancora il maggior numero di preferenze (58,9%), superando l’opzione digitale on-line (17,1%) da leggere sul computer (54,3%), piuttosto che sullo smartphone (22,1%) o tablet (19,8%), strumenti di cui non tutti dispongono, in particolar modo i pensionati, come segnalato anche nei commenti. Anche se, tra le segnalazioni raccolte, c’è anche chi apprezzerebbe una parte più “multimediale”, in particolar modo legata alla rubrica “Le nostre aziende”, con video interviste e immagini da vedere su Youtube. All’8,4% dei lettori interesserebbe ricevere newsletter via e-mail. MOLTI CONSIGLI E SPUNTI INTERESSANTI Utili e dettagliati sono stati i suggerimenti indicati nei commenti sui questionari compilati a mano o sul sito internet di Confagricoltura. Oltre a sottolineare l’importanza per gli imprenditori agricoli di essere sempre aggiornati sui temi nevralgici, alcuni lettori hanno suggerito di dare più spazio ad aziende locali giovani e innovative, tenendo gli occhi puntati sull'agricoltura a livello globale. Inoltre alla redazione è stato richiesto di dedicare spazio agli agriturismi, alle ricette di cucina realizzate con i prodotti del territorio e alle nuove macchine agricole sul mercato.

Attività aziendale

19,5%

27,5%

7,7% 5,6%

8,7% 13,9%

Tipo di contenuto

9,8%

18,9%

15,7%

24,9% 17,2% 27%

In che modo vorresti ricevere informazioni e notizie?

17,1%

8,4% 15%

58,9%

L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2016

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Le nostre aziende Pinot Nero e Chardonnay, vinificati con la tecnica del metodo Charmat lungo.

Da sinistra: Alessandro Bottallo (Confagricoltura) con Paolo, Ilaria, Sergio e Angela Grimaldi

Dove il Moscato è un'istituzione di Paolo Ragazzo

A SANTO STEFANO BELBO LA FAMIGLIA GRIMALDI CONDUCE DAL 1972 LA "CA' DU SINDIC": 15 ETTARI VITATI E 100MILA BOTTIGLIE OGNI ANNO NEL SEGNO DELLA QUALITÀ

N

on si può descrivere Santo Stefano Belbo senza fare riferimento al Moscato che nasce nelle vigne che abbracciano il paese. Così come non si può parlare di Moscato senza che la mente vada al luogo che ha dato i natali a Cesare Pavese. Il classico ‘binomio perfetto’, in cui un elemento vive in funzione dell’altro e non può essere che così. Lo sa bene la famiglia Grimaldi, che a Santo Stefano conduce dal 1972 l’azienda agricola “Ca’ du Sindic”: 15 ettari di terreno dislocati su quattro tra le colline più vocate della zona: San Grato (dove ha sede l’azienda), San Maurizio, Bauda e Moncucco.

semplice, ma sono anni in qualche modo favorevoli al Moscato e l’azienda cresce seguendo anzitutto un principio imprescindibile: la qualità. Passo dopo passo la cantina si arricchisce di attrezzature e competenze, fino ad arrivare a produrre oggi 100mila bottiglie di vino, l’80% di Moscato d’Asti Docg. La restante parte è composta da Dolcetto d’Alba, Barbera d’Asti, Cortese e Brachetto. Ma non solo. Nel 2008, infatti, a queste produzioni si è aggiunta quella di due spumanti a base

LA TERZA GENERAZIONE È questo un passaggio significativo, non solo per la diversificazione dell’offerta, ma anche per il futuro dell’azienda, in quanto segna l’ingresso ufficiale di Paolo, primogenito di Sergio e Angela, nel team della “Ca’ du Sindic”. “Appena ho finito la Scuola Enologica di Alba ho deciso di provare i metodi di spumantizzazione qui in azienda – spiega Paolo –. È nato così dapprima uno spumante rosé, a seguire uno bianco. Entrambi etichettati con il nome ‘Ventuno’, ossia la mia età nel 2008. Da quest’anno abbiamo prodotto anche l’Alta Langa. In tutto stiamo parlando di circa 20mila bottiglie, ma ci piacerebbe incentivare questa produzione”. Quattro anni dopo l’esordio dello spumante ‘Ventuno’ ecco un’altra importante new-entry in azienda: Ilaria, anche lei figlia di Sergio e Angela. “Ho deciso senza esitazioni di fermarmi a lavorare con la mia famiglia, spinta dalla passione per questo lavoro e dalla continua ricerca della qualità in ogni fase di lavorazione”. QUALITÀ E RISPETTO PER L’AMBIENTE Una cura che parte dalle operazioni in vigna e continua in cantina. Tra i filari: potatura corta (si produce meno uva, ma di qualità maggiore), trinciatura e spollonatura dell’erba per evitare l’uso di diserbanti, raccolta manuale in cassette per assicurare l’integrità degli acini fino all’arrivo in cantina. In cantina: accurata fase di raspatura e pigiatura in un ambiente pu-

La vecchia "Ca' du Sindic" (casa del sindaco) che ha dato il nome all'azienda

DAGLI INIZI AL ‘GRANDE SALTO’ Negli anni è aumentata progressivamente la percentuale vitata, così, nel 1989 Sergio Grimaldi decide di fare il grande passo arrivando a vinificare le uve che con passione e competenza coltiva con il papà Ilario e la moglie Angela. La sfida non è

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Tutte le fasi di lavorazione sono effettuate con attenzione e cura alla ricerca della massima qualità del prodotto

lito e ordinato, dove in numerose vasche frigo è conservato il mosto a temperatura controllata. L’imbottigliamento finale, poi, non avviene in una sola volta, ma ogni mese, così da immettere sul mercato sempre prodotto ‘fresco’. Che l’azienda di Sergio Grimaldi sia particolarmente attenta e rispettosa dell’ambiente, inoltre, è testimoniato dal riconoscimento ‘Ecofriendly’, assegnato nel 2015 dalla guida ViniBuoni d’Italia, proprio per l’impegno sui valori dell’eco-sostenibilità ambientale. Tra gli interventi da annotare, a tal proposito, la realizzazione di un impianto fotovoltaico per il controllo delle emissioni e per il risparmio energetico.

alla vita dell’azienda”. Insomma, tre generazioni con idee e prospettive differenti, tutte altrettanto utili, però, per conseguire l’obiettivo finale. Ma dove possiamo ritrovare il vino prodotto dalla “Ca’ du Sindic”? “La maggior parte delle bottiglie finisce sui mercati internazionali, Nord Europa, Stati Uniti e Asia – spiega Ilaria –. All’estero i consumatori apprezzano il Moscato d’Asti per la sua qualità e, soprattutto, non si limitano a consumarlo durante le feste. Il mercato è da rifare ogni giorno, ma grazie ad un rapporto consolidato con importatori storici e attenti riusciamo ad avere ogni anno risultati soddisfacenti”.

IL MOSCATO PIACE ALL’ESTERO “La tecnologia e l’innovazione sono fondamentali per restare competitivi – ammette Angela –, ma non si deve perdere di vista ciò che ci ha portati ad essere quel che siamo. Ecco perché l’ingresso dei nostri due figli ci ha dato nuovo entusiasmo e continuità, ma fondamentale resta la presenza di mio suocero Ilario, che nonostante i suoi 85 anni, è ancora partecipe

PIEMONTE: "PIÙ PROMOZIONE!" E l’Italia come risponde? “Nel nostro Paese ogni territorio ha i suoi vini e tende a bere principalmente quelli – sottolinea Sergio –; c’è una forte tipicità regionale, che da un lato è positiva, in quanto rende bene l’idea dell’immensa e variegata cultura del vino che riusciamo a esprimere, ma dall’altro lato frammenta eccessivamente l’offerta. Il patrimonio vinicolo del

Piemonte, ad esempio, è di livello assoluto, grazie a terreni e condizioni uniche, ma occorre migliorare ancora molto nella promozione. Si guardi a quanto avvenuto in Franciacorta, dove hanno saputo fare squadra, investendo in promozione continua e mirata. Dobbiamo credere maggiormente nelle nostre potenzialità e agire uniti, senza miopia”. La gente di Santo Stefano Belbo sa di avere in dote una fortuna difficilmente replicabile e fa di tutto per preservarla e gestirla al meglio. La valorizzazione dell’immenso patrimonio vitivinicolo di questa terra, tuttavia, passa per altre vie. Percorrerle è d’obbligo!

Sei associato a Confagricoltura e vuoi far conoscere la tua azienda?

Telefona ai tel. 0171 692143/601962 o scrivi una email all'indirizzo upa@autorivari.com, specificando il comparto in cui operi (viticoltura, frutticoltura, zootecnia...)

Dalla cantina al bicchiere, il Moscato d'Asti Docg della famiglia Grimaldi arriva sulla tavole di mezzo mondo

L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2016

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Il tecnico in frutteto

Semplificato il taglio nei boschi TUTTE LE NOVITÀ DEL REGOLAMENTO FORESTALE ENTRATE IN VIGORE DAL 1° SETTEMBRE 2015

G

li interventi in tutti i boschi del Piemonte (pubblici e privati) e in tutte le fasce altimetriche sono disciplinati dal Regolamento Forestale che dal 1° settembre 2015 è in vigore con diverse modifiche e semplificazioni. Si tratta del DPGR n. 8/R 2011 (modificato da DPGR 2/R 2013 e da DPGR 4/R 2015). Vediamo di cosa stiamo parlando, prendendo spunto dal materiale divulgato dalla Regione Piemonte nel corso delle riunioni tenutesi sul territorio. DOVE SI APPLICA (COS'È IL BOSCO) Su aree con i seguenti parametri, di cui i primi 3 devono verificarsi contemporaneamente: • Superficie - almeno 2.000 m2 • Larghezza - media 20 m, misurata alla base esterna dei fusti (non copertura chiome) • Copertura - non inferiore al 20% • Età - ambienti invasi da specie forestali con età media di almeno 10 anni • Contiguità - aree boscate di dimensione minore, ma distanti meno di 20 m dal bosco; • Aree incluse di superficie < a 2.000 m2 non pascoli, prati o pascoli arborati. NON sono bosco • Giardini pubblici e privati, tartufaie artificiali, castagneti da frutto, impianti di frutticoltura e di arboricoltura da legno (es. pioppeti) in attualità di coltura; • Nuclei edificati colonizzati a qualsiasi età; • Terrazzamenti e paesaggi agrari e pastorali di interesse storico coinvolti da processi di forestazione naturale o artificiale, oggetto di recupero a fini produttivi. COSA È CAMBIATO? • Modifiche sulle procedure: è stata eliminata la comunicazione con relazione tecnica; sono stati ridotti i tempi di attesa (da 45 a 30 giorni) per l’autorizzazione; è stato inserito il silenzio assenso; • Modifiche sui modi di assegno al taglio; • Modifiche sui requisiti di formazione.

• COMUNICAZIONE SEMPLICE (art. 4) segnala che si intende tagliare. • AUTORIZZAZIONE CON PROGETTO (art. 6) - è una procedura autorizzativa, con silenzio assenso, sulla base di un progetto di un tecnico forestale abilitato. COMUNICAZIONE SEMPLICE Quando NON è richiesta • Prelievi per autoconsumo (non vendita) del proprietario, possessore o acquirente bosco in piedi fino a 150 q/anno solare; • Ripuliture e sfolli; • Abbattimento e sgombero piante morte o schiantate per eventi atmosferici NB: indicativamente 150 quintali di legna accatastata hanno un volume di circa 30 steri (1 stero = 1 m3 vuoto per pieno), variabile secondo specie, diametri e umidità. Quando è richiesta Per interventi: • fino a 5 ettari di superficie; • fino a 10 ettari se eseguiti da una ditta iscritta all’albo delle imprese forestali con un soggetto in possesso di qualifica di operatore forestale; • Piani Forestali Aziendali. NB: Dovuta Diligenza (Reg. UE 995/2010) La comunicazione è presentata prima dell’inizio dei lavori e dura 2 anni. Nei siti Natura 2000 e Aree protette la comunicazione semplice è sempre richiesta. NO

AUTORIZZAZIONE CON PROGETTO Quando è richiesta • Interventi selvicolturali che superano le soglie dei 5 ha (o 10 ha se ditta con operatore in possesso di qualifica professionale); • Utilizzazione di boschi pubblici che superano i 5.000 m2; • Sostituzione di specie e ripristino di boschi danneggiati o distrutti superiori a 1 ha; Come funziona • Dopo 30 giorni l’intervento è autorizzato con silenzio-assenso; entro lo stesso tempo la Regione può negare l’autorizzazione oppure autorizzare con prescrizioni. • L’autorizzazione vale 3 anni (fino a 5 anni nel caso di progetti pluriennali). • Sono possibili varianti e proroghe di 1 anno (con stessa procedura) • Entro 60 giorni dalla conclusione dell’intervento deve essere trasmessa alla struttura regionale competente per territorio e al C.F.S. la dichiarazione di regolare esecuzione dei lavori (D.R.E.L.), redatta da un tecnico forestale abilitato. ASSEGNO AL TAGLIO Nel governo a fustaia, le piante dai 30 centimetri devono essere numerate, martellate su apposite specchiature praticate al piede e assegnate con bollo di vernice sul fusto. REQUISITI PROFESSIONALI Gli interventi selvicolturali su superfici superiori a 5.000 m2 devono essere eseguiti da almeno un operatore stabilmente presente in cantiere che abbia seguito con profitto il corso F3 “Utilizzo in sicurezza della motosega nelle operazioni di abbattimento ed allestimento”. In alternativa è necessario possedere un attestato di frequenza ad un corso di formazione specifica dei lavoratori per il settore ATECO 2007 – A02 (Silvicoltura e utilizzo di aree forestali), ai sensi del testo unico sulla sicurezza D.lgs. 81/2008.

Il bosco ricade in "Situazioni Speciali"

(Aree Protette, Rete Natura 2000)?

Il legname (fino a 150 q per anno solare) è destinato all'autoconsumo del proprietario, del possessore o dell'acquirente del bosco in piedi?

LE PROCEDURE Il regolamento prevede DUE diverse PROCEDURE per l’esecuzione di tagli boschivi:

24 L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2016

NO

Nessuna comunicazione

Si applicano le prescrizioni dell'art.7 del Regolamento forestale e le misure di Conservazione: • Rete Natura 2000 -> D.G.R. 54-7409 del 07.04.2014 • Aree Protette NON Rete Natura 2000 -> art. 30 Reg. forestale

Fino a 5 ha

Oltre 5 ha

Comunicazione Semplice

Autorizzazione con progetto d'intervento

(Fino a 10 ha per ditte qualificate)


Il mercatino dell’agricoltore

Richiesta di pubblicazione annuncio GRATUITO

Tagliando da ritagliare e inviare via fax allo 0171.698629, spedire in busta chiusa a: Autorivari, c.so IV Novembre, 8 - 12100 - CN o inviare una e-mail a: upa@autorivari.com Il sottoscritto ....................................................................................... residente a ................................................................................................................................. in via ............................................................................ Tel. / Cell. ................................................. Tessera Confagricoltura Cuneo n° ................................................. Chiede che venga pubblicata gratuitamente la seguente inserzione: ...................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................ ................................................. Il sottoscritto si impegna altresì ad informare la redazione del giornale qualora l’inserzione sia stata soddisfatta. Il sottoscritto autorizza infine il trattamento dei propri dati personali secondo quanto disposto dalla legge 196/2003.

Data ...........................................................................Firma .......................................................................................................................................................... La pubblicazione degli annunci è gratuita e riservata ai soci dell’Unione Provinciale Agricoltori. Per informazioni telefonare allo 0171/692143.

Camion OM 40 patente B in buone condizioni, prezzo da concordarsi dopo visione Tel. 333/4743116

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Trattore frutteto New Holland TD4030F, anno 2010, 78CV Tel. 347/4385160 (ore pasti) Gruppo elettrogeno Mosa mod. GE7000H SX 6 KW anno 2009, solo 50 ore di utilizzo Tel. 338/1172864 Solforatore marca Cima S 4E per noccioleti e vigneti Tel. 333/5285541

Pompa diserbante contenitore Sool con canna diserbo da 12 file mais. Buono stato Tel. 328/3778604 (ore serali) Rototerra Ferraboli con accoppiata Seminatrice lar. M2, Fuorisolco Moro n. 14. Tutto in ottimo stato Tel. 338/7369991

Pali in cemento Tel. 338/7526255 Peso per bestiame, miscelatore da 20 q.li e cella frigorifera con le seguenti dimensioni 4x2,20x2,5 metri Tel. (ore pasti) 338/3007694 Ballotti di fieno e paglia, zona Mondovì, con possibilità di trasporto Tel. 331/4116388. Capponi vivi o preparati da allevamento famigliare Tel. 346/2665776 Trattore Fiat 120dt, trattore Fiat 70/88, entrambi con freni a olio e traino collaudato; spiana zolle mt 4 idraulico, erpice a dischi, botte liquame, talpa rotante Tel. 348/0696551. Due contenitori in vetroresina di 10 metri cubi ciascuno Tel 328/3778604 (ore serali) Un miscelatore per mangimi da q 10 con motore elettrico e vasca Tel. 328/3778604 (ore serali)

Spandi voltafieno marca Fahr Tel. 0172/377219

Ape 50, ottimo stato Tel. 334/7244817 (ore pasti)

Portoni in ferro di diverse metrature Tel. 335/5865762

Termocucina Nordica semi-nuova Tel. 0171/945195

Aratro trivomere per vigneto Tel. 335/5865762

Caldaia a legna, fiamma rovesciata Tel. 347/7197520

Imballatrice Esston 4600, causa inutilizzo Tel. 339/7836525

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L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2016

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Sola, 38enne, infermiera professionale, affascinante, mora, occhi azzurri, italiana, ha casa propria, ma per amore, sarebbe disponibile anche a trasferirsi, cerca uomo schietto, di buon cuore, cui dedicare il suo amore.

CERCO Terreno in affitto della superficie minima di 2 giornate in su a prati seminativi in zona fossanese, cuneese e monregalese Tel. 347/0168673. Cerco lavoro in agricoltura nei dintorni di Mondovì, Barolo, Dogliani Tel. 328/7722292 Trattori, imballatrici, mulini, rimorchi, frese e altri macchinari agricoli destinati all’estero Tel. 329/0303041 Per acquisto, terreno agricolo in località Tarantasca e dintorni Tel. 348/9936540 (ore pasti) Terna usata Tel. 347/7197520 Lavoro in ambito agricolo Tel. 328/7722292 Lotti di pioppo, noci e roveri di alto fusto Tel. 0173/975998, 338/8272028 Autovettura Diese, 5 porte, da CC 1300 a 2000, marche Audi, Mercedes e Volkswagen. Tel. 338/1309966 Terreni in affitto, compenso adeguato Tel. 348/7659620

Lavora in ospedale, dottoressa in cardiologia, splendida donna, dai modi garbati, 50enne, ama lo sci di fondo, camminare in montagna, ma soprattutto, cucinare e stare con gli amici. È alla ricerca di un uomo che la sappia apprezzare e valorizzare.

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Ha sempre lavorato in campagna, ora in pensione, è una donna pratica, schietta che purtroppo ha perso il marito in un incidente. Ha 59 anni, è giovanile, automunita ed economicamente indipendente, volontaria Pro-loco, le piacerebbe incontrare un v 344 2271882 uomo con cui farsi buona compagnia.

Per amicizia iniziale e un sereno futuro insieme, 43enne, imprenditrice nel settore vini, bella donna, fisico prorompente, molto riservata, incontrerebbe uomo (se possibile non fumatore) motivato a rapporto stabile.

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Medico veterinario, 59 enne, d’animo nobile, volontario C.R.I., elegante, garbato, pratica sport, è veramente un bell’uomo, incontrerebbe donna dai gusti semplici. Lui dalla vita ha avuto tutto, gli manca v 333 8892388 solo l’amore vero.

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MATRIMONIALI & AMICIZIE a cura di Anna & Anna - Carmagnola - tel. 011 9626940

26 L’Agricoltore cuneese N. 01 • FEBBRAIO 2016

VARIE Regalo cuccioli meticci media taglia, incrocio cani da pastore, femmine Tel. 339/7759536. Eseguo tracciamenti di noccioleti, frutteti, filari, pioppeti con strumento Gps Cell. 334/3226038 Regalo due cuccioli meticci (un maschio e una femmina) di taglia piccola Cell. 333/8567459 Regalo cucciola di razza meticcia taglia piccola in zona Racconigi Cell. 349/1345898 Eseguo tracciamenti di frutteti, noccioleti, filari con strumento Gps Cell. 334/3226038 Regalo 6 rotoli di rete antigrandine usata nera. Ogni rotolo è lungo mt.230 e largo mt.5,70 Cell. 335/6625617 Regalo cucciolo, femmina, taglia piccola, pelo corto, incrocio Cell. 347/6169869 Regalo rami di albero, ideale per fascine. Sono già abbattute, solo da accatastare e legare e si trovano a Villafalletto Tel. 0171/938206 (chiedere di Mirko)

I N F O R M A Z I O N E P U B B L I C I TA R I A

Serata di solidarietà con Anna e Anna Sulla scia del successo della serata organizzata ad ottobre in occasione del 10° anniversario del club, "Anna e Anna" organizza per tutti i cuori solitari una serata straordinaria. L'appuntamento è sabato 5 marzo a partire dalle 20.30 a Le Cupole (strada regionale 20, Cavallermaggiore) con apericena a buffet, balli e musica dal vivo con dj set, un’occasione irripetibile per aprire le porte del proprio cuore all’amore, portando sorrisi e gioia nella vita di tutti coloro che non hanno incontrato l’anima gemella e che non hanno potuto festeggiare San Valentino. L’evento vuole dare l’opportunità a tanti di non smettere di credere nell’amore, e permetterà a tutte le persone di buon cuore di aiutare concretamente l’Associazione Onlus Gocce d’Amore, in quanto con il ricavo della serata sarà devoluto in beneficenza per progetti mirati alla sopravvivenza dei bambini del Burkina Faso. L'evento è aperto a tutti i single, costo 20 euro. Info e prenotazioni: tel. 340-3848047.


marzo 2016

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35ÂŞ Fiera Nazionale della MECCANIZZAZIONE AGRICOLA

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