L'Agricoltore Cuneese - N. 02/2016

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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XIV - N. 02•2016 - MARZO 2016 - CONTIENE I.P.

N. 02 • 2016

U N I O N E P R O V I N C I A L E

Suini, quanto costa allevare A G R I C O L T O R I

Il crollo del mais italiano

Nocciole, serve cautela


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Sommario

"Unioni civili? Adesso basta!" Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo

L’Agricoltore cuneese Testata mensile di Agrimpresa Srl Rivista fondata nel 1946 Direttore responsabile: Paolo Ragazzo Redazione e realizzazione grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171/601962 Fax 0171/436301 E-mail: upa@autorivari.com Società editrice: Tipolitografia Subalpina snc C.so Gramsci, 18/c - Cuneo Tel. e Fax 0171/692077 Info@tipografiasubalpina.it Pubblicità: Tec Pubblicità e Grafica Via dei Fontanili, 1 - Fossano Tel. 0172/695897 Fax 0172/695898 adv@tec-artigrafiche.it Stampa: Tipolitografia Subalpina snc Chiuso in redazione il 04/03/2016 Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NO-CN Iscrizione al Tribunale di Cuneo 17/12/1948 al n. 36

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nioni civili sì, unioni civili no. Unioni civili sì e con 'stepchild adoption', unioni civili sì ma senza la possibilità di adottare il figlio del partner. Per settimane, mesi, il dibattito parlamentare ha ruotato intorno al contestato decreto legge Cirinnà sui diritti delle coppie omosessuali. Non che voglia sminuire l’importanza di questo tema, ma voglio dire: possibile che non ci sia stato fino al 25 febbraio (giorno di approvazione della ddl in Senato) e anche dopo, nessun altro argomento meritevole di dibattito in Parlamento? Io credo di sì. A partire dai forti cali delle borse europee a inizio febbraio, fino alle quotidiane difficoltà della nostra fragile economia e, ancor più, della nostra agricoltura. Mentre è più urgente che mai, ad esempio, affrontare il difficile momento del settore zootecnico nazionale e i non semplici negoziati sul Ttip sono ripartiti con premesse poco incoraggianti per il nostro Paese, la nostra politica preferisce continuare a discutere di unioni civili. Se un dibattito altrettanto veemente e approfondito ci fosse su questioni di importanza vitale per la nostra economia si potrebbe perlomeno creare una maggior consapevolezza tra l’opinione pubblica. E invece niente di tutto questo, ancora una volta la politica ha avuto altre priorità. Ah… però 'ha vinto l’amore' e sappiamo tutto sulle unioni civili!"

'Mondo Agricolo' è on line Al link http://www.confagricoltura.it/ita/mondo-agricolo.php è possibile consultare l'ultimo numero di 'Mondo Agricolo', mensile di tecnica, economia e politica agraria della Confagricoltura nazionale. Il periodico si può ricevere online gratuitamente compilando un semplice modulo all'indirizzo http://www. confagricoltura.it/ita/newsletter.php. In questo modo ci si iscrive anche alla newsletter di Confagricoltura, per essere sempre aggiornati sulle iniziative e attività dell'associazione nazionale.

IN QUESTO NUMERO IN PRIMO PIANO Suini, quanto costa allevare La Cun rimane bloccata "Facciamo i conti" a Savigliano ASSICURAZIONI / PAC Aziende in ostaggio della burocrazia Pac: l'erba medica è un'azotofissatrice Si attendono certezze sui titoli Pac in possesso PIANO DI SVILUPPO RURALE Psr: passi in avanti, ma non sufficienti LATTE Latte, quando il 'troppo stroppia' "I rapporti siano rispettosi" ZOOTECNIA Allevatori di conigli in crisi "La carne fa bene" lo dicono gli esperti Allo studio una task-force CEREALICOLTURA Il crollo del mais italiano "Superfici in calo, ma produzioni buone" CORILICOLTURA Nocciole, serve cautela La Turchia influenza il mercato

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VITIVINICOLTURA Alle radici della qualità in vigneto La burocrazia si annida tra i vigneti Confagricoltura ha incontrato il Ctm AREV: sì a tutele per il vino CONFAGRICOLTURA NEWS L'Anga di Cuneo alla 'Fiera in campo' Fiera di Primavera: una vetrina per le aziende Auto FCA: Prezzi e sconti vantaggiosi Accordo per la connessione Offerta formativa per le aziende LE NOSTRE AZIENDE Una mungitura 'H24' e precisa con il robot FIERA DELLA MECCANIZZAZIONE Innovazione agricola in Fiera a Savigliano Meccanizzazione: un settore strategico IL TECNICO IN FRUTTETO Potare il vigneto, 10 "regole d'oro" FRUTTINFIORE 2016 Frutta cuneese in vetrina a Lagnasco IL MERCATINO DELL'AGRICOLTORE

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In primo piano

ACQUISTO

34,6%

2015

I MANGIMI IN CALO AIUTANO I BILANCI Il settore suinicolo ha chiuso l’annata passata con una situazione di mercato pesante e quotazioni in ribasso. Ad aiutare, seppur di poco, i bilanci, sembra essere stato nell’ultimo periodo del 2015 il costo dell’alimentazione per gli allevamenti (la voce rappresenta circa il 50-60% dell’intero costo di produzione). L’andamento dei prezzi di mais, orzo e farina di estrazione di soia – come evidenzia il mercato di Milano – segnala prezzi in deciso calo: si registra un -13,76% per il mais, -16,82% per la farina di estrazione di soia e -6,50% per l’orzo. Ma in

generale, quanto incidono i costi di produzione su un allevamento? Nella nostra disamina ci affidiamo ad un’interessante ricerca condotta dalla ‘Rivista di suinicoltura’ (numero di Gennaio 2016) edita da Edagricole, che analizza la ripartizione dei costi di produzione di un allevamento da ingrasso tipico, peraltro, del Cuneese. Le voci di costo sono state divise in spese per i mezzi e i servizi necessari alla gestione dell'allevamento; si tratta dei costi riportati nella contabilità dell'azienda e che comportano per l'allevatore un effettivo esborso monetario. Inoltre sono stati considerati gli interessi sugli investimenti e gli am-

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51,4%

2014

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ALTRO

Smaltimento reflui

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Farmaci e veterinari

Lavoro imprenditore

Altri costi espliciti

3,9%

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Presidente della sezione Carni Suine di Confagricoltura nazionale

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2015

Giovanna PARMIGIANI

ALIMENTAZIONE

Tasse e Iva

Ammort. e intressi pass.

Il confronto percentuale delle voci di spesa tra il 2014 e il 2015

mortamenti, che dipendono da fattori e situazioni specifiche di ogni singolo allevamento. In un confronto tra 2014 e 2015 risulta che, nonostante la diminuzione del costo di alimentazione, tutte le altre voci, hanno subito un rialzo percentuale sui costi totali rispetto al 2014. MA LA CRISI È COSTANTE “È vero, una grossa mano ce

l’ha data il calo dei costi per l’alimentazione dei capi – conferma Giovanna Parmigiani, allevatrice suinicola presidente della Federazione Nazionale di prodotto di Confagricoltura -, ma la situazione del comparto continua ad essere molto critica. Ormai da anni patiamo una violenta e incessante crisi, che ha portato molti allevamenti alla chiusura. Inoltre il settore deve fare fronte alle norme sul benessere animale,

Fonte: Suinicoltura - gennaio 2016

Acquisto Alimentazione Altro

5,1%

vità. Condizioni di reddito che risultano nettamente peggiorate a partire in particolare dall’ultimo trimestre del 2014, complice la forte flessione dei prezzi che ha investito tutti i principali mercati europei. Dopo un triennio di quotazioni relativamente alte, le condizioni di mercato sono poi crollate a seguito dello stop agli scambi commerciali con la Russia. Ecco perché il contenimento del costo di produzione risulta, dunque, un risultato importante da perseguire per equilibrare economicamente i bilanci delle aziende.

14%

0,7% 0,5%

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aterie prime, costi sanitari, energetici, di rimonta, spese per lo smaltimento del liquame, le assicurazioni e le ispezioni. E poi l’immancabile burocrazia. Sono questi i principali costi di produzione che incidono sugli allevamenti dei suini. Prima di addentrarci in questo lavoro di analisi svolto da ‘L’Agricoltore cuneese’, una premessa è doverosa: il settore continua a vivere una situazione di crisi conclamata, che seppur con sporadici cenni di ripresa, impedisce agli allevatori di avere una sufficiente redditi-

33%

1,3% 1,2%

di Gilberto Manfrin e Paolo Ragazzo

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INDAGINE SULL'INCIDENZA DELLE PRINCIPALI SPESE SUGLI ALLEVAMENTI

Quanto incidono i costi di produzione in un allevamento da ingrasso

1,8% 1,5%

Suini, quanto costa allevare


Roberto BARGE presidente della sezione Suinicola di Confagricoltura Cuneo

sulle garanzie alimentari e sull’impatto ambientale, tutti elementi che innalzano i costi di produzione senza avere, come controparte, alcun riconoscimento di prezzo. E non dimentichiamo i costi imposti dalla burocrazia - aggiunge Parmigiani -. Tempi ed esborsi notevoli per registrare le ricette, per la tracciabilità dei mangimi, per produrre i documenti che devono accompagnare lo spostamento dei capi, le registrazioni degli spandimenti: passiamo ore e ore per compilare questo tipo di pratiche. Insomma, facciamo di tutto e rispettiamo molti parametri per salvaguardare la nostra qualità, che però non ci è riconosciuta dal mercato”. COSTI DI MANODOPERA E POSSIBILI SOLUZIONI “Tra le voci che incidono in maniera più pesante sui bilanci aziendali, c’è il costo del personale - aggiunge Roberto Barge, presidente della sezio-

ne suinicola di Confagricoltura Cuneo -; nelle aziende suinicole la manodopera è impiegata anche nei giorni festivi e durante la notte, per operazione di carico e scarico degli animali, ad esempio. Tutti momenti da considerare come ‘straordinari’. E il costo lievita. Speriamo che le nostre proposte di sgravi fiscali e contributivi vengano accolte dal Governo. Per quanto riguarda il mercato, invece, bisognerebbe orientarsi maggiormente su Paesi extraUe (Cina su tutti), considerate le difficoltà interne che si stanno registrando in Europa e il blocco delle esportazioni verso la Russia”. Questa soluzione è auspicata anche dalla presidente Parmigiani: “Aumentare le esportazioni di prodotti italiani e di contro cercare di ridurre l’importazione della carne. È un problema europeo - dice -. Tutta Europa fa fatica ad esportare al di fuori dei propri confini. Il nodo è tutto qui".

PREZZI

La Cun rimane bloccata Cun suini ancora bloccata. La situazione di stallo che la Commissione unica nazionale sta vivendo, di fatto ostacola la normale definizione del prezzo di vendita al chilo della carne suina. Unica novità rilevante è stata la nomina dei due rappresentanti, uno di parte allevatoriale e uno di parte industriale, in seno al comitato dei garanti, primo passo per portare la Cun al regolare funzionamento. “Sì ma il prezzo di vendita (i capi grassi da macello da oltre 156 a 176 Kg alla borsa di Modena evidenziamo una quotazione introno a 1,20 €/kg, trend al ribasso, ndr) continua ad essere fatto più dai macellatori - sottolinea Giovanna Parmigiani -. Il rischio più concreto è che i macelli, liberi di proporre il prezzo che vogliono, facciano naturalmente la corsa al ribasso. Nell’attuale situazione, gli unici riferimenti per noi restano la borsa merci di Modena e Milano. La Cun deve funzionare secondo un contratto che definisca i prezzi, ma questi devono poi valere e devono essere rispettati anche dall’industria”.

"Facciamo i conti" CONVEGNO DI CONFAGRICOLTURA IL 17 MARZO ALLA FIERA DI SAVIGLIANO di Ilaria Blangetti

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gricoltura: facciamo i conti. 201 Strumenti e agevolazioni per 6 ridurre i costi e migliorare il reddito delle imprese agricole”. È il titolo del convegno, organizzato da Confagricoltura Cuneo all'interno della Fiera della Meccanizzazione Agricola di Savigliano, in programma giovedì 17 marzo alle 14,30. Obiettivo dell’incontro è quello di analizzare le possibilità per le imprese agricole di ridurre i costi, con particolare attenzione sulle novità in ambito fiscale presenti nella Legge di Stabilità 2016 per il settore agricolo, a partire dall’abolizione di Imu e Irap per tutti gli agricoltori professionali (coltivatori diretti e imprenditori agricoli) sia in zona svantaggiata che in pianura. Si parlerà, inoltre, delle opportunità dei contratti di rete e del recupero delle accise sul gasolio delle macchine agricole. “Lo stato di difficoltà di molte aziende è purtroppo un’evidenza ma vogliamo dare agli imprenditori delle indicazioni utili per cercare di contenere i costi di produzione – commenta Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo –, consapevoli che per farlo è prioritario un intervento legislativo. Come già ribadito al viceministro alle Politiche Agricole Andrea Olivero, infatti, sono necessari degli sgravi contributivi per le aziende colpite dalla crisi e delle norme che ci permettano di abbattere i costi di produzione, salvaguardando la qualità e la sicurezza dei nostri prodotti, ma cercando di renderci più competitivi in Europa dove la concorrenza è spietata e molti Paesi partono avvantaggiati grazie ad oneri nettamente inferiori. Dall’altra parte è necessario lavorare sempre di più sulla valorizzazione dei nostri prodotti, creando accordi di filiera e partnership con il mondo della distribuzione, per far crescere il nostro valore commerciale. Ci sono poi azioni che gli imprenditori possono mettere in pratica fin da subito, agevolazioni e opportunità, come quelle offerte dai contratti di rete, ed è nostra volontà aiutarli a conoscerle e metterle in pratica”. IL PROGRAMMA L’apertura dei lavori sarà affidata proprio ad Enrico Allasia che parlerà delle proposte dell’associazione di sgravi contributivi previdenziali. A seguire ci saranno gli interventi di Jessica Cerrato, responsabile Ufficio Paghe Confagricoltura Cuneo che si occuperà di fare un focus sui contratti di rete e la condivisione dei fattori produttivi. Adriano Rosso e Marco Bruna, rispettivamente direttore della zona di Cuneo e di quella di Saluzzo e Savigliano di Confagricoltura, illustreranno le novità per gli imprenditori agricoli contenute nella Legge di Stabilità. L’ultimo intervento sarà quello di Maurizio Lombardi, direttore commerciale Tecno srl, in merito ai rimborsi delle accise sul gasolio, settore autotrasporto e macchine operatrici. Le conclusioni saranno invece affidate a Roberto Abellonio, direttore Confagricoltura Cuneo.

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MARZ O

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Assicurazioni / PAC

Assicurazioni: aziende in ostaggio della burocrazia PROBLEMI INFORMATICI STANNO IMPEDENDO DI STIPULARE POLIZZE. DIFFICOLTÀ NEL REDIGERE IL PAI di Gilberto Manfrin

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n ostaggio della burocrazia e di sistemi informatici che non si allineano. In un periodo in cui gli imprenditori agricoli avrebbero bisogno di certezze sia in campo assicurativo che sulla reale dotazione economica in loro possesso (vedi box a lato), ancora una volta la burocrazia si è manifestata come il peggior male delle aziende agricole. Problematiche riversatesi a cascata sui Caa della Confagricoltura, gli uffici preposti alla compilazione e all’invio delle domande, che nulla possono fare in questa fase se non contenere il giusto nervosismo delle aziende. Ma qual è il problema che, pur sembrando in via di risoluzione, ha bloccato per giorni la piena operatività dei Caa? Uno essenzialmente: il mancato ‘dialogo’ tra i sistemi informatici regionali e quelli di Agea (Agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura) sulla gestione dei Piani assicurativi individuali (Pai) ai fini dell’accesso alla misura di Gestione del rischio nell’ambito del Psrn. “Altre Regioni - spiega Gualtiero Dalmasso, responsabile provinciale del Caa di Confagricoltura Cuneo - pur avendo organismi pagatori propri sono riuscite ad alli-

nearsi ad Agea, mentre noi non riusciamo a capire come il nostro organismo pagatore (Arpea, ndr) e la Regione non riescano a dialogare con i sistemi nazionali, bloccando di fatto le procedure di interscambio dei dati dei fascicoli aziendali”. Limiti che, nel concreto, hanno fin qui impedito alle aziende di assicurarsi: “Stante alcune recenti comunicazioni, pare che i problemi siano in fase di risoluzione in virtù di alcune semplificazioni apportate da Agea, ma ci è ancora impedito di redigere i Pai aziendali, le cui mancate predisposizioni impediscono alle aziende di assicurare le colture autunnovernine - prosegue Dalmasso -. Il mancato allineamento tra il sistema informatico regionale e nazionale fino a pochissimi giorni fa ha ostacolato i Caa, bloccando la presentazione delle domande e costringendoci a dire alle aziende che volevano assicurarsi in vista del gelo - la stagione per come si evolve il tempo potrebbe portare a gelate tardive - che non potevano farlo e che erano scoperte". Il Pai va redatto, per legge, prima della polizza: "Non riusciamo ad allestirli perchè i nostri fascicoli aziendali non ‘transitano’ correttamente all’interno del

C H I A R I M E N T O PA C

L'erba medica è un'azotofissatrice La Regione non ha ancora chiarito ufficialmente il carico minimo di bestiame ammesso al pascolo. Il Ministero aveva infati deciso di lasciare alle Regioni la possibilità di adattare il carico minimo ammesso al pascolo per poter accedere agli aiuti della Pac. Si era convenuto di confermare quello dello scorso anno (0,3 uba/ha per 90 giorni, 0,2 uba/ha se sono 150 giorni, 0,5 uba/ha per 60 giorni, ndr) ma manca la comunicazione ufficiale. Altro dubbio da chiarire era relativo a come considerare l’erba medica: “Il Ministero non aveva ancora chiarito se tale coltura era da considerarsi temporanea o ad uso permanente - spiega Gualtiero Dalmasso -. In attesa anche qui di ufficializzazioni, possiamo dare una certezza agli agricoltori: l’erba medica è comunque valida come azotofissatrice quindi è utilizzabile per soddisfare il 5% di aree di interesse ecologico (EFA). Non sappiamo ancora se possiamo ritenerla come una coltura diversificante, quindi se verrà considerata come seminativo (come da volere Ue) o come coltura permanente (come sembrerebbe sostenere il Ministero). Come Confagricoltura riteniamo che in provincia di Cuneo l’erba medica sicuramente equivale ad un seminativo perché non è mai permanente, in quanto non resiste più di 5 anni sui terreni della nostra provincia”.

sistema informatico di Agea, la quale acquisisce sì il fascicolo, ma ce lo ritorna con dati aziendali errati, recanti superfici inesistenti o colture non conosciute. Questo comporta che non siamo in grado di preparare i piani alle aziende, che quindi non possono assicurarsi nonostante la legge lo imponga”. Il tutto con una grosso problema contingente: “L’azienda ha sì tempo ad assicurarsi per le colture autunno-vernine e le permanenti fino al 30 aprile, ma la copertura parte da quando si redige la polizza assicurativa. Ad oggi tutte le imprese - conclude Dalmasso - se arrivasse una gelata improvvisa, rischierebbero di perdere il loro raccolto. Speriamo che le semplificazioni introdotte risolvano la questione”.

C O NT R I B UT I PA C

Si attendono certezze sui titoli in possesso In materia di contributi Pac, nel 2015 la Regione aveva delegato ad Agea la fase della ricognizione preventiva, passaggio fondamentale per gestire mutamenti aziendali, successioni effettive ed anticipate o cessioni di azienda. “A causa di problemi di allineamento dati - evidenziano dal Caa di Confagricoltura Cuneo - a tutt’oggi abbiamo tutte le ricognizioni preventive aziendali in anomalia e stante questa situazione le aziende interessate non sono pagabili. La situazione certamente andrà a posto perché Arpea con cadenza 22 e 26 febbraio scorsi, ha nuovamente comunicato i dati delle ricognizioni preventive effettuate ad Agea. Ci auguriamo che stavolta il passaggio sia corretto però stiamo vivendo, dalla data di scadenza domande risalente al 15 giugno dello scorso anno ad oggi, con il patema d’animo che queste aziende in anomalia non abbiano la certezza che i titoli provvisori in loro possesso vadano a posto”. Queste aziende avrebbero già potuto partecipare a bandi per l’assegnazione di pascoli: “L’hanno potuto comunque fare - dicono dal Caa provinciale - ma con il rischio d’impresa, facendo degli investimenti con nessuna certezza economica alle spalle”. Entro il 31 marzo Agea dovrà assegnare i titoli definitivi: “Speriamo che in questi giorni il problema si risolva perchè se la situazione dovesse rimanere anomala, per queste aziende sarebbe il tracollo in quanto non avrebbero i titoli. Quel che è grave, al di là di tutto, è che nel 2015 problemi informatici impediscano agli imprenditori agricoli di avere le certezze che meritano sugli investimenti che possono effettuare”.

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Piano di sviluppo rurale

Psr: passi in avanti, ma non sufficienti MIGLIORA LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE SULLE PRIME DUE MISURE, MA SI ATTENDE L'APERTURA DEL BANDO "INSEDIAMENTO GIOVANI AGRICOLTORI" di Paolo Ragazzo

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ualcosa sembra muoversi dopo il confronto tra le associazioni e la Regione sulle difficoltà legate ai primi bandi del Psr 2014/2020: dopo aver alimentato per mesi giustificate attese tra le aziende, infatti, si sta procedendo senza la necessaria celerità. Il 16 febbraio scorso, tuttavia, sono state emanate con una determina dirigenziale ulteriori precisazioni e integrazioni della tabella investimenti e delle linee guida alle operazioni 4.1.1 e 4.1.2. : “Sono stati implementati alcuni interventi che si possono attuare sulla base del bando e, con queste aggiunte, qualche domanda in più si riesce a presentare - dice Marco

Bruna, direttore di Confagricoltura zona Saluzzo e Savigliano -. Restano la lentezza del sistema e diverse altre criticità, più volte segnalate anche dalla nostra associazione, che stanno costringendo aziende e tecnici, soprattutto, a lavorare in situazioni d’emergenza”. Proprio per questo motivo è stata chiesta una necessaria proroga di entrambi i bandi, che dovrebbero scadere il 15

marzo (4.1.1 - Miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità delle aziende agricole) e il 15 aprile (4.1.2 - Miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità delle aziende agricole di giovani agricoltori). “Ad oggi, poi, manca ancora il bando per la misura 6 - Insediamento giovani agricoltori molto atteso dalle aziende - precisa ancora Bruna -. Infine, tra poco inizieranno le semine primaverili e mancano ancora indicazioni per quanto riguarda gli impegni agroambientali, così come non sono ancora attivati i bandi per le attività di informazione, formazione e consulenza". Di fronte a questo scenario si capisce, quindi, come qualche miglioria al sistema sia stata apportata, ma occorre continuare a lavorare con determinazione per far sì che Il Psr diventi davvero uno strumento per il rilancio del settore.

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Latte

Latte, quando il 'troppo stroppia' IN PROVINCIA DI CUNEO L'AUMENTO È DI CIRCA IL 12% SULL'ANNO PRECEDENTE CONFAGRICOLTURA AVANZA PROPOSTE di Erica Giraudo

L'

annosa questione del contenimento della produzione di latte è stata al centro delle proposte avanzate da Confagricoltura Piemonte nel corso della riunione che si è svolta a metà febbraio. Da Cuneo hanno partecipato i rappresentati della sezione Latte di Confagricoltura, il presidente Giampiero Degiovanni e Francesco Villosio, e il direttore provinciale dell’associazione, Roberto Abellonio. I lavori sono stati aperti dalla relazione sui dati di incremento della produzione di latte a livello mondiale, europeo e nazionale. In provincia di Cuneo è del 12% su gennaio 2015. A questo aspetto si unisce l’arretramento della domanda di prodotti lattiero-caseari a livello globale. Risultato? Il prezzo del latte alla stalla si sta contraendo in modo preoccupante, arrivando a coprire poco più della metà dei costi di produzione. A molti allevatori sono già arrivate le disdette dei contratti di somministrazione a partire dal 1° aprile, perciò c’è il fondato timore che molte partite di latte rimangano senza collocazione. “Sollecitiamo l’apertura di un tavolo ministeriale di crisi per affrontare la questione del contenimento della produzione di latte, a livello nazionale e comunitario, ricorrendo a un piano di incentivazione alla dismissione volontaria di una quota di allevamenti da latte, associato ad un impegno di abbandono della produzione lattiera per un periodo non inferiore a dieci anni - ha dichiarato il presidente della sezione Latte di Confagricoltura Cuneo, Giampiero Degiovanni -. Chiediamo, inoltre, al Governo di attivarsi per porre fine all’embargo russo, che sta creando pesantissimi danni a tutto il settore primario, e al comparto lattiero-caseario in particolare”. Intanto la Regione Piemonte mercoledì 2 marzo al Tavolo della filiera ha presentato il logo “Piemunto” per identificare i prodotti realizzati con il latte piemontese. È un marchio di comunicazione, che la GDO utilizzerà, in base agli accordi con la Regione, per informare i consumatori sull’origine della materia prima.

A PROPOSITO DI FILIERA

"I rapporti siano rispettosi" Lo scorso 23 febbraio il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, ha preso parte, per Agrinsieme, al dibattito che si è svolto presso la Biblioteca del Senato, sulla ‘sfida della competitività per il latte italiano’ promosso da ADM – Associazione Distribuzione Moderna. “C’è più latte sul mercato in Europa e ce ne sarà sempre di più, con un aumento dell’11-13% nei prossimi dieci anni – ha detto il rappresentante del coordinamento di Cia, Confagricoltura, Copagri, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari -. Se coniughiamo questa situazione di mercato a quella della riduzione dei consumi, si comprende come la filiera lattiero-casearia sia davvero a rischio sopravvivenza. Siamo i primi ad aspirare alla competitività del mondo allevatoriale e della filiera lattiero-casearia tutta - ha commentato -. Ma per raggiungere questo risultato servono aggregazione, autoregolamentazione e rapporti di filiera chiari e rispettosi di tutti gli attori. Il banco di prova sarà la definizione del nuovo prezzo del latte e ci attendiamo da trasformatori e distributori proposte responsabili”. Entrando nello specifico dei rapporti con la GDO Mario Guidi ha affrontato l’annoso problema delle promozioni nei supermercati che penalizzano ancor più gli allevatori, ma anche l’industria, costretti entrambi a fornire prodotto a quotazioni non remunerative. “Bisogna chiedersi qual è l’obiettivo da raggiungere. O promuoviamo in genere il consumo di latte e prodotti lattiero-caseari oppure valorizziamo l’italianità. Ma cos’è il prodotto italiano? Quello ‘fatto’ in Italia o quello che perviene da latte ‘munto’ in Italia? - si è chiesto il rappresentante di Confagricoltura -. Sulle DOP/IGP non ci sono problemi la certificazione è chiara e la promozione può essere valida ed efficace, anche se va pianificata e indirizzata a seconda delle capacità produttive e degli sbocchi di mercato nazionali e/o esteri. Ma sui prodotti non certificati, cosa promuoviamo e valorizziamo?”.

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Zootecnia (Fonte: Anagrafe agricola unica del Sistema Piemonte)

CUNEO 618.000 capi

PIEMONTE 711.000 capi Il Piemonte è la seconda regione produttrice dopo il Veneto

Allevatori di conigli in crisi LA SOSPENSIONE DELLA CUN STA METTENDO IN GRAVI DIFFICOLTÀ UN SETTORE IMPORTANTE PER IL CUNEESE di Erica Giraudo

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recente sospensione dell’attività della CUN (Commissione Unica Nazionale) conigli di Verona per la definizione dei prezzi all’ingrosso per tutto il territorio italiano, sta mettendo in grave difficoltà un settore importante per l’economia cuneese che, in questi ultimi anni, ha dovuto affrontare diverse difficoltà. I pochi macellatori presenti nel nostro Paese hanno un forte potere contrattuale nei confronti di una realtà allevatoriale ancora molto frammentata. “La situazione è molto difficile – spiega Adriano Rosso, direttore di zona Confagricoltura Cuneo -: da Natale il mercato si è fermato. Il 2015 era partito male, poi a settembre si era ripreso con quotazioni che avevano raggiunto anche livelli buoni. Ma nelle festività di fine anno la compravendita si è di nuovo bloccata a causa della contrazione dei consumi. Gli allevatori stanno lavorando in perdita: i costi di vendita non coprono quelli di produzione. Dopo la tmc bozza1:Layout 1 Cun 24-11-2008 16:59 Pagina 1 sospensione della sono i macellai che fanno il prezzo. Nel

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settore cunicolo, inoltre, manca una normativa comunitaria che preveda l’obbligo di etichettatura delle carni, strumento indispensabile per garantire maggiore trasparenza al mercato, tutelare allevamenti e consumatore. Dall’estero, soprattutto dalla Francia e dall’Ungheria, arrivano massicce importazioni che condizionano il mercato e il consumatore non ha gli strumenti per scegliere cosa mettere nel piatto”. Al centro del recente stop un disaccordo sui prezzi che ha portato la Commissione, nel corso dell’ultima riunione, a non sottoscrivere nessuna cifra. Il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali aveva cercato di fare il possibile per mediare, ma non c'è stata altra soluzione se non quella di sospendere la CUN conigli fino a quando non sarà approvato il decreto, più volte richiesto da Confagricoltura, sulle modalità applicative delle disposizioni concernenti l’istituzione e le sedi delle Commissioni uniche nazionali per le filiere più rappresentative del sistema agricolo-alimentare. Confagricoltura ha ribadito che è contraria ai criteri di delega proposti dal Mipaaf e sostiene la ricomposizione della CUN dopo che l’approvazione di un decreto in grado di stabilire linee guida uniformi per tutto il territorio nazionale nonostante i diversi prodotti agricoli e agro energetici facciano parte di settori variegati e complessi. Il numero di allevamenti di conigli

PIEMONTE

226

CUNEO

162

71,6% (Fonte: Anagrafe agricola unica del Sistema Piemonte)


"La carne fa bene" lo dicono gli esperti È IL PARERE DEL COMITATO NAZIONALE PER LA SICUREZZA ALIMENTARE. VA ASSOCIATA A UNO STILE DI VITA ATTIVO di Erica Giraudo

L

a carne e i suoi derivati sono un’importante fonte di proteine, aminoacidi, vitamine, sali minerali e metalli (ferro e zinco) e vanno consumati nell’ambito di una dieta equilibrata e di uno stile di vita sano. Lo ha affermato il Comitato nazionale per la Sicurezza alimentare, presieduto dal professor Giorgio Calabrese. Un parere, reso noto dal Ministero della salute, che ribadisce ciò che gli alimentaristi sostengono da sempre: la carne e i suoi devirati possono essere consumati con tranquillità, a patto che vengano inseriti in una dieta varia, ispirata al modello mediterraneo, associata a una regolare attività fisica, moderata e costante. Il documento sottolinea l’importanza

del consumo di carne nell’alimentazione umana e, soprattutto, in determinate fasce d’età o in particolari condizioni di salute. L’eliminazione della carne dalla dieta, così come quella di qualsiasi altro alimento, è assolutamente da evitare perché non solo è un cibo che garantisce un apporto ottimale di nutrimenti per soddisfare il fabbisogno dell’organismo, ma fornisce anche sostanze in grado di svolgere un ruolo preventivo e protettivo nei confronti di determinate malattie. “Si tratta di un parere importante – ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia – in risposta agli allarmi sul rischio legato alla cancerogenicità delle carni rosse fresche e trasformate".

I N I Z I AT I VA

Allo studio una task-force Una task-force per rispondere alla campagna nazionale, lanciata da alcune organizzazioni, contro gli allevamenti intensivi e il consumo di carne. È la proposta emersa nell’incontro che si è tenuto in Confagricoltura a Roma nelle scorse settimane. Da Cuneo ha partecipato Oreste Massimino, presidente della sezione avicola dell’organizzazione agricola. Al tavolo il direttore generale di Confagricoltura, i funzionari della comunicazione e della sezione economica. In collegamento telefonico il presidente nazionale Mario Guidi. “Si è deciso di interessare le altre organizzazioni agricole e di prendere contatto con i Ministeri della Sanità e dell’Agricoltura – racconta Oreste Massimino al termine dell’incontro -. Proveremo anche a coinvolgere la Grande Distribuzione. Con Giovanna Parmigiani (presidente nazionale dei suinicoltori di Confagricoltura, ndr) abbiamo anche chiesto una presa di posizione sul tema delle emissioni”.

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13


Cerealicoltura

Il crollo del mais italiano A LIVELLO NAZIONALE SI EVIDENZIANO NETTI CALI SIA DI SUPERFICI COLTIVATE CHE DI PRODUZIONE di Monica Arnaudo Superficie (migliaia di ha)

1200

produzione (migliaia di t)

1100

12.000 11.000

1000

10.000

900

9.000

800

8.000

700

7.000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

In 10 anni le statistiche evidenziano una contrazione di superfici e produzione (Fonte Istat)

M

entre siamo alla vigilia della semina, il comparto del mais fa registrare a livello nazionale una netta contrazione sia di superfici che di produzione. Continuando sulla linea di una progressiva riduzione partita già dieci anni fa, il 2015 in Italia si è chiuso con un calo del 16% delle superfici coltivate e con il 22% in meno della produzione. Si parla di minimi storici: rispetto agli 870.000 ettari del 2014, le colture sono scese ulteriormente, toccando quota 728.000 ettari (dati Istat). Di pari passo è calata anche la produzione totale passata da oltre 9 milioni di tonnellate nel 2014 a poco più di 7 milioni. Tante le cause alla base di questo declino.

Sud

Centro 7,6%

Tra le più importanti sicuramente il calo dei prezzi. Il Food Price index della Fao, l’indicatore che misura a livello mondiale l’andamento dei prezzi delle materie agricole e alimentari, ha registrato nel mese di gennaio 2016 un ribasso dell’1,9% rispetto al 2015, -16% su tutto l’anno. Normale quindi che l’attenzione si stia rivolgendo verso colture più redditizie. Un ruolo fondamentale ha giocato anche la

IN PROVINCIA DI CUNEO

"Superfici in calo, ma produzioni buone"

Piemonte

4,6%

20,6%

728.091 La superficie (ha) coltivata a mais in Italia nel 2015

22,6%

(Fonte: Istat)

44,7% Nord Est

nuova Politica agricola europea che, modificando la gerarchia delle convenienze produttive delle diverse colture, ha di conseguenza determinato un calo delle coltivazioni. Sono sostanzialmente stabili le rese, 10 tonnellate ad ettaro la media nazionale, livelli leggermente più bassi del 2014 ma sempre linea con le previsioni annuali. Cali produttivi e rese stagnanti fanno sì che il nostro Paese, da pienamente autosufficiente, sia diventato negli anni sempre più dipendente dall’importazione. Secondo uno studio Ismea-Assalzoo (2013), infatti, l’Italia importa attualmente il 30% del fabbisogno, anche da paesi extraeuropei. "Sul mancato aumento delle rese ha inciso certamente anche l'impossibilità di utilizzo del mais resistente alla piralide, che in pianura causa perdite produttive tra il 10 e 20% del raccolto - ha dichiarato il presidente dell'Associazione Maisicoltori Italiani, Marco Aurelio Pasti in una recente intervista, riprendendo quanto espresso a 'L'Agricoltore cuneese' lo scorso novembre -. Viviamo il paradosso che gli Ogm possiamo importarli e consumarli, ma non produrli. Sarebbe un segnale importante per il comparto se il governo realizzasse alcuni campi sperimentali per raccogliere dati sul mais reisstente alla piralide". In quadro nazionale in salita, le regioni del Nord-Ovest si confermano come i maggiori produttori, occupando il 43,2% della superfici coltivate a mais a livello nazionale, il 20% nel solo Piemonte che nel 2015 ha destinato alle aree maidicole 150.375 ettari.

Resto del Nord Ovest

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Il trend negativo si conferma, con meno rilevanza rispetto ai dati nazionali, anche in provincia di Cuneo. Secondo i dati elaborati dalla Camera di Commercio, tra il 2013 e il 2014 (ultimi dati aggiornati) la coltura a mais da granella in provincia ha subito una lieve flessione delle superfici coltivate, passate da 52.000 a 48.600 ettari (- 6,54%). “A livello locale il calo della superficie è da imputare principalmente al ‘greening’ - commenta Andrea Ingaramo, presidente della sezione Cereali e Semi oleosi di Confagricoltura Cuneo - . La diversificazione dei seminativi imposta dalla Comunità Europea e introdotta lo scorso anno dalla riforma Pac che obbliga gli imprenditori agricoli a non avere più del 75% della stessa coltura ha indubbiamente determinato una contrazione delle superfici coltivate”. Tra le cause da non sottovalutare anche l’abbassamento dei prezzi su tutti i cereali che subiscono la crisi di altri settori. “È un effetto a cascata su un’intera filiera – sottolinea -, se ci sono problemi nel settore zootecnico, anche i prezzi dei cereali, che sono la materia prima, subiscono un contraccolpo. Non bisogna poi dimenticare che per le aziende agricole i costi di produzione del mais sono più alti rispetto ad altri cereali”. Per contro non è calata la produzione, che anzi ha fatto registrare un +7,43% tra il 2013 e il 2014 e che, anche per il 2015, sembra essere in linea con gli anni precedenti. “Le produzioni sono state nella media – spiega Ingaramo -, anche se l’ultima annata è stata molto calda, ma dove si è potuto irrigare siamo riusciti a garantire la resa”. Da metà marzo si procederà con la semina, le previsioni sono allineate con le medie degli anni scorsi.


INSERTO TECNICO

U N I O N E

P R O V I N C I A L E

A G R I C O L T O R I

N. 03 • 2016

NOTIZIE SEMPRE AGGIORNATE E APPROFONDIMENTI SU WWW.CONFAGRICOLTURACUNEO.IT O SU WWW.FACEBOOK.COM/CONFAGRICOLTURACUNEO

LA GESTIONE DEI RIFIUTI FITOSANITARI, COSA PREVEDE IL PAN

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a normativa vigente in materia di rifiuti prevede precise responsabilità dell’imprenditore agricolo nei riguardi dell’ambiente. Il Pan (Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari) estende le responsabilità a molte fasi del processo lavorativo, compreso l’impiego di prodotti fitosanitari e la gestione delle rimanenze. La mancata applicazione delle normative sulla corretta gestione dei rifiuti fitosanitari può provocare danni alle aziende, soprattutto economici (sanzioni penali e amministrative), ma anche avere ricadute nel lungo periodo (controlli sui requisiti per la concessione di contributi). COSA SI INTENDE PER RIFIUTI FITOSANITARI • rimanenze di prodotti fitosanitari non più utilizzabili (comprese le miscele inutilizzate rimaste all’interno dell’irroratrice); • prodotti fitosanitari revocati o scaduti; • imballaggi primari costituiti dai contenitori dei prodotti fitosanitari; • altri materiali filtranti o derivanti dal tamponamento di perdite o di gocciolamenti (stracci, carta, filtri, segatura) contaminati da prodotti fitosanitari. LA CORRETTA GESTIONE La gestione avviene in due momenti distinti: 1. Deposito temporaneo all’interno dell’azienda. È l’operazione di raggruppamento dei rifiuti in attesa dell’allontanamento e deve avvenire in un locale idoneo allo scopo di impedirne la dispersione o la contaminazione. I rifiuti devono essere raccolti ed avviati allo smaltimento in base a due diverse modalità alternative scelte a priori dall’imprenditore: con cadenza almeno trimestrale, indipendentemente dalle quantità; quando il quantitativa in deposito raggiunge complessivamente i 30 metri cubi (in ogni caso per un periodo non superiore a 1 anno). 1. Conferimento a operatori specializzati per lo smaltimento; LA CODIFICA DEI RIFIUTI Fin dal momento della sua produzione il rifiuto deve essere codificato con un codice numerico a sei cifre sulla base di un elenco contenuto nel Catalogo Europeo Rifiuti (CER). La scelta del codice è compito del produttore, che ne è quindi responsabile. - CER 02 01 08: Rifiuti speciali pericolosi. - CER 02 01 09: Rifiuti speciali non pericolosi.

REGISTRO DI CARICO E DI SCARICO L’azienda deve avere in dotazione un Registro di carico e scarico nel quale annotare la presenza di rifiuti entro 10 giorni lavorativi dalla sua produzione. Il Registro va tenuto in azienda o presso le associazioni di categoria, se la produzione è inferiore a due tonnellate all’anno. Inoltre è necessario compilare e inviare una volta l’anno il Modello Unico di dichiarazione ambientale (MUD) nel quale devono essere registrate tutte le operazioni svolte nel corso dell’anno precedente sui rifiuti pericolosi. Sono esclusi dall’obbligo del Registro e del Mud gli imprenditori agricoli con un volume d’affari non superiore a 8.000 euro. Il registro va conservato per cinque anni. TRASPORTO DEI RIFIUTI La legge prevede che la responsabilità del produttore dei rifiuti termini solo al momento dell’accettazione da parte dell’impianto di destinazione. Il trasporto può essere effettuato esclusivamente a cura di soggetti iscritti all’Albo nazionale per la raccolta e il trasporto dei rifiuti (elenco consultabile su www.albonazionalegestoriambientali.it). Durante il trasporto per raggiungere lo smaltimento, i rifiuti – sia pericolosi che non - vanno accompagnati dal Formulario di Identificazione dei Rifiuti (FIR), compilato e firmato dal produttore, che ne risponde penalmente. Il Fir è composto da 4 copie: la prima per l’impresario, la seconda per il trasportatore, la terza per l’impianto, la quarta dovrà tornare al produttore a garanzia che il rifiuto è stato accettato dall’impianto di smaltimento. I Formulari vanno conservati 5 anni.

DICHIARAZIONE DEI REDDITI 2015

In vista della prossima Dichiarazione dei Redditi 2015 i CAF di Confagricoltura Cuneo invitano gli interessati a prendere contatto con il personale al fine di valutare ogni singola situazione e predisporre per tempo la documentazione necessaria. La Dichiarazione dei Redditi va presentata dai contribuenti obbligati alla trasmissione o da coloro che intendono portare a deduzione e a detrazione ai fini Irpef sui redditi le spese sostenute nell’anno di riferimento della dichiarazione Il CAF Confagricoltura è in grado di fornire con tempestività e competenza informazioni chiare sulla fiscalità al fine di adempiere in maniera consapevole a tutti gli obblighi di legge. Un servizio rivolto a tutti i cittadini senza l’obbligo di versare contributi associativi.

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I


ENERGIA RINNOVABILE, STABILIZZATA LA TASSAZIONE DEL 2016

C

on l’entrata in vigore della Legge di Stabilità, si è proceduto alla stabilizzazione della tassazione sulla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, con particolare riferimento alle biomasse, al biogas ed al fotovoltaico. Il comma 910 dell’art. 1 rende definitivo il regime di tassazione applicato in via transitoria nel 2014 e nel 2015, evitando così un’imposizione fiscale che sarebbe divenuta insostenibile per le imprese, con l’applicazione di quanto previsto dal comma 1 dell’art. 22 del D.L. n.  66/2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 89/2014. In particolare, la norma prevede che: il prelievo fiscale debba essere limitato, indipendentemente dalla fonte rinnovabile o dallo specifico incentivo (certificato verde/tariffa onnicomprensiva), ai corrispettivi della vendita dell’energia, con esplicita esclusione della quota incentivo; viene comunque considerata produttiva di reddito agrario la produzione e la cessione di energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili agroforestali, sino a 2.400.000 kWh anno, e fotovoltaiche, sino a 260.000 kWh anno. Inoltre la norma introduce alcune novità sulla produzione di carburanti e prodotti chimici: costituiscono attività connesse e si considerano produttive di reddito agrario, la produzione di carburanti e prodotti chimici di origine agroforestale provenienti dal fondo. Viene così superata la precedente formulazione che ne limitava l’applicazione alle sole produzioni vegetali, per i carburanti, ed ai prodotti agricoli, per i prodotti chimici.

SONO 6.400 GLI ETTARI PER NUOVI IMPIANTI VITICOLI IN ITALIA (2016)

I

l regolamento (UE) n. 1308/2013 ha previsto l’avvio, dal 1° gennaio 2016, del nuovo sistema di “autorizzazioni” per gli impianti viticoli che prevede il rilascio, previa richiesta, di autorizzazioni all’impianto di nuovi vigneti nel limite massimo annuo dell’1% della superficie vitata nazionale. Per il 2016 la superficie messa a disposizione per le richieste di autorizzazioni per nuovi impianti in Italia è pari a 6.400 ettari corrispondenti all’1% del potenziale viticolo nazionale dichiarato al 31/07/2015. Le richieste di autorizzazione per nuovi impianti dovranno essere compilate ed inviate esclusivamente in modalità telematica attraverso il SIAN. Per informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

IDONEITÀ SUPERFICI VITATE: DOMANDE ENTRO IL 16 MARZO

Fino al 16 marzo è possibile presentare domanda per accedere ai bandi pubblici per l'assegnazione dell’idoneità alle superfici vitate ai fini della rivendicazione delle denominazioni di origine controllata e garantita Barolo, Barbaresco, Roero tipologia Arneis, e denominazione di origine controllata Langhe Arneis. Per informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

S e m p li c e m e n t e a f f id a b il i

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FOTOVOLTAICO: COSTI E MODALITÀ DEL GSE PER SMALTIRE I PANNELLI

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APICOLTURA, C'È L'OK DELLA REGIONE AL PROGRAMMA 2016/2019

l Gestore Servizi Energetici – GSE Spa ha pubblicato il documento “Istruzioni operative per la gestione e lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici”, nel quale sono descritte le modalità pratiche a garanzia della totale gestione dei rifiuti da pannelli fotovoltaici incentivati in Conto Energia. SOGGETTI INTERESSATI I titolari di Conto Energia, dal I al V. NOVITÀ Il documento, come già stabilito dal Decreto Legislativo “Attuazione della direttiva 2012/19/Ue sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche”, prevede che il GSE trattenga, negli ultimi dieci anni di diritto all’incentivo in Conto Energia, una quota finalizzata ad assicurare la copertura dei costi di gestione dei rifiuti prodotti da tali pannelli. A partire, quindi, dall’undicesimo anno di incentivazione il GSE tratterrà dalle tariffe incentivanti una quota di garanzia in forma cautelativa secondo le seguenti casistiche: • domestiche (impianti di potenza nominale inferiore a 10 Kw): 12 euro a pannello; • professionali (impianti di potenza nominale superiore o uguale a 10 kw): 10 euro a pannello; OBIETTIVO L’obiettivo, secondo il GSE, è quello di garantire il finanziamento delle operazioni di raccolta, trasporto, trattamento, recupero e smaltimento, in forme compatibili con l’ambiente. La somma trattenuta, determinata sulla base dei costi medi di adesione ai Consorzi, viene restituita al detentore dopo aver accertato l’avvenuto adempimento degli obblighi. Non viene invece trattenuta alcuna quota agli impianti che hanno beneficiato delle tariffe incentivanti e che, ottemperando alle disposizioni del Disciplinare Tecnico del GSE, hanno già aderito ad un sistema collettivo/Consorzio in grado di garantire la completa attività di recupero e riciclo dei pannelli fotovoltaici a fine vita. Confagricoltura si attiverà in tutte le sedi opportune per contrastare e contribuire a modificare questo provvedimento, che ritiene iniquo per le aziende. Gli uffici sono a disposizione di tutti gli associati per aiutarli ad orientarsi nella normativa.

C

on la deliberazione del 1 febbraio 2016 n. 19-2862 la Giunta Regionale ha adottato il programma regionale triennale 20162019 (01.08.2016 - 31.7.2019) per la concessione dei contributi previsti dal Regolamento (UE) n. 1308/2013 per il settore apistico. BENEFICIARI Associazioni di produttori apistici piemontesi, cooperative operanti nel settore apistico, apicoltori singoli o associati della regione Piemonte, Enti di ricerca. RISORSE FINANZIARIE Il programma triennale prevede un impegno finanziario pubblico complessivo di 3.419.490 euro suddiviso in 1.139.830 euro per singola annualità. Il programma in questione usufruisce di finanziamenti pubblici, di cui il 50% è a carico dell’Unione Europea (FEAGA), e il restante 50% è a carico del Fondo di rotazione (fondi statali). Il programma regionale è stato trasmesso al Mipaaf che lo inserirà nel programma nazionale di attuazione del Regolamento (UE) n. 1308/2013, successivamente viene inviato all’Ue che lo adotta con una Decisione e definisce la compartecipazione finanziaria dell’Unione. MISURE FINANZIABILI A1 Corsi; A2 Seminari; A3 Azioni di comunicazione; A4 Assistenza tecnica; A6 Attrezzature; B1 Dimostrazioni pratiche; B2 Indagini sul campo; B3 Acquisto arnie; B4 Acquisto presidi sanitari; C2.2 Attrezzature per il nomadismo; D3 Analisi del miele; E Ripopolamento; F Ricerca.

BANDO INAIL: C'È TEMPO FINO AL 5 MAGGIO PER CARICARE LE DOMANDE Fino al 5 maggio 2016 potranno essere presentati sul portale www.inail.it i progetti e caricate online le domande per incentivi di sostegno alle imprese per la realizzazione di interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro. L’Inail mette a disposizione incentivi per il sostegno alle imprese, indirizzati al miglioramento dei livelli di salute e di sicurezza nei luoghi di lavoro. L’Inail ha individuato tre tipologie di investimento: 1 - progetti di investimento; 2 - progetti di responsabilità sociale e per l’adozione di modelli organizzativi; 3 - progetti di bonifica da materiali contenenti amianto. Maggiori informazioni negli uffici di Confagricoltura Cuneo.

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NUOVI VALORI DI REDDITO PER GLI ASSEGNI FAMILIARI

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on la circolare n. 211 del 31 dicembre 2015 l’Inps ha individuato i valori di reddito validi per il 2016 per avere diritto agli assegni familiari. Come noto, l’assegno familiare (da non confondere con l’assegno per il nucleo familiare), è una prestazione a sostegno del reddito, spettante ad alcune categorie di lavoratori escluse dalla normativa dell’assegno per il nucleo familiare (L. 153/88) e per le quali continua ad applicarsi la vecchia normativa sugli assegni familiari (T.U. 797/55). SOGGETTI INTERESSATI - coltivatori diretti, mezzadri e coloni e piccoli coltivatori diretti; - pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori) per i quali rimane il diritto alle quote di maggiorazione salariale. Il pagamento degli assegni familiari (o quota di maggiorazione) è subordinato alla condizione che gli interessati vivano a carico del richiedente e che il nucleo familiare non superi determinati limiti di reddito. AVENTI DIRITTO Per avere diritto agli assegni familiari è necessario: - la vivenza a carico del richiedente degli interessati (coniugi, figli, ecc.) - il reddito del nucleo non superi determinati limiti: a) 706,82 euro per il coniuge, per un genitore, per ciascun figlio equiparato; b) 1.236,94 euro per due genitori. IMPORTI Con la circolare in oggetto l’Inps ricorda che gli importi delle prestazioni sono pari a: - 8,18 euro mensili spettanti ai coltivatori diretti, coloni, mezzadri e piccoli coltivatori diretti i figli; - 10,21 euro mensili spettanti ai pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi per il coniuge ed i figli. I nuovi limiti sono valevoli in caso di richiesta per fratelli, sorelle e nipoti. Per ulteriori informazioni rivolgersi agli uffici Enapa di Confagricoltura Cuneo.

VALIDE ANCHE NEL 2016 LE DETRAZIONI IRPEF PER EDILIZIA E ARREDO

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on la Legge di Stabilità 2016 sono state prorogate le detrazioni Irpef in materia di edilizia, e ne sono state introdotte di nuove per l’acquisto di mobili. DETRAZIONE RECUPERO EDILIZIO È disposta la proroga fino al 31/12/2016 delle condizioni previste nel 2015, cioè la detrazione del 50% dell’importo speso, fino ad un massimo di spesa di € 96.000. DETRAZIONE PER RISPARMIO E RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA Fino a fine anno 2016 è possibile usufruire della detrazione del 65% per interventi finalizzati al risparmio energetico. BONUS ARREDO Fino al 31/12/2016 è prorogata la detrazione del 50% su una spesa massima di € 10.000, per l’acquisto di mobili e/o grandi elettrodomestici rientranti nella categoria A+ (A per i forni) destinati all’arredo dell’immobile oggetto di interventi di recupero del patrimonio edilizio per i quali si beneficia della detrazione di cui sopra. La detrazione va ripartita in 10 anni ed il pagamento della spesa deve essere effettuato con bonifico o carta di credito/debito. BONUS “MOBILI GIOVANI COPPIE” Si tratta di una nuova detrazione Irpef, riservata alle giovani coppie (coniugi o conviventi) che costituiscono nucleo famigliare da almeno 3 anni, di cui almeno uno dei due non abbia superato i 35 anni e che acquistano un’unità immobiliare da adibire ad abitazione principale. La detrazione spettante è del 50% su una spesa massima di € 16.000, per l’acquisto di mobili destinati all’arredo dell’abitazione; va ripartita in 10 quote annuali e non è cumulabile né con il bonus arredo, né con la detrazione del recupero edilizio. Per maggiori informazioni contattare gli uffici CAF di Confagricoltura Cuneo.

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IV

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INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 02 • MARZO 2016


Corilicoltura

Uno dei tanti appezzamenti di nocciolo sorti, qua e là, nelle aree pianeggianti della provincia di Cuneo

Nocciole, serve cautela LE RIFLESSIONI DEL PRESIDENTE DELLA SEZIONE CORILICOLA, ALDO GAVUZZO di Paolo Ragazzo

"È

bene prestare attenzione prima di decidere del futuro dei propri terreni, impiantando nuovi noccioleti. Occorre, infatti, non farsi attrarre eccessivamente da questo momento di entusiasmo, come successo in passato per altre attività, e restare cauti. Gli impianti, specie nelle zone meno vocate, potrebbero col tempo non soddisfare pienamente le aspettative dei produttori”. Con queste parole Aldo Gavuzzo, presidente della sezione Corilicola di Confagricoltura Cuneo, analizza il momento attraversato dal settore in provincia di Cuneo, alle prese dal 2014 con un particolare stato di ‘euforia’. Diverse sono le motivazioni che stanno spingendo gli agricoltori a prediligere le nocciole rispetto ad altre colture: prima fra tutte l’attuale maggior remunerazione del prodotto, tanto che non sono rari i casi di produttori che decidono di convertire i loro terreni in noccioleti, pur consapevoli dei tempi di sviluppo del nocciolo, che per arrivare alla massima produzione impiega oltre 10 anni. IL MERCATO SPINGE LA CRESCITA “Fino a pochi anni fa il nocciolo era coltivato solo nelle zone collinari e pedemontane dove non erano possibili altre coltivazioni per il clima e il terreno sconnesso, oggi invece le nocciole vengono coltivate quasi ovunque – rimarca Gavuzzo –. Fondamentale è stata la spinta del mercato, caratterizzato da domanda crescente e prezzi su livelli sempre soddisfacenti. Il momento è favorevole, inoltre, grazie anche a grandi industrie che garantiscono il ritiro del prodotto pur senza prendere impegni precisi sulle quotazioni”. Il mercato globale richiede nocciole, dunque, e il settore cerca di soddisfare la domanda con un’offerta destinata a crescere ancora. Ma cosa succederà tra 10 anni, quando la produzione

sarà prossima ai livelli richiesti? “Nessuno ha la sfera di cristallo – risponde il rappresentante di Confagricoltura Cuneo –, ma occorre considerare che il ‘boom’ delle nocciole sta contagiando tutto il mondo; nell’Est Europa e in Sud America, in particolare, sono in atto grandi investimenti nel settore e si prevede che nei prossimi 10-12 anni sul mercato saranno presenti oltre 1 milione di quintali di prodotto in più rispetto ad oggi. Per cui è probabile che la richiesta, ammesso che resti ai livelli attuali, verrà soddisfatta”. ATTENZIONE ALLA QUALITÀ DEL MATERIALE C’è poi un ultimo punto su cui merita porre l’accento. A beneficiare di questo momento favorevole sono anche i vivaisti o i semplici produttori di piantine di nocciole che hanno visto lievitare di molto i prezzi di vendita. “Occorre prestare molta attenzione al momento dell’acquisto delle piantine, badando come prima cosa alla qualità e salubrità del prodotto e affidandosi a stimati operatore del settore”, avverte Aldo Gavuzzo. Da buoni piemontesi, dunque, l’invito è a mantenere i piedi per terra.

PRIMO PRODUTTORE

La Turchia influenza il mercato Il maggior produttore mondiale di nocciole resta la Turchia (68% nel 2014), pertanto è chiaro che il mercato è fortemente legato, nel bene o nel male, a quanto avviene nella penisola anatolica. Segno di questo sono state le gelate che nel 2014 hanno danneggiato la produzione turca e favorito così la crescita della domanda sul mercato mondiale. “In Turchia le coltivazioni si estendono soprattutto in montagna tra i dirupi, zone in cui non si possono utilizzare macchinari per le lavorazioni e coltivazione e non è possibile effettuare trattamenti se non aerei – spiega Aldo Gavuzzo -. Buona parte delle varietà coltivate si presenta con il frutto che non cade dalla pianta quando è maturo, ma rimane sul ramo avvolto dal mallo. La raccolta è ancora in buona parte effettuata a mano, ma la Turchia sta fornendo agli agricoltori finanziamenti per spostare la produzione in zone collinari in cui sia possibile l’utilizzo di attrezzature meccaniche. In questo contesto è possibile che la produzione turca presenti qualche rallentamento, ma si riprenderà in tempi brevi”.

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Vitivinicoltura gliorare le performance quali-quantitative del vigneto tramite la fertilizzazione. A seguire sono intervenuti Stefano Tagliavini e Matteo Amedei della SCAM di Modena, che hanno trattato i temi della sostenibilità e valorizzazione della filiera vitivinicola con la concimazione Organo– Minerale. Davide Ferrarese, preparatore d’uva di Corno di Rosazzo (Ud), infine, ha illustrato le tecniche di potatura ramificata con il metodo ‘Simonit&Sirch’. “Ogni intervento è stato finalizzato a illustrare tecniche e soluzioni per migliorare la qualità della produzione – ha spiegato Antonio Marino, tecnico di Confagricoltura Cuneo -. Il pubblico presente ha apprezzato i temi trattati e, in particolar modo, le relazioni a loro modo innovative rese da due esperti come Porro e Ferrarese, che hanno portato le aziende a riflettere su come migliorare le condizioni dei vigneti attraverso un equilibrato apporto di fertilizzanti, a seconda delle fasi di vita della pianta, e una potatura in grado di garantire continuità del flusso linfatico”. A pagina 26 è riportato un approfondimento tecnico sugli errori di potatura segnalati durante la mattinata.

Il folto pubblico che ha partecipato all'incontro all'azienda Toso

Alle radici della qualità in vigneto NELL'INCONTRO DI CONFAGRICOLTURA A COSSANO BELBO ILLUSTRATE LE TECNICHE PER UNA MIGLIORE PRODUZIONE

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i è svolto giovedì 11 febbraio nella sala conferenze dell’azienda Toso, a Cossano Belbo, il convegno organizzato da Confagricoltura Cuneo, in collaborazione con la SCAM, dal titolo “Alle radici della qualità: l’equilibrio della nutrizione e il rispetto della pianta con la potatura”.

Ad aprire i lavori, seguiti da numerosi viticoltori e addetti del settore, sono stati Antonio Marino e Luca Maggiorotto, tecnici di Confagricoltura Cuneo. A loro il compito di introdurre gli argomenti e di lasciare poi la parola a Duilio Porro della Fondazione E. Mach di San Michele all’Adige (Tn), che ha spiegato come mi-

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La burocrazia si annida tra le viti

A . R . E . V.

Sì a tutele al vino

DOPO LA PRESA DI POSIZIONE DI CONFAGRICOLTURA E GRAZIE ALLA REGIONE SI È RISOLTO IL BLOCCO DEGLI APPLICATIVI PER LA GESTIONE DEL POTENZIALE VITICOLO di Gilberto Manfrin

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a presa di posizione della Confagricoltura Cuneo ha sortito gli effetti sperati. Si è infatti risolto, grazie all'intervento della Regione, il blocco degli applicativi informatici che impediva la gestione del potenziale viticolo in Piemonte. Da mesi gli imprenditori viticoli che intendevano effettuare lavori di estirpo e reimpianto vigneti non riuscivano a presentare le dovute domande a causa dei sempre più frequenti ostacoli burocratici. “La situazione parrebbe essersi risolta e stiamo tornando piano piano alla normalità - afferma Alessandro Bottallo, tecnico della Confagricoltura Cuneo zona di Alba -. La Regione ha reso disponibili gli applicativi e ora restiamo in attesa della determina regionale indispensabile per presentare le domande relative”. Da notare che in altre Regioni, la questione è stata affrontata diversamente, con sistemi di autorizzazione provvisori e senza bloccare gli estirpi. Problemi anche in questo caso di natura tecnica e procedurale hanno reso complicata inoltre la presentazione delle domande relative al bando OCM vino “Ristrutturazione e riconversione vigneti” entro il termine previsto, inizialmente, per lo scorso 29 febbraio. In seguito alle segnalazioni di tali problematiche pervenute da più sedi, è stato chiesto proprio a fine febbraio al Coordinamento di Agea un’ulteriore dilazione del termine di scadenza per la presentazione delle domande, proroga che è stata poi concessa all’8 marzo. Alla base dei problemi c’era il fatto che a partire dal 2016 Arpea, non essendo più riconosciuto come ente pagatore regionale per l’erogazione dei contributi OCM, ha stabilito che le domande per il bando “Ristrutturazione e riconversione vigneti” non potevano più essere presentate tramite il sistema informatico piemontese,

bensì con il sistema nazionale. E qui sono insorte le difficoltà. “Solo in Piemonte questo passaggio ha causato notevoli problematiche connesse al corretto trasferimento dei fascicoli aziendali piemontesi, non recepiti dal sistema nazionale - spiegano dalla Confagricoltura Cuneo -. Per fortuna è stata concessa una proroga altrimenti non avremmo potuto presentare le domande. Resta il fatto che tutte le altre Regioni, invece, erano già allineate per rispettare la scadenza del 29 febbraio”. Amaro il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, che commenta così tutta la vicenda: "Una volta era il sistema ad adattarsi alle esigenze dell’agricoltura, dettate dal clima, ora invece è sempre più vero il contrario, con le aziende che devono sottostare ai tempi assurdi alla burocrazia".

Un grande appuntamento internazionale per discutere delle prolematiche legate al vino. L’Arev, Associazione delle regioni europee vitivinicole, ha organizzato il convegno che si è tenuto lo scorso 26 febbraio a Grinzane Cavour. Le 75 regioni viticole europee riunite nell'Arev guardano ai vantaggi dell'espansione dei mercati, ma chiedono anche la tutela delle denominazioni e nuove misure in aiuto al settore. “Non siamo contro la liberalizzazione del mercato del vino - ha commentato Sergio Chiamparino, presidente di Arev e della Regione Piemonte -. Siamo contro una liberalizzazione senza qualità, una liberalizzazione che confonde il consumatore facendogli credere di bere una barbera piemontese, perché così leggerebbe sull’etichetta, quando la barbera doc è prodotta in Piemonte, nei territori d’origine del vitigno”. Un dibattito iniziato dall’ipotesi ventilata in sede di Commissione europea di svincolare il nome del vitigno dal territorio in cui viene prodotto. Al convegno, in rappresentanza di Confagricoltura Cuneo, ha preso parte anche Gianluca Demaria, presidente sezione Vini Rossi. dell'associazione.

VA L O R I Z Z A Z I O N E M O S C AT O

Confagricoltura ha incontrato il Ctm Confagricoltura Cuneo ha incontrato ad Alba, presso la propria sede di zona, i rappresentanti del Ctm (Coordinamento Terre del Moscato), il Movimento d’opinione con sede a Santo Stefano Belbo, sorto per la tutela e la valorizzazione del Moscato d'Asti e dei suoi produttori. Sono stati affrontati diversi temi relativi al comparto del Moscato; in particolare, il Ctm, rappresentato dal presidente Giovanni Bosco, ha chiesto la disponibilità della Confagricoltura per una serie di proposte che il Movimento andrà a presentare sul territorio in un’ottica di valorizzazione e promozione del prodotto legata ad aspetti commerciali, ma anche turistico-culturali. “Il coordinamento è ormai una realtà protagonista della vita sociale della valle Belbo dove si occupa anche di cultura e coltura del territorio - afferma Mario Viazzi, direttore della Confagricoltura zona di Alba, presente all’incontro -. Abbiamo posto le basi per avviare una collaborazione concreta e favorire così idee e progetti per promuovere il nome del Moscato e il territorio dove si produce. Gli aspetti economico-commerciali sono al primo posto, ma meritano attenzione anche quelli sociali che ruotano attorno ad un’area che ha da sempre una sua importantissima valenza turistica e culturale. Per invogliare il consumo di Moscato e per riceverne un adeguato compenso, crediamo che oltre al vino, sia importante mettere nella bottiglia anche tutto ciò che di buono offre il territorio del Moscato. Su questo e su tutti gli altri importanti aspetti che interessano il comparto, il dialogo con il Ctm è dunque aperto, certi che saprà portare buoni frutti”. “Il problema - aggiunge Giovanni Bosco, presidente del Ctm - purtroppo è rappresentato dalle vendite dell’Asti che stanno crollando in quanto la parte industriale, essendo ormai prevalentemente composta da ditte individuali, non crede più nel prodotto e le aziende non investono in pubblicità e non incentivano il consorzio a fare campagne pubblicitarie”.

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Confagricoltura news INTERNET

Accordo per la connessione

L'Anga di Cuneo alla 'Fiera in campo'

U

na delegazione di giovani dell'Anga Cuneo, guidata dal presidente Albergo Giordano, ha partecipato, sabato 26 febbraio, alla 39ª edizione della Fiera in campo di Vercelli. Centoventi espositori, prove sul campo e boom di pubblico per la manifestazione organizzata dall'Anga Vercelli Biella che si conferma ogni anno come punto di riferimento a livello nazionale. Per tre giorni addetti ai lavori si sono confrontati su temi di forte attualità, come il Psr 2014-2020 e la sostenibilità ambientale.

"La Fiera è stata anche l'occasione per confrontarsi con le altre Anga del Piemonte sulla programmazione di eventi e iniziative per il 2016 - ha spiegato Alberto Giordano -; come Anga Cuneo, ad esempio, abbiamo allo studio un grande evento sul vino a giugno. Nel corso dell'Internord, poi, si è iniziato a preparare il terreno in vista del rinnovo dei vertici nazionali; appuntamento al quale i giovani agricoltori del Piemonte vogliono arrivare preparati per giocare un ruolo di primo piano".

FIERA DI PRIMAVERA

Confagricoltura ha siglato un accordo con Telecom ed Eutelsat per fornire alle associate non servite da banda larga una connessione satellitare alla stessa velocità di quella su fibra a condizioni vantaggiose. Il contratto prevede: fornitura dell’accesso, noleggio del kit installazione, attivazione e verifica del funzionamento, manutenzione, fornitura di un Ip statico per ogni profilo, velocità massima di download di 22 mbps e di upload di 6 mbps. Tre le opzioni: A) Pacchetto 10 Gb di traffico dati mensili (contributo una tantum 295 euro + canone mensile anticipato 36,70 euro); B) Pacchetto 25 Gb (295 euro + canone mensile anticipato 64,30 euro); C) Traffico Flat (295 euro + 87,30 euro). Per sottoscrivere l’offerta è necessario compilare dei moduli scaricabili da http://www. taisud.com/confagricoltura-digital-divide. html ed essere in possesso di una casella di posta elettronica certificata. I moduli dovranno essere restituiti all’indirizzo di posta elettronica info@pec.taisud.it o fax 06-93574065.

C O N V E N Z I O N E F I AT

Una vetrina per le aziende

Prezzi e sconti vantaggiosi

Si svolgerà nel fine settimana del 9 e 10 aprile, la 57ª edizione della “Fiera di Primavera” di Mondovì. Un appuntamento importante per tutto il comparto agricolo e non solo, ma sopratutto un'occasione unica per le aziende associate a Confagricoltura per presentare i loro prodotti d’eccellenza e usufruire dell’opportunità della vendita diretta. Ogni anno la Fiera monregalese richiama visitatori da tutta la provincia, sarà una bella vetrina per le aziende che potranno avere maggiore visibilità e rapportarsi direttamente con i propri consumatori. Per informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura.

Confagricoltura e Fca Italy Spa hanno firmato un convenzione per fornire un trattamento di favore alle aziende soce di Confagricoltura. L’accordo prevede sconti per l’acquisto di autoveicoli nuovi dei marchi Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Jeep e Fiat Professional. L’iniziativa è valida per i veicoli ordinati dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2016 e, comunque, immatricolati entro il 31 dicembre 2016. Per poter usufruire degli sconti (non cumulativi con altre promozioni), gli associati dovranno, all’atto di prenotazione del veicolo, consegnare copia della tessera d’iscrizione a Confagricoltura con validità per il 2016.

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Offerta formativa per le aziende SONO IN PARTENZA I CORSI DI CONFAGRICOLTURA CUNEO di Erica Giraudo

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ome di consueto, con i primi mesi dell’anno riparte l’offerta formativa proposta dalla Confagricoltura di Cuneo per le aziende agricole. I corsi verteranno principalmente su tre tematiche: patentini per i fitofarmaci, corsi per la sicurezza e abilitazione per l’uso di trattrici agricole. PATENTINI PER FITOFARMACI A marzo si terranno corsi per il rilascio del patentino per i fitofarmaci nelle sedi di Confagricoltura a Mondovì e Alba. A Saluzzo e Cuneo sono previsti corsi per il rinnovo. Dal 26 novembre 2015 tutti gli utilizzatori di fitofarmaci, anche non professionali, devono essere in possesso del patentino per l’acquisto dei prodotti fitosanitari di qualsiasi classe e categoria. Per chi aveva il patentino scaduto negli anni 2014-2015 la

validità è stata prorogata fino al 30 giugno 2016 pertanto possono frequentare il solo corso di rinnovo – 12 ore senza esame finale, mentre coloro che hanno il termine di validità nel 2016, hanno tempo 6 mesi dopo la scadenza a rinnovare il patentino. Chi ha il patentino scaduto prima del 2014 o non lo ha mai conseguito deve frequentare il corso di rilascio patentino – 20 ore con esame finale. I diplomati/laureati in materie agrarie non sono tenuti a frequentare il corso ma devono solo sostenere l’esame. CORSI SICUREZZA Sono previsti per l’anno 2016 tutti i corsi indicati dal Dl 81/2008 in materia di sicurezza sul lavoro per i datori di lavoro e soci di società semplici. Ossia: corso RSPP (Responsabile Servizi Prevenzione e Protezione);

corso Primo soccorso aziendale; corso antincendio. I suddetti corsi sono obbligatori per i titolari di aziende agricole che assumono mano d’opera e per le società di persone. I primi corsi inizieranno a marzo nella zona di Alba, ma saranno organizzati successivi corsi a fine anno in tutte le sedi. ABILITAZIONE ALL’USO DI TRATTRICI AGRICOLE Ad Alba, il 24 marzo si terrà un corso per trattori agricoli gommati e cingolati di 13 ore, a Cuneo il 7 aprile un corso trattori gommati di 8 ore. Con l’accordo Stato-Regioni, a partire dal 12 marzo 2017 tutte le persone che utilizzano trattrici agricole sono tenute a svolgere entro tale data un corso di aggiornamento per l’utilizzo del mezzo in sicurezza. L’abilitazione all’uso delle trattrici agricole e carrelli elevatori è obbligatorio per coloro che non possono dimostrare un’esperienza almeno biennale: ad es. dipendenti di nuova assunzione, giovani insedianti. Sono previsti nel corso del 2016 anche corsi per carrellisti e trattoristi in altre zone. Chi fosse interessato ad avere informazioni o ad iscriversi può contattare gli uffici di Confagricoltura Cuneo.

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Le nostre aziende

Una veduta dall'alto della stalla di Frisone, al fondo i due robot per la mungitura automatizzata

DAL 2014 A MARENE LA FAMIGLIA GIANOGLIO HA INVESTITO PER L'AUTOMAZIONE DI TUTTO IL CICLO DI RACCOLTA LATTE

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hi l’avrebbe mai detto, fino a qualche anno fa, che la giornata di un produttore di latte potesse iniziare al computer anziché nella stalla? Eppure, oggi, questa è la realtà in quelle imprese del settore lattiero caseario che, per restare competitive, hanno deciso di investire in automazione e tecnologia. Il viaggio de ‘L’Agricoltore cuneese’ ha fatto tappa questo mese nell’azienda di Giuseppe Gianoglio a Marene, che da due anni ha abbandonato le 'vecchie' pratiche di mungitura per dotarsi di due moderni robot. Ad accompagnarci nella visita è Cristiano, 32enne figlio di Giuseppe e dall’età di 17 anni impegnato a prendersi cura con il papà dell’allevamento di vacche di razza Frisona alle porte del paese. L’azienda conta 110 capi in mungitura, ma è predisposta per contenerne 130 in strutture di recente fabbricazione e “nel rispetto delle norme del benessere animale” precisano gli allevatori.

Una mungitura 'h24' e precisa con il robot di Paolo Ragazzo

ANNI DI INVESTIMENTI È datato 2011 il primo importante investimento: una nuova stalla lunga 80 metri e larga 23, progettata a fianco di quella esistente e tutt’ora in funzione. Nelle due strutture principali il numero totale di ‘cuccette’ è salito così a 230, senza contare i posti disponibili in una stalla in cui trovano sistemazione i vitelli, una volta svezzati. Nel 2014, poi, l’azienda Gianoglio decide di modificare radicalmente la propria attività, installando due robot per la mungitura e chiudendo definitivamente la sala tradizionale. “Fecondiamo le manze dai 13 ai 15 mesi, quasi tutte artificialmente – spiega Cristiano Gianoglio – e 4/5 giorni prima del parto le trasferiamo nei box con la lettiera. È lì che inizia anche il lavoro di addestramento per farle accedere da sole al robot: impostiamo dal pc il programma che dosa il mangime necessario in una piccola mangiatoia e ricrea i rumori della mungitura. Così

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l’animale, tra le altre cose, si abitua al trambusto dell’allevamento ed è più tranquillo. Tutti i capi al primo parto passano dall'addestramento, che può durare dai 3-4 giorni al mese". IL ROBOT DI MUNGITURA Ma come funziona, nel concreto questa tecnica di mungitura? “Le vacche si muovono liberamente nella stalla e nel corso della giornata si avvicinano al robot per la mungitura, attratte

dal mangime molto appetibile – prosegue Cristiano -. Sentita la presenza dell’animale, si attiva in automatico un particolare braccio che attraverso un sistema di spazzole pulisce, dapprima, le mammelle della vacca e ne stimola la produzione di latte. A questo punto un sensore rileva i capezzoli e l’aspirazione del latte ha inizio a seconda della disponibilità e della pulsazione di ogni ‘quarto’. Praticamente si ha una

Il robot aspira il latte a seconda della disponibilità dei 'quarti'


Le nostre aziende mungitura su misura, veloce e senza sprechi di tempo. Dopo ogni animale, tutto viene pulito e disinfettato, per evitare contaminazioni”.

APPELLO AL GIOCO DI SQUADRA Per concludere chiediamo a Cristiano cosa ne pensa dell’attuale momento del comparto: “Sì, di latte in giro per l’Europa ce n’è troppo, ma sono altri i Paesi che dovrebbero pensare a limitare per primi la produzione, non l’Italia. Il nostro latte è di assoluta qualità: lo dimostra il fatto che per certe produzioni è molto ricercato e i caseifici non ne possono fare a meno. Certo il momento non è semplice; per superarlo serve, in azienda, un buon gioco di squadra tra allevatore, alimentarista e veterinario, mentre al di fuori occorre smetterla con annunci pessimisti. Bisogna sensibilizzare al consumo di prodotti da latte italiano al 100% perché hanno una marcia in più”. È in storie come queste che si misura la passione dei produttori cuneesi e la loro determinazione a guardare al futuro con fiducia.

Giuseppe e Cristiano Gianoglio con Marco Bruna (Confagricoltura Savigliano)

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MONITORAGGIO COSTANTE E PRECISO Praticamente si munge 24 ore su 24, sette giorni su sette, con indubbi vantaggi non solo per il benessere dell’animale, ma anche per la vita dell’allevatore che non deve più sottostare a orari precisi e può impiegare il tempo risparmiato nel miglioramento aziendale. “Riesco a monitorare la situazione della stalla dallo schermo del computer, dove il software di gestione del robot mi indica non solo la produzione momentanea e settimanale, il numero di mungiture, ma addirittura gli spostamenti dell’animale, grazie ad uno speciale collare che identifica ogni bovino e ne misura la ruminazione, elemento questo essenziale per capire il suo stato di salute”. Si riesce, in altre parole, ad avere un’idea precisa di quantità e qualità del latte prodotto da ogni vacca, rilevandone inoltre anche il periodo riproduttivo (calore) o la scarsa motilità. “Dalle anomalie che mi segnala il software capisco se c’è qualcosa che non va e riesco così a intervenire in maniera mirata e puntuale”, sottolinea il giovane allevatore. L’attenzione al benessere ani-

male dell’azienda Gianoglio si può notare anche dai quattro ventoloni di ricircolo dell’aria installati sul soffitto della nuova stalla e dal sistema di ‘doccette’ che in estate rendono più sopportabile ai bovini la calura della piana saviglianese. Così la quantità di latte prodotto ogni giorno, in media circa 34/35 Kg per vacca, resta stabile.

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TORNA LA FIERA DELLA MECCANIZZAZIONE AGRICOLA DI SAVIGLIANO IN PROGRAMMA DAL 17 AL 20 MARZO. QUEST'ANNO UN GIORNO IN PIÙ PER VISITARE LO SPAZIO ESPOSITIVO DI BORGO MARENE Panoramica sull'ampia superficie che ospita la Fiera

Innovazione agricola in Fiera a Savigliano di Ilaria Blangetti

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a Fiera della Meccanizzazione Agricola, giunta alla sua 35^ edizione, sarà protagonista a Savigliano dal 17 al 20 marzo. Ospitata nell’area fieristica di Borgo Marene, quest’anno l’esposizione sarà di quattro giorni, uno in più rispetto alle passate edizioni: una proposta accolta con entusiasmo dagli espositori che avranno così più tempo a disposizione per arricchire la loro presenza in fiera. Come sempre dedicata alle tecnologie in agricoltura, la Fiera si estende su una superficie di oltre 48 mila metri qua-

dri e ospita più di 350 espositori di attrezzature e macchinari agricoli per la pianura, la collina, la montagna ed il giardinaggio. Nella giornata di domenica sarà messo a disposizione un servizio di navetta gratuito con due diversi percorsi in partenza da Marene e dal parcheggio di Leclerc a Savigliano. La Fiera è da anni occasione di approfondimento sulle più recenti novità del settore: sono tanti i passi in avanti compiuti dalla ricerca scientifica e tecnologica, frutto della continua innovazione delle aziende del comparto meccanico, che stanno aiutando

le aziende agricole nella non facile congiuntura economica, coniugando l’efficienza lavorativa con la massima attenzione all’incolumità del lavoratore e al rispetto dell’ambiente. Proprio per dedicare uno spazio a questi approfondimenti, da quest’anno sarà attiva una nuova area chiamata Agrimedia. Sotto il profilo della sicurezza e della tutela ambientale, poi, molto si è fatto negli ultimi anni, perfezionando sempre di più trattrici e macchinari agricoli, e proprio dalla Fiera della Meccanizzazione Agricola di Savigliano sono arrivati negli anni scorsi interessanti spunti di riflessione e dibattito. Innovazione e applicazione della ricerca costituiscono un aspetto di primissimo piano che si concretizza con il “Concorso novità tecniche”, un'iniziativa indetta e seguita direttamente dal Cnr – Imamoter, che ha lo scopo di valorizzare la realizzazione da parte di costruttori italiani di macchine o componenti che presentino perfezionamenti idonei ad Trivelle_Miniescavatori_2_1-3

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Fiera della Meccanizzazione

Meccanizzazione: un settore strategico

assicurare un progresso tecnico nell'ambito della meccanizzazione agricola, con particolare attenzione alle ricadute sull’ambiente. Un orientamento, quello della cura della terra e delle produzioni di qualità e legate al territorio, che sembrerebbe garantire maggiore reddittività su lungo termine. Le aziende vincitrici verranno premiate giovedì 17, alle 11, in occasione dell’inaugurazione della Fiera e le motivazioni del riconoscimento verranno pubblicate sulle principali riviste specializzate con indubbi vantaggi in termini di visibilità per l’azienda. Come sempre, una grande attenzione ai temi di maggiore rilievo per il settore, sviluppati attraverso incontri e dibattiti che inizieranno già qualche giorno prima della manifestazione e continueranno fino alla chiusura. Tra questi il convegno di Confagricoltura Cuneo: “Agricoltura: facciamo i conti. Strumenti e agevolazioni per ridurre i costi e migliorare il reddito delle imprese agricole” in programma il 17 marzo alle 14,30 (dettagli a pag. 5). L’ingresso in fiera è libero e gratuito (l'esposizione sarà aperta dalle 8,30 alle 19). Nella giornata di domenica sarà messo a disposizione un servizio di navetta gratuito con due diversi percorsi in partenza da Marene e dal parcheggio di Leclerc a Savigliano. Dettagli su www. fierameccanizzazioneagricola.it.

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a Fiera della Meccanizzazione Agricola di Savigliano rappresenta una vetrina di rilievo per un settore che in Italia si conferma strategico: il nostro Paese è ai vertici delle classifiche dei Paesi produttori ed esportatori di meccanizzazione agricola di alto livello. In particolare è da segnalare che, per quanto riguarda l’export di macchine agricole, l’Italia è terza con una quota dell’8,4%, dietro agli Usa, secondi con il 15,1% e alla Germania, saldamente prima con una percentuale del 18,8%. Ciò evidenzia come nel comparto dei macchinari l’Italia risulti tra i maggiori operatori globali, grazie alla specializzazione manifatturiera e alla capacità competitiva. Di tutto l’export prodotto da questo comparto, inoltre, i due terzi si riferiscono a trattori e ad apparecchi per la raccolta e trebbiatura. Particolarmente consistente il contributo del Cuneese, uno dei territori con la maggior concentrazione di produttori di macchine agricole in Italia, con diversificazioni di prodotto davvero interessanti. Esistono, poi, elementi che prospettano un’ulteriore crescita: secondo un recente rapporto del gruppo “Sace” pubblicato nel Rapporto Export 2015-2018 è possibile incrementare

l’export attuale di altri 2 miliardi di euro entro il 2018. In questa prospettiva gioca un fattore determinante la tecnologia che, applicata alle attrezzature, potrebbe aiutare ad aumentare la produttività e allo stesso tempo ridurre gli sprechi. Anche su questo fronte l’Italia non ha da temere confronti. La meccanizzazione agricola, infatti, è uno dei fattori produttivi più importanti per la moderna agricoltura. Tutte le aziende agricole sono dotate di macchine che permettono di aumentare in modo considerevole la produttività, diminuendo così i costi di produzione, con particolare attenzione alla sicurezza dei lavoratori e alla qualità della vita di chi lavora nel settore primario.

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Il tecnico in frutteto

Potare il vigneto, 10 "regole d'oro" I TECNICI DI CONFAGRICOLTURA CUNEO RICORDANO ALCUNE SEMPLICI PRATICHE DA OSSERVARE TRA I FILARI

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otare è un’arte che si affina negli anni, va praticata con calma serafica e cognizione di causa e presume la conoscenza di concetti pratici e teorici fondamentali che non possono essere lasciati al caso o alle persone meno pratiche, perché i danni a volte sono irreparabili. "Oggi alcuni di questi concetti, per esigenze aziendali legati agli aspetti organizzativi e alla disponibilità di manodopera specializzata, sono in contraddizione con la filosofia di base - spiegano Antonio Marino e Luca Maggiorotto, tecnici di Confagricoltura Cuneo -, ma se vogliamo mantenere la longevità del nostro vigneto e la capacità produttiva volta all’ottenimento delle uve migliori non bisogna sottovalutare o tralasciare alcune regole elementari che vanno inculcate anche al personale extra aziendale impiegato nei lavori". Vediamo le principali: Non eseguire grossi tagli che diano origine a ferite di dimensioni scarsamente rimarginabili e che sono la via preferenziale per l’ingresso indesiderato di numerosi agenti patogeni tra i quali funghi ed insetti.

può applicare la regola ferrea del carico di gemme sempre costante per tutte le viti presenti nel vigneto.

Eseguire i tagli in maniera accurata e precisa senza sbavature e con organi di taglio molto affilati, in modo da avere una superficie sempre liscia e perfetta che favorisce lo sgrondo delle acque e la creazione del callo cicatriziale. I tagli slabbrati, strappati e scortecciati sono deleteri per la vite.

La potatura tardiva posticipa il germogliamento ed è la soluzione ottimale per le zone esposte alle brinate primaverili tardive, a volte anche qualche giorno di sviluppo in meno sulla fase fenologica rende determinate l’impatto con la brinata.

Possibilmente effettuare una potatura che permetta di eseguire i tagli sul legno giovane (di uno o due anni).

Eseguire la potatura quando la pianta si considera “ferma”, ovvero ha concluso l’accumulo delle sostanze nutritive di riserva, (nel tronco e nelle radici) fondamentali per l’effetto start alla partenza del risveglio vegetativo. Troppe volte si assiste a potature selvagge e premature eseguite a pochi giorni dalla

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Equilibrare in modo accurato il carico delle gemme in funzione dello stato vegetativo e del vigore della pianta che si ha davanti, purtroppo non si

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vendemmia, quando la pianta si trova ancora in piena fase vegetativa, con attività fotosintetica intensa. Una potatura condotta in maniera puntuale e accurata è il punto di partenza per un ottimale stato fitosanitario della pianta, mantenendo sempre un efficiente flusso linfatico e riducendo ai livelli minimi i coni di disseccamento.

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Possibilmente effettuare tagli sempre sullo stesso lato della pianta.

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Evitare con la potatura di rovinare le gemme della corona che tendono a favorire la cicatrizzazione delle ferite.

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GLI ERRORI DA EVITARE

Evitare drastici tagli di ritorno.

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Per ulteriori informazioni contattare i tecnici della Confagricoltura di Cuneo

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Fruttinfiore 2016

Frutta cuneese in vetrina a Lagnasco CONFAGRICOLTURA CUNEO SARÀ PROTAGONISTA A FRUTTINFIORE, IN PROGRAMMA DALL'8 AL 10 APRILE di Ilaria Blangetti

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i saranno anche diverse aziende associate a Confagricoltura Cuneo ad animare ancora una volta Fruttintavola, il percorso gastronomico che celebra la frutta a tavola, proposto all'interno di "Fruttinfiore" l'appuntamento in programma a Lagnasco dall'8 al 10 aprile. L'evento, che vede la Confagricoltura presente anche con uno stand istituzionale, festeggia per tre giorni la migliore produzione frutticola locale. Giunta alla sua XIV edizione, l'inaugurazione è prevista per venerdì 8 aprile alle 16,30 nel piazzale Asprofrut, Fruttinfiore accompagnerà i visitatori in una full immersion nel mondo della frutta facendo scoprire il lavoro di un intero

territorio. Come da tradizione, anche l’edizione 2016 vanterà un calendario ricco di appuntamenti. Protagonisti saranno, come sempre, lo Stao, il Salone delle Tecnologie Applicate all’Ortofrutticoltura, i mercatini ricchi di prelibatezze, i laboratori e tante attività didattiche per tutti, anche per i più piccoli. E non solo: arte e convegni, bancarelle ricche di curiosità, fuochi d’artificio, ospiti e, per tutti gli appassionati di Fitwalking, la VIII edizione della “Camminata tra i frutteti in fiore” . Il percorso gastronomico Fruttintavola, tra piatti tradizionali e gustose ricette innovative, prenderà vita in una location suggestiva vicino al Castello, ma con accesso da piazza Umberto I. Come detto vedrà protagoniste

Prodotti d'eccellenza protagonisti della tre giorni

anche alcune aziende di Confagricoltura: l'appuntamento è il sabato, dalle 10 alle 22, e la domenica, dalle 10 alle 20. Tra le novità di questa edizione, un'area dedicata alle degustazioni, a "golose" dimostrazioni con i prodotti del territorio e il coinvolgimento delle aziende presenti a Fruttinfiore, per conoscere le eccellenze della nostra provincia (e non solo) in tutte le sue forme. Programma dettagliato su www. fruttinfiore.it.

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