L'Agricoltore Cuneese - N. 08/2015

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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XIII - N. 08•2015 - NOVEMBRE 2015 - CONTIENE I.P.

N. 08 • 2015 U N I O N E

P R O V I N C I A L E

Approvato il PSR: si attendono i bandi

A G R I C O L T O R I

Polemica carne rossa, serviva più cautela

Lupo, cosa fa la politica?


Dal Dal rudere rudere alla alla casa casa in in bioedilizia bioedilizia in in 55 mesi mesi!! Se Sehai haiuna unacasa casadiroccata, diroccata, oone neacquisti acquistiuna, una,noi noilala demoliamo demoliamoeecostruiamo costruiamo una unacasa casaininbioedilizia bioedilizia senza senzaelementi elementiinquinanti, inquinanti, certificata certificataeeantisismica, antisismica, ininsoli soli55mesi. mesi. AAcccoonntoto ssoololo55%% aaddininizizioio lalavo voriri

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Sommario

Mancano solo più le 'salsicce elettroniche' Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo

L’Agricoltore cuneese Testata mensile di Agrimpresa Srl Rivista fondata nel 1946 Direttore responsabile: Paolo Ragazzo Redazione e realizzazione grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171/601962 Fax 0171/436301 E-mail: upa@autorivari.com Società editrice: Tipolitografia Subalpina snc C.so Gramsci, 18/c - Cuneo Tel. e Fax 0171/692077 Info@tipografiasubalpina.it Pubblicità: Tec Pubblicità e Grafica Via dei Fontanili, 1 - Fossano Tel. 0172/695897 Fax 0172/695898 adv@tec-artigrafiche.it Stampa: Tipolitografia Subalpina snc Chiuso in redazione il 10/11/2015

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uesta volta ci ha pensato un organismo prestigioso, come l'Organizzazione Mondiale della Sanità a scatenare il panico. Il motivo: la possibile correlazione tra il consumo di carni rosse e lavorate con l'insorgenza di alcuni tumori. Al pari di altri agenti pericolosi. Ma è la stessa Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, da cui le dichiarazioni dell'Oms hanno preso spunto, che ha puntualizzato come la carne rossa e trasformata non ha la pericolosità di amianto,

fumo o alcool. Anzi, "non é stato ancora individuato come una causa di cancro", dice testualmente. Vivaddio! Ovviamente la maggior parte dei media italiani è 'andata a nozze', dando la notizia con titoli roboanti, ma perlopiù sbagliati. C'è chi ha paragonato, addirittura, i wurstel alle sigarette. Ma come si fa? Prepariamoci che di questo passo tra poco qualcuno se ne uscirà dicendo che per difendersi dal 'wurstel passivo' c'è bisogno di 'salsicce elettroniche'.

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IN QUESTO NUMERO IN PRIMO PIANO

CEREALICOLTURA

Confagricoltura Cuneo

Mais: qualità eccellente

si mobilita per la crisi del latte

4

CASTANICOLTURA

Le tre giornate di Corteolona

4

Castagne, segnali positivi

I numeri della crisi

5

ZOOTECNIA

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A TUTTO CAMPO Psr approvato, ora bandi veloci!

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Liquidati 30 milioni di euro

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Pac, primi pagamenti

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IN PARLAMENTO Ddl Stabilità, si resta in attesa

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DANNI DA FAUNA

Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NO-CN Iscrizione al Tribunale di Cuneo 17/12/1948 al n. 36

Lupi: cosa fa la politica?

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Meneguz: "Non ci sarà emigrazione di lupi"

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L'INTERVISTA Ratti: "Langhe-Nebbiolo, un nuovo brand"

al forum mondiale

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In vigore il nuovo regolamento della CUN

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Buratto nuovo presidente Asprocarne

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CONFAGRICOLTURA NEWS Due nuovi vicepresidenti e Comitato di presidenza

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Convenzio FIAT per i soci

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On line il nuovo sito

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Da Cuneo al raduno Pensionati

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L'Ebat-Favla ha spento 40 candeline

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LE NOSTRE AZIENDE Castagne 'mon amour', a Viola

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VITIVINICOLTURA Definiti i prezzi delle uve 2015

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LED: il Consorzio di Vottignasco

LA CARNE NEL MIRINO Dati Oms: allarme immotivato e grave

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Il controllo funzionale macchine irroratrici 13

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IL TECNICO IN FRUTTETO 22

IL MERCATINO DELL'AGRICOLTORE

L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2015

3


In primo piano

700 lire 0,36€/lt

1,50 € 2.950

0,36 € 655

lire/lt

lire/lt

1997

2015

2.000 lire 1,03€/lt

2015

1997 Prezzo alla stalla

Prezzo al consumo

Le due bilance rendono l'idea di come oggi, nel 2015, produttori e consumatori siano gli anelli deboli nella catena del latte

Confagricoltura Cuneo si mobilita per la crisi del latte L'ASSOCIAZIONE PROVINCIALE RITIENE PERÒ INDISPENSABILE VALORIZZARE LA DISPONIBILITÀ AL DIALOGO DEGLI INDUSTRIALI PIEMONTESI

“S

ul prezzo del latte va condannato l’atteggiamento della grande industria che sta approfittando della mancanza di governance europea del comparto lattiero. L'industria non può basare la propria competitività sul prezzo della materia prima, almeno non oltre la soglia di sopravvivenza delle aziende produttrici. Lo dico, in primo luogo a Lactalis che ha delle responsabilità socio-economiche, per non dire morali, come prima industria italiana di trasformazione. Ma lo dico anche alla Grande Distribuzione Organizzata che impone politiche promozionali a prezzi stracciati”. Così il presidente di Confagricoltura Mario Guidi è intervenuto alle manifestazioni di protesta indette dai produttori ed al presidio permanente di Confagricoltura Lombardia presso lo stabilimento Lactalis di Corteolona (Pavia) dal lunedì 9 a mercoledì 11 novembre. Alle iniziative di protesta ha partecipato, mercoledì 11 novembre, anche una delegazione di produt-

tori della Confagricoltura Cuneo. Le Unioni Provinciali Agricoltori piemontesi hanno infatti deciso di muoversi unitariamente, dando il proprio supporto alla Confagricoltura Lombardia nel presidio di protesta. A testimonianza dell’unità di intenti del settore agricolo a fronte di questa situazione di estrema difficoltà, inoltre, una delegazione ufficiale della Confagricoltura è inoltre intervenutail 7 novembre, al presidio organizzato da Coldiretti presso lo stabilimento Lactalis di Ospedaletto Lodigiano. LA SITUAZIONE IN PIEMONTE Si è giunti a questa situazione dopo settimane tumultuose per il comparto latte anche in Piemonte. Se è vero che purtroppo il contesto in cui ci si muove è estremamente complesso, regolato da variabili che sfuggono al controllo diretto degli operatori perché in mano alle dinamiche del mercato, è altresì certa l’ormai cronica sofferenza del primo anello della ‘catena’: coloro

che mungono. Gli incontri svolti a livello regionale, a cui Confagricoltura Cuneo ha sempre attivamente preso parte con i suoi rappresentanti, hanno avuto il merito di riaprire il confronto con gli industriali, ma resta da verificare la loro reale convinzione nell’essere parti attive per ricostruire la filiera del latte in Piemonte. La sezione lattiero-casearia di Confagricoltura Piemonte ha designato i propri rappresentanti in seno al tavolo di filiera che ha costituito la Regione, che dovrà lavorare per definire nuove modalità di valorizzazione della qualità e della promozione dei prodotti finiti. I rappresentanti individuati da Confagricoltura sono la veterinaria Cristina Donalisio, libera professionista e produttore di latte a Orbassano, e il presidente dell’Associazione Produttori Latte Piemonte Tommaso Visca, contitolare di un allevamento di vacche da latte a Carmagnola. AVANTI CON I CASEIFICI Confagricoltura ritiene che sia indispensabile valorizzare la disponibilità al dialogo manifestata dagli industriali a livello regionale, organizzando eventuali iniziative di sensibilizzazione e mobilitazione unitaria. Ogni iniziativa estemporanea e non coordinata rischia di compromettere gli sforzi finora compiuti, senza apportare benefici concreti alla redditività delle imprese e al futuro del comparto. PREZZO IN CADUTA LIBERA Occorre, infatti, lavorare sulla filiera andando oltre le indicazioni del prezzo, che resta comunque il fattore principale. Il latte, infatti, oggi viene pagato meno di 20 anni fa con un prezzo palesemente sbilanciato a scapito degli allevatori: oggi la materia prima incide meno del 20% del prezzo finale, mentre 18 anni fa incideva per il 35%. Nel 1997 il latte alla stalla era pagato circa 700 lire al litro e il prezzo del prodotto fresco pastorizzato al consumo era di 2.000 lire al litro, mentre oggi supera 1,50 euro (3.000 lire) al litro e, nella migliore delle ipotesi, il prezzo alla stalla arriva a 34/35 centesimi al litro (meno di 700 lire), la cifra

L E T R E G I O R N AT E D I C O R T E O L O N A

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I tre giorni del presidio di Confagricoltura Lombardia di fronte allo stabilimento Lactalis di Corteolona. La Confagricoltura di Cuneo ha portato il proprio supporto nella giornata di mercoledì 11 novembre con una delegazione di produttori di latte della Granda.


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che molti allevatori indicano per non an- 50 dare in perdita. Esaminando lo storico del valore del latte alla stalla dal 1983 ad oggi 40 emerge chiaramente la situazione (vedi grafico B a fianco). A Cremona dal 28 al 31 ottobre, nel corso della 70ª edizione della Fiera del bovino da latte, si è potuta perce- 30 FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC GEN pire in modo palpabile la crisi del comparto, che preoccupa non soltanto gli allevatori Grafico A - Andamento del prezzo (€/100 lt) del latte crudo spot nazionale (Fonte: CCIAA di Lodi) ma tutto l’indotto. Negli ultimi due anni le spese di manodopera, oneri sociali, fertiliz393 390 390 400 380 370 370 zanti e antiparassitari sono aumentate in 362 362 360 353 350 345 340 334 336 modo esponenziale. 350 329 320 318 315 315 313 307 Nemmeno le nuove misure contenute nel 298 300 300 275 280 ddl di Stabilità, come la compensazione 263 263 260 260 250 dell’Iva al 10%, sembrano poter risollevare 250 227238 un comparto ormai allo stremo. “Una misura che vale mezzo centesimo al litro 200 - dichiara Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo -. Solo partendo Grafico B - Andamento del prezzo del latte (€/1000 lt) alla stalla in Piemonte dal 1983 ad oggi intorno a 40 centesimi al litro siamo disponibili ad aprire un confronto serio con la va 37,55 centesimi, ma a ottobre del 2013 CONFRONTO CON GLI INDUSTRIALI parte industriale”. Ma siamo al cospetto veniva pagato ben 51,89 centesimi (vedi A seguire, sabato 31 ottobre sempre a Todi una cifra molto distante dalla realtà. I rino, in un incontro in Regione presieduto tabella). A mitigare almeno parzialmente prezzi del prodotto spot negli ultimi tempi dall’assessore regionale all’Agricoltura la durezza di queste cifre, è la riapertura hanno segnato una nuova flessione. Sul Giorgio Ferrero, che ha visto Confagricolmercato di Lodi il latte crudo spot naziona- del dialogo con gli industriali avvenuta in le è quotato in media 36,73 centesimi al seguito all'incontro con i produttori svolto il tura presente con una propria delegazione litro; un anno fa, nello stesso periodo, vale- 22 ottobre alla GAM di Torino. al tavolo delle trattative, si è registrato un

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L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2015

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Latte, le richieste di Confagricoltura Piemonte

1

Continuare nel confronto con la rappresentanza industriale

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Impostare un confronto con la grande distribuzione organizzata per riequilibrare i ricavi all'interno della filiera

3

Conoscere i finanziamenti pubblici erogati negli ultimi 10 anni a favore delle industria lattiero casearie operanti in Piemonte

4

Valorizzare maggiormente le produzioni D.O.P.

5

Puntare, con la Regione, alla riduzione dei costi di produzione del latte alla stalla e a un miglior sfruttamento dei fondi pubblici

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Controlli più accurati, non solo alle frontiere una volta l'anno, ma con verifiche delle banche dati e dei centri di distribuzione

7

Perseguire una maggior tutela della contraffazione dei prodotti piemontesi sul mercato

8

La Regione concordi con le organizzazioni agricole attività di promozione e valorizzazione delle produzioni locali

9

La Regione si attivi con il Ministero delle politiche agricole e il Governo per l'attuazione del 'Pacchetto latte'

primo risultato. Gli industriali, pur rifiutando una trattativa regionale collettiva sul prezzo del latte, si sono resi disponibili a un confronto caseificio per caseificio con i loro fornitori e le organizzazioni di categoria che li rappresentano. Un primo passo verso l’apertura di una trattativa che dovrà consentire agli agricoltori di recuperare una parte del valore aggiunto che negli ultimi anni è andato tutto a favore della trasformazione e della distribuzione organizzata, penalizzando il costo della materia prima. Gli industriali hanno preso l’impegno di mettere in campo una serie di strumenti utili per favorire la valorizzazione del prodotto piemontese, al fine di migliorarne l’immagine e, di conseguenza, il valore. È su questo fronte che la Confagricoltura vuole misurare l’attendibilità della ‘parola data’. La Regione istituirà, poi, una commissione tecnica, di cui Confagricoltura farà parte, per verificare la possibilità di sfruttare fin da subito anche i fondi del Psr per favorire questo percorso.

All’incontro, cui hanno preso parte tra gli altri il presidente della sezione Lattiero Casearia Giampiero Degiovanni, insieme ai direttori provinciali di Cuneo e Torino, Roberto Abellonio ed Ercole Zuccaro, è stato manifestato l’apprezzamento per la riapertura del dialogo ma anche sottolineata con viva preoccupazione il livello di crisi che ha toccato il settore. Per l’organizzazione degli imprenditori agricoli “il prezzo pagato ai produttori è giunto a livelli inaccettabili e tali da non coprire più i costi di produzione. Se la situazione non migliorerà molti allevamenti saranno costretti a chiudere, con danni pesanti per il settore primario e per l’intero indotto – rimarca Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo -. È fondamentale consolidare il dialogo perché la crisi è pesante e deve essere affrontata con l’impegno di tutti i protagonisti, cercando soluzioni nuove che offrano prospettive di sviluppo per l’intera filiera, rispettose degli equilibri di mercato e garanti della dignità di tutti gli attori”.

LA FILIERA È DA RICOSTRUIRE L’avvio del confronto con gli industriali e l’impegno congiunto per la valorizzazione del latte piemontese sono, secondo Confagricoltura, gli aspetti più importanti emersi dalla riunione che si è svolta a Torino.

A VIGONE IL PRIMO ATTO DELLA PROTESTA A riportare l’attenzione sulla crisi del comparto lattiero piemontese era stato un incontro svoltosi il 13 ottobre a Vigone, in provincia di Torino. Quel giorno, oltre 500

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allevatori, provenienti dalle principali aree di produzione del Piemonte, molti anche dal Cuneese, si erano ritrovati spontaneamente per riaccendere i riflettori sulla crisi del prezzo. “Il dibattito di Vigone, sorto spontaneamente e ben moderato dagli organizzatori, aveva messo in luce un clima di esasperazione crescente degli allevatori del comparto lattiero piemontese - dichiara Giampiero Degiovanni, presidente della sezione Latte di Confagricoltura Cuneo -; un settore che tuttavia dispone di capacità e forze importanti (molti imprenditori sono giovani e altamente preparati) ed è fortemente determinato a far sentire la propria voce. Riteniamo che questa situazione di difficoltà meriti estrema attenzione da parte di tutti. Basti pensare che a gennaio 2014 in Piemonte il prezzo medio del latte alla stalla era di 39 centesimi al litro, esclusi i premi qualità. Oggi, nella migliore delle ipotesi, si arriva a 34/35 centesimi al litro, compresi i premi qualità, ma non è così raro trovare partite pagate meno di 30 centesimi al litro. PERCHÈ CONTINUIAMO A PERDERE COMPETITIVITÀ Ma quali sono le cause che hanno determinato questa situazione? La crisi del latte sembra avere molteplici cause. Viviamo in un mondo globalizzato e ormai da tempo il prezzo del latte non viene più deciso nella pianura padana. A livello mondiale, europeo e italiano negli ultimi tempi è aumentata la produzione, i consumi stagnano, è finito il regime delle quote latte dell’Unione europea e molti allevatori hanno incentivato la produzione. A livello internazionale i prezzi sono più bassi rispetto al passato. E ancora: i costi di produzione del nostro Paese sono più alti rispetto a quelli delle altre nazioni europee, paghiamo di più l’energia (gas, luce, combustibili), spendiamo di più per la manodopera – non perché i lavoratori italiani siano più cari, ma perché i nostri oneri sociali sono più alti – paghiamo di più per gli affitti dei terreni e per comprare la terra, mediamente, spendiamo 4 – 6 volte quanto spendono i francesi, per fare un esempio. L’effetto combinato delle difficoltà di mercato e dei costi di produzione elevati si traduce in una perdita di competitività che sta penalizzando i nostri allevatori. E prima che si imbocchi una strada di non ritorno, è indispensabile, quanto meno, tornare a confrontarsi.


La carne nel mirino

Dati Oms: allarme immotivato e grave

de distribuzione, quindi un po’ di psicosi si è creata ma sono certo che passato un primo allarme i consumatori non tarderanno a tornare alle loro buone abitudini”.

Roberto BARGE

CONFAGRICOLTURA CUNEO DIFENDE LA CARNE ROSSA PRODOTTA IN PROVINCIA DAGLI ATTACCHI DOPO LE RIVELAZIONI DELL'ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ

Presidente sezione Suinicola di Confagricoltura Cuneo

di Ilaria Blangetti

U

n allarme ingiustificato, un attacco che, come sottolinea la Confagricoltura di Cuneo "vanifica sforzi e risorse spesi in promozione". Stiamo parlando delle recenti rivelazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che hanno creato allarmismo intorno al consumo di carni rosse e insaccati. A tal proposito l'area Economica e Centro Studi di Confagricoltura ha diffuso un documento dove, prendendo spunto dall'Airc, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, evidenzia che il consumo di carni rosse "non é stato ancora individuato come una causa di cancro" e che il rischio, eventuale, sarebbe di trenta volte inferiore al "rischio tabacco". I dati vanno confrontati con le certezze: ossia 1 milione di morti per cancro per anno globalmente attribuibili al fumo o i 600 mila dovuti all'abuso di alcool. Una non corretta informazione rischia di mettere in cattiva luce e criminalizzare l’intero settore, uno dei più importanti della provincia.

Enrico ALLASIA Presidente Confagricoltura Cuneo

ciò pregiudichi per l’uomo l’esposizione ai raggi solari, che può essere effettuata con le dovute precauzioni. Occorre sottolineare che il consumo di carni rosse e lavorate costituisce un eventuale possibile rischio solo nel caso di consumi eccessivi o di prodotti trasformati di scarsa qualità circostanze che non trovano riscontro nella nostra provincia, dove gli allevamenti lavorano al meglio per fornire ai consumatori prodotti eccellenti”.

“In Italia, in una settimana, si è registrato un calo del 25% nella macellazione dei suini – aggiunge Roberto Barge, presidente sezione Suinicola di Confagricoltura Cuneo -. I consumatori mangiano ascoltando quanto si dice in televisione, questo allarmismo è assurdo e sicuramente non deve riguardare l’Italia dove i controlli sono rigorosi e le carni molto sicure”.

Oreste MASSIMINO Presidente sezione Avicunicola di Confagricoltura

Alberto BRUGIAFREDDO Presidente sezione Bovini di Confagricoltura Cuneo

“Innanzitutto si tratta di ipotetici rischi e non di certezze - commenta Alberto Brugiafreddo, presidente sezione Bovini da Carne di Confagricoltura Cuneo -. Senza allarmismi, l’importante è continuare a consumare la carne nelle corrette misure, evitando cotture che possono danneggiare gli alimenti, spesso lontane dalle tradizioni italiane. In questo momento abbiamo assistito ad un lieve calo di richieste nella gran-

“L’attacco dell’Oms danneggia l’intero comparto: a risentirne non sono solo la carne rossa e i salumi ma anche quella avicola, anche se non direttamente interessata dallo studio – commenta Oreste Massimino, presidente nazionale e provinciale della sezione Avicunicola di Confagricoltura -. Le informazioni sono state presentate in maniera distorta, alimentando un movimento contro la carne, tutta, ormai diffusissimo. È ancora presto per valutare gli eventuali cambiamenti nei consumi, se ci saranno, e i danni al settore”. 1.000.000

“I possibili rischi del consumo di carne rossa sono solo ipotetici, mentre i benefici nutrizionali sono indiscutibili - commenta Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo -. Serviva maggior cautela perché di certo, per ora, ci sono solo i danni economici che si stanno creando al settore zootecnico, da sempre attento a fornire qualità nonostante i sempre più elevati costi di produzione. I dati diffusi dall’Oms si basano sull’identificazione degli agenti di rischio e non sulla valutazione del reale pericolo, i risultati non devono quindi portare a conclusioni affrettate. Un valido esempio può essere la classificazione data dalla AIRC sulle radiazioni solari: è classificata come agente di rischio elevato, senza che

750.000

500.000

250.000

Carni lavorate

Carni rosse

Tabacco

Alcool

Inquinamento

Il dato si riferisce alla stima dei decessi annui per cancro a livello mondiale. Per quanto riguarda le carni rosse è da sottolineare che "non sono ancora riconosciute come causa di cancro". Fonte: AIRC

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A tutto campo

Psr approvato ora i bandi A FINE MESE VERRANNO DEFINITE LE PRIORITÀ DELLE MISURE DA ATTIVARE. CONFAGRICOLTURA: "SERVE CHIAREZZA" di Gilberto Manfrin

F

inalmente! Così Confagricoltura Cuneo, con una semplice parola, commenta la notizia dell’approvazione, lo scorso 28 ottobre, da parte della Commissione Europea del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 per la Regione Piemonte. Un piano che, è giusto ribadirlo, è arrivato con molto ritardo facendo perdere quasi un anno dal punto di vista degli investimenti. Il Psr presta attenzione alla preservazione, al ripristino ed alla valorizzazione degli ecosistemi agricoli ed alla silvicoltura, oltre al potenziamento della redditività delle aziende agricole e, in generale, alla competitività dell’agricoltura, con un occhio di riguardo anche ai giovani imprenditori. Il nuovo Piano di Sviluppo Rurale, fino al 2020 permetterà di investire 1,09 miliardi di euro, di cui 471 milioni di euro di fondi Ue e 622 di cofinanziamento nazionale. "Ad una prima e più attenta lettura del Psr - dice Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo - non ci troviamo d’accordo su alcuni criteri relativi, in particolare, alle priorità di ammissione delle domande perché si andrebbero a compiere errori già commessi con la precedente programmazione. Ci riferiamo alla destinazione di alcuni aiuti ad aziende che non rappresentano il futuro della nostra agricoltura, mentre bisognerebbe concentrare gli sforzi economici su quelle realtà più attive, che hanno le maggiori potenzialità per sostenere le sfide future. La Regione Veneto, per esempio, nella definizione dei criteri ha tenuto conto di questo, dando priorità alle aziende più dinamiche e produttive sul territorio".

INCONTRI SUL TERRITORIO In attesa dell’apertura ufficiale dei bandi, Confagricoltura Cuneo ha organizzato degli incontri aperti a tutti sul territorio della provincia di Cuneo per illustrare le linee guide della nuova programmazione. Gli incontri si terranno a Cuneo, Lagnasco, Mondovì, Santo Stefano Belbo e Grinzane Cavour con il seguente programma: LUNEDI 23/11/2015

ORE 17

CUNEO c/o CONFAGRICOLTURA CUNEO via Bruno Caccia, 4-6-8

GIOVEDI 26/11/2015

ORE 17

LAGNASCO c/o CASTELLO DI LAGNASCO - Via Castelli, 1

MARTEDI 01/12/2015

ORE 17

MONDOVÌ c/o SALA CONFERENZE - Corso Statuto 13

MERCOLEDI 02/12/2015

ORE 17

S. STEFANO BELBO c/o SALA FONDAZIONE CESARE PAVESE Piazza Confraternita, 1

VENERDI 11/12/2015

ORE 17,30

GRINZANE CAVOUR c/o FONDAZIONE BANCA D’ALBA piazza Della Chiesa, 2

8 L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2015

C O N TAT T I P E R D O M A N D E Tutti i direttori di zona della Confagricoltura Cuneo sono a disposizione degli associati per iniziare a prendere in considerazione le esigenze di ogni singola azienda in vista dell’apertura dei bandi del nuovo Psr. Per incontri diretti e maggiori informazioni è possibile rivolgersi ai direttori di zona ai seguenti riferimenti: • Adriano Rosso (direttore Zona di Cuneo) tel. 0171.692143 - adriano.rosso@confagricuneo.it • Mario Viazzi (direttore Zona di Alba) tel. 0173.281929 - marioviazzi@confagricuneo.it • Valter Roattino (direttore Zona di Mondovì) tel. 0174.42071 - roattino@confagricuneo.it • Marco Bruna (direttore Zona di Saluzzo/Savigliano) tel. 0172.712372 - marcobruna@confagricuneo.it

I NUMERI Saranno 3.900 gli imprenditori agricoli che riceveranno aiuti per l’ammodernamento delle loro aziende e 1.200 i giovani agricoltori ad ottenere un sostegno per l’insediamento iniziale e l’adeguamento strutturale delle aziende. La voce di bilancio più sostanziosa (33%) è quella destinata alla valorizzazione degli ecosistemi in agricoltura e silvicoltura, con oltre 360 milioni. Quasi un quarto delle risorse (24,7%) sarà invece indirizzato a dare più competitività e redditività alle aziende agricole, oltre che per una gestione sostenibile delle foreste, per un totale di quasi 270 milioni. Un altro 15%, cioè più di 163 milioni, va alle iniziative per inclusione sociale, riduzione della povertà e sviluppo economico nelle zone rurali, mentre quasi 163 milioni è il budget per attività mirate all’organizzazione della filiera alimentare, incluse la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere degli animali e la gestione dei rischi. L’assessorato regionale all’Agricoltura ha definito il Psr “una boccata d’ossigeno e un volano di finanziamenti per le imprese agricole piemontesi, per i giovani e per il territorio”. PRIMI BANDI A FINE ANNO Conclusa questa complessa e lunga fase di approvazione del Psr, comincerà tra pochi giorni quella operativa di costruzione dei bandi relativi ai numerosi interventi contenuti nel programma. Entro fine novembre, presumibilmente il 26 e 27 del mese, il Comitato di sorveglianza del Psr dovrà approvare i criteri di selezione per definire le priorità in seno alle singole misure, condizione necessaria, questa, per formalizzare e pubblicare i bandi, che dovrebbero essere aperti entro fine anno o inizio del prossimo. “Gli agricoltori devono essere messi nelle condizioni di presentare le domande di contributo nel più breve tempo possibile, almeno per quanto riguarda gli interventi più attesi, come quelli relativi agli investimenti strutturali, all’insediamento dei giovani agricoltori e all’agroambiente - afferma il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia -. Auspichiamo che il tempo perso per la pubblicazione del Piano sia recuperato e che i bandi non tardino ad arrivare. Confagricoltura Cuneo è già al lavoro per raccogliere le adesioni alle varie misure del Programma di sviluppo rurale, fornendo la necessaria consulenza per la redazione dei piani d’investimento. Organizzeremo delle giornate ad hoc per presentare quanto contenuto nel piano. A livello regionale, invece, sarà seguito il lavoro dell’assessorato, per fare in modo che si riduca al minimo la burocrazia e si possano sfruttare meglio le risorse a disposizione”.


MISURE PER I GIOVANI AGRICOLTORI “Finalmente il piano è nelle nostre mani - commenta Marco Bruna, direttore Confagricoltura zona di Saluzzo-Savigliano -. La misura va letta nel suo insieme e per esprimere un giudizio ci riserviamo di aspettare i bandi, auspicando che vengano aperti il più in fretta possibile e che siano più snelli rispetto al passato. Ma attenzione: far veloce non vuol dire prepararli male. Ciò che mi preme sottolineare è che siano completi, per dare modo ai funzionari che devono interloquire con le aziende di avere delle linee guida chiare su cui preparare le domande. Vista la grandissima attesa, bisogna cercare di partire con il piede giusto per non dare adito a dubbi che in passato avevano creato problemi. L’auspicio è che si faccia in fretta il passaggio con il Comitato di Sorveglianza previsto per fine mese. Sicuramente Confagricoltura, come ha sempre fatto, cercherà di partecipare attivamente alle consultazioni nella speranza di ottenere delle misure elastiche che possano favorire il più possibile l’accesso ai fondi, oltre che un veloce iter della pratica”. Non manca un commento alle dotazioni delle misure: “Le cifre rappresentano un valido sostegno agli agricoltori - prosegue Bruna -, impegnati nella ristrutturazione e ammodernamento delle rispettive aziende nonché ai giovani interessati ad intraprendere una nuova attività. In questi mesi di attesa per l’approvazione del Psr, molti di essi hanno chiesto informazioni in Confagricoltura su come fare per poter avviare una nuova attività. Ci sono risorse che potranno permettere un incremento del trend occupazionale giovanile in agricoltura”.

PSR 2007-2013

Liquidati 30 milioni di euro Trenta milioni di euro liquidati il 31 ottobre da Arpea: è questo il decreto di ottobre che, nella corsa della fine programmazione 2007-2013, ha permesso di finanziare tutte le misure del 'vecchio' PSR: 9,5 milioni sugli assi 1,3 e 4 e ben 14,5 milioni sulle misure a superficie dell’agroambiente e dell’indennità compensativa. E nello specifico sono stati finanziati gli anticipi delle domande per le misure 211 214 – prosecuzione campagna 2015. Entro novembre, invece, a seguito dell’approvazione della graduatoria regionale, si potranno liquidare gli anticipi sempre della misura 214 per le nuove adesioni della campagna 2015.

Pac, primi pagamenti IN ARRIVO PER METÀ NOVEMBRE I VERSAMENTI AGLI AGRICOLTORI

A

gea ha concluso la procedura di calcolo per l’assegnazione dei titoli provvisori sulle domande Pac di quest’anno. In Piemonte l’assegnazione dei fondi, nella misura del 70% dei pagamenti, è demandata ad Arpea che provvederà alla liquidazione intorno a metà novembre. Tuttavia, nell’assegnazione dei titoli provvisori ci sono ancora tanti errori che l’amministrazione provvederà a sistemare. Pertanto, il pagamento ricevuto potrebbe essere quello non atteso. Nel corso del saldo dei pagamenti (o dell’intero pagamento per gli agricoltori che non avranno ricevuto l’anticipo) che dovrà avvenire comunque tra il 1° dicembre 2015 e il 30 giugno 2016, tutte le posizioni saranno regolarizzate. Si ricorda che gli organismi pagatori hanno possibilità di scegliere cosa pagare tra titolo di base, greening, aiuti ai giovani agricoltori. Sicuramente sarà pagato il 70% dei titoli di base, ma c’è la possibilità che vengano considerate anche le altre componenti del titolo se Arpea riuscirà a fare il calcolo per il rispetto del greening. Ogni titolare d’azienda può verificare la propria posizione completa e i titoli provvisori assegnati sul portale www.sian.it alla pagina "consultazione pubblica registro titoli 2015-2020", accedendo con il proprio codice fiscale o P.Iva. In Italia, le “aziende” che ricevono contributi da 1.250 a 1.500 euro annui sono circa 40.000, ma complessivamente sono 1.053.830 (l’86,81% del totale, per un totale di contributi del 25,50%) che ricevono meno di 5.000 euro di aiuti. Quelle che ottengono da 5.000 a 50.000 euro all’anno sono 149.970, il 12,34% del totale, per il 47,67% dei contributi. Ricevono da 50 a 100.000 euro 7.090 imprese, lo 0,58% del totale, per l’11,97% dei contributi. Sono solo 3.230 le aziende che ricevono più di 100.000 euro all’anno (lo 0,28%), per il 14,86% dei contributi. Complessivamente per l’Italia gli aiuti diretti relativi al primo pilastro (i “premi Pac”) ammontano a circa 4 miliardi all’anno.

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In Parlamento

Ddl Stabilità, si resta in attesa

LE PRINCIPALI NOVITÀ DEL DDL IMU

POSITIVA L'ABOLIZIONE DELL'IMU. NOTA DOLENTE L'ABROGAZIONE DELL'ESENZIONE IVA PER I PICCOLI IMPRENDITORI

Esenzione totale per tutti i soggetti ubicati nelle zone montane e collinari e per i terreni agricoli, indipendentemente dalla loro ubicazione (quindi anche in pianura), posseduti e condotti da Coltivatori Diretti e IAP (Imprenditori Agricoli Professionali), comprese le società IAP. Esenzione anche per quelli a immutabile destinazione agro - silvo pastorale a proprietà collettiva.

TASI

Soppressa sulla prima abitazione, viene eliminata anche per l’azienda agricola che risulta essere prima abitazione.

di Gilberto Manfrin

IRAP

Esenzione per chi esercita un’attività agricola, comprese le società, nonché per le cooperative della piccola pesca ed i loro consorzi. Resta, con aliquota ordinaria, nelle attività agricole che non rientrano nel reddito agrario (come ad es. gli allevamenti eccedenti e l’agriturismo)

IVA

Piccoli imprenditori - Dal 1° gennaio 2017 abrogazione del regime di esenzione dell’Iva, attualmente in vigore per i piccoli imprenditori che hanno un volume d’affari al di sotto dei 7mila euro, per i quali oggi vige una particolare agevolazione in termini di compensazione Iva, registrazione della contabilità e gestione amministrativa Latte fresco - Viene aumentata dall’8,8% al 10%, dal 2016 al 2018, la percentuale di compensazione, ai fini del regime speciale Iva, per taluni prodotti del settore lattiero caseario. Pellet - Ripristinata l’aliquota Iva al 10%; nella passata Finanziaria era stata portata al 22%.

IMPOSTA DI REGISTRO

Fermo restando l’applicazione dell’aliquota dell’1% per l’acquisto di terreni agricoli da parte di IAP e CD, viene innalzata dal 12% al 15% l’imposta di registro applicabile ai trasferimenti dei terreni agricoli per gli altri soggetti

RIVALUTAZIONE REDDITI AGRARI E DOMINICALI

Dal 2016 diventa strutturale l’aumento della rivalutazione nella misura del 30% dei redditi dominicali ed agrari dei terreni, con esclusione di quelli posseduti e condotti da CD e IAP

I

l testo del disegno di legge di Stabilità è arrivato al Senato dove inizierà il suo iter parlamentare. Segnaliamo tutti i punti salienti per il nostro settore in modo da fornire un quadro complessivo aggiornato. Tutte le misure, prima di entrare effettivamente in vigore, dovranno essere approvate dal Parlamento. Confagricoltura Cuneo commenta così il Ddl: “Ritroviamo nel testo numerosi provvedimenti positivi come l’abolizione dell’Imu agricola, per citare uno dei più importanti; altre misure positive sono state introdotte nel testo ufficiale rispetto alle prime bozze, tuttavia restano degli aspetti che riteniamo fortemente penalizzanti, come l’abrogazione del regime di esenzione dell’Iva, attualmente in vigore per i piccoli imprenditori che hanno un volume d’affari al di sotto dei 7000 euro, che comporterà l’obbligo di tenuta dei registri e il conseguente aumento del peso burocratico. In attesa del passaggio in Aula, il nostro giudizio, pertanto, resta sospeso”.

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La soglia sale da 1.000 a 3.000 euro

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Danni da fauna

Una pecora attaccata da un lupo in valle Grana

Lupi: cosa fa la politica? "SERVONO PROVVEDIMENTI SERI": È QUANTO CHIEDE LA CONFAGRICOLTURA di Ilaria Blangetti

"S

erve un dibattito serio: basta frasi buttate al vento”. Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo si riferisce all’ormai annoso problema che vede allevatori e malgari lasciati da soli ad affrontare la gestione degli animali in alpeggio, con i lupi protagonisti di numerosi attacchi. “Nessun tavolo di confronto è stato insediato, nessuna parte politica a livello provinciale, regionale o nazionale ha preso posizioni decise sul problema, esponendosi per una soluzione piuttosto che un’altra - continua Abellonio -. In questo contesto si riduce tutto a mera polemica, ognuno dice la propria opinione ma non si propongono soluzioni concrete. Se qualcuno vorrà assumersi delle responsabilità in tal senso, noi saremo al suo fianco”. Insomma, non è più tempo di dibattiti, ma quello di agire per trovare una soluzione ad una questione che metta in seria discussione la sopravvivenza stessa degli alpeggi. Il tema è tornato particolarmente d’attualità nei giorni scorsi dopo che la Francia ha reso nota la decisione di autorizzare la soppressione di 36 esemplari, alcuni anche nella zona alpina, al confine quindi con il Piemonte e la provincia di Cuneo. In Italia il lupo è stato cancellato dalle specie nocive e in Europa è stato inserito, nel 1979, dalla convenzione di Berna tra le “specie strettamente protette”. Insomma sembra che l’Italia, in tal senso, non possa agire. Una situazione però che spaventa gli allevatori e riaccende la polemica sulla presenza dei lupi sulle nostre monta-

321 1800 70/130 BRANCHI

Vivono in Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta

LUPI

gne. Gli ultimi fatti di cronaca evidenziano una presenza anche nelle vallate e in zone decisamente più basse. È il caso del cadavere di un lupo appeso da ignoti a un cartello stradale, probabilmente dopo essere stato travolto da un’auto, a Brossasco, in bassa val Varaita, e dell’esemplare trovato ferito, e poi deceduto, pochi giorni prima lungo la provinciale fra Roccavione e Robilante, investito da un veicolo. Il progetto Life WolfAlps, che studia la presenza del lupo sull’arco alpino, ha evidenziato in un documento come nel 2014, in provincia di Cuneo, gli attacchi siano stati 44 (da lupo, cane o “canide indeterminato”), con 81 vittime (morti o animali feriti) e si stima la presenza nel 2012 di 9 branchi e 2 coppie. Il lupo ha colonizzato naturalmente le nostre Alpi a partire dagli anni ’90: nei primi mesi di presenza del predatore, infatti, nonostante un basso numero di capi, gli attacchi sono stati spesso numerosi e con molte vittime perché anni di assenza dell’animale avevano portato ad una gestione differente degli alpeggi. Gli attacchi, però non si sono arrestati, con oscillazioni negli anni anche importanti ma che non sono sufficienti a rendere sicuri gli alpeggi. Oggi il problema è prepotentemente attuale e serve una soluzione.

L'ESPERTO RISPONDE

Meneguz: "Non ci sarà l'emigrazione di lupi francesi" Una questione complessa e delicata. Ne parliamo con Pier Giuseppe Meneguz, docente di Gestione delle risorse faunistiche presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università degli Studi di Torino. È arrivata anche in Italia la notizia che la Francia ha autorizzato l’abbattimento di alcuni esemplari di lupi. Decisione che potrebbe ripercuotersi sulle zone di confine? “L'abbattimento di alcuni esemplari da parte dei francesi non avrà nessuna ripercussione sui branchi transfrontalieri che continueranno a occupare il loro territorio che ben conoscono e difendono. In altre parole ,se si teme una migrazione verso l'Italia non vi è ragione scientifica a sostegno di questa bizzarra teoria. L'unica cosa che cambierà, in seguito all'abbattimento di alcuni esemplari, sarà che nei branchi interessati dal prelievo il fabbisogno giornaliero di carne diminuirà. Niente più”. Gli allevatori in Italia sono esasperati e lamentano che non ci sia stata una gestione della questione. Molti invocano un abbattimento programmato, potrebbe essere un provvedimento perseguibile in Italia? “L'abbattimento programmato di alcuni capi anche in Italia è teoricamente perseguibile, ma difficilmente raggiungibile e comunque non in tempi brevi. Questa azione avrebbe un mero effetto placebo, a dire che sarebbe un medicamento somministrato più per compiacere il paziente che per fornirgli un reale beneficio”. Quali le altre possibili gestioni del problema? “Stante l'attuale quadro normativo non vedo alternative agli strumenti difensivi di cui tanto si è già parlato (cani e recinzioni)”. Quali sono i numeri del fenomeno? “Un recentissimo articolo scientifico dei ricercatori dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e pubblicato da Mammal Research col titolo "Uno, nessuno o centomila: quanti lupi ci sono attualmente in Italia?" afferma che nel nostro paese sono presenti 321 branchi che corrispondono a 1269-1800 lupi dei quali 73-130 vivono il Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta. Il dato va letto senza dimenticare che gli autori hanno desunto i dati locali dalle pubblicazione più recenti che risalgono al 2012 per il Piemonte, al 2013 per la Valle d'Aosta e al 2011 per la Liguria e che essi affermano che i dati potrebbero essere sottostimati”.

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L'intervista

"Il binomio Langhe e Nebbiolo è ormai un nuovo brand" PIETRO RATTI, PRESIDENTE DEL CONSORZIO DI TUTELA BAROLO BARBARESCO ALBA LANGHE E ROERO, RIFLETTE SU ALCUNI ASPETTI CHE INTERESSANO IL COMPARTO di Paolo Ragazzo

A

patrimonio vitivinicolo, in che modo pensate di affrontare questo cambiamento nella vostra zona? “Ad oggi, a dire il vero, regna ancora un po’ di confusione sull’argomento. Restiamo in attesa del DM sulle nuove autorizzazioni che fisserà tempi e nuove modalità, così da conoscere in che modo saranno ridistribuite. Già nel 2010, tuttavia, come Consorzio abbiamo introdotto, per la prima volta, il nuovo sistema di "bando gestione impianti" della denominazione Barolo e Barbaresco al fine di controllarne l’iscrizione all’albo e di conseguenza di regolamentarne la crescita. Le linee guida saranno particolarmente utili a partire dal 1° gennaio 2016 proprio per evitare distorsioni e aperture incontrollate”. Il Nebbiolo vive attualmente uno ‘stato di grazia’, è molto ricercato sia dai produttori che dai consumatori. Come pensa che possa evolvere questa situazione? “Ormai si parla di ‘nebbiolizzazione’ delle Langhe. È la normale conseguenza della grande attenzione da parte del consumatore - anche straniero - al Nebbiolo. Vedremo in futuro se occorrerà anche per le denominazioni Nebbiolo d'Alba e Langhe Nebbiolo prevedere o meno un tetto massimo di impianti. Al momento entrambe le denominazioni vanno bene, in modo particolare il Langhe Nebbiolo che sta crescendo Pietro Ratti, presidente del Consorzio con un buon ritmo e

vendemmia ultimata, per il comparto vitivinicolo cuneese è tempo di bilanci (molto buoni per fortuna) e di riflessioni. Ne abbiamo parlato con Pietro Ratti, presidente del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero. Presidente Ratti, dal 1° gennaio 2016 anche in provincia di Cuneo, per effetto della normativa europea, entrerà in vigore il sistema di autorizzazioni per la gestione del

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parallelamente mantiene alto il valore dell'uva e del vino. Bisogna ricordare che nel mondo il binomio Langhe e Nebbiolo sta diventando ormai il terzo “brand” dopo Barolo e Barbaresco”. Quali ripercussioni sta avendo sui valori dei terreni, giunti su quotazioni molto elevate? “Anche qui l’attenzione per i vini di punta, come per Barolo e Barbaresco, non poteva che attirare compratori stranieri in continua ricerca di nuovi territori. Di conseguenza il valore dei pochi terreni di qualità e soprattutto ‘disponibili’ è normale che abbia acquisito quotazioni simili ad altre zone di pregio nel mondo. Sono dinamiche incontrollabili e legate al prestigio in costante aumento di queste zone e dei loro vini”. Paradossalmente, la cartina di tornasole dell’attrattività dei nostri vini sono i tanti tentativi di imitazione. Quali strumenti avete a disposizione e mettete in atto, come Consorzio, per combattere episodi di contraffazione? “Abbiamo considerato Barolo e Barbaresco come un “brand”. Pertanto li abbiamo entrambi registrati in tutto il mondo, al fine di monitorare in continuazione eventuali storpiature e utilizzi impropri delle denominazioni. Abbiamo attivato il servizio di vigilanza sul mercato. Inoltre i produttori stessi, che viaggiano in continuazione, sono delle ottime sentinelle se c'è qualcosa che non va. Ultimamente, anche grazie all’intervento prezioso del Mipaaf, siamo riusciti a bloccare la vendita di Wine kit dal nome Barolo”. In conclusione, diamo i voti all’ultima vendemmia. Come è andata? “È stata eccezionale! Questo grazie essenzialmente ad un clima favorevole praticamente in tutte le stagioni: dalla primavera, con la giusta quantità d’acqua, all’estate molto calda di luglio e poi via via più fresca, in agosto, con buone escursioni termiche. È proprio la variabile del clima quella su cui la ricerca in campo vitivinicolo sta investendo sempre di più, data la sua importanza. Non dobbiamo dimenticare tuttavia l’ottimo lavoro fatto dai produttori sempre più attenti alle pratiche in vigneto. Ora occorre continuare a lavorare sui prezzi delle nostre bottiglie, consapevoli dell’elevata qualità dei vini. È lì che ci sono margini di crescita”.


Vitivinicoltura

I rappresentanti delle Organizzazioni agricole e Proprietà Fondiaria alla firma dell'accordo collettivo

Definiti i prezzi delle uve 2015 IN SEGUITO ALL'ACCORDO COLLETTIVO ART. 45 LEGGE 203/82 TRA LE ORGANIZZAZIONI E LA PROPRIETÀ FONDIARIA

S

ono stati definiti i valori indicativi delle uve 2015 necessari per stipulare gli affitti dei terreni vitati secondo le modalità previste dall’articolo 45 della Legge 203/82. L’intesa è stata raggiunta mercoledì 28 ottobre, giorno in cui si è riunita la Commissione di cui all’art. 5 dell’accordo collettivo sui contratti agrari della provincia di Cuneo, per determinare i valori delle uve per ogni singola Denominazione, in modo che possa trovare applicazione il calcolo del canone d’affitto annuale dei vigneti secondo i parametri di percentuale convenuti nei singoli contratti. Dopo l’approfondita analisi circa l’andamento dell’annata agraria, della vendemmia e del mercato delle uve, la commissione nominata dalle Organizzazioni di Categoria, Confagricoltura, Coldiretti e Cia, ha espresso i valori (riportati nella tabella). La firma ha fatto seguito all’accordo collettivo sui contratti agrari della provincia, rinnovato precedentemente dalle tre Organizzazioni agricole e dalla Proprietà Fondiaria di Cuneo nella sede di Confagricoltura a Cuneo. L’intesa, che andava a sostituire quella siglata nel 2012 e scaduta a fine 2014, ha permesso di definire il criterio di calcolo per stabilire proprio i canoni d’affitto dei terreni vitati. Erano presenti per l’occasione i presidenti provinciali di Confagricoltura, Enrico Allasia, di Coldiretti, Delia Revelli, e della Cia, Roberto Damonte, oltre alla vice presidente del Sindacato provinciale dei Proprietari beni rustici in affitto, Isabella Moschetti (nella foto in alto). “La determinazione del canone per l’affitto dei terreni coltivati a vigneto - spiega Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo - può essere commisurata

alla varietà dei vigneti concessi in affitto, oltre che alla durata del contratto stesso. Il canone può essere espresso in una percentuale riferita al potenziale produttivo di ogni singola Denominazione”. Mario Viazzi, direttore di Confagricoltura

zona di Alba, commenta invece così i nuovi prezzi delle uve concordati per la campagna vendemmiale 2015: “I valori sono tutti in aumento per effetto di un’annata qualitativamente ottima e in molti casi eccezionale, a fronte di una quantità che si può considerare media e solo in alcuni casi moderata - commenta Viazzi -. La qualità delle uve che definirei ‘orizzontale’, ottimale su tutti i vitigni, ha determinato valori generalmente in crescita, in alcuni casi anche del 30% rispetto alla passata annata: per esempio il Barolo è passato in media da 3,15 euro a 4,15 euro a kg. Sono prezzi che dimostrano una vivacità del settore che ci attendiamo riconosciuta anche dal mercato del vino, in modo da trascinare un po’ tutte le varietà prodotte dai vigneti di Langa e Roero. I valori sono definiti da un’apposita commissione composta da rappresentanti delle organizzazioni firmatarie, che in modo molto oggettivo e prudente definiscono i prezzi sulla base del valore reale di mercato delle uve”.

CAMPAGNA VENDEMMIALE 2015 VALORI INDICATIVI (in €/Kg) ACCORDO COLLETTIVO ART. 45 LEGGE 203/82 DA

UVA DESTINATA ALLA DOCG 3,90 Nebbiolo per vino “BAROLO” Nebbiolo per vino “BAROLO” con menzione aggiuntiva 4,50 Nebbiolo per vino “BARBARESCO” 1,90 Nebbiolo per vino “BARBARESCO” con menzione aggiuntiva 2,20 Dolcetto per vino “DOGLIANI” e “DOGLIANI superiore” 0,90 Dolcetto per vino “DOLCETTO DI DIANO D’ALBA” 0,90 Nebbiolo per vino “ROERO” 1,40 Arneis per vino “ROERO ARNEIS” 0,90 Pinot e Chardonnay per vino "ALTA LANGA" Moscato per vino “ASTI” e “MOSCATO D’ASTI”

A

Valore Medio

4,40 4,80 2,20 2,60 1,30 1,20 1,80 1,20

4,15 4,65 2,05 2,40 1,10 1,05 1,60 1,05

ACCORDO INTERPROFESSIONALE

1,11 €/Kg

ACCORDO INTERPROFESSIONALE

UVA DESTINATA ALLA DOC Barbera per vino “BARBERA D’ALBA” 0,90 Barbera per vino “BARBERA D’ALBA selezionata” 1,20 Dolcetto per vino “DOLCETTO D’ALBA” 0,90 Nebbiolo per vino “NEBBIOLO D’ALBA” 1,40 Nebbiolo per vino “LANGHE NEBBIOLO” 1,30 Arneis per vino “LANGHE ARNEIS” 0,80 Freisa per vino “LANGHE FREISA” 0,90 Favorita per vino “LANGHE FAVORITA” 0,90 Chardonnay per vino “LANGHE CHARDONNAY” 0,90 Pelaverga per vino “VERDUNO PELAVERGA” 0,95 Pelaverga per vino “COLLINE SALUZZESI PELAVERGA” 0,95

1,070 €/Kg 1,20 1,50 1,20 1,80 1,70 1,10 1,10 1,10 1,10 1,15 1,15

1,05 1,35 1,05 1,60 1,50 0,95 1,00 1,00 1,00 1,05 1,05

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Cerealicoltura

Mais: qualità eccellente LE RESE SONO IN CALO QUASI OVUNQUE. IL PRODOTTO, GRAZIE AL CALDO ESTIVO, SI PRESENTA SANO. I COSTI SONO IN RIALZO di Monica Arnaudo

M

eno produzione, ma più qualità rispetto all'anno precedente. La stagione di raccolta del mais, praticamente ultimata in ogni area della provincia di Cuneo, evidenzia un'annata con rese inferiori alla media, ma di qualità decisamente superiore. Molto ha influito la possibilità di irrigare le piantagioni, considerata l'estate molto calda. “A differenza di quanto successo nel 2014, il prodotto si presenta secco e di buona qualità – spiega Andrea Ingaramo, presidente sezione Cereali e semi oleosi di Confagricoltura Cuneo-. Il clima asciutto ha favorito la salubrità della pannocchie e non si sono evidenziate particolari criticità, come purtroppo successo lo scorso anno. Nelle aree più siccitose le produzioni sono state minori, mentre in pianura, dove si è potuto irrigare, le rese sono state nella media. In aumento i voli di Piralide segnalati a causa del maggior caldo stagionale, ma sono stati tenuti sotto controllo con i dovuti accorgimenti" Per le zone del Cuneese il bilancio generale non è del tutto soddisfacente. “Qualitativamente è stata una stagione di gran lunga superiore all’anno scorso - dice Adriano Rosso, direttore di Confagricoltura zona Cuneo -. Le aflatossine hanno inciso meno e quindi il mais è rimasto più puro, con un grado di umidità medio di 25 (non oltre 30, come nel 2014), però con rese che hanno registrato un 15-20% in meno rispetto alla media. Le quotazioni sono relativamente basse, lontane dall’essere remunerative anche a causa dei maggiori costi di produzione, soprattutto in merito alle spese per la maggiore irrigazione dovuta alla siccità”. Anche nell'area del Saluzzese e del Saviglianese la stagione non ha rispettato le previsioni maturate ad inizio annata. "Dopo il disastro dell'anno scorso - commenta Marco Bruna, direttore di zona Saluzzo e Savigliano - e visto che i problemi di tossine sembravano marginali si sperava in un'annata migliore. Nella pianura saviglianese, area più vocata e dove si è riusciti a irrigare di più, la

VOTTIGNASCO

L'OPINIONE DI BAGNARA

"Recuperare la genetica italiana" La stagione 2015, anche a livello internazionale, ha fatto registrare produzioni inferiori alle stime iniziali. "Il commercio internazionale è in aumento, favorito dai prezzi contenuti e dalla forte domanda mangimistica di Cina - commenta Gianluca Bagnara, economista ed esperto di dinamiche internazionali del settore agricolo -. La buona produzione Ucraina sta tenendo i prezzi contenuti in tutta l'area del Mar Nero. In Italia le quotazioni risultano quindi frenate e a questo bisogna aggiungere le scarse rese della produzione 2015 frenate dall'andamento climato estivo caratterizzato da siccità e temperature elevate. Sarà inevitabile quindi un aumento del fabbisogno del prodotto importato". Da qualche tempo di parla dell'opportunità o meno di puntare su nuove varietà di mais più resistenti a tossine, come vede questa possibilità? "Più che puntare a varietà con resistenze specifiche dobbiamo guardare a recuperare una genetica nazionale adatta ai nostri ambienti e con maggior adattabilità alle variazioni climatiche, come le elevate temperature e il fabbisogno di acqua, resistenze specifiche che porterebbero a creare una buona interazione genotipo-ambiente, senza dover sempre rincorrere resistenze sempre diverse. Lo studio va quindi fatto sul territorio e con genetica sperimentare sul luogo, non possiamo pensare di sviluppare pensando di basarci solo sull'importazione dell'innovazione. Le statistiche lo stanno confermando, più importiamo innovazione genetica più dipendiamo dall'estero anche per il prodotto da utilizzare, dobbiamo recuperare anche le buone pratiche agronomiche della rotazione e delle gestione del terreno per produrre al meglio".

E voi come la pensate? Fatecelo sapere scrivendo a: upa@autorivari.com

produzione per ettaro è stata molto buona e con qualità decisamente importanti, nelle zone con terreni un po' più ghiaiosi e con difficoltà a irrigare le produzioni sono state sotto soglia perchè in fase di maturazione la pianta ha risentito del caldo. Le nuove dinamiche della Pac, che hanno introdotto la diversificazione e inserito la terza coltura, hanno ridotto il numero di ettari di mais rispetto agli anni precedenti perchè molti sono stati sostituiti con grano, erba o soia, avevano creato i presupposti per quotazioni diverse, più soddisfacenti".

C AVA L L E R M A G G I O R E

Onorato Rosso: "La raccolta è stata discreta"

Giuseppe Martini: "Quotazioni non all'altezza"

“Poteva andare meglio, ma è comunque stata un'annata migliore della scorsa. Possiamo dire che la stagione 2015 è andata abbastanza bene come qualità di produzione, la raccolta è stata discreta anche se ha fatto registrare quantitativi leggermente inferiori rispetto alle medie degli anni scorsi. Per fortuna, rispetto al 2014, sono stati scarsissimi anche i problemi legati a malattie e piralide. Adesso non ci resta che aspettare di vedere come si evolverà il mercato”.

"La qualità è stata buona, ma con rendimenti in leggero calo, un 10-15% in meno rispetto allo scorso anno. Abbiamo fatto diverse analisi e per fortuna non ci sono stati problemi di don e aflatossine. Ci possiamo dire parzialmente soddisfatti, anche se il prezzo non è all'altezza dei costi che dobbiamo sostenere, irrigare di più ha causato costi maggiori, i mezzi tecnici sono sempre più cari e per contro le quotazioni non sono all'altezza".

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INSERTO TECNICO

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NOTIZIE SEMPRE AGGIORNATE E APPROFONDIMENTI SU WWW.CONFAGRICOLTURACUNEO.IT O SU WWW.FACEBOOK.COM/CONFAGRICOLTURACUNEO

PENSIONATI, OBBLIGO DI COMUNICAZIONE DEI REDDITI 2012

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BANDO VIGNETI: CHIESTO L'AMPLIAMENTO DEI BENEFICIARI

arrivata in questi giorni a migliaia di pensionati la comunicazione dell’Inps in cui si richiede l’invio della documentazione relativa ai redditi percepiti nell’anno 2012 come da richiesta già avanzata nel corso del 2013. Si tratta dell’ultimo sollecito prima della sospensione dell’erogazione della pensione. Confagricoltura invita tutti gli associati, che avessero ricevuto la raccomandata, a rivolgersi presso i propri sportelli per evitare di incorrere nelle sanzioni che diventeranno definitive entro 60 giorni dalla sospensione temporanea con conseguente recupero delle somme erogate. La documentazione richiesta va inviata entro il 29 febbraio 2016 attraverso il modello Red. La dichiarazione deve contenere oltre ai redditi del pensionato anche quelli del coniuge e dei familiari a carico; non vale la regola del silenzio/assenso quindi dovrà essere dichiarata anche l’eventuale assenza di redditi oltre alla pensione. Per ricevere assistenza nella compilazione o trasmissione delle dichiarazioni rivolgersi agli uffici Caf di Confagricoltura Cuneo.

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onfagricoltura Piemonte ha scritto una lettera al settore Produzioni Agrarie e Zootecniche - Direzione Agricoltura della Regione per chiedere di ampliare il più possibile, in riferimento alla ristrutturazione vigneti (bando 2014-2015), la platea dei beneficiari ammessi al finanziamento. Con Determina dirigenziale n.293 del 15 maggio 2015 era stata approvata la graduatoria regionale delle 1.040 domande di aiuto ammissibili, di cui 520 finanziabili per un importo di 6.446.455 euro nei limiti delle risorse disponibili per il bando che era di 6.451.733 euro. Nella stessa determina si precisava che le domande eccedenti la dotazione finanziaria sarebbero state finanziate con successivo atto solo nel caso in cui si sarebbero rese disponibili eventuali risorse dalla dotazione 2015 del Programma nazionale di sostegno. Con determina 532 del 2 settembre 2015, a seguito di rinunce dei beneficiari e revoche da parte dell'amministrazione competente, sono state eliminate 39 domande e la graduatoria è scesa fino alla posizione 524 comprendendo ancora 25 domande; nella stessa determina si fa riferimento al fatto che qualora fossero disponibili eventuali risorse si potrà procedere con la finanziabilità delle domande escluse. Occorre precisare che le aziende escluse sono principalmente quelle che quasi ogni anno presentano una domanda di ristrutturazione e riconversione vigneti. Proprio quest'ultime sono state svantaggiate in fase di finanziabilità in quanto l'attribuzione di punteggio ha premiato le aziende che non avevano presentato istanza negli ultimi 3 anni. Ne consegue che i beneficiari esclusi sono coloro che, più di altri, provvedono a rinnovare costantemente gli impianti, contribuendo in modo sostanziale al miglioramento della viticoltura e ad una maggior valorizzazione delle tipicità del territorio. Confagricoltura chiede perciò che si compiano tutti gli sforzi affinché le aziende escluse possano usufruire dei contributi richiesti. Se ciò non fosse possibile, occorrerebbe consentire a tali aziende, qualora non avessero ancora realizzato gli investimenti, di poter presentare domanda sul prossimo bando con l’attribuzione di un punteggio di priorità. Per maggiori informazioni è possibile contattare il numero 011/5623297 o scrivere a segreteriaop@confagricoltura.it.

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PATENTINI/1: AL VIA IL 17 NOVEMBRE CORSI A CUNEO E AD ALBA

NOTIFICA DEI PREZZI ALL'INGROSSO DELLE NOCCIOLE VIA SMS O E-MAIL

È stato attivato il servizio di notifica dei prezzi all'ingrosso, via sms e/o mail, anche per i prezzi delle nocciole rilevati dalla Cciaa e pubblicati settimanalmente sul listino prezzi camerale. Le quotazioni si riferiscono a: nocciola Piemonte IGP, nocciola Piemonte IGP punto resa, nocciola tonda gentile trilobata e nocciola tonda gentile trilobata punto resa. Gli utenti interessati, collegandosi al portale www.cuneoprezzi.it, possono registrarsi gratuitamente al servizio e dal menù "Il mio paniere" costruirsi un listino personalizzato dei prodotti desiderati. Oltre alle nocciole, il servizio è attivato per diversi prodotti rilevati dall'ente camerale.

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onfagricoltura Cuneo organizza due nuovi corsi per il rinnovo dei patentini a Cuneo e Alba. Il primo appuntamento è in programma in entrambi i casi per martedì 17 novembre alle ore 20 (12 ore totali), presso le sedi di zona. Mentre sono in pieno svolgimento corsi a Saluzzo, ulteriori percorsi formativi sono in programma a Mondovì e Santo Stefano Belbo per il mese di dicembre in data da definire. Riepiloghiamo di seguito le modalità e scadenze per rinnovo e rilascio ex-novo dei certificati (patentini) di abilitazione per utilizzatori professionali e distributori. UTILIZZATORI PROFESSIONALI Possono accedere ai corsi i soggetti con 18 anni compiuti che utilizzano i prodotti fitosanitari nel corso di un’attività professionale, compresi gli operatori e i tecnici, gli imprenditori e i lavoratori autonomi, sia nel settore agricolo sia in altri settori. Corsi per il RILASCIO ex novo dei certificati di abilitazione Devono frequentare il corso tutti coloro che non hanno mai avuto un patentino per l’acquisto e l’utilizzo di prodotti fitosanitari e tutti coloro che sono in possesso di un patentino con scadenza antecedente al 1° gennaio 2014. Il corso prevede una serie di lezioni della durata totale di 20 ore alla quale viene richiesta la frequenza per almeno il 75% del monte ore, il quale darà diritto a sostenere l’esame finale consistente nella compilazione di un test. Ricordiamo che dal 26 novembre 2015 verrà richiesto il patentino anche per l’acquisto di prodotti fitosanitari che non siano di classe. Corsi per il RINNOVO Devono frequentare il corso tutti coloro che sono già in possesso di un patentino con scadenza tra il 1° gennaio 2014 e il 31 dicembre 2015. Il corso prevede una serie di lezioni di 12 ore senza esame. DISTRIBUTORI Possono accedere ai corsi i soggetti con età minima di 18 anni in possesso di diplomi o lauree, anche triennali, nelle discipline agrarie e forestali, biologiche, ambientali, chimiche, mediche e veterinarie. Corsi per il RILASCIO ex novo dei certificati di abilitazione Il corso prevede una serie di lezioni della durata totale di 20 ore nonché il modulo specifico di 8 ore per distributori e viene richiesta la frequenza per almeno il 75% del monte ore, il quale darà diritto a sostenere l’esame finale consistente nella compilazione di un test. Si precisa che il certificato di abilitazione alla vendita rilasciato dalle ASL è valido anche come certificato di abilitazione all’acquisto ed utilizzo dei prodotti fitosanitari. Si ricorda che i certificati scadono dopo 5 anni dalla data del rilascio. Per maggiori informazioni contattare gli uffici della Confagricoltura Cuneo.

PATENTINI/2: PROROGATA AL 30 GIUGNO 2016 LA VALIDITÀ DEI CERTIFICATI IN SCADENZA A FINE 2015

La Regione Piemonte ha prorogato al 30 giugno 2016 la validità dei "patentini" per l'acquisto e l'uso dei prodotti fitosanitari e dei certificati di abilitazione per distributori di prodotti fitosanitari, scaduti o in scadenza nel periodo 1° gennaio 2014 - 31 dicembre 2015.

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NUOVI IMPIANTI NOCCIOLO E VITE: UN UTILE VADEMECUM

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n vista dei lavori imminenti per la realizzazione di nuovi impianti di nocciole e vite i tecnici di Confagricoltura Cuneo raccomandano alle aziende di prestare la massima attenzione alla qualità del materiale da mettere a dimora. RICERCARE OPERATORI CERTIFICATI In entrambi i casi, infatti, si sta assistendo in provincia di Cuneo ad un continuo aumento della domanda nei vivaisti specializzati, per cui occorre prestare molta cura nella scelta delle barbatelle. Inoltre sul mercato è facile incappare anche in persone non autorizzate all’esercizio dell’attività vivaistica rischiando di utilizzare materiali infetti e non corrispondenti alle varietà o cultivar volute. È bene verificare sempre che il materiale acquistato sia certificato e proveniente da realtà autorizzate. PRENOTARE LE BARBATELLE Così come è molto importante ricordarsi di prenotare le barbatelle per tempo, in considerazione delle previsioni di molti nuovi ettari di impianti, anche in seguito alla restituzione alle aziende dei metri derivanti dall’allineamento delle unità vitate. VITE: SCEGLIERE CLONE E PORTAINNESTO FUNZIONALI Per quanto riguarda l’approvvigionamento del materiale da vigneto, poi, occorre valutare quali siano le scelte più adeguate in funzione dell’abbinamento clone/portainnesto, per non arrivare all’ultimo minuto e dovere scegliere materiale non perfettamente idoneo al sito e considerato il ciclo almeno trentennale della coltura si verrebbero a creare grossi squilibri nutrizionali e di clorosi. FARE ALMENO UN'ANALISI DEL TERRENO Si raccomanda in fase di impianto di eseguire almeno un’analisi del terreno per verificare alcuni paramentri molto importanti come ph, calcare attivo, e dotazione di micro e macroelementi, per poter a tavolino fare le scelte del materiale più opportuno ed impostare un piano di concimazione correto. Per ulteriori informazioni rivolgersi ai tecnici di Confagricoltura Cuneo: Antonio Marino (345-2296270) e Luca Maggiorotto (345-2296269).

INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2015


bandi per assegnare nuove autorizzazioni nella misura dell’1% del potenziale viticolo nazionale (In Italia sarà circa di 6500 ettari). Le autorizzazioni saranno a titolo gratuito e saranno erogate a coloro che ne faranno richieste nei modi e nei tempi definiti dal DM.

VITE: DAI DIRITTI ALLE AUTORIZZAZIONI, ECCO UN RAPIDO RIPASSO

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in fase di definizione il DM sulle nuove autorizzazioni che fisserà tempi e le nuove modalità, nel frattempo riepiloghiamo le disposizione attualmente vigneti: i diritti di reimpianto possono essere compravenduti fino alla data del 31 dicembre 2015 (termine ultimo per la registrazione della scrittura privata di vendita), dal 1° gennaio 2016 cesserà la possibilità di trasferire il diritto o l’autorizzazione al reimpianto e quindi tale diritto potrà essere utilizzato solo all’interno della stessa azienda; consigliamo pertanto alle aziende interessate alla cessione dei diritti di presentarsi al più presto presso gli uffici Confagricoltura al fine di avviare le pratiche di trasferimento; dal 1° gennaio 2016 chi possiede un diritto di reimpianto da estirpazione o da acquisto potrà convertirlo in autorizzazione e realizzare un reimpianto; il termine ultimo per presentare la richiesta di conversione obbligatoria dei diritti posseduti al 31 dicembre 2015 ad autorizzazioni sarà il 31 dicembre 2020, pertanto il termine ultimo per gli impianti sarà il 31dicembre 2023; dal 1° gennaio 2016 l’estirpazione di un vigneto aziendale originerà un’autorizzazione che consentirà il reimpianto nella stessa azienda, non sarà trasferibile ed avrà validità 3 anni dopodichè, se non utilizzata, sarà persa; dal 1° gennaio 2016 ogni Stato Membro della CE potrà aprire

DICHIARAZIONI DI VENDEMMIA PRODUZIONE VINI E RIVENDICAZIONE DELLE PRODUZIONE A D.O. Con Determina 580 del 22 settembre 2015 sono state approvate le istruzioni applicative per la presentazione della dichiarazione obbligatoria di vendemmia campagna 2014/2015. Le dichiarazioni vanno obbligatoriamente trasmesse on-line attraverso il portale SIAP entro e non oltre il 15 dicembre 2015. Si ricorda che a differenza degli anni passati, come definito nella circolare Agea nel caso dei conti lavorazione, denuncerà il prodotto chi lo detiene alla data del 30 novembre, pertanto chi cede uva in conto lavorazione dovrà provvedere all’emissione dell’allegato F1.

COME GESTIRE I REFLUI DI CANTINA Ricordiamo le principali possibilità di gestione degli scarichi degli stabilimenti enologici. I reflui possono essere provvisoriamente conservati in apposite cisterne in attesa della consegna alle ditte autorizzate; conservati e trattati in attesa di reimpiego aziendale; convogliati in fognatura (verificare l’esistenza dell’autorizzazione all’allacciamento alla rete rilasciata dal gestore); trattati con specifici sistemi di fitodepurazione.

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PENSIONE 'OPZIONE DONNA', È POSSIBILE POSTICIPARE

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Inps chiarisce che la domanda per accedere alla pensione avvalendosi dell’Opzione donna (il cosiddetto Regime Sperimentale Donna, clausola che può essere esercitata se l’apertura della finestra si colloca entro il 31 dicembre 2015), può essere presentata anche dopo il 2015. Il termine è da considerarsi data entro il quale deve collocarsi la prima decorrenza utile affinché la lavoratrice possa essere ammessa a fruire del particolare regime. REQUISITI - lavoratrice dipendente: 35 anni di contributi e 57 anni + 3 mesi (speranza di vita) + 12 mesi di decorrenza; - lavoratrice autonoma:35 anni di contributi e 58 anni + 3 mesi + 18 mesi di decorrenza.

GSE: FATTURAZIONE ELETTRONICA CON REGIME DELLO SCAMBIO SUL POSTO, NUOVE MODALITÀ A partire dal 3 novembre 2015 anche per il regime commerciale dello Scambio sul Posto, saranno attivate le funzionalità del Portale del GSE relative alla fattura elettronica, in attuazione del DM 3 aprile 2013, n. 55. Da oggi il GSE emetterà - per conto degli operatori - le fatture in formato XML, provvedendo a firmarle digitalmente e a trasmetterle al Sistema di Interscambio - SDI. Gli operatori sono tenuti ad effettuare la conservazione sostitutiva delle fatture e delle notifiche del Sistema di Interscambio, messe a disposizione dal GSE sul relativo Portale. Per informazioni rivolgersi agli Uffici Fiscali delle Unioni Agricoltori.

coltiviamo capolavori Caro associato, il nostro Paese è ricco di grandi eccellenze, con prodotti unici e capolavori frutto dell’ingegno, dell’inventiva e della laboriosità che hanno reso l’Italia famosa nel mondo, proprio per la sua agricoltura. Ecco perché Confagricoltura è al tuo fianco, per aiutarti a coltivare e a far crescere le tue eccellenze, giorno dopo giorno. Ti invitiamo quindi a rinnovare la tua adesione alla Confagricoltura di Cuneo… per continuare insieme a coltivare i tuoi capolavori.

Tesseramento 2015-2016

RINNOVA LA TUA ADESIONE

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Castanicoltura

Castagne, segnali positivi NELLE VALLATE RESE IN AUMENTO E QUALITÀ ECCELLENTE, SERVONO PERÒ MISURE PER RILANCIARE IL COMPARTO di Monica Arnaudo

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ualità eccellente e rese maggiori rispetto agli ultimi anni. Sono segnali finalmente positivi quelli che giungono dai castagneti della provincia. “Nelle vallate dalla Bisalta alla Valle Maira è stata un’annata buona per la castagna cuneese: le produzioni sono ottime sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo - dichiara Adriano Rosso, direttore di Confagricoltura zona di Cuneo -. L’attenuarsi del cinipide e l’andamento climatico favorevole alla coltura hanno permesso un ottimo sviluppo dei frutti. Anche le quotazioni sono state in generale buone, ma servirebbero misure ‘ad hoc’ per un rilancio definitivo e duraturo del comparto”. Anche nel Monregalese si parla di una raccolta finalmente soddisfacente: “C’è stato dell’ottimo prodotto per rese e qualità – sottolinea Valter Roattino, direttore di Confagricoltura, zona di Mondovì -. C’è grossa attesa adesso per bandi specifici per la castanicoltura nel prossimo PSR, misure che permetterebbero un reale sostegno ad una coltivazione ancora

fondamentale per le zone marginali della nostra provincia, ma che da sola rischia di non farcela”. (Vedi reportage alle pagine 20 e 21) Opinioni confermate anche dai produttori delle zone ai piedi del Monviso: “Per le Valli Varaita e Valle Po possiamo parlare di un’annata con produzioni ottime con quantità superiori alla media e una buona qualità - commenta Marco Bruna, direttore di Confagricoltura zona Savigliano e Saluzzo -. Non si segnalano problemi legati alla presenza del cinipide”. Nel Roero, infine, i tecnici dell’associazione agricola evidenziano “rese eterogenee a seconda dell’altitudine: i castagneti posti più in alto, infatti, hanno subito gli effetti dell’estate calda e poco piovosa, mentre quelli di fondovalle hanno fatto registrare una buona produzione. In tutti i casi la qualità è comunque eccellente e, fattore estremamente importante, i danni da cinipide, così come de altre fitopatologie sono decisamente contenuti”.

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Zootecnia

LED: il Consorzio di Vottignasco al forum mondiale CONFAGRICOLTURA CUNEO HA ILLUSTRATO A TORINO IL CASO DI AGGREGAZIONE TRA ALLEVATORI

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l positivo caso del Consorzio Allevatori di Vottignasco è stato protagonista del convegno “Energia affidabile, territori vivibili: dai rifiuti e residui industriali ai biocarburi per un pianeta sostenibile” organizzato nell’ambito del 3° Forum mondiale sullo Sviluppo Economico Locale (LED) che si è tenuto a Torino dal 13 al 16 ottobre, a cui è intervenuto anche il segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon. A raccontare l’esperienza del Consorzio è stato Adriano Rosso, direttore della Confagricoltura zona di Cuneo: “Il vantaggio di quanto messo in atto con successo a Vottignasco è indubbio sia in termini ambientali che economici perché comporta minori costi

aziendali per lo smaltimento di azoto su suolo di terzi e costo di trasporto - ha detto -. È un esempio virtuoso che ritengo possa essere ripetuto in altri contesti simili di questo territorio e non solo”. Il comune di Vottignasco, che comprende una superficie agricola totale di 400 ettari di cui circa 290 investiti a seminativo, rientra infatti interamente nelle Zone Vulnerabili ai Nitrati, quindi con possibilità di ricevere al massimo 170 Kg/Ha di azoto come previsto dai regolamenti regionali (salvo deroga). Sono 49 gli allevamenti zootecnici sul territorio comunale: 23 suini, con una consistenza di circa 18.000 capi, e 26 bovini con una consistenza di circa 2.900

capi. Una così alta densità zootecnica si è scontrata negli anni con le problematiche tecniche ed economiche relative allo smaltimento dei liquami zootecnici. Per risolvere queste difficoltà è nato il Consorzio Allevatori Vottignasco: un gruppo di 35 imprese riunite in un’entità autonoma e indipendente per la gestione del conferimento dei reflui a un impianto di biogas con strippaggio dell’azoto, realizzato da Egea New Energy ed entrato in funzione nel 2013, nonché del ritiro dei digestati liquidi e solidi prodotti a fine ciclo. “Il Consorzio organizza su base annua la fornitura all’impianto di biogas ad esso collegato di circa 33.000 mc di liquami e

S e m p li c e m e n t e a f f id a b il i

www.supertino.com 16 L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2015


SUINI DA MACELLO

In vigore il nuovo regolamento della Commissione Unica (CUN)

Una veduta dell'impianto a biogas di Vottignasco

letame, equivalenti alla produzione di circa 85 Ton di azoto – ha spiegato Rosso -. Gestisce il ritiro e la ridistribuzione ai soci conferenti di circa 41 ton di azoto ripartite fra digestato liquido e solido, mentre il disavanzo viene ceduto a terzi. Il procedimento di strippaggio dell’azoto effettuato prima dell’ingresso dei reflui nell’impianto produce un abbattimento dell’azoto di circa un 64%, calcolato sulla media degli effluenti suini e bovini, portando la quantità di azoto in uscita a 40 Ton di azoto, contro le 85 conferite dai consorziati. Un ottimo risultato che rende così i terreni di Vottignasco ampiamente sufficienti a coprire il fabbisogno”.

È entrato in vigore a metà ottobre il nuovo Regolamento della Commissione Unica Nazionale (CUN) dei suini da macello. Composta da 5 commissari della categoria allevatori e da 5 rappresentanti dei macellatori, la Commissione si occupa di formulare settimanalmente le tendenze di mercato e di definire anticipatamente il prezzo dei suini da macello all’ingresso. Tra le modifiche più importanti l’introduzione del Comitato dei garanti a cui spetta il compito di definire il prezzo qualora non venga raggiunta l’intesa tra i commissari. La CUN si è insediata il 10 dicembre 2008 in attuazione del protocollo sottoscritto dal Tavolo tecnico della filiera suinicola il 5 dicembre 2007.

ASPROCARNE PIEMONTE

Roberto Buratto è il nuovo presidente Roberto Buratto è il nuovo presidente di Asprocarne Piemonte, l’organizzazione che raggiunge 700 allevatori di bovini da carne della Regione. Buratto, già socio fondatore dell’Asprocarne e vicepresidente negli ultimi 3 mandati, succede a Mario Panero, presidente storico scomparso il 15 settembre scorso. Sostituzioni anche nel Consiglio di amministrazione, con l’ingresso del nuovo consigliere Marco Beltrando di Ceresole d’Alba, titolare insieme alla famiglia di un allevamento di bovini da ingrasso di razza Piemontese. Ai nuovi rappresentanti i migliori auguri di buon lavoro da parte della Confagricoltura di Cuneo.

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Confagricoltura news

Due nuovi vicepresidenti e Comitato di presidenza

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rio Paoletto e Gianluca Demaria sono i nuovi vicepresidenti di Confagricoltura Cuneo. Eletti durante l'ultima seduta del Consiglio direttivo, affiancheranno Enrico Allasia nel corso del suo mandato da presidente. Paoletto, 55 anni di Tarantasca, imprenditore del settore zootecnico e cerealicolo, laureato in Scienze Politiche, è in Confagricoltura Cuneo dai primi anni ’90 ed è al suo quarto mandato da vicepresidente. Demaria, 40 anni, imprenditore vitivinicolo di Dogliani, laureato in Economia e Commercio, al suo primo mandato da vicepresidente, a è stato riconfermato a luglio presidente delle Sezione Vitivinicola Uve Rosse di Confagricoltura Cuneo. Durante il Consiglio è stato eletto anche il nuovo Comitato di Presidenza che risulta composto da: Enrico Allasia (zona di Savigliano), Erio Paoletto (zona di Cuneo), Gianluca Demaria (zona

Erio Paoletto

Gianluca Demaria

di Mondovì), Alberto Brugiafreddo (zona di Savigliano), Massimo Chionetti (zona di Mondovì), Aldo Gavuzzo (zona di Alba) e Oreste Massimino (zona di Mondovì). “Il nuovo Consiglio che ho l’onore di rappresentare si presenta solido e motivato, con al suo interno elementi di comprovata esperienza, nel segno della continuità, e alcuni giovani membri, che rappresentano un’importante iniezione di ottimismo per il futuro dell’organizzazione e del settore agricolo cuneese – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo -. Questo spirito ha guidato anche la scelta dei due vicepresidenti che mi accompagneranno nel mio mandato”.

On line il nuovo sito RINNOVATO NELLA GRAFICA E PIÙ ACCESSIBILE DAI DISPOSITIVI MOBILI di Enzio Isaia

F I A T- C O N F A G R I C O L T U R A

Sconti speciali per i soci Fca Italy e Confagricoltura Cuneo hanno firmato una convenzione che introduce, per i soci dell’associazione, trattamenti di sconto speciali per l’acquisto di nuovi autoveicoli dei marchi Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Jeep e Fiat Professional. La promozione è valida per i veicoli ordinati entro il 31 dicembre 2015 o comunque immatricolati entro il 31 dicembre 2016. Per poter usufruire dello sconto l’azienda (a cui andrà intestata la vettura) dovrà, alla firma del contratto, consegnare una documento in originale della Confagricoltura comprovante l’associazione o copia della tessera di iscrizione con validità per l’anno in corso. L’iniziativa non è cumulabile con altre promozioni.

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È

on-line il nuovo sito di Confagricoltura Cuneo, consultabile all’indirizzo www.confagricolturacuneo.it. Completamente rinnovato nella veste grafica e nei contenuti, il portale dispone di una versione pensata per dispositivi mobili, in modo da essere facilmente accessibile anche da smartphone e tablet. Uno strumento utile per gli imprenditori agricoli, con informazioni di settore e bollettini tecnici, ma anche un luogo dove poter accedere a notizie, curiosità e approfondimenti sul comparto agricolo cuneese e un modo per essere aggiornati tempestivamente sulle attività e sulle manifestazioni promosse dall’Associazione. All’interno del portale sono state create accanto alle pagine istituzionali due sezioni ad hoc dedicate ai bandi per il settore agricolo e ai corsi di formazione e aggiornamento professionale. Online anche la versione digitale del mensile “L’Agricoltore cuneese”, mentre nelle pagine delle gallery si possono sfogliare le foto e guardare i video degli eventi di Confagricoltura Cuneo, in completa integrazione con i canali social attivi (facebook e youtube).


I cuneesi all'incontro annuale del Sindacato Pensionati di Confagricoltura Piemonte ad Altavilla Monferrato

Da Cuneo al raduno dei Pensionati

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irca 60 partecipanti della provincia di Cuneo hanno preso parte all’incontro annuale del Sindacato Pensionati di Confagricoltura Piemonte che si è tenuto sabato 24 ottobre presso la Tenuta San Martino di Altavilla Monferrato, in provincia di Alessandria. “Anche quest’anno in tanti hanno voluto essere

A CUNEO L'ENTE BILATERALE AGRICOLO HA FESTEGGIATO CON UNA TAVOLA ROTONDA

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presenti al ritrovo regionale – hanno sottolineato Remo Tortone e Graziella Becchis, presidente e vice presidente del gruppo Pensionati di Confagricoltura Cuneo -, sintomo di un attaccamento all’associazione che ci rende molto orgogliosi. Il raduno, infatti, è un momento importante perché serve a rinsaldare i valori di condivisione e amicizia che ci tengono uniti e rappresentano la base del nostro sindacato”. Dopo il saluto delle autorità la giornata è iniziata con il seminario didattico “Il cibo del futuro. Il futuro del cibo”, tema di grande attualità affrontato con competenza e professionalità dalla dottoressa Elisabetta Borgini, medico chirurgo e dietologa. È seguito l’intervento di Angelo Santori, segretario nazionale del Sindacato Pensionati, che ha elogiato le proposte dell’azione sindacale sia negli uffici centrali che nelle periferie. La festa è proseguita con il pranzo sociale.

L'Ebat-Favla ha spento 40 candeline

enerdì 30 ottobre, il Salone d’Onore della Camera di Commercio di Cuneo ha ospitato una tavola rotonda organizzata per celebrare per i 40 anni dell’Ebat-Favla, l’Ente Bilaterale Agricolo Territoriale della provincia di Cuneo costituito da Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil. Nato nel 1974 su proposta delle organizzazione datoriali e sindacali della provincia per assicurare rappresentanza alle maestranze agricole, l'ente si occupa di integrare i trattamenti assistenziali obbligatori in caso di malattia e infortunio e fornire assistenza a tutti i lavoratori del settore agricolo e florovivaistico nella provincia. Nell'incontro sono state ripercorse le tappe fondamentali della storia dell’ente

che ha accompagnato negli ultimi 40 anni l’evoluzione del comparto agricolo provinciale e analizzato le possibili sfide future. L'organizzazione oggi raccoglie l'adesione del 97% delle aziende agricole che assumono manodopera in provincia ed è una tra le prime 5 casse a livello nazionale. La tavola rotonda è stata anche l'occasione per confrontarsi su futuro del settore e individuare percorsi che, guardando oltre la fine della crisi, offrano speranze di sviluppo per aziende e lavoratori. Nel corso della mattinata sono intervenuti, tra gli altri, il presidente del Favla Giancarlo Bandiera, il presidente del Collegio dei Revisori dei conti Ebat-Favla Giandomenico Genta e il parlamentare cuneese Mino Taricco, oltre a diversi rappresentanti

Michele Cesano premiato per i 39 anni di servizio

dei sindacati e delle associazioni di categoria. Alla fine dei lavori il Comitato di Gestione dell’Ebat-Favla ha voluto consegnare al segretario generale dell’ente, Michele Cesano, una targa di riconoscimento per il lavoro e la dedizione manifestati in 39 anni di servizio all’ente.

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Le nostre aziende

Boschi curati quasi come giardini nell'azienda di Viola

Castagne 'mon amour', a Viola il rito continua DA 15 ETTARI DI ALBERI SECOLARI SI OTTENGONO LE GARESSINE DI MASSIMO BOZZOLO di Paolo Ragazzo

“C

iò che mi smuove sono anzitutto la passione per questo lavoro e il ricordo dei tanti miei predecessori che si sono spesi con tanto sacrificio e tanta fatica affinché il bosco fosse curato nel miglior modo possibile e portasse frutti”. Inizia così, andando subito al cuore di ciò che lo spinge a occuparsi dei suoi castagni ultrasecolari, il racconto di Massimo Bozzolo imprenditore agricolo di Viola Castello che ci ha aperto le porte della sua azienda per farci vedere di persona come avviene l’essicazione delle castagne. A dire il vero l’impresa è un tutt’uno con i boschi che la ospitano, dove Massimo e la sua famiglia portano avanti un’attività agricola storica e fondamentale per il mantenimento delle montagne cuneesi; lo fanno utilizzando in parte gli strumenti più recenti forniti dalla meccanizzazione in questo ambito, ma molti restano gli sforzi per inerpicarsi su pendii aspri o salire su piante tutt’altro che semplici da gestire.

tutto, però, anche in anni con reddito zero, il territorio lo abbiamo dovuto mantenere comunque, altrimenti oggi qui non ci mettevamo più piede”. E in effetti sembra di stare nel giardino di un’abitazione, con la differenza che si estende per 15 ettari di montagna. Per ottenere questo risultato il lavoro sostanzialmente non conosce soste tutto l’anno: “Facciamo almeno due passaggi stagionali per il taglio dell’erba e la pulizia del feltro, oltre alla potatura di alcune piante che essendo di alto fusto producono anche 30/40 quintali di legna non così semplice poi da rimuovere – continua l’imprenditore -. Dopo di che passiamo alla preparazione finale, prima dell’autunno, da effettuare in primavera/estate”. Sono queste le fasi che anticipano il raccolto, che prosegue poi fino a metà novembre. Infine si soffiano i ricci e le foglie precipitate a terra per una pulizia totale prima dell’inverno. L’ESSICAZIONE È LA FASE CRUCIALE In questo ciclo, che da decenni sempre si rinnova, l’operazione per diversi aspetti più delicata e più strategica al tempo stesso, è l’essiccazione, che in annate buone come quella appena trascorsa permette di ricavare 15/20 quintali di prodotto secco da circa 130 di castagne verdi. “Questa fase non ha una durata standard, perché dipende dalle condizioni meteo e dall’umidità, e si può andare dai 20 ai 40 giorni prima di avere il prodotto pronto da ‘battere’, cioè da liberare dalla buccia – sottolinea Massimo Bozzolo -. Il nostro essiccatoio a legna è centenario e nel 1999 fu Da sin: Cristiano Gallio (Confagricoltura Mondovì) con Massimo Bozzolo

UN 'RITUALE' CHE SI RIPETE A PRESCINDERE DAL RACCOLTO È come un ‘rituale’ che va ripetuto ogni anno, anche quando si capisce già che il raccolto alla fine sarà scarso o nullo: “Gli alberi e il sotto bosco hanno bisogno di una cura costante – spiega Bozzolo -, la situazione ora come ora non è eccelsa, i castagni avrebbero bisogno di forte cura dopo la batosta inferta dal cinipide, ma per fortuna da due anni a questa parte raccogliamo qualcosa, dopo averne passati almeno otto senza prodotto. Nonostante

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Il 'braciere' a legna utilizzato per essiccare quintali di castagne ogni anno; un'operazione che si ripete da generazioni

danneggiato dall’incendio di 300 quintali di castagne secche”. Eh sì, perché il sistema tradizionale di essiccazione ancora in uso in questa azienda da un lato ne è il valore aggiunto, dall’altro anche un rischio. “Soprattutto a fine operazione il pericolo di incendi aumenta e il fuoco va controllato sovente - dice ancora Massimo -; deve essere lento, costante, ricco delle bucce dell’anno precedente e non deve avere cali termici. La castagna quando la batti deve essere calda”. L’azienda di Viola ha scelto di continuare con pratiche tradizionali di essiccatura a legna perché rendono la castagna “dura, ma con un cuore sempre morbido e senza la minima presenza di tarli e vermicelli”. LE NOTE DOLENTI DEL MERCATO Ottenuta quindi un’essicazione perfetta si passa alla cernita e alla sbucciatura dei frutti. Il prodotto è pronto per essere venduto, ma è a questo punto che arrivano le note dolenti. “Dopo tanti sacrifici arrivi ad avere un prodotto eccellente, ma che non viene valorizzato a dovere – confessa

Massimo Bozzolo -. O accetti determinate condizioni dei grandi distributori, o cerchi canali diversi (privati), ma per quantitativi elevati non è semplice. E dire che sul mercato la richiesta è buona, ciò che manca è la conoscenza delle peculiarità del prodotto essiccato a legna in modo tradizionale”. NELLA TRADIZIONE IL VALORE AGGIUNTO Proviamo allora a dirne alcune. Con processi di questo tipo il prodotto non viene stressato, si prosciuga bene, non perde le sue proprietà organolettiche e il legno di castagno utilizzato nell’essiccazione, abbinato alla vecchia buccia di castagne secche, fornisce sapori particolari. Condizioni difficilmente riscontrabili nei prodotti essiccati in 7/8 giorni utilizzando getti di aria calda. Ma dove finiscono le castagne essiccate in questa azienda della val Mongia? “Le nostre Gabbiane, Frattone e Garrone rosse giungono sul mercato col nome di castagna bianca ‘garessina’ – continua l’imprenditore di Viola Castello –. Sono molto impiegate dall’industria dolciaria, sotto forma di

SURRA GIUSEPPE

farina, o bollite all’interno di piatti di carne. La nostra produzione, tuttavia, finisce tutta oltre confine principalmente in Francia, Austria e Germania e Inghilterra”. ‘Nemo propheta in patria’, dicevano i latini e sembra che anche per la castagne di questo suggestivo angolo di montagna cuneese valga la stessa sorte. Con la differenza, però, che non tutto è esportabile e le tecniche di produzione vanno assolutamente valorizzate qui, dove il prodotto nasce. A PSR appena approvato, quindi, un messaggio chiaro e inequivocabile di come anche questa agricoltura di montagna abbia bisogno di aiuti per un suo effettivo rilancio.

Sei associato a Confagricoltura e vuoi far conoscere la tua azienda? Telefona ai tel. 0171 692143/601962 o scrivi una email all'indirizzo upa@autorivari.com, specificando il comparto in cui operi (viticoltura, frutticoltura, zootecnia...)

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L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2015

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Il tecnico in frutteto

Il controllo funzionale delle macchine irroratrici IL PIANO DI AZIONE NAZIONALE STABILISCE CHE ENTRO IL 26 NOVEMBRE 2016 VADANO VERIFICATE LE ATTREZZATURE PER LA DISTRIBUZIONE DI FITOSANITARI IN COSA CONSISTE Per controllo funzionale si intende l’insieme di verifiche e controlli - eseguiti con l’ausilio di apposita attrezzatura e seguendo uno specifico protocollo di prova - atti a valutare la corretta funzionalità dei componenti di una macchina irroratrice. Disporre di una macchina irroratrice funzionale (e ben regolata) consente: • considerevoli risparmi di prodotto fitosanitario (e quindi di denaro), di tempo (grazie alla riduzione dei volumi impiegati) e di distribuire con precisione i volumi e le quantità di prodotto desiderati; • di evitare indesiderate forme di inquinamento ambientale che si traduce, anche, in una maggiore sicurezza per l’operatore. CHI LO DEVE EFFETTUARE Il Decreto Legislativo n. 150 del 14/08/2012 entrato in vigore il 14/09/2012 che recepisce la Direttiva Europea 2009/128/CE sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari stabilisce che tutte le attrezzature per la distribuzione di prodotti fitosanitari impiegate da operatori professionali devono essere sottoposte almeno una volta al controllo funzionale entro il 26 novembre 2016. OGNI QUANTO BISOGNA FARLO L’intervallo tra i controlli non deve superare i 5 anni fino al 31 dicembre 2020, e i 3 anni per le attrezzature controllate successivamente a tale data. Le attrezzature nuove acquistate dopo il 26/11/2011 dovranno essere sottoposte al primo controllo funzionale entro 5 anni dalla data del loro acquisto. COME SI EFFETTUA Le modalità di esecuzione del controllo funzionale, le caratteristiche delle attrezzature da impiegare per la sua effettuazione, i protocolli di prova da seguire e i relativi limiti di accettabilità, le indicazioni relative alle irroratrici oggetto di deroghe o escluse dal controllo periodico vengono riportate all’interno del Piano di Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. COME SOTTOPORRE AL CONTROLLO L'IRRORATRICE L’agricoltore, dopo aver richiesto ad un centro autorizzato di sottoporre la propria irroratrice al controllo funzionale, si deve presentare nel luogo e nel giorno stabilito con la macchina irroratrice pulita in ogni suo componente e con il trattore che viene normalmente utilizzato per i trattamenti fitosanitari in azienda. È opportuno che l’agricoltore prima di sottoporre la propria irroratrice al controllo funzionale faccia una verifica della funzionalità dei suoi principali componenti. Di seguito si riporta l’elenco dei principali controlli effettuati su una macchina irroratrice. Per informazioni contattare i tecnici di Confagricoltura Cuneo

22 L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2015

Esempio di pulizia di un'attrezzatura per l'irrorazione di fitofarmaci

I PRINCIPALI CONTROLLI EFFETTUATI • Serbatoio principale: tenuta e capacità di agitazione della miscela fitoiatrica • Pompa principale: funzionalità e assenza di perdite • Scala di lettura del liquido: presenza e leggibilità • Manometro: presenza, funzionalità e adeguatezza della scala di lettura alla pressione di esercizio • Sistema di regolazione: funzionalità • Sistema di filtrazione: presenza di almeno 1 filtro e funzionalità • Tubazioni: tenuta alla pressione di esercizio massima • Barra di distribuzione (solo barre irroratrici): orizzontalità, simmetria sx-dx • Ugelli: uniformità della portata lungo la barra nel caso delle barre irroratrici e uniformità della portata tra lato sinistro e destro nel caso degli atomizzatori. • Uniformità di distribuzione: diagramma di distribuzione AL TERMINE DEL CONTROLLO Viene misurata la velocità di avanzamento in modo da poter calcolare, utilizzando i valori della portata ugelli rilevati durante il controllo funzionale, il volume effettivamente distribuito e confrontarlo con quello dichiarato dall’agricoltore. La conoscenza del volume effettivamente distribuito e del diagramma di distribuzione sono parametri essenziali per effettuare la regolazione dell’irroratrice. All’irroratrice che ha superato il controllo funzionale sono rilasciati una attestato di funzionalità che la identifica in maniera univoca, un rapporto di prova in cui sono sintetizzati i principali risultati della verifica e un adesivo identificativo del superamento del controllo da applicare all’irroratrice stessa.


A

B

C

ATTREZZATURE DA CONTROLLARE ENTRO IL 2018 (CONTROLLI SUCCESSIVI OGNI 6 ANNI) irroratrici abbinate a macchine operatrici, quali seminatrici e sarchiatrici, che distribuiscono PF in forma localizzata, con banda trattata inferiore o uguale a 3 metri irroratrici schermate per il diserbo localizzato del sottofila delle colture arboree ATTREZZATURE PER LE QUALI ATTUALMENTE NON SONO STATE ANCORA DEFINITE LE PROCEDURE DEI CONTROLLI

ATTREZZATURE CHE DEVONO ESSERE CONTROLLATE ENTRO IL 2016

attrezzature per l’applicazione di fitofarmaci in forma solida o granulare (es.: impolveratrici, microgranulatori)

COLTURE ARBOREE (fig. A)

barre umettanti

irroratrici aero-assistite

attrezzature per la distribuzione/iniezione di prodotti nel terreno (es. fumigatrici)

irroratrici a polverizzazione per pressione senza ventilatore dispositivi di distribuzione a lunga gittata e con ugelli a movimento oscillatorio automatico

attrezzature per il trattamento/concia meccanizzata delle sementi

cannoni

fogger

irroratrici scavallanti

ATTREZZATURE ESCLUSE DAL CONTROLLO

irroratrici a tunnel con e senza sistema di recupero

irroratrici spalleggiate, con serbatoio in pressione o dotate di pompante a leva manuale

COLTURE ERBACEE (fig. B) irroratrici a polverizzazione per pressione, pneumatica e centrifuga con o senza manica d’aria con barre di distribuzione con larghezza di lavoro superiore a 3 metri

irroratrici spalleggiate a motore prive di ventilatore

irroratrici con calate cannoni dispositivi di distribuzione a lunga gittata orizzontale con ugelli a movimento oscillatorio automatico irroratrici per il diserbo localizzato del sottofila delle colture arboree non dotate di schermatura Irroratrici abbinate a macchine operatrici, quali seminatrici e sarchiatrici, che distribuiscono la miscela in forma localizzata, con larghezza della banda effettivamente trattata superiore a 3 metri COLTURE PROTETTE (fig. C) irroratrici o attrezzature fisse o componenti di impianti fissi all’interno delle serre, come le barre carrellate irroratrici portate dall’operatore, lance, irroratrici spalleggiate a motore irroratrici mobili quali cannoni, irroratrici con barra di distribuzione anche di lunghezza inferiore a 3 metri e irroratrici aereo-assistite a polverizzazione per pressione, pneumatica o centrifuga ALTRE attrezzature montate su aerei e treni irroratrici spalleggiate a motore con ventilatore L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2015

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I NOSTRI

UFFICI

Sede provinciale: Via Bruno Caccia, 4-6-8 - 12100 Cuneo Tel. 0171.692143 - Fax 0171.698629 - cuneo@confagricoltura.it ORARIO: 8,00 / 12,30 - 14,30 / 17,30 (giovedì, venerdì e sabato pom. chiuso) PATRONATO ENAPA Il Patronato Enapa di Confagricoltura Cuneo è presente in tutti gli uffici di zona.

ZONA DI CUNEO

Cuneo

Via Caccia, 4-6-8 Tel. 0171.692143 - Fax 0171.698629 cuneo@confagricoltura.it

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8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 14,30-17,30 14,30-17,30 14,30-17,30

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Dronero

Via IV Novembre, 20 - (c/o Geom. Garbarino) Tel. 0171.918182

MAT.

9,00-12,00

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Caraglio

Via Valgrana, 7

MAT.

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9,00-12,00

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Via Vittorio Veneto, 8

MAT.

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-

9,00-12,00

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-

Piazza R. Spada - (ex Scuola Media)

MAT.

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9,00-11,00

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Via Vittorio Veneto, 21 - (c/o sala Municipio)

POM.

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14,30-15,30

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Via Cavour ,19 - (davanti al Municipio)

MATT

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9,00-12,00

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LUN

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MERC

GIO

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SAB

Villafalletto Demonte Tarantasca Busca

ZONA DI ALBA

Alba Bra Cherasco Canale S. Stefano B. Cortemilia

Via dell’Acquedotto, 2 Tel. 0173.281929 - Fax 0173.280979 alba@confagricuneo.it

MAT.

8,30-12,30 8,30-12,30 8,30-12,30 8,30-12,30 8,30-12,30 8,00-12,30

POM.

-

Corso V. Emanuele II, 121 - (c/o Milano Assicurazioni) Tel. 0172.425477 - Fax 0172.44167

MAT.

-

-

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Via Garibaldi, 25 (c/o Pratiche Auto) Tel. 0172.489764

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9,00-11,00

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MAT.

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Piazza Trento e Trieste, 74 Tel. 0173.970180

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9,00-11,00

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-

MAT.

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9,00-11,30

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Via Roma, 38/F Tel. 0141.840782 Fax 0141.840174

MAT.

9,00-12,00

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9,00-12,00

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9,00-12,00

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POM.

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14,00-18,00

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Via Dante Alighieri, 51

MAT.

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9,00-12,00

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LUN

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GIO

VEN

SAB

ZONA DI MONDOVÌ

14,30-17,30 14,30-17,30

8,30-12,30 8,30-12,30 8,30-12,30 8,30-12,30 8,30-12,30 8,30-12,30

Corso Statuto, 28 Tel. e Fax 0174.42071 mondovi@confagricuneo.it

POM.

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Morozzo

Via Marconi, 66

MAT.

9,00-12,00

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Dogliani

Piazza Confraternita, 5

MAT.

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P.zza Capuccini, 1 - 1° piano (sopra Consorzio Agr.)

MAT.

Via Roma, 46

MAT.

Mondovì

Ceva Carrù

MAT.

ZONA DI SALUZZO

Saluzzo Bagnolo P. Moretta

Via Torino, 40 Tel. 0175.217120 - Fax 0175.248784 saluzzo@confagricuneo.it

MAT.

Racconigi

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9,00-12,00

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9,00-12,00

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9,00-12,00

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9,00-12,00

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8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30

POM.

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MAT.

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Via San Giovanni, 8 - (c/o Centro Anziani)

MAT.

9,30-12,00

LUN

Via Togliatti, 16 Tel. 0172.712372 - Fax 0172.725796 savigliano@confagricuneo.it P.zza C. Alberto, 5 c/o SAI Ass.) Tel. 0172.85253

MAT.

Via Marconi, 112 - Tel. 0172.637242 fossano@confagricuneo.it

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9,30-12,00

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8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30 8,00-12,30

POM.

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MAT.

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UFFICIO DI FOSSANO

Fossano

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C.so C. Battisti, 8 (c/o Ass. Generali) Tel. 0175.392733

ZONA DI SAVIGLIANO

Savigliano

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14,30-17,30 14,30-17,30

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10,00-12,00

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14,30-17,30 14,30-17,30

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8,30-12,30

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www.confagricolturacuneo.it. 24 L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2015


Richiesta di pubblicazione annuncio GRATUITO

Il mercatino dell’agricoltore

Tagliando da ritagliare e inviare via fax allo 0171.698629, spedire in busta chiusa a: Autorivari, c.so IV Novembre, 8 - 12100 - CN o inviare una e-mail a: upa@autorivari.com Il sottoscritto ....................................................................................... residente a ................................................................................................................................. in via ............................................................................ Tel. / Cell. ................................................. Tessera Confagricoltura Cuneo n° ................................................. Chiede che venga pubblicata gratuitamente la seguente inserzione: ...................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................ ................................................. Il sottoscritto si impegna altresì ad informare la redazione del giornale qualora l’inserzione sia stata soddisfatta. Il sottoscritto autorizza infine il trattamento dei propri dati personali secondo quanto disposto dalla legge 196/2003.

Data ...........................................................................Firma .......................................................................................................................................................... La pubblicazione degli annunci è gratuita e riservata ai soci dell’Unione Provinciale Agricoltori. Per informazioni telefonare allo 0171/692143.

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Filo in ferro plastificato e traversive Tel 333/9566514 Libreria cm 280x250 ca con ripiani, ante e cassetti in ciliegio massello, abbinata a tavolino con vetro. Euro 800 trattabili Cell. 339/7828972 Sei carrette raccogli frutta Tel 333/9566514 Pozzetti da 50 per irrigazione Tel 333/9566514

Due contenitori in vetroresina di 10 metri cubi ciascuno Tel 328/3778604 (ore serali)

Dieci giornate di mais da trinciare, secondo raccolto, zona Busca Tel. 340/6994366

Un miscelatore per mangimi da q 10 con motore elettrico e vasca Tel. 328/3778604 (ore serali)

Cascina in Niella Belbo, giornate 53 circa di cui 40 intorno al fabbricato (i terreni finiscono sulla strada), ottima posizione Tel. 340/7764636

Elevatore trasporto letame Tel. 328/3778604 (ore serali) Botte irroratrice da litri 300, botte irroratrice carrellata da litri 100, aratro 3 solchi fissi da vigneto, barra per diserbo larghezza metri 5 Tel. 334/7244817 Carraro TRX9800 con 670 ore, reversibile, come nuovo. Trattativa di persona dopo visione Tel. 328/3737449 Landini REX GT 100 con sollevatore anteriore, 1600 ore, tenuto perfettamente. Trattativa di persona Tel. 328/3737449 Terreno agricolo, giornate piemontesi 9 circa, unico appezzamento con fabbricato da ristrutturare, nel comune di Mondovì, località Pasco Monti Tel. 347/2826178 Piantini di nocciolo Tel. 338/9960659

Legna da ardere secca, acacia e olmo Tel. 338/5815070 (ore pasti) A Busca, frazione San Vitale, a 1 km dalla nuova zona artigianale di Tarantasca, azienda agricola composta da casa di abitazione, due capannoni, mulino, rustico e 3 giornate di terreno Tel. 0171/945796 oppure 339/7560885, 340/1488352 Flober Diana 52 bellissimo e doppietta Bernardelli, rotomais e motore per cella frigo Tel. 339/1079616 Casse in legno Tel. (ore pasti) 0171/380269 Fiat Punto 1200 benzina, 5 porte. Anno 2000. Impianto Gpl installato 2014 (esente bollo ancora 4 anni), km 160.000, clima manuale. Euro 3.000 trattabili Cell. 335/6191271

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Casse in legno da frutta per cessata attività Tel. 335/7240251

Raccogli nocciole cimina usata con tubo. Vero affare! Cell. 328/0720497

Cinquanta mangiatoie per l’ingrasso in acciaio, larghezza 1 metro Tel. 349/7909806

Uva Arneis, Barbera e Nebbiolo. Cell. 334/7783985 L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2015

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Il mercatino dell’agricoltore Quattro gomme per telescopico, misura 405/70/20, usate al 20%, 50 euro cadauna Cell. 339/3715589

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Rimorchio agricolo 140 Q “Radazzo” con sponde in alluminio, buono stato. Cell. 348/0012498 oppure 3358/1323302

Autovettura Diesel, 5 porte, da CC 1300 a 2000, marche Audi, Mercedes e Volkswagen. Tel. 338/1309966

Botte per liquame “Sac” 140 Q zincata Cell. 348/0012498 oppure 3358/1323302 Botte per liquame “Sac” 140 Q zincata Betoniera Edil Lame 250 in ottime condizioni Tel. 0175/392813 (ore 19-20), oppure zeno.dominustecum@gmail.com

Terreni in affitto, compenso adeguato Tel. 348/7659620

Caldaia a pellet marca Edilkamin modello Idrofox, documenti di manutenzione allegati, volume riscaldabile 80/360 m3, trasporto a carico dell’acquirente. Euro 1.000 Cell. 333/5709671 Cucina economica a legna (putage) in perfette condizioni, usata pochissimo, di colore nero, dimensioni 60x60 cm, trasporto a carico dell’acquirente. Euro 250 Cell. 333/5709671 Fiat Idea 1400 CC a benzina, 6 marce, euro 5, grigio chiaro metallizzato, km 15.000, anno 2001, come nuova. E’ compreso un treno di gomme invernali Cell. 348/2304428 Trattore Same Leopard 85 come nuovo, botte liquame litri 2000, rullo, falce erba Supertino 450 omologato, Supertino piccolo Cell. 336/619123 Piastrelle antiche in terra cotta in ottimo stato, n. 1450 Cell. 338/8108517 Vasca per trasporto uve in ferro, misure m 4x2,20 x1,10; usata, in buono stato Cell. 339/4591218 32enne, lavora in un distretto di polizia, sorriso affascinante, bionda, grandi occhi azzurri, conoscerebbe uomo, onesto, affidabile e fermamente motivato a costruire una famiglia.

È una signora molto generosa, donatrice di sangue, volontaria pro-loco, 52enne, piemontese, vende frutta e verdura che coltiva. Siccome vive sola da tempo non avrebbe problemi a trasferirsi, se inconv 371 1262450 trasse l’uomo della sua vita.

Immagina il suo futuro insieme ad un compagno fedele e innamorato, lei è una stupenda 38enne, ironica, idealista. Ha un’edicola di giornali, capelli lunghi, occhi verdi, anche se bella, non bada all’aspetto, né all’età di un uomo, ma solo al suo animo.

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È alla ricerca di un uomo galante, romantico, passionale. Lei ha lunghi capelli ramati, occhi castani, fisico armonioso. Lavora come assistente alla poltrona di un dentista, è una magnifica 45enne, vedova con una figlia grande.

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Ama le cose genuine, ed è alla buona. Anche se è una bella e distinta dottoressa cardiologa 60enne, conduce una vita casalinga. Le piace cucinare, prepara ancora pasta e pane fatti in casa, ha origini piemontesi e non ha avuto figli. È alla ricerca di un uomo schietto.

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26 L’Agricoltore cuneese N. 08 • NOVEMBRE 2015

Lavoro in ambito agricolo e zootecnico, zona Cuneo, Fossano, Mondovì e Savigliano. Disposto a qualsiasi orario di lavoro Cell. 327/8385152 Frigo latte usato, capacità3/4 q. Tel. 0174/40638 – 349/7421584 Ragazzo 29 anni di Boves, cerca lavoro in qualsiasi ambito. Esperienze pregresse come magazziniere e addetto al giardinaggio. Laureato in psicologia, disponibile anche per percorsi didattici e di pet therapy in fattorie e agriturismi. Massima serietà. Cell. 331/3838300 Stracuzzi Domenico, cinquant’anni e residente a Castelletto Stura, cerca lavoro. Disponibile a qualsiasi mansione. Vent’anni di esperienza come artigiano edile. Massima serietà Cell. 339/8588018 Signora 49enne saluzzese cerca lavoro pulizie, assistenza, babysitter, al mattino, Saluzzo e dintorni. Massima serietà Cell. 349/8620864 Desilatore portato Cell. 348/7337026 Lavoro in ambito agricolo e zootecnico, zona Cuneo, Fossano, Mondovì e Savigliano. Disposto a qualsiasi orario di lavoro Cell. 327/8385152 Signora 53enne cerca lavoro in campagna, dirado e raccolta frutta, oppure in magazzino ortofrutticolo, anche nel saluzzese. Massima serietà Cell. 331/3522997 Girello a 4 giranti, ranghinatore e barra falciante usati, anche da sistemare, prezzo ragionevole Cell. 331/9320144 Ventolone per kiwi con eventuale umidificatore da poggiare su eventuale trattore reversibile tipo Carraro; bruciatore da 70.000 a 80.000 calorie per riscaldamento serre con documenti Cell. 333/6610676 Trattori e altri macchinari agricoli per esportazione all’estero Cell. 329/0303041 Stufa a legna grande Cell. 347/7197520 Cingolo in buono stato, imballatrice a balle piccole e rimorchio agricolo omologato Cell. 333/1527490



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