POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XV - N. 09•2017 - DICEMBRE 2017 - CONTIENE I.P.
N. 09 • 2017 U N I O N E
P R O V I N C I A L E
L'Asti secco alla prova del mercato
A G R I C O L T O R I
Latte, più coesione tra i produttori
Pac 2018, si parte tra le incertezze
Sommario
Oltre gli auguri di buone Feste
Enrico Allasia e Roberto Abellonio, presidente e direttore di Confagricoltura Cuneo
L’Agricoltore cuneese Testata mensile di Agrimpresa Srl Rivista fondata nel 1946
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utto il Consiglio di amministrazione dell'Unione Provinciale Agricoltori di Cuneo porge i migliori auguri di buone Feste natalizie alle aziende associate e alle loro famiglie, con l'auspicio, ormai retorico, che l'anno che si apre possa essere migliore del 2017. Gli ultimi dodici mesi sono trascorsi con non poche difficoltà per l'agricoltura a causa di un andamento climatico anomalo, specie nella stagione PR estiva contrassegnata da un lungo periodo di siccità, di prezzi di mercato DI ODU CIB TT non sempre remunerativi per i produttori e di sempre maggiori difficoltà O ORI legate ai sistemi di gestione della Pac e del Psr. Per non parlare poi delle continue autorizzazioni, novità normative e sovrapposizioni amminiCun eo strative che non fanno che generare nuova burocrazia per le aziende. Anche nel 2018, la Confagricoltura di Cuneo si impegnerà al massimo per portare nelle sedi opportune le istanze delle aziende associate, stimolando e sollecitando i propri interlocutori a trovare delle soluzioni praticabili e concrete. È in distribuzione Anche per questo guardiamo con attenzione e fiducia alle elezioni per il rinpresso gli uffici di Confagricoltura Cuneo novo del Parlamento del prossimo marzo, con la speranza che le promesse che il calendario di campagna 2018. verrano fatte in campagne elettorale non vengano poi prontamente smentite Vieni a ritirarne una copia! una volta chiuse le urne".
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Direttore responsabile: Paolo Ragazzo
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Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171/601962 E-mail: upa@autorivari.com
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Società editrice: Tipolitografia Subalpina snc C.so Gramsci, 18/c - Cuneo Tel. e Fax 0171/692077 info@tipografiasubalpina.it Pubblicità: Tec Pubblicità e Grafica Via dei Fontanili, 12 - Fossano Tel. 0172/695897 adv@tec-artigrafiche.it Stampa: Tipolitografia Subalpina snc Chiuso in redazione il 20/12/2017 Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003
IN QUESTO NUMERO IN PRIMO PIANO Pac 2018: si parte tra le incertezze Un 'no' deciso alla rinazionalizzazione Riforma Pac, ecco l'Omnibus Con l'antimafia pagano gli onesti Carburante agricolo, il comodato va registrato A TUTTO CAMPO Selvatici, urge la nuova legge Nuove regole per gestire i boschi PROPRIETÀ FONDIARIA Cresce la voglia di terreni in affitto AGRICOLTURA & SCIENZA Glifosate, ok per il rinnovo NOVITÀ 2017 L'Asti secco alla prova del mercato VITIVINICOLTURA Vino, l'Italia contro l'Estonia
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CORILICOLTURA Cimice, sì all'antagonista Caso "Langhe", sentenza rinviata ZOOTECNIA Latte: più coesione tra i produttori "Latte fieno", una valida opportunità Biosicurezza contro l'aviaria CONFAGRICOLTURA NEWS Nuova sede per Mondovì Riconferma per Massimino Una newsletter gratuita per l'informazione Incontri per aziende del vino e agriturismi Premiate 5 aziende associate a Confagricoltura Convenzioni: Riserva Bianca e diagnostica LE NOSTRE AZIENDE Sua maestà il bue tra le colline di Vico IL MERCATINO DELL'AGRICOLTORE
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ASSEMBLEA STRAORDINARIA DELL’UNIONE PROVINCIALE AGRICOLTORI DI CUNEO
art. 1, comma 1, NO-CN
GIOVEDÌ 11 GENNAIO 2018 in prima convocazione alle ore 6 presso gli uffici di Cuneo - Via Bruno Caccia 4/6/8 e in seconda convocazione alle ore 10,30 presso gli uffici di Cuneo – Via Bruno Caccia 4/6/8
Iscrizione al Tribunale
ORDINE DEL GIORNO: Variazioni statutarie.
(conv. in L. 27/02/2004 n° 46)
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di Cuneo 17/12/1948 al n. 36
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Pac 2018: si parte tra le incertezze DUBBI SUL CORRETTO FUNZIONAMENTO DEI SOFTWARE PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE IN DIGITALE di Gilberto Manfrin
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omanda grafica Pac 2018: si parte. In anticipo rispetto alle tempistiche dello scorso anno, Agea ha aperto la campagna 2018 per la presentazione della Domanda Unica con l’obiettivo obbligatorio, di raggiungere entro il prossimo 15 maggio, termine ultimo di presentazione domande, il 100% delle pratiche in formato grafico. Si tratta di fare un ulteriore salto in avanti rispetto al 2017, quando le domande grafiche dovevano coprire almeno il 75% della superficie dichiarata. Con questa modalità dovranno essere realizzate anche le domande per le misure a superficie dei psr regionali. Insomma: non sarà una passeggiata, perché sono coinvolte in questo processo un numero molto elevato di aziende, in particolare di piccole dimensioni e con numerosi appezzamenti. ANCHE IN PIEMONTE APERTA LA CAMPAGNA 2018 Anche Arpea, l’organismo pagatore della Regione Piemonte, ha dato il via alla campagna e sul portale Siap sono già state aperte le funzioni per la definizione grafica delle consistenze aziendali e di predisposizione dei piani di coltivazione. La messa a regime delle funzioni di presentazione delle domande 2018 (che l’anno scorso avevano causato tantissimi problemi) in tempi relativamente brevi dovrebbe consentire alle imprese e ai Caa di disporre dei tempi necessari per adempiere alle disposizioni comunitarie per l’accesso ai contributi. SERVIVA LA MODALITÀ GRAFICA? "Dopo l’‘esperimento’ a dir poco difficoltoso del 2017 - fa notare Confagricoltura Cuneo - quest’anno è richiesto il 100% di presentazione delle domande in modalità grafica, e non solo per la Pac, ma anche per i Psr regionali. Ciò significa che sarà necessario un impegno maggiore, auspicando sempre una piena e corretta funzionalità del sistema, non come avvenuto un anno fa, quando si verificarono numerose problematiche con i software gestionali, tali per cui si
sommarono ritardi su ritardi. Ci auguriamo che tutto fili liscio anche se va detto che questa modalità continua ad essere vista solo come un ulteriore aggravio burocratico”. Com’è noto un’azienda è composta da fogli, particelle, superfici catastali e coltivabili diverse tra loro. “Per ognuna saremo tenuti a disegnare perfettamente i limiti di ogni coltura, cosa che prima avveniva sulla base di semplici dichiarazioni alphanumeriche che però erano già ampiamente esaustive. Speriamo di non dover essere costretti a convocare le aziende per mettere mano a correzioni di errori” - dice l’associazione. RECUPERO FONDI PER ERRORI AMMINISTRATIVI E REFRESH 2012 Nemmeno il Natale, nel frattempo, pare portatore di buone notizie. Alle aziende, infatti, sono giunte le prime Pec informative che avvisano essere iniziati i recuperi dei fondi da parte della Pubblica amministrazione per gli errori commessi dall’Amministrazione nel 2015-2016. “Se è vero che i soldi devoluti erano frutto di un calcolo errato e quindi secondo l’Amministrazione non spettanti alle aziende è anche vero che gli errori non andavano fatti – sottolinea Confagricoltura Cuneo -. Molte aziende hanno già investito quei soldi e ora con che coraggio si chiede loro di restituirli?”. A pesare oltre modo è il recupero titoli per le aziende che operano in zona montana, che dovranno restituire quasi il 29% dei fondi acquisiti. “Altro dato ‘indigeribile’ è che Agea e Arpea nel 2015 avevano scritto che non sarebbe stato calcolato lo ‘scostamento’ tra il dichiarato e l’accertato perché non c’erano i titoli, scaduti in data 31 dicembre 2014. Non era così: la Corte dei Conti ha invece dichiarato che lo scostamento andava calcolato, cosa che sta comportando un altro recupero per somme indebitamente percepite. Fa pensare che questa cosa sia stata scritta, ma poi puntualmente disattesa”. Come se non bastasse, infine, stanno arrivando in questi giorni alle aziende le Pec che informano del recupero di somme rela-
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CONFAGRI
Un 'no' deciso alla rinazionalizzazione L’UE ha definito le linee guida per la nuova Pac. Ci sarà più attenzione all’ambiente, ai cambiamenti climatici, alle politiche migratorie e gli Stati potranno incidere in modo rilevante sull’attuazione delle scelte comunitarie. La giunta nazionale di Confagricoltura ha dichiarato che non vanno modificati gli obiettivi - che in primis devono contemplare un reddito degli imprenditori agricoli equo e stabile ma piuttosto gli strumenti, che devono essere adattati alle mutate condizioni in cui operano gli agricoltori della UE. Occorrono un bilancio e risorse adeguati, anche tenendo conto della difficile partita del negoziato sulla Brexit e delle maggiori sfide e politiche che l’UE deve fronteggiare. Non è possibile che i capitoli finanziari agricoli siano sacrificati sull’altare di queste esigenze. Confagricoltura ha poi reagito con forza al percorso di “rinazionalizzazione” paventato dalla Ue. “Servono regole da applicare allo stesso modo nei 28 Stati dell’Unione - ha osservato Confagricoltura -. Servono uniformità e coesione e non fughe in avanti o indietro dei vari Stati membri. La Pac deve rimanere un pilastro comune e condiviso sia in termini di risorse che di indirizzi politici. Nell’interesse delle nostre imprese chiediamo energicamente che la Pac per il post 2020 continui ad essere europea - ha concluso la giunta di Confagricoltura -. Vogliamo però che si riduca la burocrazia". tive agli anni 2010, 2011 e 2012, a seguito delle operazioni di "refresh" eseguite nel 2012. Duro il commento di Confagricoltura Piemonte: "È vergognoso che si vadano a recuperare somme di 7 anni fa sulla base di valutazioni soggettive su dati forniti dalla Pa ed eseguite in molti casi da fotointerpreti diversi, visto il sovente alternarsi di operatori negli anni. Come è possibile che superfici, perlopiù a pascolo, fotografate dall'alto in un dato momento, cambino l'anno successivo? Non è più accettabile che a pagare le inefficienze del sistema debbano essere sempre le aziende".
Riforma Pac, ecco l'Omnibus DAL 1° GENNAIO 2018 ENTRANO IN VIGORE LE MODIFICHE DI MEDIO TERMINE DELLA POLITICA AGRICOLA COMUNE. VEDIAMO LE PIÙ IMPORTANTI NOVITÀ PER LE AZIENDE
Novità in vista per la Pac dal 1° gennaio
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n vista della Domanda Unica 2018 si registrano alcune importanti e novità per effetto degli interventi di revisione dei regolamenti comunitari che ci sono stati nel corso del 2017 e che inizieranno ad applicarsi a partire dal prossimo 1° gennaio. Stiamo parlando in particolare dell’entrata in vigore del regolamento ‘Omnibus’, approvato il 14 dicembre scorso, una prima revisione della Pac 20142020, che introduce alcune novità e che entrerà in vigore, appunto, con il nuovo anno. Ma cosa è previsto nello specifico? Sono annunciate nuove norme sulla gestione del rischio in agricoltura (in particolare per facilitare l'accesso delle aziende agli strumenti per proteggersi dal rischio climatico e dalla volatilità del reddito) e per rafforzare la posizione contrattuale dei produttori organizzati nella filiera agro-alimentare. Il regolamento introduce anche delle modifiche in materia di regime dei pagamenti diretti e cambiamenti riguardanti, inoltre, il supplemento di pagamento a favore dei giovani agricoltori e il greening.
GESTIONE DEL RISCHIO Scende al 20%, contro il 30% attuale, la perdita di prodotto necessaria per attivare le misure anticrisi. Contemporaneamente, è innalzato dal 65% al 70% l’intervento del contributo pubblico, mentre è prevista la possibilità di adottare indici e parametri economici per misurare le perdite effettive. GIOVANI AGRICOLTORI Per quel che concerne i giovani agricoltori sono state introdotte delle modifiche tali da rendere assai più incentivante questo dispositivo. In particolare viene definitivamente ammessa la possibilità per i giovani agricoltori di insediarsi a capo dell'azienda anche congiuntamente con altri agricoltori indipendentemente dalla forma giuridica scelta. Inoltre, il sostegno potrà essere concesso sia in forma di contributo, sia di strumento finanziario. È considerato giovane agricoltore chi ha fino a quarant'anni compiuti e si insedia per la prima volta come capo azienda. Il concetto di insediamento viene svincolato da atti formali ma riportato ad azioni concrete legate allo stesso processo di insediamento. Infine, viene ribadita la necessità da parte del giovane di presentare un piano aziendale la cui durata è, però, fissata univocamente in 5 anni. Per tutti i 5 anni il beneficiario incasserà il pagamento supplementare, indipendentemente dal momento in cui presenterà per la prima volta la domanda di accesso al regime di aiuto.
Inoltre, l’entità del supplemento può arrivare a coprire il 50% del pagamento di base (oggi è massimo il 25%). GREENING Per quanto riguarda il greening, invece, ci sono diverse novità che riguardano i tre requisiti della diversificazione delle colture, delle aree di interesse ecologico e del mantenimento di prati e pascoli permanenti. La volontà del legislatore comunitario è prevedere qualche elemento di flessibilità a favore dell’agricoltore, in modo da rendere meno gravoso il rispetto delle norme in materia di ambiente, clima e biodiversità. SFRUTTARE LE MODIFICHE DELL’OMNIBUS Con l’approvazione del Regolamento è stato fatto così il primo passo legislativo di quello che sarà l’unico vero restyling della Pac varata nel 2015 che, alla prova dei fatti, si è rivelata estremamente complessa e insoddisfacente per gli agricoltori. Confagricoltura auspica quindi che l’iter di formalizzazione sia presto completato e che l’Amministrazione pubblica predisponga per tempo ogni informativa in merito, per sfruttare appieno e subito tutte le modifiche migliorative introdotte dall’”Omnibus” e che hanno impatto anche sugli ordinamenti produttivi e le scelte aziendali che le imprese stanno compiendo in questi giorni con dell’apertura delle domande.
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PER CONFAGRICOLTURA LA CERTIFICAZIONE RISCHIA DI BLOCCARE L'EROGAZIONE DEI FONDI UE AGLI AGRICOLTORI SENZA RISOLVERE IL PROBLEMA
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a richiesta della certificazione antimafia per circa un milione di agricoltori beneficiari dei fondi europei, oltre a rischiare di bloccare l’erogazione degli aiuti comunitari alle aziende del settore e ad intasare le prefetture con migliaia di pratiche, non è utile a risolvere il problema delle infiltrazioni mafiose. Sarebbe meglio procedere in senso opposto, impedendo alle aziende chiaramente colluse con le organizzazioni criminali di arrivare a presentare domanda. In questo modo si eviterebbero controlli a tappeto poco efficaci e molto costosi”. Così il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, commenta quanto introdotto dalla legge 17 ottobre 2017, n. 161 che, dal 20 novembre, prevede la richiesta di certificazione antimafia per centinaia di
migliaia di agricoltori italiani beneficiari dei fondi europei, paralizzando gli organismi pagatori, aggravando il carico burocratico ma, soprattutto, determinando l’arresto del flusso delle erogazioni dei fondi Ue alle aziende agricole. LIMITE A 25MILA EURO E SLITTAMENTO A FINE 2018 CON LA LEGGE DI BILANCIO? Finora la certificazione antimafia era richiesta solo per importi superiori a 150mila euro, ma il cosiddetto “decreto fiscale” ha fissato a 5.000 euro il limite di finanziamenti Pac e Psr oltre il quale per l’azienda agricola è necessario presentare la certificazione antimafia. Dopo molte sollecitazioni da parte di Confagricoltura con l’approvazione della Legge di Bilancio potrebbero arrivare,
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tuttavia, delle notizie positive, per effetto di un maxiemendamento col quale si chiede un rinvio della nuova disposizione al 31 dicembre 2018 e l’innalzamento del limite da 5mila a 25mila euro. Il problema non sarebbe risolto, bensì mitigato. Con questa nuova disposizione secondo Confagricoltura, infatti, si vanifica totalmente l’impegno profuso dal Governo per rendere più efficiente il sistema di gestione delle risorse europee e si ingolfano anche le Prefetture che sono chiamate a gestire una mole enorme di documenti. Richiamando i problemi evidenziati il presidente di Confagricoltura Piemonte, Enrico Allasia, aveva invitato i parlamentari piemontesi a sostenere gli emendamenti proposti da Confagricoltura per evitare gravissimi disagi e danni agli agricoltori.
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AZIENDE ITALIANE CHE PERCEPISCONO UNA CONTRIBUZIONE FINO A 5.000 €
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AZIENDE ITALIANE CHE PERCEPISCONO UNA CONTRIBUZIONE SUPERIORE A 5.000 €
Fonte: Terra e Vita
Con l'antimafia pagano gli onesti
Carburante agricolo il comodato va scritto e registrato di Paolo Ragazzo
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ome se non bastassero i continui ‘lacci e lacciuoli’ che rallentano l’operatività delle aziende agricole, diversi sono i casi di disposizioni nazionali non sempre del tutto omogenee con quanto avviene, invece, in sede comunitaria. Prendiamo, ad esempio, il nuovo obbligo di registrazione scritta dei contratti di comodato previsto dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nel caso si intenda richiedere carburante agevolato da utilizzare per le lavorazioni agricole. Con comunicazione del 15 settembre 2017 la Direzione centrale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha prescritto che per accedere al beneficio dell’agevolazione fiscale per i carburanti utilizzati nei lavori agricoli, il contratto di comodato di
fondi rustici, per i quali vengono svolti tali lavori, deve necessariamente assumere forma scritta ed essere sottoposto a registrazione. “È perlomeno singolare che per quanto riguarda le richieste in ambito Pac e Psr sia sufficiente una certificazione di atto notorio del comodato, anche alla luce di quanto previsto dal Codice Civile italiano che ammette la forma verbale, mentre adesso con questa nota venga richiesto un atto scritto per accedere alle agevolazioni fiscali per i carburanti utilizzati nei lavori agricoli – commentano dalla Confagricoltura di Cuneo –. Quanto emanato fa sorgere inoltre evidenti difficoltà specie per i contratti di comodato verbali attivi la cui scadenza è prevista nei prossimi anni
e che quindi richiedono tempo sia per la loro conversione in forma scritta sia per la successiva registrazione. In aggiunta, poi, la maggior parte dei comodati in provincia di Cuneo riguarda strutture situate in zona montana, e questo complica le operazioni”. LA REGIONE HA INTERROGATO IL MINISTERO DELL'AGRICOLTURA La Regione Piemonte, sollecitata dalla Confagricoltura, ha già presentato un quesito al Ministero delle Politiche agricole richiedendo un tempo “congruo per l’adeguamento dei contratti di comodato in essere, tenendo conto che attualmente in Piemonte risultano attivi circa 70.000 contratti, di cui circa 5000 in scadenza nel 2018, che interessano circa 23.000 imprese agricole beneficiarie dell’agevolazione per i prodotti petroliferi utilizzati nei lavori agricoli”. La Confagricoltura di Cuneo, nel frattempo, invita tutte le aziende del territorio interessate dalla questione a recarsi presso gli uffici per valutare insieme la possibilità di trasformare i contratti di comodato, da verbali a scritti, o ancor meglio in contratti di affitto.
Coltiviamo l’Italia
Tesseramento 2017-2018
Caro associato, il nostro Paese è ricco di grandi eccellenze enogastronomiche, con prodotti unici e capolavori frutto dell’ingegno, dell’inventiva e della laboriosità che hanno reso l’Italia famosa nel mondo. Confagricoltura è al tuo fianco, per aiutarti a far crescere le tue eccellenze, giorno dopo giorno, e impegnandosi a tutelare i tuoi interessi. Ti invitiamo quindi a rinnovare la tua adesione alla Confagricoltura di Cuneo… per continuare a coltivare l’Italia!
RINNOVA LA TUA ADESIONE
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A tutto campo
Selvatici, urge la nuova legge L'APPELLO DI CONFAGRICOLTURA PER NUOVE NORME REGIONALI, MENTRE CONTINUANO I DANNI ALLE AZIENDE di Paolo Ragazzo
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pesso è una foto, significativa quanto basta, a rendere chiara la portata di un problema. E quella scattata qualche giorno fa a un lupo che si aggira indisturbato tra le case di Entracque è eloquente di come la gestione di questo selvatico sia sfuggita di mano. È sempre più evidente, infatti, che servano soluzioni concrete e alternative per arginare il predatore che ormai popola abbondantemente le nostre vallate, creando i gravi e ben noti problemi alle aziende agricole che operano in alta quota, ma non solo. Il lupo è il selvatico che suscita il maggior clamore mediatico ma, come scritto a più riprese sugli scorsi numeri de “L’Agricoltore cuneese”, sono numerose le specie animali che danneggiano gravemente il lavoro di chi opera in agricoltura e causano incidenti stradali. Recentemente abbiamo dato conto di come il Piemonte sia ancora in attesa della nuova legge regionale sulla gestione della fauna selvatica e di quanto la normativa nazionale abbia bisogno di una ‘rinfrescata’. La Confagricoltura chiede che non si perda altro tempo e si arrivi presto ad un'approvazione della nuova normativa regionale. RIORDINO ATC E CA, IL TAR SI È ESPRESSO In attesa di rapidi sviluppi, c’è da segnalare la sentenza del Tar del Piemonte che ha considerato legittima la razionalizzazione degli enti territoriali di gestione della caccia, 38 tra ATC (ambiti territoriali di caccia) e CA (Comparti alpini). La Regione aveva accorpato i comitati di gestione in 22, dimezzando il numero dei partecipanti e istituendo un unico collegio dei revisori dei conti. A questo punto non si esclude l’ipotesi di un commissariamento degli ATC e CA. Sulla rappresentatività delle 4 categorie presenti nei comitati di gestione (cacciatori, agricoltori, enti locali e ambientalisti) il Tar ha riconosciuto legittima la delibera regionale che prevedeva che non potessero esserci sconfinamenti tra le 4
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categorie, cioè ad esempio non potesse essere eletto tra gli agricoltori un cacciatore, o tra gli agricoltori un sindaco, o tra gli ambientalisti un cacciatore. Il Tribunale amministrativo regionale ha, infine, dato ragione a Federcaccia sul quorum necessario a un'organizzazione per conquistare più di un posto nel comitato di gestione in rappresentanza della sua categoria, considerando troppo alto quello fissato dalla Regione. CACCIA VIETATA NELLE ZONE COLPITE DA INCENDI Intanto la Giunta regionale ha adottato un provvedimento che blocca la caccia fino alla fine della stagione in vaste zone di Bellino, Casteldelfino, Pontechianale e della Valle Stura e in numerosi comuni ricadenti nei comprensori alpini TO1, TO3 e TO5, territori colpiti dagli incendi che si erano sviluppati sulle montagne del Torinese e del Cuneese ad ottobre. Questa decisione della Giunta accoglie solo parzialmente le richieste di Confagricoltura, che nei giorni precedenti aveva chiesto alla Regione la revoca immediata della delibera che aveva sospeso, inizialmente solo fino al 30 novembre, l’attività venatoria in alcuni ATC (ambiti territoriali di caccia) e CA (comprensori alpini) delle province di Cuneo e Torino. Le mutate condizioni metereologiche hanno fortunatamente fatto cessare lo stato di emergenza. Confagricoltura aveva chiesto di revocare il provvedimento che, oltre a interessare una superficie più vasta di quella effettivamente colpita dagli incendi, nuoce gravemente alle aziende agricole dei territori interessati e di quelli confinanti. CONFAGRICOLTURA: "SI SALVAGUARDINO GLI INTERESSI DEI CITTADINI E DEI PRODUTTORI" “Oggi siamo di fronte a un’ulteriore incontrollata proliferazione di selvatici – chiarisce il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia - che stanno arrecando gravi danni all’agricoltura: riteniamo che sia necessario revocare il provvedimento anche per agevolare il completamento dei piani di contenimento e di abbattimento programmati, nell’interesse non soltanto delle imprese agricole che rappresentiamo, ma dell’intero ecosistema”. La gestione della fauna selvatica sta diventando un tema sempre più urgente e non può essere affrontata con interventi parziali. È perciò necessario intervenire con urgenza sulla materia, mettendo da parte le contrapposizioni per giungere a una nuova disciplina regionale che, oltre a offrire tutele all’ambiente, salvaguardi gli interessi dei cittadini e dei produttori agricoli, prima che la situazione degeneri.
Nuove regole per gestire i boschi APPROVATO IL TESTO CHE TUTELA, SALVAGUARDA E VALORIZZA IL PATRIMONIO SELVICOLTURALE. SARÀ ISTITUITA UNA DIREZIONE FORESTALE DEL MINISTERO di Ilaria Blangetti
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utto il mondo forestale l’aspettava, ora ci sono i presupposti per lavorare in un’ottica di crescita della montagna”. Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo, mostra soddisfazione per l’approvazione della nuova legge nazionale sulle foreste, nata per tutelare l’immenso patrimonio boschivo, salvaguardarlo e valorizzarlo come risorsa economica. Un’attesa lunga 17 anni, finalmente premiata da un nuovo testo che adegua le necessità degli agricoltori a quelli delle piccole, ma preziose economie locali, alla salvaguardia dell’ambiente. In Italia le foreste occupano 12 milioni di ettari. Il Piemonte è la prima regione italiana con un’estensione di 976.953 ettari sui 2.538.297 ettari di superficie complessiva: 663.070 ettari sono in territorio montano. DIREZIONE FORESTALE “Parere positivo anche sull’istituzione della Direzione Forestale del Ministero delle Politiche Agricole – continua Allasia -. Speriamo che questa novità, insieme all’adeguamento della normativa ai bisogni odierni, permettano di tornare a pensare ad un sistema montagna in crescita”. La nuova legge si traduce in uno strumento
di programmazione e pianificazione di durata ventennale, per ridare centralità alle politiche forestali anche costituendo, appunto, la Direzione Forestale del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, che sarà affidata ad Alessandra Stefani, già comandante regionale del Piemonte del Corpo Forestale dello Stato e vicecomandante generale dello stesso Corpo. RILANCIARE L'ECONOMIA La legge vuole anche rilanciare le attività della filiera vivaistica forestale nazionale, con lo stesso Ministero coordinatore di un tavolo fra tutti gli enti competenti in materia per avviare la raccolta e la divulgazione dei dati quantitativi e qualitativi dei boschi presenti sul territorio. Inoltre fissa i criteri minimi uniformi per le attività di gestione forestale, assegnando a ogni Regione il compito di tradurli in pratica, ma tenendo conto dell’estrema varietà degli ecosistemi forestali italiani e individua i principi cardine per la promozione e l’esercizio delle attività di gestione delle ricchezze selvicolturali. LA SODDISFAZIONE DI OLIVERO “La riforma - sottolinea il viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e
Forestali, Andrea Olivero -, era attesa da decenni. Sono soddisfatto. Con la sua approvazione si chiude un percorso impegnativo, che ha coinvolto in modo proficuo tantissimi attori attraverso il tavolo nazionale filiera legno e gli incontri mirati sul territorio. La fase di ascolto ci ha permesso di raccogliere le richieste degli interlocutori e di confezionare una Legge che definisce un percorso necessario e fondamentale: il passaggio da una visione dei boschi museale e, spesso, legata al loro stato di abbandono a una gestione degli stessi dinamica e attiva, ma sostenibile. In modo da coniugare le esigenze ambientali con nuove opportunità di occupazione per quanti vivono nelle aree considerate, a torto, marginali”. ITER LEGISLATIVO E RICADUTE Il decreto deve essere sottoposto alla valutazione della Conferenza Stato Regioni e delle Commissioni Parlamentari, che potranno dare un parere prima dell’adozione formale dell’atto. Quali sono le possibili ricadute per il Cuneese? “In Piemonte è stata approvata di recente un’ottima legge regionale che si pone nella stessa direzione di quella nazionale - spiega ancora il viceministro Olivero -. La legge nazionale, però, può aiutare a superare alcuni limiti burocratici che permangono nelle autorizzazioni alla gestione forestale e può spingere il settore, nelle nostre terre particolarmente attivo, a crescere ancora. In montagna e sull’alta collina aumentano i terreni abbandonati e poterli gestire con strumenti adeguati può essere un buon modo per dare lavoro e insieme combattere il dissesto idrogeologico. In diverse aree della provincia stanno nascendo unioni fondiarie proprio con questo scopo”.
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Proprietà Fondiaria DIMENSIONE MEDIA AZIENDE AGRICOLE IN PIEMONTE
5,5 ha
2007
8,5 ha
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È l'affitto ad aver favorito la crescita delle dimensioni aziendali in Piemonte
Cresce la voglia di terreni in affitto CIÒ PERMETTE ALLE AZIENDE DI INGRANDIRSI, MOSCHETTI: "L'ACQUISTO È TROPPO ONEROSO SPECIE PER I GIOVANI" di Silvia Agnello
Isabella MOSCHETTI Presidente della Proprietà Fondiaria di Cuneo
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ontinua a crescere la richiesta di terreni agricoli in affitto. In linea con l’andamento degli ultimi anni, in Italia nel 2016 la domanda è stata talmente alta che la disponibilità di terreni da affittare non è stata sufficiente a soddisfare tutte le richieste. Su questo tema il “CREA - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria” ha svolto un’indagine da cui emerge una situazione che, seppur positiva come media nazionale, non è omogenea. È nelle regioni del Nord, infatti, che la domanda registra l’andamento più dinamico, a cui segue una crescita moderata dei canoni, mentre nelle regioni del Centro la situazione è sostanzialmente stabile. Al Sud invece l’offerta di terreni è superiore alla richiesta, ma si registra un dato positivo nell’aumento delle regolarizzazioni dei contratti di affitto, dovuto alle modalità di accesso ai bandi PAC. Al di là degli andamenti regionali, ci sono elementi come la fertilità del suolo e il livello di infrastrutturazione dell’area che influiscono sulla richiesta di terreni e generano un dualismo tra aree svantaggiate e zone più vocate
anche laddove l’affitto è una pratica largamente e tradizionalmente diffusa, come nelle provincie del Nord - Ovest. A livello nazionale, i dati ISTAT relativi al 2013 hanno registrano un incremento dell’estensione dei terreni in affitto del 70% rispetto al 2000: quasi 6 milioni di ettari, pari al 42% della superficie agricola utilizzata, di cui circa 1 milione di ettari concessi in comodato d’uso gratuito. E sono proprio le aziende che coltivano sia terreni di proprietà sia terreni in affitto a crescere in tutta Italia e a contribuire all’incremento della dimensione aziendale media, che dal 2000 al 2013 è aumentata del 54%, arrivando a poco più di 8 ettari. COMPRAVENDITE IN AUMENTO MA A PREZZI INVARIATI La contropartita a questo andamento positivo del mercato degli affitti è la sostanziale stasi dei prezzi di vendita che, da quanto emerge dall’indagine annuale curata dalle postazioni regionali del Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia, nel 2016 non hanno misurato scostamenti rispetto all’anno precedente, nonostante i dati ISTAT rilevino un +9% nell’attività notarile di compravendite di terreni agricoli. Si tratta del secondo anno con segno positivo dopo ben otto anni di riduzioni, che porta la situazione della compravendita ad un livello pari a circa il 60% di quello che si registrava dieci anni fa.
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ANCHE IL PIEMONTE PREFERISCE L’AFFITTO La situazione in Piemonte è in linea con quella delle altre regioni settentrionali, con la percentuale dei terreni concessi in affitto che supera la quota della proprietà diretto coltivatrice, in particolare per quanto riguarda i terreni dedicati a colture di pregio. Lo strumento dell'affitto ha permesso di passare in un decennio da una superficie media aziendale pari a 5,5 ettari all’attuale valore di 8,5 ettari. Anche qui a tirare il volano sono state le aziende miste con terreni in proprietà e in affitto che raggiungendo dimensioni superiori possono essere più competitive per il miglior impiego dei fattori produttivi e la riduzione dei costi unitari. IL COMMENTO DI ISABELA MOSCHETTI Isabella Moschetti, presidente provinciale della Proprietà Fondiaria, commenta le dinamiche del mercato portando l’attenzione sugli aspetti normativi e fiscali che regolano il settore: “Anche se i prezzi della terra si mantengono costanti, l'acquisto resta sempre troppo oneroso, soprattutto per i giovani. La crescente propensione all'affitto apre una prospettiva per il futuro dell'agricoltura, un mercato più libero e più vasto dell'uso della terra che giova alla vitalità delle imprese e vede la crescita di un ruolo sempre più imprenditoriale della proprietà. Nonostante le numerose difficoltà che deve affrontare l'agricoltura, le nostre imprese continuano a lavorare in un quadro normativo che, proclamando di voler ottenere una semplificazione burocratica, non fa altro che complicarne la vita. Tutto ciò perché si è registrato un cambiamento della struttura del settore fondiario, sempre più evidente a partire dall'anno 2000, che vede protagonisti attivi i proprietari e gli imprenditori agricoli. Dove il proprietario svolge un significativo ruolo imprenditoriale, dovrebbe essergli riconosciuto uno sgravio fiscale tale da poter mantenere un canone di affitto contenuto. L'IMU sui terreni ceduti in affitto viene ad incidere pesantemente sulla proprietà; tra i proprietari vi sono molti enti religiosi e di beneficienza, fondazioni, ospedali per i quali l'affittanza agraria costituisce una risorsa economica da investire a beneficio della collettività”.
Agricoltura & Scienza
Glifosate, ok per il rinnovo CONFAGRICOLTURA SODDISFATTA: "SONO STATE RECEPITE LE NOSTRE RISCHIESTE CON DIVERSI RISVOLTI POSITIVI PER TUTTI" di Silvia Agnello
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ia libera dell’Unione Europea all’utilizzo del glifosate per altri cinque anni. Dopo un dibattito in Commissione durato oltre un anno e una prima bocciatura da parte dell’Europarlamento, il Comitato d’appello formato dai rappresentanti dei governi si è pronunciato a favore della proroga all’utilizzo dell’erbicida. Confagricoltura ha accolto con soddisfazione questa decisione: “Sono state recepite le nostre richieste, espresse a livello europeo, di tener conto dei pareri degli organi scientifici che hanno il compito di verificare la nocività per la salute umana della sostanza – ha commentato Confagricoltura -. Una scelta consapevole che ha fatto prevalere le ragioni della scienza, tenendo nella debita considerazione i pareri espressi dalle autorità scientifiche europee preposte alla valutazione dei principi attivi (EFSA ed ECHA)”. Una scelta dai risvolti positivi anche sul lato economico: “Si è evitato – ha proseguito Confagricoltura - di rendere meno competitive le imprese agricole, in relazione alla diminuzione
delle rese e all’aumento dei costi di gestione, rispetto alle aziende di Paesi extra UE, dove la sostanza è comunque ammessa”. Inoltre, ad avviso di Confagricoltura è “una notizia positiva anche dal punto di vista ambientale, dato che il glifosate è utilizzato nelle tecniche di agricoltura conservativa (semina diretta, minima lavorazione, ecc.), apportando benefici come la diminuzione delle emissioni di CO2, una minor erosione del suolo, un maggior contenuto di sostanza organica, trattenendo maggiormente l’acqua nel suolo ed aumentando le capacità di stoccaggio del carbonio”. ORA SI RISPETTI QUANTO INDICATO DALL'UE L'uso del glifosate in agricoltura si è diffuso a partire dagli anni Settanta e, secondo un rapporto ISPRA relativo agli anni 2011 e 2012, è uno dei più utilizzati in Italia. ll composto chimico è divenuto di libera produzione nel 2001, anno in cui è scaduto il relativo brevetto di produzione, fino ad allora appartenuto alla Monsanto. La maggioranza degli agricoltori e degli operatori, così come anche il Copa e il Cogeca associazioni che riuniscono oltre 23 milioni di produttori e 22 mila cooperative in Europa, ne aveva chiesta a gran voce il rinnovo. Nel caso Bruxelles avesse deciso di non rinnovare l’autorizzazione per il glifosate, il costo per ettaro per le operazioni di diserbo sarebbe aumentato di oltre il 30%. Conclude l’organizzazione degli imprenditori agricoli: “Ora occorre prendere atto a tutti i livelli di questa decisione ed operare affinché sia pienamente applicata anche nel nostro Paese, senza introdurre ulteriori limitazioni o divieti rispetto a quanto verrà indicato dalla Commissione Europea”.
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L’Agricoltore cuneese N. 09 • DICEMBRE 2017
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Novità 2017
L'Asti secco ha fatto il suo debutto in prossimità delle festività natalizie
L'Asti secco alla prova del mercato GRANDE ACCOGLIENZA PER LA NUOVA TIPOLOGIA DI VINO ORA È IMPORTANTE PROMUOVERNE IL CONSUMO di Silvia Agnello
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ebutto in grande stile per l’Asti secco Docg. Dopo una prima presentazione a Canelli dedicata ai produttori, a novembre il Consorzio dell’Asti Docg ha organizzato lil lancio ufficiale per la stampa nazionale e internazionale con due eventi speciali a Roma e a Milano. Ottenuto esclusivamente dall’uva Moscato bianco coltivata in 52 comuni delle province di Asti, Alessandria e Cuneo, il nuovo prodotto offre ad appassionati e intenditori la possibilità di gustare l’Asti docg non solo in occasione del tradizionale brindisi per le Feste, ma anche in altri momenti: con un contenuto di zuccheri ridotto è a tutti gli effetti uno spumante secco, ideale come aperitivo e a tutto pasto. Grande soddisfazione è stata espressa da Romano Dogliotti, presidente del Consorzio dell’Asti Docg: “L’Asti secco completa la gamma della denominazione, portando nel mondo degli spumanti secchi qualcosa che non c’era: il profumo e l’aroma inconfondibile del Moscato bianco. Siamo solo alle battute iniziali, ma c’è già grande attenzione e apprezzamento da parte dei produttori e da parte del pubblico. La presenza numerosa di giornalisti agli eventi di Milano e di Roma ne è prova. Speriamo che il nuovo prodotto permetta anche di ridurre le scorte e di arrivare a rese di 100 quintali a ettaro”. Il direttore del Consorzio, Giorgio Bosticco, condivide e aggiunge: “Gli indici di gradimento sono molto incoraggianti. Le aziende produttrici stanno lavorando per posizionare l’Asti secco anche all’estero. Abbiamo già
riscontri da Russia, Germania e Stati Uniti. Il Consorzio è impegnato in un’importante progetto che punta al riposizionamento di tutta la denominazione: l’Asti secco, l’Asti dolce e il Moscato d’Asti”. PUBBLICITÀ E GRANDI EVENTI PER IL LANCIO E LA PROMOZIONE Il Consorzio ha infatti previsto un investimento di circa un milione e mezzo di euro per la campagna pubblicitaria sui principali media nazionali e per gli eventi promozionali che, partiti con il lancio del nuovo prodotto, continueranno fino a metà 2018. Il tutto è basato sulla filosofia “rural glam”, sulla valorizzazione integrata del territorio, sull’esaltazione
del profumo, del fascino dei paesaggi vitivinicoli di Langhe- Roero e Monferrato e sul concetto di convivialità. Tra le molteplici iniziative sono previste attività di animazione e di brandizzazione nei bar e nei locali del Cuneese, Alessandrino e Astigiano; in primavera è in programma la “Dolce valle”, una proposta di valorizzazione dei centri storici e di scoperta esperienziale delle aziende dell’area tra Asti e Alba in cui l’arte dolciaria (food e wine) è diventata imprenditoria. L’Asti Docg conta anche due testimonial d’eccezione: Roberto Vecchioni che si è esibito a Alba il 17 dicembre, ed Elisa con il concerto di Capodanno ad Asti con brindisi rigorosamente Asti Docg e Asti. CONFAGRICOLTURA CUNEO FAVOREVOLE: "UN'OPPORTUNITÀ" A guardare all’Asti secco con spiccato interesse e favore è Confagricoltura Cuneo, proprio perché oltre a costituire un’opzione di scelta aggiuntiva per il consumatore si tratta di un’opportunità importante per i benefici che potrebbe riservare alle aziende viticole: “È un esordio senza dubbio importante proprio in uno dei momenti più cruciali dell’anno, ossia le tradizionali festività natalizie – dichiarano Renato Negro, presidente della sezione Vini Bianchi di Confagricoltura Cuneo, e Mario Viazzi –. La commercializzazione del nuovo vino deve intendersi come un’opportunità in più, per rafforzare il mondo dell’Asti senza perdere la peculiarità del dolce. È importante ora che anche i bar e i locali del nostro territorio credano nelle potenzialità di questo prodotto, proponendolo ai consumatori e favorendo così la sua promozione”.
C A R AT T E R I S T I C H E E M A R C H I
Fresco e ideale a tutto pasto Come per la tipologia dolce, anche L’Asti secco Docg è ottenuto dal vitigno Moscato Bianco. L’Asti Secco Docg ottiene il riconoscimento a Docg nel 2017 da un progetto di ricerca che si è avvalso delle migliori professionalità e competenze nella vinificazione e nella spumantizzazione del Moscato bianco. La tecnica di spumantizzazione alla cui messa a punto ha contribuito il laboratorio di ricerca del Consorzio di Tutela, prevede particolari condizioni di fermentazione del mosto con lieviti selezionati che portano ad avere un quadro gustativo ed olfattivo equilibrato ed armonioso. Il risultato è unico e sorprendente. Con una spuma particolarmente fine e persistente, l’Asti Secco dona al palato una sensazione di freschezza che ne consente il consumo a tutto pasto. Al naso si possono apprezzare delicati aromi floreali (acacia, lavanda, salvia) e fruttati (mela, pera, banana). Ottimo come aperitivo, l’Asti secco si abbina facilmente a salumi, formaggi freschi, carni bianche, pesce, crostacei e a primi piatti, come il risotto. I marchi dell'Asti secco Docg attualmente presenti sul mercato sono: Araldica Castelvero, Arione, Azienda Agricola Matteo Soria, Bosca, Bosio, Cantina Tre Secoli, Cascina Fonda, Cuvage, Duchessa Lia, Fontanafredda, Sant’Orsola, Tosti, Manfredi Aldo & C., Santero, Sarotto e Toso.
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Vino, l'Italia contro l'Estonia
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Demaria nella FNP vitivinicola di Confagricoltura
CONFAGRICOLTURA E LE ASSOCIAZIONI DELLA FILIERA PROTESTANO PER IL DOCUMENTO CON LE CONCLUSIONI SULLA POLITICA EUROPEA IN MATERIA DI ALCOOL
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on una lettera inviata al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, al Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e alla Ministra della Salute Beatrice Lorenzin, Confagricoltura e le rappresentanze italiane del vino si mobilitano contro la presidenza estone dell’Unione europea che, nel documento sugli aspetti transfrontalieri della politica in materia di alcool, ha identificato l’uso dannoso dell’alcol come una delle sue priorità in campo sanitario, senza fare le dovute distinzioni e accomunando alcol e vino al tabacco. “Di questo documento ci preoccupa l’accostamento delle bevande alcoliche al tabacco, negando loro la natura di prodotto alimentare; la critica ai messaggi di prevenzione come 'bere con moderazione' e la non legittimità dei produttori di bevande
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alcoliche a partecipare alla ricerca di soluzioni che evitino l’uso dannoso dell’alcol”, si legge nella lettera. Le associazioni formulano poi ai rappresentanti del Governo una serie di richieste da portare in sede europea per la modifica del documento: 1) mettere in risalto l’uso dannoso di alcol e non il consumo di alcol in generale; 2) prendere in considerazione la cultura del vino e più in generale la diversità dei contesti nazionali; 3) riconoscere la legittimità dei produttori di vino a partecipare al dibattito e alla ricerca di soluzioni per trattare la questione dell’uso dannoso di alcol; 4) considerare l’importanza di educazione e prevenzione. I firmatari chiedono che, se il documento sarà privo diANNI questi elementi, non venga sostenuto con il voto favorevole dell’Italia.
Da dicembre Gian Luca Demaria, presidente della sezione Vitivinicola di Confagricoltura Piemonte, è entrato a far parte della Federazione nazionale Vitivinicola di Confagricoltura, che ha rinnovato i propri vertici eleggendo alla guida il marchigiano Federico Castellucci. “È con grande entusiasmo che mi accingo a rappresentare le istanze dei viticoltori piemontesi in sede nazionale - ha commentato Demaria -. I problemi sul tavolo sono molti e occorre il massimo impegno da parte di tutta la filiera per tutelare e promuovere un settore molto articolato in tutte le fasi produttive, dal vigneto alla bottiglia. È fondamentale da un lato semplificare realmente gli adempimenti a carico delle aziende e dall’altro favorire il loro sviluppo sui mercati internazionali".
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INSERTO TECNICO
U N I O N E
P R O V I N C I A L E
A G R I C O L T O R I
N. 11 • 2017
NOTIZIE SEMPRE AGGIORNATE E APPROFONDIMENTI SU WWW.CONFAGRICOLTURACUNEO.IT O SU WWW.FACEBOOK.COM/CONFAGRICOLTURACUNEO
PSR, FINANZIAMENTI PER LE RETI ANTIGRANDINE
PSR, FONDI PER PREVENIRE I DANNI DA CIMICE ASIATICA
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on DD 1118 del 9/11/2017 la Regione Piemonte, nell’ambito della prevenzione dei danni da avversità atmosferiche, calamità naturali e eventi catastrofici di tipo abiotico, ha approvato il bando del PSR 2014 – 2020, operazione 5.1.2 a sostegno di investimenti per reti antigrandine.
RISORSE FINANZIARIE La dotazione finanziaria complessiva è di 4.000.000 di euro.
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on determinazione dirigenziale n. 1199 del 27/11/2017, la Regione Piemonte ha approvato il bando PSR 2014/2020, operazione 5.1.1. “Prevenzione dei danni da calamità naturali di tipo biotico” relativo ai danni da Halyomorpha halys (cimice asiatica). RISORSE FINANZIARIE La dotazione finanziaria complessiva è di 1.705.344,26 euro. SCADENZA Presentazione delle domande entro il 23 marzo 2018.
SCADENZA Presentazione delle domande entro il 20 marzo 2018. BENEFICIARI Il bando è riservato a soggetti in possesso dei requisiti di “agricoltore in attività” (articolo 9 del reg. UE n. 1307/2013) sia persone fisiche che persone giuridiche, singoli o associati, in possesso del fascicolo aziendale e dell’iscrizione all’Anagrafe Agricola del Piemonte. CRITERI DI PARTECIPAZIONE Il contributo è riconosciuto su tutto il territorio regionale. Non sono ammesse le spese per impianti di protezione o parti di essi già realizzati prima della presentazione della domanda di sostegno. SPESE AMMISSIBILI - Acquisti di materiali e attrezzature, anche in leasing fino a copertura del valore di mercato del bene. - Spese per l’installazione delle reti antigrandine. - Investimenti immateriali connessi alla realizzazione nella misura massima del 12% delle spese ammissibili fatturate. IMPORTO DEL CONTRIBUTO Nella domanda il beneficiario deve dichiarare l’importo dell’investimento in coerenza ai prezziari approvati dalla Regione Piemonte o attraverso la comparazione di spesa. Il sostegno viene erogato per un importo pari al 50% delle spese realmente sostenute. Per ulteriori e più dettagliate informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
BENEFICIARI Il bando è riservato a soggetti in possesso dei requisiti di “agricoltore in attività”, sia persone fisiche che persone giuridiche, singoli o associati (esclusivamente cooperative di conduzione), in possesso di un fascicolo aziendale. Occorre l’iscrizione all’Anagrafe Agricola del Piemonte e la PEC. OGGETTO Investimenti legati alla copertura laterale con reti anti insetto di colture arbustive e arboree da frutto, a chiusura dell’impianto antigrandine (o anti pioggia) preesistente o ammesso a finanziamento sul bando n. 1/2016 dell’operazione 5.1.2. LOCALIZZAZIONE Tutto il territorio del Piemonte, con priorità nelle aree a rischio di gravi danni al potenziale produttivo frutticolo definite dalla DD n. 1064 (cimice asiatica) del 27/10/2017 del Settore Fitosanitario. LIMITE DELLE SPESE AMMISSIBILI - Spesa massima ammissibile è 50.000 euro. - Spesa minima ammissibile è 1.000 euro. - Cifra massima €/ha: 1.900 euro. - Per OP o AOP spesa minima: 5.000 euro. IMPORTO DEL SOSTEGNO Sostegno pari all’80% delle spese per interventi di agricoltori singoli, 100% per interventi collettivi. Per ulteriori e più dettagliate informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 09 • DICEMBRE 2017
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VINO, SCADENZE PER LA TRASMISSIONE DATI AL SIAN
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ella tabella abbiamo riassunto le principali scadenze relative alle principali operazioni e movimentazioni enologiche di cantina da registrare sui registri telematici. È entrata infatti nel vivo la dematerializzazione attraverso il Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN). Per ulteriori informazioni rivolgersi agli uffici della Confagricoltura di Cuneo.
TEMPI MASSIMI PER LA TRASMISSIONE DATI AL SIAN
TIPO DI OPERAZIONE
Produzione superiore ai 1000 Hl di vino (oppure con produzione inferiore ai 1000 hl prevalentemente da uve di non propria produzione)
Produzione annua inferiore ai 1.000 ettolitri (hl) di vino prevalentemente da uve di produzione aziendale
Senza contabilità aziendale computerizzata
Con contabilità aziendale computerizzata non collegata alla banca dati SIAN
Con contabilità aziendale computerizzata collegata alla banca dati SIAN (web-service)
Entro il giorno lavorativo successivo a quello dell’operazione
30 giorni
30 giorni
30 giorni
Periodicità annuale
Periodicità annuale
Periodicità annuale
Periodicità annuale
Uscite (ad eccezione del saccarosio e di altre sostanze zuccherine diverse dal saccarosio)
Entro il terzo giorno lavorativo successivo a quello dell’operazione
30 giorni
30 giorni
30 giorni
Uscite riepilogative mensili dello stesso prodotto vitivinicolo confezionato in recipienti <=5 litri
Entro il 3° giorno lavorativo del mese successivo
Entro 30 giorni dalla fine del mese
Entro 30 giorni dalla fine del mese
Entro 30 giorni dalla fine del mese
Vendite per corrispettivi
Entro il 3° giorno lavorativo del mese successivo
Entro 30 giorni dalla fine del mese
Entro 30 giorni dalla fine del mese
Entro 30 giorni dalla fine del mese
Vendite per corrispettivi con documento di accompagnamento. Registrazione per singolo documento o riepilogativa giornaliera per tipologia
Entro il terzo giorno lavorativo successivo a quello dell’operazione
30 giorni
30 giorni
30 giorni
Certificazioni, Denaturazioni, Declassamenti e riclassificazioni, Elab. uva, succhi d’uva e mosti, Imbottigliamenti, Pigiature, Svinature, Sfecciature, Elab. Vini frizzanti gassificati, Elab. vini spumanti gassificati, Tagli, Altre pratiche e trattamenti, Elab. vini liquorosi, Elab. vini frizzanti, Elab. vini spumanti, Avviamento lieviti, Preparazione sciroppo di dosaggio e zuccherino
Entro il giorno lavorativo successivo a quello dell’operazione
30 giorni
30 giorni
30 giorni
Entrate (ad eccezione del saccarosio e di altre sostanze zuccherine diverse dal saccarosio) Autoconsumo
REGOLE PER LIMITARE L’INTRODUZIONE DI SPECIE ESOTICHE INVASIVE Il Consiglio dei ministri di lunedì 11 dicembre, su proposta del ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, ha approvato in via definitiva il provvedimento che adegua la normativa nazionale alle disposizioni europee del regolamento UE 1143/2014 sulle "specie esotiche invasive". Con questo termine sono individuati animali e piante originarie di altre regioni geografiche, introdotte volontariamente o accidentalmente in un ambiente naturale nel quale normalmente non risiedono e che insediandosi alterano gli ecosistemi rappresentando una minaccia per l'ambiente. Il nuovo regolamento configura un insieme di azioni fondamentali: da quelle di prevenzione ai controlli, dalla sorveglianza alle sanzioni.
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INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 09 • DICEMBRE 2017
danni al potenziale produttivo frutticolo definite dalla DD n. 1063 del 27/10/2017 del Settore Fitosanitario.
APERTO IL BANDO PER PROTEGGERSI DALLA DROSOPHILA
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on determinazione dirigenziale n. 1199 del 27/11/2017, la Regione Piemonte ha approvato il bando PSR 2014/2020 operazione 5.1.1. “Prevenzione dei danni da calamità naturali di tipo biotico” relativo ai danni da Drosophila suzukii (Drosophila).
RISORSE FINANZIARIE La dotazione finanziaria complessiva è di 200.000 euro. SCADENZA Presentazione delle domande entro il 23 marzo 2018. BENEFICIARI Il bando è riservato a soggetti in possesso dei requisiti di “agricoltore in attività” (articolo 9 del reg. UE n. 1307/2013), sia persone fisiche che persone giuridiche, singoli o associati (esclusivamente cooperative di conduzione), in possesso di un fascicolo aziendale. Occorre l’iscrizione all’Anagrafe Agricola del Piemonte e la PEC. OGGETTO Investimenti legati alla copertura totale o laterale con reti anti insetto di colture erbacee, arbustive ed arboree da frutto LOCALIZZAZIONE Tutto il territorio del Piemonte, con priorità nelle aree a rischio di gravi
LIMITE DELLE SPESE E IMPORTO DEL SOSTEGNO - Spesa massima ammissibile: 15.000 euro. - Spesa minima ammissibile: 800 euro. - Cifra massima €/ha: 15.000 euro. - Per OP o AOP spesa minima: 5.000 euro. IMPORTO DEL SOSTEGNO Sostegno pari all’80% delle spese per interventi di agricoltori singoli, 100% per interventi collettivi. Per ulteriori e più dettagliate informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
SICCITÀ, LA REGIONE PIEMONTE HA CHIESTO INTERVENTI AL MINISTERO
La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all'Agricoltura Giorgio Ferrero, ha chiesto al ministero delle Politiche agricole il riconoscimento della eccezionalità della siccità che ha colpito il Piemonte nella scorsa primavera-estate. I danni conteggiati dai tecnici dell’assessorato nelle Province piemontesi ammontano a oltre 185,4 milioni di euro e coinvolgono il territorio di 592 Comuni. Nello specifico: 178 comuni dell’alessandrino, per 75,7 milioni di danni; 118 comuni dell’astigiano, per 42,1 milioni; 34 comuni del biellese, per 1,3 milioni di danni; 146 comuni del cuneese, per 47 milioni di danni, 34 comuni in provincia di Novara, per 2,1 milioni di danni; 60 comuni nel torinese, per 16,7 milioni di danni; 2 comuni nel vercellese, per 30 mila euro di danni; 20 comuni nel VCO, per 153 mila euro di danni.
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CORSI PATENTINO FITOFARMACI CON IL NUOVO ANNO
AGRITURISMI: POSTO TAPPA E OSPITALITÀ RURALE FAMILIARE
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nche quest'anno nel periodo invernale la Confagricoltura di Cuneo organizza diverse tipologie di corsi riservati alle aziende agricole e non solo. Il calendario è in fase di definizione e verrà comunicato non appena pronto sui prossimi numeri de L'Agricoltore cuneese o direttamente agli interessati. CORSI FITOFARMACI – RINNOVO E RILASCIO PERIODO: da gennaio ad aprile 2018. RINNOVO: devono frequentare i corsi di rinnovo di 12 ore, senza esame, tutti gli utenti in possesso del patentino rilasciato nell’anno 2013 prima della scadenza. Saranno organizzati in tutte le sedi di Confagricoltura. RILASCIO: presso le sedi di Cuneo, Alba e Mondovì sono previsti corsi di 20 ore, più l’esame finale per chi non ha mai avuto il patentino o per chi ha patentino scaduto da più di 5 anni. CORSI SICUREZZA – ANTINCENDIO, RSPP PRIMO SOCCORSO, TRATTORISTI PERIODO: da gennaio a marzo 2018. Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
BANCA DELLE TERRE, IN VENDITA 102 ETTARI IN PIEMONTE
VOUCHER: NUOVI MINIMI SALARIALI
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al 5 dicembre sono in vendita sul sito Ismea 8.000 ettari della Banca nazionale delle terre agricole. Si tratta del primo lotto che fa parte di un’operazione complessiva di oltre 23.000 ettari gestita tramite Ismea dal Ministero delle Politiche agricole. Il sito di Ismea ha geolocalizzato le terre per regione. Sul sito di Ismea sono disponibili tutte le informazioni, dalla posizione alle caratteristiche naturali, le tipologie di coltivazioni e i valori catastali. Si può esprimere la manifestazione d’interesse per uno o più lotti e da febbraio partirà la procedura competitiva a evidenza pubblica tra coloro che hanno manifestato interesse. I terreni acquistabili sono concentrati soprattutto nel Centro-sud d’Italia. Ci sono anche 68,61 ettari in provincia di Asti (a Calamandrana e Serole) e 34,47 ettari in provincia di Alessandria, nei comuni di a Alessandria e Pasturana. Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
REFLUI, PROROGATA LA SCADENZA DELLA COMUNICAZIONE E DEL PUA
È stato prorogato al 28 febbraio 2018 il termine ultime per la presentazione delle comunicazioni 10/R e PUA (Piano di Utilizzazione Agronomica) per l’anno 2017. L’obbligo della comunicazione e del PUA riguarda le aziende che producono e/o utilizzano più di1.000 kg di azoto zootecnico in zona non vulnerabile da nitrati e le aziende che producono e/o utilizzano più di 3.000 kg di azoto zootecnico in zona vulnerabile da nitrati.
Con la circolare n. 107 del 5 luglio 2017 I'lnps ha adottato la regolamentazione attuativa delle prestazioni di lavoro occasionale (libretto Famiglia e Contratto di prestazione occasionale). Detto che secondo Confagricoltura Cuneo si tratta di strumenti di dubbia utilità per il settore, la misura minima della retribuzione oraria per la determinazione del compenso delle prestazioni di lavoro occasionale nel settore agricolo è ricavata assumendo a riferimento i minimi salariali mensili degli operai agricoli fissati dal Ccnl per gli operai agricoli e florovivaisti del 22 ottobre 2014. A questi è aggiunto, in relazione alla peculiare natura del rapporto di lavoro occasionale il terzo elemento retributivo pervisto per gli operai a tempo determinato. La misura del compenso minimo giornaliero si applica alle prestazioni durata non superiore a 4 ore giornaliere. CORTINO di PUBBLICITA.pdf 1 13/11/15 16:39
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a Regione nei mesi scorsi ha approvato alcune modifiche al regolamento vigente sulle attività agrituristiche e dell’ospitalità rurale, in particolare relative alle strutture che vogliano acquisire la definizione di “posto tappa” e di “ospitalità rurale familiare”. Per il posto tappa, tra i requisiti fondamentali è prevista la collocazione degli agriturismi e delle aziende agricole, che siano singoli o parte di una rete, in località che si trovano all’interno della rete del patrimonio escursionistico regionale, che conta su circa 19mila km di sentieri e per cui, secondo quanto previsto dalla l.r. 12/2010, sono in fase di registrazione oltre 50 itinerari. Tra le caratteristiche richieste ai titolari di posti tappa anche l’offerta di un servizio di ristoro per gli escursionisti e, in caso di itinerari cicloturistici, di poter ospitare ed eventualmente riparare le biciclette. In questo modo il posto tappa si configura come una struttura inserita in un più ampio sistema di offerta turistica. L’ospitalità rurale familiare, d’altra parte, intende individuare strutture ricettive per cui è stata prevista una classificazione in tre categorie, identificate con altrettante spighe indicate sul logo di riconoscimento, che vanno da aziende che offrono le attrezzature minime per l’ospitalità notturna a quelle di maggior confort o inseriti in contesti paesaggistici di particolare rilievo, o che propongono attività ulteriori come la vendita e la degustazione di prodotti tipici o biologici. Le richieste da parte degli imprenditori potranno essere presentate da parte dei titolari di attività agrituristiche o di aziende agricole ai Comuni competenti.
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INSERTO TECNICO L’Agricoltore cuneese N. 09 • DICEMBRE 2017
Corilicoltura
Cimice, sì all'antagonista DALL'EUROPA C'È IL VIA LIBERA ALL'IMPORTAZIONE IN ITALIA DEL PARASSITA "BUONO" Un esemplare della temuta cimice asiatica
di Ilaria Blangetti
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spettavamo delle soluzioni, perché la situazione attuale è drammatica”. Confagricoltura Cuneo, accoglie in modo positivo l’ok arrivato dall’Unione Europea alla possibilità di importare il Trussolcus Halyomorphae, l’antagonista che potrebbe risolvere l’infestante e distruttiva invasione della cimice asiatica. Il parassita “buono”, definito così perché non provoca danni collaterali all’ambiente, deposita le proprie uova in quelle della cimice e si nutre di esse. Dopo il via libera europeo, la norma dovrebbe essere firmata a breve, dal Presidente della Repubblica, sperando così di poter importare l’insetto antagonista il prima possibile. “I danni da cimice finora sono stati gravissimi, per la maggior parte delle colture frutticoloe e oricole cuneesi, anche per la nocciola - continuano dall'Unione agricoltori -. I trattamenti chimici si sono rivelati inefficaci e concedere l’importazione di un insetto sembra essere l’unica soluzione e per questo siamo soddisfatti del passo avanti, anche se temiamo che ci saranno delle lungaggine date dagli effettivi tempi di azione dell’antagonista, proiettando il debellamento o quantomeno il contenimento dell’insetto anche di anni. Nel frattempo chiediamo che si lavori
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rriverà solo il prossimo 14 marzo la sentenza definitiva del Tar del Lazio sul ricorso presentato da Confagricoltura insieme a 100 Comuni di Alta Langa, Langa del Barolo, Roero, Astigiano, dal Consorzio Nocciola Piemonte Igp, Unaproa e altre associazioni di categoria. Il caso, paradossale, riguarda l’introduzione nel registro nazionale delle piante da frutto della nocciola delle Langhe che ora può essere coltivata ovunque in Italia ma non nelle Langhe, dove la dicitura non è utilizzabile perché non inserita nel disciplinare che prevede l’uso di “Tonda Gentile Trilobata”. Non potendo tornare indietro, all’errore originale, si chiede che la dicitura “Langhe” non sia utilizzata neanche da altre località, tanto in Italia quanto all’estero, penalizzando il settore. “Il rinvio della sentenza – commenta Aldo Gavuzzo, presidente della sezione corilicola di Confagricoltura Cuneo – crea ulteriori danni al territorio prolungando l’attesa”. Intanto si è insediato a Bossolasco, pres-
su un’attività di prevenzione efficace. La nostra paura, infatti, è che quest’anno i raccolti non siano della necessaria qualità”. TASSO DI CONTAGIO MOLTO ALTO Gli effetti, infatti, è prevedibile che non saranno immediati e saranno comunque legati al ritmo di crescita dell’antagonista rispetto alla cimice asiatica. Il tasso di contagio della cimice asiatica è molto alto (47% rispetto a 2-3% di altri organismi paragonabili), un elemento che la sta rendendo una vera e propria piaga per molte coltivazioni del Nord Italia. Negli ultimi cinque anni l’insetto si è diffuso in modo esponenziale in diverse parti del Paese e in particolare in Piemonte, dove sta provocando gravi danni sulla frutta e sulle oleaginose, soprattutto, infatti, sul nocciolo. A sostenere la causa, oltre al deputato Mino Taricco, anche l’europarlamentare Alberto Cirio, che sul tema aveva presentato ad ottobre un’interrogazione al commissario Ue all’Agricoltura Phil Hogan. Proprio Cirio ha ricordato come “in Paesi come l’Oregon, il Trussolcus halyomorphae ha fatto da antagonista alla cimice asiatica senza danneggiare l’equilibrio ambientale”.
Caso "Langhe", sentenza rinviata ATTESO A MARZO IL PRONUNCIAMENTO DEL TAR SUL RICORSO PRESENTATO DA CONFAGRICOLTURA ED ENTI LOCALI so la sede del Gal Langhe e Roero, il Comitato Promotore "Nocciola delle Langhe Dop”, che raccoglie le istituzioni del territorio e punta ad ottenere dall'Europa il riconoscimento della Denominazione di origine protetta. "Il progetto DOP Langhe è allo studio del GAL Langhe Roero già da diversi mesi e ora non possiamo attendere oltre - sottolinea il presidente del Gal, l’eurodeputato Alberto Cirio - . L’udienza al Tar ha confermato che esistono tutti i presupposti per vincere il ricorso sull’uso improprio del nome nel resto d’Italia, ma il rinvio della sentenza a marzo rischia
di creare altri danni al nostro territorio. Per cui partiamo con l’iter per ottenere il riconoscimento della denominazione di origine protetta. Così come è stato per il Barolo, la Dop sarà anche per la nostra nocciola il modo per difenderne l’identità, renderla riconoscibile e differenziarla sul mercato come la migliore, perché lo è”. “Il Comitato - spiega Alberto Cirio avrà il compito coordinare la parte più istituzionale del dossier, raccogliendo i dati per dimostrare la storicità del nome “Langhe” e il legame della Tonda Gentile con questo territorio”.
L’Agricoltore cuneese N. 09 • DICEMBRE 2017
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Zootecnia
Nelle stalle cuneesi del comparto si guarda al futuro
Latte: più coesione tra i produttori UTILI SCAMBI DI OPINIONE SONO EMERSI NEL CORSO DI UN INCONTRO SVOLTOSI A DESENZANO DEL GARDA SUL FUTURO DEL COMPARTO. PRESENTE ANCHE CONFAGRICOLTURA CUNEO di Gilberto Manfrin
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entre la Camera di Commercio di Lodi segnala come il prezzo minimo del latte spot sia sceso sotto quota 40 centesimo al litro (la quotazione va da 39,5 a 41 centesimi/litro) si è svolto a dicembre a Desenzano del Garda, in provincia di Brescia, a margine di un incontro tra una delegazione di dirigenti di Confagricoltura del comparto lattiero caseario con il team del Clal (il Centro Studi sul Latte coordinato da Angelo Rossi), un ampio dibattito sul futuro del latte e sulle misure che i produttori, le loro organizzazioni e cooperative possono adottare per sostenere e sviluppare il comparto. Il tutto proprio alla vigilia del rinnovo dei contratti di fornitura del latte con l’industria casearia. Durante il dibattito, al quale è stata invitata anche una delegazione piemontese composta dal presidente dell’Associazione Regionale Produttori Latte Tommaso Visca e dai direttori delle Unioni Agricoltori di Cuneo e di Torino, Roberto Abellonio ed Ercole Zuccaro, è emerso come il comparto abbia ripreso una certa fiducia, confermata da una risalita, seppur modesta, dei prezzi alla stalla già dai primi mesi di quest’anno
e da una loro sostanziale tenuta. Nel corso del 2017 i rincari maggiori sono stati quelli del burro, sostenuti dalla campagna contro l’olio di palma. Da segnalare positivamente anche la ripresa dell’interesse per i prodotti lattiero caseari da parte dei mercati asiatici. Tuttavia, anche in virtù di ciò, le produzioni stanno risalendo in tutta Europa, con gli ultimi dati che parlano di un 3% di produzione in più in Paesi quali Germania, Francia e la stessa Italia,
GLI ALLEVATORI DOVRANNO COORDINARSI ATTRAVERSO LE LORO AGGREGAZIONI PROFESSIONALI E COOPERATIVE PER CONTROLLARE L’OFFERTA E PER EVITARE DISEQUILIBRI DI MERCATO
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cosa che non può che generare qualche preoccupazione sul fronte dei prezzi. Così, se sono giunte conferme, da più parti, sull’effettiva ripresa del mercato grazie soprattutto all’effetto burro, è altrettanto vero che i prodotti che l’hanno condizionato sono stati le polveri di latte, elementi di facile stoccaggio e trasporto nonché di lunga conservabilità. “Per le dinamiche che abbiamo visto in questo periodo - ha affermato Matteo Lasagna, vicepresidente di Confagricoltura, presente all’incontro - non sembra abbia avuto molto peso, sulla ripresa del settore, l’introduzione dell’etichettatura. Invece sarebbe importante che l’Ue, anche attraverso la prossima Pac, potesse intervenire in modo incisivo per contenere le produzioni”. Il presidente di Confagricoltura Lombardia, Antonio Boselli, ha sottolineato quanto sia indispensabile caratterizzare maggiormente il prodotto italiano: “Occorre migliorare l’export dei nostri prodotti di qualità e su questo aspetto è importante il sostegno pubblico per una promozione mirata”. Interessante lo spunto portato da Renzo Nolli, allevatore di Cremona recentemente eletto presidente della Federazione Nazionale di Prodotto lattiero casearia di Confagricoltura, che riprendendo il tema della promozione delle campagne pubblicitarie, ha rimarcato come “anche in considerazione del calo dei consumi, in particolare del latte e dei molti attacchi che sempre più i produttori stanno subendo, è indispensabile correre ai ripari adottando idonee contromisure. L’ipotesi allo studio potrebbe essere il finanziamento di specifiche campagne pubblicitarie”. L’aumento della produzione comunitaria e l’incremento degli stoccaggi di polvere di latte - evidenziano i rappresentanti della delegazione piemontese di Confagricoltura invitata all’incontro di Desenzano - stanno creando preoccupazioni per il futuro del comparto. È necessario a questo riguardo che la Commissione europea individui la destinazione delle polveri stoccate, per capire meglio quale potrà essere l’evoluzione del mercato. In questo quadro assume sempre maggior importanza la coesione del mondo produttivo: gli allevatori dovranno sempre più coordinarsi attraverso le loro aggregazioni professionali e cooperative, per favorire il controllo dell’offerta e per evitare disequilibri di mercato dannosi per la stabilità dei prezzi.
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alla scorsa primavera c’è un tipo di latte, a metà strada tra il tradizionale e il biologico, che ha iniziato ad essere presente nei negozi e nei supermercati del Nord Italia. La risposta del consumatore sembra ottima, stante anche le sostanze nutritive che lo caratterizzano, come gli Omega-3. Peccato che in Piemonte faccia fatica a farsi spazio. Stiamo parlando del “latte fieno”, un particolare tipo di latte prodotto da mucche alimentate esclusivamente con erba, legumi, cereali e fieno. Queste non mangiano nessun tipo di fieno insilato, ossia nessun tipo di fieno fermentato oppure grano e mangimi geneticamente modificati. “Il latte fieno - spiega Tommaso Visca, presidente dell’Alpilat - è considerato di qualità molto elevata per quanto riguarda il suo sapore e gli ingredienti con cui viene prodotto. Inoltre, rispetto al latte convenzionale, possiede anche un maggior contenuto di Omega-3, ossia acidi grassi molto importanti. Gioca un ruolo importante nella produzione di
"Latte fieno", una valida opportunità A METÀ STRADA TRA IL TRADIZIONALE E IL BIOLOGICO, IL PRODOTTO POTREBBE RILANCIARE L'INTERO SETTORE formaggio da latte crudo - prosegue Visca - infatti difficilmente contiene batteri che potrebbero interferire con la maturazione del formaggio”. Da marzo 2017 per il “latte fieno” e per i prodotti da esso derivanti è possibile utilizzare l’etichetta ‘Specialità tradizionale garantita’ (STG), ciò ovviamente a condizione che i prodotti soddisfino tutti i requisiti richiesti dalla normativa europea che regolamenta il settore. Questa etichetta garantisce che il prodotto è composto da prodotti tradizionali oppure che è stato prodotto seguendo un procedimento tradizionale. Se in altre zone d’Italia la domanda dei caseifici che puntano sulla qua-
Biosicurezza contro l'aviaria IN PIEMONTE NON CI SONO CRITICITÀ PARTICOLARI, MA CONFAGRICOLTURA INVITA A NON ABBASSARE LA GUARDIA di Paolo Ragazzo
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are il punto sulla situazione dell’influenza aviaria, con un aggiornamento sulla normativa relativa alla zona di protezione. È stato questo il tema focale dell’incontro della Federazione avicola di Confagricoltura Piemonte che si è svolto a Torino a fine novembre alla presenza del presidente degli allevatori avicoli piemontesi, Oreste Massimino, dei rappresentanti del Servizio sanitario regionale, oltre ad alcuni mangimisti e ad aziende piemontesi rappresentative del comparto. “Dall’incontro, successivo alla visita in Italia degli ispettori dell’Ue, è emerso che l’unico modo per tamponare la situazione è la biosicurezza in allevamento – ha dichiarato Oreste Massimino –. In Piemonte la situazione è sotto controllo, ma non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia anche perché nei prossimi mesi si faranno sempre più serrati i controlli da parte della Regione e delle diverse Asl provinciali”. Il presidente delle Federazione avicola sottolinea, poi, un’altra questione che sta emergendo e su cui occorre prestare la massima attenzione. “È giunta notizia che grandi aziende di lavorazione di carne avicola abbiano dato indicazione di delocalizzare dalla Lombardia e dal Veneto al Piemonte gli allevamenti di tacchini, specie più vulnerabile al virus dell’aviaria. Questo non risolve-
lità reale del prodotto da lavorare c’è ed è in aumento, non è così in Piemonte. Visca conferma: “Servirebbe davvero qualcuno che valorizzi questo tipo di latte, cioè prodotto in questo modo. Ciò che serve è farlo diventare un prodotto particolare, cioè un latte che possa generare dei formaggi dalle caratteristiche molto peculiari. Consapevoli che la costruzione di filiere come questa permettono, sfruttando caratteristiche particolari nella produzione del latte, di valorizzarlo meglio. Considerando sempre che, quando si punta sulla qualità, è inevitabile mettere in conto un aumento dei costi di produzione”.
rebbe affatto la situazione, anzi estenderebbe anche alla nostra regione un fattore di rischio significativo”. ANNATA COMPLICATA PER GLI AVICOLTORI A causa soprattutto dell’influenza aviaria, il 2017 è stato un anno difficile per gli avicoltori. Negli allevamenti colpiti, infatti, sono stati abbattuti gli animali e intorno ai focolai sono state create zone di protezione e di sorveglianza, con il conseguente blocco delle movimentazioni (non in Piemonte). Le zone di ulteriore restrizione vanno dal Piemonte, con esclusione della provincia di Cuneo, a tutta la Lombardia, eccetto Como e Varese, Veneto ed Emilia Romagna. In Piemonte, tuttavia, la Regione ha revocato le misure di protezione e di sorveglianza istituite a seguito di un focolaio di influenza aviaria in un allevamento a Montechiaro d’Asti. Alle perdite dirette dovute all’infezione che verranno risarcite con il fondo da 20 milioni di euro inserito nella legge di bilancio occorre aggiungere anche i danni indiretti che hanno creato una turbativa di mercato, soprattutto a scapito dei broiler. “Confagricoltura – conclude Massimino – sarà sempre più presente ai tavoli di settore e si farà portavoce delle esigenze dei produttori avicoli; abbiamo chiesto nell’immediato di partecipare alla Cabina di regia del ministero delle Politiche agricole”. La provincia di Cuneo non rientra nella zona di sorveglianza
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Confagricoltura si rinnova
Nuova sede per Mondovì DA FEBBRAIO LA SEDE CONFAGRICOLTURA SARÀ IN VIALE VITTORIO VENETO 17 INVARIATI GLI ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO di Paolo Ragazzo
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al prossimo mese di febbraio l’ufficio zona di Confagricoltura a Mondovì trasloca nei nuovi locali di viale Vittorio Veneto 17, nel palazzo che ospita l’Inps e proprio a fianco dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Dopo la nuova sede di Alba, ecco un altro importante intervento volto a rinnovare gli uffici dell’Unione Provinciale Agricoltori, dotandoli di sempre maggiori comfort al servizio di associati e cittadini. Il nuovo ufficio di Mondovì si sviluppa su oltre 300 metri quadrati, dislocati su due piani, è vicino a piazza della Repubblica, dove c’è
un’ampia disponibilità di parcheggio, e resterà aperto con i consueti orari: dal lunedì al sabato, dalle 8,30 alle 12,30, il martedì e il mercoledì anche il pomeriggio dalle 14,30 alle 17,30. Per informazioni telefonare allo 0174/42071 o inviare una mail a mondovi@confagricuneo.it. “Questo spostamento non era più rinviabile, considerata la crescita del numero di aziende e cittadini che quotidianamente si rivolgono ai nostri uffici – spiega Valter Roattino, direttore di Confagricoltura zona di Mondovì –. I nuovi spazi, oltre che più grandi, saranno anche più moderni e idonei ad ospitare le numerose attività svolte dagli operatori. Le aziende del Monregalese, inoltre, sono ben rappresentative di quello che è il processo di diversificazione in atto nel settore agricolo, che negli anni si è arricchito di nuove possibilità a fianco dei comparti più storici come la zootecnia e la viticoltura”. Oltre alle aziende agricole anche ogni cittadino può rivolgersi all’ufficio zona di Confagricoltura per usufruire dei servizi del CAF (compilazione e invio modello 730 e Unico, Modello RED, calcolo ISEE e IMU/TASI…) e del patronato ENAPA (pensioni e previdenza, infortuni e malattie professionali, sicurezza e servizi sociali, disoccupazione e maternità).
Nella cartina la posizione della nuova sede di Confagricoltura a Mondovì
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PAOLO Nuova sede Mondovì Premiati Cciaa I
Parrocchia Sacro Cuore
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18 L’Agricoltore cuneese N. 09 • DICEMBRE 2017
Confagricoltura news
Riconferma per Massimino IL RAPPRESENTANTE CUNEESE NOMINATO PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE AVICOLA DI CONFAGRICOLTURA di Enzio Isaia
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artedì 21 novembre, presso la sede nazionale di Confagricoltura a Roma, Oreste Massimino è stato riconfermato per la terza volta presidente della Federazione Nazionale Avicola di Confagricoltura. Resterà in carica per il prossimo triennio. Per l’attuale presidente della sezione avicola di Confagricoltura Cuneo e di Confagricoltura Piemonte, prosegue così il percorso a tutela delle Oreste Massimino realtà italiane del settore intrapreso nel 2013, anno della sua prima elezione al vertice nazionale. “Ringrazio tutti coloro che mi hanno riconfermato la fiducia, a cominciare dal presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - ha dichiarato Oreste Massimino -. Sono personalmente molto onorato di poter continuare a rappresentare gli interessi degli imprenditori avicoli di tutta Italia e, allo stesso tempo, ritengo questa mia nomina un importante riconoscimento del lavoro svolto sul territorio da parte della Confagricoltura di Cuneo e del Piemonte. Continuerò a lavorare con impegno e responsabilità per tutelare gli interessi di quanti operano in questo settore, ricercando preziose sinergie con tutti gli attori del comparto in un momento non facile, ma allo stesso tempo ricco di nuove importanti sfide”. “Le più sentite congratulazioni al presidente Massimino per il riconoscimento ottenuto – hanno sottolineato da Confagricoltura Cuneo –; ha dimostrato di saper ricoprire questo incarico con elevata serietà e adeguata competenza. Questa nomina è importante anche per tutta l’agricoltura cuneese, che potrà continuare a contare su un suo rappresentate autorevole nelle sedi nazionali”.
A G R I C O LT U R A S O S T E N I B I L E
Una newsletter gratuita per il confronto e l'informazione Nell’ambito del PSR 2014/2020 Misura 1 Operazione 1.2.1 - Azione 1"Attività dimostrative e di informazione in campo agricolo", Erapra Piemonte ha avviato la pubblicazione della newsletter “Agricoltura sostenibile” consultabile on-line all’indirizzo http://www. blogincampo.it/. Sulla newsletter, che si può richiedere in abbonamento gratuito scrivendo a erapra@ confagricolturapiemonte.it è possibile trovare informazioni sui temi dell'agricoltura sostenibile, della politica agricola comunitaria, nazionale e regionale, sul Programma di Sviluppo Rurale. Chi ha piacere di approfondire gli argomenti trattati può rivolgersi ai tecnici presenti agli sportelli informativi di Erapra – Confagricoltura sul territorio. È possibile anche confrontarsi con la redazione su www.blogincampo.it e seguirci sui social network YouTube, Facebook, Twitter, Instagram.
D O P P I O A P P U N TA M E N T O
Incontri per aziende del vino e agriturismi ad Alba e Cuneo A forte richiesta delle aziende associate del territorio, lunedì 22 gennaio ad Alba (piazza Prunotto, 5) e giovedì 25 gennaio a Cuneo (via Bruno Caccia 4), dalle 9 alle 12,30, Confagricoltura proporrà, presso le sue sedi, due incontri di approfondimento dedicati alle realtà agrituristiche e vitivinicole del Cuneese. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di fare chiarezza e sciogliere alcuni dubbi in merito a: legge regionale in materia di agriturismi e strutture ricettive extra-alberghiere; categorie di posto tappa e ospitalità rurale familiare (vedi inserto tecnico a pagina IV); iscrizione all’albo regionale delle fattorie didattiche; normativa inerente l’enoturismo. Per ulteriori informazioni e per le iscrizioni contattare lo 0171/692143int.5 o scrivere a f.dalmasso@confagricuneo.it.
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Confagricoltura news
LE CONVENZIONI del mese di Dicembre
Riserva Bianca e diagnostica PROSEGUONO LE CONDIZIONI FAVOREVOLI RISERVATE NON SOLO AI SOCI, MA ANCHE AI LORO FAMILIARI E AI DIPENDENTI di Paolo Ragazzo
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onfagricoltura Cuneo, per offrire sempre più servizi ai propri associati, ha stipulato alcune interessanti convenzioni per permettere agli iscritti, ma anche ai loro familiari e dipendenti, di ottenere sconti e agevolazioni in diversi settori. L’elenco aggiornato si può consultare sul sito www.confagricolturacuneo.it, nella sezione Convenzioni.
RISERVA BIANCA - LIMONE
Anche quest’anno Confagricoltura Cuneo ha rinnovato la convenzione con la Riserva Bianca. Per tutti i soci e dipendenti sono previsti sconti sul prezzo degli skipass. Un esempio? Il giornaliero festivo a 28 euro anziché 34. Per usufruire delle agevolazioni è necessaria la registrazione iniziale dell’utente da parte degli operatori Confagricoltura. Una volta registrato come socio, l’utente potrà effettuare autonomamente tutti gli acquisti per sé e per i propri famigliari senza più dover passare dai nostri uffici. Gli sconti della convenzione sono validi solo per gli acquisti online. BENEFICIARI La promozione è valida per: – soci Confagricoltura e famigliari; – dipendenti delle imprese associate; – dipendenti Confagricoltura e famigliari. TARIFFE 2017/2018 Giornaliero: € 28,00 anziché € 34,00. Giornaliero Promo (valido il martedì, mercoledì e giovedì dal 08.01.18 al 01.02.18 e dal 13.03.18 a fine stagione): € 23,00 anziché € 26,00.
Pomeridiano Promo: € 16,00 anziché € 26,00. 3 giorni non consecutivi validi sempre € 78,00 anziché € 102,00. 5 giorni non consecutivi Promo (validi dal martedì al giovedì in bassa stagione): € 105,00 anziché € 161,00. Assicurazione giornaliera Snowcare: € 2,50 (Obbligatoria sulle piste del Piemonte Legge Regionale 2/2009). Per informazioni: 0171/692143 – f.dalmasso@confagricuneo.it.
CIDIMU - CUNEO E ALBA
Confagricoltura Cuneo ha stipulato una convenzione con il Centro Italiano di Diagnostica Medica Ultrasonica, nelle sedi di Cuneo in via Cascina Colombaro 37 e di Alba in corso Michele Coppino, 32. Per tutti i soci è previsto lo sconto del 10 % su tutti i tariffari, previa esibizione della tessera associativa all’accettazione. L'Istituto appartiene al Gruppo CIDIMU, attivo dal 1982, che oggi comprende diversi Istituti Medici in Piemonte, Liguria e Lombardia. L'Istituto è specializzato nello studio, sviluppo e applicazione delle tecnologie diagnostiche d'eccellenza. Propone servizi all'avanguardia nel campo degli esami ultrasonici, degli esami di diagnostica e radiologia.
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Premiate ad Alba cinque aziende associate a Confagricoltura Cinque aziende associate alla Confagricoltura di Cuneo sono state premiate domenica 10 dicembre nella Chiesa di San Domenico ad Alba nell’ambito della 65^ premiazione Fedeltà al Lavoro e Progresso Economico 2017, organizzata dalla Camera di Commercio di Cuneo. Davanti a una platea di politici, autorità e imprenditori hanno ottenuto il riconoscimento per una vita dedicata al lavoro: Marilena Barbero 1 di Centallo, affittuaria della Cascina della Curia con 35 anni di anzianità, e i coltivatori diretti, tutti con 40 anni di attività, Giovanni Culasso 2 di Villafalletto, Giuseppe
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Dragone 3 di Vicoforte, Carlo e Serafino Porello 4 5 di Canale. "A loro vanno le nostre più sentite congratulazioni per aver raggiunto un traguardo personale molto importante e per aver rappresentato con la loro operosità l'intero settore agricolo della Granda - sottolinea il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia -. Non possiamo che essere orgogliosi di avere nella nostra compagine associativa realtà che, ciascuna nel proprio comparto, rappresentano al meglio quel saper fare tipico della nostra laboriosa provincia".
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Il tecnico in vigneto
Viticoltura di precisione INCONTRO DI CONFAGRICOLTURA PIEMONTE SUGLI IMPIEGHI E I VANTAGGI DI TECNICHE INNOVATIVE TRA I FILARI
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ggi con l’agricoltura di precisione è possibile una migliore gestione del vigneto, con interventi che premettono di tutelare l’ambiente, risparmiare sui costi e ottimizzare la resa. Quali sono le conseguenze sul prodotto finale? Che cos’è cambiato per il vignaiolo, l’enologo e il consumatore? Sono i quesiti che sono stati affrontati venerdì 17 novembre in un incontro dedicato all’innovazione in vigneto organizzato da Confagricoltura Piemonte ad Asti, al Polo Universitario di Asti Studi Superiori. “Le aziende che praticano l’agricoltura di precisione sono quelle che hanno caratteristiche di maggiore innovazione, competitività e sensibilità per i temi relativi alla riduzione dell’inquinamento atmosferico – ha commentato il presidente Enrico Allasia in apertura dell’incontro –. Confagricoltura sta approfondendo questi temi sul territorio piemontese insieme ad alcuni dei massimi esperti in materia, coinvolgendo nel dibattito i giornalisti, gli agronomi, i periti agrari”. All’appuntamento è intervenuto anche Antonio Marino, tecnico di Confagricoltura Cuneo: “La parcellizzazione degli appezzamenti, la loro posizione in vigne che richiedono lavorazioni esclusivamente manuali non favoriscono lo sviluppo delle applicazioni dell’agricoltura di precisione – ha affermato –. A tutto ciò si aggiunge l’età media elevata dei viticoltori, che inevitabilmente hanno poca dimestichezza con le tecnologie elettroniche e informatiche. I migliori risultati possono essere raggiunti se le aziende e il mondo della scienza collaborano più strettamente e sul campo. In questo senso il ruolo di Confagricoltura diventa fondamentale come propulsore di incontri come questo, finalizzati alla diffusione degli ultimi traguardi raggiunti e delle loro reali applicazioni”. All’incontro ha preso parte Giuseppe Martelli, presidente del Comitato Nazionale Vini Doc, che ha illustrato gli ultimi dati del comparto vitivinicolo italiano, mentre Vincenzo
Gerbi, docente dell’Università di Torino, si è soffermato sul concetto di sostenibilità del vino. Il professor Paolo Balsari, dell’Università di Torino, ha spiegato invece che l’agricoltura di precisione prevede interventi diretti, che per il vigneto consistono nell’impianto, nella distribuzione mirata di prodotti fitosanitari, nella sfogliatura, nella raccolta e nella guida assistita del trattore. Ma anche con mappe tematiche georeferenziate con rilievi a terra, o aerei, con droni. A Marco Miserocchi, direttore Italia di Topcon Agriculture, è toccato il compito di illustrare alcuni esempi pratici di tecnologia al servizio dell’agricoltore, mentre all’agronomo Mattia Dell’Orto, dell’azienda Arnaldo Caprai di Montefalco, quello di presentare quanto realizzato in Umbria in materia di agricoltura di precisione in vigneto. Secondo Confagricoltura Piemonte, in conclusione, il cambiamento si favorisce soltanto incentivando la collaborazione tra il mondo scientifico e le aziende, dimostrando concretamente sul campo quali possono essere i benefici per le imprese che possono risparmiare carburante e ore di lavoro mantenendo immutata la qualità della produzione finale.
F I T O S A N I TA R I
Attenti alle sanzioni del PAN Confagricoltura ricorda alle aziende che è importante adempiere correttamente a tutte le disposizioni normative sulla gestione dei prodotti fitosanitari per non incorrere nelle sanzioni previste dall’articolo 24 del Dlgs n. 150 del 14 agosto 2012, il Piano di Azione Nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Nello specifico: • Mancata o incompleta compilazione registro trattamenti fitosanitari: da 500 a 1.500 euro. • Assenza di patentino fitosanitario: da 5.000 a 20.000 euro. • Assenza dell’attestato di funzionalità delle macchine irroratrici: da 500 a 2.000 euro. • Mancato rispetto delle distanze dalle aree sensibili: da 5.000 a 20.000 euro. Le sanzioni vengono comunicate ai Comuni per la loro applicazione e in caso di pagamento entro i 60 giorni vengono ridotte a norma di legge. Oltre alle sanzioni pecuniarie possono esserci anche conseguenze di natura penale per determinate infrazioni. Seguiranno aggiornamenti da parte degli uffici di Confagricoltura Cuneo.
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Le nostre aziende
La stalla principale e, a destra, Giuseppe e Andrea Dragone tra Cristiano Gallio e Valter Roattino
Sua maestà il bue tra le colline di Vico GIUSEPPE E ANDREA DRAGONE ALLEVANO BOVINI PIEMONTESI. VINTO QUEST'ANNO IL PRIMO PREMIO A CEVA di Paolo Ragazzo
U
na settimana da incorniciare. È alla macelleria Gazzera di Vicoforte. stata quella vissuta solo qualche Premi arrivati non per caso, ma frutto giorno fa da Giuseppe, Marilena di una costante e ostinata attività nel e Andrea Dragone, rispettivamente pasettore zootecnico che ha condotto l’apà, mamma e figlio, allevatori di Vicoforte. zienda di località San Grato a raggiungere Domenica 10 dicembre, infatti, il primo è traguardi importanti al di là dei pubblici stato insignito ad Alba del riconoscimento riconoscimenti. “Quando ho iniziato, portando avanti l’attività dei miei genitori, della Camera di Commercio di Cuneo per non avevo che quattro vacche – spiega 40 anni ininterrotti di attività in agricoltura, mentre appena tre giorni dopo Andrea, Giuseppe – e ora l’azienda ne conta oltre titolare dell’azienda, ha potuto brindare 180. Pochissime erano allora le attrezzature meccaniche e i campi li aravo ancora alla gualdrappa del primo posto ottenuto con le bestie. Per comprare il nostro primo alla Fiera di Santa Lucia a Ceva con un tmc bozza1:Layout 1 24-11-2008 16:59 Pagina trattore1 ho fatto grossi sacrifici e adesso maestoso bue grasso della coscia venduto
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che vedo l’azienda crescere posso dire di essere davvero soddisfatto”. Nelle parole di papà Giuseppe c’è tutto l’orgoglio di una vita dedicata a un lavoro che col trascorrere degli anni è diventato anche la sua passione, tanto da ‘contagiare’ il figlio Andrea, che nel 2001 ha deciso di seguire le sue orme: “Dopo le scuole dell’obbligo, ho fatto qualche esperienza in altri settori, ma poi il richiamo dell’attività di famiglia è stato troppo forte e sono rientrato – racconta l’imprenditore, ora 40enne -. Il lavoro mi piace, lo conosco fin da quando sono bambino e, nonostante mi impegni molto, specie d’estate, riesco a conciliare bene la vita familiare”. IL BUE, GIOIELLO DELL'AZIENDA L’azienda è composta da due stalle, dove trovano spazio 50 vacche di razza Piemontese e circa 120 capi da ingrasso. Tra questi vengono allevati con estrema dedizione alcuni buoi. “Sono i nostri gioielli – dicono gli allevatori vicesi -, capi che vediamo crescere per almeno 4/5 anni fino ad essere pronti da esporre alle fiere di Carrù o
Ceva. Certo, il costo per arrivare ad avere un capo come si deve, seguendo le indicazioni del Consorzio, è notevole, ma per noi la passione è più forte di tutto e la soddisfazione di certi risultati è impagabile”. LE DIFFICOLTÀ SONO TANTE, MA IL BICCHIERE RESTA MEZZO PIENO E qui, tra le colline del Monregalese, nei costi aziendali rientrano anche altre difficoltà, che per chi fa agricoltura in
provincia di Cuneo sono piuttosto diffuse, come ad esempio il fatto di non poter irrigare i campi per via della pendenza dei terreni (oltre 60 ettari sparsi) e tutte le complicazioni che ne derivano per la loro lavorazione. “Quest’anno la siccità ci ha fortemente penalizzati, anche se abbiamo comunque un terreno che in condizioni normali trattiene meglio l’acqua rispetto ad altre zone della provincia”, sottolinea Giuseppe. Questa tendenza a guardare il bicchiere mezzo pieno è da sempre insita in chi lavora in agricoltura, tanto che quando chiediamo ad Andrea e Giuseppe se gli adeguamenti previsti dal benessere animale abbiano comportato ulteriori sacrifici per le casse dell’azienda, con tutta onestà il più giovane dei due ci risponde: “Sì, è stata una spesa ulteriore, è innegabile, ma se penso ad esempio al sistema di areazione delle stalle con aperture automatizzate e ventole azionate da appositi sensori specie nella stagione estiva, credo che siano stati capitali ben investiti. Grazie a una temperatura costante, infatti, gli animali stanno meglio con un tasso di influenze decisamente più basso. Questo influisce sulla qualità della carne, garantita
Vitellini e vacche dell'azienda Dragone
tra l’altro dal consorzio Coalvi”. Le evoluzioni degli ultimi anni, i riconoscimenti e il momento positivo della razza Piemontese non cancellano nella memoria di papà Giuseppe le difficoltà degli inizi: “Da quando ho intrapreso questa vita non ho mai fatto ferie, ho fatto sempre tanti sacrifici, ma tornassi indietro li rifarei, tanto più che ho avuto la soddisfazione più grande: vedere mio figlio proseguire l’attività di famiglia. Senza di lui l’allevamento sarebbe stato destinato alla chiusura, come molti altri in zona purtroppo”. Il messaggio è chiaro: senza fatica non si ottiene nulla, ma la ricompensa degli sforzi sa essere più dolce di quanto si immagini. Sopra e sotto, il bue vincitore all'ultima fiera di Santa Lucia a Ceva
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Il mercatino dell'agricoltore
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